Coopselios Notizie 52

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NOTIZIE ANNO XIV NOVEMBRE 2012 Periodico d’informazione trimestrale della Cooperativa Sociale Coopselios Società Cooperativa Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L- 27/02/2004, NR 26) ART. 1 COMMA 2, DCB RE 52 ANNIVERSARI, APERTURE, OPEN DAY CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE TERREMOTO, MUSICA, SOLIDARIETà Il punto sul Welfare. Convegni, progetti, spazi di innovazione

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IL PUNTO SUL WELFARE. CONVEGNI, PROGETTI, SPAZI D'INNOVAZIONE• Anniversari, aperture, open day • Contro la violenza sulle donne • Terremoto, musica solidarietà

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NOTIZIE ANNO XIVNOVEMBRE 2012

Periodico d’informazione trimestrale della Cooperativa Sociale Coopselios Società CooperativaPoste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L- 27/02/2004, NR 26) ART. 1 COMMA 2, DCB RE

52ANNIVERsARI, ApERTuRE, OpEN dAycONTRO lA VIOlENZA sullE dONNETERREMOTO, MusIcA, sOlIdARIETà

Il punto sul Welfare. convegni, progetti, spazi di innovazione

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Hanno collaborato a questo numero:

Mariaelena BegaSabrina BonacciniDina BonicelliLina BorghiGiulia CaramaschiFederico EmanueliEnza IozziaAlcide LambriVania LodesaniAnnalisa LusuardiClaudia ManziniIlaria OttonelliCecilia Pizzocchero CatellaniMoira PuntelliPaola TognoniUfficio FormazioneFabrizio Zucchini

Coopselios notiziePeriodico trimestrale diffuso gratuitamente ai soci della CooperativaAut. Trib. RE n. 972 del 29/9/1998Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L - 27/02/2004, NR 26) ART. 1 COMMA 2, DCB RETassa riscossa - Taxe percueProprietario: Guido SaccardiCooperativa Sociale COOPSELIOSSocietà CooperativaVia A. Gramsci, 54/S42124 Reggio EmiliaTel. +39 0522 378610 Fax +39 0522 [email protected]

Direttore ResponsabileFabrizio Montanari Comitato di RedazioneSabrina Bonaccini, Franco Dallari, Ester Schiaffonati, Antonietta Serri

Coordinamento di RedazioneGiulia Caramaschi

ImpaginazioneUfficio Comunicazione Coopselios

StampaTipografia San MartinoSan Martino in Rio (RE)

NOTIZIE dAllA cOOpERATIVA

3. Percorsi innovativi orientati allo sviluppo, all’innovazione, alla motivazione

4. Un nuovo nido Coopselios a Fregene (RM)

“Le Corti” Centro di sperimentazione creativa per l’infanzia a Correggio

5. Cresce il welfare cresce l’Italia. La mobilitazione di ottobre a Roma

“Nel paese”. Quotidiano on line di Legacoopsociali

6. Sighet, oltre i confini della solitudine e del disagio

Parliamo di Belo Horizonte. Un progetto per lo sviluppo locale

FOcus10. Le parole del welfare, per capire meglio.

11. Il nuovo listino prezzi sociale da un network di soggetti no-profit

12. Progetto “Rigenerazioni”. Il fattorino aziendale come forma di Welfare Aziendale

lA VOcE dI cOOpsElIOs

13. Il Ministero Pari Opportunità finanzia il Centro Irene

F.R.A.T.T. Fighting Against Trought Theatre

14. Terremoto, abbandono e rientro alla casa protetta di Reggiolo

La musica per la musica. Un Natale di solidarietà

15. Ciack, si gira!

Attori per un giorno al Carpanedo

16. “Mille e una storia - un viaggio con la fantasia”

17. Considerazioni sulla disabilità. Riflessioni di una socia di Coopselios

18. Dieci anni di storie

19. In ricordo di Sara e Nicoletta

sommario

Pubblicazione stampata su carta ecologica CYCLUS OFFSET da 115 gr. carta naturale totalmente riciclata, senza utilizzo di cloro nè di sbiancanti attivi.

AppROFONdIMENTI dAI sETTORI

7. INFANZIA | Un nuovo strumento di comunicazione per il Settore Infanzia

8. ANZIANI | Il miglioramento e l’innovazione dei processi sanitari nel Settore Anziani

9. MINORI | Dal significato di “oltre” nei nostri pay-off

FOcus

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percorsi interni di formazione e sviluppo

CORSO PER I COORDINATORINella giornata di martedì 9 ottobre è iniziato un nuovo percorso formativo rivolto a tutti i nuovi coordinatori di Coopselios finalizzato all’orien-tamento al proprio ruolo. Il corso si pone come obiettivo, da una parte, quello di mettere a disposizione gli strumenti conoscitivi e di accesso alla tecnostruttura e, dall’altra, di formare agli elementi base del ruolo al fine di superare even-tuali difficoltà. Gli argomenti del corso sono stati pensati e costruiti insieme ad un gruppo di lavoro composto da coordinatori trasversali a tutte le aree e settori.

POSITIVE. PERCORSO DI VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE INTERNEÈ iniziato già da qualche mese un importante e ambizioso progetto finalizzato alla valorizza-zione delle risorse umane, sostenuto dalla Direzione e dal Consiglio d’Amministrazione, che impegnerà Coopselios fino al 2013. Un lungo percorso che nella prima parte ha visto coinvolti i membri della Direzione operativa attraverso una full immersion in cui sono stati posti ad analisi temi importanti quali le sfide che dovremo affrontare nel futuro, gli ambiti di mercato e managerialità, l’analisi delle competenze interne mirate alla formazione di ruolo.La Direzione operativa ha poi selezionato e proposto un gruppo di 35 lavoratori che nel mese di novem-bre hanno iniziato un primo processo di assestment, significativamente chiamato Positive, che si sostanzierà in un percorso di valutazione (gestito da un’agenzia esterna), finalizzato a far emergere i potenziali e gli ambiti di sviluppo dei partecipanti.Il progetto, interamente finanziato dai fondi interpro-fessionali (Foncoop), continuerà l’anno prossimo con un percorso di sviluppo formativo manageriale (Coop-selios Accademy). È possibile discutere del progetto nel Blog Sociale (blog.coopselios.com).

FAD, PER CONCILIARE TEMPI DI VITA E DI LAVORODa dicembre è disponibile la nuova piattaforma di formazione a distanza, accessibile dall’area interna del portale (mail.coopselios.com). Si tratta di una nuova

importante opportunità che Coopselios intende offrire a soci e dipendenti, al fine di dare un valore sempre più importante alla formazione, arricchendo l’offerta e agevolando i lavoratori nei tempi di fruizione dei contenuti formativi.

SPERIMENTAZIONE DEL NUOVO SISTEMA DI GESTIONE DELLE INFORMAZIONIPer facilitare la raccolta delle informazioni l’Ufficio Risorse Umane ha implementato le funzioni del gestionale HR Zucchetti, che registrerà tutta la forma-zione effettuata in Coopselios (documenti, presenze, soddisfazione…); lo stesso sistema permetterà inoltre di svolgere in maniera digitale molte operazioni quali richieste di percorsi formativi, valutazione dei corsi, richieste di docenza. Nel mese di giugno è partita una prima sperimentazione che ha visto coinvolte alcune funzioni aziendali finalizzata a testare il programma; sono emersi diversi spunti di miglioramento e una so-stanziale approvazione del programma. Questo nuovo sistema di gestione delle informazioni ha facilitato lo sviluppo del Piano Formativo per il 2013 che, costruito in formato digitale, ha ottimizzato i tempi di realizza-zione con un notevole risparmio di carta.

Ufficio formazione

percorsi innovativi orientati allo sviluppo, all’innovazione, alla motivazione

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NOTIZIE dAllA cOOpERATIVA 3

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un nuovo nido coopselios a Fregene (RM)

Il 1° settembre scorso ha inaugu-rato il nido d’infanzia di Fregene. Il taglio del nastro, preceduto dalla benedizione di Padre Alberto Filip-pi, è avvenuto alla presenza del Sindaco Mario Canapini, degli As-sessori Giovanna Onorati, Antonio Prete e Mario Russo, di numerosi consiglieri comunali; dei rappresen-tanti della società Fregenezerotre e dal Presidente Guido Saccardi, dal Direttore d’Area Gianluigi Bellettini e dalla Responsabile del Setto-re Infanzia Coopselios Sabrina Bonaccini. La nostra cooperativa avrà la gestione della struttura per l’infanzia, attraverso un’operazione di project financing, o finanza di progetto, una forma di finanzia-mento tramite la quale le pubbliche amministrazioni possono ricorrere a capitali privati per la realizzazio-ne di progetti e infrastrutture ad uso della collettività. La durata del-la convenzione è fissata in 30 anni, al termine della quale la struttura entrerà in possesso del Comune. Il nido di Fregene ospiterà comples-sivamente 60 bambini. Lo spazio,

in sintonia con il nostro progetto pedagogico, è stato progettato dallo studio PFI di Roma in colla-borazione con i tecnici del settore infanzia di Coopselios. Il progetto d’arredo è stato curato dalla ditta

Spazio arredo di Arezzo. “Pubblico è bello, ma è bello anche Privato”. In queste parole il Sindaco Canapini sintetizza la sensi-bilità nei confronti dei problemi scola-stici del territorio coniugando le poche disponibilità di cassa del settore pubblico con la capacità d’investi-

mento dei privati.

“le corti” centro di sperimentazione creativa per l’infanzia a correggio

La presentazione delle “Corti” agli imprenditori di Correggio

Si è svolto nella mattina del 26 ottobre presso il foyer del Teatro

Asioli di Correggio un incontro fra pubblico, privato e privato sociale. A partire da un nuovo servizio gesti-to da Coopselios - Le Corti. Centro di sperimentazione creativa per l’infan-zia, l’obiettivo era quello di stimo-lare nuove sinergie per un welfare aziendale per il quale imprenditori e privato sociale sono sempre più chiamati a collaborare. Al via dunque il nuovo servizio pronto per partire con l’obiettivo di conciliare i bisogni di apprendimen-to e socializzazione delle bambine e dei bambini, le esigenze delle fami-glie che lavorano, le esigenze delle aziende che, soprattutto in tempo di crisi, non possono ignorare il tema della conciliazione. Un progetto sperimentale a gestio-ne privata con orari flessibili e possi-bilità di adesione modulare. “Le corti”, oltre che un servizio all’infan-zia, intende porsi come laboratorio sul territorio per la costruzione di percorsi partecipati di Responsabili-tà Sociale d’Impresa. Un servizio al quale le aziende correggesi possono prendere parte costruendo percorsi privilegiati d’accesso al nido per i fi-gli delle dipendenti e dei dipendenti

e usufruendo degli sportelli pedagogici consulenziali. All’incontro erano presenti insieme a Coopselios, l’Ammini-strazione Comunale, gli imprenditori correggesi, la Con-sigliera di Parità Provinciale Maria Mondelli, Cristina Strozzi, Presiden-te CIS Industriali reggiani, Carlo Possa di Legacoopsociali e Enrico Liverani, CGIL Regionale.

nuovi servizi all’infanzia

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4 NOTIZIE dAllA cOOpERATIVA

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cooperazione e partecipazione

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NOTIZIE dAllA cOOpERATIVA 5

cresce il welfare, cresce l’Italia. la mobilitazione di ottobre a Roma

40 associazioni promotrici, 100 organizzazioni aderen-ti che nella giornata del 31 ottobre si sono incontrate a Piazza Montecitorio allo slogan “Cresce il welfare, cresce l’Italia”. Una grande mobilitazione, compatta e concorde nel chiedere il rilancio delle politiche sociali e il rifinanziamento dei relativi Fondi.Bambini, giovani, anziani, non autosufficienti, disabili, donne, persone con problemi di salute mentale o di dipendenze sono stati colpiti dalla drammatica com-pressione della protezione e dei servizi sociali, a cui si aggiungono i tagli alla Sanità e le riduzioni dei trasferi-menti a Regioni ed Enti locali. Una delegazione delle rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia” ha incontrato i Gruppi Parlamentari eviden-ziando le istanze espresse dalla mobilitazione. È stato richiesto con forza di confermare il rifinanziamento dei Fondi sociali già approvato dalla Commissione Affari Sociali.Il timore maggiore è che, nelle pieghe dell’approva-zione della Legge di stabilità, le risorse necessarie a questa operazione vengano destinate ad altri usi. I Gruppi Parlamentari incontrati hanno confermato da un lato questi timori e al contempo hanno formulato rassicurazioni.Con uguale decisione la rete ha richiesto un intervento emendativo sulla riduzione del 10% delle convenzioni e dei contratti che riguardano prestazioni e servizi sanitari stipulati dalle ASL che provocherebbe un gra-ve danno ai Cittadini e in particolare alle persone più

esposte in termini di salute. Un’ulteriore misura sulla quale è stata attirata l’attenzione è quella dell’innal-zamento dell’IVA (dal 4% al 10%) sui servizi sociosa-nitari ed educativi erogati dalle cooperative sociali. Il danno in questo caso si rifletterebbe sulle persone, sulle famiglie e sugli stessi Enti locali, oltre a causare un danno di notevole rilievo al mondo delle cooperati-ve sociali.Anche su tale aspetto si è incontrata l’attenzione dei Gruppi Parlamentari, con intenti emendativi.Alla manifestazione di Roma ha partecipato anche un gruppo di cooperatori sociali reggiani.

“Nel paese”. Quotidiano on line di legacoopsociali

On line dal 10 ottobre il primo quotidiano della coope-razione sociale. “Nel paese”, vuole offrire uno sguardo sociale sull’attualità, sulle problematiche relative a welfare, integrazione, salute e benessere, educazione, assistenza e cura, ecc. Vuole mettere in primo piano il ruolo della cooperazione come forma economica capace di coniugare economia e un interesse per la persona che continua a esprimersi nelle forme della mutualità e dell’attenzione ai territori.Un quotidiano che terrà conto delle varie sfaccettature del mondo sociale del nostro paese e che vorrà mantenere vivo il dibattito sulle questioni sociali che attraversano la quotidianità di ciascuno di noi.

www.nelpaese.it

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sighet, oltre i confini della solitudine e del disagioCoopselios è impegnata dal 2009 insieme ad ISCOS CISL E.R. nel progetto a sostegno del Centro Educativo Micul Print (Piccolo Principe) di Sighet in Romania. Il Piccolo Principe è un luogo di ag-gregazione per bambini e ragazzi; qui sono aiutati nello svolgimento dei compiti, giocano, si divertono in tante attività organizzate da un gruppo di educatori. Per Sighet il Centro è una esperienza nuova, una idea nata da alcuni gio-vani del luogo guidati da Camelia Korut, con l’aiuto di padre Filippo Aliani, un francescano che negli anni tanto ha fatto, con quella energia e semplicità capace di superare anche i muri più alti, per i giovani, le famiglie in difficoltà, gli emarginati. A Sighet se ne possono toccare con mano i frutti: le docce per i poveri (proprio accanto al Piccolo Principe), la casa famiglia e l’attività avviata a suo sostegno e molto molto altro.A giugno alcuni operatori Coop-selios sono tornati a Sighet: gli educatori Federica Figoli, Oscar Galli e Alcide Lambri. Gli obiettivi sono stati quelli di effettuare una verifica del progetto negli aspetti di carattere gestionale ed opera-tivo (anche in considerazione di eventuali ulteriori sviluppi) e di

garantire un supporto agli educa-tori che operano al Centro: super-visione dei progetti e delle attività, riflessione attorno alle modalità organizzative ma anche e soprat-tutto attorno al proprio ruolo di educatori, agli obiettivi individuati, alle criticità.Le giornate sono state scandite dalle attività di Federica e Oscar insieme ai bambini e agli educatori del Piccolo Principe e a quelli della difficile realtà del Centro Mater-nale, seguite da una riflessione e analisi su- gli esiti e le

dinamiche del gruppo di lavoro. Si è inoltre concentra-ta l’at-tenzione sulla si-tuazione dell’equi-pe del Piccolo

Principe, in parti-colare sugli aspetti dell’organizza-zione, il concetto di equipe, i ruoli all’interno del gruppo, le criticità, i programmi futuri.Infine, l’incontro con i volontari: il racconto della nostra esperien-za di vita e di lavoro nel sociale e un confronto in particolare sulle motivazioni e il significato di tale impegno.Il Micul Print è ancora lontano dal raggiungere un’autonomia eco-nomica e gestionale, inoltre deve fare i conti con l’indifferenza delle istituzioni e con la tentazione, per i giovani, di andare altrove; tuttavia resiste nella sua unicità e oggi è un luogo vivo, attivo, impegnato nel promuovere una (ri)scoperta della socialità. A giugno è stata inaugurata la Casa Speranza: un complesso di 12 miniappartamenti per giovani che

usciti dagli istituti al compimento della maggiore età sono accolti e accompagnati nel cammino di inserimento nella società (aiuto nella ricerca di un lavoro, sostegno all’autonomia…). Sighet è un luogo di confine, e non tanto in riferimento alla sua collocazione sulla mappa o alla difficoltà di raggiungerlo: il pensare la possibilità di spostare il limite, il confine, di pensare l’umanità come fine è l’obiettivo di questi progetti e la condizione della loro realizza-zione.

alcide lambri

Ufficio Qualità

parliamo di Belo Horizonte. un progetto per lo sviluppo locale

La storia e il senso delle attività di cooperazione internazionale che da anni caratterizzano la città di Reggio Emilia e le sue articolazioni sociali: questo il tema di un con-vegno organizzato da Boorea, con Coop Consumatori Nordest, Ccpl e Gvc che si è svolto il 28 settembre nell’Aula Magna dell’Università di Modena e Reggio Emilia.Per l’occasione è stato presentato il progetto di realizzazione della Scuola di Belo Horizonte a cura di Unieco e Coopselios, con il supporto di GVC. A presentare il progetto Adriano Milelli di Unieco, che ha ripercorso le tappe relative all’avvio dei lavori, e Sabrina Bonaccini di Coopselios, che ha spiegato come il progetto si è integrato nella realtà locale e come si è prolungato nel tempo con attività di formazione e di scambio che ancora proseguono.

solidarietà internazionaleNOTIZIE dAllA cOOpERATIVA

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AppROFONdIMENTI dAI sETTORI 7infanzia

un nuovo strumento di comunicazione per il settore Infanzia

dal mese di ottobre, con cadenza mensile, è stata attivata una newsletter gestita diretta-mente dalla Responsabile di Settore, indirizza-

ta ai coordinatori, agli Rtp e alle atelieriste del Settore Infanzia, e a chiunque segnali l’interesse a riceverla. Si chiama “OBLò’” e nasce con l’obiettivo di rappresen-tare una piccola finestra sul mondo degli avvenimenti culturali, delle bibliografie per approfondimenti, delle linee di lavoro e di priorità e delle “evidenze” del Setto-re. Spero che diventi uno strumento per incentivare la comunicazione e lo scambio tra RTS e collaboratori e favorire il dialogo e il confronto all’interno delle diverse aree. Sarà interessante per me ricevere proposte ed idee dagli utilizzatori per arricchire lo strumento.

Sabrina bonaccini

Responsabile Tecnico Settore Infanzia

Oblò, la newsletter del settore

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Il progetto di riorganizzazione dei processi sanita-ri, con particolare riferimento ai servizi medici e infermieristici, è iniziato circa un anno fa con la

finalità di fornire agli attuali e futuri assistiti il miglior servizio possibile, data la complessità sanitaria e i bisogni emergenti.

Il progetto discende:

• dalle linee strategiche di orientamento al cliente di Coopselios che prevedono di specializzare maggior-mente le attività/processi, di ampliare la gamma di offerta con nuovi servizi dedicati ai bisogni a valenza sanitaria, di migliorare e innovare le attività sanitarie in atto nei servizi; • da una accurata analisi del contesto realizzata nel

corso del 2011 dal Settore Anziani mediante lo studio dei dati emersi dai sistemi informativi regionali relativi a un campione di 875 anziani residenti in 10 strutture (RSA e Case Residenza).

Lo studio aveva la finalità di valutare la fragilità, i bisogni sanitari e infermieristici della popolazione

anziana residente nei servizi di long-term care. Lo scenario delineato da questa indagine ha evi-denziato un cambiamento dell’assistenza a persone sempre più anziane con un correlato aumento della fragilità e dei bisogni sanitari ed infermieristici, della grave non autosufficienza e con un progressivo innal-zamento delle richieste di prestazioni sanitarie anche di tipo specialistico. Anche le indagini annuali di customer satisfaction condotte dall’Ufficio Qualità di Coopselios, l’89% dei familiari intervistati evidenziano che la soddisfazione sul servizio dipenda prioritariamente dalla qualità delle cure sanitarie offerte.Per tali ragioni la Direzione Coopselios ha avviato il progetto di riorganizzazione e di presidio dei processi sanitari che si è concretizzato nella formalizzazione di due nuovi incarichi: quello di Direttore Sanitario aziendale (Michele Piccolo) e quello di Responsabile dei processi infermieristici (Gianluca Ottomanelli). Quest’ultimo sarà coadiuvato da un gruppo di Refe-renti infermieristici, uno per ciascuna area territoria-le. È stato istituito, inoltre, un Gruppo di Coordinamen-to delle attività sanitarie coordinato dal Responsabile Tecnico del Settore Anziani con la finalità di indiriz-zare, raccordare e supervisionare le attività mediche e infermieristiche dei servizi gestiti da Coopselios esprimendo il più alto livello di integrazione con le altre attività e in particolare con quelle socio-assisten-ziali e riabilitative.Il bilancio positivo delle attività realizzate fino ad ora ci porta a valutare questa riorganizzazione come funzionale al miglioramento della qualità dei servizi e a perseguire l’implementazione dei progetti futuri già individuati: il rischio clinico, le ricerche e gli studi in collaborazione con le Università, una nuova procedura delle attività mediche.

dina bonicelli

Responsabile Tecnico Settore Anziani

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Il miglioramento e l’innovazione dei processi sanitari nel settore Anziani

AppROFONdIMENTI dAI sETTORIanziani

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dal significato “oltre” dei nostri “pay-off”

sabato 22 settembre 2012 h 17, in piaza Pertini a Fiumaretta presso il nuovissimo Centro di Ag-gregazione, ancora da battezzare, un convegno?

Un evento?… UNA FOLLIA…. non verrà nessuno…E ancora qualche mese prima, Estate 2012, Coopselios e otto sfide sul territorio: Centri Estivi.. tra rimandi e indecisioni programmatiche di alcune amministrazioni, e un lancio azzardato sul privato… UNA FOLLIA…non verrà nessuno… andremo fuori budget….Obiettivo: progettare 8 centri estivi dislocati sul ter-ritorio ligure nel Settore Minori per dare risposte agli utenti e ai soprattutto ai soci-lavoratori. Nelle attività svolte in co-progettazione con le ammi-nistrazioni comunali quali Portovenere, Lerici, Arco-la, Santo Stefano, Vezzano, Sarzana abbiamo svolto attività con modalità differenti associate alle diverse età dei ragazzi accolti, tenendo conto delle peculiari-tà di ciascun territorio, con un faticoso ma proficuo lavoro di confronto, di analisi della domanda locale, programmazione e pubblicizzazione. Ma…non ci siamo fermati al “sicuro”, siamo andati “oltre”, spinti dal bisogno di creare lavoro e di toccare mercati privati in cui la committenza diventa direttamente l’utente. La necessità si è trasformata in entusiasmo, dando corpo alle idee e alle proposte, la tenacia unitamente ad un “fare cooperativo” del gruppo ha permesso di superare difficoltà, soprattutto pratiche che avrebbero ostacolato il buon funzionamento dei progetti. Da questo proces-so ideativo ed emozionale sono nati altri due centri per la prima volta rivolti direttamente al privato: il Centro estivo diurno di “Battifollo” a Sarzana e il soggiorno di una settimana “Estate a Montaretto” rivolto a ragazzi dai 12 ai 17 anni. Ulteriore valore aggiunto deriva da una’azione pensata in stile di welfare aziendale che ha creato un circolo virtuoso tra soci nel ruolo di socio-la-voratore e socio-cliente, parlo della possibilità ottenuta tramite la sezione soci di offrire ai soci uno sconto significativo nel pagamento della quota di iscrizione ai due soggiorni, promuovendo quindi sul territorio le attività e nel contempo aiutando i soci in qualità di clienti ad usufruirne. E quindi.. il 22 settembre abbiamo pensato di riassu-

mere e ricordare assieme ai nostri “clienti” e commit-tenti (pubblici e privati) tutte le attività organizzate con un evento, fatto appositamente il sabato pomerig-gio per dare la possibilità concreta ai ragazzi e alle loro famiglie di partecipare. Sono arrivati, più di settanta partecipanti, la sala era gremita. Tra risate e occhi lucidi per l’emozione di ritro-varsi, i ragazzi si sono raccontati di fronte al pubblico e si sono rivisti nelle foto e nei filmati da noi raccolti durante i soggiorni e proiettati in sala, i coordinatori e educatori hanno spiegato il “coaching” approccio speri-mentato con i ragazzi di “Montaretto”. L’evento ha reso protagonisti coloro che veramente lo sono stati, in un clima gioviale e tipicamente estivo, quando il lavorare diventa anche divertimento. Gianni Calabrese (RTP minori) nella sua presentazione ha sottolineato quel “qualcosa in più dei centri estivi, che deriva dallo studio e dalla preparazione sistematica di ciascun percorso, dalla fiducia interna al gruppo di lavoro, che permette a chi lavora di avere quella tranquillità tecnica e program-matica che lascia spazio alla possibilità di divertirsi la-vorando”. Quando le follie si intrecciano all’entusiasmo, alla capacità di lavorare in gruppo e alla professionalità si trasformano in successi. I filmati e le schede dei centri potranno essere viste a breve sul sito Coopselios, perché le immagini racconta-no meglio di mille parole.

moira PUntelli

Responsabile Tecnico Settore Minori

Racconti d’estate….

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AppROFONdIMENTI dAI sETTORI 9minori

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10 FOcusil punto sul welfare

“Welfare in tempo di crisi, peso o opportuni-tà?” questo il titolo del convegno promosso da Fondazione Easy Care all’interno del Forum di

Arezzo sul Risk Management in Sanità dello scorso novembre. Fra i relatori: Raul Cavalli (Presidente di Fondazione EasyCare), Marco Morganti (Banca Prossima), Giorgio Gemelli (Progetto Salute Le-gacoop), Gianni Bottalico (Acli Nazionale), Laura Crescentini (Assoprevidenza), Mirella Ricci (Vice Presidente della Provincia di Arezzo). Renato Dape-ro (ANOSS) ha moderato l’incontro.Ad Ugo Ascoli (rete Espanet Italia) il compito di delineare un quadro di riferimento sull’evoluzione del welfare negli ultimi sessant’anni, mettendo in evidenza i passaggi cruciali che ancora oggi ci pos-sono aiutare a capire i diversi approcci al welfare che condizionano le scelte politiche delle nostre ammi-nistrazioni. Il primo paradigma di welfare - secondo Ascoli - è quello di matrice keynesiana, elaborato dalla metà dello scorso Secolo, nel quale allo Stato veniva affidato un ruolo primario nel garantire un equilibrio fra sviluppo economico e sviluppo socia-le. Un modello gradualmente superato negli anni Settanta a vantaggio di una concezione più “leggera” dello Stato: una concezione neo-liberista che apre le porte ad una “rivincita del mercato sull’assistenziali-smo pubblico”. Anche in seguito alla crisi petrolifera, si fanno strada politiche di riduzione della spesa sociale che, se finanziata, toglierebbe risorse ad altre azioni di crescita. La privatizzazione dei servizi alla persona sembra essere una possibile soluzione: un paradigma tutt’ora forte che apre le porte alle poli-tiche di austerity. È negli anni novanta che, almeno a livello teorico, si profila una nuova concezione di welfare legata al cosiddetto paradigma del social investment, cioè dell’investimento sociale che vede la collaborazione progettuale e la compartecipazione

economica fra pubblico e privato. Un’idea che lascia immaginare interessanti possibilità di sviluppo qualitativo, maggiore sostenibilità economica per le Pubbliche Amministrazioni, una più adeguata capacità di risposta ai bisogni dei cittadini. Si tratta tuttavia di un’idea che fatica a decollare perché ancora oggi le pubbliche amministrazioni sembrano arroccate su posizioni interamente assistenziali o, al contrario, squisitamente liberiste. La crisi attuale, inoltre, sembra lasciare sempre meno margini di manovra. È Raul Cavalli a sottolineare quanto il Terzo Settore possa assumere un ruolo centrale in questo passag-gio soprattutto per la sua attitudine a stimolare una forte responsabilità individuale nei comportamenti sociali. Ultimamente il Terzo Settore, o almeno una parte di esso, è cresciuto molto - osserva ancora Bot-talico - investendo in innovazione e formazione an-che a fronte di problematiche sempre più complesse che non hanno a che fare solo con i servizi ma con la povertà. Se non tutti gli attori del Terzo Settore sono strutturati per investimenti nel medio-lungo periodo, siamo di fronte a realtà che - a detta di Morganti di Banca Prossima - mostrano prudenza e affidabilità nell’accesso al credito, offrendo trend di restituzione superiori a quelli delle imprese private. Un contesto variegato - valorizzato anche da Gemel-li - forte di una tradizione organizzativa “dal basso” vicina ai territori e ai bisogni delle persone. Se al pubblico è riconosciuto un fondamentale ruolo di indirizzo e controllo, al Terzo Settore dovrebbe es-sere riconosciuta una maggiore capacità progettuale e una maggiore autonomia nel proporre soluzioni adeguate ai bisogni in evoluzione.

fabrizio zUcchini

Ufficio Comunicazione

le parole del welfare, per capire meglioConvegno ad Arezzo promosso da Fondazione Easy Care

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Il nuovo listino prezzi sociale da un network di soggetti no-profit

La sanità italiana continua a subire pesanti attacchi derivanti dai tagli pubblici nell’ambito della cosiddetta spending review. Di fronte alle molte polemiche e alle giustificate preoccupazioni circa il destino dei servizi socio-sanitari, di assistenza e cura di emanazione sia pubblica che proveniente dal privato sociale, alcuni attori no-profit della provincia di Reggio Emilia si stanno organizzando per offrire soluzioni di assisten-za e cura che possano essere sostenibili anche per le fasce più disagiate della popolazioneSi tratta del network che comprende Fondazione EasyCare (www.easy-care.it) nata per promuovere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative dedicate alla famiglia e alla terza età e ideatrice di Prontosere-nità®, con Mutua Nuova Sanità (www.mutuanuova-sanita.it) di Reggio Emilia, nata 15 anni fa per fornire prestazioni di mutualità sanitaria integrativa del servizio pubblico.L’obiettivo è quello di creare le condizioni per la costruzione di “listini prezzi sociali” rivolti a pensio-nati e anziani a basso reddito e a rischio di esclusione dalle prestazioni mediche destinate a divenire troppo costose. Il listino prezzi sociale si baserà su protocolli d’intesa fra la Mutua e poliambulatori in grado di offrire prestazioni diagnostiche e di cura. Sarà suffi-ciente un modesto contributo associativo alla Mutua per avere fra i tanti servizi di assistenza anche la possibilità di accedere a visite specialistiche al prezzo di 50 euro o a visite odontoiatriche con igiene dentale e ortopantomografia al prezzo di 30 euro. Con l’acqui-sto della card Prontoserenità® sarà invece possibile accedere a prestazioni più complete con sconti sul tesseramento per gli over 65 (assistenza domiciliare, servizi di prossimità, servizi a sostegno della domici-liarità, ecc.) a cura di operatori del non-profit specia-lizzati nei servizi alla non-autosufficienza. Il progetto, già attivo nella provincia di Reggio, è destinato ad espandersi su diverse aree territoriali e a raccogliere l’adesione di associazioni di categoria e di persone. Solo il modello associativo, capace di aggregare elevati numeri di persone, e la costituzione di reti e siner-gie territoriali sembrano essere oggi le strategie più efficaci per ottimizzare le prestazioni, garantendo un

forte presidio qualitativo, e abbattere i costi. In questo modo è possibile costruire un Welfare partecipato dove il pubblico è affiancato da attori del privato e del privato sociale.

GiUlia caramaSchi

Ufficio Comunicazione

I NUMERI DI MUTUA NUOVA SANITÀ IN COOPSELIOSA fine anno qualche conteggio: considerato l’impor-tante investimento di Coopselios in Mutua Nuova Sanità, nella convinzione che sia un servizio di wel-fare aziendale particolarmente utile per i nostri soci, riepiloghiamo l’entità dell’utilizzo di questa conven-zione nel corso dell’anno 2012. Nell’anno 2012 le nostre socie e i nostri soci hanno inoltrato 1.228 richieste di rimborso totale dei ticket sanitari a fronte di un numero di rimborsi nel 2011 pari a 906. Altro significativo riguarda l’iscrizione dei familiari dei soci ai servizi offerti da Mutua Nuova Sanità: per l’anno 2012 abbiamo raccolto 78 iscrizioni (contro le 47 erano le iscrizioni nel 2011). Molte sono le iscrizioni confermate dall’anno precedente segno che l’opportunità offerta viene gradita.

claUdia manzini

Ufficio Attività Sociali

il punto sul welfare

novembre 2012 | Coopseliosnotizie

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il punto sul welfare

A 5 mesi dall’avvio dell’attività ci sembra importante fare un primo bilancio in relazione al lavoro svolto nell’ambito del progetto RiGenerazioni, in particolare per quanto riguarda il servizio delle Fattorine Sociali.Ricordiamo che sono 7 le socie impiegate in questo servizio che svolgono l’attività a Reggio Emilia e in tutti i territori della Provincia, mettendo a disposizio-ne la propria professionalità a tutto il nostro personale, sia nell’aiuto che deriva sia dall’effet-tuazione di piccole spese, commissioni, prenotazio-ni(…) sia nelle attività di ac-compagnamento e assistenza ad anziani e bambi-ni a carico di soci e dipendenti.Significativo il sostegno di queste attività d’as-sistenza nei giorni subito successivi al sisma dell’Emilia avvenuto a maggio; le Fattorine Sociali hanno accolto presso la nostra sede i bambini impossibilitati a frequentare le strutture scolastiche chiuse anche per diversi giorni: sicuramente un importante sostegno per i lavoratori ma anche di socializzazione per gli stessi bambini. Il luogo di lavoro, quindi, che si apre sempre più verso le esigenze di conciliazione cercando di offrire contesti e opportunità adeguati non solo al lavoratore ma alla famiglia nel suo complesso. Nei mesi compresi tra maggio e agosto i servizi svolti dalle Fattorine Sociali sono stati complessivamente 857, di questi, 55 servizi dedicati per attività di assi-stenza, per un totale di 343 ore. Questo dato è parti-colarmente significativo in quanto evidenzia il numero di ore per cui, questo tipo di attività di conciliazione ha permesso a lavoratrici e lavoratori di non assentarsi dal luogo di lavoro, mantenendosi così in produttività (a vantaggio dell’azienda), ed evitando di accedere ad altri

istituti quali ferie o permessi (a vantaggio del lavorato-re che potrà usufruirne diversamente).Una nuova figura all’interno della nostra organizzazio-ne che entra con competenza, sensibilità, disponibilità e simpatia a far parte del nostro sistema di relazioni e ci aiuta a vivere meglio una quotidianità sempre più

complessa.Un’opportunità anche per queste Socie che nell’ambito della nuova attività lavorativa trovano un nuovo e diverso senso di appartenenza.Crediamo doveroso un ringraziamento a Sonia, Giuseppa, Francesca, Flaviana, Maria Ligia, Katia e Marinella; questi mesi lavorati insieme hanno segnato davvero l’inizio non solo di un

progetto, ma di un nuovo modo di vedere il nostro stare in cooperati-va, con la speran-za di poter prose-guire l’esperienza sia insieme a loro a Reggio Emilia che insieme ad altri in tutte le aree dove opera Coopselios, aperti e pronti alle opportunità che i

diversi territori po- trebbero offrirci. Le importanti ricadute pratiche di questo progetto, infatti, non possono che impattare fortemente anche nella trasformazione culturale che in questo momento sta avvenendo nel ridisegno del nuovo welfare sociale. Chi governa e amministra sul territorio ha una responsabi-lità nei confronti del proprio capitale umano; chi come noi ha ben presente cosa significa e come si orienta all’interno delle azioni di Responsabilità Sociale dovrà essere necessariamente un interlocutore protagonista nel confronto con le Istituzioni, anche in un quadro di dialogo sempre più aperto tra il mondo del profit e del no profit.

annaliSa lUSUardi

Ufficio Attività Sociali

progetto “Rigenerazioni”.

Coopseliosnotizie | novembre 2012

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Il fattorino aziendale come forma di Welfare Aziendale

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Il Ministero pari Opportunità finanzia il centro Irene

coopselios in ATS con la Provincia di La Spezia e Distretti, nel gennaio 2012, ha presentato un progetto per accedere ai finanziamenti stanziati

dal Ministero Pari Opportunità per il potenziamento e l’implementazione dei Centri Anti-violenza.Abbiamo collaborato in particolare nella stesura dei contenuti tecno-teorici. A giugno 2012 abbiamo ricevuto notizia dell’esito positivo della selezione e quindi con-ferma di aver ottenuto il finanziamento richiesto che ci permetterà di proseguire e implementare le nostre attività al Centro Irene.Riportiamo la breve introduzione di apertura del progetto:“Il contesto territoriale si presenta variegato dal punto di vista della popolazione, con presenza di culture ed etnie diverse che spesso non riescono ad integrarsi facilmente; in aumento gli episodi di violenza sia familiare che extrafamiliare, colpendo senza distinzione sia le donne italiane che quelle straniere e maggiori i casi di violenza assistita da parte dei minori. La crisi economica, lavorativa ha comportato un livello più alto di di-sagio sociale con conseguente proliferare di situazioni al limite che provocano spesso dipendenze da alcol e droghe innescando maggiori reazioni violente; restano situazioni più “equilibrate” dove comunque la violenza alle donne è presente per motivi sessuali o di difficili relazioni di coppia, in particolare di fronte a separazioni e alla conseguente gestione dei figli.”

moira PUntelli

Responsabile Tecnico Settore Minori

ilaria ottonelli

Coordinatrice Centro Irene

F.R.A.T.T. Fighting against throught theatre

Si è concluso per l’anno 2012, nell’ambito della formazione sociale di Coopselios, il progetto di formazione teatrale F.R.A.T.T (Fighting Against Throught Theatre). Il progetto, che è stato realizzato anche grazie a un finanziamento del fondo interprofessionale di

Foncoop, ha visto la preziosa collaborazione con Roberto Mazzini, che per la Cooperativa Sociale Giolli è promotore e docente per il progetto F.R.A.T.T in Italia. F.R.A.T.T è un importante progetto che sta indagando e fronteggiando, attraverso il linguaggio teatrale, diverse problematiche sociali in 4 paesi europei. La formazione ha visto coinvolti 20 tra lavoratrici e lavoratori di Coopselios che operano a Reggio Emilia e provincia, provenienti da diverse strutture e con ruoli professionali differenti all’interno della nostra organizzazione. Durante i diversi incontri formativi si è cercato di far emergere le criticità che in ambito professionale creano sentimenti di insicurezza, di insoddisfazione e a volte anche di discriminazione, senza voler dare risposte o soluzioni ai diversi problemi ma tentando di superare la sterile polemica, l’arroccamento su pregiudizi preconcetti o i silenzi che spesso nascono dal disagio inespresso. Nuove opportunità di agire e confrontarsi anche attraverso un linguaggio diverso come quello teatrale. Il 5 settembre in occasione dell’Assemblea di presentazione del Bilancio Sociale, il gruppo ha messo in scena una rappresentazione teatrale che sintetizzava anche attraverso la trasposizione metaforica, una tra le diverse situazioni di difficoltà indagate durante gli incontri formativi. Visto il successo di pubblico ma soprattutto le ottime restituzioni da parte dei partecipanti, riproporremo la formazione anche per il prossimo anno che si aprirà fiduciosa anche a nuove adesioni. Un particolare ringraziamento a tutti i partecipanti, al gruppo che ha messo a disposizione il proprio tempo e le proprie idee per la realizzazione della rappresentazione e a Roberto Mazzini.

annaliSa lUSUardi

Ufficio Attività Sociali

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Un momento di recitazione all’interno del corso FRATT

coopselios contro la violenza sulle donne

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Terremoto, abbandono e rientro alla casa protetta di Reggiolo

Con passo lento e grande sollievo la terza età ha ripopola-to Reggiolo. Già da venerdì 7 settembre la Casa Protetta Comunale del paese ha ripreso la sua normale attività d’assistenza. Tutti gli anziani si sono nuovamente riuniti in seguito a quella brutta domenica in cui la struttura era stata evacuata a causa del sisma: un’avventura du-rata tre mesi in cui i nostri anziani sono stati accolti in diverse strutture di RETE a Reggio Emilia, al Pensionato “S. Giuseppe” di Quattro Castella, alla “Mattioli-Garavi-ni” di Casalgrande, a “Villa Diamante di Campegine, al “Boris-Lodigiani” di Luzzara. Grande gioia per tutti loro è stato rientrare nella loro seconda casa, nella loro seconda famiglia. Noi tutti ringraziamo le strutture che li hanno ospitati con grande calore e disponibilità, rinunciando tal-volta a un po’ della loro libertà. Un sentito ringraziamento desideriamo rivolgerlo in particolar modo a tutti quegli operatori che si sono resi disponibili a rimanere sempre vicini ai nostri anziani sia in condizioni avverse come i giorni seguenti il sisma che nelle lunghe trasferte che li hanno visti recarsi da un capo all’altro della provincia.Un grazie profondo, di tutto cuore, per non aver mai smesso di sorridere ed infondere parole di coraggio e sup-porto anche in momenti di paura e smarrimento.Ricordiamo inoltre l’importante contributo di Coopselios al ripristino della struttura e alla riparazione tempestiva dei danni causati dal terremoto.Vorrei concludere con le parole di una nostra anziana che ci ha raccontato la sua esperienza il lunedì pomeriggio, il giorno dopo il trasferimento degli anziani:“Domenica 3 giugno, era ormai sera e molti amici si trovavano già a letto. Solo in cinque eravamo alzate con le operatrici in turno. La casa di riposo ha cominciato a ballare, il mondo sotto i miei piedi tremava. Il rombo del terremoto si mescolava con le nostre grida di aiuto e le voci delle ragazze che cercavano di tranquillizzarci. Poi tutti fuori dalle stanze con la protezione civile e i vigili del fuoco. “Dove andremo?” mi sono chiesta. Durante la guerra abitavo a Roma, le nostre case furono distrutte e soffrimmo tanto tutti. Ma eravamo giovani, pieni di forza. Io e la mia famiglia ci procurammo un carretto con un mulo e attraversammo tutti gli Appennini

per ritornare al nostro paese nativo.Ma ora sono anziana, non ho più la forza dei miei quat-tordici anni. Cerco di convivere con la paura di una nuova scossa e con l’ansia di non sapere quando potrò ritornare in casa protetta a Reggiolo, la mia seconda famiglia. Rin-grazio tutte le operatrici che si prendono cura di me e delle mie amiche.”

Vania lodeSani

Coordinatrice della Casa Protetta di Reggiolo

la musica per la musica. un Natale di solidarietà

Quest’anno, in occasione delle festività natalizie, Coopse-lios insieme ad UNIECO ed Andria, organizza un evento di solidarietà a favore delle terre colpite dal sisma dello scorso maggio. La musica è la protagonista della nostra iniziativa. Presso il Palasport di via Guasco, a Reggio Emilia, giovedì 20 dicembre la Concert Band di Reggiolo e, a seguire, Paolo Belli e la sua Big Band si esibiranno in uno spettacolo a sostegno del progetto di ricostruzione della Scuola di Musica G. Rinaldi di Reggiolo (RE).L’ingresso sarà gratuito e ad invito. I partecipanti, potran-no contribuire alla raccolta fondi a favore della Scuola, sarà possibile devolvere un contributo in loco, acquistare un CD di canti natalizi prodotto dalla Scuola di Musica di Reggiolo, acquistare le magliette Italia Loves Emilia realiz-zate in occasione del concerto del 22 settembre scorso al Campovolo. L’intero incasso sarà devoluto alla ricostruzio-ne della Scuola.

terremoto e solidarietà

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ciack, si gira!Sant’Urbano, sabato 30 Giugno 2012. Una giornata assolutamen-te fuori dal comune attende due anziani del Centro Servizi Valgran-de, Gina e Ido. La troupe arriva di prima mattina e l’agitazione inizia a farsi sentire: oggi, loro saranno attori protagonisti per un cortome-traggio.Al via le presentazioni. Abbiamo il piacere di ospitare il regista Roberto Pisconti, l’ope-ratrice di camera Claudia Monteza e i due attori co-pro-tagonosti Michele Vettori e Filippo Maistrello, che ci terranno impegnati per tutto il giorno.Definiamo i setting e cominciamo con le scene di coppia, negli esterni e negli interni. Nemmeno il tempo di gridare il classico “Ciak, si gira!”, che i nostri sono già immedesimati nella parte. Le scene si susseguono, l’una dopo l’altra. Il cortometraggio verrà mostrato all’interno della rassegna “Not Only For Sanits”, prevista per il sabato seguente proprio nel giar-dino del Centro Servizi, nella quale verranno mostrati corti firmati da nomi noti e emergenti del cinema.7 luglio. La serata è aperta alla cittadinanza e i familiari sono presenti in gran numero, curiosi di vedere il “nostro” cortometraggio. Un consigliere comunale porta i sa-luti dell’Amministrazione, il regista Roberto Pisconti illustra i filmati. Arriva il nostro. Partono i titoli, le prime note di musica. I sei minuti

di corto volano, portandoci in una dimensione parallela in cui le cose belle si annidano dove spesso ci dimentichiamo di cercare. Il regista aveva ragione, il messaggio è chiaro: C’è tutta una vita in un’ora d’amore… Partono gli applausi. Non di circostanza, ma prolungati, sinceri. La serata è quasi al termi-ne; tocca alle premiazioni dei due attori, insigniti con la coppa per “Miglior attore” e “Miglior attrice”. Ci salutiamo davanti al buffet di

dolci, commen-tando con gioia e risate ogni singolo foto-gramma di ciò che abbiamo realizzato. Ci diciamo che noi non siamo professioni-sti, e che la

strumentazione usata, rispetto a quella degli altri, è meno potente. Solo che la tecnica non è tutto, anzi, la tecnica non è niente, senza amore.

Attori per un giorno al carpanedo

Inizialmente, l’arrivo di una telecamera nella nostra “Casa” del Carpanedo, dove in una dimen-sione familiare vivono ragazzi con disagi psichici, ha prodotto gli stessi effetti del potenziale sopraggiungere di una creatura sconosciuta e magica. Certo, tutti avevamo già visto una telecamera nella nostra vita. Ma, come ha evidenziato Giovanni: “Non così grossa!”. “Ragazzi, sono venuti per riprenderci mentre lavoriamo e

poi dobbiamo presentare la nostra struttura a chi non ci conosce! Chi vuole farsi riprendere?”. Giovanni, Matteo e i tre Andrea (nella nostra casa famiglia se chiami “Andrea” puoi star certo che prima o poi qualcuno arriverà a darti una mano!) hanno subito deciso di partecipare svelando un’inaspet-tata propensione alla recitazione. Antonio ha preferito non essere ripreso, ritenendosi più adatto al ruolo di “aiuto regista”. Così, in pochi minuti ci siamo preparati alle riprese. “Cosa dobbiamo fare?” “Nulla di diverso da quello che fac-ciamo ogni mattina!”. Siamo stati ripresi mentre davamo il mangime alle galline e ai conigli e mentre con passo cinematograficamente spedito portavamo con le carriole il fieno alle capre, alle pecore, agli asini ed ai pony. Alla fine, Giovan-ni ha raccontato le attività lavora-tive che svolgiamo in fattoria alla mattina, il momento del pranzo e le nostre uscite in città pomeridia-ne. “È stato divertente” ha com-mentato Matteo. “Anche per gli animali – ha aggiunto Antonio – oggi hanno mangiato una doppia razione!”.

federico emanUeli

Coordinatore

animazione e attività “cinematografiche” nelle strutture

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Quest’anno all’RSA abbiamo realizzato un progetto per un intervento socio-educativo attraverso la pratica teatrale mirante all’incremento della qualità di vita degli anziani residenti e dei loro familiari, attraverso la stimolazione della relazione e della comu-nicazione con particolare riferimento ai malati affetti da demenze.L’obiettivo principale è stato di riscoprire, attraverso un percorso guidato, la storia e le potenzialità dei singoli e le modalità creative che li aiuti-no meglio ad esprimerle. Più in dettaglio, gli obiettivi specifici sono stati rivolti a: fornire esperienze personali per aiutare l’accettazione di sé, facendo ricordare alla persona chi era, la sua storia passata, ma non perduta, di persona viva e sociale; fornire espe-rienze di gruppo per accre-scere la comprensione delle dinamiche e delle relazioni, fornire uno spazio ricrea-tivo e creativo per il miglioramento della qualità della vita; potenziare un approccio empatico dei familiari; proporre un’attività stimolante che sfrutti le residue capacità dell’anziano e ne valorizzi le eventuali diffi-coltà; favorire il rilassamento e il benessere personale anche in anziani affetti da disturbi comportamentali; ridurre il disorientamento spaziale degli anziani affetti da demenza.Le tappe del nostro viaggio sono state decise in itinere e sono stati gli anziani stessi a sceglierle raccontandoci la loro storia e diventando poi, nella rappresentazione finale, realmente protagonisti del proprio bagaglio di

ricordi e esperienze.Lo spettacolo si è pian piano deli-neato come uno spettacolo itine-rante, e insieme siamo riusciti ad abbattere la barriera dello spazio e a viaggiare anche realmente spostandoci per la struttura e coinvolgendo nel nostro viaggio tutto il nostro pubblico al ritmo di “Fin che la barca va”. Abbiamo allestito alcuni punti di inte-resse sparsi per la nostra RSA, i nostri porti, abbiamo visitato il paese del tango, dove con un anziano, Dino, abbiamo ballato “la Cumparsita”, ci siamo spinti fino in India, dove una residente, Bambina, ci ha raccontato la sua esperienza, abbiamo cucinato con Giovanni nel paese del cibo, per poi attraccare nel paese del sorriso, dove anche chi non può più parlare può trovare conforto, rifugio e qualcuno che si prenda cura di lui.Così, ad esempio, Grazia è diven-tata le gambe di Giovanni, e in modo analogo Mina si è trasfor-

mata nella voce di Pinuccia. Gli obiettivi sono stati raggiunti: l’integrazione e i meccanismi di mutuo aiuto sono venuti pian piano a crearsi nel corso degli incontri e il livello di comprensione è stato molto alto.Ogni partecipante è riuscito ad apportare il proprio contributo al progetto esprimendosi nel modo a lui più congeniale e sfogando la propria creatività tanto che la rappresentazione finale è venuta a crearsi quasi in modo naturale mettendo insieme i contributi di tutto il gruppo.

ciecilia Pizzocchero catellani

Educatrice R.S.A. Lainate

“Mille e una storia - un viaggio con la fantasia”

animazione

Coopseliosnotizie | novembre 2012

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Progetto di intervento teatrale presso la RSA di Lainate

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opinioni

Da sempre l’essere umano ha temuto non solo il diverso, ma più in generale ciò che non riesce a spiegarsi immediatamente. Anche se studiosi come Freud, Winnicott e tanti altri hanno tentato di illustrare le motiva-zioni psicologiche, sociologiche e evoluzionistiche di questo fenomeno negativo, il principale motivo di ogni forma di discri-minazione resta sempre l’igno-ranza. Conseguenza di questo atteg-giamento è una almeno parziale emarginazione dei diversamente abili. Una loro completa inte-grazione è invece possibile. Ci sono diversi segnali grazie ai quali è possibile essere ottimisti. Lavorando nelle scuole e con la diversità posso appurare quoti-dianamente che i bambini non sono mai prevenuti di fronte a nessun tipo di disabilità: sono gli adulti che, attraverso il cattivo esempio dettato dal pregiudizio, li condizio-nano negativamente. La strada da percorrere è comunque ancora lunga e tortuosa, nonostante la tradizione cristiana del no-stro Paese faccia pensare a un più radicato senso di solidarietà. Aggiungo, fra l’altro, che non condivido il concetto con cui la cristianità concepisce il disabile. Il diversamente abile non è un “poverino” che va aiutato in quanto sfortunato, ma è una persona come qualsiasi altra. Egli non cerca l’elemosina emozionale o l’accet-tazione da parte di una comunità in quanto persona disagiata, ma vuole essere considerato, amato e anche odiato, purché possa vivere la propria esistenza con la stessa dignità che si dovrebbe attribuire sempre a qualunque essere umano. Inoltre si è ancora molto lontani dal riconoscere il

diritto ad amare della persona con disabilità. Ma l’amore è un sentimento che nessuno può imbrigliare. Il fatto che spesso la società si contrapponga a questo diritto non significa che non si possa concretizzare. Certo spesso mancherà l’approvazione, ma il diritto di provare un sen-timento e di essere ricambiati resta. Altra questione spinosa, complessa e talvolta controversa riguarda l‘emarginazione che coinvolge anche la famiglia del disabile. In generale, purtroppo, non posso esimermi dall’am-mettere che spesso il nucleo familiare, a causa dell’enorme impiego di energie che un disa-bile richiede (e qui la gravità ha un ruolo importante) tende esso stesso a isolarsi. Inoltre ci sono anche casi in cui è più difficile metabolizzare una disabilità

(specialmente se acquisita) per un familiare, che non per la persona che “incappa” in questa svantaggiata condizione. Per alleviare il fardello di chi ha in casa una persona con disabilità bisognerebbe mettere il prossi-mo in condizione di dare il meglio, ma senza chiedergli l’impossibile. A tale proposito vorrei citare una massima di Antimo Pappadia, socio della nostra cooperativa: “Se mettiamo gli altri in condizione di non esprimersi, questi saranno sempre ridimensionati, se invece diamo loro la possi-bilità di essere se stessi, lo saranno sempre e in ogni circostanza; mentre ancora se forniamo loro le condi-zioni congeniali affinché possano dare il meglio, allora ci sbalordiranno, perché supereranno se stessi“.

enza iozzia Operatrice del Servizio Integrazione Scolastica di Piacenza

considerazioni sulla disabilità. Riflessioni di una socia di coopselios

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Enza Iozzia

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Il 1 giugno il Nido Haiku ha festeggiato il suo decimo compleanno. Dieci anni di una storia molto intensa, dinamica e arricchente per tutte le persone che ne hanno preso parte e che hanno condiviso con impegno e competenza i tanti momenti di vita quotidiana. Una storia fatta di tante storie…storie di bambine, di bambini e di famiglie, di un gruppo di lavoro che ha consolidato la propria identità nel tem-po, costantemente teso a rendere il nido un posto sempre più accogliente, più piacevole e interessante.Amiamo pensare al nido Haiku come a uno spazio di vita dove le relazioni e gli scambi hanno preso forma, anno dopo anno, anche attraverso il dialogo quotidiano con l’Associazione di genitori Agorà, con la quale abbiamo da sempre cercato di condividere, non solo gli spazi, ma un percorso di crescita comu-ne e un forte senso di appartenenza, pur nel rispetto delle reciproche identità. Il nido Haiku in questi die-ci anni si è impegnato costantemente a costruire un legame e una rapporto dinamico con l’Officina delle arti e con gli artisti che abitano e hanno abitato gli atelier messi a disposizione dal Comune negli spazi adiacenti al nido. Come segno di questa collaborazio-

ne ormai consolidata, ci è sembrato importante che gli artisti potessero proporre, insieme ai genitori e al personale del nido, alcune esperienze in grado di far emergere ed intrecciare i linguaggi espressivi e comunicativi di bambini e adulti insieme.L’atelier BeeLive ha proposto un’esperienza di Live painting, l’Associazione teatrale Apes porpureae ha messo in scena alcune magiche narrazioni sotto gli alberi e Ia Dagoblues band ha reso davvero piace-vole la nostra festa con la sua bellissima musica di sottofondo.Un pomeriggio divertente che ha visto festeggiare unitamente chi ha avviato questa esperienza nel passato, chi l’ha iniziata da poco e chi ha continuato a mantenerla viva e dinamica nel tempo: bambini, genitori, insegnanti, cuoche, aiuto cuoche, ausiliarie, pedagogiste e responsabili, persone di ieri e di oggi, che sento importante ringraziare per la collabora-zione, la passione e l’impegno espresso in questi bellissimi dieci anni.

mariaelena beGa

Pedagogista

OPEN-DAY NEGLI ASILI PER LE ISCRIZIONI 2013

servizi all’infanzia, ricorrenze e inaugurazioni

dieci anni di storie

Coopseliosnotizie | novembre 2012

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Tre “open day” per permettere alle famiglie di cono-scere da vicino gli asili nido di Coopselios.Giovedì 22 novembre è stata la volta del nido Le corti, appena presentato sul territorio di Correggio (RE). Sabato 1 dicembre invece “Il Glicine” di Mesero ha aperto le porte presentando l’attività “Laboratorio di Natale”, mentre domenica 2 dicembre i bambini sono stati presenti alla festa di Natale che si è tenuta in piazza Europa. Sabato 8 dicembre, a Canossa (RE), il nuovo mi-cronido “Il Salice” inaugura con un atelier grafico dedicato a tutti i bambini presenti. L’evento è stato anticipato dal taglio del nastro con gli interventi di benvenuto di Sonia Masini, Presidente Provincia Reggio Emilia, Enzo Musi, Sindaco Comune di Canossa e Loredana Viani, Assessore alla Scuola Comune di Canossa.

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A sara

Durante l’assemblea sociale dell’a-rea di Reggio Emilia, tenutasi al centro internazionale Loris Mala-guzzi, abbiamo avuto il piacere e l’emozione di ricordare la nostra collega Sara Giangolini, alla quale Coopselios ha intitolato una borsa di Studio in collaborazione con l’U-niversità di Modena e Reggio e più precisamente a sostegno del coro della stessa Università.È stata davvero una serata speciale: la musica ha accompagnato un in-sieme di emozioni e di ricordi ancora molto vivi e forti per ciascuno di noi.Tutto questo alla presenza dei genitori di Sara che hanno assistito al concerto accanto a noi. Queste le parole con cui la pedagogista Mariaelena Bega, le colleghe e tutta l’equipe del Settore Infanzia hanno voluto ricordare Sara.“Quando al nido Haiku parliamo di Sara, e questo avviene spesso, so-prattutto tra le persone che l’hanno conosciuta, a me ritorna in mente la prima volta che la vidi e che le parlai. È un episodio che fare con la musica.Sara stava proponendo un

gioco ai bambini nella piazza del nido e come sottofondo musicale le canzoni dello Zecchino d’Oro. Probabilmente la

sua scelta era stata affrettata, compiuta tra diversi cd musicali, trovati vicino allo stereo. Le ho spiegato che ogni scel-ta che come educatori compiamo, ogni proposta che offriamo ai bambini, deve essere pensata, riflettuta, ponderata. Le canzoni dello Zecchino d’Oro, in quella situazione, non offrivano certo un contesto musicale pertinente e in grado di accompagnare le esplorazioni dei bambini. Lei mi ascoltò e si scusò. Sara era molto educata e rispetto-sa. La settimana dopo tornai al nido e la ritrovai nella piazza con un piccolo gruppo di bambini: stava proponendo loro un gioco di movimento con teli di grandi

dimensioni. Questa volta il sotto-fondo musicale che accompagnava i suoi gesti e quelli dei bambini era di ben altra natura: era una musica contemporanea dal ritmo vivace e dalla melodia piacevolissima. Sara aveva fatto centro. Aveva capito. Da lì in poi di lei mi colpì prima di tutto la sua umiltà, la sua capacità di accoglie-re la critica per fare meglio la volta successiva. Mi colpì la luce che aveva negli occhi. Una luce che non si trova in tutti gli educatori. Una luce curiosa che appartiene ai bambini… sem-pre accesa per conoscere e capire il mondo. Una curiosità che come adulti dovremmo tenere viva e alimentare costantemente. Sara era anche una persona colta, leggeva e studiava moltissimo e, proprio per questo motivo, credo che la scelta di dedicarle un progetto a sostegno del linguaggio musicale, così ricco, così poetico e così vicino all’espres-sività dei bambini sia davvero una scelta vicina alle qualità di Sara.”

lina borGhi

A Nicoletta

Cara amica e collega, non ci si può dimenticare di te, della nostra amicizia e dei nostri anni lavorati fianco a fianco.Sei venuta a mancare lasciandoci l’otto settembre a soli ciunquant’an-ni.Non sei riuscita a sconfiggere la tua malattia che da un anno non ti ha più abbandonato. Hai prestato per ben venticinque anni un grande servizio ad anziani e disabili nel territorio del comune di Sarzana. Da dieci lavoravi in coopselios, ama-vi i tuoi pazienti e per questo eri ricambiata con grande dedizione. Hai scelto una vita accanto ai tuoi genitori sfortunatamente venuti a mancare lasciandoti una profonda solitudine, ma le persone a te più care non ti hanno mai lasciato sola, ti sono rimaste vicino, colmando le tue carenze. Ricordandoti con affetto Paola toGnoni

ricordi

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I disegni sono stati realizzati a partire dal tema dei diritti dai ragazzi dei

Centri Socio-educativi per minori della Val di Magra gestiti da Coopselios per

il biglietto di Natale 2012.