Cosa è stato fatto? Quali i risultati raggiunti? Quali gli stimoli e i suggerimenti che ne...

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Esperienze intersettorialidelle C om unità Localiper G uadagnare Salute Silvia B oni sboni@ formez.it

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Esperienze intersettoriali delle Comunità Locali per Guadagnare Salute

Silvia Boni

[email protected]

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Obiettivo

Sostenere le comunità locali nello svolgimento di un ruolo attivo nella promozione, programmazione e

realizzazione di “percorsi di salute”

Individuazione Selezione Rafforzamento Diffusione

EsperienzeEsperienze Pratiche MiglioriPratiche Migliori

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Esperienze Intersettoriali(4 principali fattori di rischio)

Favorire ll’’attivitattivitàà fisicafisica delle persone di tutte le età

Favorire una dietadieta corretta e equilibrata

Prevenire ed arginare il fumofumo

Prevenire e contrastare l’abuso di alcolalcol

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Scheda di rilevazione delle esperienze

Banca dati on line

Metodologia di validazione delle promising practice in best practice

Realizzazione di una Comunità di Pratica on line, formata dai Referenti delle Esperienze delle Comunità Locali per Guadagnare Salute

Messa a punto di Linee guida utili ad identificare le caratteristiche di base essenziali alla realizzazione di esperienze locali di successo per Guadagnare Salute

Prodotti

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Cosa è stato fatto?

Quali i risultati raggiunti?

Quali gli stimoli e i suggerimenti che ne derivano?

Quali le azioni in svolgimento?

Stato dell’arte del progetto Formez - CCM

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Individuazione/Raccolta/sistematizzazione di Buone Pratiche

Strumenti

Messa a punto ed utilizzazione del primo questionario di rilevazione

(frutto del lavoro comune Emilia Romagna, Dors et al.gruppi CCM)

Modalità

Predisposizione del questionario on line (accesso libero)

Diffusione del progetto: avviso stampa, Convegni/Seminari regionali, reti di referenti

Creazione della Banca Dati

Struttura e organizzazione

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Diffusione di Guadagnare Salute su base regionale

TOSCANA, FIRENZE 25 GENNAIO 2008

BASILICATA, POTENZA 26 MARZO 2008

PUGLIA, BARI 1 aprile 2008

CAMPANIA, NAPOLI, 21 APRILE 2008

SICILIA, PALERMO 8 MAGGIO 2008

VENETO, VERONA 28 MAGGIO 2008

MARCHE, ANCONA 4 GIUGNO 2008

LAZIO, ROMA 18 GIUGNO 2008

PARTECIPAZIONE FORUM P.A. , ROMA 15/12 MAGGIO 2008

PARTECIPAZIONE SANIT, ROMA 23-26 GIUGNO 2008

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B) Raccolta, classificazione, sistematizzazione delle Esperienze

Banca Dati

• Accessibile a tutti sul sito www.formez.it

• Testimonia circa 200 esperienze

• Primo benchmarking nelle e tra le Regioni (approcci e metodologie)

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Distribuzione per Regione

1

83

11

49

7 84

16

27

10

1

1712

82 0

29

13

0

10

20

30

40

50

60

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Emilia

Friuli

Lazio

Ligura

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino

Umbria

Valle

Veneto

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% Distibuzione Esperienze per Fattore di Rischio

38%

16%

34%

12%

Alimentazione

Fumo

Attività Fisica

Alcol

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% Esperienze Interfattoriali

53%

47% Interfattorilità

Monofattoriale

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60%

7%3%

6%

7%

15%

2% Alimentazione - AttivitàFisica

Tutti i Fattori

Fumo - Alcol

Alimentazione - Fumo -Attività Fisica

Alimentazione - Fumo -Alcol

Alimentazione - AttivitàFisica - Alcol

Altre Interfattorialità

% Differenti Interfattorialità

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Punti di Forza (1/2)•Multidisciplinarietà - Visioni e competenze differenti verso uno scopo comune

•Approccio di Comunità - Forte cooperazione e progettazione condivisa tra Associazioni Locali, Amministrazioni Pubbliche e Private, Cittadini e Stakeholders tutti

• Rigorosa analisi quali-quantitativa dei bisogni formativi (Promozione alla Salute)

•Messaggi non proibizionistici e responsabilizzazione (Analisi del perché dei propri comportamenti, identificazione dell’ influenza dei mass media, stimolazione ad un arbitrio consapevole)

•Coinvolgimento mediatico

  

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Punti di Forza (2/2)•Nelle scuole – Sviluppo di un'azione congiunta fra scuola, Agenzie Sanitarie e istituzioni del territorio; il coinvolgimento dei genitori inseriti in percorsi di formazione parallelo a quello dei figli

•Superamento dell’ eccessiva frammentazione degli interventi e rischio duplicazioni e ripetizioni con spreco di risorse

•Volontà, entusiasmo e collaborazione degli operatori coinvolti

•Formazione degli addetti

•Coinvolgimento dei MMG

  

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Punti di Debolezza (1/2)•La mancata formalizzazione delle relazioni fra enti che partecipano al progetto con mandato e responsabilità specifiche

•Nelle scuole: Insufficiente coinvolgimento dei docenti e dei genitori

•Mancata applicazione metodologica dell'approccio di comunità - è necessario coinvolgere, sin dalla fase progettuale, tutti gli Stakeholders, cittadini compresi

•Proporre degli interventi estemporanei che non prevedono una continuità dell'esperienza

•Nelle Scuole - Proporre interventi informativi/educativi non condivisi e/o progettati con i rappresentanti della scuola

  

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Punti di Debolezza (2/2)•Non aver diversificato gli interventi in relazione all'età dei destinatari

•Difficoltà nel pubblicizzare e promuovere l'attività

•Eccessivo ricorso al volontariato con conseguenti problemi di continuità

•Non attivare e sensibilizzare dall'inizio all'attività di tipo valutativo

•Evitare, come avviene in progetti simili, di limitarsi ad azioni di tipo educativo-informativo invece di favorire azioni di tipo cognitivo-comportamentale

•Evitare di coinvolgere personale che non condivide il progetto, prestatori d'opera fini a se stessi con finalità "fuori rete"

  

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Metodologia di validazione delle promising practice in best practice

1° step valutare positivamente le esperienze che rispondono a poche caratteristiche di base:

sono ancora in corso

il portatore dell’esperienza è un soggetto pubblico

presentano un approccio multisettoriali

adottano la valutazione come scelta di metodo

sono sostenibili

riproducibili

trasferibili

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2° step Costruzione di una seconda griglia più approfondita e mirata: schema generale

Dati compilatore e intervistatore

1. Caratteristiche generali richieste alle BP

2. Qualità della struttura del progetto dell’intervento proposto

3. Aspetti specifici relativi alle 4 aree di Guadagnare Salute

Attribuzione di score per domanda a seconda siano:

Attività con forte evidence

Attività con evidence sufficiente

Attività con debole evidence

Interventi bi o plurifattoriali

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3° step visita dei valutatori alle esperienze che presentano un punteggio più elevato mirata alla verifica e valutazione in loco

4° step attribuzione premio alle due esperienze validate in migliori per ciascuna Regione

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Comunità di PraticaSono gruppi di personegruppi di persone che condividono un interesse di lavorointeresse di lavoro, un insieme di problemiinsieme di problemi, una passione passione rispetto ad una tematicauna tematica e che

approfondiscono la loro conoscenzaconoscenza ed un’esperienza esperienza in quest’area mediante:

• Interazioni tra pari

• Apprendimento mutuato e reciproco

• Riflessione su temi di interesse comune

• Scambio di conoscenze che da “tacite” diventano “esplicite”

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Obiettivi CdP

Rafforzare la cultura della prevenzione e dell’azione integrata sul territorio

Fornire strumenti, metodi, approcci e sostegno ai partecipanti

Rafforzare le loro conoscenze e verificare e confrontare le proprie esperienze

Utilizzare le esperienze migliori di formazione prodotte dalle Regioni

Fare rete

Superare l’isolamento