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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. Spedizione in abb. post. - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di Brescia Expedition en abbon. postal - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di Brescia Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XXXII - N° 340 GIUGNO 2002

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 12125123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

Spedizione in abb. post. - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di BresciaExpedition en abbon. postal - Comma 20/C - art. 2 - Legge 662/96 - Filiale di BresciaAbbonamento annuo:ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5(inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituitiOgni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

«LA VERITÀVI FARÀ LIBERI»

(Jo. 8, 32)

ChiesavivaANNO XXXII - N° 340GIUGNO 2002

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2 “Chiesa Viva” *** Giugno 2002

In copertina: Altare Maggiore della Chiesa parrocchiale di Clusane (BS7).

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Per il sessantesimo diMessa di Don Villa,fondatore e Direttore

di “Chiesa viva”, non tro-vo di meglio di quanto hascritto per il suo 50°, inmodo insuperabile, dalDottor Carlo Alberto Agno-li, con l’aggiunta di un inte-ressante decennio, pienodi articolate attività, con di-versi scritti e pubblicazioni,di pressante attualità, in-torno alla Dottrina Cattoli-ca, a sostegno della Barcadi Pietro, in preda a terrifi-canti marosi giudaico-mas-sonici post-conciliari, forsecon la complicità di oscuritimonieri, che potrebberofarLa affondare se non cifosse, al disopra degli uo-mini e delle istituzioni, Cri-sto, il grande Nocchierodella Chiesa e della Storia,che non si farà annebbiaredalla inflazione dei Santi,né dagli istrioni ad effetto.La pagina del Dottor Agno-li è degna di una attenta ri-lettura, perché ancor piùvalida e verit iera oggi;quasi una illimitata profe-zìa, sul comportamentodella Chiesa post-conciliare nei confronti di queipochi Sacerdoti - fortunatamente cresciuti, neltempo! - che non si sono adeguati al piatto confor-mismo del più inculcato, farisaicamente, dalle po-tenzialità negative, insite nello stesso Concilio, ap-parentemente solo pastorale, ma, sostanzialmen-

te, dottrinale, nel modo piùdeleterio possibile, mirantealla svendita della civiltàcristiana, in diversi modi,propinando il tutto sotto lementite spoglie di un ecu-menismo planetario, nelquale si cela il più sacrile-go sincretismo, dal quale èescluso, stranamente, il“popolo eletto” che, solo,conserva la sua superio-rità, DOC, confermata nelTalmùd, sull’appiattimentogenerale delle altrui iden-tità, per la realizzazione delmondial ismo-panschia-vismo, ormai in atto, sul-l’esempio dell’antico Egitto,il mondo di allora, al tem-po del Vice-Faraone Giu-seppe Ebreo (Genesi 47):altra cosa dal “ut unumsint” auspicato da Cristo, ilBuon Pastore, che mise inguardia dal subdolo e cru-dele Mercenario!La figura di un Sacerdote,quale Don Villa si è dimo-strato, emerge chiaramen-te, in questa Babilonia in-fernale, come un validopunto di riferimento, per

quanti non intendono farsi travolgere dai flutti mici-diali dell’AntiCristo incombente che ha scatenato,purtroppo, forse, l’ultima battaglia, per distruggerela Santa Chiesa, con l’aiuto, purtroppo, di moltiIscarioti, nascosti nelle “sacre stanze” dei “sacripalazzi”, non solo romani.Un punto di riferimento, dicevo per quanti non in-

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A PADRE LUIGI VILLANEL 60° ANNIVERSARIO DELLA SUA

ORDINAZIONE SACERDOTALE

Una riflessione del prof. Arturo Sardini

Padre Luigi Villaconsacrato sacerdote di Cristo

il 29 giugno 1942.

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tendono tradire Cristo, ridotto - al di là dei sugge-stivi istrionismi quasi quotidiani - ad uno dei tantipiù o meno profeti-sognatori, da una qualche re-gìa occulta, per fini oscuri, ignoti alle “masse cie-che e profonde” di cui parlava il povero Don LuigiCozzi. La Chiesa Ufficiale do-vrebbe far tesoro del-le denunce di Don Vil-la, se oneste, e deisuoi collaboratori, co-me il mio conterraneo,nel bene e nel male,Sisto V non esitò, no-nostante l’editto, adaccettare, con umiltàed intelligenza, il sag-gio consiglio: “acquaalle corde” del capita-no genovese, Brascasi San Remo, poi ri-compensato per averimpedito la caduta del-l’obelisco: cosa grave,sì, ma non confrontabi-le con il pericolo che laChiesa sta correndoattualmente. Se infon-date e fuorvianti, do-vrebbero essere con-dannate, apertis ver-bis, al fine di evitaredanni e confusione trai cristiani. Ma la Chie-sa tace, ignora, isola ofa finta di niente. Et “siparva licet compòneremagnis”, penso che,se tornasse Cristo, isuoi nemici non Locrocif iggerebberopiù, per non farne unavitt ima, un eroe: loignorerebbero sol-tanto!Sia chiaro che non èmia intenzione impo-stare i l processo di“beatificazione” di Pa-dre Villa, che stimo eche conobbi tramitel’amico carissimo DonEdgardo Berni, exCappellano militare aVillafranca Veronese,ma sottolineare la vali-dità dei suoi scritti, do-cumentati, e delle sue argomentazioni, per unabattaglia sacrosanta, con la Croce e per la Croce: il

bonum certamen del cristiano che lotta per la Bar-ca di Pietro, nella tempesta dell’infernale moderni-smo e del materialismo ateo, che hanno ridotto ilpianeta un immenso baccanale, un immorale leta-maio, in cui sguazzano gli adoratori del Vitello

d’Oro, alias “Mammo-na”, e della “Dea Ra-gione”!Ciò che scrivo su Pa-dre Villa, lungi dall’es-sere adulazione, cosada cui rifuggo come dapeste, è semplicemen-te un leale e sincero ri-conoscimento - pensocondiviso da tutti i let-tori di “Chiesa viva” -della sua opera meri-toria, che ha fornito eseguita a fornire ai cri-stiani una particolaris-sima scialuppa di sal-vataggio morale e reli-gioso, non facilmentereperibile, pur nellasuperproduzione nau-tica del nostro tempotecnologico, che navi-ga incoscientementeverso l’abisso. Con altra metafora,potrei dire che Don Vil-la è uno di quei pastoriche cerca di radunarelo smarrito gregge diCristo, munto, tosato,trafficato e, all’occasio-ne, macellato dai san-guinari mercenari mul-ticolori di turno, al ser-vizio degli antichi mer-canti del Tempio, o figlidel Demonio, per in-tenderci: cosa diversa,ribadisco, dal popoloebreo.Questo merito credogli sia riconosciuto an-che da quanti, in buo-na fede, si sono trovatiavvolt i dal “fumo diSatana”, entrato in Va-ticano, non per caso,ma per un preciso di-segno diabolico bimil-lenario, al fine di scar-dinare, dal di dentro, la

cittadella della Cristianità, anche mediante l’inflazio-ne dei Santi e le continue recitazioni a soggetto dei

A DON VILLAFONDATORE E DIRETTORE

DI “CHIESA VIVA”

Il sessantennio in campo, lancia in resta,D’un combattente, qual tu sei stato,Dev’essere, Don Villa, ricordato,Brindando al suon delle campane a festa!

Hai combattuto una battaglia onesta,In difesa di Cristo, ora assediatoDall’AntiCristo, sempre più adirato,Con rabbia demoniaca manifesta!

Rallegramenti e auguri, al Monsignore,Per tanta attività Sacerdotale,Ed anche al Fondatore-Direttore

Di “CHIESA VIVA”, foglio dottrinale,Atteso, febbrilmente, dal lettore,Che, con le Suore, grida: Salve, Vale!

Prof. Arturo Sardini

Nota personaleAuguri, salve, vale, grido anch’io,Di tutto cuore, e t’accompagni Iddio!La guerra contro Cristo, cominciataDa vecchio Erode, non è ancor cessata!

Povero Cristo! Bètlem assediata!La Vegince Maria, cannoneggiata!Anche in questo millennio, i fariseiL’hanno ancora con Cristo, l’Agnus Dei!

L’hanno con Cristo e con la Santa Chiesa,Che gli Iscarioti spingono alla resa!Carissimo Don Villa, l’AntiCristoÈ entrato in Vaticano, e mi rattristo!

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nostri “sommi sacerdoti”, che hanno trasformatola Chiesa in un ibrido Circo-Sinedrio-Loggia, chetace, però, sostanzialmente, sullo sfrontato asse-dio della Natività, da parte dei “fratelli maggiori”,accaniti, tramite l’oscuro terrorismo islamico, con-tro Cristo e la Chiesa, per la globale dominazione.Le denunce di questo Sacerdote, che ha rischiatoe pagato di persona la sua Fede e la militanzacontro i nemici di Cristo e della Chiesa - esterni edinterni - possono essere taciute solo dalla insipien-za o dalla ipocrisia di chi vorrebbe trarne consiglioo condannarle, apertis verbis, come “cervelloti-che eresie” di un povero prete vaneggiante sulladeriva della Chiesa post-conciliare, non smentite,ahimé, ma confermate dai fatti quotidiani, in lineacon le anticipazioni dei “Protocolli dei Savi diSion”, da taluni detti“falsi”, nonostante idettagliati r iscontrinella realtà.Il “misconoscimen-to” da parte dellaChiesa nei confrontidi Padre Villa, e del-la sua opera, autoriz-za, quanto meno, ildubbio sull’incapacitàufficiale di leggere lastoria o quello dellaintenzionale emargi-nazione, per non darerisalto alle denuncedocumentate, che fa-rebbero certamenterumore nella stessaChiesa, condannate oaccettate.La “congiura del si-lenzio”, quindi, sem-brerebbe studiata econfermata, se ve nefosse bisogno, dalla“attenzione” per“Chiesa viva” e, na-turalmente, viene dapensare, anche per ilsuo Direttore ed i col-laboratori più impe-gnati, da parte dellaMaggiore Organizzazione Ebraica, con sede aLondra.Il “misconoscimento”, l’“isolamento” e la “con-giura del silenzio”, come scritto dal Dottor Agno-li, per il cinquantesimo d Messa di Don Luigi Villa -cui rinnoviamo i più fervidi auguri di lunga vita e dinuove battaglie, per la Chiesa e per Cristo! -rafforzano il sospetto, sopra esposto, di un graveinquinamento nella Chiesa, che mai, come in que-st’ora, subisce l’attacco dell’Inferno, in parte tra-

sferitosi sulla stessa Barca di Pietro, per farla me-glio naufragare tra i flutti, sempre più minacciosi,quantunque è scritto “non praevalebunt”, comepure che l’Immacolata - venerata dalle Suore del-la “Pia Opera”, canonicamente eretta dal Vesco-vo Monsignore Bosio, come da tutta la cristianità -schiaccerà, sotto il Suo tallone, l’Antico Tentatoredegli avi nostri.Quanto sta accadendo nel mondo, induce il cristia-no ad una semplice riflessione. Duemila anni di“dispersione e di persecuzione” dovrebbero es-sere visti come una precisa strategìa di infiltrazio-ne, negli Stati e nelle Istituzioni, da parte dei “fra-telli maggiori”, anche tramite la Massoneria, lorocreatura - cosa venuta, in qualche modo, ancheprima dell’èra cristiana - e, fatto ancor più grave,

con varie infiltrazioninella Chiesa, ovveronelle alte stanze diPapi “aperturisti”, ri-peto, o f i lo-ebrei -specie dopo il miste-ro-Luciani, Papa mor-to nel 33° giorno di“regno”.I “fratelli maggiori”,assediato Cristo, ov-vero i l mondo, conprospettive apocalit-tiche, mentre la Chie-sa post-conciliare ta-ce, stranamente, sul-la Massoneria e sui“mercanti del tem-pio”, o “figli del De-monio”, cosa diver-sa, ripeto, dal popoloebreo. Concludo, invitandotutti a constatare leoscure o, quanto me-no strane concomi-tanze: documenti pon-tifici filo-ebraici; il pre-testo delle Torri, perlo sconvolgimento delMedio Oriente ed ilsoggiogamento delpianeta; l’assedio del-

la Natività, da parte dei “fratelli maggiori”; la esal-tazione cinematografica di Papa Roncalli e la cri-minalizzazione di Papa Pacelli; la condanna, pro-prio in questo momento, con grande risonanzamultimediatica, della pedofilìa nella Chiesa, etc.etc. etc.Qui habet aures audienti, audiat!Auguri carissimi, Padre Villa, e avanti con Cristo!

Prof. Arturo Sardini

Padre Luigi Villa

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O gni anniversario (nellaChiesa) è un invito a fare“memoria” di un avveni-

mento del passato, non semplice-mente per circordarne ma perrenderlo presente, per riattualiz-zarne le grazie.In questo senso, l’anniversariodi questo mio 60mo di “ordina-zione sacerdotale” è dunqueanche per me l’occasione per fa-re “memoria” del “Sacerdozio”.Quindi, non sono io il protagoni-sta di questa “memoria”, bensì ilprimo “Sacerdozio” in sè stes-so, di cui Gesù Cristo ne fu ilFondatore.Colgo, perciò, questa opportunitàper una riflessione su questo“Sacramento” dell’Ordine sacrosacerdotale... onde ne approfon-diate il perenne suo significato,perché esso è i l mistero piùprofondo che avvolge il nostro“essere preti”!La Chiesa primitiva ci guiderà allascoperta del valore del sacerdo-zio medesimo. Il sacerdozio anti-co, legato alla Legge e al culto,con l’avvento di Cristo vide la suafine. L’Incarnazione del Verbo Di-vino, infatti, ha dato l’unico, eterno sacerdozio inGesù Cristo.Nell’epistola agli Ebrei, San Paolo lo definisce“arwireus”, cioè: “Sommo Sacerdote”. Egli, conil suo Corpo (“tenda non fatta da uomo”) è entrato,così, una volta per sempre, nel Santuario, non colsangue dei capri e dei vitelli, ma col proprio san-gue (Ebrei IX, 11-12). Gesù, quindi, è Sacerdote eVittima in una realtà unica e irripetibile.Ebbene, il nostro sacerdozio è in riferimento alSuo: siamo operatori di ricchezze divine che ci su-perano, e nella potenza dello Spirito, perché chiagisce è LUI, LUI solo. Noi preti siamo dei suoi“mandati”.Nel IV Evangelo, troviamo per ben 29 volte questaespressione: il Padre è “Colui che manda”. E

Cristo - il “mandato per noi” - èColui che ci manda: “Come ilPadre ha mandato Me, così IOmando voi” (Jo. XX, 21).Egli, ha scelto i “dodici” per farli“pescatori di uomini”, e ha da-to loro il comandamento di anda-re per tutto il mondo (Mt. XXVIII,19) per questo.Questo è il “prete”: un “chia-mato” da Dio per assolvere un“mandato”; un “mandato” disalvezza per tutti gli uomini.Nel mistero eucaristico, il sacer-dote ripete ed attua (“fate questoin memoria di Me” (Lc. XXII, 19),la pacificazione con Dio nel SuoSangue; rinnova un’alleanza cheCristo ha detto “nuova”, perchérinnovatrice dell’uomo nell’amici-zia con Dio-Padre.Infatti: è solo il “prete” che puòperdonare ogni peccato e rida-re all’uomo l’unica vera libertà(“chi fa il peccato è schiavo delpeccato”, Jo. VIII, 34). È solo il“prete” che, nello Spirito San-to e nell’acqua, ci apre - resifigli di Dio - la vita del Regno,e ci dona il pegno della futuraresurrezione.

È solo il “prete” che consacra l’amore, per cui“viene comandato e può chiamarsi santo”, comescrive il Manzoni.È solo il “prete” che è posto tra Cielo e Terra.Lui porta il peso delle sue mediocrità, ma rivela leverità soprannaturali. Lui sente il suo limite, maparla di Dio. Lui perdona ai fratelli, ma ha bisognoanche lui di essere perdonato.Tutto è mistero nel “prete”!A un giovane proclamatosi ateo, ed incontrato nelraduno al “Parco dei Principi”, a Parigi, nel suoviaggio in Francia di Papa Giovanni Paolo II, a que-sto giovane che Gli chiedeva quale fosse il sensodella sua vita, il Papa così gli ha risposto: «Io vidirò questo: da due anni sono Papa; da ventisono vescovo; sempre, per me, la cosa più im-

IL SACERDOZIO

del sac. dott. Luigi Villa

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portante è stata di essere prete. Posso celebra-re, ogni giorno, l’Eucarestia; posso rinnovare ilsacrificio di Cristo, rendendo tutte le cose a Luie al Padre: il mondo, l’umanità e me stesso. Ioho inteso l’appello di Cristo al sacerdozio. Que-sto è il mio essere!».È chiaro, quindi: occorre che il “prete” dìa di conti-nuo un senso alla propria vita, radicandosi nell’uni-ca grandiosa realtà del proprio sacerdozio. Non èfacile, però, cogliere sempre il profilo della sua inte-riorità. C’è in lui, comunque, sempre un profondoamore alla Chiesa; ed Egli soffre quando vede unosconsiderato e ingiustificato progressismo moderni-smo che calpesta o rifiuta i valori secolari della Tra-dizione cristiana. Perché coglie, soprattutto Lui,con animo sofferente, lo sbandamento della gio-ventù alla ricerca di un qualcosa che non riesce atrovare, in una insaziabile sete di godimento. E sache bisogna presentare ancora ai giovani i grandivalori della Fede cristiana; che occorre riaffermareancora la ricchezza della preghiera, della castità,del dono di sè ai fratelli, se si vuole superare que-st’ora così incerta e avvolta da tanto egoismo, senon si vuole tradirli!È questo il nostro “mandato”. È questa la nostra“missione” e, perciò, la nostra “testimonianza”(«Vos teste mihi eritis... - Atti, 1-8 - et nos testessumus” - Atti 5, 32), perché Gesù stesso ci ha det-to: “Voi siete i testimoni!” (Lc. XXIV, 48).

Testimonianza di verità, di certezze di Fede, dicarità operosa, di evangelizzazione senza inqui-namenti umani. Solo così siamo veri “Ministri” diDio, veri testimoni di Cristo con coraggiosa continuacoerenza. Qualche anno fa, uscì un libro che fece un certo ru-more: “C’è un domani per il prete?”. L’interrogati-vo è certo inquietante ed esige una risposta. E que-sta risposta sarà positiva solo se vi saranno preti“alter Christus”, cioè: poveri preti di preghiera, pre-ti al servizio delle anime, preti capaci di proclamarela Verità-Cristo, senza compromessi; preti disposti asalire con Gesù anche sulla Croce, per completare“quel che manca ai patimenti di Cristo e a van-taggio del Suo Corpo, che è la Chiesa” (Col. 1, 24).

***

Prima di chiudere questo mio scritto, voglio ringra-ziare di tutto cuore tutti coloro che mi sono statipiù vicini, per tutto quello che hanno fatto per me,assicurandoli di tenerli tutti presenti, ogni giorno, in-nanzi a Dio.E per me, prego Gesù-Sacerdote di conservarmi, fi-no alla fine della mia vita, quel povero “prete ditrincea” che mi ha voluto, conservandomi “lievito”nella massa e “sale” spirituale sulle anime del Suo“Corpo Mistico”, la Sua Chiesa!

QUELLO CHE IL “CURATO D’ARS” DICEVA DEL “PRETE”

«Se Noi non avessimo il sacramento dell’Ordine, Noi non avremmo Nostro Signore.

– Chi l’ha messo là, nel tabernacolo? Il prete.– Chi è che ha ricevuto la vostra anima alla sua entrata nella vita? Il prete!– Chi l’ha nutrita per darle la forza di fare il suo pellegrinaggio? Il prete!– Chi la preparerà a presentarsi davanti a Dio, lavando la sua anima, per l’ultima volta,

nel sangue di Gesù Cristo? Il prete, sempre il prete!– E se quest’anima viene a morire (per il peccato grave), chi la risusciterà, chi le ren-

derà la calma e la pace? Ancora il prete!– Voi non potete citare un solo beneficio di Dio senza incontrare, a fianco di questo ri-

cordo, l’immagine del prete!

Andate Voi a confessarvi dalla Santa Vergine o da un Angelo, Vi assolerebbbero? No!Vi darebbero il Corpo e il Sangue di Nostro Signore? No!La Santa Vergine non può far discendere il suo divin Figlio nell’Ostia. Voi potete avere an-che duecento Angeli, ma Essi non potrebbero assolvervi!Un prete, per quanto semplice, lo può. Egli può dirvi: “Andate in pace! Io Vi perdono!”.

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I NOSTRI LUTTI

P. Bruno Cornacchioladi La Spezia

P. Gino Zucchellidi Morlaix (Francia)

Don Mariano GIannettidi Ripatransone (AP)

P. Benedetto Grattondi Rovereto (TN)

Sig.ra Flora Ziliantidi Abbadia S. Salvatore (SI)

Sig. Egidio Bidoiadi Torino

Tutti di “Chiesa viva” raccomandiamo le Loro anime alla preghiera dei nostri lettori.

8 “Chiesa Viva” *** Giugno 2002

«... la c’è la Provvidenza!» – S. Giuseppe Benedetto Cottolengo –sac. dott. Luigi Villa (pp. 180 - € 10)

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 3700003 - C.C.P. n° 11193257

Riscrivere, in corti capitoli, con stile piano e familiare, la vita di S. Giuseppe Benedetto Cot-tolengo, il Santo della Provvidenza Divina, all’inizio di questo nuovo millennio, è stato perme uno stimolo efficace per far rivivere la Fede in Dio-Provvidente in questo tempo di sen-za o poca Fede, in cui gli uomini credono solo alle “previdenze umane” e non pensano piùa invocare quella Provvidenza divina che, dopo averci creati, provvede a nutrirci, come nu-tre gli uccelli del cielo e a vestirci come i gigli del campo...S. Giuseppe Cottolengo è noto per la sua vita spesa per i poveri e gli ammalati, assistito eforaggiato di tutto il necessario, giorno per giorno, dalla Divina Provvidenza!Questo Santo attrae subito l’anima cristiana per la sua esistenza, vissuta con amore assolu-to a Cristo e alle persone che a Lui sono ordinate, espressa da concreti e continui atti divirtù, professati con la Fede profonda di un vero autentico sacerdote di Cristo!

NOVITÀ

Cristiani, Musulmani, Ebrei, hanno lo stesso Dio? NO!sac. dott. Luigi Villa (pp. 130 - € 10)

Per richieste, rivolgersi a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 3700003 - C.C.P. n° 11193257

Questo nostro libro ha lo scopo di rettificare certe affermazioni, sparse largamente sulla stampa,specie cattolica, circa l’eresia ecumenica d’oggi che afferma che il Dio dei Cristiani è lo stesso diquello dei Giudei e dei Musulmani. Ma il nostro ragionamento, semplice, è questo: Gesù Cristo èDio. Giudei e Musulmani, però, non credono in Gesù Cristo e non Lo venerano come Dio;perciò, Ebrei e Musulmani non hanno lo stesso Dio dei Cristiani.La radice, quindi, della contrapposizione tra Cristianesimo, Giudaismo e Islamismo, è di natura teo-logica. Il Dio dei Cristiani, infatti, non è soltanto il Dio Unico, ma è anche il Dio Uno e Trino. Uno nel-la natura, Trino nelle Persone. Il Giudaismo del Nuovo Testamento, invece, ripudia Gesù Cristo,e come Messia e come Dio. L’Islam, pur riconoscendo Gesù come “un apostolo di Allah” (cfr.Sura IV, 156/157), nega la SS. Trinità come bestemmia; perciò, chi non ha la fede musulmana èun “Kafir”, cioè un “infedele”, per cui i “Kaffirma” sono tutti i non musulmani, contro i quali ognilotta è lecita e doverosa, dalla “guerra santa” in giù, fino alle persecuzioni d’ogni genere!

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LE “VERGOGNE” DELLA FALLACI

Oriana, chiudi il becco, ovvero taci!“Molto sa, chi non sa, se sa tacere”.Ma quelli che non sanno son loquaci,Siccome, spesso, è dato di vedere!

Le tue “vergogne”, Oriana, son fallaci,Ma son sicuro che faran piacereAi ciambellani, ipocriti e mendaci,Della segreta Loggia del potere!

Se vuoi, puoi giudicarmi antisemita,Perché la verità fa questo effetto!E chi non è massone o israelita,

È uomo che non merita rispetto.Ma io per un ebreo darei la vita,Come per un goym, “lurido insetto”!

Prof. Arturo Sardini

Chiosa

Oriana, leggi il Vecchio Testamento -Stermini, genocidi, porcherie,Menzogne, latrocini, ipocrisie -E proverai vergogna e turbamento!

La DIASPORA EBRAICA è strategia,Per infiltrarsi in tutte le Nazioni,D’intesa con le Logge dei Massoni:Non è soltanto un’opinione mia.

Il sedicente popolo del “patto”,Al di sopra di tutti si ritiene;Dice e disdice, come gli si conviene,Ed usa la shoà come ricatto!

È strano che gli ebrei “perseguitati”,Siano ad un passo, ormai, dal globalismo,Che sta a significare il panschiavismo,Di noi, “persecutori” battezzati!

Chiusa

Io trovo molto strana la vergogna,Espressa per i “poveri” epuloni,Che a Guantanàmo mettono alla gognaI talebani, Lazzari straccioni!

Due terzi del pianeta - è risaputo -Vivon di stenti oppur muoion di fame,Ma il mondo farisaico resta muto,Perché per il Tàlmud sono letame!

OCCHI SULLA POLITICALA DOTTRINA SOCIALE CATTOLICA

(da: La Dottrina sociale cattolica: sfida per il terzo millennio - Rimini)

L’EDUCAZIONE NELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

Dell’educazione sociale della famiglia si parla nel capitolo IXdell’enciclica “Inscrutabili Dei Consilio” del 1878 ed anche in“Nobilissima Gallonum gens” del 1884. Anche Pio XI, nellasua “Ubi arcano” del 1922 si sofferma sui problemi scolastici,ma la Magna Charta cattolica, per tutto ciò che concernel’educazione, è rappresentata, ancora oggi, dall’enciclica dellostesso Pio XI “Divini Illius Magistri” del 1931, ritenuta ancorapienamente valida al Concilio Vaticano II che la cita, nell’appo-sito documento sull’educazione, per ben 10 volte.Le linee maestre che vengono espresse ed indicate sui grandiprincìpi, in effetti, sono le stesse ed univoche risposte che ven-gono fornite ai quattro grandi quesiti che sono stati sempre po-sti intorno a questo tema:

1) A chi spetta educare?2) Chi è e come è il soggetto dell’educazione?3) Qual è l’ambiente dell’educazione?4) A quali fini tende l’educazione?

A CHI SPETTA EDUCARE?

Tre sono le società nelle quali nasce e vive l’uomo: la famiglia,la società e la Chiesa.In questi tre ambiti si sviluppa il rapporto educativo e si utilizzal’educazione che spetta, prima di tutto ai genitori, i quali, peraver generato, nell’amore e per amore, una nuova persona, siassumono il compito di aiutarla a crescere fisicamente e moral-mente. Essi partecipano, così, all’opera creatrice di Dio. «Il diritto-dovere educativo dei genitori - recita l’Esortazioneapostolica “Familiaris Consortio” - si qualifica come ESSEN-ZIALE, connesso com’è con la trasmissione della vita umana;come ORIGINALE E PRIMARIO, rispetto al compito educativodi altri, per l’unicità del rapporto d’amore che sussiste tra geni-tori e figli; come INSOSTITUIBILE ED INALIENABILE e che,pertanto, non può essere totalmente delegato ad altri, né da al-tri usurpato».Si tratta, quindi, di un diritto anteriore a qualsiasi diritto dellasocietà civile e dello Stato ed inviolabile da parte di ogni pote-stà o autorità. Tanto che persino la Chiesa, ad esempio, evita,proprio per rispettare questo diritto naturale, di battezzare figli dinon credenti e di proporre un modello educativo in contrastocon le volontà dei genitori.In questa ottica, è illecito ogni monopolio educativo e scola-stico ed ogni imposizione che costringa, ope legis, o di fatto,o surrentiziamente, i genitori a scegliere un’educazione piut-tosto che un’altra, una scuola dello Stato piuttosto che unascuola libera.

(continua)

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Documenta-Facta

de bisogno delle loro prestazioni, datoche in un anno ne sono stati assunti512.000, contro 410.000 licenziati. InItalia, ogni 10 nuovi lavoratori assunti1 è immigrato.È consolante constatare che i disoc-cupati sono meno di 90.000, cioè 1 su10 (circa il tasso fra gli italiani); inoltresono meno numerosi quelli che per-dono il posto di lavoro rispetto aquanti lo trovano. Ma non bisogna di-menticare gli immigrati che lavoranoin nero (350-400.000), una grave ano-malia tipicamente italiana.L’Italia è divisa di fronte agli immigrati:c’è chi li rifiuta e chi li accetta. Alledue visioni si intrecciano pure le con-trapposizioni tra gli schieramenti par-titici. Tuttavia, “sull’immigrazionenon siamo all’anno zero e sonomolti i punti da considerare patri-monio comune”. Un progetto validodeve porre le differenze in un quadrounitario di valori fondamentali, chesalvaguardi la sostanza della nostracultura e religione e riesca ad accetta-re altre culture e religioni, chiedendoa tutti di inserirsi, senza contrapposi-zioni, in un quadro pluralista. È que-sto il concetto di “società laica”,aperta a tutte le differenze.Per alcuni, la convivenza è possibile,però non con i musulmani: l’“11 set-tembre” e i proclami di Bin Ladensembrano aver accentuato tale con-vinzione. Ma c’è chi pensa che la co-mune umanità possa unire i vari po-poli con valori, doveri e diritti condivisida tutti e che dell’Islam si possa dareun’interpretazione non chiusa al con-fronto: questa, ad esempio, è la posi-zione di Giovanni Paolo II. Si sperache i leaders musulmani, formatisinell’immigrazione, contribuiscano a ri-dimensionare le spigolosità.È in esame IL DISEGNO DI LEGGEDEL GOVERNO BERLUSCONI “Mo-difica alla normativa in materia diimmigrazione e asilo”. Il disegno,proposto da Fini-Bossi, e approvatodal Senato il 28 febbraio scorso, de-sta gravi preoccupazioni.

ISLAM:ORRORE IN AULA AL PROCESSO

Sgozzati, impiccati, sfregiati: corpiinerti sconsacrati, issati come stracci,frugati nel vuoto di orbite e di bocchespalancate. E bagliore di carri in fiam-me, crepitare di copi, urla di eccitatapaura. Tutto impastato dallo struggi-mento di cori militari e nenie religio-se, stomachevole commento ad unospettacolo di morte.Trentacinque minuti di proiezione nelsilenzio della quinta penale che rimar-ranno, se non la peggiore, l’accusapiù suggestiva contro tre tunisini del-la cellula milanese.E non perché ne siano protagonisti,piuttosto perché, ogni sera, per ore,questa, o cassette simili, erano svagoe breviario per reclute del terrorismo.Né li aiuta Gianluca Maris, il difenso-re, quando ricorda che alla ferocia diquei mujaeddin scuri e tutti rigorosa-mente barbuti, s’era già opposta quel-la degli uomini biondi e tutti rigorosa-mente rasati, che erano i giovanissimisoldati russi in Cecenia.Né che video come questi si acqui-stano fuori e si proiettano dentro lemoschee di Londra e di Milano, co-me hanno appena urlato gli imputati.Né giova a tutti la testimonianza delpoliziotto che monitorò, per mesi, l’ap-partamento-covo di Gallarate, dovefurono tutti presi. Visto che ai pacchidi documenti falsi, ai volantini di riven-dicazione, alle liste di medicinali e diferri chirurgici, ha documentato, tratante, le “visite” di Tarek Maartoufi,responsabile del Centro di Culturaislamica a Buxelles, ideologo dei sa-lafiti, coinvolto nella preparazioneall’assassinio di Massoud, mitico co-mandante in Afghanistan dell’Allean-za del Nord.(Libero, 29. 03. 2002).

ISLAM:14 TERRORISTI AL RIPARO DI UNA MOSCHEA A NAPOLI

La moschea del centralissimo CorsoArnaldo Lucci, a Napoli, era la baseoperativa di una cellula integralistadel Gruppo islamico armato, la stessalegata a Osama Bin Laden. Proprioda quella sede venivano diramati ordi-ni e si organizzavano strategie per iltraffico d’armi tra il Nord Africa e l’Eu-ropa. Lo ha confermato la sentenza dicondanna, emessa ieri dalla settimasezione del Tribunale di Napoli, neiconfronti di quattordici algerini delFronte Islamico di salvezza.Secondo i giudici, gli arrestati, tra cuiil vice Iman, erano dediti alla falsifi-cazione di documenti e allo smerciodi armi.(LIbero 24. 03. 2002).

GLI IMMIGRATI IN ITALIA SECONDO LA CARITAS (“DOS-SIER 2001”)

Sono 1.388.000 gli immigrati regi-strati e 1.688.000 quelli effettivamen-te residenti in Italia. L’incidenza è diquasi il 3% sulla popolazione nazio-nale. La diffusione investe l’interopaese, con maggiori concentrazioninel Nord (55%); Centro, Sud e Isoleaccolgono rispettivamente il 31%,10% e 4% degli stranieri. La composizione è variegata: euro-pei 40%, africani 28%, asiatici 20%,americani 12%. Quanto a religione, cristianesimo48%, islam 37%, religioni orientali8%, varie 7%.Forte è la tendenza all’inserimentostabile. Il 61% è presente per lavo-ro, il 27% per la famiglia, il 12% peraltre ragioni. Si tratta in prevalenzadi giovani e individui mediamente ef-ficienti. In maggioranza sono sposati(676.000); però solo un quarto ha laprole con sé e spesso non ha il co-niuge vicino. Dati i figli sempre piùnumerosi che nascono in Ital ia(25.000) e di quell i provenientidall’estero, i minori sono aumentati(278.000) come anche quelli iscritti ascuola (140.000).L’immigrazione richiama processi diintegrazione. In Italia ci sono segnalipositivi, ma anche intoppi. I matrimo-ni misti sono 13.000 (pochi, rispettoad altri paesi). I 9.500 “cittadini ita-liani” rappresentano, rispetto allamedia europea, un tasso tre volte in-feriore. L’associazionismo ha subìtouno stop dai primi anni ‘90. La ricer-ca di una casa, riserva amare sor-prese. Nel 2000, contro gli immigratisi è commesso un atto di violenzaogni 25 ore.È cresciuto il peso degli immigrati sulmercato lavorativo: gli 840.000 auto-rizzati a lavorare costituiscono il3,6% della forza-lavoro italiana (23,5milioni); dimostrano disponibilità al-lo spostamento geografico; c’è gran-

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TECNICHE E CAMPI D’INFLUENZA

I “catechisti” Neo-caecumenali ri-petono continuamente gli stessiconcetti in modo martellante ed os-sessivo, ottenendo una trasforma-zione della personalità che arrivaad un vero e proprio lavaggio delcervello. Tutto diventa normale econsequenziale, come il versamen-to della “decima” sulle entrate fa-miliari (che tutti, anche i più poveri,devono versare), e mettere a dispo-sizione i propri beni patrimoniali eimmobiliari (praticamente una tan-gente del 10%).

CLERO, SEMINARI E CENTRI DI POTERE

Il clero che li tiene a distanza vienebollato ed insultato con gli epiteti di“Faraone” (contro cui il popolo diDio deve lottare), “Demonio”,“Giuda”. Mentre i parroci ed i Ve-scovi che li accolgono vengonopremiati finanziariamente. Le “offertemensili” (stipendio fisso e puntuale) ven-gono date in base al numero di “Comu-nità” che agiscono nella parrocchia, onella Diocesi. Il clero è psicologicamen-te condizionato! Come potrebbe, infat-ti, rinunciare a questi lauti stipendi?Ciò spiega il condizionamento economi-co, che a volte intorpidisce la volontà deiparroci che li hanno accolti, e spiega an-che il moltiplicarsi dei seminari dei Neo-catecumenali (più di quaranta) che crea-no sacerdoti (oltre 1700), che di cattolicohanno ben poco.Costoro obbediranno ai capi del Movi-

mento, più che ai Vescovi!Con strategia assai somigliante a quel-la attuata dalla Massoneria, hanno rea-lizzato l’occupazione di tutti i punti ne-vralgici e decisionali degli strumenti dicomunicazione di massa, per poter ve-locizzare l’ampliamento e lo sviluppodella loro organizzazione. Si sono fattianmici alcuni psicologi (fra cui il presiden-te nazionale); molti giomalisti, come il Dr.Roberto Piermarini di Radio Vaticana;direttori di Radio pubbliche e private; al-cuni vaticanisti delle redazioni di quotidia-ni e settimanali; alcune Banche (come laBanca di Roma, ecc.)

FAMIGLIA

Sin dai primi incontri, viene dettoagli aderenti che il Matrimonio, lafamiglia, il lavoro, i figli, gli averi,sono “idoli” che vanno odiati. Kikofa dire ai suoi catechisti che “la fa-miglia è un mito terribile quandodiventa religione. La Cristianitàla deve distruggere!”. Bisogna,quindi, mettere al primo posto la“Comunità”! Se la moglie è inna-morata di suo marito, o il maritodella moglie, dicono che si sonofatti un idolo!... bisogna odiarlo!Negli “scrutini” s’insiste sul fattoche il legame tra genitori e figli siaspezzato e che i figli vengano offer-ti alla Comunità (“figli della Co-munità”). Dicono: “I figli sonoidoli” e soffrono vedendo l’amoreumano e nevrotico dei genitori!(Kiko è convinto che i genitori sianotutti “nevrotici” perché non desi-deravano i loro figli!). Ho constata-to personalmente che la figuradel genitore viene calpestata edannullata. I genitori devono fare la

confessione pubblica davanti ai figli che,quindi, vengono a conoscenza di partico-lari scabrosi e vergognosi della loro vitaintima, col risultato della distruzione dellafigura genitoriale.I ragazzi, totalmente coinvolti nel Cammi-no Neo-catecumenale, vengono privatid’ogni interesse giovanile: amicizie ester-ne, divertimento, libertà, cultura contem-poranea, opportunità di ragionare e discegliere da soli! Le attività politiche, so-ciali, e persino quelle caritative, sono, perloro, una perdita di tempo. Vent’anni di“Cammino” creano cristiani di serie. Icambiamenti hanno luogo in momenti

LA “TELA DI RAGNO”– PLAGIO PSICOLOGICO

NEL CAMMINO NEO-CATECUMENALE –

di Augusto Faustini

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«Ci sono prigioni, che hanno le sbarre: solide sbarre che si vedono e si possono segare. Ci sono prigioni, che hanno le sbarre invisibili - che non possono essere afferrate e scosse con rabbia;

mentre sorridendo vi dicono: “Ma siete liberi!!! La porta è aperta... aperta! Potete uscire!”» (Claud Buffet).

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precisi, fissati dai catechisti (né prima, nédopo). Non c’é posto per la Grazia con lesue meravigliose sorprese! La Fede arri-va solo alla fine del Cammino, col rinno-vamento dei voti battesimali. È la sèttache stabilisce le date di quando devonoavvenire i “cambiamenti profondi”.

SEGRETO E RITI ARCANI

Con riti arcani e conoscenze segrete, ilCammino Neo-catecumenale richiamafurbizie dell’antico “Gnosticismo” edell’attuale “Massoneria”. È un mistici-smo a poco prezzo che presenta l’incon-tro col Movimento come il fatto più impor-tante dopo la venuta di Cristo!Tra i ricordi più vivi e conturbanti degli an-ni trascorsi in Comunità, ricordo che pre-sentavano sempre la vita vissuta primad’incontrare il Cammino Neo-catecume-nale in maniera negativa, vuota, dispera-ta, inconcludente; e l’incontro con i Neo-catecumenali come la soluzione luminosadi tutti i problemi! Chi non si adeguava aquesta visione collettiva e obbligatoria,veniva compatito come uno che ancoranon aveva incontrato il Cristo! Chi invece,rinunciando alla propria personalità, aipropri desideri e alle proprie idee, si sot-tometteva all’autorità del Catechista, rice-veva sempre maggiori responsabilità!Prevedendo che qualcuno potesse apriregli occhi e potesse resistere al “lavaggiodel cervello”, allertavano gli adepti di-cendo: “Se vostro padre, vostra madre,vostro marito, dubiteranno della bontàe santità del Cammino Neo-caecume-nale, vuol dire che è il demonio cheparla in loro: non ascoltateli!”.Il modo di parlare, i termini linguistici, imovimenti del corpo e delle braccia, losguardo... tutto, in breve tempo, è omolo-gato e inizia una situazione di perenne in-comunicabilità col mondo esterno. I gio-vani fanno a gara per vestire o nel la-sciarsi crescere la barba come Kiko, il lo-ro santone.Stando dentro le Comunità non ci si ren-de conto dei piani segreti coi quali orche-strano tutto (persino le emozioni) per cuiciò che è esterno alla Comunità, pian pia-no perde valore ed interesse! Le “liturgienotturne” (lunghe e stancanti), fiaccanoil corpo e la mente e indeboliscono a talpunto che tutto ciò che viene imposto dairesponsabili è accettato ciecamente datutti!L’intorpidimento della mente fa parte delprocesso di indottrinamento. L’adepto,viene inebetito e ubriacato a tal punto danon riuscire più a dare senso alla sua vi-ta, se non nel Cammino Neo-catecume-nale.I “Responsabili” fanno provare a tutti lestesse sensazioni quasi a dimostrazionedella presenza forte dello Spirito di Dio!Ne consegue una convinzione tale chequando uno si trova in altri ambienti, sisente così vulnerabile da rischiare la de-pressione perché, ormai, è così legato aifratelli che non può più fare a meno di es-si: solo loro sono la sua famiglia!Il segreto è una cosa ossessiva. Nes-suno deve fare domande su ciò che se-guirà: non si possono rivelare i particolari

del “Cammino” agli estranei e neppureai membri di livello inferiore; non deve tra-pelare nulla di ciò che accade all’interno! ICapi ripetono spesso con sguardo ispira-to che solo nei “passaggi” successiviavranno accesso ad una vicinanza mag-giore alle meraviglie di Dio: l’importante èfidarsi del “Cammino” (cioè di loro) e rin-graziare di non essere “cristiani delladomenica”!Ti portano a vivere la vita solo entro il re-cinto della Comunità, quasi che il mondosia tutto infettato. Gli interessi esterni, lacultura, la scuola, la politica, l’arte, la filo-sofia, persino i preti e i Vescovi non Neo-

catecumenali, possono contaminarti efarti allontanare da quella che (senza chete n’accorga) è divenuta la tua prigione.Sin dal Primo Scrutinio ti ricordano chehai messo la tua firma sul “Libro dellaVita” (la “Bibbia della Comunità”) equindi non puoi “tradire”... “Gesù è pas-sato questa volta per te..., potrebbenon passare più!... Gesù sta agendotramite i Catechisti”. Con queste ed al-tre espressioni simili riescono a condizio-nare anche le menti più aperte e libere.Emblematica è la somiglianza tra il ritodella firma sulla “Bibbia della Comu-nità”, con gli impegni solenni che si ri-chiedono agli adepti della Massoneria edella Mafia!Per bloccare le fughe, cercano di spaven-tare i membri, giocando sulla loro paurad’essere “rifiutati dalla Comunità”. La

paura, il senso di colpa e di dipendenzasono enormi: un vero e proprio terrorismopsicologico.Una seria organizzazione internazionale,che ha studiato le sètte religiose nel mon-do (la FAIR) ha osservato: “Le sètteusano tecniche sofisticate che causa-no la distruzione dell’io, la modifica-zione del pensiero e la dipendenza psi-cologica. Le sètte possono mantenere imembri in uno stato di elevata suggestio-nabilità attraverso la mancanza del son-no, apposite alimentazioni o digiuni, eser-cizi spirituali, il continuo indottrinamento econ esperienze di gruppo controllate”.I responsabili del Cammino Neo-catecu-menale arrivano ad avere il pieno control-lo di tutti con una manipolazione persona-le, esercitata col controllo dell’ambiente;creando atmosfere rarefatte; strumenta-lizzando le confessioni pubbliche e loscambio sorvegliato d’esperienze, e I’usod’un gergo esclusivo; fino ad arrivare adinfluenzare anche i loro desideri futuri. Èrisaputo, infatti, che restringendo il voca-bolario usato, vengono ridotte in ugualemisura le capacità di pensare e di sentire.Trasformano l’immagine che ogni indivi-duo ha di se stesso attraverso il riesamedi tutte le vicende precedentemente vis-sute. “Prima”, tutta la vita era brutta,“dopo”, l’incontro con i Neo-caecumena-li, la vita diventerà luminosa perché cisarà sempre qualcuno che dirà cosa sideve fare!

TRUCCHI E RICATTI

Vengono utilizzate delle tecniche sug-gestive per formare quanti in coppia, an-dranno, di casa in casa, a cercare la gen-te, per portarla alle prime catechesi. Sipresentano con sicurezza, recitando undiscorso imparato a memoria, forzata-mente carico d’entusiasmo, con voce al-terata e sicura, e dandosi il cambio inpunti prestabiliti.Le “Confessioni pubbliche” sono usateper cementare tra loro i membri di unaComunità e per controllarli nell’intimo.Nelle “Convivenze” di tre-quattro giorniche fanno nei “fine-settimana” i membridelle Comunità vengono controllati col“Giro di esperienze” e sottoposti a pres-sione psicologica. In occasione, poi, dellevarie tappe che devono superare, saran-no sottoposti a degli “Scrutini” che si ri-velano come esami terribili, nei quali i Ca-pi (che sono dei laici) inquisiscono i pove-ri “fratelli”, ostentando l’autorità di poterstabilire il grado di crescita nella Fede diciascuno di loro. Si arriva, in pratica, aconfessarsi da un laico! Il sacerdote, ri-dotto al ruolo di presbitero che fa solo dacomparsa, serve solo a dare l’illusioneche ciò che essi fanno sia voluto e per-messo dalla Chiesa.Talvolta, si usano artifizi psicologici,come l’oscurità totale (il così detto “Lu-cernario”) unita a lunghi silenzi, che ot-tengono un impatto travolgente su quellepovere menti stressate. Tutte queste co-se sono state preparate e predispostemeticolosamente da Kiko Arguello nel li-bro segreto: “Orientamenti alle équipesdi catechisti per la fase di conversio-

Kiko con la chitarra.

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ne”. In quel libro, Kiko presenta in mododettagliato i rituali, pensati apposta percreare il massimo impatto psicologico alfine di drammatizzare ogni situazione.

DISTRUZIONE DELLA PERSONALITÀ

Uno degli obiettivi maggiormente perse-guiti dai Capi Neo-catecumenali è la di-struzione della personalità individuale.Essi ripetono con insistenza: “Devi mori-re a te stesso, annientare testesso!”. Al povero “fratello” nonresta che aggrapparsi al Movimen-to e vivere dei suoi trionfi, dellesue lotte, delle sue raccolte di sol-di. Gli amici del Cammino divengo-no suoi amici; i critici o gli opposi-tori del Cammino divengono suoinemici! Ognuno perde la sua indi-pendenza ed il suo modo di pen-sare: niente ha più valore se nonquello che propone il Cammino. In-segnano a non reagire ai torti chevengono fatti per assicurarsi l’ac-quiescenza dei membri e la dipen-denza dai Capi! Inducono ad odia-re tutto ciò che possa essere og-getto d’attaccamento affettivo od’amore (coniuge, passatempo,carriera, orologio, libri ... ), perchéli presentano come “idoli”, quasifossero concorrenti alla Comunità.I Catechisti aumentano le richiested’obbedienza, completa e irrazio-nale, nella misura che diminuisce ilsenso critico dei membri, arrivandoa dire che “I Catechisti hanno ilCarisma e possono pretendereobbedienza cieca”!Le risorse individuali, incoraggiatenelle Associazioni Cattoliche(Scout, Caritas, Azione Cattolica,S. Vincenzo, ecc.), vengono re-presse tra i Neo-catecumenali.In occasione di nuove catechesi,danno l’incarico di avvicinare pa-renti e amici, bombardandoli conespressioni mutuate dai Testimonidi Geova: “Vieni a conoscere inostri amici! Vieni e vedrai! Poicapirai! Nessuno può capirlo, senon lo vive”. Ripetono a tutti: “Tunon puoi giudicare”, impedendo achiunque di formulare anche la più picco-la obiezione. Lo hanno gridato in facciaanche ai Vescovi che si sono permessi diobiettare qualcosa! Qualsiasi dialogo èpressoché impossibile!Coloro, poi, che avendo fatto questa“meravigliosa esperienza”, si mostranocritici, vengono presentati come inattendi-bili per il fatto di non aver completato tuttal’esperienza, o perché sono un caso limi-te, o non hanno mai incontrato il Cristo.Qualsiasi tentativo di dialogo viene stron-cato dicendo: “Pregheremo per te!”, co-me a dire: “Tu non capisci nulla. Noisiamo sempre nel giusto”. I loro “Re-sponsabili” devono solo predicare, maidare spiegazioni!Per vent’anni (e più) di Cammino, i mem-bri sono tenuti in stato di sottomissioneassoluta, ripetendo costantemente il mes-saggio di peccato e di corruzione. Per po-ter andare avanti, è fondamentale ingi-

gantire la coscienza dello stato di pecca-to, annientando così ogni personalità! LaGrazia non esiste! L’uomo non puòche peccare, quindi non si sente re-sponsabile! Tutti devono sentirsi gran-di peccatori, completamente dipenden-ti dai Catechisti che, con la forza dataloro dallo Spirito Santo, annunciano laSalvezza!Alcuni concetti sono ripetuti continuamen-te: “Se non siete in QUESTA PAROLA,siete perduti, perché fuori di essa c’è

solo morte!”. “Vi libererete completa-mente dalla schiavitù in Egitto! Iniziateil Cammino con una Comunità! Riceve-te il Messia che viene a liberarvi! Affi-datevi a lui ed Egli vi guiderà! Accadeche alcuni lascino il Cammino Neo-ca-tecumenale abbandonando Mosè(Kiko) e il Faraone li attacca e li di-strugge!”.Il Cattolico poco praticante o il laico nonpreparato, non riescono a distinguere ciòche le Sacre Scritture affermano (riferitoad un contesto storico ben definito) daquello che i Catechisti vogliono far crede-re come riferito al loro Movimento. Tuttociò serve per tenere le persone soggioga-te a loro! Gradualmente inducono ad ac-cettare espressioni assurde, come:“I Catechisti hanno il Carisma! I cate-chisti parlano a nome di Dio! Se dici dino ad un Catechista, dici di no a Dio!”.I Neo-catecumenali (come tutte le orga-nizzazioni settarie) considerano traditore

chi abbandona e lo additano a chi resta,come la quintessenza del demonio, inge-nerando negli altri paura e sottomissionemaggiore.Il senso fortissimo di identificazione nelgruppo fa scoppiare potenti sensi di colpain coloro che vorrebbero allontanarsi, per-ché hanno insegnato loro che chi lascia iNeo-catecumenali, lascia Dio! Del re-sto, come si possono lasciare coloro checonoscono i tuoi segreti più intimi? Comesi potrebbe tornare semplice “cristiano

della domenica”? Spesso, anchei pochi che riescono a liberarsi, re-stano col desiderio di rientrare nelCammino che li ha resi dipendentie insicuri, non più capaci di vivereuna vita autonoma! E pensare chesostengono di formare cristianiADULTI! Dopo tanto trionfalismotra i Neo-catecumenali, la vita inuna parrocchia sembra meno bel-la (anche se è più vera).I Catechisti impongono lunghiperiodi di digiuno, accompagnatida buio, letture bibliche, confes-sioni pubbliche umilianti e compro-mettenti, alle quali, al momentoopportuno fanno seguito, pranzifestosi (agapi) che fanno andare i“Fratelli di Comunità” al settimocielo, facendoli sentire illusoria-mente vicini a Dio.Raramente i Catechisti dannoproibizioni esplicite perché non so-no necessarie, dal momento cheogni comportamento individuale ecollettivo è omologato fin dall’ini-zio. Nessuno potrà permettersi va-riazioni o deroghe.La vita nel Cammino Neo-catecu-menale è qualcosa di totalizzante:ogni sacramento è preparato e ce-lebrato nella Comunità; i figli rice-vono il battesimo nella Comunità;fin da bambini devono assisterealle risonanze negli scrutini e allaliturgia eucaristica (anche quelladella Notte di Pasqua); da ragaz-zi, riceveranno le catechesi; dagiovani faranno le scelte di vitaguidati dai loro Catechisti e attra-verso loro, verrà ricattato l’even-tuale coniuge recalcitrante.

Ho sentito dire da alcuni dei loro Capiche, nei prossimi decenni, con la proli-ficità forzata ed irresponsabile che in-culcano, potrebbero arrivare ad impa-dronirsi della Chiesa... e alcuni azzar-dano... anche del Mondo!Nel corso del Cammino viene operato undepauperamento di personalità, sfasciatefamiglie, distrutta la vita delle parrocchiee promanate eresie in quantità con diversicicli di catechesi che durano 2-3 anni cia-scuna: “Annuncio”, “Shemà”, “Pre-ghiera”, “Traditio Symboli”, “RedditioSymboli”, “Padre Nostro”, “Elezione”,“Rinnovamento delle promesse batte-simali”!Il tempo libero è assorbito completa-mente da impegni di comunità. Ciò facrescere amicizie esclusive interne algruppo e influenza stabilmente le perso-ne, tagliando i ponti col mondo esterno.Le attività della Comunità sono così tota-lizzanti che s’impadroniscono totalmente

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Paolo VI con Kiko.

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dell’individuo, fino a trasformarlo in un“integralista” che non ha più la capacitàdi dialogare serenamente con gli estranei,perché divenuto incapace d’accettarequalsiasi compromesso. Viene ripetuto lo-ro in continuazione: “Questo è sicura-mente giusto! Questo è sbagliato!”.“Chi l’ha detto? Dio!” (che parla permezzo del Catechista). E la mente abitua-ta a muoversi sui binari del fondamentali-smo religioso, diventa inflessibile.Ogni rapporto o convivenza con soggettiesterni alla Sètta diviene impossibi-le, perché il Neo-catecumenale nonpuò più prendere in considerazioned’avere un comportamento diversoda quello che gli è stato instillatoall’interno della sua Comunità. Nel-la misura in cui passano i mesi e glianni, con cerimonie collettive trion-falistiche, il soggetto è convinto daiCatechisti che la sua spiritualità edil suo Cammino di Fede sono ingrande crescita (mentre, in realtà,cresce il lui il fanatismo). Abilmentesuggestionato è convinto di miglio-rare continuamente, mentre inrealtà peggiora a vista d’occhio.I Neo-catecumenali, non solo consi-derano il compromesso come unabestemmia, ma esigono che l’obbe-dienza ai loro Capi sia cieca, risolu-ta, completa e messa in pratica “al-la lettera”. Chi (illuso, come il sot-toscritto) ha pensato di creare unasituazione di compromesso che po-tesse rendere possibile un rapportocon loro, ha avuto dei risultati cata-strofici!Gli adepti vengono isolati e sisentono soli, insicuri, diffidenti ditutti coloro che, non essendo delMovimento non possono capire.Non si confidano con nessuno e siisolano completamente. Per impe-dire ogni defezione, i Catechisticonvincono tutti che se hanno deiproblemi o dei dubbi, non devonoesporli ai sacerdoti o ai Vescoviperché non capirebbero. Parlo per esperienza diretta: a mar-zo 1993 ho avuto modo di esterna-re i miei dubbi ai miei figli e a qualche exfratello del Cammino, dando la testimo-nianza, avallandola col supporto di qual-che libro di critica cattolica al CamminoNeo-catecumenale e dicendo: “Rifletti echiedi aiuto a qualche buon sacerdoteche non sia Neo-catecumenale”.Subito, il figlio maggiore è andato dai Ca-techisti che esplicitamente gli hanno dettoche io ero il Demonio in persona! Questi,anche se mi aveva promesso di leggerli,dopo cinque minuti li gettò nel cassonettodelle immondizie, con grande soddisfa-zione dei fratelli di Comunità.In alcuni casi, il desiderio di avere figliche siano lo specchio dei catechisti, fa sìche si concepiscano figli (sia pure fisica-mente con il proprio marito) sapendo esperando che vengano educati e cresciutidal Catechista. Questi diventa il vero pa-dre dal punto di vista psicologico ed edu-cativo. Avviene un vero e proprio tradi-mento psicologico nei confronti del coniu-ge e la tradizionale famiglia scompare: lafamiglia non esiste più!

Tutti credono ciecamente a ciò che dico-no i Capi supremi di questo Movimentosettario che dimostrano d’essere cosìesaltati da dichiarare esplicitamente:“Noi abbiamo il Carisma! Kiko è ispira-to direttamente da Dio”! Per avereun’influenza maggiore, si servono anchedi psicologi. Interi gruppi familiari vengo-no così inghiottiti in questo baratro nellamaniera più naturale del mondo, quasi at-tratti da un pifferaio magico.La rigidità mentale è dovuta all’acquisizio-

ne di numerosi concetti obbliganti, senzache si possano discutere. I poveretti checi cascano non possono neppure immagi-nare soluzioni diverse da quelle che ven-gono proposte dalla Sètta. La povertà in-tellettuale e culturale, unite alla potenzacorruttrice del danaro, fanno il resto.È risaputo che le sètte realizzano la“riforma del pensiero” inducendo nellepersone una convinzione tale da cambia-re la concezione della vita e da far crede-re che solo chi appartiene alla sètta co-nosce la verità.Nelle confessioni pubbliche e nelle “riso-nanze” si è psicologicamente obbligati(per dimostrare d’essere in linea con gliinsegnamenti della Sètta) a dire le coseche i capi vogliono che siano dette... econ quelle stesse parole che i capi voglio-no che siano dette!L’auto-stima è completamente annulla-ta per inculcare l’idea che solo il Cammi-no Neo-catecumenale può dar loro deibenefici, portandoli così ad una totale di-pendenza. Nei primi due anni di pre-cate-

cumenato, li coinvolgono con minacce epromesse di nuove mirabolanti rivelazionicome:”Stanotte la Chiesa vi darà laCroce gloriosa”. Quasi gareggiando traloro, alcuni raccontano le disgrazie capi-tate a coloro che si sono allontanati dal”Cammino”, o che anche solo hannopensato di farlo!Ogni Comunità è convinta di aver avutoda Dio il compito di salvare la Chiesa Cat-tolica che sta morendo. Ognuno deduce,quindi, che la salvezza può essere trova-

ta solo tra i Neo-catecumenali! Pianpiano, cominciano ad usare il termi-ne “Chiesa” come sinonimo dell’in-sieme delle “Comunità Neo-cate-cumenali”! Il cattolico non apparte-nente al Movimento, anche se pra-ticante, è compatito ed etichettatocome: “bigotto”, “collotorto”,“pagano”! Il cristiano normale èsenza valore! Intimoriti e sotto-messi i poveri membri non po-tranno più uscire dalla “Comu-nità” se non altro perché si stabi-lisce un legame indissolubilecon quel gruppo di persone che,attraverso le “Confessioni pub-bliche” è a conoscenza dei se-greti e delle paure più nascoste!

DANNI IRREVERSIBILI

Danni permanenti ed irreversibiliriportano i bambini, figli di genitori“in Cammino”. Per capire quantoaccade, è opportuno ricordarel’esperienza di laboratorio cono-sciuta come la “benda del gatti-no”. Se per un po’ di tempo, ad un gatti-no appena nato, gli si pone unabenda su di un occhio, quando la sitoglie, quell’occhio resterà parzial-mente atrofizzato e non più in con-dizione di acquistare le normali ca-pacità visive, neppure con energi-che rieducazioni. I bambini cresciuti in una sèttareligiosa, non possono uscirne,né sono in grado di assumersi

responsabilità in settori che richiedo-no iniziativa autonoma, fantasia, cultu-ra, tolleranza interconfessionale o co-noscenza dei pensiero contempora-neo, ecc. Quando manca un rapporto continuo e vi-tale col mondo esterno, manca il ricambiodi linfa intellettuale. Ciò facilita l’intorpidi-mento del cervello anche nelle personepiù intelligenti. Infatti, se una mosca si po-sa su di un quadro, non potrà mai vederlobene. Per ammirarlo completamente do-vrà “uscire” ed allontanarsi dal quadrostesso. Così, accade a chi entra in unasètta: mai potrà valutare l’ambiente chelo circonda in modo obiettivo, fintantoche non riprenderà la sua libertà digiudizio. Solo allora potrà confrontarsicon altri che siano ancora estranei allasua realtà e valutare nel modo giusto larealtà che sta vivendo. Ma, per fare ciò, civuole umiltà, onestà di pensiero e unabella dose di coraggio!

(continua)

Paolo VI con Carmen.

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4 Cfr. “Predoni Padroni Planetari”, ed. Due Emme.

O gni giorno, nel mon-do si registrano oltre2 milioni e mezzo di

miliardi in speculazioni fi-nanziarie, che corrispondonoa 40 volte di più di tutte letransazioni commerciali.Come possiamo intuire, imercati finanziari poco o nul-la hanno a che fare con i bi-sogni reali della popolazionemondiale. Senza poi aggiun-gere che, con i mercati fi-nanziari prospera - e di mol-to - l’illegalità, dove può me-glio “mimetizzarsi” e“confondersi” fino a diven-tare “legale”. Prendiamo,ad es., il riciclaggio del de-naro sporco, l’usura, lefrodi, le truffe, il trafficod’armi, ecc.Pensate che alcuni grossispeculatori dispongono dimaggior denaro che alcunenazioni; ma l’aspetto più in-quietante è quello che nes-suno mai è venuto a dirci see come possono eliminarsiqueste “strutture” e “stor-ture” economiche! Tutti cele presentano come inevita-bili, ineluttabili!Ci vengono a dire, o ci man-dano a dire, che bisogna ri-nunciare alla propria nazio-ne, alle proprie abitudini, chedobbiamo essere competitivi, che dobbia-mo aprirci al mondo, essere figli del tem-po, non contare più sull’aiuto dello Stato,per giunta corrotto e contrario ai nostri in-teressi; anzi, al contrario, dobbiamosmantellarlo, privatizzarlo; ed a tal fine, ciha pensato anche la Banca Mondiale,creando la “Transparency Internatio-nal” (= TI) con 60 sedi nel mondo e70.000 iscritti, tra i quali, in Italia, anno-veriamo, come “capofila”, i giudici mila-

nesi Antonio Di Pietro, Piercamillo Da-vigo, Gherardo Colombo, ecc. Adesso,capite il perché della nascita di “ManiPulite” ed il perché di tante “Privatizza-zioni”1!I “Globalisti” stanno proponendo ed im-ponendo ogni giorno di più la mobilità dipersone e capitali con il cosiddetto “Libe-rascambismo”. Ci dicono che ci sarà unsacrificio iniziale da parte di tutti, ma che,in futuro, ci saranno i vantaggi, e si ve-dranno soprattutto per le generazioni che

verranno. Insomma, domanitutto sarà meraviglioso, nelmiglior stile messianico-apo-calittico: ai momentanei sa-crifici odierni, seguirà la feli-cità eterna della globalizza-zione. Basta fidarsi di loro! Èsolo questione di tempo.Ma, in realtà, sappiamo be-nissimo che ci vogliono fardiventare delle pure astra-zioni, delle semplici entitàvirtuali, senza forza, senzapulsioni né passioni, senzacoraggio, morale, cuore, fe-de, famiglia!Forze inafferrabili e potenzeinvisibili, e potenze invisibili,e per giunta estranee allenostre nazioni e tradizioni, civogliono soggiogare!Le grandi multinazionali -ad esempio - non solo sonoonnipresenti ed influenti, mapoco sanno di FISCO. I loroscambi - infatti - avvengonoattraverso i “Transfer Pri-cing”, od i “Transfer Tra-ding”; ovvero, comprano evendono beni e servizi trasocietà appartenenti allostesso gruppo della multina-zionale. L’evasione fiscale,avviene così: applicanoprezzi molto più alti di quelliveri, i quali, mediante falsefatturazioni, vengono poi

detratti dal reddito imponibile sotto for-ma di spese.Senza poi contare le immense agevola-zioni, o addirittura esenzioni pluriennali,che gli Stati ospitanti sono costretti a con-cedere loro, per mantenere un po’ di oc-cupazione lavorativa. Ecco perché mi viene una profonda an-goscia ed un immenso dolore, quando,tra la gente della strada, ci si azzuffa traun partito di destra e un partito di sinistra,

MONDIALISMO E ALIMENTAZIONE

del prof. Francesco Cianciarelli

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per poi, alla fine, diventare due correnti diun’unica idea: essere a favore dei mer-cati finanziari. Chi difende l’istanza so-ciale, chi il contenuto economico, chi latradizione, chi il progresso. Ma poi fini-scono per essere dei rami dello stesso“albero mondialista”!Eppoi, volete che non mi indigni con lemultinazionali, con l’alta finanza, con legrandi banche, dove il loro obiettivo - co-me abbiamo già detto - non è quello diarricchire la nazione dove operano, masolo i loro soci. Le multinazionali, nel mondo, sono circa40.000, con 200.000 filiali. I primi “100”maggiori bilanci del mondo non sonodelle nazioni più ricche, perché, oltre lametà, sono di questi Colossi Internazio-nali, che controllano il 100% del com-mercio mondiale di: banane, cacao,caffè, cotone, grano, juta, mais, tabac-co, thè, zucchero. Così, come la bauxi-te, il cuacciù, il ferro, lo stagno, l’oro,il platino ed i diamanti.

Anche in ITALIA, abbiamo dei “luminosi”esempi di monopolio. Eccone due: – alla UNILEVER (degli ebrei-olandesiLever) appartengono: l’Astra Olearia,l’Algida, l’Atkinson, Bertolli, Clavè, Cif,Coccolino, Dove, Durban’s, olio Dante,el Dorado, Friol, Genepesca, Gibbs,Gradina, Olio, Iglo, The Lipton, Lux,Maya, Mentadent, Omo, Rama, Sorbet-teria Ranieri, Rexona, Surf e Vim. Quin-di, quasi tutti gli alimenti i gelati ed i sur-gelati, i prodotti per la casa e per l’igiene,sono nelle loro “mani”!– La NESTLÈ (fondata a Vevey, in Sviz-zera), invece, possiede: Buitoni, Pezzu-lo, Faemino, Hag, Nescafè, Nesquik,Orzoro, sanbitter, ed un’infinità di dol-ci: Motta, Alemagna, Perugina, la Cre-meria, Gelateria del Corso, Galak, KitKat, Quality Street, Polo, Rozentree,Toffee, e Smarties. Così come ben “11”importanti Acque Minerali, come: Ac-qua Vera, Claudia, Fiuggi, Levissima,Panna, Pejo, Perrier, Recoaro, SanBernardo, San Pellegrino e Vittel.

Comunque, tante altre e di altri settori leho elencate sul mio libro “Predoni Pa-droni Planetari”, che va già alla 4.a edi-zione.Ma dopo aver descritto alcuni importantiaspetti e settori che occupa e preoccupail mondialismo, desidero soffermarmi suuno che mi indigna particolarmente: quel-lo dell’alimentazione. Le multinazionalialimentari-chimiche-agricole-farmaceuti-che, mentre da una parte stanno facendomettere sotto accusa la Cucina Mediter-ranea - e qui appresso lo dimostrerò -dall’altra, stanno preparando un cibo nuo-vo per un uomo nuovo.Eccovi qualche esempio... “edificante”:L’alimentazione si è aggiornata, “globa-lizzata”, è entrata nell’èra del tutto, do-vunque, e subito. – I polli sono agli “antidepressivi” che,dopo essere stati allevati in piccolissimispazi, con farine provenienti da carcassedi animali morti, vengono, dopo solo 5/6settimane, messi in vendita.– Le galline sono riempite di “ansioliti-ci” contro l’angoscia e di “antibiotici”

contro le infezioni, per fare il loro “uovo”quotidiano.– I vitelli sono incatenati a 50/60 centi-metri di larghezza, non vedono mai la lu-ce del sole, sono nutriti un paio di volte al

dì con sfarinati di cui non si conosce laprovenienza, oltreché con estrogeni edanabolizzanti per poter essere abbattutidopo solo 2 o 3 mesi.

Ma il “rosario” continua all’infinito. Ab-biamo, quindi, che: i prosciutti proven-gono da maiali stressati; i pomodori, or-mai, crescono senza terra; l’insalata è aipesticidi, sotto gas o sotto tendoni; i purèdi patate sono ai solfati e le patatinefritte ai funghicidi e antigerminativi; il for-maggio passa dal latte alla pasta in me-no di due ore; il succo d’arancia è alpeptidase; la mela con a volte 20 tratta-menti con pesticidi; e - “dulcis in fundo” -le paste, vengono preparate industrial-mente. Ed infine, l’acqua? Niente paura, essaviene trattata abbastanza bene. Non im-porta se durante il percorso del fiume c’èqualche residuo di pesticida, provenientedalle zone agricole ed un po’ di nitrato oqualche residuo di piombo delle vecchietubature, o di qualche topo morto nei de-positi. Il nostro corpo-pattumiera assorbetutto. E, se poi non ce la fa, beh! pazien-za, muore di cancro! Qual è il problema?Veleno più, veleno meno: che cosa puòfare al nostro organismo, ormai abituatoa cibarsi di animali malati, anemici, muti-lati, erbivori, resi carnivori ed a volte can-nibali, con alimenti senza fibre e prove-nienti dai laboratori-killer?Invece, per chi - come noi - caparbiamen-te ed onestamente vorrebbe ancora ali-mentarsi in modo il più naturale e genui-no possibile, non ha vita facile.Volete il PANE fatto solo di farina, acquae lievito? Non si può, perché - per Lorsi-gnori - per pane deve intendersi qualsiasi“prodotto” fatto di amidi, erbe, enzimivari, o pane precotto o surgelato. Se no,le Multinazionali del “freddo” che cistanno a fare?Volete la PASTA fatta con il grano duro?Non è più obbligatorio l’impiego del gra-no. Ma se poi proprio lo volete, il rischio èquello radioattivo. Volete - di domenica -mangiare la PASTA FRESCA, fatta in ca-sa? Beh! È sconsigliata perché l’alta umi-dità può produrre cancro!Volete assaggiare un pezzo di buon Par-migiano? Non c’è più bisogno di acqui-stare quello proveniente da Parma; ora,c’è anche “parmesanen”, e chissàquante altre marche usciranno!Dopo aver descritto e denunciato tuttociò, potreste pensare che ormai si è toc-cato il fondo. E invece, no! Perché è ap-parsa all’orizzonte una nuova ed inquie-tante minaccia, avente una vocale: la“O”, seguita da due consonanti “GM”!Sono gli “OGM”, gli ORGANISMI GENE-TICAMENTE MODIFICATI! Vediamoli un po’ più da vicino; se non al-tro perché riguarda la nostra salute econdizionerà l’avvenire dei nostri figli.Stiamo assistendo ad una rivoluzionetecnologica che, da quando è apparso ilprimo uomo sulla terra, non ha preceden-ti! Le giganti multinazionali agro-chimi-che-alimentari modificheranno irrever-sibilmente non solo l’ecosistema natura-le - il che già sarebbe grave! - ma addirit-tura l’UOMO stesso, nella sua compo-sizione biofisica, il suo comportamen-to, modo di pensare, di agire, di vive-re, e, quindi, il suo CERVELLO! Tutto ciò è semplicemente DIABOLICO!

(continua)

Pecore e mucche giganti,topi con placente abnormi,maiali malati di cuore: tuttigli animali clonati manife-stano difetti genetici o fisici. Lo dice lo scienziato britan-nico Ian Wilmut, uno deicreatori della pecora “Dol-ly”, il primo mammifero adessere stato clonato da unacella adulta.«I problemi che presentanoi cloni sono così generaliz-zati che c’è da chiedersi sene esiste uno interamentenormale. Nessuno dovrebbeprovare a clonare un bambi-no!» ha detto Wilmut al“Sunday Times”.La pecora “Dolly”soffre diartrite ed ha un difetto cro-mosomico che la esponeall’invecchiamento. Wilmutha registrato pecore e muc-che afflitte da gigantismo,con problemi polmonari edisfunzioni del sistema im-munitario: topi con placenteabnormi, altri che ingrassa-no a dismisura; maiali mala-ti con difetti cardiaci e pol-monari.Un vitello clonato, dopo 51giorni, è morto perché nonriusciva a produrre globulibianchi; un agnello è statoabbattuto a 12 giorni perchéi muscoli intorno ai polmonierano così spessi che nonriusciva a respirare.....

(Giornale di Brescia 30 aprile 2002)

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Le responsabilità per l’affondamento del transatlantico in-glese Lusitania vengono presentate dallo storico AnthonyC. Sutton con queste parole: «Gli interessi dei Morgan(principale agente dei Rothschilds negli Stati Uniti - ndr),in concerto con Winston Churchill, tentarono di trascinaregli Stati Uniti nella Prima guerra mondiale sin dal 1915, maebbero successo solo nel 1917, con l’affondamento delLusitania. (...). Colin Thompson dimostrò che il presidenteWoodrow Wilson sapeva quattro giorni prima che il Lusita-nia avrebbe trasportato un carico di sei milioni di munizio-ni più esplosivi e, quindi, i passeggeri che erano a bordodella nave erano stati fatti salpare in violazione dello statutodella Nazione.La Commissione d’inchiesta, sotto la direzione di LordMersey, fu istruita dal Governo Britannico “di considerarecome un espediente politico quello di accusare il capitanoTurner, comandante del Lusitania, come il principale re-sponsabile del disastro”. In realtà, data l’evidenza dei fat-ti esposti da Colin Thompson, la colpa sarebbe stato piùgiusto addossarla al Presidente Wilson, al ColonnelloHouse, a J. P. Morgan e a Winston Churchill, questa éli-te di cospiratori che avrebbe dovuto essere processata pervolontaria negligenza, se non addirittura per tradimento.L’indiscutibile merito di Lord Mersey fu che, dopo avercompiuto il suo “dovere”, sotto le istruzioni del Governo diSua Maestà, nel far ricadere la colpa del disastro sul capi-tano Turner, egli diede le dimissioni, respinse il suocompenso e, da quel momento, si rifiutò di accettarequalsiasi incarico del Governo britannico. Lord Merseyagli amici, che gli chiedevano dell’affare Luistania, dicevasolamente che si era trattato di un “lavoro sporco”!»1.L’interessamento del Colonnello House nel precipitare gliStati Uniti nella Prima Guerra mondiale e il ruolo che egliebbe nel plasmare il nuovo ordine internazionale che seguìal conflitto, viene messo in luce dalle seguenti considera-zioni e citazioni:

Il 28 giugno 1914, l’arciduca d’Austria Francesco Ferdi-nando venne assassinato a Serajevo ad opera dell’israe-lita Gavrilo Princip e di altri sei attentatori, tutti e sette ap-partenenti alla “Mlada Bosna” (= “Giovine Bosnia”).Sull’Enciclopedia Britannica, si precisa che: «Princip fu indi-rizzato al terrorismo dalla società segreta serba coosciutacome “Mano nera”.... guidata dal Colonnello Dragutin Di-mitrijevic... leader della “Mano nera”... una società se-greta che pianificò l’assassinio e armò Princip (e diversialtri)»2.Alberto Mouset, nel suo libro “L’Attentat de Serajevo”,tratto dal resoconto stenografico del processo svoltosinell’ottobre seguente, riferisce che Gavrilo Princip e N.Cabrinovic dichiararono che Francesco Ferdinando erastato condannato a morte dalla Massoneria3. Notizia checoincide con le rivelazioni del colonnello Paty de Clam epubblicate da mons. Jouin, a Parigi: «Può darsi che ungiorno si faccia luce su queste parole di un alto massonesvizzero circa l’erede al trono d’Austria: “Ha delle qualità,

peccato che sia condannato; morrà sui gradini del tro-no”4».Ma la dichiarazione più sorprendente provenne dal colon-nello Edward Mandell House che prediceva l’assassiniodell’arciduca d’Austria, Francesco Ferdinando, con benquattro mesi d’anticipo!5

«House era un alto iniziato della Massoneria sinarchica dei“Master of Wisdom” (= Maestri di Saggezza), co-fondato-re delle istituzioni massoniche: Pilgrims Society, RoundTable e CFR (Council of Foreign Relations); egli fu l’alterego, dapprima, del presidente americano Woodrow Wil-son e, poi, del presidente e 33° grado del Rito ScozzeseFranklin Delano Roosevelt. House aveva potentissime re-lazioni coi banchieri internazionali; relazioni che, secondoCharles Bonnamaux, erano spiegabili col fatto che il suovero nome sarebbe stato “Mendel-Haus”»6.«L’alto iniziato House era la stessa persona che passavaper ardente pacifista e per essere l’uomo che aveva tenta-to ogni via per impedire la guerra, mentre, invece, era impe-gnato, a tempo pieno, a “educare” il presidente Wilson,per trascinarlo in guerra, adossandogli la completa re-sponsabilità di questo passo. House, infatti, era un segre-to sostenitore della guerra la quale, secondo lui, “dovevatrasformare l’organizzazione internazionale, facendo pe-netrare nello spirito del popolo la necessità di un nuovostandard di morale internazionale”»7.

(continua)

del dott. Franco Adessa

Paul Warburg.Col. Edward Mandell House

Conoscere la Massoneria

1 Antony Sutton, “Wall Street and the rise of Hitler”, Seal BeachCalifornia, p. 175.2 Cfr. Encyclopedia Britannica - Micropaedia, Vol. VIII, 1975, p.216.3 Albert Mouset, “L’Attentat de Serajevo”, Ed. Pajot, Parigi 1930.4 Cfr. “La Revue Internationale des Sociétés secrètes”, n° 5 del15 settembre 1912, pp. 787-788 - Avenue Portalis 8, Paris.5 Cfr. Y. Moncomble, “Le vrais responsables de la TroisiémeGuerre mondiale”, Ed. Faits et Documents, 1982, p. 83.6 Cfr. Moncomble, “L’irresistible expansion du mondialisme”Ed. Faits et Documents, 1980, p. 191, n. 26.7 Cfr. Epiphanius, “Massoneria e sètte segrete: la faccia occultadella storia”, Litografia Amorth, Trento, pp. 244-245.

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Molto Rev.do e carissimo Don Villa,ho ricevuto il Suo ultimo li-

bro: “Cristiani, Ebrei, Musulmani,hanno lo stesso Dio? NO!” e Laringrazio moltissimo!..Mi complimento, poi, vivamente conLei perché si tratta di un saggio chia-ro e sintetico che si legge con faci-lità. Si dovrebbe, ora, curarne la dif-fusione in quanto doverosa opera dicarità cristiana, al fine di non lasciarenell’errore tanti buoni cattolici cosìtenacemente fuorviati dalla diabo-lica propaganda ecumenica.Con i più rispettosi saluti, dev.mo

(G. G. - Losanna - CH)

***

Carissimo Don Villa,La ringrazio nuovamente per

il prezioso, indispensabile, anche seincompreso, lavoro di difesa dellaFede cristiana.La saluto fraternamente! Il SignoreGesù e la Mamma celeste ci proteg-gano e benedicano!

(dott. G. A. - Biella)

***

Rev.mo e caro Don Villa,- “In Nativitate Domini” Au-

guri - toto corde! - a Lei grandissi-mo Defensor Dei et Ecclesiae, e al-le bravissime Suore!Vostro indimenticabile

(prof. F. C. - Teramo)

***

Caro Monsignore,grazie del nuovo studio sul-

l’Islam, come sempre molto chiaro!Le auguro un lieto 2002! Con deferenza

(p. V. D. B. - Milano)

***

Gentilissimo don Villa,I suoi scritti aumentano di

volta in volta la mia Fede, mi aprono

Lettere alla Direzione

gli occhi alla conoscenza della veraFede, e al pericolo di Apostasia incui si va incontro.I suoi scritti sono un FARO nella not-te buia e tempestosa, un punto di ri-ferimento per la salvezza della no-stra Fede Cattolica.Sento il bisogno, di tanto in tanto, discriverLe, perché un sacerdote cosìcome Lei difficilmente lo si trova, eallora scrivo a Lei per complimentar-mi, perché provo gioia quando mi IN-DOTTRINO attraverso la Sua Rivi-sta. E anche attraverso i suoi libriche sono magnifici!Questa è vera Fede, questo è il mo-do di essere Cattolici e servitori diGesù Cristo!..Voglia il Signore, benedirla, custodir-la, proteggerla e assisterla in questalotta che Lei svolge contro il male e inemici della Chiesa.Pregherò per Lei affinché Dio-Padresia il suo sostegno, e il Cuore di Ma-ria il suo rifugio.Fortemente la saluto, augurandoLeogni bene da Gesù e dalla VergineMaria.Suo amico, devoto lettore.

(R. G. - Grosseto)

“Chiesa Viva” *** Giugno 2002 19

In Libreria

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo che haletto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

IL MISTERO DELLA SINAGOGA BENDATAdi Enrico Maria Radaelli

Queste pagine sono la raccolta di alcuni scrittisul tema decisivo della relazione tra Gesù Cristoe gli Ebrei, e della successiva relazione, dise-gnata dalla dottrina quae dicitur della sostitu-zione, tra costoro e la Chiesa.Lo scioglimento di una dottrina in un’altra dottri-na, la migrazione di un’essenza in altra essen-za, la perdita di identità della Chiesa, sono cosetutte talmente pericolose da sconvolgere nonsolo, strettamente, la civitas domini ma, di se-guito, anche tutta quella civitas hominis di cui,non bisogna dimenticarlo, la prima dovrebbe es-sere forma e princìpio.Il primo fine di queste pagine, quindi, è duplice:rafforzare nella Fede il già cristiano e convèrterea cristificarsi anche l’ebreo.Il secondo fine è quello di contribuire a un certoriassetto dottrinale, a partire dalla fattispecie deltema studiato, provando a riannodarlo all’erme-neutica primigenia, perenne, indefettibile. Quel-la, se possibile, incisa da san Vincenzo di Lé-rins nel motto celebrato dal Vaticano I: in suodumtaxat genere, in eodem scilicet dogmate,eodem sensu eadem sententia.E qui si viene alla irreligiosità delle odierne posi-zioni. Da quanto detto si può già arguire la con-clusione in ordine all’aspetto religioso, che èquesta: ammettere la fragranza di più di una reli-gione è inammissibile su tutti i piani, e non solosu quelli ora visti, ma anche e massimamentesul piano strettamente dell’adorazione, perché ilregno di Cristo non può non estendersi a tutti gliuomini della terra. Un’adorazione, un culto uma-no di uomini che hanno conosciuto il Cristo, chenon includa l’adorazione del Messia crocefissocostituisce certamente, come sempre ha costi-tuito, un’espressione ingiuriosa contro Dio:«Ogni spirito che riconosce che Gesù Cristoè venuto nella carne è da Dio; ogni spiritoche non riconosce Gesù, non è da Dio» (IJoan. 4, 2): per la Scrittura è quindi una bestem-mia. Gli uomini di Chiesa e tutta la cattolicitàsono impegnati moralmente ad insegnare ilCristo crocefisso.Questo è l’unico insegnamento capace di realiz-zare la persona umana, partecipandola all’unicoconcetto di persona mai emerso in tutta la sto-ria, non astratto ma reale, vicino, di Dio, essen-do l’Insegnamento stesso, misteriosamente,coincidente in una Persona.

Per richieste:

Prof. Enrico Maria RadaelliVia S. Sisto, 323123 Milano - Tel. 02 86462779

Page 20: Chiesa viva 340 G mensile.pdf · 2019. 8. 11. · “Chiesa Viva” *** Giugno 2002 5 nostri “sommi sacerdoti”,che hanno trasformato la Chiesa in un ibrido Circo-Sinedrio-Loggia,

20 “Chiesa Viva” *** Giugno 2002

RAGAZZE e SIGNORINE

in cerca vocazionale, se desiderate diventare Religiose-Missionarie”– sia in terra di missione, sia restando in Italia –

per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,potete mettervi in contatto, scrivendo, o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

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GIUGNO 2002

SOMMARIO N. 340

NEL 60° ANNIVERSARIODELL’ORDINAZIONE

SACERDOTALE DI

PADRE LUIGI VILLA

2 A Padre Luigi Villa nel 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale del prof. A. Sardini

6 Il Sacedozio del sac. dott. Luigi Villa

9 Occhi sulla politica

10 Documenta-Facta

12 La tela del ragno (2)di A. Faustini

16 Mondialismo e alimentazione (2)del prof. F. Cianciarelli

18 Conoscere la Massoneria

19 Lettere alla Direzione In Libreria

20 Conoscere il Comunismo

SCHEMI DI PREDICAZIONEdi p. Paolo Luciani

Epistole e VangeliAnno A

(Dalla XVI Dom. del Tempo Ord. alla XX Domenica del Tempo Ord. )

Conoscere il Comunismo

contro Dio - contro l’uomo

INORRIDITI DI FRONTE ALLE CRUDELTÀ DEI COMUNISTI SOVIETICI CONTRO PADRE SEVERIJAN BARANYK

I comunisti hanno bollito Padre Seve-rijan Baranyk in un calderone e lo han-no distribuito ai compagni di carceredi Drohobych come minestra!Si resta senza fiato nel leggere le dichia-razioni dei testimoni. La prima reazione è,indignati e inorriditi, di chiudere il fascico-lo dei documenti che riguardano il marti-rio del Religioso basiliano ucraino, PadreBaranyk, avvenuto tra il 27 e il 28 giugno1941.Ci sono crimini impossibili da raccontare.Ma sono crimini che consentono di com-prendere la storia. La diabolica persecu-zione ordita dai sovietici contro la Chiesagreco-cattolica ucraina si è spinta a gesti

ignobili che sconvolgono, però non sor-prendono.L’odio implacabile che ha alimentato laferoce persecuzione sovietica contro laChiesa greco-cattolica ha, infatti, provo-cato una strage di proporzioni impossibilida calcolare. Chi mai potrà stabilire il nu-mero delle persone ammazzate, incarce-rate, impaurite, private dei più elementaridiritti? Quanti sono stati i martiri? E diquesti martiri non si conosce il nome, néla testimonianza, sepolti dalla violennzacomunista?I testimoni raccontano che Padre Bara-nyk venne bollito in un calderone e poidistribuito come minestra. Ciò che rendepiù impressionante questo fatto è che, si-curamente, non è stato un episodio iso-lato.È con brutalità che gli aguzzini sovietici sisono scagliati contro i sacerdoti greco-

cattolici, con metodi scientificamente folli,inumani. Sono eloquenti le biografie dei27 martiri greco-cattolici che GiovanniPaolo II ha beatificato a Lviv, il 27 giugnoscorso, durante il viaggio apostolico inUcraina.

SUOR TARSYKIA, UCCISA A 25 ANNI DA UN SOLDATO SOVIETICO

Suor Tasykia è stata uccisa, il 17 luglio1944, da un soldato sovietico, che si èpoi vantato di aver fatto fuori “una mo-naca”. L’ha uccisa a bruciapelo, con dia-bolica freddezza. Non era ubriaco. O me-glio, era ubriacato dalla ignobile propa-ganda ateista, tanto che cercava una reli-giosa solo per il gusto di ucciderla!

Padre Severijan Baranyk. Suor Tarsykia.