Controsenso del 21 Maggio 2011

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Cari Contro-Lettori, chi l’avrebbe mai detto che -dopo tanto fuoco e fiamme, dopo tante dignità ridotte a tizzoni carbonizzati e indizi ridotti in cenere - l’inchiesta “Toghe Lucane” avrebbe fatto “bene” a qualcuno. Che abbia giovato al suo pugnace ideatore, l’ex pm Luigi De Magistris, sembra ormai chiaro a tutti. La popolarità derivante da que- sta ed altre inchieste eclatanti e di grande ri- scontro mediatico gli ha sicuramente consentito di acquisire credito presso gli elet- tori, diventando europarlamentare prima e candidato al “soglio comunale” di Napoli, con tanto di ballottaggio, oggi. Che l’inchiesta, o meglio, la sua conclusione, abbia giovato a qualcuno dei suoi “indagati speciali” è altrettanto chiaro, visto e consi- derato che -dopo anni difficili- il dottor Mi- chele Cannizzaro, uno dei nomi della maxi-indagine conclusasi con la maxi-archi- viazione, si è “ri-candidato” a ricoprire la poltrona che dovette lasciare proprio nei giorni caldi di Toghe Lucane, quella di diggì del San Carlo. Nel ricco curriculum profes- sionale a corredo della domanda presentata dal dottore (che comunque –carta canta- al nosocomio potentino aveva fatto bene) si ag- giunge quello che oggi rappresenta per molti come lui un “valore aggiunto“, l’archivia- zione nella maxi inchiesta, quella che mirava a sgretolare il malaffare in Basilicata. Pec- cato per De Magistris che è stata l’inchiesta a sgretolarsi, come un cracker sotto i cingoli di un carro-armato. Stante l’estraneità degli indagati sancita in tribunale, si è forse trattato allora di un’occasione persa in riferimento ai temi generali (l‘“inciucismo” lucano) di cui ci si poteva occupare; lo abbiamo detto più volte. E ora l’unico carro che vediamo pas- sare è quello dei vincitori, che forse vincitori lo sono già, a prescindere dell’esito delle ri- spettive “competizioni” che li vedono in ballo. Walter De Stradis ANNO II n. 33/21 maggio 2011 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza TEL. 0 0 9 9 7 7 1 1 - - 0 0 9 9 2 2 2 2 5 5 5 5 Fax. 0 0 9 9 7 7 1 1 - - 0 0 9 9 2 2 2 2 5 5 6 6 DISTRIBUZIONE GRATUITA Lavoro: alla Regione lo fanno “Strano” a pag. 8 San Gerardo, Tarallucci... e Vito a pag. 5 Potenza: il mistero dell’acquedotto scomparso a pag. 22 I DUE “CANDIDATI” Cannizzaro e De Magistris in un’ipotetica puntata de “Le Iene”

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Controsenso del 21 Maggio 2011

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Page 1: Controsenso del 21 Maggio 2011

CCaarrii CCoonnttrroo--LLeettttoorrii,,

chi l’avrebbe mai detto che -dopo tanto

fuoco e fiamme, dopo tante dignità ridotte a

tizzoni carbonizzati e indizi ridotti in cenere

- l’inchiesta “Toghe Lucane” avrebbe fatto

“bene” a qualcuno.

Che abbia giovato al suo pugnace ideatore,

l’ex pm Luigi De Magistris, sembra ormai

chiaro a tutti. La popolarità derivante da que-

sta ed altre inchieste eclatanti e di grande ri-

scontro mediatico gli ha sicuramente

consentito di acquisire credito presso gli elet-

tori, diventando europarlamentare prima e

candidato al “soglio comunale” di Napoli,

con tanto di ballottaggio, oggi.

Che l’inchiesta, o meglio, la sua conclusione,

abbia giovato a qualcuno dei suoi “indagati

speciali” è altrettanto chiaro, visto e consi-

derato che -dopo anni difficili- il dottor Mi-

chele Cannizzaro, uno dei nomi della

maxi-indagine conclusasi con la maxi-archi-

viazione, si è “ri-candidato” a ricoprire la

poltrona che dovette lasciare proprio nei

giorni caldi di Toghe Lucane, quella di diggì

del San Carlo. Nel ricco curriculum profes-

sionale a corredo della domanda presentata

dal dottore (che comunque –carta canta- al

nosocomio potentino aveva fatto bene) si ag-

giunge quello che oggi rappresenta per molti

come lui un “valore aggiunto“, l’archivia-

zione nella maxi inchiesta, quella che mirava

a sgretolare il malaffare in Basilicata. Pec-

cato per De Magistris che è stata l’inchiesta

a sgretolarsi, come un cracker sotto i cingoli

di un carro-armato. Stante l’estraneità degli

indagati sancita in tribunale, si è forse trattato

allora di un’occasione persa in riferimento ai

temi generali (l‘“inciucismo” lucano) di cui

ci si poteva occupare; lo abbiamo detto più

volte. E ora l’unico carro che vediamo pas-

sare è quello dei vincitori, che forse vincitori

lo sono già, a prescindere dell’esito delle ri-

spettive “competizioni” che li vedono in

ballo.

WWaalltteerr DDee SSttrraaddiiss

ANNO II n. 33/21 maggio 2011 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza TEL. 00997711 -- 009922225555 Fax. 00997711 -- 009922225566DISTRIBUZIONE GRATUITA

Lavoro:

alla Regione

lo fanno

“Strano”

a pag. 8

San Gerardo,

Tarallucci...

e

Vito

a pag. 5

Potenza:

il mistero

dell’ acquedotto

scomparso

a pag. 22

I DUE “CANDIDATI”

Cannizzaro e De Magistris in un’ipotetica puntata de “Le Iene”

Page 2: Controsenso del 21 Maggio 2011

di Virginia Cortese

Restivo sta rispondendo allagiustizia inglese per l’omi-cidio della sua vicina, Hea-

ther Barnett. Ci sono proveschiaccianti, si è letto in questigiorni, e una tragica e straordinariasimilitudine con il caso della poten-tina Elisa Claps. Tanto da far pen-sare che la morte delle due donnesia stata causata dalla stessa mano,riferiscono con una certa fermezzai pm dell’accusa d’oltremanica.E poi c’è Restivo, che non nega diaver corretto a penna il registrodella scuola d’informatica per exdetenuti che frequentava in Inghil-terra e neanche di avere il vizio ditagliare i capelli alle ragazze e cheora ha bisogno di convincere dellainnocenza che dichiara, i 12 giuratidelle Crown Court che dovrannostabilire se il killer sia lui oppure no.Per il procuratore della Corona, Mi-chael Bowes che nel palazzo digiustizia di Winchester, lunedì 16maggio, ha cercato di smontarel’alibi dell’imputato davanti ai giu-dici, Restivo «passa da una bugiaall’altra».Anche il registro della Nacro smen-tirebbe l’alibi di Restivo. L’analisidell’hard disk dimostra che il pcnon è stato utilizzato dalle 9.09 alle10.12, e che solo in seguito risul-tano accessi a siti web italiani. Sulregistro, Restivo ha sostenuto:«Alle 10.30 mi sono ricordato dinon aver firmato all’ora giusta e

l’ho corretto, perché per il paga-mento dell’assegno di sostegno fafede il registro».E il pm è sempre più convinto chesi tratti di un’affermazione menzo-gnera: «La condanna in Italia perfalsa testimonianza prova che l’im-putato ha la propensione a men-tire».Ed è sempre l’accusa a sottolinearecome i due delitti sarebbero straor-dinariamente simili: la sarta inglese,infatti, sarebbe stata uccisa con fe-rocia e orribilmente mutilata dopola morte. All’udienza ha partecipatoanche la madre di Elisa Claps, Fi-lomena Iemma, accompagnata dalfiglio Gildo, che intende seguiretutto il processo per poter “guardarenegli occhi” Restivo. “Deve mar-cire in galera e spero che la stessacondanna arrivi in Italia”, ha detto.Davanti alla giuria continuano a sfi-lare numerosi testimoni: i poliziottiche hanno condotto le indagini euna testimone, una farmacista, dicui sia Barnett che Restivo eranoclienti. La farmacista ha ricono-sciuto Restivo in un fotogramma diuna telecamera di videosorve-glianza, trasmesso in un pro-gramma televisivo inglese“Crimewatch’’ qualche anno fa. Èdelle 9.24 di quel giorno. Ha di-chiarato di averne riconosciuto lapostura ed un copricapo che indos-sava. Alla domanda della difesa senon fosse stata influenzata dalla tra-smissione e dalle notizie nel vederel’immagine, la testimone ha rispo-

sto “no’’.“Associare i casi dà solo una plau-sibile serietà agli enunciati, manulla più”

La determinazione che ha portatol’accusa inglese a stabilire una re-lazione così immediata tra le duedolorose vicende ci ha indotti aduna riflessione sulla filosofia del di-ritto, e nella fattispecie del diritto in-ternazionale, per la quale ci siamofatti sostenere dal giurista lucano,l’avvocato Ivan Russo. Il dubbiodel cronista, che per l’occasione èin primis lettore, è il seguente: puòun magistrato stabilire, dallo studiodi un parallelismo di concause, chedue efferati omicidi (seppure constesse modalità) siano opera dellastessa persona e far pesare una tesisimile sul banco delle prove indi-ziarie?L’avvocato Ivan Russo, da noi sol-lecitato, ha suggerito questa spiega-zione: “Non potrei esprimermi

sulla legislatura inglese, perchénon la conosco. Pur tuttavia possodire con tranquillità, per rispon-dere alla domanda, che non sipossa formulare così un giudizioserio. Proviamo a traslare il casoinglese su quello italiano.La pendenza di un procedimentoparallelo non è un precedente pe-nale, non lo presuppone nemmeno;bisogna sempre accertare i fatti.Post hoc ergo propter hoc si dice.Dunque, trattare così elementi divalenza sub indiziaria serve solo adcolorandum, cioè ad arricchire unatesi ma non la si supporta scientifi-camente. Non sono prove a carico.Nella globalità della mia linea dipensiero posso citare la similitu-dine ed aggiungere una serietà ictuoculi rilevabile, un granello sulpiatto accusatorio ma non possodedurre nulla. Tutto ciò, in ognicaso, è consentito; ma come benspecificato in precedenza dà solouna plausibile serietà. Mi premeanche dire che questo modus di co-municare tipicamente inglese oamericano, se vogliamo, si discostaprofondamente da quello italiano:la nostra mens giuridica è ricchis-sima di archetipi, quella inglesemolto più fredda ed essenziale,stringata (il che per certi versi po-trebbe essere positivo se si pensa acome certi processi vengano ridottiall’osso)”.

Processo inglese Restivo

Le indagini, i capi d’imputazione e gli alibiContinua a Winchester il processo per l’omicidio Barnett. Filomena Claps in aula,

guarda intensamente l’unico indagato per l’uccisione della figlia Elisa

Restivo in aula così come raffiguratodalla stampa inglese

3sabato 21 Maggio 2011

Elezioni. Informazione regio-nale invasa da aggiornamenti e

interviste sull’esito delle urne. Sceltiper voi. 1. Casi di irregolarità aMarconia e Pisticci: due elettori ten-tano di fotografare il proprio votoma il clic dello scatto li tradisce. Ri-schiano fino a 6 mesi di carcere e1000 euro di ammenda. Il movente:promesso posto di lavoro, al collo-quio richiesta presenza … e rice-vuta. 2. Plebiscito per AnnaTrevigno. Si presenta con la ListaCivica Alleanza per Oliveto alleamministrative di Oliveto Lucano evince con il 100% dei voti. Incredi-bile. Comunicazione dalla regia: eral’unica candidata. Lo slogan dellasua campagna: Ti piace vincere fa-cile? Bonci Bonci Bom Bom Bom.3 Antonio Placido rieletto sindacodi Rionero con il 75% dei consensi.“Tanti progetti da portare avanti -fa notare l’inviata- in particolareuna delibera regionale lasciaampio margine per il progettoMonticchio”. “Ampio -sottolineaPlacido- ma non ampissimo. Le ri-sorse a disposizione sono in realtàesigue”. Abbiamo le idee chiare. 4.

Costantino Di Carlo confermatoguida dei cittadini di Balvano. “Sel’aspettava?”. “Si”. Chiedetelo allaMoratti. Carpe mortem. Un veroe proprio mistero il ritrovamento di

carpe morte nella diga del Pertu-sillo. Tempestivi gli esami per sco-prire la causa dell’accaduto. Nonc’entrerebbe l’inquinamento, cosìcome dimostrato dalle analisi effet-tuate dall’Arpab, e neanche la fa-mosa alga rossa, già colpevole loscorso anno di un fenomeno simi-lare. Saranno mica annegate?Trend Expo. 16° salone del-l’Orientamento, della Formazione,del Lavoro, dell’Ambiente, dellaCultura e della Solidarietà in scenanel campus universitario di Mac-chia Romana a Potenza. La do-manda all’ideatore dell’evento,Enrico Sodano: “È realistico dire aigiovani che ci sono ancora postidove poter cercare per trovare la-voro?”. La risposta: “Se uno si fissasulla propria posizione senza guar-darsi intorno probabilmente c’è piùdifficoltà”. Lucani, un popolo di fis-sati. 29 Maggio, Pranzo dei Por-

tatori del Santo. Il panico. Suespressa richiesta delle Forzedell’Ordine l’attesissimo Pranzodei Portatori dovrà svolgersi senzal’uso di vino e alcolici. La polemica.Annulliamo il programma previstoper i festeggiamenti di quest’anno.La soluzione di principe Vito. Sì alvino ma con più controlli. La mo-rale. Senza la bottiglia non sannoproprio dove attaccarsi. Qualcheidea?

Page 3: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 20114

IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA

“Frusc’ d’ scopa

nova” (“Fruscio di

scopa nuova”, ov-

vero “è solo il ru-

more della novità”)

Salandra (MT)

L’istantanea di King Buffino

Editore Publicom S.r.l.Direzione - Amministrazione - redazioneVia Vespucci - Parcheggio 3 - 85100 Potenza Tel. 0971 092254 - 092255 Fax. [email protected]

Direttore ResponsabileWalter De Stradis

Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09Impaginazione grafica: Giovanna CafaroStampa: FINEDIT S.r.l.Via Rossini 287040 Castrolibero (CS)

Potenza: più “vigili” a

BucalettoL’ufficio mobile e le pattuglie della

Polizia locale garantiranno un

maggior controllo nella Cittadella

di Bucaletto. Lo si è deciso al ter-

mine di un incontro svoltosi presso

l’ufficio comunale situato proprio

in questo quartiere, e al quale

hanno partecipato insieme al Sin-

daco Vito Santarsiero e all’assessore alle politiche abitative Do-

nato Pace, il dirigente dell’ufficio patrimonio Ing. Lisi, il

responsabile dell’ufficio di Bucaletto, Ing. Sileo, il Comandante

della Polizia Locale Donato Pace ed il tenente Paparella. Dunque

una intensificazione dei servizi di controllo e vigilanza ma non

solo. Prosegue infatti il monitoraggio delle famiglie che abitano

nella Cittadella e la verifica della titolarità di assegnazione dei

prefabbricati. Negli ultimi due mesi sono stati demoliti 15 pre-

fabbricati mentre sono in corso i lavori dell’Ater per la realizza-

zione di 100 alloggi. “Si procederà-ha precisato il Sindaco con

un apposito piano per favorire lo sgombero delle aree omogenee

al fine di avere i suoli disponibili per l’edilizia sociale.”

+

Page 4: Controsenso del 21 Maggio 2011

5sabato 21 Maggio 2011

Tarallucci e … VitoQuattro chiacchiere analcoliche col Primo Cittadino a proposito

delle polemiche riguardanti il Pranzo dei Portatori del Santodi Walter De Stradis

C’è mancato

poco. Sem-

brava già di

vedere i giovani popolani

infuriati nottetempo alla

caccia del sindaco, ar-

mati di forconi e torce

come nei vecchi film di

Frankenstein.

Il divieto-fantasma sul

consumo di vino al

Pranzo dei Portatori del

Santo, allestito ogni anno

in occasione dei festeg-

giamenti di San Gerardo,

aveva infatti spaccato in

due la città e fatto imbu-

falire gli organizzatori e

gran parte dei giovani (e

meno giovani) della ri-

dente Potenza (che non

c’ha poi molto da ridere).

Possibile -ci si doman-

dava in giro- che Vito

Santarsiero abbia dimen-

ticato -accettando le

“pressioni” di Questore e

Prefetto- la regola fonda-

mentale del vivere civile

in una società veramente

“democratica”, vale a

dire la tolleranza?

Possibile -ci si ri-doman-

dava in giro- che il sin-

daco di Potenza abbia

anche dimenticato la re-

gola fondamentale per

mantenere integro (per

quanto possibile) il suo

gradimento fra l’eletto-

rato attivo (quelli che vo-

tano) e cioè la formula

antichissima del “panem

et circenses” (“pane e di-

vertimenti“)?

Fortuna, allora, che la si-

tuazione è rientrata. L’or-

dinanza no-alcol non c’è

mai stata, in realtà: c’era

solo una dichiarazione

d’intenti Comune-Prefet-

tura-Questura a cui poi

Santarsiero ha deciso di

non dare seguito.

Come si dice in questi

casi, un colpo al cerchio,

e uno alla “botte“.

“Quando il Prefetto ed ilQuestore ti chiedono condecisione di vietare l’al-col, non è che uno glidice subito no, e tanti sa-luti”. Santarsiero ci

spiega i retroscena del

quasi incidente diploma-

tico-politico-festivo da-

vanti ad un

a p e r i t i v o

(analcolico) in

un caffè del

centro. “E’ cosìho preso tempo-prosegue- ealla fine è ar-rivata la deci-sione giusta”.

Ma prefetto e

questore, come

l ’ a v r a n n o -

presa? “Credobene -dice il

sindaco- dopotutto stiamoparlando dipersone intelli-genti”. E in-

fatti il questore

Panico ha di-

chiarato che,

ordinanza o

meno, al primo

segno di ubria-

chezza molesta

o d’intempe-

ranza si va tutti

a casa: a letto

senza pranzo.

In ogni caso,

d i c i amo /ch i e -

diamo a Santarsiero, la

polemica di quest’anno

sembra rappresentare

anche una specie di ulti-

matum per i “Portatori” e

i commensali del Pranzo:

se ci saranno disordini,

sarà difficile, l’anno

prossimo, non vietare il

vino, e questa volta sul

serio. Il sindaco non

commenta, ma alza un

po’ gli occhiali arric-

ciando il naso ed è piut-

tosto eloquente.

L’aperitivo (analcolico)

al bar è ora consumato, il

cellulare del Primo Citta-

dino squilla di continuo:

il dovere lo chiama.

C’è giusto il tempo per

due o tre cosette.

Per primo, gli chiediamo

di esplicitare la richiesta

di un miracolo al nostro

santo patrono San Ge-

rardo e Santarsiero

chiede una condanna

dura ed esemplare per

l’assassino di Elisa Claps

e per tutti coloro che l’-

hanno in qualche modo

aiutato nel suo percorso

criminoso.

Per secondo, lo stuzzi-

chiamo sui risultati elet-

torali, in Basilicata e

fuori: “Qui da noi il Cen-trosinistra è una con-ferma; Berlusconi fabene se non dà più rettaa Bossi e De Magistris …

bè, quello lì è solo un de-magogo ed affabulatore”.

In ultimo, gli chiediamo

se è disponibile a farsi

immortalare dal nostro

fotografo con un bic-

chiere di vino in mano,

per meglio rendere l’idea

della “tregua” appena si-

glata. “Me la scatteretedurante i festeggiamenticon i Portatori delSanto“ ci risponde, non

sapendo però, che noi

una foto del genere (anzi

due) già ce l’abbiamo.

Ed eccole qua.

In un locale, Santarsiero “brinda” con i Portatori del Santo in alcuni scatti di qualche anno fa

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Page 5: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 20116

“Qualcuno si dimentica del Santo Patrono ”Parlano i Portatori del Santo: chi ha contribuito alle iniziative e chi no

di Rosanna Auletta Colella

Ogni anno, in questa

epoca, la città ritrova gli

stimoli e le energie per

l’affermazione della potentinità

che non sempre, in altri mo-

menti, viene alla luce, con un

impegno tanto coinvolgente .Si

cerca di riproporre fatti ed avve-

nimenti storici che hanno inte-

ressato la città in altra epoca. Un

ritorno al passato per riappro-

priarsi delle origini, con rappre-

sentazioni che, via via, si è

cercato di rendere più veritiere e

rispondenti al periodo preso in

considerazione. Una fotografia

della religiosità popolare che si

accompagna e si trasforma in

momento ricreativo, voluto e

reso possibile dall’impegno e

l’inventiva di giovani, impegnati

a creare un mix tra celebrazione

del Patrono della città, nel ri-

spetto della tradizione e della sto-

ria, con momenti di spettacolo,

dove si cerca di aggregare i cit-

tadini, generazioni diverse per

gusti ed interessi, con un occhio

al passato, senza apparire nostal-

gici e superati, ed un occhio al

futuro, senza apparire superfi-

ciali. In questo panorama di ap-

puntamenti, tra il sacro ed il

profano, si inseriscono “I Porta-

tori del Santo”, con un loro pro-

gramma, con una apprezzabile

locandina di proposte fatte di

concerti, happening,mostre, riu-

nioni conviviali. Pochi giovani di

buona volontà che, dagli anni 90,

si sforzano di dare una connota-

zione diversa alla celebrazione

del Patrono. Un modo innova-

tivo di ripristinare la religiosità

della celebrazione, attraverso la

riscoperta del senso di apparte-

nenza, il ritrovamento della iden-

tità culturale. In un momento di

crisi finanziaria dell’amministra-

zione, nasce con l’impegno di

Alessandro Galella e molti altri

giovani coraggiosi, un progetto,

una realtà, che negli anni,è an-

dato crescendo, fino a rappresen-

tare

una novità, che, a buon titolo,

rappresenta il prodromo di tutto

il programma pensato per cele-

brare il santo Patrono. Appunta-

menti ed iniziative dove si

incontrano storia e tradizione,

passato e modernità. Sarebbe ri-

duttivo parlare di “tarallucci e

vino”, tanto per riferirci ad un

modo casereccio di festeggiare

secondo radicate tradizioni con-

tadine e segnatamente paesane.

Ma la citazione, doverosa non

può dimenticare, quelli che fu-

rono i primi approcci con la no-

vità dei Portatori e della Cantina

del Santo. Oggi, i ragazzi volen-

terosi di ieri, sono cresciuti,

anche nei progetti e nelle offerte,

e rappresentano la modernizza-

zione di una festività popolare,

coraggiosi, quando si inventano

proposte godibili da giovani e

meno giovani. Quali i pro-

grammi? Concerti, esposizioni,

memoriales, musica, tanta mu-

sica!La città che si trasforma, la

piazza che diventa un grande

palco, un ristorante all’aperto,

nell’esperimento più riuscito

dell’aggregazione che non tiene

conto delle differenze e delle dif-

ficoltà del momento. Qualcosa

che

ci porta alla mente il momento

del “Ritorno” .Il rientro degli

emigranti, in occasione delle ce-

lebrazioni patronali di ieri, come

di oggi, il ritorno per ritrovarsi e

sentirsi parte di un microcosmo

mai dimenticato, per ritrovare le

radici. Anche la nostra festa do-

veva ritrovare un sentimento

perduto: il ritorno alla comunità.

Va tutto bene, la tradizionale sfi-

lata dei Turchi, oggi riveduta e

corretta, la processione, la messa

solenne, le bancarelle, l’euforia

generale, l’impegno dei com-

mercianti del centro storico, ma

il giusto corollario ci sembra es-

sere l’iniziativa dell’associazione

culturale “I Portatori del Santo”

che ci offre un programma di

tutto rispetto per il 26,27,28 29

maggio,serate allietate da con-

certi, performances, della Ri-

cotta, i Tarantolati,

Musicamanovella, il gruppo folk

scozzese Clan Wallace ed il

pranzo in piazza Prefettura. Ma,

come si finanzia l’associazione,

specie quando vengono a man-

care i contributi dell’amministra-

zione comunale, che oggi

registra gravi difficoltà economi-

che? Sono intervenuti sponsor

pri-vati –ci dicono “I Portatori”- acui si sono aggiunti privati citta-dini. Ma non giustifichiamo lainsensibilità e la latitanza dellaRegione Basilicata, il disinte-resse della nostra governance. Eci viene spontaneo chiederci sePotenza sia davvero il capo-luogo di Regione e se i cittadinirappresentino davvero qualcosa.Disimpegno, impossibilità,

scarsa considerazione, o qual-

cosa che ci sfugge, magri “man-

canza di intese o simpatie” fra

vertici politici, e che dovremmo

sapere? Il fatto che consola è che

tutti gli impegni ed il programma

presentato saranno attuati. Ci au-

guriamo che la cittadinanza ri-

sponda con generosità e

moderazione, senza provocare

qualche eccesso registrato negli

anni passati, affinchè tutti fili li-

scio e che i momenti conviviali

non diventino spettacolo da bet-

tola. E’ questo che si augurano i

promotori e l’associazione cul-

turale “Portatori del Santo” oltre

che i cittadini benpensanti.

Il voto

delle

amministrative

Ora c’è un affannarsi a dare, come è costume in

Italia, ognuno una propria opinione sul voto

della amministrative. Tutti vincono, tutti perdono. Ci

si schiera da una parte e dall’altra come per le tifo-

serie calcistiche più sfegatate. E’ la storia di questa

nazione, anche quando esistevano la DC, il PCI, il

PSI ecc. ecc.

Il dato che sembra prevalere è la grande confusione

che ormai regna nel quadro politico nazionale.

Il PDL sembra allo sbando per il dopo Berlusconi

che si è aperto. Berlusconi che non molla per nes-

suna ragione al mondo, anche se in evidente calo di

consensi e di immagine, scontando per altro un par-

tito male organizzato sul territorio, ma fatto di tanti

notabili locali preoccupati solo ed esclusivamente

della propria sopravvivenza.

Il PD alla ricerca continua di una propria identità,

dovendo poi per ogni competizione elettorale rispol-

verare il buon Prodi per una evidente mancanza di

leader catalizzante, entusiasmante, che spacchi i

cuori e convinca gli elettori ad affidarsi ad un centro

sinistra, che ora annaspa ed è sempre dilaniato da

lotte interne e da posizioni politiche confuse.

La Lega che non accresce i propri consensi, dovendo

dividersi tra partito di governo e di rivendicazioni,

tra partito esclusivo del nord e partito abbarbicato al

potere centrale.

L’IDV che cala in maniera eclatante perché ormai Di

Pietro non incanta più nessuno e non prende in giro

neanche i più ingenui elettori o quelli più esagitati.

Neanche SEL ottiene i risultati sperati rispetto ai

tanti sondaggi che la posizionavano circa all’8%.

Il Terzo Polo, o come dir si voglia, c’è e non c’è. Si

presenta a questa competizione elettorale dove da

solo, dove apparentato con il centro sinistra e dove

con il centro destra. Poi ai ballottaggi si eclissa di

nuovo per pura strategia o per meglio attendere pro-

poste di matrimonio dall’uno e dall’altro polo.

Come si suol dire: nebbia in Val Padana.

Ciò che a mio avviso è evidente è la grande sfiducia

palese nei confronti dei partiti presenti in Parla-

mento, mentre c’è un apprezzamento verso le novità,

come Grillo, o verso quei candidati che sembrano es-

sere autonomi rispetto alle formazioni politiche,

come De Magistris.

C’è poi il giudizio severo degli elettori verso una

cattiva amministrazione, come Napoli e Milano, pro-

muovendo invece l’idea del cambiamento.

Di positivo sembra esserci invece che quando i par-

titi o le coalizioni propongono persone affidabili, per

bene, non compromesse con la giustizia, come Fas-

sino, Merola, Fontana, ecc., gli elettori non fanno fa-

tica ad orientarsi e a scegliere.

L’ultima annotazione che sento di fare è ciò che ri-

guarda la Basilicata: fin tanto che il PD si scontrerà

con questo PDL lucano esso potrà gareggiare a mani

basse, mentre invece occorre avviare azioni concrete

per smantellare un sistema fallimentare di potere,

che sta portando alla moria questa regione.

www.aldomicheleradice.it

[email protected]

Page 6: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 2011 7

Scade il 3 giugno, il ter-

mine per la consegna dei

curricula per i candidati

alla direzione generale del-

l’azienda ospedaliera San Carlo

di Potenza. Eppure una candida-

tura in largo anticipo ha fatto

molto scalpore nelle ultime ore

sulla stampa regionale, quella

del dottor Cannizzaro.

Già Direttore Generale del no-

socomio potentino, il suo inte-

gerrimo lavoro si è protratto fino

al maggio del 2007, anno in cui,

rassegnò al governatore De Fi-

lippo le sue dimissioni, in coin-

cidenza con l’inizio

dell’inchiesta denominata

“Toghe Lucane”. In quell’occa-

sione aveva ribadito la necessità

di preservare il buon nome

dell’ospedale. Il riconoscimento

per la sua opera di profonda rior-

ganizzazione veniva da parti tra-

sversali, comprese quelle che gli

erano contrapposte. L’ammissi-

bilità della domanda (solo in se-

guito alla valutazione dei requi-

siti) sarà a discrezione della

Giunta Regionale, molto conterà

anche l’espressione dell’asses-

sore alla Sanità, Attilio Marto-

rano.

Questa proposta, inoltre, pare

aver messo in discussione sia

questioni di carattere politico ma

soprattutto di carattere tecnico.

Insieme al dottor Cannizzaro,

altri due nomi sembrano essere

tra le proposte papabili: lo stesso

Attilio Martorano (l’ipotesi è la

guida dell’Aor per due anni

prima di iniziare il cammino

verso la poltrona da primo citta-

dino del capoluogo), e che in tal

caso sarebbe sostituito dall’at-

tuale consigliere regionale Mar-

cello Pittella e l’attuale direttore

del Crob di Rionero, il dottor

Rocco Maglietta, il cui mandato

scade però al termine dell’anno

in corso.

Questa discrepanza nella sca-

denza dei diversi mandati po-

trebbe far slittare definitiva-

mente l’elezione del direttore del

San Carlo; circostanza che sol-

leverebbe più di qualche malu-

more nel mondo della politica.

Da “liste di attesa” a “liste di

attesa”

E intanto, mentre ci sono i nomi

“in lista d’attesa” per il San

Carlo, i sindacati tornano alla

questione “liste d’attesa”, ovvero

quelle degli utenti.

“Torniamo con dispiacere sul

tema delle liste di attesa, do-

vendo constatare ancora una

volta che i disservizi sono estre-

mamente preoccupanti. Lo fac-

ciamo solo per farci portavoce

del disagio che i nostri iscritti

provano e che ci riversano quo-

tidianamente, e per cercare di

sollevare un dibattito su un tema

particolarmente caro alla popo-

lazione anziana e a quei pensio-

nati al minimo che non possono

permettersi una visita privata”.

Vincenzo Pardi, segretario gene-

rale dei pensionati Cisl lucani, ri-

ferisce – in un comunicato - “il

caso di un paziente affetto da

ipertensione arteriosa, al quale il

10 maggio scorso è stato pre-

scritto dal medico curante con

priorità “urgente”un “Ecg dina-

mico Holter” (la metodica con-

siste nella registrazione

prolungata del comune elettro-

cardiogramma e, a differenza di

quest’ultimo, il tracciato viene

trascritto su un comune nastro

magnetico o mediante disposi-

tivi a memoria solida e succes-

sivamente elaborato dal

c o m p u t e r ) .

La prima sorpresa – sottolinea -

è arrivata dall’operatore del Cup

del San Carlo di Potenza, che il

giorno successivo ha risposto di-

cendo di non poter gestire le ur-

genze e che il paziente si sarebbe

dovuto rivolgere in Ospedale.

Un’informazione generica ed

evasiva, che ha lasciato il malato

in evidente imbarazzo. Quando

poi quest’ultimo ha comunque

richiesto una data per sottoporsi

all’elettrocardiogramma dina-

mico, la risposta è stata “6 lu-

glio”, ovvero 57 giorni dopo la

richiesta. Un’enormità, se si

considera che L’Holter è pre-

scritto per l’individuazione delle

aritmie cardiache e dei disturbi

di conduzione e fornisce infor-

mazioni importanti riguardo alla

cardiopatia ischemica, in special

modo nelle fasi successive ad in-

farto miocardico, contribuendo

alla valutazione di eventuali ri-

schi aggiuntivi”.

(Mich. Imp.)

Cannizzaro si “riaffaccia” al San CarloDopo le dimissioni che rassegnò nel 2007, si ripropone

come possibile successore dell’ingegner De Costanzo

Il botta e risposta fra UGL e

Provincia di Potenza si fa

aspro. Fino a questo punto, si

è trattato del classico gioco

della parti consumato sulla

stampa (Controsenso). France-

sco Manico, commissario pro-

vinciale della sigla sindacale,

fa la sua, e denuncia una “svi-

sta”: l’ente continua a rimbor-

sare strutture come Poste e

Ferrovie per i permessi di di-

pendenti-consiglieri provin-

ciali, laddove la legge non lo

prevede più. La Provincia, tra-

mite le nostre pagine, fa la sua

e risponde: non lo facciamopiù da marzo. Peccato che la

nota stampa a cura dell’ente da

noi pubblicata, abbia fatto im-

bufalire Manico e la sigla pro-

vinciale, dando il LA ad una

missiva indirizzata al nostro

giornale e al presidente della

provincia Lacorazza, di cui

diamo conto per completezza

d’informazione.

“In merito al comunicatostampa di replica alla UGLdelle Autonomie (al momentosolo quello), a cura dell’Uffi-cio Comunicazione della Pro-vincia di Potenza, il citato cirisulta privo di contenuti epoco propositivo, manchevoledi soluzioni efficaci ed effi-cienti al problema sollevato,rispondendo soltanto con unBRUTTO ED INUTILEcopia ed incolla. Nello specifico, infatti, il co-municato stampa risulta iden-tico (scopiazzato per ben 25righe) ad altro precedente ar-ticolo, pubblicato sul giornaleControsenso del 23/4/2011,contenente una precisazionead altra sigla sindacale e ri-sponde al solo ed unico in-

tento di buttare fumo negliocchi a quanti non avevano enon hanno tuttora padronanzadei fatti.Occorre partire da un articolodel 18/06/2010 di ‘ItaliaOggi’, giornale specializzatoin normative e tributi, cheespressamente riporta il pen-siero di una giurisprudenzaormai consolidata secondo cui“Le due società (Poste e Fs)hanno natura pubblica. Enon spetterebbe per l’Ente pa-gare gli oneri per i permessiretribuiti degli Amministra-tori-Consiglieri nelle vesti dilavoratori dipendenti”.In seguito si viene a cono-scenza che anche “Guida agliEnti Locali” n° 32 del7/8/2010, pubblicava notiziesullo stesso argomento, conuna risposta ad un quesitoproposto da un Comune. IlMinistero degli Interni pun-tualizzava di aver avuto inpassato modo di esprimersi eribadiva che “alla luce dellaprevalente giurisprudenzaamministrativa …. il Comune(noi diciamo anche la Provin-cia) non è tenuto a rimbor-sare gli oneri .…”.Risultava strano il fatto chenella Provincia, dove quotidia-namente vengono acquistateriviste e giornali specializzatiper aggiornare i Funzionari, iDirigenti e la Direzione Gene-rale, col trascorrere dei mesil’Ente si ‘proponeva sempredi pagare questi oneri’ ad al-cuni tra questi datori di lavoro.L’UGL, sentì il dovere di “se-gnalare” per iscritto al Presi-dente della Giunta ed alPresidente del Consiglio, indata 17/02/ 2011, della “esi-

stenza di una normativa giu-risprudenziale che per gli EntiPubblici nulla era dovuto perrimborso permessi retribuitifruiti dagli amministratori ….. in qualità di lavoratori di-pendenti delle Società di na-tura pubblica di Poste ItalianeSpa e di Ferrovie dello StatoSpa”.A distanza di mesi, esatta-mente il 6 Maggio 2011, siprendeva atto che “nessun ri-scontro giungeva dalle duePresidenze Provinciali”, e siaccertava, invece, che proprionello stesso mese di febbraio2011, veniva effettuato altrorimborso ad un datore di la-voro (appartenente ad unadelle due società).La UGL, non comprendendotale indifferenza e ancor dipiù, non tollerando l’ulterioreaggravio ai costi della poli-tica, chiedeva ai rappresen-tanti della Provincia diPotenza l’attivazione per il“recupero delle somme pagatee non dovute”, facendo pre-sente che azioni tempestiveavrebbero evitato un sicurodanno erariale alla P.A..Occorre a questo punto chie-dere al Presidente dellaGiunta, se realmente la primainiziativa formale dell’Enteper bloccare i suddetti paga-menti risale al mese di Marzo2011, così come riportava ilcomunicato stampa.Se così fosse, non sarebbe poicosì difficile ipotizzare che atale risultato si sia potutigiunti grazie proprio alle in-dicazione e solleciti del ns.Sindacato UGL.Spetta sempre al Presidente,accertare che cosa non abbia

responsabilmente e corretta-mente funzionato nel “Mo-dello Organizzativo” dellaProvincia di Potenza, attesoche i vertici venivano ‘indivi-duati e scelti’ con i poteri con-feritigli dalla legge.Si vuole poi fare un ulterioreprecisazione.Sempre nel comunicato di re-plica, (Controsenso del14/5/2011), veniva data notiziadella “frequenza degli incontrie dei tavoli istituzionali con leorganizzazioni sindacali”.Noi ribadiamo e precisiamo

che, mai l’U.G.L. delle Auto-nomie, è stata invitata ad in-contri e/o tavoli sindacali conil Presidente LACORAZZA ené, tanto meno ciò accadevanegli anni passati.L’unica comunicazione tra leparti, quando funzionava, eraquella epistolare o di stampa.A far fede a quanto appenadetto basti ricordare quellostrano tentativo telefonico, neiprimi giorni di Gennaio 2011,da parte del Direttore con il ns.Segretario Regionale Tancrediper un’incontro personale nei

giorni a venire. Modo strano epoco istituzionale per convo-care un’organizzazione sinda-cale, e a cui ovviamente furisposto di “attivarsi con ledovute procedure formali”.Oggi, proprio in considera-zione di quanto accaduto, condistinta nota abbiamo formal-mente chiesto al Presidente unincontro urgente per affrontarespecifiche argomentazioni“.

Ancora sui “Soldini” risparmiati

alla Provincia di Potenza

Non c'è peggior sordo di

chi non vuol sentire:

in una mia nota di qualche

tempo fa auspicavo l'assun-

zione di giovani giornalisti

lucani presso l'ufficio

stampa della Regione Basi-

licata e presso le redazioni

dei nostri giornali e di tutti

gli altri Enti che sono pre-

senti sul nostro territorio.

Ho sempre rimarcato la ne-

cessità di applicare la

Legge 150/2000, una legge

che prevede di istituire gli

uffici stampa sui Comuni e

negli enti pubblici, pertanto

se si apre un ufficio stampa

bisognerà pur assumere un

giornalista, e siccome al-

l'Ordine dei Giornalisti di

Basilicata sono iscritti

circa 800 pubblicisti, ci po-

teva essere una sistema-

zione per buona parte di

essi.

La classe politica, tranne

qualche eccezione, non

vuole fare ciò perché prefe-

risce fare le convenzioni a

giornalisti che vengono da

fuori regione, come la Ca-

labria e la Campania, rac-

comandati da tizio o da

caio, oppure figli di questo

o quello: per pochi mesi di

lavoro portano a casa un

bel gruzzolo.

Secondo voi che mi leg-

gete, non è meglio fare la

convenzione o l'assunzione

ad un giornalista lucano,

che risiede da noi e che

vive con noi, e non ad un

signore sconosciuto che

vanta amicizie altolocate a

Napoli, Roma, Reggio Ca-

labria ecc.. Uno che viene

da noi con la prosopopea di

sapere tutto, di esser al-

lievo di questo e di quello,

penderci per i fondelli e an-

darsene di nuovo.

Veramente la nostra classe

politica pensa che noi lu-

cani non conosciamo i no-

stri problemi e non siamo

in grado di sviluppare

azioni tali che portino alla

loro risoluzione?!?!

Allora, io continuo a soste-

nere il mio punto di vista

che prevede uno sbarra-

mento verso strani perso-

naggi che vengono da fuori

regione ad occupare posti

di lavoro che spettano di

diritto a noi lucani, che ab-

biamo tutta la professiona-

lità e competenza: e

siccome sono un giornali-

sta, difendo la mia catego-

ria (tanto fuori regione lo

sbarramento lo subiamo

noi!) e, non è certo colpa

mia se sono stato eletto re-

visore dei conti dell'Ordine

dei Giornalisti di Basili-

cata. Ciò non toglie che io

senta il bisogno di espri-

mere la mia opinione libera

ed indipendente, che è e

resta soltanto mia e di

quanti la condividono.

Giovanni Dapoto - Pubblicista

Gli Uffici Stampa

e “l’amico” da fuori

Page 7: Controsenso del 21 Maggio 2011

LAVOROAlla Regione lo fanno “strano”

Assunzioni, concorsi e simili all’ente di De Fililppo: le ragioni di alcune scelte

8 sabato 21 Maggio 2011

di Mario Petrone

Famolo strano… anche ilrapporto di lavoro, do-manderebbe un ro-

mano?La domanda nonsembri volgare, nasce da

un’interrogazione del Consi-

gliere Regionale Rosa in me-

rito ai rapporti di lavoro

numerosi e atipici che la Re-

gione Basilicata ha in essere

per coprire le proprie esigenze

di personale che sarebbero ben

342 su un organico di 1238. In-

somma le mancanze sarebbero

pari al 27.62% dell’organico…

un buco enorme tutto coperto

con personale, variamente,

precario. Mancano smentite, a

quanto abbiamo letto, e noi

ammettiamo che sia così e ra-

gionando su questo che è un

problema serio, perché da un

lato significa che la Regione

ha bandito concorsi per 78

posti a fronte dei 342 scoperti

ed ha fatto un’operazione che

non affronta e non risolve il

problema delle carenze struttu-

rali che la mancanza di perso-

nale comporta. E pur

immaginando che si scontereb-

bero altre difficoltà dalla

marea di domande che perver-

rebbero per eventuale con-

corso alla pretesa, già

manifestata variamente dal

personale precario, ad averci la

stabilizzazione e quindi la im-

missione in ruolo senza con-

corso, non posso credere che la

Regione non abbia voluto fare

i concorsi che invece poteva

fare. Com’è ovvio nessuno ha

dimenticato le violentissime

polemiche pubbliche di prima

delle regionali sulla pretesa

stabilizzazione dei precari. Ed

è superfluo ricordare che a

firma dell’attuale portavoce

del Presidente ogni giorno,

quasi, il giornale sui cui scri-

veva si trasformava in un can-

none contro la pretesa

stabilizzazione e contro tutti i

politici che a vario titolo e con

le più varie argo-

mentazioni preten-

devano di sostenere

l’utilità, l’opportu-

nità, o addirittura la

convenienza del-

l’operazione stabi-

lizzazione. Ciò

detto, oggi la que-

stione delle stabiliz-

zazioni non pare sul

tappeto e comunque

non avrebbe opposi-

zione più tenera, ed

anzi le iniziative sui

precari altri pur

adottate dalla Re-

gione sembra siano

state censurate dal

Governo e debbano

essere ritirate pure

quelle. La questione concorsi

non pare la si voglia o possa

affrontare per i vincoli imposti

dal Governo certamente e poi

è ancora in corso la procedura

per quei 78 posti vari e, dun-

que, sembrerebbe che l’inter-

rogazione debba rimanere un

esercizio concreto sul come si

svolgono i ruoli in politica. Ioche mi oppongo interrogo suproblemi veri o finti e chi Go-verna, se ne ha voglia modo etempo, mi dà una risposta purche sia e alla via così. La que-

stione però è seria e prescinde

da quello che ognuno di noi

pensa. Se è vero che ci sono

tanti posti scoperti e se è vero

che si sopperisce con perso-

nale precario è vero anche che

la Regione è nell’impossibilità

materiale di fare una program-

mazione pluriennale, se non

per sommi capi, dal momento

che non ha risorse di personale

proprie certe e certamente im-

piegabili . La precarietà di si-

tuazione è anche precarietà di

gestione ed è ovvio che una si-

tuazione del genere aumenta il

rischio di errori e/o omissioni.

Ciò detto bisogna ammettere

che ci saranno certamente le

colpe della politica regionale

ma è un fatto che almeno dal

1992 ogni anno ogni governo,

quale che ne sia stato l’orien-

tamento politico, ha posto vin-

coli invalicabili al turn over

presso le amministrazioni

dello stato e la regione è

un’amministrazione statale per

cui il problema va indagato

partendo dalle cause e dalle re-

sponsabilità statali per le re-

strittive politiche imposte in

conto organici e poi anche per

le responsabilità regionali se e

quando pur potendo bandire i

concorsi non lo ha fatto. Ri-

cordo però le politiche sulla

scuola che hanno ridotto i posti

che il Ministero copre con per-

sonale proprio e imposto l’ob-

bligo morale, a carico delle

regioni, di assumere, con fondi

propri e/o europei, personale

per compiti e attività da farsi a

scuola o le proteste di tutti i

precari come le abbiamo viste

in TV. Insomma la materia è da

trattati ponderosi e noi ragio-

niamo invece di cose pratiche.

Praticamente,allora, su una

cosa vi è da avanzare riserve e

serie e cioè sulle modalità im-

maginate e praticate per l’ac-

censione e gestione dei

rapporti di lavoro precari. Non

si entra nel merito delle moda-

lità seguite, e certamente gli

strumenti attivati devono es-

sere previsti e disciplinati da

leggi, si evidenzia invece che

il pubblico avrebbe alcuni ob-

blighi elementari in base ai

quali procedere e qui appaiono

evidenti e gravi carenze. Primo

obbligo di una P.A. è di infor-

mare sui posti in organico di-

sponibili ovvero sulle

specifiche esigenze professio-

nali da ricoprire e sulle speci-

fiche professionalità e titoli

richiesti e necessari e su queste

basi le PP.AA. vanno a co-

struire – o almeno dovrebbero

andare a costruire – le proce-

dure di selezione del perso-

nale. Qui, invece, pare che si

sia ragionato e operato di ur-

genza in urgenza e, ovvia-

mente, per larghe

approssimazioni pur sapendo

che la fretta non è mai stata

buona consigliera, e avendo

certezza che quando si opera di

fretta si sbaglia di certo, anche

se lo si fa in buona fede. La

fretta signori, dunque, impone

di farlo “strano” anche il rap-

porto di lavoro come capita e

dove capita insomma alla

buona.

Per secoli il diritto, e quindi la so-

cietà, è stato cieco alle diffe-

renze di genere. Per secoli, infatti, il

diritto è stato costruito e ritagliato

sulla base di un soggetto apparente-

mente neutro (senza sesso, razza,

ceto sociale), ma invero con carat-

teristiche rispondenti a quelle dei

maschi del gruppo dominante e ha

quindi di fatto comportato l’esclu-

sione e la discriminazione di altri

soggetti, di etnie, di ceti sociali su-

bordinati, e in primo luogo delle

donne.

Le Dichiarazioni dei diritti, ameri-

cana e francese, di fine ‘700, valo-

rizzano il diritto come appartenente

all’individuo che lo riconosce attra-

verso la ragione.

Peccato per le donne che l’indivi-

duo razionale per eccellenza fosse

considerato all’epoca l’individuo

maschile, essendo le donne per-

meate da emotività e sentimento.

Rammentiamo che lo stesso Aristo-

tele, in una delle sue più importati

opere “della Politica”, afferma che

la donna è un essere privo di ragione

che necessita di essere comandata.

Alla luce di questa diversità “natu-

rale” l’uomo per secoli è stato posto

al centro della sfera pubblica e la

donna di quella privata.

Per tutto l’800 ed per alcuni Stati

casi fino al ‘900, il diritto di voto fu

appannaggio solo dei cittadini ma-

schi con un certo reddito.

In Italia le donne acquisirono il di-

ritto di voto solo nel 1946.

La Svizzera, ultima in Europa, ha

concesso il diritto di voto alle donne

solo nel 1971.

Com’è noto è stato Karl Marx a de-

nunciare l’apparente universalismo

dei diritti umani, prestando però

poca attenzione al problema della

subordinazione femminile, presente

invece ad Engels che interpretò la

società domestica, nel suo studio

sull’Origine della famiglia bor-

ghese, come sistema di controllo

dell’uomo sulla donna.

Corollario di tanto era che all’epoca,

a livello giuridico, la donna era

esclusa dalla proprietà privata e

dall’accesso all’indipendenza eco-

nomica.

E’ del 1948 la Convenzione di Se-

neca Falls, USA, che apre la prima

fase della storia del femminismo,

chiamato “femminismo della parità

o dell’eguaglianza”, che rivendica

alle donne l’estensione delle stesse

prerogative giuridiche degli uomini.

Ma già nel 1869 con Mill (grande

teorico del liberismo) – supportato

brillantemente dalla moglie Harriet

Taylor, abbiamo la prima impor-

tante esposizione teorica dei fonda-

menti del femminismo liberale, che

sostiene che il diritto deve rendere

uguale ciò che la natura ha fatto

uguale.

Prosegue Mills affermando che la

liberazione delle donne richiede una

trasformazione culturale della so-

cietà e riforme dirette a garantire

l’accesso all’istruzione, la libera

scelta della maternità e il divorzio.

Il riconoscimento dell’eguaglianza

giuridica, rivendicata nell’800,

viene progressivamente realizzan-

dosi nel ‘900 con la conquista da

parte delle donne del diritto di voto

che, a sua volta apre la strada all’ac-

quisizione di altri diritti (uguale ac-

cesso alle professioni e alla

partecipazione politica)

Nel 1948 la Dichiarazione univer-

sale dei diritti dell’uomo vieta ogni

forma di discriminazione sulla base

del sesso; tutte le Costituzioni degli

Stati sanciscono tale sacrosanto

principio (si vieta ogni forma di di-

scriminazione sulla base del sesso).

La Costituzione Italiana sancirà

detto principio nei famosi artt. 3, 37,

48 e 51 (parità di trattamento nel la-

voro, tutela della maternità diritto di

voto, parità di accesso negli uffici

pubblici e alle cariche elettive).

Con riferimento all’art 51, la Legge

Costituzionale n. 1 del 2003 ha in-

trodotto il comma “la Repubblica

promuove con appositi provvedi-

menti le pari opportunità tra uomo

e donna”.

Di fatto, in realtà, molti di questi

principi sono rimasti sulla carta fino

ai tempi più recenti: pensiamo che

l’accesso delle donne nella Magi-

stratura è avvenuto nel 1963, nelle

Forze Armate nel 1999, la parità dei

diritti dei coniugi si è avuta con la

riforma del Diritto di Famiglia del

1975, che ha abolito l’istituto del ca-

pofamiglia e della patria potestà.

Solo nel 1966, la violenza sessuale

fu definita come “delitto contro la

persona” e non più come reato con-

tro la morale.

Ivana Enrica Pipponzi

continua sul prossimo

numero

Dal “femminismo liberale o dell’uguaglianza” al “femminismo

della differenza”

Il consigliere regionale Nicola

Benedetto (Idv) ha annunciato

un’interrogazione al presidente

della Giunta De Filippo per “sapere

quali azioni intende svolgere per

accogliere la richiesta della Confapi

e per coinvolgere le piccole e

medie imprese lucane nel pro-

gramma di realizzazione della se-

conda generazione di Cosmo –

Sky Med, sistema di osservazione

satellitare della terra mediante radar

commissionato da Asi e Ministero

della Difesa, prevista per inizio

2016”. “La sollecitazione che pro-

viene dalla Confapi di Matera per ren-

dere fruibili alle Pmi del Materano e

della Basilicata i dati relativi al progetto

Cosmo Sky Med – dichiara Benedetto

- va raccolta per diventare occasione di

un tavolo tecnico Regione - Asi su tutti

i problemi della Cittadella dello Spazio

tuttora aperti”.

L’esponente dell’Idv, inoltre, ha chiesto

di conoscere lo stato dell’iter di realiz-

zazione della Cittadella dello spazio e

del Cidot, il Centro interpretazione dati

per l’osservazione della Terra, che

hanno “rilevanti obiettivi sia per le pic-

cole e medie imprese che per la pre-

venzione e la gestione dei disastri

ambientali. Non va certamente sotto-

valutato che i dati e i prodotti forniti dal

sistema Cosmo – Sky Med rappresen-

tano un valido e importante strumento

per condurre studi sulle cause e sui fe-

nomeni precursori dei disastri ambien-

tali, per migliorare la capacità di

monitoraggio e valutazione dei danni

in caso di frane, alluvioni, terremoti”.

Nel sottolineare che “il programma

Cosmo – Sky Med è il primo pro-

gramma spaziale per applicazioni duali

(civili istituzionali/commerciali e mili-

tari) pensato e finanziato dall’Agenzia

spaziale italiana e dal Ministero della

Difesa e sviluppato da un team di in-

dustrie nazionali sotto il controllo

dell’Asi” Benedetto evidenzia che “il

patrimonio di informazioni può diven-

tare fonte di sviluppo per le piccole e

medie imprese lucane per reggere la

crisi internazionale dei mercati e raffor-

zare i processi d’innovazione tecnolo-

gica di cui hanno bisogno”

“Dopo l’alluvione del Metapontino del

primo marzo scorso, i cui danni sono

stati rilevati rapidamente dal Centro di

Matera, abbiamo bisogno – ha affer-

mato ancora benedetto - di approfon-

dire gli aspetti relativi ai rischi di

dissesto del suolo e possibili esonda-

zioni dei fiumi, per programmare,

come Regione, interventi efficaci di

prevenzione e mitigazione dei feno-

meni calamitosi. Il ruolo della Regione

si espliciterà con il cofinanziamento dei

programmi definiti dal Ministero

dell’Università e ricerca scientifica de-

legati all’Asi (per complessivi 7 mi-

liardi, di cui il 33 per cento al comparto

dell’osservazione della Terra). L’attività

della Regione – conclude Benedetto -

non si può limitare all’erogazione di

fondi comunitari, senza un ritorno di-

retto ed indotto per le nostre Pmi, coin-

volgendole nelle attività di sviluppo e/o

fabbricazione che si renderanno neces-

sarie durante le fasi del progetto, e fa-

vorendo l’occupazione di giovani

laureati lucani”.

Progetto Cosmo SkyMed, interrogazione

di Benedetto

Page 8: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 2011 9

Inquinamento: la Basilicata al centro del “Triangolo”Il caso del lago del Pertusillo ed oltre: parla

il Comandante della forestale Vincenzo PasquiniQ

uesta settimana ab-

biamo intervistato il

Comandante del

Corpo Forestale dello Stato, il

dottor Vincenzo Pasquini, a

proposito delle problematiche

che interessano l’attività del

corpo medesimo.

“Il Corpo Forestale dello Statoè dal 1822, anno di nascita,che è al servizio del territorioe delle popolazioni locali. Inpassato si occupava prevalen-temente della messa in sicu-rezza delle fragilitàidrogeologiche del territoriolucano. Oggi si occupa di sicu-rezza ambientale e agroali-mentare, concorre nell’attivitàdi ordine e della sicurezza pub-blica è infatti presente a Pa-lazzo San Gervasio presso ilcentro di identificazione edespulsione immigrati. Ab-biamo nuclei investigativi spe-cializzati; abbiamo unlaboratorio mobile, di recenteistituzione, che ci consente di

fare analisi rapide soprattuttodi matrici liquide e solide.Cidistinguiamo anche per la tu-tela dell’agroalimentare: es-sendo l’enogastronomiaitaliana e lucana uno dei trattidistintivi dello stile italiano conprodotti dop, igp ecc., spessooggetto di contraffazione, c’èbisogno di una tutela generale.In Italia inoltre si sta rece-pendo la direttiva europea,anche se a spot: ad esempiosono stati previsti i reati controgli animali, sui rifiuti e sugli in-cendi.”Quali sono i settori di mag-

giore interesse?

“Sono diversi, ad esempio i ri-fiuti che rappresentano un ter-reno fertile per la criminalitàin quanto molto lucroso. Quelliche preoccupano maggior-mente sono i rifiuti industrialispesso legati a uno smalti-mento illecito. Essendo un set-tore piuttosto articolato e vastopuò sfuggire ai controlli. Avolte il rifiuto prende anche lastrada del terreno agricolo, in-quinando così le piante e ifrutti che entrano nella catenaalimentare umana. Per quantoriguarda invece la risorsa

idrica ci preoccupa abba-stanza, sia perché piove sem-pre meno, sia perché c’è unforte spreco da parte della po-polazione e poi perché è unelemento spesso degradatonella sua qualità. Anche gli scarichi idrici rap-presentano un importante pro-blema per via di unadepurazione che non sempre siverifica. Di recente abbiamosottoposto a verifiche di legit-timità 2500 pozzi, soprattuttodi carattere agricolo e indu-striale, ed è emerso un tasso diillegalità tra illeciti penali eamministrativi di circa 14%.L’inquinamento rappresentauna vera e propria piaga chedetermina effetti indefiniti, in-quietanti e proiettati neltempo.”A proposito di inquinamento

cosa può dirci della situa-

zione che interessa l’invaso

del Pertusillo?

“È sicuramente un fatto rile-

vante, ma non posso dire gran-ché in quanto c’è un’indaginein atto, ovviamente se è statatrovata l’alga cornuta esiste amonte una causa. A tal propo-sito nella direttiva del 2011 èstato previsto anche il con-trollo sugli impianti di depura-zione affinché, sia a livellocivile, produttivo, industrialeecc., funzionino correttamente.Bisogna capire come i fanghidi depurazione vengono smal-titi, dove vanno a finire, se siprende in considerazione unadiscarica, come ad esempioquella abusiva di Montesca-glioso, bisogna chiedersi cosacontiene… La Basilicata non èuna regione che ha grandi il-legalità in ambito ambientale,ma è pur vero che è circondatada tre regioni problematichedove esiste un alto tasso di cri-minalità e dove tranquilla-mente può verificarsi unosmaltimento illegale.”Ci avviciniamo a un’altra

fase critica che ogni anno si

presenta con la stagione

estiva, ovvero quella degli in-

cendi: cosa può dirci a tal

proposito?

“Con il COAB (centro opera-

tivo di igiene boschivo) ab-biamo fatto una serie di elabo-razioni recenti in cui sono statianalizzati gli incendi nel de-cennio 1991-2000 e nel decen-nio 2001-2010 per vedere sec’è stato un aumento o meno.Abbiamo notato che nel primodecennio il numero degli in-cendi medi era 438 mentre lesuperfici percorse erano circa4200 ettari in media ognianno, invece nel secondo de-cennio gli eventi sono diminuitidel 40% e le superfici percorsedel 30%. Nel 2010 abbiamoavuto 150 incendi boschivi concirca 2100 ettari di superficiepercorsa.”Quali sono i comuni dove si

verificano molto spesso in-

cendi e quali possono essere

le cause?

“Maratea con i suoi 50 in-cendi boschivi in 5 anni, Pi-sticci… Nel 2000 è statoinserito il 423 bis del codicepenale sul reato di incendi bo-

schivi. L’amministrazione fo-restale ha in seguito istituito ilNIAB (nucleo investigativo an-tincendio boschivo) che fa at-tività specifica di repertazionee di investigazione degli in-cendi, grazie al quale ad esem-pio lo scorso anno abbiamoarrestato due incendiari a Ma-tera e per 24 volte siamo riu-sciti a collegare l’incendio alsuo autore. Tra le principalicause di un incendio ci sono: ilrinnovo del pascolo, la puli-tura dei rami di risulta, il bru-ciare delle stoppie, ma anchela piromania, gli automobilistidiseducati, i bracconieri…”I cittadini collaborano con il

Corpo Forestale?

“Sì, la cittadinanza se c’è unincendio avverte subito. A di-sposizione c’è il numero 1515di emergenza ambientale alquale rivolgersi per fare se-gnalazioni di ogni tipo: in-cendi, versamento di sostanzeinquinanti, ecc. C’è un’ottimacollaborazione istituzionalecon la Regione, i Vigili delFuoco, la protezione civile etutto il mondo del volonta-riato.”

159° Anniversario

della Fondazione

della Polizia

di Stato

“C’è più sicurezza

insieme”

Oggi sabato 21 mag-

gio 2011 si cele-

brerà a Potenza il

159°Anniversario della

Fondazione della Polizia di

Stato. La cerimonia

quest’anno avrà come tema

ricorrente la storia, filo

conduttore che unisce tutte

le iniziative. Nell’occa-

sione, infatti, si celebrano

i 159 anni della Polizia, e

si festeggiano anche i 150

dell’unità d’Italia ed i 30

anni della Polizia di Stato.

Alle ore 8.45 circa, il Que-

store della Provincia di Po-

tenza Dott. Romolo

Panìco, alla presenza di S.E. il Prefetto di Potenza Dott. Luigi Riccio e dei fa-

miliari dell’Agente Tammone Francesco,

vittima del dovere, deporrà una corona di alloro al monumento dedicato ai ca-

duti della Polizia di Stato situato all’ingresso della Questura. La cerimonia uf-

ficiale avrà luogo, con inizio alle ore 10.30, nell’Auditorium del Conservatorio

di Musica “Gesualdo da Venosa” in questa Via Tammone, alla presenza delle

massime

autorità civili, militari e religiose. Sarà, altresì, presente una rappresentanza

delle scuole primarie del capoluogo. Al termine si terrà il concerto della “Con-

cert Band Città di Potenza” diretta da Paola Guarino.

“La Basilicata non è una regione che hagrandi illegalità in ambito ambientale, maè pur vero che è circondata da tre regioniproblematiche dove esiste un alto tasso di

criminalità e dove tranquillamente può verificarsi uno smaltimento illegale”

Page 9: Controsenso del 21 Maggio 2011

POTENZALa maledetta scalinata “impossibile”

Via Giovanni XXIII: è impensabile che sia stata costruita dal Comune, nessun

tecnico avrebbe avvallato un progetto così estemporaneo

10 sabato 21 Maggio 2011

di Antonio Nicastro

Nella città di Po-

tenza, adagiata su

una collina, le gra-

dinate di sicuro non man-

cano. Negli anni in cui il

Centro Storico era il cuore

pulsante della città si fa-

ceva molta attenzione alle

gradinate soprattutto a

quelle che convergono su

via Pretoria e dintorni.

Alcune scalinate sono dei

veri e propri monumenti

anche se alcune di esse re-

centemente sono state og-

getto di una

riqualificazione che non ha

trovato gradimento dalla

maggiorparte della cittadi-

nanza: ci riferiamo ai lavori

eseguiti sotto il tempietto

di San Gerardo e sulle

“cento scale” che collegano

viale Marconi a viale

Dante.

Moltissime gradinate po-

tentine continuano a ver-

sare in condizioni pietose,

ed in molti casi sono peri-

colose da percorrere. Ci ri-

proponiamo di farne una

panoramica ma oggi vo-

gliamo occuparci di una

gradinata sui generis a se-

guito della segnalazione di

un lettore.

Una gradinata che non me-

rita di sicuro di essere clas-

sificata ufficialmente come

tale in quanto sgarrupata e

pericolosa.

Ci troviamo in via Gio-vanni XXIII a ridosso della

bretella del neonato incro-

cio nei pressi dell’Ospedale

S. Carlo e la gradinata col-

lega, per l’appunto, via

Giovanni XXIII a via Po-

tito Petrone, la strada a 4

corsie che conduce all’in-

gresso dell’Ospedale S.

Carlo lambendo l’ingresso

degli uffici dell’ASP ubi-

cati nell’ex Ospedale Psi-

chiatrico Don Uva.

I circa 20 gradini che costi-

tuiscono la gradinata, dalla

pendenza non indifferente,

sono in cemento e sono lar-

ghi circa 70 cm e difficil-

mente consentono il

transito a due persone con-

temporaneamente, attraver-

sano una scarpata in cui

abbondano rifiuti d’ogni

genere, in special modo

all’imbocco di via Potito

Petrone.

E’ impensabile che questa

specie di scorciatoia sia

stata costruita dal Comune,

nessun tecnico avrebbe av-

vallato un progetto così

estemporaneo; la ringhiera

posizionata sul lato sinistro

è costituita da tondini uti-

lizzati in edilizia tenuti in-

sieme dal fil di ferro. Sia il

tondino che il fil di ferro

sono arrugginiti ed è scon-

sigliabile posare le mani

sull’improvvisato passa-

mano.

Pur nella sua pericolosità e

precarietà questa gradinata

è abbastanza frequentata,

infatti, a causa della cro-

nica mancanza di par-

cheggi nell’area

ospedaliera in molti sono

costretti a parcheggiare su

via Giovanni XXIII, dove

la strada è abbastanza larga

e c’è posto su entrambi i

lati. Quindi il luogo ove è

ubicata la scalinata è azzec-

cato e non ci resta che pro-

porre al Comune di

Potenza di provvedere alla

demolizione del tratto ce-

mentato e costruire una

normale rampa che colle-

ghi in sicurezza le due

strade.

Pantano: un tratto

di rete ferroviaria

non protettoLungo la

strada che

va verso il lago

di Pantano, è co-

steggiata dalla

linea ferroviaria,

all’altezza del

passaggio a li-

vello che porta

verso valle para-

diso, per un

buon chilometro

di strada si pre-

senta, un tratto

di rete ferrovia-

ria molto pericoloso in

quanto è mancante della

recinzione, che però in

altri punti è presente. Sa-

rebbe opportuno metterlo

al più presto in sicurezza

al fine di proteggere il

traffico ferroviario da

atti vandalici, e da chi

incautamente spinto

dalla curiosità, si avven-

tura con grande facilità

lungo i binari del treno,

visto la vicinanza dalla

strada della rete ferrovia-

ria.

Come nostra abitudine,

lasciamo parlare le im-

magini, che rendono

sempre in modo chiaro e

preciso lo stato attuale

delle cose, evitando in-

comprensioni e mistifi-

cazioni.

Giovanni D’Andrea

“Siamo quelli

del treno 3505 …”Isottoscritti, pendolari

del tratto FOGGIA-

POTENZA CENTRALE

treno n. 3505, da circa 2

mesi sostituito da tra-

sporto su gomme, chie-

dono il reinserimento

dello stesso, visto che

abbiamo verificato che

le altre corse oltre al

treno sono supportate

dal pullman.

La nostra richiesta scatu-

risce, dal continuo arrivo

in ritardo alla stazione di

destinazione. Abbiamo

accertato e fotografato

che sul treno POTENZA

CENTRALE-MELFI n.

3514 a Potenza supe-

riore, salgono in media

dai 4 ai 7 passeggeri e

fino a destinazione rag-

giungono un totale di

circa 15 ed al ritorno,

magari con numero di

treno diverso, sicura-

mente non più di 3 o 4.

Ora, ci chiediamo, quale

potrebbe essere la moti-

vazione VALIDA, per la

quale noi PENDOLARI

CERTI, CIRCA 250 DEL

SOLITO TRENO 3505,

dobbiamo ricevere que-

sto disservizio e passeg-

geri saltuari usare

regolare trasporto su ro-

taie? E come mai la fer-

mata di PIETRAGALLA

SCALO viene spesso di-

menticata o deviata?

Non avendo ricevuto ri-

sposte in merito alle in-

numerevoli telefonate e

contatti diretti, manife-

stiamo il nostro disagio e

chiediamo un servizio

che ci spetta e per il

quale paghiamo regolare

abbonamento mensile.

Page 10: Controsenso del 21 Maggio 2011

di Mauro Armando Tita

Ora che Striscia la Notizia ci ha

confermato che dobbiamo pre-

tendere di più dalle royalties, ora

che Rocco Papaleo ci ha informato che in

Basilicata non esiste la meritocrazia, ora

che la Rai Basilicata e tanti Consiglieri Re-

gionalihanno scoperto il grande esodo gio-

vanile degli studenti universitari che

preferiscono altri Atenei alla nostra UNI-

BAS, ora che i Vescovi lucani, timida-

mente, lanciano l’SOS sull’emergenza

lavoro, e, non ultimo, i tanti opinionisti,

che, con dovizia di particolari, ci hanno il-

luminato e c’illuminano circa le prossime

nomine dei boiardi regionali, direttamente

congiunte agli interessi dei politici di

turno..siamo certamente più tranquilli e più

sereni e... potremo affrontare ilnostro pros-

simo futuro con grande “gioia e fiducia”.

Bando alle ironie, bando al sarcasmo... ci

ritroviamo con le pavidità di sempre. Pec-

cato che, ancora una volta, è la Stampa Lo-

cale, in primis Controsenso, a farsi carico

di un rispetto dovuto verso i Lucani della

Val d’Agri. Controsenso mette in guardia

dai raggiri e dagli oblii di un Memoran-

dum, che, se non adeguatamente control-

lato e monitorato, può divenire “chiffons

de papier” (carta straccia). Tutto ciò ci im-

pressiona perché come giustamente fatto

rilevare da Giusy Trillo e dal Direttore De

Stradis dobbiamo prendere atto che dietro

l’angolo dei presunti accordi si mescolano

tra di loro... mistero e raggiro. Mistero e

raggiro che danno vita ad un mix esplo-

sivo.Il mistero è dato da un ritorno di

fiamma della denuncia ragionata e di ri-

spetto dei tanti uomini e donne con schiena

dritta (Movimenti civici e CSAIL).

Il raggiroè dato da un sano dubbiodenun-

ciato da Controsenso, (“memori” come

siamo, delle pregresse esperienze nega-

tive). I fantasmi di questi giorni non sono

ancora fugati. Nonostante il grande

Eduardo De Filippo e la sua memorabile

frase... “Tutto a posto, i fantasmi non esi-stono”. Li creiamo noi. Siamo noi i fanta-

smi. Siamo noi che non vogliamo respirare

un clima favorevole. Siamo noi che non

amiamo l’ottimismo della volontà. Del

resto è risaputo ...Controsenso, CSAIL e

Striscia non sono fedeli servitori al-

l’Achille Starace. Non hanno la pretesa di

far funzionare adeguatamente tutti gli or-

gani e le istituzioni nazionali e regionali.

Si limitano solo al rispetto della seconda

direttiva staraciana. Direttiva che vedeva

contemporaneamente il funzionamento

perfetto degli organi di partito e degli or-

gani genitali. Molte volte questi Soggetti

sono irrispettosi verso la politica. Si la-

sciano condizionare da pregiudizi e da luo-

ghi comuni. Qualche volta dobbiamo dare

atto che la loro “penna salace” è ingiusta.

Nonostante la mancata dignità e il mancato

rispetto sulle royalties la Regione Basili-

cata è molto ambìta dalle popolazioni con-

finanti. Pensiamo ai tanti Comuni calabresi

e ai tanti Comuni del Cilento che vogliono

annettersi alla Basilicata con tanto zelo e

tante proposte. Sono popolazioni che

amano i lucani e Il vecchio Laboratorio di

Tanino Fierro. Un Laboratorio che è, pur-

troppo, caduto, nuovamente, nell’oblìo.

Era un Laboratorio, una fucina di idee e di

complicità culturali di chi vive da secoli la

stessa origine, le stesse tradizioni, gli stessi

usi e gli stessi costumi.Nonera un disegno

campanilistico o secessivo.

Era un vero riconoscimento a popolazioni

che hanno vissuto l’ingiustizia di smem-

bramenti territoriali non giustificati, se non

da un brutale e iniquo pesopolitico.La pre-

senza di città come Atena Lucana e Vallo

della Lucania la dicono lunga sulla identità

di quelle popolazioni. Se il prof. Fierro si

ostina, ancora oggi, a rivisitare i confini

anche alla luce delle istituende leggi sul fe-

deralismo, vorrà dire che le sue proposte

non erano e non sono peregrine.Se la mag-

gioranza della popolazione del Cilento è

favorevole all’annessione lucana una ri-

flessione seria ci deve pur essere. Il mini-

malismo posto in essere sulla questione

dalla maggior parte della classe politica lu-

cana ci turba e c’indispettisce. Non è stata

ancora recepita la portata e la modernità del

Progetto/Laboratorio e la vocazione terri-

toriale con le ricadute socio -economiche

sia in termini di turismo ambientale che di

ricchezze aggiuntive per le nostre imprese.

Siamo a digiuno puro dopo tanti fiumi di

parole, relazioni e studi. Forse, oggi, più di

prima, si deve abbozzare un nuovo pro-

getto federale teso alla vera integrazione

territoriale e storica. Le popolazioni “lu-

cane” del Cilento e del Cosentino devono

scegliere il proprio futuro. Il federalismo

non deve riguardare aspetti fiscali e/o le

sporgenze inguinali del gerarca di turno.

Deve essere in grado di sorreggere inizia-

tive federali tese a comunioni di obiettivi,

in primis le risorse energetiche. Le comu-

nioni e le condivisioni possono essere “ba-

gaglio” di popolazioni che hanno vissuto

per secoli le stesse rinunce e le medesime

fatiche. Le popolazioni lucane e del Cilento

si ritrovano a condividere esperienze simili

che hanno poco da spartire con la megalo-

poli napoletana e le sue aree contermini. Il

Cilento ha vissuto l’esodo e le migrazioni

giovanili come la Basilicata. IL Cilento

non ha nulla da spartire con le aree a forte

densità demografica e mafiosa. Il Cilento

deve avere lo stesso rispetto della nostra

bella e selvaggia Basilicata interna. Le po-

polazioni anziane della Lucania e del Ci-

lento si esprimono con la stessa lingua. Il

Progetto di Fierro è ambizioso, moderno

poco confuso e tanto trasparente. Spero, in-

fine, che si apprezzi la vera modernità di

un progetto condiviso, che, prende le

mosse, non da uno sterile e fuorviante slo-

gan” Grande Lucania”, ma, da un processo

democratico e di rispetto, verso popola-

zioni che da secoli convivono con le stesse

rinunce e le stesse ingiustizie. Con questo

grande Laboratorio e con questa forte pre-

senza territoriale si potranno creare quei

grimaldelli virtuosi per aprire la Regione

Basilicata a una nuova prospettiva socio-

economica. Prospettiva che non faccia leva

sul “cahier des doleances”del ministro

Giulio Tremonti, ma, che dia il giusto ri-

sarcimento e la equa ripartizione delle ri-

sorse pubbliche alle popolazioni interne

della Basilicata e del Petrolio. La DI-

GNITA’ che deve essere riservata alla

“Grande Lucania”. Facciamo rivivere le

zone di confine con tanti eventi culturali,

ma, soprattutto, con tante belle perfoman-

ces animate da movimenti civici e di opi-

nione in grado di fare le adeguate

“pressioni” politiche e adeguate istanze ...

nella giusta direzione. Adeguate istanze

mutuate da un popolo lucano che non ha

certo dimenticato la bella manifestazione

di Scanzano Jonico. Forse, sarà la prima e

grande occasione della “NUOVA LUCA-

NIA FEDERALE”, che, potrà, finalmente,

toccare con mano e rendere palpabili i ri-

sultati positivi di una contrattazione di DI-

RITTO e di RISPETTO.Contrattazione di

diritto e di rispetto per le nostre immense e

“mal pagate” risorse energetiche.

di Michele Traficante

Dopo la “lascina” ( gran quantità di oggetti

sparsi per terra) di schede fac-simile, san-

tini ed appelli elettorali sulle strade, è finita la

caccia all’ultimo voto. Le urne hanno dato il

loro responso. Gli elettori di Rionero in Vul-

ture si sono pronunciati scegliendo liste e can-

didati di loro gradimento. Antonio Placido,

sindaco uscente, è stato riconfermato nella ca-

rica di primo cittadino. La lista “Centrosinistra

per Rionero” ha largamente superato per suf-

fragio le due liste concorrenti. Questi i risultati

definitivi, ma non ufficiali, della competizione

elettorale, che, com’è noto, ha visto scendere

in campo tre liste di candidati: “Il Popolo della

Libertà. Berlusconi per Ramunno” candidato

sindaco Donato Ramunno voti 1.268

(15.28%), “Centrosinistra per Rionero” can-

didato sindaco Antonio Placido voti 6.223

(75.10%), “Sviluppo e Libertà per Rionero”

candidato sindaco Vittorio Brienza voti 799

(9.63 %). Elettori 12.717- Votanti n. 8.767

(68.94%) - Voti validi 8.300 (94.67 %) -

Schede bianche n. 59 (0.67 %) - Schede nulle

408 (4.65 %). Alla lista del sindaco che ha ot-

tenuto più voti, in base alla nuova legge elet-

torale sono stati assegnati i due terzi dei seggi

( 11 su 16). I rimanenti cinque seggi sono stati

attribuiti, secondo il metodo proporzionale, 11

alla maggioranza e 5 alla minoranza ( 3 alla

lista “Popolo della Libertà” e 2 alla lista “Svi-

luppo e Libertà”).

Questi i sedici consiglieri comunali che siede-

ranno nell’emiciclo di Palazzo Rotondo:

Cammarota Gennaro, Cardillicchio Carlo,

D’Angelo Vito Giuseppe, Di Lonardo Mauro,

Di Lucchio Vincenzo, Di Nitto Mario, Di Toro

Luigi, Giansanti Nicola, Mardozza Mauro,

Paolino Vincenzo, Pinto Maria Michela (mag-

gioranza); Donato Ramunno, Pietragalla

Luigi, Spadola Antonio, Vittorio Brienza, Di

Lonardo Pasquale (minoranza).

Nella recente competizione elettorale, svoltasi

per scadenza naturale, a volte con toni vivaci

ma sempre in un civile e democratico con-

fronto, le coalizioni in lizza hanno cercato di

ottenere il consenso degli elettori illustrando

le proprie proposte per determinare il giusto e

necessario sviluppo socio-economico della

città del Vulture. Gli elettori evidentemente

hanno premiato chi si è mostrato più convin-

cente e maggiormente affidabile. Certo, una

responsabilità non indifferente per i nuovi (si

fa per dire, visto che ritornano ben otto ex con-

siglieri, fra maggioranza e minoranza) ammi-

nistratori della città che dovranno dimostrare

con i fatti la necessaria competenza ammini-

strativa, fantasia e determinazione nell’affron-

tare e risolvere i problemi (non sono pochi né

di facile soluzione) che attanagliano la comu-

nità rionerese. Anche l’opposizione riveste un

ruolo importante, sia per quanto riguarda lo

stimolo a ben operare, sia nell’individuare le

esigenze reali e prioritarie dei cittadini e sia nel

prospettare soluzioni idonee e praticabili

(anche alternative a quelle della maggioranza)

per il decollo delle potenzialità nei vari settori

che la comunità di Rionero è in grado di espri-

mere.

Ogni consigliere comunale, indipendente-

mente dalla posizione che occupa, di maggio-

ranza o di minoranza (a noi non è mai piaciuta

la definizione di “opposizione”; opposizione

a chi e a che cosa?), quale rappresentante dei

cittadini che lo hanno eletto, deve impegnarsi

al massimo, senza pregiudizio o partito preso,

a dare il proprio contributo, secondo le proprie

capacità e competenze, per superare le diffi-

coltà che inevitabilmente s’incontrano nel-

l’amministrazione della cosa pubblica. E ciò

nell’esclusivo interesse dell’intera comunità

cittadina. Ciò vale anche, e soprattutto, per chi

occupa la carica di sindaco ed assessore co-

munale. Il portare in testa “il berretto” del co-

mando (mandato popolare) deve essere segno

di umile servizio a favore di tutti i cittadini e

non simbolo di “potere” e di arroganza. Chi

non se la sente o non è capace, meglio che stia

a casa.

I cittadini tutti da questa leale, costante e pro-

duttiva sinergia di impegno amministrativo si

attendono risultati positivi e duraturi per mi-

gliorare realmente il livello di vivibilità della

città, il suo sviluppo e la sua crescita socio-

economica e culturale. Ad incominciare dalla

quotidianità dei bisogni dei cittadini, come, ad

esempio, la manutenzione ordinaria e costante

delle strade interne, Rionero in Vulture e i suoi

laboriosi cittadini lo meritano, e non da oggi!

Altro aspetto fondamentale del Consiglio co-

munale, non è la prima volta che lo diciamo,

è quello dell’informazione dei cittadini sull’at-

tività amministrativa. La minoranza ha il do-

vere di portare a conoscenza della cittadinanza

il proprio impegno e le proprie proposte; la

Giunta ha l’obbligo di informare sempre e

compiutamente di quanto si realizza, delle

varie iniziative (compreso le difficoltà che

s’incontrano) che s’intendono intraprendere a

favore della comunità.

Noi riteniamo che non ci possa essere demo-

crazia senza la partecipazione dei cittadini, ma

non ci può essere partecipazione senza

un’adeguata conoscenza e ed una corretta in-

formazione. Noi siamo convinti che le persone

( e i politici in particolare) vanno giudicati per

quello che fanno, per come si comportano e

non per quello che dicono. Ad ogni livello.

Alla faccia della Grande Lucania …L’importanza di dare dignità a popolazioni

con comune storia e comune destino

sabato 21 Maggio 2011 11

Rionero, un fiume

“Placido”Rieletto il sindaco uscente

Il centrosinistra mantiene

con la maggioranza

dei consiglieri comunali

Page 11: Controsenso del 21 Maggio 2011

12 sabato 21 Maggio 2011

I lucani e la scelta universitariaDati e statistiche, presentati in un interessante

seminario nell’ambito del Trend Expo 2011 a Potenzadi Virginia Cortese

È giunto ormai

alla 16esima

edizione, Trend

Expo; un’occasione per

incontrare direttamente i

responsabili delle risorse

umane di molte imprese

del territorio nazionale.

Per gli studenti ed i neo-

laureati, è la possibilità

di partecipare attiva-

mente a workshop e a se-

minari sul mondo del

lavoro ed effettuare i

primi colloqui; per le im-

prese, di cercare i giovani

talenti che concludono il

proprio ciclo di studi

presso le facoltà del-

l’Università degli Studi

della Basilicata.

Dunque la Basilicata e i

suoi giovani sempre più

al centro dell’interesse.

Lo si è evinto durante il

seminario moderato dal

giornalista, Oreste Lo

Pomo, un’iniziativa con-

giunta di Fare Basilicata

e Centro di Ateneo di

Orientamento Studenti

(Caos), che hanno pre-

sentato mercoledì 18

maggio presso l’aula

magna della facoltà di

Scienze del Campus di

Macchia Romana nel ca-

poluogo, il risultato di

un’indagine condotta tra

gli alunni delle scuole di

secondo grado. Un modo

per discutere del tema

della scelta universitaria

dei giovani lucani, tra vo-

cazioni e opportunità.

Per Enrico Sodano, idea-

tore del Trend Expo: “Lo

studente è il fulcro di una

traiettoria di studio pre-

ciso, diviene il protagoni-

sta e un contenitore

multidisciplinare come

questo non può che coa-

diuvarlo in un momento

così particolare della sua

vita.”

Il professor Salvatore

Masi, direttore del Caos

ha voluto sottolineare:

“Scegliere l’università,

vuol dire scegliere per la

propria vita; tale circo-

stanza è condizionata da

numerosissime variabili.

Se ci si avventura in un

percorso senza la consa-

pevolezza, senza le giuste

informazioni allora si ri-

schia di compromettere il

proprio futuro. In tal

senso, siamo ripartiti dal

voler ascoltare i giovani.

Anche e soprattutto que-

sto, è fare orientamento.”

Silvio Ascoli, compo-

nente del direttivo di Fare

Basilicata ha detto: “Il

nostro è un organismo in-

dipendente dalla politica,

che ha a cuore settori

come l’ambiente, l’indu-

stria, il commercio e

tende a coinvolgere in un

laboratorio di idee varie-

gato i ragazzi lucani, sia

anche quelli che si sono

trasferiti all’estero.”

Al professore Severino

Romano, ordinario di pia-

nificazione economica e

territoriale, è stata affi-

data l’illustrazione della

ricerca: “Lo scopo princi-

pale dell’indagine (ri-

volta ad un campione di

studenti della Basilicata

di 4 e 5 classi delle

scuole superiori) è quello

di analizzare l’emigra-

zione intellettuale e di

suggerire, altresì, prime

risposte per arginare la

“fuga dei cervelli”. In re-

gione, il fenomeno è par-

ticolarmente intenso e

indica che c’è la tendenza

a recarsi dove vi sono mi-

gliori e maggiori oppor-

tunità. Ciò ha inevitabili

conseguenze economiche

per il territorio. La per-

dita di capitale umano

qualificato è netta ed è a

tutto vantaggio delle re-

gioni del nord o del cen-

tro. Il segnale va letto,

ragionevolmente, nella

direzione di una società

che si depaupera perché

non risponde alle legit-

time attese dei singoli in-

dividui. Ecco i numeri:

interviste 608 (53%

donne, 47% uomini); il

40% di coloro che hanno

risposto risiede in provin-

cia; il 60% intende prose-

guire negli studi, il 15%

(soprattutto i maschi)

vuole lavorare, il 20%

non ha ancora deciso. I

perché: il 35% andrà

fuori perché il corso di

laurea non è presente in

regione, il 10% andrebbe

via anche qualora il corso

fosse presente, perché lo

reputa di scarsa qualità; il

21% valuta il prestigio di

un ateneo esterno e la fa-

cilità d’inserimento nel

mondo dell’occupazione.

L’analisi ha portato dun-

que a riflettere sulle ma-

novre da porre in campo

per limitare i rischi che

pur si sono presentati: è

utile interrogarsi in ter-

mini di costi/benefici;

promuovere la cultura del

merito; ampliare le stra-

tegie di sviluppo regio-

nale secondo assi e

accordi di filiera con le

aziende; incidere

sull’“attrattività”, inve-

stire sulla qualità della ri-

cerca e soprattutto

trasferire i risultati e co-

municare.”

Alla tavola rotonda che

ne è seguita hanno preso

parte, il Magnifico Ret-

tore dell’Unibas, Mauro

Fiorentino: “Sono con-

vinto che propendere per

un percorso è soprattutto

questione di passione; un

sentimento che cresce

progressivamente se è so-

stenuto dalla qualità.

Quest’ultima si esprime

con facilità e la si subisce

altrettanto agevolmente,

perché si è molto portati

a valutare. In tutti i sensi.

Ci vuole umiltà, quella

che deve guidare i singoli

operatori dell’ateneo

nello spiegare che la no-

stra è un’università nor-

male e quindi con punti

di eccellenza e criticità,

come le altre.”; il presi-

dente di Confindustria,

Pasquale Carrano; il se-

gretario regionale CGIL,

Antonio Pepe; il preside

del Liceo Classico

Flacco, Silvana Gracco.

Attilio Martorano, in

veste di Presidente del-

l’associazione Fare Basi-

licata, ha chiuso i lavori.

Si è tenuta lo scorso 18 maggio

presso la sala congressi del Dipar-

timento di Strutture, Geotecnica e

Geologia Applicata (DiSGG) dell’Univer-

sità degli Studi della Basilicata una gior-

nata di studio dedicata all’analisi e al

confronto su alcuni forti terremoti avve-

nuti nel 2010 e nel 2011. In particolar

modo è stata data importanza a due eventi

calamitosi di grande impatto come il ter-

remoto del Cile del 27 febbraio 2010 e

quello della Nuova Zelanda avvenuto nei

primi mesi del 2011. Attraverso l’autore-

vole voce di esperti del settore come il

professore Domenico Liberatore dell’Uni-

versità “La Sapienza” di Roma o ancora

Marco Mucciarelli , Felice Ponzo en-

trambi dell’Unibas e Tobias Smith del-

l’università di Caterbury in Nuova

Zelanda, la nutrita platea, composta per lo

più da studenti di Ingegneria, ha potuto ri-

vivere l’esperienza che i relatori hanno

vissuto nei giorni immediatamente succes-

sivi alle forti scosse sismiche. Un’espe-

rienza che denota l’importanza della

scuola italiana da sempre attenta a que-

stioni di questa natura e che attraverso il

lavoro sul campo molto può dare in quella

ricerca costante di prevenzione e sicu-

rezza degli edifici sia pubblici che privati.

Una giornata di studio che ha evidenziato

l’importanza delle costruzioni che po-

tremmo definire “all’italiana”, ad esempio

è stato interessante venire a conoscenza

che in paesi come il Cile a seguito del

forte sisma le costruzioni che hanno ripor-

tato meno danni sono state quelle a mura-

tura confinata. Si tratta di un tipo di co-

struzioni che sono state inventate da noi

italiani dopo il terremoto di Reggio Cala-

bria e Messina del 1908, ma che, parados-

salmente, nello stivale non sono per niente

diffuse tant’è che “la muratura confinata

è stata totalmente dimenticata”. Quello

che ha colpito è stato il numero basso di

edifici collassati nonostante la dimensione

del terremoto per quanto concerne il mo-

vimento sismico è stata di 5700 volte più

forte rispetto a quello de L’Aquila. Ed an-

cora interessante è stata l’esperienza

umana vissuta dagli esperti: “nonostante

fossimo stati sui luoghi colpiti dal sisma

solo qualche giorno dopo non sembrava di

stare in dei paesi terremotati, la gente vi-

veva normalmente e questo ha colpito

molto”. Insomma esperienze di vita e pro-

fessionali a confronto, nello studio di

quelli che sono gli effetti dei terremoti,

che hanno evidenziato il potenziale note-

vole della scuola italiana e l’influenza che

questa ha sul modo di costruire nel

mondo. Prima del convengo presso il La-

boratorio di Strutture è stato pos-

sibile assistere a un test

dimostrativo del comportamento

sismico di un nodo in legno la-

mellare post teso, legno lamel-

lare di cui la nostra regione ne

possiede una gran quantità.

Luca Santoro

Terremoti a confronto:

La scuola

italiana

primeggia

nel settore

Immagine tratta da tersiscio.blogspot.com

Un momento del dibattito

Page 12: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 2011 13

di Luca Santoro

Si concluderà domani, dome-

nica 22 maggio 2011, la sedi-

cesima edizione del Trend

Expo il più grande salone fieristico

di Orientamento, della Formazione,

del Lavoro e della Cultura della Ba-

silicata. È stata un settimana di

eventi, seminari, che ha visto la par-

tecipazione di numerosissime

aziende, scuole, enti di formazione

che per sette giorni si sono confron-

tati su tematiche dall’alto contenuto

sociale. Il confronto è stato l’ele-

mento chiave della manifestazione.

Da un lato gli studenti, universitari e

non, che hanno potuto incontrare di-

rettamente i responsabili di molte

importanti imprese del territorio na-

zionale, dall’altro le imprese stesse

che approfittando dell’occasione,

sono potute andare alla ricerca di-

retta dei giovani talenti lucani. Wor-

kshop, seminari sul mondo del

lavoro, ma non solo, disabilità, asso-

ciazionismo, pari opportunità, tutto

questo è stato Trend Expo. Sono

state quattro le sfide affrontate nella

sette giorni, la prima è stata quella

“Occupazionale”, essenzialmente

legata alle scelte; la seconda è stata

quella “Formativa”, saper leggere le

richieste dei giovani e del territorio

ponendo l’accento al dialogo anche

al di fuori dell’università, la terza

sfida è stata quella sullo “Sviluppo

Territoriale”, attraverso l’istituzione

di stage e tirocini; l’ultima, ma non

per importanza, è stato il tentativo di

“Supporto alle Amministrazioni”,

mediante l’apertura di archivi per far

conoscere le vere eccellenze della

nostra università, della nostra re-

gione. Ma non solo opportunità, ma

anche momenti di riflessione come

ad esempio far capire ai giovani che

il futuro è fatto di percorsi e che sco-

prire il proprio talento non è una

cosa facile. Così come è stato impor-

tante comprendere che l’università

non è un’entità e se stante, ma un pa-

trimonio di tutti. Una università che

educa al lavoro, che fa da interfaccia

con le imprese, un’attività che non

si concentra solo nei pochi giorni

della manifestazione, ma che si

spalma nell’arco di tutto l’anno. Il

trend Expo è stato anche l’occasione

di svago culturale, una manifesta-

zione che si è aperta all’arte. A tal

proposito grande successo e curio-

sità ha destato lo spettacolo teatrale

“Istruzioni per l’uso della Donna”

che ha rappresentato il tentativo di

un viaggio nell’universo femminile

miscelando comicità a tragicità gra-

zie anche alla partecipazione dell’at-

trice Eva Immediato e l’attore

Mauro De Felice per la regia di An-

tonio De Rosa.

LA SETTIMANA DEL TRED EXPO A POTENZASette giorni di opportunità presso

il Campus di Macchia Romana

Il Trend Expo ha

visto anche la parteci-

pazione degli organi

sindacali che, nelle

parole del Delegato

Carmine Vaccaro,

hanno sottolineato

l’importanza della

m a n i f e s t a z i o n e .

“Tred Expo deve con-segnare ai giovani lasperanza per il fu-turo. Da una partecreare le opportunitàdi lavoro e dall’altro assumersi le responsabilità affinché la Basilicatanon continui a perdere menti importanti. Abbiamo l’obbligo di giocarcitutte le carte possibili e i giovani sono la nostra grande risorsa. Dob-biamo iniziare a fare le cose sul serio”.

Il giudizio

dei sindacatiAll’interno della settimana universitaria interessante è stato il conve-

gno, ideato dalla facoltà di Farmacia assieme all’Ordine dei Farmacisti

della provincia di Potenza, denominato “Il valore della professione:esperienze lavorative a confronto”. Si è parlato del ruolo del farma-

cista nell’ambito della ricerca clinica, un’attività importante che vede

come unico fine la salvaguardia della nostra salute. Scoperta e Svi-

luppo queste le basi di partenza per una ricerca di qualità, la scoperta

si orienta verso nuovi preparati chimici e biologici, lo sviluppo ri-

guarda la sicurezza e il metabolismo del farmaco. Tutte e due sono at-

tività che permettono di acquisire i dati necessari per seguire il

processo di approvazione da parte delle autorità regolatorie. È stato

interessante comprendere come dietro ad un farmaco si susseguono

test clinici che si suddividono in quattro fasi: la prima riguarda gli

studi condotti su un numero limitato di soggetti volontari che permette

la valutazione del prodotto in termini di sicurezza, ma non solo, ven-

gono studiate le diverse dosi del farmaco sperimentale per vedere

come questo agisce sul corpo umano. La seconda fase riguarda come

il farmaco agisce sulle persone malate, questi studi sono generalmente

di confronto fra il farmaco sperimentale ed un placebo che è un com-

posto privo di attività farmacologica. Nella terza fase si analizza un

campione molto alto di pazienti affetti da malattie e che quindi riflet-

tono al meglio la popolazione media. Le informazioni raccolte durante

questa fase di studi sono determinanti ai fini della valutazione finale

delle indicazioni del farmaco e per chiedere la registrazione della

stesso. Quarta ed ultima fase riguarda l’approvazione delle autorità

regolatorie e quindi la successiva commercializzazione. Si valuta la

sicurezza a medio e lungo termine del farmaco oltre che la sua effica-

cia rispetto agli altri farmaci in commercio. Insomma un’attività com-

plessa, ma assolutamente affascinante che ci permette di comprendere

al meglio cosa si nasconde dietro la nostra salute. Al convegno hanno

partecipato fra i tanti il prof. Faustino Bisaccia (preside della facoltà

di Farmacia), il dott. Luigi Milella (ricercatore dell’Unibas) oltre che

la dott.ssa Magda Cornacchione (presidente dell’Ordine dei Farmacisti

della provincia di Potenza).

Il convegno

sul farmacistaTra gli stand più visitati

nel corso dell’edizione

numero 16 di Trend Expo

è stato quello dedicato alla

Commissione Regionale

per le Pari Opportunità. È

stata l’occasione per com-

prendere, finalmente, che

l’uguaglianza tra le donne

e gli uomini è uno dei

principi fondamentali san-

citi dal diritto comunita-

rio. Grazie all’ Avv.Ivana Pipponzi, è stato fornito un

vademecum sui diritti delle donne affinché quest’ul-

time possano essere maggiormente consapevoli dei

propri diritti e in grado di utilizzare concretamente i

vantaggi offerti dall’attuale legislazione , che si ispira

ai principi fondamentali della convivenza civile. “Ilgiudizio su questa edizione del Trend Expo è assoluta-mente positivo. Abbiamo avuto un’affluenza molto co-spicua di giovani ragazze, ma anche di donne chehanno espresso la volontà di saperne di più. È stataanche l’occasione di far conoscere alle nostre visita-trici l’esistenza del Premio Internazionale-Ester Scar-daccione- giunto alla sua terza edizione, un premio cherappresenta l’opportunità di valorizzare e riconoscerele attività e il ruolo delle donne lucane che, con il loroimpegno, sono riuscite a tracciare un segno in tutti gliambiti sociali, culturali e artistici”. Un Premio Inter-

nazionale che vuole anche far emergere dal sommerso

contesti e dimensioni poco noti dove le azioni di donne

fortemente motivate sono riuscite a creare prospettive

e soluzioni per diffondere un clima di pace e solida-

rietà.

La voce

degli stand

Sono stati migliaia gli studenti universitari, ma non solo, anche prove-

nienti dalle scuole superiori di Potenza e provincia che per sette giorni

hanno riempito il Campus di Macchia Romana con la loro vitalità e cu-

riosità per un evento unico nel suo genere. Noi abbiamo chiesto ad al-

cuni di loro un giudizio sulla manifestazione. Si chiamano Canio Sileo,

Claudio Lisi e Davide Carlucci e tutti e tre sono studenti di Ingegneria

presso l’Unibas: “Il Trend Expo rappresenta una vetrina importante perla nostra università e per noi giovani. Una settimana di seminari, con-vegni, spettacoli, ma non solo, incontri con aziende, forze dell’ordine,specialisti nel campo del lavoro ha rappresentato un’opportunità in piùper noi giovani lucani da sempre confinati nell’oblio da parte di unaclasse dirigente forse troppo disattenta nei confronti di una risorsa cosìpreziosa. È stato bello vedere il Campus di Macchia Romana riempirsidi gente anche se presso alcuni stand non c’è stata la chiarezza chemolti di noi si sarebbero aspettati. Nonostante ciò il giudizio resta co-munque positivo, la speranza è che manifestazioni di queste genere con-tinuino affinché le eccellenze lucane possano trovare una sistemazionee una gratificazione lavorativa qui nella propria terra”.

La voce

degli studenti

La sedicesima edizione di Trend Expo è stata anche l’occasione per tornare a parlare di disabilità nel tentativo di abbattere le diverse

barriere culturali entrando nell’ottica di vedere il disabile non in maniera denigratoria, ma come una risorsa che molto può dare alla

valorizzazione della società civile. Le parole del rappresentante degli studenti diversamente abili, Vincenzo Nardozza:” Il 1999 èl’anno di svolta per l’integrazione dei disabili nelle università italiane”-da allora sono passati 12 anni- “ma ancora buona partenon riesce ad accedere all’università nonostante vi è una legge che tutela il nostro diritto allo studio accademico. Come rappre-sentante degli studenti diversamente abili oggi mi sento di dire che la mia disabilità è una fortuna perché mi permette di essere

quello che sono. Questa manifestazione rappresenta il ten-tativo di cambiare le cose per far conoscere e far valere inostri diritti”. Un modo di raccontare tematiche altamente

delicate legate alla disabilità è stato affrontato anche dalla

band “Ladri di Carrozzelle” che, con ironia e sensibilità, ha

messo in musica il tentativo di abbattere i pregiudizi e le

barriere mentali, proponendo un’immagine insolita di chi

vive le diversità, non come ostacolo ma come risorsa, ric-

chezza, e soprattutto come occasione di crescita, sia indi-

viduale che collettiva.

Trend Expo e disabilità

Page 13: Controsenso del 21 Maggio 2011

14 sabato 21 maggio 2011

La voce è il nostro

mezzo di comunica-

zione per eccellenza.

Le voci ci informano su cosa

sta accadendo intorno a noi,

le voci ci parlano di un biso-

gno particolare, ci trasmet-

tono emozioni, sensazioni,

speranze. Mondi espressivi

diversi che condividono uno

stesso punto di fondo: sono

espressioni della voce. Ma la

voce non va generalizzata

come qualcosa di scontato,

la voce è qualcosa di unico

come unico è l’essere

umano. La voce è l’espres-

sione di ciò che si cela di più

nascosto e vero all’interno

dell’essere umano e che

parla della sua umanità e

singolarità. È l’espressione

di un corpo che risuona al

suo interno, di una cavità so-

nora che vibra e che attra-

verso questa vibrazione

comunica se stessa e la pro-

pria esistenza. Interrogarsi

sulla voce vuol dire allora

cercare di aprire degli spira-

gli che spieghino questo fe-

nomeno, dalla sua

percezione alla sua emis-

sione, dall’utilizzo artistico

alla sperimentazione, con la

volontà di portare a galla al-

cuni problemi mettendoli in

relazione tra loro. Viviamo

in un’epoca in cui il sapere

appare frammentato in nu-

merosi saperi specialistici,

ognuno dei quali ispirato a

concezioni spesso tra loro

nettamente divergenti. Lo

sviluppo e l’affermazione di

una forma particolare di sa-

pere, denominata per anto-

nomasia ‘scienza’, hanno

determinato lo studio e

l’analisi di caratteristiche

umane che per molto tempo

sono rimaste nel dimentica-

toio: tra di esse lo studio

della voce rappresenta una

delle tematiche più interes-

santi. Ad esempio non tutti

sanno, (o forse non sono

state sufficientemente divul-

gate le informazioni), che i

denti, la mandibola, le arti-

colazioni temporo.mandibo-

lari, le biotecnologie

cranio-facciali giocano un

ruolo rilevante nell’emis-

sione vocale determinando

la bontà del linguaggio

stesso. La voce chiama in

causa la presenza di un

corpo, di una cassa di riso-

nanza che renda oggettiva-

bile quel respiro e questa è

proprio la nostra bocca.

L’incredibile peculiarità

della voce umana sta nel

fatto che il “risonatore” prin-

cipale, la bocca, è mobile, ed

è pertanto possibile modifi-

carne la forma nel corso del-

l’emissione del

suono. Ruolo importante ab-

biamo detto lo riveste l’arti-

c o l a z i o n e

temporo-mandibolare che

svolge la funzione di artico-

lare il movimento com-

plesso della mandibola nei

tre piani dello spazio, fonda-

mentali per la masticazione

e per la fonazione. Si distin-

guono infatti movimenti

simmetrici (apertura, chiu-

sura, protrusione, retrusione)

ed asimmetrici (lateralità,

masticatori ed altri movi-

menti automatici). Si distin-

guono inoltre dei movimenti

limite, di contatto e liberi. I

movimenti limite sono tutti

quei movimenti che l’artico-

lazione concede come

estremi alla mandibola. I

movimenti di contatto sono

tutti quei movimenti che av-

vengono mantenendo un

contatto fra i denti delle

due arcate (protrusione, late-

ralità, retrusione). I movi-

menti liberi sono cosi detti

dal momento che sono com-

presi tra i due precedenti.

Nella emissione di note o

vocali la mandibola effettua

dei movimenti, nello speci-

fico si abbassa facendo in

modo che la laringe si in-

nalzi permettendo l’emis-

sione del suono. Ma

nell’emissione vocale oltre

alla mandibola entrano in

funzione il palato, che può

essere molle o duro (dipende

dal suono che si emette) così

come la lingua che effettua

degli spostamenti verso la

parte posteriore o anteriore

della faringe.

Senza un’adeguata cono-

scenza dello strumento-

voce, la stessa rischierà di

rimanere un’entità in parte

sconosciuta e misteriosa. E’

importantissimo entrare in

contatto con la propria voce

e quindi immedesimarsi in

questo universo variegato.

Imparare a percepire e a ge-

stire ciò che accade all’in-

terno del corpo durante la

fonazione, oltre a portare ai

massimi livelli la vocalità in

accordo con il dono di na-

tura di cui ciascuno è stato

equipaggiato, eviterà o ri-

durrà rischi e disturbi.

Per arrivare ad avere una

buona dizione, per cantare,

per estendere al massimo e

dosare la propria potenza

vocale ognuno di noi deve

preoccuparsi di arrivare a

conoscere come è strutturato

il proprio apparato vocale e

cercare caso per caso la pra-

tica più corretta e gli esercizi

più efficaci per ben artico-

lare e sviluppare sonorità e

potenza.

Per semplicità si può scom-

porre il fenomeno vocale in

tre momenti distinti: la pro-

duzione del fiato,

la generazione del suono e la

modulazione di questo. Le

tre funzioni coinvolgono

l’apparato

respiratorio e la parte supe-

riore di quello digestivo (or-

gani della masticazione e

della deglutizione):

il primo è responsabile della

produzione del fiato e della

generazione del suono, il se-

condo della

modulazione del timbro vo-

cale e dell’articolazione

della parola. In realtà la fo-

nazione, l’insieme,

cioè, delle funzioni fisiolo-

giche che intervengono nella

produzione della voce, è

un’attività che

coinvolge direttamente o in-

direttamente tutto il corpo.

La postura, per esempio, in-

fluisce sulla

geometria dello scheletro e

quindi sulla meccanica re-

spiratoria. Abbiamo potuto

notare, quindi, che esistono

delle correlazioni molto di-

rette tra foniatria e odontoia-

tria.

I dentisti, soprattutto quelli

pediatrici, spesso si trovano

di fronte pazienti con pro-

blemi fonetici. Le intera-

zioni tra foniatria ed

odontoiatria sono note da

tempo, John Hunter ne par-

lava già nel 1750 circa nel

suo trattato Storia Naturale

dei Denti Umani.

L’apparato vocale viene sud-

diviso in tre componenti:

Il mantice

Il vibratore

Il risuonatore

Il primo non è altro che la

respirazione umana, si tratta

di un soffio fonatorio pro-

dotto attraverso l’abbassa-

mento della gabbia toracica

e a volte dalla contrazione

degli addominali. Il secondo

è formato da cartilagini, le-

gamenti e muscoli ed è co-

perto al suo interno da

mucosa. Le corde vocali non

sono altro che muscoli rico-

perti di mucosa che si spor-

gono all’interno della

laringe. Il terzo è invece la

faringe cioè quella cavità

che fa seguito alla bocca,

posteriormente alla lingua.

Si tratta di una struttura mu-

scolare capace di restringersi

lateralmente e in direzione

postero-anteriore. I movi-

menti di cui è capace sono

molto importanti per l’arti-

colazione dei fonemi, so-

prattutto per le vocali.

Se volessimo analizzare bre-

vemente i fonemi italiani

questi si suddividono in vo-

cali e consonanti.

Nelle vocali le strutture ana-

tomiche ed articolari del si-

stema di risonanza della

bocca non oppongono resi-

stenza al passaggio di aria e

sono prodotte da oscillazioni

aeree periodiche modulate

dalle vibrazioni delle corde

vocali. Nelle consonanti in-

vece le strutture anatomiche

ostacolano in parte o total-

mente il passaggio di aria

producendo quindi un ru-

more. Considerando che

l’articolazione consonantica

è gestita prevalentemente

dalla lingua nel cavo orale si

intuisce come tale funzione

debba essere completamente

indipendente dal controllo

dello spazio faringeo la cui

gestione, con ricerca di man-

tenimento di una certa co-

stanza di spazio e forma,

permette di controllare

l’omogeneità nel colore e

nella rotondità del suono

emesso. In definitiva pos-

siamo dire che la voce è

quell’elemento tipico che

caratterizza ciascuno di noi,

pertanto occorre venire a

contatto con tematiche che

solo lo studio e la scienza

può darci. Per tale motivo

diventa prioritaria una edu-

cazione vocale che può es-

sere sintetizzata in 4 punti:

l’importanza data al ruolo

dei muscoli estensori (di

apertura, di allargamento e

di verticalità)

la concezione dell’appoggio

respiratorio come sottile ri-

cerca dell’equilibrio naturale

e non come iperattivazione

muscolare

la concezione dell’educa-

zione vocale come educa-

zione ‘vocalica’ tramite

vocalizzi sulle varie vocali,

che allenino il corpo a ‘sin-

tonizzarsi’ automaticamente

sulle frequenze del suono

puro, libero.

il superamento di forme sta-

tiche, precostituite, che por-

tano alla risonanza forzata e

a distorsioni acustiche.\

L’integrità dell’apparato

dentale e del sistema sto-

mato-gnatico garantisce una

produzione vocale e fonetica

“ad alta definizione” miglio-

rando il timbro, la risonanza

e la dizione. Viceversa,

l’assenza di uno o più denti

e gli spazi tra essi favori-

scono i fenomeni distorsivi

di interferenza, di diffra-

zione del suono emesso

dall’organo vocale.

Un laboratorio di fonetica

sperimentale, come quello

attivo presso Medical Dental

Project, che si avvale con-

temporaneamente del Sona-

grafo, del Fonetografo, del

Kinesiografo Mandibolare,

della Pedana Posturografica,

dell’Elettromiografo, aiuta a

comprendere le complesse

relazioni tra Foniatria ed

Odontoiatria.

A cura di

Dr. Nicola Straziuso

Medico-Chirurgo - Odonto-

iatra - Master II° Liv in Orto-

gnatodonzia Gnatologia e

Funzione Masticatoria - Ma-

ster II° Liv in Ottimizzazione

Neuro-Psico-Fisica con Con-

vogliatore di Radianza Mo-

dulante - Otorinolaringoiatra

Specialista in Foniatria and

Medical Dental Project Team

Via Appia, 206 Potenza

Tel. e fax. 0971 - 601163

info@medicaldentalpro-

ject.com

www.medicaldentalpro-

ject.com

La voce umana: universo di saperi

Page 14: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 2011 15

Per splenomegalia si intende

l’aumento volumetrico

della milza. Il volume della

milza varia con l’età ed anche

con la statura dell’individuo

adulto. Una milza aumentata di

volume diventa generalmente,

palpabile. Tuttavia per il ricono-

scimento definitivo di spleno-

megalia è opportuno ricorrere

ad esami strumentali, quali

l’ecografia, che permettono di

valutare correttamente il volume

della milza. La splenomegalia è

un segno clinico di grandissima

importanza in numerose malat-

tie.

Per meglio comprendere le

cause di aumento di volume

della milza è bene tenere pre-

senti le sue molteplici funzioni.

-Funzioni ematologiche.

a) Emocateresi: consiste nella

distruzione di globuli rossi alte-

rati o invecchiati; pertanto la

milza va incontro ad aumento

volumetrico in caso di anomalie

dei globuli rossi (sferocitosi, ta-

lassemia, drepanocitosi ed altre).

b) Emopoiesi extramidollari: E’

presente normalmente solo nella

vita fetale, ma può riprendere

dopo la nascita con formazioni

di globuli rossi e bianchi, in al-

cune condizioni patologiche,

quali i tumori del sangue, in cui

si osserverà pertanto un au-

mento di volume dell’organo.

-Funzioni circolatorie.

a) Regolazione del circolo ve-

noso. La vena splenica concorre

alla formazione del tronco por-

tale, che porta il sangue al fe-

gato; pertanto il suo flusso

risente di tutte le alterazioni del

flusso portale stesso, delle quali

la più importante e più frequente

è l’ipertensione portale. La

causa più comune di alterazioni

del flusso è la cirrosi epatica. In

questa condizione patologia

l’aumento di volume della milza

è dovuto ad ostacolo nel de-

flusso venoso con conseguente

congestione.

b) Alterazioni del circolo arte-

rioso. Patologie del sistema ar-

terioso (trombosi) possono

portare alla splenomegalia.

-Funzioni immunologiche.

La milza fa parte del sistema

immunitario. Essa svolge un

ruolo fondamentale nella distru-

zione (fagocitosi) di microrga-

nismi patogeni e di sostanze con

attività antigenica (Esterni al-

l’organismo). Inoltre, nella

milza sono presenti numerosis-

sime cellule con attività immu-

nocompetente, sede di

anticorpopoiesi (formazione di

anticorpi). L’organo va incontro

quindi ad aumento di volume in

caso di una iperstimolazione per

malattie infettive (mononucleosi

infettiva, Tbc, malaria, epatite

acuta, infezione batterica ecce-

tera) e per malattie immunolo-

giche (Artrite reumatoide, lupus

eritematoso sistemico, anemie

emolitiche).

Grande rilevanza, nella spleno-

megalia, hanno inoltre le malat-

tie infiltrative della milza: la

leucemia mieloide cronica, la

leucemia linfatica cronica, le te-

saurismosi, l’amiloidosi; tutte

determinano un aumento, più o

meno cospicuo, del volume

della milza.

Non vanno dimenticati, tra le

cause di splenomegalia, i traumi

e la patologia neoplastica, molto

rara quella benigna (cisti, an-

giomi, amartomi), più frequente

quella maligna sia primitiva

(sarcomi e linfomi) che secon-

daria (metastatica). Inoltre,

anche altre malattie, più rare,

possono coinvolgere la milza.

Le situazioni in cui il medico si

trova a dover decidere l’iter dia-

gnostico sono principalmente

due:

splenomegalia in paziente por-

tatore di malattia già nota che

può determinare aumento di vo-

lume dell’organo (cirrosi epa-

tica, leucemie, linfomi eccetera);

splenomegalia ad insorgenza

acuta o di riscontro occasionale.

Nel primo caso la scelta degli

approfondimenti diagnostici di-

pende della patologia di base.

Ad esempio, in un paziente por-

tatore di linfoma mediastinico il

riscontro di aumento di volume

della milza fa pensare ad una

diffusione addominale della

malattia; pertanto, si deve pro-

cedere a ristudiare il tumore per

una nuova stadiazione. La sple-

nomegalia insorta in un paziente

con epatopatia cronica nota pre-

suppone l’avvenuta instaura-

zione di ipertensione portale,

dunque si impone il monitorag-

gio dell’epatopatia (malattia del

fegato) in previsione di uno

scompenso della malattia, con

tutti i segni dello scompenso e

di ciò che comporta.

SPLENOMEGALIA (AUMENTO

DEL VOLUME DELLA MILZA)

A cura

del Dr. Antonio Rina

Medico Radiologo

Responsabile U.O.

Ecografia

Ospedale di Policoro

– ASM

Tel. 0835 - 986489

www.ecografiarina.it

Descriviamo ora le

varie fasi dell’in-

tervento.

Dapprima si instilla nell’oc-

chio un collirio anestetico

topico; il paziente è steso su

un lettino, si applica un di-

varicatore palpebrale per

mantenere l’occhio aperto e

si effettua la rimozione

dell’epitelio corneale ma-

nualmente con un apparec-

chio che somiglia ad una

piccolissima mazza da golf ;

poi si continua con una spa-

tola rotante, simile ad uno

spazzolino da denti. Si pro-

cede con la centratura del

laser e con l’ablazione, sem-

pre con il controllo dell’ eye

tracker ,che ci fa lavorare

tranquilli, in quanto il laser

si ferma se l’occhio del pa-

ziente si muove. Infine la re-

golarizzazione finale con lo

smoothing, una specie di le-

vigatura ed infine l’applica-

zione di una lente a contatto,

che ha la funzione di proteg-

gere l’occhio come una ben-

dina.

Quindi si prescrive la tera-

pia, a base di colliri antibio-

tici ed antinfiammatori per

qualche giorno e di lacrime

artificiali a base di acido ia-

luronico per qualche mese.

Si preferiscono colliri mo-

nodose, perché sono senza

conservanti. Infine si pre-

scrive un collirio al corti-

sone con dosaggio a scalare

per evitare l’ haze, cioè la

eventuale possibile forma-

zione di opacità corneali.

La PRK è l’intervento che

preferisco, in quanto è si-

cura ed efficace, agisce sol-

tanto sulla superficie

corneale e non c’è bisogno

di tagli intrastromali (per

separare la parte più super-

ficiale della cornea, detta

epitelio, dalla parte interme-

dia detta stroma) con il laser

a femtosecondi o con il mi-

crocheratomo. Il lieve do-

lore post-operatorio può

durare fino a due giorni ed il

recupero visivo è un po’ più

lento, ma i risultati finali

sono ottimi. Il fenomeno

detto “Haze” è raro, in

quanto con i colliri si evita il

formarsi di opacità corneali.

Il tipo di ablazione è molto

precisa, lasciando superfici

ben levigate, migliorabili ul-

teriormente con lo smoo-

thing. La riepitelizzazione si

ottiene velocemente con

lenti a contatto post-laser

per pochi giorni e con l’im-

piego di colliri. Si possono

correggere miopie fino a 8-

10 diottrie ed ipermetropie

fino a 5-6 diottrie, anche as-

sociate ad astigmatismo.

La LASIK ( Laser Assisted

in Situ Keratomileusis ) è in-

dicata per miopie con valori

un po’ più elevati,, necessita

di una microincisione con

un bisturi motorizzato, il mi-

crocheratomo, o meglio an-

cora con il laser a

femtosecondi; si crea sulla

cornea un sottile e piccolo

lembo a forma di disco che

viene sollevato come la pa-

gina di un libro. Poi si agi-

sce con il laser sugli strati

sottostanti della cornea e

quindi si riposiziona il

lembo senza bisogno di

punti di sutura. Dopo l’inter-

vento si può avere sec-

chezza oculare.

Il laser a femtosecondi è un

laser con impulsi ultraveloci

della durata di circa 100

femtosecondi, cioè di una

brevità impensabile per la

mente umana. Si comporta

come un finissimo bisturi

chirurgico, con una geome-

tria di taglio programmabile

a computer, quindi con una

precisione di taglio supe-

riore a qualsiasi taglio ma-

nuale. Si utilizza per

preparar lembi corneali

nella LASIK e nel trapianto

di cornea.

Per diottrie molto elevate,

età superiore ai 40 anni o per

spessori corneali insuffi-

cienti (rilevabili con un ra-

pido e semplice esame detto

Pachimetria), si possono uti-

lizzare le IOL fachiche, cioè

delle lentine simili a quelle

che si utilizzano per gli in-

terventi di cataratta, ma

senza togliere il cristallino.

Le IOL fachiche si possono

inserire in camera anteriore

con una microincisione,

consentendo una stabilità

della rifrazione, la corre-

zione di alte ametropie e una

buona visione ottenibile ra-

pidamente. E’ però necessa-

rio un controllo

dell’endotelio corneale ogni

6 mesi.

Le IOL in camera poste-

riore sono indicate ad una

età compresa tra i 25 ed i 45

anni,uno spessore corneale

rilevato alla pachimetria in-

sufficiente per effettuare il

laser ad eccimeri o in casi

già sottoposti ad interventi

di chirurgia rifrattiva pre-

gressi. Sono controindicate

in caso di cataratta, uveite,

glaucoma e camera ante-

riore molto bassa(<2,8mm),

spesso presente negli iper-

metropi.

In pratica è fondamentale

conoscere il valore delle

diottrie e dello spessore

corneale per la scelta della

tecnica più indicata.

Infine per la correzione

della presbiopia, la diffi-

coltà nella visione da vicino

che inizia dopo i 40 anni, ci

sono vari tipi di intervento,

ma nessuno sembra garan-

tire oggi dei risultati partico-

larmente soddisfacenti.

Lenti intracorneali, tecniche

con laser a

radiofrequenza,cristallini

artificiali multifocali e ac-

comodativi, che attualmente

si possono usare anche per

gli interventi di cataratta,

evitando l’uso degli oc-

chiali da vicino. Una tec-

nica innovativa, ma non

ancora molto diffusa detta

MOD ( Multifocal Optic

Design), consentirebbe di

eliminare contem-

poraneamente mio-

pia, astigmatismo e

presbiopia dopo i

40 anni, ed è indi-

cata anche con

ipermetropia e pre-

sbiopia, ovvia-

mente senza

cataratta. In questi

casi, però, spesso si

ottiene soltanto un

miglioramento, de-

terminando una ri-

duzione delle

diottrie ma senza

eliminare gli oc-

chiali.

In pratica per la presbio-

pia le tecniche corneali con

laser sono in continua evo-

luzione e i risultati forniti

ogni anno sono progressiva-

mente migliori.

Per i presbiti, per ora, la so-

luzione dell’occhialino da

vicino, o meglio ancora

delle lenti multifocali o

progressive, realizzato su

misura dall’ottico, resta an-

cora la soluzione più si-

cura

In conclusione, oggi gli in-

terventi con il laser per to-

gliere gli occhiali hanno

compiuto dei giganteschi

progressi, in quanto si

svolgono in condizioni e

tecniche fino a qualche

anno fa impensabili. Si

pensi che la maggior parte

degli interventi con il laser

dura meno di 10-15 minuti,

non è necessaria anestesia

né ricovero, ma basta un

collirio anestetico; non si

prova alcun dolore, l’occhio

recupera la visione corretta

nel giro di poche ore o po-

chissimi giorni, si possono

operare entrambi gli occhi

contemporaneamente e nella

maggior parte dei casi si rie-

scono ad eliminare total-

mente gli occhiali. Per

ottenere questi risultati

straordinari il paziente

deve essere idoneo all’in-

tervento, cosa che può sta-

bilire soltanto un medico

oculista competente ed

esperto in materia, dopo

una lunga e dettagliata vi-

sita; l’operazione va effet-

tuata con un laser dotato di

tutti i più moderni ritrovati

della tecnologia biomedica.

Perciò bisogna avere gli

occhi bene aperti nella

scelta della persona giusta,

che deve essere un medico

specialista esperto in tali

metodiche, mantenendo un

atteggiamento realista nella

valutazione dei risultati.

Va precisato che l’intervento

non è complicato, ma è pre-

feribile eseguirlo con laser

di ultima generazione, con-

trollati periodicamente, per-

ché sono fondamentali

un’accurata visita preope-

ratoria ed un laser estre-

mamente affidabile.

.

A cura del Dottor VincenzoPagliara Responsabile Branca Oculis-tica ASP Potenza

[email protected]/8081041 - 0971/310792848821821

Il laser per miopia, ipermetropiaed astigmatismo - 2° parte

Page 15: Controsenso del 21 Maggio 2011

Spesso si sente dire, riferen-

dosi a chi avuto un attacco

di cuore, che era una per-

sona molto stressata o che strava at-

traversando un periodo della vita

stressante. Infatti, è da sempre opi-

nione comune l’idea che lo stress

può incrementare i rischi di avere

un infarto.

Prima di tutto, è necessario chiarire

che cosa si intende quando si parla

di stress. Esistono due forme di

stress: quello fisico e quello emo-

tivo.

Lo stress fisico richiede un lavoro

maggiore per il cuore per far fronte

alla aumentata richiesta del corpo

di energia ed ossigeno. Di fronte a

questa richiesta, il cuore deve lavo-

rare di più. Generalmente, lo stress

fisico viene letto come positivo

perché il suo contrario ossia, la vita

sedentaria, costituisce un pericolo

più grande di far ammalare le co-

ronarie. Infatti, a meno che lo

sforzo fisico non sia eccessivo ed il

cuore non sia malato, lo stress fi-

sico non è nocivo.

Invece, nel caso in cui le coronarie

sono malate e, dunque il cuore non

è sano, l’esercizio fisico può richie-

dere al cuore uno sforzo tale da non

essere sopportato. Come risposta a

questa maggiore richiesta di lavoro,

il cuore cercherà di battere più ve-

locemente diventando ischemico e

causando angina o infarto del mio-

cardio.

Lo stress psicologico invece, è quel

tipo di stress che comunemente la

gente associa alle persone colpite

da una malattia del cuore. Tutti

sono d’accordo nel dire che lo

stress psicologico, se molto severo

o cronico, può essere pericoloso

per la salute. Per stress acuto si de-

finisce una risposta del corpo ad un

problema immediato mediante la

produzione di adrenalina che per-

mette al cuore ed al cervello, di ri-

cevere più ossigeno, accelerando i

battiti cariaci ed aumentando la

pressione arteriosa.

Quando lo stress diventa anche

cronico perché gli stimoli prodotti

dall’evento stressante non si esau-

riscono, si innesca un meccanismo

dannoso e pericoloso per la salute

della psiche ed anche del corpo

perché le arterie del cuore ed il

cuore stesso sono sottoposti ad un

superlavoro ed ovviamente si affa-

ticano.

Numerosi studi scientifici hanno

dimostrato che uno stress emotivo

(la depressione, una brutta notizia,

minacce di licenziamento, guai fi-

nanziari, orari di lavoro più lunghi),

in individui suscettibili emotiva-

mente e con rischio cardiovasco-

lare, determina l’aumento della

pressione arteriosa e può favorire la

comparsa di un infarto. Lo stress

inoltre, aumenta anche la concen-

trazione nel sangue delle piastrine

che sono degli strumenti di cui il

nostro corpo dispone per la coagu-

lazione; quando la concentrazione

delle piastrine nel sangue è molto

alta,è incrementato anche il rischio

di trombosi.

Sono diversi gli esempi di circo-

stanze a cui lo stress psicologico

può essere associato in cui si è ve-

rificata una patologia cardiaca o un

decesso per cause cardiache.

Molti studi hanno dimostrato che

le persone “sole” muoiono prima

di quelle che vivono in coppia.

Questo perché, ad eccezione di al-

cuni casi particolari, è documentato

scienti ficamente che avere un

compagno determina un alto grado

di stabilità emotiva e supporto psi-

cologico. Infatti, si è anche visto

come dimostrazione di ciò, che

cambiamenti radicali nella vita di

una persona come perdere il com-

pagno o altri parenti prossimi, per-

dere il lavoro o trasferirsi mal

volentieri in un posto nuovo, si as-

socia ad un rischio più elevato di

morte. Chi è più soggetto ad arrab-

biarsi frequentemente o ha un ca-

rattere nervoso, ha un rischio più

alto di chi è di indole tranquilla e

pacata, di avere un attacco di cuore.

Numerosi possono essere gli

esempi di questo. Anche i traumi

infantili sembrano avere un im-

patto sulle malattie cardiache au-

mentando il rischio di infarto dal 30

al 70%, se durante l’infanzia hanno

avuto esperienze negative come

abusi fisici, sessuali, violenze o fa-

miliari che abusavano di droghe e

di alcol.

Tuttavia anche se, scientificamente

non è stato dimostrato il meccani-

smo con cui lo stress psicologico

causa malattie delle coronarie, non

si può negare che le persone stres-

sate tendono a fumare di più, a

mangiare di più ed hanno poca vo-

glia di fare esercizio fisico. Recen-

temente è stato dimostrato come un

periodo di stress può far aumentare

i livelli di omocisteina nel sangue

che è un aminoacido conosciuto

come un fattore di rischio predit-

tivo di ammalarsi di una patologia

delle coronarie.

Scientificamente è stato anche di-

mostrato che il nostro corpo ri-

sponde allo stress producendo

corticosteroidi che ledono il mu-

scolo cardiaco ma anche le arterie

che portano sangue dal cuore al

resto del corpo. La melatonina,

altro aminoacido presente nel no-

stro organismo, è in grado di atte-

nuare gli effetti negativi prodotti

dai corticosteroidi normalizzando i

loro livelli ed impedendo loro di di-

ventare troppo alti. La melatonoina

quindi è un buon antidoto per pro-

teggere il cuore ed i vasi sanguigni

dai danni prodotti dallo stress.

Bisogna però sottolineare l’impor-

tanza che ha la personalità dell’in-

dividuo sottoposto ad una

situazione stressante. Se una per-

sona è particolarmente ansiosa,

competitiva, durante la vita di tutti

i giorni si creeranno necessaria-

mente situazioni stressanti rispetto

ad un’altra persona che invece ha

un carattere paziente e sereno.

Questo tipo di mentalità, poiché

non causata da eventi esterni ma

generata da se stessa, non ha una

cura particolare se non l’autocon-

trollo anche mediante esercizi che

aiutano a rilassarsi ed a scaricare lo

stress accumulato: esercizi di respi-

razione, di stretching, yoga, medi-

tazione e massaggi. Sicuramente

imparare a gestire lo stress, sia

quello a cui siamo esposti nella so-

cietà sia quello che ci autoprovo-

chiamo, aiuta a stare bene anche

per quanto riguarda la salute del

cuore.

L’esercizio fisico ancora una volta

è un ottimo rimedio per ridurre lo

stress cronico ed, in più, ha il van-

taggio di ridurre il rischio di pato-

logie coronariche oltre ad aiutare il

controllo dell’obesità.

16 sabato 21 Maggio 2011

Gli effetti dello stress sul cuore

di Gianfranca LosassoMedico Specialista in [email protected]

L’acidità di stomaco (o

“bruciore di stomaco”) è

una sensazione di bruciore

retrosternale che origina nel

torace e in alcuni casi si irra-

dia al collo, alla gola e al

viso. Tale disturbo si verifica

prevalentemente dopo i pasti

oppure quando il soggetto

si trova in posizione supina e

a volte è accompagnato dal ri-

gurgito del contenuto

gastrico.

Quasi il 30% degli adulti di-

chiara di soffrire occasional-

mente di acidità di stomaco e

il 10% di soffrirne ogni

giorno. Il 25% delle donne in

gravidanza soffre di acidità di

stomaco o sintomi ad essa cor-

relati.

Patogenesi

A livello delle pareti dello sto-

maco esistono strutture spe-

cializzate (cellule

secernenti) che producono il

succo gastrico contenente

muco, enzimi digestivi e

acido cloridrico (oltre al co-

siddetto fattore intrinseco, che

favorisce l’assorbimento

della vitamina B12). Il secreto

acido può danneggiare le pa-

reti dello stomaco che

fisiologicamente sono protette

da uno strato mucoso.

Quando questa protezione

viene a mancare, a causa di

uno squilibrio tra fattori

protettivi e aggressivi il se-

creto acido entra in contatto

con la parete gastrica

danneggiandola e dando la

spiacevole sensazione del bru-

ciore di stomaco.

La sensazione di bruciore allo

stomaco può essere dovuta al

reflusso gastroesofageo,

una condizione patologica ca-

ratterizzata da reflusso di “ma-

teriale acido” dallo

stomaco all’esofago, dove

normalmente l’ambiente ha un

pH alcalino, che può

verificarsi in seguito ad una

incompleta chiusura dello

sfintere esofageo inferiore,

posto al confine tra esofago e

stomaco.

Cause

* Alimenti e bevande che “al-

lentano” la chiusura dello sfin-

tere esofageo inferiore

quali il cioccolato, la menta

piperita, le bevande contenenti

caffeina (come caffè, tè, e

soft-drinks), i cibi grassi, e

l’alcol. * La posizione del

corpo dopo l’assunzione del

pasto: la posizione supina per

esempio favorisce il reflusso

di cibo dallo stomaco all’eso-

fago. * Tutto ciò che aumenta

la pressione sullo stomaco e

“spinge” il cibo verso la por-

zione superiore del tratto ga-

stro-esofageo come ad

esempio la tosse, un abbiglia-

mento troppo stretto, l’obesità

e la gravidanza. * Particolari

condizioni patologiche che in-

cludono ernia iatale, il diabete

e molte

malattie autoimmuni (CREST

sindrome di Raynaud feno-

meno, e la sclerodermia).

* Farmaci che “allentano” la

chiusura dello sfintere esofa-

geo inferiore tra cui

farmaci antipertensivi, far-

maci antiasmatici e farmaci

contenenti teofillina ad azione

miorilassante.

Sostanze che riducono lo

strato di rivestimento protet-

tivo presente normalmente a

livello delle pareti dello sto-

maco e vanno ad irritare le

mucose, come i cibi piccanti,

gli

agrumi, i succhi i frutta, po-

modori e salse di pomodoro,

oltre che i FANS e il fumo di

sigaretta.

Bibliografia:Yesha R PatelMD, Clinical Instructor, De-partment of EmergencyMedicine, Stanford-KaiserEmergency Medicine Resi-dency Program, HeartburnOverview and Causes

Problemi di stomaco? Parliamone...

Che cos’è e come funziona il nostrosistema cardiocircolatorio?

dott.ssa Maria Rita Milella

[email protected]

097121179

Farmacia Marchesiello c.sogaribaldi 92

85100 Potenza

Page 16: Controsenso del 21 Maggio 2011

Matera, si lavora per “La Città dei Bambini”Il sindaco Adduce “Un’occasione straordinaria per le migliori pratiche

che vengono realizzate in città italiane ed europee”di Renato Favilli

Si è insediato a Matera nel

pomeriggio di martedì 17

maggio nella scuola ele-

mentare di Serra Venerdì il gruppo

di lavoro per realizzare nel rione il

progetto pilota “La città dei bam-

bini”. All’incontro hanno parteci-

pato gli esperti in diverse

discipline, architetti, pediatri, psi-

cologi, insegnanti, che, a titolo

gratuito, hanno deciso di impe-

gnarsi in questa iniziativa.

Nel corso della riunione, presie-

duta dal sindaco, Salvatore Ad-

duce, alla presenza dell’assessore

comunale all’Istruzione, Antonio

Giordano, e dell’assessore comu-

nale alla Qualità della vita, Silvia

Vignola, si è deciso che già dal

prossimo incontro gli esperti si di-

videranno in gruppi di lavoro per

programmare le iniziative da in-

traprendere per rendere il rione più

a misura di bambini, a partire

dall’attività didattica. A tal propo-

sito, il dirigente didattico, Patrizia

Di Franco, ha espresso la disponi-

bilità a tenere la scuola aperta

anche durante il periodo estivo a

disposizione di eventuali labora-

tori che il gruppo di lavoro volesse

organizzare per i bambini.

“Si tratta – ha precisato l’assessore

Vignola – di un progetto pilota

partito da questo

rione simbolo

della città per la

sua storia originale

risalente al post

esodo dai Sassi

con l’auspicio che

possa essere repli-

cato negli altri

quartieri. Si tratta

ora di mettere in

campo una serie di

azioni e di misurare la loro effica-

cia sul territorio”.

Per L’assessore Giordano “questa

iniziativa intende porre le basi per

la costruzione di una buona pratica

anche a livello di attività didattiche

in modo da sensibilizzare i bam-

bini sui temi della difesa dell’am-

biente e della sostenibilità con il

pieno coinvolgimento degli adulti,

a partire da genitori”.

Dopo i contributi di tutti i compo-

nenti del gruppo di lavoro, il sin-

daco, Salvatore Adduce, ha tirato

le prime conclusioni.

“Quella di oggi è un’occasione

straordinaria perchè ci consente di

adottare le migliori pratiche che

vengono realizzate in altre città ita-

liane ed europee. L’obiettivo che

intendiamo raggiungere è quello

di realizzare azioni sul territorio

che tengano conto, in via priorita-

ria, dei bambini. Una delle conqui-

ste recenti è il diritto di cittadi-

nanza dei bambini che, non molto

tempo fa, veniva completamente

escluso dalla attività delle istitu-

zioni. Noi, al contrario, riteniamo

fondamentale considerarli non

solo per quello che diventeranno,

ma soprattutto per il loro presente.

Per questa ragione stiamo già rea-

lizzando, proprio in questo quar-

tiere, le prime piste ciclabili della

città. Per queste ragioni vogliamo

trasformare il progetto di città dei

bambini in azioni concrete capaci

di migliorare la loro qualità della

vita e, quindi, anche quella degli

adulti”.

Infine, il sindaco ha ringraziato i

volontari del gruppo di lavoro per

la loro decisione di impegnarsi a

titolo gratuito per raggiungere

questo ambizioso e importante

obiettivo.

sabato 21 maggio 2011 17

Martedì mattina la delegazione

del Comitato Terre Joniche,

impegnato da oltre ottanta giorni a

chiedere risposte per le aziende ed i

cittadini colpiti dagli eventi del 1/2

Marzo 2011, ha tenuto l’incontro

presso la Presidenza Regionale di

Basilicata con il Presidente De Fi-

lippo e gli assessori Restaino, Maz-

zocco e Gentile, presente una

rappresentanza del comune di Ber-

nalda guidata dal sindaco Leonardo

Chiruzzi ed i consiglieri regionali

Braia, Romaniello e Benedetto. La

delegazione - spiega un comunicato

del Comitato - era composta da

Enrico Lacava, in rappresentanza

delle aziende agricole, Marco Aval-

lone, in rappresentanza degli ope-

ratori turistici, Angelo Patrono,

lavoratore dipendente di una delle

tante aziende colpite a rischio di

perdere il lavoro e Gianni Fabbris,

dirigente di Altragricoltura, una

delle diverse associazioni che so-

stengono il Comitato per la difesa

delle TerreJoniche. Alla Regione

Basilicata il Comitato ha spiegato

la sua posizione ed avanzato le ri-

chieste onsegnando ed illustrando il

documento alla base della nuova

fase della mobilitazione segnata

dall’occupazione prima del tetto,

poi della Sala Consigliare del Co-

mune di Bernalda. Piena condivi-

sione dell’azione nei confronti del

Governo nazionale per ottenere

l’adozione dell’ordinanza e la

messa a disposizione delle risorse

del fondo di solidarietà nazionale,

condizioni fondamentali per dare

risposte esaurienti a tutti i colpiti e

permettere un’azione adeguata di

messa in sicurezza del territorio. Il

Comitato ha anche sottolineato la

condivisione della decisione di non

applicare la tassa sulle disgrazie ed

apprezzato la disponibilità di De Fi-

lippo a rendere disponibili i 40 mi-

lioni che la tassa produrrebbe con

risorse regionali. La riunione ha

partorito prime risposte utili. Il Pre-

sidente De Filippo ha annunciato la

costituzione di una cabina di regia

per superare l’emergenza e la con-

vocazione di un tavolo con il si-

stema bancario, gli Enti impositori

e di riscossione e le autorità antiu-

sura per concertare misure utili sul

piano finanziario alle aziende ed

alle famiglie colpite. Nella cabina

di regia il Comitato avanzerà e di-

scuterà le proposte per reperire e

rendere disponibili le risorse neces-

sarie alle emergenze. Dopo ottanta

giorni di mobilitazione, dunque,

con queste risposte della Regione

Basilicata, si può saldare l’iniziativa

istituzionale e quella delle realtà so-

ciali secondo il principio che più

volte il Comitato ha richiamato, per

cui “Ognuno faccia la sua parte”.

Sulla base di queste prime risposte

della Regione Basilicata alla mobi-

litazione dei cittadini colpiti, si può,

ora, guardare all’obiettivo fonda-

mentale di produrre in maniera uni-

taria una forte azione nei confronti

del Governo Nazionale per ottenere

l’ordinanza e la messa a disposi-

zione delle risorse del fondo di so-

lidarietà. La delegazione al ritorno

da Potenza ha discusso e valutato

con l’assemblea del Comitato la si-

tuazione dopo l’incontro di oggi ed

ha deciso le nuove tappe ed i nuovi

compiti della mobilitazione: presi-

diare, animare e rafforzare la Ca-

bina di Regia ed “andare tutti a

Roma”. Nel consiglio comunale

aperto (a Bernalda) la proposta sarà

quella di promuovere una forte ini-

ziativa di pressione a Roma coin-

volgendo tutte le forze sociali,

istituzionali e gli eletti di tutte le

parti politiche.

Metapontino: Terre Joniche

e la Regione “fanno la pace”

Page 17: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 maggio 201118

Il 14 di maggio sono andata

a Matera, sono stata 2 giorni

per la mia mostra di pittura.

Ho preso come al solito una

stanza nei Sassi, un posto ro-

mantico e pieno di storia...i Sassi

per me sono la città di Gerusa-

lemme. La stanza era stupenda,

rustica e questo mi dava un

senso di pace pero io sono una

giraiola e sono uscita subito per

andare a trovare il mio amico

scultore Raffaele Pentasuglia.

L’ho trovato all’ opera, era sem-

pre allegro e scolpiva dando

forma alle sue opere che man

mano prendevano vita. Mi sono

presa un vecchietto e una stre-

ghetta: 2

sculture freschissime appena

uscite dalle sue mani. Poi sono

andata alla mia mostra di pittura.

Ma li non riuscivo a stare a

lungo e ho lasciato Salvo con i

miei quadri e me ne sono andata

ancora a girare con Arianna -

mia figlia- per le strade di Ma-

tera, a visitare i Sassi come al

solito poi ho visto lui...si, l’ho

visto e ho detto “Arianna, dài

vieni, vieni perche mamma mi

devi fare una foto”. “Ti prego,

scusa, mi posso fotografare con

te ?“. “Sì certo”. “Grazie”. Sor-

rideva, l’ho abbracciato e ho

fatto la foto con lui, però nel suo

sguardo c’era qualcosa e allora

gli ho detto semplicemente: “Mi

chiamo Gabriela, sono media-

trice culturale, sono rumena e

tu?”. “Io sono Gopiramanam,

come Gopi e sono del Srilanka.

Vuoi vedere i miei quadri?“.

“Certo!”. Ho visto che aveva

buone maniere, un’educazione

stupenda e allora gli ho doman-

dato: “E tu che fai qui a Matera,

sei un turista?”. “Magari! No, io

lavoro qui”. “E nello Srilanka

che studi hai fatto?”. “Sono un

professore d’inglese e un inge-

gnere programmatore di com-

puter”. “Piacere, io ho studiato

ingegneria chimica per 3 anni,

ma non mi piaceva, poi ho fatto

il collegio teologico odontotec-

nico. La matematica per me è

dura tu invece sei molto bravo”.

Siamo arrivati e a Gopi grido

forte: “Sono bellissimi i tuoi

quadri! Mi piacciono molto,

posso fotografarli?”. “Fai quello

che vuoi”. “E Gopi, questo é

mio marito”. E’una storia sem-

plice, una cosa normale, un in-

contro casuale e bello, ma non è

così, perche la storia di Gopi

non è cosi bella. Ha 23 anni, è

pieno di vita, ma è stanco del la-

voro che fa 12 ore al giorno, con

il ferro per pochi soldini; ma il

sorriso di Gopi è sempre pronto

cosi come gli ha insegnato la

sua religione indu di amare tutti,

di stare in pace con tutti, di

pensare sempre bene e come fai,

Gopi, in questo mondo pieno di

cattiverie, come fai a dire sto

bene perché lavoro dalle 7 del

mattino dove c’è il ferro e mangi

un panino amaro e pieno di

ferro, perche anche il suo cellu-

lare è pieno di ferro e cosi poi

torni a

casa alle 21, arrivi tardi stanco.

E questa si può chiamare una

bella vita per te Gopi? Sorride:

ti prometto che se trovo un la-

v o r o

meglio per te ti faccio sapere su-

bito. Poi gli ho domandato altre

cose e altre ancora e lui mi ha

detto torno subito e ti raccontotutto: voglio che tu scrivi la miastoria Gabriela Credevo che

non tornava, però ecco di nuovo

Gopi con il suo sorriso dolce

pieno di luce e pace, e la sua re-

ligione indu oramai ha conqui-

stato pure mio

marito Salvo, e non parliamo di

Arianna ha comprato i dolci ed

è venuta subito curiosa di quello

che stava per dirci. Ho presso un

dolce e ho detto prendi fratello,no-no, ma sì, è buono mangialo,

io mangio verdura e pesce. Ci

siamo seduti di fronte ai quadri

e mi sono messa a scrivere:

posso dirvi che ogni tanto mi

fermavo e sospiravo mi

davano le lacrime adesso vi la-

scio per il prossimo sabato con

la storia di Gopi che è dolorosis-

sima: vi posso dire che sua

mamma verrà fra 2 mesi e non

vedo l’ora di conoscerla. Il mio

desiderio è di farmi vestire da lei

con il sari per fare una foto e

avere un ricordomeraviglioso.

100 per 100 famiglia vi aspetta

sempre in via Raffaele Ace-

renza. Italia, Ucraina, Romania,

Pakistan, Nigeria, Burundi: siete

invitati tutti per conoscere che

significa l’amore di stare as-

s i e m e ,

tutti uniti sotto un solo sole. Sa-

luto la mia dolce associata

Giovanna e saluto tutti voi per-

che vi voglio bene.

Gabriela

Gopi, il metallo anche nel panino

La prima parte della storia di un giovane

dello Sri-Lanka: un professore che a Matera lavora

in fabbrica

Gopi e Gabriela a Matera

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Page 18: Controsenso del 21 Maggio 2011

19sabato 14 Maggio 2011

Nel Testo integrale del “piano di ri-

nascita democratica”, della

loggia P2, sequestrato a M. Grazia

Gelli nel luglio 1982 si poteva leg-

gere in via preliminare, quanto ap-

presso stralciato:

PREMESSA

1) L’ aggettivo democratico staa significare che sono esclusidal presente piano ogni mo-

vente od intenzione anche occulta dirovesciamento del sistema;2) il piano tende invece a rivitaliz-zare il sistema attraverso la solleci-tazione di tutti gli istituti che laCostituzione prevede e disciplina,dagli organi dello Stato ai partiti po-litici, alla stampa, ai sindacati, aicittadini elettori.3) Il piano si articola in una som-maria indicazione di obiettivi, nellaelaborazione di procedimenti -anche alternativi - di attuazione edinfine nell’elencazione di pro-grammi a breve, medio e lungo ter-mine.4) Va anche rilevato, per chiarezza,che i programmi a medio e lungotermine prevedono alcuni ritocchialla Costituzione successivi al re-stauro delle istituzioni fondamentali.…..

Da questi assunti preliminari, non

nostri, ma propri degli atti ormai

consegnati alla storia, previo pas-

saggio per la cronaca giudiziaria di

allora, ci accingeremo a disquisire

su quanto fu l’epopea del dopo-

guerra italico del secolo scorso, e su

quanto ancora oggi forse sta perdu-

rando.

Cercheremo senz’altro di capire,

quanto complessa sia stata quella

struttura, talvolta scomoda, imba-

razzante, “atipica”, rinnegata, ed

oggi riaccreditata dal revisionismo

storico, sebbene ormai epica e leg-

gendaria, e dell’uomo più contro-

verso e discusso che la pilotò.

Come si assume dal punto 1 della

premessa del piano di rinascita de-

mocratica, ossia, il manifesto della

“P2”, agevolmente il lettore valuterà

che non era una struttura golpista in

senso assoluto, quantoppiù invece,

sarà una sorta di struttura di “stay

behind,” ovvero, una struttura volta

a preservare in qualsiasi momento,

lo status quo repubblicano, rispetto

a sollevazioni o stravolgimenti po-

litici insurrezionalistici e pericolose

virate comuniste che si temevano

potessero avvenire all’alba della re-

pubblica nell’immediato ventennio

post bellico mondiale.

Ovviamente, il ruolo non fu pretta-

mente solo questo, essendo esso

stesso riduttivo del fenomeno che la

contraddistinse, accogliendo in essa

le più variegate e discusse figure del

panorama italico ed internazionale

di allora.

È chiaro per come abbiamo già

espresso in precedenti articoli, che

la Loggia “Propaganda 2”, era pro-

manazione della più antica Loggia

“Propaganda” che affonda ai tempi

dello scandalo della “Banca Ro-

mana” nel 1800, di Lemmiana me-

moria, che in qualche modo ebbe

omologhi frangenti di pubblicità

giudiziaria, infatti già allora erano

iscritti circa trecento onorevoli che

sedevano tra gli scranni della poli-

tica.

Infatti, essa, prende moti dalla ne-

cessità di creare una Loggia coperta

ove far affluire tutti quei personaggi,

perloppiù prestati alla politica, ma

anche economisti, banchieri, etc.,

che non potevano essere in vista nei

piedilista, sin lì non ancora da de-

nunciare ad alcuna autorità, per

come poi richiese la famosa Legge

Anselmi, che più avanti approfon-

diremo, e che dovevano essere te-

nuti lontani dagli occhi di qualche

iscritto meno importante ed abbiente

che potesse anelare di ottenere pro-

fitti personali dalla vicinanza con

costoro.

Tuttavia si ritiene necessario, ancor-

ché utile, ai soli fini esemplificativi

nongià in nessun modo apologetici,

riportare di seguito l’intero manife-

sto del piano di rinascita in parola,

reso ormai noto in quanto seque-

strato alla figlia di Licio Gelli dalla

magistratura inquirente, affinché il

lettore possa successivamente me-

glio comprendere i difficili passaggi

esegetici di comprensione del feno-

meno “P2” e della contestualità in

cui nasce e si sviluppa.

Ovviamente, rimarranno al giudizio

del lettore eventuali simiglianze con

progetti passati, presenti e futuri

dell’attuale politica dell’ultimo tren-

tennio, con la raccomandazione che

esso legga contestualizzando il tutto

al periodo temporale dell’inizio

degli anni sessanta del secolo scorso

ed a patto, che esso legga con occhio

scevro da facili sincretismi ideolo-

gici.

Va de plano quindi, che saranno

successivamente commentati i punti

più salienti ove si ritenesse necessa-

rio onde meglio eviscerare il punto

nodale del fenomeno “P2”: ……

OBIETTIVI1) Nell’ordine vanno indicati:

a) i partiti politici democratici, dalPSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI(con riserva di verificare la DestraNazionale)b) la stampa, escludendo ogni ope-razione editoriale, che va sollecitataal livello di giornalisti attraversouna selezione che tocchi soprat-tuttto: Corriere della Sera, Giorno,Giornale, Stampa, Resto del Car-lino, Messaggero, Tempo, Roma,Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno,Giornale di Sicilia, per i quotidiani;e per i periodici: Europeo, Espresso,Panorama, Epocaa, Oggi, Gente,Famiglia Cristiana. La RAI-TV vadimenticata.c) i sindacati, sia confederali CISLe UIL, sia autonomi, nella ricerca diun punto di leva per ricondurli allaloro naturale funzione anche al

prezzo di una scissione e successivacostituzione di una libera associa-zione dei lavoratori;d) il Governo, che va ristrutturatonella organizzazione ministeriale enella qualità degli uomini da pro-porre ai singoli dicasteri;e) la magistratura, che deve esserericondotta alla funzione di garantedella corretta e scrupolosa applica-zioone delle leggi;f) il Parlamento, la cui efficienza èsubordinata al successo dell’opera-zione sui partiti politici, la stampa ei sindacati.

2) Partiti politici, stampa e sindacaticostituiscono oggetto di sollecita-zioni possibili sul piano della mano-vra di tipo economico finanziario.La disponibiltà di cifre non supe-riori a 30 o 40 miliardi sembra suf-ficiente a permettere ad uomini dibuona fede e ben selezionati di con-quistare le posizioni chiave neces-sarie al loro controllo.Governo, Magistratura e Parla-mento rappresentano invece obiet-tivi successivi, accedibili soltantodopo il buon esito della prima ope-razione, anche se le due fasi sononecessariamente destinate a subireintersezioni e interferenze recipro-che, come si vedra’ in dettaglio insede di elaborazione dei procedi-menti.

3) Primario obiettivo e indispensa-bile presupposto dell’operazione è

la costituzione di un club (di naturarotariana per l’etereogenità deicomponenti) ove siano rappresen-tati, ai migliori livelli, operatori, im-prenditoriali e finanziari, esponentidelle professioni liberali, pubbliciamministratori e magistrati, nonchépochissimi e selezionati uomini po-litici, che non superi il numero di 30o 40 unità.Gli uomini che ne fanno parte deb-bono essere omogenei per modo disentire, disinteresse, onestà e rigoremorale, tali cioè da costituire unvero e proprio comitato di garantirispetto ai politici che si assume-ranno l’onere dell’attuazione delpiano e nei confronti delle forzeamiche nazionali e straniere che lovorranno appoggiare. Importanteè

stabilire subito un collegamento va-lido con la massoneria internazio-nale.

La storia della P2 – 1a parte

Page 19: Controsenso del 21 Maggio 2011

20 sabato 21 Maggio 2011

All’Istituto Comprensivo di Bella è di scena il drammadella prostituzione minorile

Fulvia Degl’Innocenti con il romanzo “La ragazza dell’Est”- EdizioniSan Paolo, vince il Premio Nazionale di letteratura per i ragazzi

“Città di Bella” per la sezione 12-16 anni

Ottanta ragazzi di quattro

scuole in rete di Potenza,

Bella, Muro Lucano,

Pescopagano e Filiano di terza

media e di prima e seconda delle

scuole superiori hanno dato ex

aequo il Premio Nazionale “Città

di Bella” per la sezione narrativa

12-16 anni, a due giovani scrittrici

Francesca Capelli e Fulvia De-

gl’Innocenti.

La prima ha incontrato i suoi let-

tori il 9 e 10 maggio 2011, la se-

conda è stata premiata a Bella

lunedì 16 alle ore 17,00 nella bi-

bliomediateca dell’Istituto Com-

prensivo e avrà un incontro con i

ragazzi del Liceo Scientifico di

Muro Lucano e dell’Istituto Pro-

fessionale di Pescopagano mar-

tedì 17 alle ore 9,00. Fulvia

degl’Innocenti ha vinto con il ro-

manzo “La ragazza dell’Est” San

Paolo editore,che racconta una

storia di coraggio e incoscienza.

Una storia di angeli

sfregiati, feriti, caduti e rialzati.

Una storia di genitori lontani ma

vicini e di figli che crescono. Una

storia grande, molto grande, che

sembra addirittura troppo grande

per i suoi protagonisti :Roberto,

14 anni, e Lilia,che alla

maggiore età non arriva ancora.

Roberto, in cui le apprensioni

della mamma e il lavoro da gior-

nalista inviato di guerra del padre

hanno sicuramente lasciato il

segno, rendendolo forte, più forte

di quanto si potrebbe credere pos-

sibile alla sua età. Lilia, “La ra-

gazza dell’Est”,Lilia, che a

Roberto appare in treno, e sembra

un angelo, con una nonna anziana

e un fratellino spesso malato in

Moldavia, minacciata senza che i

parenti rimasti lontani lo sappiano

dai “lupi” che l’hanno portata in

Italia promettendole un lavoro da

hostess per farla invece prostituire

sui viali di Milano. Tra botte, se-

gregazioni, violenze che non

sono purtroppo solo un racconto.

A unirli, Roberto e Lilia, un libro,

che lei dona a lui in treno, e in cui

è conservato un biglietto della lot-

teria che lui vuoleridarle. Nel

corso dell’incontro la scrittirice

racconta: “Qualche anno fa –

spiega l’autrice – vidi al cinema

un film bello quanto tragico: Lilja

4ever.1

Un’adolescente così povera e sola

da credere ancora nelle fiabe,

anche se di fiabesco, nel suo

mondo, una grigia città della Li-

tuania, non c’era nulla. Invece

del principe trovò un orco, e poi

fu l’inferno e nessuno che venisse

a salvarla.

E allora lei uscì da quell’orrore

nell’unico modo che poteva: vo-

lando giù da un ponte. Io ho vo-

luto dare a quella Lilia, reale o

immaginaria che fosse, e alle

tante ragazze in Europa ancora

preda degli orchi, una possibilità

di riscatto, e l’ho fatto nel modo

che conosco meglio: la scrittura,

scrivendo questo libro con il

cuore”. Ed ecco come la scrittrice

si è presentata , rispondendo alle

domande degli alunni delle classi

terze medie che hanno votato il

suo libro: “Sono una giornalista

per ragazzi e lavoro dal 1994

come caposervizio al settimanale

“il Giornalino”. Alla scrittura

giornalistica affianco da anni

anche quella narrativa, spaziando

dagli albi illustrati per i più piccoli,

alle filastrocche, ai racconti per

bambini. Passo la vita a scrivere,

perché così mi piace e cosìavevo

sognato che fosse sin dai banchi

di scuola. Tra le tante cose di cui

mi occupo, ci sono anche le rispo-

ste ai problemi dei ragazzi e delle

ragazze che mi chiedono consigli

sulla rubrica settimanale del Gior-

nalino, “Raffa per te”. Nel corso

dell’incontro che è stato accom-

pagnato da struggenti brani mu-

sicali eseguiti dal vivo dai docenti

di musica Brancati alle percus-

sioni,Ferrara al flauto traverso, Pi-

sicchio la pianoforte e Cairone

alla chitarra classica, Flavia

Degl’Innocenti ha raccomandato

al numeroso pubblico di docenti,

genitori e ragazzi di continuare a

credere nei giovani, nei loro

sogni.Dal sito “fulviadeglinno-

centi.wordpress.com” è stato pro-

iettato un corto tratto dal libro. Il

sindaco del Comune di Bella Sal-

vatore Santorsa ha premiato la

vincitrice con una targa e l’asse-

gno di 400,00 euro. Ancora una

volta, grazie aquesto libro, i ra-

gazzi delle scuole in rete hanno

avuto la possibilità di crescere, ri-

flettendo sul dramma della pro-

stituzione minorile.

Mario Coviello, dirigente scolastico dell’IstitutoComprensivo di Bella

Dal 23 maggio ……Turchiamoci

L’Accademia dei due mondiè un’associazione nata da

poco i cui soci però da anni par-

tecipano alla storica Parata dei

turchi come spadaccini turchi e

latini. La profonda passione per

questo aspetto suggestivo e ca-

ratteristico, ha portato l’associa-

zione alla progettazione di una

serie di iniziative volte a valoriz-

zare e far meglio comprendere

la relazione che lega la città di

Potenza ai turchi. Abbiamo ini-

ziato una serie di studi e di ricer-

che, per scoprire e mantenere

vive le tradizioni dei nostri

nonni e questo ha contribuito

non poco e non solo all’allarga-

mento delle nostre conoscenze,

ma anche ad unire il nostro

gruppo. Siamo sempre più con-

vinti che non c’è futuro se non

c’è storia. Con il progetto sto-

rico-culturale Armigeri delSanto, l’associazione intende

realizzare un gruppo di rievoca-

zione turco-rinascimentale in

grado di portare anche al di fuori

dei confini cittadini l’essenza

della nostra amata festa. All’ in-

terno di questo progetto, que-

st’anno sarà promosso l’evento

turchiamoci indirizzato alle

Scuole Primarie, classi Quarte e

Quinte. Dal 23 al 27 maggio

2011 sarà organizzato

l’evento “TURCHIAMOCI…a scuola” durante il quale un

gruppo di figuranti/animatori

dell’Accademia dei Due Mondi,in abito da “Turco” e “rinasci-

mentale”, si recherà nelle scuole

accompagnato da una trucca-

trice: attraverso attività di ani-

mazione della durata circa di 1

ora e ½ si procederà al trucco

dei bambini.

Queste attività anticiperanno

“TURCHIAMOCI…in piazza”

che avverrà sabato 28 maggio

2011, in Piazza Duca della Ver-

dura dalle ore 10.00 alle ore

12.00 e “TURCHIAMOCI…al-l’Iperfutura dalle ore 17 alle19.30”

Con “Turchiamoci”, si intende

coinvolgere allegramente i

bambini nel clima dei festeggia-

menti, facendoli diventare turchi

per un giorno, proiettandoli in

un’atmosfera turco-cinquecen-

tesca. Esorcizzando le paure e le

reticenze nei confronti dei sol-

dati protagonisti della parata, si

educano i bambini all’accetta-

zione del diverso, spiegando il

concetto primario di ugua-

glianza e fratellanza. “Noi non

siamo proprio turchi ma in realtà

siam Potenturchi”. Questo

motto nasce per rimarcare il to-

tale riguardo per la cultura del

vicino oriente e per le gesta di

questo popolo, nel più totale ri-

spetto di tale nome, ed anche per

sottolineare un concetto chiave:

noi rievochiamo dei potentini

che secoli fa si sono travestiti e

truccati da turchi per raccontare,

ma soprattutto per esorcizzare,

il temutissimo esercito otto-

mano. Per questo motivo, in

modo goliardico e ludico, ci di-

vertiamo e preserviamo l’es-

senza stessa della nostra

manifestazione.

Page 20: Controsenso del 21 Maggio 2011

Solidarietà, donazione, sport, ambiente e salute i temi trattatiBarile, successo per il concorso

grafico FidasPremiati i ragazzi partecipanti dell’Istituto comprensivo

BARILE – Successo per

la prima edizione del

concorso grafico indetto

dall’Associazione di volonta-

riato Fidas donatori sangue di

Barile, realizzato in collabora-

zione con l’Istituto comprensivo

Giovanni XXIII, grazie al soste-

gno della Fidas Basilicata. Tema

del concorso grafico Fidas Ba-

rile, nell’anno europeo del vo-

lontariato, è stato “la donazione

è vita. Solidarietà, sport, am-

biente e salute”, eha visto il coin-

volgimento diretto di una

cinquantina di ragazzi delle

classi quinta e terza media, e la

partecipazione delle insegnanti

Maria Carmela Di Lonardo,

Pompea Grimolizzi, Vincenza

Molinari e Amelia Mecca della

Scuola di Barile, presieduta dal

Dirigente Lucia Vittoria Cefola.

“Il concorso grafico – ci ha te-

nuto a precisare Rocco Fran-

ciosa, Presidente della Fidas

donatori sangue Barile – ha

come obiettivo principale la dif-

fusione della cultura del dono del

sangue e della solidarietà, attra-

verso il coinvolgimento dell’isti-

tuzione scolastica e la

partecipazione diretta dei ragazzi

barilesi ad un’attività che rappre-

senta un forte momento di socia-

lizzazione e crescita culturale per

tutti”. La premiazione è avve-

nuta al termine della 32 assem-

blea ordinaria della Fidas

Basilicata che si è svolta dome-

nica scorsa a Barile nel centro

benessere e fitness Area Sport,

alla presenza di Paolo Ettorre,

presidente della Fidas Basilicata,

Don Tommaso Garzia, parroco

di Barile e presidente della com-

missione, Rocco Franciosa, pre-

sidente della Fidas Barile, Maria

Carmela Di Lonardo delegata

del dirigente Lucia Cefola del-

l’istituto Giovanni XXIII di Ba-

rile, Salvatore Francesco,

coordinatore della conferenza

dei presidenti Fidas lucani, Enzo

Notario, componente direttivo

Fidas Barile e Vito Patrissi diri-

gente della Fidas Basilicata. Il

Presidente della Fidas regionale,

Ettorre nel consegnare una targa

ricordo all’insegnante Di Lo-

nardo in rappresentanza dell’Isti-

tuto comprensivo, ha

sottolineato “siamo sempre

molto sensibili alle iniziative che

promuove l’istituzione scolastica

poiché riteniamo che essa rap-

presenti la principale fonte edu-

cativa per sensibilizzare i ragazzi

alla cultura del dono del sangue

e della solidarietà”. Il Parroco di

Barile, Don Garzia ha rimarcato

“il concorso rappresenta un

modo per sensibilizzare i ragazzi

ai valori della solidarietà ed un

momento di riflessione sull’im-

portanza della vita che va difesa

sempre e la donazione del san-

gue rappresenta il momento più

concreto di aiuto e vicinanza alle

persone in difficoltà”. In conclu-

sione il presidente Fidas Barile,

Franciosa, ha sottolineato “rin-

graziamo di cuore la scuola per

la preziosa collaborazione, gli in-

segnanti e i ragazzi, a cui vanno

i complimenti di tutta la Fidas

per la bellezza dei lavori e la par-

tecipazione al concorso, che

dovrà diventare un appunta-

mento da ripetere nel corso degli

anni ”. Ai ragazzi è stato conse-

gnato l’attestato di partecipa-

zione e gli elaborati, tutti merite-

voli di premio e molto significa-

tivi nelle loro rappresentazioni,

saranno utilizzati nelle campa-

gne promozionali della Fidas

Basilicata.

Venosa, un “X-Factor” promosso dal “Battaglini”Per il 5° anno consecutivo è

stato promosso dall’Istituto

“Battaglini” del centro oraziano,

guidato dal dinamico dirigente

scolastico, prof. Michele Ma-

sciale, il concorso musicale, per

scuole di ogni ordine e grado,

“Luigi Tansillo”. Hanno parte-

cipato scuole primarie, scuole

medie e superiori non solo della

Provincia di Potenza, ma una

proveniente anche dalla Cam-

pania, l’I.C. “G.Guadagni” di

Cimitile (Na). Le scuole parte-

cipanti si sono esibite in gruppi

e come cantanti solisti. Nella ca-

tegoria A, gruppi, riguardanti le

scuole primarie e medie a pre-

valere è stata la scuola media

“De Luca” col gruppo Black

Pepper che hanno eseguito due

brani conosciuti: Vieni qui di

Vasco Rossi e la notte dei Modà.

Al 2° posto si è piazzato il

gruppo scolastico della dire-

zione didattica “D.Viola” di Po-

tenza, seguiti dall’I.C.

“Guadagni” di Cimitile e dal

gruppo Mega Boys due della

De Luca di Venosa. Nella cate-

goria B (gruppi comprendenti

scuole superiori) a prevalere è

stato il gruppo “Effettivamente”

dell’I.I.S.S. “Battaglini” col ti-

tolo The house of rising sun, au-

tore The Animals. Al 2° posto si

è piazzato un altro gruppo del

Battaglini “Com Sciam Sciam”

che si è distinto per i brani: Vieni

via con me di Paolo Conte e lo

Shampoo di Giorgio Gaber, al

3° posto un altro gruppo musi-

cale del Battaglini, “Dominio

Effect”. Nella categoria C (Can-

tanti Solisti) a prevalere è stata

Maria Rita Tanzillo dell’I.C. di

Cimitile (Na), seguita dalle

compagne Alessandra Cece e

Maldestuto Felicita. Nella cate-

goria D (solisti scuole superiori)

a vincere è stata Francesca Gar-

gano del Liceo Scientifico di

Melfi che ha eseguito i due

brani, ma che freddo fa e l’isola

che non c’è. Due secondi posti

per Fausto Iocoviello, al piano-

forte, del Battaglini e Lucia La-

reglia del Liceo Classico che

hanno eseguito brani inediti.

Due premi speciali, per l’origi-

nalità ed interpretazione dei

brani, per il gruppo musicale del

Liceo Classico composto da

Francesca De Clemente, Ro-

sanna Martello e Vanessa

Manca e la cantante solista,

Lucia Lareglia. La commis-

sione giudicante i brani musicali

era composta dalle pianiste Mi-

lena Bruno di lavello e Rina

Montanarella di Melfi, dal vio-

linista Michele Rigillo di Gine-

stra e dal direttore, specializzato

in chitarra, dell’associazione

Music Academy di Venosa, Fa-

brizio Frangione. I criteri adot-

tati per scegliere i migliori brani

hanno tenuto conto dell’inter-

pretazione ed intonazione, ac-

compagnamento armonico,

presenza scenica e personale. Il

prof. Michele Masciale, diri-

gente scolastico del Battaglini

soddisfatto di questa giornata:

“il nostro istituto da il giusto ri-

salto alla musica perché cre-

diamo che la musica rappresenti

un veicolo importante nella cre-

scita dell’adolescente. Attra-

verso la musica, un giovane

esprime il meglio di se. Ringra-

zio il prof. Pino Lioy, direttore

artistico del concorso musicale,

che ha avuto l’idea di realizzare

questa manifestazione. E’ immi-

nente da parte dei nostri ragazzi

una pubblicazione su Venosa in

tre lingue”. Un portavoce del-

l’I.C. di Cimitile ha riferito:

“L’amministrazione comunale

di Nola e Nola tutta saluta rive-

rente la città di Venosa con la

quale condivide un nome, Luigi

Tansillo, sì alto per cultura e sa-

pienza. Facciamo dono di un

libro su Tansillo, curato dai

proff. Boccia e Toscano in attesa

di ufficializzare un gemellaggio

con Venosa”. Il vice Sindaco,

dott. Pietro Visaggio ha esaltato

questa giornata: “Questa scuola

è un vulcano di idee, grazie al

prof. Masciale. La proposta del

gemellaggio con Nola sarà

presa in seria considerazione da

Comune di Venosa perché ac-

comuna due città che hanno

avuto in comune un grande cul-

tore del 1500”.

Lorenzo Zolfo

21sabato 21 Maggio 2011

Page 21: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 maggio 201122

di Giovanni D’Andrea

La vicenda è semplicequanto imbarazzante.Noi di “Controsenso”,

dopo varie denunce sul suo statodi abbandono, ci accorgiamoche i massi dell’antico acque-dotto romano di via Ciccottisono spariti. Telefoniamo a varienti, Provincia, Comune, So-vrintendenza. Nessuno sa dirciniente. “Il Comune non puòaverli presi”, ci dicono alla So-vrintendenza “Tali decisioni de-vono passare prima da noi”. Aquesto punto pensiamo ad unfurto, o ad un atto di vandalismo.Stiamo per andare in stampa conquesto taglio alla notizia, quandoci chiama l’Ufficio Cultura delComune, “Li abbiamo presi noi,sono al sicuro al deposito a RioFreddo. Abbiamo dato la notiziaa quelli della Sovrintendenza,che erano venuti da noi preoccu-pati per la vostra segnalazione”.Nessuno ci sa dire di quale as-sessore o di quale dirigente co-munale sia stata la decisione. Ciò

che appare evidente è che il Co-mune, a cose fatte, sembra nonaver comunicato niente a nes-suno. Da qui il panico generale.Forse è scoppiato anche un pic-colo “incidente diplomatico” fraenti.Da qualche giorno, allora, i restidell’antico acquedotto (ben 25pezzi censiti da noi e pubblicaticon le foto, nei precedenti arti-coli) della città di Potenza sono“spariti”: i manufatti nella fatti-specie di tubi grossi in pietra,pubblicati sulle nostre foto, inquanto altri pochi manufatti pre-

senti enon fotografati da noi, non sonostati toccati. A quanto pare, al-lora, a qualcosa è valsa la nostrabattaglia sulla situazione del de-grado dei resti, su cui avevamolanciato in un anno e mezzo bentre appelli di denuncia, e soltantodi recente, al nostro terzo ap-pello, la politica se ne era accortadi questa spiacevole situazione,con un intervento del consigliereMichele Napoli. Già nel lontano2008, con un interessante arti-colo scientifico dal titolo “Lungole tracce dell’Angilla” pubbli-

cato su i quaderni “Basilicata re-gione notizie”, la dottoressa Car-mela Sanza, se ne occupò,tracciandone il suo costrutto sto-rico ed evolutivo. Abbiamosempre ribadito, che non si trat-tava di un’opera priva di valore,o peggio ancora di validità infe-riore rispetto ad altri manufatti. I cartami cittadini dell’Otto-cento, che annotano i passi deinecessari lavori di ristruttura-zione, ben ne documentano lastoria, ma le prime tracce si rile-vano già in alcuni atti risalentialla metà del 1500. Furono i

conti Guevara a volerlo nelXV secolo e fino al 1885, annodell’acqua in città, fu esso a so-stenere l’unica fonte di approv-vigionamento idrico delcapoluogo, l’Angilla appunto.Nel 1926 la fontana fu distruttaper ampliare la villa comunale edi lì a poco dimenticata. Alcunespoglie del vecchio acquedottotornarono alla luce nel 1974, du-rante i lavori di costruzione deipalazzi di Villa Ombrosa.Inizialmente protetti da teche divetro, furono immediatamentedistrutte, e da allora destinati ad

essere posizionati per terra, e adessere sfiorati dagli sguardi di-stratti dei passanti, ed al loro ab-bandono fino ad oggi. Per tanti si è trattato di semplicisassi messi lì e dimenticati daltempo, per altri, più attenti, di te-stimoni muti della storia citta-dina di Potenza, della qualepotrebbero raccontare più di 500anni, una ricchezza di tutta la po-polazione potentina, e non solo.

CLAMOROSO A POTENZASpariti i resti dell’antico acquedotto:

li aveva presi il Comune Il nostro giornale ne aveva denunciato più volte l‘abbandono:

ma gli enti preposti, fra loro non si parlano

Matera - Forse una ca-

duta per le scale, la

perdita dell’equilibrio ed il

corpo che finisce contro il

corrimano, poi il tremendo

volo nella tromba delle

scale, una caduta di circa 15

metri. Così ha perso la vita a

Matera, nel Palazzo degli

Uffici Finanziari, in piazza

Matteotti, Angelo Salerno,

26 anni di Garaguso. La

chiamata al 118 è stata tem-

pestiva. L’arrivo dell’ambu-

lanza e la corsa al Madonna

delle Grazie, l’intervento

chirurgico per tentare di

strappare alla morte il gio-

vane. Tutto inutile; Angelo

Salerno ha cessato di vivere

in sala operatoria. Troppo

devastanti i traumi riportati

nella caduta. Ora è scattata

la caccia alle responsabilità.

L’indice accusatore, a

sentire soprattutto i

frequentatori dello

stabile, in primo

luogo i dipendenti

della sede periferica

dell’agenzia del terri-

torio, investe soprat-

tutto quella maledetta

ringhiera, troppo

bassa secondo loro. In

ogni caso è difficile al

momento stabilire le

cause che hanno provocato

la caduta del ragazzo. C’è

chi parla di una disgrazia,

chi ipotizza un malore. In at-

tesa dei risultati dei rilievi

della Polizia di Stato resta il

fatto che Angelo Salerno di

26 anni di

G a r a g u s o ,

che solo un

anno fa si era

laureato in

Ingegneria a

Milano, è

morto in

modo as-

surdo all’in-

terno di un

ufficio pub-

blico di Ma-

tera, dove si

era recato per

chiedere un

cert i f icato.

La caduta se-

condo prime indiscrezioni è

stata determinata da un ma-

lore improvviso o dalla

fretta del giovane di rag-

giungere il padre che lo

stava aspettando all’esterno

dello stabile che scivolando

ha causato il salto

nel vuoto e il de-

cesso del giovane.

Ad accertare me-

glio le cause del

drammatico volo

sarà l’autopsia che

nelle prossime ore

sarà eseguita dal

prof. Strada. A

quarant’anni dalla

costruzione del pa-

lazzo vanno indi-

viduate, a tutela

della sicurezza dei

dipendenti, una

serie di interventi

di riqualificazione

ed ammodernamento, in pri-

mis la ringhiera, ma anche,

il mancato utilizzo di uno

spazio di un migliaio di

metri quadrati, un presti-

gioso salone che da un tren-

tennio resta chiuso a doppia

mandata, probabilmente per

la mancanza di scale di

emergenza, un intervento

necessario, il cui progetto

continua a restare nel cas-

setto

Renato Favilli

MATERA

Muore a 26 anni cadendo nel vuoto in un ufficio pubblico

Sequestrati 450 Kg. circa di

fuochi pirotecnici illegali

IV e V categoria dai finanzieri

della Tenenza di Lauria. L’ope-

razione di servizio è stata portata

a termine nell’ambito dei con-

trolli del territorio e per la

repressione dei reati in ge-

nere disposti dal Comando

Regionale Basilicata, coor-

dinati dal Comando Pro-

vinciale di Potenza.

I fuochi pirotecnici, di fab-

bricazione cinese, erano

stati acquistati a Napoli e

dovevano essere rivenduti

in Calabria. Si tratta di materiale

esplodente altamente pericoloso,

in quanto oltre ad essere dotato

di un potenziale esplosivo di

gran lunga superiore a quello

consentito, risulta anche carente

dei requisiti di sicurezza previsti

dalla legge per il confeziona-

mento.

Il carico di “botti” illegali viag-

giava all’interno di un’autovet-

tura Ford Galaxy che è stata

sottoposta a controllo lungo la

tratta viaria che percorre il terri-

torio di competenza operativa di

questa Tenenza, appartenente al

comune di Nemoli (PZ). All’atto

del controllo i finanzieri laurioti,

verificando il contenuto dell’au-

toveicolo, riscontravano la pre-

senza dei fuochi pirotecnici che

da subito, vuoi per la loro eti-

chettatura, che per le modalità di

trasporto, evidenziavano l’ille-

galità per la quale si è proceduto.

Dai successivi accertamenti, ve-

niva riscontrato che il condu-

cente dell’automezzo, E.P. di

anni 25, originario di Pompei

(NA), era sprovvisto di autoriz-

zazioni o altri documenti che po-

tessero giustificare il trasporto.

L’automezzo risultava privo di

qualsivoglia mezzo di prote-

zione a spegnimento fuoco im-

mediato, nonché di tutte le altre

dotazioni necessarie per l’idoneo

trasporto di merce pericolosa.

Inoltre, dai rilevamenti eseguiti

presso la Tenenza, emergevano

difformità tra il peso lordo indi-

cato sulle etichette applicate

sugli artifizi ed il peso lordo ef-

fettivo.

Il conducente è stato segnalato

alla locale A.G ed il materiale

sottoposto a sequestro è stato af-

fidato ad idonea azienda struttu-

rata per lo specifico.

Guardia di Finanza di Potenza: Sequestro di fuochi

pirotecnici illegali per 4,5 quintali

prima dopoprima dopo

Page 22: Controsenso del 21 Maggio 2011

A’

Page 23: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 maggio 201125

Il Potenza chiude fa-

cendo la manina al

Moliterno. Sfumature e

tinte rossoblù disegnano

la nostalgia di un passato

che tarda a tornare. La

cinquina inflitta da Vo-

lini e compagni ai valda-

grini ha il sapore

dell’impresa eroica, poi-

ché ottenuta in condi-

zioni di estrema

indigenza, da parte della

formazione potentina, ul-

tima rappresentante le-

gittima della squadra che

fu di Boninsegna e di

Agroppi. Il futuro, all’in-

domani di questo ano-

nimo e tormentato torneo

di Eccellenza, è davvero

nebuloso. Come ogni

anno, poi, terminato il

clamore domenicale, si

lascia spazio al chiac-

chiericcio da bar sport. E

giù ipotesi, fantasie,

mezze frasi e mezze ve-

rità sulle quali imbastire

le più fantasiose teorie.

La stagnazione del calcio

a Potenza consegna due

società all’Eccellenza ed

un’altra, sicuramente

emergente, in Promo-

zione. Almeno per il mo-

mento, oltre, non si va. E

ciò malgrado l’interesse

per il calcio, da parte

degli sportivi potentini,

sia sempre elevato. Date

le premesse, sin qui ma-

nifestate, c’è il rischio,

enorme, di ritrovarsi

nella condizione dello

scorso anno quando,

dopo la miracolosa riam-

missione in Seconda Di-

visione, la città (tutta),

nell’espressione delle

sue forze imprenditoriali

ed istituzionali, non è

stata in grado di forma-

lizzare un’iscrizione:

prima nel gradino più

basso dei professionisti

e, in ultima analisi, in

serie D.

Ora, però, si confida nel

buon senso e nell’attac-

camento al glorioso ves-

sillo rossoblù,

condizione richiamata

spesso, negli ultimi

tempi, abusando anche

del suo uso. Potenza, in

buona sostanza, sta alla

finestra, in un’attesa che

ha il sapore dell’abban-

dono, dell’ineluttabile.

E’ come se, chi è nelle

condizioni di compiere

un passo avanti, vi ri-

nunci, per il timore di

bruciarsi. Dal balcone in

viale Marconi giungono

gli echi di un canto pia-

gnucoloso: “E intanto il

tempo se ne va -intona a

squarciagola il calcia-

lingo lucano, ormai a di-

giuno di calcio- tra i

sogni e le preoccupa-

zioni…”. L’estate poten-

tina, dopo una stagione

trascorsa nel fango dei

campionati dilettanti, si

preannuncia rovente.

Urlo salvezza per la VulturRetrocede il Ferrandina. Borussia Pleiade

in attesa del Pisticci

E intanto il tempo se ne va

di Emanuela Ferrara

Gli ultimi quindici

minuti del cam-

pionato di Eccel-

lenza lucana sono

decisivi per la Vultur

Rionero che, con i gol di

Scippo e Cammarota,

trova la salvezza battendo

per 2 a 0 i cugini del-

l’Atella Monticchio e

rendendo così definitivi i

verdetti di questa sta-

gione. Dopo la consacra-

zione dell’Angelo

Cristofaro Oppido quale

squadra dominatrice della

stagione e dell’Atella

Monticchio come se-

conda classificata e, di

conseguenza, abilitata a

giocarsi gli spareggi na-

zionali con le seconde

classificate degli altri gi-

roni, mancava solo la de-

terminazione della griglia

retrocessione.

Le squadre “costrette” a

giocarsi le loro chances

negli ultimi 90’ di gioco

erano tre, almeno in teo-

ria vista la disperata si-

tuazione del Ferrandina.

Con il Miglionico già da

tempo retrocesso, erano

impegnate a vincere Vul-

tur Rionero e Borussia

Pleiade separate alla vi-

gilia da un solo punto in

classifica a favore degli

jonici.

Impresa riuscita per gli

uomini di Camelia, bello

difatti è stato il derby del

Vulture con l’Atella che

ha voluto onorare al me-

glio l’impegno, nono-

stante la mente sia già

concentrata sui siciliani

del Biancadrano, forma-

zione che sarà opposta

alla squadra di D’Urso

nei play-off nazionali. Le

reti nel finale liberano

l’urlo del Corona che

sancisce una salvezza a

tratti insperata, almeno

fino all’avvento in pan-

china dell’esperto Came-

lia.

Sbaglia tutto invece il

Borussia Pleiade che

dopo mezz’ora di gioco è

già sotto di tre reti sul

terreno della Murese, il

risultato finale sarà addi-

rittura di 5 a 1 a favore di

Dutra e compagni. Un

verdetto quasi scritto per

la formazione di Marco-

nia, autrice, suo mal-

grado, di un girone di

ritorno disastroso, nono-

stante a metà torneo i ros-

soblù si trovassero in

un’ottima posizione di

classifica, con la salvezza

praticamente in tasca.

Ancora qualche speranza

di salvezza comunque per

la società del presidente

Gioia, legata a doppio

filo con il destino del Pi-

sticci, difatti come già

ampiamente descritto la

settimana scorsa in caso

di salvezza ai play-out

dei gialloblè, non ci sa-

rebbe bisogno di liberare

un posto nel massimo

campionato regionale e di

conseguenza le retroces-

sioni sarebbero due e non

più tre ed a salvarsi sa-

rebbe proprio il Borussia

Pleiade.

Nessuna speranza invece

per il Ferrandina, al quale

serviva un’impresa, pe-

raltro arrivata, ma in con-

comitanza con una

sconfitta del Rionero,

coincidenza questa non

avveratasi. Va dato me-

rito agli uomini di Sti-

gliano di averci creduto

fino in fondo, riuscendo

addirittura a ribaltare il 2

a 0 in casa della domina-

trice del torneo Oppido,

il 2 a 3 raggiunto nel re-

cupero non è però bastato

agli aragonesi per evitare

la retrocessione.

Il resto della giornata

prevedeva gare senza

nessuna motivazione di

classifica, ma non per

questo sono mancati gol e

divertimento.

Il risultato più largo è a

favore di una delle deluse

di questa stagione, il

Comprensorio Tanagro

che chiude il suo torneo

con uno scoppiettante 3 a

8 sul campo del retro-

cesso Miglionico, con

Serritella assoluto prota-

gonista e autore di cinque

realizzazioni.

Chiude nel migliore dei

modi la sua stagione più

tribolata anche il Potenza

SC che rifila un bel 5 a 0

al Moliterno, tra le pole-

miche di una squadra che

è stata letteralmente ab-

bandonata dalla sua so-

cietà, ma che ha voluto

fino alla fine dimostrare

il suo valore. In conclu-

sione a leggere la classi-

fica sono tanti i

rimpianti, per una sta-

gione che con qualche

sforzo in più poteva

anche essere importante.

Una delle squadre che più

a stupito è il Pietragalla

che chiude il suo torneo

da matricola terribile con

una vittoria per 1 a 0 sul

Picerno.

Vittoria anche per il Poli-

coro Heraclea per 2 a 0

sull’Avigliano, bella la

rimonta in classifica

degli jonici, autori in-

sieme ai potentini di un

girone di ritorno da in-

corniciare.

Da sottolineare, ma in

chiave negativa, l’atteg-

giamento del Real Tolve

che si presenta a Vig-

giano con il numero mi-

nimo di 7 calciatori per

disputare la gara, ma

dopo appena un minuto e

mezzo Militello è “co-

stretto” ad abbandonare il

campo per infortunio, di

conseguenza il direttore

di gara deve sospendere

l’incontro. Peccato per i

giallorossi che avevano

finora sempre dimostrato

massimo impegno ed

espresso uno dei giochi

più divertenti del torneo,

riuscendo a laureare Ar-

paia come bomber asso-

luto del campionato con

25 reti. Un più che onore-

vole quinto posto finale

invece per la formazione

di De Stefano.

Si chiude così l’Eccel-

lenza, un campionato si-

curamente divertente e

con tanti colpi di scena,

alla fine vinto dalla squa-

dra che più lo ha meri-

tato. Un in bocca a lupo

andrà sicuramente rivolto

all’Atella per gli spareggi

nazionali ed al Pisticci

per la sua salvezza e

chissà che magari nella

prossima stagione, la Ba-

silicata possa contare

quattro squadre in serie

D.

la Vultur Rionero si salva negli ultima minuti di campionato (foto csvultur1921.it)

Page 24: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 201126

Termina il campionato di Ec-cellenza e termina questa tri-bolata stagione del Potenza

SC. Onore a chi ha seguito le sortidei baby giocatori ma soprattuttoonore a chi, domenica dopo dome-nica, senza guadagnare un soldo, hapermesso la salvezza della squadra.Mister Volini ed il suo gruppo im-

bottito di under hanno messo la pa-rola fine a questo campionato bat-tendo per 5-0 il Moliterno. Una bellapartita, non c’è che dire, ma il climache si respira negli spogliatoi, dopoil triplice fischio, è un mix di euforiae rammarico.Sono contenti i ragazzi che hannosudato anche quest’ultima maglietta

per la salvezza conqui-stata (con diverse gior-nate d’anticipo per laverità) e per l’ultimorisultato ottenuto. Ep-pure basta un nienteper gettare tutti nellosconforto.Basta una signora chesi avvicina al dimissio-

nario avvocato Andretta (l’ultimo atirare i remi in barca dopo aver cer-cato di fare il possibile) per chiarirela “questione affitto” e i visi tornanoad adombrarsi. Purtroppo al Vivianiaccade anche questo. Tra chi giusta-mente reclama i soldi del fitto diun’abitazione e chi allora decide diappendere una maglietta molto elo-quente davanti gli spogliatoi (una t-shirt riportante il numero 71, chenella smorfia napoletana sta ad indi-care l’Ommo ‘e Merda, e la scrittaPostiglione), il clima non può chefarsi pesante.Ci si ritrova così, oltre che ad elo-giare il lavoro svolto, a parlare delfuturo e a porsi la fatidica domandada un milione di dollari: ma un fu-

turo per il Potenza SC e per questiragazzi esiste davvero?È arrabbiato mister Volini e come luisono arrabbiati l’avvocato Andrettae i genitori di alcuni ragazzi che vor-rebbero vedere i propri figli liberi dipotersi cercare un’altra squadra dovepoter esprimere il loro talento, per-ché, come dice uno di loro: “solo perquesto dobbiamo combattere, per-ché i soldi non li vedremo mai più”.Alla parola soldi si scaldano tutti,perché di soldi quest’anno, a sentirei presenti allo stadio, non se n’è vistanemmeno l’ombra. “A vedersi sonoi debiti”: parola di Andretta. E nonsi parla solo di esposizioni debitorienei confronti del mister e di qualchegiocatore, ma di debiti riguardanti i

fitti di casa (di questo abbiamo giàriferito in precedenza facendo rife-rimento alla signora giunta al Vi-viani) e ristoranti non pagati. Unquadro questo non molto dignitosose si considera che alcune cose sonostate possibili solo grazie all’impe-gno dei tifosi che raccogliendo soldihanno fatto in modo che almeno ladignità fosse fatta salva per que-st’anno. Grazie alla tifoseria, infatti,è stato possibile saldare qualche de-bito con i padroni delle case in cui icalciatori vivono o addirittura recarsiin trasferta a Rionero.Per una piazza come Potenza è pos-sibile tutto questo? Purtroppo, aquanto pare, lo scenario dipinto daAndretta, Volini e giocatori, al ter-

mine della stagione, è quello reale,quello in cui versa questo Potenza.Il Potenza che nessuno vuole e che,malgrado tutto, rischia di rimanerenelle mani di Postiglione a disputareun altro anno nell’Eccellenza lucana,perché, se nessuno dovesse rilevarela società, questa rimarrebbe ancoranelle mani dell’oramai ex presidentebambino che, pur di non perdere ilparco giocatori, potrebbe decidere diriscrivere il glorioso Potenza per ilsecondo anno successivo ad uncampionato che certamente non me-rita di disputare.

Em. Fer.

di Lorenzo Zolfo

Con la 14 ̂vittoria stagionale si

è concluso il 1° campionato di

serie C 2 a cui ha partecipato

l’ Essedisport cogliendo l’ 8° posto fi-

nale. A questo punto c’è da dire pec-

cato per il gol beffa di 2 settimane fa

all’ ultimo secondo contro la Murese,

perchè quella vittoria avrebbe signifi-

cato 5° posto finale per l’Essedisport.

“Ma ahinoi-riferisce mister Dichirico-

non abbiamo la fortuna di altre squa-dre, che all’ ultimo minuto riesconosempre a cavarsela, comunque vabene così e il prossimo anno cerche-remo di migliorare”.

Questa volta a cadere sotto i colpi di

Bochicchio, Dipalma e compagni è

stato l’ Atletico Potenza, giunto a Ve-

nosa in gita, ormai salvo da diverse

giornate e ripartito con poca sportività

(hanno disertato il 3° tempo e in

campo i falli di frustrazione sono stati

numerosi) e con una sacca piena di

pallonate, ben 17, del resto le premesse

erano di quelle che lasciavano presa-

gire al peggio per i mal capitati poten-

tini, visto che dopo 40’’ erano sotto di

2 gol per le reti di Ferrenti e Sepe. La

cronaca della gara la tralasciamo visto

che il risultato finale di per sè la dice

lunga sul tipo di partita a cui i tifosi ve-

nosini hanno assistito, solo per dovere

d’ informazione segnaliamo che De

Musso dopo un lungo periodo di asti-

nenza è tornato al gol realizzando ad-

dirittura un poker che tuttavia non gli

consente di superare Ferrenti nella

speciale lotta tra i marcatori della squa-

dra, ma riesce a staccare seppur di 2

soli gol Santoliquido, autore quest’ ul-

timo di una doppietta, doppietta anche

per Mollica, mentre Sepe è riuscito a

realizzare una tripletta, chiudendo il

suo score personale di reti a quota 44,

infine segnaliamo il poker di capitan

Dichirico che gli ha permesso di arri-

vare a 50 gol in stagione.

Dolceamaro PotenzaVittoria nell’ultima di campionato tra

rabbia e sconforto

I venosini

conquistano

l’ottavo posto

in classificaL’Essedisport Venosa

affonda l’Atletico Potenza

Termina il campionato senza troppe sorprese

Il Controsenso non riesce a chiudere

a punteggio pieno. Contro l’Abriola finisce 1-1di Giusy Trillo

Giù il sipario, la Prima Categoria

si congeda. Non chiude però a

punteggio pieno l’Usd Contro-

senso che, in trasferta sul campo amico

dell’Abriola, deve accontentarsi del pa-

reggio. 1-1 il verdetto sancito dal tri-

plice fischio per un punto che non basta

a siglare il record di punti, raggiunto a

pieni voti dal Latronico Terme che

ferma la sua scalata a quota 81, ma che

invece permette ai leoncini rossoblu di

conservare l’imbattibilità stagionale. Un

orgoglio tutto potentino quello di non

essere riusciti a scovare, in ben 30

match, avversario capace di sbaragliare

l’armata di mister Romano. Nessuno,

però, ad Abriola avrebbe scommesso

sulla X. Ne abbiamo parlato con l’alle-

natore che, come sempre con lucidità e

onestà, ha riconosciuto meriti e demeriti

dei 22 uomini in campo, anzi 23. Eh già,

perché sotto la lente di Rosario Romano

questa volta ci finisce anche il direttore

di gara, Paolo Carretta di Venosa. “Èstata, così come nel girone di andata,una partita giocata in un clima tran-quillo e amichevole grazie al buon rap-porto che lega le due società. Ciò cheha rischiato di innervosire l’incontro èstato proprio l’arbitro che, in partico-lare nel secondo tempo, si è erto a pro-tagonista tra i 23 in campo. Decisioniquanto mai ‘arbitrarie’ e sicuramentediscutibili, mancate espulsioni, un golvisibilmente in fuorigioco convalidatoai padroni di casa e più azioni regolari,chiare occasioni pericolose dei nostricolori, interrotte proprio per presuntioffside, ma soprattutto un atteggia-mento presuntuoso e poco rispettoso neiconfronti di dirigenti e giocatori, glielementi che avrebbero potuto accen-dere la partita e creare diatribe sul ter-reno di gioco. Poco gioco e troppespiegazioni inutili. E non sarebbe laprima volta”. Mister Romano aveva in-

fatti già avuto modo di lamentarsi della

direzione dell’arbitro in questione in oc-

casione dell’andata disputata contro il

Vietri di Potenza. “Faccio invece i mieicomplimenti -continua Romano- ai ra-gazzi dell’Abriola e, soprattutto, al loroportiere, Zaccagnino, che nella fase fi-nale è riuscito a bloccare quei palloniinsidiosi che avrebbero potuto regalarcila vittoria”. Insomma, la designazione

arbitrale non ha soddisfatto l’allenatore

che può invece dirsi appagato dalla sta-

gione appena conclusasi. Un rigore sba-

gliato nel primo tempo e le assenze

pesanti (Pietrafesa, Gaddi, D’Andria)

possono spiegare il pareggio dell’ultimo

turno di campionato, ma sicuramente

non compromettendo l’ottimo traguardo

raggiunto dalla squadra dell’Usd. Una

corsa quasi perfetta che vale come poleposition per il nuovo obiettivo dei ros-

soblu: la Promozione.

USD CONTROSENSO

la colletta dei tifosi ha permesso alla squadra

di disputare alcune gare in trasferta (foto F.

Bochicchio)

Essedisport Venosa

Page 25: Controsenso del 21 Maggio 2011

27sabato 21 maggio 2011

B1 maschile – Play-off: tutto rinviato a gara 3

La Medical Center perde a Potenza Picena

L’accesso alla semifinale si gioca domani al Palapergola

Non riesce alla Medi-

cal Center Potenza

di portare a casa

gara 2 dei play off per la

serie A2. In quel di Potenza

Picena gli atleti guidati da

Mister Draganov hanno ce-

duto per 3-0 ai padroni di

casa della Golden Plast Po-

tentina, rimandando così a

gara 3 il verdetto dei quarti

di finale. Di Tommaso e soci

hanno trovato di fronte una

squadra carica e sicura di se

che li ha messi spesso in dif-

ficoltà e che, con un sor-

prendente Fabio Munzio, ha

gestito bene il gioco e ha

sbagliato poco, forte anche

dell’appoggio del numeroso

pubblico di casa. I parziali

dei set (28-26, 32-30, 25-20)

sono la fotografia nitida di

una gara disputata con inten-

sità, equilibrio e soprattutto

ad un alto livello agonistico

in cui però, ha avuto la me-

glio chi ha sentito meno la

fatica fisica e mentale e so-

prattutto chi ha commesso

meno errori. La Medical ha

fatto buona guardia a muro

ma ha spesso peccato in bat-

tuta e non è stata facilitata

dalla gestione della coppia

arbitrale che in più di un’oc-

casione non ha brillato e le

cui decisioni sono state de-

terminanti sul finale di se-

condo set. Ora ai rossoblu

viene chiesto un altro impor-

tante sforzo per poter con-

quistare, fra le mura amiche

di un PalaPergola che si

spera sia affollato e calo-

roso, un successo che signi-

ficherebbe accesso alla

semifinale e continuazione

di un sogno. Appuntamento

dunque, per il round finale,

a domenica 22 alle ore 19.

Il 22 maggio Pedala con AISMSi rinnova l’appuntamento su due ruote per sconfiggere la Sclerosi Multipla

Anche quest’anno

l’Associazione Ita-

liana Sclerosi Mul-

tipla Sezione Provinciale di

Potenza,

organizza la manifestazione

“PEDALA CON AISM”, la

pedalata solidale e non com-

petitiva che si snoderà per

principali vie della città.

Questa manifestazione si

svolge all’interno della Set-

timana Nazionale della Scle-

rosi Multipla,

giunta quest’anno alla sua

12° edizione. L’evento na-

zionale, il più importante in

Italia per sensibilizzare e in-

formare sulla Sclerosi Mul-

tipla e sui risultati raggiunti

della ricerca scientifica in

questo ambito specifico, ac-

coglie al suo interno la 3°

Giornata Mondiale della

Sclerosi Multipla (il 25 mag-

gio) e un fitto calendario di

eventi in tutto il territorio na-

zionale.

“Pedala con AISM”, che si

terrà il 22 maggio, è quindi

uno degli eventi inclusi nel

calendario della Settimana

Nazionale della Sclerosi

Multipla, un evento che mira

a sensibilizzare la popola-

zione potentina sul tema

della Sclerosi Multipla.

Per partecipare all’edizione

2011 di “Pedala con AISM”

basterà iscriversi presso la

Sede AISM di

Via Livorno 126 (Potenza) –

Tel. 09714/51502 oppure

presentandosi entro le ore 9

della mattina del 22 maggio

alla partenza della pedalata,

in Piazza San Giovanni

Bosco. La quota di iscri-

zione è di € 5,00 e il kit di

partecipazione comprende

una T-shirt realizzata appo-

sitamente per la manifesta-

zione.

Questo il programma della

manifestazione:

Domenica 22 maggio 2011Ore 08.00 – 09.30

Raduno dei partecipanti e

iscrizioni in Piazza san Gio-

vanni Bosco, Potenza.

Ore 10.00

Partenza

[L’itinerario si snoderà attra-

verso Viale Firenze - Via di

Giura - Via Piemonte -

Piazza Delle Regioni - Via

Lazio - Via Ciccotti - Via

Cavour - Via San Rocco -

Corso Garibaldi –Piazza Vit-

torio Emanuele – Via Vac-

caro – (SOSTA CON

RISTORO) Piazzale anti-

stante Carrefour Supermer-

cato) – Via del

Gallitello - Viale dell’UNI-

CEF - Via Roma - Via Mi-

lano - Piazza San Giovanni

Bosco]

Ore 12.00 - 13.00

Termine della manifesta-

zione in Piazza san Giovanni

Bosco, con ristoro e premia-

zione finale.

Page 26: Controsenso del 21 Maggio 2011

Porsche Carrera Cup: debacle di Postiglione

A Franciacorta brutta prestazione del potentino che mantiene

il secondo posto in classifica ma il divario aumenta

Lo avevamo detto. Fran-

ciacorta è un circuito dif-

ficile e Chico Postiglione

nulla ha potuto contro il fato.

Dopo la splendida pole position

ottenuta nelle prove ufficiali la

domenica di gara è stata nera.

Gara 1 è scattata dopo un vio-

lento diluvio. Al momento dello

start la pista era bagnata e tutti i

piloti sono partiti con le gomme

da pioggia. Lo scatto dalla pole

del lucano è stato perentorio e al-

l’ingresso della prima curva era

in testa, il suo compagno riu-

sciva ad infilare Balzan ruban-

dogli la seconda posizione, per

Postiglione al secondo giro il

vantaggio era superiore al se-

condo ma un incidente e l’in-

gresso della safety car ha

cambiato la gara. All’uscita di

pista della safety car la situa-

zione di Postiglione è apparsa

subito poco felice e, come ci ha

comunicato il suo manager

Guarino, per via della pressione

gomme troppo alta, è scivolato

lentamente in undicesima posi-

zione. Una debacle impressio-

nante, ancor più pesante per via

della vittoria finale del suo rivale

Balzan che chiudeva primo da-

vanti a Frassineti e Monti.

Il lucano in gara 2 partiva dal-

l’undicesima posizione e la sua

partenza è stata spettacolare. Al

primo giro, infatti, passava già

settimo dopo aver infilato 4 sor-

passi, al nono giro un errore di

Balzan che lo precedeva gli per-

metteva anche il sorpasso al lea-

der della classifica,

all’undicesimo giro infilava il

suo compagno di team e Giraudi

doppio sorpasso che lo metteva

in quarta posizione con il terzo

posto a meno di due secondi, ma

ancora una volta un incidente ha

rimesso in pista la safety car ed

il lucano commetteva un clamo-

roso errore girandosi in testa

coda sull’olio perso dalle auto

dell’incidente tornando in un

anonima settima posizione e

cosi la rimonta era vanificata

perché la gara finiva in regime

di safety car con Marco Ma-

pelli primo, secondo Alessandro

Bonacini e terzo Stefano Co-

mandino.

Week end amaro per il lucano

che segue sempre Balzan nella

classifica generale ma il suo di-

stacco è aumentano molto per-

ché ora la classifica recita così:

1° Balzan con 56 punti 2° Posti-

glione 35 punti 3° Frassineti 31

punti, il campionato è ancora

lungo ma oggi il lucano ha su-

bito davvero una brutta battuta

di arresto special modo in gara

1. Appuntamento a Misano il 4

e 5 giugno prossimi.

Tutto pronto per

la Coppa NissenaVolini e Lombardi in gara da

Capodarso a Caltanissetta

Il Campionato Italiano Ve-

locita’ Montagna nel fine

settimana affronta il suo

terzo impegno stagionale sui

5.450 metri della 57ª Coppa

Nissena, da Capodarso a

Caltanissetta.

La Coppa Nissena è una

competizione automobilis-

tica che si tiene ogni anno a

Caltanissetta. È una gara del

tipo cronoscalata ed è una

prova valida per il Campi-

onato Italiano velocità mon-

tagna e Trofeo della

Montagna. La lunghezza del

percorso è di 4904 metri e la

pendenza media è del

4,19%.

A partecipare alla prestigiosa

competizione ci saranno

anche Volini Nunzio

Giuseppe con la sua Peugeot

1600 - Gruppo A, e Lom-

bardi Achille con la sua

Honda Civic Typer R -

Gruppo N 2000.

Nelle due precedenti gare i

piazzamenti dei piloti sono

stati i seguenti:

Volini nella prima gara, dis-

putata il 01/05/2011 a Pieve

Santo Stefano Passo dello

Spino (Arezzo), ha ottenuto

un secondo posto, mentre

nella seconda gara, disputata

il 15/05/2011 a Monte Erice

(Trapani) ha ottenuto un

terzo piazzamento.

Lombardi nella prima gara

ha ottenuto anch’egli un sec-

ondo posto, mentre nella

seconda gara ha ottenuto un

nobilissimo primo posto.

Si ricorda che il preparatore

delle auto è Volini Michele

dell’officina “ SESAMO “

Motorsport di Potenza.

Ed ora si corre per la A1Nel campionato italiano assoluto di

societa’ su pista la Polisportiva

Scotellaro conferma la A2

“Sono molto contento delcomportamento dei miei

atleti. Sono state due giornateda incorniciare. Le premesseper una stagione ricca di sod-disfazioni su pista ci sono tutte.La Scotellaro è matematica-mente in finale A2, ma, vista lepotenzialità del gruppo, questaè una squadra che può tranquil-lamente concorrere per l’ac-cesso alla finale A1”.

E’ stato questo il commento a

caldo del presidente della

Polisportiva Rocco Scotellaro di

Matera, Emanuele Vizziello, al

termine della due giorni barese,

in cui il sodalizio di atletica leg-

gera materano, sulla pista e

pedane del campo scuola

“Bellavista’’ del capoluogo

pugliese, ha disputato la fase re-

gionale del campionato di soci-

età assoluto. Un ringraziamento

particolare va ai tecnici Antonio

Elettrico, Ferro Antonio, Car-

lucci Francesco, Luciano Gai,

Potenza Angelo, Cosimo ed

Elena Taurisano che hanno se-

guito da vicino tutti gli atleti che

sono scesi in pista.

I ragazzi del presidente

Vizziello ce l’hanno messa tutta

ed alla fine hanno totalizzato

20001 punti ottenuti sommando

26 punteggi su n. 18 gare del

programma tecnico. A Bari la

“Scotellaro’’ ha mostrato tutto il

suo potenziale, sebbene due

gare, per l’assenza per infortu-

nio di Eusebio Haliti, non sono

state proprio disputate .

Purtroppo a condizionare la due

giorni di gare è

stato il forte vento

che ha imperver-

sato sull’impianto

barese ed a tratti

una pioggerellina

molto fastidiosa.

Tra gli atleti che

hanno ottenuto

risultati di notevole

prestigio annoveriamo, in base

ai punteggi acquisiti, le

prestazioni di Ruggiero D’As-

canio che ha chiuso i km 10 di

marcia 42’53’’26. Il marciatore

bernaldese confermando il suo

ottimo stato di forma è stato

l’atleta che con la sua

prestazione ha conseguito il

punteggio più alto (p. 939).

Tra gli altri risultati segnaliamo

quelli ottenuti dal neo tesserato

Marcello De Cesare che ha sca-

gliato il giavellotto a m 62,42 ed

il peso a m 13.40, le ottime per-

formance di Donato Becce m

3000 siepi 9’19’’51 (minimo di

partecipazione ai campionati

italiani assoluti individuali) e di

Radi Fouad che ha corso in

9’37’’27, di Gai Marco nei

metri 100 con 11’’05 e 22’’53

nei m 200, Zaid Issam nei m

1500 con 3’57’’27 e nei m 5000

con 14’41’19, Giuseppe Dibe-

nedetto nei m 5000 con

15’29’’83, Potenza Paolo che

ha corso i m 1500 in 4’07’’26,

Cancelliere Eustachio m 57,30

nel lancio del martello, Cancel-

liere Leonardo nel lancio del

martello con m 51,35 (record

personale), Acquasanta France-

sco m 41.46 nel lancio del disco,

Ivan Persia m 50,93 nel giavel-

lotto, Michele Volpe che ha sca-

gliato il peso da kg 7.260 a m

12,42, Palmisano Angelo m

14,07 nel salto triplo e m 6,05

nel salto in lungo, Carparelli

Giuseppe m 13,28 nel salto tri-

plo e m 6,18 nel salto in lungo,

di Zammillo Antonio che ha

corso i m 400 in 51’11 (record

personale), Alessandro Laurano

che a saltato m 1.85 nella gara

dell’alto e di Gabriele Giacoia,

m 3.80 nel salto con l’asta.

Insomma un inizio di Campi-

onato niente male per questa

squadra, composta prevalente-

mente da giovani, che mira a

rafforzare le prestazioni ed a

migliorare i punteggi nella sec-

onda fase del Campionato di

Società che si svolgerà il

prossimo 9 e 10 luglio a Foggia.

Anche il Direttore Tecnico Prof.

Antonio Elettrico è convintis-

simo che questa è una squadra

dalle potenzialità elevate e che

il ripescaggio in finale A1, per

la stagione in corso, potrebbe

diventare a breve realtà.

sabato 21 maggio 201128

Page 27: Controsenso del 21 Maggio 2011

di Michele Strazza

Durante il decennio fran-

cese non furono pochi

gli ufficiali francesi che

scesero in Basilicata al comando

delle truppe che avevano avuto

l’incarico di reprimere il feno-

meno del brigantaggio, già al-

lora, e ben prima dell’Unità

d’Italia, molto sviluppato nelle

nostre contrade. Alcuni di essi

non erano soltanto soldati, pronti

a mettere a ferro e fuoco i paesi

lucani, ma anche acuti osserva-

tori delle realtà che attraversa-

vano e di cui ci hanno lasciati

interessanti spaccati.

Ci riferiamo, ad esempio, al-

l’aiutante maggiore Duret de

Tavel che, il 23 novembre del

1807, insieme al battaglione

francese del reggimento Jsem-

bourgh, marciò da Napoli verso

le Calabrie.

L’ufficiale, il quale fu impegnato

per ben 3 anni nella campagna

contro i briganti, scrisse al padre

a Parigi 37 lettere nelle quali de-

scrisse le sue impressioni e le vi-

cende militari che lo videro

protagonista. Rileggendole oggi,

dopo tanti anni, si avvertono i

pregiudizi verso le popolazioni

incontrate ma anche i dubbi e gli

interrogativi sulle azioni intra-

prese di fronte alla dilagante mi-

seria di quei territori.

I soldati francesi attraversarono,

dunque, la Basilicata, passando

per Lauria dove bloccarono i bri-

ganti che, dopo aver ucciso 7 mi-

litari di scorta ad un convoglio

diretto a Napoli, stavano inse-

guendo il resto del distacca-

mento. Raggiunsero, poi,

Castelluccio “un grande villag-

gio ben edificato e distante un

miglio dal Lao”, dove furono co-

stretti a fermarsi perché il fiume,

divenuto impetuoso a seguito

delle abbondanti piogge, aveva

inondato la “grande vallata”.

Dopo arrivarono a Rotonda per

poi proseguire fra le “alte mon-

tagne di Campotenese” sotto lo

sferzare della pioggia e della

neve.

Particolarmente interessante il

passaggio di una lettera nella

quale il francese esprime forti

dubbi sulla distinzione tra bri-

ganti ed abitanti visto che “il bri-

gante e colui che coltiva la terra

si somigliano talmente che non

si sa bene come distinguerli:

hanno le stesse usanze, indos-

sano lo stesso costume e portano

lo stesso ornamento”.

Anche il generale bonapartista

Nicolas Philips Desvernois ci ha

lasciato un significativo ricordo

delle vicende militari che lo vi-

dero protagonista tra il giugno

del 1807 ed il settembre del

1808, periodo nel quale co-

mandò le truppe francesi nella

costiera amalfitana e nella zona

di Lagonegro.

Ad appena 37 anni l’ussaro, il

quale aveva fatto carriera grazie

alle campagne militari del Reno,

dell’Italia e delle Piramidi, aveva

avuto il compito di estirpare il

brigantaggio nei territori affida-

tigli. Lo zelo dimostrato nel-

l’adempiere al suo incarico è

dimostrato dal fatto che, sul per-

corso tra Amalfi e Lagonegro,

fece piantare ben 184 alberi della

morte.

Eppure anche il generale fran-

cese è molto attento alla realtà

che lo circonda, alle sue pro-

fonde contraddizioni, alla diffi-

cile situazione in cui versano le

popolazioni.. Tant’è vero che,

dopo aver percorso i centri del

Lagonegrese (Lauria, Castelluc-

cio, Rotonda, San Costantino di

Rivello, Moliterno), “toccando

con mano le piaghe di ciascun

paese”, alla fine dell’ aprile del

1808, invia al re Giuseppe Bo-

naparte, un dettagliato rapporto,

spinto dal “dovere di risalire

dagli effetti alle cause”.

E qui vengono descritte le vere

piaghe di quelle società: “l’apatia

dei sindaci e dei membri del de-

curionato, il loro profondo egoi-

smo, la incapacità assoluta della

maggioranza, la doppiezza di al-

cuni furbi bricconi”, l’assenza

“di amore sincero per la patria”.

Ed ancora la corruzione dei fun-

zionari pubblici, le angherie di

ogni specie, le vessazioni fiscali,

la paure dei potenti. Mentre, in-

fatti, sulla povera gente ci si ri-

versava per il pagamento di

piccole imposte, con “colpevole

riguardo per le famiglie ricche”,

gli agenti del fisco “non osavano

presentarsi presso le loro case

per far versare le loro quote”.

Non dimentica, infine, l’ufficiale

di auspicare la nomina a magi-

strati di “persone di alta mora-

lità”o di destinare per il

sostentamento delle nutrici e dei

bambini abbandonati “gli stan-

ziamenti” dei Comuni derivanti

dal “lusso esorbitante delle feste

e dei divertimenti”.

29sabato 21 Maggio 2011

I briganti lucani nei “diari” di due ufficiali francesi

Interessanti le descrizioni dei luoghi e delle condizioni delle popolazioni

LIBRI

“Di Roma”, presentato nella Capitale il pregevole

volume del lucano Gabriele ScarciaVenerdì 6 maggio presso la

Biblioteca Angelica Sa-

lone Vanvitelliano in piazza

Sant’Agostino a Roma la casa

editrice Palombi ha presentato il

volume del dott. Gabriele Scar-

cia dal titolo “Di Roma”.

Sono intervenuti il Prof. France-

sco Sisinni, Docente universita-

rio, Direttore Generale del

Ministero dei Beni Culturali a.r.,

il Prof. Vitaliano

Tiberia, Presidente della Ponti-

ficia Insigne Accademia di Belle

Arti e Lettere dei Virtuosi al

Pantheon, il Dr. Giovanni

Russo, Meridionalista, scrittore,

storica firma del “Corriere della

sera”, il Dr. Gabriele Scarcia,

Giornalista, scrittore, autore del

volume e il Dr. Francesco Pa-

lombi, Editore.

“In questo vasto panorama let-

terario e storico-critico si di-

spone, testimonianza di un

sincero impegno intellettuale,

quest’opera di Gabriele Scarcia,

originario di Miglionico, in Lu-

cania, e vivace testimone di un

profondo amore gnoseologico

per Roma, la cui conoscenza (lo

ha bene ricordato Silvio Negro)

richiede, tuttavia, più di una vita.

Scarcia, il cui affetto per Roma

lo induce (per sua confessione)

ad accarezzarne spesso parti di

architetture e di monumenti, non

si limita ad un’analisi pretta-

mente estetica e storica, spesso

collegata a ricordi della propria

terra lucana. Egli affronta anche

più di un aspetto socio-culturale

collegato all’urbanistica romana,

superando le più o meno recenti

analisi ideologiche dell’argo-

mento, troppo spesso tributarie

di una dialettica precostituita e

quindi conformisticamente e so-

ciologicamente univoca. Ciò è

evidente, per esempio, quando

parla dell’edilizia alienante delle

periferie romane, veri e propri

dormitori, ma costruite in nome

di un funzionalismo abitativo

“progressista”, rivelatosi, alla

prova dei fatti, teorico ed insod-

disfacente se non addirittura

controproducente. E con altret-

tanta onestà intellettuale Scarcia

rimarca negativamente il conno-

tato commercialistico (frutto di

un tipo di cultura trasversale vo-

tata alla valorizzazione delle fa-

cili emozioni e della pratica

dell’intrattenimento), che ha

ispirato la recente costruzione,

degna di un impianto sciistico,

di un gabbiotto per un ascensore

turistico (ben visibile dal basso)

sul coronamento dell’altare della

patria. Quello che era un sacrario

funebre (la tomba di un soldato

caduto per la patria e rimasto

senza nome) è stato trasformato

e pubblicizzato, per fini di “va-

lorizzazione”, dalle classi diri-

genti, ideologicamente

variegate, del Ministero per i

beni e le attività culturali, in at-

trazione ricreativa con offerta di

terrazza panoramica di tipo al-

berghiero.” Ha detto il Prof Ti-

beria nell’occasione.

“Scarcia ci accompagna quindi

nel cuore di Roma per exempla,

muovendo cioè da un singolo

monumento (spesso collegato a

ricordi del proprio passato di

“esule lucano”, come egli stesso

si definisce), per raccontare una

piccola o grande storia di un

monumento o di un sito che de-

finiscono, così, in un mosaico di

altre storie, il mistero plurimille-

nario di Roma.”

(Vir. Cor)

PALOMBI EDITORI

La Casa Editrice Palombi è lieta di invitare la S.V.alla presentazione del volume

DI ROMAinterverranno

Prof. FrancescoSISINNIDocente universitario,Direttore Generale delMinistero dei BeniCulturali a.r.

Prof. VitalianoTIBERIAPresidente della PontificiaInsigne Accademia di BelleArti e Letteredei Virtuosi al Pantheon

Dr. Giovanni RUSSOMeridionalista, scrittore,storica firmadel "Corriere della sera"

Dr. GabrieleSCARCIAGiornalista, scrittore -autore del volume

Dr. FrancescoPALOMBIEditore

venerdì 6 maggio 2011 ore 18.00

Biblioteca AngelicaSalone Vanvitelliano

piazza Sant’Agostino 8 – Roma

Page 28: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 201130

di Angelo Nolè

Proseguono con suc-

cesso i festeggiamenti

in onore di Maria SS.

Ausiliatrice, nella Contrada

Giuliano di Potenza.

Molti i partecipanti, prove-

nienti da tutti i paesi vicini

oltre che da Potenza ed Avi-

gliano.

Già nei giorni precedenti, le

Contrade vicine erano in at-

mosfera festosa, per la setti-

mana dedicata ai tornei,

giochi, mostre multi-espres-

sive di pittura e foto

d’epoca, che coinvolgono

tutta la Comunità.

Il momento clou della festa

sarà nel prossimo weekend,

sabato 21 e domenica 22

maggio.

È atteso l’arrivo del vescovo

della diocesi di Tursi-Lago-

negro, mons. Francesco

Nolè per la Santa Messa di

domenica mattina alle ore

11; per la Messa serale è, in-

vece, atteso l’arrivo del par-

roco di San Giovanni Bosco

di Potenza, don Italo Sam-

marro.

Tra gli appuntamenti da se-

gnalare sabato 21 maggio

alle ore 22,00 il trio napole-

tano “ I ditelo Voi ” reduci

dal successo della trasmis-

sione televisiva “ColoradoCafè” in onda su Italia Uno;

domenica 22 maggio, alle

21,30 dopo lo spettacolo dei

fuochi pirotecnici, France-

sco Baccini ritorna in terra

lucana per esibirsi in con-

certo nell’Agorà di Giu-

liano. Lunedì 24 maggio,

infine, alle 21,00 lo spetta-

colo musicale con il gruppo

lucano “Musicamanovella”,

reduci dalla scoppiettante

performance romana al The

Place.

Un successo i festeggiamenti in contrada Giuliano

Il momento clou della Festa sarà questo fine settimana

Giovedì 28 aprile 2011.

È quasi mezzogiorno, con-

tento ed emozionato, mi ac-

cingo a prendere contatti

con la segreteria del can-

tautore italiano di musica

leggera, Francesco Baccini,

per fissare una call confer-ence a proposito di un’in-

tervista.

Nonostante la distanza,

sento Francesco molto vi-

cino alla nostra Comunità,

perciò, avere l’occasione di

fare un’intervista mi

emoziona, sono orgoglioso.

Baccini è un artista profes-

sionale, simpatico e sin-

cero, nonostante i suoi

impegni che ne impedis-

cono l’intervista telefonica,

mi prega di avere la possi-

bilità di poter rispondere

alle mie domande anche via

e-mail.

Come nasce “Baccini

canta Tenco”?

È un progetto che nascedalla voglia di ridare luceall’opera di un artistatroppo spesso dimenti-cato.... Tenco ha un reper-torio di canzoni ironiche ,sociali, pressochésconosciute.Qual è la chiave di lettura

del Tour “Baccini canta

Tenco”?

La chiave di lettura diquesto Tour, dedicato aTenco, è sonorità, cioè dareuna sonorità da terzo mil-lennio a canzoni bellissimeche però hanno arrangia-menti e suoni ormai “vec-chi”, oltre che far scoprire ai più unartista completo... direi, ilpapà di tutti i cantautori.Qual è la canzone che rac-

conta in qualche modo

spaccati di vita quotidi-

ana di Francesco Baccini?

Sono tante! Quando unoscrive, si rifà sempre allasua vita e alle sue espe-rienze, che diventano poi ditutti. Beh direi “A LuigiTenco” . Come me, era unavoce fuori dal coro, unoscomodo. Lui lo faceva piùseriosamente, io più ironi-camente.Qual è stato il momento

più emozionante della tua

carriera?

Sicuramente il mio duettocon Fabrizio de André inGENOVA BLUES.Un pensiero per la Basili-

cata, visto che sarai in

concerto a Giuliano (Pz) il

22 maggio 2011 alle ore

21,30?

Beh vengo sempre volen-tieri in Basilicata, soprat-tutto al mare. Ho unbellissimo ricordo, l’ultimavisita risale all’annoscorso, in occasione delFestival del Cinema diP o l i c o r o .Gli abitanti di Giuliano, e

non solo, di tutte le Con-

trade dell’altopiano

Monte dell’Occhino, ubi-

cato a nord di Potenza,

sono felici di ospitare un

professionista e cantante

creativo come Baccini. Un

messaggio per costoro?

Vi aspetto il 22 sera, sicu-ramente sarà una serataemozionante e divertente.

(Ang. Nolè)

L’evento è stato organizzato

nella centralissima Piazza Pre-

fettura del capoluogo di regione

grazie al patrocinio e contributo del

sindaco Vito Santarsiero e dell’Am-

ministrazione Comunale in occa-

sione dei festeggiamenti in onore

del Beato Bonaventura. Per la cir-

costanza, oltre alla rassegna in se-

quenza delle esecuzioni dei

notissimi brani del repertorio della

Pausini, la brava e talentuosa Elys

ha colto l’occasione per presentare

in anteprima il suo nuovo brano ap-

pena uscito, dal titolo ‘Voglio le ali’,

un motivo orecchiabile e godibile

che sicuramente porterà tanta for-

tuna e successo all’intraprendente

cantante lucana.

In una gradevole serata di maggio,

davanti ad un buon pubblico molto

partecipe e soddisfatto, Elys ha rac-

contato alla sua maniera la sua sto-

ria...musicale e personale!

Un’ infanzia subito promettente, in-

fatti dopo varie manifestazioni ca-

nore e concerti per bambini,

organizzati nel paese d’origine,

entra, all’età di otto anni nel coro

della parrocchia e comincia lo stu-

dio del solfeggio. All’età di undici

anni il padre acquista un pianoforte

a muro e avvia il giovanissimo ta-

lento allo studio dello strumento ma

l’obiettivo, o per meglio dire, il

sogno è il canto. Qualche anno di

sacrificio tra solfeggio, pianoforte e

lezioni private e inizia così all’età di

quindici anni a percorrere un’im-

portante gavetta in vari gruppi della

sua zona esibendosi in matrimoni,

feste di piazza e diversi saggi canori

mirando però anche ad altro...rapita

dalla ‘Carmen’ di Bizet eseguita da

Maria Callas, decide di esplorare il

mondo lirico ed è così che all’età di

diciotto anni si iscrive al conserva-

torio di musica “Gesualdo da Ve-

nosa” di

Potenza, continuando parallela-

mente l’attività pop e leggera con la

‘B.L.U. Orchestra’, formazione ri-

gorosamente dal vivo...caratteristica

che ha sempre preteso e ricercato

nonostante si sia perso sempre più

il senso ‘live’ della musica. Con

questa orchestra si assesta definiti-

vamente e per sette lunghi anni con-

tinua l’attività di cantante solista in

regione fino a toccare date in tutto il

meridione. L’attività conservatoriale

si è fermata al quinto anno perchè

l’indirizzo della sua passione è di-

retta sempre più allo studio delle

grandi cantanti americane, prime fra

tutte, Tina Turner e Mary J. Blige,

mentre nel panorama italiano viene

folgorata dall’umiltà, il sacrificio, la

semplicità, la tecnica vocale e la car-

riera artistica della cantante di Sola-

loro: Laura Pausini. E’ così che

nasce il progetto ‘cover-band’...per

le tre erre di tributo:

ringraziare, rispecchiare e riproporre

versioni dei brani live ed in studio

del repertorio di una cantante che ha

portato l’Italia musicale dappertutto

ed in ogni parte del mondo consa-

crata regina di vendite e di successi

sino ad arrivare a vincere il

‘Grammy Awards’.

L’ attività musicale continua grazie

alla ‘Benedetta passione’ e la mu-

sica di Laura Pausini a suo modo di

vedere ‘Le cose che vivi’ è un vei-

colo eccezionale

per suonare, cantare e ascoltare la

musica della ‘Gente’. Nella spe-

ranza di incontrare sempre più fans

durante i suoi concerti ci lascia con

un ultimo pensiero: ‘La solitudine è

un’emergenza d’amore incancella-

bile’. Nel 2009 Elys è ospite a ‘Casa

Sanremo’, da Lagopesole alla ri-

balta nazionale, con la cover band

della Pausini che conquista il palco

del casinò, con apprezzabile affer-

mazione del ‘made in Lucania a

Sanremo, con applausi da Masini e

P F M .

Nel corso del piacevole live show

di Potenza, felicitazioni anche per i

pregevoli componenti della band:

Vito Genovese (chitarra), Sal Geno-

vese (chitarra), Geffry Lorusso (ta-

stiere), Vito Santamato (basso),

Antonello Ruggiero (batteria), Car-

men Lorusso e Lella Manzella

(coro).

Successo e gradimento per il concerto musicale di Elys Insieme alla sua band, un tributo ad una delle artiste femminili più affermate, amate e conosciute in Italia e nel mondo, Laura Pausini

Due chiacchiere

con Francesco Baccini

Page 29: Controsenso del 21 Maggio 2011

di Michele Traficante

Festa grande a Rionero

per gli aficionados

della squadra rosso-

nera. Dopo la gioia per la

conquista del 18° scudetto

che ha esaltato tutti i tifosi

milanisti con gli immanca-

bili caroselli di macchine e

strombazzate per le strade

della città, un’altra festa ha

interessato i “diavoli rosso-

neri” rioneresi: l’apertura

della sede del Milan Club

cittadino.

La festosa e colorita manife-

stazione di battesimo ed

inaugurazione della sede si è

svolta nel pomeriggio di sa-

bato 14 maggio scorso.

Essa è stata preceduta da

un’affollata prima assem-

blea ufficiale del Club

presso l’auditorium del

Centro Sociale “ Pasquale

Sacco”, alla quale, presente

anche il delegato regionale

di Basilicata dei club milani-

sti, il venosino Pasquale Ma-

scolo, sono intervenuti

numerosi sostenitori e sim-

patizzanti della squadra ros-

sonera.

Questi il direttivo: Virgilio

Ricciardi presidente - ( il te-

stimone gli è stato passato

dal precedente presidente

Gastone Urcuoli), Alfredo

Montesano - vicepresidente,

Agesilao Stante - segretario

cassiere, Gerardo Petruzzelli

- presidente collegio revi-

sori, Giacomo Abbamonte -

componente collegio, Ga-

stone Urciuoli - componente

collegio, Lucia Nardiello -

addetto stampa, Claudio Ca-

ruso, Luigi Ricciardi, Rocco

D’Angelo, Luca Salvatore

Caruso, Francesco Paolino –

componenti. Ricordato il

consigliere Nicola Caputo

recentemente deceduto.

L’interno della sede, compo-

sta da due accoglienti sale,

una per le riunioni e pro-

grammare le varie iniziative,

fra cui le eventuali trasferte

per seguire la squadra nelle

partite di campionato, l’altra

attrezzata con televisore per

vedere le partite, è tappez-

zato con manifesti, stri-

scioni, bandiere, sciarpe e

berrettini. Un tripudio di co-

lori, ovviamente rosso e

nero,. Il classico taglio del

nastro, per opera del neopre-

sidente Virgilio Ricciardi, ha

visto la presenza della si-

gnora Franca Gruosso, ve-

dova di Lucio D’Angelo e

dei figli Rocco ed Erminia.

La benedizione dei locali è

stata fatta da don Pasqualino

Di Giacomo, arciprete eme-

rito della Chiesa Madre di

Rionero. “ Questa benedi-

zione – ha precisato con bo-

nomia il sacerdote – non vi

assicura le vittorie della

squadra”, ma vuol essere un

auspicio”.

La cerimonia si è terminata

con un sontuoso buffet e, in

serata, con fuochi d’artificio.

Promotore della simpatica

iniziativa è stato il neo pre-

sidente del Club Virgilio

Ricciardi che, insieme agli

amici di sempre di compro-

vata fede rossonera, ha intra-

preso quest’avventura

sportiva, anche

come momento di

aggregazione, op-

portunità di socia-

lizzazione e di sano

intrattenimento. La

sede del Milan

Club rionerese è

dedicata alla me-

moria del com-

pianto Lucio

D’Angelo, un noto

imprenditore vitivi-

nicolo e appassio-

nato tifoso

milanista (tanto da coinvol-

gere l’intera sua famiglia nel

“tifare” per la squadra ros-

sonera), scomparso il 7 giu-

gno 2007.

“ Abbiamo pensato di intito-

lare la nostra sede ad un

amico - ha dichiarato Virgi-

lio Ricciardi - e siamo orgo-

gliosi di averlo fatto, senza

contare che al giorno d’oggi

dedicare la sede ad un gioca-

tore non ha senso, vista la fa-

cilità con cui questi

cambiano colore della ma-

glia”.

Per poter aprire la sede del

Milan Club di Rionero è

stato necessario fare richie-

sta di affiliazione diretta-

mente alla sede centrale di

Milano che, a sua volta, ha

inviato tutti i documenti e

parametri da seguire.

“L’affiliazione - ha precisato

il presidente Ricciardi – ha

la validità di un anno e segue

il campionato. Pertanto la

nostra affiliazione avrà vali-

dità a partire dal prossimo

mese di giugno”.

Una bella soddisfazione che

è pienamente condivisa con

tutti i circa settanta tesserati

che già compongono il neo

Club rossonero, per ora, per-

ché già si annunciano altre

adesioni con l’obiettivo di

raggiungere almeno 120

soci, pronti a sostenere la

squadra del cuore. Auguri!

31sabato 21 Maggio 2011

I “diavoli rossoneri” hanno apertocasa a Rionero

Inaugurata la sede del Milan Club in Via Fiera. Circa 70 gli associati

Tra i circa 700 titolari di eser-

cizi commerciali lucani

specializzati in arredo casa-uf-

fici comincia a farsi strada l’ot-

timismo per il graduale

superamento della crisi di ven-

dite. È il Rapporto Unionca-

mere della Basilicata

(presentato in occasione della

Giornata dell’Economia) ad in-

coraggiare all’ottimismo con

previsioni di aumento di vendite

(anche se per l’intera categoria

di esercizi non alimentari) del

19%, con le medie imprese (da

6 a 19 addetti) tra quelle più pro-

pense alla “ripresina” (il 49% si

dice sicuro del segno più nelle

vendite). Per un settore che dà

lavoro a circa 2mila addetti con

un giro d’affari, anche se segna

da qualche tempo una battuta

d’arresto per il calo generaliz-

zato dei consumi, si tratta co-

munque di fatturati

considerevoli (tra 1-1,5 milioni

di euro l’anno), pur spalmati e

differenziati per target di clien-

tele diverse. In un clima dunque

tutt’altro che facile gli esercenti

giocano le carte della “solidità”

dell’arredo, privilegiando il rap-

porto qualità-prezzo, e dell’affi-

dabilità dell’esercizio. Anche

perché il cliente tipo lucano non

si riconosce nella tendenza se-

gnalata da Subito.it (www.su-

bito.it), il più grande sito di

annunci di compravendita con

oltre 3 milioni di annunci, che

ospita più di 200.000 inserzioni

dedicate proprio all’arreda-

mento e al design, che è quella

di acquistare attraverso il web.

Al contrario, da noi, si continua

a credere nel rapporto diretto

con il venditore che in questo

caso è designer-architetto e al

tempo stesso padre di famiglia,

in grado di offrire i consigli più

adatti a gusti e portafoglio.

“I consumatori – sottolinea Pep-

pino Grosso, co-titolare di Arti-

gian Arredo che nel suo show

room di arredo, in trent’anni, ne

ha visti passare di clienti – sono

stanchi di essere bombardati da

strategie di marketing aggres-

sive, vanno ormai alla ricerca di

possibilità di personalizzare gli

spazi. Quello che si impone,

quindi, è un’autentica sfida ai

confini tra arte e design, nonché

tra mondo reale e virtuale. Pun-

tando in particolare su un arre-

damento caratterizzato da un

ampio uso del legno, del vetro,

di plastiche morbide e rigide

combinate per formare superfici

mutevoli. Nell’odierna società

estremamente dinamica, l’am-

biente domestico, fatto di dispo-

sizioni transitorie, cambia di

continuo, in base alle esigenze e

al gusto di chi lo vive: gli arredi

non sono più interpretati come

oggetti statici e ingombranti,

bensì come strumenti dinamici

e polivalenti, a cui spetta il com-

pito di definire spazi concreti e

multifunzionali. Insomma – ag-

giunge Gruosso - la casa appare

quanto mai un elemento in mo-

vimento. In quest’ottica i pro-

duttori ragionano oggi in

termini di sistemi componibili,

adottando nella progettazione

materiali diversi, elementi in

movimento, colori contrastanti,

che rispondono alla sensibilità

personale”.

L’obiettivo finale da raggiun-

gere, attraverso attività di servi-

zio e di esercitazione al buon

gusto, è quello di mettere al cen-

tro chi vive la casa secondo le

proprie esigenze di studio-

tempo libero-lavoro (donna-la-

voratrice, uomo, bambini e

giovani, anziani) e suscitare

sempre emozioni insieme a ga-

rantire la comodità. Vero è che,

a parte esempi estremi, gli arredi

interni che si evolvono con chi

li vive diventano lo specchio

dello stile personale di ciascuno

di noi. Quindi anche se non si

dispone di molti soldi è possi-

bile creare una piacevole casa;

scegliere determinati mobili e

finiture semplici possono dare

un tocco di classe anche agli

ambienti più brutti.

“Lo studio della disposizione

degli arredi, fissi o mobili che

siano – sottolinea Gruosso - è

determinato da vari fattori, di

natura sia estetica che funzio-

nale. In primo luogo l’utilizzo

che ne verrà fatto, presuppo-

nendo l’utilizzo alla famiglia

che lo utilizzerà, porta alla divi-

sione dell’ambiente, ossia alla

collocazione in pianta di quelle

che sono le varie partizioni e i

diaframmi (divisioni-non divi-

sioni tramite pannelli, teli, vetri

etc.) Successivamente alla divi-

sione viene la collocazione degli

elementi d’arredo e la decora-

zione dell’ambiente, la sua ca-

ratterizzazione in base ad uno o

più stili correlati tra loro, lo stu-

dio delle luci e dello spazio vi-

tale, il dimensionamento

ergonomico e la creazione di

percorsi teorici per concretiz-

zare una piacevole fruizione

dello spazio”.

Arredo: torna l’ottimismo tra gli esercenti per la “ripresina”

Page 30: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 201132

Basilicata, “più che una bella scoperta”Per il primo press tour tedesco dell’anno ospite

dell’Apt: Tom Bierl di “trekking bike”

“Se sei un appassio-

nato di bici la collina

lucana è il luogo

perfetto per allontanarti dal traf-

fico e ricongiungerti con la na-

tura. In Germania non esistono i

percorsi tecnici che avete qui”.

Tom Bierl è il caporedattore di

Trekkingbike - “La” rivista di ci-

cloturismo in Germania - uno

dei tanti contatti presi dall’Agen-

zia di Promozione Territoriale

durante “Free Monaco”, la fiera

tedesca per eccellenza dedicata

alla vacanza open air. Insieme

all’“Euro Bike” di Friedrichsha-

fen si tratta di due borse turistiche

su cui l’Apt punta per scoprire al

meglio il mondo dei bikers.

Proprio a Monaco il giornalista

ha conosciuto e condiviso la fi-

losofia dell’Agenzia lucana, de-

finendo la nostra una “regione

pioniera e lungimirante per il ca-

rattere innovativo dei suoi pro-

dotti editoriali”, a partire dalla

guida Cicloturismo, tradotta in

lingua tedesca e inglese, in

quanto è “l’unica mappata ri-

spetto ai percorsi per cicloturi-

sti”.

Dal dire al fare, il giornalista e la

sua assistente Kerstin hanno tra-

scorso quattordici giorni (01-15

Maggio) in terra lucana, grazie

al Press Tour organizzato dal-

l’Agenzia di Promozione Terri-

toriale, in linea con gli obiettivi

della sua strategia di marketing

che considera la Germania il

primo dei 5 Paesi obiettivo indi-

viduati e maggiormente conso-

lidato sul mercato turistico

regionale di eccellenza, identifi-

cando come target di riferimento

proprio il cicloturista.

Bierl ha scelto i percorsi (Mara-

tea-Rotonda-San Severino Lu-

cano-Terranova di

Pollino-Tursi-Aliano-Accettura-

Grassano/Grottole-Matera) cui

l’Apt ha abbinato le strutture ri-

cettive. Punto di riferimento nel

caso specifico: “Bike Hotel”,

uno dei prodotti editoriali dedi-

cati ai Club di Prodotto - stru-

menti di nuova concezione per

le vacanze a tema – una guida

contenente tutte le strutture

“amiche” dei ciclisti in Basili-

cata, tradotta anche in tedesco.

Hanno scelto le strade interne e

meno battute ma “in grado di su-

scitare un’emozione seconda

solo al panorama visibile una

volta raggiunta la statua del Cri-

sto di Maratea”, ha detto Bierl.

“È stata dura, ma la sensazione

di perdersi nei boschi che circon-

dano Maratea, avvolti da colori

bellissimi anche per il contrasto

tra il verde e il mare, ha cancel-

lato la fatica”.

Da amante delle dolomiti quelle

Lucane hanno affascinato Tom

fino a fargli rivelare: “Seppur to-

talmente differenti dalle originali

le vostre sono uniche”. Da non

credere ai loro occhi, poi,

quando in cima al Pollino, hanno

trovato la neve: “Una vera sco-

perta in questo periodo in una re-

gione del sud Italia”, ha

commentato Kerstin.

Molto apprezzata la mutevo-

lezza del paesaggio lucano: “Le

sue diverse facce proiettano

giorno dopo giorno in contesti

diversi, in un attimo si passa dal

mare di Maratea, al verde del

Parco Nazionale del Pollino, alla

durezza-bel-

lezza di Tursi e

Aliano, fino al

romanticismo

di Matera che

non ha eguali”.

Indimentica-

bile la discesa

da Accettura a

Garaguso: “Mi è sembrato di

volare” – ha aggiunto il giorna-

lista.

Curioso l’altro volto lucano colto

dai giornalisti tedeschi: “In Ba-

silicata se sorge un problema un

quarto d’ora dopo già è risolto

perché la gente, inizialmente dif-

fidente, diventa disponibile e cu-

riosa”. “Quando si è sparsa la

voce della nostra presenza molti

emigranti di ritorno ci hanno cer-

cati per parlare in tedesco delle

loro esperienze di vita in Germa-

nia”.

“Eccellenti” le strutture ricettive

che li hanno ospitati, ma “un ci-

cloturista ha bisogno di mappe e

del profilo altimetrico, ecco, di

questo dovrebbero dotarsi i vo-

stri alberghi”, hanno suggerito.

I nuovi collegamenti aerei con

l’Italia consentono di imbarcare

le bici “semplificando i nostri

spostamenti anche in Basilicata,

ha osservato il caporedattore di

Trekkingbike, e le soluzioni fino

a Bari, Lamezia Terme e Salerno

sono molto economiche”.

Settecento i chilometri percorsi

nella quattro giorni lucana, ma i

due bikers non sono apparsi af-

fatto stanchi, anzi, “questo ci ha

consentito di mangiare senza

sensi di colpa: il vostro cibo è il

migliore”.

Il piatto più gustoso? I “cusci”,

“cruchi”, il problema di pronun-

cia non offuscherà il ricordo dei

peperoni “cruscki”, uno dei sim-

boli dei cinque sensi stimolati dal

“tour” lucano.

di Lorenzo Zolfo

Lo scorso 12 maggio nel piccolo

centro arbereshe di Ginestra è

stato festeggiato da tutta la comunità

credente e non, il parroco Don Gil-

berto Cignarale per i suoi 10 anni di

sacerdozio. È dal 2004 che guida la

parrocchia “San Nicola Vescovo” con

fervore e dedizione. Durante la santa

messa, Cristina Caputo, a nome di

tutta la comunità cristiana, gli ha de-

dicato alcuni pensieri: “Don Gilberto

che tu possa, con la stessa gioia di 10

anni fa, sentirti tra i dodici che Gesù

ha chiamato e mandato in mezzo a

noi, per condividere con noi la Parola

e spezzare il Pane. Ci stiamo confron-

tando con un parroco, giovane tanto

nel corpo, quanto nello spirito; vivace,

tanto di animo, quanto d’intelletto; ori-

ginale, tanto nelle idee, quanto nei fatti

e…sorridente con tutti, nel volto…a

rispecchiare il cuore! Qualità che,

messe assieme, fanno di te quel sacer-

dote pronto all’accoglienza e al-

l’ascolto; amorevole e a tratti severo

nella correzione; paziente e misericor-

dioso nelle lentezze, debolezze e in-

differenze. In una parola…il volto del

tuo e nostro Maestro in mezzo a noi!

Don Gilberto ti auguriamo che quella

follia d’amore che 10 anni fa ti ha visto

disteso a terra e con le mani unte, con-

tinui a far ardere il tuo cuore e ti faccia,

sì, guardare indietro con il volto rigato

di lacrime, ma con gli occhi rivolti

all’oggi, perché non è dei doni, ma del

Donatore, che ho sempre nostalgia, di-

ceva Gregorio di Narek per esprimere

l’anelito che sottostà alla preghiera.

L’insegnante, responsabile della

scuola Primaria di Ginestra, Teresa

Parisi, presente con numerosi bam-

bini, l’ha ringraziato: “Vai sempre

dove ti porta il cuore con il Vangelo in

mano, avvolto in quella stola sem-

plice, ma assolutamente forte e con

quel sorriso bello”. I bambini della

scuola gli hanno tributato canti di

gioia. La festa è terminata nel piazzale

della chiesa con un ricco buffet ed il

tradizionale taglio della torta.

Vai sempre dove ti porta il cuore con

il Vangelo in mano, avvolto in quella

stola semplice, ma assolutamente forte

e con quel sorriso bello”. I bambini

della scuola primaria gli hanno tribu-

tato canti di...gioia.Vai sempre dove ti

porta il cuore con il Vangelo in mano,

avvolto in quella stola semplice, ma

assolutamente forte e con quel sorriso

bello”. I bambini della scuola primaria

gli hanno tributato canti di...gioia.Vai

sempre dove ti porta il cuore con il

Vangelo in mano, avvolto in quella

stola semplice, ma assolutamente forte

e con quel sorriso bello”. I bambini

della scuola primaria gli hanno tribu-

tato canti di...gioia.

A Ginestra si festeggia il parrocodon Gilberto Cignarale

La chiesa gremita di persone

per i suoi 10 anni di sacerdozio

Quest’anno, in

occasione delle

festività del Santo

Patrono, l’Ammini-

strazione Comunale,

in collaborazione

con l’associazione

m u s i c o - c u l t u r a l e

“Ambasciatori Lu-cani” , si propone di

far rivivere fra i vi-

coli e le piazze del

nostro centro sto-

rico, antiche tradi-

z i o n i i

storico-antropologi-

che, legate al patri-

monio culturale che

ci caratterizza. In

particolare, l’ Asso-

ciazione “Ambascia-

tori Lucani”

attraverso un per-

corso musicale che

ricorda le suggestive

“serenate”, ripro-

porrà canti popolari

e folklorici che in un

passato assai recente

animavano e ralle-

gravano le vie del

centro. Il giorno 28

maggio 2011 alle

ore 19,00, lungo Via

Pretoria , un gruppo

musicale partendo

da Piazza Sedile, in-

tonerà canti e fila-

s t r o c c h e

tradizionali, soffer-

mandosi di volta in

volta sotto alcuni

balconi, inscenando

la suddetta “sere-

nata”. Gli abitanti di

Via Pretoria, lieti di

condividere tale ri-

torno al passato, po-

tranno essere autori

e protagonisti della

scenografia, addob-

bando secondo tradi-

zione i balconi, le

finestre e gli usci

delle proprie abita-

zioni. In ricordo di

quanto accadeva du-

rante il passaggio di

processioni o feste

patronali saranno

esposte coperte e to-

vagliati di prestigio,

correlati di tessuti in

pizzo e merletti ed

ornamenti floreali.

Una giuria di esperti

visionerà e premierà

con una targa com-

memorativa la bal-

conata più

suggestiva ed emo-

zionante. Dal 27

maggio al 31 mag-

gio in onore della

festività del Santo

Patrono, la cittadi-

nanza potrà godere

di tale spettacolo e

farsi promotore di

analoghe iniziative

future.

A Potenza ritornano

le “tradizionali

serenate”

Page 31: Controsenso del 21 Maggio 2011

sabato 21 Maggio 201132

Basilicata, “più che una bella scoperta”Per il primo press tour tedesco dell’anno ospite

dell’Apt: Tom Bierl di “trekking bike”

“Se sei un appassio-

nato di bici la collina

lucana è il luogo

perfetto per allontanarti dal traf-

fico e ricongiungerti con la na-

tura. In Germania non esistono i

percorsi tecnici che avete qui”.

Tom Bierl è il caporedattore di

Trekkingbike - “La” rivista di ci-

cloturismo in Germania - uno

dei tanti contatti presi dall’Agen-

zia di Promozione Territoriale

durante “Free Monaco”, la fiera

tedesca per eccellenza dedicata

alla vacanza open air. Insieme

all’“Euro Bike” di Friedrichsha-

fen si tratta di due borse turistiche

su cui l’Apt punta per scoprire al

meglio il mondo dei bikers.

Proprio a Monaco il giornalista

ha conosciuto e condiviso la fi-

losofia dell’Agenzia lucana, de-

finendo la nostra una “regione

pioniera e lungimirante per il ca-

rattere innovativo dei suoi pro-

dotti editoriali”, a partire dalla

guida Cicloturismo, tradotta in

lingua tedesca e inglese, in

quanto è “l’unica mappata ri-

spetto ai percorsi per cicloturi-

sti”.

Dal dire al fare, il giornalista e la

sua assistente Kerstin hanno tra-

scorso quattordici giorni (01-15

Maggio) in terra lucana, grazie

al Press Tour organizzato dal-

l’Agenzia di Promozione Terri-

toriale, in linea con gli obiettivi

della sua strategia di marketing

che considera la Germania il

primo dei 5 Paesi obiettivo indi-

viduati e maggiormente conso-

lidato sul mercato turistico

regionale di eccellenza, identifi-

cando come target di riferimento

proprio il cicloturista.

Bierl ha scelto i percorsi (Mara-

tea-Rotonda-San Severino Lu-

cano-Terranova di

Pollino-Tursi-Aliano-Accettura-

Grassano/Grottole-Matera) cui

l’Apt ha abbinato le strutture ri-

cettive. Punto di riferimento nel

caso specifico: “Bike Hotel”,

uno dei prodotti editoriali dedi-

cati ai Club di Prodotto - stru-

menti di nuova concezione per

le vacanze a tema – una guida

contenente tutte le strutture

“amiche” dei ciclisti in Basili-

cata, tradotta anche in tedesco.

Hanno scelto le strade interne e

meno battute ma “in grado di su-

scitare un’emozione seconda

solo al panorama visibile una

volta raggiunta la statua del Cri-

sto di Maratea”, ha detto Bierl.

“È stata dura, ma la sensazione

di perdersi nei boschi che circon-

dano Maratea, avvolti da colori

bellissimi anche per il contrasto

tra il verde e il mare, ha cancel-

lato la fatica”.

Da amante delle dolomiti quelle

Lucane hanno affascinato Tom

fino a fargli rivelare: “Seppur to-

talmente differenti dalle originali

le vostre sono uniche”. Da non

credere ai loro occhi, poi,

quando in cima al Pollino, hanno

trovato la neve: “Una vera sco-

perta in questo periodo in una re-

gione del sud Italia”, ha

commentato Kerstin.

Molto apprezzata la mutevo-

lezza del paesaggio lucano: “Le

sue diverse facce proiettano

giorno dopo giorno in contesti

diversi, in un attimo si passa dal

mare di Maratea, al verde del

Parco Nazionale del Pollino, alla

durezza-bel-

lezza di Tursi e

Aliano, fino al

romanticismo

di Matera che

non ha eguali”.

Indimentica-

bile la discesa

da Accettura a

Garaguso: “Mi è sembrato di

volare” – ha aggiunto il giorna-

lista.

Curioso l’altro volto lucano colto

dai giornalisti tedeschi: “In Ba-

silicata se sorge un problema un

quarto d’ora dopo già è risolto

perché la gente, inizialmente dif-

fidente, diventa disponibile e cu-

riosa”. “Quando si è sparsa la

voce della nostra presenza molti

emigranti di ritorno ci hanno cer-

cati per parlare in tedesco delle

loro esperienze di vita in Germa-

nia”.

“Eccellenti” le strutture ricettive

che li hanno ospitati, ma “un ci-

cloturista ha bisogno di mappe e

del profilo altimetrico, ecco, di

questo dovrebbero dotarsi i vo-

stri alberghi”, hanno suggerito.

I nuovi collegamenti aerei con

l’Italia consentono di imbarcare

le bici “semplificando i nostri

spostamenti anche in Basilicata,

ha osservato il caporedattore di

Trekkingbike, e le soluzioni fino

a Bari, Lamezia Terme e Salerno

sono molto economiche”.

Settecento i chilometri percorsi

nella quattro giorni lucana, ma i

due bikers non sono apparsi af-

fatto stanchi, anzi, “questo ci ha

consentito di mangiare senza

sensi di colpa: il vostro cibo è il

migliore”.

Il piatto più gustoso? I “cusci”,

“cruchi”, il problema di pronun-

cia non offuscherà il ricordo dei

peperoni “cruscki”, uno dei sim-

boli dei cinque sensi stimolati dal

“tour” lucano.

di Lorenzo Zolfo

Lo scorso 12 maggio nel piccolo

centro arbereshe di Ginestra è

stato festeggiato da tutta la comunità

credente e non, il parroco Don Gil-

berto Cignarale per i suoi 10 anni di

sacerdozio. È dal 2004 che guida la

parrocchia “San Nicola Vescovo” con

fervore e dedizione. Durante la santa

messa, Cristina Caputo, a nome di

tutta la comunità cristiana, gli ha de-

dicato alcuni pensieri: “Don Gilberto

che tu possa, con la stessa gioia di 10

anni fa, sentirti tra i dodici che Gesù

ha chiamato e mandato in mezzo a

noi, per condividere con noi la Parola

e spezzare il Pane. Ci stiamo confron-

tando con un parroco, giovane tanto

nel corpo, quanto nello spirito; vivace,

tanto di animo, quanto d’intelletto; ori-

ginale, tanto nelle idee, quanto nei fatti

e…sorridente con tutti, nel volto…a

rispecchiare il cuore! Qualità che,

messe assieme, fanno di te quel sacer-

dote pronto all’accoglienza e al-

l’ascolto; amorevole e a tratti severo

nella correzione; paziente e misericor-

dioso nelle lentezze, debolezze e in-

differenze. In una parola…il volto del

tuo e nostro Maestro in mezzo a noi!

Don Gilberto ti auguriamo che quella

follia d’amore che 10 anni fa ti ha visto

disteso a terra e con le mani unte, con-

tinui a far ardere il tuo cuore e ti faccia,

sì, guardare indietro con il volto rigato

di lacrime, ma con gli occhi rivolti

all’oggi, perché non è dei doni, ma del

Donatore, che ho sempre nostalgia, di-

ceva Gregorio di Narek per esprimere

l’anelito che sottostà alla preghiera.

L’insegnante, responsabile della

scuola Primaria di Ginestra, Teresa

Parisi, presente con numerosi bam-

bini, l’ha ringraziato: “Vai sempre

dove ti porta il cuore con il Vangelo in

mano, avvolto in quella stola sem-

plice, ma assolutamente forte e con

quel sorriso bello”. I bambini della

scuola gli hanno tributato canti di

gioia. La festa è terminata nel piazzale

della chiesa con un ricco buffet ed il

tradizionale taglio della torta.

Vai sempre dove ti porta il cuore con

il Vangelo in mano, avvolto in quella

stola semplice, ma assolutamente forte

e con quel sorriso bello”. I bambini

della scuola primaria gli hanno tribu-

tato canti di...gioia.Vai sempre dove ti

porta il cuore con il Vangelo in mano,

avvolto in quella stola semplice, ma

assolutamente forte e con quel sorriso

bello”. I bambini della scuola primaria

gli hanno tributato canti di...gioia.Vai

sempre dove ti porta il cuore con il

Vangelo in mano, avvolto in quella

stola semplice, ma assolutamente forte

e con quel sorriso bello”. I bambini

della scuola primaria gli hanno tribu-

tato canti di...gioia.

A Ginestra si festeggia il parrocodon Gilberto Cignarale

La chiesa gremita di persone

per i suoi 10 anni di sacerdozio

Quest’anno, in

occasione delle

festività del Santo

Patrono, l’Ammini-

strazione Comunale,

in collaborazione

con l’associazione

m u s i c o - c u l t u r a l e

“Ambasciatori Lu-cani” , si propone di

far rivivere fra i vi-

coli e le piazze del

nostro centro sto-

rico, antiche tradi-

z i o n i i

storico-antropologi-

che, legate al patri-

monio culturale che

ci caratterizza. In

particolare, l’ Asso-

ciazione “Ambascia-

tori Lucani”

attraverso un per-

corso musicale che

ricorda le suggestive

“serenate”, ripro-

porrà canti popolari

e folklorici che in un

passato assai recente

animavano e ralle-

gravano le vie del

centro. Il giorno 28

maggio 2011 alle

ore 19,00, lungo Via

Pretoria , un gruppo

musicale partendo

da Piazza Sedile, in-

tonerà canti e fila-

s t r o c c h e

tradizionali, soffer-

mandosi di volta in

volta sotto alcuni

balconi, inscenando

la suddetta “sere-

nata”. Gli abitanti di

Via Pretoria, lieti di

condividere tale ri-

torno al passato, po-

tranno essere autori

e protagonisti della

scenografia, addob-

bando secondo tradi-

zione i balconi, le

finestre e gli usci

delle proprie abita-

zioni. In ricordo di

quanto accadeva du-

rante il passaggio di

processioni o feste

patronali saranno

esposte coperte e to-

vagliati di prestigio,

correlati di tessuti in

pizzo e merletti ed

ornamenti floreali.

Una giuria di esperti

visionerà e premierà

con una targa com-

memorativa la bal-

conata più

suggestiva ed emo-

zionante. Dal 27

maggio al 31 mag-

gio in onore della

festività del Santo

Patrono, la cittadi-

nanza potrà godere

di tale spettacolo e

farsi promotore di

analoghe iniziative

future.

A Potenza ritornano

le “tradizionali

serenate”

Page 32: Controsenso del 21 Maggio 2011

34 sabato 21 Maggio 2011

Da Venerdi 20 maggio 2011 Tito

Scalo (PZ)

MULTICINEMA RANIERI

Programmazione

Abbiamo già

recensito su

queste pagine

la musica di

Anansi, al se-

colo Stefano

B a n n ò ,

21enne dallo

straordinario

talento vocale

che ha otte-

nuto una

certa popola-

rità esiben-

d o s i

a l l ’ u l t i m o

Sanremo nella

categoria gio-

vani proposte.

A seguito della

sua partecipazione alla più importante kermesse

canora della nazione, è uscito per una major il

suo secondo album “Il Sole Dentro”, di cui ab-

biamo già parlato.

“Cavalcando” il riscontro nazionale ottenuto dal

cantante, la Distar World e il produttore Roby

Arduini hanno allora pensato di ristampare il suo

primo album, un omonimo uscito nel 2009, dif-

ficile da reperire e che ora diventa “Reworked”

(“Rielaborato”) nel titolo e nei fatti. Anche se,

come ci ha spiegato lo stesso Anansi, le novità

rispetto alla precedente versione di qualche anno

fa sono solo un remix del brano “Still”, l’esclu-

sione di “King of Kings” (ripresa invece sul cd

“sanremese”) e l’inclusione di un brano dance e

di un videoclip.

In ogni caso, si può affermare che l’operazione

“furba” della Distar World che si avvale della di-

stribuzione della Self, risulta gradita perché ci

restituisce Anansi in un “habitat” sonoro a lui più

congeniale, laddove l’album “sanremese” risente

dei richiami commerciali tipici di una grande di-

stribuzione.

Attenzione però, l’esordio discografico ora ri-

portato in vita non è un cd di solo reggae, come

verrebbe da credere, ma è un mix di suoni in le-

vare, rock, funk ed accenti acustici. La voce tra-

scinata un po’ alla Marley di Anansi si esprime

al meglio nel potente roots reggae di “LookStraight Ahead“, di “Still“ (una vera e propria

“big tune“ ) e nella ballata sentimentale “Don’tSay Goodbye”. Il cd, cantato tutto in inglese, è

più che discreto, ma i fans che lo hanno apprez-

zato anche dal vivo ormai si chiedono: a quando

un album di solo reggae?

l e n o s t r e r e c e n s i o n i

FACCIO UN SALTO ALL’AVANAdi Daniele Nardiello

Hasta la victoria siempre, Co-

mandante - Chissà perché

Cuba esercita un fascino così

irresistibile sui nostri connazionali?!

Terra di prorompente e caliente natu-

ralità, spontanea e irridente decadenza,

fierezza libertaria, paradiso di contrad-

dizione estrema tra proibizionismo e

piaceri proibiti, balocco mitizzato che

annega i turisti in fiumi di rum e li tra-

scina in una struggente habanera.

Questa è Cuba, e questo è l’ennesimo

film di “Italians” all’arrembaggio di

mete esotiche, che, a prezzo di una

trama piuttosto esile, ci sdogana una

fotografia piuttosto idilliaca e amma-

liante dell’agognata isola caraibica.

Storia di due fratelli romani: Fedele

(guarda un po’, suona come “Fidel”)

e Vittorio. Quest’ultimo, dato per

morto in un incidente, è in realtà sfug-

gito ad una grigia esistenza impiega-

tizia, allietata da moglie isterica e

amante sciroccata. Per puro caso i fa-

miliari scoprono che è ancora in vita e

se la spassa sull’isola

dei sigari più famosi.

Fedele coglie l’occa-

sione per coscientiz-

zare la sua monotona

esistenza e sfuggire

alle grinfie di un suo-

cero sfruttatore e di

una moglie in preda a

frequenti ovulazioni

cerebrali. Vola al-

l’Avana e riesce a tro-

vare il fratello, che si è

guadagnato nel frat-

tempo il soprannome

di “tiburon”, cioè

squalo, per la sua spic-

cata attitudine a vivere

di espedienti, a danno

di nativi e turisti. Vittorio rappresenta

pertanto lo stereotipo di italiano “de-

puta-madre” a cui, guizzo di origina-

lità, si contrappone la figura di

Fedele-Fidel, modello “italiani-brava-

gente”, tutto sommato con pochi vizi

e qualche virtù. Piccola morale che

percorre la scarna retorica del film di

Dario Baldi: “Quante persone vivono

da frustrati all'interno delle loro vite?

Quanti matrimoni stanno in piedi più

per abitudine che per convinzione?”.

In ogni caso, come da copione, tutto è

bene quel che finisce bene: Vittorio è

raggiunto anche da un emissario del

suocero che lo paga profumatamente

per sparire nuovamente dalla circola-

zione e Fedele trova e riconquista nella

patria del Che amore, talento musicale

e prolificità. L’immancabile contro-

parte femminile è la brava Aurora

Cossio, decisamente a suo naturale

agio nelle parti della procace Alma,

decisamente un talento da coltivare e

da valorizzare. Pannofino, che presta

la voce a Geoge Clooney, dal canto

suo, ha dimostrato di essere anche un

bravo interprete, con una caratterizza-

zione sanguigna ma gradevole, e la

prova di “Boris” lo conferma. In una

immaginaria equazione della comicità

italica (da botteghino contemporaneo)

possiamo affermare che Brignano sta

a Roma, come Zalone sta alla Puglia,

Salemme sta a Napoli e Bisio sta a

Milano. Ma un vero comico tutto ita-

liano e che rappresenta tutta la peni-

sola quando arriverà?

Genere: COMMEDIA TURISTICA

– Il nostro voto: 2 star – Visione non

troppo consigliata

ANANSI

“Reworked”

LLEE AAVVVVEENNTTUURREE DDIICCAAPPIITTAANN VVAAFFFF DD II KK II NN GG BB UU FF FF II NN OO

Evento spetta-

colo ore 21 c/o

Auditorium del

Centro Sociale di

RIONERO IN V.

(PZ):

MUSICA & CABA-

RET con la partecipa-

zione del gruppo

musicale ‘GLI AI-

RONI’ e ospite d’ec-

cezione, direttamente

dal programma TV

‘LA SAI L’ULTIMA?’

di FRANCO GUZZO

(il maresciallo d’Ita-

lia) (vedi curriculum

artistico in allegato e

foto su google, inoltre

altre info su

www.francoguzzo.it).

Una serata dedicata

all’ascolto dal vivo di

alcuni dei grandi suc-

cessi selezionati della

musica italiana e in-

ternazionale (Samba

pa ti, Quella carezza

della sera, L’impor-

tante è finire, Calore,

Un amore così

grande, Non c’è pace

tra gli ulivi, Amor

mio, Generale, I will

always love you,

Cumm’è, Cavallo

Bianco, Europa, Na-

pul’è, Adagio, Salvami,

Non credere, Una carezza

in un pugno, Brivido

caldo, Ma che freddo fà,

Quando nasce un amore,

Polca lucana) con prota-

gonista la band de ‘Gli

Aironi’ con alle voci soli-

ste Silvana Caggiano,

Annalisa Scarpati, Ros-

sella D’Adamo; alla chi-

tarra Donato Pitoia;

all’organetto Donato Flo-

renti e alle tastiere e voce

Gaetano Nicolaio.

Un piacevole appunta-

mento con la bravura,

l’estro e la professiona-

lità degli artisti musicali,

peraltro protagonisti in

tante iniziative musicali e

disponibili per matrimoni

e feste in piazza e la friz-

zante e divertente comi-

cità di uno dei

cabarettisti più apprezzati

nel panorama nazionale

del genere, appunto il

simpatico e accattivante

Franco Guzzo.

Oggi a Rionero musica e cabaret

A

Page 33: Controsenso del 21 Maggio 2011
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a cura di KING BUFFINOfoto Publicom

36 sabato 21 Maggio 2011