Catalogo mostra ROMA IN UN'IMMAGINE

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©Proprietà letteraria riservata

Gangemi Editore spaPiazza San Pantaleo 4, Romawww.gangemied i tore . i t

©Comune di Roma

©Gli Autori per i testie le immagini

Nessuna parte di questapubblicazione può esserememorizzata, fotocopiata ocomunque riprodotta senzale dovute autorizzazioni.

ISBN 978-88-492-1957-9

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a cura diMonica Scanu

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Roma in un’immagine.Un brand per la città di Roma

Roma, Museo dell’Ara Pacis16 settembre - 3 ottobre 2010

Mostra e catalogoa cura diMonica Scanu

Comune di Roma

Giovanni AlemannoSindaco

Umberto CroppiAssessore alle Politiche Culturalie della Comunicazione

Dipartimento ComunicazioneIstituzionale

DirettoreMario Schintu

U.O Comunicazione IstituzionaleMario Defacqz, Dirigente

Coordinamento materiali permostra e catalogoStefania Esther la Salacon Nadia Di PaoloMarta FranceschiniMaria Grazia Pellegrino

Sovraintendenza ai BeniCulturali

Umberto BroccoliSovraintendente ai Beni Culturali

Servizio Comunicazione e RelazioniEsterneRenata Piccininni, ResponsabileTeresa Franco

U.O. IntersettorialeProgrammazione Grandi Eventi –Mostre – Gestione del territorio –RestauriPatrizia Cavalieri, Dirigente

Servizio Mostre e Attività Espositivee CulturaliFederica Pirani, ResponsabileMaria Pia FavaleGloria Raimondi

Direzione Musei e U.O. MuseiArcheologicie Polo Grande CampidoglioClaudio Parisi Presicce, Direttore

Servizio II Monumenti e AreeArcheologichedel Centro StoricoGiovanni Caruso, Responsabile

Museo dell’Ara PacisOrietta Rossini, ResponsabileGianluca Zanzi

Direzione Tecnico Territoriale e U.O.Tecnica di ProgettazioneMaurizio Anastasi, Direttore

Progetto di allestimentoEnzo Serrani

Museo dellʼAra Pacis

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Commissione concorso di idee“Roma in un’immagine”

PresidenteProf. Mario MorcelliniPreside Facoltà di Scienze dellaComunicazioneLa Sapienza Università di Roma

MembriProf. Luciano CagliotiPro-rettore e responsabiledell’utilizzo del marchioLa Sapienza Università di Roma

Dott. Mario DefacqzDirigente ComunicazioneIstituzionale Comune di Roma

Prof.ssa Paola PanareseDocente Facoltà Scienze dellaComunicazioneLa Sapienza Università di Roma

Prof. Armando PeresDocente Università IULM Milano

Arch. Monica Scanu,Direttore Master in CulturalExperience Design andManagement, Domus Academy -Irfi

Dott.ssa Cristina SelloniDirettore Dipartimento TurismoComune di Roma

Segreteria AmministrativaValerio BlenginiMarta FranceschiniMaria Grazia Pellegrino

Organizzazione della mostra

Zètema Progetto Cultura

Francesco Marcolini, PresidenteAlbino Ruberti, AmministratoreDelegatoRoberta Biglino, Direttore Generale

CoordinamentoRenata Sansone con ClaudiaDi Lorenzo

Promozione e ComunicazionePatrizia Bracci con Giusi AlessioUfficio StampaAntonella Caione con NataliaLancia, PromozioneGermana Giorno, Progetto graficoElisabetta Giuliani, PR eventiEleonora Vatielli, Relazioni con glisponsor

Realizzazione allestimentoCavir srl

Grafica dell’allestimentoProgetto Artiser snc

CON IL CONTRIBUTOTECNICO DI SERVIZI DI VIGILANZA

SPONSOR SISTEMA MUSEI IN COMUNE

IN COLLABORAZIONE CON

MAIN SPONSOR

IN COLLABORAZIONE CON

ORGANIZZAZIONE E SERVIZI MUSEALI

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InterventiGiovanni Alemanno 9Sindaco di Roma

Umberto Croppi 11Assessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione

Umberto Broccoli 13Sovrintendente ai Beni Culturali

IntroduzioneMario Morcelllini 15Presidente della Commissione del ConcorsoRoma in un’immagine

I progetti in mostra 21Il progetto vincitore. Mediapeople s.r.l. 22

A.B.C. Advertising Business Communication srl 28Achilli Ghizzardi Associati srl 30Massimo Agostini 32Raffaella Ambrosi 34Benedetta Andreazza 36Mario Balduzzi 38Francesca Ballarini 40Massimo Brillo 42Maria Grazia Bruno, Monica Placanica 44Maria Pia Camporese 46Luca Cilli 48Daniele Colaiacomo 50Carmine Corbisiero 52

Indice

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Vincenzo Crisafulli 54Alessio Cristino 56Crossgarden s.r.l. 58Nicola Francesca Marie Dadò 60Emanuele Dall’Acqua 62Eliseu Mariano de Castro Leao 64Massimo De Vico Fallani 66Dharma Immagine e Comunicazione 68Lorenzo di Cola 70Stefano Di Napoli 72Mauro Fanti 74Fotograficashop 76Fabrizio Frasca 78Giorgia Giovannelli 80Ugo Enrico Guarneri 82Inarea Strategic Design s.r.l. 84Raul Ermanno Jannone, Giuseppe Caserta 86Korygraf s.r.l. 88Mariangela Lapadula 90Maria Aurora Lobina 92Andrea Giuseppe Manciaracina 94Stefano Mandato, Stefano Rucci 96Alessia Marinelli 98Oliver Montesano 100Narcisi & Siva s.a.s. 102Giovanni Olivieri 104Alessandro Pallottini 106Elena Pelloni 108Iole Petrella 110

Federico Piccoli 112Stefano Pierucci 114Maria Nives Privitera 116Andrea Quattrocchi, Stefano Martorelli, Patrizio Roma 118Quorum Italia s.r.l. 120Giulia Ramberti 122Alberto Regagliolo 124Claudio Rossi 126Running Group s.r.l. 128Gianpietro Secomandi 130Nadia Seri 132Fabio Simonelli 134Elisabetta Solinas 136Desirée Spadotto 138Lucia Speri 140Daniele Spica, Chiara Sagnelli 142Start & Co s.a.s. 144Studio Pcnd Associati 146Studio visuale s.r.l. 148Maria Paola Sturchio 150Erika Tasselli 152Rocco Triventi 154Stefano Vacchi 156Claudia Velpi 158Giuseppe Viola 160Verdiana Virtuani 162Yed28 s.r.l. 164

Elenco completo progetti in mostra 166

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Riportare la complessità dei tanti livelli di lettura della città di Roma in un marchio è stata unagrande sfida per l’Amministrazione Comunale. Abbiamo chiesto di sviluppare un nuovo logotipoper la città di Roma destinato alla promozione culturale e turistica della città: una nuova iconaper rafforzare la visibilità della Capitale a livello internazionale, per evocare la sua unicità e il suoprestigio, per rilanciare i suoi legami con la sua storia e il suo territorio. Anche i requisiti impostialle proposte grafiche sono stati particolarmente impegnativi: abbiamo voluto abbinare la LupaCapitolina, simbolo dell’origine e della storia di Roma, con il nome della città chiedendo un’in-terpretazione dell’insieme innovativa e rivolta al contemporaneo. Abbiamo chiesto un marchio ca-pace di recuperare il passato e di proiettarsi nel futuro, per dare la dovuta riconoscibilità allastraordinaria vitalità culturale della città e alla sua crescente offerta turistica.Questo catalogo sigilla la conclusione di un percorso lungo e impegnativo. Se l’esito è stato po-sitivo lo dobbiamo all’impegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione,alla preziosa collaborazione con la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sa-pienza di Roma e alla numerosissima partecipazione di studenti, professionisti, agenzie e studi,che hanno risposto con proposte originali al bando di concorso, reso pubblico nel mese di lugliodel 2009. Questa grande partecipazione è stata agevolata dalla scelta di indire un concorso na-zionale di idee aperto a tutti gli operatori che a vari livelli si occupano di grafica, design o comu-nicazione: società e studi; grafici, designer e architetti; laureati e diplomati; studenti. Lapartecipazione al concorso ha superato le nostre aspettative sia per la quantità dei materiali rac-colti – oltre 1100 proposte - che per la qualità dei progetti che la commissione valutatrice ha po-tuto esaminare.Il nostro nuovo impegno, a partire da questa mostra, è quello di utilizzare il nuovo marchio perrilanciare e rafforzare il prestigio di Roma Capitale nel mondo enfatizzando la sua capacità dipromuovere scelte innovative in campo culturale e turistico. Il nuovo marchio costituisce la sin-tesi grafica di una strategia forte di marketing culturale e turistico e il simbolo della qualità dieventi, servizi e prodotti dell’Amministrazione Comunale e dal territorio.

Giovanni AlemannoSindaco di Roma

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Non sono molti i simboli a godere di un uso ininterrotto per tremila anni, ad avere fin dall’esor-dio una diffusione universale (rispetto all’universo via via conosciuto), ad essere anzi simbolostesso della universalità, a poter vantare tante imitazioni e a rappresentare un “prodotto” che haplasmato più di ogni altro la cultura tecnica, giuridica, artistica, religiosa, gli stili di vita. Insommail marchio che ogni azienda vorrebbe avere, il cui valore d’uso è praticamente incalcolabile. Nonsono tanti, e, forse possiamo dirlo senza timore di esagerare, è uno solo: è il nome della città che,per convenzione unanime, si definisce eterna: Roma.Come si direbbe oggi, quello di Roma è il brand più forte al mondo. Che bisogno ha quindi di unaulteriore rappresentazione iconica, di un nuovo segno distintivo? Non basta forse il solo nome adevocare tutto il fascino che la sua unicità gli conferisce? Basterebbe sì, se noi che portiamo la re-sponsabilità di sostenerne la tradizione ne fossimo pienamente consapevoli, se fossimo già ingrado di comprendere e utilizzare i valori immateriali che in esso sono racchiusi.È dunque necessario darsi un’occasione per avviare la costruzione di una cultura nuova che, da unlato affermi il principio che i beni intangibili, compresi il nome della città e dei suoi luoghi più fa-mosi, costituiscono un patrimonio pubblico (come monumenti, palazzi e opere d’arte) e come que-sti vanno trattati sia nella loro tutela che nel loro sfruttamento; dall’altro ricordi a chi è chiamatoad amministrare la cosa pubblica di mettere in conto anche questo compito, oltre quelli consuetidi una pubblica amministrazione.Noi vogliamo dare a questa decisione il senso di un inizio: la creazione di un marchio, che af-fiancherà nella comunicazione quello istituzionale, deve servire a catalizzare in un segno l’atten-zione a questo tema e a rendere evidente la volontà di organizzare in maniera organica l’enormepotenziale di cui disponiamo. È un percorso, dunque, che sarà accompagnato dalla redazione didisciplinari d’uso e progettazione di supporti ma anche da un aggiornamento delle normativeche regolano il trattamento e la veicolazione delle immagini e dei concetti identificativi della no-stra città.La quantità e la qualità delle proposte pervenute è già di per sé l’attestazione dell’energia che que-sto soggetto sprigiona. Al di là dell’efficacia del segno prescelto sarà però il suo uso corretto, lasua diffusione, la durata nel tempo a garantirgli il raggiungimento dello scopo per cui è conce-pito, e questo dipende solo da noi, da chi amministra la Città e da chi ci vive.

Umberto CroppiAssessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione

del Comune di Roma

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Non poteva non esserci lei: la Lupa.L’emblema, così come lo abbiamo sempre conosciuto, rimane nel nuovo simbolo della città.Ma la tradizione si unisce all’attualità. Oggi Roma diventa D.o.c. Avrà un suo marchio per garantireeventi, luoghi e servizi dell’Amministrazione. Un po’ come il vino da intenditori, come il ParmigianoReggiano. Paragone azzardato? Forse. Come tutto ciò che parla di qualità.Però sarà una lupa diversa, in linea con la modernità. Una lupa che testimonia il lavoro che si stafacendo per creare una città al passo con le metropoli europee. E arriverà in contemporanea conil nuovo Status di Roma Capitale.Roma è unica nel mondo. Non esiste città uguale, non esiste città che possa competere. Abbiamoun patrimonio storico che ci invidiano. Abbiamo l’arte che attraversa 2000 anni di creatività e svi-luppo umano. Abbiamo il Colosseo e il Pantheon, ma anche tesori nascosti come i mitrei delCirco Massimo e di San Clemente o la cisterna delle Sette Sale.Ma siamo sicuri che la nostra città non abbia bisogno di presentazioni? Ogni progetto, ogni ri-sultato ottenuto esiste se è conosciuto (riconosciuto) insomma: se ben comunicato.Tutto questo va fatto conoscere al mondo. Ancora di più. Dobbiamo comunicare la nostra città.Dobbiamo dare di lei un’immagine vera ma soprattutto attuale.Ogni manifestazione porterà da ora in poi il nuovo simbolo, sinonimo di qualità e prestigio. Si-nonimo di passato e futuro. Roma guarda al mercato senza dimenticare la storia.Una Roma da intenditori, sotto lo sguardo vigile e materno della Lupa.

Umberto BroccoliSovraintendente ai Beni Culturali

del Comune di Roma

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Introduzione

Più che altre città, Roma è un giacimento di significati. A dire il vero, ogni città è sempre, ed es-senzialmente, percezione e rappresentazione. Certo, ciò non significa che sia irrilevante la di-mensione materiale, fisica e strutturale del tessuto urbano. Ma il modo in cui una città vivenell’esperienza dei suoi abitanti e dei visitatori la dice lunga sul modello di costruzione di rela-zioni simboliche. Non a caso è stata definita un “organismo” (Lucarelli, 2006), un prodotto uto-pico o sacrale (Franceschi, 1977), un fenomeno economico, ma anche una “macchina per abitare”,estendendo la bella metafora funzionalista di Le Courbusier sugli edifici.Uno dei principali semiologi italiani, Ugo Volli (2009), si chiede se la città possa essere conside-rata una rete, un’opera d’arte, la base materiale di una società o un fatto etologico. E molti altristudiosi s’interrogano sulla possibilità che abbia «un carattere autonomo, che ne autorizza l’ana-lisi solo nei suoi propri termini, secondo le metodologie caratteristiche della progettazione urba-nistica» (Choay, 2001).In ogni caso, la città è qualcosa di più di un insieme più o meno esteso di edifici, variamente pre-gevoli da un punto di vista estetico, meglio o peggio disposti all’interno di un determinato peri-metro. Secondo una letteratura recente piuttosto innovativa e diffusa – e che si applicaperfettamente a Roma – essa è un palinsesto di narrazioni, un testo, nel senso di textum, prodottodi una tessitura di trame spaziali, urbanistiche, architettoniche, antropologiche, sociologiche e co-municative (Marrone, Pezzini 2006 e 2008; Bonadei, Casari 2006; Augé, 1992 e 1999; Balshaw,Kennedy 2000).Da qualunque prospettiva si guardi, la città è ormai riconosciuta come un motore di significato,un generatore di senso frutto di un groviglio di relazioni, azioni e passioni, percorsi e traiettorie,sia per chi la vive sia per chi la osserva da lontano.Roma, appunto, non solo non fa eccezione, ma è la città che più giustifica questo nuovo sguardoscientifico e comunicativo. È per definizione stratificata, prodotto della sovrapposizione di resti,tracce, storie e memorie, una metropoli scolpita dal suo passato, ma anche proiettata verso un fu-turo globale e competitivo. Ed è proprio questo il punto di partenza del progetto Roma in un’im-magine, un concorso nato dalla consapevolezza della complessità del racconto di una città edell’urgenza di sintetizzarne il senso in un segno forte, universale e flessibile.Ideato nel 2009, il progetto nasce da alcune premesse specifiche: la sensibilità all’esigenza di unprocesso di “brandizzazione” di Roma; la volontà di rafforzare la visibilità della capitale e la va-

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lorizzazione della tradizione storica e culturale della città, con un segno immediato, raffinato e ca-rico di significati. Sul fronte delle strategie di promozione turistica, infatti, l’iniziativa si proponecome strumento di rilancio di Roma presso i suoi frequentatori, per restituire con un marchio va-lori, specificità e racconti della città, intervenendo come attivatore di processi di riposizionamentocommerciale e culturale.D’altronde, il caleidoscopio di eventi e storie della vita urbana presuppone una pratica progettualecontinua e caratterizzata da segni distintivi che superino, e al tempo stesso affianchino, l’imma-gine istituzionale di Roma, uniscano tradizione e innovazione, contengano le tracce discontinuedelle memorie, delle presenze, del reale e dell’immaginario, e accompagnino i “cambi d’abito” diuna città in continuo divenire.Così, il concorso Roma in un’immagine ha puntato a individuare un marchio che potesse sinte-tizzare il fascino e il prestigio di Roma e raccontarne l’unicità storica, culturale e territoriale.Nonostante la richiesta puntuativa e non semplice di legare il segno all’effigie della Lupa capito-lina e al logotipo “Roma”, il successo dell’iniziativa è stato notevole, considerando il numero diproposte raccolte, 1103, e della cosmogonia delle loro forme: non pochi progetti, infatti, si sonodistinti per la ricchezza della rielaborazione dei segni identitari e la varietà delle provenienze. Enon sono pochi i lavori firmati da gruppi o singoli che includono anche giovani.Il lavoro della Commissione è stato un’esperienza intellettuale intensa.Al di là della fatica e dellaresponsabilità di scegliere, il viaggio nell’espressività giovanile e adulta, che si è sentita chiamatain causa dal bando del Comune di Roma, ha rappresentato un arricchimento per tutti. Certa-mente anche per l’Amministrazione comunale. La scelta etica e irrinunciabile è stata quella dinon dimenticare mai anche lo sguardo del turista: in tutti i momenti del nostro lavoro abbiamocercato di cogliere gli occhi dei viaggiatori spalancati sulla città eterna, per intercettare aspetta-tive e sogni diversificati, che un segno riassuntivo può efficacemente catalogare e depositare nellaretina della memoria.Proprio in questo contesto di acuta sensibilità ed aspettativa, il marchio scelto dalla Com-missione è stato sentito come corrispondente allo spirito del bando e al lavoro di compara-zione e di scouting. Il segno individuato come vincitore è stato apprezzato soprattutto per lasua eleganza e l'idea progettuale che lo sorregge, al tempo stesso originale ed emotivamentecoinvolgente. Dell’immagine proposta ha colpito soprattutto la forza del richiamo alla tradi-zione classica, evidente tanto nella ricca iconografia del capitello quanto nello slancio dellacolonna sovrastata dalla leggendaria Lupa. Il tutto è arricchito dalla leggerezza del tratto concui viene restituita l'icona capitolina, acutamente raffigurata con una postura intensamente

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dinamica e orientata al futuro. Il richiamo alla storia di Roma e alla sua monumentalità sonoparsi dunque gli elementi di più forte riferimento a quei valori della città eterna più radicatinell’immaginario.Il ruolo di Capitale dell’Impero, le origini mitiche e la funzione di Roma nella contemporaneità,sono tutti elementi racchiusi nella colonna, simbolo architettonico forte e potente strumento dirinnovamento delle radici storiche e archeologiche della città.Il lettering pittorico e la scelta cromatica, poi, danno ulteriore slancio a un segno particolarmentecapace di sintetizzare il racconto di una città complessa, unificare gli elementi eterogenei del-l’identità di Roma e contribuire al miglioramento dell’attrattività del territorio, del suo capitaled’immagine, del suo patrimonio espressivo e della percezione delle sue diverse unicità.

Mario MorcelliniPresidente della Commissione del Concorso Roma in un’immagine

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I progettiin mostra

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Parallellamente alla valutazione dei progetti per l’individuazione del vincitore, laCommissione del concorso nazionale Roma in una immagine ha selezionato oltre alvincitore altre 69 proposte progettuali fra le 1103 partecipanti al concorso per esporlein una mostra che illustrasse ai cittadini, ai turisti, agli interessati al graphic design edalla comunicazione l’articolato panorama delle proposte presentate.La selezione delle 70 proposte scelte per la mostra intitolata Roma in una immagine.Un brand per la città di Roma comprende sia il progetto vincitore che alcuni fra i primiventi classificati in base alla graduatoria del concorso, che altri lavori, presentati inordine alfabetico, che, pur non rispondendo appieno ai requisiti concorsuali o ai criteridi valutazione della Commissione, sono stati scelti per l’originalità dell’interpretazionedel tema di concorso e per la capacità di sintetizzare il vasto scenario creativo generatodal concorso.Uno scenario caratterizzato da approcci spesso fantasiosi nella sintesi della città di Romae della sua cultura: immagini tradizionali della Lupa combinate con scritte dalla graficainnovativa e aggressiva; i gemelli di volta in volta rappresentati come bambini litigiosi otalmente stilizzati da diventare semplice segno; la Lupa e la scritta Roma che diventanoanch’esse puro segno o sintetici simboli delle icone della cultura architettonica dellacittà: archi, colonne, acquedotti; i richiami frequentissimi ai materiali, ai componentiedilizi e ai colori della città: i sanpietrini, i mosaici, il colore ocra dei palazzi.Dal punto di vista della grafica, si legge da questa selezione un coraggioso utilizzoanche di codici grafici obsoleti ma ancora efficaci, oppure volutamente ammiccantirispetto a loghi e simboli noti e diffusi.Parafrasando la citazione che il Presidente della Commissione di concorso MarioMorcellini fa nella sua introduzione, la città è oggi leggibile come “(...) prodotto di unatessitura di trame spaziali, urbanistiche, architettoniche, antropologiche, sociologichee comunicative”. Questa definizione si attaglia perfettamente alla città di Roma. Einfatti i progetti esposti raccontano la creatività di agenzie, professionisti, studenti eoperatori negli ambiti dellla grafica, del design e della comunicazione, spesso efficace.Ma raccontano anche una sorta di difficoltà generata forse dal dover sintetizzare unacittà che ha elementi distintivi costanti e internazionalmente riconoscibili: l’interventoantropico nella città e quindi innanzitutto la sua storia e la sua architettura, esoprattutto: la piazza del Campidoglio, il Colosseo, le cupole delle chiese, e anche ilPalazzo della Civiltà Italiana e la chiesa contemporanea di Richard Meier - ma anchele caratteristiche geografiche del suo territorio, il fiume, i colli, la vegetazione.

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L’obiettivo che ci siamo posti nella creazionedel logotipo “Roma” è stato quello di focaliz-zare l’attenzione sulla caratteristica peculiaredella città, ossia la sua storia antica.Per raggiungere questo scopo l’elemento sim-bolico di base, la Lupa Capitolina, fieramenterivolta verso il futuro e divenuta nei secoliuna sorta di nume tutelare della città diRoma, è stato posto in cima alla colonna,quale fattore che rafforza il concetto di mo-numentalità.La simbologia riprodotta nel logo – il binomiocolonna e Lupa – ha la funzione di richiamareimmediatamente la storia di un insediamentounico al mondo, l’accezione di città eternache origina dalla sua fondazione, nella faseprotostorica, per giungere, attraverso le varieetà, all’era moderna. La fase arcaica si legaicasticamente all’era regia, a quella imperialee a quella medievale, sfruttando le immaginisimbolo, dal potere evocativo ineludibile eapodittico. Il passato di Capitale dell’Impero,il racconto mitico delle origini e la funzione divestigia che Roma riveste nella storia con-temporanea e che ne affranca il diritto allaregalità, sono tutti elementi racchiusi nel sim-bolo architettonico per eccellenza, la colonna– mutuato dalla Grecia classica, che rappre-sentava anticamente l’uomo, la sua suprema-zia e la sua tensione alla natura divina – e inquello apicale della Lupa – l’animale leggen-dario, idoneo ad esprimere le origini e lo svi-luppo epico del caput mundi.Il passato di Roma è storia condivisa e cono-sciuta dall’umanità, emblema dell’antichità

occidentale, che si riflette anche nella societàattuale e ne permea molta parte per usi, co-stumi e basi linguistiche. La scelta immagini-fica è caduta pertanto sul concetto plasticodell’archeologia viva, sulla celebrazione perantonomasia del Trionfo nel momento del-l’ambizione massima della città, e che divieneun vettore di significati e significanti moderni.A supporto dell’elemento simbolico vi sono:la scritta Roma realizzata con un lettering instile pittorico ma di facile lettura – coerentecon il pittogramma della Lupa –, caratteri do-rati – per ricordare gli antichi fasti imperiali –e una prospettiva della colonna stessa chespinge lo sguardo verso l’alto – per rappre-sentare anche nello spazio la posizione che lacittà ha nell’immaginario comune, ossia qual-cosa che si pone, per importanza, regalità, si-gnificato, durata, al di sopra di noi e delnostro presente.

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Il progetto vincitore

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25Esempi di applicazione per comunicazione on line

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26 Esempi di applicazione del logotipo su supporti comunicativi

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27Esempi di applicazione del logotipo su prodotti di merchandising

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La proposta presentata intende soddisfaretutti i requisiti indicati nel bando,prevedendo innanzitutto il profilo della LupaCapitolina, stilizzato ed attualizzato, inseritoall’interno della lettera R di ROMA,delineandone l’occhiello in un giocoelegante e distintivo. Quest’ultima sisviluppa con un doppio “fascio” asimbologia multipla: dalle due R di Romoloe Remo facilmente individuabili grazie alladiversa cromia utilizzata, alle acque delfiume Tevere che scorrono e bagnano lacittà sino ad una valenza più attuale qualela coesistenza in un’unica città di cittadiniitaliani e di popoli stranieri riprendendo ildualismo esistente fin dalle origini (Romanie Sabatini, patrizi e plebei, doppioconsolato). Lo studio della lettera R ciconduce ad un’ulteriore ed importantelettura nel prolungamento della stessa adabbracciare gli elementi della scritta ROMA,come la cesta che accolse e protesseRomolo e Remo, comunicando altresì comeRoma sia stata la culla dell’Impero e la cittàEterna ma anche una metropoli dinamica eproiettata al futuro. La regalità, l’imponenzadella città è ben connotata grazie alla sceltadi un font forte, strutturato quale l’Acanthusper gli elementi della scritta ROMA, mentrela scelta di una famiglia di caratteritipografici istituzionali, denominata“Eterna” consente di comunicare con stile egrazia su tutti i supporti ideati perraggiungere il target. Il marchio propostoinfine non si allontana volutamente dallegamme cromatiche che da sempreidentificano la città pur prevedendo un rossopiù caldo e un giallo ocra dal timbromediterraneo. Il logotipo realizzato pertantorisulta essere estremamente leggibile,fruibile, di facile applicazione eriproducibilità creando un gioco con gli

elementi della scritta ROMA che essendobifronte vengono letti in AMO a sottolineareil legame che si crea fra tutti coloro chevisitano e vivono la città di Roma: “ROMA-AMOR” e “AMO ROMA”.

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La Lupa capitolina.Il progetto ha preso forma traendoispirazione, come richiesto dal Bando,dal simbolo della Lupa capitolina.Quella posta sulla colonna all’imbocco di viaS.Pietro in Carcere, al Campidoglio, hacostituito la traccia “madre” sulla quale si èbasato il lavoro di restyling dello Studio. Ilpercorso progettuale ha trovato espressioneattraverso la trasfigurazione dell’animale inuna silhouette grafica riconoscibile,un’elaborazione estetica che ha conservatoforme e proporzioni originarie, ma senzaentrare in un dettaglio visuale troppodescrittivo, sicuramente penalizzante rispettoalle necessità di massima flessibilitàapplicativa richieste da un simbolo di questacategoria.Un passaggio importante nel progetto è statopoi l’intervento su gli altri due simbolicittadini: Romolo e Remo, presenti nellastatua, sono stati fortemente stilizzati egraficizzati, trasformandoli in elementitipografici che sollecitano la curiosità,introducono novità e originalità rispettoall’iconografia tradizionale.Una rappresentazione astratta che svincolatadall’elemento Lupa potrà accompagnarel’annuncio di manifestazioni culturali, festivalmusicali, itinerari di scoperta del territorio.Come visualizzato nelle nostre proposte, èattraverso una loro presenza costante nellacomunicazione che prende forma il sistema disegnaletica visuale complementare,utilizzabile da tutti i materiali di promozionedel marchio.Il colore scelto per questo simbolo è quelloistituzionale della città, il rosso porpora,innestandolo in una eventuale più ampiatavolozza cromatica a supporto di tutti glieventi di cui il marchio si farà promotore.Il logotipo Roma

La seconda parte del progetto ha affrontato iltema del logotipo ROMA, altro elementoimprescindibile dal simbolo, richiesto sempredal Bando. Attraverso la composizione“sovrapposta” delle parole RO-MA abbiamoricostruito idealmente la colonna su cui èposata la Lupa, mentre la scelta di unlettering “graziato” (il Bodoni), ha volutopreservare l’aura di classicità, storia etradizione del monumento.Un segno quindi nel suo complesso moderno,che coniuga il contenuto di tradizione ericchezza storica della città conun’espressione formale di grande impatto,chiarezza e flessibilità applicativa.

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Il logo che ho creato per rappresentare lacittà di Roma intende esaltarne lostraordinario valore storico, culturale eartistico attraverso alcuni elementifondamentali di immediata e indifferenziatariconoscibilità: la lupa, simbolo delle originidella città, è stata graficamente elaborata percontenere al suo interno l’inconfondibilematrice architettonica del Colosseo –emblema del glorioso passato – ma anchedel Palazzo della Civiltà e del Lavoro –modello della contemporaneità. La lupa,nutrice dei gemelli fondatori – che qui sitengono per mano, e aprono le bracciaall’altro, a rappresentare un’ideale fratellanzae apertura universale – di quello chediventerà il fulcro di un grande Impero, sierge con le sue molteplici arcate/mammelle ametafora di accoglienza e ospitalità deicittadini.La scelta dei colori, brillanti e vari, alludeall’immagine mediterranea del nostro popolo,e a una diversità – di razze, generi e ruolisociali – che è ricchezza e patrimonioprezioso della città.MassimoAg

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L’idea nasce dalla volontà di creare unmarchio che esprima i contenuti classicirichiesti ma caratterizzato da un trattoillustrativo contemporaneo.La scelta di far diventare l’immagine della“lupa capitolina” parte integrante del testodel logo “ROMA” ha portato all’estremastilizzazione dei tratti e alla semplificazionedel testo, che insieme all’utilizzo di unagrafica legata all’espressione artistica deigraffiti urbani manifesta la volontà di creareun marchio dal visual moderno e “giocoso”che sia versatile e facilmente riconoscibile.Il marchio nella versione a colori ed in biancoe nero, nell’uso in orizzontale, verticale oapplicato come pattern appare d’immediatalettura e soprattutto di facile riproduzione neivari settori merceologici, pubblicitari e suiprincipali supporti di comunicazione.

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L’idea del logo marchio nasce e si sviluppacercando di interpretare un segno chepotesse rimandare immediatamente ad unarelazione verso l’antico, un segno grezzo, nonpreciso, che lasciasse pensare al passare deltempo e che si riallacciasse a quel senso distorico e di unico che è, e che ha, la città diRoma.La Lupa, il simbolo per eccellenza della cittàviene rivisitata con un segno stilizzatoprendendo in considerazione le lineeessenziali allontanando in questo modo ilpericolo di una precoce obsolescenza, mentreRomolo e Remo vengono codificati con delleforme naif che investono l’immagine di“primitiva modernità”.La lettera “M”, fortemente caratterizzante,intende nella sua sintesi evocare al contempole arcate degli edifici romani, un acquedotto,ma anche un ponte, quel ponte che mai comeoggi potrebbe rappresentare un collegamento,una congiunzione tra Roma ed il resto delmondo.

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Il progetto da me realizzato si propone dipartire dall’immagine della Lupa Capitolina eutilizzare questo simbolo di Romatraducendolo in immagine grafica, capace dimantenerne i i lineamenti e di dare allostesso tempo un’idea di imponenza estabilità. Semplificando l’immagine della Lupasono arrivato a un marchio che conserva in sél’idea stessa della lupa.Eliminando tanti dettagli si giunge ad unmarchio che lega in sé una linea semplice echiara. L’idea è cercare di trasmettere sial’importanza che la lupa ha come simbolo, siail concetto di una città come Roma,importante e colma di storia. Il tutto tramiteun segno stabile e forte.

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Il marchio presentato si esplica in un’immaginedi “tratti”.Una struttura colorata e molteplice: sono voci,sono persone, è storia. Sono armonie, luoghi,promesse.È terra ed è cielo.È ROMA che va oltre i confini del suo passato,assume una forma contemporanea, moderna,dinamica, in sintonia con ciò che la Città di oggioffre, nel convergere tra un passato eterno e unfuturo altrettanto foriero d’innovazione,poliedricità, preziose sfaccettature: è tutt’ora indivenire, in evoluzione, non è più Passato ebasta. È una forma complessa, ricca e ineffabile.La Lupa Capitolina è come una mappadisegnata da tante matite colorate: è simbolotutt’ora, ma non a senso unico.I diversi toni di colore esprimono quellamolteplicità di cui Roma è sempre stata fatta: èciò che la arricchisce tutt’oggi, ed è ciò che ènecessario, mai come ora, ritenere un tesoro sucui investire.I gemelli non ci sono, vivono dentro Roma, illogotipo stesso, che li raffigura; è Roma che lalupa allatta, ed è da Roma che si poggia, comepassato e presente che assieme si tengono esos-tengono.È una Roma scritta sui muri, sul proprio taccuinodi viaggio, una Roma in movimento, scevra disovrastrutture ormai stanche, che supera lastoria, la porta in sé, ed è la più ricca di tutti perquesto.Non ci sono tramonti, è alba, è notte bianca, ètempo da vivere futuro.È una forma, una freschezza nuova, è unastrada quella sotto le zampe della Lupa, daseguire, percorrere, rincorrere, come tutte quellestrade che portano a Roma e ai suoi mille coloriche ogni giorno reinventa.Sono le persone che la abitano quei colori, chela percorrono, che sognano attraverso essa, cittàdell’anagramma assoluto, che è amor.

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Nelle arti visive, la silhouette è una immaginedi un oggetto che ne rende esclusivamente ilcontorno e l’annerimento dell’interno. Inquesto progetto, la lupa capitolina diventauna silhouette che si scinde in due elementilegati: il contorno e l’interno.Tutti e due gli elementi vengono realizzatiriproducendo, interpretandole, tre tecnichemolto diffuse nella cultura romana: in primis,la tecnica costruttiva dell’opus latericium(opus reticolatum, incertum e mixtum) ovveroil paramento della struttura portantedell’architettura romana (opus coementicium);quindi, la tecnica compositiva del mosaico,presente nella tradizione romana sin dallafine del III secolo ac; infine, la tecnica dellastricato stradale, tipico di Roma e dellaromanità (il famoso sampietrino).La scelta dei colori è dovuta a due ragionifondamentali: l’iride (o arcobaleno)rappresenta l’internazionalità della città nelcorso dei secoli e la sua attualepredisposizione alla pace universale (doposecoli di imperium); la gradazione dal porporaintenso al giallo dell’oro ricordano i coloritradizionali della città e del comune stesso.

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Le linee del progetto si sono fondate sullascelta di un simbolismo forte, che unisseelementi legati alla tradizione ed elementilegati alle contemporaneità.Data la imponente sedimentazione ditestimonianze architettoniche, artistiche eculturali rilevabili nel tessuto urbano di Romae non volendo privilegiare un’epoca o unmonumento che ne fosse simbolo rispetto adaltri, abbiamo scelto di riferirci al Pantheonnato come “Tempio di tutti gli dei” madivenuto in seguito rappresentazioneuniversale della storia di Roma, dell’Italia edel Mondo intero: dagli imperatori romani, aiprimi cristiani, fino alle tombe dei re d’Italia,tutto è passato da qui.Il Pantheon è l’esempio meglio conservatodell’architettura monumentale romana e inquanto tale ha influenzato architetti europeied americani dal rinascimento fino alclassicismo del XIX secolo.Le opere del Palladio, la rotonda del BritishMuseum, la basilica di S. Francesco di Paola aNapoli, la biblioteca della ColumbiaUniversity a New York, ne sono alcuniesempi.Il primo elemento grafico scelto è stato quindila pianta del Pantheon Adrianeo. I Gemellisono il fulcro della composizione: lasciata lamadre, divenuta ora icona del pattooriginario, sanno che devono affrontare lesfide del futuro e rinnovare l’alleanza Uomo-Natura. Li abbiamo rappresentati con unlinguaggio pittorico contemporaneo,conferendo loro un aspetto tridimensionaleche ne accentuasse l’appartenenzaall’umano. La Lupa capitolina, antica madre, èstata stilizzata divenendo simbolo.La scelta cromatica ci ha guidate verso ilporpora, nelle sue varie declinazioni: ilprezioso colore delle vesti imperiali esprimeautorevolezza nel profilo esterno, diventando

acceso e vivificante nei Gemelli. Il Coloredella pianta del Pantheon ricorda la pietra e iltravertino, elementi fortemente legati aipaesaggi romani.Il font, moderatamente graziato, richiama ilcarattere lapidario romano.

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L’immagine della Lupa Capitolina simbolodella fondazione di Roma è statovolutamente ingrandito, stirato, ed esageratonella sua imponenza al fine di rappresentarela grandiosità del simbolo-lupa e diconseguenza Roma. Una metafora. Ilsemplice segno rivelatore dell’ombra beneficae protettiva sotto cui sta iscritta la storia diRoma.Una rappresentazione emblematica daimolteplici significati che vuol porre la cittàcome ideale, grande, centro cosmologico.La forza, la grandiosità di Roma e il codicevisivo ben definito della forza della Lupadiventano così riuniti in un yin-yang: lo yin, laLupa, rappresenta la notte, la luna, l’ombrache non è mai separata dallo yan, la città diRoma, il positivo il giorno, il sole. Concetticosì che trovano corrispondenza in questafigura ben precisa, per una configurazione diun’importante concentrazione di forze.Roma e la lupa capitolina.

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Il progetto grafico per il logo di Roma si ponecome obiettivo principale quello dicondensare al suo interno tutta la tradizionestorica e culturale della città senza peròtrascurare l’aspetto contemporaneo einternazionale tipico dei “city brand”internazionali più importanti.Tra le direttive principali del bando diconcorso particolare risalto è stato dato alfatto che il marchio dovesse necessariamenterappresentare l’immagine della LupaCapitolina ed essere accompagnato dal testo“ROMA”.Il progetto grafico quindi trae spuntodirettamente da quella che risulta essere laleggenda antica più famosa del mondoraffigurata nella statua bronzea risalente al Vsec. a.C. La scelta è stata quella dirappresentare solo parzialmente la figuradell’animale, integrandola all’interno dellogo in modo da formare un tutt’uno con laparte testuale. I gemelli, in due differentitonalità di grigio, vengono rappresentatinell’atto di essere allattati dalla lupa, a suavolta riassunta in un unico segno che, oltread evocare le mammelle, contribuisce aformare la parola “ROMA”; il nome Romolo(fondatore eponimo della città) deriva infattida Ruma “mammella”, attraverso cui igemelli trovarono la salvezza.La lettera “m” apparentemente tracciata conrapidità, assume ulteriori significati:costituisce con la sua forma un rimando alfiume Tevere (pater Tiberinus) ed agli archi,tipici delle architetture romane,profondamente radicati nella tradizionestorica e culturale della città, comunicando altempo stesso modernità ed immediatezza.Detto segno, oltre che a stabilire il tramite trala parte testuale e grafica, è contraddistintoanche dall’uso del colore rosso porpora cheritroviamo anche nello stemma cittadino.

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L’immagine in allegato si compone di unaparte figurativa rappresentante la testa dellaLupa Capitolina, elaborata al computer subase fotografica, e di un testo in nerettorecante la dicitura “Roma”.Il tono di rosso acceso che caratterizza ilritratto della scultura è simbolo della vivacitàdi una città in continua evoluzione mentre ilnero evoca la forza e la stabilità di istituzionisecolari.Il fatto di essere costituito da due elementidistinti conferisce al logo particolareversatilità e ampiezza di possibilità di utilizzo.

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Esserci, viverla, respirare le sue atmosfere,ripercorrere i tempi e le suggestioni della suastoria, cultura e civiltà, attraverso le tracceaffioranti dei suoi monumenti. Un richiamoturistico-culturale che contiene in se la scenadel mito delle sue origini, una scena antica,ferma nel tempo passato, sospeso tra leggendae realtà e al contempo un racconto in divenire.La lupa resa attraverso elementi essenziali èevidenziata dalla sagoma di una “a”; prossimaad uscire di scena con la zampa pronta almovimento, la testa rivolta indietro consguardo fiero: un guardare indietro che è nelcontempo un guardare avanti, un passato che èl’origine del futuro glorioso di Roma.In questa scena la lupa è collegata al logotipo“Roma” da due cerchi rappresentativi di entitàopposte (il positivo ed il negativo, il pieno ed ilvuoto, la vita e la morte) che evocano lapresenza dei gemelli, uno rimasto intrappolatonella leggenda, l’altro invece libero di darorigine alla storia di Roma. Questa presenzaquasi accennata è invece rimarcata in unaseconda versione del logo in cui l’interazionetra marchio e logotipo è tale da simboleggiarecon i due cerchi le teste dei gemelli e con la“m” del logotipo i loro corpi specchiati.In entrambi i casi c’è l’esaltazione dei segni edei tempi del mito, con lo scopo di evocarel’origine eccezionale di una città destinata adiventare Caput mundi, guida politica espirituale, crocevia di popoli ed etnie diverse,fortemente integrati nel suo caratterecosmopolita.Ad esaltare la magnificenza e l’unicità dellacittà di Roma, un colore regale per il marchio,mentre per il logotipo un carattere costruitosull’armonia della linea curva, base dellaconcezione architettonica e costruttiva romana.

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Nel bando per il concorso nazionalefinalizzato alla realizzazione di un marchiologotipo per la promozione culturale eturistica della città di Roma, indetto dalComune di Roma in collaborazione con laFacoltà di Scienze della Comunicazione dellaSapienza Università di Roma, viene indicatala necessità di rappresentare in essol’immagine della Lupa Capitolina, simbolodella fondazione della città, accompagnatadal logotipo “Roma”.Si è quindi privilegiata una rappresentazionefigurativa della lupa, immediatamentericonoscibile, posta in secondo piano asottendere la sua funzione simbolica dielemento “fondante” della cultura romana. Illogotipo è stato disegnato con caratteri“bastone”, evocativi di elementiarchitettonici tipici del paesaggio urbano diRoma. La “O” rimanda al cerchio, simbolo diperfezione e compiutezza, la “M” riecheggiale arcate dell’architettura classica.Nella scelta cromatica, insieme al chiaroriferimento ai colori istituzionali della città diRoma, si è utilizzato un colore scuro per la“O” in modo da porre in evidenza il cerchio,da cui lo sguardo difficilmente si potràdistogliere. Il grigio chiaro è stato utilizzatoper la lupa, rievocata come una sorta di“ombra”, una presenza tutelare del “geniusloci” della città.

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Il logo, studiato per un target perlopiùgiovanile ed informale, vuole rappresentare inmaniera ironica la storia di Roma. Il progettopresenta una semplice scena che vede i duegemelli Romolo e Remo che si contendonoqualcosa di indefinito dinanzi alla Lupa.Questa ha la propria zampa destra poggiatasulla testa del bambino alla nostra sinistra,ad indicare che sarà lui il vincitore della“contesa”.Romolo e Remo sono posti secondo loschema di lettura convenzionale che va dasinistra verso destra corrispondendoall’ordine in cui sono solitamente nominati, èquesto il motivo che spiega quindi il futurofondatore dell’Urbe come il gemello sullasinistra dell’immagine.L’intera scena infine è incorniciata all’internodi una corona d’alloro, simbolo dell’etàimperiale di Roma ed al di sotto dellacomposizione è scritto il nome della città incaratteri romani maiuscoli.Il cromatismo scelto è ispirato alla pitturavascolare delle ceramiche a figure rosse ed afigure nere diffuse nell’Antica Grecia enell’Antica Roma attorno al 500 a.C., quindile varianti cromatiche principali del logo sonoa figura arancione su fondo nero ed a figuranera su fondo arancione, tuttavia sonopresenti anche due versioni monocromatiche,una in nero ed una in arancione sul fondobianco/neutro del foglio.

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Il logo di Roma coniuga elementi come storiaculturale e sociale, senso di appartenenza emodernità. Sono presenti due elementisimbolo della città: protagonista è la Lupacapitolina accompagnata da un segno graficoraffigurante la pavimentazione delCampidoglio. La prospettiva conferita aquest’ultimo lo rende simile ad un fiore,divenendo base e sostegno della Lupa.Romolo e Remo, a loro volta, sono contenutiall’interno della Lupa. Sono un tutt’uno, unelemento nell’altro, a simboleggiare lanascita, l’appartenenza e l’unione.Il logo è accompagnato dal testo “Roma”, incaratteri simili a quelli delle incisioni romane,ma rivisto in chiave moderna; racchiude ilpassato, ma si apre al futuro.I colori sono quelli storici della città di Roma(rosso e arancio) per mantenere un “familyfeeling” con i segni che da sempre l’hannorappresentata.Nelle versioni colore, bianco e nero, positivo enegativo, ridotto a colori e bianco e nero illogo è perfettamente adattabile, visibile efruibile su tutti i formati e le applicazioni.

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Il marchio celebra il cuore storico della cittàeterna raccontando la sua leggenda inmaniera moderna, dinamica e innovativa,senza tralasciare di sottolineare la forza e ilcarattere di Roma.Tradizione e modernità si fondono per darevita ad un tratto fluido, curve sinuose checreano un design avvolgente, un impattocaldo e umano, scegliendo il tono più adattoper narrare la grandezza della nostra città.L’immagine viene semplificata, destrutturatae “schizzata” con pochi tratti, per essereveloce ed efficace, leggera e simbolica: unaforma arcuata rappresenta la lupa e sotto lasua protezione trovano spazio altri due archiche rappresentano Romolo e Remo.La rappresentazione simbolica del marchiolascia spazio anche ad una lettura ulteriore; itre archi vanno a rappresentare Storia,Cultura, Territorio.I colori non possono che richiamare inmaniera immediata la tabella cromatica dellacapitale.Lo stile della lupa, molto grafico, sicontrappone al lettering tradizionale diROMA mantenuto tale come legame alpassato.Roma vuole essere una città moderna,aperta, internazionale. Una città che guardaal futuro pur mantenendo un forte legamecon il suo passato e il suo presente.

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Genesi del logo.Roma è una città-ponte, che da centrodell’universo è diventata partecipe di unamoltitudine di capitali che si uniscono in unagrande comunità globale.Il passato classico, che si potrebbe credereuna zavorra pesante è in realtà una solidabase di lancio verso il futuro.Il carattere usato è il Trajan (della typedesigner Carol Twombly), basato sullo studiodella lapide all’ingresso della colonna traiana.I caratteri incisi nelle lapidi antiche sonoall’origine della nostra scrittura, corsiva e,ovviamente, maiuscola, e il Trajan è ilcarattere più adatto a testimoniare lapresenza di un elemento “ponte” che,vecchio di quasi mille anni è perfettamenteinserito nella modernità.Il logo, unito alla “O”, richiama ancora unavolta il simbolo del ponte, insieme a quellodell’unione e della protezione. Le figure diRomolo e Remo si trovano unite e protettedalla lupa che li nutre, simbolo dell’Urbs, lacittà antica (e futura), che funge da madreper i suoi cittadini.Lo stile essenziale, l’assenza di effetti 3D eriflessi, rendono il logo duraturo euniversalmente riconoscibile, perché nonlegato alle mode nè a un gusto grafico localeo temporaneo.Il pay-off sottolinea il significato del passato(e del presente) di Roma, che non è uncumulo di ruderi ad ostacolo delle nuovestrutture, ma un elemento essenziale per lavita e l’identità della città, un biglietto davisita imprescindibile per chi vuole presentarsie rendersi riconoscibile nella miriade dicapitali della comunità globale.

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Rielaborazione del simbolo e interpretazionegrafica.La lupa che protegge i due mitici gemelli,diventa genio* del luogo più importantedell’antichità classica.Il “genio” secondo la credenza degli antichiromani, non era uno spirito guardiano ma laforza interiore e vitale.La stilizzazione della Lupa.La tradizione linguistica assegna al termineRUMA, in etrusco e in latino arcaico, ilsignificato di mammella e lo colloca alla basedei motivi che hanno portato al simbolo dellaLupa* e alle origini del nome Roma.* Le mammelle sono il femminile pereccellenza e già all’alba della storia romanaalla donna veniva affidato un ruolo sociale ereligioso importante”.

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L’idea.L’idea che si propone è concentratasull’obbiettivo di trasmettere un’immagine diRoma che sia immediatamente euniversalmente riconoscibile.Gli strumenti concettuali.A tal fine si sono privilegiati gli strumenticoncettuali della semplicità e della classicità.Mediante la semplicità si garantisce lachiarezza figurativa e la conseguenteimmediatezza percettiva. Mediante laclassicità si sottrae il logotipo alla oscillazionedelle tendenze stilistiche, ottenendo unprodotto universale e senza tempo.La forma.Idea e strumenti concettuali sono espressi informe stilizzate che rispecchiano modalitàespressive contemporanee ma si ritrovanoanche in modelli artistici antichi, moderni econtemporanei.I colori.La gamma dei colori è del tutto flessibile epraticamente illimitata: essa soggiacesoltanto alla regola delle relazioni cromatichedi contrasto e complementarietà, anche inrelazione ai colori di fondo del contesto delquale il logo farà parte nelle diversesituazioni possibili.La flessibilità.Tale requisito si consegue mediante laduplicazione della stringa-basamento dellalupa. Tale replica, che non altera i caratteri dileggibilità e identificazione universale dellogo, permette la massima libertà diinserimento di testo, altri loghi, disegni, ecc..

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Il logo ROMA nasce dall´idea di trovare unaforma ed una immagine che potesserocondensare in modo semplice ed esaustivo iconcetti di storia, prestigio, universalità ebellezza della città.Attraverso una serie di arcate romane, orinascimentali, caratterizzate da perfettisemicerchi, si allude alla storicità e allaclassicità del luogo, accentuata anche dallapresenza delle colonne che sorreggonno lastruttura sovrastante. Quindi l´immagine nelsuo complesso allude ad un´architettura, cioèad un´opera dell´uomo, la più rappresentativa,che si basa sull´ordine, la proporzione, il ritmospaziale.Ecco che le lettere della parola ROMA, icaratteri, sono generati a partire dal profiloarchitettonico, gli archi e le colonne sono essistessi gli elementi formativi della scritta, cioèdel logo.La presenza dell´immagine della LupaCapitolina sulla destra, il dorso della quale èstato raddrizzato in modo perfettamenteorizzontale, è funzionale a suggerire il braccioorizzontale dell´ultima lettera, cioè la A.

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Tav.1/4

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Il mio iter-progettuale è iniziato conun’analisi di tutti gli elementi che hannocaratterizzato Roma nel corso dei secoli.Indubbiamente la storia e l’architetturahanno lasciato tracce indelebili che tutto ilmondo ci invidia; per questo ho dovutonecessariamente fare una selezione di quellepiù efficaci e più rappresentative.Nel mio logo ho rappresentato Roma in tutti isuoi aspetti storici, dalle antiche origini, conla lupa e il colle capitolino; fino all’etàmoderna. Il tutto passeggiando per le nostrepiazze spesso arricchite di fontane, con lecupole che sovrastano tutti i panorami.Così facendo il mio logo racchiude in sé unitinerario turistico che i nostri ospiti potrannointraprendere.Nella realizzazione del logo e nellestabilizzazioni degli elementi ho volutoutilizzare un segno semplice che desseun’immagine di Roma come di una cittàmoderna, senza tradire la solennità delpassato.

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Il progetto in questione vuole essererappresentativo della città di Romapromuovendone le inesauribili risorse evalorizzandone le peculiarità: la TRADIZIONE,simboleggiata dalla Lupa Capitolina,emblema della città eterna, accogliente edaperta, raffigurata mediante un segnostilizzato, veloce e dinamico, che ne evochi gliaspetti di MODERNITA’ e ne sottolinei ilprofilo di Città in continuo aggiornamento edevoluzione.Una Città indissolubilmente legata alleproprie radici ed alla propria storia,orgogliosa del suo passato e dei suoi tesori,ammirati ancora oggi in tutto il mondo. Uninestimabile patrimonio storico, culturale edarchitettonico, unico al mondo, evocato dalcarattere logotipo “ROMA”, uno stileinconfondibile, classico, imperiale.La città del prestigio, della STORIA, masempre nuova ed affascinante, capace dirinnovarsi insieme alla sua gente e con losguardo sempre rivolto al FUTURO.Anche per questo il marchio, flessibile eversatile, si rivolge ad un target di “pubblico”trasversale ed eterogeneo usando linguaggigrafici diversi però non in contrasto tra loro,ma anzi legati ed armonici, destinati apersone di varie e differenti fasce di età,categorie e provenienze culturali egeografiche. Il marchio costituisce così unacarta d’identità visiva della città,un’istantanea attuale ed aggiornatafacilmente riproducibile ed identificabileanche su supporti diversi, senza che perda incomunicabilità, riconoscibilità edimmediatezza. I colori scelti sono quellitradizionalmente legati al Comune di Roma,che ben si adattano al tipo di messaggioveicolato: il Rosso è infatti evocativo dipassione, storia, tradizione; l’aranciosprigiona una forte carica di energia, di

vitalità, di innovazione.Un intreccio di valoriperfetto ed indissolubile, una miscela magicaed eterna.

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Il marchio restituisce in un’immagine sinteticail mito fondante della città e il richiamoad un patrimonio storico-artistico tra i piùimportanti e famosi al mondo.L’insieme logotipo/simbolo è costituito dallascritta ROMA sulla quale, in modoinscindibile, si innesta l’immagine di unacolonna i cui elementi distintivi sono lalettera M reinterpretata come se ne fosse ilfusto e la lupa capitolina posta a mo’ dicapitello.Il tratto stilizzato della lupa e dei gemelliconferisce alla tradizionale rappresentazioneiconografica del mito uno slancio moderno,particolarmente accentuato dall’effettodinamico riscontrabile nella testa della lupache, con docile movimento, è volta aguardare i gemelli che sta allattando.Il tributo alla tradizione è, invece, nell’uso delcarattere Palatino, che richiama esplicitamentela classicità e l’autorevolezza dei caratterilapidari della Roma antica e del colore gialloocra storicamente presente nell’immaginearchitettonica della città.

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Tav.1/12

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Quando eravamo bambini, io e tutti quellicresciuti a Roma come me, facevamo ungioco. Ricordo che si diceva: “lo sai come sidice Roma al contrario? Amor”, e per lostupore ci mettevamo a ridere.Ho provato giocando e dal gioco è nato unsegno che via via si è trasformato diventandod’un tratto sempre più chiaro, più deciso, piùsicuro fino a farmi esclamare: “ci sono”convinta così di aver trovato la mia Eureka.Cercherò ora con una serie di argomentazionidi trasmettere a voi quello che a me sembra ilsegno che meglio sintetizza l’essenza deldualismo di Roma.Argomentazioni di carattere costruttivoProviamo a scrivere su un foglio ROMA, aduna prima lettura (da sinistra verso destra)leggiamo “ROMA”, così come entrato in usoverso il II secolo a.C. nella scrittura latina; mase proviamo a leggere in senso sinistrorso,così come leggevano gli Etruschi ed i Greci(da destra verso sinistra) leggiamo “AMOR”,ne viene fuori una parola anch’essa di sensocompiuto.Proviamo ora a porre sullo stesso piano laparola ROMA e AMOR, come se dovessimoeffettuare una rotazione del piano facendoperno sulla R.Ne viene fuori un’unica parola“AMORROMA”, e si comincia ad intuire chedalla doppia lettura nasce una frase, unmessaggio.La scelta di fare perno sulla R non è casuale:comincia così a prendere corpo il marchio,accostando le due R (le iniziali di Romolo eRemo) rovesciate proprio come se fosserodue gemelle.A questo punto fondamentale la scelta delcarattere. Il carattere latino raggiunge inepoca augustea un buon livello di definizionee di raffigurazione. Con l’iscrizione dellacolonna Traiana, nel 114 d.C., appare il

completamento delle lettere capitali tracciatesu pietra che definiranno le forme del nostroalfabeto. In quell’epoca i romani produconola Capitalis Quadrata.Alla base del nostro marchio, quindi, la sceltadel carattere “Trajan Pro” oggi in uso neinostri computer opportunamente rimodellato.

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Modernità, sinteticità, unicità questi sono ivalori che hanno ispirato questa proposta dilogo.La lupa si riconosce con chiarezza ma le suelinee sono state pensate, volutamente, piùsinuose, più avvolgenti quasi a significarel’affetto e la protezione che l’animale dedicòai due gemelli, rappresentati fra le sue zampeda un sole nascente. Il simbolo del sole chespunta dalla parola Roma, è anche metaforadella storia gloriosa e senza eguali della città,che in pochi secoli seppe dominare tutte leestremità del mondo conosciuto. Ma è ancheun contributo agli uomini di Roma (poeti,storici, condottieri, filosofi) e alla sua lingua,fondamento di molte lingue odierne. Infinerichiama le forme dei colli su cui l’Urbe vennefondata. La scelta del colore ocra per il logotraduce le singolari tonalità calde e pacateche la città dona allo sguardo, sia dall’alto chenelle incantevoli passeggiate fra le sue vie.Fa

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Una delle caratteristiche peculiari di Roma èda sempre stata la capacità di assorbire e fardialogare culture tra le più eterogenee.Questo dato dominante è sopravvissuto e si èconsolidato per millenni, sino a consegnarcioggi una città riconosciuta in tutto il mondoper il suo carattere aperto e dialogante.Su questo concept è stata costruita laproposta di logo per la promozione culturalee turistica della città, in cui gli elementi delmarchio e del logotipo sono racchiusi informe e cromatismi dalla fortecaratterizzazione. La Lupa Capitolina èportata ad una stilizzazione avanzata eracchiusa in una forma che richiama il“balloon”, ovvero lo spazio che contiene ildialogo dei personaggi del fumetto. Questoelemento è facilmente riconoscibile daqualunque cultura o nazionalità econtribuisce a trasmettere l’immagine di unacittà dialogante e aperta all’innovazione e alcambiamento.Un segno dove si fondono elementi diclassicità e modernità, in un equilibrio tra ilrichiamo a un patrimonio storico e artisticoineguagliabile e la prospettiva di protagonistadello scenario mondiale.GiorgiaGiovan

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Tav.1/6

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L’immagine della “Lupa capitolina” ed il testologotipo “Roma” sono le uniche componentiutilizzate per definire il MARCHIO proposto,in quanto ritenute di per sé altamenteespressive della eccezionalità ed unicità dellacondizione urbana.La LUPA è stata riproposta con lecaratteristiche morfologiche espresse dalbronzo antico conservato nei MuseiCapitolini, cogliendone la valenza fondanteed il senso di identità che il mito gli assegna.Il testo ROMA è stato utilizzato,scomponendo e riassemblando le letterecome reperti e preesistenze storiche asignificare da un lato la complessità delfenomeno urbano, dall’altro la sua essenzaprofonda, legata a stratificazioni umane efisiche millenarie.La relazione sottesa che lega immagine etesto pone in evidenza il senso dellacontinuità storica, con la lupa piantata suiquattro piedi a nutrire il passato (i gemelli) ea sostenere idealmente nella bocca ilpresente (il terzo cucciolo) per proteggerlo econdurlo verso nuovi orizzonti.Il marchio così definito, scomposto ericomposto nei suoi elementi primari, puòassumere varie configurazioni morfologicheper adattarsi ad esigenze diverse senzaperdere la sua valenza espressiva, come si ètentato di evidenziare nei 9 elaborati graficiprodotti.

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Tav.1/9

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Nel rispetto del bando di gara, il progetto dimarchio, che in questa fase va consideratoesclusivamente quale esplorazioneconcettuale e non risultato definitivo,combina un’elaborazione della lupacapitolina con il logotipo Roma e il relativosistema di identità, attualmente impiegatidall’Amministrazione Comunale.Nello specifico, la lupa è realizzata in manieraamodale: una composizione visiva tra positivoe negativo consente di ottenere un segnosintetico e flessibile, che ne facilita laproteggibilità legale, grazie ai suoi elementidi particolarità stilistica.Un marchio per Roma, infatti, deve tenerepresente una dimensione fruitiva costituitadal mondo intero, per cui la tutela dellaproprietà intellettuale diventa imprescindibile,anche in una prospettiva di attività dilicensing, franchising ecc.

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Il marchio/logotipo presentato nasce dallafusione della Lupa Capitolina e di uncarattere lapidario della Roma Antica, ispiratoalle incisioni presenti sulla Colonna Traiana esu altri monumenti presenti in Roma.Nello sviluppo del marchio/logotipo si èvoluto attualizzare la scritta “ROMA”modellandola con “vuoti e pieni” che nemantenessero la leggibilità e che larendessero più vicina alla sensibilità esteticadei giorni nostri.Al centro della “O” e quindi cuore delmarchio/logotipo stesso, troviamo unastilizzazione della Lupa Capitolina contornatadalle 12 stelle della Comunità Europea, adesprimere la centralità culturale di Romaanche e soprattutto in una visioneinternazionale.Nella ricerca dei segni distintivi e significatividella “Città di Roma” il nostro sguardo si èquindi rivolto al Tevere, che, come il Tamigiper Londra e la Senna per Parigi, è partefondamentale della nascita e crescita diRoma. Ed è proprio il Tevere, con le sueinsenature, che viene descritto esimboleggiato dallo “svolazzo” che sottolineail marchio/logotipo. In ultimo i “vuoti e pieni”della scritta roma lasciano una delle “grazie”della M a ricordare simbolicamente i SetteColli che compongono la Città di Roma.

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Tav.1/12

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La costruzione perimetrale quadrata ricordala simmetria di certe architetture. I tre livelliche compongono il logo fanno riferimentoalle varie epoche storiche e al senso ditradizione millenaria contribuisce anche ilcarattere di stampa graziato, tipicamenteromanico. La Lupa Capitolina, alla base delquadrato, quasi a voler sostenere il logotipo,ribadisce le sue origini e la sua nascita.Nella versione a un colore, nero, i trattiassumono una connotazione quasi da“incisione”, dando un carattere di stampoelegantemente artistico, ma conl’understatement di un passato glorioso e“inimitabile”.La versione a colori riprende il croma storicodella città, prezioso e austero allo stessotempo, con il rilevante arricchimento dell’oro,mentre il colore rosso porpora del fondo siscompone in un tappeto/mosaico, mettendoin risalto ogni elemento del marchio.La reiterabilità del marchio, la semplicità diapplicazione, la leggibilità su qualsiasisupporto e materiale, in qualsiasi dimensionesia riprodotto, l’economicità della stampa adue colori, rende questo marchio/logotipoaffidabile nella bi e tri dimensione e neltempo.

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Cromie emozionanti, sfumatureimpressioniste, mille scie dorate checaratterizzano i palazzi storici, le architetture,le piazze e, perché no? I tramonti romani.Sono queste le suggestioni principali di unmarchio/logotipo caratterizzato da unaforte vivacità e immediatezza comunicativa.Con pochi tratti decisi, che assomigliano avivide pennellate, si vuole esprimerel’”essenza cromatica” di Roma, la suaaffascinante unicità. Intorno alla silhouettestilizzata del suo simbolo storico, la lupa conRomolo e Remo, si vuole esprimereuna sintesi (astratta e universale) della storiae della cultura di Roma.Il marchio/logotipo proposto mira adabbinare raffinatezza e contemporaneità,emozione e immediatezza comunicativa.È stato infatti creato pensando anche ad uneventuale “appeal” promozionale, conla possibilità di fresche e originali applicazionisu gadget, oggettistica e supporti vari.Per rafforzare la valenza turistico –promozionale del logotipo, esso vieneaccompagnato da un pay-off originale initaliano, che gioca sul doppio significatodel termine “capitale”: capitale di emozioni.Tre parole che riassumono il sensodel segno grafico, raddoppiando concoerenza la forza del messaggio.

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Il marchio logotipo “ ROMA spirit ”rappresenta in forma sintetica e moderna ilsimbolo leggendario della fondazione della“città di Roma”, ma vuole guardare oltre…Concettualmente nel logotipo “Roma spirit”,la lupa Capitolina rappresenta il motoredinamico della città, evoca nella sua posturaun popolo in azione, al passo coi tempi, chesi muove con la fierezza e la consapevolezzadelle sue radici storico culturali, forti einequivocabili.Il carattere tipografico geometricamentepulito, elegante e strutturato parla del suopatrimonio artistico e architettonico.Il payoff aggiuntivo (Spirit) deve rafforzaretutti i sopracitati aggettivi diventando unmotto che identifica le modalità, il carattere,l’indole delle azioni (culturali) che essorappresenterà.– made with ROME spirit –“Spirit” come essenza, conoscenza,significato, processo, messaggio.È un marchio che rappresenta la modernitàcome tradizione che si evolve.Stilisticamente il marchio è stato ideato con ilsolo colore nero attraverso la forma pura eminimale dello stencil della street-art alloscopo di garantire sempre la sua coerenzaformale ed efficacia visiva, su ogni colore disfondo o supporto. Le diverse versioni(orizzontale e verticale) permettono unaottima riconoscibilità e visibilità di fruizione inqualunque circostanza.“Roma spirit” unisce la tradizione mitica eleggendaria con la contemporaneità di unpopolo che guarda al futuro.

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Partendo dalle peculiarità della Città di Romae dalle richieste iniziali, è stato realizzato unmarchio che tenesse conto di diversi fattori.Innanzitutto per la riproduzione della LupaCapitolina si è scelto di ricreare un giocografico fatto di tessere colorate dalle formesemplici, per sintetizzare sia l’elementoanimale (la lupa), che l’elemento umano (idue bambini allattati dalla lupa). Questielementi grafici diventano poi elementi dautilizzare nelle produzioni in cui è utilizzato ilsimbolo, come campiture di colore,trasparenze, mosaici, frammenti chericonducono alla complessità di Roma. I coloriutilizzati sono toni del rosso e tonidell’azzurro, a sintetizzare acqua e terra,elementi ricorrenti nella storia di Roma. Ilfont utilizzato è l’Archer, un egizio modernoed è stato utilizzato per connotareclassicamente il marchio, rimanendo però inambito moderno.

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L’approccio progettuale è definitodall’esplicita volontà di creare un artefattovisivo compatto e coerente, molteplice eflessibile quanto sistemico edimpressivo. Icostituenti del marchio sono quelli dati dalbando: l’immagine della lupa (nella sua presafotografica più compiuta e nota) e ladeclamazione urbana e storica, ROMA.Questi due elementi sono stati elaborati inmodo tale da risultare visivamente inconsueti,un processo di rivisitazione tale da destarecuriosità visiva ma, al contempo, unacondivisa familiarità mnemonica, suscitandoinfine una sorta di tendenza al cambiamentonella coerenza.Gli elementi primari.La lupa è sottoposta ad un complessotrattamento di sintesi virtuale matematica. Neriviene modellata la silhouette, mentre lospessore e la profondità tonale sono definitidal posizionamento e dalla fusione di unpattern matriciale, costituito da numerosesfere solide, dal diametro variabile. Il logotipoROMA usa un carattere tipografico a letterecapitali di chiara derivazione storica lapidaria(traiana) ma al contempo manifesta unaseduttiva estetica contemporanea, nelracchiudere, nel proprio OpenType, più di 800glifi e un’ampia serie di caratteri nonalfabetici. Infine i 4 colami materici svolgonola funzione di giunzione tra la tipografia el’immagine, conferendo unicità ecompattezza all’insieme. Dunque il Marchio sifonde nel Logotipo generando un segnoprofondo e ad alto valore simbolico. Ilrisultato è declinabile in diversi formati estilizzazioni, è riproducibile tramite molteplicitecniche grafiche (serigrafia, incisione,fustella, rilievo, etc.) e su svariatisupporti/superfici, seguendo delle specificheproprietà comunicative (3d, 2d, colore, scaladi grigio, bianco e nero, piatto, retinato, etc.)

Il processo generativo.Ora il segno è pronto a “prender vita” e lo faadottando il rame come propria pelle.Quindi non un colore piatto, ma un materialenobile e strettamente connesso alla storia delterritorio e a quella di ROMA stessa.Ma la sua pelle è potenzialmente mutevole, èuna pelle psichica, in grado di evolveresecondo diversi ambiti di senso.Grazie al modello virtuale è possibilegenerare dei processi creativi inediti, capaci diattingere dall’immaginario comune esedimentarsi nel profondo della memoria,tramite delle texture tridimensionali adatte alcontesto d’uso.In sintesi il segno si declina assolvendo adesigenze diverse (istituzionale, promozionale,merceologica, multiservizio, etc.) preservando,comunque, un ampio margine diriconoscibilità e denotando, sempre, unadistinta multisensorialità visiva.

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Segno, traccia, stratificazione, racconto, storia,trasformazione, evoluzione.Queste le parole che costruiscono Roma.E per raccontarla in un logo-marchio le parolesi sono sciolte in un segno continuativo, chevuole essere un racconto, l’inscindibileracconto dell’identificazione del simbolo conla città e la storia.Il graffito prende vita, si trasforma, si adatta,evolve dando forza al messaggio, traccia lastratificazione e la successione in unacontinuità senza fine.Il logo-marchio è, volutamente un segno,vivo, mutevole, che esemplifica le molte faccedi Roma, narrandone i miti attraverso lasimbologia che gli associa la memoria eutilizzando una grafica moderna ecomprensibile, perché il messaggio che deveemergere è la narrazione, da raccontare e dacomprendere come l’eterna storia di Roma.Così il segno parte dalle origini, dal mito e sitrasforma in infinite soluzioni grafiche cherestituiscono e accrescono il racconto dellacittà, aiutandone la comprensione el’associazione alle immagini della memoria.

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Il marchio è chiaramente un omaggio allatradizione più classica romana e lo si evincedalla presenza di tre elementi tipicifacilmente riconducibili all’Urbe.La figura della Lupa capitolina, sebbeneespressione della tradizione, è rappresentatadiversamente dal passato, ovvero,l’atteggiamento materno con il corpo protesoverso i gemelli lascia il posto ad unamaggiore finezza che si estrinseca attraversola posizione eretta del corpo, della testa edelle zampe anteposte tra loro.Inoltre il tratto grafico moderno e insiemeinnovativo, rendono la lupa un elementoestremamente accattivante e versatile nellacreazione del merchandising ed in generale dimateriale pubblicitario e divulgativo.La corona di alloro giallo ocra e rossopompeiano rappresenta un ulterioresignificativo richiamo alla tradizione.Infine, il reticolato Michelangiolesco di piazzadel Campidoglio sullo sfondo, tratto distintivodel Comune di Roma, sia in riferimentoall’istituzione che alla città stessa, donacoerenza a tutti gli altri elementi del marchioracchiudendoli e completandone la vestegrafica.

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Il segno e il suo significato.Roma: città unica, indescrivibile.È amore a prima vista e meta a cui fareritorno.Una città dalle due anime: memoria,grandezza e magnificenza da un lato; calore,meraviglia e dolce vita dall’altro.Da questa ambivalenza nasce il conceptproposto: una MONETA per rappresentare ledue “facce” della città e per raccontarne lemeraviglie.Una moneta lanciata nella famosa fontana,un desiderio espresso.Una moneta composta da una trama dipiccoli sassi, a memoria delle antiche stradelastricate di sanpietrini.Una moneta chediviene anche “sigillo” di autenticità, firmariconoscibile ed inconfondibile.Il Claim.Il Claim (Roma that’s Amor) ed il Logotipo,giocano sul concetto della MONETA e del suo“rovescio”: ROMA>AMOR”.

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Il logo proposto è chiaro e semplice madenso di contenuti e riferimenti.Il segno è stato progettato e disegnatoispirandosi liberamente alla mitologia e allastoria della città.E’ caratterizzato da una immagine graficasintesi della stilizzazione del mito (la lupa) edall’enfatizzazione della lettera R, radice dellacittà.È rappresentato dalla fusione di un trattopittorico figurativo con un caratteretipografico stilizzato.Nel volto della lupa è raffigurato un cuore, atestimonianza dell’atto d’amore all’originedella fondazione di Roma.Amore che da migliaia di anni permea tutti ivisitatori che arrivano in città e se neinnamorano perdutamente.La parola Roma è altrettanto chiara eleggibile: il font adottato è un vernacolare(gotham) tipico delle insegne delle attività,appositamente ridisegnato nella lettera R inomaggio alla città, per renderlo unico,originale ed esclusivo.Gi

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Gli elementi costituitivi.Il quadrato: figura geometrica simbolo dicentralità e perfezione, così come la Città diRoma, Caput Mundi, con la sua unicitàstorica, culturale e territoriale. Tale figurainoltre, non avendo una dimensionepreminente, mantiene la sua efficaciaespressiva e comunicativa nell’uso siaverticale che orizzontale.La scacchiera: quattro quadrati nel quadrato(cfr. sopra) dello stesso colore ma con duetonalità diverse, per separare, ma legare,lettere ed immagini; la dualità della Città diRoma.La font e il suo colore: gli stessi utilizzati nelsimbolo ufficiale ed istituzionale del Comunedi Roma.La Lupa Capitolina: come simbolo dellanascita di Roma, presenza necessariamenteespressa nel bando.Il Colosseo: sito turistico internazionale pereccellenza, di indiscusso fascino artisticononché testimone della prestigiosa tradizionestorica di Roma Imperiale.Trattamento della pianta del Colosseo:entrato ormai nell’immaginariocontemporaneo (un’icona culturalturistico checome tale è stata trattata) tanto da essereimmediatamente riconoscibile dal pubbliconazionale ed internazionale, anche stilizzato.Il marchio logotipo.La proposta progettuale, distintiva e originale,ha nel suo insieme capacità concettuali,estetiche ed espressive, ed un’efficaciacomunicativa tipiche dei principali City Brandinternazionali ma si distingue da questi e daaltri marchi commerciali presenti sul mercato,unendo caratteristiche di identità visivatipiche della “Romanità” turistica e culturale.

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Il logotipo in oggetto nasce dall’idea di volerrappresentare il prestigio della città di Roma ela sua unicità storica, culturale e territoriale.L’immagine della Lupa Capitolina è sintetizzatain tre semplici linee nere; facile da applicaresu diverse dimensioni, mantenendo la suaefficacia espressiva e comunicativa.È stata pertanto inserita all’interno dellafigura la parola “Roma” che, con il colorearancione, richiama Romolo e Remo postinella parte inferiore del logotipo. Questaconnessione fra scritta e figura vuolesimbolicamente rimandare alla nascita dellacittà e alla leggenda conosciuta a livellointernazionale.

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Roma…un’analisi connotativa condurrebbead associare a questa parola qualcosa digrande, magnifico, eppure basta riflettere unattimo e vedere, in Roma, pulsare una piccolaforza: l’amore.Roma diventa la freccia dell’amore scagliatasu se stessa, sull’apice della freccia la lupacapitolina, che domina dall’alto, quasi a volerrimarcare la sua impronta, indissolubilmentelegata alla città eterna.Il marchio vuole abbracciare l’aspettonarrativo della leggenda, riassumendograficamente la storia di Roma ma alcontempo vuole esprimerne l’attualità econtemporaneità legate all’universalitàdell’amore quale sentimento eterno, evocatodalla freccia.Pronunciare ROMA è dire AMOR, un binomioche non si può ignorare, dal quale non si puòprescindere, perchè l’amore è in Roma, lo erae lo sarà, in un ciclo ripetitivo che non sidissocia mai da una città che, tra arte estoria, tra passato e presente, è sempreattuale e unica.A livello cromatico, il colore rosso, di cui sicolorano uniformemente le lettere “A” e “R”,iniziali e finali al contempo, evoca amore,passione e contribuisce a sottolinearel’ambivalenza semantica della parola stessa(ROMA – AMOR). Il colore nero denotaneutralità cromatica. Esso si lega allafunzionalità espressiva delle lettere “O” e“M” che, visivamente, rappresentano lafreccia scagliata, alla quale la naturaortografica della “M” in corsivo, suggerisceun continuo movimento.Roma è stata colpita dal dardo dell’amore edè caduta nell’eterno incantesimo di Cupidoche l’ha resa un po’ lupa, un po’ rifugiodell’amore in tutta la sua più ampiaespressività.La leggenda della lupa traduce l’universalità

e versatilità dell’amore che ritorna comeimpulso dell’azione, delle passioni,dell’istinto, come nemico dell’odio, il tutto nelpalcoscenico della città eterna, la città degliimperatori, dell’arte, sulla quale la storia noncalerà mai il suo sipario.

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Il logo realizzato per la città di Roma sipropone di rappresentare l’unicità storica,culturale e territoriale della capitale.Attraverso la stilizzazione della leggendariafigura della Lupa Capitolina e l’utilizzo dellaCapitalis Monumentalis come carattere dibase, si è tentato di realizzare un logotipoche racchiudesse in sé tutta la straordinariacultura e l’ingegno che caratterizzaronoquesta città unica al mondo. Particolareinteressante consiste nell’interazione tra lineae testo che attraverso la loro unione dannovita alla Lupa e al tempo stesso all’espressioneROMA.La deteriorazione della dicitura, concetto allabase dello sviluppo di tutto il logo, sta adindicare l’antichità della tradizione storica eculturale che nell’arco di millenni riesce apersistere ancora fino ai giorni nostri.Concetti quindi di forte impatto visivo cheaccostati ad uno sfondo rosso come datradizione, creano un marchioparticolarmente gradevole ed elegante.Questa figura fortemente evocativa poggia lesue basi sulle parole storia, cultura etradizione, fondamentali per una completavalorizzazione del messaggio che si intendediffondere.Concludendo, la composizione studiata per ilmarchio fa si che esso possa risaltare senzaappesantire l’ambiente in cui si trova,dimostrandosi sobrio e versatile anche nellaversione in bianco e nero.

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L’idea di partenza, naturalmente, è stataquella di rivisitare l’immagine simbolo diRoma: la Lupa. Ho voluto rileggere ereinterpretare graficamente la scultura ormaientrata nell’immaginario collettivo, uno deisimboli distintivi della città di Roma. È statamia intenzione effettuare tale rilettura in unachiave che coniugasse modernità e classicità.Il primo passo è stato quello di realizzare deibozzetti che stilizzassero graficamente la lupacosì come maggiormente conosciuta. Cosìfacendo, mi è apparsa evidente la possibilitàdi assimilare la “R” al corpo della Lupa1. L’occhio della “R” rappresenta il corpodell’animale sotto il quale si trovano i duegemelli2. Inizialmente Romolo e Remo eranorappresentati con due ellissi3. Per rimanere in ambiti estremamentesintetici.Ma poi, una più attenta osservazione del logocome intero oggetto, mi ha fatto propendereper una rappresentazione meno schematica epiù realistica dei gemelli4. Così facendo si rende più riconoscibile ediretto il richiamo alla scultura. Alcuniaggiustamenti riguardo al bilanciamento deivari elementi come la pendenza, ledimensioni delle aste e la distanza tra di essehanno portato alla versione definitiva5. Ho affidato alla scritta “Roma” il compitodi tenere alti i toni con riferimenti allaclassicità propri del carattere utilizzato. Anchenei colori scelti, il logo appare sobrio,elegante e diretto. Il rosso granato, sceltonella versione a colori6. Richiama il rosso delle tuniche romane.

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Il Concept progettuale del brand presentatosi basa sulla centralità della scultura e sullastretta connessione tra verbum e materia, traparola e immagine, tra realtà e leggenda, traROMA e LUPA.La lupa che allatta i piccoli gemelli,leggendari fondatori della città, rappresentala madre di Roma e dei romani.Nel logo proposto, la LUPA abbraccia lascritta ROMA simboleggiando, in tal modo,non solo l’origine della città ma anche laleggendaria protezione “materna”.Mantenendo la stessa forza espressiva,spostiamo la focalizzazione sulla scrittaROMA in cui l’accento viene posto sullelettere più forti e quindi rappresentative ossiala R e la M.Dal muso della lupa si origina e sviluppagrandiosa la R, mentre dalle mammelle e dallastilizzazione di Romolo e Remo nasce la M.La scelta cromatica è da ricercare nel colorbronzo, rievocante il materiale con cui è statarealizzata la lupa capitolina, e nel porporacorrispondente al colore del clavus (la strisciaportata dai Senatori) ed al colore indossatodai trionfatori a Roma fino al III secolo d.C.Tramite differenti tecniche grafiche e sceltecromatiche è possibile conferire al marchio,una notevole flessibilità di applicazione inmodo da poter essere utilizzato in t-shirt,shopper, banner web ed eventi turistico-culturali promossi dalla città di Roma.

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Roma, la sua Storia, i suoi elementiidentificativi sia che siano testimonianzeoggettive, che richiami del Mito, per quantoancora universalmente riconosciuti, hannoperso, a nostro riguardo, la loro potenzaintima, in un tempo caratterizzato e dominatonon più da “simboli”, quanto da “segni”. Alcontempo gli elementi identificativi di Romasono sempre prevalentemente narrativi,temporalmente definiti, fisicamentericonoscibili, capitoli, paragrafi di un raccontolungo, complesso e quindi incapaci di diveniresintesi.La proposta progettuale prende vita da questidue concetti-base e ad essi tenta di dareconcreta risposta: non solo un simbolo, nonsolo un segno, ma un “segnosimbolo”,universalmente comprensibile per qualsiasicultura; non una figurazione, non un capitolo,non un paragrafo di un racconto, ma la suasintesi estrema, capace di descriverne ilpassato, rappresentare il presente e ipotizzareil futuro.Il nuovo “segnosimbolo” si presenta cometestimonianza non statica, non museale, nonpassatista, non archeologica, al contrario èdinamica, cambia, si rivolge al futuro, vive ecresce con l’entità che rappresenta.Si modifica e cresce ogni ventuno di apriledell’anno e celebra, con il suo cambiamento,il Natale di Roma finalmente partecipatodagli appartenenti alla Città Eterna.Si rende universale, comprensibile agli occhi ealle menti in qualsiasi angolo della terra; nonparla una lingua, sintetizza, e al contempo sifa parlare da innumerevoli idiomi, anzi tutti.Diviene, se si crede, per gli ospiti di Roma laprova, la testimonianza non di “un viaggio”,ma “del viaggio” a Roma, un “ci sono stato eritornerò” non più solo affidato ad unamonetina tra mille nella fontana.La nuova immagine per Roma legherà

l’Amministrazione ad un nuovo ciclo, il nuovoAnno Romano, che sarà testimone di eventi,decisioni, opere, successi ed insuccessi di chiRoma rappresenta.

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Schematizzazione dell’immagine della lupacapitolina, sintetizzata nel logotipo Roma,realizzato con un carattere leggermentegraziato che richiama la scrittura lapideadelle incisioni romane, posto in due pianiprospettici diversi, raffigura il corpo dellalupa. Le gambe delle lettere R e A simulano lezampe dell’animale. I gemelli Romolo e Remosono rappresentati da due stelle, le teste dadue sfere con ellisse all’interno quale boccaaperta dei bambini. Il marchio, così composto,integra il logotipo e la simbologia deifondatori della città in un unico emblemafacilmente riconoscibile.I colori sono rosso per la scritta, simbolo dellacittà di Roma e dei romani e dorato per lestelle.

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Roma, con i suoi monumenti, è la città chepiù al mondo rappresenta la perfetta armoniatra antico e moderno, tra passato e futuro.Nel logo proposto, Roma è rappresentata dalsuo simbolo per eccellenza: la LupaCapitolina, la cui silhouette si staglia a metàtra il Colosseo (in alto) e il Palazzo dellaCiviltà dell’Eur (in basso). Roma, appunto, tral’antico, rappresentato dal Colosseo, e ilprogresso e la modernità, il cui simbolo è ilPalazzo della Civiltà.Questa contrapposizione armoniosa siriscontra anche tra il font utilizzato, cheriprende le antiche iscrizioni romane, e lo stileastratto e minimalista con il quale è statotrattato il logo.

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Il logotipo “Roma” è formato da 4 lettereognuna con una sua identità precipua:“R” rappresenta la lupa Capitolina nella suaforma stilizzata e di profilo. [Arancione:rappresenta la forza e l’energia].“O” costituisce il simbolo di Roma, ovvero ilColosseo (visto dall’alto), il simbolo dellacentralità – Roma come caput Mundi, dunquecentro del mondo – e la forma del sole asignificare la città simbolo di luce e di forterinascita. [Giallo: colore del sole, della vitalitàe regalità].“M” è realizzata da un insieme di 3 colonne,simbolo della Roma architettonica e dicapitale colonna portante della storia d’Italia.[Azzurro: linearità, chiarezza].“A” rappresenta, sempre in chiave stilizzata,la storia di Roma attraverso i colli, inparticolar modo, il triangolo più grandesimboleggia il colle Palatino dove, leggendavuole, Roma ebbe origine primeggiando suglialtri colli. [Verde: simboleggia i colli e l’areageografica].

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Roma non può prescindere dalla sua storia e,in quanto eterna, neppure dal destino che lavede città simbolo nel mondo, testimone dimodernità e progresso. Ecco, quindi, lagrande rivoluzione: non è una Lupa dotata dicollare GPS ma trattasi dell’originale sculturache per la prima volta appare ribaltata inorizzontale. Non si tratta di profanazione madi rivelare l’inimmaginabile e nel concettospazio/tempo dotarla di una nuovadimensione. Simbolo e leggenda restanointegri ma, perpetuandosi, si rinnovano allaaccresciuta sensibilità visiva e intellettiva delnostro tempo e, magicamente, il ribaltamentoconsente alla Lupa di assumere distintamentei tratti grafici di una “M“.L’innovazione grafica della “versionefotografica” del marchio/logotipo.Che l’originale della Lupa sia in bronzo è undato di fatto, ma non è certo tale lega aconferirle lo status di icona universale, bensìla sua leggenda, ciò che essa simboleggia.Ecco perché se prescindessimo dal limiteintimo della materia e rappresentassimol’animale in un materiale diverso dal bronzo,“symbolum” e “legenda”, anche in questocaso, rimarrebbero integri. Non fosse altroche per le molteplici rappresentazioni inmateriali diversi che già la caratterizzano.Ipotizzato, poi, il bronzo e il marmo imateriali più identificativi e di più nobileimpiego nell’arredo urbano dell’antica Roma,si è pensato all’utilizzo del primo per laversione POSITIVA e al secondo per quellaNEGATIVA. In un certo senso, una “licenzagrafica” per raccontare la storia di questacittà. Tale adozione, nelle due distinte versionidel logotipo (fotografiche ma non vettoriale),sarebbe da considerarsi unica nel panoramagrafico mondiale.Il lettering.Visto l’icona della Lupa, così caratterizzante,

lo studio del lettering si è orientato versoscelte che privilegiassero caratteri che,dell’essenzialità e dell’eleganza del segno,avessero il loro tratto distintivo.Ecco quindi, l’assenza totale di grazie (chetroverebbero, comunque, ottimo riscontro) e,addirittura, senza dazio per la legibilità.I tratti grafici delle lettere R ed A appaionointeri solo per metà. Roma, archetipo diciviltà, può permetterselo.In conclusione se con l’immagine della lupa sirappresenta la storia, per mezzo del letteringsi dà corpo e visione alla Roma d’oggi: cittàdinamica e concreta, che muove al futurodall’alto della sua immortalità.I Colori.La resa cromatica è infinita, anche se, in viapreliminare, si è cercato di mantenere la“tradizione cromatica” già in uso presso ilComune di Roma.Il Payoff (Caput Mundi).L’impiego di tale locuzione latina, nonessendo, per altro, indispensabile, ha solo unafunzione di “accrescimento grafico”.Considerazioni finali.In epoca di SMS, MMS, acronimi equant’altro, ecco dunque, un logotipo checoniuga a meraviglia la sintesi grafica, larealtà visiva e l’inimmaginabile di questoinizio di terzo millennio.

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Il marchio-icona di Roma qui proposto, partedalla rivisitazione in chiave attuale dell’effigecapitolina. Studiandone i tratti semantici piùsignificativi, si è voluto semplificare almassimo, stilizzandone la figura, un’operaricca di dettagli, focalizzando l’attenzionesulla forma della statua e sul motivocalligrafico del pelo, risalente al decorativismoetrusco, come si ravviene da raffrontiiconografici e stilistici fatti con alcuni rarimateriali di epoca etrusca.La scelta di prevedere un box quadrato in cuicontenere la scritta ROMA, vuole prima ditutto essere un richiamo alla colonna su cuipoggia la statua capitolina, sinonimo disolidità e storicità, in secondo luogo averevalenza di marchio-stemma, che trova nellasua lettura contemporanea il valore aggiuntodi emblema della città sia in ambito culturaleche in quello merceologico. Inoltre la sceltadel font richiama la storicità della città,dandogli una rivisitazione attuale, l’essereportavoce di un duplice valore, storico emutevole, ha portato la progettazione versoscelte cromatiche affini alla tradizione storicoromana nel primo caso, e ad un trattosemplice ed essenziale rivolto allo statusfuturo di Roma. Le linee progettuali dellogotipo, giocate sulla dualità di valorisemantici contrapposti (pieni e vuoti, piatto eprospettico, chiaro e scuro, superfici piene esuperfici bucate), sottolineate anche dallascelta di sillabare la parola ROMA, si rivelanointeressanti all’occhio di chi osserva‘costringendolo’ a soffermarsi inconsciamenteper valutarlo meglio.

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Il logo è la sintesi degli elementi che hannopermesso la nascita e il sorgere di Roma.Elementi di valenza storico/culturale sifondono nell’astrazione del segno che siconcretizza visivamente in un marchio dallostile contemporaneo avvolto da forti valenzestoriche. Descrivendo il logo si vede la Lupa,(simbolo della nascita di Roma) vestita dirosso, colore identificativo della città diRoma, posta sopra a tutto, una Lupaprotettrice del proprio territorio romano,sottostanti a lei sono presenti, il già citatoterritorio collinare romano ed il fiume Tevere,proprio in questo fiume, elemento importantedella storia romana, la Lupa trovò Romolo eRemo, i quali furono nutriti, protetti e allevatidalla stessa, per il futuro sorgere di Roma.Il Logotipo (la scritta ROMA)La ricerca per una coerente comunicazionedel logotipo/naming mi ha portato a scegliereun carattere lapidario romano, il “Trajan”. Illapidario romano veniva usato per le iscrizionied anche nei manoscritti, ottimi esempi dilapidari romani usati per le iscrizioni possonoessere osservate nel Pantheon, nella ColonnaTraiana e nell’Arco di Tito, tutti monumentisituati in Roma. Proprio dall’incisione dellacolonna Traiana deriva il nome del carattereutilizzato per la rappresentazione dellogotipo/naiming, il “Trajan”. Questocarattere si basa proprio sul disegno dellelettere incise sulla lapide nel basamento dellaColonna Traiana.

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La lupa è l’emblema della nascita di Romama anche del suo sviluppo e del suocammino verso la grandezza e quindi ricopreuna posizione di vertice.Il suo grembo è un arco rotondo di fertilitàche richiama la forma della mammella(“ruma”) che ha permesso di allattareRomolo e Remo che hanno dato il via allanascita della città sui colli, quei colli ricordatidalla rotondità della pancia della lupa.Il segno perfetto del ventre si trasformaulteriormente nell’arco a tutto sesto che hadato origine agli splendidi monumenti visibiliancora oggi.La lupa, posta sul piedistallo/monumentoquadrato, vigila sui tesori della cittàconferendone il più alto prestigio.Questo affascinante animale, dunque, nutreRoma e la fa sorgere nello splendore come ilsole quando irradia di riflessi dorati l’acquadel Tevere. Un sole che la lupa accoglie nellesue forme rotonde: il sole della nascita e ilsole romantico dei tramonti romani.La lupa del passato e delle origini è orarivolta al futuro dell’unicità e del prestigiodella città sottolineato ancora una volta dallascritta ad andamento verticale in perfettaarmonia con una città a tutto tondo attentaal suo sviluppo e al suo avvenire.Il colore del logo è quello della sintesi fral’oro del sole, l’ocra della terra deimonumenti e il rosso dei tramonti: ungiallo/arancio caldo e accogliente come lastessa città aperta a nuovi orizzonti.

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Il logo contiene in sé due elementi visivisimboli per eccellenza di Roma,la Lupa Capitolina ed il Colosseo.Partendo da sinistra, la silhouette della lupava a disegnare con la schiena e la coda,il profilo superiore dell’anfiteatro Flavio,completato dalle arcate sottostanti che,anche se in modo stilizzato, suggeriscono gliarti della Lupa.Il logo nasce monocromatico (per facilità diriproduzione, ma puo’ anche essere declinatoin 2 o piu’ colori. (Pantone DS 75 –1 C)(colori di quadricromia: G100 + M100 +K20).Nella scritta “Roma” è stato inserito un cuoreal posto della lettera “o”.Come simbolo dell’amore che Roma suscitasia nei suoi abitanti che nei visitatori stranieri.Inoltre la parola “Roma” letta specularmente,diventa “amor”.Il font scelto per la scritta, non poteva cheessere “Trajan Pro” in onore dell’imperatoreromano Traiano, che tanto splendorearchitettonico e monumentale apporto’ allacapitale dell’impero.

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Il marchio proposto per la promozione culturalee turistica della città di Roma si caratterizza perun segno denso di significato che – senzatralasciare, ma anzi concretizzando un precisorichiamo storico – compone la parola“Roma”, sviluppando, nel contempo, nellalettera “O”, la Lupa Capitolina, simbolo dellafondazione di Roma,che assume un ruolocentrale nella strutturazione di un marchio“aperto” alle possibilità di applicazione.Per l’evidente simbolica incorporata, l’effettod’insieme, armonico, compatto e dinamico, èforte e deciso ed invia un segnale netto edinconfondibile in ordine alla tradizione storicae culturale della città di Roma, valorizzandonela visibilità attraverso un “discorso” teso acolpire l’immaginario di tutti i cittadini delleTerra, confermando la Città Eterna (caputmundi) come attuale punto centrale diriferimento.L’effetto dinamico e di movimento dellettering “in formazione” sottolineano laduttilità del marchio in discorso atto adivenire contrassegno di qualità di eventi,luoghi, prodotti e servizi dell’AmministrazioneComunale e del territorio di Roma.Il colore scelto (l’arancio) richiama uno deicolori del simbolo istituzionale del Comune diRoma; ma nello studio cromatico del marchiosi è previsto che la “o” con la LupaCapitolina possa cambiare colore a secondadel prodotto o servizio (es. verde per imateriali editoriali, azzurro per eventimusicali, etc.).

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Il marchio che ho realizzato è formato da unafigura stilizzata ricavata scontornando lesagome che formano la celebre sculturaetrusca della Lupa Capitolina e riempiendoledi una tinta piatta.Ho deciso di non usare sfumature, crearealtre linee o forme più piccole per evidenziarei volumi, perché nel caso il logo venga ridottomolto non si vedrebbero, creando problemianche nella stampa.Nel marchio è presente anche la scritta“ROMA” in maiuscolo con grazie, sopra esotto vi ho posto due linee rette in modo dadare pesantezza alla parola, altrimentil’immagine della lupa renderebbevisivamente debole la scritta. Ho disposto lelinee anche per associazione ai numeriromani.Ho scelto solamente due colori, il nero e ilrosso, in modo che il logo sia il più semplicee chiaro possibile, cosa molto importanteaffinché venga ricordato e quindi associatosubito dalle persone alla città di ROMA.I colori ROSSO e NERO associati trasmettonoforza ed eleganza, inoltre il rosso è presenteanche nello stemma del comune di Roma edè collegato alla squadra calcistica dellaRoma.Ho voluto dare la stessa importanza allascritta ROMA e alla Lupa utilizzando il colorenero, mentre per i bambini e le linee houtilizzato il rosso, anche per distaccare glielementi tra loro.

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La forma complessiva del quadrato è statascelta per la sua essenzialità e pulizia, e perla sensazione di EQUILIBRIO, propria anchedella città capitale.I colori usati, il giallo e il rosso, sono quellidel Comune di Roma.Giallo: C 0, M 15, Y 100, K 0.Rosso: C 0, M 100, Y 100, K 0.La lupa capitolina è ritagliata in negativo sulquadrato di fondo.Essa è riconoscibile solo dalla silhouette,comunque inequivocabile.Detta silhouette è ricavata dalla celebrescultura di Apollonio, parte della tradizioneculturale della città, riconoscibile in assoluto.Pertanto ho scartato l’ipotesi di reinterpretareil suo disegno.La scritta “Roma” è stata creata ad hoc perl’occasione e non appartiene ad un fontesistente.Il cerchio rosso in basso a sinistra indica lacentralità della “Roma caput mundi.

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Lettura oggettiva.Il brand è composto da un marchio e unlogotipo che vivono insieme. Il marchio èformato da tre elementi sovrapposti: la lupacapitolina vista completamente di profilo checon il muso guarda avanti a sé, il Colosseo edue bambini che stanno prendendo il lattedalla lupa. Il logotipo indica il nome della cittàRoma. È posto a sinistra rispetto al marchio.Lettura emotiva.Il marchio è molto evocativo. Se visto senza illogotipo rimanda intuitivamente alla città diRoma e più in generale alla romanità.L’immagine che viene subito fuori è quella delColosseo, il monumento più conosciuto e piùvisitato dai turisti di tutto il mondo. Lo siriconosce subito dagli archi a tutto sestodisposti in sequenza, che fungono comeelementi portanti, strutturali e decorativi. Conuna lettura un po’ più fantasiosa, invece delColosseo, si può arrivare a vedere lastruttura degli antichi acquedotti romani.Lettura simbolica.I tre elementi legano tutti i momenti storicidella città. Una città millenaria, la cui nascitaè fortemente legata alla leggenda di Romoloe Remo, dove il passato rimane vivo etangibile ad oggi grazie ai monumenti che iromani edificarono secoli fa. Riconosciuta alivello mondiale come capitale del mondoartistico, Roma è stata sempre in grado dirinnovarsi, pur mantenendo il suo ruoloprimario tra le città d’arte. Per questo la lupaguarda, ora, verso il futuro. E il futuro èmetaforicamente rappresentato dai duebambini: le generazioni future chenutrendosi dalla tradizione, si proiettanoverso l’innovazione”.

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Il percorso progettuale per la realizzazionedel logotipo parte da una considerazionesostanziale: Roma rappresenta uno degli esitipiù originali e sorprendenti della coesistenzadi antico e moderno. In essa passato epresente dialogano con un perfetto dualismotra architettura classica e moderna. Taledualismo è ugualmente presente nelleproposte di eventi culturali e manifestazioniche coinvolgono la città. Nella nostraproposta di logotipo questo concetto vienerappresentato da due fasce di diversagradazione dello stesso colore, che ricreano lasilhouette della lupa capitolina e della parola“ROMA”. Le due fasce colorate, “avvolgono”e compongono il simbolo della fondazione diRoma, proprio come antico e moderno,passato e presente si intrecciano nei percorsistorici e culturali che la città offre.L’applicazione del marchio sui diversistrumenti di comunicazione prevede l’utilizzodella doppia fascia colorata anche comeelemento distintivo della comunicazione,rendendo la città di Roma, rappresentatanelle sue diverse immagini, parte integrantedel logotipo. A corredare tale concettoipotizziamo azioni di street-marketingportando “fisicamente” le fasce lungo lestrade della città.

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Tav.1/18

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La chiave della città.Il logo, inteso come il mezzo per “aprire” lacittà ad un sistema di divulgazione ecomunicazione di massa, è formato da treelementi essenziali che costituiscono uninsieme logo-iconico inscindibile.Rispettando il “concept” inizialel’essenzalizzazione della forma della chiave èstata ricercata in elementi peculiari della cittàdi Roma, primo tra tutti la lupa che dà formaalla “mappa” (l’impugnatura) l’altro è unansa del “Tevere”, in prossimità dell’isolaTiberina, che avvolgendo la testa della lupa,“scorre” fino ad incontrare il testo.In ultimo la scritta “Roma” completal’impianto compositivo rappresentandone la“lama”.

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Il progetto di identità visiva che abbiamorealizzato è sostanziamente definito da dueconcetti chiave: la volontà di utilizzare unsegno contemporaneo e la necessità dicollegarlo all’immaginario storico che la cittàeterna evoca in tutti noi.Il segno scelto per il disegno degli elementidel progetto grafico è la ‘linea’. Questa linea,con un tratto non modulato di spessorecostante, si muove nel piano e disegna ‘unanuova Lupa’ ovvero una Lupa, raffiguratasecondo i codici visivi del nostro tempo,intenta a proteggere la parola ‘Roma’.Il legame con la tradizione culturaledell’antica Roma è stato definito con latipografia utilizzata. Il ridisegnocontemporaneo delle lettere incise sullacolonna Traiana ha prodotto quindi uncarattere nuovo con un tratto, a sua volta,non modulato.I comportamenti visivi che accompagnanol’identità del nostro progetto provengonodagli stessi ragionamenti che l’hannogenerata e nascono dall’esigenza dirafforzare la parte più esile del progetto. Lalinea, moltiplicata e raggruppata in uninsieme di linee, diventa dunque giocosa, finoad interagire con la pagina, con il logo e conla palette di colori scelti coerentemente conla città di Roma.

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Tav.1/15

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L’immagine della città di Roma è da sempre,nell’immaginario collettivo, legata all’antico,alla tradizione e a molti luoghi comuni. Persuggerire versatilità e immediatezza si èscelto di rappresentare le quattro lettere checompongono la parola “Roma” con quattrocolori diversi che, a seconda dell’eventoculturale che verrà sostenuto o dei nuoviservizi destinati ai cittadini, potrannocoordinarsi a quattro aggettivi, posizionatisubito sotto come pay-off, uno per lettera eognuno con l’iniziale dello stesso colore. Unesempio è stato presentato con il pay-off“Romantic, original, magic atmosphere” ininglese perché è tra le lingue più conosciute,ma può vivere in italiano per gli eventi piùcircoscritti. Il font morbido, modificato ad hocper permettere l’inserimento della silhouettedella Lupa Capitolina e il punto esclamativoriducono la distanza con il linguaggiomoderno del web e con l’immediatezza dellinguaggio giovanile.

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Page 152: Catalogo mostra ROMA IN UN'IMMAGINE

Il logo rappresenta il profilo della LupaCapitolina inserito in un cerchio dai contornifrastagliati.Il perimetro del cerchio (come anche deglialtri segni grafici e del lettering) è irregolaresia per conferire maggiore dinamicitàall’immagine che per evocare le originiantiche della città: Roma è “vissuta” daltrascorrere del tempo ed è proprio questol’aspetto più profondo del suo fascino: èETERNA.Particolare attenzione è stata dedicata allascelta dei colori. La combinazione armonicatriangolare (blu/rosso/giallo) genera unleggero contrasto cromatico che aumenta lagradevolezza del logo (gradevolezza ricercataanche attraverso la ripetizione dei tre cerchiche conferisce all’immagine un ritmo alto).I colori evocano ciascuno più aspetticaratterizzanti la città.Il bianco è il colore del marmo e della pietra,richiama alla fermezza, all’eleganza e allapurezza.L’azzurro è il colore del cielo di Roma, sfondoimmancabile di monumentali panorami; è ilcolore dell’acqua, elemento che ha permessoa Roma di divenire nei secoli una cittàgrandiosa, del Tevere, dell’Aniene, delle millefontane e acquedotti.Il giallo e il rosso sono i colori della città ed èper questo che nel logo vi sono altri duecerchi, uno giallo a rappresentare il sole euno rosso.Il giallo e il rosso sono colori emozionali: ilgiallo è il colore della semplicità e riporta asensazioni positive, mentre il rosso è il coloredelle passioni, della velocità, della forza.Anche il verso ascendente della lettura dellogo è definito dai colori: la forza el’imponenza di Roma, la fermezza del biancoe la serenità del celeste resistono con ilpassare dei secoli ma Roma è anche

passione, modernità, dinamismo ed eleganzae questo è reso dall’uso dei colori emozionaligiallo e rosso e di un lettering dinamico maelegante (uso del nero) che sono disposti aquesto scopo in alto a destra, sul punto diarrivo dello sguardo.

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Tav.1/9

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Page 154: Catalogo mostra ROMA IN UN'IMMAGINE

Secondo la tradizione, Roma fu costruitasopra sette colli. I sette colli di Roma, tutti adest del Tevere, sono dunque il cuore di Roma.Essi hanno un ruolo estremamenteimportante nella mitologia, nella religione enella politica degli Antichi Romani. Comeprima cosa, per valorizzare la tradizionestorica e culturale, per dare risalto al fascino edel prestigio della città e della sua unicitàstorica, culturale e territoriale ho volutofortemente inserire in qualche modo i settecolli nel mio progetto. Ma in che modo poterunire i sette colli con la Lupa Capitolina?!Con mia grande sorpresa, consultando dellecartine fisiche, ho scoperto che la naturaromana mi era venuta incontro! Infatti lamorfologia del territorio dei sette colli nellamia mente è andata a firmare il disegno dellaLupa con i gemelli. Come si può notare daquesta prima elaborazione grafica, ilQuirinale, il Viminale, l’Esquilino e il Celio vistidall’alto formano già naturalmente un bustodi un animale con zampe e mammelle.Spostando l’Aventino sulla sinistra hoottenuto la testa della lupa e avvicinando ilCampidoglio e il Palatino in basso ecco venirfuori i due gemelli Romolo e Remo.La base mi pareva già ottima, ma ovviamentenel mio logo la composizione andavasistemata.Ho stilizzato il disegno riproducendolo amano prima e digitalizzandolo al computerpoi, successivamente ho diviso i setti colli insette grandi tessere di mosaico e, pescandonella cromaticità degli affreschi delle villepompeiane, ho colorato i 7 colli/parti di lupacon le classiche tinte calde romane.

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Page 156: Catalogo mostra ROMA IN UN'IMMAGINE

I valori richiesti per questo progetto sono larappresentazione della Lupa Capitolina e diconseguenza della Roma Antica, SPQR,Senatus Populusque Quiritium Romanorum,in italiano “Il Senato e il Popolo dei QuiritiRomani” scritta in oro su fondo rosso.Oro, colore utilizzato per rappresentare ilprestigio e la Roma antica, mentre il rossorappresenta la vittoria perchè Roma oltre adessere antica è vincitrice.Come carattere utilizzato per il logo horipreso il carattere istituzionale del Comunedi Roma: il Capitolium, con alcune modifiche.Il logo infatti è una elaborazione del carattereistituzionale con l’inserimento dei duefondatori di Roma, Romolo e Remo, mentrevengono allattati dalla Lupa, la quale nellamia proposta non si vede ma si puòimmaginare in quanto la M e la A, dellascritta ROMA, unite formano due mammellecome quelle della Lupa.Ho voluto unire parte testuale e immagineper rafforzare il concetto di Romolo e Remocome fondatori di Roma in modo che oltre arichiamare l’allattamento, sembri che Romapoggi sui due bimbi usati come fondamentadella stessa.Inoltre ho utilizzato la corona di alloro come“O” per rappresentare prestigio e vittoria,inserendo la scritta SPQR per definire il valoredi antico.

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Page 158: Catalogo mostra ROMA IN UN'IMMAGINE

Il marchio logotipo per la promozioneculturale e turistica di Roma proposto per ilpresente concorso di idee è incentrato sulladualità Colosseo/Chiesa Dives inMisericordia, rappresentativa di tutta unaserie di dualità caratteristiche di Roma:– l’edificio storico e l’edificio contemporaneo;– il profano ed il sacro;– la pianta e la sezione;– l’edificio situato nel centro e quello situatonell’estrema periferia.Il riferimento all’edificio storico rappresentativoper eccellenza di Roma, qual’è l’AnfiteatroFlavio, ed all’edificio contemporaneo, qual’èla Chiesa Dives in Misericordia costruita daRichard Meier nel quartiere periferico di TorTre Teste, è piuttosto immediato.Il marchio è caratterizzato dalla scritta“ROMA”: il diverso orientamento delle letteresottolinea i differenti punti di vista da cui sipuò osservare una città dalle molteplicisfaccettature come Roma e, di contro,l’apertura della città ad accogliere culturedifferenti.

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La richiesta di un’immagine alternativa esostitutiva dell’attuale rappresentazione dellaLupa Capitolina, simbolo della storia sullafondazione di Roma, mi ha fatto pensare aquante volte abbiamo assistito alla femminadi una qualsiasi razza animale, come un gattoo un cane che amorevolmente tiene tra lefauci i suoi cuccioli.Ed allora ecco realizzarsi, in maniera stilizzataed essenziale, l’immagine della sola testadella Lupa con i due “cuccioli d’uomo”:Romolo e Remo, raccolti sulle sponde delTevere e rappresentati allo stato embrionalequasi a significare l’avvenuta “premonizione”citata nella storia.L’aver incentrato tutta la rappresentazione edil significato solo sulla testa della Lupa,consente all’immagine stessa di esseredistinta e compresa nell’immediatezza.Applicazioni del marchio rispettando tutte lecaratteristiche specificate nel bando diconcorso.Il logo potrà così essere riprodotto in diversedimensioni, in positivo e negativo, a colori ein bianco e nero, singolarmente o duplicato,sull’intestazione di buste, carte, prodottieditoriali, magliette, cappellini, foulard e/oapplicabile su gadget vari.Inoltre, potrà diventare anche un oggettorealizzato con diversi materiali e spessorecompreso l’oro, per portachiavi, monili, ecc.,poiché anche l’espressione testuale/logotipo“Roma” potrà essere letta correttamente suentrambe le facce dell’oggetto stesso.

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Il marchio rappresenta la Lupa Capitolina,simbolo della fondazione di Roma.Si è deciso di realizzarlo creando un effetto amosaico, una delle arti rappresentative piùutilizzate nell’antica Roma.Il mosaico come richiamo all’enormepatrimonio artistico della città, l’insieme delletesserine come simbolo della molteplicità dieventi culturali, artistici, che sono motivo delfascino e del turismo nella città. I colori sceltiper la Lupa Capitolina e per il logo richiamanoi colori della terra, orgoglio dei Romanidell’impero e dell’Italia odierna sono associatial blu del fondo che richiama il cielo,l’ampiezza dell’orizzonte e delle prospettivedella città stessa.

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Un’offerta unica nel suo genere e patrimoniodell’umanità, fatta di STORIA, CULTURA,TERRITORIO e PRODOTTI.Il sigillo creato racchiude in sé elementifontamentali di comunicazione delpatrimonio romano.L’accoglienza e il prendersi cura dell’ospite,vengono rappresentati dalla lupa capitolina,con l’inequivocabile scritta “Roma” asorreggerne il corpo e a rafforzarne il valorestorico/culturale.L’aspetto topografico della città diventacontenitore e corpo del sigillo, a garanziadelle unicità presenti nel territorio. Il rilievodel sigillo, trasformandosi, vuole indicare idiversi percorsi di conoscenza eapprofondimento che il territorio romanooffre. Percorsi rappresentati da diverse esplendenti cromie, che interpretano in chiavemoderna le antiche strade romane.Il marchio Roma, oltre ad essere un sigillo digaranzia è un invito alla scoperta di antichi esempre nuovi percorsi di conoscenza,rivolgendosi al turista come al cittadino conun’immagine nuova ed unica, che riesce aconiugare con efficacia modernità e storia.

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Page 166: Catalogo mostra ROMA IN UN'IMMAGINE

mediapeople s.r.l. a.b.c. advertising business communication s.r.l. achilli ghizzardi associati s.r.l.massimo agostini raffaella ambrosi benedetta andreazza mario balduzzi francesca ballarinimassimo brillo maria grazia bruno/monica placanica maria pia camporese luca cilli danielecolaiacomo carmine corbisiero vincenzo crisafulli alessio cristino cross garden s.r.l. nicolafrancesca marie dadò emanuele dall'acqua eliseu mariano de castro leao massimo de vico fallanidharma immagine e comunicazione lorenzo di cola stefano di napoli mauro fanti fotograficashop di paola lanciotti fabrizio frasca giorgia giovannelli ugo enrico guarneri inarea strategicdesign s.r.l. raul ermanno jannone/giuseppe caserta korygraf s.r.l. mariangela lapadula mariaaurora lobina andrea giuseppe manciaracina stefano mandato/stefano rucci alessia marinellioliver montesano narcisi & siva s.a.s. giovanni olivieri alessandro pallottini elena pelloni iolepetrella federico piccoli stefano pierucci maria nives privitera andrea quattrocchi/stefanomartorelli/patrizio roma quorum italia s.r.l. giulia ramberti alberto regagliolo claudio rossirunning group s.r.l. gianpietro secomandi nadia seri fabio simonelli elisabetta solinasdesirée spadotto lucia speri daniela spica/chiara sagnelli start di aurelio speranza & co.s.a.s. studio pcnd associati studio visuale s.r.l. maria paola sturchio erika tassellirocco triventi stefano vacchi claudia velpi giuseppe viola verdiana virtuani yed28 s.r.l.

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SPA – ROMA

Finito di stampare nel mese di settembre 2010

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