Corriere Cesenate 18-2016

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    Giovedì 5 maggio 2016

    Giovedì5 maggio 2016anno XLIX (nuova serie)numero 18euro 1,30

    18

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    Sport Csi 22Intervista

    al presidenteLuciano Morosi

    Cesena 12Nuova sedeper l’ospedaleIndagine al via

    Solidarietà 18Il lavoro in India

    della pediatraLabruzzo

    Cesenatico 15Elezioni in vistaComunein difficoltà

    Furono giorni intensissimi per la città di Cesena e per tutta la Romagna.Un Papa da queste parti non si vedeva dal 1857. Ripercorriamo alcunimomenti della presenza tra noi di Giovanni Paolo II nei racconti ancoraemozionati di diversi testimoni. Tra questi l’allora sindaco di Cesena GabrioCasadei Lucchi e monsignor Walter Amaducci, responsabile del comitatoorganizzatore della visita. Intanto il Consiglio pastorale diocesano è statoconvocato l’8 maggio alla basilica del Monte, proprio per ricordare la

    straordinaria presenza di trent’anni fa di Karol Wojtyla nell’abbaziabenedettina. Primo piano alle pagg. 4-5-6

    Storici ricordiL’ARRIVO DI PAPA GIOVANNI PAOLO II A CESENA, L’8 MAGGIO 1986,ACCOMPAGNATO DAL SINDACO GABRIO CASADEI LUCCHI (FOTO ADDIS BRASINI).SOTTO, IL SALUTO AGLI AMMALATI (SI RICONOSCE DANILO FOSCHI CON LA MAMMA) (FOTO FELICI)Da Bolzano a Modena alla Romagna efino alla Sicilia è tutto un brivido, tra glioperatori economici di questa fetta di

    Nord Italia: la chiusura della frontiera conl’Austria creerà danni non quantificabili ora,ma sicuri. C’è già chi ha buttato lì un 10miliardi di euro l’anno, calcolati con chissàquale pallottoliere. Ma è certo che l’ostacolatacircolazione di persone e – va da sé – merci,non faccia assolutamente bene a tanti.Perché il Tirolo non è che il passaggio tra duegrandi potenze industriali europee – Italia eGermania – e il corridoio attraverso il qualemilioni di tedeschi raggiungono l’Italia perturismo o affari.

     A tremare è soprattutto il lago di Garda e lamontagna. Si teme che le misure assai strettestabilite dal governo e dalla polizia austriacheportino ad intasare il collo di bottiglia delpasso che unisce – e da domani ridividerà –l’Italia dal Nord Europa. Colonne già previstedagli stessi austriaci, lunghe attese al confinemagari non per scendere in Italia, ma perandarsene sì, e insomma: alla vista dei primiservizi televisivi di lunghe code al valico,perché quest’anno i tedeschi non devonoscegliere Croazia o Spagna per le loro vacanze?

     A Verona, è pura tragedia. È lo snodo dellemerci tedesche (e di molto Nord Europa) versol’Italia e parte del Mediterraneo. Qui l’hub dismistamento delle auto germaniche; qui lasede di molte filiali teutoniche in suoloitaliano. Se non a Verona, a Bolzano per ragionilinguistiche. Sempre in riva all’Adige si trova ilpiù importante interporto su terrafermad’Europa, quel Quadrante Europa da dovepartono ogni giorno decine di treni stracarichidi container diretti verso Monaco o i porti delNord. Li fermeranno per controlli al confine?

    Mandare in tilt il corridoio delle merci delBrennero significa bloccare una fetta d’Italia.La Germania è il nostro principale partnercommerciale in Europa. I clienti tedeschi sonococcolatissimi da piastrellisti, mobilieri,marmisti, vignaioli, produttori di macchineutensili, esportatori di frutta (agrumicompresi). Molte aziende piemontesi elombarde lavorano con le caseautomobilistiche tedesche; parlano la lingua diGoethe fabbriche illustri come la Ducati e laLamborghini. La via del Brennero è la piùsemplice per accedere al Nord, ma c’è unGhino di Tacco austriaco che la sta tenendosotto scacco.Cantava Battisti: come può uno scoglioarginare il mare?, ma gli austriaci nonconoscono la canzone. Si arriva da loro viaTarvisio, Carnia, Alta Pusteria, passo Resia…Pensare di fermare con un muro fisico e

    burocratico un simile fenomeno migratorio, èsemplicemente irreale. Intanto, rischiano difrenare la ripresa dell’economia italiana.

    Otto per millein ItaliaMappa interattiva

    Chiesa 9Diocesi 7

    “In Poloniaperché qualcunoci chiama”

     Alla Giornata mondialedella Gioventù a Cra-covia, nel prossimo luglio,ci saranno 200 giovani dal-la Diocesi

    Diocesi 8

    CongressoEucaristicocome e perché

    Il culto eucaristico: pre-sentazione delle manife-stazioni più diffuse a po-chi giorni dalla settimanain Diocesi (22-29 maggio)

     Adisposizione di chi vuo-le conoscere come edove vengono impiegatiogni anno i fondi desti-nati alla Chiesa cattolica

    Trent’anni fa la visita di papa Giovanni Paolo II a Cesena e in RomagnaEditoriale

     Vienna gioca con il fuocodi Nicola Salvagnin

     Al cinema “Eliseo”con il Corriere Cesenate 

    Cesena 12-13

    “Il condominio dei cuo-ri infranti” è il secondoappuntamento dei “Lune-dì al cinema” propropostidal nostro giornale

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    Giovedì 5 maggio 2016 3Opinioni

    L’amore è la benzina per aumentareil passo del nostro viaggio

    n viaggio non ha mai lo stesso passo.Dipende dalla strada: quando è in salita ilfiato si fa corto. Oppure dal tempo: coi vestitiinzuppati di pioggia è più lento l’incedere.

    Poi c’è il buio della notte, l’insicurezza della nebbia,il caldo afoso o il freddo che ti paralizza. C’è la tuastanchezza che ti rende stremato, la malattia che tirallenta e a volte ti fa paura; c’è la tua pigrizia che tifa perdere del gran tempo o la distrazione che tiporta chissà dove, magari in qualche buca. C’è lafatica della vita insomma… ma si cammina. Si devecamminare. Sono un esempio per noi questi

    profughi. Uomini e donne pronti ad affrontare tutto,ostacoli, perdite, ostilità, insulti, insuccessi, persinola morte, di se stessi o dei propri cari, pur di arrivarealla meta: un luogo dove finalmente si possarespirare pace, libertà, possibilità di vivere.Chiedono solo di poter vivere. E noi, forse a volte unpo’ troppo distratti, stiamo a guardare questo tristespettacolo. Guardare. Che altro possiamo fare noi?Noi che non siamo i politici o i potenti del mondo,ma gente comune già impegnata in un percorso divita ordinario? Una domanda come questa la fece untale a Gesù mentre “usciva per mettersi in viaggio”.Camminava tanto Gesù. “Un tale gli corse incontroe, gettandosi in ginocchio davanti a lui, glidomandò: “Maestro buono, che cosa devo fare peravere la vita eterna?”. Lui conosceva i comandamentie li osservava da sempre. “Allora Gesù, fissatolo, loamò e gli disse: “Una cosa sola ti manca: va’ vendiquello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro incielo; poi vieni e seguimi”. E sappiamo un po’ tutti

    come è andata a finire. Quel tale “rattristatosi perquelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva moltibeni” (cf Mc 10,17-30). Già. L’esito di ogni chiusura èla tristezza, il pensare che non ci sia più altro da fare.Quell’uomo si è chiuso all’amore ed è diventatotriste. Che non capiti a noi la stessa sorte, ma cheabbiamo il coraggio di alzare lo sguardo, per

    U

    Alziamo gli occhi

    Il giudizio dei piccoli

    incontrare altri occhi, per accorgerci che non siamo soli a camminare, echi cammina accanto a noi forse ha bisogno appena di un sorriso, di unamano, di una carezza o di un posto, o di un cuore, che possa chiamare

    “casa”.L’amore è la benzina per aumentare il passo del nostro viaggio, perché dapiccolo diventi grande, perché da chiuso diventi aperto, perché davecchio e stanco diventi nuovo, rinnovato, bello. Come sono vere quelleparole di Martin Luther King, come fanno bene: “Anche se avrò aiutatouna sola persona a sperare non avrò vissuto invano”.

    Sara Dell’Amico

    el coraggio dei piccoli e della codardia degli adulti, che vivevano accanto,si è scritto più volte in questi giorni a proposito degli sviluppi della storiasconvolgente che si è conclusa il 24 giugno 2014 nel quartiere Caivano di

    Napoli con la tragica morte della piccola Fortuna.È uno dei molti casi, non solo in quel quartiere, di innocenza violata che ha fattorabbrividire l’opinione pubblica e ha fatto alzare la voce al presidente dellaRepubblica e, ancora una volta, a papa Francesco.I bambini non si toccano, ha gridato l’opinione pubblica.Un grido più che mai condivisibile che, tuttavia, rischia di spegnersi in uncontesto sociale dove sull’abbandono e sul disagio crescono la turpitudine deideviati e l’arroganza dei violenti.Un grido che si è ripetuto nel tempo, provocando le vibrazioni dell’indignazionema non sempre, con la stessa intensità, quelle della coscienza.“Tanto poi passa”: è la frase, terribile, che torna sia nei luoghi dove si è consumatauna tragedia sia nelle menti di chi ha letto la notizia. La frase non sembra tantodettata dall’indifferenza quanto da una sorte di istinto di sopravvivenza di frontealla forza devastante del male.

    DLa cronaca, senza volerlo, provocaquesta rimozione perché il corso dellenotizie è inarrestabile.

    Di fronte ai bambini, la coscienza nondovrebbe comunque lasciarsitravolgere dal fiume mediatico edovrebbe reagire con determinazione.Senza ignorare le buone prassi mentreagiscono per prevenire o sanare glieffetti del male denunciano che le sueradici si fanno forti nel degrado e neldisagio. A questo punto si aprono diverseconsiderazioni, riflessioni e domande.Tra le molte ci sono quelle di uncittadino di Napoli, apparse su unquotidiano nazionale all’indomanidella notizia dell’arresto a Caivano.Titolo: “La furia palazzinara che haucciso Napoli”.Questa furia, scrive il lettore, viene da“una borghesia voracemente dedita afar denaro nella più completa

    ignoranza di una vocazione urbanisticadegna di questo nome. Grazie (si fa perdire) a queste valanghe di cementoabbattutesi su Napoli nel mezzo secoloche è alle nostre spalle, una città situatain una delle più belle aree del mondo èstata scelleratamente sfigurata”.Come è stata scelleratamente sfiguratala vita della piccola Fortuna. E quelle dialtri piccoli come lei.Non è fuori tema l’osservazione delcittadino napoletano sul rapporto tra lamancanza di una cultura urbanistica eil disagio sociale in cui si annida ilmale.Si nota infatti in molti quartieri diperiferia, non solo a Napoli, l’assenzadella coscienza civica che animavaquella politica urbanistica che di frontealle esigenze delle persone e dellefamiglie sapeva rispondere con un

    disegno di città per l’uomo e non conuna logica palazzinara contro l’uomo.Forse c’è un ritardo irrecuperabile. Masi può lasciare tutto così?Di fronte alla morte di Fortuna e alladecisione di sua mamma di lasciarecon gli altri figli il quartiere di Caivanola domanda diventa insistente.Per amore di quella bimba, di altribimbi e di altre persone innocenti, oltreal rigore della giustizia, occorre chetorni una cultura urbanistica chesappia far fronte a una logicapalazzinara che imprigiona e umilia.Una logica che dovrà moralmenterispondere del disagio sociale e deldegrado umano delle peri ferie. Anche questo potrebbe sembrare assaipoco realistico.La tragica storia di Fortuna dice invece

    che è realistico, dice che è un diritto deipiccoli abitare con serenità le case, lescuole, le piazze e le strade. Sarà loro ilgiudizio più severo su quantitradiranno questa attesa, questo diritto.

    Paolo Bustaffa 

    PALAZZONE DEL PARCO VERDE DEL COMUNEDI CAIVANO, TEATRO DELLA VIOLENZASUI BAMBINI (FOTO SIR)

    A i  b o r d i  d e l l a  c  r o

     n a c  a

    La tragedia di Caivano, nel napoletano - dove due bambini sono morti gettati da un palazzone, in seguito a ripetute violenze sessuali - e il disagio sociale delle periferie 

    La fotografia

    Roma, venerdì 29 aprile: nella serata organizzata da Aiuto alla Chie-sa che soffre e dedicata alla preghiera e alla memoria dei cristianiperseguitati, la Fontana di Trevi si imporpora. Da un piccolo palco,molte grandi testimonianze di fede e di coraggio mentre sulle pare-ti monumentali scorrono le immagini terribili dei corpi martoriati,delle macerie delle devastazioni. Una serata contro l’indifferenza el’oblio (foto Siciliani-Gennari/Sir)

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    Giovedì 5 maggio 20164 Primo piano

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    8-10 MAGGIO 1986, trent’anni fa papa Giovanni Paolo II venne a Cesena e in Romagna. Sonoancora freschi i ricordi della storica visita di Karol Wojtyla nel nostro territorio. Abbiamo raccolto le testimonianze dialcuni che ebbero la fortuna di incontrarlo da vicino. Segni, parole e gesti che fanno parte della memoria collettiva

    “Porto ancora con me la carezza del Papa”

    È stato sindaco di Cesena per poco meno di anno, ma Gabrio Casadei Lucchi sarà ricor-dato per essere stato colui ad aver fatto gli onori di casa in occasione nella visita di 

    Giovanni Papa II in città. Ricordi indelebili nella mente dell’ex sindaco ed ex senatore Pci. “Era un Papa molto attivo che lanciavamessaggi determinati e precisi, non solo di carattere spirituale - afferma -. Nel salutoche feci in occasione dell’incontro in piazzadel Popolo, intervenni sul rapporto fra laChiesa e il nostro territorio, che per un lun- go tempo fu influenzato dal dominio ponti- ficio. Fu un periodo molto conflittuale, inRomagna infatti nacquero i primi movi-menti liberali e repubblicani. Con la visitadi Giovanni Paolo II fu la prima volta che un pontefice veniva a Cesena non come so-vrano. Il clima era molto più sereno e nel mio saluto desideravo che la città esprimes-se nei suoi confronti l’accoglienza e il rin- graziamento. Il Papa si comportò egregia-mente con il fare spontaneo che lo caratte-rizzava”.Significativo fu il dono che il sindaco di al-lora offrì al Papa polacco: una statua inbronzo che raffigurava la colomba della pa-ce realizzata dal compianto artista IlarioFioravanti.“Dopo poco tempo da quel maggio 1986 eb-bi l’occasione di ricambiare la visita al Pa-pa e con gli altri sindaci della Romagna loincontrammo a Roma in sala Nervi - ricor-da ancora Gabrio Casadei Lucchi -. Con lasua consueta ironia, quando ci incontram-mo si ricordò che nel mio discorso avevo ci-tato Cesena come la ’città dei tre Papi’”.

    Francesca Siroli 

    icordo ancoral’immensosorriso di miamadre

    quando ha raggiunto lamano di papa GiovanniPaolo II. Una gioia indicibilee un momento che si èscolpito nella mia memoria”:così don Guido Rossi,parroco di San Mauro in Valle ricorda i giorni in cuiGiovanni Paolo II ha fattovisita alla città di Cesena nel

    maggio del 1986. “Il giorno incui il Papa ha incontrato icesenati in piazza del Popolocome cappellano dellaPolizia di Stato ero insiemeagli agenti in servizio. L’hopotuto vedere anche allaBasilica del Monte inoccasione di un momentodedicato a tutti noi sacerdotidella Romagna e ai nostrifamigliari. È qui che il Papa emia mamma si sono stretti lamano”.“Ho seguito il Papa nelgiorno del suo saluto alla città in piazza,ma il momento più emozionante è statoquello in cui ho potuto vederlonell’incontro da lui organizzato con lepersone consacrate”. Così parla Pinuccia Barbieri, memores domini di

    Comunione e Liberazione di Cesena.“Ero ancora all’inizio del mio camminovocazionale, allora avevo 29 anni ed erotra le più giovani. Pur essendo in unafase di verifica, Paola Piraccini,responsabile Memores , era riuscita a farammettere in forma straordinaria me eGiusy, anche lei in cammino, a questoincontro. Ero con tutte le amiche diCesena, oltre a Paola, erano con meEmanuela, Franca e Marta. Noi eravamoin prima fila, in borghese, e spiccavamorispetto a tutte le suore vestite di nero.Ricordo proprio che Giovanni Paoli II èvenuto davanti a me. Io mi sono messa apiangere. Lui mi ha toccato la testa e iogli ho baciato la mano. Questa carezza,la carezza di un Santo, la porto ancoracon me. Quell’istante è raffigurato nellafoto che tengo ben esposta in casa. Resta

    qualcosa da custodire nella memoria,nel cuore e nella mente per sempre.“Quando papa Wojtyla è giunto a Cesenanon ero ancora prete, nemmenoseminarista. Ero un semplice scout del

    R“

    Cesena 1” - così don Marco Muratori,economo della diocesi di Cesena-Sarsinaracconta. “Noi ragazzi eravamo statichiamati a gestire una parte del serviziod’ordine. Grande è stata l’emozionequando ho potuto salutarlo di persona

    alla Basilica del Monte perché lui primadi ripartire ci ha fatto schierare tutti,eravamo circa una ventina, e ci ha strettola mano uno a uno”.“Ero in piazza con mio marito e ungruppo della comunità della miaparrocchia. Ricordo ancora il suo mododi fare, il suo essere così vigoroso e lagioia della vita che trasmetteva”. Ecco leparole di Giannina Sotgiu, ex presidentediocesana dell’Azione Cattolica.“Una forza che è perdurata, seppur nelladebolezza della malattia e dell’anzianità.Mi viene spontaneo fare un paragone tral’86 e il 2004, ultima occasione in cui hopotuto vederlo al raduno dell’Azionecattolica a Loreto. Qui segnato dallamalattia ci ha dato una grandetestimonianza di vita e di amore diCristo, perchè nonostante la sofferenza

    degli ultimi anni è sempre stato un uomodi fede. Ha lasciato all’Azione cattolicatre grandi consegne: comunione,contemplazione e missione che sarannosempre tre principi guida del nostro

    cammino”.“L’ippodromo gremito sia sulle tribuneche nel parterre, il sole di quella giornatae la gioia di averlo tra noi”: ecco leimmagini che ricorda di quei giorniGabriele Tisselli, della parrocchia di

    Case Finali al tempo collaboratore didon Giampiero Teodorani per l’ufficiodelle comunicazioni sociali. “Noiavevamo il compito di fornire aigiornalisti le informazioni sulla visita delPapa, una sorta di ufficio stampa. Loabbiamo seguito in tutti i momenti dellavisita. Sconvolgente è stato il colpod’occhio all’Ippodromo. Non lo avevomai visto tanto pieno di gente. Poi tappaterminale del pellegrinaggio allaMadonna del Monte dove tutti noi cisiamo radunati sotto l’ingresso dellaBasilica e luiaffacciandosi dalterrazzo è venuto asalutarci. Quando èstato in seminarioero particolarmenteemozionato. Avevo

    il Papa a 300 metrida casa. Era nellanostra città, era tranoi”.

    Barbara Baronio

    Il sindaco Gabrio:

    “Venne a Cesena

    non da sovrano” 

    MARCO MURATORI (ORA DON) NEL MOMENTODEL SALUTO PERSONALE A PAPA WOJTYLA,

    NEL PIAZZALE DEL MONTE, A CESENASOTTO, LA GRANDE CELEBRAZIONE ALL’IPPODROMO DEL SAVIO

    (FOTO ADDIS BRASINI E FELICI, TRATTI DAL LIBRO“GIOVANNI PAOLO II A CESENA,

    STILGRAF EDITRICE, 2006)

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    Giovedì 5 maggio 2016 5Primo piano

    5 per mille: cos’è?Un modo che non ti costa nulla per essere utile

    a te e agli altriBasta una semplice firma sulla dichiarazionedei redditi e puoi destinare il 5 per mille alla

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    scrivi nell’apposito spazio

    della dichiarazione dei redditi

    90001280404

    Giovanni Paolo II

    dopo la storicavisita a Cesena“Bisognaandare avanti”I ricordi di monsignor Walter Amaducci, vicario per lapastorale, che in quei giorni fu responsabile delcomitato organizzatore che accolse il Pontefice in città

    uel “santo subito!” gridato in piazzaSan Pietro il 2 aprile 2005, nel giornodella sua morte, interpretò laconvinzione e l’aspettativa di tutti

    coloro che avevano conosciuto, stimato eamato papa Giovanni Paolo II. Il 27 aprile2014 l’auspicio e l’attesa si concludevanocon la solenne canonizzazione del papa“chiamato di un paese lontano”.Ho trascorso molte ore vicino a questo Papa,durante i giorni della sua visita pastorale inRomagna e in particolare a Cesena (8-10maggio 1986) essendo mio il compito dicoordinare il comitato che aveva preparato estava accompagnando i vari momenti diquella storica visita. Un impegno certamentegravoso, ma soprattutto entusiasmante.Conservo un diario dettagliato di quelle ore,degli eventi che furono ben presto riportati

    nella storia della Diocesi e nel volume chedieci anni fa sottolineò il XX anniversariodella visita e l’intitolazione al Papa dellapiazza antistante la Cattedrale di Cesena. Maconservo indelebili nella memoria e nelcuore le immagini, le parole, le emozioni e leriflessioni legate a quell’incontro.Quale immagine svetta su tutte altre? Quelladel suo sguardo che scruta, che guarda altempo stesso con profondità e distacco,sintesi di un mirabile contrasto (ma soltantoapparente) tra immedesimazione e libertà dicuore. Immedesimazione: raramente hoincontrato persone così capaci di mettersi inascolto e in sintonia con l’interlocutore, alpunto da estraniarsi letteralmente da tutto ilcontorno. Libertà di cuore: la memoriaformidabile di quell’ascolto e di quel dialogonon gettava nell’effimero l’incontro vissuto(ore, giorni e perfino mesi dopo papa

    Giovanni Paolo II ricordava ed evocavaluoghi, circostanze e particolari) e tuttavialasciava l’animo totalmente aperto eaccogliente nei confronti di nuovi incontri edi nuovi dialoghi. “Bisogna andare avanti”

    Q

    sintetizzò un giornocommentando efficacementeuna mia osservazione sullabellezza dei momenti vissuti.Credo che la parola piùappropriata per riassumerequesto stile di papa Wojtyla siacontemplazione. Esemplare aquesto proposito era il suomodo di porsi di fronte alsacramento dell’Eucaristia.Davanti al tabernacolo non silimitava a una genuflessione,per quanto prolungata e devota.Si inginocchiava, magari sulnudo pavimento, e sostava alungo in adorazione.

    Se questo gesto interrompeva,coma accadeva nella basilica diSanta Maria del Monte, il suopercorso dedicato alle strette dimano e ai saluti,

    Il magistero di san Giovanni Paolo IIha costituito per la Chiesae per l’umanità una sorgente dissetantedi rara purezza, un’autentica minierad’oro per più di cinque lustri.Fu così anche a Cesena.Il saluto alla città in piazza del Popolo,le parole al mondo della culturain Malatestiana e quelle rivolte primaalle religiose e poi ai sacerdotidi tutta la Romagna al Monte,infine la meditazione sull’Eucaristiaall’Ippodromo (per limitarci

    agli interventi principali) restanotra i doni più preziosi consegnatidal Papa in occasione della sua visitaalla nostra città

    improvvisamente il brusio lasciava spazioal silenzio totale e quel suo sprofondarsiin contemplazione diventavacoinvolgente, squarciava per tutti gliastanti i veli della distrazione e dellasuperficialità.L’accoglienza entusiasta della gente eraaltrettanto vigile e ricettiva quando sitrattava di ascoltare le sue parole e farneun concreto programma di vita?Un certo pessimismo ha circondatoquesta riflessione, soprattuttoa proposito dei suoi appelli ai giovani.Ma forse è più prudente lasciarsi guidaredall’immagine della semina che non hasempre meccanismi e tempi automaticiquando incontra il terreno della libertà.Il magistero di san Giovanni Paolo II hacostituito per la Chiesa e per l’umanità

    una sorgente dissetante di rara purezza,un’autentica miniera d’oro per più dicinque lustri. Fu così anche a Cesena. Ilsaluto alla città in piazza del Popolo, leparole al mondo della cultura inMalatestiana e quelle rivolte prima allereligiose e poi ai sacerdoti di tutta laRomagna al Monte, infine la meditazionesull’Eucaristia all’Ippodromo (perlimitarci agli interventi principali) restanotra i doni più preziosi consegnati dal Papain occasione della sua visita alla nostracittà.Dalle molte parole e dai tanti scritti diquesto santo, ma soprattutto dalla suafede vissuta e testimoniata è possibileestrarre un messaggio conciso e basilare?Io credo che ognuno conservi nellamemoria qualche espressione checontinua a illuminare la propria

    esistenza. Per quel che mi riguarda nonho dubbi: “Gesù Cristo è centro delcosmo e della storia... Senza di Lui tutto ètroppo poco!”.

    don Walter Amaducci

    (8-10 maggio 1986)

    BASILICA DEL MONTE, 8 MAGGIO 1986:PAPA GIOVANNI PAOLO II INSIEMEAL VESCOVO LUIGI AMADUCCI,ALL’ABATE DOM DESIDERIO MASTRONICOLAE A DON WALTER AMADUCCI (FOTO FELICI)

    ALL’IPPODROMO DEL SAVIO,A CESENA

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    Giovedì 5 maggio 20166 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria dellaSperanza

    8.30 Madonna delle Rose,San Rocco, Sant’Egidio,cappella del cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00  Cattedrale 18.00  Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,Sant’Egidio, San Bartolo

    20.00 San Giovanni Bono,San Pio X, Ponte Pietra,

     Torre del Moro, Gattolino, Tipano

    20.30  Villachiaviche

    Sabatoe vigilie15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)17.00 Cappella

    ospedale “Bufalini”

    Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del SuffragioSantuario dell’Addolorata

    18.00  Cattedrale , San Domenico,Santo Stefano,San Paolo,Madonna delle Rose,San Rocco,Diegaro, Torre del Moro,Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio, San Vittore

    18.30 Convento Cappuccini,Case Finali,San Pietro, Sant’Egidio,Santa Maria della Sper.

    19.00 Osservanza, Villachiaviche19.30 Bulgarnò20.00 Bulgaria, Tipano

    Ruffio, Pioppa,Pievesestina,Ponte Pietra,Gattolino, Ronta

    20.30 San Pio X, Calisese,San Giovanni Bono

    Messe festive7.00   Cattedrale 7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine, Martorano,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro, San Pio X ,Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,

    Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    8.45 San Martino in Fiume9.00 San Giuseppe (Cesena

    corso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Capannaguzzo,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,Bulgaria,

    San Vittore,San Carlo, Ruffio9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00  Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Ronta, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    11.00 Santuario Addolorata,Basilica del Monte,

    Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone, Capannaguzzo

    11.10  Torre del Moro11.15 Madonna delle Rose,

    Diegaro, Martorano11.30  Cattedrale , San Rocco,

    Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30  Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00  Cattedrale,

    San Domenico18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 Osservanza20.00 San Bartolo, Villachiaviche

    Comuni delcomprensorio

    Bagno di Romagnaore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9,10,30 (19 sabato)

    Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina;16,30 San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti,Boschetto;20Sala;20,30 San Giacomo

    Festivi:8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala; 9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,15 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,

    Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10 / 11,15 / 18.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11 / 18Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;18,30 Crocetta;20,30 Budrio

    Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30;San Romano: 11; Taibo: 10

    Montianoore 20 (sabato); 9.Montenovo:

    ore 19 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7 / 9 / 11 / 18; Casa di Riposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesa

    parrocchiale): 11,15;Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: 17(sab.); 11,15; Pereto: 10;Riofreddo: 10;Corneto: 11

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     Tiratura del numero 17 del 28 aprile 2016: 7.937 copie

    Questo numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 18 di martedì 2 maggio 2016

    Domenica 8 maggio (Anno C) Ascensione del Signore At 1,1-11; Sal 46; Eb 9,24-28; 10,19-23;Lc 24,46-53

    Questa domenica la Chiesa celebra lasolennità dell’Ascensione. Il brano del Vangelo secondo Luca ci fa comprendereche l’Ascensione non è un simbolo, ma un fatto,un evento verificatosi nella storia di cui gliapostoli sono stati testimoni. Sono passatiquaranta giorni dalla Pasqua e Gesù, in un luogonon casuale di preghiera e di unione con il Padrecome il Monte degli Ulivi, benedicendo, si staccadai discepoli e viene portato in cielo. Ritorna alPadre da cui era stato mandato nel mondo.Tuttavia non si tratta di una separazione perchéEgli rimarrà con noi in una forma nuova. Il “cielo”non è un luogo oltre le stelle, ma è la comunione

    di vita con il Padre. Siccome Gesù è presso ilPadre, è vicino a noi, è presente attraverso lastoria e in ogni luogo. E nella misura in cui ciavviciniamo a Gesù ed entriamo in comunionecon Lui anche noi entriamo nel cielo. “In Cristoasceso al cielo, l’essere umano è entrato in modoinaudito e nuovo nell’intimità di Dio” (Benedetto

     XVI, omelia domenica 24 maggio 2009). Questasolennità ci invita a una comunione profonda conGesù morto e risorto, presente nella vita diciascuno di noi. Papa Francesco usa al riguardoun’espressione molto efficace: “Lui è come uncapo cordata quando si scala una montagna, cheè giunto alla cima e ci attira a sé conducendoci aDio. Se affidiamo a Lui la nostra vita, se cilasciamo guidare da Lui, siamo certi di essere in

    IL GIORNODELSIGNORE

     Ascensione: la Chiesa manifesta la presenza del Signore oggi 

    lunedì 9 maggiosan Pacomio

     At 19,1-8, Sal 67;Gv 16,29-33

    martedì 10sant’Alfio

     At 20,17-27; Sal 67;Gv 17,1-11a

    mercoledì 11san Fabio At 20,28-38; Sal 67;Gv 17,11b-19

    giovedì 12santi Nereo

    e Achilleo At 22,30; 23,6-11;Sal 15;Gv 17,20-26

     venerdì 13 Madonna di FatimaIs 61,9-11; Sal 44;Lc 11,27-28

    sabato 14san Mattia

     At 1,15-17.20-26;Sal 112;Gv 15,9-17

    La Parola

    di ogni giorno

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

    mani sicure, quelle del nostro salvatore,del nostro avvocato”. Cristo, inoltre,sempre per utilizzare una bellissimaimmagine del Pontefice, ritornando alCielo porta al Padre un regalo: le suepiaghe. E il Padre, guardandole, diventapiù misericordioso, ci perdona sempre,non perché siamo più buoni, ma perchéGesù ha pagato per noi. Con questaconvinzione comprendiamo perchél’evangelista Luca afferma che, dopol’Ascensione, i discepoli tornarono aGerusalemme pieni di gioia. Il motivodella loro gioia era dovuto alla certezzache il Cristo, crocifisso e risorto, era vivo,e inaugurava una nuova e definitivaforma della sua presenza che i discepolidevono testimoniare nel mondo. È lamissione della Chiesa che, “rivestita dipotenza dall’alto”, non svolge la

    funzione di sostituire un Gesù “assente”,ma, al contrario, manifesta e annunciala presenza del Signore oggi, nella nostravita. È la gioia del Vangelo di cui ci parlapapa Francesco nell’Evangelii Gaudiumal n. 21: “Ogni cristiano e ogni comunitàdiscernerà quale sia il cammino che ilSignore chiede, però tutti siamo invitatiad accettare questa chiamata: usciredalla propria comodità e avere ilcoraggio di raggiungere tutte le periferieche hanno bisogno della luce del

     Vangelo. La gioia del Vangelo cheriempie la vita della comunità deidiscepoli è una gioia missionaria”.

    Marco Castagnoli

    Consiglio pastorale diocesano Al Monte, domenica 8 maggio alle 15

    Il Consiglio pastorale diocesano è convocato in sedutaordinaria per ascoltare e accogliere dal vescovo Douglas lelinee per l’anno pastorale 2016-2017 e gli indirizzi per ilprossimo quadriennio. Aggiornamenti anche sul Congresso

    eucaristico che si svolgerà in Diocesi dal 22 al 29 maggio e laFesta della Famiglia diocesana. Appuntamento perdomenica 8 maggio alle 15 al monastero di Santa Maria delMonte, a Cesena, in occasione del 30esimo anniversariodella visita di papa Giovanni Paolo II.

    Fidanzati e matrimonio, corso estivoL’Ufficio per la Pastorale della famiglia propone un corsoestivo rivolto ai fidanzati, in preparazione al Sacramentodel matrimonio.Il corso inizierà martedì 7 giugno e proseguirà nelle datedel 14, 21, 28 giugno; 5, 12 e 19 luglio.Per info: Sabrina e Andrea, 338 1424377; Sandra e Mauro,328 7648833.

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANO

    ✎ CHIESA INFORMA

    Rinnovamento nello SpiritoIncontri di preghiera in preparazione alla PentecosteGiovedì 12 maggio alle 20,45, in Seminario a Cesena, sitiene l’incontro "dell’attesa dello Spirito Santo". Venerdì13 maggio alle 20,45, nella chiesa parrocchiale diSant’Egidio di Cesena, incontro di preghiera del "Roveto Ardente": adorazione e invocazione allo Spirito Santo.Sabato 14 maggio alle 21, in Cattedrale a Cesena, Vegliadiocesana di Pentecoste.Domenica 15 maggio, nei locali della chiesa diPievesestina, Festa di Pentecoste. Alle 15 accoglienza,preghiera carismatica, insegnamento, Messa celebrata dadon Filippo Cappelli. A seguire, momento di fraternità.

  • 8/17/2019 Corriere Cesenate 18-2016

    7/25

    Giovedì 5 maggio 2016 7Vita della Diocesi

    In breve

    Mercatino CaritasNuove dateDopo il successo delle precedenti edizioni, tornail “Mercatino della solidarietà” promosso dallaCaritas diocesana da venerdì 6 maggio a sabato21 maggio (nuove date rispetto a quantocomunicato la scorsa settimana).Si potranno acquistare capi di abbigliamento eaccessori uomo-donna al prezzo di 1, 2, 3 e 5euro. Il mercatino sarà allestito in via Vescovado,13 (nei locali ex Pierrot) e sarà aperto al pubblicodal lunedì al sabato (escluso il giovedìpomeriggio) dalle 9 alle 12,30 e dalle 15,30 alle19,30. Il ricavato sarà utilizzato per i servizierogati dal Centro di Ascolto e prima Accoglienzadella Caritas diocesana di via Don Minzoni. Inparticolare, si farà fronte all’acquisto di articoliper l’abbigliamento: scarpe da uomo e biancheriaintima per uomo, donna e bambino.

    Convegno MariaCristina di SavoiaMercoledì 11 maggio alle 16 il professor Filippo

    Bergonzoni tratterà il tema “La musica alle sogliedella Grande Guerra”, con musiche da Debussy aStravinskij.L’incontro, promosso dal Convegno Maria Cristinadi Savoia e aperto a tutti, si terrà nella salaconvegni “E. Cacciaguerra” della banca CreditoCooperativo Romagnolo (viale Bovio, Cesena).

    Lunedì 9 maggio

    L’Unitalsi incontrala presidente di Bologna

    unedì 9 maggio alle20,45, nella sede di

    Cesena in via Boccaquattro3 (vicino alla BibliotecaMalatestiana) si terrà

    l’incontro mensile per ivolontari e i sostenitoridella Sottosezione Unitalsi di Cesena.Da alcuni anni, in occasione dell’incontroprogrammato nel mese di maggio, vieneinvitato un r appresentante della Sezioneregionale Emiliano-Romagnola che ha sede aBologna, per un dialogo, uno scambio diesperienze e per ricevere stimoli eincoraggiamenti per la prosecuzione delservizio di volontari dell’associazione.In questa occasione sarà presente per la primavolta la presidente della Sezione di BolognaAnna Maria Barbolini, eletta lo scorso 21febbraio, per un mandato quinquennale.

    L

    Spazio Ascolto Famiglia Aiuto alla persona

    e alla coppiaProsegue l’attività promossa dall’Ufficio diocesanoper la Pastorale della Famiglia di “Saf, SpazioAscolto Famiglia”: l’aiuto di consulenti familiarialla persona, alla coppia e alla famiglia.“Spazio Ascolto Famiglia” offre alle persone indifficoltà un luogo di accoglienza, ascolto,confronto e orientamento. Si rende disponibile peruna relazione di aiuto nelle situazioni di crisi e didifficoltà, di disorientamento e di incomprensione.È a disposizione di persone, coppie e famiglie chevivono situazioni di disagio relazionale, anchelegate all’esperienza della separazione e deldivorzio. Gli operatori di Spazio Ascolto Famigliasono consulenti familiari volontari, diplomati allascuola Sicof (Scuola italiana consulenti familiari)di Roma. Il servizio è gratuito, aperto il lunedì,giovedì, venerdì, dalle 15 alle 18; perappuntamenti 346 3694421. La sede è pressol’Istituto Ancelle Sacro Cuore di San Carlo, via San

    Carlo 316, Cesena. Info: www.noifamiglia.it;[email protected] 

    Pellegrinaggio diocesano a Roma | Alla Basilica di Santa Maria Maggiore Foto digruppo deicirca 350partecipantial pellegri-naggio dio-cesano aRoma, lu-nedì 25aprile (fotoBocchini)

    ndare oltre il grande evento di popolo per darecontenuto, senso e significato a un’esperienza intensacome la Giornata mondiale della gioventù. All’incontroper responsabili e capigruppo delle sette diocesi della

    Romagna, tenutosi sabato scorso in seminario a Cesena, donMichele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per laPastorale giovanile, ha indicato la strada, segnato il passo,spronato gli educatori a un lavoro di profonda relazione con igiovani partecipanti.

    Da Cesena-Sarsina partiranno a fine luglio per Cracovia induecento, ma le richieste, nonostante le iscrizioni sianoufficialmente chiuse, continuano ad arrivare. Da tutta laRomagna si stima che saranno 1.200 i giovani che parteciperannoalla XXXI Gmg, nel luglio prossimo.“Non mi interessano i numeri - ha detto don Falabretti alcentinaio di responsabili presenti, tra i quali don MarcelloPalazzi, incaricato cesenate di Pastorale giovanile - Né miinteressa quanti italiani andranno a Cracovia. Mi interessa sapere,piuttosto, come torneranno a casa questi ragazzi. Si tratta di unaresponsabilità educativa importante”. Perché questo accada, hacontinuato, occorre che “la Gmg venga riletta non comeesperienza chiusa, ma come pellegrinaggio. Ci sonocaratteristiche evidenti che ce lo dicono. Intanto c’è qualcuno chechiama verso un luogo preciso. Inoltre, non andiamo in un postoqualsiasi a fare cose, ma ci raccogliamo attorno alla croce di Gesùche è il cuore dell’esperienza cristiana. Usciamo di casa,accettiamo di dormire poco e per terra, di mangiare male, perchésiamo stati chiamati a condividere la fede con i giovani di tutto ilmondo e questo diventa una grande esperienza di fede e di

    Chiesa”.

     Ai capigruppo preoccupati per la difficoltà di avvicinare i giovanie di intercettarne l’interesse verso la Gmg, Falabretti ha invitato ariflettere partendo da questa domanda: “Chi sono i ragazzi dioggi? Quando parliamo di giovani, a chi ci riferiamo?”. “Si trattaper lo più di ragazzi che non sanno cosa è una Gmg. Se noieducatori siamo già stati toccati dal grande evento e pensiamoche sia un qualcosa di automatico, oggi questo non è più cosìevidente”. Che fare allora? “Sono cambiate le regole di ingaggio,che sono la vita pastorale quotidiana. La quale non può fondarsi

    su locandine o avvisi postati su Facebook. Se vogliamocoinvolgere i giovani dei nostri territori non possiamo più evitarela dimensione della relazione personale, della narrazione,dell’incontro. È più difficile oggi portare giovani alla Gmg, ma èpiù interessante e ci fa bene perché ci costringe a fare i conti conloro. Non abbiate paura di incontrarli”. “E se vi sembra - ha dettoagli educatori - che non arrivino di corsa non c’è nulla di strano,non spaventatevi. Chi prova a coinvolgerli ce la fa, chi si ferma adappendere locandine non raccoglierà nulla”. Salire sul pullmanper Cracovia significa “accettare la sfida di essere sorelle e fratellimaggiori di altri giovani che per la prima volta affrontano unviaggio di questo tipo, un viaggio che permette di rileggere lapropria vita”.“La cosa peggiore che possiamo fare - ha concluso - è viverel’esperienza della Gmg come qualcosa di già visto, già fatto, comeattesa di qualcosa che semplicemente si ripete. La Gmg diCracovia è unica perché legata alla nostra storia. È la possibilitàche offriamo ai giovani di creare uno spazio di senso che nondeve rimanere un episodio isolato, ma evento dal quale ricaviamola sapienza necessaria per fare memoria della nostra vita”.

    Michela Mosconi

    A

    Don Falabretti (Cei):

    “Andremo

    in Poloniaperché qualcunoci chiama”

     Alla Giornata mondiale della gioventù, inprogramma nel prossimo luglio, sarannopresenti oltre 200 ragazzi da Cesena-Sarsina,più di 1.200 dalle sette Diocesi della Romagna

     G m g  C  r a c  o v i a  2 01 6

    Festa diocesana per il lavoro | Celebrazione alla MWM di Cesena

    Che cosa è il lavoro? Qual è la sua “voca- zione”? Risponde il recente messaggio dei ve-scovi italiani citando un passo del discorsodel santo Padre ai gruppi del progetto Policoro:è “il senso alto di un impegno che va ancheoltre il suo risultato economico, per diventareedificazione del mondo, della società, dellavita”. Il lavoro dunque non è da ridurre al suosignificato meramente economico, ma acqui-sta e ha un valore alto: costruire il mondo, lasocietà, la vita.Così il vescovo Douglas alla Messa per il lavorocelebrata sabato 30 aprile alla MWM di Ce-sena.Sul sito www.corrierecesenate.comfotogallery a cura di Mauro Armuzzi

    SEMINARIO DI CESENA, SABATO 30 APRILE:DON MICHELE FALABRETTI, RESPONSABILE DEL SERVIZIO

    NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE, HA INCONTRATORESPONSABILI E CAPIGRUPPO DEI PARTECIPANTI ALLA GMG

    DALLE SETTE DIOCESI DELLA ROMAGNA

  • 8/17/2019 Corriere Cesenate 18-2016

    8/25

    Giovedì 5 maggio 20168 Vita della Diocesi

    ella storia della Chiesa le maggiorimanifestazioni del culto eucaristicosono senza dubbio il Corpus Domini el’adorazione delle Quarantore (senza

    dimenticare le processioni, che sono un po’come un pellegrinaggio ridotto; gli inni; leconfraternite; l’iconografia). Vediamone dunquele origini e le motivazioni, per megliocomprendere anche le radici lontane e profondedi devozione e pietà popolare per il SantissimoSacramento.

    Corpus DominiSe l’istituzione di questa importante ricorrenza

    liturgica cade nel XIII secolo, dobbiamo partiredal Medioevo allorché sorsero disputeteologico-dottrinali sulla presenza reale diCristo nel Sacramento dalle quali si originò ediffuse il culto dell’Eucaristia: i maggioriprotagonisti furono nell’età carolingia ibenedettini Pascasio Radberto (†865), RabanoMauro (†856) e Ratramno di Corbie (†875),mentre nel sec. XI la disputa s’infiammò conBerengario di Tours (†1088) e Lanfranco di Pavia(†1089). In seguito l’apporto dell’Ordinefrancescano e il Concilio Lateranense IV (1215)con la formula della «transustanziazione» (unamutazione «mirabile e singolare», come fudefinita al Concilio di Trento, al di fuori dellanostra capacità ed esperienza) costituirono unulteriore sviluppo. La festa del Corpus Domini èdovuta all’ispirazione della religiosa fiammingasanta Giuliana di Cornillon (1191-1258): fuCristo stesso a dirle di desiderare questa festaper ricordare solennemente l’istituzione del

    Sacramento del suo Corpo e Sangue, dalmomento che il Giovedì Santo la liturgia èsegnata dalla lavanda dei piedi e dalla Passionedel Signore. Venne istituita nella diocesi di Liegiin Belgio nel 1246 e si diffuse rapidamenteanche grazie all’impegno del fiammingoJacques Pantaléon di Troyes, in seguito papa colnome di Urbano IV (1261-1264). Egli incluse lafesta nel calendario liturgico con la BollaTransiturus de hoc mundo, dell’11 agosto 1264,anche sull’onda del miracolo di Bolsena (1263)che ebbe protagonista l’incredulo sacerdoteboemo Pietro da Praga mentre diceva Messanella basilica di Santa Cristina. Inoltre il Papaincaricò Tommaso d’Aquino di comporrel’officio della solennità e della Messa del Corpus Domini : nacquero così i famosi inni Pange lingua, Tantum ergo, Panis angelicus, LaudaSion Salvatorem. Tale festa fu però celebrata intutta la Chiesa solo dopo il Concilio di Vienna

    (1311-1312) e stabilita per il giovedì dopol’Ottava di Pentecoste, il primo giovedì dopo ilTempo pasquale, secondo il Calendario liturgicodell’usus antiquior . La festa è perciòchiaramente legata al Giovedì Santo («chetermina con una processione che imita ilcammino di Gesù portando il Santissimo fuoridal tabernacolo in una cappella lateraleall’altare della reposizione, che sta arappresentare la solitudine del Getsemani, nellanotte che conduce alla Passione del VenerdìSanto», come scrisse Joseph Ratzinger): ma laprocessione eucaristica del Corpus Domini ,nella quale la Chiesa rivive il mistero del GiovedìSanto alla luce della Pasqua, si svolge nellagioiosa luce della Risurrezione. In talesolennità dopo la Messa si porta in processione,racchiusa in un ostensorio sottostante unbaldacchino, un’ostia consacrata ed espostaalla pubblica adorazione: viene adorato Gesù

    vivo e vero, presente nel SantissimoSacramento; e si cantano tuttora gli inni delsanto aquinate.

    N

    CONGRESSO EUCARISTICO DIOCESANOCesena, 22-29 maggio

    Il culto eucaristico

     Adorazione delle QuarantoreLe cosiddette Quarantore sono stateun’importante, diffusa e solennemanifestazione del culto eucaristico. Inpassato, quando avevano luogo taliesposizioni, i paesi e le città mutavanofisionomia, come avveniva nella missionepopolare: i contadini sospendevano illavoro dei campi, i negozi chiudevano e lagente gareggiava per l’adorazione diurnae notturna. Oggi questa suggestiva formareligiosa è pressoché scomparsa: dallapratica e dal vocabolario. Gli storicidicono che le radici dell’adorazioneaffondano nella consuetudine cristianadel digiuno e dell’astinenza praticati negliultimi giorni della Settimana Santa, conl’adorazione della Croce e poi del

    Crocifisso da parte del vescovo, del clero edei fedeli: pratiche a cui si aggiunseropian piano veglie di preghiera che

    iniziavano la sera del Giovedì Santo e siconcludevano a mezzogiorno del Sabato,nel triste pensiero del Sepolcro in cuiGesù, secondo il computo fatto dasant’Agostino, rimase Quarantore.Il passaggio da questa forma liturgico-devozionale locale e particolare alla notae classica forma dell’adorazione chelentamente assunse un carattere piùpopolare e universale, con l’ininterrottaesposizione per Quarantore delSacramento, avvenne a Milano neldecennio 1527-1537. Il protagonista fu ilsacerdote ravennate Antonio Bellotti che,nel 1527 (l’anno del disastroso Sacco diRoma da parte dei lanzichenecchi),obbligò i devoti della scuola da luifondata nella chiesa del Santo Sepolcro a

    celebrare ogni anno le Quarantore nonsolo durante il triduo della SettimanaSanta, ma anche a Pentecoste, all’Assunta

    e a Natale. Iniziativa che si estese anche ad altrechiese milanesi dopo la sua morte (1528) e che ildomenicano spagnolo Tommaso Nieto associòalle processioni che egli indisse nel 1529 perscongiurare la guerra e la peste cheminacciavano la città. A questo punto entra inscena fra’ Buono da Cremona, un eremita amico

    dei Barnabiti e soprattutto di sant’AntonioMaria Zaccaria, loro fondatore. Nel 1534 eglichiese al duca di Milano Francesco II Sforza e alvicario generale Ghillino Ghillini, vescovo diComacchio, l’autorizzazione a poter esporre ilSantissimo sopra l’altare per un’adorazione diquaranta ore ininterrotte (seguìto poi dalcappuccino p. Giuseppe Piantanida da Ferno,1485-1556). Dal 1537 (con un Breve di Paolo IIIche approva) questa pia devozione, in virtùdella predicazione quaresimale di Barnabiti eCappuccini (e dalla seconda metà del sec. XVIpure dei Gesuiti: nel 1556 a Maceratacontrapposero al carnevale profano un«carnevale santificato» con le Quarantore), sidiffonde in Italia (Emilia e Marche furono inprima fila: Bologna nel 1546) e poi in Europa.Con le Quarantore sorsero manifestazioni difede e arte che segnarono un’epoca: imponentiprocessioni, forme di penitenza, il barocco

    religioso che iniziò a Roma con Sisto V edivenne subito popolare, la produzioneletteraria religiosa di matrice gesuitica.Il Vaticano II con l’Istruzione Eucharisticum my-sterium ha dettato alcune norme per questa de-vozione, per far sì che l’esposizione appaia inrapporto con la Celebrazione Eucaristica che"racchiude in modo più perfetto quella comu-nione intera alla quale l’esposizione vuole con-durre i fedeli". San Giovanni Paolo II nella Lette-ra Dominicae Cenae del Giovedì Santo 1980 af-fermò: «L’animazione e l’approfondimento delculto eucaristico sono prova di quell’autenticorinnovamento che il Concilio si è posto come fi-ne, e ne sono il punto centrale [...]. La Chiesa e ilmondo hanno grande bisogno del culto eucari-stico. Gesù ci aspetta in questo Sacramentod’amore. Non risparmiamo il nostro tempo perandarlo a incontrare nell’adorazione, nella con-templazione piena di fede e pronta a riparare le

    grandi colpe e i delitti del mondo. Non cessi maila nostra adorazione!».Marino Mengozzi

    Tra gli appuntamenti della settimana, il pellegrinaggio dei bambini alla Basilicadel Monte (sabato 21 maggio), catechesi sull’Eucaristia, ritiro spirituale del presbiterio con padre RanieroCantalamessa (giovedì 26 maggio),ritiro spirituale per religiosi e membri di Vita consacrata con monsignor Rodriguez Carballo (sabato 28 maggio),pranzo con i poveri a Sant’Agostino di Cesena (domenica 29 maggio) e nello

    stesso giorno l’incontro dei giovani inCattedrale con il cardinale PietroParolin, segretario di Stato del Papa.Per tutta la settimana: mostre sull’Eucaristia (nella chiesadi San Zenone e a Palazzo Ghini);Reliquia del Miracolo eucarististo di Bagno di Romagna (in Cattedrale);

     Adorazione eucaristica nella chiesa del Suffragio (ore 10-18)

    INCONTRI IN PREPARAZIONE AL CONGRESSO EUCARISTICO

    ✔ Martedì 17 maggio alle 20,45, nella sala Dradi Maraldi della Cassa diRisparmio di Cesena (via Tiberti 5, Cesena), su “La cena del Signore.Interverranno: padre Fabrizio Tosolini, missionario saveriano e biblista;padre Daniel Stinga, della comunità ortodossa romena in Italia; Paolo Ricca,teologo valdese.

    ✔ Giovedì 19 maggio alle 21, al Palazzo del Ridotto (Cesena), laboratorio conlinguaggi espressivi “Città, di che pane ti nutri? Per immaginare uno spazioconviviale”, a cura dell’Ufficio catechistico diocesano.

  • 8/17/2019 Corriere Cesenate 18-2016

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    Giovedì 5 maggio 2016 9Vita della Chiesa

    TERRASANTA - Giubileo della Misericordia(8 giorni, dal 6 al 13 oobre):IN AEREO DA BOLOGNA: Nazareth, Monte Carmelo, Cafarnao, i Santuari del Lago di Tiberiade,

    Gerico, Betlemme, Gerusalemme con il passaggio della Porta Santa nella Basilica del Getzemani sul Monte degli Ulivi.

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    ✎LADOMENICADIPAPAF RANCESCO | di Fabio Zavattaroiamo ancora nel contesto deidiscorsi di addio che Gesùpropone ai suoi discepoli; è il

    tempo, breve, che intercorre tra lasua resurrezione e l’assunzione incielo. Le letture ci offrono dueimmagini di Gerusalemme: negli Atti degli apostoli è la sede di unincontro che la tradizionesuccessiva chiamerà il Concilio di

    Gerusalemme, teso a risolvere unacontroversia a proposito dellacirconcisione, ovvero se dovesseroosservare questa pratica anche ipagani convertiti. Nell’Apocalissedi Giovanni la città santa èdescritta con grande cura fin nellesue misure: è la città con le suedodici porte rivolte ai quattro punticardinali, ma è, soprattutto, lameta del cammino del credente,un pellegrinare fatto diessenzialità, come raccontaGiovanni nel suo Vangelo: la parolada osservare e custodire, il donodello Spirito Santo e la pace donatadal Signore che vince ogni paura.In questa sesta domenica deltempo di Pasqua, sono queste leimmagini che accompagnano la

    S

    nostra riflessione, per cogliere

    l’essenzialità di un cammino versola Gerusalemme celeste, dove nonci sarà più “la morte, né lutto, nélamento, né affanno, perché le cosedi prima sono passate”. I nomidelle dodici tribù scritte su quelleporte sono ulteriore messaggio, perdire che è sì la meta cui tendere,ma questo vale per tutti i popoli; edè Gerusalemme stessa a scendereverso di noi in tutta la sua bellezza,perché quelle porte sono, appunto,aperte a tutti: spetta a noi saperaccogliere la parola del Signore perlasciare che lo Spirito Santo citrasformi.C’è anche questo dietro lariflessione di papa Francesco nelRegina Coeli, nel giorno in cuiricorda i bambini vittime di

    violenza e abusi: salutando

    l’associazione Meter, che “lottacontro ogni forma di abuso suiminori”, parla di “tragedia”. Eaggiunge: “Non dobbiamo tolleraregli abusi sui minori! Dobbiamodifendere i minori e dobbiamopunire severamente gli abusatori.Grazie per il vostro impegno econtinuate con coraggio in questolavoro!”.Ma torniamo al Vangelo delladomenica. Gesù è con gli apostoli,e promette loro “la venuta delloSpirito che anzitutto insegnerà aidiscepoli a comprendere semprepiù pienamente il Vangelo, adaccoglierlo nella loro esistenza e arenderlo vivo e operante con latestimonianza”, ricorda papaFrancesco al Regina Coeli. Assicura

    “Dobbiamo difendere i minorie punire severamente gli abusatori”

    inoltre che non saranno soli in

    questa missione di “inviati”.In questo cammino verso la metaultima, nella bisaccia da pellegrinodobbiamo avere l’essenziale, manello stesso tempol’indispensabile: innanzitutto laparola da osservare e custodire,quella parola che è Gesù stesso,ricorda ancora Francesco,rivelazione definitiva del Padre.Ecco allora il dono dello SpiritoSanto che accompagna perdifendere e sostenere: “Lo Spiritoha il compito di risvegliare lamemoria, ricordare le parole diGesù”; e farà ricordare “gliinsegnamenti di Gesù nelle diversecircostanze concrete della vita, perpoterli mettere in pratica. Èproprio ciò che avviene ancora

    oggi nella Chiesa, guidata dallaluce e dalla forza dello SpiritoSanto, perché possa portare a tuttiil dono della salvezza, cioè l’amoree la misericordia di Dio”.Il terzo bene da portare nellabisaccia è la pace donata dalSignore: lo Spirito Santo “ci guidanel modo di pensare, di agire, didistinguere che cosa è bene e che

    cosa è male; ci aiuta a praticare lacarità di Gesù, il suo donarsi aglialtri, specialmente ai piùbisognosi”.Nel nostro pellegrinare nonmancano rischi, pericoli, ostilità,scelte coraggiose da assumere. Lapace che dona Gesù è diversa daquella degli uomini, ricorda ancoraFrancesco, che lancia un nuovoappello per la fine delle violenze inSiria, ad Aleppo, e ricorda le tantevittime innocenti, soprattuttobambini. La pace del Signore“sgorga dalla vittoria sul peccato,sull’egoismo che ci impedisce diamarci come fratelli”. È dono esegno della presenza di Dio, e tuttopuò essere affrontato senza paura.

    Dove va l’otto per mille in ItaliaLa mappa interattiva della solidarietà

    ● Se si vuole conoscere come e dove vengono impiegati i fondidell’8 per mille raccolti dalla Chiesa cattolica ogni anno, èdisponibile un database trasparente, aggiornato e interattivo

    ● È possibile “curiosare” in tutte le diocesi d’Italia, dal tettodella chiesetta al ricovero per chi non sa dove mangiare e dormire,ecco la prima mappa interattiva e navigabile

    uando si legge che grazieall’8xmille alla Chiesa cattolicasono stati realizzati migliaia di

    progetti e di opere, non si tratta di unmodo di dire o uno slogan facilone. Inquesto, gli spot televisivi aiutano adare un affresco vivo e coinvolgente diquel che si fa, ma chi ancora nutrissequalche dubbio sul buon uso dei fondiraccolti attraverso questo sistema difinanziamento, può personalmenteaccertarsi della destinazione di ognieuro senza muoversi da casa. Èsufficiente collegarsi al sito www.8xmille.it: si accede a undatabase trasparente e dettagliato,improntato all’efficacia eall’efficienza, che sa essere modello disolidarietà tangibile. Un “chiedilo aloro” forse meno emotivamenteappassionante, ma ricco di numeri eparticolari - è il caso di dire - stradaper strada. Il sistema è semplice,

    immediato e comprensibile a tutti. Ilmeccanismo opera con l’ausilio di unamappa del nostro Paese, navigabile einterattiva, attraverso la quale sipossono localizzare e visionare leiniziative finanziate dalla Cei sul

    Q

    territorio italiano. Le informazioniriportate hanno il pregio, tra l’altro, diessere in continuo aggiornamento,

    perché ogni diocesi che gestiscelocalmente i fondi 8xmille destinatialla Chiesa cattolica, riporta sullamappa il dettaglio delle propriemodalità di spesa.In questo modo ogni utente può“curiosare” per scoprire cosa è statooggetto di intervento nella sua diocesie la cifra destinata.Si può agire in maniera mirata,attraverso zoom progressivi, fino adarrivare all’area che vogliamo metterea fuoco. Cliccando sul segnalinoazzurro che indica il luogo, si apre lascheda di approfondimento relativaall’opera finanziata, in cui sonoimmediatamente visibili tutti i datiutili a individuare destinatari eimporto del finanziamento erogato.Cliccando sul pulsante di dettaglio si

    apre un ulteriore riquadro con lespecifiche proprie dell’iniziativa.Grazie al menù a tendina sulla destra èpossibile effettuare ricerchesegmentate per Regione, diocesi oambito di intervento. Infine, se si

    volesse avere un quadro delconsuntivo relativo a una zonaspecifica, è sufficiente cliccare su

    “leggi il rendiconto” e impostare ilcriterio di ricerca desiderato. Ognitabella visualizzata, divisa per anno,riporta al centesimo le assegnazioniper le tre macro aree: esigenza di cultoe pastorali, interventi caritativi,sostentamento del clero. Non unacaccia al tesoro, ma unageolocalizzazione di interventicapillari sul territorio che definisconouna presenza attiva e propositiva,attenta a intervenire laddove più cen’è bisogno, si tratti di rifare il tettodella chiesa parrocchiale o di aprireuna casa di accoglienza per persone indifficoltà. Insomma, dove finiscono icontributi dell’otto per mille allaChiesa cattolica? Si può andare avedere in Puglia, nella diocesi di Trani- Barletta - Bisceglie, dove con 151.358

    euro è stato possibile provvedere allarevisione della copertura, alconsolidamento e restauro dellemurature portanti e al restauro degliinterni della chiesa parrocchiale diSanta Chiara in Trani. Oppure fare un

    salto in Toscana, diocesi di Firenze: grazie a 140mila euronel 2015 si è sostenuto il progetto della Caritas “mensediffuse per marginali”: con la calendarizzazione del girodei ritiri del fresco invenduto e delle consegne alle mensedi quartiere e alle strutture di accoglienza della Caritasdiocesana. Per cambiare aria ci si può mettere gli scarponie salire fino ai 2600 metri nel vallone di Saint-Barthélemy,dell’Oratorio Notre Dame des Neiges in Cuney, in Vald’Aosta, restaurato con 38mila euro. Oppure traghettarsiin Sardegna, a Quartu Sant’Elena (Ca), dove con 1.652.662euro è stato possibile costruire il complesso parrocchialedi San Giovanni Evangelista. Mentre a Vicenza, grazie a unfinanziamento di 280mila euro si è finanziato il progetto“La tenda di Mamre” rivolto a persone e famiglie insituazione di disoccupazione o sottoccupazione, ma nonancora in grave emarginazione: per tutti loro sono previsti

    interventi nell’ambito delle problematiche abitative eattività di reinserimento lavorativo.Ora non vi resta che cliccare per soddisfare tutte le vostrecuriosità su come vengono spesi i fondi dell’otto per millein ogni angolo d’Italia. Buona navigazione…

    Emanuela Vinai

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    Giovedì 5 maggio 2016 11Attualità

    il Periscopio di ZetaLa storia di Giuseppe, il padre di Riccardo,ragazzo di 22 anni disabile totale dalla nascita 

    Si fa presto a parlare delle croci degli altri

    “Quando la disabilità entra in famiglia, nella tua famiglia, la tua prospettiva

    cambia completamente”. Questa frase mi ha davvero colpito. Sì, perchési fa presto a dire: “Il Signore dà le croci a chi le sa portare”. Sentite cheha scritto e detto un mio carissimo amico invitato a portare la sua testimonianzadavanti a 200 giovani. Si tratta di un padre di famiglia che abita fuori regione. Conun nome di fantasia, lo chiamerò Giuseppe.“Per un padre aver un figlio disabile è devastante – scrive Giuseppe con unalucidità incredibile -. E per una madre lo è ancora di più. Sonia, mia moglie, nonc'è perché è stata da poco operata. Riccardo, è di lui che parlerò stasera, ha ormai22 anni. Ha una grave lesione cerebrale dovuta alla prematura nascita e a unaemorragia che l'ha reso idrocefalo con derivazione. Soffre di epilessia, che èabbastanza sotto controllo con i farmaci. Ha un apprendimento prescolastico,scrive in stampatello il suo nome. Fatica nei movimenti. Questo fatto lo obbliga ausare molto la carrozzina”.E poi il luogo comune sulla croce da saper portare. Ecco le sue frasi: “Quando tidicono: hai questa croce perché la sai portare... è una grande sciocchezza. Non sinasce capaci o preparati a portare nessuna croce. Si impara a convivere con essa,questo sì. C’è anche chi rifiuta la croce. La reazione di quel giorno, quando è nato,è un miscuglio di emozioni, in cui dominavano la rabbia e la consapevolezza diqualcosa di assurdo, un brutto sogno... Quando sei in attesa di un figlio, ti fai tanti

    film, ti immagini il futuro, le aspettative...Maimprovvisamente realizzi che ti dovraioccupare di lui per sempre. Questo persempre è devastante. Si prova tanta rabbianon solo perché c'è questo “per tutta la vita”,ma anche per il fatto che a Riccardo sia statotolto tantissimo, non si saprà mai cosa

    sarebbe potuto diventare...”.“Accettare la disabilità del proprio figlio –aggiunge Giuseppe - è un esercizioimpossibile da risolvere. Questo nonsignifica che non ami profondamenteRiccardo. Accettare è qualcosa di diverso,questa rabbia ti resta dentro, ma è qualcosache poi ti serve per andare avanti. Molti sono gli ostacoli che devi affrontare, moltissimele code che devi fare, le liste di attesa”.“Se scorro gli anni passati – conclude Giuseppe - mi accorgo di poter parlare delladisabilità di Riccardo soltanto raccontando alcune tappe salienti. Dopo alcuni giornidalla nascita ho voluto incontrare il primario che mi ha detto: speriamo possa muovereun dito. Meno male che i medici vanno spesso per tentativi. Riccardo si è diplomato, percarità a modo suo, ma ha fatto tutto il percorso scolastico. Dopo un anno dalla nascita leprime crisi epilettiche. Le corse in ospedale. Non riuscivano a trovare il farmaco che lebloccassero. Sei mesi di ospedale, mi sono fatto tutte le notti. Poi la combinazione di duefarmaci le ha bloccate. Ogni tanto ritornano, si cambia un farmaco e avanti...”.E poi si dice delle croci degli altri. Meglio rimanere un attimo in silenzio, fermarsi eincreduli alzare lo sguardo verso il Cielo. Grazie Giuseppe, per la tua testimonianza. (927)

    o stalinismo presupponeva la

    superiorità del potere laico suquello ecclesiastico,l’imposizione della visione atea delmondo all’intera popolazione e l’usostrumentale della legge contro la Chiesa”,osserva don Jan Mikrut, professore allaFacoltà di Storia e beni culturali dellaChiesa dell’Università Gregoriana di Romae curatore del volume “La Chiesa cattolicae il comunismo” (edito da Gabrielli).L’ampio volume, con la prefazione delcardinale Miroslav Vlk, è il primo di unacollana dedicata alla storia della Chiesa inEuropa centro-orientale. “Finché nonavverrà il riconoscimento delle colpe nonpossiamo parlare del passato né delperdono”, ha affermato il segretario dellaCongregazione per le Chiese orientali,monsignor Cyril Vasil’, presentando neigiorni scorsi in università il libro eanalizzando il complicato rapporto tra

    giustizia e perdono cristiano nei confrontidi un regime che si prefisse di distruggerenon solo le Chiese, ma anche la religione.

    Come nata l’idea della collana?Ci sono molti documenti e studi – spiegadon Mikrut – dedicati alle persecuzionidella Chiesa cattolica in diversi Paesi, matutti in lingue diverse, e quindidifficilmente accessibili. Il progettoeditoriale si compone, oltre a questo, dialtri due volumi che vedranno la luceancora quest’anno. Il secondo volumesarà dedicato alle testimonianze deicristiani, mentre il terzo alla storia dellaChiesa cattolica sul territorio dell’UnioneSovietica.

    Come cominciarono le repressioni deicattolici nei Paesi comunisti?

    Nel settembre del 1947 al Convegno deipartiti comunisti in Polonia ilrappresentante russo Andriej Zdanov presentò un piano di eliminazione dellaChiesa cattolica in tutti i Paesi del blocco

    sovietico.

    Il suo progetto, basato sul modellosovietico applicato negli anni Ventinell’Urss, consisteva nella distruzionedelle gerarchie e poi dei più eminenti trasacerdoti e laici. Nella prima fasedovevano essere arrestati i vescovieliminando così la guida della Chiesa, e sidovevano isolare le persone apprezzatedai credenti. Allo stesso tempo bisognavacreare gruppi di laici collaborazionisti,fedeli al regime e avversari della gerarchia.La Chiesa greco-cattolica nell’intera zonasovietica doveva essere integrata nellestrutture della Chiesa ortodossa, cosa cheavvenne per esempio in Slovacchia nel1950.

    In che modo quel modello fu poi adattatoalle diverse realtà nazionali?La politica sovietica di annessione spezzòl’antica struttura dell’Europa: Lituania,

    Lettonia e Estonia, nonché i territoriorientali della Polonia, l’Ucraina, laBielorussia e la Moldavia furono inglobatidopo il 1945 all’Urss e persero la loroindipendenza. I Paesi come la Polonia, laCecoslovacchia, l’Ungheria e la GermaniaOrientale (Ddr) divennero invece Paesisatelliti.La portata delle repressioni nei confrontidella Chiesa dipendeva dal luogo in cuiviveva la comunità cristiana.Mentre nella parte esterna dell’imperosovietico esisteva un certo spazio perdimostrare la propria indipendenza eanche talvolta un’efficace resistenza, lacollocazione all’interno dei confinidell’Urss, dove le repressioni erano moltoviolente, rendeva impossibile qualsiasiopposizione. In Polonia, dove la fase piùdura della persecuzione staliniana fu

    relativamente breve, fino al 1953 furonoarrestati o dovettero lasciare le lorodiocesi 12 vescovi, 4 sacerdoti condannatidai tribunali furono fucilati, mentre 37furono uccisi senza una condanna, altri

    260 furono dichiarati scomparsi, 1.000

    arrestati, 350 spostati in varie parti delPaese e 1.200 dovettero lasciare leparrocchie.

    Era diversa la situazione nei Paesi dove igoverni avevano collaborato con il TerzoReich durante la Seconda guerra mon-diale?In Bulgaria, Croazia, Slovacchia, Ungheriae Romania le persecuzioni della Chiesainiziarono subito dopo la fine della guerracon la pretesa di combattere un comunenemico ostile all’intero popolo. Icomunisti jugoslavi già nel 1946, con ilprimo processo contro l’arcivescovo diZagabria Alojzije Stepinac, provarono astaccare la Chiesa croata da Roma percreare una Chiesa nazionale.Come la Chiesa cattolica, anche la Chiesaortodossa subì delle persecuzioni.Forse il più drammatico fu il caso

    dell’Albania dove tutte le comunitàreligiose, cristiani ma anche musulmani,furono perseguitati in modo più feroce eviolento che in altri Paesi.

    I metodi adottati dai comunisti per di-struggere la Chiesa cattolica furono a suoavviso efficaci?In alcuni casi sì: per esempio in Estoniatutto fu distrutto. È rimasta una chiesa aTallin e un’altra in provincia e oggi sonorimasti pochissimi cattolici, nella maggiorparte stranieri. I russi invece in Estoniahanno una Chiesa ortodossa molto viva,perché per loro essere russo significaessere ortodosso. Nella Repubblica Cecadurante il comunismo la Chiesa cattolicaclandestina era caratterizzata da unagrande vivacità, e da quella Chiesaprovengono i cardinali Miroslav Vlk e

    Dominik Duka: eppure oggi il Paesesembra vittima di un materialismo diffusoe forse la comunità credente non si è piùripresa dalle persecuzioni subite.

     Anna T. Kowalewska 

    L“

    Distruggerechiesee religione.La storia fa luce sul piano sovietico nell’est europeo

    Don Jan Mikrut, docente all'Università Gregorianadi Roma, è autore del volume “La Chiesa cattolicae il comunismo”, prima di una serie dipubblicazioni che indagano sulla repressionedello stalinismo nei confronti di cattolici,ortodossi e anche musulmani. La necessità di“fare i conti con il passato” per una vera

    riconciliazione all'interno dei singoli Paesi e tracomunità di fede e istituzioni politiche

     P r o g e t t o  e d i t o r i a l e

    Una piccola Chiesa

    ■  TurchiaTra Europa che alza i muri,un presidio in dialogoSu oltre 79 milioni di abitanti, i cattolici turchi sono,secondo l’ultimo annuario statistico della Chiesacattolica (2014), appena 87mila (0,11 per cento)suddivisi in 7 diocesi, 47 parrocchie, una missionesenza sacerdote e 13 altri centri. Di queste 47parrocchie, 8 sono guidate da un parroco del clerodiocesano, 26 da sacerdoti appartenenti a istitutireligiosi, 7 amministrate da un vicario, due affidate areligiose, una a dei laici e tre totalmente vacanti. Unapiccola Chiesa guidata da sei vescovi, 11 sacerdotidiocesani, 56 quelli religiosi, un diaconopermanente, 7 religiosi non sacerdoti, 49 religioseprofesse, due membri di Istituti secolari femminili, 6missionari laici e 74 catechisti. Nel 2014 la Chiesaturca ha celebrato una sola ordinazione sacerdotale,dopo tre anni di vuoto. Nel Paese della Mezzaluna laChiesa cattolica non ha seminari e scuole dove gliattuali sei candidati al sacerdozio possono formarsi.Segno di dialogo. “Non dobbiamo preoccuparci delnumero ma solo di essere fedeli a Cristo. Ci penserà

    Lui a fare il resto. Possiamo essere segno diriconciliazione in questo momento di grandi tensioni;pacifici concittadini di questo Paese cui vogliamodare il nostro contributo di dialogo, fraternità ericonciliazione”. Le statistiche, impietose, chedescrivono la Chiesa cattolica turca come “un piccologregge” non sembrano impensierire padre LorenzoPiretto, domenicano, dal dicembre scorso nuovoarcivescovo latino di Izmir (Smirne), in Turchia.Settantatré anni metà dei quali passati tra lecomunità di Istanbul e dell’Egeo, monsignor Piretto èuno dei tre vescovi nominati negli ultimi mesi da papaFrancesco, in altrettante diocesi latine vacanti.La direzione è chiara anche se le difficoltà nonmancano. In Turchia la Chiesa cattolica non èriconosciuta ufficialmente sebbene la libertàreligiosa sia prevista dalla Costituzione. All’internodelle chiese si può celebrare e condurre attivitàpastorali senza problema. “È giunto il tempo dipassare da una Chiesa considerata straniera a unaChiesa turca - spiega l’arcivescovo - attraversoun’inculturazione maggiore e l’impegno dei cattolici.La maggioranza di questi sono stranieri.Crescono anche comunità autoctone che vedono lapresenza anche di convertiti, persone che hannodeciso di mettere in gioco la loro vita. Una cosaimpensabile in altri Paesi a maggioranza islamica.Un piccolo ingranaggio.In questo contesto la Chiesarappresenta “un piccolissimo ingranaggio utile alPaese in un momento in cui c’è bisogno davvero dicostruire ponti”. “Osservo con grande speranza i tantimusulmani, soprattutto giovani, che guardano concuriosità e simpatia alla Chiesa e al Cristianesimo. Unsincero desiderio di conoscenza che mi fa ben sperareper il futuro del paese. Qui non ci sono solomusulmani radicali o estremisti pronti a combatterein Siria”. Ma il pensiero di monsignor Piretto va anchealle centinaia di migliaia di migranti arrivati ebloccati in Turchia. “Con i nostri poveri mezzi e conl’aiuto di Chiese internazionali, cerchiamo di fare ilpossibile per aiut arli”.

    “È un momento molto delicato che cerchiamo divivere al meglio contribuendo alla convivenza e allariconciliazione. Ci guidano umiltà, discrezione e lasperanza cristiana che ci impedisce di scoraggiarci”.Anche quando fuori il mondo brucia.

    www.agensir.it

  • 8/17/2019 Corriere Cesenate 18-2016

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    Giovedì 5 maggio 201612   Cesena

    L’8 maggio la prima uscita

    ■ Le domeniche

    di San VicinioOtto tappe sul camminodi ‘casa nostra’“Le domeniche di San Vicinio”. È questa la propostamessa in campo dal camminatore cesenate GilbertoGraffieti e dal suo gruppo “M’amo camminando”. Siinizia l’8 maggio. Ogni domenica un percorsodiverso per completare in otto giornate tutto ilCammino di San Vicinio. Non un’impresasemplicissima, ma di certo alla portata di tantiappassionati della natura, del silenzio, dellacontemplazione, del desiderio di ritrovare se stessi.Gli oltre 300 chilometri totali sono stati suddivisi inbase all’altimetria e alla difficoltà. In questo modole tappe più impegnative saranno anche quellemeno lunghe. Si parla, in ogni caso, di frazioni dialmeno 28 chilometri, la più corta, quella che va daBadia Prataglia a La Verna, fino alla più lunga,l’ultima, da Cesena a Sarsina, che conta unadistanza di poco più di 39 chilometri.I promotori hanno già un calendario da proporre,

    anche se fanno sapere che il gruppo che si formeràalla prima domenica poi potrà decidere comeorganizzarsi in seguito. In caso di maltempo, latappa verrà recuperata la domenica successiva.La prima uscita sarà domenica 8 maggio, Sarsina-Bagno di Romagna, 37,5 chilometri (tappa moltoimpegnativa).Per informazioni rivolgersi a Gilberto Graffieti,cellulare 333 9914258.

    Coupon valido

    per max 2 ingressi alla rassegna“Lunedì al cinema Eliseo” (Cesena)al prezzo di 3 euro a persona

    ● lunedì 9 maggio alle 20,30“Il condominio

    dei cuori infranti”(commedia di Samuel Benchetrit)

    ● lunedì 16 maggio alle 20,30“Fuocoammare”(di Gianfranco Rosi)

    IL CONDOMINIO DEI CUOI INFRNTIdi Samuel Bencheri. Con: Isabelle Hupper, Valeria BruniTedeschi, Tassadi Mandi, Michael Pit. Disribuzione: Ci-nema. Genere: Commedia.Un palazzo di perieria in una anonima citadina fancese. Unascensore in panne. Tre inconri improbabili. Sei personaggi in-solii. Il vecchio Sernkowiz e l’inermiera, l’atrice in pensione

     Jeanne, il giovane Charly, l’asronaua McKenzie e la signora Hamida. Dei soliari che si roveranno unii da un grande seni-meno di enerezza, rispeto, compassione.

    Sabato 7 maggio

    ■ Slotmob

    a Spiaggia 23

    Torneo di beach volley per dire no al gioco d’azzardoUna manifestazione a favore del ‘buon gioco’, econtro quello d’azzardo. Si svolgerà sabato 7maggio negli spazi sportivi di Spiaggia 23 (viaMoretti 271, Cesena). Il Comitato Slot Mob diCesena, intercettando una proposta nazionale, hapensato a un torneo di beach volley che coinvolgeràda una parte le fasce giovanili e dall’altra le zoneperiferiche della città, collaborando con ilquartiere Fiorenzuola per proseguire nella suaopera di sensibilizzazione e prevenzione del giocod’azzardo.Alle 15,30 ci sarà il fischio d’inizio del 1° torneo“Slotmob Beach Volley” aperto ai giovani tra i 15 e i20 anni. Per la prima squadra classificata è in palioun prosciutto, mentre a tutti i giocatori iscrittiandrà un buono da 10 euro da consumarsi presso lapizzeria di Spiaggia 23. Alle 18,30 consegna dellapergamena al Bar Slot Free “Spiaggia 23”, un premio

    per questa attività che ha scelto di rinunciare alleslot machines.

    Spazio alla musica dalle 19 alle 22: in concertoband giovanili nella piazza del quartiereFiorenzuola e ristoro a cura del Gruppo AlpiniCesena.

    ell’ipotesi di un trasferimentodell’ospedale Bufalini, spostatoin una posizione più accessibile

    ai pazienti in arrivo da fuori Cesena, sivocifera da ormai quattro anni. A lanciare l’ipotesi nell’estate 2012,assieme all’idea di un nuovo stadiocomunale, fu il sindaco Paolo Lucchi inavvio del percorso verso il nuovo Pianostrutturale della città (oggi ancora inalto mare).Il Psc, strumento che prenderà il postodel vecchio Prg, è il contenitore giustoper un ragionamento a lungo terminesulla città e il suo comprenso rio. LoStrutturale, infatti, darà indicazioni perla Cesena dei prossimi 20-30 anni,condizionando i futuri piani regolatori“operativi” (legati al mandato delsindaco).Quella che sembrava comunqueun’ipotesi accademica ha cominciato aprendere forma, pian piano, prima

    all’interno dell’iniziativa “carta bianca”di fine 2012, per poi essere rilanciatapiù volte sulla stampa locale.L’ultimo atto di questa vicend a, per ilmomento, è una lettera scovata dall’ex 

    consigliere comunale Davide Fabbri(oggi blogger e militante ecologista),finita al centro della discussione nel

    Consiglio comunale del 28 aprile graziea un’interpellanza urgente di ClaudioCapponcini (Movimento 5 stelle).La missiva, del febbraio scorso, èdell’assessore all’urbanistica OrazioMoretti che si rivolge ai verticidell’Azienda sanitaria in merito a una“proposta di Variante Urbanisticafinalizzata alla valorizzazione dipatrimonio pubblico della AuslRomagna”. Nella lettera l’assessoreMoretti risponde all’Ausl riprendendoil filo di un incontro tenutosi il meseprecedente. L’amministratore pubblicoscrive di non considerare idonea lavariante al Prg 2000 per interveniresulla proposta in oggetto, preferendo lostrumento del Piano strutturale il cuipercorso dovrebbe avviarsi entrol’estate.

    Ma di quale proposta s i tratta?Secondo le informazioni di DavideFabbri a essere interessata sarebbeun’area agricola di 22 ettari, servitadalla Gronda-Bretella, vicino al casello

    autostradale di Villa Chiaviche.“Con quali risorse economiche sipensa di far fronte a questo nuovo

    investimento - si chiede Fabbri - afronte di un ospedale che oggi, nellesue attuali strutture, risponde allenecessità del territorio? Il Bufalini poi èstato ed è oggetto di diversi e continuiinvestimenti: li buttiamo via cosìfacilmente?”.L’Amministrazione comunale, dalcanto suo, si è limitata a far sapere chesono in corso di approfondimentodiverse ipotesi per l’ubicazione delnuovo ospedale (sempre in aree diproprietà Ausl) e che quella indicata daFabbri è solo una tra le tante, men tre ifondi per il nuovo ospedale potrebberoarrivare dalla Regione.Il Bufalini attuale venne costruito tra il1952 e il 1962, con il taglio d el nastrocinquant’anni dopo l’apertura delprecedente ospedale (l’attuale Istituto

    tecnico industriale, accanto al viadottoKennedy). Ad oggi, nonostante gliingenti lavori, presenta carenze sulfronte energetico ed antisismico.

    MiB

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    Ospedale, la Giunta sonda il terreno

    Quella che sembravaun’ipotesi accademicaha cominciatoa prendere forma,pian piano,prima all’internodell'iniziativa “cartabianca” di fine 2012,per poi essere rilanciatapiù volte sulla stampalocale

     N u o v a  c  o l l o c  a z i o n e ?

    li appassionati di Burraco si sono datiappuntamento al Foro Annonario di

    Cesena, domenica 17 aprile per il 3°Torneo dedicato a soci e clienti del CreditoCooperativo Romagnolo, la nuova Bancanata dall’aggregazione fra la Banca diCesena e la Bcc di Gatteo.Numerose sono state le coppie che hannopartecipato al torneo di questo giocorelativamente nuovo, che pare abbia

    avuto la sua origine in Uruguay. Apparsoin Italia verso la fine degli anni Ottanta, ilBurraco sta facendo registrare un

    interesse sempre crescente.Al termine delle varie tornate di gioco,svoltesi sotto la regia dell’arbitro RobertoCallisesi, vi sono state le premiazioni acura del presidente della Banca ValterBaraghini e del vice presidente GiancarloBabbi. È risultata vincitrice del Torneo lacoppia Maria Grazia Baraghini e MaurizioFoschi di Cesena (nella foto); secondiclassificati Domenico Grasso ed Ettore De

    Pasquale di Cesenatico, terzi DanielaBudelacci e Paolo Montanari diGambettola.

    GBurraco,

    torneo per

    i clienti

    della

    banca Ccr

    VEDUTA AEREA DEL COMPLESSO OSPEDALIERO“BUFALINI”, A CESENA

    (FOTO GIUSEPPE MARIGGIÒ)

  • 8/17/2019 Corriere Cesenate 18-2016

    13/25

    Giovedì 5 maggio 2016 13Cesena

     martedì 10 maggio, ore 21GOLD AND COPPER “ORO E RAME” di Homayon AssadianCon Negar Javaherian, Behrouz Shaibi, Javad Eza (Iran, 2010)

      lunedì 16 maggio, ore 21MAGIC MEN “GLI ILLUSIONISTI” di Erez Tadmor e Guy NavMakram Khoury, Zohar Shtrauss, Ariane Labed (Israele, 2013)

      lunedì 30 maggio, ore 21MARIE HEURTIN “DAL BUIO ALLA LUCE” di Jean Pierre Ameriscon Isabelle Carré, Ariana Rivoire, Brigie Callon (Francia, 2014)

    AL CINEMA “VICTOR” DI SAN VITTORE DI CESENAIniziava realizzata in 32 Sale della Comunità di tua Italia

    Dichiarazione dei redditiIl 2xmille in favoredelle associazioni culturali

    ue per mille non più solo ai partitipolitici, ma anche alle associazioniculturali. La scelta non incide sul

    reddito: si tratta di una quota delleimposte che comunque si deve versare e non è un’alternativa né all’8 permille destinato alle confessioni religiose o al