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Centro Studi C.N.I. - 29 novembre 2013

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Centro Studi C.N.I. - 29 novembre 2013

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 29 novembre 2013

Pagina I

RPT - POS

Pos, tecnici in agitazioneItalia Oggi 29/11/13 P. 26 1

INGEGNERI

Albo degli ingegneri aperto agli informaticiItalia Oggi 29/11/13 P. 24 Benedetta Pacelli 2

COSTRUTTORI EDILI

I costruttori: passi avanti ma non c'è ancora la svoltaSole 24 Ore 29/11/13 P. 7 Alessandro Arona 3

INGEGNERI

Francia in cerca di ingegneriItalia Oggi 29/11/13 P. 15 4

SICUREZZA NEI CANTIERI

Gli infortuni costano 5 miliardi all'annoSole 24 Ore 29/11/13 P. 55 Massimo Frontera 5

START UP

Così le aziende aiutano le start upCorriere Della Sera 29/11/13 P. 51 Irene Consigliere 6

POLITECNICO DI MILANO

L'ottimismo di chi crea innovazione e sviluppoCorriere Della Sera 29/11/13 P. 57 Giovanni Azzone 7

CONSUMO DEL SUOLO

Il Fai dopo l'alluvione «La Sardegna è fragile per il troppo cemento»Corriere Della Sera 29/11/13 P. 31 Paolo Conti 8

Sardegna, allarme cemento Il Fai: "Dopo l'alluvione ripartiamo dalla bellezzaRepubblica 29/11/13 P. 25 Giovanni Valentini 10

DEBITI PA

Debiti Pa, censiti solo 3 miliardiSole 24 Ore 29/11/13 P. 8 Carmine Fotina 12

STUDI DI SETTORE

Arriva l'evoluzione per 69 studi di settoreSole 24 Ore 29/11/13 P. 24 14

COMMERCIALISTI

Una marcia silenziosa per farci sentireSole 24 Ore 29/11/13 P. 24 15

La Cassa sceglie la linea della prudenzaSole 24 Ore 29/11/13 P. 26 Federica Micardi 16

ILVA

«Bondi va dritto al sodo, farà gli interessi dell'Ilva»Sole 24 Ore 29/11/13 P. 49 Domenico Palmiotti 17

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Dagli ingegneri ai periti industriali, protesta in, vista dall'1/1/2014

Pos, tecnici in agitazionei allo sciopero contro i costi del bancomat

professionisti tecnici mi-nacciano lo sciopero controgli oneri per i pagamentidelle prestazioni con carte

di credito e bancomat. A de-correre dal 1° gennaio 2014, isoggetti che effettuano l'attivi-tà di vendita di prodotti e diprestazione di servizi, ancheprofessionali, infatti, sarannotenuti ad accettare anche pa-gamenti effettuati attraversocarte di debito. La previsioneè contenuta dal decreto Cresci-Italia 2.0 sulla digitalizzazionedell'Italia, fortemente voluto asuo tempo dal governo Montie in modo particolare dal mi-nistro Passera (ex ammini-stratore delegato di Banca In-tesa). «Esprimo con decisionela nostra totale contrarietà»,afferma Armando Zambrano,Coordinatore della Rete delleProfessioni Tecniche. «Siamodisposti a fermarci, a sciope-rare, per affermare quanto siaassurda questa norma! Siamodi fronte all'ennesimo balzelloa carico dei professionisti. Sen-za contare che non ha nessunafinalità di lotta all'evasione e alsommerso, in quanto la quasi

totalità delle prestazioni pro-fessionali ha Luna soglia di valo-re superiore ai 1.000 euro, oltrela quale tutti i pagamenti devoessere tracciabili e quindi fatticon sistemi di pagamento qualiassegni o bonifici».

Secondo i calcoli della Rete,al professionista è richiesto difarsi carico dei costi di instal-lazione del POS (mediamenteintorno ai 100 euro), del paga-mento di un canone mensile(mediamente intorno ai 30giuro) e del pagamentodi una commissione suogni transazione chepuò superare anche il3%. Supponendo unacommissione mediadell'1%o su ogni transa-zione, per sole prestazionierogate dai professionistitecnici nel settore dellecostruzioni, si tratta di 80milioni di euro l'anno!«Milioni di euro»,aggiunge An-j 1111

Si tidrea ssegreta-rio del-la RPT,«che da Ìs

reddito per i professionisti sitrasformano in rendita per ilsistema bancario. Una cosainaccettabile. Un ulterioreaggravio per professionisti eclienti! Proprio ora che gli ono-rari dei professionisti italianisono ormai ridotti al lumicinodall'abrogazione delle tariffee da un mercato che li obbligaa praticare forti ribassi. Nonsolo. Il provvedimento non

ha alcuna utilità.Gran parte deipagamen-ti relativiall'attivitàdei profes-sionisti, in-fatti, poichésono di soli-to oggetto direndiconto,viene già ef-

fettuata

con sistemi elettronici. D'al-tra parte, questi nuovi costiandrebbero necessariamentea gravare sul cliente finale».Al provvedimento», fa notareMaurizio Savoncelli, presiden-te del Consiglio nazionale ge-ometri, «se confermato, attesoche riguarda migliaia di pro-fessionisti tecnici che operanocapillarmente su tutto il terri-toi.°io nazionale anche in zonedal paese non adeguatamentecoperte dal servizio telemati-co, metterebbe in seria difficol-tà gli stessi professionisti che,loro malgrado, non potrebberoadempiere a un obbligo nor-mativo!».

«Sia chiaro», concludeGiampiero Giovanetti, nume-ro uno del Consiglio nazionaleperiti industriali, «non siamocontrari alla tracciabilità ealla lotta all'evasione. Manon può andare a gravare suun sistema professionale cheaffronta una crisi drammaticasenza alcun sostegno pubblico,a differenza di molti altri set-tori produttivi quali lo stesso

settore bancario».CG Riproduzione riservata

RPT - Pos Pagina 1

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Dal Tar Lazio ok ai laureati con il vecchio ordinamento

Albo degli ingegneriaperto agli informatici

DI BENEDETTA PACELLI

lbo degli ingegneri aperto anche agliinformatici del vecchio ordinamentouniversitario. A stabilirlo la senten-a n. 10 163/13 del Tar del Lazio che,

dopo oltre dieci anni, mette la parola fine a unlungo braccio di ferro intercorso tra il ministe-ro dell'università e l'Associazione nazionalelaureati in scienze dell'informazione e infor-matica. La vicenda prende il via dalla «noncondivisibile interpretazione» fornita dal Miurnel 2002 in una circolare in materia e applica-tiva del 328/01 (che ha ridisegnato l'accessoalle professioni regolamentate suddividendol'albo degli ingegneri in tre settori di specia-lizzazione) che ha impedito ai laureati del vec-chio ordinamento in scienze dell'informazionee dell'informatica di accedere(al pari dei laureati in infor-matica del nuovo ordinamen-to e dei laureati in ingegne-ria) agli esami per l'accessoalla sezione A dell'Albo degli

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ingegneri , settore dell 'informazione . E che diconseguenza ha escluso tutti questi laureatidalla partecipazione agli esami in alcuni ate-nei italiani (Firenze, L'Aquila, Udine, Genova,Salerno e Basilicata ). Il ministero in sostanzaaffermava che «i titoli che precedentementedavano possibilità di accedere ad uno specificoesame di stato continuavano ad essere validiper l'accesso allo stesso », mentre quelle laureeche «nell 'ambito del previgente ordinamen-to, non erano valide per l'accesso agli esamidi stato, non costituivano «titolo idoneo persostenere i nuovi esami». Ma non la pensanocosì i giudici del tribunale amministrativocapitolino secondo i quali , invece, il «tenoreletterale della norma serviva a salvaguardaregli attuali appartenenti all'ordine degli inge-gneri» e, nello stesso tempo , a consentire a

coloro che avevano conseguitoil diploma di laurea secondoil previgente ordinamento dipartecipare agli esami di statoper conseguire le abilitazioniprofessionali.

Ingegneri Pagina 2

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de s i' zi ì/Aria. Da Buzzetti delusione perla legge di stabilità

I costruttori: passi avantima non c'è ancora la svoltaAlessandro Arona

ROMA

L'accordo Cassa Depositi-Abi e il fondo di garanzia da6oo milioni inserito nel maxi-emendamento alla legge di sta-bilità potranno dare un'impor-tante scossa al mercato asfitti-co dei.mutui per acquisto e ri-strutturazione di case, e dun-que sostenere indirettamentel'edilizia residenziale. Ma nelcomplesso la legge di stabilitànon contiene nessuna misuraforte per rilanciare le costruzio-ni, «e senza politiche di soste-gno alle costruzioni il Paesenon potrà uscire rapidamentedalla crisi».

È questo il messaggio lancia-to ieri da Paolo Buzzetti, presi-dente Ance e di Federcostruzio-ni, in occasione della presenta-zione a Roma del rapporto 2013della federazione di Confmdu-stria che riunisce le 12 associa-zioni delmondo delle costruzio-ni (imprese edili, produttori dimateriali, società di ingegneria,produttori di macchine e di ma-teriali chimici per l'edilizia, im-prese elettrotecniche per le co-struzioni).

Le imprese della filiera nel2013 hanno fatturato 359 miliar-di di euro (valore della produ-zione al netto dei servizitecno-logici innovativi, che soloquest'anno si sono uniti a Fe-dercostruzioni), segnando ilquinto anno consecutivo dìca-

lo: -12,7% nel 2009, -2% nel2010, -2,3% nel 2011, un pesante-7,3% nel 2o12 e il -4% previstoalla fine di quest'annö.' Per il2014 si prevede un altro -2,9%.«Dal 2oo8 al 2012 - scrive il Rap-porto - il valore dellaproduzio-ne del settore si è ridotto di unquarto, con una perdita di 8omiliardi di euro».

«In questo quadro dramma-tico - ha commentato il presi-dente della federazione, PaoloBuzzetti - la legge di stabilitànon è assolutamente in gradodi risollevare il settore. Sul

1N DIFFICOLTÀIl rapporto sul settore dellécostruzioni evidenziauna caduta della produzionedel 4% nel 2013,e del 2,9% nel2014.........................................................................

sco sulla casa'già sarebbe im-portante capire quanto si do-vrà pagare, e invece dovremoaspettare le aliquote dei Comu-ni. Resta per le imprese di co-struzione l'incognita dell'in-venduto, sul quale è sì scom-parsal'Imu, ma dovremo paga-re la Tasi, una tassa sui serviziper un bene che resta inutiliz-zato, una cosa illogica e controla quale faremo ricorso».

«Per uscire dal crollo deimu-tui casa - ha aggiunto Buzzetti -

è però molto positivo l'accordoAbi-Cdp», firmato nei giorniscorsi, che in attuazione del Dl102 di fine agosto consentirà al-le banche di concedere mutuiper due miliardi di euro, per ac-quisto o ristrutturazione dellacasa. «Molto positivo -ha prose-guito - anche il fondo di garan-zia inserito in legge di stabili-tà», 200 milioni all'anno nel2014, 2015 e 2016, sempre per fa-cilitare i mutui casa.

«Tutti i paesi del mondo -spiega Buzzetti - hanno punta-to sull'edilizia per uscire dallacrisi, tranne l'Italia». Gli aderen-ti a Federcostruzioni chiedonodi lanciare un piano straordina-rio di opere pubbliche, che com-prenda interventi dimessa in si-curezza del territorio, la riquali-ficazione degli edifici scolasti-ci, la manutenzione delle stra-de, e un programma di piccoleopere e interventi complessiper la riqualificazione urbana.

Sul fronte dei pagamenti daparte della Pa Buzzetti ha ap-prezzato laliquidazione alle im-prese edili dei 7-8 miliardi deldecreto 35, mahalamentato chela legge di stabilità non abbianeppure tentato di aggiungerealtre risorse («alle imprese dicostruzione mancano altri 1omiliardi») e soprattutto che glienti pubblici abbiano ricomin-ciato a pagare in ritardo, 18ogiorni contro i 6o di legge.

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Costruttori edili Pagina 3

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Soltanto il 4% di loro è disoccupato

Francia in cercadi ingegneri

La Francia lancia l'al-larme: mancano gliingegneri. Soltanto il4% di essi è disoccu-

pato, mentre l'industria ne hadisperato bisogno. Secondo icalcoli dei responsabili dellescuole di ingegneria, il paesedovrebbe formare circa 7 milafigure professionali di questotipo in più ognianno per col-mare le lacune.Bisognerebbe,per l'esattezza,averne 40 milanuovi all'annocontro gli attuali33 mila.

L'inchiestasulla necessitàdi manodopera,condotta Oltral-pe, ha evidenzia-to che la profes-sione fa parte delgruppo di 15 chepromettono lemigliori oppor-

più articolato, perché alcu-ni settori sono affamati diingegneri: è il caso dell'in-formatica e dell'elettronica,così come delle aree rurale edelle piccole e medie imprese.Non pochi ingegneri, inoltre,sono assorbiti dalle banche.E, soprattutto, in Francia siragiona a medio e lungo ter-

Oltralpe gli ingegneri trovano subito lavoro

tunità di reclutamento. Manon tutti concordano, Philip-pe Massé, presidente dellaCommissione dei dottori iningegneria, sostiene che nonc'è una penuria generalizzata.In ogni caso, i 33 mila neolau-reati del 2013 hanno trovatolavoro in tre mesi.

Il discorso è comunque

mine, guardando ai numeristimati per l'avvenire. Cosìemerge che, se un migliaio diingegneri se ne va in pensioneogni anno, essi saliranno a 7mila nell'arco di un decennio.Ciò significa dover preparare6 mila giovani in più all'annogià fin d'ora.

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Ingegneri Pagina 4

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Rapporto Cresme: resta alto l'impatto sociale

Gli infortuni costano 5 miliardi all'annoMassimo Frontera cantieri in Italia. Attività che ha 218 de12oo8 ai 137 del2o12.Inva-

Il costo sociale e umano do- consentito di riscontrare 73mi- lore assoluto, nei cantieri delvuto agli infortuni in edilizia re- la inadempienze di cui 15mila nord Italia, ci sono state 64 mor-sta alto, anche se il trend è in mi- gravi. Sia dalla ricognizione ef- ti in cantiere nel 2012 contro i 53glioraìnento. Il costo sociale è fettuata sul campo dal sistema morti nel Mezzogiorno e le 20stato calcolato in5 miliardi l'an- dei Cpt, sia dai più completi da- morti nel Centro. Consideran-no (su 45 miliardi in totale degli ti rilevati dall'Inail, emerge chia- do però l'incidenza rispetto agliinfortuni sul lavoro), Restano ramente una tendenza in calo, occupati, il tasso è maggiore alalti anche gli incidenti mortali sia per le morti in cantiere, sia Sud, con o,io5 contro 0,072 delsul lavoro, anche se in diminu- più in generale per gli infortuni. nord e 0,055 del Centro Italia.zione negli ultimi 5 anni. Nel periodo 2008-2012 gli in- Non solo. I dati mostrano che

Lo dice il Rapporto 2013 sulla fortuni in cantiere sono passati il trend di calo è stato più velocesicurezza nelle costruzioni ela- da 96.255 a 52.o46, quasi dimez- al nord, con un trend di diminu-borato dal centro studi del Cre- zandosi (-46%).Il calo è avvenu- zione del 40% degli infortunisme e dalla Cncpt (la Commis- toaunavelocitàpressochédop- mortali, contro un tasso disìöne näziöñâlé dëgh érit pari- pia rispëtto áIl'anfloga te deñ- - -2 4% al Sud e -048 ál céntró. -teticiterritoriali sulla sicurezza za generale degli infortuni sul «Sulla sicurezza nei cantiericostituiti da imprese e sindaca- lavoro, che nel 2012 sono stati è stato fatto molto ma nonbastati) presentato ieri ä Roma. 656.514, in calo del 25% rispetto - dice Pino Moretti direttore di

il rapporto è il frutto di una al 2008. Anche per quanto ri- Cncpt -. Il tema delle morti sulpuntuale e intensa attività di ri- guarda i soli incidenti mortali il lavoro va aggredito e il ruolocognizione condotta effettuan- rapporto rileva (sulla base dei dei cpt è decisivo».do quasi 5omila visite in 28.448 dati Inail) una diminuzione dai (D RIPRODUZIONE RISERVATA

Sicurezza nei cantieri Pagina 5

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Le strategie di Microsoft, Ericsson e Vodafone peri giovani imprenditori

Così le aziende aiutano le start upia .'ve tra concorsi, progetti, premi e "'a ca e'

Start up tecnologiche allaprova del fuoco. E le grandimultinazionali del settorescommettono su di loro per ilfuturo, organizzando concorsi,erogando finanziamenti peraiutarne lo sviluppo, a partireper esempio da Microsoft con ilprogramma internazionale«Youthspark» e quello italiano«Start up revolutionary road»dedicato ai giovani imprenditoridel territorio. «Cinquecentomi-la sono stati gli studenti con cuisiamo venuti in contatto nelleuniversità e 25 mila sono statiquelli formati con corsi tecnico-scientifici», spiega Roberta Coc-co, direttore Csr e National de-velopment di Microsoft Italia.L'affiancamento, la consulenzaper redigere il business plan, uncontributo per fare partire le ne-oimprese al quale collaboraFondazione Cariplo: queste al-cune iniziative facenti parte delprogetto. Sono invece 1300 lenuove start up che hanno bene-ficiato degli aiuti da parte di«Start up revolutionary road»,grazie al tour che ha svolto intutte le città italiane il Barcam-per che ha dispensato consigliaifuturi «capi azienda». Dovrebberipartire a gennaio il prossimoprogramma che ha tra i suoi

obiettivi quello di raggiungereun maggior numero di universi-tà, creare posti di lavoro, scova-re buone iniziative provenientianche da donne perché per orasono poche le start up al femmi-nile (su www.digitalipercresce-re.it verranno pubblicate tutte leinformazioni per i ragazzi chevogliono trasformare le proprieidee in vere e proprie start up).

Mentre per partecipare al-l'«Ericsson Application Awards2014», dedicato a sviluppatori,start up e chiunque abbiaun'idea di app basata sulle piat-taforme Android o Apple iOS,bisognerà mandare la propriademo e un prototipo entro il 28febbraio 2014. Un concorso checonsentirà ai giovani talenti nonsolo di affermarsi nel settore,ma anche di guadagnarsi con-tatti nelle telecomunicazioni. Iltema della quinta edizione sarà«Apps for working life», vale adire applicazioni per migliorarela qualità della vita professiona-le e il primo premio sarà di 25mila euro. Un riconoscimentospeciale per l'innovazione poi asupporto di Technology for go-od (www.ericsson.com/thecom-pany/ericsson-application-awards).

«Vodafone xone» (nato in Ca-

lifornia alla fine del 2011 e poida noi arrivato nel 2012) È' infinel'acceleratore di imprese che of-fre alle start up la possibilità diportare i propri servizi nei mer-cati Vodafone in Italia e nelmondo. «Le neoimprese, sele-zionate insieme a venture capi-talist e incubatori, vengono af-fiancate da un team della divi-sione italiana e hanno l'oppor-tunità di avvalersi dellecompetenze tecniche, delle ri-

Le offerteTrai sostegni: consulenzaper redigere il businesspian e contributi per farepartire le neoimprese

sorse e dei canali distributividell'azienda che diventa abilita-tore tecnologico e commercia-le", riferisce Vincenzo Scarlato,head of innovation & new pro-ducts, che precisa inoltre cheVodafone aiuta a crescere e nona nascere le start up, a farle di-ventare internazionali (http://xone.vodafone.it).

Irene Consigliere@Ireconsigliere

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Start Up Pagina 6

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POLITECNICO: ACCADEMICO

L'ottimismo di chi crea11

di GIOVANNI AZZONE

1 29 novembre del 1863 , FrancescoBrioschi inaugurava il primo anno ac-cademico del Politecnico di Milano.Del suo discorso , mi piace ricordareuna frase, che trovo particolarmente

attuale: «Le istituzioni scolastiche non han-no probabilità di soddisfare alla loro missio-ne se la creazione e l'ordinamento di essenon corrisponde ai nuovi bisogni dellascienza e alle nuove condizioni sociali».

Oggi , come allora , le università hanno laresponsabilità di contribuire , con la propriaricerca e la propria formazione , ad assicura-re lo sviluppo culturale , economico e socialedei nostro Paese.

È un obbligo «morale», di fronte alla crisiprofonda che stiamo vivendo , testimoniatada un tasso di disoccupazione giovanile cheha superato il 40%, un livello inaccettabile eche rischia di creare tensioni insostenibili.

Una crisi strutturale, dovuta alla globaliz-zazione che spinge il capitale umano e le im-prese a muoversi dall'Italia verso aree delmondo ritenute più interessanti . Siamo unmercato destinato a diventare sempre menorilevante (nel 1950, viveva in Italia Il 2,,r3% dellapopolazione mondiale, oggi, meno dell' 1%).Abbiamo costi dei fattori produttivi - lavoro

ovazione e sviluppoed energia , innanzi tutto- superiori a quellidi altre aree del mondo (e le doverose politi-che di riforma invocate anche dall'Europapossono al più attenuare questo differenzialedi competitività, non certo annullarlo).

Si può uscire da questa crisi ? Si possonocreare le condizioni per mantenere e attrarrenel nostro Paese le attività progettuali e pro-duttive di una rete di imprese manifatturieredi dimensione media o grande , in grado dicompetere a livello internazionale ? Per raf-forzare l 'esportazione di servizi di qualità, af-fiancando ai settori tradizionali, come l'im-piantistica industriale , nuove aree (salute,fonnazione superiore ..)? Per consentire losviluppo di nuova imprenditorialità (dalleimprese internet-based al makers) che possaassicurare una crescita occupazionale nelmedio periodo?

Sono convinto di sì e non solo perché ilruolo che ricopro mi obbliga a essere ottimi-sta. Il nostro Paese ha ancora delle potenzia-lità; limitandomi alla mia esperienza diretta,lo conferma , ad esempio , il numero crescen-te di studenti stranieri che chiede di studiarenei nostri atenei o il fatto che Milano riman-ga (lo hanno ribadito due indagini interna-zionali recenti ) una delle prime 25 città

«universitarie globali». È necessario però«scegliere», dar vita a un progetto strategicocredibile per l'Italia.

Lo deve fare la classe politica, esplicitandoin quali aree un Paese piccolo come il nostrovoglia aspirare ad essere leader globale, fo-calizzando su di esse gli investimenti dispo-nibili e armonizzando le nostre regole e lenostre procedure rispetto a questi obiettivi.Quanti posti di lavoro perdiamo perché oggii tempi per un nuovo insediamento indu-striale sono cento volte più lunghi in Italiache in Svizzera?

Lo devono fare le istituzioni funzionali eterritoriali e le stesse imprese. Come è possi-bile che la retribuzione di un ingegnere ita-liano sia oggi del 40% più alta se sceglie di la-vorare in Germania?

Lo devono fare , infine, le università, chedevono trasformarsi profondamente per es-sere davvero uno strumento a supporto dellacompetitività del Paese . È contribuendo a unprogetto di questo tipo , formando donne euomini in grado di creare innovazione e oc-cupazione , che il Politecnico può rispondereoggi alla missione per cui è stato creato.

Rettore Politecnico Milano0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Politecnico di Milano Pagina 7

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Le critiche al Piano paesaggistico della Regione

II Fai dopo l'alluvione«La Sardegna è fragileper il troppo cemento»('grandini: vuota una casa su quattro

DAL NOSTRO INVIATO

CAGLIARI - «Qui in Sarde-gna si è costruito troppo, al-meno quattro volte il necessa-rio. E malissimo . La nostra cit-tà è stata solo sfiorata dal di-sastro delle recenti alluvioni.Ma capisco ora che la nostragente guarda con timore il cie-lo quando si fa scuro e appaio-no le nuvole cariche di piog-gia. Prendiamo il quartiere diPirri. Tutte le zone che gravi-tano sopra quell'area sonostate cementificate selvaggia-mente e senza regole, quindiscaricano le proprie acque suPirri. Condannandolo a un fu-turo fatto di fango...». Massi-mo Zedda, giovane sindaco diCagliari, parla del suo territo-rio con preoccupazione («Laspeculazione ama costruireintorno ai fiumi, ai laghi, agliacquitrini, vicino al mare...»)intervenendo al convegno«Sardegna domani!» organiz-zato dal Fai , il Fondo ambienteitaliano. Incontro fortementevoluto dal presidente onora-rio Giulia Maria Crespi benprima dell'alluvione : «Questa

Zedda: «Abbiamoedificato in modo dacondannare intere zonea un futuro di fango»

magnifica terra è stata conti-nuamente dimenticata da chivive nel continente . E statasfruttata, inquinata . Selvag-giamente costruita . Tutto sul-la pelle dei sardi . L'ultimoesempio è La Maddalena, conla Fata Morgana del G8. Orarestano solo quelle costruzio-ni e un mare splendido, mainquinatissimo : ricordo anchei pastori sfrattati dalle loroterre perché non potevano piùpagare i mutui europei».

Il tema scelto dal Fai, benprima del ciclone della setti-mana scorsa , era già lo stesso:lo sfruttamento selvaggio delterritorio , insieme con la ri-cerca di un futuro diverso e le-gato alle risorse della cultura,della cura della terra, della tra-dizione. Lo sfacelo edilizio èstato riassunto chiaramentedal presidente del Fai, AndreaCarandini («Stiamo vivendonell'era del mostruoso»): «In377 comuni sardi si registrano802.149 case di cui il 57.31%nei comuni costieri e proprioqui insiste il 73.43% delle casevuote o occupate solo perqualche settimana, che rap-presentano un quarto del to-tale, 208.458».

Sotto accusa, e senza tantigiri di parole , il Piano paesag-gistico dei sardi recentementevarato con un'adozione preli-minare dalla giunta regionalepresieduta da Ugo Cappellaccie senza la copianificazione delministero dei Beni culturali. Ilpresidente Cappellacci, invi-tato a parlare e previsto nelprogramma non si è presenta-

to all'ultimo momento pro-prio nella sua città: defezioneannunciata tra i sonori fischi

della platea del Teatro Massi-mo. Duro il commento di Giu-lia Maria Crespi: «È troppo fa-cile fare così, decidere e poisottrarsi al confronto». PerCarandini il piano «resuscitatutte le lottizzazioni prece-denti il 2004, progetti vecchidi anni, figli di una mentalitàspeculativa che la coscienzadei sardi più sensibili ormairifiuta perché inutili allo svi-luppo economico generaledella Regione». E aggiunge:«Quella stessa mentalità cheha permesso la criminosa abi-tabilità nei seminterrati e ab-biamo visto cosa può accade-re».

Il direttore regionale delministero dei Beni culturali,Maria Assunta Lorrai, ha re-spinto le accuse di lungagginilanciate da Cappellacci: «Ilpresidente ha parlato di uncomplotto politico ai suoidanni. Ma il paesaggio e la suatutela non sono né di destrané di sinistra, sono semplice-mente un bene comune».

Molti gli interventi e le ri-flessioni nelle tavole rotondecoordinate da Gad Lerner e daPasquale Chessa. Per esempiol'esperienza del sugherificioMolinas a Calangianus, rac-contata da Nino Scampiddu:patriarchi botanici, cioè alberiantichissimi, che garantisco-no sughero per i nostri giorni

«È possibile recuperareil patrimonio ediliziogià esistente senzaconsumare il territorio»

e le future generazioni perchécurati e tutelati. Ovvero pae-saggio e impresa che convivo-no.

L'assicurazione di MaurizioDe Pascale, presidente del-l'Associazione dei costruttorisardi: «Recuperare il patrimo-nio edilizio già esistente senzaconsumare altro territorio èpossibile, basta non essere pa-lazzinari». L'antropologo Ba-chisio Bandinu ricorda comelo sfruttamento della Sarde-gna sia cosa antica: «Tra il1820 e il 188o vennero abbat-tuti 400.000 ettari di bosco dei5oo.ooo esistenti per l'indu-stria navale, il carbone e le tra-versine dei treni. Se ora la Sar-degna è brulla, è per ciò cheavvenne allora...».

Paolo ContiRIPRODUZIONE RISERVATA

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I datiLa geografiadella Sardegna

3,3%

Aree urbanizzate

L'evoluzione del consumo 22.657,37del territorio urbano(in ettari)

7.620,59 6.454,42

Cent; i, ìtira e (,,rr. c1i `one di) =ione siore `ìno esparsi% .

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Il contributodei lettoriProsegue la raccolta fondi«Un aiuto subito. Uncontributo per la Sardegna»del Corriere della Sera eTgLa7 in collaborazione conGroupon. Si può fare unbonifico all'IbanIT86Ro3o69o94000oooooi11105, Codice bic/swiftBCI'iTTMMXXX

Le aree edificatenel tratto costiero

Av

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Sardegna, allarme cementoI1 Fai: "Dopo l' alluvi

41one

ripartiamo dalla bellezza""NoalPianopaesistico, noalla loifizzazioneselva °a 99

GIOVANNI VALENTINI

CAGLIARI -Bellezza, agricol-tura, artigianato, tecnologie,turismo. E quindi, occupazio-ne. Le sei frecce che campeg-giano sulla locandina del con-vegno nazionale "Sardegnadomani!", organizzato a Ca-gliari dal Fondo ambiente ita-liano, avvicinano graficamen-te l'isola al Continente e rap-presentano la metafora di «unpatrimonio ambientale da as-sumere - secondo l'auspiciod'apertura di Maria Grazia Pi-ras, presidente regionale delFai- come paradigma di unosviluppo sostenibile».

All'indomani del catacli-sma che ha colpito la Sarde-gna, per una coincidenza cherisulta tanto fortuita quantotempestiva, questo incontrocon la società civile segna unmomento comune di riflessio-ne, e soprattutto di svolta, peril futuro diquestaterra "bella edannata". Con una certa dosedi preveggenza, è stata la pre-sidente onoraria Giulia MariaMozzoni Crespi a volerlo contutta la sua determinazione. Eil "parterre" di ospiti ed esper-ti, insieme a una larga parteci-

pazione di pubblico che hagremito il Teatro Massimo, hadecretato il successo di un'ini-ziativa che punta ad alimenta-re un impegno collettivo di ri-nascita e di riscatto: tanto daprodurre al termine una "Car-ta di Cagliari" per la messa insicurezza del territorio e la tu-tela del patrimonio ambienta-le e culturale.

La Sardegna ferita a mortedall'alluvione diventa così «unlaboratorio dove sperimenta-re buone pratiche per lo svi-luppo economico, magari dareplicare altrove», come diceancorala signora Piras. Il pae-saggio può essere certamenteil "motore della crescita", perl'agricoltura, per l'artigianatoe per il turismo, ma anche -aggiungiamo noi - il regola-tore di questa crescita: cioè lamisura e il limite di un effetti-vo progresso sociale e civile.

Le "assenze eccellenti" nonhanno tolto interesse al con-vegno: il ministro dell'Am-biente, Andrea Orlando, e lasua collega dell'Agricoltura,Nunzia Di Girolamo, impe-gnati a Roma negli affari di go-verno, si sono limitati a inviaremessaggi di circostanza. Maquella del presidente della Re-gione, Ugo Cappellacci, è ap-parsa in realtà una latitanza

politica e istituzionale, accoltada un "buuu" di disapprova-zione del pubblico in sala. Ilsuo Piano paesistico dei Sardicostituisce, infatti, il "pomodelladiscordia" intorno acuisigiocheranno le prossime ele-zioni regionali e soprattuttol'avvenire di questa "Atlantidemeravigliosa" del Mediterra-neo, come la definisce con tra-sporto Marco Magnifico, vice-

presidente esecutivo del Fai.Nel marzo scorso, era stato

siglato un protocollo fra il mi-nistero dei Beni culturali e laRegione per una parziale revi-sione del Piano paesaggistico

approvato nella legislaturaprecedente. L'accordo preve-deva una corretta proceduradi "copianificazione" tra loStato e la Sardegna. Ma poi,nell'imminenza della campa-gna elettorale, la giunta regio-nale ha forzato i tempi e il 25ottobre ha varato unilateral-mente un nuovo Piano che"permette di resuscitare tuttele lottizzazioni precedenti il2004", cosnehaprotestato nel-la sua requisitoria dalla tribu-na del convegno il presidentedel Fai, Andrea Carandini: asuo giudizio, «è da rigettare,non solo perché sottrae la ter-ra alla sua destinazione natu-rale, ma perché manomette ilterritorio», e perciò il Faine re-clama la revoca. Di rincalzo,Maria Assunta Lorrai, direttri-ce regionale dei Beni culturali,annuncia l'intenzione del mi-nistero di impugnare il prov-vedimento.

Non ha nascosto tutta la sua"rabbia" Giulia Maria Mozzo -niCrespi, polemizzando aper-tamente con i due ministri as-senti e in particolare con Cap-pellacci: «Doveva essere qui,oggi, a rispondere ai cittadini».La presidente onoraria del Faidenuncia poi in tono accoratol'abbandono e il degrado del-l'agricoltura nell'isola; "la ra-pina delle terre"; "la grande il-lusione dell'arricchimento divalore", attraverso la specula-

zione edilizia; le lentezze e lelungaggini di una burocraziache "richiede procedure as-surde anche solo per ammaz-zare un maiale" o per l'alleva-mento del bestiame; le disfun-zioni e le carenze diun sistemadei trasporti che soffoca il turi-smo ("Costa meno una crocie-ra a Dubai di un viaggio di tregiorni in Sardegna").

Contro la "bulimia del ce-mento e del mattone"; a favo -re di un recupero e di una rico-struzione del patrimonio edi-lizio in stato di abbandono: indifesa del paesaggio agrario,delle coste e dei boschi, moltispunti e molte proposte sonostate offerte dai dibattiti coor-dinati dai giornalisti Gad Ler-ner e Pasquale Chessa. Oltre achiedere la revoca del Pianopaesaggistico dei Sardi, la mo-zione finale del convegno sol-lecita tra l'altro l'investimentodi risorse pubbliche e private,in modo da facilitare l'accessoal credito; il dialogo e la coope-razionefraivari soggettiistitu-zionali e gli enti locali, per una"ecologia della pianificazio-ne"; la valorizzazione dellearee interne. Da qui, dopo lafuria dell'ultima alluvione,può iniziare il domani dellaSardegna.

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IL DISASTROUrea vcc r ta ae.re.a_delle _one a!P_a••iioniatein Sarc,eç3na

1 FONDI

Un emendamentoalla legge distabilità prevede150 milioni di europer il dopo alluvione

GLI STRANIERI

Nel 2012 il peso degliarrivi turistici stranieriha raggiunto quota43% (nel 2000 sifermava al 24%)

L'INDUSTRIASecondo l'ultimocensimento (statle imprese sono107.581, +12,3%rispetto al 2001

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Debiti Pa, censiti solo 3 miliardiAmministrazioni in ritardo: pressing del Tesoro per completare la ricognizione

Carmine FotinaROMA

A passo lento il censimen-to di tutto lo stock accumulato,accelerazione in vista inveceper i pagamenti. A ridosso del-la chiusura dell'anno, l'opera-zione di sblocco dei debiti del-la Pubblica amministrazione èa un punto di svolta.

Sulla ricognizione generale cisono ancora criticità, legate inbuona misura alle amministra-zioni locali che stanno rispon-dendo a singhiozzo agli inputprevisti dal decreto 35 dello scor-

...............................................:......................:....

7E 42 1 5CAPil á I

La mappa doveva esserecompletata entro il 15settembre: dati comunicatisolo da 13.500amministrazioni su 22mila

so aprile eribaditi dalTesoro. Ri-spondendo a un'interrogazioneparlamentare appena pochi gior-ni. fa, il sottosegretario al mini-stero dell'Economia AlbertoGiorgetti ricordava che «le am-ministrazioni sono state solleci-tate ad attenersi strettamente al-le previsioni della norma». Moti-vo? Tutte le Pa debitrici avrebbe-ro dovuto comunicare dati ° giu-gno 2013 al 15 settembre 2013l'elenco completo dei debiti(non ancora estinti) maturati al31 dicembre 2012. Finora però lohanno fatto solo 13.500 ammini-strazioni su 22mila per un totaledi appena3,lmiliardi di curo, im-porto ancora molto basso se sipensa che a marzo le stime di

Banca d'Italia, relative a fine2011, parlavano ancora di cifre vi-cine a 9o miliardi.

Non è s olo un problema di tra-spareíiza o statistica. Il decreto35, infatti, prevede che la comu-nicazione delle Pa debitrici, daeffettuare attraverso lapiattafor-ma elettronica della Ragioneriadello Stato, equivalga di per sé auna certificazione, indispensabi-le se un'impresa creditrice in al-ternativa al pagamento direttovuole farsi scontare il credito inbanca o intende puntare sullacompensazione con i debiti fi-scali. Un cantiere ancora aperto,insomma, apiù di due mesi dallascadenza che era stata previstaper avere finalmente un quadrochiaro del fenomeno. «C'è qual-cosa che non va - ha sottolinea-to ieri il direttore generale diConfindustria Marcella Panuc-ci al convegno "Credito al Credi-to" organizzato dall'Abi - biso-gna agire per quantificare conprecisione il debito scaduto».

Al tempo stesso però, ricogni-zione aparte, sta salendo rapida-mente la fiducia sulla macchinaorganizzativa messa in campoper i pagamenti "diretti". «Ab-biamo traccia di pagamenti ef-fettuati per circa 14 miliardi dieuro, è un segnale sicuramentepositivo» aggiunge Panucci. Ildato si riferisce all'ultimo moni-toraggio pubblicato dalministe-ro dell'Economia, lo scorso 28ottobre. Proprio in questi gior-ni arriverà un ulteriore aggior-namento che, provando a fareuna proiezione sul ritmo deiprecedenti report diffusi a parti-re dall'estate, potrebbe aggirar-si intorno ai 17-18 miliardi. Non

si può escludere che alla fine idati ufficiali saranno anche piùgenerosi, ma l'obiettivo di ri-spettare il target di smaltimen-to previsto per il 2013 è Oggetti-vamente molto lontano.

Lo stanziamento complessi-vo per il biennio 2013-2014 asse-gnato dal D135 è di 4o miliardi,20 per anno. A questi si sono ag-giunti, per il 2013, i 7,2 miliardistanziati dal decreto Imu-Cig.In sostanza, entro il 31 dicem-bre di quest'anno ai creditoridovrebbero andare 27,2 miliar-di. Come detto, al 28 ottobre siera a18 miliardi di risorse fman-ziarie rese disponibili agli entidebitori e a 14 miliardi di debitipagati ai creditori forali. Insom-ma, c'è molto da fare, anche sele imprese stanno iniziando asentire i benefici dell'operazio-ne e•sirespira un crescente otti-mismo sulle prossime tappe.

Vale la pena ricordare chesul nostro lento recupero deitarget del debito pubblico, og-getto del richiamo Ue di metànovembre, pesa anche l'opera-zione sblocca-pagamenti chepure, va detto, era stata concor-data con la stessa Commissio-ne europea. Ma nel governo al-lo stato non c'è allarme, nellaconvinzione di aver già tran-quillizzato Bruxelles con il pre-annuncio di nuove misure apar-tire da spending review e priva-tizzazioni. Insomma, la clauso-la di salvaguardia del D135, cheprevedeva anche la rimodula-zione delle spese autorizzate incaso discostamento dagli obiet-tivi del Def, sembra al momen-to destinata a restare su carta.

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Debiti Pa Pagina 12

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L'indagine di Bankitalia

Stima dei totale dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni2010 2011 2012

In miliardi di euro 9144

$4Totale .......................................Di cui regioni e Asl 41

Iscritti nei bilancidelle imprese .............

Di cui regioni e Asl

Ceduti pro solutoa intermediari ...........finanziari

Di cui regioni e Asl

In percentuale del Pil

5,4Totale ..........................................Di cui regioni e Asl 2, 6

Iscritti nei bilancidelle imprese .............

Di cui regioni e Asl -

Ceduti pro solutoa intermediari .............finanziari

Di cui regioni e Asl -

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kk iarazío i9 Via libera della commissione degli esperti

Arriva l'evoluzioneper 69 studi di settore

ROMA

1,— Gli studi di settore si ade-guano all'aggravarsi della crisi.L'evoluzione elaborata per il2013 e l'aggiornamento della ter-ritorialità sono stati approvatiieri mattina dalla commissionedegli esperti che ha il compitodi esprimere un parere sulla ca-pacità degli studi di rappresen-tare il settore cui si riferisconoe la variabilità degli indici ri-spetto all'area in cui opera ilcontribuente.

Gli attuali valori che ora sistanno modificando hanno co-me base il 2ou, anno già di crisima rispetto al quale il2o13 regi-strain generale ulterioripeggio-ramenti, sia pure con molte dif-ferenze tra un settore e l'altro efra diverse aree territoriali. Sot-to quest'ultimo profilo, va se-gnalato che anche nel Nord-Estla crisi è divenuta forte ed è sta-ta affrontata l'emergenza delSulcis: «Quilachiusutadeiprin-cipali impianti industriali - di-ce Giampietro Brunello, ammi-nistratore delegato della Sose -ha aggravato una situazionepreesistente già critica. Nellevalutazioni è stato tenuto contodelle ripercussioni di ciò su tut-ti i settori, prevedendo peròuna prospettiva di riconversio-ne al turismo, potenzialità dellazona finora non sfruttata».

Sotto la lente della commis-sione - che è composta damem-bri dell'amministrazione finan-ziaria, dell'Anci, delle associa-zioni di categoria e della Sose -è andata l'evoluzione di 69 stu-di di settore. Ricevuto il parere

favorevole, oralanuovaversio-ne degli studi dovrà avere l'ap-provazione da parte del mini-stero dell'Economia, per entra-re in vigore per i12o13.

La commissione ha esamina-to pure l'aggiornamento delle"Territorialità" e il piano deglistudi in evoluzione per i12014.

Il parere favorevolesull'evoluzione di 69 studi disettore è stato espressoall'unanimità, sottolineandola necessità che, anche per ilperiodo di imposta 2013, ven-gano approntate adeguate ana-

lisi per cogliere gli effetti dellacongiuntura economica e perindividuare gli eventuali "cor-rettivi crisi" da adottare.

Inoltre, le organizzazioni dicategoria delle imprese e delleattivitàprofessionali hanno for-nito il loro parere con la specifi-ca indicazione che i due nuoviindicatori di coerenza «Margi-ne per addetto non dipenden-te» e «Indice di copertura delcosto per il godimento dei benidi terzi e degli ammortamenti»,per gli studiper i quali sono pre-visti, siano sterilizzati in fase diapplicazione.

Gli indicatori di coerenza so-no indici che "accompagnano"gli studi di settore per valutareeventualmente la qualità dei da-ti dichiarati dal contribuente.

In conseguenza dellanecessi-tà di approfondire l'attendibili-tà dei due indicatori in questio-ne, la commissione si è impe-gnata a riunirsi entro la fine difebbraio 2014 per analizzarlipiù dettagliatamente e propor-ne l'eliminazione, la modifica ola sostituzione con altri, da ap-provare con decreto ministeria-le da pubblicare entro il 31 mar-zo 2014. Cioè in tempo utile perfornire indicazioni nella compi-lazione delle dichiarazioni deiredditi 2014, relative all'annod'imposta 2013.

«Il contributo degli esperti -dice Brunello - è stato molto im-portante per far emergere pro-blematiche trasversali a tutti isettori produttivi esaminati».

N.T.

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Studi di settore Pagina 14

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La prptestà dei comnaaerciaiásti -

Una marcia silenziosa per farci sentiresercito la professione dicommercialista dal 1976.

--.e Vedo che ora finalmente icommercialisti siindignano, giu-stamente, della situazione e par-lano di sciopero. Fin dagli' anni8o sostenevo la necessità di ave-re voce in capitolo come catego-ria, ma inutilmente. In questi 37anni ho visto che la professionedi commercialista non è stataquasimai, e inparticolare nell'ul-timo decennio mai, compresa, ol-tre che dal potere, neanchedall'opinione pubblica (compre-si i nostri clienti). Data la mia etàho visto tanti avvenimenti che han-no cambiato la vita sociale delPae-se e ricordo la famosa marcia deiquarantamila aTorino il 14 ottobre1980. Noi siamo n5.1o5 e io pro-pongo di fare una marcia silen-ziosa, tale perché non abbiamobisogno diurla e sloganma abbia-

mo solamente bisogno di usciredai nostri studi e di farci vedere.

Enrico Cavagnari - Pavia

Niente invii télematicie lo Stato capirà :..Sono un commercialista, seancora così miposso ritenere,schiavo come altri colleghidelle continue vessazionidell'amministrazionefinanziaria e politici al governo,incapaci di gestire un sistemafiscale che peggio di così non socosa ci sia!Ancora siamo alleprese conproroghe e smentitedell'ultima ora, con conseguenzeinimmaginabiliper chi come noi,ogni giorno è ha contatto con icontribuenti. Ma vogliamo unavolta per tutte dimostrare aquesti incapaci chi realmentesiamo?Mettiamoci tutti, almenouna volta d'accordo e

blocchiamogli invii telematici!Vogliovedere cosa fanno senzadi noi.

Giánluigi Mazzola

Non siamo «nemici»e meritiamo .più rispettoLa mancanza di rispetto chele istituzioni dimostrano neiconfronti di chi lavora, peraltro afavore dello Stato, è veramenteincredibile.Io ritengofondamentaleche lo Stato capisca che iprofessionisti non sono nemici,non sono una casta, sonopersoneche lavorano e che hanno unavita e una famigliaproprie.

Borgonovo silvia-Giussano(MB)

Gli avvisi di accertamentovanno scritti correttamenteUn cliente riceve un avviso di

accertamento da redditometro-per l'anno 2008. Senza entrarenel merito, sarebbe interessanteportare questo atto in un'aulauniversitaria per approfondire ilmodo di lavorare dei funzionaripubblici che in teoriadovrebbero svolgere unafunzionefondamentale per loStato e per i contribuenti. Pienodi errori, di contraddizioni, difrasi da "copia e incolla"incomprensibili nel contestodell'accertamento, intriso diun'arroganza nellapretesa dafar impallidire la minaccia di unestorsore. Ma a nessuno viene inmente di sanzionare questisignorifunzionari o, addirittura,di denunciarliper dannoerariale in caso di sconfitta difronte alle Commissionitributarie?

SCRIVI AL SOLE

L'sos commercialistain una casella e-mail

Continua a ricevere decine di mailal giorno la casella di [email protected], un luogo in cui stannoconfluendo sia le proteste sia leproposte di una categoria messain grave difficoltà. Frutto sia delledecisioni sugli acconti (arrivateall'ultimoesu cui la categoria èchiamata ora a dire la sua almeno'sulla piazza telematica delgiornale) sia di un sistemanormativo che ormai ha tutti icaratteri dell'ingestibilità a causadell'impressionatestratificazione normativa

Paolo G.

[email protected]

Commercialisti Pagina 15

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Commerdalisfio Via libéra al preventivo 2014

La Cassa scegliela linea della prudenzaFederica Micardi

I La Cassa di previdenza eassistenza dei dottoricommer-cialisti ha approvato ieri ilbud-get 2014. «Il budget previsiona-le - dice il presidente di Cnpa-dc, Renzo Guffanti - supera i400 milioni di euro ed è impo-stato su criteri di massima pru-denza anche sul fronte delle en-trate contributive, dato il per-durare della situazione econo-mica difficile per imprese e pro-fessionisti».

Un esempio di "prudenza ap-plicata" è dato dal fatto che nelprevisionale, ad esempio, nonsono stati inclusi i risparmi chederiveranno dall'applicazionedei nuovi coefficienti di trasfor-mazione, cambiati per tenerconto dell'aumento dell'aspetta-tiva di vita con una delibera cheha ricevuto il nulla osta del mini-

stero due giorni fa e che divente-rà operativa dal i° gennaio 2014.

L'assemblea dei, delegati haanche fatto una serie di deliberedi welfare: facilitato l'accessoper fruire delle borse di studio eampliati gli aiuti per le spese sa-nitarie di lunga degenza e alle re-sidenze sanitarie per gli anziani.

11 Cda ha anche deciso di so-spendere i termini di pagamen-to per gli adempimenti d i queicolleghi che operano nelle zonealluvionate della Sardegna.

La Cnpadc chiede poi al Go-.........................................................................

IL QUADRONon inclusi i risparmiche derivanodall'applicazionedei nuovi coefficientidi trasformazione

verno di chiarire definitiva-mente i confini dell'autonomiadegli enti di previdenza priva-ta: «Chiarimento non più pro-crastinabile».

In merito alle notizie sullavittoria di Prelios nella garaper la gestione di un fondo im-mobiliare della Cassa (l'apertu-ra delle ultime buste previstedalla gara si è svolta l'altro ie-ri), Guffanti ha precisato: «Inrelazione alla procedura indet-ta per la selezione di una socie-tà di gestione del risparmio de-putata alla costituzione e ge-stione di un fondo immobiliarechiuso, la Cnpadc precisa che,alla data odierna, non è avvenu-ta alcuna aggiudicazione».

Probabilmente il presidentesi riferisce al fatto che la com-missione aggiudicatrice non haancora comunicato alla Cassa irisultati della gara. Una volta av-venuta questa comunicazione,

' la Cassafaràunaprima assegna-zione provvisoria che potrebbeavvenire con il prossimo Cda;previsto per il i8 dicembre.

OR [P RODUZIONE RISERVATA

Commercialisti Pagina 16

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Siderurgía. Le reazioni a Taranto dopo la richiesta di risarcimento danni aì Riva

«Bondi va dritto al sodo,farà gli interessi dell'uva»Imprese e sindacati approvano la mossa del manager

Domenico PalmiottiTARANTO

La decisione del commissa-rio dell'Ilva, Enrico Bondi, di apri-re le ostilità versoi Riva chieden-do un risarcimento danni per484milioni di euro, trova iprimi con-sensi. Nessuna reazione, invece,da parte dei Riva. «No com-ment» è quanto affermano i por-tavoce del gruppo siderurgico.Come rivelato ieri da «Il Sole 24Ore», nel mirino di Bondi è finitoil contratto di «assistenza tecni-

PRIORiTARaccoglie consensi anche[a proposta di Ronchidi «sbloccare» gli 1,9 miliardiposti sotto sequestrodalla Procura di Milano

................................................. ...............

ca e servizi» che dal 1999 al 2012hanno stipulato Riva Fire (con-frollante) e Ilva (controllata).Nel ricorso di Bondi si parla diabusivo esercizio dell'attività dis'direzione e coordinamento svol-ta da alcuni componenti della fa-miglia Riva e da Riva Fire in dati-no della stessa llva.

«La mossa di Bondi -affermaMarco Bentivogli, segretario na-zionale Fini Cisl - può sembraresingolare ma in realtà Bondi nonsta guardando in faccia a nessu-no. Se ritiene che ci sia quel tipodi danno, fa esattamente il suodovere: Il commissario si ritieneleso ed esercita il suo ruolo. Leaziende devono funzionare inquesti termini. La corporate go-vernance si esercita sulle respon-

sabilità, non sulle scatole cine-si». «Sinora - afferma AntonioTalò, segretario Uilm Taranto -abbiamo incontrato Bondi solouna volta, il 2 settembre a Roma,e ci ha detto: mi etichettano co-me uomo dei Riva, aspettate pri-ma di giudicarmi. Del resto, an-che alla Parmalat fece qualcosadi simile, nel senso che lo chia-mò Calisto Tanzi eppoi si è vistacome è andata».

«Bondi va diritto sull'obietti-vo, sono convinto che farà il suodovere di commissario pubblicoe gli interessi dell'Ilva - affermaVincenzo Cesareo, presidenteConfindustria Taranto -, peròvorrei dirgli che c'è anche unafunzione sociale dell'impresache va meglio espressa». Il riferi-mento di Confindustria Tarantoè ai lavori dell'Autorizzazione in-tegrata ambientale. «Per la moledi interventi che saranno svilup-pati nello stabilimento, sicura-mente i subappalti non manche-ranno - osserva Cesareo - manone quello che vogliamo. Leim-prese del territorio cercano coin-volgimento epossibilità di cresci-ta. Abbiamo chiesto di conosce-re ipiani dell'Ilvaper far conosce-re all'azienda quello che possia-tno fare noi; masinora èmañcäta ` pedimento è stato aggiornato diun'interlocuzione efficace. Tut-tavia qualche segnale nuovo sem-bra adesso aprirsi. Nessuno chie-de favoritismi, nè corsie prefe-renziali, maverifichiamo -prose-gue Cesareo - come può struttu-rarsi un rapporto di partnershipcon l'Eva e con le aziende leadernelle attività di rifacimento, con-siderando che ConfindustriaTa-ranto ha già creato una societàconsortile Smart Areae che è alle-ata del Polo scientifico e tecnolo-gico di cui fanno parte Universi-tà e Politecnico di Bari e il Cnr».

E intanto vede d'accordo i sin-

dacati anche la priorità manife-stata dal sub commissario EdoRonchi: quella di mettere a di-sposizione della gestione com-missariale i soldi (1,9 miliardi)che Procura di Milano e Guardiadi finanza hanno sequestrato aiRiva all'estero. Priorità, questa,che dovrebbe entrare a far partedel nuovo decreto legge sull'Il-vail cuivaro dal Com è atteso il2o il 5 dicembre. «La Procura do-vrebbe valutare positivamentequest'iniziativa e favorirla - af-ferma Bentivogli -. Allo stato,Bondi e Ronchi sono la garanzianon solo dell'attuazione delleprescrizioni Aia e del piano in-dustriale dell'Ilva ma possonofar tornare competitiva l'azien-da». « È unpercorso che già trac-ciava la legge sul commissaria-mento - rileva Talò - e quindi do-vrebbe essere agevolato perchépermetterebbe ai commissari dilavorare meglio».

Infine è stata rinviata al 31 gen-naio l'udienza preliminare a cari-co di Emilio Riva e altrinell'ambi-to di una presúnta frode fiscaleoperata dall'Ilva per 52 milioni dicuro. Ilprocedimento doveva co-minciare ieri davanti al gup An-na Maria Zamagni ma per un im-

due mesi. La Procura di Milanoha chiesto il rinvio a giudizio perRiva. L'accusa è quella di aver cre-ato elementi passivi fittizi nellescritture contabili obbligatorieper poter pagare meno tasse.

Per l'accusa Riva e gli altriinda-gati «al fine di evadere le impostesui redditi, avvalendosi di mezzifraudolenti idonei a ostacolarnel'accertamento, ponevano in esse-re unacomplessa operazione difi-

nanza strutturata all'unico scopodi consentire alla consolidata Il-va spa l'abbattimento del redditomediante l'utilizzazione di ele-menti passivi fittizi per158.979.433 euro e conseguente-mëfïféper laTcoñà lidàfítelRivà

Fire spa una pari riduzione dellabase imponibile e un'evasione diimposta Ires pari a 52.463.213 eu-ro». Si è invece svolta ieri aTaran-to l'udienza preliminare (gup Va-leria Ingenito) che vede protago-nisti l'ex direttore dell'Ilva, LuigiCapogrosso, e altri quattro impu-tati, tutti accusati di violazioni inmerito allo smaltimento di rifiutiall'interno dello stabilimento si-derurgico. Per loro la Procura hachiesto il rinvio a giudizio. I Co-muni di Taranto e Statte chiedo-no un risarcimento danni.

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Page 20: Centro Studi C.N.I. - 29 novembre 2013 · 2018. 7. 30. · Corriere Della Sera 29/11/13 P. 31 Il Fai dopo l'alluvione «La Sardegna è fragile per il troppo cemento» Paolo Conti

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Commissario contro i Rivar, IlSole24Oreinedicolagiovedì 28 novembre ha deto inesclusiva la notizia dell'azioneintentata dal commissarioEnrico Bondi nei confronti deiRiva, per un ammontare di 500milioni di euro. Si apre quindiun nuovo fronte nellacomplessa e tormentatavicenda che coinvolge lostabilimento Ilva di Taranto eche dovrebbe, tra l'altro, vedereilvaro la prossima settimana diuna terza legge-Ilva

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Più attenzione per il territorio

IL PIANO DI RISANAMENTO AMBIENTALE

Investimenti previstiper L'anno 2013 in attivitàdì risänamento a TarantoDati in` miltoni di euro

RIVA AL 17° POSTO NEL MONDOAcciaio grezzo prodotto - Milioni di tonnellate

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Comunedi SfatteBONIFICA AREAINDUSTRIALE

INTERVENTISULLE SCUOLE

Quartiere.Tamburi

ATTIVITÀ -DISINQUINAMENTO`

Taranto

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