CONVIVERE CON L EMERGENZA Fuori casa per amore alle ... · suggerisce di ritrarre la natura pronta...

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Venerdì 20 marzo 2020 VI I BARI E PROVINCIA PRIMO PIANO Venerdì 20 marzo 2020 BARI E PROVINCIA PRIMO PIANO I VII ospedali che dicono: «Ce la possiamo fa- re»; le «pillole di pilates» perché guai a intorpidire le membra costretti dall’im- mobilità a casa. L’appuntamento con la recita del Rosario in diretta streaming sui canali Facebook dedicati. Un conti- nuo videoparty che mescola voci virtuali e voci reali (quelle dei balconi). Pasolini avrebbe parlato di «disperata vitalità». BACI - E poi il contest fotografico che suggerisce di ritrarre la natura pronta alla Primavera e condividerla, gli auguri e gli abbracci ai papà ricostruiti attra- verso vecchie e nuove istantanee: l’av- vicinamento sociale di baci affettuosi e mani strette solo un anno fa; il distan- ziamento obbligato di oggi che scompone, ma non divide: lo screenshot videotelefo- nico con i sorrisi (tirati) di padri e figli. Che pur sempre sorrisi sono. La vita di ogni giorno nel suo divenire: i colloqui via Skype del cen- tro anti-violenza e la Banca del tempo on-line dell’assesso- re Petruzzelli per «insegnare quello che si sa fare» ai cit- tadini desiderosi di apprendere, sempre rigorosamente via Facebook; i gruppi di compra-vendita che offrono a prezzi modici copri-bocca e copri-naso vista la penuria di masche- rine. Infine il tripu- dio di cibi e ricette che impazza sui gruppi numerosi più delle stelle di una galassia: «Ami- ci, oggi parmigiana e zeppole». «Io spaghetti e calzone di ci- polle lunghe». E via un torrente di foto con delizie gastronomiche offerte a tutti anche se c’è chi sconsolato ammette: «Mi mancano questi profumi». FAKE NEWS - Purtroppo non sono scomparse, lo dicevamo, le fake news e il loro veleno. Così se lo sperduto sito sbrai- ta: «I cinesi sono sicuri: il virus lo hanno portato gli americani», giù una messe di commenti e di scontri: «Ve lo dicevo io». «No, è tutto merito della Cina». E c’è chi se la prende con chi fa sport all’aria aper- ta e corre: «Sindaco fate la lista e met- teteli ai servizi socialmente utili negli ospedali». Val la pena ricordare infine – videoparty, chat o post che sia – il com- mento di quel signore che chiarisce il cli- ma: «Pur stamatin ha m’ apirt l’ecch, rin- graziam u Signor’». Non serve tradurre. CORONAVIRUS CONVIVERE CON L’EMERGENZA Fuori casa per amore Denunciato 17enne Sorpreso mentre «sconfinava» da San Pasquale a Picone LUCA NATILE l L’amore ai tempi del colera e altre vicende di birra e di dro- ga. Contrariamente all’infinita storia d’amore tra Florentino Ariza e Fermina Daza, che at- tende 51 anni, 9 mesi e 4 giorni per concretizzarsi, nel romanzo di Gabriel García Márquez, quella tra due giovani studenti liceali di 17 anni (lui) e 16 (lei), ai tempi del coranavirus, ha cer- cato di bruciare le tappe e di ignorare i divieti. A mandare in fumo l’appuntamento clande- stino tra i due fidanzatini, se- parati dal decreto #IoRestoaCa- sa per il contenimento della pandemia Covid-19, è stata una pattuglia della sezione Volanti dell’Ufficio prevenzione gene- rale e soccorso pubblico della Questura che ha sorpreso il gio- vane innamorato mentre, quat- to quatto e con fare assai guar- dingo, annunciava attraverso il citofono, con scampanellata rit- mica stile codice Morse, il suo arrivo alla prediletta in trepi- dante attesa. Una relazione con- sumata tra Picone e San Pa- squale che ha sfidato la stretta sulle misure di di- stanziamento sociale decise per fermare la crescita dei contagi. An- che se si abita ad un quartiere di distanza, si sa «La lontananza, è come il vento spegne i fuochi piccoli, ma accende quelli grandi...» (te- sto Modugno-Bonaccorti) e nul- la, neppure Whatsapp, Face- book, Instagram, Twitch, Tik Tok e financo Skype possono sostituire un bacio (alla fran- cese, a stampo, all’eschimese, aspirato, dell’angelo o del vam- piro, fate un po’ voi). Insomma «flirtare» sul web non è la stessa cosa che dal vivo e in carne e ossa. Così i due fidanzatini avevano studiato il piano perfetto: lui era riuscito a procurarsi dei buoni spesa (con annesso regalo per cumulo pun- ti), ancora più preziosi in tempi di come questi, e aveva fatto in modo da farli giungere all’ama- ta. Lei li aveva consegnati ai genitori con un monito «Vanno consumati entro domani o non varranno più nulla». Detto fat- to, mamma e papà ignari, il giorno dopo, sono montati in auto, partendo alla volta del centro commerciale e lascian- do da sola in casa la figliola. «Sono andati via, puoi venire» ha whatsappato la sedicenne. Tutto è sembrato filare liscio come l’olio fino a quando il gio- vanotto, dopo aver citofonato e poco prima di entrare nell’an- drone del palazzo dove vive la fidanzatina non è stato fermato dalla Polizia. Gli agenti lo aveva seguito mentre con fare sospet- to, a volte rasente i muri nella speranza di non essere visto, si muoveva percorrendo l’ultimo Droga, coltello e bicicletta sono finiti sotto sequestro così come la Vespa a cavallo della quale una donna di 42 anni con pre- cedenti per reati di droga, ha forzato un posto di blocco al quartiere Libertà per sottrarsi a un controllo. È stata insegui- ta, bloccata e denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e violazione delle misure anti pandemia. Lo scooter non ave- va la copertura assicurativa. isolato. Il tête-à-tête a carattere intimo e riservato non è stato giudicato motivo di «compro- vata necessità» ed è scattata la denuncia «senza se e senza ma». Il numero degli infetti pur- troppo a Bari e provincia con- tinua a crescere. La cosa sem- bra lasciare indifferenti gli ir- riducibili del «#iomenefrego» che continuano a cercare quella promiscuità, spesso clandesti- na, che è il terreno di coltura del virus. Molti sono i ragazzi pron- ti a sfidare la pandemia come il diciassette (un altro) che gli agenti delle Volanti hanno se- guito fin dentro un circolo ri- creativo a due passi dalla Que- stura. Con due amici, rispetti- vamente di 28 e 22 anni, aveva organizzato una passatella con la birra, gioco da osteria di an- tiche origini (ne parlano anche Catone ed Orazio), diventato parte della baresità più spinta. Il minorenne e i suoi due amici sono stati denunciati, il circolo chiuso. Nella rete dei controlli è finito anche un 22enne del Gam- bia fermato al Libertà in bici- cletta e con 683 grammi di ma- rijuana nello zaino, materiale per il confezionamento delle do- si e un coltellino a serramanico. Il migrante è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio con la cosiddetta «aggravante coro- navirus». Gli è stata infatti con- testata la violazione al combi- nato disposto dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Mi- nistri dell’8 e del 9 marzo scorsi. PRESIDIO Alcune immagini delle pattuglie della polizia locale che in queste ore monitorano il rispetto delle restrizioni imposte dal governo (foto Luca Turi ) I CONTROLLI Arrestato 22enne del Gambia: girava al Libertà con 700 grammi «di erba» Il Sindacato autonomo polizia «Prova tampone per le forze dell’ordine» Il segretario del Sindaco autonomo della Polizia di Stato (Sap), Silvano Ammirati, con una lettera inviata al presidente della Regione, Michele Emiliano, ha richiesto l’attivazione di un protocollo che preveda per gli operatori delle forze dell’ordine che prestano servizio a Bari e in Pu- glia, l’esecuzione del tampone per diagnosi al fine di poter certificare la negatività al Covid-19. «È sotto gli occhi di tutti - dice Ammirati nella sua richiesta - il grande sforzo messo in atto dal Servizio sanitario in ognuna delle pro- vince della nostra regione. È nostro dovere evidenziare anche il quotidiano impegno profuso da tutte le forze dell’ordine per proteggere tutte le comunità. I nostri uomi- ni e le nostre donne, in questa fase delicatissima, possono contare purtroppo su una disponibilità limitata di disposi- tivi di protezione individuale al punto che l’indicazione è di utilizzarli solo qualora il rischio di possibile contagio sia evidente. L’esperienza - aggiunge il sindacalista - ci sta in- segnando che anche le persone asintomatiche possono trasmettere il contagio. In ragione della particolare funzio- ne che sono chiamati a svolgere, gli operatori di polizia, ogni giorno, hanno numerosi contatti. Contagi, purtroppo si sono già verificati. Le chiediamo pertanto presidente - conclude il segretario regionale del Sap - certi dello spirito di collaborazione che da sempre la anima, di voler istituire un protocollo che preveda la certificazione della negatività al virus per tutti gli operatori delle forze dell’ordine» Da «#nonuscitefuoro» alle immancabili fake news l’universo social è un rifugio SEMIOLOGO Umberto Eco Chiuso un circolo vicino alla Questura In tre (anche un minorenne), incuranti dei divieti, giocavano alla «passatella» DIARIO DELLA CRISI In questo silenzio, il dramma delle persone fragili A causa di un disguido tecnico e di un acca- vallamento di testi nel nostro sistema editoriale, l’intervento dell’avvocato Laforgia pubblicato sul giornale di ieri è risultato stravolto nella forma e nella sostanza. Ce ne scusiamo con i lettori e con il diretto interessato. Qui di seguito il testo ori- ginale. di MICHELE LAFORGIA N o, non è bello restare a casa quando sei obbligato a farlo. Non è neppure bello dover andare al lavoro, con la preoc- cupazione per quello che sta succe- dendo, per gli stipendi da pagare, per il futuro. E per la salute di tutti noi. Non è bello e non piace neanche a me, che per anni ho elemosinato qual- che ora lontano dallo studio e adesso vorrei tor- nare indietro, al tempo che manca, alla confu- sione, al via vai delle persone. Lo studio in questi giorni è silenzioso, quasi deserto. Eravamo decine, prima dell’epidemia, e ora ci ritroviamo in tre o quattro, quando è necessario, con il personale e tutti a lavorare da casa, per quello che si può. Parliamo fra noi e con i clienti per telefono, o in videoconferenza, e no, non è bello, soprattutto quando ti vorrebbero incontrare di persona per- ché un’accusa penale o una misura cautelare non sono argomenti che si prestano al dialogo a di- stanza. Ma non ci sono alternative, dobbiamo ri- spettare le regole ed essere d’esempio, soffrire adesso per tornare prima possibile alla normalità. Abbiamo fatto una riunione dell’associazione, nei giorni scorsi. Più di cinquanta persone collegate in videoconferenza, anche dall’Olanda e dalla Fran- cia. È stato emozionante, difficile da gestire. Ma siamo stati felici di uscire dall’isolamento, man- tenendo vivo il legame che ci unisce da due anni, anche nell’emergenza. Abbiamo discusso a lungo, sino a sera tardi, di come il coronavirus sta cam- biando e cambierà, oltre che le nostre vite, il di- scorso pubblico e la sfera della politica. Della so- spensione dei diritti, della riscoperta del primato della vita e della salute e della crescente con- sapevolezza che il bene di ciascuno di noi dipende dalla responsabilità e dalla solidarietà degli altri. Della catastrofe che si sta abbattendo sui più de- boli, perché non è vero che il virus è democratico: la malattia colpisce tutti, ma l’invito a restare a casa suona come uno sberleffo per chi una casa non ce l’ha o è costretto a condividere pochi metri di spazio vitale, in barba alle distanze di sicurezza. Per le persone sole e fragili, rimaste senza as- sistenza. Per gli anziani che non hanno più nes- suno e ora sono costretti fra quattro mura. Sta- mattina ho udienza in Tribunale, per un detenuto. Chi non ha la mascherina, non è ammesso in aula, neppure a distanza di sicurezza. Un giovane col- lega ha quindi indossato seduta stante carta igie- nica - eccezionalmente presente nei bagni, causa pandemia - trattenuta con elastici. Nel frattempo, il Ministero dell’Interno - Dipartimento per l’Am- ministrazione Penitenziaria, ha diramato il 13 marzo le direttive per la prevenzione del contagio nelle carceri. Miracolosamente scomparso il di- stanziometro, le regole per la verifica dei “nuovi giunti” - triage in tende esterne e visita medica con mascherine- l’analisi dei casi sospetti - con tam- pone orofaringeo - e il pronto isolamento dei po- sitivi - in camere singole con bagno - sfiora il teatro dell’assurdo. In galera, naturalmente, non c’è niente di tutto questo. Il mio detenuto settantenne, in prigione dal 10 agosto, può dormire sonni tran- quilli. Anzi, eterni. No, non è bello e non riesco a consolarmi con i trilioni di libri che dovrei leggere, i film e le serie tv che non ho potuto ancora vedere e la raccolta di fumetti che mi attende da mesi. Ma i gatti che vivono con me in studio e a casa, sono tranquilli. Loro alla pace sono abituati, loro ve- dono più lontano. E hanno ragione, da sempre. IL MONDO VARIEGATO DEL WEB A TEMPI DELLA CLAUSURA FULVIO COLUCCI l Toti e Tata provano a vedere l’effetto che fa: #nonuscitofuoro è la loro ultima parola d’ordine. Storpia il «tutti a casa» governativo. La rete ride: lì si è trasferito – parliamo dei social, in particolare Fa- cebook - il mondo reale in questo tempo sospeso di guerra che guerra non è (ma le somiglia tantissimo). I due comici hanno subito compreso l’emergenza nell’emer- genza: colorire il palinsesto dei giorni di- segnati dal Coronavirus. Ore e ore ca- salinghe, monotone, immobili, introfles- se. La televisione infuria e ipnotizza con l’orrore del morbo? Allora «restate sin- tonizzati» suggeriscono Stornaiolo e Sol- frizzi alludendo ai social, mentre stravol- gono in maniera irresistibile l’anglosas- sone “stay tuned”. ABBRACCI - In rete si trovano abbrac- ci, risate e canzoni (inno nazionale sul terrazzo incluso, naturalmente); dibattiti sulle fake news - che impazzano - e sin- daci pronti a «redarguire» le pecorelle smarrite guidandole verso la via di casa. E poi tanta solidarietà fatta di immagini, emoticon, preghiere e rosari. Soprattutto uno sterminato numero di ricette, foto e video gastronomici, sufficienti a sfonda- re la bilancia. In realtà lo «stay tuned» di Toti e Tata, dal sapore di riso, patate e cozze, interpreta il sentimento del tempo. Tutto il mondo reale, risate comprese, si è inabissato per paura del Coronavirus, ma la società non è scomparsa. Non è l’antica Atlantide, sprofondata. Si è solo trasferita in rete. Ha sgomberato le stra- de (ancora non del tutto a guardare certi filmati), mimetizzandosi, come alcuni animali marini, dentro le fibre ottiche, l’unico segno tangibile della rete sempre meno social (come s’intendeva solo qual- che settimana fa) e sempre più sociale. PALINSESTO - Il discorso è lungo, complesso. Si potrebbe partire dalla nuo- va antropologia (senza precedenti, inedi- ta come il virus) e transitare attraverso i «15 minuti di celebrità» cui avrebbero avuto diritto tutti secondo la profezia di Andy Warhol. Per tacere delle «legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino» secondo la caustica definizione di molti frequenta- tori dei social coniata da Umberto Eco. Un dubbio assale: al netto degli imbecilli, che purtroppo restano e in quadrate le- gioni, il celebre autore del “Nome della rosa”, oggi, sarebbe ancora così sprez- zante verso i social che «suscitano e con- solano», per dirla alla Manzoni, mentre il morbo infuria? A voler scorrere il palin- sesto popolare della giornata di San Giu- seppe troveremo tanta umanità: i colle- gamenti con i medici in prima linea negli Oggi prova generale udienza via Skype Chiude per due giorni piazza De Nicola per la sanificazione di tutti gli ambienti Il Palazzo di Giustizia di piazza De Nicola chiude per due giorni. Oggi e domani infatti è necessario procedere alla sanificazione di tutti gli ambienti, nell’ambito delle misure di contrasto, contenimento e gestione dell’emer- genza Coronavirus. L’edificio che ospita la Corte di Ap- pello, la Procura generale, il Tribunale di Sorveglianza, il Tribunale civile e l’Ordine degli avvocati sarà off-limits. nell’altro edificio, la torre ex Telecom in via Dioguardi, i piani più alti, quelli che ospitano gli uffici della Procura sono già stata sanificati la scorsa settimana. nei prossimi giorni, toccherà agli uffici sistemati negli altri piani dell’edificio, lì dove ha sede il Tribunale penale. Intanto, la giustizia barese si sta attrezzando, come già avviene in altri Tribunali italiani, per celebrare le udienze di convalida degli arresti in carcere e i processi per diret- tissima via Skype. Il sistema sarà collaudato oggi con una «prova generale» di udienza simulata. L’obiettivo è passare dalla sperimentazione allo svolgimento a distan- za delle udienze a partire da lunedì. Si tratterà di attivare una videochiamata con quattro finestre contemporanee per pubblico ministero, giudice, avvocato e detenuto. I primi tre potranno collegarsi dall’aula del Tribunale, tutti muniti di mascherine e guanti, oppure ciascuno dal pro- prio ufficio, mentre il detenuto sarà in collegamento di- rettamente dal carcere. 2003_GDM_20032020 030000_6.pdf - Bari - Stampato da: schena - 25/03/2020 16:13:10

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Venerdì 20 marzo 2020VI I BARI E PROVINCIA PRIMO PIANO Venerdì 20 marzo 2020 BARI E PROVINCIA PRIMO PIANO I VII

ospedali che dicono: «Ce la possiamo fa-re»; le «pillole di pilates» perché guai aintorpidire le membra costretti dall’im -mobilità a casa. L’appuntamento con larecita del Rosario in diretta streamingsui canali Facebook dedicati. Un conti-nuo videoparty che mescola voci virtualie voci reali (quelle dei balconi). Pasoliniavrebbe parlato di «disperata vitalità».

BACI - E poi il contest fotografico chesuggerisce di ritrarre la natura prontaalla Primavera e condividerla, gli augurie gli abbracci ai papà ricostruiti attra-verso vecchie e nuove istantanee: l’av -vicinamento sociale di baci affettuosi emani strette solo un anno fa; il distan-ziamento obbligato di oggi che scompone,ma non divide: lo screenshot videotelefo -nico con i sorrisi (tirati) di padri e figli.Che pur sempre sorrisi sono. La vita diogni giorno nel suodivenire: i colloquivia Skype del cen-tro anti-violenza ela Banca del tempoon-line dell’assesso -re Petruzzelli per«insegnare quelloche si sa fare» ai cit-tadini desiderosi diapprendere, semprerigorosamente viaFacebook; i gruppidi compra-venditache offrono a prezzimodici copri-boccae copri-naso vista lapenuria di masche-rine. Infine il tripu-dio di cibi e ricetteche impazza suigruppi numerosipiù delle stelle diuna galassia: «Ami-ci, oggi parmigianae zeppole». «Io spaghetti e calzone di ci-polle lunghe». E via un torrente di fotocon delizie gastronomiche offerte a tuttianche se c’è chi sconsolato ammette: «Mimancano questi profumi».

FAKE NEWS - Purtroppo non sonoscomparse, lo dicevamo, le fake news e illoro veleno. Così se lo sperduto sito sbrai-ta: «I cinesi sono sicuri: il virus lo hannoportato gli americani», giù una messe dicommenti e di scontri: «Ve lo dicevo io».«No, è tutto merito della Cina». E c’è chise la prende con chi fa sport all’aria aper-ta e corre: «Sindaco fate la lista e met-teteli ai servizi socialmente utili negliospedali». Val la pena ricordare infine –videoparty, chat o post che sia – il com-mento di quel signore che chiarisce il cli-ma: «Pur stamatin ha m’ apirt l’ecch, rin-graziam u Signor’». Non serve tradurre.

CORONAVIRUSCONVIVERE CON L’EMERGENZA

Fuori casa per amoreDenunciato 17enneSorpreso mentre «sconfinava» da San Pasquale a Picone

LUCA NATILE

l L’amore ai tempi del colerae altre vicende di birra e di dro-ga. Contrariamente all’infinitastoria d’amore tra FlorentinoAriza e Fermina Daza, che at-tende 51 anni, 9 mesi e 4 giorniper concretizzarsi, nel romanzodi Gabriel García Márquez,quella tra due giovani studentiliceali di 17 anni (lui) e 16 (lei), aitempi del coranavirus, ha cer-cato di bruciare le tappe e diignorare i divieti. A mandare infumo l’appuntamento clande-stino tra i due fidanzatini, se-parati dal decreto #IoRestoaCa-sa per il contenimento dellapandemia Covid-19, è stata unapattuglia della sezione Volantidell’Ufficio prevenzione gene-rale e soccorso pubblico dellaQuestura che ha sorpreso il gio-vane innamorato mentre, quat-to quatto e con fare assai guar-dingo, annunciava attraverso ilcitofono, con scampanellata rit-mica stile codice Morse, il suoarrivo alla prediletta in trepi-dante attesa. Una relazione con-sumata tra Picone e San Pa-

squale che hasfidato lastretta sullemisure di di-stanziamentosociale deciseper fermare lacrescita deicontagi. An-che se si abita

ad un quartiere di distanza, sisa «La lontananza, è come ilvento spegne i fuochi piccoli,ma accende quelli grandi...» (te-sto Modugno-Bonaccorti) e nul-la, neppure Whatsapp, Face-book, Instagram, Twitch, TikTok e financo Skype possonosostituire un bacio (alla fran-cese, a stampo, all’eschimese,aspirato, dell’angelo o del vam-piro, fate un po’ voi).

Insomma «flirtare» sul webnon è la stessa cosa che dal vivoe in carne e ossa. Così i duefidanzatini avevano studiato ilpiano perfetto: lui era riuscito aprocurarsi dei buoni spesa (conannesso regalo per cumulo pun-ti), ancora più preziosi in tempidi come questi, e aveva fatto inmodo da farli giungere all’ama -ta. Lei li aveva consegnati aigenitori con un monito «Vannoconsumati entro domani o nonvarranno più nulla». Detto fat-to, mamma e papà ignari, ilgiorno dopo, sono montati inauto, partendo alla volta delcentro commerciale e lascian-do da sola in casa la figliola.«Sono andati via, puoi venire»ha whatsappato la sedicenne.Tutto è sembrato filare lisciocome l’olio fino a quando il gio-vanotto, dopo aver citofonato epoco prima di entrare nell’an -drone del palazzo dove vive lafidanzatina non è stato fermatodalla Polizia. Gli agenti lo avevaseguito mentre con fare sospet-to, a volte rasente i muri nellasperanza di non essere visto, simuoveva percorrendo l’ultimo

Droga, coltello e bicicletta sonofiniti sotto sequestro così comela Vespa a cavallo della qualeuna donna di 42 anni con pre-cedenti per reati di droga, haforzato un posto di blocco alquartiere Libertà per sottrarsia un controllo. È stata insegui-ta, bloccata e denunciata perresistenza a pubblico ufficiale eviolazione delle misure antipandemia. Lo scooter non ave-va la copertura assicurativa.

isolato. Il tête-à-tête a carattereintimo e riservato non è statogiudicato motivo di «compro-vata necessità» ed è scattata ladenuncia «senza se e senzama».

Il numero degli infetti pur-troppo a Bari e provincia con-tinua a crescere. La cosa sem-bra lasciare indifferenti gli ir-riducibili del «#iomenefrego»che continuano a cercare quellapromiscuità, spesso clandesti-na, che è il terreno di coltura delvirus. Molti sono i ragazzi pron-ti a sfidare la pandemia come ildiciassette (un altro) che gliagenti delle Volanti hanno se-guito fin dentro un circolo ri-creativo a due passi dalla Que-stura. Con due amici, rispetti-vamente di 28 e 22 anni, avevaorganizzato una passatella conla birra, gioco da osteria di an-tiche origini (ne parlano ancheCatone ed Orazio), diventatoparte della baresità più spinta.Il minorenne e i suoi due amicisono stati denunciati, il circolochiuso. Nella rete dei controlli èfinito anche un 22enne del Gam-bia fermato al Libertà in bici-cletta e con 683 grammi di ma-rijuana nello zaino, materialeper il confezionamento delle do-si e un coltellino a serramanico.Il migrante è stato arrestato perdetenzione ai fini di spaccio conla cosiddetta «aggravante coro-navirus». Gli è stata infatti con-testata la violazione al combi-nato disposto dai Decreti delPresidente del Consiglio dei Mi-nistri dell’8 e del 9 marzo scorsi.

PRESIDIOAlcuneimmaginidelle pattugliedella polizialocalechein queste oremonitoranoil rispettodellerestrizioniimpostedal governo(foto Luca Turi )

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I CONTROLLIArrestato 22enne del

Gambia: girava al Libertàcon 700 grammi «di erba»

Il Sindacato autonomo polizia«Prova tampone per le forze dell’ordine»

Il segretario del Sindaco autonomo della Polizia diStato (Sap), Silvano Ammirati, con una lettera inviata alpresidente della Regione, Michele Emiliano, ha richiestol’attivazione di un protocollo che preveda per gli operatoridelle forze dell’ordine che prestano servizio a Bari e in Pu-glia, l’esecuzione del tampone per diagnosi al fine di potercertificare la negatività al Covid-19. «È sotto gli occhi ditutti - dice Ammirati nella sua richiesta - il grande sforzomesso in atto dal Servizio sanitario in ognuna delle pro-vince della nostra regione. È nostro dovere evidenziareanche il quotidiano impegno profuso da tutte le forzedell’ordine per proteggere tutte le comunità. I nostri uomi-ni e le nostre donne, in questa fase delicatissima, possonocontare purtroppo su una disponibilità limitata di disposi-tivi di protezione individuale al punto che l’indicazione è diutilizzarli solo qualora il rischio di possibile contagio siaevidente. L’esperienza - aggiunge il sindacalista - ci sta in-segnando che anche le persone asintomatiche possonotrasmettere il contagio. In ragione della particolare funzio-ne che sono chiamati a svolgere, gli operatori di polizia,ogni giorno, hanno numerosi contatti. Contagi, purtropposi sono già verificati. Le chiediamo pertanto presidente -conclude il segretario regionale del Sap - certi dello spiritodi collaborazione che da sempre la anima, di voler istituireun protocollo che preveda la certificazione della negativitàal virus per tutti gli operatori delle forze dell’ordine»

Da «#nonuscitefuoro»alle immancabili fake newsl’universo social è un rifugio

SEMIOLOGO Umberto Eco

Chiuso un circolo vicino alla QuesturaIn tre (anche un minorenne), incurantidei divieti, giocavano alla «passatella»

DIARIO DELLA CRISI

In questo silenzio, il dramma delle persone fragiliA causa di un disguido tecnico e di un acca-vallamento di testi nel nostro sistema editoriale,l’intervento dell’avvocato Laforgia pubblicato sulgiornale di ieri è risultato stravolto nella forma enella sostanza. Ce ne scusiamo con i lettori e conil diretto interessato. Qui di seguito il testo ori-ginale.

di MICHELE LAFORGIA

N o, non è bello restare a casa quando seiobbligato a farlo. Non è neppure bellodover andare al lavoro, con la preoc-cupazione per quello che sta succe-

dendo, per gli stipendi da pagare, per il futuro. Eper la salute di tutti noi. Non è bello e non piaceneanche a me, che per anni ho elemosinato qual-che ora lontano dallo studio e adesso vorrei tor-nare indietro, al tempo che manca, alla confu-sione, al via vai delle persone. Lo studio in questi

giorni è silenzioso, quasi deserto. Eravamo decine,prima dell’epidemia, e ora ci ritroviamo in tre oquattro, quando è necessario, con il personale etutti a lavorare da casa, per quello che si può.Parliamo fra noi e con i clienti per telefono, o invideoconferenza, e no, non è bello, soprattuttoquando ti vorrebbero incontrare di persona per-ché un’accusa penale o una misura cautelare nonsono argomenti che si prestano al dialogo a di-stanza. Ma non ci sono alternative, dobbiamo ri-spettare le regole ed essere d’esempio, soffrireadesso per tornare prima possibile alla normalità.Abbiamo fatto una riunione dell’associazione, neigiorni scorsi. Più di cinquanta persone collegate invideoconferenza, anche dall’Olanda e dalla Fran-cia. È stato emozionante, difficile da gestire. Masiamo stati felici di uscire dall’isolamento, man-tenendo vivo il legame che ci unisce da due anni,anche nell’emergenza. Abbiamo discusso a lungo,sino a sera tardi, di come il coronavirus sta cam-

biando e cambierà, oltre che le nostre vite, il di-scorso pubblico e la sfera della politica. Della so-spensione dei diritti, della riscoperta del primatodella vita e della salute e della crescente con-sapevolezza che il bene di ciascuno di noi dipendedalla responsabilità e dalla solidarietà degli altri.Della catastrofe che si sta abbattendo sui più de-boli, perché non è vero che il virus è democratico:la malattia colpisce tutti, ma l’invito a restare acasa suona come uno sberleffo per chi una casanon ce l’ha o è costretto a condividere pochi metridi spazio vitale, in barba alle distanze di sicurezza.Per le persone sole e fragili, rimaste senza as-sistenza. Per gli anziani che non hanno più nes-suno e ora sono costretti fra quattro mura. Sta-mattina ho udienza in Tribunale, per un detenuto.Chi non ha la mascherina, non è ammesso in aula,neppure a distanza di sicurezza. Un giovane col-lega ha quindi indossato seduta stante carta igie-nica - eccezionalmente presente nei bagni, causa

pandemia - trattenuta con elastici. Nel frattempo,il Ministero dell’Interno - Dipartimento per l’Am -ministrazione Penitenziaria, ha diramato il 13marzo le direttive per la prevenzione del contagionelle carceri. Miracolosamente scomparso il di-stanziometro, le regole per la verifica dei “nuovigiunti” - triage in tende esterne e visita medica conmascherine- l’analisi dei casi sospetti - con tam-pone orofaringeo - e il pronto isolamento dei po-sitivi - in camere singole con bagno - sfiora il teatrodell’assurdo. In galera, naturalmente, non c’èniente di tutto questo. Il mio detenuto settantenne,in prigione dal 10 agosto, può dormire sonni tran-quilli. Anzi, eterni. No, non è bello e non riesco aconsolarmi con i trilioni di libri che dovrei leggere,i film e le serie tv che non ho potuto ancora vederee la raccolta di fumetti che mi attende da mesi. Mai gatti che vivono con me in studio e a casa, sonotranquilli. Loro alla pace sono abituati, loro ve-dono più lontano. E hanno ragione, da sempre.

IL MONDO VARIEGATO DEL WEB A TEMPI DELLA CLAUSURA

FULVIO COLUCCI

l Toti e Tata provano a vedere l’effettoche fa: #nonuscitofuoro è la loro ultimaparola d’ordine. Storpia il «tutti a casa»governativo. La rete ride: lì si è trasferito– parliamo dei social, in particolare Fa-cebook - il mondo reale in questo temposospeso di guerra che guerra non è (ma lesomiglia tantissimo). I due comici hannosubito compreso l’emergenza nell’emer -genza: colorire il palinsesto dei giorni di-segnati dal Coronavirus. Ore e ore ca-salinghe, monotone, immobili, introfles-se. La televisione infuria e ipnotizza conl’orrore del morbo? Allora «restate sin-tonizzati» suggeriscono Stornaiolo e Sol-frizzi alludendo ai social, mentre stravol-gono in maniera irresistibile l’anglosas -sone “stay tuned”.

ABBRACCI - In rete si trovano abbrac-ci, risate e canzoni (inno nazionale sulterrazzo incluso, naturalmente); dibattitisulle fake news - che impazzano - e sin-daci pronti a «redarguire» le pecorellesmarrite guidandole verso la via di casa.E poi tanta solidarietà fatta di immagini,emoticon, preghiere e rosari. Soprattuttouno sterminato numero di ricette, foto evideo gastronomici, sufficienti a sfonda-re la bilancia. In realtà lo «stay tuned» diToti e Tata, dal sapore di riso, patate ecozze, interpreta il sentimento del tempo.Tutto il mondo reale, risate comprese, siè inabissato per paura del Coronavirus,ma la società non è scomparsa. Non èl’antica Atlantide, sprofondata. Si è solotrasferita in rete. Ha sgomberato le stra-de (ancora non del tutto a guardare certifilmati), mimetizzandosi, come alcunianimali marini, dentro le fibre ottiche,l’unico segno tangibile della rete sempremeno social (come s’intendeva solo qual-che settimana fa) e sempre più sociale.

PALINSESTO - Il discorso è lungo,complesso. Si potrebbe partire dalla nuo-va antropologia (senza precedenti, inedi-ta come il virus) e transitare attraverso i«15 minuti di celebrità» cui avrebberoavuto diritto tutti secondo la profezia diAndy Warhol. Per tacere delle «legioni diimbecilli che prima parlavano solo al bardopo un bicchiere di vino» secondo lacaustica definizione di molti frequenta-tori dei social coniata da Umberto Eco.Un dubbio assale: al netto degli imbecilli,che purtroppo restano e in quadrate le-gioni, il celebre autore del “Nome dellarosa”, oggi, sarebbe ancora così sprez-zante verso i social che «suscitano e con-solano», per dirla alla Manzoni, mentre ilmorbo infuria? A voler scorrere il palin-sesto popolare della giornata di San Giu-seppe troveremo tanta umanità: i colle-gamenti con i medici in prima linea negli

Oggi prova generale udienza via SkypeChiude per due giorni piazza De Nicola

per la sanificazione di tutti gli ambientiIl Palazzo di Giustizia di piazza De Nicola chiude per

due giorni. Oggi e domani infatti è necessario procederealla sanificazione di tutti gli ambienti, nell’ambito dellemisure di contrasto, contenimento e gestione dell’emer -genza Coronavirus. L’edificio che ospita la Corte di Ap-pello, la Procura generale, il Tribunale di Sorveglianza, ilTribunale civile e l’Ordine degli avvocati sarà off-limits.nell’altro edificio, la torre ex Telecom in via Dioguardi, ipiani più alti, quelli che ospitano gli uffici della Procurasono già stata sanificati la scorsa settimana. nei prossimigiorni, toccherà agli uffici sistemati negli altri pianidell’edificio, lì dove ha sede il Tribunale penale.Intanto, la giustizia barese si sta attrezzando, come giàavviene in altri Tribunali italiani, per celebrare le udienzedi convalida degli arresti in carcere e i processi per diret-tissima via Skype. Il sistema sarà collaudato oggi conuna «prova generale» di udienza simulata. L’obiettivo èpassare dalla sperimentazione allo svolgimento a distan-za delle udienze a partire da lunedì. Si tratterà di attivareuna videochiamata con quattro finestre contemporaneeper pubblico ministero, giudice, avvocato e detenuto. Iprimi tre potranno collegarsi dall’aula del Tribunale, tuttimuniti di mascherine e guanti, oppure ciascuno dal pro-prio ufficio, mentre il detenuto sarà in collegamento di-rettamente dal carcere.

2003_GDM_20032020 030000_6.pdf - Bari - Stampato da: schena - 25/03/2020 16:13:10