Capitolo 10 La biologia molecolare del gene 0. La struttura del materiale genetico 10.1 Alcuni...
-
Upload
vitalia-lillo -
Category
Documents
-
view
227 -
download
0
Transcript of Capitolo 10 La biologia molecolare del gene 0. La struttura del materiale genetico 10.1 Alcuni...
Capitolo 10
La biologia molecolare del gene
0
La struttura del materiale genetico10.1 Alcuni esperimenti hanno dimostrato che il
materiale genetico è formato da DNA
Nel 1952 gli esperimenti dei biologi Alfred Hershey e Martha Chase dimostrarono che alcuni virus sono in grado di riprogrammare le cellule ospiti per produrre nuovi virus, iniettando il proprio DNA dentro le cellule.
Figura 10.1A
Testa
Coda
Fibre della coda
DNA
30
0 0
00
L’esperimento di Hershey e Chase:
Fago
Batterio
Proteina radioattiva
DNA
DNA del fago
Involucri proteici vuoti Radioattività
nel liquido
PrecipitatoSi centrifuga
Ceppo 1Proteina radioattiva
Ceppo 2DNA radioattivo
DNA radioattivo
Si centrifuga
Precipitato
Radioattività nel precipitato
Figura 10.1B
Si mescolano i fagi marcati radioattivamente con i batteri. I fagi infettano le cellule batteriche.
1 Si utilizza un frullatore per separare i fagi esterni ai batteri dalle cellule batteriche e dal loro contenuto.
2 Si centrifuga la miscela.3 Si misura la radioattività nel precipitato e nel liquido.
4
Il ciclo riproduttivo di un fago:
Figura 10.1C
Il fago si attacca alla cellula batterica.
Il fago inietta il DNA. Il DNA induce la cellula ospite a produrre altro DNA fagico e proteine. Si riproducono nuovi fagi.
La cellula si rompe (lisi) e libera nuovi fagi.
Polinucleotide del DNA
A
C
T
G
T
Scheletro zucchero-fosfato
Gruppo fosfatoBase azotata
ZuccheroA
C
T
G
T
Gruppo fosfato
O
O–
OO P CH2
H3C C
C
C
CN
C
N
H
H
O
O
C
O
O
H
C H H
H
C
H
Base azotata(A, G, C, o T)
Timina (T)
Zucchero (deossiribosio)
Nucleotide del DNA
Nucleotide del DNA
10.2 DNA e RNA sono polimeri di nucleotidi
Il DNA è un acido nucleico costituito da lunghe catene di nucleotidi.
Figura 10.2A
Il DNA ha quattro tipi di basi azotate:
adenina (A), timina (T), citosina (C) e guanina (G)
CC
C
CC
C
O
N
C
H
H
ONH
H3C
H H
H
H
N
N
N
H
OC
H HN
H C
N
N N
N
C
CC
C
H
H
N
N
H
C
CN
C HN
CN
H C
O
H
H
Timina (T) Citosina (C) Adenina (A) Guanina (G)
PurinePirimidine
Figura 10.2B
Base azotata (A, G, C, o U)
Gruppo fosfato
O
O–
OO P CH2
HC
C
C
CN
C
N
H
H
O
O
C
O
O
H
C H H
OH
C
H
Uracile (U)
Zucchero(ribosio)
LegendaIdrogeno
CarbonioAzoto
Ossigeno
Fosforo
Anche l’RNA è un acido nucleico ma è composto da uno zucchero leggermente differente (il ribosio) e una base azotata chiamata uracile (U) al posto della timina.
Figure 10.2C, D
10.3 DNA ha la forma di un’elica a doppio filamento
Nel 1953 James Watson e Francis Crick determinarono la struttura tridimensionale del DNA, basandosi anche sul lavoro di Rosalind Franklin.
Figure 10.3A, B
• La struttura del DNA consiste di due filamenti di polinucleotidi attorcigliati l’uno sull’altro in una doppia elica.
• Si può immaginare questa struttura come una scala di corda dotata di rigidi pioli in legno e arrotolata in spire.
Figura 10.3C Torsione
• I legami idrogeno tra le basi tengono uniti i filamenti.
• Ogni base è appaiata con una base complementare:
A con T, e G con C
Figura 10.3D
G C
T A
A T
G
G
C
C
A T
GC
T A
T A
A T
A T
G C
A T
O
O
OH–O
P
OO
–OPO
OO
P– O
– O OP
OO
O
OH
H2C
H2C
H2C
H2C
O
O
O
O
O
O
O
O
PO–
O–
O–
O–
OH
HO
O
O
O
P
P
P
O
O
O
O
O
O
O
O
T A
G C
C G
A T
CH2
CH2
CH2
CH2
Legame idrogeno
Coppie di basi appaiate
Modello a nastro Struttura chimica Modello computerizzato
La duplicazione del DNA10.4 La duplicazione del DNA dipende dall’accoppiamento di
specifiche basi azotate
• La duplicazione del DNA comincia con i due filamenti del DNA di partenza che si separano.
• Ogni filamento funziona da stampo per formare un filamento complementare. I nucleotidi si allineano lungo il filamento stampo.
• Gli enzimi legano tra loro i nucleotidi per formare un nuovo filamento.
Figura 10.4A
A T
C G
G C
A T
T A
A T
C G
G C
A T
T A
A T
C G
G C
A T
T A
A T
C G
G C
A
T
A T
C G
AC
T
A
Molecola originaria del DNA.
Entrambi i filamenti originari si comportano da stampo.
Due nuove molecole di DNA identiche.
Nucleotidi
La duplicazione del DNA è un processo complesso. Parte della complessità nasce dal fatto che, quando si duplica, la molecola elicoidale di DNA deve srotolarsi.
Figura 10.4B
G C
A T
G C
A T
C G
AGA
CG
C
GC
G
TA
G
C
TAT
AA
TT
A
CG
CG
CG
T
AG
C
T
A
T
A
AT
T
A
TC
T
10.5 I particolari della duplicazione del DNA
La duplicazione del DNA inizia presso specifici punti di origine della duplicazione sulla doppia elica.
Figura 10.5A
Punto di origine della duplicazione
Due molecole figlie di DNA
Filamento originario
Filamento di nuova sintesi
Bolla di duplicazione
Ogni filamento di una doppia elica ha un orientamento opposto all’altro.
Figura 10.5B
P
P
P
P
P
P
P
P
HO
OH
A
C
G
T
T
C
G
A
21
34
5
15 4
32
Estremità 5 Estremità 3
Estremità 3 Estremità 5
• La cellula sintetizza un filamento nuovo in maniera continua usando l’enzima DNA-polimerasi.
• L’altro filamento è sintetizzato in brevi segmenti consecutivi che sono poi uniti in un unico filamento dall’enzima DNA-ligasi.
Figura 10.5C
3
53
53
5
53
Filamento sintetizzato senza interruzioni
Filamento sintetizzato in segmenti consecutivi
DNA originario
DNA-ligasi
Molecola di DNA-polimerasi
Direzione complessiva della duplicazione
Il trasferimento delle informazioni genetiche dal DNA all’RNA e alle proteine
10.6 Il genotipo presente a livello di DNA si esprime nelle proteine, che determinano il fenotipo
• Il genotipo di un organismo è l’informazione ereditaria contenuta nel suo DNA (nella sequenza delle sue basi).
• Le proteine sono sintetizzate sulla base di informazioni contenute in sequenze di DNA dette geni.
• Un particolare gene, una sequenza lineare di molti nucleotidi, codifica un polipeptide (fornisce cioè le istruzioni per la sintesi proteica).
Le informazioni genetiche sono prima trasferite dal DNA a una molecola di RNA (trascrizione) e poi dall’RNA a una proteina (traduzione).
Figura 10.6A
DNA
Trascrizione
RNA
Proteina
Traduzione
Il maggior contributo nel determinare la relazione tra geni ed enzimi venne fornita negli anni Quaranta dalle ricerche condotte su alcuni ceppi della muffa del pane definiti «mutanti nutrizionali».
Figura 10.6B
10.7 L’informazione genetica viene scritta sotto forma di codoni e tradotta in sequenze di amminoacidi
Le «parole» del linguaggio chimico del DNA sono triplette di basi chiamate codoni.
I codoni di un gene contengono le informazioni per la sequenza di amminoacidi di una catena polipeptidica.
Filamento di DNA
Trascrizione
Traduzione
Polipeptide
RNA
Amminoacido
Codone
A A A C C G G C A A A A
U U U G G C C G U U U U
Gene 1
Gene 2
Gene 3
Molecola di DNA
Figura 10.7
Trascrizione e traduzione dei codoni
10.8 Il codice genetico è «la stele di Rosetta» della vita
Figura 10.8A
Quasi tutti gli organismi (dai batteri alle piante agli animali) condividono lo stesso codice genetico.
UUCUGUUGC
Met o inizio
Phe
Leu
Leu
Ile
Val Ala
Thr
Pro
Ser
Asn
Lys
His
Gln
Asp
Glu
Ser
Arg
Arg
Gly
CysTyr
G
A
C
U
U C A G
Te
rza
b
as
e a
zota
ta
Seconda base azotata
Pri
ma
ba
se
azo
tata
UUA
UUU
CUC
CUU
CUGCUA
AUCAUU
AUG
AUA
GUC
GUU
GUG
GUA
UCCUCU
UCG
UCA
CCC
CCU
CCGCCA
ACCACU
ACCACA
GCCGCU
GCG
GCA
UACUAU
UAG Stop
UAA Stop
CACCAU
CAGCAA
AACAAU
AAG
AAA
GAC
GAU
GAG
GAA
UGG Trp
CGC
CGU
CGGCGA
AGCAGU
AGG
AGA
GGCGGU
GGG
GGA
U
C
A
G
U
C
A
G
U
C
A
G
U
C
A
G
UUG
UGA Stop
Processo per decifrare l’informazione genetica del DNA:
Figura 10.8B
T A C T T C A A A A T C
A T G A A G T T T T A G
A U G A A G U U U U A G
Trascrizione
Traduzione
mRNA
DNA
Met Lys PhePolipeptide
Codone di inizio
Codone di arresto
Filamento da trascrivere
10.9 La trascrizione produce messaggi genetici sotto forma di RNA
Una rappresentazione dettagliata della trascrizione:
RNA-polimerasi
Nucleotidi dell’RNA
Direzione della trascrizione
Filamento stampo di DNA
RNA appena sintetizzato
TC
AT C C A A T
TG
G
CC
AATTGGAT
G
U
C A U C C AA
U
Figura 10.9A
Nelle cellule eucariotiche la trascrizione avviene nel nucleo.
I due filamenti di DNA si separano, nel punto in cui ha inizio la trascrizione, e uno dei due funziona da stampo.
I nucleotidi che costituiscono la nuova molecola di RNA prendono posto una alla volta lungo il filamento stampo del DNA, seguendo la stessa regola dell’appaiamento delle basi della duplicazione del DNA (tranne per il fatto che A si appaia con U invece che con T).
Trascrizione di un gene: RNA-polimerasi
DNA del gene
DNA della sequenza promotore
DNA della sequenza di terminazione
Area mostrata nella figura 10.9A
RNA in crescita
RNA completatoRNA-polimerasi
Figura 10.9B
1 Inizio
2 Allungamento
3 Terminazione
10.10 L’RNA eucariotico viene modificato prima di lasciare il nucleo
• Il tipo di RNA che codifica per le sequenze di amminoacidi è detto RNA messaggero (mRNA).
• Le regioni di geni non codificanti, chiamate introni (cioè «sequenze che interrompono»), vengono rimosse.
• Gli esoni (le regioni codificanti) si uniscono per produrre una singola molecola codificante di mRNA. Questo processo è chiamato splicing.
Gli introni vengono rimossi e alle estremità dei segmenti sono aggiunti un cappuccio e una coda.
Esone Introne Esone Introne Esone
DNA
Cappuccio TrascrizioneAggiunta del cappuccio e della coda
RNAtrascritto con cappuccio e coda
Gli introni vengono rimossi Coda
Gli esoni si legano tra loro
mRNA
Sequenza codificante Nucleo
Citoplasma
Figura 10.10
10.11 Le molecole di RNA di trasporto fungono da interpreti durante la traduzione
La traduzione dell’mRNA in proteine avviene nel citoplasma in corrispondenza dei ribosomi.
I ribosomi sono gli organuli che coordinano le operazioni necessarie per passare dalle sequenze nucleotidiche alle catene polipeptidiche.
La traduzione dell’mRNA
Per la traduzione del messaggio genetico dell’mRNA nel messaggio proteico, la cellula utilizza un interprete molecolare, un particolare tipo di RNA, chiamato RNA di trasporto (tRNA).
0Sito d’attacco dell’aminoacido
Legame idrogeno
Catena polinucleotidica di RNA
AnticodoneFigura 10.11A
Ogni molecola di tRNA ha un’ansa a filamento singolo, posta a un’estremità, che contiene una speciale tripletta di basi azotate chiamata anticodone (complementare a un particolare codone dell’mRNA).
All’altra estremità c’è invece il sito di attacco di uno specifico amminoacido.
Sito d’attacco dell’amminoacido
AnticodoneFigure 10.11B, C
10.12 I ribosomi costruiscono i polipeptidi
Un ribosoma è costituito da due subunità, ciascuna formata da proteine e da grandi quantità di un tipo di RNA chiamato RNA ribosomiale (rRNA).
Molecole di tRNA
mRNA Subunità piccola
Polipeptide in via di formazione
Subunità grande
Figura 10.12A
Durante la traduzione, le subunità di un ribosoma tengono unite tra di loro le molecole di tRNA e di mRNA.
Subunità grande
Subunità piccola
Sito di legame per l’mRNA
Polipeptide in via di formazione
Successivo amminoacido da aggiungere al polipeptide
mRNA
tRNA
Codoni
Figure 10.12B, C
10.13 Un codone d’inizio indica il punto di partenza del messaggio portato dall’mRNA
Inizio del messaggio genetico
Fine
Figura 10.13A
Met Met
tRNA di partenza
mRNA Subunità ribosomiale più piccola
Codone d’inizio
Subunità ribosomiale più grande
Sito AU A CAU C
A U G A U G
Sito P
Nel processo d’inizio della traduzione, vengono coinvolti l’mRNA, il primo amminoacido attaccato al suo tRNA e le due subunità ribosomiali.
1 2
Figura 10.13B
10.14 Nella fase di allungamento si aggiungono amminoacidi alla catena polipeptidica fino a quando il codone di arresto termina la traduzione
• Completata la fase d’inizio, al primo amminoacido se ne aggiungono altri, uno alla volta, durante il processo di allungamento.
• Il processo di allungamento prevede tre tappe:
riconoscimento del codone;
formazione del legame peptidico;
traslocazione.
Polipeptide
Sito P
mRNA Codoni
Movimento dell’mRNA
Codone di arresto
Nuovolegame peptidico
Anticodone
Amminoacido
Sito A
1
2
3 Traslocazione
Il processo di allungamento:
Traslocazione3Figura 10.14
Riconoscimento del codone1
Formazione del legame peptidico2
L’mRNA sposta un codone alla volta e il tRNA si appaia ad ogni codone con il suo anticodone complementare, aggiungendo il suo amminoacido alla catena peptidica.
L’allungamento continua fino a quando un codone d’arresto (UAA, UAG, UGA) giunge nel sito A del ribosoma, terminando la traduzione.
10.15 Il passaggio di informazioni genetiche nella cellula segue la direzione DNARNAproteina
La sequenza dei codoni nel DNA «scrive lettera per lettera» la struttura primaria di un polipeptide.
Figura 10.15
Le diverse tappe dalla trascrizione alla formazione di un polipeptide:
1
5
43
2
10.16 Le mutazioni possono cambiare il significato dei geni
Qualsiasi variazione nella sequenza nucleotidica del DNA rispetto alla sua conformazione originale è detta mutazione.
Le mutazioni sono causate da errori nella duplicazione del DNA, da ricombinazione o da agenti mutageni.
C T T C A T
Emoglobina normale
DNA di emoglobina mutante
G A A G U A
Emoglobina dell’anemia falciforme
DNA di emoglobina normale
Glu Val
mRNA mRNA
Figura 10.16A
La sostituzione, l’inserzione o la delezione di nucleotidi alterano un gene con varie conseguenze sull’organismo.
Gene normale
mRNA
Sostituzione di una base azotata
Delezione di una base azotata Mancante
Met Lys Phe Gly Ala
Met Lys Phe Ser Ala
Met Lys Leu Ala His
A U G A A G U U U G G C G C A
A U G A A G U U U A G C G C A
A U G A A G U U G G C G C A U
U
Proteina
Figura 10.16B
La genetica dei virus e dei batteri10.17 Il DNA virale può diventare parte del
cromosoma ospite
• I virus possono essere considerati come geni impacchettati in proteine.
• I virus possono riprodursi solo all’interno di una cellula, utilizzandone le strutture e l’energia.
Nel ciclo litico, quando il DNA fagico entra in un batterio, è duplicato, trascritto e tradotto.
Il nuovo DNA virale e le nuove proteine sintetizzate vengono poi usate per assemblare nuovi fagi che si liberano dalla cellula ospite quando questa si rompe.
Nel ciclo lisogeno la duplicazione del DNA virale avviene senza la produzione di nuovi fagi e senza la morte della cellula ospite.
Il DNA fagico si integra in quello della cellula ospite (profago) e viene trasferito alle cellule figlie con la riproduzione della cellula ospite che duplica il DNA profagico insieme al proprio.
I profagi possono rimanere nelle cellule batteriche per sempre ma, in particolari condizioni ambientali, un profago può staccarsi dal suo cromosoma ospite e iniziare un ciclo litico.
In un fago esistono due tipi di cicli riproduttivi:
Il batterio lisogeno si riproduce normalmente, duplicando il profago a ogni divisione cellulare
Il DNA fagico si inserisce nel cromosoma batterico per ricombinazione
Vengono sintetizzati nuovo DNA fagico e nuove proteine
Si assemblano i fagi
La cellula si rompe liberando i fagi
Il fago si attacca alla cellula
DNA del fago
Il fago inietta DNA
Numerose divisioni cellulari
Profago
Ciclo litico Ciclo lisogeno
OPPURE
Cromosoma batterico
Il DNA fagico assume un aspetto circolare
Figura 10.17
1
2
3
4
56
7
1
Involucro esterno
RNA
Rivestimento proteico
Estroflessione glicoproteicaFigura 10.18A
10.18 Molti virus sono causa di malattie negli animali
Molti virus che infettano gli animali e le piante causano malattie.
Molti, come il virus dell’influenza, hanno come materiale genetico l’RNA al posto del DNA.
Uscita
7
Glicoproteina
Involucro esterno
Rivestimento proteicoRNA virale (genoma)
VIRUS
Membrana plasmatica della cellula ospite
Viral RNA(genome)
Filamento stampo
Nuovo genoma virale
mRNA
Nuove proteine virali
Sintesi di proteine
4
7
Uscita
Alcuni virus che infettano le cellule animali
Figura 10.18B
• usano parte della membrana della cellula ospite come rivestimento protettivo;
• possono rimanere latenti nel corpo dell’ospite per lunghi periodi.
Assemblaggio6
Sintesi di RNA5
Sintesi di RNA3
Eliminazione del rivestimento
2
Ingresso1
COLLEGAMENTI10.19 Le malattie virali delle piante
Proteine RNA
Figura 10.19
La maggior parte delle virosi che infettano le cellule vegetali:
• è costituita da virus a RNA;
• entra nei propri ospiti attraverso delle ferite nei loro rivestimenti esterni.
COLLEGAMENTI10.20 L’umanità deve affrontare la comparsa di
nuovi virus
Col
oriz
zata
TE
M 5
0 00
0
Col
oriz
zata
TE
M 3
70 0
00
Figura 10.20A Figura 10.20B
10.21 Il virus dell’AIDS assembla il DNA utilizzando l’RNA come stampo
Il virus dell’AIDS (HIV) è un retrovirus.
Involucro esterno
Glicoproteina
Rivestimento proteico
RNA (due filamenti identici)
Trascrittasi inversa
Figura 10.21A
All’interno di una cellula, l’HIV usa il proprio RNA come stampo per produrre DNA da inserire nel DNA cromosomico dell’ospite.
RNA virale
Filamento di DNA
DNA a doppio filamento
RNA virale e proteine
CITOPLASMA
NUCLEODNA cromosomico
DNA del provirus
RNA
Figura 10.21B
1
2
3
45
6
10.22 In natura i batteri possono trasferire il DNA in tre modi diversi
I batteri possono trasferire geni da una cellula all’altra attraverso tre processi: trasformazione, trasduzione o coniugazione.
DNA che entra nella cellula
Frammento di DNA appartenente a un’altra cellula batterica
Cromosoma batterico (DNA)
Phage
Frammento di DNA appartenente a una cellulabatterica (precedente ospite del fago)
Fago
Pili sessuali
Ponte citoplasmatico
Cellula donatrice (maschio)
Cellula ricevente (femmina)
Figure 10.22A–CTRASFORMAZIONE TRASDUZIONE CONIUGAZIONE
Una volta che il nuovo DNA entra in una cellula batterica, una parte di esso può essere integrata nel cromosoma della cellule ricevente.
Cromosoma della cellula ricevente
Cromosoma ricombinante
DNA trasferito Inserzioni DNA demolito
Figura 10.22D
10.23 I plasmidi batterici possono essere utilizzati per trasferire i geni
I plasmidi sono piccole molecole circolari di DNA separate dal più grande cromosoma batterico.
Alcuni plasmidi possono favorire la coniugazione e passare in un’altra cellula.
I plasmidi possono servire come trasportatori per trasferire i geni.
Plasmidi
Col
oriz
zata
TE
M 2
000
La cellula diventa «maschio»
Il plasmide completa il trasferimento e assume di nuovo la forma circolare
Il fattore F inizia la duplicazione e il trasferimento
Batterio «maschio» donatore
Cromosoma batterico
Fattore F (plasmide)
Può avvenire la ricombinazione
Solo una parte del cromosoma si trasferisce
Il fattore F inizia la duplicazione e il trasferimento del DNA
Origine della duplicazione
Cromosoma batterico
Batterio «maschio» donatoreFattore F (integrato)
Cellula ricevente
Figure 10.23A–C