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anno 87, n. 21 - 12 giugno 2014 Tariffa R.O.C. “Poste Italiane spa - Settimanale Sped in Abb. Post. - Pubbl. inf. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974 Chiuso in redazione il 9/06/2014 - € 1.20 - Tariffa pagata - Taxe percue Editoriale la vignetta della settimana Famiglia, sempre in panchina Il “divorzio breve” presto sarà una realtà anche in Italia; finalmente saremo anche noi un paese moder- no! Se il Senato darà il via libera al testo approvato a larghissima maggioran- za dalla Camera, saranno sufficienti sei mesi dopo la separazione per dirsi addio, o un anno se la separazione non è consensuale. Nel frattempo slitta alla prossima Legge di Stabilità l’allargamento del bonus da 80 euro alle famiglie numerose monoreddito. Il Governo, se si troveranno le risorse, si è impegnato a correggere una macrosco- pica ingiustizia segnalata da più parti, che favoriva coppie conviventi senza figli a scapito di quelle con un solo reddito e tanti figli. Insomma, i nostri gover- nanti vanno a due velocità: sono veloci e compatti nel ratificare i fallimenti mentre sono lenti, quasi inesistenti, nell’attuare politiche per prevenirli. Eppure, con dati alla mano di istituti di ricerca, Caritas e dello stesso Parlamento, l’unico vero ammortizzato- re sociale, che tiene ancora unito il Paese in questa crisi senza fine, è la famiglia. È come se, usando una meta- fora calcistica, l’allenatore possedesse un fuoriclasse e lo tenesse in panchina! LUCIANO SEDIOLI Viaggio tra arte e natura lungo il Montone nei luoghi che ricordano Sant’Antonio, Dante e Beatrice IL SALUTO A DON ALBERTO A San Filippo i funerali di don Bertaccini, missionario in Paraguay Giovanni Amati a pag. 20 CASA PER PROFUGHI Aperta a Predappio dall’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Daniele Tappari a pag. 9 Nella vallata dei santi e dei poeti MARIO LORETI, IL CHIRURGO Moriva 45 anni fa un pioniere forlivese della medicina Pierangelo Laghi a pag. 5 Il pizzicotto Critica a fin di bene “L’Italia vince il mondiale dei resort, con la delegazione più numerosa”, titola il Corriere della Sera di domenica 8 giugno. Nell’articolo si evidenziano i primati stabiliti dal nostro Paese, in occasione dei mondiali di calcio brasilia- ni. Possiamo contare su una delegazione di 90 membri, la più numerosa del mondiale. È di 300 euro, il costo a notte per ogni camera singola nel Portobello resort dove alloggia la nostra allegra comitiva (contro i 150 degli inglesi e i 90 dei francesi!). Vigilano per la sicurezza e incolumità dei nostri campioni ben 56 uomini. E, dulcis in fundo, li attende un premio di 250mila euro in caso di vittoria finale. Non c’è che dire. È un bel calcio alla spending review! Il Momento propone all’i- nizio dell’estate un itinerario nelle vallate forlivesi. Esse racchiu- dono meravigliosi tesori di arte e cultura, spesso dimenticati, avvolti in una splendida cornice naturale. È l’occasione per riprendere contatto con antiche tradizioni, sagre, feste popolari e vecchi mestieri, godendo dei sapori di un’eccel- lente cucina. Quinto Cappelli a pagg. 12-13 C.so della Repubblica, 19 - Forlì Tel. 0543.35700 - 20100 Fax. 0543.24915 Cell. 335.1381797 E-mail: [email protected] [email protected] Agenzia generale di Forlì Un’immagine della chiusa della Brusìa di Bocconi, con l’antico ponte della Maestà, nella caratteristica struttura a schiena d’asino, a fare da cornice alla cascata

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anno 87, n. 21 - 12 giugno 2014 Tariffa R.O.C. “Poste Italiane spa - Settimanale Sped in Abb. Post. - Pubbl. inf. 45%D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974

Chiuso in redazione il 9/06/2014 - € 1.20 - Tariffa pagata - Taxe percue

Editoriale

la vignetta della settimana

Famiglia, sempre in panchinaIl “divorzio breve” presto sarà una realtà anche in Italia; finalmente saremo anche noi un paese moder-no! Se il Senato darà il via libera al testo approvato a larghissima maggioran-za dalla Camera, saranno sufficienti sei mesi dopo la separazione per dirsi addio, o un anno se la separazione non è consensuale.Nel frattempo slitta alla prossima Legge di Stabilità l’allargamento del bonus da 80 euro alle famiglie numerose monoreddito. Il Governo, se si troveranno le risorse, si è impegnato a correggere una macrosco-pica ingiustizia segnalata da più parti, che favoriva coppie conviventi senza figli a scapito di quelle con un solo reddito e tanti figli.Insomma, i nostri gover-nanti vanno a due velocità: sono veloci e compatti nel ratificare i fallimenti mentre sono lenti, quasi inesistenti, nell’attuare politiche per prevenirli. Eppure, con dati alla mano di istituti di ricerca, Caritas e dello stesso Parlamento, l’unico vero ammortizzato-re sociale, che tiene ancora unito il Paese in questa crisi senza fine, è la famiglia. È come se, usando una meta-fora calcistica, l’allenatore possedesse un fuoriclasse e lo tenesse in panchina!

luciano sEdioli

Viaggio tra arte e natura lungo il Montone nei luoghi che ricordano Sant’Antonio, Dante e Beatrice

il saluTo a don alBERToA San Filippo i funerali di don Bertaccini, missionario in ParaguayGiovanni amati a pag. 20

casa PER PRoFuGHiAperta a Predappio dall’associazione Comunità Papa Giovanni XXIIIdaniele Tappari a pag. 9

Nella vallata dei santi e dei poeti

MaRio loRETi, il cHiRuRGoMoriva 45 anni fa un pioniere forlivese della medicina Pierangelo laghi a pag. 5

il pizzicottoCritica a fin di bene

“L’Italia vince il mondiale dei resort, con la delegazione più numerosa”, titola il Corriere della Sera di domenica 8 giugno. Nell’articolo si evidenziano i primati stabiliti dal nostro Paese, in occasione dei mondiali di calcio brasilia-ni. Possiamo contare su una delegazione di 90 membri, la più numerosa del mondiale. È di 300 euro, il costo a notte per ogni camera singola nel Portobello resort dove alloggia la nostra allegra comitiva (contro i 150 degli inglesi e i 90 dei francesi!). Vigilano per la sicurezza e incolumità dei nostri campioni ben 56 uomini. E, dulcis in fundo, li attende un premio di 250mila euro in caso di vittoria finale. Non c’è che dire. È un bel calcio alla spending review!

“Il Momento propone all’i-

nizio dell’estate un itinerario nelle vallate forlivesi. Esse racchiu-dono meravigliosi tesori di arte e cultura, spesso dimenticati, avvolti in una splendida cornice naturale. È l’occasione per riprendere contatto con antiche tradizioni, sagre, feste popolari e vecchi mestieri, godendo dei sapori di un’eccel-lente cucina.

Quinto cappelli a pagg. 12-13

C.so della Repubblica, 19 - ForlìTel. 0543.35700 - 20100Fax. 0543.24915Cell. 335.1381797E-mail: [email protected]@assmingozzi.it Agenzia generale di Forlì

un’immagine della chiusa della Brusìa di Bocconi, con l’antico ponte della Maestà, nella caratteristica struttura a schiena d’asino, a fare da cornice alla cascata

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12 giugno 20142costume

Redazione e amministrazione:Via Solferino, 21 - 47121 Forlì - Tel. 0543.36861- Fax. 0543.376786 - e-mail: [email protected] - sito internet: www.ilmomento.bizDirettore responsabile: Luciano SedioliIn redazione: don Giovanni Amati, don Franco Appi, Beppe Brescia,Paola Mettica, Franco Garavini, Roberta Brunazzi, Michele TemperaImpaginazione grafica: Damiano DitiUfficio abbonamenti e amministrazione: Eleonora GaraviniPubblicità: Pigreco srlProprietà: Chiesa Cattedrale di Forlì - P.zza Dante, 1 - 47121 ForlìStampa: Galeati Industrie Grafiche srl - Imola (BO)Il Momento è associato alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici)e a USPI (Unione Stampa Periodica Italiana)

settimanale d’informazionedella diocesi di Forlì-Bertinoro

Direi che l’estate è veramente arrivata e tra un po’ saremo sommersi dalle zucchine... Chiunque abbia un orticello o anche solo un pezzo di giardino ri-convertito a tale uso ci chiederà: “Vuoi due zucchi-ne? Sono pieno!”... E come si fa a dire di no?Se non avete un ortolano improvvisato che vi regala i suoi prodotti, non farete di certo fatica a trovarle a prezzi irrisori nei mercati o lungo le strade (... sulla via del mare, ad esempio...).Allora oggi prepariamo insieme una nuova versione di zucchine ripiene, estremamente light, ma che può essere anche solo una base da arricchire con quello che vi piace o avete in frigo.Ingredienti:• 6 zucchine (non troppo grosse);• 200 g di ricotta; • 1 uovo;• erbe aromatiche (erba cipollina, basilico, timo...);• sale e pepe.Facoltativo: parmigiano o un formaggio qualsiasi (quella scura che vedete in foto ha una strisciolina di pecorino poco stagionato sopra... Ovviamente qui il “light” lascia un po’ a desiderare...).Procedimento:Lavate le zucchine e lessatele per circa 6 minuti: modificate un pochino il tempo in base alla gran-dezza delle verdure.Ora scolatele e lasciatele raffreddare. Nel frattempo preparate la farcia: lavate bene è asciugate le erbette aromatiche (mettetene abbastanza, perché saranno loro a dare sapore!) e tritatele finemente a coltello o con un mixer. In una ciotola mescolate la ricotta, le erbette e l’uovo; salate e pepate (tanto pepe... Insaporisce e non fa male). Se volete (e se non siete a dieta) aggiungete anche il formaggio. Prendete le zucchine, levate le estremità e tagliatele a metà; con uno scavino o un cucchiaino eliminate l’interno (tri-tatelo e unitelo al ripieno), poi strizzatele un po’ per eliminare l’acqua in eccesso e salate leggermente.Ora riempite le zucchine con l’aiuto di un cucchia-ino; se volete, mettete un po’ di formaggio sopra. Cuocete in forno a 200 gradi per circa mezz’ora.P. S. Sono buone calde, tiepide e anche fredde! P. P. S. Se vi avanza del ripieno o anche delle zuc-chine potete preparare un ottimo sformato: tagliate a pezzettini le zucchine, cuocetele senza olio in una padella per qualche minuto, in modo che perdano l’acqua in eccesso; mescolatele alla farcia, mettetele in uno stampo foderato di carta forno e cuocete sempre a 200 gradi per mezz’oretta.

Zucchine ripiene lightA confronto su: xxxxxxxxxxxPorte aperte & Porte chiuse

È davvero una buona scelta quel-la fatta dalla Sam-pdoria, squadra di calcio genovese di serie A, che ha deciso di non rin-novare il contratto di sponsorizzazio-ne con Gamenet, uno dei maggiori concessionari dei Monopoli per il gioco. La scelta, come riferito dal quotidiano Avvenire, ha ricevuto il plauso e il pieno appoggio dall’amministrazione comunale nonché dalla “Consulta permanente sul gioco con premi in denaro”. Il 3 giugno scorso, nel salone di rappresentanza del Palazzo comunale di Genova, si è svolto il convegno “Qui il gioco d’azzardo resta fuori”, promosso dalla Consulta. Il convegno era inizialmente previsto per il 20 maggio, giornata annuale sul gioco d’azzardo e gior-no in cui il calendario cristiano ricorda San Bernardino da Siena che nel 1423, a Bologna davanti alla chiesa di san Petronio, predicò contro l’azzardo. Per l’occasione è stata promossa la campagna di comunicazione “Non azzardatevi, qui il gioco resta fuori” e sono state con-segnate vetrofanie con questa scritta ai titolari di alcuni esercizi commerciali e circoli associativi che hanno scelto di non avere slot-machine e altri giochi d’azzardo nei propri locali.

Lavoratori a due euroCalcio senza azzardo

cent’anni fa di Umberto Pasqui

In occasione della cosiddetta “settimana rossa”, è interessante leggere un articolo sul Pensiero Romagnolo del 13 giugno 1914. Vi si descrive un episodio critico e particolarmente concitato, la pro-sa di quel “martedì notte” è coin-volgente: “Potevano essere circa le 10 quando la campana grossa di San Mercuriale si mise a suonare a stormo. Cosa era successo? La po-polazione si riversava subito nella piazza che era completamente al buio. Le voci più disperate e più tragiche si diffondevano accen-dendo gli animi già esaltati. Di lì a poco la campana della Torre signi-ficò che trattavasi di un incendio”. Poi si precisa che “bruciava San

Mercuriale”, benché “trattavasi però di lieve cosa”. Inoltre, si sco-pre che “nonostante il mancato intervento dei pompieri impedito dal popolo di accorrere, il piccolo incendio appiccato ai portoni fu subito domato. Ma l’effervescenza era al colmo. I carabinieri interve-nuti perdettero subito la tramon-tana e l’eco sinistra delle fucilate attraversò la vasta piazza. Nel buio il panico fu terribile e fu certo un bel caso se nessuna disgrazia ebbe a deplorarsi”. Il cronista specifica che “sul palazzo Pantoli” (poi demolito per far luogo a quello delle Poste) “si vedono ancora all’altezza d’uomo le tracce dei proiettili”. Il tentato incendio per

“comune opinione” è da attribuir-si a “ragazzi irresponsabili”.

13 giugno 1914 - San Mercuriale suona a stormo

un Momento in cucina

a cura di Cecilia Sedioli

La forbice fra ricchi e poveri si mantiene drammaticamente ampia. La conferma viene dal rapporto “World of Work” dedicato quest’an-no ai paesi in via di sviluppo. Nelle economie emergen-ti - si legge nel rap-porto - 839 milioni di lavoratori vivono con meno di due euro al giorno, anche se l’incidenza del fenomeno si è ridotta nel corso degli ultimi anni. La quota di poveri, infatti, rispetto alla forza lavoro totale è scesa a circa un terzo dai primi anni 2000, quando superava la metà del totale. Ma la strada da percorrere è ancora tanta.Come riferisce La Repubblica nella sua edizione online, citando il rapporto, “nei prossimi cinque anni faranno il loro ingresso nel mercato del lavoro 213 milioni di persone, 200 milioni delle quali nei Paesi in via di sviluppo. Ciò solleva il problema della disoc-cupazione giovanile nei Paesi in via di sviluppo dove attualmente supera già il 12% oltre tre volte il tasso di disoccupazione degli adulti. In Nord Africa e Medio Oriente un giovane su tre non riesce a trovare lavoro e il tasso di disoccupazione fra le giovani donne sfiora attualmente il 45%.

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12 giugno 2014

Abbiamo chiesto a Ga-briella Tronconi Medri, assessora alle Politiche Educative, Formative e Istruzione nella Giunta guidata da Roberto Balza-ni, di tracciare un bilan-cio del lavoro svolto nel quinquennio 2009/2014 sul fronte delle politiche educative.

Professoressa Tronconi, cos’è cambiato in questi 5 anni? Si è voluto ga-rantire conti-nuità ai servizi per l’infanzia 0/6 anni, raggiungendo il 100% di copertura della domanda delle famiglie, sia presso i nidi che presso le ma-terne. Questo ha innalzato Forlì ai primi posti nazio-nali per i servizi erogati nel settore. Nel contempo, si è reso necessario innovare il sistema integrato, nono-stante il “patto di stabilità” finanziaria che ha limitato l’assunzione di personale. Sono state armonizzate le

collabo-razioni tra

ente pub-blico e gestori

privati, attraverso convenzioni che stabili-scono “libertà di scelta” per le famiglie e regolano i livelli di qualità di tutti i servizi educativi. In questa ottica, è stato elaborato un metodo tariffario partico-larmente attento al disagio sociale. Per quanto riguar-da il “diritto allo studio”

(scuole primarie e secon-darie primo grado) sono stati rimodulati “Il Patto per la scuola”, il servizio di mediazione interculturale e linguistica per l’accoglien-za e l’orientamento degli alunni stranieri, il sistema di trasporto integrativo, i regolamenti e il protocollo d’intesa con i gestori priva-ti delle scuole dell’obbligo. Nell’ambito dell’edilizia scolastica spiccano l’inau-gurazione del nido “Cloro-

filla” e della scuola dell’in-fanzia “Lucertola Blu”, cui va aggiunta la costruzione della nuova scuola prima-ria di Roncadello, in fase di completamento.

Cosa resta da fare?E quali sono i limiti? Emergono alcune criticità direttamente collegate alle norme del “patto di stabili-tà”. Se non sarà possibile assumere insegnanti per equilibrare i pensionamenti in atto diventa impellente una nuova organizzazio-ne dei servizi educativi per l’infanzia. Anche la scuola dell’obbligo esige un allineamento al sistema degli Istituti Comprensi-vi. Dal 2011 c’è stato un impegno assiduo di tutte le componenti scolastiche, che hanno collaborato con i tecnici del Comune per rivedere la struttura dei bacini scolastici nel territorio forlivese. È un percorso già avviato, che deve però essere perfezio-nato anche sulla base delle criticità emerse in corso d’opera. Con l’Unione dei 15 Comuni, di cui Forlì è capofila, occorrerà costru-ire una più ampia relazione fra i diversi servizi educa-tivi.

PiERo GHETTi

3 attualità

Tronconi, missione quasi compiutaL’assessore uscente alle politiche scolastiche traccia il bilancio di 5 anni di attività

“ A Forlì, dopo l’ele-zione di Davide

Drei a primo cittadino, per la giunta uscente è tempo di bilanci.

Il 13 giugno alle 18.30 nel parco di via Dragoni si posa la prima pietra di Piada 52, il punto di ritrovo realiz-zato dalla cooperativa Paolo Babini. Il progetto prevede un investimen-to di circa 350mila euro e intende coniugare il bisogno di aggregazio-ne, socialità e incontro dei giovani forlivesi con l’integrazione lavorativa di persone portatrici di disabilità. L’apertura della nuova struttura, uni-ca nel suo genere, è prevista dopo l’estate e sta suscitando nella città grandi attese. Lo sforzo imprendi-toriale è notevole e contiene una buona dose di rischio, soprattutto

se collocato in questo periodo di crisi, ma nasce da una lettura attenta dei bisogni del territorio e dalla convinzione che urge dare risposte soprattutto ai giovani. A far da cor-nice all’evento venerdì 13 giugno ci saranno le famiglie della Rete, che in quella serata concluderanno il lavoro di formazione dell’anno. Dopo l’aperitivo e i festeggiamenti di rito le famiglie della Rete, un’ottantina, si trasferiranno nella vicina parrocchia di San Paolo, in via Pistocchi 19, per l’assemblea nella quale verranno presentate alcune testimonianze particolarmente significative. La

Rete, nata tredici anni fa, offre alle famiglie impegnate nell’accoglienza (adozione, affido, appoggio...) non solo occasioni di formazione ma anche l’opportunità di scambiare esperienze, trovare sostegno nei mo-menti difficili, che in questa scelta sono sempre presenti.

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Per far fronte all’emergenza alimentare che nei prossimi mesi diventerà ancora più pesante per tante persone e famiglie che già faticano a vivere il quotidiano, il Banco Alimentare ha deciso di promuovere una edizione straordinaria della Col-letta alimentare per il prossimo 14 giugno. Nei supermercati di tutta Italia che aderiscono all’iniziativa sarà possibile acquistare e donare alimenti a lunga conservazione, che poi la Rete Banco Alimentare distribuirà alle oltre 8.800 strutture caritative convenzionate, che ogni gior-no assistono circa 2 milioni di poveri. “Mentre siamo certi - afferma il presidente del Banco Alimentare, Andrea Giussani - che questa chiamata straordinaria, rivolta a tutti i cittadini, avrà una generosa e lieta risposta di piena soli-darietà verso chi ha ancora meno, non possiamo che attenderci una sollecita presa di posizione delle istituzioni, perché sappiano rendere imme-diatamente operative le azioni, già programmate e finanziate da Europa ed Italia, per un sostegno sociale sempre più necessario e rispettoso di pro-grammi già deliberati”. Questa edizione straordi-naria si rende necessaria per far fronte all’emer-genza alimentare che affligge anche l’Italia: sono oltre 4 milioni le persone che vivono grazie a pacchi alimentari o pasti gratuiti presso le mense, di questi oltre 400 mila sono bambini che hanno meno di 5 anni. Precisano i referenti forlivesi dell’iniziativa: “Questa decisione economica nasce dal perdurare dell’interruzione, avvenuta il 31 dicembre scorso, del programma di aiuti alimentari agli indigenti dei Paesi della Ue e dal grave ritardo dell’Italia nella presentazione del nuovo programma di attuazione del Fondo per gli Indigenti che sostituisce, con risorse notevol-mente ridotte, il precedente piano comunitario. Consapevoli dei tempi di lavoro estremamente ridotti e delle oggettive problematiche di questo periodo dell’anno, interrogati dal bisogno inin-terrotto di tanti e sollecitati anche dall’appello del Papa per la campagna a favore di chi soffre la fame nel mondo, tenteremo di rispondere, come possiamo, anche a questa nuova provocazione della realtà”.Per info e adesioni: Giovanni Galardi e Paola Fiorini (cell. 329.4741257).

Giovanni aMaTi

Edizione straordinaria della Colletta alimentare

Prima pietra di “Piada 52” e festa delle famiglie

Parco di via dragoni - 13 giugno

sabato 14 giugno

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nel cerchio la professoressa Gabriella Tronconi Medri

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12 giugno 2014

È stato il presidente dell’organizzazione Stefa-no Lazzarini a presentare nella sua relazione il buon andamento del 2013.Al 31 dicembre 2013 le cooperative aderenti erano 253 (comprese le 7 Banche di Credito Cooperativo), 6 in più del 2012. I soci 14.652 rispetto ai 14.703 dell’anno precedente: di questi 9.071 donne pari al 61,69% del totale. Si regi-stra una crescita del 3,16% nel valore della produzione, che passa da 3.774 milioni di euro nel 2012 ai 3.893 del 2013. Le retribuzioni segnano un incremento del 6,34%. Il patrimonio netto si assesta sui 519,907 milioni di euro. “Tutto

questo - ha sottolineato il presidente - operando nel rispetto delle regole, delle leggi e con l’applicazione di un’etica che spesso porta l’organizzazione lontano dal vantaggio immediato ma vicina ai principi che sono alla base del movi-mento cooperativo”.E sul tema dell’etica e della legalità l’assemblea si è interrogata con le relazio-ni del prof. Massimiliano Marzo, docente di macro-economia all’Università di Bologna, e di don Erio

Castellucci, docente di teo-logia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose Sant’A-pollinare di Forlì. Il prof. Marzo ha invitato la coope-razione a non demonizzare il mondo della finanza ma a “rivestirla di valori sociali”. “È venuto il momento - ha detto - di uscire allo sco-perto, di spezzare vecchie chiusure; occorre ragionare in grande, perché valori quali la solidarietà e la tutela del bene comune possano contaminare il mondo della finanza”. Don Castellucci,

partendo dal Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, si è chie-sto se c’è una via capace di coniugare i valori della libertà e della responsabili-tà, dopo i fallimenti del li-berismo e del collettivismo. “Non c’è una terza via - ha detto - ma la fede in Gesù Cristo, mettendo al centro la persona e la relazione, ispira comportamenti e azioni che salvaguardano i valori fondamentali del vivere e dell’agire, cioè la dignità umana, la libertà e la giustizia. La cooperazione - ha concluso - è un modello che rappresenta al meglio individualità e relazionalità, in un complesso di diritti e di doveri che ne derivano”. L’assemblea si è conclusa con l’intervento di Mau-rizio Gardini, forlivese, attuale presidente nazionale di Confcooperative. “In questa stagione storica - ha ribadito con tono acca-lorato - le organizzazioni di rappresentanza non contano per le appartenen-ze politiche o per il numero dei soci, ma per la qualità

attualità 4

In provincia nel 2013 crescono il numero degli aderenti, gli addetti e il fatturato. Sono 64 le donne presidente

Confcooperative, nella crisi un buon bilancio

“ L’assemblea an-nuale di Confcoope-

rative Forlì-Cesena che si è svolta il 6 giugno presso la sala conferenze della Fiera di Forlì ha confermato lo stato di salute, pur nella difficoltà del momento, della cooperazione bianca.

Fiera di Forlì, 6 giugno: il tavolo dei relatori all’assemblea di confcooperative

l’appello del vescovo

All’assemblea ha portato il suo saluto il vescovo di Forlì-Bertinoro, monsignor Lino Pizzi, consegnan-do ai presenti un appello e un invito.L’appello è a mettere in opera tutte le strategie possibili perché quanto prima si esca da questa crisi. “Con angoscia mi pongo e vi pongo questa domanda: quando ne verremo fuori? Il futuro è in bilico; senza lavoro e senza prospettive le famiglie non ce la fanno più a reggere e rischiano di essere definitivamente schiacciate”.E poi l’invito pressante: “L’etica e la legalità che avete posto giustamente a tema del vostro incontro sono temi centrali del vivere in società. Oggi pur-troppo, si riserva ad essi una scarsa attenzione con danni gravissimi per tutti. È necessario ripristinare un cammino comune di educazione e formazione delle coscienze, che ponga al centro questi valori. Lo chiedo a voi - ha concluso - per il bene di tutti”.

Formare le coscienze all’etica e alla legalità

Da diversi anni Multifor s.c.ar.l. redige, in colla-borazione con l’Ufficio Soci della Banca di Forlì, il Bilancio Sociale e di Missione dell’Istituto, de-scrivendone i comporta-menti in coerenza con gli obiettivi strategici e con i valori di riferimento. All’interno del documen-to, che è stato distribuito in occasione del’Assem-blea Generale tenutasi domenica 11 maggio, ritroviamo, tra l’altro, la storia, i valori e le attuali regole della Governance. Ma anche la rete organiz-zativa della Banca, la sua capacità di creare valore aggiunto da distribuire alla comunità, l’attività sociale, di comunicazione e culturale. Non manca una puntuale rappresen-tazione delle dinamiche che governano il rap-porto con la clientela ne la gestione delle risorse umane interne ed i pro-cessi di formazione.

Qui di seguito riportia-mo le parole con cui il presidente Domenico

Ravaglioli (nella foto)presenta ai soci ed alla Comunità il documento.

Banca di Forlì informa

Valori antichi per una nuova visione sociale

“Scorrere le pagine del nostro Bilancio Sociale ci aiuta a riflettere sul ruolo che la Banca di Forlì continua a svolgere pur operando in un contesto economi-co tanto difficile. Anche in un anno come il 2013, il più pesante non solo per l’economia locale ma anche per ciò che concerne il bilancio d’esercizio del nostro Istituto di credito. Nessuna delle iniziative da noi indirizzate alla base sociale od alla comunità ha infatti su-bito una flessione, né dal punto di vista operativo né da quello dell’impegno finanziario. Abbiamo continuato a rivolgerci con la convinzione di sempre a coloro che si muovono meritevolmente nell’ambito della cultura e dello sport o che supportano i meno fortunati, ai gio-vani che cercano con impegno di costrui-re il proprio futuro. Ed abbiamo reso ulteriormente accessibili gli strumenti di democrazia interna e di partecipazione alle scelte, favorendo il dialogo tra chi

l’Istituto lo guida, chi vi lavora e chi ne utilizza ed apprezza i servizi e le opportunità. Contemporaneamente abbiamo avviato un deciso processo di ammodernamento della struttura organizzativa, puntando ulteriormente sulla formazione e sulla professiona-lità. Sempre, tuttavia, nel rispetto di quei valori solidali e mutualistici che rappresentano la nostra Storia. La ripresa economica, della quale diver-si osservatori cominciano a vedere i contorni, e la nuova organizzazione civile e sociale che ne conseguirà, non ci troveranno impreparati”.

dei progetti che sanno esprimere e per le risposte che sanno offrire ai bisogni. È necessario perciò che i cooperatori ritornino a essere coltivatori di speran-za, caricandosi sulle spalle i problemi del Paese, senza

cedere a scorciatoie di com-portamenti patologici. Non c’è posto nella Confcoope-rative per nessuna forma di illegalità, non ci sono e non ci saranno sconti per nessuno”.

luciano sEdioli

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12 giugno 2014 5 attualità

Dopo un inizio di carriera quale chirurgo all’ospedale imolese, vinse il concor-so a primario chirurgo a Meldola nel 1929, a 31 anni, ove rimase fino al 1946, quando si trasferì a Forlì. Vi rimmarà primario chirurgo fino alla pensione, in data 30 settembre 1968.Quarant’anni come prima-rio chirurgo, 17 a Meldola, 23 a Forlì, tranne un breve periodo di 8 mesi in Africa Orientale-Etiopia, presso l’Ambulanza Speciale Chi-rurgica al seguito del suo maestro e amico professor Paolucci. Così lo ricorda il dottor Giorgio Maltoni, che di Loreti fu allievo.

Come si comportava nel lavoro? Mai stanco, sempre tran-quillo e sereno, anche quando le difficoltà po-tevano provocare scatti e invettive o ferri contro le pareti, come succedeva in tante sale operatorie. Oltre alla chirurgia generale si dedicava con passione alla chirurgia d’urgenza e alla chirurgia ginecologica.Per 4 anni, dal 1939 al ‘43, ha diretto anche il reparto

maternità dell’ospedale di Forlì, in contemporanea con la chirurgia di Meldola.

Aveva il tempo per ag-giornarsi?Riusciva a studiare, ad aggiornarsi continuamente, frequentando la Clinica Chirurgica di Raffaele Paolucci a Parma, a Bolo-gna e a Roma, come aiuto volontario. Conseguì la libera docenza in clinica chi-rurgica nel ‘35, in Patologia speciale chirurgica e pro-pedeutica clinica nel ‘39, la specializzazione in ostetrica e ginecologia; pubblicò oltre 150 lavori scientifici e mo-nografie. Ha sempre inco-raggiato i suoi collaboratori a studiare, ad aggiornarsi, a pubblicare, a migliorare la propria preparazione.

Ha iniziato la sua carrie-ra in un piccolo ospeda-le...Non induca a giudizi errati la dimensione dell’ospeda-le. Era l’epoca eroica della chirurgia: l’anestesia ap-prossimativa, la scarsità dei mezzi tecnici, le infezioni, obbligavano il chirurgo alla rapidità; il risultato dipen-deva esclusivamente dalla abilità e rapidità delle sue mani. Per questi motivi non c’era differenza operare a Forlì, a Meldola o a Bolo-gna e Roma. Tanti grandi chirurghi, Valdoni, Stefani-

ni, Paolucci stesso, hanno iniziato la loro brillante carriera in provincia.

Era l’epoca delle grandi innovazioni in fatto di chirurgia. Come risolveva i nuovi problemi?L’anestesia e relativa riani-mazione, la trasfusione di sangue e gli antibiotici han-no radicalmente modificato la prognosi delle tecniche chirurgiche, rendendo possibili interventi codificati alla fine dell’Ottocento e nel primo Novecento, gravati da mortalità inaccettabili.Loreti è stato uno dei primi chirurghi a risolvere questi problemi. L’ospedale di Forlì è stato fra i primi in Italia ad avere un primario di anestesia e rianimazio-ne, il prof. Enzo Canali, inviato a Firenze e a Torino a imparare l’arte. Dopo l’anestesia e rianimazione, un ulteriore esempio è rap-presentato dalla urologia, la prima divisione comparsa in Romagna, con 70 letti che dovevano diminuire di numero per le divisioni urologiche nate a Ravenna, Faenza, Lugo, Rimini.

Come ha affrontato il moltiplicarsi dei tumori?Ha costruito le basi di una disciplina che diventerà il punto di eccellenza, un Centro Oncologico, affida-to ad un giovane assistente

chirurgo, il dott. Dino Amadori, che in pochi anni ha creato una divisione all’avanguardia nella diagno-si e cura dei tumori, fino ad arrivare all’Irst.

E di fronte alle perdite di sangue dei grandi interventi?Dopo l’anestesia, il secondo presidio che poteva permettere gli interventi più estremi e radicali era la possibilità di reintegrare il sangue perduto. Anche in questo campo Loreti ha lascia-to il segno. Dalle trasfusioni “braccio a braccio” in sala operatoria, appena il progresso ha per-messo la conservazione del sangue, nel 1953 fonda il “Centro Trasfusionale della città di Forlì”, uno dei primi in Italia. Presidente dell’Avis dal 1951, in ripetute cam-pagne di propaganda porta i donatori da 700 a 2000 circa. Loreti fu molto grato al Cav. Telemaco Casadei e alla sua famiglia, che vollero onorare la memoria del gio-vane campione motociclista Erio con la costruzione del Padiglione a lui intitolato. Tale struttura ha ospitato per anni il nuovo servizio di

ematologia e trasfusio-

nale e ospita ancora Avis,

Aido, Admo.

Che rapporto aveva con i suoi collaboratori?Si deve sottolineare anche la sua vocazione all’insegna-mento, all’aggiornamento suo e dei suoi collaboratori, alla periodica organizzazio-ne di convegni, alla redazio-ne della rivista “Romagna Medica”, alla musica classi-ca. Ha scritto un romanzo, “Il figlio del carraio”, sulla vita contadina della nostra terra. Di profonda fede religiosa e di uguale amore per la patria, partì volonta-rio ancora studente e come

tenente di fanteria fu ferito due volte nella prima guerra mondiale a Caporetto, nel tentativo di arginare l’a-vanzata austriaca. É morto come aveva sempre deside-rato: in una sua memoria di anni prima, che può con-siderarsi il suo testamento spirituale, scriveva: “...Spero che la mia vita abbia termi-ne quando le mie facoltà saranno ancora in piena efficienza... La Provvidenza, che mi è stata ampiamente benevola, continui ad essere tale concedendomi che l’ultimo disturbo di cui sarò causa sia breve: ciò sarà il suo ultimo grande favore, e così il mio ricordo resterà più vivo”.

PiERanGElo laGHi

Mario Loreti, chirurgo e maestroIl dottor Giorgio Maltoni, che fu suo allievo, lo ricorda a 45 anni dalla morte

“ Scomparso nel maggio 1969, 45

anni fa, Mario Loreti era nato a Imola il 29 luglio 1898.

il prof. Mario loreti e, nel cerchio, il dott. Giorgio Maltoni

L’“Expò 2015”, il “Mose” e la corruzione in ItaliaI recenti scandali negli appalti dell’Expò 2015 a Milano e del Mose a Venezia, che vedono coinvolti politici appartenenti sia al centro-destra che al centro-sini-stra (tra i quali Frigerio e Greganti della tangentopoli del 1992), unitamente ad un’altra serie di scandali che ha coinvolto diversi personaggi del nostro ceto politi-co (Dell’Utri, Matacena, Scaiola, il presidente del Consiglio Regio-nale della Campania Romano, l’arresto del deputato Genovese e dell’ex Ministro Clini), nonché al-cuni manager del settore assicura-tivo/bancario (Unipol, Ubi Banca e Cassa di Risparmio di Genova), ha fatto riemergere, in tutta la sua drammaticità, il problema del livello della corruzione in Italia.Siamo in presenza di una cor-ruzione diffusa che ci costa, secondo la Corte dei Conti, circa 60 miliardi di euro l’anno. Gli ultimi dati a livello europeo ci dicono che su 120 miliardi di euro

di corruzione, ben il 50% riguarda l’Italia: quindi siamo al 1° posto in Europa. Aggiungiamo che ci troviamo di fronte ad una piaga che produce un doppio effetto negativo: da una parte impedisce alle aziende estere di venire ad in-vestire in Italia e dall’altra induce i cittadini onesti a voler emigra-re. Non si tratta, purtroppo, di fenomeni episodici di malcostu-me, ma di meccanismi concreti e diffusi ovunque, ovvero di una macchina infernale che premia i corrotti ed esclude gli onesti. La corruzione sembra essere divenuta il metodo della selezione principale in un Paese, che invece di premiare merito e concorrenza mette in condizioni chi la vuole evitare di vedersi ridurre gli spazi di operatività, con l’esclusione da appalti, cariche, ruoli e affari. Naturalmente non tutto il Paese è così ma l’Italia, agli occhi di chi ci osserva, dà la sensazione di essere diventata una Repubblica fondata

sullo scambio di favori, in cui vie-ne meno uno dei principi fonda-mentali della democrazia, ovvero quello dell’uguaglianza. Il Gover-no Renzi ha di recente nominato il giudice Raffaele Cantone a presiedere l’Autorità Anticorru-zione, e questo è senza dubbio un segnale positivo. Ma, come molti opinionisti hanno fatto osservare, è necessario che il dottor Cantone sia dotato di alcuni strumenti ope-rativi, che gli permettono di:• costituire un “pool anticorru-zione” con almeno altri quattro elementi di alto profilo, scelti per capacità e competenza e non in quota politica;• rivedere in senso concreto i po-teri sanzionatori dell’Autorità;• dare la massima trasparenza a tutte le attività in cui girano soldi, cioè gare di appalto, cantieri, finanziamenti, grandi eventi, evi-tando decretazioni di urgenza;• allontanare dalle Amministrazio-ni i dipendenti condannati;

• prevedere incompatibilità tra ca-riche politiche e gestione ammini-strativa, con maggior rigore nelle cause di incandidabilità;• modificare i termini di prescri-zione per i reati di corruzione;• rendere più severe le pene per il reato del falso in bilancio e intro-durre il reato di autoriciclaggio;• modificare, in senso più rigoro-so, la legge sul voto di scambio;• attuare la semplificazione della burocrazia nella quale,come sap-piamo, si annida buona parte della corruzione;• combattere con maggiore effi-cacia l’evasione fiscale, introdu-cendo una norma per la confisca dei beni, nonchè l’economia criminale e quella sommersa, tutte distorsioni del mercato legale.Come si nota la materia è molto vasta e qui Matteo Renzi, suffra-gato con un plebiscitario 40,8% alle recenti elezioni europee, deve dimostrare di voler veramente cambiare verso all’Italia.

l’economia al tempo della crisi di Luciano Camaggio

““...La corruzione

sembra essere divenuta il metodo della selezione principale...

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12 giugno 20146

Forlì sette giorni di Beppe Brescia

Forlì promossa all’ultimo minuto: una partita rocam-bolesca, terminata in otto e con il gol di Djuric al 92° minuto. I Galletti nella prossima stagione dispute-ranno il campionato della Lega Pro unica, “serie C unificata”, la terza serie del calcio italiano. Per ritro-vare il Forlì in tale posizione bisogna correre con la memoria ad oltre trent’anni fa, quando il Forlì disputò il campionato di C1 nella stagione 1982-1983.La finale di play out di domenica 8 giugno ha con-segnato questo verdetto: il Forlì prevale per 2-1 sul Delta Porto Tolle. Uno spareggio-salvezza: chi perde-va retrocedeva in serie D, mentre chi vinceva avrebbe visto la Lega Pro unica. Motivo che ha generato il massimo impegno e agonismo, per una partita “ma-schia” e piena di emozioni. “Alè Furlè”!

Il nuovo sindaco di Forlì a fianco dei malati di SLA

Il neo sindaco Davide Drei è il primo firmatario a Forlì della “Carta dei diritti delle persone con sclero-si multipla”. Nella sede forlivese dell’Aism, l’Asso-ciazione Italiana Sclerosi Multipla che da 26 anni è a fianco delle persone colpite da questa incurabile malattia degenerativa, è stata presentata la “Carta dei diritti delle persone con sclerosi multipla”, nuovo strumento predisposto dall’associazione per com-battere i pregiudizi e le difficoltà reali incontrate quotidianamente. Dopo una breve illustrazione dei contenuti della Carta a cura dei responsabili locali dell’Aism, il neo sindaco di Forlì Davide Drei ha preso la parola per ribadire l’importanza di questo documento, ha sottoscritto la Carta e ha invitato a farlo anche tutti i circa 50 presenti all’evento.

Libertas Volley Forlì,3° posto alle Regionali

La Liu Jo Volley Modena si è laureata a Forlì, lo scor-so 3 giugno, campione regionale Under 18 Femminile. Dopo aver sconfitto in un’accesa semifinale la Liber-tas Volley Forlì, ha sovvertito ogni pronostico aggiudi-candosi il tie break allo sprint, dopo un sensazionale recupero dall’1-9 che segnava il risultato ormai avviato in favore dell’Anderlini Modena. L’altra semifinale della mattina aveva visto la vittoria dell’Anderlini contro l’Olimpia Teodora Ravenna, con il punteggio di 3-1. Per il 3° posto, la Libertas Volley ha sconfitto la Teodora Ravenna per 3 a 0 ed ha così staccato il bi-glietto, insieme alle due finaliste, per le finali nazionali ad Agropoli (SA) dall’11 al 15 giugno. Da sottolineare il corretto clima sportivo, sia in campo che sugli spalti, che vorremmo sempre vedere.

Tempesta Ormonale, torna la festa universitaria

Un successo la festa degli universitari “Tempesta ormonale”. Migliaia di giovani hanno affollato il parco della Panighina di Bertinoro per il ritorno della “Tempesta ormonale”, la festa degli universitari che mancava a Forlì da ben sette anni. L’appuntamento ha celebrato anche il ventennale dell’associazione universitaria Koiné onlus, che ha organizzato l’evento insieme allo staff della discoteca Panighina. Il colpo d’occhio sulla marea di auto parcheggiate intorno al luogo dell’evento dava l’idea dell’impressionante numero di persone presenti all’evento. Soddisfatti gli organizzatori: “Ci aspettavamo tremila presenze ed i numeri sono stati all’altezza delle aspettative; e siamo anche contenti perché non ci sono stati problemi organizzativi o di ordine pubblico”.

Compie 40 anni l’asilo nido “Il Grillo”

Quest’anno ricorre il quarantennale dell’apertura del nido d’infanzia comunale “Il Grillo” di via Minardi, inaugurato nel gennaio del 1974. Per celebrare l’im-portante anniversario, visto l’alto valore educativo, so-ciale e culturale che i Nidi d’infanzia hanno avuto nel Comune di Forlì e sul territorio regionale, lo scorso 6 giugno, in occasione della festa di fine anno scolastico, è stata inaugurata una mostra fotografica che riper-corre la storia del servizio. Alla realizzazione hanno contribuito l’équipe educativa, i bambini e le famiglie del nido. L’ideazione e la consulenza tecnica sono state curate da Ida Nervegna, insegnante dell’Atelier “Come Ti di Luna” del Comune di Forlì. La mostra rimarrà allestita fino al 25 giugno. Per informazioni sulla visita tel. 0543.403007.

Ferretti Group, Alberto Galassi è il nuovo AD

Il consiglio di amministrazione di Ferretti Group, riu-nito dal presidente Tan Xuguang del Gruppo Weichai, ha nominato nuovo amministratore delegato l’avvo-cato modenese Alberto Galassi. Il cambio, si legge in una nota, “fa parte di un piano di consolidamento e rilancio di nuove gamme di prodotto, attivazione di nuove strategie commerciali e di marketing.“Ferretti, - dice Galassi - rappresenta l’eccellenza del made in Italy nel mondo in un settore dove stile e tecnologia si combinano con artigianalità, innovazione e bellezza. Siamo certi che i nostri marchi e i nostri nuovi prodotti - prosegue - conquisteranno il gusto e la soddisfazione dei selettivi armatori già legati alla tradizione Ferretti e dei nuovi che si avvicineranno al mondo della nautica”.

Forlì calcio in serie C, grande esultanza in città

sette giorni

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12 giugno 2014

Lunedì 2 giugno, come ogni anno, si è tenuta la festa della Casa Buon Pastore presso il cortile interno del Centro di Ascolto. Un momento di condivisione che ha visto gli utenti abituali dei servizi Caritas mettersi in gioco, partecipare come famiglie e singoli, diven-tando talvolta animatori della festa. È stato così possibile condividere davvero un momento di festa, quello delle Repub-blica Italiana, dimenti-cando quelle che sono le difficoltà e i limiti della vita quotidiana di persone

che affrontano ogni gior-no la fatica e le soddisfa-zioni del vivere nel nostro Paese, in questo momen-to così delicato di crisi economica e sociale. “Per noi operatori è possibile leggere, almeno per un giorno, in quei volti, non soltanto i bisogni, ma per-sone che riflettono la loro umanità in un momento di festa. E per loro la pos-sibilità di vedere gli opera-tori fuori dal solito ruolo, come individui con i quali confrontarsi attivamente e non chiedere solo aiuto”. I bambini, da paesi diver-si, hanno potuto giocare

e sfidarsi attraverso tanti; giochi, gli adulti hanno cantato e ballato assieme balli africani e indiani.

Infine è stata offerta, grazie al lavoro delle volontarie Caritas, la cena a buffet.

7 Caritas

Alle ore 10.00, tutto è iniziato con la preghiera e la meditazione del vescovo Douglas Rigattieri nella chiesa di San Ruffillo, a cui è seguita la testimonianza di Maria Teresa Bat-tistini, sulla vita di Annalena Tonelli e il significato di essere per l’altro, di amare l’inamabile, di “gridare il Vangelo con la vita”. Nel pomeriggio si sono svolti due momenti molto si-gnificativi: l’intervento e la riflessione di don Valentino Cottini (preside del PISAI: Pontificio Istituto Studi Arabi e d’ Islamistica) su “La regola d’oro della carità: è solo per i cristiani?”, e la visita al museo interreligioso di Bertinoro. Don Valentino ci ha aiutati a comprendere come la carità sia una piattaforma comune a tutte le religioni, come ogni sacra scrittura sottolinei che il bene dell’altro equi-vale al nostro, il bene dell’altro favo-risce il nostro, l’amore per l’altro è un principio condiviso che accomu-na l’essere umano. Questo messaggio è stato rafforzato e approfondito grazie alla visita al museo inter-reli-gioso, dove è stato possibile riflettere sulla conoscenza della religione e su

come questa costituisca un elemento imprescindibile per la costruzione di una società pluri-culturale e pluri reli-giosa, che sappia cogliere la ricchezza delle identità e delle differenze. La consapevolezza della propria identità religiosa permette così un dialogo vero e costruttivo tra le diverse reli-gioni, come fondamento della civiltà. La visita al museo ha rappresentato l’opportunità per conoscere le basi,

la storia, a tratti intrecciata, delle tre principali religioni monoteistiche: ebraismo, cristianesimo e islamismo, e la possibilità attraverso le loro caratteristiche e tradizioni di capire “Che cos’è il Bene”, quali sono i punti di incontro per approfondire un dialogo che sia sempre più matu-ro e consapevole sulla propria fede religiosa.

FRancEsca GoRi

La forza evangelizzatrice della caritàIncontro a Bertinoro dei responsabili delle Caritas dell’Emilia-Romagna

“ Mercoledì 28 maggio, i responsabili delle Caritas

diocesane dell’Emilia-Romagna si sono ritrovati a Bertinoro, per una giornata di spiritualità.

Il Campo Shalom

La settimana dal 15 al 22 ci sarà il Campo Sha-lom. Come ogni anno, alcuni ragazzi condivi-deranno un’esperienza di servizio e formazione presso il Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo. In quella settimana, i ragazzi lavore-ranno insieme per aiutare i volontari del comi-tato stesso recuperando dalle case delle persone tutto ciò che non viene più utilizzato per riven-derlo e farlo rivivere. Chiunque avesse in casa oggetti, mobili, letti che non utilizza più, può contattare il Comitato al numero 0543.704356. In quella settimana verranno gratuitamente i ragazzi a ritirare il materiale che avete scelto di donare. Il ricavato andrà a sostenere progetti di contrasto alle povertà locali.

Andiamo da Don Tonino BelloLa diocesi di Forlì - Bertinoro, l’Azione Cattoli-ca e la Caritas diocesana programmano un pel-legrinaggio, dal 27 al 29 giugno, alla tomba e ai luoghi di don Tonino Bello, amico, guida, punto di riferimento per tutti. Accoglieranno i pellegri-ni, i fratelli e gli amici di don Tonino, testimoni diretti della sua vita che accompagneranno le persone nei luoghi più importanti della sua vocazione. Il pellegrinaggio prevede la sistema-zione in camere (bisogna portare asciugamani e lenzuola); si alloggerà nella città di Santa Maria di Leuca. Il costo complessivo si aggira sui 150 euro per persona se si raggiungerà il numero di 100 partecipanti (cioè 2 autobus completi). A carico dei partecipanti è il pranzo al sacco del primo giorno e il pranzo in autogrill del giorno del ritorno.

I Colori della Pace!Dal 20 al 22 giugno si terrà l’ormai consueta festa dei colori della pace promossa dal Centro Pace, dal Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo e dal Centro Di Ascolto della Cari-tas Diocesana. La festa si svolgerà alla Fabbrica delle Candele di Forlì. Tutto inizierà alle ore 19.30 di venerdì 20 giugno, con la “cena dei piatti”, e si concluderà domenica alle 21.30 con i balli del Balfolk francese. Durante le giornate tantissime attività, come la gara delle torte a cura di Amnesty International, le cene etniche e tipiche, spettacoli, e la possibilità di conoscere le molte associazioni partecipanti all’iniziativa. Un’opportunità da non perdere per condivi-dere tradizioni e saperi e per conoscere nuove culture.

Utenti dei servizi e operatori insieme, il 2 giugno, al Centro d’ascolto Caritas

Festa grande alla Casa Buon Pastore

appuntamenti

Costituito dalla carità del Vescovo e della Diocesi, dalla Fon-dazione Carisp di Forlì, da offerte di privati, scelte di sobrie-tà e rinuncia di singoli, famiglie e gruppi. Sostiene singoli o nuclei familiari in disagio economico con un contributo a fondo perduto.

Fondo di SolidarietàCassa dei Risparmi, Forlì Piazza SaffiDiocesi di Forlì-Bertinoroconto Caritas Fondo di SolidarietàIBAN: IT47O0601013222100000000206

Un progetto in collaborazione fra Centro di Ascolto “Buon Pastore”, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna.

Destinatari: persone in difficoltà che hanno un progetto di reinserimento lavorativo o di avvio di un’attività autonoma

Modalità: Importo richiesto da minimo 2.000 euro a massimo 6.000 euro (per esigenze familiari) o 12.000 euro (per attività di impresa); restituzione, con rate mensili, entro 5 anni (pagamenti dal 7° mese); tasso fisso agevolato; zero spese di erogazione e di gestione.

Un progetto che vuole attivare relazioni di prossimità come strumento di lotta alla povertà e all’esclusione sociale, rivolto a individui e famiglie in difficoltà o che scelgono di diventare Tutor. L’obiettivo è essere “buoni vicini di casa”, per farsi prossimi a qualsiasi altra famiglia in difficoltà, creando una rete di mutuo aiuto.

Per informazioni e adesioni: Segreteria Caritas Diocesana Via dei Mille 28, Forlì 0543-30299, [email protected]

Fondo solidarietà Microcredito Da famiglia a famiglia

l’ingresso al museo interreligioso di Bertinoro, meta di visite di scolaresche provenienti da tutta italia

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12 giugno 2014

La chiusura delle scuole segna l’inizio ufficiale del periodo estivo sinonimo di vacanza e di tempo trascor-so all’aperto. Non sempre ci si può permettere di rag-giungere località turistiche, per cui sono ben accolte le numerose occasioni di svago proposte in paese. A Meldola si è partiti “col botto”: sabato 7 e domeni-ca 8 giugno c’è stata la terza edizione di SognanDO Do-mani - I bambini sognano il futuro. La manifestazione ha per-messo agli adulti di domani di conoscere e sperimen-tare numerosi lavori negli oltre sessanta laboratori appositamente preparati dal Comune in collabora-zione con diversi partner, artigiani locali e volontari. Il 10 giugno ha preso avvio la VII edizione di “R’Estate in paese”: sei serate a tema organizzate dalla Pro Loco, in collaborazione con il Co-mune. Ogni martedì sera, la piazza Felice Orsini e le vie centrali saranno animate da mercatini, musica ed eventi. Il primo martedì ha visto sfidarsi, giocando, i rioni del paese e le frazioni. “Meldola in sport” sarà il titolo del secondo appun-tamento in data 17 giugno: le associazioni sportive del

territorio saranno presenti con i loro allievi. Il 24 sarà la volta di “Silenzio... si ascolta”: numerosi scrit-tori e poeti locali, dislocati in angoli suggestivi della cittadina, leggeranno brani e declameranno poesie da loro stessi composti. Il 1° luglio avrà come tema il benessere e il titolo della serata sarà “Magicamente in salute”, mentre l’8 sarà la volta di “Meldola in musica”: occasione per ascoltare varie band locali. Si concluderà il 15 luglio con “Meldola in ballo” serata nella quale si potrà assistere a esibizioni varie in tutto il centro storico.

Per coloro che preferiscono rilassarsi facendo una bella passeggiata giunge gradita la proposta del Genm e dell’Assessorato al Turismo del Comune di Meldola con la consueta serie di Escur-sioni notturne. Ci si ritrova alle ore 20.15 in piazza Orsini, muniti di torcia e poi si parte per raggiunge-re, ogni volta, una diversa azienda del territorio dove sarà possibile effettuare de-gustazioni di prodotti tipici. Dopo la prima escursione effettuata il 7 giugno presso l’azienda agricola Strollo, si proseguirà il 21 con la visita al bar gelateria “La Rotonda”, mentre il 27 si

salirà in collina per rag-giungere l’Agriturismo dei Lumi. Il 5 luglio si raggiun-gerà Teodorano, dove avrà luogo una serata in stile medievale, il 12 si visiterà l’apicoltura Collinelli dove si potrà assistere anche all’estrazione del miele dai favi, mentre il 19 luglio si salirà fino alla Rocca delle Caminate. Alle escursioni è abbi-nata anche la seconda edizione del concorso “Fotocamminata”con con-seguente premiazione finale dei migliori scatti effettuati durante le passeggiate.

daniEla Ravaioli

territorio 8

Il simpatico torneo di ma-rafone “Giochi fuori dal Comune”, gara organizzata dall’Unione dei Comuni della Romagna Forlive-se svoltasi a Rocca San Casciano, con la parteci-pazione di 88 giocatori (44 coppie), in rappresentanza di 11 comuni, è stato vinto da Gaetano Baldoni e Giorgio Zanelli di Modi-gliana. Al secondo posto si sono piazzati Giancarlo Deutsch e Sauro Strada-ioli di Predappio; al terzo Oscar Lombardi e Stefano Lippi di S. Sofia e al quarto Bruno Nannini e la figlia Silvia di Dovadola. Alla gara hanno partecipa-to anche alcuni ammini-stratori comunali, fra cui il sindaco di Castrocaro e Terra del Sole, Luigi Pie-raccini, che commenta: “Il marafone? È il gioco a car-te più bello dei romagnoli,

ancor più del bridge”. La gara si è svolta presso il ristorante La Capanna, con eliminatorie che sono durate dalle 21.00 di sera fino alle finali, verso le due e mezzo di notte. La gara fa parte di una serie di sfide sportive di varie discipline, la cui organizzazione fa capo al Comune di Bertinoro. Alle sfide hanno partecipato tutti i comuni, compreso Forlì, tranne Tredozio, Portico e San Benedetto e Premilcuore. Spiega l’arbitro della serata Marco Mambelli di Rocca San Casciano: “Si è trattato di una bella manifestazione che ha messo in relazione tante persone, riunite in una serata divertente e, per certi versi, anche carica di tensione giocosa”.

QuinTo caPPElli

Rocca San Casciano: vince la gara Modigliana davanti a Predappio, Santa Sofia e Dovadola

Torneo di marafone fra Comuni

Meldola: il 10 giugno ha preso il via la 7° edizione della manifestazione “R’Estate in paese”

La vacanza fra le mura amiche

nella foto un’escursione selle colline meldolesi proposta dalla associazione Genm e dall’assessorato al turismo del comune

nella foto in alto Gaetano Baldoni e Giorgio Zanelli di Modigliana, i campio-ni. sotto, al centro, il sindaco di castrocaro e Terra del sole, luigi Pieraccini

La consuetudine con i luoghi ci ha resi tutti di-stratti, spaesati. Abituati come siamo a percorrere le stesse strade non sappiamo guardarci attorno e notare le cose e le bellezze che ci circondano.È inutile, l’occhio si abitua alle cose e cancella la corrispondenza emotiva, per esempio, con la scuola che abbiamo frequentato da bambini, con la chiesa dove abbiamo ricevuto i primi sacramenti, con la sede del nostro lavoro, con la piazza che ci accoglie al mercato ogni martedì. C’è voluto il contatto e l’incontro casuale (l’altro giorno) con un turista do-menicale e forestiero, mentre inquadrava un angolo in penombra nei pressi della piazza del mio paese, per farmi notare certi particolari architettonici e cromatici del nostro centro storico a Meldola che io non avevo mai notato.Mi ha detto quel turista che Meldola è bella; che è tutta un’espressione culturale, che andrebbe vissuta con spirito più responsabile e che andrebbe valoriz-zata di più, così come gran parte dei paesi bellissimi della nostra Romagna. Prendiamo per esempio l’Arena Hesperia, in pieno centro storico; deliziosa piazzetta, tutta circondata da portici; risale al XIX secolo e faceva parte del Foro Annonario; da sola si meriterebbe un catalogo. E poi la chiesa del Crocifisso, l’oratorio di S. Rocco, l’ex-ospedale, il loggiato Aldobrandini, palazzo Montanari, il Ponte dei Veneziani, il teatro Dragoni, la rocca, il mona-stero di Scardavilla; beni preziosi e sottostimati. Il tempo e la storia sono incisi in un numero incre-dibile di cose: ho notato che i cartelli che indicano certe vie, riportano più in basso l’antica denomi-nazione di quel percorso. Infatti: via XXV Aprile era denominata un tempo via dell’Ospedaletto, via Matteotti (un tempo via del Lavatoio), via Gramsci (via Greppiola di Sopra), ecc.Allargando un po’ il discorso, quel turista forestiero mi ha detto fra l’altro queste parole: “...basterebbe dimenticarci (per un po’) delle nostre autostrade che ci incanalano da nord a sud e scegliere invece di percorrere strade dimenticate (quelle dove non è possibile spingersi oltre i 50 Km all’ora), lungo il nostro entroterra, per riscoprire un’Italia tutta diversa, impensabile per le ricchezze storiche, architettoniche, culturali dei nostri borghi e che rimangono nascoste”. Certo, si è detto, che ci vor-rebbe per ogni paese un programma di accoglienza un po’ più strutturato: magari con piccole azioni, con interventi che, presi singolarmente, possono apparire minimali, ma sommati possono rendere più fruibile e accogliente il nostro centro storico. Per fortuna si è cominciato a fare qualcosa per ridare orgoglio al civismo dei cittadini: anche a Mel-dola da un po’ di tempo c’è il piedibus che aiuta i bambini a guardarsi attorno, c’è l’iniziativa “conosci la città”, ci sono visite guidate, cicli di incontri, mostre documentarie rivolte al passato.Iniziative insomma che ci portano alla scoperta di luoghi visti ma mai guardati con spirito attento e responsabile; luoghi che ci raccontano storie. Perché la città è tutta una storia, un insieme di storie narrate dai muri, dai sassi, dalle strade, dalle porte, dalle finestre, dai portoni, dai giardini, dalle fontane, dai mille segni che la attraversano.

Rudi BRancHETTi

Centro storico, la bellezza da riscoprire

Meldola

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12 giugno 2014

L’arrivo dei profughi sulle coste italiane tocca anche la nostra Diocesi. Dall’i-nizio di maggio, infatti, la Comunità Papa Giovanni XXIII si è aperta alla loro accoglienza presso la casa famiglia di Predappio Alta.Parliamo di questa espe-rienza con i responsabili Emanuele Greco e Cinzia Inzoli, che vi operano con l’aiuto di altri vo-lontari. Emanuele lavora in un’azienda forlivese e risiede stabilmente in casa famiglia insieme con Geert-Jan Tielen, volonta-rio olandese; Cinzia porta il suo contributo durante il giorno. “È stata un’apertura d’emergenza, per dare risposta ad un bisogno impellente, qui come in altre zone d’Italia - rac-contano -. Sono arrivati tramite la Prefettura 10 ragazzi, di cui 7 siriani e 3 gambiani. Ognuno di loro, ma anche ogni popolo, arriva con la propria storia: i siriani scappano dalla guerra, hanno appoggi nei Paesi del Nord e nel giro di qualche giorno sono andati via I gambiani, invece, fug-gono da una situazione di gravissima povertà”.

Come si presentano al

loro arrivo? Questi giovani, per la mag-gioranza sui 22-23 anni, ar-rivano praticamente nudi, affamati, con la sofferenza negli occhi. Alcuni sono ammalati. Noi ci preoccu-piamo in primo luogo di curarli, dar loro da mangia-re e procurare il vestiario idoneo. Li accompagniamo nel loro percorso di inseri-mento sociale, per esempio una volontaria insegna loro l’italiano, vengono interpreti. Tra le attività, importante è la stesura della storia personale, che ricostruisce le motivazio-ni ed il percorso seguito

per arrivare fino in Italia, e si rivela determinante per ottenere documenti e permessi.

Come passano il tempo quotidiano? Sono giornate semplici e intense. Cerchiamo di proporre attività di vario genere, dalla pulizia di casa a partite di calcio. Adesso sono 10, provenienti da Gambia e Mali. Non è sempre facile conciliare le esigenze di persone provenienti da culture così diverse, ma i rapporti sono buoni, improntati al rispetto reciproco. Alcuni

considerano Cinzia come una seconda mamma! La nostra comunità si sta facendo carico di acco-glienze come queste in altri contesti, ed è per noi im-portante sentire di essere in un cammino condiviso, in cui è possibile lo scam-bio di esperienze per dare a queste persone quanto a loro è realmente necessa-rio. La casa famiglia è stata intitolata a San Daniele Comboni, per rendere chiara la sua vocazione missionaria... sebbene di una missione fatta nelle nostre terre”.

daniElE TaPPaRi

Il 26 maggio scorso, mentre in molti erano in attesa di conoscere i risultati delle elezioni comunali, un incendio è scoppiato al santuario della Beata Vergine della Suasia. Per fortuna un cittadino che abita a poche decine di metri dal santuario si è accorto che usciva del fumo e ha allertato i vigili del fuoco volontari del paese bidenti-no, subito coadiuvati dai colleghi di Forlì. L’intervento tempestivo ha impedito così danni più gravi ad uno degli edifici religiosi più conosciuti ed importanti della Val Bidente. Sul posto anche i carabinieri e la polizia municipale, ma soprattutto i membri della confraternita della Sua sia e tanti cittadini. “Purtroppo l’origine dell’incendio - precisa il priore della confraternita Filippo Galeotti - è stata causata dai grandi ceri che abbiamo lasciati ac-cesi anche di notte. La cera colata ha raggiunto la stoffa di alcuni addobbi generando l’incendio. Per fortuna l’immagine sacra della Madonna l’avevamo messa in un locale sicuro. I danni potevano essere maggiori,

ma il fumo ha creato una patina che dopo i sopralluoghi della soprinten-denza e della assicurazione, dovre-mo eliminare. E dire che stavamo terminando i lavori nell’ultima ala del santuario dopo ben 3 anni di impegno!”.

Quello che stupisce è proprio la vici-nanza di tante persone a questo san-tuario che domenica 25 aveva visto un grande concorso di fedeli proprio per la ricorrenza dell’apparizione del-la Vergine al pastore Pasquino Versa-ri nel 1556. In molti si sono messi a disposizione per ripulire, altri hanno dato la disponibilità per fare un’of-ferta, tanto da convincere la confra-ternita laica che gestisce il santuario, dopo aver espletato le verifiche am-ministrative, a lanciare una sottoscri-uzione pro-santuario. Insomma, dal male nasce sempre il bene. Del resto questo edificio religioso conserva l’immagine sacra della Madonna che apparve ben 5 volte a Pasquino Versari, ma considerata anche la protettrice dai terremoti, visto che in occasione del terribile sisma del 1661 solo il santuario restò illeso. Un luogo di fede, per la comunità intera e luogo d’arte, perché al suo interno custodice dipinti di valore e anche un organo del 1700.

oscaR Bandini

territorio

Civitella: l’incendio del 28 maggio ha creato seri danni al santuario che necessita di restauri

Suasia, scatta l’ora della generosità

9Predappio: nella struttura della Papa Giovanni XXIII ragazzi fuggiti dalla Siria, Mali, Gambia

Casa famiglia aperta ai profughi

alcuni volontari che prestano servizio presso la casa famiglia di Predappio della comunità Papa Giovanni XXiii

Il gruppo di volontari della Protezione Civile di Predappio ha coinvolto la comunità a vivere un’esperienza da “sfollati”, trascorrendo il giorno e la notte del 31 maggio nella tendopoli allestita per l’occasione presso il campo sportivo di San Savino. Nel pomeriggio sono stati organizzati giochi per i bambini e durante la serata si è svolta la cena organizzata dal gruppo dei volontari, con camminata notturna conclusiva. Ben 170 persone hanno partecipato alla cena di autofinanziamento e circa 90 hanno pernottato nelle tende, condi-videndo un’esperienza entusiasmante per grandi e piccoli. “Sono doverosi i ringraziamenti – ha sottolineato il presidente Romanini - al Gruppo Scout di Predappio che ha messo a disposizione le proprie tende ed al Gruppo Sportivo di San Savi-no, che ha permesso la realizzazione del campo di accoglienza nell’area verde del campo sportivo. E grazie anche a tutti i volontari e gli operatori, che hanno allestito l’area e preparato la cena”. Alla serata era presente anche il sindaco Giorgio Fras-sineti, che in qualità di responsabile del Gruppo Protezione Civile ha dichiarato: “Dopo poco più di un anno dalla nascita dell’associazione si respira un clima di grande entusiasmo e di contagiosa voglia di fare. Il merito è da attribuire a tutti i volontari, che si stanno impegnando molto”.L’associazione dei volontari della Protezione Civi-le, presieduta da Luca Romanini e nata su un’i-dea del consigliere Carlo Spagnoli, si è costituita ufficialmente il 20 maggio del 2013 ed è divenuta operativa verso la fine dell’anno scorso. I volonta-ri iscritti sono circa 70: di questi 54 hanno seguito il corso base per volontari a Forlì. (S.P.)

Nella Chiesa di S. Apollinare in Collina, il 26, 27 e 28 maggio, tanti fedeli han-no pregato, alle 6 della mattina, assistendo alle “Rogazioni”, antica benedi-zione delle campagne, delle acque e della città con le sue case e i suoi luoghi di lavoro. Le Rogazioni, - nome che deriva dal latino rogationes (richieste o suppliche) -, si svolgono nei tre giorni precedenti l’Ascensione. Dopo la messa, celebrata dal parroco don Maurizio Monti (nella foto secondo da sinistra), in processione fino alla Croce nel piazzale parteci-pando al rito di ringraziamento per i doni ricevuti e di richiesta di liberazione da malattie, guerre, fame, calamità naturali. La chiesa piena, la presenza dei bambini, la partecipazione devota al rito, sono il se-gno di una fede che vive affidando all’amore di Dio anche i semplici gesti dell’esistenza quotidiana. (P.M.)

Una notte al campo con la Protezione Civile

Ritornano le “Rogazioni”

Predappio

collina

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12 giugno 2014

Così sta facendo anche l’Istituto musicale Masini, che ha appena terminato i saggi di fine anno e già si appresta a chiudere le iscri-zioni per il 2014-2015.“Pur essendo un ente mo-rale - spiega il presidente dell’Istituto, Paolo Ram-belli - i nostri programmi ricalcano quelli dei Con-servatori, e per pianificare al meglio l’attività didat-tica abbiamo bisogno di sapere anche noi, il prima possibile, quanti studenti avremo e quindi quante classi dovremo andare a formare. Ma il ‘Masini’ non va in vacanza: nella prima metà di luglio ospi-teremo due stage intensivi, quello ormai tradizionale, e sempre molto apprezzato, rivolto ai più piccoli, ed uno di perfezionamento in sassofono”.

E per quanto concerne l’anno appena trascorso?In realtà il bilancio su cui ci siamo confrontati in questi giorni in Consiglio - composto da Roberta Brunazzi, Giovanna Gatta, Pierpaolo Sedioli e Valter Valmori - riguarda gli ulti-mi quattro anni, perché si è

appena concluso il nostro mandato...

Con quali esiti?Credo di poter dire più che positivi, visto che l’Istitu-to ha dato un contributo fondamentale ad una con-quista storica per la città come l’apertura di un liceo musicale statale, che era atteso da decenni. Grazie all’impegno degli studenti e alla dedizione di docenti e collaboratori, il “Masi-ni” è stato tra i promotori di molte altre importanti operazioni culturali, come la creazione di due nuo-ve rassegne musicali (gli “Aperitivi a San Dome-nico” e la “P.P.Harris”), l’attivazione di nuovi corsi (anche di formazione per-manente), l’avvio di nuovi ensemble giovanili, l’am-

pliamento della “Scuola dello Spettatore” al settore della musica e, proprio di questi giorni, la riapertura del Museo del Teatro.

Il risultato di cui andate più fieri?Le relazioni: il “Masini” si era andato chiudendo alcuni anni fa su sé stesso. Ora è tornato al centro delle relazioni tra le diverse realtà musicali cittadine, ospitandone sempre più spesso concerti ed eventi, da Area Sismica agli Amici di Sadurano, da Dai de’ Jazz agli Amici dell’Arte e all’associazione Forlì per Giuseppe Verdi.

E quelli che vi manca-no?I problemi maggiori al mo-mento sono il ritardo dello

Stato a farsi pienamente carico del Liceo Musicale Statale, che grava ancora troppo sul “Masini” e sulle altre istituzioni locali, e lo status di ente morale che caratterizza ancora l’Isti-tuto e che crea oramai più difficoltà di quante non ne risolva.

Sono quindi questi i prossimi obiettivi?Il primo non dipende da noi. Sul secondo stiamo già ragionando ma sappiamo che i tempi non saranno brevi. I nostri sogni per il 2015 guardano altrove, alla fascia 0-5 e al settore dell’alto perfezionamento: ne stiamo parlando con i possibili partner, si tratta di progetti molto complessi ma siamo fiduciosi. (R.B.)

le proposte culturali del Momento

“Spesso la gente mi chiede per quali motivi ho fondato l’Arca. In realtà non c’erano mo-tivi: mi accontentavo di fidarmi e di amare”.Così si esprime Jean Vanier nell’introduzio-ne al libro “La nostra vita insieme”, nel quale attraverso le lettere scritte dal 1964 al 2007 ad amici e collaboratori racconta la sua storia personale e quella della comunità dell’Arca da lui fondata. Jean Vanier, figlio del

Governatore del Canada, destinato prima ad una pro-mettente carriera nella Marina e poi nell’insegnamento universitario, si ritrova improvvisamente catapultato nel piccolo borgo di Trosly-Breuil a fare vita comune con Raphael e Philippe, reduci dall’ospedale psichiatrico. Siamo nel 1964, i sogni e le attese precedenti vengono “azzerati” in nome di una chiamata senza appello alla cui sorgente stanno Gesù e il Vangelo.“Non c’erano ragioni particolari per accogliere Raphael e Philippe - scrive Vanier - molto semplicemente, mi sem-brava una cosa naturale. Avevano un evidente bisogno di relazioni e potevo rispondere a tale bisogno... In quegli uomini portatori di handicap trovavo una bellezza che prima, nei centri, vasti, lugubri, e violenti in cui venivano messi, era soffocata”.Inizia così la grande avventura che lo porterà a dedicare la propria vita all’accoglienza delle persone con disabilità, attraverso la fondazione dell’Arca e dei gruppi di “ Foi e Lumière” (in Italia presenti con il nome “Fede e Luce”).Scrive da Calcutta il 15 novembre 1974: “Quando l’Oc-cidente riuscirà a capire? Di quali segni abbiamo ancora bisogno per svegliarci, per comprendere che dobbiamo imparare a condividere e a vivere come fratelli e sorelle?”.Domanda che attende, purtroppo, ancora una risposta.

Jean VanierSan Paolo Editore - Euro 20,00

La nostra vita insieme

cultura 10

“ Con la fine delle lezioni arriva il

momento dei bilanci, non solo per gli studenti ma anche per le scuole, che se da una parte tirano le somme dell’anno appena concluso, dall’altra impostano già l’anno a venire.

la Giovane orchestra dell’istituto musicale Masini impegnata al teatro diego Fabbri durante i saggi di fine anno

Il presidente Paolo Rambelli traccia il consuntivo al termine del suo mandato

Istituto musicale Angelo Masini

Santa Maria delle Grazie di FornòA molti parrà strano vedere il santuario di Fornò fra i “teso-ri nascosti” di Forlì. Basta però capitare una domenica mattina a ridosso di mezzogiorno, per capire che è pura realtà. Situato nella campagna ad est di Forlì, Santa Maria delle Grazie di Fornò risulta fondato dall’eremita albanese Bianco da Durazzo nel 1448 e per secoli è stato uno dei principali centri mariani della Romagna. Se la compianta studiosa Mariacristina Gori l’ha definito “il monumento più singolare del territorio forlive-se”, Riccardo Lanzoni lo considera “un’opera d’arte pressoché unica in Italia se non nell’Europa occiden-tale”. Peccato che l’edificio sia vi-sitabile solo nell’arco temporale di

due ore a ridosso delle celebrazioni eucaristiche del sabato (18.30) e della domenica (11.30). Per il resto rimane chiuso e sprangato. Due coppie di turisti giunte apposita-mente da Imola e Bologna, dopo aver percorso invano il perimetro circolare esterno dell’edificio, han-no fatto un disperato tentativo con un residente nei paraggi, accorso alla vista delle macchine: “Sì, ho le chiavi ma sono solo un volontario e non mi prendo la responsabilità di aprire fuori orario”. Si potrebbe studiare un percorso turistico dei monumenti più importanti del forlivese, con Fornò in prima fila, dando lavoro ad alcuni giovani e prevedendo fasce certe d’apertura.

PiERo GHETTi

Tesori nascosti. Il santuario fu fondato dall’eremita albanese Pietro Bianco da Durazzo

Malmissole

Al via a Malmissole la Festa d’estate, nell’area parroc-chiale adiacente al circolo Acli di via Trentola 45. Sei giorni di buon cibo, musica e giochi, dal 12 al 17 giu-gno. Sul palco, dalle ore 21.00, si alterneranno gruppi e orchestre come Brunella e Giordano (giovedì 12), i Margo 80 (13), Claudio di Romagna (14), Claudio Cavalli Band (15) e I Brillanti Sparsi (16), mentre martedì 17 va in scena una commedia dialettale della compagnia de Bosch. Tutte le sere dalle ore 19.00 è attivo lo stand gastronomico con cucina tipica, pizze-ria e bar, mentre per i bambini è allestita un’area gon-fiabili gratuita. L’ingresso alla festa è a offerta libera, il ricavato andrà a favore delle attività e delle strutture parrocchiali e ricreative. Il tutto grazie all’impegno dei tanti sponsor e volontari che curano ogni dettaglio: dal parcheggio gratuito alla cucina con piatti prepa-rati dalle azdòre locali, fino alla sorveglianza, perché tutto si svolga al meglio, in sicurezza e allegria. La festa è anche un’occasione per ritrovare vecchi amici. Il legame con questo piccolo paese, infatti, resiste, al di là delle mode e dei tempi, a significare che radici e sentimenti veri hanno sempre grande valore.

lauRa Galassi

Quinta edizione della Festa d’estate

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12 giugno 2014

“Viandanti” è il titolo della mostra de-gli allievi del Liceo artistico e musicale di Forlì, allestita fino al 13 luglio nelle sale del Palazzo del Monte di Pietà a Forlì. Perché questo titolo? I viandanti sono coloro che intraprendono un percorso sempre in divenire, con lo sguardo rivolto in avanti per capire, riflettere, crescere. Questo è l’obiet-tivo dei giovani studenti, le cui opere (in particolare quelle degli alunni di 4° e 5°) rivelano creatività e una buona conoscenza tecnica. Molti dei lavori esposti hanno ottenuto premi e attestazioni di merito in vari concor-si. Le opere sono state realizzate da singoli o da gruppi, come avviene, ad esempio, in “Riflessioni”, lavoro con cui inizia l’esposizione, realizzata da ragazzi coordinati dal docente Carlo Cavina; oppure con “Il Pestapepe”, ri-

elaborazione in chiave tridimensionale della celebre opera attribuita a Meloz-zo, per permettere ai non vedenti la conoscenza dell’opera attraverso un’e-splorazione tattile. Accanto a questi lavori è possibile ammirare progetti, dipinti, sculture e oggetti che rap-presentano tutti gli indirizzi proposti dal Liceo: arredamento, architettura, design, decorazione, pittura, restauro, scultura. Non manca poi un video documentario della performance mu-sicale tenuta durante l’inaugurazione da tre allievi del Liceo musicale che, unica realtà di questo genere nella no-stra regione, è parte integrante di tutta la struttura liceale. La mostra è stata curata da Carlo Cavina, Yuri Ciccare-se, Franco Zambonelli, Nadia Mesco-lini, Elisa Moretti, Daniele Giunchi, Iole Zaccarelli, Francesca Faraoni e

Marco Vallicelli, con la collaborazione per l’installazione di Cristian Casadei, Marco Casadei, Alessandro Iovino e Felice Cupo. Apertura al pubblico dal martedì al venerdì (9.00 - 12.00); sabato e domenica (9.00 - 12.00 e 16.00 - 19.00).

Rosanna Ricci

Aveva ventisei anni, figlio di Antonia Tassinari e di Achille, modesto fonditore che, dopo aver lavorato per vent’anni alla “Forlanini”, era stato licenziato nel 1890. Per mantenere la nu-merosa famiglia si trasferì a Venezia, dove fu assunto come capo officina nello stabilimento De Marco. Lo raggiunsero la moglie e i cinque figli: Giovan-ni e il fratello Giuseppe frequentarono il Collegio Industriale dell’Istituto Protestante in Cannaregio dove si dedicarono anche allo studio della musica, verso cui avevano rivelato particolare predisposizio-ne (Giovanni conseguì il diploma di cornetta, Giu-seppe di tromba). Ma alla morte prematura del padre entrambi dovettero conclu-dere gli studi nel collegio veneziano, mentre la madre e le tre sorelle ritornarono a vivere a Forlì. Dopo aver terminato il servizio milita-re a Parma, in cui fece par-te della banda reggimentale (suonava la cornetta), Giovanni si stabilì a Roma per perfezionare le sue conoscenze musicali, pare col M° Alessandro Vessel-la, direttore della “Banda Comunale” e insegnante di composizione per banda

all’Accademia di Santa Ce-cilia. All’entrata in guerra dell’Italia chiese di essere assegnato a reparti in zona di operazione rivelando animo coraggioso e gene-roso, come si evince dalla corrispondenza inviata dal fronte, raccolta in questi significativi e commoventi brani, pubblicati nel ’65 da “La Pié”: “Nonostante qualche granata nemica ho avuto tranquillità abba-stanza per comporre un po’ di musica, di un ‘Canto della Vedetta italiana’. L’ho dedicato a te, cara mamma, perché scrivendo m’ispira-vo al tuo ricordo. Questa musica, sorta tra i rumori della guerra, mi è stata suggerita da una dolce notte di luna”. “Abbiamo

avanzato sotto una vera pioggia o tempesta di colpi di cannone nemico. Io ti posso assicurare che mai, per un solo minuto, mi sono sentito debole, avan-zavo sicuro sotto il fuoco, pronto al più grande sacri-ficio. Sono salvo sebbene abbia veduto per tre volte la morte ben da vicino...”. Giovanni raggiunse il grado di sottotenente. Fu gravemente ferito mentre trascinava il suo plotone all’attacco di una forte posizione nemica, come si evince dall’Albo d’oro dei caduti della Grande Guerra. Sulle pendici dove egli perse la vita fu deposta una modesta lapide, che non fu più ritrovata. Una solenne commemorazio-

ne di Giovanni Paganelli ebbe luogo nel Tempio Evangelico di Roma, in via della Scrofa: la cerimonia religiosa fu seguita da un concerto di musica sacra da lui composta, salmi, preghiere e una cantata per basso (il libretto, stampato dalla Tip. La Speranza di Roma nel 1915, si conserva presso la Biblioteca Uni-versitaria Alessandrina). Ci è rimasta solo una delle sue composizioni, una Marcia Eroica manoscritta a Roma l’8 aprile 1912 (Fondo A. Vessella), che si credeva perduta e che ho rintraccia-to insperatamente proprio in questi giorni. Si auspica possa essere eseguita nella sua Forlì.

RoBERTa PaGanElli

cultura11Bacheca culturale

“ Il 12 novembre 1915 cadeva sul

Carso, a Pogdora, Gio-vanni Paganelli, fratello minore del tenore forlivese Giuseppe.

Giovanni Paganelli, terzo in piedi da sinistra, con altri musicisti in divisa. È sua la “Marcia eroica” recentemente rinvenuta

In mostra a Forlì fino al 13 luglio le opere degli allievi del Liceo artistico e musicale

I “Viandanti” al Monte di Pietà

Una composizione del forlivese Giovanni Paganelli, caduto nel 1915

Il “testamento in musica”novecento e

Grande Guerra

Giovedì 12/05Malmissole - Area parrocchiale, via Trentola 45 - dalle ore 19.00Al via la quinta edizione della Festa d’estate, con stand gastronomici, bar, gonfiabili per bambini e musica dal vivo tutte le sere, a partire dalle ore 21.00, fino a martedì 17 giugno. Ingresso offerta libera.

Forlimpopoli – Sala mostre della Rocca, p.zza Fratti - ore 18.45Avvio ufficiale di Artusi Jazz 2014 - Calma e jazz, che si sviluppa quest’anno in due parti, da 12 al 15 giugno e dal 21 al 22. Si comincia il 12 nella sala della rocca con l’inaugurazione delle mostre fotografiche “Il jazz che ho visto” e “Occhi sulle note”. Alle 21,45, nella Corte, con-certo dei BAM e premiazione di Rita Marcotulli. Info. www.artusijazzfestival.com.

Meldola – Via Cavour e centro storico - ore 20.00 Via Cavour sotto le stelle tra moda, musica e solida-rietà, con la coop. Tangram, l’associazione Sintonia e i negozianti. A caratterizzare la serata saranno le vetrine viventi, allestite in via Cavour. Info. 0543 490269.

Venerdì 13/05Forlì – Palazzo Talenti Framonti, piazza Saffi - ore 21.15Lucia Poli presenta Il governo del corpo, monolo-go tratto dai testi di Piero Camporesi. Lo spettacolo è inserito nel cartellone di appuntamenti a Palazzo Talenti.Ingresso libero. Info. www.fondazionecariforli.it

S. Lorenzo in N. – Area parrocchiale, v. Appennino - ore 19.00Juke Box - Ricordo di un’estate, carrellata di canzoni estive degli anni ‘60 eseguite da Vanni Landi e Flavio Fiorini. Conduce Donatello Caroli. Alle 20.30 grande buffet all’aperto. Organizza l’associazione “La Foglia”. Ingresso al buffet 15,00 euro. Info. 0543.61158 - 25894.

Sabato 14/05Forlì – Palazzo Talenti Framonti, piazza Saffi - ore 17.30In scena lo spettacolo per ragazzi “Storia tutta d’un fiato”, presentato dalla compagnia “Albero Blu/Fonte-maggiore, per il ciclo “Il Sabato dei Ragazzi in primave-ra”. Ingresso libero. Info: www.fondazionecariforli.it.

Forlì - Musei San Domenico, p.zza G. da Montefeltro - ore 17.00Un bilancio sul futuro è quello affidato al prof. Anto-nio Paolucci, presidente del Comitato scientifico delle mostre ai Musei San Domenico, nell’incontro a conclu-sione della mostra sul Liberty. Ingresso libero.

Forlì – Parrocchia S. Giovanni in Ronco, v.le Roma 275Prima edizione della rassegna musicale per giovani “Musica la vita”, sabato 14 e domenica 15 nello spazio all’aperto della parrocchia del Ronco. Nella serata finale consegna degli attestati ai gruppi del San Luigi Musical 2014. Info: 0543.30527; 320.6387231; [email protected].

Domenica 15/06Forlì – Museo ornitologico “F. Foschi”, v. Pedriali 12- ore 16.30Incontro/laboratorio dedicato a Penne & Piume in città, in compagnia di uccelli selvatici che abitano in cen-tro, con una semplice attività manuale a tema per bambi-ni dai 6 agli 11 anni. Info: 0543.27999 - 347.0950740.

Mercoledì 18/06Forlì – piazza Saffi e centro storico - dalle ore 19.00 alle 24.00Mercoledì del cuore in centro fino al 30 luglio, con appuntamenti nelle vie e piazze della città. Previste anche alcune aperture straordinarie dei musei cittadini, da Palazzo Romagnoli alla Pinacoteca civica in San Dome-nico, con concerti, laboratori ed attività specifiche per i bambini. Partecipazione libera. Info. www.forlinelcuore.it

Istituto Diocesano Sostentamento Clero Vendita diretta presso la sede: Via S. Martino, 6

47121 - Forlì - tel 0543\28610 - Fax 0543\370830 P. IVA 03653790406 - [email protected] - www.vinidelvicariato.com

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12 giugno 201412focus su...

Il Momento propone ai suoi lettori un itinerario nelle vallate forlivesi. Prima tappa la Valle del Montone o dell’Acquacheta.

Valle del Montone Valle del Montone

Come far rivivere un paese che si sta spopolando come Portico di Romagna? Ria-prendo alcune botteghe di artigiani. A Portico, anche se con fatica, l’artigianato locale sta diventando una realtà. Da un po’ di tempo nelle vie del paese sono state aperte alcune attività artigianali come la “Bottega del Borgo”, nell’an-tica fucina del fabbro condi-visa da quattro artisti: Laura Bandini di Rocca San Cascia-no, col suo atelier di vestiti, Silvia Occhimorelli e Davide Zannetti pittori di Bocconi, e Giuliana Monti di Bocconi, che ripropone gli antichi lavori al telaio. Da mesi hanno già aperto in via Roma la bottega

il fabbro Cristiano Quadalti di Modigliana con Catia Ongaro e la ceramista Lucia Genna-retti di Forlì, cui si è aggiunta la bottega di antiquariato e restauro di Anna Facciani di Forlì. In via Roma si trova la galleria dello scultore Sergio Capirossi di Riolo Terme. Durante la bassa stagione le botteghe artigianali aprono nei week end, d’estate anche tutti i giorni. Legato alle botteghe è anche il progetto estivo “Portico in Arte”, promosso dall’albergo e ristorante Vec-chio Convento, presso l’antica canonica di S. Maria in Girone adibita a foresteria per artisti internazionali, con eventi, mostre e concerti.

Calendario degli eventi in vallata

Le botteghe artigiane di Portico di Romagna

Da Castrocaro a San Benedetto in Alpe, l’estate fra tradizioni e gastronomia

Tornano in auge antiche fucine, lavori al telaio, ceramica, antiquariato e restauro

Sulle orme di S. Romualdo, Sant’Antonio, Dante e BeatriceLa valle del Mon-tone o dell’Ac-quacheta (foto a destra) è un luogo da scoprire ricco di natura, storia, cultura, tradizioni e gastronomia. Un luogo comune? No, una realtà. Per rendersene conto, un viaggio alla scoperta della valle può iniziare da qualsiasi paese o luogo, a piedi, a cavallo, in bici, in moto o in macchina. Il viaggio ideale potrebbe iniziare da Terra del Sole, la cit-tà ideale, appunto, della cultura del Rinascimento, fatta costruire la Cosimo de’ Medici nel 1564 come capoluogo della Romagna Toscana, in base ai criteri di Leonardo da Vinci (l’architetto costruttore, Bal-dassarre Lanci, era figlio di quella cultura), secondo cui l’uomo è al centro di tutta la vita sociale e la città a servizio dell’armonia dell’uomo. Questo viaggio ideale si potrebbe concludersi con la visita alla mille-naria abbazia benedettina di San Benedetto in Alpe e con un’escursione alla cascata dell’Acquacheta, dove

sostarono San Ro-mualdo a pensare alla sua riforma monastica e Dante Alighieri in esilio per scrivere, for-se, i primi canti della Commedia. In questo viaggio ci sono tante soste intermedie: la medievale e termale Castrocaro, col suo castello fruibile e

godibile; quella profumata di tartufo Dovadola, con la Rocca dei Guidi; una sosta nella più bella piazza della vallata, intitolate a Garibaldi a Rocca San Casciano, dove palazzi toscani e case accolgono gli ospiti come le quinte di un teatro; la visita ai borghi medievali di Portico, con le viuzze strette, le case a torre in pietra, il ponte a schiena d’asino della Maestà e il giardino di Beatrice, proseguendo per la cascata della Brusìa di Bocconi (nella foto a sinistra).

valle del Montone o dell’acquacheta

Pagina a cura di Quinto Cappelli

Durante tutta l’estate, specialmente nei mesi di luglio e agosto, in ogni paese della valle si svolgono ma-nifestazioni, sagre e feste in cui s’intrecciano cultura, tradizioni locali e gastronomia, organizzate dalle amministrazioni comunali, associazioni di volontariato e soprattutto Pro Loco (sette, alcune delle quali hanno anche un sito internet aggiornato). Ecco le principali.

Dalle ore 19.00 per le vie del paese “Chef sotto il Portico”, cena con specialità preparate sul posto da chef internazionali

Pro loco di Portico di Romagna

12 luglio:

2-3 agosto:

9 agosto:

14-15 agosto:

11-12 ottobre:

Sagra della TagliatellaFesta Brasiliana

Giochi popolari e Festa mascherataSagra dei Frutti del Sottobosco

I Rassegna dei Cori della Romagna-Toscana presso Sede Accademia dei Risorti Palazzo Pretorio

Pro loco di Terra del sole tel. 0543.766766

14 giugno:

21 giugno:

12 luglio:

24 agosto:

30 agosto:

4 settembre:

7 settembre:

II Rassegna dei Cori della

Romagna-Toscana

Trofeo dei Bastioni Piazza d’Armi

dalle ore 21.00 alle ore 23.00

Concerto Bandistico di Castrocaro Terme e Terra del Sole

Festival delle Voci Nuove

Piazza d’Armi

Cena Rinascimentale Piazza d’Armi

Palio di S. Reparata Piazza d’Armi

Cena di pesce

Pro loco di san Benedetto in alpe

28 giugno: 27 luglio:

9 agosto:

14-15 agosto:

23-24 agosto:

20-21 settembre:

Sagra del Formaggio

Sagra della Birra

Festa dei Cacciatori

Sagra del Cinghiale

Rievocando il medioevo

Pro loco di Rocca san casciano

Fine luglio-fine agosto:

Mercatini delle Meraviglie ogni

martedì sera, con esposizioni, gastrono-

mia e mostre. In luglio e agosto diverse

associazioni organizzano sagre,

fra cui quella del cinghiale.

La fortezza e il castello sono aperti il sabato e la domenica.

Pro loco di castrocaro

e ufficio turisticotel. 0543.769541

tel. 0543.769631

21-22 giugno: Tanabata, Festival giapponese

16-19 luglio: Feste medievali

In luglio e agosto organizza varie manifestazioni, fra cui la Festa Conta-dina, la Sagra del Cinghiale;

Pro loco di Bocconi

10 agosto: Festa popolare

14 agosto: Escursione e pran-zo nel castagneto di Valpiana

L’associazione organizza diverse manifestazioni, specialmente intorno a Ferragosto e la Sagra del Tartufo la terza e quarta domenica di ottobre.

Pro loco di dovadola tel. 0543.933200

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12 giugno 2014 13 focus su...

Valle del Montone

Nel primo millennio della nostra era la valle seguì in gran parte l’influenza amministrativa, culturale e religiosa di Ravenna, attraverso il dominio dell’esarcato, degli arci-vescovi e dei loro feudatari, come i Traversari e poi i conti Guidi, stabilitisi a Modigliana e Dovadola. Da Ravenna arrivò la predicazione del Vangelo, attraverso le pievi di S. Reparata di Castrocaro, S. Ruffil-lo di Dovadola e S. Cassiano di Rocca, i monasteri di Dovadola, S. Donnino e San Benedetto in Alpe (foto 5) e quello vicino di Gamo-gna col ravennate S. Pier Damia-no, biografo dell’altro ravennate S. Romualdo, che fondò l’eremo dell’abbazia di S. Benedetto sopra la cascata dell’Acquacheta, poi frequentato da Dante in esilio. Nel secondo millennio la valle passò completamente sotto il dominio di Firenze dalla seconda metà del XIV secolo fino al 1923, con sede

del capitano del popolo

(l’autorità principa-le della Romagna Toscana) in ordine succes-sivo a Portico, Castrocaro, Terra del Sole e infine a Rocca San Casciano. La cultura è formata quindi da un intreccio di elementi romagnoli (passione, accoglienza, generosità, socialità e laboriosità) e toscani (gusto, raffinatezza, gentilezza, demo-crazia, moderazione). Lo stesso paesaggio è punteggiato dall’ulivo e dal cipresso, mentre nell’ar-chitettura predomina la pietra e lo stile toscano. Caratteristiche della natura sono la balneabilità del fiume Montone nella parte alta, da Rocca in su, con particolare riferimento alle “piscine naturali” della Brusìa a Bocconi (foto 1 e

2) e dei Gorgoni fra Bocconi e San Benedetto; la bellezza dei sentieri o vecchie mulattiere, che partono da Portico (per Premil-cuore e Tredozio), da Bocconi (per la Bastia, Carpine e i monti Gemelli) e da San Benedetto, fra cui quello classico alla cascata dell’Acquacheta (foto 3). I luoghi religiosi ancora aperti e animati

sono quelli di Monteopaolo, a cura dei frati francescani (tel. 0543.934723) e Gamogna, abita-to dai monaci delle Fraternità di Gerusalemme (tel. 055.804866). La tomba della venerabile Benedetta Bianchi Porro nella Badia di Dova-dola è meta crescente di pellegrini da tutto il mondo, perché i suoi scritti (diari, lettere e pensieri) sono ormai tradotti in tutte le lingue. A Dovadola si può approfondire la sua conoscenza anche attraverso il museo dell’omonima Fondazione. L’alta valle fa parte poi del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, monte Falterona e Campigna.

Sulle orme di San Francesco e Sant’Anto-nio da Padova, parte da Dovadola il “Cammino di Assisi” per pellegrini a piedi lungo 300 chilome-tri in 11 tappe, attraverso Montepaolo, Tredozio, Portico, Premilcuore, Corniolo, Camaldoli, La Verna e la valle del Tevere. Inventato una decina d’anni fa dal ravennate Giordano Picchi, un camminatore che ha percorso a piedi più volte il famoso Cammino di Santiago, il Cammino di Assisi è ormai conosciuto in tutto il mondo, grazie al sito internet. Nel 2012 il Cammino di Assisi fu percorso da 432 pellegrini, numero che nel

2013 ha superato le 700 presenze. I pellegrini, provenienti da tutto il mondo, sono attratti da San Fran-

cesco, dalla bellezza della natura e dal paesaggio. Si parte dalla tomba di Benedetta Bianchi Porro, presso la Badia di Dova-dola per proseguire per l’eremo di Montepaolo e arrivare a sera alla pieve di San Valentino, dove si trova il primo ostello. La seconda tappa

prevede l’arrivo a Premilcuore, attraverso Portico. La terza ha come meta Corniolo e la quarta Camaldoli, poi la Verna e la valle del Tevere. In pratica si compie in gran parte il cammino inverso di quello che fece S. An-tonio da Padova, quando nel 1221 raggiunse Montepaolo da Assisi, attraverso Forlì.

“ La vallata del Montone è l’unica di quelle romagnole

ad essere stata per oltre sei secoli completamente amministrata da Firenze, cui appartenne fino al 1923, quando Mussolini riportò tutta la Romagna Toscana (tranne Marradi e Palazzolo sul Senio) sotto la provincia di Forlì.

Sei secoli sotto l’egida di Firenze

Da Dovadola parte il “Cammino d’Assisi”

Storia, cultura, natura e religione, nella vallata dal “sapore” toscano

Un percorso lungo 300 km diviso in 11 tappe per pellegrini a piedi

Aziende di Campagna Amica e Agriturismi nella Valle del MontoneHa radici lontane il progetto “Campagna Amica”, lanciato da Coldiretti nel 2008 dopo il primo “Patto con il consumatore” siglato ancora nel 2000, per consentire all’agricoltura italiana di esprimere piena-mente il proprio valore e la propria digni-tà, rendendone evidente il ruolo chiave per la tutela dell’ambiente, del territorio, delle tradizioni e della cultura, della salute, della sicurezza alimentare, dell’equità, dell’accesso al cibo ad un giusto prezzo e del lavoro. Campagna Amica è divenuta in breve tempo il momento ideale di in-contro tra gli interessi dei produttori e quelli dei consumatori, inaugurando un nuovo stile di vita e portando “musica nuova” in campagna. Campagna Amica sostiene l’agricoltura italiana in tre ambiti principali, che sono stati letteralmente innovati da quando il progetto è stato messo in campo. Parliamo della vendita diretta, del turismo in ambiente rurale (agriturismo) e della ecosostenibilità. Campagna Amica, infatti, ha contribuito ad accorciare la filiera agroalimentare puntando tutto sul valore del “vero” made in Italy agroalimentare e sulla vendita diretta, cioè sul rapporto diretto con i consumatori. Campagna Amica, infatti, dalla sua nascita si occupa di organizzare e promuovere i propri punti di eccellenza della filiera agricola italiana a vendita diretta dal produttore al consumatore, valorizzando le produzioni e le tipicità territoriali.Sul fronte turistico, valorizza le strutture agrituristiche di qualità rilanciando il turismo in campagna, grazie ad una vera e propria rete di eccellenza dell’ospitalità. Attraverso le due reti evidenziate da un marchio che le rende riconoscibili - quella della vendita diretta e quella agrituristica - Campagna Amica valorizza i prodotti tipici del territorio, contribuendo anche a tutelare il patrimonio ambientale e la biodiversità. Ma non è tutto, perché Campagna Amica, con la propria attività, entra anche nelle scuole e nell’economia domestica ‘famigliare’, e promuovendo stili di vita virtuosi nei confronti dell’ambiente e dei consumi. Tutto ciò, con un proprio marchio e con un grande obiettivo: instaurare un rapporto diretto tra agricoltura e cittadini, come possibile via per restituire valore agli agricol-tori ma anche qualità e certezze ai consumatori.

Aziende nella Valle del MontoneDovadola

Castrocaro Terme e Terra del Sole

Rocca San Casciano

Agriturismo Ca’ di Rico

Az. Agricola Agnoletti Mauro

Agriturismo Berleta

Az. Agricola Sternini Paolo

Agriturismo Monte Valbelle

Agriturismo La Cerreta

Az. Agricola Benericetti Cristina

Agriturismo La Sfoiera

Az. Agricola Bombardini Roberta

Agriturismo La Sorgente

Az. Agricola Rossi Pier Luigi

Az. Agricola Zamperini Graziano

Agriturismo Villa Renosa

Soc. Agricola Mezza Ca’

347.5709216

338.9359703

349.1666920

338.9208195

340.5654316

335.6277057

328.3590403

339.5396860

339.1325921

328.7445754

380.3052589

340.2901918

338.9177416

335.6077909

0543.767701

0543.479546

0543.934359

0543.766192

0543.951441

0543.766429

0543.960333

0543.767000

0543.960453

0543.767560

0543.934499

0543.960483

Via Canova Schiavina 39

Via Bagnolo 56

Via Berleta 4

Via pod. Canova Marvelli 3

Via Bagnolo 183

Via pod. Marzolo di Sopra - Berleta

Via Molino 21/A

Via Bevano Vecchio - Berleta 16

Via Del Molino 37

Via Calbola 6

Via Parrocchia S. Maria 121

Via Ciola 19

Via Renosa 1

Via S. Maria Mezza Ca’ 57

Portico e San Benedetto

Az. Agricola Sartoni Vittoriano347.9508426Via Borgo All’Erta

coldiretti

Pagina a cura di Quinto Cappelli

Pro loco di Bocconi

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12 giugno 201414sport

Si presenta così, Carlotta Zauli, 32 anni, fisioterapi-sta con la fortuna, parole sue, di avere scoperto fin da piccola di essere portata per lo sport, nel suo caso il softball, che pratica per la Fiorini di Forlì. “Il softball lo amo e lo odio allo stes-so tempo. Ho fatto tanti sacrifici, ma ho vinto tutto ciò che potevo vincere dal 1997 a oggi (3 scudetti, 6 Coppe Italia, 3 Coppe Campioni e 4 Coppe delle Coppe). In cambio però mi ha anche tolto molto, purtroppo a volte non mi sento ripagata per tutto ciò che ho dato”. La vita di Carlotta rispec-chia a pieno il suo caratte-re ribelle: “Amo viaggiare, spesso da sola, ho vissuto negli Stati Uniti per 4 anni, dove ho allenato dal 2007 al 2011. Tutto ciò mi ha fatto diventare una gioca-trice migliore, più esperta e matura, anche mental-mente”.

Ricordi come ti sei avvi-cinata al softball?Giocavo a pallavolo e mi avvicinai al softball

quando il campionato di pallavolo era finito, mi riusciva tutto facile e mi divertivo. Per un anno praticai entrambi poi mi chiamarono a un raduno Nazionale Cadette e feci la mia scelta. Per me lo sport non è mai stato un passatempo e basta: vo-levo arrivare il più in alto possibile e la Nazionale è il sogno di ogni atleta. Da quel giorno la Nazionale non me la sono più tolta dalla testa.

Parlami un po’ della squadra...Abbiamo affrontato un paio di anni fa un cambio generazionale. In realtà volevo smettere per alle-nare, ma ho continuato per aiutare le più giovani e avere la possibilità di lavorare con il nuovo alle-natore, Calisto Soca, che è Cubano ed è nello staff della Nazionale con cui giocai anni fa. Da quando il softball non è più gioco olimpico il livello si è un po’ abbassato ma spero riesca a tornare competi-tivo come un tempo. La squadra comincia ad avere un’anima forte, vogliamo arrivare in alto, perso-nalmente vorrei vincere un altro scudetto e poi

smettere.

Qual è la soddisfazione sportiva più grande che hai avuto?L’anno scorso, a sorpresa, abbiamo vinto la Coppa Italia. Anni fa il Forlì era una squadra fortissima, quasi imbattibile, ed era più facile vincere; l’anno scorso, invece, è stato il finale perfetto per una squadra giovanissima. È stato emozionante vedere le compagne così felici. L’emozione più grande, comunque, è stata quella per il primo scudetto nel 2002, dopo essere state date per spacciate da tutta Italia. Il rammarico è legato

alla Nazionale: gli anni in Nazionale sono stati i più belli, ho giocato da titolare diversi tornei, un Mondiale e un Europeo, il ramma-rico sta nel non essermi fatta capire come persona, sono molto indipendente e spesso vengo scambiata per individualista, penso sia questo il motivo per cui non mi è stata data una seconda possibilità. Se po-tessi tornare indietro farei qualcosa di più per farmi conoscere come persona oltre che giocatrice.

Che rapporto c’è, se esi-ste, con la disabilità?In Italia esiste un campio-nato per non vedenti, sono

aiutati da alcuni normo vedenti e dall’ausilio di una palla che emette un suono. Questo permette ai gioca-tori di sentire la posizione della pallina. Personalmen-te non ho mai visto una partita, perché non ci sono squadre nella nostra zona anche se mi hanno riferito essere incredibili.

Cosa può spingere una ragazza ad avvicinarsi al softball?Sono convinta che chi fa sport abbia una marcia in più. Ti insegna a vivere, è un risveglio dei sensi. Il softball si pratica all’aperto e questo è già un motivo per sceglierlo. In più è uno

sport dove chiunque può trovare spazio, sia la ragaz-zina piccola e veloce che quella più potente e lenta. Questa è la sua grande forza. Ha lo svantaggio di essere uno sport minore ma è proprio per questo che è ancora così puro, è una sfida quotidiana con te stesso, ti arricchisce in campo e nella vita.

Idee, progetti, sogni?Comincio a vedere la fine della mia carriera e mi pia-cerebbe riuscire ad allenare seriamente. Magari all’e-stero, in Italia le possibilità sono quasi nulle. Questa è la cosa che so fare meglio.

FRancEsco saTanassi

Carlotta Zauli, uno spirito ribelle in pedanaLa campionessa della Fiorini Softball si confessa: “Questo sport mi ha dato tanto ma mi ha anche tolto molto”

“ “Devo parlarti di me? Sono uno

spirito libero!”

Un incredibile Forlì chiu-de in 8 uomini, ma vince gli spareggi contro il Delta Porto Tolle grazie a una bordata da fuori area di Djuric nei minuti di recupero, vittoria che vale la permanenza (o promozione) in serie C e una serata di festa per tutta la città. Dopo una partita dalle mille emozioni, due rigori con espulsione di entrambi i portieri e match chiuso in 9 contro 8, i Bianco-rossi esultano al secondo dei sei minuti di recupero concessi dall’arbitro gra-zie al gol di Djuric che porta i romagnoli, l’anno prossimo, a disputare la Serie C unificata. Per rivedere il Forlì in C è necessario tornare al campionato 1982-83.

FC Forlì CalcioLega Pro

Massimo Galli, allena-tore che ha guidato per quest’anno la Fulgor-Libertas Forlì, lascia la Romagna e firma con Chieti. Il coach di origine lombarda (nonostante sul sito ufficiale sia an-cora visibile come capo allenatore dei romagnoli) ha trovato l’accordo con la Proger Chieti e la fir-ma è arrivata poco dopo. Giovedì ci sarà la presen-tazione alla stampa e le prime dichiarazioni. Co-ach Galli lascia la squadra cittadina dopo averla guidata per due anni consecutivi (quest’anno da primo allenatore), mentre a Forlì è ancora tutto in alto mare, tra le incertezze economiche e una retrocessione ancora da digerire.

Le GamberiLega Due

Dopo una stupenda stagione, il Rugby Forlì sfiora l’impresa che avrebbe stra-meritato: vince contro il Paganica, ma viene condannato dalla differenza punti. I ragazzi di coach Zuc-cherelli hanno tentato in tutti i modi di recuperare i 38 punti di scarto subiti all’andata, anche grazie alla spinta del pubblico (oltre 400 spettatori), ma nonostante la più bella gara messa in campo dai romagnoli l’impresa non è riuscita. “Comunque sia, è stata una grandis-sima partita”, ha detto il coach; “questo gruppo ha dimostrato una crescita costante e un entusiasmo che ha regalato, tra l’altro, anche 476 giorni d’imbat-tibilità in casa”.

Rugby Forlì 1979Serie C

È un bel momento per il softball forlivese, che riesce ad agguantare un’altra vittoria meritata mettendo le mani sul secondo posto e facendo un balzo verso i prossimi play-off. La vittoria ar-riva in entrambe la gare sugli avversari dell’Unio-ne Fermana per 8-1 e 5-2 e permette allle ragazze di scavalcare il Colecchio (sconfitto dalla capolista Bussolengo e diretta rivale in chiave play-off) e piazzarsi al secondo posto del girone. Ora saranno decisivi i risultati della prossima giornata, in aggiunta alle gare che la Fiorini recupererà contro Caserta, anch’essa in lotta per il secondo posto valido per la pro-mozione.

Fiorini SoftballSerie A1

Viene ancora premiato il grandissimo lavoro, sul campo e con i giovani, della società Atletica Edera di Forlì, che nei campionati Italiani Ju-niores in corso a Torino piazza tre dei suoi atleti nei primi sei classificati. In ben 67 anni di storia, la società forlivese è stata sempre presente in tutto il Mondo, e questo significa professionalità spesso giustamente pre-miata. Bella la prova di Pier Francesco Battistini, atleta appena diciottenne al primo anno juniores e già rappresentante dell’I-talia lo scorso anno in Ucraina per i Campionati Mondiali Allievi Under 18, che ieri ha strabiliato tutti nella categoria dei 110 ostacoli.

Atletica Edera ForlìCampionati Juniores

Brevi di sport a cura di Francesco Satanassi

Sesta giornata del cam-pionato di serie A2 e pareggio per il Forum Tennis, che strappa que-sto risultato sul campo del Circolo Tennis L’A-quila grazie alla solidità e compattezza di una squa-dra che pian piano sta uscendo fuori. Il risultato finale dice 3-3 e raccon-ta la quasi vittoria degli abruzzesi, raggiunti dal gruppo romagnolo con a capo Filippo Leonardi e Giulio Torroni, capaci di ribaltare il pronostico e completare l’opera nel doppio. La gara aveva lo stesso valore di uno spareggio per accedere ai play-off salvezza e il Fo-rum Tennis ha centrato l’obiettivo grazie soprat-tutto al gruppo, vero punto di forza.

Forum TennisSerie A2

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12 giugno 2014

Nella sostanziale indiffe-renza della popolazione, in Italia si consumano atti di bieco sfruttamento di chi fugge da situazioni di forte disagio vissute in Africa, medio Oriente o Europa orientale, per trovare rifu-gio ed una vita migliore nel nostro Paese.Dall’analisi di più fonti, tra le quali le sezioni dell’agri-coltura dei maggiori sin-dacati nazionali, sembrano essere 36 i siti sparsi lungo la penisola, ma concen-trati soprattutto al Sud, dove il lavoro nei campi si trasforma in sfruttamento ed in alcuni casi addirittura in schiavitù.Oltre a Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata e Puglia, dove l’illegalità in questo settore è molto dif-fusa, un ulteriore e relativa-mente nuovo elemento di preoccupazione è rappre-sentato dall’aumento del fenomeno del caporalato al Nord ed al Centro del nostro Paese.Sarebbero circa 100mila gli stranieri impiegati nei cam-pi italiani sotto durissime condizioni di sfruttamento, sottoposti a ricatti e spesso privati della libertà perso-

nale. Pagamenti aleatori e comunque insufficienti a sopravvivere (15 euro al giorno per 12 ore di lavo-ro) orari insopportabili che provocano malattie e gravi infortuni, mansioni durissi-me che provocano gravi ed irreparabili danni alla salu-te, violenze e coercizione, sistemazioni di fortuna e del tutto fatiscenti o addi-rittura inesistenti. La crisi economica, che coinvolge anche l’agricoltura, viene così fatta pagare ai migran-ti privi di ogni tutela.I migranti, costretti per bisogno ad accettare tutto questo, si muovono attra-verso le campagne italiane alla ricerca di un impiego che durerà comunque solo poche settimane.La precarietà esistenziale

di queste persone rimane sottotraccia rispetto alle emergenze più visibili e pubblicizzate, andando a costituire una categoria di diseredati presenti nella nostra società, ma di fatto invisibili e non considerati come persone dotate di diritti e dignità.Per il fisco italiano il danno diretto ammonta a circa 500 milioni di euro, con costi indiretti per la collet-tività altrettanto alti.In questo quadro inde-gno di uno stato civile, va notato come il settore agroalimentare del nostro Paese sia caratterizzato, in maniera rilevante, dalla presenza della criminalità organizzata. Tra il timore di denunciare queste situa-zioni dovuto alle possibili

ritorsioni e l’indifferenza della classe dirigente locale e nazionale, ancora una volta il profitto viene an-teposto alla centralità della persona.Impossibile non collegare queste situazioni inaccetta-bili alle leggi sull’immigra-zione degli ultimi anni, le quali hanno creato un eser-cito di diseredati senza di-ritti disposti a tutto e senza alcun potere di contrasto verso i propri sfruttatori. In questo vuoto di diritti, che riguarda centinaia di migliaia di persone pro-venienti dall’estero, trova ampio spazio la criminalità organizzata e i suoi rap-presentanti sul territorio e nell’agricoltura.

MicHElE TEMPERa

Sono circa 100mila gli stranieri impiegati in agricoltura dislocati in 36 aree

Caporalato, piaga da estirpare

“ I dati sul capora-lato e sullo sfrut-

tamento dei lavoratori stranieri nell’agricoltura italiana, da sempre incerti per la loro stessa natura, sono comunque molto gravi.

Le elezioni amministra-tive ed europee appena tenutesi, indipendente-mente dal loro risultato, hanno confermato per l’ennesima volta come l’etica, l’onestà e la morale non siano tenute in gran-de considerazione dalle forze politiche del nostro disastrato Paese.Tra candidati alle europee condannati per gravi reati, leader di partito anch’essi condannati e colpevoli di diverse nefandezze, partiti che cercano di insabbiare ciò che hanno da nascon-dere e spartizione degli appalti in ogni occasione possibile, sembra quasi

che le storture del sistema politico italiano siano incorreggibili.Inoltre, ancora una volta, una parte non trascura-bile dei candidati eletti è stata selezionata secondo dubbi criteri e rapporti di forza politico-economici, che inevitabilmente ten-deranno a perpetuare le problematiche di corru-zione degli ultimi anni.Il relativo successo delle formazioni che raccolgono sotto varie forme il voto di protesta ed indignazione degli italiani è dovuto a questa situazione, la quale sa-rebbe inconcepibile nella

maggior parte del resto dell’Unione Europea alla quale apparteniamo.La dilagante corruzione è un modo per imporre la legge del più forte, dell’arbitrarietà, in un contesto dove da tempo sono saltate le regole democratiche e legali che dovrebbero orientare la vita e l’agire nella nazione.Questo atteggiamento è un modo di agire crimina-le talmente diffuso e radi-cato nella società, a tutti i livelli, da rappresentare oramai una cultura alla quale è estremamente dif-ficile sottrarsi anche per chi cerca di essere onesto.

In particolare, la politica e le elites economico-finan-ziarie ne sono pervase e ne promuovono una sua ulteriore estensione.Conseguentemente, una domanda che va posta con serietà è la seguente: è lecito che questa classe politica ed i suoi rappre-sentanti, per di più con un Parlamento screditato dalla incostituzionalità della legge elettorale con la quale è stato eletto, si avventurino in una ampia revisione della nostra Costituzione e dell’assetto istituzionale dei massimi organi statali? (M.T.)

Elezioni europee, l’etica in politica è ancora lontana

noterellum

F.n.p. Cisl Emilia-Romagna: Bene voto per europee Loris Cavalletti, segretario regionale Fnp-Cisl E-R, ha espresso la sua soddisfazione per l’esem-plare voto degli italiani nelle elezioni del 25 mag-gio. Ricordando, giustamente, “il grande contri-buto dato in questi anni dall’Unione europea alla causa della pace tra i popoli europei”, argomento fondamentale, ma trascurato dai media. Ha detto che “il risultato delle elezioni europee in Italia ha premiato le forze che vogliono restare in Europa. Però il consenso è legato al cambiamento della politica economica dell’Unione. Il voto ha detto in modo netto che il tempo dell’austerità è finito. Dal voto viene la domanda di una nuova politica, che metta al centro il lavoro e la lotta alle grandi disuguaglianze emerse in questi anni a seguito della grande crisi”.

Festa della Cisl a Firenze (14- 15 giugno): “Protagonisti di una nuova Italia”Oltre che una festa, il tradizionale appuntamento della Cisl quest’anno sarà anche un contributo di studi teso a rigenerare il Paese. Parteciperanno eminenti personalità della società italiana,segno di vivo apprezzamento per la Cisl. Si svolgerà a Firenze presso lo storico Centro Studi Cisl di Fiesole e si aprirà sabato 14 con la sessione “Per una Europa più forte e federale”, moderata dal giornalista Mario Sechi, con gli interventi di Lucia Antonini, costituzionalista dell’Università di Padova; dei presidenti delle Regioni Puglia (Nichi Vendola), Lombardia (Roberto Maroni) e Toscana (Enrico Rossi). Seguirà la sessione “Economia, Riforme, Lavoro”, cui prenderanno parte Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl, e Giuliano Poletti, ministro del Lavoro. La terza sessione “Crescita, Sviluppo, Politiche industria-li”, sarà moderata dal giornalista Andrea Pancani, con interventi di Giulio Sapelli dell’Università di Milano, di Claudio De Vincenti, viceministro per lo Sviluppo economico, di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e di Marco Gay, vicepres. Giovani Imprenditori di Confindustria. Nella quarta sessione: “Welfare e spesa sanitaria”, ci sarà Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, con Domenico Casalino, a.d. di Consip e Aldo Morrone del Regina Elena di Roma. L’ultima sessione “Revisione della spesa e riforme istitu-zionali”, moderata da Sarah Varetto, direttore di Sky Tg 24, vedrà la partecipazione di Angelino Alfano, ministro dell’Interno, e di Graziano Del Rio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Una donna alla guida dei volontari di “Anteas”Siamo lieti di rendere noto che il 22 maggio, a Riccione, l’assemblea nazionale dell’Anteas, l’associazione di volontariato solidale promossa nel 1996 dai pensionati della Cisl, ha eletto alla sua guida, per la prima volta, una donna; Sofia Rosso, del sindacato pensionati della Lombardia. L’Anteas svolge la sua attività in diversi settori: sanitario, assistenziale, istruttivo, educativo, cul-turale. In quest’ultimo settore ricordiamo che la sezione di Forlì, nel mese scorso, ha organizzato una visita guidata ai principali edifici del centro storico, della città, e che nel 2013 ha promosso e coordinato un importante ciclo di conferenze su temi di assistenza e sanità presso la Camera di Commercio. Recentemente abbiamo citato l’Anteas di Cosenza che ha ottenuto da Unicre-dit Foundation un premio di 60mila euro per il progetto “Orti solidali”, nel concorso “Progetti a favore della terza età”.

notiziario pensionati

a cura della F.n.p.-Cisl Forlì, Piazza del Carmine 20 - tel. 0543 26007

vita italiana15

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12 giugno 201416mondo

approfondimento

a cura di Michele Tempera

Nel 2014 il continente africano registrerà il proprio record per quando riguarda gli inve-stimenti esteri. Si parla di circa 80 miliardi di euro, senza contare quelli (molti) investiti in maniera illegale.Un fatto che può essere inteso come positivo, ma che nasconde lati oscuri estremamente preoccupanti. Il continente sta crescendo dal punto di vista nominale, vale a dire in quanto ad indici economici e cifre scritte su fogli e monitor. Le istituzioni finanziarie internazio-nali si spendono in elogi ed incoraggiamenti, indicando i Paesi africani con maggiore crescita economica come esempi per altri Stati in via di sviluppo. I mezzi di comunicazione italiani fanno eco a questi giudizi superficiali e parziali, ripetendo che la povertà diminuisce e che il prodotto interno lordo pro capite è aumentato molto negli ultimi anni. La realtà è nettamente diversa e, sebbene nascosta dalla propaganda di chi ha interesse a perpetuare il modello di sviluppo liberista e la vendita di armi, emerge ad uno sguardo attento in tutta la sua dram-maticità. Sono principalmente due i campi nei quali si rivela la realtà dei dolorosi fatti. Ed è la prova empirica dei risultati drammatici della situazione pessima del continente. Il primo elemento è la proliferazione di movimenti armati, intrecciati da un lato alle attività della criminalità organizzata e dall’altro all’estremi-smo religioso islamico violento. Molti esempi potrebbero essere fatti a questo proposito, ma i più attuali sono quelli della Nigeria, della Libia, della repubblica Centrafricana e della Somalia. L’economia avanza anche grazie alle distruzio-ni ed ai traffici provocati da queste formazioni armate. Il secondo elemento è costituito dallo sfruttamento dissennato delle risorse naturali del continente. Due esempi possono essere illuminanti: l’appropriazione di vasti territori coltivabili da parte di Stati e multinazionali sen-za scrupoli e le numerosissime miniere illegali che, attraverso il lavoro forzato e la devastazio-ne ambientale, rendono molti miliardi di euro ogni anno. La prova concreta di quanto l’Africa stia beneficiando di questa crescita economi-ca sta nel numero in continuo aumento dei profughi economici, ambientali e dei rifugiati di guerra che scappano verso l’Europa. Non erano mai stati così tanti e un numero impre-cisato di essi scompare durante la fuga nei de-serti o nei mari che cercano disperatamente di attraversare. Un segnale inequivocabile di come la qualità della vita ed il reddito delle persone comuni stiano velocemente aumentando in Africa. La propaganda liberista si scontra con i fatti, ma il modello di “sviluppo” che ne deriva non viene messo in discussione. Anzi, viene preso ad esempio di dinamismo e riscatto per il futuro.

Africa, colonialismo di ritorno

Flash dal mondo di Franco Garavini

Si è recentemente svolto il Soweto Fashion Week, un appuntamento per stilisti e modelle venuti dai quattro angoli del continente per presentare in anteprima le collezioni autunno-inverno 2014/2015. Oltre a far sfi-lare le ultime creazioni di stilisti sudafricani, nigeriani, dello Zimbabwe e del Botswana, in tutto una decina accuratamente selezionati, gli organizzatori intendono difendere i colori della moda africana sulla scena in-ternazionale e far conoscere i giovani talenti, sul tema “L’unità degli africani”. Le sfilate di moda aiutano a creare collegamenti tra le varie culture del continente, diverse tra di loro ma con punti di contatto molto forti. Tra i nomi più in vista dell’edizione quelli di Smartezz, un collettivo di quattro stilisti che si autode-finiscono pazzi e per la moda fai-da-te.

Sono stati tanti i cortei nell’ultimo mese prima dell’i-nizio dei mondiali di calcio, soprattutto nelle città che ospiteranno le partite. Nella maggior parte sono stati pacifici: i disordini più rilevanti si sono verifi-cati a San Paolo. Forte è stata la partecipazione del Movimiento de Trabajadores Sin Techo (Mtst), che chiede il diritto a un’abitazione dignitosa. I dimo-stranti hanno sottolineato le difficoltà che parte della popolazione brasiliana è ancora costretta a subire in ambito sanitario, scolastico e abitativo, nonostante il Paese sia una delle maggiori economie mondiali. È dell’ultima ora l’accordo che scongiura lo sciopero di migliaia di poliziotti federali per “svelenire il clima in vista della Coppa del mondo”, con aumenti salariali superiori al 15%.

Brasile, da San Paoloa Brasilia in tanti chiedono i diritti prima dei mondiali

Sudafrica, a Soweto la moda firmata da stilisti africani

È migliorata la situazione alimentare dei bambini di meno di cinque anni in Burundi ma la lotta contro l’insicurezza alimentare è ancora tutta in salita: oggi il 50% soffre di malnutrizione cronica contro il 58% nel 2010. Nel paese dei Grandi Laghi il 32% della po-polazione patisce ancora per la carenza di cibo e per varie insufficienze sul piano nutrizionale. Il ministro dell’Agricoltura e della pastorizia Odette Kayitesi ha annunciato il varo di un piano che coinvolgerà più settori. Pochi mesi fa, dopo una grave carestia, esperti di scienze agronomiche hanno suggerito il consumo della spirulina, un’alga ricca di proteine, utile per lot-tare contro la fame. Già introdotta in Niger, Benin e Senegal, l’alga potrebbe dare un apporto nutrizionale importante per 800mila burundesi.

Burundi, lotta contro la fame con un’alga ricca di proteine

Il 17 marzo è partita la nuova campagna CIAI contro i matrimoni precoci in India “No alle spose bambi-ne”. Ora anche l’Unione Africana (Ua), con interventi legislativi mirati e un generale impegno di sensibi-lizzazione promuove una nuova campagna che mira a contrastare il fenomeno delle bambine spose. “La cultura o la religione - ha sottolineato Olawale Maiye-gun, dell’Ua - non possono essere in alcun modo una scusa: bisogna porre fine a questa pratica che viola i diritti dei bambini”. Secondo dati delle Nazioni Unite, ogni anno circa 14 milioni di ragazze sono costrette a sposarsi prematuramente. Molte di loro vivono in Africa. A sud del Sahara la situazione appare partico-larmente critica in Niger e in Ciad, paesi dove i tassi di matrimoni in età precoce sfiorerebbero il 70%.

Africa, al via la campagna contro i matrimoni con spose bambine

Fonti Misna.org - Asianews - Radio Vaticana

MOSCHINI PIEROTTI E PRATESI SRL

PROFESSIONISTI DELLE ASSICURAZIONI A FORLI’

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12 giugno 2014 17

I consiglieri di Assiprov che costituiscono la commis-sione consulenze sono: Gilberto Bagnoli, Leonardo Belli, Gianni Matteucci e Paola Pezzi.Gli ambiti interessati da questo servizio sono sva-riati: amministrativo-fiscale, giuridico-legale, grafico, progettuale, sicurezza sul lavoro, informatica e altro. Il regolamento del CSV pre-vede che la singola associa-zione abbia a disposizione un monte-ore annuo pari a 10 ore, per quanto riguarda i servizi di consulenza erogati da professionisti esterni, mentre non è presente alcun limite orario per le consulenze effettuate dagli operatori del CSV.Le associazioni si trovano costantemente a dover affrontare problematiche diverse e non sempre hanno la possibilità di avere un proprio consulente interno

o di reperirlo sul mercato, perché i costi sono troppo elevati. Con questo servizio, ogni associazione di volon-tariato può usufruire di con-sulenze ad hoc per il proprio specifico problema senza esborsi finanziari, rivolgen-dosi, a seconda dei casi, agli operatori del Centro o a professionisti iscritti all’Albo dei consulenti di Assiprov.Spesso la necessità di ricevere una consulenza si manifesta al momento della nascita dell’associazione o al mutare delle disposizioni legislative durante il per-corso di sviluppo dell’asso-ciazione, oppure a causa dell’insorgenza di nuovi problemi, o perché l’asso-ciazione vuole fare “salti di qualità” e ha bisogno di essere accompagnata in questo percorso.La consulenza di sportello viene fornita dagli operatori del CSV durante gli orari di apertura del centro o su ap-puntamento. Generalmente avviene al momento della costituzione e si protrae per tutti gli adempimenti suc-cessivi, quali, per esem-pio, quelli amministrativo contabili. A seconda delle

esigenze, le consulenze su argomenti non complessi possono essere fornite anche telefonicamente, oppure via mail. Le fonti attraverso cui si dà comuni-cazione alle associazioni di scadenze e novità relative a quest’area sono il periodico “Solidarietà”, il sito internet e la newsletter, oppure con mail dedicate. Negli ultimi anni si è assistito ad un consistente aumento delle consulenze da operatori; ciò è stato dovuto alla diminu-zione dei fondi disponibili al CSV, che ha portato a servirsi maggiormente della professionalità maturata dai propri dipendenti, a volte anche supportati dai consu-lenti stessi. Nel momento in cui gli operatori ravvisano la necessità di una consu-lenza specifica si procede a fissare un incontro con un professionista scelto dalle associazioni, presente nell’albo interno dei con-sulenti. L’appuntamento si svolge nelle sedi del Centro, durante l’orario di apertura.Attraverso i professionisti, ma sempre gratuitamente per le associazioni, ogni anno si offre anche il servi-

zio relativo alla pratica del 5 per mille e alla dichiarazione dei redditi. La consulenza è un punto di forza per il CSV, data l’elevata richiesta da parte delle associazioni, e il giudizio generale che emerge dai questionari che vengono somministrati ne fa una eccellenza.

Il 5 per mille è stato confermato anche per il 2014. Con la Legge di Stabilità 2014, il Governo ha mantenuto le ca-tegorie di enti che possono accedere al beneficio, le modalità di iscrizione e i criteri di ammissione che erano stati definiti nel 2010. I contribuenti potranno, quindi, decidere di desti-nare il 5 per 1000 a sostegno di un ente di volontariato; vale a dire associazioni non profit, onlus, associa-zioni di promozione

sociale e altre fonda-zioni e associazioni riconosciute, indicate nel articolo 10 del Dlgs 460/1997.Le diverse attività promosse da Assi-prov Centro di Servi-zi per il volontariato nell’anno 2014 han-no contribuito a dare un’opportunità alle tante associazioni di volontariato presenti ed operanti nella nostra provincia.Nel 2014 sono state servite 151 associa-zioni di volontariato, accompagnate in tutto l’iter necessario

per aderire al 5 per mille.Al fine della conclu-sione della pratica, i rappresentanti legali degli enti iscritti negli elenchi dovranno spedire alla Direzio-ne regionale dell’A-genzia delle Entrate nel cui ambito è ubi-cata la sede legale dell’ente (che per la nostra provincia, è la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, via Marco Polo 60 - Bologna), entro lunedì 30 giu-gno una raccoman-

data con ricevuta di ritorno contenente la dichiarazione sostitu-tiva di atto di notorie-tà, attestante la per-sistenza dei requisiti che conferiscono il diritto di iscrizio-ne, unitamente alla copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore.Inoltre, entro il 30 settembre sarà possibile effettuare la regolarizzazione delle domande di iscrizione e le suc-cessive integrazioni documentali.

Gli enti destinatari del contributo del cinque per mille che non abbiano posto in essere gli adempi-menti relativi all’iscri-zione al contributo e alle successive integrazioni docu-mentali, possono regolarizzare la loro posizione entro il 30 settembre 2014 inviando la documen-tazione mancante e versando contestual-mente, con modello F24, la sanzione di un importo pari a 258 euro.

L’area consulenza del CSV

Il 5 per mille dell’anno 2014

Un aiuto concreto per gestire un’associazione di volontariato

Tante le associazioni della provincia che ne hanno usufruito

“ L’area consu-lenza del Centro

Servizi per il Volon-tariato (CSV), di cui è responsabile Lisa Stoppa, offre un ser-vizio completamente gratuito, avvalendosi degli operatori del Centro e dei profes-sionisti specializzati, al fine di rispondere in maniera personalizza-ta e diretta ai bisogni delle associazioni.

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IV torneo di calcio a 5, maschile e femminileL’associazione Sintonia e la Cooperativa Sociale Tangram, in collaborazione con la sezione forlivese del Centro Sportivo Italiano, presentano il “IV Torneo di Cal-cio a 5, maschile e femminile”. L’evento avrà luogo presso il Campo sportivo Pianta, in via Tripoli 137 a Forlì, domeni-ca 15 giugno dalle ore 10.00 alle 19.00. Per informazioni: cell: 347 0777268 - email: [email protected] (Gurioli)

Senior CreATTIVIL’associazione GAD di Modigliana, in collaborazione con la cooperativa sociale Kara Bobowski e l’associazione francese EPEE, ha promosso il pro-getto “Senior CreATTIVI” che consiste in uno scambio tra volontari italiani e francesi, over 50. Il 12 maggio scorso sono arrivati a Modigliana i primi quattro volontari francesi: Jacqueline, Jean, Michèle e Jean-Ange (per tutti Gigi). Per tre settimane saranno di supporto alle attività del centro diurno e residenziale “La libellula” e del laboratorio socio-occupazionale “La Coccinella”. Per com-pletare lo scambio, mancano ancora all’appello due volontari italiani e due francesi. Chiunque fosse interessato può contattare le referenti del progetto: Chiara Liverani ([email protected]) e Simona Carloni ([email protected]).

La Bottega del Dono SocialeADRA Italia e REACH Italia hanno inau-gurato il 17 maggio la Bottega del Dono Sociale, in via Gadda 300 a Cesena. La bottega del Dono solidale nasce con l’idea di offrire un contributo costante e permanente di cooperazione allo svi-luppo delle associazioni di volontariato REACH Italia e ADRA Italia.

L’arte sul colle “Arte e territorio... senza confini”L’associazione “Amici di Sadurano” organizza la dodicesima edizione 2014 della mostra di pittura “L’arte sul colle”. L’edizione 2014 prevede due ultimi ap-puntamenti: dal 25 maggio al 20 giugno, con la personale di Amissao Lima, e dal 22 giugno al 18 luglio con la personale di Gino Erbacci. Per informazioni: Amici di Sadurano - tel. 0547.766643 sito web: www.amicidisadurano.it.

Sadurano SerenadeL’associazione Amici di Sadurano ha organizzato il “Ricercare Festival 2014”, nell’ambito dellla Sadurano Serenade con ingresso ad offerta libera. I pros-simi concerti saranno il 20 giugno (ore 21.00) presso Anfiteatro di Sadurano, con gli allievi del Liceo musicale statale-Ensemble musicale e l’11 luglio ore 21.00 presso la Rocca di Castrocaro con l’Ensemble Frescobaldi-Quartetto d’ottoni. Per informazioni: Amici di Sadu-rano – tel 0543.21900 – email: [email protected] – sito web: www.amicidisadurano.it

agenda

Ass.I.Pro.V

lisa stoppaGilberto Bagnoli Gianni Matteucci

leonardo Belli

Paola Pezzi

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12 giugno 2014

Undici ciclisti, tre donne e otto uomini, si sono dati appuntamen-to a Forlì al centro commerciale I Portici, presso la nuova sede di Teleromagna, alle 7.00 del mattino di mercoledì 4 giugno con un po’ di timore ma anche con il grande desiderio di andare con la bicicletta, in pellegrinaggio, da papa Francesco. L’occasione era data dai festeggia-menti per i 70 anni di attività del CSI (Centro Sportivo Italiano), che ha sostenuto e supportato questo pellegrinaggio come tantissime altre iniziative che hanno visto confluire in piazza S. Pietro sportivi, soprat-tutto giovani, provenienti da ogni parte d’Italia. Per i nostri ciclisti l’itinerario prevedeva di fare tappa, con momenti di preghiera e racco-glimento, nei luoghi simbolo di San Francesco per essere puntuali, dopo quattro giorni, sabato 7 giugno alle 16.00 all’appuntamento col Santo Padre. I loro nomi sono: Giovanna Ciavorella, Valeria Gervasi, Annalisa Vasumi, Edio Bravi, Maurizio Can-gini, Giovanni Fabbri, Renzo Forga-ni, Antonio Gabarrini, Ivo Gudenzi,

Raimondo Tassinari e Pino Naldi. L’età non è nota, anche perché ci sono delle signore, siamo comunque oltre quella dell’oratorio. Alla par-tenza era presente il direttore di Te-leromagna dott. Gian Luca Padovani ,che nel ringraziarli per aver scelto di indossare la maglia dell’emittente, ha consegnato loro anche la bandiera di Romagna Solidale, scherzando ma non troppo, ha suggerito di esporla bene così che il Papa “leggendola”, cominci a pensare ad una visita in terra di Romagna. Dopo la partenza il gruppo si è congiunto con altri pellegrino-ciclisti provenienti da Imola. Ogni sera Giovanna ha invia-to per Il Momento, un sms riepilo-gativo della giornata, che riportiamo qui a fianco.

Ordinato sacerdote nel 1958 - a soli 23 anni - fu poi inviato a Bologna per frequentare i corsi di teo-logia al seminario di studi sociali dell’Onarmo. Sareb-be rimasto volentieri a Bo-logna, don Tonino, ma una volta laureato la sua diocesi lo rivolle e fu nominato direttore del seminario di Ugento. Lo mandarono anche ad accompagnare il vescovo Ruotolo al Conci-lio Vaticano II e - per non perdere tempo quando stava a Roma - si iscrisse all’ Università lateranense, laureandosi con una tesi su “Congressi eucaristici e loro significato teologico e pastorale”. Fu educatore in molti ambiti e infine parro-co della Chiesa della Nati-vità della Vergine a Tricase. Versatile, sportivo, con una sconfinata attenzione all’uomo, si distinse sem-pre perché esercitava il suo ministero sacerdotale con una predilezione appas-sionata per gli ultimi, per coloro che non hanno né

voce, né affetti, né acco-glienza. Nel 1982 divenne vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi.La sua scelta pastorale, vissuta sull’opzione radi-cale degli ultimi, e il suo impegno per la promozio-ne della pace, della non-violenza, della giustizia e della solidarietà lo rendono ancora oggi, dopo la sua morte, tra i più audaci pro-feti dei nostri giorni.Intriso di spiritualità fran-cescana, Don Tonino ha attraversato la navata del mondo contemporaneo

facendo della propria vita un’esperienza di servizio e di santità. Campione del dialogo, costruttore infaticabile di pace, pastore mite e protettore dei poveri, degli immigrati e degli ultimi. Profeta della speranza, infaticabile testi-mone dell’amore di Cristo nel tempo, cantore della bellezza nella molteplici-tà delle sue espressioni, nostro e indimenticabile poeta e profeta... dell’au-rora... Scrittore ispirato, per la freschezza e l’originalità

dello stile, per la profon-dità del messaggio, per la forza del suo linguaggio, capace di parlare ai gio-vani, agli adulti, lontani o impegnati nella Chiesa, agli ultimi, a ciascuno, perso-nalmente. La sua scelta pa-storale vissuta sull’opzione radicale per i poveri più poveri, il suo impegno per la promozione della pace, della non violenza, della giustizia e della solidarietà lo rendono ancora oggi, a distanza di 21 anni dalla sua morte, uno dei più au-daci profeti dei nostri gior-ni. Il 27 novembre 2007 la Congregazione per le Cause dei Santi ha avviato il processo di beatificazio-ne di don Tonino Bello.È da lui che ci faremo aiu-tare per riflettere e pregare per la pace e per i poveri nel pellegrinaggio diocesa-no che avrà luogo dal 27 al 29 giugno. Ci sono ancora posti disponibili.Per informazioni e iscri-zioni:• Azione Cattolica - tel. 0543.32471 (martedì 16.30-18.30; mercoledì e venerdì 9.30-11.30)• Caritas diocesana - tel. 0543.30299 (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.30).

Paola PEssina

la diocesi di Forlì-Bertinoro conserva uno stretto legame con don Tonino

Nei luoghi di don Tonino BelloDal 27 al 29 giugno pellegrinaggio organizzato da Caritas e Azione Cattolica

“ Don Tonino (così tutti affettuosa-

mente chiamavano mons. Antonio Bello) nacque ad Alessano (Lecce) nel 1935 e morì a Molfetta il 20 aprile 1993.

Undici ciclisti forlivesi hanno incontrato papa FrancescoPellegrinaggio CSI a Roma

diocesi 18

Continua a chiamarsi “Treno della grazia” ma ormai, da tre anni, il pellegrinaggio che porta bambini, ragazzi, abili e disabili e le loro famiglie a Loreto per una tre giorni di gioco, riflessione e preghiera, si fa in bus, a causa dei costi esor-bitanti delle ferrovie dello Stato. L’iniziativa è promossa anche quest’anno dall’Azione Cattolica Ragazzi, CRF e Unitalsi Emilia Romagna.L’edizione 2014, la XXVIII della serie, si svolge dal 20 al 23 giugno e ha come tema: “Aladin e la lampada magica”. Sono un’ottantina i parteci-panti, provenienti dalla Diocesi di Forlì-Bertino-ro. Il programma della tre giorni è molto ricco e prevede un confronto fra genitori e tra genitori ed esperti sulle problematiche legate al loro ruo-lo; attività di studio e di lavoro di gruppo per i ragazzi e gli adolescenti; momenti di animazione e di gioco studiati e realizzati per fasce d’età. L’o-biettivo è quello di favorire la crescita e l’educa-zione dei ragazzi (normodotati e disabili) a stare insieme e a riconoscere le reciproche abilità, e di promuovere l’integrazione e l’auto-aiuto fra le famiglie.La partenza per Loreto in bus avverrà nella mattinata del 20 giugno da Forlì (punto bus) e da Forlimpopoli.Per tutte le informazioni rivolgersi a: Unitalsi, sottosezione diocesi di Forlì-Bertinoro, via Solfe-rino 2 - tel. 0543.32606.

Dal 20 al 23 giugno il Treno della grazia

al santuario di loreto

2 giugno - san Pio X in ca’ ossi

Lunedì 2 giugno si è tenuta, presso la parrocchia di San Pio X in Ca’ Ossi, la 35° giornata del Comitato di Gemellaggio e Cooperazione fra i Popoli fondato da Romano Maglioni nel 1977. Erano presenti, oltre alla moglie Laura, i soci, i simpatizzanti ed i soste-nitori delle Missioni in Bangladesh. Dopo il pranzo conviviale, le proiezione di alcuni filmati girati da Alberto Dina e Fiorenzo Focaccia durante il loro viaggio in Bangladesh dal 15 febbraio al 6 marzo scorso. Al termine della messa di ringraziamento ci si è dati appuntamento alla 36° giornata per il prossimo anno. Il Comitato è a disposizione di chi volesse partecipare ad adozioni a distanza e/o dona-zioni per sostenere i progetti in aiuto ai missionari in zona (referente per zona Ca’ Ossi: Bruna Maltoni tel. 347.7314967 - e-mail: [email protected]), o per incontri specifici.

35° giornata del Comitato di Gemellaggio fra i popoli

Foto della partenza il 4 giugno

PiERanGElo laGHi

Ottima giornata!! Pedalata tosta, km 125 circa, dislivello notevole. A La Verna visita guidata interessantissima, frate giovane, simpatico, più che erudito.

Oggi km 117 senza saliscendi esagerati ma MAI pianura effettiva.Prezioso aiuto di un amico di Perugia che ci ha indicato la strada e ci ha “tirato”!! Bell’albergo ad Assisi e visita guidata da un altro frate in gamba. S.Messa alle 18 un po’ di preoccupazione x domani: caldo e quasi 200 Km?!

E oggi km 171 ! Buona organizzazione x le soste: 1 a Spoleto e 1 vicino a Civita Castel-lana, ristori sempre abbondanti. Anche oggi aiuto per le strade grazie ad un amico di Roma, quindi raggiunto Monterotondo senza problemi. CALDO NOTEVOLE, piedi incan-descenti. Arrivo alle 16 i primi, alle 17.30 gli ultimi. Bella serata col CSI di Monterotondo, cena offerta!!

Siamo saliti sul pullman ora. Bella giornata: pedalata x Roma accompagnati dal CSI di Roma. Quindi pomeriggio caldissimo in piaz-za S.Pietro, intrattenimenti CSI, sport, ecc. e la grande gioia di incontrare e ascoltare il Papa. Tantissima la gente, interessata e come noi visibilmente commossa. Bici cari-cate e soddisfazione grande x i 470 km circa con almeno 4000 m di dislivello. Bravi! Ci siamo fatti i complimenti ed i ringraziamenti reciproci, con promessa di contatti futuri.

Mercoledì sera:

Giovedì sera:

Venerdì sera:

Sabato 7 giugno ore 20.38:

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12 giugno 2014 diocesi19

Nella linea del discer-nimento evangelico il papa Francesco introduce il secondo capitolo a partire dal contesto in cui vivia-mo. Così riprende la tematica dei segni dei tempi; questi segni indicano il farsi del Regno di Dio dentro la storia; sono fatti quotidiani, non straordinari. La comunità cristiana ha il dovere di scrutare, con l’aiuto dello Spirito, questi segni come opera di Dio; vanno letti e compresi alla luce del Vangelo per trarne orienta-menti pastorali e un annuncio efficace della Parola di Dio. Ciò significa entrare dentro le sfide del nostro tempo. Il papa le indica innanzitutto nel contesto: un’economia dell’esclusione dalla società dei non utili (53) e la riduzione dell’uomo a bene di consumo. È questa la vera devianza antropo-logica, da cui derivano le dispersioni esistenziali con incapacità di costruzione di identità culturali, psicologiche, spirituali e perfino biologiche. Così si disperdono famiglie e persone nella ricerca di diritti individuali, i veri ostacoli ai diritti umani che in quanto tali sono relazionali. Da qui la cultura dello scarto. È la riduzione dell’uomo a cosa, a prodotto, a strumento la deviazione operata in un mercato condotto dalla logica del profitto ad ogni costo e non sufficientemente contrastato. Per qualcuno era ed è il criterio della libertà; mentre riduce semplicemente la libertà umana a libertà di mercato. Non c’è alcuna ricaduta favorevole sui perdenti; c’è anzi una globalizzazione dell’indif-ferenza e un’idolatria del denaro. Contro queste derive il Vangelo ci chiede di non ridurre la fede a questione privata, intimista, individualista come vorrebbe una cultura del secolarismo. La Chiesa è credibile quando, contemplando l’amore di Dio, si rivolge ai fratelli, in particolare quelli che la società scarta. Queste sfide sono dentro la Chiesa stessa. La nostra ricerca di Dio ci impegna con gli altri; scopriamo così il volto di Dio e di Gesù nel volto dei fratelli. La contemplazione avviene nella fraternità che si allarga a livello globale. Per questo è necessaria un’inculturazione della fede che può provocare uno sviluppo umano giusto e solidale. Occorre vincer le tentazioni pastorali dell’intimismo, della pigrizia, dell’attivismo, del pragmatismo, del pessimismo che è contrario all’entusiasmo missionario. Dobbiamo superare il difensivismo, l’isolamento, la falsa autonomia e l’individualismo morboso e correre il rischio dell’incontro. Il Vangelo va inserito nella storia umana perché questo è il senso dell’Incarnazione del Figlio; e inizia con la dimensione del perdo-no e della riconciliazione fra fratelli secondo la legge dell’amore, che si allarga all’intera umanità: siamo un popolo di perdonati chiamati ad essere misericordiosi. Alla fine del capitolo c’è un’aper-tura significativa sulla presenza della donna nella Chiesa e nella società. Ma questo merita un appro-fondimento particolare, considerando che attual-mente non hanno nella Chiesa posti istituzionali; che negli Stati occidentali hanno da meno di un secolo acquisito il diritto di voto attivo e passivo, e in Italia solo dal voto referendario del 1946, dopo la seconda guerra mondiale. In un momen-to di messa in discussione dell’identità sessuale è quanto meno questa la linea da prendere, senza chiusure in difesa conservatrice, ma piuttosto in una linea di apertura al futuro della donna nella società e nella Chiesa.

Le sfide e i segni dei tempi

Evangelii Gaudium

a cura di don Franco Appi

La festa in cui poter tessere nuovi legami di amicizia e rinvigorire quelli vecchi alla scuola di umanità di Gesù. E quest’anno, ospiti dell’unità pasto-rale del Ronco, si è voluto festeggiare un’intera settimana! Nel pomeriggio di lunedì 2 giugno si sono tenute le ACRiadi. Più di un centinaio di ragazzi delle elementari e delle medie, provenienti da numerose parrocchie della nostra diocesi, si sono sfidati in tante gare sportive, facendo propri e sperimentando gli insegnamenti del padrino d’eccezione dell’iniziativa: l’ex capitano del Forlì Alberto Calderoni, che ha ricordato: “È giusto cercare la vittoria impegnandosi al massimo, ma solo nell’accettare la sconfitta riusciamo a crescere come sportivi e sopratutto come persone!”.Poi, alla sera, è stato messo in scena dai ragazzi lo spettacolo “Non c’è gioco senza te”, in collaborazione con l’associazione il Sicomoro. Una storia di vera amicizia, nata per caso, tra un gruppo di ragazzi che, in una calda estate, si ritrovano in un uno dei tanti parchi gioco semi-abbandonati delle nostre periferie dove riscoprono la bellezza di giocare insieme all’aper-to, all’insegna della fantasia e della

spensieratezza. L’intento dei ragazzi è stato quello di sottolineare la necessità dell’uomo, di vivere relazioni inter-personali calde e vive da coltivare con incontri, chiacchierate, iniziative, feste ect, ovvero meno virtuali e più con-crete. Martedì 3 giugno è stata la volta del convegno giovani-adulti sul tema della legalità, “Le loro idee cammina-no sulle nostre gambe”. Ospite della serata è stato l’ispettore di polizia An-gelo Corbo, uno dei componenti della scorta del giudice Falcone, scampato all’attentato di Capaci nel maggio del ’92, che, partendo dalla sua esperienza personale, ha coinvolto la platea in una profonda riflessione sulla mafia di ieri e di oggi, indicando nell’educa-zione alla giustizia e alla speranza la

forma di lotta più efficace per scon-figgerla. Nella sera di venerdì 6 giugno si è celebrata poi la messa in suffragio dei defunti di AC e d’intercessione per il dono della Pace, in preparazione all’incontro di papa Francesco con i presidenti di Israele e Palestina, tenu-tosi in Vaticano domenica scorsa. Alla messa è seguita la verifica delle attività di fine anno a cui hanno preso parte i responsabili parrocchiali, nell’esercizio della loro corresponsabilità associati-va. La degna conclusione della festa è stata la partecipazione alla veglia di Pentecoste di sabato 7 giugno dove, come battezzati nello Spirito Santo, si è rinnovata l’appartenenza alla Chiesa del Signore.

alBERTo caldERoni

AC: grande festa degli incontriACRiadi, spettacolo del Sicomoro, convegno sulla legalità, veglia di Pentecoste

“ Che cosa è il Festincontro? La risposta è semplice, lo dice il

nome stesso: è la Festa degli Incontri!

Le “idee” di cui si è parlato nella 4° edizione del Convegno Dio-cesano organizzato dai Giovani e Adulti dell’Azione Cattolica sono quelle di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino uccisi dalla mafia nel 1992, uomini che con il sacrificio della loro vita hanno difeso la legalità dello Stato. Ospite del convegno Angelo Corbo, ispettore di Polizia a Firenze sopravvissuto alla strage di Capaci quando era agente di scorta del giudice Falcone. Intervistato da Fabio Gavelli del Resto del Carlino, Angelo ha dato una testimonianza commovente e allo stesso tempo umana della lotta alla mafia, sottolineando l’impor-tanza dell’educazione della famiglia e il senso di responsabilità; l’umiltà di chiedere aiuto e la fedeltà allo Stato, inteso come servizio ad una

comunità che vive e cresce in un territorio. Angelo ha

concluso citando il giudice Caponnetto: “La mafia teme più

la scuola della giustizia. L’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa” e rivolgendosi ai molti giovani presenti all’incontro ha det-to: “Voi siete la mia medicina per sopportare il peso di una esperienza drammatica che ha sconvolto la mia vita e ho deciso di raccontar-vela perché siete la speranza per un futuro migliore del nostro Paese”.

“ACRiadi: educare sportivamen-te” è la competizione organizzata da ACR tenuta lunedì 2 giugno nell’area verde della parrocchia del Ronco. Prima dell’apertura dei tornei (2 ore di giochi tra calcio, dodgeball, pallavolo, palla base e bandiera genovese) ha portato il suo saluto e la sua testimonianza Alberto Caldero-ni, storico ex capitano del Forlì Calcio, che ha raccontato agli ACRini la bellezza del fair play, rispondendo alle domande dei tanti ragazzi presenti.

angelo corbo e la sala novelli a s. Rita

da sin. Elisabetta Fiori, Paolo Baccarini, alberto calderoni, don Massimo Masini e Mirko samorì

Incontro nella Sala Novelli di S. Rita con l’ispettore Corbo, sopravvissuto alla strage di Capaci

ACRiadi 2014

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Pubblichiamo la lettera che don Alberto aveva inviato recentemente agli amici in occasione della Pasqua, ancor più significativa dopo la sua morte

Vi chiederete perché vi faccio gli auguri di Pasqua, dal momento che c’è già il volantone del Movimento e che molti di voi quest’anno hanno già partecipato agli esercizi della Fraternità, un gesto di gran miseri-cordia.Il fatto è che quest’anno per me si tratta di una Pa-squa del tutto particolare e voi che siete i miei amici ne fate parte.Alcuni giorni fa ho chiamato don Julian Carròn (pre-sidente della Fraternità di Cl, ndr.) per telefono per esprimergli alcuni dubbi che avevo. In risposta alle mie non facili domande mi ha detto: “Stai obbeden-do al Mistero”.Ecco, di fronte alle domande che ti sono poste dalle circostanze della vita e che nascono dalla realtà quotidiana vissuta intensamente, la posizione più intelligente è stessa di Cristo nell’orto del Getsema-ni: “Questo calice è amaro però non la mia ma la tua volontà sia fatta”.La Pasqua è questa possibilità di obbedire al Mistero, ed è questo l’augurio che ti faccio. Non si tratta di essere bravi, piuttosto di prendere sul serio quello che ci viene dato, proprio perché a volte la realtà che ci viene data è difficile e confusa.Perciò auguri vuol dire “Aiutami a obbedire al Miste-ro”. Buona Pasqua.

PadRE alBERTo

Aiutami ad obbedire al Mistero

Saranno festeggiati in seminario, giovedì 12 giugno, al termine della “due giorni” di formazione del clero, i sacerdoti diocesani e i religiosi che ricordano gli anniversari di ordinazione: tre sono arrivati a 70 anni, uno a 65, due a 60, sette a 50, cinque a 30, uno a 25, due a 20 e due a 10. Sarà il vescovo mons. Lino Pizzi, assieme al rettore del seminario mons. Dino Zattini, ad acco-gliere uno per uno i sacerdoti festeggiati, che porteranno il loro saluto ai confratelli raccontando del loro ministero di ieri e di oggi. La festa continuerà con la concelebrazione solenne, presie-duta dal Vescovo nella cappella del seminario e con il pranzo comunitario. Sono arrivati a 70 anni di ordina-zione don Antonio Balestri (foto 1), da anni a riposo a Cesena; mons. Enzo Donatini (foto 2), che continua la sua collaborazio-ne a Terra del Sole e don Giu-seppe Petrucci (foto 3), decano dei sacerdoti diocesani, ospite della Casa del clero in seminario. Festeggia i 65 anni don Enzo Ronchi (foto 4), decano dei parroci, dal 1952 al Suffragio di Bertinoro e raggiungono la meta dei 60 don Alfeo Costa (foto 5),

parroco di Dovadola e vice po-stulatore della causa di beatifica-zione della Venerabile Benedetta Bianchi Porro e don Antonio Giorgini (foto 6), rettore del santuario mariano di Valleluogo ad Ariano Irpino, affidato alla comunità dei Silenziosi Operai della Croce. Sono arrivati a 50 anni di ordi-nazione don Natale Garavini, parroco a Forlimpopoli di San Giuseppe Operaio, San Leonar-do e Sant’Andrea; don Giorgio Pirini, parroco di San Pancrazio; don Oreste Ravaglioli, parroco di Pieve Salutare; don Pino Ricci, ospite della Casa del clero; don Sergio Sala, parroco di Raval-dino, padre Lino Sgarbossa e padre Ezio Marangoni, entrambi dei Saveriani di San Pietro in Vincoli.Spengono 30 candeline don Giovanni Amati, direttore dell’Ufficio diocesano per le co-municazioni sociali e parroco di Capocolle; don Erio Castellucci, parroco di san Giovanni Evan-gelista e assistente ecclesiastico dell’Agesci; don Stefano Pascuc-ci, parroco di Santa Caterina; don Urbano Tedaldi, parroco di Predappio, Predappio Alta, San Cassiano e San Savino e padre

Fabio Giudici dei Camilliani di Predappio. Mons. Fabrizio Capanni, in servizio in Vaticano alla Pontificia Commissione per i beni culturali, taglia il traguardo dei 25 anni, a 20 anni di ordina-zione sono arrivati don Davide

Medri, parroco di Carpena e Ma-gliano e don Pawel Szymusiak, parroco di San Pietro in Trento, Filetto, Coccolia e Durazzanino; a 10 padre Roger Cabillo e padre Lorenzo Ryan dei Servi di Maria di San Pellegrino. Con la morte

recente di don Alberto Bertacci-ni sono 91 attualmente i sacer-doti diocesani ai quali si aggiun-geranno presto due nuovi preti, don Andrea Carubia e don Fabio Castagnoli, che saranno ordinati il 27 settembre prossimo. (G.A.)

Oltre ai 50 sacerdoti con-celebranti, erano presenti familiari e tanti amici e l’ambasciatore del Para-guay presso la Santa Sede, Esteban Kriskovic.All’inizio della messa l’avv. Valerio Girani, respon-sabile diocesano della Fraternità di Cl ha letto il messaggio del presiden-te nazionale, don Julian Carron, che afferma: “La gratitudine è il sentimento che domina in me riandan-do all’ ultimo incontro con don Alberto di pochissimi giorni fa, colpito dalla letizia del suo volto e dalla umanità delle sue parole”. Il Vescovo durante l’ome-

lia ha ricordato commosso i suoi incontri con don Bertaccini al quale avrebbe dovuto fare visita fra po-che settimane in Paraguay. Ha inviato un messaggio anche don Paolo Sotto-pietra, superiore generale della Fraternità sacerdo-tale San Carlo Borromeo e padre Aldo Trento ha raccontato della lunga “amicizia sacramentale” che li uniti per 13 anni nel-

la missione in Paraguay.Don Alberto, 59 anni, era nato a Forlì nel 1954 ed era stato ordinato prete nel 1979. Cappellano a Coriano e a Santa Lucia e parroco a Malmissole, nel 1990 era partito per la missione in Paraguay e al ritorno aveva seguito le comunità di Carpinello e Villa Rotta e dal 2003 era stato parro-co a San Pietro in Trento

e Coccolia ed incaricato diocesano Migrantes. Nel 2008 era ripartito per l’Ecuador, a Guayaquil e nel 2012 era tornato alla sua prima missione ad Asuncion, in Paraguay, nel-la parrocchia di San Rafael. Al termine delle esequie la salma di don Alberto è stata tumulata nel cimitero monumentale di Forlì.

Giovanni aMaTi

don alberto Bertaccini, morto a Forlì il 5 giugno scorso, con alcuni giovani della parrocchia di san Juan Bosco a Guayaquil

Una missione terminata improvvisamenteCordoglio per la morte di don Alberto Bertaccini, sacerdote Fidei Donum prima in Ecuador e dal 2012 in Paraguay

“ Il vescovo, mons. Lino Pizzi ha

presieduto sabato 7 giu-gno, nella chiesa di San Filippo Neri i funerali di don Alberto Bertaccini, missionario forlivese Fidei donum in Paraguay, morto improvvisamente la notte tra il 4 e il 5 giugno, a causa di un malore.

Don Antonio Balestri, mons. Enzo Donatini e don Giuseppe Petrucci spengono 70 candeline, don Enzo Ronchi 65

Sacerdoti in festa per gli anniversari di ordinazione

1

5

2

6

3

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12 giugno 2014 chiesa italiana21

Dal 2005 al 2012 i fedeli battezzati nel mon-do sono passati da 1.115 a 1.229 milioni, con un aumento del 10,2 per cento: è uno dei dati contenuti nell’Annuario Statistico della San-ta Sede pubblicato recentemente. In Africa si registra la maggiore crescita con i fedeli che salgono dal 13,8 per cento del 2005 al 16,2 del 2012 di quelli mondiali. Cresce anche l’incidenza del continente asiatico, che si mantiene attorno all’11 per cento in tutto il periodo esaminato. Si consolida la posizione dell’America con il 49 per cento dei cattolici battezzati del mondo. Nel periodo 2005-2012 il numero dei vescovi nel mondo è passato da 4.841 a 5.133 con un aumento di 292 presuli, pari al 6 per cento. Nel 2012 i sacerdoti nel mondo erano 414.313, di cui 279.561 membri del clero diocesano e 134.752 del clero religioso; nel 2005 erano invece 406.411 suddivisi in 269.762 diocesani e 136.649 religiosi. Il numero complessivo dei sacerdoti nel 2012, rispetto a quello del 2005, ha subìto una crescita di circa il 2 per cento, risultante dall’aumento del 3,6 per cento del clero diocesano e dal calo dell’1,4 per cento di quello religioso. I religiosi professi non sacerdoti hanno fatto registrare nel periodo sotto esame una lieve crescita numerica. Nel mondo essi contavano 54.708 unità nel 2005 e hanno raggiunto il numero di 55.314 nel 2012. Le religiose professe hanno rappresentato nel 2012 complessivamente un gruppo di 702.529 unità, per il 38 per cento presente in Europa, seguita dall’America che conta oltre 186 mila consacrate e dall’Asia che raggiunge quasi le 170 mila unità. Rispetto al 2005, il gruppo subisce a livello mondiale una flessione del 7,6 per cento. Il numero di seminaristi è aumentato del 4,9 per cento, passando dai 114.439 del 2005 ai 120.051 del 2012. La crescita maggiore si è avuta in Asia, nella quale il numero dei seminaristi nel perio-do preso in esame è cresciuto del 18 per cento; all’Asia segue l’Africa con il 17,6 per cento di aumento, seguita a sua volta dall’Oceania con il 14,2 per cento. In Europa si è avuto un calo del 13,2 per cento, mentre in America si è registrata una diminuzione più contenuta pari al 2,8 per cento.

Sono arrivati a 1.229 milioni nel 2012

aumentano i cattolici nel mondo

Con il canto “Gesù Vive”, un popolo festante ha accolto papa Francesco domenica 1° giugno allo stadio Olimpico, in occasio-ne della 37° Convocazione Nazionale del Rinnova-mento che quest’anno coinvolgeva anche le altre comunità carismatiche. “Mi sono sentito a casa - ha affermato papa Francesco - perché quando celebravo nella cattedrale di Buenos Aires la messa con il Rinno-vamento Carismatico, dopo la consacrazione e dopo al-cuni secondi di adorazione in lingue, cantavamo questo canto con tanta gioia e con tanta forza, come l’avete suonato voi oggi. Grazie!”.Una profonda gratitudine per le conferme del cam-mino del Rinnovamento, conferme e apprezzamenti che richiedono, una seria assunzione di responsabi-lità, per un servizio ancora

più maturo alla Chiesa. Ma forse una gratitudine ancora più grande per le indicazio-ni della strada da percor-rere, per la segnalazione dei rischi che potrebbero insidiare il cammino del Movimento. “...State attenti a non perdere la libertà che lo Spirito ci ha donato! Il pericolo per il Rinnova-mento è quello dell’eccessi-va organizzazione... e non diventate controllori della

Grazia...”. E poi le conse-gne: “Aspetto da voi che condividiate con tutti nella Chiesa la grazia del Battesi-mo nello Spirito... che diate testimonianza di ecumeni-smo spirituale... che rima-niate uniti nell’amore che il Signore Gesù chiede a noi... avvicinatevi ai poveri, ai bisognosi per toccare nella loro carne, la carne ferita di Gesù...”. Eravamo in tanti, è vero! In tanti abbiamo

udito gli appelli del Papa. In tanti ci siamo commossi, in tanti abbiamo scoperto o ri-scoperto che la Chiesa è viva e in cuor nostro abbia-mo detto con gioia: voglio seguirti Signore, come dice un canto molto caro a tutti noi. Lo Spirito Santo ci fac-cia grazia di tradurre nella ordinarietà della vita ciò che abbiamo sperimentato in un evento straordinario.Evangelizzare, promuovere e vivere la comunione a tutti livelli, sia all’interno del movimento carismatico sia con le Chiese separate, memori che il Rinnova-mento nello Spirito è nato “ecumenico”, avvicinarsi ai poveri, lasciarsi guidare dalla libertà dello Spirito e infine Adorare Dio. Ecco qui la voce del Papa si accende di passione:“Adorate Dio il Signore: questo è il fondamento!”.

BRuna PaGliai

Papa Francesco ha accolto a casa sua, nella residenza Santa Marta i due presi-denti, l’israeliano Simon Peres, il palestinese Abu Mazen, e il patriarca orto-dosso ecumenico, Bartolo-meo I. Poi in un giardino nelle vicinanze dei Musei Vaticani l’invocazione per la pace in Medio Oriente con tre ritualità diverse ispirate alle religioni ebrai-ca, cristiana e islamica, gli interventi dei quattro protagonisti e la piantuma-zione di un ulivo, simbolo di pace. “Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra, ci vuole coraggio per dire sì all’in-contro e no allo scontro, sì al dialogo e no alla violen-za, sì al negoziato e no alle ostilità, sì al rispetto dei patti e no alle provocazio-ni, sì alla sincerità e no alla doppiezza - ha detto Papa Francesco - spero che

questo incontro sia l’inizio di un cammino nuovo alla ricerca di ciò che unisce, per superare ciò che divi-de. Il mondo è un’eredità che abbiamo ricevuto dai nostri antenati, ma è anche un prestito dei nostri figli: figli che sono stanchi e sfiniti dai conflitti e desi-derosi di raggiungere l’alba della pace; figli che ci chie-dono di abbattere i muri dell’inimicizia e di percor-rere la strada del dialogo e della pace perché l’amore e l’amicizia trionfino”. “Ve-rità, pace e giustizia nella

mia patria, la Palestina, nella regione e nel mondo intero” è stata invocata dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, “per raggiungere la pace fra i palestinesi e gli israeliani”. Ma la pace “non viene facilmente. Noi dobbiamo adoperarci con tutte le nostre forze per raggiungerla. Per raggiun-gerla presto. Anche se ciò richiede sacrifici o com-promessi” sono le parole di Shimon Peres. L’incon-tro si è concluso con un abbraccio fra i quattro

protagonisti dell’invoca-zione di pace per la Terra Santa, che hanno piantato un ulivo nei Giardini Va-ticani in ricordo di questo impegno. Un evento unico: accanto alla foto dell’ab-braccio di Peres e Abbas nella hall di Santa Marta, resterà consegnata alla storia anche l’immagine di Francesco e Bartolomeo, con ai lati i due presidenti, Peres e Abbas, che lenta-mente camminano insieme nei Giardini Vaticani.

Giovanni aMaTi

Il coraggio di costruire la paceIn Vaticano si è svolto l’incontro tra papa Francesco, Abu Mazen e Simon Peres

“ L’invito fatto da papa Francesco

durante il viaggio in Terra Santa ai presidenti di Israele e di Palestina per un incontro di preghiera per la pace in Vaticano si è concretizzato domenica giugno.

Allo stadio Olimpico di Roma il saluto ai partecipanti alla 37° Convocazione di RNS

L’abbraccio del Papa al Rinnovamento

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12 giugno 2014vita diocesana

il vangelo della domenica

A cura di Paola e Giovanni Lauricella

Vangelo di Giovanni 3,16-18

Il brano in commento del Vangelo di Giovanni ci richiama all’essenza della religione Cristiana; la frase pronunciata dal Cristo appare estremamente densa e ricca di contenuti. Innanzitutto esalta il valore della fede nella prospettiva teleologica della salvezza: solo la Fede salva; ma che cos’è la Fede? Non c’è una definizione di Fede nelle scritture, ma c’è un richiamo preciso: il credere. Credere nel Figlio, quale parola vivente del Padre. Il Cristo è dunque il solo modo possibile dell’epifania di Dio Padre; è la parola vivente, il Logos. È la manifesta-zione più appariscente e sofferta dell’amore di Dio per l’Uomo; Dio, per definizione ontologicamente infinito e oltre ogni possibile rappresentazione, si fa finito attraverso il Verbo; Dio va verso l’Uomo per manifestargli il Suo amore e per chiedere di essere amato. L’Infinito, dunque, si fa Finito e solo per Amore. Dio potrebbe benissimo ignorare l’Uomo; potrebbe benissimo non avere necessità di essere amato; eppure, questo Dio immenso ed infinito costringe Se stesso, attraverso la Parola, a trovare un punto di contatto con l’Uomo; punto di contatto che sarebbe impossibile se non mediante il Cristo, parola vivente dell’Essere. Ciò accade attraverso la manifestazione più comprensibile alla natura umana: Dio Padre manda nel mondo il Suo Figlio, il Suo Unico Figlio, non in manifestazione di imperiosa e potente grandezza, ma nella forma più umile, quella di un bimbo. Il bambino, figura ricorrente nelle parabole e varie similitudini evan-geliche, il neonato, l’innocente e per ciò “il puro”, è l’unica manifestazione in grado di muovere a pietas l’animo umano, altrimenti sordo ad altre sollecita-zioni. Ed in questo modo Dio entra prepotente-mente nell’anima, ridestando in essa l’amore per la vita e per il creato. Così l’Uomo, che senza Dio è inconscio della sua essenza, prende coscienza di sé e del creato, risvegliandosi alla consapevolezza del-la propria coscienza individuale, per poi giungere alla percezione della coscienza collettiva ed, infine, alla consapevolezza della coscienza cosmica, con ciò onorando il disegno divino che vuole l’Uomo a Sua immagine e somiglianza. È in tale consa-pevolezza che risiede la forza salvifica della Fede, che salva tutto e tutti nella purezza della coscienza individuale, perché ognuno è degno di vita eterna laddove abbia coltivato, con animo semplice ed umile, pur nella limitatezza del proprio essere, il desiderio di compiacere a Dio; la Fede, dunque, in tale prospettiva escatologica non è per la condan-na, per il castigo, ma unicamente per la salvezza, perché chiunque ha creduto in Lui si può salvare; ma chi non ha creduto è già condannato non per volere di Dio ma per sua stessa scelta, perché ha fondato la sua esistenza scommettendo sul nulla.

Domenica 15 giugnoSolennità della SS. Trinità

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Il 5 giugno scorso, a Santa Maria Nuova, Samuele Della Corna ha raccontato l’esperienza missionaria fatta ad Haiti dal 2000 al 2002 ed il ritorno sull’isola caraibica dal 14 al 19 maggio di quest’an-no, per l’inaugurazione del nuovo Centro di Trasfor-mazione Alimentare, da lui abbozzato 12 anni fa all’interno della prima ed unica Università di Agraria in Haiti. Nell’agosto 2002, al termi-ne dei 21 mesi di volonta-riato internazionale nelle fila dell’Avsi di Cesena, “Samu”, come lo chiama-no gli amici, subisce un incidente stradale gravis-simo. Il giovane è avio-trasportato in condizioni

disperate a Miami, in

Florida. Nonostante la

diagnosi infausta, dopo un mese esce miracolosamen-te dal coma. Fra Cesena e Forlì si accende una gara di solidarietà senza precedenti per aiutare i genitori a sostenere le enormi spese ospedaliere, quantificate in 630 milioni di vecchie lire. Poi il ritorno a casa, la riabilitazione, il recu-pero di gran parte delle funzioni fino alla nuova pesante prova: nell’estate del 2009 perde l’uso dei

reni. Samuele non si perde d’animo e fa la dialisi di notte a casa, in una camera attrezzatagli dal padre Francesco, un gigante di carità fondatore dell’Avo di Forlì e Forlimpopo-li e punta di diamante del volontariato locale. Francesco condivide con la moglie Mariella il merito di aver creato quell’oasi di amore cristiano alle porte di Santa Maria Nuova, in cui sono stati accuditi fino a 19 persone per volta in aggiunta ai tre figli natura-li: giovani in affido, anziani soli anche non autosuffi-cienti, minori in fuga da

ambienti difficili. A Natale 2010 un altro miracolo: i medici curanti annunciano a Samuele che può metter-si in lista per il trapianto di rene. Il fratello minore Mattia si fa avanti subito senza incertezze: massima compatibilità di parametri con Samu. Espianto e reimpian-to vengono eseguiti al Sant’Orsola di Bologna e riescono perfettamente. Samuele riprende una vita normale e torna a ripensa-re ad Haiti. Il Cielo gli viene nuo-vamente incontro: “Il presidente di Avsi mi ha contattato per andare ad inaugurare il nuovo centro di Trasformazione alimen-tare dell’Università Agraria di Les Cayes, in cui ho insegnato per 21 mesi”. È stato un viaggio lampo ma bellissimo: Samu ha rivisto molte delle persone con cui aveva instaurato un prezioso legame di amicizia. Haiti è ancora sconvolta dal terremoto che l’ha colpita nel 2010, però può contare su una popolazione molto gio-vane, che si rimbocca le maniche con speranza.

PiERo GHETTi

“ “Alcuni giornali hanno scritto di

una mia rivincita: preferi-sco parlare di un arcoba-leno di miracoli, dono del Signore che mi ha dato grande pace interiore e riconciliato con la vita”.

Tracce di Cammino: samuele della corna

Un arcobaleno di miracoli

samuele della corna è stato missionario ad Haiti per 2 anni

Serata in musica per la Siria

san Giovanni Evangelista

La parrocchia di S. Giovanni Evangelista e il circolo Acli “Oscar Romero” hanno pro-mosso lo scorso 28 maggio un concerto di solidarietà per il popolo siriano afflitto da una devastante guerra civile. Brevi testi, lettura di poesie ma soprattutto tanta bella musica eseguita da Catrin Ste-fanek (flauto) e Davide Zavatti (violoncello). Come ha sottolineato in chiusura il presidente del circolo, Pieran-tonio Zavatti, l’importanza di questi eventi sta nel farsi voce di chi non ha più voce, utilizzando un linguaggio universale com’è quello della musica. Seminare bellezza fa bene alla pace.

I giovani, una priorità per tuttiMartedì 20 maggio alle ore 20.30 il vicario episcopale don Pietro Fabbri ha in-contrato a Bertinoro alcuni rappresentanti delle diverse parrocchie per effettuare insieme una prima verifica sul cammino dell’unità pastorale della zona, in vista anche della visita pastorale che comincerà in autunno. Don Fabbri ha precisato che è intenzione del Vescovo incontrare non i Consigli pastorali delle diverse parrocchie, ma il Consiglio pastorale di unità pastorale. Le diverse realtà hanno evidenziato quanto di buono c’è già: sono emersi buoni esempi di collabora-zione fra alcune parrocchie entro certi ambiti. Dopo un dibattito, in certi punti anche acceso, si è giunti alla conclusione che, se da una parte sono stati mossi

i “primi passi” per una re-ale collaborazione fra qual-che parrocchia, dall’altra è necessario un lavoro molto grande di progettazione e condivisione, che aiuti ad instaurare un modo diver-so di pensare e di lavorare, che non tenga conto solo di se stessi, come spesso si è abituati a fare, ma che

abbia un respiro più ampio e occhi che guardano lontano. Centrale è stato il “problema” dei giovani, che spesso nelle nostre parrocchie, per numero o per mancanza di forze, non trovano risposte ade-guate ai loro bisogni di cre-scita e di scelte importanti. È stato presentato anche il

discorso dell’equipe mini-steriale, auspicabile soprat-tutto nelle parrocchie dove non risiede il parroco e, alla fine, è risultato chiaro a tutti che l’unità pastorale sarà il futuro della no-stra chiesa e proprio per questo risulta necessaria la costituzione di un Con-siglio Pastorale di Unità Pastorale... Non abbiamo ancora capito bene dove questo ci porterà, ma è apparso evidente che c’è tanta strada da fare; per questo sono state indivi-duate alcune persone a cui è stato affidato il compito di preparare un percorso che porti alla costituzione di questo Consiglio...Cosa e come fare ancora non lo sappiamo: preghia-moci sopra... lo Spirito ci suggerirà la strada più giusta!

oMBRETTa BRanZanTi

Viaggio nelle unità pastorali: Bertinoro

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12 giugno 2014 vita diocesana23il vescovo incontra

Giovedì 12/06Ore 9.30 - SeminarioPresiede la due giorni del clero con la festa degli anniversari di ordinazione

Ore 21.00 - Teatro NovelliPartecipa all’incontro pubblico del coordinamento delle realtà sani-tarie organizzato dalla pastorale diocesana della salute

Venerdì 13/06Ore 9.00 - VescovadoIncontra il Comitato per le celebra-zioni del 50° della morte della Ve-nerabile Benedetta Bianchi Porro

Ore 20.00 - PredappioCelebra la messa in occasione della festa di Sant’Antonio di Padova

Domenica 15/06Ore 11.00 - San PancrazioAmministra il sacramento della cresima

Ore 16.00 - S. Pietro in TrentoAmministra il sacramento della cresima

Lunedì 16/06Ore 15.30 - VescovadoPresiede il consiglio episcopale

Martedì 17/06Ore 9.30 - VescovadoIncontra i direttori degli uffici pastorali della diocesi

Ore 21.00 - VescovadoIncontra gli assistenti ecclesiastici e i capigruppo dell’Agesci

Processione del Corpus Domini giovedì 19

La reliquia di S. Giovanni Paolo II il 15 a Capocolle

In occasione della festa del Corpus Domini che sarà ce-lebrata domenica 22 giugno, giovedì 19 si svolgerà la processio-ne solenne per le vie del centro di Forlì. La processione parti-rà dalla Cattedrale dopo la messa che il vescovo, mons. Lino Pizzi, presiederà alle 20.30 e percorrerà piazza Duomo, corso Garibaldi, piazza Saffi, via delle Torri e piazza Ordelaffi, per concludersi nuova-mente in Cattedrale, dove il Vescovo terrà l’omelia e impartirà la

benedizione solenne. Il SS. Sacramento, che sarà portato per tutta la processione da mons. Pizzi, sotto il baldacchino retto dai barellieri dell’Unitalsi, sarà accompagnato da sacerdoti, religiosi e religiose, dai bambini che hanno ricevuto la prima comunione, fedeli provenienti da parrocchie, associa-zioni e movimenti ecclesiali. Mons. Pizzi presiederà la pro-cessione del Cor-pus Domini anche domenica 22 giugno a Bertinoro: alle 18.00 sarà celebrata la mes-

sa nella Cattedrale, dopo la quale partirà la processione che attraversando il paese raggiungerà la Badia, casa madre delle

Clarisse Francescane Missionarie del SS. Sacramento, ordine fondato dalla Vene-rabile madre Serafina Farolfi. (G.A.)

La reliquia di San Giovan-ni Paolo II sarà esposta domenica 15, durante la messa dell 10.30 nella chiesa parrocchiale di Capocolle. Il 3 giugno era stata portata in Cattedra-lein occasione della messa di ringraziamento per la canonizzazione del papa polacco e di san Gio-vanni XXIII. La messa, concelebrata da quaranta sacerdoti, è stata presiedu-ta dal vescovo mons. Lino Pizzi, che nell’omelia ha ricordato la testimonianza dei due Papi Santi. Don Giovanni Amati, direttore dell’Ufficio per le comu-nicazioni sociali e parroco di Capocolle, ha spiegato come è arrivata a Forlì la reliquia, un frammento di stoffa con il sangue di San Giovanni Paolo II, prelevato durante il suo ultimo ricovero in ospeda-

le, pochi mesi prima della sua morte: “È un dono dal card. Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e per 27 anni segretario di papa Wojtyła, alla comu-nità di Capocolle, dove il prossimo 5 ottobre la chiesa parrocchiale sarà

consacrata e intitolata a San Giovanni Paolo II”. Al termine della messa tante persone si sono accostate per rendere omaggio alla reliquia, che è rimasta in Cattedrale fino all’8 giugno per essere poi custodita a Capocolle.

Madonna del Sangue, festa patronale domenica 15 giugno

Portico di Romagna

Portico celebra domenica 15 giugno la festa della Madonna del Sangue, patrona del paese. Il programma organizzato dalla lo-cale parrocchia prevede alle 11.00 la messa solenne nell’omonimo santuario e alle 17.00 la processio-ne con l’immagine della Madonna del Sangue per le vie del paese, animata dalla banda cittadina. La sera precedente, alle 18.00, si svolgerà la tradizionale benedizio-ne delle automobili. Il quadro della Madonna del Sangue, una preziosa tavola attribuita al pittore fiorenti-no Lorenzo da Credi (1456-1537), sarebbe giunto a Portico dal capoluogo toscano attraverso la famiglia Portinari, che aveva case in paese fin dalla metà del XIII secolo e che dominò la vita sociale e culturale del paese per vari secoli. In occasione della festa patronale tornano a Portico molti ex paesani, emigrati da tempo in città e da varie parti della Romagna. (Q.C.)

Dopo la magica avventura de “La Rosa Incantata”, la Compagnia della Lanterna torna in scena con un nuovo e divertente spettacolo adatto a tutte le famiglie, dove la musica è l’assoluta e indiscussa protagonista! Dopo mesi di prove intense e di duro lavoro, i ragazzi di Malmissole porteranno in scena i frutti delle loro fatiche, non perdetevi quindi questo appuntamento! Vi aspettiamo sabato 14 e domenica 15 giugno alle ore 21.00 al teatro Testori di Forlì (via Vespucci 13), con la prima del musical “Sorelle alla Riscossa! - Ritorno al convento!”. Per informa-zioni e prenotazioni cell. 340.3810019 tutti i giorni dalle 13.00 alle 14.30 e dalle 19.00 alle 21.00.

La “Lanterna” in scena

Malmissole

PREFEsTivo15.30 Ospedale Pierantoni Padiglione Allende, Villa Serena16.00 Casa di riposodi Vecchiazzano17.00 Casa di riposo Al Parco, S. Maria del Fiore17.30 S. Pellegrino, S. Lucia, Duomo, Carmine, Regina Pacis18.00 S. Maria del Fiore, S. Gio-vanni Ev., Pianta, Ravaldino, S. Biagio, S. Caterina, S. Giuseppe Artigiano, Suffragio, Cava, Ronco, Romiti18.30 S. Pio X in Ca’Ossi, Coria-no (via Pacchioni), Cappuccini-ni, Santuario di Fornò, Coriano (Chiesa di via Pacchioni), Bussecchio, Regina Pacis, Duomo, Santa Lucia19.15 S. Filippo19.30 S. Martino in Strada20.00 Magliano, S. Rita,Vecchiazzano, Grisignano20.30 San Paolo

FEsTivo7.00 Corpus Domini7.30 Ronco, S. Maria delle Grazie8.00 Ravaldino, Bussecchio, S. Rita, Vecchiazzano, Villano-va, S. Pio X in Ca’Ossi, Coriano (Chiesa di via Correcchio), S. Giovanni Ev. 8.30 Carmine, S. Martino in Strada, Pianta, Regina Pacis, S. Benedetto, S. Giuseppe Artigiano, Duomo, Cava,S. Pellegrino, Suore France-scane (via A. Cantoni), Romiti, Schiavonia, S. Giovanni Ev.9.00 Cappuccinini, S. Maria del Fiore, S. Lucia, Cimitero Urbano, S. Biagio, S. Francesco, Fornò9.30 Coriano (Chiesa di via Pacchioni), Bagnolo, Ospe-dale Morgagni, Ravaldino, S. Caterina, Villa Rotta, Casa di Riposo Zangheri, San Paolo, S. Giovanni Ev. 10.00 Bussecchio, Duomo,S. Pio X in Ca’ Ossi, Selva,Villagrappa, Grisignano,San Lorenzo in Noceto, Maglia-no, Villarotta10.30 Regina Pacis, S. Rita,S. Pellegrino10.45 S. Benedetto11.00 Cappuccinini, Carpena, S. Caterina, Pianta, S. Giorgio, S. Giovanni Ev., S. Mercuriale, Vecchiazzano, Cava, S. Paolo, Schiavonia, Ravaldino11.10 Bussecchio11.15 Romiti, Carpinello S. Giuseppe Artigiano, Suffragio, Ronco, S. Biagio11.30 S. Maria del Fiore, Carmi-ne, S. Martino in Strada, S. Pio X in Ca’Ossi, Villanova, Duomo12.00 Regina Pacis, S. Filippo15.30 Ospedale Pierantoni,Villa Serena16.00 Villa Igea17.00 S. Maria del Fiore,Bussecchio17.30 S. Pellegrino, Carmine18.00 Cava, S. Biagio, S. Rita, Romiti, S. Giovanni Ev.18.30 S. Lucia, Duomo, Regina Pacis, Coriano (via Pacchioni)19.00 S. Martino in Strada, Cappuccinini20.00 Regina Pacis, S. Mercu-riale, Grisignano20.30 Suffragio

Gli orari, in vigore dal, possono subire variazioni per esigenze pastorali delle parrocchie.

orari Messe

Spazi della celebrazione rituale:la formazione con don Ugo Facchini

Romiti

Si tiene mercoledì 18 giugno, alle ore 20.45 nel salone parrocchiale di Santa Maria del Voto in Romiti (in via Firenze 75), il primo incontro di formazione per la realizzazione del Nuovo Centro Parrocchiale. Relatore della serata sarà don Ugo Facchini, parro-co e liturgista, che interverrà sul tema “Gli spazi della celebrazione rituale. Dall’anti-chità ad oggi”. Per ulteriori informazioni: 0543.702913; 335.5866330; [email protected]; www.parrocchiaromiti.it

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