Catalogo Della Mostra Itinerante MATRIARCAS
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8/17/2019 Catalogo Della Mostra Itinerante MATRIARCAS
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MATRIARCAS Catalogo della mostra itinerante
Quarantaquattro matrioskeispanoamericane presentate
in una mostra itinerantedall’Associazione Culturale Progetto 7LUNE
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MATRIARCASCatalogo della mostra itinerante di matrioske ispanoamericane
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CC Creative Commonscopyright di ogni singola opera e dei testidi proprietà di ogni artista
In copertina: opera dell’artista messicanaGuadalupe Araceli Moreno, MATRIARCA,xilografiaLe foto delle MATRIARCAS sono state
scattate da Lourdes Soto
Prima edizione, Maggio 2016
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I
MATRONASdi Claudia Carbonari
La matrioska è una bambola tipica della tradizione russa composta da parti di diversedimensioni realizzate in legno, ognuna delle quali è inseribile in una di formato più grande.
La bambolina più grande si chiama "madre" da cui appunto matrena, ovvero matrona, enel suo diminutivo matrioska, mentre quella più piccola si chiama “seme”. A idearla verso la fine del XVIII secolo fu Savva Mamontov, facoltoso industriale,collezionista d'arte e mecenate, che nella propria tenuta di campagna volle riunire attornoa sé pittori e artigiani dell'arte tradizionale dei contadini russi.La suggestione arrivò però a Momontov da lontano: la sua collezione di giocattoli eraarricchita da pezzi provenienti da tutto il mondo, tra i quali una figura in legnorappresentante il vecchio saggio Fukurokuju (personaggio della mitologia giapponese)proveniente dall’isola di Honsu, che al suo interno conteneva altre quattro figurine. A sua
volta questo artefatto giapponese si relaziona strettamente con l’antica tradizione dellescatole cinesi.
Se la matrioska nasce perciò con l’intenzione di essere una bambola “etnografica”, ve stitacon i costumi tradizionali regionali per rappresentare la cultura e la storia di un popolo, èindubbio come essa sia in grado di trasmettere delle inquietudini e dei significati condivisitrasversalmente in culture anche molto diverse. Il suo invito come gioco alla scoperta, ilsuo essere una raffigurazione concreta dei diversi livelli psichici della mente, dei legamifamiliari e, in senso più ampio, della fertilità e dell’abbondanza femminile, sono valori chel’essere umano da sempre riconosce e cerca di comprendere, attraverso anchel’elaborazione di archetipi.
La matrioska è certamente il souvenir russo per eccellenza, simbolo dell'arte popolare diquesto paese, ma è anche diventata al giorno d’oggi un’icona spesso decontestualizzata
dalle sue radici nella tradizione slava, per entrare nel vocabolario della cultura popuniversale. Essa è infatti un oggetto riproducibile, una bambola, sulla cui superficietridimensionale l’opera artistica può essere letta da prospettive diverse. E non solo consistedi una superficie da incidere, dipingere, scolpire, ciò che la contraddistingue è la presenzadi un contenuto.Da sempre la funzione della bambola è di riprodurre attraverso il gioco e l’immaginazioneuna certa visione della realtà, in particolare proiettando su di sé l’immagine della donna edell’essenza femminile secondo i modelli sociali correnti. Perciò la lettura delle Matronasqui presentate non dev’essere solo di tipo estetico in quanto sculture – lo sguardo chepercorre l’oggetto tridimensionale – ma soprattutto conoscitivo, perché si attiva nellospettatore la curiosità per manipolare la bambola, aprirla, e “scavare” in profondità per
comprenderne il senso.L’oggetto matrioska proprio per quei significati intrinseci che la qualificano e di cui si è giàaccennato, rappresenta il pretesto ideale per l’artista di dare un’interpretazione soggettivadel proprio essere e dell’universo femminile, sia in un’ottica artistica che concettuale.
È quindi partendo da questi presupposti che l’Associazione Culturale Progetto 7LUNE hapensato di sviluppare questa collaborazione con 47 artisti latinoamericani, stimolandoattraverso un’azione quasi ludica il rapporto tra i pittori e le matrioske, che diventano ilriflesso di loro stesse ed espressione del proprio e personalissimo modo di fare arte.Usare una matrioska russa come strumento per esprimere la propria arte latina non èquindi così fuorviante come potrebbe sembrare ad un primo sguardo, anzi, gli artisti
riescono perfettamente a comprendere la struttura espressiva della bambolareinterpretandola e facendola propria, secondo una capacità sincretica che è una tipicaqualità dell’arte sudamericana.
https://it.wikipedia.org/wiki/Savva_Ivanovi%C4%8D_Mamontovhttps://it.wikipedia.org/wiki/Fukurokujuhttps://it.wikipedia.org/wiki/Souvenirhttps://it.wikipedia.org/wiki/Souvenirhttps://it.wikipedia.org/wiki/Artehttps://it.wikipedia.org/wiki/Artehttps://it.wikipedia.org/wiki/Souvenirhttps://it.wikipedia.org/wiki/Fukurokujuhttps://it.wikipedia.org/wiki/Savva_Ivanovi%C4%8D_Mamontov
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II
Il linguaggio che ognuno ha scelto di usare è strettamente relazionato con un’intima visione del sé, la linfa creativa alla base della loro opera ha origine dalle radici indie o alcontrario dal melting post culturale che l’America latina ha vissuto, dalle tecnicheartistiche più accademiche o da una pittura più intuitiva e naif.In ogni caso la matrioska si è trasformata in delicato strumento di indagine interiore e di
presa di coscienza della propria complessità femminile, psicologica, fisica e “genetica”,libero quindi da sovrastrutture culturali o tecniche.
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III
L’arte oggetto e le nostre matrioske
di Carmen Parada
L’arte oggetto integra i mezzi tradizionali, pittura o scultura, con elementi considerati nonortodossi per la loro struttura. Può essere considerata come un modo di realizzare oggetti
tridimensionali nei quali gli elementi interagiscono fuori dal proprio contesto abitualedando loro una finalità diversa.Cerca di attirare l’attenzione, di fare in modo che la gente si svegli dalla propriaquotidianità e percepisca la vita in maniera differente, rifiutando ciò che è stabilito.Qualsiasi gesto, qualsiasi oggetto per quanto inutile possa sembrare, può essere utilizzatoper creare, se non bellezza, qualcosa di diverso, qualcosa che faccia riflettere sullapossibilità che ci sia di più rispetto a ciò che ci viene presentato, che ognuno possa esserel’artefice della propria vita. Fa in modo che il soggetto non sia solo spettatore ma pa rtedell’opera, che si allontani dai convenzionalismi e per questo utilizza tutto ciò che la vita ela natura ci offrono.L’Arte-Oggetto eleva a dignità d’arte gli oggetti semplici e quotidiani come dimostrazione
che l’arte è, soprattutto, un atteggiamento mentale che risiede nello spettatore e che,mediante la collocazione di questi oggetti in una sala d’esposizione, è possibile apprezzarnele qualità estetiche e non solo quelle legate all’utilità. Nel momento in cui un oggetto, chenon sia spazzatura, viene tolto dal suo contesto abituale nel quale realizza una funzionepratica per poi, a sua volta, inserirlo in una dimensione in cui nulla di utile esiste, tutto puòessere decorativo. Ciò che determina il valore estetico non è più un procedimento tecnico,ma un atto mentale, un atteggiamento diverso rispetto alla realtà. I suoi inizi risalgono aglianni Sessanta e il suo primo creatore è stato Marcel Duchamp.L’invito a rappresentare le donne del proprio paese su di un supporto quale la matrioska siinserisce perciò in questo tentativo di coinvolgere gli artisti ispanoamericani nellarealizzazione di un oggetto artistico non più esclusivamente legato all’aspetto ludico mapiuttosto al forte contenuto simbolico che si colloca perfettamente nella finalitàsorprendente e a tratti sconcertante del maestro francese.
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IV
PROLOGOdi Silvia Favaretto
Non so perché ma le matrioske hanno da sempre richiamato la mia attenzione. Nonricordo il primo esemplare che ho avuto tra le mani, da bambina, ma ricordo l’irresistibile
necessità di aprirle tutte, di scoprire man mano le varie bambole interne fino ad arrivarecon una certa frenesia alla bambolina più piccola, la INDIVISIBILE. E’ passato moltotempo, ma questo oggetto continua a darmi la stessa sensazione ogni volta che una diqueste affascinanti opere dell’artigianato russo si trova fra le mie mani. Forse da sempre asedurmi è stata la sensazione di riuscire mentalmente ad andare oltre l’apparenza,disfacendomi man mano dei vari strati che avvolgono il nostro vero io, togliendoci quellemaschere che indossiamo per essere meglio accettati nella società, dai nostri familiari, dainostri colleghi. Aprire la bambola più grande e trovarne dentro delle altre sarebbe comespogliarsi pian pianino di ogni strato aggiunto e arrivare al nocciolo del nostro essere,
trovare la nostra essenza, la più pura, la più intima, la più nascosta, la più integra.Non so perché ma le matrioske hanno da sempre richiamato la mia attenzione... Mi ricordoquando per la prima volta mi sono sentita una di loro: all’ottavo mese di gravidanzaquando già avevo messo su circa 18 chili e non riuscivo più ad allacciarmi le scarpe etantomeno passare dalla porta della doccia. La creaturina che amavo con tutto il cuore simuoveva instancabilmente nella mia pancia, giorno e notte ed io avevo la sensazionecostante di essere abitata, mi sentivo involucro, mi sentivo custode, mi sentivo scrigno. Lematrioske sono, in effetti, una rappresentazione della straordinaria capacità della donna digenerare, portare a spasso per nove mesi e dare alla luce un nuovo essere umano, completoanche se piccolissimo, così come quella bambolina minuta, l’ultima, quella che non si può
aprire ulteriormente, nascosta e messa al riparo tra gli organi della bambola più grande.Di sicuro mano a mano che crescevo ho cominciato a percepirle come una metaforadell’unione familiare: la mia bisnonna che aveva generato mia nonna, le mie adorate nonneche avevano generato mio padre e mia madre, la mia mamma che aveva generato me ed ioche ho generato il mio stesso cuore, il piccolo Manuel. La struttura della matrioska lo dicechiaramente: ogni donna è contenuta dalla vita di altre donne.Il legame con il passato, l’eredità della vita delle nostre madri (perché quello sono lenonne, altre madri nostre), un figlio che ci lega alle nostre radici, una certezza che ci dafermezza e forza. Percepisco molto chiaramente il mio contenitore latente: le mie nonne si
prendono cura di me, mia madre mi protegge, io faccio scudo a mio figlio, tutte siamoun’unica dimora, abitata dal sangue di questo matriarcato che è stato così fondamentalenella mia educazione.Non so perché ma le matrioske hanno da sempre richiamato la mia attenzione... Riconoscoche la loro solidità, la loro forma poco attraente, cicciottella, me le hanno sempre fatterisultare simpatiche... il loro sorriso nonostante tutto, nonostante dicano loro che sonograsse, o che coprano loro la testa, che le releghino alla tradizione e la campagna, che leemarginino come oggetti obsoleti, che le discriminino perché sono russe... Sarà perchésento un profondo e dolce legame, in questo momento della mia vita, con delle donnemeravigliose delle quali mi sento sorella e che provengono da altri paesi, ma che
percepisco come se io stessa le contenessi e loro contenessero me. Amo le matrioske: loro sono metafora di tutto ciò che di femminile amo al mondo. ComePresidente dell’Associazione Culturale Progetto 7LUNE ho desiderato che la gente le
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conoscesse e vedesse nella loro simbologia la forza di tutte le donne del mondo, le miesorelle che – straniere, in sovrappeso, maltrattate – non smettono di lottare, giorno dopogiorno, senza dimenticarsi, una dentro all’altra. Ricordo esattamente il giorno in cui il piccolo seme di quest’idea partita da me ha trovatola consueta accoglienza tra le braccia della mia Vicepresidente e amica Sarah Grimaldi. Erail 4 ottobre 2015, eravamo in un vaporetto che navigava verso Murano, portavamo con noile 127 opere di Arte Postale che andavamo ad esporre all’interno della rassegna ArtsConnection. Il giorno stesso ne parlammo con Carmen Parada, nostra responsabile delsettore Arte all’interno dell’associazione, eccellente artista e grande amica. L’entusiasmo diCarmen era l’ultimo passo per abbracciare questa avventura che, quasi sei mesi dopo siconcretizza in una Mostra Itinerante suggellata da questo catalogo digitale: 45 matrioskeispanoamericane dipinte a mano da artisti provenienti da 8 diversi paesi dell’AmericaLatina, per un totale di 315 bambole da esporre.Trecentoquindici intense, originali, eterogenee e sorprendenti statuine dipinte che
rappresentano la meravigliosa varietà delle donne ispanoamericane e di tutte le donne delmondo in loro racchiuse. Trecentosette pezzi di legno intagliato che provengono dallaRussia e contribuiscono, con il loro acquisto a 18 euro da parte degli artisti, a raccoglieredenaro per i bambini orfani russi curati dalla Fondazione Maria Sophia con la qualeabbiamo stretto un contratto v erbale di esclusiva per l’appro vvigionamento delle matrioskeancora da dipingere, inviate dalla Responsabile Polina Verstappen in più di dieci paesi almondo. Trecentoquindici sorrisi apparsi sul mio volto ad ogni pacco consegnato nellanostra sede di Venezia da parte delle poste italiane o dei corrieri: aprire i pacchi e scoprirequeste meraviglie è stato emozionante e commovente. Commovente perché in questipiccoli (appena 13 centimetri e mezzo la più grande) contenitori di legno ho ritrovato ilegami familiari, generazionali, l’appartenenza o il rifiuto delle tradizioni nazionali, il
riconoscimento di un’etnia, la valorizzazione di un passato e di una eredità storica egeografica da parte di ognuno dei partecipanti. Non si è trattato di semplici opere d’artespedite ad una galleria. Questo progetto ha profondamente a che vedere con unadefinizione del sé, con una riconsiderazione delle nostre origini, a volte addirittura con unaricollocazione del nostro essere all’interno di coordinate della femminilità non semprericonosciute, non sempre accoglienti, non sempre manifeste.Trecentoquindici sono le rappresentazioni femminili che ci parlano da questo catalogo diun messaggio di sorellanza e solidarietà tra donne: le bambole più grandi custodiscono eproteggono le più piccole, gli involucri più solidi tengono al riparo quelli più fragili, chiriesce a stare all’esterno fa da scudo a chi ancora non se la sente. Queste matrioskeMATRIARCAS sono così simboliche che rendono evidente la necessità di appoggiarci,
prendersi cura fra donne anche di chi non è in grado di difendersi da sola, fortificarcifinché anche le più deboli diventino scudo, scrigno e contenitore di altre vite. E non è,come potrebbe sembrare, un discorso esclusivamente al femminile: abbiamo bisogno deinostri uomini, abbiamo bisogno che anche loro ci appoggino e credano in noi così come noili appoggiamo e crediamo in loro. É per questo che è così importante che anche due artistidi sesso maschile abbiano aderito al nostro bando assieme a 43 artiste di sesso femminile.
Vorrei però soffermarmi, in questo prologo, su degli aspetti intrinseci a questi oggettid’arte, prima di intervenire, nella postfazione, su una possibile tassonomia einterpretazione dei risultati ottenuti con le MATRIARCAS ricevute.Una matrioska ha principalmente due funzioni: essere un giocattolo ed essere uncontenitore. Comincerò dal secondo punto: la matrioska è, per la sua struttura, una
scatola. Nella quasi totalità dei casi è una scatola di legno che si chiude avvicinando le dueparti, con un semplice contatto che sigilla la chiusura senza bloccarla in modo definitivo.Non ci sono cioè né chiavi né lucchetti, con una semplice pressione delle mani si può
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riaprirla: a volte basta una spinta delicata, altre volte bisogna esercitare una pressione piùenergica. Esattamente allo stesso modo noi donne ci apriamo abbracciando le nostresorelle e le nostre figlie (o i nostri uomini e bambini) coccolandole e proteggendole quandone hanno bisogno. Ad alcune di noi costa un po’ di più aprirsi, consentire all’altro dientrare a far parte del nostro mondo, delle nostre viscere, tuttavia ognuna di noi ha quella
capacità, di schiudere il proprio corpo e albergare l’altro come se fossimo un rifugio, unriparo, uno scrigno.Chiudo e apro una delle splendide matrioske che fanno parte di questa inestimabilecollezione e mi chiedo quante volte potrei aprirla e chiuderla senza usurarla, senzadanneggiarla. Tutte noi abbiamo un preciso numero di volte in cui siamo disposte a farciabitare dal perdono, qualcuna di noi poche volte, altre infinite. Dipende dal materiale dicui siamo fatte, dipende da quanto forte è stata la stretta che ci ha aperto e chiuso, dipendedalla delicatezza delle mani che nuovamente ci convincono a schiuderci, per entrare.Lunghi anni di sacrificio possono consumare quella parte centrale che si separa perammettere qualcun altro in noi. Il nostro stesso corpo dissimula, a volte, quella cicatricenon solo metaforica: segni nella pelle, tagli cesarei, interventi chirurgici, ferite sofferte che
restano però come tracce di una vittoria, dato che sono lì perché siamo riuscite asopravvivere, a vincere sulla morte, sono medaglie al valore.Chiudo e apro un’altra delle MATRIARCAS a noi giunte e mi chiedo: è possibile per noidonne sentirci intere? La matrioska è consapevole del suo taglio? Sì, io credo che lei losappia, e credo che ami il suo taglio: lo ama perché sa che è da lì che entra ed esce l’amore,il perdono, la vita. E quando le altre bambole escono da lei (come lo fanno i nostri figli, una
volta partoriti) non si sente svuotata anche se è vuota: sa che essere scrigno è un privilegio,permette alle altre bambole (e ai suoi figli) di tornare in lei quando ne hanno bisogno,permette a loro di uscire perché non è una cella, è un rifugio. In spagnolo “rifugio” si dice“Amparo” ed è un nome di donna. Così dovrebbero chiamarsi tutte le nostre
MATRIARCAS ispanoamericane.In una bambola ben eseguita il taglio fra le varie parti non si deve percepire, deve quasiscomparire alla vista. Anche nelle matrioske, in realtà, fa parte del gioco far credere che siauna bambola intera e svelare solo in un secondo momento che si tratta di un oggetto che siapre e contiene un’altra bambola, poi un’altra ancora eccetera. Allo stesso modo spesso noidonne dissimuliamo le nostre cicatrici sotto ai vestiti e ai sorrisi, come se il mondo nonsopportasse troppa nudità, quasi si offendesse di fronte alla verità. Ci abituiamo aoccultare la nostra sofferenza. Queste MATRIARCAS, invece, celebrano l’apertura, rendono visibile il taglio, gli danno un valore, lo interpretano come un’ulteriore possibilità,
un dono, un segno di rinascita. Questo le rende speciali. Vorrei ora, invece, analizzare il primo termine con cui l’ abbiamo definita: la matrioska èun giocattolo. Ebbene sì, la matrioska nasce come una bambola ed in effetti continua apiacere moltissimo ai bambini, oltre ad affascinare noi adulti. Ma è anche altro: una
bambola è di solito un oggetto inerte, cioè è la bambina a tenerla in piedi o lasciarladistesa, come si fa con una Barbie ad esempio. Mi soffermerò ora per un attimo su tuttoquello che differenzia le nostre MATRIARCAS da una Barbie: prima di tutto la nostramatrioska si sostiene in piedi per conto proprio, non ha bisogno di alcun sostegno e secerchi di metterla bocconi gira di qua e di là, non sta ferma e buona. Seconda differenza:per giocare con una Barbie bisogna metterle vestitini, farle pettinature, metterla in
relazione con altre bambole o Ken, mentre per giocare con una matrioska dobbiamoseguire le sue regole. Per prima cosa la matrioska chiede che tu capisca che è unamatrioska e che tu la apra. La sua funzione è proprio quella di richiamare all’azione,
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richiedere una implicazione in prima persona seguendo uno schema a lei intrinseco che èquello dell’apertura e dello svuotamento. La sua essenza è la sua struttura: si può giocarecon lei, ma solo accettando i suoi diktat. Nel momento in cui la apri, il patto è costituito, leiti chiede di entrare nel suo mondo, ti spinge a continuare ad aprire i vari strati. Nessunomai che abbia ricevuto una bambola matrioska si è fermato a guardarla senza aprirla, o haaperto solo la più grande. E’ la struttura stessa a scatole cinesi che ci spinge ad entrare nelsuo gioco, a realizzare quello che lei chiede. Siamo quasi noi il suo giocattolo!Terzo aspetto: la Barbie è lo stereotipo della bellezza che propone la società consumistica,quasi sempre bionda e dagli occhi azzurri, alta, magra e dalle forme sessualmente invitanti.Della matrioska si può dire tutto tranne che sia un oggetto eroticamente invitante:grassottella, rigida, non le si può fare pettinature e tantomeno svestirla, togliendole ilprimo strato si troverà soltanto un’altra donna vestita, non le si può modificare lapettinatura a proprio gusto, il suo volto può non corrispondere ai criteri di bellezza dellamoda del momento (misure anoressiche, labbra gonfiate dal botox, ciglia false, sorriso
obbligatorio) e tuttavia emana bellezza, serenità, aderenza alla realtà, poiché le donne veresono molto più simili alle matrioske che alle Barbie.E ho lasciato per ultimo l’aspetto che mi sembra più innovatore ed emozionante dellenostre MATRIARCAS: le bambole Barbie non parlano, si lasciano mettere in bocca leparole che sceglie chi gioca con loro. Le matrioske hanno voce propria: avvicinandol’orecchio al legno e scuotendole leggermente si potrà sentire il rumore che le bambolinepiù piccole fanno muovendosi dentro a quella più grande, il suono dell’essere pregna, lamusica dell’allegria di essere contenitore. E siccome le nostre MATRIARCAS sono dellematrioske molto speciali, contengono un’altra voce potente e radiosa, la voce della poesia.Ogni MATRIARCA ha chiuse in sé delle parole poetiche che l’artista ha scritto dentro di lei.Il fatto di scrivere nel suo legno interno delle parole che combinate tra di loro abbiano unmessaggio implica un doppio augurio. Il creatore/ artista battezza la sua creatura con il
verbo/ parola. Così come siamo stati creati da Dio che ci ha fornito la parola, a sua voltacreatrice, i pittori che hanno dato vita alle MATRIARCAS hanno rinchiuso nel loro centrodei vocaboli di amore, fortuna, desiderio, presagio, annuncio. Hanno seminato in loro delleparole con la speranza che dessero buoni frutti. Le nostre MATRIARCAS ora hanno la loro
voce, non sono più semplici bambole e forse non lo sono mai state: portano in sé le loroparole e le nostre, parleranno di comunione, appoggio, perdono, autonomia, accettazione,sacrificio, coraggio, autodeterminazione, sorellanza, indipendenza, impegno, sforzo,
dignità. Parleranno gridando dalle loro piccole bocche finemente dipinte su volti umani,reali, nostri. Eccole, ve le offriamo in tutto il loro splendore.
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Claudia CarbonariLaureata in Storia delle arti e conservazione dei beni artistici all’Università Ca’ Foscari di
Venezia con una tesi interdisciplinare sull' antropologia dell’arte, la tutela e valorizzazionedei patrimoni intangibili e l’arte contemporanea. Ha pubblicato suoi lavori in “Draghi,Mostri e altri animali fantastici dalle Alpi alla Laguna” di Laura Simeoni, nel 2014 e ha
collaborato all'organizzazione della mostra BxHxMe alla galleria A+A di Venezia nel 2012.
Carmen ParadaNostra collaboratrice e Responsabile del dipartimento Arte, è una pittrice messicanariconosciuta in patria, dove ha studiato disegno, pittura e scultura. Per dodici anni si èdedicata all’insegnamento, partecipando inoltre a più di 70 mostre nazionali einternazionali, anche in Italia e Stati Uniti.Si è inoltre dedicata alla poesia e alla gestione dieventi culturali con il gruppo MUJER & ARTE.
Silvia FavarettoPresidente dell’Associazione Culturale Progetto 7LUNE, docente, poeta e traduttrice. Ha
portato a termine un Dottorato di Ricerca presso l’Università Ca’ Foscari di Veneziaproseguendo con un assegno di ricerca riguardante la storia politica dell’America Latina.Ha pubblicato una decina di libri e cura ora le plaquette digitali gratuitamente scaricabilidell’Associazione Culturale Progetto 7LUNE.
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OPERE SUDDIVISE IN ORDINE ALFABETICO,SECONDO IL COGNOME DELL’ ARTISTA
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Artista: DIANA AGUIRRE
Nome della MATRIARCA: Lupita
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
VIRGEN DE GUADALUPE, che protegge i suoi figli ed ospita in sé le altre donne FRIDA, rappresentativa di tutte le pittrici messicane SOR JUANA, rappresentativa di tutte le scrittrici messicane AMIGAS, rappresentativa di tutte le amiche e parenti della vita dell’artista, i cui
nomi si possono ritrovare nella “sopa de letras” (puzzle) CATRINA, rappresentativa delle tradizioni messicane come el día de muertos. MUÑEQUITA MEXICANA, rappresentativa dei costumi tradizionali del nord del
Messico, rappresentata con un zarape tipico YO, rappresentativa del nucleo emotivo dell’artista, dipinta come un seme d’amore,
poichè come lei stessa dice, “veniamo al mondo per amare e sentirci amati”
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Fe y esperanza dentro de mi ser, constante en el camino, tus brazos me sostienen, voyforjando mi destino.
Fede e speranza dentro me, costante nel cammino, le tue braccia mi sostengono, stoforgiando il mio destino.
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Artista: AIDA AMBRÍZ AGUIRRE
Nome della MATRIARCA: Juanita y sus Diosas
Tecnica: Acrilico e smalto
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Afrodite - Dea dell’amore Era – Regina del cielo Persefone – Dea degli inferi Artemide – Dea della caccia e degli istinti
Demetra - Dea delle messi Atena – Dea della sapienza Estia – Dea del focolare domestico
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Asi en su cobija de frio las Diosas de Juanita esperan ser balanceadas y armonisadas.
Anche con le loro coperte di freddo le Dee di Juanita attendono di essere equilibrate eriportate all’armonia.
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Artista: LUPITA ANAYA
Nome della MATRIARCA: La Diosa (la Dea che ogni donna ha dentro)
Tecnica: mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
María - Dea della natura Lupita - Dea dell’amore Luna - Dea della notte Pachita - Dea del giorno
Lulu - Dea dell’armonia Nancy - Dea della felicità Poli - Dea della fantasia
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Mujer... eres raíz y fruto... fuerza y luz... eres magia... guerrera sabia y guardiana del amor.
Donna... sei radice e frutto... forza e luce... sei magia... guerriera saggia e custodedell’amore.
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Artista: GABRIELL ARCE SIQUEIROS
Nome della MATRIARCA: Creación (Creazione)
Tecnica: mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Estrella - La stella che da inizio a tutto Galassia La Madre Tierra in cui si genera la vita
La vita umana Nonna Madre Figlia
Versi contenuti nella MATRIARCA:
El arte es como las alas a un ave. Pinto desde quien soy.
L’arte è come le ali per un uccello. Dipingo da quello che sono .
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Artista: ANGÉLICA ARGÜELLES KUBLI
Nome della MATRIARCA: Orígenes prehispánicas (Origini preispaniche)
Tecnica: mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
AZTECA - Yaretzi è un nome di bimba d’origini azteche e significa "colei che saràsempre amata"
ZAPOTECA - Xiadani , nome d’origine zapoteca che significa: “il fiore che arrivò” HICHOL - Nakawé che significa “Signora delle stelle e dell’acqua”
TOLTECA – Cihuacóatl, la donna serpente NAHUATL - Zyanya, nome d’origine náhuatl che significa “sempre, eterna” MAYA - Atziri che significa “Mais” PUREPECHA - Ireri che significa “Il fiore più bello che nasce in primavera”
Versi contenuti nella MATRIARCA:
La luna se vuelve neblina en la madrugada. ¡Va a llover! Gritan los sembradores. Y en latarde las nubes tienen color de lluvia. (“Color de la lluvia”, poema maya).
La luna diventa nebbia all’alba. Pioverà! Gridano i contadini alla semina. E di pomeriggiole nuvole hanno il colore della pioggia. (“Colore della pioggia”, poesia maya).
http://www.todopapas.com/nombres/nombres-de-nina/xiadanihttp://www.todopapas.com/nombres/nombres-de-nina/zyanyahttp://www.todopapas.com/nombres/nombres-de-nina/zyanyahttp://www.todopapas.com/nombres/nombres-de-nina/zyanyahttp://www.todopapas.com/nombres/nombres-de-nina/xiadani
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Artista: ROCÍO BOLAÑOS
Nome della MATRIARCA: Esperanza
Tecnica: acrilico
Anno: 2016
Paese: El Salvador
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Soledad Alma Leticia Rocío
Niña Cata Margarita Luz
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Guardo en mi baúl / residuos de sueños / y un corazón de inmigrante; / he cambiadodirección / comida, horarios / incluso el idioma para hacer el amor, / todo salvo mi mantoazúl.Soy un escudo, / morirán en mí las balas, / voy a mover el mundo / contigo en misespaldas.Sueños en mi canasto, / vendo tiempo / compro esperanza.Bebo, / hasta las lágrimas / para sentir la sal que ha quedado de mi mar. No descifro laniebla de las letras / más la luz será mi herencia.Puños de amor de mis entrañas.
Conservo nel mio baule / residui di sogni / e un cuore di migrante; / ho cambiato indirizzo/ cibo, orari / persino la lingua con cui fare l’amore, / tutto meno il mio manto blu.Sono uno scudo, / in me moriranno le pallottole, / muoverò il mondo / con te sulle miespalle.Sogni nel mio cesto, / vendo tempo / compro speranza.Bevo, / fino alle lacrime / per sentire il sale che è rimasto del mio mare.Non decifro la nebbia delle lettere / ma la luce sarà la mia eredità.Pugni d’amore delle mie viscere.
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Artista: OTILIA CARRILLO ARELLANO
Nome della MATRIARCA: Ocarillo
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Sor Juana Inés de la Cruz Florinda Lazos de Léon Rosario Castellanos Hermila Galindo
Elvia Carrillo Puerto Esperanza Brito de Martí Marta Lamas
Versi contenuti nella MATRIARCA:
“Mi mente femenina se siente por completo fuera de su centro”.(Fragmento de Rosario Castellanos)
“La mia mente femminile si sente completamente fuori dal suo centro” .(frammento di Rosario Castellanos)
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Artista: JOSÉ MANUEL DÍAZ LUZARDO
Nome della MATRIARCA: Alma
Tecnica: acrilico
Anno: 2016
Paese: Cuba
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Juana, bisnonna dell’artista Rosa, nonna dell’artista Mami, madre dell’artista Sara, moglie dell’artista
Alba Sofía, figlia dell’artista la futura nipote dell’artista la futura pronipote dell’artista
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Abuela dulce, abuela hermosa.Madre y guerrera
Amor Alma mía.
Nonna dolce, nonna bella.Madre e guerriera
Amore Anima mia.
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Artista: OLIGAR ESQUIVEL
Nome della MATRIARCA: Maura
Tecnica: acrilico
Anno: 2015
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
LA CHARRA, massima rappresentazione della donna messicana, che lotta permantenere la sua famiglia. Porta orgogliosa il tipico vestito charro del lavoro incampagna.
LA TAPATIA, donna tipica della zona occidentale del Messico
LA HIJA, bimba e futuro della società messicana... porta orgogliosa la bandiera delMessico.
LA MADRE, la virgen de Guadalupe, patrona o regina del Messico. FRIDA, una donna che ha vissuto soffrendo e lottando per essere sé stessa,
un’artista messicana. WIXARICA, donna col suo vestito tipico che vive nelle montagne di Jalisco, membro
di una delle poche culture ancestrali messicane della regione occidentale. LA BEBE, la donna che comincia il suo ciclo della vita.
Versi contenuti nella MATRIARCA:
La mujer en el mundo y en el universo es patriota, y a sus hijos incondicionalmente nos dasu amor. Es abuela, madre, hija, incansable guerrera, es artista , trabajadora... Y nos llenade su amor por México.
La donna nel mondo e nell’universo è patriota, e a noi figli suoi da amore incondizionato. Énonna, madre, figlia, instancabile guerriera, è artista, lavoratrice... E ci riempie del suoamore per il Messico.
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Artista: ANA PAULINA FREGOSO DUNCAN
Nome della MATRIARCA: Donna Wixarika
Tecnica: Mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Donna wixarika, aborigena del nord di Jalisco Frida Kahlo con vestito da tehuana Soldatessa o adelita, rappresentante delle donne anonime che hanno lottato a fianco
dei loro uomini nella rivoluzione messicana del 1910
Maria Sabina, donna indigena mazahua, curandera Sor juana Inés de la Cruz La virgen de Guadalupe Dott.ssa Matilde Montoya, primo medico donna in Messico
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Soy hija del sol y la lluvia, de la madre tierra y el viento, hermana menor del venado y lasestrellas, soy mujer. Siempre encontrarás un refugio. Soy revolucionaria, entre granos demaíz y balas arrullo a mis hijos. Soy la que cura con los secretos que el monte confió, niños
santos para iniciar el viaje. Que mi género no te espante. Mujer: madre.
Sono figlia del sole e della pioggia, della madre terra e il vento, sorella minore del cervo edelle stelle, sono donna. Sempre troverai un rifugio. Sono rivoluzionaria, tra i chicchi dimais e le pallottole ninnolo i miei figli. Sono colei che cura con i segreti che gli hasussurrato la montagna, bimbi santi che cominciate il viaggio. Che il mio genere non tispaventi. Donna: madre.
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Artista: ARACELI GARCÍA ROBLES
Nome della MATRIARCA: Linda
Tecnica: Mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Herlinda Nonna Luna. Rappresenta la nonna dell’artista con tutta la forza dellanatura che portano in sé tutte le donne.
Lipa Madre Acqua. Rappresenta la madre dell’artista che lei definisce un fiumed’amore.
Celi Sorella Natura. L’artista. Linda Infanzia. Rappresenta la figlia dell’artista e l’infanzia e l’innocenza per la
quale passano tutte le generazioni di donne. Mary Successo. Rappresenta tutti i successi delle donne della famiglia della pittrice. Juany. Rappresenta la sorella della pittrice, Ale. Rappresenta un bambino che non potrà continuare a riprodursi
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Mujer y vida, que a través de tu vientre existe una renovación de ti misma.
Donna e vita, attraverso il tuo ventre ha luogo un rinnovamento di te stessa.
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Artista: CONCEPCIÓN GARCÍA SÁNCHEZ
Nome della MATRIARCA: Concepción
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Maria Sabina, la grande madre, Pachamama che tutto abbraccia Rivoluzionaria o soldatessa María Fenix, bellezza, seduzione, intuito
La llorona, leggenda messicana della donna che piange i figli morti che si è elevataad emblema della sofferenza femminile, riflessione sulla perdita delle origini el’impossibilità di dimenticare
La figlia dell’artista L’artista L’amore
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Crea y destruye
Cambio, Rebelión, defensaRealización de sueños, amor por si misma, egoCansancio EmocionalCapullo, esperanza, felicidadFlor de loto.
Crea e distruggeCambio, ribellione, difesaRealizzazione dei sogni, amore per sé stessi, egoStanchezza emotivaBocciolo, speranza, felicitàFior di loto.
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Artista: MARINA GONZÁLEZ SOLANO
Nome della MATRIARCA: Aves de mi corazón
Tecnica: Olio
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Donna Quetzal Donna Pavone Donna Colibrí
Donna Farfalla Donna Perico Donna Cenzontle Donna Gufo
Versi contenuti nella MATRIARCA:
La sabiduría y reencarnación de la mujer, las voces de la libertad, el seguir adelanterenovando los niveles de autoestima, hacen de la mujer mexicana una preciosa belleza.
La sapienza e la reincarnazione della donna, le voci della libertà, il continuare ad andareavanti rinnovando i livelli di autostima, rendono la donna messicana una meravigliosa
bellezza.
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Artista: ALEJANDRA GEORGINA LAORRABAQUIO
Nome della MATRIARCA: Zyanya
Tecnica:Mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
L’artista ha scelto di rappresentare sé stessa e le donne indigene in ognuna delle bambole.
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Fortaleza, resiliencia, autenticidad, valentía, empatía y tenacidad.
Forza, resilienza, autenticità, coraggio, empatia, tenacia.
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Artista: ROSSY EVELIN LIMA PADILLA
Nome della MATRIARCA: Rossy
Tecnica: Mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Donna Serpente Evelia Donna Quetzal Dani Donna Giaguaro Camila Donna Axolotl Rossy
Donna Tartaruga Inocencia Donna Coyote Lorena Donna Farfalla Yolanda
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Mi huella serpentina es invisible para cruzar fronterasPara volar se tiene que dejar la piel sobre las piedrasLlevo el hambre desencadenada, libre para devorar al mundoSoy mis luces y mis monstruos
Cargo las edades del mundo, sé de dónde vengo y hacia dónde voyCada luna recuerda mi partida, y a cada luna sobrevivo con mi aullidoSoy dueña de los ciclos que se mecen en el universo.
La mia traccia di serpente è invisibile per attraversare le frontierePer volare bisogna lasciare la pelle sulle pietreHo una fame scatenata, libera per divorare il mondoSono le mie luci e i miei mostriMi porto addosso le età del mondo, so da dove vengo e verso dove vadoOgni luna mi ricorda la mia partenza, e ad ogni luna sopravvivo col mio ululatoSono padrona dei cicli che si cullano nell’universo.
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Artista: ANDREA MAGAÑA DE LA PARRA (NOME D’ ARTE: CALA)
Nome della MATRIARCA: Raíces (Radici)
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Donna Chile. Come il peperoncino quando pizzica e si sente che il fuoco divampaall’interno, allo stesso modo la madre è una Scintilla Divina.
Donna aguacate. Sono grasso che ricopre, che protegge. Donna Mais, nei suoi diversi colori, noi madri diamo alimento col nostro latte, col
nostro cuore, con la nostra anima. Donna Nopal, da lei germogliano le Tunas, che simboleggia come nei momenti in
cui sentiamo le spine desideriamo la genuina felicità e liberarci dal dolore. Il nopal èun alimento delizioso e la sua frutta è dolce... Nonostante le sue spine.
Donna Agave blu, da lei nasce la tequila, compagna di festa e risa. Donna Stella di Natale, che veste di colori l’inverno. Donna grano di cacao, da lei nasce il cioccolato, è la nascita.
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Soy Semilla, Soy Belleza, soy Alegría, Soy Compasión, Soy Alimento, Soy Protección, SoyFuego, chispa divina.
Sono Seme, Sono Bellezza, Sono Allegria, Sono Compassione, Sono Alimento, SonoProtezione, Sono Fuoco, scintilla divina.
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Artista: MARINA CELESTE MARIUZZA
Nome della MATRIARCA: Luz
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Argentina
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Murguera Tanguera Evita Abuela de Plaza de Mayo
China (la donna del gaucho) Dama Antigua Coya
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Dulzura, Felicidad, Fuerza, Voluntad, Sensualidad, se encuentran dentro de mi.
Dolcezza, Felicità, Forza, Volontà, Sensualità, si trovano dentro me.
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Artista: IVONNE MARTÍNEZ AGUIRRE
Nome della MATRIARCA: Orgoglio Messicano
Tecnica: mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Liliana – il lavoro (Liliana Ibáñez López, nuotatrice massicana che ottenne 9medaglie d’oro)
Joaquina – la costanza (María Joaquina de la Portilla Torres, compositrice emusicista)
Josefa – il coraggio (María Josefa Marmolejo, tra le donne che non tradirono lacausa dei loro mariti, durante l’indipendenza, anche sotto minaccia di morte)
Margarita – l’impegno (Margarita Paz Paredes, poeta) Crisitna – l’intelligenza (Cristina Romo Hernández, giornalista ed editrice) Emma – la passione (Emma Godoy, scrittrice e docente) Esperanza – gli ideali e i sogni da avverare (aspirare ad essere ogni giorno migliore)
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Trabajo, Constancia, Valor, Compromiso, Inteligencia, Pasión.
Lavoro, Costanza, Coraggio, Impegno, Intelligenza, Passione.
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Artista: LOURDES MARTÍNEZ
Nome della MATRIARCA: Kiki Cat
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska (l’artista utilizzal’immagine della sua gatta come una forma di autoritratto. La gatta le è stata regalata in unmomento difficile e si è dimostrata di grande aiuto durante la malattia, perciò perriconoscenza la pittrice ritrae Kiki nelle sue opere d’arte affinché tutti la conoscano):
Kiki innamorata
Kiki smorfiosa Kiki della fortuna Kiki elegante Kiki meditando Mini Kiki
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Apasionada, agradable, ilusión, gentil, idealista y confianza.
Appassionata, piacevole, illusione, gentile, idealista e fiducia.
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Artista: RUTH MAYORAL AUBERT
Nome della MATRIARCA: Gabriela Guadalupe
Tecnica: Acrilico e olio
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
la morte (catrina vestita da sposa) la chalupa (venditrice di frutta) donna indigena messicana
matrioska messicana la donna di mais bambola oaxaqueña (gioco tipico dello stato di Oaxaca) bambola di cartone (gioco tipico messicano)
Versi contenuti nella MATRIARCA:
La gente muere cuando la olvidamos: la muerte. Guerrera invencible, mi chalupatrabajadora. Soy mujer indígena, hija de la madre tierra y del padre sol. MatrioskaMexicana. Semillas de vida: el maíz. Veniste a alegrar mi infancia, mi muñeca oaxaqueña.
La gente muore quando la dimentichiamo: la morte. Guerriera invincibile, la mia chalupa lavoratrice. Sono la donna indigena, figlia della madre terra e del padre sole. Matrioskamessicana. Seme di vita: il mais. Sei venuta a rallegrare la mia infanzia, mia bambolaoaxaqueña.
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Artista: CLAUDIA MEDINA ÁNGEL
Nome della MATRIARCA: Juana
Tecnica: Mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Sor Juana Inés de la Cruz. Poeta Messicana Frida Khalo. Pittrice Messicana María Izquierdo. Pittrice messicana Isabel Villaseñor. Artista messicana
Nahui Olin (Carmen Mondragon). Pittrice e poeta messicana Andrea Gómez. Artista messicana Aurora Reyes. Pittrice messicana
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Hombres necios que acusáisa la mujer sin razón,sin ver que sois la ocasiónde lo mismo que culpáis.(Versos de Sor Juana Inés de la Cruz)
Stolti uomini che accusatela donna senza ragione,ignari di essere cagionedelle colpe che le date.(Versi di Sor Juana Inés de la Cruz)
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Artista: MELISA E MARIAN MEJÍA
Nome della MATRIARCA: Victoria
Tecnica: Acquarello
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Victoria – Donna Aquila Ximena – Donna Quetzal Valeria – Donna Tartaruga Renata – Donna Daino
Itzel – Donna Lepre Camila – Donna Giaguaro Xòchitl – Donna farfalla
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Como el jaguar es afectuosaComo la liebre del Istmo es energéticaComo el berrendo es solidarioComo la tortuga de mar es valienteComo el quetzal es libreComo el águila arpía es protectora.
Come il giaguaro è affettuosa Come la lepre dell’Istmo è piena di energia Come il daino è solidaleCome la tartaruga marina è coraggiosaCome il quetzal è libera.Come l’aquila arpia è protettrice.
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Artista: GUADALUPE MONTEMAYOR SALAZAR
Nome della MATRIARCA: Guadalupe
Tecnica: mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
la V irgen de Guadalupe, fiume d’amore la sposa vestita di bianco, sogno d’ogni ragazza, offrire la propria verginità all’essere
amato, prescelto Frida, rappresentativa delle pittrici messicane
Rosa, rappresentativa delle quinceañeras, le quindicenni che festeggiano con unacelebrazione molto attesa dalle giovani in America Latina
Nina, vestita di viola Lola, vestita da bimba che frequenta la scuola religiosa Ella, una neonata
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Soy madre de los Mexicanos, los llevo en mi corazón y ustedes me llevan a mi con muchoamor que compartimos con los demás.
Sono madre dei Messicani, li porto nel mio cuore e voi portate me nel vostro con moltoamore che condividiamo con tutti gli altri.
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Artista: ARACELI MORENO
Nome della MATRIARCA: Yolocihuatl, dal Náhuatl “Donna immersa nel cuore”
Tecnica: Mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Radice. Yo Tengo. (Io ho) L’energia della sopravvivenza, che ha radici nella madreterra.
Soffio vitale. Yo Deseo – (Io desidero) Attivare la creatività, la sensualità e lerelazioni.
Plesso solare. Yo Puedo – (Io posso) Vincere le paure, il dolore e i dubbi. Cuore. Yo Amo – (Io amo) Partendo dall’amor proprio, per poi condividerlo. Gola. Yo Hablo – (Io parlo) il diritto ad esprimere ciò che sento e penso. III Occhio. Yo Comprendo – (Io capisco) L’attivazione dell’intuizione. Corona. Yo soy- (Io sono) la connessione col proprio Essere Superiore.
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Yo contengo las esencias que habitan en miemociones y movimientoscerteza de mi PODER
Amando, otorgando compasión y perdónexpresando lo que hay en mi interioraceptando mi existencia espiritualen conexión con mi deidad.
Io contengo le essenze che abitano in meemozioni e movimenticertezza del mio POTERE
Amando, offrendo compassione e perdonoesprimendo ciò che c’è al mio interno accettando la mia esistenza spiritualein connessione con la mia divinità.
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Artista: NORELA
Nome della MATRIARCA: Frida
Tecnica: Olio
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
FRIDA con vestito tipico di TEHUANTEPEC OAXACA FRIDA con vestito tipico di VERACRUZ DIEGO RIVERA e FRIDA FRIDA con vestito tipico di JALISCO
FRIDA con vestito tipico dello YUCATAN FRIDA con vestito tipico del CHIAPAS FRIDA da bambina
Versi contenuti nella MATRIARCA:
¡Soy Mujer! Fuerte y aguerrida, enamorada y su-frida de mi panzón, no sueño ... ¡Soyrealista! Decidida y sin tapujos, huelo a linaza y trementina. ¡Me gusta pintar!
Sono donna! Forte e agguerrita, innamorata e su-frida (ndr tradotto “sofferente”, gioco diparole col nome dell’artista Frida) per il mio cicciottello, non sogno... sono realista! Decisae senza sotterfugi, so di linosa e trementina. Mi piace dipingere!
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Artista: MICHELLE PÁEZ
Nome della MATRIARCA: Coatlicue
Tecnica: Acrilico e pennarello
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Coatlicue Mia madre (madre dell’artista) Tutte le mie madri Omaggio alle madri delle vittime dei femminicidi
Madri Spirituali Madre TRANS L’artista, contenuta in una goccia d’acqua
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Mi diosa eternaLa SabiaLas Maestras de vidaLas que viven la metamorfosis de la maternidadLas que orientaron mi corazónLa más divinaLa que vive a través del llanto.
La mia dea eternaLa SaggiaLe Maestre di vitaColoro che vivono nella metamorfosi della maternitàColoro che hanno orientato il mio cuoreLa più divinaColei che vive attraverso il pianto.
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Artista: PATRICIA PALENCIA SOLIS
Nome della MATRIARCA: Maya
Tecnica: Mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Magdis Tehuana Laura Samy
Fer Pao Lola
Versi contenuti nella MATRIARCA:
China Poblana, Veracruzana, Mexicana, Vera cruz, India, Charra.
Ragazza del popolo, di Veracruz, Messicana, Vera Croce, Indigena, Charra.
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Artista: GEORGINA PALAFOX
Nome della MATRIARCA: Amaranta
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Donna California o Pericú dell’epoca precolombiana, con arco e freccia, abitantedell’estremo sud della penisola della Baja California.
Carmen Mondragón o Nahuin Ollin, che significa ‘movimento perpetuo’ facendoriferimento al calendario azteco e al rinnovamento del ciclo del cosmo, è stata una
pittrice e poeta messicana ricordata anche per la sua bellezza e il suo coraggio inquanto donna libera e innovatrice.
Chalchiuhtlicue, colei che veste la gonna di giada. Rappresenta la dea della pioggia edell’acqua nella cultura azteca e simbolizza la vita generata dal liquido vitale.
Ballerina di Tlatilco, opera della cultura Olmeca del periodo Pre-classico, la danza èuna delle prime manifestazioni della cultura nei tempi ancestrali, generalmente perrituali religiosi.
Betsy Pecanins, cantante di bolero e blues. Sirena. Essere mitologico, enigmatico e attraente, all’epoca della scoperta
dell’America venne associato ad animali reali come il dugongo, creando miti e sogninei viaggi transoceanici.
Ceramica funebre di Chupícuaro appartenente alla cultura della zona occidentaledel Messico (400 a.C. - 200 d.C.), simbolizza la trance in cui la coscienza viaggiadagli inferi alla luce della pace spirituale.
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Se escuchaba el mar / Y el andar de los venados / Bajo el cielo / Estaban tan solos.../ y tanllenos de azul profundo.
Acercó su mano al corazón / El maullar leve de un gato anunciaba el ocaso / Finalmenteaquel sol cerró su ciclo.
Solemnemente / con su falda movió las aguas / para que la vida brotara. Vibraciones ancestrales / el universo confluye en un solo cuerpo.Blues, no todo es tristeza.
Viajar, soñar.
Si sentiva il mare / e i passi dei cervi / Sotto al cielo / Erano così soli... / e così pienid’azzurro profondo.
Avvicinò la sua mano al cuore / Il miagolio lieve di un gatto annunciava il tramonto /Finalmente quel sole aveva chiuso il suo ciclo.Solennemente / con la sua gonna mosse le acque / affinché sbocciasse la vita.
Vibrazioni ancestrali / l’universo confluisce in un solo corpo.
Blues, non tutto è tristezza. Viaggiare, sognare.
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Artista: CARMEN PARADA
Nome della MATRIARCA: María de los Ángeles
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
La madre dell’artista, lei stessa e i suoi figli, suo marito e suo padre, la casa. La Adelita, la rivoluzionaria Frida vestita col vestito da Charra tipico di Jalisco terra in cui è nata l’artista. Nahui Ollin
Malinalli Tenépatl, conosciuta anche come Malintzin, la Malinche o Doña Marina Sor Juana Inés de la Cruz Centéotl Dea del mais, da piccola
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Mi madre yo misma; guerrera, fortaleza interior, atrevida, enamorada y sabia.
Mia madre e me stessa: guerriera, forza interiore, colei che osa, innamorata e saggia.
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Artista: DANIELLA PÉREZ BACIGALUPO
Nome della MATRIARCA: Hain (Cerimonia di iniziazione)
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Cile
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska (omaggio al popolooriginariamente matriarcale e oramai estinto dei Selknam):
Tanu (Spirito che accompagna l’iniziata) So'ort (Spirito che accompagna l’iniziata) So'ort (Spirito che accompagna l’iniziata)
So'ort (Spirito che accompagna l’iniziata) Ulen (Spirito che accompagna l’iniziata) Chamana Mapuche (l’Iniziata, madre e figlia ed energia creativa) Él (lui: frutto indivisibile dell’energia creativa). Dipinto dal bimbo dell’artista, di 8
anni. La femminilità accetta dentro di sé il suo opposto: solo così si raggiunge laconoscenza e il potere creativo.
Versi contenuti nella MATRIARCA
Universo, Proteccion, Iniciacion, Luna, Humildad, Amor, Él.
Universo, Protezione, Iniziazione, Luna, Umiltà, Amore, Lui.
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Artista: MILAGRO PÉREZ QUINTANA
Nome della MATRIARCA: Yaocihuatl (Donna guerriera)
Tecnica: Mista
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
María Izquierdo, pittrice messicana Remedios Varo, pittrice messicana Frida Kahlo, pittrice messicana
Carmen Mondragón (conosciuta anche come Nahui Ollin), pittrice e poetamessicana Aurora Reyes, pittrice messicana Lola Cueto, pittrice messicana l’artista, da piccola, rappresentativa della nuova generazione di pittrici messicane.
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Busca en tu interior la magia de ser tú mismo.
Cerca dentro di te la magia di essere te stesso.
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Artista: MACARENA PÉREZ R.
Nome della MATRIARCA: Ernestita
Tecnica: Mista
Anno: 2016
Paese: Cile
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
NONA: la nonna materna dell’artista BERTA: la suocera dell’artista PATY: la madre dell’artista ATE: la nonna del marito dell’artista
MAJO: la figlia maggiore dell’artista MARIANA: la figlia minore dell’artista YO: l’artista
Versi contenuti nella MATRIARCA:
EAT, PRAY, LOVE, AND, BE, HAPPY.
MANGIA, PREGA, AMA E, SII, FELICE.
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Artista: VALENTINA PERINI ERASO
Nome della MATRIARCA: Urcunina
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Colombia
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
PALENQUERA: donna del departamento di Bolivar. WAYU: Tribù proveniente dalla penisola della guajira (mar dei Caraibi) GUAMBIANA: Tribu distribuita tra la cordillera central , e il dipartimento di cauca COGUI : Tribu proveniente dalla Sierra Nevada di Santa marta.
TIKUNA: Tribù diffusa nelle frontiere del fiume Río delle Amazzoni EMBERA: Tribù proveniente dal litorale Pacifico. KAMSA: Tribù proveniente dal Sud della Colombia (departamento de Narino)
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Raices, Profundas, Verdes, Ramas, de, Esperanza.
Radici, Profonde, Verdi, Rami, di, Speranza.
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Artista: MILAGRO QUIROA FERNÁNDEZ
Nome della MATRIARCA: Tzolkin
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Guatemala
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska (nelle sette matrioskesono raffigurati i nawual , parola che nella cosmovisione maya significa energia, forza ospirito che accompagna le persone, gli animali ed ogni elemento della natura. Il nawual diuna persona dipende dal suo giorno di nascita, questo è il suo protettore e lo accompagnadurante tutta la sua vita e può manifestarsi attraverso un animale, un fiore, uno deglielementi ecc.. Il calendario Cholq’ij è composto da 20 mesi di 20 nawuales):
KAT: rappresenta l’energia femminile nawual dell’abbondanza e della feconditàdella donna, il suo animale protettore è la lucertola, il mais, la ragnatela.
IX: rappresenta il lavoro creativo della donna, le fasi della luna, la fecondità edaltro. L’animale protettore è il giaguaro.
B´ATZ: Filo della vita, filo del tempo. L’animale protettore è la scimmia. KAWOK: Amore di madre che si prende cura del focolare e della comunità. Animale
protettore la tartaruga. IMOX: leggero soffio d’intuizione della vita, l’acqua e i fiumi, animale protettore
l’iguana. KAN: trasformazione spirituale, forza sessuale, animale protettore il serpente. A´cabal: il tramonto, il giorno e la notte, la rinascita dello spirito, animale
protettore il pappagallo.
Versi contenuti nella MATRIARCA:
La abundancia y fecundidad de la mujer,el trabajo creativo de la mujer,Hilo de la vida
Amor de madresutil soplotransformación espiritual.
L’abbondanza e la fecondità della donna,il lavoro creativo della donna,Filo di vita
Amore di madresottile soffiotrasformazione spirituale.
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Artista: PERLA LUSETE RIVERA NÚÑEZ
Nome della MATRIARCA: De donde vengo? Esa soy
Tecnica: Mista
Anno: 2016
Paese: Honduras
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
L’artista rappresenta se stessa con una “Santa vagina”, rappresentando il suoorgoglio di essere donna, il fiore in mano simbolo dell’amicizia e dei tempi miglioriche sono in arrivo
La madre dell’artista, Lesbia. Ha chiuso gli occhi e piange la morte di Marlon,fratello dell’artista assassinato durante il colpo di stato in Honduras: Marlon ha lesue iniziali nel libro che non è riuscito a finire di scrivere, la sua vita. I fiori sono unomaggio ai due congiunti, esseri straordinari
La figlia dell’artista, Emily, un sole nella sua vita, vestita con il vestito tipicoonduregno, con stiscioline colorate e anche nei capelli trecce e fiori come usano lecontadine dell’Honduras.
Donna Lenca, omaggio alle radici indigene: la nonna dell’artista che sostiene unoggetto d’artigianato per il quale i Lencas sono riconosciuti internazionalmente.
Stele maya, simboliche delle importanti rovine di Copán uno dei prinicpali centridella Mesoamerica.
Guara rossa, uccello nazionale dell’Honduras, simbolo della libertà.
La bimba come simbolo d’essenza pura e illusioni, nata con speranza e sogni, laparte interiore dell’artista che tiene assieme tutte le altre
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Tierna hasta la osadíasoy los ojos de mi madre muertapequeñísimo sol que besomujer de canciones dentroque abre puertas de mil rostros
cuando la noche se vuelve / miedo.
Tenera fino ad osaresono gli occhi di mia madre mortapiccolissimo sole che baciodonna con canzoni dentroche apre porte dai mille voltiquando la notte diviene / paura.
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Artista: CECILIA RODRÍGUEZ
Nome della MATRIARCA: Ixchel
Tecnica:Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Ixchel: nella mitologia Maya Ixchel e la dea dell’amore, della gestazione, della luna,della saggezza, dei tessuti e della medicina. Viene rappresentata una anziana“curandera”, ostetrica, matriarca, legata alla madre terra.
Rosa rappresenta le artigiane di Oaxaca che lavorano il fango nero caratteristico diquesta regione e rappresentano la forza lavoro delle donne e l’abilità delle manimessicane
Natalia rappresenta la madre e la figlia in epoca contemporanea che, però,mantengono un vincolo con i metodi tradizionali di cura neonatale con riferimentiai prodotti artigianali come il “rebozo” e la “ocarina” di argilla, riferimento anchealla musica popolare.
Kixe O: Wixárika, significa "Occhio", questa popolazione realizza lunghi periodi didigiuno nel deserto di Wirikuta, realizzando rituali con cui cercano di avvicinarsialle loro deità, perciò raccolgono e consumano il peyote, cactus allucinoggeno. Neiloro “sogni di peyote” percepiscono immagini dai colori vivaci che poi riproducononei loro dipinti e oggetti di artigianato. Il cervo è per loro l’animale sacro cherappresenta il Dio Tamautz Kauyumari.
Angélica, una raccoglitrice di fiori di Cempazúchitl di Puebla, utilizzati negli altaridel Día de muertos
Tariarani: Purépecha, significa "Casa del vento" e rappresenta lo stato diMichoacán, in cui ci sono i santuari dove arriva la farfalla monarca
Murá: in Tarahumara, significa spiga e rappresenta una bimba di questa etnia che vive nello stato di Chihuahua
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Mi corazón de niña / Vuela como mariposaDe la tristeza a la alegríaLiberando mi espíritu.En el cobijo de un abrazoCon mis manos construyo mis sueños
Y regreso al universo lo aprendido.
Il mio cuore di bimba / vola come farfalladalla tristezza all’allegria liberando il mio spirito.
Al riparo di un abbraccio
con le mie mani costruisco i miei sognie ritorno all’universo quanto ho appreso.
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Artista: LIZBETH ROSAS
Nome della MATRIARCA: Tela
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
(l’artista ha scelto di non ritrarre i volti: “Cualquier mujer, sean cuales sean sus rasgos, esdigna representante de Mexico al usar sus vestidos"(Qualsiasi donna, qualunque siano i suoi tratti somatici, è una degna rappresentante delMessico quando indossa i suoi vestiti”)
Oaxaca Jalisco Veracruz Puebla Chiapas Charra Sarape
Versi contenuti nella MATRIARCA:
"NACIMOS PARA CONQUISTAR, BAILAR, CREAR SAZON, DISFRUTAR Y CANTAR".
“SIAMO NATE PER CONQUISTARE, BALLARE, DARE GUSTO, GODERE DELLA VITA ECANTARE”.
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Artista: DIANA ROMERO
Nome della MATRIARCA: Coniglio Diana
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
L’artista ha deciso di mettere a fuoco dei concetti specifici dell’io più che delle persone
L’amor proprio I timori che abbiamo
Le nostre passioni Le persone che conosciamo La nostra cultura La natura Le persona in sé, in questo caso l’artista che si identifica con il coniglio e non con la
donna
Versi contenuti nella MATRIARCA
De la cáscara a la misma naturaleza, con raíz de chile y esferas preciosas, descubrimos losojos de lo que somos... (Amor).
Dal guscio alla natura stessa, con radice di peperoncino e sfere preziose, scopriamo gliocchi di ciò che siamo... (Amore).
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Artista: IRMA G. SORIA HERNÁNDEZ
Nome della MATRIARCA: Yaocihuatl
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Mictlancíhuatl , dea della morte, assieme a Mictlántecuhtli, Dio della morte,governavano il Mictlán - luogo dei morti - per custodirne le ossa
Bambola di stracci Mazahua, oggetto artigianale con vestito tipico delle donnemazahuas dello stato di Michoacán
Adela Velarde, infermiera e combattente, creatrice del gruppo rivoluzionario delle Adelitas
La Catrina o Calavera Garbancera, simbolo popolare della mosrte nell’epoca dellaRivoluzione
Doña Josefa Ortíz de Domínguez, donna che insorse durante l’indipendenza delMessico
Sor Juana Inés de la Cruz, scrittrice La Malinche, interprete di Cortés durante la conquista spagnola dell’impero azteco
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Mestizaje y poesía: luchando y descarnando las aguerridas tradiciones encapsuladas en elmito.
Meticciato e poesia: lottando e scarnificando le agguerrite tradizioni incapsulate nel mito.
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Artista: LOURDES SOTO
Nome della MATRIARCA: Luna
Tecnica: Acrilico e fotografie
Anno: 2016
Paese: Honduras
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska (le donne piùemblematiche della vita dell’artista):
La nonna dell’artista, di nome Irma, che ha compiuto la funzione di Nonna, Madre e Amica per la fotografa. Nella stessa bambola appaiono anche le foto della madre e
del fratello dell’artista. La madre dell’artista, gerrera senza “u”, colei che è dovuta andarsene dall’unionefamiliare per approdare nel vecchio mondo, per offrire una vita migliore ai suoi figlie colei che ha dovuto affrontare dall’estero la perdita della propria madre.
Nina, la madre che l’artista ha scelto per sé, da donna buona, allegra e colta che leaprì le porte del cuore e della sua biblioteca per arricchire la vita dell’artista.
L’artista stessa, una donna che continua a costruire sé stessa. La madre dell’artista da bambina L’artista da infante a simbolizzare le sue radici L’artista da bimba, con la voglia di vivere nonostante le dure prove.
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Familia, G(u)errera, Vida, Sueños, Luz, Fe.
Famiglia, g(u)erriera, Vita, Sogni, Luce, Fede.
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Artista: SANDRA VALENZUELA
Nome della MATRIARCA: Adelita
Tecnica: acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Donna guerriera rivoluzionaria Soldatessa Coraggiosa
Cuoca Eroina Consigliera Aiutante
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Mujer guerrera revolucionaria, soldadera valiente, cocineraHeroína, consejera, ayudante.
Donna guerriera rivoluzionaria, soldatessacoraggiosa, cuocaEroina, consigliera, aiutante.
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Artista: MARISOL VERA GUERRA
Nome della MATRIARCA: Juanita y sus Diosas
Tecnica: Acrilico e smalto
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Nonna Eusebia, effige della nonna materna dell’artista, simboleggia la madre terra.Indossa vestiti tradizionali delle donne nahuas di Chicontepec.
Madre Petra, simboleggia la forza e indossa i vestiti tradizionali delle donne di
Chicontepec, Veracruz, nella parte Est del Messico. Sorella Nadia, rappresenta la virtù della prudenza ed indossa una camicia
tradizionale delle donne nahuas di Huejutla, nella regione di Hidalgo. Io Marisol: l’artista ritrae sé stessa con un’interpretazione personale dell’archetipo
della donna selvaggia. Figlia Morgana, la bimba dell’artista rappresenta l’allegria dell’essere umano e
indossa vestiti ricamati antichi assieme a tele contemporanee sintetiche. Figlia Latika, l’ultima nata è vestita coi colori della bandiera messicana (verde,
bianco e rosso) e nella camicia ha lo scudo nazionale. Luz rappresenta il futuro, la vita che dovrà ancora venire, la promessa luminosa del
domani. Esalta la virtù della speranza.
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Viajarás con el Señor Sol a su casa resplandeciente, y tu alma danzará por siempre, / corazón habitado de palabras.Madre, corazón de agua en piélagos de junio.Regazo de estrellas donde tus manos eran peces.Te busco, madre, en vetas de luz desatadas al viento.
Mi alma es plena aquí / pecho dentro /esperando arroparte
y el alba nos trajo flores: Luz.
Viaggerai con il Dio Sole verso la sua casa splendente,e la tua anima danzerà per sempre, / cuore abitato dalle parole.Madre, cuore d’acqua in pelagi di giugno. Grembo di stelle in cui le tue mani erano pesci.Ti cerco, madre, nelle venature di luce slegate al vento.La mia anima è piena qui /in fondo al petto /sperando di proteggertie l’alba ci portò fiori: Luce.
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Artista: MARÍA ELBA VERDÍN RUÍZ
Nome della MATRIARCA: Famiglia di catrinas
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Catrina Viola: Doña Juanita, mamma di tutte le catrinas (omaggio alla nonnamaterna dell’autrice). Personaggio dolce ed amorevole.
Catrina Rossa: Angela (amica dell’artista). Personaggio socievole ed estroverso. Catrina Arancione: Carolina, quasi una signorina che sta per compiere 15 anni.
Catrina Gialla: Lupita (omaggio alla sorellina dell’artista) ha 8 anni. Catrín Niño “El travieso” Verde: Brunito nipote dell’artista, ha 6 anni Catrín Bebé Blu: Leonardo il bebè ha due mesi Cuore: che collega amorevolmente tutte le altre parti
Versi contenuti nella MATRIARCA:
madre y abuelahermana y amiga
joven y soñadoraniña e inocenteniño y travieso
bebé.
madre e nonnasorella e amicagiovane e sognatrice
bimba e innocente bimbo e biricchino bebé.
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Artista: MARICELA ZARATE
Nome della MATRIARCA: Donna
Tecnica: Acrilico
Anno: 2016
Paese: Messico
Figure femminili rappresentate in ogni componente della matrioska:
Donna - serpente sacro Madre - cactus Ragazza venditrice di fiori Xochipilli, dea del mais
Gaia, la natura Bambina con le calle. Rinascita, donna radice e farfalla
Versi contenuti nella MATRIARCA:
Dolce innocenza / luna, sole e mare / semi di speranza / sguardo all'amore / sorgente di vita / universo mistico, forza divina.
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UNA MATRIARCA MOLTO SPECIALE: LA MATRIOSKA REALIZZATA DA
ALEXANDRA ESTRADA
Dopo aver pubblicato il bando per il nostro progetto delle matrioske MATRIARCAS,abbiamo ricevuto varie richieste di artisti che chiedevano di poter utilizzare come “base” sucui dipingere, delle matrioske trovate vicino a casa o già di loro proprietà, principalmenteper ridurre i costi. A tutti abbiamo sempre detto che non era possibile, per svariate ragioni:principalmente perchè l’aquisto delle basi di legno presso la Maria Sophia Foundationconsentiva di contribuire al mantenimento di bambini orfani russi ed era perciò in linea colnostro obiettivo di inserire la MATRIARCA in un contesto di accoglienza, solidarietà ematernità. In seconda istanza anche perchè coltivavamo la speranza di poter inserire l’unanell’altra varie matrioske provenienti da 7 diverse zone dell’America Latina, costruendocosì una “MATRIARCA BOLIVARIANA ” che combinasse diverse etnie e anche differenti
versi: le dimensioni uguali di ogni MATRIARCA erano perciò necessarie per permettere
loro di chiudersi. Siamo rimasti molto fermi in questa decisione, finchè a bando quasiscaduto è arrivata la MATRIARCA di Alexandra Estrada, con una bellissima lettera diaccompagnamento che qui includiamo in versione originale e in traduzione di TaniaGibertini. Credo che la lettera parli da sé sulla necessità di ammetterla. Non abbiamo avutodubbi, si tratta di un caso specialissimo e crediamo che le matrioske modellate con amoreda Alexandra abbiano un importante messaggio da dare e rientrino appieno nella nostra
bellissima collezione. Sentiamo per loro un affetto particolare e gli vogliamo dedicareperciò questa ultima parte del catalogo augurando ogni bene ad Alexandra e sperando inun pronto sollievo per tutte quelle MATRIARCAS fragili di salute ma con una volontà diferro... volontà che non può non vincere.
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8/17/2019 Catalogo Della Mostra Itinerante MATRIARCAS
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“Querida Silvia y queridos amigos de Progetto 7LUNE,Miro atrás, cuando cursaba 1ero en la escuela secundaria para señoritas. Tendría entoncesunos 12 o 13 años y una memoria algo atolondrada. Cursábamos una materia llamadaOrientación - que si bien no te orientaba mucho - pretendía animarnos a seguir connuestra educación superior, previniendo la deserción escolar por diversos motivos entre
ellos: el embarazo adolescente.Como una forma de concientizarnos acerca de la responsabilidad de tener un bebé, en unaclase nos pidieron llevar un huevo crudo. Dicho huevo, lo teníamos que llevar a dondefuésemos y lo tendríamos que presentar intacto a fin de curso.Como olvidadiza que era, dejé el huevo en casa y para no perder la calificación, acudí adonde el conserje para preguntar si tendría algún huevo que me regalara. Si tenía. Uno.Con el cascarón roto; sólo una fina pielecita lograba que el contenido no escurriera.Lo presenté así, y cuando la profesora observó que era muy frágil, se dirigió a la clase ydijo: “Señoritas, aquí tenemos una valiosa lección. Todas trajeron un huevo diferente, ylos bebés también son diferentes. Unos son blancos, otros son morenos (señalando elcolor del cascarón). Otros son gorditos, otros son muy chiquitos. Otros, dijo enseñando
mi huevo, son muy delicados. Tal vez nacieron enfermos, como este, que tiene un “soploen el corazón” Así que también vamos a cuidar de este huevo-bebé”
Y así, durante esos meses, cuide a ese huevo con mucho amor, con cariño. Con extremadadelicadeza lo llevaba a todos lados, sin saber que un día tendría nuevamente a una hijitasde piel delicada entre mis manos.De esta forma, presento ahora a ms “niñas” a mis hijitas. Ellas, también son diferentes. Noson como las otras niñas, pero creo que mi deber de “madre” es luchar para que ellastambién sean aceptadas.
Yo soy como ese huevo que cuidé, enfermiza desde niña y con una enfermedad llamada“Lupus eritematoso sistémico”, diagnosticada desde hace unos 6 años.Recuerdo también esa tarde del 31 de diciembre del 2014. Supe que algo andaba mal, y en
efecto, empezó una recaída muy grave. En Enero creí que iba a morir. Febrero, marzo yabril en cama. Mayo y Junio, aunque no del todo bien, ya podía aunque sea tomar unaducha sin ayuda, comer por mí misma, he incluso salir a dar paseos cortos.Debido a lo anterior, perdí mi trabajo. Igualmente, fueron 6 meses en los que no pudeproducir obra, ni promocionarme, ni participar en alguna exposición. De ahí, que me hequedado sin un centavo. En Diciembre tuve por fin una exposición y me dijeron decomprar mi cuadro, pero me lo querían pagar por una miseria y pese a la necesidad, decidíno malbaratarlo.En fin, toda esta historia para explicarles el por qué no me pude permitir comprar lasmatrioskas en el lugar acordado. Sé que ése fue el convenio. Que es para una noble causa.Que deben ser iguales para que embonen unas con otras. Que… en fin, todo lo que ustedes
puedan decirme yo ya lo he pensado.
Una personita se comprometió a pedirlas por mí, pero al final no le fue posible y desde quesupe que no podría pagarlas, todas las noches pequeñas vocecitas me decían cada uno delos contras de mis niñas, y una voz más fuerte me decía: “¿Qué, ahora te vas a rendir?
Jajaja, ¿la vida ya pudo contigo? ¿Ya por fin te derrotó? Has pasado por mucho y tu
necia, has perdido mucho y sigues de testaruda. ¿Recuerdas cuando te dio el infarto
cerebral gracias a tu buen amigo lupus? ¿Recuerdas cómo eso te quito la mitad de tu
vista y ni así dejaste de pintar, de salir a la calle, de conducir un auto con todo el miedo
del mundo y sudando más que si corrieras una maratón?”
Y pues sí, terca, queriendo participar, recicle unas muñequitas que ya tenía, con ladesventaja de que sólo eran cinco y dos niñas fueron hechas de papel mache.
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8/17/2019 Catalogo Della Mostra Itinerante MATRIARCAS
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Mis niñas frágiles, diferentes, ¿Enfermizas tal vez como su madre? Sus hermanitas demadera han hecho lo imposible por convivir con ellas. Han cedido pedacitos de sus cuerpospara que todas puedan embonar y caber unas dentro de otras. No se quejan cuando entran
y salen todas apretadas, cómo si tomaran el transporte público en esta caótica Ciudad deMéxico.
Y pues no me queda más que confiarlas al correo, dónde muy seguramente las avienten olas aplasten; y después de un largo viaje, lleguen a sus manos con sus ojitos bien abiertos,esperando nos acepten, a ellas y a mí.Tal vez no sean como sus otras hermanitas de diferente madre, tal vez desentonen unpoquito o no embonen a la perfección, pero sepan que fueron hechas con el mismo o másamor que las demás.
Anhelando que nos abran las puertas, no me queda más que enviarles su historia, el porqué fueron pintadas de esa forma, sus nombres y todos sus datos.
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8/17/2019 Catalogo Della Mostra Itinerante MATRIARCAS
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Las Alexándrovich.Mis niñas, por ser de diferentes países, he incluso de diferentes razas, necesitaban unapellido que las identificara como familia, por lo que adoptaron el nombre de su mamácomo apellido.Ellas representan a todas las mujeres y hombres que por diversas causas, tuvieron que
abandonar su país y buscaron en tierras mexicanas la paz, prosperidad y amor que se vereflejado en la pequeña niña mestiza que reposa en sus brazos, la misma que lleva una bandera dorada con el nombre del país de sus orígenes, porque si bien son mexicanas, talcomo se ve en su tono de piel y en su vestimenta, no olvidan sus otras raíces, mismas quetambién ahora se ven reflejadas en nuestra cultura.Comida, apellidos, palabras, festividades, religión, color de ojos y piel, dulces, artesanía,tradiciones y mucho más, son el fruto de la mezcla entre las tr