Colle Rosso Febbraio 2013

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il C olle R osso Periodico | N. 26| Febbraio 2013 | A cura del circolo SEL di Priverno | selpriverno.netsons.org COMITATO DELOGU SINDACO P.2 Facciamo passare il passato che non passa di Angelo Delogu Questa è una campagna elettorale strana, che, a furia di discutere di cani, si sta trasformando in una campagna “da cani”. È la campagna in cui si promettono restituzioni facili, invece di restituire dignità ai cittadini massacrati dalla crisi e credibilità alla politica travolta dagli scandali. È la campagna dei condoni tombali, mentre le persone perbene sono già dentro una ‘tomba’. È la campagna di coloro che hanno gestito a proprio uso e consumo il paese in 20 anni e paiono venuti dalla luna. Chi ha governato sostiene che l’Italia non si può governare, per questo si ricandida a gover- narla. Chi non ha saputo affrontare la crisi e ci ha condotti nel baratro, si dichiara vittima di un complot- to tedesco. Come se Noemi, la D’Addario, Ruby, le Olgettine, le leggi ad personam, i conflitti di interesse, la corruzione, gli scandali, le case a propria insaputa, ostriche e champagne, i rapporti con la criminalità, Cosentino, Dell’Utri, Fitto, Formigoni e la Polverini, fossero un scherzetto della Merkel. Poi giù con tutto l’armamentario che ci tiene incatenati dal ‘94. Dalla magistratura politicizzata, ai media di sinistra, fino allo spettro del comunismo. Dalle scorribande mediatiche, ai manifesti che invadono le strade, dalle promesse mirabolanti per il futuro, allo scaricabarile per il passato. Nel turbinio informativo, nella velo- cità e nella quantità delle notizie, in una società che non ha il culto della memoria, tutto si confonde e si livella, ma poco si ricorda. Ogni giorno celebriamo il funerale della verità e della vergogna. Con Mister B. che si trasforma sempre più in Mister Bean, se non ci fosse da piangere, verrebbe quasi da ridere. Credevo che tutto questo fosse già alle nostre spalle. Il berlusconismo è invece ancora triste realtà ed è il nemico da sconfiggere se si vuole aprire una fase nuova. E per batterlo occorre una sinistra forte che si candidi al governo del paese. Pertanto io voterò Sel, alle politiche e alle regionali. In mezzo a tutto questo caos, infatti, Sel prova con serietà a riportare al centro del dibattito i problemi concreti delle persone (lavoro, sviluppo, salute, scuola, servizi, diritti, ambiente, cultura, etc.) perché questo paese non va ingannato, ma va governato. Io non so se questo faccia guadagnare voti, ma sono certo che fa guadagnare l’Italia. Insomma, questo è il segno della buona politica che mi piace: che affronta i problemi delle persone e non i propri proble- mi. Con una legge elettorale “suina” come questa, tutti gli altri voti sono voti dati all’ingovernabilità e all’instabilità politica e credo che, in una fase di crisi come questa, l’Italia non se lo possa permettere. ACQUALATINA, ARECACCIA GLI BOCCHI CHE È ORA... P.3

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Torna l'appuntamento con l'informazione del Colle Rosso, il periodico curato dal circolo di Priverno di Sinistra Ecologia e Libertà

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il ColleRosso

Periodico | N. 26| Febbraio 2013 | A cura del circolo SEL di Priverno | selpriverno.netsons.org

Comitato Delogu SinDaCo p.2

Facciamo passareil passato che non passa

di Angelo DeloguQuesta è una campagna elettorale strana, che, a furia di discutere di cani, si sta trasformando in una campagna “da cani”. È la campagna in cui si promettono restituzioni facili, invece di restituire dignità ai cittadini massacrati dalla crisi e credibilità alla politica travolta dagli scandali. È la campagna dei condoni tombali, mentre le persone perbene sono già dentro una ‘tomba’.È la campagna di coloro che hanno gestito a proprio uso e consumo il paese in 20 anni e paiono venuti dalla luna. Chi ha governato sostiene che l’Italia non si può governare, per questo si ricandida a gover-narla. Chi non ha saputo affrontare la crisi e ci ha condotti nel baratro, si dichiara vittima di un complot-to tedesco. Come se Noemi, la D’Addario, Ruby, le Olgettine, le leggi ad personam, i conflitti di interesse, la corruzione, gli scandali, le case a propria insaputa, ostriche e champagne, i rapporti con la criminalità, Cosentino, Dell’Utri, Fitto, Formigoni e la Polverini, fossero un scherzetto della Merkel. Poi giù con tutto l’armamentario che ci tiene incatenati dal ‘94. Dalla magistratura politicizzata, ai media di sinistra, fino allo spettro del comunismo. Dalle scorribande mediatiche, ai manifesti che invadono le strade, dalle promesse mirabolanti per il futuro, allo scaricabarile per il passato. Nel turbinio informativo, nella velo-cità e nella quantità delle notizie, in una società che non ha il culto della memoria, tutto si confonde e si livella, ma poco si ricorda.Ogni giorno celebriamo il funerale della verità e della vergogna. Con Mister B. che si trasforma sempre più in Mister Bean, se non ci fosse da piangere, verrebbe quasi da ridere. Credevo che tutto questo fosse già alle nostre spalle. Il berlusconismo è invece ancora triste realtà ed è il nemico da sconfiggere se si vuole aprire una fase nuova. E per batterlo occorre una sinistra forte che si candidi al governo del paese.Pertanto io voterò Sel, alle politiche e alle regionali. In mezzo a tutto questo caos, infatti, Sel prova con serietà a riportare al centro del dibattito i problemi concreti delle persone (lavoro, sviluppo, salute, scuola, servizi, diritti, ambiente, cultura, etc.) perché questo paese non va ingannato, ma va governato. Io non so se questo faccia guadagnare voti, ma sono certo che fa guadagnare l’Italia. Insomma, questo è il segno della buona politica che mi piace: che affronta i problemi delle persone e non i propri proble-mi. Con una legge elettorale “suina” come questa, tutti gli altri voti sono voti dati all’ingovernabilità e all’instabilità politica e credo che, in una fase di crisi come questa, l’Italia non se lo possa permettere.

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Il 3 febbraio 2013 è la data che ha segnato ufficialmente l’a-pertura del comitato elettora-

le di Angelo Delogu sindaco. Si è trattato di un informale in-contro, in cui Angelo ha dato il via ad una sfida, quella elettorale, met-tendosi in gio-co. Ad aprire il dibattito sono state due don-ne, entrambe lavoratrici del-la conoscenza, due insegnan-ti: Anna Maria Scampone e Pina Caradon-na. Si percepiva la loro emozio-ne al microfono e ciò rinforzava la sensazione di sincerità del loro sostegno a questo “giova-ne adulto”. La prima ha evi-denziato come l’immagine di lui, di una persona timida e riservata, in realtà non lo privi di determi-nazione, di convinzione e di credi-bilità nel contesto politico. La se-conda, invece, ha sottolineato una peculiarità di non poca rilevanza in tema di azione, responsabilità e fiducia, che corrisponde al suo es-sere pragmatico ed ha ricordato le enormi difficoltà di chi rivestirà la carica di sindaco, in considerazio-ne del’indebitamento comunale. Quando il protagonista ha preso la parola, per me non è stata una sorpresa constatare che il pubbli-co sia rimasto rapito e che, soprat-tutto, si sia incuriosito da questa figura, risultandone positivamen-te impressionato. Alcuni lo riten-gono troppo giovane, dunque non pronto a ricoprire la carica di sindaco. Tuttavia, oltre che essere

anagraficamente adulto, a scardi-nare questa opinione concorrono i suoi requisiti professionali e la lunga “gavetta” in ambito poli-

tico, senza contare che ci sono sta-ti e ci sono a n a l o g h i casi. Ad es-sere real-mente gio-vane sono le idee, le pro-spettive e gli obiettivi. Alla base del paradigma che regge la c a m p a g n a e l e t t o r a l e di Angelo vi sono una se-rie di principi e modi d’a-gire molto semplici, per esempio cru-ciale è il ruo-lo della col-laborazione, della coo-

perazione, dell’agire comune e, quindi, porsi in relazione all’intera cittadinanza con senso di umiltà. Nei fatti lo ha sempre dimostrato asco l tan-do tutte le istanze cit-tadine che gli sono state pre-s e n t a t e , sostenen-dole perso-nalmente: dalla sen-s ib i l i zza -zione me-diante atti scritti alla p r e s e n z a fisica nel-

le varie manifestazioni a tutela di diritti e interessi lesi. Rispetta fortemente la cosa pubblica ed in-tende sincronizzare capacità, co-noscenza e sensibilità nelle diver-se formule in cui essa si manifesta, tanto che sceglie di risaltare anche il senso di umanità nella carica di amministratore, contemplando il ruolo del sentimento della vergo-gna opportunamente commisura-to all’eventualità del caso, al con-trario degli, ormai, usi comuni dei politici, i quali troppo spesso non si sentono in dovere di rispondere della propria condotta in ragione della posizione investita. Si rivolge ad un pubblico indistinto per met-tere in atto un agire consapevole: tutti hanno importanza in questo progetto per il paese. Le sue inten-zioni sono quelle di costituire “un comitato fuori dai partiti, ma den-tro la partita”. Consapevole della stanchezza dalle reiterate volte in cui, in luogo di campagna elet-torale, troppe promesse vengono fatte e poche mantenute, Angelo ricorda alcuni versi della poesia di Pier Paolo Pasolini, che recita: “Solo l’amare, solo il conoscere conta, non l’avere amato, non l’aver conosciuto”. Perché voterò Angelo Delogu? PERCHÈ NUOVO

“La palletta è fora!”: campagna elettorale Angelo Delogu sindaco mode on

Perché nuovodi Martina D’Atino e Luigina Porcelli

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Lo scorso 27 Gennaio si sono svolte le elezioni per il rin-novo del Consiglio dei gio-

vani di Priverno, una giornata si-curamente molto importante per il futuro dei giovani della nostra città. Il numero di votanti è stato in percentuale più alto di quello di tre anni fa, pur restando 630 il numero di ragazze e ragazzi che si sono recati alle urne. Al ter-mine dello scrutinio delle sche-de l’esito è stato di 374 voti per la lista “Giovani energie”, pari a nove seggi, e di 249 voti per la lista “Qualunque mente”, pari a sei seggi. Alla luce di questi risultati, si è svolta lo scorso 9 Febbraio, pres-so l’Aula Consiliare del Palazzo comunale, la prima riunione per l’insediamento del nuovo Con-siglio presieduta dall’assessore

Roberto Federico. In quest’assise si è proceduto alla convalida de-gli eletti: Francesco Del Broccolo, Emanuele Consalvi, Matteo Poli-tano, Martina Pasquali, Giuseppe Di Legge, Davide Frabotta, Gloria Mantuano, Filippo Venditti, Erika Primotico, per la lista “Giovani energie”; Ambra Lombardo, Ga-briele Delogu, Mattia D’Arcan-geli, Lorenzo Proietti, Ignazio De Angelis, Ilenia De Marchis, per la lista “Qualunque mente”. A seguire sono stati nominati dapprima i capigruppo, Frabotta per “Giovani energie” e Delogu per “Qualunque mente”, dopo-diché si è proceduto alla elezio-ne del nuovo Presidente. La lista “Giovani energie” ha proposto Francesco Del Broccolo, per aver ottenuto il maggior numero di preferenze, mentre la lista “Qua-

lunque mente” ha proposto Am-bra Lombardo, tra le motivazioni il fatto di essere la prima delle donne elette e il non aver alcun colore politico. Con una votazio-ne per alzata di mano, la presi-denza è andata a Francesco Del Broccolo con 9 voti a favore e 6 voti contrari. Mentre la vicepresi-denza, con voto unanime, è stata assegnata ad Emanuele Consalvi. L’augurio che tutti si sono fatti, al termine dell’assemblea, è che ci possa essere un’ampia collabo-razione tra le due liste, oltre alla massima apertura nell’ascoltare le proposte ed i contributi ester-ni. Perché solamente attraverso l’impegno di tutte e tutti per il bene comune si potrà garantire un futuro migliore, fatto di tante opportunità in più, per i giovani del nostro Paese.

Rinnovato il Consiglio dei giovanidi Gabriele Delogu

Acqualatina, arecaccia gli bocchi. Avevamo intitolato proprio così la nostra campagna di “obbedienza civile“. Far applicare il risultato del Referendum della primavera 2011 e costringere AcquaLatina a restituire ai cittadini quel 7% di profitto che quel Referendum aveva abrogato. È così che centi-naia di lettere di diffida sono partite da Priverno alla volta del Gestore del ciclo delle Acque, alle quali AcquaLatina ha risposto nelle scorse settima-na, nascondendosi dietro un ipocrita scaricabarile: ”...Siamo in attesa che Governo e Parlamento d e c i d a n o come proce-dere...” an- che se il Mi-nistro Clini aveva dato indicazione di procedere comunque ai rimborsi. Nei gior- ni passati il Consiglio di Stato, con una senten- za storica, ha stabilito che i Gestori di tutta Italia devono rim-borsare di- rettamente a tutti i citta- dini quel 7% illegittima- mente incas-sato. Per ora il rimborso è limitato al solo 2011, ma il movimento che in tutto il Paese sta portando avanti questa battaglia pretende che il rimborso sia esteso a tutto il 2012, e fino a quando non ci sarà la definizione delle nuove tariffe; impedendo, tra l’altro, che quel 7% venga reintrodotto sotto altra forma. La nostra battaglia dunque continua, per il rispetto del diritto e della legalità.

Acqualatina,resa dei conti

Django Unchained è l’ultimo film di Quentin Tarantino. Il celebre regista statunitense racconta la storia d Django, schiavo di colore che per far valere i suoi diritti e far valere il suo “esser uomo” deve spezzare - metaforicamente e non - le catene dell’oppressione, dell’o-dio raziale e dello schiavismo.Un paio di secoli dopo, a Priverno siamo costretti a vivere scene ana-loghe. Solo che molti nostri concit-tadini, per far valere i loro diritti e far valere il loro “esser uomini”, sono costretti... ad incatenarsi. Lo ha fatto Olga Frasca e i suoi di-pendenti per chiedere conto degli arretrati che vantano da parte del Comune di Priverno. E pochi giorni dopo sono stati emulati da due operatrici sanitarie della Multiser-vizi, in attesa dello stipendio da 4 mesi.Stando al calendario, dovremmo esser avanti di 200 anni; guardan-do chi ci governa, sembra di esser tornati indietro di 1000 anni.

Priverno...unchained

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Il 21 dicembre dello scorso anno la Corte Costitu-zionale bocciava il ricorso, presentato da alcune regioni, contro la liberalizzazione degli orari di

apertura per gli esercizi commerciali prevista dall’ar-ticolo 31 del decreto “Salva Italia”. Si legge, nella sen-tenza della Corte Costituzionale: “la liberalizzazione da intendersi come razionalizzazione della regola-zione, costituisce uno degli elementi di promozione della concorrenza capace di produrre effetti virtuo-si per il circuito economico”. In attesa del giorno in cui alle parole sarà restituito il loro giusto significa-to, diamo alla parola “virtù” il senso che qui merita, ribaltandolo rispetto a quello che conosciamo: non sarà più un pregio ma un difetto o una pecca, e vir-tuoso sarà sinonimo di incapace, disonesto, iniquo.Primo effetto “virtuoso”: drastico calo dei consumi; anche se non è certo imputabile agli orari liberaliz-zati, esso costituisce un valido contro esempio da esi-bire a chi ragiona per espedienti, perché di questo si tratta, di un espediente per far ripartire i consumi.Secondo effetto “virtuoso”: durante le feste, molti negozi e supermercati sono rimasti aperti il 25 dicem-bre e in qualche domenica – esempi anche a Priverno e chi ne volesse parlare, anche in anonimato, può scri-

verci all’indirizzo: [email protected]. Se spostiamo lo sguardo dal locale al globale, notiamo che chi ne viene avvantaggiato sono le grandi catene di distribuzione ed i centri commerciali. Questi fan-no leva sulla propria forza economica e contrattuale, schiacciano il piccolo esercizio che non può aprire in orari serali o 365 giorni l’anno, inducono le persone a cambiare stili di vita – passare un pomeriggio in un centro commerciale, per una passeggiata, o fare la spesa di sera costituisce un cambiamento nello sti-le di vita. Alla sinistra è stato sempre rinfacciato di essere contro le tradizioni; ma guardate il liberismo, esso fa chiudere le piccole attività, i negozi tipici, rap-presentativi del folklore e della tipicità italiana. Chi è contro le tradizioni?Terzo effetto “virtuoso”: si lega al precedente, per-ché parla delle lavoratrici e dei lavoratori delle gran-di catene e dei centri commerciali, esempi di una flessibilità fatta di orari talvolta talmente spezzati da non consentire alcuna programmazione nella pro-pria vita. La forza contrattuale dei loro datori di la-voro è spropositata ed oggi, grazie all’articolo 31 del decreto “Salva Italia”, essa può liberarsi in tutta la sua “virtuosa” disumanità.

Salva Italia, quali effetti virtuosi?di Pierluigi Vellucci

Ci sono tee milioni di euro spesi per costruire tutto il si-stema delle Isole Ecologiche

(impianti Tecnologici del Centro di Raccolta di Fontana Vecchia com-presi). C’è poi il milione e mezzo di euro che spendia-mo ogni anno per la raccolta e lo smaltimento dei nostri Rifiuti in discarica; e proprio in questri giorni c’è la TARES (la nuova tassa che sostiutui-sce la TARSU , aumentata del 30%) che dovrebbe coprire per intero non solo tutto il ciclo dei Rifiuti ma anche le spese per l’illuminazione e viabilità. In mezzo c’è (me-glio, c’era) la speranza che con la raccolta differenziata si riuscisse a creare un circuito virtuoso per cui meno rifiu-ti portati in discarica e via via più differenziata da valorizzare si sa-rebbe riusciti a contenere le spese e addirittura ad abbassare la Tassa

restituendo qualcosa ai cittadini. Dopo quasi un anno dall’entrata in funzione delle Isole ci chiediamo quale sia uil Bilancio della Differen-ziata (quello vero, certificato con le

bolle di accompagno, non i numeri dati a vanvera . Le impressioni che abbiamo, le informazioni che stia-mo raccogliendo, sono pessime;

il materiale raccolto con le isole interrate è di infima qualità. Tra i limiti strutturali del sistema scelto (anzichè il porta a porta) la disin-formazione dei cittadini, il loro

mancato coinvolgimento ol-tre allo scarso senso civico di alcuni, temiamo stia produ-cendo effetti devastanti.Abbiamo il fondato sospet-to che le frazioni raccolte in quei cassonetti siano di scar-sissima qualità e gran parte di quel materiale anzichè essere valorizzato con il recipero e il riuso vada poi ugualmente a finire in discarica. Vale a dire il danno oltre la beffa, per-chè non solo il Comune non ha nessun beneficio da tutto il sistema, ma cittadini stessi dovranno continuare a paga-

re sempre maggiori tasse. Aspet-tiamo dal Sindaco Macci risposte precise e dati e cifre altrettanto precise.

Isole ecologiche,primo bilancio fallimentare?

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Elezioni regionaliI candidati di SEL

Maura Centra, 24 anni di Roccagorga, Studentessa in Giurisprudenza, il cui motto è: “Perché sogno, amo e non ho paura” è attiva nel campo del volontariato, com-ponente del Consiglio Direttivo A.V.I.S.“Ho accettato la candidatura al Consiglio Regionale del Lazio, a sostegno di Zinga-retti, per dare non solo un sostegno a SEL, ma anche per rappresentare tre catego-rie importanti che identifico: le donne, i giovani e gli studenti. Tre categorie sempre più messe a disagio, soprattutto in questi momenti, e non considerate come risorsa utile e innovativa. Ho già intrapreso un’avventura similare nel 2009 nel contesto delle Elezioni Comunali di Roccagorga, come Consigliere. Un esperienza positiva che mi ha sempre più avvicinato a questo ambiente. Sono una forza nuova, gio-vane e creativa”. E in modo sintetico, ma efficace, ci ricorda con Bertoli: “Con un piede nel passato e lo sguardo dritto, aperto nel futuro”.

Diego Giliberti, sessantenne, Medico dal 1977, ha sempre esercitato la Medicina generale quale medico di famiglia convenzionato con il SSN. Ha partecipato attiva-mente in associazioni di volontariato, sia di ambiente cattolico che ambientalista; tuttora iscritto alla Legambiente e Medico volontario per la Associazione “famiglia migrante”. Nel travaglio della politica degli ultimi vent’ anni si è sempre collocato nello schie-ramento della Sinistra, aderendo, dopo la partecipazione ai DS, al progetto di SEL che ritiene più coerente con i propri ideali e valori di uguaglianza, equità, soste-nibilità e laicità. “Partecipo alle elezioni del Consiglio regionale del Lazio, nella coalizione che sostiene Nicola Zingaretti come Presidente, con la volontà di dare un contributo per far uscire il Lazio dalla cattiva politica e dal degrado etico in cui è caduto e per riaffermare il primato dell’ onestà, della legalità, della dimensione collettiva e comunitaria della politica.

Francesco Occipite Di Prisco è stato fino a qualche mese fa il responsabile della struttura odontoiatrica ospedaliera della USL Latina di Gaeta, dedicata prin-cipalmente all’assistenza dei diversamente abili e chiusa dalla USL. Contro la chiu-sura del servizio da lui diretto, ha ricevuto il sostegno unanime della professione odontoiatrica, dell’utenza e del volontariato sociale laico e cattolico. Sono state raccolte oltre settemila firme e l’utenza e le associazioni hanno vinto un ricorso al TAR contro tale chiusura voluta dall’attuale Dirigenza della USL.“Ho accettato la candidatura al Consiglio Regionale del Lazio, a sostegno di Zin-garetti, per contribuire a riavvicinare le persone alle istituzioni, diminuire i costi e le cattive ingerenze della politica sulla vita di ognuno di noi, costruire con gli altri, con le proprie associazioni e organizzazioni, le risposte ai problemi e le occasioni di sviluppo sostenibili, incentivando pertanto la partecipazione e garantendo la trasparenza degli atti amministrativi.

Rosolina Varricchio, detta Lina, è nata il 2 gennaio 1957 a Benevento ma è apriliana d’adozione ed è candidata nella lista di Sel alle regionali. Impiegata in un’azienda del comune, proviene dalle file del Pd partito nel quale ha ricoperto l’incarico di presidente. Nel 2012 ha aderito a Sel per portare a sinistra le ragioni del lavoro e della solidarietà sociale. Attualmente è la coordinatrice cittadina del partito di Niki Vendola.

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Le prossime elezioni saranno fondamentali per il nostro Paese. Lo spread, la crisi eco-

nomica, le enormi diseguaglianze sociali e la fortissima crisi di rap-presentanza, presente in tutte le sue sfaccettature, sono questioni delicate e di vitale importanza per un futuro più civile. La situazio-ne è molto intricata ed i già pre-cari equilibri politici potrebbero saltare da un momento all’altro. La crisi della politica è la cartina di tornasole di un Paese deluso e frammentato. E la frammenta-zione produce molte volte caos e mancanza di stabilità. La ripro-posizione di partiti personali e cartelli elettorali, nati solo per le elezioni e destinati a dividersi in mille pezzi il giorno dopo, o anco-ra, la presenza di movimenti che ritengono la differenza tra destra e sinistra desueta e superata, ci testimoniano la gravità della si-tuazione e le evidenti difficoltà di tenuta dell’intero sistema. Le prossime elezioni dovrebbero far-ci approdare in una nuova fase, quella della Terza Repubblica, ed invero, rischiano di essere, viste le caratteristiche su esposte, una ri-proposizione fedele dei vizi della Seconda. Un periodo costellato dall’assenza di partiti veri, struttu-rati, capaci di rappresentare real-mente le persone, con culture po-litiche alle spalle: in definitiva, con

un’idea vera di società. La conse-guenza di queste acute e gravi distorsioni è la presenza, nei fatti, di una democrazia plebiscitaria, nella quale esistono il Leader ed il popolo, senza la presenza di corpi intermedi. Badate, non è questo un problema da poco: i soggetti collettivi sono la possibilità con-creta di sviluppo delle diversità,di esercizio del dissenso e ,talvolta, anche del conflitto. Ed è attra-verso tali mezzi che può avviarsi la trasformazione sociale, senza questi elementi la democrazia è semplicemente priva di contenuti sostanziali. Il grande inganno del berlusconismo è stato, appunto, quello di aver ritenuto la demo-crazia un peso, il dibattito un re-taggio novecentesco, la possibilità del confronto da punti di visita differenti un sostanziale “ostaco-lo alle riforme”. Ebbene, oggi, per superare queste evidenti patolo-gie è necessario tornare ad investi-re sui partiti. So benissimo che può sembra fuorviante la difesa di tali organismi in una situazione come quella attuale, contrassegnata dal malcostume dei nostri rappresen-tanti e da elementi di corruzione presenti in ogni dove. Tuttavia, le contraddizioni presenti in molte delle attuali organizzazioni poli-tiche non possono comportare la denigrazione in toto dello stru-mento partitico. Abbiamo bisogno

di partiti ampi, plurali, aperti ma con una propria fisionomia capace di esprimere un autonomo pun-to di vista sui dilemmi del nostro tempo: abbiamo bisogno di veri e propri miscelatori di conoscenze. E’ questo un punto dirimente per la ricostruzione del nostro Paese, senza il quale ”le riforme”, qua-lunque sia la connotazione delle stesse, non potranno che essere prive di contenuti veri e saranno solo promesse elettorali prive di qualsiasi fondamento. È un impor-tante occasione a portata di mano, soprattutto per la coalizione di cui facciamo parte. Una sinergia nei contenuti presenti, infatti, potreb-be portare, nel corso del tempo, alla creazione di un unico partito a sinistra capace magari di esse-re realmente alternativo ad una destra più civile che si va forman-do. Una situazione del genere, a mio modo di vedere, fornirebbe una stabilità maggiore e mette-rebbe fine a forti incongruenze che hanno caratterizzato questo Paese per troppo tempo. Perché le differenze sono importanti, so-prattutto quando sono il risultato di analisi collettive e non di sem-plificazioni provenienti dall’alto e questo è possibile solo con dei veri partiti, con regole precise e colle-giali e non alle dipendenze di un sovrano. Tenetelo a mente, non è solo importante, è fondamentale.

L’importanza di essere... Partitodi Paolo Bovieri

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Infine ci siamo, presto si terran-no le elezioni politiche e SEL è pronta a far valere le ragioni di

chi da anni sta sostenendo il più grave peso della crisi.Tra “Spread”, “crisi di liquidità”, “investimenti”, “delocalizzazioni” e “mercato sovrano” spesso ci di-mentichiamo della vera questio-ne, della vera sofferenza: che non è quella di chi ha come problema principale quello di riportare una crescita di fatturato il prossimo quadrimestre finanziario ma di chi non sa come arrivare alla terza settimana del mese, ogni mese, da più di cinque anni ormai.È soprattutto per dare una rispo-sta concreta a queste persone che SEL si candida a governare questo paese, appoggiando il progetto di centrosinistra insieme al PD di Ber-sani.

Una parte della risposta che SEL mette in campo contro questo di-sagio risponde al nome di: “red-dito minimo garantito”, ovvero un sostegno concreto al reddito diretto ed indiretto alle persone che non trovano lavoro e che oggi sono fuori da ogni tutela, lasciate in balia del tristemente famoso “ri-catto del pane quotidiano”, e delle assunzioni in nero.Si stima infatti (dati Istat) che l’eco-nomia sommersa valga 275 miliar-di di euro, cioè il 17,5% dell’intera ricchezza (Pil) prodotta dal paese. I lavoratori irregolari sono stimati nell’ordine di 2,5 milioni. La pro-posta del reddito minimo garanti-to entra in un disegno di cui fanno parte anche la lotta alla precarie-tà durante il lavoro attraverso l’a-brogazione della norma (articolo 8 della Legge 138 del luglio 2011)

che consente la deroga ai con-tratti sulla base di accordi locali e determina quindi lo svuotamen-to del contratto nazionale e dello Statuto dei Lavoratori; il ripristino dell’articolo 18 e la sua estensione alle aziende al di sotto dei quindi-ci dipendenti e una legge efficace contro le dimissioni in bianco e l’e-stensione dei diritti fondamentali a tutti i rapporti di lavoro, dal dirit-to di voto, a quello di sciopero, alla malattia. Infine ai lavoratori indi-pendenti con partite Iva va favori-to l’accesso al credito e ai finanzia-menti per progetti d’impresa con agevolazioni fiscali ad hoc.Questo quadro complessivo por-terebbe a rendere il reddito mini-mo un vero strumento di emanci-pazione delle persone dal lavoro precario e con i dovuti controlli dal lavoro nero.

Reddito minimo garantito,reddito di civiltà

di Carlo Miccinilli

“Non basta il mero pregiudizio, che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale va dimostrato.” 11 gennaio 2013, la Corte di Cassazio-ne conferma l’affido esclusivo di un minore alla ma-dre che convive stabilmente con una donna. Il padre contesta l’esclusivo affida-mento alla madre da parte della Corte citando l’art. 29 della Costituzione: “La Re-pubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matri-monio”. Ma la Corte mette in evidenza come alla base del ricorso non ci siano cer-tezze scientifiche o dati di esperienza. “Quale danno il minore avrebbe potuto su-bire non era dedotto neppure in termini generici”, dice Maria Gabriella Luccioli, presidente della prima sezione civile della Corte. All’indomani della decisio-ne, scoppia la discussione: la Chiesa si infuria e parla di pericolo; l’Arcigay esulta: “È una sentenza storica.” Chissà cosa ne penserà, fra diversi anni, la bambina che adesso abita insieme alla mamma e alla sua com-

pagna. Chissà cosa ne pensa adesso, e cosa e quan-to sa di quello che si scrive su di lei. Chissà se sa, so-prattutto, di non essere l’unica: in Italia sono 100000 i bambini che hanno almeno un genitore gay. E se per la Chiesa “sarebbe pericoloso negare ai figli un’edu-cazione basata sulle figure materne e paterne”, la

Corte ribadisce semplicemente: “La madre meritava l’affido, il padre no”. Forse non è tanto la presenza di una coppia l’elemento indispensabile per la crescita di un figlio, quanto l’amo-re all’interno della coppia. In Italia le coppie omosessuali non hanno diritto né al matrimonio né all’adozione, e questo è segno di una nazione che si rifiuta di adattarsi ai cambiamenti del-la società. A chi afferma che le coppie gay non abbiano alcuna garanzia di vincolo stabile Claudio Rossi Marcelli,

giornalista di Internazionale – un compagno e tre fi-gli – ribatte: “I nostri figli non possono mai nascere per un “incidente”: arrivano dopo tante riflessioni. Di sicuro sono molto amati.” L’amore non è mai statico: cambia, si trasforma, si evolve: e, come tutti i genetisti sanno, l’impurità e la mescolanza sono l’unica fonte della vita.

La Repubblica riconosce i diritti della famigliacome società naturale fondata sull’amore

di Alice Urciulo

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“E gli uomini retti an-dranno in paradiso dove li attendono le vergini Urì dagli occhi splendenti”. Così molte sura coraniche dipingono il felice desti-no dei credenti islamici che hanno rettamente condotto la propria vita: un’eternità di piaceri tra giovani, bellissime vergini. E chi li può condannare?La domanda sorge spontanea: qualcuno ha chiesto il parere di queste urì-geishe?Sul versante cristiano riluce fulgida Maria, vergine e madre, figlia del figlio, la cui sempiterna purezza viene assurta a dogma nel Concilio di Costantino-poli del 553, salvo poi accennare a fratelli e sorelle di Gesù in vari vangeli, apocrifi e non. Con l’affer-mazione dogmatica della verginità mariana, l’eter-no desiderio maschile viene dunque trasformato in eterno divieto, restituendo l’idea di una Chiesa- e quindi di una mentalità - dove l’unica forma di fem-minilità accettata è quella che prevede una irrag-giungibile ed inattuabile santità. Anche qui la domanda sorge spontanea: qualcuno ha chiesto il parere di Maria? e delle tante donne che, all’opposto, nel corso dei secoli, sono state per-seguitate per la loro inaccettabile alterità?L’ultima strega d’Europa (da “Streghe” di L.Gruber) , Anna Göldi, fu decapitata nel 1782, sempre che non si conti Barbara Zdunk, bruciata sul rogo nel 1811. La cosiddetta “caccia alle streghe” aveva fat-to, già nel XVI secolo cinquantamila vittime ufficiali, ma probabilmente furono più del doppio: uno dei grandi eccidi silenziosi della storia. E una persecuzio-ne dalla forte dimensione sessuale, come di natura sessuale erano le torture perpetrate sulle sospette streghe, sulla cui femminilità si infieriva senza rite-

gno. Per generazioni “le streghe” hanno incarna-to la paura della donna libera, in grado di deci-dere del proprio corpo e di vivere senza bisogno di un uomo accanto. Fino al XIX secolo è stata la loro brutale eliminazio-

ne fisica a ricordare chi fossero i padroni. Ed oggi?Italia anno 2010: 127 donne uccise da mariti, fidan-zati ed ex di vario genere.Italia anno 2011: le donne ammazzate salgono a 137.Meglio nel 2012: “appena”un centinaio.…..Aspettiamo i dati del 2013…..Non c’è nessuna spiegazione in effetti che possa giustificare questo continuo, devastante femminici-dio, controverso termine, da nessuno condiviso, ma da tutti doviziosamente sbandierato quasi sia uno slogan pubblicitario e forse, per certa stampa sensa-zionalistica , lo è veramente.Al di là di tutto, rimangono i dati, le statistiche, nu-meri che nascondono, nella loro fredda consequen-zialità, vicende terrificanti di morte e violenza. Ed è del tutto inutile rifarsi a cause culturali, sociali, reli-giose. I delitti di donna interessano tutti i continenti e tutte le latitudini.È recente il caso emblematico della ventitreenne indiana morta in seguito alle gravi lesioni interne dovute allo stupro da parte di sei uomini – e non importa che uno dei sei sia minorenne e che gli altri cinque rischino la pena di morte-.La sua morte, come quella di tutte le altre, rimane come un gigantesco interrogativo cui non sappiamo dare una risposta, che comunque non possiamo esi-merci dal cercare.

Qualcuno ha chiestoil parere di Maria?

di Pina Caradonna

Sì, ritorna, ritorna per salvare tutti noi dai … comunisti; dalla sinistra, da Vendola e da chissà quale altro male. Naturalmente non dice che il suo partito sta affogando nella corruzione; non dice che con il suo governo lui è diventato, guarda caso, l’uomo più ricco d’Italia; non dice che i suoi avver-

sari sono tutti gli onesti, i giovani, i disoccupati, i pensionati, gli insegnanti, studenti che lottano per un mondo più giusto, più equo, più solidale, in altre parole più umano di cui lui non può certo farne parte. Non lo dice e grazie all’immenso conflitto di interessi ce lo troviamo dappertutto: in tutte le televisioni, le radio, … i citofoni.Neanche a dirlo si ammanta dell’eterno vittimismo (non lo fanno parlare poverino) e gli avversari (di si-nistra) sono tutti invidiosi, tutti gonfi di odio, tutti stalinisti mentre lui il moderato (sic!) è sceso in campo a grande richiesta per salvarci.Quo usque tandem abutere Silvio patientia nostra? Viene voglia di parafrasare Cicerone “Fino a quando abuserai della nostra pazienza Silvio?” Quam diu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit ambitio? Per quanto tempo ancora codesto tuo furore si prenderà gioco di noi? A qua-le limite si spingerà la tua sfrenata ambizione?Intanto le sue pecore (quasi tutte) sono rientrate servilmente all’ovile: gli uomini, si fa per dire, li no-minerà lui con le liste bloccate. Vuole tornare alle leggi “ad personam”; ai processi interrotti, rinviati, prescritti. Ma questa volta non sarà così facile! Silvio, ormai gli elettori conoscono te e tutti i tuoi trucchi.Silvio ormai traballi e non solo per i tuoi tacchi alti. Silvio, fattene una ragione, sei sul ... Viagra del tra-monto.

L’eterno ritorno del Cavalieredi Sandro Trani

Nazionale

Page 10: Colle Rosso Febbraio 2013