Catalogo Mostra La Materia

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N. Delvigo, N. Evangelisti, G. Mattio, F. Presti, N. Tognoli, A. Veneziani MATERIA dalla percezione alla suggestione presenta

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Catologo della mostra LA MATERIA: dalla percezione alla suggestione a cura di Elena Vezzoli e Alessandro Veneziani.

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N. Delvigo, N. Evangelisti, G. Mattio, F. Presti, N. Tognoli, A. Veneziani

MATERIAdalla percezione alla suggestione

presenta

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si ringrazia per il prezioso contributo

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presenta:

MATERIA

dalla Percezione alla Suggestione

a cura di Elena Vezzoli

Alessandro VenezianiIn coperti naAlessandro Veneziani, Relazioni Materiche, 2008, parti colare, tecnica mista su tavola, cm 200 x 80

In quarta di coperti naFabio Presti , Sovrasta, 2006, parti colare, tecnica mista su tela, cm 100 x 100

con contributi criti ci diAlberto Gros

Milena Montalbano

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MATERIA

Dalla Percezione Alla Suggestione

Che signifi cato può avere al giorno d’oggi proporre una mostra che ha come tema la materia? Viviamo in una società la cui strada è segnata in direzione di una virtualità diff usa, ove siamo conti nuamente sott oposti a sti moli percetti vi provenienti da impulsi extramaterici; tutt o diventa sempre più impalpabile e persino i rapporti umani vengono oggi integrati , se non addiritt ura sosti tuiti , da esperienze virtuali, come quelle proposte dai siti di social network. Certamente l’avanzata della tecno arte, ha ampliato in modo esponenziale le possibilità espressive e condividendo strumenti e canali con le più att uali forme di comunicazione, può apparire accatti vante e, per certi versi, più vicina al quoti diano rispett o alle forme tradizionali.

Ma la realtà off erta da queste forme altro non è che un’illusione, una convenzione alla quale tacitamente ci si prostra e che svanisce nel momento in cui si cerca un approccio fi sico e reale.

Questo percorso si propone di mostrare come la materia, quella concreta, tangibile, estratt a dal contesto quoti diano, viva pienamente della propria fi sicità, e off ra ai lavori caratt eristi che vitali che suggeriscono un approccio percetti vo, legato ad impulsi tatti li; alla bidimensionalità classica si sosti tuisce un accenno di spessore, fi sica presenza che colloca la materia a metà strada tra l’essere semplice strumento di lavoro oppure soggett o stesso della composizione. E’ così che carta, stoff a, metalli, creta, colori e altri materiali assumono dei lineamenti nuovamente interessanti . I materiali infl uenzano ogni aspett o della vita quoti diana, presentandosi tanto strumenti quanto risultato delle azioni dell’uomo; quando terminano il loro

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ciclo vitale vengono, però, abbandonati e diventano di colpo inuti li e desueti . I materiali hanno tutt avia delle proprietà fi siche che permangono, essendo insite e proprie della materia: sono queste che rinascono nelle mani dell’arti sta, che le modella, le plasma e le combina (ri)portandole alla luce.

La materia, primordialmente manipolata per plasmare la realtà, ritrova nell’arte un’uti lità perduta. La diversità degli apporti materici nelle opere proposte rispecchia il caratt ere multi forme dei materiali. Il pensiero aristotelico sott endeva la materia al mutamento e alla forma; la ricchezza di ogni materiale trova in questa concezione un valido supporto. La materia è forma in potenza, conti ene nella sua essenza tutt e le forme possibili dell’universo; ma lungi dall’essere un mero strumento, volto a reifi carsi in seguito ad un processo, la materia si presenta, spesso, come forma a se stante, conclusa e al tempo stesso in att esa

di ulteriori sviluppi.

L’uti lizzo dei materiali, la riscoperta del piacere tatti le come forma di conoscenza, che si combina alle proprietà fi siche di carta, stoff e, resine, sabbie, polveri e molto altro ancora; la materia non è indeterminazione, ma è un corpo concreto, soggett o a forze esterne, con le quali instaura dei rapporti e atti va delle reazioni.

E’ una presenza tangibile, che può mostrarsi nel suo aspett o più puro ed incontaminato, può vesti rsi di nuovi colori, ovvero nascondersi, celarsi tra i componenti dell’opera e diventare da concreta ad impalpabile, pur mantenendo la sua fi sica presenza.

La materia è un oggett o - soggett o che muove ed è mossa, che crea ed è creata e vive nuove esistenze per ogni contesto in cui la si colloca.

Elena Vezzoli

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Nicola Tognoli è nato a Salò, vive e lavora a Milano

Alessandro Venezianiè nato a Milano, vive e lavora tra Milano

e Rio de Janeiro

Nicola Delvigoè nato a La Spezia, vive e lavora tra

Milano e Bologna

Fabio Prestiè nato a Catania, vive e lavora in Brianza

Giovanni Mattioè nato a Cuneo, vive e lavora a Milano

Nicola Evangelistiè nato a Bologna, vive e lavora a Bologna

ARTISTI

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LI Nicola Tognoli apre questo cammino nella fi sicità della materia con la serie Metallescenze, lavori nei quali oro, rame, argento, bronzo e ferro si fondono con l’uso sapiente del colore, costruendo strati sensibili alle variazioni luminose.

Dice l’arti sta: “il metallo trasmett e la purezza, la forza, la perfezione, rimbalza la luce a suo piacimento, senza temere, anzi oltraggiando chi ha di fronte.

La tela cambia, si modifi ca, varia nel suo proporsi in base alla luce che la colpisce, e cambia aspett o all’ossidarsi del metallo.”

Senza ti tolo, tecnica mista con uti lizzo di pigmenti metallici, 2008, cm 100 x 140

Nella pagina a fi ancoSenza ti tolo, tecnica mista con uti lizzo di pigmenti metallici, 2008, cm 140 x 100

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Senza ti tolo, tecnica mista con uti lizzo di pigmenti metallici, 2008, cm 100 x 100A destra: Senza ti tolo, tecnica mista con uti lizzo di pigmenti metallici, 2007, cm 120 x 180

Nella pagina a fi anco:Senza ti tolo, tecnica mista con uti lizzo di pigmenti metallici, 2008, cm 150 x 100

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NI Nelle mani di Alessandro Veneziani

elementi cartacei si combinano per creare romanti che relazioni: Relazioni Materiche sono tracciati , segmenti di vita che si costruiscono quoti dianamente, si incontrano, si studiano e lasciano un segno sulla superfi cie del quadro, cristallizzando stralci di vissuto in forme inaspett ate che vivono tra l’effi mero del sogno e la consapevolezza dell’esperienza.

“Terra. Stagioni che si alternano. Rami che sinuosi si allargano su senti eri materici cercando la propria strada. Strade segnate e scolpite, come la vita, da parole, emozioni, scontri, gioie e inaspett ati incontri.”

(Alessandro Veneziani)

Relazioni Materiche, Romanti co, 2009, parti colare, tecnica mista su compensato, cm 200 x 80

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Relazioni Materiche, Tempeste, 2008, tecnica mista su compensato, cm 200 x 80

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Relazioni Materiche, Deserti , 2008, tecnica mista su compensato, cm 200 x 80

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Relazioni Materiche, Barocco, 2008, tecnica mista su compensato, cm 200 x 80

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Peace, 2008, collages e cucito su tela, cm 50 x 50

Nel ciclo dei Nuovi Cuciti di Nicola Delvigo la materia si impone come protagonista assoluta dell’opera, prendendo il sopravvento su ogni cosa: i collages di scampoli sovrapposti si sosti tuiscono completamente agli strumenti più tradizionali, determinandone l’annichilimento totale. I Nuovi Cuciti sono frutt o di un paziente e minuzioso lavoro nel quale alla precisione e alla determinatezza dei soggetti rappresentati si accosta l’irregolarità del taglio dei tessuti , applicati sulla tela come toppe, messe per nascondere o per guarire qualcosa che si cela alla vista.

La scelta e l’accostamento delle stoff e crea campiture di colore, piatt e, ma al tempo stesso estremamente reali e concrete, sulle quali esili fi gure, cucite con punti lineari, rimandano ad una ironica realtà.

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Love, 2008, collages e cucito su tela, cm 50 x 50A fi anco: The evoluti on, 2008, collages e cucito su tela, cm 50 x 70

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Senza Titolo, 2008, collages e cucito su tela, cm 50 x 60

A fi anco: Power helps you, 2008, collages e cucito su tela, cm 50 x 50Senza Titolo, 2008, collages e cucito su tela, cm 20 x 20

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Senza Titolo, 2008, collages e cucito su tela, cm 80 x 120

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STI “Fabio Presti rappresenta un mondo allo

stesso tempo parti colare e universale, uti lizzando materiali vicini al quoti diano: tela, legno, cera, carta, pietra e marmo, ruggine, ferro, trasferelli.

Materiali che proprio per la loro natura detriti ca e desueta possiedono un valore intrinseco che simboleggia l’usura, la rovina, la non-cura, la dimenti canza, l’abbandono di ciò che un tempo era uti le, caro, indispensabile; così diventano opere anche relitti di oggetti negletti cui viene resti tuita dignità e che contribuiscono al recupero della memoria perduta, non solo dell’arti sta, ma anche dello spett atore”.

(Milena Montalbano)

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Sovrasta, 2006, tecnica mi-sta su tela, cm 100 x100

Nella pagina a fi anco:Di convivenze n. 4, 2007, tecnica mista su tela, cm 44 x 44Osservo, 2007, tecnica mista su tela, cm 48 x 43

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L’inverno non è per sempre, 2008, tecnica mista su tela, cm 100 x 100

Nella pagina a fi anco:L’8 non sapeva di essere l’ul-ti mo giorno, 2008, tecnica mista su tela, cm 100 x 100Le sorprese son fi nite, 2008, tecnica mista su tela, cm 100 x 100Alice a febbraio, 2008, tecnica mista su tela, cm 100 x 100

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Monitor, ilocromo e resine su tela e tavola,cm 19 x 29Monitor, ilocromo e resine su tela e tavola,cm 29 x 29

Nelle opere di Giovanni Matti o la materia riveste un ruolo fondamentale. Sono gli elementi stessi che parlano: polveri, frammenti , sabbie e residui di materiali una volta funzionali, ma poi abbandonati e dimenti cati , trovano nuova vita combinandosi tra loro. Matti o defi nisce per questo i suoi lavori “ilocromi”.

“In questi dipinti la materia non è solo il materiale, ma qualcosa di primario, di costi tuti vo. La materia come potenza pura entro cui e da cui Matti o trae la forma-immagine, che ancora è materia, ma che la materia travalica”.

(L.Caramel, 1993)

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Cieli di acque, ilocromo e resine su tela e tavola, installazione di 9 monitors di cm 19 x 29 e cm 19 x 19Scacchiere di fuoco, ilocromo e resine su tela e tavola, 8 monitors di cm 24 x 24

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Vene di Fuoco, ilocromo e resine su tela, espanso e tavola, cm 79 x 70

Nella pagina a fi ancoFrammenti di cielo, ilocromo e resine su tela, espanso e tavola, 78 x 94

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STI “La luce, materia - anti materia in quanto

inconsistente [...], naturalmente portata ad eff ondersi, ad espandersi, viene costrett a nel solco tracciato dall’arti sta e proiett ata verso una dimensione riconducibile all’infi nità del cosmo, producendo un mutamento della percezione del senso dello spazio [...].

Con Nicola Evangelisti la luce, da mezzo, tramite necessario ad esaltare il dett aglio, diviene essa stessa soggett o e protagonista, opera d’arte totale capace di ristabilire distanze e formulare domande; nella dimensione del doppio rifl esso, nelle ombre, nelle digradanti gradazioni di toni si consuma un intreccio di piani, un incastro di prospetti ve, una sinergia in cui il parti colare previene, prevale e conti ene il tutt o di cui si compone”.

(Alberto Gros)

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Visible spectrum, 2008 Light box, Specchio in vetro, alluminio, LED, cm 50 x 50 x 5

Nella pagina a fi anco Blade of light, scultura di luce

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Carcarrè, 2008, light box, plexiglas, alluminio, pvc su base in vetro fi rmata e numerata a mano, cm 30 x 30 x 15

Nella pagina a fi ancoCarcarrè, 2008, parti colare

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MATERIAdalla Percezione alla Suggestione

dal 19 febbraio 2009al 3 aprile 2009

a cura diElena Vezzoli

Alessandro Veneziani

Via Trezzo d’Adda 3 Milanot. 0297386204 f. 0297386203

www.itsmyplace.it [email protected]

progett o grafi co di Elena Vezzolifi nito di Stampare in Febbraio 2009

con contributi criti ci di:Alberto Gros

Milena Montalbano

in collaborazione con:

crediti fotografi ci:Lorenzo Croce