Catalogo mostra "Oltre le certezze"

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Marco Donatiello Oltre le certezze Mercoledì 21 marzo 2012 Libreria “Esotericamente” Via Garibaldi, 18 – Torino

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Catalogo della mia mostra "Oltre le certezze"

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Marco DonatielloOltre le certezze

Mercoledì 21 marzo 2012Libreria “Esotericamente”Via Garibaldi, 18 – Torino

Mostra e catalogo a cura di

Marco Donatiello

Claudia Panarello

In copertina:

Oltre le certezze, foto n. 17

© Marco Donatiello

Marco Donatiello

Marco Donatiello nasce a Imperia nel giugno del 1977 e si trasferisce a Torino a fine anni '90 dove si laurea in

psicologia del lavoro e delle organizzazioni.

Da sempre affascinato dalle arti figurative si dedica alla professione del fotografo dal 2007, con l'apertura del DP

Studio Fotografico. Da molti anni si dedica al reportage sociale seguendo piccole e grandi storie.

Nel 2008 espone presso l'Ostello di Rivoli (To) il reportage realizzato presso il campo di concentramento di Auschwitz

– Birkenau, in occasione dei viaggi con l'Associazione Terra del Fuoco, da sempre impegnata a sensibilizzare la

popolazione ai temi del rispetto e della legalità.

Nel 2009, in collaborazione con Libera – Associazioni e numeri contro la mafia, inaugura presso il Museo delle

Scienza Naturali a Torino, la mostra “Volti e luoghi dell'antimafia”, un lavoro realizzato nel corso di anni al fianco

dell'associazione e delle persone che giornalmente lottano contro la mafia.

Nel 2009, il suo reportage fotografico sulla vita dei Rom, viene esposto alla galleria XYZ di Treviso.

Un nuovo lavoro sui “Ritratti dell'antimafia” viene messo in esposizione presso il Campus della Democrazia in

occasione della Biennale della Democrazia di Torino.

Nel 2009, segue il tour Onda Libera del gruppo musicale Modena City Ramblers, in varie tappe Italiane. Viene

prodotto un BOX-DVD + Libro con il reportage fotografico effettuato durante la tournée, la cui vendita finanzierà il

lavoro delle cooperative sorte sui beni confiscati alla mafia.

Nel 2010, espone presso gli esercizi commerciali del centro di Rivoli (To), all'interno del progetto Zefiro, la mostra “I

volti e le strade nella periferia di Dakar”, reportage sociale frutto del viaggio in Senegal dello stesso anno.

Nel 2011, la mostra “Diverso da chi?”, reportage sociale sulla quotidianità del popolo Rom, viene esposta ad Imperia,

in occasione della Fiera del Libro. Ancora nel 2011, si occupa di un reportage sul mondo delle Drag Queen,

fotografando il gruppo artistico Les Artistes ed esponendo la mostra “Un giorno da Regina – vita da Drag Queen”, in

un noto locale di Torino, in occasione dello spettacolo teatrale del gruppo.

Pubblicazioni principali:

Dal 2005 ad oggi annovera numerose pubblicazioni sui maggiori quotidiani (versione cartacea o online) nazionali,

come La Stampa, il Giornale, La Repubblica, Il Sole24Ore, l'Unità, il Manifesto

Dal 2006 ad oggi fotografa e pubblica reportage sul tema dell'antimafia, per la rivista Narcomafie, EGA Edizioni

Gruppo Abele.

Dal 2007 al 2009 ha fotografato per la rivista Nuova Società 2000, diretta da Diego Novelli

Dal 2008 ad oggi collabora con la rivista Platinum, del gruppo Sole24Ore, in tutta la zona del Piemonte e Liguria, la

cui rivista è tradotta in italiano, cinese mandarino e inglese, e distribuita in Italia, Cina, America e Inghilterra.

Nel 2009 viene pubblicato il reportage fotografico “Onda Libera” nel volume fotografico che accompagna il

documentario del tour italiano del gruppo Modena City Ramblers edito dalla Giunti Editori.

Oltre le certezze

Il reportage “Oltre le certezze” è un affascinante viaggio nel mondo della magia e della divinazione, tra tarocchi e riti

voodoo. La mia guida è stata Stella Noctis, giovane cartomante torinese autrice di libri sulla magia e sull'esoterismo.

La scelta del tema del reportage nasce dal mio desiderio di conoscere ed esplorare terreni insoliti e spesso

nell'ombra. E la fotografia è per me un mezzo validissimo per venire a contatto con la realtà e, rappresentandola, la

faccio mia. Questo tema, in particolare, mi attrae per il mistero che nasconde, per quell'insieme di preparazione e

ritualità che contraddistinguono ogni gesto, ogni azione.

La mia città, Torino, è un luogo legato alla magia e all'occulto e la sua storia è impregnata di rituali ed elementi

sovrannaturali. Ho voluto respirare un po' di questa magia.

Come per ogni mio reportage, la prima parte del lavoro è dedicata a conoscere il soggetto che rappresenterò,

conoscere il suo mondo, entrare in punta di piedi anche nelle stanze sul retro, per osservare e cominciare a capire in

che modo sviluppare il mio lavoro.

La mia guida e soggetto delle fotografie, Stella, si è dimostrata estremamente efficace e collaborativa in questo

senso, descrivendomi le scene che vedevo e fotografavo, spigandomi il significato dei suoi gesti e lo scopo di ciascun

rito, oggetto e simbolo. Mi ha accompagnato per mano nella conoscenza di un mondo, per me fino a quel momento

sconosciuto, ma che ha esercitato sempre un certo fascino.

Ho voluto riscoprire e restituire alle persone un'immagine positiva del mondo dell'occulto: mondo in cui, oltre ai noti

truffatori, vivono anche persone che credono a ciò che fanno e lo fanno con passione e serietà.

Il reportage Oltre le certezze è una ricerca, un approfondimento, per questo motivo ho scelto di dargli un'impronta

didascalica e documentaristica, piuttosto che seguire intenti artistici. Ed è, in realtà, lo stile che mi accompagna in tutti

i miei reportage: la documentazione della realtà.

Per questa mostra ho scelto di selezionare una a o due foto per ciascun rito, proprio per mantenere fede allo stile

documentaristico e del racconto. La prima foto (1) ci introduce già nei luoghi in cui vengono effettuati i riti di

divinazione. Con l'accensione delle candele, la cartomante si prepara e prepara l'ambiente a ricevere gli stimoli dal

mondo dell'occulto. Insieme alla foto successiva (2), anch'essa introduttiva, possiamo cominciare a sentire nell'aria

l'odore delle fiamme delle candele e dell'incenso, che stimolano subito i sensi e rilassano la mente. Gli specchi

presenti nelle fotografie ci guidano negli spazi tra le dimensioni, appaiono come porte verso l'ignoto, moltiplicano la

presenza della luce e ci permettono di osservare la scena da più punti di vista. Nella terza foto (3) la donna ha

terminato la preparazione degli strumenti e del setting del rito e, circondata dalle luci soffuse e dai profumi intensi, si

accinge a prendere i tarocchi, gli Arcani maggiori, primo strumento di divinazione. Mi introduco silenziosamente nella

stanza, e permetto all'osservatore di guardare prima da lontano, per poi avvicinarsi con cautela, per non invadere

questo delicato mondo. Nella foto successiva (4) la cartomante inizia la divinazione. Ho voluto cogliere il movimento

della mano che mescola e posiziona le carte, momento fondamentale che condizionerà l'andamento di tutta la lettura

dei tarocchi. E' un momento intimo, sottolineato dalla presenza delle candele sul tavolo. Con la visione dall'alto della

fotografia numero 5, ho voluto stupire l'osservatore con un punto di ripresa diverso che coinvolge e trascina, perché

circolare. Nella fotografia successiva (6) abbiamo un momento fondamentale del lavoro della cartomante: il rapporto

con il cliente. Ho voluto trasmettere la professionalità e la cordialità che la cartomante ha dimostrato nel suo lavoro.

Le fotografie successive (7-8) riprendono lo strumento forse più coreografico utilizzato durante la divinazione. Ho

voluto ritrarre la donna riflessa all'interno della sfera di cristallo, per rappresentare la dualità della figura reale e

terrena e l'immagine che entra in collegamento con le forze occulte. Come nelle altre foto, la luce gioca un ruolo

fondamentale. Nella fotografia numero 9 le mani della cartomante utilizzano un ulteriore strumento: la Planchette,

anche chiamata Ouijà, un mezzo per entrare in comunicazione con lo spirito dei defunti. Il taglio della foto, la

composizione e i colori vogliono trasmettere all'osservatore l'alone di mistero che si prova di fronte ad una scena di

questo tipo, accentuata dal fumo dell'incenso presente sulla destra. Ancora atmosfere magiche nella foto 10: le

fiamme delle candele e l'incenso avvolgono la cartomante e sembrano proteggerla durante la divinazione. Nella

fotografia successiva (11), la donna si prepara per un rito voodoo, che compie nell'immagine dopo (12). Qui si

possono notare alcuni strumenti che aiutano lo svolgimento del rito, tra cui un feticcio Sumba, proveniente dall'Africa

e la collana, chiamata feticcio Yu-Yu, un testimone magico della tradizione voodoo di New Orleans. Nella visione

dell'osservatore, appare chiaro che lo strumento principale della divinazione, in tutte le sue forme, sono le mani.

La foto 13 ritrae gli elementi di un rito di stregoneria popolare italiano per scacciare il malocchio e le negatività; i

limoni, disposti sul pentacolo, il Talismano di Mercurio, ci proiettano immediatamente un'immagine del nostro Paese e

ci ricordano come la magia abbia da sempre fatto parte della nostra storia e delle nostre tradizioni. Nella fotografia

successiva (14) abbiamo ancora una volta in primo piano le mani della cartomante, che accolgono un ulteriore

strumento di divinazione: le rune. L'inquadratura stretta permette di assaporare più intimamente i simboli presenti nel

rito e le figure che ad esso fanno da contorno. Nella fotografia numero 15, la donna scrive sul Libro delle Ombre, libro

su cui vengono appuntati gli incantesimi. Al suo fianco padroneggia la statua della Grande Madre di tradizione

pagana.

La fotografia numero 16 ritrae la cartomante mentre depone il Libro delle Ombre. Ho trovato ritualità, cura e

attenzione, non solo nel preparare le cerimonie, ma anche nel riporre gli oggetti, considerati più strumenti sacri che

semplicemente utili, con dimostrazione quindi di un gran rispetto per la storia che essi raccontano.

La foto successiva (17), che ho scelto come copertina della mostra, rappresenta la donna vicino ad una maschera

africana, simbolo di protezione degli animali. Sono stato colpito dalla pluralità di culture e tradizioni che si

avvicendavano nei vari riti, ed ho voluto riproporli nello svolgersi del racconto fotografico.

La fotografia 18 rappresenta il momento della preparazione dell'Athanor, piccolo tempio di magia cerimoniale, in cui si

compiono riti di tradizione salomonica. Sono molti gli elementi che raccontano dei riti che si svolgono all'interno di

questo luogo, a partire dalla tunica cerimoniale che la cartomante prepara. Ho scelto di fotografare questo luogo con

un occhio distante, al di là della finestra e delle tende, per rispettare la sacralità che esso esprime. Ho voluto portare

l'osservatore a “sbirciare” insieme a me cosa accade in un luogo in cui altrimenti ha difficile accesso. Nelle foto

successive (19-20) la cartomante si riappropria degli spazi riservati alle cerimonie e crea quell'intimità e quel mistero

che le sono necessari per celebrare i suoi riti. E noi, osservatori silenziosi, ce ne allontaniamo, consci della forza

attrattiva che tutto questo esercita su di noi.

Marco Donatiello

Fotografia 1 - Preparazione dello studio

Fotografia 2 - Preparazione dello studio

Fotografia 3 - Preparazione dello studio

Fotografia 4 – Lettura dei tarocchi arcani maggiori

Fotografia 5 – Lettura dei tarocchi arcani maggiori

Fotografia 6 – Lettura dei tarocchi arcani maggiori

Fotografia 7 – Lettura della sfera di cristallo

Fotografia 8 – Lettura della sfera di cristallo

Fotografia 9 – Pentacolo Talismano di Mercurio

Fotografia 10 – Pentacolo Talismano di Mercurio

Fotografia 11 – Preparazione al rito voodoo

Fotografia 12 – Rito voodoo con feticcio Sumba

Fotografia 13 – Rito di stregoneria popolare italiano per scacciare il malocchio

Fotografia 14 – Divinazione con le rune

Fotografia 15 – Libro delle ombre dove si scrivono i riti magici

Fotografia 16

Fotografia 17 – Maschera africana per la protezione del bestiame

Fotografia 18 – Preparazione dell'Athanor, piccolo tempio di magia cerimoniale

Fotografia 19 – Rito all'interno dell'Athanor

Fotografia 20 – Rito all'interno dell'Athanor