Caterina dice basta: «Lasciatemi, sto male». E arriva la solidarietà

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Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Servizio Clienti - Tel 02 63797510 Roma, Piazza Venezia 5 Tel. 06 688281 Fondato nel 1876 www.corriere.it PERSONALITÀ, PARTITI E SCELTE CONCRETE I L PESO DEI LEADER NELLE DEMOCRAZIE di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA D a sessant’anni il fascismo ci fa compagnia. Non già perché in tut- to questo tempo vi sia mai stato il pericolo di una sua reincarnazione — se non nei deliri di sparute frange folli o forse nelle intenzio- ni di qualche personalità alla prova dei fatti priva però di qualunque base reale — ma perché da ses- sant’anni il fascismo è pre- sente nel nostro discorso pubblico come un como- do (e dunque adoperatis- simo) termine di parago- ne negativo a disposizione per giudicare sbrigativa- mente uomini e cose. Così per l’appunto lo ha adoperato Eugenio Scalfa- ri quando domenica scor- sa ha scritto su la Repub- blica che l’impetuosa ascesa di Renzi, la sua fi- gura e l’attesa che suscita gli ricordano pericolosa- mente «il bisogno di un Capo», di un «uomo della Provvidenza»: in poche parole Mussolini e il fasci- smo. Non di un capo l’Ita- lia ha però bisogno, egli ci ammonisce, bensì di un leader: che è cosa ben di- versa. Proprio tanto diversa non direi, per la verità. Ca- po, infatti, non è altro che la traduzione italiana di leader, una traduzione per così dire addolcita anzi, dal momento che quella esatta dovrebbe essere «guida». Se leader suona più rassicurante (ma a Pyongyang spadroneggia un «caro leader», mi sem- bra) è solo perché il termi- ne evoca il mondo del co- stituzionalismo anglosas- sone, che per sua fortuna il fascismo non l’ha mai conosciuto. Qui comunque non è questione di parole ma di cose. Ciò di cui stiamo parlando, ciò di cui l’opi- nione pubblica italiana sente oggi un acuto biso- gno, non è un Capo, non è un «uomo della Provvi- denza» né l’«uomo forte» dai tratti grotteschi di un disegno di Maccari. È una «guida» (va bene così? dunque anche una don- na, sì una donna), ma in ogni caso con due caratte- ristiche fondamentali: il dono di una personalità spiccata e la possibilità di esercitare il potere in mo- do incisivo. Una persona- lità spiccata vuol dire qualcuno con le idee chiare su ciò che serve al Paese e sul proprio ruolo, determinato a perseguire le proprie idee senza ten- tennamenti e rinvii, pron- to a dire con chiarezza il proprio pensiero, ad agire di conseguenza e con la prontezza necessaria, di- sposto a impegnare tutto se stesso nell’impresa. Ca- pace altresì di convincere, di trascinare, anche di en- tusiasmare, perché dotato di quella misteriosa quali- tà individuale che si chia- ma «carisma». Che cosa c’è di fascista in tutto que- sto? Io non lo vedo. E che cosa c’è mai di fascista nel fatto che una collettività in un momento di crisi grave, d’incertezza pro- fonda circa il proprio fu- turo, desideri un capo (pardon: una guida) di tal fatta? Qualcuno, come dicevo sopra, dotato di «poteri forti». A proposito di fa- scismo, il punto vero sta forse proprio qui. Sgom- briamo allora il campo da un errore storico in cui in- corsero più o meno con- sapevolmente i nostri co- stituenti. CONTINUA A PAGINA 35 Padiglione Italia Il non-medico grida al complotto E gioca sulla pelle dei suoi malati S ulla pelle di chi sta morendo. Secondo le cartelle cliniche, fornite in sintesi dagli Spedali Civili di Brescia, non c’è al- cuna prova di miglioramento nei 36 pa- zienti in cura con il cosiddetto «metodo Stamina». I parenti dei malati sosten- gono invece che sono stati riportati dati falsi e accusano i mezzi di informazione di gravi scorrettezze. Intanto si è scoperto che Davide Van- noni non è nemmeno un medico, è solo un laureato in Lettere e Filosofia, ex im- prenditore del settore marketing e call center (le sue prime attività di rilievo ri- salgono alla fine degli anni Novanta quando gli furono affidate consulenze dalla Regione Piemonte, firmate dal di- rigente Angelo Soria, fratello di Giulia- no, i due dello scandalo «Premio Grinza- ne Cavour»), di certo una figura cari- smatica, un grande imbonitore. Che ora però rischia il rinvio a giudizio per eser- cizio abusivo della professione medica. Il «metodo Stamina» è finito nel miri- no della magistratura e Vannoni grida al complotto: «Siamo vittime della lobby dei farmaci, della burocrazia e della po- litica. Tutto sulla pelle di chi sta moren- do». Esattamente come si diceva ai tem- pi della cura anticancro del «metodo Di Bella» o, anni prima, per il «siero Boni- facio», un intruglio a base di feci e urine delle capre. Ma chi gioca sulla pelle di chi sta mo- rendo è proprio lui, Davide Vannoni. Lui e il suo entourage. Sconfessato dalla co- munità scientifica internazionale (la ri- vista Nature ha svelato come la docu- mentazione, presentata per la richiesta di brevetto per il metodo, si avvalesse di documenti «scippati» ad altri ricercato- ri), ma «tollerato» dalle solite indeter- minatezze della politica e della giusti- zia, ha sempre fatto leva sulla compren- sibile disperazione degli ammalati e dei loro parenti. E su alcuni media compia- centi: Giulio Golia, delle «Iene», ha con- fezionato una ventina di servizi uno più temerario dell’altro, un manuale della tv del dolore, senza mai farsi venire un dubbio. C’è solo da sperare che scienza e cure compassionevoli si spartiscano ora i lo- ro ambiti. La medicina occidentale avrà i suoi limiti, ma si può dare un calcio al controllo scientifico, approfittando della disperazione delle famiglie dei malati? © RIPRODUZIONE RISERVATA Il «metodo Stamina» di Vannoni respinto dagli scienziati di Aldo Grasso Davide Vannoni 9 771120 498008 31 2 2 9> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Milan «Troppo indisciplinato». Tornano le voci di divorzio Addio a Balotelli, la tentazione S i moltiplicano le indi- screzioni su una possi- bile rottura tra SuperMa- rio Bolotelli e il Milan. A scatenarle, uno sfogo di Berlusconi ad alcuni espo- nenti di Forza Italia, in cui il presidente si diceva pronto a disfarsi dell’attac- cante mai del tutto apprez- zato. La società reagisce con un comunicato in cui smentisce e definisce «im- pensabile» una sua cessio- ne. Ma se è «impensabile» per gennaio, forse non lo sarà per giugno. Intanto il Milan è nei guai anche per il protrarsi dell’assenza di El Shaarawy, infortunato. ALLE PAGINE 40 E 41 Montepaschi La Fondazione fa rinviare l’aumento di capitale. Il presidente: lasciare? Vedremo Strappo al vertice di Mps Manager bocciati. Profumo: Siena rischia di perdere la banca La Fondazione di Monte Paschi boccia la proposta del consiglio di amministra- zione presieduto da Alessandro Profu- mo di far partire a gennaio l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro. Rinvio a maggio. Voci di dimissione dei vertici. ALLE PAGINE 2 E 3 Massaro Giannelli Il carattere dei duellanti (e il finale prevedibile) di FABIO TAMBURINI L a sfida tra Antonella Mansi, alla guida della Fondazione, e il presidente Alessandro Profumo si chiude senza vincitori. Come era prevedibile. Due caratteri diversi, due strategie sin dall’inizio molto lontane. A PAGINA 3 L’Austerity e noi QUELL’ APPELLO ALL’ E UROPA CHE DICE SOLO MEZZA VERITÀ di MICHELE SALVATI P oco prima di Natale, sul Manifesto del 22 dicembre, quindici noti intellettuali hanno firmato un appello dal titolo «Urgente per l’Europa», il cui messaggio centrale è questo: «È urgente un’inversione di tendenza (delle politiche nazionali ed europee) che affidi alle istituzioni politiche… il compito di realizzare politiche espansive e alla Banca centrale europea una funzione prioritaria di stimolo alla crescita». Perché urgente? CONTINUA A PAGINA 35 di ARIANNA RAVELLI E dal partito un ultimatum a Letta Spot e assunzioni: tutte le spese extra nel bilancio del Pd A ssunzioni, consulen- ze, manifesti: se nel 2012 il bilancio del Pd re- gistrava 7 milioni di per- dite, nel 2013 il buco ri- schia di essere maggiore. Tanto che il nuovo tesorie- re Francesco Bonifazi pen- sa a una «due diligence». Affiderà, cioè, a un gruppo di professionisti il compi- to di verificare i rapporti bancari, i contratti e quan- t’altro. Dopo verrà messo tutto in Rete. Intanto dal partito ultimatum a Letta. A PAGINA 5 - ALLE PAGINE 6 E 7 Guerzoni, Sensini, Trocino DOMENICA 29 DICEMBRE 2013 ANNO 138 - N. 307 In Italia EURO 1,30 Oggi la Lettura Lo zucchero di Violetta meglio così che l’apatia di Paolo Giordano nel supplemento Peppa Pig I nuovi papà e mamme raccontati dai maialini di Paolo Di Stefano e Maria Volpe a pagina 38 2013 I S ONDAGGI Su Corriere.it Triplete di Francesco: il più votato dai lettori di Armando Torno a pagina 25 La linea del ministro Lupi Ai cantieri 10 miliardi Ma fondi ritirati a chi va oltre i tempi di ANDREA GARIBALDI «S aranno stanziati oltre dieci miliardi per i cantieri»: il ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, precisa al Corriere che nel caso non si rispettino i tempi di consegna, i fondi saranno ritirati. E aggiunge: «La nostra filosofia è: non solo grandi opere, ma anche medie e piccole, manutenzione del territorio e delle infrastrutture». A PAGINA 8 Storie d’Italia Il sito di Grillo e «il tritolo per i politici» di P. CONTI A PAGINA 35 I tesori di Sibari minacciati dalla pioggia di G. A. STELLA A PAGINA 22 Test e cavie Caterina risponde agli insulti Renzi: io sto con lei Dopo gli insulti a Caterina Simonsen (nella foto), attaccata sul web per aver difeso gli esperimenti medici sugli animali, arriva la solidarietà. Anche quella di Matteo Renzi: «Io sto con te». A PAGINA 21 di ELENA TEBANO A PAGINA 21 GLI ANIMALISTI TRA RAGIONI ED ESTREMISMI FACEBOOK di MARIA TERESA MELI A PAGINA 11 M. Cremonesi italia: 57495350515651

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La vicenda di Caterina Simonsen, ex allieva del Barbarigo. Articolo apparso sul Corriere della sera il 29 dicembre 2013.

Transcript of Caterina dice basta: «Lasciatemi, sto male». E arriva la solidarietà

Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821Servizio Clienti - Tel 02 63797510

Roma, Piazza Venezia 5Tel. 06 688281Fondato nel 1876 www.corriere.it

PERSONALITÀ,PARTITIESCELTECONCRETE

IL PESO DEI LEADERNELLE DEMOCRAZIEdi ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

D a sessant’anni ilfascismo ci facompagnia. Nongià perché in tut-

to questo tempo vi sia maistato il pericolo di una suareincarnazione — se nonnei deliri di sparute frangefolli o forse nelle intenzio-ni di qualche personalitàalla prova dei fatti privaperò di qualunque basereale — ma perché da ses-sant’anni il fascismo è pre-sente nel nostro discorsopubblico come un como-do (e dunque adoperatis-simo) termine di parago-ne negativo a disposizioneper giudicare sbrigativa-mente uomini e cose.

Così per l’appunto lo haadoperato Eugenio Scalfa-ri quando domenica scor-sa ha scritto su la Repub-blica che l’impetuosaascesa di Renzi, la sua fi-gura e l’attesa che suscitagli ricordano pericolosa-mente «il bisogno di unCapo», di un «uomo dellaProvvidenza»: in pocheparole Mussolini e il fasci-smo. Non di un capo l’Ita-lia ha però bisogno, egli ciammonisce, bensì di unleader: che è cosa ben di-versa.

Proprio tanto diversanon direi, per la verità. Ca-po, infatti, non è altro chela traduzione italiana dileader, una traduzione percosì dire addolcita anzi,dal momento che quellaesatta dovrebbe essere«guida». Se leader suonapiù rassicurante (ma aPyongyang spadroneggiaun «caro leader», mi sem-bra) è solo perché il termi-ne evoca il mondo del co-stituzionalismo anglosas-sone, che per sua fortunail fascismo non l’ha maiconosciuto.

Qui comunque non èquestione di parole ma di

cose. Ciò di cui stiamoparlando, ciò di cui l’opi-nione pubblica italianasente oggi un acuto biso-gno, non è un Capo, non èun «uomo della Provvi-denza» né l’«uomo forte»dai tratti grotteschi di undisegno di Maccari. È una«guida» (va bene così?dunque anche una don-na, sì una donna), ma inogni caso con due caratte-ristiche fondamentali: ildono di una personalitàspiccata e la possibilità diesercitare il potere in mo-do incisivo. Una persona-lità spiccata vuol direqualcuno con le ideechiare su ciò che serve alPaese e sul proprio ruolo,determinato a perseguirele proprie idee senza ten-tennamenti e rinvii, pron-to a dire con chiarezza ilproprio pensiero, ad agiredi conseguenza e con laprontezza necessaria, di-sposto a impegnare tuttose stesso nell’impresa. Ca-pace altresì di convincere,di trascinare, anche di en-tusiasmare, perché dotatodi quella misteriosa quali-tà individuale che si chia-ma «carisma». Che cosac’è di fascista in tutto que-sto? Io non lo vedo. E checosa c’è mai di fascista nelfatto che una collettivitàin un momento di crisigrave, d’incertezza pro-fonda circa il proprio fu-turo, desideri un capo(pardon: una guida) di talfatta?

Qualcuno, come dicevosopra, dotato di «poteriforti». A proposito di fa-scismo, il punto vero staforse proprio qui. Sgom-briamo allora il campo daun errore storico in cui in-corsero più o meno con-sapevolmente i nostri co-stituenti.

CONTINUA A PAGINA 35

Padiglione Italia

Il non-medico grida al complottoE gioca sulla pelle dei suoi malati

S ulla pelle di chi sta morendo. Secondole cartelle cliniche, fornite in sintesi

dagli Spedali Civili di Brescia, non c’è al-cuna prova di miglioramento nei 36 pa-zienti in cura con il cosiddetto «metodoStamina». I parenti dei malati sosten-gono invece che sono stati riportati datifalsi e accusano i mezzi di informazionedi gravi scorrettezze.

Intanto si è scoperto che Davide Van-noni non è nemmeno un medico, è soloun laureato in Lettere e Filosofia, ex im-prenditore del settore marketing e callcenter (le sue prime attività di rilievo ri-salgono alla fine degli anni Novantaquando gli furono affidate consulenzedalla Regione Piemonte, firmate dal di-rigente Angelo Soria, fratello di Giulia-no, i due dello scandalo «Premio Grinza-

ne Cavour»), di certo una figura cari-smatica, un grande imbonitore. Che oraperò rischia il rinvio a giudizio per eser-cizio abusivo della professione medica.

Il «metodo Stamina» è finito nel miri-no della magistratura e Vannoni grida alcomplotto: «Siamo vittime della lobbydei farmaci, della burocrazia e della po-litica. Tutto sulla pelle di chi sta moren-do». Esattamente come si diceva ai tem-pi della cura anticancro del «metodo DiBella» o, anni prima, per il «siero Boni-

facio», un intruglio a base di feci e urinedelle capre.

Ma chi gioca sulla pelle di chi sta mo-rendo è proprio lui, Davide Vannoni. Luie il suo entourage. Sconfessato dalla co-munità scientifica internazionale (la ri-vista Nature ha svelato come la docu-mentazione, presentata per la richiestadi brevetto per il metodo, si avvalesse didocumenti «scippati» ad altri ricercato-ri), ma «tollerato» dalle solite indeter-minatezze della politica e della giusti-zia, ha sempre fatto leva sulla compren-sibile disperazione degli ammalati e deiloro parenti. E su alcuni media compia-centi: Giulio Golia, delle «Iene», ha con-fezionato una ventina di servizi uno piùtemerario dell’altro, un manuale della tvdel dolore, senza mai farsi venire undubbio.

C’è solo da sperare che scienza e curecompassionevoli si spartiscano ora i lo-ro ambiti. La medicina occidentale avrài suoi limiti, ma si può dare un calcio alcontrollo scientifico, approfittando delladisperazione delle famiglie dei malati?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il «metodoStamina»di Vannonirespintodagliscienziati

di Aldo Grasso

Davide Vannoni

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Milan «Troppo indisciplinato». Tornano le voci di divorzio

Addio a Balotelli, la tentazione

S i moltiplicano le indi-screzioni su una possi-

bile rottura tra SuperMa-rio Bolotelli e il Milan. Ascatenarle, uno sfogo diBerlusconi ad alcuni espo-nenti di Forza Italia, in cuiil presidente si dicevapronto a disfarsi dell’attac-cante mai del tutto apprez-zato. La società reagiscecon un comunicato in cuismentisce e definisce «im-pensabile» una sua cessio-ne. Ma se è «impensabile»per gennaio, forse non losarà per giugno. Intanto ilMilan è nei guai anche peril protrarsi dell’assenza diEl Shaarawy, infortunato.

ALLE PAGINE 40 E 41

Montepaschi La Fondazione fa rinviare l’aumento di capitale. Il presidente: lasciare? Vedremo

Strappo al vertice di MpsManager bocciati. Profumo: Siena rischia di perdere la banca

La Fondazione di Monte Paschi bocciala proposta del consiglio di amministra-zione presieduto da Alessandro Profu-mo di far partire a gennaio l’aumento dicapitale da 3 miliardi di euro. Rinvio amaggio. Voci di dimissione dei vertici.

ALLE PAGINE 2 E 3 Massaro

Giannelli

Il carattere dei duellanti(e il finale prevedibile)di FABIO TAMBURINI

L a sfida tra Antonella Mansi, allaguida della Fondazione, e il

presidente Alessandro Profumo sichiude senza vincitori. Come eraprevedibile. Due caratteri diversi, duestrategie sin dall’inizio molto lontane.

A PAGINA 3

L’Austerity e noi

QUELL’APPELLOALL’EUROPACHE DICE SOLOMEZZA VERITÀ

di MICHELE SALVATI

P oco prima di Natale,sul Manifesto

del 22 dicembre, quindicinoti intellettuali hannofirmato un appello daltitolo «Urgente perl’Europa», il cuimessaggio centrale èquesto: «È urgenteun’inversione ditendenza (delle politichenazionali ed europee)che affidi alle istituzionipolitiche… il compito direalizzare politicheespansive e alla Bancacentrale europea unafunzione prioritaria distimolo alla crescita».Perché urgente?

CONTINUA A PAGINA 35

di ARIANNA RAVELLI

E dal partito un ultimatum a Letta

Spot e assunzioni:tutte le spese extranel bilancio del Pd

A ssunzioni, consulen-ze, manifesti: se nel

2012 il bilancio del Pd re-gistrava 7 milioni di per-dite, nel 2013 il buco ri-schia di essere maggiore.Tanto che il nuovo tesorie-re Francesco Bonifazi pen-sa a una «due diligence».Affiderà, cioè, a un gruppodi professionisti il compi-to di verificare i rapportibancari, i contratti e quan-t’altro. Dopo verrà messotutto in Rete. Intanto dalpartito ultimatum a Letta.

A PAGINA 5 - ALLE PAGINE 6 E 7Guerzoni, Sensini, Trocino

DOMENICA 29 DICEMBRE 2013 ANNO 138 - N. 307 In Italia EURO 1,30

Oggi la LetturaLo zucchero di Violettameglio così che l’apatia

di Paolo Giordanonel supplemento

Peppa PigI nuovi papà e mammeraccontati dai maialinidi Paolo Di Stefanoe Maria Volpe a pagina 38

Fondato nel 1876

2013I SONDAGGI

www.corriere.it

Su Corriere.itTriplete di Francesco:il più votato dai lettoridi Armando Tornoa pagina 25

La linea del ministro Lupi

Ai cantieri 10 miliardiMa fondi ritiratia chi va oltre i tempidi ANDREA GARIBALDI

«S aranno stanziati oltre diecimiliardi per i cantieri»: il

ministro per le Infrastrutture eTrasporti, Maurizio Lupi, precisa alCorriere che nel caso non si rispettino itempi di consegna, i fondi sarannoritirati. E aggiunge: «La nostra filosofiaè: non solo grandi opere, ma anchemedie e piccole, manutenzione delterritorio e delle infrastrutture».

A PAGINA 8

Storie d’Italia

Il sito di Grilloe «il tritoloper i politici»di P. CONTI A PAGINA 35

I tesori di Sibariminacciatidalla pioggiadi G. A. STELLA

A PAGINA 22

Test e cavie

Caterinarispondeagli insultiRenzi:io sto con leiDopo gli insulti aCaterina Simonsen(nella foto), attaccatasul web per averdifeso gliesperimenti medicisugli animali, arrivala solidarietà. Anchequella di MatteoRenzi: «Io sto con te».

A PAGINA 21

di ELENA TEBANOA PAGINA 21

GLI ANIMALISTITRA RAGIONIED ESTREMISMI

FACE

BOOK

di MARIA TERESA MELI

A PAGINA 11 M. Cremonesi

italia: 57495350515651

Corriere della Sera Domenica 29 Dicembre 2013 Cronache 21

Il caso La biologa animalista con la Sla: no a strumentalizzazioni

Caterina dice basta:«Lasciatemi, sto male»E arriva la solidarietàRenzi: «Io sono dalla sua parte»

L’intervista Lo studioso dei rapporti tra l’uomo e gli altri esseri viventi: io per salvarmi prenderei farmaci testati sulle cavie

«Chi si batte per gli animali non ignori i malati»

Il Comune

Cortina spegnele luci di Natale:«Risparmiarel’energia»CORTINA D’AMPEZZO(Belluno)— Spenti gli alberidi Natale, spente tutte ledecorazioni luminose per lefeste, spenta l’illuminazionepubblica periferica. E unappello del Comune arisparmiare energia, a nonaccendere lampadine inutili.Per Cortina non è affattofinito il lungo travaglio delblackout. Si va avanti ancoraanche grazie ai generatorifatti giungere sul postodall’Enel. La corrente dellarete non basta. E alle 17 diieri l’assessore AdrianoVerocai, mentre era in corsola conferenza stampa delvicesindaco EnricoPompanin (il sindaco AndreaFranceschi è sospeso ed ètutt’ora «in esilio» per levicende giudiziarie cheriguardano appalti eautovelox) è entrato in salacomunicando: «Siamo staticostretti a interromperel’alimentazionedell’illuminazione pubblicaperiferica nei vari sestieri checompongono Cortina,perché non regge. E questodopo aver già provveduto aspegnere tutte le decorazioninatalizie, gli alberi di Natale,i festoni luminosi». Cortinacosì ha perso il luccichio chela caratterizza al calar del

buio durante le feste, uno deisuoi aspetti più suggestivi.Ed è entrata in scenal’austerity. «Prima che lecose si normalizzino — hacontinuato Pompanin —bisognerà attendere ilprossimo anno, i primigiorni del 2014». Il vicesindaco ha tra l’altroaggiunto che non sono maiarrivate «informazioniprecise al Comune sullasituazione in atto» e che nonera in grado di «quantificarequanta energia elettricagiunge a Cortina attraverso larete e quanta dai generatori».Terna da parte sua confermache le linee ad alta tensionedi sua competenza chealimentano la cittadina sonostate ripristinate mentre ladistribuzione dell’energiadalla centrale di Zuel è diEnel. Quest’ultima haprecisato che ieri sera eranostate riattivate il 92% delleutenze nella provincia. Ledecisioni su come gestirel’emergenza sono state prese,ieri pomeriggio, in unariunione congiuntaconvocata in municipio traforze dell’Ordine, personaledi soccorso e il Comune.Fatto sta che ieri seral’illuminazione piùconsistente era data dallemigliaia di fari di auto cheintasano le vie di Cortina,perché l’afflusso turisticononostante le notizie diquesti giorni, è statointensissimo.

Massimo Spampani© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso

La vitaCaterina Simonsen,25 anni, vive vicinoa Padova: è vegetarianae studia VeterinariaÈ affetta da quattromalattie genetiche

Il videoDue settimane fa ha giratoun video in difesa dellaricerca scientifica. Su uncartello (qui sopra) hascritto: «Ho 25 anni graziealla vera ricerca, cheinclude la sperimentazioneanimale. Senza la ricercasarei morta a 9 anni».Violente le reazioni postatesul suo profilo Facebook:«Devi morire»

MILANO — Dopo gli insultisono arrivati gli attestati di so-lidarietà. Ieri sulla bacheca Fa-cebook di Caterina Simonsen,la ragazza di 25 anni grave-mente ammalata che era stataattaccata sul web per aver dife-so gli esperimenti medici suglianimali, si sono moltiplicati imessaggi di sostegno. Unoproviene anche dal neo segre-tario del Pd Matteo Renzi: «Hovisto il suo video e voglio dirlocon tutta la mia forza: io sto

con Caterina»,ha fatto sapere.Dall’ospedale lagiovane studen-tessa di veteri-naria ha chiestointanto di «nonessere disturba-ta».

Caterina sof-fre di quattromalattie geneti-che rare, tra cuiuna immunode-ficienza prima-ria e il deficit diAlfa 1 Antitripsi-

na, che tra le altre cose laespongono a qualsiasi infezio-ne e la obbligano a usare unrespiratore 16 ore al giorno.Adesso è in cura a Padova peruna polmonite: «Sono ricove-rata perché sto male. Non è ilmomento per interviste. Poi,comunque, la mia idea l’hoespressa in tre video», si è sfo-gata su Facebook. «È un mo-mento difficile, abbiamo unsacco di cose da fare e certoquesta vicenda non facilita le

cose», ha spiegato sua mam-ma, che la segue in reparto.

Il video a favore dei test su-gli animali girato da Caterina,però, ha riaperto il dibattutosulla questione. Ieri per difen-dere le ragioni degli animalistiè intervenuta anche una ricer-catrice dell’Università di Ge-nova, malata di sclerosi multi-pla, la biologa Susanna Penco.«Mi sconfortano le parole of-fensive verso la studentessa —ha spiegato —, ma non credoche i rimedi ai mali umani sti-ano nello studio fatto su esseriviventi diversi da noi: e tuttoquesto lo vivo sulla mia pelle».Penco fa parte della Federazio-ne Italiana Associazioni DirittiAnimali e Ambiente, di cui èpresidente l’onorevole Miche-la Vittoria Brambilla di ForzaItalia, e ha condannato le«strumentalizzazioni» a parti-re dalla vicenda di Caterina. Labiologa è convinta «che siaproprio la sperimentazioneanimale ad allontanare le so-luzioni e quindi la guarigioneper i malati» e rilancia il ricor-so a « metodi alternativi», co-me quelli percorsi dall’Istitutonazionale per la Salute degliStati Uniti che «ha finanziatocon 6 milioni di dollari un pro-getto rivoluzionario», conl’obiettivo di «sviluppare testtossicologici per la saluteumana e ridurre i test su ani-mali».

Alla sperimentazione alter-nativa guarda con favore an-che Caterina, che però insiste:«Non va bene per tutti i tipi di

ricerca — scrive in un sms —.E qualsiasi decisione deve es-sere fondata su dati scientifi-ci».

Anche a livello normativo laquestione è ancora aperta. Adagosto il Parlamento aveva ap-provato una norma che vieta-va i metodi sperimentali nonrispettosi degli animali (sullavivisezione già esistevano li-miti molto precisi) e i test perdroghe, alcol, tabacco, armi, o

per fini didattici, impegnandole istituzioni a sviluppare me-todi sostitutivi alla sperimen-tazione su esseri«senzienti».Ma il mese scorso il Consigliodei ministri ha introdotto unamoratoria di tre anni per alcu-ni settori, per cercare di trova-re un compromesso su un te-ma che vede divisi su frontiopposti animalisti e scienziati.

E. Teb.© RIPRODUZIONE RISERVATA

SorrisiCaterina Simonsen,25 anni,nel giardino di casacon i suoi inseparabiliOliver e Ermes.La foto è trattadal suo profiloFacebook

Il filosofoCimatti:è inutilepreoccuparsideipolli inbatteriasenonsiprovaempatiaperchiviveattaccatoaunamacchina

«Gli animalisti sollevano un problemavero: che diritto abbiamo di prenderequalcuno che vive e di manipolarlo, diusarlo come mezzo per i nostri scopi? Èuna domanda centrale anche per il nostrofuturo — basta pensare a quello che stia-mo facendo all’ambiente — eppure in uncerto senso nuova, proprio perché l’uma-no, per definizione, è l’animale che vive eprospera usando altri animali: da sempreli addomestica, li uccide, li mangia. Si è co-struito così come vivente».

Felice Cimatti, 54 anni, filosofo, insegnaall’università della Calabria, e con questiinterrogativi si confronta da tempo: ha ap-pena dato alle stampe per Laterza Filosofiadell’animalità, una riflessione sul rappor-to tra l’uomo e gli altri animali. Sul caso diCaterina Simenson, la ragazza malata in-sultata sul web perché ha difeso la speri-mentazione sugli animali, però, vuole fareuna premessa: «Ci sono stati attacchi dav-vero violenti e assurdi. Inutile preoccupar-si per un pollo in batteria se poi non si pro-va empatia per una giovane che deve vive-re attaccata a una macchina. Credo chequeste persone tradiscano il senso del-l’animalismo. Ciò detto, la questione ri-mane».

Tra le obiezioni che le hanno mosso,c’è che oggi la medicina può fare a menodei test sugli animali. È vero?

«Si sono già fatti molti passi avanti inquesta direzione. Ed è ovvio che se si pos-sono evitare, non vanno usati. Ma cosasuccede se non abbiamo alternative? Sescopriamo che possiamo trovare una curaper la sclerosi multipla solo sacrificandocento scimpanzé? Questa è la questione

vera da un punto di vista medico, primaancora che filosofico».

Gli «antispecisti» sostengono che nonpossiamo usare gli altri animali, perchésignificherebbe presupporre che siamomigliori, che la nostra vita vale più dellaloro, e così non è.

«È una risposta assoluta, come se nonesistessero soluzioni intermedie, e cadenella trappola che vorrebbe denunciare:l’antropocentrismo».

Perché?

«Si tendono a riconoscere i diritti soloagli animali che più ci “assomigliano”: gliscimpanzé, per esempio, o quelli che han-no un sistema nervoso o una forma di lin-guaggio. In questo modo l’uomo torna aessere la misura di tutto, quello da cui di-scende il valore degli altri animali».

L’India, questa estate, ha vietato di te-nere i delfini negli acquari definendoli«persone non umane»...

«Non è che un topo soffre meno di undelfino. Nessuno, per esempio, si preoc-cupa degli insetti.Perché? C’è une s p e r i m e n t omentale ben notoin filosofia: pro-vare a pensareche una zanzarasia grande comeun cane. Non civerrebbe più daschiacciarla, così,sovrappensiero».

Sta dicendoche bisogna es-sere ancora piùradic al i degl ianimalisti?

«No, che bisogna imparare a prenderein considerazione l’alterità degli animali,dobbiamo smettere di umanizzarli. Que-sto cambia radicalmente la prospettiva,anche se non semplifica la questione».

In che senso?«La vita è appropriarsi di altre forme di

vita e metterle dentro di sé. È inevitabile.Invece alcuni animalisti estremi hannoimmaginato leoni geneticamente modifi-

cati per diventare erbivori. Perché gli ani-mali non si dovrebbero mangiare e lepiante sì? Perché le pecore ci sembranopiù simili a noi dei carciofi?».

Così è una vertigine, non se ne esce...«Appunto. A me non sembra possibile

una forma di vita che non mangi un’altraforma di vita. Ma più consideriamo la que-stione in forma generale, più diventa in-trattabile».

E quindi cosa bisogna fare?«Distinguere. Dobbiamo opporci allo

sfruttamento industriale degli animali: lìl’aspetto più spaventoso è la violenza si-stematica. Su questo gli animalisti hannoil merito di farci guardare ciò che preferia-mo non vedere. E credo che abbiano ragio-ne loro: sul lungo periodo probabilmentesmetteremo di mangiare gli animali, cosìcome abbiamo abolito la schiavitù».

E per quanto riguarda la medicina: leidice sì o no alla sperimentazione suglianimali?

«Se l’alternativa è: o vivo io o vivi te, iocerco di difendermi. Ma una risposta unicaa questa domanda non c’è. Dobbiamocontinuare a porcela, di caso in caso. E in-tanto lavorare per renderla meno urgente.Infine si potrebbe immaginare una sortadi “consenso informato”».

Consenso informato?«Si potrebbe dire ai pazienti, prima che

prendano una medicina, se è costata la vi-ta a degli animali. In modo che possanodecidere se usarla o no».

Lei lo farebbe?«Non lo so, me lo chiede ora, ma se ne

avessi davvero bisogno per la mia vita ...Non direi di no».

Elena Tebanoelenatebano

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Il filosofoFelice Cimatti(sotto), 54 anni,insegna filosofiadel Linguaggioall’Universitàdella Calabria.Condirettore dellaRivista di filosofiadel linguaggio,è tra i conduttoridel programmaradiofonico«Fahrenheit»

Il libro Ha appenapubblicato perLaterza Filosofiadell’animalità,una riflessione sulrapporto tra l’uomoe gli altri animali

Chi è

Neve Le strade di Cortina

Abbiamo abolitola schiavitù, forsesmetteremo dimangiare animali

Ma se la cura allasclerosi si trovassesolo sacrificando100 scimpanzé?

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