Caos Sublime - shangai con i bastoncini colorati. Qui ognu- · 2009-11-06 · Se provo ad accostare...

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Caos Sublime - parte 2a Caos Sublime - parte seconda Mohamed dice che non posso salire sul tetto di quella casa per scattare la foto. Chissà poi perchè voglio andare fin lassù. Dice anche che oltre non si può andare: lì è Israele. Lo guardo in faccia e mi chiedo se il nome che ha detto è vero. Oppure è offerto a chi glielo chiede come giusta cornice della barba incolta, di questi occhi verdi e stanchi, e della fronte nascosta da una fascia di tela con su ricamato il baffo giallo della Nike. Siamo davanti a quello che resta della città di Quineitra, che fino alla guerra dell’ottobre 1973 tra Syria e Israele, era il capoluogo della provincia siriana del Golan. Prima di partire ho voluto leggere poco su questo posto: mi è bastato sapere che almeno trentamila persone qui hanno perso la loro casa. A L’Aquila e dintorni - e si fa presto a dire “d’intorni” visto che i paesi colpiti dal sisma del 6 Aprile 2009 sono decine - il numero delle persone che non potranno tornare nelle loro abitazioni è imprecisato: saranno “rimossi” interi paesi. Mi fermo a guardare le immagini dei crolli e non posso fare a meno di notare come le travi dei tetti e i tronconi delle pareti, rimandano la mia mente al gioco dello shangai con i bastoncini colorati. Qui ognu- no di questi “bastoncini” portava con sé la storia e la memoria delle generazioni che si sono succedute e avevano creato con queste case, le basi sulle quali costruire le genera- zioni future. Se provo ad accostare le immagini di questi due tipi di distruzione, occhio e mente si scambiano impressioni su quello che non vedo, ma sento che c’è: un ordine nel modo in cui le macerie riposano l’una sopra l’altra e un disordine nel modo in cui le vite delle persone che vi abitavano hanno proseguito da lì in poi. Alla mia domanda “cosa ne pensi di tutto questo?” Mohamed - che è nato nel 1976, tre anni dopo il conflitto - risponde: “odio Israele, perchè Israele odia me”. Quando, alla sera in mensa faccio vedere la foto della sua casa a Quirino, che ha più di 70 anni e a Bazzano ci è nato, dice che dovrà essere abbattuta perchè in mezzo ad altre due pericolanti, e mi racconta di sua madre e di come è cresciuto qui.

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Caos Sublime - parte 2a

Caos Sublime - parte secondaMohamed dice che non posso saliresul tetto di quella casa per scattare la foto.Chissà poi perchè voglio andare fin lassù.Dice anche che oltre non si può andare:lì è Israele.Lo guardo in faccia e mi chiedo se il nome che ha detto è vero. Oppure è offerto a chi glielo chiede come giusta cornice della barba incolta, di questi occhi verdi e stanchi, e della fronte nascosta da una fascia di tela con su ricamato il baffo giallo della Nike.Siamo davanti a quello che resta della città di Quineitra, che fino alla guerra dell’ottobre 1973 tra Syria e Israele, era il capoluogo della provincia siriana del Golan.Prima di partire ho voluto leggere poco su questo posto: mi è bastato sapere che almeno trentamila persone qui hanno perso la loro casa.

A L’Aquila e dintorni - e si fa presto a dire “d’intorni” visto che i paesi colpiti dal sisma del 6 Aprile 2009 sono decine - il numero delle persone che non potranno tornare nelle loro abitazioni è imprecisato: saranno “rimossi” interi paesi.Mi fermo a guardare le immagini dei crolli e non posso fare a meno di notare come le travi dei tetti e i tronconi delle pareti,rimandano la mia mente al gioco dello

shangai con i bastoncini colorati. Qui ognu-no di questi “bastoncini” portava con sé la storia e la memoria delle generazioni che si sono succedute e avevano creato con queste case, le basi sulle quali costruire le genera-zioni future.

Se provo ad accostare le immagini di questi due tipi di distruzione, occhio e mente si scambiano impressioni su quello che non vedo, ma sento che c’è: un ordine nel modo in cui le macerie riposano l’una sopra l’altra e un disordine nel modo in cui le vite delle persone che vi abitavano hanno proseguito da lì in poi.

Alla mia domanda “cosa ne pensi di tutto questo?” Mohamed - che è nato nel 1976, tre anni dopo il conflitto - risponde: “odio Israele, perchè Israele odia me”.

Quando, alla sera in mensa faccio vedere la foto della sua casa a Quirino, che ha più di 70 anni e a Bazzano ci è nato, dice che dovrà essere abbattuta perchè in mezzo ad altre due pericolanti, e mi racconta di sua madre e di come è cresciuto qui.

Caos Sublime - parte 2a

A sinistra la città di Quneitracome appare oggi a 36 anni dalla guerra dell’Ottobre 1973, fra Syria e Israele.

A destra la provincia de L’Aquiladopo il terremoto del 6 Aprile 2006.

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Juri Ciani vive a Firenze, lavora nel campodella ComputerGrafica con il nome di Jeppetto ed è professoredi Progettazione e Modellazione 3D all’Accademia di Belle Artidi Urbino.Dal 2005 ha avviato il progetto fotografico “TerraDiConfine”,con un sito dove sono raccolti i reportage e le esperienze di viag-gio attraverso i 5 continenti.Nel 2007 ha pubblicato il libro “Mwadzuka Bwanji”(“Come ti sei svegliato?” in lingua chichewa - Ed. Masso delle Fate), il racconto per immagini del viaggio nello stato africano del Malawi, per mostrare alcuni tipi di interventia scopo umanitario.

Tra gli ultimi reportage realizzati:2009 - “Caos Sublime pt. 2”, da Quneitra, il capoluogo della re-gione siriana del Golan, distrutta durante la guerra del ‘73 contro Israele, a L’Aquila dopo il terremoto del 6 Aprile 2009.2009 – “Caos Sublime pt. 1”, riflessioni sul dopo terremotodel 6 Aprile 2009 a L’Aquila - testo di M. Fuksas.2009 - “Le nuove facce della Cina a Firenze”, per il quotidianoLa Repubblica.2008 – “Donne in Iran”, uno sguardo sulla condizione femminile nella Repubblica Islamica dell’Iran.2007 - T27, il percorso della linea ferroviaria più alta del mondo, che collega Beijing a Lhasa.2006 – “Il Senegal a Firenze”, la vita dei venditori senegalesidi merce contraffatta, al mercato di San Lorenzo.2001 - “G8, Luglio 2001”, Genova prima - raccontata in un articolo di Repubblica del giugno 2001 - e durante i disordini scoppiati durante il G8 nel luglio 2001.