Casella- De Pieri master CALENDARIO primo giorno mattinopomeriggio - la domanda sanitaria nella...

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Casella- De Pieri master CALENDARIO primo giorno mattino pomeriggio - la domanda sanitaria nella programmazione dei turni del personale infermieristico - La variabilità annuale, settimanale e giornaliera - l’offerta di lavoro infermieristico - la quantificazione delle ore contrattuali - esercitazione di gruppo

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CALENDARIO primo giorno

mattino pomeriggio

- la domanda sanitaria nella

programmazione dei turni

del personale infermieristico- La variabilità annuale,

settimanale e giornaliera

- Esercitazione di gruppo

- l’offerta di lavoro

infermieristico - la quantificazione delle ore

contrattuali

- esercitazione di gruppo

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DOMANDA –OFFERTA IN SANITA’

risorse economiche sempre scarse offerta determina domanda

cosa fare ? Non amplificare la domanda di prestazioni Non sprecare risorse umane Identificare obiettivi prioritari di salute Programmare attività

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SANITA’ ITALIANA Modifica bisogni sanitari Autonomia regionale Aziendalizzazione Privatizzazione del rapporto di

lavoro Accreditamento delle strutture Rapporto ospedale -territorio

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LIVELLI DECISIONALI POLITICHE SANITARIE

I LIVELLO: STATO – REGIONI PIANI SANITARI PROGRAMMA FORMAZIONE CONTRATTI DI LAVORO

II LIVELLO :AZIENDE SANITARIE ESPANSIONE/RICONVERSIONE ATTIVITA’ OSPEDALIERA? INCREMENTO ATTIVITA’ DI CURA

TERRITORIALE? FLESSIBILITA’ /RIGIDITA’ NELLA

DETERMINAZIONE SPESA PER IL PERSONALE?

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LIVELLI DECISIONALI POLITICHE SANITARIE

III LIVELLO: DIREZIONE SANITARIA CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL PERSONALE AI

SETTORI SANITARI MODIFICHE ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GENERALI FORMAZIONE PERMANENTE DEL PERSONALE IV LIVELLO : DIPARTIMENTI E UNITA’ OPERATIVE GESTIONE DELLE ATTIVITA’ SANITARIE GESTIONE DELLE RISORSE ASSEGNATE PIANIFICAZIONE E GESTIONE DEGLI ORARI E/O TURNI

DI SERVIZIO

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GESTIONE DEL PERSONALE

DEFINIRE N. PERSONALE NECESSARIO

REPERIRE IL PERSONALE

ALLOCARE IL PERSONALE NELLE DIVERSE UNITA’OPERATIVE

PROGETTARE E GESTIRE I TURNI DI SERVIZIO

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METODOLOGIA

DOMANDA OFFERTA

SCHEMA DELLE PRESENZE

TURNI DI SERVIZIO

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I. DOMANDAOBIETTIVI FORMATIVI

 

analizzare la distribuzione temporale della domanda mediante appositi indicatori

  rapportare la domanda alla

programmazione dell'offerta di tempo lavoro

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PROGRAMMARE I TURNI DI SERVIZIO?(1)

Perché? Domanda deve determinare offerta Aumentare l’efficienza Liberare risorse per l’efficacia

A che livello decisionale? Al IV Livello

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PROGRAMMARE I TURNI DI SERVIZIO?(2)

Quali vantaggi? Sviluppa capacità programmatorie Aumenta il controllo di gestione

Quali limiti superare? Assenza di metodo Scarsa flessibilità Non chiara definizione delle sedi decisionali Abitudini radicate

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QUALE METODO ? Quantificare domanda Quantificare offerta Verificare compatibilità tra domanda e

offerta Usare metodo razionale e matematico

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PROGRAMMAZIONE Significato di programmazione Di breve periodo 1 anno Di medio periodo 1 – 3 anni Di lungo periodo > 3 anni

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PROGRAMMAZIONE TURNI DI SERVIZIO

BREVE : diseconomico

valutazione carichi di lavoro in tempo reale

flessibilità massima: giorno x giorno MEDIO: regolarità domanda

regolarità offerta LUNGO: incertezza

tendenza della domanda e dell’offertascenari

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CARATTERISTICHE DELLA DOMANDA

Componente costante Componente variabile ciclica Componente erratica

Perché ?C. Costante presenze minime

C. Variabile ciclica presenze diversificate

C. Erratica eccezioni

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attività reparto/servizio ad alta erraticità

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

tempo

live

llo

atti

vità

erraticità ciclica costante

ALTA ERRATICITA’

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0

5

10

15

20

25

30

35

40

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

erraticità v. ciclica costante

attività reparto/servizio a bassa erraticità

BASSA ERRATICITA’

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0

510

15

20

2530

35

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

erraticità v. ciclica costante

attività reparto/servizio a erraticità quasi nulla

ERRATICITA’ QUASI NULLA

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INDICATORI QUALITATIVILa tipologia e qualità dell’offerta di prestazioni. Quali? In che modo? In quanto tempo?………………………………………………………………………………………………………………Va modificata?……………………………………………………….……………………………………………………….

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INDICATORI QUALITATIVI

METODO SVIZZERO dipendenza utenti PRN 80 piani di assistenza DRG’s INFERMIERISTICI

diagnosi infermieristiche

MASSIMA FLESSIBILITA’ OFFERTA UTILIZZO IMMEDIATO O PREDITTIVO

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INDICATORI QUANTITATIVI (1)

TEMPO ASSISTENZA X AGGREGAZIONI REPARTI (standard regionali 96)

NOMOGRAMMA DI BARBER (T.U.,DM, I.T., I.R.)

Non serve per la variabilità della domanda dell’unità operativa

Dati reperibili, segue la variabilità ciclica, è complesso

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INDICATORI QUANTITATIVI (2)

PRESENZA MEDIA GIORNALIERAPRESENZA MEDIA GIORNALIERAPerché?

Semplice Reperibile Riflette l’andamento variabilità ciclica NO per allocazione del personale nelle unità

operative (III LIVELLO DECISIONALE)

……in attesa di indicatori più efficaci………..

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INDICATORI - TEMPOANNO componente costante e variabilità ciclica nei mesi o periodi ……………………………………………………….……………………………………………………….

SETTIMANA componente costante, variabilità ciclica ed erraticità ……………………………………………………….……………………………………………………….

GIORNOpiano di attività standard giornaliera, erraticità

……………………………………………………….……………………………………………………….

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INDICATORI - TEMPO ANNO

Presenza pazienti nell’anno e nei mesi

componente costante e variabilità ciclica nei mesi o

periodi SETTIMANA

Presenza pazienti nella settimana e piano attività

componente costante e variabilità ciclica GIORNO

Piano di attività standard giornaliera

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I. LA DOMANDA SEQUENZA LOGICA

QUANTIFICARE DOMANDA E ATTIVITA’

Calcolo presenzepresunte in ogni mese dell’ anno

Calcolo presenzepresunte nei vari gg. della settimana

Analisi attivita’nelle fasce orarie della giornata

Calcolo presenze presunte relative PERIODO A

Individuazione periodi omogenei

Peso % presenze diversi gg. settimana

Peso % presenzePERIODO A sul totale annuo

Calcolo presenze presunte relative PERIODO B

1.1.1.

1.1.5.1.1.5.

1.1.3.

1.2.1.

1.1.6. 1.1.6.1.1.1.

1.2.2.

1. LA DOMANDA.

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FORMULE VOLUME ATTIVITA’ RICHIESTA NEL PERIODO

somma dei volumi di attività nei singoli giorni del periodo

n. giorni del periodo considerato

VOLUME ATTIVITA’ MEDIA GIORNALIERA DEL MESE x

somma dei volumi di attività giornaliere del mese x

n. giorni mese x

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FORMULE (1) PRESENZA MEDIA GIORNALIERA DI PERIODO

somma delle presenze giornaliere nei singoli giorni del periodo

n. giorni del periodo considerato

PRESENZA MEDIA GIORNALIERA DEL MESE x somma delle presenze giornaliere del

mese x n. giorni mese

x

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II. OFFERTAOBIETTIVI FORMATIVI

 

Definire il numero di ore contrattuali annue che un lavoratore deve prestare

Calcolare il tasso di assenza per un dato gruppo di operatori

Prevedere l’ammontare complessivo di ore lavoro che un’equipe sarà in grado di garantire

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II. L’OFFERTA SEQUENZA LOGICA

QUANTIFICARE ORE LAVORO CONTRATTUALIANNUE DI UN OPERATORE

Calcolo dell’orariosu 6 o 7.12 ore/die o ore/die P.T. Calcolo ore lavoro

totali annue teoricheper lavoratore

Calcolo dell’orario accessorio

Calcolo totale oreannue previsteper l’equipe

Monte ore invariatoper presenza squadrasostituzione

Calcolo ore lavoronette/anno previsteper operatore

Calcolo % assenza se sostituzione intraequipe

2.1.1.

2.1.

2.1.2.

2.3.

2.4.

2.2.2.

2. L’ OFFERTA

QUANTIFICARE ASSENZENON PROGRAMMABILI

DEFINIRE ORE LAVORONETTE PREVISTE

DEFINIRE MONTE ORE LAVORO EQUIPE

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FERIE E FESTIVITA’ Diritto-dovere Da usufruire nell’anno solare Previste dai contratti nazionali del lavoro N.32 (comprensivi dei 2 gg L. 23/12/77) ) + 4

( L. 23/12/77) + 1 (S.Patrono) + 8(o 10; feste infrasettimanali ) = 45 ( 47) se l’orario si articola su 6 gg settimanali

N.28 (comprensivi dei 2 gg) + 4 (L. 23/12/77) +1 (S.Patrono) + 8 (o 10) = 41 (43) se l’orario si articola su 5 gg settimanali

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Le assenze non programmate (1) Per definire il fenomeno si usa a volte un termine

negativo (assenteismo) o un indicatore numerico (tasso di assenza )

Tutte le assenze assolutamente imprevedibili (malattia, infortunio ) o non prevedibili a medio termine (un anno prima): permessi studio, maternità, richiesta di trasferimento, di aspettativa, ecc.

Il tasso di assenza non ha valori assoluti : non può esistere un % nazionale, regionale o di ASL

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Le assenze non programmate (2)

Una parte del tasso di assenza è influenzato dalle politiche gestionali e di assunzione del personale da parte degli organi dell’ASL

riguarda le assenze per lunghi periodi ,per dimissioni o trasferimenti.

Si calcola il tempo lavoro “perso” in attesa della sostituzione

Può essere una parte rilevante del tasso di assenza che comporta un aumento di orario straordinario

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Le assenze non programmate (3)

Il valore dei restanti fattori che incidono sul di tasso di assenza è spesso diverso tra le unità operativa, compresa la maternità

Per rendere meno complessa la lettura del fenomeno si tende ad utilizzare un tasso di assenza intermedio: per ospedale , per distretto , per dipartimenti

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Gestione delle assenze

Vi sono 2 modalità di gestione delle assenze:

1. Gestione decentrata

2. Gestione centralizzata

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Gestione decentrata ogni unità operativa deve gestire tutte le assenze con il

personale assegnato Vantaggi

un minor tasso di assenza maggior adattamento alle situazioni imprevedibili o a

modifica del carico di lavoro presuppone collaborazione di tutti i membri dell’equipe

Svantaggi più insicurezza gestionale più modifiche dei turni di servizio

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Gestione centralizzata ogni unità operativa gestisce solo i riposi e le ferie

programmate .Vi è una squadra di sostituzione gestita dall’ufficio infermieristico

Vantaggi più sicurezza gestionale nelle unità operative il personale delle u.o ha turni fissi

Svantaggi un maggior tasso di assenza la tendenza a richieste continue ed improvvise di

permessi.La richiesta tende a diventare diritto Può far aumentare il conflitto con l’ufficio inferm. Il coordinatore viene in parte esonerato di una sua funzione Chi fa parte della squadra di sostituzione è demotivato

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FORMULE (2)

TASSO DI ASSENZA totale ore assenza reali effettuate da tutti gli operatori x 100 n. operatori x n. ore annue nette

x x gg assenza procapite annue x 100 365 x giorni di assenza = somma gg. assenza degli operatori somma gg. assenza degli operatori n. operatorin. operatori

ORE NETTE PROCAPITE MEDIE n.ore contratto annue + ore accessorie – (ore medie annue assenza)

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III. LE PRESENZEOBIETTIVI FORMATIVI

 

Rapportare gli indicatori di domanda all’offerta di lavoro infermieristico

Definire uno schema delle presenze del personale compatibile con le risorse assegnate ad una unità operativa

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CALENDARIO secondo giorno

mattino Pomeriggio-lo schema delle presenze

giornaliero e settimanale - esercitazione di gruppo - Principi generali sulla

stesura dei turni di

servizio

-strumenti tecnici per

proporre tipologie di

turni -I turni come soluzione di

problemi organizzativi- esercitazione di gruppo

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III. LO SCHEMA DELLE RESENZE

SEQUENZA LOGICA

DEFINIRE MONTE ORE EQUIPE NEL PERIODO, SETTIMANA E GG./SETT.

Monte ore equipePERIODO A

Distribuzione attivitànelle fasce orariePERIODO A

Monte ore equipenella settimana

Compilazione schema presenze

Distribuzione opera-tori nei diversi gg. della settimana

Monte ore equipe nei diversi gg. della settimana

3.1.

3.5.1.

3.2.

3.5

3.4.

3.3.

3. LE PRESENZE

DEFINIRE SCHEMA DELLE PRESENZE

3.1.

3.2.

3.3.

3.4.

3.5

3.5.1.

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FORMULE (3) Monte ore annuo peso % presenze MONTE ORE LAVORO

èquipe previsto * paz.nte nel periodo x = PERIODO X

Monte ore lavoro èquipe periodo x MONTE ORE LAVORO totale giorni periodo x =

MEDIO GIORNALIERO

DEL PERIODO

Monte ore lavoro medio MONTE ORE LAVORO MEDIO giornaliero del periodo * 7

=

SETTIMANALE DEL PERIODO

Monte ore èquipe peso % presenze MONTE ORE LAVORO

nella settimana * pazienti nel giorno x = GIORNO X

DELLA SETTIMANA

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IV. PROGETTAZIONE TURNI E PROGRAMMAZIONE FERIE

OBIETTIVI FORMATIVI

Definire i vantaggi e gli svantaggi nell’adottare diverse tipologie di turni

Progettare un turno di servizio Programmare le ferie

 

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IV. IL TURNO DI SERVIZIO SEQUENZA LOGICA

PROGETTARE TURNI DI SERVIZIO E VERI- FICARE CONGRUENZA ED ACCETTABILITA’ Costruzione matrice

settimanale del turno

Verifica rispetto schema presenze

Verifica accettazionedell’èquipe

Definire n. oper. in turno PERIODO A

Sviluppo ciclo delTurno PERIODO A

Programmazione Ferie PERIODO A

4.1./4.2

4.5.

4.3.

4.4.

4.6.

4. IL TURNO DI SERVIZIO

PROGRAMMAZIONE FERIE

4.1./4.2

4.3.

4.4.

4.5.

4.6.

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FORMULE (4)

Monte ore settimanale previsto dallo schema delle presenze n.

operatori

---------------------------------------------- = per coprire

ore lavoro che ogni operatore il servizio

deve prestare nella settimana

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GESTIONE TURNI

aggregare il personale dell’u.o. in gruppi omogenei o con competenze simili (es ota+ oss, ota +i.g., puer. +i.g.

Allocare il personale di supporto (ota) nelle fasce orarie di maggior richiesta di assistenza di base e di attività diagnostica e nelle ore di sorveglianza (notte)

Nelle u.o. con gruppi omogenei (es.ota o ausiliari ) di n. ridotto, gestire ferie con personale di altre qualifiche (es. i.g.)

Si può prevedere gruppi misti i.p. +i.g nei reparti di ostetricia

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DIAGRAMMA TURNI

TURNO DIURNO

TURNO A CICLOCONTINUO

ORARIO A TURNO

ORARIO NON A TURNO

TURNO A SCHEMA VARIABILETURNO A CICLIO

RIPETITIVO FISSO

TURNO AMATRICE 7

TURNO A MATRICE …

TURNO AMATRICE 2

TURNO A MATRICE 1

TURNO MISTO

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TURNI A MATRICE 7

E’ la base della turnazione a ciclo ripetitivo Il fabbisogno di personale, di norma, fa

riferimento alla settimana La matrice tipo è costituita da n. di colonne

quanto sono i gg della settimana e da n. di righe quanti sono gli operatori da collocare in turno

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Matrice base

L M M G V S D

1

2

3

4

5

6

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TURNI A MATRICE 1 Si utilizza per matrice di base del turno o per le situazioni

dove si prevede n. costante di operatori per tutto l’anno (es. reparti d’emergenza)

Si ascrive in una matrice settimanale

L M M G V S D

1op/set P M N R R P M

2op/set N R R P M N R

3op/set R P M N R R P

4op/set M N R R P M N

5op/set R R P M N R R

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MATRICE 2, 3,… Utilizzate per variabilità diversa della settimana

(es. accettazione di ricovero o attività programmata

tra + reparti ogni 2 o 3 gg.) Non si ascrivono in una matrice a 7 ; tutte le posizioni di lavoro

sono date dal prodotto di n. operatori x colonne matrice

giorni 1 2 3

1op M M M

2op R P P

3op P R N

4op N N R

5op R R M

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MATRICE 2,3,…SPURIA Utilizzate per n. sequenze doppie o triple rispetto n. operatori

(es. turno a matrice 2 x 4 op. : il ciclo si chiude dopo 8 settimane)

giorni 1 2 3 4 5 6 7 8

1op P P M M N N R R

2op M M N

N R R P P

3op N N R R P P M M

4op R R P P M M N N

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ARTICOLAZIONE DELLE SEQUENZE

in fase = 16 ore tra fine e inizio altro turno

anticipo di fase = < 16 ore

ritardo di fase = > 24 ore

1 2 3 4 5 6

M M P N R R

1 2 3 4 5 6

P P M M/N R R

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

M M M R P P P R N N R R

1 2 3 4

P M/N R R

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GESTIONE FERIE Ferie d’ufficio? Sentenza della corte dei conti n.608 del

1985 … il comportamento dell’Amministrazione che

non abbia concesso le ferie a richiesta dell’impiegato , ovvero non lo abbia collocato in ferie d’ufficio, costituisce un fatto illecito , le cui conseguenze ricadono sui titolari degli uffici ……. Il dipendente è corresponsabile dell’illecito

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PROGRAMMAZIONE FERIE

Totale ferie e festività infrasettimanali x operatore

42 gg = 8 settimane (ca) = 2 mesi6 operatori = 1 operatore sempre assente per tutto l’anno (12 m) 12 operatori = 2 operatori contemporaneamente sempre assenti

Da 7 a 11 operatori situazione intermedia (a volte 1 a v. 2 op.) Non si modifica schema di presenze Si modifica n. riposi previsti nel turno o si programmano periodi di recupero ore

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LA GESTIONE DEI TURNI DEL

PERSONALE INFERMIERISTICO Percorso “appropriato” Analisi domanda

assistenziale Analisi offerta lavoro

infermieristico Determinazione schema

presenze Stesura turni e piano

ferie

Percorso “abbreviato” Analisi offerta lavoro Determinazione schema

presenze con criteri di carico di lavoro percepito

Stesura turni annuale e per periodi diversi in base al piano ferie

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OFFERTA

DI LAVORO INFERMIERISTICO 1° METODO Calcolare il tasso di assenza

presidio ospedaliero /unità operativa

sottrarre dal monte ore teorico annuale dell’equipe

Stendere i turni nel rispetto del monte ore reale

Gestire le assenze del personale (rientro in servizio, reperibilità) , nel rispetto dello schema delle presenze previste

2° METODO Non calcolare il tasso di

assenza Stendere i turni secondo il

monte ore ipotetico Non gestire o gestire in

parte le assenze del personale , rispettando in linea di massima lo schema delle presenze ipotizzato