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Non c’è niente da fare: Pierluigi Bersani, per i compagni semplicemente Pierluigi, non ne sta sba- gliando una! Abituati, come siamo stati per anni, ad aspettarci, dopo qualche mossa intelligen- te o qualche frase azzeccata dei nostri dirigenti, l’immancabile delusione conse- guente a impegni disattesi o gaffe verbali, stiamo ancora tutti col fiato sospeso… E invece Pierluigi sta mettendo a segno un colpo dopo l’altro, cancellando un po’ alla volta quello scetticismo e quel senso di tradimento con gli italiani che, proprio perché siamo persone per bene, ci portia- mo dietro quasi fosse il peccato originale. Ebbene sì, mai come oggi mi sento fiero di aver dedicato il mio tempo libero, e spesso anche parte di quello lavorativo, a questo grande progetto che è il Partito Democratico. È chiaro che di strada da fare ce n’è an- cora tanta, ma vedere il distacco, in ter- mini di democraticità dei processi interni al partito, di trasparenza e di rapporto costante e diretto con i cittadini, che ci separa dalle altre formazioni politiche – tutte ancora legate al nome del proprio padrone e a prassi lontane anni luce dalla realtà – mi suscita una sensazione orga- smica. Come lo definireste, se non orgasmo, aver sentito Pierluigi che in prima serata afferma che la questione dei diritti delle coppie gay, piuttosto che dei precari o dei lavoratori, per gli altri può essere una scelta di coscienza, mentre per noi è una scelta politica? …per noi che abbiamo sempre dovuto abbassare la testa e miti- gare gli obiettivi in nome di alleanze pre- carie e deludenti finendo nel tritatutto della gogna mediatica. Aver vissuto per la prima volta vere pri- marie, fortemente volute da Pierluigi, grazie alle quali milioni di cittadini hanno avuto la possibilità di scegliere a chi affi- dare la loro fiducia, ma soprattutto esser stato testimone della capaci- Anno III Numero 10 23 Gennaio 2013 Noi facciamo politica in questi tempi bui, perché a che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca? Testata registrata presso il Tribunale di Roma N° 312/2011 del 27/10/2011 Periodico del Circolo del Partito Democratico del Versante Prenestino, relativo ai quartieri: San Vittorino, Giardini di Corcolle, Corcolle Est, Fosso San Giuliano 1 e 2, Valle Castiglione, Osa, Castelverde, Villaggio Prenestino, Lunghezza, Lunghezzina 2, Colle Monfortani e Colle Prenestino. Circolo LAgenda del Versante Prenestino In Via Massa di San Giuliano n. 337 Castelverde Sono iniziati i corsi di: INGLESE base il Martedì ore 19.30 CHITARRA il Mercoledì ore 19.30 YOGA il Giovedì ore 19.30 LABORATORIO TEATRALE il Venerdì ore 19.30 Per Info. 3470050129 GRATUITO Segue a pag 2 Ha visitato l’Istituto di Neuropsichiatria Infan- tile di San Lorenzo, a rischio chiusura a causa dei tagli indiscriminati al servizio sanitario pubblico. Ha an- nunciato che uno dei suoi primi impegni in Regione Lazio sarà pro- prio in ambito sanitario, affinché la regione torni ad essere un modello positivo di sanità pubblica e di in- contro tra cura e ricerca. E tanto basterebbe. Segue a pag 2 Gli impegni di Nicola Effetto Bersani

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Periodico del Circolo del Partito Democratico del Versante Prenestino, relativo ai quartieri: San Vittorino, Giardini di Corcolle, Corcolle Est, Fosso San Giuliano 1 e 2, Valle Castiglione, Osa, Castelverde, Villaggio Prenestino, Lunghezza, Lunghezzina 2, Colle Monfortani e Colle Prenestino

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Page 1: CIRCOLO Gennaio 2013

Non c’è niente da fare: Pierluigi Bersani, per i compagni semplicemente Pierluigi, non ne sta sba-gliando una!

Abituati, come siamo stati per anni, ad aspettarci, dopo qualche mossa intelligen-te o qualche frase azzeccata dei nostri dirigenti, l’immancabile delusione conse-guente a impegni disattesi o gaffe verbali, stiamo ancora tutti col fiato sospeso… E invece Pierluigi sta mettendo a segno un colpo dopo l’altro, cancellando un po’ alla volta quello scetticismo e quel senso di tradimento con gli italiani che, proprio perché siamo persone per bene, ci portia-mo dietro quasi fosse il peccato originale. Ebbene sì, mai come oggi mi sento fiero di aver dedicato il mio tempo libero, e spesso anche parte di quello lavorativo, a questo grande progetto che è il Partito Democratico. È chiaro che di strada da fare ce n’è an-cora tanta, ma vedere il distacco, in ter-mini di democraticità dei processi interni al partito, di trasparenza e di rapporto costante e diretto con i cittadini, che ci separa dalle altre formazioni politiche – tutte ancora legate al nome del proprio padrone e a prassi lontane anni luce dalla realtà – mi suscita una sensazione orga-smica. Come lo definireste, se non orgasmo, aver sentito Pierluigi che in prima serata afferma che la questione dei diritti delle coppie gay, piuttosto che dei precari o dei lavoratori, per gli altri può essere una scelta di coscienza, mentre per noi è una scelta politica? …per noi che abbiamo sempre dovuto abbassare la testa e miti-gare gli obiettivi in nome di alleanze pre-carie e deludenti finendo nel tritatutto della gogna mediatica. Aver vissuto per la prima volta vere pri-marie, fortemente volute da Pierluigi, grazie alle quali milioni di cittadini hanno avuto la possibilità di scegliere a chi affi-dare la loro fiducia, ma soprattutto esser stato testimone della capaci-

Anno III Numero 10 23 Gennaio 2013

Noi facciamo politica in questi tempi bui,

perché a che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?

Testata registrata presso il Tribunale di Roma N° 312/2011 del 27/10/2011

Periodico del Circolo del Partito Democratico del Versante Prenestino, relativo ai quartieri: San Vittorino, Giardini di Corcolle, Corcolle Est, Fosso

San Giuliano 1 e 2, Valle Castiglione, Osa, Castelverde, Villaggio Prenestino, Lunghezza, Lunghezzina 2, Colle Monfortani e Colle Prenestino.

Circolo

L’Agenda del Versante Prenestino

In Via Massa di San Giuliano

n. 337 Castelverde

Sono iniziati i corsi di:

INGLESE base

il Martedì ore 19.30

CHITARRA

il Mercoledì ore 19.30

YOGA

il Giovedì ore 19.30 LABORATORIO TEATRALE

il Venerdì ore 19.30

Per Info. 3470050129

GRATUITO

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Ha visitato l’Istituto di Neuropsichiatria Infan-tile di San Lorenzo, a rischio chiusura a causa dei tagli indiscriminati al

servizio sanitario pubblico. Ha an-nunciato che uno dei suoi primi impegni in Regione Lazio sarà pro-prio in ambito sanitario, affinché la regione torni ad essere un modello positivo di sanità pubblica e di in-contro tra cura e ricerca. E tanto basterebbe.

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Gli impegni di Nicola

Effetto Bersani

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PAGINA 2 Circolo NUMERO 10

Circolo Periodico del Circolo PD

Versante Prenestino

direzione, redazione, amministrazione

Via Massa di San Giuliano 337 Roma 00132

DIRETTORE RESPONSABILE

Valeria Sipari

SEGRETARIA DI REDAZIONE

Daniela Ferdinandi

GRAFICO

Danilo Proietti

COLLABORATORI

Irene Silvestri, Claudio Calderan,

Sergio Funcati, Davide Campoli,

Roberta Cerchiaro, Enza Spada,

Lorenzo Forcella, Marco Scacchi,

Giulia Donatucci, Giuliano Petrozzi.

STAMPA:

stampato in proprio

È vero che la nostra Costitu-zione è la più bella: scritta in modo chiaro inequivocabile, accessibile a tutti, pone in evidenza i cardini su cui si fonda lo Stato italiano e, nel

periodo in cui è stata emanata, ha rappre-sentato un fondamento e una speranza per la popolazione italiana reduce dal fa-scismo e dalla guerra. Il primo articolo, forse quello che più rimane impresso, oltre a delineare la for-ma istituzionale dello Stato, quella repub-blicana, mette in risalto le fondamenta del nostro Paese: la democrazia (attribuisce al popolo la sovranità) e il lavoro, principi ripresi in molti dei 139 articoli della Carta Costituzionale il che sta a significare l’importanza che hanno per lo Stato e che avevano per padri costituenti che hanno redatto il testo. Dunque, il lavoro (che non c’è): nella Co-stituzione non è inteso solamente come mezzo di sviluppo del singolo, ma allude anche al concetto di “fare”, di impegno nella collettività e verso la collettività. Visto in quest’ottica, il lavoro è anche lo studio di un ragazzo, la pratica del volon-tariato, insomma ogni semplice contributo che permetta alla società un progresso

materiale o spirituale, come delineato all’articolo 4. Quest’ultimo articolo affer-ma che è riconosciuto a tutti i cittadini il diritto al lavoro e che è la Repubblica a dover promuovere le condizioni affinché questo diritto diventi effettivo (per esem-pio rimuovendo le condizioni del preca-riato e tutelando il lavoro soprattutto in tempi di crisi). Anche per dare attuazione al diritto del raggiungimento del pieno sviluppo della persona umana, difficile senza che ci sia un lavoro stabile e duratu-ro che lo permetta. Vorrei ricordare il commento sulla Costi-tuzione che l’attore Roberto Benigni ha fatto in televisione il 17 dicembre scorso, quando, soffermandosi proprio sull’articolo 4, ha affermato che ogni legge che va contro il lavoro è sacrilegio, non solo verso i cittadini, ma verso la stessa Repubblica e la sua forma democratica. E vorrei concludere con quanto detto da Pierluigi Bersani in occasione dell’apertura della campagna elettorale: “Il lavoro è trasformazione del mondo, ed ognuno ha diritto alla sua quota”. E questo senz’altro, lascia un margine di speranza anche in vista del prossimo risultato elettorale. Giulia Donatucci

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tà di un partito di compattarsi e rinvigo-rirsi una volta finita la competizione, voi come lo definireste? Aver organizzato le primarie per i parla-mentari, con gran sorpresa di tutti, e aver costretto quella decina di parlamentari che hanno avuto la deroga a ricandidarsi per dimostrare la validità del loro passato operato; aver impedito che alla Regione si ricandidassero coloro che, pur senza aver commesso alcun reato, sono stati però spettatori silenti di una mala politica che li ha coinvolti; aver infine visto che l’organo dei garanti presieduto da Berlin-guer ha impedito la candidatura di alcuni parlamentari con trascorsi poco chiari, mentre tutti già si stavano sfregando le mani pronti a puntare il dito...tutto que-sto come lo definireste se non orgasmi-co? E sinceramente, ma proprio sinceramen-te, mi dispiace per quei tanti elettori del M5 stelle o di Ingroia o di Pannella e Di Pietro, tra i quali ho tanti amici, che inve-ce di guardare la luna stanno ancora fer-mi a guardare il dito, che hanno sempre qualcosa da obiettare, che anche quando fai dieci cose fatte bene ne trovano sem-pre una fatta male, che quando non han-no nulla da ridire sul presente ritirano fuori la mancata legge sul conflitto di interesse, che preferiscono magari non andare più a votare pensando che questo paese si possa cambiare solo con una rivoluzione, perché oggi hanno un moti-vo in meno per giustificare le loro criti-che e la loro lontananza non rendendosi conto che la rivoluzione è già iniziata. Vi auguro comunque un felice orgasmo-democratico!

Riccardo Pulcinelli

Tanto è sufficiente a contrapporre Ni-cola Zingaretti agli uomini del passato governo regionale, che mentre utilizza-vano le risorse della collettività per scopi privati (le migliaia di euro di in-dennità chilometrica anche per chi non aveva l’automobile è solo il meno im-barazzante esempio di come venivano gestiti i soldi) chiudevano ospedali e tagliavano fondi per i servizi pubblici. Se il giudizio legale su chi ha gestito in modo così delinquente la cosa pubblica è ora di competenza della Magistratura, quello morale e politico sta ai cittadini. Mentre PDL e centrodestra continua-no a non avere un proprio candidato, scannandosi in faide interne e restando incapaci di avanzare qualsiasi proposta comune, il nome di Nicola Zingaretti è quello che guida la coalizione capeggia-ta dal PD: l’ex Presidente della Provin-cia di Roma ha così rinunciato alla for-se più prestigiosa candidatura in Cam-pidoglio, rimettendo la sua persona e il suo impegno politico nelle mani del Partito e dei suoi militanti. La sua non è stata dunque una fuga dai problemi

di Roma, ma un mettersi a disposizio-ne di cittadini che hanno bisogno di un diverso governo regionale. Diverso e difficile, perché riguarderà il riassetto di aspetti cruciali come quelli della sa-nità, dei rifiuti, dei trasporti… E poi c’è l’urbanistica, con il necessario arresto dell’espansione edilizia nell’agro romano e il recupero e la riqualificazio-ne di quanto già edificato; ci sono il lavoro e la formazione professionale, nell’ottica di una diversa gestione dei consistenti fondi dell’Unione Europea; l a g e s t i o n e d e g l i i n c a r i c h i (inevitabilmente più trasparente), con la proposta di scioglimento dei cda delle diverse società della regione per passare all’Amministratore Unico, af-finché non ci siano più torte da sparti-re. Partita che verrà giocata da una squa-dra riunita con l’obiettivo del bene comune: quello di una Regione più pulita e più giusta e che porrà più at-tenzione a chi ha più bisogno.

Valeria Sipari

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Il lavoro nella nostra Costituzione

Gli impegni di Nicola

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EMAIL : [email protected] : pd.versanteprenestino PAGINA : PeriodicoCircolo

: PDVerPrenestino : PDVersantePrenestino : pdversanteprenestino

La memoria arriva anche a Castelverde Dopo la collaborazione tra l’ANPI e il Circolo PD Versante Prenestino durante la festa dell’Unità, l’Associazione Nazionale

Partigiani Italiani ha deciso di aprire un nuovo circolo a Castelverde. La prossima apertura può giovare enor-memente alla diffusione della me-moria storica che negli ultimi anni è stata calpestata innumerevoli vol-te.Nonostante si sia fatto di tutto per dimenticarli e far sì che la gente si dimenticasse di loro, ingiuriando-ne a volte il passato e la morale, i Partigiani Italiani non si sono arresi e hanno fatto sentire il loro dissenso in numerose occasioni. Un esempio è il boicottaggio del mausoleo di Affile dedicato al Mare-sciallo Graziani, fascista, ministro della Difesa della RSI e criminale di guerra. Per tutto il mese di novem-bre, l’ANPI ha lavorato assieme al comitato Affile Antifascista e ai Co-mitati della Valle dell’Aniene e del Sacco per dimostrare al sindaco fa-scista del paesino laziale, che non si cammina così spudoratamente sulla memoria storica e che Affile non è un posto dove il movimento fascista possa in qualche modo essere al di fuori delle leggi che vietano la cele-brazione dell’”ideologia” fascista. Circoli ANPI di svariate zone di Ro-ma, del Lazio e dell’Italia si sono uniti per manifestare lungo le strette vie del paese. Il Circolo di Castelverde nasce con l’idea che la memoria storica debba essere preservata, che bisogna con-trastare il proliferare di movimenti neofascisti che agiscono spesso indi-sturbati nelle nostre zone (specialmente con l’avvento di Ale-manno)e che la storia della Resisten-za e la storia della nascita di questa Repubblica debba esser raccontata anche in quartieri relativamente gio-vani come quelli di questo versante, che da episodi della Resistenza non

sono stati rilevantemente toccati (e i racconti verranno, se possibile, dalle voci di coloro che hanno vissuto quegli anni e quegli eventi, oppure da storici che collaborano con l’ANPI che hanno dedicato la loro carriera professionale allo studio e all’approfondimento di ciò che è successo nel triennio 1943-1944-1945). Per ora il progetto di apertura è in

Castelverde e Lunghezza chiedono trasparenza

sulle compensazioni TAV metà tossica, tritati e lasciati a cielo aperto per anni). È per questo che i cittadini di Lunghezza e Castelverde non si arrende-ranno e continueranno a chiedere il rispet-to degli accordi presi e delle obbligazioni assunte da TAV (oggi RFI) riguardo le opere compensative di questo territorio, vista ormai l’insufficienza dei fondi messi a bilancio dal Comune di Roma: un milio-ne e cinquecentomila euro (che risultano a bilancio ma dei quali ancora non si cono-sce la puntuale destinazione) non saranno certo sufficienti per quanto precedente-mente promesso, dalla palestra, al centro anziani, alla piscina coperta, ai vari campi di calcio, calciotto, basket e bocce. Un’occasione importante persa, che regi-stra nei cittadini un timore tale da indurli a chiedere trasparenza e pretendere che i fondi rimasti siano equamente ripartiti nei territori di Lunghezza e Castelverde. Per quest’ultimo, sono state raccolte oltre mille firme tra i cittadini, presentate più volte istanze al Municipio e al Comune con la richiesta di un parco attrezzato, che considerata l’estensione di circa diecimila metri ben si adatta a progetti di manteni-mento da parte di associazioni o cittadini che ne facciano richiesta. Una riflessione appare scontata: dietro la richiesta di riqualificazione di questo terri-torio c’è un lavoro incredibile di gente comune che ha deciso di resistere, ha de-ciso di ribellarsi al degrado della città, ha la convinzione che lo sguardo va rivolto al futuro ed è questa la base da cui non do-vrà discostarsi chi nelle prossime elezioni ci rappresenterà.

Daniela Ferdinandi

È noto come spesso impegni assunti dalle amministrazioni non vengano onorati per mancanza di fondi, o per procedimenti complessi e farraginosi che mettono in difficoltà anche

l’amministrazione più virtuosa. Purtroppo in questo meccanismo perverso a farne le spese sono sempre i cittadini che dalla gestione della cosa pubblica non solo so-no estromessi, ma quasi mai consultati. Tanto più quando gli accordi che hanno lo scopo di definire le condizioni econo-miche e garantire nel tempo una stabilità di rispetto delle medesime risultano un immenso insieme di parole, con qualche firma a modifica di tanto in tanto, il tutto senza mai intravedere la luce alla fine del tunnel. È il caso delle compensazioni TAV (realizzazione d’interventi volti a mitigare l’impatto socio ambientale) regolate da innumerevoli accordi quadro, che da oltre un decennio risultano puntualmente disat-tesi soprattutto nelle zone dove con l’alta velocità gli abitanti non hanno certo gua-dagnato in vivibilità. Lunghezza è stata divisa in due, una prima volta violata dall’autostrada Roma Aquila, poi dalla Tav, oggi dalle complanari, tanto che fati-ca a trovare il suo nucleo vitale di cittadi-na. E l’altra comunità, quella di Castelver-de, seppur meno oltraggiata dalla spada di ferro che lambisce i suoi confini a nord, conta comunque le sue vittime, che sono tutti quei cittadini che non solo hanno subito i disagi causati da attività di cantiere per la realizzazione della tratta, ma hanno respirato le polveri prodotte dalla bonifica di centomila tonnellate di rifiuti (di cui la

corso: è fissata, intanto, una data per un incontro preliminare con tutti coloro fossero interessati per lunedì 28 alle ore 21 presso la sede di Via Massa di San Giuliano 337.

Lorenzo Forcella

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Qualche riga per chi lavora 24 ore su 24 per loro: operatori, educatori, dot-tori, … Tutte persone speciali, che anche se a causa dei tagli alla sanità e al sociale non ricevono tutti i mesi lo stipendio, son lì senza smettere nem-meno un momento di aiutare. E l’ultima per me, per farmi un ap-plauso per aver affrontato e superato, vissuto e amato, quest ’anno .

Enza Spada

Quando uno scrive, de-ve avere un motivo. E il motivo io ce l’ho, ecco-me. Sono una normalissima (o quasi) ragazza di ven-

tisei anni, che in questo anno appena concluso ha avuto modo di vivere l'esperienza più bella della sua vita. Cosi, per caso, un po' per mancanza di lavoro, un po' per altro, ho deciso di affrontare l’anno di servizio civile (la vecchia obiezione di coscienza, per capirci), cosi mi sono ritrovata a Ca-podarco, una onlus che si occupa di disabili. Sono stata in una comunità residenziale dove vivono ragazzi (alcuni un po' troppo cresciuti) con disabilità fisiche e mentali: sono lì per-ché la famiglia non può più prendersi cura di loro, o perché una famiglia non ce l’hanno. Ma non c e da sentirsi troppo tristi per questo: tutti insieme, sono diventati una nuova famiglia. Anche per me. Sono tipi comuni: qualcuno antipati-co, qualcun altro simpatico. Gente piena di vita, anche se la vita non è stata troppo giusta con molti di loro. C’è una splendida ragazza di ventidue anni che ha avuto un passato tormen-tato e inimmaginabile, ma è li che sor-ride e sa riempirti di baci e affetto. Ce n’è un’altra, di ottantaquattro anni, che ripete sempre le stesse cose, che ti fa morire dal ridere, che riesce a fare piccoli lavori, che è una forza della natura, e io le dico sempre “Olì, te ce seppellisci a tutti”. C’è una ragazza che non riesce a parlare e può espri-mersi solo tramite un abbecedario, ma quando vuole si fa capire benissimo. C’è un bellissimo ragazzo moro con gli occhi blu, che sembra il più burbe-ro del mondo ma che poi è capace di sorrisi che resti lì senza fiato. E poi c’è lei, la signora dall’umore ballerino, dalla personalità compromessa da anni di manicomio che l’hanno resa troppo vulnerabile ma bella, bella e sincera… Dovrei scrivere un racconto lungo un anno per raccontare che cosa meravi-gliosa sono queste persone, che felici-tà riescono a trasmettermi, che voglia di vivere.

Questo è il nome che viene allegra-mente dato dai consiglieri al “Bilancio di Previsione Annuale” del Munici-pio. Già, “il Libro dei Sogni”: prati-camente mesi e mesi di lavoro, com-missioni, gettoni di presenza, consi-gli municipali, urla, insulti gratuiti, per produrre trenta pagine di carta-straccia più o meno inutile. Inutile perché fino a quando il Municipio non avrà un proprio budget, una propria approvazione del bilancio, senza dover passare per il Consiglio Comunale, tutto ciò che viene pro-dotto in questo senso fondamental-mente non serve a niente. Eppure la nascita delle ex circoscri-zioni doveva distribuire i poteri della città (una città effettivamente troppo grande da gestire) ai singoli Munici-pi, più vicini alle esigenze del territo-

Il “Libro dei Sogni”

rio e dei cittadini. Dov’è finito il fa-moso “decentramento”? Per mettere in sicurezza una strada, asfaltare il manto, predisporre una rotatoria o la costruzione di un semplice marcia-piede, il Municipio, pur approvando-ne in aula, all’unanimità, la sua rea-lizzazione, deve comunque attendere l’approvazione del bilancio Comuna-le (che quest’anno, ricordiamolo, è stato approvato con 10 mesi di ritar-do). Ci auguriamo che il decentramento, con l’approvazione dell’ennesimo decreto di Roma Capitale, possa tro-vare finalmente applicazione pratica, perché un territorio come il nostro, con una superficie di oltre 113mila km², con quasi 250mila abitanti, non può permettersi di aspettare mesi e mesi se in ballo ci sono i servizi alla persona, ai disabili, ai bambini, la manutenzione di strade dissestate, di alberi pericolosi da potare, delle scuole con aule in cui piove dentro. Se ci fermiamo un attimo ad analiz-zare il lavoro svolto da questa giunta di centrodestra, per fortuna uscente, non si vedono risultati concreti: gran parte delle opere realizzate in questi anni o erano state approvate, finan-ziate e commissionate dalle prece-denti amministrazioni, oppure sono state realizzate dai consorzi presenti nei singoli quartieri. La cosa che ci auguriamo è che alle prossime ele-zioni i cittadini non si facciano com-prare dalla riparazione di una buca sotto casa proprio il giorno prima delle elezioni, ma che guardino com-plessivamente al lavoro svolto dalla maggioranza, dall’opposizione e dai singoli cittadini che si sono battuti in questi anni per la salvaguardia del bene comune dei cittadini di questo municipio. Che si guardino bene dal lasciarsi convincere dalle promesse di piscine, campi di calcio e super-strade, perché le casse del Paese, e del Comune, non lasciano più spazio ai vari “libri dei sogni”. È il tempo delle storie vere, perché è di questo che ha bisogno l’Italia, un Italia Giu-sta che racconti la verità.

DN4L

La testimonianza

...da Capodarco

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A cura di Mirko Boschetti

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