Commercio Oggi - Febbraio 2013

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Periodico di informazione della Confesercenti di Verona

Transcript of Commercio Oggi - Febbraio 2013

n° 43 - Febbraio 2013

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15COMMERCIO OGGI Registrazione al Tribunale di Verona n. 458 del 12 aprile 1979 Anno 28 n. 43 Febbraio 2013Periodico della Confesercenti di Verona Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DR VERONA

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via Albere, 132 - 37137 Verona. Tel. 045 8624011 [email protected] - www.confesercentiverona.it

PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale Ce. Se. Con. Verona tel. 045 8624029

EDITORE Ce. Se. Con. Srl

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sommario

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EDITORIALE

INCHIESTA

ATTUALITÀ

TRIBUTI

NORMATIVA

INIZIATIVE

FISCO

VERONA

NEWS

FORMAZIONE

Ingovernabili

Allarme Pmi

Santa Lucia da rifare

Addio Tia arriva la Tares

Sparisce l’oliera dal ristorante

Libera la Domenica

False Partite Iva

Eventi in corso

Brevi dall’Associazione

Corsi in partenza

DIRETTORE RESPONSABILE Daniele Pagliarini

IN REDAZIONE Daniele Pagliarini, Alessandro Torluccio, Claudia Andreatta.

HANNO COLLABORATO Gabriella Ghio, Caterina Ugoli, Bernardetta Arduini, Sabrina Residori.

Impaginazione e grafica a cura di Confesercenti Verona

FOTO - Archivio Ce. Se. Con.

STAMPA Simeoni Arti Grafiche Via Ciro Ferrari 9 37066 Caselle di Sommacampagna

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EDITORIALE di Silvano Meneguzzo

Ingovernabili. Questo è il responso delle urne. Ingovernabili come una macchina allo

sbando, una nave che non risponde ai comandi. E che sta affondando. In un momen-

to in cui la società , l’economia e lo Stato avrebbe avuto bisogno di stabilità e coesione

abbiamo preferito nuovamente lo stallo, o lo scontro. C’è una dato, tuttavia, che è sotto

gli occhi di tutti: la politica della novità ha ancora il suo appeal, mentre quella delle vec-

chie posizioni, della destra e della sinistra, delle istituzioni macchinose e pachidermiche

sembra essere alla canna del gas, svilite da un’emorragia di voti impressionante, non-

ostante tutti si professino vincitori, morali o reali.

Noi siamo imprenditori, abbiamo bisogno di stabilità, ma abbiamo anche bisogno di

una politica snella e innovativa, di persone capaci e preparate che sappiano leggere i

veri problemi dell’Italia e che abbiano soluzioni concrete ai problemi. Non ci bastano

più le promesse elettorali, i giri di parole, le facce sorridenti. Oggi ci serve il sudore, ci

serve vedere con i nostri occhi la passione per l’Italia e per il compito che si è scelto di

svolgere. Abbiamo bisogno di nuova fiducia, di un vento fresco che ci ridia vigore.

Questo non vuol dire che siamo dalla parte di uno piuttosto che dell’altro, ma vuol dire

che il tempo delle chiacchiere è finito. Si respira aria di terza repubblica, le monetine

sono già arrivate, il voto di protesta pure. Ora attendiamo lungo il fiume.

1500 imprese del commercio, 819negozi del dettaglio, 409 attività delturismo e 1310 aziende di servizi.Questi i numeri delle Partite Iva vero-nesi legate al commercio che nel2012 sono state costrette a chiudere,il 67% sul totale di quelle che hannochiuso, che ammontano sul territorio

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scaligero a 5985. Una situazione par-ticolarmente difficile, che delineasenza alcun dubbio la forte crisi deiconsumi che sta attanagliando tuttal’Italia: «Siamo di fronte ad una situa-zione nuova e assai drammatica, il cuiimpatto sociale sarà ben più grave neiprossimi anni». A dirlo è FabrizioTonini, direttore di ConfesercentiVerona: «Qui non stiamo parlando diqualche bar o qualche attività che acausa di una cattiva gestione ècostretta a chiudere. Tra questeimprese che non ci sono più ci sonodecine e decine di imprenditori chestoricamente hanno sempre avutosuccesso, sia a Verona che in provin-cia, persone preparate e affidabili. Ilproblema è quindi più ampio e di con-seguenza anche di più difficile solu-zione».Se guardiamo alle piccole e medieimprese del commercio, cioè i negozi

che tengono vivi i centri storici, i datisono ancor più sconfortanti: 632 nel2009, 678 nel 2010, 761 nel 2011 e819 nel 2012. Una escalation di chiu-sure che non si verificava dai primianni ’90, quando la svalutazione dellaLira fece tremare la stabil ità delPaese: «Se paragoniamo Verona adaltre città del Veneto notiamo come ilsettore della piccola impresa delcommercio sia quella più in difficoltàsul nostro territorio, molto di piùrispetto al comparto del turismo,dove, anche se sembra in controten-denza, i dati segnano 11 aziende in piùnel confronto con il 2011. Attenzioneperò: si sono assottigliati di moltoanche i ricavi ». Secondol’Associazione di categoria la congiun-tura economica e i provvedimenti inmateria fiscale del Governo sono soloalcune delle cause contro cui puntareil dito, senza dimenticare l'avvento

IL CENTROIL CENTROCHIUDECHIUDE

Sul totale delle

imprese che chiu-

dono, il 67% sono

del commercio. Un

allarme operatori,

istituzioni e società

civile: così si

rischia la

desertificazione

commercaile

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INCHIESTA di Daniele Pagliarini

sempre più invasivo della grande dis-tribuzione organizzata e della catenecommerciali, le uniche in grado disostenere, ad esempio, la liberalizza-zione assoluta dei giorni e degli orarivoluta da Mario Monti. A confermarequesto è il dato sulle nuove aperture,che per il 37% sul totale del 2012riguarda attività in franchising, unatipologia di commercio che rientranegli schemi del centro commerciale:«Anche le nostre vie Mazzini, Borsari,Cappello e Stella subiscono lo stessoeffetto di omologazione che avvienenei centri commerciali – spiega Tonini– senza alcuna differenza, se nonquella che essendo un ente pubblicoil gestore dell’area, ci sono più possibi-lità di tutela di alcune tipologie di atti-vità, ed in questo il Comune di Veronaqualcosa sta facendo, come lo svilup-po del progetto CcnVerona, che ha loscopo di coordinare e svilupparemanifestazioni che coinvolgano icommercianti, tuttavia la strada dapercorrere è ancora molto lunga,soprattutto in previsione delle nuovetasse comunali che presumibilmenteincideranno sulla piccola e mediaimpresa e su alcune scelte successivea questo progetto, come l’insedia-mento dell ’area Ex-Biasi e Ex-Cartiere, che sembrano contraddireproprio la scelta di tutelare il centrostorico e sulle quali siamo profonda-mente contrari. Nei paesi della cinturacittadina, invece, la conseguenza è latrasformazione delle aree urbane indormitori, sul modello parigino, chenegli anni ha portato a concentrare leattività nel cuore della città e nei cen-tri commerciali, creando in questeBanlieu numerosi problemi di ordinepubblico – conclude Tonini –. Il nego-zio con le sue attività, infatti, serveanche a mantenere sorvegliata e atti-va un’area, dove gli acquirenti e l’af-flusso di persone genera sicurezza.Verona certamente non è Parigi, maanche nel nostro caso si tende a pro-seguire su questo pericoloso modello.Il nostro auspicio è che le amministra-zioni comunali premino le imprese vir-tuose, limitando la grande distribuzio-ne e favorendo la concertazione e lacollaborazione tra le piccole attività».

Il Turismo, quindi, sembra essere il setto-re a cui il territorio dovrebbe aggrappar-si, dal quale arrivano timidi segnali di cre-scita. La crescita delle attività ad essolegate, infatti, va di pari passo con quelladel numero di presenze sul nostro terri-torio, le quali, stando ai dati forniti dallaRegione Veneto, sono in crescita inquasi tutti i paesi a prevalente economiadi questo tipo. L’unica eccezione è datadalla Lessinia, dove, rispetto al 2011, il caloè stato particolarmente incidente. Ilpaese con più turisti in assoluto, e non èuna sorpresa grazie ai numerosi parchidivertimento presenti, è Lazise, dove nel2012 sono passati quasi 3 milioni di visi-tatori, seguito da Bardolino e Peschieracon 1 milione e 700 mila ciascuno.Verona conferma la sua posizione con 1milione e 400 mila, in leggera crescitarispetto al 2011. Il rovescio della medaglia,

IL TURISMO ANCORA

DI SALVEZZA: UNICO

SETTORE IN CRESCITA

come detto, è la Lessinia:Boscochiesanuova passa dai 395 miladel 2011, alla misera quota di 81 mila nel2012. Il turismo da solo, tuttavia, non sembrapoter reggere da solo il peso dell’econo-mia del territorio, flagellata oltre che dallacrisi anche da interventi invasivi partico-larmente importanti, come sostieneSilvano Meneguzzo, presidente diConfesercenti Verona: «Abbiamo undato positivo sulle imprese legate al turi-smo, ma il dato non deve fuorviare: i rica-vi che derivano da queste attività si sonomolto assottigliati e molto spesso alcunedi queste lavorano in perdita pur di lavo-rare. La questione, ben più problematicae che va al di là delle scelte del Governo,riguarda l’utilizzo del territorio e la suagestione, che a livello locale va necessa-riamente salvaguardato».

Meneguzzo: ÿLe nostre proposte sempre bocciate dallÊassessorato. Ora si pagano anni di erroriŸ

SANTA LUCIA TUTTA DA RIFARE

Sulla situazione dei banchetti di SantaLucia e sullo spostamento di alcunioperatori su Corso Porta Nuova, laConfesercenti di Verona esprime forteperplessità: «Il riordino della Piazzaper questa manifestazione è stato unvero e proprio buco nell’acqua, vistoche i problemi a cui si assisteva qual-che anno fa sono rimasti tali e quali,anzi, in alcuni casi si sono acuiti e suquesto l’Amministrazione comunalenon ci ha dato spazio per trovareun’intesa». Così Silvano Meneguzzo,presidente dell’associazione di cate-goria, porta alla luce una questioneannosa e che si protrae da molti anni:«Noi avevamo proposto di manteneretutti gli ambulanti in Piazza Bra, chiu-dendola al traffico e ridistribuendo glispazi – ha spiegato Paolo Bissoli, pre-sidente dell’Associazione NazionaleVenditori Ambulanti di Confesercenti–, ma il nostro piano è stato subitobocciato, così come è stato bocciato ilprogetto di riqualificare realmente lemerceologie presenti: basta con chin-caglierie e cianfrusaglie che nullahanno a che fare con la festa di SantaLucia, ma più giocattoli, dolciumi earticoli da regalo natalizi». Un altro punto su cui la Confesercentisi è dimostrata fin da subito sensibileè stato l’aspetto visivo dell’evento,che deve essere assolutamente riqua-lificato: «Tutti devono avere dellestrutture semifisse e non veicoli aruote – ha proseguito Meneguzzo –,

quello che appare agli occhi del visita-tore è un suk senza alcuna regola, conroulotte, tendalini e strutture fatiscen-ti». Sull’aspetto dello spostamento degliambulanti su Corso Porta Nuova, ilPresidente ha le idee chiare: «Quelloche è successo è alquanto grave e veri-ficheremo gli atti di chi ha deciso que-sto spostamento, rivolgendoci ancheagli organi competenti se sarà il caso,così come è grave che tra gli ambulan-ti ci fosse anche qualcuno senza per-messi e con merce contraffatta. Quelloche ci chiediamo è: ma prima di per-

mettere l’apertura nessuno controllal’impresa? Tutto questo genera unulteriore decadimento della manife-stazione con regole che non vengonorispettate e aggirate. Si deve riqualifi-care realmente, dando voce alle asso-ciazioni di categoria e creando unareale concertazione e non solo unafinta collaborazione. Con l’assessorenon c’è stato mai nessun accordo sul-l’evento, anzi, le proposte inoltrate danoi sono sempre state bocciate.Chiediamo, inoltre, che vengano con-trollati tutti i posteggi, anche dalpunto di vista sanitario».

di Daniele Pagliarini

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Silvano Meneguzzo

TR

IBU

TI

Comune e quindi non rimpingueranno le casse diVerona.Ben più problematica sarà la situazione di queicomuni dove fino al 31 dicembre 2012 veniva appli-cata la Tarsu, ossia una tariffa che andava a copri-re solo una parte dei costi di gestione dei rifiuti,lasciando alle casse comunali il compito saldare ilconto finale. È il caso di Villafranca, dove il pas-saggio dalla Tarsu alla Tares potrebbe costare unaumento medio tra il 10% e il 14%, al quale andràaggiunto il costo per gli altri servizi, che come dice-vamo rientra tra i 30 e i 40 centesimi di euro almetro quadrato. Da una prima analisi svolta daUnioncamere sono solo il 17% i comuni che hannogià adottato la Tia, mentre per tutti gli altri la Tarsuandava a coprire, mediamente, il 91% dei costi digestione e smaltimento dei rifiuti. Al di là della superficie e della destinazione d’uso,conterà il numero dei componenti del nucleo fami-gliare. Se risparmieranno i ‘single’ e poco cambie-rà per le coppie, la vera stangata si preannunciaper le famiglie numerose, per non parlare delleattività commerciali, artigianali e della grande dis-tribuzione. Per alcune categorie di imprese lo stu-dio di Unioncamere stima addirittura un rincaro del50%Il mese più critico, quindi, sarà ancora dicembre,dove presumibilmente i comuni concentreranno iconguagli della Tares, così come già successo perl’Imu. La pressione fiscale, dunque, è destinata adaumentare ancora, ponendo in seria difficoltà nonsolo le singole attività o famiglie, ma tutto ilSistema Italia, il quale si sta avvitando sempre piùsu se stesso. Secondo il Centro Studi dellaCamera di Commercio di Mestre si passerà dauna pressione del 44,7% al 45,3%, un record asso-luto che rende la ripresa una vera propria chime-ra.

Chi si è preoccupato in questo 2012 dell’introduzio-ne dell’Imu e del salasso che questa ha comporta-to, sappia che non è ancora finita: il 2013 ci portain dono la Tares, la nuova gabella che andrà asostituire Tarsu e Tia incrementandone il gettitocomplessivo.Inserita nel decreto Salva Italia dell’ultimo governoMonti, la tassa andrà a rivoluzionare il sistema disussidiarietà precedentemente utilizzato per i ser-vizi di igiene ambientale, addossando ad imprese ecittadini il costo totale di gestione della filiera esmaltimento dei rifiuti. Ma non solo. All’interno dellaTariffa Comunale sui Rifiuti e i Servizi, così è ladenominazione completa, saranno contenutianche i costi di tutti i servizi cosiddetti “indivisibili”,come ad esempio l’illuminazione e la manutenzio-ne delle strade e del verde pubblico. La tassa,entrata ufficialmente in vigore dal 1° gennaio,andrà a colpire non solo i proprietari di immobili,ma anche tutti coloro che "occupano o detengonolocali o aree scoperte”, vale a dire negozi, uffici,capannoni e qualsiasi altro fabbricato esistente.L’aggravio, che sicuramente ci sarà, per ogni fami-glia o imprenditore che sia dipende innanzitutto daltipo di tassazione utilizzata dal proprio Comuneprima dell’arrivo della Tares. Dove veniva applicatala Tia, infatti, ci sarà un rincaro che può variare da0,30 euro a 0,40 euro al metro quadrato, quindiper un appartamento di 100 mq si pagherà tra i 30e i 40 euro in più all’anno. È il caso di Verona, dovela Tia andava già a coprire i costi complessivi dellafiliera dell’igiene ambientale e l’aumento riguarde-rà, quindi, solo la quota relativa ai beni indivisibili. Laprima rata è prevista per il mese di aprile, in attesache la Giunta decida quale aliquota applicare. Lostesso Comune, per bocca dell’assessore al bilan-cio, Pier Luigi Paloschi, stima di poter raccoglierecirca 5 milioni di euro in più rispetto alla Tia, fondiche andranno sottratti ai trasferimenti statali al

ADDIO TIA, ARRIVA LA TARES

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NO

RM

ATIV

E

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Etichettato e in un contenitore idoneo e richiudibile. Così si dovrà presentare d’ora in avanti l’olio sulle tavole diristoranti e pizzerie, in ottemperanza alla normativa sulla tracciabilità dei prodotti promulgata lo scorso 14 gen-naio ed entrata in vigore in questi giorni.Un accorgimento a cui dovranno stare bene attenti i ristoratori: «Si tratta di un provvedimento che mira ad alli-nearci alla normativa europea, per la quale è già prevista una maggiore attenzione sulle informazioni della filie-ra produttiva sui prodotti nei pubblici esercizi» ha commentato Alessandro Torluccio, responsabile dell’ufficioFiepet di Confesercenti Verona. Si tratta, quindi, di proporre ai clienti sui tavoli degli esercizi di somministrazio-ne l’olio di oliva vergine nel suo contenitore originale, come prodotto dallo stabilimento di produzione o di con-fezionamento, senza possibilità di “rabbocco” da parte del titolare dell’esercizio oppure, nel caso di utilizzo dellaclassica oliera, questa dovrebbe riportare un’etichetta che indichi almeno l’origine del prodotto ed il lotto di pro-duzione. In questo caso si rimetterebbe alla responsabilità del titolare dell’esercizio la fedele indicazione dellaprovenienza dell’olio contenuto in un’oliera da un certo produttore e lo stretto collegamento con un determi-nato lotto avente scadenza certa.

STOP ALL’OLIERANEI RISTORANTI

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"NO" alla liberalizzazione delle aperture domenicali deinegozi. È questo l'appello lanciato dalla Confesercenti diVerona dal sagrato del Duomo di Verona, a fianco dellaCEI e della Curia scaligera, per la raccolta delle firme nel-l'ambito della campagna “Libera la Domenica”. L'iniziativa si pone come obiettivo quello di raccoglierealmeno 50 mila firme a livello nazionale, necessarie periniziare l’iter di una legge di iniziativa popolare che ricon-duca alla Regione la libertà di poter disciplinare le aper-ture, garantendo in questo modo la giusta concorrenza.Un tema particolarmente caro anche alla ConferenzaEpiscopale Italiana, secondo la quale il giorno festivodovrebbe ruotare intorno alla famiglia e ai valori di condi-visione, i quali cozzano inevitabilmente con il lavoro e lelunghe file nei parcheggi dei centri commerciali: «Sullaquestione della aperture domenicali sono molti gli aspet-ti che entrano in gioco – ha spiegato Silvano Meneguzzo,presidente di Confesercenti Verona –. Non c’è solo ilproblema economico e relativo alla difficoltà delle impre-se più piccole che non possono competere con i ritmi deicentri commerciali, ma anche gravi conseguenze dalpunto di vista sociale. Se chiudono tutti i piccoli negozi, icentri storici dei paesi diventano dei dormitori e la socia-lità si perde. Le domeniche corrono il rischio di essere uti-lizzate solo per fare la spesa al centro commerciale».Confesercenti sottolinea che nei suoi primi 10 mesi di

vita il provvedimento di liberalizzazione indiscriminata

Partita la raccolta per modificare la

Legge sulle aperture domenicali

indiscriminate

INIZIATIVE di Alessandro Torluccio

non ha incentivato i consumi, mentre ha favorito la grandedistribuzione a scapito della piccola e media impresa. Alle100 mila imprese già perse ne andranno infatti aggiuntealtre 80 mila che chiuderanno nei prossimi cinque anni,con la conseguente scomparsa di circa 240 mila posti dilavoro: «I dati sono certi: i consumi non aumentano e leimprese chiudono – ha proseguito Meneguzzo -. La ric-chezza non viene più distribuita tra migliaia di imprese e difamiglie, ma tra poche realtà aziendali, andando ad arric-chire una fascia più ristretta. Il sistema, in questo modo, nonpuò funzionare».Il primo appuntamento ai piedi del Duomo di Verona, a cuihanno partecipato anche le cariche cittadine, per sensibi-lizzare sulla bontà dell’iniziativa: «La prima firma è stataquella del nostro vescovo, Monsignor Giuseppe Zenti, ilquale si è reso disponibile fin da subito a prestare la pro-pria presenza – ha concluso Meneguzzo –. L’obiettivo,oltre alla raccolta delle firme è anche quello di sensibiliz-zare la popolazione, per una giusta tutela sia dei lavorato-ri, sia degli imprenditori, e tornare ad un sistema di com-mercio compatibile con il territorio e il suo tessuto sociale».L’iniziativa si protrarrà per i prossimi 6 mesi nelle maggioripiazze della città e della provincia. Il sito ufficiale della cam-pagna è consultabile all'indirizzo www.liberaladomenica.it,dove è possibile trovare anche la mappa dei punti di rac-colta firme.

LIBERA LALIBERA LADOMENICADOMENICA

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Dopo le polemiche suscitate nei giorni scorsi, il Governo fa marciaindietro e sceglie di ammorbidire la sua posizione sulla lotta alle“false partite IVA”.Stime governative hanno calcolato che diverse centinaia dimigliaia di lavoratori in possesso di partita IVA, che figurano comecollaboratori esterni di un’azienda, siano in realtà alle sue dipen-denze e siano presenti regolarmente all’interno della stessa al fian-co di persone con contratti di lavoro subordinato o a progetto.L’espediente di assumere nuovi lavoratori facendoli figurare comecollaboratori esterni è estremamente diffuso, poiché consente alleaziende di pagare una tassazione estremamente ridotta e di averequindi spese inferiori per il loro personale.Il Governo ha da tempo dichiarato guerra a questa pratica perrecuperare quei versamenti contributivi extra che l’Erario percepi-rebbe nel caso di un rapporto di lavoro subordinato.Al tempo stesso, i lavoratori con “falsa” partita IVA avrebbero unaposizione più solida e godrebbero di un trattamento economicomigliore: ai dipendenti con contratto di lavoro subordinato infattivengono garantite copertura in caso di malattia, detrazioni per figlio familiari a carico, ferie e permessi pagati, tredicesimo stipendio e,in casi particolari, eventuali premi di produzione e quattordicesimamensilità.Il Governo però negli ultimi giorni ha fatto marcia indietro, e con undecreto ministeriale del dicastero del Lavoro ha comunicato l’al-lentamento della stretta, che consentirà alle aziende altri dicianno-ve mesi per mettere in regola la loro posizione. Secondo una cir-colare diramata dal Ministero del Lavoro infatti, i controlli sulle“false” partite IVA potranno essere effettuati solamente a partiredal 18 luglio 2014.I parametri per rientrare in una situazione “a rischio” sono: 1 – la collaborazione con il medesimo committente abbia unadurata complessiva superiore a otto mesi annui per due anni con-secutivi;2 – il corrispettivo derivante da tale collaborazione costituisca piùdell’80% dei corrispettivi annui complessivamente percepiti dalcollaboratore nell’arco di 2 anni solari consecutivi;3 – il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro pres-so una delle sedi del committente.Per far scattare i controlli sono sufficienti due requisiti su tre.Tuttavia esistono tutta una serie di deroghe che escludono daiparametri sopraelencati gran parte delle partite Iva. La circolaredel Ministero chiarisce, infatti, che i principi per verificare le falsepartita Iva non operano per le categorie iscritte a un Ordine pro-fessionale, ma anche per tutti i lavoratori in possesso di una speci-fica “competenza”, che può derivare anche dal possesso di unalaurea o di un diploma di scuola superiore liceo o istituto profes-sionale o addirittura da un percorso di apprendistato.La norma, quindi, prenderà in considerazione solo una minimaparte dei lavoratori che attualmente operano in regime di partitaIva, lasciando pressoché invariata la situazione attuale.

FISCO di Gabriella Ghio

Il Governo

ammorbidisce la

norma. Controlli

a partire dal

2014 e aumento

delle deroghe

FALSE PARTITE IVA

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VERONA di Claudia Andreatta

Una dolce attenzione nel giorno di San Valentino? Regala un cioccolatino. È sulle ali di questarisposta chesi è svolta a Verona, in Piazza Bra, dal 14 al 17 febbraio, la prima edizione diChocolate in Love, mostra mercato dei maestri cioccolatai italiani che durante i quattro giornidi manifestazione, dalle 10 alle 22 hanno deliziato i palati con il meglio della produzione italiana.L’evento, inserito nelle giornate di manifestazione di Verona In Love e organizzato dallaConfesercenti di Verona, ha portato lungo il Liston 13 aziende accuratamente selezionate, cheavranno il compito di fondere ancora una volta insieme l’amore e il cioccolato, in un turbinio diemozioni e passioni.Durante le giornate alcuni eventi collaterali hanno allietato i visitatori, come ad esempio ilCioccoAperitivo, il pre-dinenr dedicato ai più golosi, o i laboratori di scultura nel cioccolato, pas-sando per l’asta benefica in favore di Aism delle opere realizzate dai maestri cioccolatai.A San Valentino regalare del cioccolato è una tradizione che ha origine lontane. In passato ilcacao era una merce rara e costosa, che arrivava dalle lontane terre dall'America del Sud e perquesto motivo considerato assai prezioso. Il cioccolato, inoltre veniva visto come un qualcosa dimagico, come una vera e propria pozione d’amore. Per questo ancora oggi il 14 febbraio gliinnamorati si scambiano scatole di cioccolatini giurandosi eterno amore!Accanto all’aspetto commerciale dell’iniziativa, Chocolate in Love si propone anche di promuo-vere la cultura del prodotto di qualità, dell’acquisto consapevole e tutelato.www.veronainlove.it

Sta prendendo forma l’undicesima edizione de Le Piazze dei SApori, l’evento enogastronomi-co di piazza più importante del Veneto, che quest’anno si svolgerà dal 2 al 5 maggio. Accantoalle oltre 100 aziende provenienti da tutta Italia, Piazza Bra e il Liston saranno allietati da tuttauna serie di eventi collaterali, per avvicinare il consumatore ad un acquisto consapevole e di qua-lità. Non mancheranno, inoltre, gli appuntamenti con la musica e lo spettacolo ai piedi di PalazzoBarbieri, per dare modo ai visitatori di trascorrere una serata all’insegna del buon cibo e dell’in-trattenimento di qualità. La macchina è dunque stata avviata. A breve arriveranno tutte le novi-tà per questa nuova edizione de Le Piazze dei Sapori.

CHOCOLATE IN LOVE

LE PIAZZE DEI SAPORI

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a cura di Claudia Andreatta

Scade il 30 giugno 2013 il termine pertutte le imprese per la sottoscrizione di unindirizzo di Posta Elettronica Certificatache andrà successivamente comunicatoal Registro delle Imrpese. Tale obbligo,previsto per tutte le Partite Iva, permette-rà a tutti gli imprenditori di poter inviare ericevere documentazione per via elettro-nica con valore legale, in sostituzioneall'invio di una raccomandata cartacea.

Per poter sottoscrivere la propria casellaPec è possibile rivolgersi alla sedeConfesercenti di Verona previo appunta-mento, la quale si occuperà di tutta laprocedura e della comunicazione aglienti competenti per la validazione dellastessa. Per ulteriori informazioni: ConfesercentiVerona - Ufficio Digitalizzazione Impresa045 - 8624011

PEC OBBLIGATORIA AL 30/06

Ultimi mesi per aderire all’offerta della Confesercenti Verona sulla tenuta della contabilità azien-dale. Fino a settembre 2012, infatti, per i nuovi clienti è possibile ottenere una particolare scontisti-ca sui prezzi di listino, assicurandosi assistenza fiscale e contabile a partire da 90 euro mensili, conulteriori sconti per i titolari under 35. Un’offerta che ha come scopo quello di andare incontro allenuove imprese, particolarmente esposte durante il periodo recessivo che il comparto sta vivendo.Oltre a questo, a partire da 70 euro, si potrà usufruire del servizio buste paga e rapporti di lavoro.Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla sede Confesercenti, in Via Albere 132 a Verona.

STANCO DI UNA CONTABILITÀ PESANTE?

START UP: CORSO PER I NUOVI IMPRENDITORI

Aprire una nuova attività non è una passeggiata in riva al mare, ma una scalata in montagna. È partendo da questo pre-supposto che Confesercenti Verona ha deciso di organizzare il primo corso dedicato a tutte le persone che desideranodiventare imprenditori, a tutte quelle che vogliono trasformare il loro sogno in una concreta realtà. Il percorso formativo, daltitolo “Start Up: fai nascere la tua impresa”, si svolgerà nei mesi di marzo e aprile e prevede 8 ore di lezioni frontali per poter,al termine progettare e realizzare la propria azienda. ogni partecipante sarà in grado di valutare precisamente la bontà dellapropria idea e tararla nel miglior modo possibile per ottenerne il massimo profitto. Il costo del corso è di 50 euro più Iva e leiscrizioni sono a numero chiuso fino al raggiungimento di 15 partecipanti. Per ulteriori informazioni: ufficio formazioneConfesercenti Verona, tel. 045.8624011 – [email protected].

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L’Agenzia delle Entrate spiega la disciplina sulla numerazione dei documenti contabili. La numerazione delle fatture nondeve necessariamente ogni anno partire da 1. La Legge di Stabilità, recependo la disciplina comunitaria in tema di fat-turazione, specifica che per le operazioni effettuate a partire dal 1° gennaio 2013 la fattura deve contenere un «nume-ro progressivo che la identifichi in modo univoco». Prima, la normativa italiana, imponeva di ricominciare ogni anno unanuova serie di numeri sequenziali .L’Agenzia precisa che è compatibilecon l’identificazione univoca previstadalla formulazione attuale dellanorma qualsiasi tipologia di numera-zione progressiva che garantisca l’i-dentificazione univoca della fattura, sedel caso, anche mediante riferimentoalla data della fattura stessa. Quindi,dal 1° gennaio 2013, può essere adot-tata una numerazione progressivache, partendo dal numero 1, proseguaininterrottamente per tutti gli annisolari di attività del contribuente, finoalla cessazione dell ’attività stessa,oppure si parte dal numero successi-vo a quello dell’ultima fattura del 2012.La numerazione progressiva dal 1°gennaio 2013 può anche iniziare dalnumero successivo a quello dell’ultimafattura emessa nel 2012. Insomma, lanumerazione è “libera”, l’importante èche sia garantita l’identificazione uni-voca della fattura.

CHIARIMENTI SU NUMERAZIONE FATTURE

AL VIA I CORSI PER LE PMI VERONESI

Ripartono le iscrizioni ai corsi obbligatori per la piccola e media impre-sa organizzati da Confesercenti Verona. Il primo, in ordine di tempo,sarà quello dedicato all’Addetto alla Prevenzione degli incendi peraziende a basso rischio, obbligatorio per tutti gli imprenditori. Oltre aquesto sono in partenza anche i percorsi formativi per l’ottenimentodel Libretto Sanitario per la manipolazione di alimenti e il corsoBarman Base. Per informazioni e iscrizioni: Confesercenti Verona045.862.40.11 www.confesercentiverona.it.

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Sede iscrizioni: Via Albere, 132 - 37137 Verona Tel. 045 8624011 - Fax 045 8624088

Responsabile: Claudia Andreatta

e-mail: [email protected] - www.confesercenti-vr.it

TIPOLOGIATIPOLOGIA LUOGOLUOGO OREORE COSTO*COSTO* PERIODOPERIODO

Corso sostitutivo del libretto di idoneitàCorso sostitutivo del libretto di idoneità

sanitariasanitariaVerona eVerona e

provinciaprovincia33 35 euro 35 euro MarzoMarzo

Responsabile del servizio di prevenzioneResponsabile del servizio di prevenzione

e protezione per titolari d’impresa e protezione per titolari d’impresa

(Ex D.Lgs. 626/94)(Ex D.Lgs. 626/94)

VeronaVerona 1616 160 euro160 euro MarzoMarzo

Addetto alla prevenzione degli incendiAddetto alla prevenzione degli incendi

per aziende a basso rischioper aziende a basso rischioVeronaVerona 44 75 euro75 euro MarzoMarzo

Formazione per addetto al pronto Formazione per addetto al pronto

soccorso aziendale per aziende soccorso aziendale per aziende

dei gruppi B e Cdei gruppi B e C

VeronaVerona 1212 170 euro170 euro MarzoMarzo

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