Casi clinici 1 - del Prof. Sasso
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Health & Medicine
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Transcript of Casi clinici 1 - del Prof. Sasso
Francesco, M, 21 anni
Magrezza
Ipertransaminasemia
BMIBMI==
CONDIZIONE DI MAGREZZA
BMIBMI
SottopesoNormopesoSovrappesoObesitàGrande obesità
<18.518.5-2525-30>30>40
Peso (Kg)Altezza (metri)2
Si parla di magrezza lieve quando il BMI è compreso tra 18.5 e 17.0 Si parla di magrezza lieve quando il BMI è compreso tra 18.5 e 17.0
Magrezza
Si parla di magrezza moderata quando il BMI è compreso tra 17.0 e 16.0 Si parla di magrezza moderata quando il BMI è compreso tra 17.0 e 16.0
Si parla di magrezza grave quando il BMI è compreso tra 16.0 e 15.0 Si parla di magrezza grave quando il BMI è compreso tra 16.0 e 15.0
Si parla di emaciazione quando il BMI è inferiore a 15.0 Si parla di emaciazione quando il BMI è inferiore a 15.0
Cause di magrezza e/o dimagrimento
Tutte le cause di magrezza o dimagrimento possono essere causa di
malnutrizione
Tutte le cause di magrezza o dimagrimento possono essere causa di
malnutrizione
CONDIZIONE PATOLOGICA CARATTERIZZATA
DALL’ASSUNZIONE DI ALMENO UN ELEMENTO
NUTRITIVO IN ECCESSO
O IN DIFETTO RISPETTO AL REALE
FABBISOGNO DELL’ORGANISMO.
MALNUTRIZIONEMALNUTRIZIONE
• Per malnutrizione s’intende comunemente un’ alimentazione insufficiente a soddisfare a lungo termine i fabbisogni biologici dell’individuo che causa disturbi e malattie, indicati nel loro insieme come “denutrizione” o “malnutrizione per difetto”
LA MALNUTRIZIONE PER DIFETTO“IPONUTRIZIONE”
LA MALNUTRIZIONE PER DIFETTO“IPONUTRIZIONE”
• In pratica, la malnutrizione si verifica quando l'organismo lamenta un deficit di uno o più componenti essenziali della dieta alimentare e, in particolare, di proteine, specifici aminoacidi, alcuni acidi grassi essenziali, vitamine e/o sali minerali.
LA MALNUTRIZIONE PER ECCESSO E PER SQUILIBRIO
LA MALNUTRIZIONE PER ECCESSO E PER SQUILIBRIO
• Anche un’alimentazione troppo ricca può provocare effetti sfavorevoli per lo stato di salute. Questa forma di alimentazione è definita “malnutrizione per eccesso”
• Una terza forma di malnutrizione è quella in cui gli alimenti non sono in equilibrio tra loro: alcuni sono in eccesso, mentre altri sono in difetto. In questi casi si parla di “malnutrizione per squilibrio”
• MALATTIA COME CAUSA DI MALNUTRIZIONE (MALNUTRIZIONE SECONDARIA)
• MALNUTRIZIONE COME CAUSA DI MALATTIA (MALNUTRIZIONE PRIMARIA)
• Associata alla indisponibilità di risorse alimentari, storicamente dovuta a carestie, guerre o calamità naturali, e presente anche oggi nei paesi in via di sviluppo.
E’ ormai praticamente scomparsa nelle popolazioni civilizzate.
IPONUTRIZIONECAUSE
IPONUTRIZIONECAUSE
1. Quelli che negativizzano il bilancio energetico determinando una riduzione degli apporti
IPONUTRIZIONE SECONDARIAMECCANISMI
IPONUTRIZIONE SECONDARIAMECCANISMI
2. Quelli che negativizzano il bilancio energetico determinando un aumento dei fabbisogni
3. Associazione tra questi due meccansimi
• Riduzione degli apporti alimentari
e/o • Riduzione della assimilazione
e/o • Aumento delle perdite
1. SITUAZIONI CHE DETERMINANDO UNA RIDUZIONE DELL’ APPORTO NUTRIZIONALE1. SITUAZIONI CHE DETERMINANDO UNA
RIDUZIONE DELL’ APPORTO NUTRIZIONALE
SITUAZIONI CHE DETERMINANO UNA RIDUZIONE DEGLI APPORTI ALIMENTARISITUAZIONI CHE DETERMINANO UNA RIDUZIONE DEGLI APPORTI ALIMENTARI
Una ridotta introduzione di alimenti si verifica a causa di: anoressia nausea vomito difficoltà di alimentazione depressione,
disfagia, disturbi della masticazione e della deglutizione
MALATTIE GASTROINTESTINALI. Sindrome dell’intestino corto
. Malattia di Whipple (lipodistrofia intestinale). Celiachia
. Fibrosi cistica. Pancreatite cronica
. Atresia biliare. Epatopatie
. Abetalipoproteinemia. Parassitosi intestinali
. Intolleranze alimentari (intolleranza al lattosio). Allergie alimentari (allergie alle proteine del latte
vaccino) ALTRE PATOLOGIE
. Alcool. Patologie neoplastiche
. Chirurgia digestiva
DEFICIT DI ASSIMILAZIONEMaldigestione e Malassorbimento
DEFICIT DI ASSIMILAZIONEMaldigestione e Malassorbimento
AUMENTO DELLE PERDITE AUMENTO DELLE PERDITE
PATOLOGIE GASTROINTESTINALI
• Malattie infiammatorie croniche dell’intestino
• Terapia cortisonica per tali patologie
• Enteropatie essudative
• Fistole digestive
• Infezioni intestinali
• Infestazioni intestinali
• Diarree intrattabili
CHIRURGIA
INSUFFICIENZA RENALE
• L’aumento dei fabbisogni è dovuto ad ipercatabolismo
• E’ presente in: . Patologie gastrointestinali . Insufficienza renale
. Patologie neoplastiche . Condizioni patologiche che inducono febbre . Infezioni ricorrenti . Uso di particolari farmaci . Traumi . Ustioni . Chirurgia
. Alcool
SITUAZIONI CHE DETERMINANO UN AUMENTO DEI FABBISOGNI
SITUAZIONI CHE DETERMINANO UN AUMENTO DEI FABBISOGNI
Francesco, M, 21 anni
Magrezza
Ipertransaminasemia
Francesco, M, 21 anni
Magrezza
Ipertransaminasemia
Anamnesi
Esame obiettivo
Indagine alimentare
Parametri antropometrici
Parametri bioumorali
2001: diagnosi di ipostaturalismo da deficit parziale della secrezione di GH per cui ha effettuato terapia con GH fino al 2005.
2005: in seguito a trauma riporta torsione funicolo spermatico sinistro con successiva diagnosi di orchiepididimite acuta sinistra post traumatica.
2006: riscontro di ipertransaminasemia.
Ottobre 2006: intervento di orchiectomia sinistra con posizionamento di protesi testicolare sinistra per atrofia del testicolo post traumatica.
Da diversi anni riferisce magrezza
E.O.G.: vigile ed orientato nel tempo e nello spazio. Assenti edemi declivi.
PA: 110/70 mmHg; Fp: 80 bpm. E.O.C.: toni 2 ritmici, pause apparentemente libere. E.O.T.: torace normoconformato e normoespandibile, FVT
normotrasmesso, murmure vescicolare presente su tutto l’ambito polmonare, assenti rumori patologici aggiunti.
E.O.A.: addome piano, trattabile, non dolente alla palpazione superficiale e profonda. Fegato e milza non palpabili.
Peso: 49 Kg
Altezza: 170 cm
BMI:17 Kg/m2 (sottopeso)
Circonferenza addome: 80 cm
Circonferenza braccio: 22 cm (v.n. 32 ± 5 cm)
Circonferenza polso: 15 cm
ECG: nei limiti della norma
Ecografia addome: nella norma
Ecografia tiroide: nella norma
magrezza costituzionale
ridotto introito alimentare (anoressia nervosa?)
alterazione del metabolismo (ipertiroidismo?)
malassorbimento (malattia infiammatoria intestinale? celiachia?)
magrezza costituzionale
ridotto introito alimentare (anoressia nervosa?)
alterazione del metabolismo (ipertiroidismo?)
malassorbimento (malattia infiammatoria intestinale? celiachia?)
Recall 24 ore
Diario alimentare: 1 settimana
CELIACHIA
La celiachia è un’intolleranza permanente alla gliadina La gliadina è la componente alcool-solubile del glutine, un
insieme di proteine contenute nel frumento, nell'orzo, nella segale, nel farro, nel kamut.
L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi poco più di 100.000. Ogni anno vengono effettuate 10.000 nuove diagnosi con un incremento annuo di circa il 10%.
Fattori geneticiprevalenza della celiachia pari al 10% tra i familiari di primo grado e del 30% se si considerano fratelli e sorelle HLA identici. l'associazione tra celiachia e i geni che codificano per le molecole HLA di classe II. Infatti, oltre il 90% dei pazienti celiaci presenta la molecola HLA DQ2. I pazienti che non presentano la molecola DQ2 esprimono, nella maggior parte dei casi, la molecola DQ8
Fattori geneticiprevalenza della celiachia pari al 10% tra i familiari di primo grado e del 30% se si considerano fratelli e sorelle HLA identici. l'associazione tra celiachia e i geni che codificano per le molecole HLA di classe II. Infatti, oltre il 90% dei pazienti celiaci presenta la molecola HLA DQ2. I pazienti che non presentano la molecola DQ2 esprimono, nella maggior parte dei casi, la molecola DQ8
fattori ambientali
sono rappresentati dal glutine, ovvero la componente proteica delle farine di frumento, orzo, segale ed avena. Il glutine di frumento è a sua volta costituito da gliadine, che sono proteine solubili in alcool, e glutenine, proteine alcool-insolubili.
fattori ambientali
sono rappresentati dal glutine, ovvero la componente proteica delle farine di frumento, orzo, segale ed avena. Il glutine di frumento è a sua volta costituito da gliadine, che sono proteine solubili in alcool, e glutenine, proteine alcool-insolubili.
gliadinagliadina
Attivazione linfociti T
Attivazione linfociti T
Citochine (IL2, IL4, TNF alfa)
Citochine (IL2, IL4, TNF alfa)
apoptosi e iperproliferazione cellulare
Attivazione linfociti B
Attivazione linfociti B
produzione di anticorpi antigliadina, antiendomisio e antitransglutaminasi tissutale
produzione di anticorpi antigliadina, antiendomisio e antitransglutaminasi tissutale
sviluppo di atrofia dei villi, ipertrofia delle cripte e aumento del numero dei linfociti intraepiteliali
(inizialmente il duodeno ed il digiuno prossimale per poi diffondersi distalmente verso l'ileo) Ciò comporta la riduzione della superficie utile all'assorbimento dei nutrienti presenti nel lume intestinale e si instaura quindi un malassorbimento.
sviluppo di atrofia dei villi, ipertrofia delle cripte e aumento del numero dei linfociti intraepiteliali
(inizialmente il duodeno ed il digiuno prossimale per poi diffondersi distalmente verso l'ileo) Ciò comporta la riduzione della superficie utile all'assorbimento dei nutrienti presenti nel lume intestinale e si instaura quindi un malassorbimento.
Sintomi tipici diarrea algie addominali meteorismoperdita di peso.
Sintomi tipici diarrea algie addominali meteorismoperdita di peso.
sintomi minori ed extraintestinalianemia, osteoporosi, lesioni cutanee infertilità, aborti spontanei,
sintomi minori ed extraintestinalianemia, osteoporosi, lesioni cutanee infertilità, aborti spontanei,
malattie associate diabete tipo I, tiroiditisindrome di Sjögren
malattie associate diabete tipo I, tiroiditisindrome di Sjögren
Risultato: segni endoscopici di celiachia Risultato: segni endoscopici di celiachia
Esofagogastroduodenoscopia con biopsie
(gold standard per la diagnosi di celiachia)
ESAME ISTOLOGICO: malattia celiaca tipo 3b secondo Marsh ESAME ISTOLOGICO: malattia celiaca tipo 3b secondo Marsh
DIETA PRIVA DI GLUTINE DIETA PRIVA DI GLUTINE
Con dieta aglutinata si definisce il trattamento della celiachia basato sulla dieta di eliminazione di tutti i cereali contenenti glutine.La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute
Occorre escludere dal proprio regime alimentare alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di glutine dal piatto. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole quantità, può provocare diverse conseguenze più o meno gravi.
dopo 1 anno di dieta priva di glutine
Peso: 60 Kg
Altezza: 170 cm
BMI: 21 Kg/m2 (normopeso)
Circonferenza addome: 85 cm
Circonferenza braccio: 30 cm (v.n. 32 ± 5 cm)
Circonferenza polso: 15 cm
Peso: 60 Kg
Altezza: 170 cm
BMI: 21 Kg/m2 (normopeso)
Circonferenza addome: 85 cm
Circonferenza braccio: 30 cm (v.n. 32 ± 5 cm)
Circonferenza polso: 15 cm
dopo 1 anno di dieta priva di glutine
Esofagogastroduodenoscopia
con biopsie: esame normale
Esofagogastroduodenoscopia
con biopsie: esame normale
dopo 2 anni di dieta priva di glutine
Grazie per l’attenzione…..