ControSenso, 23 febbraio 2013

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22 Febbraio 2013 Basilicata ANNO IV n. 8/22 febbraio 2013 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255 DISTRIBUZIONE GRATUITA a pag. 5 LE URNE … E LE ALTRE Cari Contro-Lettori, se ci pensate, la campagna elettorale è simile alla “stagione dell’amore”. E proprio come cantava Battiato nel brano omonimo “I desideri non invecchiano, quasi mai, con l’età. Ne abbiamo avute di occasioni, perdendole. Non rimpiangerle. Se penso a come ho speso male, il mio tempo”. E allora, proprio come in un affare di cuore, ci sono questi tizi in calore che ti telefonano, ti mandano i messaggini, ti fanno la posta per strada, ti danno appuntamenti per cene e aperitivi, ti mandano le letterine, ti abbracciano con calore, ti accarezzano, ti fanno i regalini (penne, agende e teneri portachiavi), ti fanno promesse sul futuro e ti giurano eterna fedeltà. A volte, l’afflato amoroso di questi corteggiatori diventa un tantino insistente, tanto da rasentare lo stalking. Ma, (s)fortunatamente, il tutto non dura assai. Passato il vento delle elezioni, miracolosamente, anche i tuoi spasimanti vanno via col vento. Niente più sms, niente più lettere, niente più telefonate. Se poi li cerchi, sono in riunione, o fuori a pranzo, ma con qualcun altro. Insomma, come in ogni storia d’amore che si rispetti, inevitabilmente viene il momento delle corna. Il momento in cui quelli che una volta erano i tuoi corteggiatori ti cornificano con qualcuno che amano più di ogni altra cosa: loro stessi. E così, lunedì ci sveglieremo in un’altra Italia. Sapremo se hanno vinto i Prof, i Cav, i Bersani, i Grilli Giacobini, i Magistrati-Politici, o chi altri. Quel che è certo, è che nel letto “del giorno dopo” ci risveglieremo ancora una volta da soli. Che Dio (o chi per lui) ce la mandi buona. Walter De Stradis messaggio elettorale a pagamento a pag. 7 a pag. 6 . messaggio elettorale a pagamento Potenza: in contrada Gallitello si rischia la pelle Cannizzaro: <<La politica non la lascio più>> Matera: La città, la ZTL e i malumori onano, ti mandano i ti fanno la posta per nno appuntamenti e aperitivi, ti le letterine, ti con calore, no, ti fanno i nne, agende e chiavi), ti fanno ul futuro e ti na fedeltà. flato amoroso di ggiatori diventa nsistente, tanto lo stalking. unatamente, il ra assai. vento delle acolosamente, spasimanti col vento. ms, niente niente te. Se hi, n

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22 Febbraio 2013Basilicata

ANNO IV n. 8/22 febbraio 2013 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255

DISTRIBUZIONE GRATUITA

a pag. 5

LE URNE … E LE ALTRE

Cari Contro-Lettori,se ci pensate, la campagna elettorale è simile alla “stagione dell’amore”. E proprio come cantava Battiato nel brano omonimo “I desideri non invecchiano, quasi mai, con l’età. Ne abbiamo avute di occasioni, perdendole. Non rimpiangerle. Se penso a come ho speso male, il mio tempo”.E allora, proprio come in un affare di cuore, ci sono questi tizi in calore che ti telefonano, ti mandano i messaggini, ti fanno la posta per strada, ti danno appuntamenti per cene e aperitivi, ti mandano le letterine, ti abbracciano con calore, ti accarezzano, ti fanno i regalini (penne, agende e teneri portachiavi), ti fanno promesse sul futuro e ti giurano eterna fedeltà.A volte, l’affl ato amoroso di questi corteggiatori diventa un tantino insistente, tanto da rasentare lo stalking.Ma, (s)fortunatamente, il tutto non dura assai.Passato il vento delle elezioni, miracolosamente, anche i tuoi spasimanti vanno via col vento. Niente più sms, niente più lettere, niente più telefonate. Se poi li cerchi, sono in r i u n i o n e , o fuori a p r a n z o , ma con q u a l c u n altro.

Insomma, come in ogni storia d’amore che si rispetti, inevitabilmente viene il momento delle corna. Il momento in cui quelli che una volta erano i tuoi corteggiatori ti cornifi cano con qualcuno che amano più di ogni altra cosa: loro stessi.E così, lunedì ci sveglieremo in un’altra Italia. Sapremo se hanno vinto i Prof, i Cav, i Bersani, i Grilli Giacobini, i Magistrati-Politici, o chi altri.Quel che è certo, è che nel letto “del giorno dopo” ci risveglieremo ancora una volta da soli. Che Dio (o chi per lui) ce la mandi buona.

Walter De Stradis

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Potenza: in contrada Gallitello si rischia la pelle

Cannizzaro: <<La politica non la lascio più>>

Matera: La città, la ZTL e i malumori

qonano, ti mandano i ti fanno la posta per nno appuntamenti e aperitivi, ti

le letterine, ti con calore,

no, ti fanno i nne, agende e chiavi), ti fanno ul futuro e ti na fedeltà.

ffl ato amoroso di ggiatori diventa nsistente, tanto

lo stalking.unatamente, il ra assai.

vento delle acolosamente,

spasimanti col vento.

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22 Febbraio 2013Basilicata

IL CASO DEI “FIDANZATINI DI POLICORO”

Mamma Olimpia: <<Mi faccio carico anche di Marirosa>>

L’intervista: le cinque domande che tormentano il cuore

della madre coraggio di Policoro

di Virginia Cortese

La nostra è una Basilicata defi nita a rigor di logica matematica la terra

degli scomparsi. Delle vittime senza Giustizia. Dei parenti che implorano la verità, spesso senza essere ascoltati. La nostra è una Basilicata che intavola una discussione furente e racconta di fatti di cronaca avvolti dal mistero, bollati come irrisolti/irrisolvibili, che descrive storie di persone indignate che non smettono la ricerca quand’anche essa comporti fatica, umiliazioni, sfi nimento, o peggio ancora indifferenza.La signora Olimpia Fuina Orioli è una delle mamme coraggio della Basilicata di cui sopra. Venticinque anni spesi nella ricerca di una verità negata, come ella stessa vuol precisare. Venticinque anni sono un periodo lunghissimo per il cuore di una donna che non sta ad aspettare ma che lotta perché il proprio fi glio possa ottenere il diritto della Giustizia. “Io non voglio ciò che voglio –ci tiene a precisare- io voglio ciò che è giusto che io abbia. Nulla più.”Di recente, la signora Fuina Orioli ha preso parte, insieme al legale Nino Marazzita, alla trasmissione televisiva Quarto Grado che da qualche mese ha preso in carica il caso “dei fi danzatini di Policoro” (come spesso è stato ribattezzato) e in questa occasione ha sottolineato: “E’ iniziata una nuova fase della mia vita, sto lasciando lavorare l’avvocato e mi affi do al volere di Dio.”Una nuova linea operativa che l’Avvocato Marazzita,

che abbiamo sentito e al quale abbiamo posto alcuni interrogativi, ritiene possano apportare la svolta che ricondurrà direttamente alla soluzione. “Ho visto la Sua mano, ci ha confi dato la signora Fuina, quando mi sembrava tutto perso, quando mi avevano incuneata bene in un potere stritolante, quando ho intravisto ben poca strada, la mia fede mi ha salvata. È, e sarà la mia forza. Sto cercando di seguire un percorso naturale, sto lasciando che gli eventi si susseguano perché gli sforzi di una vita non mi hanno portato alla verità. Solo bugie, menzogne. Ora si cambia iter; è un nuovo circuito emotivo, spirituale, ripeto, naturale che non può comunque essere scisso dalla mia esistenza.”L’esperienza, che immaginiamo sia dolorosa, pare prospettare una risalita, una sorta di rinascita: “Speravo che il mio impegno, i miei sforzi, le mie lacrime, le mie invocazioni potessero essere prese in considerazione da chi di dovere, dalla Procura, dallo Stato, dal Diritto, da chi garantisce il rispetto della Costituzione. Ma non è stato così. Mi sono affi data a Dio e a Lui consegno faticosamente il mio dolore con l’auspicio che possa divenire monito e spiraglio di Verità. Faccio appello al Dovere di chi opera in tal senso per poter avere il mio Diritto e il Diritto di mio fi glio e di Marirosa che è con lui. Mi faccio carico di difendere anche lei che con mio fi glio ha condiviso la morte.”“La mia lotta –ha continuato- non è una fatua ricerca di una

verità personale. Ma di una verità registrata su atti ben precisi che nessuno mai ha considerato, preso in esame, valutato. Ci si è limitati a seguire teorie assolutamente paradossali quando le evidenze erano ben altre.Alcune domande mi tormentano:1. Se la stufa è stata ritrovata nel mobiletto sotto il lavabo, perché due personaggi illustri si ostinano a imputare nella stufetta la causa della morte dei ragazzi?2. Un cugino della padrona di casa dice di aver toccato la gamba di Luca e di averla trovata calda. Ma

se Luca doveva tornare a casa intorno alle 20 (reputo a questo punto che sia morto alle 19.30 circa), come mai la gamba non era “arrostita” dato il numero delle ore trascorse dopo il ritrovamento dei corpi e dopo l’annuncio dello stesso? Questo conferma che la stufa sia stata innescata dopo, magari.3. Perché chi dice della stufa, si oppone all’autopsia? Che cosa poteva rivelare l’autopsia?4. Perché non è stato ascoltato nessuno?5. Perché il Maresciallo inquirente non ha verbalizzato le dichiarazioni?

Eppure la signora Giannotta ha detto cose ben distinte: L’impianto era perfettamente funzionante (e il dispositivo sarebbe scattato per qualsiasi anomalia); ha detto di aver visto orme asciutte uscire dal bagno a mezzanotte; che la caldaia fosse sempre stata, anch’essa, funzionante; che la porta del bagno (salendo dalle scale e vedendone il rifl esso della luce) fosse aperta almeno per un quarto.Agli atti ho trovato la pianta del bagno in questione fatta dai Carabinieri. La porta è a sinistra, la vasca a destra: la mamma, avrebbe dovuto aprire tutta la porta per vedere

la fi glia nella vasca.Tutte queste rifl essioni chi le ha fatte? Perché nessuno di questi elementi è stato analizzato? Perché tante perizie fatte proprio in un determinato modo? Perché, come ha sempre ribattuto anche l’avvocato Auletta, per 25 anni, non si è arrivati alla causa omicidiaria, nonostante tutto il materiale in possesso? Bisognerebbe che chiunque abbia ignorato il lavoro, la ricerca e il mio dolore si vergognasse sul serio.”

REPORT

1. Se la stufa è stata ritrovata nel mobiletto sotto il lavabo, perché due personaggi illustri si ostinano a imputare nella stufetta la causa della morte dei ragazzi?

2. Un cugino della padrona di casa dice di aver toccato la gamba di Luca e di averla trovata calda. Ma se Luca doveva tornare a casa intorno alle 20 (reputo a questo punto che sia morto alle 19.30 circa), come mai la gamba non era “arrostita” dato il numero delle ore trascorse dopo il ritrovamento dei corpi e dopo l’annuncio dello stesso? Questo conferma che la stufa sia stata innescata dopo, magari.

3. Perché chi dice della stufa, si oppone all’autopsia? Che cosa poteva rivelare l’autopsia?

4. Perché non è stato ascoltato nessuno?

5. Perché il Maresciallo inquirente non ha verbalizzato le dichiarazioni?

L’articolo apparso su SETTE il 15 febbraio scorso

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22 Febbraio 2013BasilicataREPORT

Grillo, l’ultimo clown giacobinodi Lucio Tufano

L’I N T E RV E N T O -Ma Grillo non è Robespierre, e pro-

mette nel comizio di piazza Duomo a Milano, di non usare alcuna violenza nei confronti dei politi respon-sabili di questa situazione. <<Siete circondati dal po-polo italiano! Arrendetevi>> grida minaccioso.Non è Robespierre, anche se ha gridato la sua creatura, senza l’aiuto di apposite ide-ologie, in maniera dispotica. C’è chi dice che Grillo ha solo intenzioni e proferisce solo minacce, senza avere i requisiti necessari, né la concreta capacità o organiz-zazione strutturale, ne ha il boia che, ad un suo cenno, faccia scorrere la lama della ghigliottina.E’ pur vero e na-turale per un po-polo che ama le comparsa-te, il cabaret delle piazze e dei teatri, le battute in-somma tutto quello che si-gnifi chi tea-tralità, tant’è che i comi-ci in questa nostra Italia hanno sem-pre svol-to ruoli impor-

tanti, signifi cativi, direi tal-mente allegorici e riferiti alla vita reale e alla politica che anche i leader nostrani si sono spesso trovati a recitare quasi analoghe parti di copione (ve-digli spunti di Cetto Laqua-lunque…).Va anche detto che proprio per questo, un popolo come il nostro,spesso, in parte super-fi ciale composto da gente vo-cata all’humor, alla nostra sa-tira, alla derisione dei capi, un popolo che oltre ad annovera-re dentro di sé moltitudini di furbi, attenti a perseguire solo i propri vantaggi, inclini alla riserva mentale e con la forte inclinazione a ridurre le cose senza che fatti ridicoli o burle-schi, ha bisogno di leader se-veri, non come Mario Monti, bensì severi come tant’altri di cui non abbiamo avuto la sfor-tuna di subirne le ire. E Grillo quindi non ha masse da ma-

novrare come quelle che manovrò

Mussolini, i reduci e

i disoc-cupati d e g l i a n n i 1919-

1920, ne ha la capa-

cità di rove-sciare nes-

s u n a pira-

mide, neppure quella che si è costruita con la falsa de-mocrazia nelle istituzioni, in quei meccanismi inceppati dal troppo denaro tanto da paralizzare il funzionamento. I nuovi ricchi sono quelli che hanno fatto politica e sono sta-ti eletti volta in volta al Parla-mento nazionale, alle Regioni, hanno ottenuto incarichi ben retribuiti, hanno goduto per decenni di proventi pensioni e rendite ai quali è stata conces-sa la facoltà di legiferare sui propri interessi, sui benefi t, su rimborsi e su tutto il resto. E allora che tipo di risoluzione è quella di Grillo? Che cosa è il Grillismo? Che cosa signifi ca il Movimento delle 5 stelle? Quali requisiti politici con-tiene? E in che modo riesce a trascinare le persone e racco-gliere tanto consenso?L’opinione pubblica appare convinta ormai del certo ex-ploit elettorale di Beppe Gril-lo, anzi sembra che lo abbiano aiutato a crescere non solo tutti gli scandali, la bancarotta di banche e di grandi struttu-re imprenditoriali, ma anche Monti con il suo governo dei tecnici, che si era assunto la causa nobile di salvare l’Italia senza neppure tentare di ab-battere i costi esorbitanti e gli sprechi della politica.Si è potenziato al massimo il tenore polemico del Mo-vimento 5 stelle, lasciando a Grillo di battere le piazze, città per città, come si faceva negli anni dell’immediato do-

poguerra.Ora Grillo dovrà compie-re una fatica immane per mantenere parte delle sue promesse: mandare tutti a casa, disarcionare gli “onorevoli” togliendo loro l’epiteto e relegan-doli a semplici cittadini, ridurre le indennità…È una proposta giusta

contro il sistema, anche se può essere scambiata

per una sommossa legata ad uno stato d’animo, a l l ’ e s a s p e r a z i o n e , all’invettiva, alla rabbia, alle urla di disprezzo e di minaccia: “una cosa potentissima quando c’è ma sfuggente, mutevole, infi da”, come scrive Pier Luigi Battista, sul Corriere della Sera del 9 febbraio.Pur raccogliendo milioni di voti, pur avendo un numero elevatissimo di parlamenta-ri eletti…, sarà in grado – ci chiediamo noi – di abbattere i privilegi e gli abusi della ca-sta?Solo un uomo di spettacolo può avere capacità istrioniche, altri le hanno avute senza es-sere intenzionalmente clown, bensì diventandolo quando si accorsero di aver fallito pur avendo fatto breccia nelle masse. “Ma i suoi – scrive Vit-torio Feltri – sono spettacoli, né comizi, né conversazioni”. Grillo è un guitto di razza, for-se più valido di Benigni. Ec-celle nei monologhi tant’è che la folla acuisce il suo talento. È l’ultimo clown giacobino!

UFFICIO STAMPA REGIONE: LE DOMANDE

AL PRESIDENTE DE FILIPPO Il suo capo uffi cio stampa, Giovanni Rivelli, riveste la

qualifi ca di dirigente oppure no?

Quanto guadagna Rivelli?

Le risultano massimi tariffari erogati in particolari giornate festive, senza necessità?

Sa che la Carta dei doveri del giornalista degli Uffi ci Stampa contiene il divieto all’Uffi cio

stampa di effettuare marketing e pubblicità?

Le risulta, come sostiene un editore locale, che Rivelli essendo in aspettativa da un giornale,

amministrando pubblicità sia in confl itto d’interessi?

Quali atti intendere assumere a seguito della querelle di Rivelli contro Simonetti, visti gli

effetti di cattivo gusto prodotti fi n qui?

Cosa ci dice sul ruolo pubblico di Basilicatanet e sulle sue ormai contestate censure?

Quali sono i costi reali dell’uffi cio stampa?

Perché le copie di Controsenso, distribuite sabato spariscono dall’atrio del Palazzo regionale

già da lunedì?

Rifuti a Potenza,

fra lucida follia e incompetenze abissali

Dicevamo che conta il nome quando si parla di

rifi uti a Potenza. Il nome era quello di Carretta, Avvocato che evocava la concreta modalità di gestione dei Rifi uti potentini. Non ci si può nascondere che la gestione qui è fatta a mo’ di “vecchia carretta sbilenca” dal momento che ACTA raccoglie i rifi uti in Potenza e li deve consegnare alla stazione di trasferenza di TITO (PZ). La Stazione di Tito riceve i rifi uti di Potenza nella quantità ammessa e li porta in inceneritore o in discarica. Ma se Tito non riceve ACTA non può raccogliere e questa è la situazione come la segnala il Presidente ACTA anche per TGR. Da allora non è cambiato quasi niente (a parte che al TGR hanno passato un comunicato di Altobello Commissario AATO rifi uti – a mo’ di certifi cato di esistenza in vita -) e rifi uti son sempre li per strada a dimostrare che c’è del metodo nella follia e noi ci vediamo costretti a ritornarci sopra. Lo spunto lo offre Molinari Peppino, dell’opposizione, che parte da un ragionamento: si paga a Potenza già tanto e ancora di più si pagherà con la nuova tassa che sostituirà la TARSU e urge fare in

modo che i soldi vengano impiegati per un servizio effi ciente di gestione dei rifi uti. Peppino riprende l’analisi dei costi fatta da Unioncamere, ma non c’era bisogno di quell’analisi per sapere che intorno ai rifi uti in Basilicata si esercitano lucide follie o incompetenze abissali (scegliete voi) e non da oggi. E oserei dire che certamente questo modo di gestire non è fi nito per ora. Un breve riepilogo: ACTA raccoglie i rifi uti per strada e li consegna a Tito e, se non abbiamo capito male, i rifi uti raccolti distintamente per indistinto e multimateriali venivano poi riuniti in quel di Tito e senza vagliatura venivano inoltrati a Fenice o alle discariche. Il gestore di Tito pare sia stato rimesso in libertà e aspettiamo di vedere come fi nisce per i gestori delle discariche se escono di cella pure loro, dell’uno e degli altri vedremo come fi nisce il processo, per ora annotiamo che tutto torna normale e i rifi uti tanto faticosamente e angosciosamente separati nelle case potentine verranno forzosamente riuniti a Tito con ogni probabilità. Ma perché diciamo, noi, non ci si decide a uscire da questa folle o incompetente gestione dei rifi uti?

Onestamente lo sanno anche i bambini che la carta e il cartone hanno un valore quando li buttiamo e certamente questa cosa la sanno anche il Presidente di ACTA, il Proprietario della Stazione di Trasferenza di Tito come il Commissario AATO Regionale Rifi uti Altobello ed allora se malgrado sappiamo questo continuano a mandare in discarica o in inceneritore la carta e il cartone che spiegazione ci può mai essere? Del vetro non c’è bisogno di dire che il riciclo e il riuso sono la norma ed allora come mai non si pratica, non si sollecita la differenziata totale anche solo per quei materiali che sono di per se direttamente vendibili sul mercato delle Materie prime? E soprattutto perché mai non li si raccoglie e vende da anni distintamente? Anche al solo scopo di abbattere i costi di gestione del servizio o magari al solo scopo di giustifi care i lautissimi stipendi dei Consiglieri e dirigenti e Commissari? Ma forse questo è un altro “Mistero gaudioso” che dobbiamo accettare come atto di fede.

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22 Febbraio 2013Basilicata

Cannizzaro: «Sono qui per restare»Intervista col candiato dei P.U. «Antonio Potenza mi ha detto: Va’ e riforma il partito»

di Walter De Stradis

Michele Cannizzaro, capolista al Senato con i Popolari Uniti,

è quel che si dice un uomo spiccio. L’ex diggì del San Carlo, sommerso da fogli e fogliettini, indaffarato come una dea Kalì a rispondere con otto braccia a cellulari e a telefoni fi ssi, nonché a stringere la mano dei numerosi “cittadini normali” che affollano l’uffi cio del suo comitato elettorale in Via Ciccotti, sorride, però. Una cosa inedita. Sembrano, ci dice, di nuovo i tempi in cui dirigeva il massimo ospedale regionale. Anzi, puntualizza, quei tempi non sono mai veramente fi niti. La gente l’ha sempre cercato.La maggior parte non li conosco neanche. Uno dei motivi della mia candidatura è esattamente questo, la richiesta della gente. E’ una storia che parte dall’ospedale. Nel mio studio venivano tantissime persone, pazienti, parenti di pazienti, gente disoccupata, tanti giovani…Come chiamarla la sua candidatura, allora, “discesa in campo”, “salita”…?Né l’uno, né l’altro. E’ un “impegno personale”, basato non sul politichese, ma sui fatti concreti: io critico, ma propongo anche delle soluzioni. Bubbico teme che lei si faccia guidare dal rancore.Il rancore non esiste nel mio carattere. Se avessi voluto avere atteggiamenti rancorosi, mi sarei comportato in maniera diversa. Io mi sono calato nel silenzio dopo tutto il fango che mi hanno buttato addosso, difendendomi come potevo, e cioè con le querele, ma aspettando sempre con tanta pazienza l’evoluzione di questi procedimenti.A questo proposito, la notizia del rinvio a giudizio per Don Cozzi, da lei denunciato per diffamazione, sembra essere giunta quasi a orologeria.Mah, io credo che sia una coincidenza. Io ho sempre fi ducia nella giustizia. E la giustizia trionfa sempre. Poi è chiaro che si possono interpretare le cose come si vogliono.Si rende conto che la vita da politico è diversa? Che dovrà rinunciare a un po’ della sua nota riservatezza e che il suo modus vivendi sarà rivoluzionato?Ma è già rivoluzionato. Vede, dopo le mie dimissioni dall’ospedale, sono tornato al mio lavoro, ho fatto il medico. Ho aperto le porte a tutti i pazienti, per poter dare il meglio di me dal punto di vista professionale. Non ho accettato proposte e compromessi. Da nessuno. Le poltrone le ho rifi utate. Io volevo concluderla l’esperienza al San Carlo, ma non mi è stato consentito. Io la poltrona ce l’ho, con il mio lavoro e con la mia professione. Certo, adesso

sono tornato sotto i rifl ettori, e conoscendo i sistemi con cui si combattono le persone trasparenti, certamente devo stare ancora più attento.Le è già capitato qualcosa di strano, da quando si parla nuovamente di lei? Ha fi utato qualcosa?No. Io non ho conti in sospeso con nessuno. So cosa è successo, so anche perché è successo, ma è per me un capitolo chiuso, proprio perché non sono vendicativo. Io adesso ho accolto le sollecitazioni dei cittadini, e ho preso la decisione di candidarmi. Io sono un uomo pieno di passione, certo non ho la bacchetta magica.E allora ci dica come è nato questo “matrimonio” con i Popolari Uniti.Se di “matrimonio” si può parlare … quattro giorni prima della scadenza dei termini per le presentazioni delle liste, Antonio Potenza è venuto nel mio studio, molto rammaricato per la situazione politica regionale. Mi ha detto: “Tu sei un uomo concreto, perché non pensi di dare un contributo per un cambiamento reale? Le nostre facce non le vuole vedere più nessuno”.Altre proposte?Ne ho avute altre, che ho rifi utato perché non credevo al progetto e perché non mi interessavano sul piano personale. Ripeto, io non sono alla ricerca di una postazione, tant’è vero che io sto facendo questa campagna elettorale in mezzo alla gente. Cerco di parlare con tutti, gente umile, giovani e meno giovani che vengono a trovarmi e che conoscono il mio impegno che si è sviluppato in questa regione in 36 anni. Perché la proposta dei Popolari Uniti invece l’ha convinta? Antonio Potenza le ha dato carta bianca?Mi ha detto “vai e riforma il partito”. I Popolari Uniti sono un piccolo partito che ha anche contribuito all’amministrazione di questa Regione. E’ una classe dirigente che si è impegnata, io li sto conoscendo tutti adesso in questa campagna elettorale. E ho percepito che sono veramente assoggettati al partito-regione. Perché un partito di piccoli numeri non produce un sindaco, ma contribuisce al governo di una regione. Il progetto è di portare nell’amministrazione pubblica, dei comuni, delle province e della Regione, soprattutto persone che non hanno a che fare con la politica, professionisti che lo fanno per impegno civile, con l’impegno e la consapevolezza di non sprecare il denaro dei cittadini.Lei stigmatizza il “partito-regione”, ma i Popolari Uniti, come lei stesso ha detto, hanno sempre appoggiato e sostenuto il Pd.Io rispondo da oggi in poi.Vuol dire che certe cose cambieranno?Certo. Io sarò molto attento a che non si ripetano gli errori

del passato. Come? Cercando di coinvolgere professionisti, persone capaci, e non reiterare le chiamate dei soliti consulenti, sempre gli stessi.Eppure lei stesso è accusato di essere stato “un uomo del sistema” che adesso sputa nel piatto dove ha mangiato.Se mi consente, questa è la solita strumentalizzazione dei fatti, della cultura dei “no a prescindere”, una cultura che non mi appartiene. Io -è vero- sono stato nominato direttore generale dell’ospedale San Carlo da una Giunta regionale di centro sinistra. Ma io voglio ricordare a tutti che durante la mia permanenza all’ospedale ho avuto la visita della commissione sanità del Senato, con un governo di centro-destra: mi hanno fatto le pulci e poi hanno fatto la conferenza stampa dicendo di aver trovato “la perla del Mezzogiorno” effi ciente e trasparente. Sono stato nominato dal centro-sinistra perché la legge lo prevede, e non perché avessi una tessera di partito o avessi fatto campagna elettorale a loro. All’epoca Margherita e DS non riuscivano a trovare la quadratura del cerchio, per quanto riguarda il San Carlo: io presentai la domanda, e loro mi scelsero per il mio curriculum e le mie capacità. Tutto qui.E se oggi NON venisse eletto? Continuerà la sua attività politica nel partito?Assolutamente sì. Io ho accettato questa sfi da non solo per il seggio al Senato, ma soprattutto per il progetto che mi è stato proposto, per le forze nuove che mi è stato chiesto di trovare. Antonio Potenza mi ha detto chiaramente: “Noi siamo

questi, pochi e insuffi cienti. Se tu riesci a coinvolgere altre persone, sarete una nuova forza della Basilicata”. E’ questa la sfi da: che parte dalle Comunali di Potenza e degli altri paesi, per passare dalle Provinciali e arrivare alle elezioni regionali, con una lista forte e competitiva, con facce e persone nuove.Parliamo del San Carlo, che tra l’altro è proprio qui sotto. Che cosa vede quando si affaccia alla fi nestra?Vedo malinconia, perché la percezione che si ha oggi dell’ospedale non è assolutamente positiva. C’è tanta gente che viene da me a reclamare perché le liste d’attesa sono insopportabili, perché non c’è più quell’armonia, quell’accoglienza che c’era durante la mia gestione: evidentemente qualcosa non va. Io non entro in ospedale dal giorno in cui mi sono dimesso, nonostante mia sorella si sia operata per ben 4 volte all’ospedale San Carlo. Non voglio assolutamente dare adito a strumentalizzazioni, e soprattutto non ho voluto andare in ospedale durante la campagna elettorale perché io non credo che una persona che fa politica debba andare a chiedere il consenso nei posti di sofferenza e nei posti dove ci sono tante tragedie umane. Io leggo i giornali, mi documento, ascolto tanta gente e credo che in questo momento la Basilicata stia attraversando un momento di involuzione del sistema sanitario. Non mi interessano i pianti di coccodrillo di chi dice che non ci sono soldi, che c’è la “spending review”. Non è vero, in Basilicata arrivano un miliardo e cento milioni di

euro.Ma il Corriere titolava sull’emigrazione sanitaria dei Salernitani verso la Basilicata.E’ un comunicato che mi ha fatto piacere, ma che è assolutamente incompleto perché i conti giusti si fanno mettendo insieme emigrazione attiva e passiva. Per quel che mi risulta in Basilicata sono aumentati i viaggi della speranza, cosa che noi avevamo abbattuto con la cardiochirurgia, con Caparrotti, con la creazione di un reparto di ematologia per i trapianti del midollo, e con tante altre attività. E allora cosa si può fare per invertire il processo?Bisogna centralizzare la sanità: deve diventare un polo d’eccellenza per tutto il Sud, devono fare una politica che abbiamo fatto noi, che è stata vincente.Cioè?Noi dobbiamo utilizzare al meglio le professionalità che ci sono, anche i medici di famiglia, i pediatri. Invece adesso si sta facendo una politica di “colonizzazione” della sanità in Basilicata. Pensiamo alla convenzione con il Bambin-Gesù. Non è pensabile che una convenzione costi 1 milione e mezzo di euro con professionisti che vengono dal Bambin Gesù che non hanno niente di più rispetto ai professionisti del San Carlo. Il risultato qual è: noi prendiamo 4 o 5 bambini la settimana e li mandiamo al Bambin Gesù. Questo comporta grande disagio per le famiglie, ma soprattutto un disagio di natura economica, perché ogni volta comporta un esborso della nostra Regione. Quindi se devo esprimere un giudizio sull’emigrazione o immigrazione che sia, io voglio vedere tutti i numeri. Adesso le do io un dato. Neurochirurgia: da quando è andato via, il dottor Severino, nel 2012 ha effettuato 200 interventi su pazienti lucani. ma a Bari. Si tratta di 200 persone che dalla Basilicata se ne sono andate a Bari, e quindi, viaggi della speranza, disagi anche dal punto di vista delle risorse. eccetera. Volevo anche dire che nel 2004 il san Carlo aveva una quota di accompagnamento dalla regione Basilicata per le prestazioni non remunerate di 18milioni di euro. Da qualche anno l’ospedale san Carlo ha 61milioni di euro, quindi 43milioni in più: non mi pare che abbiano giustifi cazioni. E non mi dicano che non ci sono soldi. C’è poi il discorso sulla disparità fra sanità pubblica e privata, che implica sperpero di danaro. Un esame privatistico può costare cinque volte di meno di quello in struttura pubblica. Sicuramente la sanità è il suo “pezzo forte”. Ma mi parli di un altro problema che le sta a cuore.Quello che affronterei subito è il problema dello spreco del denaro pubblico, perché da quando amministra il

“partito-regione” si sono creati tantissimi carrozzoni che non servono all’effi cienza dei servizi, ma che servono semplicemente a creare posti di lavoro. Ecco il cosiddetto “familismo amorale”. Io penso che di “straordinario” in Basilicata c’è semplicemente il disagio sociale, la diffi coltà delle famiglie di andare avanti. Questi carrozzoni hanno determinato un grandissimo sperpero di denaro pubblico. Noi riusciamo a spendere solo il 32% dei fondi europei e il restante e 78% ritorna in Europa. Allora bisogna subito mettere mano all’obesità dalla macchina pubblica. E’ una burocrazia che fa molto danno alle piccole e medie imprese, bisogna aspettare anni per avere un’autorizzazione. Abbiamo il problema delle consulenze e delle convenzioni, che non servono a nulla se non a dare delle prebende agli amici degli amici. Insomma, dobbiamo fare una politica più trasparente, non in politichese, ma coi fatti concreti. Vogliamo sapere che cosa è successo negli ultimi 20 anni in Basilicata. Come sono stati spesi i soldi. Ci dicessero chi sono tutte queste persone chiamate senza concorso negli enti sub-regionali. Tutta questa cattiva amministrazione ha portato al voto di scambio, al voto coatto, privo di consenso. Le maggioranze bulgare della Basilicata non sono un buon segno: qui c’è un duopolio fra Pd e Pdl. In Basilicata non c’è mai stata alternanza, come nelle altre regioni: questo è quantomeno sospetto.Adesso la parola d’ordine in ogni campagna elettorale lucana che si rispetti: il petrolio.Dobbiamo assolutamente modifi care la normativa sul controllo delle estrazioni petrolifere: adesso le compagnie estrattive sono i controllori e controllati. Noi abbiamo diritto di sapere quanti barili vengono estratti. Soprattutto non possiamo permettere che le royalties del petrolio vengano utilizzate per rifare tre-quattro volte i marciapiedi o le piazze, per coprire i dissesti della sanità o che vengano dati all’Università senza rendiconto. Noi proponiamo che con questi dieci milioni dati all’Università, si dia la possibilità agli studenti meno abbienti di avere le tasse gratis, i pasti gratis e una casa dello studente decorosa. Noi siamo per il merito. I soldi devono essere gestiti da una banca centrale regionale, con trasparenza, e no per coprire i buchi fatti dagli altri pezzi della pubblica amministrazione. Bisogna cominciare a pensare a un sussidio per i giovani, a un credito d’imposta per i giovani piccoli medi imprenditori. Solo così si crea sviluppo e lavoro.

REPORT

«Mi sono chiuso nel silenzio, mentre mi tiravano fango. Mi sono difeso con le querele. Ora la politica non la lascio più»

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22 Febbraio 2013BasilicataNEW CITY

Dimenticati da Dio … e dall’AssessoreIn contrada Gallitello si rischia la pellePotenza: incidente quasi-mortale nei giorni scorsi.

I residenti sul piede di guerra, ma ignoratidi Rosa Santarsiero

Questa settimana vi parleremo di uno dei quartieri della città

di Potenza: contrada del Gal-litello. Si tratta di una strada sicuramente non conosciuta dai più, poiché congiunge via Centomani (dal passaggio a livello), la stessa contrada Gallitello e valle Paradiso. È uno di quegli itinerari in cui è impossibile imbattersi, salvo recandocisi di proposito. Una zona rurale come molte altre, eppure talmente vicina al cen-tro abitato da essere conside-rata “zona periurbana”.Ebbene, questa viuzza che si inerpica tra il verde e le sparu-te villette residenziali, da tem-po, è diventata la sede natura-le di incidenti rocamboleschi. Già, perché la strada di cui stiamo parlando è molto stret-ta e a doppio senso di circo-lazione; senza contare le vo-ragini nell’asfalto, le cunette sconnesse e dei pali telefonici che invadono la carreggiata, costringono l’automobilista a rientrare e ad invadere la cor-sia discensionale. Prima che iniziassero i lavori del “Nodo complesso del Gallitello”, questa strada veniva utilizzata esclusivamente dagli abitanti delle due contrade, oggi è di-ventata “uno dei tracciati del-la Parigi-Dakar”.Nel giro di un anno ci sono stati circa tre scontri frontali, l’ultimo - (nella foto) avvenu-to qualche giorno fa- ha spin-to gli abitanti ad insorgere. Al solo rumore dei vetri e delle lamiere accartocciate, alcu-ni residenti sono usciti dalle proprie abitazioni ed hanno iniziato ad inveire contro una pattuglia dei vigili urbani.Ciò è accaduto poiché più di un mese fa, le 123 famiglie che abitano nella zona si sono rivolte al Comune di Potenza, nella persona dell’assessore alla Viabilità, Antonio Pesa-rini. Gli stessi abitanti hanno spontaneamente organizzato una raccolta di fi rme, depo-sitate nella casa comunale, in data 22/10/2012.

Stando a quanto ci dicono alcuni intervistati, l’assesso-re Pesarini, dopo un rapido

sopralluogo, aveva promes-so ai residenti un capillare intervento, compatibilmente

alle risorse fi -nanziarie del Comune. Sono passati quattro mesi dalla vi-sita dell’asses-sore, tuttavia, quelle famiglie ancora aspet-tano che il Co-mune prenda provvedimenti in merito alla p e r i c o l o s i -tà della stra-da, che venga completata la rete gas e quel-la fognaria. In breve, anche contrada del Gallitello re-clama un mi-nimo di fi nan-ziamenti e di

considerazione, visto che al-tre zone della città come c.da Cavaliere, Ciciniello e Costa della Gaveta hanno benefi cia-to di importanti stanziamenti economici.Abbiamo fatto quattro chiac-chiere e percorso alcuni chi-lometri insieme al signor Donato e al signor Rocco. Li leggerete nel box in pagina.

Al rumore dei vetri e delle lamiere accartocciate, alcuni residenti sono usciti dalle proprie abitazioni ed hanno iniziato ad inveire contro una pattuglia dei vigili urbani

LA VOCE DEI RESIDENTI: c’è chi ha rimediato

con una segnaletica “personale”Il signor Donato:

«Il programma elettorale “Sarà più futuro” (2009-2014) del Sindaco di Potenza, io lo chiamo il “Vangelo di Santarsiero”, peccato che è ad uso e consumo dei suoi “Apostoli”.

Questa strada è pericolosa, non sappiamo più come segnalarlo. Abbiamo raccolto 123 fi rme, per un complesso di 50 famiglie. Un mese fa abbiamo incontrato l’assessore Pesarini, si è limitato a far coprire due buche con altrettante due “caldarelle” di cemento. Senza contare che non c’è manutenzione del verde, e i rami, oltre ad impedire ulteriormente la visibilità, alle volte cadono sui pali dell’elettricità lasciandoci senza corrente per giorni».

Il signor Antonio:

«La gente corre senza rendersi conto delle condizioni di questa strada. Tra buche e pali al centro della carreggiata, è una fortuna che non ci sia un incidente al giorno. Qui non c’è segnaletica, non ci sono dossi, non c’è il tratteggiato sull’asfalto e delle bande rumorose che impediscono alle auto di slittare o di prendere velocità. Gli unici due specchi o i segnali stradali sono stati messi qui -dopo una nostra battaglia- dalla vecchia amministrazione regionale. Le dico di più, visto che stavo per essere investito davanti casa, mentre curavo il mio orticello, ho deciso di mettere da me un segnale di direzione obbligatoria, nella speranza che le macchine si tengano lontane dal mio recinto».

La signora Rocchina Miglionico:

«Visto che siamo in clima di elezioni, le dico che non andrò a votare. Come faranno molti abitanti di questa Regione, d’altro canto. Abbiamo depositato delle fi rme, non solo per segnalare il pericolo e le condizioni di questa strada, ma anche al fi ne di reclamare l’allacciamento del gas o il completamento della rete fognaria. Siamo a ridosso di una delle zone più popolose della città: Gallitello. Non è una situazione civile.

Ogni giorno rimuoviamo carcasse di animali morti. Abbiamo il terrore di uscire davanti casa. Io sto sempre con il cancello serrato».

La signora Rosa Lapelosa:

«Qui siamo dimenticati da Dio. Non dico di delimitare la strada ad un unico senso di marcia, ma almeno un minimo di riqualifi cazione e manutenzione ci vorrebbero. Tuttavia, io non me la prendo solamente con il Comune, il guaio è che gli automobilisti non hanno la giusta educazione».

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22 Febbraio 2013Basilicata

Matera, Ztl e malumori Il centro storico della Città dei Sassi chiude. Il Comune ha deciso

per una soluzione di arredo urbano davvero di dubbio gusto

di Giovanni Martemucci

Dovrebbe partire a mar-zo la sperimentazione per la Zona a Traffi co

Limitato nel centro storico di Matera. La segnaletica è già pronta mentre i varchi elettro-nici controllati da telecamere sono stati installati da qualche mese in 5 punti che delimi-teranno il perimetro entro il quale sarà interdetta la circo-lazione alle auto. Le “fi oriere elettroniche” che fungono da dissuasori per l’ingresso delle

auto hanno in-vece già susci-tato polemica. Il giudizio su queste barriere installate in via San Biagio, via Roma, piazza Vittorio Veneto e via Ridola è unanime: sono esteticamente brutte. Ancor prima di entra-re in funzione i cittadini ma-terani le han-no bocciate senza riserve. Almeno a giu-dicare dal tam tam che si è

scatenato sui social network. Evidentemente non bastavano i varchi controllati dalle tele-camere e il Comune ha deciso per una soluzione di arredo ur-bano davvero di dubbio gusto. Le barriere che contengono un cancello mobile sono più simi-li a paramenti funebri o a urne cinerarie che a fi oriere. Per quanto riguarda la Ztl, i varchi sono in via Tommaso Stigliani (all’incrocio con vico XX Set-tembre in prossimità dell’Ar-chivio di Stato), via Ascanio Persio, via Alessandro Volta

(che chiuderà l’accesso da via Lucana) e in via delle Becche-rie (per chiudere l’accesso da via del Corso). Come sempre accade in questi casi, la città è divisa tra favorevoli e con-trari. A favore della Ztl ci sono ovviamente gli ambientalisti che immaginano il centro sto-rico totalmente sgombro dalle auto per avere una città a mi-sura d’uomo. C’è chi invece parla della Ztl come un vero e proprio “incubo per cittadini e turisti” a causa dei possibi-li contenziosi che potrebbero aprirsi a seguito dell’elevazio-ne di multe per chi entra nel perimetro dell’area pedonale. “I dubbi –sostiene il movi-mento Matera Cambia- sor-gono leggendo le delibere di Giunta in materia di ‘perime-trazione’ della nuova zona a traffi co limitato e di modalità di gestione della stessa Ztl. Il rischio non è nuovo: nei mesi scorsi durante un consiglio co-munale di Matera, dai banchi dell´opposizione invano si è chiesto alla Giunta Adduce chi pagherà per gli enormi disagi, per le spese legali e i danni provocati ai cittadini ed alla stessa Amministrazione Co-munale dalla pessima gestione degli accessi nei Sassi tramite telecamere (installate ai tem-

pi della giunta Porcari) e per l´autovelox ‘spara multe’ col-locato in Viale Italia e rimosso a seguito di diverse migliaia di ricorsi che hanno determina-to soccombenze del Comune o tardivi annullamenti delle multe”. Proprio alla luce di tali fallimentari esperienze, Matera Cambia aveva chie-sto al Sindaco Adduce “come mai la perimetrazione della nuova zona a traffi co limitato nonchè le modalità di gestio-ne della stessa Ztl non siano state preventivamente portate all´attenzione del Consiglio Comunale e delle competenti commissioni consiliari”. Il movimento aveva chie-sto inoltre ad Adduce “come mai la riperime-trazione e la scelta dei criteri di ge-stione della Ztl non siano stati inclusi nel redigen-do Piano Urbano del-la Mobilità (PUM) del Comune di

Matera, come avviene in altri Comuni Italiani capoluoghi di provincia o regione (vedasi, ad esempio il PUM del Comu-ne di Bari, redatto dalla stessa Sintagma) e come previsto nel programma elettorale dello stesso Adduce, precisamente a pagina 29”. Intanto i com-mercianti della Città dei Sassi temono che l’istituzione della Ztl possa avere rifl essi nega-tivi sulla già fragile economia delle attività commerciali pre-senti in centro. I commercianti propongono di trasformare i parcheggi dell’intero Centro Storico a completo utilizzo

dei residenti, in parcheggi a pagamento o “zona disco” (60 min.) nelle fasce orarie 8.30 – 13.30 / 16,00 – 21.00; così facendo si garantirebbe ai re-sidenti di trovare parcheggio presso le proprie dimore nelle ore di pausa e serali (13,30-16,00 e 21,00-8.30) e ai cit-tadini tutti di frequentare gli esercizi commerciali ivi pre-senti con l’ausilio delle pro-prie vetture.

NEW CITY

Mobilità sostenibile. Matera ci provaMatera si muove, o alme-

no tenta, in modo più economico, ordinato e soste-nibile. L’Amministrazione comunale ha deciso di pro-muovere la realizzazione di un servizio di car sharing con auto elettriche, che dovrebbe garantire anche nella Città dei Sassi, come in molte città ita-liane ed europee, un maggiore rispetto dell’ambiente, con la diminuzione d’inquinamento e traffi co. “Il progetto di mo-bilità sostenibile - ha spiegato l’assessore alla Mobilità e Vi-cesindaco, Sergio Cappella- prevede l’installazione di tre colonnine Enel in tre parcheg-gi della città, precisamente in via Lucana, in piazza Cesare Firrao e via Saragat, dove sarà possibile noleggiare e ricari-care le auto elettriche. Il servi-zio verrà fi nanziato con i fondi

PISUS europei per un totale di circa 6.000 euro per l’instal-lazione delle colonnine, più un contributo per l’acquisto del parco macchine, che ver-rà fornito prevalentemente da privati”. Dunque Matera come Roma e Milano o altre città europee, dove il car sha-ring esiste già da alcuni anni. Ma nella nostra città, dove vi è una proverbiale affezio-ne al mezzo privato da parte dei cittadini, questa iniziativa potrà funzionare in maniera effi cace? E’ soprattutto una questione di educazione all’u-tilizzo di mezzi di trasporto alternativi, ha risposto l’asses-sore Cappella, che proprio per sensibilizzare la comunità sul tema della mobilità sostenibi-le, nei mesi di aprile e mag-gio, anche in vista della tappa del Giro d’Italia, ha previsto

una serie d’iniziative per av-vicinare i materani all’utilizzo della bicicletta, in particolare al servizio di bike sharing, da tempo annunciato, ma che è ancora in fase di ultimazione. Un utilizzo del mezzo su due ruote, che, però, non è stato molto incentivato dalla re-cente realizzazione delle piste ciclabili che si trovano solo in alcune zone della città, come quelle che da via delle Nazioni Unite arrivano a Serra Vener-dì. “In base al progetto inizia-le le piste ciclabili dovrebbe-ro collegare le due estremità della città, da via Cappuccini a Serra Rifusa, ma per ora -ha precisato l’amministratore lo-cale- verranno migliorate solo quelle esistenti, ad esempio attraverso la collocazione dei cordoli per separare la corsia destinata alle macchine da

quelle per le bici”. Una mobi-lità sostenibile ancora in fase embrionale nella città dei Sas-si, ma che se ben realizzata po-trebbe dare numerosi vantaggi ai cittadini, innanzitutto in ter-mini economici, in quanto,ad esempio, utilizzare un’auto del servizio car sharing costa solo pochi euro, in quanto il pagamento avviene in base all’effettivo consumo della vettura, al netto di tutti i costi fi ssi che comporta possede-re una macchina come bollo, assicurazione manutenzione. Inoltre l’uso di una macchina elettrica, oltre a non inquinare, permetterà di circolare age-volmente anche nella zona a traffi co limitato che dopo vari rinvii, da marzo, ha assicura-to l’assessore alla Mobilità, partirà anche a Matera. “Per gli automobilisti che utilizze-ranno il car sharing ci saranno anche delle agevolazioni per il parcheggio, per tutti gli al-tri, invece, -ha annunciato il vicesindaco- sarà previsto un aumento del costo orario per la sosta nei parcheggi che si trovano in centro, proprio per incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi”. Per la buona riuscita di questa inizia-tiva è fondamentale creare una vera e propria piattaforma di mobilità combinata, che pre-veda una sinergia del servizio di car sharing con il servizio taxi e soprattutto con la rete del trasporto pubblico urba-no, che deve essere potenzia-ta. Ad esempio, un cittadino che abita in via Cappuccini e vuole noleggiare un’auto elettrica deve raggiungere il

parcheggio più vicino, che si trova in via Lucana, pertanto ha bisogno di spostarsi neces-sariamente con un autobus. Un servizio che, secondo l’as-sessore alla Mobilità, verrà potenziato a breve con altri due nuovi bus, più altri due autobus che arriveranno nel corso dell’anno, oltre ad esse-re gestito in maniera effi ciente da parte del nuovo gestore del servizio di mobilità urbana, A.T.I. Miccolis- Caronte, che dal primo gennaio del 2013 ha

sostituito la storica Casam. La nuova ditta, infatti, nella sua offerta tecnica ha previsto an-che l’installazione di pannelli elettronici, che indicano l’au-tobus in arrivo e i tempi d’ at-tesa. Insomma molte le novità sul fronte della mobilità per la città di Matera, nella speranza che bike sharing e car sharing non rimangano solo parole che suonano bene, ma poi funzio-nano male.

Milena Manicone

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22 Febbraio 2013BasilicataREPORT

Magdi Allam, il Cavaliere e il comiziante solitario Una lettera recapitata ai lucani “restituisce”

l ’Imu, mentre il leader di “Io Amo L’Italia” chiede un contributo economico

di Walter De Stradis

LA NOTA POLITICA.La politica dà, la politica toglie. Dipende

da quale partito si vota. Facciamo degli esempi.Nei giorni scorso è arrivata nelle case dei lucani una lettera recante la scritta eclatante: “URGENTE-RIMBORSO IMU 2012”. Inutile nascondersi che qualche vecchietto nostrano dall’emozione facile l’avrà praticamente squarciata convinto di trovarvi dentro le banconote sperate. Ma, sorpresa sorpresa, dentro

c’era solo la lettera, fi rmata da un tale Berlusconi Silvio, che prometteva l’incasso dei soldi dell’Imu in un prossimo futuro. Beninteso, sempre che l’illustre fi rmatario –dice lui- vinca le elezioni e diventi Ministro dell’Economia. La lettera spedita agli italiani dal Pdl, da qualunque “lato” politico la si voglia guardare, è quanto di più becero, populista e squallido si sia visto nella campagna elettorale che si conclude oggi: strano, viene da pensare, che nessuno abbia pensato di propagandare le promesse dello chansonnier di Arcore distribuendo fac-simili di banconote, se non

banconote vere. I tempi in cui Sanza e Colombo si facevano votare regalando a piene mani penne e portachiavi col simbolo della Dc sembrano lontanissimi e tanto, tanto ingenui.Questo per quanto riguarda la politica che “dà”.Per quanto riguarda la politica che “toglie”, o che almeno, vorrebbe “togliere”, vengono in mente alcuni opuscoli che hanno circolato qui da noi, anche se sarebbe meglio chiamarli “santini”, visto il personaggio: Magdi Cristiano Allam.Il giornalista –che è di origine egiziana, ma che è anche altero e suscettibile come un muratore bergamasco- evidentemente è particolarmente affezionato alla nostra regione: ivi si candidò come presidente della Giunta regionale nel non lontano 2010 col neonato movimento “Io amo la Lucania”, e ivi si ripresenta come capolista alla Camera in queste pittoresche elezioni targate 2013. «Questa crisi –si legge nel volantino distribuito in Basilicata- è la conseguenza

(…) di uno stato onerosissimo ineffi ciente e vessatorio che impone fi no al 75% di tasse».Ebbene, chiunque voglia aiutare Allam a combattere lo Stato scroccone e pigliatutto, può fargli una donazione –come spiega in dettaglio il volantino- attraverso un bonifi co bancario, un assegno bancario non trasferibile, un vaglia postale ordinario o telegrafi co, un conto corrente postale, una carta di credito, una postepay, delle prepagate

o una paypal. Se poi, a voi gente comune con lo stipendio tisico, venisse voglia di dare un contributo economico al già parlamentare europeo e giornalista di grido, e non riusciste a usare i mezzi di cui sopra, potrete sempre collegarvi alla pagina “DONAZIONI” del suo sito e attendere fi duciosi istruzioni, che sicuramente arriveranno. Insieme alla politica che “dà” e a quella che “toglie”, c’è poi una terza classe, quella del

“andarono per dare e invece le pigliarono”, che potrebbe tornare buona come didascalia per la foto che pubblichiamo in questa pagina: un comizio della lista di Maurizio Bolognetti, capolista alla Camera per “Amnistia, Giustizia e Libertà” tenutosi in piazza Prefettura a Potenza, il giorno 19 febbraio, davanti a ben DUE persone. Non spingete, per favore.

La lettera sul rimborso IMU

Il comizio solitario di Amnistia e Liberta in Piazza Prefettura

Lavoro, Cgil, Cisl e Uil su accordo ammortizzatori sociali

“Al termine della giornata odierna di

mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, con alcune centinaia di lavoratori che hanno partecipato al presidio sotto la Regione, e dopo due ore di confronto e trattativa è stata siglata un’intesa tra la Giunta regionale e sindacato”.Lo comunicano in una nota i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata, spiegando

che “l’accordo riconosce la prima concessione di cassa integrazione e di mobilità in deroga a chi ne farà domanda nel 2013, con copertura economia fi no al 30 Aprile di quest’anno, secondo le modalità ed i principi degli accordi sottoscritti nel 2012. Parimenti si darà immediata attuazione a tutti i provvedimenti a completamento delle domande

attinenti il 2012 e ancora pendenti. Infi ne i trattamenti già in corso al 31 dicembre 2012 saranno anch’essi prorogati fi no al 30 aprile 2013 , compresi gli interventi a favore degli over 55. Prima di quella data, ovviamente, come Cgil, Cisl e Uil ci rincontreremo con la Regione per dare tutele e coperture per il restante periodo dell’anno. L’intesa sarà tecnicamente

operativa nei prossimi giorni dopo la formalizzazione in sede di comitato, con le altre forze sociali e gli enti competenti (Inps, ecc.)”.I segretari generali Alessandro Genovesi (Cgil), Nino Falotico (Cisl) e Carmine Vaccaro (Uil) evidenziano tuttavia “che le risorse destinate al 2013 sono insuffi cienti a garantire l’intero anno e gli oltre due mila attuali benefi ciari e che,

probabilmente, anche qualora fossero stanziate risorse pari ai bisogni 2012, queste potrebbero essere insuffi cienti visto l’acuirsi della crisi. Non a caso da settimane Cgil, Cisl e Uil a livello nazionale insieme alle Regioni hanno aperto una vera e propria vertenza con il Ministero del Lavoro, vertenza che dovrà continuare, ci auguriamo, con un nuovo Governo più attento alla

giustizia e all’equità sociale. Per intanto – concludono - segniamo un successo della mobilitazione dei lavoratori e del sindacato e diamo atto che, pur in presenza di una grave crisi, la Regione Basilicata si conferma attenta alla coesione sociale e ai più deboli”.

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22 Febbraio 2013Basilicata

QUELLI DEL Centro Democratico“Per creare occupazione, bisogna pensare

a un sistema fi scale più equo” di Virginia Cortese

Si è tenuta sabato scorso presso il Samanà di Potenza, l’incontro di

presentazione dei capolista al Senato e alla Camera per il Centro Democratico: Nicola Benedetto e Vilma Mazzocco.Già impegnati in politica, rilanciano in occasione delle prossime tornate elettorali l’importanza di temi cardine per la Basilicata: Lavoro, con l’impegno di abbassarne sostanzialmente i costi, intervenendo sulle tasse che gravano sulle famiglie; risorse energetiche, con la ridistribuzione dei benefi ci e il ripristino di un generale clima di serenità e speranza in risposta alla contingenza

vissuta su più fronti.Sul voto di protesta e sulla questione Europa, Benedetto ha ribattuto: “Il voto di protesta è la scelta peggiore che un cittadino possa adottare; si tratta di credibilità, come la si fa a mantenere se non si è in grado di fronteggiare un debito pubblico?! E in Europa, la nostra Basilicata può dire la sua, sotto differenti profi li.” “L’Italia e la Basilicata hanno bisogno di forze nuove per ripartire e prendere la strada della crescita. Per questo, c’è bisogno di un movimento in grado di costruire una società più equa. Un partito che dia voce ai temi della giustizia e della legalità, che promuova comportamenti responsabili nell’amministrazione dello Stato, che metta al centro la crescita e l’impresa.”- questo

il motivo di un impegno al Senato per Nicola Benedetto. “Leggo che ci sono sondaggisti che parlano di “effetto meteo” sull’affl uenza al voto per domenica e lunedì. Alcuni si spingono in previsioni meteo-astensionistiche “alla Brindisi”. Capisco che nella storia della Repubblica è la prima volta che le urne si aprono in pieno inverno: per questo partiti e sondaggisti tengono d’occhio, con qualche punta d’ansia, le previsioni del tempo. Ma pur non sottovalutando qualche diffi coltà per anziani (gli ultrasessantenni sono circa 15 milioni e rappresentano il 30% degli aventi diritto) non mi pare che pioggia o neve o freddo possano determinare più astensione. Il voto non è la stessa cosa di una rinuncia ad una passeggiata in piazza perché fa freddo. Le ragioni della sfi ducia, del malessere sociale che potrebbero scaricarsi sul non voto sono tante e tutte serie e da non sottovalutare. Piuttosto ci sono ancora giorni per convincere la gente ad andare ai seggi per decidere il futuro Governo, da cui dipenderà il potere di acquisto di vecchie e nuove

pensioni, il miglioramento dei servizi socio-assistenziali come le prospettive di lavoro per giovani e meno giovani. Incontrare la gente, discutere, rispondere a domande continua ad essere il motivo del mio giro in paesi grandi e piccoli della regione per spiegare il mio programma politico, in sintonia con il Centro Democratico a sostegno del centrosinistra con Premier Pier Luigi Bersani, basato su un patto di impegni con la mia gente e per il bene del mio territorio”.Gli fa eco Vilma Mazzocco che continua: “Sostenere Centro Democratico in Basilicata signifi ca scegliere di investire su un progetto politico innovativo, per dare vita ad una ampia e coerente aggregazione democratica, liberale, popolare e riformatrice. La sfi da c’è tutta ed è alla nostra portata, a patto che si rinunci allo sforzo solitario, ma si mettano insieme le responsabilità e le misure di coraggio con cui occorre abbattere i fi li dell’inerzia e confrontarsi con l’orizzonte del cambiamento per avere buona anticipazione sul futuro. E’ l’antipolitica che

d o b b i a m o sconfiggere. Tra i suoi guasti, una folla di dilettanti e di d e m a g o g h i occasionali, che non h a n n o i n t e n z i o n e né interesse nel costruire, u n i r e , p roge t t a re , r e a l i z z a r e . Noi abbiamo scelto di costruire una impostazione c o l l e g i a l e plurale, non un soggetto p o l i t i c o “personale”, basato cioè su leadership assolute ed esclusive. “La vera sfi da oggi – sottolinea la Mazzocco - è la cultura di governo, ovvero la capacità di incidere nella realtà, avendo la consapevolezza che le decisioni politiche si rifl ettono sulla vita delle persone. C’è bisogno di politici moderati “tosti”. Essere un politico moderato

oggi signifi ca avere idee forti. Non signifi ca occupare una posizione di “equidistanza politica”, ma coltivare il senso della gradualità per cambiare le cose. Essere moderati signifi ca avere la capacità di conciliare i contrasti, con realismo e rigore, avendo la consapevolezza che le decisioni che si prendono si rifl ettono sulla vita delle persone”.

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22 Febbraio 2013BasilicataREPORT

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Direttore ResponsabileWalter De Stradis

Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09Impaginazione grafi ca: Tortorella NinoStampa: Martano Editrice SrlVia delle Magnolie, 70026 Modugno - Bari

L’ISTANTANEA DI KING BUFFINO

Malretta quera casa ca’ lu giuramend fauz’ tras.

“Maledetta quella casa in cui entra il giuramento falso! - Avigliano (PZ)

IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA

L’invio di materiali (testi, fotografi e, disegni etc.), alla redazione di “Controsenso Basilicata” e all’editore “Publicom”, deve intendersi quale espressa autorizzazione alla loro libera utilizzazione per qualsi-asi fi ne ed a titolo GRATUITO, e comunque, a titolo di esempio, alla pubblicazione GRATUITA su qualsiasi supporto, cartaceo e non, e su qualsiasi pubblicazione della Publicom. Testi, disegni e fotografi e inviati su supporto cartaceo non verranno restituiti.

Droga: 129 grammi sequestrati nel MateranoCentoventinove grammi di droga sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza durante operazioni di controllo del territorio eseguite in particolare nella zona di Policoro.I militari delle Fiamme gialle hanno trovato 45 grammi di hascisc, 83 di marijuana e uno di cocaina.Parte della droga è stata scoperta su tre degli oltre 80 autoveicoli controllati, anche con l’ausilio di una unità cinofi la.

Tribunali: 11 mila cause lasciano Melfi Se la soppressione del Tribunale di Melfi (Potenza) sarà confermata, dovranno “traslocare” verso il palazzo di giustizia di Potenza 11.166 cause (7.213 civili e 3.953 penali). Per “dimensioni”, è il trasloco più impegnativo in Italia dopo quelli che interesseranno i Tribunali di Rossano (accorpato a Castrovillari), Lucera (a Foggia) e Avezzano (all’Aquila). I dati sono stati pubblicati oggi dal quotidiano ‘’Il Sole 24 Ore’’.

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22 Febbraio 2013Basilicata

Unibas: i pionieri dell’ingegneria sismicaSeconda parte dell’intervista al prof. Ponzo, ideatore di uno

strumento che rileva i danni a seguito di eventi calamitosidi Luca Santoro

Qualche settimana fa pubblicammo sulle pagine del nostro

settimanale una interessante intervista all’ing. Felice Carlo Ponzo dell’Università degli Studi della Basilicata autore di numerosi studi inerenti alcuni dispositivi capaci di rilevare l’entità di un eventuale danno subito dagli edifi ci a seguito in evento sismico. Questa settimana pubblichiamo la seconda parte dell’intervista focalizzando l’attenzione sulle esperienze svolte all’estero, soprattutto in Nepal, paese storicamente oggetto di numerosi eventi calamitosi.Prof.Ponzo presso il Vostro Laboratorio si studiano strumenti innovativi richiesti in tutto il mondo, qual è l’obiettivo per i

prossimi anni?“Sono nuove tecniche che consentono di agevolare l’interpretazione di quello che sta accadendo e moltissimi Stati, non solo europei, sono interessati alla nostra ricerca. L’intento è quello di migliorarci e di poter leggere lo stato di salute delle strutture. Uno degli obiettivi è quello di rendere i nostri strumenti validi per tutte le strutture. Siamo partiti concentrando l’attenzione sulle strutture in cemento armato, ma c’è una grande parte del patrimonio edilizio italiano che utilizzano strutture in muratura per cui stiamo potenziando lo studio di queste ultime. In più, ultimamente, in collaborazione con la Nuova Zelanda, stiamo lavorando per l’utilizzo di strutture in legno nel campo dell’ingegneria sismica. Queste strutture consentono di accoppiare tecniche

innovative con la leggerezza e la resistenza del legno.” Ci può parlare della situazione degli edifi ci pubblici della Basilicata?“In Basilicata è partito nel 1999 il primo piano di monitoraggio delle scuole, all’epoca si avviò con la Provincia di Potenza l’indagine di tutte le strutture scolastiche. Siamo stati la prima regione a fare su larga scala questa indagine di valutazione che è poi servita alla Regione per pianifi care gli interventi. Solo successivamente e nel 2003 questa valutazione di vulnerabilità è stata estesa, obbligatoriamente, in tutta Italia. Dal 1980 ad oggi la normativa si è evoluta, la costruzione antisismica di trenta anni fa non è più quella di oggi perché sono cambiate le tecniche, ma anche la sismicità del terreno. C’è stata un evoluzione della zonazione sismica che ci

impone di intervenire, ecco perché si rendono sempre più necessari interventi in grado di poter valutare gli eventuali danni che si possono verifi care a seguito del terremoto e noi, qui in Basilicata, possiamo dire di essere i pionieri di queste tecniche”.

REPORT

L’ESPERIENZA IN NEPALLa National Society for Earthquake technology del Nepal (NSET) ha avviato, con la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, un programma di cooperazione per uno scambio di conoscenze e competenze inerenti le tecniche di valutazione della vulnerabilità degli edifi ci esistenti e del loro monitoraggio mediante tecniche innovative basate sull’utilizzo di particolari strumentazioni che forniscono una sorta di “elettrocardiogramma dell’edifi cio”, consentendo ai tecnici di fare delle valutazioni di tipo oggettivo su quella che sarà la risposta sismica della struttura, considerando anche l’interazione con il terreno di fondazione, in caso di evento sismico. Fanno parte del gruppo di lavoro il prof. Felice Carlo Ponzo, Responsabile Scientifi co del Laboratorio Prove Materiali e Strutture della Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, l’Ing. Rocco Ditommaso, dottore di ricerca in rischio sismico e il P.I. Domenico Nigro, Responsabile Tecnico del laboratorio.Nell’ambito del progetto ci sono già state alcune attività di valutazione del rischio di importanti strutture nella capitale del Nepal e in altre città della Kathmandu Valley, un territorio fortemente sismico. Con una lettera inviata alla Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, anche l’Università nepalese, manifesta elogi nei confronti dell’ “University of Basilicata” defi nendola (tradotto dall’inglese) “uno dei centri di eccellenza in Italia per quanto riguarda gli studi relativi ai terremoti”. L’obiettivo è di creare una fi tta rete di interscambio con i ricercatori nepalesi che si occupano di rischio sismico. Uno scambio di competenze tecniche che consentano allo Stato asiatico di progredire nella ricerca tecnico-scientifi ca in tema di salvaguardia

degli edifi ci esistenti, i primi a subire gli effetti catastrofi ci di un terremoto ad elevata magnitudo. Ma questo scambio può rappresentare una fonte di arricchimento anche per la Basilicata che potrà acquisire nuove conoscenze e ampliare le esperienze al fi ne di mettere a punto nuovi strumenti per fronteggiare eventuali emergenze sismiche, soprattutto alla luce delle ultime scosse che stanno martellando negli ultimi periodi la zona del Pollino, al confi ne tra Basilicata e Calabria.La collaborazione con il Nepal è soltanto l’ultimo anello di una fi tta rete di collaborazione che supera i confi ni europei e arriva oltreoceano. I paesi esteri con cui da anni il gruppo di Ingegneria Sismica del Dipartimento di Strutture, Geotecnica, Geologia applicata all’Ingegneria (oggi Scuola di Ingegneria) dell’Università della Basilicata interagisce sono innumerevoli; dagli Stati Uniti all’Iran dal Giappone alla Spagna, dalla Grecia al Portogallo, fi no alla Nuova Zelanda. Le opportunità che possono derivare da queste collaborazioni sono tante, non solo per i ricercatori ma anche e soprattutto per gli studenti dell’Università degli Studi della Basilicata, che possono avvantaggiarsi della presenza di numerosi ricercatori stranieri e della loro esperienza scientifi ca e culturale.

IL TEAM LUCANO IN NEPALNEPAL SIMULATO UN TERREMOTO CON IL SALTO DI MILLE STUDENTI

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22 Febbraio 2013Basilicata

Una tegola di amianto si abbatte sui cittadini materaniIl sindaco vuole la rimozione del materiale pericoloso dai tetti

nei pressi di Via Bramante: ma a spese dei residenti

di Biagio Tarasco

Rimozione degli ondulati in eternit dai tetti di alcune

abitazioni di Matera, situate vicino al IV circolo di via Bramante, a spese dei proprietari degli immobili. E’ quanto a stabilito il sindaco

di Matera, Salvatore Adduce, con un’ordinanza notifi cata nei giorni scorsi agli interessati e all’Ater. L’intervento interessa immobili di civile abitazione costruiti negli anni ’50 con intervento di edilizia popolare. L’ordinanza sindacale ingiunge che entro 90 giorni dalla data

di notifi ca (25/1/2013) sia effettuata la rimozione degli ondulati in eternit, che, dato il loro cattivo stato di conservazione, rappresentano un grave pericolo per la salute pubblica. Già il 17 giugno del 2011 il sindaco di Matera impartì un’ordinanza a tal proposito contro la

quale alcune associazioni, ora costituitesi con altre in “Rete per la solidarietà e l’inclusione sociale”, espressero diverse riserve. “Quelle riserve - ha dichiarato Franco Casertano, coordinatore della Rete delle associazioni per la solidarietà - si ripropongono puntualmente in presenza della rinnovata ordinanza, dal momento che a nessuna delle questioni allora sollevate è stata data una risposta, e ci si ritrova allo stesso punto di partenza”. Le riserve delle associazioni erano state allora motivate, oltre che per la ristrettezza dei tempi imposti per l’esecutività del provvedimento (90

giorni), anche e soprattutto per la decisione di caricare esclusivamente gli oneri di una complessa e costosa operazione di rimozione e trattamento del materiale di amianto sulle famiglie, molte delle quali peraltro alle prese con diffi coltà economiche. Le associazioni ritenevano che diversa considerazione andava fatta per gli edifi ci di proprietà dell’Ater, che avrebbe dovuto da tempo assumere i provvedimenti di bonifi ca per riqualifi care gli edifi ci di proprietà pubblica a tutela dell’incolumità dei residenti. “A tal proposito - ha aggiunto Casertano -

avevamo contattato l’amministratore unico dell’Ater, I n n o c e n z o Loguercio, che ci assicurò la sua massima disponibilità a farsi carico, sia pure in parte, degli oneri della rimozione dell’amianto, data la limitatezza delle disponibilità f i n a n z i a r i e , invocando un intervento più consistente da parte della Regione Basilicata per una estesa e risolutiva azione di bonifi ca del pericoloso materiale, che r a p p r e s e n t a una persistente m i n a c c i a per la salute pubblica”. Oggi le associazioni della Rete (Diritti di Cittadinanza, S u n i a , Federconsumatori, Appc, Apu, Assocasa e Sfi da) ribadiscono il loro c o n v i n c i m e n t o che solo la Regione dispone degli strumenti legislativi e

fi nanziari per affrontare defi nitivamente il problema amianto, e, attraverso una nota, hanno chiesto ancora una volta che, oltre all’emanazione di un provvedimento di sostegno economico per gli oneri necessari a carico delle famiglie investite dall’ordinanza sindacale, la stessa Regione provveda all’approvazione di un piano organico per la bonifi ca dell’amianto in conformità a quanto previsto dall’art. 10 L. 257/92, pure richiamato in premessa dall’ordinanza sindacale di Adduce. “E’ necessario - ha spiegato Casertano - effettuare un

censimento capillare per ogni centro abitato e rurale al fi ne di rendere possibile alla Regione Basilicata una mappatura completa che permetta di monitorare, programmare e sviluppare un piano di bonifi ca e smaltimento organico dell’amianto così come previsto dalle leggi vigenti. Censire in ogni dove la presenza dell’amianto e abbattere i costi di smaltimento a carico dei cittadini servirebbe in particolar modo a evitare che persone irresponsabili abbandonino materiale di amianto in discariche abusive con grave danno alla salute pubblica e alla tutela ambientale”. Le Associazioni della Rete hanno ricordato, inoltre, di avere sollecitato a più riprese l’Amministrazione Provinciale di Matera a predisporre, d’intesa con i Comuni, un piano di ricognizione e di bonifi ca dell’amianto da proporre all’attenzione della Regione, che dovrebbe poter recuperare i necessari fi nanziamenti al fi ne di assicurare tutela della salute, riqualifi cazione ambientale e sostegno alle famiglie e alle imprese alle prese con un gravissimo pericolo per l’incolumità pubblica.

REPORT

Marina di Pisticci: la strada del mare

in pessime condizioni

La strada del mare che porta dalla statale

106 “Jonica”alle spiagge di Marina di Pisticci è in condizioni pietose. A sollecitare interventi urgenti per migliorare le condizioni di sicurezza del collegamento di località San Teodoro sono i responsabili dei tanti villaggi che si affacciano su quel tratto di costa lucana. La strada in questione somiglia più ad un percorso di guerra che ad una via delle vacanze rovinata com’è dalle radici degli alberi e da cedimenti in numerosi punti. Da anni l’importante arteria che serve i villaggi e le spiagge, frequentatissima d’estate, necessita di un consistente intervento di manutenzione. Buche profonde, avvallamenti,

rattoppi mettono a rischio la sicurezza di automobilisti e motociclisti, ma nonostante questi evidenti problemi, ancora il Comune di Pisticci non è intervenuto per rifare il nastro d’asfalto. Un intervento dalla spesa minima se raffrontato a quanto i villaggi vacanze versano nelle casse comunali tra Imu e Tarsu. La strada in quelle condizioni non è certo un buon biglietto da visita per le diverse decine di migliaia di turisti che ogni estate frequentano i lidi ma anche i villaggi turistici e il Porto degli Argonauti.

Giovanni Martemucci

Case con eternit in via Loperfi do

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22 Febbraio 2013Basilicata

Potenza, il parco fl uviale del Basento è stanco di aspettare

Lavori “infi niti” e podisti che si spazientiscono: se tutto va bene c’è ancora da attendere

di Generoso Galina

Sul cartello di cantiere piazzato su via della Fisica c’è scritto

“Riqualifi cazione e recupero del Parco Fluviale del Basento”. Poi ci sono i nomi dei progettisti e di chi seguirà

i lavori, l’importo dell’opera, intorno al milione di euro, e, in fondo al cartellone le date di inizio e fi ne lavori: 8 maggio 2012 e 2 maggio 2013. In pratica in un anno i potentini dovrebbero avere a disposizione una nuova area verde ove trastullarsi.

Il condizionale in questo caso è d’obbligo. Subito dopo l’inizio dei lavori, il cantiere s’è fermato perché si accorsero che mancava un’autorizzazione, incredibile ma è così. Operai a casa e l’attesa che la burocrazia facesse il suo, lungo, corso. L’uffi cio che doveva rilasciare l’autorizzazione era privo di dirigente abilitato alla fi rma e s’è perso tempo inutilmente.Poi dal Comune comunicarono che tutto si stava mettendo a posto e subito dopo le festività natalizie il cantiere si sarebbe riaperto.E’ passato Natale, Capodanno, l’Epifania, Carnevale, Pasqua s’avvicina ma i lavori sono ancora fermi. La pista in betonelle è stata costruita una ventina d’anni fa dal Consorzio ASI e solo pochi mesi prima dell’inizio dei lavori di riqualifi cazione era stata dotata di alcune fontanelle e di qualche panchina, ai tanti frequentatori l’apertura del cantiere ha sottratto circa 300 mt per le salutari passeggiate o per praticare lo jogging. Dopo 7 mesi di stop ai lavori chi si reca da quelle parti può notare che le reti che delimitano il cantiere sono state spostate, non si sa se l’apertura è stata fatta dal Comune o se sono stati gli

stessi fruitori della pista. Sta di fatto che è stato ripristinato l’intero percorso che va dal Ponte Musmeci fi no al Ponte S. Vito.Con l’avvicinarsi della bella stagione saranno sempre di più i frequentatori di quest’area e ci si augura che i lavori, come più volte annunciato, riprendano al più presto, anche perché i podisti più “professionali” per non entrare nell’area del cantiere sono costretti a percorrere via della Fisica e parte della corsa avviene sulla strada essendo il marciapiedi transennato all’interno del cantiere.Prendiamo atto che se fossero stati rispettati i tempi programmati dal 2 maggio prossimo avremmo avuto un nuovo spazio verde a disposizione, invece, se pur riprenderanno a breve i lavori, saranno due estati consecutive in cui bisogna convivere con i disagi per gli amanti della corsa libera in riva al Basento.

NEW CITY

Che fi ne ha fatto la panchina

di Piazza Maffei in pieno centro

storico a Potenza? del Cav. Francesco Fanì

La mia prima segnala-zione inviata al sindaco

tramite protocollo in data 27 settembre 2012, a tutt’oggi si è addormentata su qualche scrivania dell’Amministra-zione Comunale di Potenza.La seconda tramite l’URP, in data 9 ottobre 2012 e la terza in data 16 gennaio 2013. Ca-pisco benissimo la fase acuta della crisi e la diffi coltà di re-perire fondi in un pozzo

completamente a secco ma spesso mi chiedo: quante al-tre segnalazioni si dovranno fare per poter essere fi nal-mente ascoltato?Aspettando tempi migliori è consigliabile a chi intende sedersi di portarsi la sedia da casa.

Grazie e buon lavoro.

Una mobilità veramente per tuttiUn sistema di mobilità

urbana fi nalmente pensato per tutti gli utenti, senza esclusione delle fasce più deboli e con problemi di ambulazione, tra cui ipovedenti e diversamente abili. Questo è l’obiettivo della giornata organizzata dalla Sat con la collaborazione con l’Unione Ciechi, l’associazione Adoc, e l’Aism. Non solo un tavolo di confronto, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta del sistema di mobilità, tra bus urbani e scale mobili, per comprendere meglio le esigenze e le diffi coltà che hanno coloro che devono combattere quotidianamente

con patologie invalidanti. Dalle barriere architettoniche ai sistemi tecnologici da utilizzare per migliorare l’erogazione del servizio e la comunicazione a bordo e sulle fermate.Un’esperienza interessante che contribuisce a far comprendere quanto i sistemi di comunicazione urbana debbano essere pensati e costruiti partendo dalle esigenze di tutti gli utenti con l’obiettivo preciso di rendere i servizi di utilità sociale più comprensibili e, di conseguenza, sempre più utilizzabili e utilizzati.

Michele Franzese

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22 Febbraio 2013Basilicata

Rionero, i bagni della stazione in pieno degradoAffi data al Comune la gestione, ma la pulizia lascia a desiderare

di Andrea Gerardi

La linea ferroviaria Foggia-Potenza è un’importante arteria di collegamento

per la zona nord, tra le più antiche della Basilicata. Da decenni i cittadini richiedono l’adeguamento ed il potenziamento di questa tratta ma l’unica certezza per ora sono solo treni in ritardo, sporchi e obsoleti. A questi problemi si aggiunge il cattivo stato delle stesse stazioni

ferroviarie sempre più sporche e abbandonate. Nella stazione di Rionero in Vulture o meglio di Rionero-Atella-Ripacandida ( lo scalo ferroviario serve i tre Comuni), la situazione non cambia: graffi ti sui muri, cartelli imbrattati, sala d’attesa con tanto d’immondizia e di cattivo odore. Ma nella stazione ferroviaria della città fortunatiana la situazione più critica è sicuramente nei servizi igienici. Chiusi inizialmente da Trenitalia, i bagni sono stati riaperti e resi

fruibili grazie all’impegno d e l l ’ A m m i n i s t r a z i o n e Comunale che ne garantisce la pulizia. Purtroppo, però, il bagno riservato alle donne è addirittura chiuso, mentre quello degli uomini è inaccessibile a causa della sporcizia e del cattivo odore. Da Palazzo Rotondo, sede d e l l ’ A m m i n i s t r a z i o n e Comunale rionerese, assicurano che “periodicamente viene effettuata una pulizia dei servizi igienici ma che, purtroppo, non si riesce a contrastarne il cattivo utilizzo

da parte di qualche utente maleducato”. Tanto vale chiuderli no? “No, anzi, sostengono al Comune - stiamo pensando di predisporre un impianto di videosorveglianza esterno in modo da scoraggiarne l’abuso e renderlo così fruibile a tutti”. Ma oltre alla pulizia, i servizi necessitano anche di un po’ di manutenzione: porte da riposizionare, lavandini da risistemare in modo da evitare lo spreco di acqua, illuminazione da ripristinare; insomma una serie di accorgimenti per renderli più

fruibili. Sicuramente, più che un impianto di videosorveglianza, sarebbe più utile creare un varco di accesso ai servizi direttamente dal piazzale della stazione ferroviaria, decisamente più illuminato e traffi cato; varco che potrebbe scoraggiare l’ingresso nei bagni da parte di malintenzionati.

NEW CITY

Maratea, trovata una discarica vergognosaGuardia di fi nanza Potenza:

sequestrata una discarica non autorizzata di rifi uti spe-ciali, pericolosi e non, e de-nunciato il responsabile.E’ sempre alta l’attenzione operativa del Comando Pro-vinciale di Potenza e dei Re-parti dipendenti nel controllo del territorio e per la repres-sione dei reati in genere e rei reati ambientali in particolare. Infatti, nei giorni scorsi, nel corso di un servizio a tutela delle vigenti disposizioni di legge in materia ambientale, militari della dipendente Bri-gata di Maratea effettuavano

un controllo all’interno di un capannone industriale in disu-so situato nel comune di Ma-ratea in località Fiumicello -, nella disponibilità di una so-cietà immobiliare.All’atto dell’accesso nel sito, costituito da un’area recintata di circa 18.000 mq., i militari operanti si son trovati di fron-te ad un capannone interessato anche da cedimenti strutturali adibito a vera e propria disca-rica di “rifi uti speciali perico-losi e non” in evidente stato di abbandono, quantifi cabili in 300 tonnellate circa, costitu-iti da:

� Materiale edile pro-veniente da cantie-ri;

� Conglomerato bitu-minoso;

� materiali ferrosi di vario genere;

� vetro;� plastica;� legno;� elettrodomestici;� arredi in disuso;

vernici; rifi uti ur-bani con relativi im-ballaggi.

E’ risultato evidente l’impatto negativo della discarica in ar-gomento sull’ambiente circo-stante, caratterizzato da eleva-ta vocazione turistica, tutelato da forti vincoli paesaggistici ed interessato dalla presenza di numerose strutture ricettive e commerciali. In virtù di quanto rilevato ed in assenza del possesso di qualsivoglia autorizzazione da parte del responsabile, trat-tandosi di rifi uti classifi cati come “speciali pericolosi” e “speciali non pericolosi”, è stata accertata l’avvenuta co-stituzione di una “discarica di rifi uti non autorizzata, nonché l’esercizio dell’attività di “rac-

colta, trasporto e recupero di rifi uti senza la prescritta au-torizzazione”, con la viola-zione dall’art. 256, del D.Lvo 152/2006 (te-sto unico in materia am-bientale - de-posito incon-trollato di rifi uti speciali pericolosi e non).Si è proceduto, quindi, ai sen-si dell’art. ex 354 del c.p.p., al sequestro d e l l ’ a r e a , azione caute-lare necessaria ad impedire l›accesso in-discriminato di terzi nel sito e prodromica alle successive operazioni di messa in sicu-rezza, bonifi ca e ripristino am-bientale, che con ogni proba-bilità verranno disposte dalle competenti Autorità, ed alla denuncia a piede libero per i reati ascritti del rappresen-tante legale della società, tale

L.D di anni 56, nato a Napoli e residente a Maratea, alla Pro-cura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro.Il Corpo della Guardia di Finanza è diuturnamente impegnato a difendere il cittadino da tutti quei fenomeni delittuosi che insidiano la sua sicurezza economico – fi nan-

ziaria, nonché personale, po-nendo in essere una incessante attività preventiva e repressiva volta ad assicurare il rispetto delle leggi e la salvaguardia della salute pubblica.

Votare o non votare: questo il dilemmaL’OPINIONE - La dichia-

razione che sento fare è:”tanto son tutti uguali” ma questo modo di dire aiuta chi fa la politica dei cavoli propri. Se votassero solo i candidati e i parenti o amici o anche solo 10 mila votanti su 47 milioni elettori i candidati sarebbero eletti lo stesso. Disgustare i simpatizzanti avversari (son tutti uguali) mira a ottene-re che vadano a votare meno avversari possibile. Si vince se si prendono più voti anche solo perché i tuoi avversari non hanno votato. Io cittadino, italiano, cristiano o anche no parto dalla necessità di votare per far governare chi potrebbe occuparsi della cosa pubblica considerando anche le mie ra-gioni, le mie preoccupazioni, i miei bisogni di persona che deve campare di lavoro e che ha bisogno di lavorare. Non ho ereditato il castello incan-tato dal “Re “ delle favole e le promesse che mi fanno,

da almeno un decennio, sono solo fregatura quotidiana come dimostrano statistiche e dati pubblicati da Banca di Italia, Istat, Ocse.. insomma organismi che, notoriamen-te, non fanno i miei interessi. Secondo i dati in questi ultimi quindici anni le pensioni han-no perduto il 33% di potere di acquisto e io ci aggiungo che la perdita vera la si è avuta dal 2001 (Governo Berlusconi ) che in pochi mesi ha consen-tito il raddoppio dei prezzi in coincidenza con l’entrata in vigore dell’Euro (l’aumento dei prezzi ci è stato solo in Italia). Insomma tutti coloro che campano di lavoro o pen-sione o che cercano un lavoro si sono impoveriti a favore di commercianti, artigiani, liberi professionisti, imprese pic-cole e grandi , banche, con la complicità attiva del Governo e dei politici per il proprio tor-naconto. Una sola rifl essione in questi ultimi due anni sono state fatte manovre – che ab-

biamo pagato noi lavoratori, pensionati, precari, disoccu-pati… per 387 miliardi di euro circa il che signifi ca che ognu-no di noi si è lasciato derubare di euro 6.450 ovvero se siamo in 5 in famiglia mi son visto togliere la bellezza di 32.250 euro solo in questi due anni. Ma dal momento che vi sono milioni di italiani in povertà è ovvio che ogni lavoratore e ogni pensionato che non è catalogato povero ha pagato per se e per i poveri molto di +++ di 6450 euro a capa. Ag-giungo che oggi con la gente a ,milioni in cassa integrazione, con i contratti precari a gogò, con i contratti bloccati, con le pensioni bloccate… sentirsi promettere ancora la faccenda dell’IMU come la soluzione fi nale dei problemi è il peg-giore degli imbrogli perché a fronte di 32.250 euro che ha tolto e fatto togliere alla mia famiglia mi promette la resti-tuzione di 270 euro di IMU. Ma naturalmente Berlusconi

fa il mestiere suo che è quel-lo di continuare ad arricchire a danno nostro e consideria-mo che adesso deve pure re-cuperare i centomila euro al giorno di alimenti che deve alla ex mogliera Veronica. Ma Berlusconi a parte il 50% del-la ricchezza del paese è nelle mani del 10% della popola-zione e questo è il problema vero da affrontare nel senso che o quel dieci per cento di persone si accolla una quota più alta di tasse oppure il 90 per cento della popolazione continuerà a faticare solo per aiutare i ricchi ad arricchire e i Berlusconi a pagare centomi-la euro al giorno a Veronica . E’ qui il mio interesse reale a votare ma cerchiamo di capire come il voto potrebbe aiutare il cambiamento. Siamo in una democrazia della alternanza e in un sistema maggioritario e regola è che si vota per man-dare a casa chi ha Governato e poiché ha Governato Berlu-sconi è logico che sarebbe no-

stro interesse mandarlo a casa. Qui c’è chi ci propone la qua-lunque lista che non ha alcuna prospettiva di vincere (si tratta di liste Mignon che ognuno ha voluto fare per farsi contare e pesare – magari – a futura trat-tativa). Votare per questi è inu-tile perché aiuteremmo le loro trattative a danno nostro. C’è chi ci propone il Grillo come la soluzione dei problemi ma il Grillo ha fatto un partito anco-ra più personale di Berlusconi e Di Pietro e dal momento che i partiti personali hanno aiuta-to molto la mala riuscita del paese non sono per niente in-teressato perché è ovvio che se chiedi i voti contro tutto e tutti o sei maggioranza e governi o aiuti ad aggravare le situazio-ni. C’è chi propone il Monti che Governa chiamatovi da tecnico, attua le promesse di Berlusconi all’Europa e ci sommerge di tasse e poi si fa capo partito e ci promette che l’IMU ce la abbassa e le tasse che ci ha appena aumentato ce

le RIabbassa (se vince lui) e insomma delle due l’una o non c’era bisogno di mettere tutte queste tasse o ci stanno pren-dendo per i fondelli ed io sono convinto che son vere entram-be e cioè non c’era bisogno di far pagare tutto a noi e ci stanno promettendo l’abbassa-mento delle tasse a fregatura. Rimane una sola coalizione, che ha i numeri per vincere e governare e cioè il Centro Si-nistra composto da PD, SEL, Centro Democratico e di que-sto ci dobbiamo contentare se vogliamo cambiare il Governo tutto il resto son chiacchiere belle e simpatiche ma chiac-chiere. Ma ovviamente questa è solo una opinione anche se di persona che scrive intorno ai problemi della gente da lun-go tempo.

Mario Petrone

Page 14: ControSenso, 23 febbraio 2013

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22 Febbraio 2013BasilicataCONTROSENSO SCUOLA

SLEEP AND PRODUCTIVITY(CHI DORME NON PIGLIA PESCI)

l a r r yade1@gma i l . com

The scientists have always made us understand that if we

sleep relatively too much we cannot reach our goals. Now a new study says that the more we are able to rest the more we produce. I have heard many people teasing themselves because one of them cannot do without a siesta. Most cases the Italians would say ‘’ Chi dorme non piglia pesce’’ but now it’s just the contrary, if you do not sleep enough you cannot work properly. They prove that sleeping for 20minutes during the day time (possibly after lunch) improves your productivity and creativity while 60/90 minutes sleep during the day time can have the same recharging effect as your 8hours sleep in the night! No surprise that most American fi rms such as Microsoft, Google etc have got rooms in their offi ces where the staff can go and have a nap. And the staff do not eat on their desk like most fi rms do but they have a proper canteen where they have a full meal after which they can take off

some few minutes to either do some exercises or just go to sleep. We all talk about ‘‘renewable energy’’ such as wind energy, solar energy, now we have ‘’renewable human resources energy’’. Some of the disasters starting from Chernobyl, plane crashes etc have some roots in the lack of rest of human being. If the people behind these fatal disaster had had enough sleep and rest may be some of these disasters might have been avoided. Gone are those days when we used to think that the more we work the more ‘’productive’’ we are. Gone are those days when we used to think that creativity comes from brain storming. These days to be creative means that you need to set your brain free. Making reference to Ambrose Bierce’s (19th century American author and journalist) ‘’Devil’s Dictionary’’ which says: ‘’ The brain is something which starts working when you get up in the morning and stops working when you get to work or school’’. In other words your brain works only when you are not working, when you run your time by yourself, when you are not taking orders from others, when you are away from your desk, when you are on holiday, when you are practising sports or relaxing and chilling out. So we need holidays, be it short or long to be able to recharge our ‘’battery’’ (brain). We need to detach from our works to be able to fi nd solutions to our working problems. Our brain is busy when ‘’executing’’ tasks and rather creative and productive when going

through relaxations. When we are relaxed we are able to leave our brain to wander around instead of being pushed around. In such condition it would process some data to give us positive outputs. Master magician Harry Houdini once amazed the world by making an elephant vanish, his trick is nothing other than what we will defi ne ‘’creative thinking’’ which wouldn’t have happened if he hadn’t unpluged his brain from the usual monotonous thoughts. When Archimedes shouted his exclamation of ‘’Eureka’’ he wasn’t at his desk nor in his scientifi c l a b o r a t o r y working on problems but chilling out and relaxing in his bath tub. Every one of us has got his or her ‘’Eureka m o m e n t s ’ ’ which if you look back into your past they are often when you are not really t h i n k i n g about that very problem: the solution comes, just like that! The same reason why when we have some problems we should be able to talk to

trusted people around us, they are detached from our problem and they can see with more creative eyes and eventually give us some advise which may be so simple to the extend that we would think we were stupid not to have thought of it from the beginning. So let’s have our siesta, sleep as long as possible without losing the focus on our job, and take some time off our desk of work to relax, it is then that we become creative and productive. More often we go on holiday more productive

we become. Examples can be taken from artists: why is it that they always choose to go to exoctic places to recoup their creativity (See Ernest Hemingway etc), why is it that musicians need a break between one album and the other? Why should painters like Gauguin need to go to the Polynesia to bring out his most popular and appreciated piece of work? Let’s get away from our work more often. Not necessarilly going to Polynesia like Gauguin but even going to ski at Sellata or have a healthy

walk appreciating the ‘’Pino Loricato’’ of Pollino National Park or simply dinning out inside the posh restaurants carved in the Sassi di Matera and possibly taking a night rest in these 13th century Bc. dwellings far away from our usual routine of every day life and we will discover how much creative and productive we can be. So, Mr Workaholic, go and sleep - ‘’Vatt a curca’’ -

Enjoy

Progetto legalità all’Ic III La Vista Potenza: un esempio di collaborazione

fra istituzioniMartedì 19 febbraio gli

alunni della Scuola Secondaria di I grado dell’IC III. La Vista hanno lavorato con degli “insegnanti” diversi: gli operatori della Questura di Potenza e, per un giorno, le materie di studio non sono state italiano, matematica o inglese, ma ambiente, web, bullismo… Il Progetto Legalità, infatti, è stato organizzato e condotto direttamente dagli operatori della Questura di Potenza coordinati dal dr. Geltride. Gli alunni, divisi in gruppi, hanno partecipato a diversi laboratori didattici, della durata di un’ora ciascuno, riguardanti: ambiente, uso di alcool e stupefacenti, sicurezza nel web, codice stradale, bullismo e sicurezza sul lavoro (quest’ultimo con la presenza di un’esperta

dell’INAIL). Cercando il dialogo e proponendo dei video dalla veste particolarmente accattivante, gli “insegnanti in divisa” sono riusciti a catturare l’attenzione dei ragazzi ed a sensibilizzarli su problematiche così importanti e rilevanti anche nella nostra città (alcool tra giovanissimi, ad esempio). Hanno spiegato loro l’importanza del rispetto dell’ambiente, delle regole della strada e di quelle della sicurezza sul lavoro. Si sono soffermati anche sui pericoli che si celano dietro la navigazione nel web, sugli effetti indotti dall’uso di alcool e droga, sulle conseguenze degli atti di bullismo. A conclusione del percorso, agli alunni della La Vista è stato assegnato il compito di far pervenire

alla Questura, rifl essioni ed idee utili alla realizzazione, in collaborazione con gli alunni del Liceo Artistico di Potenza, del Diario Per una vita migliore, che verrà successivamente distribuito nelle scuole della città. A fi ne giornata, nell’aula magna dell’Istituto, il Dirigente Scolastico Prof.ssa Santeramo ha rivolto un sentito ringraziamento agli operatori presenti ed alla Questura in generale, per l’alto valore educativo dei loro messaggi. Ha inoltre sottolineato che iniziative come questa (che già l’anno scorso hanno visto la partecipazione dell’IC La Vista), consolidano la collaborazione tra le istituzioni nella formazione delle nuove generazioni.

A Matera laboratori per alunni diversamente abili

Favorire l’integrazione dei disabili nella

società con azioni concrete. Questo è l’obiettivo del progetto “Continuità ed Orientamento”, promosso in partenariato tra l’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli” e l’Istituto Magistrale Statale “Tommaso Stigliani” di Matera. Il progetto – si legge in una nota - si propone di seguire attività di continuità educativo-didattica, defi nendo modelli formativi unitari che partano dalla scuola dell’Infanzia e, passando per la Primaria e la Secondaria di 1° grado, accompagnino i ragazzi fi no alla Scuola Secondaria di 2° grado, da cui uscirà, ormai maggiorenne, con un diploma. Il progetto prevede la realizzazione di laboratori

in rete, che coinvolgeranno i vari ordini di scuola; tali laboratori si svolgeranno sia presso la scuola Primaria e Secondaria di 1° grado

dell’I.C. “Pascoli”, sia presso il Magistrale “Stigliani”, una volta alla settimana.

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22 Febbraio 2013BasilicataSALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

Gnantologia, ortodonzia e microchirurgia ortodontica:le tre pratiche per l’allineamento dei denti

Gnatologia anima dell’Odontoiatria

La Gnatologia è il termine che indica in senso stretto la branca medica che si occupa delle mascelle e di quanto è loro connesso ossia denti, articolazione, muscoli della masticazione e sistema nervoso. Nata circa un secolo fa per creare metodi di ripristino funzionale per lo più in pazienti edentuli, cioè senza più denti, evenienza molto frequente nel passato, col tempo è diventata una materia fondamentale e determinante di qualsiasi intervento sia minimo,

come dei semplici restauri dentali, che più importante, come un trattamento ortodontico o protesico con o senza implantologia. Gli gnatologi hanno creato nei decenni apparecchiature di misurazione evolutesi nel tempo, secondo il progredire tecnologico, che avrebbero dovuto portare a determinare con precisione l’equilibrio dei rapporti tra le strutture dentali, quelle osteomuscolotendinee e il sistema nervoso. In realtà l’arbitrarietà delle teorie del passato portò spesso e fi no a tempi molto recenti a far sì che i maggiori danni ai pazienti fossero perpetrati da dotti gnatologi piuttosto che dai dentisti meno esperti. Oggi però le cose sono cambiate notevolmente, la fi gura dello gnatologo si è evoluta. La gnatologia moderna si è quindi integrata nella “posturologia”. Quest’ultima si occupa dell’equilibrio statico e dinamico di tutta la persona intesa come psicosoma e considera il sistema stomatognatico, bocca e mascelle, in stretta connessione con altri sistemi e sottosistemi che integrandosi tra loro contribuiscono all’omeostasi e al buon funzionamento del corpo e della psiche.

Lo studio della Gnatologia lo possiamo defi nire avvincente perché integra l’operato degli specialisti di branca come per esempio oculisti, ortopedici, o t o r i n o l a r i n g o i a t r i , neurologi, psichiatri, chiropratici, osteopati, fi siatri, fi sioterapisti, omeopati, dentisti ed ortodontisti in una visione unitaria del paziente. In questa ottica nessuna branca specialistica è indipendente dalle altre e la collaborazione tra specialisti è obbligatoria.La gnatologia è quindi quella disciplina che studia le funzioni, le disfunzioni e le patologie delle “mascelle” (ossa mascellari), perciò si occupa della diagnosi e del trattamento delle cosiddette problematiche occlusali. Abbiamo detto che questa branca della medica comprende le varie problematiche del paziente nella sua totalità per cui se un paziente ha danni dentali di qualsiasi tipo, presenterà necessariamente squilibri, non solo nel sistema muscolare masticatorio e nel sistema articolare temporo-mandibolare, ma presenterà anche scompensi in altri sistemi correlati al sistema masticatorio come il sistema posturale. Come diceva uno dei padri

della gnatologia, Gysi, se si vuol fare un paragone, i denti sono come le rondelline di un orologio: se se ne rompe una, la rottura di questa arreca danno alle altre e l’orologio non funziona più bene. Se si decide di riparare l’orologio bisogna correggere, non solo la prima rondellina che si è rotta, ma anche le altre rondelline che di conseguenza si sono inceppate. In primo luogo non basta ricostruire gli elementi dentari distrutti. È necessario che il dentista capisca i motivi che hanno comportato le lesioni e intervenga adeguatamente. In secondo luogo, non è mai da sottovalutare il tipo di neoequilibrio formatosi a seguito delle lesioni stesse. “Preparare” il sistema a un nuovo equilibrio che si presume essere più stabile, è indispensabile. Solo così si possono risolvere i danni odontoiatrici riscontrati, senza che l’intervento terapeutico diventi motivo di ulterioridanni.

Ortodonzia e i suoi trattamenti

Ortodonzia signifi ca letteralmente “denti dritti”, chi si rivolge all’ortodonzista spesso lo fa per migliorare la

propria estetica a t t r a v e r s o un migliore a l l i n e a m e n t o dei denti. Ma l’ortodonzista non si occupa solo di “ r a d d r i z z a r e denti storti” , ma si esercita nel campo della diagnosi, della prevenzione e della terapia dei disallineamenti dentali, dei disturbi di crescita dei mascellari e dei difetti di sviluppo della d e n t i z i o n e . Condizioni che d e t e r m i n a n o alterazioni sia d e l l ’ e s t e t i c a del sorriso che, spesso in associaz ione , della funzione del sistema masticatorio.

Le terapie in campo o r t o d o n t i c o possono essere di tre tipi:• funzionali che con opportuni e s e r c i z i muscolari o con apparecchi passivi, in grado di guidare le forze durante la masticazione, riducono ed e l i m i n a n o e v e n t u a l i at teggiamenti

v i z i a t i • meccaniche che utilizzano apparecchi che esercitano delle forze che correggono le anomalie riscontrate• chirurgiche che trovano indicazione principalmente nell’adulto, quando i metodi strettamente ortodontici o ortopedici non si rivelano risolutivi. Differenze tra adulti e bambini

Nell’adulto curiamo i difetti del sorriso provocati dal disallineamento dei denti e le patologie funzionali, causate sempre dal disallineamento dei denti, delle parti anatomiche che concorrono a determinare l’occlusione, in particolare quelle a carico delle articolazioni temporo-mandibolari e della muscolatura masticatoria. Spesso le malocclusioni dell’adulto sono sostenute da alterazioni scheletriche strutturali a carico dei mascellari, che impediscono al solo intervento di allineamento di risultare pienamente effi cace nel raggiungere l’obbiettivo correttivo. L’adulto, peraltro, richiede un’attenzione particolare all’estetica del trattamento, per lui si dovranno selezionare apparecchi capaci di non essere percepiti. Nel bambino, oltre a proporci gli stessi obiettivi terapeutici dell’adulto, interveniamo per prevenire i disallineamenti dentali (Ortodonzia Preventiva) o per intercettarli precocemente (Ortodonzia Intercettiva), ma anche per prevenire, intercettare precocemente e correggere le deviazioni di crescita del mascellare superiore e della mandibola. Nel bambino, a differenza dell’adulto, si possono correggere senza chirurgia di sproporzioni scheletriche importanti, generatrici oltre che di alterazioni funzionali a carico dell’occlusione anche di gravi squilibri estetici dell’armonia del viso. Il trattamento ortodontico, in questi casi, deve necessariamente essere accompagnato da un piano di rieducazione funzionale della muscolatura orofacciale.I trattamenti delle disarmonie scheletriche del bambino sono veri e propri interventi di ortopedia dento-mascellare, eseguiti a seconda del caso con apparecchi fi ssi o mobili, ambedue capaci di liberare forze meccaniche proprie, o di esercitare azione di stimolo e di riequilibrio delle naturali forze biologiche e degli spazi biofi sici che presiedono, secondo l’accreditata teoria della matrice funzionale di Moss, alla corretto sviluppo delle arcate dentarie e alla crescita della mascella superiore e della mandibola.Nel bambino, in sostanza, oltre a curare la malocclusione conclamata, sia essa dentale o scheletrica, possiamo prevenire il formarsi della

malocclusione o il suo aggravamento; correggendo i disturbi funzionali della muscolatura periorale oppure intercettando precocemente le alterazioni di crescita scheletrica e di postura mandibolare, i defi cit di spazio per i denti permanenti in eruzione e i disallineamenti dei denti permanenti già erotti.

Microchirurgia Ortodontica

La chirurgia ortodontica o anche ortognatica ha il compito di riposizionare le arcate dentarie per correggere i difetti dell’occlusione. L’obiettivo è la correzione di una ampia varietà di anomalie delle mascelle e della faccia producendo oltre alla correzione della malocclusione anche favorevoli cambiamenti estetici e altri benefi ci: la masticazione,la respirazione e la parola risulteranno migliorati.

E’ una tecnica microchirurgica che permette di abbreviare notevolmente la durata dei trattamenti ortodontici dell’adulto, evitando le complicanze come il riassorbimento radicolare ed i danni al legamento parodontale. Dopo l’apertura di un lembo mucoperiostale vengono praticate delle incisioni a livello della corticale ossea in corrispondenza delle radici degli elementi dentari. Questo permette un movimento corporeo dell’elemento dentario che si manifesta in parte a livello delle basi ossee. Ciò signifi ca la possibilità di movimenti più ampi e rapidi, e ridotti rischi di lesioni. Le persone che possono benefi ciarne sono quelle che hanno una masticazione scorretta o quelle con le arcate dentarie mal posizionate per squilibri della crescita delle mascelle. Queste anomalie possono creare una serie di problemi sulla funzione masticatoria, la respirazione, la fonazione, la salute a lungo termine della bocca e penalizzare seriamente l’aspetto estetico.

L’Intervento: Viene condotto in anestesia locale ed ha una durata di circa 45-60 minuti. E’ del tutto indolore e, grazie ad un’appropriata terapia farmacologia, anche i fastidi post-operatori sono ridotti al minimo e si limitano ad un modico gonfi ore. Le incisioni ossee (limitate alla corticale e quindi estremamente superfi ciali) vengono eseguite sotto ingrandimento microscopico con una punta piezoelettrica dello spessore di 0,3 mm. Sono pertanto estremamente poco traumatiche e rispettose dell’anatomia.

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22 Febbraio 2013Basilicata SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

Cosmos II: la diagnosi è una opportunità per guarirePresentate le linee guida di un progetto ambizioso presso

l’AOR San Carlo di Potenza

di Virginia Cortese

Nel 1999, appena la ri-vista Lancet pubblicò i primi risultati dello stu-

dio ELCAP, prodotto da ricer-catori della Cornell University di New York, che dimostrava come la Tac a bassa dose di ra-diazione fosse in grado di dia-gnosticare tumori del polmone di piccole dimensioni, l’Istituto Europeo di Oncologia avviò uno studio clinico d’osserva-zione, denominato in seguito Cosmos. Iniziato con una fase “pilota”, lo studio fu appun-to condotto su 1.000 volonta-ri per 5 anni. Coordinato dal prof. Bellomi, direttore della Divisione di Radiologia dello Ieo e dalla dott.ssa Veronesi, Direttore dell’Unità di Ricerca sulla Diagnosi Precoce e la Pre-

venzione del Tumore Polmonare, ha inclu-so soggetti (tutti fu-matori o ex fumatori che hanno smesso da almeno 10 anni) con età compresa tra 55 e 75 anni.Cosmos II rappresen-ta il progetto italiano a cui lavora l’Ieo ed è nato con lo scopo di approfondire e con-validare i risultati del lavoro. Gli investi-gatori prevedono di arruolare 10.000 per-sone in un anno e se-guirle per 5 anni e si conta di diagnostica-re 320 tumori in fase iniziale. Il tutto si svolgerà grazie alla cooperazione tra più centri. Il San Carlo

ha l’obiettivo di inserire 1.000 partecipanti. Lo screening com-prende: la Tac Torace a basso dosaggio, che permette di misu-rare con grande accuratezza la densità del tessuto polmonare e rileva la presenza del nodulo polmonare con una frequenza 7 volte maggiore rispetto alla ra-diografi a; la Pet, che valuta l’at-tività metabolica di un tessuto o di una lesione misurando il con-sumo di zucchero delle cellule.All’iniziativa del 20 febbraio scorso, hanno preso parte la responsabile nazionale di “Co-smos”, Giulia Veronesi, chirur-go toracico dell’Ieo, il direttore generale del San Carlo, Giam-piero Maruggi, il responsabile aziendale di Cosmos, Enrico Scarano, il direttore del dipar-timento dei Servizi diagnostici, Domenico Maroscia mentrele conclusioni sono state affi date

all’assessore regionale alla Sa-lute, Attilio Martorano.

LE PAROLE DI MARUGGI

Al dg. Maruggi abbiamo chie-sto di illustrarci questa nuova attività e di commentare un dato emerso su una ricerca, pubbli-cata qualche giorno fa, che par-lerebbe di immigrazione sanita-ria verso la Basilicata. (Ecco le indicazioni specifi che: dalla Campania arrivano sia presso la sede di Potenza che quella di Pescopagano, circa 3.000 pazienti in regime di ri-covero ai quali si aggiungono quelli afferenti alle sole presta-zioni ambulatoriali, sull’intera migrazione attiva, vale a dire il 69%; dalla Puglia il 10% (432); dalla Calabria, il 14% (625) e circa il 2% (statisticamen-te rilevante) dalla Lombardia, dall’Emilia Romagna e dalla Toscana). Una sorprendente e forte inver-sione di tendenza sulla quale Maruggi ha specifi cato: “La manifestazione odierna è la sin-tesi di un’operazione di sinergia della quale sono molto soddi-sfatto. È chiaro che il messag-gio fi nale sia quello di indurre i pazienti a smettere di fumare qualora non siano già ex fuma-tori! Tempo fa, quando l’allora ministro Sirchia iniziò a parla-re del divieto di fumo in locali pubblici, sembrò a tutti un’idea di diffi cile realizzazione; oggi nessuno si sognerebbe di accen-dere una sigaretta mentre è in un ristorante, per esempio. La nostra regione, e quindi il San Carlo, è l’unica nel mezzogior-no ad aver voluto fortemente ri-entrarci. Operativamente, il via sarà dato il 1° Marzo prossimo,

e auspichiamo la diffusione ad ampio raggio dell’iniziativa: medici di base, farmacisti, fa-miglie, scuole e aziende pro-vate potranno dare un ottimo contributo, a mio avviso, per arrivare ai cittadini. I controlli sono gratuiti e si può prenotare il test al numero 02 64 107 700 oppure al nostro numero verde 800 006 616.L’iter sarà diagnostico e psico-logico, innovativo diremmo. Quanto al dato emerso nelle scorse ore sull’immigrazione sanitaria verso la struttura che dirigo, posso dire di essere or-goglioso perché è una lettura “terza”, esterna; tuttavia non mi sento di usare toni trionfalistici, sono dell’idea che bisogna im-pegnarsi per migliorarsi conti-nuamente. E questo è il nostro obiettivo preci-puo. Un concet-to però è chiaro: il San Carlo merita di essere apprezzato dai lucani. Solo il 10% dei pazien-ti con patologie particolarissime ha necessità di spostarsi e con-fl uisce verso altre realtà; la restante parte deve contare s u l l ’ a z i e n d a territoriale con fi ducia. Per-ché essa è in grado di forni-re prestazioni d’eccel lenza . Stiamo agendo sulla “qualità” dei servizi, a partire dall’au-

mentare le specializzazioni, dall’apertura al mondo esterno, dall’umanizzazione, dal rende-re l’approccio più accogliente (il Park-Ho ne è una dimostra-zione tangibile, una persona che arriva preoccupata per sé o per i propri cari non può sob-barcarsi anche il fastidio di non trovare un parcheggio in tempi dignitosi), dalla comunicazio-ne corretta del e con il sistema (ControSenso ha sollecitato più volte segnalazioni, sul caso delle cartelle cliniche siamo in-tervenuti in modo tempestivo; raccogliere anche critiche, se possibile, per me è un momento prezioso). Ci sono professioni-sti, tecnologie avanguardisti-che e si continua a investire. Perché? Perché ce lo possiamo permettere. I conti sono in or-

dine e dobbiamo imparare a muoverci verso una logica di mercato. Che non è un tema che deve spaventare. La Basilicata deve essere attrattiva e deve co-stantemente fornire modelli di effi cienza ed effi cacia. Per que-sto le popolazioni delle regioni limitrofe e non guardano al San Carlo. Mi piace pensare che l’azienda sia un “cantiere”, che pullula di persone di buona vo-lontà. Qui c’è gente che conti-nua a fare ricerca, raccogliendo risultati che mi entusiasmano a tal punto che sto pensando di creare sul nostro sito una parte dedicata al repertorio delle pre-stigiose pubblicazioni cliniche dei nostri professionisti.”

Il festival di Sanremo e la terapia del benessere

“LA SALUTE NON CON-SISTE NELL’ASSEN-

ZA DI MALATTIE, MA E’ SOLO L’EQUILIBRIO IN SENO AD UN ORGANISMO” (Nei-Ching- 206 a.C.). Cari amici lettori, la scorsa settima-na vi avevo promesso notizie direttamente dal festival della canzone italiana di Sanremo, ed eccomi qui reduce da questa bella ed interessante esperienza sanremese. Contrariamente a quanto sinora pensato non tutti i grandi Vip immaginano cosa signifi chi realmente il benesse-re. “SUBIRE” un trattamento “DIVERSO” rispetto al “SOLI-TO” massaggio è stato per loro veramente una grande scoperta oltre alle emozioni che questo ha portato anche nel loro inti-mo. Certamente anche la mia emozione, che ho cercato sem-

pre di celare, è stata tanta, e non perché nelle mie mani avevo personaggi di visibilità pubbli-ca, quanto per l’unicità dell’e-sperienza in sé. Molti portavano dietro piccoli disturbi posturali, che in una seduta sono completamente scomparsi,(vedi Marta sui Tubi alle prese con una fastidiosa epicondilite). Altri, tensioni varie legate sicuramente al mo-mento particolare e che hanno benefi ciato del mio intervento che ha ridotto le tensioni e ri-dato vigore. Tutti hanno chiesto il nome del-la pratica olistica di cui stavano godendo dei benefi ci, tutti vo-levano sapere di più di questa “mia” Terapia del Benessere. Terapia del Benessere: OSTE-OPATIA, ovvero la perfezione del lavoro della natura, in par-ticolare CRANIO SACRALE.LA TERAPIA CRANIO SA-CRALE è una tecnica manuale che permette il riequilibrio psi-co-fi sico dell’organismo. Il trat-tamento consiste nell’ascolto e nella normalizzazione del ritmo del sistema cranio sacrale at-traverso lievi pressioni craniali e trazioni, così da rilasciare le tensioni all’interno del sistema. Piacevole come atto terapeuti-co, è indicato a persone di ogni età che hanno necessità di rista-bilire un equilibrio neuro-vege-tativo, diminuire la tensione e stimolare vitalità e benessere. La tecnica cranio-sacrale facili-ta il potenziale di auto guarigio-ne dell’organismo e per render-la più effi cace viene associata

a normalizzazione vertebrale, viene praticata, con leggerissi-me manipolazioni, sulle ossa del cranio e sulla colonna ver-tebrale, intervenendo su un si-stema- quello cranio-sacrale, appunto- che è in collegamento con ogni parte dell’organismo. Fino alla fi ne dell’800 gli ana-tomisti pensavano che le strut-ture craniali fossero immobili; tale convinzione era maturata dall’osservazione dei teschi dei cadaveri, in soggetti cioè pri-vi di vita. Nel 1912, quindi, il Dott. Calvin Cottan per primo avanzò la possibilità dell’esi-stenza di un movimento all’in-terno del cranio; la scoperta del sistema cranio-sacrale, e del relativo movimento presente in esso, è da attribuire ad un oste-o p a t a , il Dott. William Suther-land, il q u a l e però ne-gli anni ’30 non aveva a d i s p o -s iz ione q u e i m e z z i s c i e n -t i f i c i che gli avrebbe-ro per-m e s s o di dimo-s t r a r e le sue

intuizioni. Nel 1975 fu defi ni-tivamente chiarito che il cranio non è una struttura rigida ma semirigida, capace di micromo-vimenti che è anche possibile misurare. IL SISTEMA CRANIO SA-CRALEPer comprendere come i micro-movimenti delle ossa del cranio possano infl uenzare il benessere fi sico e psichico dell’individuo è necessario conoscere il ruolo svolto da alcuni elementi che compongono il cranio, a parti-re dalla Dura madre. La Dura madre è una membrana densa, fi brosa e non elastica che, insie-me all’Aracnoide e alla Pia ma-dre, ricopre il cervello e provve-de al nutrimento della sua parte esterna. Essa inoltre scende per

la colon-na ver-tebrale, giù fi no a su-p e r a r e l ’ o s s o sacro e a rivestire il cocci-ge, cioè l’ultima vertebra d e l l a colonna v e r t e -b r a l e . Durante tale per-c o r s o , qu ind i , circonda il midol-

lo spinale e le radici nervose. Il movimento o anche “respirazio-ne” cranio-sacrale è alla base di un meccanismo di circolazione, lungo la colonna vertebrale e quindi dal cranio all’osso sacro, del “liquor”, ovvero del fl ui-do cerebro-spinale che scorre all’interno della Dura madre. Il sistema cranio-sacrale è costi-tuito dalla struttura ossea, dalle membrane meningee, dal fl uido cerebro-spinale il “liquor” e dalle strutture che regolano la produzione, il riassorbimento e il contenimento del liquido spinale. Il sistema è inoltre col-legato, per mezzo delle varie strutture dell’organismo, al si-stema nervoso, circolatorio e linfatico, l’apparato muscolo-scheletrico, al sistema endo-crino e al sistema respiratorio. Ciò premesso, appare chiaro che intervenire sul movimen-to cranio-sacrale, ovvero sulla fl uttuazione ritmica del fl uido cerebro-spinale, vuol dire inne-stare un processo che coinvolge l’intero organismo, favorendo il benessere.LA TERAPIALa terapia cranio-sacrale è una tecnica olistica che prevede un tocco leggero dell’operatore sulle ossa craniche e sulla co-lonna vertebrale, alla ricerca di un “contatto” con il ritmo cranio-sacrale che andrà asse-condato e stimolato. Grazie ai vari collegamenti tra i sistemi che regolano il funzionamento dell’organismo, questa terapia è in grado di apportare benefi ci a tutti i livelli: da semplice trat-

tamento anti-stress, esso può essere in grado di riequilibrare la postura, i muscoli, l’appara-to gastroenterico e di miglio-rare la respirazione. Dal punto di vista operativo, l’osteopata praticherà delle leggere mani-polazioni delle parti del sistema cranio-sacrale che rimangono normalmente contratte in caso di stress, stimolando la circo-lazione del liquor. Le pressioni non dovranno essere superiori a quella di una moneta del peso di 5 grammi o alla pressione sostenibile di un dito sul globo oculare. Nonostante la delica-tezza con la quale viene prati-cata, questa tecnica è in grado di agire profondamente sul si-stema nervoso, infl uenzando sia il sistema ormonale che quello immunitario, favorendo quindi l’armonia degli stati psicologici ed emotivi, ovvero stimolando uno stato di benessere che, in base al concetto olistico dell’es-sere umano, favorisce l’armo-nia tra corpo, mente e spirito e quindi la guarigione dalle più diverse patologie oltre che la loro prevenzione. Per la sua natura non invasiva può essere praticata anche sui neonati, sul-le persone anziane e sulle donne in gravidanza.“LE MANI SONO strumento che ascoltano e dialogano con il corpo dell’altro, creando i pre-supposti e il terreno biologico per una risposta riequilibrante e auto-guaritrice del corpo attra-verso e solo la sua fi siologia”.

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22 Febbraio 2013BasilicataSALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

Il pacemaker: che cos’è, come funziona e quando impiantarlo?

Sono oltre due milioni le persone nel mondo che sono portatrici di un

pacemaker. In passato, que-sti strumenti servivano solo come “salvavita” mentre, oggi, consentono ai pazienti di avere una nuova qualità di vita: si torna a lavorare, a svolgere le faccende do-mestiche, a viaggiare e fare sport.In altre parole chi impianta un pacemaker, può poi torna-re a vivere una vita normale.Faccio una premessa: il cuo-re è un muscolo della gran-dezza di circa un pugno con quattro camere cardiache: due atrii e due ventricoli. Una parete, detta “setto”, separa la parte destra del cuore da quella sinistra per cui, avremo un atrio ed un ventricolo sinistro, un atrio ed un ventricolo destro. Il cuore è inoltre un raccogli-tore di sangue ed una pompa che spinge sangue ricco di ossigeno a tutti i tessuti ed organi del nostro corpo. Per raccogliere il sangue e pom-parlo adeguatamente, deve essere stimolato da leggeris-simi impulsi elettrici che si propagano dall’atrio verso il ventricolo. In un cuore sano, tali impulsi si generano da

una sorte di “contatore” che prende il nome di nodo del seno atriale che, per questo motivo, viene defi nito “pa-cemaker naturale”. Il nodo del seno atriale in-duce la contrazione delle ca-mere cardiache, consentendo in questo modo, un battito cardiaco regolare e ritmico. Un cuore sano batte dalle 60 alle 80 volte al minuto per un totale di circa 100000 battiti al giorno. In caso di attivi-tà fi sica o stress emotivo, il corpo ha bisogno di più ossi-geno e per sopperire a questa necessità , il battito cardiaco può aumentare fi no ad oltre 100 battiti al minuto.Fatta questa premessa parlia-mo delle patologie più fre-quenti per cui è necessario impiantare un pacemaker.Le disfunzioni cardiache possono essere ricondotte a varie cause. Il naturale rit-mo cardiaco può infatti su-bire alterazioni a seguito di cardiopatie o del processo di invecchiamento. La con-seguenza di queste malattie, sono sintomi che si possono tradurre in un battito irrego-lare o rallentato. In questo caso, all’organismo viene fornita una quantità di ossi-geno troppo ridotta, soprat-tutto in caso di sforzo fi sico, con conseguente sensazione di vertigine, stanchezza o mancamenti. Il termine me-dico, per questi tipi di distur-bi del ritmo, è “bradicardia”. Due aritmie bradicardiche che si manifestano di fre-quente sono la malattia seno-atriale ed il blocco atrio-ven-tricolare. La malattia seno atriale si ha quando il nodo del seno atriale funziona in modo anomalo e gli impulsi elet-trici vengono generati in maniera irregolare o troppo lenta. Quindi, il cuore e, lo ripeto, soprattutto in corso di uno sforzo fi sico, non è più

in grado di adeguare la fre-quenza cardiaca alle sue au-mentate esigenze.Il blocco atrio-ventricolare si ha quando, invece, la condu-zione degli impulsi dal nodo seno-atriale al nodo atrio-ventricolare ( altro “interrut-tore” cardiaco), che si trova nel ventricolo, è disturbata; quando la conduzione tra atrio e ventricolo è comple-tamente interrotta, si parla di un blocco atrio-ventricolare totale. Generalmente, come reazio-ne altri centri elettrici pre-senti nel cuore, generano un ritmo lento per garantire al-meno le funzioni vitali.Questi sono i casi in cui, la funzione cardiaca può essere integrata e supportata da un pacemaker.I pacemaker contengono un circuito elettronico in minia-tura ed una batteria. Il circu-ito si attiva ogni volta che il paziente presenta un ritmo anomalo. Mi spiego: il di-spositivo riconosce le attività proprie del cuore e, se queste sono alterate, interviene at-traverso una serie di elettro-cateteri cioè, uno o due fi li elettrici, molto sottili, che si ancorano all’atrio destro e/o al ventricolo destro. Una volta che il pacemaker ha ri-cevuto informazioni sul bat-tito del cuore, trasmette allo stesso degli impulsi elettrici. Naturalmente, non possiamo scendere troppo nei partico-lari tecnici ma, diciamo che, i pacemaker possono essere mono o bicamerali. Questi concetti si riferiscono alla proprietà del pacemaker di rilevare e stimolare l’attività cardiaca in una o entrambe le camere. Se il pacemaker è bicamerale un elettrodo è posizionato nell’atrio e, l’al-tro nel ventricolo. In questo modo, è possibile sincroniz-zare le attività delle due ca-mere, garantendo una contra-

zione ottimale del miocardio (muscolo cardiaco).Pensate che i pacemaker di ultima generazione sono in grado di reagire anche ai cambiamenti emotivi. Per esempio, se si sta guardando un fi lm drammatico oppure accade qualcosa di impre-visto, il battito cardiaco di una persona può accelerare ed aumentare la pressione del sangue. Alcuni di questi pacemaker di ultima genera-zione hanno un particolare sistema di stimolazione, che permette l’adeguamento an-che in caso di sollecitazioni emotive come quelle descrit-te.Inoltre, i pacemaker di ulti-ma generazione sono piccoli, sicuri e leggeri.La durata dell’operazione di impianto è solitamente in-feriore ad un’ora. Di rego-la, l’intervento si esegue in anestesia locale, in un pun-to al di sotto della clavicola dove,viene praticata una pic-cola incisione nella pelle. Poi lo o gli elettrocateteri ven-gono spinti con cautela nel cuore attraverso una vena. Poiché i vasi sanguigni sono insensibili al dolore, per que-sta procedura non è neces-saria un’ulteriore anestesia. Tramite un monitor dei raggi X, il medico controlla il cor-retto posizionamento degli elettrocateteri nel cuore. Una volta testato il funzionamen-to degli elettrocateteri, questi vengono collegati al pace-maker che viene, a sua volta, impiantato sotto la clavicola, in una piccola “tasca” sotto-cute, chiusa con alcuni punti di sutura. Il paziente impiegherà poco tempo a riprendersi dopo l’impianto. Potrà essere pos-sibile percepire un lieve do-lore sulla ferita dove è stato praticato l’impianto. Questi dolori in genere spariscono in breve tempo e presto non

ci si accorgerà neppure più di essere portatore di pace-maker.E’ invece, necessario con-sultare tempestivamente il proprio medico nei seguenti casi:- la cicatrice nel pun-to dell’impianto diventa ros-sa e calda, si gonfi a o fuorie-sce del liquido sieroso;- compare febbre, vertigini, dolori al petto o si accusa stanchezza cronica e debolezza.Naturalmente, nei primi gior-ni dopo l’intervento è oppor-tuno evitare di fare ampi mo-vimenti con la spalla sul lato del pacemaker.Dopo l’impianto verrà fi ssata al paziente una data di con-

trollo per verifi care l’attività cardiaca e le funzionalità del pacemaker. A seconda del-le necessità, il programma del pacemaker verrà adatta-to alle esigenze del paziente e, a tale scopo non occorre nessun ulteriore intervento chirurgico ma, la program-mazione si esegue mediante un apparecchio esterno. Di norma il controllo viene fat-to per il primo anno, ogni sei mesi e poi, una volta l’anno. Durante queste visite, il me-dico verifi cherà il funziona-mento del pacemaker, lo sta-to della batteria e la soglia di stimolazione del cuore.

Rimedi naturali per combattereil colesterolo alto

Il colesterolo è un composto organico appartenente alla

famiglia dei lipidi steroidei che viene prodotto giornalmente soprattutto a livello del fegato. Anche se la parola ci incute terrore, il colesterolo svolge un ruolo molto importante nel nostro organismo: è un componente delle membrane

cellulari di cui regola fl uidità e permeabilità, è il precursore degli ormoni steroidei, maschili e femminili, dei sali biliari e della vitamina D. Nonostante però abbia questo fondamentale ruolo biologico, quando è presente nel sangue in concentrazioni superiori alla norma, diventa un acerrimo nemico della nostra salute!! L’apporto giornaliero di colesterolo con la dieta per le persone sane dovrebbe essere inferiore a 300mg/dL, inferiore a 200mg/dL per i diabetici, per chi ha il colesterolo alto e patologie cardiache. Basta però realmente poco a superare con l’alimentazione il valore massimo di colesterolo considerando ad esempio che un uovo ne fornisce circa 200mg/dL ed un etto di formaggio fi no a 150mg/dL!! I cibi da preferire sono i cereali, frutta e verdura, privi di colesterolo e ricchi

di fi tosteroli, in particolare avena, orzo, soia, mele e pere, noci (acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi) e il pesce, in particolare quello azzurro, ricco di omega3. Se la sola alimentazione non è suffi ciente ci possiamo aiutare a tenere sotto controllo il colesterolo con i rimedi naturali. Ultimamente di grande interesse scientifi co è diventato il riso rosso fermentato, ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina ad opera di un particolare lievito chiamato Monascus purpureus o lievito rosso, chiamato così per la sua caratteristica colorazione. Il grande interesse per questo lievito, già utilizzato dalla medicina tradizionale cinese, deriva dal fatto che, durante la sua attività fermentatrice, si arricchisce di un gruppo di sostanze chiamate monacoline, tra cui la monacolina k in grado di

inibire la HMG-CoA reduttasi, enzima chiave nella biosintesi del colesterolo. Il chitosano, fi bra ottenuta dalla corteccia di crostacei ed insetti, ha la capacità di assorbire i grassi assunti con l’alimentazione e favorirne l’eliminazione con le feci. Gli omega3, estratti dall’olio di lino, e gli omega6, ottenuti dall’olio di pesce, sono utili per abbassare il colesterolo e liberare le vene e le arterie dalle occlusioni causate da questo, in quanto riducono la formazione di coaguli nel sangue. L’aglio è un antiaggregante piastrinico e fi brinolitico, la garcinia è un frutto ricco di acido idrossicitrico che è molto interessante per la sua duplice azione di sciogliere ed eliminare il grasso in eccesso dall’organismo procurando energia e di ridurre la sintesi del colesterolo per inibizione dell’acetilcoenzima A.

di Gianfranca LosassoMedico Specialista in [email protected]

Il mito del superuomo: la condanna

del nostro secoloUn noto sociologo

polacco, Zygmunt Bauman, ha utilizzato il concetto di “società liquida”, per descrivere la nostra società, fatta di rapporti fugaci, fragili, freddi e senza intimità. La crisi dei valori, l’individualismo portato all’esasperazione, le relazioni mediate dai social network, portano ad una “liquidità”, ad una inconsistenza dei legami, che crea deserto e solitudine.È come se stessimo assistendo ad un nuovo Decadentismo: la crisi dei valori familiari, sociali ed economici ci mette in una posizione di “vittimismo catastrofi co” e ci porta

ad essere rinunciatari e arrendevoli. Ci si sente chiusi in un individualismo soffocante, non si riesce a condividere la tristezza, la rabbia, la gioia e tutto ciò che concerne il mondo emotivo, ci si sente sempre più soli, isolati ed inermi di fronte alle diffi coltà. Il mito del superuomo sembra essere la spada di Damocle del nostro secolo. Farsi vedere effi cienti, sempre in splendida forma, esteticamente perfetti ed impeccabili, con gli indumenti fi rmati, il cellulare dell’ultima generazione, sono rassicurazioni che molte persone utilizzano per non mettersi in contatto con le proprie parti fragili. Il concetto di D’Annunzio sulla bellezza, sull’estetica e sulla superiorità sembra aver infl uenzato prepotentemente la nostra cultura, facendoci trascurare quella semplicità ed autenticità che rende i rapporti veri ed intensi.Siamo tutti in preda a forme di narcisismo più o meno spiccato. Non ammettiamo il fallimento, non concepiamo di avere difetti né debolezze; spesso non ci mettiamo in gioco per non ricevere delusioni, perché potrebbero ridimensionare la concezione onnipotente che abbiamo di noi stessi. Ma tutto ciò è davvero pesante da sopportare una vita intera; ed ecco che vediamo dilagare disturbi d’ansia, dipendenze da droghe, da alcool, psicosi, suicidi e via dicendo. Basterebbe mettersi in contatto con se stessi, sentirsi e comprendersi un po’ di più. Capire che i nostri limiti non sono un handicap ma sono le nostre peculiarità, ciò che ci rende diversi e unici al mondo. Massimo Gramellini (giornalista della “Stampa”), nel suo recente libro “Fai bei sogni”, parla del suo handicap, del dolore incontenibile per la morte della madre in giovane età. Egli ha combattuto la maggior parte della sua vita contro un muro fatto di silenzio, di dolore soffocato, tenuto ben chiuso e nascosto. Si è reso conto solo molto dopo che quell’handicap era la sua risorsa, era il suo modo di capire il mondo, di avvicinarsi alle persone e di apprezzare la vita. Farlo venire fuori non ha signifi cato fragilità ed imperfezione, ma coraggio e forza. Quindi alleniamoci ad essere imperfetti, ad accettare i nostri limiti, a mettere in campo le nostre fragilità; credo che questo sia la sfi da più coraggiosa da affrontare!

a cura della dottoressa MariaTeresa Muscillopsicologa - sessuologa tel- 328/[email protected]

Dott.ssa Ivana GruossoFarmacia Marchesiellowww.farmaciamarchesiello.itc.so Garibaldi 9285100 Potenza tel 097121179email: [email protected]

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22 Febbraio 2013Basilicata

In ricordo di Madre Miradio nel 150°anno della nascitaA Rionero celebrata una messa dal vescovo diocesano

Padre Gianfranco Todiscodi Michele Trafi cante

Con una solenne c o n c e l e b r a z i o n e eucaristica, presieduta

dal vescovo diocesano Padre Gianfranco Todisco assistito da don Pasqualino Di Giacomo e da don Giuseppe Cacosso, le suore antoniane di Rionero hanno ricordato Madre Miradio della Provvidenza, Fondatrice della Congregazione Religiosa Francescana S. Antonio, nel 150° anniversario della nascita.Nel corso del solenne rito religioso, nella maestosa chiesa Madre San Marco Evangelista, alla presenza di tantissimi fedeli, fra cui una rappresentanza delle “Sorelle Misericordiose”, la superiora dell’Istituto antoniano rionerese “Fiorisce il Mandorlo”, suor Maria Cufone, ha illustrato brevemente la fi gura della Fondatrice Madre Miradio della Provvidenza e le encomiabili attività di assistenza e di carità delle Sorelle “Povere Figlie di S. Antonio”, con istituti religiosi, anche in Guatemala. Colombia, El Salvador, Brasile, Panama, Sud Australia, Nicaragua, Manila. Bella e signifi cativa l’intronizzazione della Parola di Dio da parte di alcuni bambini diligentemente preparati e guidati dalle giovani suore antoniane Reginella e Rudy.

Madre Miradio della Provvidenza (al secolo Giulia Bonifacio) nasce il 2 febbraio 1863 a Castellammare di Stabia. Nel 1882 abbraccia con entusiasmo e radicalità la vita religiosa. Nel 1901 fonda la Congregazione delle “Povere Figlie di S. Antonio”, oggi “Religiose Francescane di S.

Antonio”, cui lascia l’impegno di testimoniare lo spirito delle Beatitudini nella povertà, nella semplicità, nella carità, nell’abbandono fi ducioso dell’amore provvidente e misericordioso di Dio. La sua esistenza, vissuta nella incondizionata disponibilità alla Chiesa e al mondo, ha

un solo scopo: lavorare per la gloria di Dio e servire i più poveri ed abbandonati. Muore a Secondigliano, Napoli, il 15 dicembre 1926.Q u e s t ’ a n n o ricorre pure il 110° anno della presenza delle suore a n t o n i a n e a Rionero in Vulture. Infatti, la p r e s e n z a delle suore antoniane a Rionero in Vulture risale all’inizio del secolo scorso.Nel 1903 era a Rionero, per predicare il mese mariano, Padre Luca De Longis, O.F.M. c o n s i d e r a t o c o f o n d a t o r e d e l l a Congregazione R e l i g i o s a delle “Povere Figlie di

S.Antonio”. Madre Miradio, dopo aver avuto il permesso del vescovo diocesano di Melfi , Giuseppe Camassa, decise di aprire qui a Rionero una Casa (la prima “affi liata” dopo la fondazione della Congregazione avvenuta nel 1901. Nel mese di luglio dello stesso anno quattro suore, con Madre Miradio Fondatrice e P.Luca presero possesso dei locali loro assegnati del piccolo convento adiacente alla chiesetta di S. Antonio Abate, fuori l’abitato di Rionero. Aprirono subito una scuola lavoro ed un asilo infantile assai frequentati dai fi gli del popolo. In breve le suore si guadagnarono l’affetto e la simpatia della gente. Infatti, qualche anno dopo il parroco don Michele D’Andrea dirà: “Le Povere Figlie di S. Antonio hanno in questo paese concorso con zelo la loro missione sia nell’educare e nell’istruire menti e cuore delle giovanette e bambine, istillando in esse amore alla virtù ed alla fede e sia soccorendole nelle loro necessità corporali… Fu tale il loro regolare andamento e rettitudine morale e religioso da acquistarsi l’amore, l’affetto e il rispetto di tutti ed anche dei paesi limitrofi , tanto che non v’è famiglia rionerese che non mandi le loro fi gliuole per ricevervi l’educazione cristiana”. Col passare degli anni i locali del piccolo convento si mostrarono del tutto insuffi cienti per il numero dei frequentanti e per le varie attività di apostolato. Già nel 1922 le suore presero in fi tto

pochi locali presso la chiesa di san Nicola, ma è nel 1927 che, ceduto il conventino alla Casa di Riposo “Virgo Carmeli” fondata da Maria Luigia Tancredi (1874-1960), acquistarono, con il contributo dei rioneresi, l’ampio immobile del dott. Francesco Cima, posto nel centro storico del quartiere Costa, ove si trasferirono. Dal 1938 incominciarono ad accogliere anche orfani. Nel 1955 aprirono il primo collegio per ragazze e nel 1970 cambiarono denominazione in “Congregazione delle Religiose Francescane di S. Antonio”.

“La Congregazione delle Religiose Francescane di sant’Antonio - riporta una pubblicazione dell’Istituzione religiosa- è una fraternità di Sorelle che ha per ideale quello di seguire Cristo e servire in modo speciale i deboli, i poveri, gli emarginati, vivendo in comune, praticando i voti di castità, povertà o obbedienza, e avendo incondizionata fi ducia nella Provvidenza, secondo lo spirito francescano di Madre Miradio, sua fondatrice, la quale sperava da Dio ogni aiuto per la realizzazione del suo progetto di carità verso i fratelli.”Nel 1907, intanto, Madre Miradio aprì una Casa anche a Barile e nel 1917 ne aprì un’altra ad Atella.Nel 2007 il Comune di Rionero in Vulture, con delibera n.122 del 13.06, sindaco Antonio Placido e su proposta dell’assessore Maria Pinto, ha intitolato a Madre Miradio delle Provvidenza un tratto della strada cittadina Michele Rigillo, precisamente quello che porta alla chiesa di Sant’Antonio. Attualmente, andate via, nel settembre 2009, le suore antoniane dalla Casa di Riposo “Virgo Carmeli” ove da anni svolgevano l’assistenza ai numerosi vecchietti ricoverati, a Rionero resta solo l’Istituto – collegio in Via Belvedere nel Rione Costa con la denominazione “Fiorisce il Mandorlo” ove le benemerite suore antoniane continuano con encomiabile zelo la loro opera di apostolato e di amorevole assistenza, anche ai malati presso il CROB, in favore dei bisognosi e degli emarginati.

MONITOR

Rionero, la comunità “Fiorisce il mandorlo” Madre Mieradio

Suore Religiose Francescane S. Antonio

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24 ontrosenso

22 Febbraio 2013BasilicataMONITOR

Rapolla, inaugurata la nuova sede dell’uffi cio postale Accogliente e funzionale, dispone anche dello Sportello Amico

di Michele Trafi cante

Mentre alcune comunità lucane sono in agitazione

per la soppressione o la riduzione del servizio postale, l’Ente Poste Italiane, continua la sua opera di modernizzazione degli uffi ci postali con l’adeguamento delle sedi al fi ne di soddisfare al meglio le necessità degli utenti.Infatti, è stata inaugurata, nella mattinata del 15 febbraio scorso, la nuova sede dell’ uffi cio postale

di Rapolla, in Via Melfi , predisposta secondo le moderne linee “lay out”. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco, Michele Sonnessa, il direttore provinciale di Poste Italiane, Francesco De Marco, il direttore dell’uffi cio, Donato Ferrente e il parroco don Michele Cavallo.L’uffi cio, accogliente e funzionale, si legge in una nota dell’Ente Poste Italiane, dispone di tre sportelli di cui due per i Prodotti Bancoposta e uno per i Servizi Postali. Le principali novità consistono nella eliminazione dei vetri

divisori, l’informatizzazione di tutti gli sportelli al pubblico, la disponibilità di un’Area Prodotti Finanziari riservata. E’ inoltre attivo lo Sportello Amico, istituito per semplifi care i rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione, al quale rivolgersi per ottenere visure catastali, permessi di soggiorno, servizi Inps Card, effettuare il pagamento dei contributi previdenziali e dei bollettini di assicurazione contro gli infortuni domestici. Il cash dispenser, disponibile 24 ore su 24 per i possessori di carta Postamat, è dotato di uno speciale dispositivo

elettronico “antiskimmer” per impedire la clonazione delle carte credito. Particolare attenzione è stata riservata al problema della sicurezza, con la quasi totale eliminazione del contante dai banconi, attraverso dispensatori di denaro a tempo per ogni operatore di sportello, il monitoraggio dei locali attraverso apposite telecamere, totale visibilità dall’esterno attraverso vetrine più ampie e trasparenti, porte di sicurezza. Inoltre, per venire incontro alle esigenze

dei diversamente abili, si è prestata attenzione anche all’abbattimento delle barriere architettoniche e uno sportello è stato realizzato con un piano di lavoro più basso e quindi più facilmente accessibile. L’ uffi cio osserverà orario di apertura al pubblico: 8.20 – 13.35 dal lunedì al venerdì e 8.20 - 12.35 il sabato.Pur apprezzando lo sforzo di Poste Italiane di rendere sempre più effi ciente e adeguato il servizio all’utenza è auspicabile che gli uffi ci postali che,

in base ad una operazione di razionalizzazione andrebbero chiusi, restino nelle località apparentemente periferiche e quindi non appetibili per l’Azienda da un punto di vista economico. Infatti è acclarato che l’uffi cio postale è uno dei più importanti punti di riferimento per coloro, in particolare gli anziani, che, come la scuola, ne avvertono la imprescindibile necessità. In fondo si tratta di un sevizio sociale, oltre che una questione di civiltà!

La pedagogia della politicaAffermare i valori nobili della nostra Costituzione Repubblicana

di Domenico Calderone

Da un po’ di tempo si invoca una Pedagogia

della politica per contrastare la crisi morale dei “ rappresentanti del popolo”. Le ragioni di questa crisi sono tante e molto complesse, ma comunque riconducibili al disincanto che, dopo la caduta del “muro di Berlino”, ha colpito chi, per una vita intera, aveva coltivato l’idea di una più ampia affermazione dei propri ideali, basati su principi e valori nobili come quelli enunciati solennemente dalla nostra Costituzione repubblicana.Infatti, l’annientamento delle ideologie, seguito all’abbattimento delle barriere, paradossalmente, anziché favorire la coesione sociale, ha moltiplicato e diffuso le disuguaglianze s o c i o e c o n o m i c h e , l’individualismo e l’egoismo in tutta la UE, ma soprattutto in Italia. L’allargamento dell’Unione Europea, in effetti, ha giocato a sfavore delle ragioni fondanti sulle quali essa era nata, generando un feed back sinergico negativo tra i Paesi europei, che la crisi attuale sta facendo emergere sempre più

chiaramente. Parafrasando il

celebre meteorologo Edward Lorenz, si potrebbe ben dire che “se una farfalla batte le ali a Bruxelles, a Roma si ha un tornado.”Questa sorta di epigramma, a prima vista potrebbe sembrare un’iperbole, ma non lo è se visto in un’ottica non “domestica” ma globale: basti pensare alle reazioni nei Paesi membri, quando in sede comunitaria si assumono decisioni che vanno ad “interferire” con la “sovranità” di un singolo Stato.Certo, è innegabile, anche il concetto di “Polis” ha subito uno stravolgimento semantico ad opera della globalizzazione: i cittadini della Polis ormai hanno defi nitivamente superato l’ambito ristretto della “città” dove vivono perché essi, grazie al quasi annullamento del rapporto spazio-tempo operato dai “media” e dai trasporti super veloci, sono diventati cittadini del mondo, e come tali si comportano in un rapporto osmotico e sincretico sempre più stretto, realizzando una vera e propria “koinè” cosmopolita.La crisi della politica italiana, secondo alcuni ontogenetica, ha veramente bisogno della pedagogia, per essere risanata. La parola d’ordine è: riconnotare la politica non più come “casta” blindata

in una torre di privilegi, avulsa dalla società civile, rappresentante solo di se stessa e della propria lobby di riferimento, ma portavoce delle istanze provenienti dalla società civile, in nome della quale ha chiesto il suffragio. Solo così si potrà dare piena attuazione al “diritto di

cittadinanza” intesa come condizione che investe la sfera giuridica, pubblica e privata di un individuo membro di una collettività nazionale (ma anche sovranazionale, ormai).Certo, per fare tutto questo occorre da subito una Pedagogia che riformi la Politica in

senso autenticamente democratico, solidale, empatico, subordinandola al pieno rispetto della Carta costituzionale, difendendone la sacralità, sempre più minacciata da forze politiche “irredentiste” con forte vocazione localistica. Questa sorta di “Decalogo laico” andrebbe osservato ed attuato senza riserve, in tutta la penisola, in quanto fi glio dei lungimiranti “padri costituenti”, posto a presidio permanente delle nostre istituzioni. Insomma, se “la politica è scienza avente ad oggetto lo Stato nella sua costituzione, organizzazione e amministrazione e insieme attività pratica di governo”, è anche sillogisticamente vero che chi esercita il potere non dovrebbe mai delegittimare le altre istituzioni dello Stato, o comunque agire a loro disdoro, altrimenti sarebbe il caos.Ma per raggiungere questi obiettivi occorre il concorso di tutti gli attori sociali, in primis della Scuola, fonte irrinunciabile della cultura e del processo educativo, palestra di vita democratica, fucina di legalità. Da ciò ne discende l’imperativo categorico di non lesinare le risorse alla Scuola pubblica (inclusiva, non esclusiva),

come, invece, si continua a fare pervicacemente, affi nché essa possa funzionare nel rispetto e nella piena attuazione degli artt. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (...); 33: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato (...); e art. 34 della Costituzione: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita (...)”. E, in ultima analisi, siccome siamo alla vigilia di un decisivo turno elettorale, vale anche la pena ricordare una celebre affermazione del famoso cancelliere Otto von Bismarck (1815-1890): “In guerra, nelle battute di caccia e in campagna elettorale, la prima vittima è la verità.”.Gli elettori sono avvisati!

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22 Febbraio 2013Basilicata SPORT

Melfi corsaro a Gavorrano Un tris di Guazzo lancia la Salernitana.

Si risveglia in Campobassodi Lorenzo Morano

Torna fi nalmente a sorridere per davvero il Melfi che lo scorso

fi ne settimana ha conquistato tre punti d’oro in casa del forte Gavorrano, nella gara valida per il turno numero 23 di campionato. Con il punteggio di 2 a 1 gli uomini di mister Bitetto hanno messo nel carniere un successo importantissimo che avvicina i lucani alla zona salvezza diretta, ora a soli 2 punti e non più a 4, grazie al 25esimo punto conquisto. In Toscana parte bene il Melfi , in una gara avviata con il minuto di silenzio per ricordare Carmelo Imbriani, allenatore del Benevento, scomparso lo scorso 15 febbraio, all’età di 37 anni, a seguito di una terribile malattia che aveva attaccato il suo organismo in pochi mesi; per la cronaca sulla panchina del Gavorrano siede Renato Buso, compagno di squadra di Imbriani dal 1993 al 1996 in forza al Napoli in serie A. Contro il Gavorrano prima della mezz’ora, per l’esattezza al 24esimo, i lucani passano in vantaggio con una punizione di Suarino, che vede il portiere avversario deviare leggermente la palla, ma non in maniera suffi ciente da evitare la rete. Il vantaggio ospite dura però solo qualche minuto, gli uomini di Buso infatti approfi ttano di un disimpegno infelice di Gennari per fi rmare il pareggio, con Carraro che supera anche l’uscita dell’estremo lucano Volturno, tra i pali in sostituzione del titolare Scuffi a. Al rientro dagli spogliatoi il Melfi appare ancora più determinato nell’impresa e sfrutta al meglio una palla inattiva al 59esimo: Suarino su punizione disegna un cross perfetto per la testa di Croce che realizza la rete del vantaggio, la sua prima in maglia gialloverde. Pochi

minuti più tardi un Melfi cinico potrebbe addirittura archiviare defi nitivamente la gara con la terza rete, con un’azione nata da una delle tante ripartenze gialloverdi, peccato che Improta solo davanti al portiere calci alto sopra la traversa, mandato all’ortiche il bel contropiede gialloverde. All’81esimo il neo entrato Gatti spreca la palla del 3 a 1 calciando sempre sopra la traversa, mentre un minuto più tardi l’arbitro annulla la doppietta di Croce per una sospetta posizione di fuorigioco, stessa cosa sul versante opposto per una rete di Fatticcioni, che se fosse stata convalidata avrebbe penalizzato notevolmente gli uomini di mister Bitetto, a pieno titolo vincitori del match. Morale alto in casa Melfi in vista della prossima sfi da che vedrà fi nalmente i gialloverdi tra le mura amiche, contro il Martina Franca, compagine imbottita di ex melfi tani, ed a quota 32 punti, grazie al pari 1 contro il Chieti. Per la cronaca contro il Martina sarà di sicuro una gara dal sapore particolare in quanto ai pugliesi va il merito d’aver segnalato il Melfi per il gran fair play tenuto dai lucani nella gara d’andata, condizione questa che ha visto i gialloverdi aggiudicarsi il prestigioso “Cartellino Viola”, tra le altre cose per la prima volta assegnato ad una realtà di Lega Pro. Tra le dirette avversarie del Melfi conquista un punto solo l’Hintereggio che si porta a quota 27 grazie al pari 1 a L’Aquila, mentre la Vigor Lamezia, sempre a 27 punti, è stata travolta all’Arechi da una tripletta dell’ex melfi tano Guazzo, che porta pertanto la capolista Salernitana a quota 53 punti. Il Borgo a Buggiano strizza l’occhio al Melfi e rallenta la marcia del Foligno che rientra in Umbria sconfi tto per 1 a 0, condizione questa che ha visto

il i lucani portarsi ad una sola lunghezza dagli umbri. Unica nota stonata della giornata la vittoria interna per 3 a 1 del Campobasso ai danni di un’Aprilia lontano anni luce dalla macchina da gol di inizio stagione; una vittoria questa che consegna ai molisani, ultima formazione a retrocedere direttamente se il campionato fi nisse oggi, il 22esimo punto. Ancora una sconfi tta per il fanalino di coda Fondi, superato solo di misura dalla vice capolista Pontedera, che in terra laziale passa grazie ad una rete del solito Grassi, sempre più leader della classifi ca cannonieri, con 18 reti. Sconfi tta anche per l’Aversa che nel derby campano in casa dell’Arzanese ha visto i napoletani imporsi con il punteggio di 2 a 0. Vittoria per 2 a 1 del Poggibonsi sul Teramo; un successo questo che ha permesso ai toscani di portarsi in terza posizione, a braccetto degli aquilani. Archiviato come visto il turno scorso, la giornata numero 24 offre agli appassionati un paio di gare interessanti come le doppie sfi de incrociate tra Toscana e Abruzzo: Pontedera-Teramo e lo scontro tra Chieti e Poggibonsi. Va in trasferta la capolista Salernitana in cerca dei tre punti in casa del Borgo a Buggiano. Ospiti ostici per l’Hintereggio che in Calabria vedrà approdare l’Arzanese, mentre l’altra calabrese, ossia il Lamezia, dovrebbe in casa avere vita facile contro l’Aversa Normanna. Trasferta non semplice per il Gavoranno a Campobasso, con i molisani volenterosi di bissare il successo ottenuto contro l’Aprilia, che domenica sarà impegnato nel derby casalingo contro il Fondi. Ultima gara del tabellino la sfi da tra Foligno e L’Aquila.

La 21° Giornata Lucana

di Antonio Petrino

Nella sesta giornata del girone di ritorno, ancora

un ‘atto di forza’ del Real Metapontino che espugna senza pietà Marconia in versione tennistica nel derby ionico e nuovo allungo in classifi ca con un +13 sul Valdiano, a sua volta bloccato sul pari nella trasferta sul campo della pericolante Pietragalla. Ne approfi tta il R. Tolve per riappropriarsi della terza posizione e avvicinarsi alla seconda in graduatoria, grazie alla netta vittoria su una Vultur poco brillante e rimasta in dieci per più di metà della gara. Per il Rossoblu Potenza solo un pari ma buon punto sul campo di un ottimo Policoro, mentre la sorpresa del giorno è la sconfi tta interna del Viggiano, con i valdagrini in crisi che cedono sotto i colpi di un Pignola in giornata di grazia. Il Picerno aggancia proprio l’undici di mister Taglianetti al quinto posto e si accontenta del pari sul terreno di gioco di un Moliterno a fasi alterne. Pari e divisione della

posta a centro classifi ca tra C. Oppido e Murese, invece in coda il Tursi si aggiudica il match con la penultima Miglionico e spera ancora in una salvezza possibile, con gli avversari che distano solo due lunghezze. Domenica in programma la settima giornata di ritorno, con la capolista che riceve un Viggiano che sembra aver mollato, mentre il Valdiano è impegnato a difendere il secondo posto e riceve un Moliterno per ora quasi tranquillo. La gara clou del turno è senz’altro la sfi da tra Rossoblu Potenza e R. Tolve con entrambe ambiziose per la seconda piazza, con la prospettiva per i padroni di casa in caso di successo di scavalcare gli avversari e ‘ritornare’in terza posizione (peraltro con una gara casalinga da recuperare con il Viggiano a breve). Il Picerno cercherà di continuare a salire nel confronto interno con il pericolante Marconia, invece il C. Oppido sarà di scena a Rionero contro una Vultur che cercherà di riscattare l’opaca prova di domenica scorsa e acquisire punti sicurezza. Tranquilla gara senza particolari assilli di classifi ca tra Pignola e Policoro, mentre la Murese in serie positiva è impegnata sul campo del Miglionico, con i locali assetati di punti che tentano una disperata risalita.Altra chance per il Tursi davanti ai propri tifosi, dopo la vittoria di domenica scorsa, con i materani che

ricevono un Pietragalla ancora in zona a rischio. R. Tolve - VULTUR Rionero Sconfi tta senza attenuanti per i bianconeri a Tolve, con l’unica ‘giustifi cazione’ dell’affrettata ed eccessiva esplusione (doppio cartellino giallo nel giro di pochi minuti) del capitano Larotonda quasi alla mezzora, con l’immediato vantaggio dei padroni di casa con Gruosso e con i rioneresi costretti all’uomo in meno ad arginare la veemente voglia di riscatto dei locali dopo i poco esaltanti ultimi risultati ottenuti. Una giornata no per l’undici di Caprioli, incapace di concretizzare e rendersi pericoloso dalle parti della porta dei giallorossi, con questi ultimi sempre in palla e più tonici e determinati. Nella ripresa, quasi al quarto d’ora, il sedicesimo gol stagionale del capocannoniere del torneo Arpaia e a completare il tris alla mezzora del secondo tempo una rete spettacolare di Laneve per una vittoria meritata e sacrosanta. Domenica si ritorna al ‘Corona’ con l’imperativo di ritornare ai tre punti contro un C. Oppido che non verrà a Rionero in gita e che cercherà di dare fi lo da torcere ai bianconeri. Urge ritornare al successo almeno nelle restanti gare in casa, per migliorare una classifi ca che diventa sempre più inguardabile e va corretta e riveduta per evitare esiti negativi e indesiderati.

ECCELLENZA

Moliterno e Picerno fanno pari e pattaIn un pomeriggio

tipicamente invernale le due compagini rossoblù, Moliterno e Az Picerno, con l’1-1 fi nale si dividono la posta in gioco; i melandrini raggiungono il Viggiano al 5° posto con 33 punti mentre i padroni di casa vengono raggiunti dalla Aurora Murese a quota 25 in classifi ca. Il risultato fi nale rispecchia pienamente l’andamento della partita, primo tempo di marca picernese, salvo alcune folate valligiane nei primissimi minuti della gara, secondo tempo appannaggio dei padroni di casa che negli ultimi minuti hanno rischiato in un paio di occasioni la beffa. L’elemento determinante è stato il terreno di gioco, nella prima mezzora ha consentito di giocare con

suffi ciente consistenza, non appena ha iniziato a piovere le condizioni sono andate man mano degenerando a scapito dell’equilibrio e del bel gioco, la squadra ospite è stata maggiormente penalizzata in ragione del maggior livello tecnico dei suoi uomini e della familiarità degli uomini di mister Arleo con il tipo di fondo. Partita preceduta da un abbraccio, attestante la stima reciproca fra i due tecnici di Potenza e giocata dal primo all’ultimo secondo con la voglia di portare a casa l’intera posta in palio, al 3’ è Genovese a sbagliare clamorosamente un’occasione da ottima posizione, grazie ad uno svarione difensivo ospite. All’11 è Bacio Terracino a far tremare il cuore dei sostenitori valligiani colpendo il palo

alla destra di Fittipaldi su una punizione dal vertice dell’area. Il Picerno detta il gioco, concretizza con l’inesorabile Palladino, ritornato a giocare nel ruolo di centrocampista, che al 22’ da appena fuori area batte di destro l’incolpevole Fittipaldi. La prima metà della gara si chiude sotto una intensa pioggia e con il Picerno che controlla agevolmente la gara. Nella secondo tempo gli uomini di mister Arleo rientrano in campo con la determinazione a riaprire la gara, riuscendo a gestirsi e giocare meglio degli avversari sulle degradate condizioni del campo di gioco, sebbene i picernesi sfi orano il raddoppio con Fioraso al 24’ che in scivolata manca di un soffi o la palla servita dalla sinistra da Bacio

Terracino, gol sbagliato gol subìto e sul capovolgimento di fronte Petrocelli calcia una punizione da oltre trenta metri ed indovina una traiettoria ingannevole che si insacca alle spalle di Di Florio fi ssando il risultato sull’ 1-1. Le giocate di pregio sono poche, si assiste ad una bolgia nella metà campo degli

ospiti che nel fi nale sfi orano il raddoppio al 39’ con Bacio Terracino che scivola nel colpire al volo la palla su punizione di Mele e con Fioraso al 46’ che su angolo di Tortoriello si vede parare una palla messa nel sette alla sinistra di Fittipaldi. Le due compagini devono recuperare in fretta le forze dissipate

oggi sul terreno in vista del turno di domenica prossima che vede il Picerno ospitare al “Curcio” il Marconia, reduce da un tennistico 0-6 subito in casa dalla capolista Real Metapontino, ed il Moliterno fare visita alla seconda in classifi ca e particolarmente ostica fra le mura amiche Gr Valdiano.

PRIMA DIVISIONE

Potenza, col Foggia pollo alla diavola

Il calcialingo è frastornato. Domenica scorsa il suo

Potenza è stato letteralmente strapazzato, in trasferta, dal Gladiator. “Sette note, sette spose per sette fratelli -il recluso per calcio ripete sconcertato il suo ritornello- al peggio non c’è mai fi ne”.Una scoppola di queste dimensioni non la si ricordava, in epoca moderna, da tempo immemorabile. Malgrado tutto, c’è ancora una timida speranza di risalire la china, fi no a raggiungere i play-out, per agganciare una miracolosa salvezza. Potenza non merita questa situazione. D’altro canto c’è da registrare il disinteresse per la diffi cile condizione di classifi ca del club calcistico cittadino più in vista.

C’è, nell’intero ambiente, un

alone di rassegnazione, quasi a voler certifi care l’ineluttabile retrocessione. Intanto Passarella striglia i suoi ragazzi. Giovani, inesperti ma anche promettenti, i rossoblù non sono, certamente, quelli che hanno perso per sette a zero contro il Gladiator. Il calcialingo lo sa, anzi ne è convinto, al punto che domenica prossima, in occasione della gara del Viviani con il Foggia, ha predisposto un apparato scaramantico di prim’ordine. Per irretire i satanelli ha introdotto, nel suo menu, Pollo alla Diavola, nella speranza di vedere indemoniati, i calciatori in maglia rossoblù. Chissà se questa imbeccata arriverà al mister potentino. E, per un attimo, la fervida fantasia dell’amico tifoso

immagina l’uso di un antidoto antico: la cerasella, il peperoncino piccante che, in maniera brutale, viene applicata nella terminazione dei cavalli per favorirne la corsa, spedita, verso il traguardo. Al di là delle esasperazioni e delle metafore, il calcialingo confi da nella capacità di reazione dei giovani leoni potentini. Serve una reazione d’orgoglio e spera di vederla, dalla sua fi nestra, domenica prossima.Il pantofolaio del calcio rifl ette preoccupato: “C’è solo da sperare che non si verifi chi un’altra disfatta. Diversamente, l’incontro con il Foggia spianerebbe la strada al banalissimo luogo comune che vuole il Potenza assimilato ad una donna foggiana di facili costumi”.

CALCI IN CU...RVA

a cura di Tony Pezzotta

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22 Febbraio 2013Basilicata

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22 Febbraio 2013Basilicata SPORT

La Energy Italia 01 fa l’impresa a Messina e si

avvicina alla zona play-off Che sarebbe stata una

partita decisiva, nella stagione della Energy

Italia 01, lo avevamo già detto più volte in settimana e come tale l’hanno affrontata i ragazzi della Virtus: grande concentrazione, determinazione e voglia di vincere sono stati gli ingredienti che, ieri sera, hanno consentito a Nuzzo e compagni di strappare in Sicilia quella che, probabilmente, fi nora, è la vittoria più importante in questo campionato, perchè ottenuta contro la seconda forza del girone, ma soprattutto perchè permette ai potentini di portarsi ad un soffi o dalla zona play-off. “Una grande prova di squadra - ha commentato a fi ne partita Michele Delle Donne, dirigente della Energy Italia 01 - forse la nostra partita più bella, anche meglio della vittoria ottenuta in casa

contro la Gaia Energy Napoli. L’unico passaggio a vuoto c’è stato nel secondo parziale: all’ultimo time-out tecnico eravamo molto sotto nel punteggio e mi è sembrato che i ragazzi stessero iniziando a scoraggiarsi; il set l’abbiamo perso, ma poi abbiamo reagito da grande squadra...”. Un’altra vittoria del gruppo, quindi, ma il risultato ottenuto è frutto anche delle ottime prestazioni dei singoli: per Nuzzo (24 punti per lui a fi ne gara) non ci sono più parole; bravo Pierangeli a farsi trovare pronto quando è stato chiamato in campo a metà del terzo set, in uno dei momenti più caldi della partita; superlativa la gara di Turano (8 punti e 2 muri), una certezza per la Energy Italia 01. La palma del migliore in campo, però, questa volta va a Domenico Maiorana, subentrato al febbricitante Barbaro sul fi nire del primo

set; lo schiacciatore di Praja a Mare ha disputato una partita eccezionale, solida in ricezione (67% pos. 48% prf.) ed effi cace in attacco, anche quando si è trovato fra le mani i palloni più caldi dell’incontro. “Mi sono allenato bene in settimana e i risultati oggi si sono visti in campo - queste le parole di Maiorana, raggiunto al telefono durante il viaggio di ritorno a Potenza - di partita in partita sto acquisendo sempre più sicurezza e stasera Leo (Parisi n.d.a.) mi ha premiato servendomi anche nei momenti decisivi”. “E’ stata comunque un’ottima prestazione di tutta la squadra - conclude il numero 11 della Energy Italia 01 - abbiamo giocato bene fi n dal primo punto e abbiamo ottenuto una vittoria importantissima, sia per la classifi ca, sia perchè non potevamo non vendicare la sconfi tta al tie-break, subita dal Messina nella gara di andata”. Morale alle stelle, quindi, in casa Virtus, ma la testa è già proiettata al prossimo obiettivo: Domenica 24 Febbraio al Pala Pegola arriva la Pallavolo Cosenza: anche qui la sconfi tta dell’andata grida vendetta...

Il Matheola vince nel difficile campo dell’Athena Matera

I ragazzi allenati dal Mister Giuseppe Leo e il suo vice

Angelo Manicone dominano la partita nel primo tempo sprecando numerose occasioni sotto porta. Al 40° minuto il Matheola sblocca la partita con una splendida azione e una grande conclusione

di Merletto. Nel secondo tempo non c’è storia , il Matheola dilaga prima con una punizione di Giancipoli e poi con uno schema su punizione fi nalizzato in rete da Festa. Nei minuti fi nali su sviluppo di calcio d’angolo va a segno Eletti. Buona anche la prestazione di Taccardi che

riesce a creare tante palle goal e serve assist per i suoi compagni. Il Matheola con questa vittoria si porta nella parte alta della classifi ca, in attesa di giocare con l’Atletico Montalbano, squadra prima in classifi ca.

Nel derby, il Venosa Volley batte il Lavello

Lavello. Nel bellissimo palazzetto dello sport di

Lavello, le ragazze di Mister Allegretti inaugurano la prima partita di Under 12 con una bella vittoria. Il primo set è a favore delle squadra di casa,

un Lavello ben allenato da uno dei mister più giovani della provincia, Bisceglia Fabio. Lavello che ha saputo tener testa ad un Venosa Volley emozionata e tesa. 1 ora e 22 minuti di emozionante partita in cui le “Dark Angels”,incitate dal capitano

Dambra, hanno ritrovato la grinta e hanno portato a casa la vittoria, dedicata a Roberta Frisina, giorno del suo compleanno.

Lorenzo Zolfo

La ginnastica posturale per la prevenzione di algie

e paramorfismiLa posturologia è un’ampia

branca sperimentale e multidisciplinare della medicina, che ha per oggetto lo studio della postura del corpo umano e il trattamento dei disturbi che possono derivare dalla postura scorretta. Molte sono le fi gure professionali che intervengono in ambito posturologico in base alle loro competenze e con le loro specifi cità: l’ortopedico, il neurologo, l’odontoiatra, l’oftalmologo, il podologo.Più di tutti il chinesiologo rappresenta il professionista che interviene con un approccio preventivo ed educativo rispetto alle problematiche posturali dell’individuo, egli infatti attraverso specifi ci programmi di “ginnastica posturale”, basati sul movimento attivo e quindi sull’esercizio fi sico fi nalizzato del soggetto, entra più in profondità rispetto alle altre fi gure professionali, spostando il focus d’attenzione dell’intervento e mutandone la fi losofi a che vi è alla base, egli infatti non cura la postura scorretta, bensì educa alla corretta postura: una differenza sottile ma sostanziale.Il problema principale delle nuove discipline, come nel caso della posturologia, sta nell’affermare la propria identità scientifi ca attraverso una terminologia precisa e razionalmente condivisibile. Secondo alcuni la dicitura “ginnastica posturale” non

risulterebbe propriamente corretta, ma, anche se il dibattito rimane aperto, si può con certezza affermare che tali attività rientrano in quella denominata come “attività fi sica adattata”, o anche “attività motoria preventiva e compensativa”.Vari sono i master universitari in posturologia offerti dagli atenei italiani, possono essere di primo o di secondo livello, aperti a più profi li professionali vista la multidisciplinarietà della posturologia. Molti dei professionisti uscenti da questo percorso di studi sostengono come non si sia ancora arrivati ad una defi nizione precisa di “postura” e ancor più di “postura corretta”, e questo non è ammissibile se si vuol dare una dignità e un’identità scientifi ca ad una disciplina, non è ammissibile erogare percorsi formativi dove la materia in oggetto non è ancora stata defi nita, non avrebbe alcun senso. A tal proposito appare quindi necessario proporre una precisa defi nizione di postura. Partendo dalla defi nizione del concetto di salute fornitoci dall’OMS, che defi nisce lo stato di salute come “un completo stato di benessere fi sico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, possiamo affermare come la “postura corretta è la posizione del corpo umano nel tempo e nello spazio che pone l’individuo in un ottimale stato di benessere

fi sico, psichico e socio-relazionale”. Possiamo inoltre dividere la postura in “statica” (postura propriamente detta) e “dinamica” (andatura).La ginnastica posturale, com’è stato detto in precedenza, educa alla corretta postura al fi ne di prevenire eventi algici, attraverso la prevenzione ed il trattamento dei paramorfi smi, alterazioni morfologiche e reversibili della colonna vertebrale o altri distretti corporei. I paramorfi smi più comuni della colonna vertebrale sono: l’atteggiamento scoliotico, l’iperlordosi lombare e l’ipercifosi dorsale. In ognuno di questi casi si riscontra un disequilibrio del tono muscolare, a seconda dei casi avremo zone di ipertono e conseguenti zone di ipotono, e viceversa. Attraverso la ginnastica posturale si tenderà a ristabilire l’equilibrio del tono muscolare intervenendo con mirati esercizi di tonifi cazione delle zone ipotoniche ed esercizi di allungamento (stretching) delle zone ipertoniche. Ad esempio, un sistema integrato tra metodo Pilates e yoga può costituire un’ottima base per la ginnastica posturale.

Dr. Adelfi o LivianiChinesiologo

Specialista in Scienze Motorie ad indirizzo

Biomedico

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22 Febbraio 2013Basilicata

Matera in casa contro il forte Viareggio

per dimenticare il ko di Sarzana

Dopo Valdagno arriva Viareggio. Domani sera alla tensostruttura

di via dei Sanniti la Pattinomania ospiterà un’altra big della serie A1 di hockey su pista. Il Viareggio, infatti, condivide insieme al Valdagno il primo posto in classifi ca con quarantadue punti, frutto di ben quattordici vittorie e una sola sconfi tta, subita la sesta giornata sulla pista dell’Amatori Lodi per 4-3. I toscani, inoltre, sono freschi della vittoria contro il Breganze per 5-1, nel posticipo della quindicesima giornata, giocato martedì scorso. Sulla carta, quindi, appare un match tutto in salita per capitan Vivilecchia e compagni che arrivano a questa gara dopo il beffardo ko subito sabato scorso sulla pista del Sarzana. Materani sempre in vantaggio e

rimontati dai liguri solamente nel fi nale di gara per il 5-3 defi nitivo. Una sconfi tta che brucia per come è maturata e che allontana la Pattinomania dalla zona play-off. L’ultimo posto utile per potersi giocare gli spareggi scudetto, infatti, è ora occupato proprio dal Sarzana che, in virtù della vittoria di sabato, si è portata a più tre dai materani. Dicevamo che domani sera per l’Energy Italia 01 il match contro i toscani si annuncia quanto mai impegnativo. Dopo il ko interno subito due giornate fa ad opera del Valdagno, il primo della stagione interno per i lucani, mister Antezza ha preparato a dovere l’incontro di domani. Ovvio immaginare un Viareggio proteso in avanti alla ricerca del gol e un Matera pronto a sfruttare le azioni in contropiede e la velocità di Gimenez e di Antezza. Da marcare strettissimi tre

atleti viareggini. Si tratta di Emanuel Garcia, trenta reti in quattordici gare e secondo miglior realizzatore della serie A1, ma anche Alberto Orlandi e Mirko Bertolucci che rispettivamente hanno totalizzato fi n’ora ventitre e diciassette reti. Un attacco stellare quello del Valdagno che ha realizzato novantasei gol e ne ha subiti solamente quarantanove. “Smaltita, o in parte, la rabbia per la sconfi tta di Sarzana di sabato scorso, in settimana ci siamo allenati per arrivare pronti al match di domani contro la capolista Viareggio – ha spiegato il giovane portiere materano, Joseph El Haouzi. Riguardo la gara contro i liguri, il nostro rammarico è stato quello di aver perso in una maniera assurda, perché è chiaro che gli arbitri hanno infl uito sul risultato fi nale riuscendo a farci perdere una partita che ormai era nostra. Per quanto riguarda il match contro i viareggini, sicuramente cercheremo di fare qualcosa di buono. Abbiamo intenzione di non mollare e di dare fi lo da torcere anche alla prima della classe”. Il match tra la Pattinomania e il Viareggio si giocherà domani sera alla tensostruttura di via dei Sanniti di Matera con fi schio d’inizio alle ore 19. La gara sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.pattinomaniamatera.it.

Lorenzo Tortorelli

SPORT

HockeyA Matera soddisfazioni

dell’Ads Potenza

L’Asd Boxe Potenza ha partecipato, a Matera,

domenica pomeriggio, ad una manifestazione organizzata dalla “pugilistica Panettieri”. Due vittorie per gli atleti potentini scesi sul quadrato:• S a l v a t o r e Mangiamele (cat. Youth 60 Kg.) ha vinto sul tarantino

Giuseppe Cardellicchio (cat. Youth 64 Kg.) della pugilistica Quero. Un match combattuto da entrambi, ma Mangiamele ha prevalso grazie alla sua maggiore aggressività.• Pasquale Vitale (cat. Elite III serie 75 Kg.) ha vinto sul materano Francesco Debenedectis

(cat. Elite III serie 70 Kg.) della “accademica pugilistica Panettieri Matera”, piazzando delle combinazioni di colpi tutti ben visibili.Il prossimo appuntamento è previsto per sabato 23 Febbraio a Taranto.

Pasquale Brandi alla prova del fuocoLa prova del fuoco di

Pasquale Brandi classe 1969 dalle ore 12 di Venerdì 15 Febbraio fi no alle 11 e 15 minuti di Domenica 17 sotto una tenda allestita per l’occasione e un clima rigido invernale, si è svolta la Manifestazione dell’atleta potentino con il Patrocinio del Comune di Potenza e la collaborazione dell’Associazione italiana fi brosi cistica e AVIS di Potenza.Durante le prime nove ore di

Venerdì, ha fatto registrare 65.000 mt di percorso pari a 7 Kilometri e 222 metri all’ora e non è poco.Nelle prime 24 ore invece i chilometri sono saliti a 150 152.Nell’ultimo tratto conclusosi 45 minuti prima delle 48 ore, ha raggiunto 301.000 metri di percorso.Una prova di carattere non certamente facile, quella di Pasquale Brandi ma un piccolo premio simbolico per il suo coraggio e la sfi da

contro se stesso è stato quella del Cavalier Francesco Fanì che lo ha omaggiato con la sua nuova Produzione Letteraria dal titolo: “Il treno del futuro”.Meritava effettivamente un pubblico più numeroso di sostenitori ma a Potenza ci si deve accontentare di quel poco che offre il convento.

Fanì

Montalbano Jonico: in prova le novità

Yamaha 2013 da fuoristrada Una due giorni dedicata

alle motociclette e allo spettacolo quella che si svolgerà sabato 2 e domenica 3 marzo sui circuiti dell’impianto sportivo Don Paolo di Montalbano Ionico. Nel primo fi ne settimana di marzo le piste di cross, enduro e supermotard si aprono al pubblico per offrire la possibilità di provare direttamente in circuito le novità motociclistiche da fuoristrada di Yamaha grazie alla collaborazione dei concessionari Centro Moto Vizziello e Lemmamoto. Gli appassionati potranno testare gratuitamente le monocilindriche Yamaha da enduro, da cross e da supermotard della gamma off road 2013. Le prove si svolgeranno sui tre tracciati specifi ci di specialità di cui l’impianto Don Paolo dispone. Quella offerta dal circuito Don Paolo sarà occasione unica per testare direttamente sul terreno a loro più congeniale le tre regine di specialità e per permettere anche ai neofi ti di avvicinarsi al mondo del’off road o del supermotard, disciplina che ha conosciuto

grande sviluppo negli ultimi anni. Ma oltre allo sport la due giorni motoristica offrirà la possibilità di godere anche delle evoluzioni spettacolari di freestyle portate in pista dal pluripremiato Ciccio White. Ciccio White, leader del motocross freestyle group D a n g e r F a r m di Putignano e campione di fama nazionale è l’unico freestyler in Italia e tra i primi al mondo ad aver affrontato il “giro della morte” in due persone. Il campione, a più riprese durante il weekend, si esibirà nel suo spericolato spettacolo di acrobazie “aeree” che richiama appassionati da ogni parte. Durante la kermesse in programma al Don Paolo ci sarà spazio anche per i bambini

che avranno la possibilità di provare in un’apposita area dedicata ai più piccoli le moto da minicross grazie alla collaborazione del Comitato Regionale Basilicata della Federazione Motociclistica Italiana.

Boxe

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Extreme Computer®

del Microsoft Master Instructor & Microsoft Certified Application Specialist Luca Cinnella Discesa San Gerardo 156/158 Potenza – 85100 Tel. 0971/27.46.80 Fax 0971/197.22.17 P.iva 01327710768 Sistema Qualità UNI EN ISO 9001 – IT 34571

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Responsabile Tecnico Dott. Ing. Lucio Malatesta Discesa San Gerardo 166 Potenza – 85100 Tel. 0971/197.22.18 Fax 0971/197.2217 P.iva 01456210762 Iscrizione Ordine Ingegneri Prov. Potenza

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22 Febbraio 2013Basilicata

Tra magia, eros e futurismoLe opere del materano Cesare

Maremonti in esposizione a Napoli

Uno sguardo profondo e a volte indiscreto. Un pittore che ha saputo

attraversare le onde del suo destino con la forza dei suoi disegni. Parliamo dell’artista materano Cesare Maremonti che presenterà a Napoli, a metà marzo, nella prestigiosa cornice di Castel Dell’Ovo, le sue ultime produzioni artistiche. Una mente che seduce i colori e svuota il nero con coraggio, crea spazi inesistenti, pieni di luce interiore ed ombre esistenziali. Le sue opere dimostrano un percorso complicato, le tappe di una vita ricca di emozioni, elaborazioni emotive ed esperienze intime, interpretate attraverso allegorie e metafore che spogliano la carta o la tela sulla quale vengono rappresentate; spogliano per scelta e rivestono- per vocazione- di significati e messaggi le loro superficie nere, con poche, incisive impronte di un sarcasmo sottile verso i grandi interrogativi della vita. La sua è la dimostrazione artistica di un talento vivo e vivace, disobbediente e anticonvenzionale che esprime desideri onirici e ci coinvolge nelle sue storie di fantasia pragmatica. Attrazione pura e irresistibile per le sue figure che viaggiano tra presente e passato, tra concetti futuristici e memorie di un infanzia rincorrente. Il mondo magico che questo pittore riporta nelle sue opere, ricorda l’atmosfera della dinamicità artistica che regnava negli atelier di Picasso, di Matisse e di Braque. E come un profeta senza tempo, sceglie la sua musa e la proclama madre, donna, amante, etera e figlia e ancora femmina, come una dea in carne ed ossa. Ci trascina dietro i suoi pepli e ci promette la tenerezza, il desiderio e l’immortalità la

quale tutti noi, comuni mortali, vorremo assaggiare per continuare a sentirci vivi. Le sue figure femminili fluttuano e pretendono attenzioni col magnetismo delle sirene che incantavano i mari di Ulisse, sono fuggenti, giunoniche, attraenti e sovrane, portatrici di dolore, di eros, di speranza e di sogni. I concetti comunicati da Maremonti sono complessi e riscontrano i nostri istinti più bassi e quelli più elevati per farne un miscuglio che si chiama semplicemente vita. I timori svaniscono tra le strade di città invisibili, di abbracci che catturano l’amore e di mani che si cercano senza mai incontrarsi. La personalità del pittore-artista-sperimentatore-inventore di linee e segni -di cuori che evadono dai loro quadri e ti entrano nel torace senza attendere permessi o inviti- ci indica la strada verso l’ignoto, verso un subconscio tanto individuale quanto collettivo e ci porta di fronte a tematiche attuali e nello stesso momento atemporali come l’equilibrio irraggiungibile tra uomo e donna, positivo e negativo. Due mondi che si mettono al confronto per arrivare alla comunicazione e alla sua assenza, attraverso l’essenzialità e la scomposizione di forme e colori, materiali e simboli. Infatti, un altro aspetto interessante di questi lavori è, appunto, il simbolismo che li contraddistingue. Si muovono nello spazio di una tela con la dignità e la leggerezza dell’arte vera e irascibile, liberi da ogni regola o limite potenzialmente trasgredito. Usano colori e pubblico a loro piacimento, i disegni li seguono, gli sguardi si incantano e le nostre anime si innamorano della loro libertà spavalda, invidiabile e pura. Il creatore diventa pittore per poi annullarsi e tornare ad

essere un costruttore raffinato e poliedrico, un costruttore di linee e di volumi che domina e viene dominato dalle sue stesse chimere con la naturalezza e la spontaneità di un bambino che istintivamente agisce e percepisce il mondo circostante. Grande sensibilità, immenso talento e cura nei dettagli, l’artista che venera l’arte e la rispetta ignorandola per poi riprenderla, perfezionandola affinché non la trasforma in energia impalpabile per coinvolgere lo spettatore e renderlo parte integrante di un immaginario che va oltre l’immaginazione comune, che usa per essere usato e sprofonda per emergere dagli sfondi catartici delle sue tele. Una festa circense, una celebrazione di contraddizioni esaltanti, di silenzi e di urla, di gemiti e di sospiri, di sorrisi lacrimogeni e di colori monocromatici. Una parata di parole non dette, di sentimenti sussurrati, di cuori aperti e di corpi sovraumani che non insegnano ma imparano assimilando la vita per poi offrircela generosamente con un gesto stilizzato e ripulito dalla volgarità del superfluo. Se l’arte consiste nel riuscire a trasmettere le proprie sensazioni o emozioni attraverso un mezzo di struttura tecnica, allora questo pittore riesce nel suo intento con grande facilità, dando spessore ed impostazione ad ogni singolo segno, ogni linea che si trasforma alla traiettoria di una freccia carica di vitalità esplosiva, di nostalgica narrazione e di profonda consapevolezza, illuminando il nostro percorso con le luci taciturne delle sue opere.

Giovanni Martemucci

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22 Febbraio 2013Basilicata

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22 Febbraio 2013Basilicata

La Basilicata alla Bit ha scelto di essere fino in fondo se stessa

De Filippo: “Siamo una regione che guarda avanti e vuole provare a superare la crisi attraverso il turismo ma rimanendo soprattutto fedele a se stessa”

Nel corso dell’importan-te fi era dedicata al tu-rismo la nostra regio-

ne ha puntato tutto sulla sua anima più profonda, quella che forse più la differenzia dal resto delle regioni del Sud che la circondano. In una Bit piut-tosto sottotono – a causa della grave crisi economica globa-le molte sono state, infatti, le nazioni, anche importanti, che hanno disertato l’importante kermesse milanese – la Basi-licata ha deciso di puntare tutto, per farsi notare e ap-prezzare sulla sua essenza più profonda, allontanando così da sé il rischio di rincor-rere o scimmiottare identità che non le appartengono, punto di forza invece dell’of-ferta turistica di altre regioni del Mediterraneo ad oggi più note e battute dal popolo dei turisti. E se è vero com’è vero che è soprattutto nei periodi di crisi che c’è una più spiccata tendenza a ritornare alle cose che più contano nella vita, a cercare zone franche dal caos e dai problemi quotidiani, oasi, come dire, “ristoratrici”

in cui rifugiarsi, bene, la Basi-licata è forse una delle regio-ni del Mezzogiorno d’Italia che più può offrire in tal sen-so, meno battuta e affollata di altre più rinomate regioni e quindi, con la sua anima riservata, autentica, inti-ma, più adatta a rispondere alle esigenze del popolo dei viaggiatori alla ricerca di un turismo di qualità, lento, da godersi in scenari naturalistici in gran parte preservati e co-munità dalla forte accoglienza e genuinità. Ruotano intorno a questo con-cetto di fondo la strategia di promozione e comunicazione e l’offerta turistica della Ba-silicata con tante nuove pro-poste per il 2013, presentate in nell’affollata conferenza stampa “Viaggio in Basili-cata fra luoghi mistici, na-tura e avventura”, cui hanno partecipato operatori e molti giornalisti di importanti testa-te diffuse a livello nazionale, che si è tenuta presso lo stand della Basilicata, quanto mai tecnologico, con immagini e fi lmati proiettati a ciclo con-

tinuo, frammenti e “visioni” della regione realizzati dai sette giovani videomakers che hanno partecipato alla secon-da edizione del Digital Diary della Basilicata. «Con lo slogan “Basilicata. Bella Scoperta!” puntiamo – ha sottolineato nel corso della conferenza stampa il direttore generale dell’Apt Basilicata Gianpiero Perri – sul valore aggiunto offerto dalla nostra regione, custode di un territo-rio “riservato”, poco conta-minato, autentico. Una parte di Italia che forse più di altre ha conservato quel carattere solare, spontaneo, caloroso che si associa solitamente al Sud e che grazie alle piccole comunità che abitano la no-stra terra vive una condizione di maggiore tranquillità e si-curezza». Nel 2013 la Basilicata, come è emerso dalla conferenza stampa, punta innanzitutto a far conoscere i suoi teso-ri naturalistici, quindi i due parchi nazionali e le innu-merevoli aree protette che costellano il territorio. In

tali scenari sono stati pensa-ti svariati itinerari legati al sacro fra fede, storia e arte. Quest’anno è, infatti, l’Anno della Fede per la Chiesa Cat-tolica e tramite un accordo siglato con l’Opera Romana Pellegrinaggi, l’offerta turi-stica lucana si arricchisce di nuove suggestive proposte di viaggio. Ma la Basilicata pun-ta anche sull’avventura, con l’imminente inaugurazione del Volo dell’Aquila a San Costantino Albanese, e nuovi grandi attrattori turistici, come l’allestimento polimediale del Complesso monumentale di Santa Maria d’Orsoleo a Sant’Arcangelo dedicato all’avventura umana e spi-rituale del monachesimo in Basilicata. E ancora, si pun-ta sugli eventi che sempre più arricchiscono il territorio regionale, fra cui spiccano sicuramente quelli legati alle celebrazioni dell’Anno Ge-sualdiano in concomitanza con i 400 anni della morte del “Principe dei musici”, il gran-

de Carlo Gesualdo da Venosa. Sullo sfondo la sempre splen-dida Matera, candidata con il suo ricchissimo patrimonio umano, storico ed artistico a Capitale europea della Cul-tura per il 2019. Per promuovere questa va-riegata offerta turistica, la Basilicata sta puntando molto sui giovani e la componente social delle realtà, attraverso l’utilizzo dei social network e delle nuove tecnologie e valo-rizzando al massimo esperien-ze innovative come quella del Digital Diary, che ha da poco proclamato il suo vincitore per l’edizione 2012, annunciato uffi cialmente proprio in con-ferenza stampa: il sudafricano Timmothy Henny col suo splendido video Mini Matera, uno spaccato di grande sugge-stione e freschezza sulla Città dei Sassi. «Siamo una regione che guar-da avanti e vuole provare a superare la crisi attraverso il turismo ma rimanendo soprat-tutto fedele a se stessa – ha

sottolineato con forza nel cor-so dell’evento il presidente della Giunta Regionale Vito De Filippo – perché siamo coscienti di possedere unicità sulle quali come lucani dob-biamo credere e puntare sem-pre di più perché il turismo è una leva importantissima per lo sviluppo e la crescita della nostra regione». Hanno fatto eco alle paro-le del Presidente, durante l’incontro stampa, Mons. Liberio Andreatta, Vice Presidente Opera Romana Pellegrinaggi, che ha defi ni-to la Basilicata «una grande cattedrale a cielo aperto, la più piccola regione in termini di popolazione ma la più ricca a livello storico artistico, ancora però troppo poco conosciuta» e Giampiero Sammuri, Presidente nazio-nale Federparchi, secondo cui «il patrimonio naturalistico di cui dispone la Basilicata è davvero straordinario».

Mediazione Umanistica dei Confl itti e Mediazione Familiare

Arriva a Potenza la celebre Prof.ssa Jacqueline Morineau

Il 2 MARZO 2013, in occasione dell’inizio della

2° edizione del prestigioso Master in Mediazione Umanistica dei Confl itti e Mediazione Familiare organizzato e gestito da Studio IRIS Centro di Formazione e Mediazione di Potenza, da Parigi arriverà a Potenza la Prof.ssa Jacqueline Morineau, oggi una delle più importanti rappresentanti nel mondo per la mediazione dei confl itti e per la formazione alla mediazione penale. Jacqueline Morineau è la fondatrice del metodo della Mediazione Umanistica dei confl itti, approccio valoriale che si sta diffondendo in tutta Europa e nel mondo. Ha creato un programma di Mediazione per i Giovani Europei al Consiglio d’Europa e un’Associazione Europea

dei Giovani Mediatori. È incaricata di un progetto di Mediazione per la Pace nei Balcani e dirige dal 1984 il CMFM Centre de Médiation et de Formation à la Médiation presso la Procura di Parigi; il CMFM ha effettuato ad oggi, oltre 7000 mediazioni nei campi penale, sociale, familiare, scolastico. La Mediazione Umanistica dei Confl itti proposta dalla Prof.ssa Jacqueline Morineau rappresenta un vero progetto sociale per la promozione di una cultura del cambiamento e della pace nel mondo. La dott.ssa Francesca Genzano (progettista, direttore scientifi co e didattico del Master, poeta, formatore e mediatore umanistico dei confl itti) collabora da anni con la Prof.ssa Morineau ed ha arricchito il metodo

umanistico di nuovi percorsi orientati all’etica trasformativa che stanno riscuotendo un grande successo nazionale, sia nel mondo della formazione professionale che della mediazione dei confl itti. Nei giorni 2 e 3 Marzo a Potenza presso la sede di Studio IRIS in Viale dell’Ateneo Lucano n.3, la Prof.ssa Jacqueline Morineau e la Dott.ssa Francesca Genzano terranno uno STAGE di formazione esperenziale sul metodo umanistico: una simile occasione rappresenta, per i mediatori già formati o in formazione, o per coloro che si avvicinano per la prima volta al mondo della mediazione ed aspirano a crearsi una innovativa professionalità, un momento unico di alta formazione sul metodo trasformativo per eccellenza.

I posti disponibili per lo STAGE con la Prof.ssa Morineau e per il Master sono limitati. L’evento prestigioso ha ottenuto il patrocinio dell’A.I.Me.F. Associazione Italiana Mediatori Familiari e della Camera Penale di Basilicata, e l’accreditamento, ai fi ni della formazione professionale continua, dall’Ordine degli Avvocati di Potenza (18 CREDITI). Le iscrizioni sia al Master sia al singolo Stage con la prof.ssa Morineau saranno possibili fi no al 27 Febbraio.

PATRIZIO ROVERSI ALLO STAND BASILICATA

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22 Febbraio 2013BasilicataMONITOR

AVVISO A TUTTI GLI SCRITTORI “A BASSA DISTRIBUZIONE”

Avete pubblicato un libro per una casa editrice piccola o indipendente?

Inviateci il libro che avete pubblicato, lo recensiremo su queste pagine, e invieremo le copie spediteci alla libreria dedicata “L’ Autore” di Bella – PZ, che le esporrà e le metterà in vendita.

Per maggiori info contattare [email protected] e telefonare allo 0971/092255. oppure inviate direttamente i libri a: Redazione Controsenso Basilicata, Via Vespucci snc – Parcheggio Tre 85100 Potenza.

Tra ironia e malinconia, Francesco Fanì spazia tra le varie problematiche del Paese e della sua cittàdi Alessia Nardozza

“Il treno del futuro”, è la raccolta di poesie che il cav. Francesco

Fanì usa per affrontare i vari problemi che si presentano, di carattere sociale, politico e civile, spaziando dal razzismo all’inimicizia, come anche la guerra. Egli espone tutti i suoi pensieri, le problematiche, i

sentimenti, sempre con ironia, da cui traspare, però, anche un velo di delusione e amarezza, dai toni a volte di denuncia. In questa raccolta, Francesco Fanì, parla di disoccupazione, della FIAT, quasi come se il li-bro fosse un telegiornale. Egli affronta tematiche riguardanti l’intero Paese, in riferimento alle manovre di Monti, come l’aumento della benzina; ma anche al comandante Schetti-no e la Costa Concordia, con

le sue vittime. Tra tutti gli ar-gomenti trattati vi si trova an-che la sua città, Potenza, con i vari lavori di Via Pretoria, scale mobili per raggiungere il centro storico, e dove non manca un certo rimprovero per le mancate attenzioni di piazza Prefettura.

borgo antico

bed & breakfast

piazzetta santa lucia

85100 potenza

tel. 0971/1651754

cell.333-5664775 - 347-9559416