giornalino num. febbraio marzo - Colle La SalleComincio a tagliare, perse la concezione del tempo,...
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3Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
L’ intelligenza batte i muscoli
In una foresta viveva un leone molto forte e prepotente: egli non si accontentava di vincere nelle
sfide, infatti, dopo aver sconfitto l’ avversario, lo prendeva in giro e gli faceva scherzi.
Nella stessa foresta viveva una talpa in una città sotterranea chiamata Oscurizia. Ella, stanca di
quel leone maligno e delle sofferenze degli animali, decise di mettere fine a quella brutta storia
facendogli provare quel che le sue vittime dovevano sopportare a causa sua.
Un giorno la talpa uscì dal suo mondo sotterraneo con gli occhi chiusi perché la luce la poteva
accecare, chiamò il leone e gli disse:
- Vorrei proporti una sfida particolare…‐
Il leone calmo e scherzoso rispose:
‐Non so che voci girano sottoterra, ma io, se non mi conoscessi, sono molto forte e una sconfitta
come la mia non te la dimenticheresti per tutta la vita.
La talpa insistette.
- Ho sentito dai miei amici che domani ci sarà un fortissimo vento. Riusciresti a raggiungere
prima di me il monte Ercole mentre soffia il vento?‐
Il leone scoppiò in una grande risata:
- Haha! Ahaa! Haaaaa! Te lo ripeto: nulla e nessuno mi può sconfiggere!‐
La talpa strinse la zampa al leone e stabilirono l’ incontro. La talpa decise il tutto:
- Domani alle cinque del pomeriggio sulle colline di Pirandà.‐
Il leone accettò e ognuno andò per la sua strada.
La talpa la notte non dormì neanche un secondo perché era impegnata a scavare una via
sotterranea fino al monte Ercole. Invece il leone dormì come un sasso senza preoccuparsi della
sfida. Il giorno seguente, alle cinque del pomeriggio, i due erano sulle colline di Pirandà.
Il leone iniziò subito a prendere in giro la talpa, ma ella non lo ascoltava.
La gara iniziò e ognuno dei due prese la propria strada: il leone i verdi prati e la talpa gli umidi
terricci sotterranei. Il leone percorse veloce la prima parte del percorso, ma pian piano le nubi
scure invasero il cielo e iniziò a soffiare un forte vento.
Quando il vento divenne quasi un ciclone, la talpa sottoterra non ebbe problemi; il leone, invece,
venne sbattuto da un versante del monte ad un altro e morì a causa di quelle forti botte.
Cessato il vento, gli animali uscirono dalle loro tane e in lontananza videro il corpo del leone steso
sul terreno e si diressero verso di lui.
4Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
La talpa uscì da sottoterra e, appena arrivata in superficie, venne ricoperta di ringraziamenti e
complimenti. Tutti le chiesero come avesse fatto a sconfiggere quella creatura così forte ed ella
rispose:
- L’ essere forte non è dato solo dai muscoli, ma anche dalla furbizia ed intelligenza. Tutti
insieme festeggiarono, ma la talpa non poté vedere tutti gli addobbi che gli altri animali
avevano preparato per lei perché se avesse aperto gli occhi la luce l’ avrebbe accecata.
-
Giulia V. I B
NON SENSE
La bambina di Torino
C’era una bambina di Torino
Che scriveva il giornalino.
In tedesco lo scriveva
E in turco lo traduceva.
Quella bilinguente bambina di Torino.
La ragazza che abitava in un vicolo
C’era una ragazza che abitava in un vicolo
E doveva scrivere un piccolo articolo.
Ma non sapeva proprio dove mettere le mani
5Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
E allora chiese aiuto ai suoi cani.
Quella canicola ragazza del vicolo.
Alessia Z. I B
La bambina che giocava in pista
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C’era una bambina che giocava in pista
Lei da grande voleva fare la giornalista.
Scriveva articoli pieni di errori
E non aveva molti lettori.
Quell’insufficente bambina giornalista.
Il bambino che viveva a Varese
C’era un bambino che viveva a Varese
Che spesso di tutto pagava le spese.
Quando in classe qualcuno gridava
6Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
Era lui che alla fine in presidenza andava.
Quel soggettone bambino di Varese.
Viola Maria G. I B
L’alunno del Trentino
C’era un alunno del Trentino
Che scriveva il giornalino.
Il suo giornalino non ebbe successo
E si cucinò un bel piatto di lesso.
Quel lessato alunno del Trentino.
La bambina di Viterbo
C’era una bambina di Viterbo
Che non sapeva coniugare il verbo.
Sempre all’infinito parlava
E dell’Africa nera sembrava.
Quella bongo bongo bambina di Viterbo.
Francesca B.I B
7Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
Il bambino del Colle La Salle
C’era un bambino del Colle La Salle
Che a scuola veniva varcando una valle.
Un suo nonsense voleva stampare
Sul giornalino da pubblicare.
Quell’insensato bambino del Colle La Salle.
Il bambino di Siracusa
C’era un bambino di Siracusa
Che quando scriveva invocava la musa.
Pensava di avere un grande talento
Ma per nessuno lui era un portento.
Quel musone bambino di Siracusa.
Luca D. I B
La rivincita della libertà
Le orecchie gli fischiavano,la vista era appannata,le prime immagini furono sassi,sabbia e palme…poi nero. Roland sognò ,sognò la sua barca, il suo capitano, suo fratello che affondava negli abissi più neri e più profondi. Vide tutta la sua vita , la morte di suo padre nella presa del fortino black rock .
8Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
Poi vide una luce accecante ,era il sole ,poi un uomo, poi ,quindi, buio senza sogni. Si risveglio legato al centro di un villaggio “Stupidi Indios” penso Roland , lui gli odiava, incivili, retrogradi e stupidi Era notte, era legato per le mani ad un palo , doveva prendere il coltello che teneva negli stivale ,però, non aveva più gli stivali ,li aveva persi durante il naufragio , ma, per fortuna il coltello di Roland si trovava dentro le calze . Con un movimento rapido e preciso della gamba destra si sfilò la calza e con l’alluce sinistro afferrò il coltello che lancio in aria e lo afferrò con la mano sinistra. Comincio a tagliare, perse la concezione del tempo, all’alba era libero. Iniziò a correre nella foresta, scalzo, stanco, con un intero villaggio Indios che lo cercava . Roland trovò una grotta ci entrò e svenne sulla fredda pietra. Si svegliò il mattino successivo, torno sulla spiaggia per vedere se la marea aveva portato qualche cassa di viveri o dei fucili; mentre camminava scalzo sulla spiaggia il vento li scompigliava i suoi ricci biondi. Adorava il mare, gli piaceva il tempo aspro, il sale ,il sapore del vento , quindi convinto e con aria fiera inciampò in un cadavere. Era in decomposizione, faceva parte della nave ammiraglia, lui lo conosceva, ci aveva parlato dopo un assalto ad una nave pirata. “Certo che la morte cerca sempre una scusa”, penso Roland. “Quel uomo era sopravvissuto ad innumerevoli battaglie ed era morto durante una tempesta “ continuava riflettendo tra se. Roland depredò il cadavere e lo seppellì,prese la pistola , la carabina e gli stivali e scrisse anche una targa:” Qui giace Micol Duval, 1510‐1540, a trenta anni precisi”. Roland vagò per l’isola senza meta, cercando riparo o magari un altro uomo dell’equipaggio, ma niente, a parte quegli stupidi Indios che gli davano la caccia. Tornò nella caverna e si fece la barba con lo spadino. Roland era un uomo fatto ora mai, aveva sedici anni, era biondo, aveva tratti semplici, ma belli ed ere alto. Gli Indios continuavano a cercarlo senza sosta, non gli davano tregua; o andava li a fucili spianati o diventava loro amico. Dopo due giorni che girava intorno all’ accampamento Indios, si presentò, ma subito una pietra lo colpi alla nuca e svenne. Si risveglio al interno di una capanna tonda fatta di fango. Il puzzo di oppio gli annebbiava la vista , pian piano riprese conoscenza. Al centro della capanna c’era un uomo grosso, possente,con la pelle scura, doveva essere il capo o lo sciamano . << Io sono Kuta Kan, tu uomo bianco quindi cattivo>>disse. <<No, ho bisogno di cibo, sono amico>>. <<Si, anche altri amici erano amici , ma poi BHUM BHUM con bastone che fa fuoco>>. <<No,datemi aiuto e io vi aiuterò!!>>. <<Forse uomo bianco, forse… >> Poi svenne. Si sveglio in un'altra capanna, bella e accogliente; poi riconobbe Kuta Kan. <<Questo è tuo rifugio, io insegnare te cacciare, leggere tracce e sposare moglie>> <<Si …si>> rispose Roland Il tempo passava e lui imparava tutto. Era diventato bravissimo nel cacciare ,esperto nel seguire le tracce, presto prese moglie. Kuta Kan lo considerava come un figlio ormai. Tutto quello che voleva era li, li c’era la pace non la guerra come in patria; era il mondo che voleva …almeno fino al 1555 il giorno del capo dell’ anno, un vascello francese attaccò l’isola, fecero prima scendere gli archibugieri che massacrarono uomini donne e bambini. Roland combatte con coraggio per quella che ormai era la sua gente,non
9Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
più semplici indigeni, ad un certo punto averti una fitta alla gamba che lo fece crollare a terra e un francese lo trafisse con una baionetta. Il tempo rallentò, il fuoco gli offuscò la vista, le orecchie gli fischiavano. Sognò, sogno il suo capitano, suo fratello che affondava negli abissi più neri e più profondi; poi buio senza sogni. Davide F. II A
Piove
Era una fresca serata di fine ottobre, il cielo era coperto di piccole nuvole grigiastre in continuo
movimento, così come i passanti variopinti che passeggiavano velocemente tra una vietta ed
un’altra. Ero seduta (come al mio solito) in un piccolo bar, nascosto dagli alberi verde smeraldo,
che continuavano ad agitarsi ripetutamente. Faceva freddo, così mi ero concessa una buona
cioccolata calda che sarebbe stata sicuramente in grado di tirarmi su il morale,dopo la pessima
giornata appena passata. Guardai fuori dall’ampia finestra che circondava il locale, riuscivo a
scorgere perfino quel piccolo frammento di cielo, deciso a prendersela con il mondo intero. Uscii
fuori, le mie mani erano diventate bianche come la neve, con passo felpato mi diressi verso casa,
poco distante da dove mi trovavo. Quando ecco che, provenienti da quelle nuvole impetuose,
cominciarono a scendere lentamente piccole goccioline d’acqua che arrivarono a posarsi
delicatamente sul mio viso arrossato dai soffi di vento. A proteggermi da quell’innocua pioggia,
c’era il mio impermeabile rosso fuoco, pronto, in compagnia degli altri mille ombrelli e giacconi a
dipingere il mondo di tenui colori pastello. Sull’asfalto, ad impedirmi il libero passaggio,
cominciarono a crearsi piccoli laghi in miniatura, grandi nemici delle mie fragili scarpette. La gente,
come se stesse per arrivare un forte terremoto in grado di sterminare l’intera popolazione, iniziò
ad agitarsi e a ripararsi sotto i piccoli ombrelli multicolori. La pioggia continuava a scendere
instancabilmente, il suo odore mi riportava alle giornate assolate di primavera, passate a
raccogliere margherite bianche per i prati di un verde vellutato. Mi nascosi dietro ad una mal
ridotta panchina, per riuscire ad essere la sola ad assaporare quel meraviglioso paesaggio, come
fosse un segreto da non svelare a nessuno. Le vie cominciarono, con il passare del tempo a
diventare deserte, le sfavillanti luci dei negozi pian piano a spegnersi, come stelle che smettono di
illuminare il cielo. La pioggia continuava in ugual modo, a scendere fra una goccia ed un’altra. Mi
alzai in piedi, ormai l’incontro fra me e la natura era cessato, era tardi, la notte era calata da
tempo e sicuramente i mie genitori mi stavano cercando. Non volevo tornare a casa, ma non
potevo fare altro, così imboccai uno stretto vicolo nascosto che mi conduceva verso casa. Entrai.
Le mie palpebre iniziavano a farsi pesanti, così mi rinchiusi in camera e mi affacciai alla finestra. In
men che non si dica, mi addormentai come una bambina abbracciata al suo orsacchiotto in
compagnia del dolce suono della pioggia,che mi cullava soave come le note di un carillon.
Chiara C. III A
10Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
I diritti delle donne
E’ dal 1700, dopo la rivoluzione industriale e lo spostamento dei contadini nelle città, che le donne
cercano di affermarsi e rivendicare i loro diritti, repressi dalla convinzione che l’uomo fosse il
“SESSO FORTE” e la donna quello debole, che le mogli appartenessero ai mariti. Il movimento
politico‐sociale‐culturale che pone in discussione il rapporto tra i due sessi, si chiama
“femminismo” ed ebbe inizio intorno alla fine del 1700 con la pubblicazione di alcune opere come:
nel 1791 “La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”, di Olympe de Gouges, dedicata
a Maria Antonietta. Il movimento proseguì e portò ottimi risultati: nel 1893 la Nuova Zelanda fu il
primo paese a concedere il suffragio universale( diritto di voto a uomini e donne); il 16 marzo 1942
venne pubblicata la legge che aboliva la pena di morte per le donne colpevoli di adulterio, il 4
aprile 1942 venne introdotta la legge “IVG” (interruzione volontaria della gravidanza), che
permetteva l’aborto da parte delle donne. Queste sono solo alcune delle leggi e dei passi avanti
effettuati dal femminismo. Il problema è che ad oggi è troppa la diversità tra uomini e donne in
alcuni paesi come Afghanistan ed Iran, in cui le donne sono considerate esseri inferiori agli
uomini, capaci solo di procreare. Non hanno diritto al voto, a lavorare, a studiare, ad uscire sole da
casa, a tradire i loro mariti, a sposare gli uomini che amano, ribellarsi… Le donne sono obbligate ad
indossare i Burqa. In America Latina il problema è la prostituzione, e le donne non vengono
obbligate, ma sono loro stesse a vendere il loro corpo in cambio di una cena. In africa dove ogni
anno 3 milioni di donne vengono sottoposte alla MGF (mutilazione dei genitali femminili). In Cina
ed India, la nascita delle bambine femmine è considerata una disgrazia e delle neonate muoiono
per abbandono o cure inadeguate. In Nepal circa 10 mila ragazze e bambine vengono vendute
dalle famiglie per traffico di prostituzione. Io penso che sia triste, nel 2010, dover ancora
affrontare il problema della condizione femminile nel mondo: significa che la civiltà ed il progresso
non hanno insegnato all’uomo ad amare e rispettare il prossimo. Per risolvere il problema
occorrerebbe anche solo la situazione per pochi mesi e gli uomini capirebbero come si vive nel
terrore anche solo di vestirsi inadeguatamente o essere lapidati per aver subito una violenza
sessuale. Se si portassero al governo le donne e si abolissero le leggi contro il sesso femminile, se
si diffondesse nelle scuole una cultura di eguaglianza, nei luoghi dove vi sono gli adulti del domani,
in pochi anni si potrebbero cambiare le cose, ma finche resterà l’uomo il padrone, non vi saranno
sviluppi. Se pur è vero che la condizione femminile si è evoluta e i mutamenti più significativi si
sono avuti in occidente, molto probabilmente la liberazione di quella parte dell’umanità, da molti
definita “l’altra metà del cielo” è solo agli inizi.
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ppure vienegine contadioppo/fucile5 cm e di luerito al posdiametro deocemente aerita e postquasi perse orteccia dte, imparipi. I fiori sboti numeroscche globo di colore vcavedani.
buco trovanossibile faree era moltol S. nigra e a marmellat
a caduca deo fino a 4 ma fioritura ae. È una ni dei boscue foglie ve
tenente allansioni talvoiziari e subsenta un re
midollo mo, che vienonare partre questo tle palline e impiegatoina come loe") dove tanghezza 20sto di esso uel midollo aal suo internta estremitàle tracce. dei rami pennate, di occiano in pissimi in infse nero‐vioiola‐porpor
no impiego e uno sciroo usata in Tidel S. racemta ottima, m
ella famigliemetri. I fioriavviene trapianta spinchi e dei sngono anch
a famiglia olta in formbmontani e litto della v
molto grossne raccolto ti vegetali tipo di legformanti
o per costruo "scioparolagliandone 0‐25 cm vieun ramo poappena toltno il ramettà dello "scioViene scelt
stessi solito con primavera‐efiorescenzeolacee (S. nrino scuro c
in erboristeppo, da dilurolo e nei pmosa, (ma nma di cui no
Colle
e delle rosa sono bianc marzo e anosa spontsentieri. Sihe fumate, m
delle Caprma di piccopresso i ca
vegetazione
so, ed da no un ire lo" un ne oco to. to fa partireoparolo". Erto questo tpresenta 5 fogliolineestate, sonoe ombrellifoigra e S. ebche viene im
eria per la louire poi conpaesi nordicnon con queon abusare,
e…ghiamoci,
acea. Esso èchi, con frutprile, menttanea dell’ia il legno,mescolate a
ifoliacee chlo albero, casolari di ca spontanea
e una pallinra un gioco tipo di legnrade e
e ovato‐lano piccoli, oormi molto bulus) o rompiegato pe
oro azione dn acqua, otti. elli del S. ebper le sue p
numero 1, a
è un arbusttti tondi di tre la matu’Europa,Asiduro e resal tabacco.
he comprecomunissimampagna, na.
a di canapa povero e ano per la su
grosse nceolate eddorosi, bianampie. Esssse (S. raceer colorare v
diaforetica. ttenendo un
bulus che soproprietà la
aprile 2011
to dai ramicolore blu;razione deia e Africasistente,per
nde speciemo lungo lenonché alla
a arrotolataantico di cuiue estremalenticelle.appuntite,ncastri, a 5i maturanoemosa) chevini e come
na bevanda
ono tossici),assative.
13
i ; i a r
e e a
a i a . , 5 o e e
a
,
Tossicità
Tutte le pai fiori e le b
Specie prin
Sam Sam Sam
Nome scie
Famiglia: C
Il corniolo
rada e irre
ovate e op
su entram
ombrello.
corallo, sia
rami sono
Questo tip
ombrosi e
d’alta col
colore gial
avviene in
bisogna ra
possono ri
alcolici com
margini. P
ermafrodit
arti della piabacche mat
ncipali
mbucus ebumbucus nigrmbucus race
ntifico: Cor
Cornacee
è un piccol
egolare. Ess
pposte, rico
be le pagin
Invece i fru
a gialli assom
o di colore
po di piant
e calcarei, p
llina o di m
llo intenso
febbraio‐m
accoglierli a
cavare mar
me la grap
resenta un
ti, cioè che
anta sono toure (ma no
ulus, detto era emosa, dett
nus mas
lo albero, u
si sono alti
operte parz
ne. I fiori s
utti sono, s
miglianti a p
bruno e la
ta ama sop
per cui è f
montagna.
e la caratte
marzo, quan
a perfetta
rmellate di
ppa. Le fogl
na nervatur
hanno orga
ossiche pern i semi al l
ebbio o nibb
to sambuco
I
un arbusto,
fino a 5m,
zialmente d
ono gialli e
sia di un be
piccole cilieg
a corteccia
prattutto i
facile trova
Le infioresc
eristica che
ndo i rami
maturazion
corniolo ed
ie sono se
a al centro
ani per la ri
r la presenzaoro interno
bio (pianta)
o rosso
L CORNIOLO
con la chio
le foglie so
da una pelu
e si aprono
el colore ro
gie allungat
è screpola
terreni um
rla nei bos
cenze sono
e rende inc
sono ancor
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mplici, la f
o ed è di c
produzione
Colle
a di cianuroo).
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O
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ra nudi. I fr
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colore verd
e sia femmin
e…ghiamoci,
o e vari alca
e questa pia
rutti rossi s
leggermen
utilizzati pe
rotondata e
de, più chia
nile che mas
numero 1, a
aloidi. Fanno
anta è la fi
sono comm
te acidulo,
er aromatiz
e un po’ o
ara sotto. I
schile.
aprile 2011
o eccezione
oritura che
estibili, ma
da cui si
zzare alcuni
ndulata ai
I fiori sono
14
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e
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i
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i
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IL BIANCOS
Il biancosrosacee, mraggiungonpuò raggiupiù fusti efoglie a treun centimsbocciano affonda ctrovarlo ansue bacchrosso sanguccelli comdalle bacchriconoscernocciolo al
PROPRIETA
Le propriet
sono un r
dell'attività
quando è
d'animo,
buone qua
circolazion
uomini del
alimento i
erano utili
Viene utili
astringente
Sciroppo d
Mettete in
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mescoland
mo disseta
SPINO:
spino appama nonostno le appartungere i 12e raggiungee o cinque etro e fiorin Maggio.
con profonnche in terhe sono di gue con la me tordi pehe, ma dallee il Biancoll'interno de
A' CURATIV
tà curative
rafforzante
à cardiaca;
troppo alt
in quanto
alità anche
ne. Le sue b
l neolitico, c
nvernale ch
zzate per i
zzato anche
e e normali
di biancospin
n infusione u
ato, aggiun
do. Beveten
ante.
artiene alltante la batenenti a qu metri di aere un'età lombi, piccri bianchi aPredilige tede radici, rreni pietrocolore vefine dell'esttirossi e me numeroseospino comella bacca, m
E E SUOI UT
del Biancos
per il cuo
infatti, esso
ta. Questa
cura apatia
per curare
bacche sono
così come v
hiamato pe
l fuso, men
e per uso c
zzante cuta
no
una mancia
gete mezz
ne a cucchia
a famiglia assa staturuesta specieltezza, con di 500 an
cole spine da volte rosaerreni fertilima è po
osi ed argillerde e divestate; nei smerli, non ce specie di imune da qumentre il se
TILIZZI:
spino sono
ore, è un
o è in grado
qualità di
a e stanche
e i crampi;
o altament
viene usato
emmican. Il
ntre il suo
cosmetico.
anea dei fior
ta di fiori in
o chilo di
ai nel corso
delle ra che e, esso uno o
nni. Ha di circa ati che i in cui ossibile osi. Le entano suoi pressi he piccoli mnsetti che iuello selvatecondo ne h
famose, le
equilibrato
o di alzare la
equilibrato
ezza genera
comunque
e nutritive,
tutt'oggi d
l suo legno
legno per l
Infatti le re
ri e delle fo
n mezzo litro
zucchero,
della giorn
Colle
normalmemammiferi ntorno a lutico, in quha due.
tisane fatte
re della pr
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ale, così co
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, venivano
ai nativi am
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ata. E' buon
e…ghiamoci,
nte si trovcome scoiai hanno il loanto il prim
e con le sue
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me cura la
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nissimo e be
numero 1, a
vano diverseattoli, attiraoro habitat.mo contien
e foglie, fior
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nella cura
iperattività
nico per il
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r creare un'
cia bene, le
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aprile 2011
e specie diati non solo.E' possibilene un solo
ri o bacche,
così come
abbassarla
degli stati
à. Possiede
cuore e la
mento dagli
energetico
e sue spine
domestici.
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sse.
z'ora. Dopo
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15
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IL CERRO
Nome scien
Famiglia: fa
Il cerro è untronco è dpresenza dianni,è forseaprile e maraggruppatibella metà anno.
ntifico:Querc
ngaceae
na pianta coiritto e la c tannino chee la quercia paggio. Inveci,bensì i fiorè ricoperto d
cus Cerris
on un fogliamcorteccia,grige serve per trpiù diffusa ince i fiori soi femminili sda una cupo
me color vergio brunastrrattare la pen Italia. Le fogno divisi in sono quasi iola legnosa fo
rde opaco, hra,scura e selle. Esso cresglie sono irremaschili e insignificantiormata da sq
Colle
a un aspettospessa è presce rapidamegolari,con mfemminili. Ii. Il frutto è quame linea
e…ghiamoci,
o maestoso egiata perchente e vive mmargini lobatI fiori maschuna ghiandri e arricciat
numero 1, a
ed è alto finhé contienemolto a lungti e ruvidi. Fihili pendonoola marronete e matura
aprile 2011
no a 35 m. Ilun elevatao,anche 400ioriscono trao in amentie ed per piùnel secondo
16
l a 0 a i ù o
GIOVAA cura di Be
Francesca P
VANI Aeatrice P. ,Fra
P., Francesca
ARTISTancesco V., A
P. III A.
TI Andrea G.III B; Martina D
Colle
D.,
e…ghiamoci, numero 1, aaprile 2011 17
Pent
LA
Tra gli strumolto diffunelle cultuLa mancanperiodo. Nall’epoca dA metà detrasformancon i vecccammino nEsempi di csui portalinonostanteantichi. Una primadelle fascecaratteristiLe spalle cchiamato medioevo
tagra
A CHITA
A
umenti cordusi nel secore egizie e mnza di docuNonostante di Cesare e Ael XII secolono ora in mchi strumennon più intechitarra me delle chiee il vuoto
variante rise superiori ica frequentcuspidate spoi viola dparallelame
amma
RRA DA
BARO
A cura di Mar
dofoni con ondo millenmesopotammentazioneciò, i teor
Augusto e suo, un tempmenestrelli enti popolarierrotto che, edioevale soese romanicdocumenta
spetto alla cdiventano ste nei modesono tipichda mano e ente alla ch
moltoLe fondal semusicriservcon larimanchitarcordesuonaVissutprimasecoloha giàmusic
a
ALLE OR
OCCO
rtina D. III A
cassa armonnio avantimiche, abbase non permici sostengouccessivamo banditi de mimi ospi. E’ solo a con alterneono riscontrche e goticale accenna
chitarra ittitspesso lineelli medioeve dei primquindi soltitarra. Di foo usata daglnti letterarieec. XIII. In cista. Il musvato lo studa chitarra, one traccia, rra italiana, (a volte seata con il pleta all’ombraa volta la suo, precisamà dato i suoca, che si ap
IGINI A
onica e mai Cristo, se stanza similmette di traono che laente diffusadalla Roma itati nei caspartire dae vicende, arabili sopratche. Apparato, tra la
ta, dalla fore rette convali. mi esempi dtanto viola orma simile i spagnoli.e confermaItalia, consicista, chiadio teorico o con il liutoin quanto che viene r
emplici, a voettro. a della vihuua letteratuente tra il 1oi frutti: dallppropriano
Colle
L
anico già ne riscontrli alla formaacciare una chitarra fua un po’ ovupapale chestelli in cui l XIII secoloarriva ai nosttutto nellere subito echitarra m
ma ad otto,nvergenti ve
della chitar(vihuela inalla chitarr
ano l’esisten l’umanesimamato cantdella musio o con la vessi furon
rappresentaolte raddop
uela o del liura scritta in1546 e il 155la borghesiadi quella pr
e…ghiamoci,
rano alcunia della chitastoria dellau importataunque in Eue non li tollsi cantano o che la chstri giorni. figure di anvidente un
medioevale
, sta nel fatterso il man
rra spagnolan spagnolo)a, ma di dim
nza della chmo, torna tore, distintica, cantavaviola. Delle no dediti aata a formapiate), è an
uto, la chitantorno agli 56. L’arte ma provengoratica strum
numero 1, a
i, presenti arra. a chitarra da in Italia duropa. lerava più, le gesta cahitarra ripre
ngeli suonana linea di e i suoi pr
to che le linico (spalle
a. Questo ), si evolvemensioni pi
hitarra in Itain auge lato dal musia accompagloro opere
all’improvvisa di otto e cncora preval
arra vide fianni di me
musicale rinano i nuovi d
mentale prim
aprile 2011
soprattutto
urante taledai Romani
i cantori sivallerescheende il suo
tori scolpiticontinuità,redecessori
nee curve cuspidate),
strumento,e durante ilù grandi, fu
alia almeno figura delico, cui eragnandosi o, però, nonsazione. Lacon quattrolentemente
orire per laezzo del XVIascimentaledilettanti dima riservata
28
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o l a o n a o e
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irripetibileLa chitarrapreziosi, covuole lo stsonora delSotto parvdella vita cblasfemo edisgrega nedeclina rapLe prime contemporformato damusiche vaccompagnchitarra di antagonistscrittura chdell'esecuztempo indtipo di repe
Nel periodGranata, o"Tombeau"proporzionrepertorio,
. Fin dai pri barocca è fon la rosa arumento dolle sue cinqenza di leggche i suoni med eretico, ei primi annpidamente araccolte di raneamentea tali musicocali; c) Mnamento dquel perioa, non venghe su una pzione ed indicato in vertertorio dest
do barocco,o dello stess" per la mnale al favo, redatto an
sostcousqumdepamstchalvesum‘5Pe16coMavcr
imi anni definemente dartisticameolce all’uditue corde dgerezze e comusicali risvnegazione
ni del sec. Xagli inizi delcomposizioe in Spagnache compreusiche di di chitarra. odo. Le comgono redattpagina o "tdica il postoticale. Questinato a colo
se si ecceso spagnoloorte del reore che lo ncora con il
olo ai profampa musion più cosufruitori. Guali gli art
mondo ell’improvviarticolarme
musicali dell’ruttura polhe ha obbl’aggiunta derso la fineulla strutturmantiene qu00. er più di un600, la chitaoinvolgono Mentre la mveva avuto resce e mal secolo, la decorata conte lavoratao e bello peoppie. Il suortigianerievegliano: tudella vita VII. In Spagl ‘600. oni destinaa, Francia eende: a) Coderivazione Merita spe
mposizioni pte sul pentatavola", rapo che le ditasto ingegnooro che non
ttuano le c G. Sanz, dee Luigi XIV)strumento l sistema de
fessionisti. icale permeopie, straGli strumenttisti italianiper laisazione, ente colti’aristocraziaifonica versbligato il ldel sesto coe del ‘400,ra accordaleuattro cori
n secolo e marra vive ricla sua tecnmusica chiun caratteratura fino chitarra è loon intarsi di a. La chitarer la vista. Io suono ane, si nasconutto ciò che stessa. L’in
gna il liuto e
ate alla chited Italia, amposizioni popolare a
endere quaper chitarraagramma, bppresenta laa dell'esecuoso sistema n sanno "leg
composizionel francese , la qualitàincontra pell'intavolat
Colle
L’invenzionette di raggti più lati a corda, gi sono fam
loro
vati nei a. Il dilataso il registriuto e la oro (corde pare non e della chitaancora per
mezzo, a pacche esperieica e la sua tarristica dre di provvisad esauri
o strumentomadreperlarra tramandl suo fascinnima pensiede il senso suona senznevitabile era sempre v
tarra (a quttorno alla solistiche oa carattere lche parola, così comeensì in "intaa tastiera dutore debbodi notazionggere la mu
ni degli italde Visée (cà della muspresso il putura, è form
e…ghiamoci,
ne della iungere, rghi di grazie ai mosi nel
arte sono circoli
rsi della o grave, vihuela doppie) influire
arra, che tutto il
rtire dal enze che musica.
del ‘500 sorietà, quere il propo di moda ea, di tartaruda il conceto si materiaero musicaleprofondamza essere me sofferta cvissuto all’o
attro cori) metà del originali; b)di danza; da per la noe quelle peravolatura", ello strumeono occupae è ancor ousica".
iani F. Corbhe scrisse tsica per chubblico. Infmato da gru
numero 1, a
ella del ‘600prio destinoe di maggiouga, di avoritto rinascimalizza nella e e passionmente moramosso dal secompagnia ombra, in Ita
vedono la sec. XVI. Il Trascriziond) Brani peotazione mr liuto, suocioè con unento in ognre secondooggi usato p
betta, L. Rotra l'altro unitarra è invfatti, buonauppi di danz
aprile 2011
0 è vita cheo, unico eor successo.io e di legnimentale cheridondanzae amorosa.le e umanoentimento èdel liuto sialia
luce quasirepertorio
ni di celebrier voce conusicale perstrumento
n sistema dii momento il valore diper un certo
oncalli, G.B.na accorataversamentea parte delze stilizzate
29
e e . i e a . o è i
i o i n r o i o i o
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da eseguiarmonichesistema di crescente i
Nel 1798‐9offrendo uuna delle p
:Sapevate
percussion
Mondo. In
cetrioli, ad
tromba co
strumenti
provocano
loro produ
e sono faci
È la Vienna
porro, trom
gli strume
svariate. C
caratterist
stagionatu
necessaria
I musicisti
composto
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Un divertim
nel campo
rsi con le e. Con la nnotazione interesse de
99, Luigi Bun lucido esprime opere
che con le
ni, ma crede
nvece no: si
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on un pepe
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nti musica
Ci sono vo
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occherini csempio sull'e per chitar
Suonare
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i può fare m
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cioè con ao strumento (quello tuttori verso la
compone e utilizzo delra moderna
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emolo. E c'è
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e si porta
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accordi bato modernottora in uso chitarra.
adatta 12 lo strumenta.
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rio tra le mu
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tuti ritmicao a sei cordo), sul finire
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cura di Lu
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rtunamente
Vienna. Il
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casa. Suo
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e…ghiamoci,
amente in de semplici e del Settec
per quartet in organici
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flauto e’ fat
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stereotipe e con l'adcento si as
tto d'archi i cameristic
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aprile 2011
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e chitarra,ci. E' questa
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tra tutti gli
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L'anno scopomeridiandelle mediGiulia, la nl'inglese edI primi giousando i emozioni sdel corpo. Dopo quesha assegnepisodi diPotter e lpresento SIo sono sta“Dobby” Potter”. I problem
a in sc
orso la nona: un laboe e infatti i nostra insed ovviamenorni abbiam
numeri, soltanto at
sti primi spato le parti film mola camera Sally” ecc....ato molto cuno dei p
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cena!
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ostra scuolaoratorio teatpartecipantgnante di tte anche l'itmo eseguito
per trasttraverso il
perimentaziti; aveva sto belli codei secreti ontento di protagonisti
ente non
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ratorio
a “ Il colletrale in lingti sono statiteatro, è utaliano; ci ho alcuni esemettere lmovimento
oni Giulia ccelto alcunome “Harri”, “Harry t
interpretari di “Harr
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e la Salle”gua inglese ai moltissimin ottima inha aiutato a ercizi moltoe o
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” ha organa cui potevi. nsegnante tirare fuorio divertent
e…ghiamoci,
nglese
izzato unaano parteci
di recitazio le nostre pti. Il più be
numero 1, a
interessanipare tutte
one e parlapotenzialità ello è stato
aprile 2011
nte attivitàle tre classi
benissimoartistiche.
o di parlare
31
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molti si dimAlla fine, dverso la finÈ stato un quasi perfeNoi ragazziAnche quespettacoloQUESTO E' Nicolò G. I
menticavanodopo molte ne dell'annogrande speetta. i alla fine, dest'anno Gi. ' SOLO L'INI
II A
o il copioneore di provo. ettacolo, gli
dopo qualchulia guiderà
ZIO.
e o non studve, divertim
i attori sono
he difficoltà,à il teatro
diavano benenti e sgrid
o riusciti a
, abbiamo din inglese e
Colle
ne la parte cate, siamo
ricordarsi l
dimostrato ue noi siamo
e…ghiamoci,
che gli era starrivati al g
e battute e
un grande io pronti pe
numero 1, a
stata assegngiorno dello
e la recitazio
mpegno. r un nuovo
aprile 2011
nata. o spettacolo
one è stata
o fantastico
32
o
a
o
33Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
Cos’è per me il teatro.
Sin da piccola amavo il teatro,fare l’attrice era una speranza,un sogno che tutt’oggi continuo a
seguire con perseveranza e passione. Ricordo ancora quando con la scuola abbiamo iniziato le
prove per montare lo spettacolo tratto dalla commedia di William Shakespeare ‘Sogno di una
notte di mezza estate’. Ottenere il ruolo della protagonista era la mia priorità,avevo cercato di
dare il meglio di me nei provini per l’assegnazione delle parti; quando la nostra insegnante disse
che avevo ottenuto il ruolo di Elena,il mio cuore si riempì di gioia,avevo ottenuto quello che
volevo. Le prove erano effettivamente poche dato che materialmente il tempo non c’era, ma
nonostante questo,con l’aiuto di Giulia,e con tutta la sua pazienza siamo riusciti a montare uno
spettacolo davvero fantastico. E dopo tanta fatica e tanto impegno,il giorno del debutto era alle
porte. Eravamo tutti molto agitati. Non dimenticherò mai le emozioni che provavo un attimo
prima di entrare in scena,tremavo,ripassavo la parte,ma la mia testa era come annebbiata,temevo
di non ricordarmi nulla una volta salita sul palco. Poi quando entrai appena mi trovai davanti tutte
quelle persone,non mi preoccupai di niente e comincia a recitare dando il meglio di me. Già dalla
seconda scena in poi avevo preso confidenza con il palcoscenico e tutte le preoccupazioni erano di
colpo sparite,trovarsi lì di fronte al pubblico divenne piacevole. Ho sempre amato il teatro perché
credo che questo permetta di vedere le cose come realmente stanno oppure vederle esattamente
stravolte, sottoposte allo sforzo dell'immaginazione collettiva. In più credo che trovarsi sul palco
voglia dire indossare una maschera, fare l’attrice non è un mestiere facile,per farla si deve essere
in grado di saper ‘’indossare’’ un ruolo che non ci appartiene,che non fa parte di noi. L’esperienza
scolastica con il teatro,ha confermato dentro di me la possibilità di praticare questo mestiere
anche in futuro. Secondo me, Il teatro è emozionante soprattutto per il contatto diretto con il
pubblico, è l’espressione più reale perché, a differenza del cinema, non è tutto organizzato,non ci
sono vari tentativi, o va bene o va male. Il teatro è un luogo dove tutto acquista nuovi significati o
ne ritrova di antichi. Credo che ci possa essere una sola parola per definire la scelta di un copione,
la scelta degli interpreti, la lettura, le prove, la goliardia, la sofferenza, la progettazione della
scenografia la costruzione ed il montaggio delle stesse, la ricerca dei costumi, il trucco, il
commento sonoro, il palcoscenico, il sipario, le luci, il pubblico e tutto il suo calore,gli applausi :
Pura MAGiA. Non amo solo recitare,ma anche assistere agli spettacoli,vedere grandi attori
cimentarsi in diversi ruoli,anche per poter imparare qualcosa mediante l’osservazione. Essere
spettatrice sicuramente non è lo stesso che trovarsi su un palco,quando passi dall’altra part ,ti cali
in un’altra vita,provi emozioni mai sentite prima ,perché come ho già detto non appartengono al
nostro modo di essere e cercare con impegno,studio,passione e entusiasmo di trasmettere tutto
questo al pubblico.
Giorgia F. IIIA
Il pa
Quando pconservaz
IL RISPETT
Un esempvelocità e conducentstradale nparabrezza
I TUMORI
Oggi all’endella medper lo più e/o sostansostanze cmodo darnostro ormanifestazcontatto cper il nostdi difficile l'uomo puòigienici e svolto a impossa mal’80% di tualcool, dieaumentarecerebro-vaessere fatepidemiolosia oggi dipratiche poccasione Italiani) sifin da bam
arere
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mentazione nicità della e con il ideale sarestrate o ch
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aprile 2011
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35Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
dell’esposizione solare corretta è fondamentale in tenera età, sia in estate sia in inverno, quando si va in montagna per le settimane bianche e specialmente per le giornate “mordi e fuggi”, dove si tende a dimenticare l’importanza delle creme solari per abbronzarsi il più possibile e velocemente. Purtroppo ciò che si sbaglia da bambini si paga da grandi sia per il melanoma sia per gli epiteliomi in generale. Ecco perché l’appello non può che essere rivolto ai genitori. Gli effetti dannosi del sole lasciano i segni nella memoria immunologica dei bambini, che poi si manifestano in età adulta, anche se in seguito sono stati seguiti i consigli sulla corretta esposizione. A questo va aggiunto che negli stili di vita e nella dieta esistono fattori scatenanti e preventivi del melanoma come l’alcol che aumenta il danno cellulare e il fumo che ha un’azione negativa sul DNA.
IL FUMO DI SIGARETTA
Oltre a quanto detto è necessario aggiungere che il fumo di sigaretta è responsabile di malattie cardiovascolari come l’infarto prima causa di morte nel mondo occidentale: favorisce la progressiva ostruzione dei vasi sanguigni cardiaci, le coronarie, fino alla loro completa chiusura con conseguente ischemia e necrosi (morte) del tessuto cardiaco. È necessario inoltre sottolineare il rapporto fumo-donna. La donna è soggetta a rischi maggiori dell'uomo dovuti all'interazione dei componenti del fumo con fattori ormonali, ulteriormente aggravati dall'uso della pillola come metodo anticoncezionale. Fumare durante la gravidanza nuoce gravemente al nascituro, aumenta il rischio d'aborto o di parto prematuro con basso peso alla nascita, moltiplica il pericolo di morte improvvisa del lattante e il bambino è maggiormente esposto al rischio di ammalarsi di tumore.
L’ALCOL
È la droga più utilizzata, costa poco, è reperibile ovunque, in qualsiasi momento, ed è socialmente accettata. Ovunque, dove le persone si incontrano si beve. Dove si festeggia ci si ubriaca. L'abuso di alcol viene menzionato raramente, ma le cifre parlano da sole. Solo in Germania ci sono oltre due milioni e mezzo di alcolisti. È farmacologicamente una droga che, secondo le dosi, ha effetti euforizzanti, disinibitori, stimolanti o calmanti. Inoltre se assunto a lungo dà dipendenza. La sindrome di astinenza è più drammatica di quella dell'eroina, negli stadi iniziali si manifesta con il tremore delle mani, nei casi estremi si hanno delirio e convulsioni (delirium tremens). L'intossicazione da alcol (ubriachezza) provoca mancata coordinazione dei movimenti, lentezza dei riflessi, difficoltà a parlare e soprattutto tendenza all'aggressività. Fra tutte le droghe è quella che provoca il più alto livello di violenza verso se stessi e verso gli altri. In caso di pesante ubriachezza si comincia a balbettare e a barcollare, si diventa particolarmente loquaci, si parla da soli. Se è eccessiva provoca vomito, perdita dell'equilibrio e disperazione. L'alcol può causare una forte dipendenza o una dipendenza velata ed insidiosa. Essendo socialmente tollerata, molti consumatori non sanno neanche di esserne dipendenti ma in realtà utilizzano l'alcol per bloccare emozioni indesiderate, per non pensare, per dimenticare. Proprio come per le comuni droghe da strada, quando l'effetto dell'alcol passa, la sensazione indesiderata rimane e il fisico ha subito un danno in più. È difficile definire una dose soglia o un limite di consumo al di sopra del quale un bevitore è da considerarsi un bevitore eccessivo, un bevitore problematico o un alcolista. Parlando più in generale, la dipendenza alcolica ha inizio quando la quantità di alcol assunta è maggiore di quanto il corpo possa tollerare, ossidare, metabolizzare.
Una dose o unità di alcol è equivalente a:
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anche a scuo i battiti la fame, sdopo grosszione, della ti. Più il co
denza a ripza. Le cosidalmente stanicare, senrre l’individmmunodeprentale e fnto delle faervoso. Le ando solo a
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elli contene è salita al ze con alcvengono c capisce, pueffetti e i dte gravissirmine dei izzazione dntica che lconsideriamuola, c’è dcardiaci, si avverte le assunzio coordinazi
onsumo è apeterne l’usddette “droato di benesazione di duo a stresressione e fisica. Si hacoltà men crisi deprea peggiorar
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mo, poi, chea preoccupi dilatano la bocca imni, a sveniione motorbituale, più
so, condizioghe pesantessere diffuessere “gi
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ca. di birra iere di vinoura standaro porto (25
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i occasionan più occasdi, ma conil 2% di so questo invhe viene r droghe facche non esiocati dall’u
a, mentre s lo sono mhe leggere qualsiasi de diversi raparsi. Fumale pupille
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41Colle…ghiamoci, numero 1, aprile 2011
PERSONAGGI:
Hannes (protagonista) Erika (amici)
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Rosa (amici)
Rolf (amici)
Dorn (amici)
Gregor (amici)
RIASSUNTO:
E’ un libro ambientato in Germania prima della guerra durante le olimpiadi di Berlino. Il libro tratta della
vita di un bambino di nome Hannes Hacker che cerca di nascondere la sua vera identità poiché è figlio di un
uomo ariano e di una donna ebrea ma nessuno doveva scoprirlo altrimenti tutta la sua famiglia sarebbe
andata a finire in un campo di concentramento. Però nonostante la sua vita difficile Hannes aveva un
sogno: ricevere il pugnale che già la maggior parte dei suoi compagni aveva. Ma la cosa che più amava
erano i venerdì che lui passava con sua nonna che per lui erano come uno svago dalle sue sofferenze.
OPINIONI:
E’ un libro molto triste ma molto interessante. L’ aspetto che più colpisce è il modo in cui descriveva le sue
giornate con la nonna perché per lui erano speciali, belle, fantastiche. Un comportamento molto
accentuato è quello del padre nei confronti del figlio poiché era molto doro e burbero. Purtroppo Hannes
si sfogava sempre sulla madre che doveva sempre subire le critiche e i rimproveri da parte sia del marito
che del figlio che la descriveva come una donna molto vecchia e triste. Lui aveva un grande rapporto con la
sorella e con la nonna
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a, e che spe
vocato del
dire “fare l
mento più p
creata nel
s diaboli”,
portare arg
one.
na doccia sc
ubire una d
situazioni
similabile a
i getti d’acq
0°) della du
timolare l’ap
foglia, larg
formula: “S
a le favole,
, larga è la
infatti inte
erivò da un’
migliavano
RCHE’…
e cause per
fare l’avvoc
i chi ha to
e discutibili
se di mira
ominato “az
hi denari di
esso venivan
diavolo”
l’avvocato d
per spirito p
1587, sott
ma in realt
gomenti ch
cozzese”
doccia scoz
positive e n
lla sauna, in
qua che es
urata di circ
pparato circ
ga la via …”
Stretta la fo
ha alla base
via …” evid
esa simbolic
inesattezza
graficamen
…
se”
cato delle
orto marcio
figure di le
dalle mas
zzeccagarbu
assumere l
no rifiutate
del diavolo”
polemico ch
to papa Sist
tà definita “
he mettesse
zzese” si rif
negative, m
n cui si avvic
cono da un
a 2 minuti,
colatorio.
oglia, larga l
e un errore
enziando il
camente co
a di trascrizi
nte come de
cause pers
o. Il riferim
egali e giure
schere dell
ugli”. Costo
la difesa di
dagli avvoc
” indica una
he per convi
to V, nelle
“promotore
ero in discu
ferisce ad u
molto stress
cendano ge
n tubo sott
e getti fred
la via, dite l
di trascrizio
fatto che i
ome access
ione: fino a
el resto eran
Colle
se” vuol di
mento stor
econsulti fio
a Commed
ro, non ave
qualunque
cati di grido
a persona c
inzione nell
cause di ca
e della fede
ussione virt
una situazio
santi. Il rife
etti di acqua
ile. Prevede
ddi (18° circa
a vostra ch
one. Antica
il difficile st
so a un dis
qualche se
no consider
e…ghiamoci,
re assumer
ico di que
orite intorn
dia dell’Art
endo un gra
e causa, anc
.
he controb
e proprio te
anonizzazio
e” era una
tù e miraco
one in cui s
rimento è a
a molto cald
e l’esecuzio
a) della dur
e ho detto
mente infat
ta nel comin
corso. Il pa
ecolo fa infa
rate vicine n
numero 1, a
re tesi inso
esto motto
no alle scuo
te come il
an nome da
che di quell
atte puntig
esi. L’origin
one e sopra
figura inca
oli degli as
si succedon
appunto a
di a flussi m
one di docc
rata di 20” c
la mia”, che
tti la frase e
nciare un ra
assaggio da
atti le conso
nella pronun
aprile 2011
ostenibili o
è ispirato
le di diritto
bolognese
a difendere,
e già perse
gliosamente
ne del detto
annominata
ricata dalla
spiranti alla
o in rapida
una pratica
olto freddi.
ce con getti
circa, con lo
e un tempo
era “stretta
acconto. La
a “soglia” a
onanti “f” e
ncia.
42
o
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