Associazione di genitori - MANTA LASCIATEMI VOLARE! Il … del cuore... · 2013-12-23 ·...

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Associazione di genitori - MANTA LASCIATEMI VOLARE! "Il giovane con disabilità verso CASA" “L’Airone” è un’associazione di genitori per i bambini, [organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS)], con sede in Manta, piazza del Popolo 1, nata nel 1999. L’Airone gestisce la Ludoteca “Mago Merlino” nei locali concessi in uso dal comune di Manta all’interno del palazzo comunale. L’Airone collabora alle iniziative di tipo ricreativo e di interesse sociale organizzate nel territorio del Comune di Manta (es. estate ragazzi, Mangia Manta, Mercatino libero scambio presso il Castello di Manta, mercatino di Natale, feste ed eventi culturali e ludici, ecc.). L’Airone organizza corsi di formazione per i genitori anche in collaborazione con le altre associazioni presenti sul territorio, con il Comune di Manta e con la Parrocchia. L’Airone inoltre collabora con il Consorzio Monviso Solidale in progetti interregionali e transfrontalieri. Dal mese di dicembre 2001 L’Airone ha aperto un nuovo settore di intervento specifico nel campo della di- sabilità, in seguito alla constatazione della richiesta di alcune famiglie con residenza nel territorio dell’ASL 17 Saluzzo-Savigliano-Fossano aventi bambini e ragazzi con sindrome autistica e/o disturbo della comunica- zione. Tali famiglie si riunivano con cadenza bimensile presso la S.C. NPI (Struttura Complessa Neuro Psichiatria Infantile) di Savigliano, con il supporto di una psicologa dell’ASL 17. In tali incontri si è i nstaurato via via un rapporto di amicizia e sostegno reciproco, si è cercato di affrontare le varie problematiche che ciascuna fa- miglia incontra nella vita quotidiana e sono emerse le potenzialità e le risorse che ciascuno dei membri pos- siede. E’ nata così “L’Airone per l’autismo”. Dal 2006 hanno aderito all’associazione altre famiglie con bambini con disabilità diverse dalle sindromi dello spettro autistico, facenti parte dell’ASL 17 - Piemonte, inviate dagli operatori referenti, inizialmente per il sostegno ai genitori. Nel 2010 è stato inaugurato il Nido dell’Airone: la struttura è stata realizzata ristrutturando la stazione ferroviaria del Comune di Manta (CN). L'edificio è composto da due piani fuori terra di circa 100 mq ciascuno, è attorniato su due lati da un giardino di pertinenza che può essere usato per le attività esterne. Le Ferrovie dello Stato hanno concesso l'edificio al Comune di Manta che lo ha dato in comodato gratuito ventennale all'associazione L’ Airone per sua trasformazione in struttura socio sanitaria ed educativa per disabili.

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Associazione di genitori - MANTA LASCIATEMI VOLARE!

"Il giovane con disabilità verso CASA"

“L’Airone” è un’associazione di genitori per i bambini, [organizzazione non lucrativa di utilità sociale

(ONLUS)], con sede in Manta, piazza del Popolo 1, nata nel 1999.

L’Airone gestisce la Ludoteca “Mago Merlino” nei locali concessi in uso dal comune di Manta all’interno del

palazzo comunale. L’Airone collabora alle iniziative di tipo ricreativo e di interesse sociale organizzate nel

territorio del Comune di Manta (es. estate ragazzi, Mangia Manta, Mercatino libero scambio presso il

Castello di Manta, mercatino di Natale, feste ed eventi culturali e ludici, ecc.). L’Airone organizza corsi di

formazione per i genitori anche in collaborazione con le altre associazioni presenti sul territorio, con il

Comune di Manta e con la Parrocchia. L’Airone inoltre collabora con il Consorzio Monviso Solidale in

progetti interregionali e transfrontalieri.

Dal mese di dicembre 2001 L’Airone ha aperto un nuovo settore di intervento specifico nel campo della di-

sabilità, in seguito alla constatazione della richiesta di alcune famiglie con residenza nel territorio dell’ASL

17 Saluzzo-Savigliano-Fossano aventi bambini e ragazzi con sindrome autistica e/o disturbo della comunica-

zione.

Tali famiglie si riunivano con cadenza bimensile presso la S.C. NPI (Struttura Complessa Neuro Psichiatria

Infantile) di Savigliano, con il supporto di una psicologa dell’ASL 17. In tali incontri si è instaurato via via un

rapporto di amicizia e sostegno reciproco, si è cercato di affrontare le varie problematiche che ciascuna fa-

miglia incontra nella vita quotidiana e sono emerse le potenzialità e le risorse che ciascuno dei membri pos-

siede. E’ nata così “L’Airone per l’autismo”.

Dal 2006 hanno aderito all’associazione altre famiglie con bambini con disabilità diverse dalle sindromi

dello spettro autistico, facenti parte dell’ASL 17 - Piemonte, inviate dagli operatori referenti, inizialmente

per il sostegno ai genitori.

Nel 2010 è stato inaugurato il Nido dell’Airone: la struttura è stata realizzata ristrutturando la stazione

ferroviaria del Comune di Manta (CN). L'edificio è composto da due piani fuori terra di circa 100 mq

ciascuno, è attorniato su due lati da un giardino di pertinenza che può essere usato per le attività esterne.

Le Ferrovie dello Stato hanno concesso l'edificio al Comune di Manta che lo ha dato in comodato gratuito

ventennale all'associazione L’ Airone per sua trasformazione in struttura socio sanitaria ed educativa per

disabili.

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Questa è la vera natura della casa: il luogo della pace;

il rifugio non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia.

John Ruskin, 1865 PREMESSE

La casa rappresenta da sempre il riparo dagli eventi atmosferici e il rifugio dagli avvenimenti davanti ai quali

la vita ci pone. È quindi un luogo sicuro e di pace, ma anche di crescita. L’ambiente nel quali si è accuditi e si

accudisce, si dona e si riceve. La casa e la famiglia rappresentano due elementi importantissimi nella vita

dell’individuo, di ogni individuo.

Ed è proprio valutando la crescita dei nostri bambini/adolescenti con disabilità, prevalentemente autismo,

e sviluppando il settore diventare adulti”, che ci siamo accorti dell’importanza che la propria casa e la

famiglia rivestono nel percorso che porta i ragazzi adulti con disabilità a vivere una vita il più possibile

autonoma e autogestita, ma anche delle grandi difficoltà che la vita in famiglia può presentare sia per i

ragazzi affetti da autismo, che per la famiglia stessa. Queste criticità portano spesso ad una decisione che

non può essere considerata una vera scelta, non essendoci delle alternative che sembrino razionalmente

percorribili: il ricovero in strutture.

OBIETTIVI

L’obiettivo è quello di creare un’alternativa al ricovero in strutture per i ragazzi adulti con disabilità,

prevalentemente autismo, dando loro la possibilità di potenziare la propria autonomia rimanendo a casa

propria insieme alla famiglia, senza diventare per quest’ultima un peso insostenibile.

DESTINATARI

Destinatari del progetto sono n.35 ragazzi adulti con disabilità, prevalentemente autismo, e le loro famiglie.

MODALITA’

Il progetto avrà al proprio centro il ragazzo adulto con disabilità e la sua famiglia, muovendosi così su una

duplice linea di sostegno, che consterà di:

- Attività di sostegno psico-socio-educativo per genitori e fratelli adulti di ragazzi disabili con percorsi

che li aiutino ad affrontare tematiche importanti come quelle del distacco dal ragazzo e

l’accettazione dell'adultità;

- Percorso sperimentale ABA per ragazzi adulti per aumentare le autonomie in casa (pulizia, igiene

personale, cucina, ecc.) e per vivere a domicilio con la propria famiglia e, in previsione, con altri

ragazzi con autismo adulti;

- Sollievo alla famiglia con interventi a domicilio di educatori e assistenti per permettere ai genitori e

fratelli adulti di poter dedicarsi più facilmente al lavoro e al proprio tempo libero;

- Attività di sollievo con week end di permanenza presso Centro Federica Pellissero con educatori,

assistenti e volontari per dare libertà alla famiglia e, allo stesso tempo, sperimentare cosa sarà la

vita lontano da essa;

- attività presso il Centro con frequenza diurna permanendo in famiglia.

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ATTIVITA’

1 -Attività di sostegno psico-socio-educativo per genitori e fratelli adulti di ragazzi disabili con percorsi

che li aiutino ad affrontare tematiche importanti come quelle del distacco dal ragazzo e l’accettazione

dell'adultità.

DESTINATARI DIRETTI: 20 siblings (fratelli e sorelle di persone con disabilità) e 24 genitori.

DESTINATARI INDIRETTI: 24 ragazzi/e con disabilità.

PROGETTO NON SIAMO SOLI

Quando in una famiglia vive un ragazzo disabile tutti i componenti si trovano ad affrontare un processo di

elaborazione delle emozioni che coinvolge in modi diversi sia la relazione tra e con i genitori, sia la relazione

tra e con i fratelli e le sorelle.

Ed è proprio attraverso questa relazione speciale che la vita riserva una grande opportunità di

cambiamento: più è complessa e maggiormente impegna a cambiare, ad interrogarsi, a guardarsi dentro.

Stimola l’individuo a mettere in gioco nuove abilità, ad esprimere aspetti di sè fino ad allora sconosciuti al

fine di tutelare una crescita sana che è possibile all’interno di una relazione “parentale” sempre più

armoniosa.

GRUPPO SIBLINGS: DALLA FATICA ALLE RISORSE

Essere fratello o sorella di una persona con disabilità è un'esperienza determinante per ognuno di noi e

certamente è una condizione che ci accompagnerà per tutta la vita. E' difficile descrivere, a chi non lo viva,

l'importanza e la profondità di questo legame fatto di codici, di silenzi, di sguardi, di vecchi giochi e di nuovi

modi di stare insieme.

Un rapporto paritario, quello tra siblings, conquistato faticosamente da entrambe le parti con pazienza e

con il desiderio di conoscersi e di rispettarsi. Tra fratelli e sorelle, con e senza disabilità, ci si assomiglia, ci si

sostiene e ci si consiglia proprio come in un normale rapporto tra fratelli; la disabilità fa parte anche di noi,

della nostra vita e delle nostre scelte quotidiane, dall'infanzia alla vecchiaia.

Il Gruppo Siblings si rivolge a tutti i fratelli e le sorelle di persone con disabilità che vogliano confrontarsi e

desiderino condividere le proprie emozioni con persone che possono comprendere esattamente ciò di cui si

sta parlando: un legame speciale. Perché "fratelli" vuol dire "per tutta la vita".

La finalità è quindi quella di offrire ai siblings, un percorso di prevenzione e sostegno , attuato attraverso

un laboratorio psicopedagogico per i bambini/ragazzi e alcuni incontri con i genitori .

Il gruppo prevede incontri settimanali della durata di due ore strutturati tramite attività pratiche e

momenti di riflessione con operatori formati in specifico e siblings.

Articolazione del progetto

Il progetto prevede due fasi successive:

Fase di preparazione , precedente l’attivazione dei gruppi di supporto per siblings, che prevede la formazione di 3 o 4 conduttori per i laboratori psicopedagogici destinati ai ragazzi, preferibilmente siblings

adulti, attraverso un percorso esperienziale sull’intelligenza emotiva e sulle diverse metodologie di lavoro

di gruppo con i bambini (metodi di Kate Stromm, di Don Meyer …)

Fase di realizzazione di gruppi d’incontro per siblings e loro famiglie

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L’intervento prevede: - un incontro preliminare con i genitori di conoscenza e condivisione degli obiettivi - un laboratorio psicopedagogico per piccoli gruppi di ragazzi (minimo 5 – massimo 12) divisi

per fasce di età: 6-8 anni; 9-11 e 12-14 - un incontro finale di confronto ragazzi e genitori insieme con un momento di festa con le

famiglie

SOSTEGNO AI GENITORI ATELIER DI ARTETERAPIA: COSA SUSSURRA IL CUORE AI GENITORI

Ciclo di incontri di arteterapia rivolto a genitori con figli disabili.

L’esperienza della genitorialità è affascinante e complessa, estremamente “toccante” e faticosa allo stesso

tempo. Non esiste un’altra relazione così “vincolante” e ricca di opportunità di crescita personale.

Si è genitori per sempre: la vita di un genitore resta indissolubilmente collegata “dentro” a quella del figlio,

qualunque cosa accada. Il progetto “ COSA SUSSURRA IL CUORE AI GENITORI ” prevede la creazione di uno

spazio di ascolto di sé sull’esperienza della genitorialità, rivolto a genitori con figli disabili.

Un luogo dove osservare, attraverso l’espressione artistica, i messaggi del cuore: esprimere le emozioni

attraverso i diversi materiali artistici, in modo da poter “guardare” le difficoltà, le fatiche ma anche le

potenzialità e la ricchezza esistente.

La proposta di offrire uno spazio di riflessione sulla paternità responsabile nasce da una consapevolezza

maturata in questi anni di attività con i genitori: se da un lato emerge l’esigenza da parte dei padri di avere

uno spazio di riflessione, si osserva sovente la difficoltà “interiore” ed organizzativa nel partecipare agli

incontri. Il progetto rivolto ai papà, in fascia oraria serale o pre-serale nasce per dare risposta ad un

bisogno, sovente riconosciuto, di analizzare le proprie emozioni e tematiche da un punto di vista maschile,

prenderne consapevolezza per poter poi condividere nella coppia la propria esperienza.

Modalità

Si prevede l’attivazione di due gruppi di genitori condotti da un’Arteterapeuta

- gruppo di genitori con figli disabili

- gruppo sulla paternità responsabile

Gruppo di genitori con figli disabili

Il progetto rivolto a genitori con figli disabili prevede per ogni gruppo un primo ciclo di dieci incontri di tre

ore con cadenza quindicinale.

I partecipanti vengono accompagnati nella “lettura” dei lavori espressivi anche attraverso il contributo di

una mamma di una ragazza disabile, che all’interno di una associazione di genitori, da anni accoglie le

famiglie e con esse promuove ed organizza progetti di aiuto.

Gruppo sulla paternità responsabile

Il progetto prevede per ogni gruppo un primo ciclo di dieci incontri di tre ore con cadenza quindicinale.

I padri vengono accompagnati nella “lettura” delle loro creazioni anche attraverso il contributo di un

formatore che da anni lavora nel settore della progettazione di servizi alla persona (giovani, disabili,

famiglie) gestendo anche gruppi per genitori, educatori e ragazzi.

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Metodologia di lavoro

L’ atelier di arteterapia nasce con l’intento di offrire ai bambini e ragazzi disabili, ai genitori ed ai fratelli

uno spazio individuale di conoscenza di sé: un luogo dove sia possibile, attraverso l’attività espressiva,

riconoscere ed accogliere aspetti di sé che talvolta non convengono riconosciuti o che non sono

pienamente ascoltati. L’arteterapia utilizza le potenzialità che ognuno possiede di elaborare il proprio

vissuto e di trasmetterlo creativamente con il dipingere, il disegnare, il modellare. Favorisce nell’individuo

l’integrazione delle diverse parti di sé: l’arteterapeuta utilizza tecniche che hanno la funzione di porre in

migliore comunicazione corpo, mente ed aspetti emotivi. L’uso delle immagini può mettere in evidenza

questioni complesse inerenti il proprio ruolo nell’ambito famigliare o scolastico o relazionale ed offrire

un’immagine più chiara dell’esperienza e delle capacità personali. Poiché l’arteterapia lavora basandosi

sulla forza delle forme e dei colori è in grado di raggiungere campi profondi e sconosciuti dove non arrivano

le parole. Ciò consente di acquisire ad esempio una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni,

talvolta complesse, vissute nell’essere genitore o fratello di un bambino/ragazzo disabile. O di poter

“guardare” e vivere con maggiore serenità la propria difficoltà o disabilità.Questo percorso avviene in un

luogo protetto, l’atelier, dove l’arteterapeuta prepara i materiali e l’ambiente in modo da creare un clima di

rilassamento e tranquillità.

Per quanto riguarda i gruppi di genitori si prevede la realizzazione di n. 2 gruppi. Ciascun gruppo usufruirà di

incontri di 3 ore.

Non è necessario saper disegnare in quanto la metodologia di lavoro consente sempre a tutti di partecipare

e di esprimere le emozioni collegate alla tematica trattata.

2- Percorso sperimentale ABA per ragazzi adulti per aumentare le autonomie in casa (pulizia, igiene

personale, cucina, ecc.) e per vivere a domicilio con la propria famiglia e, in previsione, con altri ragazzi

con autismo adulti

DESTINATARI DIRETTI: 5 ragazzi/e con disabilità.

DESTINATARI INDIRETTI: 5 famiglie dei ragazzi coinvolti dal progetto.

L’ABA (Analisi Applicato del Comportamento) è la scienza che studia e sviluppa strategie utili per modificare comportamenti socialmente rilevanti ed utilizza l’analisi sperimentale per identificare le variabili responsabili dei cambiamenti nel comportamento. I principi che derivano dall'osservazione e dallo studio delle regole che governano il comportamento umano si applicano nella terapia e riabilitazione di bambini, adolescenti e adulti con autismo. Caratteristiche:

• Interventi che si basano su investigazioni scientificamente valide. • Insegnamento individualizzato. • Acquisizione di dati continua e relativa analisi. • Acquisizione di comportamenti che si mantengono nel tempo e si generalizzano a situazioni

della vita reale. • Un punto di vista umano e applicato diretto al miglioramento della qualità di vita della

persona. I principi che derivano dall'ABA si trasformano in una tecnologia di insegnamento che permette, attraverso un lavoro strutturato, il sorgere di abilità inesistenti o deficitarie in tutti gli ambiti dello sviluppo (cognitivo, sociale, linguaggio, autosufficienza e motricità) o la diminuzione di comportamenti inappropriati .

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L'intervento si basa su obiettivi concreti e specifici per ogni alunno: si propongono comportamenti-meta che vengono sminuzzati in obiettivi a breve termine più facilmente raggiungibili (es.: non si può insegnare una parola se non si sanno prima pronunciare i diversi fonemi che compongono la parola stessa). Una volta raggiunto l'obiettivo finale, si lavora il mantenimento, la fluidità e la generalizzazione dell'abilità appresa. Le decisioni ed i cambiamenti si basano sull'analisi dei dati raccolti nelle sessioni di lavoro; non è mai il bambino/ragazzo che non impara, ma l'insegnante o le strategie utilizzate che, per qualche ragione, non stanno funzionando. L'andamento dei grafici (relativi al numero di risposte corrette ottenute rispetto alle opportunità presentate) ci indica in ogni momento se l’alunno sta imparando o se necessario modificare la strategia di insegnamento di una determinata abilità. L'intensità dell'intervento è decisiva: la relazione 1 a 1 (alunno-insegnante) permette di stabilire obiettivi, strategie e aiuti (se necessari) specifici per ogni alunno; il numero di ore si adatta alle necessità di ogni bambino (si dà priorità agli obiettivi da raggiungere in base al numero di ore di cui si dispone per realizzare la terapia) però ogni minuto è un' occasione per imparare , sia in una situazione strutturata (lavoro a tavolino) sia in momenti di apprendimento spontaneo (mangiare la merenda, andare in bagno, uscire a passeggiare, attività di gruppo, ecc.); si propone un alto numero di opportunità di apprendimento (2/3 per minuto) anche grazie a una formazione ed allenamento continuo dei maestri. È indispensabile, al fine di raggiungere il miglior risultato possibile, che nell'intervento siano implicate tutte le persone che fanno parte della vita del ragazzo, in modo da favorire la generalizzazione dei comportamenti insegnati o che si stanno insegnando a tutti i contesti e perché il bambino non riceva messaggi contraddittori, ma che risulti chiaro che tutti lavorano nella stessa direzione. Metodo di lavoro: Quando il ragazzo entra inizialmente nel programma, generalmente ha bisogno di imparare capacità di base che gli permettano di apprendere autonomamente; in altre parole deve "imparare ad apprendere". Queste capacità comprendono comportamenti come, ad esempio, guardare negli occhi le altre persone, ripetere suoni, imitare il gioco dei compagni, osservare ciò che gli sta intorno, girarsi quando lo chiamano, seguire istruzioni semplici, o iniziare e mantenere conversazioni. Una valutazione iniziale (di circa 4 ore) serve per determinare quali capacità il ragazzo possiede e quali no, per poi stabilire gli obiettivi prioritari da insegnare inizialmente (prerequisiti). Una volta raggiunti tali obiettivi, si continua mantenendo l'apprendimento realizzato e generalizzandolo a vari contesti, mentre si aumenta il programma di lavoro con l'insegnamento di nuove abilità. Uno degli obiettivi principali è eliminare gli ostacoli che impediscono l'apprendimento, utilizzando tattiche diverse fino ad incontrare la migliore per far sì che il ragazzo impari l'abilità specifica. Tutte le persone importanti che fanno parte della vita del ragazzo sono coinvolte nel programma, attraverso una comunicazione costante fra terapeuti e famiglia, per stabilire priorità, risolvere dubbi, introdurre nuovi programmi, analizzare l'apprendimento dell’alunno. Si dà la possibilità ai genitori interessati di realizzare una formazione per poter lavorare con il ragazzo anche in casa (è importante generalizzare il più possibile l'apprendimento). La formazione sia per i terapeuti che per i genitori è costante: si inizia con un training intensivo, e si mantiene durante tutta la terapia. Parallelamente si offre la stessa opportunità ad assistenti fisici ed insegnanti di sostegno per poter lavorare anche all'interno del contesto scolastico. Un altro degli obiettivi principali è eliminare (o almeno imparare a gestire) comportamenti inappropriati, capricci e stereotipie che impediscono l'apprendimento e possono rendere la vita famigliare e sociale complicata: ciò avviene attraverso l'insegnamento di abilità alternative adattative e tecniche proprie del metodo (estinzione, time out, desensibilizzazione).

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L'apprendimento avverrà sempre con tecniche di rinforzo positivo (analisi dei possibili rinforzi specifica per ogni alunno) dentro un ambiente strutturato, allegro e piacevole, usando tecniche di apprendimento senza errori e realizzando un'analisi costante dei progressi mediante grafici attualizzati quotidianamente. I contenuti dei programmi di lavoro comprendono diverse aree:

• comunicazione e linguaggio (suoni, richieste, etichette, risposte a domande, attributi, conversazioni, ecc.),

• risposte emozionali ed affettive (riconoscere e gestire emozioni e pensieri propri e altrui),

• abilità sociali (risposta a istruzioni, gioco con compagni, attività come ascoltare racconti, realizzare puzzles, ecc.),

• abilità accademiche (inclusione scolastica, appoggio per apprendere concetti nuovi, collaborazione con scuole ed insegnati di sostegno),

• abilità motrici (colorare, scrivere, saltare, correre, ecc.) • abilità di autosufficienza (vestirsi, farsi la doccia, mangiare, dormire, fare la spesa,

viaggiare, ecc.).

APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DELL’ANALISI APPLICATO DEL COMPORTAMENTO (ABA) PER INSEGNARE

ABILITÀ DI AUTONOMIA:

_igiene personale (farsi la doccia, lavarsi i denti, controllo sfinteri e pulizia, vestirsi)

_igiene della casa e degli ambienti (uso di lavastoviglie e lavatrice, fare il letto, pulire pavimenti e mobilia,

apparecchiare/sparecchiare la tavola)

_cucina (seguire ricette e uso degli elettrodomestici come microonde e forno)

_fare la spesa (lista dei prodotti necessari, scelta degli stessi, pagamento)

_abilità sociali di convivenza (rispettare orari e spazi, mantenere conversazioni, condividere attività e

oggetti)

_ gestione dell’economia personale (uso del denaro)

Il progetto prevede l’impiego di strategie comportamentali, che si basano sull’uso del rinforzo positivo, su

aiuti che vengono ritirati poco a poco e sull’aumento del numero di opportunità offerte per realizzare

l’attività richiesta, con un intervento mirato e intensivo in rapporto individuale 1 a 1 (operatore-alunno) e

piccolo gruppo (operatore e 2/3 alunni), inizialmente in ambiente controllato e successivamente

nell’ambito naturale proprio di ogni attività.

Inoltre è previsto l’uso di strategie visive (immagini, agende, calendari, ecc.) per migliorare la comprensione

delle richieste, strutturando l’ambiente e conoscendo in anticipo l’organizzazione temporale e spaziale

delle attività da svolgere o dei passi necessari per svolgere un compito, e l’utilizzo del video-modeling, per

mostrare i movimenti e i passaggi necessari per svolgere un compito concreto.

Molto importante sarà, inoltre, il coinvolgimento della famiglia e delle persone di riferimento attraverso

incontri periodici, per mantenere e generalizzare le abilità apprese dagli alunni in un contesto controllato,

oltre che suggerire strategie e soluzioni per risolvere possibili difficoltà specifiche che gli utenti possono

presentare nelle varie situazioni.

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Infine sarà garantita la supervisione degli operatori assegnati e delle strategie utilizzate, attraverso la

revisione dei dati raccolti nelle sessioni di insegnamento, per prendere decisioni immediate rispetto

all’efficacia e funzionalità della metodologia utilizzata.

3- Sollievo alla famiglia con interventi a domicilio di educatori e assistenti per permettere ai genitori e

fratelli adulti di poter dedicarsi più facilmente al lavoro e al proprio tempo libero

DESTINATARI DIRETTI: 20 ragazzi/e con disabilità.

DESTINATARI INDIRETTI: 20 famiglie dei ragazzi coinvolti dal progetto.

Il progetto prevede attività di assistenza domiciliare di alto valore educativo al fine di permettere ai

familiari del ragazzo con disabilità di dedicarsi ad attività lavorative e non con maggiore facilità e

tranquillità.

Considerato che, quando c’è un problema di disabilità, non ci si può rivolgere ad una qualsiasi baby sitter, le

famiglie si trovano a dover affrontare molti inconvenienti sia economici che pratici. In questo caso, la

mancanza di autonomia dei figli si ripercuote sui genitori facendo sì che sia è tutta la famiglia a vivere il

disagio della mancanza di autonomia e di tempo libero. I ragazzi diversamente abili hanno infatti l'esigenza

di essere assistiti costantemente sia dal puntò di vista fisico, sia dal punto di vista educativo e di istruzione. I

compiti o gli esercizi di logopedia o di fisioterapia hanno bisogno di un'attenzione forte costante per poter

essere eseguiti in maniera dolce e armoniosa dai ragazzi diversamente abili. Quest'esigenza, in mancanza di

un sostegno esterno, porta i genitori a doversi far carico completamente e costantemente dei loro figli

disabili. Per venire incontro alle famiglie e per restituire loro un po' di autonomia, il progetto prevede di

incaricare alcuni educatori e assistenti che seguano i ragazzi durante l'anno con alcune ore settimanali

ciascuno. Questo permetterà ai ragazzi di avere una compagnia dall’alto valore educativo e agli adulti di

avere dei momenti di autonomia e di tempo libero.

4- Attività di sollievo con week end di permanenza presso il Centro Federica Pellissero con educatori,

assistenti e volontari per dare libertà alla famiglia e, allo stesso tempo, sperimentare cosa sarà la vita

lontano da essa

DESTINATARI DIRETTI: 10 ragazzi/e con disabilità.

DESTINATARI INDIRETTI: 10 famiglie dei ragazzi coinvolti dal progetto.

In questi ultimi anni si è parlato molto del problema dell'autonomia della persona, affrontando i problemi

inerenti la disabilità, sia fisica che psichica. In questa accezione essa è da considerarsi condizione propria e

meta fondamentale per ogni individuo in quanto tale.

Tutto il cammino educativo, che ogni persona è chiamata a compiere, deve avere come obbiettivo primario

il raggiungimento della capacità di scelta e di autodeterminazione, affinché essa possa vivere pienamente la

propria vita con dignità e senza essere di peso agli altri.

Date queste premesse, dunque, non è possibile negare ai disabili il diritto e il dovere di raggiungere la piena

autonomia, pur trovandosi essi in una condizione di "svantaggio".

Per delineare un itinerario educativo nell’ambito dell’autonomia esterna e definire aree da esplorare e

abilità da raggiungere abbiamo cercato di rispondere alle domande “Quali sono le competenze minime

essenziali per cavarsela da soli fuori casa?” e ancora “Di che cosa ho bisogno per la mia vita quotidiana, per

il lavoro, per il tempo libero?”.

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Immediatamente ne è scaturito un elenco di abilità legate alla capacità di spostamento ed altre legate alle

capacità di acquisto e di uso dei servizi in genere.

Analizzando tali esigenze formative è stato possibile raccogliere in 5 aree educative gli obiettivi di tale

itinerario:

• comunicazione: saper chiedere, saper dare i propri dati, usare i telefoni pubblici, ecc.

• orientamento: leggere e seguire indicazioni stradali, saper individuare punti di rife-rimento,

riconoscere fermate di autobus, metro e taxi, ecc.

• comportamento stradale: attraversamento, semafori, ecc.

• uso del denaro: acquisizione del valore del denaro, riconoscimento, conteggio, corrispondenza

prezzo-denaro, resto, ecc.

• uso dei servizi: corrispondenza prodotto-negozio, supermercati, negozi di uso co-mune, bar,

cinema, bowling, uffici postali, mezzi pubblici, ecc.

Per fare tutto questo si è pensato di strutturare due week end al mese presso il Centro Federica Pelissero in

cui i ragazzi possono sperimentare la gestione della vita in autonomia dando, allo stesso tempo, sollievo alla

famiglia.

5- Attività presso il Centro con frequenza diurna permanendo in famiglia.

DESTINATARI DIRETTI: 15 ragazzi/e con disabilità.

DESTINATARI INDIRETTI: 15 famiglie dei ragazzi coinvolti dal progetto.

Il Centro Federica Pelissero si configura come spazio appositamente strutturato ad accogliere persone con disabilità con una frequenza diurna (lunedì, martedì, giovedì dalle 9 alle 17) ed ha una funzione socio-educativa, socio-riabilitativa ed assistenziale, mirata al miglioramento della qualità della vita della persona con disabilità e della sua famiglia. Attraverso specifiche attività e prestazioni in ambito motorio, occupazionale ed espressivo si vuole favorire il processo di crescita e di integrazione sociale delle persone con disabilità. Nell’ambito del Progetto Individuale, elaborato dall’équipe del centro e condiviso con la famiglia, vengono individuati obiettivi specifici, volti a sviluppare, migliorare e mantenere capacità relazionali, cognitive, motorie, di comunicazione, nonché le autonomie personali e sociali, favorendo anche il legame con la comunità locale. Tra le attività che il Centro Federica Pellissero svolge, sia presso la propria sede che all’esterno, vi sono:

Laboratorio Educativo

Attività educative individuali e a piccoli gruppi, quali acquaticità, musicoterapia, attività espressive, lavori

manuali, creazione di piccola oggettistica, ecc.

Arteterapia per ragazzi

L’Arteterapia favorisce la scoperta consapevole delle proprie potenzialità e delle difficoltà, favorendo lo

sviluppo del senso di identità e promuovendo una generale maturazione. Nella disabilità in adolescenza e

preadolescenza l’arteterapia interviene nel sostenere il ragazzo nella consapevolezza delle proprie capacità

e verso la scoperta di autonomie nuove, di capacità espressive nascoste e molto personalizzate.

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RISULTATI ATTESI

Mantenuti a domicilio per i prossimi 5 anni almeno il 60% dei ragazzi/e coinvolti dal progetto.

1- Formati almeno n. 3 conduttori di laboratori psicopedagogici destinati ai ragazzi, preferibilmente siblings;

-Attivati n.3 gruppi d’incontro per siblings e famiglie;

-Attivati n.2 gruppi di sostegno ai genitori “Atelier Arteterapia” ;

-Riscontrati miglioramenti nel rapporto tra i ragazzi/e disabili e le famiglie coinvolte dal progetto.

2- Attivato percorso ABA per n.5 ragazzi/e autistici;

-Riscontrati miglioramenti nei 5 ragazzi/e nelle abilità di autonomia e sollievo per le famiglie dei ragazzi

coinvolti dal progetto.

3-Attivato servizio di intervento a domicilio di educatori e assistenti per n. 30 ragazzi/e;

-Riscontrato sollievo nelle famiglie dei ragazzi/e coinvolti dal progetto;

-Riscontrati miglioramenti nel rapporto tra i ragazzi/e coinvolti dal progetto e le loro famiglie.

4- Attivato servizio weekend di permanenza in struttura, con weekend organizzati n.2 volte al mese;

-Riscontrati miglioramenti nei ragazzi/e coinvolti dal progetto nelle abilità di autonomia;

-Riscontrato sollievo nelle famiglie dei ragazzi/e coinvolti dal progetto;

-Riscontrati miglioramenti nel rapporto tra i ragazzi/e coinvolti dal progetto e le loro famiglie.

5- Attivato servizio di frequenza diurna al centro permanendo in famiglia;

-Attivati gruppi di Gioco Educativo, Musicoterapia e Arteterapia per ragazzi;

-Raggiunti gli obiettivi, individuati nell’ambito del Progetto Individuale, dai ragazzi/e coinvolti dal progetto;

-Riscontrati miglioramenti nei ragazzi/e coinvolti dal progetto nelle abilità di autonomia;

-Riscontrato sollievo nelle famiglie dei ragazzi/e coinvolti dal progetto.

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Piano economico

Costi dell’iniziativa

PROGETTO NON SIAMO SOLI -Attività di sensibilizzazione forfait € 2.500 -Dalla fatica alle risorse per la fase di preparazione: Formazione di un gruppo di conduttori: € 80 x 30 ore = € 2.400 per l’attivazione dei laboratori: Compenso per la conduzione dei gruppi: € 29.21 x 21 ore x 3gruppi = € 1.840.23 Acquisto materiale (giochi, libri e cancelleria): € 100 x 3 laboratori = € 300 Supervisione delle attività dei laboratori: € 80 x 25 ore = € 2.000 -Cosa sussurra il cuore ai genitori Arteterapeuta costo orario delle prestazioni € 75.62 x 108 € 8.166,96 Esperti costo orario € 42.35 x 54 h x 2 € 4.573,8 Affitto locali 10 euro x 108 h € 1.080,0 Materiali € 1.500,0 Totale Parziale € 24.360,99

ABA

Progetto sperimentale 5 ragazzi con autismo 6 ore settimanali ciascuno x 10 mesi Costo operatori per totali 1200 ore costo orario 20 € € 24.000 Costo supervisioni settimanali – mensili (€ 500 mese/ragazzo) € 25.000 Totale Parziale € 49.000

SOLLIEVO ALLA FAMIGLIA: WEEKEND E INTERVENTI A DOMICILIO DI EDUCATORI E ASSISTENTI

Assistenti fisici 350 annuali ore per € 20 ora € 7.000

Educatori 350 annuali ore per € 30 ora € 10.500

Oss 300 annuali ore per € 20 ora € 6.000

Totale Parziale € 23.500

ATTIVITÀ PRESSO IL CENTRO CON FREQUENZA DIURNA PERMANENDO IN FAMIGLIA

Educatori 500 annuali ore per € 30 ora € 15.000

Arteterapeuta 10 h mensili x 9 mesi x € 72.6 ora € 6.534

Totale Parziale € 21.534

TOTALE complessivo PER 12 MESI € 118.394,99

COFINANZIAMENTO

COSTO A CARICO DELLE FAMIGLIE € 35.000

COSTO A CARICO ASSOCIAZIONE (contributi pubblici e privati e degli enti partners) € 25.000

Totale cofinanziamento € 60.000

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MODALITÀ E STRUMENTI DI VERIFICA

Sarà richiesto agli esperti che conducono le attività riabilitative, educative, formative di fornire una

relazione in cui si specifica il lavoro svolto e i risultati raggiunti.

Le famiglie dell’associazione forniranno una relazione su ciò che è stato fatto e su ciò che hanno vissuto

durate il progetto; verrà inoltre sottoposto loro un questionario di gradimento/soddisfazione sulle attività

svolte sia dai genitori stessi, sia dai minori.

Per tutte le attività verrà rilevato il numero dei partecipanti alle iniziative proposte.

Per quanto riguarda le attività Educative e riabilitative verrà, settimanalmente, compilata una scheda di

verifica per ogni singola attività.

Questo modulo prevede l’osservazione del singolo individuo in base a parametri quali il grado di

partecipazione all’attività proposta, la socializzazione e il ruolo assunto all’interno del gruppo, l’utilizzo del

materiale proposto, il livello di autonomia, l’espressione di vissuti e preferenze. L’osservazione riguarda

l’area autonomia, l’area affettivo relazionale, l’area cognitivo espressiva e l’area manuale.

CRONOPROGRAMMA

Mesi anno 2014 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

1-Attività di sostegno psico-socio-educativo per genitori e

fratelli adulti di ragazzi disabili

x x x x x x

2-Percorso sperimentale ABA per ragazzi adulti per

aumentare le autonomie in casa e per vivere a domicilio

con la propria famiglia

x x x x x x x x x x

3- Interventi a domicilio di educatori e assistenti x x x x x x x x x x x x

4- Week end di permanenza presso il Centro Federica

Pelissero

x x x x x x x x x x x x

5- Attività presso il Centro con frequenza diurna

permanendo in famiglia

x x x x x x x x x x x

Partners del Progetto (vedi lettere intenti allegate):

Comune di Manta

Comune di Piasco

Cooperativa sociale “I Ciliegi Selvatici” Manta

Cooperativa sociale “In Volo” Manta

Fondazione Federica Pelissero Marene