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Periodico d’informazione e dibattito Turismo Commercio e Servizi UILTuCS UIL Anno XVII n. 2 febbraio-marzo 2014 - euro 1 - Autorizzazione Tribunale di Roma - n. 524 del 22-9-1997 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma X CONGRESSO NAZIONALE UILTUCS TORINO 15-18 OTTOBRE 2014 X CONGRESSO NAZIONALE UILTUCS TORINO 15-18 OTTOBRE 2014 www.uiltucs.it [email protected] Inserti: DOCUMENTO PER LA DISCUSSIONE CONGRESSUALE REGOLAMENTO Inserti: DOCUMENTO PER LA DISCUSSIONE CONGRESSUALE REGOLAMENTO

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Periodico d’informazione e dibattito Turismo Commercio e Servizi UILTuCS UIL

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UILTUCSTORINO 15-18 OTTOBRE 2014

XCONGRESSO NAZIONALE

UILTUCSTORINO 15-18 OTTOBRE 2014

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2 partecipazione

sommario

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Direttore editorialeParmenio Stroppa

RedazioneBarbara Tarallo

Sara Vasta

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Intervista a Brunetto Boco 3

Intervista a Luigi Angeletti 5

INSERTI:

Regolamento I

Documento per la discussione congressuale 1

X CONGRESSO NAZIONALE

UILTUCSTORINO, 15 – 16 - 17 E

18 OTTOBRE 2014

PROGRAMMA:

15 OTTOBRE Elezione della Presidenza;Adempimenti congressuali;Relazione del Segretario Generale UILTuCSNazionale;Saluti degli ospiti;

16 OTTOBREDibattito sulla base della Relazione del Se-gretario Generale;

17 OTTOBRE Proseguimento dibattito;

18 OTTOBREConclusioni del Segretario Generale;Approvazione documenti finali;Elezione del Consiglio Nazionale di Catego-ria; del Collegio dei Probiviri e del Collegiodei Revisori dei Conti;Riunione del Consiglio Nazionale di Catego-ria neo eletto;Elezione Organi statutari.

partecipazione 3

La fase congressualedella Uiltucs ha presoil via. Con quale spiri-to viene affrontataquesta importantestagione per la tua Or-ganizzazione?

Con uno spirito moderno ecostruttivo: vogliamoguardare al futuro senzatrascurare la gestione delpresente. La formazione, ilmercato del lavoro, l’inno-vazione, gli investimentianche per lo sviluppo del-l’organizzazione aziendalee, poi, ancora, l’individua-zione di un nuovo model-lo contrattuale sono, pernoi, tutte questioni centra-li da approfondire nella di-scussione che faremo atutti i livelli della nostracategoria.

Avete già pensato auno slogan per il vo-stro congresso nazio-nale?

Non lo abbiamo ancora de-finito, ma certamente saràincentrato sul lavoro. Il lavorocome valore per le persone eper la loro emancipazione, illavoro come traino per lo svi-luppo e come opportunità dicrescita per una generazionedi giovani, donne e uomini,che sono una preziosa risorsaper il Paese e che spesso, pur-troppo, rischiano di restare aimargini della società, senzauna speranza nel futuro. Lamedia nazionale della disoccu-pazione giovanile supera, or-mai, il 35%: un disastro. È diquesto che dobbiamo preoccu-parci per individuare soluzioniefficaci e lungimiranti. E dob-

biamo farlo consapevoli che lanostra categoria può rappre-sentare un potente volano perquesto progetto di sviluppo. Laripresa passa soprattutto at-traverso il terziario di merca-to.

A questo proposito, insie-me al professore Feltrin,la Uiltucs ha presentatouna ricerca sul presente esul futuro del terziario inItalia. Ne è emersa unanitida fotografia delleprofonde trasformazioniavvenute negli ultimi de-

cenni, non solo nellastruttura e nei processiproduttivi, ma anche nel-lo stile di vita e nellacomposizione dei consu-mi. Vogliamo parlarne?

Innanzitutto, questa iniziativafa parte di un percorso precon-gressuale con l’obiettivo diarricchire la discussione all’in-terno della nostra Organizza-zione e di offrire alla Confede-razione una piattaforma sulterziario. Dalla ricerca è emer-so che, nel corso degli ultimidecenni, c’è stata una tenden-za alla crescente terziarizza-

INTERVISTA A

BRUNETTO BOCOSEGRETARIO GENERALE UILTuCS

zione dell’economia. L’insie-me del terziario pubblico eprivato occupa circa il 70%della forza lavoro italiana eil peso del suo valore ag-giunto ha toccato il 73,8%.Inoltre, si riscontra unamaggiore presenza femmini-le e un’incidenza più eleva-ta del lavoro part-time. Ec-co perché dobbiamo avviareun confronto per qualificaree promuovere economica-mente il terziario e indivi-duare strategicamente lasua direzione futura.

Insomma, il terziario puòessere il motore dell’in-novazione?

Certamente, questo settorepuò fare molto per la rinasci-ta del Paese. Per questo mo-tivo, proponiamo un patto so-ciale per assumere decisioni eimpegni reciproci: un pattoche diventi, poi, la guida difondo della nostra azione sin-dacale.

E quali dovrebbero esse-re, in estrema sintesi, lecaratteristiche di questopatto?

Deve essere un patto per ladignità del lavoro, per salaridignitosi, per un “sì” alla fles-sibilità e per un “no” alla pre-carietà.

Sarà necessario, a questoproposito, costruire an-che un nuovo sistema direlazioni industriali?

Certamente, le relazioni indu-striali devono cambiare. Biso-gna avere compiuta e comu-ne consapevolezza della ne-cessità di puntare su innova-zione, efficienza e produttivitàquali fattori fondamentali perreggere la sfida del mercatoglobale. In particolare, il temadella produttività e della sua

crescita è centrale così comelo è quello relativo all’organiz-zazione del lavoro per lo svi-luppo del terziario e, conse-guentemente, dell’intera eco-nomia e dello stesso Paese.

Il terziario può rappre-sentare un volano ancheper la ripresa occupazio-nale?

Se ragioniamo sul lungo pe-riodo, tra il 1995 e il 2012, siè già registrata una crescitaoccupazionale in questo set-tore, in particolare nel turi-smo, nei servizi innovativi al-le imprese e in quelli privatialla persona. Ma c’è ancoramolto da fare e i margini dimanovra sono enormi. Ancheper questo motivo c’è bisognodi quel patto di cui parlava-mo, proprio per porre le con-dizioni per un rilancio dell’oc-cupazione.

Prima accennavi alla ne-cessità di accrescere laproduttività del settore.Come bisognerebbe agi-re per ottenere questo ri-sultato?

Sono molte le direzioni dimarcia da seguire per rag-giungere questo obiettivo.Occorre incentivare la ricerca,facilitare l’accesso all’innova-

zione, generare punti di con-nessione tra sistema produt-tivo e centri di innovazione.Bisogna, poi, determinareuna maggiore integrazionetra servizi e industria, crearele occasioni per una concre-ta internazionalizzazione del-le imprese e favorire anche laconcorrenza che non fa benesolo alla produttività, ma an-che ai consumatori.

Sei fiducioso nel futuro?

Dobbiamo essere fiduciosinel futuro: sarebbe grave senon fosse così. Ma non deveessere una fiducia fatalista, inattesa che “passi la nottata”.Non basta che torni il sereno,che si allentino gli artigli del-la crisi, che la ripresa facciacapolino. Dobbiamo costruirele condizioni affinché quellaripresa, quando arriverà dav-vero, sia strutturale e duratu-ra. E questo dipenderà,esclusivamente, da come noisapremo cogliere e sviluppa-re le opportunità che si pre-senteranno. Il nostro lavoro eil nostro impegno saranno de-cisivi. E il Congresso della Uil-tucs vuole tracciare i solchilungo i quali quel lavoro equell’impegno dovranno scor-rere per alimentare il futuronostro e dei lavoratori cherappresentiamo.

A.P.

4 partecipazione

Anno XVII n. 3 INSERTO

La UILTuCS per il terziario

Il terziario oggi rappresenta un settore fon-damentale per l’economia del nostro paese.L’attuale situazione, che ricorda da vicino il pe-riodo post-bellico, richiede coesione e respon-sabilità da parte degli attori sociali che guar-dano al futuro. Gli stessi devono identificareobiettivi e strumenti per un’azione comune estringere un patto. Azione che, attraverso uncostruttivo contributo di proposte miri a por-re in essere le condizioni per una nuova sta-gione di crescita. Tale prospettiva traguarda lacrescita economica, una più equa distribuzio-ne della ricchezza e una ritrovata mobilità so-ciale.

La UILTuCS auspica scelte di politica econo-mica che conciliando rigore e sviluppo, dianocertezze e fiducia agli operatori favorendo mo-dernizzazione, innovazione e semplificazione esostengano il recupero dei divari e dei ritardidelle aree più deboli dal punto di vista territo-riale e sociale. In tale ottica il modello di svi-luppo ed il mercato del lavoro assumono un si-gnificato rilevante.

La centralità del terziario

In questi ultimi decenni l’Italia è andata in-contro a forti modificazioni indotte dai proces-si di internazionalizzazione dell’economia, dal-

le tecnologie informatiche e recentemente dal-la crisi. Queste trasformazioni hanno interes-sato in maniera massiccia il nostro territorio siain termini di vocazione produttiva sia in ter-mini di mercato del lavoro, alimentando fortitensioni in relazione alle prospettive di svilup-po futuro del paese.

Oggi il sistema produttivo nazionale è for-temente orientato al terziario. Il settore rap-presenta il 73,8% del valore aggiunto realiz-zato e impiega il 70,1% dell’occupazione to-tale. L’incidenza del terziario si fa maggiorenelle regioni centro-meridionali, toccando laquota dell’80% (al pari dei paesi europei piùterziarizzati quali Francia e Gran Bretagna) intermini di valore aggiunto e del 74-75% se-condo l’occupazione; mentre nelle aree setten-trionali del paese è ben radicato un vivace tes-suto manifatturiero.

Nell’ultimo ventennio il contributo maggio-re alla crescita dell’occupazione nei servizi inItalia è arrivato da tre settori: i servizi priva-ti alla persona, i servizi innovativi alle impre-se e il turismo. Questi tre settori hanno rap-presentato oltre il 90% dell’incremento occu-pazionale realizzatosi nel terziario e hanno mo-strato una buona tenuta anche nei sei anni direcessione economica. La spinta di commer-cio e servizi tradizionali alle imprese è statamolto contenuta, mentre l’apporto dei servizipubblici è risultato negativo. La conseguenzadi queste tendenze è di una graduale ricom-

Documento per la discussionecongressuale

I

II

posizione del peso dell’occupazione all’internodei diversi comparti del terziario: diminuisco-no le quote dei settori “più tradizionali” (com-mercio, trasporti, servizi finanziari e immobi-liari e servizi pubblici) il cui sviluppo più inten-so è avvenuto negli anni ’80 e ’90, a favoredell’incremento del peso dei settori in ascesa(turismo, servizi innovativi all’impresa e ser-vizi privati alla persona), ampiamente rappre-sentati dalla UILTuCS.

Tuttavia lo sviluppo occupazionale si è con-traddistinto per una crescita labour intensive:ad un aumento dell’occupazione tra il 2,5% eil 3,8% annuo è seguita una crescita del va-lore aggiunto tra l’1% e l’1,5%. L’inevitabileconseguenza è stata una graduale contrazio-ne della produttività in quasi tutti i compartisegnando anche la dinamica nel suo comples-so. Bassa produttività e dimensioni aziendaliridotte sono oggi due fattori che penalizzanole aziende italiane nella proiezione verso l’e-stero e nel mercato interno.

In tale contesto il turismo riveste un ruolo im-portante nella creazione di valore: in Italia il40% delle esportazioni realizzate proviene daquesto settore a fronte di un contributo del 24%per Francia e del 12,5% per Gran Bretagna. Èproprio l’apporto del settore turistico unito aiservizi innovativi alle imprese ad aver trainatola crescita delle esportazioni di servizi italianetra il 2002 e il 2012. In un quadro complessi-vo di bilancia commerciale in passivo per leesportazioni dei servizi (penalizzata soprattut-to dai trasporti e dai servizi finanziari e assicu-rativi), il comparto turistico è in attivo.

L’evoluzione del terziario non può tuttaviaessere ristretta e valutata solo in relazione aicambiamenti che hanno investito la componen-te strettamente produttiva dell’economia. Ilsettore terziario, infatti, è costituito da un uni-verso variegato di attività, frutto dei forti cam-biamenti intervenuti all’interno delle reti socia-li e familiari oltre che negli stili di vita delle per-sone. Accanto alle attività di servizio che gra-vitano intorno al sistema industriale e produt-tivo, si sono così affacciate quelle a sostegnodella persona e della famiglia, quelle connes-se al settore turistico e culturale e sono que-sti tre settori, che sostengono la, seppur timi-da, crescita dell’occupazione del terziario ne-gli anni della più grave recessione economicadal dopoguerra. Per questi comparti aumenta-no sia le posizioni dipendenti che autonomegrazie soprattutto all’apporto di manodopera

femminile, immigrata e impiegata a tempoparziale. Sono, inoltre, i lavoratori con titolo distudio medio-alto che offrono un contributo po-sitivo alla crescita, anche nei servizi privati ca-ratterizzati da professioni non qualificate, sin-tomo dell’aumento del fenomeno dell’over edu-cation: livelli di istruzione più elevati rispettoalla professione svolta. La percentuale di don-ne nel terziario oltrepassa la media nazionale(50% contro 41%), con un’incidenza elevatanei servizi privati e pubblici alla persona e nelturismo. Mediamente superiore è anche la quo-ta di lavoro part-time (nel 21,1% dei casi afronte del 17,1% del totale economia), con unafrequenza maggiore nei servizi privati alla per-sona, nei servizi innovativi alle imprese e nelturismo.

Non vi sono pertanto dubbi sull’importanzadel terziario e del suo sviluppo per il futuro del-l’economia. Tuttavia non sempre risultano chia-re le dinamiche che governano questo setto-re, caratterizzato da una forte eterogeneità in-terna e dalla compresenza di dinamiche diffe-renti. Il pieno riconoscimento delle diversitànon deve però comportare la rinuncia al ten-tativo di approcci unificanti.

L’attuale situazione impone di agire in fret-ta e di agire insieme. La crisi infatti riguardatutti, colpendo a cascata gli altri settori. Nonsolo, con i suoi riflessi occupazionali incide sultessuto sociale e la contrazione dell’attività in-fluisce anche sulle entrate fiscali, con un’ulte-riore riduzione di risorse pubbliche. Per usci-re da questa situazione di declino è necessa-rio un forte colpo di reni e un deciso cambiodi prospettiva. Occorre formulare una visionecomune del futuro del terziario e di tutta l’e-conomia italiana nel panorama europeo deiprossimi mesi e dei prossimi anni.

Per una sostenuta ripresadell’economia

La grande crisi ha mostrato l’importanza deifondamentali, di tornare all’economia reale,non abbandonando il presidio manifatturiero aipaesi con vantaggio di costo sulla manodope-ra. È necessario rafforzare il tessuto produtti-vo, affinché possa competere in un mondo glo-bale. La via alta dello sviluppo passa per l’in-ternazionalizzazione: vendere in ogni parte delmondo prodotti che mirano ad essere i miglio-ri o ad essere unici. Con ciò non si vuole pre-

III

sumere che tutte le imprese possano interna-zionalizzarsi e arrivare in India o in Cina, alcontrario l’attore che può compiere questo pas-saggio non è la singola impresa (specie se pic-cola), ma la sua filiera di appartenenza. Sonole filiere che meglio hanno la possibilità di ag-ganciarsi all’onda della globalizzazione, distri-buendo il lavoro tra chi resta ancorato al sin-golo territorio, chi stabilisce reti logistiche e diproduzione internazionali, chi presidia la distri-buzione, chi assicura immagine e visibilità at-traverso i marchi a scala internazionale. Inquesto scenario Le aziende della distribuzionepossono assumersi il ruolo di agente di filie-ra: organizzatore dei flussi produttivi, capacedi intercettare i flussi di valore internazionalee di portarli lungo il percorso nazionale. I ca-nali distributivi in tutte le differenti forme diorganizzazione rappresentano, infatti, il nodoe lo sbocco finale di tutte le complesse e seg-mentate catene del valore delle diverse filie-re. L’efficienza di una rete commerciale e di-stributiva complessa e capillare rappresentaquindi un fattore cruciale per tutto il sistemaproduttivo. Per questa ragione agire sulla di-stribuzione significa agire su tutta la filiera.

Il riordino degli assetti istituzionali

La UILTuCS ritiene necessario il riordininodel titolo V della Costituzione e del federalismo.In alcuni ambiti strategici di competenza legi-slativa concorrente tra stato e regioni (peresempio commercio, turismo e apprendistato)si è verificato un cortocircuito che ha condizio-nato l’operatività economica. Non è possibileche la medesima impresa con unità locali in di-verse regioni debba sottostare a norme diffe-renti in tema di mercato del lavoro e commer-cio. A questo fine è un fatto che l’Italia fa par-te dell’Unione europea, che va resa più unitae uniforme non smantellata. Andare nella di-rezione del regionalismo contraddice la tenden-za generale, per questo vanno chiarite le com-petenze legislative tra Stato e Regioni, intro-ducendo una clausola di supremazia dello Sta-to per l’interesse nazionale. Non è necessarioperò smantellare il federalismo per andare ver-so un vecchio centralismo o un nuovo munici-palismo perché entrambi sarebbero più costo-si e contrari al principio di sussidiarietà che hareso forte paesi come la Germania anche perla sua economia sociale di mercato.

Lo sviluppo del sistema deitrasporti e della logistica

A tutt’oggi l’Italia sconta ancora un ritardosostanziale nella rete ad alta velocità, con ri-percussioni sulla qualità dei collegamenti ra-pidi. Gli stessi nodi aeroportuali risultano an-cora privi di collegamenti intermodali e con po-tenzialità da sviluppare per quanto riguarda iltraffico cargo e le attività logistiche connesse.La creazione di nodi intermodali (acqua – fer-ro – aria – gomma) costituiscono il contestoin cui possono ulteriormente svilupparsi le at-tività di tipo manifatturiero connesse alla ge-stione di reti globali di fornitura, in cui serviziavanzati di logistica si integrano con lavorazio-ni intermedie o finali di prodotti destinati adessere distribuiti o esportati.

Favorire la crescita delle imprese,assicurare più concorrenza ebattere la burocrazia

Per la UILTuCS la definizione di un nuovo epiù efficiente sistema distributivo e di servizipassa per la via della crescita dimensionale del-l’impresa e/o del sistema d’impresa. Sia in ma-niera tradizionale, per crescita interna e per ac-quisizioni, che in maniera innovativa, attraver-so la cooperazione tra piccole e medio-grandiimprese a livello territoriale o settoriale. Inquesto senso lo strumento della rete tra im-prese può facilitare aggregazioni e forme dicooperazione tali da far evolvere strategie co-muni e/o di svolgere un ruolo di protagonismoin quanto agenti di filiera. Un’altra via della lacrescita delle imprese passa per il rafforzamen-to patrimoniale, con agevolazioni fiscali chesupportino l’apertura del capitale sociale peroperazioni di M&A (Merger & Acquisition) e l’in-gresso di fondi di private equity e venture ca-pital, possono apportare denaro fresco, reti diconoscenze e soluzioni manageriali a piccoleimprese locali che altrimenti sarebbero esclu-se.

Il sistema produttivo paga costi insosteni-bili dovuti al peso dell’illegalità e a sacche diinefficienza della pubblica amministrazione. InItalia aree del terziario privato sono caratte-rizzate da posizioni di rendita consolidate e dif-fuse, in quanto legate a quasi monopoli o aduna consolidata capacità di rappresentanza diinteressi particolari. È necessario stimolare l’in-

novazione organizzativa, istituzionale, e dimercato e procedere verso un adeguamentostrutturale di queste aree del terziario che leporti ad un’economia concorrenziale. Il caricoburocratico è oggi insostenibile e rende oltre-modo disincentivante anche l’attrazione di in-vestimenti diretti esteri, elemento strategicoper la creazione di posti di lavoro e più in ge-nerale per il rilancio dell’economia. A questosi somma una cronica difficoltà ad ottenere intempi rapidi le autorizzazioni a realizzare in-vestimenti in nuovi impianti produttivi. Occor-re passare a procedure semplici e snelle in gra-do di favorire il rispetto sostanziale, e non so-lo formale, delle norme.

Valorizzare il sistema turistico e ilpatrimonio culturale: serve unarivoluzione copernicana

Il turismo continua ad essere uno dei prin-cipali asset del paese. Il patrimonio culturalee artistico e l’attrattività dell’Italia come desti-nazione e brand di livello mondiale sono di persé una garanzia di successo. Ma un vantaggiocompetitivo di questo tipo deve essere messoa valore.

Vanno presidiati i nuovi mercati che rappre-sentano opportunità strategiche e possono ga-rantire importanti trend di crescita per i pros-simi anni. In tale ottica è necessario sviluppa-re una capacità promozionale con un uso ef-ficace degli strumenti di comunicazione emarketing facendo leva proprio sull’Italian li-fe style. A realizzare tale politica dovrebbe es-sere un’agenzia di livello nazionale con il chia-ro obbiettivo di arricchire quindi il made in Italycome marca ombrello, cercando da un lato dicreare contesti esperienziali per i consumato-ri, e dall’altro di rappresentare una vetrina ingrado di raccontare la storia, tradizioni locali,qualità, poteri evocativi di una terra che all’e-stero è vista con occhi diversi da quelli con cuiviene osservata e vissuta da noi stessi.

Per creare nuove opportunità di business bi-sogna essere in grado di sfruttare tutte le op-portunità. Si pensi ad Expo 2015, ma anchealle innumerevoli altre iniziative artistiche eculturali. Gli eventi divengono allora leva di av-vio per offrire un’esperienza integrata al turi-sta, intercettando le mutate esigenze dei con-sumatori: oltre alla cultura si cerca il relax, ol-tre alle spiagge e alle terme le città d’arte. La

promozione deve dunque valorizzare questapluralità di esperienze (già presente sul terri-torio) presentando gli elementi distintivi del-l’offerta. Allo stesso tempo occorre promuove-re, sostenere e valorizzare “il sistema offerta”,in quanto capacità di governo intersettorialedelle politiche nazionali e territoriali.

Le risorse e le capacità promozionali sonosempre più limitate e le competenze legislati-ve languono nella frammentazione dell’ecces-so di federalismo tanto che i risultati conse-guiti nel rapporto competitivo con altri paesisi rivelano scarsi. Serve una rivoluzione coper-nicana. Occorre ridare significato politico am-ministrativo al Turismo attraverso il Ministerodel Turismo ed allo stesso tempo assicuraremaggiore coordinamento del settore con le al-tre filiere per incrementarne l’attrattività e ave-re quindi un impatto positivo sulle prestazio-ni di vendita e beneficiare degli effetti positi-vi collaterali. Gli sforzi vanno dunque concen-trati su un’azione coordinata rispetto a tutto ilterritorio, sostenendo la riqualificazione dellestrutture ricettive, impostando politiche am-bientali e infrastrutturali adeguate, promuo-vendo un’elevata qualificazione professionaledegli addetti (linguistica, ecc.) e favorendo ilpotenziamento dell’accessibilità a livello inter-nazionale tramite gli scali aeroportuali e por-tuali per sostenere i relativi flussi (es. croce-ristica).

Per la UILTuCS anche la cultura della lega-lità è indispensabile per il sistema del turismo,la qualità dell’offerta e del lavoro. Basti citarea titolo esemplificativo il caso delle aziende deipubblici esercizi operanti in aree in concessio-ne (autostrade e strade statali), dove la lievi-tazione delle royalties ha spinto alcune azien-de a disapplicare il CCNL del Turismo, sostitui-to da contratti pirata. In questo caso la UIL-TuCS chiede che i titolari delle aree in conces-sione fissino come presupposto per la parte-cipazione ai bandi di gara la garanzia dell’ap-plicazione del contratto collettivo nazionale daparte delle aziende partecipanti e che vengasanzionata la sua successiva disapplicazionecon la revoca della concessione.

La UILTuCS ritiene infine prioritaria l’ema-nazione di un provvedimento legislativo nellegare di appalto nella ristorazione collettiva persuperare il criterio del massimo ribasso e so-stituirlo con quello dell’offerta economicamen-te più vantaggiosa.

IV

La distribuzione commerciale:cambiare rotta

Negli ultimi 4 anni il settore della distribu-zione commerciale ha subito in misura pesan-te le ricadute della grave crisi economica cheha colpito il nostro Paese. La diminuzione delreddito disponibile delle famiglie e la conse-guente caduta dei consumi, hanno determina-to la chiusura di decine di migliaia di piccoli ne-gozi e l’aggravamento delle condizioni di red-ditività di molte imprese di grandi dimensioni.

La crisi economica ha aggravato la crisi com-plessiva del modello a cui lo sviluppo dell’appa-rato commerciale, e in particolare della grandedistribuzione, si è ispirato negli ultimi 20 anni.Già visibile alla fine del passato decennio, le dif-ficoltà della formula Ipermercato/Centro com-merciale quale asse portante dello sviluppo del-la distribuzione commerciale è ora divenuta pa-lese a tutti. Nel dettaglio di prossimità si è ul-teriormente affermata la formula del discount.

Sul versante della regolamentazione delmercato, invece di colmare i limiti evidenti sca-turiti dall’implementazione della Legge Bersa-ni ad opera delle Regioni e degli Enti Locali, siè preferito adottare nel 2012 ulteriori misuredi liberalizzazione rivelatesi inefficaci dal pun-to di vista economico ed occupazionale tantoche la Uiltucs considera l’attuale impianto dicompleta libertà e di quasi anarchia poco ef-ficiente. Le aperture domenicali e l’estensionedell’orario di apertura nel commercio al detta-glio utili a garantire maggiore flessibilità e ade-renza ai nuovi stili di vita e di consumo pos-sono essere valorizzate e concertate nel qua-dro della definizione di un nuovo modello disviluppo a vocazione turistica dell’economia,tuttavia la UILTuCS punta ad un impianto re-golatorio più centrale, in grado di garantireomogeneità ed efficienza nel rispetto delle esi-genze del territoriali.

Altro terziario

Affiancati ai settori tradizionali del commer-cio e del turismo, il terziario attraversa trasver-salmente i servizi alle imprese ed i servizi al-la persona.

Nel contesto dell’economia del Paese, il set-tore degli studi professionali costituisce unaporzione importante dei servizi alle imprese ealle persone ed una realtà dinamica. I molte-

plici soggetti che operano nel settore, i lavo-ratori dipendenti ma anche i collaboratori, lepartite IVA e i praticanti, svolgono la propriaattività in studi e realtà che occupano menodi 16 dipendenti, rappresentando un’importan-te opportunità di lavoro in particolare per ledonne e i giovani, spesso con alti livelli di for-mazione e qualificazione.

Gli effetti della crisi economica si sono peròsentiti anche nel comparto delle professioni,dove si sono utilizzati per la prima volta gli am-mortizzatori sociali, come la cassa in deroga.Si sono così tutelati, oltre all’occupazione, an-che i patrimoni di professionalità, che costitui-scono una risorsa decisiva.

La UILTuCS vuole dare continuità al proces-so di sviluppo del welfare contrattuale, nell’am-bito dell’ assistenza sanitaria integrativa e delsostegno al reddito, definendo strumenti ca-paci di dare aiuto anche sotto il profilo delleemergenti esigenze sociali in tema di concilia-zione e di assistenza. Gli strumenti di soste-gno ed integrazione del reddito già sperimen-tati vanno rafforzati mettendoli in raccordo conla formazione e riqualificazione professionale,con le politiche attive e i servizi per l’impiego,sempre nell’ambito della bilateralità, che perle caratteristiche del comparto ha un forte re-spiro a livello centrale.

Frammentato ma numericamente rilevante,il settore del lavoro domestico in Italia nel 2012registrava 785.933 posizioni aperte e attive al-l’INPS con una stima di lavoro irregolare quan-tificabile in circa 600.000 persone. In dieci an-ni dal 2001 il numero degli occupati del set-tore è aumentato del 222.9%. Un settore incontinua espansione che occupa prevalente-mente popolazione straniera ed in particolaredonne (83.7%).

Il sistema bilaterale ed in particolare CassaColf, registra ad oggi 320.000 iscritti, devonoquindi essere rafforzate le capacità del sinda-cato di intercettare ed avvicinare agli strumen-ti della bilateralità e al sindacato, tutte quellelavoratrici/lavoratori che ad oggi spesso non co-noscono i propri diritti e le tutele.

A pari passo va implementata la nostra ca-pacità di accogliere i lavoratori immigrati chesi concentrano prevalentemente nel settore do-mestico, ma che sono in continuo aumento nelturismo, nel settore socio sanitario ed anchenel commercio.

Dai dati rilevati da Istat, Eurostat e Isfol, ri-sulta che la retribuzione mensile media dei la-

V

voratori italiani è di 1.304€ contro quella de-gli immigrati di 968€. Nel 2011 il salario net-to mensile medio su scala nazionale é aumen-tato di 4€ per gli italiani mentre per gli stra-nieri è diminuito di 18€.

L’Ital accoglie nei propri uffici 450.000 la-voratori immigrati e fornisce loro assistenzaper varie pratiche. Se a livello nazionale il rap-porto con l’Ital risulta ottimale e proficuo, è ne-cessario migliorare i rapporti e la comunicazio-ne nelle sedi provinciali e territoriali, così dafar fruttare al meglio il primo contatto dell’I-tal con i lavoratori dei nostri settori.

Servizi alla proprietà immobiliare

Si conferma l’ampliamento del comparto deiservizi alla proprietà immobiliare che attual-mente comprende i dipendenti di condomini,di Agenzie Immobiliari e di Amministratori diCondominio in termini di competenza riferibi-le ad attività di sorveglianza e servizi dati agliutenti degli immobili.

Particolarmente nell’area dei dipendentidegli Amministratori di Condominio notevolicriticità nel rispetto dell’applicazione dei con-tratti per l’atteggiamento delle Associazioni da-toriali di rappresentanza che non intendonomantenere l’obiettivo e l’impegno del contrat-to unico di comparto.

La UILTuCS ritiene indispensabile prosegui-re nella estensione dei servizi e delle tutele avantaggio dei lavoratori del comprato da rea-lizzarsi soprattutto attraverso l’ampliamento eil rafforzamento degli strumenti bilaterali diemanazione contrattuale, superando le proble-matiche emerse nel funzionamento di alcunienti e garantendo ad essi condizioni operati-ve da realizzarsi con l’unificazione degli Enti Bi-laterali di categoria. UILTuCS ritiene inoltre op-portuno proseguire sulla via della omogeneiz-zazione delle norme contrattuali migliorando-ne gli effetti a favore dei lavoratori ed esten-dendoli anche ad altri settori riconducibili aiservizi della proprietà immobiliare.

Sicurezza sussidiaria ecomplementare

Complesse vicende hanno interessato il set-tore della sicurezza civile negli ultimi quattroanni.

Tralasciando le questioni che si riferisconoalla sicurezza pubblica assicurata dalle Entitàa cui proposte, la cosiddetta sicurezza sussi-diaria si è estrinsecata particolarmente nellavigilanza privata e nelle attività surrogatorie.

Vigilanza privataNel settore un inestricabile intreccio di par-

ticolari avvenimenti ne hanno caratterizzato lavita e l’ampiezza della sfera di competenza el’agibilità operativa.

Rimane infatti incerta la collocabilità del set-tore, che per le incertezze degli operatori e perla considerazione delle Autorità attualmenteproposte al controllo della sua agibilità non ri-sulta completamente in regime privatistico néin quello pubblicistico. E questo stato di inde-finizione della collocabilità ha causato e con-tinua ad influire sulle possibili determinazioniche possono consentire al settore l’implemen-tazione di regole certe e chiare finalizzate aduna efficiente ed efficace agibilità operativa.

Nello specifico una serie di avvenimenti necondizionano tuttora la vita:

il perdurare della crisi economica che hapromosso una concorrenza selvaggia con l’ap-plicazione di condizioni di lavoro al limite del-la legalità;

parziale applicazione dei provvedimenti le-gislativi conseguenti alla sentenza della Cortedi Giustizia Europea;

incertezza delle Autorità preposte ad inter-venire nel settore per assicurare l’applicazio-ne delle norme legislative e la conseguente ri-cerca compromissoria di palliativi che non pro-ducono gli effetti previsti;

il superamento delle cosiddette tariffe di le-galità;

l’improbabile pratica dei network negli ap-palti e la loro strumentalità anche da parte de-gli imprenditori che la criticano;

l’ampliamento della validità territoriale del-le licenze non adeguatamente regolamentatain particolare nei rapporti di lavoro;

i comportamenti spregiudicati di alcuni isti-tuti di Vigilanza che strumentalizzando norma-tive sulla cooperazione praticano una concor-renza sleale a discapito dei diritti dei lavora-tori;

il tentativo di recupero di spazi di attività diesclusiva competenza della vigilanza tradizio-nale si scontra con le condizioni di mercato do-ve è possibile reperire soluzioni surrogatorie aprezzi ridotti;

VI

Anno XVII n. 4 INSERTO

1. CONVOCAZIONECONGRESSO

1.1. Data – Località – Ordine delGiorno

Il Consiglio Nazionale di Categoria del-la UILTuCS, vista la delibera del Consi-glio Nazionale del 18 febbraio 2014,convoca il X Congresso Nazionale, chesi svolgerà secondo l’iter, le proceduree le modalità stabilite dal presente Re-golamento. Il Congresso Nazionale è fis-sato nei giorni 15,16,17 e 18 ottobre2014, con inizio alle ore 14,00 del gior-no 15 ottobre e chiusura prevista per leore 14,00 del 18 ottobre, e si svolgeràa Torino. Il X Congresso Nazionale della UILTuCSavrà il seguente Ordine del Giorno:

15 ottobreElezione della Presidenza; Adempimenti congressuali; Relazione del Segretario Generale UIL-TuCS Nazionale; Saluti degli ospiti;

16 ottobreDibattito sulla base della Relazione delSegretario Generale;

17 ottobreProseguimento dibattito;

18 ottobreConclusioni del Segretario Generale; Approvazione documenti finali; Elezione del Consiglio Nazionale di Cate-goria, del Collegio dei Probiviri e del Col-legio dei Revisori dei Conti;Riunione del Consiglio Nazionale di Ca-tegoria neo eletto; Elezione Organi statutari.

2. DISCUSSIONECONGRESSUALE

2.1. Punti di discussione congressuale

La discussione congressuale si svolgeràsulla base di: a) Relazione della Segreteria uscente sul-

l’attività svolta dal IX Congresso;

X Congresso Nazionale UILTuCSRegolamento

1

b) Discussione e approvazione delle Te-si predisposte dall’Esecutivo Naziona-le di Categoria;

c) Tesi confederali per il dibattito con-gressuale approvate dall’EsecutivoConfederale Nazionale UIL;

d) Eventuali proposte di modifica alloStatuto predisposte dall’ Esecutivo Na-zionale di Categoria;

e) Ordini del Giorno e risoluzioni concer-nenti argomenti non trattati dalle Te-si, presentati dai Congressi regiona-li,

f) Rendiconto di gestione dell’eserciziosuccessivo all’ultimo Congresso.

2.2. Procedure per la discussionecongressuale

2.2.1. I Congressi Territoriali potrannoproporre al Congresso Regionale: a) Emendamenti alle Tesi, purché questi

raccolgano almeno il 20% dei voti delrispettivo Congresso presentati da al-meno il 10% dei delegati, b) Propostedi modifica allo Statuto, purché raccol-gano la maggioranza dei voti del ri-spettivo congresso,

c) Tesi alternative proposte dal ConsiglioTerritoriale di Categoria, sottopostepreventivamente alla discussione ealla votazione delle rispettive assem-blee di base e dei Congressi provin-ciali, a condizione che siano Tesi tra-smesse alla Commissione Precon-gressuale di cui al precedente para-grafo 1 del presente Regolamento en-tro 10 giorni dalla deliberazione dei ri-spettivi Consigli territoriali di catego-ria, che saranno messe in discussio-ne e in votazione nell’ambito del Con-gresso Regionale purché sostenute dadelegati che rappresentino almeno il20% dei voti.

Analogamente si procederà in sede diCongresso Regionale rispetto ai lavo-ri del Congresso Nazionale. I Congres-si Territoriali di Trento e Bolzano sonoequiparati a Congressi Regionali.

2.2.2. Le proposte di emendamento al-le tesi o tesi alternative e le modifiche al-lo Statuto votate dai Congressi Regiona-li dovranno essere fatte pervenire all’E-secutivo Nazionale di Categoria entro enon oltre il 31 luglio 2014.L’Esecutivo Nazionale potrà proporrel’unificazione:a)degli emendamenti alle Tesi e delle

modifiche dello Statuto che risultasse-ro simili, su cui potrà esprimere il pro-prio parere;

b) delle eventuali Tesi alternative, veri-ficando e certificando il corretto iter dipresentazione.

2.2.3. In sede di Congresso Nazionalepotranno essere discussi solo gli emen-damenti alle Tesi, le proposte di modifi-ca dello Statuto e le Tesi alternative pre-sentati con le modalità previste ed en-tro i termini stabiliti.In sede di votazione sulle proposte inter-verrà un delegato a favore e uno contro.Lo Statuto della UILTuCS può essere mo-dificato solo dal Congresso Nazionale, ov-vero dal Consiglio Nazionale di Catego-ria se espressamente delegato da alme-no due terzi dei componenti del Congres-so di Categoria.

La presentazione di Tesi alternativedarà luogo alla elezione degli organi-smi e alla elezione dei delegati su listeseparate, sulla base della proporziona-le pura, secondo i voti ottenuti da cia-scuna lista.

2

3. COMPOSIZIONE ERAPPRESENTATIVITÀ DELCONGRESSO

Il X Congresso Nazionale si effettua sul-la base della media delle persone iscrit-te aventi diritto al voto negli anni 2010,2011, 2012, 2013.

3.1. Delegati al Congresso Nazionale

a) Con diritto di voto, i delegati eletti neiCongressi Regionali sulla base dellamedia degli iscritti negli anni 2010-2013, per Trento e Bolzano i delegativerranno eletti dai rispettivi Congres-si Territoriali, nonché i componentiuscenti della Segreteria Nazionale ovenon siano stati eletti delegati;

b) Senza diritto di voto ove non sianostati eletti delegati: • i componenti uscenti del Consiglio

Nazionale, del Collegio dei Probivirie dei Revisori dei conti,

• i Presidenti e i Vicepresidenti deiCoordinamenti Nazionali dei lavora-tori autonomi.

4. SVOLGIMENTO DEICONGRESSI

4.1. Calendario congressuale

La fase congressuale, così come delibe-rato dal Consiglio Confederale Naziona-le del 21 gennaio 2014, inizia nel mesedi marzo 2014 con i congressi territoria-li.Le fasi congressuali saranno articolatecome di seguito:24 marzo-30 aprile svolgimento deicongressi territoriali;

5 maggio-20 giugno svolgimento con-gressi regionali.

4.2. Convocazione dei CongressiTerritoriali e Regionali

I Comitati Direttivi delle UILTuCS Regio-nali e Territoriali devono fissare, entroil 10 marzo la data, la sede e le moda-lità dei rispettivi Congressi, nominandouna Commissione per la preparazione elo svolgimento degli stessi.La Commissione avrà il compito di:a) Predisporre il programma delle as-

semblee congressuali di base qualo-ra non deliberato dal Consiglio Terri-toriale;

b) Controllare il regolare svolgimentodelle varie fasi congressuali sulla ba-se del presente Regolamento.

Le UILTuCS Territoriali e Regionali devo-no comunicare alla UILTuCS Nazionale,entro il 15 marzo la data, la località e lemodalità dei rispettivi Congressi.

4.3. Adempimenti congressuali

Ogni livello congressuale dovrà: a)Eleggere la Commissione Verifica Po-

teri; il Presidente e il Segretario delCongresso; la Commissione per le mo-zioni e modifiche dello Statuto; laCommissione elettorale;

b) Redigere al termine del Congresso ilrelativo verbale in 4 copie, firmato dalPresidente e dal Segretario del Con-gresso, da inviare alla UILTuCS Nazio-nale e Regionale, ed alle C.S.T. e U.R.della UIL;

c) Copia del verbale dovrà essere invia-to alle strutture di cui sopra entro enon oltre una settimana dalla chiusu-ra del Congresso.

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4.4. Assemblee di base (aziendali,territoriali, settoriali)

Le assemblee precongressuali di baseaziendali o di singola unità produttivaverranno convocate, di norma, per lerealtà pari o superiori a 20 iscritti. Per glialtri iscritti si darà luogo ad assembleeterritoriali intercomunali o settoriali. Ilpiano delle Assemblee, se non delibera-to dal Consiglio Territoriale di Categoria,sarà predisposto dalla Commissione con-gressuale di cui al precedente paragrafo 4.2. del presente Regolamento e porta-to a conoscenza della UILTuCS Regiona-le e Nazionale nonché della C.S.T. UIL al-meno 15 giorni prima dello svolgimen-to.Le assemblee rispetteranno le seguentinorme:a)A tutti gli iscritti si dovrà dare l’oppor-

tunità di essere messi a conoscenzadel materiale necessario al dibattitocongressuale, con particolare riferi-mento ai contenuti delle Tesi della UIL-TuCS e delle Tesi della UIL,

b) All’apertura dell’assemblea si proce-de alla nomina del Presidente e del Co-mitato Elettorale che redige un verba-le in quattro copie (una per la UILTuCSTerritoriale, una per la C.S.T., una perl’organizzazione di base, una per laUILTuCS Nazionale);

c) La discussione verterà sulle Tesi cheverranno sottoposte a votazione, cosìcome sugli eventuali emendamenti se-condo quanto indicato al paragrafo 2.del presente Regolamento;

d) Per ogni assemblea di base deve es-sere redatto un elenco degli iscrittipresenti in possesso della Tessera UIL-TuCS-UIL, aventi diritto al voto e in re-gola con la contribuzione;

e) La convocazione dell’assemblea dibase deve essere portata a cono-

scenza degli iscritti interessati alme-no 5 giorni prima del suo svolgimen-to e si terrà nel posto di lavoro, o inun altro luogo vicino, o nella sededella UIL. La convocazione va fattacon l’affissione negli appositi spazisindacali nei luoghi di lavoro o nellesedi sindacali per le Associazioni Ter-ritoriali, intercategoriali e di settore,e con l’affissione del programma edell’orario delle assemblee presso lesedi della UILTuCS del territorio in-teressato;

f) La elezione dei delegati al CongressoTerritoriale della UILTuCS deve avve-nire in base alle norme elettorali di cuial successivo paragrafo 6.2. del pre-sente Regolamento;

g)Per consentire una reale e ampia par-tecipazione potranno essere utilizzateanche le ore retribuite previste daicontratti e dallo Statuto dei lavorato-ri.

4.5. Congressi Territoriali UILTuCS

4.5.1. I Congressi Territoriali si svolgo-no solo per le UILTuCS con più di 200iscritti, salvo diversa decisione da partedel Consiglio Regionale della UILTuCS.Nelle province fino a 200 iscritti il Con-siglio Regionale della UILTuCS convo-cherà assemblee organizzative per la di-scussione delle mozioni della UILTuCS edella UIL, e per l’elezione dei delegati alCongresso Regionale UILTuCS e a quel-lo della C.S.T. 4.5.2. Hanno diritto a partecipare alCongresso Territoriale della UILTuCS: a) Con diritto di voto, i delegati regolar-

mente eletti nelle assemblee di base, b) Senza diritto di voto i membri del Con-

siglio Territoriale e dei Revisori deiConti, qualora non eletti delegati,

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Compiti del Congresso Territoriali sono: a) Discutere e votare la relazione della

Segreteria uscente, relativa all’attivitàsvolta negli anni 2010-2013,

b) Discutere e votare le Tesi congressua-li UILTuCS, gli eventuali emendamen-ti proposti dalle assemblee congres-suali e le proposte di modifica delloStatuto,

c) Discutere e votare i documenti con-gressuali confederali UIL e le propostedi emendamenti da presentare allaC.S.T. UIL,

d) Discutere e votare la Relazione am-ministrativa relativa agli anni 2010-2013,

e) Mettere in votazione l’eventuale pro-posta di trasferimento dei poteri ese-cutivi, politici e amministrativi allastruttura regionale UILTuCS. La propo-sta deve ottenere i 2/3 dei voti con-gressuali,

f) Eleggere gli organismi statutari, g) Eleggere i delegati per il Congresso

Regionale UILTuCS e per il Congressodella Camera Sindacale TerritorialeUIL,

h) Provvedere alle eventuali altre incom-benze congressuali.

4.6. Congressi Regionali UILTuCS

Hanno diritto a partecipare al Congres-so Regionale della UILTuCS: a) Con diritto di voto, tutti i delegati re-

golarmente eletti nei Congressi Terri-toriali di Categoria,

b) senza diritto di voto i membri del Con-siglio Regionale, i Revisori dei Conti ei Probiviri, qualora non eletti delegati.

Compiti del Congresso Regionale sono: a) Discutere e votare la relazione della

Segreteria uscente, relativa all’attivitàdegli anni 2010-2013,

b) Discutere e votare le Tesi congres-suali e gli eventuali emendamentiproposti dai Congressi Territoriali,nonché le proposte di modifica delloStatuto,

c) Discutere e votare i documenti con-gressuali confederali UIL e le propostedi emendamenti da presentare alCongresso della Unione Regionale UIL,

d) Discutere e votare la Relazione am-ministrativa degli anni 2010-2013,

e) Approvare le proposte di gestione uni-ficata alla UILTuCS Regionale dei po-teri esecutivi-politici-amministratividei territori. Le proposte devono otte-nere i 2/3 dei voti congressuali tenen-do conto delle delibere dei CongressiTerritoriali,

f) Eleggere gli organismi statutari e i de-legati per il Congresso Nazionale UIL-TuCS e per il Congresso della UnioneRegionale UIL,

g) Provvedere alle eventuali altre incom-benze congressuali.

4.7. Congresso Nazionale UILTuCS

Compiti del Congresso sono: a) Discutere e votare la relazione della

Segreteria uscente, relativa all’attivitàdegli anni 2010-2013,

b) Discutere e votare le Tesi congressua-li e gli emendamenti sottoposti alla di-scussione congressuale,

c) Discutere e votare le Tesi confederaliUIL e gli emendamenti proposti,

d) Votare le proposte di modifica delloStatuto,

e) Votare la Relazione amministrativa ri-ferita agli anni 2010-2013,

f) Eleggere gli organismi statutari e i de-legati al XVI Congresso Confederale.

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5. NORME GENERALI PER LAELEZIONE DEI DELEGATICONGRESSUALI E DEGLIORGANISMI STATUTARI

Lo svolgimento del Congresso deve ri-comprendere anche il rispetto e la va-lorizzazione positiva del pluralismo po-litico-culturale e associativo della UIL-TuCS. Pertanto i Congressi dovranno svolgersiin modo da permettere l’elezione dei de-legati ai livelli congressuali superiori e l’e-lezione dei rispettivi organismi conside-rando sia il pluralismo culturale che de-gli iscritti ai settori del Turismo, Commer-cio, Servizi e lavoratori autonomi rappre-sentati dalla UILTuCS, nonché degli im-migrati. Per le donne dovrà essere assicurataadeguata presenza tra i delegati e negliorganismi. Le UILTuCS Territoriali e Regionali potran-no eleggere un Consiglio generale chesarà formato dai Consigli Territoriali edalle RSA o RSU UILTuCS rappresentati-ve dei settori e delle unità aziendali.

6. NORME ELETTORALI

6.1. Elettività delle cariche

Tutte le cariche nelle strutture UILTuCS,di ogni ordine e grado, sono elettive. Tutte le elezioni sindacali dovranno svol-gersi in base alle norme contenute nelpresente Regolamento.

6.2. Elezioni di 1° e 2° grado

Le elezioni si distinguono in elezioni diprimo grado (elezioni nei GAU e nelle Le-

ghe dei lavoratori autonomi) ed elezionidi secondo grado. Nelle elezioni di primo grado hanno di-ritto di voto tutti i lavoratori in posses-so della tessera UILTuCS-UIL e in rego-la con il pagamento dei contributi. Il vo-to è diretto e non può essere espressoper interposta persona. Tutte le elezioni nelle quali il voto si espri-me attraverso un delegato già eletto so-no considerate di secondo grado. Nelle elezioni di secondo grado il voto èquindi attribuito al delegato, il quale di-spone di tanti voti quanti sono gli iscrit-ti da lui rappresentati. L’elezione in sede congressuale, ai varilivelli, dei Consigli di tutte le strutture pe-riferiche e centrali, e dei delegati ai livel-li congressuali superiori della UILTuCS,avviene, di norma, con voto palese su li-sta unica concordata. Tuttavia, se lo richiede con atto forma-le sottoscritto e presentato in Congres-so un numero di delegati rappresentan-ti almeno il 20% dei voti congressuali,si attivano le procedure per il voto se-greto. In questo caso il Congresso è ob-bligato ad esprimersi con il voto a fa-vore o contro. Nel caso di voto favore-vole del Congresso dovranno esserepredisposte due o più liste contenentiognuna un numero massimo di candi-dati pari a quello da eleggere, e l’orga-no sarà eletto attribuendo alle liste unnumero di posti proporzionale ai voti ri-portati da ciascuna lista. Acquisito il numero dei posti da attribui-re ad ogni lista, vengono proclamati elet-ti i candidati che su ogni singola listahanno riportato il maggiore numero divoti. In caso di parità viene proclamatoeletto il candidato con la maggiore an-zianità d’iscrizione alla UIL. L’elezione degli altri organi dirigenti del-le strutture e dei delegati per le istanze

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superiori avviene a voto palese su listaunica concordata.

6.3. Comitato Elettorale

Per ogni consultazione deve essere elet-to un comitato elettorale e il suo Presi-dente, che ne dirige i lavori.I componenti del suddetto Comitato elet-torale non possono essere candidati.Sono suoi compiti:a) Stabilire le norme tecniche necessa-

rie per l’applicazione delle disposizio-ni elettorali emanate dal Consiglio Na-zionale di Categoria,

b) Stabilire il luogo di svolgimento e l’o-ra di inizio della votazione, la duratadelle operazioni, informandone tutti gliaventi diritto, c) Provvedere alla costi-tuzione dei seggi, che dovranno esse-re muniti di un’urna che possa esserechiusa e sigillata,

d) Fornire ai seggi la lista degli aventi di-ritto al voto,

e) Controllare il regolare svolgimentodelle votazioni,

f) Certificare i risultati delle elezioni.

Gli elettori per essere ammessi al votodovranno esibire al seggio un documen-to di riconoscimento in corso di validità.Nelle elezioni di secondo grado l’eletto-re per il ritiro della scheda elettorale do-vrà esibire la propria delega vistata dal-la Commissione Verifica Poteri.

6.4. Ricorsi

Contro eventuali irregolarità ed infrazio-ni che venissero commesse in sede dielezioni, ogni elettore potrà presentarericorso scritto, entro il termine di cinquegiorni dallo scrutinio, al Consiglio terri-

toriale, regionale o al Consiglio Naziona-le. In seconda istanza l’elettore potrà ri-correre all’ Esecutivo Confederale dellaUIL, la quale decide in via inappellabilee a maggioranza dei voti.

6.5. Candidati

Ogni iscritto può essere candidato alleelezioni delle cariche sindacali.La presentazione non potrà essere ac-compagnata da mozioni di corrente, es-sendo queste vietate dallo Statuto vigen-te.Il Comitato Elettorale riceve le candida-ture, ne controlla la regolarità e i requi-siti di eleggibilità e garantisce l’applica-zione delle norme dello Statuto.

6.6. Modalità del voto a scrutiniosegreto

In caso di votazione a scrutinio segretoai sensi di quanto stabilito dal preceden-te paragrafo 6.2. del presente Regola-mento, il Presidente del Comitato Elet-torale assume le funzioni di Presidentedel seggio elettorale.Il Presidente del seggio apporrà sulla de-lega un segno convenzionale per far fe-de dell’avvenuta votazione. Parimenti se-gnerà a fianco del nominativo dell’elet-tore, nella lista in suo possesso, l’indica-zione che l’elettore ha votato.Ultimata la votazione, il Comitato Elet-torale provvederà allo spoglio delle sche-de e redigerà verbale in quattro copie,contenente i risultati dello scrutinio.

Una copia rimarrà presso la struttura in-teressata, una copia verrà trasmessa al-la UIL ed una alla UILTuCS Nazionale uni-tamente al verbale del Congresso, la

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quarta copia è di competenza del Comi-tato Elettorale che provvederà alla cer-tificazione dei candidati eletti in applica-zione di quanto fissato dal precedenteparagrafo 6.2. del presente Regolamen-to.

6.7. Partecipazione al CongressoNazionale

Ciascuna struttura che partecipa al Con-gresso Nazionale deve compilare il ver-bale delle elezioni dei propri delegati alCongresso stesso e rimetterlo in copia al-

la UILTuCS Nazionale non oltre 10 gior-ni dalla chiusura del proprio Congresso,e comunque entro il 31 luglio. Trascor-so tale termine, la Commissione Verifi-ca Poteri potrà invalidare gli atti.

NB: In ottemperanza alle modifichedello Statuto UIL del 14 dicembre2012 il Direttivo Nazionale è da leg-gersi in Consiglio Nazionale di Cate-goria;Comitato Direttivo è da leggersi inConsiglio Territoriale e/o regionaledi Categoria.

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COMMERCIOGrande DistribuzioneCommercio al dettaglioDistribuzione CooperativaFarmacie Speciali e Private

TURISMOAlberghiPubblici EserciziCampeggi e

Villaggi TuristiciAgenzie di viaggioParchi a tema

AUTONOMIAgenti e RappresentantiVenditori ambulantiGiornalaiGuide e Accompagnatori

Turistici

SERVIZIIstituti di Vigilanza PrivataPortieriDomesticiStudi Professionali e TecniciArti EsteticheSettore Socio-Sanitario-

Assistenziale-EducativoAmministratori di condominioAgenti Immobiliari e

Mediatori

UILTuCS

l’intervento del Garante degli scioperi nellerelazioni sindacali, che con provvedimenti re-strittivi delle libertà sindacali impediscono unaefficace difesa dei diritti dei lavoratori;

la eccessiva articolazione delle rappresen-tanze imprenditoriali e lo schizofrenico ricono-scimento ancora più ampio di tale situazioneda parte delle Autorità competenti sollecitataa volte da interventi politici e da interpretazio-ni permissive delle norme che ne consentonoil riconoscimento;

la lunghissima durata della trattativa per ilrinnovo del contratto nazionale del settore,parzialmente interrotta dalla proditoria firmadi un accordo di rinnovo, al quale la UILTuCSnon ha inteso né intende conferire valenza ri-solutiva;

gli effetti assolutamente negativi del sedi-cente rinnovo contrattuale che permette unaassoluta incertezza nella continuità del rappor-to di lavoro e del mantenimento del livello pro-fessionale e retributivo acquisito;

la concomitanza degli effetti indotti da quan-to sopra sommata alla parziale applicazione delDecreto Maroni che avrebbe dovuto riqualifi-care l’attività delle imprese operanti nel set-tore, produce effetti assolutamente negativisulle norme che regolano i rapporti di lavorocon complessivo scadimento dei diritti del la-voratori.

Attività surrogatorie della Vigilanza privata

La crisi economica ha indotto le imprese edi cittadini alla ricerca di forme di sicurezza me-no costose della vigilanza tradizionale, svilup-pando molteplici modalità di identificazione del-le correlate professionalità.

Il fenomeno ha ormai raggiunto livelliquantitativi notevoli quantificabili fino al triplodella vigilanza tradizionale.

Lo sviluppo si è basato principalmente sul-l’ampia discrezionalità nella definizione dellecondizioni di lavoro, purtroppo assecondate dasedicenti parti sociali che hanno proposto re-golamentazioni al di sotto di ogni legittimità.

Anche i rari interventi richiesti alle Autoritàcompetenti non hanno determinato effetti po-sitivi di limitazione e contenimento ovvero diregolamentazione delle attività surrogatorie.

Mentre interventi di sindacati confederalihanno contribuito al clima di incertezza rego-lamentare legittimando anche i comportamen-ti di altre sedicenti parti sociali.

Nella complessa situazione dei settori dellavigilanza tradizionale e delle attività surroga-torie meglio qualificate come servizi ausiliari efiduciari alle imprese, la UILTuCS è impegna-ta:• nelle problematiche generali ad intervenire

presso le Autorità per definire con certezzale rispettive aree di competenza della vigi-lanza tradizionale decretata e armata ovve-ro decretata e delle attività surrogatorie;

• nella definizione delle norme contrattuali ri-spettivamente nella vigilanza tradizionaleportando a conclusione le iniziative presso lamagistratura, quali promotrici di norme cherecepiscono le esigenze dei lavoratori comeproposto nelle varie fasi di negoziato, e nel-le attività surrogatorie ampliando l’applica-zione del contratto stipulato ad altre parti so-ciali al fine di determinarne la diffusione;

• nel mantenimento e sviluppo delle compe-tenze degli Enti bilaterali dei settori sopraci-tati non escludendo forme di aggregazionedegli stessi qualora le condizioni lo consen-tano.

Mercato del lavoro

La più grave crisi economica del dopoguer-ra ha causato gravi effetti sull’occupazione, in-cidendo in particolare sulla condizione dei gio-vani, delle donne, del Mezzogiorno e degli over50, modificando le prospettive di vita di mol-te persone.

L’auspicata ripresa economica non si tra-durrà immediatamente in nuovi posti di lavo-ro e passerà molto tempo prima di tornare ailivelli di occupazione precedenti la crisi.

In questo scenario i temi del lavoro sonocentro del dibattito delle forze sociali e politi-che.

Per la UILTuCS gli interventi legislativi in ma-teria di mercato del lavoro (in entrata ed inuscita) non determinano i livelli occupaziona-li, legati prevalentemente all’andamento del ci-clo economico, ma risultano decisivi rispetto al-la composizione interna e all’articolazione del-l’occupazione.

Sono preferibili norme di indirizzo che va-lorizzano l’autonomia delle parti sociali attra-verso lo strumento della contrattazione collet-tiva, che è in grado di individuare strumentiadeguati ai settori, alle fasi economiche e al-le tipologie di aziende, di coniugare flessibilità

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e stabilità dell’occupazione. A titolo esemplifi-cativo, un cattivo esempio è stato il ripetuto econtradditorio intervento del legislatore in ma-teria di contratti a tempo determinato in unbreve volgere di tempo.

Devono essere contrastati invece gli inter-venti legislativi che destrutturano gravemen-te i diritti del lavoro e il ruolo del sindacato edella contrattazione collettiva.

L’insieme delle regole, legislative e contrat-tuali, non può comunque non tener conto del-la complessità del tessuto produttivo, nel qua-le il terziario occupa una posizione preminen-te. Allo stesso tempo bisogna prendere in con-siderazione gli effetti prodotti da fenomeni qua-li l’invecchiamento della popolazione, la mag-gior partecipazione delle donne e degli stranie-ri al mercato del lavoro.

Va facilitato l’incontro tra domanda e offer-ta e si deve aiutare la generazione di nuovaoccupazione, con particolare riguardo per le fa-sce più deboli.

La UILTuCS si è impegnata contro l’utilizzoimproprio del lavoro atipico o parasubordina-to, come le collaborazioni a progetto, le par-tite IVA e le associazioni in partecipazione, an-che con percorsi contrattati di stabilizzazione.

Attraverso la contrattazione ha inteso indi-viduare strumenti e percorsi che facilitino nuo-va occupazione, mettendo in raccordo la fles-sibilità con la stabilità.

L’apprendistato, canale privilegiato per l’ac-cesso dei giovani al mondo del lavoro, è an-cora sottoutilizzato. È utile la semplificazionenormativa in tema di formazione di base e tra-sversale rispetto all’apprendistato professiona-lizzante; si deve però rafforzare e diffondere,anche nella regolazione contrattuale, l’appren-distato in ottica di alternanza tra scuola e la-voro e per il conseguimento dell’alta formazio-ne, al fine di avvicinare i giovani che studianoal mondo delle imprese e di abbattere il tas-so di dispersione scolastica, come già speri-mentato con successo in altri paesi europei.

Per rendere efficace la lotta alla disoccupa-zione giovanile vanno però realizzati gli inter-venti di servizio all’impiego e le politiche atti-ve del mercato del lavoro su cui il nostro pae-se sconta gravi ritardi strutturali.

È fondamentale mettere in raccordo i per-corsi di formazione con le esigenze del mon-do produttivo e delle imprese, così come faremergere con chiarezza da queste ultime i fab-bisogni professionali; in questo modo si può ef-

fettivamente facilitare l’incontro tra domandae offerta, sul terreno delle professionalità ne-cessarie.

Sul versante della protezione del reddito dichi perde il lavoro o è coinvolto in una fase dicrisi dell’azienda, con riduzione e sospensionedel lavoro, si assiste ad un momento di tran-sizione tra il “vecchio” e il “nuovo” sistema de-gli ammortizzatori sociali, oggetto di possibiliulteriori interventi legislativi. Ciò vale in par-ticolare per gli istituti della cassa integrazio-ne, della mobilità e dei contratti di solidarietà.

Fin tanto che non rientra la fase più diffici-le della crisi è necessario finanziare gli ammor-tizzatori in deroga, in assenza dei quali rischia-mo di veder ulteriormente salire il tasso di di-soccupazione.

Nel frattempo deve perfezionarsi la costru-zione dei nuovi strumenti di sostegno al red-dito per i settori tradizionalmente esclusi dal-l’accesso agli ammortizzatori, collocati in granparte all’interno del perimetro di pertinenzadella UILTuCS.

In prospettiva si ritiene che il sindacato pos-sa esercitare un ruolo nella definizione e gestio-ne di misure di sostegno al reddito, attraversola bilateralità, in particolare per il personale del-le aziende con meno di 16 dipendenti.

La UILTuCS inoltre, in un’ottica di moderniz-zazione, si propone di individuare strumentiche diano risposta alla questione dell’equilibriogenerazionale, favorendo l’invecchiamento at-tivo della popolazione e la valorizzazione del-le esperienze e del sapere.

Bilateralità

Rafforzamento ed integrazione dell’assisten-za sanitaria, del sostegno al reddito, dell’incro-cio tra domanda ed offerta di lavoro, della for-mazione e riqualificazione dei lavoratori, sulterreno della riprogettazione e del rinnovamen-to del welfare; queste le parole chiave per l’e-voluzione della bilateralità.

Il consolidato sistema della bilateralità pre-sente nei settori della UILTuCS trova la sua ra-gion d’essere nello sviluppo del welfare con-trattuale, nella messa a disposizione di unapiattaforma di servizi per lavoratori e aziendae nella verifica e gestione di alcune norme con-trattuali.

Nell’assistenza sanitaria integrativa le lavo-ratrici ed i lavoratori trovano apprezzate pre-

VIII

stazioni, che integrano l’offerta del pubblico inun momento di generale contenimento dellaspesa e di conseguente riduzione dei servizi.

La fondamentale funzione dei fondi di pre-videnza complementare, nella prospettiva del-la generalizzata diffusione del metodo contri-butivo ai fini del calcolo del trattamento pen-sionistico, non è stata ancora sufficientemen-te compresa. È importante estendere la pla-tea di aderenti alla previdenza complementa-re per garantire pensioni dignitose, soprattut-to a chi ha carriere discontinue e impieghi apart-time.

Un ulteriore salto di qualità del sistema del-la bilateralità passa per l’irrobustimento delleprestazioni di sostegno al reddito; al di là diquanto previsto circa i fondi di solidarietà e va-lutata la possibilità di un possibile ulteriore in-tervento del legislatore in materia di sistemadegli ammortizzatori, è indispensabile destina-re risorse della bilateralità per misure di so-stegno al reddito nei casi di riduzione o sospen-sione dal lavoro, con particolare riguardo perle imprese di piccole dimensioni.

Il coinvolgimento delle parti sociali sugli am-mortizzatori le responsabilizzerebbe e consen-tirebbe di calibrare gli interventi rispetto allespecificità dei settori e alle necessità del mo-mento, con maggior flessibilità ed efficacia.

A questi interventi si devono affiancare, nel-l’ambito degli enti bilaterali, i servizi che faci-litino l’incrocio tra la domanda e l’offerta di la-voro, in raccordo con le politiche e i percorsidi formazione e riqualificazione del personale,anche in una prospettiva di collaborazione e dimessa in rete con gli altri operatori pubblici eprivati.

La bilateralità per la UILTuCS è uno stru-mento con cui le parti sociali possono concor-rere al rinnovamento del welfare, in un’otticadi sussidiarietà.

Condizione indispensabile per cogliere taleprospettiva è però la selezione della bilatera-lità rispetto alla massa critica delle risorse, chenon possono essere disperse e che vanno chia-ramente concentrate sugli obiettivi strategici.

Si deve inoltre valorizzare la bilateralità intema di salute e sicurezza sui luoghi di lavo-ro, supportando l’attività dei rappresentantiterritoriali per la sicurezza e costituendo gli or-ganismi paritetici provinciali; nella piccola emedia impresa il tema della salute e della si-curezza stenta a trasformarsi in pratica e cul-tura diffusa.

Il cambio di marcia complessivo della bila-teralità si completa con l’evoluzione delle di-namiche di governo e di gestione, che devo-no essere ben distinte ed improntate a sem-pre maggior efficacia ed efficienza.

La UILTuCS intende intervenire anche nel-l’ambito della bilateralità di servizio, per farein modo che tutti gli enti ottemperino a quan-to previsto dal Contratto Nazionale, come adesempio riguardo le commissioni di conciliazio-ne ed arbitrato o i servizi per la gestione ed ilmonitoraggio di alcuni istituti del mercato dellavoro.

Formazione

La crisi economica, manifestatasi in proces-si di ristrutturazione e riorganizzazione, ha ac-centuato la necessità di sviluppo continuo del-le competenze e di adattamento alle richiestedei mercati.

Nello scenario della crisi, gli interventi dellegislatore a favore dell’occupazione e dei pro-grammi di sostegno al reddito hanno sottrat-to una parte delle risorse destinate alla forma-zione professionale.

Il sostegno al reddito è prioritario ma nonè sufficiente per contenere il rischio di espul-sione dal mercato del lavoro per obsolescen-za professionale, indipendentemente dall’età,dal titolo di studio e dalle competenze acqui-site.

Eppure il nostro sistema economico ha bi-sogno di puntare sulla creatività e sulla pre-parazione delle persone per offrire occasioni dilavoro. Lo sviluppo delle competenze e l’innal-zamento delle professionalità è possibile solonell’ambito di un sistema efficace di formazio-ne continua.

Il legislatore dunque deve sostenere le po-litiche attive, integrate agli ammortizzatori so-ciali, irrobustendo le direttrici della formazio-ne professionale.

Le parti sociali hanno il compito di rivendi-care un ruolo attivo e partecipativo nel soste-nere e propugnare un sistema di welfare chesia in grado di attivare la riqualificazione pro-fessionale del lavoratore. Tale ruolo può esse-re esercitato attraverso i fondi interprofessio-nali, nati dalla consapevolezza dell’importan-za della formazione continua come fattore dioccupabilità dei lavoratori e come fattore dicompetitività delle imprese.

IX

Rendere compatibili i processi di riorganiz-zazione aziendale significa intervenire soprat-tutto sul sistema di competenze per l’occupa-bilità delle persone e sulla competitività delleimprese. Se questo è vero per la generalitàdelle imprese, lo è ancor più per le aziende delterziario. Ecco perché gli inteventi di formazio-ne mirata possono rappresentare un suppor-to reale alla crescita dimensionale e costitui-re investimenti di medio lungo periodo capacidi fornire un utile sostegno competitivo.

L’attività dei fondi interprofessionali vaorientata e governata per consentire al più va-sto numero di lavoratori di essere coinvolti inprocessi e programmi di formazione e riquali-ficazione.

Rappresentanza e contrattazione

Gli accordi sulla rappresentanza, inizialmen-te sottoscritti con Confindustria ma destinatiad allargarsi alla generalità dei settori, com-presi quelli della UILTUCS, mutano lo scena-rio delle relazioni sindacali, delineandone unnuovo assetto.

Espressione della volontà di rilanciare sunuove basi l’unità di azione del sindacato, l’in-tesa sulla rappresentanza vincola le organiz-zazioni firmatarie a precise procedure nellapresentazione delle piattaforme e nella conclu-sione dei negoziati e definisce l’efficacia delleintese raggiunte, vincolando al loro rispetto an-che chi non le ha condivise. Tale sistema di re-gole, che si estende anche alla contrattazioneterritoriale ed aziendale, prevede la misurazio-ne della rappresentatività e ci mette nella con-dizione di dover predisporre politiche negozia-li ed organizzative ad esse coerenti.

La UILTuCS ritiene che il principale limite po-litico del nuovo sistema di regolazione dellarappresentanza, finalizzata evidentemente asupportare la contrattazione, consiste proprionell’assenza di un’intesa contestuale relativa adun nuovo modello di contrattazione.

Scaduto, senza clausole di ultravigenza, l’ac-cordo sperimentale del 2009, non si possiedeoggi alcun riferimento che vincoli le parti da-toriali e sindacali nelle fasi di rinnovo della con-trattazione collettiva, nazionale e di secondolivello. Lo scenario di grave crisi economicarende ancora più complessa tale situazione,determinando difficoltà e ritardi nella chiusu-ra dei negoziati, soprattutto per l’approccio da-

toriale volto alla riduzione dei cosiddetti fatto-ri di costo.

È prioritario il rilancio dell’azione confede-rale sul modello di contrattazione.

Riferimento prioritario ed irrinunciabile è latutela e lo sviluppo del reddito dei lavoratori:per la UILTuCS il sindacato deve essere auto-rità salariale, distribuendo la produttività ge-nerata dal sistema economico e dalle impre-se.

Non si può essere autorità salariale senzamodello contrattuale.

Per la UILTuCS il ruolo del CCNL, indipen-dentemente dalla sua veste settoriale, restacentrale. Ciò al fine di impedire il deteriora-mento delle condizioni normative e salariali de-gli addetti, fatto possibile in ragione della fram-mentazione della rappresentanza datoriale edel fenomeno del dumping contrattuale nel-l’ambito del terziario di mercato.

Con uno sguardo comparato si constata cheladdove si è giunti allo smantellamento dellacontrattazione collettiva si è assistito ad unaaccentuata differenziazione dei trattamenti aseconda dei settori e delle imprese, con la sen-sibile diffusione della contrattazione individua-le; di qui poi l’intervento del legislatore voltoa fissare per legge i salari minimi, soprattut-to per alcuni settori, il terziario tra essi.

Tale scenario, se trasposto in Italia, sareb-be ancora più radicale, vista la diffusa presen-za di piccole e medie imprese.

Si evidenzia quindi la necessità di un cam-bio di passo rispetto al passato e all’esisten-te; lo schema che prevedeva la difesa del po-tere d’acquisto attraverso il contratto naziona-le (recupero dell’inflazione) e la distribuzionedella produttività generata, che ha invece nel-la contrattazione aziendale e territoriale il suocampo naturale, è ormai superato.

Il nuovo modello contrattuale non può piùavere come unico perno il recupero dell’infla-zione a livello nazionale; la difesa del potered’acquisto deve essere messa in relazione conil tema della produttività, in integrazione conla contrattazione di livello aziendale e territo-riale; solo così si può dare nuovo respiro allacontrattazione collettiva ed evitare quel model-lo antitetico ed alternativo che chiama in cau-sa il salario minimo di legge, nell’ambito delquale invece la contrattazione collettiva e ilruolo di autorità salariale da parte del sinda-cato sono destinati inevitabilmente a declina-re.

X

Le donne e le politiche di genere

Nel nostro Paese il tasso di natalità è in con-tinuo calo. Nel 2012 i bambini nati dalla po-polazione femminile residente in Italia sonostati 534.000 contro i 547.000 del 2011 e i562.000 del 2010.

In virtù di un indice di alta longevità corre-lato ad un basso indice di natalità, il nostro èuno dei Paesi più vecchi al mondo. Nel 2050le previsioni indicano che avremo 263 anzianiper ogni 100 giovani.

La spesa pubblica destinata agli asili nido èaumentata del 46,4% dal 2004 al 2011 conuno scostamento molto lieve tra il 2010 ed il2011 del 1,5% che rischia di evidenziare unblocco della spesa per i servizi all’infanzia. Cre-sce del 37.9% nello stesso periodo il numerodi bambini iscritti a nidi comunali o sovvenzio-nati dai comuni.

È opportuno che le risorse per le infrastrut-ture sociali non diminuiscano per non interrom-pere il difficile processo di femminilizzazionedel mercato del lavoro italiano.

I dati occupazionali del nostro Paese, evi-denziano che il tempo pieno è appannaggio de-gli uomini per 2/3, mentre il part-time è fem-minile per un 75%. Il part-time involontario,sul totale dei part-time per genere, rappresen-ta il 63,7% per gli uomini ed il 50,2% per ledonne.

Tra il 2010 ed il 2013 è aumentata la pre-senza femminile delle donne occupate del 1%.Se tale dato può essere letto positivamente,visto il momento di crisi economica e l’aumen-to della disoccupazione che stiamo vivendo, ècorretto sottolineare che l’Italia partiva da untasso di occupazione femminile terribilmentebasso.

Permane in Italia una differenza sulle retri-buzioni tra uomini e donne dovuta sia alle ti-pologie di lavoro maggiormente precarie, contutele ed istituti contrattuali inferiori, che almaggior tasso di presenza delle donne nei set-tori dei servizi con retribuzioni nettamente in-feriori. I dati sulla retribuzione mensile eviden-ziano un divario di genere accentuato, con unimporto medio netto per gli uomini di € 1.120contro i 793€ per le donne.

Queste premesse porteranno le donne adavere pensioni inferiori (-39% circa) che dif-ficilmente permetteranno loro di vivere la vec-chiaia in serenità. Il rischio povertà si eviden-zierà tra 20/30 anni quando queste donne an-

dranno in pensione dopo una vita lavorativaprecaria, part-time e a basso reddito.

L’impegno contrattuale della UILTuCS dovràricercare soluzioni che permettano alle perso-ne di incrementare strutturalmente il proprioorario di lavoro part-time e quindi la retribu-zione, anche con soluzioni organizzative per-sonalizzate, flessibili ed innovative. Va sfata-to il modello organizzativo messo in atto dal-la maggioranza della grande distribuzione, cheprevede l’utilizzo di una schiacciante prevalen-za del part-time 20 ore.

Va inoltre contrastato il tentativo delle As-sociazioni imprenditoriali, che cercano di stru-mentalizzare il periodo di crisi, per diminuireo abolire tutele contrattuali importanti quali ilpart-time post-maternità o che tendono a in-trodurre regole per limitare l’utilizzo della L.104(nel 2012 il 51% dei fruitori erano uomini edil 49% donne), in contrasto anche con le libertàpreviste dalla normativa.

La UILTuCS a tutti i livelli, dovrà continua-re ad implementare la capacità dei propri qua-dri sindacali ad affrontare con competenza i ca-si di discriminazione di genere, come il man-cato riconoscimento del part-time post-mater-nità, il demansionamento al rientro dalla ma-ternità o le molestie sessuali. L’incremento deicasi riscontrati nei territori, impone un impe-gno sempre maggiore. È utile lavorare anchesulla capacità di dare supporto e tutela ai ca-si di discriminazione sul lavoro legati al diver-so orientamento sessuale, per i quali deve au-mentare la competenza.

La UILTuCS non è indifferente alle centinaiadi donne uccise per mano di conviventi o excompagni. Nel 2012 sono stati ammoniti 1.000uomini e 2.000 hanno ricevuto il divieto di av-vicinarsi alla compagna o ex. Sempre nellostesso anno risultano 9.900 casi di maltratta-menti famigliari. Oltre a promuovere o colla-borare ad iniziative per rimuovere la “culturadel possesso dell’altra persona” e per favorireil rispetto della persona e della sua dignità, ri-tiene possibile incrementare la contrattazione,in particolare nel secondo livello, per amplia-re le tutele in caso di maltrattamenti in fami-glia. La facoltà di accedere all’anticipo del T.F.R.per aiutare ad affrontare un eventuale trasfe-rimento in una nuova casa o le spese legali,la possibilità di avere permessi per presenzia-re alle incombenze negli uffici di Polizia o in Tri-bunale o turni agevolati per accompagnare ifigli minori a scuola o all’asilo nei momenti dif-

XI

ficili, la possibilità di avere un’aspettativa nonretribuita per evitare di dover lasciare il lavo-ro quando c’è la necessità di allontanarsi dalproprio domicilio per un periodo, sono esem-pi di strumenti che sarebbe utile inserire nelrinnovo dei contratti integrativi e che dareb-bero risorse importanti alle persone che subi-scono violenza in famiglia.

La UILTuCS

L’accordo sulla rappresentanza, sottoscrit-to recentemente, non coglie impreparata laUILTuCS, ma conferma la validità e la lungi-miranza della scelta politica organizzativa per-seguita in questi anni sui territori: una fede-razione con una presenza organizzativa più ca-pillare e più pronta a rappresentare al megliole lavoratrici ed i lavoratori dei suoi settori. Inquesta ottica occorre procedere gradualmen-te nelle politiche di accorpamento di alcunestrutture territoriali anche al fine di un miglio-re impiego delle risorse umane.

Al fine di diffondere meglio l’immagine e l’i-dentità dell’organizzazione è necessario am-pliare e sviluppare nuovi sistemi di comunica-zione, in aggiunta a quelli già esistenti.

Il profondo rinnovamento avviato dalla UIL-TuCS nell’ambito delle proprie strategie di co-municazione, con la messa online del propriosito, va proseguito e completato. L’obiettivo difornire notizie, informazioni e documenti cir-ca la sua attività va integrato con la disponi-bilità ed il contributo delle strutture territoria-li, così da promuovere una maggiore interat-tività.

UILTuCS intende orientare la propria inizia-tiva verso una più organica presenza nella re-te dei social network, al fine di dare diffusio-ne agli orientamenti e alle strategie sindacalidella UILTuCS stessa. Un rapporto comunica-tivo diretto con lavoratori e iscritti è strumen-to utile per “diffondere” la UILTuCS.

In tema di comunicazione interna vogliamorafforzare la capacità di condivisione delleinformazioni attraverso un utilizzo sempremaggiore della fonte di informazioni rappresen-tate dalla intranet con lo sviluppo di un siste-ma di videoconferenza che consenta una ra-pida diffusione delle comunicazioni da e per lasegreteria nazionale e tra le strutture.

Occorre valorizzare maggiormente la pre-senza femminile negli organi della UILTuCS atutti i livelli.

È necessario favorire la crescita delle pro-prie rappresentanze attraverso politiche di for-mazione adeguate e mirate.

Il sistema bilaterale di welfare e di servizioincide sempre di più sulle condizioni di vita deilavoratori e delle lavoratrici; per svolgere ta-le compito e garantire quantità e qualità del-le prestazioni erogate si rende necessario ope-rare processi di razionalizzazione. Occorre al-tresì garantire livelli di professionalità per lagestione e l’amministrazione degli enti.

La UIL deve valutare attentamente la cre-scita e l’importanza del terziario e conseguen-temente la necessità di investire sulla UILTuCS,tenuto conto anche dei risultati raggiunti, perfavorire processi di fusione di settori affini al-la UILTuCS, anche in relazione alla necessitàdi sviluppare una politica contrattuale adegua-ta per milioni di lavoratori, oggi privi di un si-stema di relazioni industriali omogeneo.

XII

partecipazione 5

Angeletti, il 2014 saràl’anno dei Congressi dellaUIL. In una battuta, qual’èl’obiettivo che si prefiggela nostra Organizzazione?

Dobbiamo impegnarci a delinea-re una nostra politica e a con-vincere i nostri iscritti, i lavora-tori e i pensionati che nelle no-stre proposte risiede una parteconsistente delle soluzioni ai lo-ro problemi e, conseguentemen-te, a quelli del Paese.Questa è la nostra sfida. Que-sto deve essere l’approccio concui affrontiamo la fase con-gressuale, a partire dal dibat-tito che saremo in grado di su-scitare ad ogni livello territo-riale e di categoria.

E dal punto di vista “in-terno”, quali risultati ci sipropone di conseguire?

Dobbiamo portare a compi-mento la riforma organizzati-va avviata con la Conferenzadi Bellaria e occorre riscrivereun “patto di governance” tracategorie e strutture territoria-li che sia funzionale all’attua-zione del Sindacato a rete, ilnuovo modello su cui va fon-dato il futuro della nostra Or-ganizzazione.

Questa è una fase delica-ta per il Sindacato. Giun-gono attacchi da ogni do-ve. Quale deve essere ilgiusto atteggiamento daparte nostra?

In un periodo così complesso edifficile, in cui è ancora più ar-dua la costruzione di un proget-to efficace di azione sindacale,noi non dobbiamo preoccupar-ci dei nostri avversari né di co-

loro che, per limitare la propriaresponsabilità, evocano un’im-probabile chiamata in correitàdel Sindacato. Dobbiamo pro-seguire nel nostro lavoro.

L’ultima critica è giuntadal Governatore dellaBanca d’Italia che ha ac-cusato i rappresentantidei lavoratori e le impre-se di aver contribuito allacrisi del Paese. Come va-luti questa osservazione?

Nessuno di noi è immune daresponsabilità, ma non lo è,soprattutto, chi ha ruoli di co-mando e ha il potere di assu-mere decisioni. Questo ragio-namento vale, in particolare,per i politici, ma anche perBankitalia che “partecipa” allaBce e che non ha impedito l’at-tuazione di una politica incen-trata esclusivamente su unesasperato contenimento del-l’inflazione, causa principaledella nostra crisi e dei danniche stiamo subendo. La Bce hafatto scelte opposte a quelle

realizzate dagli USA e dalGiappone e non è un caso chein Europa abbiamo oltre 6 mi-lioni di disoccupati mentre inquegli altri due paesi i disoc-cupati sono 1 milione. Eccoperché anche noi dovremmostampare moneta per darebenzina al motore dell’econo-mia e della ripresa.

Tu hai parlato di confron-to con il Governo, ma ilPresidente del Consiglionon vuol sentir parlare diconcertazione…..

Noi ci stiamo già confrontan-do con alcuni ministri su que-stioni specifiche. Ciò premes-so, come sai bene, la concer-tazione è in soffitta già datempo: quando non c’è nullada scambiare, questa politicanon ha senso. Non sentiamo lanostalgia dei tavoloni di Palaz-zo Chigi: non mi mancano pernulla. Peraltro, alcuni eranoutili, altri molto meno. Viviamotempi in cui abbiamo bisognodi fatti: le parole le abbiamo

INTERVISTA A

LUIGI ANGELETTISEGRETARIO GENERALE UIL

consumate tutte. Ci basta cheil Governo faccia ciò che hapromesso sulla riduzione del-le tasse e dei costi della poli-tica, poi saremo felici di leg-gerlo anche sui giornali.

Peraltro, sembra che Ren-zi sia partito con il piedegiusto: la riduzione delletasse per i lavoratori di-pendenti, nel mese dimaggio sarà finalmenteuna realtà. Sono anni chela Uil chiede questo prov-vedimento: soddisfatto?

Sì, sono soddisfatto. Dopo 4anni di scioperi e manifesta-zioni, finalmente abbiamo tro-vato un governo che ha fattola cosa giusta: ridurre le tas-se ai lavoratori. È sicuramen-te il provvedimento migliore erappresenta una svolta nellapolitica economica. L’ultima ri-duzione, peraltro di entità in-feriore, risale a 12 anni fa: poiè stato un susseguirsi di au-menti di tasse e, quindi, del-la disoccupazione. È solo l’inizio, nessuno pensache ci possano essere dei mi-racoli, però questa è la sceltagiusta: rilancerà i consumi, laripresa e l’occupazione. Ci sa-ranno sicuramente effettiespansivi.

Come si deve proseguire,ora?

Innanzitutto, bisognerà preve-dere vantaggi fiscali anche peri pensionati che sono statiesclusi dal provvedimento sul-la riduzione delle tasse.Poi, si tratterà di fare un ul-teriore passo avanti per lasemplificazione e l’effettiva ri-duzione dei vincoli burocraticidi questo Paese. Ribadisco,però, che siamo nella giustadirezione: è stato fatto non un“passetto”, ma un passo mol-to lungo verso la svolta.

Segnali importanti giun-gono anche dalle scelte

di contenimento dei costidella politica. Cosa nepensi?

Trovo che sia molto positiva ladecisione del Presidente delConsiglio di avviare un’incisi-va, profonda ed efficace rifor-ma della burocrazia - sabbianegli ingranaggi della crescita- e di procedere all’eliminazio-ne delle Province. Anche inquesto caso, si tratta di bat-taglie che, da lungo tempo,vedono la Uil in prima linea.Per dare più forza a questoprogetto di razionalizzazionedella spesa, ci permettiamo disuggerire al Presidente di pre-vedere anche un accorpa-mento delle società pubblichelocali e dei Comuni, al di sot-to di una certa soglia di abi-tanti, oltre a provvedere aldrastico ridimensionamentodelle stazioni appaltanti.

Quali sono gli altri capi-toli aperti o che si posso-no aprire con il Governo?

Con l’Esecutivo serve un con-fronto su altri due temi. Ripe-to che è necessario ridurre letasse anche ai pensionati peri quali, inoltre, deve essere ri-pristinato il meccanismo del-l’indicizzazione ai fini dellasalvaguardia del loro potered’acquisto. Infine, in materiadi lavoro, bisogna modificarela norma che rende possibilereiterare per otto volte uncontratto a tempo determina-to. Anche il numero di lavora-tori da impiegare in un’impre-sa facendo ricorso a questostrumento dovrebbe esserefrutto di un negoziato: quan-do si contratta, le soluzioni so-no sempre più ragionevoli

A parte questo aspetti,cosa pensi degli altriprovvedimenti sul mer-cato del lavoro?

Si tratta di una razionalizza-zione e non di una rivoluzio-ne. L’obiettivo di rendere più

agevoli le assunzioni non puòche essere condiviso. Perquanto riguarda gli ammortiz-zatori sociali i cambiamentisaranno assolutamente gra-duali e non stravolgerannol’attuale assetto. Cercherannodi espandere la copertura aico.co.pro. : una cosa impor-tante, ma non una rivoluzio-ne. La riforma Fornero verràmodificata, non smantellata.Non c’è un rovesciamento dilogica.

Quando si parla di normesul lavoro, di tanto intanto, rispunta qualcheproposta per l’abolizionedell’articolo 18. Che sen-so ha quest’idea?

La modifica dell’articolo 18 èdel tutto irrilevante ai fini del-la flessibilità, tantomeno ser-ve per creare lavoro. La verapolitica per generare occupa-zione si fa riducendo le tasse.Il mercato del lavoro funziona,se funziona l’economia: non èun caso che, prima di questacrisi, il tasso di disoccupazio-ne era inferiore a quello dellaGermania.

La situazione è comples-sa. Con quale spirito oc-corre affrontare la fasedei prossimi mesi che,per noi, coinciderà conquella del Congresso?

Noi non siamo populisti e sia-mo a favore delle riforme chevanno fatte velocemente. Sia-mo, però, un’Organizzazioneche non accetta il prevalere dipessime idee e che ha il co-raggio di battersi e schierarsidalla parte giusta. Noi rappre-sentiamo persone che non sirassegnano e che hanno la de-terminazione necessaria acambiare in meglio le cose.Ecco perché possiamo esserefiduciosi sul futuro degli italia-ni.

A.P.

6 partecipazione

ENTI BILATERALI

www.ebinter.it www.ebnt.it www.quadrifor.it www.ebitnet.it

www.ebinsafi.it

www.ebipro.it

www.ebintur.it www.ebnter.itwww.ebinvip.it www.cassaportieri.it/ebinprof.asp

ENTE BILATERALE INDUSTRIA TURISTICA

E.Bi.N.Vi.P.Ente Bilaterale Nazionale

Vigilanza Privata

FONDI DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA

www.fondoest.it www.quas.it www.cadiprof.it www.fondofast.it

www.cassaportieri.it www.fasiv.it

www.cassacolf.it

www.coopersalute.it www.fontur.it

www.enteaster.it

FONDI PREVIDENZA COMPLEMENTARE

www.fondofonte.it www.previcooper.it -www.cooperlavoro.it

www.fondapi.it www.previambiente.it

FONDI INTERPROFESSIONALE DI FORMAZIONE CONTINUA

www.fondoforte.it www.fonter.it www.fonder.it

www.fondoprofessioni.it

www.fondartigianato.it

www.fondimpresa.it

www.foncoop.it

ASSISTENZASANITARIA