Centoanni Indivisi (bimestrale n. 1 - 2011)

4
Ciao Teo! CENTOANNI INDIVISI LA COOPERATIVA CASE POPOLARI MANCASALE E COVIOLO anno 2 Numero 1 maggio 2011 ann ann a a a a a a a a o 2 o 2 N N N N N N N N N N Num um umer er er r r r r er ero o o o o o o o 1 1 … le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile disnguere fra i due". Da La faoria degli animali, George Orwell - 1945 www.cooperavacasepopolarimancasalecoviolo.it - sede sociale via selo, 3 (42124) reggio emilia - circoscrizione nordest - bimestrale di espressione e libera informazione 27-28 novembre 2010 St-Claude e la cooperazio- ne globale In questo numero intervengono: Antonio Canovi Maurizio Salami Gaetano Borciani Roberto Nasi Alessandro Arden to dalle recenze di natura polica. Tuo ciò, ci viene ricordato, produrrà pesan conseguenze per il movimento cooperavo di quel paese (for- te di 20 milioni di soci, con tan microproduori e una rete cooperava di consumo fondata su di uno schema distribuvo porta a porta molto simile ai nostrani Gruppi di Acquisto Solidale). Grande sisma e nostra situazione. L’11 marzo ero nell’istuto di ricerca di Tokio con i miei compagni, al quinto piano. Per una durata di tre minu, la stanza ha ballato intensamente a causa di un terremoto. E’ stata la prima esperienza così terribile per noi. Alcuni grandi mobili sono cadu. L’elericità corrente non ha avuto problemi, ma tue le fer- rovie erano completamente ferme (mol operai della regione metropolitana ulizzano una via ferrata). Abbiamo passato una noe in questa stanza. Felicemente tu stavano bene. Alcune riunioni sono state annullate, ma noi ab- biamo terminato i nostri compi. Apparentemente, sembrava che la vita della gente a Tokio ritornasse quella di prima. Ma il problema di un così grande numero di vime è molto serio. Inoltre, i reaori nucleari di Fukushima sono sempre più crici. La cosa seria è che il gover- no giapponese, la televisione e i giornali dico- no la verità con molta faca. Mol giapponesi credevano nell’informazione dei media, ma re- centemente la popolazione che giudica in modo crico la tela dell’informazione aumenta gra- dualmente. In ogni caso, la contaminazione dell’ambiente, del cibo e dell’acqua diventeranno sempre più seri. La radioavità connua a diffondersi, gran parte della provincia di Fukushima è in una si- tuazione molto crica, anche a Tokyo risulta ora 6-8 volte superiore a quanto era prima (cioè più del doppio del margine di tolleranza). Tuo que- sto avrà una grande influenza sui prodo Coop. Takashi Suzuki ucciso in combamento l’8 gennaio 1945 al ponte della Gaa la dignità violata di Aldo Boni Emerenzio Borciani “Ribello” (Bobi) Lina Cavazzoni (Mirka) Mario Masoni (Buli) Marta Bedogni Vivaldo Bertani (Rudi) Walter Bedogni (Teo) imprigiona nel carcere fascista dei “Servi” e a Villa Cucchi, qui tortura donne e uomini resisten che hanno fao la vita della nostra Cooperava. Le ulme da Takashi, cooperatore d'Oriente di Maurizio Salami e Antonio Canovi Da Tokio il 26 marzo è pervenuta a Maurizio Salami, socio della Cooperava Case Popolari di Mancasale e Coviolo, una leera (giunta in lingua francese, tradoa dall’Associazione Eu- topia) di Takashi Suzuki, ricercatore alla Robert Owen Associaon di Tokio (sostenuta dal movi- mento cooperavo giapponese). La conoscenza con Takashi rimonta al semina- rio cooperavo internazionale di Saint-Claude dell’oobre 2008, ove a nome di una delegazio- ne reggiana guidata da Roberta Pavarini (Cir- coscrizione Sema) relazionarono Renzo Tes (Legacoop) e Antonio Canovi (Centro Documen- tazione Storica di Villa Cougnet). La sua leera tesmonia di una situazione par- colarmente seria. Prima i mor per lo tsunami, poi la contaminazione nucleare che pare oggi inarrestabile, in un contesto informavo grava- Centoanni indivisi al suo secondo appunta- mento vuole ribadire gli ideali che hanno portato, tra tanto altro, alla sua nascita. Per questo apriamo con il testo della nuova stele, che il "vento anfascista" muoverà, a moto perpetuo, qui tra le case e speriamo molto oltre esse. Aspeando il ritorno dei Writers, a seem- bre, che altri segni lasceranno sui nostri muri, ciamo Migliori per il quale i muri vivono ormai di vita propria, con un proprio "alto" passato fao di mani che li hanno vissu e di occhi che li hanno guarda. Lo sguardo si estende poi al resto dell'Area Nord araverso le considerazioni di taglio urbanisco elaborate dal Laboratorio Oltre- luogo. In collaborazione con la Circoscrizione Nordest, Oltreluogo ha presentato l'interven- to da noi qui riproposto, al Tavolo di Proget- to voluto dall'Amministrazione di Reggio in preparazione del prossimo Piano Operavo Comunale. Infine, con solidale senso di partecipazione, si cercherà araverso le parole e i vol raccol direamente dai nostri luoghi, di avvicinare ulteriormente la tragica aualità giappone- se ai nostri soci. Vida Borciani 23 aprile 2011, giorno della Memoria alle Case Operaie di Mancasale. Che cos’è un uomo in rivolta? E’ un uomo che dice no. Ma se rifiuta, non rinuncia tuavia: è anche un uomo che dice di sì, fin dal suo primo muoversi. Insomma, questo no afferma l’esistenza di una fronera. La coscienza viene alla luce con la rivolta. (da L’uomo in rivolta, Albert Camus) Oggi 23 aprile 2011 i Cooperatori di Mancasale e Coviolo rammemorano il sacrificio del giovane garibaldino Angelo Masini (Tonino) 20 gennaio 2011 prima serata di convivio gennaio 2011 compleanni in cooperativa

description

Bimestrale di espressione e libera informazione della Cooperativa Case Popolari di Mancasale e Coviolo

Transcript of Centoanni Indivisi (bimestrale n. 1 - 2011)

Page 1: Centoanni Indivisi (bimestrale n. 1 - 2011)

Ciao

Teo!

CENTOANNI INDIVISILA COOPERATIVA CASE POPOLARI MANCASALE E COVIOLO

anno 2 Numero 1

maggio 2011

annannannannannannannannannanno 2o 2 N N N N N N N N N N N Numumumererererererererero o o o o o o o o 11

“… le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile dis� nguere fra i due".

Da La fa� oria degli animali,

George Orwell - 1945

www.coopera� vacasepopolarimancasalecoviolo.it - sede sociale via selo, 3 (42124) reggio emilia - circoscrizione nordest - bimestrale di espressione e libera informazione

27-28 novembre 2010St-Claude e la cooperazio-ne globale

In questo numero intervengono:

Antonio Canovi

Maurizio Salami

Gaetano Borciani

Roberto Nasi

Alessandro Arden�

to dalle re! cenze di natura poli! ca. Tu� o ciò, ci

viene ricordato, produrrà pesan! conseguenze

per il movimento coopera! vo di quel paese (for-

te di 20 milioni di soci, con tan! microprodu� ori

e una rete coopera! va di consumo fondata su

di uno schema distribu! vo porta a porta molto

simile ai nostrani Gruppi di Acquisto Solidale).

Grande sisma e nostra situazione.

L’11 marzo ero nell’is! tuto di ricerca di Tokio con

i miei compagni, al quinto piano.

Per una durata di tre minu! , la stanza ha ballato

intensamente a causa di un terremoto.

E’ stata la prima esperienza così terribile per noi.

Alcuni grandi mobili sono cadu! . L’ele� ricità

corrente non ha avuto problemi, ma tu� e le fer-

rovie erano completamente ferme (mol! operai

della regione metropolitana u! lizzano una via

ferrata). Abbiamo passato una no� e in questa

stanza. Felicemente tu" stavano bene.

Alcune riunioni sono state annullate, ma noi ab-

biamo terminato i nostri compi! .

Apparentemente, sembrava che la vita della

gente a Tokio ritornasse quella di prima. Ma il

problema di un così grande numero di vi" me è

molto serio.

Inoltre, i rea� ori nucleari di Fukushima sono

sempre più cri! ci. La cosa seria è che il gover-

no giapponese, la televisione e i giornali dico-

no la verità con molta fa! ca. Mol! giapponesi

credevano nell’informazione dei media, ma re-

centemente la popolazione che giudica in modo

cri! co la tela dell’informazione aumenta gra-

dualmente.

In ogni caso, la contaminazione dell’ambiente,

del cibo e dell’acqua diventeranno sempre più

seri. La radioa" vità con! nua a diff ondersi, gran

parte della provincia di Fukushima è in una si-

tuazione molto cri! ca, anche a Tokyo risulta ora

6-8 volte superiore a quanto era prima (cioè più

del doppio del margine di tolleranza). Tu� o que-

sto avrà una grande infl uenza sui prodo" Coop.

Takashi Suzuki

ucciso in comba" mento l’8 gennaio 1945 al ponte della Ga� ala dignità violata di

Aldo BoniEmerenzio Borciani “Ribello” (Bobi)Lina Cavazzoni (Mirka)Mario Masoni (Buli)Marta Bedogni Vivaldo Bertani (Rudi)Walter Bedogni (Teo)

imprigiona! nel carcere fascista dei “Servi” e a Villa Cucchi, qui tortura!

donne e uomini resisten! che hanno fa� o la vita della nostra Coopera! va.

Le ul� me da Takashi, cooperatore d'Oriente

di Maurizio Salami e Antonio Canovi

Da Tokio il 26 marzo è pervenuta a Maurizio

Salami, socio della Coopera! va Case Popolari

di Mancasale e Coviolo, una le� era (giunta in

lingua francese, trado� a dall’Associazione Eu-

topia) di Takashi Suzuki, ricercatore alla Robert

Owen Associa! on di Tokio (sostenuta dal movi-

mento coopera! vo giapponese).

La conoscenza con Takashi rimonta al semina-

rio coopera! vo internazionale di Saint-Claude

dell’o� obre 2008, ove a nome di una delegazio-

ne reggiana guidata da Roberta Pavarini (Cir-

coscrizione Se" ma) relazionarono Renzo Tes!

(Legacoop) e Antonio Canovi (Centro Documen-

tazione Storica di Villa Cougnet).

La sua le� era tes! monia di una situazione par-

! colarmente seria. Prima i mor! per lo tsunami,

poi la contaminazione nucleare che pare oggi

inarrestabile, in un contesto informa! vo grava-

Centoanni indivisi al suo secondo appunta-

mento vuole ribadire gli ideali che hanno

portato, tra tanto altro, alla sua nascita.

Per questo apriamo con il testo della nuova

stele, che il "vento an! fascista" muoverà, a

moto perpetuo, qui tra le case e speriamo

molto oltre esse.

Aspe� ando il ritorno dei Writers, a se� em-

bre, che altri segni lasceranno sui nostri muri,

ci! amo Migliori per il quale i muri vivono

ormai di vita propria, con un proprio "alto"

passato fa� o di mani che li hanno vissu! e di

occhi che li hanno guarda! .

Lo sguardo si estende poi al resto dell'Area

Nord a� raverso le considerazioni di taglio

urbanis! co elaborate dal Laboratorio Oltre-

luogo. In collaborazione con la Circoscrizione

Nordest, Oltreluogo ha presentato l'interven-

to da noi qui riproposto, al Tavolo di Proget-

to voluto dall'Amministrazione di Reggio in

preparazione del prossimo Piano Opera! vo

Comunale.

Infi ne, con solidale senso di partecipazione, si

cercherà a� raverso le parole e i vol! raccol!

dire� amente dai nostri luoghi, di avvicinare

ulteriormente la tragica a� ualità giappone-

se ai nostri soci.Vida Borciani

23 aprile 2011, giorno della Memoria alle

Case Operaie di Mancasale.

Che cos’è un uomo in rivolta? E’ un uomo che dice no.Ma se rifi uta, non rinuncia tu� avia: è anche un uomo che dice di sì, fi n dal suo primo muoversi.Insomma, questo no aff erma l’esistenza di una fron! era.La coscienza viene alla luce con la rivolta.

(da L’uomo in rivolta, Albert Camus) Oggi 23 aprile 2011 i Cooperatori di Mancasale e Coviolo rammemorano

il sacrifi cio del giovane garibaldino Angelo Masini (Tonino)

20 gennaio 2011prima serata di convivio

gennaio 2011compleanni in cooperativa

Page 2: Centoanni Indivisi (bimestrale n. 1 - 2011)

febbraio 2011presentazione del corso di improvvisazione teatrale - cabaret

Ri-generazioni territoriali

di Alessandro Arden� archite� o di Oltreluogo

Relazione presentata il 29 marzo 2011 al tavolo di lavoro

sull'area nord organizzato dalla Amministrazione comunale di

Reggio Emilia.

Oltreluogo lavora a nord della ci! à da più cin-

que anni, direi per scelta, perché anche noi,

come tu! o l’Ente Circoscrizionale Nordest (dal-

le scuole agli operatori di strada, dagli assisten-

� sociali agli anziani volontari e più in genera-

le dagli operatori dei centri socio assistenziali),

riconosciamo un forte senso di appaesamento

nei luoghi a nord della ci! à. Lo strenuo lavoro

che la Circoscrizione eff e! ua sul territorio ogni

giorno è fa! o di giuste mescolanze. La capacità

che ha questo “pezzo” del Comune di catalizzare

le voci delle persone si traduce dire! amente nel

con� nuo servizio-azione dell’ascolto, direi non

soltanto rivolto alle molteplici richieste portate

dalla “strada”, ma sopra! u! o da quel par� co-

lare potere crea� vo che deriva dire! amente da

quelle stesse istanze.

Dal “basso” credo debba provenire quel contri-

buto fondamentale che serve ad umanizzare il

fa! o tecnico. Analizzare, prima “crea� vamente”

(quindi in modo a# vo e al tempo stesso espres-

sivo) poi norma� vamente, la tes� monianza

portata dal territorio credo s� a alla base di un

qualsiasi processo rigenera� vo sia in termini ur-

banis� ci che più in generale culturali. Infa# , la

convinzione è che lo spazio fi sico sia da pra� ca-

re e da a! raversare con il corpo, perche il movi-

mento crea i� nerari e costruisce luoghi mentali.

Ecco, allora, mi dico: è u� le esplorare, andare

a vedere, osservare, ascoltare, raccogliere de-

scrizioni e informazioni sul territorio, me! endo

sullo stesso piano edifi ci, cose, storie an� che e

nuove, non solo con l’occhio di chi vuole con-

servare ogge# che ci sembrano più belli o ap-

partenen� ad una memoria colle# va, ma anche

costruendo mappe, collegando storie e luoghi,

lasciando che emerga in modo disaggregato e

contraddi! orio lo stato a! uale delle cose, in

evoluzione, cosa che riserva un sacco di sorpre-

se. Lasciare che l’immagine della ci! à emerga

in tu! a la sua dinamicità e confl i! ualità. Voglio

dire: più povera, più semplifi cata, è l’immagine

del territorio in cui ci muoviamo meno oppor-

tunità riusciamo a cogliere: non sme! ere mai,

insomma, di leggere lo stato eff e# vo e mutevo-

le dei servizi. Penso che, da questo punto di vi-

sta la presenza di un museo-a# vatore o centro

di documentazione sia u� lissimo nel diff ondere

descrizioni e memorie grezze, non epurate e

normalizzate, con la consapevolezza dell’impos-

sibilità di “esaurire” la ricchezza delle storie nel

territorio.

Ritengo, pertanto, che l’enorme ques� one tecni-

ca legata al processo rigenera� vo dell’area nord

di Reggio Emilia, possa rappresentare l’occasio-

ne per fare meglio. Questa volta c’è più tempo

e più consapevolezza dei problemi, ci sono più

strumen� di analisi e conoscenza, non c’è la

Si sa che il viaggiatore occidentale che appro

da in Giappone non riesce proprio a dormire,

almeno i primi giorni… Ques� one di jet lag, si

dice!

Il mercato del pesce di Tsukiji a Tokyo è il più

grande mercato i# co del mondo ed apre alle

4.30 del ma# no. Ci lavorano più di 60.000 per-

sone in vari turni, ma se ci si arriva dopo le 8 si

rischia di assistere alle operazioni di chiusura.

Tra l’operare vor� coso e perfe! amente sincro-

nizzato si riconoscono gestualità e rituali, dove

sacralità e crudeltà si legano indissolubilmen-

te...

Una tappa obbligata... Per chi soff re d’inson-

nia!

Roberto Nasi archite� o di Oltreluogo

Il Giappone tra noi

Due chiacchiere con la Socia Emiko Rinaldi.

Dopo gli even� che hanno scosso il Giappone

e il mondo intero, mi sono chiesto come in ef-

fe# i giapponesi riescano a convivere così bene

con gli even� sismici e le calamità e, apparente-

mente, senza mai perdere la calma. Già l’amico

cooperatore di Tokio Takasci ci dà uno spaccato

interessante: nonostante la scossa sono rimas�

al lavoro, preoccupa� ma consapevoli che altro

non sarebbe servito. Ho allora chiesto alla nostra

Socia Emiko, da poco più di un anno residente

in via Selo col marito e il fi gliole! o, originaria di

Tokio quale impressioni avesse raccolto dai pa-

ren� . Ci ha raccontato che subito ha chiamato i

genitori e gli amici. La sua mamma, che ha ses-

santo! o anni, di terremo� ne ha vissu� tan� s-

simi, quasi da non riuscire a contarne il numero

esa! o ma, l’undici Marzo per la prima volta ha

pensato che sarebbe potuta morire. Lo spaven-

to è stato sopra! u! o dato dalla lunghezza del

sisma, ci dice infa# che le scosse di ven� , ven-

� cinque secondi lasciano indiff eren� i più, ma

questa sembrava non fi nire mai. Tu! o questo e

sopra! u! o il grave incidente nucleare di Fuku-

scima, sembra non aver scalfi to la loro fi ducia

nella tecnologia nucleare e infa# anche Emiko

dice che la colpa del disastro è da ricercare nelle

ca# ve condizioni di quella centrale in par� co-

lare e non nell’uso del nucleare che, ci dice, in

Giappone è l’unica possibilità di approvvigiona-

mento energe� co.

Chiedo poi come si trova in Italia e con gli Ita-

liani. Dice che tra i due popoli ci sono numero-

se somiglianze, entrambi popoli di lavoratori e,

dice, nonostante le apparenze, anche i giappo-

nesi sono persone allegre, gioviali e che amano

diver� rsi. Anche la geografi a dei due popoli li

accomuna, entrambi sono circonda� dal mare.

Gaetano Borciani

(Emiko Rinaldi)

31 gennaio 2011seminario sulla sicurezza domestica

27 gennaio 2011Giorno della Memoria

Page 3: Centoanni Indivisi (bimestrale n. 1 - 2011)

Giovedì 14 aprile si è concluso “Fare Narrare

Camminare”, il ciclo di o� o incontri conviviali

scelto dall’Associazione Eutopia - Rigenerazioni

Territoriali.

Eutopia signifi ca buon luogo, e dove – se non in

Coopera� va – poteva trovare dimora presso la

neonata Associazione? Il luogo prescelto, Salet-

ta Civica Coopera� va in via Selo n. 4, ha rivelato

una rara du� lità, un po’ come le “case di gom-

ma” della memoria, aff ollate all’inverosimile e

pure sempre ospitali a gente nuova. Per chi an-

cora non la conosca, è una sale� a al piano ter-

reno dello stabile di via Selo 4 (“Il Cremlino”),

delimitata sul fronte stradale interno da ampie

vetrate. Qui vi è stato ricavato un accesso diret-

to. Per l’appunto, un luogo “rigenerato”.

Suddividendo per o� o incontri, ci si è a� esta�

sulla media di una 50 di persone a serata. Nella

top-eight, la serata sul camminare condo� a da

Carlo Possa: oltre 80 presenze! Ma ad ogni sera-

ta, in verità, si sono succedute non poche perso-

ne nuove. E in tan� hanno pure trovato la voglia

di scambiare una parola con gli altri partecipan-

� , di lasciare un contributo. Diciamolo: quanto

è raro, oggi, frequentare luoghi che sappiano

confondano la socialità con la libertà personale.

Abbiamo toccato con mano che cosa voglia dire

rigenerazione, di questo dobbiamo essere gra�

al Laboratorio di archite� ura Oltreluogo.

Venendo al programma culturale: senza le opere

e la disponibilità di Nico Guide� , va de� o, non

avremmo potuto concepire il format qui propo-

sto, tenendo nel medesimo fi lo Parola, Gusto,

Immagine. Ma nulla si sarebbe mangiato, vo-

gliamo ricordarlo, senza il volontariato assoluta-

mente gratuito del pluricooperatore (nel senso

che appar� ene a molte coopera� ve, senza mai

confondersi) Maurizio Salami.

Per ritrovare i comunica� stampa e futuri com-

men� : www.villacougnet.it

Il format scelto

Ogni incontro si è svolto nella fascia oraria com-presa tra le 19 e le 23 ed è stato pensato seguen-do una par� tura in tre movimen� , per rendere gradevole la partecipazione a quan� arrivano da una giornata di lavoro e intendono riappaesarsi la sera in un luogo conviviale:- la Parola: l’apertura su di un argomento culturale che, incrociando il profi lo geostorico di Reggio Emilia, tocca da vicino la nostra vita contemporanea (a par� re da qua� ro rassegne: sguardi di ci� à; muoversi; andar per paesaggi; lavorare);- il Gusto: la condivisione di un pasto “de-dicato”, in sintonia con l’argomento culturale proposto;- l’Immagine: la proiezione di una sequen-za fotografi ca o di un docufi lm, per res� tuirci in argomento un punto di vista narra� vo.

regolata dei sistemi urbanis� ci e pianifi catori,

garantendo perciò una capacità di ada� amen-

to dei sudde� parametri alla mutevolezza delle

condizioni interne ed esterne dell’intervento.

Ciò che facilmente registriamo dalle esperienze

dire� e che svolgiamo “lentamente” sul territo-

rio, è che la scala di cui s� amo parlando è sicu-

ramente quella in cui l’archite� ura si iden� fi ca

nel paesaggio.

Va de� o che, come si evince dai livelli strategici

sul modello di proge� azione integrata descri�

dal PTCP, il Paesaggio rappresenta l’espressio-

ne della iden� tà culturale e dei valori storico-

tes� moniali, naturali, morfologici ed este� ci del

territorio; pertanto e per quanto de� o fi nora,

ci sembra sempre più necessario, riprendendo

peraltro una delle proposte di ricerca avanzata

nel 2007 dallo stesso Sindaco Graziano Del Rio,

trovare lo spazio nonché la giusta dimensione

per un parco-museo geostorico sulla scienza ma

anche sulla ci� à, capace sopra� u� o di promuo-

vere il patrimonio archivis� co delle Offi cine, at-

tualmente solo depositato, senza aver ancora di

fa� o ado� ato suffi cien� misure di salvaguardia,

all’interno dei piani seminterra� della palazzina

di via Agos� .

Come valutava giustamente già nel 2006 l’Asses-

sore Ugo Ferrari, vige ancora oggi la necessità

di mantenere una presenza di � po museale (noi

aggiungeremmo di natura diff usa, quindi capil-

larmente inserita ed a� vamente coinvolta nelle

trame urbane dei quar� eri), sui fenomeni che

qui hanno avuto le loro origini:

- Al� ssima qualità della tecnologia mecca-

nica reggiana;

- La storia e l’evoluzione del movimento

operaio e sindacale;

- Lo straordinario sviluppo, dopo lo sman-

tellamento post-bellico, della piccola e media

impresa meccanica.

Tu� o questo da affi ancare ad una sezione mo-

derna – il futuro Tecnopolo - che sappia guarda-

re al futuro e sia, al contempo, luogo di incontro

e promozione dei pun� di eccellenza del sistema

economico e produ� vo della provincia.

Renè Magri� e sosteneva che la realtà non è

quella della vita ma quella della mente.

Salvaguardare, quindi, le diversità o favorirne la

dinamica sopra� u� o in termini relazionali, non

dipende da esper� ma da una coscienza colle� -

va in con� nua trasformazione.

Per chi volesse corrispondere con Alessandro Ar-

den� : [email protected]

Il 14 aprile 20 11 si è conclusa l'esperenza del

Convivio Civico Coopera! vo a cura dell'associa-

zione culturale Eutopia

di Antonio Canovi

Geostorico del tempo presente

fre� a, l’emergenza sociale che l’Italia si trovava

di fronte sessanta anni fa. I problemi di oggi, in

buona parte eredita� da quella stessa stagione,

sono in trasformazione con� nua; la velocità di

cer� paesaggi in perenne movimento risulta nei

fa� troppo spesso inaff errabile, dimostrandoci

con una certa pervicacia che non può esistere

un disegno dominante facilmente controllabile.

La mutevolezza dei paesaggi è connaturata alla

complessità iden� taria della società che li abita.

C’è un senso di appartenenza che va rispe� ato.

Le Reggiane, come più volte ci è stato de� o,

rappresentano la ragione nodale della recente

avventura industriale della ci� à realizzando in

un lungo arco temporale un forte valore anche

simbolico oltre che iden� tario per ques� luoghi.

Dalle storie d’avanguardia industriale pre-belli-

che fi no alle lo� e operaie degli anni ’50, le Reg-

giane hanno contraddis� nto il fulcro primordia-

le dell’industria reggiana, contribuendo in modo

fondamentale alla nascita dei distre� industriali

della piccola e media industria che oggi sono il

fi ore all’occhiello dell’industria reggiana in Italia

e nel mondo. Da ques� stabilimen� sono usci�

migliaia di operai specializza� che, grazie al loro

prezioso lavoro altamente professionale, han-

no dato slancio all’innovazione nel se� ore della

meccanica industriale italiana.

Le Reggiane rappresentano molto di quello

che siamo, l’archite� ura popolare di Santa Cro-

ce ascolta, ancora oggi, dall’interiorità dei suoi

quar� eri, il Genius Loci del suo “midollo” stori-

co. Lì, a Santa Croce, si abita e si vive senza avere

una vera percezione di degrado; anzi, la qualità,

crediamo, di questo pezzo di ci� à, sta proprio

nelle molteplici diffi coltà quo� diane sul fare

comunità. Da quel midollo nasce, forse, il sano

orgoglio di auto referenziarsi e al contempo co-

s� tuire una delle principali referenze ancora in-

sediate della realtà urbana reggiana.

Santa Croce come la Rosta non cos� tuisce più

da tempo un’en� tà periferica, infa� , chiede a

pieno diri� o di legarsi defi ni� vamente alla cit-

tà. Al tempo stesso, però, chiede di poter essere

parte a� va di questo processo, per non fi nire

vi� ma di strane astrazioni conce� uali che a

volte lo svolgimento dei piani produce anche in-

consapevolmente.

Passando alla tecnica, è probabilmente giusto,

come già sosteneva il professore Campos Venu-

� nel 2006 proprio in occasione del convegno

sulle Reggiane voluto dalla nostra Amministra-

zione, infl uenzando conseguentemente la suc-

cessiva proge� azione del master plan, “assi-

curare all’area delle Reggiane una sostenibilità

ecologica e sociale mescolando il terziario con

la residenza, i servizi con il verde, in modo da

garan� re un paesaggio urbano assai variato, un

tessuto sociale plurale e vivo in tu� e le ore del

giorno e della sera, scongiurando, pertanto, la

possibilità di trasformare l’area in un ghe� o mo-

nofunzionale”.

Andrebbe però parallelamente sostenuta, riba-

dendo e completando con le sue stesse parole

la rifl essione di Campos Venu� , una fl essibilità

23 APRILE 2011rammemorazione delle dignità violate ↳

14 APRILE 2011ricordando in saletta il sette luglio 1960 ↳

28 marzo 2011partecipazione al bando regionale di edilizia sociale

le

Page 4: Centoanni Indivisi (bimestrale n. 1 - 2011)

L'uffcio della Cooperativa di via candelù 3 è aperto il lu-nedì e il giovedì dalle 18.00 alle 19.00

COOPERATORI VIRTUOSI

Il territorio a nord del centro storico, l’an� ca Se� ma Circoscrizione, è

stato il pilota per la raccolta diff erenziata dei rifi u� col sistema del porta

a porta, ormai quasi cinque anni fa.

Chiediamo a Roberta Pavarini, Presidente della Circoscrizione Nordest,

un bilancio: alla luce degli ul� mi da� , e considerando le diffi coltà dei

primi tempi, può ritenersi soddisfa� a dei risulta� o� enu� ?

“I risulta� sono incoraggian� e denotano una crescita culturale diff usa

sui temi della sostenibilità ambientale. A Santa Croce siamo sempre sta-

� con una media superiore al 65% di diff erenziata. Abbiamo installato

tre oasi ecologiche (via Acqui, via Zacche� , via Jacopo da Mandra) per

incontrare le esigenze degli isola� a maggior densità abita� va.

In media qua� rocento ci� adini al mese si rivolgono al nostro eco-spor-

tello circoscrizionale per ri� rare i materiali di consumo, quali sacche�

ecologici e mastelli per diff erenziare, o per fare segnalazioni (che si sono

diradate mol� ssimo avendo cercato di risolvere puntualmente tu� i

problemi che venivano presenta� ). Insomma, possiamo dire che il si-

stema, allargato da circa un anno a tu� e le zone del forese dell'intero

Comune, sia arrivato veramente a regime. Permangono solo in alcune

zone certe diffi coltà puntuali, sulle quali s� amo cercando di intervenire,

eventualmente anche predisponendo una ulteriore oasi ecologica”.

E per chi avesse necessità di svuotar can! ne e solai ma senza bu" ar

nulla, diamo appuntamento all’AGORA’ EUTOPICO tra le case popolari

e il circolo Pigal un merca! no-labirinto senza soluzione di con! nuità

per proseguire la rammemorazione colle# va, a Se" embre nell’ambito

dell’evento “Murales”.

GIOVANI SOCIALISTI IN GITA (1920)

Nella splendida fotografi a, parte dei ricordi e cimeli della famiglia Bo� azzi, che

Lauro ha portato alla luce e che qui riproduciamo, vediamo un folto gruppo

di giovani socialis� che posano per avere una foto ricordo, come ogni bell’in-

contro, oggi come allora. E’ stata sca� ata nel 1920 qui tra le case popolari.

Si riconoscono Angelo Ferrari, in piedi nella quarta fi la dal basso e Abramo

Bo� azzi, papà del nostro Lauro, in terza fi la, con un bel colle� o bianco giusto

so� o ad Angelo; Abramo del Par� to Socialista reggiano era il tesoriere. Giovani

socialis� che con Prampolini la domenica, a piedi, andavano ad inaugurare le

coopera� ve di consumo che con� nuavano a nascere in quei primi decenni del

Novecento.

Centoanni Indivisi

Bimestrale della Coopera� va Case

Popolari di Mancasale e Coviolo

Numero 1 - Maggio 2011 - Anno 2

Redazione*: Vida Borciani

Disegni, proge" o grafi co, impagina-

zione: Oltreluogo Laboratorio di ar-

chite� ura - laboratorio@oltreluogo.

it - www.oltreluogo.it

Fotografi e e immagini: Alessandro

Arden� , Roberto Nasi, Roberta Pava-

rini, Cesare Prandi.

---

* Per partecipare alla redazione dei pros-

simi numeri conta� are i seguen� indiriz-

zi di posta ele� ronica:

vida.borciani@! scali.it

[email protected]

GIOVANI SOCIALISTI IN GITA (1920)