Comportamento Problema -...
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Lo studio del comportamento
l Il comportamento è ogni movimento di un organismo vivente che risulta in un cambiamento nell’ambiente in cui l’individuo stesso è inserito, cambiamento che può essere osservabile e misurabile
Esempi di eventi che circondano l’individuo
l Ambiente in cui il bambino è inserito: è
silenzioso? E’ prevedibile? E’ strutturato? E’ disordinato e confuso?
l L’attenzione rivolta al bambino è per la maggior parte del tempo Positiva ( volta a sottolineare atteggiamenti positivi del bambino anziché mancanze o comportamenti inappropriati)?
Esempi di eventi che circondano il bambino
l Al bambino è richiesto di lavorare su contenuti adatti alle sue abilità ?
l Non troppo semplici Noia l Non troppo difficili Frustrazione l Il rinforzo dato per azioni positive è immediato
nel tempo? l E’ adeguato allo sforzo del bambino?
Che cos’è un comportamento problema
l Un comportamento distruttivo e/o pericoloso per:
l -L’individuo l -Gli altri l - l’ambiente l -ostacola l’apprendimento e l’interazione
sociale
Topografie prevalenti
l - Agressività
l - Auto-lesionismo
l - Danno/distruzione ambiente
l - Stereotipia
Cause e concause
§ Organica: alcuni CP sono associati a condizioni specifiche o sindromi
§ Ambiente: alcuni CP sono plasmati dall’ambiente sociale
Le potenziali funzioni di un comportamento
l -Attenzione sociale (Sr+) l -Accesso a tangibile (Sr+) l -Evitamento sociale (Sr-) l Evitamento o fuga da attività/compito (Sr-) l Rinforzo automatico (non sociale) (SrA)
Il costo umano
- Danno all’individuo e ad altri - Isolamento da parte della società - Uso eccessivo di medicinali - Deprivazione e negligenza - Costo economico
Comportamento problema
l Si affrontano per primi i comportamenti più
pericolosi o con frequenza più alta. l - Si affronta un comportamento per volta l - Si insegnano comportamenti alternativi
appropriati.
Comportamento problema e rinforzamento
l - Se rinforzati aumentano
l - Possono inavvertitamente rinforzati
l - Conseguenze che crediamo negative possono risultare rinforzanti
l - Le insidie dell’attenzione.
Premessa di base l -Quello che le persone fanno ha un senso l -Il primo passo è comprendere la funzione
del comportamento. l -Il secondo passo è capire perché il
comportamento ha quella funzione. l -Il terzo passo è intervenire
La metafora dell’iceberg
1. Comunicazione: sa come dire quando è arrabbiato?
2. Possiede le abilità per sapere come calmarsi?
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Comportamentoosservato
La metafora dell’iceberg
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Comportamentoosservato
1. Sa eseguire gli esercizi?
2. È sopraffatto dalla mole di esercizi?
3. Problema di comunicazione: sa come chiedere aiuto
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La metafora dell’iceberg
1. Sa dove sta andando? (Può capire ciò che gli si dice)
2. Sa quando tornerà indietro?
3. Sa dove aspettare
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Comportamentoosservato
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Comportamentoosservato
1. Comunicazione: sa come chiedere?
2. Sa come rifiutare o dire che ha finito?
3. Interessi limitati: può operare delle scelte?
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La metafora dell’iceberg
Analisi della funzione del comportamento
Attenzione Luigi ha imparato che quando piange, la mamma corre da lui e inizia a
dire “ cosa c’è amore mio?” “ti sei fatto male?” “dai vieni qui che ti fccio delle coccole”. Oppure la mamma si avvicina gridando e gli dice “la vuoi finire?”” basta con questi pianti!”. Insomma Luigi non sa il significato di queste parole, ma la cosa più importante è che quando piango arriva da me… Dovrò usarlo spesso questo trucchetto.
La mamma si chiede come mai negli ultimi mesi piange sempre di più. Cosa ci vuole dire Luigi quando piange? “ Mamma voglio la tua attenzione”
FUGA… l Federica ha la passione per la matematica! Quando
torna da casa a scuola, papà l’aiuta nei compiti, si siede accanto a lei e le controlla i quaderni
l Matematica è la prima materia sulla lista e in 10 minuti Federica ha già finito. Poi arriva italiano, il tasto dolente.
l Quando il papà prende il quaderno , glielo strappa dalle mani e inizia a piangere. Il papà lascia la stanza dicendo “stai esagerando tornerò quando ti sarai calmata.
l Federica piange per ore. l Che cosa vuol dire Federica piangendo? l “Papà non ho nessuna intenzione di fare italiano!”
Comunicazione l Sandro è un bambino di 6 anni che ama la cioccolata.
Sandro non comunica vocalmente ma utilizza PECS. l Poiché la mamma non vuole che Sandro mangi troppa
cioccolata, la figurina viene spesso tolta dal libro delle sue attività.
l Quando Sandro sa che nella credenza c’è la cioccolata sfoglia il libro e non trovando l’immagine inizia a piangere e a tirare la mammma fino a portarla sotto la credenza .
l Cosa ci vuole dire Sandro piangendo? l “Mamma come faccio a dirti che voglio la cioccolata?”
Il comportamento piangere ha tre funzioni
l Richiamare attenzione
l Fuggire da qualcosa che non piace
l Comunicare una volontà
l Comportamenti “multifunzioni”
Integrazione sensoriale
Le persone scoprono il mondo attraverso i sensi quali l’udito, la vista, il tatto, l’olfatto e/o il movimento. Tuttavia, i bambini con disturbi dello spettro autistico hanno spesso risposte insolite legate ai loro sensi, iper o ipo-reagendo a ciò che sentono, vedono, gustano o toccano. Queste risposte possono interferire con l ' a p p r e n d i m e n t o e i n f l u e n z a r e i l comportamento.
Individuare la funzione
Finchè non si individua la funzione del
comportamento che si vuole modificare, non
si può decidere alcuna strategia d’intervento
Obiettivi e motivazioni l -Obiettivi dell’assessment funzionale: -accertare la funzione del CP -investigare il perché avviene -sulla base dei dati ottenuti, sviluppare l’intervento -Perchè importante? Per selezionare l’intervento corretto
L’assessment funzionale è stato studiato ed è utilizzato per:
l 1) Definire il CP
l 2) Identificare le possibili cause di un CP
l 3) Prevedere quando accadrà il CP
l 4) Programmare il trattamento
Assessment Funzionale l - Metodi indiretti (descrittivi)
l - Metodi osservativi Diretti (descrittivi)
l - Metodi Sperimentali
l Analisi Funzinale o Assessment analogo (5 condizioni)
Assessment descrittivi
Gli assessment descrittivi consistono in interviste strutturate, rating scale.
Queste procedure raccolgono informazioni sulla natura, le possibili cause, le condizioni (es. la fatica, fame, malattie), antecedenti, conseguenze, certe persone e luoghi associati con il CP (Paclawskyj 2000)
Intervista l L’intervista è un modo eccellente per
raccogliere una varietà di informazioni sulle persone.
l Gli intervistati possono fornire importanti informazioni sulla persona in questione e sul contesto in cui si sviluppa il comportamento.
l Operatori l Genitori l Amici. Possono essere informali o strutturate.
Intervista l Questo tipo di informazioni possono essere
importanti per pianificare un intervento nel momento in cui il comportamento si verifica, possono procurare indizi sulla funzione comportamento-problema.
l Il punto debole delle interviste è la loro soggettività.
l Le interviste sono soggette a distorsioni non solo dalle persone che rispondono al questionario ma anche dall’intervistatore.
Assessment osservazionale
L’ assessment osservazionale consiste nel raccogliere dati in cui il comportamento problema è probabile che accada. Ci sono diversi assessment osservazionali che includono la baseline, la time chart o l’osservazione ABC.
Assessment osservazionale
Baseline: l’osservatore registra informazioni, come la frequenza e la durata del CP durante una sessione di una determinata durata, nel setting dove accade tipicamente il comportamento. I dati dovrebbero essere raccolti più volte al giorno per essere attendibili.
Assessment osservazionale l Time Chart: viene fatto
un segno nella cella adatta per indicare il periodo di tempo e giorno in cui il comportamento viene osservato.
L M M G V S D
x x
x x x x
Assessment Osservazionale
l Osservazioni ABC: nella situazione in cui è molto probabile che il CP accada, si osservano gli antecedenti o eventi che accadono prima del comportamento, il CP e le sue conseguenze.
ANALISI FUNZIONALE ABC
l Comportamento: Elena da un morso al braccio dx
dell’inserviente a pranzo quando le vengono serviti gli spinaci.
l Perche ? l Qual è la funzione del Comportamento ?
ANALISI FUNZIONALE ABC
1) L’analisi funzionale serve per definire il comportamento e le situazioni che saranno oggetto dell’intervento educativo
2) Definire la funzione, lo scopo di un dato comportamento
3) Definire quali stimoli ambientali tendono a far produrre un dato comportamento.
4) Definire quali stimoli ambientali mantengono un dato comportamento
ANALISI FUNZIONALE ABC
Regole da seguire per la descrizione
v Descrivere solo ciò che si può osservare: ciò che la persona dice o fa
v Non utilizzare “etichette generali”(Elena è aggressiva) ma quello che fa (Elena da un morso al braccio dx
v Evitare le interpretazioni (Elena morde perché è metereopatica
v Descrivere la più piccola unità del comportamento (Elena morde)
ANALISI FUNZIONALE ABC
l Si utilizzano delle schede ABC nelle quali si descrivono: l Antecedenti (A): quali fatti sono avvenuti
immediatamente prima del comportamento, oggetto di analisi
l Comportamento (B): descrizione puntuale di ciò che la persona ha detto o ha fatto.
l Conseguenza (C): cosa è accaduto immediatamente dopo che la persona ha emesso il comportamento osservato
l Si segnano anche quali persone sono presenti, il luogo e quando il c. si è verificato
l Per determinare correttamente la funzione del comportamento sono necessarie più osservazioni ripetute nel tempo
l Le schede ABC devono comprendere più osservazioni dello stesso comportamento in esame
ANALISI FUNZIONALE ABC
Dopo altri episodi similari si raccolgono tutte le schede ABC e si esaminano le ricorrenze.
Dagli elementi comuni si possono ipotizzare le funzioni di un dato comportamento.
q Il comportamento si osserva quasi sempre quando è presente una data persona?
q Si verificano quasi sempre le stesse conseguenze?
ANALISI FUNZIONALE ABC
l Accade quasi sempre in un dato giorno o in una data attività?
l Accade quasi sempre quando gli stimoli ambientali sono troppo invasivi?
l Accade quando la persona non è impegnata in attività?
l Accade quando la persona ha un dolore fisico?
ANALISI FUNZIONALE ABC
l Comportamento: Elena da un morso al braccio dx
dell’inserviente a pranzo quando le vengono serviti gli spinaci.
ANALISI FUNZIONALE ABC
l Per modificare, quasi sempre, dobbiamo modificare antecedenti ,e/o conseguenze e/o fornire strategie alternative di comportamento affinchè la persona raggiunga un determinato scopo
ANALISI FUNZIONALE ABC
l L’analisi funzionale è quindi un passo nella programmazione e nell’implementazione di un intervento che deve considerare non solo e unicamente il comportamento problema, ma le abilità, i bisogni, i desideri….. della persona.
ANALISI FUNZIONALE ABC
Programmazione positiva e gestione reattiva
Procedure proattive Consistono nella manipolazione degli eventi antecedenti e conseguenti per insegnare all’individuo un comportamento sostitutivo incompatibile con quello problematico
Procedure reattive Consiste nel manipolare le conseguenze per gestire il CP quando si manifesta e minimizzare la possibilità di rinforzarlo ulteriormente.
Lavorare con i comportamenti prima che si manifestino
Quando parliamo di manipolare le condizioni prima c h e u n c o m p o r t a m e n t o a v v e n g a (antecedente),stiamo parlando dei modi per evitare i comportamenti negativi prima che accadano. Le man ipo laz ion i an teceden t i possono comprendere molte cose ma devono prendere in considerazione la conoscenza che abbiamo del bambino, le sue reazioni all’ambiente e la capacità che ha di capire cosa sta succedendo intorno a lui.
Tabella d’intervento per comportamenti mantenuti da fuga o evitamento
STRATEGIE PROATTIVE Strategie reattive
Associare la sit. di lavoroad accesso a rinforzatori
Rimozione immediata delprivilegio
Ridurre lo sforzo,semplificare il compito
Mantenimentodell’istruzione attuale
Richieste di aiuto o pausa Riassociazione al rinforzo
Incrementare le scelte“forzate”
Chiedere Aiuto
• U n b a m b i n o n o n r i e s c e a raggiungere un giocattolo
• Difficoltà ad aprire un contenitore contenente la merenda
• Aprire una bottiglietta di succo • Non riesce ad aprire una porta
Rispondere SI e No
Se Andrea si avvicina con qualcosa che piace a Carlo , anche se Carlo non sa come dire di sì prenderà l’oggetto dalle sue mani. Ma a volte l’oggetto non è tenuto in mano , in questo caso dovrà imparare a dire di sì o no.
SI NO
Richiedere una pausa
Tutti ci troviamo in situazioni in cui l’attività è troppo lunga o troppo impegnativa . In questi casi chiediamo una pausa per poi continuare l’attività. Anche i bambini che presentano difficoltà hanno bisogno di saper chiedere una pausa in modo adeguato
Segnali di transizione
In ogni situazione lo studente deve passare da un’attività all’altra ottenendo un rinforzatore. Questo sistema sposta l’enfasi da quello che lo studente deve abbandonare a quello che può ottenere.
Consigli utili per prevenire evitamento al tavolo
1. Iniziare con la valutazione delle preferenze. 2. Il bambino fa la richiesta che vi permette di individuare il
rinforzatore per cui lavorerà. 3. Iniziare con istruzioni facili, poi difficili. 4. Terminare con le richieste e /o pairing. 5. Non mostrare il rinforzatore in evitamento /fuga (No “guarda
che cosa c’è qui” mostrando il rinforzatore”) 11. Mantenere costante l’istruzione 13. Se la risposta è vocale e lo studente non accetta l’aiuto,
passare ad una risposta della stessa difficoltà che potete suggerire o guidare.(quanti anni hai? contare le dita).
8. Continuare fino a quando lo studente non risponde da solo. 9. Ritornare all’istruzione che aveva evitato 10. Concludere con richieste/ o pairing.