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Centro Studi C.N.I. - 29 ottobre 2015

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 29 ottobre 2015

Pagina I

PROFESSIONE

Novara, l'anti furbetto "Lavoro gratis un anno"Stampa 29/10/15 P. 1 Claudio Bressani 1

APPALTI PUBBLICI

Appalti con limite al ribasso del costo del personaleSole 24 Ore 29/10/15 P. 46 Francesco Clemente 3

INFRASTRUTTURE

Un miliardo al sistema portiItalia Oggi 29/10/15 P. 34 4

AUTOSTRADE DIGITALI

Piattaforme Milioni di persone comunicano usando le autostrade digitaliCorriere Innovazione 29/10/15 P. 4 Edoardo Segantini 5

INNOVAZIONE E RICERCA

Basta code, disservizi o sprechi È la potenza dei in reteCorriere Innovazione 29/10/15 P. 8 AlessandroPapayannidis

8

SICUREZZA SULLE STRADE

Dieci morti al giorno In Calabria la strada maledettaStampa 29/10/15 P. 9 Raphael Zanotti 10

EMISSIONI

Gas, vincono i produttori raddoppia la tolleranza Vw in rosso dopo 15 anniRepubblica 29/10/15 P. 8 12

AMBIENTE

Il fiume della Groenlandia frontiera della lotta sul climaRepubblica 29/10/15 P. 40 Coral DavenportJosh Haner LarryBuchanan DerekWatkins

14

EDILIZIA

"Fermate il cemento nella nostra campagna" e in Umbria tomo la rivolta del ContadoRepubblica 29/10/15 P. 21 Tomaso Montanari 16

PASSAPORTO UE PROFESSIONISTI

Passaporto Ue ai professionistiItalia Oggi 29/10/15 P. 35 Angelo Di Mambro 18

NUOVE PROFESSIONI

Michele, una vita da data scientist a leggere il futuro dentro i numeriCorriere Innovazione 29/10/15 P. 33 Giulia Cimpanelli 19

FISCO E PROFESSIONISTI

No fatture troppo genericheItalia Oggi 29/10/15 P. 31 Debora Alberici 21

RIFORMA FORENSE

Iscritto all'Albo solo chi insegna materie giuridicheSole 24 Ore 29/10/15 P. 48 Giovanni Negri 22

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Inail, pmi penalizzate secondo CnaItalia Oggi 29/10/15 P. 30 Giovanni Galli 23

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Ingegnere in pensione dalla Provincia

Novara, l'anti furbetto"Lavoro gratis un anno"

CLAUDIO BRESSANINOVARA

Lavora alla Provincia di Novara il dirigente pub-blico meno pagato d'Italia. È Giuseppe Gamba-ro, l'ingegnere capo che guida il settore viabili-

tà (800 chilometri di strade) e ha anche la reggenzadell'edilizia. Il suo stipendio è pari a zero. Proprio co-sì: ha firmato un contratto che prevede, per un anno,un incarico dirigenziale «a titolo gratuito».

CONTINUAA PAGINA 7

LA STAMPA

Professione Pagina 1

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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Da quando, il 16 otto-bre, è diventato ese-cutivo il suo prepen-

sionamento, non richiesto Consulentema imposto dall'ente in base II dirigentealla legge che consente di in pensione«rottamare» il personale ri- Giuseppetenuto in soprannumero, la Gambaro,sua vita non è cambiata: va 62 anni,in ufficio come tutte le mat- ha accettatotine, studia le pratiche , fir- la possibilitàma gli atti di sua competen- previstaza, presiede alle gare. Solo dalla leggeche il 27 del mese non riceve 124 deilo stipendio di prima, pari a 201596.860 euro lordi nel 2014 . di lavorare

È vero, ha la pensione, ma gratispotrebbe godersela andan- per un annodo al bar o magari a funghi,la sua passione. Invece con-tinua ad andare in ufficiotutti i giorni.

«Ho tre figli, ma ancoranessun nipotino - dice - abi-

L'anti-furbetto di Novara"In pensione dalla Provincialavorerò gratis per un anno"I "suoi" uffici sarebbero rimasti senza guida

e l'altro è in convalescenzaper un infortunio: non sape-vano più come fare».

to vicino a Novara e poi tuttala mia vita è stata in quegliuffici. Ora la Provincia attra-versa un periodo di forte dif-

PAOLO MIGLIAVACCA/CIOST

ficoltà: il personale va in pen-sione e non si può più assu-merne nessuno. Siamo rima-sti solo due dirigenti tecnici

È permesso dalla leggeE così ecco l'idea: utilizzare lalegge 124 di quest'anno chevieta di assegnare consulen-ze retribuite ai dipendentipubblici andati in pensione.Sono consentiti solo gli inca-richi a titolo gratuito e la pos-sibilità è stata estesa anche aquelli dirigenziali, per la du-rata massima di un anno nonprorogabile.

«L'amministrazione mel'ha proposto - dice Gambaro- e io ho dato la mia disponibi-lità. Era necessario un incari-co dirigenziale perché per fir-

mare certi atti non basta unconsulente o un collaborato-re». Laureato in ingegneriacivile, Giuseppe Gambaro ha62 anni e ne ha maturati 33 diservizio alla Provincia di No-vara, che salgono a 41 con ri-scatti e ricongiunzione. Eradirigente dal 1988.

«A noi - commenta il pre-sidente della Provincia diNovara Matteo Besozzi, unodei tanti enti in pre-dissestoa causa dei tagli dei trasferi-menti statali - questa solu-zione fa solo piacere. Nell'at-tuale fase di riassetto i diri-genti sono sempre meno: or-mai ce sono rimasti solo sei,tutti con incarichi in almenodue, ma anche tre o quattrosettori. Così possiamo assi-curare continuità nella dire-zione degli uffici».

«Non siamo tutti uguali»Resta una curiosità: cosapensa il dirigente-volontarioquando legge storie comequella dei «furbetti del cartel-lino» al Comune di Sanremo?«Cosa vuole che pensi. Lagente a volte ti guarda stortoperché fa di tutta l'erba un fa-scio. Ma i dipendenti pubblicinon sono tutti così».

Professione Pagina 2

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,,Lo dì Stato. Rischio di alterazione del sistema

Appalti con limiteal ribasso del costodel personaleFrancesco Clemente

Anche se conveniente per lapubblica amministrazione, è«un'evidente anomalia del si-stema» l'offerta con costi delpersonale più bassi di quelli sta-biliti dal ministero del Lavorose calcolati su contratti colletti-vi nazionali firmati da sindacatinon «comparativamente piùrappresentativi» a differenza diquanto richiesto dal codice ap-palti (Dlgs 163/2006).

L'ha chiarito il Consiglio diStato - terza sezione, sentenza4699/2015- accogliendo il ricor-so di una multiservizi control'affidamento della gestione delfront office (prenotazioni, ac-

1.Se l'offerta si basa su accordifirmati da siglesenza il requisitodi rappresentativitàsi determina dumpingsociale

cettazioni, cassa) disposto daun'azienda ospedaliera a unaconcorrente con l'offerta eco-nomicamente più vantaggiosa(articolo 83 del codice) e controilgiudizio dinon anomalia sulri-basso (quasii1300o subase d'astadi 14 milioni). Affidamento cheha superato il giudizio delTar diBrescia (sentenza 1470/2014).

Perla ricorrente - e sul princi-

pio anche per la Cgil - l'aggiudi-

cataria andava esclusa per aver

offerto un costo orario più basso

di oltre i115°io rispetto alle tabelle

ministeriali di settore, poiché

calcolato sui valori del Ccnl ter-

ziario e servizi siglato nel 2012

dal Cnai (Coordinamento na-

zionale associazione imprendi-

tori), con un livello di rappre-

sentatività «scarsissimo» e tale

da rendere l'offerta non «con-

grua» secondo i criteri di indivi-

duazione delle offerte anormal-

mente basse del codice (comma

3-bis, articolo 86).

Per il ministero, «le organiz-zazioni sindacali sottoscrittricidel contratto Cnai non sonoascrivibili tra quelle comparati-vamente più rappresentative» eil contratto ha valori medi (co-sto orario e ore annue lavorate)più bassi di quasi il7%io rispetto aquelli sui servizi integrati - in-cluso il Ccnl 2011 tra Confindu-stria, Cgil, Cisl, Uil, Confapi e al-tri - considerati dall'ultima ta-bella (Dm 1o giugno 2013).

Palazzo Spada, ribadita la de-rogabilità dei paletti ministerialisenza «scostamenti eccessivi» enel rispetto dei salari dei Ccnl(Consiglio di Stato 1743/2015),ha affermato che «una determi-nazione complessiva dei costibasata su un costo del lavoro in-feriore ai livelli economici mini-mi fissati normativamente (o insede di contrattazione colletti-va) per i lavoratori del settorepuò costituire... indice di inat-tendibilità economica dell'of-ferta e di lesione del principiodella par condicio dei concor-renti ed è fonte di pregiudizioperle altre imprese partecipantialla gara che abbiano corretta-mente valutato i costi delle retri-buzioni da erogare».

Secondo la sentenza «se siammettono senza riserve offer-te che sono formulate facendoapplicazione di costi del lavoromolto più contenuti, oggetto dicontratti collettivi di lavoro sot-toscritti da sindacati non ade-guatamente rappresentativi, sideterminano pratiche di dum-ping sociale perché solo alcuneimprese possono beneficiare didisposizioni che giustificano uncosto del lavoro inferiore»,mentre le altre «per essere com-petitive e non essere estromessedal mercato, soprattutto in garecd. labour intensive nelle quali èdecisivo il costo del lavoro, sa-rebbero costrette poi ad utiliz-zare quegli stessi contratti col-lettivi che... offrono trattamentiretributivi inferiori, con una evi-dente alterazione del sistema».

CRI PRO DD ZIONE RISERVATA

Appalti pubblici Pagina 3

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Un miliardo al sistema portiRilancio del settore portuale e del «sistema mare» con

una dote di un miliardo di euro. Realizzazione della ca-tena logistica digitale per l'interoperabilità dei sistemi,più trasparenza, controlli di qualità rafforzati sulle merciimportate. Abbassamento dei costi per gli operatori. Pro-cedure più semplici per velocizzare tutte le opere in par-ticolare escavi e dragaggi, meno burocrazia per attivaregli investi-menti e regolamentazione delle concessioni.Queste alcune delle novità contenute nel dpcm del 26agosto 2015 «piano strategico nazionale della portualitàe della logistica del ministero delle infrastrutture e deitrasporti» il cui comunicato è stato pubblicato sulla Gaz-zetta Ufficiale del 27 ottobre 2015 n. 250. Il decreto legge«sblocca Italia» ha anticipato un'esigenza che nel settoreportuale e marittimo ha assunto le dimensioni di una verae propria urgenza. Il nostro sistema portuale e logisticoaveva bisogno già da tempo, infatti, di una riforma checonsentisse al Paese di cogliere appieno la vasta gammadi opportunità di crescita e sviluppo a esso strettamentecorrelati, contrastando la perdita di competitività chel'Italia sta subendo, come dimostrato dal differenzialedi crescita tra i porti del mediterraneo a fronte di un au-mento generalizzato dei traffici nell'area. Il piano mette asistema le risorse disponibili per la portualità e i trasportimarittimi, tra cui: circa 700 milioni destinati dall'Ue alleregioni del mezzogiorno per infrastrutture portuali (Pon ePor, fondo Fesr), 85 milioni già stanziati dal governo perinvestimenti nei porti italiani nel 2015, più di 600 milionil'anno stanziati dal governo per il trasporto via nave, oltreall'esistenza dei progetti finanziati già citati e guardaa finanziamenti della banca europea degli investimentilegati al piano Juncker. Per assicurare il coinvolgimentodi tutti gli operatori del sistema mare, verranno valutateiniziative di promozione importanti: un fondo naziona-le per i greenports, misure per l'efficienza energetica neltrasporto navale, programmi di alta formazione sui temidella blue economy, misure per l'adozione della piattafor-ma logistica nazionale, maggiore coinvolgimento degliinvestimenti privati. Due fattori giocano a favore dell'ideache il sistema portuale e logistico del mezzogiorno possagiocare un rinnovato ruolo di traino non soltanto per laripresa economica e lo sviluppo di quest'area del Paese,ma anche per il processo di coesione con il resto d'Italiae con l'Europa. Il primo riguarda la centralità del Mez-zogiorno nel contesto mediterraneo.

Infrastrutture Pagina 4

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Fotografia di un Paese che si rivela un po' contraddittorio dovel'utilizzo di tecnologie mobili sempre più intenso si coniugacon l'arretratezza delle infrastrutture. Male cose stanno cambiando

formeMilioni di persone comunicanousando le autostrade digitali

d i Edoardo Segantini

gni mattina, in Italia, 18milioni di utenti Face-book sui 22 totali, forseprima ancora del caffè, sicollegano al loro socialnetwork preferito, di soli-to via smartphone. Il datoè impressionante: signifi-

ca che siamo un Paese avanzato? Certa-mente siamo un Paese contraddittorio, vi-sto che riusciamo a coniugare un uso del-le tecnologie mobili sempre più intensocon livelli di istruzione drammatici. Se poiguardiamo agli indicatori infrastrutturali,o almeno a una parte di questi, siamosicuramente su posizioni arretrate: e nonsolo rispetto ai principali Paesi europei easiatici come Germania e Corea, ma ancherispetto ai dinamici nuovi arrivati del Bal-tico come Estonia, Lettonia e Lituania.

Anche nella comunicazione, però, le co-se stanno in parte cambiando. Partiamodai dati dell'Unione Europea che ci vedo-no ultimi come utenti abituali di Internete fotografano l'alta percentuale di noi chenon l'ha mai usato (31%), nonché la fortediffidenza verso la Rete, dimostrata dalmodesto utilizzo dell'e-commerce e dellabanca online. Siamo i vecchi del VecchioContinente? La demografia non c'entra,insistono alcuni: la colpa è tutta delle in-frastrutture inadeguate, causa del ritardonelle autostrade virtuali che trasportano ilfuturo. E, a riprova, elencano i record me-no lusinghieri dello Stivale, tra i qualispicca il penultimo posto europeo nellaclassifica della copertura in banda larga eultralarga fissa. In verità, la fotografia del-la comunicazione è un po' più variegata: ilritardo nella banda larga e ultralarga fissa,in primo luogo, dipende anche dalla dif-fusione di quella mobile, in cui, al contra-rio, come s'è visto, l'Italia brilla in Europa.

L'ultimo biennio, poi, è stato segnato dadue novità positive.

La prima è l'accelerazione degli investi-menti privati, messi in campo dagli ope-ratori di telecomunicazioni come TelecomItalia, Vodafone e Wind-3: sono aumentatiin una misura media del 10 tra il 2013 eil 2015, secondo i dati dell'Autorità per leComunicazioni Agcom. Le connessioni a 2mega oggi raggiungono il 98% degli italia-ni e il primo digital divide è stato elimina-to. Sul fronte pubblico, seconda novitàpositiva, sono partiti i finanziamenti perle aree definite «a fallimento di mercato»:ovvero le zone del Paese dove nessun ope-ratore ha interesse a investire denaro main cui vivono italiani che hanno gli stessidiritti degli altri.

Alla foto iniziale aggiungiamo ora inuovi protagonisti del web: Facebook, Go-ogle, Amazon, Twitter e tutti gli altri,chiamati Over the Top. Potenti giocatoriche cambiano le regole del gioco. Di sicu-ro ci aiutano a comunicare. Inserisconosistemi e tecnologie che danno servizi esoluzioni nuove a molti problemi. Con le

Autostrade digitali Pagina 5

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loro invenzioni arricchiscono la piattafor-ma digitale. Sono essi stessi soggetti cheincidono sull'infrastruttura del web masenza sostenerne i costi maggiori. Sonoperò anche portatori di problemi nuovi enon banali. Nel perseguire i propri inte-ressi entrano in rotta di collisione con glioperatori di telecomunicazioni, cui tolgo-no parte del business (pensate solo all'ef-fetto-Skype sulla telefonia), e con gli edi-tori. Perché da aggregatori a fornitori dicontenuti il passo è breve e loro, i colossidella Rete, l'hanno compiuto da un pezzo.

Sono aumentati i nostri spazi di cono-scenza? Non necessariamente, rispondeAntonio Nicita, commissario Agcom. «Lasensazione - dice l'economista - è che suisocial network non si vada a cercare ilconfronto con opinioni diverse, ma si cer-chi piuttosto il conforto di chi la pensacome noi. Internet così corre il rischio didiventare una piattaforma di aggregazionema anche di auto-segregazione di gruppiomogenei. Un luogo di conformismo».Altri ribattono: la Rete è un marketplaceof ideas, un bazar di pensieri e paroledove ognuno è libero di vederla comevuole.

Proprio libero? «La Rete e i suoi algorit-mi - rileva Nicita - sono tutt'altro cheneutrali. Per non parlare del mercato, che

Dal 2013 i grandi operatori privatidelle telecomunicazioni hannoaumentato del 10% i fondi perleinfrastrutture nel Paese

è dominato da piattaforme sempre piùgrandi. Dov'è difficile creare concorrenza,perché aziende come Facebook non han-no il mercato, ma sono esse stesse il mer-cato. E oggi lasciano agli altri innovatorisoltanto ambiti marginali dentro un im-menso spazio recintato che appartienesolo a loro». Questo dominio si basa suidati delle persone ed è il cuore di uncolossale business fondato sulla pubblici-tà mirata al singolo individuo. «Un ap-proccio al problema - dice Nicita - èquello che guarda alla privacy, cioè alla

difesa dei dati personali. Però non basta.Siamo in presenza di un vero e propriomonopolio centrato sui dati, che va aper-to alla concorrenza come si è fatto con lereti d'accesso degli ex monopolisti telefo-nici».

Quanto scritto sopra non deve assoluta-mente apparire «nostalgico». Ma, a scan-so di equivoci, riportiamo e facciamo no-stro ciò che scrive Mark Forsyth nel suospiritoso libro L'ignoto ignoto (Laterza),dedicato al piacere di trovare, online o inlibreria, ciò che non si sapeva di nonsapere. «Forse - scrive il blogger inglese- dovrei mettermi a criticare questo tem-po in cui si è perso il contatto umano eil mondo va a rotoli. Ma proprio non ce lafaccio. Internet è troppo comodo. Forse la

vita era più sana quando tutto si faceva inprima persona. Ma ci voleva anche moltopiù tempo. E poi si tratta di una falsanostalgia che è sempre esistita». Quandoapparvero i primi libri in brossura, conti-nua Forsyth, «c'era chi li detestava. E so-spetto che ai tempi di Gutenberg i monacisi lamentassero perché la Bibbia stampatamancava del Ctocco yuman¡o. Probabilmen-te, se tornassimo al 3000 avanti Cristo,incontreremmo un egizio che si lagnaperché i geroglifici sono stati brutalmentesoppiantati dalla nuova moda della scrit-tura ieratica». Dunque, come esorta For-syth, nessuna nostalgia. Ma teniamo pre-senti, se vogliamo capire come funzionala comunicazione, anche i limiti di Inter-net. Su Facebook ti rivolgi a qualcuno chefa già parte della tua tribù. Su Google faiuna ricerca, inserisci la parola che giàconosci e il motore ti risponde secondo lesue logiche. Ma questo è tutto: le cose chenon sai di non sapere devi cercarle altro-ve. E a volte sono le più interessanti.

@SegantiniE© RIPRODUZIONE RISERVATA

Perla difesa dellanostra privacy, questomercato va apertoalla libera concorrenza

La partita

Appare quasivinta la partitaper azzerare ildigital divide(Dd), cioè ildivario digitaleper penalizzachi non puòcollegarsi allaRete. Secondo idati di Infratel,bracciooperativo deiministero per loSviluppoeconomico(riferiti a fine2014) solo il4% dellapopolazione èin Dd. Leprovince piùsofferenti? Asti(17,2% dellapopolazione),Isernia (15,7%)

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Autostrade digitali Pagina 6

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Basta code, disservizi o sprechiÈ la potenza dei in reteBrescia, Bo ogna, Padova, Napoli, cosa

di Alessandro Papayannldls

al basso, i problemi sirisolvono meglio. Ba-stano cittadini re-sponsabili e app percondividere informa-zioni che si aggiorna-no continuamente evalgono più di qua-

lunque previsione, per quanto accu-rata. A quel ptmto, per l'utente, sa-pere è potere. Così ogni giorno inItalia centinaia di migliaia di perso-ne risparmiano tempo per spostarsiin città, rigenerano aree urbane di-menticate, snelliscono le liste di at-

In Trentino è attiva unaapp che permette ai turistidi segnalare la presenzadegli orsi nei boschi

tesa negli ospedali, abbattono bar-riere architettoniche, monitorano ladiffusione dell'influenza, vinconopersino la paura di incontrare unorso: se qualcuno lo vede in un bo-sco, tutti i turisti vengono avvertitiin tempo reale e sanno dove (non)andare. Potenza del crowdsourcinge gioia di molte amministrazioniche possono erogare servizi miglioricon meno personale e meno soldi.

In 33 città italiane (e 70o nelmondo) a sbrogliare il traffico, piùdelle ordinanze del sindaco e dellapaletta dei vigili, pensa Moovit. Lan-ciata in Israele nel 2012, consenteall'utente di conoscere in tempo re-ale le informazioni su tutti in mezzipubblici - autobus, metropolitane,tram, treni urbani - combinando idati forniti dagli uffici delle aziendedi mobilità, per esempio sul percor-so più rapido o più economico, conquelli che arrivano dagli altri viag-giatori. «Il potere di Moovit derivadalla cooperazione con voi. Diffondila voce e aiuta il resto della commu-nity ad arrivare in tempo», recita loslogan aziendale. In caso di inci-denti, ritardi, attese, nulla è più affi-dabile e tempestivo del testimonediretto. In alcuni Comuni, come Na-poli, Moovit è stata scelta quale

e app aiutano famigpartner dalle aziende della mobilità,in altri è una delle opzioni sul cam-po. Brescia, ad esempio, ha svilup-pato un servizio istituendo un nu-mero su Whatsapp che agisce indue direzioni: l'utente segnala dis-servizi, l'azienda di mobilità tra-smette gli aggiornamenti sul traffi-co. L'azienda di trasporto passeggeridell'Emilia Romagna Tper ha decisodi mettere a disposizione tutta labanca dati per consentire a terzi disviluppare applicazioni: ne sono na-te ben undici e hanno superato ilperimetro della semplice mobilitàpubblica. MiMuovo Smart City se-gnala ad esempio tutti gli accessiauto al centro storico controllatidalle telecamere, le date e gli oraridella pulizia strade; Degustibus in-vece realizza con i cittadini una con-tinua raccolta dati sulla qualità delservizio percepita, consentendo aiservizi di migliorare.

Numeri a sei zeri in Italia ancheper Waze, che ha appena lanciato laversione 4.0, con cui gli automobili-sti possono segnalare ogni anoma-lia del traffico come cantieri, code,incidenti, deviazioni, e avvertire intempo reale sia chi è già per strada,sia chi si sta per mettere in auto.Per chi usa il treno, invece, c'èSin@rtCheck, l'app per il viaggiato-re che vuole segnalare un problemadi pulizia, decoro o sovraffollamen-to, adottata per ora dalla RegioneToscana, che conta così di migliora-re il servizio.

Il gioco di squadra è alla base diuna delle app più innovative pre-sentate all'ultimo Citizen Data Festi-val di Bologna. Si chiama Smart Mo-ving, è stata sviluppata dalla coope-rativa sociale Zerobarriere ed è pen-sata per i diversamente abili, chepossono segnalare a tutti gli altriscivoli, rampe di marciapiede e par-cheggi aggiornando una mappa de-dicata. Un navigatore calcola poi lastrada più idonea da percorrere inauto o in carrozzina.

La partecipazione dei cittadini èin crescita esponenziale anche nellasanità. A Taranto, per ridurre le listedi attesa, la Asl ha lanciatoSm@rtCupRecall, una piattaformache ricorda ai pazienti le prenota-zioni delle visite e consente loro didisdirle, in modo da evitare passag-gi a vuoto nell'erogazione degli esa-

ie ed entimi diagnostici e delle visite specia-listiche, mentre a Padova l'aziendasanitaria si appoggia a SaniTap, chepermette di consultare referti, pa-gare i ticket, conoscere il numero dipersone in attesa al pronto soccor-so suddivise per codice colore. So-no sempre i cittadini-pazienti i pro-tagonisti di Influweb, la app chemonitora in tempo reale la diffusio-ne del virus dell'influenza. Il citta-dino volontario comunica i proprisintomi con pochi clic, consenten-do così alla piattaforma del labora-torio Lagrange della Fondazione Isidi Torino di conoscere in temporeale la situazione nazionale del-l'epidemia e di prevederne i picchi.

Ma crowdsourcing è anche turi-smo. In Trentino è operativa Frien-dBear, una app che consente agliescursionisti di segnalare la presen-za di un orso (sono oltre cinquanta)nei boschi dolomitici. Con unosmartphone la posizione esatta delplantigrado arriva immediatamenteal Corpo forestale e a tutti gli altriutenti, che possono così modificareil proprio itinerario; la app consen-te anche di ottenere assistenza indiretta. In quattro città italiane (Na-poli, Roma, Milano, Venezia), infi-ne, la app MappiNa ha spinto i cit-tadini a costruire un'esperienza tu-ristica community-based, creandocontestualmente un'accurata mappadel patrimonio pubblico, segnalan-do le aree e gli edifici abbandonatie sollecitandone il riuso con l'aper-tura di Openlabs per la rigenerazio-ne del tessuto urbano.

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Trasporto pubblico intelligenteNir Erez (a sinistra) e Roy Bick (a destra)sono i co-founder di Moovit

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Dieci morti al giornoIn Calabria la strada maledetta

E l'Aurelia ligure è la più pericolosa per le moto

Q uesto è un incidente vir-tuale. Non è mai avvenu-to. Eppure è possibile ri-costruirlo sulla base del-

le statistiche. È l'incidente me-dio, il più probabile che può av-venire in Italia. La vittima, Ma-rio Rossi, ha 37 anni. È il condu-cente di un'auto che sta sfrec-ciando oltre il limite di velocitàsu una strada a una carreggiatasola ma con doppio senso dimarcia. E una domenica di ago-sto, sono da poco passate le 19.Mario Rossi sta rientrando a ca-sa. Il tempo è buono, la visibilitàottima. E anche il fondo strada-le: asfalto asciutto, non un peri-coloso sterrato. Mario Rossi af-fronta una curva e incrociaun'altra auto. Lo scontro, fronta-le-laterale, non lascia scampo.Non ci sono ubriachi al volante,non c'è la follia del pazzo che sfi-da la sorte prendendo l'autostra-da in contromano. È l'incidentepiù banale quello che disseminapiù lutti sulle strade italiane.

2014 si è chiuso con 174.400 inci-denti che hanno causato248.200 feriti e 3330 morti. È co-me se ogni anno il comune diGubbio perdesse un decimo del-la sua popolazione.

La strada maledettaOvviamente l'Italia delle strade èmolto diversa a seconda delle la-titudini, del tipo di strada, deltraffico. Secondo gli ultimi datiforniti dallAci il tratto di stradapiù pericoloso d'Italia è il raccor-do autostradale di Reggio Cala-bria. Tra il chilometro 1 e il chilo-

Il sesso delle vittimeQuasi l'80% delle vittime dellastrada è maschio. Una percen-tuale spaventosamente deter-minata dai conducenti: delle2297 vittime al volante solo 255(il 10% circa) era di sesso femmi-nile. La percentuale, invece, tor-na equilibrata se si guarda allevittime trasportate: 300 uominie 239 donne.

Stato d 'ebbrezzaIl nuovo reato di omicidio strada-le si focalizza su fattispecie comelo stato d'ebbrezza. Ma se per laCommissione Ue il 25% degli in-cidenti avviene per colpa di chiha bevuto troppo, lo EuropeanTransport Safety Council fa no-tare che questo dato non è ripor-tato nelle relazioni italiane dal2009 in poi se non quando vieneindividuato dalla polizia comel'unica causa dell'incidente. Ilperché è un mistero.

Il calo dei mortiSi poteva salvare Mario Rossi?Possibile. Ci si lavora da anni.Secondo le stime dello Europe-an Transport Safety Council trail 2001 e il 2014 i morti sulle stra-de italiane sono diminuiti del53,1% (-1,6% tra il 2013 e il 2014).Ma l'Italia ha ancora un tasso dimortalità di 55 morti ogni milio-ne di abitanti, superiore alla me-dia europea che è di 51. È un len-to calo, positivo, ma su cui biso-gna ancora lavorare se è veroche seguendo la stessa stima il

metro 5, infatti, si sono registrati14,8 incidenti al chilometro.Quattordici volte la media italia-na che è di 0,68 incidenti a chilo-metro. Se si guardano invece so-lo le moto non ci sono dubbi: èl'Aurelia ligure la strada più peri-colosa. Basti pensare che dei pri-mi quindici punti caldi sette ap-partengono a questa strada. Iltratto maledetto è quello tra ilchilometro 510 e il 511 in localitàPieve Ligure (9 incidenti), ma alsecondo posto arriva il chilome-tro dal 511 al 512 di Bogliasco (7incidenti).Emergono particolari inaspet-tati se si guarda alle cause dimorte sulle strade. Se l'eccessodi velocità si conferma la primacausa di morte per conducenti etrasportati (323 morti su 1326 e96 su 266), le cose cambianoprendendo in esame i pedoni.Metà delle persone che muoio-no investite (102 su 216) sono uc-cise dalla distrazione. Il condu-cente dell'auto (o di qualunquealtro veicolo coinvolto) non hadato la precedenza mentre at-traversavano sulle strisce.

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II tratto stradalepiù pericoloso in assolutoRACCORDO AUTOSTRADALEDI REGGIO CALABRIA(dal km 1 al km 5)14,8 incidenti per chilometro(0,68 media italiana)

Il tratto stradalepiù pericoloso per le motoSTATALE 1 AURELIA(dal km 510 al km 511località Pieve Ligure)9 incidenti

Ora, giorno e mesepiù pericolosiL'ora più pericolosa è tra le 19 ele 20 (223 morti su 3385)II giorno più pericoloso è ladomenica (592 morti su 3385)II mese più pericoloso, agosto(347 morti su 3385)

PericoloII chilometropiù pericolosoper imotociclisti:quellodell'Aureliain localitàPieve Ligure.Nel 2013 sisono verificati9 incidenti

mortiSecondo lestime del-

l'Aci nel2014 si sono

registrati174.400incidenticon oltre

3000 vittime

per centoII calo dei

morti tra il2013 e il

2014. Se-condo le

stime tra il2001 e

l'anno scor-so si sonodimezzati

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Cambia il piano Ue. Ampi margini di emissioni oltre i limitifino a12019. Mit: "Usa, previsti 60 morti per il Dieselgate"ROMA L'accordo sui nuovi test di omologazione in condizioni reali è arrivatoma è al ribasso. E anche nettamente rispetto a quanto proposto dalla com-missione Ue. L'intesa raggiunta dagli stati membri prevede una soglia di tol-leranza degli sforamenti dei 110 per cento nelle emissioni degli ossidi di azo-to misurate dai test su strada rispetto agli 80 milligrammi per chilometromisurati in laboratorio. In sostanza nei nuovi test su strada si potrannoemettere 168 milligrammi per chilometro. La Commissione aveva propostouna tolleranza di sforamenti del 60 per cento(128 mg). Le soglie entreran-no in vigore a partire dal primo settembre 2017 per i nuovi prototipi, men-tre solo dal 2019 (contro il 2018 chiesto da Bruxelles) varranno per tutti leomologazioni. Lo sforamento tollerato scende a 120 mg dal 2021. Le nuoveregole potrebbero far risparmiare, entro il 2030, fino a 40 miliardi di giuro.

Finisce così un vero e proprio braccio di ferro fra la Commissione europeae i paesi membri per regolare le discrepanze tra i test in laboratorio e quellisu strada. Un accordo che secondo la commissaria al mercato interno Elzbie-ta Bienkowska «consente comunque una riduzione significativa rispetto al-le attuali differenze al 400% in media» dei valori delle emissioni tra i test inlaboratorio e quelli su strada. Fortissime, invece, le critiche degli oppositori.

A cominciare dai verdi Ile, il cui portavoce, Yannick Jadot, ha definito que-sto accordo «scandaloso e di un cinismo senza nome» accusando gli statimembri di aver deciso di «ignorare lo scandalo Volkswagen» sotto «la pres-

sione di Francia, Germania e Gran Bretagna». Il primo effetto concreto loscandalo di Wolfsburg lo ha avuto sui conti di quello che fino a tre mesi fa erail più grande costruttore al mondo. Volkswagen ha chiuso il trimestre in ros-so per la prima volta da 15 anni con una perdita operativa di 3,4 miliardi, ef-fetto dell'accantonamento di 6,7 miliardi deciso per far fronte alle multe eai reclami dei clienti. Ma nell'anno i ricavi sono in crescita e questo, nono-stante il rosso, ha fatto salire il titolo in Borsa. Il numero uno, Matthias Muel-ler, ha illustrato il suo piano in cinque punti che mira innanzitutto a recupe-rare la fiducia del cliente, poi a fare pulizia interna e infine a riprograanmareal 2025 l'obiettivo della leadership mondiale inizialmente previsto per il2018. Sullo scandalo Volkswagen le considerazioni più dure sono arrivate ie-ri dall'indagine della rivista Environmental Research Letters. I ricercatorisostengono che l'inquinamento delle 482mila auto del gruppo tedesco coin-volte dall'indagine Usa, provocherà il decesso di 60 persone che morirannodai 10 a i 20 anni prima del "loro tempo". A questi si aggiungerebbero 31 ca-si di bronchite cronica e 34 ricoveri per problemi respiratori e cardiaci. Sem-pre riconducibili all'eccesso di emissioni sarebbero poi 120mala giorni di as-senze dal lavoro. Se Vw richiamerà tutte le auto entro la fine del 2016, si po-tranno evitare ulteriori 130 morti.

(v. b.)

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11 fiume i„ 111 11

frontiera deI ghiacciaisiscioÏgono

Stavoltanon lo diconoi modelli, male misur ioni

di ricercatorisul ca po

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Si -®( - OTFAGROENLANDESELL'UNA DEL mattino,con il sole di mezza-notte che ancora ri-schiarava l'immen-

sa distesa della ca-lotta glaciale, Brandon Over-street, dottorando in idrologiadell'Università del Wyoming, sifaceva strada attraverso il pae-saggio ghiacciato per raggiun-gere l'argine di un fiume chescorre impetuoso verso un'enor-me dolina. Se vi fosse precipita-to dentro "sarebbe morto al cen-to percento". Il suo compito,che consisteva nella raccolta didati, è essenziale per compren-dere una delle conseguenze piùsignificative del riscaldamentoglobale. Le informazioni che luie la sua squadra di sei ricercato-ri hanno raccolto in questo luo-go potrebbero fornire dati im-portanti sulla velocità dell'innal-zamento del livello del mareche il disgelo della calotta glacia-le della Groenlandia, una delledistese di ghiaccio più ampie ein più rapida via di scioglimentodella Terra, causerà nei decen-ni a venire. Il suo totale sciogli-mento potrebbe produrre un au-mento del livello dei mari pari acirca sei metri. «Noi scienziati

amiamo sedere al computer ebasare simili previsioni sui mo-delli climatici», afferma Lauren-ce C. Smith, direttore del dipar-timento di Geografia dell'Uni-versità della California, nonchéleader del team di ricerca. «Maper comprendere davvero cosasta accadendo è necessario ese-guire misurazioni empirichesul campo».

Gli scienziati che studianol'impatto del riscaldamento delpianeta sulle calotte glaciali del-la Groenlandia e dell'Antartide

seguono il frantumarsi degli ice-berg attraverso le immagini sa-tellitari e simulano il disgelograzie ai modelli climatici, manon dispongono di molte infor-mazioni raccolte sul campo equindi faticano a formulare pre-visioni accurate sul tasso di in-nalzamento del livello dei mari.Sanno che il disgelo procede aritmi sostenuti. Con l'aumenta-re delle temperature sulla su-perficie del ghiaccio si formanograndi laghi, che a loro voltacreano un reticolato di fiumi. Es-sendo di recente formazione,spiega Smith, questi «si sciolgo-no più rapidamente del ghiac-cio circostante» per poi conflui-re in gigantesche cavità nelghiaccio dette "mulini glaciali"e riversarsi nell'Oceano attra-verso tunnel interni alla calottapolare. «La calotta polare è poro-sa, come un formaggio svizze-ro», spiega Smith. «Lo abbiamoscoperto questo quest'anno».

La scorsa estate gli scienziatihanno allestito una propria ba-se tra i ghiacci della Groenlan-dia nella speranza di raccoglie-re le prime misurazioni esau-rienti del tasso di velocità del di-sgelo. Dalle loro ricerche potreb-bero emergere dati preziosi checontribuiranno a prevedere lavelocità dell'innalzamento dellivello dei mari nel corso del ven-tunesimo secolo. Il governo Usa

spende ogni anno un miliardodi dollari per sostenere le ricer-che nell'Artide e nell'Antarti-de, essenziali per comprenderei cambiamenti che investiran-no la popolazione e l'economiamondiale nei prossimi cent'an-

ni. Alcuni leader repubblicanidel Congresso però non le vedo-no di buon occhio. In prima fila

tra gli scettici di Capitol Hill fi-gura il texano Lamar Smith,

presidente del comitato scienti-fico della Camera, che ha tenta-to di tagliare di 300 milioni didollari i fondi destinati dalla Na-

sa allo studio delle scienze dellaterra e ha aperto un'indaginesu una cinquantina di borse distudio concesse dalla National

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«A, sul ClinT„ /a//„,Science Foundation. Qualsiasitaglio potrebbe ripercuotersi di-rettamente sull'operato di Smi-th e della sua squadra, possibilegrazie a uno stanziamento di778mila dollari per tre anni.

La squadra di Smith è arriva-ta in luglio a Kangerlussuaq, inGroenlandia: uno scialbo avam-posto di 512 anime sulla costasudoccidentale dell'isola chefunge da base per i ricercatoriche si accingono a intraprende-re ricerche sulla calotta polare.Si sono appostati lungo l'argineghiacciato di un fiume tumul-tuoso per effettuare nell'arco di72 ore misurazioni relative a ve-locità, volume, temperatura eprofondità delle acque.

Dopo 40 minuti di volo, gliscienziati sono stati investitidal freddo dell'estate groenlan-dese: durante la loro permanen-za sono stati esposti a venti co-stanti, alla luce abbagliante delsole e a temperature tra i 3,3 e i40°C. Overstreet e Pitcher han-no iniziato a raccogliere i dati fis-sando a un cavo sospeso tra ledue sponde del fiume una tavo-letta computerizzata che a in-

La calotta è una groviera:il surriscaldamentoha creato canali checonfluiscono in tunnel

tervalli di un'ora veniva speditaavanti e indietro per misurareprofondità, velocità e tempera-tura delle acque. Le informazio-ni ottenute serviranno a verifi-care l'accuratezza dei modelliclimatici in uso e potranno esse-re utilizzate per realizzarne dinuovi e contribuire a formularele più accurate previsioni maicompiute riguardo al tasso di in-nalzamento del livello del mare.Gli scienziati hanno misurato ilfiume ininterrottamente pertre giorni e tre notti, mentre ri-

versava sino a 1600 litri di ac-qua al minuto nel mulino. L'ulti-ma mattina la squadra, stancama euforica, si è raccolta neipressi del fiume per assistereall'ultimo viaggio della tavolet-ta. «t difficile scegliere di parte-cipare a progetti simili, ma tut-to ciò che ho fatto sino ad ogginella mia vita mi ha preparato aquesta esperienza», ha dichiara-to Overstreet. «E mentre primavedevamo il fiume come un ne-mico, adesso traiamo da essodelle informazioni importantis-sime».

(0 2015 New York TimesNews Service. Traduzione

diMarziaPorta)

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il record di scioglimentodurante l'estate 2012.La calotta entrò in fase di fusione

l'innalzamento dei mari setutto il ghiacciodella Groenlandia si sciogliesse

Ghiaccio perenne

Scioglimento stagionale

t'Isola RiscaldamentoScoperto nel2005

dall'esploratoreDenn,, schrnitt, ¡ isolaè emersoquando i g, , recisi sono ritirati

O ghiaccio articoscioltosi fra il 1995

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Protesta contro il governatoreche vuole abbattere il vincolo

ambientale imposto dallo Stato

"Fe ate il cementovelia nostra campagna"e in Umbria torflala rivolta del ContadoT fl" " _ D MONTAN

li ultimi erano stati i

LongobardieiBizan-tini: era dal VI secolodopo Cristo che nelContado di Porta

Eburnea non si combattevauna battaglia altrettanto cari-ca di futuro. Siamo a sei chilo-metri a sud-ovest di Perugia,tra le valli dei fiumi Caina, Gen-na e Nestore, in un territorio di

bellezza spettacolare: cento-venti chilometri quadrati di

paesaggio intessuto di mona-steri, torri, ville, piccoli borghimedioevali. L'Italia: al suo me-glio. Quella che diresti che or-mai non c'è più. E che invece re-siste: almeno fino a quando loconsentiremo.

un corpo inseparabile»: unarealtà che, mezzo millennio pri-ma, il Buon governo affrescatoa Siena da Ambrogio Lorenzet-ti aveva rappresentato con laforza delle immagini.

Ma come in tutte le favole,ad un certo punto arriva unastrega cattiva: e la strega inquesto caso si chiama specula-zione edilizia. Perugia si espan-de, e sposta i suoi ospedali pro-prio verso il Contado. E nel cuo-re di quest'ultimo si comincia-no a costruire complessi edilizidi cinque piani tra viali di tigli eville storiche (sul crinale tra Pi-la e Badiola ), si progettano stra-de a scorrimento veloce, si crea-no nuovi paesi di cemento ac-

canto a borghi medioevali spo-polati (115.000 metri cubi aSan Biagio della Valle).

t a questo punto che i cittadi-ni del Contado insorgono. Nelgennaio 2010 otto associazioninate dal basso, comuni cittadi-ni, proprietari di dimore stori-che chiedono al Ministero per iBeni culturali di dichiarare chela salvaguardia del Contado diPorta Eburnea è di particolareinteresse pubblico: in pratica,chiedono di vincolarlo, cioè disalvarlo prima che sia troppotardi. Una volta tanto, lo Statoc'è, esiste, risponde. Dopo lun-ghe battaglie, e a prezzo di mol-ti compromessi (l'area da difen-dere scende da 110 a 58,5 km

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a

quadrati ), nel maggio di que-st'anno il vincolo arriva. Tuttobene, dunque? Per niente: co-me in un film dozzinale , la stre-ga apparentemente morta sirialza, più cattiva di prima. E,paradossalmente, la strega haora il volto della Regione Um-bria e del Comune di Marscia-no: i quali , invece di essere feliciper la salvezza del loro stessoterritorio , hanno deciso di ricor-rere al Tar per annullare il vin-colo.

Non è un episodio isolato: in-sieme alla Liguria di Toti, l'Um-bria di Catiuscia Marini è forsela regione oggi più amica del ce-mento . Basti dire che nel marzoscorso il governo Renzi (nonpropriamente verde: si ricordilo Sblocca Italia) ha deciso diimpugnare davanti alla CorteCostituzionale il ProgrammaStrategico Territoriale dell'Um-bria , che pretenderebbe di sot-toporre ab origine il Piano delPaesaggio alle esigenze dellosviluppo , in una specie di condo-no preventivo tombale. Ma c'èdi peggio : la giunta regionale èarrivata a confezionare un dos-sier di 34 pagine (si trova sulweb) per chiedere al ministroFranceschini di rimuovere il so-printendente Stefano Gizzi, col-pevole di fare il suo mestiere,cioè di difendere il territorio.Nel dossier si legge che il vinco-lo del Contado di Porta Eburneaosa imporre - udite udite -prescrizioni «molto dettagliatee restrittive , e di forte impattosulla pianificazione urbanisticadi livello comunale». Un vincoloche vincola : quale oltraggio!

La giunta ha redattoun dossier per rimuovere

il soprintendente che hadifeso il territorio

Naturalmente , l'argomentoprincipe della Regione è l'eter-na equazione cemento = lavoro.Ed è esemplare che a smentirequesta visione insostenibile esuicida dello sviluppo siano sta-ti i lavoratori umbri dell'edili-zia, che nel pieno della batta-glia per il Contado hanno diffu-so un documento in cui diconoche dalla crisi del settore (pe-santissima : dal 2009 al 2014 leimprese edili umbre sono sceseda 4.548 a 2.838, e le ore lavora-te da 20 a 10 milioni ) si esce «li-mitando il consumo di territo-rio», e invece «puntando al recu-pero, alla difesa del territorio,del paesaggio e del patrimoniostorico-artistico-culturale, allariqualificazione urbana, all'effi-cientamento energetico, allamessa in sicurezza delle scuolee di tutti gli edifici pubblici».Una bella lezione di lungimiran-za, concretezza e responsabili-tà.

A giorni le associazioni di cit-tadini che difendono il Contadodi Porta Eburnea depositeran-no una diffida al Comune ed al-la Regione , con l'invito a ritira-re il ricorso contro il vincolo, inautotutela . Una copia della diffi-da sarà inviata alla Corte deiConti chiedendo che, se il Tar ri-getterà il ricorso , i consigliericomunali e regionali paghino lespese di giudizio di tasca pro-pria. Come dire: se proprio vole-te distruggere il paesaggio ita-liano, almeno non fatelo a spe-se nostre.

.N(ìUU<IONERIS-ATA

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La Commissione Ce presenta il piano per il mercato unico del servizi. verso u117va senzpl cata.

Passaporto Uv, ai professionistiCertificherà il rispetto degli standard e abbattera gli oneri

da BruxellesANGELO Di MAMBRo

Un passaporto per studidi architetti, ingegne-ri e commercialisti perfacilitare lo sviluppo

del mercato unico Ue. È unodegli elementi principali dellastrategia per il mercato unicolanciata ieri a Bruxelles dalcommissario Ue all'industriaElzbieta Bienkowska e dalvicepresidente della commis-sione europea Jyrki Katai-nen. Architetti, ingegneri ecommercialisti sono il targetprivilegiato di un'azione legisla-tiva prevista per il 2016, perchésvolgono un ruolo «essenzialeper il manifatturiero e moltialtri settori economici legatiai servizi», si legge in una notaesplicativa della Commissione.Il «passaporto dei servizi» saràun documento rilasciato dalleautorità nazionali che certi-fichi che i fornitori di servizirispettano i requisiti ad essiapplicabili in un altro paeseUe dove intendono fare affari.Consentirà di ridurre gli oneriamministrativi e i documentiai professionisti che intendonofornire i loro servizi in un altropaese Ue. Per quanto riguardal'Iva, la Commissione guardaalla semplificazione dei requi-siti per il business tra Stati di-versi e alla riduzione dei costi

per la registrazione. Questotipo di informazioni, è l'im-pegno dell'Esecutivo dell'Ue,entro il 2016 dovrebbe essereaccessibile attraverso un sin-golo sito internet. La strategiaper il mercato unico ha comeobiettivi pmi, consumatori, im-prese di servizi e professioni eha come orizzonte la correttaapplicazione delle regole esi-stenti. Ma annuncia ancheproposte legislative per il 2016.La prima, sull'insolvenza, perdare una «seconda possibilità»agli imprenditori dopo il falli-mento. Quindi il «passaporto»e, infine, uno strumento di in-formazione che consenta allaCommissione di comunicaredirettamente con le aziende incaso di segnalazioni di viola-zioni delle norme sul mercatointerno, sul modello di quelloesistente nella legislazione Uesulla concorrenza. Insieme aqueste iniziative, l'ambiziosastrategia si propone di mettered'accordo gli Stati Ue sui nuovimodelli di business della «eco-nomia collaborativa» propri diaziende come Uber e Airbnb,accettati e promossi in alcuniStati e proibite in altri. Secon-do quanto già annunciato con ilpiano per il mercato unico digi-tale, si punta all'alleggerimen-to degli oneri per le transazionielettroniche transfrontaliereper le imprese europee e l'eli-

minazione di pratiche come ilgeo-blocking (restrizioni all'ac-cesso a siti o servizi internet subase geografica). C'è poi la giàannunciata proposta (contenu-ta nel piano per l'Unione sulmercato dei capitali) di costi-tuzione di un Venture Capitaleuropeo e la raccomandazionea modernizzare il mercato del-le professioni su cui, però, laCommissione non può inter-venire direttamente. Per quelche riguarda le professioni piùin generale, la Commissioneinsiste che 5 mila in Europasono troppe e «raccomanda»un processo di modernizzazio-ne «con il sostegno degli Statimembri». La strategia prevedeanche la pubblicazione di unaComunicazione nel 2017 perfacilitare l'avvio di attività divendita al dettaglio nei diversipaesi dell'Ue con la garanziache non sarà sinonimo di do-minio delle grandi catene didistribuzione e scomparsa del-le botteghe. Il nuovo strumentodi informazione che l'Esecutivovuole varare nel 2016, invece,avvicinerà il modus operandisui reclami per violazione del-le norme sul mercato internoa quelli già in vigore per le re-gole sulla concorrenza. Oggi laCommissione non può chiedereinformazioni direttamente alleaziende, mentre il nuovo «infor-mation tool» lo consentirà.

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Creare una culturadel rispetto delle regole

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Passaporto UE professionisti Pagina 18

Page 21: Centro Studi C.N.I. - 29 ottobre 2015€¦ · Queste alcune delle novità contenute nel dpcm del 26 agosto 2015 «piano strategico nazionale della portualità e della logistica del

Michele, una vita daa leggere il futuro dentro i numeriL'enorme mole di informazioni crea nuove professioni su

di Giulia Cimpanelli

uei messaggi pro-mozionali propo-sti dallo sportellobancomat appenaprima del prelievonon sono ugualiper tutti. Ma ven-gono studiati inbase alle nostre

esigenze e comportamenti d'acqui-sto. Ad analizzarli, per le banche,ci sono i data scientist che si occu-pano di advanced analytics. Di chisi tratta? Sono i professionisti im-pegnati in uno dei mestieri più«sexy» del futuro. Gente che leaziende fa fatica a reperire. La loroè un'attività che implica anche unadose di creatività. Nella fase di de-finizione delle soluzioni per le im-prese, infatti, ci vogliono inventiva,brainstorming e uno scambio con-tinuo di esperienze trasversali a di-versi settori industriali.

Perché, se «i big data sono co-me la materia grezza, l'advancedanalytics li studia e li tratta peraiutare le corporation a usare tuttoil patrimonio informativo collezio-nato dai clienti», spiega MicheleCrescenzi, che in Accenture Italia èil data scientist practice lead, «perarrivare a fornire informazioni adalto valore aggiunto che guidanole decisioni».

Di questa professione del futuroCrescenzi se ne intende: è stato trai primi a intraprenderla, 15 anni fa.Nel 2001, dopo una laurea in stati-stica, un dottorato e un periodonegli Stati Uniti, il manager si èimbattuto in 14C Analitycs, all'epo-ca una startup che proponeva alleaziende soluzioni per analisi e stu-dio dei big data. «Mi hanno assun-to come data mining consultant,qualcosa di poco chiaro all'iniziopersino per me». Dopo alcuni anninella startup, che nel frattempo siera trasformata in azienda, la pri-ma in Italia a offrire questo generedi soluzioni, è stato assunto in unamultinazionale hi-tech dove ha oc-cupato ruoli manageriali nello svi-luppo di soluzioni di business permezzo delle analisi di dati. Infine,è rientrato in 14C appena prima

che venisse rilevata da Accenture,un anno e mezzo fa. «Questa I4CAnalytics era un'eccellenza italianacon cento dipendenti: Accenture lateneva d'occhio. Avevamo svilup-pato un software per l'analisi deidati a fini aziendali che, a differen-za degli altri, era facile da usare.Anche i manager non tecnici capi-vano facilmente il valore dei dati,tanto che in poche settimane riu-scivamo a profilarlo a misura delsingolo cliente».

La piattaforma, oggi ancora usa-ta in Accenture, consente la confi-gurazione di canali ritagliati appo-sitamente su un ambito specifico:«Si può lavorare per esempio sullefrodi, o al fine di contenere il fe-nomeno di abbandono da partedei clienti nell'ambito delle società

Ci punta Accenture:trasformare ladomanda delle aziendein azioni concrete

mercatone sui dati passati per poi applica-re i risultati al presente. Ericontattare direttamente gli utenticon maggiore propensione all'ac-quisto. Nel settore automotive, in-vece, si possono studiare i dati rac-colti dalle scatole nere che memo-rizzano una serie di elementi sulnostro comportamento in auto:come guidiamo e le cifre dei con-sumi. Insomma, i campi di svilup-po sono variegati e il momento diboom dell'advance analytics dure-rà ancora a lungo. Difficile trovareperò risorse specializzate.

Quali sono i requisiti necessariper fare questo mestiere? Tre, se-condo l'esperto, le aree di compe-tenza. Quella della metodologiastatistica, ottenuta grazie a laureein scienze statistiche, matematica,economia a indirizzo quantitativoper avere cognizione di causa suglialgoritmi predittivi. La conoscenzadi processi di business fatta un po'di attitudine personale e un po' diformazione, «perché il mestieredel data scientist - spiega l'esper-to - è la capacità di trasformare ladomanda del cliente in un proces-

di telecomunicazione. Insomma,una stessa base di algoritmi da ca-lare in diversi business con diffe-renti soluzioni».

Perché Accenture per i clienti sista sempre più concentrando susoluzioni digital, basate sullo stu-dio dei big data. Tanto da avere ilpiù grande team in Italia di specia-listi, circa cento addetti, che miraa raddoppiare entro un anno.

Ma di che cosa si tratta? Glianalisti studiano i grandi numeriguardando al domani: «Ad esem-pio, per un'azienda di telecomuni-cazioni osserviamo che tipo diclienti hanno aderito a certe cam-pagne e sulla base dell'analisi riu-sciamo a predire quali clienti sa-ranno propensi ad accettare offer-te in futuro». Uno studio dei datiche porta a decisioni aziendali.«Nel caso di un'assicurazione ab-biamo sviluppato un progetto cheserviva ad aumentare il conversionrate cioè il passaggio da semplicepreventivo online sulle polizze au-to in polizze concretamente stipu-late». Come? Attaccando un indi-catore di probabilità di conversio-

so analitico. E tradurlo in azioneconcreta». Poi, la conoscenza tec-nologica. Per lavorare su una gran-de mole di dati si usano piattafor-me di mercato. Occorrono compe-tenze difficili da raccogliere in unpercorso di studio classico, spessosono apprese o affinate diretta-mente sul lavoro: «Noi - conclu-de il manager - offriamo forma-zione ai nuovi dipendenti e masterin data management per laureati».

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Le cffre

MiliardiLa stima dei

valore in dollari

per il mercato

dei big data

quest'anno. Era 3

miliardi nel 2010

ProfessionistiLavorano inAccentureAnalytics inItalia, oltre 17mila in tuttoil mondo

MicheleCrescenzi, è ildata scientistpractice lead diAccenture Italia.Nei 2001, dopo lalaurea in statisticae un dottorato èentrato in unastartup cheiniziava già aoccuparsidi questo settore

Nuove professioni Pagina 20

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PROFESSIONISTI

No fatturetroppo

genericheDI DEBORA ALBERICI

Incorre in sanzioni ilprofessionista o l'im-prenditore che emettefatture contenenti lasola indicazione gene-rica «servizi professio-nali».In sostanza non è am-messo accorpare atti-vïtà molto diverse inun'unica descrizione.

È quanto affermatodalla Corte di cassazio-ne che, con la sentenzanumero 21980 del 28ottobre 2015 , ha accol-to il ricorso propostodall'Agenzia delle en-trate.

Ricorso respintoChiudendo il sipario

sulla vicenda, la sezio-ne tributaria ha decisonel merito e respinto ilricorso introduttivo conil quale il contribuentecontestava le sanzioniirrogate per irregolaritàdelle fatture emesse.

Inutile per la difesasostenere che il rap-porto commerciale fracontribuente e fornito-re si protraeva da alcunianni.

Indicazione genericaPer i Supremi giudici,

infatti, un'indicazionegenerica dell'operazio-ne fatturata - che, comenella specie, accorpi in-distintamente in un'uni-ca descrizione attività

ai disparate sotto ilprofilo del loro contenu-ti, spaziando da attivitàmateriali (trasporto emagazzinaggio), ad at-tività d 'ordine (tenutacontabilità), ad attivitàa più alto contenuto diprofessionalità (promo-zione vendite ) e ad atti-vità del tutto generiche(servizi professionali emarketing) - non soddi-sfa le finalità conosciti-ve che la norma intendeassicurare , sicché è con-seguentemente errato ildiverso convincimentoespresso dal giudice diappello, a cui non fa pe-raltro scudo il fatto chele parti interessate fos-sero in relazione d'af-fari da «molti anni», ilrilievo valorizzando in-vero un profilo del tuttoestraneo alla qualifica-zione normativa della

-©Rzpradreziane riservata- y1icenda.

Fisco e professionisti Pagina 21

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Avvocafili Per il nuovo regime delle incompatibilità

Iscritto all'Albosolo chi insegnamaterie giuridicheGiovanni NegriMILANO

Maglie strette per l'acces-soall'avvocatura daparte de-gli insegnanti. Con la legge diriforma dell'ordinamentoforense solo i docenti inmate-rie giuridiche possono essereiscritti all'Albo. Deve pertan-to essere respinta la richiestadi iscrizione presentata dallamaestra part time di scuolaelementare che ha superatol'esame. Lo chiarisce la Cortedi cassazione con la sentenzan. 21949 delle Sezioni unite ci-vili che ha confermato il ver-detto del Consiglio nazionaleforense. Decisiva la modificadel regime delle incompatibi-lità delineata dalla legge di ri-forman.247 del2o12 che sanci-sce l'impossibilità di coesi-stenza tra la professione fo-rense e qualsiasi attività dilavoro subordinato, anche secon orario di lavoro limitato.

Nel ricorso presentato dal-

l'insegnante si faceva, tra l'al-

tro, presente come un prece-

dente delle Sezioni unite del

2010 (sentenzan. 22623) sotto-

lineava la necessità di tutela

del principio della libertà di

insegnamento. Al punto da

rendere anche l'insegnamen-

to in una scuola elementare

compatibile con l'esercizio

della professione legale.

La Corte ricorda che la sen-

tenza presa a riferimento è

stata in realtà depositata

quando ancora la riforma non

c'era e, sulla base del vecchio

ordinamento, estendeva l'ec-

cezione all'incompatibilità

tra pubblico impiego e avvo-

catura agli insegnanti ele-

mentari dopo che la norma

l'aveva espressamente previ-

staper i docenti universitari e

comunque fino alla scuola se-

condaria. L'assenza di mae-

stri e maestre rappresentava,

era il 2010, nella lettura della

Corte, una discriminazioneingiustificata, visto che dove-vano potere godere della me-desima libertà di insegna-mento degli altri, tenuto ol-tretutto conto che anch'essidevono essere in possessodella laurea.

Adesso però la Cassazionedeve prendere atto dellarifor-ma, che ha ristretto il perime-tro dell'eccezione rispetto al-l'interpretazione estensiva di5 anni fa: possono cioè svolge-re la professione legale solo idocenti nelle università, nellescuole secondarie e negli entidi ricerca. Inoltre non qualsia-si docente ma unicamentequelli in materie giuridiche.

A questo punto, deve am-mettere laCassazione, l'inter-pretazione estensiva, magarifacendo leva sull'unitarietàdella funzione docente, è im-possibile. Una diversa letturanon terrebbe conto della ratiodella riforma, chiaramente in-dirizzata a rendere possibilel'eccezione solo per chi inse-gna materie comuni a quelleche caratterizzano la profes-sione di avvocato.

L'iscrizione all'Albo quindiva negata e questo anche se larichiesta era stata presentataquando ancora era invigore lavecchia disciplina.

Per la Cassazione la do-manda non ha l'effetto di cri-stallizzare il quadro normati-vo applicabile. «Il principiotempus regit actum - osservala sentenza - impone infatti alConsiglio dell'ordine territo-riale, chiamato a provvederesull'istanza, di dare applica-zione alle disposizioni che in-tervengono nel corso del pro-cedimento amministrativo,malgrado l'impulso di partesia stato posto in essere in da-ta anteriore al nuovo quadronormativo».

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Riforma forense Pagina 22

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SUI FONDI

Inaíl, pinipenalizzatesecondo Cna

DI GIOVANNI GALLI

«L'Inail penalizza le picco-le imprese nella politica diprevenzione degli infortunisul lavoro». Lo si legge inun comunicato stampa del-la Cna. «Nell 'assegnazionedei fondi per aiutare le im-prese che investono nellaprevenzione l'Istituto hafavorito la gestione dellasicurezza e della respon-sabilità sociale certificate.Ma si tratta di strumentipraticamente inaccessibi-li alle micro e alle picco-le imprese che, viceversa,utilizzano la formazione esistemi codificati di control-lo per la revisione periodicadelle condizioni di igiene esicurezza degli ambientidi lavoro. Auspichiamo»,si legge nella nota, «chel'Inail si impegni con leassociazioni delle piccoleimprese in un confronto co-struttivo , al fine di evitarepassi indietro nella politicaanti - infortunistica che hapermesso la riduzione degliincidenti nelle imprese piùesposte ai rischi».

Previdenza professionisti Pagina 23