Coopselios Notizie 54

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NOTIZIE ANNO XIV LUGLIO 2013 Periodico d’informazione trimestrale della Cooperativa Sociale Coopselios Società Cooperativa Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L- 27/02/2004, NR 26) ART. 1 COMMA 2, DCB RE 54 DECOLLATI I PROGETTI MEDIAFRIENDS PERCORSI DI INNOVAZIONE PER L’INFANZIA COOPSELIOS ACADEMY Bilancio 2012, consolidamento e nuove progettualità

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BILANCIO 2012, CONSOLIDAMENTO E NUOVE PROGETTUALITÀ • Decollati i progetti Mediafriends • Percorsi di innovazione per l'infanzia • Coopselios Academy

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NOTIZIE ANNO XIVLUGLIO 2013

Periodico d’informazione trimestrale della Cooperativa Sociale Coopselios Società CooperativaPoste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L- 27/02/2004, NR 26) ART. 1 COMMA 2, DCB RE

54DECOLLATI I PROGETTI MEDIAFRIENDSPERCORSI DI INNOVAZIONE PER L’INFANZIACOOPSELIOS ACADEMY

Bilancio 2012, consolidamentoe nuove progettualità

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Hanno collaborato a questo numero:

IV A del Liceo MazziniAndrea AlberiniSabrina BonacciniDina BonicelliAngela FusariGruppo di lavoro P.W. La SpeziaElisabetta IoannucciEnza IozziaGiuseppina MenzàAlessandra PitaroRoberta PrandiMoira PuntelliLisa RossiSerena RozziaMarzia SettepassiDiego Soldano

Coopselios notiziePeriodico trimestrale diffuso gratuitamente ai soci della CooperativaAut. Trib. RE n. 972 del 29/9/1998Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L - 27/02/2004, NR 26) ART. 1 COMMA 2, DCB RETassa riscossa - Taxe percueProprietario: Guido SaccardiCooperativa Sociale COOPSELIOSSocietà CooperativaVia A. Gramsci, 54/S42124 Reggio EmiliaTel. +39 0522 378610 Fax +39 0522 [email protected]

Direttore ResponsabileFabrizio Montanari Comitato di RedazioneSabrina Bonaccini, Franco Dallari, Ester Schiaffonati, Antonietta Serri

Coordinamento di RedazioneGiulia Caramaschi

ImpaginazioneUfficio Comunicazione Coopselios

StampaL’OLMO soc. coop. socialeMontecchio Emilia (RE)

NOTIZIE DALLA COOPERATIVA

3. Dalla violenza sulle donne alla “questione maschile”

4. Integrati a regola d’arte

FOCUS12. Welfare su misura

LA VOCE DI COOPSELIOS

15. Project work al Liceo Mazzini di La Spezia

16. Il progetto “Yoga della risata”

Al via Coopselios Academy

17. Corso di Self Empowerment

18. Festa di primavera al nido Grotte Portella di Frascati (RM)

Convegno “Percorsi in Dialogo”

19. Gli ospiti del C.S.R. Lucca all’adunata alpina

L’R.S.A. San Rocco e il C.S.R. Lucca presentano l’iniziativa “estate culturale 2013”

sommario

Pubblicazione stampata su carta FSC® riciclata post-consumo: prodotta con legno e/o fibre ottenuti dal riciclo di materiale giunto al termine del proprio utilizzo.

APPROFONDIMENTI DAI SETTORI

5. ANZIANI | Abolire il piano di lavoro

7. INFANZIA | Incontri con la natura

Una carta qualità per la rete Legacoop

9. DISABILI | Il percorso formativo per le famiglie al C.S.R.D. “Sartoretti”

10. MINORI | La Casa di Bastian

FOCUS

LA VOCE DI COOPSELIOS

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In questi mesi presso il Centro Irene, il tema della violenza sulle donne ci ha visto im-

pegnati non solo sul piano del sostegno e dell’accoglienza, ma soprattutto sul piano culturale per diffondere il più possibile pensieri e riflessioni per promuo-vere l’impegno dei “nostri” uomini a dire “Noi no!”.

Questi sono gli eventi a cui abbiamo partecipato e promosso attivamente: • il 19 gennaio presso l’USI AIT Carrara, il Convegno: Le donne e il precariato nel mondo del lavoro precario: ripercussioni socio-psico-logiche. (D.ssa Moira Puntelli); • il 1° marzo presso il Lions Lerici, cena (D.ssa Ilaria Ottonelli e Gio-vanni Calabrese); • l’8 marzo in collaborazione con l’Associazione Donne Sarawi, Lerici, Convegno (D.ssa Ilaria Ottonelli); • l’8 marzo ed il 3 aprile all’AUSL1 di Massa-Carrara, Corso di formazione per Infermieri sulla relazione interculturale con il paziente straniero, lezione su: “La violenza intrafamigliare nelle famiglie migranti e non” (D.ssa Moira Puntelli); • il 6 e il 30 maggio in collaborazione con il comitato Pari Opportunità di La Spezia e il Centro Irene, lezioni seminariali presso la Scuola Superiore Istituto Capel-lini di La Spezia (educatrice Flavia Sanna) e la Scuola Superiore Parentucelli di Sarzana (educatrice Cristina Bernabò).La violenza è sempre da condannare e mai giustificare. Le nostre riflessioni e linee di intervento hanno come assunto di base questo principio e da qui partono per non fermarsi all’atto, ma analizzare e ripercorrere la storia in modo da comprenderne l’incipit.Prendendo in esame il sistema della violenza, si deve

ragionare sul significato degli eventi, sulla tipologia dei legami affettivi che hanno portato alla costituzione di un tale sistema che spesso sopravvive da anni. Si devono cercare le responsabilità di ciascuno e le corresponsabilità della coppia, la mancata tutela per la responsabilità sociale di un vicinato che non sa come intervenire, le responsabilità delle leggi e forze dell’ordi-ne carenti nel prevenire ed intervenire in modo efficace durante il percorso che por-terà alla violenza.Vogliamo restituire dignità di scelta e potere di decisione alla donna, che se viene solo vista ed aiutata in quanto vittima, difficilmente potrà sentirsi capace e responsabi-le nel percorso di abbandono del sistema violento e al con-

tempo capace e responsabile delle proprie scelte future, cioè la capacità psicologica di non re-istaurare legami affettivi violenti come spesso purtroppo accade.In una lettura sistemico relazionale è importante lavo-rare a livello socio-culturale, affinché vi sia nelle nuove generazioni un impegno e un’assunzione di respon-sabilità alla condanna della violenza e una concreta possibilità di essere tutelate di fronte a una denuncia di violenza o di stalking.Purtroppo la strada della consapevolezza e della reale condanna è ancora molto lunga, abbiamo ancora bisogno di coinvolgere e rendere protagonisti uomini e donne assieme, non è un problema femminile, né tanto meno femminista, ma è un problema di dignità umana.

Moira Puntelli

Responsabile Tecnico Settore Minori

impegno culturale contro la violenza sulle donne

luglio 2013 | Coopseliosnotizie

NOTIZIE DALLA COOPERATIVA 3

Dalla violenza sulle donne alla “questione maschile”

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progetti finanziati dalla Fondazione Mediafriends

Coopseliosnotizie | luglio 2013

4 NOTIZIE DALLA COOPERATIVA

Integrati a regola d’arte

“Siamo tutti dei geni, ma se un pesce viene giudicato in base alla sua capacità di arrampicarsi su un albero, si sentirà uno stupido per tutta la vita” A. Einstein, dislessico.

ATTO PRIMO. Fiumaretta, Ve-nerdì 10 maggio.Presentiamo “Integrati a regola d’arte”, finanziato da “La Fabbrica del Sorriso”, un progetto in rete con le attività dei Distretti SocioSanitari, ASL di La Spezia, scuole della Val di Magra e Centri Socio-Educativi Coopselios. Questo progetto ha per-messo di trasformare belle esperienze attivate nel Comune di Sarzana in un sistema metodologico riproducibile e teorizzabile.Tre i laboratori: “Lerette e menuri?… lettere e nume-ri! Che confusione”; “Globalità dei linguaggi”; “Corale Sottosopra”.Apre il sindaco di Ameglia Umberto Galazzo, seguito dal direttore del distretto 19 Marco Formato e dall’As-sessore regionale Lorena Rambaudi.Le parole corrono inseguendosi con rapidità, una dietro l’altra. A volte ritornano, alcune si ripetono più spesso di altre: integrazione, rete.È il mio turno, presento i “Laboratori sui disturbi specifici e aspecifici dell’apprendimento”. Gruppi di sei ragazzi con due operatori lavorano in sinergia con le insegnanti, i genitori e gli altri professionisti del settore per creare un sistema che favorisca l’autostima e l’autoefficacia e combatta la frustrazione e l’insoddi-sfazione dei nostri ragazzi.Eva, educatrice Coopselios, ci descrive la “Globalità dei linguaggi” cammini condivisi tra arte, corpo e arche-tipi che attraverso la valorizzazione delle potenzialità innate di ogni ragazzo, cancellano le diversità interper-sonali.La terza voce è quella di Tania, educatrice Coopselios, che racconta la corale “SottoSopra”, nata con l’idea di

unire attraverso il canto, alunni molto più simili di quanto non sembri a un occhio superficiale.Il Dottor Celi, direttore U.O. Psicologia ASL n.1 di Massa Carrara e docente all’Università di Pisa e Parma e il Dottor Giovannoni, direttore S.S.D. Neurop-sichiatria Infantile ASL n. 5 La Spe-zia concludono la serie di interventi dirigendo con capacità ed esperienza la sinfonia delle loro parole intorno ai concetti di organizzazione, intreccio, compartecipazione. “Questi bambini hanno bisogno di molti sarti capaci di misurare, tagliare e cucire” dice Celi parlando di ragazzi con DSA, e poco dopo aggiunge “o ci si mette intorno

a un bambino in difficoltà, tutti insieme, ciascu-no per la sua parte, oppure il lavoro risulterà inevitabil-mente zoppo”.

ATTO SECONDO. Ufficio Coopselios, mercoledì 10 luglio.Il progetto presentato il 10 maggio veleggia sospinto da venti più favorevoli del previsto.Sono stati attivati laboratori sui disturbi specifici e aspecifici dell’apprendimento in cinque scuole, ai quali si aggiungono un laboratorio pomeridiano all’interno del centro “In Centro” a Sarzana e due laboratori a Fiu-maretta. Sorte simile per gli altri laboratori, le corali ora sono tre, due a Sarzana e una a Santo Stefano ed è sta-to attivato un nuovo percorso di globalità dei linguaggi nel centro estivo di Battifollo, percorso che coinvolge addirittura cinquanta ragazzi!È stata una brillante idea trasformata in una realtà disarmante, una condivisione che supera il pensiero gestaltico trovando nello stare insieme una forma così armonica da riuscire a valorizzare ogni singola persona. E siamo solo al secondo atto.

Diego SolDano

Coordinatore del progetto

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Ia relazione nell’ambito dei servizi alla persona rive-ste un ruolo strutturale e irrinunciabile perché non c’è cura, per quanto moderna e raffinata, che diventi

efficace al di fuori di un intenso rapporto di comuni-cazione. La cura passa attraverso le mani, gli occhi, le orecchie e la parola di chi opera. Ciò induce a porsi come obiet-tivo prima-rio il dovere dell’ascolto, del dialo-go, della vicinanza empatica, qualunque siano le condizioni del lavoro, i limiti ogget-tivi, sogget-tivi e personali dell’equipe di un determinato servizio. L’operatore è chiamato a riconoscere l’anziano come portatore di diritti, di dignità, meritevole di amore e rispetto e far si che si senta confermato nella sua iden-tità, individualità e stima di sè. Il rispetto della persona e delle abitudini di ognuno deve essere alla base della cura di ogni persona fragile.Le strutture per anziani, negli ultimi anni, sono andate assumendo una sempre più marcata connotazione sa-nitaria determinata da un cambiamento della tipologia dei residenti verso la grave non autosufficienza con ele-vati bisogni sanitari. Numerosi sono gli aspetti positivi come l’introduzione di nuovi metodi, strumenti e pro-fessionalità, per migliorare la qualità delle cure di alcu-ne patologie legate all’avanzare dell’età o per individua-re e prevenire i fattori che incidono sullo stato di non autosufficienza. Meno positiva è stata l’introduzione di un’organizzazione basata sulla razionalità scientifica e sulla neutralità affettiva che parte dal presupposto che il benessere della persona sia legato prevalentemente ai trattamenti individuali cui viene sottoposta trascuran-done gli effetti terapeutici dell’ambiente fisico e sociale.

Un’organizzazione tipica del mondo sanitario, rigida, spersonalizzante, limitante dell’autonomia personale e che separa il mondo delle terapie mediche e riabilitati-ve, dal mondo della vita interrompendo temporanea-mente la continuità vitale delle persone.Questo modello non è funzionale alle strutture per an-

ziani all’interno delle quali i bisogni dei resi-denti non sono esclusivamen-te di natura sanitaria. A ciò si aggiun-ge l’onerosità del modello, l’ incoerenza con le crescenti richieste di personalizza-

zione del servizio e con l’idea di qualità come benessere globale della persona.Da queste riflessioni è nata nel 2012 la spinta, non ancora esaurita, verso un nuovo modello organizza-tivo che riconosca la centralità dell’anziano, della sua famiglia, dell’operatore di cura e che recuperi l’idea delle strutture come comunità di accoglienza e di accompa-gnamento.Il nuovo modello che chiameremo “partecipativo” prevede il superamento del piano di lavoro per presta-zioni. Il piano di lavoro (PdL) è definito in quasi tutte le strutture residenziali per anziani per programmare le attività che ogni figura professionale deve svolgere nell’ambito del turno di lavoro, implementando un modello organizzativo di tipo tayloristico e tipicamente ospedaliero. Una struttura rigida del lavoro, basata su prestazioni indifferenziate e poco variabili nel tempo.Superare il piano di lavoro significa recuperare flessi-bilità, riconoscere l’individualità e l’autonomia degli anziani residenti; la creatività assistenziale e la capacità di decidere sulla “cura” al personale di assistenza.È sinonimo di crescita dello spazio di ricerca, sperimen-

luglio 2013 | Coopseliosnotizie

5APPROFONDIMENTI DAI SETTORI anziani

Abolire il piano di lavoroQuando la relazione, l’ascolto e lo sguardo diventano cura

Roberta Borsari, Dina Bonicelli e Michela Mercanile

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tazione e costruzione di nuove possibilità per un’espres-sione più completa dell’anziano e delle sue competenze, desideri e capacità, oltre che dei suoi bisogni e delle mancanze.Eliminare il piano di lavoro non significa introdurre un modello senza regole, ma bensì un modello basato sull’osservazione attenta e puntuale dei bisogni e sulla cura degli anziani residenti. È da considerarsi una rivo-luzione culturale da preparare e sostenere con graduali-tà e con i seguenti step:• istituzione di una “cabina di regia” intersettoriale per la definizione del progetto e la supervisione alla fase di realizzazione e la coerente revisione delle procedure di lavoro e della modulistica;• formazione, informazione, coinvolgimento e soste-gno di tutto il gruppo di lavoro delle singole strutture, mediante un percorso formativo “a cascata”;• individuazione in tutte le strutture di un gruppo di lavoro multiprofessionale con il compito di individuare gli obiettivi di cura da raggiungere durante l’arco della giornata, di valutare l’idoneità della consegna per il passaggio delle informazioni, di ridefinire l’orario di lavoro dei responsabili per supportare il personale nei momenti più importanti della giornata;• predisposizione di un KIT di strumenti per supporta-re i Coordinatori e l’autonomia degli operatori all’imple-mentazione del nuovo modello organizzativo fra i quali strumenti di lettura e raccolta dei bisogni e dello stato degli anziani residenti e delle richieste dei loro famiglia-ri e un DVD di filmati per la formazione iniziale a tutto il personale delle strutture.I risultati ottenuti finora sono senza dubbio positivi per gli anziani residenti e le loro famiglie, aspetto eviden-ziato nei focus group e negli appositi momenti di ascol-

to: sentono di essere riconosciuti, ascoltati e accolti nei loro desideri.I punti critici sono le inevitabili resistenze al cambia-mento e una leadership assorbita da risorse, regolamen-ti, requisiti, che con fatica cerca di reperire tempo ed energie per costruire una nuova cultura organizzativa capace di adattarsi alle esigenze mutevoli dei residenti che riconosca la qualità delle relazioni operatori-resi-denti come fonte principale di benessere.Il progetto è stato presentato a Piacenza nell’aprile scorso nell’ambito del “Meeting delle professioni socio sanitarie” davanti ad un’affollata e interessata platea. Hanno relazionato il Prof. Duccio Demetrio scrittore ed esperto di pratiche autobiografiche, Roberta Borsari –Referente Alzheimer Coopselios, Michela Mercanile- RAA/Caposala della R.S.A. “Villa Teruzzi” di Conco-rezzo. Una menzione particolare merita lo spettacolo teatrale con Stefania Bottazzi, Silvia Panini, Pasqualina Napoli, Monia Giorgi intitolato “Futuri trascorsi” che in modo divertente ma lucido e preciso ha rappresentato i due modelli organizzativi (uno in cui predomina l’a-spetto prestazionale tecnico, l’altro che tenta di mettere al centro la persona) e come vengono percepiti dagli anziani residenti e dalle loro famiglie.

Dina Bonicelli

Responsabile Tecnico Settore Anziani

Coopseliosnotizie | luglio 2013

6 APPROFONDIMENTI DAI SETTORI

anziani

SPORTELLI PRONTOSERENITÀ, NUOVE APERTURE A CORREGGIO E FABBRICO

Prontoserenità, modello di erogazione di servizi ideato dalla Fondazione Easy Care, dopo l’atti-vazione dello sportello di Reggio Emilia in via Gramsci 54/s, apre le porte ad altri due sportelli informativi messi a disposizione delle famiglie. Predisposti per garantire maggiore efficienza del servizio, i nuovi sportelli si trovano a:• Correggio in Via Mandriolo Superiore, 5/a;• Fabbrico in Via XXVII Febbraio, 133.www.prontoserenita.it

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luglio 2013 | Coopseliosnotizie

7APPROFONDIMENTI DAI SETTORIinfanzia

Incontri con la natura

Lo scorso 1° giugno si è tenuto un evento formativo presso il centro Viva di Merano, in collaborazione con il centro Lilliput di Bressanone, dal titolo “Incontri con la natura”.

L’occasione è stata un’opportunità per presentare la pubblicazione realizzata dal Settore Infanzia “Esperienze naturali di gioco”, ma soprattutto per condividere con i responsabili dei comprensori sani-tari i progetti realizzati su questo tema da insegnanti e bambini. Erano presenti per Coopselios il Direttore Raul Cavalli, la Responsa-bile di Settore Sabrina Bonaccini e la Responsabile di Produzione Ro-berta Prandi, mentre per il distretto sanitario di Bressanone Markus Taler e per quello di Merano Arnold Troger.È stata una giornata per riflettere sul bisogno di riconquistare un rapporto diretto, quotidiano e au-tentico con la natura e la naturalità, partendo dagli spazi più prossimi

ai bambini come i giardini delle scuole e gli spazi verdi della città, per condividere l’importanza di un progetto pedagogico che consideri i diritti naturali dei bambini e ponga al centro una precoce educazione alla sensibilità ecologica per educar-li e renderli dei futuri cittadini più consapevoli. Sonia Prete, Otmar Kerschbaumer

e Francesca Farragina hanno poi presentato percorsi e progetti rea-lizzati dando visibilità alla qualità delle proposte che quotidianamente offriamo ai bambini e alle famiglie che frequentano i due centri. Inol-tre, sono state realizzate delle vele e delle strisce con immagini che documentano le esperienze presen-tate, che sono poi state donate ai Responsabili dei distretti sanitari in modo da poterle collocare negli spa-zi comuni degli ospedali di Merano e Bressanone, rendendo visibili a tutti i visitatori e frequentatori le tracce di questi percorsi.

SaBrina Bonaccini

Responsabile Tecnico Settore Infanzia

roBerta PranDi

R.T.P. Settore Infanzia

Una carta della qualitá per la rete Legacoop

Il 24 luglio si è tenuto a Roma nella sala Basevi di Legacoop un semi-nario che ha riunito cooperatori provenienti da tutta Italia sul tema “Servizi prima infanzia: cooperativi, sostenibili e di qualità, la risposta che crea sviluppo”. È stata l’occasione per presentare al Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Cecilia Guerra, a Paola Menetti presidente di Le-gacoopsociali e a Giuliano Poletti presidente di Legacoop, il progetto della costituzione di una Rete a cui aderiscano le cooperative di Lega-coopsociali che operano nell’am-bito dei servizi educativi. Questo progetto si pone come obiettivi la promozione di confronti su diversi stili imprenditoriali, l’implementa-zione di maggiori sinergie tra nord e sud, l’aumento di relazioni con le maggiori realtà istituzionali e as-sociative che si occupano di queste tematiche e la creazione di ulteriori

Sabrina Bonaccini, Cecilia Guerra, Giuliano PolettiPaola Menetti, Alberto Alberani

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collaborazioni con altri settori cooperativi.Il fulcro attorno al quale ruota la co-stituzione della rete è la “carta della qualità” presentata al seminario. La carta della qualità è frutto di un lavoro corale, nasce dal confronto avvenuto nel corso degli in-contri dell’ul-timo anno del gruppo nidi di Legacoopso-ciali. La carta è stata pensata come una cornice ampia, dove si possano ritro-vare le diverse realtà, considerando che il no-stro è un sistema che comprende esperienze diffuse su un territorio nazionale diversificato in quanto a normative e cultura dei servizi per la prima infanzia. È una prima proposta quindi, che verrà discussa e speriamo approvata dalla Direzio-ne nazionale.Perché abbiamo sentito il bisogno di elaborare e condividere una “carta della qualità” che auspi-chiamo verrà adottata da tutte le cooperative che aderiscono a Legacoopsociali?

1. In questo momento di forte recessione, non solo economica, ma soprattutto culturale circa il valore e il significato dei servizi educativi

rivolti alla prima infanzia, sentiamo il bisogno di impegnarci per man-tenere alta l’attenzione sui principi di qualità che devono caratterizzare

qualsiasi servizio si rivolga ad una fascia d’età così delicata, nella logica di pro-muovere una cultu-ra della sostenibi-lità che non vada a discapito dei diritti

dei bambini

e delle fami-glie. La man-canza di stan-dard minimi a livello nazio-nale rende infatti fragile un sistema che spesso è assoggettato alle regole del mercato e in balia delle contrat-tazioni territoriali;

2. elaborare una cornice valoriale in cui riconoscersi è un indirizzo ed un impegno che chiediamo di assume-re a tutte le cooperative che aderi-scono al sistema Legacoopsociali.Significa tracciare un cammino che

può essere un obiettivo a tendere per alcune realtà organizzative meno strutturate e un modo per ribadire i punti di eccellenza per le realtà consolidate;

3. siamo consapevoli che i primi anni di vita dei bambini e delle bambine sono un terreno fertile troppo importante per lo sviluppo cognitivo, affettivo e sociale, e non è possibile accontentarsi di “luoghi qualunque” per l’educazione;

4. i servizi educa-tivi per la prima infanzia gestiti dalle cooperative hanno prodotto e producono cultura sull’infanzia, dopo quasi trent’anni di esperienza nella gestione di tali servizi ci sentiamo di poter esprimere un pensiero e un’identità che vuole fortemente rilanciare il tema dei livelli (parame-tri minimi di riferimento per dei servizi che voglia-mo definire di qualità);

5. oggi più che mai è necessario un riposizionamento imprenditoriale, che punti sulla valorizzazione delle competenze distintive e sulla qua-lità dei servizi offerti in modo da creare vantaggio competitivo in un mercato che è sempre più indistinto e affollato.

SaBrina Bonaccini

Responsabile Tecnico Settore Infanzia

Coopseliosnotizie | luglio 2013

8 APPROFONDIMENTI DAI SETTORIinfanzia

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Nel corso del 2013 si è pen-sato di coinvolgere le famiglie degli ospiti del

C.S.R.D. Sartoretti in un’esperienza formativa ed interattiva relativa alle temati-che per le quali è stato rilevato il desiderio di un confronto.Gli incontri sui diversi temi si sono svolti con la partecipazio-ne della Responsabile Tecnica di Produzione e Referente per l’Area Disabili della cooperativa sociale Coopselios, Danila Bocelli, la Coor-dinatrice Lisa Rossi e le Educatrici Professionali Angela Fusari e Giuseppina Menzà del C.S.R.D. “Sartoretti”.In particolare, nel primo incontro si è trattato il tema “Le famiglie, le reti territoriali e la Struttura Sartoretti” con la presenza della Responsabile del nuovo Ufficio di Piano dell’“Unione dei Comuni Bassa Reggiana” Enza Malaguti e il Coordinatore per l‘Area Disabili del Distretto ASL di Guastalla (RE) Paolo Berni. Nell’incontro si sono illustrate:• le offerte dei servizi del territorio per i disabili;• i percorsi per la richiesta d’aiuto. Infine, Enza Malaguti ha proposto un gruppo di lavoro formato da famiglie, operatori e la consulente psicope-dagogica Marisa Bittasi del “Sartoretti”, per far emerge-re i bisogni rispetto al problema del “durante e del dopo di noi” ed affrontarli a livello di Giunta dell’Unione dei Comuni, al fine di comprendere quali possano essere le migliori risposte nel territorio.Nel secondo incontro invece, si è affrontato il tema “L’Amministratore di Sostegno” tramite la relazione di Sara Ricci, Responsabile dell’Ufficio Legale di Coopse-lios. È stata ripercorsa la legge n.6 del 2004 relativa-mente a cos’è l’amministratore di sostegno, perché è

importante questo Istituto e quando nominarlo.Nel terzo incontro, relativo alla sessualità nella disa-bilità, la relatrice, Marisa Bittasi, ha spiegato che ogni famiglia esprime la sessualità in modo diverso, confermando l’importanza di una vita sessuale appa-gante per le persone. Si sono sottolineate, la necessità di trattare questa tematica con la persona disabile e l’impor-tanza di non considerarla

come “un eterno bambino”, mettendo in evidenza la normativa che riconosce alla persona disabile il diritto alla sessualità.Oltre ad un secondo incontro sulla sessualità, ne è previsto un altro sul tema “della famiglia, della genito-rialità e dei fratelli del disabile”. Questi momenti sono un’opportunità di scambio tra operatori e famiglie, ma anche tra ASL, Comuni e Coop-selios; un’occasione per il “Sartoretti” di interagire con i servizi esterni e di mostrarsi alle famiglie come luogo sicuro ed adatto per i propri figli.Cogliamo pertanto l’occasione per ringraziare Coop-selios, Danila Bocelli, i Servizi ASL del Distretto di Guastalla (RE) e l’ Unione dei Comuni Bassa Reggiana, i relatori, le famiglie e tutti i nostri colleghi per questo importante percorso che si sta portando avanti insie-me, con la speranza di un proficuo lavoro di rete.

liSa roSSi

Coordinatrice C.S.R.D. Sartoretti

angela FuSari e giuSePPina Menzà

Educatrici Professionali C.S.R.D. Sartoretti

luglio 2013 | Coopseliosnotizie

9 disabili

APPROFONDIMENTI DAI SETTORI

Il percorso formativo per le famiglie al C.S.R.D. “Sartoretti”

LA FIGURA DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO

venerdì 14 giugno ore 15.00

Relatore:

*Sara Ricci, Responsabile Ufficio Legale Coopselios

Il Centro Socio-riabilitativo SARTORETTIOrganizza un ciclo di incontri a tema per le famiglie

Centro Sartorettivia Ferretti, 107 • Fabbrico (RE)per informazioni:tel. 0522 667036

LE RETI TERRITORIALI:

CRITICITà E POSSIBILI

INTEGRAZIONI TRA

SOCIALE E SANITARIO

venerdì 10 maggio ore 15.00

Interverranno:

*Danila Bocelli, Responsabile Tecnico Settore Disabili Coopselios

*Enza Malaguti, Responsabile Ufficio di Piano Unione dei Comuni Bassa Reggiana

*Paolo Berni, Coordinatore Area Disabili Unione dei Comuni Bassa Reggiana

Il Centro Socio-riabilitativo

SARTORETTIpresenta

Centro Sartoretti

via Ferretti, 107 • Fabbrico (RE)

per informazioni:

tel. 0522 667036

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Coopseliosnotizie | luglio 2013

10 APPROFONDIMENTI DAI SETTORIminori

La Casa di BastianL’approccio tecnico teorico del Settore Minori nelle Comunità Socio-Educative

Inaugurata il 19 aprile 2013 la Comunità Socio-Edu-cativa “La Casa di Bastian” a Villafranca Lunigiana. Due i momenti caratterizzanti:

• una riflessione socio-politica tenutasi presso il Museo Etnografico di Villafranca in Lunigiana, alla presenza del Sindaco Pietro Cerrutti. Sono intervenuti: il no-stro Presidente Guido Saccardi sul tema “Comunità per Minori: innovazioni e valori in Coopselios”, Mario Guastalli (direttore della Società della Salute), Antonio Pappalardo (direttore del Centro di Giustizia Minorile di Torino) e Loris Rossetti consigliere regionale.• apertura della struttura, con consueto taglio del na-stro e “visita guidata” in cui la Responsabile del Settore Minori Moira Puntelli, che ha spiegato il progetto e l’approccio teorico della comunità.

RACCONTO DI UN PERCORSO FRA VALORI ED AZIONIVi raccnterò la visita guidata della Comunità, un vero e proprio viaggio all’interno del progetto educativo.La Casa Di Bastian è una villetta su due piani, con am-pio giardino, molto elegante sia all’esterno che all’inter-

no con un arredo molto familiare. “Quando si entra si ha proprio l’impres-sione di entrare in una casa!”, questo è stato il primo com-mento dei nostri invitati. In giardino si racconta la nascita del nome, concepito durante un’èquipe di formazione con gli operatori. L’in-tuizione parte da

Bastian il bambino lettore della “Storia Infinita” (famoso film di fantascien-za), ma prende spunto anche dal modo di dire: “il bastian contrario”; colui che è difficile da gestire, diverso dagli altri, un po’ pericoloso, che è contrario alle rego-le. Queste caratteri-stiche appartengo-no ai nostri ragazzi, distratti e attirati da due poli: dal sogno di riscattarsi dalle peripezie a loro accadute e attirati e distratti dall’essersi vissuti e conosciuti come “dei bastian contrario”.A volte è per sopravvivenza che si diventa tali, a volte sono le situazioni che prescindono dalla volontà del mi-nore che lo portano per mano dentro al disagio, a volte è semplicemente una forza attrattiva verso la trasgres-sione, ma tutti hanno la potenzialità di rileggere la loro storia e come Bastian del film diventare protagonisti di fantasilandia, o meglio del proprio mondo interiore. È tutto in un nome!All’ingresso, sul pianerottolo esterno del terrazzo c’è il primo quadro: un’immagine con un bambino che esce da un tunnel fatto di mani che si intrecciano di altri bambini, e la scritta: “La conoscenza del minore non è data una sola volta”.In questo modo, è evidente l’impegno incanalato verso un approccio che permetta il cambiamento del minore, senza incasellarlo in criteri diagnostici e soprattutto prognostici rigidi e definitivi, accostato anche all’impor-

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luglio 2013 | Coopseliosnotizie

11APPROFONDIMENTI DAI SETTORI minori

tanza di un tempo di osservazione iniziale e continuo in modo da costruire sui reali bisogni e comportamenti evolutivi un approccio educativo flessibile e persona-lizzato. I presenti ascoltano con interesse e vengono accompagnati di fronte alle due immagini successive in cui campeggiano le scritte “Costruire legami” e “Com-plessità educativa”. A questo punto, il progetto si racconta quasi da solo aggiungendo il tema della fiducia e della responsabilità educativa, a garanzia di una coerenza educativa interna adeguata. In questo senso, spiego il ruolo di Ilaria Otto-nelli coordinatrice della struttura, psicologa e psicotera-peuta sistemico relazionale. Si prosegue nella visita, ancora un’altra immagine emo-zionante, uno dei nostri educatori che ha sulle spalle una bambina, sorridenti entrambi: “Non può esserci relazione d’aiuto senza il veicolarsi dell’affettività”. Non è banale, dietro a questa frase ci sono anni di lavoro per imparare a gestire mondo professionale e personale, affettività ed eccesso di coinvolgimento emotivo. Tra le camere del piano superiore, il quadro con la

scritta “Quotidiani-tà di cura” racconta l’organizzazione quotidiana, la cura degli ambienti, le modalità di as-segnazione delle camere, ecc.La visita prosegue nel giardino. Vicino al gazebo l’immagi-ne di quattro ragaz-zi che fotografati di spalle guardano le Alpi Apuane: uno scenario particolare

che affascina per la sua unicità.Accompagno il gruppo silenzioso all’orto già iniziato dai nostri tre primi ragazzi (la comunità ha aperto le sue porte a febbraio). Questi ragazzi sono abituati a compor-tarsi per “agito”, quindi ogni nostra attività li allena a pensare, pro-grammare, anche ad affrontare la fatica dell’ideazione prima della pratica, fatica che loro definiscono noia, ma che da un punto di vista educativo ed evolutivo è progettazione e programmazione del proprio futuro.“Professionalità ed impegno sociale” come cornice di chiusura di un percorso fino a quel momento centrato sui bisogni del minore, in cui il progetto della Comunità è quello di creare sinergie con il territorio, associazioni locali, di aprire le proprie porte in un’ottica di inclusio-ne ed integrazione, di solidarietà. Dalle parole ai fatti: i nostri armadi sono pieni di vestiti, cartelle, scarpe, grembiuli, giochi che la popolazione ci ha donato per far fronte preventivamente ai bisogni di quei minori che potrebbero entrare in comunità sprovvisti di quei beni di prima necessitàLa professionalità è proprio questa: sapere raccontare e fare le cose più difficili in modo semplice.

Moira Puntelli

Responsabile Tecnico Settore Minori

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bilancio economico e sociale 2012

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12 FOCUS

Welfare su misura

Il 2012: un anno difficile, in cui la crisi economica, anziché allentare la propria morsa, apre la strada al sorgere di nuove povertà, nuovi disagi e nuove

forme di emarginazione. Un anno che ci mette di fronte ad una società che cambia: da una parte bisogni che crescono e dall’altra possibilità che si fanno sempre più incerte.In uno scenario così complesso Coopselios si impegna ad elaborare strategie capaci di seguire i cambiamenti della società attraverso l’elaborazione di modelli di Welfare sempre più flessibili e modulari, calati sui biso-gni reali, sostenibili e aperti al coinvolgimento di una pluralità di attori. In altre parole: un Welfare su misura a garanzia di una sempre maggiore qualità e valorizza-zione dei diritti delle famiglie e della comunità.

I NUMERI

Con un incremento del 3,3 % del fatturato (pari a oltre 108 milioni di Euro) e un Patrimonio Netto pari a più di 23 milioni di Euro, Coopselios si riconferma, anche se con dei trend un po’ più contenuti rispetto all’esercizio precedente, una realtà in crescita che punta al consolidamento e al perseguimento di una perfor-mance economico-finanziaria in linea con gli obiettivi prefissati.È d’obbligo mettere in evidenza che la cooperativa

vanta nei confronti di privati e Pubbliche Amministra-zioni crediti pari a quasi 38 milioni di euro. Questa criticità ha indotto la cooperativa ad avvalersi di una figura professionale dedicata: dal 2012 nell’organigram-ma è stato infatti inserito il Responsabile Finanziario con l’obiettivo di impostare un processo strutturato di recupero crediti.In controtendenza rispetto alla difficile situazione nazionale, sono i numeri sui dipendenti che sono pres-soché confermati rispetto al 2011, dato molto positivo se si pensa che la disoccupazione è un problema che sta assumendo dimensioni molto importanti. A conferma di quanto detto, soddisfacenti le percentuali relative alle tipologie dei contratti dei soci e dei dipendenti: quasi il 93% di questi sono assunti a tempo indeter-minato con un incremento di oltre 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.Le caratteristiche demografiche dei dipendenti e dei soci di Coopselios confermano la massiccia presenza di donne all’interno della propria struttura organizzativa (90.4%) e la presenza di personale afferente alla fascia d’età 26-45 anni che rappresenta il 67% del totale, sino-nimo di una cooperativa giovane, ma con una radicata esperienza. Per quanto concerne la provenienza geogra-fica si osserva un consistente 19% di soci e dipendenti non italiani bene integrati nel contesto lavorativo.

Presentazione del Bilancio Sociale 2012

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Il numero degli utenti a cui Coopselios offre i propri servizi con competenza e professionalità è pari a 7.362 persone, di cui parte rilevante di questo dato è compo-sto da anziani, seguito dall’infanzia, disabili e minori. La ripartizione dell’utenza riflette quella del fatturato per settori, in cui si evidenzia una crescita in ogni ambito. Nello specifico il 72,3% del fatturato continua a provenire dal Settore Anziani, a seguire il Settore Infanzia con il 12,4% e disabili 9,4% la restante parte fa riferimento al 3,1% dei servizi sanitari e il 2,8% del Settore Minori; un fatturato che continua ad essere ge-nerato tenendo in considerazione la logica del mercato misto, suddiviso tra gestioni private (32%) e pubbliche (68%) e cercando di impostare delle logiche gestionali a lungo termine.

NUOVE PROGETTUALITÁConsolidamento e nuove progettualità: queste sono le peculiarità di un 2012 che vede nel driver dell’innova-zione una leva strategica per il miglioramento qualita-tivo dei servizi offerti e che prepara la cooperativa a un 2013 carico di spinte innovative.Le strategie innovative di Coopselios si declinano nello sviluppo tecnico promosso prevalentemente dai settori della cooperativa. Convegni, formazione, pubblicazioni, rapporti con il territorio rimangono gli ingredienti di una cooperativa dinamica, attenta ai cambiamenti e pronta a sperimentare e ad arricchire costantemente la propria offerta.La formazione - elemento cruciale sia per lo sviluppo tecnico che sociale - registra un aumento dei costi del 2,5 % rispetto al 2011. In aumento anche le ore impie-gate per sostenerla (+25%). È in atto in Coopeselios un percorso di razionalizzazione e ottimizzazione dei pro-cessi formativi che nel tempo ha portato ad un sempre più marcato utilizzo di aule e docenti interni, all’impie-go del metodo di formazione a cascata e al reperimento di fondi regionali destinati alla formazione.I processi innovativi nel 2012 hanno portato anche a nuove strategie di erogazione dei servizi, sia nel settore Infanzia che Anziani.Nell’Infanzia, all’interno dei servizi gestiti tramite

Progettare ZeroSei, Coopselios ha consolidato la pratica dell’approccio bilingue. Nel settore Anziani, di valore è l’adesione al marchio Q&B, acronimo di Qualità e Benessere, per la predisposizione di un modello di valutazione del benessere e della qualità della vita degli anziani nei servizi residenziali.

MUTUALITÁ E SOLIDARIETÁPer creare una crescita che sia il più possibile frutto di una buona gestione, non sarebbe auspicabile tralasciare gli aspetti di mutualità che rappresentano il cuore della vita cooperativa. Coopselios questo lo sa più che bene e, forte delle sue politiche sociali rivolte a soci e dipenden-ti, continua a promuovere pacchetti di convenzioni e, presso la sede di Reggio Emilia, un progetto sperimen-tale chiamato “Ri-generazioni” che ha come obiettivo principale l’ottimizzazione dei tempi di conciliazione vita-lavoro, che consta nell’offrire ai lavoratori servizi libera tempo e di baby-sittering aziendale grazie al pre-zioso supporto di fattorine sociali. Le fattorine sociali sono sette e l’attivazione del servizio permette da un lato una nuova opportunità di impiego per soci e socie con importanti prescrizioni mediche, che nel tempo avrebbero impedito lo svolgimento della mansione professionale, e da un lato il valore di un mutuo aiuto tra colleghi soci nel gestire tante piccole attività.

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FOCUS 13bilancio economico e sociale 2012

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bilancio economico e sociale 2012

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14 FOCUS

Il principio della mutualità che ci caratterizza in quanto cooperativa si declina anche nelle forme della solida-rietà esterna e interna. In occasione del sisma di mag-gio 2012 che ha colpito Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, è utile ricordare il sostegno che Coopselios ha offerto per un’emergenza così dolorosa, riuscendo, in pochi giorni, a trasferire il Centro Riabilitativo per Disabili “Sartoretti” da Reggiolo a Fabbrico; la struttura di Fabbrico di proprietà della cooperativa, ma chiusa da diverso tempo, è stata ristrutturata secondo le norme vigenti e quindi resa vivibile e accogliente; tutto ciò è stato realizzato in tempi brevi in modo da non inter-rompere la continuità dei servizi.La solidarietà offerta per i soci e i dipendenti che hanno subito dei danni alle proprie abitazioni, si è concretizza-ta anche mettendo a disposizione l’ufficio tecnico della cooperativa e istituendo una raccolta di ore lavoro da destinare ai colleghi danneggiati. Coopselios, insieme alle Cooperative Unieco e Andria, ha poi organizzato un evento benefico per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione della Scuola di Musica “G. Rinaldi” di Reggiolo (RE).

RINNOVO DEL CDADopo essersi concluse le assemblee territoriali svolte tra maggio e giugno, durante l’Assemblea Generale dei Soci dello scorso 28 giugno ha avuto luogo il rinnovo

delle cariche del Consiglio di Amministrazione. Da sottolineare, la riconferma per la terza volta con-secutiva, di Guido Saccardi come Presidente di Coop-selios, sinonimo di fiducia e approvazione per il lavoro portato avanti in questi anni. Continuità e successo, questo è ciò che la cooperativa ha scelto per il proprio futuro per garantire programmi di Welfare sostenibili e innovativi, impegno sociale, radicamento territoriale e mutualità.Alla nomina del Presidente é seguita l’elezione dei Consiglieri del Consiglio di Amministrazione, tra cui si confermano i nomi di Giovanni Calabrese, Carmen Chiozza, Francesca Contro, Annalisa Lusuardi ed Ester Schiaffonati, a cui si aggiungono le riconferme di Giuseppe Catellani e Piero Giannattasio per i soci sov-ventori, mentre i nuovi Consiglieri eletti sono: Andrea Alberini, Giovanni Baiardi, Debora Bezzi, Gabriele Boni, Alessandra Costa, Maria Michela Gargiulo, Carla Mala-spina, Federica Marani, Katia Palladini, Elena Tavella e Barbara Volpe. Un CdA rappresentativo delle diverse anime territoriali e dei diversi ruoli esistenti in cooperativa. Ma anche un CdA composto per il 70% da donne, in linea con una cooperativa al femminile e con le politiche di Pari Opportunità intraprese da qualche anno.

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scuola e cooperazione

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LA VOCE DI COOPSELIOS 15

Project Work al Liceo Mazzini di La Spezia

A marzo di quest’anno Coopselios in collabora-zione con il Liceo Mazzini di La Spezia ha attivato un project work per le ragazze e i ragazzi della IV A sul tema del Welfare cooperativo.Lo staff di professionisti di Coopselios, del territorio di La Spezia, ha organizzato del-le giornate di formazione in aula e delle giornate di visita ai servizi. Successivamente le ragazze e i ragazzi sono stati suddivisi in 6 gruppi e ogni gruppo ha avuto l’o-biettivo di sviluppare la migliore idea imprenditoriale cooperativa da realizzare sul territorio di La Spezia.Siamo rimasti favorevolmente impressionati dalla motivazione, dallo slancio e dalla freschezza delle persone della IV A e speriamo di proseguire questo progetto per il prossimo anno scolastico.

gruPPo Di lavoro P.W. la SPezia

RELAzIONE DEGLI STUDENTI SUL PROGETTOQuando ci è stata proposta questa attività di stage, all’interno della classe le aspettative erano divise tra scetticismo e curiosità poiché, non essendo mai entrati in strutture educative per la prima infanzia e assistenziali, ne avevano una conoscenza parziale, veicolata in gran parte dai Media o da conversazioni quotidiane con familiari o amici.Visitando le strutture, la R.S.A. Felicia e il Nido Roda-ri, le nostre idee sono cambiate. Ci siamo resi conto che in entrambe le istituzioni vi è un’organizzazione interna molto precisa e ben articolata, dietro le quinte c’è un grande impegno di programmazione e docu-mentazione del lavoro svolto, nella R.S.A. vi è grande attenzione alle persone residenti, compresi i loro bi-sogni psicologici e l’assistenza è sempre personalizza-ta, quindi molto rispettosa delle esigenze individuali.All’inizio dello stage, la parte teorica ci ha un po’ di-sorientati, ci sembrava impossibile che tante nozioni

teoriche potessero trovare un’applicazione pratica. Ci siamo ricreduti dopo le visite al Nido Rodari e alla R.S.A. Felicia, comprendendo quan-to sia importante, complesso e specializzato il lavoro quo-tidiano nell’ambito sociale.Durante la settimana ab-biamo conosciuto esperti di Coopselios che ci hanno

fatto capire come funziona una cooperativa e ci hanno aiutato a creare dei progetti originali di cooperative sociali.Inventarsi una propria idea di cooperativa è stato molto divertente, ma allo stesso tempo impegnativo; la parte finanziaria infatti ci ha creato qualche diffi-coltà: per fortuna grazie all’aiuto dell’educatore Luca Vergassola siamo riusciti a elaborare un business plan completo.In classe tra i gruppi si è creato un clima abbastanza competitivo, in cui ciascuno ha tirato fuori il meglio di sé, cercando di sviluppare un progetto creativo originale. Il giorno della premiazione eravamo tutti molto tesi e nella presentazione abbiamo cercato di far emergere l’unicità di ogni progetto. Gli esperti di Coopselios hanno saputo motivarci e da parte nostra crediamo di esserci impegnati, mostrando sicurezza e voglia di partecipare.Grazie a questa esperienza formativa abbiamo impa-rato divertendoci e mettendoci in gioco, lavorando sodo con spirito di cooperazione e confronto. Sono migliorate le nostre capacità di ascolto, di concentra-zione e di impegno, capendo che con la partecipazione diretta si impara di più e meglio.

iv a Del liceo Mazzini M.Altinari, M.Amato, M.Bassi, M.Bassi, F.Bellettini, G.Billante, A.Canese, G.Chiaro, V.Cocchiara, E.Colombo, E.Fazio, I.Gatti, B.Gentili, M.Godani, A.Greco, V.Lucci, E.Masi, G.Possumato, Y.Ronco, E.Sturlese, E.Tavola, A.Triacca, I.Vannini

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percorsi formativi

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16 LA VOCE DI COOPSELIOS

Il progetto “Yoga della risata”

A partire dal 28 novembre, per tutti i successivi mercoledì per circa un’ora, alcuni anziani della R.S.A. Felicia sono stati coinvolti in una nuova attività a scopo terapeutico: lo Yoga della Risata.L’attività è svolta grazie alla col-laborazione con Elisabetta Ioan-nucci, animatrice della struttura di Sarzana “Sabbadini”, che dopo aver frequentato, assieme ad altre nu-merose colleghe della cooperativa, il corso di formazione “Leader Yoga della Risata” con esperti docenti in materia, ha deciso di redigere un progetto e di sperimentarlo presso la nostra R.S.A. Ma in cosa consiste esattamente lo Yoga della Risata?Lo Y. d. R. è una forma di yoga, che fa uso della risata autoindotta, favorendo un maggior apporto

di ossigeno al corpo e al cervello, perché ingloba la respirazione yoga, profonda e diaframmatica All’inizio, la risata viene simulata come se fosse un normale esercizio fisico, attraverso il contatto visivo con gli altri membri del gruppo e la gioco-sità tipica dell’infanzia. Ben presto, si arriva a sviluppare una risata autentica e contagiosa. Diversi stu-di dimostrano che venti minuti di risate sono sufficienti per sviluppa-re benefici fisiologici importanti.Le prime sessioni sono state fati-cose, in quanto non è stato facile far accettare una così particolare attività agli anziani quindi si è voluto creare un ambiente per loro positivo, allegro e confidenziale che ha reso tutto più facile. Gli esercizi proposti sono quelli standard adat-tati ad una formula più semplice e leggera.La soddisfazione è tanta nel notare il consolidarsi del bel gruppetto creato, infatti a fine sessione, ci lasciamo con un forte sentimento di gioia e leggerezza. Per me è stato importante aver avuto la possibi-lità di poter sperimentare questo progetto presso una struttura a me “sconosciuta”, dove il rapporto con gli anziani residenti non esisteva e conquistarmi la fiducia, risvegliare e sviluppare dei sentimenti positivi è stata una grande soddisfazione.

eliSaBetta ioannucci Animatrice R.S.A. Sabbadini di Sarzana

Serena rozzia Terapista occupazionale R.S.A. Felicia di La Spezia

Al via Coopselios Academy

Grazie all’utilizzo dei bandi di finan-ziamento della formazione erogati da Foncoop e gestiti interamente da Coopselios, è partito un progetto di formazione manageriale chiamato Coopselios Academy, a cui seguirà in autunno il corso di leadership e formazione dei formatori.Coopselios Academy è un progetto formativo mirato a far emergere le doti manageriali dei soci e dipen-denti della cooperativa in modo da poter dare più valore al capitale umano sfruttandone le competenze trasversali e perseguendo obiettivi di valorizzazione delle capacità personali e potenziamento delle risorse umane interne affinandone il know-how sui principi del project management.Per una lettura più specifica, è stato chiesto ai partecipanti di esprimersi rispetto al progetto con 3 parole. Dopo di che sono state riunite tra-mite tag cloud e sono state inserite le parole più espresse.

anDrea alBerini Ufficio Formazione

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NOME: LucaCOGNOME: VergassolaANNO NASCITA: 1972RUOLO: Coordinatore-supervisore

COME TI È STATO PRESENTATO IL PROGETTOUn percorso rivolto al futuro per individuare e formare all’interno della cooperativa delle figure che potranno ricoprire ruoli manageriali.COSA NE HAI CAPITOHo capito che si trattava di un’opportunità (non di una garanzia) e quindi di poterla utilizzare sia per un bene-ficio comune, che individuale.PERCHÈ HAI ACCETTATOPerché mi ha dato stimoli dal punto di vista del ricono-scimento, dell’appartenenza e dell’auto-realizzazione.COSA PENSI DI TRARNEUn aumento delle mie competenze e una visione più lungimirante del futuro di CoopseliosCOME POTRÀ RICADERE SULLA COOPERATIVAL’investimento su figure già presenti in cooperativa è secondo me sinonimo di garanzia di mantenimento dei valori aziendali e del sistema simbolico di riferimentoSALUTA I SOCICiao a tutti e grazie di credere ancora in questo modo di lavorare.UN COMMENTO A SCELTAC’è un forte desiderio di “aria nuova”, di stimoli che spingano e permettano di rinnovare le motivazioni in-dividuali e collettive; la strada mi sembra quella giusta.Come on!

NOME: ClaudiaCOGNOME: RattiANNO NASCITA: 1981RUOLO: Coordinatore Servizio Assistenza Domiciliare Anziani Comune di Piacenza

COME TI È STATO PRESENTATO IL PROGETTOLa descrizione è stata “vaga”, ho ricevuto delle infor-mazioni dal mio superiore e dall’ufficio formazione, che mi hanno trasmesso una forte curiosità.COSA NE HAI CAPITODopo diversi incontri (sono un po’ lenta nella compren-sione!!!) ho capito che consiste in un percorso di analisi anche introspettiva operata da esterni qualificati. Il fine è formare personale, il quale può potenziare al meglio le proprie capacità in un’ottica di sviluppo manageriale.PERCHÈ HAI ACCETTATO Perché voglio cogliere dalle novità qualcosa di positivo.COSA PENSI DI TRARNEUna maggiore consapevolezza delle mie capacità e dei limiti, in modo da poterli superare.COME POTRÀ RICADERE SULLA COOPERATIVAIl confronto con gli altri colleghi della cooperativa credo possa orientare il nostro operato verso un indirizzo comune e condiviso; spero ne consegua un’immagine positiva e costruttiva della cooperativa stessa, sia inter-namente che esternamente.SALUTA I SOCI :-)))

percorsi formativi

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LA VOCE DI COOPSELIOS 17

Corso di Self Empowerment

I partecipanti del progetto Coopselios Academy hanno preso parte ad un convegno, durato 3 giorni, sul self empowerment, metodologia utile per motivarsi e motivare i propri collaboratori.Il successo di questi tre giorni di lavoro, è evidenziabile dalla volontà di continuare a lavorare su questa tematica per svilupparla e trasmetterla all’interno della cooperativa. Infatti i partecipanti del corso si sono ritrova-ti fuori dall’orario di lavoro, per discutere sulle modalità e le procedure per una diffusione efficiente del concetto di empowerment.

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laboratori e convegni

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18 LA VOCE DI COOPSELIOS

Festa di primavera al nido Grotte Portella di Frascati (RM)

Al nido d’infanzia comunale di Grotte Portella a Frascati la prima-vera è arrivata con una grande festa che ha coinvolto bambini, famiglie e personale della cooperativa Coopse-lios che gestisce la struttura. Nella mattinata di sabato 11 mag-gio, le mamme sono state coinvolte in un laboratorio di giardinaggio, insieme ai bambini, ai papà e ai nonni anticipando così di un giorno la festa della mamma. È stato anche riservato uno spazio per la presen-tazione delle iniziative della “Scuola dei genitori”, organizzazione attiva sul territorio che promuove la qualità delle relazioni familiari e la valorizzazione delle competenze genitoriali. La musica del gruppo “Ladri di car-rozzelle” ha fatto da colonna sonora alla giornata dove nel contempo, alcuni soci volontari della coopera-tiva, hanno curato la grigliata che, accompagnata dalle altre pietanze preparate dalle famiglie, ha contri-buito ad arricchire il pranzo sul pra-to con la presenza di circa duecento

persone.Il sindaco Stefano Di Tommaso ha partecipato all’evento apprezzando molto l’iniziativa, affermando: “Una nota di merito va alle educatrici, ausiliare e coordinatrice pedagogica del nido, che con il loro impegno e passione hanno realizzato questo evento conviviale con la finalità di far partecipare sempre di più le famiglie alla vita del nido promuo-vendo una consapevole dimensione educativa verso i nostri bambini.”A fargli da eco molti genitori che hanno chiesto di favorire questo genere di iniziative all’interno del nido, in modo da considerarlo un luogo per la famiglia, in cui cono-scere altri genitore con il fine di promuovere una cultura dell’infan-zia e della famiglia.

Marzia SettePaSSi R.T.P. Settore Infanzia

aleSSanDra Pitaro Coordinatrice Pedagogica

Convegno Percorsi in DialogoCome ormai consuetudine di questi anni, si è tenuto a La Spezia, Mar-tedì 28 maggio alle ore 16.30, nella bellissima cornice di Sala Dante, un incontro formativo aperto alla città e alle insegnanti dei nostri servizi e dei servizi all’infanzia comunali e privati della provincia. In continuità con i percorsi di formazione realiz-zati dal settore Infanzia di Coopse-lios l’evento formativo ha visto la collaborazione dei Servizi educativi del Comune di La Spezia

e dell’Associazione culturale Medi-terraneo.Parlare di narrazione vuol dire di parlare di “storie” che possono, nei pensieri dei bambini e degli adulti, animarsi di una preziosa vita pro-pria. Chi si accosta al libro, letto o raccontato, inizia un’avventura unica e mai scontata, le storie prendo-no nuova forma e nuova identità, evocano ricordi e metafore attivando così emozioni e azioni.Il pomeriggio di dialogo è stato aper-to da una performance dell’attrice narratrice Mara Baronti e il profes-sor Marco Dallari dell’Università di Trento ha tenuto una lezione sul tema “la narrazione nella relazione educativa”.La giornata ha consentito, oltre ad una conoscenza reciproca che promuove l’ascolto, lo spunto per riflettere e confrontarsi rispetto alle teorie di riferimento e alle espe-rienze educative e personali in una dimensione di ricerca e sperimenta-zione condivisa.

Marzia SettePaSSi R.T.P. Settore Infanzia

(sotto) Marco Dallari

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Gli ospiti del C.S.R. Lucca all’adunata alpina

Gli ospiti del CSR Lucca Residen-ziale non si sono lasciati sfuggire un’occasione unica: l’86^ Adunata Nazionale degli Alpini, che si è tenuta a Piacenza dal 10 al 12 maggio.Nella giornata di domenica 12 maggio, i ragazzi hanno preso parte alla grande festa e da Fioren-zuola si sono recati a Piacenza con i mezzi pubblici a causa del grande traffico che rendeva difficoltoso lo spostamento. Appena giunti in stazione, sono stati avvolti dal piacevole clima di festa che ha accompagnato l’Adu-nata restando affascinati dai colori, dagli odori e dalle coreografie che hanno caratterizzato la manifesta-zione.Grande interesse hanno anche

suscitato i mezzi militari collo-cati presso l’Arena Daturi: alcuni ragazzi incuriositi hanno posto domande ai militari riguardanti le modalità di funzionamento di mitragliatrici e carri armati.L’interesse maggiore è stato senz’altro suscitato da un mezzo utilizzato per l’individuazione e la rimozione della mine: Luigi e Carlo hanno voluto sapere nel dettaglio il lavoro della macchina, comparan-done il funzionamento a quello dei più familiari trattori a cingoli usati in campagna.Gli alpini si sono dimostrati cor-diali e bendisposti nei confronti dei ragazzi e li hanno accompa-gnati in un pomeriggio di festa e divertimento sfatandone dubbi e curiosità.

L’R.S.A. San Rocco e il C.S.R. Lucca presentano l’iniziativa “estate culturale 2013”

I centri R.S.A. San Rocco e C.S.R.R. Lucca presentano anche per quest’anno, l’iniziativa “Estate Culturale 2013”. Il tema centrale su cui si è posto un focus approfondito attraverso la proiezioni di alcune pellicole cinematografiche, ha riguardato il rapporto tra uomo e natura. Di seguito sono elencati i film proiettati nel giardino dell’R.S.A. San Rocco in via Montessori, 8 a Fiorenzuola D’Arda:• mercoledì 10 luglio ore 21.30

proiezione del film: “Dreams”;

• mercoledì 17 luglio ore 21.30 proiezione del film: “ Nata libera”;

• mercoledì 24 luglio ore 21.30 proiezione del film: “Hachiko”;

• mercoledì 31 luglio ore 21.30 proiezione del film: “La marcia dei pinguini”.

Oltre la proiezione dei film, si sot-tolinea il convegno: “La pet–the-rapy: quando gli animali promuo-vono il cambiamento” tenutosi sabato 27 luglio ed accompagnato da un ricco buffet offerto a tutti i partecipanti. Per tutte queste oc-casioni è stata allestita una mostra fotografica sui rimedi naturali, creata ed organizzata dai ragazzi del R.S.A. San Rocco e del C.S.R.R. Lucca.Un’occasione di riflessione e confronto su un argomento molto importante; gli animali sono ottimi compagni di vita, con essi si creano legami forti ed indissolubili; un animale domestico è l’input per la nascita di un vero e proprio amore tra l’animale il suo padrone, un rap-porto che allevia le problematiche della quotidianità.

eventi e partecipazione

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LA VOCE DI COOPSELIOS 19

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