Corso Di Idraulica

298
A. Introduzione Notazioni e formule impiegate Grandezze e unità di misura Analisi dimensionale Equazione di stato A0

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Idraulica

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A. Introduzione

Notazioni e formule impiegate

Grandezze e unità di misura

Analisi dimensionale

Equazione di stato

A0

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A1. Calcolo vettorialeCampo scalare : b(x,y,z,t) = b(x, t)

Campo vettoriale : b(x, t) = bx(x, t) i + by(x, t) j + bz(x, t) k ; b bx by bz ;

bi componenti; Esempio: velocità

Componente normale del campo : bn(x, t) = nx bx(x, t) + ny by(x, t) + nz bz(x, t) ;

n = nx i + ny j + nz k = versore normale

Tensore BZZZYZX

YZYYYX

XZXYXX

BBB

BBB

BBB

Quando risulta Bik = c ik

ik

100

010

001

il tensore è isotropo.A1

Page 3: Corso Di Idraulica

I100

010

001

|b| = b kb

k

2

1

3

= xb yb zb2 2 2

b c = k kb

k

c xb xc yb yc zb zc

1

3Prodotto scalare di vettori:

Prodotto vettoriale:

bc = bc)(i)(i)(i

iii

xyyxzzxxzyyzzyx

zyx

zyx

zyx

cbcbcbcbcbcb

ccc

bbb

A2

Page 4: Corso Di Idraulica

zz

yy

xx iii

bz

b

y

b

x

b

x

bgradb zyx

kkk

iiii3

1

bb3

1

z

b

y

b

x

b

x

bdiv zyx

k

kk

biii

iii

b

y

b

x

b

x

b

z

b

z

b

y

b

bbb

zyxrot xy

zzx

yyz

x

zyx

zyx

Biii

iib

B3

1

3

1

z

B

y

B

x

B

z

B

y

B

x

B

z

B

y

B

x

B

x

B

xdiv

zzyzxzz

zyyyxyy

zxyxxxx

i

ikkk

k

kk

A3

Page 5: Corso Di Idraulica

xxB xyB xzB

yxB yyB yzB

zxB zyB zzB

x y z[(div B)x (div B)y (div B)z] =

Sempre nell’ipotesi che i campi siano di classe C1, valgono le relazioni:

grad(cb) = c grad b + (grad c)bdiv (cb) = c div b + (grad c)•brot (cb) = c rot b + (grad c) b

ossia:

(cb) = cb + (c)b (cb) = c b + (c) b(cb) = cb + (c)b

A4

Page 6: Corso Di Idraulica

Se poi i campi sono di classe C2, si ha:

rot grad b = b = 0div rot b = (b) = 0

e si può impiegare il laplaciano, definito come:

2b

b

kxk

b

x

b

y

b

z

2

21

3 2

2

2

2

2

2

k

1

3ik

2bk = ix2bx + iy

2by + iz2bz

2b

Si vede subito che è

2b = div grad b = b

2b = grad div b – rot rot b =( b) - (b)

A5

Page 7: Corso Di Idraulica

Teorema di Gauss:

dAA

nibdVV xi

b

A (superficie)z

n

V

Teorema del gradiente: y

x

V A

dAbdVbgrad n

Teorema della divergenza:

AdAdV

Vdiv nbb

Formula di Kelvin:

A L

dxdArot bbn

A6

Page 8: Corso Di Idraulica

A2. Grandezze e unità di misura

Misura di una grandezza : rapporto tra essa ed un’altra della stessa specie scelta come unità

GRANDEZZE FONDAMENTALI GRANDEZZE DERIVATE

L Lunghezza

T Tempo

M Massa

Temperatura

Meccanica dei Continui Fluidi Classica

Nella pratica per una generica grandezza G:

][][

MTLG

( ANALISI DIMENSIONALE )

A7

Page 9: Corso Di Idraulica

Eq. fondamentale della dinamica:

dt

vdmamF

E le dimensioni di :F

][][ 2 MLTF

Altri esempi :

Area L2 m2

Volume L3 m3

Velocità LT-1 m/s

Portata volumica L3T-1 m3/s

Forza MLT-2 Kg x m/s2 = Newton

Tensione ML-1T-2 Kg/m/s = N/m2 = Pa

Lavoro ML+2T-2 Kg x m2/s2 = N x m = Joule

Potenza ML+2T-3 Kg x M2/s3 = Joule/s = Watt

Nel sistema tecnico la forza è grandezza fondamentaleA8

Page 10: Corso Di Idraulica

A3. Analisi dimensionale

È possibile esprimere le grandezze che intervengono nei fenomeni meccanici mediante tre sole di esseassunte come fondamentali, per esempio la Massa M, la Lunghezza L e il Tempo T (sono le grandezzefondamentali usate per il sistema internazionale delle unità di misura).

Se prendiamo ad esempio una velocità, essa è rappresentata dal rapporto tra una lunghezza e un tempo;scriveremo allora

][][ 1 LTV

e chiameremo questa uguaglianza l’equazione dimensionale della velocità, dicendo che la velocità hale dimensioni LT-1. Analogamente, se consideriamo una forza, essa per la legge di Newton è data dalprodotto di una massa per una accelerazione che a sua volta è una velocità divisa per un tempo;scriveremo allora

][][ 2 MLTF

A9

Page 11: Corso Di Idraulica

Il rapporto tra due grandezze aventi le stesse dimensioni si chiama Numero Puro e il suo valore nondipende dalle unità di misura usate: per esempio il rapporto tra una circonferenza e il suo diametro è ilnumero il cui valore non dipende dalla unità di misura delle lunghezze che si adotta.

L’equazione dimensionale di un numero puro N è evidentemente

][][ 000 TLMN

Tre grandezze A, B e C si dicono dimensionalmente indipendenti se è possibile scrivere con esse l’equazione dimensionale di un numero puro soltanto con esponenti tutti nulli, cioè

][ CBA è un numero puro solo quando = = = 0

Ad esempio la Velocità V, la Lunghezza L e il Tempo T non sono dimensionalmente indipendentiperché [VL-1T] è evidentemente un numero puro.

Date tre grandezze dimensionalmente indipendenti è possibile scrivere l’equazione dimensionale perqualsiasi altra grandezza, usando queste come fondamentali

A10

Page 12: Corso Di Idraulica

IL TEOREMA FONDAMENTALE DELLA ANALISI DIMENSIONALE (TEOREMA DI IL TEOREMA FONDAMENTALE DELLA ANALISI DIMENSIONALE (TEOREMA DI BUCKINGAM O TEOREMA II)BUCKINGAM O TEOREMA II)

Si consideri una grandezza G la cui equazione dimensionale sia ][][

TLMG e sia

),...,,,,( 4321 NQQQQQFG

dove le Qk (k = 1, 2,…, N) sono grandezze aventi le equazioni dimensionali

][][][ KKK TLMQQ kk

si supponga che tra le Qk vene siano tre dimensionalmente indipendenti, per esempio Q1, Q2 e Q3;assunte queste come fondamentali, potremo scrivere

][][ 321cba QQQG e per k = 4, 5,…, N][][ 321

KKK cba

K QQQQ

si potrà quindi scrivere

NNN cba

N

cba

cba

QQQ

Q

QQQ

QQQQQQQG

321321

4321321 ,...,,,,

444

e anche

NNN cba

N

cbacba QQQ

Q

QQQ

QQQQ

QQQ

G

321321

4321

321

,...,,,,444

A11

Page 13: Corso Di Idraulica

Il primo membro di questa espressione è un numero puro e quindi il suo valore numerico nondipende dalla unità di misura prescelta per le grandezze Q1,Q2 e Q3; se cambiamo l’unità di misuradi Q1 e quindi il valore numerico che figura all’interno della funzione , il primo membro non cambia: la funzione allora non dipende da Q1; lo stesso vale per Q2 e Q3.

Potremo quindi scrivere che risulta

NNN cba

N

cba

cba

QQQ

Q

QQQ

QQQQG

321321

4321 ,...,

444

La G è quindi esprimibile come funzione non più di N ma soltanto di N-3 variabili.

Questo può portare notevoli semplificazioni soprattutto se la funzione deve essere determinatasperimentalmente.

A12

Page 14: Corso Di Idraulica

Per esempio si supponga di dover determinare il periodo T0 di oscillazione di un pendolo costituito da un filo di lunghezza l a cui è appesa una massa puntiforme m che parte con una deviazione inizialedalla verticale 0, che oscilla nel campo della gravità; supponendo non influenti altre grandezze(elasticità del filo, dimensioni della massa m, resistenza dell’aria, ecc.) potremo scrivere

),,,( 00 gmlFT

l, m e g sono dimensionalmente indipendenti; 0 è un angolo quindi un numero puro; è immediatoverificare che risulta

][][ 2

1

2

1

0

glT

e quindi per il teorema II

)(1

00

gT

Se si fosse dovuta determinare sperimentalmente la F che dipende da quattro parametri,assegnando 10 diversi valori a ciascun parametro si sarebbero dovute eseguire 104 esperimenti.

Se invece di deve determinare la che dipende da un solo parametro, è sufficiente eseguire 10esperimenti

A13

Page 15: Corso Di Idraulica

A4. Equazioni di stato

La densità e il peso specifico di un fluido sono funzioni sia della pressione p che della temperatura t. Illegame

= ( p,t )

fra le tre grandezze viene detto equazione caratteristica o equazione di stato del fluido in esame. Si tratta spesso di legami molto complessi che portano a scegliere equazioni dotate di forma analiticasufficientemente maneggevole, ma che rappresentano i fatti solamente in campi limitati di escursionedelle variabili.Esempio : Equazione di stato dei gas perfetti

Tp

P pressione assoluta, T temperatura assoluta (°K), R costante dei gas perfetti il cui valore nel sistema pratico di misura è:

KmM

/848

con M peso molecolare del gas considerato

A14

Page 16: Corso Di Idraulica

B. Proprietà dei fluidi

I fluidi come sistemi continui

Sforzi nei sistemi continui

Densità e peso specifico

Comprimibilità

Legame sforzi-deformazioni

Viscosità

Tensione superficiale

Fenomeni di capillarità

B0

Page 17: Corso Di Idraulica

Sistemi continui - Sforzi nei sistemi continui

Particella fluida: volume

piccolo contenente un elevato

numero di molecole, cui sono

associate le grandezze fisiche

Sistemi continui : sistemi cui sono associabili proprietà caratteristiche variabili con continuità da punto a punto

Sforzi nei sistemi continui : nello studio dei sistemi continui si possono distinguere due tipi di forze

forze di massa Fm (tipicamente la forza di gravità)

forze di superficie Fs (le forze che vengono esercitate su una qualsiasi parte del sistema attraverso la sua

superficie di contorno)

Un sistema continuo è in equilibrio quandosistema in eq.

0FF sm

Per mantenere il sistema in eq. bisogna trasmettere

alla superficie di separazione un complesso di forze

tale per cui l’equilibrio sia ancora verificato.dA

d

n0dA dA

dlim

sforzo unitario

per ogni areola di superficie dA agisce una forza d

B1

Page 18: Corso Di Idraulica

22 m

N

L

Fn

sforzo unitario:n

n

dAd nspinta elementare su dA: NFdcon

Sull’intera superficie di separazione

per l’equilibrio dovrà agire una forza pari a : dAA

n

n è, in generale, comunque orientato rispetto a dAe dipende : dal dal punto di applicazione

dalla giacitura di dAil pedice n indica il versore della normale alla superficie dA

componente normale variazioni di volume

componente tangenziale variazioni di forma

tzyxf ,,,

tzyxf ,,,

In generale per i fluidi si devono distinguere 2 situazioni

fluidi in quiete fluidi in moto

0zf

Nota: in generale la componente normale può essere di compressione o di trazione.

La maggior parte dei fluidi in condizioni usuali non sopporta sforzi normali di trazione,

di norma in meccanica dei fluidi si fa sempre riferimento a sforzi normali di compressione. B2

Page 19: Corso Di Idraulica

Densità - Peso specifico

33

/ mKgL

MDensità : massa contenuta nell’unità di volume

g3

3/ mN

L

FPeso specifico : peso dell’unità di volume

Densità e peso specifico sono funzioni

della pressione e della temperatura.Eq. di stato di un fluido: ,p

Liquidi :

30

30

320

/9806

/10000

:

1

mN

mkgC

dove

cbaAcqua

0° < < 40°

,pGas :

TRp

Eq. di stato dei gas perfetti: con p (N/m2) e T (°K) pressione e temperatura assolute

R costante dei gas perfetti

B3

Page 20: Corso Di Idraulica

Comprimibilità

Comprimibilità : proprietà di un fluido di modificare il proprio volume (e quindi la propria densità)al variare della pressione alla quale esso è assoggettato

B4

W

p Per la conservazione della massa:

0

cos

dWdW

tWd

W

dW

dpd ( )

dall’esperienza +

definizione di modulo

elastico :

dpWdW

Liquidi : per molti problemi pratici = cost.

acqua =10°C) = 2.03 E+9 N/m2modulo di elasticità a compressionecubica [F/L2] (N/m2) = (Pa)

Gas : vale eq. di stato gas perfetti; = n·p con 1 n 1.67 (isoterma, adiabatica)

aria 9.806 E+4 1 E+5 N/m2

Malgrado i gas siano per definizione molto comprimibili il loro moto può essere studiato con l’ipotesi

di = cost. tutte le volte che non si ha una forte variazione di pressione e quindi di densità.

Page 21: Corso Di Idraulica

Viscosità

Viscosità : coefficiente fenomenologico che esprime il legame tra sforzi tangenziali e velocità di deformazione: si manifesta quando il fluido è in moto

V F Esperienza ideale

• Piastra di area A in moto a velocità V per effetto forza F• F è la forza tangenziale necessaria a mantenere in moto la

piastra superiorey

y

V

y

V

A

F

y

V

A

F

(y)

V = 0

sforzo tangenziale per y 0 passando a dimensioni infinitesime

dn

dvLEGGE di NEWTON dove n è la direzione perpendicolare al moto

,, non dipende dallo stato di sforzo [ML-1T-1] Viscosità dinamica

Liquidi ad esempio per l’acqua :12

0 1 ba

0= (0°C)= 1.773 E-5 [N·s/m2]

0= (0°C)= 1 ·E-6 [m2/s]= viscosità cinematica ][ 12TL

B5

Page 22: Corso Di Idraulica

Lo sforzo tangenziale si può legare alla deformazione angolare d della massa fluida

dn

(u + du) dt

dt

d

dn

dudt

dn

dud

u dt

FLUIDI NON NEWTONIANI

dt

dfEq. Reologica per fluidi con caratteristiche reologiche indipendenti dal tempo

dt

d

arctgNew

toniani

Dilatanti

tcos cost. Legge di Newton

Bingham (fanghi,

Pseudoplasti

ci(a

ltri polim

ervernici)

i)

B6

Page 23: Corso Di Idraulica

Tensione superficiale

La superficie di separazione un liquido e un altro fluido non miscibile si comporta come se fosse una

membrana elastica in stato di uniforme tensione: si definisce tensione superficiale questa proprietà.

La tensione superficiale è dovuta alle forze di attrazione molecolare non bilanciate

acqua

S = S (natura dei fluidi a contatto; [N/m]

S

r

Sppp ei

Componendo le forze derivanti dalla tensione superficiale e

considerando la risultante delle pressioni

S·l S·l

2·S·l ·sen /2

22

22 senlSplsenr

pe= p1 r•

p1 •

p2

• pe< p2 r=finito

In generale su una superficie qualunque : Eq. di LAPLACE

21

11

rrSp con r1 e r2 raggi orincipali di curvatura

pi

pe

S·lS·l

IP: tratto di superficie

cilindrica di raggio r e

profondità l

r

proiezione sul

piano orizzontale

B7

Page 24: Corso Di Idraulica

contatto liquido-solido-gas : Fenomeni di capillarità

la superficie di separazione liquido-gas, quando un liquido viene a contatto di una superficie solida, forma con

quest’ultima un angolo di contatto = 0° che dipende dalla natura dei tre elementi a contatto.

è sempre colpa delle forze di attrazione molecolare

< 90°

d

h

d

> 90°

h

Mercurio

r2h

rS

r2 h = r S cos

Hp: menisco assimilabile ad una

superficie sferica allora noti

p ; S ;

h = pr = d / (2 cos

dall’eq. di LAPLACE

d

Sh

cos4Acqua

equilibrio verticale:

B8

Page 25: Corso Di Idraulica

Esempi:Perché i laghi ghiacciano solo in superficie?I laghi gelano prima di tutto in superficie perché in inverno lo strato d'acqua superficiale si raffredda e, diventando più denso dello strato inferiore, scende sul fondo.Questo processo continua finché la temperatura dell'intera massa d'acqua non ha raggiunto la temperatura di 4°C : oltre questo punto il raffreddamento dello strato superficiale rende quest'ultimo meno denso di quelliinferiori ( appunto perché tra 0 e 4 °C la densità dell'acqua diminuisce ), perciò lo strato superficiale rimanefermo galleggiando sulla sommità del lago.Questo strato superficiale finisce per congelare diventando una lastra solida di ghiaccio mentre il resto dell'acqua del lago rimane a 4 °C. Il ghiaccio formatosi impedisce la perdita di calore del lago ed ogni altraperdita di calore causa soltanto un ispessimento della lastra senza perturbare gli strati più profondi che rimangono alla temperatura costante di 4 °C : le forme di vita che popolano il fondo del lago possono quindi sopravvivere.

Determinare il diametro che deve avere un tubo in vetro per avere una risalita capillare di 1.0 mm quando viene immerso in acqua a 20°.

= 9.789 [kN/m2] ; 0° ; S = 0.0728 [N/m]

Imponendo l’equilibrio verticale all’ipotetico volume di liquido all’interno del tubo si ottiene: r2h

rS

r2 h = r S r =2 S/(h D = 2.97 cm

Un olio rubrificante è posto tra due piatti piani e paralleli. Un piatto è fisso, l’altro si muove con velocità v = 3 m/s.Nota la distanza tra i due piatti h = 2.6 cm , determinare lo sforzo di taglio nel rubrificante. olio= 0.26 [kg/(m s)]

= dv/dn Ip. sforzo costante = v/h = 0.26 [kg/(m s)] *3 [m/s] / 0.026 [m] = 30 [kg/(m s2)] =30 [N/m2] = 30 [Pa]

nota: anche se si tratta di olio a viscosità elevata, lo sforzo di taglio è piuttosto modesto. La pressione atmosferica è 101.325 [Pa], più di 3000 volte più piccolo.

B9

Page 26: Corso Di Idraulica

C. Statica dei fluidi

Eq. indefinita della statica dei fluidi

Legge di Stevin - Distribuzione idrostatica delle pressioni

Pressioni relative ed assolute - Piano dei carichi idrostatici

Spinte idrostatiche su superfici piane

Equazione globale equilibrio statico

Spinte idrostatiche su superfici curve

Galleggianti

Fluidi piccolo peso specifico

Equazione Mariotte

C0

Page 27: Corso Di Idraulica

Pressione in un fluido in quiete

Non c’è moto relativo tra particelle adiacenti 0

Obiettivo: studiare il campo di pressione, p(x, y, z) nel fluido e gli effetti di p su superfici immerse.

Variazione della pressione in un punto con l’orientamento di un piano passante per il punto stesso - F = m a

zx

y

py x z

pz x y

ps x s

s

x y z

2

y

x

zLungo le direzioni z ed y

Dalla geometria:

y = s cos ; z = s sin

py – ps = ay ( y/2)

pz – ps = ( az + ) ( z/2)

Prendendo il limite per x, y, z 0 (mantenendo fisso ) py = ps; pz = ps py = pz = ps

La pressione in un punto di un fluido in quiete (o in moto) è indipendente dalla direzione finché gli sforzi tangenziali sono identicamente nulli.

C1

Page 28: Corso Di Idraulica

z

x

y

j

Equazione indefinita della statica dei fluidi

Forze di superficie risultanti in direzione x, z

Forza di superficie totale

pz

p

y

p

x

pkji

p = f

zxyy

ppzxpFy

zyxy

pFy

zyxx

pFx

zyxz

pFz

zxyy

pp

yxp

yxzz

pp

Campo di forze specifiche di massa f [F/M]

Espansione di p in serie di Taylorzxp

Bilancio di forze di massa e di superficie

Forza di superficie risultante in direzione yf x y z

k

i

Gradiente di pressione

(grad p o p)

F = ma = 0Seconda legge di Newton

F = Fs + f = 0

- p dxdydz + f dxdydz = 0

C2

Page 29: Corso Di Idraulica

Equazione globale dell’equilibrio staticoEquazione globale dell’equilibrio statico

Integrando l’equazione indefinita su un volume dicontrollo finito V di superficie A e applicando il lemma di GreenV

A

A

n pW

gradf dV p ndAdV

A

G + = 0

Risultante delle spinte elementari pn sugli elementini della superficie di contorno

Risultante delle forze di massa su W

L’equazione esprime l’equilibrio tra le forze di massa applicate ad un volume finito e le forze di superifice che agiscono sul contorno dello stesso

C3

Page 30: Corso Di Idraulica

Legge di Stevin

p + k = 01) In un fluido pesante = sottoposto sola azione gravità f = – gk

z

p0

y

p

x

povvero per componenti

La pressione decresce muovendoci verso l’alto in un fluido in quiete.

La legge di distribuzione delle pressioni nel fluido in quiete è determinata dalla soluzione delle1. Equazione indefinita p + k = 0

2. Equazione di stato = (p, temperatura)

3. Condizioni al contorno forniscono la soluzione particolare

2) = costante (z + p/ ; z + p / = costante

z + p / = quota piezometrica o carico piezometrico LEGGE DI STEVIN

quota geodetica altezza piezometricaC4

Page 31: Corso Di Idraulica

Distribuzione idrostatica delle pressioni

Dati due punti qualunque 1 e 2, di quota z1 e z2

rispetto a un riferimento

p2 – p1 = – (z2 – z1) p1 – p2 = (z2 – z1)

Superficie libera, atmosfera ( p = patm )

x

z

y

z2

z1

h = z2 – z1

p2

p1

La pressione varia linearmente con la profondità

Distribuzione idrostatica delle pressioni

p1 – p2 = h; p1 = h + p2

Se p = costante (superfici isobariche) z = costante Le superfici

isobariche sono dei piani orizzontali

La pressione aumenta col diminuire della quota Esiste piano orizzontale a quota z0 nel quale la pressione si annulla = piano dei carichi idrostatici assoluto

C5

Page 32: Corso Di Idraulica

Piano dei carichi idrostatici assoluto

p.c.i. assoluto (superficie libera del liquido)

Vuoto; p = 0

A

zA

z0

hA

p

pA

z = 0

La pressione in un punto A ad una profondità hA rispetto al p.c.i. è pA = hA

C6

Page 33: Corso Di Idraulica

Pressioni relative ed assolute – Piano dei carichi idrostatici relativi

La pressione vista sinora si indica come pressione assoluta pass = p*

Nei problemi applicativi, con recipienti in atmosfera, si utilizza la pressione relativa prel = pass – patmcon patm = pressione atmosferica; prel può anche essere negativa, pass no !

Si definisce allora il p.c.i. relativo come quel piano su cui si annulla la pressione relativa; per recipienti a pelo libero, esso concide con la superficie libera

p.c.i. Assoluto; z0 = zM + p*M /

p.c.i. Relativo; za = zM + pM /

= zM + (p*M - patm ) /

z = 0

patm / h* = p*M /

hM

zMza z0

Il p.c.i. assoluto e relativo sono utili per trovare la p nei punti della massa fluida considerata

pM = (za – zM) = h p*M = (z0 – zM) = h*

patm= 101.330 Pa 10.33 m (altezza piezometrica della pressione atmosferica in m di colonnad’acqua)

C7

Page 34: Corso Di Idraulica

Piani dei carichi idrostatici assoluti e relativi

Vuoto; p* = 0

patm

z = 0

M

zM

hMz0

za

p

p*M

pM

patm

p.c.i. relativo

p.c.i. assoluto (superficie libera del liquido)

C8

Page 35: Corso Di Idraulica

A B

h

La pressione in un punto non dipende dalla forma del recipiente che contiene il fluido

F1 = p A1 F2 = p A2

Trasmissione della pressione fluida(torchio idraulico)

Una piccola forza può originare una forza più grande

p = F1 /A1 = F2 /A2

C9

Page 36: Corso Di Idraulica

MISURA DELLA PRESSIONEMISURA DELLA PRESSIONE

• M

h

p.c.i.Piezometro: consente di visualizare la quota del p.c.i.

pM = h

2 h’ = pA = 1 h1

h’ =2

1 h1

1

2

A arctan 2h’

arctan 1Aria (p = 0) p.c.i.(1)

h1 p.c.i.(2)

h2

C10

Page 37: Corso Di Idraulica

p.c.i.Manometro SempliceManometro Semplice

hp.c.i.

M N’

N

M

M M > pM = pN + M

MM hp

N’ N

M

p.c.i.M

M > pN =0 = pN’

MpM = M

hMM h

p

p.c.i.

C11

Page 38: Corso Di Idraulica

Manometro Differenziale Manometro Differenziale 1/21/2

pN = h

pM = (h – – )

pN = pM + M

M

M >

h –h

N

M

p.c.i.M

h

(h – )

arctgM

arctg

(h – – ) + M = h

C12

Page 39: Corso Di Idraulica

Manometro Differenziale Manometro Differenziale 2/22/2

M >

h –h

N

M

p.c.i.M

A

B

p.c.i.1

p.c.i.2

arctg2

arctg1

arctgM

2

12

2

2 hM

C13

Page 40: Corso Di Idraulica

Spinta Idrostatica su Superficie PianaSpinta Idrostatica su Superficie Piana

SR = p A ; p = h

Spinta superficie;

Spinta applicata nel baricentro

H

p

SR

p = patm

Superficie orizzontale

dA

dS

A

h

p.c.i.

ARRR ShdAS nS;

Spinta superficie (larga L);

Spinta appl. nel centro di spinta baricentro

Superficie verticale

H

SR

p = patm

h2H/3

A

H

GR ApHLHLHhLdhhdAS0

2 22

Spinta su superficie infinitesima dS = pndA = hdAn

Spinta su superficie finita

C14

Page 41: Corso Di Idraulica

Spinta Idrostatica su Superficie Piana Inclinata Spinta Idrostatica su Superficie Piana Inclinata (1)(1)

Modulo della spinta

yG

y

S

dShG

h

O

yCx

y

xGxC

x

G

C A

dA

p.c.i. Linea di sponda

AhAy

ydAdAyhdAS

ShdAdApd

GG

AAA

AAA

sen

sensen

nnnSS

SR = pG A

Punto di applicazione della spinta

M

I

Ay

I

Ay

I

S

Iy

dAyIIdAy

dAyhydApydASy

x

G

x

G

xxC

Axx

A

AAAC

sen

sensen

;sensen

sen

22

2

Ix: momento d’inerzia dell’area A rispetto all’asse x, formato dall’intersezione tra il piano contenente la superficie e la superficie libera

C15

Page 42: Corso Di Idraulica

Spinta Idrostatica su Superficie Piana Inclinata Spinta Idrostatica su Superficie Piana Inclinata (2)(2)

yG

y

S

dShG

h

O

yCx

y

xGxC

x

G

C A

dA

p.c.i. Linea di spondaPunto di applicazione della spinta

M

I

Ay

I

Ay

I

S

Ix

xydAIIxydA

dAxyhxdApxdASx

xy

G

xy

G

xyxy

C

Axyxy

A

AAAC

sen

sensen

;sensen

sen

Ixy: momento centrifugo dell’area Arispetto agli assi x e y

Le espressioni precedenti si trasformano ricordando che

Ix = IxG + A y2G, con IxG: momento d’inerzia dell’area rispetto un asse passante per il suo

baricentro G e parallelo all’asse x; analogamente Ixy = IxyG + A y2G, con IxyG: momento

centrifugo dell’area rispetto un asse passante per il suo baricentro G e parallelo all’asse x

M

Ixx

xyG

GCM

Iyy xG

GC

C16

Page 43: Corso Di Idraulica

b/2

b/2 s

S

B

C

A

h

Paratoia rettangolare verticale alta b e larga L incernierata in C.Determinare il modulo della spinta S sulla paratoia e il suo momento M rispetto C, nell’ipotesi che l’acqua a monte della paratoia abbiauna profondità h = 2b sulla cerniera stessa..

AhApS GG

2

12222

3

0

bABLb

Lbb

M

Ibbs

Spinta

braccio

sSM Momento

ESEMPI

A

C

B

L

H

Determinare la più piccola lunghezza L della base AB in modo che l’elemento non si ribalti e l’angolo per cui la lunghezza è minima.Affinché la struttura non si ribalti la spinta complessiva sull’elemento ABC deve passare al limite per B, ossia che sia nullo il momento rispetto B delle spinte su AB e BC.(Si considera un elemento di larghezza unitaria)

HLSAB2

1 21

2HL

LSM AB

sen

HHSBC 2

12

3

2 61

sen

HbraccioSM BC

21 MMsen

HL

3L è min per sen max ossia per = /2

C17

Page 44: Corso Di Idraulica

Spinte su superfici Spinte su superfici curve 1/4curve 1/4

In genere non riconducibile ad un’unica forza (2 forze: 1 orizzontale, 1 verticale)

A

dA

dAx

p

x

y

Ax

CPSx

z

dS = p n dA

dSx = p (cos [nx] dA) = p dAx

dSy = p (cos [ny] dA) = p dAy

dSz = p (cos [nz] dA) = p dAz

(ha per normale l’asse x)z

xox

A

x

A

x

A

xx AhdAhdApdSS

xxx

La superficie Ax è piana

h0x è il baricentro di Ax pianay

yoy

A

y

A

y

A

yy AhdAhdApdSS

yyy

1. Proiezione Ax, Ay

h0 = p0 baricentro

3. Applicata (Sx, Sy) nel centro di spintaC18

Page 45: Corso Di Idraulica

Spinte su superfici Spinte su superfici curve 2/4curve 2/4

Sz

Az

WdWdAhdApdSS

zzzz AA

zz

A

z

A

zz

1. Peso cilindro con generatici verticali poggiante sulla curva che forma il contorno di A

2. Applicata nel baricentro del cilindro

Sx, Sy non complanari - Sistema equivalente

Soriz. = ; Svert. = Sz

Svert. non passa più per il baricentro del volume della colonna sovrastante, a meno che Sx e Sy siano complanari (coppia = 0)

In generale si calcola così: Sx in Cx, Sy in Cy, Sz nelbaricentro di W.

22yx SS

C19

Page 46: Corso Di Idraulica

Spinte su superfici Spinte su superfici curve 3/4 : curve 3/4 : uso equazione globale dell’equilibrio staticouso equazione globale dell’equilibrio statico

C

A

(baricentro)

O

G

A

1

B

O

S= 0

B

2C C

B0

Si isola un volume finito W (volume di controllo): la sua scelta dipende dal tipo di problema che si affronta

G + = 0

G + 1 + 2 + 0 = 0 S = 0 = G + 1 + 2

La forza incognita (spinta su superficie curva) è determinata in funzione di forze note (peso e spinte su superfici piane)

C20

Page 47: Corso Di Idraulica

Spinte su superfici Spinte su superfici curve 4/4curve 4/4

p.c.i.

G + 0 + 1 = 0

S = 0 = – 1 – G

1 = h0 A (applicata nel centro di spinta)

G = W (peso; applicato nel baricentro)

h0

II )I )

1

1

0 V

- GI) Sup. concava:

S = – 0 = G + 1V

0

GII) Sup. convessa: riempio V di fluido

S = 0 = – G – 1

G

0 C21

Page 48: Corso Di Idraulica

Corpi immersi Corpi immersi oo galleggiantigalleggianti

G

S

G + = 0; = S;S = spinta liquido sul corpo;

S = -G

Un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l’alto pari al peso di un volume di liquido uguale a quello del corpo immerso; esso passa per il baricentro del volume di fluido (PRINCIPIO DI ARCHIMEDE).

G > S corpo affonda;

G = S eq. indifferente;

G < S corpo si innalza; GALLEGGIANTI (parzialmente immersi)

Caso della nave :

B = baricentro nave;

V = volume di carena;

C = centro di carena(baricentro di V)

C22

GVS

Applicata nel baricentro del volume immerso (CENTRO DI CARENA)

L’equilibrio è stabile per traslazioni verticali

G

B

C

S

V

Page 49: Corso Di Idraulica

EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE ATTORNO ASSE ORIZZONTALE

G = baricentro; C = centro di carena; C’ = centro di carena in posizione sbandata; M = metacentro = intersezione della verticale per C’ con GC

MG

C C’G C

MS

PS

C

M

G

P

C’

a) G sotto C; equilibrio sempre stabile (STABILITA’ DI PESO)Momento stabilizzante

b) G C; equilibrio sempre stabileMomento stabilizzante

c) G sopra CMomento stabilizzate

senGCMCVMssenGCMCVMs senMCVM s

Equilibrio stabile se

Equilibrio indifferente se

Equilibrio instabile se

GCMC

Per piccoli sbandamenti (sen tg ) si dimostra che

con J momento d’inerzia della superficie di

galleggiamento rispetto all’asse di rotazione scelto e V volume di carena.V

JMC

GCMC

GCMC

C23

Page 50: Corso Di Idraulica

Fluidi di Fluidi di piccolo peso piccolo peso specificospecifico,,

Anche fluidi sottoposti ad elevate pressioni in piccoli contenitori

1. Gas (modeste altezze); nei gas p costante

Aria 20 ºC

pA = 9.806 N/cm2 9.8 x 104 N/m2 [Pa]

= 23.24 N/m3 cost.

pB = pA + x 5 = pA + 116 (pB – pA) / pB x 100 1.2 ‰

D=

5 m

B

A

Spinta su superficie piana Spinta su superficie curva

S = p A

S A

p

Ax

pSx

SdSx = p dA cos = p dAx

Sx = p Ax

Sy = p Ay

Sz = p Az

C24

Page 51: Corso Di Idraulica

2 dT = S

S = p D dL

dT = e dL

e = dT / dL

Formula di Mariotte

dL

D ee

dT

p e

pD

2

2. Liquidi con p elevate

Come nei gas, p cost

dT

C25

Page 52: Corso Di Idraulica

D. Cinematica dei fluidi

Velocità

Approccio Euleriano e Lagrangiano

Accelerazione

Elementi caratteristici del moto

Tipi di movimento

D0

Page 53: Corso Di Idraulica

VELOCITA’; APPROCCIO LAGRANGIANO ED EULERIANO

Vettore velocità: v = v (x, t) = dx/dt; v (v1, v2, v3), vi = dxi /dt

tsvv

Dt

D

dt

d

Punto di vista Lagrangiano: il moto delfluido è descritto seguendo l’andamento della singola particella fluida, descrivendone le caratteristiche in funzione dello spostamento e del tempo; la relativa derivata è la derivata totale, o sostanziale, rispetto al tempo

s1, t1 s2, t2

t,xvv

Punto di vista Euleriano: il moto del fluidoè descritto descrivendo l’andamento delle variabili caratteristiche in punti fissi nello spazio al variare del tempo; la relativa derivata è la derivata parziale rispetto altempo

t

Volumefisso di controllo

D1

Page 54: Corso Di Idraulica

ACCELERAZIONE

Che relazione esiste tra i due punti di vista ? Esprimendo l’accelerazione nei due modi

Lagrangiano

a =dt

ttztytxd ,,,v

33

22

11

3

3

2

2

1

1

,,,x

vx

vx

vdtdt

dx

xdt

dx

xdt

dx

xdtdt

ttztytxd vvvvvvvvvEuleriano: per la regola di derivazione delle funzioni composte

a =

Derivata parziale (locale) Accelerazione convettiva

D2

Page 55: Corso Di Idraulica

ELEMENTI DEL MOTO

Traiettoria:curva luogo dei punti successivamente occupati da particella in moto

Linea di corrente: curva tangente al vettore velocità in ogni punto

Linee di emissione: curva luogo dei punti occupati da tutte le particelle transitate inprecedenza per punto prefissato

Traiettorie

t2t1

Linee di corrente

Traiettorie e linee di corrente coincidono permoto indipendente dal tempo

s

v

D3

Page 56: Corso Di Idraulica

TIPI DI MOVIMENTO

Esame vettore velocità: v = v (x, t)

Moto permanente: v = v (x); non dipende dal tempo;

Moto uniforme: v = cost; non dipende né dal tempo né dallo spazio

Moto vario (caso generale); v = v (x, t)

Moti piani: v1 = v1(x1, x2, t), v2 = v2(x1, x2, t), v3 = 0

00,dt

dG

t

GG

D4

Page 57: Corso Di Idraulica

E. Equazioni fondamentali della Dinamica dei fluidi

Problemi affrontati ed approccio

Equazione indefinita di continuità

Equazione globale di continuità

Portata volumetrica

Equazione indefinita di equilibrio dinamico

Equazione globale di equilibrio dinamico

Spinte dinamiche: esempi

E0

Page 58: Corso Di Idraulica

Problemi affrontati ed approccio

Temi: bilancio di massa e prima legge della dinamica (bilancio di quantità di moto) secondo

1) APPROCCIO LAGRANGIANO (esame comportamento singola particella fluida)

2) APPROCCIO EULERIANO (esame comportamento fluido entro volume di controllo fisso)

2.1) VOLUME INFINITESIMO APPROCCIO LOCALE forma indefinita (differenziale)

2.2) VOLUME FINITO APPROCCIO GLOBALE forma globale (integrale)

BILANCIO DI MASSA, APPROCCIO LAGRANGIANO

BILANCIO DI MASSA, APPROCCIO EULERIANO

Vue dmdmdm

Nell’intervallo dt

dme = massa entrante

dmu = massa uscente

dmV = massa accumulatain V

dme

dmu

V

(EQ. CARDINALE CONTINUITÀ)

t0

t0+dt

0)()( 00 dVdt

d

dt

dmdttmtm

E1

Page 59: Corso Di Idraulica

Equazione indefinita di continuità (Bilancio di massa Euleriano, forma locale)

dx3

dx1

dx2

2v

33

33 dx

x

vv

1v

1

1

11 dx

x

vv

2

2

22 dx

x

vv

3v

dtdxdxdxx

vdmdm ue 321

1

111

dtdxdxdxx

v

x

v

x

vdmdm ue 321

3

3

2

2

1

1

dtdxdxdxx

vdmdm ue 321

2

222

dtdxdxdxx

vdmdm ue 321

3

333

dtdxdxdxx

vvdtdxdxvdmdm ue 321

1

1132111

dtdxdxdxt

dmV 321

03

3

2

2

1

1

x

v

x

v

x

v

t0vdiv

t 0vdiv

Vue dmdmdm Espansione di vi

in serie di TaylorIn direzione x1 in dt

= costante

(v solenoidale moto isocoro)0vdiv

Dt

DEquazione indefinita di continuità

E2

Page 60: Corso Di Idraulica

Equazione globale di continuità (Bilancio di massa Euleriano, forma integrale)

AndAvdt

dtdVt

dtt

M

V

VVn V

tAv

Sia A = A0 + Ai + Au ,

A0 : vn = 0

Ai : vn > 0ingressoinmassainportata

iAnmi dAvQ

uscentemassainportatauA

nmu dAvQ

Vue dmdmdm

Vmumi V

tQQ

Au

v

Ai

vn

n

Vol. di controllo V

Massa in transito in dt, attraverso dA : vn dA t, vn = v n

Massa in transito in dt, attraverso A:

= variazione massa in dV in dt:

Au : vn < 0

mumi QQ(x,t) = (x)

entranteavolumetricportataAvQi

Ani

uscenteavolumetricportataAvQu

Anu

ui QQ0A

n Av= cost.

E3

Page 61: Corso Di Idraulica

Equazione di continuitàEquazione di continuità perper correnticorrenti (1(1--D)D)

Corrente: moto con traiettorie aventi la stessa direzione

Q = VA

Sezione trasversale A

s

Schema monodimensionale

0t

A

s

QBilancio di massa fra due sez. distanti s

0t

A

s

Q; Moto permanenteSe = cost. Q = AV =cost.

E4

Page 62: Corso Di Idraulica

Bilancio indefinito di quantità di moto, forma locale

dt

d

zyxzyx vttt

f

Volume di fluido dV con v e

al tempo t (Lagrangiano);

dR = adm, dR ris. forze; dm = dxdydz

dR = f. di massa + f. di superficie

F. di massa = fdxdydz, f = f. specifiche di massa

F. di superficie = ris. forze trasmesse da fluido est.

Risultante in direzione x:

dt

dva

dxdydzxxt

Risultanti nelle direzioni y, z

dxdydzz

dxdydzy

zy tt,

Risultante sul contorno dxdydzzyx

zyx ttt

PRIMA EQUAZIONE INDEFINITA DEL MOTO

(EQUAZIONE DI EQUILIBRIO DINAMICO)

= sforzo su faccia perp. a x

dx

dz

dy

j

i

k

xzt

xtxxt

xyt f

dxxx

x

tt

yzyyyxy ttt ,,t

zzzyzxz ttt ,,t

xzxyxxx ttt ,,t

= sforzo su faccia perp. a y

= sforzo su faccia perp. a z

E5

Page 63: Corso Di Idraulica

Tensore degli sforzi

z

y

x

zzzyzx

yzyyyx

xzxyxx

ttt

ttt

ttt

t

t

t

T

tD

Ddiv

vTf

Introdotto il tensore degli sforzi T, in cui l’elemento ij è la componente j-esima dello sforzo i-esimo, la prima equazione indefinita assume la forma

zzyzx

yzyyx

xzxyx

T

;;;

;;;

;;;

zzzzyzyzxzx

yzyzyyyyxyx

xzxzxyxyxxx

ttt

ttt

tttE’ d’uso porre

Per l’equilibrio dei momenti dell’elemento infinitesimo si dimostra inoltre (SECONDA EQUAZIONE INDEFINITA DEL MOTO)

ijji tt

Pertanto il tensore degli sforzi è simmetrico ed ha sei componenti signficative

E6

Page 64: Corso Di Idraulica

Equazioni globali di equilibrio dinamico (1/2)

Per un volume di fluido V vale la prima equazione cardinale delmoto, ovvero

forze applicate = derivata temporale q.d.m.

Se f forze specifiche di massa, forze specifiche di superficieV

VAV

dVdt

ddAdV vf

V

dVdt

dvG

AVAV

dAdVt

dAdV )()(

nvvv

fPer un volume finito V, grazie al teorema del trasporto

localiinerzie)(

e

uscita,eingressoinq.d.m.diportate

)(ˆ,)(ˆ

Posto

V

Auu

Aii

dVt

dAdAui

vI

nvvQnvvQ

iu QQIG ˆˆ

Equazione globale equilibrio dinamico

E7

Page 65: Corso Di Idraulica

Equazioni globali di equilibrio dinamico (2/2)

Analogamente per un volume di fluido V vale la seconda equazione cardinale del moto, ovvero

momenti forze applicate = derivata temporale del momento della q.d.m.

Se f forze specifiche di massa, forze specifiche di superficie, x0 posizione polo qualunque

VAV

dVdt

ddAdV vxxxxfxx 000

Vmm dV

dt

dvxxG 0

AV

AV

dAdVt

dAdV

)()(

00

00

nvvxxv

xx

xxfxxPer un volume finito V, grazie al

teorema del trasporto

localiegirotorichinerzie)(

)(e

uscita,eingressoinq.d.m.dimomentodiportate

)()(ˆ

,)()(ˆPosto

0

0

0

V

Aumu

Aimi

dVt

dA

dA

u

i

vxxI

nvvxxQ

nvvxxQ

mimummm QQIG ˆˆ

E8

Page 66: Corso Di Idraulica

v

v

Come primo esempio si considera il caso della vena a sezione circolare, con velocità uniformemente distribuite all’inizio e perciò coincidenti in modulo con la velocità media, U, che investe normalmente una parete piana molto ampia rispetto alla sezione della vena incidente. Il fluido abbandona la lastra con velocità a essa tangenti. Il teorema della quantità di moto, applicato al volume di controllo tratteggiato in figura e proiettato nella direzione e nel verso x dellavelocità d’arrivo, porge subito, per il modulo F della spinta complessiva esercitata dalla vena sulla parete, il valore:

QUUF 2

•Spinte dinamiche: esempiIpotesi:

1.moto di fluido ideale

2.Si trascurano le forze specifiche di massa

3.Densità del fluido costante

Di conseguenza la pressione ambiente è uniforme, la venain arrivo è rettilinea, il suo contorno libero, non a contattocon la parete solida investita, è costituito da traiettorie, e lungo ciascuna traiettoria il modulo della velocità èuniforme ( per T. di Bernoulli).

v

F

x

Infatti, poiché la pressione ambiente è uniforme, il risultante degli sforzi esterni di pressione si riduce al risultante degli sforzi trasmessi dalla lastra alla corrente, che vale –F. Nello stesso tempo la portata di quantità di moto uscente dal volume di controllo ha componente nulla in direzione x, e la componente nella direzione e nel verso xdella portata di quantità di moto entrante nello stesso volume vale QU. Per ragioni di simmetria, il risultante Fpassa per l’asse del getto incidente. E9

Page 67: Corso Di Idraulica

b

N

Q U

OPiastra quadrata di lato b e di peso P, incernierata in O, ad un asseorizzontale coincidente con un suo lato. Essa è investita da un getto di acqua orizzontale di portata Q e sezione , che dista “ a ”dall’asse O. Determinare quale portata deve avere il getto perché la piastra si sposti dalla verticale di un angolo assegnato.

Si scriva il teorema globale dell’equilibrio per il volume di liquido rappresentato dalla porzione di getto compresa fra una sezione verticale e la piastra. Ammessi: il liquido perfetto, trascurabile il peso di liquido nel volume isolato e nulla la risultante dellequantità di moto uscenti dal volume stesso, la spinta N esercitatasulla piastra dovrà eguagliare la componente, secondo la normalealla piastra stessa, della quantità di moto entrante.

coscos2Q

QUN

•Spinte dinamiche: esempi

a

P

Ossia:

La condizione di equilibrio della piastra impone che sia nullo il momento delle forze a essa applicate rispetto O, quindi:

cos2a

Nsenb

P aQ

senb

P2

2 a

senPbQ

2

E10

Page 68: Corso Di Idraulica

Il getto uscente dal bocchello di diametri D ed investe il tegolo che lo devia di un angolo

. Supponendo: nulle le perdite, uguali fraloro i moduli delle velocità e nulla la pressione nelle sezioni BB e CC, trascurabile il peso del liquido tra le sezioni BB e CC, e assunto pari a Cc il coefficiente di contrazione del getto, calcolare la spinta sul tegolo, note le indicazioni n del manometro metallico e la geometria del sistema.

La spinta si calcola con il teorema globale dell’equilibrio dinamico applicato al volume liquido compreso tra le sezioni BB e CC, tenendo conto che le spinte sulle facce BB e CC sono nulle (Patm).

Considerando uguali le velocità nelle sezioni BB eCC, risultano uguali le quantità di moto entrante e uscente:

ue MQUM

dD

D

A

A

M

B

BC

C

R

Me

- Mu

n

•Spinte dinamiche: esempi

La portata si calcola applicando il teorema di Bernoulli fra le sezioni A e B essendo B = cc ( d2)/4

22

2

BA

ABA

pQ

2

2

2

2

22 BA

A

g

Q

g

Qp

g

U

g

Up BAA

22

22

La pressione pA, nel centro della sezione A, è ricavabile dalla lettura del manometro pA = n ·9,8 · 104 – D [N/M2].Infine la velocità del getto è calcolabile, note la portata e l’area della sezione contratta. La differenza vettoriale Me – Mu fornisce la –Fx, cioè la R cercata, il cui modulo risulta quindi

22 QUsenR

2e l’inclinazione sull’orizzontale

E11

Page 69: Corso Di Idraulica

E12

•Spinte dinamiche: esempiFra le applicazioni tecniche dei fenomeni d’urto merita una descrizione particolare quella della turbina Pelton. In queste macchine un gettod’acqua cilindrico, animato da velocità media U, è fornito da un ugello, la cui sezione è parzializzata da una spina centrale, l’ago Doble, per la regolazione della portata. Il getto investe successivamente le palea doppio cucchiaio, sistemate sulla periferia di una ruota e ne viene deviato fino all’annullamento dellavelocità nella direzione iniziale: resta solo una piccola velocità parallela all’asse della ruota, necessaria per allontanare e scaricare la portata.

La spinta esercitata dal getto su ciascuna pala, che è ora in moto con velocità v uniforme, può essere stimata da un osservatore solidale con la pala, che vede in arrivo un getto di sezione e velocità (U – v ): è perciò

21 2 vUF

La spinta totale va calcolata in base alla portata assoluta U anziché a quella relativa (U-v): vUUF 2

La potenza meccanica ceduta alla ruota vale: e assume valore massimo per v = U/2 .vvUUFv 2Quest’ultima è la velocità periferica prevista per la ruota: il passo di posizionamento delle pale sulla ruota è tale che ciascuna pala abbia tempo di deviare del tutto in direzione parallela all’asse di rotazione della macchina il troncone di getto isolato dalla pala successiva prima di allontanarsi, per effetto della rotazione, dalla traiettoria rettilinea del getto indisturbato. Se la velocità periferica della ruota è proprio pari alla metà della velocità dell’acqua nel getto, l’energia cinetica per unità di peso effluente dall’ugello eguaglia la potenza che viene ceduta alla ruota.

2

2

2

121

UgUg

UU vvUgUg

vvUUg

Ug

Fv 22=

In tal caso il

rendimento della

macchina sarebbe

unitario.

Page 70: Corso Di Idraulica

F. Fluidi ideali e reali

Fluidi reali

Fluidi ideali e equazione di Eulero

Equazioni costitutive

Equazione di Navier-Stokes

F0

Page 71: Corso Di Idraulica

Fluidi reali: equazioni disponibili

),( TpEquazione di stato 1 equazione scalare

0vdivt

Equazione indefinita di continuità 1 equazione scalare

3 equazioni scalari

Equazione indefinita di equilibrio dinamicoDt

Ddiv

zyxzyx v

Tfttt

f

Ricordando che le incognite sono

, v (3), T (6) Ci sono 10 incognite per 5 equazioni

Totale: 5 equazioni scalari

;;;

;;;

;;;

zzzzyzyzxzx

yzyzyyyyxyx

xzxzxyxyxxx

ttt

ttt

ttt

zzyzx

yzyyx

xzxyx

T

Il problema è indeterminato: sono necessarie altre 5 equazioni,ricavabili dalle modalità di deformazione del fluido !

F1

Page 72: Corso Di Idraulica

Fluido perfetto (o ideale)

p

p

p

00

00

00

TVediamo un caso particolare: un fluido che abbia, in moto, uno stato di sforzo identico a quello dei fluidi in quiete p pressione

kt

jt

it

z

p

zy

p

yx

p

xzyx ,, pgraddivT

tp

D

Dgrad

vf EQUAZIONE DI EULERO

o DEI FLUIDI IDEALIPrima equazione indefinita del moto diventa

Ora le incognite sono , v (3), p 5 incognite per 5 equazioni

F2

Page 73: Corso Di Idraulica

Fluidi reali (viscosi) 1/2

Tensore degli sforzi nei fluidi viscosi

Dt

DvTf divPrima equazione indefinita del moto

z

y

x

zzzyzx

yzyyyx

xzxyxx

TTT

TTT

TTT

t

t

t

T

ijji TTSeconda equazione indefinita del moto

Fluidi senza memoria

Legame sforzi-deformazioni T=T(D), D tensore di deformazione

T= pI se in quiete

Serve equazione costitutiva

z

v

y

v

z

v

x

v

z

v

z

v

y

v

y

v

x

v

y

v

z

v

x

v

y

v

x

v

x

v

yxyzy

yzyyx

xzxyx

2

1

2

1

2

1

2

1

2

1

2

1

D

FLUIDO STOKESIANO

F3

Page 74: Corso Di Idraulica

Fluidi reali (viscosi) 2/2

Il legame sforzi-deformazioni più semplice è quello lineare, o legame costitutivo newtoniano, che vale per fluido incomprimibile

DIT 2p

Dt

DvTf divIntroducendolo nella equazione indefinita di

equilibrio

Dt

Dp

vvf 2grad EQUAZIONE DI NAVIER-STOKES

F4

Page 75: Corso Di Idraulica

G. Teorema di Bernoulli

Teorema di Bernoulli

Interpretazione fisica

Applicazioni: foronomia, venturimetro

Estensione a corrente finita

Estensione ai fluidi reali

Estensione alla presenza di macchine

G0

Page 76: Corso Di Idraulica

Fluidi ideali – Il Teorema di Bernoulli (1/2)

Fluido ideale (non-viscoso): si assume che il fluido abbia zero - viscosità ( = 0)

Vale eq. Eulero:t

pD

Dgrad

vf a

vf

tp

D

Dgrad

1

se f ammette pot. a ammette pot. se e solo se ammette pot.

ammette pot.se: o p = cost, o , p legate f( , p, t) = 0 = moto barotropico

un potenziale di è

Identità vettoriale:

Sostituendo a nella eq. Eulero:

CASO 1

Moto irrotazionale: rot v = 0 v = grad ed a ammette potenziale

Se a ammette pot. e f( , p, t) = 0 (moto barotropico)

Moto permanente :

gradf pgrad1-

pgrad1-

dpp gradgrad1-

2gradrot

DD 2v

ttvv

vva

vvv

f rot2

gradgrad1 2

t

vp

gradf

02

grad2

t

vdp

pgrad1- dp

0t

vdominioneluniforme

2

2vdp

dominioneluniforme2

2

t

vdp

G1

Page 77: Corso Di Idraulica

Fluidi ideali – Il Teorema di Bernoulli (2/2)

CASO 2

Moto rotazionale : rot v 0

Moto permanente :

Moltiplico scalarmente per v o rot v

lungo le traiettorie o le linee di v

Analogamente se esistono f. specifiche di massa di tipo Coriolis fc = -2 v

Il trinomio è anche immutabile nel tempo

per = costante e geopotenziale = -gz

0t

vvv

vrot

2gradgrad

1grad

2

t

vp

vvvv rot2

grad2vdp

costante2

2vdp

costante2

2Vpzg costante

2

2

g

VpzH TRINOMIO DI TRINOMIO DI

BERNOULLIBERNOULLI

costante2

effettivoo totalecarico2

g

VhH

Altezza generatrice Altezza generatrice della velocitàdella velocità

G2

Page 78: Corso Di Idraulica

Fluidi ideali – Il Teorema di Bernoulli (2^ dimostrazione)

dxdx

dvdx

x

vdv

t

quindi

dtt

vdx

t

vdv

xt

(moto permanente, Hp. 3)

vdx

dv

dt

dx

dx

dv

dt

dv

Il teorema di Bernoulli esprime il principio di conservazione dell’energia meccanica di un fluido ideale e a densità costante, in moto permanente nel campo gravitazionale.Le ipotesi su cui si basa sono dunque:

1) Fluido perfetto

2) Campo gravitazionale

3) Moto permanente ( stazionario ) 0...t x

r

px

p

Applico al tronchetto di fluido x, r proiettato nel verso del motoamF

dt

dvxrxsenrgrpp

22221

Per un tratto infinitesimo dzdxsendpppdxx 1 2

dt

dvdxrdzrgrdp

222

Divido per r2 e porto tutto a II membro

0vdx

dvdxgdz

dp0vdvgdz

dp

tvvdp

zzg cos2

21

22

2

112

ovvero se è incomprimibile

tvp

gz cos2

2

2

1

e integrando tra 1 e 2

G3

Page 79: Corso Di Idraulica

Interpretazione fisicaInterpretazione fisica

szA zB

zC

pA pBpC

2gV2

B

2gV2

C

2g

Linea dei Linea dei Carichi TotaliCarichi Totali

LineaLineaPiezometricaPiezometrica

z = 0

A

B

C

V2A

Il lavoro compiuto su una particella dalle forze che su questa agiscono è uguale alla variazione dell’energia cinetica della particella stessa

H = energia specifica (per unità di peso) = CARICO TOTALECARICO TOTALE

z : energia posizionale (peso = 1) : lavoro dell’unità di pesoALTEZZA GEODETICAALTEZZA GEODETICA

V2/2g : energia cinetica (peso = 1) : lavoro dell’unità di peso [(1/2 m V2)/mg]ALTEZZA CINETICA ALTEZZA CINETICA (altezza di caduta libera per raggiungere v)

p/ : energia di pressione (peso = 1) : lavoro dell’unità di pesoALTEZZA DI PRESSIONEALTEZZA DI PRESSIONE (altezza di colonna di fluido per produrre la pressione p)

z +p

QUOTA PIEZOMETRICAQUOTA PIEZOMETRICA

G4

DEFINIZIONE.:Quando i raggi di curvatura delle singole traiettorie sono molto grandi, la variazione dellaquota piezometrica lungo la normale principale e quindi in tutto il piano normale risulta molto piccola e praticamente trascurabile: la distribuzione della pressione nelle singole sezioni traversali della corrente risulta cioè sensibilmente idrostatica. Tali correnti si dicono correnti gradualmente variate o correnti lineari.

Page 80: Corso Di Idraulica

Pressione staticaPressione statica,, dinamicadinamica,, totaletotale –– punto di ristagnopunto di ristagno

costante2

1 2 zVp

v

(1) (2)

(3)

(4)

h3-1

h4-3h

H

v1 = v v2 = 0

Ciascun termine può essere interpretato come una forma di pressione [N/m2]

pp:: pressione termodinamica pressione termodinamica ((pressione staticapressione statica))

p1 = h3-1 + p3 = h (come se il fluido fosse fermo)

zz:: pressione idrostatica pressione idrostatica -- Variazione di pressione possibile per variazioni di energia potenziale del fluido, a seguito di cambiamenti di quota

vv22:: pressione dinamicapressione dinamica –– Visualizzabile in (2), punto di ristagno

pp22 == pp11 + (1/2) + (1/2) vv2211

La pressione nel punto di ristagno è maggiore della pressione statica p1

della quantità (1/2) v21, pressione

dinamicaPunto di ristagno

Pressione totalePressione totale

pT = p + (1/2) v2 + z

G5

Page 81: Corso Di Idraulica

Misura delle velocità Misura delle velocità –– TUBO DI PITOTTUBO DI PITOT

Presa dinamica(punto di ristagno)

Prese statiche

VA2 / 2g

A B C

HB = zB + pB/ = HA = zA + pA/ + VA2 /2g

Informazione in uscita

V

t

Abbinando al Pitot unacella di pressione è più facile acquisire l’andamento temporale delle velocità

/)(2 AB ppV

G6

Page 82: Corso Di Idraulica

PROCESSI DI EFFLUSSOPROCESSI DI EFFLUSSO

g

vpz

g

vpz

22

222

2

211

1

Tra due punti su di una traiettoria

(1)

(2) (3)

(5)

(4)(2)

h

e

dH

z

v

v = 0

FisicamenteFisicamente: dal momento che non c’è componente della forza peso (o accelerazione) in direzione normale, la p è costante in quella direzione

Pressione uguale a patm: traiettorie rettilinee – p2 p4

Tra (1) e (2): h = v2 / 2g TORRICELLITORRICELLIhgv 2

ottenibile anche scrivendo lottenibile anche scrivendo l’’equazione diequazione di BernoulliBernoulli frafra ii puntipunti (3) e (4): (3) e (4): v3 = 0; p3 = (h – e)

Tra (2) e (5) il fluido accelera:

Tutta l’energia potenziale di una particella è convertita in energia cinetica

)(25 Hhgv

G7

Page 83: Corso Di Idraulica

(1)

(3)d

(2)

h

(0)

z

z = 0

d << h la velocità del baricentro della vena è una ragionevole velocità media (distribuzione parabolica)

g

vpz

g

vpz

22

222

2

200

0 hgzzgv 2)(2 202

ve = 0.98 – 0.99 v = Cv effettiva

Q = Ac ve = Ac Cv = A Cc Cv

hg2

hg2 hg2

Ac = Cc A;

CcCc == coefficiente di contrazionecoefficiente di contrazione

Q = A = Cc Cv

coefficiente di efflussocoefficiente di efflusso

hg2

(2)

(3)

(1)

dcd

Vena contratta

Cc = 0.61

dcd

Cc = 0.61

dcd

Cc = 0.50

G8

Page 84: Corso Di Idraulica

VenaVena sommersasommersa

dcd

zB

pB/

B

A

zA

pA/

z = 0

H1

H2

p

v

g

vh

2

2

hgHHgvv t 2)(2 21g

vpz

g

vpz BB

BAA

A 22

22

G9

Page 85: Corso Di Idraulica

Efflusso da paratoiaEfflusso da paratoia

(B)

zB

(A)

a

ac = Cc a 0.61 a

pB/z

pA/

zA

p v

H

In (B): corrente gradualmente variata z + p/ = costante

g

vpz

g

vpz BB

BAA

A 22

22

)(2 aCHgv ct

b

a Sezionerettangolare

)(2 aCHgbaQ c

G10

Page 86: Corso Di Idraulica

Teorema di Teorema di Bernoulli per Bernoulli per correnticorrenti

Potenza di una correntePotenza di una corrente

dA

dQ = v dA

Tubo di flussodP = ( dQ) H; H = carico totale (energia meccanica)

AAQ

dAvg

vpzdAvHdQHP

2

2

LaLa potenzapotenza,, PP,, di una corrente di fluido idealedi una corrente di fluido ideale,, incomprimibileincomprimibile,,inin condizioni di moto permanentecondizioni di moto permanente,, si mantiene costantesi mantiene costante,, cioècioè

assume lo assume lo stesso valore su tutte stesso valore su tutte le successive le successive sezioni trasversalisezioni trasversali..

Per ogni tubo di flusso, fluido ideale:H = costante

dQ = costantedP = costante

Fino a qui è tutto vero per qualunque tipo di corrente. Adesso, vediamo cosa succede per correnti lineari

G11

Page 87: Corso Di Idraulica

Corrente lineare Corrente lineare ((gradualmente variatagradualmente variata):): zz ++ pp // == costantecostante

c

AA

PQp

zdAvg

vdAv

pzP

2

2In generale, v costante su di una sezione trasversale

Potenza cinetica

Coefficiente di ragguaglio, , della potenza cinetica (coefficiente di Coriolis)

Moto uniforme turbolentoMoto uniforme turbolento:: 1 (1.06 1 (1.06 –– 1.08)1.08)

Moto uniforme laminareMoto uniforme laminare :: = 2= 2 Ag

v

dAvg

V

media

A

2

23

2

vmedia

v

Qg

VP media

c 2

2

QHQg

VpzP medio

media

2

2

Per una corrente lineare di fluidoideale:

P = costante

Q = costanteHmedio = costante

= costante

Hmedio = energia specifica media

G12

Page 88: Corso Di Idraulica

VenturimetroVenturimetro

1. Teorema di Bernoulli esteso a corrente lineare con 1(vmedia v)

2. Corrente linearepiezometrica unica, convenzionalmenteriferita all’asse, L.C.T. unica

zA

pA/

V2A/2g

zB

pB/

V2B/2g

D1

D2

m

Linea dei carichi totali

Linea piezometrica

Perdita di carico trascurabile nel convergente

A

B

VA AA = VB AB = Q = costante

m

BA

BA gAA

AAQ 2

22

mABBB

AA

g

VVpz

pz

2

22

z = 0

G13

Page 89: Corso Di Idraulica

BoccaglioDiaframma

Taratura(laboratorio)

v21/2g v2

1/2g

v22/2g

Linea dei Carichi Totali

Linea Piezometrica

Venturimetro

KQ

: lettura manometro differenziale tra monte e valle

N.B.: In generale, un aumento di velocità è accompagnato da una diminuzione di pressione (cavitazione)

G14

Page 90: Corso Di Idraulica

Linea piezometrica Linea piezometrica ee linea dei carichi totalilinea dei carichi totali

(2)

(1)

p2/

z2

H = z1

(3)z3

p3 = 0

LPLP

LCTLCTV1 = p1 = 0

V22/2g

V23/2g

LCTLCT

LPLP

p < 0

p > 0

Q

G15

Page 91: Corso Di Idraulica

Fluidi realiFluidi reali

HH costantecostante

Viscosità

Sforzitangenziali

calore

Fluido realeFluido reale (dissipazioni di energia meccanica)

LCT: (AE) = LP + LCT: (AE) = LP + V2/2g

LP : (FD)LP : (FD)

CADENTECADENTE JJ == -- HH// ss

Cadente Piezometrica Cadente Piezometrica JJ == -- // ss ((zz ++ pp// ))

Perdita di energiaper unità di peso e

di persorso, adimensionale

L JY

(B)

(E)

(C)

(F)(D)

L

s

(A)

V2/2g

Fluido idealeFluido ideale (velocità in condotta costante per tutte le traiettorie)

LCT: (AB)LCT: (AB)

LP : (CD)LP : (CD)

G16

Page 92: Corso Di Idraulica

s

HJ EquazioneEquazione deldel motomoto

ss

dssJdH

00

)(

Moto uniformeMoto uniforme

JJ == costantecostante (LP(LP LCT)LCT)

H(s) – H0 = –J s

s

dssJHsH

00 )()(

g

VLJY

2

2

L’intera energia disponibile si L’intera energia disponibile si trasformatrasforma solo in solo in parteparte inin energiaenergiacineticacinetica aa causa delle dissipazionicausa delle dissipazioni

Continue

J L

Localizzate

(proporzionali a V2 / 2g)

Perdite di carico

g

VdssJHsH i

ii

s

2)()(

2

00

EquazioneEquazione deldel motomoto((teorema di teorema di BernoulliBernoulli generalizzatogeneralizzato))

G17

Page 93: Corso Di Idraulica

Teorema di Teorema di Bernoulli in Bernoulli in presenza di macchinepresenza di macchine

TTeorema di Bernoulli0)( HsH

g

VdssJHsH i

ii

s

2)()(

2

00

TTeorema di Bernoulli generalizzato, fluido reale

0 sM

Hm

g

VdssJHHsH i

ii

s

m 2)()(

2

00

(pompe)operatricimacchine0

(turbine)motricimacchine0

);macchine()( 0

m

m

m

H

H

HHsHTTeorema di Bernoulli generalizzato in

presenza di macchine, fluido ideale

TTeorema di Bernoulli generalizzato inpresenza di macchine, fluido reale

G18

Page 94: Corso Di Idraulica

Macchine Motrici Macchine Motrici (Turbine) e (Turbine) e OperatriciOperatrici ((PompePompe))

V22/2g)

T

(A) (B)L1

V21/2g)

L2

HA

HB

HM

Q

L1 J1 La portata Q nondipende solo da Y ma

anche dalla regolazione della macchina

H L2 J2

YY == salto disponibilesalto disponibiledislivello peli liberidislivello peli liberi

HH == saltosalto utile = utile = HHMM HHVVHV

z = 0

HHMM == HHAA –– JJ11 LL11

HHVV == HHBB ++ VV2222/2/2gg) + ) + JJ22 LL22

PPtt == QQ HH potenza cedutapotenza ceduta

PPdd == QQ YY potenza disponibilepotenza disponibile

Energia ceduta dalla corrente alla macchina

nell’unità di tempo

G19

Page 95: Corso Di Idraulica

YY

11

22

pz

pzh

prevalenza manometricaprevalenza manometrica

L1

z = 0HA

A

B

HB

L2

HM

HV

HH

hh

PQ

Y

SchemaSchema didiimpianto di impianto di

sollevamentosollevamento

Condotta di aspirazione

Condotta di mandata

HH == HHVV HHMM

prevalenza totaleprevalenza totale

prevalenza geodeticaprevalenza geodetica

Potenza ceduta Potenza ceduta alal fluidofluido

PPtt == QQ HH

Potenza cedutaPotenza cedutaalla pompaalla pompa

PPee = (= ( QQ HH) / ) / Y = 0 circuito chiuso

Y < 0 voglio convogliare più portata di quella che passerebbe naturalmente

(la pompa deve vincere solo le resistenze distribuite e concentrate)

G20

Page 96: Corso Di Idraulica

H. Moto permanente in tubi cilindrici

Moto permanente

Formula di Poiseuille

Raggio idraulico

H0

Page 97: Corso Di Idraulica

MOTO PERMANENTE IN TUBI CILINDRICIMOTO PERMANENTE IN TUBI CILINDRICI z

yx

vx

Per :• moto permanente• uniformi e stazionarie•Traiettorie rettilinee e parallele•Campo geopotenziale = - gz

Eq. di continuità: 0vdiv 0x

vx ),( zyvv xx

Dt

Dgradp

vvf 2

dt

dv)( gzgradgf

02xvgzp

x

0gzpy

0gzpz

g

pzh E’ uniforme sui piani ortogonali a x, ovvero: la pressione

varia idrostaticamente sulle sezioni trasversali

02xv

pz

x

Come vx anche 2vx è dipendente da x:la variazione di carico piezometrico è

uniforme con xPosto

pz

xi Cadente piezometrica

ivx2

Eq. Navier - Stokes:

Proiettando sugli assi e ricordando che (moto permanente) e che0

Dalla prima equazione si deduce

EQUAZIONE DI POISSONSi ha :

H1

Page 98: Corso Di Idraulica

Per l’integrazione dell’equazione di Poisson sono necessarie:

forma sezione trasversale

condizioni cinematiche al contorno

Tubo cilindrico a sezione circolare:

Passando alle coordinate cilindriche ( r, )

iv

rr

vr

rrz

v

y

vv xxxx

x 2

2

22

2

2

22 11

Da cui integrando con vx(r = r0) = 0,

2204

rri

rvx20max 4

0 ri

vv x VProfilo parabolico di velocitàInoltre integrando si ottiene la portata

440

0 1288)(2

0

Di

ri

drrrvQr

xFORMULA DI POISEUILLE

r

z

y

D = 2ro0)0(rdrdvx

vmax

e la velocità media ( ascissa di compenso del diagramma delle velocità)

max22

0 2

1

328vD

ir

i

A

QV

Infine, la tensione tangenziale

ri

dr

dvT x

rx 202

max ri

Trx(alla parete)

H2

Page 99: Corso Di Idraulica

Si valuti ora il rotore:

iri

ir

vi

v

rivrot x

rx

xx 2

1

Dunque il moto è rotazionale e il rotore cresce linearmente con r, dal valore 0 in asse al massimo ( r = r0 )presso la parete

z = 0

z2

z1

Li

2

1

G

g

V

2

2

1p

L

1Q

2Q

V

Tubo cilindrico a sezione circolare: azione di trascinamento corrente

Moto uniforme a velocità media V intubo cilindrico a sez. circolare ( inclinato sull’orizzontale di ) con raggio r0. Si applica il teorema della quantità di moto al cilindro lungo L e di raggio generico r (0 r r0). Indicando con A = r 2 lasua sezione , B = 2 r il perimetro della sezione ( perimetro bagnato ) trasversale,si ha che l’azione esercitata dal fluido circostante vale , conipotizzando tensioni distribuite uniformemente.Il teorema della q.d.m. porge allora

0 BL0

12021ˆˆ QQG

Proiettando nella direzione del moto e evidenziando l’azione di trascinamento notando che0T

A

VQQ

2

21ˆˆ si ha ALihhAGsenT 2121

L

hhi 21 Cadente piezometrica (= in moto uniforme alla cadente del carico effettivo j =(H1 H2) / L )

H3

Page 100: Corso Di Idraulica

Dunque la tensione tangenziale al raggio r vale:

ir

jB

Ai

B

A

BL

Tr

2

come ricavato in precedenza con l’equazione di Navier ( = T rx)

Infine lo sforzo tangenziale (massimo) alla parete vale

jr

ir

ir

r

22200

0

20

0max

Il ragionamento può essere esteso a sezioni diverse dalla circolare, nel qual caso alla parete

RiiB

A0 con RAGGIO IDRAULICOR

B

A

Tornando alla sezione circolare e al raggio generico r, unendo alla l’espressione dovuta

all’equazione costitutiva separando le variabili e integrando, si ottiene la

distribuzione di velocità parabolica derivata in precedenza.

ir

r2

dr

dvTr x

rx

H4

Page 101: Corso Di Idraulica

I. Moto turbolento

Esperienza di Reynolds

Moto medio

Aspetti del moto turbolento

I0

Page 102: Corso Di Idraulica

MOTO TURBOLENTOMOTO TURBOLENTORegimi di moto:

ESPERIENZA DI REYNOLDS ( 1883 )

Aumento gradatamente la portata in ingressoMoto laminare: moto per filettifluidi paralleli alle pareti delcondotto, colorante immessomantiene traiettoria senzamescolarsi; non si verifica scambio di massa tra filettiadiacenti.

V1 molto bassa

V2 > V1

V3 > V2 ( di poco )

Moto di transizione: moto per filetti fluidi che divengonoinstabili all’aumentare della portata. Esistono velocitàtrasversali e scambio di massa tra filetti adiacenti.

Moto turbolento: dopo breve tratto di condotta il getto di colorante si disintegra e sidisperde nella massa fluida colorandola uniformemente.Velocità trasversali incisive.

Immissionecolorante

Immissionecolorante

Immissionecolorante

I1

Page 103: Corso Di Idraulica

Se V velocità media

D diametro condotta

proprietà del fluido (densità , viscosità )

Il moto è laminare o turbolento a seconda che

VDRe NUMERO DI REYNOLDS [Re] = [ 0 ]

sia minore o maggiore di circa 2500

Il passaggio al moto turbolento avviene per instabilità del moto laminare di partenza

I2

Page 104: Corso Di Idraulica

MOTO MEDIOMOTO MEDIO

Nel moto turbolento i valori locali e istantanei delle varie grandezze fisiche subiscono fluttuazioni continue e disordinate. Di norma è sufficiente considerare solo le medie temporali dei valori locali e istantanei e prescindere dalle oscillazioni sovrapposte. Tale operazione è concettualmente analoga alla media spazialeeffettuata per ottenere lo schema di mezzo continuo.

Da un punto di vista Euleriano, la velocità in un punto fluttua e assume valori nell’intervallotemporale t0

ni vvv ,...,,,...1

Il valor medio temporale è

0

00

1 tm dtv

tv

1v iv Nv

Al crescere di t0 , fluttua sempre meno sino a raggiungere un valore pressoché costante per t0 = T; si definisce allora

mv

dtvT

vT

m

0

1VELOCITA’ MEDIA TEMPORALE

Ove T, durata, è sufficientemente lunga da ottenere valori che non dipendono più dalle fluttuazioni turbolente; è invece breve rispetto ai tempi di evoluzione del fenomeno nel suo complesso.

tt1 ti tN

T : Secondi o frazioni ( piccoli vortici )

Ore ( turbolenza a grande scala : cicloni )

I3

Page 105: Corso Di Idraulica

'vvv m

0'1

0dtv

T

T

M

T

M vvT 0

1

Tali operazioni di media vengono effettuate anche sugli altri parametri locali e istantanei.

'M 'M 'TTT M

v’ fluttuazionePertanto:

L’insieme dei valori medi fornisce la descrizione del moto medio; ad esso si trasferiscono tutte le caratteristiche definite per il moto individuato dai valori locali e istantanei ( es. moto permanente, irrotazionale, isocoro) .

EQUAZIONI DEL MOTO MEDIO

0MMM vdivt

dt

vdTdivTdiv

M

MRMMM

Eq. di continuità

1^ eq. indefinita del moto medio ( eq. di Reynolds)

jiRMijRM TTTT 2^ eq. indefinita del moto medio

Mentre l’eq. di continuità è formalmente inalterata rispetto a quella valida per il moto effettivo, nelle eq. indefinite del moto medio compare in aggiunta:

MzMyzMxz

MzyMyMxy

MzxMyxMx

R

vvvvv

vvvvv

vvvvv

T2'''''

''2'''

''''2'

TENSORE DEGLI SFORZIDI REYNOLDS

I4

Page 106: Corso Di Idraulica

ASPETTI DEL MOTO TURBOLENTO

Al crescere della distanza dal contorno della zona interessata al moto, la turbolenza tende a divenire isotropa;oscillazioni turbolente diventano indipendenti dalla direzione

MzMyMx vvv 2'2'2'Pressioni di Reynolds

Inoltre diventano evanescenti le correlazioni fra componenti di oscillazione lungo direzioni diverse

0''''''MxzMzyMyx vvvvvv

TR diviene tensore isotropo

r

Jr

r2

MrxxM vv

dr

dvJ

rr ''

2

Sforzo tang. viscoso

Sforzo tang. turbolento

Si evidenzia lo STRATO LIMITE VISCOSO

Quindi nelle zone lontane dai contorni , poiché l’intensa agitazione dovuta alla turbolenza opera una cancellazione delle disuniformità del moto medio, quest’ultimo è solenoidale ( div v =0 ) , irrotazionale

(rot v = 0) e privo degli sforzi tangenziali legati alla viscosità vale lo schema di fluido ideale ( eq. di Eulero), sommando però la pressione di Reynolds a quella media; vale anche il teorema di Bernoulli.Avvicinandosi alle pareti solide, le velocità calano ( alla parete, per la condizione di aderenza, v = 0 ), sia le fluttuanti che le medie: calano anche gli sforzi di Reynolds locali. Invece gli sforzi legati alla viscosità assumono maggiore importanza.

r

I5Asse condotto circolare

Page 107: Corso Di Idraulica

L. Moto uniforme e permanente nelle condotte

Moto uniforme nelle condotte in pressione

Esperienza di Nikuradse

Tubi commerciali: diagramma di Moody

Formule pratiche per acquedotti

Perdite localizzate

Moto permanente nelle condotte

L0

Page 108: Corso Di Idraulica

MOTO UNIFORME NELLE CONDOTTE IN PRESSIONEMOTO UNIFORME NELLE CONDOTTE IN PRESSIONE

Moto uniforme entro un condotto cilindrico: valori e distribuzione velocità sono gli stessi contemporaneamente in ogni sezione. Se il moto è turbolento, si intendono le velocità medie. In moto uniforme Q = cost lungo il condotto, ma può essere Q = Q(t). Se il moto è anche permanente laportata è costante nel tempo e nello spazio.

0...

t

MOTO UNIFORME E PERMANENTE IN CONDOTTO CILINDRICO

g

V

2

2

LJ

1p

2p

Lz1z2

g

V

2

2

H

h

V

r0

A

RJ0 L

HHJ 21

B

AR

• sezione circolare20rA

02 rB 420 Dr

RN.B.: per la sezione circolareil raggio idraulico è la metàdi quello geometrico

• sezione rettangolare

a

bA= ab

B = 2 (a+b) )(2 ba

abR Se a >> b , R b / 2

A parità di area, la sezione circolare ha il massimo Raggio Idraulico; pertanto a parità di 0 e , J è minimo, come da

RJ 0 Come esprimere 0 (e quindi J) in funzione delle altre grandezze ? ? ?

L1

Raggio idraulico

A : area sezione trasversale

B : perimetro bagnato

Esempi di calcolo Raggio Idraulico :

Page 109: Corso Di Idraulica

MOTO UNIFORME TURBOLENTOMOTO UNIFORME TURBOLENTO

In generale

per condotto circolare

,,,,0 VD

per condotto di forma qualunque

formadicoeffVD .,,,,,0

Per moto laminare non conta, non c’è trasferimento di quantità di moto

,,10 VDD

Vk0

Ma poiché dal bilancio di quantità di moto (*) si ottieneJD

40 VD

VkJ

24

Per altro integrando l’eq. di Navier avevamo ottenuto in perfetta analogia con la precedente; dal confronto si vede che k = 8 e quindi

232

D

VJ

D

V80

ma dall’analisi dimensionale con [ k ] = [0 ]

Per moto puramente turbolento in tubi lisci ( non conta ) ; dall’analisi dimensionale,,20 VD

210 V 2

2

1

21 44 V

gD

V

D

VJ

g

V

DJ

2

2

facendo si ha Si noti inoltre che : 1) moto laminare

2) moto turbolento

D

VkL0

210 VT )1

)2 Re10 VDVD

koL

T

Indice del grado di turbolenza

con 1 da derivarsi con esperienze;confrontandola con la (*) si ricava

Più comunemente si definisce = 8 1 fattore d’attrito da cui

L2

Page 110: Corso Di Idraulica

Si noti che volendo usare la

g

V

DJ

2

2anche in moto laminare, in cui si ricava

232

D

VJ

Re

6464

VD

Per moto turbolento di transizione in tubi lisci

,,,30 VD Re12

0 V

La relazione 1(Re) si ricava sperimentalmente. La formula più nota è quella di Blasius25.01

Re

316,08

che confrontata con fornisce che dimostra che ci si trova in moto turbolento di transizione. g

V

DJ

2

2

25,1

75,1

D

VJ

dall’analisi dimensionale si ricava

Altra formula è quella di Prandtl – KarmanRe

51,2log2

1

Moto nei tubi scabri 0

Difficile quantificare la scabrezza conun’unica grandezza. Si usa pertanto unadefinizione basata sulle conseguenze,cioè la resistenzaofferta dal moto.

Esperienza di Nikuradse: scabrezza artificiale facilmente misurabile. Incollò a tubo liscio straterello disabbia con diametro costante d = scabrezza.

L3

Page 111: Corso Di Idraulica

Nikuradse effettuò quindi delle prove in un tubo con un fluido, per diverse portate e quindi diversi Re

noti: in ciascuna prova, misurò J ; dalla si ottiene la relazione = Re ( ) per via

sperimentale, questo per ogni valore della scabrezza.

In termini di analisi dimensionale, ciò corrisponde a determinare:

g

v

DJ

2

2

,,,,40 VDD

V Re,12

0

Ciò consentì a Nikuradse la redazione dell’omonimo diagramma (v. diagramma) ove è presente l’arpa di

Nikuradse ; il limite tra moto turbolento di transizione e moto puramente turbolento è data da

70*

*Redu 0*u

In moto puramente turbolento si ha la formula di Prandtl – Karman per tubi scabri:

Velocità d’attritocon

D71,3

1log2

1

Moto turbolento in tubi commercialiLa scabrezza non è uniforme: i diagrammi sperimentali non presentano più il tratto ascendente con concavità verso il basso (diagramma di Moody). Una formula interpolare che interpreta tutti i risultati sperimentali è la formula di Colebrook:

D71,3

1

Re

51,2log2

1La formula di Colebrook o il diagramma di Moody consentono di risolvere il problema di verifica:( ,Q, , D, ) Re, /D (Re, /D)

g

V

DJ

2

2

E in maniera iterativa il problema ( ,J, , D, ) Q

L4

Page 112: Corso Di Idraulica

Andamento del coefficiente in funzione del numero di Reynolds: in tubi con scabrezza artificiale omogenea, curve (a), e in tubi commerciali, curve (b).

L5

Page 113: Corso Di Idraulica

Diagramma di Moody: curve = (Re, /D) ottenute dalla formula di Colebrook con diversi valori costanti della scabrezza relativa /D

L6

Page 114: Corso Di Idraulica

Formule pratiche per gli acquedotti

5

2

D

QJMoto assolutamente turbolento : formula di Darcy ove ] = [ L-1 T2 ] , = ( D )

Formula di Chezy con [ ] = [L ½ T-1 ] R = D/4 RAGGIO IDRAULICO JR

V2

2

gD 2

2 g8confronto con e ottengo V

J

infine per determinare “ ” su Marchi – Rubatta “ C ” su Citrini)

i) Formula di Bazin : indice di scabrezza, tabellato

R1

87

ii) Formula di Kutter : m indice di scabrezza, tabellatom2

D1

100

13

1

TLkc s

6

1

6

1 1R

ncRiii) Formula di Gauckler – Strickler : c( anche ks ) coeff. di Gauckler – Strickler

n = 1/c coeff. di Manningtabellati

Introducendo la iii) nella formula di Chèzy si ha :

c scabrezza cala

c scabrezza cresce34

2

2

Rc

VJ che consente il calcolo di progetto per via diretta.

L7

Page 115: Corso Di Idraulica

PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Di norma le correnti fluide in pressione si muovono entro condotte cilindriche. Fanno eccezione alcune situazioni particolari, riguardanti raccordi fra tratti. Queste situazioni sono associate a intense dissipazioni energetiche, causate dal distacco della vena fluida dalla parete accompagnato dalla formazione di vortici. Tali dissipazioni vengono designate perdite di carico localizzate. Trattandosi di dissipazioni legate a fatti turbolenti, si esprimono come

g

VkH

2

2

V1

1

2

2

1A1

A2

H

Dall’applicazione del bilancio della q. di moto al tronco 1-2 in moto permanente

2

1

22

22

21 122 A

A

g

V

g

VVH

2

1

2 1A

A

g

VH

2

2

da cui 1k

• imbocco in una condotta da un serbatoio

A spigolo vivo k = 0,5Tubo addizionale interno k = 1

1

• brusco allargamento

V2

da cui k

• sbocco in un serbatoio

• convergenti normalmente nei condotti gradualmente convergenti si hanno perdite trascurabili, poiché non si ha distacco della vena.

L8

Page 116: Corso Di Idraulica

• divergenti2

21

2g

VVmH con m = m ( )

a) b)

b) è meglio di a), il distacco avviene più a valle

• curve, saracinesche, dispositivi di strozzamento, griglie k = k (geometria)

Si noti che alle perdite che avvengono in saracinesche, rubinetti, valvole di riduzione della pressione è spesso affidata la funzione della regolazione

L9

Page 117: Corso Di Idraulica

2

V1

V2

2

A2

1

1

A1

L

z1

z2

Ipotesi:moto permanente, densità costante , pressione distribuita in modo idrostatico sulla sezione terminaledella condotta di monte, A1, sulla sezione di raccordo e sulla sezione terminale del volume di controllo, A2, infine si assume che sulla parete laterale del volume di controllo gli sforzi tangenziali siano trascurabili.Componente nella direzione e verso del moto delle forze esterne agenti sul volume di controllo:

2122122 )( hhgAppALsengA

essendo Lsen = z1 – z2

Ma la portata netta di quantità di moto uscente dal volume ha componente nel verso del deflusso: 12 VVQ

Per il teorema della quantità di moto dovrà essere: 12212 VVQhhgA

1

22

221 1

A

A

g

Vhh

Il carico

piezometrico

aumenta nel

verso del moto!!!

Il carico effettivo

cala nel verso del

moto!!!

2

1

22

221

21

22

22

1

22

22

22

1

1

22

22

22

21

121

12

12

122

122

A

A

g

VHH

A

A

g

V

A

A

g

V

g

V

g

V

A

A

g

V

g

Vh

g

VhHH

k

Se A2 >> A1 (sbocco di una condotta in un serbatoio) il carico piezometrico resta invariato, mentre convienecalcolare H mettendo in evidenza V1 e si ottiene:

g

V

g

V

A

AH

221

21

21

2

2

1

p1/ p2/

g

V

2

21

g

V

2

22

L10

Brusco allargamento di sezione della corrente

Se il moto è permanente e = cost : e quindi2211 VAVAQ

Page 118: Corso Di Idraulica

MOTO PERMANENTE NELLE CONDOTTEMOTO PERMANENTE NELLE CONDOTTE

Si esaminano i moti permanenti, non uniformi, dovuti a:

•Variazioni graduali o brusche di sezione o direzione;

•Variazioni di portata lungo il percorso;

•Variazioni di densità del fluido;

Condotte con variazione graduale di sezione

Perdite di carico distribuite si valutano conespressioni formalmente identiche a quelleutilizzate per condotte cilindriche. Per = cost

tUQ cos

g

U

Rds

dHj

24

2

Forma generale per condotte non circolariR = raggio idraulico

per condotte circolari

5

2

2

8

D

Q

gds

dHj

Tali equazioni si integrano conoscendo o D = D(s) utilizzando per le formule già viste)(s

ds

dhi

ds

dHJ

U2

g

U

2

21

g

U

2

22

U1

L11

Page 119: Corso Di Idraulica

ESEMPIO: CONDOTTA TRA DUE SERBATOI

L

z

p/

g

V

25.0

2

g

V

2

2

g

V

2

2

H1

H2

z = 0

Dati: H1 = cost.; H2 = cost.; = cost.; D = diametro condotta; L = lunghezza condotta; = scabrezza assoluta condotta. Calcolare la portata in transito in moto permanente.

Si applica il teorema di Bernoulli generalizzato tra il serbatoio 1 e il serbatoio 2, considerando perditedistribuite e concentrate

2

222

1 2225,0 H

g

VL

g

V

Dg

VH

Perditaconcentrata

sbocco(k=1)

Carico di monte

livello serb.1

Perditaconcentrata

imbocco(k=0,5)

Carico di valle

livello serb.2

Perditedistribuite

jL

L12

Page 120: Corso Di Idraulica

Inoltre sussiste l’equazione di continuità Q = VA , A = ( D2)/4 da cui, generalizzando al caso di N perdite concentrate descritte dai coefficienti k1 … ki … kn si ha

2

2

121 2gA

QL

DkHH

N

i

i

da cui si ricava Q noti gli altri coefficienti.

Peraltro a seconda del regime di moto che si instaura VD

Re

Re

64

2.2. TURBOLENTOTURBOLENTO = (Re, /D) diagramma di Moody, formula di Colebrook

1.1. LAMINARELAMINARE = (Re )

3.3. ASSOLUTAMENTE TURBOLENTOASSOLUTAMENTE TURBOLENTO = ( /D ) Diagramma di Moody

Formula di Colebrook

Nei casi 1) e 2) è funzione di cioè funzione della portata Q incognita.ReA

QDVD

Nel caso 3) è invece noto a partire dalla scabrezza relativa /D. Peraltro il regime di moto è incognito a priori. Una soluzione è ipotizzare il regime di moto e quindi la legge di resistenza, calcolare

, calcolare Re e verificare. Se la verifica è soddisfatta, il risultato è corretto; se no, va modificata la legge di resistenza, eventualmente innescando un procedimento iterativo.Esempio: per il deflusso di acqua, normalmente il moto è turbolento ( 2 o 3 ); allora si determina un 0di primo tentativo da /D con l’ipotesi 3 e, in base a esso, si calcola una portata Q0 , da cui Re0.

Verifica: Re0 , /D 3) OK

Re0 , /D 2) 1 Q1 Re1

Re0 /D 2) 2 Q2 Re2

Sino a convergenza del procedimento.Applicando le formule pratiche 3) èscontata, il calcolo di Q è immediato

L13

Page 121: Corso Di Idraulica

M. Impianti di sollevamento

Scelta della pompa

Curva di impianto

Altezza di aspirazione

Punto di funzionamento

Pompe in serie e in parallelo

M0

Page 122: Corso Di Idraulica

H1

H2

L1,D1

L2,D2

P

Hp/

z

g

V

25,0

21

g

V

2

21

g

V

2

22

g

V

2

22IMPIANTO DI POMPAGGIO : IMPIANTO DI POMPAGGIO :

scelta della pompascelta della pompa

Dati H1 = cost, H2= cost, = cost, L1,L2,D1,,D2 lunghezze e diametri condotte, 1, 2 scabrezzeassolute, calcolare la portata in transito in moto permanente. È necessario procedere alla scelta dellapompa.Bernoulli applicato tra 1 e 2 fornisce

2

22

2211

21

1 225.0 H

g

VLjHLj

g

VH

M1

Page 123: Corso Di Idraulica

Applicando l’equazione di continuità Q = V1A1 = V2A2 si ha

22

2

22

2

12

1

2

11

1

112 22

21

gA

QL

Dk

gA

QL

DkHHH

N

i

i

N

i

i

Ipotizzando per semplicità che il moto sia assolutamente turbolento, 1 e 2 sono noti a partire da 1/D1 e2/D2 . Allora la relazione precedente può porsi come

212 KQHHH

Prevalenzapompa

Dislivellogeodetico

Somma delleperdite di carico

Q

H

H2 – H1

Curva impianto

Per H2 – H1 < 0 : pompe

di spinta (aumenta la Qottenibile a gravità )

M2

Page 124: Corso Di Idraulica

M

JL

V2M / 2g

P

A

L

Per pompa alimentata dacondotta di aspirazione, partedi quest’ultima è in depressione; il valoremassimo della depressione èin M.

Bernoulli fra A e M fornisce:

g

VpzjLz

MMMA 2

2

da cui, evidenziando la pressione assoluta p*M

g

VjLzz

pp M

AMatmM

2)(

2*

Per evitare la cavitazione (moto bifase con aria in condotta) deve essere

Con pv tensione di vapore del liquido. Perciò:

vM pp*

g

VjL

ppzz Mvatm

AM 2)(

2

MASSIMA ALTEZZA DI ASPIRAZIONE

QALTEZZA DI ASPIRAZIONE

Negli impianti di sollevamento per acqua raramente si ha zM – zA > 6 – 7 mM3

Page 125: Corso Di Idraulica

Peraltro ogni pompa presenta una relazione caratteristica tra la prevalenza H = Hv – HM e laportata Q defluente.

Questa relazione, ricavata sperimentalmente, prende il nome di curva caratteristica e ha carattere diproporzionalità inversa.

Poiché la portata defluente e la prevalenza sono le stesse, esse saranno determinate dal punto diintersezione tra la curva dell’impianto e la curva

caratteristica della pompa = punto di

funzionamento ( )

HM HV

PQ

Q

H

H

Q

H

H2 – H1

Q

In corrispondenza del punto di funzionamento si leggono l’effettiva portata defluente e la effettivaprevalenza.

M4

Page 126: Corso Di Idraulica

Q

Q

H

IMPIANTO CON DUE POMPE IN PARALLELOQ/2

Q/2

Q Q

Q

Q

H

A

B

Q

H

A

B

La curva caratteristica siottiene dalle singole curvecaratteristiche sommando le portate a parità di prevalenza.Con una pompa il punto di funzionamento è A, con due pompe il punto sarà B conportata non doppia.

Q/2 Q

Se le pompesono uguali

La curva caratteristica del gruppo si ottiene sommando le prevalenze a paritàdi portata. Il punto A corrisponde al funzionamento con una sola pompa e il punto B con due in serie. Mentre lepompe in parallelo sono necessariamenteubicate nello stesso luogo, può talvolta convenire ubicare le pompe in serie a distanza lungo la condotta.

Se

le p

ompe

sono

ugu

ali

Valvola di non ritorno ( Clapet )

Valvole per la regolazione della Q

M5

SINGOLA POMPA

Q

IMPIANTO CON DUE POMPE IN SERIE

Q

Page 127: Corso Di Idraulica

N. Moto vario nelle condotte in pressione

Oscillazioni elastiche di massa

Pozzo piezometrico

Casse d’aria

Celerità

Colpo d’ariete

N0

Page 128: Corso Di Idraulica

MOTO VARIO NELLE CONDOTTE IN PRESSIONEEquazioni moto vario di una corrente Equazioni moto vario di una corrente monodimensionalemonodimensionale::

0)()(

t

A

s

Q Eq. di continuità

Rj 0

jt

V

gg

Vdpz

s

1

2

2

Oscillazioni elastiche e di massaOscillazioni elastiche e di massa

Eq. del moto

IMPIANTOIDROELETTRICO

Galleria in pressione

diga

t2 >> t1

Pozzo

piezometrico

Condotta

forzata

TurbinaT

Oscillazioni di massa(t1 t t2)

Oscillazioni elastiche(0 t t1)

serbatoio

N1

Le equazioni di moto vario sono utilizzate per studiare 2 tipi di oscillazioni che si presentano nei transitori degli impianti idraulici:

i) Oscillazioni elastiche: onde di pressione che si propagano con elevata celerità (1000m/s) per effetto della comprimibilità del fluido e dell’elasticità della condotta. Le oscillazioni sono causate da variazioni di velocità provocate da manovre idrauliche (apertura o chiusura valvole, attacco o stacco pompa);

ii) Oscillazioni di massa: spostamenti quasi-rigidi che subisce una colonna liquida collegante 2 serbatoi a pelo libero, se il livello di uno di questi varia nel tempo.

Page 129: Corso Di Idraulica

V

AG

APDG

Q[Q(t=0) = Q0]

H1H2

L G1 2

OSCILLAZIONI DI MASSA: POZZO PIEZOMETRICO

Si prescinde dalla presenza della condotta forzata e si considera l’organo di manovra inserito all’uscita del pozzo. Variando la portata defluente (al limite riducendola a zero) si generano delle oscillazioni di massa, per cui : fluido incomprimibile = cost

condotta infinitamente rigida 0dt

dAGL’equazione di continuità si riduce a:

0s

Q)(0 tQQ

GA

tQtV

)()( Moto uniforme NON permanente

L’equazione del moto diventa:

g

VV

Ddt

dV

gs

H

G 2

1V|V| : il termine tiene conto di un eventuale

cambio di segno di V, per avere sempre

resistenze al moto contrarie a VPoiché

V=V(t)N2

Page 130: Corso Di Idraulica

Si integra in s tra (1) e (2) trascurando le perdite concentrate

G

G

G Lg

VV

DL

dt

dV

gHH

2

121

(1)

L’equazione non è

integrabile

analiticamente a causa

della presenza del

termine che

rappresenta le

resistenze idrauliche.

La soluzione numerica

(es. con differenze

finite) conduce a

oscillazioni smorzate.

E si pone z = H2 – H1 (2)

Compaiono le variabili z e V: esse sono legate dalla equazione di continuità all’imbocco del pozzo:

dzAdtVA PGVolume che attraversa

la galleria in dt

Volume immagazzinato nel

pozzo in dt

dt

dz

A

AV

G

p

2

2

dt

zd

A

A

dt

dV

G

p

Sostituendo (2),(3),(4) in (1) si ha

022

2

zAL

gA

dt

dz

dt

dz

A

A

Ddt

zd

pG

G

G

p

G

Che si risolve con le condizioni iniziali:

0)0( zz Perdite distribuite in moto permanente

0)0( VA

A

dt

dz

p

G

Da cui (3) (4)

V0 velocità in moto permanenteN3

Page 131: Corso Di Idraulica

OSCILLAZIONI SENZA RESISTENZE

Considerando le resistenze nulle l’equazione del moto si ricuce a:

02

2

zAL

gA

t

z

PG

G02

2

2

zt

z

Equazione di un moto armonico

pulsazionepulsazionePG

G

AL

gA

periodoperiodoG

PG

gA

ALT 2

2

Con le medesime condizioni iniziali

0)0(z (perdite nulle)

0)0( VA

A

dt

dz

P

G

tCtsenCz cos21L’integrale generale

tsenzz maxfornisce:

conP

GG

gA

ALVz 0max

AMPIEZZADELLEOSCILLAZIONI !

N4

Page 132: Corso Di Idraulica

P

U

*ap

ZmaxZCARICO ASSOLUTO STATICO

CARICHI ASSOLUTI A REGIME

Zmin

CASSE D’ARIA Z

Y0

0t

HHS

– +V

A V,Q

L

La condotta alimenta un serbatoio a livello costante; il collegamento tra la cassa d’aria, posta a valle della pompa, e la condotta avviene attraverso una strozzatura che determina una perdita di carico localizzata

Hs : Carico statico assoluto sulla condotta

Y0 : perdite di carico distribuite

Zmax : massimo sovraccarico che non si intende superareN5

Page 133: Corso Di Idraulica

2QY Perdite di carico nella condotta

2QK Perdite di carico nella strozzatura

02QZdt

dv

g

LEquazione del moto

Qdt

dU Equazione di continuità

tUHHU ssn cos Equazione di stato del gas nella cassa d’aria

Dove :

H , Hs sono i carichi assoluti misurati in colonna d’acqua in corrispondenza della cassa d’aria: rispettivamente in condizioni di motovario e in condizioni statiche.

Us è il volume di gas della cassa d’aria corrispondente al carico Hs

n è un esponente dipendente dal tipo di trasformazione termodinamica subita dal gas: può assumere un valore numerico variabile tra 1 (trasformazione isoterma) e 1,4 (trasformazione adiabatica). A favore di sicurezza conviene adottare il valore 1,4.

Essendo H = Hs + Z l’equazione di stato diviene

ZH

HUU

n

s

s

1

N6

Page 134: Corso Di Idraulica

Posto:

;sH

Zz ;

0V

Vv ;

sU

Uu ;

s

s

LU

gAHt ;0

0sH

Yh ;0

0sH

Kk .

2

20

g

V

UH

AL

ss

*

Dove:

A

QV 0

0Velocità media della corrente nella condotta nelle condizioni di moto permanente precedenti la manovra, quando nella condotta defluisce la portata Q0

20

200 QKeQY 0 Perdite di carico rispettivamente nella condotta e nella strozzatura

per la portata di regime Q0

Posto Y = K = 0 e sostituendo i parametri adimensionali il sistema assume la forma:*

02 zdt

dv

2vdu

nz

u 11

1dt con opportune trasformazioni

2111

11ln v

zz

Esprime il legame esistente durante tutto il moto vario fra la velocità in condotta e la variazione di carico nella cassa d’aria e quindi subito a valle della pompa. In praticainteressa conoscere i valori zmax e zmin che si verificano quando la v è nulla; le equazioni determinatrici di tali valorisi ricavano ponendo v = 0 ; esse ammettono 2 sole radici reali l’una positiva zmax e l’altra negativa zmin

N7

Sistema integrabile in modo completo solo per differenze finite!

Page 135: Corso Di Idraulica

Per ogni tipo di trasformazione termodinamica, ossia per ogni valore di n, i valori di zmax e di zmin

sono funzioni dell’unica variabile ; il grafico seguente fornisce i valori di zmax e di zmin

corrispondenti ai due casi estremi n = 1 e n = 1,4.

Osservazioni:

1) A parità di , almeno nel caso di perdite nulle, si hanno sovrapressioni maggiori in valore assoluto delle corrispondenti depressioni;

2) Per qualunque valore di , le oscillazioni sono più grandi per l’adiabatica che per l’isoterma;

3) Poiché alle oscillazioni maggiori corrispondono i maggiori volumi, è evidente che nei casi pratici è opportuno attenersi alla trasformazione adiabatica.

N8

Page 136: Corso Di Idraulica

Dimensionamento delle casse d’ariaStrozzatura ottima: è la strozzatura che produce, per una velocità pari a quella V0 di regime, una perdita di carico tale da provocare nell’istante iniziale la stessa depressione Zmin che si realizza al termine della fase di moto vario. Deve perciò essere:

min0200 ZYQK oppure min00 zhk

Nelle pratiche applicazioni è sufficiente limitarsi ad alcuni valori particolari di n e di k0 . Per k0 si considera la situazione senza strozzatura (k0 = 0) e con strozzatura ottima, per n si considera il valore n = 1,4.

Senza strozzatura (k0 = 0) Con strozzatura ottima

Noto h0 in base alle resistenze della condotta, si fissa Zmax in relazione alle massime pressioni accettabili, è così noto zmax.Scelto il grafico, i due valori di h0 e zmax definiscono (dal grafico) quelli di e di zmin dai quali è immediato il calcolo del volume statico:

g

V

H

ALU

ss 2

20

e poi quello massimo n

sz

UU

1

minmax 1

1

min2

20

0

20

022

zgA

Qk

g

Vk m

pzHH a

s 33.10*

minmin N9

Page 137: Corso Di Idraulica

OSCILLAZIONI ELASTICHE: CELERITA’ DI UN’ONDA

F = F(s,t) funzione che rappresenta una perturbazione che si propaga inalterata in direzione s.

F(s+ds,t+dt) = F(s,t)

Il rapporto ds/dt rappresenta la celerità di propagazione della perturbazione rappresentata da F.

Ma se:

0,, dtt

Fds

s

FdFtsFdttdssF

s s + ds

tt + dt

s

F

celerità

s

Ft

F

dt

dsc Ciò implica:

s

FV

t

F

V

c

N10

Page 138: Corso Di Idraulica

OSCILLAZIONI ELASTICHE: COLPO D’ARIETE

si utilizzano le equazioni del moto vario e di continuità con le seguenti ipotesi semplificative:

a) U << c

b) J = 0 (resistenze nulle, fluido ideale)

c)

d) h = z + p/

t

F

s

FU

0z

s

p

s

z

s

h 1

, F

t

p

t

h 1e

Ora:

i) Equazione del moto

jt

V

gs

H 1j

t

V

gg

Vh

s

1

2

2

jt

V

gs

V

g

V

s

h 1

mat

V

s

VV per a) e j = 0 per b)

t

V

gs

h 1L’equazione del moto si riduce a

ii) Equazione di continuità

0)()()()(

t

A

s

VA

t

A

s

QN11

Page 139: Corso Di Idraulica

sviluppando le derivate si ha

0T

AT

A

sVA

s

AV

s

VA

t

A

s

AV

per a)

tSV

per a) e c)Da cui

0t

At

A

s

vA

2 1

t

t

p

dp

d

t

Ma essendod

dpt

p

tcon

2D2

DdDdA

t

A: sfruttando il comportamento elastico

lineare della condotta, ad una variazionedp corrisponde una variazione di tensioned data dalla Legge di Mariotte:

s

pD

2da cui

s

Ddpd

2Ma essendo per l’elasticità lineare

E

d

D

dD

E modulo di elasticità, si ha:

sE

Ddp

D

dD

2

D

dD

A

dA 2

sE

Ddp

Ainfine essendo

dtt

pdp dt

t

AdA

t

p

sE

AD

t

A

= p

s

D

A

N12

1 : se il fluido è barotropico,

= ( p ) da cui:2

modulo di comprimibilità ma essendo A

e sostituendo dA

,

Page 140: Corso Di Idraulica

Infine, sostituendo nelle equazioni di continuità

t

p

tt

p

sE

AD

t

A

0t

At

A

s

vA

0t

p

sE

ADA

s

VA

t

h

E dividendo per A l’equazione di continuità è

s

V

gt

h

sE

D 1 ovvero, posto ,sE

D

a2

1s

V

g

a

t

h 2

Es

Da

1

Celerità delle onde di pressione in un fluido con entro

una condotta con D, E, s tutte uniformi [a] =[LT-1]dove

N13

Page 141: Corso Di Idraulica

Riassumendo, le equazioni del moto e di continuità semplificate sono:

t

V

gs

h 1

s

V

g

a

t

h2

Equazione del moto

Equazione di continuità

Serbatoio a livello costante

B

AL x

Per lo studio del moto nel sistema di figura, provocato da manovre di chiusura o apertura in A (sezione di sbocco) si assume:

x = - s + costUho

N14

Page 142: Corso Di Idraulica

Sistema di equazioni differenziali

semplificate:Condizioni iniziali:

h= h0

V = V0

ES

Da

1

Per E (condotta infinitamente rigida)

0Ca Celerità onde piane di

pressione (vel. suono)

C0 Acqua~1450 m/s

t

V

gx

h 1

x

V

g

a

t

h2

INTEGRALE GENERALEINTEGRALE GENERALE

xt

V

gx

h 12

2

tx

V

g

a

t

h 2

2

2

01

2

2

22

2

t

h

ax

h

Eq. D’Alembert o delle corde vibrantiLa cui soluzione è:

a

xt

a

xtFhh 0

Analogamente si ricava:

a

xt

a

xtF

a

gVV 0

Derivando la 1^ equazione rispetto a x e la seconda rispetto a t si ricava:

N15

Page 143: Corso Di Idraulica

Le funzioni F e rappresentano onde che si propagano con le celerità cF = + a , c = - a .

Entrambe le funzioni sono nulle nel regime permanente che precede la manovra (t < 0).

All’istante t = 0 avviene nella sezione A una manovra e ivi si origina l’onda F che si propaga verso B con celerità + a, raggiungendo la sezione B al tempo t = L / a .

In quel momento si origina in B la che che, procedendo con celerità – a, si dirige verso A cheraggiunge al tempo :

a

L2Durata di fase: è un tempo caratteristico della condotta

Sia inoltre Tempo di completamento manovra organo di intercettazione

MANOVRA BRUSCA

MANOVRA LENTA

N16

Page 144: Corso Di Idraulica

V0t = 0t = 4L/a = 2

0 < t < L/a V= 0

V=V0

+ a0V

g

aMANOVREMANOVREISTANTANEEISTANTANEE

( = 0)

+ a

t = L/aV= 0

V = - V0

V= 0

L/a < t < 2L/a

- a

t = 2L/a =

V = - V0

2L/a < t < 3L/a

+ a

V = - V0 V= 0

t = 3L/a

+ a

V= 0

3L/a < t < 4L/a

V= 0V = V0

- a

N17

Page 145: Corso Di Idraulica

Sovraccarico in A per chiusura istantanea totale

t

h

h0

h0 + hm

h0 - hm

2L/a = 6L/a = 34L/a = 2

Fenomeno periodico di periodo

4L/a = 2

In assenza di resistenze

( j = 0 )

Chiusura brusca ma non istantanea ( > 0 )

Normalmente si ipotizza una legge di chiusura lineare:t

VV 10

V

V0

t

Per chiusura brusca ( < ) viene comunque attinto il valore di sovraccarico massimo ;

i fronti di sovrapressione non sono però più ad onda quadra ma:

0Vg

a

N18

Page 146: Corso Di Idraulica

+ ag

Va 0

V0

V<V0t =

V0

0 < t <

0Vg

ah

V0

V<V0

V = 0< t <L/a

+ a

t = L/a V<V0

V = 0

N19

Page 147: Corso Di Idraulica

Sovraccarico in A per chiusura brusca non istantanea (0< < )

h

h0

h0 + hm

h0 - hm

2L/a + 4L/a + t2L/a = 4L/a = 2 6L/a = 3

Sovraccarico in A per chiusura lenta ( > )

t

h

h0

h0 + hm

h0 - hm

2L/a = 6L/a = 34L/a = 2

Il massimo sovraccarico è raggiunto al termine della prima fase (o) t = s =2L/a ;per valutarlo dalla similitudine dei triangoli rettangoli

l

m

h

h

h0 + hl

a

LV

g

ahh ml

20

g

LVhh lenta

00)max(

2g

LVhl

02 ; pertanto per chiusura lenta

FORMULA DI ALLIEVI MICHAUDN20

Page 148: Corso Di Idraulica

O. Correnti a pelo libero

⇒ Ipotesi di teoria monodimensionale

⇒ Carico specifico, velocità e profondità critica

⇒ Moto uniforme

⇒ Pendenza critica

⇒ Scala di deflusso

⇒ Moto permanente

⇒ Profili di corrente

⇒ Risalto idraulico

⇒ Soglia di fondo, passaggio fra le pile di un ponte,stramazzi

O0

Page 149: Corso Di Idraulica

CORRENTI A PELO LIBEROCORRENTI A PELO LIBERO

Sono correnti che hanno parte del contorno a contatto con l’atmosfera. Defluiscono in condotti aperti naturali (fiumi, torrenti) o artificiali (canali navigabili, di bonifica o irrigazione), ovvero in condotti chiusi con solo parte del condotto occupata (fognature e impianti idroelettrici).Teoria monodimensionale ( s )

Per alveo cilindrico, la più bassa delle generatrici è la linea di fondo e if = sen θ = pendenza di fondo, con θ inclinazione sull’orizzontale della linea di fondo. Per alveo non cilindrico, la pendenza può essere definita localmente.Ipotesi: 1) ρ = cost

2) if piccola if =senθ ~ θ cosθ ~ 1

33) moto turbolento 4) correnti lineari (cilindriche) h uniforme sulla sezione ⊥ alle traiettorie

Carico piezometrico uniforme sulle sezioni normali per 4). Male sezioni normali ~sezioni verticali per la 2)

yzyzh ff cos

g

Vyz

g

VhH f 22

22

θ B

syA

R= A/BzF + y

zFuniforme sulla sezione

Carico totale effettivo (α ~1 per la 3) ) O1

Page 150: Corso Di Idraulica

CARICO SPECIFICO: carico totale misurato rispetto al punto più basso della sezione

2

22

22 gA

Qy

g

VyE

b

yy

V2/2g

b = larghezza del pelo libero

B = perimetro bagnatoB

ycE = cost

y

Q

Q = Q(y)

yc Q = cost

y

E

E = E(y)

O2

Page 151: Corso Di Idraulica

Dato E, esiste almeno un valore yc cui corrisponde un massimo di portata; dato Q, esiste almeno un valore yc cui corrisponde un minimo di carico specifico

PROFONDITA’ CRITICHE yC

by

A02

2cosy

AyEg

yEg

Ag

y

Q

tE

013

2

cosy

A

gA

Q

y

E

tQ

Poiché1)

b

ydy

A2)

Eb

Ay

cyy

c 2La 1) fornisce

g

Q

b

A

cyy

23

E la 2)

O3

Page 152: Corso Di Idraulica

Per alveo rettangolare A = b0y

b = b0yB = b0+2y

b0Si ottiene nei due casi precedenti rispettivamente

3

2

320

2

g

q

gb

Qyc

Eyc 3

2

Velocità critica; correnti lente e velociQuando y = yc V = Vc velocità critica per data Q :

mc gyA

gQ

Vyyyy bA

cc

Con ym profondità mediay ym

Con sezione rettangolare ym= y

lente

veloci

Q = cost

ylente

veloci

Se V < Vc correnti lente

( y > yc ) Fr < 1

m

rgy

VF

y

ycE = costyc

Se V > Vc correnti veloci

( y < yc ) Fr > 1

EQ

Numero di FroudeO4

Page 153: Corso Di Idraulica

MOTO UNIFORME NEI CANALINel moto uniforme la velocità non cambia al variare della sezione : l’alveo deve essere cilindrico e la superficie libera parallela al fondo. Se il moto è anche permanente

Q = VAInoltre:

ds

dHj

ds

dhi

ds

dzi

f

f

Pendenza del fondo

Cadenteeffettiva

Cadentepiezometricae anche

y = cost

A = cost g

V

Dj

2

2

Nella quale D = 4R , R = raggio idraulico

EQUAZIONE DEL MOTO UNIFORME

Adottando invece la Formula di Chezy (più comune) si ha ( ip= j) [c ≡ ks = 1/n]

8

gC fgRiC

2

13

2

ff icARgRiCAQ

2

1

3

2

ff icRRiV 12

1

TL 13

1

TLc 0C; ;

Ovvero si può valutare χ con le altre formule valide. Solo per moto assolutamente turbolento:

61

cR

R

B1

87Bazin

R

mk1

100Kutter

O5

è un coefficiente di resistenza adimensionale VOvvero se

da cui l’espressione della portata

Page 154: Corso Di Idraulica

UTILIZZO DELLA FORMULA DEL MOTO UNIFORME

• Verifica 1) c, y A, R Q

• Verifica 2) c, Q y siccome A=A(y) , R=R(y) PROBLEMA IMPLICITO

1. Es. Sezione TRAPEZIA

tgybyA 2

cos

2ybB

B

AR

b

yθ 2

1

3

2

3

52

cos2

fi

yb

tgybycQ

Da cui si può ricavare y pertentativi, viene denominata yu

PROFONDITA’ DI MOTO UNIFORME2. Es. Alveo RETTANGOLARE

b0

yybA 0

ybB 20 yb

ybR

20

0

Se l’alveo è rettangolare larghissimo b0 >> y ; allora R~ y e l’equazione del moto diviene esplicita in y:

2

13

5

0 fiycbQO6

Page 155: Corso Di Idraulica

• PROGETTO CANALI

2

13

5

0 fiycbQSEZIONE CANALE

È un problema indeterminato, salvo considerare altri fattori ( es. COSTO)

max R a pari A : sez. semicircolare o trapezia

Golene

Letto di magra

1

2

c (materiale di rivestimento)

Q ( portata da recapitare )

if ( pendenza fondo )

• SEZIONI COMPOSTE

Si calcola la portata come somma di 2 contributi: quello dell’alveo di magra e quello delleespansioni, secondo la divisione riportata in figura ( ). Ai diversi tratti del contorno bagnato competono diversi indici di scabrezza ( scabrezza golene > scabrezza letto )

O7

Page 156: Corso Di Idraulica

PENDENZA CRITICA

Alveo cilindrico declive; data if , Q sono determinabili:

yu PROFONDITA’ DI MOTO UNIFORME

yC PROFONDITA’ CRITICA

In generale yu ≠ yc; si dice pendenza critica ic per data portata Q la pendenza di fondo per cui yu = yc .

Allora dall’equazione del moto uniforme:

uyy

fRCAg

Q

RgC

Vi

22

2

2

2

si ricava :

ccc yyyyyy

cb

B

CbRC

A

RCAg

Qi

2222

2 1

Essendo per la profondità critica e

cyyb

A

g

Q 32

B

AR

Nel caso particolare di alveo rettangolare larghissimo B~b e quindi 008.00015.01

2Cic

[1,5 ‰ ÷ 8 ‰](poiché tipicamente C = 11÷25) ovvero anche 12

ggic

PENDENZA CRITICA

32RcRelativamente a una data portata Q:yu> yc corrente uniforme = corr. lenta if < ic ALVEO FLUVIALE O A DEBOLE PENDENZA

yu < yc corrente uniforme = corr. veloce if >ic ALVEO TORRENTIZIO O A FORTE PENDENZA

L’equivalenza si verifica facendo il rapporto ic / if O8

Page 157: Corso Di Idraulica

Riprendendo la si nota che la pendenza critica è funzione della11ic

3232 Rk

g

Rc

g

s

Scabrezza dell’alveo, ma anche del raggio idraulico e quindi della portata per dato alveo (if).Poiché Q R si ha che la relazione tra ic e Q è del tipo:

Q

torrentizio

fluviale

if

ic

Ne segue che un alveo di assegnata if può comportarsi comefluviale per assegnate Q, come torrentizio per Q maggiori

SCALA DI DEFLUSSOmkAQ '' mykQ

Utilizzata per la determinazione delle portate fluviali tramite misurazione dei livelli idrometrici, kvaria poco se if ~ j ( moto uniforme ); e m ?

A

QmmkA

dA

dQ m 1

A

Q

dA

dQm

Assumendo per Q l’equazione del moto uniforme nella forma 2

13

2

3

5

fiBcAQ

e sostituendo nell’espressione di m si ha dA

dB

B

Am

3

2

3

5da cui

Sezione rettangolare 2

1

0b

y

0b

y0 ( rettangolare larghissima)………..

3

4m ...

2

3m ...

3

5m

Sezione triangolare, semicircolare3

4m

Sezione trapezia2

3m

Si definisce scala di deflusso una relazione del tipo ovvero

da cui

O9

Page 158: Corso Di Idraulica

MOTO PERMANENTE CORRENTI A PELO LIBERO

Moto permanente correnti a pelo libero ≡ moto gradualmente variato variazioni di forma e/o direzione lente linee di corrente ~ rettilinee e parallele.

h = cost su sezioni normali ~ sezioni verticali per piccole pendenze.

Per ρ = cost.:

0t

A

s

QEq. di continuità Q = VA = cost ma V = V(s) e A = A(s) !

Eq. moto: nota if ≠ j , graficamente si vede che:

Q

ifds

V2/2g jds

dsds

dEE

dsds

dyy

jdsdsds

dEEEdsif ji

ds

dEf

da cui E

Ovvero: l’energia specifica totale rispetto al fondo aumenta per l’abbassamento del fondo stesso (riferimento) e diminuisce per effetto delle resistenze. Intermini di carico totale o effettivo H si ha

ds

dzi

ff

Rj

ds

dH 0 essendo

Nelle formule, le resistenze si valutano come in moto uniforme

RAgC

Q

Rc

V

R

V

g

V

Rj

22

2

3

42

2

2

22

24O10

Page 159: Corso Di Idraulica

2

2

2gA

QyEFacendo l’ipotesi di alveo cilindrico, A = A[ y(s) ] ( non A[y(s),s] ) ma essendo

)(syEE

jids

dy

dy

dE

ds

dEf

da cuiIn questo caso, l’equazione del moto permanente

dy

dE

ji

ds

dy fEquazione dei profili di corrente in alveo cilindrico

RAgC

Qj

22

2< 0 per y < yc

> 0 per y > yc

3

2

1gA

bQ

dy

dE)(sii ffDove:

Sostituendo per i profili di corrente in alveo cilindrico declive

D

Ni

gA

bQ

RAgCi

Q

i

dy

dE

ji

ds

dyf

f

f

f

3

2

22

2

1

1

0ds

dyty cos

e nel caso di profondità critica il denominatore D 0 g

Q

b

A

cyy

23

ds

dy

Profilo // al fondoSi noti che per il moto uniforme if = j

Profilo ⊥ alfondo ???

NO, va intesa come tendenza. Crescono pendenza e curvatura, la corrente non è quasi cilindrica.O11

Page 160: Corso Di Idraulica

POSSIBILI TIPI DI PROFILI

D

Ni

gA

bQ

RAgCi

Q

ids

dyf

f

f

3

2

22

2

1

1----------------------------++++++

yu

Segno N

-----------------+++++++++++++

yc

Segno D

++++++++++----------++++++++

yu

Segno N/D

yc1f

2f

3f

Profilo longitudinaleper y ∞

yu

yc

----------------------------++++++

yc

Segno N-----------------+++++++++++++

yu

Segno D

++++++++++----------+++++++

yc

Segno N/D

yu

D

Ni

ds

dyf

2 correnti ritardate : 1t, 3t0ds

dy

1 corrente accelerata : 2t0ds

dy

yc

yu

1t

3t

2t

2 correnti ritardate : 1f, 3f0ds

dy

1 corrente accelerata : 2f0ds

dy

O12

1) ALVEO FLUVIALE yu> yc (if < ic)

2) ALVEO TORRENTIZIO yu< yc (if > ic)

Page 161: Corso Di Idraulica

TRACCIAMENTO DEI PROFILI DI CORRENTE

Si riscrive l’equazione dei profili alle differenze finite

s1

1

3

2

22

2

gA

bQ

RAgCi

Q

iyf

f

C0

A0

R0

b0

fissata ∆syyssyy 001

A partire dalla y0 nota a s0 : y0

La y0 nota in s0 ( dovuta a cause perturbatrici)influenza :

Monte per correnti lente ( y > yc )

Valle per correnti veloci ( y < yc )

Le correnti lente sono determinate da valle

Le correnti veloci sono determinate da monte

O13

Page 162: Corso Di Idraulica

•• RISALTO IDRAULICORISALTO IDRAULICOÈ un fenomeno di tipo ondoso stazionario che raccorda una corrente veloce di monte e una corrente lenta di valle. Ha diverse forme a seconda del valore del numero di Froude di monte

1

1

1

m

rgy

vF

a) Risalto ondulato: 1 < Fr21 < 2

yu1yu2

b) Risalto ondulato con frangimento: 2 < Fr21 < 3

yu1yu2

c) Risalto diretto ( risalto idraulico o “salto di Bidone” ): Fr21 > 3

FENOMENOFORTEMENTEDISSIPATIVO !

Vortice ad asse orizzontale

yu1yu2

O14

Page 163: Corso Di Idraulica

STUDIO DEL RISALTO DIRETTO

1 2

G

1

1Q

2

R

fitg

Q

2Q

Si individua un volume di controllo compreso tra le sezioni e in cui la distribuzione delle pressioni sia idrostatica. A tale volume si applica l’equazione globale della quantità di moto:

21

1221ˆˆ QQRG

proiettando nella direzione del moto

1221ˆˆ QQRG

fi

E trascurando R e Gif perché piccoli rispetto agli altri termini e di segno opposto

2211ˆˆ QQ

S1 S2= S quantità di moto totale: SI CONSERVA !

O15

Page 164: Corso Di Idraulica

Per distribuzione idrostatica delle pressioni e velocità parallele tra loro

QVAS G

Con ζg affondamento del baricentro di A rispetto al pelo liberoy

dy

A

dA

GζG

y

A

A

QA

yy

SG 2

2

2

2

A

bQA

y

S

AAy

G

by

A

da cui per 0s

y g

Q

b

A 23

10

2CS

S

CE

E

S(y1) = S(y2) y1 , y2 PROFONDITA’ CONIUGATE

Si vede nel grafico adimensionale che E2< E1 ; allora E1-E2 èla perdita di carico specifico dovuta al risalto idraulico, che,avendo nell’applicazione della eq. globale trascurato l’effetto della pendenza del fondo, è pari a H1-H2

y1< y2 H2< H1 il risalto può essere solo da veloce a lenta

Cy

y

O16

ovvero S ha un estremante per y = yc

2

y2

1

y1

1.5E2 E1

Page 165: Corso Di Idraulica

• Risalto in alveo rettangolare

b=b0

y

2

222

21

221

1 22 by

Qb

yS

by

Qb

yS

da cui

22

222

21

221

22 bgy

Qy

bgy

Qy

1 2y

2

2

2121

2

gb

Qyyyy

1

11

gy

VFr

che fornisce

la cui soluzione è ;21

2 8111

Fry

ovvero, considerando noto y2

22

2

1 8112

1Fr

y

y

2

22

gy

VFr;

Ora applicando la definizione di E, si ricava la associata perdita di carico specifico

21

21

22

2

2

21222

2

2221

2

121 222 yy

yy

gb

Qyy

bgy

Qy

bgy

QyEE

da cui

21

312

21 4 yy

yyEE

•deve essere y2 > y1 per avere E1 > E2

• E1-E2 ∝ ( y2 –y1 )3

LUNGHEZZA DEL RISALTO

y1y2

L

da osservazioni sperimentali

L ≅ 6(y2-y1)O17

Page 166: Corso Di Idraulica

O18

Page 167: Corso Di Idraulica

O19

Page 168: Corso Di Idraulica

O20

Page 169: Corso Di Idraulica

O21

Page 170: Corso Di Idraulica

O22

Page 171: Corso Di Idraulica

O23

Page 172: Corso Di Idraulica

O24

Page 173: Corso Di Idraulica

O25

Page 174: Corso Di Idraulica

STRAMAZZISTRAMAZZI

Risalto localizzato del fondo = soglia

Per sopraelevazione ∼ spessore lama d’acqua sulla soglia STRAMAZZO

H ≅ h hc

hf

1

Sezione rettangolare di larghezza b

Se in la distribuzione delle pressioni è idrostatica e il carico cinetico in è trascurabile, in assenza di perdite tra e , detta y laprofondità in

2

22

1

1

g

vyhH

2

2

da cui

yhgV 2 e yhgbyVbyVAQ 2

•• StramazzoStramazzo BelangerBelanger ( in parete grossa )( in parete grossa )

Diagrammapressioni

2

Il massimo valore di Q, per dato h, si realizza quando y=2/3 h , ma poiché per una sezione rettangolareyc= 2/3E si ha che sullo stramazzo si realizza la profondità critica. Allora

ghbhghbhQ 2385.0233

2

CQ coefficiente di portata (µ)

Allo sbocco yf = 0.715 yc

Si misura yf e si ricava Q: precisione 3 – 4%O26

Page 175: Corso Di Idraulica

•• StramazzoStramazzo BazinBazin ( in parete sottile )( in parete sottile )

ghbhCQ Q 2

dhCdh

h

hC QQ ,55.01

003.0405.0

2

h

d

O27

Page 176: Corso Di Idraulica

P. Moti di filtrazione

⇒ Legge di Darcy

⇒ Falde in pressione

⇒ Reticoli di filtrazione

P0

Page 177: Corso Di Idraulica

MOTIMOTI DIDI FILTRAZIONEFILTRAZIONE

02vgradpg

Tuttavia la descrizione puntuale del campo di moto comporterebbedifficoltà notevoli; inoltre non sarebbe utile, interessando di norma solo le portate in transito. Si definisce allora il vettore velocità apparente (oportata specifica di filtrazione) diretto come la velocità media e aessa legato da:

q v

vnq porositàtotalevolume

vuotivolumencon

A moti lenti entro un mezzo poroso è applicabile l’eq. ridotta di Navier nel campo del geopotenziale:

Analogamente per le altre grandezze ( carico,…) H ~ h

LEGGE DI DARCY ( sperimentale ) h1

h2

L

AQ

Q

Q

A

Qq

L

hhi 21

Kiq

Kg

k

K conduttività idraulica[K] = [LT-1]dipende dal mezzo poroso e dal fluido

Permeabilità; [k] = [L2]dipende dal solo mezzo poroso

KgradhhkqPiù in generale per moto bi – o tri- dimensionale in mezzo isotropo:

P1

Page 178: Corso Di Idraulica

h0

Per moto bi- o tri- dimensionale in mezzo anisotropo ( le caratteristiche dipendono dalla direzione considerata):

hKq

zzzyzx

yzyyyx

xzxyxx

KKK

KKK

KKK

KTensore di conduttività idraulica

Simmetrico: 6 elementi significativi

Esempio :x

zKx > Kz

S

Hh

z = 0K

D

r

q

Falda artesiana in strato omogeneo permeabile orizzontale di spessore s, estensione infinita. La superficie piezometrica indisturbata ( ) ha quota H sul riferimento. In moto permanente, col prelievo di una portata Q da un pozzo cilindrico di diametro D, si ha un moto a simmetria assiale:

Eq. continuità: rsqQ 2

Eq. moto ( Darcy ):dr

dhKq

dhQ

sK

r

dr 2

Si integra tra D/2 (parete pozzo) e il generico r :0

2

2

ln hhQ

sK

D

r

D

r

hhsKQ

2ln

)(2 0

Q

• MOTO DI FILTRAZIONE IN FALDA

superficicilindricheequipotenziali( a uguale caricopiezometrico)Da cui:

P2

Page 179: Corso Di Idraulica

Conclusioni:• Misurando h0 (nel pozzo) e h (con una canna piezometrica) può essere calcolata Q, nota K• Misurando h0 e Q si può determinare K

)(2

2ln

0hhs

D

rQ

K

• per r abbastanza elevato h~H r = R ( raggio di influenza del pozzo)

RETICOLI DI RETICOLI DI FILTRAZIONEFILTRAZIONE

• Equazione di Laplace

• Suolo omogeneo e saturo• Assenza di fenomeni di consolidamento e / o espansione• Fluido filtrante e matrice del terreno incomprimibili• Moto laminare e validità legge di Darcy

Per :

Si ha che:

hKq

0q

( moto )

( continuità )02hK 02h Equazione

di Laplace

P3

Page 180: Corso Di Idraulica

In particolare in 2D l’equazione di Laplace può essere rappresentata da 2 famiglie di curve che si intersecano ad angolo retto: - linee di corrente

- linee equipotenziali

02

2

2

2

y

h

x

h Eq. di Laplace nel 2D

Linee di corrente ( o linee di flusso) ≡ traiettorie per moto permanente

Linee equipotenziali: linee a eguale carico piezometrico

L

hhK

L

hhKq 2112

In totale:

L

hhKAqAQ 21

Linee di corrente Linee equipotenziali

P4

Page 181: Corso Di Idraulica

Q

∆ La

Q

h=h1

h=

h 1-

hh=

h 1-2

h

h=

h 1-3

h

hh1

h = h1 – h2 = hh2 = 0

H

Rete idrodinamica: regole di tracciamento-linee di flusso ed equipotenziali si intersecano ad angolo retto formando aree quadrate (∆L = a )-Equipotenziali adiacenti hanno le stesse perdite di carico-Tra coppie di linee di flusso adiacenti scorre la stessa portata ( tubo di flusso )

nf = tubi di flusso (5 in figura )nd = numero di lineeequipotenziali (16 in figura )δ h = salti di potenziale ∆ Q = portata in ogni tubo diflussoQ = portata totale [L2T-1]

Ovunque nel reticolo ; pertanto in ogni quadrato ; ma essendo in un reticolo di

filtrazione , da cui

Ma per definizione e poiché

l

hi a

l

hKKiaQ

al hKaa

hKQ

dn

hh

dn

hKQ QnQQ f

d

f

n

nhKQ

cond.

idraulica

diff. di carico

Fattore di forma del

reticolo

Con metodi numerici di risoluzione della eq. diLaplace + cond. al contorno si ottengono analoghirisultati. Noto il carico piezometrico h in ognipunto e la sua quota z, si può valutare la pressione

p=γ (h-z) e quindi, ad esempio, la distribuzione di

pressione su qualunque struttura che consente lavalutazione della sottospinta idraulica. P5

Page 182: Corso Di Idraulica

MANOMETRO SEMPLICE

a = 9806 N/m3

k = 8040 N/m3

d = 2 m

Calcolare la differenza di quota

delle superfici libere dell’acqua e

del kerosene.

dh

Dall’ equilibrio delle pressioni sul piano A – A del menisco di separazione, si deduce

dhp kaA

Quindi

mNm

Nmmdh

a

k 6,1][98068040

23

3

da cui

mmmhd 4,06,12

mA A

dh

a

Lezione 1

Page 183: Corso Di Idraulica

MANOMETRO SEMPLICE

a = 9806 N/m3

m = 133300 N/m3

h = 5,6 cm

Di quanto varia h se lo

specchio libero dell’acqua si

solleva di H = 1,5 m ?

Basta osservare che nella nuova configurazione il mercurio si sposterà verso il ramo di destra, in modo che sia sempre verificata l’uguaglianza della pressione nel mercurio alla stessa quota nei due bracci del manometro, cioè:

bhbHH ma 2

Dalla posizione di equilibrio iniziale è immediato calcolare H:

su A-A : hH ma

mNm

NmmhH

a

m 76,0][9806

133300056.0

3

3

Perciò:

su A’ – A’ : bhbHH ma 2

2314709256794

m

Nb

m

N

mb 0572,0 e mbh 114,02

AAb

H h

A’

b

A’

a

m

Page 184: Corso Di Idraulica

MANOMETRO SEMPLICE

= 8825 N/m3

m = 133300 N/m3

h1 = 18 m h2 = 13 m

Determinare le indicazioni

del manometro semplice a

mercurio e n del manometro

metallico.

La pressione esercitata dal fluido sul piano orizzontale passante per il menisco inferiore del manometro semplice è equilibrata da quella esercitata nel ramo di destra dalla colonna di mercurio; ne segue:

mh2

mNm

Nmmh

m

86,0][133300

882513

3

3

2

Analogamente la pressione alla quota del baricentro del manometro metallico vale:

231 158850][188825m

Nm

m

NhPn

bar1,588n

m

z = z0

n

h1

h2

Page 185: Corso Di Idraulica

PIEZOMETRO

o = 7845N/m3

a = 9806N/m3

m = 133362N/m3

hp = 1,2 m

Si determinino le quote

dei piani dei carichi

idrostatici dei tre liquidi

rispetto al riferimento z

=0 e si tracci il

diagramma delle

pressioni.

La pressione nell’interfaccia acqua – mercurio vale:

233 2667212,1133362m

Nhhp pm

all’interfaccia olio – acqua:

2232 168661980626672m

Nhpp a

all’interfaccia aria – olio:

221 902117845168661m

Nhpp o

Le quote dei piani dei carichi idrostatici dei singoli fluidi si ottengono dividendo i valori delle pressioni alle interfacce per i rispettivi pesi specifici.

aria

olio

acqua

mercurio

z = z0

hp

m

h1= 1m

h2= 1m

h3= 1m

Page 186: Corso Di Idraulica

Con riferimento alla quota z = 0 risulta:

mhp

hm

m 2,1113336226672

33

mhhp

ha

a 72,3119806

1686623

2

mhhhp

ho

o 15,411178459021

1231

hm

hO

ha

Page 187: Corso Di Idraulica

MANOMETRO DIFFERENZIALE

1= 9806 N/m3

2= 7845 N/m3

m= 133362 N/m3

hA = 2 m = 0,01 m

Conoscendo hA si può calcolare la pressione in A:

231 19612][29806m

Nm

m

Nhp AA

e la pressione in B:

218278

m

Npp mAB che è anche pari a BB hp 2

e quindi: mp

h BB 33,2

2

1 2

mA

B

hA

hB

p.c.i.2

p.c.i.1

Determinare la posizione del piano dei

carichi idrostatici del liquido di peso

specifico 2 e tracciare i diagrammi delle

pressioni.

Page 188: Corso Di Idraulica

il dislivello del piano dei carichi idrostatici 2 rispetto al piano dei carichi idrostatici 1, vale:

mhh AB 34,0

1 2

mA

B

hA

hB

Page 189: Corso Di Idraulica

SPINTE IDROSTATICHE SU SUPERFICI PIANE

a = 9800 N/m3

o = 7840 N/m3

h1 = 3 m h2 = 1,5 m

l = 2 m Determinare la forza X

orizzontale da applicare in

B per assicurare

l’equilibrio alla ventola AB

(incernierata in A) nella

posizione verticale.

Il modulo della spinta esercitata dall’acqua sulla ventola equivale al prodotto della pressione nel baricentro della ventola per la sua superficie:

Nmmm

NAhS

aGaa 66150][5,1275,039800 2

3

Analogamente si trova la spinta esercitata dall’olio sulla ventola:

Nmmm

NAhS

oGoo 17640][5,1275,07840 2

3

oa SS quindi la risultante avrà il verso di aS

a

o

h2

h1

B

A

patm C

X

Page 190: Corso Di Idraulica

Calcolo dei punti di applicazione delle due spinte:

m

hCALh

Lh

hhs

66,075,05,15,12

125,12

75,0

2

1222

3

22

32

221

Nel secondo caso, essendo perfettamente triangolare la distribuzione delle pressioni, è immediato il calcolo del punto di applicazione della spinta dal fondo:

mh

s 5,032

2

La forza incognita si trova dunque annullando i momenti delle due spinte e della forza incognita stessa rispetto la cerniera A:

NX

mNXmNmN

hXshSshS oa

25284

0][5,1][117640][84,066150

022212

h2/2

h2/2 s1Sa

So

h2/3

Page 191: Corso Di Idraulica

Segue: AGGIORNAMENTO CON APPUNTI DI LEZIONE relativo allo stesso esercizio, per la determinazione del centro di spinta.

AhSG

M

I0

M

Ixy

a

o

h2

h1

patm

ahG

ohG

hG

hG

h2/2G

SISTEMA acqua - paratoia

Piano dei carichi

idrostatici (acqua)

Linea di sponda

G

Cx

Piano dei carichi idrostatici (olio)

x0

h1/2

y

o

h2/2

d1

Disegno di riferimento per

valutare il valore della pressione

in corrispondenza del baricentro

G della ventola.

Page 192: Corso Di Idraulica

per il teorema del trasporto del momento d’inerzia ( teorema di Huygens) :

2

00 AxII12

3

2

0

LhI

2

21

2

2

0 22

hhLhAx

oAxM

mhh

hhLh

Lh

xM

I

M

Io

33,222

22

12 21

21

2

3

2

0

mh

d 84,05,133,22

1

1

212

2

2

3

22

00

hLh

LhAxII

2

2

2

3

2

' 12

2

12 dmh

hLh

Lh

xM

I

M

Io

G

Cx

Piano dei carichi

idrostatici (olio)x0

d2SISTEMA olio - paratoia

Linea di sponda

y

Page 193: Corso Di Idraulica

NX

mNXmNmN

hXdSdSoa

25284

0][5,1][117640][84,066150

0221

Page 194: Corso Di Idraulica

SPINTE IDROSTATICHE – EQUILIBRIO RELATIVO

a = 1 m b = 0,25 m D1 = 0,2 m D2 = 0,8 m e = 1 m = 9806 N/m3

|F| = 1000 N

La forza F’ agente nel punto B della leva ADB vale in modulo

0'bFFa

Nb

aFF 4000

25,01

1000'

la pressione in corrispondenza del pistone E nel cilindro C1 vale:

F

P

GA B

D

C1 C2

E

a b

e

D1

D2

Ammessi trascurabili i pesi propri dei pistoni E

e G e della leva AB e l’aderenza dei pistoni,

determinare la forza P che deve essere

applicata al pistone G affinché il sistema sia in

condizioni di equilibrio.

(I cilindri C1 e C2 contengono entrambi acqua)

Page 195: Corso Di Idraulica

PaD

F

A

Fp

EE 127324

2,0

40004

4

''22

1

in corrispondenza al pistone G la pressione è pari a:

Pamm

NPahpp EG 11751819806127324

3

Moltiplicandola per l’area AG dà il modulo della spinta sul pistone G e quindi anche quello della forza P che deve essere applicata a G perché il sistema sia in equilibrio:

NmD

m

NpApP GGG 59071

48,0

117518][4

][2

222

2

Page 196: Corso Di Idraulica
Page 197: Corso Di Idraulica
Page 198: Corso Di Idraulica

1

d1 = 3.00 md2 = 5.50 mb = 2.50 m = larghezza della lastra

= 60 gradi= 1000 kg/mc = 9806 N/mc

Determinare la forza F agente sulla

superficie della lastra e il centro di

spinta.

d2

d1dG

O

1

2

F = pG * AA = a * b con

a = =d2-d1sin( )

5.50-3.000.86

= 2.91 m

GF •

O

xFxG

dF

Lezione 2

Page 199: Corso Di Idraulica

2

=

A = a * b = 2.91 * 2.50 = 7.28 mq

pG= * g * dG = * dG con dG = d2 + d12

4.25 m

Indicando con x la coordinata di un punto della superficie A rispettoalla retta intersezione tra il piano del pelo libero ed il piano che contiene la superficie, la distanza del punto di applicazione della forzada tale retta è:

G

G2G

F x*A

MI x*A

MS

MIx con m94.4

0.86

m25.4

)sin(

dx G

G

pG = 9806 N/mc * 4.25 m = 41675.5 N/mq

F = pG * A = 41675.5 N/mq * 7.28 mq = 303397.6 N

Page 200: Corso Di Idraulica

3

mmmm

mm

x

ax

x*a*b

a*bx

x*A

MIxx

G

2

G

G

3

G

G

G

GF

08.514.094.494.4*12

)91.2(94.4

*12

12/

2

La profondità dal pelo libero del punto di applicazione della forza è:

m37.40.86*5.08m)sin(xd FF

Page 201: Corso Di Idraulica

4

hG

h

x

y

G

Y = x2

Dati la geometria del sistema e i valori di h e : determinare il modulo S

della spinta sulla superficie estrema

verticale piana e il centro di spinta.

hhydyyAA

hh

bagnataarea 3

4

3

22

0

2

3

0

2

1

hhG 5

2hhAhS

G

2

15

8

Il centro di spinta si trova sull’asse della parabola affondato sotto la superficie libera della distanza:

h

hh

hh

Ah

hh

M

I

G7

4

158

10532

10532

2

33

Page 202: Corso Di Idraulica

IDROSTATICA 1

SPINTE SU SUPERFICI GOBBE

Page 203: Corso Di Idraulica

IDROSTATICA 2

Page 204: Corso Di Idraulica

IDROSTATICA 3

Page 205: Corso Di Idraulica

5

R

Piano dei carichi idrostatici

Data la geometria del sistema e i

valori di e R, determinare la

spinta del liquido sulla superficie

della semisfera superiore, su quella

della semisfera inferiore e

sull’intera superficie sferica.

- calcolo della spinta Sa sulla superficie della semisfera superiore

Per il teorema globale dell’equilibrio isolando il volume di liquido contenuto nella semisfera

01 aFFP

3

3

4

2

1RP Peso del volume di liquido isolato verticale verso il basso

RR 2

1F Spinta esercitata SUL liquido dalla superficie ideale del cerchio massimo di chiusura del

volume verticale verso l’alto

aaSFPF 1da cui

aF Spinta esercitata SUL liquido dalla superficie della semisfera

333

3

1

6

4RRRFS

aa

verticale verso l’alto essendo F1>P

Page 206: Corso Di Idraulica

6

- calcolo della spinta Sb sulla superficie della semisfera superiore

Per il teorema globale dell’equilibrio isolando il volume di liquido contenuto nella semisfera

01 bFFP

bbSFPF 1

da cui

3

3

4

2

1RP Peso del volume di liquido isolato verticale verso il basso

RR2

1F Spinta esercitata SUL liquido dalla superficie ideale del cerchio massimo di

chiusura del volume verticale verso il basso

bF Spinta esercitata SUL liquido dalla superficie della semisfera

333

3

5

6

4RRRFS

bb

- calcolo della spinta S sull’intera superficie sferica

La spinta è uguale al peso del liquido contenuto nella sfera, cioè:

3

34

RS ovviamente pari alla risultante delle precedentiba

SSS

verticale verso il basso

Page 207: Corso Di Idraulica

7

Dh

Data la geometria del sistema e i

valori di , h e D, determinare il

modulo S della spinta sulla

semisfera (fondo del serbatoio

cilindrico).

Come tutti i problemi riguardanti le spinte su superfici curve, questo esercizio può essere risolto sia applicando il teorema globale dell’equilibrio, sia calcolando separatamente la componente verticale e quella orizzontale della spinta.

1) calcolo della spinta applicando la regola delle 2 componenti: si osserva che la proiezione orizzontale della superficie del cerchio massimo è, in questo caso nulla, non esiste quindi componente orizzontale della spinta. Quanto alla componente verticale, si tratta di valutare il peso del volume di liquido costruito portando delle generatrici verticali dal contorno della superficie, fino al piano dei carichi idrostatici relativi:

834

21

4

32 Dh

DVS

Page 208: Corso Di Idraulica

8

2) calcolo della spinta applicando l’equazione globale di equilibrio statico al volume compreso tra la semisfera e il suo piano diametrale principale:

01OG SG 10

3

23

2 DG Peso del volume liquido contenuto nella semisfera rivolto verso il basso

4

2

1

Dh

Spinta esercitata SUL liquido dalla superficie ideale del cerchio massimo di

chiusura del volume (da vedersi come la spinta del liquido che insiste sul

piano diametrale principale) rivolta verso il basso

83

4

2

1

4

32

1

DDhGS

0Spinta esercitata SUL liquido dalla superficie della semisfera verticale verso l’alto

Page 209: Corso Di Idraulica

9

B

AC

h

z

x

OG

Spinta idrostatica su una superficie cilindrica

R

R

o

G

Si vuole determinare la spinta sulla

parete convessa verso l’acqua AB:

S’immagina di aggiungere una parete piana verticale CB passante per il piede della parete curva e di riempire d’acqua il nuovo spazio ABC. La parete curva è ora sottoposta a pressioni uguali e contrarie sulle due facce perciò non assume su di sé alcuna pressione. La spinta cercata è dunque di uguale intensità e direzione, ma di verso opposto, alla spinta esercitata dal volume liquido ABC sulla superficie curva AB. Indicando con o la spinta esercitata dal liquido sulla parete verticale BC,con G il peso del volume liquido ABC, per l’equilibrio del suddetto volume deve aversi

0GoGo

Page 210: Corso Di Idraulica

10

a

aR

o

La paratoia a settore di raggio R e asse di rotazione orizzontale per o chiude la luce rettangolare di altezza a su cui esiste un battente di acqua a.

Determinare la spinta esercitata dall’acqua su

un metro lineare di paratoia.

1) metodo delle componenti verticali e orizzontali

So

Sv

1

1

a

a

o

2

.sup. 23

2aa

aaAhS

proiettataGproiezo

28cos1

22 aRaRVS

totratteggiav

45cosRa

22

voSSS

la risultante dovrà passare per il centro del cerchio O e ha inclinazione rispetto l’orizzontale pari a:

vS

Stg 0

R

Page 211: Corso Di Idraulica

12

a

aR

o

2) calcolo della spinta mediante il teorema globale dell’equilibrio

G

01OG

28

2 bhRG

b

h

/2

22Rsenb

2cosRh

)5.67(11 seno

)5.67cos(11v

22

voSSS

1

1

S = G –

So = Sv = - G – v

1= (Rsen45+Rsen(45/2)sen67,5)(2Rsen(45/2))

Page 212: Corso Di Idraulica

0,3 mK

m1

1=0,05 m

1,0 m

0,8 m 0,5 m2

3

1

2

m2

H P

1 = 9806 N m-3

2 = 11767 N m-3

m1 = 133362 N m-3

m2 = 7845 N m-3

1=0,05 mL = 3 m

a) Indicando con 1 la quota del piano dei carichi idrostatici del liquido 1 rispetto l’orizzontale di riferimento passante per P ho che la pressione alla quota del punto P vale:

PP = - 1* m1 = 1* 1

da cui

!"#$%&

Page 213: Corso Di Idraulica

Pm = - 1*( 1 – 0,3) = 2* 2

da cui

!"#$'

b) La pressione in H è :

PH = PM – 1 * 0,5 = PK – m2* 2 = PM – 2*(0,5 - 2) – m2* 2

da cui

!#$(

Conoscendo la pressione nel punto K dalla relazione precedente, ho che il piano dei carichi idrostatici del liquido m2 si calcola con la relazione:

m2* '!PK

da cui

'!" #$&(

Page 214: Corso Di Idraulica

c) La spinta sulla parete AB vale in modulo:

! 1* ( 1 – 0,3 + ) * 0,8 * L = &'()*

ed è diretta dall’esterno verso l’interno essendo il liquido a contatto con la parete a pressione relativa negativa.

La spinta sulla parete BC è pari in modulo a :

! 2 ( - 2 ) * 1 * L = %'(+*

diretta verso l’esterno.La spinta totale, diretta verso l’interno vale dunque:

!##'*

2

8,0

2

1

Page 215: Corso Di Idraulica

m1

1,0 m

0,8 m 0,5 m2

3

1

2

m2

H P

21

m2

,

Page 216: Corso Di Idraulica

-..-/01233.

a

D

D = 0,80 mL = 2 mP = 2650 N

a = 9806 N m-3

c = 24515 N m-3

Determinare:a) Peso del blocco di calcestruzzo

per mantenere il cilindro inposizione immersa.

Spinta del fluido sul cilindro: S’ = a* ( ( *D2) / 4) * L = 9858 N

La risultante delle spinte è verso l’alto e vale: S = S’ – P = 7208 N

Page 217: Corso Di Idraulica

Dall’equilibrio delle forze e dall’annullarsi del momento angolare rispetto il centro del cilindro ho che la tensione della fune è pari a:

T = S / 2 = 3604 N

Per l’equilibrio deve essere:

PC= CWC = T + a*WC

da cui

WC = 0,245 m3

!%##)*

Page 218: Corso Di Idraulica

H

Z

2

1

-Dati: H , D = Diametro della luce

P = Peso che grava sulla superficie colpita dal getto

Determinare:a) la posizione Z di equilibrio.

Dimostrare:a) la stabilità dell’equilibrio alle

traslazioni verticali.

= Area della luce = * (D2/4)

La velocità torricelliana del getto all’uscita dalla luce sarà:

4 = radq(2 * g * H)

Page 219: Corso Di Idraulica

La velocità reale (V1) è :

V1 = cv * V con cv che vale 0,98

Siccome per la luce in parete sottile si ha che cc = 0,64 ho che la portata Q vale:

Q = cc * cv * * radq (2 * g * H)

La forza (F) del getto sulla superficie inferiore di P vale:

F = * 2 * V22

dove le grandezze in gioco si riferiscono alla sezione 2.

Per l’equilibrio tale forza dovrà uguagliare P e da tale relazione è poi possibilecalcolare V2. Infatti essendo:

2 = Q / V2 ho che la relazione P = * 2 * V22 può essere scritta:

P = * Q * V2 dalla quale si trae V2 = P / * Q

Page 220: Corso Di Idraulica

L’equazione di Bernoulli tra la sezione 1 e la sezione 2 vale:

z1 + p1/ + V12/2g = z2 + p2/ + V2

2/2g

Essendo z1 = 0 perché sul piano di riferimento ed entrambe le sezioni alla pressione atmosferica l’equazione sopra scritta diviene:

V12/2g = z2 + V2

2/2g dalla quale si trae z2 che è l’altezza richiesta dal problema:

z2 = V12/2g - V2

2/2g

In tale posizione l’equilibrio è stabile alle traslazioni verticali. Infatti P è costanteed avendo:

P = * Q * V2 = spinta del getto

deduco che la spinta varia con z perché con z varia V2

Con Bernoulli dal pelo libero del serbatoio fino alla sezione 2, trascurando le perdite, ho

H = z + V22/2g ⇒ V2 = radq(2 * g * (H - z) ) ⇒ F’ = * Q * V2 - P

Page 221: Corso Di Idraulica

H

c

Dati:, A = Area del serbatoio, H

Determinare:a) Portata inizialeb) Tempo di svuotamento del

serbatoio

Q = m * * radq (2 * g * H) con m = cc * cv

Il tempo di svuotamento si ricava ossaervando che la diminuzione della quota del pelo libero H rispetto alla luce in un tempo dt è data dalla:

-dH = (Q / A) * dt

per cui sarà

-dH = (m * * radq (2 * g * H) / A) * dt

Page 222: Corso Di Idraulica

La quantità

K = (m * * radq(2*g) / A)

risulta essere costante, per cui si può scrivere, separando le variabili,

-dH/radq(H) = K * dt

Integrando si ottiene

-2 * radq(H) = K * t + cost

Per valutare il valore della costante utilizzo le condizioni iniziali:

H = H0 per t = 0H = 0 per t = T = Tempo di svuotamento

Da questo si ricava

cost = -2 * radq(H0) per cui ho

T = 2 * (radq(H0) / K)

Page 223: Corso Di Idraulica

41

Un tubo di Pitot viene immerso in un fluido che scorre convelocità . Se tale fluido è aria e il liquido monometrico contenutonel tubo è acqua, determinare le velocità del fluido quando ladifferenza di altezza del liquido monometrico è

Applicando l’equazione di Bernoulli ai punti a e b, dove b sisuppone sia il punto di arresto del fluido e ρ la sua densità :

Page 224: Corso Di Idraulica

42

=ρ+ 2

21

Del resto se h è la differenza di altezza del liquido nei 2 rami delmanometro e ρ’ la sua densità, possiamo scrivere:

=ρ+ ’

confrontando le 2 equazioni, si ricava per la velocità dell’arial’espressione:

ρρ= ’2

per ρ’ =1.29 kg/m3

/31,0=

Page 225: Corso Di Idraulica

43

Uno scultore deverealizzare un balenotteroda porre al centro di unafontana. Nel corpo dellastatua verrà immesso untubo di sezione nel qualeconfluirà l’acqua allavelocità .

!! " #

Usando le equazioni della meccanica classica,

’=

2

21

=

si deduce che la velocità v’, che deve avere il fluido all’uscitadella bocca del balenottero per raggiungere il punto dovuto, deveessere

2

’=

Page 226: Corso Di Idraulica

44

ora, applicando l’equazione di continuità,

=’’

si ricava la nuova sezione A’ in funzione di A, v, v’

2

’=

Da cui :

π= ’4

"

Page 227: Corso Di Idraulica

45

$ !! % !! !

& ! !%

Per il teorema di Torricelli, l’acqua che esce dal foro ha velocità:

2=

' !! Sostituendo quest’espressione della velocità nel sistema

⎪⎩

⎪⎨⎧

=−

=

2

21

%

ed eliminando la variabile temporale, si ottiene per la distanzal’espressione:

Page 228: Corso Di Idraulica

46

( )% −= 2

la distanza è massima quando il valore del radicando è massimo; ilradicando, a sua volta, fissata H, è massimo per

%21=

come si ottiene derivando il radicando in funzione di h e ponendola derivata uguale a zero.Sostituendo questo valore dentro l’espressione di d, si ottiene ilrelativo valore massimo:

% =max

.

Page 229: Corso Di Idraulica

47

Determinare la portata fluente

attraverso il venturimetro, noto il dislivello ∆del manometro differenziale a mercurio,ammettendo nulle le perdite fra le sezioni 1 e2, e uniforme la distribuzione della velocitànelle due sezioni.

Siano noti: D, ∆, γ, γm, d

Il manometro differenziale fornisce la differenza δ fra le quotepiezometriche delle sezioni 1 e 2

γγ−γ∆=δ=⎟

⎠⎞⎜

⎝⎛

γ+−⎟

⎠⎞⎜

⎝⎛

γ+

!

! 22

11

data la costanza del trinomio di Bernoulli, risulta quindi:

!

!2

2

1

2

222

11

−=⎟⎠⎞⎜

⎝⎛

γ+−⎟

⎠⎞⎜

⎝⎛

γ+=δ

essendo per la continuità ())**

la precedente si può scrivere:

1

2

(

D

d∆

γ

γm

Page 230: Corso Di Idraulica

48

2

1

2

2

2

2

2

1

2

2

1

2

2

2

2

11

2

(

( −=⎥

⎤⎢⎣

⎡−=δ

e quindi

2

2

2

1

212

(

−δ=

Page 231: Corso Di Idraulica

49

Calcolare la portata, la pressione e la potenza necessarie peralimentare un getto d’acqua di diametro iniziale d, che si elevaverticalmente ad un’altezza H. Trascurare sia le perdite di cariconel getto e nel condotto, che la velocità dell’acqua nel condotto diadduzione, e considerare rettilinei e paralleli i filetti nella sezioneiniziale del getto ( quindi pressione nulla in tutta la sezione).Dati: e %

Assunto come piano z = 0 quello passante per la sezione inizialedel getto, l’applicazione del teorema di Bernoulli fra la sezioneiniziale e la sommità del getto fornisce:

( ))%

=α=α2

2

1

dal momento che alla quota H la velocità è nulla e i filetti,separandosi, sono tutti alla pressione atmosferica.

H

d

Page 232: Corso Di Idraulica

50

Risulta quindi:

11 42

(%

π==

per trovare la pressione si applica il teorema di Bernoulli fra unasezione generica del condotto e la sezione iniziale del getto,ammettendo che esse si trovino alla stessa quota zero.

Con le ipotesi poste si ha:

2

2

1=γ

cioè % =γ

da cui % γ=

Per calcolare la potenza basta ricordare che è

(% γ=

Page 233: Corso Di Idraulica

51

Data la geometria, individuare aquale distanza dal foro il gettoeffluente avrà il diametro assegnato. Considerare il liquidoperfetto e incomprimibile.Dati : %, " e .

Supponiamo che la sezione contratta si trovi all’incirca alladistanza di 0,5 D dal foro.In questa sezione la velocità è :

( )"%+

5,02 +=

e l’area è

4

2"

π=ϖ con Cc = 0,64 circa

quindi la portata Q:

( )"%"

,+(

5,024

2

+π=ϖ=

ω

Page 234: Corso Di Idraulica

52

essendo il liquido incomprimibile, la portata in volume è costantein tutte le sezioni, quindi in quella con diametro d sarà:

( )%

( +π= 24

2

eguagliando le due espressioni di Q si ottiene:

( ) %"%"

−+⎟⎠⎞⎜

⎝⎛= 5,0

4

2

Page 235: Corso Di Idraulica

53

Data la geometria del sistema, noti gli affondamenti e % rispettoalla luce libera e nota l’area Ω della luce, calcolare il peso affinché il sistema sia in equilibrio.

L’equilibrio della bilancia permette di scrivere

P = 2F con F : spinta esercitata dal getto che effluisce dalla luce

Applicando il teorema globale dell’equilibrio dinamico al volumecompreso tra le sezioni 1-1 e 2-2 si ha:

021

=−+++ --$./

Analizzando le forze si avrà:

1-. −=

quindi

0*

11

Ω

%

Page 236: Corso Di Idraulica

54

11(+-.. ρ==−=

essendo ( 2Ω= e %+ 21

= si ha

% 222 Ωρ=

Page 237: Corso Di Idraulica

55

Si deve costruire una paratoia cheassicuri il contenimento di una dataportata d’acqua all’interno di un canalecon altezza pari a: % .La struttura sarà realizzata con due settiverticali .Determinare quale altezza devono

presentare tali setti affinché la spinta idrostatica agente su di essisia identica. Ipotizzando una profondità unitaria .

11

21

γ= ( )1%1%

% −⎟⎠⎞⎜

⎝⎛ −−γ=

22

21 =

2

2%2 = e ( )

2

2%%1% −=−

x

H - x

S1

S2

Page 238: Corso Di Idraulica

56

Calcolare la pressionenecessaria a valledella pompa perassicurare la velocitàin uscita vj. Calcolarela potenza installata seil rendimento dellapompa è del 70%.

( si trascurino in questa fase di programma, le perdite di caricolungo la condotta 34).

][2

1202

34

%%%

⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛ ++=−=

]/[ 25% γ=

][1000

67(%

ηγ

= oppure ][7(%

ηγ

= con η = 0,7

Vj2/2g

Hp

Page 239: Corso Di Idraulica

57

! h ! Q ! P 89" :habD

; ! < = :

!

!

22

2

22

2

2

11

1 +γ

+=+γ

+

!!2

2

1

12 =−=

21

=

5 ) :

4

2

111

"(

π==

zattera

a

b

h

Du

Page 240: Corso Di Idraulica

58

! ! ' :

% ++=

! ':

].[1000

67(%

ηγ

=

Page 241: Corso Di Idraulica

59

Determinare la portata Q e lapotenza P sull’asse della turbina,trascurando le perdite di caricolungo il diffusore. La turbina ha unrendimento dell’80%. Valutareinoltre la spinta sul diffusore.Dati : D1, D2, D3, z2, h, n,∆, γ, γm.

Per trovare la portata è sufficiente applicare il teorema diBernoulli fra la sezione di uscita della turbine (2-2) e la sezione disbocco nel serbatoio (3-3):

!

!

22

2

33

3

2

22

2 +γ

+−=+γ

+

ma:

δ=−=⎟⎠⎞⎜

⎝⎛

γ+−⎟

⎠⎞⎜

⎝⎛

γ+−

!

!22

2

3

2

22

2

3

3

e

γγ−γ∆=δ

M

3

D3

M

3

2 2

n

D1

D2

z2

z3

h

Z = 0

Page 242: Corso Di Idraulica

60

ed essendo

( cos3322

===

2

3

2

2 21

21

(−

δ=

il salto disponibile ∆H risulta:

⎟⎠⎞⎜

⎝⎛ +

γ+−⎟

⎠⎞⎜

⎝⎛ +

γ+=−=∆

!

!%%% >>

>--

->- 22

22

con

2

1

25

210

(

!% -- +γ

⋅+=

2

2

2

2

(%> +δ=

e quindi

][1000

67%(

∆γη=

Page 243: Corso Di Idraulica

61

la spinta Si sulla parete interna del diffusore viene determinataapplicando il teorema globale dell’equilibrio dinamico al volumeliquido compreso fra le sezioni 2-2 e 3-3; si ricava:

3232--/ −+Π+Π+=

dove tutte le forze sono verticali e valgono:

222

7/

=Πγ=

333 =Π

22 (>- ρ=

33(>- ρ=

La spinta Se esercitata dal liquido in quiete del serbatoio sullasuperficie esterna del diffusore è diretta verticalmente verso ilbasso e ha modulo pari al peso G’ del volume liquido compresofra la parete esterna del diffusore e la superficie libera delserbatoio. In definitiva la spinta totale sul diffusore è pari a:

+=

Page 244: Corso Di Idraulica

62

!"#

$ #%

Calcolare la portata effluente all’aria, in moto permanente, dallacondotta AB, a imbocco raccordato, alimentata da un serbatoio alivello costante.

Dati: L, D, z1, z2, c (Gaukler – Strickler)

Applicando l’equazione di Bernoulli tra la sezione iniziale e finaledel condotto si ha:

4

>!! +α+=

2

2

21

supponendo il moto turbolento 1≅α e quindi può esseretrascurato.Nel caso in esame non esistono perdite concentrate, perchénell’imbocco raccordato esse si considerano nulle. Per esprimere

Page 245: Corso Di Idraulica

63

la pendenza motrice i, essendo noto il coefficiente di Gaukler .Strickler, si userà la formula di Chezy:

+ ℜχ= dove ℜ è il raggio idraulico che per condotticircolari vale D/4.

Il bilancio energetico si scrive quindi:

( ) ( ) +

4""

+

+4

+!!

24/4/2

2

6

22

22

2

2

21 +=+ℜχ

=−

essendo, per un liquido incomprimibile, +( Ω=

( ) ( ) ( )22

2

223

42

2

21 4/24/4/ "(

4""

(!!

π+

π=−

quindi:

( ) "

4!!"

(

21

4/

43

42

21

2

+

−π=

Page 246: Corso Di Idraulica

64

$ #%

Determinare l’indice di scabrezza “” di Kutter di una tubazione,note la portata fluente Q e l’indicazione ∆ di un manometrodifferenziale a mercurio collegato come in figura.Dati: D, Q, l, ∆, γm, γ

Il manometro differenziale fornisce la differenza di quotapiezometrica agli estremi del tronco di lunghezza , ossia:

γγ−γ∆= da cui

γγ−γ∆=

la velocità vale

4/2"(

=

dalla relazione + ℜχ= si ricava χ

Page 247: Corso Di Idraulica

65

+ℜ

di conseguenza si calcola dall’espressione:

ℜ+

=ℜ+ℜ=χ

1

100100

i valori medi sperimentali di risultano:

0,15 – 0,17 per tubi in ghisa nuovi0,275 per tubi in ghisa usati0,45 per tubi in ghisa con incrostazioni

Page 248: Corso Di Idraulica

66

$ #%

Determinare la portata fluente dal serbatoio A al serbatoio B,collegati mediante due tronchi di tubazione di ghisa,rispettivamente di diametri D1 e D2, lunghezze L1 e L2 e scabrezzeβ1 e β2, noto il dislivello y.

Il bilancio energetico tra i due serbatoi A e B si scrive:

+

4

+4

+

?222

2

2

22

2

2

11

2

1

1 ++ξ++ξ=

essendo:

2

1

1

4"(

= 2

2

2

4"(

=

Page 249: Corso Di Idraulica

67

5,01 ≅ξ perdita di imbocco

2

2

1

2

2

2

1

2 11 ⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛ −=⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛ −ΩΩ=ξ

""

perdita localizzata per il brusco allargamento

5

1

2

11 "(

β= ; 5

2

2

22 "(

β= (espressione di Darcy)

eseguite le debite sostituzioni si ottiene una equazione in Q2 disemplice soluzione (si considera la radice positiva, perché unaportata negativa in questo caso non è fisicamente possibile).

Page 250: Corso Di Idraulica

68

$ #%

4 " !! γ<; !=!! 4' 5 ? ! ∆ ! Dati: D, L, γ, y, l

La perdita di imbocco è assimilabile in questo caso ad un tubo diBorda e vale quindi l’intero termine cinetico.

Il bilancio energetico risulta:

4+

+

+

4

+?

ℜχ+=++=

2

222

22

Page 251: Corso Di Idraulica

69

dove

ℜγ+=χ

/187

e 4"=ℜ

da questa equazione si ricava U e quindi Q = UΩ

il manometro differenziale fornisce la differenza di quotapiezometrica fra le due sezioni cui è collegato; in questo caso valequindi

Si ha allora: γ

γ−γ∆= da cui si ricava ∆.

Page 252: Corso Di Idraulica

70

$ #%

Calcolare il diametro teorico occorrente perché un tubo di ghisanuovo (coefficiente di Strickler c=90 m1/3 s-1), di lunghezza L, adimbocco raccordato, convogli una portata Q fra due serbatoi tra iquali esiste una differenza di carico costante ∆H.Dati: L, Q, ∆H, γ

Il bilancio energetico si scrive:

+4%

2

2

+=∆

dove

ℜ=

2

2

χ+

6

1

ℜ= χ

Page 253: Corso Di Idraulica

71

4

"=ℜ

per cui

433,542

22

3

1242

3

122

2

4444

";

"

"(

4"""

(% +=+=∆

ππ

equazione risolvibile numericamente rispetto "

Page 254: Corso Di Idraulica

72

$ #%

La condotta AB di diametro D, lunghezza L e scabrezza diKutter, alimentata dal serbatoio S, termina con una valvola

regolabile, la cui luce può assumere tutti i valori 4

2"ηπω = con

10 << η , posta H metri al di sotto della superficie libera delserbatoio.Determinare la portata massima e il valore di η per cui si ha lamassima potenza del getto.Dati: H, L, D,

Assunto come piano di riferimento quello per B, posto 4

2"π=Ω ,

il bilancio energetico si scrive:

22

2

22

2

2 Ω+

ℜΩ=

ηχ (

4(

% ( 1permax

=η( )

Page 255: Corso Di Idraulica

73

la potenza del getto vale

(%7 γ=

in cui, essendo z = 0, 0=γ

è

( ) ℜΩ−=

Ω=

22

2

2

2

2 χη4(

%

(% ;

7:

03 2

22=

ℜΩ−= (

4%

(7

χγγ

da cui

%4(

3

122

2

=ℜΩχ

! ':

4%

(3

* ℜΩ= χ

introdotto questo valore nell’equazione di bilancio iniziale si trovail valore di η richiesto.

Page 256: Corso Di Idraulica

74

$ #%

Due serbatoi sono collegati mediante una tubazione liscia dilunghezza L e diametro D, in cui è inserita una pompa.Trascurando eventuali perdite localizzate, determinare la potenzadella pompa ( rendimento η ) per sollevare una portata Q di nafta.Dati: L, D, y, Q, γην ,,

La pompa deve fornire una prevalenza ∆H pari al dislivello fra idue serbatoi aumentato delle perdite e del carico cinetico:

+

4?%2

2

++=∆

dove 2

4

"(

(

==

Page 257: Corso Di Idraulica

75

essendo noto ν si può calcolare il numero di Reynolds e verificareche è:

510Re2000 << (fuori dal campo laminare)

si potrà quindi usare la formula monomia di Blasius per il calcolodi λ e quindi di i e in definitiva ∆H.

25,0Re316,0 −=λ e

+"

2

2λ=

la potenza da fornire alla pompa risulta:

ηγ %(

7∆=

Page 258: Corso Di Idraulica

76

$ #%

H1 = 55 mH2 = 40 mL1 = 10 mL2 = 2.500 mD = 0,25 mC = 100 m1/3s-1

curva caratteristica della pompa 212540 (% −=

Calcolare la portata elaborata CON e SENZA pompa.

SENZA POMPA

2

2

22211

2

11 22

5,0 %

>44

>

% =−−−−

>>> ≡= 21 e (> =

( ) 2

2133,52

2

42

2

21

29,1085,1 @(44

"(

"(

%%% =++=∆=−π

L1 L2

H1

H2

Page 259: Corso Di Idraulica

77

( ) ( ) ( ) ( )

6%

(

/5,59/0595,0

25,0100

29,102510

25,014,381,9

85,115

3

33,5242

==

=⋅+

⋅⋅

=∆=

CON POMPA

2

2

22211

2

11 22

5,0 %

>4%4

>

% =−−+−−

26(%% +∆=

( ) ( ) ( ) ( ) 727,421025,0100

251029,10

25,014,381,9

85,133,5242 =⋅+

⋅⋅=@

2727,421415 (% +−= curva di impianto

212540 (% −= curva caratteristica della pompa

dal sistema si trova Q = 0,1127 m3/s = 112,7 l/s

Page 260: Corso Di Idraulica

78

-15

-20

-10

0

10

20

30

40

50

60

0 0,01 0,02 0,03 0,04 0,05 0,06 0,07 0,08 0,09 0,1 0,11 0,12 0,13 0,14 0,15

Page 261: Corso Di Idraulica

Lezione del 19 Novembre 2002ESERCIZIO 1

N

HF

E

CB

A

x

I 3 serbatoi A,B e C aventi le superfici libere rispettivamente allequote HA, HB = HC sono collegati al sistema di condotte (EN, NF, NH) aventi in comune il nodo N. le lunghezze delle tre tubazionisono rispettivamente l1, l2, l3 e i diametri d1, d2,d3.

Determinare le portate Q1, Q2, Q3 che percorrono le tre tubazioni,per le quali si ritiene applicabile la formula di Darcy per tubi usati:

5

2

5

2

2d

q

d

ba

d

qi

con a = 0,00164; b = 0,000042

e la quota piezometrica x del nodo N. Dati: HA,HB = HC,d1,d2,d3,l1,l2,l3.

Page 262: Corso Di Idraulica

Le 4 incognite si ricavano risolvendo il sistema costituito dalleequazioni del moto nei 3 condotti e dall’equazione di continuità alnodo N.

321

35

3

2

3

3

25

2

2

22

15

1

11

QQQ

ld

Qx

ld

Qx

ld

QxH

A

2

225

2

22

3215

1

1

2

335

3

32

225

2

2 0

Qld

QQld

H

Qld

Qld

A

dalla prima si ottiene:

2

2

22

3QAQ dove

5

333

5

2222

/

/

dl

dlA

e sostituendo nella seconda:

25

2

22

15

1

1

2

21 ld

AAld

HQ A

calcolato Q2 si trovano immediatamente le altre incognite.

Page 263: Corso Di Idraulica

ESERCIZIO 2

a

1 2

CA

H

Z = 0

Uno stramazzo rettangolare a larga soglia, di larghezza: L = 3.00 m, e lo scivolo che lo segue, convogliano dell’acquadal serbatoio A al canale C (anch’esso largo L).

Posto che la soglia dello stramazzo sia alta: a = 1.00 m, sidetermini:a) quale carico H deve essere presente sulla soglia dello

stramazzo affinché la portata convogliata sia pari a: Q = 0.8 m

3/s;

b) l’altezza d’acqua y1 nella sezione 1 al piede dello scivolonell’ipotesi che fra il serbatoio e la sezione stessa sianotrascurabili tutte le perdite di carico;

c) l’altezza y2 coniugata di y1 nel risalto idraulico chesegue l’ingresso della corrente veloce nel canale.

a) gHLH 2385,0Q

da cui:

32

2385,0

gL

QH = 0,29 m

b) Altezza d’acqua nella sezione 1(y1)

Page 264: Corso Di Idraulica

2

1

2

12

1

2

1

2

11 222 Lyg

Qy

g

Qy

g

vyaH

2

1

2

1 981,92

8,0129,0

yy

064,07882,22758,176 2

1

3

1 yy

Risolvendo per tentativi, pongo

64,07882,22758,176 2

1

3

1 Tyy

1) y1 = 0,1 m T = -2,101 ;

2) y1 = 0,05 m T = -0,5473 ;

3) y1 = 0,04 m T = -0,35316 ;

4) y1 = 0,06 m T = -0,78189.

c) coniugata nel risalto G(y2) G(y1)

Page 265: Corso Di Idraulica

2

2

22

1

2

11

22

g

Qy

g

Qy

Lgy

QLy

y

Lgy

QLy

y

2

2

22

1

2

11

22

2

22

2

2

381,9

8,05,1

30542,081,9

8,030542,0

2

0542,0

yy

0021746517,0405633713,05,1 2

3

2 yy

pongo 1 021746517,0405633713,05, 2

3

2 Syy

1) y2 = 0,1 m S = -0,039063371 ;

2) y2 = 0,05 m S = -0,02009418 ;

3) y2 = 0,08 m S = -0,03168269 ;

4) y2 = 0,06 m S = -0,024014022 .

Page 266: Corso Di Idraulica

ESERCIZIO 3

Lb0

h2

h1

Una portata d’acqua pari a: Q = (53) m3/s scorre in un

canale interamente rivestito in calcestruzzo (ks = 70 m1/3

s-1

)con pendenza del fondo costantemente pari a: if = 0.001. Lasezione del canale è costituita da un alveo di magracentrale rettangolare, di altezza: h1 = 0.5 m, e da due golene laterali larghe ciascuna: L = 4.0 m e dotate di spondeverticali.

a)Si valuti la larghezza minima b0 con la quale ènecessario progettare l’alveo di magra affinché lasuddetta portata sia convogliata in condizioni dimoto uniforme con livello idrico sul piano golenalenon superiore a: h2 = 1.0 m (si consideri invariabilela larghezza delle golene).

b) Si calcoli, inoltre, quale portata attraverserebbe ilcanale, sempre in condizioni di moto uniforme e conlivello idrico complessivo: (h1 + h2) e larghezza b0

pari a quelli considerati nel punto precedente,qualora le golene fossero rivestite non incalcestruzzo (come al punto a)), ma in terra conerba sul fondo (ks = 40 m

1/3 s

-1).

Page 267: Corso Di Idraulica

a)f

RiQ

essendo:

h1 = 0,5 m e h2 = 1 m

2

22121 85,114215,022 mbbLhhhb

6

1

Rks

mb

b

b

b

pR

11

85,1

145,05,041

85,1

3

2

RikQfs

quindi 3

2

Rik

Q

fs

Tb

b

b

bb

3

2

3

53

2

11

85,1

11

85,185,1

001,070

53

ossia

T = 23,94296

Page 268: Corso Di Idraulica

1) b = 1m T = 8,1299

2) b = 2m T = 9,8406

3) b = 3m T = 11,59039

4) b = 4m T = 13,37065

5) b = 10m T = 24,43807

6) b = 9,7m T = 23,8743

b)

i siisifiisif

RkRkiRki 3

2

2223

2

3

2

2Q

smks

/70 3

1

1 ;

2

211 55,14 mhhb

mp

R 360,11

11

smks

/40 3

1

2 ; 2

22 4mLh

mp

R 8,02

22

quindi

smQ /256,488,0440236,155,1470001,0 33

2

3

2

Page 269: Corso Di Idraulica

ESERCIZIO 4

3

1

L

Assegnati, per un canale con rivestimento in cemento, la sezione el’indice di scabrezza c di Strickler, tracciare le scale di deflusso inmoto uniforme per le due pendenze date e in moto critico. Trovare

i valori di yu e yc per la portata Q fissata per i due casi esaminati.

Tracciare inoltre il diagramma del carico specifico:g

UyH

2

2

a Q cost: su quale ramo della curva si trova e quali caratteristiche

possiede la corrente uniforme corrispondente alla pendenza if1?

Da quale punto è rappresentata e quali caratteristiche possiede

una corrente in condizioni critiche?

Dati:

c = 70 m1/3/sif 1 = 2‰ if 2 = 10‰ Q = 10 m3/s

Page 270: Corso Di Idraulica

Le scale di moto uniforme e di moto critico sono date dalle relazioni:

fRiQ e

b

gc

Q

con

area della sezione bagnata yLytg

è l’indice di resistenza 6

1

cR

BR

è il raggio idraulico

in cui

B è il contorno bagnato

cos

2yLB

if è la pendenza del fondo b è la larghezza del pelo libero b Lytg 2g è l’accelerazione di gravità.

y[m]

Qu [m3/s] Qc

[m3/s]if1 if2

0,2 0,82 1,84 1,130,4 2,53 5,65 3,220,6 4,83 10,79 5,970,8 7,6 16,99 9,281 10,79 24,12 13,08

Page 271: Corso Di Idraulica

if1

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

1.2

0 2 4 6 8 10 12 14

Q [mc/s]

y

[m]

Qu

Qc

if2

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

1.2

0 5 10 15 20 25 30

Q [mc/s]

y [

m]

Qu

Qc

Page 272: Corso Di Idraulica

Le altezze di moto uniforme e critico si possono leggere anchesulle scale di deflusso di figura. Per Q = 10 m3/s si ha:

per if1 yu = 0,95 m yc = 0,84 m

per if2 yu = 0,57 m yc = 0,84 m

osservazioni :

1)b

gc

Q

2) se if = ic

cfuQ

b

g

b

gB

Bb

RgB

b

RgBRiQ

2

la curva (H,y) a Q = cost. È data dalla relazione:

2

22

22

g

Qy

g

UyH

con Q = 10 m3/s si ricava:

Page 273: Corso Di Idraulica

y Q2/2g2 H0.1 0.403 31.331 31.4310.2 0.813 7.711 7.9110.3 1.23 3.369 3.6690.4 1.653 1.865 2.2650.5 2.083 1.174 1.6740.6 2.520 0.803 1.4030.7 2.963 0.580 1.2800.8 3.413 0.437 1.2370.9 3.87 0.340 1.2401 4.333 0.271 1.271

1.1 4.803 0.221 1.3211.2 5.28 0.183 1.3831.3 5.763 0.153 1.4531.4 6.253 0.130 1.5301.5 6.75 0.112 1.6121.6 7.253 0.097 1.691

Page 274: Corso Di Idraulica
Page 275: Corso Di Idraulica

Esercizio 5

Data un'autoclave (vedi figura) determinare la prevalenza p e la potenza P della pompa che mantenga una portata in massa di acqua costante e pari a:

M = 3s

kg .

Figura 1: Autoclave

Dati:

Tubo:- D = 0,05 m - L = 8 m-

D = 00,1

Scrivo l'equazione di Bernoulli adeguata e apporto le dovute semplificazioni:

Page 276: Corso Di Idraulica

lzzgWW

Rpp

12

2

1

2

212

2

plR

pp12

Dalla portata in massa, ricaviamo la velocità del fluido:

4

2DWAWM

sm

D

MW 52,1

05,01000

43422

Ora possiamo calcolarci il numero di Reynolds:

DWRe

76500101

05,053,16

DW (Moto turbolento)

N.B. A temperatura ambiente, per l'acquas

m 26101

Con il numero di Reynolds e la scabrezza relativa andiamo aleggere sul diagramma di Moody il valore del coefficiente d'attrito.

0,0385

Ora non rimane altro che trovare le perdita di carico concentrate.

Utilizziamo il Nomogramma:

Page 277: Corso Di Idraulica

Colleghiamo l'ordinata del diametro del nostro tubo (50 mm)con l'ordinata delle due accidentalità incontrate: imbocco (14) esbrusco allargamento di sezione (17).

Leggiamo sull'ordinata centrale il valore della lunghezza equivalente nei due casi:

Imbocco ;mLeq

1Sbrusco allargamento di sezione mL

eq7,1

Page 278: Corso Di Idraulica

Siamo in grado di calcolarci le perdite di carico totali:

2

2W

D

LLR

eq

=

2

22

64,92

53,1

0385,0

7,1180385,0

sm

Riscrivo l'equazione di Bernoulli:

PappRp 15964015000064,91000)( 12

Concludo l'esercizio calcolando la potenza della pompa:

WVpP 9,478 (ricordo che

MV )

Page 279: Corso Di Idraulica

Esercizio 6

Si consideri la sezione di un corso d’acqua avente la pendenzalongitudinale del fondo e delle golene pari all’1‰ e coefficiente di Strickler della scabrezza equivalente c = 32 m1/3/s.Tracciare la scala di deflusso in moto uniforme e determinare laportata corrispondente all’altezza di 1,5 m sulle golene.

La Q risulterà somma di una Q1 e di una Q2 intendendo con questoi contributi della zona centrale e della zona golenale della sezionedata.In particolare risulta:

Page 280: Corso Di Idraulica

a) zona centrale

a1) per 0< y yM

yytgl 1

cos

21

ylB

a2) per yM y ymax

MM

yyytgly 21

cos

21

My

lB

essendo1

11

BR

e 6

1

11 cR

fiRQ 1111

b) zona laterale

per yM < y ymax

MM

yytgyyl 112 2

Page 281: Corso Di Idraulica

1

12 cos2 M

yylB

ed essendo 2

2

2B

R

e 6

1

22 cR

fiRQ 2222

Risultati del calcolo:

Page 282: Corso Di Idraulica

Y[m]

Q1

[mc/s]Q2

[mc/s]Q

[mc/s]0.5 9.51 - 9.511 30.19 - 30.19

1.5 59.33 - 59.332 95.84 - 95.84

2.5 139.09 - 139.093 188.67 - 188.67

3.5 249.39 12.69 262.084 316.71 40.29 357.00

4.5 390.33 79.19 469.52

scala di deflusso

0

0.5

1

1.5

2

2.5

3

3.5

4

4.5

5

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500

Q [mc/s]

yu

[m

]

469.52

Page 283: Corso Di Idraulica
Page 284: Corso Di Idraulica
Page 285: Corso Di Idraulica
Page 286: Corso Di Idraulica
Page 287: Corso Di Idraulica
Page 288: Corso Di Idraulica

Esercizio 7

Tracciamento qualitativo di profili

A) corrente lenta : cambio di scabrezza

D2

le scale di deflusso in moto uniforme hanno l’andamento

da cui risulta yu1 > yu2

la yc è la stessa sia a monte che a valle della sez. A in quanto la Qc

è funzione soltanto di grandezze geometriche.

- nessun effetto a valle della sezione A. - unico profilo possibile D2

Page 289: Corso Di Idraulica

B) corrente veloce : cambio di scabrezza

F2

Le scale di deflusso in moto uniforme e critico sono:

Da cui risulta: yu1 > yu2 e yc > yu1 > yu2 .

- nessun effetto a monte della sezione A - unico profilo possibile F2

Page 290: Corso Di Idraulica

C) corrente lenta a monte e veloce più a valleLe scale di deflusso in moto uniforme e critico hanno il seguente

andamento:

F2

D2

Da cui risulta per la portata assegnata: yu1> yc ; yc < yu2 e yu1 > yu2.

A monte della sez. A si creerà un profilo del tipo M2, a valle ilprofilo sarà del tipo S2.

Page 291: Corso Di Idraulica

D) corrente lenta con 2 cambi di scabrezza

M1 M2

E) corrente veloce con 2 cambi di scabrezza

F3

F2

Page 292: Corso Di Idraulica

Lezione del 27 Novembre 2002

Dati:b=larghezza alveo=50 mQ=500 mc/secym=1,50 m

Determinare:Profondità a valle del risalto e la dissipazione di energia

Q

Hm

ymyc yv Hv

La profondità critica è:

m17,2b*g

Qy 3

2

2

c

La funzione G(y) ha l’espressione:

*g

Qy*G(y)

2

g

e per la profondità di monte essa assume il valore

G(ym) = 396,2 mc

Page 293: Corso Di Idraulica

Ponendo

G (ym) = G (yv)

sarà

mcg

2,396y*b*

Q

2

y*b

v

22v

⇓yv = 3,04 m

E’ inoltre possibile rappresentare graficamente la funzione G(y)mediante un foglio matematico ed individuare il valore yv graficamente.Infatti, dato l’andamento della funzione, si entra nel grafico con il valore Ym, si intercetta la curva in corrispondenza di G(ym),indi si traccia la Retta a G(y) costante che a sua volta intercetta la curva nel punto G(yv),Individuando così il valore di yv.

Page 294: Corso Di Idraulica

Per il calcolo dell’energia dissipata si procede valutando la differenzatra Hm e Hv. Sarà dunque:

mg

766,3y*b**2

QyHm

2m

2

2

m

e

m592,3y*b*g*2

QyHv

2v

2

2

v

per cui ne risulta che

H= Hm – Hv = 0,174 m

Page 295: Corso Di Idraulica

Dati:b = 3,00 mQ = 5,00 ma = 0,30 mDeterminare profondità a monte nelle condizioni:- Deflusso della luce a vena

libera, cioè con yv = a;- Deflusso a vena rigurgitata

con profondità yv = 1,50 m

Si possono trascurare le perdite di carico nel passaggio dalla sezione dimonte alla sezione immediatamente a valle della paratoia trattandosi direstringimento di sezione. Allora sarà :

Hm = Hv

2v

2

v2

2

m *g*2

Qy

**2

Qy

mg

1) Nella prima condizione è nota la profondità di valle essendoyv = a , per cui disegnata la curva

2

2

s **2

QyH

g

Page 296: Corso Di Idraulica

si entra con yv = a, ed a parità di Hs si ricava il corrispondentevalore di ym.

Analiticamente:

2m

2

2

m

22

2

s

y*3*806,9*2

5y566,2

566,23,0*3*806,9*2

53,0H m

⇓ym = 2,535 m

Page 297: Corso Di Idraulica

2) Nel caso la luce di fondo sia rigurgitata il carico piezometrico delliquido che esce dalla luce di fondo della paratoia è sempre dato dalla effettiva profondità presente a valle della yv, mentre la velocità è datadalla

QU v

con

= a * b

quindi l’altezza rappresentatrice della velocità resta la medesima delcaso precedente. Il presente caso si verifica quando la profondità yvimposta dalle condizioni di valle è superiore alla profondità corrispondente alla y = a attraverso la funzione G (y).Fino alla sezione immediatamente a valle della paratoia non si registranodissipazioni di energia; le perdite saranno da questa sezione verso valle a causa degli urti della vena a velocità Uv con fluido a minor velocità.Possiamo scrivere:

2m

2

2

m

2m

2

m22

2

v

y*3*806,9*2

5y266,250,1

**2

Qy

b*a*g*2

Qy

g

⇓ym = 3,756 m

Page 298: Corso Di Idraulica