Corso di DIDATTICA DELL’ECONOMIA D’AZIENDA · DELL’ECONOMIA D’AZIENDA Corso di 1 ......

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1 SEZIONE DI RAGIONERIA “G. FERRERO” Didattica dell’Economia d’Azienda DIDATTICA DELL’ECONOMIA D’AZIENDA Corso di 1 Ragioneria Metodologica: Operazioni d’esercizio 2 Didattica dell’Economia d’Azienda SEZIONE DI RAGIONERIA “G. FERRERO” 1. La costituzione di un’azienda 2. Acquisizione di beni strumentali 3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi 4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi 5. La liquidazione periodica dell’IVA 6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso 7. I rapporti con le banche: i mutui passivi 3 Didattica dell’Economia d’Azienda SEZIONE DI RAGIONERIA “G. FERRERO” 1. La costituzione di un’azienda La costituzione di un’azienda comporta la rilevazione dei conferimenti iniziali che vanno a formare il patrimonio netto iniziale e che possono essere: Conferimenti iniziali Somme di denaro contante o assegni versati su conti correnti appositamente aperti a uso aziendale Disponibilità liquide Beni singoli (o disgiunti) che entrano a far parte del patrimonio aziendale a seguito di una valutazione Apporti in natura

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1

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Didattica dell’Economia d’Azienda

DIDATTICA

DELL’ECONOMIA D’AZIENDA

Corso di

1

Ragioneria Metodologica:

Operazioni d’esercizio

2 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

2

1. La costituzione di un’azienda

2. Acquisizione di beni strumentali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

5. La liquidazione periodica dell’IVA

6. I rapporti con le banche: conti corrente e

operazioni d’incasso

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

3 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

1. La costituzione di un’azienda

3

La costituzione di un’azienda comporta la rilevazione

dei conferimenti iniziali che vanno a formare il

patrimonio netto iniziale e che possono essere:

Conferimenti iniziali

Somme di denaro contante

o assegni versati su conti

correnti appositamente

aperti a uso aziendale

Disponibilità

liquide

Beni singoli (o disgiunti) che entrano a far parte del patrimonio aziendale a seguito di una valutazione

Apporti in

natura

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4 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

1. La costituzione di un’azienda

Esempio:

Costituzione di un’azienda individuale con i seguenti

conferimenti:

euro 2.000,00 in denaro contanti

euro 35.000,00 con assegno bancario

fabbricato da adibire a magazzino valutato euro

360.000,00

autovettura valutata euro 18.000,00

4

5 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

5

ATTIVO PASSIVO

B) IMMOBILIZZAZIONI

II. Immobilizzazioni materiali

1) Terreni e fabbricati

4) Altri beni

360.000

18.000

A)PATRIMONIO NETTO

I. Capitale sociale

415.000

IV. Disponibilità liquide

2) Assegni

3) Denaro e valori di cassa

35.000

2.000

1. La costituzione di un’azienda

Esempio:

6 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

6

Costituzione

società

1

Versamento da

parte dei soci

2

Aumento di

capitale

3 n+ 1 n+ 2 …. n+n

Capitale

Sociale

Società per Azioni

(SpA) azioni

Minimo

euro 120.000 (art.2327 CC)

Società a

responsabilità

limitata (Srl) quote Minimo

euro 10.000 (art.2463 CC)

1. La costituzione di un’azienda

t

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3

7 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

7

In azienda può essere costituito da:

versamenti dei soci

Capitale Sociale

Riserve

utili lasciati all’interno dell’impresa

Capitale sociale = valore dei conferimenti che i soci

hanno effettuato. Per le società di capitali esso è

suddiviso in azioni o quote.

1. La costituzione di un’azienda

8 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Sottoscrizione

azioni

1

Versamento da parte

dei soci

2

Azione = frazione più piccola del capitale sociale di una

impresa attribuita ai soci normalmente in misura

proporzionale al valore dei conferimenti fatti.

8

1. La costituzione di un’azienda

9 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

1

Sottoscrizione = momento in cui i soci si impegnano

ad acquistare le nuove azioni e perciò ad effettuare i

conferimenti in denaro.

In data 10 gennaio n si costituisce una SpA avente per

oggetto un’attività industriale. Il capitale sociale è pari a

n.60.000 azioni del valore nominale di euro 10,00.

n.60.000 azioni * euro 10,00 = euro 600.000 Capitale

Sociale 9

1. La costituzione di un’azienda

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10 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

1

10

Azionisti c/sottoscrizioni

600.000

Capitale sociale

600.000

Azionisti

c/sottoscriz.

a Capitale

sociale

600.000

1. La costituzione di un’azienda

11 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

2

11

Azionisti c/sottoscrizioni

600.000

Banca c/c

200.000

Banca c/c a Azionisti

c/sottoscriz.

200.000

200.000

1. La costituzione di un’azienda

12 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

12

ATTIVO PASSIVO

A) CREDITI V/ SOCI PER VERS.

ANCORA DOVUTI, con separata

indicazione della parte già rich.

400.000

A)PATRIMONIO NETTO

I. Capitale sociale

600.000

IV. Disponibilità liquide

1) Depositi bancari e postali

200.000

1. La costituzione di un’azienda

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5

13 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Costituzione

società

1

Versamento da

parte dei soci

2

Aumento di

capitale

3 n+ 1 n+ 2 …. n+n

Aumenti di capitale

Conferimento in denaro o in natura

REALI

Mediante l’utilizzo di riserve GRATUITI

13

1. La costituzione di un’azienda

14 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Sottoscrizione

azioni

1

Versamento da parte

dei soci

2

Generalmente le azioni vengono emesse sopra la pari, cioè

ad un prezzo maggiore rispetto al loro valore nominale.

14

Riserva Sovrapprezzo Emissione Azioni = riserva di

Patrimonio Netto in cui è inserita la differenza tra il prezzo

di emissione delle azioni e il loro valore nominale.

1. La costituzione di un’azienda

15 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

1

15

In data 15 marzo n+10 l’azienda aumenta il proprio

capitale sociale emettendo n.20.000 nuove azioni per un

importo unitario di euro 13,00 così suddiviso:

Valore nominale azione euro 10,00

Sovrapprezzo emissione euro 3,00

euro 10,00 * 20.000 = euro 200.000 Aumento

Capitale Sociale

euro 3,00 * 20.000 = euro 60.000 Riserva

sovrapprezzo

1. La costituzione di un’azienda

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16 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

1

16

Azionisti c/sottoscrizioni

600.000

260.000

600.000

Capitale sociale

600.000

200.000

Riserva sovrapprezzo

emissione azioni

60.000

1. La costituzione di un’azienda

17 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

1

17

Azionisti

c/sottoscriz.

a Diversi

Capitale

sociale

Ris.sovr.em.

azioni

200.000

60.000

260.000

1. La costituzione di un’azienda

18 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

2

18

Azionisti c/sottoscrizioni

600.000

260.000

600.000

130.000

Banca c/c

600.000

130.000

Banca c/c a Azionisti

c/sottoscriz.

130.000

1. La costituzione di un’azienda

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19 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

A) CREDITI V/ SOCI PER VERS.

ANCORA DOVUTI, con separata

indicazione della parte già rich.

130.000

A)PATRIMONIO NETTO

I. Capitale sociale

II. Riserva da sovrapprezzo

azioni

800.000

60.000

IV. Disponibilità liquide

1) Depositi bancari e postali

730.000

1. La costituzione di un’azienda

19

20 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

20

1. La costituzione di un’azienda

2. Acquisizione di beni strumentali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

5. La liquidazione periodica dell’IVA

6. I rapporti con le banche: conti corrente e

operazioni d’incasso

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

21 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

2. Acquisizione di beni strumentali

21 21

Si tratta dei

FATTORI PRODUTTIVI A FECONDITA’ RIPETUTA

partecipano a più cicli di lavorazione, e attraverso il loro

sistematico utilizzo cedono gradualmente la loro utilità nel

tempo.

Tali beni trovano reintegro nell’arco di più cicli produttivi,

con estensione su un periodo pluriennale, a differenza dei

beni a fecondità semplice (ad esempio le materie prime),

per i quali il reintegro avviene nell’ambito di un solo ciclo

produttivo (attraverso il conseguimento dei ricavi di

vendita.

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22 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Beni di uso durevole impiegati come strumenti di

produzione del reddito della gestione operativa

dell’impresa Esempi: fabbricati, impianti, terreni, marchi, brevetti…

Le immobilizzazioni

possono essere:

acquistate esternamente

prodotte internamente

2. Acquisizione di beni strumentali

23 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Le IMMOBILIZZAZIONI (o CESPITI) che contribuiscono al

ciclo produttivo dell’azienda possono essere:

MATERIALI terreni, fabbricati, impianti,

macchinari, ecc.;

IMMATERIALI brevetti, marchi, ecc.

2. Acquisizione di beni strumentali

23

L’investimento in immobilizzazioni può essere suddiviso

nelle seguenti fasi:

a) ACQUISIZIONE;

b) UTILIZZO;

c) DISMISSIONE.

24 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

2. Acquisizione di beni strumentali

In particolare, la FASE DI ACQUISIZIONE può essere

distinta nelle seguenti operazioni:

1. Manifestazione del bisogno di acquisto;

2. Richiesta interna di acquisto;

3. Ricerca e selezione del fornitore;

4. Emissione dell’ordine di acquisto;

5. Ricevimento del bene e installazione;

6. Ricevimento, contabilizzazione e verifica dei

documenti contabili giustificativi;

7. Pagamento del debito e contabilizzazione. 24

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25 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

2. Acquisizione di beni strumentali

25 25

L’acquisto di immobilizzazioni è influenzato da:

Normativa IVA acquisti generalmente soggetti a

IVA;

Normativa civilistica e fiscale:

il costo relativo all’acquisto di immobilizzazioni non

rappresenta un costo d’esercizio ma un COSTO

PLURIENNALE da iscrivere nell’ATTIVO dello STATO

PATRIMONIALE;

le immobilizzazioni devono essere iscritte al costo

d’acquisto maggiorato degli ONERI ACCESSORI

D’ACQUISTO (spese di trasporto, installazione, collaudo,

competenze professionali, imposte, ecc.).

26 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

2. Acquisizione di beni strumentali

26

t

Acquisto

macchinario

Pagamento

macchinario

2 1

27 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

27

1. Acquisto Immobilizzazioni È importante sottolinerare che il costo sostenuto ha

carattere pluriennale…

Fattura d’acquisto

Macchinari euro 100.000,00

IVA 22% euro 22.000,00

TOTALE euro 122.000,00 + debito

+ costo pluriennale + credito

2. Acquisizione di beni strumentali

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10

28 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

28

Acquisto Immobilizzazioni

Macchinari

100.000

Debiti v/fornitori

122.000

IVA a credito

22.000

28

Diversi

Macchinari

IVA a credito

a Debiti v/forn

100.000

22.000

122.000

2. Acquisizione di beni strumentali

29 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

B. IMMOBILIZZAZIONI

II. Immobilizzazioni Materiali

2) Impianti e

macchinari

C. ATTIVO CIRCOLANTE

II. Crediti

4-bis Crediti tributari

100.000

D. DEBITI 7. Debiti v/fornitori

12. Debiti tributari

122.000

29

2. Acquisizione di beni strumentali

30 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

30

Tutti i costi sostenuti per poter “utilizzare” le

immobilizzazioni devono essere imputati

all’immobilizzazione stessa

Oneri accessori alle immobilizzazioni

Esempi:

collaudo, trasporto, imballo…

2. Acquisizione di beni strumentali

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31 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

31

Il costo contenuto in fattura è un costo pluriennale

che rientra nel mastrino dell’immobilizzazione a cui

si riferisce (ha quindi lo stesso nome)

Fattura d’acquisto

Macchinario

Spese trasporto

Spese installazione

euro

euro

euro

20.000,00

1.000,00

5.000,00

IVA 22% euro 5.720,00

TOTALE euro 31.720,00 + debito

+ costo pluriennale

+ credito

+ costo pluriennale + costo pluriennale

Oneri accessori alle immobilizzazioni 2. Acquisizione di beni strumentali

32 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

32

Macchinari

26.000

Debiti v/fornitori

31.720

IVA a credito

5.720

Diversi

Macchinari

IVA a credito

a Debiti v/forn

26.000

5.720

31.720

Oneri accessori alle immobilizzazioni 2. Acquisizione di beni strumentali

32

33 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

B. IMMOBILIZZAZIONI

II. Immobilizzazioni Materiali

2) Impianti e

macchinari

C. ATTIVO CIRCOLANTE

II. Crediti

4-bis Crediti tributari

26.000

D. DEBITI 7. Debiti v/fornitori

12. Debiti tributari

31.720

33

2. Acquisizione di beni strumentali

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12

34 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

34

Il costo contenuto in fattura è un costo pluriennale

che rientra nel mastrino dell’immobilizzazione a cui

si riferisce (ha quindi lo stesso nome)

Fattura d’acquisto

Spese collaudo euro 3.000,00

IVA 22% euro 660,00

TOTALE euro 3.660,00 + debito

+ costo pluriennale

+ credito

Oneri accessori alle immobilizzazioni 2. Acquisizione di beni strumentali

35 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

35

Macchinari

26.000

3.000

Debiti v/fornitori

31.720

3.660

IVA a credito

5.720

660

Diversi

Macchinari

IVA a credito

a Debiti v/forn

3.000

660

3.660

Oneri accessori alle immobilizzazioni 2. Acquisizione di beni strumentali

35

36 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

B. IMMOBILIZZAZIONI

II. Immobilizzazioni Materiali

2) Impianti e

macchinari

C. ATTIVO CIRCOLANTE

II. Crediti

4-bis Crediti tributari

29.000

D. DEBITI 7. Debiti v/fornitori

12. Debiti tributari

35.380

36

2. Acquisizione di beni strumentali

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37 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

37

Caratteristiche: contratto non disciplinato dal codice civile (atipico) che

determina la possibilità per un’impresa di ottenere la

disponibilità di un bene strumentale senza esserne

proprietaria,

possibilità di acquisire il diritto di proprietà alla

scadenza del contratto stesso (opzione di riscatto)

Fornitura del bene

2. Acquisizione di beni strumentali

38 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

38

Fasi: 1. Stipulazione del contratto di leasing.

2. Pagamento dei canoni periodici.

3. Riscatto (eventuale) del bene.

1

Stipulazione del

contratto di leasing e del

valore dell’eventuale

riscatto del bene

2

Periodicamente:

Liquidazione

Pagamento

canoni di leasing

3

Possibilità di

riscatto del bene

alla fine del

contratto

2. Acquisizione di beni strumentali

t

39 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

39

1. Stipulazione del contratto di leasing.

2. Acquisizione di beni strumentali

Leasing finanziario

Leasing traslativo

I canoni non costituiscono

soltanto corrispettivo

dell’utilizzo ma

incorporano parte del

prezzo del bene

Leasing operativo

Leasing di godimento

39

I canoni non contengono

alcuna porzione di

prezzo, ma sono

ragguagliati al valore di

utilizzazione del bene

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14

40 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

40

1. Stipulazione del contratto di leasing.

2. Acquisizione di beni strumentali

40

Importanza fondamentale per la distinzione in senso tecnico dei

due tipi di leasing è data dal concetto di controllo economico del

bene che rimanda al criterio dell’allocazione dei “rischi” e se

questi siano collocati presso l’azienda o la Società di Leasing,

aspetto definito nei contratti.

Economici

come nel caso in cui si

assista ad un aumento

dei costi rispetto a quelli stabiliti

Finanziari

come nel caso in cui a

fronte di un’estinzione

anticipata del contratto si preveda il rimborso

del debito alla società di

leasing

Gestionali

in riferimento

all’allocazione degli

oneri di manutenzione, assistenza e

assicurazione

dell’infrastruttura

41 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

1. Stipulazione del contratto di leasing.

2. Acquisizione di beni strumentali

Leasing operativo: non trasferisce tutti i rischi e benefici

connessi alla proprietà in capo all’utilizzatore.

Leasing finanziario: trasferisce sostanzialmente tutti i

rischi e benefici connessi alla proprietà in capo

all’utilizzatore. La proprietà del bene può essere

trasferita al termine del contratto mediante l’esercizio

dell’opzione di riscatto.

41

42 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

42

1. Stipulazione del contratto di leasing.

Contabilizzazione con il Metodo Patrimoniale:

al momento della stipulazione l’impresa locataria non

acquisisce la proprietà del bene che rimane in capo alla

società di leasing, ma si assume semplicemente un impegno a

corrispondere dei canoni.

Esempio: Stipulazione di un contratto di leasing su un macchinario

della durata di 60 mesi. Il contratto prevede il pagamento di

20 canoni periodici trimestrali euro 5.000,00 + Iva 22% ed un

prezzo di riscatto di euro 3.000,00 + Iva 22%.

2. Acquisizione di beni strumentali

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15

43 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

43

Macchinario “entra” in azienda…

…ma non è di proprietà dell’azienda…

…non può essere iscritto tra le immobilizzazioni…

…utilizzo dei “conti d’ordine”

1. Stipulazione del contratto di leasing.

2. Acquisizione di beni strumentali

44 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

44

“conti d’ordine”

“promemoria” posto al di sotto del totale dello Stato

Patrimoniale.

Sistema improprio di scrittura

Solo uno dei due aspetti di osservazione è utile ai fini

delle informazioni aziendali

1. Stipulazione del contratto di leasing.

Per convenzione:

Oggetto “acquisito” dall’azienda

(Impegno assunto) Sezione DARE

Oggetto “trasferito” dall’azienda Sezione AVERE

2. Acquisizione di beni strumentali

45 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

45

Impegno per

macchinari in

leasing

a Società di

leasing

c/macchinari

in leasing

103.000

1. Stipulazione del contratto di leasing: valore

dei canoni + riscatto.

2. Acquisizione di beni strumentali

Macchinari in leasing

103.000

Soc.leas. c/macc.

103.000

45

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16

46 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

46

2. Liquidazione canone di leasing Fattura

Canone euro 5.000,00

IVA 22% euro 1.100,00

TOTALE euro 6.100,00 + debito

+ costo

+ credito

Canone leasing

5.000

Debito v/soc.leas.

6.100

IVA a credito

1.100

2. Acquisizione di beni strumentali

47 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

47

Diversi

Canoni leasing

IVA a credito

a Debiti

v/soc.leasing

5.000

1.100

6.100

2. Liquidazione canone di leasing

2. Acquisizione di beni strumentali

48 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

48

2. Liquidazione canone di leasing Occorre stornare il conto d’ordine:

Società di

leasing

c/macchinari

in leasing

a Macchinari in

leasing

5.000

Diminuzione dell’impegno assunto

2. Acquisizione di beni strumentali

Macchinari in leasing

103.000

5.000

Soc.leas. c/macc.

5.000

103.000

48

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17

49 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

49

Debiti

v/soc.leasing

a Banca c/c 6.100

2. Pagamento canone di leasing

2. Acquisizione di beni strumentali

Debito v/soc.leas.

6.100

6.100

Banca c/c

6.100

49

50 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

TOTALE ATTIVO

Conti d’ordine

Macchinari in leasing

98.000

TOTALE PASSIVO

Conti d’ordine

Soc.leasing c/macch.

98.000

50

2. Acquisizione di beni strumentali

COSTI DELLA

PRODUZIONE

8) Per godimento beni

di terzi

5.000

51 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

51

3. Riscatto del macchinario

Fattura d’acquisto

Macchinari euro 3.000,00

IVA 22% euro 660,00

TOTALE euro 3.660,00 + debito

+ costo pluriennale + credito

Macchinari

3.000

Debiti v/fornitori

3.660

IVA a credito

660

2. Acquisizione di beni strumentali

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18

52 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

52

Diversi

Macchinari

IVA a credito

a Debiti v/forn

3.000

660

3.660

3. Riscatto del macchinario

2. Acquisizione di beni strumentali

53 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

53

3. Riscatto del macchinario

Società di

leasing

c/macchinari

in leasing

a Macchinari in

leasing

3.000

2. Acquisizione di beni strumentali

Macchinari in leasing

103.000

……

3.000

Soc.leas. c/macc.

……

3.000

103.000

53

Saldo pari a zero

54 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

54

ATTIVO PASSIVO

B. IMMOBILIZZAZIONI

II. Immobilizzazioni Materiali

2) Impianti e

macchinari ……

3.000

D. DEBITI 7. Debiti v/fornitori

12. Debiti tributari

3.660

TOTALE ATTIVO

Conti d’ordine

TOTALE ATTIVO

Conti d’ordine

54

2. Acquisizione di beni strumentali

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19

55 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

55 55

1. Stipulazione del contratto di leasing.

Contabilizzazione con il Metodo Finanziario:

L’impresa utilizzatrice rileva il bene ricevuto in leasing tra le

immobilizzazioni e calcola su tale bene le relative quote di

ammortamento. Contestualmente rileva un debito per la

quota capitale dei canoni da pagare: tale debito viene

ridotto ogni qual volta si procede al pagamento dei canoni

periodici per la quota capitale pagata.

2. Acquisizione di beni strumentali

56 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

56 56

1. Stipulazione del contratto di leasing.

Esempio:

Si stipula un contratto di leasing ha decorrenza 01/01/n e ha

una durata quadriennale. Il bene oggetto di leasing è un

impianto al valore di euro 56.000,00 che ha una vita

economica di 5 anni; i canoni dovuti sono quattro per un

importo di euro 15.000 ciascuno, da pagarsi anticipatamente;

Il locatario ha un’opzione di riscatto del bene esercitabile al

01/01/n+4 a un prezzo pari a euro 3.000,00. Il tasso

d’interesse è di 7,82%.

2. Acquisizione di beni strumentali

57 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

57

Impianti a Debiti

v/società di

leasing

56.000

1. Stipulazione del contratto di leasing: valore

dei bene.

2. Acquisizione di beni strumentali

Impianti

56.000

Debiti v/soc.leas.

56.000

57

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20

58 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

58 58

2. Liquidazione canone di leasing

2. Acquisizione di beni strumentali

Anno

Canoni/

Riscatto

(A)

Capitale per

interessi

anticipati

(B=E-A)

Interessi

anticipati

(C)

Quota

capitale

(D=A-C))

Debito

residuo (E)

56.000,00

N 15.000,00 41.000,00 3.207,35 11.792,65 44.207,35

N+1 15.000,00 29.207,35 2.284,84 12.715,16 31.492,19

N+2 15.000,00 16.492,19 1.290,15 13.709,85 17.782,34

N+3 15.000,00 2.782,34 217,66 14.782,34 3.000,00

N+4 3.000,00 - - 3.000,00 0,00

Totale 63.000,00 - 7.000,00 56.000,00 0,00

59 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

59

2. Liquidazione canone di leasing Banca c/c

15.000

Debito v/soc.leas.

11.792,65

56.000

Interessi passivi

3.207,35

2. Acquisizione di beni strumentali

Diversi

Debiti v/soc.l.

Inter.pass.

a Banca c/c

11.792,65

3.207,35

15.000

59

60 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

B. IMMOBILIZZAZIONI

II. Immobilizzazioni Materiali

2) Impianti e

macchinari

56.000

D) DEBITI

7) Verso fornitori

44.207

60

2. Acquisizione di beni strumentali

C) Proventi e oneri

finanziari

17) Interessi ed altri

oneri finanziari

3.207,35

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21

61 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

61

1. La costituzione di un’azienda

2. Acquisizione di beni strumentali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

5. La liquidazione periodica dell’IVA

6. I rapporti con le banche: conti corrente e

operazioni d’incasso

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

62 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Con il termine CICLO PASSIVO s’intende l’insieme delle

operazioni poste in essere dall’impresa relativamente

all’approvvigionamento dei beni e dei servizi necessari

allo svolgimento della propria attività.

Esso comprende tutte le attività che devono essere svolte

dal momento in cui si manifesta il bisogno di un bene o di

un servizio sino al momento in cui viene regolato il

rapporto con il fornitore (del bene o del servizio)

mediante il pagamento del relativo debito.

62

63 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Le principali attività nelle quali, solitamente, si articola

il ciclo passivo sono le seguenti:

1. Manifestazione del bisogno d’acquisto;

2. Richiesta interna d’acquisto;

3. Ricerca e selezione del fornitore;

4. Emissione dell’ordine d’acquisto;

5. Ricevimento, controllo e accettazione della merce;

6. Immagazzinamento della merce;

7. Ricevimento, contabilizzazione e verifica dei

documenti contabili giustificativi;

8. Pagamento del debito e contabilizzazione. 63

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22

64 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

7. Ricevimento, contabilizzazione e verifica dei

documenti contabili giustificativi:

64 64

L’attività viene gestita dagli uffici amministrativi e

comprenderà, per esempio, le seguenti fasi:

a) Ricezione della fattura dal fornitore;

b) Protocollazione della medesima nell’ambito del

protocollo generale aziendale;

c) Inserimento dei dati nel sistema informativo gestionale

ai fini della rilevazione in contabilità generale;

d) Protocollazione della fattura ai fini IVA;

e) Abbinamento della fattura all’ordine d’acquisto e

verifica della correttezza della fattura rispetto

all’ordine.

65 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

8. Pagamento del debito e contabilizzazione.

65 65

L’attività viene gestita anch’essa dagli uffici amministrativi

d’intesa con l’area finanziaria e con l’ufficio acquisti e

comprenderà, per esempio, le seguenti fasi:

a) Verifica dell’avvenuta autorizzazione da parte

dell’ufficio acquisti a eseguire il pagamento del

fornitore;

b) Verifica presso la gestione tesoreria delle disponibilità

monetarie per eseguire il pagamento;

c) Pagamento del fornitore secondo le modalità

contrattualmente definite;

d) Contabilizzazione del pagamento.

66 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Operazioni di acquisto

66 66

Le operazioni di acquisto possono essere distinte nelle

seguenti tipologie:

1. Acquisti di beni nel mercato nazionale;

2. Acquisti di beni nei mercati esteri;

3. Acquisti di servizi.

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23

67 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

67 67

Gli acquisti di beni nel mercato nazionale

caratterizzati dalla coincidenza tra moneta di scambio

(euro) e moneta di conto (euro).

La normativa IVA determina notevoli riflessi sulle

operazioni di acquisto dei beni effettuati dall’impresa.

68 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

68 68

In generale, la normativa IVA (DPR n. 633/72) stabilisce che

l’IVA sulla fattura d’acquisto è un CREDITO (IVA detraibile)

nei confronti dell’Amministrazione finanziaria quando i beni

e i servizi sono, entro certi limiti, necessari al processo

produttivo.

La rilevazione contabile degli acquisti di beni soggetti a IVA

detraibile deve essere articolata in modo da distinguere:

COSTO D’ESERCIZIO per l’impresa;

CREDITO per IVA nei confronti dello Stato.

69 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

69 69

Con riferimento alla diversa detraibilità dell’IVA, gli acquisti

di beni possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:

a) Acquisti di beni soggetti a IVA detraibile;

b) Acquisti di beni soggetti a IVA indetraibile;

c) Acconti a fornitori per acquisti di beni;

d) Rettifiche agli acquisti.

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24

70 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

70

La rilevazione contabile viene articolata in modo da

distinguere “il costo d’esercizio” dal “credito per I.V.A.”

a) Acquisti di beni soggetti a IVA detraibile

Fattura d’acquisto

Materia X euro 100,00

IVA 22% euro 22,00

TOTALE euro 122,00 + debito

+ costo

+ credito

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

71 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

71

Merci c/acquisti

100

Debiti v/fornitori

122

IVA a credito

22

a) Acquisti di beni soggetti a IVA detraibile

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Diversi

Merci c/acq.

IVA a credito

a Debiti v/forn

100

22

122

72 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

72

La norma IVA stabilisce che l’IVA relativa ai beni acquistati

è detraibile e rappresenta un credito nei confronti

dell’Amministrazione Finanziaria ogni volta che il bene è

inerente alla produzione dei ricavi, ossia necessario al

processo produttivo.

In caso contrario, l’I.V.A. sugli acquisti non può essere

considerata come un credito verso l’Erario ma deve essere

trattata come un maggior costo del bene per l’impresa.

b) Acquisti di beni soggetti a IVA indetraibile

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

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25

73 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

73

Fattura d’acquisto

Materia X euro 100,00

IVA 20% euro 22,00

TOTALE euro 122,00 + debito

+ costo

Merci c/acquisti

122

Debiti v/fornitori

122

b) Acquisti di beni soggetti a IVA indetraibile

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

74 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

74

Merci c/acq. a Debiti v/forn 122

b) Acquisti di beni soggetti a IVA indetraibile

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

75 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

75

Arrivo Merce

Liquidazione Fattura d’acquisto

Pagamento fattura

e storno anticipo

Liquidazione e

pagamento

anticipo

10/03 14/04 14/05

c) Acconti a fornitori per acquisti di beni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

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26

76 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

76

Se l’anticipo si riferisce a merci soggette ad IVA, nella fattura

dell’anticipo sarà indicata e quindi rilevata contabilmente anche

l’IVA. Per semplicità si ipotizza la liquidazione e il contestuale

pagamento della fattura relativa all’anticipo.

Liquidazione e pagamento anticipo

Fattura dell’anticipo

Materia X euro 800,00

IVA 22% euro 176,00

TOTALE euro 976,00 - banca

+ credito

+ credito

10/03

c) Acconti a fornitori per acquisti di beni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

77 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

77

Fornitori c/anticipi

800

Banca c/c

976

IVA a credito

176

Liquidazione e pagamento anticipo 10/03

c) Acconti a fornitori per acquisti di beni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

78 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

78

Diversi

Forn.c/ant.

IVA a credito

a Banca c/c

800

176

976

Liquidazione e pagamento anticipo 10/03

c) Acconti a fornitori per acquisti di beni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

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27

79 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

79

Con la consegna delle merci, occorre liquidare la fattura

d’acquisto e stornare l’anticipo

Fattura d’acquisto

Materia X euro 3.000,00

- Anticipo (euro 800,00)

Imponibile euro 2.200,00

IVA 22% euro 484,00

TOTALE euro 2.684,00 + debito

+ costo

- credito

+ credito

Liquidazione fattura d’acquisto 14/04

c) Acconti a fornitori per acquisti di beni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

80 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

80

Fornitori c/anticipi

800

800

Debiti v/fornitori

2.684

IVA a credito

176

484

Merci c/acquisti

3.000

660

Liquidazione fattura d’acquisto 14/04

c) Acconti a fornitori per acquisti di beni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

81 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

81

Diversi

Merci c/acq.

IVA a credito

a Diversi

Debiti v/forn.

Forn.c/antic.

3.000

484

2.684

800

3.484

Liquidazione fattura d’acquisto 14/04

c) Acconti a fornitori per acquisti di beni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

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28

82 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Debiti v/forn a Banca c/c 2.684

82

Pagamento della fattura 14/05

c) Acconti a fornitori per acquisti di beni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

83 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

83

d) Rettifiche agli acquisti

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Le rettifiche agli acquisti possono derivare sia da:

RESI DI MATERIE A FORNITORI ritardi di consegna,

merce non conforme all’ordine, deficienze qualitative dei

beni, ecc.;

PREMI DI QUANTITÀ OTTENUTI DA FORNITORI

generalmente concessi quando l’azienda acquista da un

medesimo fornitore una determinata quantità di merce.

84 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

84

d) Rettifiche agli acquisti

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Le rettifiche agli acquisti comportano la rilevazione di:

STORNO DEL COSTO dovuto al reso/premio delle

materie precedentemente fatturate;

DEBITO IVA VERSO L’ERARIO per il parziale (o totale)

venire meno del credito IVA, sorto al momento della

registrazione della fattura di acquisto;

DIMINUZIONE DEL DEBITO VERSO IL FORNITORE.

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29

85 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

85

Liquidazione fattura d’acquisto

Fattura d’acquisto

Materia X euro 100,00

IVA 22% euro 22,00

TOTALE euro 122,00 + debito

+ costo

+ credito

d) Rettifiche agli acquisti

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

86 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

86

d) Rettifiche agli acquisti

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Nota di reso

Reso Materia X euro 30,00

IVA 22% euro 6,60

TOTALE euro 36,60 - debito

- costo

+ debito

Resi su acquisti

30

Debito v/fornitori

36,60

IVA a debito

6,6

87 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

87

t

Acquisto Pagamento

3 1

d) Rettifiche agli acquisti

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Reso

2 31/12

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30

88 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

D) DEBITI

7) Verso fornitori

85

88

B. COSTI DELLA

PRODUZIONE

6. Per materie prime,

suss., di cons. e merci

(70)

d) Rettifiche agli acquisti

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

89 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

89 89

Nel caso di acquisti di beni nei mercati esteri può non

esserci coincidenza tra moneta di scambio (per esempio

i dollari statunitensi) e moneta di conto (per esempio

l’euro), oltre al fatto che la normativa IVA disciplina

variamente gli acquisti nei mercati esteri.

90 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

90 90

Non coincidenza tra moneta di scambio e moneta di conto

conversione in euro del valore dei beni acquisiti in altra

valuta (per esempio i dollari) al tasso di cambio del giorno

in cui avviene l’operazione

Qualora esista un lasso di tempo tra il momento

dell’acquisto e quello in cui avviene il pagamento,

l’impresa può essere soggetta al rischio di oscillazione del

tasso di cambio con la conseguente possibilità di subire

delle perdite.

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31

91 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

91 91

La normativa IVA distingue gli acquisti di beni nei

mercati esteri in:

a) Acquisti extracomunitari o importazioni;

b) Acquisti intracomunitari.

92 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

92

a) Acquisti extracomunitari o importazioni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Nel caso delle importazioni è necessario rilevare:

Costo dell’importazione e connesso debito verso il

fornitore estero (FATTURA);

IVA sull’importazione (BOLLETTA DOGANALE).

93 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

93

a) Acquisti extracomunitari o importazioni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Fattura

Materia X $ 10.000,00

TOTALE $ 10.000,00 + debito

+ costo

Cambio del giorno del ricevimento della fattura d’acquisto:

EUR/USD = 1,36

$ 10.000/1,36 = € 7.352,94

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32

94 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

94

a) Acquisti extracomunitari o importazioni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Merci c/acquisti

7.352,94

Debiti v/fornitori

7.352,94

Merci c/acq. a Debiti v/forn 7.352,94

95 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

95

a) Acquisti extracomunitari o importazioni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Al momento del PAGAMENTO si avrà:

Estinzione del DEBITO verso il FORNITORE ESTERO;

Uscita di BANCA;

Emergere di una DIFFERENZA SU CAMBI TASSO DI

CAMBIO EFFETTIVO ≠ TASSO DI CAMBIO STORICO.

Tali differenze su cambi possono essere:

Utili su cambi (“RICAVI D’ESERCIZIO”);

Perdite su cambi (“COSTI D’ESERCIZIO”).

96 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

96

a) Acquisti extracomunitari o importazioni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Bolletta Doganale

Dazi doganali euro 200,00

Spese di trasporto euro 400,00

IVA 22% euro 1.594,20

TOTALE euro 2.194,20 + debito

+ costo

+ costo

+ credito

$ 10.000 al cambio di dogana pari a €/$ 1,38

$ 10.000/1,38 = € 7.246,38

€ 7.246,38 x 22% = € 1.594,20 credito IVA

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33

97 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

97

a) Acquisti extracomunitari o importazioni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Spese di trasporto

400

Dazi doganali

200

Iva a credito

1.594,20

Debiti v/fornitori

2.194,20

98 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

98

a) Acquisti extracomunitari o importazioni

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Diversi

Spese traspor.

Dazi doganali

IVA a credito

a Deb.v/forn

400

200

1.594,20

2.194,20

99 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

99

b) Acquisti intracomunitari

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Fattura

Materia X euro 100,00

TOTALE euro 100,00

+ debito

+ costo

Erario

+ IVA a credito + IVA a debito

+ IVA a debito

Integrazione

IVA 22%

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34

100 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

100

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Con il termine servizi generalmente si intendono i

fattori produttivi immateriali (per esempio energia

elettrica, telefono, trasporto, ecc.), acquisiti

dall’impresa per la realizzazione del proprio processo

produttivo.

La normativa IVA distingue i servizi in:

Soggetti a IVA;

Non imponibili o esenti.

101 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

101

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Nel caso di SERVIZI SOGGETTI A IVA:

COSTO D’ESERCIZIO;

CREDITO per IVA verso l’Erario.

La rilevazione contabile è differenziata in relazione al

fatto che:

a. Il prestatore del servizio sia obbligato a emettere la

fattura;

b. L’impresa che riceve il servizio, ai sensi dell’art. 17,

comma 3, DPR 633/72, sia obbligata a emettere

autofattura.

102 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

102

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

a. Il prestatore del servizio sia obbligato a emettere la

fattura

In base alla normativa IVA i soggetti obbligati

all’emissione della fattura sono:

I soggetti residenti in Italia;

Le “stabili organizzazioni” nel territorio dello Stato di

soggetti residenti all’estero (art. 7, DPR 633/72);

Il “rappresentante” residente nel territorio dello Stato

di soggetti non residenti (art. 17, DPR 633/72).

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35

103 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

103

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

a. Il prestatore del servizio sia obbligato a emettere la

fattura

Rilevazione contabile della fattura d’acquisto del servizio:

nella fattura è indicata l’IVA trattandosi di un’azienda con

partita IVA.

Fattura d’acquisto servizio

Servizio X euro 200,00

IVA 22% euro 44,00

TOTALE euro 244,00 + debito

+ costo

+ credito

104 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

104

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

a. Il prestatore del servizio sia obbligato a emettere la

fattura

Spese per servizi

200

Debiti v/fornitori

244

IVA a credito

44

Diversi

Spese servizi

IVA a credito

a Debiti v/forn

200

44

244

105 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

D) DEBITI

7) Verso fornitori

244

105

B. COSTI DELLA

PRODUZIONE

7. Per servizi

(200)

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

a. Il prestatore del servizio sia obbligato a emettere la

fattura

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36

106 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

106

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

b. L’impresa che riceve il servizio, ai sensi dell’art. 17, comma

3, DPR 633/72, sia obbligata a emettere autofattura.

Fattura d’acquisto

Servizio X euro 5.000,00

TOTALE euro 5.000,00

Integrazione

IVA 22%

La fattura deve essere

integrata con l’IVA

(autofattura), in questo

modo l’azienda

acquirente rileverà l’IVA

a credito e l’IVA a

debito.

+ debito

+ costo

107 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

107

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

b. L’impresa che riceve il servizio, ai sensi dell’art. 17, comma

3, DPR 633/72, sia obbligata a emettere autofattura. Spese per servizi

5.000

Debiti v/fornitori

5.000

IVA a credito

1.100

IVA a debito

1.100

Diversi

Spese per servizi

IVA a credito

a Diversi

5.000

1.100

6.100

Debiti v/forn

IVA a debito

5.000

1.100

108 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

108

Compensi da prestazioni professionali

lavoratore che, avendo una

determinata professionalità,

fornisce la stessa a vari

clienti senza avere datori di

lavoro.

Liquidazione

parcella

Pagamento

parcella

2 1

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

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37

109 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

109

Liquidazione parcella del professionista 1

Parcella

Consulenza euro 5.000,00

IVA 22% euro 1.100,00

TOTALE euro 6.100,00 + debito

+ costo

+ credito

Diversi

Spese consul.

IVA a credito

a Debiti v/prof

5.000

1.100

6.100

Compensi da prestazioni professionali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

110 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

D) DEBITI

7) Verso fornitori

6.100

110

B. COSTI DELLA

PRODUZIONE

7. Per servizi

(5.000)

Liquidazione parcella del professionista 1

Compensi da prestazioni professionali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

111 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

111

Pagamento parcella del professionista 2

Onorario 5.000

Professionista Consulenza

Erario

IRPEF

5.000*20%=1.000

- 1.000

Versa 20%

dell’onorario (1.000)

a titolo di acconto

IRPEF

Compensi da prestazioni professionali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

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38

112 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

112

Debiti v/professionisti

6.100

Spese consulenza

5.000

IVA a credito

1.100

6.100

Banca c/c

5.100

Erario c/ritenute su redditi da

lavoro autonomo

1.000

Pagamento parcella del professionista 2

Compensi da prestazioni professionali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

113 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

113

113 Debito

v/profession.

a Diversi

Banca c/c

Erario

c/ritenute

5.100

1.000

6.100

113

Pagamento parcella del professionista 2

Compensi da prestazioni professionali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

114 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

D) DEBITI

7) Verso fornitori

12) Debiti tributari

1.000

114

B. COSTI DELLA

PRODUZIONE

7. Per servizi

(5.000)

Compensi da prestazioni professionali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

Pagamento parcella del professionista 2

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39

115 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

115

1. La costituzione di un’azienda

2. Acquisizione di beni strumentali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

5. La liquidazione periodica dell’IVA

6. I rapporti con le banche: conti corrente e

operazioni d’incasso

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

116 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

116

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

Con il termine CICLO ATTIVO s’intende il processo aziendale

mediante il quale l’impresa pone in essere le operazioni di

vendita.

116

Le principali attività legate al ciclo attivo sono,

generalmente, le seguenti:

1. Prevendita;

2. Gestione dell’ordine del cliente;

3. Approvvigionamento merci;

4. Preparazione e spedizione dei prodotti richiesti;

5. Emissione della fattura di vendita e rilevazione in

contabilità della vendita medesima;

6. Incasso del credito e relativa rilevazione in contabilità.

117 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

117

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

Le vendite nel mercato nazionale sono caratterizzate

dalla coincidenza tra moneta di scambio (euro) e

moneta di conto (euro).

La normativa IVA determina notevoli riflessi sulle

operazioni di vendita effettuate dall’impresa.

In generale, la normativa IVA (DPR n. 633/72)

stabilisce che l’IVA sulla fattura di vendita è un DEBITO

nei confronti dell’Amministrazione finanziaria.

La rilevazione contabile delle vendite soggette a IVA

deve essere articolata in modo da distinguere:

RICAVO D’ESERCIZIO per l’impresa;

DEBITO per IVA nei confronti dello Stato.

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40

118 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

118

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

Le operazioni di acquisto possono essere

distinte nelle seguenti tipologie:

1. Vendite nel mercato nazionale:

a) imponibili;

b) non imponibili;

c) acconti da clienti

2. Vendite nei mercati esteri.

119 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

119

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

1) Vendite di beni e servizi

nel mercato nazionale: imponibili

Fattura di vendita

Prodotti X

Spese trasporto

euro

euro

1.000,00

300,00

Base imponibile euro 1.300,00

IVA 22% euro 286,00

TOTALE euro 1.586,00 + credito

+ ricavo

+ ricavo

+ debito

120 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

120

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

1) Vendite di beni e servizi

nel mercato nazionale: imponibili

Ricavi

1.000

Crediti v/clienti

1.586

Rimborso spese trasporto

300

IVA a debito

286

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41

121 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

121

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

1) Vendite di beni e servizi

nel mercato nazionale: imponibili

Crediti v/cl. a Diversi

Ricavi

Rimb.sp.trasp

IVA a debito

1.000

300

286

1.586

122 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

C) ATTIVO CIRCOLANTE

II Crediti

1) Crediti v/clienti

1.586

122

A. VALORE DELLA

PRODUZIONE

1. Ricavi delle vendite e

delle prestazioni

1.300

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

1) Vendite di beni e servizi

nel mercato nazionale: imponibili

123 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

123

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

Nel caso di vendite nei mercati esteri può

non esserci coincidenza tra moneta di

scambio (per esempio i dollari statunitensi) e

moneta di conto (per esempio l’euro), oltre

al fatto che la normativa IVA disciplina

variamente le vendite nei mercati esteri.

2) Vendite di beni e servizi nel mercato estero

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42

124 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

124

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

2) Vendite di beni e servizi nel mercato estero

Non coincidenza tra moneta di scambio e moneta di conto

conversione in euro il valore dei beni venduti in altra valuta

(per esempio i dollari) al tasso di cambio del giorno in cui

avviene l’operazione

Qualora esista un lasso di tempo tra il momento della

vendita e quello in cui avviene l’incasso, l’impresa può

essere soggetta al rischio di oscillazione del tasso di cambio

con la conseguente possibilità di subire delle perdite.

125 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

125

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

2) Vendite di beni e servizi nel mercato estero

La normativa IVA distingue le vendite di beni nel

mercato estero in:

a. Vendite extracomunitare o esportazioni;

b. Vendite intracomunitarie.

OPERAZIONI

NON

IMPONIBILI

126 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

126

1. La costituzione di un’azienda

2. Acquisizione di beni strumentali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

5. La liquidazione periodica dell’IVA

6. I rapporti con le banche: conti corrente e

operazioni d’incasso

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

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43

127 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

127

Modalità di calcolo e versamento dell’IVA

Rilevazione

fatti

amministrativi

IVA a credito ACQUISTI

IVA a debito VENDITE

Il 16 del mese successivo

a quello cui si riferisce la liquidazione

l’impresa determina la sua posizione

v/Amm.ne Finanziaria

5. La liquidazione periodica dell’IVA

128 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

128

Liquidazione IVA il 16/10

Posizione IVA dal 1/09 al 30/09

Saldo IVA a debito € 470,00

IVA a credito

1.000

IVA a debito

1.470

IVA c/erario

1.000 1.470

Modalità di calcolo e versamento dell’IVA

5. La liquidazione periodica dell’IVA

129 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

129

IVA a debito a IVA c/erario 1.470

Chiusura conto IVA a debito

IVA c/erario a IVA a credito 1.000

Chiusura conto IVA a credito

16/10

16/10

Modalità di calcolo e versamento dell’IVA

5. La liquidazione periodica dell’IVA

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44

130 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

130

IVA c/erario a Banca c/c 470

IVA c/erario

1.000 1.470

470 Saldo a debito da

versare all’Erario

16/10

Modalità di calcolo e versamento dell’IVA

5. La liquidazione periodica dell’IVA

131 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

131

Liquidazione IVA il 16/11

Posizione IVA dal 1/10 al 31/10

Saldo IVA a credito € 200,00

IVA a credito

1.500

IVA a debito

1.300

IVA c/erario

1.500 1.300

Modalità di calcolo e versamento dell’IVA

5. La liquidazione periodica dell’IVA

132 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

132

IVA a debito a IVA c/erario 1.500

Chiusura conto IVA a debito

IVA c/erario a IVA a credito 1.300

Chiusura conto IVA a credito

16/11

16/11

Non si effettua alcun pagamento dal momento che il saldo è a credito.

Modalità di calcolo e versamento dell’IVA

5. La liquidazione periodica dell’IVA

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45

133 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

133

Liquidazione IVA il 16/12

Posizione IVA dal 1/11 al 30/11

Saldo IVA a credito € 500,00

IVA a credito

1.300

IVA a debito

2.000

IVA c/erario

200

1.300 2.000

Saldo mese

precedente

Modalità di calcolo e versamento dell’IVA

5. La liquidazione periodica dell’IVA

134 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

134

IVA a debito a IVA c/erario 1.300

Chiusura conto IVA a debito

IVA c/erario a IVA a credito 2.000

Chiusura conto IVA a credito

16/12

16/12

Modalità di calcolo e versamento dell’IVA

5. La liquidazione periodica dell’IVA

135 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

135

IVA c/erario a Banca c/c 500

IVA c/erario

200

1.300

2.000

500 Saldo a debito da

versare all’Erario

16/12

Modalità di calcolo e versamento dell’IVA

5. La liquidazione periodica dell’IVA

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46

136 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

136

1. La costituzione di un’azienda

2. Acquisizione di beni strumentali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

5. La liquidazione periodica dell’IVA

6. I rapporti con le banche: conti corrente e

operazioni d’incasso

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

137 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Le fonti di finanziamento

6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

137

Capitale di terzi

Capitale proprio

Medio-lungo termine

1. Mutui

2. Obbligazioni

3. Leasing

Breve termine 1. Conto corrente

2. Smobilizzo crediti

137

Aumenti di

capitale sociale

138 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Le fonti di finanziamento

6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

138

Le OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO sono quelle attraverso le

quali l’impresa reperisce le risorse monetarie necessarie

alla gestione.

In base al tempo di rimborso, i finanziamenti possono

essere distinti in:

1. FINANZIAMENTI CORRENTI suscettibili di rimborso in

periodi inferiori all’esercizio in cui è avvenuta

l’attivazione;

2. FINANZIAMENTI PERMANENTI suscettibili di rimborso in

periodi superiori all’esercizio in cui è avvenuta

l’attivazione.

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47

139 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

139

2. INTERESSI ATTIVI = ha lasciato più denaro rispetto a

quello utilizzato.

1. INTERESSI PASSIVI = ha utilizzato più denaro rispetto

quello versato.

L’azienda può avere, nel periodo preso come

riferimento (solitamente un trimestre), sul proprio c/c:

Le fonti di finanziamento

6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

1. Conto Corrente

140 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

140

1. Liquidazione di interessi passivi su c/c relativi al periodo

compreso tra 1/03 al 1/06 dell’anno n, per euro 2.500,00

Interessi passivi su c/c

2.500

Banca c/c

2.500

Interessi

passivi su c/c

a Banca c/c 2.500

Le fonti di finanziamento

6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

1. Conto Corrente

141 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

141

1. Liquidazione di interessi attivi su c/c relativi al periodo

compreso tra 1/06 al 1/09 dell’anno n, per euro 1.000,00

Banca c/c

730

Interessi attivi su c/c

1.000

Interessi attivi Rappresentano un reddito per l’impresa

Le norme tributarie prevedono una ritenuta del 27%, a titolo d’acconto

d’imposta operata da parte della banca

Erario c/ritenute subite

270

Le fonti di finanziamento

6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

1. Conto Corrente

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48

142 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

142

1. Liquidazione di interessi attivi su c/c relativi al periodo

compreso tra 1/06 al 1/09 dell’anno n, per euro 1.000,00

Diversi

Banca c/c

Erario c/ritenute

subite

a Interessi attivi

su c/c

730

270

1.000

Le fonti di finanziamento

6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

1. Conto Corrente

143 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Le fonti di finanziamento

6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

143

Una delle possibili strategie adottabili dalla gestione di

tesoreria dell’impresa, al fine di reperire liquidità per

fronteggiare le uscite monetarie, consiste nello smobilizzo

dei crediti prima della scadenza.

Una delle tecniche di smobilizzo crediti più utilizzata è

quella delle:

Ricevute bancarie “salvo buon fine”;

2. Smobilizzo crediti

144 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Le fonti di finanziamento 6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

144

2. Smobilizzo crediti

Documenti che permettono ad

un’impresa di incassare i crediti

commerciali nei confronti della

propria clientela

RICEVUTE BANCARIE

Credito euro 1.200 1

2 3

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49

145 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

145

Liquidazione fattura di vendita per euro 1.000 + IVA 20%

Crediti v/clienti

1.220

Ricavi

1.000

Crediti v/cl. a Diversi

Ricavi

IVA a debito

1.000

220

1.220

1

IVA a debito

220

Le fonti di finanziamento 6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

2. Smobilizzo crediti

146 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

146

Emissione di una ricevuta bancaria salvo buon fine per il credito di euro 1.200

Banca c/c

1.190

Banca c/ricevute bancarie

1.220

Diversi

Banca c/c

Spese incasso

a Banca c/RIBA

1.190

30

1.220

2

Spese d’incasso

30

Le fonti di finanziamento 6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

2. Smobilizzo crediti

147 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

C) ATTIVO CIRCOLANTE

II Crediti

1) Crediti v/clienti

IV Disponibilità liquide

1) Depositi bancari e postali

1.220

1.190

D) DEBITI

4) Debiti v/banche

1.220

147

A. VALORE DELLA

PRODUZIONE

1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni

C. PROVENTI E ONERI

FINANZIARI 17. Interessi ed altri

oneri finanziari

1.000

(30)

Le fonti di finanziamento 6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

2. Smobilizzo crediti

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50

148 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

148

Incasso da parte della banca del credito

Crediti v/clienti

1.200

Banca c/RIBA a Crediti v/cl. 1.200

3

1.200

Banca c/ricevute bancarie

1.200 1.200

Le fonti di finanziamento 6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

2. Smobilizzo crediti

149 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

C) ATTIVO CIRCOLANTE

II Crediti

1) Crediti v/clienti

IV Disponibilità liquide

1) Depositi bancari e postali

1.190

D) DEBITI

4) Debiti v/banche

149

A. VALORE DELLA

PRODUZIONE

1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni

C. PROVENTI E ONERI

FINANZIARI 17. Interessi ed altri

oneri finanziari

1.000

(30)

Le fonti di finanziamento 6. I rapporti con le banche: conti corrente e operazioni d’incasso

2. Smobilizzo crediti

150 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

150

1. La costituzione di un’azienda

2. Acquisizione di beni strumentali

3. Il ciclo passivo: acquisizione di beni e servizi

4. Il ciclo attivo: vendite di beni e servizi

5. La liquidazione periodica dell’IVA

6. I rapporti con le banche: conti corrente e

operazioni d’incasso

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

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51

151 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

151

Caratteristiche: Prestiti a medio/lungo termine.

Destinazione specifica: Prestiti finalizzati a finanziare

un’operazione di investimento immobiliare

Garanzia reale: Prestiti garantiti da ipoteca.

Fornisce la garanzia reale sul bene

Concede il prestito

I mutui passivi

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

152 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

152

Fasi: 1. Accensione del mutuo

2. Rimborso del mutuo

(Piano di ammortamento, es. rate costanti – R)

quota capitale (C)

quota interessi (I)

t0 t1 t2 t3 tn

1. Accensione

Rimborso periodico tramite il pagamento di RATE

I mutui passivi

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

153 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

Piano di ammortamento finanziario:

prospetto che riporta scadenze ed importi delle rate

attraverso le quali deve essere rimborsato il prestito.

L’interesse pagato rappresenta il costo del finanziamento

del finanziamento.

Al riguardo si possono configurare due forme di mutuo:

1. mutui a tasso fisso;

2. mutui a tasso variabile.

I mutui passivi

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

153

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52

154 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

154

1. Ottenimento di un mutuo pari a €. 100.000. Il rimborso del mutuo

segue un piano di ammortamento finanziario decennale che

prevede il pagamento di rate costanti semestrali. La prima rata,

pari a €. 6.000, è costituita da una quota interessi pari €. 1.000 e

da una quota capitale pari a €. 5.000.

Banca c/c

100.000

Mutui passivi

100.000

Banca c/c a Mutui passivi 100.000

I mutui passivi

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

155 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

C) ATTIVO CIRCOLANTE

IV Disponibilità liquide 1) Depositi bancari e

postali

100.000

D) DEBITI

4) Debiti v/banche

100.000

155

I mutui passivi

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

156 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

156

1. Ottenimento di un mutuo pari a €. 100.000. Il rimborso del mutuo

segue un piano di ammortamento finanziario decennale che

prevede il pagamento di rate costanti semestrali. La prima rata,

pari a €. 6.000, è costituita da una quota interessi pari €. 1.000 e

da una quota capitale pari a €. 5.000.

Banca c/c

100.000

Mutui passivi

100.000

6.000 5.000

Interessi passivi su mutui

1.000

I mutui passivi

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

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53

157 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

157

1. Ottenimento di un mutuo pari a €. 100.000. Il rimborso del

mutuo segue un piano di ammortamento finanziario decennale

che prevede il pagamento di rate costanti semestrali. La prima

rata, pari a €. 6.000, è costituita da una quota interessi pari €.

1.000 e da una quota capitale pari a €. 5.000.

Diversi

Mutui passivi

Inter.pass.

a Banca c/c

1.000

5.000

6.000

I mutui passivi

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi

158 Didattica dell’Economia d’Azienda

SEZIONE DI RAGIONERIA

“G. FERRERO”

ATTIVO PASSIVO

C) ATTIVO CIRCOLANTE

IV Disponibilità liquide 1) Depositi bancari e

postali

94.000

D) DEBITI

4) Debiti v/banche

95.000

158

C. PROVENTI E ONERI

FINANZIARI 17. Interessi ed altri

oneri finanziari

1.000

I mutui passivi

7. I rapporti con le banche: i mutui passivi