CHE SORPRESA, MARIA! - elledici.org · Dio faccia con me come tu hai detto». Poi l’angelo la ......

5
8 UNITÀ PAURA CHE SORPRESA, MARIA! (Lc 1,26-38) PER I PICCOLI Dio mandò l’angelo Gabriele a Nazaret, un villaggio della Galilea. Là abitava una ragazza di nome Maria, che era fidanzata con Giuseppe, un falegna- me. L’angelo entrò in casa e le disse: «Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: ti ha scelta». Maria aveva paura. Tremava e non sapeva che cosa dire, né comprendeva il significato di quelle parole. L’angelo continuò: «Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia presso Dio. Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù. Egli sarà grande e Dio, l’Onnipotente, lo chiamerà suo Figlio. Il Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre, ed egli regnerà per sempre sul popolo d’Israele. Il suo regno non finirà mai». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile questo, dal momento che io sono vergine e non sono ancora sposata con Giuseppe?». L’angelo rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te, e l’Onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio». (…) Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai det- to». Poi l’angelo se ne andò. (La Bibbia dei bambini e dei ragazzi, ed. Elledici) PER I GRANDI Quando Elisabetta fu al sesto mese, Dio mandò l’angelo Gabriele a Nazaret, un villaggio della Galilea. L’angelo andò da una fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe, discendente del re Davide. La fanciulla si chiamava Maria. L’angelo entrò in casa e le disse: «Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: egli ti ha colmata di grazia». A queste parole Maria rimase sconvolta e si do- mandava che significato poteva avere quel saluto. Ma l’angelo le disse: «Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia presso Dio. Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù. Egli sarà grande: Dio, l’Onnipotente, lo chia- merà suo Figlio; il Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre, ed egli regnerà per sempre sul popolo d’Israele. Il suo regno non finirà mai». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile questo, dal momento che io sono vergine?». L’angelo rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te, l’Onnipo- tente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, alla sua età aspetta un figlio. Tutti pensavano che non potesse avere bambini, eppure è già al sesto mese. Nulla è impossibile a Dio!». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai detto». Poi l’angelo la lasciò. (Traduzione interconfessionale, ed. Elledici-ABU)

Transcript of CHE SORPRESA, MARIA! - elledici.org · Dio faccia con me come tu hai detto». Poi l’angelo la ......

8

UNITÀ

PAURA CHE SORPRESA, MARIA!(Lc 1,26-38)

PER I PICCOLIDio mandò l’angelo Gabriele a Nazaret, un villaggio della Galilea. Là abitava una ragazza di nome Maria, che era fidanzata con Giuseppe, un falegna-me. L’angelo entrò in casa e le disse: «Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: ti ha scelta». Maria aveva paura. Tremava e non sapeva che cosa dire, né comprendeva il significato di quelle parole. L’angelo continuò: «Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia presso Dio. Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù. Egli sarà grande e Dio, l’Onnipotente, lo chiamerà suo Figlio. Il Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre, ed egli regnerà per sempre sul popolo d’Israele. Il suo regno non finirà mai». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile questo, dal momento che io sono vergine e non sono ancora sposata con Giuseppe?». L’angelo rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te, e l’Onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio». (…) Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai det-to». Poi l’angelo se ne andò. (La Bibbia dei bambini e dei ragazzi, ed. Elledici)

PER I GRANDIQuando Elisabetta fu al sesto mese, Dio mandò l’angelo Gabriele a Nazaret, un villaggio della Galilea. L’angelo andò da una fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe, discendente del re Davide. La fanciulla si chiamava Maria. L’angelo entrò in casa e le disse: «Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: egli ti ha colmata di grazia». A queste parole Maria rimase sconvolta e si do-mandava che significato poteva avere quel saluto. Ma l’angelo le disse: «Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia presso Dio. Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù. Egli sarà grande: Dio, l’Onnipotente, lo chia-merà suo Figlio; il Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre, ed egli regnerà per sempre sul popolo d’Israele. Il suo regno non finirà mai». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile questo, dal momento che io sono vergine?». L’angelo rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te, l’Onnipo-tente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, alla sua età aspetta un figlio. Tutti pensavano che non potesse avere bambini, eppure è già al sesto mese. Nulla è impossibile a Dio!». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai detto». Poi l’angelo la lasciò. (Traduzione interconfessionale, ed. Elledici-ABU)

9

Riflessioni per l’insegnanteNei Vangeli Maria ci viene descritta come una donna forte e fiduciosa. Questo significa che aveva fatte sue le parole dell’Antico Testamento, che invitavano a confidare nell’Eterno. Quando l’Angelo le appare, Ma-ria non è terrorizzata perché Dio non le è estraneo: semplicemente, lei è una giovane ragazza e non ha mai visto un Angelo. Il suo timore nasce dal fatto che non ha mai vissuto questa esperienza: infatti, le prime parole del messaggero sono: «Non temere». Dopo ci sarà tempo per an-nunciarle il piano di Dio; prima Maria deve essere rassicurata.

La paura ha tante sfumatureProponiamo la lettura di quest’incontro (tra le tante che si possono co-gliere nel passo biblico) perché l’emozione che desideriamo sviluppare è la paura. Con questo termine, tuttavia, si indicano stati emotivi di diver-sa intensità. C’è la paura che paralizza, il terrore o lo spavento, e la paura delle cose che non conosciamo o che non abbiamo mai provato. Ci sono paure oggettivabili (la paura di cadere e farsi male, la paura dei cani), e altre che sono più simili a uno stato pervasivo, a un’ansia diffusa. Il compito dell’adulto è aiutare i bambini ad attribuire una sfumatura più precisa al sentimento: i piccoli concentreranno i loro discorsi sulla paura del buio o dei mostri; i più grandi possono attivare riflessioni più profonde, che vanno dalla paura di deludere, a quella di perdere, di non essere capace di fare qualcosa o di non essere accettato dal gruppo.

È normale avere pauraL’essere umano – tra le specie viventi – è quello dotato del maggior nu-mero di paure, poiché esse non sono necessariamente legate a situazio-ni di pericolo, reali oppure contingenti: l’immaginazione gioca un ruolo importante, e non sempre ansie, preoccupazioni e paure sono razionali. È meglio evitare le domande dirette («Perché hai paura del temporale?») e le richieste troppo astratte («Descrivi la paura») poiché i bambini non sono in grado di rispondere.

La paura è eccitanteLa paura provoca anche piacere e divertimento: abbiamo paura del-le montagne russe, ma sono la prima fonte di attrazione dei parco-giochi. Anche le fiabe contengono una buona dose di paura, così come giocare a rincorrersi o a nascondino: si tratta, però, di situazioni con-

LA PAURA DI QUELLO CHE NON SI CONOSCE

10

trollate in cui il bambino si sente contenuto e protetto. La paura che fa stare male è quella in cui ci si sente esposti, soli, senza possibilità di difendersi perché c’è qualcosa che appare come un pericolo. Su queste sensazioni così diverse si possono condurre i bambini a riflettere dopo i giochi proposti.

Strategie di coping (Qual è la reazione giusta? Come fronteggiare le paure?)Con il termine coping (fronteggiamento) in psicologia si definisce l’insie-me dei tentativi comportamentali e cognitivi messi in atto per fronteg-giare una particolare condizione sentita come stressante, pericolosa o fonte di ansia. Alcune strategie sono funzionali e adattive; altre, invece, non sono adeguate e non aiutano a risolvere la situazione. Non esisto-no, ovviamente, strategie efficaci o inefficaci a priori; dipende da molti aspetti che dobbiamo imparare a valutare con i bambini: ad esempio, di fronte a un incendio la fuga è la risposta più corretta; se devo fare le analisi del sangue, ovviamente no.Elenchiamo alcune modalità con cui si può reagire di fronte a una situa-zione che preoccupa e mette ansia o che fa paura:

accettare il confronto: affronto la situazione; sono convinto della mia idea o posizione, quindi combatto per ciò che voglio/in cui credo; mettere distanza/fuga: faccio finta che il problema non sia mio, cer-co di non pensarci, mi distraggo in tutti i modi con la tv, la playsta-tion, il cibo, il sonno, ecc.; ricercare il sostegno sociale: cerco l’aiuto concreto degli altri, per-metto agli amici di darmi una mano, oppure cerco qualcuno con cui parlarne, mi faccio consigliare; auto-controllo: cerco di non farmi prendere dal panico e di dominare positivamente quanto mi è accaduto; evito di agire impulsivamente; pianificare la soluzione: cerco di elaborare un piano per individuare la modalità per risolvere la situazione, soppeso pro e contro; rivalutazione positiva: cerco di considerare tutti gli aspetti della si-tuazione, non solo quelli negativi; non perdo il buonumore a causa di quello che è accaduto; assunzione di responsabilità: mi addosso la colpa di tutto, critico il mio comportamento e penso che dipenda tutto da me; mi considero un incapace; ruminazione: penso continuamente a che cosa ha detto uno e l’altro, a come sono andate le cose, a che cosa avrei potuto dire o fare.

11

INFA

NZ

IA

QUALCUNO DI VOI HA PAURA DEI TEMPORALI?

CHI HA PAURA DELL’ACQUA ALTA

DEL MARE O DELLA PISCINA?

CHI HA PAURA DEI FANTASMI,

DEI MOSTRI CATTIVI E DEI VAMPIRI?

CHI HA PAURA DEL BUIO?

CHI HA PAURA DEL LUPO?

QUANDO AVETE PAURA SUCCEDE QUALCOSA AL VOSTRO CORPO?

PER ESEMPIO: INIZIATE A SUDARE?

VI VIENE DA PIANGERE? CERCATE MAMMA O PAPÀ?

IL VOSTRO CORPO INIZIA A TREMARE?

per i bambini della scuola dell’infanzia

a t t i v i t à

DOMANDE GUIDA SULLA PAURA

18

PRIM

AR

IA

I PENSIERI GIUSTI

OBIETTIVIAlcune cose che ci vengono richieste o che accadono ci mettono ansia, ma con l’atteggiamento e i pensieri giusti possiamo sentirci più sicuri ed essere in grado di affrontarle. È fondamentale ricordare che abbiamo superato molte situazioni che un tempo ci preoccupavano.

CHE COSA CI SERVE (per ogni bambino): scheda prestampata (vedi pagina 19); pennarello colorato; penna.

SVOLGIMENTO Ogni bambino compila individualmente la lista di situazioni difficili colorando la scala dell’intensità di ansia/preoccupazione (da 1 = mi-nimo a 10 = massimo) e indicando accanto il «pensiero giusto» che lo aiuterebbe a sentirsi più tranquillo. Aggiunge due situazioni che per lui sono significative perché le ha superate. Poi insieme si riflette sui «pensieri giusti», ovvero sulle strategie che i bambini hanno utilizzato (vedi le «strategie di coping» a pagina 10: Sono pensieri efficaci? Posso fare mio l’atteggiamento positivo di un altro compagno?).

ait

ai

lv i

it

ut iivdn