Corriere Cesenate 17-2016

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    Giovedì 28 aprile 2016

    Giovedì28 aprile 2016anno XLIX (nuova serie)numero 17euro 1,30

    17

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    Solidarietà 18“Sempre”nasce una nuovaassociazione

    Cesena 12Passive houseLa casa dei sogniè alla Fiorita

    Gambettola 16Protezione civileIl gruppoè operativo

    Spettacoli 19“X Victor”Compagnie locali

    a San Vittore

    “Ogni giorno è come se fosse il primo. Ed è necessario non dimenticare le proprie origini”.Così Francesco Zanotti, presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) edirettore del Corriere Cesenate , in apertura del Consiglio nazionale straordinario dellaFederazione che si è tenuto a Cesena giovedì 21 aprile.“Costruiamo la nostra identità anche attraverso i media. È necessario che i giornalisti sianodotati di etica professionale, abbiano rispetto dell’opinione altrui e operino alla ricerca dellaverità”, ha ribadito Massimiliano Padula, presidente Aiart (associazione italiana ascoltatoriradio e televisione). Grande stimolo è arrivato dal direttore dell’agenzia Sir (Serviziod’informazione religiosa) Domenico Delle Foglie: “La dimensione di prossimità data daisettimanali cattolici ci rende vincenti anche sul nazionale. Nessuno meglio di noi puòraccontare i territori”. Primo piano a pagina 5

    Editoriale

    La morte non ha coloredi Francesco Zanotti

      on coraggio

    oltre gli ostacoli

    Ho letto con attenzione i quotidiani localidel 26 aprile. Ho cercato nelle cronacherelative alle celebrazioni della giornatache ricorda la Liberazione una citazione che mipare di non avere trovato. Ho sfogliato erisfogliato. Ho anche sperato di scovare traccedi un episodio che non fa onore alla nostracittà. Ho capito ancora una volta, dopo i diversitentativi fatti negli anni da queste colonne, chenon si riesce a ricordare tutti i morti di unastagione difficile da metabolizzare, analizzare ericordare.Intendiamoci bene: nessuno desidera sminuireciò che accadde durante i giorni e i mesidell’occupazione tedesca. E anche quello che ipartigiani e coloro che ad essi si affiancaronofecero per liberare la Romagna e l’Italiadall’invasione tedesca. Ciò non toglie,comunque, che a distanza di tanti anni non sipossa fare menzione pubblica di chi fu uccisosenza apparente motivo e in circostanzeancora tutte da chiarire.Spero che qualche lettore abbia compreso aquale episodio mi riferisco. Da tempo loriprendo. Da anni ne chiedo un ricordo, unamemoria, anche e soprattutto per i parenti aiquali viene escluso questo gesto pubblico. Nonsi possono catalogare le morti in base al colore.Lo abbiamo scritto, detto e lo ripetiamo. Imorti ammazzati nelle prigioni della Roccanella notte fra l’8 e il 9 maggio 1945 sono unbuco nero nella nostra memoria collettiva. Unvuoto che va colmato per giustizia e a futuramemoria.Non se ne può parlare, continua a dirmi unamico che non riesce a darsi pace per questaingiusta discriminazione. “Niente di niente,nessuna novità. Zero assoluto. Se ne parlavaanche pochi giorni fa tra noi, in famiglia, vista

    la data del 25 aprile. Se torni in argomento,direttore, ti ringrazio”. E certo che ci torno. “Lacittà di Cesena pare avere deciso per l’oblio”,scrissi nel maggio di sei anni fa, dopol’ennesimo tentativo e la richiesta diun’iscrizione, una targa per ricordare allefuture generazioni “che l’odio non porta danessuna parte e che nessun uomo puòuccidere un suo simile”, proprio come avvennein quella strage rimasta senza traccia.Se non siamo in grado di ricordare, comepossiamo educare, educarci e domandare aigiovani di fare memoria? Questa è la veradomanda. Davanti a un continente checostruisce muri e alza reticolati, noi che cidividiamo nel ricordo dei morti cosa possiamoreplicare? Come possiamo chiedere ad altri dinon fare distinzioni se nei nostri cuoricataloghiamo le persone in base alleappartenenze? Le domande restano tutte

    aperte, con il loro carico di dolore e didivisione. È giunto il tempo di superare questebarriere.

    Diocesi 7

    Festa del lavoroai Magazzinigenerali di Cesena

    Sabato 30 aprile alle 16 iltradizionale appunta-mento dedicato a “Eucari-stia e lavoro. Crescere nel-la carità”

    Gioco d’azzardoLa città dicedi nuovo no

    Cesena   12

     Al quartiere Oltresaviovenerdì 29 aprile alle20,30 fiaccolata e testimo-nianze. E uno slotmob aSpiaggia 23 il 7 maggio

    GIORNALI CATTOLICI A CONFRONTO al Technogym Village di Cesena

    FOTO ARCHIVIO SIR

    CongressoEucaristicoUn po’ di storia

    Diocesi 9

    Sarà un grande eventoper la Chiesa locale (dal22 al 29 maggio). In unpercorso di avvicinamen-to, tutti i precedenti

     Al cinema “Eliseo”con il Corriere Cesenate 

    Cesena   13

    Primo appuntamento lu-nedì 2 maggio alle 20,30con il film “Come saltanoi pesci”. In pagina il cou-pon-sconto

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    Giovedì 28 aprile 2016 3Opinioni

    Quel sacerdote inginocchiatoaccanto al mendicante

    è sempre una prima volta per ciascuno di noi.E inevitabilmente ti resta scolpita nella mentee nel cuore. Sul momento, ti sorprendi. Magariti giri a guardare mentre prosegui sui tuoi

    passi, ma distogli lo sguardo per pudore. Quasi che il tuoscrutare possa contaminare la realtà che è sotto i tuoiocchi. Poi ti ritorna alla mente e allora le domandesgorgano spontanee. Prima su tutte: perché non riesci acancellare il ricordo? Dov’è il gancio con il tuo mondo didentro che ti costringe a ripensare a quell’immagine? A chiederti se valga persino la pena di provare a scriverne,perché non resti solo tua…

    Proviamo a raccontare, ben consapevoli che le nostreparole non riusciranno a fotografare quanto abbiamovisto, ma speriamo che almeno riescano a evocare unasuggestione. A qualche centinaio di metri dallaredazione da cui scriviamo, c’è una fermata della Metrodi Roma. Da qualche settimana, appoggiato con laschiena alla parete sporchissima e con le gambe stese sulselciato, c’è un uomo in là con gli anni. Dal colore scuroe olivastro della pelle potrebbe essere un rom, di sicuroun uomo dell’Est Europa. Ma non possiamo giurarlo. Isuoi vestiti sono laceri e ha i piedi foderati con dellebuste di plastica. Il cappello scuro di paglia gli conferisceuna certa dignità. Non tende la mano, ha un piccolocartello bianco con la scritta “Ho bisogno di aiuto percurarmi”. Ha una profonda piaga sulla gamba destra chegiorno per giorno abbiamo visto aprirsi, emettere unliquido e poi richiudersi. Per diversi giorni gli siamopassati accanto, avvertendo anche un certo fastidio.Quella ferita non curata ci metteva in imbarazzo, cifaceva paura. E automaticamente distoglievamo lo

    sguardo.Ma ecco la sorpresa: accanto al solito mendicante oggic’è un giovane uomo vestito tutto di nero.E’ inginocchiato accanto a lui e non si cura dei pantaloniche possono sporcarsi sul selciato lurido. Può avere fra i20 e i 30 anni. Ha i capelli castani e un bel sorriso. Forse èun giovane sacerdote straniero, di origine ispanica. Ce ne

    C’

    Accade a Roma

    Un brivido per tutti. Ragazzi ed educatori

    sono tanti in questa zona di Roma a ridosso del Vaticano. Qui ci sono molticollegi dove studiano i giovani sacerdoti provenienti da tutto il mondo. Ilsacerdote gli parla nella sua lingua ispanica e l’altro gli risponde nella sualingua slava. Non riusciamo a spiegarci come facciano a intendersi. Certo è cheil mendicante a un certo punto fa un gesto che non lascia dubbi: volge le suemani al cielo. Un gesto universale dei credenti che si affidano alla volontà diDio. “E’ Lui che decide per noi, sia fatta la sua volontà”.Tutto si consuma nello spazio di un fotogramma. Quanto basta per ricordare

    Francesco quando si piega a lavare e baciare i piedi degli ultimi e dei diseredatie quando ci invita a guardare negli occhi i poveri e a toccarli.Dobbiamo essere grati a Francesco, ma anche a quel giovane sacerdote di cuinon sapremo mai il nome. Almeno lui ha preso molto sul serio l’invito del Papa e non si è fatto troppedomande. Ché a pensar troppo, si fa tacere il cuore.

    Domenico Delle Foglie

    i vorrà del tempo per capire, bene, cosa è successo a Roma attraverso ilGiubileo dei Ragazzi. Come per tutte le cose grandi. Perché l’esperienzaè stata sì pensata e costruita, ma come spesso accade quando in giococi sono le giovani generazioni, le sorprese fanno parte dei consuntivi.

    I giorni a disposizione non erano molti e non erano certo come quelli delleGmg: estivi e lontani da impegni scolastici. I ragazzi, questa volta, hannolasciato il loro quotidiano e hanno sfruttato l’unico ponte dell’anno, vivendoun’esperienza che li ha assorbiti completamente per tre giorni.Si voleva che i ragazzi fossero immersi in un’esperienza composita, fatta dimomenti diversi. Il Giubileo dei ragazzi è stato anzitutto un progetto educativo

    C che iniziava a casa con gli incontri dipreparazione. A Roma era importante che vivesserola dimensione giubilare di gesti

    antichi: la preghiera, la confessione, ilpassaggio della Porta Santa.E che tutto questo fosseaccompagnato da momenti diriflessione con le catechesi sulle operedi misericordia: sette tende in settepiazze perché Roma potesseraccontare non soltanto la sua storia ele sue bellezze artistiche, ma perché sitrasformasse anche in un racconto deigesti di carità. La festa (dimensioneimportantissima nella vita dei ragazzi)ha avuto due parti: la prima (il sabatosera) dedicata alle voci del mondo,quelle voci che i ragazzi ascoltanoquotidianamente e che hanno cosìvoglia di incontrare. La seconda (ladomenica mattina) attraverso laMessa presieduta da papa Francesco.Una volta di più, proprio il Papa è

    stato un grande protagonista di ciòche è accaduto. Non perché haportato l’attenzione su di sé, maesattamente per la ragione opposta:perché è andato ripetutamenteincontro ai ragazzi.Tutti ormai hanno negli occhi la scenadel Papa che li confessa in piazza SanPietro, ma anche il messaggiomandato allo stadio Olimpico è statostraordinario. Per non parlaredell’omelia della Messa di domenicamattina.Mi pare che questo Giubileo abbiaconsegnato delle belle provocazioniagli educatori.Questa è la vera novità da raccogliere:un Papa che ascolta e consiglia, cheinvita alla festa senza demonizzare ilmondo e la cultura contemporanea,che invita i ragazzi a non aver paura

    delle cadute e a “stare in piedi, a testaalta”.Un brivido percorreva tutti mentre ilPapa pronunciava queste parole altermine della Messa di domenica 24 ei ragazzi hanno applaudito convinti.Ma io, insieme a tutti gli altrieducatori, mi sono sentito provocato.Perché non lo so se siamo davverocapaci di lasciarci provocare da questiragazzi come ha fatto papa Francesco.Non lo so se ce la facciamo a lasciareche i pensieri e le parole di questiragazzi si trasformino nella capacità dicambiare il cuore, di avere fiducianella vita e nelle persone, nellacreatività di trovare pazienza elinguaggi per annunciare ancora ebene il Vangelo.I ragazzi sono tornati a casa cambiati,

    ne sono sicuro. Vorrei sperare che iloro educatori siano arrivati a casacon loro portando la convinzione che,se ne abbiamo voglia, questi ragazzipossiamo incontrarli ancora.

    Michele Falabretti

    PAPA FRANCESCO HA CELEBRATO LA MESSA IN OCCASIONEDEL GIUBILEO DEI RAGAZZI (VATICANO, 24 APRILE 2016)FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR

     G i u b i l e o  d e i  r a g a z z i

    Un Papa che ascolta e va incontro. Una volta di più, Francesco è stato un grande protagonista di ciò che è accaduto nei giorni trasabato 23 e lunedì 25 aprile. Non perché ha portato l'attenzione su di sé, ma esattamente per la ragione opposta: perché è andatoripetutamente incontro ai ragazzi. Sono tornati a casacambiati, ne sono sicuro. Vorrei sperare che i loro educatori siano arrivati a casa con loro portando la convinzione che, se ne abbiamo voglia, questi ragazzi possiamo incontrarli ancora

    La fotografia

    Papa Francesco ha visitato “a sorpresa” il “Villaggio per la terra” (Roma, 24 aprile)(foto Siciliani-Gennari/Sir)

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    Giovedì 28 aprile 2016 5Primo piano

    ✎GIORNALI CATTOLICI: LA F ISC NEL 50ESIMO LAVORA PER AFFRONTARE IL FUTUROelle intenzioni volevaessere una scossa. E forseuna scossa lo è statodavvero il consiglio

    nazionale straordinario convocatoa Cesena, nella sede dellaTechnogym, giovedì della scorsasettimana. Un centinaio lepresenze da tutta Italia, anchedalla Sicilia e dalla Sardegna, per

    ragionare assieme sul futurodell’editoria e in particolare deigiornali aderenti alla Fisc, laFederazione italiana settimanalicattolici che conta 192 aderenti.Per un giorno Cesena è stata lacapitale del giornalismo, vista anchela contemporanea presenzadell’Ordine nazionale che ha portatoin città oltre 700 tra studenti edocenti in rappresentanza di unasessantina di istituti da tutta lapenisola per la giornata finale delConcorso “Fare il giornale nellescuole” cui hanno partecipato 500sedi, dalle elementari ai licei.Ma torniamo alla giornataorganizzata dalla Fisc. Se Nerio Alessandri, ci si è detti, dal garage dicasa è riuscito a diventare leader

    N

    assoluto del suo settore e ha fatto

    nascere una nuova “filosofia” divita, il wellness, perché anche noinon possiamo uscire dalla crisi cheattanaglia la carta stampata? Alloramettiamoci in discussione ecerchiamo di trovare, magariassieme, delle soluzioni da metterein campo.E’ esattamente quanto haauspicato don Ivan Maffeis, ilportavoce della Conferenzaepiscopale italiana, nonchésottosegretario e direttoredell’Ufficio per le comunicazionisociali. “Mettiamoci attorno a untavolo e ragioniamo assieme”. Uninvito suonato come un appello aunire le forze perché la Chiesarischia l’afonia senza i suoi massmedia e anche senza i giornali

    delle Diocesi.Franco, schietto e molto serrato ilconfronto tra direttori eamministratori, senza nascondersinulla, animato solo dal desiderio dipoter trovare qualche via d’uscita,

    Ripartire sempre, ogni giorno daccapoCon l’entusiasmo dei padri fondatori

    anche dopo le

    provocazioni diMassimilianoPadula e diRiccardoBonacina di cuiscriviamo inpagina. Ma lascossa, comeaccennavo, èarrivata dal village della Technogym.Un’opera chestupisce e incantachi la vede per la

    prima volta, soprattutto chi siavvicina senza pregiudizi, animatodalla volontà di apprendere, diconfrontarsi, di ripartire ognigiorno daccapo.Questo era l’intento, questo è

    quanto si è realizzato, visti anche icommenti giunti nei giornisuccessivi. “Confrontarsi semprecon chi sa più di te - si legge nellibro di Nerio Alessandri “Nati permuoverci” in cui racconta la sua

    storia e quella dell’azienda da luifondata - è scomodo, è vero,perché devi uscire dal tuoseminato e darti da fare, ma solocosì migliori, cerchi di costruirti leopportunità anziché subire glieventi”. Un modo di porsi davantialla realtà da cui c’è solo daimparare, proprio come hannofatto i direttori e gli amministratoridei giornali Fisc, per un giorno infabbrica, a rimettere mano alleragioni di una presenza che ha solobisogno di trovare nuove strade enuovi stimoli per affrontare le tantesfide del momento. Un camminoiniziato che va portato avanti, conl’immutato entusiasmo dei nostripadri fondatori di cinquant’anni fa.

    Francesco Zanotti

     VOCI DEL TERRITORIO.La Federazione italiana settimanali cattolici ha tenuto a Cesenaun Consiglio straordinario aperto ai direttori e agli amministratori dei periodici diocesani. Al Technogym Village un centinaio di presenze per un’intensa giornata di confronto

    Editoria al bivio: cultura digitale, umanità digitaleet’s move for a better world”, muoviti perun mondo migliore. È

    lo slogan Technogym,l’azienda cesenate leader nelmondo delle soluzioni Fitness e Wellness. Ha ospitato, giovedì 21aprile, il consiglio nazionalestraordinario della Fisc, laFederazione Italiana SettimanaliCattolici, che riunisce 190 periodicidiocesani per una tiratura di unmilione di copie circa ogni settegiorni. Un motto che potrebbeessere declinato anche nel mondodell’editoria, anche quellacattolica, attraversato da una seriedi cambiamenti epocali e dunquedi sfide da cogliere e di nuoviambienti da abitare. Scrivere,raccontare, ascoltare, dar voce achi non ce l’ha, per un mondomigliore. Che è un po’ la mission

    dei comunicatori cattolici,l’informazione a servizio dellachiesa e della gente, per dirla conuno slogan caro al mondo Fisc.Una mission inscindibile dalterritorio, luogo ‘privilegiato’ deisettimanali diocesani, radicati inun ambiente ben preciso. Haaperto i lavori Francesco Zanotti,presidente della Fisc e direttore delCorriere Cesenate che, partendodal libro di Nerio Alessandri,patron di Technogym, ha fatto’suoi’ alcuni insegnamenti utilianche agli operatori dellacomunicazione. “’Le idee vincentinascono dalle difficoltà’. ’Quandouna cosa ha successo è giàobsoleta’. ’Non dimenticare leproprie origini, da dove si è partiti’.

    ’Ogni giorno è come se fosse ilprimo’. ‘Forte senso diresponsabilità’, che per noisignifica ricordare che ogni parolapuò uccidere. ’Curare i particolari’,quindi fare un giornale senzaerrori, farlo in maniera ottimale”.Nel corso della giornata circa 100giornalisti tra consiglieri Fisc,direttori dei settimanali,amministratori e collaboratori sisono confrontati sulle tematicheinerenti il futuro della stampacattolica tra crisi e nuoveopportunità. Tanti gli spunti e leproposte emerse, anche in seguitoalle provocazioni offerte dairelatori.

    L“

    Massimiliano Padula,presidente Aiart (Associazioneitaliana ascoltatori radio etelevisione) e docenteall’Università Lateranense, hainterrogato la platea: “Qualefuturo per i nostri giornaliquando uno youtuber o unaccount Twitter possono fareinformazione e opinione in

    modo più incisivo di noi, equando la variabile temporale ètutta sbilanciata sul presente?”.Tutti, sembrerebbe dire ilprofessore, si trovano inqualche modo toccati daimedia. “Con la cultura digitalel’umanità tutta diventa mediale.Costruiamo la nostra identitàanche attraverso i media,dunque si afferma il concetto diumanità mediale cioè l’insiemedi uomini che a un certo puntosi trovano a coesistere coi imedia”. In una realtà dovel’uomo è il medium e dove laproiezione è sul minuto o sulsecondo “ha ancora senso

    parlare dei nostri settimanali apatto che questi intercettino leconseguenze inattese chepossono minare la stabilità delsettimanale stesso, ristabilendoun legame forte con glielementi di identità, spazio e

    tempo. Una chiave èl’educazione, la formazione”.“Se i media siamo noi - haconcluso Padula - è necessariocondurre il giornalista a unapresa di coscienza delle propriecapacità superiori adottandocomportamenti essenziali qualil’etica professionale, la libertàdi opinione, la ricerca dellaverità”.Un modo innovativo di fareimpresa editoriale. È il mensile Vita, di cui ha parlatoRiccardoBonacina che ne è anchepresidente e direttore. “Si trattadi un’avventura editorialeparticolare perché nasce da unaspinta arrivata dal basso, daalcune associazioni non profit e

    dal loro desiderio di avere ungiornale e quindi di crearecultura”. Il mensile ha uncomitato editoriale, “organismovivo e stimolo per tantebattaglie”. Le annate che hannosegnato il passo sono due: il2000 quando è stato chiesto alleassociazioni del Comitatoeditoriale di entrarenell’azionariato, “un apportonon più solo di idee ma anchedi capitale”, e il 2010 quando Vita è stata quotata in Borsa,“perché avevamo bisogno dirisorse”. Non era scontato che laBorsa quotasse una società chenon distribuiva dividendi. “Una

    scelta dettata dal fatto chevolevamo crescere. Potevamoandare dalle banche a reperire ifondi, ma l’idea non ci piacevaperché volevamo rimanereindipendenti. Una societàeditoriale deve essere

    indipendente e senza scopo dilucro”. Una realtà multimedialeben presente anche sul web, oltreal giornale cartaceo, e dove il 30per cento del fatturato viene fattoattraverso l’organizzazione dieventi.Una concreta sollecitazione èarrivata da don Ivan Maffeis,direttore dell’Ufficio nazionale perle Comunicazioni sociali esottosegretario della Cei che halanciato la proposta di “sederciinsieme per provare a elaborarequalche proposta”. “Questo è untempo povero di idee - ha detto -.Proviamo a trovarci e diamo voce aquello che abbiamo dentro,interroghiamoci su un futuro che ègià qui. Portiamo sul tavolo dei

    nostri vescovi delle propostechiare. Facendo capire chetagliando sulla comunicazione sicorre il rischio di diventare afoni”.Un impegno intercettato anche dadiversi giornalisti che ne hannosubito appoggiato la bontà tra cuianche il direttore dell’agenzia Sir,Domenico Delle Foglie che hasottolineato “la necessità disinergie e sussidiarietà”. “Ladimensione di prossimità data daisettimanali diocesani - hacontinuato - ci rende vincentianche sul ’nazionale’. Nessunomeglio di noi può raccontare iterritori. La dimensione dicomunità sociale può essere una

    chiave per aggregare consensinuovi”.Sul tema dell’8x1000 si èsoffermato Matteo Calabresi,direttore del Servizio per la promozione del sostegnoeconomico alla Chiesa che non

    ha risparmiato una tirata diorecchie al mondo deisettimanali cattolici.“Il sostegno all’8x1000 deveessere riconfermato ogni anno.Non è più una firma diappartenenza, ma di giudizioverso la Chiesa cattolica”, hadetto Calabresi che poi hasottolineato un aspettoimportante: “Nel 2016 sui fondibisogna essere trasparenti. Lagente vuole sapere le cifre. Ibilanci devono esserecomunicati, non solopubblicati. Non basta più usarei fondi dell’8x1000 a fin di bene,ma è necessario utilizzarli contrasparenza”. Questi “sonodiventati un vero e proprio

    ammortizzatore sociale. Eccoperché il calo che si è registratonon è preoccupante in sé, mapreoccupante è il disinteresseche vi regna intorno. Peresempio, il concorso “8x1000senza frontiere” che premia ilmiglior articolo sulle opereterritoriali nate proprio da queifondi, è poco partecipato daisettimanali cattolici. ComeChiesa dovremmo fare tutti reteed essere più consapevolidell’importanza di questi fondi.Si tratta di migliaia di interventidella Chiesa che va incontro aibisogni della gente”.

    Michela Mosconi

    “Una realtà editoriale

    deve essere indipendente”:le parole di RiccardoBonaccina, direttore epresidente del mensile“Vita” nato per voleredi associazioni non profit

    DIRETTORI, AMMINISTRATORI E RE-DATTORI DEI SETTIMANALI CATTOLICIAL CONSIGLIO STRAORDINARIODELLA FISC CHE SI È SVOLTO AL TE-CHNOGYM VILLAGE, A CESENA, GIO-VEDÌ 21 APRILE (FOTO ARMUZZI)

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    Giovedì 28 aprile 20166 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria dellaSperanza

    8.30 Madonna delle Rose,San Rocco, Sant’Egidio,cappella del cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00  Cattedrale 18.00  Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,Sant’Egidio, San Bartolo

    20.00 San Giovanni Bono,San Pio X, Ponte Pietra,

     Torre del Moro, Gattolino, Tipano

    20.30  Villachiaviche

    Sabatoe vigilie15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)17.00 Cappella

    ospedale “Bufalini”

    Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del SuffragioSantuario dell’Addolorata

    18.00  Cattedrale , San Domenico,Santo Stefano,San Paolo,Madonna delle Rose, Villachiaviche, San Rocco,Case Finali, Diegaro, Torre del Moro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio, San Vittore

    18.30 Convento Cappuccini,San Pietro, Sant’Egidio,Santa Maria della Sper.

    19.00 Osservanza19.30 Bulgarnò20.00 Bulgaria, Tipano

    Ruffio, Pioppa,

    Pievesestina,Ponte Pietra,Gattolino, Ronta

    20.30 San Pio X, Calisese,San Giovanni Bono

    Messe festive7.00   Cattedrale 7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine, Martorano,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro, San Pio X ,Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,

    Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    8.45 San Martino in Fiume9.00 San Giuseppe (Cesena

    corso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Capannaguzzo,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,Bulgaria,

    San Vittore,San Carlo, Ruffio9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00  Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Ronta, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    11.00 Santuario Addolorata,Basilica del Monte,

    Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone, Capannaguzzo

    11.10  Torre del Moro11.15 Madonna delle Rose,

    Diegaro, Martorano11.30  Cattedrale , San Rocco,

    Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30  Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00  Cattedrale,

    San Domenico18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 Osservanza, Villachiaviche20.00 San Bartolo

    Comuni delcomprensorioBagno di Romagna

    ore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9,

    10,30 (19 sabato)Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina;16,30 San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti,Boschetto;20Sala;20,30 San Giacomo

    Festivi:8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala; 9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,15 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;

    11 San Giacomo,Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10 / 11,15 / 18.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11 / 18Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;18,30 Crocetta;20,30 Budrio

    Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;

    18 Santuario CrocifissoMercato Saraceno

    10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30;San Romano: 11; Taibo: 10

    Montiano

    ore 20 (sabato); 9.Montenovo:ore 19 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;

    Bacciolino: 9,30Sarsina

    Concattedrale: 7 / 9 / 11 / 18; Casa di Riposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Verghereto

    ore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesaparrocchiale): 11,15;Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: 17(sab.); 11,15; Pereto: 10;Riofreddo: 10;

    ✎   A MESSA DOVE

    Direttore editorialePiero AltieriDirettore responsabileFrancesco ZanottiVicedirettoreErnesto Diaco

    Membro dellaFederazioneItalianaSettimanaliCattolici

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     Tiratura del numero 16 del 21 aprile 2016: 7.989 copie

    Questo numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 18 di martedì 26 aprile 2016

    Domenica 1 maggio (Anno C) VI Domenica di Pasqua At 15,1-2.22-29; Sal 66; Ap 21,10-14.22-23;Gv 14,23-29

    Nella sesta domenica di Pasqua la liturgia cipropone il brano del Vangelo secondoGiovanni che conclude, nell’ultima cena,il primo discorso di Gesù sull’amore. Si staavvicinando sempre più il momento del distaccoe il Signore lascia ai discepoli il suo testamentospirituale. Indica loro ciò che devono fare inattesa del suo ritorno. Per questo le sue parolenon sono rivolte solo ai dodici, ma anche a noi eai discepoli di tutti i tempi. Gli aspetti cherisaltano sono tre: l’invito a osservare la suaparola, il dono dello Spirito Santo e la promessadella pace. Amare il Signore significa osservare lasua parola, custodirla, metterla in pratica, cioè

    vivere il Vangelo. L’amore verso Gesù non è unsentimento, un’emozione o in primo luogocompiere gesti di carità e recitare preghiere, maun lasciarsi amare e accogliere il suo amore. “È larisposta al dono dell’amore, col quale Dio civiene incontro” (Benedetto XVI, Deus Caritas Est 1). Noi siamo quindi capaci di amare e osservarela sua parola se riconosciamo che per primisiamo stati “gratuitamente” amati. La parola cheil discepolo osserva può essere compresapienamente e resa sempre attuale e salvifica solograzie all’intervento del Paraclito, lo SpiritoSanto.Fra i segni della presenza dello Spirito Santo,cioè dell’Amore di Dio in mezzo a noi, il branoevangelico ci ricorda il dono della pace. La pace

    IL GIORNODELSIGNORE

     Amare il Signore significa vivere il Vangelo

    lunedì 2 maggiosant’Atanasio

     At 16,11-15, sal 149;Gv 15,26-16,4a

    martedì 3santi Filippoe Giacomo1Cor 15,1-8a;Sal 18; Gv 14,6-14

    mercoledì 4sant’Ada At 17,15.22-18,1;Sal 148;Gv 16,12-15

    giovedì 5san Pellegrino At 18,1-8;Sal 97;Gv 16,16-20

     venerdì 6san Domenico Savio

     At 18,9-18;Sal 46; Gv 16,20-23a

    sabato 7santa Flavia

     At 18,23-28;Sal 46;Gv 16,23b-28

    La Paroladi ogni giorno

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

    di cui parla Gesù è diversa dalla pacedel mondo perché è prima di tutto undono di Dio poi anche un compitodell’uomo. Non consiste nell’assenza diguerre e conflitti, ma in una paceinteriore, del cuore, della persona conse stessa e con Dio. La pace di Cristonasce dalla fede in Dio che ci ama edalla certezza che Egli ha in “pugno” lanostra vita e la storia. Papa Francesco, il20 maggio 2014 nella Meditazionemattutina nella cappella della CasaSanta Marta, aveva affermato che lapace che ci lascia Gesù: “È una persona,è lo Spirito Santo” e “quando lo SpiritoSanto è nel nostro cuore, nessuno puòtogliere la pace. È una pace definitiva!”.Il nostro compito, allora, sarà dicustodire e testimoniare questa pace.

    Il Vangelo di questa domenica ci aiuta ascoprire la figura di Maria, nel primogiorno del mese di maggio a Leidedicato. Le espressioni rivolte da Gesùai discepoli si possono applicare almassimo grado proprio a Lei: la prima eperfetta discepola. “Maria ha osservatoper prima e pienamente la parola delsuo Figlio, dimostrando così di amarlonon solo come madre, ma primaancora come ancella umile eobbediente; per questo Dio Padre l’haamata e in Lei ha preso dimora laSantissima Trinità.” (Benedetto XVI,Regina Caeli, domenica 9 maggio 2010).

    Marco Castagnoli

    Consiglio pastorale diocesano Al Monte, domenica 8 maggio alle 15

    Il Consiglio pastorale diocesano è convocato in sedutaordinaria per ascoltare e accogliere dal vescovo Douglas lelinee per l’anno pastorale 2016-2017 e gli indirizzi per ilprossimo quadriennio. Aggiornamenti anche sul Congresso

    eucaristico che si svolgerà in Diocesi dal 22 al 29 maggio ela Festa della Famiglia diocesana. Appuntamento perdomenica 8 maggio alle 15 al monastero di Santa Maria delMonte, a Cesena, in occasione del 30esimo anniversariodella visita di papa Giovanni Paolo II.

    Preghiera per le vocazioni sacerdotaliSabato 30 aprile pellegrinaggio dal Duomo al Monte

    Promosso dall’Ufficio diocesano vocazioni, si terrà sabato30 aprile (come ogni ultimo sabato del mese) ilpellegrinaggio a piedi dalla Cattedrale di Cesena allaBasilica del Monte.Il pellegrinaggio, guidato dal vescovo Douglas, saràoccasione di preghiera per le vocazioni e per i sacerdoti. Alle 6,3 0 par tenza d alla Cat tedrale, ca mmino verso laBasilica del Monte e recita del Rosario. Alle 7,3 0 Messa.

    Cresima degli adulti, inizia una catechesiPresso le opere parrocchiali del Duomo. Inizio a maggio

    Nel mese di maggio inizia un nuovo corso di catechesi inpreparazione alla Cresima degli adulti.Il corso sarà tenuto da don Giordano Amati e si svolgeràpresso le opere parrocchiali della Cattedrale di Cesena(ingresso piazzetta don Ravaglia, accanto alla chiesa deiServi), dalle 16 alle 17, con il seguente calendario: 7, 14,21 e 28 maggio; 4 e 11 giugno.La Cresima sarà conferita dal vescovo Douglas domenica19 giugno alle 18.Per info e iscrizioni al corso, rivolgersi a don Giordano

     Amati (339 422 8650).

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANO

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 17-2016

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    Giovedì 28 aprile 2016 7Vita della Diocesi

    In breve

    Corso di formazioneper educatori Centri estiviTutti al Centro 2016. Ritornano gliappuntamenti per il corso di formazione peranimatori e coordinatori di centri estivi e dicampi scuola.L’appuntamento è per i lunedì 2, 9, 16 e 23 dimaggio alle 20,30 in Seminario a Cesena (viadel Seminario, 85).Il primo lunedì sarà caratterizzato da unmomento di presentazione a cui seguirà unospettacolo interattivo. Nelle altre tre serate silavorerà a gruppi. Ci saranno quelli per

    coordinatori ed educatori e quattro gruppi pergli animatori.Il corso, promosso dalla Pastorale giovanile incollaborazione con Testa e Croce, si avvarràdelle competenze dei professionisti di Creativformazione.È possibile iscriversi individualmentecompilando il modulo on line, disponibile sulsito www.pg-x.org. I coordinatori potrannoiscrivere un gruppo in maniera collettivarivolgendosi al 328 1891770, oppurescrivendo a [email protected].

    dal 29 aprile al 14 maggio

    Caritas diocesanaMercatino di solidarietà

    opo il grande successo delle precedentiedizioni, torna il “Mercatino della

    solidarietà” promosso dalla Caritas diocesanada venerdì 29 aprile a sabato14 maggio.Ancora una volta a tutti va un caloroso invito acontribuire con qualche acquisto alla buonariuscita di questa bella e utile iniziativa,organizzata e gestita dai volontari dellaCaritas.Si potranno acquistare capi di abbigliamento eaccessori uomo-donna al prezzo di 1, 2, 3 e 5euro.Il mercatino sarà allestito in via Vescovado, 13(nei locali ex Pierrot) e sarà aperto al pubblicodal lunedì al sabato (escluso il giovedìpomeriggio) nei seguenti orari: 9-12,30;15,30-19,30.Come sempre il ricavato sarà utilizzato per iservizi erogati dal Centro di Ascolto e prima

    Accoglienza della Caritas diocesana di via DonMinzoni, 1. In particolare, si farà fronteall’acquisto di articoli per l’abbigliamento:scarpe da uomo e biancheria intima per uomo,donna e bambino.

    D

    a nostra Diocesi invita tutti,sabato 30 aprile, alla festa dellavoro presso l’Azienda MWM

    Montalti Worldwide Moving di viaCavalcavia, a Cesena. È un’occasionedi incontro rivolta ai lavoratori, alleistituzioni e ai rappresentanti dellecategorie produttive, affinchè laliturgia testimoni il comune intento dioperare per il bene del nostroterritorio.Il titolo scelto quest’anno, “Eucarestiae lavoro: crescere nella carità”, ci portaconcretamente a riflettere sul percorsocaritativo che il nostro vescovo haproposto per l’anno pastorale: “A partire dalla celebrazione eucaristica,centro e fulcro della vita di ognicomunità ecclesiale, alcune forme dipovertà devono ricevere un’attenzionespeciale...”.Sono ancora tante le persone in Italiache mancano della dignità del lavoro e

    per questo la Chiesa sente il bisognodi spezzare il pane, perché nellacondivisione può farsi voce delleattese dei disoccupati e di chi staperdendo il lavoro, attraverso ascolto,misericordia e cura. Oggi più che maic’è quindi bisogno di educare al lavoro

    per una riscoperta delle relazionifondamentali dell’uomo valida pertutti: da chi cerca il lavoro, da chi

    guarda in modo stanco alla propriaprofessione o da chi dirige le impresecon metodi esclusivamenteutilitaristici. Deve partire da noi unvero impegno per il lavoro, fatto diesperienze e alleanze con le diverseforze sociali del territorio.L’elaborazione di percorsi educativiper le giovani generazioni passa per

    un rinnovato rapporto tra scuola elavoro, per i l rafforzamento distrumenti di contrasto alla povertà e

    per un sistema produttivo capace diliberare innovazione. Nel lavoro simettono in gioco molte dimensionidella vita: la creatività, la proiezionenel futuro, lo sviluppo delle capacità,l’esercizio dei valori, la comunicazionecon gli altri, un atteggiamento diadorazione (Laudato si’ n. 127).Dopo la celebrazione eucaristica disabato prossimo avremo anche questodono: poter sostare in adorazione, chesignifica “imparare a stare con Lui, afermarci a dialogare con Lui, sentendoche la sua presenza è la più vera, la piùbuona, la più importante di tutte.….Adorare il Signore vuol dire dare aLui il posto che deve avere; adorare ilSignore vuol dire affermare, credere,non però semplicemente a parole, cheLui solo guida veramente la nostra

    vita...” (papa Francesco, 14 aprile2013). Dalla condivisione fraternapossono nascere segni di speranza,per superare una cultura dello scarto ericominciare a camminare alla ricercadel bene comune.

     William Casanova

    L

    Eucaristia e lavoro, crescere nella carità

    La Festa del lavoro promossa dalla Diocesi si terrà sabato 30 aprile alle 16. Il vescovo Douglas presiederà laMessa presso la Mwm Montalti Worldwide Moving (gli storici Magazzini Generali), in via Cavalcavia a Cesena

    Ai Magazzini Generali“Eucaristia e lavoro. Crescere nella carità” èil titolo della Festa diocesana per il lavoroche sarà celebrata sabato 30 aprile alle 16presso la Mwm Montalti Worldwide Movingdi Cesena (gli storici Magazzini Generali), in

     via Cavalcavia 157. La Messa sarà presiedutadal vescovo Douglas. A seguire, Adorazione

    eucaristica e conclusioni con un buffet. Il tradizionale appuntamento con la Festa del lavoro è promosso dalla Commissione “Gau-diut et Spes” per i problemi sociali, il lavoro,la giustizia, la pace, la salvaguardia del Creato.

    L’INGRESSODELLA MWM MONTALTI WORLDWIDE MOVING

    DI CESENA.

    on il mese di maggio - mese tradizionalmentededicato alla preghiera alla Madonna - riprende, al

    Santuario della Madonna del Monte, a Cesena, lapartecipazione di cori parrocchiali (e non solo) che

    andranno ad animare le celebrazioni liturgiche di ognidomenica alle 11.Il coro che per primo canterà al Monte, domenica 1maggio alle 11, è il “Vox animae” di San Vittore di

    C

    Cori, dalle parrocchiealla Basilica del Monte

    Cesena, guidato da Antonella Casalboni. Domenica 8maggio i coristi dell’Alio Modo Canticum, diretti dalmaestro Adamo Scala, saranno i protagonistidell’animazione musicale al Monte; domenica 15maggio (Pentecoste) saranno i canti gregoriani dellacorale “La Gregoriana”, diretta da Pia Zanca, a risuonarenella Basilica giubilare. Il 22 maggio sarà presente lacorale del Santuario di Longiano diretta da fra’ MirkoMontaguti e il 29 maggio quella di San Carlo di Cesena.

    Domenica 5 giugno saranno le voci del coro Cai diCesena ad animare la celebrazione eucaristica delle 11.E altre corali proseguiranno nelle domenichesuccessive.

    FOTO PG MARINI Sabato 30 aprile

    Gmg a Cracovia, in Seminarioincontro dei referentiDiocesi romagnole

    abato 30 aprile si

    terrà in Seminario aCesena un incontro contutti i responsabilidegli Uffici di Pastoralegiovanile delle Diocesiromagnole che,insieme, stannoorganizzando il viaggio alla Gmg 2016 a Cracovia,in Polonia, a fine luglio. A questo incontroparteciperanno anche i capi gruppo delle diocesiromagnole (Ravenna, Forlì-Bertinoro, Faenza-Modigliana, Rimini, San Marino-Montefeltro,Imola).Appuntamento alle 9 presso il Seminario di Cesenacon l’incontro con don Michele Falabretti,responsabile nazionale del Servizio di pastoralegiovanile, sul senso e l’esperienza della Gmg.A seguire informazioni tecniche e logistiche sulprogramma e sulla partecipazione alla GMG.Alle 12,30 pranzo insieme.

    S

    MWM - Montalti Worldwide MovingLa nostra azienda esiste fin dal 1967, quando il nonno Carlo pensò di acquistare l’attualearea per costruire i Magazzini Generali di Cesena a servizio dell’allora zuccherificio diCesena. Successivamente la gestione del babbo Luigi fu particolarmente illuminata do-tando la struttura di autorizzazioni che hanno permesso a noi, terza generazione, nelcorso di questi ultimi anni di innovare completamente il nostro lavoro. Ora siamo una casadi spedizione internazionale specializzata nell’accompagnare le merci dei clienti che si oc-cupano di import export. Forniamo una vera e propria consulenza di supporto all’inter-

    nazionalizzazione del cliente: Importazioni ed Esportazioni corredate delle appositecertificazioni specifiche per ogni paese, trasporti via mare, gomma, aereo, magazzini do-ganali, deposito Iva, deposito Fiscale Accise, logistica alimentare e non a temperatura con-trollata e non. Alla luce di questi cambiamenti, al fine di dare un’immagine aggiornata ecorrispondente con i nostri servizi, alla fine del 2015 abbiamo deciso di cambiare la nostra ragione sociale.Questo cammino è stato inevitabilmente legato all’acquisizione di numerose certificazioni a supporto della nostra attività: AEOFULL, UVAC, Biologico, ISO 9001.Oggi siamo ancora convinti che si possa fare un’attività di valore in Italia, anche nel mondo dei servizi.Mettiamo al centro del nostro lavoro le persone e il rispetto per esse, anche inteso come onestà e correttezza. Questo a partiredai collaboratori, con cui costruiamo un rapporto familiare e aperto fino ad arrivare ai clienti e ai fornitori con cui miriamo acostruire un rapporto win-win che sia premiante per entrambi.Siamo convinti che sia proprio questo tipo di atteggiamento accompagnato da tanta attenzione verso i cambiamenti che ilmondo continuamente subisce, che porterà l’azienda a innovarsi e a portare un valore anche per le generazioni future a partiredai nostri figli.

    I FRATELLI MICHELE E MASSIMILIANOMONTALTI, TITOLARI DELLA STORICAAZIENDA MWM (MAGAZZINI GENERALICESENA)

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 17-2016

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    Giovedì 28 aprile 20168 Vita della Diocesi

    TERRASANTA - Giubileo della Misericordia

    (8 giorni, dal 6 al 13 oobre):In aereo da Bologna: Nazareth, Monte Carmelo, Cafarnao, i Santuari del Lago di Tiberiade, Ge-

    rico, Betlemme, Gerusalemme con il passaggio della Porta Santa nella Basilica del Getzemani

    sul Monte degli Ulivi.

    Trasferimen per Bologna, pensione completa, ingressi, accompagnatore e guida da 1.120 euro

    LOURDES: 4 giorni, dal 16 al 19 maggio 2016 - in aereo - con la parrocchia di San Domenico di Cesena da 540 euro

    FATIMA e SANTIAGO DE COMPOSTELA- 5 giorni, dal 18 al 22 giugno 2016 - Voli e pullman da Rimini: Oporto, Sanago, Coimbra, Fama. Pensione completa da 730 euro

    SAN GIOVANNI ROTONDO (programma in preparazione)- 2 giorni, il 7 e 8 oobre 2016 - Manoppello, Monte Sant’Angelo e Lanciano

    Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi e Robintur Viaggi, IOT e Brevivet - Polizza assicurava R.C. Allianz n. 74372043

    GIUBILEO DELLA MISERCORDIA. Si è svolto lunedì 25 aprile il pellegrinaggiodiocesano per l’Anno Santo straordinario. Vi hanno partecipato oltre 350 fedeli,tra cui 16 sacerdoti e cinque diaconi. Unitalsi presente al gran completo

     Alla scuola del Vangelo, come Mariaubblichiamo ampi stralcidell’omelia pronunciata dal

     vescovo Douglas lunedì 25aprile nella basilica papale

    di Santa Maria Maggiore nel corsodel pellegrinaggio diocesano perl’Anno Santo della Misericordia svoltosi nello scorso fine settimana a Roma. Da Cesena-Sarsina hannopartecipato oltre 350 persone, tra cui 16 sacerdoti, cinque diaconi,religiosi e un pullman con volontarie pellegrini dell’Unitalsi.

    Con Maria, la Vergine santa,

    venerata qui nella basilica disanta Maria Maggiore come ’Saluspopuli romani’, e alla scuola del Vangelo ascoltato nei brani propostida questa liturgia, abbiamo fatto unpercorso in cinque tappe. In ognunadi esse ora vogliamo raccogliere unpunto-forza della nostra vitacristiana.

    1. BETLEMME: CASA DEL PANELa prima tappa è a Betlemme. Abbiamo ascoltato il testoprofetico: “La vergineconcepirà e partorirà unfiglio…” (Is 7, 14). Questoavverrà a Betlemme. E seconsdieriamo che Betlemmesignifica ’casa del pane’, ilprimo punto d forza èl’Eucaristia. Lo sottolineo

    perché stiamo vivendo unanno pastorale tuttoincentrato sul grande Miserodella fede. Lo faremo anche aconclusione dell’anno con lacelebrazione del CongressoEucaristico Diocesano a cuivi invito già da adesso, dal 22al 29 maggio 2016. Cos’è ilcristiano senza l’Eucaristia?La Chiesa stessa perderebbe sensose le fosse tolta l’Eucaristia. È belloriflettere sull’Eucaristia qui nellabasilica papale di santa MariaMaggiore dove, secondo latradizione, si conserva lamangiatoia della grotta, dove Mariadepose il Figlio: Lui nellamangiatoia pane di vita eterna,pane per la vita del mondo.

    2. NAZARETH: IL SILENZIO E LA  VITA NASCOSTA La seconda tappa l’abbiamo fatta aNazareth. Siamo entrati furtivi e

    P

    quasi in punta di piedi in questacasa di Nazareth avvolta dalsilenzio. A questo luogo forsepensava il profeta quandorivolgendosi alla città di Sionanticipava il saluto dell’angelo aMaria: Rallegrati, figlia diSion…(cfr Sof 3,14-18). Maria, aNazareth, ha ricevutol’annuncio della sua maternità

    divina. Qui, ha trascorso conGiuseppe trent’anni di vitanascosta e ha custodito nelsilenzio esteriore e interiore ilFiglio eterno del Padre, colui

    che è il fine della storia e deidestini di ogni uomo. Abbiamo bisogno anche noi disilenzio. La nostra vita cristianane è assetata. Stordita efrastornata dai rumori delmondo che lacerano il suospirito, violando spesso la suaintimità, essa ha necessitàurgente di fare silenzio. (...)

    3. GERUSALEMME: ILCALVARIO - LA CROCEQUOTIDIANA  A Gerusalemme abbiamo

    sostato nella terza tappa. Siamocome saliti anche noi, con Maria econ Giovanni, sul calvario,portando la nostra croce. Seabbiamo qualche volta pregatoperché ci fosse data una tregua alla

    fatica di portare la nostra croce… ose per caso abbiamo desideratoperché ci venisse toltacompletamente dalle spalle,chiediamo perdono. Perché lacroce è connaturale al camminodel cristiano: non è un incidente;ogni giorno e ognuno deve portarela sua croce. È punto-forza, nonuna disgrazia! Vorremmo poterdire, con san Paolo: ti basta la miagrazia: è nella tua debolezza che simanifesta la mia potenza (cfr 2Cor12,9). Maria, vergine addolorata,facci comprendere e vivere tuttoquesto!

    4. GERUSALEMME: IL CENACOLO- LA PREGHIERA ECCLESIALE Ancora sostiamo a Gerusalemme,

    ma scendiamo dalla collina che èappena fuori le mura della città, edentriamo nella casa dove c’è unasala coi tappeti (cfr Mc 14,15) alpiano superiore: il cenacolo. È la

    quarta tappa del nostropercorso. E qui preghiamo. Nonda soli. Insieme. Come gliUndici: uniti e perseveranti conMaria (cfr At 1,14). La bellezzadella preghiera ecclesiale: Gesùaveva detto: ogni volta che dueo tre si accordano per chiederequalcosa (cfr Mt 18, 19-20).Cosa chiedere qui nella casa diMaria, insieme, visto che lapreghiera comune è cosìpotente? Quello che più ci sta acuore, quello che è oggetto delnostro assillo, quello che tante

    volte non ci fa dormire, quelloche è pensiero costante quasimartellante: la carenza disacerdoti e di sacerdoti santi!(...)

    5. CANA: LA CURA DELL’ALTROIl richiamo a Cana ci faritornare in Galilea. È la quintatappa, in un piccolo paese alleporte di Nazareth. Lì c’è ancheMaria. C’è festa in paese. Sisposano due giovani. C’è ancheGesù. Vogliamo esserci anchenoi. E vediamo Maria in unaversione un po’ nuova. Non piùchiusa nel suo silenzio interioreo nella sua intima discrezione,ma intraprendente, quasiestroversa. Ella si rivela a noi

    come donna attenta epremurosa; vede profilarsiall’orizzonte un guaio, unafiguraccia da parte dellafamiglia degli sposi: non c’è piùvino. Lei se ne accorge e si senteautorizzata a correre ai ripari.Quando c’è il bisogno non siguarda in faccia a nessuno; viala falsa modestia, via la pauradelle critiche della gente: si va,si agisce. La carità è attenta, èpremurosa. Così ha detto lasettimana scorsa ancheil papa alla Caritas italiana: lamisericordia è “attenta einformata” (Discorsoalla Caritas italiana,21 aprile 2016).Questa mattina abbiamo

    accolto la parola di Pietro: Dioha cura di te (cfr 1Pt 5, 7) e tuabbi cura del fratello! Come hafatto lei. A Cana.

    Douglas Regattieri, vescovo

    DON FABRIZIO RICCI E ALCUNI DEI GIOVANICHE HANNO PARTECIPATO AL PELLEGRINAGGIO DIOCESANOA ROMA (LUNEDÌ 25 APRILE)

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 17-2016

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    Giovedì 28 aprile 2016 9Diocesi

    al 22 al 29 maggio prossimo lanostra Chiesa si appresta acelebrare il suo 5° CongressoEucaristico diocesano. Questo

    importante evento ecclesiale particolares’inserisce in una storia ultrasecolare, cherisente e beneficia dei frutti diun’intuizione originaria (correva l’anno1881 quando in Francia si svolse la primaassise eucaristica in assoluto) che ha fattoe continua a fare tanto bene al popolocristiano, ancora una volta richiamatoall’essenza e al fulcro della sua fede.

     Abbiamo appena scoperto - grazie alla

    cortesia di don Andrea Foglia, direttoredell’Archivio storico diocesano diCremona, cui va il nostro grazie - cheprima del Congresso del 1922, fino ad oraritenuto il primo nella nostra diocesi, nefurono celebrati addirittura due dalvescovo Giovanni Cazzani (1904-1914): il1° il 23 aprile 1912, in Seminario, con 87sacerdoti; intitolato “L’Eucaristia ed ilSacerdozio”, ebbe quali relatori donGaspare Brigidi (1865-1932), don Romolo

     Abbondanza (1871-1932) e lo stessoCazzani. Il 2° si svolse il 3 luglio 1913 a SanDomenico, con 60 preti; tema:“L’Eucaristia e i giovani”; interventi di donLuigi Ercoli, don Giuseppe Mazzoli (1882-1943), don Carlo Maria Grilli (1877-1918) edel vescovo. Gli Atti dei due s imposieucaristici furono poi stampati: Convegni Eucaristici della Diocesi di Cesena. I. II. Per cura della Commissione ordinatrice,

    Gatteo, Tipografia dell’Istituto FanciulliPoveri, 1914, pp. 54; a Cesena, che neaveva perduta addirittura la memoria, nonne resta neppure una copia!La diocesi solennizzò il 3° Congresso il 3-10 settembre 1922, sotto la guida delvescovo Fabio Berdini (1915-1926): apertodal cardinale Oreste Giorgi, penitenzieremaggiore di Santa Romana Chiesa (1918-1924), fu chiuso dal cardinale MicheleLega, prefetto della Congregazione per laDisciplina dei Sacramenti (1920-1935); viintervennero anche Antonio Lega,arcivescovo metropolita di Ravenna(1921-1946), e i vescovi di Rimini(Vincenzo Scozzoli, 1900-1955), Montalto(Luigi Ferri, 1911-1946), Ruvo e Bitonto(Placido Ferniani, 1922-1925: faentino,aveva quale segretario Carlo Bandini,futuro vescovo di Sarsina). Questo il

    bilancio di Berdini: «splendida e non maivista manifestazione di fede e di pietà»,«un fatto che ha superato l’aspettazione»,“meravigliose dimostrazioni che per laloro spontaneità e per il loro fervorehanno suscitato ammirazione anche neinon credenti”.Il 4° Congresso Eucaristico si attua neigiorni 21-28 settembre 1947, guidato dalvescovo Vincenzo Gili (1946-1954);preparato da capillari “congressinivicariali”, con un fitto programma dellasettimana (giornate dedicate a gioventùmaschile, donne, ammalati, sacerdoti,fanciulli e suore), viene aperto da AlbertoClerici (1946-1968), abate di Santa Mariadel Monte, e chiuso dal cardinaleGiovanni Battista Nasalli Rocca diCorneliano, arcivescovo di Bologna (1921-1952); vi partecipò una decina di vescovi,

    fra cui quelli di Ivrea (Paolo Rostagno,1939-1959), Rimini (Luigi Santa, 1945-1953), San Marino-Montefeltro (Vittorio

    D

    CONGRESSO EUCARISTICO DIOCESANOCesena, 22-29 maggio

    I precedenti a Cesena. Un po’ di storia

    De Zanche, 1940-1949). Dal 29 settembrenella chiesa delle Benedettine inizia,immediato frutto congressuale, l’Operadell’Adorazione perpetua diurna.Il 5° lo indice e lo guida (9-16 maggio1965) il vesc ovo Augusto Gianfranceschi(1957-1977), a conclusione di un “Annoeucaristico”, con tema: “Il Pane dellaFamiglia di Dio”. A una fitta trama di«congressini di zona» (“fervidemanifestazioni di fede, feconde dipropositi santi, contributo a un risvegliodi vita eucaristica, se ciascuna parrocchiali sentirà come iniziativa propria e lipreparerà convenientemente”), congiuntaal vento fresco del concilio ormaiconcluso, si aggiunge il grande fervore perla Messa secondo il novus ordo (operativodal 7 marzo), la Messa cum populo:«cristiani “nuovi” alla Messa “nuova”»

    scrive un Gianfranceschi scalpitante epieno d’entusiasmo apostolico. Preparatoanche da Settimane-Missioni e dalla

    peregrinatio del corpo di san Mauro,l’assise si svolge seguendo un fittissimoprogramma; da segnalare: apertura conGiuseppe Olivotti, vescovo ausiliare di

     Venezia (1957-1974); Messaall’Ippodromo, presieduta da LuigiBettazzi, ausiliare di Bologna (il cardinaleGiacomo Lercaro trattenuto a Roma dalConcilio), 1963-1966, con seimila studentidelle superiori; tutte le sere un padre parlaalla cittadinanza in piazza della Libertà;un convegno dei sacerdoti con relazionedel vescovo di Montefiascone LuigiBoccadoro (1951-1986), presidente delComitato nazionale dei CongressiEucaristici; la chiusura con il cardinaleGiovanni Amleto Cicognani, segretario diStato di Sua Santità (1961-1968). Tra i fruttidel Congresso: il 19 settembre il vescovoposa la prima pietra del monastero delle

    Cappuccine, intitolato al Corpus Domini.Giungiamo così all’ultimo celebrato, il 6°,dal 5 al 12 maggio 2002, guidato dal

    vescovo Lino Garavaglia (1991-2003) altermine di un anno dedicato al Misterodell’Eucaristia; indetto con la Lettera LaCena del Signore , il Congresso ha qualetema: “Eucaristia nel Giorno del Signore”.

     Aperto dall’arcivescovo ungherese CsabaTernyàk, segretario della Congregazioneper il Clero (1997-2007), e chiuso dalcardinale Giovanni Battista Re, prefettodella Congregazione dei Vescovi (2000-

    2010), ha pure il cardinale Giacomo Biffi,arcivescovo di Bologna (1984-2003), fra isuoi protagonisti. Da segnalarel’inaugurazione del Museo dellaCattedrale nella cappella di San Tobia.In questi novantaquattro anni sono cam-biate tante cose (quante davvero!): nellaChiesa, nella diocesi, nel clero, nelle par-rocchie, nei laici, nella vita cristiana dellenostre comunità; il Concilio ha mezzo se-colo; la successione apostolica ha dato almondo indimenticabili ’spettacoli’ di fedeed eroismo, fino al momento presente conil magistero di Francesco. La fede appareoggi talvolta fragile, stanca o in ritirata.Eppure la Presenza Eucaristica, immuta-bile, sta, è, agisce e opera. Attende, miseri-cordiosa, il nostro sì: per offrirsi, ancorauna volta, carnalmente, alla nostra mendi-cante pochezza; per saziare, Lei sola, una

    fame che il mondo accende ma non saspegnere. O salutaris Hostia! Marino Mengozzi

    Tra gli appuntamenti dellasettimana, il pellegrinaggio dei bambini alla Basilica del Monte (sabato 21 maggio), catechesi sull’Eucaristia, ritiro spirituale del presbiterio con padre RanieroCantalamessa (giovedì 26 maggio), ritiro spirituale per religiosi e membri di Vitaconsacrata con monsignor Rodriguez Carballo (sabato 28 maggio), pranzo con i poveri aSant’Agostino di Cesena(domenica 29 maggio) e nellostesso giorno l’incontro dei giovani in Cattedrale con il cardinale Pietro Parolin, segretariodi Stato del Papa.Per tutta la settimana: mostre sull’Eucaristia (nella chiesadi San Zenone e a Palazzo Ghini);Reliquia del Miracolo eucarististo

    di Bagno di Romagna (inCattedrale); Adorazione eucaristica nella chiesa del Suffragio (ore 10-18)

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    Giovedì 28 aprile 2016 11Attualità

     Villaggio globaledi Ernesto Diaco

    NONNI E NIPOTI

    INSIEME SUL WEB

    E se invecedei “natividigitali”fossero gliover 65 iprotagoni-sti dellanuova ri-voluzionetecnolo-gica? Ha un po’ il sapore della provocazione,ma la domanda non è del tutto campata inaria. Stando all’ultima ricerca della solitauniversità americana, il web sta diventandosempre più adulto. In numeri assoluti sitratta sempre di una minoranza, ma a col-pire è la crescita esponenziale della pre-senza sui social network degliultrasessantacinquenni avvenuta negli ul-timi anni.In questa fascia d’età, uno su cinque usa

    ogni giorno la tecnologia. “Non è poco”,spiega Fabrizio Angelini di ComScore Italia,che aggiunge: “Il punto è che in un anno emezzo sono raddoppiati, e parliamo di per-sone che sanno adoperare un’app”. Al primoposto, rivela ancora l’esperto, ci sono i li-guri. Seguono i siciliani. “Molti usano ilcommercio elettronico e gestiscono il contoin banca via smartphone. Whatsapp adesempio lo adoperano già ora davvero tutti”. Anche l’Università Cattolica di Milano hastudiato il fenomeno; è stata fra le prime adarchiviare come acqua passata la barriera diseparazione tra “nativi digitali” e “immigratidigitali”. Lo sottolinea in particolare FaustoColombo, direttore del dipartimento discienze della comunicazione: “Più andiamoavanti, più dovremmo rivedere la nostraidea di anzianità. Potrà anche non essere al-fabetizzato all’ultima rivoluzione digitale,ma questo non significa che un sessantenneo un settantenne non sappia usarla”. La veradiscriminante rispetto alla familiarità con latecnologia, in futuro, non sarà tanto l’età,ma il grado di scolarizzazione.Una differenza fra le diverse fasce anagrafi-che però esiste. I più giovani si “trasferi-scono” sui social network e fanno tutto daFacebook: inviano email, leggono le ultimenotizie, contattano gli amici, organizzanogli appuntamenti personali e la vita univer-sitaria. Per i loro genitori – e nonni –, invece,ogni piattaforma è adoperata per il suo finespecifico, senza sviluppare un vero senso diappartenenza all’ambiente digitale. La siusa perché serve, e basta.Una cosa però gli over 65 digitali sembranoproprio non volere, ossia i telefonini e i ta-blet con tasti enormi e funzioni semplifi-

    cate, pensati per loro, né i social network dedicati espressamente alla terza età. Nono-stante l’investimento pubblicitario, infatti, èscarso il successo commerciale di questiprodotti. La vista potrà anche iniziare a faredifetto, ma in quanto a prestazioni e designci vedono benissimo.

    il Periscopio di Zeta

    Tutti siamo mendicanti verso il Padre misericordioso A volte cadiamo nella tentazione dell’ipocrisia, di crederci migliori

    La Parola di Dio, il peccato e il peccatore

    Il peccato e il peccatore. Ci è tornato sopra papa Francesco nella catechesi dimercoledì 20 aprile. Ha commentato il brano tratto dal vangelo di Luca, capitolosettimo, dal versetto 36 fino alla fine: “Gesù, la peccatrice e il fariseo”. Un testo

    bellissimo da rileggere e meditare, in silenzio. In ascolto di quel che il Signore ha da dircidi più profondo.“Colui al quale si perdona poco, ama poco”, dice Gesù al fariseo che si era permesso digiudicarlo perché si era fatto avvicinare da una peccatrice, una da tenere lontanosecondo le logiche di chi si sente giusto, di chi non ha nulla da farsi perdonare. InveceGesù inverte le logiche umane. Si fa toccare da una donna male considerata e non temeil giudizio dei benpensanti.L’atteggiamento del fariseo, ha commentato il Papa, “è tipico di un certo modo diintendere la religione, ed è motivato dal fatto che Dio e il peccato si oppongonoradicalmente. Ma la Parola di Dio ci insegna a distinguere tra il peccato e il peccatore:con il peccato non bisogna scendere a compromessi, mentre i peccatori – cioè tutti noi!– siamo come dei malati, che vanno curati, e per curarli bisogna che il medico li avvicini,li visiti, li tocchi. E naturalmente il malato, per essere guarito, deve riconoscere di averebisogno del medico!”.I peccatori siamo tutti noi. Lo ha ricordato molto bene Bergoglio in piazza san Pietro.Basta con i giudizi. Basta con il noi e loro. Basta con credenti e non credenti,

    frequentanti e nonfrequentanti. Tutti siamomendicanti verso il Padremisericordioso.“Tutti noi siamo peccatori –ha ricordato ancora papaFrancesco - ma tante volte

    cadiamo nella tentazionedell’ipocrisia, di credercimigliori degli altri e diciamo:‘Guarda il tuo peccato…’.Tutti noi dobbiamo inveceguardare il nostro peccato, lenostre cadute, i nostri sbaglie guardare al Signore”.È il cambio di prospettivache propone a tutto il mondopapa Francesco. È il ritornoal Vangelo sine glossa, senzainterpretazioni, senza congetture, senza mediazioni. Lo abbiamo scritto anche su questecolonne ormai un’infinità di volte, ma non finiamo mai di stupirci, di meravigliarci per come ilPontefice sia in grado di richiamarci alla realtà, all’essenzialità del messaggio evangelico.È stupendo il brano tratto da Luca. “Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecentodenari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi diloro dunque lo amerà di più?”. La domanda finale è disarmante, ma fa bene intendere l’Amoredel Padre. Un amore con la maiuscola, lontano dalle logiche umane, dalle nostre logiche. (926)

    ella religione non ci sonotutte le risposte, ma ilmetodo per trovarle. Lareligione non indica la

    soluzione al riscaldamento globale, maricorda che se si vive fregandosene deglialtri e delle conseguenze delle proprieazioni saranno tutti a pagarne il prezzo”. Èuna nuova sfida televisiva quella accettatada Alessandro Sortino, direttore creativo diTv2000: portare sul piccolo schermol’enciclica Laudato si’ di papa Francescoper parlare di ambiente e cura del Creato.Dal 27 aprile all’8 giugno, ogni mercoledìalle 21.15, andrà in onda su Tv2000 “Beati Voi/Laudato si’”.

    Perché una trasmissione sulla Laudato si’?Ho letto l’enciclica e mi ha colpito talmente

    tanto che ho pensato di farne unprogramma. La struttura aperta che lacaratterizza mi esalta.

    Di ambiente si è sempre occupato nellasua carriera giornalistica…Ho sempre difeso la possibilità di unacrescita economica, che però tenga contodei costi ambientali. Non sono per nutrircidi radici, ma non si può nemmeno produrrela benzina senza pensare alle persone chemuoiono e alle attività economiche che nesubiscono un danno. Bisognerebbe farpagare la benzina un prezzo giusto, chetenga conto anche della salute. Ho visto coni miei occhi, a Taranto e in tanti altri luoghi,che le attività industriali non portanosoltanto ricchezza, ma producono ancheeffetti economici negativi. Dobbiamoimparare a guardare la realtà.

    Che contributo può dare la fede?Chi pensa che nella religione ci siano tuttele risposte è pazzo, e finisce per bruciarel’eretico. Ma è altrettanto pazzo chi pensadi poter fare a meno della ricerca della

    verità.L’enciclica di papa Francesco ha il meritodi permettere l’incontro tra una domanda euna risposta. È il cristianesimo che sioccupa dell’uomo.

    Ma i cattolici sono interessati a questi ar-gomenti?Da un lato abbiamo l’impressione che lanatura non ce la faccia più, con laconseguenza di produrre ancheatteggiamenti nichilistici. Dall’altroassistiamo alla fine del paradigmarappresentato finora dal mondooccidentale. Ci siamo illusi che ci potesseessere una combinazione perfetta tra unmodello di sviluppo fondato sullacentralità dell’uomo e il cristianesimo. Unacerta parte del mondo cattolico è

    terrorizzata dalla perdita di questoparadigma, perché pensa che in essoconsista il cristianesimo. In realtà, ilcristianesimo si è sviluppato nel luogo piùcontradditorio e ostile: la civiltàoccidentale.Tutto è fondato sulla contraddizione: il Dioche si fa uomo, il bene e il male che sifronteggiano. Il paradosso è che il disastrodell’umanità si è sviluppato proprio qui. Eil veleno è dove c’è l’antidoto.

    È stato firmato da pochi giorni l’accordo diParigi sul clima. C’è ancora tempo percambiare la rotta?La crescita economica incontrollata e ledinamiche finanziarie sono ormai indiscussione. Se allarghiamo lo sguardo e cispostiamo verso le periferie, dove adesempio esiste una relazione diversa con la

    natura rispetto a chi si reca alsupermercato per acquistare una verdura,si può restare sconcertati. Quando lademocrazia fatica a garantire i diritti socialiche promette e il populismo diventaaffascinante, allora i paradigmi su cui

    fondiamo la nostra civiltà devono esseremessi in discussione. Il cristianesimo è lasoluzione: non è il paradigma occidentale,ma la chiave per cambiarlo.

    Perché si fatica tanto a coinvolgere le per-sone su questi temi?È la paura che occuparsi del Creato facciavenire meno la centralità dell’uomo,quando in realtà è la centralità dell’uomoche ci impone di farlo. Siamo custodi delCreato: di diritto per un cristiano, di fattoper un non credente.

    La trasmissione si occuperà soltanto diambiente?Non parleremo solo degli animali inestinzione o delle fabbriche che chiudono.Tra le altre cose, ci occuperemo dei

    sacramenti e del rapporto con il cibo. Sonoprevisti, inoltre, momenti di confronto trauna visione evoluzionista e unacreazionista: in che senso siamo creati, inun mondo che si evolve? Non possiamocontinuare a pensare che non esista lafisica quantistica o non ci siano mai statiGalileo e Darwin. Non è una trasmissionesull’ambiente, ma sull’uomo.

    Lei ha lavorato in Rai, su La7 e ha ottenutoun grande successo con “Le Iene”. Da dueanni è approdato a Tv2000…Lavoro nel posto meno dogmatico in cuisia mai stato, mentre tutti mi trattano comeuno che accetta imposizioni. Non ho avutolimiti a differenza di prima, quando perdecidere qualcosa c’erano mille ostacoli. Èincredibile che questo accada nel mondodei vescovi. C’è una libertà assoluta di

    porre domande con il solo fine di cercarel’uomo. È bello incontrare persone chedarebbero la vita per la fede, ma la pensanoin maniera diversa. La Chiesa è un luogoaperto all’incontro.

    Riccardo Benotti

    N“

    “Lavoro nel postomeno dogmatico in cui sia mai stato

    C’è libertà assoluta di fare domande”

    Dal 27 aprile all'8 giugno andrà in onda ogni mercoledì suTv2000 il nuovo programma di Alessandro Sortino (ex ‘Iena’ di Italia 1): "Beati Voi/Laudato si’". Si parlerà diambiente e cura del Creato a partire dall'enciclica di PapaFrancesco: "La crescita economica incontrollata e ledinamiche finanziarie - spiega il direttore creativo

    dell'emittente televisiva - sono ormai in discussione.Quando la democrazia fatica a garantire i diritti sociali chepromette e il populismo diventa affascinante, allora iparadigmi su cui fondiamo la nostra civiltà devono esseremessi in discussione". La trasmissione, sottolinea Sortino,"non sarà sull’ambiente, ma sull’uomo"

    L a u d a t o  s i ’  s u  T v 2 0 0 0 

    ALESSANDRO SORTINO(FOTO SIR)

    PAPA FRANCESCO, A SORPRESA, HA CONFESSATO DEI GIOVANI, IN PIAZZASAN PIETRO DURANTE IL GIUBILEO DEI RAGAZZI (FOTO SICILIANI-GEN-NARI/SIR)

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    Giovedì 28 aprile 201612   Cesena

    Sostegno della Bcc Sala

    Lezioni di economiaalla media di Borello

    Lezioni di economia e finanzagrazie alla Bcc di Sala di Cesenatico.Il progetto didattico è statorealizzato dai 60 alunni delle classiterze della scuola secondaria di 1° grado del plesso scolastico di Borello. Il lavorodidattico è stato coordinato in collaborazione del Ministero dell’istruzione università ericerca (Miur) e con la supervisione del dirigente scolastico Marco Ruscelli,coinvolgendo le classi terze, seguite dalla professoressa Ida Visani. L’iniziativa finale si èsvolta a Borello di Cesena. Presso la sala del quartiere, si è tenuto un incontrosull’educazione finanziaria per i ragazzi di 3° L e M della scuola secondaria di primogrado “Viale della Resistenza” di Cesena. Presenti le funzionarie di Banca d’Italia GildaFalletti e Adriana Corrieri che hanno presentato un dettagliato studio sulla nascita dellemonete e sulla loro evoluzione, con proiezione di video grazie ai quali i ragazzi hannopotuto vedere come conia le monete la Zecca dello Stato e gli stress test a cui sonosottoposte le banconote per verificarne la durata presunta. È seguita una lezione ditecnica bancaria tenuta da Michela Foschi della Bcc di Sala Cesenatico.

    “L’incontro è stato un importante momento formativo per i nostri alunni – conferma ildirigente scolastico - ed è inquadrato nel progetto ’Educazione finanziaria nelle scuole’Banca d’Italia-Miur. Le classi si sono avvalse della collaborazione della Bcc di Sala diCesenatico, istituto di credito che sostiene da tempo varie iniziative didattiche nellescuole di Cesena e Cesenatico”.

    Giorgio Magnani

    Borello | Famiglie in festa

    FESTA DELLA FAMIGLIA ALLA PARROCCHIA DI BORELLO. Domenica 17 aprile durante la Messa so-lenne delle 11 celebrata dal parroco don Emilio Solis, sono stati ricordati gli anniversari di matrimonio,dai venticinquesimi fino ai sessantacinquesimi. Gli sposi hanno rinnovato le promesse matrimoniali.Dopo la Messa, la festa è continuata con il pranzo comunitario presso il ristorante “il Minatore” diBora.

    Quartiere Oltresavio. Venerdì 29 aprile alle 20,30 fiaccolata etestimonianze contro l’apertura di nuove sale. Continua la petizione

    a vita non è un gioco”. Cosìscrive un gruppo di cittadinicesenati. Lo fanno per

    difendersi dall’assalto delle macchinette

    slot e vlt che stanno imperversando intutto il territorio e in modo particolare nelquartiere Oltresavio. Infatti è prevista abreve l’apertura di una nuova sala inpiazza Anna Magnani, dove è già attivaun’attività di questo tipo. Alcuni residentinon ci stanno e hanno indetto pervenerdì 29 aprile, a partire dalle 20,30,una fiaccolata per dire no al giocod’azzardo. Un’ora o poco più da dedicaread alcune testimonianze, alla raccoltafirme per una petizione da presentare alsindaco del Comune di Cesena e alprefetto della Provincia di Forlì-Cesena. Al termine verranno effettuati alcuni giridi piazza con le fiaccole accese.“Abbiamo l’impressione di vivere in unacittà un po’ addormentata su questo tipodi problemi - dice Stefano Campana, unodei cittadini promotori -. Va bene che il

    Comune ha ridotto la tassa perl’occupazione del suolo pubblico a caricodi chi non adotta queste macchinette, maaltre amministrazioni sono state piùsevere. Si potrebbero adottare vincoli diorario più stringenti o regolamenti sulledistanze di rispetto nei confronti diluoghi sensibili come scuole, ospedali echiese, che di fatto ne impedirebbero lacollocazione”. Ad esempio, il Comune diPieve di Cento, nel bolognese, ha adottatouna delibera con la quale ha limitatol’esercizio di apparecchi e congegniautomatici da gioco nella fascia dalle 10

    L“

      ioco

    d’azzardo

    Un nuovo forte no

    alle 13 e dalle 17 alle 22.Il tema è molto caldo e interessa tanta gente. In poche ore i promotori hanno raccolto decinedi adesioni solo per aver lanciato la serata del 29 aprile. “Non ci stiamo a far finta di niente”, è

    scritto nel volantino che gira online. Non ci stiamo a vedere rovinate centinaia di famiglie,dicono a voce i promotori. “Il gioco d’azzardo è sottovalutato dalla politica, ma una cittàsenza slot dà più spazio alle persone”.I promotori della serata di protesta non si accontentano di scendere in piazza. Hanno redattouna petizione nella quale hanno messo in evidenza quattro punti. Bloccare a Cesena nuoveaperture di sale slot a partire da quella prevista in piazza Anna Magnani. Verificare lapossibilità di adottare un regolamento che disciplini l’apertura, il trasferimento, le modifiche,nonché l’installazione di singoli apparecchi negli esercizi pubblici diversi dalle sale giochi.Prevedere limiti di prossimità con luoghi frequentati da utenti ritenuti deboli. Infine verificarela possibilità che venga esposto, dai gestori di esercizi commerciali che ospitano slotmachine, un cartello che segnali le gravi conseguenze derivanti dall’abuso di tali apparecchimeccanici e congegni automatici.Durante la manifestazione di venerdì 29 aprile sarà possibile firmare la petizione contro leslot machine a Cesena.

    Slotmob Spiaggia 23Sabato 7 maggio a Cesena

    Una manifestazione a favore del‘buon gioco’, e contro quello d’az-zardo legalizzato. Si svolgerà ilprossimo 7 maggio negli spazisportivi di Spiaggia 23 (via Moretti

    271, Cesena). Il Comitato Slot Mobdi Cesena, intercettando una pro-posta nazionale, ha pensato a untorneo di beach volley che coin-volgerà da una parte le fasce gio-vanili e dall’altra le zoneperiferiche della città collabo-rando, in questo caso, con il quar-tiere Fiorenzuola, per proseguirenella sua opera di sensibilizza-zione e prevenzione del giocod’azzardo. Alle 15,3 0 ci sarà il fischio d’iniziodel 1° torneo “Slotmob Beach Vol-ley” aperto ai giovani delle scuolesuperiori (15-20 anni). Per laprima squadra classificata è inpalio un prosciutto, mentre a tuttii giocatori iscritti andrà un buonodi 10 euro da consumarsi presso lapizzeria di Spiaggia 23.Il programma prevede la consegna(18,30) della pergamena al Bar SlotFree “Spiaggia 23”, un premio perquesta attività che ha scelto di ri-nunciare alle slot machines.Spazio alla musica dalle 19 alle 22:in concerto band giovanili nellapiazza del quartiere Fiorenzuola eristoro a cura del Gruppo AlpiniCesena. In programma anche in-terventi ed esperienze sul tema delgioco d’azzardo.

    FOTO ARCHIVIO SIR

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    Giovedì 28 aprile 2016 13Cesena

    Coupon valido

    per max 2 ingressi alla rassegna“Lunedì al cinema Eliseo” (Cesena)al prezzo di 3 euro a persona

    ● lunedì 2 maggio alle 20,30“Come salano i pesci”

    (un lm di Alessandro Valori)

    ● lunedì 9 maggio alle 20,30“Il condominio

    dei cuori infrani”(commedia di Samuel Bencheri)

    Il lm “COME SALTANO I P ESCI” nasce da un sogno:racconare, atraverso il cinema, una soria che sappia le-gare ra loro emi molo imporani (l’amore, la frael-lanza, il perdono, l’accoglienza, la famiglia, disabilià visa come opporunià e ricchezza), evidenziando il ri-speto nei confroni della persona umana, senza alcunadiscriminazione. Un lm che vi regalerà sorrisi!

    La casa dei sogni?

    Più vicina di quello che si pensa

    ● Presentata la Fiorita Passive House,prima multiresidenza in Italiacostruita in legno e certificata Passivhous

    ● La nuova costruzione produce più energiadi quella che consuma e innalza i livellidi comfort rispetto le abitazioni tradizionali

    ero consumo energetico,affitto “tutto compreso”, “casadell’acqua” condominiale,piante di bamboo all’esterno

    per assorbire l’anidride carbonica,acqua distillata e bicicletta gratuitaper gli inquilini. La casa dei sogni è aCesena in via Ariosto 244: si trattadella Fiorita Passive House, la primamultiresidenza in Italia costruita inlegno e certificata Passivhous, il piùalto riferimento internazionale perlo sviluppo tecnologico e la ricercanell’architettura sostenibile aconsumo zero.L’intervento di ristrutturazioneedilizia è durato un anno circa con lademolizione dell’edificio esistente,datato 1955, e ricostruzione a parità

    di volume.“Questa nuova costruzione producepiù energia di quella che consuma einnalza i livelli di comfort rispetto leabitazioni tradizionali - spiegal’architetto Stefano Piraccini, che hacoordinato il gruppo diprogettazione dell’intervento -. Èrealizzata a secco con una strutturacomposta da pannelli di legno:materiale rinnovabile proveniente daforeste certificate, che permette unarapidità di costruzione. L’edificionon utilizza fonti combustibili,pertanto non emette in atmosferasostanze inquinanti e polveri sottili,si riscalda con le fonti energetichepassive e produce energia elettricatramite l’impianto fotovoltaico chealimenta gli elettrodomestici, la

    produzione di acqua calda sanitariae tutta l’illuminazione è a led. Letemperature superficiali internesono pressoché costanti. Vieneinoltre recuperata la condensa

    Z

    prodotta dalle macchine diventilazione controllata, unicoimpianto di climatizzazionedell’edificio, per produrre acquademineralizzata a uso deicondomini, utile per i ferri da stiro”.La casa amica dell’ambiente è ancheamica del portafoglio. “L’edificio èsuddiviso in 8 appartamenti di varietipologie, già tutti affittati prima

    della fine del cantiere - spiega ilproprietario dell’edificio DavideZoffoli -. L’abbattimento dei costienergetici permette di avere canonidi locazione in linea con quelli di

    mercato eomnicomprensivi

    di tutte le spese:utenze,riscaldamento eanche il canoneRai. Inoltre lametà sono affittia canoneagevolato”.Una casa cheguarda a un

    futuro non troppo lontano: ladirettiva europea 2010/31 prevedeche dal 2020 tutti gli edif ici di nuovacostruzione siano a energia quasizero (per quelli pubblici la scadenzaè anticipata di due anni). “Laristrutturazione ha comportato uncosto di un milione di euro circa, dicui il 35-40 per cento coperto dagliincentivi statali. C’è richiesta di

    acquisto per questo tipo diappartamenti, che al momento aCesena non esistono”, sottolineaZoffoli.

    Francesca Siroli

    LA FIORITAPASSIVE HOUSEÈ COMPOSTADA 8 APPARTAMENTI,

     TUTTI IN AFFITTO.SI TROVAA CESENAIN VIA ARIOSTO

    All’Eliseo alle 20,30

    ■  Tutti al cinemaLunedì 2 maggioil primo appuntamentoQuattro lunedì al cinema, con film di assolutovalore. È l’iniziativa promossa dall’Ufficiodiocesano per la pastorale della famiglia, daquello per le Comunicazioni sociali e dal nostrogiornale, in collaborazione con il cinema Eliseodi Cesena.Un’idea che nasce dal desiderio di offrireun’occasione per riflettere sulla famiglia,gustandosi quello che di buono il cinemaitaliano ed estero sa proporre.Di seguito, il programma della rassegna“Lunedì al cinema Eliseo”.Si inizia lunedì 2maggio, alle 20,30, con “Come saltano ipesci”, un film di Alessandro Valori, appenauscito nelle sale cinematografiche. Una dolceparabola sul peccato e la redenzione, che entradi diritto nel dibattito contemporaneo sul ruolodei genitori. Il 9 maggio si prosegue con “Il condominio dei cuori infranti”, una commediadrammatica di 100 minuti diretta da SamuelBenchetrit, con le bravissime interpreti IsabelleHuppert e Valeria Bruni Tedeschi. Parabolaumanista, narrata con irreale leggerezza, “Ilcondominio dei cuori infranti” trasforma inpoesia la banalità del quotidiano, sospendendo

    i suoi protagonisti tra prigione del reale esogno di fuga. I protagonisti esconodall’anonimato attraverso l’amore perché è loslancio verso l’altro a dare senso alla vita. Il 16maggio verrà proiettato “Fuocoammare” diGianfranco Rosi. Si tratta di un documentario.Il regista inquadra vita e morte senza alcuncompiacimento estetizzante, ma con laconsapevolezza che nessuno è un’isola enessuna isola, oggi, è come Lampedusa. Il film èrisultato vincitore dell’Orso d’oro al festival diBerlino di quest’anno. L’ultimo lunedì al cinemasarà il 23 maggio con “Malala”,filmstatunitense di Davis Guggenheim in cui vienepresentato il ritratto intimo e personale delPremio Nobel per la pace Malala Yousafzai,divenuta un obiettivo dei talebani per la suabattaglia a favore dell’istruzione femminile.Ingresso a 5 euro per tutti. Due euro di scontodietro presentazione del coupon Corriere Cesenate 

    (da ritagliare in pagina). Ingressogratuito per i figli minorenni accompagnati daigenitori.Ogni visione sarà preceduta da una brevepresentazione da parte del nostro esperto dicinema, don Filippo Cappelli.

    Mercato

    ortofrutticolo

    Domenico

    Scarpellini

    confermatopresidente

    omenico Scarpellini (nella foto)è stato confermato presidente del

    mercato ortofrutticolo. Si è tenutagiovedì 21 aprile l’assemblea dei socialla presenza del vice sindaco diCesena Carlo Battistini.Anche nel 2015 si è superata laquantità di 100mila tonnellate diprodotto commercializzato così

    suddiviso: frutta fresca (40.722,2tonnellate), ortaggi (45.079,3 ton),frutta secca (1.067,6 ton), agrumi

    D(13.377,3 ton) per un totale di100.296,4 ton.A breve partiranno i lavori per la nuovaviabilità interna, per migliorarel’efficienza e diminuire gli sprechi sia ditempo, sia di risorse. Nel breve terminec’è anche la volontà di climatizzare tuttala struttura, limitando gli sbalzi ditemperatura estivi e invernali.

    “Ma i lavori servirebbero a poco –precisa Scarpellini – se non facessimopromozione. E negli ultimi anni abbiamo

    investito parecchio su questo fronte.Continueremo nell’opera disensibilizzazione in modo da aumentareil numero degli operatori che ognigiorno gravitano attorno alla strutturache, in media, oscillano fra i 400 e i 500.Tanti i lavori conclusi negli ultimi tempi:fra questi le nuove rampe di carico, ilsistema di videosorveglianza, la nuova

    recinzione e l’abbellimento dellastruttura esterna, il sistema di gestioneinformatizzato.

  • 8/18/2019 Corriere Cesenate 17-2016

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    Giovedì 28 aprile 201614   Cesena

    “Se tutto è famiglia

    niente è famiglia”L’avvocato Simone Pillon relatore all’incontro che si è tenutoall’Osservanza giovedì 21 aprile: “Deve partire subito un comitato“Difendiamo i nostri figli” anche a Cesena, un luogo di resistenza incui si dica che la nostra scelta al bivio della storia è per la relazione,non per l’individualismo. Vogliamo che le nostre famiglie brillino inquesto mondo che ci parla sempre più di egoismo e di solitudine”

    ltre cento persone hanno partecipatola sera di giovedì 21 aprile, presso lachiesa dell’Osservanza di Cesena,

    all’incontro, organizzato dalla Zonapastorale Urbana, con l’avvocato Simone

    Pillon del comitato “Difendiamo i nostri figli”, motore del Family Day.“Dalla famiglia naturale all’indifferentismo sessuale” il tema della serata.“Siamo a un bivio - ha esordito Pillon - davanti al quale ciascuno di noi nonpuò restare indifferente. La definizione di essere umano è in discussione.Oggi - ha spiegato - si sta sviluppando un’antropologia che prescinde dalla

    differenza sessuale e dalla genitorialità”.Per Pillon è in atto la decostruzione della famiglia come struttura sociale:“L’unico criterio per determinare che cosa sia una famiglia è diventatol’amore, e allora, in nome dell’amore libero, andiamo a decostruire lastruttura familiare. In Parlamento si discute di divorzio immediato: sarà piùfacile cambiare marito o moglie che operatore telefonico”.“Come può una società - si è chiesto Pillon - costruire stabilità se la suacellula di base, che è la famiglia, è instabile? Non c’è più differenza fraconvivere e sposarsi. Se tutto è famiglia, niente è famiglia”.

    O

    Pillon ha portato l’esempio della Sveziadove il processo di decostruzione dellafamiglia naturale è in stato avanzato. “Qui- ha detto - il 65 per cento dellapopolazione vive da solo. L’alternativa allafamiglia non è la ’famiglia arcobaleno’, maè la solitudine”.“L’abolizione della famiglia - ha aggiunto -

    sta passando nel nostro Paese attraverso lalegge sulle unioni civili, che è in diritturad’arrivo in Parlamento. La leggeprevede ‘unioni civili solo gay’,pienamente equiparate al matrimonio aesclusione dell’obbligo di fedeltà. Poicontempla un ‘gran bazar delle famiglie’con ’convivenze di fatto’, determinate dalsolo criterio della residenza, ‘patti di civileconvivenza’ e ‘coppie conviventi nonregistrate’, dove ognuno può vivere a casapropria”.“Dicono di avere escluso l’adozione daquesta legge, ma non è vero per treragioni. La giurisprudenza delle cortiitaliane l’ha già prevista. Poi l’UnioneEuropea ha stabilito che se dagli Statimembri vengono riconosciute unioni civilicon gli stessi diritti e doveri delmatrimonio, questi devono includere

    anche il diritto alla genitorialità. Infine, inParlamento hanno già improntato undisegno di legge sulla modifica della legge184 del 1983, che regola l’istituto delleadozioni”.“L’unione fra due persone dello stessosesso - ha ammonito Pillon - non èfamiglia perché no. La famiglia è, pernatura, la relazione fra un uomo e unadonna, uno di fronte all’altro. Le menti e icorpi dei maschi e delle femmine hanno leloro peculiarità. Per un bambino il papànon è la mamma e viceversa”.Secondo Pillon, “un’antropologia che vaverso l’individualismo sta inquinando ilmondo. Amore non è ’Love is love’. Amareè una scelta, una decisione. Il punto diarrivo dell’amore è cambiare il pannoloneal nonno”.“Dobbiamo combattere - ha detto aipresenti Pillon -. Deve partire subito un

    comitato “Difendiamo i nost