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QUESTO E-BOOK:

TITOLO: Annali d'Italia dal principio dell'eravolgare sino all'anno 1750 / compilati da L. AntonioMuratori e continuati sino a' giorni nostri - volumequartoAUTORE: Muratori, Lodovico AntonioTRADUTTORE:CURATORE:NOTE: Il testo presente in formato immagine sul sito The Internet Archive (http://www.archive.org/).Realizzato in collaborazione con il ProjectGutenberg (http://www.gutenberg.net/) tramiteDistributed proofreaders (http://www.pgdp.net/).

CODICE ISBN E-BOOK: 9788828100980

DIRITTI D'AUTORE: no

LICENZA: questo testo distribuito con la licenzaspecificata al seguente indirizzo Internet:http://www.liberliber.it/biblioteca/licenze/

COPERTINA: [elaborazione da] La battaglia di Legnano- Amos Cassioli - https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8e/La_battaglia_di_Legnano_di_Amos_Cassoli.jpg - Pubblico Dominio.

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TRATTO DA: Annali d'Italia dal principio dell'eravolgare sino all'anno 1750 / compilati da L. AntonioMuratori e continuati sino a' giorni nostri - volumequarto - Venezia : G. Antonelli, 1845 - 1274 col. -26 cm.

CODICE ISBN FONTE: n. d.

1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 23 febbraio 2015

INDICE DI AFFIDABILIT: 1 0: affidabilit bassa 1: affidabilit standard 2: affidabilit buona 3: affidabilit ottima

SOGGETTO:HIS020000 STORIA / Europa / Italia

DIGITALIZZAZIONE:Distributed proofreaders, http://www.pgdp.net/

REVISIONE:Claudio Paganelli, [email protected] Santamaria

IMPAGINAZIONE:Claudio Paganelli, [email protected] F. Traverso (ePub)Ugo Santamaria (revisione ePub)

PUBBLICAZIONE:Claudio Paganelli, [email protected]

TRATTO DA: Annali d'Italia dal principio dell'eravolgare sino all'anno 1750 / compilati da L. AntonioMuratori e continuati sino a' giorni nostri - volumequarto - Venezia : G. Antonelli, 1845 - 1274 col. -26 cm.

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ANNALID'ITALIA

DALPRINCIPIO DELL'ERA VOLGARE

SINO ALL'ANNO 1750COMPILATI

DA L. ANTONIO MURATORIE

CONTINUATI SINO A' GIORNI NOSTRI

VOLUME QUARTO

www.liberliber.it

5

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SINO ALL'ANNO 1750COMPILATI

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ANNALI D'ITALIA

DAL

PRINCIPIO DELL'ERA VOLGARE

SINO ALL'ANNO 1500

Anno di { CRISTO DCCCCXCIV. Indiz. VII.GIOVANNI XV papa 10.OTTONE III re di Germania e d'Italia 12.Cogli affari d'Italia han correlazione quei di Gerberto creato

arcivescovo di Rems. Prese la santa Sede la protezione di Arnolfodeposto da quella sedia contro le leggi canoniche, e papaGiovanni XV sospese dai divini uffizii que' vescovi che aveanoproferita sentenza contro di lui. Restano tuttavia le invettived'esso Gerberto, non dir contro la Chiesa romana, ma controquei papi che in questi ultimi tempi l'aveano cotanto sporcata, e smalamente governata; di Gerberto, dico, il quale da qui a nonmolto ci comparir salito sul medesimo trono pontificio. UgoCapeto re di Francia sped al papa le ragioni dell'operato daivescovi, e il preg di voler venire in persona fino a Grenoble, perconoscere meglio questa differenza. Non si sent voglia ilpontefice Giovanni di prendersi tanto incomodo, e solamentemand in Francia Leone abbate del monistero di san Bonifazioper suo legato, per cui opera nell'anno seguente fu in qualchemaniera posto fine a quell'imbroglio. Abbiamo da Lupo

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ANNALI D'ITALIA

DAL

PRINCIPIO DELL'ERA VOLGARE

SINO ALL'ANNO 1500

Anno di { CRISTO DCCCCXCIV. Indiz. VII.GIOVANNI XV papa 10.OTTONE III re di Germania e d'Italia 12.Cogli affari d'Italia han correlazione quei di Gerberto creato

arcivescovo di Rems. Prese la santa Sede la protezione di Arnolfodeposto da quella sedia contro le leggi canoniche, e papaGiovanni XV sospese dai divini uffizii que' vescovi che aveanoproferita sentenza contro di lui. Restano tuttavia le invettived'esso Gerberto, non dir contro la Chiesa romana, ma controquei papi che in questi ultimi tempi l'aveano cotanto sporcata, e smalamente governata; di Gerberto, dico, il quale da qui a nonmolto ci comparir salito sul medesimo trono pontificio. UgoCapeto re di Francia sped al papa le ragioni dell'operato daivescovi, e il preg di voler venire in persona fino a Grenoble, perconoscere meglio questa differenza. Non si sent voglia ilpontefice Giovanni di prendersi tanto incomodo, e solamentemand in Francia Leone abbate del monistero di san Bonifazioper suo legato, per cui opera nell'anno seguente fu in qualchemaniera posto fine a quell'imbroglio. Abbiamo da Lupo

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Protospata1 e da Romoaldo Salernitano2 che in questo annoobsessa est Matera a Saracenis tribus mensibus, et quarto captaab eis. Ne erano allora in possesso i Greci, ma non ebbero forzaper poterla sostenere contro la possanza dei Mori. Fino all'annopresente signoreggi in Salerno Giovanni II appellato diLamberto3. La morte il rap con restare principe di Salerno suofigliuolo Guaimario, chiamato il terzo, per distinguerlo da altridue principi dello stesso nome, che erano vivuti ne' tempiaddietro. Era esso Giovanni tuttavia vivente nel giugno diquest'anno, ci apparendo da un diploma dato da lui e dal figlioGuaimario, che si legge nelle Antichit italiane4. Truovasi ancorain quest'anno Otberto ossia Oberto II marchese, figliuolo diquell'Otberto I che noi gi vedemmo marchese e conte del sacropalazzo, e dicemmo progenitore della casa d'Este, il quale tieneun placito nella chiesa di Lavagna, e sentenzia in favore delmonistero di san Fruttuoso5. L'atto fu scritto anno IncarnationisDomini nostri Jesu Christi nongentesimo nonagesimo quarto, Xkalendas februarii, Indictione septima, cio senza contar gli annidi Ottone III re. Erano potenti in Toscana e Lunigiana i marchesiappellati dipoi di Este, e forse di qui possiamo inferire che ilsuddetto Otberto II governasse in questi tempi la marca diGenova.

Anno di { CRISTO DCCCCXCV. Indiz. VIII.GIOVANNI XV papa 11.OTTONE III re di Germania e d'Italia 13.1 Lupus Protospata, in Chronico.2 Romualdus Salernitanus, in Chron.3 Peregrinius, Hist. princip. Langobard.4 Antiquit. Ital., Dissert. XXXII, pag. 1035.5 Antichit Estensi, P. I, cap. 15.

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Protospata1 e da Romoaldo Salernitano2 che in questo annoobsessa est Matera a Saracenis tribus mensibus, et quarto captaab eis. Ne erano allora in possesso i Greci, ma non ebbero forzaper poterla sostenere contro la possanza dei Mori. Fino all'annopresente signoreggi in Salerno Giovanni II appellato diLamberto3. La morte il rap con restare principe di Salerno suofigliuolo Guaimario, chiamato il terzo, per distinguerlo da altridue principi dello stesso nome, che erano vivuti ne' tempiaddietro. Era esso Giovanni tuttavia vivente nel giugno diquest'anno, ci apparendo da un diploma dato da lui e dal figlioGuaimario, che si legge nelle Antichit italiane4. Truovasi ancorain quest'anno Otberto ossia Oberto II marchese, figliuolo diquell'Otberto I che noi gi vedemmo marchese e conte del sacropalazzo, e dicemmo progenitore della casa d'Este, il quale tieneun placito nella chiesa di Lavagna, e sentenzia in favore delmonistero di san Fruttuoso5. L'atto fu scritto anno IncarnationisDomini nostri Jesu Christi nongentesimo nonagesimo quarto, Xkalendas februarii, Indictione septima, cio senza contar gli annidi Ottone III re. Erano potenti in Toscana e Lunigiana i marchesiappellati dipoi di Este, e forse di qui possiamo inferire che ilsuddetto Otberto II governasse in questi tempi la marca diGenova.

Anno di { CRISTO DCCCCXCV. Indiz. VIII.GIOVANNI XV papa 11.OTTONE III re di Germania e d'Italia 13.1 Lupus Protospata, in Chronico.2 Romualdus Salernitanus, in Chron.3 Peregrinius, Hist. princip. Langobard.4 Antiquit. Ital., Dissert. XXXII, pag. 1035.5 Antichit Estensi, P. I, cap. 15.

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Fu nel presente anno sul principio di giugno tenuto per ordinedel papa un concilio in Mosomo, oggid Mouson vicino allaMosa, a cui presedette Leone abbate legato pontificio, e fu decisoche la deposizione di Arnolfo arcivescovo di Rems fosse invalidae nulla, e per conseguente contro i canoni entrato in quella chiesaGerberto monaco, gi abbate di Bobbio. Per spossessato diquell'insigne arcivescovato Gerberto, e come abbandonato daUgo Capeto re di Francia, si ritir alla corte del re Ottone III, dicui aveva l'onore d'essere stato maestro. Ma Arnolfo, che era inprigione, finch visse il re Ugo, non ne pot uscire. Abbiamo daDitmaro6 e da Ermanno Contratto7 che ad una dieta tenuta inMaddeburgo intervenne con gli altri principi Arrigo II duca diBaviera e di Carintia, e marchese di Verona, il qual posciaportatosi a Gandersheim, dove Gerberga sua sorella era badessa,quivi cadde gravemente infermo. Per chiamato a s il figliuoloArrigo, che fu poi imperadore e santo, gli ordin di tornarsene inBaviera ad assicurarsi di quel ducato, raccomandandogli di nonoperare mai contro la fede ed ubbidienza dovuta al re suo signore:massima da lui trascurata negli anni addietro, del che era benpentito, e pregandolo di ricordarsi del padre, che pi nonrivedrebbe in questo mondo. Aggiugne l'Annalista Sassone8: Hicpostquam poenitentia ductus regnum respuit, et Bawariae ducatudonatus est, ita in eo pro componenda pace ultra priores suoseffloruit, ut ab illius terrae incolis Henricus pacificus et paterpatriae appellaretur. Dopo la morte del padre il giovane Arrigo,Bawariorum electione et auxilio, bona patris et ducatum, regedonante, obtinuit. Abbiamo poi due rilevanti particolaritspettanti a quest'anno negli Annali di Ildeseim9, copiate dipoidall'Annalista sassone, cio, che Ottone III mand per suoi

6 Ditmarus, in Chron., lib. 4.7 Ermannus Contractus, in Chron.8 Annalista Saxo. apud Eccardum.9 Annales Hildesheim.

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Fu nel presente anno sul principio di giugno tenuto per ordinedel papa un concilio in Mosomo, oggid Mouson vicino allaMosa, a cui presedette Leone abbate legato pontificio, e fu decisoche la deposizione di Arnolfo arcivescovo di Rems fosse invalidae nulla, e per conseguente contro i canoni entrato in quella chiesaGerberto monaco, gi abbate di Bobbio. Per spossessato diquell'insigne arcivescovato Gerberto, e come abbandonato daUgo Capeto re di Francia, si ritir alla corte del re Ottone III, dicui aveva l'onore d'essere stato maestro. Ma Arnolfo, che era inprigione, finch visse il re Ugo, non ne pot uscire. Abbiamo daDitmaro6 e da Ermanno Contratto7 che ad una dieta tenuta inMaddeburgo intervenne con gli altri principi Arrigo II duca diBaviera e di Carintia, e marchese di Verona, il qual posciaportatosi a Gandersheim, dove Gerberga sua sorella era badessa,quivi cadde gravemente infermo. Per chiamato a s il figliuoloArrigo, che fu poi imperadore e santo, gli ordin di tornarsene inBaviera ad assicurarsi di quel ducato, raccomandandogli di nonoperare mai contro la fede ed ubbidienza dovuta al re suo signore:massima da lui trascurata negli anni addietro, del che era benpentito, e pregandolo di ricordarsi del padre, che pi nonrivedrebbe in questo mondo. Aggiugne l'Annalista Sassone8: Hicpostquam poenitentia ductus regnum respuit, et Bawariae ducatudonatus est, ita in eo pro componenda pace ultra priores suoseffloruit, ut ab illius terrae incolis Henricus pacificus et paterpatriae appellaretur. Dopo la morte del padre il giovane Arrigo,Bawariorum electione et auxilio, bona patris et ducatum, regedonante, obtinuit. Abbiamo poi due rilevanti particolaritspettanti a quest'anno negli Annali di Ildeseim9, copiate dipoidall'Annalista sassone, cio, che Ottone III mand per suoi

6 Ditmarus, in Chron., lib. 4.7 Ermannus Contractus, in Chron.8 Annalista Saxo. apud Eccardum.9 Annales Hildesheim.

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ambasciatori a Costantinopoli Giovanni vescovo di Piacenza, eBernuardo vescovo di Virzburgo, per addimandare in moglied'esso re una principessa del sangue imperiale de' Greci. Torneril ragionamento intorno a questo affare andando innanzi. Questovescovo di Piacenza quel medesimo Giovanni archimandritacalabrese, di cui abbiam parlato di sopra, e che vedremo antipapain breve. Il Campi nella Storia ecclesiastica di Piacenza il truovain quella citt anche nell'aprile dell'anno presente. L'altraparticolarit che legati apostolicae sedis cum unanimitateRomanorum atque Langobardorum regem Romam invitant. Certo, che per la lontananza del re erano insorti dei troppo mali umoriin Italia, cio sedizioni di popoli, e soprattutto dai potentivenivano usurpati giornalmente i beni e diritti delle chiese.Abbiam veduto il popolo di Milano in rotta contra del loroarcivescovo Landolfo; obbligato papa Giovanni XV a fuggirsenedi Roma per la prepotenza di Crescenzio e di quel senato. Forsequesti due fatti occorsero circa questi medesimi tempi. E comeavesse mano e bala nel governo di Roma il suddetto Crescenzio,si pu anche intendere da ci che i vescovi di Francia nella litegi accennata di Arnolfo e Gerberto diceano, o, per dir meglio,facea lor dire lo stesso Gerberto10: Regii, ac nostri legati Romamprofecti, et epistolas pontifici porrexerunt, et ab eo indignesuscepti sunt. Sed, ut credimus, quia Crescentio nulla munusculaobtulerunt, per triduum a palatio seclusi, nullo responso acceptoredierunt: quod peccatis nostris exigentibus provenire, nondubium est, ut romana Ecclesia, quae mater et caput ecclesiarumest, per tyrannidem debilitetur. Ecco lo stato in cui si trovavaallora la Sedia apostolica, certo per colpa de' soli Romani. Da undiploma riferito dall'Ughelli11 siamo assicurati che il re Ottone IIIsi trovava in Magonza III idus novembris anno dominicaeIncarnationis DCCCCXCV Indictione VIIII (la qual dovea

10 Baron., in Annal. Eccles. ad annum 992.11 Ughell., Ital. Sacr., tom. 5 in Episc. Veron.

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ambasciatori a Costantinopoli Giovanni vescovo di Piacenza, eBernuardo vescovo di Virzburgo, per addimandare in moglied'esso re una principessa del sangue imperiale de' Greci. Torneril ragionamento intorno a questo affare andando innanzi. Questovescovo di Piacenza quel medesimo Giovanni archimandritacalabrese, di cui abbiam parlato di sopra, e che vedremo antipapain breve. Il Campi nella Storia ecclesiastica di Piacenza il truovain quella citt anche nell'aprile dell'anno presente. L'altraparticolarit che legati apostolicae sedis cum unanimitateRomanorum atque Langobardorum regem Romam invitant. Certo, che per la lontananza del re erano insorti dei troppo mali umoriin Italia, cio sedizioni di popoli, e soprattutto dai potentivenivano usurpati giornalmente i beni e diritti delle chiese.Abbiam veduto il popolo di Milano in rotta contra del loroarcivescovo Landolfo; obbligato papa Giovanni XV a fuggirsenedi Roma per la prepotenza di Crescenzio e di quel senato. Forsequesti due fatti occorsero circa questi medesimi tempi. E comeavesse mano e bala nel governo di Roma il suddetto Crescenzio,si pu anche intendere da ci che i vescovi di Francia nella litegi accennata di Arnolfo e Gerberto diceano, o, per dir meglio,facea lor dire lo stesso Gerberto10: Regii, ac nostri legati Romamprofecti, et epistolas pontifici porrexerunt, et ab eo indignesuscepti sunt. Sed, ut credimus, quia Crescentio nulla munusculaobtulerunt, per triduum a palatio seclusi, nullo responso acceptoredierunt: quod peccatis nostris exigentibus provenire, nondubium est, ut romana Ecclesia, quae mater et caput ecclesiarumest, per tyrannidem debilitetur. Ecco lo stato in cui si trovavaallora la Sedia apostolica, certo per colpa de' soli Romani. Da undiploma riferito dall'Ughelli11 siamo assicurati che il re Ottone IIIsi trovava in Magonza III idus novembris anno dominicaeIncarnationis DCCCCXCV Indictione VIIII (la qual dovea

10 Baron., in Annal. Eccles. ad annum 992.11 Ughell., Ital. Sacr., tom. 5 in Episc. Veron.

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camminare fino al fine dell'anno presente, secondo il modernostile) anno tertii Ottonis regnantis XII. Parimente la Cronica delmonistero di Volturno12 ci somministra un placito, tenuto inquest'anno in Valva nel ducato di Spoleti, oppure nella marca diCamerino. Erano presidenti ad esso Atto comes, et Oderisiuscomes, et Helmepertus episcopus missus domni Ugonis dux etmarchio. Queste poche parole confermano quanto s' accennatodi sopra, cio che per qualche accidente non era pi duca diSpoleti e marchese di Camerino Trasmondo, da noi veduto neglianni addietro al governo di que' paesi; e che a lui era succedutoUgo duca e marchese anche di Toscana.

Anno di { CRISTO DCCCCXCVI. Indiz. IX.GREGORIO V papa 1.OTTONE III re 14, imperad. 1.L'anno fu questo in cui, venuta la primavera, vernali tempore,

il giovane Ottone III re cal in Italia, accompagnato dalla guardiadi un decoroso esercito. Secondo il Cronografo sassone13,dominicam resurrectionem Papiae regali more celebravit. Passatoa Ravenna, quivi fece una buona posata, e col gli giunse l'avvisoche era mancato di vita Giovanni XV, cio quel papa che il santoabbate di Fleury Abbone14 ito a Roma, turpis lucri cupidum,atque in omnibus suis actibus venalem reperit. Seco aveal'imperadore condotto Brunone suo parente, in qualit dicappellano, giovane letterato, ma alquanto per la sua et focoso.Invogliossi Ottone di metterlo sul trono pontifizio, e intesosi coiRomani, lo sped a Roma, accompagnato da Willigiso

12 Chron. Vulturnense, P. II, tom. 1 Rer. Ital.13 Chronograph. Saxo, in Access. Histor. Leibnitii.14 Aimonius, in Vita S. Abbonis.

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camminare fino al fine dell'anno presente, secondo il modernostile) anno tertii Ottonis regnantis XII. Parimente la Cronica delmonistero di Volturno12 ci somministra un placito, tenuto inquest'anno in Valva nel ducato di Spoleti, oppure nella marca diCamerino. Erano presidenti ad esso Atto comes, et Oderisiuscomes, et Helmepertus episcopus missus domni Ugonis dux etmarchio. Queste poche parole confermano quanto s' accennatodi sopra, cio che per qualche accidente non era pi duca diSpoleti e marchese di Camerino Trasmondo, da noi veduto neglianni addietro al governo di que' paesi; e che a lui era succedutoUgo duca e marchese anche di Toscana.

Anno di { CRISTO DCCCCXCVI. Indiz. IX.GREGORIO V papa 1.OTTONE III re 14, imperad. 1.L'anno fu questo in cui, venuta la primavera, vernali tempore,

il giovane Ottone III re cal in Italia, accompagnato dalla guardiadi un decoroso esercito. Secondo il Cronografo sassone13,dominicam resurrectionem Papiae regali more celebravit. Passatoa Ravenna, quivi fece una buona posata, e col gli giunse l'avvisoche era mancato di vita Giovanni XV, cio quel papa che il santoabbate di Fleury Abbone14 ito a Roma, turpis lucri cupidum,atque in omnibus suis actibus venalem reperit. Seco aveal'imperadore condotto Brunone suo parente, in qualit dicappellano, giovane letterato, ma alquanto per la sua et focoso.Invogliossi Ottone di metterlo sul trono pontifizio, e intesosi coiRomani, lo sped a Roma, accompagnato da Willigiso

12 Chron. Vulturnense, P. II, tom. 1 Rer. Ital.13 Chronograph. Saxo, in Access. Histor. Leibnitii.14 Aimonius, in Vita S. Abbonis.

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arcivescovo di Magonza, e da Adalboldo vescovo di Utrecht, doveinnalzato a quella sublime dignit, assunse il nome di Gregorio V.Il Sigonio15 scrive che Ottone usurpato jure Brunonem Saxonempropinquum suum, XVI kalendas julii pontificem declaravit, acRomam consecrandum misit. Altrettanto ha Girolamo Rossi16; edamendue riferiscono all'anno precedente l'esaltazione d'essoGregorio; n mancano scrittori che credono creato papa Brunoneallorch Ottone III fu giunto a Roma, e adoper la sua autorit infavore di lui. Ma tanto al Sigonio, quanto al cardinal Baronio17mancarono molti lumi, che noi ora abbiamo, e per in moltecircostanze si allontana dal vero il loro racconto. La verit si ,che solamente nel presente anno venne Ottone III in Italia; ed inesso manc di vita Giovanni XV romano pontefice. Stando il reOttone in Ravenna, raccomand ai Romani il suddetto Brunone,ed essi concordemente convennero nell'elezione di lui, senza cheil re usurpasse i loro diritti. Prese il nome di Gregorio V. Nonessendo egli per anche imperadore, ma solo re d'Italia, a nulla eratenuto per lui il clero e popolo romano, e solamente poteanointervenire riguardi di convenienza, che in fatti non mancarono intal congiuntura. Come succedesse l'affare, l'abbiamo da un autorecontemporaneo, cio dal monaco autore della Vita di santoAdalberto vescovo di Praga presso il padre Mabillone18: Rexautem Otto, scrive egli, Alpium nives multo milite transmeans,juxta sacram urbem Ravennam regalia castra metatus est. Ibi inejus occursum veniunt epistolae cum nuntiis, quos mittunt romaniproceres et senatorius ordo: primo illius adventum, velut tototempore paternae mortis non visum, totis visceribus desiderare,ac debita fidelitate pollicitantur exspectare. Deinde in mortedomni Apostolici tam tibi quam illis, non modicam invectam esse

15 Sigonius, de regno Italiae, lib. 7.16 Rubeus, Hist. Ravenn., lib. 5.17 Baron., in Annal. Ecclesiast.18 Mabill., Saecul. Benedict. V, pag. 860.

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arcivescovo di Magonza, e da Adalboldo vescovo di Utrecht, doveinnalzato a quella sublime dignit, assunse il nome di Gregorio V.Il Sigonio15 scrive che Ottone usurpato jure Brunonem Saxonempropinquum suum, XVI kalendas julii pontificem declaravit, acRomam consecrandum misit. Altrettanto ha Girolamo Rossi16; edamendue riferiscono all'anno precedente l'esaltazione d'essoGregorio; n mancano scrittori che credono creato papa Brunoneallorch Ottone III fu giunto a Roma, e adoper la sua autorit infavore di lui. Ma tanto al Sigonio, quanto al cardinal Baronio17mancarono molti lumi, che noi ora abbiamo, e per in moltecircostanze si allontana dal vero il loro racconto. La verit si ,che solamente nel presente anno venne Ottone III in Italia; ed inesso manc di vita Giovanni XV romano pontefice. Stando il reOttone in Ravenna, raccomand ai Romani il suddetto Brunone,ed essi concordemente convennero nell'elezione di lui, senza cheil re usurpasse i loro diritti. Prese il nome di Gregorio V. Nonessendo egli per anche imperadore, ma solo re d'Italia, a nulla eratenuto per lui il clero e popolo romano, e solamente poteanointervenire riguardi di convenienza, che in fatti non mancarono intal congiuntura. Come succedesse l'affare, l'abbiamo da un autorecontemporaneo, cio dal monaco autore della Vita di santoAdalberto vescovo di Praga presso il padre Mabillone18: Rexautem Otto, scrive egli, Alpium nives multo milite transmeans,juxta sacram urbem Ravennam regalia castra metatus est. Ibi inejus occursum veniunt epistolae cum nuntiis, quos mittunt romaniproceres et senatorius ordo: primo illius adventum, velut tototempore paternae mortis non visum, totis visceribus desiderare,ac debita fidelitate pollicitantur exspectare. Deinde in mortedomni Apostolici tam tibi quam illis, non modicam invectam esse

15 Sigonius, de regno Italiae, lib. 7.16 Rubeus, Hist. Ravenn., lib. 5.17 Baron., in Annal. Ecclesiast.18 Mabill., Saecul. Benedict. V, pag. 860.

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partem incommodorum annuntiant, et quam pro eo ponerent,regalem exquirunt sententiam. Pertanto mand egli a RomaBrunone; e che questi fosse liberamente eletto ed approvato dalclero e popolo romano, l'abbiamo dagli Annali d'Ildeseim19 edall'Annalista sassone20, che scrivono a quest'anno: Johannespapa obiit. Unde imperator in Italia positus, rumore incitatus,praemissis quibusdam principibus, publico consensu et electione,fecit in apostolicam Sedem ordinari suum nepotem domnumBrunonem, Ottonis filium, qui marcham veronensem servabat,imposito nomine Gregorii. Di qui impariamo chi fosse il padre diGregorio V papa, cio Ottone duca della Franconia, ed alloramarchese ancora della marca di Verona, nato da Liutgardafigliuola di Ottone il Grande imperadore. Ne ho io prodotta lagenealogia altrove21. Cos il Cronografo sassone scrive22:Nepotem suum Brunonem virum valde praeclarum, non solumcleri, sed et omnium Romanorum unanimi voto civium pontificemelectum subrogari pie consensit. Crede il padre Pagi23 che sulprincipio di maggio seguisse l'assunzione al trono pontifizio diGregorio V.

Allorch Ottone nel calare in Italia fu a Verona, per attestatodel Dandolo24, Pietro Orseolo II doge di Venezia invi a fargliriverenza Pietro suo figliuolo, che ebbe l'onore d'essere tenutoalla cresima dal medesimo re: nella quale occasione mut il suonome in quello di Ottone, e regalato dal re se ne torn tuttocontento al padre. E quando esso re fu giunto a Ravenna, ilsuddetto doge gli sped degli ambasciatori, che riportarono da luiprivilegium de portu et mercato tenendo cum tribus locis, cumomni datio et theloneo. Non si pu ben intendere in qual sito19 Annales Hildesheim.20 Annalista Saxo.21 Antiq. Ital., Dissert. XLI. Antichit Estensi, P. I, cap. 8.22 Chronograph. Saxo apud Leibnitium.23 Pagius, Crit. Baron.24 Dandul., in Chron., tom. 12 Rer. Ital.

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partem incommodorum annuntiant, et quam pro eo ponerent,regalem exquirunt sententiam. Pertanto mand egli a RomaBrunone; e che questi fosse liberamente eletto ed approvato dalclero e popolo romano, l'abbiamo dagli Annali d'Ildeseim19 edall'Annalista sassone20, che scrivono a quest'anno: Johannespapa obiit. Unde imperator in Italia positus, rumore incitatus,praemissis quibusdam principibus, publico consensu et electione,fecit in apostolicam Sedem ordinari suum nepotem domnumBrunonem, Ottonis filium, qui marcham veronensem servabat,imposito nomine Gregorii. Di qui impariamo chi fosse il padre diGregorio V papa, cio Ottone duca della Franconia, ed alloramarchese ancora della marca di Verona, nato da Liutgardafigliuola di Ottone il Grande imperadore. Ne ho io prodotta lagenealogia altrove21. Cos il Cronografo sassone scrive22:Nepotem suum Brunonem virum valde praeclarum, non solumcleri, sed et omnium Romanorum unanimi voto civium pontificemelectum subrogari pie consensit. Crede il padre Pagi23 che sulprincipio di maggio seguisse l'assunzione al trono pontifizio diGregorio V.

Allorch Ottone nel calare in Italia fu a Verona, per attestatodel Dandolo24, Pietro Orseolo II doge di Venezia invi a fargliriverenza Pietro suo figliuolo, che ebbe l'onore d'essere tenutoalla cresima dal medesimo re: nella quale occasione mut il suonome in quello di Ottone, e regalato dal re se ne torn tuttocontento al padre. E quando esso re fu giunto a Ravenna, ilsuddetto doge gli sped degli ambasciatori, che riportarono da luiprivilegium de portu et mercato tenendo cum tribus locis, cumomni datio et theloneo. Non si pu ben intendere in qual sito19 Annales Hildesheim.20 Annalista Saxo.21 Antiq. Ital., Dissert. XLI. Antichit Estensi, P. I, cap. 8.22 Chronograph. Saxo apud Leibnitium.23 Pagius, Crit. Baron.24 Dandul., in Chron., tom. 12 Rer. Ital.

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fosse questo porto e mercato. Immagin il Sigonio che Ottone III,prima di portarsi a Ravenna, passasse ad assediar Milano, doveaggiustasse le differenze insorte fra Landolfo arcivescovo e ilpopolo di quella citt. Ma appunto l'immagin. Niuno degliantichi scrittori conobbe questo assedio di Milano, n sottoOttone II, n a' tempi di Ottone III suo figliuolo: per non si puriposar sull'autorit di Landolfo seniore storico milanese, che solo a narrarlo; e tanto pi perch, gi avvertimmo che Arnolfoaltro storico milanese, ma pi accurato, nulla ne parla, e scriveposto in altra maniera fine alle controversie di Milano. Si pu bencredere che in quest'anno, e non gi nel seguente, come fud'avviso Girolamo Rossi25, riuscisse ad esso Ottone III dimorantein Ravenna d'indurre san Romualdo, monaco ed anacoreta, disantit gi conosciuta, ad accettare il governo dei monistero diClasse, come si legge nella vita d'esso santo scritta da san PierDamiano26. Dappoich fu assunto al pontificato Gregorio V, il reOttone III mosse da Ravenna alla volta di Roma, dove fusolennemente ricevuto. Ho io rapportato un bel placito, tenutofuori della stessa Roma dal medesimo re colla assistenza di moltivescovi e principi con queste note27: Regnante domno Hottonepiissimo rege anno regni pietatis ejus in Italia secundo, primomense madii, Indictione secunda, foras porta sancti Laurentii,infra palatius domni nostri regis. Non ho finora saputo intendere,perch si dica anno secondo del regno, se non supponendo cheseguisse la sua elezione e coronazione in re d'Italia nell'apriledell'anno precedente. Ma se Ottone era in Roma, ossia sulla portadi Roma nel d primo di maggio, si avvalora l'autorit di quegliscrittori che il fanno giunto col prima che Brunone fosse postosulla cattedra pontifizia. Ora in esso placito l'abbate di santa Florad'Arezzo fece querela contra Adelbertus marchio, et Albertus

25 Rubeus, Histor. Ravenn., lib. 5.26 Petrus Damiani, in Vit. Romualdi., cap. 6.27 Antichit Estensi, P. I, cap. 20.

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fosse questo porto e mercato. Immagin il Sigonio che Ottone III,prima di portarsi a Ravenna, passasse ad assediar Milano, doveaggiustasse le differenze insorte fra Landolfo arcivescovo e ilpopolo di quella citt. Ma appunto l'immagin. Niuno degliantichi scrittori conobbe questo assedio di Milano, n sottoOttone II, n a' tempi di Ottone III suo figliuolo: per non si puriposar sull'autorit di Landolfo seniore storico milanese, che solo a narrarlo; e tanto pi perch, gi avvertimmo che Arnolfoaltro storico milanese, ma pi accurato, nulla ne parla, e scriveposto in altra maniera fine alle controversie di Milano. Si pu bencredere che in quest'anno, e non gi nel seguente, come fud'avviso Girolamo Rossi25, riuscisse ad esso Ottone III dimorantein Ravenna d'indurre san Romualdo, monaco ed anacoreta, disantit gi conosciuta, ad accettare il governo dei monistero diClasse, come si legge nella vita d'esso santo scritta da san PierDamiano26. Dappoich fu assunto al pontificato Gregorio V, il reOttone III mosse da Ravenna alla volta di Roma, dove fusolennemente ricevuto. Ho io rapportato un bel placito, tenutofuori della stessa Roma dal medesimo re colla assistenza di moltivescovi e principi con queste note27: Regnante domno Hottonepiissimo rege anno regni pietatis ejus in Italia secundo, primomense madii, Indictione secunda, foras porta sancti Laurentii,infra palatius domni nostri regis. Non ho finora saputo intendere,perch si dica anno secondo del regno, se non supponendo cheseguisse la sua elezione e coronazione in re d'Italia nell'apriledell'anno precedente. Ma se Ottone era in Roma, ossia sulla portadi Roma nel d primo di maggio, si avvalora l'autorit di quegliscrittori che il fanno giunto col prima che Brunone fosse postosulla cattedra pontifizia. Ora in esso placito l'abbate di santa Florad'Arezzo fece querela contra Adelbertus marchio, et Albertus

25 Rubeus, Histor. Ravenn., lib. 5.26 Petrus Damiani, in Vit. Romualdi., cap. 6.27 Antichit Estensi, P. I, cap. 20.

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germani, filii quondam Holberti, cio figliuoli del marcheseOberto I conte del sacro romano palazzo, ed antenati della casad'Este, per cagione di alcuni beni da loro occupati, e ne riport ilpossesso, salva querela, cio con lasciar vive ad essi marchesi leloro ragioni nel petitorio. Stando in vicinanza di Roma il reOttone III, finalmente giunse ad ottenere la corona dell'imperio.Siccome abbiamo dalla vita di santo Adalberto28, magno gaudioomnium imperatorium attigit apicem. Laetantur cum primoribusminores civitatis, cum afflicto paupere exsultant agminaviduarum, quia novus imperator dat jura populis, dat jura novuspapa. Queste parole, dice il padre Pagi29, manifeste ostendunt,Ottonem III sicuti et decessores, supremum dominium in urbeexercuisse; quod usque ad nostra tempora obscurum fuit. Ilgiorno in cui, secondo gli Annali d'Ildeseim, egli imperator etpatricius coronatur, fu quello di Pentecoste, che in quell'annocadde nel d 31 di maggio. Ma, per attestato di Ditmaro30 edell'Annalista sassone31, Romam veniens in Ascensione Domini,quae tunc erat XII kalendas junii, anno aetatis suae XV, regniautem XIII, Indictione VIII (ha da essere VIIII) ab eodemunctionem percepit, et advocatus Ecclesiae sancti Petri efficitur.Altrettanto ha il Cronografo sassone, pubblicato dal Leibnizio32: ilche quando sia vero, la coronazione segu nel d 21 di maggio. Equesta appunto si dee dire le vera sentenza. Rapporta l'Ughelli33un suo diploma, dato in Roma X kalendas junii di quest'anno,Indictione IX, anno tertii Ottonis imperantis I. Ho io parimentepubblicato un diploma34, da lui dato in favore di Odelricovescovo di Cremona, obtentu karissimae sororis nostrae Sophiae

28 Anonym., in Vit. S. Adalberti Pragens.29 Pagius, in Critic. Baron.30 Ditmarus, in Chron., lib. 4.31 Annalista Saxo.32 Chronographus Saxo editus a Leibnitio.33 Ughell., Ital. Sacr., t. 5 in Episc. Veronens.34 Antiquit. Italic., Dissert. VIII.

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germani, filii quondam Holberti, cio figliuoli del marcheseOberto I conte del sacro romano palazzo, ed antenati della casad'Este, per cagione di alcuni beni da loro occupati, e ne riport ilpossesso, salva querela, cio con lasciar vive ad essi marchesi leloro ragioni nel petitorio. Stando in vicinanza di Roma il reOttone III, finalmente giunse ad ottenere la corona dell'imperio.Siccome abbiamo dalla vita di santo Adalberto28, magno gaudioomnium imperatorium attigit apicem. Laetantur cum primoribusminores civitatis, cum afflicto paupere exsultant agminaviduarum, quia novus imperator dat jura populis, dat jura novuspapa. Queste parole, dice il padre Pagi29, manifeste ostendunt,Ottonem III sicuti et decessores, supremum dominium in urbeexercuisse; quod usque ad nostra tempora obscurum fuit. Ilgiorno in cui, secondo gli Annali d'Ildeseim, egli imperator etpatricius coronatur, fu quello di Pentecoste, che in quell'annocadde nel d 31 di maggio. Ma, per attestato di Ditmaro30 edell'Annalista sassone31, Romam veniens in Ascensione Domini,quae tunc erat XII kalendas junii, anno aetatis suae XV, regniautem XIII, Indictione VIII (ha da essere VIIII) ab eodemunctionem percepit, et advocatus Ecclesiae sancti Petri efficitur.Altrettanto ha il Cronografo sassone, pubblicato dal Leibnizio32: ilche quando sia vero, la coronazione segu nel d 21 di maggio. Equesta appunto si dee dire le vera sentenza. Rapporta l'Ughelli33un suo diploma, dato in Roma X kalendas junii di quest'anno,Indictione IX, anno tertii Ottonis imperantis I. Ho io parimentepubblicato un diploma34, da lui dato in favore di Odelricovescovo di Cremona, obtentu karissimae sororis nostrae Sophiae

28 Anonym., in Vit. S. Adalberti Pragens.29 Pagius, in Critic. Baron.30 Ditmarus, in Chron., lib. 4.31 Annalista Saxo.32 Chronographus Saxo editus a Leibnitio.33 Ughell., Ital. Sacr., t. 5 in Episc. Veronens.34 Antiquit. Italic., Dissert. VIII.

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con queste note: Datum VI kalendas junii anno dominicaeIncarnationis DCCCCXCVI, Indictione VIIII, anno vero terciiOttonis regnantis XIII, imperii autem ejus primo. Actum Romae:il che ci fa conoscere ch'egli era gi imperadore nel d 27 dimaggio. E qui non voglio tacere che nel medesimo mese Ardoinoconte del palazzo tenne un placito35 nel distretto di Brescia, dovel'avvocato della chiesa di Cremona ottenne sentenza favorevolecontra di Gualberto giudice. L'atto fu scritto anno IncarnationisDomini nostri Jesu Christi DCCCC nonagesimo sexto, XIkalendas junias, Indictione nona: il che da notare, perchsempre pi conferma quanto io ho detto di sopra; cio, chequantunque Ottone III fosse eletto re di Italia, e governassequesto regno, pure non erano contati in Italia gli anni del suoregno, perch egli non era per anche coronato colla corona chechiamiamo ferrea. Altra ragione non so io addurne che questa.Aggiungasi un altro diploma d'esso Augusto, dato VIII kalendasjunii dell'anno presente coll'actum Romae, come si legge nelBollario casinense; di modo che siam certi del d della suacoronazione.

Creato che fu imperadore Ottone III, cominci, secondo il ritode' suoi predecessori, a far giustizia in Roma; e fra gli altri fucitato Crescenzio per le insolenze usate a Giovanni XV papa.Habito, dice l'Annalista sassone36, cum Romanis placito,quemdam Crescentium, quia priorem papam injuriis saepelaceraverat, exsilio statuit deportari; sed ad preces noviApostolici omnia illi remisit. Di qui ancora s'intende qual fossel'autorit imperiale di Ottone III in Roma. Sbrigato da questiaffari esso Augusto, si trasfer dipoi a Pavia. Ne ho la pruova inun suo diploma37, confermatorio de' beni e privilegii delmonistero delle monache di santa Maria di Teodata, oggid della

35 Ibidem, Dissert. VII.36 Annalista Saxo apud Eccardum.37 Antiquit. Ital., Dissert. XVIII.

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con queste note: Datum VI kalendas junii anno dominicaeIncarnationis DCCCCXCVI, Indictione VIIII, anno vero terciiOttonis regnantis XIII, imperii autem ejus primo. Actum Romae:il che ci fa conoscere ch'egli era gi imperadore nel d 27 dimaggio. E qui non voglio tacere che nel medesimo mese Ardoinoconte del palazzo tenne un placito35 nel distretto di Brescia, dovel'avvocato della chiesa di Cremona ottenne sentenza favorevolecontra di Gualberto giudice. L'atto fu scritto anno IncarnationisDomini nostri Jesu Christi DCCCC nonagesimo sexto, XIkalendas junias, Indictione nona: il che da notare, perchsempre pi conferma quanto io ho detto di sopra; cio, chequantunque Ottone III fosse eletto re di Italia, e governassequesto regno, pure non erano contati in Italia gli anni del suoregno, perch egli non era per anche coronato colla corona chechiamiamo ferrea. Altra ragione non so io addurne che questa.Aggiungasi un altro diploma d'esso Augusto, dato VIII kalendasjunii dell'anno presente coll'actum Romae, come si legge nelBollario casinense; di modo che siam certi del d della suacoronazione.

Creato che fu imperadore Ottone III, cominci, secondo il ritode' suoi predecessori, a far giustizia in Roma; e fra gli altri fucitato Crescenzio per le insolenze usate a Giovanni XV papa.Habito, dice l'Annalista sassone36, cum Romanis placito,quemdam Crescentium, quia priorem papam injuriis saepelaceraverat, exsilio statuit deportari; sed ad preces noviApostolici omnia illi remisit. Di qui ancora s'intende qual fossel'autorit imperiale di Ottone III in Roma. Sbrigato da questiaffari esso Augusto, si trasfer dipoi a Pavia. Ne ho la pruova inun suo diploma37, confermatorio de' beni e privilegii delmonistero delle monache di santa Maria di Teodata, oggid della

35 Ibidem, Dissert. VII.36 Annalista Saxo apud Eccardum.37 Antiquit. Ital., Dissert. XVIII.

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Posterla, dato kalendis augusti, anno dominicae IncarnationisDCCCCXCVI Indictione IX, anno tertii Ottonis regnantis XIII,imperii primo. Actum Papiae. Bench niuno degli antichi storicifaccia menzione che Ottone III fosse coronato colla corona delregno d'Italia; pure si pu ragionevolmente credere ch'egli o nelsuo primo arrivo in Lombardia nella primavera di quest'anno,ovvero nell'essere tornato col dopo la coronazione romana,ricevesse ancora l'altra del regno italico. Bonincontro Morigia daMonza38, che fioriva nel secolo decimoquarto, siccome osservainel mio trattato de Corona Ferrea39, scrive ch'egli primo inModoetia (cio in Monza) postea in Mediolano italici regnicoronam accepit. Anzi, se a lui crediamo, Ottone III fu quegli checostitu la nobil terra di Monza caput Lombardiae et sedem regniillius: il che difficilmente si pu credere, perch quest'era unaprerogativa di Pavia, e, se si vuol, anche di Milano. Sappiamoben di certo, che ne' secoli susseguenti fu e tuttavia si truovacustodita la corona del ferro nella basilica di san Giovanni Batistadi Monza, e che quivi talvolta furono coronati i re d'Italia.Sull'autunno se ne torn in Germania il novello Augusto, e perquanto ci assicura il Cronografo sassone, in agrippina colonia,summi imperatoris condigno honore, celebrat natalem diem. Puessere motivo di maraviglia il trovare tanta diversit di pareriintorno all'anno in cui Ugo Capeto re di Francia, primo della suaschiatta, fin di vivere. L'Annalista sassone40 fa succeduta la di luimorte nell'anno 994; Odoranno ed altri nell'anno 998. Certo ches'ingannano. Il padre Mabillone e il padre Daniello il credonomancato di vita nell'anno presente 996. Ma il padre Pagi pretendeche ci accadesse nell'anno seguente 997. Tale fu ancora ilsentimento di Romoaldo salernitano41. Lascer io disputarli di

38 Bonincontrus Morig. in Chron.39 Anecdot. Latin., tom. 2.40 Annalista Saxo.41 Romualdus Salernitanus, in Chron., tom. 7 Rer. Ital.

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Posterla, dato kalendis augusti, anno dominicae IncarnationisDCCCCXCVI Indictione IX, anno tertii Ottonis regnantis XIII,imperii primo. Actum Papiae. Bench niuno degli antichi storicifaccia menzione che Ottone III fosse coronato colla corona delregno d'Italia; pure si pu ragionevolmente credere ch'egli o nelsuo primo arrivo in Lombardia nella primavera di quest'anno,ovvero nell'essere tornato col dopo la coronazione romana,ricevesse ancora l'altra del regno italico. Bonincontro Morigia daMonza38, che fioriva nel secolo decimoquarto, siccome osservainel mio trattato de Corona Ferrea39, scrive ch'egli primo inModoetia (cio in Monza) postea in Mediolano italici regnicoronam accepit. Anzi, se a lui crediamo, Ottone III fu quegli checostitu la nobil terra di Monza caput Lombardiae et sedem regniillius: il che difficilmente si pu credere, perch quest'era unaprerogativa di Pavia, e, se si vuol, anche di Milano. Sappiamoben di certo, che ne' secoli susseguenti fu e tuttavia si truovacustodita la corona del ferro nella basilica di san Giovanni Batistadi Monza, e che quivi talvolta furono coronati i re d'Italia.Sull'autunno se ne torn in Germania il novello Augusto, e perquanto ci assicura il Cronografo sassone, in agrippina colonia,summi imperatoris condigno honore, celebrat natalem diem. Puessere motivo di maraviglia il trovare tanta diversit di pareriintorno all'anno in cui Ugo Capeto re di Francia, primo della suaschiatta, fin di vivere. L'Annalista sassone40 fa succeduta la di luimorte nell'anno 994; Odoranno ed altri nell'anno 998. Certo ches'ingannano. Il padre Mabillone e il padre Daniello il credonomancato di vita nell'anno presente 996. Ma il padre Pagi pretendeche ci accadesse nell'anno seguente 997. Tale fu ancora ilsentimento di Romoaldo salernitano41. Lascer io disputarli di

38 Bonincontrus Morig. in Chron.39 Anecdot. Latin., tom. 2.40 Annalista Saxo.41 Romualdus Salernitanus, in Chron., tom. 7 Rer. Ital.

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questo, bastando ricordare ai lettori ch'ebbe per successoreRoberto, principe per la sua piet e per altre virt lodatissimo, mapoco da noi conosciuto per altre sue azioni Abbiamo poi una granfolla di scrittori che tengono istituiti in quest'anno da papaGregorio V i sette elettori dell'imperio. Ma in questi ultimi tempi,ben ventilata una tal quistione, ormai deciso non sussisterel'istituzione d'essi elettori: intorno a che non ispender io altraparola.

Prima nondimeno di abbandonar quest'anno, si vuolrammentare uno strepitoso fatto, che si dice accaduto nel contadodi Modena, e vien riferito all'anno presente dal Sigonio42 e daaltri. Gotofredo da Viterbo43 circa l'anno 1190 fu il primo e il soloa spacciar questo racconto. Trovandosi l'imperadrice moglie diOttone III (chiamata Maria da alcuni) vicino a Modena nella casadel conte, ossia governatore di questa citt, chiamata Amola,perdutamente s'invagh d'esso conte, ed anche sfacciatamente glipales le sue fiamme. Egli, fedele a Dio e al suo principe, si misea fuggire; e perch l'imperadrice l'aveva afferrato pel mantello afine di ritenerlo, glielo lasci nelle mani. Rivel il conte allapropria moglie quanto gli era accaduto, ben prevedendo la propriarovina. Infatti accusato dall'imperadrice all'Augusto consorte,quasich egli avesse dato un assalto alla di lei onest, il creduloOttone gli fece senz'altro tagliare il capo. Comparve dipoil'afflitta moglie del conte davanti all'imperadore; e rivelato ilfatto, come era, dimand giustizia, con esibirsi di provarl'innocenza del marito e la calunnia dell'imperadrice col giudizio,come allora diceano, del ferro rovente. Fu ammessa alla pruova, esenza danno alcuno maneggi quel ferro, o pure passeggi illesasopra i vomeri infuocati; perloch l'imperadrice fu condannata alfuoco. Ma che questa sia una popolar novella, bevuta buonamenteda Gotofredo da Viterbo, abbastanza si comprende dal vedere che

42 Sigonius, de Regno Ital., lib. 7.43 Gotifredus Viterbiens., in Panth.

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questo, bastando ricordare ai lettori ch'ebbe per successoreRoberto, principe per la sua piet e per altre virt lodatissimo, mapoco da noi conosciuto per altre sue azioni Abbiamo poi una granfolla di scrittori che tengono istituiti in quest'anno da papaGregorio V i sette elettori dell'imperio. Ma in questi ultimi tempi,ben ventilata una tal quistione, ormai deciso non sussisterel'istituzione d'essi elettori: intorno a che non ispender io altraparola.

Prima nondimeno di abbandonar quest'anno, si vuolrammentare uno strepitoso fatto, che si dice accaduto nel contadodi Modena, e vien riferito all'anno presente dal Sigonio42 e daaltri. Gotofredo da Viterbo43 circa l'anno 1190 fu il primo e il soloa spacciar questo racconto. Trovandosi l'imperadrice moglie diOttone III (chiamata Maria da alcuni) vicino a Modena nella casadel conte, ossia governatore di questa citt, chiamata Amola,perdutamente s'invagh d'esso conte, ed anche sfacciatamente glipales le sue fiamme. Egli, fedele a Dio e al suo principe, si misea fuggire; e perch l'imperadrice l'aveva afferrato pel mantello afine di ritenerlo, glielo lasci nelle mani. Rivel il conte allapropria moglie quanto gli era accaduto, ben prevedendo la propriarovina. Infatti accusato dall'imperadrice all'Augusto consorte,quasich egli avesse dato un assalto alla di lei onest, il creduloOttone gli fece senz'altro tagliare il capo. Comparve dipoil'afflitta moglie del conte davanti all'imperadore; e rivelato ilfatto, come era, dimand giustizia, con esibirsi di provarl'innocenza del marito e la calunnia dell'imperadrice col giudizio,come allora diceano, del ferro rovente. Fu ammessa alla pruova, esenza danno alcuno maneggi quel ferro, o pure passeggi illesasopra i vomeri infuocati; perloch l'imperadrice fu condannata alfuoco. Ma che questa sia una popolar novella, bevuta buonamenteda Gotofredo da Viterbo, abbastanza si comprende dal vedere che

42 Sigonius, de Regno Ital., lib. 7.43 Gotifredus Viterbiens., in Panth.

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niuno de' pi antichi scrittori ha lasciata menzione di unavvenimento di tanto rilievo, che avrebbe fatto un incredibilrumore dappertutto. E neppure alcun d'essi scrive che Ottone III,giovane di sedici anni, avesse per anche presa moglie; anzi s'osservato ch'egli nel precedente anno invi due vescovi acercarne una in Grecia. Aggiungasi aver noi trovato all'anno 989Tedaldo, avolo della contessa Matilda, marchese e conte diModena. Scorgeremo inoltre vivente lo stesso Tedaldo dopo lamorte di Ottone III, n molto probabile che fosse stato tolto alui il governo di questa citt per darlo ad un altro. Quel solo chepotrebbe addursi per sostener qui il racconto di Gotifredo,consiste in immaginare che gli antichi passassero sotto silenzio lenozze e la morte di questa imperadrice, come memoria infame.Oltre di che, Landolfo seniore, storico milanese, non lontano daitempi di Ottone III lasci scritto44, aver egli spedito aCostantinopoli Arnolfo II arcivescovo di Milano a cercargli unamoglie, defuncta conjuge, ex qua filium masculum minimegenuerat: siccome io prima d'ora osservai nella prefazione allastoria d'esso Landolfo. Per ne creda ci che vuole il saggiolettore.

Anno di { CRISTO DCCCCXCVII. Indiz. X.GREGORIO V papa 2.OTTONE III re 15, imperad. 2.Pareva che ormai dovesse il regno d'Italia, e Roma pi che le

altre citt, goder pace e quiete, dacch c'era un imperador potenteche potea farsi rispettare ed ubbidire da tutti. Ma non fu cos. Unmal uomo, un uomo acciecato dall'ambizione, conviene dire chefosse Crescenzio console di Roma. Quando si credeva Gregorio

44 Landulf. Senior, Hist. Mediol., t. 4 Rer. Ital.

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niuno de' pi antichi scrittori ha lasciata menzione di unavvenimento di tanto rilievo, che avrebbe fatto un incredibilrumore dappertutto. E neppure alcun d'essi scrive che Ottone III,giovane di sedici anni, avesse per anche presa moglie; anzi s'osservato ch'egli nel precedente anno invi due vescovi acercarne una in Grecia. Aggiungasi aver noi trovato all'anno 989Tedaldo, avolo della contessa Matilda, marchese e conte diModena. Scorgeremo inoltre vivente lo stesso Tedaldo dopo lamorte di Ottone III, n molto probabile che fosse stato tolto alui il governo di questa citt per darlo ad un altro. Quel solo chepotrebbe addursi per sostener qui il racconto di Gotifredo,consiste in immaginare che gli antichi passassero sotto silenzio lenozze e la morte di questa imperadrice, come memoria infame.Oltre di che, Landolfo seniore, storico milanese, non lontano daitempi di Ottone III lasci scritto44, aver egli spedito aCostantinopoli Arnolfo II arcivescovo di Milano a cercargli unamoglie, defuncta conjuge, ex qua filium masculum minimegenuerat: siccome io prima d'ora osservai nella prefazione allastoria d'esso Landolfo. Per ne creda ci che vuole il saggiolettore.

Anno di { CRISTO DCCCCXCVII. Indiz. X.GREGORIO V papa 2.OTTONE III re 15, imperad. 2.Pareva che ormai dovesse il regno d'Italia, e Roma pi che le

altre citt, goder pace e quiete, dacch c'era un imperador potenteche potea farsi rispettare ed ubbidire da tutti. Ma non fu cos. Unmal uomo, un uomo acciecato dall'ambizione, conviene dire chefosse Crescenzio console di Roma. Quando si credeva Gregorio

44 Landulf. Senior, Hist. Mediol., t. 4 Rer. Ital.

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V papa di poter esercitare quel temporal dominio in Roma e nelsuo ducato che aveano goduto tanti suoi predecessori, e che gliera stato confermato dall'Augusto Ottone III, trov un troppogagliardo oppositore in esso Crescenzio. Avvezzo questi acomandare, senza far caso del giuramento di fedelt prestato almedesimo papa e all'imperadore, dimenticando ancora il perdonodei suoi falli, poco dianzi ottenuto ad intercessione dello stessopontefice: tanto fece, che obblig Gregorio V a fuggirsene diRoma, nudus omnium rerum, e a mettere in salvo la vita45.Ritirossi egli a Pavia, dove raunato un concilio di vescovi,fulmin la scomunica contra di Crescenzio. Ma questi se ne rise;anzi da l a non molto pass all'estremo degli eccessi, quasichnon ci fosse pi n Dio n potenza umana valevole a contrastarecon lui. Cio capit in questi tempi a Roma quel Giovannicalabrese vescovo ossia arcivescovo di Piacenza, di cui s' parlatopi volte negli anni addietro, e il quale nella vita di san NiloEgumeno presso il cardinal Baronio porta il nome di Philagathus,gi inviato dallo stesso Ottone III a Costantinopoli per trattare delsuo maritaggio con una delle figliuole dei greci Augusti.Venivano con esso lui gli ambasciatori spediti all'Augusto Ottoneda Basilio e Costantino imperadori, che furono con grande onorericevuti da Crescenzio. Allora fu che tanto l'ambiziosoCrescenzio, quanto il volpone Giovanni tramarono una telad'infame politica, che abbastanza risulta dalla storia di quei tempi:cio si accordarono insieme che il governo temporale di Romarestasse a Crescenzio, ma sotto la protezione e sotto la sovranitdegl'imperadori greci, e Giovanni fosse creato papa, concontentarsi del governo spirituale della Chiesa di Dio. ParlandoArnolfo milanese46 di questo Giovanni greco, ha le seguentiparole: De quo dictum est, quod romani decus imperii astute inGraecos transferre tentasset. A me sembra verisimile che anche

45 Annales Hildesheim. Annalista Saxo.46 Arnulphus, Hist. Mediol. tom. 4 Rer. Ital.

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V papa di poter esercitare quel temporal dominio in Roma e nelsuo ducato che aveano goduto tanti suoi predecessori, e che gliera stato confermato dall'Augusto Ottone III, trov un troppogagliardo oppositore in esso Crescenzio. Avvezzo questi acomandare, senza far caso del giuramento di fedelt prestato almedesimo papa e all'imperadore, dimenticando ancora il perdonodei suoi falli, poco dianzi ottenuto ad intercessione dello stessopontefice: tanto fece, che obblig Gregorio V a fuggirsene diRoma, nudus omnium rerum, e a mettere in salvo la vita45.Ritirossi egli a Pavia, dove raunato un concilio di vescovi,fulmin la scomunica contra di Crescenzio. Ma questi se ne rise;anzi da l a non molto pass all'estremo degli eccessi, quasichnon ci fosse pi n Dio n potenza umana valevole a contrastarecon lui. Cio capit in questi tempi a Roma quel Giovannicalabrese vescovo ossia arcivescovo di Piacenza, di cui s' parlatopi volte negli anni addietro, e il quale nella vita di san NiloEgumeno presso il cardinal Baronio porta il nome di Philagathus,gi inviato dallo stesso Ottone III a Costantinopoli per trattare delsuo maritaggio con una delle figliuole dei greci Augusti.Venivano con esso lui gli ambasciatori spediti all'Augusto Ottoneda Basilio e Costantino imperadori, che furono con grande onorericevuti da Crescenzio. Allora fu che tanto l'ambiziosoCrescenzio, quanto il volpone Giovanni tramarono una telad'infame politica, che abbastanza risulta dalla storia di quei tempi:cio si accordarono insieme che il governo temporale di Romarestasse a Crescenzio, ma sotto la protezione e sotto la sovranitdegl'imperadori greci, e Giovanni fosse creato papa, concontentarsi del governo spirituale della Chiesa di Dio. ParlandoArnolfo milanese46 di questo Giovanni greco, ha le seguentiparole: De quo dictum est, quod romani decus imperii astute inGraecos transferre tentasset. A me sembra verisimile che anche

45 Annales Hildesheim. Annalista Saxo.46 Arnulphus, Hist. Mediol. tom. 4 Rer. Ital.

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gli ambasciatori greci avessero mano in questo indegno trattato,che fu immediatamente eseguito, con aver la fazion di Crescenzioeletto e consecrato il suddetto Giovanni, manifesto antipapa, edusurpatore del trono pontifizio. Fece inoltre Crescenzio mettere inprigione gli altri legati dell'imperadore Ottone che erano tornatida Costantinopoli. Bench io abbia di sopra dato assai aconoscere chi fosse Giovanni, ora divenuto antipapa, pure ailettori non sar discaro di mirarne la pittura che ce ne lasci ilCronografo sassone47, appellato dal Pagi, maddeburgense. Hicigitur, dice egli, Johannes natione graecus (di sopra l'aveachiamato Johannem quemdam calabritanum) conditione servus,astu callidissimus imperatorem Augustum Ottonem II subpaupere adiens habitu, ob interventum suae dilectae contectalisTheophanu Augustae, regia primum est alitus stipe. Deindeprocurrente tempore, vulpina, qua nimium callebat, versutiapraefatum eatenus circumvenit Augustum (veggasi all'anno 982)ut pro loco et tempore satis clementi ab eo gratia donatus, paeneinter primos usque ad defunctionem suam clarus haberetur. Postdormitionem vero secundi Ottonis, regnante jam tertio Ottonefilio suo, praefatus Johannes ingenita sibi circa illos calluitsecurius astutia, quo regis infantia et primatum illiuspermittebatur incuria. Ad haec defuncto placentinae urbisepiscopo, vir bonae indolis ei subeligitur. Quo indecenter ejecto,praefatus Johannes, non pastor sed mercenarius, eamdem nonregendam, sed devastandam suscepit ecclesiam. Quam quumaliquot annos teneret, avaritiae diabolicae inebriatus veneno,tantum se extulit super se, ut etiam Romae ipsam beati Petriapostoli sedem, antichristi membrum vere effectus, fornicandopotius pollueret, quam venerando insederet. Ecco qual fosse ilfurbo calabrese che s'intruse nella sedia sacrosanta del principedegli Apostoli. Fu egli perci scomunicato da tutti i vescovidell'Italia, Germania e Francia.

47 Cronographus Saxo apud Leibnitium.

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gli ambasciatori greci avessero mano in questo indegno trattato,che fu immediatamente eseguito, con aver la fazion di Crescenzioeletto e consecrato il suddetto Giovanni, manifesto antipapa, edusurpatore del trono pontifizio. Fece inoltre Crescenzio mettere inprigione gli altri legati dell'imperadore Ottone che erano tornatida Costantinopoli. Bench io abbia di sopra dato assai aconoscere chi fosse Giovanni, ora divenuto antipapa, pure ailettori non sar discaro di mirarne la pittura che ce ne lasci ilCronografo sassone47, appellato dal Pagi, maddeburgense. Hicigitur, dice egli, Johannes natione graecus (di sopra l'aveachiamato Johannem quemdam calabritanum) conditione servus,astu callidissimus imperatorem Augustum Ottonem II subpaupere adiens habitu, ob interventum suae dilectae contectalisTheophanu Augustae, regia primum est alitus stipe. Deindeprocurrente tempore, vulpina, qua nimium callebat, versutiapraefatum eatenus circumvenit Augustum (veggasi all'anno 982)ut pro loco et tempore satis clementi ab eo gratia donatus, paeneinter primos usque ad defunctionem suam clarus haberetur. Postdormitionem vero secundi Ottonis, regnante jam tertio Ottonefilio suo, praefatus Johannes ingenita sibi circa illos calluitsecurius astutia, quo regis infantia et primatum illiuspermittebatur incuria. Ad haec defuncto placentinae urbisepiscopo, vir bonae indolis ei subeligitur. Quo indecenter ejecto,praefatus Johannes, non pastor sed mercenarius, eamdem nonregendam, sed devastandam suscepit ecclesiam. Quam quumaliquot annos teneret, avaritiae diabolicae inebriatus veneno,tantum se extulit super se, ut etiam Romae ipsam beati Petriapostoli sedem, antichristi membrum vere effectus, fornicandopotius pollueret, quam venerando insederet. Ecco qual fosse ilfurbo calabrese che s'intruse nella sedia sacrosanta del principedegli Apostoli. Fu egli perci scomunicato da tutti i vescovidell'Italia, Germania e Francia.

47 Cronographus Saxo apud Leibnitium.

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Crescenzio intanto imperium sibi usurpavit; e perch papaGregorio V si azzard d'inviare i suoi legati a Roma, li fece egliprendere, e cacciolli in prigione. Di tutta questa sacrilegasollevazione andavano di mano in mano gli avvisi all'AugustoOttone III; ma trovandosi egli in Germania impegnato nellaguerra contro gli Slavi, non pot s presto accudire agl'interessid'Italia, certo essendo ch'egli fin verso il fine di quest'anno non simosse dalla Sassonia. Perci scorretto da dire un suo diplomada me letto nell'archivio episcopale di Cremona con queste note48:Data kalendis maji, anno dominicae Incarnationis nongentesimononagesimo septimo, domni autem Ottonis regnantis XV, imperiivero II, Indictione X. Actum Romae. Gli anni del regno edell'imperio convengono all'anno seguente, e conseguentementes'ha da scrivere anno DCCCCXCVIII, Indictione XI. S'inganneziandio il Sigonio, e poi Girolamo Rossi, allorch scrissero cheOttone III fu in Ravenna nell'aprile dell'anno presente, dove allepreghiere di Alasia sua sorella don alcuni stati in Lombardia aWitichindo, a quo illustris Carrettorum familia manavit, comespacciavano i favolosi genealogisti degli ultimi secoli. Se sia poidocumento legittimo una bolla di Gregorio V papa, che sipretende conceduta in quest'anno a Giovanni arcivescovo diRavenna, nonis julii, Indictione X, nelle scritture estensi, per lacontroversia di Comacchio, stato abbastanza esaminato.Abbiamo presso il Campi49 un diploma di Ottone III speditonell'anno presente XVI kalendas augusti. Actum Eschonowaga,cio in una terra di Germania. Circa il fine poi dell'anno presenteindubitata cosa che esso imperadore cal di nuovo in Italia, sperch sotto quest'anno l'Annalista d'Ildeseim50 scrive ch'egli, utRomanorum sentinam purgaret, Italiam perrexit, e s perch cospersuadono i documenti che citer all'anno seguente. Basti qui

48 Antiquit. Italic., Dissert. XI.49 Campi, Istor. di Piacenza, tom. 1.50 Annales Hildesheim.

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Crescenzio intanto imperium sibi usurpavit; e perch papaGregorio V si azzard d'inviare i suoi legati a Roma, li fece egliprendere, e cacciolli in prigione. Di tutta questa sacrilegasollevazione andavano di mano in mano gli avvisi all'AugustoOttone III; ma trovandosi egli in Germania impegnato nellaguerra contro gli Slavi, non pot s presto accudire agl'interessid'Italia, certo essendo ch'egli fin verso il fine di quest'anno non simosse dalla Sassonia. Perci scorretto da dire un suo diplomada me letto nell'archivio episcopale di Cremona con queste note48:Data kalendis maji, anno dominicae Incarnationis nongentesimononagesimo septimo, domni autem Ottonis regnantis XV, imperiivero II, Indictione X. Actum Romae. Gli anni del regno edell'imperio convengono all'anno seguente, e conseguentementes'ha da scrivere anno DCCCCXCVIII, Indictione XI. S'inganneziandio il Sigonio, e poi Girolamo Rossi, allorch scrissero cheOttone III fu in Ravenna nell'aprile dell'anno presente, dove allepreghiere di Alasia sua sorella don alcuni stati in Lombardia aWitichindo, a quo illustris Carrettorum familia manavit, comespacciavano i favolosi genealogisti degli ultimi secoli. Se sia poidocumento legittimo una bolla di Gregorio V papa, che sipretende conceduta in quest'anno a Giovanni arcivescovo diRavenna, nonis julii, Indictione X, nelle scritture estensi, per lacontroversia di Comacchio, stato abbastanza esaminato.Abbiamo presso il Campi49 un diploma di Ottone III speditonell'anno presente XVI kalendas augusti. Actum Eschonowaga,cio in una terra di Germania. Circa il fine poi dell'anno presenteindubitata cosa che esso imperadore cal di nuovo in Italia, sperch sotto quest'anno l'Annalista d'Ildeseim50 scrive ch'egli, utRomanorum sentinam purgaret, Italiam perrexit, e s perch cospersuadono i documenti che citer all'anno seguente. Basti qui

48 Antiquit. Italic., Dissert. XI.49 Campi, Istor. di Piacenza, tom. 1.50 Annales Hildesheim.

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l'accennare un suo diploma, pubblicato dal padre Puccinelli51, checel fa vedere in Trento nel d 13 di dicembre dell'anno presente; el'Ughelli attesta che il medesimo ne sped un altro in favore dellachiesa di Vercelli, Papiae in palatio XI kalendas januarii annoIncarnat. Domini DCCCCXCVII, Indictione XI, anno regni XIV,imperii autem II. Si aument mirabilmente in quest'anno lapotenza dei Veneziani52, perch nata discordia dopo la morte diTurpimiro re dei Croati Schiavoni, le citt marittime dellaDalmazia mostrarono genio di darsi sotto il dominio veneto, chein quelle parti non possedeva allora se non la citt di Zara. Ilsaggio dunque e valoroso doge Pietro Orseolo II con una buonaarmata navale si port col, ed ebbe ubbidienti ai suoi cenniParenzo, Pola, Ausere, Veglia, Arbe, Tra, Spalatro, Curzola,Liesina, Ragusi, ed altre citt ed isole; dopo di che trionfalmenterestituitosi a Venezia, cominci ad intitolarsi duca dellaDalmazia.

Anno di { CRISTO DCCCCXCVIII. Indiz. XI.GREGORIO V papa 3.OTTONE III re 16, imperad. 3.Da uno strumento, da me dato alla luce53, noi ricaviamo che

nel d 15 di gennaio dell'anno presente domnus Otho dux filiusbonae memoriae Cononi comper da Liutifredo vescovo diTortona molte castella e beni. Il contratto segu in Pavia. QuestoOttone duca, figliuolo di Conone, cio di Corrado duca dellaFrancia orientale, altri non che il padre di Gregorio V papa.Essendosi ritirato a Pavia esso pontefice a cagione dello scisma

51 Puccinelli, Chron. della Badia Fiorentina, pag. 232.52 Dandul., in Chron., tom. 12 Rer. Ital.53 Antiquit. Italic., Dissert. XLI.

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l'accennare un suo diploma, pubblicato dal padre Puccinelli51, checel fa vedere in Trento nel d 13 di dicembre dell'anno presente; el'Ughelli attesta che il medesimo ne sped un altro in favore dellachiesa di Vercelli, Papiae in palatio XI kalendas januarii annoIncarnat. Domini DCCCCXCVII, Indictione XI, anno regni XIV,imperii autem II. Si aument mirabilmente in quest'anno lapotenza dei Veneziani52, perch nata discordia dopo la morte diTurpimiro re dei Croati Schiavoni, le citt marittime dellaDalmazia mostrarono genio di darsi sotto il dominio veneto, chein quelle parti non possedeva allora se non la citt di Zara. Ilsaggio dunque e valoroso doge Pietro Orseolo II con una buonaarmata navale si port col, ed ebbe ubbidienti ai suoi cenniParenzo, Pola, Ausere, Veglia, Arbe, Tra, Spalatro, Curzola,Liesina, Ragusi, ed altre citt ed isole; dopo di che trionfalmenterestituitosi a Venezia, cominci ad intitolarsi duca dellaDalmazia.

Anno di { CRISTO DCCCCXCVIII. Indiz. XI.GREGORIO V papa 3.OTTONE III re 16, imperad. 3.Da uno strumento, da me dato alla luce53, noi ricaviamo che

nel d 15 di gennaio dell'anno presente domnus Otho dux filiusbonae memoriae Cononi comper da Liutifredo vescovo diTortona molte castella e beni. Il contratto segu in Pavia. QuestoOttone duca, figliuolo di Conone, cio di Corrado duca dellaFrancia orientale, altri non che il padre di Gregorio V papa.Essendosi ritirato a Pavia esso pontefice a cagione dello scisma

51 Puccinelli, Chron. della Badia Fiorentina, pag. 232.52 Dandul., in Chron., tom. 12 Rer. Ital.53 Antiquit. Italic., Dissert. XLI.

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introdotto nella Chiesa romana, col si era portato ancora Ottonesuo padre, marchese allora della marca di Verona; oppure vicapit accompagnando l'Augusto Ottone III, il quale irritato fortecontro i perturbatori del suo imperio e della Chiesa romana, sulfine del precedente anno era calato di nuovo in Italia. IlCronografo sassone54 ci fa sapere che venerabilis papa GregoriusPapiae obviam factus est all'imperadore. Adunque Ottone IIIvenne a Pavia, e, siccome poco fa osservammo, quivi celebr lafesta del santo Natale. Oltre a ci, nel d 5 di gennaio del presenteanno egli si truova in quella citt, dove diede un diploma infavore del monistero ambrosiano55: Nonis januarii annodominicae Incarnationis DCCCCXCVIII, regni vero domniOttonis tertii XIV (dee essere XV), imperii ejus II, Indictione XI.Actum Papiae. Di l poi pass l'imperadore a Cremona, e quivinel d 29 di gennaio concedette ai canonici di santo Antonino diPiacenza un privilegio56, dato XIV kalendas februarii annodominicae Incarnationis DCCCCXCVIII, Indictione XI, annovero domni Ottonis tertii imperatoris regni ejus XV imperii II.Actum Cremonae. Che esso Augusto nel medesimo giornodimorasse in Cremona, ne abbiamo un'altra testimonianza in unplacito da me pubblicato57, il cui principio tale: Dum in Deinomine civitate Cremona in domo (cio nel palazzo del vescovo)ipsius civitatis in Laubia majore ipsius domus, ubi domnus Ottogloriosissimus imperator praeesset, in judicio residebat, perejusdem domni Olderici licentiam (cio del vescovo di Cremona,perch non si potea nei luoghi privati senza permission delpadrone alzar tribunale di giustizia) Otto dux et missus domniipsius Ottonis imperatoris (cio il padre di Gregorio V papa)unicuique justitias faciendas et deliberandas: residentibus cum

54 Chronographus Saxo apud Leibnitium.55 Puricellius Monument. Basil. Ambrosian.56 Campi, Istor. di Piacenza, tom. 1.57 Antiquit. Ital., Dissert. XXVIII, p. 793.

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introdotto nella Chiesa romana, col si era portato ancora Ottonesuo padre, marchese allora della marca di Verona; oppure vicapit accompagnando l'Augusto Ottone III, il quale irritato fortecontro i perturbatori del suo imperio e della Chiesa romana, sulfine del precedente anno era calato di nuovo in Italia. IlCronografo sassone54 ci fa sapere che venerabilis papa GregoriusPapiae obviam factus est all'imperadore. Adunque Ottone IIIvenne a Pavia, e, siccome poco fa osservammo, quivi celebr lafesta del santo Natale. Oltre a ci, nel d 5 di gennaio del presenteanno egli si truova in quella citt, dove diede un diploma infavore del monistero ambrosiano55: Nonis januarii annodominicae Incarnationis DCCCCXCVIII, regni vero domniOttonis tertii XIV (dee essere XV), imperii ejus II, Indictione XI.Actum Papiae. Di l poi pass l'imperadore a Cremona, e quivinel d 29 di gennaio concedette ai canonici di santo Antonino diPiacenza un privilegio56, dato XIV kalendas februarii annodominicae Incarnationis DCCCCXCVIII, Indictione XI, annovero domni Ottonis tertii imperatoris regni ejus XV imperii II.Actum Cremonae. Che esso Augusto nel medesimo giornodimorasse in Cremona, ne abbiamo un'altra testimonianza in unplacito da me pubblicato57, il cui principio tale: Dum in Deinomine civitate Cremona in domo (cio nel palazzo del vescovo)ipsius civitatis in Laubia majore ipsius domus, ubi domnus Ottogloriosissimus imperator praeesset, in judicio residebat, perejusdem domni Olderici licentiam (cio del vescovo di Cremona,perch non si potea nei luoghi privati senza permission delpadrone alzar tribunale di giustizia) Otto dux et missus domniipsius Ottonis imperatoris (cio il padre di Gregorio V papa)unicuique justitias faciendas et deliberandas: residentibus cum

54 Chronographus Saxo apud Leibnitium.55 Puricellius Monument. Basil. Ambrosian.56 Campi, Istor. di Piacenza, tom. 1.57 Antiquit. Ital., Dissert. XXVIII, p. 793.

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eo Henricus dux (cio di Baviera, che fu poi imperadore), ec. Inesso placito ottenne Odelrico vescovo di Cremona una favorevolsentenza contra dei cittadini della medesima citt usurpatori de'suoi beni. Da Cremona si trasfer Ottone a Ravenna, e quivi58 Vidus februarii, Indictione XI conferm i privilegii ai canonici diFerrara, con imporre ai trasgressori la pena di cento libbre, dapagarsi medietatem camerae nostrae, et medietatem praedictiscanonicis, e non gi alla camera pontificia. Dovette in talcongiuntura succedere ci che narra Andrea Dandolo a questomedesimo anno59: cio che soggiornando Ottone III in Ravenna,s'invogli di fare una scappata a Venezia, per vedere quellamaravigliosa citt. Fatta dunque vista di ritirarsi all'antichissimomonistero della Pomposa, per quivi fare un poco di purga, consoli sei compagni e Giovanni Diacono si port poscia colincognito. Segretamente avvertito della sua venuta il doge, lanotte trattava e cenava lautamente con lui, nel giorno poi illasciava andare a suo talento visitando le chiese e le altre coserare della citt. Tenne Ottone Augusto al battesimo una figliuoladel doge; gli condon il pallio, che in vigore dei patti pagavanoogni anno i Veneziani al re d'Italia; e soddisfatta la sua curiosit,se ne ritorn a Ravenna. Finalmente in compagnia di papaGregorio V e con un fioritissimo esercito d'Italiani e di Tedeschis'incammin il giovine imperadore alla volta di Roma60.

In essa si trovarono questi due primi luminari della CristianitVIII kalendas martii anno dominicae IncarnationisDCCCCXCVIII, Indictione XI, ci apparendo da un diplomad'esso Augusto in favore dell'insigne monistero di Farfa contrad'Ugo abbate61, qui sibi imperialis abbatiae monasterii videlicetfarfensis, absque nostro assensu regimen usurpaverat inique, et

58 Ibidem, Dissert. LXII.59 Dandul., in Chron., tom. 12 Rer. Ital.60 Annalista Saxo apud Eccardum.61 Chron. Farfense, P. II, tom. 2 Rer. Ital.

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eo Henricus dux (cio di Baviera, che fu poi imperadore), ec. Inesso placito ottenne Odelrico vescovo di Cremona una favorevolsentenza contra dei cittadini della medesima citt usurpatori de'suoi beni. Da Cremona si trasfer Ottone a Ravenna, e quivi58 Vidus februarii, Indictione XI conferm i privilegii ai canonici diFerrara, con imporre ai trasgressori la pena di cento libbre, dapagarsi medietatem camerae nostrae, et medietatem praedictiscanonicis, e non gi alla camera pontificia. Dovette in talcongiuntura succedere ci che narra Andrea Dandolo a questomedesimo anno59: cio che soggiornando Ottone III in Ravenna,s'invogli di fare una scappata a Venezia, per vedere quellamaravigliosa citt. Fatta dunque vista di ritirarsi all'antichissimomonistero della Pomposa, per quivi fare un poco di purga, consoli sei compagni e Giovanni Diacono si port poscia colincognito. Segretamente avvertito della sua venuta il doge, lanotte trattava e cenava lautamente con lui, nel giorno poi illasciava andare a suo talento visitando le chiese e le altre coserare della citt. Tenne Ottone Augusto al battesimo una figliuoladel doge; gli condon il pallio, che in vigore dei patti pagavanoogni anno i Veneziani al re d'Italia; e soddisfatta la sua curiosit,se ne ritorn a Ravenna. Finalmente in compagnia di papaGregorio V e con un fioritissimo esercito d'Italiani e di Tedeschis'incammin il giovine imperadore alla volta di Roma60.

In essa si trovarono questi due primi luminari della CristianitVIII kalendas martii anno dominicae IncarnationisDCCCCXCVIII, Indictione XI, ci apparendo da un diplomad'esso Augusto in favore dell'insigne monistero di Farfa contrad'Ugo abbate61, qui sibi imperialis abbatiae monasterii videlicetfarfensis, absque nostro assensu regimen usurpaverat inique, et

58 Ibidem, Dissert. LXII.59 Dandul., in Chron., tom. 12 Rer. Ital.60 Annalista Saxo apud Eccardum.61 Chron. Farfense, P. II, tom. 2 Rer. Ital.

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quod deterius est, pretio emerat a romano pontefice. Il bello cheOttone III lo tolse ad Ugo abbate, por darlo poi in commenda,ossia in benefizio ad Ugo vescovo. Non istette per molto arimettere in possesso del medesimo monistero il suddetto Ugoabbate, il quale riusc poi un valentuomo, e fatic non poco invantaggio del suo monistero. Un altro suo diploma62, dato inRoma stessa V kalendas martii, si legge nelle Antichit italiane.In esso son confermati tutti i suoi beni ad Antonino vescovo diPistoia. Non avea gi aspettato l'arrivo di papa Gregorio, ndell'imperadore, l'antipapa Giovanni; ma cautamente travestito,dopo aver tenuta occupata circa dieci mesi la sedia di san Pietro,se n'era fuggito. Poco nondimeno gli valse in questo bisognol'astuzia sua. Fu scoperto e preso dai Romani stessi, i quali, perattestato di san Pier Damiano63 e del Cronografo sassone64,temendo che l'imperadore il lasciasse andar senza pena, glitagliarono la lingua e il naso, gli cavarono gli occhi, e cosmalconcio il condussero nelle carceri di Roma. Da l a qualchetempo postolo a rovescio sopra di un asinello, colla coda d'esso inmano il guidarono per le piazze e contrade della citt, forzandoloa cantare: Tale supplicium patitur, qui romanum papam de suasede pellere nititur. Novella ben graziosa, come se fosse credibileche il misero avesse voglia e forza da cantar questa canzone. Epoi s'ha da chiedere a Pier Damiano, come potesse costui cantare,dopo averci detto che gli era stata dianzi tagliata la lingua. Peraltro non si mette in dubbio l'obbrobrioso trattamento fatto aquesto antipapa; anzi si sa che fu detestato da san Nilo abbategreco, celebre di questi tempi, e fondatore del monistero diGrottaferrata, abitante allora in un monistero presso di Gaeta, lacui Vita si legge negli Annali ecclesiastici del Baronio. Udito cheegli ebbe come l'antipapa orbatus oculi, lingua et naso, in

62 Antiquit. Ital., Dissert. XIX, pag. 9.63 Petrus Damiani, Epist. II ad Cadalpum.64 Cronographus Saxo.

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quod deterius est, pretio emerat a romano pontefice. Il bello cheOttone III lo tolse ad Ugo abbate, por darlo poi in commenda,ossia in benefizio ad Ugo vescovo. Non istette per molto arimettere in possesso del medesimo monistero il suddetto Ugoabbate, il quale riusc poi un valentuomo, e fatic non poco invantaggio del suo monistero. Un altro suo diploma62, dato inRoma stessa V kalendas martii, si legge nelle Antichit italiane.In esso son confermati tutti i suoi beni ad Antonino vescovo diPistoia. Non avea gi aspettato l'arrivo di papa Gregorio, ndell'imperadore, l'antipapa Giovanni; ma cautamente travestito,dopo aver tenuta occupata circa dieci mesi la sedia di san Pietro,se n'era fuggito. Poco nondimeno gli valse in questo bisognol'astuzia sua. Fu scoperto e preso dai Romani stessi, i quali, perattestato di san Pier Damiano63 e del Cronografo sassone64,temendo che l'imperadore il lasciasse andar senza pena, glitagliarono la lingua e il naso, gli cavarono gli occhi, e cosmalconcio il condussero nelle carceri di Roma. Da l a qualchetempo postolo a rovescio sopra di un asinello, colla coda d'esso inmano il guidarono per le piazze e contrade della citt, forzandoloa cantare: Tale supplicium patitur, qui romanum papam de suasede pellere nititur. Novella ben graziosa, come se fosse credibileche il misero avesse voglia e forza da cantar questa canzone. Epoi s'ha da chiedere a Pier Damiano, come potesse costui cantare,dopo averci detto che gli era stata dianzi tagliata la lingua. Peraltro non si mette in dubbio l'obbrobrioso trattamento fatto aquesto antipapa; anzi si sa che fu detestato da san Nilo abbategreco, celebre di questi tempi, e fondatore del monistero diGrottaferrata, abitante allora in un monistero presso di Gaeta, lacui Vita si legge negli Annali ecclesiastici del Baronio. Udito cheegli ebbe come l'antipapa orbatus oculi, lingua et naso, in

62 Antiquit. Ital., Dissert. XIX, pag. 9.63 Petrus Damiani, Epist. II ad Cadalpum.64 Cronographus Saxo.

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carcerem conjectus est, per compassione a questo suo nazionalegreco, bench di patria calabrese, si port a Roma. Accolto consomma divozione dal papa e dall'imperadore, chiese loro in donol'infelice Giovanni, qui, diceva egli, utrumque vestrum ex fontebaptismatis suscepit. Veggasi a qual grado di riputazione avesseportato costui la sua ipocrisia, dacch avea tenuto al sacro fontedue s eccelsi personaggi. Allora l'imperadore colle lagrime agliocchi (neque enim revera tota res ejus consilio peracta est) glirispose che gliel concederebbe, purch esso Nilo volesse fermarsiin Roma a governare il monistero di santo Anastasio dei Greci. Sidisponeva il buon servo di Dio ad accettar la proposizione; seddurus ille papa, non contentus malis, quae adversus praedictumPhilagathum (cos egli nomina Giovanni) patraverat, quum illumadduxisset, et sacerdotales vestes ei dilaniasset, per totam urbemcircumduxit, ec. Predisse poi Nilo tanto al papa, quantoall'imperadore l'ira di Dio, perch niuna misericordia aveano dicostui, male corrispondendo a Dio che loro l'avea dato nelle mani.

Non era gi fuggito Crescenzio da Roma, perch confidato nelcreduto allora inespugnabile castello di sant'Angelo, quivi si serrcoi suoi partigiani65. Dopo la domenica in Albis fece l'imperadoreimprendere l'assedio di quella fortezza con quante macchineerano allora in uso; e dati varii assalti e scalate, finalmente riuscai suoi di superar quella rocca. A Crescenzio preso e a dodici deisuoi tagliata fu, d'ordine dell'imperadore, la testa, e i lor cadaveriappesi ai merli del castello III kalendas maji, quando Crescentiusdecollatus suspensus fuit, come si ha da un diploma d'essoimperadore, citato dal padre Mabillone66. Ma diversamentecontano questo fatto gli storici italiani, cio Leone Ostiense, sanPier Damiano, Arnolfo e Landolfo seniore storici milanesi, coniscrivere che ingannevolmente, e con promessa e giuramento diaver salva la vita, s'indusse Crescenzio a dare il castello e s

65 Ditmarus, Chronic., lib. 4. Annalista Saxo. Glaber. Rodolphus lib. 1 cap. 4.66 Mabill., Annal. Benedict., ad hunc annum.

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carcerem conjectus est, per compassione a questo suo nazionalegreco, bench di patria calabrese, si port a Roma. Accolto consomma divozione dal papa e dall'imperadore, chiese loro in donol'infelice Giovanni, qui, diceva egli, utrumque vestrum ex fontebaptismatis suscepit. Veggasi a qual grado di riputazione avesseportato costui la sua ipocrisia, dacch avea tenuto al sacro fontedue s eccelsi personaggi. Allora l'imperadore colle lagrime agliocchi (neque enim revera tota res ejus consilio peracta est) glirispose che gliel concederebbe, purch esso Nilo volesse fermarsiin Roma a governare il monistero di santo Anastasio dei Greci. Sidisponeva il buon servo di Dio ad accettar la proposizione; seddurus ille papa, non contentus malis, quae adversus praedictumPhilagathum (cos egli nomina Giovanni) patraverat, quum illumadduxisset, et sacerdotales vestes ei dilaniasset, per totam urbemcircumduxit, ec. Predisse poi Nilo tanto al papa, quantoall'imperadore l'ira di Dio, perch niuna misericordia aveano dicostui, male corrispondendo a Dio che loro l'avea dato nelle mani.

Non era gi fuggito Crescenzio da Roma, perch confidato nelcreduto allora inespugnabile castello di sant'Angelo, quivi si serrcoi suoi partigiani65. Dopo la domenica in Albis fece l'imperadoreimprendere l'assedio di quella fortezza con quante macchineerano allora in uso; e dati varii assalti e scalate, finalmente riuscai suoi di superar quella rocca. A Crescenzio preso e a dodici deisuoi tagliata fu, d'ordine dell'imperadore, la testa, e i lor cadaveriappesi ai merli del castello III kalendas maji, quando Crescentiusdecollatus suspensus fuit, come si ha da un diploma d'essoimperadore, citato dal padre Mabillone66. Ma diversamentecontano questo fatto gli storici italiani, cio Leone Ostiense, sanPier Damiano, Arnolfo e Landolfo seniore storici milanesi, coniscrivere che ingannevolmente, e con promessa e giuramento diaver salva la vita, s'indusse Crescenzio a dare il castello e s

65 Ditmarus, Chronic., lib. 4. Annalista Saxo. Glaber. Rodolphus lib. 1 cap. 4.66 Mabill., Annal. Benedict., ad hunc annum.

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stesso in mano dell'imperadore, il qual poscia con qualchepretesto gli fece tagliare la testa: il che serv ad atterrir chiunquenon sapeva allora ubbidire n al papa n all'imperadore. Cess divivere, o rinunzi alla sua chiesa in quest'anno Giovanniarcivescovo di Ravenna. Trovavasi nella corte dell'imperadoreGerberto monaco franzese, da noi veduto abbate di Bobbio, eposcia arcivescovo di Rems. Cacciato da quella chiesa, si attaccall'Augusto Ottone III, di cui era stato maestro, e siccome granfaccendiere stava attento ad ogni apertura di avanzare la suafortuna. Ed appunto egli ottenne di essere promossoall'arcivescovato di Ravenna verso il fine d'aprile dell'annocorrente, e non gi nell'anno antecedente, come pens GirolamoRossi. Tenne egli, prima che passasse quest'anno, un concilio deisuoi suffraganei in essa citt67. Occorre qui un punto imbrogliatodi storia. Presso l'Olstenio, e nei concilij del Labbe, e nelle giuntead Agnello Ravennate68, e nella Cronica di Farfa69 si legge unariguardevol costituzione di Ottone III Augusto, indirizzataconsulibus senatus populique romani, archiepiscopis, abbatibus,marchionibus, comitibus, in Italia constitutes, dove proibisce da linnanzi ed annulla le alienazioni dei beni delle chiese. Fu fatta epubblicata questa costituzione XII kalendas otobris Indictione XII(cominciata nel settembre dell'anno presente) anno IIIpontificatus domni Gregorii V papae, promulgata per manusGerberti sanctae ravennatis ecclesiae archiepiscopi in ea synodo,in qua mediolanensi episcopo, Arnulfo nomine, papatum oblatumest in basilica beati Petri, quae vocatur ad Coelum aureum, etsubscripserant omnes, qui adfuerunt episcopi. Non si saprimieramente il luogo di questo concilio. Se in Ravenna esistevauna basilica di san Pietro ad Coelum aureum, o, come ha un altrotesto, ad Cellam auream, quivi sar stato tenuto il suddetto

67 Labb Concil., tom. 9.68 Agnell., Vit. Episcopor. Ravenn., P. I tom. 2 Rer. Ital.69 Chronic. Farfense, P. II, tom. 2 Rer. Ital.

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stesso in mano dell'imperadore, il qual poscia con qualchepretesto gli fece tagliare la testa: il che serv ad atterrir chiunquenon sapeva allora ubbidire n al papa n all'imperadore. Cess divivere, o rinunzi alla sua chiesa in quest'anno Giovanniarcivescovo di Ravenna. Trovavasi nella corte dell'imperadoreGerberto monaco franzese, da noi veduto abbate di Bobbio, eposcia arcivescovo di Rems. Cacciato da quella chiesa, si attaccall'Augusto Ottone III, di cui era stato maestro, e siccome granfaccendiere stava attento ad ogni apertura di avanzare la suafortuna. Ed appunto egli ottenne di essere promossoall'arcivescovato di Ravenna verso il fine d'aprile dell'annocorrente, e non gi nell'anno antecedente, come pens GirolamoRossi. Tenne egli, prima che passasse quest'anno, u