COOLTO MAGAZINE aprile 2011

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Il mensile cool... nei punti più cool di Torino e provincia!

Transcript of COOLTO MAGAZINE aprile 2011

In copertina: Un viaggio attraverso l’Italia

Unita, alla ricerca dei segreti

e degli aneddoti della cucina

che hanno fatto la storia del

nostro... mangiar bene!

APRILE2011

10. cover storyIL RISORGIMENTO IN CUCINAgli spaghetti uniscono l’Italia a tavola

18. cool placeLOCALI STORICI DI TORINOi luoghi che hanno visto nascere l’Unità d’Italia

22. cool peopleGUIDO GOBINOha reso un’azienda coolturalmente prelibata

26. cool eventTORINO COMICShighlights della manifestazione

28. cool eventNOTTE MAX&CO.anteprima della nuova capsule collection

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TREND IN THE CITYbaratti & milano

HI TECHleggi sull’e-reader

DESIGN & TENDENZEballin e la sua limited edition

ARTE & CULTURAa flash of art

MUSICAr.e.m.

CINEMAschermo tricolore

TEATROalice nel paese delle meraviglie

COMICS WORLDnuovi mondi, vecchi strumenti

LIBRIultime novità in libreria

FASHION CORNERpierre mantoux

FASHION TIMEle scarpe più gettonate della P/E

PERSONAL SHOPPERtour virtuale

BEAUTYsmalti, i colori hot

IMAGE ADVISERi capelli... mai nel guardaroba!

WELLNESSabbronzarsi al solarium

LIFE COACHla pasqua e il coaching

TENNIS WORLDcerca il tuo stile di gioco ideale

AUTOla nuova bmw serie 6 cabrio

MOTOharley davidson blackline

MOTO ABBIGLIAMENTOnuova collezione harley

NAUTICAamer 92’

ANIMALIpiante belle e pericolose

TRAVELaustralia, outback

WEEKEND DI COOLTOzoagli, a portata di primavera

ASTROLOGIAi consigli dalle stelle

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magazine

Maria Greco“Per quanto si possa pensare al propriofuturo, capitano delle variabili improvviseche possono dare svolte inaspettate allanostra vita... disegnando tratti e colori aiquali non avremmo mai pensato!”

Barbara Odetto“Credo nei colpi di fulmine: perun’opera d’arte, una canzone o un pa-norama. Vivo di passioni: scrivere,sciare, viaggiare. A otto anni sapevoche sarei diventata giornalista: unamore lungo una vita”.

Cristina RossoUn intuito brillante ed uno spirito friz-zante animano il mio piglio multimediale,espressione di un'esigenza istintiva espontanea. Il cuore della notizia mi attraequanto la necessità di riportarla nel modopiù coerente e fedele possibile.

Tamara Gavina - Personal Coach“...lavoro con le persone, per far loro identificare che cosa ci sia realmente dietro il proprio desiderio di cambia-mento”.

Anna Agosto - Personal Shopper“Dopo un percorso professionale ini-ziato a Parigi e passato da Milano, hodeciso di portare questa nuova attivitàqui nella mia città, Torino, per far con-vergere tutte le mie conoscenze acqui-site nel settore Glamour!”

Ilio Masprone“Giramondo sin dalla giovane età, dopo numerose esperienze in ambito artistico approdo al giornalismo. La passione per la “carta stampata” mi renderà la vita allucinante e affascinante al tempostesso.”

Mario VillaniLaureato in economia, dirige strutture ricettive da molti anni e si occupa diconsulenza e formazione nel settore delturismo. Innamorato delle cose “belle”ama condividerle, raccontandole ai pro-pri lettori.

Paola Gamberutti“Dal Liceo Artistico a laurea in Sociolo-gia. Venticinque anni anagrafici e di-ciannove dichiarati: la coerenza non èla mia peculiarità, ma la passione sì! È in tutto ciò che faccio”.

Isabella Puma Studio “Editoria, Comunicazione multime-diale e Giornalismo”. Vivo “di corsa” divi-dendomi tra vari interessi; sonocomunicativa, solare e un po’ curiosa.Amo viaggiare e dedicarmi alla vita che...amo “mordere”! Per me “Volere è potere”.

Marco Todaro - Image Adviser“La bellezza è un patrimonio universale.Chi conosce la materia deve mettere a di-sposizione tutto ciò che sà, per avere unmondo sempre più bello! Sono convintoche bisogna essere generosi e condivi-dere la propria conoscenza”.

Luigi Bertino - Tennis Coach FIT“Ho dedicato la vita alla mia passione,facendo sì che questa diventasse la miaprofessione. La comunicazione nellosport fa parte dell’insegnamento; scrivoe mi prodigo come relatore in numerosisimposi internazionali”.

Daniele Smaltini“Le grandi idee nascono dai sogni...se c’è la volontà, perchè non sognare!Una continua sfida tra desideri e raziona-lità, in un mondo in cui cercare di cre-scere!”

PRIMA DELL’EDITORIALEdirettore responsabile:lio [email protected]

direttore editoriale:Daniele [email protected]

coordinamento di redazione:Maria [email protected]

hanno collaborato a questo numero:Alessandra Luti, Anna Agosto, Annalisa Costantino, Aurora Minardi, Barbara Odetto,Emanuela Bernascone, Francesca Simonetti,Fulvio Gatti, Greta Grossi, Cristina Rosso, Isabella Puma, Luigi Bertino, Marco Todaro,Maria Tucci, Mario Villani, Michele Guzzon,Paola Gamberutti, Tamara Gavina, Vittorio Pavesio

grafica & adv:[email protected]

info & comunicati editoriali:[email protected]

marketing:tel. [email protected]

proprietà e redazione:PUNTO ZERO Edizionitel/fax: 011.7807531viale Gramsci, 141 • 10095 Grugliasco (To)

tipografia:GRAFICHE LUVRITI SrlVia Stazione Vecchia, 92 • Provaglio d’Iseo (Bs)

Salvo accordi scritti, la collaborazione a questo giornale è da considerarsidel tutto gratuita e non retribuita.In mancanza di un contratto scritto tra le parti, la pubblicazione di advè da considerarsi a titolo gratuito.

Nell’eventualità che testi e illustrazioni altrui siano riprodotti in questapubblicazione, l’editore é a disposizione degli aventi diritto che non si sianopotuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, dietro segnalazione,ad eventuali non volute omissioni e/o errori nei relativi riferimenti.

Nessuna parte di questo giornale comprese le inserzioni pubblicitariepuò essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’Editrice. La Redazione non è responsabile di eventuali variazioni.

Aut. Trib.di Torino n.13 del 26/03/2009 - Iscrizione R.O.C. 17970

www.cooltomagazine. it

CCambiamento! Penso che questo sia uno tra gli ag-

gettivi più usati per identificare la primavera o, per lo

meno, è tra quelli che sento più mio!

Fedeli a questo desiderio di cambiamento anche in re-

dazione abbiamo voluto fare un piccolo restyling ad al-

cune pagine di CoolTo, per dare spazio anche alle nuove

e piacevoli collaborazioni nate nel corso di questi mesi.

Da questo numero anche l’editoriale sarà diverso: più in-

timo e riflessivo; uno spaccato di vita di tutti i giorni da girare al lettore quasi

a voler creare un dialogo, un confronto... seppur virtuale! Fatta questa piccola pre-

messa, vi pongo la prima domanda: come si identifica un vero amico? Personal-

mente penso semplicemente che il vero amico... non abbia bisogno di identificarsi!

Non siete d’accordo con me che se una persona ostenta amicizia in modo mor-

boso senza le giuste fondamenta ottiene nella maggior parte dei casi l’effetto con-

trario, creando in voi uno stato di “allerta” misto ad un desiderio di distacco?

L’amicizia non si impone, non si pianifica a tavolino; l’amicizia vera si sviluppa da

se e cresce giorno per giorno attraverso ogni momento condiviso; che sia diverti-

mento o turbamento. Ma niente ci è dovuto! Sta anche a noi fare attenzione agli

sguardi, ai gesti e le parole che ci fanno capire di aver trovato un vero amico!

Difficile? Certamente. Vale la pena? Sì!

Daniele Smaltini

EDITORIALE

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COOLinaria:

COVER STORYdi Mario Villani • [email protected]

ILDifficilmente si trova un piatto italiano che

sia presente in tutte le regioni.Ma gli spaghetti sono capaci di unire

simbolicamente l’Italia a tavola

RISORGIMENTO

IN CUCINA!

QQuando, insieme all’editore abbiamo deciso che avrei scritto un ar-

ticolo sulla cucina italiana del “risorgimento”, ho pensato francamente

di cimentarmi in un esercizio di ricerca semplice, intrigante e diver-

tente. Mi sono ritrovato invece a scoprire che non esiste, di fatto, una

“cucina italiana” ma tantissime straordinarie ricette che appartengono

alla cucina regionale.

Ho preso atto che il “federalismo” in cucina esiste da secoli!

Anche grandi chef interpellati per il 150° anniversario dell’unità d’Ita-

lia la pensano come me. Difficilmente si trova un piatto italiano che

sia presente in tutte le regioni. Pensiamo per esempio ai Pizzocche-

ri della Valtellina, non sono certo così famosi in Puglia o in Sicilia. Per

contro i “Friarielli” partenopei o le “orecchiette con le cime di rapa”

pugliesi non sono piatti tipici dell’Italia settentrionale, se

si esclude il consumo che ne fanno gli emigrati in rispet-

to o per nostalgia delle tradizioni. Insomma, per farla bre-

ve, la mia ricerca si è arenata agli “spaghetti” che

pur conditi in modo differente, sono capaci di

unire simbolicamente l’Italia a tavola. In

ogni modo un po’ d’impegno nel-

la ricerca l’ho profuso per

i golosi in vena di risco-

perta di patrimoni storico-

culinari legati ai fondatori del-

la Patria e vi propongo qualche chic-

ca: la “finanziera” ad esempio, piatto povero

della cucina piemontese che tanto piaceva al

conte di Cavour, uno dei Padri della Patria,

e che consumava ai tavoli del Cambio di To-

rino; posso citare i “tajarin” piemontesi ama-

ti da Vittorio Emanuele II, si racconta pre-

parati personalmente per lui dalla “Bela Rosin”,

i “tagliolini freschi alle erbette fini con ca-

stagnole di carne in salsa di Barolo”, le “la-

sagne alla papalina con mele e tartufo”, ser-

viti in onore di papa Pio IX per il ventiquat-

tresimo anno di pontificato, gli “gnocchi di

patate alla salsa di noci e mentuccia”, i pre-

feriti del conte di Cavour. Non manca poi il

“carpaccio di tacchino”, il piatto preferito da

Garibaldi preparato per lui da Nino Bixio

dopo lo sbarco a Marsala, il “pollo alla cam-

pagnolo con verdure a tre colori”, le zuc-

chine, le patate e le carote, che formano il tri-

colore, un piatto nato in onore di Mameli, pre-

parato dalla madre di Mazzini ed il ”roast

beef alla ligure”, piatto preferito dallo stes-

so Mazzini.

Sono comunque pressoché certo che questi

piatti risultano quasi sconosciuti al resto d’Ita-

lia, se non per gli addetti ai lavori o per gli ap-

passionati.

La mia ricerca mi ha portato comunque a dare

un senso compiuto a questo piacevole lavo-

ro e ve lo propongo in modo diverso da come

lo avevo immaginato.

In questo Duemilaundici, la storia di Forlim-

popoli, piccola cittadina

dell’Emilia Romagna, si trova curiosamente ad

unire il suo destino a quello dei festeggiamenti

per l’unità d’Italia: 150 anni fa nasceva la no-

stra Patria e 100 anni fa, nel 1911, moriva a

Firenze il più illustre cittadino di Forlimpopoli

Pellegrino Artusi. Nato nel 1820 e, discen-

dente da una famiglia agiata, fu viaggiatore

colto, curioso, instancabile ed implacabile nel

suo intento di “cucire”, consolidare ed isti-

tuzionalizzare due delle nostre principali

ricchezze: la lingua italiana e la nostra stra-

ordinaria cucina regionale.

Nel pieno del Risorgimento, quando i politi-

ci si affannavano ad unire le varie diversità ita-

liane, lui si adoperò ad “unificare” l’immenso

patrimonio di tradizioni e ricette, fino ad al-

lora tenute gelosamente nascoste tra le mura

delle cucine, conservate e tramandate tra don-

ne, uniche custodi di segreti ed antiche al-

chimie culinarie.

“La cucina è una bricconcella; spesso e vo-

lentieri fa disperare, ma dà anche piacere, per-

ché quelle volte che riuscite o avete supera-

ta una difficoltà, provate compiacimento e

cantate vittoria”.

COVER STORY

Così si apre il suo celeberrimo “La scien-

za in cucina e l’arte di mangiar

bene”, 790 ricette con le qua-

li Artusi sovrasta il mostro

sacro ed intoccabile del-

la cucina francese

che in Italia spa-

droneggiava or-

mai sin dal Sei-

cento.

“l’Artusi” (così que-

sto manuale è univer-

salmente noto), rimane a

tutt’oggi il libro di cucina

più letto, una vera “Bibbia”

per ogni cuoco e detiene con

onore il merito di avere contribuito

all’unificazione del nostro Paese. Una

volta “codificata” e legittimata la nostra

identità gastronomica nazionale, molto è

cambiato nelle nostre cucine.

Dopo il Risorgimento, le due Guerre Mondiali, ci

riportano povertà e fame come scomodissime

ospiti alle nostre tavole, e per un periodo piuttosto lun-

go, la cultura gastronomica ritorna a rinchiudersi tra le

mura domestiche, se non addirittura nei ricordi o nella spe-

ranze di futuri tempi migliori.

Negli anni quaranta, quando i Futuristi dichiararono “guerra”

a tutto quello che ricordava il passato, neppure la Santa Pa-

stasciutta, nè i nostri cibi più tradizionali furono risparmiati da

queste “purghe ideologiche”. Ma il veto non sarebbe durato

a lungo e di lì a dieci anni fu fondata, da Vergani, l’Ac-

cademia Italiana della Cucina che, brandendo il volume dell’Artusi

a mò di vessillo, iniziò una decisa ed energica crociata alla di-

fesa di quelle tradizioni regionali più autentiche che ri-

schiavano di andare irrimediabilmente perdute.

Ma la cucina è materiale vivente, mutevole e capriccio-

so, si lascia influenzare dalle mode, dall’evoluzione dei

gusti, dal progresso e dalle scoperte scientifiche che,

lentamente ma inesorabilmente, cambiano la

struttura delle nostre cucine, gli elettrodomestici

e... soprattutto le nostre abitudini alimentari.

Come dimenticare quale rivoluzione ha por-

tato nella nostra alimentazione l’arrivo, tra

il seicento e il settecento, in piena epoca

COVER STORY

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coloniale, di prodotti come il caffè, il cacao,

la barbabietola da zucchero o la patata, o il

grande aiuto giuntoci dagli esperimenti in la-

boratorio portati avanti da Pasteur, fonda-

mentali non solo per l’industria casearia, ma

anche per il miglioramento delle conservazioni

domestiche dei prodotti alimentari.

Oppure, molto più avanti, nel ventesimo se-

colo, la straordinaria innovazione proposta da

Gualtiero Marchesi (foto), che con il suo ma-

nuale “la mia nuova grande cucina italiana”

ha ricreato l’idea della cucina, provando a co-

niugare l’inconiugabile: tradizione ed inno-

vazione, sobrietà e creatività, sostanza e leg-

gerezza… Insomma… come per l’Italia, così

come per ognuno di noi, anche l’idea di cu-

cina vive in uno stato di perenne formazione

ed evoluzione.

Festeggiare gli ideali del Risorgimento oggi,

potrebbe sembrare un gesto anacronistico e

nostalgico ma solo a chi si ferma al significato

letterale delle parole.

Ad una riflessione più accurata, risulta evi-

dente che in ogni cosa è già presente il ger-

me del cambiamento e celebrare e ricordare

il passato significa inequivocabilmente guar-

dare al futuro, abbracciare con entusiasmo il

vento del domani, approcciarsi alla speranza

con la stessa leggerezza ed abbandono con

la quale accostiamo le nostre labbra ad un ca-

lice di vino o ad un cibo profumato, cucina-

to con amore da sapienti mani.

COVER STORY

IIn questa memorabile ricorrenza in cui si celebrano

i 150 anni dall’Unità d’Italia ci pare quantomeno

doveroso ricordare gli ottocenteschi locali storici

della nostra prestigiosa Torino - per altro prima ca-

pitale del Bel Paese dal 1861 al 1865 -, quali pro-

tagonisti che hanno attraversato un’epoca di pro-

fondo cambiamento risorgimentale resistendo

strenuamente nel corso del tempo e conservando

allo stesso momento i propri tratti tradizionali sino

ad oggi.

Si possono snidare attività commerciali dal sapore

barocco tra le vie del centro, come il BICERIN nato

nel 1763 in Piazza della Consolata, dove è possibile

assaporare una tipica bevanda prelibata torinese da

cui il locale ha tratto la denominazione, “bicerin” ap-

punto - composta da una mescolanza di caffè, cioc-

colato e crema di latte dolcificata con sciroppo -, in-

ventata proprio tra le mura di questo Caffè, dove so-

stavano il patriota Silvio Pellico ed il compositore Gia-

como Puccini, il filosofo Nietzsche, il ministro Ca-

vour, il poeta Gozzano, gli scrittori Calvino e Soldati

e la regina del teatro di rivista Wanda Osiris.

Il Caffè FIORIO invece risale al 1780 e lo si ricorda

in quanto vanta uno tra i migliori gelati della città

riconosciuto da personaggi del calibro di Cavour,

D'Azeglio, Rattazzi e Nietzsche. Ancora oggi quel-

le sale di Via Po 8, magnificamente restaurate, rac-

colgono i segreti dei potenti dell’epoca. Carlo Alberto

di Savoia infatti, ogni mattina, prima delle questio-

ni di Stato, chiedeva ai consiglieri che cosa si dicesse

al Fiorio, perché costituiva il circolo dei più influenti

conservatori, come Prati, Collegno, Balbo, Lisio e San-

tarosa, per i quali la libertà era una lenta conquista

civile a cui bisognava allenare il popolo perché non

la sciupasse.

Il Caffè SAN CARLO è del 1822 ed è sito in Piazza

San Carlo 156: roccaforte del Risorgimento, lo fre-

quentavano D’Azeglio, Cavour, Lamarmora, Rattazzi

e Giolitti. Qui Crispi convinse la Sinistra a interve-

nire in Africa e Gramsci ebbe l’idea di fondare “L’Or-

dine Nuovo”. L’ammiraglio Cigni e il Duca degli

Abruzzi vi concepirono la spedizione nell’Artide del

1899 con la Stella Polare. Fu protagonista di vivaci

salotti culturali animati da Einaudi, Croce, De Ami-

cis, Casorati, Gobetti, Medardo Rosso e Bontempelli.

La confetteria e pasticceria STRATTA viene fonda-

ta nel 1836 dai maestri confettieri e pasticceri Strat-

ta e Reina in Piazza San Carlo 191, è un’istituzione

per tutti coloro che amano i dolci e, soprattutto, le

COOL PLACEdi Cristina Rosso

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Ovvero i luoghi che hanno visto nascere e concretizzarsi l’Unità d’Italia

localiSTORICI di

TORINO

caramelle. Fornitrice della Real Casa Savoia e premia-

ta con innumerevoli onorificenze che fanno bella mo-

stra sulle antiche scatole esposte in vetrina, è un gio-

iello ottocentesco che conserva, splendidamente re-

staurati nel 2010, ambienti, arredi in stile carloalber-

tino e facciata originale in legno.

L’Antico Ristorante PORTO DI SAVONA si affaccia sul-

la prestigiosa Piazza Vittorio Veneto al numero 2, è del

1863 e nell’ottocento, proprio davanti a questa trattoria,

partivano da qui le diligenze a cavallo che assicurava-

no ogni giorno i collegamenti con la Liguria ed in par-

ticolare con il porto di Savona, che era di grande im-

portanza mercantile per Torino. Conserva sale e arre-

di in stile ottocentesco originale con delicati accenni Li-

berty e squisita cucina piemontese. Per anni meta ga-

stronomica dello scrittore Mario Soldati, è stato, come

tutt’ora, cenacolo di uomini di cultura e spettacolo.

Il Caffè e confetteria ABRATE, del 1866 e sito in Via Po

10, è stato ristrutturato ed ampliato rispetto all’origi-

nale ottocentesco, ripropone comunque arredi in sti-

le piemontese e cimeli d’epoca. Ai tempi dei Savoia, era

fornitore ufficiale delle colazioni per i Principi che si for-

mavano alla Scuola Regia di Cavalleria. La sua squisi-

ta tradizione pasticcera e confettiera ha addolcito i gran-

di in tournée al Teatro Regio, come Puccini, Rossini e

Tamagno, e i grandi del Regno d`Italia, tra cui Lamar-

mora, Ricasoli, Rattazzi e Menabrea.

BARATTI&MILANO, gioiello di piazza Castello situato

al numero 27, è uno sfoggio di stile liberty, dagli arredi

pregevolissimi dove sostarono personaggi quali Cesare

Pavese e Luigi Einaudi. Ferdinando Baratti ed Edoardo

Milano, nel 1858, aprirono un piccolo negozio in via di

Dora Grossa (oggi Garibaldi) e nel 1875, il successo lo

trasformò in confetteria in Galleria Subalpina che, per

l’Esposizione Universale del 1911, si ampliò col Caffè

sotto i portici di piazza Castello. Opera dell’architetto

Casanova è atto a soddisfare gola e occhi come fece-

ro Mascagni o Gozzano.

Caffè PLATTI sempre del 1875, è situato invece in Cor-

so Vittorio Emanuele II 72, ed è stato realizzato dal ce-

lebre architetto Valabrega, nonchè assiduamente fre-

quentato da Cesare Pavese e Luigi Einaudi.

Per quanto concerne invece le antiche farmacie torinesi

del centro sono state restaurate recentemente proprio

perché sono da visitare come musei di antiquariato e

di storia sabauda, in quanto ostentano arredi, vasi, mor-

tai, banconi originali dell’800, se non di un’epoca an-

cora precedente. In questi negozi, oltre alle medicine

moderne si possono acquistare ancora quelle galeni-

che e composti curativi preparati secondo ricette tra-

dizionali dallo stesso farmacista, ormai introvabili

presso le strutture attuali. Si tratta delle botteghe di

speziali di corte che hanno conservato allestimenti ed

oggetti del secolo scorso ma alcune affondano le loro

origini addirittura nel Seicento.

Sotto i portici di Piazza Vittorio Veneto ad esempio,

al n. 10, si trova la farmacia Algostino & Demiche-

lis che è un gioiellino stile Impero, tutta boiserie e

scaffalature, antichi vasi, dorature e fregi in tema far-

maceutico, incluse le statue in gesso di Galeno ed Escu-

lapio in cima a due armadi.

Lungo Via Po invece, asse della Torino barocca, la far-

macia Degli Stemmi, che risale al 1732, sita all’in-

terno dell'omonimo palazzo un tempo Ospedale di Ca-

rità, è un insieme di mobili e decori di epoche diver-

se: portale di marmo neoclassico ed arredi in noce di

metà Ottocento.

Nella Torino regale, quella che si raccoglie tra Piazza

Castello, il Palazzo Carignano del Primo Parlamento del

Regno ed il Museo Egizio, è situata la maggiore con-

centrazione di farmacie-museo, come la Bestente di Piaz-

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COOL PLACE

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za Carignano 2, nata nel 1833, ricca di arredi im-

pero e antichi vasi, o la Masino di Via Maria Vitto-

ria 3, una delle più antiche farmacie di corte, fondata

nel 1667, che ostenta mobili settecenteschi, albarelle

liguri ed un mortaio di bronzo.

La Regia Farmacia - che prima si chiamava Schiap-

parelli - nel palazzo del Seminario di Via XX settembre

87, è stata forse istituita nel ‘500, anche se i locali

risultano però ottocenteschi, e costituisce la meta mi-

gliore per ammirare gli stemmi di Casa Savoia e mo-

bili in noce.

Per gli appassionati del barocco piemontese poi la

Regia Farmacia Anglesio in via Milano 11 presen-

ta un’insegna scolpita e all’interno, alle spalle di un

imponente bancone di noce, un altrettanto imponente

vaso settecentesco di marmo.

La farmacia Ferrero di Via del Carmine 1 conserva

poi ancora scaffali e decorazioni come nel 1768, data

in cui aprì i battenti al pian terreno di Palazzo Saluzzo-

Paesana, ma a Torino non mancano neppure quelle

ottocentesche e liberty come la farmacia della Con-

solata di Via delle Orfane 25, a due passi da Porta

Palazzo, allure da spezieria del secolo scorso - anche

se l’istituzione è molto antica, del 1510 -, che pre-

senta mobili in noce, vasi d’epoca, o la farmacia Bo-

sio di via Garibaldi 24/26, dalla scenografica facciata

scolpita ed un interno di legni dorati con fiori in sti-

le art nouveau.

Infine citeremo l’inconsueto bancone di noce ricurvo

della farmacia Almasio, in Piazza Statuto, gli arredi

eclettico-liberty della farmacia Montanaro di Corso Vin-

zaglio 31, i busti di Esculapio e Galeno con i fregi d’ot-

tone della farmacia San Secondo, sita nell’omonima

via al numero 9, e le aquile di pietra nell’insegna del-

la farmacia del Corso, all’angolo tra Corso Vittorio Ema-

nuele II e Via Saluzzo e per concludere, in Borgo Van-

chiglia e a pochi passi dalla Mole, la farmacia di fine

ottocento Chimica Nazionale, in Via Vanchiglia 29,

dall’arredo severo, tutto laccato in nero e marmo: era

l’unica in Italia a produrre famosi elisir conosciuti in

tutta Europa e ancora oggi vanta un cospicuo nume-

ro di affezionati clienti (che li richiedono e che ven-

gono preparati solo su ricette conservate gelosamente

negli archivi vecchi d’un secolo).

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COOL PEOPLEdi Cristina Rosso

GUIDO

GOBINO

L’uomo che ha resoun’azienda cioccolateria

“coolturalmente prelibata”

IIl famoso laboratorio di produzione di cioccolato e

caramelle in quanto tale nasce nel 1946 in Via Cagliari

15/b a Torino - tutt’ora sede storica a cui è stato an-

nesso il primo punto vendita aperto al pubblico nel

1996 e rinnovato completamente nel 2003 - ma è solo

nel 1964 che Giuseppe Gobino, grazie all’esperien-

za acquisita nel campo della raffinazione del cacao,

entra nella società in qualità di responsabile della pro-

duzione e, nel 1980, ne diventa l’unico titolare. Ini-

zia così un lungo processo di specializzazione e ri-

cerca sui prodotti tipici piemontesi quali il Giandu-

jotto, la crema Gianduja ed il cioccolato con noccio-

la. La stessa tradizione prosegue poi con Guido Go-

bino che nel 1985 si inserisce nell’azienda determi-

nandone la definitiva affermazione in questo campo,

promuovendone una ristrutturazione dei processi pro-

duttivi nel rispetto delle antiche ricette torinesi ed of-

frendo così un’esperienza sensoriale a base di cioc-

colato e design, profumi, suoni, liquori che traccia-

no un percorso dal forte impatto emotivo.

I prodotti di Guido Gobino rappresentano una del-

le eccellenze del territorio piemontese e hanno ri-

cevuto molti riconoscimenti come tributo alla qua-

lità, all’innovazione ed alla creatività e tra i più ri-

levanti il marchio “Piemonte eccellenza Artigiana” che

tutela l’artigianato artistico e di qualità del territo-

rio nel 2004, nel 2005 la nomina di “Maestro del

Gusto” all’interno della guida realizzata dalla Camera

di Commercio di Torino in collaborazione con Slow

Food che presenta le migliori realtà piemontesi del

settore enogastronomico e nel 2008 la vincita del-

l’Oscar come “miglior pralina del mondo”; c’è da sot-

tolineare che Gobino è stato il primo italiano ad im-

porsi in questa categoria conquistando il prestigioso

riconoscimento che arriva dalla “Academy of cho-

colate” di Londra, la più importante istituzione del

settore. Occorre menzionare che nella centralissima

Via Lagrange 1 all’angolo con Via Maria Vittoria a

Torino nel maggio 2009 è stata aperta la nuova bot-

tega che nasce dall’attenta ristrutturazione di un an-

tico laboratorio artigiano: vi si possono gustare le

nuove creazioni dolciarie assaporando le tipiche spe-

cialità, sorseggiare del vermuth Antica Ricetta op-

pure un ottimo rhum, accostare il cioccolato ad un

buon caffè dato l’importante accordo raggiunto con

Lavazza – grande altra azienda torinese nota in tut-

to il mondo – per fondere in un’unica esperienza due

eccellenze storiche del nostro territorio.

Non dimentichiamo l’impegno sociale assunto in que-

sti anni dalla’azienda Gobino tra la promozione del-

le attività svolte da Casa OZ a sostegno delle fami-

glie di bambini affetti da gravi malattie o ancora cre-

ando una particolare tavoletta di cioccolato il cui con-

tributo sull’acquisto contribuisce alla ricostruzione

del reparto di neonatologia e terapia intensiva e neo-

natale dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. L’azien-

da si è inoltre dimostrata sensibile a problematiche

alimentari annoverando svariati prodotti con l’eti-

chetta “senza glutine” all’interno del Prontuario del-

l’Associazione Italiana Celiachia (AIC).

Tra le novità vanno poi rimarcate alcune collabora-

zioni d’eccezione quale quella instaurata con il FIAT

Cafè di Tokyo in cui viene servito l’autentico bicerin

torinese e cioccolatini firmati Guido Gobino, la con-

quista della Grande Mela grazie ai suoi prelibate e

sopraffine specialità artigianali reperibili presso i mi-

gliori rivenditori di New York come BuonItalia o al-

l’Italian imported food e, dulcis in fundo, Guido Go-

bino ha da poco aperto una nuova bottega a Milano

in Corso Garibaldi 39 nell’elegante zona Brera.

Come si è evoluta la produzione artigianale a par-

tire dalla fondazione dell’azienda passando at-

traverso la tecnologia avanzata che ha applica-

to alle procedure industriali con il suo arrivo?

La produzione continua ad essere manuale e la tec-

nologia è stata applicata ai processi di lavorazione

in modo da testare la qualità del prodotto finito quo-

tidianamente. Rappresenta una forma di sicurezza

ulteriore per me. Sono i tempi che impongono di ap-

portare innovazione al lavoro, e per starvi al passo,

occorre ottimizzare le procedure con il vantaggio di

trarne anche un risparmio sui costi.

I riconoscimenti ottenuti hanno fatto in modo di

imporre il proprio marchio a livello nazionale e

non solo in termini di riconoscibilità che punta

sul suo nome e su di una qualità attestata piut-

tosto che su di una produzione solo votata ad una

logica di volumi…

Infatti l’azienda vuole associare il proprio marchio

ad un’attenzione alla qualità in quanto non ragio-

niamo in termini di volumi ma di cura del prodotto.

Esportare i propri prodotti in tutto il mondo si-

gnifica per voi anche diffondere una cultura le-

gata fortemente al territorio piemontese, che pre-

mia una lavorazione certificata su ingredienti di

primissima scelta…

COOL PEOPLE

Tutto parte dalle materie prime che costituiscono del-

le pietre miliari da cui non si può prescindere, an-

che perché il nostro territorio fortunatamente van-

ta esempi di eccellenza da cui poter attingere.

Lei risulta evidentemente attento ai propri pro-

dotti quanto alle scelte istituzionali: sostiene in-

fatti cause sociali destinando fondi ad iniziative

solidali…

Ho deciso di intraprendere questo percorso per sot-

tolineare l’importanza di restituire al territorio un

po’ della fortuna che ci ha accompagnato sino ad

ora lungo il nostro cammino. Costituisce un piace-

re poter portare avanti tali iniziative.

Lei viaggia molto per lavoro. Considera que-

st’aspetto una semplice appendice del suo lavo-

ro o un’occasione per crearsi un bagaglio atto ad

arricchire le sue competenze una volta tornato?

Il viaggio costituisce un elemento fondamentale nel-

la mia vita poiché sono naturalmente animato dal-

la curiosità di conoscere altri usi e costumi, rap-

presentando inoltre una necessità lo spingersi oltre

i propri confini, per arricchirsi non solo professio-

nalmente ma anche culturalmente.

Da businessman torinese quale è che conside-

razione ha per la sua città a livello di cultura pro-

fessionale?

Torino ha apportato grandi rinnovamenti e miglio-

rie a seguito delle Olimpiadi ed a fronte di un im-

ponente lavoro svolto negli ultimi anni che comunque

non ha portato a sviluppare a pieno tutte le poten-

zialità che ancora ha in serbo questa città. Occor-

re solo effettuare un’ulteriore promozione ad una

cultura, ed ormai anche ad un atteggiamento,

aperto mostrato dai nostri concittadini nei confronti

del turismo che la spinge di diritto ad essere inse-

rita tra le più accattivanti mete europee.

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Torino Comicshighlights 17° salone e mostra mercato del fumetto.

8, 9 e 10 aprile 2011. Direzione artisticae organizzativa di Vittorio Pavesio

Sabato ore 14,30 Sala Moliterni

Sabato ore 11,00 Area Autori

(disegni, dediche e autografi allo stand)

IL GIORNO DEL LUPO

Silver, all'anagrafe Guido Silvestri, sarà a Torino Comics

per l'intera giornata di sabato. Non perdete l'occasione

di incontrare uno dei maestri del fumetto umoristico ita-

liano! Silver disegnerà per i presenti nell'area autori.

A lui è dedicato un incontro presso la Sala Moliterni. Al

suo percorso artistico e professionale è inoltre dedica-

ta la mostra, visitabile tutti e tre i giorni dell'apertura del-

la fiera.

Venerdì ore 11,00 Sala Moliterni

Domenica ore 14,00 Sala Rossa

Tutti i giorni presso l'Area Autori

(disegni, dediche e autografi allo stand)

INCONTRO CON L'UOMO DEI PAPERI

Questione di becco e piume: le stesse che vedremo com-

parire dalla matita di Don Rosa, ospite d'onore diretta-

mente dagli Usa per raccontare la sua personale visio-

ne delle avventure di Zio Paperone e company. Sono pre-

viste sessioni di dediche e disegni nello spazio autori,

ma momento culminante della tre giorni di comics sarà

naturalmente l'incontro di domenica. Domande o curiosità

per il grande fumettista americano? Sarà a Torino per

questo!

Tutti i giorni Stand 13B

MAX FREZZATO, CAOS E MERAVIGLIA

Avrà uno stand tutto suo Massimiliano Frezzato a To-

rino Comics 2011. Lo potrete trovare intento a disegnare

con le matite, con il pennello o semplicemente con le

dita: non importa lo strumento, Frezz ormai semplice-

mente “crea”, e osservarlo in azione è sempre stupefa-

cente, almeno quanto indescrivibile con le parole di tut-

ti i giorni. Bentornato a Torino, Frezz!

Domenica ore 14,00 Sala Moliterni

UN CORTOMETRAGGIO IN CREATIVE COMMONS

La sfortuna di pestare un escremento, a volte, può cam-

biarti la vita... in meglio. Lo racconta Merde, cortome-

traggio animato tratto da un racconto a fumetti di Gud,

per la regia di Enrico Paolantonio e con le musiche dei

Raggi Fotonici, che sarà proiettato in fiera accompagnato

da un incontro con gli autori. Il corto ha la particolari-

tà di essere rilasciato con licenza Creative Commons.

Sabato ore 15,30 Sala Moliterni

KAWAMA: DA ICOMICS A SHINIGAMI

Mentre prosegue in tutte le edicole d'Italia l'avventura

di iComics, la prima rivista a fumetti multimediale, Ka-

wama sarà a Torino Comics per presentarne il sesto nu-

mero e la nuova iniziativa editoriale Shinigami. Annunciata

come un magazine a tema horror, prende il nome dal

personaggio inedito, protagonista della parte a fumet-

ti. Ma il contenuto è arricchito inoltre da articoli di al-

cune note firme horror. Intervengono per la presenta-

zione Roberto Dal Prà, direttore artistico di iComics, e

Paolo Di Orazio, curatore e direttore editoriale di Shi-

nigami.

Tutti i giorni

STAR WARS FEST

Tre giorni di eventi nel segno della Forza... e non solo!

Lo Star Wars Fest, anno 2011, spazia dal fantasy alle mi-

tiche serie tv degli anni '80 (in esposizione tra le altre

le repliche di automobili da Supercar e Starsky&Hutch),

dagli incontri con i doppiatori allo speciale Poliziesco Ita-

liano. E poi duelli con le spade laser, incontri e firme con

gli ospiti direttamente dalla galassia lontana lontana, sfi-

late di costumi e molto altro!

Sabato ore 13,00 Sala Rossa

Domenica ore 14,00 Sala Gialla

TORINO COSPLAY

COOL EVENTdi Daniele Smaltini

Chi avrà il costume migliore? Quali nuovi personaggi fa-

ranno la loro comparsa per la fiera, contendendosi la vit-

toria nella sfilata competitiva? Scopritelo nei vari momenti

di Torino Comics dedicati al cosplay. E mi raccomando:

chi arriva in costume ha diritto al biglietto d'ingresso ri-

dotto!

Tutti i giorni

TORINO GAMES

Il programma è fittissimo di eventi, i titoli ben noti agli

appassionati del mondo ludico. Ci saranno dimostrazioni,

tornei, sfide competitive e piccoli incontri amichevoli.

Le armi consentite? Carte, miniature, tabelloni, ma so-

prattutto abilità e fantasia!

Sabato e domenica Stand 04F

LA BONELLI A TORINO COMICS

Sabato e domenica vi aspetta un nutrito gruppo di di-

segnatori della prestigiosa scuderia Bonelli, che si av-

vicenderanno allo stand della casa editrice per disegni

e dediche. Alcuni nomi? Luca Enoch (Lilith), Lola Aira-

ghi (Dylan Dog), Luigi Piccatto (Dylan Dog), Fabio Val-

dambrini (Cassidy), Cristiano Spadavecchia (Brendon),

Giuseppe Viglioglia (Brendon), Sergio Giardo (Nathan Ne-

ver) e Nicola Genzianella (Dampyr).

Sabato ore 16,30 Sala Moliterni

NOVITÀ STAR COMICS 2011

Dai manga al fumetto italiano da edicola: Star Comics

presenta le novità 2011. Un incontro rivolto ai fan del-

le storie disegnate provenienti dal sol levante, per sco-

prire cosa ci riserva il prossimo futuro sul fronte di usci-

te e nuove serie in programma. Saranno presentati inol-

tre le nuove serie italiane: il primo numero di Dr. Mor-

gue e, in anteprima a Torino Comics, il primo numero

di The Secret. Intervengono gli autori.

Sabato ore 11,00 Sala Rossa

ANTEPRIMA TINTIN

L'uscita del primo film dedicato alle avventure di Tintin

si avvicina, per l'occasione ne parliamo con uno dei mag-

giori esperti italiani, il torinese Gianfranco Goria. La con-

ferenza è curata dall'Anonima Fumenti d'intesa con Riz-

zoli Lizard: anteprime e indiscrezioni sulla pellicola e sul

ritorno del celebre personaggio nelle librerie italiane.

Sabato ore 18,00 Sala Rossa

PREMIO PIETRO MICCIA: LA PREMIAZIONE

C'è sempre molta attesa in fiera per scoprire i vincitori

del Premio Pietro Miccia. Per loro, una cerimonia spe-

ciale con la consegna delle ambite statuette. Anche per

l'edizione 2011 i finalisti saranno esposti nel corso di

una speciale mostra a tema. E vinca il migliore!

Frezzato

Cosplay

Silver

COOL EVENTdi Isabella Puma

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Mercoledì 23 marzo la boutique

MAX&Co. di via Roma 69 a To-

rino è stata teatro di un even-

to dai tratti estremamente

cool: l’anteprima della nuo-

va capsule collection.

Il capoluogo pie-

montese è stato

il primo appun-

tamento di un tour di

presentazione che proseguirà su altre piazze italia-

ne ed estere (Parigi, Bruxelles, Berlino).

MAX&Co. ha creato una linea di grande appeal: una

preziosa capsule collection composta da abiti ed ac-

cessori ispirati al glamour ed alle realizzazioni sar-

toriali degli anni Cinquanta e Sessanta. Capi ricer-

cati nella costruzione, curati nei dettagli, realizzati

in materiali di pregio, che rielaborano ed attualizzano

le silhouette di modelli conservati nell’Archivio Sto-

rico di Max Mara Fashion Group. Tessuti lucidi – du-

chesse e raso – o mat – repo e chiffon di seta. Bordi

di gros-grain, bottoni gioiello e decori di strass. Ab-

binamenti grafici di bianco e nero, stampe bicolore,

accenti rosa couture. Un dress code elegante, fem-

minile e contemporaneo, da adottare in occasioni spe-

ciali, dal tramonto in poi.

Lo stile è fortemente ispirato e ricalca il bon ton ed

i toni glamour e decisamente femminili tipici del pe-

riodo storico della moda al quale si è fatto riferimento.

Abiti molto curati

nei dettagli, sem-

plici, ma nello

stesso tempo

molto chic ed ele-

ganti. Questa è la

donna proposta da MAX&Co.:

una donna icona di un tipo di

femminilità senza tempo.

Lo stile e la classe la contraddi-

stinguono e la rendono particolare, sofisticata ri-

spetto alla moda di massa ed omogeneizzata. Abiti

che donano alla donna che li indossa una forte allu-

re e di conseguenza un potente richiamo ad una fem-

minilità particolare e raffinata. Fondamentali sono

i pendant di questa collezione: scarpe intonate agli

abiti con tacchi molto alti che slanciano e snelliscono

la figura, sandali impreziositi da pietre che brilla-

no e riflettono la luce. Le borse sono piccole pochette,

deliziosamente curate nei dettagli della stoffa. Non

può mancare il coprispalla a completamento della li-

nea degli abiti proposti! Si amalgama nel colore al ve-

stito e si rende necessario nelle fresche serate pri-

maverili-estive. I contrasti fra toni accesi e bianco e

nero. rappresentano il leitmotiv di questa collezione.

Esaltata dunque l’italianità di prodotti di grande pre-

gio e soprattutto la “portabilità” di tali abiti, pensa-

ti e realizzati per essere indossati nella vita quoti-

diana di tutte le donne.

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Mentre il Paese celebra Torino quale prima capitale d’Italia, la città vive il suo momento

di gloria esibendo le eccellenze che da sempre la caratterizzano. Tra queste non pos-

sono mancare i caffè storici, vero connubio di gusto, storia e raffinatezza, oltre che fiore

all’occhiello della nostra tradizione culinaria. Tra i più conosciuti, non solo nel capoluogo

sabaudo ma in tutta la penisola, Baratti e Milano vanta un posto d’onore. Fondata da

Ferdinando Baratti e Edoardo Milano, l’antica caffetteria fu inaugurata nel 1858 in via

Dora Grosso angolo via Fabbro e nel 1875 si trasferì nella splendida cornice della Galle-

ria dell’Industria Subalpina. Epicentro della più illustre nobiltà torinese, il locale conqui-

stò anche i reali e ricevette lo stemma di Casa Savoia da parte del Re Vittorio Emanuele

II e del Principe Amedeo. Nel 1909 fu protagonista di un ampliamento strutturale ad

opera dell’architetto bolognese Giulio Casanova e dello scultore Edoardo Rubino che fir-

marono le due sale che si affacciano dal lato della splendida piazza Castello. Nel tempo

la caffetteria subì altri due interventi di restauro: nel dopoguerra e nel 2003, sempre nel

rispetto dell’architettura esistente. Nel 1985 il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali

ne riconobbe il valore storico imponendo il vincolo di tutela sul locale e sugli arredi.

Oggi come allora gustare un gâteau da Baratti e Milano significa vivere un’esperienza

unica fatta di sapori unici ed eleganza discreta: dalla qualità delle materie impiegate alla

presentazione del dessert, tutto sottolinea la prestigiosa tradizione dolciaria torinese.

In questi giorni di fermento “post risorgimentale” non stupisce quindi vedere turisti ita-

liani e stranieri assaporare la Barat-

tina, la Reale o le altre squisitezze

monoporzione, così come i gian-

duiotti, i cremini, le gelatine, i confetti

e le specialità proposte a pranzo dal

menù à la carte. Il tutto rigorosamente

circondato da stucchi, marmi, intarsi

in legno, lumiere in cristallo e boise-

rie. Gli amanti del gelato, invece, pos-

sono avvicinarsi all’antico bancone del

Liquorista dove un tempo venivano

serviti liquori selezionati e dove oggi

possono gustare semifreddi e coppe

preparate nel laboratorio con prodotti

di alta qualità. Come un tempo Guido

Gozzano, Quintino Sella e Pietro Ma-

scagni, anche noi oggi possiamo vi-

vere un’esperienza fatta di piccoli

grandi piaceri, un’occasione trendy

per i turisti, una consuetudine raffi-

nata per noi Torinesi.

TREND IN THE CITYdi Barbara Odetto

Maestri di pasticceria dal 1858

BARATTI & MILANO

Baratti e MilanoPiazza Castello 29 – Galleria Subalpina

Tel. 011 4407138Chiuso il lunedì

HI TECHdi Aurora Minardi

Chumby 8: in arrivo il nuovo gadget dacomodino/scrivania connesso al webFanatici di gadget e geek gioite, è in arrivo il nuovo Chumby 8,

ultima evoluzione della serie di gadget a metà tra un computer,

una sveglia e un cellulare. Caratterizzato da uno schermo da 8

pollici (800×600 pixel, touchscreen), processore da 800 MHz, 128

MB di RAM, WiFi, uscita audio e speakers integrati, Chumby 8 è un

dispositivo da comodino o scrivania che offre una porta semplice e

immediata sul web, sfruttando una serie di applicazioni e contenuti

appositamente formattati. Tramite Chumby si controlla il meteo, si

leggono le news, si ascolta la musica o si naviga su Facebook. Le applicazioni per questo dispositivo sono

più di 1.500, suddivise in 30 diverse categorie. Per espanderne le funzionalità all’infinito troviamo anche un

browser basato su WebKit (lo stesso motore di quello per iPhone per intenderci), la possibilità di caricare sui

social media foto o video tramite SD, MMC, CF o chiavetta USB. A seconda del contesto Chumby può svolgere

varie funzioni: sul comodino di fianco al letto diventa sveglia con suoni, podcast o radio (è attivabile anche

la modalità sleep che spegne il device automaticamente) mentre sulla scrivania diventa una cornice digitale

con la possibilità di consultare il calendario di Google o seguire gli stream degli amici su Facebook o Twitter.

Chumby 8 sarà disponibile dai primi giorni di Aprile a 199.95$, circa 140€.

Pandigital NovelSistema operativo Android

per un lettore con schermo

da 7’’ che è un vero

dispositivo multimediale per

video e foto. La batteria resta

carica per 6 ore.

Sony Reader PocketEdition PRS-350Grazie al mini schermo touch da

5’’, sta facilmente in borsa.

La funzione cercaparole in ben

9 lingue aiuta la lettura in

originale dei testi stranieri.

34Onda MyTilePuoi gestire il display touchscreen da

9,7’’ sia con il dito sia con uno speciale

pennino. Hai anche un’e-mail client per

controllare sempre la posta.

Asus Eee Reader DR900Con maxischermo da 9’’ e ultraslim,

consente di aggiungere note grazie a

una comoda tastiera virtuale. È un touch

con un’eccezionale autonomia...

DESIGN & TENDENZEdi Aurora Minardi

Gro propone il biliardino più caro del pianetaIl biliardino è nato come tavolo destinato agli amanti

del calcio. Da parte degli inventori non c’era nessuna

ambizione legata al lusso, ma quando si apprezza

questo gioco e si ha una villa da sogno non ci si può

accontentare di un prodotto da comune sala giochi.

“The Beautiful Game” è la soluzione giusta per chi

vive nell’oro. Questo modello, presentato alcuni anni

fa da Gro, è ora proposto in edizione limitata, con un

prezzo di partenza di 48.500 euro. Le forme sono

ispirate alla grandiosità degli stadi moderni, che

esprimono una bellezza architettonica forte

e scultorea, diventando punti di riferimento del

paesaggio. Dicono gli autori: “Volevamo che il design

del nostro calcio balilla fosse altrettanto

spettacolare, arricchendo lo spazio interno destinato

ad accoglierlo“. Il risultato estetico convince

pienamente. Anche i giocatori in metallo cromato

catturano l’emozione di chi ammira l’opera,

numerata singolarmente.

Vaso OceanoÈ il vaso sinuoso e sagomato, tutto

in ceramica e proposto nelle finiture

più preziose quali oro, platino e

bronzo. Onde e flutti incisi lungo tutta

la superficie che sembrano essere

increspati da venti lontani.

Ballin celebra l'Unità d'Italia con una Limited Edition Per i 150 anni dell’Unità d’Italia il calzaturificio Ballin lancia

una Limited Edition per omaggiare l’estro creativo e la qualità

tipici della produzione Made Italy, i cui tratti di originalità,

qualità ed eleganza sono noti in tutto il mondo. La raccolta

si compone di 150 pezzi unici, decolletes in camoscio con

cristalli Swarovski e piume di struzzo applicate rigorosamente

a mano. Ogni scarpa è diversa dall’altra. I colori disponibili

sono quelli del tricolore, mentre lo stile è quello tipico

del brand: sensuale e ricercato nei dettagli.

36

ARTE & CULTURAdi Emanuela Bernascone

In collaborazione con Photology al Mirafiori Galerie presso Mirafiori Motor Village

A FLASHOF ART

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Dal 2 aprile al 19 maggio 2011 la Mirafiori Galerie ospiterà, in collaborazione

con Photology, la mostra A Flash of Art – Immagini in corsa, una selezione

di 40 stampe originali degli anni ’50, che fanno parte della mostra allestita a

Palazzo Venezia nel 2004, curata da Achille Bonito Oliva. L’esposizione racconta

l’Italia della Dolce Vita attraverso le immagini rubate dei “paparazzi”: “Come

l’arte ha superato la pittura da cavalletto, la estatica posizione del pittore bloc-

cato nella contemplazione della scena, così il fotografo avverte il bisogno di una

diversa tattica di avvicinamento per introdurre un fattore di sorpresa ed og-

gettiva sopraffazione sul modello. Velocità, sorpresa, sopraffazione, disinibizione,

appostamento, casualità e movimento costituiscono i tasselli dell’involontario mo-

saico poetico dei cosiddetti paparazzi. In precedenza la fotografia tendeva sem-

pre ad alleggerire la presenza del suo autore, a smaterializzare il punto di os-

servazione per privilegiare assolutamente il bersaglio da visualizzare. Ora, nel

bisogno quotidiano e famelico di documentare la Dolce Vita, dalla seconda metà

degli anni Cinquanta fino agli anni Settanta i paparazzi introducono nella loro

strategia il proprio corpo e diventano fotografi d’azione”. E quest’azione, que-

sto movimento appaiono ancora più manifesti nelle foto dei personaggi a

bordo di un’auto, da cui escono spavaldi o nella quale si nascondono, con la

quale cercano di sfuggire all’appetito insaziabile della macchina fotografica op-

pure che utilizzano per impressionare i fans. Le 40 immagini esposte alla Mi-

rafiori Galerie hanno dunque come fil rouge la presenza di un’automobile, uno

strumento in più per raccontare e decifrare gli anni del boom economico in Ita-

lia, dagli anni ’50 agli anni ’70. Il medium fotografico come sempre ci aiuta a

fissare e comprendere un’epoca più di tanta letteratura; perchè quelle immagini

non sono solo il racconto dei personaggi che ritraggono ma sono la testimo-

nianza delle ambizioni di

un popolo che si accor-

geva di poter di nuovo so-

gnare, di potersi permet-

tere una serata al cinema o un’utilitaria a rate, sulla

quale sfrecciare come i divi nelle pellicole americane.

E noi spettatori di oggi che guardiamo le foto scattate

50 o 60 anni fa e proviamo a compararle con quelle

che tappezzano i giornali ai giorni nostri, proviamo

una forte nostalgia per quel mondo e quel rispetto che

oggi non ci sono più. E ci accorgiamo di quando

Dolce fosse veramente quella Vita.

Burton

Ava Gardner

MUSICAdi Greta Grossi

R.E.M.

Collapse into now, il nuovo lavorodella band, a tre anni

di distanza da “Accelerate”

40Il “ritorno alla forma”… “un disco classico”, “il nuovo capolavoro”: avrete letto già diverse definizioni

del nuovo disco dei R.E.M.. Uno dei dati di questa era digitale non è solo la facilità con cui ci arriva

la musica, ma anche la facilità con cui si danno giudizi, magari dopo avere ascoltato qualche can-

zone in rete, magari con una pessima qualità.

“Collapse into now”, è uscito a tre anni quasi esatti di distanza da “Accelerate” e dopo una lunga

serie di anticipazioni sul web. Questo disco, il 15° di inediti del gruppo, è molto di più di queste de-

finizioni sintetiche – o anche molto di meno, nel caso vi aspettiate qualcosa di rivoluzionario. “Col-

lapse into now” è un ottimo disco, apparentemente immediato, ma che richiede invece diversi ascolti

per coglierne tutte le sfumature. E ciò nonostante è, per certi versi, molto di maniera: il suono della

CUT COPYZONOSCOPESono trascorsi ben treanni dall'ultimo lavoro deiCut Copy “In ghostcolours”, un periodo nelquale la band australianaha girato tutto il globo intour e si è dotata ufficialmente di un quartomembro, il bassista Ben Browning. “Zonoscope” è iltitolo del loro terzo disco, un album dai tonidichiaratamente positivi, con melodie synth-popdebitrici di artisti come David Bowie e Tahiti 80, maanche sfumature house, funk e kraut-rock.

NICCOLÒ AGLIARDINON VALE TUTTO“Il titolo del mio nuovodisco è una semplice, manecessaria, considerazio-ne che ricordo a mestesso, tutti i giorni,davanti alle scelte impor-tanti. Tutto ha un prezzo, ci insegna ferocementel’attualità, ma la storia suggerisce che ad alcunecose (e solo ad alcune) andrebbe dato anche unvalore.” Così il cantautore milanese Niccolò Agliardiha presentato il suo nuovo album “Non vale tutto”,che include undici brani pop.

ASSALTI FRONTALIPROFONDO ROSSOGli Assalti Frontali sonouna delle formazioni piùlongeve e militanti delpanorama hip-hop italia-no. “Profondo rosso” è illoro ottavo album e cheancora oggi Militant A e soci suonano e siconfrontano con i sound system più undergrounddella Capitale. Il nuovo disco è profondamentepolitico, un'invettiva contro la precarietà, ilconsumismo sfrenato e la schiavitù che lega allebanche ed ai Potenti.

RICCARDO TESIMADREPERLANei sei anni che separanoil nuovo album di Riccar-do Tesi & Banditaliana itre membri “storici” delgruppo si sono conce-ntrati su progetti originalie paralleli. “Madreperla”, rispetto ai precedenti lavorifornisce maggiore peso alla canzone d'autore conben sette brani su dodici in cui è presente la voce,mentre musicalmente Riccardo Tesi e soci attingonodalle sonorità popolari e mediterranee, ma ancheyiddish, arabe, portoghesi, brasiliane e gitane.

COOLTO

CONSIGLIAband è riconoscibilissimo, e

nelle 12 canzoni sono rappre-

sentate tutte le identità sonore

del gruppo.

Ecco, se volessimo riassumere

in due concetti secchi “Collapse

into now”, potremmo dire che è

il disco più vario del gruppo

da quindici anni a questa parte

e che oggi i R.E.M. non sono

niente di più e niente di meno

che dei grandi artigiani della

canzone.

“Collapse into now” è infatti un disco “song-oriented”: la band, questa volta

è partita dalle canzoni, piuttosto che dal suono, in parte rinunciando a quella

omogeneità di stile che aveva caratterizzato le prove precedenti (l’elettronica

vintage di “Up”, i suoni solari di “Reveal”, la stratificazione di “Around the sun”,

il rock compresso di “Accelerate”). Il risultato è un disco con ottimi brani su

cui la band ha lavorato per sottrazione, togliendo più che aggiungendo.

In “Collapse into now” trovate reminescenze di diverse fasi della storia del

gruppo: il rock teso di “Discoverer” riporta a “Green”, gli arpeggi di “All the

best” e “Mine smell like honey” riportano agli esordi, “Oh my heart” ad “Au-

tomatic for the people”, e così via, fino al capolavoro finale, “Blue”: una sorta

di seguito di “Country feedback”, con uno spoken word psichedelico su cui en-

tra, devastante per impatto emotivo, la voce di Patti Smith. Una menzione spe-

ciale va a “Everyday is yours to win”, un gioiello di grazia sonora e melodica

che rappresenta bene la linea tematica del disco, ricorrente in diverse canzoni:

vivere il presente, vivere la quotidianità nel miglior modo possibile (“Everyday

is new again/Every day is yours to win/that’s how heroes are made”).

E, sì, è un gran bel disco, questo “Collapse into now”. Ma lo è soprattutto per

come i R.E.M. riescono a fregarti ogni volta, cesellando le canzoni come dei

veri artigiani. Prendete “It happened today”, che sembra semplice semplice,

con quel crescendo dritto e inarrestabile. E invece, se la ri-ascolti rivela diversi

sottofondi nascosti, un lavoro ed un pensiero che solo l’esperienza di una

grande band può mettere in piedi (se volete capirlo, provate a scaricare i file

per remixare la canzone). E così ogni canzone è immediata, ma con dettagli

che cogli solo al secondo, terzo o quarto o quinto ascolto. In questo ha si-

curamente aiutato la produzione di Jacknife Lee, che aveva già dato nuova linfa

alla band su “Accelerate”. La mano del produttore irlandese si sente, nel bene

e anche nel male: infatti in alcuni brani – soprattutto quelli rock – il suono è

nuovamente molto compresso, poco dinamico, e dà un tono un po’ scuro al

tutto, lasciando la voce di Stipe un po’ indietro.

I R.E.M. hanno già passato il climax della loro carriera, i loro capolavori li

hanno già prodotti e a quei livelli non torneranno mai più, né gli si può chie-

dere di farlo. Però questa volta il gioco gli riesce bene, eccome se gli riesce

bene. “Collapse into now” è un disco solido, sotto ogni aspetto. Ce ne fossero,

di band che hanno la classe e la grazia dei R.E.M., che riescono a far album

come questo dopo 30 anni di carriera.

CINEMAdi Paola Gamberutti

Aprile tinge l’Italia dei colori della primavera, e l’Italia tinge il cinema dei suoi colori. In scena ci sono sto-

rie italiane che non sono pizza e mandolino, disarmanti seduttori e disarmate sedotte, ma lo specchio di

un popolo che cerca e trova la vita.

I baci mai dati è una storia tinta di verdi speranze. Manuela è una tredicenne di Librino, quartiere perife-

rico di Catania. È lì che vive con la sua famiglia. La madre, delusa ex miss del quartiere. La sorella, diva di

periferia. Il padre, tra assenze e fallimenti. Lei, Manuela, è una come tante. Pensa ai suoi sogni, ma lì tutto

sembra irraggiungibile. Un giorno però un bagliore illumina il suo buio: la statua della Madonna davanti

casa sua le parla, o almeno sembra. La ragazza si inventa così di essere in grado di fare miracoli. La voce

si diffonde, e Manuela diventa la detentrice delle speranze altrui. Tutti, guidati dal bisogno di credere, cor-

rono da lei per chiederle una grazia. Sarà l’occasione per far emergere la necessità di essere ascoltati e aiu-

tati, aprire il cuore e far cadere la maschera. E Manuela è proprio come tutti gli altri. Anche lei vorrebbe

essere ascoltata. Vorrebbe ricevere quei baci che non ha mai ricevuto, e perciò non ha mai dato. Un giorno

però qualcosa di incredibile potrebbe accadere davvero.

Il colore bianco tinge La fine è il mio inizio. Tratto dall’ultimo libro di Tiziano Terzani, è il racconto della

vita dello scrittore e giornalista italiano. Cosciente di essere alla fine dei suoi giorni, si ritira nella casa di

famiglia in Toscana. Lì convoca il figlio Folco, con cui nascerà un appassionante dialogo. La fine diventerà

l’inizio di una storia che è la sua vita. Dall’infanzia vissuta a Firenze, in una famiglia modesta con semplici

e saldi valori morali. I brillanti successi accademici e i primi impieghi, fino all’esordio nel giornalismo.

SCHERMOTRICCOOLLORE

Verde, bianco e rosso.Speranza, spiritualità e passione cinematograficamente italiane

42la fine è il mio inizio

COME L’ACQUAPER GLI ELEFANTIIo non so se scelsi quelcirco, ma di certo quel circoaveva scelto me. Fu cosìche Jacob, studente diveterinaria in crisi esisten-ziale dopo la perdita deigenitori, iniziò un’incredibile nuova vita. Unitosi alcirco Benzini Brothers, verrà “guarito” dalla figuradell’elefantessa Rosie, e dall’amore per l’acrobataMarlena, moglie del direttore del circo. Quell’amoresarà la fonte di una tragedia, ma lei era per lui comel’acqua per gli elefanti: indipensabile.

GOODBYE MAMAUn dramma familiare cheattraversa quattro decennie quattro donne. Duesorelle legate da un amoreprofondo che sfocia nelsacrificio. Una madre resacrudele dalla vita. Una nonna in un ospizio: abbandonata dalla figlia perinteresse, ma salvata dalle nipoti per amore. Unastoria per riflettere sui rapporti familiari, sull’amoreper i figli e l’abbandono dei genitori. Tra adolescenzae vecchiaia, un esame del passato per coglierne unasperanza per il futuro.

MIA MOGLIE PER FINTALui, lei e l’altra in unturbinio di divertenti bugie.Lui ha una strategia e unoscopo: fingere di esserevittima di un matrimonioinfelice per conquistare ledonne, senza correre ilrischio di impegnarsi. Lei è la donna dei suoi sogniche arriva per stravolgere il suo scopo. E proprioquando lui, per amore, dovrebbe smettere di mentire,le menzogne si infittiscono. Entra così in scena l’altra,l’assistente personale di lui, che vestirà la parte dimoglie per finta.

LIMITLESSUno scrittore in preda a unacrisi professionale cade intentazione. Assume unfarmaco sperimentale topsecret che amplificherà lesue capacità intellettive,permettendogli di utiliz-zare il 100% del potenziale della sua menteLa crisi lascerà il posto al successo e a un’ascesainarrestabile. Dovrà però fare i conti con gli effetticollaterali del farmaco che colpiranno la sua salutementale e la sua vita. Una volta che il mondo è tuotutti ne vogliono una parte.

COOLTO

CONSIGLIA

Le collaborazioni con Il Giorno, il Corriere della Sera e La Repubblica, e il ruolo

di corrispondente dall’Asia che lo portò a diventare uno dei più importanti gior-

nalisti italiani a livello internazionale, e a redarre numerosi libri. E poi l’ultimo

viaggio, quello più difficile, dentro di sé. Viaggiare era sempre stato per me un

modo di vivere e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio

involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale

non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora

era il più impegnativo, il più intenso. A causa del cancro Terzani si ritirò dal gior-

nalismo e si dedicò a un percorso spirituale in Asia, riuscendo ad accettare se-

renamente la morte. Ormai mi incuriosisce di più morire. Mi rincresce solo che

non potrò scriverne.

E poi arriva il colore rosso: la passione, la fiamma del fuoco dell’arte.

Questo mondo è per te è la storia di Teo, diciannovenne toscano. Ha un diploma

da pochi giorni, e un sogno da una vita: diventare uno scrittore. A causa della

malattia del padre, la sua famiglia si trova in cattive acque. Teo sarà costretto a

cercarsi un impiego, ritrovandosi catapultato nella vita adulta, tra lavori precari

e senso di smarrimento. Ma per lui anche l’arrivo di Chiara, il grande amore che

lo prenderà per mano offrendogli stima e sostegno, tutto quello che viene mi-

nato dal rapporto conflittuale con il padre, e dal precariato che affligge la sua

vita. Teo dovrà progettare concretamente i suoi sogni, conquistandosi il suo

mondo. Che sul finale sia vincitore o vinto non ha importanza, ciò che conta

è la tenacia. La tenacia che si investe nel trasformare i propri sogni in realtà, im-

parando a bilanciare il libero arbitrio e i condizionamenti esterni.

i baci mai dati

questo mondo è per te

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TEATROdi Francesca Simonetti

Teatro Stabile di TorinoTeatro Carignanopiazza Carignano 6, Torino tel. 011.51.76.246

Teatro Agnellivia Sarpi 111, Torino Tel: 011-612136

Alfa Teatrovia Casalborgone 16/I, Torino tel. 011.81.95.803

Teatro Alfieri Torino Spettacolipiazza Solferino 4, Torino tel. 011.56.23.800

Teatro Araldovia Chiomonte 3, Torino tel. 011.33.17.64

Teatro Cardinal Massaiavia Sospello 32, Torinotel. 011.25.78.81

Teatro Colosseovia Madama Cristina 71, Torino tel. 011.66.98.034 - 65.05.195

Teatro Erba Torino Spettacolicorso Moncalieri 241, Torinotel. 011.66.15.447

Garybaldi Teatrovia Garibaldi 4, Settimo Torinesetel. 011.89.70.831

Teatro GioielloTorino Spettacolivia C. Colombo 31, Torino tel. 011.58.05.768 - 011 66.15.447

Teatro Juvarravia Juvarra 15, Torino tel. 011.54.06.75

Teatro Matteottivia Matteotti 1, Moncalieri tel. 011.64.03.700

Teatro Monterosavia Brandizzo 65, Torino tel. 011.28.40.28

Teatro Nuovocorso Massimo d'Azeglio 17, Torinotel. 011.65.00.200

Piccolo Teatro Peremprunerpiazza Matteotti 39, Grugliasco tel. 011.78.08.717

Teatro Regiopiazza Castello 215, Torino tel. 011.88.151

il 9 e il 10 aprile il musical coinvolgerà grandi e piccoli rendendoli parte di un’avventura

che difficilmente potranno dimenticare!

ALICEnel PAESE delle

MERAVIGLIE

COOLTO

RUBRICA

Il musical porta in scena la

favola nel suo aspetto più

onirico e fiabesco: quello

dell'immaginario dei bam-

bini. Sul palcoscenico la

poesia del mondo infantile

e la magia della fiaba in un

family show pronto a coin-

volgere ed emozionare

grandi e piccoli. La sce-

neggiatura è frutto della

rielaborazione dei famosi

scritti di Lewis Carroll.

Componente fondamentale

dello spettacolo è la

grande creatività espressa

in tutti gli aspetti artistici:

suggestioni di luci e colori, scenografie incantevoli, costumi spettacolari ed ef-

fetti visivi di grande impatto. Attraverso i cambi di scena allo spettatore sembrerà

di sfogliare un libro di favole.

NOTE DI REGIA di Christian Ginepro:

...perché raccontare Alice in questa epoca? La risposta è semplice come bere una

tazza di the:per ricordarci che i nostri bambini sono sempre e semplicemente dei

"bambini" e che trattarli come degli adulti sarebbe come mandare al potere una

Regina Rossa in un paese dove ancora dovrebbe regnare il Bianco più candido

e innocente. Ma soprattutto perché non ci può essere follia più triste del pensare

che i confini di quel regno siano confini valicabili una volta e per sempre. Signore

e Signori, l'esilio è terminato: si torna tutti ad occhi aperti nel NOSTRO Paese delle

meraviglie... www.teatrocolosseo.it

COMICS WORLDa cura di Vittorio Pavesio, testi di Fulvio Gatti

Nuovi mondi,vecchi strumenti

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: le potenzialità del fumetto, rispetto agli altri media, sono immense. Pensiamo

a una battaglia campale in pieno medioevo; per realizzarla in un film o per la televisione sarebbe necessario un

investimento economico enorme, dalle comparse ai costumi agli effetti speciali; nel fumetto, invece, sono suffi-

cienti l'estro e l'abilità del disegnatore per dare vita su carta ai personaggi e agli eventi, in tutta la loro drammati-

cità e intensità. Ed è probabilmente per questo che alcune delle tendenze nazionali più importanti dei racconti per

immagini si sono concentrate sulla creazione di universi fantastici. Ma se negli Usa, con il filone dei supereroi,

ci si è limitati a raccontare eventi ai confini della realtà, con qualche occasionale puntata su pia-

neti alieni – Superman, d'altro canto, è un tecni-

camente un extraterrestre – è stato

proprio la BD, fumetto in lingua

francese, a concentrarsi sull'in-

venzione ed evocazione di mondi

fittizi. Un nome per tutti, Jean Gi-

raud alias Moebius, che per i

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non avvezzi al mondo

delle nuvolette ricor-

diamo anche per il con-

tributo al visionario Il

quinto elemento di Luc

Besson. Curioso notare

come anche i comics

siano progrediti nel tempo

approfittando dei nuovi

strumenti tecnologici, ma

questi ultimi non siano

assolutamente un

requisito: vedi la

colorazione di-

gitale.

Alcuni disegna-

tori “resistenti”, pur amando realizzare navi spaziali

e tecnologie futuristiche, scelgono di colorare con i me-

todi tradizionali. Un nome per tutti, Patrizio Evangeli-

sti, artista divenuto celebre per gli scenari mozzafiato

che ha saputo ritrarre nella trilogia di Termite Bianca,

edita in Italia e Francia da Pavesio. Più di recente, lo ab-

biamo visto al lavoro su Dylan Dog, per la precisione il Dy-

lan Dog Color Fest, e anche in questo caso le vicende del-

l'indagatore dell'incubo si sono arricchite di netti contrasti,

volumi e un notevole impatto visivo. Il tutto, ribadisce Pa-

trizio, colorato a mano, una scelta diventata una sorta di mar-

chio di fabbrica, e che rivedremo presto anche nella sua nuova

fatica: totalmente top secret, a eccezione del fatto che si tratta an-

cora di fantascienza, ma questa volta sul versante sociologico

tanto caro a scrittori

americani come Fre-

derick Pohl e Fritz

Leiber...©

PA

VES

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LIBRIdi Greta Grossi

ALTERRA-L’ALLEANZA DEI TRE di Maxime Chattam - Fazi Editore

Maxime Chattam dà vita a una saga, quella di "Alterra", ambientata

in un mondo in cui gli unici sopravvissuti dotati di caratteristiche

"umane" sono i bambini. Chattam crea un universo magico a metà tra

Il signore degli Anelli, Harry Potter e Stephen King. “Nessuno si era

accorto del suo arrivo, e di colpo è sopra tutta la città: una spaven-

tosa, gelida tempesta. Quando Matt la vede vorrebbe avvisare i ge-

nitori, capire se c'è un reale pericolo. Ma è già troppo tardi: viene

colpito da un fulmine e perde conoscenza. Quando si risveglia, è solo.

La madre e il padre sono scomparsi, vuote le strade. Cosa è successo?

VIENI VIA CON ME di Roberto Saviano – Feltrinelli

Otto capitoli, otto storie, un ritratto unico dell'Italia di oggi. Si scava

dentro ferite vecchie e nuove che affliggono il Paese. Il mancato ri-

conoscimento del valore dell'Unità nazionale, il subdolo meccanismo

della macchina del fango, l’espansione della criminalità organizzata

al Nord, l'infinita emergenza rifiuti a Napoli, le troppe tragedie an-

nunciate. Accanto alla denuncia c’è anche il racconto di vite vissute

con onestà e coraggio: la sfida senz'armi di don Giacomo Panizza

alla ’ndrangheta calabrese, la lotta di Piergiorgio Welby in nome della

vita e del diritto, la difesa della Costituzione di Piero Calamandrei.

L'UNICO FIGLIO di Anne Holt – Einaudi

In un gelido e plumbeo febbraio norvegese, l'arrivo di un ragazzino

in una casa famiglia alle porte di Oslo è causa di grande scompiglio.

Il dodicenne Olav infatti, sottratto alla madre dai servizi sociali, pare

infinitamente piú duro e indocile degli altri ragazzini e tutti i tenta-

tivi di domarlo sembrano fallire. Quando Agnes Vestavik, direttrice

della casa famiglia, viene trovata uccisa nel suo ufficio ed emerge

che Olav è scomparso dopo un brutale litigio con lei, la polizia di

Oslo tenta di far luce sul caso. L'ispettore capo scende in srtada tra

il peggior degrado ma anche nell'umanità piú dolorosamente viva.

CON UN POCO DI ZUCCHERO di Enzo Carabba – Mondadori

Giulia e Camilla, vecchie signore di nobili natali piene di vita, da anni

condividono una volontaria reclusione in un grande appartamento

fiorentino. Solo a Emiliano, il rosticciere, concedono l'accesso alla

loro fortezza, perché le rifornisca di cibo scadente ma pagato a peso

d'oro. Sdegnate dalla volgarità dei contemporanei, l'unica compagnia

a cui per nulla al mondo rinuncerebbero è quella dei Lorocari, voraci

e tozzi pesci della taiga che a volte assumono le sembianze dei loro

affetti scomparsi. Giulia e Camilla si muovono con grazia in un regno

di mobili in palissandro, morbide pellicce, fili di perle, scampoli dei

fasti di un passato glorioso, prigioniere del tempo e dei ricordi.

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FASHION CORNERphotoshoot dedicato a...

Una collezione che mette in luce tutte le qualità della donna. Una donna che si distingue per le

proprie particolarità: orgogliosa, mutevole, esigente, spesso capricciosa, sempre imprevedibile.

Una donna che cerca le novità, vuole stile e glamour, qualità massima con il comfort assoluto.

Pierre Mantoux risponde a questi desideri con modelli che si accendono di bagliori per far

risplendere la sensualità e la femminilità della donna, attraverso un’eleganza sofisticata e mai

urlata, che osa ma sempre con gusto.

Così, Pierre Mantoux dà voce e corpo a “what women want”, facendo propria la luce e rendendola

protagonista dei suoi bikini, interi e fuoriacqua per la primavera-estate 2011. L'energia luminosa

del sole raccolta nel fulgore di dettagli ricercati: elementi che trasformano uno dei capi più

ridotti dell'abbigliamento, in passepartout dell'estate. Giorno e notte.

Per una donna che “viene alla luce”.

Paillette come lucciole sui costumi da sera couture dai tagli ricercati, dove i virtuosismi sartoriali

del plissé modellano la silhouette.

Scintille sui push-up ricamati con swarovski e borchie sfaccettate che raccolgono e riverberano

ogni raggio.

Illuminano il viso, le applicazioni quadrate in metallo martellato dei costumi a triangolo.

Eleganti riflessi sui bordi decorati da paillette ricamate a mano dei caftani in crepe de Chine

doppiata.

I graffiti delle stampe più metropolitane sono illuminati dall'accostamento del panna al nero.

I motivi etnici alleggeriscono le fantasie cachemire sui grandi e avvolgenti parei in raso di seta.

Cromie dinamiche e brillanti che accendono anche la modellistica più basic.

La collezione primavera-estate 2011 presenta sei mood declinati in differenti linee, studiate per

tutti gli stili e tutte le caratteristiche fisiche: ognuna comprendente costumi e capi con peculiarità

proprie e fantasie esclusive.

linea CORSE

FASHION COVER

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linea AQUITAINE

linea MARSEILLE

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FASHION COVER

Via A. Doria, 610123 Torino

tel. 011 531 [email protected]

Via Monferrato, 110131 Torino

tel. 011 819 31 [email protected]

Via S. Martino, 610024 Moncalieritel. 011 641 785

[email protected]

La donna avventurosa e più selvaggia sceglierà la stampa

animalier dei modelli Picardie. Lo spirito sbarazzino preferirà

i piccoli fiori dal sapore provenzale ma sempre eleganti, dei

capi Provence e Marseille. Chi ama i colori e i maxi fiori anni

Ottanta sarà catturato dai costumi Grasse, Corse, Loire

e Nantes dalle tinte caleidoscopiche. Thuya, Breeze e Mary

Flor sono invece le linee studiate per chi predilige tagli

semplici e sobri. Ricercatezza ed Eleganza nelle forme e nelle

fantasie caratterizzano le serie Antibes, Aquitaine

e Bordeaux. Per la donna più sensuale, infine, Pierre Mantoux

ha messo a punto la linea Paris: capi couture con colori

da sera, dettagli ricercati e tagli sartoriali.

Tessuti preziosi: crepe de Chine, raso di seta, crepônne

di viscosa, georgette. Materiali performanti: Sensitive Plus.

Fibre fresche: cotone, mussola, tulle, jersey, maglina.

Decorazioni di luce: swarovski, paillette, borchie sfaccettate,

metallerie.

Capi interpretati al meglio dall’obiettivo di Francesco

Chiappetta che nella splendida cornice di una villa

modernissima sullo sfondo della natura rigogliosa di Bali,

ha ritratto la collezione indosso alla top Monica Resetkova.

SARY

in vendita presso:

linea ANTIBES

FASHION TIMEdi Maria GrecoSempre un passo avanti!

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13_Miu Miu14_Diego Dolcini

15_Tods16_Christian Louboutin

17_Cult18_O Jour

19_Sebastian20_Hoss21_Casadei22_Dior23_Geox24_Missoni

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COLL

EZIO

NIS

S 20

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01_Alberto Guardiani02_Gianvito Rossi

03_Christian Louboutin04_Guess

05_Loriblu06_Car Shoe

07_Max Mara08_Marlboro Classics09_Loriblu10_Roberto Cavalli11_Fratelli Rossetti12_Patrizia Pepe

FASHION TIMEQuest’anno la moda accontenta tutte noi con un mix di forme e colori. Scarpe molto colorate dai toni vivaci; non possonomancare i seducenti tacchi alti e le vertiginose zeppe ma anchecalzature comode e pratiche come le ballerine.

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EZIO

NIS

S 20

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01_Haider Ackermann02_Louis Vuitton

03_Versace04_Marc by Marc Jacobs

05_Bottega Veneta06_Jason Wu

07_Christian Dior08_Roberto Cavalli09_Gucci10_Balmain11_Prada12_Yves Saint Laurent

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Mi presento: mi chiamo Anna Agosto, vivo a Torino e

svolgo la professione di Personal Shopper e Personal Sty-

list. Normalmente la prima reazione dopo quest’ultima di-

chiarazione è sempre di grande curiosità; sia perché la

professione di Personal Shopper e Consulente d’Immagine in Italia e nella nostra Torino

è ancora nuovissima, sia perché la si pensa ancora riservata esclusivamente ai VIP. Nelle

grandi metropoli, Parigi, Londra, NY, è invece consolidata e utilizzata da tutti coloro che

ne hanno necessità; questo è sicuramente l’obbiettivo che deve essere raggiunto anche

in Italia. Il mio percorso professionale è iniziato a Parigi presso la Maison di Moda d’Is-

sey Miyake, stilista e designer giapponese; in seguito a Milano ho lavorato nell’ambito

del Fashion per diversi uffici stampa e agenzie del settore. Entrando poi nel team di

un’agenzia di Personal Shopping milanese, ho trovato e scelto la professione che ha fatto

convergere tutte le mie conoscenze acquisite fino a quel momento nel settore del Glamour.

Così ho deciso di portare questa nuova attività qui nella mia città: Torino, aprendo Emozioni

d’Immagine, Agenzia specializzata in Personal Shopping, dall’abbigliamento all’oggettistica, e

in Personal Re-Styling del look. Inoltre sono la Personal Shopper ufficiale di Shopville Le Gru

a Grugliasco e curo la realizzazione di news giornaliere di Moda su Gruradio. La rubrica che

curerò e che vi accompagnerà nei prossimi mesi, vuole proprio avvicinarvi al Mondo-Moda, dalle

sfilate di Haute Couture alle passerelle di Pret-à-porter. Sarà un Tour virtuale per i negozi e bou-

tiques di Torino e dintorni, dove vi accompagnerò idealmente e, perché no, se lo vorrete anche

fisicamente, per consigliarvi e mostrarvi i capi e i look più adatti a voi,

alla ricerca dei nuovi mood e di ciò che dovrete assolutamente

avere nell’armadio stagione dopo stagione, dandovi anche qual-

che dritta su come indossarli e quando utilizzarli. Scoverò per

voi le novità legate alla Moda e talvolta ve ne racconterò storia

e tradizioni, tratterò di oggettistica e accessori trendy, trovando

magari anche capi vintage e di “Coolto”! Il Personal Styling parte

dal presupposto che le persone si facciano un’opinione di noi

nei primi 5 secondi, attraverso la nostra immagine che in-

fluenza chi ci incontra. Perciò sarà mio piacere creare un filo

diretto con voi, rispondere alle vostre domande in fatto di

stile, abbinamenti, occasioni ed esigenze diverse, aiutan-

dovi a risolvere (almeno in parte) i vostri dubbi,

osando capi, accessori e colori che mai avreste

preso in considerazione, consigliandovi in che

modo abbinarli e in quale occasione indos-

sarli. Sarà un assaggio di Personal Styling.

PERSONAL SHOPPERdi Anna Agosto • [email protected] • www.emozionidimmagine.com • www.gruradio.it

TOURVIRTUALE

Anna Agosto

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BEAUTYdi Aurora Minardi

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Questa è la stagione dei contrasti, non esistono limiti di colore e non possiamo parlaredi una sola tendenza, ma di tante sfumature con le quali divertirsi di volta in volta.

7_Mitzah 2011 di Dior: collezione limitata ispirataall’icona di stile Mitzah Bricard, amatissima daChristian Dior. Smalti Caramel ed Ebony.

8_Top Speed di Revlon: Arancio, blu e color talpadotati di una tecnologia ad asciugatura rapida.

9_Sense Tech di Deborah: finish opaco peril viola intenso di Sense Tech by Deborah Milano.

10_Manicure Couture di Yves Saint Laurent:doppio gioco cromatico nelle nuance FavoriteChic.

1_Vernis Please di Givenchy: diverse lecolorazioni tra cui un effetto glitter nella tonalitàpesca, perfetta soprattutto sulle pelli abbronzate.

2_Passione di Dolce & Gabbana Make Up: smaltocolor fucsia bouganville per la bella stagione.

3_Le Vernis Nail Colour di Chanel: hanno labrillantezza delle perle che piacevano tantoa Madame Coco gli smalti della collezioneprimaverile di Chanel.

4_New Revlon Scented Nail Enamel Ocean:nuovo e rivoluzionario questo smalto, che unavolta asciugato profuma! Creato con un'esclusivaformula seta-silicone, consente di avere unghielevigate e brillanti a prova di scheggiatura. Invendita con 8 nuove colorazioni e profumi diversi.

5_Smalti CND: limited edition in collaborazionecon lo stilista Jason Wu. 5 nuance (4 colori cremosied 1 “effetto speciale” dalla texture neutra), cheportano il nome di altrettante icone di stile, daSophia Loren a Brigitte Bardot.

6_Smalti Collistar: Mandarino lacca, Blue Jeanse Confetto: ecco i colori trend secondo Collistar.

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IMAGE ADVISERdi Marco Todaro • [email protected] • www.officinadellostile.net

Amici del Bello, eccoci ad un nuovo appuntamento che ci renderà sem-

pre più consapevoli nella gestione della nostra immagine. Partiamo

dalla testa: per prima cosa dobbiamo sapere che i capelli sono l’unico

capo che non lasceremo mai nel guardaroba!!! Andreste mai in giro con

una maglia infeltrita, sbiadita o leggermente rovinata? Credo proprio

di no! È bene quindi avere una grande cura, per garantirne sempre un

aspetto corposo e salutare. Per questo che mi sento di consigliare che

prima di tutto bisogna conoscere bene lo stato di salute dei capelli e del

proprio cuoio capelluto. Generalmente si fa un po’ di confusione proprio

nella scelta e nell’utilizzo dei prodotti, confondendo anomalie del cuoio

capelluto con salute della fibra. Pur essendo strettamente correlati, vanno

trattati in maniera differente: la detersione (shampoing) si occupa del lavaggio del cuoio ca-

pelluto e dei capelli rimuovendo “lo sporco” (di fatto questo è il suo compito); lo shampoo

da solo non è sufficiente ad apportare benefici sulla fibra, ed è per questa ragione che

è opportuno effettuare subito dopo lo shampoing un trattamento specifico in base alla

qualità di ogni capello, per migliorarne aspetto e performance, con un Conditioner o una

Maschera. Detto questo suggerisco una diagnosi fatta da esperti in grado da indicare una gamma prodotto fatta

su misura, in base alle esigenze e al proprio desiderio, creando un beauty capillare corretto. Aspetto fondamentale

è la scelta del taglio! Regole principali: tenere conto dei propri tratti somatici, delle proporzioni (altezza, spalle, viso),

della densità della capigliatura e delle proprie abitudini (gestualità e proce-

dure di asciugatura). Tutti elementi importanti per semplificarci la ge-

stione quotidiana dei capelli. Considerate le regole principali sopra

elencate, facciamo il passo successivo: indossare il taglio di capelli in

linea con i movimenti naturali che caratterizzano il nostro quotidiano

e che ci rappresentano, considerando il ruolo sociale, professio-

nale, personale, ecc. La scelta deve essere accurata. Non tutti i

tagli di capelli si addicono a chiunque, non dimentichiamoci

che la nostra immagine comunica chi siamo e si rivela attra-

verso una serie di elementi con cui ci caratterizziamo; uno di

questi, per eccellenza, è il taglio di capelli. La prima impres-

sione... non si fa mai la seconda volta! È bene quindi farci trovare

preparati. Ricapitolando: nel primo numero della nostra rubrica

abbiamo risistemato il guarda roba; in questo numero, invece,

abbiamo iniziato a sensibilizzarci un po’ di più sulla materia ca-

pelli. Il tempo è scaduto! Volete un’anteprima sul tema del pros-

simo numero? Collezioni capelli e make-up primavera/estate 2011.

I CAPELLI:l’unico capo che nonlasceremo mai nel

GUARDAROBA!

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o

WELLNESSdi Maria Tucci

Primavera! Voglia di svestirsi, di sentire l’aria sulla pelle, di entrare nuovamente in contatto con la natura. In questo

appuntamento voglio rispondere ad alcune domande comuni, per fare una piccola presentazione di avvicinamento

all’abbronzatura. Che differenza c’è tra le lampade a raggi uva e uvb? E quali sono più diffuse in Italia? Non

esistono lampade a uva o uvb. Tutte le lampade emettono entrambe le lunghezze d’onda poiché entrambe sono ne-

cessarie per la produzione e l’ossidazione della Melanina. Quale è il programma di esposizione al quale atte-

nersi? Le apparecchiature abbronzanti, nel momento in cui rispondono alle Norme imposte dalla Legge, non fanno

altro che fornire alla pelle una luce realizzata con gli stessi identici elementi con cui si forma la luce solare. E’ per-

tanto scorretto, nel momento in cui il solarium sia a norma, pensare che vi siano delle differenze tra luce solare e

luce prodotta da solarium; che la luce solare faccia bene mentre quella artificiale sia pericolosa

e dannosa. Trattandosi della stessa “cosa”, luce solare e luce artificiale sono caratterizzate

dai medesimi pro e contro: la giusta quantità fa bene, l’eccesso fa male. I costruttori per

ogni modello prodotto sono tenuti a fornire dati molto precisi sul-

l’utilizzo e le Estetiste a combinare queste indicazioni con il

tipo di  pelle dell’utente. Se quanto risulta dalla leggi in vigore

è correttamente applicato fare un solarium e come esporsi al

sole con un’estetista al fianco che ci consigli il corretto

tempo di esposizione per assumere solo i benefici di un

bagno di sole. Insomma la qualità va ricercata sia nella pro-

fessionalità dell’addetto del centro che nell’apparecchiatura.

Gli apparecchi UV non devono essere utilizzati da persone

che si bruciano senza abbronzarsi quando si espongono al

sole, da persone che soffrono d’eritema solare, da bambini

o da persone che soffrono di o hanno precedentemente

sofferto di neoplasia cutanea o che sono predisposte a neo-

plasia cutanea. Quali precauzioni devo usare prima di

una seduta? Troppo spesso si pensa di “trasgredire” alle re-

gole di una corretta esposizione, pensando di ottenere più

rapidamente i risultati sperati. Sbagliato! Spesso si ot-

tiene l’effetto contrario, così come accade in seguito ad

una scorretta esposizione alla luce del Sole. Alcune sem-

plici precauzioni da seguire: rimuovere i cosmetici

prima dell’esposizione; astenersi dall’esposizione nel

periodo in cui vengono assunti farmaci che aumentano

la sensibilità alle radiazioni ultraviolette; seguire il pro-

gramma d’esposizione raccomandato; far passare al-

meno 48 ore dalle prime due esposizioni; in caso di

pelli particolarmente chiare (fototipo 1 e 2) è necessa-

rio porre particolare attenzione, per le prime due se-

dute, alle zone dei glutei e del seno.

regole per la corretta esposizione

ABBRONZARSI alSOLARIUM

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LIFE COACHdi Tamara Gavina • [email protected] • tamaragavina.com

dichiaro la mia libertà

LA PASQUAe il COACHING

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Qual è il ruolo del Coach? Accompagnare il coachee (cliente) dallo stato attuale allo stato de-

siderato, facendo una dichiarazione di libertà.

Qual è il significato della parola Pasqua in Ebraico? Passare oltre, tralasciare.

E nel Cristianesimo? Modifica il suo significato con la parola “passaggio”, ovvero: il passag-

gio da morte a vita per Gesù Cristo; il passaggio a vita nuova. Perché ho citato la Pasqua nel

Coaching? Perché la similitudine del lessico e l’interpretazione che possiamo darle ci permette

di trasferirci meglio in questa visione. Per potermi liberare dalle catene invisibili che mi co-

stringono a situazioni, comportamenti, atteggiamenti che mi

schiavizzano, ho bisogno di dichiarare la mia volontà a li-

berarmi. Ho bisogno di trasformare le mie lamentele in

richieste, le mie scuse in azioni, il mio atteggiamento

di vittima in responsabile e la rassegnazione in se-

rena ambizione.

Non è forse con la Pasqua Cristiana che si con-

nota il “passaggio” da morte a vita per Gesù Cri-

sto? Ed in quella ebraica il “passaggio” dalla

schiavitù dall’Egitto alla liberazione? Quando fac-

cio Coaching chiedo ai miei clienti qual’ è la loro di-

chiarazione di libertà, per far capire meglio da

“cosa” o da “chi” vogliono liberarsi ed andare incontro

al cambiamento. E’ nel momento in cui dichiaro cosa

voglio, che metto in azione pensieri e parole che mi

faranno muovere verso… Penso alle emozioni di

uno schiavo, al suo ri-sentire costantemente

quello stato di appartenenza ad un altro essere

umano. Penso a quanta forza sia necessaria nel suo

pensiero per dichiarare la propria “libertà”. Diamo

autorità a noi stessi. Passiamo da uno stato di dipen-

denza emozionale, di pensiero, di parole, voluto da altri, ad

uno stato di “desiderio” creato da noi. Diamo voce ai

bisogni soffocati e non esplicitati.

Pasqua di risurrezione e/o Pasqua di li-

berazione? Incoraggiamo la nostra

Pasqua per passare alla nuova libertà fatta

di dichiarazioni di volontà e soddisfazione

di bisogni.

© gioba.it

70

TENNIS WORLDdi Luigi Bertino

TENNIS E PERSONALITA’ - Una delle difficoltà maggiori nella crescita tennistica di un giocatore

non sta tanto nell’apprendere delle determinate abilità quali il servizio, il diritto, il gioco di

gambe o la volèe, quanto piuttosto la capacità di esprimere durante la partita un tipo di gioco

che utilizzi le diverse abilità in modo ordinato e sicuro. La chiave per un corretto sviluppo dello

stile di gioco individuale sta sicuramente nella personalità del giocatore. Se il vostro stile di

gioco non è in sintonia con la vostra personalità sarà impossibile divertirsi in campo e dunque

ottenere i risultati sperati. Indipendentemente dal livello di gioco, junior agonista, veterano o

amatore, la personalità del giocatore deve rappresentare il fattore trainante verso un corretto svi-

luppo della strategia e della tattica. Nel pieno di un match, quando la pressione è alle stelle, i

migliori giocatori riescono ad esprimere sempre il meglio del loro gioco. Si può percepire la loro

vera personalità dal modo nel quale essi competono e giocano i punti importanti. Essi sempli-

cemente fanno ciò che viene loro più naturale, più facile e ciò che normalmente gli viene me-

glio. Immaginate Roger Federer o Ivan Ljubicic che, in un momento importante della partita,

decidono di scegliere una strategia di gioco di attesa da fondocampo senza prendere dei rischi?

Ovviamente no. Il tipo di gioco ideale di un giocatore pertanto deve adattarsi sì alle abilità tec-

niche ma altresì alla personalità del giocatore stesso. Se adottate una strategia che non è in sin-

tonia con la vostra personalità non solo vi sentirete presto frustrati e scoraggiati in campo, ma

soprattutto non riuscirete a esprimere il vostro stile di gioco ideale. Ricordate tuttavia che que-

sto non significa che dovete diventare dei giocatori “unidirezionali” e cioè con un solo tipo di tat-

tica; dovrete continuare ad aggiustare la tattica di gioco quando necessario utilizzando le

strategie più consone a quel determinato match. Comunque il vostro tipo di gioco e le scelte tat-

tiche che ne conseguono deve sempre rimanere fedele alla vostra personalità.

STILE DI GIOCO, TATTICA O STRATEGIA? - Troppo spesso quando si sente parlare di tennis

le parole “strategia” e “tattica” vengono utilizzate in maniera interscambiabile e il significato di

entrambe viene di conseguenza mal interpretato. Anche nei libri di tennis o durante una tele-

cronaca di una partita in TV questi due

termini vengono confusi ed utilizzati

spesso impropriamente. In realtà vi è

una profonda differenza fra tattica e

strategia. Prima di parlare dei diversi stili

di gioco è opportuno chiarire in maniera

esatta cosa si intende per stile, strategia

e tattica. Conoscendo il significato di

questi termini sarà per voi più facile

comprendere il vostro tipo di gioco cor-

rente, il gioco che volete sviluppare, i

tipi di gioco dei vostri avversari e il

modo in cui affrontarli.

primo appuntamento per un tema diviso in più puntate...

Cerca il tuo STILEdi GIOCO ideale

roger federer

(fine prima parte)

la nuova

BMW Serie 6Cabrio

72

AUTOdi Michele Guzzon

Mozzafiato, irresistibile, perfetta: questi sono i commenti che descri-

vono la storia delle Cabrio dell’elica! BMW porta avanti questa tradi-

zione decennale presentando la nuova BMW Serie 6 Cabrio. La nuova

BMW Serie 6 Cabrio è stata creata per gli amanti di un raffinato design

automobilistico con un debole per la guida sportiva in cerca di un

lusso innovativo e di un look eccezionale. All’interno della fascia delle

Cabrio altamente esclusive, la 2+2 posti si distingue per mettere a di-

sposizione i motori più efficienti, la tecnica di assetto più progressi-

sta e gli equipaggiamenti di comfort, d’infotainment e di sicurezza più

innovativi del segmento di appartenenza.

Le tipiche proporzioni di una Cabrio di BMW vengono dettate dal co-

fano motore allungato, dall’abitacolo arretrato, dal passo lungo e dalla

linea Greenhouse particolarmente bassa. Nella nuova BMW Serie 6 Ca-

brio questi stilemi sono stati combinati con una classica capote di

stoffa nel caratteristico design a pinne verticali. Delle superfici mo-

dellate con la massima cura e la dinamica delle linee anticipano la su-

periorità della performance. Il lussuoso ambiente interno offre il tipico

cockpit del marchio orientato verso il guidatore e un abitacolo esclu-

sivo disegnato per il benessere dei passeggeri. La funzionalità mo-

derna degli interni viene sottolineata soprattutto dal nuovo Control

Display a isola del sistema di comando di serie iDrive.

Al momento di esordio la nuova BMW Serie 6 Cabrio sarà disponibile

in due motorizzazioni. Il propulsore da otto cilindri della BMW 650i

Cabrio eroga 300 kW/407 CV. Per la BMW 640i Cabrio è stata svilup-

pata una variante esclusiva del sei cilindri in linea con BMW TwinPo-

wer Turbo, iniezione diretta di benzina e VALVETRONIC che mette a

disposizione 235 kW/320 CV. Entrambi i motori sono dotati di serie

di un cambio automatico sportivo a otto rapporti. Tra le misure di

BMW EfficientDynamics montate di serie nella BMW 640i Cabrio sia

citata, a titolo esemplare, la funzione Start Stop automatico.

L’esclusiva tecnica dell’assetto che completa i motori moderni, unica

nel segmento di appartenenza, assicura la superiorità dinamica e un

comfort di guida fortemente cresciuto rispetto a quello del modello

precedente. La nuova BMW Serie 6 Cabrio è equipaggiata di serie con

il Driving Dynamic Control che consente di tarare lo chassis secondo

le preferenze individuali. A richiesta, è disponibile il sistema Adap-

tive Drive con ammortizzatori a regolazione elettronica e stabilizza-

zione antirollío. Oltre al servosterzo elettromeccanico di serie, un’altra

offerta esclusiva nel segmento di appartenenza è l’Integral Active

Steering, ordinabile come opzione. La nuova BMW Serie 6 Cabrio

mette in mostra il proprio carattere progressista anche attraverso le

numerose offerte di BMW ConnectedDrive, un’esclusiva di BMW. I si-

stemi di assistenza del guidatore disponibili come optional sono la te-

lecamera di retromarcia, Surround View, BMW Night Vision con

riconoscimento delle persone e il Park Assistant BMW. Inoltre, la BMW

Serie 6 Cabrio è l’unica automobile del proprio segmento equipag-

giabile con un Head-Up-Display. La nuova generazione del sistema

che viene presentata per la prima volta, si distingue per una gamma

cromatica ampliata e delle immagini ancora più dettagliate e brillanti.

Concessionaria e Service UfficialeVia Bologna 102 – Torino - tel. 011 2483711

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MOTOdi Michele Guzzon

tutta nera ed essenziale

74

Da che mondo è mondo è il nero il colore

Harley-Davidson per antonomasia. Un po’

perché è quello scelto più frequentemente

dai clienti al momento dell’ordine, un po’ perché le serie speciali della casa di Milwakee

sono spesso caratterizzate da una presenza massiccia di questa aggressiva tinta sulle

parti metalliche di carrozzeria e meccanica.

Non fa eccezione la nuovissima Blackline, versione minimalista e particolare della serie

Softail, con la quale Harley Davidson saluta questo inizio di 2011.

Il nero non è solo nel nome, ma anche nell’aspetto di questa nuova bicilindrica di 1570

cc, che utilizza il motore Twincam 96 B da 125 Nm di coppia, montato rigidamente nel

telaio e dotato di contralberi di bilanciamento e cambio a sei marce.

Tuttavia qui il total black cui siamo abituati lascia il posto a cromatismi nuovi, con i ci-

lindri argento, gli scarichi cromati e il serbatoio bicolore dal nuovo disegno, caratteriz-

zato da un profilo totalmente liscio sul lato sinistro e da un tappo serbatoio a profilo

ribassato sul lato destro.

Per il resto la nuova Blackline si ispira chiaramente al minimalismo delle “bobber” degli

anni 50, quelle essenziali motociclette costruite con pochissimi, semplici pezzi intorno

a un motore bicilindrico, a volte senza ricorrere al be-

neficio delle sospensioni.

Ovviamente qui però l’essenzialità si sposa al

confort, ai dettagli ricercati e alle amplissime

possibilità di personalizzazione che il catalogo

Harley è in grado – come sempre – di offrire.

Lo dimostra la sospensione posteriore: sem-

bra mancare, ma il forcellone è collegato a

una coppia di ammortizzatori piazzato

orizzontalmente sotto la moto. E lo sot-

tolineano il sinuoso parafango poste-

riore e gli aggressivi scarichi Shotgun.

Completano il quadro della Blackline il

manubrio Split Drag, le bellissime

ruote nere (anteriore da 21”) e la

sella più bassa dell’intera produ-

zione Harley Davidson (66 centi-

metri da terra). Per portarsela

a casa servono 18.300 euro,

che garantiscono anche la pre-

senza di serie dell’oramai irri-

nunciabile Abs.

Harley-DavidsonBlackline

MOTO - SPECIALE ABBIGLIAMENTOdi Michele Guzzon

76

Harley-Davidson:nuova collezione SpringLa primavera Harley-Davidson ha il sapore degli anni ’50, con tantissime

proposte dalle fantasie scozzesi e rigate, giacche da biker e maglie che

sembrano uscire da una puntata di Happy Days. La collezione uomo è

inoltre dominata da diverse proposte in tema camouflage, versatile e spor-

tivo, per Lei via libera al divertimento e al colore con dettagli rosa shoc-

king tutti da indossare. Vediamo alcune tra le proposte dedicate ai bikers

HD! Per la collezione segnaliamo: la giacca reversibile Deceptor 12-in-1;

una double face, da un lato tema camouflage, dall’altro tinta unita nera in

puro cotone canvas. Il capo è fornito di cappuccio, chiusura a cerniera e

maniche staccabili. La Short Sleeve Stripe Woven Shirt è invece una ca-

micia a maniche corte in puro cotone con collo dal taglio classico. La Chal-

lenger Waterproof Leather Jacket è una giacca impermeabile in pelle di

medio peso con interno misto sintetico e maniche foderate in tessuto twill.

Lo Skull Hard Pack Backpack è uno zaino rigido con struttura in nylon

balistico e guscio esterno in policarbonato. Per la collezione donna se-

gnaliamo: la Woven Plaid Shirt, una canotta con schiena a vista in cotone

per il 99% e tessuto Lurex®. La scollatura è a V e la chiusura a cinque bot-

toni, il tutto completato da due pratici taschini. La Short Sleeve Woven

Plaid Shirt è una camicia a maniche corte in cotone per il 99% e tessuto

Lurex®. La chiusura è con bottoni, ripresi anche dai due taschini. La Pink

Label 3-in1 Casual Jacket è una giacca in puro cotone spigato con fodera

in tessuto poliestere. Il capo dispone di interno in cotone con cappuccio

indossabile separatamente o sotto la giacca stessa. La Pink Label Zip

Front Woven Shirt è una camicia sciancrata in cotone per il 98% e tessuto

spandex popeline per il 2% con chiusura a cerniera e cuciture a punto

principessa. La Pink Label Hip Bag è una borsa in vera pelle utilizzabile

come accessorio a mano, a tracolla o applicata a pantaloni e cintura gra-

zie ai ganci predisposti. All’interno è divisa in due scomparti con cerniera.

Dettaglio raffinato è il logo Bar & Shield di strass rosa. Pink Label Fleece

Jacket è un pile con cerniera e laccio in vita completato da due comode

tasche scaldamano. Le maniche sono percorse da dettagli catarifrangenti,

stripes e ricami nella nuance rosa. Il Dazzle 3⁄4 Helmet è un casco jet in

fibra di vetro con chiusura di sicurezza a doppio anello e clip a sgancio ra-

pido. L’interno è rivestito con una comoda imbottitura di tessuto alta-

mente traspirante. Con l’acquisto viene fornita una custodia protettiva

dedicata. Non passerà inosservata la finitura rosa shocking metal flake, un

tocco di grande personalità anche in moto. La Zipper Front Striped Tank,

infine, è una canotta per Lei in 93% cotone e 7% tessuto spandex. La scol-

latura è molto ampia ed accoglie una piccola cerniera con dettaglio in

strass. Sempre in tema una romantica firma Harley impreziosita da strass.

La Zipper Front si distingue in collezione per il rosa shocking delle sue

righe, una nota di colore e femminilità che non passerà inosservata!

L’Amer92 nasce come evoluzione del progetto Amer86, eredi-

tandone e migliorandone le caratteristiche che ne hanno fatto

una barca di successo. Ne segnaliamo in particolare la perfor-

mance di carena , sia in termini di prestazioni, di manovrabilità e

tenuta al mare, la completezza di dotazioni e, non ultima, la fles-

sibilità del Cantiere nel produrne versioni personalizzate nel più

piccolo dettaglio. Lo styling dell’imbarcazione è stato studiato in

armonia con le apprezzate linee della sorella minore, mantenendo

la continuità stilistica senza però rinunciare ad esaltarne le ca-

ratteristiche, utilizzando superfici più tese e ricche di spigoli. La

maggior lunghezza è stata sapientemente investita nella crea-

zione di un profilo affusolato ed accattivante. Il layout della ver-

sione standard dell’imbarcazione (se di standard si può parlare

per un Cantiere che ha fatto della personalizzazione la bandiera

del suo successo) ha beneficiato in ogni sua parte delle maggiori

dimensioni dello scafo. Da poppa a prua ogni area è stata mi-

gliorata. Dalla cabina amatoriale in primis, all’alloggio marinai,

passando per la cabina ospiti vip e le cabine ospiti gemelle, gli

spazi sono stati rivisti, ampliati ed ottimizzati. Nuove finestra-

ture consentono grande luminosità alle zone giorno. La distribu-

zione funzionale del main deck è stata variata sia rendendo la

zona pranzo indipendente dal salone, sia utilizzando una singola

discesa centrale al lower deck . Limitando l’incremento di spazio

alle già funzionali zone di cucina e timoneria si è scelto inoltre di

assegnare maggior lunghezza in coperta, privilegiando il poz-

zetto e rendendolo una zona di piena vivibilità. Nel definire gli

obiettivi del nuovo progetto si è tenuto conto sia delle soluzioni

NAUTICANAUTICAdi Alessandra Lutidi Alessandra Luti

Permare s.r.l.via del Castillo 17 - Portosole

18038 Sanremotel. 0184 504050 - 0184 504051

fax 0184 [email protected]

AMER 92’

78

che le dimensioni maggiori consentono, sia delle nuove

esigenze che il mercato in continua evoluzione richiede.

Le dimensioni ed i volumi del 92’ hanno consentito la

realizzazione di un tender garage a poppa ed una ulte-

riore ottimizzazione di tutti gli spazi, permettendo inol-

tre di offrire al cliente un’alternativa a 5 cabine . Quello

che è l’alloggiamento del tender sul fly bridge del

Amer86, sommato alla maggior lunghezza della

Amer92, ha lasciato spazio ad un fly di dimensioni ge-

nerose sul quale, oltre ad un ampio prendisole, ha tro-

vato posto una piscina Jacuzzi. Dall’analisi del mercato

e dalle sue nuove richieste, è scaturita forte la sensa-

zione di una mutata sensibilità della clientela alle tema-

tiche ambientali e di risparmio energetico. Tradotto in

termini progettuali ciò si è concretizzato nella costante

ricerca di efficienza e rendimento. Tale ricerca sarà in

futuro tanto necessaria quanto di tendenza è stata fino

ad oggi la ricerca di maggiori potenze. Non basterà di-

mostrare al cliente di aver aumentato la “cavalleria” (o le

frigorie per il condizionamento) ma occorrerà dimo-

strarne la razionale efficienza. Lo staff PerMare , che ha

fatto di questi concetti la propria filosofia, ha voluto pri-

vilegiare per questo nuovo progetto due punti essen-

ziali: risparmi energetico e rispetto per l’ambiente. Dal

controllo dei pesi e con l’utilizzo di nuovi materiali, è

nata una barca leggera e resistente che, unita alle carat-

teristiche performanti della carena ed all’ottimizzazione

della propulsione, consente al Amer92 i migliori con-

sumi della propria categoria. Da test effettuati sul 86’ in

configurazione di monopropulsione e navigazione in di-

slocamento, per lunghi trasferimenti si sono rilevati con-

sumi paragonabili a navette dislocanti. Queste

caratteristiche sono naturalmente alla base del nuovo

progetto e consentiranno all’Amer92 lunghe navigazioni

con consumi molto contenuti. I miglioramenti sul fronte

del risparmio energetico hanno inoltre interessato l’in-

tero studio degli interni: dall’ impianto elettrico all’illu-

minazione, dall’impianto di condizionamento alla

coibentazione interna. Il risultato è una barca che, ad

esempio, a parità di condizioni ambientali esterne di

temperatura ed umidità, consente lo stazionamento in

rada utilizzando solo una frazione della potenza richie-

sta ai generatori operanti su molti motoryachts di classe

analoga. Le tecnologie di isolamento termico adottate

hanno di riflesso incrementato anche il comfort acustico

generale di bordo. L’adozione del trattamento di tutti i

liquami prodotti a bordo, fornito di serie, consentirà di

stazionare in porti e rada senza dover sottostare a

norme che, nel tempo, saranno sempre più restrittive.

80

ANIMALIdi Maria Greco

Di solito, se si è amanti degli animali lo si è altrettanto o quasi anche delle piante

Piantebelle e pericolose

La flora italiana conta più di 4.000 specie diverse di piante. Fra queste, quelle

definibili in qualche modo pericolose, ammontano ad un centinaio.

Non è sempre facile far prendere coscienza al pubblico dell’effet-

tiva pericolosità di alcune piante, anche perchè, tra quelle in-

criminate se ne possono scoprire di molti comuni, reperibili

ovunque e dall’aspetto decisamente innocuo. È questo il

caso del ciclamino che, oltre al sottobosco, abita il terrazzo

di casa nostra, dei coloratissimi anemoni, dei gialli ra-

nuncoli che tappezzano tutta Italia nei campi primaverili,

del rosso Anagallis, delle profumatissime caprifoglio e gi-

nestra, degli aromatici germogli di vitalba. Le dimensioni,

la bellezza, il profumo o il piacevole aroma di una pianta non ci fanno essere sicuri nel decidere se la stessa possa

essere o meno pericolosa. Un criterio ancor meno sicuro è quello di affidarsi al fatto che la pianta sia comunemente

consumata a scopo alimentare da animali a sangue caldo e da insetti. Infatti piante notoriamente tossiche per l’uomo

possono essere invece innocue per alcune specie di animali e viceversa. I maiali ad esempio mangiano comune-

mente senza alcun problema i bulbi di ciclamino che sono invece tossici per l’uomo, così come gli uccelli beccano

le bacche di vischio o di tasso che invece possono portare alla morte anche un bimbo. L’entità dei danni che si de-

terminano è molto variabile. In un’ipotetica scala di gravità potremmo parlare di piante “innocue”, di piante “peri-

colose” in grado di provocare, specie se ingerite, intossicazioni più o meno gravi, e di piante “mortali”, è il caso

dell’oleandro. Va anche detto che non esiste un criterio rigido e predefinito per classificare la pericolosità di una

pianta, troppi sono gli elementi variabili da tenere in considerazione, variabili fisiche e biologiche quali l’andamento

climatico e la variabilità delle precipitazioni stagionali, le qualità chimiche del terreno ecc. Di variabilità in variabilità

non si deve dimenticare che la gravità dell’intossicazione è correlata strettamente alla quantità di materiale vegeta-

tivo ingerito, all’età dell’animale intossicato e al suo stato precedente di salute. Tutta questa mole imponente di va-

riabili rende spesso la prognosi difficile se non impossibile.

La dieffenbachia è moderamente irritante per i cani ma velenosa per i gatti e le foglie del lauroceraso contengono

cianuro. Il tasso se ingerito provoca problemi cardio-respiratori e anche il rododendro provoca problemi digestivi e

cardiaci. Il giglio è altamente tossico soprattutto per i gatti, ai quali mette in crisi la funzionalità renale, l’edera co-

mune da moderatamente tossica a mortale a seconda della quantità di pianta ingerita, gli oleandri e i mughetti, che

danno problemi di tipo cardiaco sia a cani che a gatti. L’aloe, il giacinto, il gladiolo, il filodendro, la felce, il pathos

e la petunia sono, se non mortali, comunque pericolose per i nostri amici quattrozampe. Nell’elenco non manca nep-

pure la stella di natale, tipicamente natalizie ma comunque pericolose per cani e gatti anche il vischio e l’agrifoglio,

le cui foglie e bacche rosse sono moderatamente tossiche. Insomma, facciamo tanta attenzione a quello che com-

binano i nostri cuccioli in giro per casa, ma soprattutto non mettiamoli nelle condizioni di farsi del male, per esem-

pio “assaggiando” qualche prelibata foglia dell’oleandro piazzato proprio davanti all’entrata della nostra casetta al

mare. E utilizziamo tutti i sistemi per tenere al sicuro la salute dei nostri quattrozampe salvaguardando al tempo

stesso l’incolumità delle nostre belle piante d’appartamento e da giardino.

TRAVELdi Annalisa Costantino

Outback:GreatSouthern

Land82

Non c’è niente come l’Outback australiano. Più che un luogo, è

l’idea dello spazio sconfinato e delle atmosfere accoglienti dei pub

dove rivive lo spirito dei primi coloni. Passione, determinazione e

complicità: i caratteri originali di questa stirpe di pionieri austra-

liani, sono diventati elementi leggendari dell'identità nazionale.

L'Outback è un luogo dal fascino immane dove le enormi distanze,

la natura aspra e la sensazione di vuoto lasciano attoniti. E’ un

luogo che non ha confini precisi: il Great Southern Land si

estende a perdita d'occhio attraverso le lande infinite del territo-

rio più antico, arido e pianeggiante del mondo. Qui il silenzio può

addirittura essere assordante: una dimensione estrema, che in-

dica l’accesso a una delle meraviglie del mondo divenute Patri-

monio dell'Umanità.

L'Outback ha una storia ricca di racconti: dai rudi ranger del bush,

agli eroici pionieri delle corse all'oro, ma anche aviatori, agricol-

tori e una miriade di personaggi stravaganti affiancano le leggende

tribali e i miti aborigeni. Molto tempo prima che gli esseri umani

iniziassero la loro avventura sulla terra, più o meno 120 milioni di

anni fa quando la maggior parte dell’Australia giaceva ancora sot-

t’acqua, le misteriose forze di madre natura sollevarono l’intera

costa meridionale dell’Australia elevandola fuori dall’oceano

dando vita a un paesaggio irregolare, frastagliato con profonde

vallate e fondali marini increspati: uno scenario che ha suggerito

le più disparate teorie sull’origine della terra.

In linea d’aria, i Flinders Ranges si estendono su una vasta area

del South Australia che va da Crystal Brook per oltre 400 chilo-

metri fino ad Arkaroola, verso nord. Se non avete mai avuto

un’esperienza nell’Outback può sembrare un’area desolata, ma

non c’è niente come quando, dopo i primi temporali primaverili,

tutto si anima di forme di vita, animali e fiori in un vibrante calei-

doscopio di colori. Incontrerete emu e wallaby e potrete assag-

giare una tazza di billy tea. Nel cuore del Flinders Ranges

National Park, c’è l’anfiteatro naturale di Wilpena Pound. Il sen-

tiero geologico di Brachina Gorge è lungo 20 chilometri e attra-

versa 130 milioni di anni di storia geologica.

“Non c’è niente come una cittadina calata nel bel mezzo del nulla

o, come dicono gli abitanti del posto, del dovunque. Circondata

per un raggio di 300 chilometri dal deserto, Broken Hill nel lontano

west della regione del New South Wales è conosciuta per le sue mi-

niere di argento e zinco e, soprattutto, per il carattere dei suoi in-

domiti minatori. Fu qui che uomini e donne vissero la corsa all’oro

lavorando indefessamente per forgiare, anche in quest'angolo

sperduto, un pezzo d’identità nazionale. Qui la concentrazione di

pub è altissima e la cittadina è diventata set di molti film di grande

successo.

photo credit Tourism Australia

Appena fuori dalla città ci sono la riserva Living Desert e il Living Desert Flora & Fauna Sanctuary, una riserva

di 2.400 ettari caratterizzati da scenari mozzafiato in cui si stagliano le dodici statue di pietra arenaria create

da altrettanti artisti internazionali, ognuna delle quali narra una storia.

Altre cittadine fantasma abitate a malapena sono Silverton, Milparinka e il centro delle miniere di opale White

Cliffs; Menindee, è uno dei centri più amati per la pesca sportiva nel New South Wales. Il centenario Royal Hotel

a Tilpa è un autentico pub animato da storie e personaggi incredibili. Tiny Tibooburra, che significa mucchio

di rocce nell’idioma aborigeno locale è la cittadina più calda e isolata, punto ideale di partenza alla scoperta del-

l’Outback.

Nullarbor Plain è una delle zone più aride al mondo: un immenso spicchio di calcare. L’unica via per attraver-

sarlo, è la ferrovia oppure la strada più lunga che esista in Australia. 196 chilometri di tracciato, senza curve né

dossi. E’ un luogo così remoto che non ci vive quasi nessuno. La cittadina di Cook ha una popolazione residente

TRAVEL

84

di appena quattro persone. Ci sono numerosi sentieri che conducono

alla cima di colline della Great Australian Bight. E’ una terra rude e

bella dagli ampi spazi sconfinati. Solo una volta che ci sarete stati, ca-

pirete perchè questo luogo è un’icona Australiana.

OUTBACK FOR TWO

Non c’è niente come un tè pomeridiano a Blinman con la visita delle

sue miniere storiche per poi tornare al caratteristico Prairie Hotel a Pa-

rachilna, l’albergo più caratteristico dell’Outback apprezzato soprat-

tutto per la sua cucina e la piacevolezza dei suoi ambienti.

La cittadina di Quorn è rinomata per avere un pub ad ogni angolo di

strada, e perché vi passa la Pichi Richi Railway; fu la via ferrata degli

antichi pionieri, ed è un’esperienza indimenticabile così come seguire

le antiche vie dei cammellieri a bordo del lussuoso treno Ghan.

OUTBACK PER I GIOVANI

Questa è la terra dei pionieri che qui, in molti, hanno dovuto arrendersi

e abbandonare i loro sogni nel vasto spazio sconfinato. E, non c’è

niente come una notte passata sottoterra nella città di minatori di

opale di Coober Pedy, o a Silverton, alla riscoperta degli scenari dei

kolossal Mad Max e Priscilla regina del deserto. Una notte come ai

tempi del dreamtime? Dormite sotto il cielo stellato e assaporate una

grigliata tra amici. In camper o in jeep, con tenda e sacco a pelo.

I campeggi sono sempre situati in luoghi affascinanti e vi si possono

conoscere simpatici compagni di viaggio.

Per informazioni: www.australia.com • www.tourism.australia.com

86

WEEKEND DI COOLTOdi Isabella Puma

ZOAGLI

88

Zoagli è un piccolo borgo incastonato tra le più belle insenature e

scogliere della riviera ligure nel Golfo del Tigullio (Riviera di Levante)

tra Rapallo e Chiavari, in provincia di Genova. Conosciuta e apprez-

zata località balneare è celebre per la sua scogliera pedonale a ri-

dosso sul mare realizzata negli anni trenta del XX secolo dalla quale

si può godere di una incantevole vista del golfo e di tramonti indi-

menticabili. Nel territorio zoagliese sono presenti diversi percorsi na-

turali boschivi, le caratteristiche “crêuze” liguri, e mulattiere che

permettono dal centro cittadino di raggiungere le frazioni e località

del comune. La tranquillità regna nelle stradine, tra i parchi, le ville

e gli ulivi da dove si respira anche il profumo del mare.

Oggi Zoagli vive la sua dimensione di piccolo, esclusivo punto turi-

stico conservando ancora intatte le testimonianze del suo passato e

la fisionomia di borgo marinaro e artigiano.

Durante l'amministrazione comunale del Sindaco Franco Rocca, at-

tualmente Consigliere della Regione Liguria, sono state effettuate

numerose opere di intervento riqualificativo a Zoagli. Rocca ha sa-

puto abbinare la funzionalità architettonica moderna senza svilire la

tradizione di antico borgo marinaro di Zoagli.

Uno dei percorsi, ricalcante l'antica via Romana, è denominato "dei

cinque campanili" poiché collega le antiche chiese frazionarie di San

Pietro di Rovereto, Semorile, San Pantaleo, Sant'Ambrogio a quella

centrale di San Martino per un totale complessivo di circa dodici chi-

lometri. Come tutti gli anni, nella giornata del 22 Maggio prossimo

si svolgerà la XXV edizione della “Marcia dei Cinque Campanili”.

Essa è inserita nei circuiti di gara nazionali: ci sono dei punti sosta a

base di focaccia e vino degli atleti che ce la fanno in poco più di

un’ora e delle famigliole con cane che se la prendono comoda e non

saltano un punto di ristoro, dei chili di biscotto tipico all’acciuga che

i volontari preparano per chi arriva, ai premi dati gratuitamente da

molte associazioni.

Le "mulattiere" che portano sulle colline circostanti possono svelare

autentiche sorprese. A Zoagli la tranquillità delle crêuze, le piccole

stradine che corrono tra i parchi delle ville e le "fasce" coltivate

ad ulivi, permette di abbracciare con lo sguardo i più bei panorami

del Tigullio.

Negli anni passati molti zoagliesi si spinsero nell'apprendere o creare

nuovi mestieri come il pescatore o la tessitura e lavorazione dei vel-

luti di seta. Proprio quest'ultimo impiego fece nei secoli, ma ancora

oggi, la fortuna del borgo commerciando ed esportando nel mondo

i suoi pregiati tessuti. La seta che si produce a Zoagli è un prodotto

artigianale di nicchia, di ottima qualità, richiesto in tutto il mondo.

Nel territorio operano ancora due botteghe per la tessitura mante-

nendo viva ancora oggi la tradizione locale.

Il territorio comunale è una vera e propria costellazione composta da

un weekend a portata di primavera!

90numerose borgate, caratterizzate da tratti, sapori e colori sempre differenti. Tra gli edifici più

interessanti del territorio ci sono diverse chiese, come la parrocchiale di San Martino del Sette-

cento e quella di Sant’Ambrogio, che si affaccia su un piccolo piazzale da cui si gode di una vista

magnifica sul golfo del Tigullio.

Il ricco patrimonio artistico annovera le Torri Saracene dove annualmente vengono celebrati

circa un centinaio di matrimoni civili, il Castello dei Conti Canevaro, il Castello di Sem Benelli,

eretto su uno sperone di roccia a strapiombo sul mare. Le torri Saracene di Levante e di Ponente

rappresentano i simboli d'eccezione del comune rivierasco. Sono state costruite entrambe nel

XVI secolo per difendere il borgo da eventuali attacchi da parte dei pirati: da qui guardando

verso il mare scorgiamo a poca distanza il famosissimo golfo di Portofino. La passata realtà pi-

ratesca ha fatto sì che i liguri vengano definiti chiusi ed all’apparenza diffidenti verso gli sco-

nosciuti. Quando però si aprono dimostrano di possedere una ricchezza interiore ed un’onestà

sconfinate. Ne sono simbolo le case liguri: apparentemente dall’esterno non svelano le meravi-

glie inaspettate che si celano al loro interno: ricchezze, affreschi pittorici murari ed opere d’arte

di notevole rilievo. Questa è la Liguria ed i liguri: terre e persone da “scoprire” per poterle ap-

prezzare. Realtà affascinanti si aprono per chi desidera calarsi in questa avventura. E’ notevole

constatare quanto le attività ed imprese artigiane siano vive: le seterie rappresentano tuttora una

forte risorsa del paese. In un mondo dominato sempre più dalla tecnologia e dalla velocità è pia-

cevole riuscire ad assaporare momenti di calma e riscoprire la rara genuinità dei rapporti perso-

nali, che sta sempre più scomparendo. Sono realtà “altre”, mondi opposti e paralleli che meritano

di essere visitati per riscoprire uno scenario a dimensione umana. Colpisce il potersi fermare, ri-

lassarsi e dilatare il tempo il più a lungo possibile, magari davanti ad un cocktail che si può assa-

porare nei bar della passeggiata a mare del paese, il “balcone” del Tigullio. Oppure sedersi ed

appoggiarsi ai sedili naturali ricavati dalle rocce di ardesia, pietra recentemente riscoperta nel-

l’arredamento d’interni. Scrutare l’orizzonte e vedere il sole che al tramonto si tuffa nell’indefinito

di un mare e di un panorama tra i più suggestivi è davvero romantico. I ristoranti della cittadina

affacciati sulla piazza fanno risaltare il carattere fortemente ligure di antico borgo marinaro; le

navi issate sotto il ponte monumentale ricordano la vera vocazione di naviganti e di pescatori di

Zoagli. La "Madonna del Mare" è una scultura in bronzo posta nel fondale antistante il molo le-

vantino di Zoagli, di fronte alla grande rotonda della passeggiata a mare. Realizzata dalla scultrice

Marian Hastianatte è alta circa 1.60 metri. Tale opera fu voluta per ricordare i comandanti di Zoa-

gli che sfidarono gli oceani con le antiche imbarcazioni a vela e tutti i marinai che da sempre hanno

combattuto in difesa della patria. Annualmente, la sera del 5 agosto, si svolge una processione

subacquea dove i subacquei depongono ai piedi della scultura una corona d'alloro a memoria del

giorno in cui è stata posata sul fondo marino. Nel corso della serata viene inoltre celebrata la Santa

Messa sulla passeggiata a mare, mentre i lumini brillano sullo specchio d'acqua antistante e spet-

tacolari e scenografici fuochi d’artificio illuminano lo scenario incantevole del borgo. L’economia

si basa principalmente sul turismo specie nel settore balneare, ma anche nei mesi invernali tanti

sono i turisti che scelgono questo angolo del Tigullio. Vi è la presenza di un unico albergo, men-

tre sono fioriti negli ultimi anni numerosi bed and breakfast gestiti da famiglie locali. Il paese, gra-

zie agli splendidi fondali antistanti, è meta di chi ama lo sport subacqueo. In questo ambiente

privilegiato, favorito dal felice flusso delle correnti, è possibile compiere safari fotografici di

grande interesse e rarità. Il 2 ottobre 2010 Gianluca Genoni stabilisce nello specchio acqueo an-

tistante Zoagli il record mondiale: 152 metri di profondità nell'assetto variabile regolamentato.

Personalità legate a Zoagli:

«La mattina andavo verso Sud, salendo per la splendida strada di Zoagli, in mezzo ai pini. Con l'am-

pia distesa del mare sotto di me». (Friedrich Nietzsche)

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ariete dal 21/3 al 20/4In questo inizio primavera non mancheranno tanti e buoni spunti positivi: la vostra vita sentimentale èdavvero attiva e state davvero dando il massimo da questo punto di vista ma cercate di non trascurarequalcuno che potrebbe essere risentito nei vostri confronti. Buona la vostra situazione lavorativa.

toro dal 21/4 al 20/5Aprile 2011 non smentirà le tendenze benefiche dell’anno in corso. State dando il massimo sotto tutti ipunti di vita: le vostre relazioni sentimentali vanno a gonfie vele. Anche dal punto di vista lavorativo nonpotete certo lamentarvi: ultimamente le righe.

gemelli dal 21/5 al 21/6È giunto il momento di recuperare quello che avevate perso: il vostro tempo libero, le vostre passioni e imomenti per curare voi stessi e riflettere. La vostra vita sociale sta prendendo uno slancio consistente inquesti ultimi tempi e l’avvento della primavera porta con se le occasioni giuste che saprete cogliere.

cancro dal 22/6 al 22/7Avete una vita attiva ma non stressante e vi state impegnando al massimo per dare il meglio: tutto questotorna a vostro favore ed è una chiara manifestazione del vostro benessere psicologico. La gente che vi staattorno vi apprezza davvero: forti di questo state avendo un’attiva vita sociale che porta con sé tutte leoccasioni di cui avete bisogno e che aspettavate da tempo.

leone dal 23/7 al 23/8La vostra forma smagliante sarà vostra valida alleata in questo mese. La vita sentimentale sarà davveroattiva e non mancheranno tante nuove occasini da sfruttare al meglio. Non mancheranno gli impegnilavorativi che vi terranno impegnati per gran parte del vostro tempo ma non sarà difficile nemmeno inquesto periodo ritagliare i vostri spazi.

vergine dal 24/8 al 22/9State vivendo la vostra vita al meglio delle vostre possibilità e forse in certi contesti state addiritturaesagerando: cercate di controllarvi quando notate che la vostra esuberanza potrebbe infastidire qualcuno.

bilancia dal 23/9 al 22/10Questo aprile avrà tante piacevoli sorprese, che vi aiuteranno a dare il meglio di voi in qualsiasisituazione vi si presenti. La fiducia in voi stessi che a sprazzi potrebbe venirvi meno, sarà ampiamentecompensata da una serie di situazioni davvero favorevoli che vi aiuteranno a fare valere nei confrontidegli altri quello che siete veramente. La vita sentimentale richiede per voi un periodo di tranquillità: lastabilità che voi e il vostro partner avete sempre cercato.

scorpione dal 23/10 al 22/11Vita molto attiva in questo mese di aprile: gli impegni si faranno presenti copiosi e li affronterete almassimo delle capacità: state davvero dando il massimo sul lavoro e chi vi sta attorno non può davveronon notarlo.

sagittario dal 23/11 al 21/12Il mese di aprile è un periodo fortunato per il lavoro, porterà con sè davvero tanti nuovi contati asfruttare, sarà la vostra abilità a farvi cogliere il meglio. Vita sentimentale davvero tranquilla.

capricorno dal 22/12 al 20/1Non lasciatevi intimorire da piccoli inconvenienti che possono sempre presentarsi: siete sempre stati fortiabbastanza da passare sopra a piccolezze senza dar loro troppo peso, inutile dire che non vale la pena disacrificare un rapporto o un’amicizia per qualcosa di davvero piccolo.

acquario dal 21/1 al 19/2Siete davvero brillanti in questo periodo voi dell’acquario, e non state affatto cercando di nasconderlo:chi vi è attorno lo sta osservando e ne sta traendo conclusioni positive, cercate di non deluderlo. Lafamiglia vi è vicino e voi state davvero dando il meglio.

pesci dal 20/2 al 20/3Finalmente al meglio di voi state sperimentando una situazione nuova che vi sta appagando davveromolto: cogliete l’occasione per guardarvi attorno a 360° e capire quello che volete veramente;probabilmente avrete presto l’occasione per scoprirlo.

ASTROLOGIAa cura di Desirèe

oro

scopo