La storia di andrea catalogo mostra

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Agosto 2009. Andrea Besana, 45 anni riceve la sua sentenza di morte: Adenocarcinoma polmonare al IV stadio con metastasi ossee, inoperabile, non arriverà al Natale… A fine 2010, dopo un anno e mezzo di terapia Andrea decide di voler fare una mostra. Ha sperimentato già l’arte in passato, ora può usarla per descrivere la malattia. Vuole raccontare la sua storia, far riflettere sui grandi disastri ambientali e i piccoli avvelenamenti quotidiani che intaccano la nostra salute, ci rendono “mutanti” come ama autodefinirsi ironicamente. Vuole comunicare che convivere col cancro si può! Si deve! Avvia questo progetto coinvolgendo alcuni amici, tra cui il fotografo Dino Cappelletti, l’artista americana Jane Conner-Ziser, la moglie Michaela, la sua psicologa Barbara Esperide, l’oncologo Dott. Lucio Giustini. Andrea se n’è andato, dopo tre anni esatti dalla diagnosi, il 18 luglio 2012 a 48 anni. Ben oltre le aspettative iniziali. A testa alta. Anzi, in moto! Questo è il suo testamento spiritual

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la storia di un uomo che amava il presente.Roberto Valeri

La storia di Andrea è un film tragico, di quelli in cui si presagisce quasi la fine sin dall’inizio: un inizio troppo bello, quello di un ragazzo milanese che incrocia sul suo cammino l’amore della sua vita e si trasferisce a Grottammare, per condurre un’esistenza che trova l’eccezionalità nella felicità quotidiana, in un mondo che sembra aver derubricato la parola “gioia” al rango di ovvietà.

E invece poter guardare negli occhi la persona che si ama, coltivare il proprio lavoro con passione e le proprie passioni con l’impegno di un vero lavoro, ridere, correre, persino respirare non sono ovvietà: è la malattia, di solito, ossia la progressiva assenza di questi piccoli, grandi momenti dell’esistenza a ricordarcelo.In Italia, ogni anno si stimano 250.000 casi di cancro al polmone, il killer di Andrea: Il fumo di sigaretta è oggi ritenuto il fattore causale più importante del tumore polmonare. È stato dimostrato che un uomo dell'età di 35 anni, che fuma 25 o più sigarette al giorno, ha un rischio di morire di cancro del polmone prima dei 75 anni pari al 13 per cento.

Dunque, Andrea è morto come muoiono in tanti, troppi: ma la sua scomparsa non è ovvia, perché lui non ha voluto che fosse così.

Un anno e mezzo dopo aver scoperto il male che lo stava avvinghiando, nel 2010, oltre a curare se stesso ha iniziato a curare gli altri: innanzitutto sua moglie poi i suoi amici, dando loro entusiasmo, coraggio. Ha iniziato a pensare ad una mostra che fosse la descrizione di quel che era la sua vita ma, soprattutto, di quello che dev’essere la vita per tutti: la continua esaltazione del presente.

Andrea non voleva mollare, voleva fare quel che poteva fare, cercare di vivere bene: così diede inizio al suo progetto con l’aiuto della moglie Michaela , del fotografo Dino Cappelletti, di numerosi amici artisti internazionali, della sua psicologa Barbara Esperide e dell’oncologo, il dottor Lucio Giustini.

Andrea se n’è andato il 18 luglio 2012, a 48 anni, come tanti, ma ha lasciato un messaggio unico, semplice, chiaro, perché anche un film troppo bello per non concludersi con un epilogo tragico, può avere un finale “aperto” : con il cancro si può e si deve convivere, per non morire dentro, per non morire prima.

Questa mostra è il testamento spirituale di Andrea Besana, la storia di un uomo che amava il presente.

“La gente non sta male, sta male quando si chiude in se stessa, quando lascia che la malattia abbia il sopravvento sulla vita.“ (Andrea Besana)

The story of a man who loved the presentRoberto Valeri

Andrea's story is like a sad film, the kind where you guess the end

right at the beginning: a beginning that was just too good, the story

of a boy from Milan who along his way finds Michaela, love, life, the

joy of being alive and then moves to Grottammare to lead a life of

exceptional daily happiness, in a world that seems to have

declassified the word "joy" to the rank of obviousness.

But, you can look into the eyes of someone you love, nurture your

work with passion and your passions with commitment and

dedication, laugh, run, even breathe without being aware of what

you are doing. Yet, illness and the progressive absence of these

small, yet enormously important moments of our existence have

the capacity of making us suddenly and truly aware of every detail.

Every year there is an estimated 250,000 cases of lung cancer in

Italy, Andrea's killer: Cigarette smoking is now considered to be the

most significant causal factor in the development of lung cancer. A

recent study showed that a man of 35 who smokes 25 or more

cigarettes a day, increases his risk of dying of lung cancer before

the age of 75 by 13%.

So, Andrea died as many die, too many: but his death is not

obvious, because he did not want it that way.

A year and a half after discovering the disease that was killing him,

in 2010, and whilst still undergoing treatment, he began to provide

treatment for others: mainly, Michaela, his wife, and then his

friends, by offering them enthusiasm and courage. He began to

think about an exhibition that would be a description of his life but,

above all, that would be a description of what life should be for

everyone: the continuous glorification of the present.

Andrea had no intention of letting go, he wanted to do what he

could, he wanted to try to live well: so he started his project with

the help of his wife, the photographer Dino Cappelletti, numerous

international artist friends, his psychologist Barbara Esperide and

his oncologist Dr. Lucio Giustini.

Andrea passed away July 18, 2012, at 48, like many others, but he

left a message. Unique. Simple. Clear. Because no good film

should have a tragic ending, there should always be the possibility

of a "sequel": you can and must live with cancer, so as not to die

inside, so as not to die before life really ends.

This exhibition is the spiritual testament of Andrea Besana, the

story of a man who loved the present.

“People are not ill, they are ill when they close up inside themselves, when they let the disease get the upper hand over life”. (Andrea Besana)

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Diede un paio di pacche sulla sella della moto e chiuse la saracinesca del garage. Percorse le poche decine di metri che lo separavo dall’abitazione e varcò la soglia di casa, dove la porta

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Effetti del fumo sulla salute1980

Andrea ha 12 anni

Alle 12.37, una nube di diossina investì i comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Desio, Barlassina, Bovisio, Nova Milanese e, in parte, Seregno, Varedo e Lentate sul Seveso. Non vi furono morti nell’immediato, ma circa 300 persone vennero colpite da cloracne, una dermatosi che crea lesioni e cisti sebacee. I vegetali morirono a causa del potere diserbante della diossina, mentre migliaia di animali contaminati dovettero essere abbattuti. La popolazione dei comuni colpiti venne informata della gravità dell'evento solamente 8 giorni dopo la fuoriuscita della nube.

Gli effetti del disastro sulla salute umana, a lungo termine, sono ancora oggetto di studio: nel 2008, una ricerca ha evidenziato che , la probabilità di avere alterazioni neonatali ormonali conseguenti alla residenza in zona A (la più esposta) delle madri è 6,6 volte maggiore che nel gruppo di controllo

L'ipotesi dell'aumento di tumori riscontrati nella zona è invece controversa: ricerche scientifiche hanno evidenziato che il numero di morti per tumore si è mantenuto nella media della Brianza, ma tali risultati sono contestati da alcuni comitati civici.

Andrea ha circa 16 anni e inizia a fumare: lo farà per 29 anni

I danni del fumo alla salute umana sono innumerevoli: solo per cancro del polmone si calcolano circa 500.000 decessi ogni anno nei Paesi della Comunità Europea, il 90% dei quali dovuti al fumo. Il 20% dei fumatori è destinato a sviluppare la bronchite cronica ostruttiva (BPCO), mentre è stato calcolato che il 50% delle cardiopatie ischemiche è legato al fumo. Il tabagismo riduce di quasi 10 anni l’aspettativa media di vita.

Seveso - June 10, 1976

Andrea is 12 years old

At 12:37, a cloud of dioxin hit the towns of Seveso, Meda, Cesano Maderno, Desio, Barlow, Bovisio, Nova Milanese and, in part, Seregno, Varedo and Seveso. There were no immediate deaths, but about 300 people were affected by chloracne, a dermatosis which creates lesions and sebaceous cysts. The plants died because of the power of the herbicide dioxin, while thousands of infected animals had to be slaughtered. The population of the municipalities affected was informed of the seriousness of the event only 8 days after the release of the cloud.

The long-term effects of the disaster on human health are still under study: in 2008, a research has shown that the probability of having neonatal hormonal changes for mothers resident in the A area (the most exposed) is 6,6 times greater than in the control group

The hypothesis of the increase in tumors found in the area is rather controversial: scientific research has shown that the number of cancer deaths remained in the media in Brianza, but these results are contested by some civic committees.

Effects of smoking on health - 1980

Andrea is about 16 years old and starts smoking: he will do it for 29 years

The smoke damages to human health are numerous: only for lung cancer are calculated approximately 500,000 deaths each year in the EU countries, 90% of which was due to smoking. 20% of smokers is expected to develop chronic obstructive pulmonary disease (COPD), while it was calculated that 50% of ischemic heart disease is related to smoking. Smoking reduces nearly 10 years the average life expectancy.

Seveso10 giugno 1976

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Il disastro di Chernobyl26 aprile 1986

L’uranio impoveritonella guerra del Kosovo1999

Andrea ha 22 anni

Alle ore 1:23 circa, presso la centrale nucleare V.I. Lenin, una nube di materiale radioattivo fuoriuscì dal reattore e ricadde su vaste aree intorno alla centrale, contaminandole pesantemente e rendendo necessari l'evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336.000 persone. Nubi radioattive raggiunsero anche l'Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia con livelli di contaminazione via via minori, raggiungendo anche l'Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l'Austria e i Balcani, fino a porzioni della costa orientale del Nord America.

Il rapporto ufficiale dell’ONU (che fece scalpore già all’epoca) parla di 65/70 morti e 4.000 decessi successivi causati dalle radiazioni. Greenpeace sostiene che nei 70 anni successivi al disastro sono morte e moriranno ancora persone per i postumi del disastro, per un totale di almeno sei milioni di unità. Gli effetti della contaminazione su animali e vegetali lontani dalla zona del reattore non è calcolabile.

Andrea ha 35 anni

Il 24 marzo 1999 scoppiò la "guerra del Kosovo". Le forze della NATO, per distruggere carri armati e offrire un supporto diretto alle truppe di terra utilizzarono elicotteri "Apache" dotati anche di proiettili all'uranio impoverito. La NATO ha dichiarato di aver sparato circa 31.000 proiettili all'uranio impoverito per un totale di circa 10 tonnellate di DU sparse in Kosovo, anche se le fonti non ufficiali parlano di un numero più elevato.

Tra i soldati, anche italiani, che hanno partecipato alla guerra, sono stati riscontrati alcuni casi sospetti di leucemia. Esistono statistiche che ricordano che il numero di malati di leucemia tra i militari in Kosovo dovrebbe essere ricondotto al normale numero di casi di leucemie tra giovani in un anno, tuttavia il governo e la NATO non hanno ancora fornito una risposta ufficiale e soddisfacente.

The Chernobyl disaster - April 26, 1986

Andrea is 22 years old

At about 1:23, at the nuclear power VI Lenin, a cloud of radioactive material emitted from the reactor and fell over large areas around the plant, contaminating it heavily and causing the evacuation and resettlement in other areas of approximately 336,000 people. Radioactive clouds also reached Eastern Europe, Finland and Scandinavia with progressively lower levels of contamination, reaching Italy, France, Germany, Switzerland, Austria and the Balkans, to parts of the east coast of North America.

The official report of the UN (which already caused a sensation at the time) is about 65/70 people dead and 4,000 subsequent deaths caused by radiation. Greenpeace claims that in the 70 years following the disaster are still people died and will die for the aftermath of the disaster, for a total of at least six million units. The effects of contamination of plants and animals away from the area of the reactor cannot be calculated.

Depleted uranium in the Kosovo war - 1999

Andrea is 35 years old

On March 24, 1999 the outbreak of the "war of Kosovo". NATO forces, utilized helicopters "Apache" also equipped with depleted uranium shells to destroy tanks and provide direct support to ground troops. NATO said it had fired about 31,000 depleted uranium rounds for a total of about 10 tons of DU scattered in Kosovo, although unofficial sources speak of a higher number.

Among the soldiers, also Italian, who participated in the war, there were some suspected cases of leukemia. There are statistics that remind us that the number of leukemia among the military in Kosovo should refer to the normal number of cases of leukemia among young people in a year, but the government and NATO have not yet provided an official response and satisfactory.

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ONCOLOGIA

Fotografo in Grottammare, vincitore di numerosi premi Nazionali ed Internazio-nali

Photographer in Grottammare, winner of numerous national and international awards

Spesso abbiamo parlato, durante il decorso della malattia di Andrea, di arte, di fotografia e della vita. Così è nata l’idea di una Mostra, ovvero una raccolta di immagini semplici e schiette per raccontare della malattia e della forza necessaria per affrontarla. Nel marzo del 2012 realizzammo il racconto di "un giorno all'ospedale": poche ore trascorse nel reparto di Oncologia dell’ospedale di Fermo per carpirne l'atmosfera e per apprezzare ulteriormente la spontaneità di Andrea, il coraggio con il quale affrontava le terapie ed i tanti amici, “compagni di battaglia”, che condividevano con lui la corsia. Conosceva tutti, tutti gli volevano bene, e portava una ventata di vivacità in un ambiente non facile come quello oncologico.Ho cercato di raccontare con estrema obiettività i vari momenti della giornata, per tutti quelli che hanno conosciuto Andrea e per chi vive una simile realtà, con la speranza di poter parlare anche a coloro che hanno la fortuna di non aver mai sperimentato questo male.

During the course of his disease Andrea and I often talked about art, photography and life. Thus we had the idea of an Exhibition, a collection of simple and sincere images to tell of the disease and the strength to deal with it.In March 2012 we snapped the picture of the story "one day at the hospital": a few hours spent in the Department of Oncology, Hospital of Fermo to snatch the atmosphere and to further appreciate the spontaneity of Andrea, the courage he faced therapies with and the many friends, "battle buddies" who shared with him that lane. He knew everybody, everybody loved him, he brought a breath of liveliness in a difficult environment such as oncology.I tried to tell with the utmost objectivity the various times of the day, for all those who have known Andrea and for those who live such a reality, with the hope of being able to talk to those who are fortunate enough to have never experienced this disease.

DinoCappelletti

era già aperta a causa del caldo, quindi entrò nella cucina vuota dove riempì un bicchiere d’acqua. Mentre beveva guardò l’orologio appeso al muro: erano le diciannove passate da pochi

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della sua forza d’animo ai suoi figli al marito e alle persone a lei più vicine. Alle sue amiche, alle colleghe, ma anche alle donne che avvicinava, raccomandava a tutte loro tanta prevenzione,della sua forza d’animo ai suoi figli al marito e alle persone a lei più vicine. Alle sue amiche, alle colleghe, ma anche alle donne che avvicinava, raccomandava a tutte loro tanta prevenzione,

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inesorabile. Da quel momento, Mariella, superato lo sbandamento iniziale, non si era persa d’animo aveva cominciato a trasferire il più possibile della sua esperienza, del suo conoscere,inesorabile. Da quel momento, Mariella, superato lo sbandamento iniziale, non si era persa d’animo aveva cominciato a trasferire il più possibile della sua esperienza, del suo conoscere,

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per il periodo immediatamente dopo il triste evento ed anche per i mesi successivi, cercando di stare più vicino di quanto lo era stato prima ai suoi tre figli. Faceva di tutto per dareper il periodo immediatamente dopo il triste evento ed anche per i mesi successivi, cercando di stare più vicino di quanto lo era stato prima ai suoi tre figli. Faceva di tutto per dare

Non esiste il cancro, ma un soggetto affetto da cancro

Ancora oggi, nell’immaginario collettivo la malattia oncologica suscita forti sentimenti di ansia, vulnerabilità, paura e rabbia. La realtà della malattia si presenta complessa e multidimensionale: i diversi aspetti, organici, psicologici, sociali, etici e spirituali sono strettamente intrecciati tra di loro e vengono vissuti con molta intensità dal malato, dai familiari e dalle altre figure coinvolte in tale percorso.

La malattia determina nella persona una condizione di “crisi”, un generale cambiamento fisico ed esistenziale che “obbliga” tutte le persone coinvolte, ad un confronto difficile con gli aspetti più dolorosi e profondi dell’esistenza.

La diagnosi, la gravità della malattia e il suo trattamento entrano in risonanza con la personalità del soggetto determinando stati d’animo, riflessioni e cambiamenti degli stili di vita. Quasi sempre la persona malata manifesta il bisogno di rassicurazione e di vicinanza emotiva da parte dei familiari e di chi si prende cura; desidera ricevere informazioni chiare sulla propria malattia e sui trattamenti tentando d’integrare i cambiamenti che essi produco-no ridefinendo la propria vita quotidiana.

La storia della malattia è un’esperienza vissuta all’interno di un percorso esistenziale unico e personale; per questo motivo tutte le strategie d’intervento devono essere flessibili e centrate sulla persona rispettandone la complessità dei propri stati d’animo, aspettative e desideri in relazione alla condizione che sta vivendo.

Comunicare, accogliere e sostenere la persona malata, significa entrare in relazione “in punta dei piedi” per riuscire a scorgere lo stesso orizzonte di senso che fa da sfondo agli eventi della sua vita.

Solo in questo modo si pongono le basi per stabilire una relazione di comprensione empatica “uno spazio” in cui la persona possa sentirsi riconosciuta ed accettata in un clima di accoglienza e di condivisione.

Questo “spazio” è stata cornice in cui avvenivano gli incontri con Andrea, in clima di accoglienza e di condivisione; uno spazio per i suoi vissuti, sogni e desideri, per le sue paure e la sua ironia, per il racconto dei suoi week-end dopo la terapia. Un uomo pieno di risorse e speranze, sempre pronto a “combattere” ed ad affrontare la propria malattia con forza, fiducia, non rinunciando a niente della sua vita, della sua quotidianità, e soprattutto non a ciò che lo rendeva vivo e felice: i suoi amori più cari, la moglie e la moto...!Dott.ssa Barbara Esperide

Cancer does not exist, but an individual suffering from cancer does

Even in this day and age, oncological disease arouses strong feelings of anxiety, vulnerability,

fear and anger in the collective imagination. The reality of this disease is complex and

multi-dimensional: the different aspects, organic, psychological, social, ethical and spiritual

are closely intertwined and are experienced with great intensity by the patient, family, and all

others involved in the course of this illness.

The disease propels the person into a state of "crisis" and causes general physical and

existential changes that "oblige" all those involved to confront the most painful and profound

aspects of existence.

Diagnosis, severity of the disease and its treatment shake the personality of the subject to its

core determining moods, thoughts and changes in lifestyle. Almost always, the sick person

manifests the need for reassurance and emotional closeness of family members and

caregivers; they demand clear information about their illness and treatments and try to absorb

the consequent changes by remodelling their daily lives.

The unfolding of the disease is an experience lived within the walls of personal existentialism.

This is why all intervention strategies must be flexible, person-centered and in full respect of

the complexity of the individual's moods, expectations and wishes connected with the situation

they find themselves in.

Communicating with, accepting and supporting the sick person involves tentatively "tiptoeing"

around them with the intention of identifying the same "horizon of meaning" that is now the

backdrop of their changing life.

Only in this way can we lay the foundations of a relationship based on empathy and understan-

ding "a space" in which the person feels sanctioned and accepted in an atmosphere of warmth

and sharing.

Such a "space" was the setting in which the sessions with Andrea took place, in a climate of

warmth and support; a space for his experiences, dreams and desires, for his fears and his

humour and for his week-end after therapy. Andrea was a man packed full of resources and

hopes, always ready to "face the battle ahead" and to challenge his illness with strength,

confidence and the utmost refusal to surrender even the smallest part of his life, of his daily

life, and especially not the things that made him happy and feel alive: his dearest loves, his

wife and his motorbike ...!

Dr. Barbara Esperide

“Vivi per essere la meraviglia e l’ammirazione del tuo tempo”

"Alive to be the wonder and admiration of your time"(W. Shakespeare)

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Tristemente ci si rende conto che il risveglio è peggio dell’incubo stesso e sull’altro cuscino non c’è più nessuno. Ignazio aveva tenuto duro per tutto il periodo della malattia della moglie,Tristemente ci si rende conto che il risveglio è peggio dell’incubo stesso e sull’altro cuscino non c’è più nessuno. Ignazio aveva tenuto duro per tutto il periodo della malattia della moglie,

Non esiste il cancro, ma un soggetto affetto da cancro

Ancora oggi, nell’immaginario collettivo la malattia oncologica suscita forti sentimenti di ansia, vulnerabilità, paura e rabbia. La realtà della malattia si presenta complessa e multidimensionale: i diversi aspetti, organici, psicologici, sociali, etici e spirituali sono strettamente intrecciati tra di loro e vengono vissuti con molta intensità dal malato, dai familiari e dalle altre figure coinvolte in tale percorso.

La malattia determina nella persona una condizione di “crisi”, un generale cambiamento fisico ed esistenziale che “obbliga” tutte le persone coinvolte, ad un confronto difficile con gli aspetti più dolorosi e profondi dell’esistenza.

La diagnosi, la gravità della malattia e il suo trattamento entrano in risonanza con la personalità del soggetto determinando stati d’animo, riflessioni e cambiamenti degli stili di vita. Quasi sempre la persona malata manifesta il bisogno di rassicurazione e di vicinanza emotiva da parte dei familiari e di chi si prende cura; desidera ricevere informazioni chiare sulla propria malattia e sui trattamenti tentando d’integrare i cambiamenti che essi produco-no ridefinendo la propria vita quotidiana.

La storia della malattia è un’esperienza vissuta all’interno di un percorso esistenziale unico e personale; per questo motivo tutte le strategie d’intervento devono essere flessibili e centrate sulla persona rispettandone la complessità dei propri stati d’animo, aspettative e desideri in relazione alla condizione che sta vivendo.

Comunicare, accogliere e sostenere la persona malata, significa entrare in relazione “in punta dei piedi” per riuscire a scorgere lo stesso orizzonte di senso che fa da sfondo agli eventi della sua vita.

Solo in questo modo si pongono le basi per stabilire una relazione di comprensione empatica “uno spazio” in cui la persona possa sentirsi riconosciuta ed accettata in un clima di accoglienza e di condivisione.

Questo “spazio” è stata cornice in cui avvenivano gli incontri con Andrea, in clima di accoglienza e di condivisione; uno spazio per i suoi vissuti, sogni e desideri, per le sue paure e la sua ironia, per il racconto dei suoi week-end dopo la terapia. Un uomo pieno di risorse e speranze, sempre pronto a “combattere” ed ad affrontare la propria malattia con forza, fiducia, non rinunciando a niente della sua vita, della sua quotidianità, e soprattutto non a ciò che lo rendeva vivo e felice: i suoi amori più cari, la moglie e la moto...!Dott.ssa Barbara Esperide

Cancer does not exist, but an individual suffering from cancer does

Even in this day and age, oncological disease arouses strong feelings of anxiety, vulnerability,

fear and anger in the collective imagination. The reality of this disease is complex and

multi-dimensional: the different aspects, organic, psychological, social, ethical and spiritual

are closely intertwined and are experienced with great intensity by the patient, family, and all

others involved in the course of this illness.

The disease propels the person into a state of "crisis" and causes general physical and

existential changes that "oblige" all those involved to confront the most painful and profound

aspects of existence.

Diagnosis, severity of the disease and its treatment shake the personality of the subject to its

core determining moods, thoughts and changes in lifestyle. Almost always, the sick person

manifests the need for reassurance and emotional closeness of family members and

caregivers; they demand clear information about their illness and treatments and try to absorb

the consequent changes by remodelling their daily lives.

The unfolding of the disease is an experience lived within the walls of personal existentialism.

This is why all intervention strategies must be flexible, person-centered and in full respect of

the complexity of the individual's moods, expectations and wishes connected with the situation

they find themselves in.

Communicating with, accepting and supporting the sick person involves tentatively "tiptoeing"

around them with the intention of identifying the same "horizon of meaning" that is now the

backdrop of their changing life.

Only in this way can we lay the foundations of a relationship based on empathy and understan-

ding "a space" in which the person feels sanctioned and accepted in an atmosphere of warmth

and sharing.

Such a "space" was the setting in which the sessions with Andrea took place, in a climate of

warmth and support; a space for his experiences, dreams and desires, for his fears and his

humour and for his week-end after therapy. Andrea was a man packed full of resources and

hopes, always ready to "face the battle ahead" and to challenge his illness with strength,

confidence and the utmost refusal to surrender even the smallest part of his life, of his daily

life, and especially not the things that made him happy and feel alive: his dearest loves, his

wife and his motorbike ...!

Dr. Barbara Esperide

“Vivi per essere la meraviglia e l’ammirazione del tuo tempo”

"Alive to be the wonder and admiration of your time"(W. Shakespeare)

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Born on 11 february 1958 in Rijswijk Holland. PhD Technical University, Architecture, Delft 1988History of Art, Leiden1985 Autodidact and started painting making art at the age of 39. http://www.peterdeboer.nl/ “I think art has a function, not only pleasing but chocking, waking people up, change their perception of 'reality' dramatically. I think we live in a conceptual world cut away from the things that are real. We are constantly focusing on our ego's. This leads in the end to disaster and unhappiness. My work is a mirror for this ego, in the hope people might not like what they see, and wake up."Penso che l'arte abbia una funzione, non solo piacere ma scioccare, svegliare la gente, cambiare la loro percezione della 'realtà' drammaticamente. Penso che viviamo in un mondo concettuale, distaccato dalle cose reali. Siamo costantemente concentrando sul nostro ego. Questo porta alla fine al disastro e all’infelicità. Il mio lavoro è uno specchio di questo ego, nella speranza che alla gente possa non piacere ciò che vede, e magari svegliarsi. •Gallery Primo Piano Lecce Italy group2010 •St.Petersburg 100SVOIH gallery solo 2010 •St Petersburg Group 2009 •Monteprandone Italy group 2009 •Sismaspace Catania Italy 2008 group •Galleria Marconi Cupra Marittima Italy 2008 duo •Gallery Primo Piano Lecce Italy 2007/08 group •Galerie Het Oude Radhuis Hoofdorp Netherlands video 2007 •Zoete Broodjes Amsterdam Netherlands 2007 group •St Petersburg Museum for non conformistic art Russia 2007 solo •Monteprandone Italy 2007 group •Gallery Primo Piano Lecce Italy 2007 group •Moscow A3 Russia 2007 solo •Galleria Marconi Cupra Marittima Italy 2007 solo •Zoete Broodjes Amsterdam Netherlands 2006 group •Cinema Margherita Cupra Marittima Italy 2006 solo •VODW marketing Leusden Netherlands 2006 solo •Haagweg Leiden Netherlands 2005 group •Galerie De Meerse Amsterdam Nether-lands 2004 solo •Galerie De Meerse Amsterdam Netherlands 2002 solo •Open studio's Leiden Netherlands 2202/03/04/05/06/07

TributeAndrea was an artist without the proper medium. Of course he was a creative and talented designer and skilled in dealing with metals etc. He made lovely things like the weird little insects made out of electronic materials. But the true artist came to live at the moment of crises. What was the medium, you might ask. The medium was and is (!) his spirit. The resilience to ‘fight’ his ordeal with creative imaginary, with humour, with the strength of a giant was and is of monumental proportion, in hindsight it is larger than life.Especially his optimistic battle is monumen-tal and deserves to be remembered and pay tribute to his character and might really help others who face this ordeal. This stamps represent my artistic tribute to Andrea.Andrea’s x-ray scan of his head with a nimbus of gold symbolizing his goodness and gentle character that still shines in all of us who had the pleasure of knowing him.A stamp (franco bollo) because we can share him with many other people.1 euro because he stood open to the world, he had character, he was and is a number 1.

Andrea era un artista senza il supporto adeguato. Certo che era un designer creativo e di talento e abile nel trattare con i metalli, ecc. Ha fatto cose molto belle come i piccoli strani insetti fatti con materiali elettronici. Ma il vero artista è venuto fuori nel momento della crisi. Quale era il mezzo, si potrebbe chiedere. Il mezzo era ed è (!) il suo spirito. La resilienza a ”combattere” il suo calvario con immaginario creativo, con umorismo, con la forza di un gigante, era ed è di proporzioni monumentali, a ben vedere, è più grande della vita.Soprattutto la sua battaglia ottimista è monumentale e merita di essere ricordato, per rendere omaggio al suo personaggio e per aiutare davvero tutti gli altri che devono affrontare questo calvario.Questo francobollo rappresentano il mio omaggio artistico ad Andrea.La testa ai raggi X di Andrea con un alone dorato a simboleggiare la sua bontà di animo, il suo carattere gentile, che splende tuttora in ciascuno di noi che abbiamo avuto il piacere di conoscerlo.Un francobollo affinché possiamo scambiar-lo con molte altre persone1 euro, perché era aperto al mondo, aveva carattere ed era ed è il numero 1.

PeterDe Boer

Born on 11 february 1958 in Rijswijk Holland.PhD Technical University, Architecture, Delft 1988History of Art, Leiden1985Autodidact and started painting making artat the age of 39.http://www.peterdeboer.nl/

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pleasing but chocking, waking people up,change their perception of 'reality' dramatically. I think we live in a conceptual world cut away from the things that are real. We are constantly focusing on our ego's. This leads in the end to disaster and unhappiness. My work is a mirror for this ego, in the hope people might not like what they see, and wake up."Penso che l'arte abbia una funzione, non solo piacere ma scioccare, svegliare la gente, cambiare la loro percezione della'realtà' drammaticamente. Penso che viviamo in un mondo concettuale,distaccato dalle cose reali. Siamo costantemente concentrando sul nostro ego. Questo porta alla fine al disastro eall’infelicità. Il mio lavoro è uno specchio diquesto ego, nella speranza che alla gente possa non piacere ciò che vede, e magari svegliarsi.

•Gallery Primo Piano Lecce Italygroup2010 •St.Petersburg 100SVOIHgallery solo 2010 •St Petersburg Group 2009 •Monteprandone Italy group 2009 •Sismaspace Catania Italy 2008 group •Galleria Marconi Cupra Marittima Italy 2008 duo •Gallery Primo Piano Lecce Italy 2007/08 group •Galerie Het OudeRadhuis Hoofdorp Netherlands video 2007 •Zoete Broodjes Amsterdam Netherlands 2007 group •St Petersburg Museum for non conformistic art Russia 2007 solo •Monteprandone Italy 2007 group •Gallery Primo Piano Lecce Italy 2007 group •Moscow A3 Russia 2007 solo •GalleriaMarconi Cupra Marittima Italy 2007 solo •Zoete Broodjes Amsterdam Netherlands 2006 group •Cinema Margherita Cupra Marittima Italy 2006 solo •VODWmarketing Leusden Netherlands 2006 solo •Haagweg Leiden Netherlands 2005 group •Galerie De Meerse Amsterdam Nether-lands 2004 solo •Galerie De MeerseAmsterdam Netherlands 2002 solo •Openstudio's Leiden Netherlands2202/03/04/05/06/07

TributeAndrea was an artist without the proper medium. Of course he was a creative and talented designer and skilled in dealing with metals etc. He made lovely things like the weird little insects made out of electronicmaterials. But the true artist came to live at the moment of crises. What was themedium, you might ask. The medium was and is (!) his spirit. The resilience to ‘fight’

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his ordeal with creathumour, with the strand is of monumentahindsight it is larger Especially his optimital and deserves to btribute to his charactothers who face this This stamps represeAndrea.Andrea’s x-ray scan onimbus of gold symband gentle characterus who had the pleasA stamp (franco bollo

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him with many other1 euro because he sthe had character, he

Andrea era un artistaadeguato. Certo che creativo e di talento emetalli, ecc. Ha fattoi piccoli strani insettelettronici. Ma il veronel momento della csi potrebbe chiederesuo spirito. La resiliesuo calvario con immumorismo, con la forè di proporzioni monè più grande della vitSoprattutto la sua bamonumentale e merper rendere omaggioper aiutare davvero tutti gli altri che devono affrontare questo calvario.Questo francobollo rappresentano il mioomaggio artistico ad Andrea.La testa ai raggi X di Andrea con un alone dorato a simboleggiare la sua bontà di animo, il suo carattere gentile, che splendetuttora in ciascuno di noi che abbiamo avutoil piacere di conoscerlo.Un francobollo affinché possiamo scambiar-lo con molte altre persone1 euro, perché era aperto al mondo, aveva carattere ed era ed è il numero 1.

hhhhhe e hhhhhehhhhh resresresesresresresesessreseresressresresseressrressresresrressillillillillllillllli encenencencenencennencencencennencencencenceenncnnnenencennenennence teeeee e e e ee e tee eeee eee ee o o o o oo o oooooo o o ooooooo oo figigigggigfigigggigigggiggiggggggggggggggghthtttttttttttttttt iveiveiviviviivvvivivivivvvvvvvvvvvvvvivvvvvvii im imagiaginarnary, y, witwith h

reereereereeereeeeereeeereeeeeeeeeeeengtngth oh of af a gi giantant wa was s aaal al alaaaaaaaaaaaaaaa proproporportiotion, n, in in ttttttttttttttttttthanhan li life.fe.ssssstistissssssssssssssssssssss c bc battattle le is is monmonumeumenn--

bbbbbbbbbbbeeeeeeee reeeee reeeeeeeeeeeeeeee emeemem mbemberedredred anana d pd d pay ay aytetererteeteteetteeteeeeeeeeeeeeeeee anan anannanannannnnnnnannannannnnnnnnnnannnnnananannnnannnnand md md md md md md md md mdd md md md mddd md mmmmd mdd md md md mmd md md mmmmmd md md mmmmmd md mmmd mmd md mmd md mdd mmdd mmmmighighighighghighighghghghghgghghghghgghghghghghghghghghghghgghhghhghgghghhhghghghhgghghhghghgghghghhghghghhghggg t rt rt r rrrrt rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrealealeeealeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ly lyly ly ly yy yyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy hellhelpp pppppppppppppppppooroordooordoooooo ealealeaeaaeaeaaeaeaeeaeaeaeaeaeeaeaeaaeaeaeaaaeaeeeeaeaaaeaeaeaaaeaaaaaaaaaaa . nntnntntnnnnnnnnnnnnnn mymymy ar ar ar itistististictitictiiiticii tr trtt triibibuibuibiiiibuttte te te to to to

ooooooooooooooooooooooooooooooooooooof hf hf his is is heaheahead wd wd withith a a a abolbololbobobobbobbooobbooooooooooooooo iziiziizing ngng hishish go gogoodnodnodneeessess r r r rrr thathathat stt stiltilill sl sl shihhinh es es es in in allallll of of of ssusussssssssssusssss re re ofof of of knknknoowinwinwiwing hg hg him.im.im.m.m.ooooooooooooooooooooooooooo) b) b)) b) ecececacauseusese we wewe caca ca cacacaan snnn snn harharhare e ee

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