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Impastato e Saviano: eroi in un paese a civiltà limitata Industria Culturale e Media Studies - Laboratorio di Analisi dei Prodotti Culturali Progetto ComlandDocenti: M. Morcellini, S.Leonzi Progetto “ComlandA.A. 20011/2012 A cura di: Federica Ponza, Elisa Salvati, Ilaria Spagnuolo

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Impastato e Saviano: eroi in un paese a civiltà limitata

Industria Culturale e Media Studies - Laboratorio di Analisi dei Prodotti Culturali

Progetto “Comland”

Docenti:

M. Morcellini, S.Leonzi

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

A cura di:

Federica Ponza, Elisa Salvati, Ilaria Spagnuolo

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Indice

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Biografia

La Mafia a Cinisi

Il Sessantotto

I Cento Fiori

Morte e rilevanza

mediatica

Biografia

La Camorra

Gomorra, il libro e il film

Vieni via con me,

dalla tv al libro

L’Italia: un paese a civiltà

limitata

Tra Peppino e Roberto

Oltre il tempo e le differenze

Bibliografia

Peppino Impastato Roberto Saviano

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Peppino Impastato

“L’importante è avere un sogno, puoi scommetterci la vita. Han chiuso le finestre, si nascondono fra i sassi ma c’è un’eco che ritorna cento volte sui suoi passi.” Luf – Vorrei, 2010

Il coraggio di un eroe irriverente

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“La sua storia è patrimonio di tutti, di chi lo ricorda come militante comunista ed intransigente, giornalista ad honorem e giullare irriverente. Nella sua esperienza si condensarono la lotta politica come scelta esistenziale, l’informazione libera come arma affilata contro il potere, la satira come strumento dissacrante orientato a sgretolare il mito dell’onore che alimenta la subcultura mafiosa.” M. Longo, ”L’onda Pazza che travolse Mafiopoli”, coordinatore dell’ associazione culturale “Radio Aut”,

9 Maggio 2011

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5 gennaio 1948 nasce a Cinisi, in

provincia di Palermo, da Luigi Impastato,

uno dei più importanti boss mafiosi della

zona, e Felicia Bartolotta

1963 Cesare Manzella, zio paterno di

Peppino e capo del clan mafioso locale,

viene fatto saltare in aria con il tritolo

all’interno di una Giulietta

1965 Impastato fonda “L’Idea

Socialista”, giornale che si pone da subito in

contrasto con la mafia locale

“Nato nella terra dei vespri e degli aranci…”

www.peppinoimpastato.com

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1975 – 1977 anno di maggiore

attivismo culturale. Fonda il circolo “Musica

e Cultura” e Radio Aut, una radio

indipendente ed autofinanziata che si pone

come altoparlante della lotta contro la mafia

1978 entra nelle liste di Democrazia

Proletaria e si candida al Consiglio

Comunale

Fra l’8 e il 9 maggio del 1978 viene

pestato, legato al binario della ferrovia

Palermo–Trapani e fatto esplodere con una

carica di tritolo

“…tra Cinisi e Palermo cantava la sua radio”

www.peppinoimpastato.com

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“Così arrivammo al centro di Mafiopoli, la turrita città piena di gente che fa per profession l’ingannapopoli.”

Onda pazza del 3 marzo 1978: “La cretina commedia”

La Mafia di Cinisi

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Mafia a Cinisi Sistema di mediazione

Ottobre 1957, Palermo riunioni per

l’organizzazione del traffico di droga verso gli Stati

Uniti.

Protagonisti: Cosa nostra e Cosa nostra americana

(Gaetano Badalamenti, Cesare Manzella e

Tommaso Buscetta)

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Quella città chiamata “Mafiopoli”

Personaggi localmente influenti si presentano

come intermediari sempre disponibili a trovare

una soluzione ai problemi utilizzando la minaccia

della violenza.

sociale

Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50

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Guerre di Mafia: da Manzella a Badalamenti

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1962-1963 Prima guerra di mafia, scatenata da una truffa a

proposito di una partita di eroina. Cesare Manzella, boss di Cinisi, alleato

della fazione mafiosa dei Greco, viene dilaniato da un’esplosione

all’interno della sua Giulietta. Successore: Gaetano Badalamenti.

1967 -1968 “Processo dei

114” a Catanzaro: imputati i

principali boss mafiosi siciliani,

accusati dei delitti avvenuti

durante la prima guerra di mafia.

Assolto “Tano” Badalamenti.

Nel frattempo la mafia prende il

controllo dello sviluppo edilizio

di Cinisi.

Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50

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Cognome: Badalmenti

Nome: Gaetano

Soprannome: Don Tano

Nato il: 14 settembre 1923 a Cinisi

Morto il: 29 aprile 2004 a Ayer

Professione: trafficante di eroina di Cosa Nostra

Segni particolari: nel 1963 assunse la leadership

della Mafia di Cinisi.

“Tano Seduto”

Dal 1975 al 1984 fu uno dei maggiori protagonisti di una operazione di

narcotraffico conosciuta come Pizza connection.

Business mafioso che importava eroina dal Medio Oriente e

utilizzava come centro di spaccio il retro di molte pizzerie degli

Stati Uniti medio-occidentali.

Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50

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"Sembrava che Badalamenti fosse ben voluto dai carabinieri, in presenza dei quali era calmo, sicuro, e con i quali parlava volentieri. Sembrava quasi facesse loro un favore non facendo accadere nulla, rendendo sicura e calma la cittadina di Cinisi. [...]Spesso si potevano vedere camminare insieme a Badalamenti e ai suoi guardiaspalle. Non si può avere fiducia nelle istituzioni quando si vedono braccio a braccio con i mafiosi.“

Giovanni Impastato, archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50

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“Peppino aveva la mafia in casa sua, non a cento passi”

Luigi Impastato,

padre di Peppino

Condannato a tre anni di

confino a Ustica per

attività mafiose. Dopo la

fine del confino, si

dedicò al contrabbando

di generi alimentari. Cesare Manzella,

cognato del padre e

zio di Peppino

Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50

Don Tomasi Impastato,

parente del padre

Confinato come mafioso

ad Ustica durante il

fascismo, diventato

capomafia a Cinisi dopo

il crollo del fascismo.

Peppino Impastato

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Ucciso durante la prima guerra di mafia.

Fu proprio alla sua morte che Impastato dichiarò:"Ma questa è veramente mafia? Se questa è mafia io per tutta la vita mi batterò contro queste cose…“

G.Impastato

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La Mafia fa notizia

Pubblicazione di una serie di documentati e articoli di inchiesta sulla mafia

in Sicilia e sulle sue collusioni col potere politico locale (foto e nomi di

personaggi di spicco delle cosche mafiose).

19 ottobre 1958 la storica sede del quotidiano a Palermo viene

devastata da un’esplosione di 5 kg di tritolo.

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1958 - quotidiano L'Ora

Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50

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“Si può dire che Peppino sia stato il figlio del suo tempo, la sintesi delle sue componenti migliori, quelle che, animate da uno spirito di rivolta, anche ingenuo e incontrollato, sapevano cogliere e sviluppare gli aspetti più creativi e costruttivi.”

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G.Impastato e F. Vassia, Resistere a Mafiopoli, 2009

Il Sessantotto

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“Il rasoio che ha separato per sempre il passato dal

presente”

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Proteste nei campus americani e

rivolta studentesca esplosa con il

“maggio francese”

Ribellione nei paesi

dell’Europa Orientale contro il

dominio comunista dei sovietici

Violenza causata dallo

scontro politico nelle piazze

italiane

Giardina, Sabbatucci, Vidotto, Storia dal 1900 ad oggi, 2010

The Times

Segna uno spartiacque nella storia della

società contemporanea

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In Italia la contestazione fu

il risultato di un malessere

sociale profondo,

accumulato negli anni ’60,

dovuto al fatto che il boom

economico avevo giovato

perlopiù alla borghesia e

non era stato

accompagnato da un

adeguato aumento del

livello sociale ed

economico delle classi

meno abbienti.

La protesta in Italia

La presenza dei giovani operai a fianco degli studenti fu la caratteristica

del Sessantotto italiano.

Giardina, Sabbatucci, Vidotto, Storia dal 1900 ad oggi, 2010

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24 gennaio 1966 gli studenti

occupano la facoltà di Sociologia

dell’Università di Trento, protestando

contro il piano di studi e lo statuto. 4, 5 novembre 1966

l’alluvione in Italia settentrionale e

centrale vide molti giovani partire

come volontari per portare aiuto

nelle aree più colpite.

16, 27 novembre 1967 la decisione dell’Università Cattolica di Milano

di raddoppiare le tasse e quella di Torino di trasferirsi in zona periferica

portò alla loro occupazione.

1 marzo 1968 scontri di Valle Giulia all’Università di Roma.

Le origini del movimento italiano

Giardina, Sabbatucci, Vidotto, Storia dal 1900 ad oggi, 2010

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Fine della cultura paternalistica e del suo sistema di valori

esplosione di nuove richieste e di autodeterminazione.

La fine della cultura paternalistica

I giovani iniziarono ad avere

fiducia nella possibilità di influire

sul corso delle cose e di rompere

con le posizioni più convenzionali.

Fu durante tale periodo che molte

persone entrarono per la prima

volta in contatto con idee

differenti da quelle dei loro

familiari.

‘68 Nuove idee e nuovi discorsi

S. Gundle, I comunisti italiani tra Hollywood e Mosca, 1995

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La sua coscienza civica è nata con la

guerra in Vietnam, che lo portò a

prender parte alle battaglie pacifiste di

quegli anni.

Nel ‘67 partecipa alla “Marcia della

protesta e della speranza” dove si

confronta con il suo principale

organizzatore, Danilo Dolci, sociologo

ed esponente di punta della nonviolenza

italiana.

Peppino Impastato da una parte si muove con dinamiche tipiche del

vecchio movimento antimafia e dall’altra innova il modo di combatterla.

Amicizie Sessantottine: Peppino Impastato e…

DANILO DOLCI

Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, 2002

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Amicizie Sessantottine: Peppino Impastato e…

MAURO ROSTAGNO Nel ’72 Peppino si avvicina a “Lotta Continua”, un movimento che esercita

una forte attrattiva per tutti quelli che hanno alle spalle esperienze

politiche impegnative.

Lotta Continua

- mancanza di rigide

ortodossie

- attività nel sociale

- interesse ai temi di

rilevanza nazionale

Esponente di spicco era Mauro Rostagno, il cui incontro rappresentò per

Impastato un episodio chiave poiché gli trasmise garanzie e sicurezze. Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, 2002

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Il conflitto generazionale tra Don Luigi e Peppino

La formazione di Luigi Impastato era fondata su: omertà, obbedienza,

senso dell’onore, scarsa comunicazione all’interno della famiglia naturale.

Stretto rapporto di Peppino con lo

zio materno Matteo : modello di

comportamentale differente

Valori dell’onestà e del senso di

giustizia.

Conflitto generazionale: clima di

insofferenza che investe i giovani e li

spinge a sganciarsi dall’impostazione

culturale paternalistica e

dall’obbedienza forzata alle famiglie.

Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, 2002

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“… (Luigi Impastato) quando torna è una furia, tira la tovaglia, butta tutto a terra. Che era successo? Don Masi lo avvertiva che Peppino aveva detto ad un carabiniere dove si trovavano i “prisicuti”, i latitanti. Gli gridò: “Vattene, esci dal portone, io ti ammazzo, ti sparo “. Sembrò gettargli la sentenza. Mio figlio uscì e non tornò più per molto tempo. Poi di nascosto da mio marito, veniva, gli davo da mangiare e se ne andava.”

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, 2002

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“Più volte Peppino si era soffermato sull’importanza dello strumento radiofonico nella lotta politica. Riteneva la controinformazione fondamentale per la preparazione degli interventi politici nel sociale, per collegare e dare voce a tutte le istanze che dal sociale provenivano. Inoltre eravamo affascinati dalla possibilità di dare voce a una nuova esperienza che avrebbe permesso la crescita della coscienza antimafiosa in un ambiente sociale bloccato […]”

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I Cento Fiori

Andrea Bartolotta, www.peppinoimpastato.com

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Sentenza 202/76 della Corte Costituzionale

Riconosceva le ragioni delle lobbies private sul loro diritto

costituzionale alla libertà d’espressione, ma ribatteva che la completa

liberalizzazione avrebbe prodotto un oligopolio di fatto. Si asseriva:

“Partendo dalla premessa della limitazione dei canali utilizzabili e tenendo presenti le trasmissioni su scala nazionale si è rilevato che fatalmente si sarebbe reso necessario, per le ingenti spese sia d’impianto, sia di gestione, un monopolio o un oligopolio, attraverso i quali la libertà d’espressione del pensiero sarebbe stata praticamente se non proprio neutralizzata, assai limitata”.

La sentenza 202/76 del 28 luglio liberalizza le radio-teletrasmissioni via

etere in ambito locale, ampliando la legge 103/75 e dando vita alla

radiofonia privata in Italia. Corte Costituzionale, Sentenza n.202, 15 luglio 1976, comma 1

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Le emittenti radiofoniche private si

moltiplicarono sull’esempio di altri

Stati europei, aprendo la strada a

un nuovo e potentissimo settore di

attività imprenditoriale.

RADIO LIBERE Bisogno dei giovani di nuove forme di

intrattenimento, informazione e partecipazione

NON controllata dai vari governi.

N°6, anno I (1977) di Scelta TV

M. Gaido, Radio libere? La prima vera inchiesta e storia delle radio libere in Italia e nel mondo, 1976

Legalizzazione delle emittenti

“Libere”

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Anni ’70: l’Italia uno dei principali paesi europei per numero di

emittenti e di ascoltatori radiofonici.

Conseguenza delle contestazioni del ‘68 e del ‘72, durante le quali

la voce operaia e giovanile mise a dura prova molti governi.

Obiettivo delle radio libere

Grande desiderio di libertà

individuale e di poter scegliere

autonomamente le fonti

d’informazione.

Le radio libere: la voce dei giovani

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Le caratteristiche della radio

La facilità di accesso

Nel 1975 non era difficile

reperire i mezzi

tecnologici per

assemblare una

postazione radiofonica

artigianale e tale

operazione comportava

costi bassi.

La radio inoltre era

esente dal controllo del

governo e permetteva

una maggiore libertà di

espressione

La funzione fàtica

La radio presuppone

una modalità di

scambio comunicativo

che tende a enfatizzare

e rinsaldare il legame

tra chi parla e chi

ascolta (Jakobson). In

sostanza la radio era un

mezzo diretto che

creava una sorta di

fidelizzazione tra

emittente e destinatario

Federica Gentile e Geraldina Roberti, Il Mediaevo (cap.10), Mario Morcellini, a cura di, 2005

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Radio Aut: tra satira ed impegno politico

RADIO AUT

Fondata nel 1977 da Peppino Impastato a

Terrasini, in provincia di Palermo

AUTOFINANZIATA ED INDIPENDENTE

Altoparlante della lotta contro la mafia

SCOPO delle trasmissioni: Denunciare le

collusioni fra la mafia e gli esponenti politici

di Cinisi e Terrasini, attraverso la satira ed il

coinvolgente carisma di Peppino.

www.peppinoimpastato.com

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I tre livelli di utilizzo di Radio Aut

Informazione e controinformazione:

la radio libera rifiuta e ridimensiona l’informazione di regime e il monopolio

dell’industria del consenso. La notizia discende dal sociale e va riproposta,

amplificata, senza filtri o interventi manipolatori. Il criterio di priorità delle

notizie è influenzato anche dalle esigenze del sociale

Intervento

politico:

strumento diretto

dell’iniziativa di

lotta e del progetto

politico

complessivo

Spazi autogestiti: mezzo di

coordinamento delle

lotte e delle iniziative

di massa

S. Vitale, Peppino Impastato, Una vita contro la Mafia, 2008

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“Onda Pazza a Mafiopoli”

Trasmissione

“satiro-schizo-politica”

affrontava i problemi di Cinisi e

Terrasini.

Andava in onda ogni venerdì

sera inondando di satira tutti gli

esponenti della politica e della

mafia locale. Veniva ascoltata

anche dalle radioline dei bar

esorcizzando la paura della

mafia tramite l’ironia di Peppino.

Gli interessati dagli attacchi iniziarono ad aver

paura di perdere la loro onorabilità.

Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato"

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Nel mirino di

“Onda Pazza”

Il Psi a cui Peppino non perdona l’alleanza con la Dc

Don Tano

Badalamenti

preso come

simbolo

dell’alleanza

fra Dc, chiesa

e mafia

Totò

“Cacamano”

personaggio di

rilievo di Cinisi

che, secondo

Peppino,

possedeva

alcuni depositi

di carburante

Pandolfo, esponente del Psdi e sindaco di Cinisi

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

www.peppinoimpastato.com

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La vendetta del Clan

Durante la sua lotta contro i clan

mafiosi, Impastato fu spesso

vittima di “avvertimenti” che

avevano lo scopo di spaventarlo

e, nel migliore dei casi, di

chiudergli per sempre la bocca.

Intensificazione degli attacchi

con la candidatura alle elezioni

comunali nella lista di

Democrazia Proletaria nel 1978.

8 e il 9 maggio ’78 Alle 6 del mattino, sui binari della ferrovia

Palermo-Trapani, furono ritrovati i resti del corpo del giornalista, dilaniato

da una bomba.

S.Vitale, Peppino Impastato, Una vita contro la mafia, 2008

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La rilevanza mediatica del caso Impastato

La morte di Impastato non

ebbe una rilevanza

mediatica forte.

Archivio quotidiani Biblioteca nazionale centrale di Roma

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Quella stessa mattina, il 9

maggio, fu ritrovato il

corpo senza vita di Aldo

Moro, leader della Dc,

rapito dalle Br.

Sui quotidiani dell’epoca si parla della morte di Impastato a partire dalla decima

pagina in poi, in altri nemmeno è menzionato.

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10 maggio 1978

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Descrive le piste seguite dagli inquirenti:

suicidio, attentato terroristico e omicidio.

Solo due giorni dopo scorge l’ombra della

Mafia.

Si interroga sul fatto se si sia trattato

di un attentato o di un omicidio, ma

cambiano i toni: Impastato viene

definito un ultrà di sinistra.

Archivio quotidiani Biblioteca nazionale centrale di Roma

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Le indagini seguirono

due piste

1979 viene individuata la matrice mafiosa del delitto e viene riaperta

l'inchiesta giudiziaria.

Accuse post - mortem

2002 termina il processo con la condanna dei colpevoli.

Simpatie

terroristiche Suicidio

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“Questo […] è un film sull’energia, sulla voglia di costruire, sull’immaginazione e la felicità di un gruppo di ragazzi che hanno osato guardare il cielo e sfidare il mondo nell’illusione di cambiarlo. […] Se oggi la Sicilia è cambiata e nessuno può fingere che la mafia non esista […] molto si deve all’esempio di persone come Peppino, alla loro fantasia, al loro dolore, alla loro allegra disobbedienza.”

Marco Tullio Giordana, Cinematografo, 2007

I Cento Passi

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Titolo: I Cento passi

Anno di uscita: 2000

Sceneggiatura: Claudio Fava e Monica

Zapelli

Regia: Marco Tullio Giordana.

Il film ha il merito di far emergere

nell’opinione pubblica il “Caso Impastato”,

fino ad allora rimasto nell’ombra anche a

causa della dimensione locale dell’attività di

Peppino.

Raccolta delle testimonianze

Visita dei luoghi in cui visse Peppino

Attori siciliani

1,2,3,4,5,10…100 passi!

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Tematiche che influenzarono la vicenda

personale di Impastato e il suo

impegno politico e civile:

Mafia rappresentata in modo

sui generis

Il ‘68 e il conflitto generazionale.

La diffusione dei movimenti di sinistra.

L’utilizzo politico dei mezzi di comunicazione

di massa e l’efficacia particolare della radio.

Sfida la cultura mafiosa usando le parole, la satira, l’informazione, la

rabbia e la passione; armi che spaventano la mafia e che difficilmente

vengono tollerate.

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Contro la Mafia con rabbia e passione

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“Tra la casa di Peppino Impastato e quella di Gaetano Badalamenti ci sono cento passi. Li ho consumati per la prima volta in un pomeriggio di gennaio, con uno scirocco gelido che lavava i marciapiedi e gonfiava i vestiti. Mi ricordo un cielo opprimente e la strada bianca che tagliava il paese in tutta la sua lunghezza, dal mare fino alle prime pietre del monte Pecoraro. Cento passi, cento secondi: provai a contarli e pensai a Peppino. A quante volte era passato davanti alla persiane di Don Tano quando ancora non sapeva come sarebbe finita. Pensai a Peppino, con i pugni in tasca, tra quelle case, perduto con i suoi fantasmi. Infine pensai che è facile morire in fondo alla Sicilia.”

“Cinque delitti imperfetti”, Claudio Fava, 1994

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Un pomeriggio, in pieno agosto, mi arrivò una telefonata:

Felicia: “Robberto? Sono la signora Impastato!”

A stento risposi, ero imbarazzatissimo, ma lei continuò:

Felicia: “Non dobbiamo dirci niente, dico solo due cose, una da madre ed una da donna. Quella da madre è stai attento, quella da donna è stai attento e continua ”.

R.Saviano , Nazione Indiana, 8/12/2004

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Roberto Saviano

La penna come arma contro la violenza.

“Io credo che in qualche modo i sogni più privati possano coincidere con quelli più nobili, i sogni sociali, quando iniziano ad assomigliarsi. [...] Uno dei miei sogni era stato quello di rimanere nella mia terra, raccontarla, e continuare, come dire, a resistere. Mi piace usare una frase di un vecchio barbuto che scrisse questa cosa in un vecchio libro: “Tutto ciò che io desidero non è possibile identificarlo e quindi preferisco dire che io voglio il sogno di una cosa”. E quindi anche io sogno una cosa”

Intervista di Enzo Biagi, RT Rotocalco Televisivo, Rai Tre, 22 aprile 2007

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Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

«... e perché tu non racconti?»

1979 Nasce a Napoli,

consegue la maturità scientifica a

Caserta e si laurea in Filosofia

all'Università degli Studi di Napoli

Federico II.

2002 Comincia la sua carriera

scrivendo per Pulp, Diario, Sud, Il

Manifesto, Il Corriere del

Mezzogiorno e sul sito web letterario

Nazione Indiana.

2006 Pubblica il suo primo romanzo: Gomorra (romanzo-inchiesta o

romanzo-verità, accusatorio nei confronti della camorra), che in poco tempo

diventa un best­seller. Il clan dei Casalesi, ha minacciato ripetutamente

Saviano, che dall’ottobre del 2006 è sotto scorta.

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2009 Mondadori pubblica il suo

secondo romanzo “La bellezza e l’inferno.

I suoi romanzi vengono teatralizzati e

trasposti in film.

2009 - 2010 Riceve il Diploma di

Secondo Livello in Comunicazione e

Didattica dell'Arte honoris causa.

L'Università di Genova gli concede la

laurea honoris causa in Giurisprudenza.

2011 Conduce con Fabio Fazio la trasmissione televisiva “Vieni

via con me” della quale è stata poi pubblicata l’omonima raccolta di

scritti. Collabora con diverse testate in tutto il mondo. Per l’impegno, il

coraggio e i suoi scritti, gli vengono assegnati diversi premi.

«…E’ l'unico modo per cercare di cambiare le cose»

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Bianciardi

Pasolini

Sciascia

Impastato

Inspiring people

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“Camorra è una parola inesistente, da sbirro. Usata dai magistrati e dai giornalisti, dagli sceneggiatori. E’ una parola che fa sorridere gli affiliati, è un’indicazione generica, un termine da studiosi, relegato alla dimensione storica. Il termine con cui si definiscono gli appartenenti ad un clan è Sistema […].”

La Camorra

R.Saviano, Gomorra, 2006

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

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Mafia e Camorra

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Mafia Camorra

Origine

Fenomeno rurale

che amplia la propri

attività nella città

Fenomeno laico

all’interno della città

di Napoli

Struttura

Gerarchica

Frammentata in clan

senza un controllo

globale

Funzione

Crea un’alternativa

allo Stato (uno Stato

nello Stato)

Vive del disordine

sociale e lo

incoraggia

F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010

Page 47: Comland definitivo copia

LA CAMORRA

Setta organizzata, con un programma

delittuoso ed una diffusa articolazione

territoriale.

La Camorra come organizzazione economica

“Noi non abbiamo mai pensato di essere l’antistato. Noi siamo lo Stato. Siamo imprenditori che considerano le uniche leggi possibili quelle del business e tutto ciò che va contro il profitto ed il business è nostro nemico.”

R. Saviano riportando le parole di un pentito a RT, Rotocalco Televisivo, Enzo Biagi

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

La camorra come un sistema

economico.

Obiettivo primario PROFITTO

G. Di Fiore, Potere Camorrista, 1993

Page 48: Comland definitivo copia

Consenso nella società legale

come riconoscimento della sua

esistenza

La Camorra come sistema parallelo

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Evoluzione parallela a quella della società legale

Bisogno di una produzione di

reddito legale cui attingere con

la violenza e l’intimidazione

Guadagni illeciti riconvertiti in

attività legali

Utilizzo strumentale del potere istituzionale

Possibile sconfitta

della Camorra

Recupero della legalità nelle istituzioni e

rispetto dei propri doveri da parte di chi

esercita poteri pubblici G. Di Fiore, Potere Camorrista, 1993

Page 49: Comland definitivo copia

La fascinazione della Camorra sui giovani

Avvicinamento alla Camorra

Rappresenta l’unica via per

ottenere soldi ed un lavoro ben

retribuito in un posto che offre

scarse prospettive.

Attrazione verso il mito del

rispetto e del potere.

Conseguimento di piccole

ma significative gratificazioni.

“Ormai i ragazzi crescevano e non potevano più ricevere pochi spiccioli per stare in strada. Ora dovevano scegliere il ruolo da rivestire nell’organizzazione.”

Super Santos, Roberto Saviano, 2012

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010

Page 50: Comland definitivo copia

La legge del silenzio

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Omertà

Imposizione del silenzio sia ai

membri del clan, sia ai cittadini

garantendo la fedeltà attraverso

la paura. Tale valore produce un

senso di solidarietà collettiva e

forme di ostilità nei confronti degli

outsiders.

Forma di controllo

sociale

F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010

“Il tacere in queste terre non è la banale omertà silenziosa che si rappresenta di coppole e sguardo abbassato. Ha molto più a che fare col "non mi riguarda". La parola diviene un urlo. Controllato e lanciato acuto e alto contro un vetro blindato: con la volontà di farlo esplodere”. R.Saviano, Gomorra, 2006

Page 51: Comland definitivo copia

Editoria e Tv “Scrivere mi ha dato la possibilità di esistere e se qualcuno ha sperato che

vivere in una situazione difficilissima potesse indurmi a nascondere le mie

parole, ha sbagliato. Scrivere è riuscire a iscrivere una parola nel mondo,

passarla a qualcuno come un biglietto con un'informazione clandestina, uno

di quelli che devi leggere, mandare a memoria e poi distruggere. Scrivere è

fare resistenza”. R. Saviano, intervista a “La Repubblica”

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Page 52: Comland definitivo copia

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Se la mafia diventa letteratura

Effetto “Gomorra” In “Gomorra”, Saviano ha

reso vivide situazioni e

comportamenti mafiosi,

puntando sulla grande

produttività discorsiva e

semiotica che ha la mafia,

in quanto oggetto

culturale politicamente ed

emotivamente non neutro.

Saperi e discipline

Arte e scienza

Scrittura e politica

La letteratura contribuisce alla

comprensione del fenomeno

mafioso non solo attraverso le

sue denunce e i suoi impulsi

progressisti, ma anche con le

sue simpatie e perfino apologie.

M. Santoro, Effetto Mafia, 2010

Fenomeno di contaminazione fra:

Page 53: Comland definitivo copia

Il caso “Gomorra”

Temi Potere della Camorra, la sua

affermazione economica e finanziaria, e la

sua potenza militare, la sua metamorfosi in

comitato d’affari.

Narrazione-reportage, un docu-fiction che svela i misteri del “Sistema”, di

un’organizzazione poco conosciuta, creduta sconfitta e che nel silenzio è

diventata potentissima superando Cosa Nostra per numero di affiliati e giro

d’affari.

Pubblicato nel 2006 nei maggiori paesi

europei e poi nel mondo, è stato inserito

nella classifica dei cento libri più importanti

del 2007.

www.robertosaviano.it

Uso prima persona Testimonianze dirette

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Page 54: Comland definitivo copia

“Las Vegas” napoletana

Produzione clandestina

dei migliori capi

d’abbigliamento del

mondo.

Fabbriche ubicate nei

sottoscala o al piano terra

delle villette a schiera.

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Las Vegas zona a nord di Napoli Chiamata così sia per la

conformazione territoriale, sia

perché offre molte possibilità di

fare carriera.

Le grandi griffe italiane organizzavano aste per la realizzazione dei capi

al minor costo e tempo possibile.

R.Saviano, Gomorra, 2006

Page 55: Comland definitivo copia

Lo smaltimento dei rifiuti

speciali o tossici ha un costo

elevato.

I clan camorristi offrono

prezzi molto più bassi delle

aziende che gestiscono

questo servizio legalmente.

Stakeholder: coordinano il

meccanismo di smaltimento

illegale di rifiuti.

I conniventi

imprenditori titolari

centri

stoccaggio

chimici trasportatori smaltitori funzionari e

dipendenti

pubblici

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

R.Saviano, Gomorra, 2006

Page 56: Comland definitivo copia

Quando il crimine diventa mito

Cause del successo

Portano la firma di grandi registi e spesso

traggono beneficio della presenza di attori di

successo;

Mostrano il lato umano di questi criminali

facendo sviluppare empatia e compassione;

Valori: successo, potere, rispetto, soldi facili, vita

vissuta all’insegna del piacere, riscatto sociale.

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Nascita, nell’immaginario collettivo, di

nuovi miti

Diffusione di film di origine

americana:

Es. Scarface e Il Padrino

F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010

Page 57: Comland definitivo copia

L’arresto non è vissuto come

una sconfitta e il sistema rimane

comunque attivo e tutelato.

Alcune volte arrivano a vestire i

panni di personaggi famosi derivati,

ad esempio, da Pulp Fiction o da Il

Corvo. In questo modo rendono

immediatamente chiaro chi sono ed i

loro intenti.

I boss camorristi e l’immagine mediatica

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

I boss camorristi sono coscienti di avere

una rilevanza mediatica e hanno imparato

ad andare in scena.

Cura dell’immagine

R.Saviano, Gomorra, 2006

Page 58: Comland definitivo copia

Il film si snoda seguendo quattro storie principali:

Pasquale;

Totò, Don Ciro e Maria;

Franco e Roberto;

Marco e Ciro.

La maggior parte dei dialoghi sono in lingua

napoletana e in dialetto casalese, e sono

sottotitolati.

“Gomorra”, il film: potere, soldi e sangue

www.robertosaviano.it

Titolo: Gomorra

Anno di uscita: 2008

Sceneggiatura: Matteo Garrone, Maurizio

Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio,

Massimo Gaudioso e Roberto Saviano

Regia: Matteo Garrone

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Page 59: Comland definitivo copia

Via, via, vieni via con me

Vieni via con me

www.vieniviaconme.rai.it

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

È televisione,teatro, musica,

racconto e show. Al centro di

tutto l’Italia con i suoi pregi e

difetti, le cose insopportabili e

le cose meravigliose, le

situazioni tragiche e le

situazioni comiche, spesso

fuse tra loro.

Elenchi Descrizione in pillole della realtà del

nostro Paese, per fare un viaggio nella

storia, nella cronaca e nelle abitudini

degli italiani

Page 60: Comland definitivo copia

Dal programma tv al libro

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Racconta i retroscena del programma di

Saviano e Fazio e propone una

riflessione sul suo eccezionale impatto.

Pubblicato nel 2011. Otto capitoli,

otto storie, un ritratto unico dell'Italia

di oggi.

Scopi Descrivere l’Italia di oggi

Denunciare le ferite vecchie e

nuove che affliggono il nostro

Paese

Raccontare storie di onestà e

coraggio, modelli per costruire

un’Italia diversa. www.robertosaviano.it

Page 61: Comland definitivo copia

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

A. Berardinelli, Autoritratto italiano. Un dossier letterario,1945-1998

“Alla certezza che per noi italiani non esiste una “patria” si arriva direttamente a partire da mille abitudini, attitudini, comportamenti. Tutto può essere spiegato con l’assenza di un forte e durevole vincolo di appartenenza: così si spiega la forza del partito comunista più votato dell’Occidente (una vera patria), l’influenza della Chiesa (un’altra patria), il potere di tutti i Partiti al di sopra dello Stato, l’interesse privato in atti pubblici comunemente perseguito, la pervasività delle organizzazioni criminali come la mafia e affini, la naturalezza con cui ogni tipo di illegalità prende possesso della vita quotidiana di tutti noi”.

Page 62: Comland definitivo copia

“Oggi dobbiamo definire l’Italia un paese a civiltà limitata; dobbiamo compiere ogni sforzo per farlo diventare un paese a civiltà piena.”

Paese a civiltà limitata

Ragioni storiche:

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Deficit di democrazia

Sfiducia nello Stato

Traumi nella coscienza civile.

Paolo Sylos Labini, Un paese a civiltà limitata, 2006

L’Italia, un paese “anormale”

Page 63: Comland definitivo copia

Temi caldi dell’Italia contemporanea

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

I 150 anni

dell’Italia e il

sogno di un

paese unito

La macchina

del fango

La compra

vendita di

voti elettorali

La mafia al

Nord e i

rifiuti al Sud

Emergenza

terremoto

I limiti della

bioetica

Page 64: Comland definitivo copia

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

La ‘Ndrangheta al Nord

“La ‘ndrangheta cerca di interloquire con il potere della politica e, al Nord, come dimostra l’inchiesta, interloquisce con la Lega”

Saviano affronta l’argomento

dedicato alle infiltrazioni delle

organizzazioni criminali nel

tessuto politico, economico e

sociale nelle regioni

settentrionali, in particolare in

Lombardia.

La Dia, in seguito ad indagini, conferma le affermazioni di Saviano.

Page 65: Comland definitivo copia

La macchina del fango: “Tutti corrotti, tutti viziosi”

Macchina del fango

L'azione coordinata di

un gruppo di pressione, volta,

soprattutto per via mediatica,

a delegittimare o a ledere la

credibilità e l'onore di una

persona giudicata come

"avversario" del gruppo e

perciò da intimidire, punire o

condizionare.

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Page 66: Comland definitivo copia

“La macchina del fango sputa contro chiunque il governo consideri un nemico. Con l'obiettivo non di denunciare un crimine o di mostrare un errore, ma di costringerti alla difesa. Con l'obiettivo di equiparare tutto per poter dire che tutti siamo sporchi, che di nessuno ci si può fidare. Che non c'è speranza. Questo gioco vuole convincerci che "così va il mondo", che è possibile riuscire nelle cose solo con il compromesso, perché tutti in fondo si vendono se vogliono arrivare da qualche parte.”

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

R. Saviano,Vieni via con me , 2011

Page 67: Comland definitivo copia

Primo ad utilizzare il termine

“MACCHINA DEL FANGO”

2003 Piano di discredito politico per liquidare la leadership del centro-sinistra. In un articolo del 15 gennaio 2010 D'Avanzo farà risalire alla vicenda Telekom Serbia la nascita in Italia di una "macchina del fango“ tesa a DISTRUGGERE LA REPUTAZIONE DEGLI UOMINI POLITICI.

2009 L’espressione metaforica «macchina del fango» è il compimento dello SGUARDO SUL POTERE BERLUSCONIANO. Compare in un articolo sul caso Marrazzo del 31 ottobre 2009. “La macchina del fango partita da Milano come un manuale di killeraggio politico.”

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Giuseppe D’Avanzo Giornalista de “La Repubblica”

Le origini del fango

Page 68: Comland definitivo copia

Due differenti “macchine”: qual è la differenza?

L’espressione sposta il suo senso,

diventando metafora degli effetti del

potere sulle persone. Saviano tratta la

“macchina del fango” come prospettiva

antropologica (isolamento del bersaglio

nella comunità) e morale (corruzione

morale della comunità attraverso

l’isolamento della vittima).

La “macchina del fango” emerge dal

lavoro di inchiesta come metafora del

potere di cui ha documentato e

analizzato il funzionamento.

D’Avanzo ha legato la “macchina del

fango” al potere berlusconiano.

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Page 69: Comland definitivo copia

L’appeal intellettuale

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Intellettuali impegnati negli

apparati di produzione e

distribuzione dell’industria

culturale

Personaggi che per

l’opinione pubblica incarnano

il ruolo di testimoni e

controllori della società civile

A. Abruzzese, Il Mediaevo italiano (cap.4), Mario Morcellini, a cura di, 2005

Comunicazione

Utilizza la

narrativa

Prospettiva

esterna

all’ambiente

camorrista

Utilizza la

satira

Prospettiva

interna

all’ambiente

mafioso

Page 70: Comland definitivo copia

Oltre il tempo e le differenze …

Il coraggio di comunicare

verità scomode

La denuncia della

corruzione e l'opposizione

al potere

Volontà di far capire alle

persone come stanno

realmente le cose

Media come mezzo essenziale di lotta contro la criminalità organizzata e

per esprimere il dissenso

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

Page 71: Comland definitivo copia

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

“Gli artisti e gli

intellettuali non

fanno cadere i

regimi, ma con un

cerino illuminano

l'oscurità in tempo

per mostrare a chi

abbia occhi

quando il sentiero

percorso è sull'orlo dell'abisso"

Antonio Tabucchi

Page 72: Comland definitivo copia

Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012

M. Longo, L’onda Pazza che travolse Mafiopoli Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50

G.Impastato e F. Vassia, Resistere a Mafiopoli, Nuovi Equilibri, 2009

Giardina, Sabbatucci, Vidotto, Storia dal 1900 ad oggi, Laterza, 2010

S. Gundle, I comunisti italiani tra Hollywood e Mosca, Giunti, 1995

Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, Rubbettino, 2002

Corte Costituzionale, Sentenza n.202, 15 luglio 1976, comma 1

M. Gaido, Radio libere? La prima vera inchiesta e storia delle radio libere in Italia e nel mondo, Arcana, 1976

S. Vitale, Peppino Impastato, Una vita contro la Mafia, Rubbettino, 2008

Mario Morcellini, Il Mediaevo italiano, Carocci, 2005

Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato“

Archivio quotidiani Biblioteca Centrale Nazionale di Roma

R.Saviano , Nazione Indiana, 8/12/2004

F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010 G. Di Fiore, Potere Camorrista, Alfredo Guida Editore, 1993

R. Saviano, Gomorra, Mondadori, 2006

A. Berardinelli, Autoritratto italiano. Un dossier letterario 1945-1998, Donzelli, Roma ’98 Paolo Sylos Labini, Un paese a civiltà limitata, Laterza, 2006

F. Monteleone, Storia della radio e della televisione, Marsilio, 2001

www.robertosaviano.it

www.peppinoimpastato.com

Bibliografia