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CARTEGGIO FRA GLI SCRITTORI E ILLUSTRATORI PER RAGAZZI INTORNO ALLE DISPOSIZIONE DEL MINISTERO DELL’INTERNO RIGUARDO AL CENSIMENTO DEI BAMBINI ROM TRAMITE RILEVAMENTO DI “DATI BIOMETRICI” Liste di indirizzi "luisa mattia" [email protected], "aquilino" [email protected], "pietro formentini" [email protected], "bruno tognolini" [email protected], "anna vivarelli" [email protected], "alberto melis" [email protected], "lodovica cima" [email protected], "simone frasca" [email protected], "dino ticli" [email protected], "roberta grazziani" [email protected], "vanna cercenà" [email protected], "franco enna" [email protected], "giralibro" [email protected], "janna carioli" [email protected], "giusi quarenghi" [email protected], "emanuela bussolati" [email protected], "ibreria dei ragazzi" [email protected], "stefano bordiglioni" [email protected], "fatatrac" [email protected], "emanuela nava" [email protected], "walter fochesato" [email protected], "luciano comida" [email protected], "teresa porcella" [email protected] "domenica luciani" [email protected], "bepi vigna" [email protected], "antoni arca" [email protected], "bianca pitzorno" [email protected], "paola zannoner" [email protected], "luigi garlando" [email protected], "luca.novelli" [email protected], "gianfranco.liori" [email protected], "roberto piumini" [email protected], "angelo petrosino" [email protected], "francesco dadamo" [email protected], "annalavatelli" [email protected], "angela nanetti" [email protected], "guido sgardoli" [email protected],

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CARTEGGIO FRA GLI SCRITTORI E ILLUSTRATORI PER RAGAZZI

INTORNO ALLE DISPOSIZIONE DEL MINISTERO DELL’INTERNO RIGUARDO ALCENSIMENTO DEI BAMBINI ROM TRAMITE RILEVAMENTO DI “DATI BIOMETRICI”

Liste di indirizzi

"luisa mattia" [email protected],"aquilino" [email protected],"pietro formentini" [email protected],"bruno tognolini" [email protected],"anna vivarelli" [email protected],"alberto melis" [email protected],"lodovica cima" [email protected],"simone frasca" [email protected],"dino ticli" [email protected],"roberta grazziani" [email protected],"vanna cercenà" [email protected],"franco enna" [email protected],"giralibro" [email protected],"janna carioli" [email protected],"giusi quarenghi" [email protected],"emanuela bussolati" [email protected],"ibreria dei ragazzi" [email protected],"stefano bordiglioni" [email protected],"fatatrac" [email protected],"emanuela nava" [email protected],"walter fochesato" [email protected],"luciano comida" [email protected],"teresa porcella" [email protected]

"domenica luciani" [email protected],"bepi vigna" [email protected],"antoni arca" [email protected],"bianca pitzorno" [email protected],"paola zannoner" [email protected],"luigi garlando" [email protected],"luca.novelli" [email protected],"gianfranco.liori" [email protected],"roberto piumini" [email protected],"angelo petrosino" [email protected],"francesco dadamo" [email protected],"annalavatelli" [email protected],"angela nanetti" [email protected],"guido sgardoli" [email protected],

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On 30/06/2008 13.13, Emanuela Nava wrote:

amici,ricevo da Vanna Cercenà e molto volentieri vi inoltro, chiedendovi di rispedire la lettera con lavostra firma a Vanna, se lo ritenete opportuno, e, sempre se siete d’accordo, di inviare agli altriscrittori che conoscete e di cui non trovate il nome nella mia lista.Un caro saluto.Emanuela

------Messaggio inoltratoDa: Vanna Cercenà [email protected]: Mon, 30 Jun 2008 11:28:22 +0200A: [email protected]: Bambini Rom

Carissima Emanuela,non so se a te fa lo stesso effetto, ma io provo un grande malessere di fronte alle iniziative prese dalgoverno sul tema della sicurezza ed in particolare sulla storia delle impronte digitali ai bambiniRom. Ho scritto di getto una lettera aperta per esprimere questo disagio, ma per mandarla a chi? Eda sola? Allora ho pensato a te e al coinvolgimento degli scrittori per l’infanzia che hai saputoattuare nell’appello contro lo smog a Milano.Ti invio quindi il breve testo che ho scritto sotto l’onda emotiva. Se credi che possa esserecondiviso da te e da altri nostri colleghi, puoi farlo girare come il precedente (io non ho conservatogli indirizzi e mail contenuti nei tuoi messaggi). Se invece pensi che sia un’operazione del tuttoinutile, o comunque non opportuna, dimmelo senza problemi. Come tante altre volte sarò “una voceche grida nel deserto”…Sono contenta di cogliere questa occasione per rifarmi viva con te. Spero che tutto vada bene neltuo lavoro e in famiglie e ti invio un saluto affettuosoVanna Cercenà

On 30/06/2008 14.17, [email protected] wrote:

Cara Vanna, cara Emanuela, cari tutti e tutte...

ricevo con immensa gioia questa lettera, riflettendo sul fatto che è bello, ogni tanto, scoprire chediversi cuori battono in empatia...Ieri ho inserito sul mio sito una specie di grande logo, lo trovate in home page (ww.albertomelis.it)contro il razzismo e in difesa dell'etnia rom: sotto il logo ce n'è un altro più piccolodell'associazione Everyone, che si occupa attivamente di tutelare i Rom e in particolare i bambini.L'associazione Everyone ha accolto questa iniziativa con entusiasmo e mi ha chiesto se avessi avutopiacere di scrivere una lettera: ho risposto che avrei anche provato a chiederlo ad altri amiciscrittori: ed eccola qui! già pronta da sottoscrivere...Vanna, sottoscrivo la lettera, spero che tanti altri facciano la stessa cosa e segnalo subitol'iniziativa...

Alberto Melis

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On 30/06/2008 14.33, moony wrote:

Con assoluta convinzione aderisco all'inziativa di Vanna.Entro breve inserirò nel mio sito www.sestaluna.it la notizia e vi chiedo, se volete, di commentarlacreando una catena internettiana che potrà portare altre adesioni.GRAZIEMoony Witcher

On 30/06/2008 14.45, Luisa Mattia wrote:

Pensavo anch'io, in questi giorni, a come la questione delle impronte prese ai bambini Rom (per nonparlare delle tante altre "iniziative" che svelano un'idea di mondo che non mi piace) passasse suigiornali - e su di noi - come una evanescente nebbiolina. Ringrazio Vanna per aver preso questainiziativa che, inevitabilmente, sottoscrivo. Se posso permettermi, suggerirei un cambiamento e/ointegrazione alla lettera. Chiederei intanto di togliere l'aggettivo "piccoli", che precede "lettori".Sono piccoli di età, sì ma anche lettori a tutto tondo. E allora...

E' solo una proposta, comunque, che puoi tranquillamente rifiutare, Vanna, se dovesse rallentare ocomplicare la diffusione della lettera e le adesioni.

Grazie ancora.

Luisa

On 30/06/2008 14.57, Emanuela Bussolati wrote:

Carissimi tutti,desidero sostenere questa prima iniziativa contro la schedatura dei bambini rom. Dico "prima",perché auspico che ce ne possano essere altre, magari sostenute dall'Unicef, la cui convenzione suidiritti dei bambini è stata firmata dallo Stato italiano. Se i libri per i bambini non hanno lo scopo dimantenere la mente aperta, a che serve fare libri?Queste "schedature" le abbiamo già viste e non avremmo mai più voluto rivederle. Se si va sul sitodi Auschwitz, si può leggere che prezzi abbiano già pagato rom e sinti per appartenere a unapopolazione trasversale a tutte le popolazioni.ora si fa finta di essere civilmente lontani da quelle vicende ma le frane peggiorano se non sifermano gli sgretolamenti.Disponibile a parlarne e a studiare altre iniziative, vi mando un caro salutoEmanuela Bussolati

On 01/07/2008 9.00, [email protected] wrote:

cari tutti, sono al mare, ho difficoltà per internet, sarò alla tastiera verso la metà del mese peresprimermi anche attraverso il blog - dalla parte dei bambiniaquilino

On 01/07/2008 11.21, Franco Enna wrote:

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Sono d'accordo con Vanna Cercenà, ma credo che, proprio perché scrittori per bambini, dovremmofar sentire anche la nostra vera voce, e cioè "raccontare" i bambini in senso universale. Ioripropongo un mio "pezzo" teatrale, su una vecchia favola esopica, opportunamente riadattato allasituazione. Chi vuole aggiungere qualcosa di suo, si accomodi. Ma poi, il tutto va spedito in altoloco ministeriale. Perché le voci sul web spesso smarriscono la strada.Franco Enna

On 02/07/2008 19.01, Vanna Cercenà wrote:

Spettabile Redazione,sono una autrice di libri per ragazzi. Invio in allegato, con preghiera di pubblicazione, unaLETTERA APERTA SULLE IMPRONTE DIGITALI DEI BAMMBINI ROM, sottoscritta da ungruppo di scrittori di libri per l’infanzia. Ringrazio per l’attenzione e invio cordiali saluti,

Vanna CercenàVia Montelupo 7750025 Montespertoli (FI)Tf: 0571671375

On 02/07/2008 19.26, alberto melis wrote:

ripeto l'invio fatto stamattina, il server mi avvisa che la maggior parte di voi non l'hanno ricevuto...

Mi sembra che l'idea di Bruno (ciao Bruno) sia bella ed entusiasmante... si potrebbe anche fare ciòche facemmo in tanti al tempo della contro-riforma Morati, scrivere ciascuno qualcosa...Che ne direste, se saremo abbastanza, di far coordinare il progetto all'associazione Everyone?Io credo che ne sarebbero felicissimi ma soprattutto capaci di utilizzare le nostre voci in unabattaglia che loro conducono in modo appassionante...

In ogni caso aderisco subito all'idea di Bruno, con questo racconto scritto qualche anno fa (ve loincollo qui sotto dal mio sito...), sperando che tanti altri tra noi prendano in mano la penna...

Alberto Melis

Nazifa Bebé a Fedoradi Alberto Melis

"Tutte le città della terra sono un'unica, maledetta congrega / contro i ragazzetti celesti"*Gira in tondo Nazifa Bebé sull’asfalto a piedi nudi a mezzogiorno; pressappoco d’estate.Gira in tondo, le caviglie sottili a sette anni; pressappoco felice.Perché ridi? Sembri un’allodola sul ramo. Le dico. Come ogni giorno. E lei come ognigiorno tira fuori dalla gonna zingara un fruscio. La sua sfera di vetro. Guarda dentro la sfera,mi dice. Qui a metà strada tra il colle e il mare, esattamente qui, e in nessun altro posto almondo, costruirò la mia casa. La vedi?Sì, mento, la vedo molto bene. Ha grandi finestre, e dietro le finestre tende colorate, e dietrole tende stanze molto grandi, e dentro le stanze tappeti e cuscini e fiori dentro ai vasi.

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Fiori di campo, puntualizza; con cipiglio. E sulle tegole del tetto una voliera per gli uccelli.E in giardino un pozzo per l’acqua, e dentro il pozzo la luna, e stelle e turbini di vento esassi neri di fiume e battiti di ala di gabbiano.La vedi questa porta? In fondo al giardino tra il pero e il melograno? È aperta – sorride e siannoda i capelli a coda di cavallo. È da qui che entreranno.Chi entrerà Nazifa Bebé, nel tuo giardino? Le domando.Quelli di fuori, lo sai, lo sappiamo, risponde piano piano. Quelli che la città non vuole: glistorpi, i matti, chi non ha lingua e voce, i cani randagi, i ciechi, i senza patria, quelli chesono arrivati troppo tardi, i miei morti, i ladri per fame e gli affamati. Nel mio giardinoentrerà chi non cammina mai dritto per la strada, chi si trascina nell’ombra e maledice, chiprega e tace, e anch’io. Anch’io entrerò nel mio giardino.Nazifa Bebé gira in tondo e danza a piedi nudi a mezzogiorno; pressappoco d’estate.All’angolo tra via dei Conversi e la via Scano. Gira in tondo e danza e ride, la boccavermiglia di bambola, i capelli a coda di cavallo, le caviglie sottili, le braccia nude di stecco,lo sguardo che si fa lontano.Aspetta. Le dico. Non andare via. Vedi quella nuvola che arriva? Ha viaggiato per moltotempo. Ha attraversato i cieli di utopia e visto ogni città invisibile del mondo. Anastasial’ingannatrice, Zobeide la bianca raggomitolata e anche Fedora metropoli di pietra grigia,dove in un palazzo di metallo ogni stanza custodisce una sfera di vetro simile alla tua.Una sfera di vetro per ogni città immaginata. Spiego alla sua bocca di bambola e alle suebraccia di stecco. Una sfera per ogni giardino desiderato, per ogni porta da tenere aperta tra iperi e i melograni.Aspetta, ti prego, non andare via…Ma è troppo tardi. Non sono mai state immaginate né porte aperte né giardini, in questa città,tra il colle e il mare.E Nazifa Bebé lo sa.Non oggi, non credi? Sussurra. Svanendo a piedi nudi in una lama di luce e dentro l’ombra.Non oggi. Non oggi! Accusa e strepita attendendo di nuovo il rosso del semaforo. E dinuovo allunga e piega la sua mano a manghel, con rabbia con furore, all’elemosina. Unsoldo zingaro sudato a un finestrino, un soldo nemico a un altro, poi il verde, il giallo e ilrombo minaccioso del motore.Se fossi stato lì davvero, quel giorno.Se fossi stato capace di seguire i suoi passi di stracci, le sue orme di fata. Di leggere la sferadi vetro dei suoi sogni.Com’è che andò? Un soffio di vento dispettoso negli occhi bambini, forse. O forse un passoin più, uno scarto.Com’è che vanno queste cose? Figlia mia? Com’è che si muore a sette anni, bambinazingara a piedi nudi sull’asfalto?Per questo vengo qui ogni giorno e non dimentico. Per questo parlo con lei all’angolo tra viadei Conversi e la via Scano. Prima che di nuovo scompaia in lame di luce e dentro l’ombra.Prima che la sua morte si ripeta ancora e ancora: Nazifa Bebé Ahmetovic sotto un furgone apiedi nudi. Disfatte per sempre in carne e sangue - la bocca vermiglia di bambola, le cavigliesottili, le braccia di stecco. Disfatto è anche ogni sogno. Pressappoco d’estate.**

* Elsa Morante, Il mondo salvato dai ragazzini [1968], Einaudi 1975.**Nazifa Bebé Ahmetovic aveva sette anni quando nel 1988 venne investita da un furgonementre chiedeva l’elemosina a Cagliari; nel periodo tra l’inverno precedente e quellosuccessivo, nelle baraccopoli zingare intorno alla città morirono altri 12 tra bambine ebambini, quasi tutti per broncopolmonite fulminante.

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On 04/07/2008 11.16, Vanna Cercenà wrote:

Cari tutti,

Per prima cosa vi voglio ringraziare per aver così prontamente aderito alla lettera aperta che hoscritto di getto mentre in me montavano indignazione frustrazione e senso di impotenza.Evidentemente percepivo nell’aria che gli stessi sentimenti erano condivisi da chi come me ha ilprivilegio di raccontare storie ai bambini e ai ragazzi e l’occasione di incontrarli e di conoscerlidirettamente.Spero che abbiate ricevuto per conoscenza l’e mail che ho inviato a (credo) quasi tutti i giornaliitaliani; non ho potuto darvi conto dell’invio al presidente della Repubblica, perché nel sito delQuirinale è previsto uno spazio specifico, senza molte possibilità di manovra.Per ora, purtroppo non mi risulta alcun riscontro nei quotidiani; non li ho visti tutti, ovviamente, masoltanto tre o quattro. Se qualcuno di noi ha notizie in proposito magari lo comunichi.Per concludere direi di non far cadere questo rapporto che si è instaurato fra noi, anche in vista dialtre iniziative come quelle che hanno proposto Tognolini ed altri.Grazie ancora e un affettuoso saluto a tutti,

Vanna Cercenà

On 05/07/2008 8.55, Luisa Mattia wrote:

Il silenzio e la distrazione della stampa non è una novità, purtroppo. Di bambini si parla se lamamma li mette in lavatrice ma, anche lì, solo all'inizio, perché poi l'interesse va tutto sull'adultoche ha commesso l'omicidio e del bambino/a non si parla più.In questa sarabanda di chiacchiere sulle impronte (ma è già finita, ve ne siete accorti?), i bambinierano, già in partenza, l'ultimo interesse. Ma...a noi che ce ne importa? (diciamo a Roma). E non èun dichiarare menefreghismo, Piuttosto, è la reazione di chi dice che, anche se controcorrente,anche se con una strada complicata o invisibile, se qualcosa ci interessa noi la perseguiamo. E'quello che facciamo. E' ciò che abbiamo cominciato a fare insieme grazie a Vanna e alla sua lettera.Un paio di mesi fa, grazie a Janna Carioli, ci siamo ritrovati (e in tanti!) a firmare la lettera chechiedeva visibilità sui giornali per i libri destinati a bambini e ragazzi. E' successo poco anche allorasulle pagine dei giornali ma è successo molto nella nostra "comunità" di scrittori: abbiamocominciato a sentirci insieme, a fare un po' di "rumore".... Dunque, insistiamo a tenerci in contatto.L' "anello" può ancora girare e allargarsi. A Moony dico che il lavoro che fa con il suo sito èprezioso. Quando sono stata a Perugia per il Fantasio Festival ho visto come Roberta (Moony) siacapace di un rapporto diretto, caldo, vivo con i ragazzi e con gli adulti. La stessa energia c'è nel sitoche ha accolto molti commenti interessanti. La lettera firmata da noi autori ha toccato interlocutorivivaci e capaci di problematizzare le questioni. Sono loro i nostri interlocutori, quelli capaci di fargirare il pensiero.Un abbraccio a tutti.Luisa Mattia

On 05/07/2008 10.30, janna carioli wrote:

Cari tutti,

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Ognuno, "nel suo" cerca di fare quello che può. Vi segnalo che ho chiesto a Rocco di Blasi,direttore de Il Salvagente on line, di mettere l'appello con le prime firme arrivate. Lo trovate già suwww.ilsalvagente.itE' un giornale che, come si dice in termine webbese, ha molti contatti. Se Vanna mi autorizza amettere la sua e.mail on line magari arrivano anche altre adesioni. ma io credo che sia importante"seminare" l'appello su siti amici. Tipo bimbibo, cactustudio ecc.A Roma, per fortuna, una volta tanto la chiesa ha alzato gli scudi nella direzione giusta el'operazione impronte non procede come Maroni spererebbe... mettiamocela tutta.Janna

On 06/07/2008 21.01, Bruno Tognolini wrote:

On 05/07/2008 10.30, janna carioli wrote:Ognuno, "nel suo" cerca di fare quello che può...Cari tutti.Tornato dal mio viaggio anch'io "nel mio" (ciao Janna!) mi sono messo a fare quello che posso equello che so.La cosa che so fare meglio sono le filastrocche.Eccone una, corta e pungente.Pensavo di mandarla a qualche giornale. Ma prima aspetto un paio di giorni e vedo se da voiarrivano consigli o adesioni.Intanto resta inteso che, con o senza firma, mia o collettiva, Alberto può metterla sul sito che vuole,Moony sul sito che vuole, ognuno sul sito che può.Intanto vi abbraccio.

Bruno

MANINE MANETTE

Il Ministro dell’OrdineEd i piccoli zingariCon le impronte degli indiciGiocano a pari o dispariPrima del gioco diconoCiascuno cosa mette– Io metto le manine– Io metto le manette

On 07/07/2008 7.58, alberto melis wrote:

Ok, riassumendo: se ho ben capito nessun quotidiano ha pubbicato la lettera - e va bene, cioè male:ma si potrà riproporre - e solo Bruno per ora ha scritto qualcosa...

pubblicherò sul mio sito, insieme alla lettera che già compare(http://www.albertomelis.it/lettera_bambini_rom.htm), la filastrocca di Bruno; rifletterò se

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pubblicare sulla stessa pagina il mio vecchio raccontino (ma penso di no, a meno che non arrivinoaltre adesioni), e poi vedremo...

se le dispersioni estive ce lo permetteranno, propongo però di continuare a mantenere i contatti, e ditenere aggiornata la lista delle adesioni su tutti i siti dove verrà pubblicata: e anche, al momentogiusto, di rinviare la lettera ai quotidiani e ai settimanali, perché non appena l'operazione dischedatura etnica comincerà è probabile che le nostre parole trovino più attenzione...

nel mentre cercherò di tenere aggiornata una paginetta con le notizie che mi arrivano dalleassociazioni di volontariato... (http://www.albertomelis.it/notizie%20rom.htm)...

un caro saluto a tutti

alberto

On 07/07/2008 8.18, moony wrote:

Ciao a tutti,conoscendo come funzionano le macchine dei giornali penso che il nostro intento rimarrà comel'aria. Forse non basta una lettera, forse serve un'azione diversa. So bene che la forza delle paroledovrebbe bastare ma la realtà ora ci dice di no. O per lo meno le nostre parole non interessano.Non so se sarà possibile e non so neppure se è un'idea originale però sarebbe opportuno organizzareun incontro con tutti noi invitando la stampa. Un giorno di protesta-proposta? Un'occasione doveparlare e magari stilare un manifesto a cui aderire partendo dalla lettera di Vanna.Ovviamente ognuno di noi ha impegni e dunque la difficoltà è riunirci fissando una data. Per quantoriguarda il luogo pensiamoci...Moony

On 07/07/2008 11.19, pietro formentini wrote:

Vanna Cercenà, questo messaggio è per mettere in circolo (limitatamente agli indirizzi di miaconoscenza) il breve interventocon cui accompagnavo l’ adesione alla lettera sottoscritta dagli scrittori per ragazzi versus leimpronte digitali imposte ai bambini rom.Adesione e commento giunti in ritardo – di poco pochissimo, a quanto pare – per poter essereinseriti nella lista deifirmatari e nella sequenza delle riflessioni e delle proposte .Nessuna intenzione di obbligare a considerazioni retroattive, ma soltanto il desiderio vivace di nonessere considerato renitenteal problema.Era questo il commento alla mia adesione:Sottoscrivo la lettera di Vanna Cercenà, per un diverso e migliore mondo di solidarietà nei confrontidei bambini Rom, che realizzi contemporaneamente - perché no ?! - una più matura scolarizzazionedegli uomini politici italiani: da rieducare al rispetto dei diritti universali, stimolandoli ad agiresenza spirito di discriminazione e di rappresaglia. Penso ad una loro riqualificazione a saper attivare– prima e durante i provvedimenti polizieschi – obblighi costruttivi di formazione e di maturazioneper chi si emargina o è forzatamente emarginato. Aiutiamoli a imparare a creare fruttuose

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condizioni di parità civile per chi non rispetta diritti e doveri di una partecipazione sociale che nonsia sistematicamente improntata al degrado, alla rapina, alla non osservanza delle leggi. Stessi dirittie doveri da applicare e da richiedere fermamente a quella parte di nostra società che, qualificandosicome sacralmente“bianca”, si considera per questo già sufficientemente ottimizzata nel rispetto dei valori etici ecivili.

Un simpatico salutoPietro Formentini

On 07/07/2008 13.25, Simone Frasca wrote:

caro albertoio firmo volentieri la petizione,vorrei anche però un atteggiamento più duro verso quei nomadi chemandano i loro bambini a chiedere l'elemosina per strada o a lavare i vetri o peggio: è una formaumiliante di lavoro minorile che non ha niente di diverso da quello che condanniamo in altri paesidel mondo ...

ciao simone

On 07/07/2008 14.13, [email protected] wrote:

Caro Alberto e cari tutti,perdonatemi, ma non sono d'accordo con voi.Ho lavorato per dodici anni al pronto soccorso dell’ospedale di Moncalieri. Eravamo noi cheassistevamo gli utenti del campo nomadi di Moncalieri, uno dei maggiori del Piemonte. Fino aglianni ‘80 il nostro campo ospitava Sinti Piemontesi, persone che costituivano un gruppo con unastruttura sociale forte, e fortemente coesa alla protezione delle donne e dei bambini, com’è la lorotradizione, una tradizione monarchico feudale, che considera donne e bambini come non degni dilibertà, ma almeno come degni di protezione.L’uso delle sostanze stupefacenti e il crollo del blocco sovietico hanno ha causato il vertiginosoaumento di tutti i tipi di criminalità e questo aumento ha completamente stravolto la culturanomade, che di fatto non esiste più. Una cultura avulsa dal territorio non è in grado di resistere aqueste infiltrazioni criminali, mafiose e non.I Sinti Piemontesi sono stati cacciati nell’ 86 dal campo nomadi dalle successive ondate serbocroatee rumene.Non ho parole per descrivere la ferocia di queste nuove ondate, soprattutto quelli di origineserbocroata, anzi meglio serbo e croata, separati e nemici: è stato necessario costruire un muro perseparare le due etnie. Noi del pronto soccorso abbiamo passato notti a medicare pestaggi come nonne abbiamo mai visto. Abbiamo passato giorni a soccorrere donne e bambini che in questa societàfolle e continuamente strafatta erano considerati spazzatura, schiavi, esseri inferiori, merce discambio. Abbiamo visto piaghe da pannolino che arrivavano fino al muscolo, quando non finoall’osso perché non era considerato utile dal padre padrone, investire il denaro in pannolini diricambio, e quelli erano ancora bei tempi rispetto ad ora. Allora i bambini rom erano di proprietàdel padre. Ora sono di proprietà del capo clan. Ed è infinitamente peggio.Non ho parole per descrivere il dolore della nostra impotenza davanti a infanzie devastate, abambini e bambine comprati, venduti, picchiati, massacrati e violentati.

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Anche i testimoni di Geova sono andati nei campi di sterminio. E ci sono morti con valore. Questoperò non permette a uno stato democratico di consentire a Testimoni di Geova di far morire i lorofigli senza le trasfusioni di cui necessitano.I giudici che sospendono la patria podestà del bambino testimone di Geova che necessita ditrasfusioni non sono nazisti, ma persone di buon senso, che applicano leggi a difesa del minore. Lademocrazia non consiste nel fatto che ognuno fa quello che vuole di se stesso e dei propri figli, mache tutti rispettino le stesse leggi. Le leggi a tutela del minore esigono di essere applicate a unminore riconoscibile. Non prevedono l’uso delle impronte digitali di persone soggette alla normaleanagrafe, perché la costanza dell’abitazione rende il minore riconoscibile. Dove non ci sia unastabilità di abitazione il minore non può essere protetto se non è reso riconoscibile. Quindi lanecessità dell’uso delle impronte digitali e, mi auguro quanto prima, del controllo del DNA. Ladiscriminazione deve essere eliminata non impedendo di prendere le impronte ai bambini rom, macon l’obbligo di prenderle a tutti: sarebbe utile in caso di rapimento, ma sarebbe un costospaventoso e noi, oramai siamo un paese povero, destinato a diventarlo sempre di più a causadell'aumento del petrolio.La polizia dei paesi totalitari ha sempre aggredito i nomadi. Hitler ne ha massacrati migliaia, Staline Mao ne hanno massacrati milioni, calcolando non solo quelli finiti in Gualg e Lagoi, ma anche iTartari e i Mongoli uccisi con le marce della morte. Nessuno di questi si è mai sognato di prenderele impronte digitali. Perché avrebbero dovuto prendere le impronte digitali? Loro li ammazzavano ebasta.Le impronte digitali servono per rendere identificabili. E non è possibile sottrarre un bambino allaschiavitù se non si è in grado di identificarlo.In tutti i casi la democrazia, basata sul fatto che le decisioni del potere legislativo siano applicate, ègià saltata. La delirante sentenza del gip di Verona ha permesso agli aguzzini l’impunità. Un’altraanima bella che lastricherà con le sue buone intenzioni gli inferni altrui. Perché ora, l’infanzia dimolti bambini rom, è un inferno.Sono una delle persone che telefonava alla polizia tutte le volte che vedeva un bambino mendicare.Ho fatto centinaia di telefonate. Dal ‘91 ad ora Torino è stata riempita di mendicanti bambini. InFrancia, Svizzera, paesi che conosco bene, non ne ho mai visto neanche uno: è l’Italia, con le sueanime candide che garantiscono l’impunità, che è il paradiso degli orchi. I bambini Rom, quandonon mendicano rubano: ricordo con orrore e con nausea lo sciame di ragazzine rom che aggredì miamadre, gravemente malata di sclerosi laterale amiotrofica. L’avevo lasciata sola ad aspettarmidavanti alla clinica neurologica mentre andavo a prendere la macchina. Quando le ragazzine si sonorese conto che era malata, non in grado di muoversi, né di gridare l’accattonaggio è diventatoaggressione e ferocia. Sono riusciti a rubare una borsa e un bracciale: per quella sera almeno menobotte e meno violenza. Tanto a proteggere i loro aguzzini ci sono le anime buone del paese.Da dieci giorni a questa parte non esiste più un mendicante bambino in tutta Torino. Ringrazio ilMinistro Maroni, di cui perlatro n9on condivido le idee politich, per essere stato il primo e l’unicoche ha fatto qualcosa e mi schiero completamente dalla sua parte, come peraltro stanno facendomoltissime persone di tutte le fedi politiche che hanno veramente avuto a che fare, per un qualsiasimotivo, con i bambini rom.

Un saluto a tutti.Silvana De Mari.

On 07/07/2008 14.44, moony wrote:

Prendo atto della tua concreta esperienza sul campo. Ma non penso che prendere le impronte aibambini per identificarli serva a risolvere il problema.

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La crudeltà non si argina pitturando i polpastrelli ma intervenendo in modo serio, deciso econtinuativo. Non si può entrare in un campo nomadi o prendere le impronte dei bambini aisemafori. Serve che il governo emani delle leggi e dei decreti per evitare che tali fenomeniavvengano. Le culture, tutte, vengono attraversate dalla povertà, dall'ignoranza e dalla violenza e laripresa della civiltà e della democrazia non possono passare attraverso metodi che odorano dinazismo e razzismo. E non mi illudo certo che con una legge tutto si risolva, quella serve ma nonbasta. Se non crediamo possibile una convivenza tra diverse etnie, culture e religioni allorarassegnamoci alla barbarie legalizzata e illegale. D'altra parte il mondo ha già visto più volte l'orroree le stragi, le discriminazioni e le guerre. Eppure io non mi arrendo.Moony

On 07/07/2008 14.46, Bruno Tognolini wrote:

Cari tutti.Qualche ora fa mi ha telefonato Giomaria Bellu, giornalista di Repubblica che fra altre cose cura sulsito di Repubblica OL la rubrica "Gli altri noi".Ha telefonato a me perché ha letto il mio nome tra le adesioni e ci conosciamo personalmente(questi sardi!). Mi chiede un'intervista, uno spunto di approfondimento, magari qualche esempioconcreto (qualche storia, fatto, aneddoto) del "forte senso di disagio nel proporre ai nostri lettoritesti che parlano di solidarietà"...Siamo rimasti d'accordo che ci sentiamo verso le 16 (lui deve concludere il tutto entro le 17); e cheprima io gli avrei mandato una mail qualche altro spunto che mi potesse venire in mente, che luiesaminerà prima della telefonata. Pensando che era bene allargare il discorso a più voci, io glimanderei quello che leggete qui sotto, che come vedete ho tratto a salti e spizzichi dalle nostre mail.E' appena arrivata la attesa e scontata dissociazione di Silvana De mari, che per bella salute civile disciame ("io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzodella mia vita perché tu la tua idea la possa esprimere sempre liberamente" - ostinato principio cheagli occhi di Silvana rende fiacco il grasso occidente di fronte all'Islam) per bella salute civile disciame ho comunque stralciato e aggiunto alle altre opinioni. Silvana, preciso: la tua opinione è"scontata" per me, che in diverse occasioni ho appassionatamente discusso con te. Ancora, forseanche su questo, accadrà. Per ora il solo esito è che Silvana non sarà fra i firmatari di questapronunciamento, come non ha voluto essere fra quelli della "Petizione Aria Pura". Tutto qui.

E' evidente che non c'è il tempo per una gestione collettiva del contatto. Io chiederei alle personecitate di confermare o vietare lo stralcio che traggo dalle loro lettere.E se non ricevo niente alle 15 io spedisco.Silenzio assenso?_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Caro Giomaria.

Come ci siamo detti poco fa, ti spedisco alcuni spunti su cui articolare il discorso che faremoalle 16 per telefono, e che magari - se ti paiono abbastanza ricchi ed esaurienti - possonobenissimo del tutto sostituirlo.Sono spigolature tratte (da me ad arbitrio) dalle numerose mail che i 22 scrittori (per ora:vedrai che cresceranno) si sono scambiati in questi ultimi 4 o 5 giorni. Opinioni,precisazioni, sfumature che completano la lettera di Vanna Cercenà. E nel caso di SilvanaDe Mari (la sua mail mi è arrivata qualche minuto fa, lo stralcio è freschissimo) totale e

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radicale disaccordo e dissociazione. Sono le variazioni di ronzio che fanno vivo il canto diuno sciame, l'idea e la forza di un piccolo "cartello".Ci sentiamo più tardi, verso le 16?

Scrive Emanuela Bussolati (scrittrice e illustratrice):"Queste "schedature" le abbiamo già viste e non avremmo mai più voluto rivederle. Se si vasul sito di Auschwitz, si può leggere che prezzi abbiano già pagato rom e sinti perappartenere a una popolazione trasversale a tutte le popolazioni.(…) ora si fa finta di essere civilmente lontani da quelle vicende ma le frane peggiorano senon si fermano gli sgretolamenti."

Scrive Simone Frasca (illustratore):"... io firmo volentieri la petizione,vorrei anche però un atteggiamento più duro verso queinomadi che mandano i loro bambini a chiedere l'elemosina per strada o a lavare i vetri opeggio: è una forma umiliante di lavoro minorile che non ha niente di diverso da quello checondanniamo in altri paesi del mondo"

Scrive Pietro Formentini (poeta e narratore):"Sottoscrivo la lettera di Vanna Cercenà, per un diverso e migliore mondo di solidarietà neiconfronti dei bambini Rom, che realizzi contemporaneamente - perché no ?! - una piùmatura scolarizzazione degli uomini politici italiani (...) Aiutiamoli a imparare a crearefruttuose condizioni di parità civile per chi non rispetta diritti e doveri di una partecipazionesociale che non sia sistematicamente improntata al degrado, alla rapina, alla non osservanzadelle leggi. Stessi diritti e doveri da applicare e da richiedere fermamente a quella parte dinostra società che, qualificandosi come sacralmente “bianca”, si considera per questo giàsufficientemente ottimizzata nel rispetto dei valori etici e civili.

Scrive Luisa Mattia (scrittrice e narratrice):Il silenzio e la distrazione della stampa non è una novità, purtroppo. Di bambini si parla se lamamma li mette in lavatrice ma, anche lì, solo all'inizio, perché poi l'interesse va tuttosull'adulto che ha commesso l'omicidio e del bambino/a non si parla più.In questa sarabanda di chiacchiere sulle impronte (ma è già finita, ve ne siete accorti?), ibambini erano, già in partenza, l'ultimo interesse. Ma...a noi che ce ne importa? (diciamo aRoma). E non è un dichiarare menefreghismo, Piuttosto, è la reazione di chi dice che, anchese controcorrente, anche se con una strada complicata o invisibile, se qualcosa ci interessanoi la perseguiamo. E' quello che facciamo. E' ciò che abbiamo cominciato a fare insiemegrazie a Vanna e alla sua lettera. Un paio di mesi fa, grazie a Janna C

Scrive Bruno Tognolini (poeta e narratore):MANINE MANETTE (filastrocca)

Il Ministro dell’Ordine Ed i piccoli zingari Con le impronte degli indici Giocano a pari o dispari Prima del gioco dicono Ciascuno cosa mette – Io metto le manine – Io metto le manette

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Scrive Silvana De Mari (scrittrice e narratrice):"... perdonatemi, ma non sono d'accordo con voi. (...) L'uso delle sostanze stupefacenti e ilcrollo del blocco sovietico hanno ha causato il vertiginoso aumento di tutti i tipi dicriminalità e questo aumento ha completamente stravolto la cultura nomade, che di fatto nonesiste più. Una cultura avulsa dal territorio non è in grado di resistere a queste infiltrazionicriminali, mafiose e non.I Sinti Piemontesi sono stati cacciati nell'86 dal campo nomadi dalle successive ondateserbocroate e rumene.Non ho parole per descrivere la ferocia di queste nuove ondate, soprattutto quelli di origineserbocroata, anzi meglio serbo e croata, separati e nemici: è stato necessario costruire unmuro per separare le due etnie.(...)La polizia dei paesi totalitari ha sempre aggredito i nomadi. Hitler ne ha massacrati migliaia,Stalin e Mao ne hanno massacrati milioni, calcolando non solo quelli finiti in Gualg e Lagoi,ma anche i Tartari e i Mongoli uccisi con le marce della morte. Nessuno di questi si è maisognato di prendere le impronte digitali. Perché avrebbero dovuto prendere le improntedigitali? Loro li ammazzavano e basta.Le impronte digitali servono per rendereidentificabili. E non è possibile sottrarre un bambino alla schiavitù se non si è in grado diidentificarlo. (...)

Le lettera e le adesioni sono pubblicate per ora in questi due siti- http://www.albertomelis.it/lettera_bambini_rom.htm- www.sestaluna.eu

Ciao Giomaria, un abbraccio e a fra poco.Bruno , e...

1. Vanna Cercenà2. Emanuela Nava3. Dino Ticli4. Moony Witcher5. Pietro Formentini6. Alberto Melis7. Franco Enna8. Roberta Grazzani9. Janna Carioli10. Angelo Petrosino11. Francesco D’Adamo12. Luisa Mattia13. Emanuela Bussolati14. Arianna Papini15. Guido Sgardoli16. Roberto Denti17. Giusi Quarenghi18. Angela Nane tti19. Antoni Arca20. Stefano Bordiglioni21. Aquilino22. Bruno Tognolini

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On 07/07/2008 15.11, Simone Frasca wrote:

ciao brunola lettera della de mari scuote davvero e mi conferma dei dubbi ...mi convinco sempre di più che difronte alla complessità delle sfide che stiamo affrontando .su certi temi ci vorrebbero menodichiarazioni di principio e più conoscenza dei fatti.....

un abbraccio

On 07/07/2008 15.13, giralibro wrote:

Caro Bruno Tognolini,io aderisco e sottoscrivo, naturalmente.Non so scrivere, purtroppo, ma il Giralibro/Associazione per la lettura ha messo in cantiere unabella iniziativa con Feltrinelli e Amos Oz: distribuiremo in tutte le scuole che aderiscono al nostroprogetto varie copie di un'edizione speciale di "Contro il fanatismo": e speriamo che insegnanti eragazzi abbiano modo di confrontasi e riflettere.A presto e grazie per quanto tutti state facendoErica Giacosa

On 07/07/2008 15.22, moony (e Alberto Melis) wrote:

Per Silvana e per tutti - Vi inoltro mail di Alberto

cara Moony,dal posto in cui mi trovo non riesco a inviare a tutti una miarisposta a Silvana De Mari, mi arriva un avviso in cui si dice che ilserver rifiuta la maggior parte dei destinatari..puoi girare per favore tu a tutti questa mia?grazie

alberto

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Cara Silvana,

d'istinto avrei avuto voglia di sottolineare, benevolmente, s'intende,quelle che io considero diverse inesattezze scritte nella tua lettera,ma non lo farò. Non lo farò per il semplice motivo che credo chel'unica cosa da non fare sia quella di creare delle polemiche, chefinirebbero per essere assai sterili e non ci porterebbero a niente.Nel senso che questo appello, o lettera, è giusto che chi è d'accordola firmi, e chi no semplicemente se ne astenga, come è giusto che sia.Per quel che vale, ma ora mi rivolgo a tutti, conosco i rom da più divent'anni. Ho visto crescere da vicino molti bambini, alcuni di essi liho visti raggiungere il diploma di scuola media superiore - grazie alla

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nostra amicizia e a qualche borsa di studio, e niente impronte emanette - alcuni, molti, dodici in un solo anno, li ho visti morire,qui a Cagliari, di broncopolmonite e malattie varie.

Forse è per questo che mi sono informato, che ho studiato, che hoconosciuto meglio tanti altri di loro. Potrei parlarvi della mia amicasinta Eva Rizzin, plurilaureata e impiegata come ricercatrice presso ilConsiglio d'Europa, e di altri che ho avuto la fortuna di incontrare:professori universitari statunitensi e russi, scrittori artisticommercianti poeti maestri etc. etc. etc quanto è grande e vasto ilmondo dei rom: ebbene vi assicuro che di fronte alle proposte diMaroni, di fronte a qualsiasi presa di posizione che annullil'individuo e i diversi gruppi, di fronte a qualsaisi considerazioneche inevitabilmente scivoli su discrimazioni di tipo etnico, poichérivolte a una intera etnia, essi, tutti, inorridiscono come faremmo noise qualcuno pretendesse di fare, dire, sussurrare le medesime cose sunoi italiani, o noi sardi, o noi piemontesi, o noi chiunque siamo aqualsiasi latitudine la fortuna ci abbia fatti nascere...

La storia dei rom-sinti-kalé-manush e via dicendo è una storiacomplicata: sono presenti in tutto il mondo, con delle differenze moltomarcate da gruppo da gruppo. E con questo non sto dicendo che esitono ibuoni e cattivi, perché non è vero che esistono: io ho frequentatomolto da vicino i romà khorakhané, per esempio, e tra loro sì c'era chiinviava i bambini al semaforo e chi no, e c'era chi rubava e chi no,c'erano i forti, i deboli, i violenti e i miti, i lupi e i predatori,esattamente come tra noi.

Tutto ciò che posso dire, per chi ha voglia di ascoltare, è che, inogni parte d'Italia, laddove i bambini sono stati veramente accolti ascuola con rispetto, laddove sulle famiglie non si è scatenato ildisprezzo e la violenza, laddove i rom non sono stati a costretti avivere in mezzo ai topi, laddove gli si è data qualche possibilità,sempre, i risultati si sono visti: a volte lentamente ma si sono visti.

Una volta ho scritto un racconto su una bambina rom, chi vuole lo puòtrovare sul mio sito, insieme alla sua fotografia. Si chiamava NazifaBebé e mi è capitato di vederla stesa sul tavolo dell'obitorio, perchéun furgone l'aveva schiacciata mentre chiedeva la manghel, l'elemosina.Aveva sette anni, pressapoco, e non ho mai considerato i suoi genitoriresponsabili di ciò che le accadde. Perché se chiedeva l'elemosina,come tutti nella sua famiglia, era perché o si faceva così o si morivadi fame. Letteralmente. Perchè tutti avevano imparato che noi gagé ciscostiamo davanti a un adulto zingaro, mentre invece qualche voltaabbiamo pietà di un musetto bambino magro e sporco. Perché correva menorischi lei, Nazifa, a un semaforo, di quelli che correvano gli altribambini nei campi intorno a Cagliari: perché prima di lei morirono,nell'inverno precedente, Tiziana e altri 4 bambini di broncopolmonitefulminante (Tiziana, la figlia del mio amico Nusret Selimovic venneoffesa già morta dai topi), e dopo di lei, nell'inverno successivo,altri sei bambini, 4 di broncopolmonite e due arsi vivi nella loro

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baracca di cartone e legno pesto.

Il gruppo a cui apparteneva Nazifa è poi andato via da Cagliari.Aiutati, sono stati in gradi di acquistare un piccolo terreno inPiemonte e lì ancora vivono, e i bambini vanno a scuola...

Un'ultima cosa, più che un suggerimento una considerazione: noncrediamo a tutto ciò che dicono giornali e tg, che hanno smesso diprendere di mira i rumeni solo dopo che la Romania ha minacciato dimettere nei guai i tanti industruiali italiani che hanno dislocato lìle loro fabbriche... Ricordate per esempio il "rom" accusatodell'omicidio della povera Reggiani a Roma. bene, non è un rom,appartiene a una minuscola etnia che con gli "zingari" non ha nulla ache vedere. E la ragazza rom accusata di voler rapire un bambino?L'accusa è stata smontata dal gruppo Everyone senza che un solo rigofinisse sui giornali. E quella donna rom accusata dello stesso reato aRimini: questa v olta a scusarsi con lei è stato il giudice (e anche lamamam isterica che l'aveva accusata). E il gruppo di donne rom accusatedi una rapina in una tabaccheria? Stesso discorso, una favola che hatenuto banco per diversi giorni sulla carta stampata, ma era solo unafavola...

scusate la lunghezza...alberto melis

On 07/07/2008 15.25, dinoticli.letturegiovani wrote:

La nostra tranquillità dovrebbe nascere dalla constatazione che finalmente i bambini Rom nongirano più per le strade delle nostre città ?Chissà perché questo non rende per niente tranquillo e anzi mi preoccupa; mi piacerebbe infattisapere dove sono andati a finire: in qualche struttura per il loro recupero dove possono ricevere curee un'educazione amorevole? O in un campo nomadi attrezzato e pulito come quello di Mestre, tantoosteggiato dalla Lega di Maroni che, bontà sua, tanto si dà da fare per liberarci dai bambiniquestuanti e delinquenti? O forse sono stati semplicemente "invitati" ad andarsene "altrove"?In alcuni paesi si liberano degli indesiderati in modo brutale, noi per il momento ne prendiamo leimpronte; una delle piorità del nostro governo pare sia proprio quella di renderli inoffensivi e ditoglierceli dalla vista.Quando sentirò che ci stiamo davvero dando da fare per toglierli dalla povertà edall'emarginazione, liberandoli dalla schiavitù in cui spesso vengono tenuti dagli adulti saròdisposto ad ascoltare anche i "buoni" propositi del nostro ministro Maroni.Cari saluti,Dino Ticli

On 07/07/2008 16.03, Emanuela Nava wrote:

Cari amici,solo due parole.

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La prima è che un essere umano, soprattutto un bambino, diventa anche quello che noi gli diciamoche è. Prendergli le impronte, al di là delle riflessioni di Silvana, pur profonde, significa dirgli: tusei un ladro. Insomma dargli una specie di patente, una specie di autorizzazione a delinquere.La seconda è che in questa continua richiesta nazionale di sicurezza, vera o indotta, si dimentica lanostra camorra, la nostra mafia, insomma la nostra criminalità organizzata. Così gli zingaridiventano, come gli extra comunitari, un formidabile capro espiatorio.Emanuela Nava

On 07/07/2008 17.38, Vanna Cercenà wrote:

Cari tutti

Un grazie a Bruno per il suo riuscito contatto con la stampa. Riguardo a qualche dissenso che ci èpervenuto volevo dire solo questo:

ho lavorato per anni alla scolarizzazione dei bambini Rom e scusate se ho provato un grandemalessere a immaginare le loro mani macchiate da un inchiostro che non è quello dei pennarelli. Sepoi penso che in una intervista la ministra della P.I ha dichiarato di voler mandare la polizia neicampi a controllare che i bambini vadano a scuola, il malessere diventa ancora più grande. Nonsottovaluto le sofferenze e l’infanzia negata di questi ragazzi, dico solo che prendere loro leimpronte e pensare di mandarli a scuola scortati dalla polizia è una discriminazione razzista, punto ebasta. C’è chi fra noi non è d’accordo. Pazienza.

Ma veniamo ad un argomento più propositivo. Moony ha scritto ieri

Non so se sarà possibile e non so neppure se è un'idea originale però sarebbe opportunoorganizzare un incontro con tutti noi invitando la stampa.Un giorno di protesta-proposta? Un'occasione dove parlare e magari stilare un manifesto a cuiaderire…

Le ho risposto che ero molto d’accordo facendole una proposta che ora giro anche a voi. Che nedireste di una merenda-incontro a casa mia ai primi di settembre? Sto in campagna, vicino a Firenze(quindi accessibile da nord e da sud) Sono in grado di ospitarvi in giardino. In quella occasionepotremmo stilare un manifesto e studiare le strategie di come dare visibilità ai nostri interventi.Forse vi sembrerà un’idea un po’ strampalata, ma non è un po’ strampalato che scrive per ibambini?

Un abbraccio a tutti

Vanna Cercenà

On 08/07/2008 9.34, Bruno Tognolini (e Silvana De Mari) wrote:

Cari tutti.

Vi inoltro una lettera di Silvana De Mari che è rivolta a tutti ma - per un evidente errore di "rispondia" - probabilmente è arrivata solo a me.Lo faccio per rispettare le intenzioni di Silvana di rivolgere il suo monito ("Per favore fermatevi,state sbagliando.." ) a tutti, e non per rispondere ad esso "nel merito".

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Lo ha fatto Alberto, chi altri vuole e può lo farà.Non posso invece astenermi dall'avanzare una mite raccomandazione "nel metodo".Per favore, Silvana, capisco il fascino della postura millenaria di Cassandra ("Voi non vedete ciòche vedo io!"), ma china lo sguardo ogni tanto anche su chi hai davanti: uomini e donne di penna edi libro, adulti senzienti e informati, in grado di guardare a loro volta il mondo e giudicare edecidere.Per quanti mi riguarda, d'accordo con Vanna e Moony e forse altri, io direi che da uomini e donnedi penna etc. etc., semplicemente chiudiamo qui la questione. Scelte e giudizi diversi, atti diversi.

E a proposito di questi atti, e dei loro possibili seguiti, un'ultima osservazione a scopo preventivo.A quanto ho capito ci sono possibilità che domenica prossima, nella Home Page di RepubblicaOnline, la segnalazione di Giomaria Bellu esca col titolo (non suo) "Gli scrittori per bambini controMaroni", o varianti di questo concetto. Ho fatto notare a Giomaria che in quella lettera parliamo anome nostro, appunto dei "sottoscritti", ma conosciamo le semplificazioni e le forzature deigiornali.Se qualche scrittore per bambini, Silvana De Mari e/o altri, uno o molti, ritiene che lacategoria sia stata menzionata abusivamente, non ha che da scrivere la sua dissociazione aRepubblica, o ad altri giornali che con maggiore probabilità gliela possano pubblicare.

E' estate, fa caldo, queste catene e-mail tendono a proliferare per autofecondazione arborescente;alcuni di noi sono in vacanza e altri (come me) ancora alle prese con lavori di scr itture e scadenzedi consegna; abbiamo raggiunto per ora un risultato; abbiamo fatto un passo; per quanto miriguarda, e fino a novità sostanziali che esigano nuove prese di posizione, e nuovi passi, il carteggio"Manine Manette" va in tregua estiva, in standby."Vacatio".Buone vacanze.

Bruno

Lettera di Silvana De Mari del 07/07/08

Cari tutti,per favore, fermatevi. state sbagliando.Carmela Cavallo, capo del Dipartimento per la giustizia minorile del ministero dellaGiustizia, la massima responsabile della tutela dei bambini Rom, ha una risposta positiva perla proposta di Maroni: "Non sono negativa su questa proposta. Forse la comunicazione èstata un po' affrettata e ha provocato un certo choc per chi non è del campo. Ma per me, cheho lavorato per anni con i bambini Rom, si tratta di una proposta condivisibile se attuata conmodalità che tutelino l'infanzia. Il principio è buono. Si tratta di un procedimento noninvasivo (...) Io mi metto dalla parte dei bambini e parlo alla luce delle esperienze che hovissuto: E' capitato spesso di prendere in carico dei piccoli di sette-otto anni che chiedevanol'elemosina in strada. Venivano messi in comunità e poi scappavano, così sei mesi dopo liritrovavi, con un altro nome, in un altra parte della città. Avendo le impronte digitalipotremo identificarli e tutelarli meglio."Dunque "chi non è¨ del campo" ha choc, chi invece sa di cosa si parla, chi lavora da anni perproteggere i bambini Rom è d'accordo.In uno stato democratico si priteggono g,i individui. Un bambino ha il diritto di vivere in unambiente decente. Un bambino che mendichi sta sull'asfalto rovente e respira gas di scaricotutto il giorno, in quantità maggiori di un adulto perché il suo viso è più basso. questo vuoldire che moltiplica per tre virgola qualche cosa il suo rischio di avere un cancro del polmoneo un linfoma. Il denaro che il bambino guadagna non serve per sfamarlo, ma serve alcapoclan. I bambini che non sono più sulla strada perché da dieci giorni sono scomparsi

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dalle strade sono in questo mometno nelle rulotte, un posto un po' meno insalubre, dovepossono anche giocare. Inoltre se non possono più fornire denaro forse, forse, gli assitentisociali che già visitano molti di questi campi riusciranno a convincere i capoclan a mollarela presa e a permettere a questi bambini di andare a scuola.La struttura del nomadismo oggi è un totalismo.I miei più cari saluti a tutti.sdm

On 08/07/2008 9.59, Emanuela Bussolati wrote:

Dal mio punto di vista, è tutto ciò che divide che è "contro" il dna dell'umanità che è quello diessere "sociale" e collaborativa. Per questo ritengo che le osservazioni di Silvana non spostino di unmillimetro la necessità di opporsi a questo tipo di operazioni. La stessa cifra (perché costano)potrebbe essere utile per molte altre cose positive, anche orientate a una maggiore conoscenzadell'infinita varietà di comportamenti all'interno di qualsiasi gruppo: famiglia, cittadinanza, gruppoetnico, eccetera.A Bruno rispondo che le vacanze sono sempre state favorevoli al potere: giardini tagliati, casesvuotate, leggine passate... sono spesso fatti accaduti durante le vacanze. Quando si torna, è giàsuccesso.Di sicuro noi non cambiamo il mondo, però un po' di vigilanza non fa certo male. Perciò tra unapennica e l'altra... aguzziamo le orecchie, per favore.Emanu

On 08/07/2008 10.21, moony wrote:

Per Silvana e per tutti.Con tutto il rispetto per la Cavallo resto dell'idea che prendere le impronte ai bambini rom sia unabarbarie pari al loro mendicare. Sono entrata in campi nomadi solo per servizi giornalistici e mi èbastato per capire che il modo di condurre la vita ed educare i figli è molto lontano da ciò checivilmente ci si augura. Ma ciò non ha spostato il mio modo di vedere le cose. Se si vuoleun'integrazione reale allora è necessario creare la condizione per rendere dignitosa la loro vita.Certo, con l'elemosina, i furti e qualche altro atto illegale non si andrà da nessuna parte manemmeno con le impronte vedo un orizzonte. Anzi. Penso che non ci siano etnie ladre o razzecriminali, penso che la storia delle culture umane sia molto complessa, variegata e non sempreaccettabile. Però è così. Abbiamo l'opportunità di favorire il dialogo, allora andiamo avanti. Nonsono però chiusa ad altre soluzioni ma non posso tollerare alcuna forma di "identificazionepersonale" per risolvere il problema. Contesto il metodo e non la finalità.Ritengo che ogni cultura debba essere conosciuta e compresa...non certo sempre accettata. Ma staalla democrazia trovare la strada della convivenza.Infine penso che il problema dell'infanzia dei bambini rom non possa essere interpretata solodicendo "che rubano". Ci sono fior di ragazzini italiani che dormono in comodi letti, che mangianocon mamma e papà e poi organizzano bande per rubare i cellulari ad altri ragazzini. E magariinnondano la scuola e combinano guai. Questo, per la cronaca, si chiama "bullismo". Ecco...sonocontraria anche a questa etichetta. Insomma, i problemi della società non si risolvono marchiando ibambini ma realizzando cose concrete e utili.Noi scriviamo libri, siamo in contatto con le nuove generazioni. Facciamo tanto..poco...non lo so.Ma facciamo. E francamente guardando il nostro Paese mi sento sempre più abitante di un "quartomondo".

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Dove sono le avanguardie? Dove sono gli intellettuali? Ci sono ancora? E frequentano solo i salotti-bene? La storia ci ha insegnato che le idee hanno bisogno di gambe per camminare. E io vedo unl'Italia in sedia a rotelle! Ho estrema sfiducia nelle istituzioni. Penso che non vi sia più un farepolitico ma solo un affare politico. Conservo la mia libertà di pensare ed agire senza bisogno diagganciarmi ad alcun partito o movimento. Mi pare fosse Erasmo a dire: "Pensare è eretico".Be'...sono felice di essere eretica. Sono felice di guardare il mondo senza pensare che c'è bisogno diimpronte digitali, eserciti per risolvere il problema dei rifiuti o le ronde anti-immigrati. Forsesarebbe il caso che il governo si occupasse della vera criminalità, della vera mafia. Allora anche ilresto dei problemi troverebbe soluzioni rapide. Ma non è così. Non lo è mai stato.Il caso dei bambini rom è solo un "particolare" di una cultura politica che resta volontariamentemiope.Scusate la lunghezza....Moony

On 08/07/2008 12.35, [email protected] wrote:

Caro Brunoperché la tua splendida figlia deve avere il diritto di frequentare una scuola senza essere costretta amendicare e una bambina Rom no?Ma certo: per la bambina rom “è la sua civiltà”.Be’, davanti alla civiltà , che dire? È giusto così.Perché la tua bellissima figlia deve avere il diritto di vestirsi come vuole e di sposare chi vuole euna bambina nata nell’islam no?Perché è “la sua civiltà”?Non esistono le civiltà, Bruno, sono un’allucinazione mentale, il miserabile alibi dei cialtroni e deivili, della loro minuscola mente politicamente corretta e delle loro ancora più minuscole animesempre pronte a scodinzolare davanti a tutti i totalitarismi del mondo, inclusi quello Rom a quelloislamico.Esiste la biologia, e quella uguale per tutti. E per tutte. E la nostra biologia ci dice che ognuno di noideve essere unico padrone del proprio destino. La nostra biologia ci dice che, una volta che si èformata la base biologica delle scrittura, la corteccia cerebrale sinistra, non imparare a leggerefavorisce l’istaurarsi di demenze.La nostra biologia ci dice che tutti noi, nessuno escluso, ha una parte del cervello in comune conl’alligatore e una parte in comune con il lupo. Altrimenti detto: noi siamo normalmente feroci. Inogni congregazione umana c’è almeno un 5% di feroci che, dove non ci siano leggi a impedirglielo,schiavizzeranno gli altri. Se quella società ha un livello di ferocia alta. Come la Roma Imperialedove si assisteva ai giochi dei gladiatori, alla Germania di Hitler, la percentuale salevertiginosamente.Non siamo tali e quali ai Rom, geneticamente sovrapponibili. Se nessuno nella società stanzialeschiavizza più i bambini e perché ci sono delle leggi che lo vietano e queste leggi sononormalmente applicate. Se non lo fossero, almeno un 5% della popolazione normaleschiavizzerebbe i propri figli, venderebbe la propria figlia 11enne per 18000 euro.Le stesse leggi che si applicano alla popolazione stanziale, si applicano alla popolazione nomade.Chi non lo fa e chi permette che non venga fatto intralciando l’unico mezzo che lo renda possibile,l’identificazione del minore, è un minuscolo cervello ammalato di razzismo.È vero, Bruno, non amo l’Islam. Neanche un po’.La religione islamica distrugge l’idea di libertà . È sufficiente la presenza di un’unica pecora nera,perché l’affermazione che tutte le pecore sono bianche (è la loro civiltà) sia un menzogna. E lepecore nere, i dissidenti islamici, sono milioni e pagano ogni giorno con la vita.

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È la loro civiltà? Un’indegna, ignobile menzogna, una di quelle menzogne che dicono gli ominipiccini piccini per giustificare la loro vigliaccheria.Il nazismo ha due anime: nazista e islamica: lo ha detto Adolf Hitler, quando insieme al Gran Muftidi Gerusalemme ha fondato la 13^ divisione SS, la bosniaco palestinese. È assolutamente vero. Chiodia il nazismo, non può non odiare l’islam.L’islam è stato fondato dal profeta Maometto che ha sposato 52 mogli: la terza è stata sposataquando lei aveva 8 anni e lui 53. Chiunque affermi che l’islam rispetti le donne è un cialtrone e stamentendo.Il profeta Maometto per punire gli israeliti dell’Arabia di non averlo riconosciuto come messia li hadistrutti, commettendo il primo genocidio della storia.Chiunque affermi che l’islam è o potrà mai essere una religione di pace sta mentendo.Penso che un gruppo di uomini che lapidano una donna che non ha fatto nulla di male siano unbranco di folli criminali e che il profeta che gli ha detto di farlo sia a sua volta un osceno criminale.Non ho il diritto di dire queste cose? Le ha dette, con queste precise parole, un ragazzo afgano di 23anni, che per questo è stato condannato a morte. Quindi ho il dovere di dirlo. E gli uomini di onore,se ancora ne esistessero, avrebbero il dovere di dirlo anche loro.

Sai Bruno, contrariamente a tutti voi, io non morirò nel mio letto. Mi ammazzeranno. Sto giàricevendo minacce. A quelle degli islamici posso anche aggiungere quelli dei rom. Chi se ne frega.Oramai ci sono.Non pubblicherò più libri. Non posso coinvolgere nessuno.Tra qualche giorno aprirò un blog (ho bisogno di un po’ di tempo per capire un minimo diinformatica) così quando mi ammazzeranno come Theo van Gogh , la mia casa editrice resterà fuoridalla linea di tiro.La mia lettera sui rom vi ha scandalizzato? Lo credo bene. Conteneva la verità . E voi da sempreimmersi nel vostro linguaggio politicamente corretto della verità avete una tale paura tale che labollate come scorretta e cattiva. La verità è che i nomadi di origine serbocroata sono in pugno, diproprietà, di capo clan di una ferocia nauseante. È vero. Non si può dire? La vostra ipocrisiapoliticamente corretta vi ha sommerso. Il termine sciame è un termine tecnico: si usa incriminologia per indicare un gruppo che goda nel commettere un’aggressione, un gruppo dibambine ridotte in schiavitù e ridotte a vivere in una tale ferocia che quando aggrediscono unamalata grave si divertono, dopo averla rapinata, a picchiarla, strapparle i capelli a ciocche e sputarleaddosso. I loro aguzzini possono dormire sonni tranquilli: ci siete voi a proteggerli. Ci site voi aproteggere gli iman del terrore, le scuole craniche dove i bambini sono appesi per i piedi quandosbagliano un verso. Caspita, ragazzi: ci siete voi! L’umanità può dormire sogni tranquilli. Io homedicato i bambini rom per 12 anni, senza poter mai intervenire perché il minore era senza nome esenza carta di identità, e penso a quanto saranno consolati quelli che li per anni li hanno macellati aleggere il vostro intervento su repubblica. Ma certo: tutti gli scrittori per ragazzi. Ma certo: tutti.Voi siete sempre siete stati e sempre sarete una cultura egemonica, assolutamente incapaci di unsussulto di pensiero non allineato, di concepire che qualcuno possa pensarla in maniera diversa davoi, che qualcuno un sussulto di pensiero non allineato ce lo possa avere.Voi non odiate l’islam? Non odiate una religione che sancisce che una bambina di 8 anni può esseresposata e lapidata?Le leggi sono create per arginare la normale ferocia umana: dove non siano applicate la ferocia siscatena. In ogni aggregazione umana c’è quello che camperebbe volentieri schiavizzando i bambinie quello a cui piacerebbe tanto mettere le mani a 53 anni sul corpo di una bambina di otto o undici.Dove le leggi non siano applicate, queste cose succederanno. Nella società europea non succedonopiù perché ci sono leggi, quando queste leggi non c’erano questi comportamenti sono stati la normaanche da noi. Lo stato di necessità (poverino, è tanto povero) è considerata una scusante, certo, malo stato di necessità, per definizione, è una situazione di emergenza. Quando diventa uno statosociale permanente ed ereditario, diventa coazione non può essere tollerato. Coazione vuol dire che

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non c’è più libertà di scelta. Il figlio di un rom che non è andato a scuola non può fare altro che ilrom. La sua possibilità di scelta è annullata. In Italia. In Francia e Svizzera dove una bambina diotto anni che mendica si troverebbe immediatamente davanti a qualcuno che la salva, i genitorinomadi si arrangiano a procurarsi di che sopravvivere senza coinvolgere i propri figli, che sononell’80% secolarizzati, in apposite scuole vicine ai campi con programmi speciali per bambini checambiano spesso indirizzo. Quei bambini sono scolarizzati e sanno usare un computer: da grandipotranno scegliere. In Francia e in Svizzera, soprattutto in Camargue, si stanno creando vere eproprie economie alternative, basate sull’artigianato e sulla chiromanzia, e questo è possibile solodove la legge sia applicata, a proteggere i più deboli e a limitare il potere dei capoclan.

Bene Bruno, non so quanto mi resta da vivere, ma sono certa che non desidero passarlo leggere lavostra posta. Potreste impegnarvi a levare definitivamente e per sempre il mio nome dai vostriindirizzari? E non permettervi mai più di rimettercelo? Ricevere lettere dove si parla di me in terzapersona mi lascia veramente perplessa, ma veramente tanto. La gente che in quanto scrittore perragazzi mi ha ficcato in una cosa che non voglio e che aborro, mi lascia perplessa e veramente tanto.Voi siete i tanto buoni, i rispettosi di qualsiasi religione e qualsiasi civiltà , per quanto criminale,quelli che tollerano tutto e il contrario di tutto.Quelli che con la loro indegna bontà continuano a lastricare la strada agli inferni altrui.Mi schiero con i cattivi. Ho molti dubbi su di loro, questo è vero, ma almeno sono uomini di buonsenso.Grazie e a non rincontrarvi, meno che mai a rileggervi.

sdm

On 08/07/2008 13.15, Vanna Cercenà wrote:

Caro Bruno,

Non entro in merito alla lettera (anzi alle numerose lettere) di Silvana De Mari. Tu e altri hannorisposto in sintonia con quanto avrei voluto dire io. Credo che solo un suo suggerimento vadaaccolto: cancellare il suo indirizzo dalle nostre rubriche (vedi la sua ultima mail). Personalmentenon le ho mai scritto né avuto contatti con lei.Riguardo al servizio che uscirà su Repubblica, non me ne preoccuperei; tanto ho visto che qualsiasicosa si faccia c’è sempre qualcuno che polemizza. Se non è troppo tardi, fai aggiungere ai nomianche Pietro Formentini e Walter Fochesato.Sono felice di aver avuto questa occasione per contattarci di nuovo e spero che tu possa accogliereil mio invito a una merenda in giardino,Un abbraccio affettuoso

Vanna Cercenà

On 08/07/2008 13.44, Bruno Tognolini wrote:

Cari tutti.

Raccolgo e rilancio a tutti l'invito di Vanna, con le stesse parole usate per un identico invito di oltretre anni fa, che per curiosità ho ripescato da una vecchia cartella di posta e copio qui sotto.

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At 11.52 02/02/2005 +0100, Emanula Nava wrote:Bruno, non riesco a fare il replay a 60 indirizzi.Puoi farlo tu per me, per favore, copiando queste due righe:

Silvana De Mari non desidera più ricevere posta sull'argomento "Manifesto control'Inquinamento" e mi chiede di cancellare il suo indirizzo dalla lista degli invii.Giro diligentemente a tutti gli indirizzi che ho questa richiesta, e l'invito a cancellare dai loroinvii Silvana De Mari.Se qualcun altro vuol essere escluso dai carteggi di questa iniziativa può scriverlo a me, cheirradierò la sua richiesta a tutti gli altri.

A volte ritornano. E vedeste con che parole, anche quella volta.Io non so chi sia stato il primo a scrivere a Silvana De Mari, in questa occasione, ma vista laregolarità delle sue reazioni, e dato che due punti individuano una linea, impegniamoci tutti, perfuture occasioni simili, a non fare lo stesso errore una terza volta.Et de hoc satis.

Bruno

On 08/07/2008 16.09, moony wrote:

Sconcertata cancello l'indirizzo di Silvana. D'altra parte lei ha le sue ragioni e se le racconterà o neparlerà con chi desidera.L'argomento per cui ci scriviamo non è se siamo o no d'accordo con Silvana De Mari.Alla prossima...Moony

On 09/07/2008 15.13, Luisa Mattia wrote:

Oggi è uscita questa notizia. Riguarda Roma i Rom.Eccola di seguitoAlemanno: no alle impronte dei bimbi RomIn serata vertice con Maroni: censimento, non schedatura. La Romania: siamo preoccupatidi Paolo G.Brera

«Sono contrario a prendere le impronte digitali ai bambini Rom». A pochi giorni dal primocensimento sui nomadi della capitale, previsto «intorno al 15», anche il sindaco GianniAlemanno esprime i suoi dubbi sulla linea dettata dal ministro degli Interni, Roberto Maroni,giudicata xenofoba dall´opposizione: «Penso sia d´accordo anche lui, qui non si vuoleschedare nessuno. L´identificazione serve per controllare i doveri degli adulti e per tutelare idiritti dei bambini. Sono convinto che sia stato frainteso».

È così? Oggi a Strasburgo i parlamentari europei doneranno le impronte in segno di protesta,come hanno fatto lunedì in piazza a Roma decine di artisti e politici, e come sta avvenendoin tutta Italia. Il prefetto di Roma Carlo Mosca ha messo bene in chiaro da giorni che nonautorizzerà schedature etniche di massa, né raccoglierà le impronte ai bambini. «Davanti allepolemiche di questi giorni - replica Maroni a Repubblica - tengo a precisare di non aver maidisposto alcun censimento per i Rom, una misura di cui non ho mai parlato perché sarebbesu base etnica. Ho invece disposto un censimento per i campi nomadi, dove con ogni

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evidenza ci sono Rom ma anche extracomunitari. Dunque la mia non è una iniziativa suiRom ma sui campi nomadi, e le due cose non possono e non devono essere confuse. Inquesto modo ho corretto l´impostazione, questa sì etnica, di Amato e Minniti che avevanodecretato l´emergenza per i Rom».

In serata Alemanno frena: «Ho avuto un breve incontro con Maroni in cui il ministro mi haribadito che tutte le iniziative del governo per identificare i minori sono finalizzate aproteggerli da ogni forma di sfruttamento e di violenza, e sono in linea con le normative Ueper evitare qualsiasi forma di discriminazione e di schedatura». Insomma, non c´è «alcuncontrasto tra me e il ministro Maroni». «Penoso, con l´ennesima giravolta Alemanno pagapegno all´ortodossia padana di Maroni», lo gela Riccardo Milana del Pd.

Ma non è solo il valzer italiano a preoccupare Maroni: il ministro dell´Interno romeno,Cristian David, ha espresso ieri al commissario Ue alla giustizia, Jacques Barrot,«preoccupazione per le misure prese dal governo italiano» sulle impronte. Intanto lamacchina organizzativa del censimento si prepara a partire su basi molto meno aspre diquelle annunciate dal ministro. Oggi ci sarà l´ennesima riunione tecnica al cospetto delprefetto, il quale ha affiancato una prudente consegna del silenzio a una posizione semprepiù solida e condivisa.

La Croce rossa ha messo a punto i contenuti della scheda con cui raccoglierà i dati anagraficie socio sanitari dei nomadi: sono spariti i dettagli relativi a etnia e religione, ed è statochiarito che le schede resteranno nel loro archivio, eventualmente a disposizione deimagistrati. Per il censimento, preceduto e assistito dal lavoro dei mediatori culturali delcomune, «mancano solo dettagli operativi pratici, come la stampa definitiva delle schede»,spiega il presidente della Croce rossa, Massimo Barra anticipando una linea d´interventosempre più distante dai proclami leghisti: «Siamo dalla parte dei più deboli, e abbiamogrande stima del prefetto Mosca, con cui ci intendiamo alla perfezione. Ancheumanamente».(09 luglio 2008)

On 10/07/2008 11.00, moony wrote:

Ciao a tutti,ecco cosa ha risposto l'Europarlamento: "Le impronte ai rom è discriminatorio"

Il Parlamento europeo riunito a Strasburgo ha approvato la risoluzione presentata dai gruppidel centrosinistra e liberaldemocratici che boccia le misure di emergenza nei campi nomadiitaliani proposte dal ministro Maroni (compresa quella relativa alle impronte digitali deibambini), con 336 voti a favore, 220 contrari e 77 astenuti. Una richiesta di rinvio del voto,presentata dal Ppe, era stata precedentemente respinta dalla maggioranza dell’aula.In sostanza si esortano le autorità italiane «ad astenersi dal procedere alla raccolta delleimpronte digitali dei rom, inclusi i minori e dall'utilizzare le impronte digitali già raccolte inattesa dell'imminente valutazione delle misure previste annunciata dalla Commissione, inquanto questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sullarazza e l'origine etnica». Ma c'è di più: è stato anche approvata una proposta di modificapresentata dal gruppo di destra con la quale si fa riferimento alla risoluzione approvatadall'Europarlamento a gennaio nella quale si sollecitano gli Stati Ue a risolvere il problemadei campi «illegali» dove non c'è igiene o standard di sicurezza e dove «un alto numero dibambini rom muore per incidenti domestici».

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Praticamente erano state presentate due risoluzioni: quella della destra, che sostiene diPalazzo Chigi, e quella presentata insieme da socialisti, liberali e sinistra europea checensura la misura come discriminatoria. «L'Italia non proceda alla raccolta delle improntedigitali dei rom, inclusi i minori, e all'uso di quelle già raccolte - si legge nel testo deldocumento - in attesa della prossima valutazione annunciata dalla Commissione Ue dellemisure previste, perché questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione basatosulla razza e sull'origine etnica».Ma il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, ha subito replicato: "Per le improntedei minori noi abbiamo un diritto-dovere che è della politica italiana e del governo: tutelarela dignità dei minori dei bamini spesso sfruttati dal racket. Qualsiasi azione del nostrogoverno è tesa soltanto a salvaguardare la dignità dell'infanzia, soprattutto di quelle decinedi migliaia di bambini sfruttati. Ho ribadito agli eurodeputati italiani la nostra posizione cheè in linea con l'Unione europea. Tutta la nostra posizione, in particolare quella che riguardale impronte, è mirata soltanto a una situazione d'emergenza. Vogliamo capire quanti sono,dove sono, come vivono questi bambini, qual è il loro stato di scolarizzazione, di salute».Ronchi ha sottolineato che il ministro Maroni è pronto al «confronto costante con lacommisione Ue per ascoltare e aprirsi a tutti i contributi. Partendo da un dato: noi abbiamo ildiritto-dovere morale prima che politico di tutelare e difendere il bambino».Il dibattito dunque è aperto. Proviamo anche noi a dare un contributo stilando un documentoche invieremo al ministro Maroni, a Ronchi e al Parlamento europeo.

Che ne dite?GRAZIE

Moony

On 10/07/2008 12.43, Luisa Mattia wrote:Aggiungo, perché può servire, un articolo uscito oggi su Repubblica.

Censimento rom, ecco le regoleidentificati tutti i bambiniVertice in prefettura, al via la prossima settimanadi Paolo G.Brera

Tutti i bambini nomadi di Roma «dai due anni in su» saranno fotografati, identificati ecensiti. Lo ha deciso ieri il vertice convocato in prefettura aumentando il livello di invasivitàdel censimento, che fino a ieri prevedeva di inserire i dati sui bambini nelle tessere dei lorogenitori. Diversamente da quel che avviene per i figli degli italiani non nomadi, invece, laprefettura e la Croce Rossa hanno deciso di compilare una scheda per ogni nomade censito,indipendentemente dall´età. E su ogni scheda ci sarà il nome, il cognome e la fotografia deltitolare. «Ma servirà solo ad accedere ai servizi socio sanitari - precisa il presidenteprovinciale della Croce Rossa, Fernando Capuano - e non avrà niente a che vedere coi rilievibiometrici eseguiti dalle forze dell´ordine».Il censimento partirà «la settimana prossima» in gran segreto, almeno nelle intenzioni deipromotori, seguendo i criteri imposti dal prefetto Carlo Mosca che non prevedono l´usodelle impronte digitali se non nei casi eccezionali imposti dalla legge. Per evitare il rischioche l´operazione sia catalogata come una schedatura, nei documenti compilati «non sarannoannotati elementi riguardanti l´etnia e la religione». Il vertice in prefettura è servito proprio amettere a punto gli ultimi dettagli tecnici e operativi da cui è emersa la novità delle fotoindiscriminatamente scattate a tutti i bimbi, anche a quelli regolarmente nati in Italia che,

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vista l´età, per legge non hanno foto nemmeno nel passaporto dei genitori. Il modello dei"fogli notizie" e delle "tessere sanitarie" - che saranno compilate dalla Croce Rossa neicampi abusivi e in quelli autorizzati - verrà consegnato oggi al Garante della privacy perottenerne la convalida, ma sulle foto ai bambini «abbiamo già avuto un via libera generico».L´ingresso nei campi sarà preceduto e favorito da mediatori culturali, e verrà messo in attodai militi della croce rossa assistiti «da personale delle forze dell´ordine che dovrà operare inborghese». Gli operatori della Croce Rossa annoteranno «la struttura del campo valutandonela parte logistica, la presenza di servizi, l´organizzazione e la suddivisione delle famiglie, ladisponibilità di tende o di case prefabbricate o in muratura». Sulle tessere sanitarie, cheverranno consegnate ai nomadi, compare «il logo della Croce Rossa, la foto del titolare, ilnome e cognome, la data di nascita, la provenienza senza indicazione di etnia e religione, eun riassunto dei dati sui trattamenti sanitari». Sul "foglio notizie" che resterà invece allaCroce Rossa saranno annotatati anche i dati più dettagliati di carattere sanitarie.«Gli adulti senza documenti potranno essere riconosciuti da due adulti con documenti, comeall´anagrafe. Per i bambini saranno i genitori, o chi ne ha patria potestà, confermare di chisono figli».

On 11/07/2008 14.20, moony wrote:

Ciao a tutti,ecco cosa ha detto il presidente dell'Unicef Italia, Vincenzo Spadafora: "Siamo stati i primi alanciare un allarme quando si era parlato di rilevare le impronte ai bimbi ma dopo un incontro con ilministro abbiamo avuto rassicurazioni sulle sue reali intenzioni. Quello che si sta dicendo - ha dettoSpadafora - distorce le reali intenzioni del governo e mi dispiace che anche le posizioni dell'Unicefsiano strumentalizzate". Il presidente di Unicef Italia ha letto il testo dell'ordinanza del ministro eafferma che "non c'è discriminazione. L'obiettivo è unicamente quello di riconoscere i diritti civilidei bambini. Non stanno prendendo impronte ma scattano solo fotografie, non si ledono in alcunmodo i diritti del minore". Per Spadafora il governo deve dunque andare avanti poiché il ministro hacentrato il problema, l'azione è assolutamente corretta. La vera battaglia è di tipo culturalewww.sestaluna.it

Moony

On 11/07/2008 15.15, Anna Vivarelli wrote:

Cari colleghi,intervengo per la prima volta dopo la fiumana di mail, in cui ho letto ditutto, comprese evocazioni sui lager nazisti, per dire che, appunto, non c'ènessun allarme razzista né altro. Non appena ho cominciato a leggere suiquotidiani notizie allarmanti su questo tema, ho cercato su Google la homepage del Ministero degli Interni e ho letto su uno dei link collegatil'intero testo dell'ordinanza del Ministro Maroni. Mi pareva doveroso persapere, capire, ed eventualmente indignarmi. Consiglio vivamente a chiinteressato realmente sui fatti, di andare a dare un'occhiata.Anna Vivarelli

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On 11/07/2008 16.21, Bruno Tognolini wrote:

On 11/07/2008 15.15, Anna Vivarelli wrote:Cari colleghi,... non c'è nessun allarme razzista né altro.

Bene, non c'è alcun allarme, meglio così.Il ministro non ha mai parlato di impronte digitali.Ce le siamo sognate noi, che siamo faziosi e visionari, ci precipitiamo a vedere nazisti dappertutto.Mentre lui stava solo tirando su un po' di cortine fumogene e incursioncine diversive sugli zingarelli- il cui fattore d'incidenza sulla illegalità diffusa dev'essere pari allo zero virgola, ma che son cosìmolesti e odiosi a tutti e potrebbero funzionare - frattanto che quelli che fanno sul serio fannopassare l'impunità a vita per Silvio Berlusconi di fronte a ben altre e a tutte le possibili illegalità.Comunque bene, se l'allarme è rientrato tanto meglio.Ma a me non spiacerebbe capire cos'è successo. Due sono i casi:

1) Maroni non ha mai parlato di impronte digitali e non solo noi nanetti scrittorelli per ragazzi, maanche Famiglia Cristiana, le associazioni di volontariato, la CEI, l'Unicef, il Parlamento Europeo et.etc. siamo tutti faziosi e visionari.

2) Maroni ha parlato di impronte digitali, ma dopo le reazioni (compresa la nanoscopica nostra) si èaccorto di aver fatto una falsa partenza: ha messo giù la carta della purga dei campi rom quando nonera ancora il suo tempo. Ops. L'Italia non è ancora abbastanza cotta. Maroni non batte ciglio: "maiparlato di impronte", ritira o corregge l'ordinanza, e lascia cuocere ancora un po'. Intanto l'altrolavoro è già quasi fatto e a qualcun altro le impronte non gliele prenderà mai più nessuno.

Comunque sì, ora smorziamo i fuochi dell'animo e ragioniamo.Qualcuno ha un quadro chiaro che consenta di dire che dobbiamo ritirare la nostra lettera?Non era successo niente e ci siamo sognati tutto? O abbiamo vinto?

Bruno Tognolini

On 11/07/2008 16.35, janna carioli wrote:

Per scrupolo mi sono andata a leggere Maroni sul sito del Ministero... no, Bruno, tranquillo,malgrado i tuoi "anta" ci vedi e ci senti ancora benissimo!Vittoria o visione... l'importante è non solo che questa scelta non si faccia, ma anche far capire chec'è chi sta attento a quello che succede ai bambini... anche se è luglio e si schiatta di caldo. Poi, èchiaro, noi siamo piccoli e contiamo quello che contiamo, ma per fortuna siamo voci libere e cometali diciamo quello che pensiamo.Janna

On 11/07/2008 16.52, Emanuela Bussolati wrote:

E' successo che, nello stile classico di queste persone, quando le cose sono sgamate, dopo il "tirodritto" si passa al "ma non ci eravamo capiti!".

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Come dici tu, ci sono cose ben più urgenti sul piatto ma non abbasserei la guardia proprio per nulla,convinta che le crepe sono di due tipi: quelle che generano crolli immediati e quelle che si allarganoa poco a poco per un crollo di poco spostato nel tempo.Intanto si spera che il sonno della ragione (e non solo di quella) sia un filo più leggero.Ciao, un abbraccioEmanu

On 11/07/2008 17.24, moony wrote:

Cari tutti,penso che , in ogni caso, noi dobbiamo realizzare un documento. La proposta di trovarci a settembreda Vanna è , per me, ancora validissima.Non solo ma vi lancio una proposta da valutare insieme: come sapete il prossimo aprile 2009organizzerò la terza edizione del Fantasio Festival a Perugia e, come ho già annunciato un paio dimesi fa, il tema sarà piuttosto impegnativo: i diritti umani.In questo periodo sto elaborando il programma, gli eventi, gli spettacoli, gli incontri, gli ospiti.Terminerò la parte generale del programma verso settembre. Che ne dite di realizzare durante ilFantasio un incontro tra tutti noi per parlare e magari costituire un gruppo di lavoro?Potrebbe segnare la nascita di una cosa nuova nel panorama letterario. Non mi piacciono i gruppi diintellettuali che pontificano ma sento la necessità di unire le forze e gli intenti per realizzare idee eprogetti che partano dalla parola scritta per arrivare in altri luoghi della cultura.Dicono da sempre che sono una visionaria....ed è vero. Ma sono anche molto concreta e il Fantasioè la mia piccola-grande creatura e vorrei tanto diventasse un punto di incontro e di intenti di tutti gliscrittori italiani per ragazzi.Vi ringrazio per il tempo che dedicate a queste mailMoony

On 11/07/2008 18.46, alberto melis wrote:

Cari tutti,premesso che mi impegno a chiedere a Roberto Malini di EveryOne di pubblicare la lista completadei sottoscrittori della lettera, volevo tornare su quanto scriveva Bruno...

1) Ovviamente no, non ci siamo sbagliati e non abbiamo avuto le allucinazioni, visto che leintenzioni del Ministro dell'interno sono state palesate da lui stesso su stampa e tv per settimane esettimane (e meno male che le hanno udite-lette non solo i parlamentari europei ma anche igiornalisti di tutta Europa, che ne hanno scritto ampiamente, insieme alle maggiori associazioniinternazionali di difesa dei diritti umani, che hanno protestato fermamente)...

2) No Bruno, non abbiamo vinto, non ancora, diciamo però che abbiamo unito il nostro coro aquello di tanti altri: e tutti, a cominciare dal Parlamento Europeo che "sentirà" ancora il governoitaliano dopo la pausa politica estiva, concordano che non è certo il momento di abbassare laguardia. Per quanto mi riguarda penso perciò che la lettera deve continuare a essere diffusa...

3) Immagino che l'ordinanza a cui faccia riferimento Anna Vivarelli sia quella del 30 maggio 2008.In realtà si tratta non di una ma di tre ordinanze che riguardano il Lazio, la Lombardia e la

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Campania. Non sono firmate da Maroni, che non ne avrebbe avuto il potere, ma dall'esimio PrimoMinistro in persona, il Cavaliere.

Ora a trarre in inganno Anna Vivarelli, che probabilmente non è a conoscenza del quadrocomplessivo di ciò che sta accadendo, sono state le tante parole spese nelle ordinanze a propositodel "risanamento" dell'emergenza: laddove si recita, insieme all'intenzione di sanare la situazione di"degrado" dei campi, anche la necessità di "tutelare" i minori rom. E di impronte digitali non siparla affatto.Dove sta allora l'inganno? Sta prima di tutto nel fatto che quando si parla di degrado ambientale e diinterventi per risanarli, la pratica - quella già messa in atto in queste settimane - è quella di buttaregiù le baraccopoli rom e di cacciare i poveretti che vi si trovano. Ma soprattutto sta nel fatto chel'individuazione delle AZIONI da praticare per superare l'emergenza, sono delegate in toto ai trecommissari nominati per il Lazio, la Lombardia e la Campania, ai quali (art.1, comma 2 e letteresuccessive) si dà comunque l'incarico di effettuare un censimento attraverso "rilievi segnaletici".Ecco qua l'inganno: nell'ordinanza non appare la dicitura "impronte digitali", ma di improntedigitali hanno parlato, anche pubblicamente, il ministro e i tre commissari: i quali hanno dato ordinealle forze di polizia di eseguire le loro disposizioni: e hanno cominciato a farlo, nondimentichiamolo, visto che l'Europa ha ammonito il governo italiano a "non utilizzare in alcunmodo le impronte già raccolte".

tutto qui, insomma, per essere precisi... anche se sono stupefatto del fatto che ancora qualcuno possanegare che siamo in presenza di una forma di discriminazione su base etnica...

per il resto ringrazio Moony per la sua calda e bella ostinazione: sì, l'idea di incontrarci devecomunque restare in piedi: un po' perché sarà bello farlo, ritrovarsi tutti insieme gli scrittori e lescrittrici kamikaze che da questa storia corrono solo il rischio di perderci in termini di mercato e divendite, visto l'aria che tira, e un po' perché a me personalmente non dispiacerebbe creare una"cosa", una "casa" comune, formale o informale, dove e attraverso la quale esercitare ogni tanto ildono dell'intelligenza e quello della passione civile...

un abbraccio a tutti

alberto

On 11/07/2008 19.18, Luisa Mattia wrote:

Anche a me non piacciono i gruppi letterari e di "letterati", perché poi le parole finiscono perprendere la mano, si mettono in trono e si parlano addosso.Ma se il centro dell'incontro è fare qualcosa di concreto ( progetti e realizzare), preparo già lo zainoe vengo!Luisa

On 14/07/2008 1.36, [email protected] wrote:

Caro Alberto, cari tutti,mi scuso se mi unisco solo ora alla lista dei firmatari, ma per impegni vari ho spesso trascurato diguardare l'e-mail.

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Arrivo tardi, dunque. Fuori tempo per qualsiasi considerazione di principio (le cose da dire già leavete dette) ma in tempo per vedere che qualcosa si è mosso: l'articolo di Repubblica ,in piccolaparte, consola.Ma certo non basta. Penso che si potrebbe concertare un'iniziativa in sincrono su scala nazionale(ognuno di noi potrebbe farsi carico di organizzare nel proprio territorio...) perché si parli delproblema. E se ne parli con bambini e adulti: questi ultimi, come sempre, sono i veri destinatari delmessaggio...E se, anche quest'anno, a "ottobre piovono libri", noi potremmo far piovere impronte: improntedigitali e di pensiero, colorate e indelebili. Se organizzassimo una serie di incontri nelle scuole,nelle biblioteche e nelle librerie invitando tutti i bambini (accompagnati dai familiari?) a lasciare leloro impronte colorate su una pagina bianca con accanto un breve testo (quello bellissimo di Brunopuò fare da detonatore) potremmo davvero fare una raccolta di impronte che sta a dire : "improntedi tutti, impronte di nessuno". Ogni bambino che vuole partecipare, può decorare, come crede, ilfoglio con le proprie impronte. Il testo, se si vuole , può iniziare con "impronta di NOMEBAMBINO" e poi prosegue in forma molto semplice. Insomma, se l'idea piace si può concertarecome strutturarla: le idee non mancano.

Si possono poi rilegare dei volumi e inviarli al Ministero. Sarebbe la prima petizione di minorenni,per di più firmata con le impronte digitali...Insomma, facciamoci tutti rom per un giorno. Le "impromte", chissà, potrebbero segnare uncambiamento nel genere "protesta".

Certo, un Paese dove ai rom si prendono le impronte, alle donne si mettono i braccialetti antistupro,ai supermercati si prevedono tessere di povertà non può che suscitare allarme. Comincio a guardarei cani col guinzaglio allungabile con una certa invidia...

Un saluto caro a tutti.

Teresa

On 14/07/2008 10.13, moony wrote:

Cari tutti,ho ricevuto l'adesione di Luciano Comida che sottoscrive la lettera di Vanna.Lo inserisco tra le firme sul sito www.sestaluna.it e nella lista mail.BACIMoony