Csa ottobre 2014

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Mensile di carattere Tecnico - Professionale. Edito da C.S.A. Società Coop erativa Anno 18 - Numero 10 20 ottobre 2014 Festa dei Nonni a Buscoldo Il servizio a pag. 13

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pag. 1:LA PAROLA AL PRESIDENTE:Vogliono prendersi anche la vaccadi Claudio Cuoghi

pag. 4:A PROPOSITO DI...: Le opportunitàdi un TFR immediato di Nino Aiello

pag. 6:RESOCONTO FUNERALE RAMDAVINDERIL FATTO DEL MESE

pag. 7:QUI IPPOCASTANO: Con un chiccodi riso in più di Sara Arletti

pag. 9:INTERVISTA AL SINDACO: ValerioPrimavori Sindaco di Ostiglia diSimona Cremonini

pag. 11:QUI RSA SERINI: A spasso coltrenino di Erika Riva

pag. 13:CRONACA: Festa dei Nonni aBuscoldo di Nonna Ines

pag. 15:C’E’ POSTA

pag. 16:L’ANGOLO DEL BUONUMORE

pag. 17:C’È CHI VIENE E C’È CHI VA: Turn Oversettembre 2014 a cura di Grazia Costa

pag. 19:IL PERSONAGGIO DEL MESE: MariaGrazia Donelli di Simona Cremonini

pag. 21:QUI CASA TOFFOLI: Burn-out: emozionia doppio filo di Annalisa Mainetti

pag. 23:QUI RSA BOVI: La stagione delle gite diAlessia Visentini e Claudia Zerbini

pag. 25:QUI VILLA MADDALENA: Una giornatadavvero speciale… di Elisa Stancari

pag. 27:CRONACA: Anche C.S.A. nel nuovo Nidodi Poggio Rusco di Paolo Freddi

pag. 29:QUI CA’ DEI NONNI: La coppa dei Nonnidi Camilla Pelle

pag. 31:QUI VERONA: Relazione è creatività diFrancesca Aldrighetti

pag. 32:CRONACA: Gioie e soddisfazioni alTerzo Tempo di Irene Righelli

pag. 33:CRONACA: In compagnia di “Segnid’Infanzia” di Irene Cantarelli

Aut.Trib. di Mantova n.1/97 del 3 marzo '97-Direttore: Claudio Cuoghi - Redazione:Aiello Nino - Borace Elisa - Costa Grazia - Cremonini Simona - Cuoghi Carlo -Delmonte Daniela - Ferri Stefano - Fino Tommaso - Freddi Paolo - LuzzardiMariagrazia - Mattei Bruno - Siveri Achille - Sora Elena - Tarocco Mario. Direzione,Redazione, Amministrazione: c/o C.S.A. Soc.Coop., Via Gelso 8, 46100 Mantova - E-mail: [email protected] - fotocopiato in proprio. (N. copie stampate c.m. = 1.600)

SOMMARIO

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LA PAROLA AL PRESIDENTE

Vogliono prendersi anche la vaccadi Claudio Cuoghi

Abbiamo assistito, negli anni più recenti, al trasfe-rimento di tante attività imprenditoriali all’estero.Invece di domandarsi il motivo, i nostri vari Gover-ni si sono girati dall’altra parte sottovalutando ilfenomeno. In quel tempo se ne stava andando il la-voro, cioè la ricchezza di un Paese come l’Italia cheil lavoro ha messo nell’Articolo uno della Costituzio-

ne. E non ritornerà più.Anche altri Paesi occidentali hanno assistito ad un fenomeno ana-logo, compresi gli Stati Uniti.Quali sono i motivi che hanno spinto gli Imprenditori ad andarse-ne dal nostro Paese?Proviamo a dare la nostra risposta:1) Il costo del lavoro. Da noi il costo è alto non tanto perché chilavora guadagna un salario elevato. Magari fosse così. Da noi ilcosto del lavoro è alto per le Imprese perché, a fronte di 2.000 eu-ro erogati, circa la metà vanno in tasse IRPEF, IRAP, contributi emalattia INPS, assicurazione INAIL.2) L’evasione fiscale: lo Stato fa pagare tante tasse perché l’eva-sione è altissima. Così il contribuente onesto paga anche per l’e-vasore.3) La Giustizia. Sappiamo bene come non funzionano le cose danoi .Tempi lunghissimi, esito imprevedibile, costi elevatissimi. Chinon paga un proprio debito si crede furbo. Chi deve riscuotere ilcredito deve dimostrare che gli è dovuto, imbastire una causa esperare nella sentenza. A noi è successo di avere eseguito un lavo-ro di pulizia di uno stabilimento da 10.000 metri proveniente daun fallimento. Concordato 25 milioni di lire per l’intera operazio-ne nel 1998 ed eseguito il lavoro.

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Il Proprietario non solo non ci ha pagato ma ci ha chiesto i dannidichiarando che gli avevamo rovinato il pavimento . A distanza didiversi anni un giudice appena laureato ha riconosciuto la nostracolpa, nonostante il parere di un perito nominato dal Tribunale,condannandoci a risarcire un danno di 60 mila euro a fronte di 100mila richiesti. Per me, che ho vissuto la vicenda, la cosa era demen-ziale . Il pavimento era di cemento grezzo, non di mattonelle dorate.Noi abbiamo pulito, non pavimentato! Siamo ricorsi in giudizio disecondo grado, visto l’abnorme errore del Giudice. Nel frattempo lasocietà debitrice è fallita e, quindi, nessuno ci avrebbe pagato in ca-so di vittoria. Ma siccome siamo stati condannati ecco spuntare,quasi per miracolo, l’ex socio della società fallita che fa in tempo(non si sa quando) a cedere ad altra società (della quale è socio)ogni credito, compreso il nostro che la sentenza gli ha riconosciuto.Ricorriamo in appello e trasmettiamo al legale di controparte gliatti del ricorso. Non esistono norme in merito ma altre sentenze di-cono che in questo caso avremmo dovuto trasmettere non al legalema ai soci della società fallita gli atti . Controparte si oppone ed ilnuovo Giudice respinge il nostro ricorso. Siamo ai giorni nostri, do-po 16 anni, e possiamo fare solo due strade: la prima cercare ditransare sulla somma, la seconda ricorrere in Cassazione. Il Legaleci consiglia di transare e di chiudere l’annosa questione con 20 mi-la euro spese legali compensate. Non erano dovuti, la vittima erava-mo noi, ma la Giustizia si è espressa in questo modo.Non voglio tediare il Lettore con altre storie di cattiva Giustiziasempre da noi vissuta in questi anni.4) I costi dell’energia : noi abbiamo il carbone ma ci siamo con-vinti di non usarlo perché inquina (così chiudiamo le miniere); ab-biamo rifiutato con un referendum di costruire le Centrali atomicheperché pericolose ed acquistiamo energia elettrica all’estero prodot-ta da Centrali atomiche costruite solo di là dal confine.5) la burocrazia eccessiva: l’anno scorso ci hanno controllati : ilCollegio sindacale/Revisore dei Conti, Confcooperative alla qualeaderiamo, La Società di Revisione che certifica il Bilancio, la Came-ra di Commercio.

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6) Enti vari: chiudo con un ultimo magone perché credo che i So-ci lavoratori, e tutti i nostri lettori, debbano essere informati . Inmarzo abbiamo ricevuto la visita di due Ispettrici dell’Inps che sisono presentate per verificare se applicavamo i contributi sull’im-ponibile previdenziale previsto dalla Legge 602 o, invece, sul sa-lario reale, come disposto dalla loro Direzione regionale. Dopoavere esaminato moltissimi documenti , basti pensare ai cedolinidi 370 lavoratori per tutti i mesi di 5 anni, avere visto la copia deicontratti di tutti i Clienti di 5 anni, ed altri numerosi documentiancora, hanno chiuso il verbale il 30 settembre.Ebbene, segno dei tempi disgraziati, l’Inps ci chiede di pagare icontributi non sul salario corrisposto, cosa che abbiamo regolar-mente fatto, bensì sul salario che avremmo dovuto corrisponderese i lavoratori avessero lavorato tutte le ore previste contrattual-mente: con lo stipendio fisso come i dipendenti pubblici. Le dueIspettrici non ci hanno suggerito come fare e dove prendere i sol-di. Ci danno, invece, 30 giorni per fare opposizione o pagare.A nulla è valso spiegare loro che siamo una cooperative e che, datre anni, facciamo solidarietà tra i soci, che le ore di lavoro rima-ste cerchiamo di dividerle tra tutti. A nulla è valso spiegare chestiamo tirando la cinghia per mantenere i cantieri anche più di-sgraziati pur di non licenziare, e che siamo orgogliosi di questo.L’Inps si sta attrezzando per portare a casa più soldi possibile enon importa come.Da parte nostra faremo, di sicuro, opposizione e, questa volta in-formeremo più gente possibile, a partire dai nostri lettori fino alMinistro del Lavoro Poletti, visto che proviene dal Mondo dellaCooperazione. A Lui chiederemo, se vuole cambiare il mondo dellavoro in Italia, di cominciare a cambiare l’Inps che tutela i pro-pri bilanci a scapito delle Aziende e dei lavoratori.Non meravigliamoci, dunque, se la Fiat trasferisce in Olanda lapropria sede operativa ed in Inghilterra quella fiscale.Mio nonno avrebbe detto, a fronte della esosità dello Stato: nongli basta più il latte ed il vitello: ora vogliono prendersi anche lavacca.

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A PROPOSITO DI...

Le opportunità di un TFR immediatodi Nino Aiello

Se ne parla oramai da qualche tempo, e semprepiù insistentemente: il Governo sta studiando lapossibilità di trasferire una parte del Tfr(Trattamento di Fine Rapporto) in busta paga.Il Tfr è quella somma, corrispondente circa auna mensilità all’anno, che viene accantonata,rivalutata ed erogata al momento della cessazio-ne del rapporto di lavoro.Già dal 2007 questo istituto ha subito una so-

stanziale riforma, obbligando le aziende con più di 50 dipendenti atrasferire il Tfr maturato presso le casse dell’Inps, e dando la possibi-lità al lavoratore, con il proprio Tfr, di aderire a Fondi di previdenzacomplementare.Chiaro immaginare il contraccolpo finanziario da parte delle aziende,che si sono trovate prive di una consistente forma di finanziamento.Oggi, ancora in piena crisi, siamo nelle condizioni che le promessepensionistiche future trovino la loro garanzia più forte non tantonell’ammontare degli accantonamenti attuali, bensì nella crescitadell’economia e dell’occupazione, senza le quali nessuna promessaprevidenziale potrà essere mantenuta.Da qui l’idea di dare un incentivo alla crescita e ai consumi.Innanzitutto va detto che tale operazione è bene che sia facoltativa,ovvero deve permettere a ciascun lavoratore di scegliere, in base allesue particolari esigenze, se lasciare il Tfr dove è o se percepirlo inanticipo.In molti storcono il naso all’idea di togliere la destinazione “forzata”alla previdenza complementare, ma va detto che ad oggi il contributoper la previdenza obbligatoria e per quella integrativa si attesta in-torno al 45%: decisamente alto.In aggiunta consideriamo che la platea che aderisce alla previdenzaintegrativa è caratterizzata principalmente da posizioni retributive

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medio/alte che certamente continueranno a mantenere una contribuzioneprevidenziale aggiuntiva anche nel caso di “smobilizzo libero” del Tfr.Infine va detto che nell’attuale sistema previdenziale pubblico una presta-zione scarsa dovuta a un basso numero di anni di contribuzione, non potràmai essere compensata da Tfr o previdenza integrativa.Qualcun altro sostiene che questa operazione costituirebbe un onere ag-giuntivo alle imprese, costringendole a un immediato esborso di liquidità.Premesso che la maggior parte delle aziende, come già detto, hanno giàtale onere dovendo trasferire il Tfr all’INPS e alla previdenza integrativaper i lavoratori che aderiscono, la proposta consiste nel far intervenire ilsistema bancario come finanziatore dell’anticipo del Tfr.Le imprese continuerebbero a fare l’accantonamento nel modo attualmen-te previsto (nel proprio bilancio, versandolo all’Inps o a un fondo di previ-denza) e a pagare l’importo della liquidazione in caso di cessazione delrapporto di lavoro. La quota annuale al lavoratore che ne fa richiesta ver-rebbe erogata dall’istituto di credito.Al momento della liquidazione l’impresa erogherebbe quindi la liquidazio-ne non al lavoratore (che in parte l’ha già ricevuta), bensì all’istituto ban-cario che ha erogato l’anticipo, maggiorato della rivalutazione Istat (costoattualmente già sostenuto dall’azienda).Gli effetti dichiarati consisterebbero nel consentire di anticipare in reddi-to corrente gli accantonamenti Tfr, senza oneri aggiuntivi per imprese eInps - rafforzando così i consumi -, nel determinare entrate aggiuntive perlo Stato che incasserebbe le imposte sul Tfr di anno in anno e non più soloin occasione della cessazione del rapporto di lavoro (l’aliquota media è og-gi il 23%, nell’ipotesi di adesione all’anticipo in busta paga della metà del-la platea attuale di lavoratori si è calcolato un gettito di circa 3 miliardi dieuro), e nel costruire per le banche l’opportunità di erogare un prestitopraticamente esente da rischi, poiché coperto da apposito fondo assicurati-vo presso l’Inps.Le stime parlano, nell’ipotesi di totale adesione alla proposta di anticipo,di un ammontare da trasferire annualmente di circa 24 miliardi, con unaentrata netta per lo stato di 5,5 miliardi, nella più realistica ipotesi diun’adesione media, pari alla metà dei lavoratori e al 25% di coloro cheaderiscono ai Fondi, l’ammontare trasferito sarebbe di 12 miliardi con unaentrata per lo Stato di 2,8 miliardi.

A queste condizioni, perché non provarci?

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Si ringraziano tutti i nostri Soci che, come da appello sullo scorsonumero di Csa News, hanno contribuito alle spese del funerale delnostro socio Ram Davinder.Di seguito resoconto delle spese sostenute e offerte raccolte:

Spese Offerte

Spese funerale € 4.979,00

Offerte lavoratori UNIPEG € 1.020,00Offerte lavoratori CSA UNIPEG € 530,00Offerte direzione UNIPEG € 1,000,00Offerte soci CSA € 270,00Offerta CSA € 2,159,00

Totale € 4.979,00 € 4.979,00

11 ottobre 2014 - la meglio gioventù con palae stivali a Genova:“Non possiamo stare davanti alla tv”Centinaia di ragazzi da tutto il Nord Italia in città per aiutare icommercianti

La Stampa, 12 ottobre 2014

RESOCONTO FUNERALE RAM DAVINDER

IL FATTO DEL MESE

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Bagnolo S.Vito: QUI IPPOCASTANO

Con un chicco di riso in più...di Sara Arletti

Esiste una corte immersanella campagna di Nosedo-le, a due passi dal nostrocentro "Ippocastano", in cuiil Riso è Cultura e Valoriz-zazione del Patrimonio cul-turale... si chiama "CorteFacchina Piccola"... un luo-go in cui si coniuga il lavo-ro della risaia con la vendi-

ta del prodotto finito, del riso e dei suoi derivati con la farinadi riso; un luogo accogliente in cui è bello ritrovarsi in compa-gnia all'interno di rustiche e curate sale che accolgono pranzi,cene, feste del volontariato e in cui ritrovare il sapore dellatradizione della mantovanità e delle risaie.È qui che alcuni ragazzi dell'Ippocastano hanno iniziato il lo-ro percorso...Prima c’è stata una fasedi studio e di approfondi-mento su come nasce ilriso e delle caratteristi-che delle risaie che ci cir-condano…In questa fase i ragazzisono stati coinvolti in di-scussioni e confronti an-che con le loro esperienzefamigliari, permettendo

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la scoperta di fatti riguardantila loro storia e il loro saper direin una narrazione autobiografi-ca che ha definito meglio ancheil loro saper essere.Poi la sperimentazione sul cam-po, recandosi con lo stesso grup-po nelle risaie, accompagnati ediretti da Massimo, uno dei pro-prietari, che ci ha illustrato levarie fasi di lavorazione e fattotoccare con mano tutti processie i materiali del lavoro.Abbiamo terminato il nostroviaggio di scoperte e sorprese

naturali intorno a una tavola imbandita di dolci mantovani,che i ragazzi hanno molto apprezzato, e con il riso gentilmen-te offerto da Massimo faremo un pranzo gustoso per tutti inostri amici dell'Ippocastano.

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INTERVISTA AL SINDACO

Valerio Primavori Sindaco di Ostigliadi Simona Cremonini

Come amministrazione vi siete messial lavoro da pochi mesi, su cosa avete“scommesso” in questo inizio di man-dato?“La mia amministrazione punta moltoinnanzitutto sul creare relazioni e farerete con associazioni e realtà del nostroterritorio. Da subito, appena eletto, misono reso conto che l’amministrazione co-munale ha bisogno di entrare pienamentenel sistema delle relazioni locali, perchésolo con il supporto e la disponibilità delle

associazioni che già sono attive per i vari aspetti della vita pubblicasi riescono a raggiungere risultati. In questo uno dei ruoli dell’am-ministrazione è certamente quello di coordinare.Questo è ciò che abbiamo iniziato a mettere in campo in questi me-si, e la riprova di essere sulla buona strada l’abbiamo avuta con lemanifestazioni dell’estate, come la Notte Bianca, la Sagra di SanLorenzo, la manifestazione della S.Po.rtivassieme e delle altre as-sociazioni del posto, che hanno portato in piazza bambini e famiglieper un pomeriggio di scoperta delle discipline sportive che si posso-no fare a Ostiglia”.

Su quali altre opportunità state lavorando?“Tra i progetti che abbiamo c’è la rivitalizzazione del turismo, com-presa la riapertura dell’Isola Boschina, di proprietà della RegioneLombardia, valorizzando il sistema delle acque del Po e la riservanaturale della Palude del Busatello. Inoltre vogliamo portare lacultura al centro della vita di Ostiglia, anche “fisicamente” con ma-nifestazioni e iniziative nel paese, all’aperto, visto che attualmenteabbiamo la nostra area Expo chiusa.

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Un altro nostro obiettivo è di contribuire allo sviluppo economico cer-cando di portare, in questi anni, almeno una nuova industria o atti-vità artigianale a insediarsi qua, convincendo un imprenditore cheOstiglia è un paese che può accoglierlo. Attualmente abbiamo un’a-rea industriale di un milione di metri quadrati di un unico proprieta-rio che ancora non ha deciso cosa farne e che vincola altre possibilità.Anche la sicurezza sociale a nostro avviso è importante per un paesevivibile, e quindi stiamo valutando come realizzare un sistema di vi-deosorveglianza con telecamere per dare un senso di serenità e sicu-rezza alle persone”.

La crisi ha battuto forte a Ostiglia, cosa ci può dire sul frontesociale?“Tante famiglie sono in difficoltà e il lavoro dell’assessorato ai servizisociali cresce quotidianamente. L’emergenza è davvero continua, an-che perché molto spesso le persone sono guidate anche dall’orgoglio ein alcuni casi, come sa bene la vostra assistente sociale che opera aOstiglia, alcune situazioni difficili sono denunciate molto tardi.Per questo è importante mantenere risorse dedicate anche a queiservizi, a sostegno dei nuclei familiari, che possono prevenire e rinor-malizzare situazioni di isolamento e disagio, come il Servizio di Assi-stenza Domiciliare Minori in cui attualmente come Cooperativa se-guite due casi.Quello delle risorse e delle difficoltà di famiglie, anziani, disabili, co-munque è un problema che condividiamo con tutta la nostra area,dove il Piano di Zona, di cui Ostiglia è capofila, è composto da 17 co-muni con cui affrontiamo tali questioni in rete: dal Piano di Zonavengono gestiti molti servizi che altrimenti faremmo fatica come sin-goli comuni a erogare, penso per esempio al Centro per l’AssistenzaDomiciliare, il Cead, gestito da C.S.A.”.

Due anni fa siete stati colpiti anche dal terremoto, che segniha lasciato?“Non ha fatto grandi danni alle cose private qui, ma abbiamo dovutochiudere il Municipio che ora è in ristrutturazione: per circa un terzodei lavori abbiamo trovato i finanziamenti, per gli altri siamo in at-tesa della conferma dell’arrivo di circa un milione di euro dalla Re-gione Lombardia per completarlo”.

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Sabbioneta: QUI RSA SERINI

A spasso col treninodi Erika Riva

Giovedì 18 settembre ungruppo di Ospiti dellaRsa Serini, accompagnatida operatori e da alcuniparenti, grazie ai bigliettigentilmente offerti dalSindaco di SabbionetaAldo Vincenzi, hanno vis-suto un pomeriggio dav-vero speciale andando aspasso col trenino turisti-co che, in occasione di al-

cuni eventi culturali che si svolgono nella cittadina di Casalmag-giore, collega quest’ultima a Sabbioneta per circa un mese.

La giornata è stata contraddistinta da un crescendo di attesa edemozioni, determinate dalla particolare iniziativa e dal timore daparte di alcuni, a causa di deficit motori, di non riuscire a parte-cipare. Invece, con grandesoddisfazione di tutti, conl’aiuto di alcuni operatori,anche gli Ospiti con mag-giori difficoltà sono riuscitia salire sul trenino. Tra diloro era presente anche lanostra nonna centenaria,la prima ad aderire con en-tusiasmo alla proposta ri-voltale alcuni giorni prima.

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Dopo il saluto delvicesindaco diSabbioneta LuigiBarili, il viaggioha permesso a tut-ti di rivedere i luo-ghi della loro gio-ventù, le loro abi-tazioni, i campidove avevano tra-scorso gran partedel loro tempo.

Inoltre alcuni parenti, avvisati della nostra gita, hannoaspettato sul ciglio della strada il nostro passaggio per po-terci salutare. Infine, in accordo con l’autista, il trenino hasostato per alcuni minuti di fronte al Santuario della Ma-donna della Fontana, dove abbiamo ricevuto la benedizionedi Padre Bruno a cui era stata chiesta precedentemente ladisponibilità da parte di una parente, anch’essa presente sultrenino.Ringraziamo sentitamente il sindaco Aldo Vincenzi, per averofferto agli Ospiti i biglietti e ringraziamo l’associazione“Amici di Casal-maggiore”, pro-motrice dell’ini-ziativa del treni-no turistico, peraver permessol’ingresso del vei-colo nel piazzaleinterno dellastruttura facili-tando così la par-tecipazione deinostri Ospiti.

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CRONACA: Nido “La Foresta Incantata” di Buscoldo

Festa dei nonni a Buscoldodi Nonna Ines

Voglio raccontare le emozioni e la gioia cheho provato alla Festa dei Nonni organizzatadalle BRAVISSIME educatrici, Erika, Jessi-ca e Silvia (rigorosamente in ordine alfabeti-co) dell’Asilo Nido La Foresta Incantata diBuscoldo di Curtatone. Arrivata all’asilo so-no stata calorosamente accolta dalle educa-trici e, dopo aver orgogliosamente accettato icomplimenti quale nonna più giovane, mihanno fatto accomodare nei tavolini prece-dentemente predisposti con i nomi dei nipo-tini e i relativi segnaposto, spiegandoci chela festa era dedicata a noi e come tale aveva-no predisposto un lavoretto che avremmodovuto eseguire, mostrandoci “il campione”.

Dopo aver recitato insieme ai bimbi la poesia a noi dedicata:

“Ci sono delle cose, che solo i Nonni sanno;Ci sono delle coccole che solo i Nonni fanno.

Ci sono Nonni e Nonneche fretta mai non hanno:

Nonni e Nipoti piano pianonel tempo insieme stanno: AUGURI NONNI!!”

Filippo mi ha consegnato un grembiulino personalizzato con la sua foto el’impronta delle sue manine. L'emozione cominciava a farsi sentire e poi èarrivato il “kit” del lavoretto: UN ORTO AUTUNNALE, completo di pian-tine, cassetta da colorare con i pastelli, etichette delle piantine stesse, va-schetta e terra.Incredibile ma vero... ci hanno messo al lavoro!!!

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Pertanto io e Filippo abbiamo cominciato a pitturare con i pastelli acera la cassetta e composto l’orticello con la terra e le piantine, il tuttosotto gli occhi raggianti delle educatrici che soddisfatte ed emozionateci hanno stimolato, aiutato, fotografato e si sono complimentate connoi nonni.Con orgoglio e soddisfazione ho composto il mio orticello e al termine,dopo averci mostrato con fierezza le altre stanze dell’asilo, le finestrepitturate, i lavoretti vari e gli “aspetti” educativi ci hanno intrattenu-to in un gustoso ed abbondante buffet (che Filippo aspettava da dueore…) durante il quale hanno chiesto di scrivere le nostre emozioni suuna foglia che è stata poi appesa , previa lettura, all’albero delle emo-zioni.È stato veramente piacevole, divertente, coinvolgente ed emozionan-te… Credevo che la festa dei nonni, all’asilo nido, vista l’età dei bimbisi limitasse al canto di una canzoncina o la recita di una poesia; inve-ce, a mia sorpresa, siamo stati simpaticamente coinvolti in un sempli-ce ed umile lavoretto che credo proprio, da profana, rispecchi la quoti-dianità delle attività del Nido.Penso che l’intento delle educatrici fosse proprio, oltre ad allietare lanostra festa e a farci sentire importanti, quello di rassicurarci sullaeducazione dei nostri nipoti mostrandoci l’aspetto educativo e non di“parcheggio”.I miei complimenti vanno pertanto alle Educatrici Erika, Jessica eSilvia proprio per la loro disponibilità, sensibilità, organizzazione,passionalità, formazione, professionalità ma soprattutto umanità!Come ho già anticipatonell’albero delle emozio-ni, sono convinta (manon avevo bisogno diconferme) che i nostribimbi sono in buone ma-ni… brave e motivate leEducatrici… che ringra-zio ancora.Con affetto.Nonna Ines

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Spett.leVilla MaddalenaGoito

C’E’ POSTA

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L’ANGOLO DEL BUONUMORE

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C’E’ CHI VIENE E C’E’ CHI VA

Relazione turn overSettembre 2014

di Grazia Costa

Puntuale come sempre ecco la rubrica dei nuovi assunti e deidimessi nel mese di settembre 2014.

Buon lavoro dunque ai nuovi arrivati e un saluto a chi ci lascia.

TotaleAddetti

30/09/2014

Differenza31/08/2014

Differenza30/09/2013

986 -14 +59

SociVolontari30/09/2014

90

Dipendentipubblici

in distacco30/09/2014

17

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Cooperativa Servizi AssistenzialiAssunti Dimessi

Cooperativa Servizi AmbienteAssunti Dimessi

Cooperativa Sant’AnselmoAssunti Dimessi

BENEDINI CAMILLA ASA CALZOLARI GLORIA ASS.CUOCO

SORRENTINO SARA EDUCATRICE TIMOFTE ELENA DOINA INFERMIERA

BARALDI FEDERICA EDUCATRICE FARINA ALFONSINA ASA

CIACCHINI PAOLA ASA PIETROPOLLI JESSICA ASA

BALDO FEDERICA ASA SFERRAZZO LUANA EDUCATRICE

MORETTO ARIANNA AUSILIARIA ODOOM CYNTHIA BAABA ASA

BRESCIANI ALESSANDRA EDUCATRICE PICCINATO FRANCESCA ASA

MARCHIO MARIA ASSIST.SOCIALE GREGUOLDO ROSALIA ASA

GHETEA ANDREEA IOANA ASA ANSELMI MARIUCCIA ASA

TEZZA MARISA AUSILIARIA OLATUNDE DUPE KATE ASA

CLAVERI NICOLA EDUCATORE LEONELLI GIOVANNA ASA

BOSI ETTORE IMPIEGATO ZOETTI FRANCO AUSILIARIO

SINGH RAVINDER OPERAIO FLOREA RANICA ANDREEA OPERAIA

JAVED NASIR OERAIO ANTOCI DOMNICA OPERAIA

ORLANDI GRAZIELLA CUOCA

TOMASELLO GIOVANNI CUOCO

LANFREDI CLARA AIUTO CUOCO

PASQUALI CLEONICE AIUTO CUOCO

BORGO LUCIANA AIUTO CUOCO

ONGARI ROBERTA AIUTO CUOCO

GAZZINI ROMINA AIUTO CUOCO

MANTOVANI LORENA CUOCA

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IL PERSONAGGIO DEL MESE

Intervista a Maria Grazia Donellidi Simona Cremonini

Questo mese intervistiamo Maria GraziaDonelli, centralinista e receptionist dellasede di Via Gelso, la prima “voce” diC.S.A. per molte persone che si rivolgonoalla Cooperativa.

Di cosa ti occupi nel tuo lavoro?Che mansioni svolgi?“Lavoro in reception in sede a Mantovacome centralinista. Principalmente ri-spondo alle tante telefonate che arriva-no, cerco di smistarle nel più breve tem-

po possibile e aiuto in alcune mansioni i vari uffici occupando-mi anche di fare commissioni esterne quando servono”.

Cosa vuol dire lavorare in centralino e quali responsa-bilità hai?“Significa capire chi sta chiamando e per cosa sta chiamando,passare velocemente le chiamate. In alcuni casi però serve piùtempo, in quanto non sempre si riesce a capire subito di cosaha bisogno la persona che chiama. Molte volte le persone nonsanno bene con chi parlare, chiedono di un responsabile nonsapendo che qui in Sede ognuno ha mansioni diverse.

Quali sono le difficoltà del tuo lavoro?“Non ci sono difficoltà particolari. Di sicuro in centralino non èrichiesta la concentrazione che serve in un ufficio amministra-tivo, anche perché sarebbe impossibile, ma sono tante le cose acui fare attenzione.

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Col tempo ho fatto l’abitudine a seguire tutto quello che compor-ta il lavoro del centralino, ma bisogna sempre mantenere latranquillità, ricordarsi sempre di riferire messaggi e telefonate,specialmente le malattie dei Soci ai responsabili per dare la pos-sibilità di fare le sostituzioni, chiamare chi è stato cercato omandargli una mail.A volte, mentre sono al telefono, devo seguire i colleghi e chiviene di persona in sede. Ma cercare di ascoltare tutti è un’altraparte del mio lavoro”.

Venivi da esperienze simili oppure no?“No, venivo da un lavoro completamente diverso, prima lavora-vo in un supermercato che ha chiuso, poi sono stata per due an-ni senza lavorare perché mio figlio era piccolo e mi occupavo dilui.Ho un diploma come analista contabile, scuola che avevo sceltoseguendo i consigli dei professori delle medie, ma non avevo an-cora lavorato in un vero e proprio ufficio”.

Come hai incontrato C.S.A.?“Mio figlio ha frequentato il nido di Eremo e un giorno una So-cia Educatrice, Giovanna Piscopo, mi ha riferito che stavanocercando un’impiegata per il centralino della sede. Mi ha dettodi venire a fare la domanda e io, senza nessuna speranza che michiamassero, sono venuta a compilarla. Però quel pomeriggiomi hanno fatto direttamente il colloquio e poi un altro nei giorniseguenti. Era la fine dell’anno e dal 2 gennaio 2009 ho iniziato alavorare in Cooperativa”.

Come ti trovi con i colleghi e come vedi il prossimo futu-ro?“Con i colleghi mi trovo e mi sono sempre trovata bene, riesco acollaborare e dialogare con tutti. Spaziare tra mansioni e situa-zioni diverse, poi, è il bello del mio lavoro. Per il futuro speroche possa proseguire tutto al meglio e ovviamente che le cosemigliorino sempre più”.

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Valeggio s/Mincio: QUI CASA TOFFOLI

Burn-out: emozioni a doppio filodi Annalisa Mainetti

Non esiste una definizione univoca di Burn-out, ma la maggio-ranza degli autori concorda nel definirlo come una sindromecomplessa a componente prevalentemente psichica, che insorgecome risposta a una condizione di stress lavorativo prolungato.Questo processo stressogeno colpisce in particolar modo le perso-ne che svolgono “professioni d’aiuto”, quali infermieri, medici,operatori e psicologi.Queste professioni portano a essere quotidianamente in contattocon la morte e la sofferenza e con tutte le emozioni che le accom-pagnano, emozioni legate a doppio filo con il limite e l’incertezzae con quello che possono scatenare in ogni singolo individuo, aseconda di come è strutturato e della sua storia. La malattia gra-ve e la sofferenza sono cause specifiche di burn-out in chi assiste.Ci troviamo dunque di fronte a una doppia sofferenza, quella delnostro paziente/utente e la nostra. Sofferenze che a volte si fon-dono e si confondono diventando pian piano un carico troppo pe-sante da sostenere.La relazione che si instaura all’interno di una casa di riposo traoperatori e anziani è inevitabilmente colorata da queste caratte-ristiche, è una relazione asimmetrica che, spesso, soprattutto neicasi più gravi, ricalca la relazione primaria madre-bambino conalcuni degli elementi simbiotici che la caratterizzano. “Si stabili-sce così un rapporto di attaccamento molte forte che possiamo de-finire simbiotico in cui ciascuno dei due soggetti sembra rinun-ciare ad alcune sue parti. L’operatore si identifica completamentenei bisogni del malato per cui da un lato attende da questa rela-zione il riconoscimento della sua capacità di “salvare”, della suainfinita disponibilità, dall’altro disconosce i propri bisogni, li

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confonde con le esigenze dell’altro, non ascolta la sua stanchez-za, non tiene conto dei propri limiti” (Rotondo).Ricordo con chiarezza un’efficace metafora che ci portò un mioprofessore parlando di relazioni di questo tipo: eravamo quasitutte donne e ci chiese cosa avremmo fatto qualora nostro figlioin fasce avesse cominciato a piangere affamato. Tutte noi ri-spondemmo che gli avremmo dato un biberon pieno di latte. Aquesto punto lui ci chiese: “Se il biberon fosse vuoto, voi glielodareste lo stesso?”, tutte ovviamente rispondemmo di no; chese il bambino avesse succhiato troppa aria sarebbe stato male,avrebbe avuto le coliche e che la fame non si sarebbe placata.Ecco, questo è quello che succede nella relazione tra operatori eanziani in Rsa, il latte sono le nostre risorse, le nostre energiee il nostro mondo interno. Se noi siamo scarichi, demotivati, seci dimentichiamo dei nostri bisogni e svalutiamo i preziosi se-gnali del nostro corpo, non avremo nulla da offrire (il latte saràfinito) e la nostra relazione con l’altro ne risentirà, causandoulteriore stress e sofferenza, in un circolo vizioso che si autoali-menterà.Qui a Casa Toffoli nel tempo ci siamo resi conto che sostenere,orientare e aiutare emotivamente gli operatori nel difficilecompito del “ prendersi cura” è una grande opportunità, e unasfida interessante. Abbiamo dunque deciso di creare uno spaziodi ascolto mensile in cui “condividere e socializzare le aree didisagio” allo scopo di aumentare la consapevolezza e di trovareinsieme nuove strategie.Una operatrice, parlando del Burn-out, mi ha detto: “È non riu-scire più a pensare a sé”.Io penso a questo spazio come a una palestra in cui poter rico-minciare a pensare a sé, ai propri bisogni e alle proprie emozio-ni, all’interno di un gruppo di lavoro strutturato, con“l’obiettivo di accogliere e tollerare le emozioni di ciascuno percondividere tra tutti i membri l’ansia che il lavoro provoca, di-minuendola nei singoli, e per aumentare in questo modo la soli-darietà tra i colleghi” (Barbieri C.)

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Pegognaga: QUI RSA BOVI

La stagione delle gitedi Alessia Visentini e Claudia Zerbini

È bello vedere un gruppo di anziani di una Casa di Riposo fuori dal solitoambiente, quando poi sono quelli che si vedono ogni giorno lo è ancora dipiù.La “Stagione delle Gite” 2014 ha visto i seguenti appuntamenti:- Ad aprile spettacolo di pattinaggio a Gonzaga e gita al Parco San Loren-zo;- A maggio gita al santuario “Beata Vergine” della Comuna di Ostiglia;- A giugno l’oramai tradizionale appuntamento con il “Grande Mare”;- Ad agosto gita al Santuario delle Grazie- e, per finire, a settembre la visita alla Basilica del Polirone a San Bene-detto Po e pranzo fuori in compagnia al Bar del paese.

Ora che la stagione si è conclusa, sentiamo il parere degli Ospiti:Maria: “Mi è piaciuto il mare, perché è bello, e la Madonna della Comu-na”;Anselma: “Mi è piaciuta la Madonna delle Grazie, ma a San Benedetto Pomi sono molto divertita, soprattutto durante l’ora del pranzo condiviso incompagnia al Bar più rinomato del paese e frequentato dai paesani”;Bruna: “Mi è piaciuto il mare perché sono andata a camminare nell’acquanonostante avessi i panta-loni, accompagnata daun’operatrice”;Maria: “Mi è piaciuto visi-tare San Benedetto Poperché sono nativa di que-sto paese”;Gino: “Mi sono piaciuti iballerini del pattinaggioper i costumi e i balletti, ilmare perché grazie a qual-che operatrice ho potuto

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mettere i piedi nell’acqua e il viaggio in auto perché ero vicino all’autistae ho potuto provare l’ebbrezza della velocità”;Lia: “Mi è piaciuto tanto andare a San Benedetto Po perché ho potutovedere e salutare le mie amiche”;Franco: “Per me è stata la prima volta da quando vivo in questa Rsa esono stato bene”;Elia: “Mi ha colpito molto la chiesa di San Benedetto Po per la sua bel-lezza”;Gianfranco: “Quella della Comuna è l’unica gita a cui ho partecipato emi è piaciuto molto mangiare all’aria aperta e vedere la campagna man-tovana;Lina: “L’è sta’ tut bel e a mi an pias andar da par tut”;Nerina: “Mi ha colpito tanto la chiesa della Comuna e mangiare nelgiardino”;Alma: “Mi è piaciuto il mare e i bei giovanotti che ho visto in tutte legite, soprattutto il mio autista”;Lina Rossi: “Per me la preghiera è molto importante e ho provato moltagioia nel visitare la chiesa della Comuna e quella delle Grazie”;Carla Lazzarini: “Mi sono piaciute tutte le gite e ringrazio tutti quelliche ci hanno dato questa opportunità”;Silvana Carra: “Mi è piaciuto il mare, soprattutto vedere una distesadi ombrelloni blu”;Nerina Zani: “Sono affezionata alla Chiesa delle Grazie ma mi è piaciu-ta anche quella della Comuna che ho visitato parecchi anni fa”.

Ci preme ringraziare in mo-do particolare il Comune diPegognaga e i suoi volontarie la nostra CooperativaC.S.A che ci hanno fornito ilservizio di trasporto e ac-compagnato gli anziani nellevarie mete.Un caloroso ringraziamentoanche ai volontari che gen-tilmente hanno donato laloro disponibilità.

Arrivederci all’anno prossimo!

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Goito: QUI VILLA MADDALENA

Una giornata davvero speciale...di Elisa Stancari

Quest’anno la Festa dei Nonni,che per tradizione si festeggia il2 di ottobre, è stata per gli Ospi-ti di Villa Maddalena ricca diemozionanti sorprese.Al mattino sono venuti in visitapresso la nostra Struttura i bim-bi dell’Asilo Nido “La FarfallaMagica” di Goito.Accompagnati dalle educatrici,ci hanno intrattenuto con qual-che canzoncina e ci hanno dona-to una poesia dedicata ai Nonnirealizzata su un cartellone colo-rato da loro.

Con la loro vivacità e alle-gria i bambini hanno da su-bito conquistato gli Ospitiche, ancora oggi, ricordanoemozionati e commossi que-sta splendida visita.Nel pomeriggio la festa èproseguita in Salone con lamusica del cantante FelicePiazza, che come sempre haportato una ventata di alle-gria.Grazie alla collaborazionedella cucina durante la festa

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abbiamo fatto meren-da con pane e salame.Uno spuntino semplicema sempre gustoso.E vi assicuro che inpochi secondi i paninierano già spariti!!E cosi è trascorso velo-cemente un semplicegiovedì di inizio otto-bre.Una giornata cometante, ma che siamoriusciti a trasformare in una giornata davvero speciale pertutti i nostri Ospiti.

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Anche C.S.A. nel nuovo Nido di Poggio Ruscodi Paolo Freddi

Sabato pomeriggio 4 otto-bre è stato ufficialmenteriaperto, dopo la chiusuraforzata per i lavori di mes-sa in sicurezza della strut-tura, l’asino nido comuna-le “Charlie Chaplin” diPoggio Rusco. La consegnadella struttura (insieme aquella della Biblioteca Co-munale e di una nuova pa-lazzina per gli uffici comu-

nali) è avvenuta alla presenza del Sindaco Rinaldoni, del Presi-dente della Provincia di Mantova Pastacci, del Presidente dellaProvincia di Udine Fontanini, del Consigliere Regionale alla CasaPaola Bulbarelli, dell’Assessore Comunale ai Lavori Pubblici Zac-chi (che ha illustrato gli interventi insieme ai tecnici edili incari-cati delle opere) e di altre autorità locali e naturalmente delle nu-merose famiglie e dei bambini presenti che ogni giorno fruisconodel servizio oltre che dell’équipe educativa che lo gestisce.Anche C.S.A. è stata invitata a prendere parte all’importanteevento in quanto da settembre collaboriamo con l’Amministrazio-ne Comunale nella gestione del servizio di nido attraverso la pre-senza di due nostre educatrici, Federica e Sara, già ex socie e tor-nate a seguito del nuovo appalto vinto, che ci permette di ripren-dere il filo con la precedente esperienza di collaborazione interrot-ta nel 2009.

CRONACA

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Collaborazione quella con il Comune di Poggio Rusco e lasua comunità che era già ripresa nel 2011 con l’inseri-mento di varie figure educative nella gestione dei servizieducativi scolastici di assistenza ad personam e domici-liari insieme a quelli di accompagnamento scuolabus e dipre e post-scuola che oggi contano la presenza di 6 diver-se figure educative.Il nuovo nido visitato nei vari ambienti interni ed esternida genitori e bambini è stato non solo rinforzato con in-terventi antisismici ma anche completamente riqualifica-to con nuovi arredi e materiali ludici per poter accoglierenel modo migliore fino a 36 bambini (da quest’anno an-che in orario prolungato fino alle 18.00). Alle nostre edu-catrici Sara e Federica, alla loro coordinatrice Maria Ro-sa Strazzi e a tutto il personale educativo e ausiliariooperante nella struttura vanno i nostri sinceri auguri dibuon lavoro e di un buon anno scolastico ricco di tantesoddisfazioni professionali e umane.

Nella foto sopra: l’Assessore Zacchi e l’equipe educativa del nido.Nella foto della pagina Precedente: il Sindaco Sergio Rinaldoni, il Presidentedella Provincia di Mantova Alessandro Pastacci e il Presidente della Provin-cia di Udine Pietro Fontanini

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Albaredo: QUI CA’ DEI NONNI

La coppa dei Nonnidi Camilla Pelle

23 settembre 2014, appunta-mento imperdibile per gli spor-tivi di Ca’ dei Nonni in occasio-ne della 3a edizione dei “Giochisenza età”, competizione ludico-ricreativa tra gli Ospiti diStrutture residenziali dell’estveronese.Dopo mesi di ginnastica, allena-menti, fatiche e sudori, il team

composto da Natalina, Santina, Gino, Paolina, Genoveffa, Eligio,Giuseppe, Elvira e Giancarlo è finalmente pronto a cimentarsinelle ardue sfide che l’anno scorso hanno messo a dura prova inostri atleti.Si parte con la speranza di vincere, ma soprattutto con tanta vo-glia di trascorrere un pomeriggio diverso in compagnia e allegria.Un bel sole settembrino ci accoglie a Monteforte dove, dopo i sa-luti agli altri team di Colognola ai Colli, Monteforte e Arcole, iconsigli dell’ultimo minuto delle allenatrici e l’inaspettato forfaitdi 2 squadre, hanno finalmenteinizio le gare.Anelli, passapalla, birilli, barat-toli, canestro, tiro al bersaglio:negli occhi dei nonni si accendelo spirito di competizione, insie-me alla volontà di farsi valereper dimostrare di non essereproprio dei “veci boni a nulla”.

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Verso le 16.30 pausamerenda: mentre gu-stiamo un’ottima tortapreparata dal nostrocuoco le organizzatricistillano la classifica.Un po’ di tensione trai partecipanti, le edu-catrici non voglionosvelare subito il vinci-tore. Ma c’è una sor-

presa inaspettata: spareggio tra Colognola ai Colli e... Al-baredo!!! Il terreno di confronto è nuovamente quello deibirilli: il baldo Eligio sfodera il suo tiro migliore ma per unbirillo rimane sconfitto.Finalmente il risultato: SECONDI!!!Tanto orgoglio e anche un pizzico di amarezza per quel pri-mo posto sfiorato: si torna a casa a testa alta, felici per unpomeriggio di festa e pronti per il domani dove... ci aspette-rà altra ginnastica!!!

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QUI VERONA

Relazione è creativitàdi Francesca Aldrighetti

“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sem-pre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diversoda quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! Èproprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla daun'altra prospettiva. Anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci doveteprovare.” ( L’attimo fuggente di Peter Weir)

Nei Servizi Educativi che gestiamo per il Comune di Verona, sianoessi Centri Diurni, Centro Aperto, Centro Ragazzi ed EducativaDomiciliare, si presentano differenti realtà culturali: ghanese, ni-geriana, srilankese, magrebina, romena, albanese; che si percepi-scono sempre più come una risorsa e come occasione di scambio,offrendo un nuovo scenario multiculturale. Lo scambio nasce dalconfronto con i ragazzi e con le loro famiglie che si mettono in gio-co al fine di far conoscere le loro tradizioni, le loro usanze, le loroconoscenze e il loro “saper fare”.Nelle relazioni con gli altri scopriamo nuove parti di noi, nuove ri-sorse; con l’altro e attraverso l’altro riemergono i nostri “tesorisommersi”. L’altro in poche parole ci mette di fronte a noi stessi eci invita a diventare soggetto autentico. E’ in questo spazio che larelazione tra diverse culture genera quel qualcosa in più che fasorgere domande, dubbi, scambi di idee, e in questo modo nuovisignificati prendono vita arricchendo il nostro modo di pensare e dicomprendere le cose, dandoci orizzonti nuovi e altre prospettive.Mettersi in relazione con l’altro, quindi, è un vero e proprio attocreativo poiché nasce qualcosa di inedito e di nuovo.Permettere che ciò accada significa sposare un approccio intercul-turale che non considera più l’alterità solamente come rischio didisagio, ma come opportunità di crescita individuale e collettiva.

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La pedagogia interculturale, infatti, rifiuta la staticità e la gerarchiz-zazione; è movimento in avanti, ricerca il dialogo, l’interazione e ilcontatto con le differenze, senza però far rinunciare ai soggetti partisignificative della propria identità culturale.In particolare nel lavoro educativo quotidiano con i ragazzi dobbiamofar spazio alla diversità, metterci in gioco e lasciarci interrogare, met-tendo al centro la creatività e l’unicità di ognuno; la relazione con l’al-tro, quindi, deve essere accogliente, dobbiamo essere disposti ognigiorno a mettere da parte pregiudizi o concezioni errate, per far postoa quello che l’altro vuole comunicarci.

Gioie e soddisfazioni al Terzo Tempodi Irene Righelli

Con l’arrivo di settembre, il progetto Terzo Tempo ha ripreso a pienole sue attività educative; attualmente i minori presenti sono 8 con etàcompresa fra gli 11 e i 17 anni.Durante questi mesi, i nostri ragazzi hanno costruito un gruppo moltocoeso e affiatato, dove partecipazione, collaborazione e sostegno reci-proco sono all’ordine del giorno; tutto condito da una impareggiabileatmosfera di allegria ed entusiasmo. Ai nostri ragazzi non mancanomai il sorriso e il buon umore ed ogni attività proposta e personalizza-ta mira allo sviluppo e al consolidamento delle autonomie. Le attivitàin cui ci sperimentiamo ogni giorno sono: laboratorio di musicotera-pia, orto serra e giardinaggio, teatroterapia, pet-therapy e attività lu-dico-ricreativa, senza rinunciare all’importantissimo spazio compiti.La collaborazione con le scuole e le assistenti sociali del territorio rap-presentano uno dei nostri punti di forza, così come la fiducia e riscon-tri positivi con le famiglie dei nostri ragazzi.E siamo solo all’inizio, con la speranza che il nostro gruppo possa di-ventare ancora più numeroso e che questa meravigliosa esperienzapossa proseguire anche nei prossimi anni.

CRONACA

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In compagnia di “Segni d’Infanzia”di Irene Cantarelli

L’anno scolastico è ricominciato e noi pronti più che mai ci siamomessi all’opera!!!Nel corso del mese di ottobre le educatrici e i bimbi del Nido“R.Vignola” hanno colorato il simbolo della nuova edizione delfestival Segni d’Infanzia 2014. Quest’anno, il simbolo scelto dalcoreografo Virgilio Sieni (testimonial dell’edizione 2014), sarà laCicogna.Le due sezioni si sono cimentate in due tecniche: grafico/pittoricoe collage. La sezione Grandi ha utilizzato acquerelli e collage diriso, mentre la sezione Piccoli ha usato colori a dita e collage difiocchi d’avena.Gli elaborati verranno consegnati agli organizzatori ed esposti,insieme a quelli delle altre scuole, presso la Casa dei Bimbi (chesi potrà visitare dal 5 al 9 novembre).Durante il festival, bimbi, genitori ed educatrici parteciperannoal percorso d’arte ‘DI TANA IN TANA’, un’istallazione multisen-soriale sul tema della tana come luogo di protezione e rifugio.L’esplorazione di sva-riati elementi solleti-cherà giochi associati-vi tra il mondo dellamateria e della natu-ra.Ci auguriamo di sti-molare i nostri bimbi ecoinvolgere le famigliein questo momento lu-dico e al tempo stessodi crescita personale…

CRONACA: Nido “R. Vignola” di Villa Garibaldi

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“PER I SOCI C.S.A.”Si effettuno preventivi per sostituzioni gomme alla propria auto aprezzi convenienti. Qualora foste interessati: telefonare 0376-285611;o inviare una mail all’indirizzo [email protected]; o spedireun fax allo 0376-285619 (attenzione SIG. BONAZZI). Serve copia dellibretto dell’auto specificando le misure delle gomme attualmen-te montate, ed un recapito telefonico.

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Regalo bici in ottimo stato, usata, con rotellesmontabiliTelefono: 331-2906642 Graziana

Per le attività di animazione e per lo svago degli Ospiti e Utentidelle nostre Strutture cerchiamo: film in DVD, vecchi o moderni; libri di narrativa e saggistica per arricchire le nostre piccole

biblioteche; piccoli oggetti (per esempio saponette profumate, gioiellini di

bigiotteria) da usare come premi nelle tombole e nei giochi or-ganizzati nelle Rsa.

Chi volesse donarne può consegnarli nella Struttura più vicina: Rsa Villa Maddalena – Goito (MN) Rsa Casa Rosanna – Monzambano (MN) Centro Servizi Casa Toffoli – Valeggio sul Mincio (VR) Rsa Ernesta Bovi – Pegognaga (MN) Rsa Giuseppe Serini – Sabbioneta (MN) Centro Servizi Ca’ dei Nonni – Albaredo d’Adige (VR) Polo Socio Educativo L’Ippocastano – Correggio Micheli (MN)