Una nuova presidenza per il CESE Malosse: i cittadini al ... · Una nuova presidenza per il CESE...
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Una nuova presidenza per il CESE
Malosse: i cittadini al centro del dibattito pubblico
Henri Malosse prende la guida dell'istituzione europea che rappresenta la società civile per un mandato della durata di due anni e mezzo. In una situazione in cui le decisioni dell'Unione europea sono sempre più difficili da comprendere per cittadini, il nuovo Presidente intende restituire al CESE tutto il suo peso nel dibattito europeo. Per il nuovo Presidente, dinanzi alla crisi che l'Europa sta attraversando, questa è diventata una priorità.
Henri Malosse, nell'assumere la carica di 30° Presidente del CESE prende atto di uno sfasamento, evidenziato di recente dalle crisi greca e cipriota, tra l'Europa e gli europei. Nella convinzione che una delle soluzioni a questo problema consista nel riequilibrio delle forze presenti a Bruxelles, Henri Malosse auspica che la 2a assemblea dell'Unione europea incarni in modo più incisivo le attese reali dei cittadini: creazione di posti di lavoro in Europa, inserimento dei giovani, protezione del risparmio, accesso alle cure sanitarie.
Henri Malosse, Presidente del CESE
"Il ruolo del Comitato è quello di interpellare, in nome degli interessi diversi che compongono la nostra società, le altre istituzioni sulle loro strategie e chiedere loro conto. È soltanto a questa condizione che potremo riacquistare la fiducia dei cittadini"
Per far questo il CESE rafforzerà le sue capacità di anticipazione, renderà più trasparenti i suoi lavori e valuterà le politiche europee.
Membro francese del Comitato dal 1995 e presidente del gruppo Datori di lavoro dal 2006, Malosse è stato relatore di oltre cinquanta pareri, uno dei quali analizza in modo molto critico la direttiva Bolkestein. Pragmatico e impegnato, ha svolto un ruolo attivo nel quadro delle politiche europee a favore delle PMI. Al suo fianco assumono la carica di Vicepresidenti Jane Morrice, ex Vicepresidente dell'Assemblea dell'Irlanda del Nord e membro del CESE dal 2006, e Hans-Joachim Wilms, delegato agli affari europei del Sindacato dei settori della costruzione, dell'agricoltura e dell'ambiente (IG-BAU) e membro tedesco del CESE dal 1994.
Anno III – N. 3 – Aprile 2013
I pareri del Comitato:
Plenaria del
16 e 17 Gennaio 2013
20 e 21 Marzo 2013
Grazie, Paola!
Malosse nuovo Presidente del CESE
Anno III – N. 3 – Aprile 2013
PARERI CON RELATORI ITALIANI
In questo numero riportiamo anche i pareri di Gennaio, precedentemente non disponibili,
oltre a quelli della Plenaria di Marzo.
Plenaria del 16 e 17 Gennaio 2013 Piano d'azione per un'industria della sicurezza innovativa e competitiva
Relatore: Antonello PEZZINI (Datori di lavoro – IT)
Riferimento: COM(2012) 417 final - CES2118-2012_00_00_AC
Punti chiave Il CESE ritiene essenziale una politica europea integrata per il settore industriale della sicurezza,
basata su un approccio coordinato alle risposte da dare alle sfide del settore, su una strategia comune e su una
visione condivisa del suo sviluppo competitivo, in un mercato europeo unificato. Per garantire le condizioni del
rilancio competitivo di questo settore industriale, il CESE ritiene indispensabile lo sviluppo di:
una piena inter-operatività interna del mercato unico;
azioni prioritarie per tipologie di prodotti e di servizi;
un accesso affidabile ai mercati internazionali, con una miglior tutela internazionale dei diritti di proprietà
industriale (IPR);
un accesso paritario alle rotte marittime, in modo da consentire a tutti i fabbricanti europei di esportare i loro
prodotti nei mercati internazionali;
azioni integrate e comuni nei vari settori della sicurezza e della protezione civile;
una dimensione sociale ed etica delle applicazioni tecnologiche di sicurezza, con piena tutela della privacy dei
cittadini;
Un partenariato per lo Spazio europeo della ricerca a favore dell’eccellenza e della
crescita- Ricerca & Innovazione
Relatrice: Daniela RONDINELLI (Lavoratori – IT)
Riferimento: COM(2012) 392 final – CES2075-2012_00_00_AC
Punti chiave Il CESE:
crede che la libera circolazione dei ricercatori, della conoscenza scientifica e della tecnologia deve diventare la
"quinta libertà" del mercato interno;
considera che la realizzazione dell'area unificata della ricerca sia un processo in continua evoluzione e che la
scadenza del 2014 sia troppo ambiziosa;
accoglie la proposta di realizzare il SER attraverso un partenariato rafforzato basato sulle buone pratiche
piuttosto che per via regolamentare;
auspica che sia individuato al proprio interno un gruppo preposto che diventi punto di riferimento per le istituzioni europee nelle diverse fasi future di valutazione, monitoraggio e presa di decisioni che riguardano la realizzazione del SER.
Anno III – N. 3 – Aprile 2013
Verso un partenariato rinnovato per lo sviluppo UE- Pacifico- relazioni esterne
Relatore: Carmelo CEDRONE (Lavoratori – IT)
Riferimento: JOIN(2012) 6 final – CES2054-2012_00_00_AC
Punti chiave
Il CESE considera ambiziosi e di ampio respiro gli obiettivi che l'UE ha posto alla base del nuovo partenariato per lo
sviluppo UE-Pacifico, ma ritiene poco chiare le modalità di attuazione, che sono rivolte prevalentemente alla tutela
ambientale e alla salvaguardia della biodiversità nella regione. Condivide la necessità di affrontare in modo sinergico
con altre organizzazioni l'impatto dei cambiamenti climatici, che condizionano in modo trasversale tutte le politiche
di sviluppo nazionali e multilaterali e hanno ripercussioni non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale.
Le problematiche legate all'impatto dei cambiamenti climatici, inoltre, dovrebbero far parte in modo organico delle
politiche ambientali dell'area, così da indirizzare comportamenti e interventi coerenti. Per raggiungere questo
obiettivo, è necessario coinvolgere attivamente tutti gli attori locali.
Il CESE ritiene importante che nella comunicazione in esame ci sia un riferimento al riconoscimento che il pieno
godimento dei diritti e la stabilità della democrazia sono essenziali per lo sviluppo economico di un paese. Purtroppo
la trattazione della situazione a Figi, dove permane un sistema dittatoriale che continua a privare i propri cittadini dei
diritti fondamentali, è solo accennata, mentre meriterebbe una presa di posizione più determinata e coerente da parte
europea.
Si dovrebbe sfruttare l'opportunità della definizione del nuovo partenariato di sviluppo, per indicare principi e
condizionalità, che dovrebbero costituire una linea di indirizzo dell'UE verso tutti i paesi beneficiari degli aiuti
comunitari, a partire dalla piena applicazione dell'Accordo di Cotonou. Va garantito, inoltre, l'esercizio effettivo della
democrazia in tutti i paesi, attraverso il pieno godimento dei diritti fondamentali e del lavoro e la partecipazione alla vita
democratica. Particolare attenzione deve essere rivolta alla drammatica e preoccupante condizione delle donne in tutti i
paesi dell'area, private dei più fondamentali diritti.
Per il CESE resta fondamentale la crescita delle parti sociali e della società civile nel suo insieme in questa regione.
A questo fine è fondamentale che vengano promossi e attuati strumenti idonei che consentano il rafforzamento del
dialogo sociale e civile e migliorino lo sviluppo di capacità (capacity building) di tutti gli attori locali prevedendo dei
finanziamenti specifici.
Il CESE ritiene prioritario un coordinamento tra le diverse azioni dell'UE attraverso le differenti direzioni generali
della CE coinvolte nei programmi e il SEAE. I criteri di erogazione degli aiuti devono basarsi su indicatori ben
definiti e prestabiliti, anche per il successivo monitoraggio dei programmi e attraverso un coordinamento dei diversi
soggetti donatori.
PARERI CON RELATORI ITALIANI
Plenaria del 20 e 21 Marzo 2013
Consegna dei pacchi / commercio elettronico
Relatrice: Daniela RONDINELLI (Lavoratori - IT)
Riferimenti: COM(2012) 698 final – CES1121-2013_00_00_AC
Punti chiave
Il CESE plaude all'iniziativa della Commissione di pubblicare un Libro verde e chiede alla Commissione di elaborare
una raccomandazione focalizzata su sei esigenze prioritarie:
1. un regime di responsabilità congiunta e solidale che si applicherebbe al venditore online e agli operatori delle
consegne di tutta la catena, in particolare nei casi in cui i consumatori scelgano di restituire gli articoli
avvalendosi del diritto di recesso o invocando il difetto di conformità,
2. piena tracciabilità e reperibilità delle consegne,
3. obbligo di offrire al consumatore la scelta tra più opzioni di consegna,
4. piena accettazione del sistema dei centri nazionali di problem solving per la consegna nel commercio
elettronico,
5. obbligo di rispetto di eque condizioni di lavoro,
6. obbligo di trasparenza su condizioni e prezzi,
e di presentare un rapporto sui risultati raggiunti a livello dei singoli Stati membri e delle consegne transfrontaliere.
Il CESE:
ritiene essenziale sanare le carenze del quadro normativo e raccomanda un dialogo strutturato tra
rappresentanti della società civile organizzata per l'elaborazione di un codice di condotta;
chiede con forza la creazione di una rete europea di centri nazionali di problem solving per la consegna nel
commercio elettronico per soluzioni rapide e poco costose dei problemi dei clienti e dei venditori online e
l'istituzione di un Osservatorio europeo di monitoraggio e sorveglianza sui problemi del settore;
raccomanda l'istituzione di un sistema di allarme rapido per la consegna nel commercio elettronico;
ritiene che, per realizzare un mercato integrato della consegna dei pacchi, sia necessaria un'occupazione di
qualità, attraverso una solida e coerente dimensione sociale.
Anno III – N. 3 – Aprile 2013
Infine il CESE ribadisce la sua convinzione sulla necessità di inserire la connessione a Internet nell'obbligo di servizio universale. In attesa di
Mercato interno e aiuti regionali
Relatore: Edgardo IOZIA (Lavoratori - IT)
Riferimento: Parere d'iniziativa – CES1849-2012_00_00_AC
Punti chiave
Il CESE:
accoglie con grande favore il percorso di aggiornamento e modernizzazione di questo set di regole finalizzato
a guidare l'intervento pubblico a sostegno delle imprese insediate in aree svantaggiate;
raccomanda alla Commissione europea maggiore coerenza tra le politiche dell'Unione e la politica di
concorrenza;
chiede che i nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale forniscano agli Stati membri
uno strumento flessibile di intervento orizzontale e raccomanda di assumere parametri di riferimento più
flessibili ed adeguati ad un contesto economico in forte mutazione;
considera sbagliato escludere le grandi imprese dal sostegno ai progetti di investimento per lo sviluppo e la
coesione regionale;
sottolinea la necessità che lo strumento degli aiuti di Stato a finalità regionale contenga i necessari
accorgimenti affinché non si verifichino effetti di spiazzamento e delocalizzazione che frammentano il
mercato interno;
chiede alla Commissione di procedere a una riduzione dell'intensità degli aiuti più graduale, progressiva e
bilanciata rispetto a quanto proposto;
propone di integrare il PIL pro-capite, attuale unico parametro che non riflette l'andamento reale di
un'economia regionale, con altri criteri.
Anno III – N. 3 – Aprile 2013
GRAZIE, PAOLA, AD MAIORA!
Giovedì 17 Aprile i Consiglieri del Cese hanno voluto salutare la Dottoressa Paola Pompermaier, responsabile
dei rapporti con il CESE e il Comitato delle Regioni nella Rappresentanza Italiana presso l' UE. Oltre alla sua
alta professionalità, i consiglieri hanno apprezzato in questi anni le sue grandi doti di simpatia, che ne hanno
fatto per tutti una amica e un punto di riferimento a Bruxelles. Paola assumerà la responsabilità della
Rappresentanza della Regione Europea Tirolo, Alto Adige/ Sϋd Tirol e Trentino.
Anno III – N. 3 – Aprile 2013