MUTAZIONE Il termine mutazione, in genetica, si riferisce a cambiamenti trasmissibili del materiale...

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MUTAZIONE Il termine mutazione, in genetica, si riferisce a cambiamenti trasmissibili del materiale genetico. Può riferirsi al cambiamento di una singola coppia di basi nella sequenza di un gene, oppure può coinvolgere interi corredi cromosomici (poliploidia). Le mutazioni possono essere spontanee (l’operatore non è in grado di stabilirne la causa) o indotte (provocate dall’intervento diretto dello sperimentatore). Si dicono mutazioni geniche o mutazioni alleliche, quelle che si riferiscono al cambiamento di un allele a un’altra forma, conservando le caratteristiche di ereditarietà mendeliana

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MUTAZIONE

Il termine mutazione, in genetica, si riferisce a cambiamenti trasmissibili del materiale genetico.

Può riferirsi al cambiamento di una singola coppia di basi nella sequenza di un gene, oppure può coinvolgere interi corredi cromosomici (poliploidia).

Le mutazioni possono essere spontanee (l’operatore non è in grado di stabilirne la causa) o indotte (provocate dall’intervento diretto dello sperimentatore).

Si dicono mutazioni geniche o mutazioni alleliche, quelle che si riferiscono al cambiamento di un allele a un’altra forma, conservando le caratteristiche di ereditarietà mendeliana

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Se una mutazione compare in una popolazione, è necessariamente presente in un individuo allo stato eterozigote (è infatti una sola).

Destino di una singola mutazione

• quale è la probabilità che la mutazione scompaia perché non trasmessa?

• quale è la probabilità che venga trasmessa alla generazione successiva?

• quale è la probabilità che aumenti di frequenza perché trasmesse due, tre o più copie?

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Qualunque sia il tipo di mutazione, per semplificare, si consideri la mutazione come “passaggio da una forma allelica a un’altra”, sia essa completamente nuova o preesistente.

Si indica con

A1 A2

Se il processo è reversibile si indica con

A1 A2

Tasso di cambiamento delle frequenze alleliche sotto la pressione di

mutazione

la mutazione d’allele A1 verso la forma A2.

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Quindi

A1 A2

indica che il tasso di mutazione dalla forma A1 alla forma A2

è .

Tasso di cambiamento delle frequenze alleliche sotto la pressione di

mutazione

Se anche la forma A2 può mutare apprezzabilmente nella forma A1, si adopera la lettera (retromutazione)

A1 A2

Quando vi è reversibilità del sistema, si indica come

A1 A2

Tasso di cambiamento delle frequenze alleliche sotto la pressione di

mutazioneIl tasso di mutazione si indica in genere con la lettera .

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Consideriamo il caso in cui la mutazione può avvenire in una sola direzione

A1 A2

in una popolazione in cui le frequenze a una data generazione di partenza siano p0 e q0

rispettivamente per gli alleli A1 e A2

Mutazione unidirezionale

E’ chiaro che ad ogni generazione la frequenza dell’allele A1 diminuisce a favore di A2.

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Mutazione unidirezionale

Alla prima generazione la frequenza di

A2 sarà:

00' pqq

che può essere anche espressa come

Alla seconda generazione

00 1' qqq 1' 0ppe

'1''' qqq 1''' ppe

110p

20 1 p

q’ = freq iniziale di A2+ freq dei nuovi alleli A2 formati per mutazione

p’ = frequenza di alleli A1 che non sono mutati

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In generale, alla n-sima generazione

Mutazione unidirezionale

nn pq 11 0

nn pp 10

e quindi, poichè

avremo

nn pq 1

nn qq 111 0

La frequenza dell’allele A1 diminuisce in misura proporzionale al tasso di mutazione e alla quantità (frequenza p) di tutti gli alleli A1 che possono ancora mutare. Quindi l’aumento degli alleli A2 procederà ad un tasso via via minore nel tempo

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Partendo da p = 1 in 60000 generazioni la frequenza si dimezzama dopo altre 120000 generazioni la frequenza è ancora intorno al 15%

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La mutazione unidirezionale è un

meccanismo che tende a sostituire un

allele con la sua forma mutante.

Mutazione unidirezionale

Quando n, numero di generazioni, è

grande, pn tende a 0

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Destino di 10 nuove mutazioni neutrali

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Consideriamo il caso in cui la mutazione può avvenire in entrambe le direzioni, cioè un allele può mutare ad altra forma e la forma mutante tornare a quella ancestrale (retromutazione)

A1 A2

Mutazione bidirezionale

In presenza di mutazione e retromutazione a un locus non vi è fissazione di una delle forme alleliche, ma si arriverà a una situazione di equilibrio.

L’equilibrio sarà raggiunto quando si formeranno tanti alleli A2 per mutazione da A1, quanti alleli A1 per retromutazione da A2

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Cambiamenti nella frequenza allelica per effetto di un processo dimutazione bidirezionale; μ = 0.00003, ν = 0.00001

generazioni 10000 20000 30000 40000

Frequenza di equilibrio: p = ν / (μ + ν) = 0.25

Frequenza di equilibrio: p = ν / (μ + ν)

Cambiamenti nella frequenza allelica per effetto di un processo di mutazione bidirezionale; p = freq A’Esempio: = 0,00003, = 0,00001Frequenza all’equilibrio: p = /( + ) = 0,25Due situazioni opposte: p = 1 (A’ fissato)

p = 0 (A’ assente)