Commercio Oggi

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Magazine della Confesercenti di Verona

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n° 42 - Ottobre 2012

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18COMMERCIO OGGI Registrazione al Tribunale di Verona n. 458 del 12 aprile 1979 Anno 28 n. 42 Ottobre 2012Periodico della Confesercenti di Verona Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DR VERONA

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via Albere, 132 - 37137 Verona. Tel. 045 8624011 [email protected]

PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale Ce. Se. Con. Verona tel. 045 8624029

EDITORE Ce. Se. Con. Srl

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sommario

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EDITORIALE

ATTUALITÀ

REGOLAMENTI

FISCALE

INSERTO

PROVINCIA

ENTI

NEWS

ASSOCIATI

FORMAZIONE

Robin Hood al contrario

Arriva il colosso

Legge Regionale sul Commercio

Srl: si cambia

la direttiva Bolkestein

Mercato a Bovolone

Aeroporto

Brevi dall’Associazione

Osteria all’Abazia

DIRETTORE RESPONSABILE Daniele Pagliarini

IN REDAZIONE Daniele Pagliarini, Alessandro Torluccio, Claudia Andreatta.

HANNO COLLABORATO Gabriella Ghio, Caterina Ugoli, Bernardetta Arduini, Sabrina Residori.

Impaginazione e grafica a cura di Confesercenti Verona

FOTO - Archivio Ce. Se. Con.

STAMPA Simeoni Arti Grafiche Via Ciro Ferrari 9 37066 Caselle di Sommacampagna

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EDITORIALE di Silvano Meneguzzo

Da una parte il Comune di Verona appoggia la nuova area commerciale di Borgo Roma, dall’altra la

Regione tenta di bloccare ogni nuovo grande insediamento commerciale, puntando su centri storici e rivi-

talizzazione dei paesi e delle città.

Non cadiamo subito nelle facili illazioni del tipo “l’Ikea va bene perché porterà lavoro”, facciamo un passo

più in là rispetto all’informazione che ci viene offerta pronta e a pochi centimetri dal nostro naso. È indub-

bio che l’insediamento di un’importante realtà come quella svedese porterà nuove opportunità di lavoro,

ma quello che ci preoccupa è l’impoverimento del tessuto economico. Verona, infatti, è un esmpio di quel

Nordest che ha costruito la sua fortuna sulla piccola impresa, permettendo ad un ampio spettro di popo-

lazione di avere qualcosa in più nel portafoglio e di spenderlo, quindi, a sua volta. Il meccanismo funziona-

va e potrebbe funzionare tuttora, ma se arrivano in città le grandi imprese dove va a finire questa ricchez-

za che prima era per molti? La risposta è semplice: nelle tasche del Signor Ikea, a scapito di tutti i nostri

piccoli imprenditori, che si ritroveranno ad essere dipendenti.

Il progetto Ikea, quindi, può andar bene solo se si pongono determinati paletti, come ad esempio che i for-

nitori per la sede di Verona siano aziende del territorio, altrimenti sarà l’ennesimo colpo a vuoto di questa

politica.

Lo stesso discorso vale per i centri commerciali e la grande distribuzione organizzata. In quell’area non ci

sarà solo Ikea, ma il più grande centro commerciale della provincia. Morale: si affama la classe media e si

ingrassa il già ricco.

Questo sistema è antieconomico, distruttivo e contro natura. E a farne le spese saranno i nostri figli, con

buona pace di questa politica.

Robin Hood al contrario

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Il logo è giallo e blu, ci posso passare unagiornata intera spingendo un carrello e iprezzi sono bassi. Come può non attec-chire a Verona un’azienda con questecaratteristiche? Ecco sbarcare anchenella città scaligera, quindi, la multinazio-nale IKEA, leader mondiale dell’arreda-mento low cost, che deve il suo nomealle iniziali del suo fondatore (IngvarKamprad) e a quelle del paese e dellafattoria in cui crebbe (Elmtaryd e

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Agunnaryd). La sede dove sorgerà saràl’area Biasi, tra Borgo Roma e Cadidavid,dove tuttora giacciono, nel vero sensodella parola, i vecchi capannoni in cui siforgiavano caldaie e componentisticaper queste ultime. Una zona particolar-mente vasta, che stando ai dati fornitidalla sede comunale dovrebbe essere diquasi 600 mila metri quadrati, che noncomprenderanno solo la sede della mul-tinazionale, ma anche un centro com-merciale e una zona residenziale.Un’operazione immensa, che oltre adacquisire l’area su cui gravava l’aziendadell’attuale Presidente di Cariverona esocio Unicredit, Paolo Biasi, prevedeanche la rimodulazione della viabilità del-l’area, per permettere al traffico di nonbloccare una zona già particolarmentepressata dalla Fiera. Si tratterebbe, sem-pre secondo Palazzo Barbieri, di riqualifi-care lo svincolo di via Golino, realizzaredue nuovi accessi alla tangenziale da via

Vigasio e da via Morgagni e creare unacirconvallazione del centro abitato diCadidavid. Assunzioni: quelle previste intutta l’area si aggireranno sulle 2 milaunità, secondo il vicesindaco di Verona,Vito Giacino, di cui 1200 nella sola Ikea. E questa è la copertina dell’operazione,ma il resto è ancora tutto da leggere:«Dal punto di vista commerciale si trattadell’ennesima operazione che porta allachiusura delle piccole e medie imprese diquartiere e dei centri storici – ha com-mentato Silvano Meneguzzo, presidentedi Confesercenti Verona –. Cadidavid,Borgo Roma, San Giovanni Lupatoto etutti gli altri centri limitrofi all’operazionerischiano di perdere le ultime attivitàrimaste e che forniscono i servizi essen-ziali anche a quelle persone che nonpossono permettersi di utilizzare l’autoper comprare il pane. Siamo d’accordosull’opportunità di insediare l’Ikea, ma nonaltrettanto sul centro commerciale».

ARRIVA ILARRIVA ILCOLOSSOCOLOSSOVia libera dalla

Giunta per il progetto Ikea a

Verona Sud, ma le categoriestorcono il naso

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ATTUALITÀ di Daniele Pagliarini

Secondo l’associazione dei commer-cianti la multinazionale è solo uno spec-chietto per le allodole allo scopo dicostruire la più grande struttura commer-ciale di Verona: «In Regione stannoapprovando la nuova Legge sulla mate-ria e questa non prevede la costruzionedi nuovi grandi insediamenti commercia-li. L’Ikea potrebbe portare una boccatad’ossigeno all’economia locale, mentreun nuovo centro commerciale potrebbeaffossarla definitivamente».Secondo gli artigiani, invece, sarà propriol’Ikea il tema da affrontare, visto il tessutoproduttivo dell’area: «Tra i nostri associatic’è una certa preoccupazione – affermaAndrea Prando, presidente diCasartigiani Verona –, tuttavia alcunisostengono che possa essere un fattorepositivo nel caso la multinazionale deci-desse di servirsi degli imprenditori locali,come già avviene in altri Paesi, per laproduzione. Il confronto con il territorio ela collaborazione credo sia il viatico perpoter convivere, senza queste le riper-cussioni potrebbero essere gravi». Sullastessa linea è anche Apindustria, che perbocca del suo Presidente del settoreLegno, Andrea Tosato, spiega come l’ar-rivo di Ikea possa essere vista comeun’opportunità che tuttavia nasconde iproblemi del comparto: «La media delleimprese che la nostra associazione rap-presenta ha uno standard di qualità diprodotto e soprattutto di servizio bendiverso da quello proposto da questocolosso del Low Cost. I bisogni che ven-gono soddisfatti dal prodotto realizzatodalle aziende a noi associate è diversodal bisogno che soddisfa l’acquisto di unprodotto Ikea». Secondo Tosato , cherappresenta anche l’azienda di famiglia,la Mobili Tosato, produttrice di comple-menti d’arredo, il mercato italiano ha giàrisentito di questo problema: «Le aziendeitaliane, e non solo veronesi, stanno giàrisentendo della presenza sul mercatoItaliano di questo colosso, a causa delcambio di percezione del valore dell’arre-damento. Questo, un tempo consideratoun bene durevole nel tempo che si pote-va tramandare ai figli, oggi sta mutandoin bene di consumo, il quale una volta uti-lizzato è da sostituire».Il capitolo del libro in cui si parla delleassunzioni nasconde altre sorprese. Da

una parte i dati forniti da Ikea parlano diun 89% del personale che è assunto atempo indeterminato, dall’altra, tuttavia, lasede di Padova conta il 70% di assunzio-ni con un part time, su un totale di 470unità: «A fronte di questi dati possiamoquantomeno dubitare dei 1200 dipen-denti sbandierati da Giacino – ha com-mentato Luigi Ugoli, consigliere comuna-le PD eletto nella circoscrizioneCadidavid e Borgo Roma –. Ci spaventa,e non poco, un insediamento di questotipo. L’impressione è che si seguano difatto le idee, i progetti e in definitiva gliinteressi di privati senza avere un quadrocomplessivo di riferimento che indichiprogettualità e quindi priorità da perse-guire. Quando si parla di nuova occupa-zione, inoltre, bisognerebbe riflettereanche su quanti posti verranno persi pro-prio per la probabile chiusura dei piccolicommercianti e delle imprese che anco-ra resistono», dando in cambio un salariopart time, aggiungiamo noi. Su un punto,tuttavia, sono tutti d’accordo, associazio-ni di categoria, cittadini e opposizione in

consiglio comunale: un riordino viabilisti-co è necessario già ora a prescindere danuovi insediamenti, quindi «qualsiasi ulte-riore intervento di urbanizzazione dovràessere dunque preceduto e non seguitodagli interventi di riassetto viabilistico»,come specifica lo stesso Ugoli.L’Ikea, dunque, si prepara ad essere unnuovo centro di aggregazione festivo perle famiglie, in sostituzione del centro sto-rico della città o di altre attività meno“spenderecce” a disposizione nellanostra provincia, allo scopo di proseguiresu quel modello americano di consumi-smo tanto in voga negli ultimi tempi eche sta portando dalla desertificazionedei centri cittadini. Una bella copertina,quindi, come già detto, non semprenasconde un buon libro e in questo casoil rischio è che non si vada ad arricchire ilterritorio, i suoi cittadini e le sue imprese,ma solo il vecchio Ingvar Kamprad. Pertutti gli altri un bel contratto part time da600 euro al mese con cui neancheall’Ikea possono comprare i mobili.

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Stop ai centri commerciali e rivitalizzazione dei centri storici.Meneguzzo: «Finalmente una Legge che difende il nostro tessuto

economico e blocca la cementificazione selvaggia»

NUOVA LEGGE REGIONALE

SUL COMMERCIO

«Finalmente una Legge che difende ilnostro tessuto economico e blocca lacementificazione selvaggia». CosìSilvano Meneguzzo, Presidente diConfesercenti Verona plaude allanuova Legge Regionale suCommercio recentemente approvatadalla Giunta di Palazzo Balbi e chepone le linee guida per lo sviluppo delcomparto per i prossimi anni:«Abbiamo sempre sostenuto che ilsistema dei contingenti per la conces-sione dei metri quadrati di superficiedi vendita non poteva funzionare – haproseguito Meneguzzo – e su questol’assessore Isi Coppola si è dimostratafin da subito sensibile, appoggiando lanostra proposta di legare solo l’aspet-to urbanistico per l’assegnazione diqueste metrature». Con la nuova nor-mativa, infatti, che dovrà ora passaredal Consiglio Regionale, si bloccano,di fatto, le costruzioni di nuovi colossidi cemento destinati a diventare cen-tri commerciali, favorendo il recupero

di aree dismesse e ai margini dellecittà, ma soprattutto i centri storici e inegozi di vicinato. Un tema particolar-mente sentito a Verona, visto che lacittà si piazza al primo posto in Venetocome rapporto tra metri quadri dicentri commerciali e abitanti, 494 mqogni 1000 residenti: «Noi riteniamoche la vera sfida innovativa, la veramodernità nel nostro Veneto, sia oggila capacità di rilanciare il ruolo dellenostre città, l’unicità dei nostri centriurbani, la qualità del nostro modello divita – ha proseguito il Presidente del-l’associazione di categoria –. La postain gioco non è soltanto la difesa deipiccoli esercizi commerciali, ma si trat-ta di capire quale modello di sviluppovogliamo seguire. Se si fosse prose-guito sulla strada adottata con laLegge precedente si correva il rischiodi avere comuni desertificati e altret-tanti mega centri ludico-commercialiall’uscita dei caselli autostradali, unasorta di deserto americano, dove il

modello seguito è stato proprio que-sto. Qui non è sostenibile sia per i costisociali che per quelli economici. Nellasituazione di crisi attuale occorre ritro-vare, invece, i valori di prossimità».Dietro alla soddisfazione, tuttavia,Confesercenti nasconde anche unapreoccupazione legata alla tempisti-ca: «Se questa legge non arriva all’ap-provazione del Consiglio entro il 31dicembre ci sarà un periodo di vero eproprio far west, in cui tutti potrannopermettersi tutto a livello di superficicommerciali – ha conclusoMeneguzzo –. Se consideriamo che aVerona esistono ancora tante que-stioni aperte da questo punto di vista,come le Ex-Cartiere, Motor City e ilnuovo insediamento Ikea, si capisceche la necessità di arrivare al più pre-sto alla sua approvazione è un fattoredeterminante per la buona riuscita diun provvedimento che sulla cartamostra grande qualità».

di Daniele Pagliarini

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FIS

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statuto standard pubblicato ora in “Gazzetta”.Il limite principale rimane l'età: all'atto della costitu-zione nessuno dei soci deve avere più di 34 anni.Per quanto riguarda la Srl a capitale ridotto i costisono leggermente superiori: occorre pagare l'ono-rario notarile, l'imposta di registro, l'imposta di bolloe i diritti di segreteria.Per la costituzione non è previsto alcuno statutostandard, e viene quindi adottato lo statuto ordina-rio.Anche qui incontriamo un limite d'età: la Srlcr puòcostituirsi tra persone fisiche che abbiamo almeno35 anni.Rimane in comune con l'Srls l'ammontare delcapitale sociale, che deve essere compreso tra 1€e 9.999€, così che anche i più “maturi” possanousufruire del vantaggio di costituire una societàsenza dover investire necessariamente un minimodi 10mila€. L'iscrizione nel Registro delle Imprese è già possi-bile dal 29 agosto 2012, data in cui è entrato invigore il Decreto che ha individuato il modellostandard di Statuto della Srls.È sicuramente una grande novità, che darà l'op-portunità a tutti di diventare imprenditori e realiz-zare i propri obbiettivi senza dover disporre dimolte risorse.Tutto questo ha però anche i suoi lati negativi: legaranzie di un capitale di 1€ non saranno maiuguali a quelle di un capitale più consistente, equesto si ripercuote sul punto di vista delle relazio-ni, in particolar modo sui finanziamenti. La Bancanon concede finanziamenti senza garanzie esaranno quindi necessari altri rimedi.Si spera comunque che questa riforma contribui-sca alla crescita e allo sviluppo dell'Economia delnostro paese, realizzando così l'obbiettivo principa-le di questa disciplina.

Natasha Koppert

Cambia notevolmente il panorama delle società aresponsabilità limitata con l'introduzione di duenuove forme societarie: La Società a responsabili-tà limitata semplice (Srls), introdotta nell'art. 2463-bis del Codice Civile dalla legge 27/2012, e LaSocietà a responsabilità limitata a capitale ridotto(Srlcr), nata da una previsione extra-codicisticaintervenuta con l'art. 44 del decreto legge83/2012.Entrambe sono frutto della manovra del GovernoMonti, volta a contribuire alla ripresa della crisi eco-nomica e finanziaria con misure di semplificazionea sostegno dello start-up dell'attività d'impresa. Siparla di “start-up innovativa”, in quanto sia la Srlsche la Srlcr scuotono profondamente il nostrosistema giuridico in materia, statico da decenni efedele al principio di tipicità.Sono tre gli elementi caratterizzanti di questenuove forme societarie: l'età dei soci, il capitalelimitato e l'alleggerimento dei costi legati all'apertu-ra, ovviamente con qualche differenza a secondadella tipologia.La Srl semplificata è rivolta principalmente almondo dei giovani, che possono così realizzare iloro progetti e le loro idee anche senza dover dis-porre di un capitale consistente. I costi per l'avviodell'attività sono infatti molto ridotti: si paga soltan-to l'imposta di registro, e non è dovuto il pagamen-to dell'onorario notarile, dell'imposta di bollo e deidiritti di segreteria. Il capitale sociale minimo è di 1€,e non può mai superare i 9.999 €; l'eventualesuperamento dei 9.999 €, attraverso successiviaumenti di capitale, comporta la trasformazionedella ragione sociale, da Srls a Srl. Tale importo vasottoscritto e versato interamente all'atto dellacostituzione, il versamento avviene inoltre nellemani di coloro che sono nominati amministratoridella Srls, e non in Banca. La costituzione avvienecon atto pubblico notarile e viene adottato uno

SRL: SI CAMBIA

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PROVINCIA di Claudia Andreatta

Il comune di San Giovanni Lupatoto aumenta l’aliquota IMU per il comparto economico, dal 7,6al 10,6 per mille e la Confesercenti di Verona non ci sta: «La scelta di colpire ancora una volta isettori commerciale, artigianale e industriale è un ulteriore colpo alla già malandata situazioneche stanno vivendo le imprese – ha commentato Roberto Bianchini, referente locale dell’asso-ciazione di categoria – e rischia di provocare profonde ricadute anche sul tessuto sociale». L’aumento, arrivato con l’approvazione nell’ultimo consiglio comunale, è stato presentato dal-l’amministrazione come unica strada da poter percorrere, ma i rappresentanti di Confesercentisi aspettavano una maggior concertazione su un argomento così delicato: «Aprire un tavolo didiscussione avrebbe potuto portare a nuove idee e a soluzioni meno impattanti per le piccolee medie imprese di cui è intriso il nostro territorio – ha proseguito Bianchini –. Siamo di frontealle aliquote più alte di tutto il Veneto e questo non è più tollerabile. Se servono fondi è ilmomento di trovarli da qualche altra parte e non solo prelevandoli sempre dalle tasche dei cit-tadini».La Confesercenti teme in particolare per la situazione del centro storico, che potrebbe in pocotempo veder chiudere numerose attività e già pesantemente in crisi a causa della presenza delcentro commerciale Verona Uno,: «Il rischio concreto è che si configuri quella che viene defini-ta desertificazione commerciale, ossia un quartiere senza più servizi e che funge solo da dor-mitorio – ha spiegato Fabrizio Tonini, direttore dell’associazione di categoria –. Con l’ammini-strazione abbiamo avviato un progetto, partito già con il sindaco Fabrizio Zerman e proseguitocon Federico Vantini, per valorizzare le imprese del centro, ma la scelta di aumentare la tassa-zione verso di loro si scontra inevitabilmente con questo e rischia di vanificare gli sforzi che ver-ranno fatti per mantenere vivo il paese»

Nuovo trasloco del mercato settimanale di Bovolone. Nonostante le critiche da parte delle associazioni di categoria e non-ostante un dettagliato progetto redatto dal professor Carlo Molteni del Politecnico di Milano, nel quale si proponeva una solu-zione ai problemi di viabilità paventati dal Comune, le aziende ambulanti dovranno tornare su Piazzale Aldo Moro, lasciando ilcentro storico. «Lo studio critica punto su punto tutti gli argomenti che dovrebbero giustificare lo spostamento secondo unarelazione della polizia urbana – ha dichiarato Tonini –. Sulla viabilità, abbiamo proposto di sostituire le sei deviazioni al trafficoistituite ogni martedì mattina, che presentano il principale punto critico davanti a piazzale Scipioni, con un anello viabilistico,ovvero un tracciato a doppio senso di marcia attorno al mercato dove convogliare il traffico leggero mentre il trasporto pubbli-co e quello pesante potrebbe seguire le altre deviazioni. Tuttavia sembra che ci siano altre ragioni, chiamiamole politiche, percui la decisione sarebbe stata presa già tempo addietro».

IMU SAN GIOVANNI LUPATOTO

MERCATO BOVOLONE

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«Sfruttare soldi pubblici per favorire l’interesse di un pri-vato è pura follia». Si pronuncia senza mezzi terminiSilvano Meneguzzo, Presidente di ConfesercentiVerona, sulla proposta di Giovanni Miozzi, Presidentedella Provincia, di spostare l’annunciato nuovo casellodell’A22 dalla zona dell’Aeroporto a quella del Motor City,tra Vigasio e Trevenzuolo. «Si tratta di un’operazioneche non porterebbe nessun giovamento al territorio, mafavorirebbe solo le tasche di una società che ha comescopo quello di cementificare e inquinare. Altri autodro-mi importanti come Monza o Imola non hanno godutodi questi favori e sono tuttora attivi e funzionanti.Crediamo, invece, che sia più importante investire suinfrastrutture già esistenti come l’aeroporto, che oltre afornire posti di lavoro come Motor City, porta anche ric-chezza e opportunità, ma anche il Quadrante Europa,che in una previsione di crescita ha bisogno di una via-bilità all’altezza». L’associazione di categoria si è sempreespressa contro l’operazione di Stefano Campoccia,Presidente di Autodromo Veneto Spa, oltre che per l’im-patto ambientale, anche per quello economico e socia-

le, visto che la creazione della pista per le gare sembrasolo essere un pretesto per poter costruire centri com-merciali e direzionali: «L’autodromo non è che il pretestoper avviare una speculazione immobiliare imponente,dando in mano ai soliti palazzinari un territorio cheandrebbe preservato con cura», ha dichiarato FabrizioTonini, direttore di Confesercenti Verona. Quello diMotor City è un affare da oltre 108 milioni di euro, capa-ce di contenere fino a 100 mila spettatori che saràaffiancato da un centro commerciale e da un parcodivertimenti: «Gli amministratori e gli enti locali devonoiniziare ad investire sul turismo e sul territorio, non solo sulcemento, sulle lottizzazioni e sui metri commerciali – haconcluso Meneguzzo -. La risorsa più importante perVerona è la sua capacità di attirare turisti e questa deveessere valorizzata e incrementata in ogni modo. Uncasello potenziato e dedicato all’Aeroporto Catullopotrebbe essere un passo importante, così come un col-legamento ferroviario proposto da Fabio Venturi. Suquesto occorre investire, non di certo sul cemento e sullaspeculazione».

ENTE DA TUTELARE«I soldi per il nuovo casello non vadano a Motor City»

AEROPORTO di Daniele Pagliarini

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a cura di Claudia Andreatta

Tra le novità introdotte dal D.L. 24/1/2012nr.1 (decreto liberalizzazioni), all’art. 62,segnaliamo l’entrata in vigore dal prossimo24 ottobre della nuova disciplina obbligato-ria per i pagamenti delle forniture di prodottialimentari. Il termine massimo per il paga-mento sarà di 30 giorni per i prodotti depe-ribili e 60 per gli altri prodotti alimentari; inentrambi i casi il termine decorre dall'ultimogiorno del mese di ricevimento della fattu-ra.“Una novità che si preannuncia dirompen-te per il settore commerciale - ha dichiara-to SIlvano Meneguzzo, presidenteConfesercenti Verona - la norma, nata con

lo scopo di riportare a condizioni di equili-brio nei rapporti tra produzione agricola,trasformazione e grande distribuzioneorganizzata, inevitabilmente coinvolgerànel suo insieme tutta la filiera alimentare”.Dal prossimo 24 ottobre dunque negozi aldettaglio, bar, ristoranti, venditori ambulanti,artigiani, fioristi e persino gli agenti di com-mercio dovranno confrontarsi con questinuovi obblighi, peraltro inderogabili.Perquanto riguarda la normativa, va ricordatoche sono previste forti sanzioni e interessimaggiorati per chi non si dovesse attenerealle regole e venisse perciò segnalatoall’Autorità Garante per la Concorrenza.

PRODOTTI ALIMENTARI: SI CAMBIA

Uno strumento digitale al servizio degli imprenditori, che mai come adesso hanno bisognodi aiuto perché oberati da crisi, problemi nell’accesso al credito e da una elevatissima pres-sione fiscale. Confesercenti lancia Parla Impresa e diventa sempre più social: un servizioweb 2.0, disponibile online sul sito www.parlaimpresa.it, pensato come uno spazio comple-tamente libero, aperto a tutti gli imprenditori in cui parlare e raccontare le proprie esperien-ze, delusioni, dubbi, preoccupazioni per poi condividerle con altri. E, soprattutto, per ricevererisposte e assistenza dagli esperti professionisti, territoriali e nazionali, di Confesercenti. Unasquadra al servizio degli imprenditori e dell’impresa, raggiungibile attraverso tutti i canali intempo reale offerti dai nuovi mezzi di comunicazione: oltre al sito web, infatti, Parla Impresaè raggiungibile anche via Facebook e Twitter. Gli imprenditori avranno a disposizione seispazi dedicati all’interno della “community” per conversare commentare e collaborare con glialtri utenti: Parla Azzurro, per le start-up e per chi vuole creare un’impresa; Parla Rosa, dedi-cato al mondo dell’imprenditoria femminile; Parla Verde, servizio di counseling per chi ha dif-ficoltà; Parla Rosso, per chi vuole denunciare abusi e inefficienze, Parla Bianco, dedicato alleproposte e i suggerimenti e Parla Giallo, dove è possibile accedere alle ultime novità e ini-ziative del movimento.

NASCE PARLAIMPRESA.IT

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Scatta la nuova legge sulla sicurezza del lavoro per i dipendenti delle imprese, una normativa che solo a Verona eprovincia interesserà più di 400 mila lavoratori. Si tratta di una vera e propria novità, inserita nell ’accordo Stato-Regioni del 26 gennaio scorso, che metterà gli imprenditori di fronte all ’obbligatorietà di far frequentare ai propricollaboratori e dipendenti un percorso formativo che va da 8 a 16 ore, in base alla tipologia di rischio dell ’azienda.Per il commercio, i l turismo e i servizi, ad esempio, saranno circa 218 mila gli addetti che dovranno frequentare ilcorso, che in questo caso sarà di 8 ore, 4 di formazione generale e 4 di formazione specifica a seconda del set-tore di appartenenza. Le sanzioni per i titolari di impresa che non si uniformeranno alla nuova legge sono partico-larmente salate e vanno dall ’ammenda (da 1200 euro e fino a 5200 euro) per arrivare addirittura all ’arresto (dai 2ai 4 mesi). «Per il settore dei servizi e quindi del commercio si tratta di una vera e propria rivoluzione – ha com-mentato Claudia Andreatta, responsabile del servizio formazione di Confesercenti Verona –, soprattutto in relazio-ne al fatto che i piccoli e medi imprenditori hanno pochi dipendenti e difficilmente intercambiabili , per cui l ’assenzaanche per un solo giorno dal lavorocrea indiscut ibi lmente dei disagi .Tuttavia la normativa non ammetteeccezioni e quindi stiamo organiz-zando il maggior numero di corsipossibile per dar modo ai titolari dirisolvere in fretta la questione». Per qualsiasi informazione è possibi-le contattare la sede territoriale diConfesercenti Verona al numero0458624011 o collegandosi al sitowww.confesercentiverona.it.

OBBLIGO CORSI SICUREZZA PER I DIPENDENTI

ENASARCO: NUOVI SACRIFICI PER GLI AGENTI

Nei giorni scorsi il Consiglio di Amministrazione del'Enasarco ha apportato alcune modifiche al Regolamento di Attuazione,tra cui (la più eclatante) la modifica dell'età per il pensionamento, che è stata portata a 67 anni (ma il cambiamento sarà gra-duale ed andrà a regime nel 2019). Abbiamo già affrontato l'argomento con un articolo nell'immedatezza dell'approvazione,stigmatizzando certi allarmismi eccessivi ed inutili. Ora è il momento di puntualizzare meglio. E' opportuno specificare che lemodifiche non sono operative e lo diventeranno soltanto dopo l'approvazione da parte del Ministero competente per il con-trollo dell'Enasarco (il Ministero del Lavoro): pertanto al momento ragioniamo soltanto su modifiche probabili, ma non anco-ra pienamente definite. Rimane forte la necessità per dare un futuro agli agenti di commercio da parte del legislatore di rive-dere gli studi di settore, dare agevolazioni agli agenti di commercio che iniziano l'attività, introdurre benefici fiscali sul carbu-rante, aumentare le deduzioni fiscali per l'autovettura.

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Apre lei la mattina e chiude lui la sera.Scandiscono così il loro tempo e quellodei veronesi portando avanti la storia diun luogo che ha fatto la nostra storia.Perché San Zeno, uno dei “cuori” dellanostra città con la sua bellissima piazzae la Basilica così dritta che sembra dise-gnata, non sarebbe San Zeno se non losi potesse ammirare dai tavolini dell’“Abbazia”. E l’ “Abazia” non sarebbe l’“Abbazia” se non le facesse da corniceun luogo dalla storia più che millenariache conserva la sacralità, nonché lespoglie, del nostro santo patrono.È qui che ogni giorno e da più di diecianni Sabina e Franco, marito e moglieall’anagrafe e contitolari nella vita di tuttii giorni, gestiscono la loro osteria all’an-golo a destra della Basilica di San Zeno.Simpatica e semplice lei e giovale e unpo’ scorbutico lui: una coppia straordi-naria che ha dimostrato negli anni diavere tutte le carte in regola per con-quistarsi e mantenersi una clientelaaffezionata e soddisfare chi invece liincontra per caso come turista o pas-sante.

Fino a dieci anni fa Sabina e Francogestivano rispettivamente l’ “Osteria deipoveri e dei re” a San Felice Extra e lapizzeria “La Torre” a San Fermo, ma poi,con il desiderio di unire le loro esperien-ze e di aprire un’attività insieme, hannopensato bene di rilevare lo storico barveronese. Ma ecco che l’amore per la

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gastronomia ha la meglio. E così il bardiventa osteria e, visto che la struttura loconsente, i due gestori riescono a rica-vare una cucina piccola ma dalle grandiportate.Lasagne al forno, polenta con il bacca-là o con la “pastisada de caval”, “pasta efasoi”, bigoli con “la sardela” e gli gnoc-

OSTERIAL’ABAZIA

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con semplicità conta circa quarantaposti a sedere all’interno e sessanta nelplateatico esterno. Arrivare al lavoro è come strare in fami-glia perché «quando apro il locale, aprola porta di casa. Le mie prime clienti delmattino sono un gruppo di nonne cen-tenarie- racconta la titolare, mostrandocon orgoglio una foto- ritratto appesaalla parete della sala – che da anni fre-quentano il nostro locale. E’ una prezio-sa abitudine alla quale sono io la primaad essere affezionata: dopo la messapassano di qui per un cappuccino e unbacino, sono la mia passione». I giovani invece sono per lui, Franco, cheama cucinare, ricercare e servire i suoipiatti conditi da qualche sagace battuta.La sua attività inizia con il pranzo per-ché è lui l’addetto alla cucina. Sbircia,sperimenta e aggiusta a suo gusto primie secondi piatti, che poi serve ad unaclientela eterogenea che va dal turistaal lavoratore in pausa pranzo, al verone-se di passaggio che torna a trovarlisempre volentieri. E proprio grazie alla loro passione e allaqualità del loro servizio i titolari dell’“Abbazia” sono famosi anche all’estero.«Recentemente ci hanno fatto visita gliautori di un giornale tedesco e dopoqualche tempo ci hanno fatto sapere diaver pubblicato un pezzo su di noi». Cosìun luogo dove è passata la storia, pas-serà alla storia.

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chi celebrati soprattutto durante ilCarnevale anche dalla tradizionalemaschera veronese, Papa del Gnoco,sono i piatti elencati in un menù tuttoveneto a partire dal lessico. Ma la cuci-na tipica di Franco e Sabina non tradi-sce la sua tipicità anche nei dolci. Graziealle abili mani di lei infatti, ogni giorno, ilbanco offre una calda e classica torta dimele e un ottimo tiramisù dai mille gusti,dal tradizionale caffè, alla fragola, all’a-nanas e a tutto ciò che la creativamente di Sabina riesce ad elaborare. «Ilnostro è un locale sano che offre cibosano- commenta Sabina- con un po’ distoria nel cuore, per questo mentre tutti

oggi offrono cose strane e ricercate noipuntiamo alla tradizione». Dalle brioches agli stuzzichini, dall’happyhour alla carta dei vini, non c’è nulla all’“Abbazia” che non sia made in Verona.«Molto spesso sono i turisti stessi cherichiedono la tipicità dei prodotti delluogo- spiega Sabina- quindi perchénon accontentarli visto che i nostrisapori così densi di ricordi accontenta-no sempre anche i palati dei veronesi». Sempre aperti, 365 giorni l’anno e 366negli anni bisestili, Sabina e Franco ini-ziano alle sette con le colazioni e termi-nano a mezzanotte con il dopo cena.L’ambiente è accogliente e arredato

ASSOCIATIASSOCIATI di Caterina Ugolidi Caterina Ugoli

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Sede iscrizioni: Via Albere, 132 - 37137 Verona Tel. 045 8624011 - Fax 045 8624088

Responsabile: Claudia Andreatta

e-mail: [email protected] - www.confesercenti-vr.it

TIPOLOGIATIPOLOGIA LUOGOLUOGO OREORE COSTO*COSTO* PERIODOPERIODO

Corso sostitutivo del libretto di idoneitàCorso sostitutivo del libretto di idoneità

sanitariasanitariaVerona eVerona e

provinciaprovincia33 35 euro 35 euro GennaioGennaio

Responsabile del servizio di prevenzioneResponsabile del servizio di prevenzione

e protezione per titolari d’impresa e protezione per titolari d’impresa

(Ex D.Lgs. 626/94)(Ex D.Lgs. 626/94)

VeronaVerona 1616 160 euro160 euro GennaioGennaio

Addetto alla prevenzione degli incendiAddetto alla prevenzione degli incendi

per aziende a basso rischioper aziende a basso rischioVeronaVerona 44 75 euro75 euro GennaioGennaio

Formazione per addetto al pronto Formazione per addetto al pronto

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dei gruppi B e Cdei gruppi B e C

VeronaVerona 1212 170 euro170 euro GennaioGennaio

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VeronaVerona 120120 567 euro 567 euro GennaioGennaio

Corso per personale addetto ai servizi diCorso per personale addetto ai servizi di

controllo delle attività di intrattenimentocontrollo delle attività di intrattenimento

in luoghi aperti al pubblico (ex buttafuori)in luoghi aperti al pubblico (ex buttafuori)

VeronaVerona 9090 380 euro380 euro GennaioGennaio

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tanti di commerciotanti di commercioVeronaVerona 8181 308 euro 308 euro GennaioGennaio

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mediazione del settore immobiliaremediazione del settore immobiliareVeronaVerona 106106 433 euro 433 euro GennaioGennaio

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*Per gli associati Confesercenti sono previsti forti sconti. Al prezzo va aggiunta l’Iva pari al 21%*Per gli associati Confesercenti sono previsti forti sconti. Al prezzo va aggiunta l’Iva pari al 21%

NOVITA’ BARMAN E PIZZAIOLI

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