Corriere Cesenate 16-2015

25
Giovedì 23 aprile 2015 anno XLVIII (nuova serie) numero 16 euro 1,20 16 Poste Italiane spa Sped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB Forlì Redazione: via del Seminario, 85 47521 Cesena tel. 0547 300258 fax 0547 328812 Romagnano 17 Giovane laureato costruisce chitarre elettriche Cesena 13 Economia La crisi continua a mordere Cesenatico 15 Una tre giorni dedicata al pesce di qualità Cesena 13 Eroico Manoscritto Duemila studenti coinvolti Ricostruzione e condivisione A sei anni dal sisma in Abruzzo il convegno dei giornali diocesani Editoriale Chiamati ad amare di Sara Dell’Amico IMPALCATURE NEL CENTRO STORICO DE L’AQUILA (FOTO ARCHIVIO SIR) Si è concluso la scorsa settimana il convegno nazionale della federazione italiana settimanali cattolici che quest’anno si è svolto a L’Aquila sul tema “L’Italia da ri- progettare e preservare nella nostra storia”. A sei anni di distanza, i segni del ter- remoto sono ancora ben visibili: non solo nelle crepe e nelle impalcature che sostengono tanti muri del centro storico, ma anche nelle fratture create nelle co- munità a causa di relazioni troncate da trasferimenti in zone più o meno lontane. È la rete dei rapporti umani quella che deve essere recuperata, al pari della rico- struzione materiale. Se da un lato i mass media nazionali puntano l’indice su cosa non va, non mancano anche progetti portati a termine, come il recupero della ba- silica di San Bernardino. E la comunità vive anche se celebra sotto una tenda. Primo piano alle pagg. 4-5 L a vocazione è una chiamata d’amore che attrae e rimanda oltre se stessi, decentra la persona, innesca un esodo permanente dall’io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé”. Con queste parole papa Francesco - nel suo messaggio per la 52esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si celebra domenica prossima - ci aiuta a ripercorrere con gratitudine il dono della nostra chiamata all’amore. Matrimonio e vita consacrata sono veramente un esodo permanente verso l’altro. La sponsalità e la maternità/paternità sono dimensioni relazionali inscritte nel cuore di ogni donna e ogni uomo e possono essere vissute in modi diversi: qualunque sia la propria vocazione, ognuno è chiamato sempre ad amare e ad essere amato, a non rimanere chiuso in se stesso ma a donarsi, a spendersi per amore. In modo molto bello e con grande chiarezza Giovanni Paolo II scriveva nella Mulieris dignitatem al n. 21: “L’amore sponsale comporta sempre una singolare disponibilità ad essere riversato su quanti si trovano nel raggio della sua azione. Nel matrimonio questa disponibilità, pur essendo aperta a tutti, consiste in particolare nell’amore che i genitori donano ai figli. Nella verginità consacrata questa disponibilità è aperta a tutti gli uomini, abbracciati dall’amore di Cristo sposo”. Chi non si sposa, perché si consacra a Cristo, vive una relazione d’amore con Lui che, come Unico Amore, abita e riempie la vita e ci rende madri e padri di una moltitudine di figli: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi (...), l’avete fatto a me» (Mt 25, 40). “Una donna consacrata” – continua Giovanni Paolo II - ritrova in tal modo lo Sposo, diverso e unico in tutti e in ciascuno. […] La verginità, infatti, non priva la donna delle sue prerogative. La maternità spirituale riveste molteplici forme”. Oggi si tende piuttosto a fuggire dalla relazione, e così facendo non ci si accorge di fuggire da Dio, da Colui che riempie di senso la nostra esistenza. Allora dire sì al Signore è anche dire sì all’altro che ci vive accanto come fratello, come figlio. Vuol dire accorgersi di lui e del suo bisogno. Questa cura dell’altro per noi consacrati diventa missione vissuta nella gioia della fraternità, e realizzata attraverso le forme più diverse di espressione, compresa la fatica e la gioia del lavoro, compresa la fatica e la gioia della preghiera, momento grande e irrinunciabile di intimità con Cristo e di comunione profonda che ci permette di portare all’altro l’unico Amore capace di curare e confortare il cuore di ogni uomo. Cesena 12 70° Liberazione L’umanità del vescovo Socche Anniversario 19 Motoraduno in parrocchia a Sant’Egidio O riginale iniziativa do- menica 26 aprile. Gli appassionati di Harley De- vidson, ma non solo, sono invitati al ritrovo Diocesi 6 Festa del Lavoro Il vescovo celebra la Messa a Sala F u davvero un pastore fra la gente. Aiutò e in- coraggiò la popolazione ferita e ancora impaurita dal passaggio del Fronte Tragedie in mare Non voltiamo lo sguardo Attualità 11 P apa Francesco definisce gli immigrati “fratelli in cerca di una vita migliore”. Cosa fare per fermare la strage? L a dignità dell’uomo pas- sa attraverso il lavoro. La Diocesi conferma la propria attenzione specie in questi momenti di crisi

description

Corriere Cesenate di giovedì 23 aprile 2015

Transcript of Corriere Cesenate 16-2015

  • Gioved 23 aprile 2015Gioved 23 aprile 2015anno XLVIII (nuova serie)numero 16 euro 1,20

    16Poste Italiane spaSped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB ForlRedazione: via del Seminario, 8547521 Cesenatel. 0547 300258fax 0547 328812

    Romagnano 17Giovane laureatocostruiscechitarre elettriche

    Cesena 13EconomiaLa crisi continuaa mordere

    Cesenatico 15Una tre giornidedicata al pescedi qualit

    Cesena 13Eroico ManoscrittoDuemila studenticoinvolti

    Ricostruzionee condivisione

    A sei anni dal sisma in Abruzzo il convegno dei giornali diocesaniEditorialeChiamati ad amaredi Sara DellAmico

    IMPALCATURE NEL CENTRO STORICO DE LAQUILA (FOTO ARCHIVIO SIR)

    Si concluso la scorsa settimana il convegno nazionale della federazione italianasettimanali cattolici che questanno si svolto a LAquila sul tema LItalia da ri-progettare e preservare nella nostra storia. A sei anni di distanza, i segni del ter-remoto sono ancora ben visibili: non solo nelle crepe e nelle impalcature chesostengono tanti muri del centro storico, ma anche nelle fratture create nelle co-munit a causa di relazioni troncate da trasferimenti in zone pi o meno lontane. la rete dei rapporti umani quella che deve essere recuperata, al pari della rico-struzione materiale. Se da un lato i mass media nazionali puntano lindice su cosanon va, non mancano anche progetti portati a termine, come il recupero della ba-silica di San Bernardino. E la comunit vive anche se celebra sotto una tenda.

    Primo piano alle pagg. 4-5

    La vocazione una chiamatadamore che attrae e rimanda oltrese stessi, decentra la persona,innesca un esodo permanente dallio chiusoin se stesso verso la sua liberazione nel donodi s. Con queste parole papa Francesco - nel suomessaggio per la 52esima Giornata mondialedi preghiera per le vocazioni che si celebradomenica prossima - ci aiuta a ripercorrerecon gratitudine il dono della nostra chiamataallamore. Matrimonio e vita consacratasono veramente un esodo permanente versolaltro. La sponsalit e la maternit/paternitsono dimensioni relazionali inscritte nelcuore di ogni donna e ogni uomo e possonoessere vissute in modi diversi: qualunque siala propria vocazione, ognuno chiamatosempre ad amare e ad essere amato, a nonrimanere chiuso in se stesso ma a donarsi, aspendersi per amore.In modo molto bello e con grande chiarezzaGiovanni Paolo II scriveva nella Mulierisdignitatem al n. 21: Lamore sponsalecomporta sempre una singolaredisponibilit ad essere riversato su quanti sitrovano nel raggio della sua azione. Nelmatrimonio questa disponibilit, puressendo aperta a tutti, consiste in particolarenellamore che i genitori donano ai figli.Nella verginit consacrata questadisponibilit aperta a tutti gli uomini,abbracciati dallamore di Cristo sposo. Chinon si sposa, perch si consacra a Cristo,vive una relazione damore con Lui che,come Unico Amore, abita e riempie la vita eci rende madri e padri di una moltitudine difigli: Ogni volta che avete fatto queste cose auno solo di questi (...), lavete fatto a me (Mt25, 40). Una donna consacrata continuaGiovanni Paolo II - ritrova in tal modo loSposo, diverso e unico in tutti e in ciascuno.[] La verginit, infatti, non priva la donnadelle sue prerogative. La maternit spiritualeriveste molteplici forme.Oggi si tende piuttosto a fuggire dallarelazione, e cos facendo non ci si accorge difuggire da Dio, da Colui che riempie di sensola nostra esistenza. Allora dire s al Signore anche dire s allaltro che ci vive accantocome fratello, come figlio. Vuol direaccorgersi di lui e del suo bisogno.Questa cura dellaltro per noi consacratidiventa missione vissuta nella gioia dellafraternit, e realizzata attraverso le forme pidiverse di espressione, compresa la fatica e lagioia del lavoro, compresa la fatica e la gioiadella preghiera, momento grande eirrinunciabile di intimit con Cristo e dicomunione profonda che ci permette diportare allaltro lunico Amore capace dicurare e confortare il cuore di ogni uomo.

    Cesena 1270 LiberazioneLumanitdel vescovo Socche

    Anniversario 19Motoradunoin parrocchiaa SantEgidio

    Originale iniziativa do-menica 26 aprile. Gliappassionati di Harley De-vidson, ma non solo, sonoinvitati al ritrovo

    Diocesi 6 Festa del LavoroIl vescovo celebrala Messa a Sala

    Fu davvero un pastorefra la gente. Aiut e in-coraggi la popolazioneferita e ancora impauritadal passaggio del Fronte

    Tragedie in mareNon voltiamolo sguardo

    Attualit 11

    Papa Francesco definiscegli immigrati fratelli incerca di una vita migliore.Cosa fare per fermare lastrage?

    La dignit delluomo pas-sa attraverso il lavoro.La Diocesi conferma lapropria attenzione speciein questi momenti di crisi

  • Gioved 23 aprile 2015 3Opinioni

    Je suis chrtienIl silenzio del mondo occidentale

    iccola provocazione: quanti, del milione e passadi persone scese in piazza a Parigi al grido di Jesuis Charlie, sarebbero disposti a fare altrettantoal grido di Je suis chrtien (io sono cristiano)?

    Eppure, a livello numerico, non c confronto fra i 12morti della redazione parigina e la mattanza quotidianadei cristiani nelle varie latitudini del pianeta. Per carit, imorti assassinati sono tutti uguali, e anche uno solo comunque di troppo. N si vuole sminuire il valoresimbolico di un attentato portato al cuore della patriadella laicit moderna. Per un fatto che n lopinionepubblica occidentale, n i suoi maestri di cultura, n irispettivi Capi di Stato (che a Parigi sfilavano in 45...)sanno esprimere la stessa veemenza di indignazione e dicondanna, di fronte alla carneficina dei cristiani nelmondo, mostrata per i caduti di Parigi.Il Papa lo ha tuonato forte e chiaro, durante i giorni diPasqua. Il silenzio o la tiepidezza del mondo occidentale,di fronte alla strage dei cristiani, suona come colpevoleomissione, se non come concausa. Il fatto che, al fondodi questo scarico di responsabilit, non ci sono soloragioni politiche (non turbare i delicati equilibri con gliStati ove avvengono le persecuzioni), o economiche (noncompromettere gli affari in corso dopera con gli stessiStati), o mediatiche (la strage in Kenia non fa certo gliascolti come quella di Parigi), o di bilancio (chi dispostoa scucire denari per i campi profughi siriani?). Ilmutismo, o lindifferenza, dellOccidente ha una ragionepi profonda. Culturale. Ed il persistente sospetto,alimentato dalla cultura laicista (fortissima in Francia enel Nord-Europa, ma anche da noi si difende bene), circala legittimit e il valore delle fedi religiose, e quellacristiana in particolare. Per cui se una persona vienetrucidata per aver espresso pubblicamente la propriafede, la pubblica esecrazione verso quel gesto omicidaperde, per cos dire, parecchio del suo mordente, dellasua veemenzaMi spiego meglio. In Europa non sono pochi a pensareche la fede cristiana (a) sia il relitto di un passato di

    P

    Ci sono morti e morti. Purtroppo La fotografia

    impatia, sobriet e sintonia. In queste tre parole si pu racchiudere ilsignificato della prima visita in Vaticano del presidente della Repubblica,Sergio Mattarella, per incontrare papa Francesco.Simpatia che il frutto diretto di quellaffetto che giorno dopo giorno, come

    testimoniato da Mattarella, cresce nel popolo italiano verso un Papa preso dallafine del mondo. Un Papa che sin dal suo primo incontro ha saputo stabilire unrapporto tanto diretto, quanto profondo fra il vescovo di Roma e il suo popolo. Unasimpatia, quella tra il Papa e il Presidente, che traspare dai sorrisi e dalla semplicitdellapproccio. Da quella familiarit ben testimoniata dalle parole di Francesco ecarpite dai microfoni aperti: Mi presenti la sua bella famiglia. E che di unanormale famiglia italiana (e cattolica) lo si capisce da quei cinque nipoti che ilPresidente ha voluto con s. Sempre a tre passi di distanza, c sua figlia Laura,giurista in una famiglia di giuristi. Per loro il Papa ha parole e gesti semplici ecordiali. Sobriet di due uomini che non amano il fasto delle istituzioni e che ne

    S interpretano, ciascuno nella propriaautonomia istituzionale, la dimensionepi pura di servizio. Una propensione chea loro avviso non ha bisogno di particolariforme esteriori, quanto di unasollecitudine che dalle istituzioni sitrasferisce ai singoli, alle famiglie, allediverse articolazioni sociali. A loro si offrelesempio della sobriet personale comeforma di rispetto verso un mandato che innanzitutto servizio e non esaltazioneautoreferenziale. Sintonia sulle grandi emergenze deltempo e che mettono a dura prova la pace,la democrazia e la coesione sociale.Innanzitutto la mancanza di lavorosoprattutto per i giovani. Per loro il Papaha parole accorate ed evoca un grido didolore che interpella i pubblici poteri, leorganizzazioni intermedie, gliimprenditori privati e la comunitecclesiale, perch si compia ogni sforzoper porvi rimedio, dando alla soluzione diquesto problema la giusta priorit. Nelladisponibilit del lavoro risiede infatti lastessa disponibilit di dignit e di futuro.Mattarella non si sottrae e mostra tutta lasua sintonia con il Papa evocando lamancanza di lavoro come un drammache insieme con le nuove povert cheaffliggono le periferie della vita rischia diinghiottire il futuro di una nuovagenerazione. Sintonia riconfermataanche sul tema dellaccoglienza deiprofughi per i quali Mattarella chiede unapi incisiva azione dellEuropa, come sulruolo della famiglia, fulcro dellasolidariet sociale. Qui ci fermiamo per introdurre unariflessione: pi volte nelle cronache e neicommenti, soprattutto televisivi, abbiamoregistrato larruolamento di Mattarellanella tradizione dei cattolici democratici,dei cattolici adulti alla Prodi e ancoranella frontiera del cattolicesimo sociale.A noi piace ricordare che difficiledecifrare Sergio Mattarella, staccandolodalla storia e dal percorso di Aldo Moro.Non a caso, il Presidente non ha maismentito chi ha visto in lui lultimo deimorotei. Dunque, un uomo dellascolto edel dialogo anche nelle istituzioni e nelrapporto con le altre istituzioni. Un uomoche, da cattolico, sa che nella cifradellascolto e del dialogo sta anche ilrapporto con una istituzione millenariacome la Chiesa. Qui, e non altrove, vacercata la ragione della sintonia profondatra Francesco e Mattarella. Grazie anche alconvinto riconoscimento delle rispettiveautonomie, nel solco dei Patti Lateranensie delle buone pratiche maturate dalConcilio Vaticano in poi. Come cittadini e come credenti nonpossiamo non essere grati (eimmaginiamo lo sia anche il presidenteMattarella, che tutti ci rappresenta) perlinvocazione finale di papa Francesco:Dio protegga lItalia e ogni suo abitante.

    Domenico Delle Foglie

    Sobriet di due uomini che non amano il fasto delle istituzioni eche ne interpretano, ciascuno nella propria autonomiaistituzionale, la dimensione pi pura di servizio. Una propensioneche a loro avviso non ha bisogno di particolari forme esteriori

    Il Papae il Presidente

    VATICANO, 18 APRILE: PAPA FRANCESCO RICEVE IN UDIENZAIL PRESIDENTE MATTARELLA (FOTO SICILIANI/GENNARI-SI)

    I solchi: simpatia, sobriet e sintonia

    minorit, indegna delluomo libero ed emancipato; (b) sia, come tutte lereligioni, in qualche modo imparentata con il fondamentalismo e lintolleranza;(c) non abbia nessun diritto di esprimersi nella sfera pubblica (dalle scuole, agliospedali, alla politica): se qualcuno ancora ci crede, si tenga tutto nel segretodella sua coscienza o delle sue sacrestie. Capita cos che, a Bologna, ci si appellial Tar per vietare la benedizione pasquale in una scuola (gi prevista nonobbligatoria e al di fuori dellorario scolastico). Oppure che a Parigi (toh!) lasociet che gestisce il metr rifiuti di esporre lannuncio pubblicitario del triomusicale Les Prtres, che avvisa di un prossimo spettacolo a beneficio deicristiani dOriente. Motivo: violazione della laicit e della neutralit del serviziopubblico. Ebbene, se questo il brodo di coltura nel quale annaspano i cervellidei nostri contemporanei, chi volete mai che si scaldi pi di tanto a difesa dicredenti trucidati nellespressione pubblica della loro fede? E gi tanto chenessuno salti su a dire che costoro, forse, con quei vecchi atti di pubblicasuperstizione, in fondo se la sono andata a cercare. Quanti sarebbero disposti ascendere in piazza con la maglietta Je suis chrtien?

    Angelo Riva

    Benedetto XVI ha festeggiato gli 88 anni con i familiari presso il MonasteroMater Ecclesiae in Vaticano (Foto LOsservatore Romano (www.photo.va) /Sir- 16 aprile 2015)

  • Gioved 23 aprile 20154 Primo piano

    i concluso sabato scorso ilConvegno nazionale della Fe-derazione italiana dei settima-nali cattolici che questanno si

    svolto allAquila sul tema: "LItalia dariprogettare e preservare nella nostrastoria".Numeri importanti (110 giornalisti deigiornali diocesani e 70 abruzzesi) han-no caratterizzato lappuntamento, in-terventi di qualit che hanno lasciatoil segno e partecipazione piena dellarealt ecclesiale abruzzese. Infatti ilConvegno ha visto ladesione dellaConferenza Episcopale Abruzzese-Mo-lisana e la collaborazione della sezioneabruzzese dellUcsi. Anche lOrdine deiGiornalisti dAbruzzo stato partnerdelliniziativa.

    Spenti i riflettori sullimportante mee-ting aquilano ora bisogna far s chelesperienza fatta non rimanga rac-

    chiusa nei tre gior-ni di convegno, mapossa continuare aessere per tutti oc-casione di crescitae riflessione.

    Sia per chi torna-to nella propriacitt e nella pro-

    pria redazione, ma anche per chi vivein Abruzzo e si trova a raccontare an-cora quotidianamente il terremotopu essere importante, tra i tanti offer-ti, raccogliere due suggerimenti. Il pri-mo quello sottolineato dal presidentenazionale dellOrdine dei giornalisti: ilterremoto - ha detto Enzo Iacopino - stato raccontato a corrente alternatamentre ha bisogno di attenzione conti-nua. E il racconto del terremoto comedi qualsiasi altra notizia ha bisogno dionest intellettuale e libert. Giornali-sti al soldo di qualche padrone, infatti,non potranno mai essere degni del ser-vizio che sono chiamati a fare.

    Il secondo suggerimento quello lan-ciato da monsignor Domenico Pompi-li, direttore Cei delle Comunicazionisociali, che, con acuta sensibilit, harilevato e sottolineato lo iato creatosinel racconto del sisma da parte dei

    media. Allindomani del terremoto, nel2009, si riusciti a far emergere la for-za e la dignit di un popolo ferito dalsisma. Ora emerge solo la polemica ela lagnanza procurando, cos, un cat-tivo servizio ad una comunit che vivela fatica del ripartire, del ricominciare.

    E agli aquilani che hanno avuto lagioia di accogliere i tanti amici dellabella e vivace famiglia Fisc rimanelimmagine di una presenza confor-tante e rassicurante. Proprio nella IIIdomenica di Pasqua si potuto con-templare Ges, il Risorto che, dopo ilsupremo sacrificio della Croce - oggiancor pi evidenziato dallostensionestraordinaria della Sindone - mangiail pesce arrostito con i suoi amici e di-scepoli impauriti donando loro unagioia vera e profonda.Ecco, per gli aquilani che hanno vistola presenza di tanti professionisti del-linformazione delle redazioni deigiornali diocesani ci che rimane untesoro prezioso di cui essere grati: lagioia di una presenza.

    Una presenza - quella dei giornalistidei settimanali cattolici - che sa di so-lidariet concreta, di condivisione pie-na, di memoria viva di un eventodrammatico come il sisma abruzzese

    S

    Il direttore delsettimanale diocesanode LAquila tira le sommedel convegno nazionaleFisc "Una presenzaconfortantee rassicurante"

    "Non siamo soliper ricostruiremuri, comunite relazioni" che, se condiviso, perde la sua forza de-motivante in favore di quella speranzache il calore di unamicizia come quella

    della Fisc pu ravvivare negli animi dichi quotidianamente chiamato a rico-struire se stesso e la propria citt.

    E, ricordando la canzone "Domani" rea-lizzata da vari artisti in favore dellAquilae citata nel suo intervento da monsignorPompili, dopo il convegno Fisc gli aquila-ni possono dire, con voce ancora pi forte,che davvero non sono soli dopo che han-no potuto "vedere e toccare" la presenzadi tanti fratelli.

    Che la ricostruzione, allora, continui conrinnovata forza. Continui nel recuperodei simboli identitari aquilani come labasilica di san Bernardino da Siena cheriaprir il prossimo 2 maggio e che statavisitata in anteprima dai convegnisti.Continui anche quella sociale, ancor picomplessa e delicata di quella immobi-liare per offrire a tutti la testimonianzache, comunione e unit profonda di in-tenti e di volere, sono la strada, la pi effi-cace, per andare oltre le tante crisi a cuiva incontro il nostro Paese.

    Claudio Tracanna

    Convegno nazionale Giornalisti da tutta Italia riuniti in Abruzzo per discutere sullinformazione

    i sono tante carte deontologicheper i giornalisti, eppure talvolta ladeontologia non trova spazio nellavoro; ci sono doveri, eppure

    troppo spesso si pensa solo ai diritti; ctanta comunicazione, ma troppabanalizzazione. Il dovere della narrazionenel rispetto della deontologia (e di chi cista di fronte) stato il filo conduttore delconvegno nazionale della Federazioneitaliana settimanali cattolici (Fisc), che si tenuto dal 16 al 18 aprile a LAquila. Tregiorni per riflettere, da giornalisti, su"LItalia da riprogettare e preservare nellanostra storia", avendo davanti agli occhiuna citt che, a sei anni dal sisma, ha uncentro storico con le ferite ancora benvisibili. E, nella parrocchia di Pile, c un"edificio liturgico" che non ha muri,perch ancora oggi la Messa vienecelebrata nella tensostruttura, abbellita -per quanto possibile - dal parroco e dallavivace comunit parrocchiale.

    Ascolto e umilt per il buon giornalismo."I giornali cartacei devono rimanere.Non solo perch c ancora una fascia dipopolazione che fa riferimento alla cartastampata, ma anche perch educativo",ha rimarcato monsignor Claudio MariaCelli, presidente del Pontificio Consigliodelle comunicazioni sociali,evidenziando come la Chiesa sia"indietro" sul fronte del digitale ma, altempo stesso, non possa abbandonare imedia tradizionali.

    Venendo alle polemiche legate al

    C Leticadellinformare

    racconto della ricostruzione post-sisma aLAquila, gli eventi eclatanti rischiano difarci vedere la realt sotto una lente che ladeforma, ha affermato il presidente dellaFisc, Francesco Zanotti, richiamando lacapacit di ascoltare e la necessit di essereumili per porsi correttamente di fronteallinterlocutore, avendo un sacro timore disbagliare, che non ci blocchi ma ci facciaagire per il bene di tutti. Daltra parte, harimarcato Carlo Cammoranesi, consiglierenazionale della Federazione, "le solecertezze che pu dare il giornalista sono ifatti, niente di pi". "Il buon giornalismo possibile", purch si pensi sempre alle

    "conseguenze del proprio lavoro", haosservato padre Francesco Occhetta,scrittore de "La Civilt Cattolica" e assistentenazionale dellUcsi (Unione cattolica dellastampa italiana).

    "Competenza e deontologia" sono un"mezzo obbligato per ricostruire unaprofessione che fortemente destrutturata",ha detto Andrea Melodia, presidentenazionale dellUcsi, ricordando che tantigiovani "rifiutano la mediazionegiornalistica, preferendo una connessioneperenne" e informandosi principalmenteattraverso la rete. Tuttavia, "Internet un

    grandissimo strumento dinformazione econoscenza, ma non garantisce lacoesione sociale, il luogo del copia-incolla, del conformismo, anche di isolechiuse per gli adepti". Ecco che "algiornalista - secondo Melodia - spettacontrastare la banalizzazione del copia-incolla e al tempo stesso lamarginalizzazione delle idee".

    Nei giorni del convegno, numerose letestimonianze di giornalisti direttamenteimpegnati nei giorni del sisma. Per"Avvenire" limpegno nel raccontare larealt aquilana, oggi come nei giorni delterremoto, "continua a essere massimo,perch questa citt non ancoraricostruita", ha affermato AlessiaGuerrieri, che nel 2009, da giovanecollaboratrice del quotidiano cattolico, sitrov per prima, quel 6 aprile, sui luoghidel sisma. La sua testata, ha ricordato,"ha prodotto quasi 1.700 articoli sulterremoto, raccontando non solo il sismama anche i volti, i semi di speranza". E pure il Sir si speso senza riserve neimesi del terremoto, con un inviato fissoper 4 mesi, Michele Luppi. DallAbruzzoallEmilia, analogamente colpita dalsisma nel 2012, la testimonianza statadi Benedetta Bellocchio, direttrice delsettimanale carpigiano "Notizie", che harimarcato il valore della stampa localenel raccontare gli eventi. E ha concluso:"Il terremoto ha distrutto le chiese, manon ha distrutto la Chiesa".

    Francesco Rossi

    Messa celebrata nella tenda a Pile, (LAquila)

    durante il convegno Fisc

  • Gioved 23 aprile 2015 5Primo piano

    Giornali cattolicicome compagni di viaggioLa scorsa settimana a LAquila si tenuto il convegnodella Fisc, la Federazione dei settimanali diocesani."C chi vuole mettere il bavaglio a una parte del Paese"

    on fermarsi al racconto dellemergenza, ma continuare a tenere i riflettoriaccesi anche dopo le calamit naturali, per accompagnare lopera diricostruzione. Questo il filo rosso del convegno nazionale della Fisc(Federazione italiana settimanali cattolici), che si tenuto a LAquila dal

    16 al 18 aprile e aveva per titolo "LItalia da riprogettare e preservare nella nostrastoria". A tema, a centanni dal terremoto della Marsica e a sei da quello nelcapoluogo abruzzese, la ricostruzione de LAquila anche come metafora dellaricostruzione dellintero Paese dopo la crisi. Ne parla Francesco Zanotti, direttoredel Corriere Cesenate e presidente della Federazione che rappresenta 190 periodicicon una tiratura complessiva di quasi un milione di copie ogni settimana.

    Periodicamente, in Italia, registriamo tragedie legate a calamit naturali: nel 2009il terremoto in Abruzzo, nel 2012 lEmilia e il Sud della Lombardia; annualmentealluvioni e incendi. Quale comunicazione viene fatta dai media di questi eventi? La comunicazione nellemergenza, grazie anche alla Rete, oltre che fondamentale oggi molto diffusa e opportuna. Anzi, viviamo un eccesso di comunicazione. Ilproblema quando passa lalone emotivo. Noi, infatti, viviamo di aloni emotiviche, in breve tempo, scompaiono e lasciano il vuoto, travolti da una valangacomunicativa incessante, che rischia di travolgerci.

    E cos questi eventi tragici rischiano di essere dimenticati sempre pi in frettaPurtroppo cos. C una censura da sovrainformazione: gli eventi si accavallanocos vorticosamente che vengono dimenticati.

    Qual il ruolo e quale la responsabilit dei media rispetto al "post-tragedia", ov-vero per la ricostruzione? Prima di tutto solidariet, condivisione, farci prossimi a chi soffre. Questo significaaccompagnare gli eventi quando succedono. Ma anche dopo, continuare asvolgere il nostro compito di cani da guardia del potere. Per esempio, a LAquila sifece un gran tam-tam per linaugurazione di alcune cittadelle. Ma che ne stato adistanza di tempo? E non solo delle cittadelle fatte di pietre, ma soprattutto dellecittadelle di persone disperse in vari luoghi dopo il sisma? Non dimentichiamoche la vera distruzione portata dal terremoto non stata solo quella sotto gli occhidi tutti, ma anche delle comunit.

    C forse un deficit del giornalismo dinchiesta, soffocato da una tendenza al-lomologazione e a fare questo mestiere stando solo dietro una scrivania? Il rischio che corriamo di essere amplificatori di chi ha gi tanta voce. Dovremmo

    Ninvece dare voce a chi non ne ha, andareoltre gli slogan e raccontare le storie. Vola,mensile della diocesi dellAquila, nato -grazie anche al sostegno del Sir - proprio daquesto bisogno di far emergere la voce dellacomunit che, sulla propria pelle, avevavissuto la tragedia del terremoto. Il difficile,nel nostro mestiere, continuare a seguire levicende, perseverare. E per questo non bastaneppure il lavoro dinchiesta, che ha uninizio e una conclusione.

    Dopo il terremoto a LAquila nato "Vola",mentre in Emilia e Lombardia i giornalidiocesani hanno accompagnato e conti-nuano tuttora - settimana dopo settimana -a raccontare la ricostruzione Continuare a seguire le vicende non facilee la stampa del territorio e di opinione, inquesto, ha un ruolo fondamentale einsostituibile. Riesce a fare quello che ancheal grande inviato precluso. Chi sta sulposto pu raccontare unaltra realt, equesto il compito fondamentale dei nostrigiornali, che ci deve contraddistinguere.Certo, faticoso, soprattutto in tempi diristrettezze. Vuol dire che bisogna usciredalle redazioni e stare tra la gente.

    Da una parte c un "eccesso di comunica-zione", dallaltra, per, i giornali locali vivo-no una forte crisi anche per i continui taglial fondo per leditoria. A tal proposito, pocotempo fa partita la campagna "Meno gior-nali meno liberi". Perch c bisogno di tu-telare la stampa del territorio per salva-guardare la libert? Si tratta di tutelare la qualitdellinformazione. Il rischio di perdere quei giornali chehanno il coraggio di andare controcorrente,che escono dal coro, che cercano di farvedere aspetti solitamente ignorati dai massmedia. Leffetto tam-tam fa s che una stessanotizia rimbalzi su tutti i media e vengaamplificata, mentre quei fatti che nontrovano spazio come se non esistessero.Noi vogliamo dar voce a questi ultimi.Mettere a tacere uninformazione in uncerto senso depressa da continui tagli alfondo per leditoria - che invece noivogliamo chiamare contributo allademocrazia informativa, alla libertdinformazione e al pluralismo - vuol diremettere il bavaglio a una parte del nostroPaese.

    Francesco Rossi

    Un momento del convegno Fisc

    a LAquila

  • Gioved 23 aprile 20156 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00 Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dellospedale 7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine 8.00 Cattedrale, San Paolo,

    Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria della Speranza

    8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,SantEgidio, capp. cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00 Cattedrale17.00 Capp. ospedale (no sabato)18.00 Cattedrale, Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza

    18.30 San Pietro, SantEgidio,Santa Maria dellaSperanza, Cappuccini,San Bartolo (sabato 8,30)

    19.00 San Giovanni Bono, Tipano20.00 Torre del Moro, San Pio X,

    Gattolino20.30 Villachiaviche

    Sabato e vigilie15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano17.00 Luzzena (1 sabato mese),

    Bora (2 sabato mese)17.30 Santuario del Suffragio18.00 Cattedrale, San Domenico,

    Santuario Addolorata,Convento Cappuccini,Osservanza, Case Finali,Santo Stefano, San Paolo,San Mauro in V., Diegaro, Madonna delle Rose, Torre del Moro, Borello,Villachiaviche,San Giorgio, San Vittore

    18.30 San Pietro, San Rocco,SantEgidio, Santa Maria della Sper.

    19.00 Osservanza, Ponte Pietra

    19.30 Bulgarn20.00 Bulgaria, Ruffio, Pioppa,

    Pievesestina, Tipano,Gattolino

    20.30 San Giovanni Bono,San Pio X, Calisese

    Messe festive7.00 Cattedrale7.30 Santuario dellAddolorata,

    Cappuccine,Cappella dellospedaleBufalini, Calabrina,Ponte Pietra,Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro,San Pio X,Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,SantEgidio, Calisese,Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Capannaguzzo,Ronta, Borello

    8.30 Cattedrale, San Rocco,Case Finali, Martorano,Tipano, San Cristoforo, Gattolino, Roversano

    9.00 San Giuseppe (Cesenacorso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio

    9.15 San Martino in Fiume9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dellAddolorata,Madonna delle Rose,Osservanza,SantEgidio,Villachiaviche,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarn10.00 Cattedrale,

    Case Finali, San Pietro,San Rocco, Santa Mariadella Speranza,Torre del Moro,San Pio X, Cappuccini,Carpineta,SantAndrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio, Casalbono

    10.45 Ronta, Capannaguzzo11.00 Basilica del Monte,

    Santuario Addolorata,Osservanza,

    Santo Stefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,San Domenico,SantEgidio, San Giorgio,San Giovanni Bono, Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle,Martorano, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone

    11.10 Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna

    delle Rose11.30 Cattedrale,

    Santa Maria dellaSperanza, San Rocco,San Pietro, Case Finali,San Pio X

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dellospedale18.00 Cattedrale,

    San Domenico, San Rocco18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo,

    Osservanza,Villachiaviche

    Comuni delcomprensorioBagno di Romagna

    ore 17,30 (sabato);11,15 / 17,30San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 17 (sabato);8,30 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale Angioloni:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(16,30 sabato);Acquapartita: 9Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9, 11(19 sabato)

    Cesenatico Sabato: ore 16 Villamarina,

    San Giuseppe

    17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti20 Sala20,30 San Giacomo

    Festivi: 8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Boschetto;8,30 Sala;9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio 9

    Gambettolachiesa SantEgidio abate;8,30 / 10 / 11,15 / 18.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato); 9 / 11,15 / 17SantAngelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso; 19 Crocetta20,30 Budrio

    Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monastero di Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (chiesaSan Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30; San Romano: 11;Taibo: 10

    Montianoore 20 (sabato); 9.Montenovo:ore 19 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaCasa di Riposo: ore 16(sabato).

    Concattedrale: 7 / 9 /11 / 18;Tavolicci: 16 (sabato);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino: 9,30;Quarto: 10,30;Pieve di Rivoschio: 15,30;Romagnano: 11,15;Pagno: 16 (secondadomenica del mese,salvo variazioni).

    Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesaparrocchiale): 8,15 /11,15Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16;Alfero: ore 17 (sabato);11,15Riofreddo: 10Corneto: 11Pereto: 10

    A MESSA DOVE

    Direttore editoriale Piero AltieriDirettore responsabileFrancesco ZanottiVicedirettore Ernesto Diaco

    Membro dellaFederazioneItalianaSettimanaliCattolici

    AssociatoallUnioneStampaPeriodicaItaliana

    Testata che fruiscedi contributi di cuiallart. 3 comma 3 dellalegge n. 250 del 7/8/1990

    Giornale locale ROC(Registro degli operatoridi comunicazione)

    DIOCESI DI CESENA|SARSINA - SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1911

    Redazione, Segreteria e Amministrazionevia del Seminario, 85,47521 Cesena (Fc) tel. 0547 300258,fax 0547 328812, www.corrierecesenate.itConto corrente postale n. 14191472E-mail: [email protected]

    Abbonamentiannuo ordinario euro 45;sostenitore 70 euro;di amicizia 100 euro;estero (via aerea) 100 euro.

    Settimanale dinformazioneAutorizz. Trib. Forl n. 409, 20/2/68 -Iscrizione al Registro nazionale della stampa n. 4.234

    Editore e ProprietDiocesi di Cesena-Sarsina

    StampaRotopressvia Brecce - 60025 Loreto (Ancona)www.rotoin.it

    Tiratura del numero 15 del 16 aprile 2015: 7.896 copieQuesto numero del giornale stato chiuso in tipografia alle 17,30 di marted 21 aprile 2015

    Domenica 26 aprileIV Domenica di Pasqua - Anno BAt 4,8-12; Salmo 117;1Gv 3,1-2; Gv 10,11-18

    Io sono il Buon Pastore, il pastorebello, dice il testo greco. Conquesto titolo si presenta oggiGes. Un pastore che guida, che cerca eche difende le sue pecore fino a donarela vita. E questo per amore.Conosco le mie pecore. Il verboconoscere esprime un linguaggiodamore profondo, una condivisionepiena della vita. Ges mi conosce pernome, conosce il mio cuore, i mieipensieri. Sa quanto di bello e di bruttomi porto dentro, le mie potenzialit, maanche le mie miserie e fragilit. E mi amacos come sono. Per lui sono importante,sono unico, sono prezioso. E le mie pecore conoscono me:sappiamo riconoscere in Ges il pastoredella nostra vita? necessario che cichiediamo onestamente chi, o che cosa,conduce la nostra vita. Sappiamo dareun nome ai modelli e agli ideali cheispirano le nostre scelte? Chi seguiamo?Di chi siamo alla ricerca? A chi affidiamola nostra vita? Al buon pastore che citratta come pecorelle ed disposto adare la vita per noi, o ai mercenari che cipropinano false ricette di felicitpensando solo al loro interesse? Anche nella coppia, in famiglia,

    dobbiamo essere come il buon pastore ela pecore: riconoscerci. Riconoscercidono luno per laltro, anche nei piccoligesti che ci scambiamo attraverso unacarezza, un sorriso, un pensieroinaspettato, una parola buona. Avere acuore la felicit dellaltro, fino al puntoche se esce dal recinto, mi accorgodella sua assenza e lo vado a cercare, finoa dare la mia vita. Ci che fa bella lanostra vita proprio loffrire, il donareper amore.Le mie pecore ascolteranno la miavoce...: lascolto presuppone unarelazione e tutti possiamo ascoltare lavoce del Signore, basta avere lumilt diprovarci. Dobbiamo eliminare i tantirumori che riempiono la nostra mente eil nostro cuore per sentire il Signore cheparla. Certamente lo fa attraverso lapreghiera, ma anche con altri modi che avolte ci possono sorprendere: unosguardo, un incontro nel silenzio. Alla base delle vocazioni di specialeconsacrazione c sempre un silenzio euna chiamata. In questa domenicadedicata alla preghiera per le vocazioni,un pensiero speciale lo vogliamo avereper i nostri sacerdoti, chiamati da Dio adessere i pastori delle nostre comunit.Siano sempre fedeli alla loro vocazione,annunciatori instancabili del Vangelo,guide sicure nel nostro cammino, masoprattutto preti secondo il cuore di Dio.

    Sabrina e Andrea Delvecchio

    IL GIORNO DEL SIGNOREUn pastore che guida, cerca, ama e difende le sue pecore

    luned 27 aprilesan ZitaAt 11,1-18; Sal 41;Gv 10,1-10

    marted 28san Gianna BerettaMollaAt 11,19-26; Sal 86;Gv 10,22-30

    mercoled 29santa Caterinada Siena, patronadItalia e dEuropa1Gv 1,5-2,2, Sal 102;Mt 11,25-30

    gioved 30san Pio VAt 13,13-25; Sal 88;Gv 13,16-20

    venerd 1 maggiosan GiuseppeLavoratoreGen 1,26-2,3; Sal 89;Mt 13,54-58

    sabato 2santAtanasioAt 13,44-52; Sal 97;Gv 14,7-14

    La Parola di ogni giorno

    NOTIZIARIO DIOCESANOAl Monte, preghiera per le vocazioni sacerdotaliPromosso dallUfficio vocazioni, si terr sabato 25 aprile ilpellegrinaggio a piedi dalla Cattedrale di Cesena alla Basilica delMonte. Il pellegrinaggio sar occasione di preghiera per levocazioni, per i sacerdoti e la loro perseveranza nel servizio alSignore e alla Chiesa. Alle 6,30 partenza dalla Cattedrale diCesena, cammino verso la Basilica del Monte e recita delRosario. Alle 7,30 Messa in Basilica.

    Festa del lavoro allazienda Ortofrutta Tosi di SalaSabato 2 maggio celebrazione del vescovo DouglasNella speranza la dignit del pane il tema di questanno per ilconsueto appuntamento con la festa del lavoro, sabato 2 maggionellazienda Ortrofrutta Tosi a Sala di Cesenatico (via Vetreto,23). Alle 16,30 il vescovo Douglas presieder la Messa.Lincontro, aperto a tutti, promosso dalla Commissionediocesana Gaudium et Spes (per i problemi sociali, il lavoro, lagiustizia, la pace, la salvaguardia del Creato) e il Comitato diZona di Sala, con il patrocinio del Comune di Cesenatico.

    Settimana vocazionale, Messa e Veglia di preghieraIn apertura della Settimana vocazionale, domenica 3 maggioalle 18 in Cattedrale a Cesena il vescovo Douglas presieder laMessa durante la quale il seminarista Simone Farina riceverlAccolitato. Alle 20,45 di domenica 3, a San Domenico diCesena, Veglia di preghiera per le vocazioni.

    CHIESA INFORMARinnovamento nello Spirito SantoConvocazione nazionale a Roma, aperte le iscrizioniSi terr a Roma dal 3 al 5 luglio prossimi la 38esima convocazionenazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, un evento dipreghiera e di evangelizzazione con papa Francesco, a cuiparteciperanno sacerdoti e testimoni quali il cardinale AngeloComastri e padre Ermes Ronchi. Andrea Bocelli sar ilprotagonista di un concerto in onore di papa Francesco.In diocesi, per info e prenotazioni: Anna Greco, 333 2578855;Gianni Caporali, 340 1830881; Giovanna Lo Iacono, 348 6539816.

  • Gioved 23 aprile 2015 7Vita della Diocesi

    TERRA SANTA dal 6 al 13 agosto 2015:Pellegrinaggio presieduto dal nostro vescovo Douglas Regaeri.Pullman da Cesena, volo da Verona: il Monte Carmelo, Nazareth, il MonteTabor, i Santuari del Lago, Betlemme, Gerico, Qumran, Gerusalemme.Hotel comodissimi, pensione completa, accompagnatore.Sono ancora disponibili alcuni pos 1.195 euro

    LISIEUX dal 6 al 9 luglio 2015:Pellegrinaggio diocesano presieduto dal nostro vescovo monsignor Douglas Regaeri,in visita ai luoghi della famiglia dei bea coniugi Luigi e Zelia Marn, genitori di Santa Teresa di Ges Bambino e della Santa:Caen, Lisieux, Alencon; escursione a Mont St. Michel. Iscrizioni entro il 25 aprile 840 euro

    LOURDES dal 14 al 16 seembre: con la parrocchia di Villa Chiaviche, volo da Bologna, Hotel 3 stelle, assicurazioni 573 euro

    Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi e Robintur Viaggi, IOT e Brevivet - Polizza assicurava R.C. Allianz n. 74372043

    In breve

    Per amore dei miei fratelli...Incontro a LongianoSi terr domenica 26 aprile alle 17,30, alSantuario del Santissimo Crocisso di Longiano,lincontro-testimonianza con padre RebwarBasa, sacerdote religioso della Chiesa Caldea (diErbil, Iraq) dal titolo Per amore dei mieifratelli... Io dir Pace.Lincontro intende sensibilizzare, in particolare,circa la situazione dei Cristiani di Oriente.Padre Rebwar, oltre a essere appassionatoconoscitore della Sacra Scrittura, anche inqualit di procuratore generale dellordinereligioso a cui appartiene (Ordine Antoniano diSantOrmisda dei Caldei) intervenuto pi voltein Italia per descrivere le atrocit commessecontro i cristiani nella sua terra, il Kurdistaniraqueno.

    Con la Caritasil mercatino di solidarietResta aperto no a sabato 25 aprile, a Cesena invia Vescovado 5 (locali ex libreria Bettini), ilMercatino della solidariet promosso dallaCaritas diocesana.Al mercatino dellusato possibile acquistareabiti, libri e oggettistica varia. A fronte diunofferta minima, si propongono capi diabbigliamento in eccedenza rispetto alfabbisogno del Centro di ascolto e accoglienza.Il ricavato sar destinato allacquisto di generi diurgente necessit in questo periodo: scarpe dauomo, lenzuola, asciugamani, biancheria intima,pannolini per bambini.Il mercatino aperto al mattino dalle 9 alle12,30; il pomeriggio dalle 15,30 alle 19,30.

    Beltrame QuattrocchiUna santit coniugaleOrganizzata dalla Zona pastorale delle vieCesenatico, Cervese e Ravennate, si tiene gioved23 aprile alle 21, nel salone della parrocchia diMartorano, il secondo incontro della Cattedradei Santi. I coniugi Floriana Tappi e IvanBartoletti Stella parleranno dei coniugi BeltrameQuattrocchi, Una santit coniugale, unesempio di santit di coppia, di dedizioneeducativa e impegno della famiglia nel contestosociale ed ecclesiale in cui ha vissuto.

    Corso per animatoriCentri estivi e campi scuolaSi terr nei luned di maggio (4, 11, 18 e 25) ilcorso di formazione per coordinatori e animatoridi campi scuola e Centri estivi Tutti al Centro!promosso dalla Pastorale giovanile diocesana,Testa e Croce e Opera dei Ricreatori. Gli incontrisi terranno in Seminario a Cesena (ore serali).Liscrizione al corso da effettuarsi onlineallindirizzo http://goo.gl/forms/6UftwwraQL,entro il 24 aprile (max 250 partecipanti). possibile per i coordinatori iscrivere linterogruppo animatori contattando la segreteriadella Pastorale [email protected], 346 3008218.

    Lourdes, Laus, Loreto, Terra Santa, Nevers, Fatima: le prossime date

    Pellegrinaggi UnitalsiUna forte esperienza di Chiesa

    l pellegrinaggio dellUnitalsi una for-te esperienza di Chiesa per i cristiani alservizio delle persone sofferenti, con

    handicap o anziane e dei tanti pellegriniche desiderano fare una sosta spiritualeper una verifica del proprio stile di vita.I volontari dellUnitalsi si fanno compagnidi viaggio non solo in treno o in aereo du-rante i pellegrinaggi, ma anche nel cam-mino della vita di tutti i giorni. Ampio spa-zio nei pellegrinaggi dato al dialogo e al-lamicizia, visibile presenza del Signore eluce che spesso rid senso e motivazionedi vita, protezione e cura di coloro che cer-cano affetto, sostegno, sicurezza.A Lourdes, presso la grotta di Massabiellee in tutti gli altri luoghi dello spirito me-te dei pellegrinaggi Unitalsi, i volontari e i

    I pellegrini rinsaldano il proprio impe-gno a testimoniare quellamore miseri-cordioso che in modo speciale papaFrancesco propone a tutte le comunitcristiane per il prossimo Giubileo.I luoghi dei pellegrinaggi e le date sonomolto varie, per dare a ciascuno pi op-portunit di partecipazione.A tutti i pellegrinaggi assicurata lassi-stenza medica e infermieristica. I trenisono dotati di cuccette per tutti; un va-gone attrezzato per i malati pi gravi.A Lourdes assicurata anche la possi-bilit di dialisi in un modernissimo cen-tro specializzato.Per informazioni per tutte le opportu-nit: Umberto Gaggi, tel. 0547 610399;Giovanna Baiardi, 333 2995808.

    I prossimipellegrinaggi Unitalsi

    per ammalati e pellegrini:- Lourdes: dal 7 al 13 giugno; dal 24 al 30agosto; dal 28 settembre al 4 ottobre; dal 5al 9 dicembre- Laus (Francia): dal 29 al 31 maggio- Loreto: dal 15 al 18 maggio; dal 19 al 22giugno (Treno della Grazia)- Terra Santa: 6-13 settembre- Nevers: 10-13 ottobre- Fatima: 24-28 ottobre

    SANTUARIODI LOURDES

    nchio, a Dio piacendo, mirecher a venerarla il prossimo21 giugno. Auspico che questo

    atto di venerazione ci aiuti tutti a trovarein Ges Cristo il Volto misericordioso diDio, e a riconoscerlo nei volti dei fratelli,specialmente i pi sofferenti. Cos papaFrancesco, domenica mattina 19 aprile,dopo la recita del Regina Cli, haricordato linizio a Torino della solenneostensione della Sindone.Sabato 25 aprile saranno 430 i pellegriniche da Cesena-Sarsina si recheranno aTorino, aderendo alla proposta delpellegrinaggio diocesano guidato dalvescovo Douglas Regattieri.Alle 240 persone che partiranno dalparcheggio dellIppodromo, a Cesena, lamattina di sabato alle 5,10 (siraccomanda la puntualit), si aggiungeun pullman in partenza da Case Finali (aTorino due giorni), e due pullman inpartenza rispettivamente da San Carlo eBorello.I quattro pullman che partirannodallIppodromo avranno comecapogruppo rispettivamente: pullman n.1: don Marco Muratori; pullman n. 2 don

    A

    Firmin Adamon; pullman n. 3 don MircoBianchi; pullman n. 4 don Pier GiulioDiaco.A tutti sar distribuito un kit delpellegrino composto da: fazzoletto diriconoscimento, un libretto Il misterodelluomo della Sindone, un opuscoloper seguire la Liturgia.Allarrivo a Torino, incontro dei singoligruppi di pellegrini presso il PadiglioneAccoglienza in viale dei Partigiani (ore 12)

    per la preparazione dellingresso inDuomo e la venerazione della SantaSindone.Al termine, con una breve passeggiata, siraggiunger il Santuario della Consolata.Pranzo libero e alle 15,30concelebrazione della Messa presiedutadal vescovo Douglas.Ritorno ai pullman per il rientro a Cesena(partenza programmata alle 17). Arrivoprevisto in tarda serata.

    Quattro i pullmanche partiranno sabato25 aprile alle 5,10 dalpiazzale dellIppodromo,a Cesena. Rientro previstoin tarda serata.Case Finalie soci dellUnitalsisi fermeranno a Torinoanche domenica 26

    Dopo la preghiera davanti al Sacro Telo, la Messa celebrata dal vescovo Douglasal Santuario della Consolata

    Oltre quattrocento pellegrinida Cesena-Sarsinaalla Santa Sindone

  • Gioved 23 aprile 2015 9Vita della Chiesa

    Nutrire il PaeseLimpegnodella Chiesa italianaLazione ecclesiale contro la fame, in Italia si esplica anche attraversoe nellambito delle 1.148 iniziative anticrisi avviate nelle diocesi.Il dato stato fornito durante la presentazione, in sala stampa vaticana,del Padiglione della Santa Sede. Il cardinale Ravasi: Non si tratta solodi un padiglione accanto ad altri, ma di una presenza deccezione

    ggi in Italia oltre 4 milioni di persone (di cui il 70 per cento cittadiniitaliani) sono sotto la soglia della povert alimentare e il numero degliindigenti alimentari in continuo aumento. Queste persone vengono

    sostenute nei loro bisogni primari da quasi 15mila strutture caritative territoriali cheattraverso i pacchi alimentari, le mense o altre forme dintervento pi innovativeoffrono aiuto a chi ne ha bisogno. Monsignor Domenico Pompili, sottosegretario dellaCei, partito da questo dato - nella conferenza di presentazione del Padiglione dellaSanta Sede a Expo 2015 - per illustrare quello che le Chiese che sono in Italia gi fannoper garantire alimentazione a chi ne privo. La partecipazione della Cei ad Expo2015 accanto alla Santa Sede e alla diocesi ambrosiana - ha sottolineato - esprime unimpegno che va oltre il tempo della prossima Esposizione universale di Milano. La rete della Chiesa italiana. La Caritas di Savona - ha reso noto Pompili facendoalcuni esempi sul campo - propone corsi di cucina e gestione della spesa, quella diCaltagirone organizza giornate di sensibilizzazione e raccolta di generi alimentaridavanti ai supermarket, come pure altre esperienze in varie diocesi relative allavvio diorti solidali. La Caritas di Vercelli simpegna a recuperare i pasti in disavanzo dallestrutture Asl per distribuirli poi agli ospiti dei dormitori. Ad Avezzano, attraverso ilprogetto Lo spreco utile, i prodotti prossimi alla scadenza della catena Coop vengonodevoluti alle famiglie pi svantaggiate o utilizzati nella mensa socio-assistenziale locale.Nella diocesi di Rieti, ogni giorno si raccolgono i prodotti avanzati da pizzerie e panifici

    O

    del centro cittadino per distribuirle ai poveri.Ad Arezzo vengono organizzate raccolte diprodotti alimentari in scadenza pressoalcune catene di supermercati, a Catanzaro laCaritas paga laffitto per il capannoneutilizzato dalla Fondazione Banco Alimentareper conservare e distribuire il cibo raccolto.1.148 iniziative anticrisi nelle diocesi. InItalia lazione ecclesiale contro la fame siesplica anche attraverso e nellambitodelle 1.148 iniziative anticrisi avviatenelle diocesi, ha ricordato il sottosegretariodella Cei. Dal 2010 a oggi le iniziativediocesane risultano pressochraddoppiate (+99,0 per cento):Poich alcuni costi sono difficilmentecomprimibili - le bollette, laffitto, le rate diun debito o di un mutuo - per far quadrarele spese si taglia laddove, pur consofferenza, si pu tagliare: istruzione, salutee, appunto, cibo.Il Padiglione della Santa Sede allExpo indirittura darrivo. Ad assicurarlo,rispondendo alle domande dei giornalisti, stato il cardinale Gianfranco Ravasi,presidente del Pontificio Consiglio dellacultura e commissario generale della SantaSede per Expo 2015. Il significato dellapresenza della Santa Sede allExpo - ha dettoil cardinale rifedendosi al tema, Non di solopane - vuole essere anche simbolico: non sitratta soltanto di un padiglione accanto adaltri padiglioni di altri Stati, ma di unapresenza deccezione: non per la grandezzadel padiglione - lo spazio interno di 300metri quadri - ma perch la Santa Sede nonpromuove nessuna iniziativa o prodotto ditipo commerciale. Quanto ai costi, ilcardinale Ravasi ha reso noto cheammontano in totale a 3 milioni di euro. Ungrande spettacolo, la sera del 18 maggio, unafesta speciale per il Corpus Domini a giugnoe la celebrazione della Giornata del creatoper le vie della citt, a settembre: queste, insintesi, le iniziative organizzate per Expodalla Chiesa ambrosiana. A illustrarle statomonsignor Luca Bressan, vicario per lacultura dellarcidiocesi di Milano. LOspedalepediatrico Bambino Ges - ha annunciatola presidente, Mariella Enoc - presente conun portale dedicato al rapporto tra cibo,gusto, salute e malattia e una serie diconvegni per raccontare Il pasto che educa eche cura, dalla parte dei bambini.Con ExpoLab, lUniversit Cattolicadel Sacro Cuore promuove progettiscientifici e iniziative culturalisulle tematiche di Expo.

    M. Michela Nicolais

    EXPO 2015

    Il testimone vede,ricorda e racconta

    Utilizza tre verbi papa Francesco, al ReginaCoeli, per indicare il testimone. Il testimoneha visto e si lasciato coinvolgere dallevento

    Ricorda, non solo perch sa ricostruire i fattiaccaduti, ma perch quei fatti gli hannoparlato e lui ne ha colto il senso profondo

    Allora il testimone racconta, come unoche si lasciato mettere in questione,e da quel giorno ha cambiato vita

    l Vangelo di questa domenica tornasui fatti avvenuti nel giorno dellaresurrezione; troviamo gli apostoli

    riuniti nel Cenacolo, e i due discepolitornati da Emmaus stanno ancoraraccontando ci che accaduto loro,lungo la strada. Nel vedere Ges gliapostoli sono presi da stupore espavento, pensano si tratti di unfantasma. Dopo la diffidenza diTommaso, dopo lo stupore dei duetornati da Emmaus, ancora una voltatroviamo incredulit in coloro cheinvece dovrebbero essere testimonidella sua presenza. E propriotestimoni la parola che papaFrancesco pronuncia al Regina Coeli,in questa domenica che vede, aTorino, linizio dellOstensione dellaSindone. Un lenzuolo, il sacro lino,anchesso testimone, concreto evisibile, di un uomo che statodeposto dopo una morte avvenuta,probabilmente, con la crocifissione; eche, in modo umanamente escientificamente inspiegabile, halasciato limpronta del suo corpo, lesue ferite, tracce del suo sangue,

    I memoria perenne di un triste venerdche la storia ci ha consegnato perchpotessimo vedere e conoscere la gioiadella domenica, il terzo giorno.Testimoni: Venne tra la sua gente, mai suoi non lhanno accolto. I suoidiscepoli parlano di lui, delle cosemeravigliose accadute, ma appenaGes in mezzo a loro, pensano sitratti di un fantasma, una figura nonreale. Ecco il problema: lincapacit diaccogliere la buona notizia, di esseretestimoni della morte e dellaresurrezione di Ges.Utilizza tre verbi papa Francesco, alRegina Coeli, per indicare il testimone:vedere, ricordare e raccontare. Iltestimone ha visto, ma non conocchio indifferente; ha visto e si lasciato coinvolgere dallevento. Perquesto ricorda, non solo perch saricostruire in modo preciso i fattiaccaduti, ma perch quei fatti glihanno parlato e lui ne ha colto il sensoprofondo. Allora il testimone racconta,non in maniera fredda e distaccata,ma come uno che si lasciato metterein questione, e da quel giorno ha

    cambiato vita.I discepoli sono testimoni chericordano e raccontano. Cos laSindone che ha accolto, coprendolo,quel corpo adagiato nel sepolcro;ricorda le ferite e tutti le possonovedere, fermandosi in preghieradavanti la teca; racconta, quel lino, lesofferenze patite, le ferite subite.Perch il contenuto dellatestimonianza cristiana, ricorda ilPapa, non una teoria, non unideologia o un complesso sistemadi precetti e divieti, oppure unmoralismo, ma un messaggio disalvezza, un evento concreto, anzi unapersona: Cristo risorto, vivente eunico salvatore di tutti. Nelle paroledi Francesco possiamo cogliere unaspetto sul quale pi volte ha postolaccento nei suoi interventi: quantevolte pensiamo che il Vangelo sia unaspecie di fantasma, parole astratte,lontane dalla vita di tutti giorni; parolebelle ma difficili, se non impossibili,da rispettare, perch troppo esigenti,rigorose. Per usare espressioni care alPapa, rischiamo di essere cristiani da

    pasticceria: la mondanit, ricorda Francesco nellomeliadella domenica delle Palme, ci offre la via della vanit,dellorgoglio, del successo. laltra via. Il maligno lhaproposta anche a Ges, durante i quaranta giorni neldeserto.Come ricordava Benedetto XVI, in questa domenicaricordiamo anche i dieci anni della sua elezione a Papa, sempre in agguato la tentazione di interpretare la praticareligiosa come fonte di privilegio o di sicurezze. In realt,il messaggio di Cristo va proprio in senso opposto: tuttipossono entrare nella vita, ma per tutti la porta stretta.Non ci sono privilegiati. Ogni cristiano pu diventaretestimone di Ges risorto, afferma Francesco: ma la suatestimonianza tanto pi credibile, quanto pi traspareda un modo di vivere evangelico, gioioso, coraggioso,mite, pacifico, misericordioso. Se il cristiano, invece, silascia prendere dalle comodit, dalla vanit, dallegoismo,se diventa sordo e cieco alla domanda di risurrezione ditanti fratelli, come potr comunicare Ges vivo, comepotr comunicare la sua potenza liberatrice e la suatenerezza infinita?.

    Fabio Zavattaro

    FOTOARCHIVIO SIR

    VATICANO, 14 APRILE:CONFERENZA STAMPA

    PER LA PRESENTAZIONEDEL PADIGLIONE

    DELLA SANTA SEDEALLEXPO 2015

    (FOTOSICILIANI/GENNARI-SIR)

    Addio a Elio Toaff

    La grande querciadellebraismo italianoUna grande quercia dalle radici profonde eben piantate e la chioma dispiegata nel cielo,aperta al futuro, al nuovo che arriva. Si spento domenica 19 aprile allet di 99 anni,Elio Toaff (nella foto Sir), lex rabbino diRoma, lamico sincero di Giovanni Paolo II, unpunto di riferimento per gli ebrei italiani, unaguida spirituale salda e coraggiosa per laNazione. Anche le querce muoiono. Ma laforza di Toaff stata quella di segnare iltempo aprendo una stagione inedita neirapporti con il mondo fondati sulla saggezza,sul dialogo e la reciproca stima. La quercia,allora, pu anche morire, ma quella di Toaffha lasciato dietro di s una scia luminosa,abitata da tanti.Aveva gli occhi vispi di chi ne ha viste tante dicose nel mondo e la parola simpatica di chinon ha mai perso le radici livornesi. Il suonome e la sua persona evocavano sempre ungenerale moto di profondo rispetto. Havissuto tutti i dolori, le persecuzioni, gli esilie le ingiustizie vissute dal suo popolo neglianni bui dellOlocausto. Ma il male in lui nonha preso il sopravvento, testimoniando chedal tunnel dellodio e della violenza si puuscire e che il bene - anche laddove tuttosembra perso - pu sempre risorgere. questa umanit forgiata nel dolore e nellaresistenza ad aver ispirato un rapportodestinato a segnare il tempo. Quello conGiovanni Paolo II, il Papa Santo che entr perprimo nella Sinagoga di Roma e chiam gliamici ebrei fratelli maggiori. Allimprovvisomuri alti due millenni di diffidenza epregiudizio si sono sbriciolati al calore di unabbraccio.Sono tempi difficili. Nuovi odi e nuove guerrestanno risorgendo. La sua persona oggi unpatrimonio inestimabile a cui attingere.Grazie Rav per quello che stato, per laprofondit della sua fede, per la grandezzadella sua umanit, per il coraggio a tracciaresentieri nuovi.

    www.agensir.it

  • Gioved 23 aprile 201510 Attualit

    Gianluigi Gigli il nuovopresidente nazionale delMovimento per la vita. Sabato 21marzo lo ha nominato il nuovo

    consiglio direttivo che era a sua voltastato eletto dallassemblea generale delladomenica precedente. Carlo Casini,presidente uscente dopo trentanni dimandato, aveva scelto di nonricandidarsi; stato nominato presidenteonorario.Nato a Udine nel 1952, Gigli medicouniversitario specialista in neurologia epsichiatria, eletto nel 2013 deputato inParlamento.Il passaggio di testimone avvenutosignificativamente nellanno delventesimo anniversario della EvangeliumVitae e nel quarantesimo dalla nascita, aFirenze, del primo nucleo del

    Movimento. Ed proprio conun pensiero di gratitudineche si apre il discorso diinsediamento di Gigli: Se, aquarantanni dallafondazione, il Movimento perla vita diventato il grandealbero che conosciamo, lo sideve proprio alla lunga eappassionata testimonianzadi Carlo Casini a favore dellabellezza e della dignit diogni vita umana, dalconcepimento fino alla mortenaturale. Per questo importante che Carlo ci

    rimanga accanto.Sono cosciente - ha continuato Gigli -della grave responsabilit affidatami perla guida di un movimento che,largamente rinnovato nei suoi vertici,chiede a tutti un grande impegno perestendere lopera di prevenzionedellaborto e di tutela delle gestanti indifficolt, grazie ai generosi volontaridegli oltre 650 Centri di aiuto alla vita,Movimenti locali e Case di accoglienza.Continueremo anche ad animare ildibattito politico affinch siariconosciuto il valore di tutto luomo e diogni uomo. Fondamento ineliminabileper la costruzione di una societ pigiusta il rispetto della vita, soprattuttodegli esseri umani pi deboli e indifesicome i nascituri, i disabili e gli anziani.Di fronte alle sfide delloggi - conclude

    Gigli - il Movimento per la Vita saprrinnovare e rafforzare il suo quotidianoimpegno nelle periferie di una societ incui sembra prevalere la cultura delloscarto, assicurando una presenzaoperosa che diventata insieme pidifficile e perci pi necessaria. Allavigilia dellAnnunciazione, desideromettere il mio mandato nelle mani diMaria, fonte della Vita, e di San GiovanniPaolo II, che con lEvangelium Vitae cidon la Magna Charta a cui ispirare ilnostro servizio.A fianco del presidente Gigli sono statinominati il vicepresidente vicario PinoMorandini e altri quattro vicepresidenti:Roberto Bennati, Marina Casini,Giuseppe Grande, Bruna Rigoni.

    Anna Maria Amaducci

    MOVIMENTO PER LA VITAGrazie ai generosi volontari degli oltre650 Centri di aiuto alla vita, Movimentilocali e Case di accoglienza.Continueremo ad animare il dibattitopolitico affinch sia riconosciutoil valore di tutto luomo e di ogni uomo.Fondamento ineliminabile perla costruzione di una societ pi giusta il rispetto della vita, soprattuttodei pi deboli e indifesi, comei nascituri, i disabili e gli anziani

    GianluigiGigli nuovopresidentedel Mpv

    Sorprende e addolora la decisionedella Presidenza del Consiglio dinon intervenire marted 14 apriledavanti alla Consulta per difenderela legge 40/2004 nel ricorso promos-so contro il divieto di accesso percoppie fertili che desiderano sotto-porre preventivamente lembrione ascreening per escludere eventualimalattie genetiche, afferma GianLuigi Gigli, presidente del Movimen-to per la vita. Sorprende, perch ilgoverno smentisce in tal modo il da-to politico di una legge approvatanel 2004 a larga maggioranza dalParlamento e sottoposta anche allaprova referendaria. La politica -dice Gigli - lascia trasparire cos unapericolosa subordinazione al poteregiudiziario e lascia la legge indifesadi fronte a un progressivo smantel-lamento a colpi di sentenze. Il pri-mato della politica vorrebbe che, sesi vuol cambiare una legge, lo si fac-cia nelle aule parlamentari e allaluce del sole.Secondo Gigli, questa fuga del Go-verno addolora, perch prelude al-lintroduzione nel nostro ordina-mento di un pericoloso principio ditipo eugenetico che neppure la stessalegge 194 sullaborto aveva mai osa-to invocare. La possibilit di una se-lezione eugenetica rischia di contri-buire al diffondersi di unidea di so-ciet capace di accoglie i sani e i for-ti e non gi i fragili e i malati. Tantopi quando nel nostro Paese divieneogni giorno pi difficile adottarebambini. Non esiste il diritto adavere un figlio, ancor meno il dirittoad avere un figlio sano, concludeGigli. Non esiste un diritto allauto-determinazione senza bilanciamen-to con la tutela dei soggetti fragilicoinvolti nelle scelte, a meno chenon si pretenda di non considerarepi lembrione umano come un es-sere umano.

    Legge 40: Sorprendee addolora

    la fuga del Governo

    GIANLUIGI GIGLI, NUOVOPRESIDENTE DEL MOVIMENTO

    PER LA VITA(FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

  • Gioved 23 aprile 2015 11Attualit

    SuperAbiledi Arianna Maroni

    SOFTHAND TI CAMBIA LA VITASoftHand unamano artificialeche permette dicompiere gestiestremamenteprecisi (ad esem-pio, spalmare sul pane, usare un trapano,aprire una bottiglia) ed in grado di restituireuna vita normale a chi ha perso un arto. Il pro-totipo made in Italy, primo risultato di un pro-getto congiunto di Inail e Istituto italiano ditecnologia (Iid) messo a punto insieme al Cen-tro protesi Inail di Budrio (Bo), stata presen-tata il 16 aprile a Roma.La mano artificiale stata realizzata con lau-silio della tecnologia 3D-printing, in materialeplastico e con alcune componenti metalliche;per questo estremamente flessibile e grazieall'ingegnerizzazione di un tendine artificialeconsente di riprodurre tutti i movimenti natu-rali. Il paziente controlla la mano artificialegrazie a due sensori che captano i segnali na-turali dei muscoli. Pu essere indossata consemplicit sopra larto amputato, senza opera-zioni invasive.A sperimentarla per primo un paziente delCentro protesi Inail, che da circa quattro mesiutilizza la SofthHand per compiere tutte le pisemplici azioni quotidiane. Sono stato ampu-tato a un braccio quando ero poco pi di unragazzino - racconta Zambelli, oggi sessan-tenne -. Le protesi hanno sempre fatto partedella mia vita, ma oggi finalmente torno a vi-vere come se avessi di nuovo entrambe lemani. Fino a ieri, infatti, usavo solo la mano si-nistra per fare qualsiasi cosa, mentre oraposso compiere anche gesti banali con en-trambe. Per me una conquista importantis-sima, un vero ritorno alla vita.Alla realizzazione del progetto ha lavorato unteam di circa venti persone. La mano artificialesar disponibile per le persone amputate apartire dal 2017, alla fine della fase di speri-mentazione con i pazienti del Centro protesiInail di Vigorso di Budrio. Mentre la produ-zione e la commercializzazione saranno affi-date a una nuova start up, che sta nascendoallinterno dellIstituto italiano di tecnologia.Il progetto di mano artificiale vede la lucedopo circa un anno dalla sigla dellaccordoInail-Iit, che prevede un investimento con-giunto complessivo pari a 11,5 milioni dieuro. impressionante - sottolinea il presi-dente dell'Inail Massimo De Felice - fare ilconfronto tra la prima mano artificiale, realiz-zata in legno negli anni Sessanta, e questameraviglia della tecnica che possiamo vedereoggi. Vedere allopera questa mano nellaffer-rare un bicchiere di carta senza accartocciarloe nel riuscire allo stesso tempo a stringere unamorsa per afferrare un trapano o un martello sorprendente e le prospettive di progressosono notevolissime: i risultati raggiunti conlesperienza del centro di Vigorso di Budrio edellIit di Genova ci danno notevoli garanziein prospettiva. L obiettivo migliorare la qua-lit della vita dei assistiti. Questo dispositivova oltre: non solo una semplice mano, ma la tappa di un percorso per il reinserimentodella persona nel contesto sociale e lavora-tivo.

    il Periscopio di ZetaAllAccademia dei Filopatridi a Savignano sul Rubicone intervenuto lambasciatore della giovane repubblica asiatica

    Genocidio armeno. Lo sconosciuto

    Il grande male, cos lo chiamano gli armeni, ancora oggi. Sto parlandodel genocidio realizzato dal governo dei Giovani turchi fra il 1915 e il1923. Siamo a cento anni dallavvio di questa pulizia etnica, visto chelinizio posto nella notte fra il 23 e il 24 aprile del 15. Per la prima volta unoStato uccideva propri cittadini, in maniera sistematica. Fu il primo deglistermini di massa del ventesimo secolo (cfr. il pezzo di Daniele Rocchi a pag. 11del numero scorso).Pensata da diversi mesi, domenica scorsa lAccademia dei Filopatridi aSavignano sul Rubicone ha dato vita a una mattinata arrivata con puntualitincredibile rispetto allattualit. Dopo una settimana di polemiche per leparole pronunciate domenica 12 aprile da papa Francesco e i successiviinterventi del presidente turco che si ostina ancora oggi a non riconoscerequanto accaduto un secolo fa, sembrato quanto mai opportuno lincontrocon i rappresentanti della repubblica armena giunti in Romagna su invitodellAccademia. Da sottolineare, invece, lassenza di rappresentantidellAmministrazione.Ho due foto in casa molto emblematiche ha detto il professor BaykarSivazliyan, presidente dellUnione degli armeni in Italia -. Nella prima sonoritratte 11 persone. Nella seconda solo tre. La prima riguarda la famiglia dellamia mamma della quale facevano parte 36 persone. La seconda quella del mio

    lambasciatore si distrutta lumanit dellevittime, quella dei carnefici e quella degliindifferenti. Occorre, quindi, fare memoria diquanto accaduto perch non accada pi. Infattilultimo atto di un genocidio la sua negazione.E proprio da l che nasce il suo ripetersi, il maleanche pi grave.Non si pu fare passare unaltra generazione neldolore del negazionismo. Sono sempre paroledellambasciatore che ha messo in evidenzacome con il popolo turco, e non il suo governo,oggi sarebbe possibile una riconciliazione. Nel2009 eravamo vicini al riconoscimento diquanto accaduto, ma poi allultimo momentoErdogan, allora primo ministro, non firm.Infine una battuta ancora sugli avvenimentidellultima settimana e una stoccata alsottosegretario alla presidenza del Consiglio condelega per gli Affari europei, il cesenate SandroGozi. C stato qualcuno che io non nominer,che ha detto questa settimana (in rispostapolemica alle parole di papa Francesco, ndr) cheil giudizio spetta agli storici. Io dico che toccaanche ai politici affrontare il tema delriconoscimento del genocidio armeno. (880)

    babbo. Loro erano pi di 40. Nella foto sono ritratto iocon i miei genitori. Questi sono segni indelebili.Ci ha pensato la chiesa armena a fare da babbo emamma ha proseguito il professore, alla sua terzapresenza a Savignano agli armeni rimasti spesso senzafamiglia e senza altri legami importanti. Chiesa che,come ha ricordato il vice presidente dellAccademiaArturo Menghi Sartorio in avvio di incontro, ha avuto ilmerito, grazie allintervento del Pontefice, di riportare allaribalta il genocidio che ancora troppi non riconoscono.Noi siamo i sopravvissuti ha detto con chiarezzalambasciatore della repubblica di Armenia in Italia,Sargis Ghazaryan e siamo chiamati ancora aconfrontarci con il negazionismo di chi si ostina a nonriconoscere quanto accaduto cento anni fa. Siamoanche chiamati a trasformare i contrasti in sinergie. Con il genocidio degli armeni ha proseguito

    acitare la coscienzaesprimendo lo sdegno?Colpevolizzarsi? In fin deiconti sarebbero solo degli

    anestetici che ci consentirebbero dicontinuare la nostra routinequotidiana senza nulla cambiare.Il fatto (e i fatti) sono ben noti,quanto preoccupa la dismisuraesponenziale della loro crescita.Sembrerebbe che, ormai, si siasuperata quella soglia di decenza cherimane anche nellindecenza, quellasorta di codice di onore che permaneanche nelle azioni inique e che,forse, pu far sperare in unravvedimento, in una conversione.Francesco definisce il popolo deibarconi, vittime nostri fratelli checercavano una vita migliore.Vittime di un lurido commercio chegarantisce guadagni sicuri e forti,indipendentemente dai flussi dellaBorsa e dalla qualit della merce che,quandanche scomparisse, avrebbeottenuto lesito migliore. Fratelli? Se tali fossero qualchemossa lavremmo gi in atto. Se nonerigiamo muri di cemento cinti difilo spinato, stiamo diventando noimuri che non vogliono sentire e nonvogliono vedere i nostri che sonoaffamati e perseguitati, ma ancheferiti e sfruttati, vittime di guerre. Chi provoca questa situazione? troppo comodo parlare di societ enazioni, di organizzazioni e diguerre, e rimanere nellastratto.Bisogna avere il coraggio di indicare i

    volti di chi, cinico, determina tutto losfruttamento. I guadagni quali canalipercorrono? I perch rischiano dilibrarsi nellaria ed evaporare: bastalasciar parlare e poi tutto rimaneesattamente cos come era. Certamente lo sguardo di Francesco orante - assicuro per gli scomparsie le loro famiglie il mio ricordo nellapreghiera - ma sarebbe ripiegato sustesso e sterile se non resoconcretezza: Rivolgo un accoratoappello affinch la comunitinternazionale agisca con decisionee prontezza, onde evitare che similitragedie abbiano a ripetersi.Le immagini che possiamo guardarealla Tv o che captiamo nel web cilasciano indifferenti? Comepossiamo incrociare gli sguardi deinostri figli, delle mogli, degli amiciquando lo sguardo terrorizzato di chista affogando non ci interpella?Fame e sete dinanzi alle nostremerende che sfamerebbero per unagiornata un povero migrante dallostomaco pari al nostro? Lo stuproche regna anche su di un barconeaffollato, gremito di centinaia dipersone considerate prede, si putollerare? Gli schiavisti odierni ripropongono,senza essere fermati in tempi di gps,droni e satelliti, la tratta dei neritanto deplorata. Si smarrito, non perso spero, ilsignificato della persona umana, lasua relazione personale con ilCreatore, ma anche la solidariet

    che, per chi non crede, lega umanoad umano. Come possiamo recuperarlo? Nellenostre relazioni quotidianeimprontate nondallombelicocentrismo, non dalbancomat, ma dalla cura per laltro,per laltra, per chi sta vicino e soffreuna situazione di disagio e di dolore. Non basta scuotere i grandi, ipotenti, le comunit internazionali olocali. Non basta neppure dare unamano (magari ci fosse qualchevolta!). necessario dare il cuore,cio tutto se stessi, sprecarsi senzamisura. Nel ristretto ambito in cuiciascuno e ciascuna vive che per cellula generativa di relazione nuova,di mutamento che, forseimpercettibilmente, ma realmente,incide e giunge anche ai migranti, ainaufraghi. A tutti, anche a chi sirotola nel fango dello schiavismo,dello scafismo e gode del denarosporco: non escludiamo nessunodalla lista. Tocchi anche il cuore dichi dirige e pianifica tutto dal bordodi una piscina in luoghi da favola,ma si pasce di cinismo. La storia davvero non si dimostramaestra di vita in automatico.Richiede che facciamo nostro ilmonito e usciamo da una tragediache, per sempre, ci avr segnati. Losterco del diavolo copre e inquinaormai le coscienze. Speriamo solo diessere capaci di liberarci dalla sualordura.

    Cristiana Dobner

    T

    Liberiamoci dalla lorduradello sterco del diavolo

    Gli schiavisti odierni ripropongono,senza essere fermati in tempi di gps,droni e satelliti, la tratta dei neri tantodeplorata. Non basta scuotere igrandi, i potenti, le comunitinternazionali o locali. Non bastaneppure dare una mano (magarici fosse qualche volta!). necessariodare il cuore, cio tutto se stessi,sprecarsi senza misura

    Davanti alla tragedia del ma

    re

    CANALE DI SICILIA:ENNESIMA TRAGEDIA IN MARE.NAUFRAGA UNA NAVE CARICA DI MIGRANTIA 60 MIGLIA A NORD DELLA LIBIA(FOTO AFP/SIR)

  • Gioved 23 aprile 201512 Cesena

    SantEgidio Raduno di Harley e non solo domenica 26 aprile dalle 13,30

    In programmaanche una benedizioneinvocandoSan Colombano da Bobbio,patrono dei motociclisti

    sandali non si battono, certo. Maun solido battistrada lascia ilsegno sulla sabbia e preservadalle fastidiose vesciche. Eppoi,

    se invece di un bastone, per aiutarsia camminare si preferisse un interoalbero? Allora niente di meglio di unalbero motore oliato a dovere. Se poiquel comando vincolante, fino aiconfini del mondo, risuonasse ogginelle orecchie degli Apostoli, forse iDodici sceglierebbero delle pirapide motociclette per diffondere ilVangelo e appagarne la sollecitudine.E due duri come Pietro e Paolo,abituati alle grandi distanze e lontanidalle mollezze romane,probabilmente cavalcherebberodelle massicce custom, comodissimee adatte ai lunghi viaggi. Sia come sia, chiaro che permettere in moto la fede anche unmotore a scoppio pu servire. Perquesto la parrocchia di SantEgidio siattrezza e organizza una benedizionedi motociclette. In prima fila ci saril gruppo delle cromate Harley -Davidson del Ravenna Chapter, iprimi a rispondere allappello. Poichiunque vorr unirsi.Lappuntamento per il pomeriggiodi domenica 26 aprile quando ilpiazzale antistante la chiesa disantEgidio ospiter le moto pronte aricevere una robusta benedizione.Lappuntamento per le 13.30.Saranno decine gli harleysti,provenienti da diverse zone della

    I Rombano i motori in parrocchia

    Romagna, ma la giornata sar apertaa moto di ogni marca e cilindrata,dalle custom pi corpulente eaggressive fino alle pi sportive.Baster che il mezzo abbia dueruote, una sola in impennata e tre incaso di sidecar. Per la benedizione sar richiesta unaintercessione particolare. Dopotuttosi possono indossare le imbottiturepi protettive, il casco pi tecnico, la

    tuta in pelle rinforzata e guardare lastrada con cento occhi, ma se siperde aderenza sullasfalto bagnato elavantreno se ne va per i fatti suoi,lass c qualcuno che si sentirchiamato in causa per dare unamano: San Colombano da Bobbio,patrono dei motociclisti. La spintache portava Colombano a muoversiincessantemente per incontrarenuove persone, trasmettere fede econvinzioni, il suo atteggiamento daeremita, ma la piena disponibilit alconfronto, la ferrea determinazionea non arrendersi di fronte alledifficolt, si possono ritrovare inpieno nel comportamento deimotociclisti di oggi. Pronti a partirealla ricerca di nuove scoperte, senzatimore di spostarsi da soli, maugualmente disponibili a divideregioie e fatiche con altri appassionatie, soprattutto, capaci di affrontaredifficolt apparentementeinsormontabili pur di conquistare lameta prefissata. Per il giorno della benedizione stata preparata anche una preghieradedicata a tutti i motociclisti cheverr distribuita e letta insieme ilgiorno stesso. Il gruppo del RavennaChapter, con le sue Harley, si fermeranche nel parco della chiesa per unpicnic e una giornata insieme per cuisi sono organizzati da tempo.Lucidate le cromature e fate il pieno.E pregate per il sole.

    Fc

    Convegno Rotary presso il Technogym Village

    Sport: responsabilit ed etica"Etica e Leadership". Questo il te-ma al centro del convegno del di-stretto Rotary 2072 che raccoglie iRotary Club dellEmilia Romagna eRepubblica di San Marino tenuto-si a Cesena lo scorso 18 aprile. Ol-tre 400 persone hanno gremito lasala congressi di Technogym eascoltato le parole dei padroni dicasa i fratelli Nerio e Pierlugi Ales-sandri, Gian Paolo Dallara presi-dente di Dallara Automobili s.r.l. edi Ivanhoe Lo Bello, vicepresidentenazionale Confindustria. Al conve-gno intervenuto anche GiulianoRazzoli, latleta emiliano medagliadoro di slalom speciale a Vancou-ver 2010 che in collegamento skypeha dialogato con i 75 giovani riuni-ti a Cesenatico per il Ryla (semina-rio di formazione per i giovani lea-

    der organizzato dal distretto Rota-ry)."Oggi lo sportivo ha una grande re-sponsabilit - ha detto Razzoli-. Ivalori dellEtica fanno parte dellosci e dello sport in generale, pro-

    prio per questo dovrebbe essercipi attivit sportiva nelle scuole.Perch lo sport insegna i valori es-senziali e veri e migliora le personee quindi la societ."

    Bab

    San Mauro in ValleLadri in canonicadurantela MessaRubano in canonicamentre il parroco celebrala messa. Ecco quello che avvenuto stamattinaalla parrocchia di SanMauro in Valle durante lamessa delle 11. I solitiignoti sono entrati incanonica, passando dalretro. Hanno agito mentrela comunit era riunita inchiesa. Don Guido Rossi ei suoi collaboratori sisono accorti delleffrazione solo al termine dellafunzione. Da un primo sopralluogo i ladri di sarebberoimpossessati del poco denaro custodito dal parroco incanonica. Poche centinaia di euro tra cui vi erano anchele offerte che i bambini del catechismo avevano fatto inoccasione della quaresima.

    Bb

  • Gioved 23 aprile 2015 13Cesena

    Economia Forl-Cesena, regge la cooperazione, in calo edilizia e trasporti

    Dolori anche per lartigianato,con le unit attive in calodell1,7 per centoUn po meglio il manifatturierocon qualche segnale positivo

    entre il resto del mondo uscito da un pezzo dalla crisieconomica (molti paesi,addirittura, non lhanno

    conosciuta), lItalia annaspa ancoraoggi con percentuali di crescita delProdotto interno lordo (Pil) da zerovirgola. Dati positivi sulla carta, marisibili se si guarda a quanta ricchezza eposti di lavoro sono andati persi neglianni bui dal 2008 ad oggi. La china darisalire ancora lunghissima.In questo scenario la provincia di Forl-Cesena presenta ancora difficolt inquasi tutti i settori, anche se rispetto allivello nazionale si mantiene su buoneposizioni, con un valore aggiuntoprodotto ancora in calo sullannoprecedente (-0,5 per cento) ma menodellanno prima (era -1,6 per cento). Alivello di reddito disponibile la nostraprovincia sesta in Italia, un dato chepu far capire come in questo territorioi morsi della crisi siano avvertiti, damolti, meno che altrove.Sul fronte delloccupazione, il territoriodi Forl-Cesena si trova al nono postosu 110 province (17esimo posto se siconta la disoccupazione), con un tassodi occupazione del 66,8 per cento (55,7in Italia) e di disoccupazione del 7,7 percento (8,3 in Emilia-Romagna, 12,7 percento in Italia). Continuano a cresceregli iscritti ai Centri per lImpiego(collocamento): pi 8,9 per centosullanno precedente. A livello di imprese continuano a calarequelle impegnate nelle costruzioni (-3,3

    M Difficoltin tutti i settori

    per cento, con una flessione delle orelavorate del 12,8 per cento), neitrasporti o nellagricoltura (-2,1),mentre il sistema della cooperazioneregge meglio di altri al perdurare dellacrisi (con criticit comunque nellacultura, servizi, sociale, edilizia eautotrasporti). Dolori anche per lartigianato, con leunit attive in calo dell1,7 per cento.Un po meglio il manifatturiero conqualche segnale positivo (pi 0,3 percento di imprese, in crescita

    produzione, fatturato e ordinativi),mentre regge bene lindustriaalimentare e crescono i servizi dialloggio e ristorazione (pi 1,2 percento).Nel complesso il territorio di Forl-Cesena si conferma a elevataimprenditorialit (oltre 46mila sedi eunit locali, pari a 97 imprese attive per1000 abitanti), con un 24esimo posto subase nazionale. Crescono le ditteindividuali con titolare straniero (pi1,4 per cento) e le societ di capitali(pi 1,5).Segnali preoccupanti giungono dalleesportazioni, in calo dello 0,6 per centosul 2013 (anno che aveva lasciatosperare in una buona ripresa). Lexportdel calzaturiero macina comunquerisultati positivi (pi 12 per cento).Leconomia locale non aiutata dalcalo complessivi degli impieghi alleimprese (-4,3 per cento), mentre crescela raccolta bancaria (pi 5,9 per cento)e continuano a calare gli sportelli sulterritorio (-2,7 per cento).Ulteriore tegola per il settore agricolo stato il meteo inclemente, cosa che hafatto crollare la produzione lordavendibile dell8,1 per cento (a quota562 milioni di euro), mentre le impreserisultano in calo del 2,1 per cento.Dati contrastanti dal turismo con unaumento degli arrivi (pi 4,6 per cento)ma un calo nelle presenze (-8,4 percento), in special modo dei turistiitaliani.

    MiB

    navventura cittadina. Unappassio-nata esperienza di comunit che ci fadire, a pochi giorni dallinizio della

    scrittura operativa, che bello avere mani perfare e occhi per meravigliarsi. Cos Claudio Ca-valli, direttore artistico dellassociazione cese-nate Artexplora e ideatore del progetto LEroicoManoscritto ha presentato nei giorni scorsi, nel-la sala Lignea della Biblioteca Malatestiana, a Ce-sena, una delle prime pagine di quello che da quia pochi mesi sar il pi grande manoscritto almondo, e che tale sar riconosciuto dallapposi-ta commissione che arriver in citt da Londra eche lo iscriver nel Guinness dei Primati.Una sessantina le pagine - alte 210 cm e larghe140 - racconteranno la storia di Cesena nella di-fesa e conservazione della Biblioteca Malate-stiana dal 1465 a oggi. Il tomo peser circa 200chilogrammi e tutto il processo di lavorazione -dai telai alla rilegatura, fino al leggio che lo ac-coglier - sta coinvolgendo varie eccellenze del-lartigianato locale.Gli amanuensi dei giorni nostri sono circa 2mi-

    U la ragazzi di dodici scuole del territorio - dallaquarta elementare alle superiori (vi partecipano,tra gli altri, i ragazzi dellIpsia Comandini indi-rizzo moda e dellIstituto Tecnico Garibaldi/DaVinci indirizzo agraria e costruzioni, e classi pri-marie e secondarie di primo grado della Fonda-zione Sacro Cuore) - che, dopo aver frequentatoun breve corso di bella calligrafia tenuto da tre-dici formatori calligrafi tra insegnanti e artisti,stanno scrivendo, in piedi e con grande preci-sione, il manoscritto in carattere identificato dalcopista Jacopo Della Pergola. Per ogni pagina oc-corrono circa 20 ore di copiatura.Abbiamo visto in questo progetto una buonaopportunit da cogliere - ha sottolineato Camil-lo Giorgi, preside dellIstituto Tecnico Garibal-di/Da Vinci - e crediamo che la buona scuola siaanche questo: uscire dalle aule e incontrare lacitt, con le sue bellezze culturali e intelligenzecreative.Le grandi pagine saranno arricchite da miniatu-re di venti selezionati giovani artisti che ogni duepagine faranno i capolettera della misura di

    50x50 cm. Una volta che le pagine assegnatea una scuola saranno terminate, genitori eabitanti del quartiere potranno vederle in an-teprima grazie a unapertura straordinariadella scuola.A fine giugno, prima della rilegatura, una mo-stra alla Malatestiana raccoglier le paginemanoscritte e i cittadini potranno ammirarlee partecipare al progetto apponendovi la pro-pria firma. Dopo la rilegatura, lintera operaverr esposta nei giorni in cui si ricorderannoi 550 anni della morte di Malatesta Novello euna cerimonia ufficializzer la consegna delmanoscritto alla Biblioteca, con un corteoformato da cittadini e ragazzi delle scuole.Main sponsor delloriginale progetto collet-tivo Orogel, co-produttore Clac Artexplora.Il sostegno della Fondazione Cassa di Rispar-mio di Cesena e Cna Forl-Cesena rendonopossibile un progetto che parla della bellezzadi una citt e della generosit, impegno e sa-pienza dei suoi cittadini.

    Sabrina Lucchi

    ENTRER NEI GUINNESS DEI PRIMATI.Oltre 2mila ragazzi di dodici scuole stanno realizzando il grande libro

    LEroico Manoscritto, alla Malatestiana il dono di una comunit

    IL SINDACO PAOLO LUCCHI (A SINISTRA) CONCLAUDIO CAVALLI, DIRETTORE ARTISTICO DIARTEXPLORA, DAVANTI A UNA DELLE PRIMEPAGINE DEL GRANDE MANOSCRITTO

    Foto Cr

  • Gioved 23 aprile 201514 Cesena

    AnpsGiovanni Palmieri eletto presidenteSi tenuto nei giorni scorsi il rinnovodelle cariche sociali della Sezione Anpsdi Cesena (Associazione nazionale dellaPolizia di Stato). Presidentedellassociazione stato eletto GiovanniPalmieri, che succeduto al presidenteuscente Ferdinando Salvati.Fanno inoltre parte del Consigliodirettivo: Raffaele Borelli(vicepresidente), Giuseppe Scarano(segretario economo), Donato DiGregorio, Michele Verrengia, Pietro Isola,Ferdinando Salvati (consiglieri).Compongono il Collegio sindacale:Ludovico Scalia, Vito Cofano, GiovanniGrandu, Giuseppe Notaristefano,Giuseppe Pepe.LAnps costituita da soci in servizio e incongedo; la Sezione di Cesena composta da 160 soci. Tra i suoi scopi,quello di tramandare le tradizioni dellaPolizia di Stato, promuovere e cementarelunione degli appartenenti. inoltreimpegnata in compiti sociali, in relazionealle esperienze maturate dagliappartenenti quali operatori dellasicurezza, in particolar modo nelvolontariato.La sezione Anps di Cesena si propone - silegge nel comunicato successivo alleelezioni - "di continuare il percorsodellopera tracciata, cercando inparticolare di rinsaldare i rapporti con leistituzioni e con la cittadinanza, affinchpossano essere coniugate le aspettative egli interessi dei propri soci con quellidella citt di Cesena, in cui noi tutti cionoriamo di vivere".

    Societ Amici del Monte

    Premiazioneconcorsi e spazioalla culturaUn eclettico pomeriggio alla Sala Ligneadella Malatestiana. quello vissuto saba-to 18 aprile, a conclusione della secondaGiornata della cultura promossa dalla So-ciet Amici del Monte. Nellaffollata sala,labate originario di Cesena dom Giusti-no Farnedi, gi abate al monastero di SanGiacomo a Pontida e oggi a San Pietro diPerugia, ha dato avvio allincontro con lapresentazione del libro "Il Monte, il Pon-te, il Fonte. Gastronomia e tradizione aCesena". Leditore Roberto Casalini habrevemente tratteggiato le caratteristichedei testi curati da Giulio Zamagni, Africo

    (Bambini che giocano vicino alla fonta-na). Concorso di narrativa-poesia: 1 clas-sificato Antonio Gasperini (Crnacaduna gita a la Madona d Munt"), 2.Franco Casadei (Lorgano e i vespri al-lAbbazia del Monte), 3 Paolo Miseroc-chi (A Cesena); opera segnalata: MariaGabriella Conti (Le acque de il monte, ilponte, il fonte).

    Morellinie OtelloAmaduc-ci. Emo-zionantigli intermezzi gregoriani a cura della co-rale "Musica Enchiriadis" diretta da PiaZanca. A conclusione, la premiazione (foto) deiconcorsi: per la fotografia, 1 classificatoArmando Longhi (Fontana innevata conpersonaggi sotto al voltone di piazza). 2Elio Zammarchi (Ponte Vecchio con ar-cobaleno). 3 classificato: Werther Vicini

    In tremila alla corsa dei polliUna edizione da record: la 36a Corsa dei polli che si svolta domenica 19 aprile a San Vittore di Cesenaha sorato il muro delle 3.000 persone, tra atleticompetitivi (quasi 500), corridori e camminatorinon competitivi (circa 2.000) e 400 dipendentiAmadori.Menzione speciale per i due podisti che si sonoclassicati primi tra i "Peopoll Runners" nella garacompetitiva: Massimiliano Gherardi dei Sistemi

    Informativi (1 ora e 6 minuti) e Francesca Bisacchi,della GDO (1 ora e 32 minuti). La mattinata statauna vera e propria festa, con animazione perbambini a cura dellAquilone di Iqbal, standgastronomici gestiti dalla Polisportiva San Vittore- Amici della fatica e Redipane, musica epremiazioni, con la presenza di Francesco Amadoria fare gli onori di casa e i saluti alla partenza delsindaco di Cesena Paolo Lucchi.

    IncarichiMercato ortofruttacambio al verticeDomenico Scarpellini nuovo presidentedel For, Filiera ortofrutticola romagnola,la societ partecipata dal Comune diCesena che si occupa della gestione delMercato ortofrutticolo di Pievesestina. Gli altri membri del Consiglio diamministrazione sono Marco Della Rosa(docente universitario e consigliereuscente) e Mara Biguzzi (direttrice di CiaForl-Cesena). Il Collegio sindacale composto da Roberto Gasperini (che ne presidente), Rita Santarelli e AldoFerretti. Francesco Pasqualicchio e SilviaVicini sono stati indicati quali sindacisupplenti. Per quanto riguarda lesercizio 2014, ilbilancio approvato dallAssemblearegistra un utile netto di 15.612 euro. Ci stato reso possibile dallaumento diricavi, in linea con laumento dellaquantit di merci commercializzate. Sitratta di una conferma di come il mercatoortofrutticolo di Cesena sia una dellerealt pi importanti della Regione, comedimostrato peraltro dallaumento delusso degli operatori che giornalmente sirecano nellarea di Pievesestina.Lassemblea ha accolto in modo positivolattivit di marketing e sviluppo che stata impostata e che, insieme ai nuoviinvestimenti programmati dalla societ,porter ad un ulteriore consolidamentodelloperativit del mercatoortofrutticolo, per continuare aperseguire quella funzione di supporto alsistema agroalimentare che For giornalmente chiamata a svolgere.

    ialogare con i soci, i dirigentidellorganizzazione cheoperano sul territorio,conoscere i volti, le storie, le

    aziende agricole di qualit, in pocheparole, toccare con mano lagricolturadi chi ama lItalia.Questi, in vista dellExpo di Milanoormai alle porte, gli obiettivi dellavisita a San Clemente di Rimini delpresidente nazionale di Coldiretti,Roberto Moncalvo (foto), da settimane

    D

    Ghigi, pasta italianache viaggia nel mondo

    Il presidente nazionale Coldiretti in visita al pastificio

    impegnato in un tour lungo lo Stivaletra le eccellenze agroalimentariitaliane.La scorsa settimana, il presidenteMoncalvo ha fatto tappa al PastificioGhigi che fa capo al Consorzio AgrarioAdriatico che ha sede a Cesena. Ghigi esempio di filiera tutta made in Italy e"di quel modello di sviluppo - haesordito Moncalvo - che proponiamoda tempo, ossia una produzione legataai territori che nutre le comunit locali

    anche in termini occupazionali e cheesporta nel mondo le proprieeccellenze". A fare gli onori di casa, fragli altri, Filippo Tramonti e AnacletoMalara, rispettivamente presidente edirettore di Coldiretti provinciale.Presenti numerosi imprenditoriagricoli provenienti da Emilia-Romagna e Marche e aderenti aCampagna Amica, la rete divalorizzazione delle produzioni tipicheloc