13° ANNO13° ANNO  · una barca, infatti sposarsi è una libera scelta, ognu-no decide di vivere...

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13° ANNO 13° ANNO 13° ANNO 13° ANNO SETTEMBRE 2013 SETTEMBRE 2013 SETTEMBRE 2013 SETTEMBRE 2013 - N° 160 N° 160 N° 160 N° 160 www.umilta.info Il 24 Agosto 2013, nella Cattedrale di Cefalù, De- bora Emanuele e Carmelo Romeo hanno celebra- to il loro MATRIMONIO alla presenza di Don Liborio Asciutto che ha esplicato il rito religioso e civile e al Pastore Salvatore Testa che ha esposto una breve meditazione sul Vangelo di Matteo 14: 22. Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, mentre egli avrebbe congedato la gente”. LA BARCA MATRIMONIALE Nel testo scelto dagli sposi notiamo che “Gesù obbli- gò i suoi discepoli a salire sulla barca”. Carissimi Debora e Carmelo, il Vangelo ci convince che per affrontare questo mondo abbiamo bisogno della barca della salvezza, cioè del Signore Gesù Cri- sto e della Sua Chiesa. Una volta in viaggio, abbiamo la necessità che la nostra vita sia guidata da Gesù Cristo, in caso contrario quando il mare sarà in tem- pesta, cioè nei problemi della vita, riempirà la barca per farla affondare e alla fine di essa non raggiunge- remo il porto celeste. Possiamo paragonare il matrimonio a due passegge- ri che, senza essere obbligati da nessuno, salgono su una barca, infatti sposarsi è una libera scelta, ognu- no decide di vivere insieme con la persona che ama. Come componenti della barca matrimoniale, per es- sere felici bisogna che ubbidiate alla Sacra Scrittura e, con l’aiuto dello Spirito del Signore, condurre una reale vita cristiana; in questo modo potrete superare qualsiasi contrarietà, raggiungere la concordia, la comprensione e la forza dell’amore rinvigorita dalla preghiera e dalla comunione con Dio. Anche la no- stra vita personale è come un’imbarcazione che viag- gia in questo mondo turbolento, se saggiamente Lo abbiamo fatto salire a bordo per essere il Capitano abbiamo la certezza che Egli condurrà la barca del nostro cuore al porto eterno. Il cristiano non deve vivere nel dubbio, poiché la fe- de nel Signore Gesù Cristo ha in sé la potenza e la certezza dello Spirito di Dio. Gli sposi e tutti i partecipanti alla loro gioia siamo venuti in Cattedrale, magnifico monumento d’Arte, sapendo che esiste veramente; così è della barca, la Chiesa del Signore, se per fede crediamo in Essa vi- viamo anche la nostra vita matrimoniale benedetta dal Signore. Salvatore Testa (Segue a pag. 6

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13° ANNO13° ANNO13° ANNO13° ANNO SETTEMBRE 2013 SETTEMBRE 2013 SETTEMBRE 2013 SETTEMBRE 2013 ---- N° 160 N° 160 N° 160 N° 160 www.umilta.info

Il 24 Agosto 2013, nella Cattedrale di Cefalù, De-bora Emanuele e Carmelo Romeo hanno celebra-to il loro MATRIMONIO alla presenza di Don Liborio Asciutto che ha esplicato il rito religioso e civile e al Pastore Salvatore Testa che ha esposto una breve meditazione sul

Vangelo di Matteo 14: 22. “Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca

e a precederlo sull’altra riva, mentre egli avrebbe congedato la gente”.

LA BARCA MATRIMONIALE Nel testo scelto dagli sposi notiamo che “Gesù obbli-gò i suoi discepoli a salire sulla barca”. Carissimi Debora e Carmelo, il Vangelo ci convince che per affrontare questo mondo abbiamo bisogno della barca della salvezza, cioè del Signore Gesù Cri-sto e della Sua Chiesa. Una volta in viaggio, abbiamo la necessità che la nostra vita sia guidata da Gesù Cristo, in caso contrario quando il mare sarà in tem-pesta, cioè nei problemi della vita, riempirà la barca per farla affondare e alla fine di essa non raggiunge-remo il porto celeste. Possiamo paragonare il matrimonio a due passegge-ri che, senza essere obbligati da nessuno, salgono su una barca, infatti sposarsi è una libera scelta, ognu-no decide di vivere insieme con la persona che ama. Come componenti della barca matrimoniale, per es-sere felici bisogna che ubbidiate alla Sacra Scrittura e, con l’aiuto dello Spirito del Signore, condurre una reale vita cristiana; in questo modo potrete superare qualsiasi contrarietà, raggiungere la concordia, la comprensione e la forza dell’amore rinvigorita dalla preghiera e dalla comunione con Dio. Anche la no-stra vita personale è come un’imbarcazione che viag-gia in questo mondo turbolento, se saggiamente Lo abbiamo fatto salire a bordo per essere il Capitano abbiamo la certezza che Egli condurrà la barca del nostro cuore al porto eterno. Il cristiano non deve vivere nel dubbio, poiché la fe-de nel Signore Gesù Cristo ha in sé la potenza e la certezza dello Spirito di Dio. Gli sposi e tutti i partecipanti alla loro gioia siamo venuti in Cattedrale, magnifico monumento d’Arte, sapendo che esiste veramente; così è della barca, la Chiesa del Signore, se per fede crediamo in Essa vi-viamo anche la nostra vita matrimoniale benedetta dal Signore.

Salvatore Testa

(Segue a pag. 6

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Servizio sacro

L’UmiltàL’UmiltàL’UmiltàL’Umiltà

L’Umiltà L’Umiltà L’Umiltà L’Umiltà è una edizione Adenominaziona-le, non promuove nessuna dottrina settaria né vuole creare un’altra denominazione; promuove l’amore per il prossimo, incoraggia i cristiani a pregare Dio e ad essere fedeli, ad evangelizzare i perduti, ad amare e ad ubbidire alla Parola di Dio, a leggere il Vangelo perché Esso dona la vita eterna a chi crede e riceve Gesù Cristo quale Redentore e Signore della propria vita. La diffusione di questo mensile, non è a scopo di lucro, è un’opera di volontariato d’amore cristiano; ha il fine di incoraggiare, edificare e mantenere una sincera comunione fraterna con tutti i cristiani.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Riunioni nella Chiesa di Cefalù (PA) Chi desidera partecipare alle nostre riunioni sarà il benvenuto.

Giorno Ore Riunioni Domenica 10.00 Culto di Adorazione Mercoledì 18.00 Studio biblico Venerdì 18.00 Preghiera

Riunioni nella chiesa di Reitano (ME)

Domenica 18.00 Culto di adorazione Giovedì 18.00 Studio biblico

°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Redazione

L’UMILTA’L’UMILTA’L’UMILTA’L’UMILTA’ Mensile a cura della

Chiesa Cristiana Evangelica Indipendente

Via Vitaliano Brancati, 15 - 90015 Cefalù (PA)

In comunione con la M. I. E. Missione Italiana per l’Evangelo

Direttore: Salvatore Testa Redattrice: Rosa Battaglia Testa

E-mail della redazione: [email protected]

Tel. 0921 42 43 49

Rosy Angela Glorioso Lascari (PA) E-Mail - [email protected]

Tel. 0921 42 71 28

www.umilta.info “… nessun uomo può riscattare il fra-tello, né pagare a Dio il prezzo del suo riscatto. Il riscatto di una persona è troppo alto, e il denaro sarà sempre insuffi-ciente” (Salmo 49: 7,8) La Parola di Dio afferma che nessun

uomo è in grado di riscattare o redimere l’anima di un’altra persona, anche se si tratta di una per-sona cara, perché nessun bene terreno o opera buona po-trebbe essere offerta a Dio ed essere sufficiente da soddi-sfarLo e dare a qualcuno salvezza. Le religioni, in genere, danno una certa ricetta per contri-buire alla salvezza delle anime di persone già morte. Io stesso, prima di conoscere la verità della Parola di Dio, non facevo di meno. Pregavo i miei cari defunti, offrivo loro offerte, voti, eccetera. Ma rendo ringraziamenti al Signore che ha aperto i miei occhi spirituali per capire che solo Lui ha la soluzione giusta per redimere quanti voglia-no essere perdonati e salvati. E come potrebbe l’uomo quantificare un prezzo, sia pur altissimo, per pagare a Dio il riscatto della salvezza di un’anima? Gesù disse: “E che giova all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? Infatti, che darebbe l’uomo in cambio della sua anima?” (Marco 8: 36, 37). Un salmista scrive: “Essi (gli uomini) hanno fiducia nei loro beni e si vantano della loro grande ricchezza, ma nessun uomo può riscattare il fratello, né pagare a Dio il prezzo del suo riscatto. Il riscatto di una persona è trop-po alto, e il denaro sarà sempre insufficiente”. Anche se un uomo desse la propria vita per salvarne un altro, se morisse al posto di un altro uomo, non potrebbe però, salvare la sua anima. L’anima dell’uomo può essere salvata prima di tutto se egli lo desidera, poi se confessa a Dio i suoi peccati e se crede e accetta il sacrificio di Gesù Cristo come suo Salva-tore personale, morto al suo posto per purificarlo. Cristo ha versato il Suo sangue per la purificazione del peccato dell’uomo, per pagare l’alto prezzo del riscatto della sua anima e fargli dono della vita eterna. Gesù Cristo si è of-ferto a Dio in sacrificio una volta e per sempre per la re-denzione di tutti gli uomini che credono in Lui come è scritto nella Sua Parola; Egli è l’unico Salvatore ed è per questo motivo anche l’Unico Mediatore e l’unico Interces-sore. “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti” (1 Timoteo 2: 5,6). Infatti “… non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tra-mandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo” (1 Pietro 1: 18).

Ignazio Ollà

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SitoWeb: www. mieitalia. it

“Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura” (Marco 16 :15)

PER DONI: C/C Postale 29626504 intestato a M.I.E . MISSIONE ITALIANA PER L’EVANGELO – Casella Postale 1523 – 50121 Firenze –

Direttore per l’Italia Mosè BALDARI Casella Postale 1523

50121 Firenze Tel e Fax 055 899 79 44

Contrada Monte Vicoli, 19 Casella postale 5

72013 Ceglie Messapica Brindisi

Tel e Fax 0831 388 534 Cell 347 410 90 12

Sede dei seminari

Hotel Aequa - Via Filangeri, 51/53 - 80069 Vico Equense (NA) Tel. 081 801 53 31 - Fax 081 801 50 71

Il Corso inizierà il secondo venerdì di ogni mese da Ottobre 2013 ad Aprile 2014, ad eccezione della prima

sessione di Ottobre è la terza settimana.

PROGRAMMA OTTOBRE 2013 Venerdì 18 Ottobre 2013 Ore 21:00 Sessione Straordinaria d’esami Ore 22:00 Maurizio SECONDI “Counseling Pastorale” Sabato 19 Ottobre 2013 Ore 9:30 Rosa BATTAGLIA “Angeologia” Ore 10:30 Marina BAGNI “Apocalisse” Ora 11:30 Maurizio SECONDI “La crescita della chiesa locale” Ore 15:00 Michele D’AMBRA “Musica Sacra e canto” Ore 16:00 Nunzio MOSCA “Storia ed attualità dell’Islam” Ore 17:00 Antonio MORLINO “Cristologia” Ore 18:00 Maria CILIBERTI “Il Pentateuco” Ore 21:00 Salvatore SAVINO “Bibliologia (Canonicità delle Scritture)” Ore 22:00 Mosè BALDARI “Epistola ai Romani” Domenica 20 Ottobre 2013 Ore 9:30 Marina BAGNI “Cattolicesimo alla luce delle Sacre Scritture” Ore 10:30 Antonio MORLINO “Pneumatologia” Ore 11:30 Rosa BATTAGLIA “Angeologia” Si ricorda ai partecipanti di prenotare il soggiorno in l’Hotel entro il 20 del mese precedente.

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CONVOCAZIONE

DELL’ASSEMBLEA GENERALE

DELLA MISSIONE ITALIANA PER L’EVANGELO

08 SETTEMBRE 2013

Oggetto: Convocazione dell’ASSEMBLEA GENERALE della MISSIONE ITALIANA PER l’EVANGELO 08 Settembre 2013 in Carovigno (Brindisi) “GREEN GARDEN HOTEL VILLAGE” con sede strada statale, 16 Km 892 - Tel. (0831) 95 12 22 - Fax (0831) 95 12 26 Cari fratelli e sorelle in Cristo, Sono lieto di comunicarvi che il giorno 08 settembre 2013 dalle ore 10.00 alle ore 17.00 è convocata l’Assemblea Generale della Missione Italiana per l’Evangelo come in oggetto con il seguente ordine del giorno: Ore 10.00 Arrivi e presentazione 10.30 Inizio Assemblea Generale della M.I.E. 11.00 Culto di Adorazione con celebrazione della Cena del Signore Predicazione della Parola: Prof.ssa Past. Marina BAGNI Tema: “Guardiamo al Golgota e alla croce” 12.30 Preghiera ed informazioni 13.00 Pranzo in comune 15.00 Relazione morale e spirituale e finanziaria con approvazione bilancio consuntivo e preventivo 16.30 Varie ed eventuali 17.00 Chiusura e preghiera Per coloro che soggiorneranno in Hotel Village “Green Hotel” il costo della pensione comple-ta comprende cena, pernottamento, colazione e pranzo, è fissata Euro 44,00 (quarantaquattro); con l’occasione chi vorrà arrivare Venerdì 06 Settembre 2013 potrà partecipare all’incontro dei Direttori Territoriali che si svolgerà dalle ore 17.30 alle 19.00; Sabato 07 settembre 2013 dalle ore 10.00 alle ore 17.00 si svolgerà la riunione Comitato Direttivo della Missione Italiana per l’Evangelo, seduta aperta a tutti i presenti in loco. Per tutti coloro che non soggiorneranno in Hotel, ma che intervengono ai lavori e vo-gliono fermarsi a cena oppure a pranzo, il costo è stato fissato in Euro 20,00 (venti euro) per ciascun pasto. È necessario prenotarsi entro il 31 agosto 2013 telefonando ai seguenti numeri: Tel-Fax (0831) 38 85 34 oppure al Cel. 347 41 09 012. Per chi vorrà arrivare prima o rimanere qualche giorno dopo dovrà chiederlo subito per la disponibilità il trattamento sarà alle stesse condizioni. Fraterni e cristiani saluti in Lui. Ceglie Messapica, 19 luglio 2013 Per la Missione Italiana per l’Evangelo il Presidente (Past. `ÉᢠUtÄwtÜ|)

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Il 23 luglio 2013, Gaetano Cavallo, ha deciso nella sua libertà di scendere nelle acque battesimali con-fessando a tutti che Gesù è il suo unico personale Salvatore. Noi, come chiesa evangelica cristiana indipendente della Missione Italiana per l'evangelo, in Vittoria, avendo visto la sua fede, semplice e genuina, nell’aver constatato la sua partecipazione assidua alle riunioni di preghiera, degli studi bibli-ci e delle riunioni di culto, gli abbiamo chiesto se desiderasse far parte del Corpo glorioso di Gesù Cristo; la sua risposta è stata chiara e risoluta. Perciò l’abbiamo battezzato per immersione come il nostro Signore Gesù Cristo ci ha comandato: di andare e fare discepoli battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando e osservando tutto quanto abbiamo ricevuto. Con il battesimo, Gaetano è entrato a far parte della Chiesa del Signore (Matteo 28: 19,20) e quindi ha partecipato alla celebrazione della Cena del Signore e coronando l'agape e la comunione con i fratelli. (Luca 15:6-8). Tutti ci siamo ancora rallegrati perché “per un solo peccatore che si ravvede c'è festa nei cieli” (Luca 15: 7). A Dio sia la gloria. Dio vi benedica Vincenzo e Rosalba BONOMI.

N O T I Z I E

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(Al centro) DEBORA EMANUELE e CARMELO ROMEO, (a destra) Don LIBORIO ASCIUTTO (Parroco della chiesa Itria), (a sinistra) il Past. Salvatore Testa. (in basso a sinistra i genitori di Debora e la sorella Mariarosa.

Continua da pag. 1

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“Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spazio-sa la via che conduce alla perdi-zione, e molti sono quelli che en-trano per essa. Stretta invece è la porta è angusta la via che con-duce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Matteo 7: 13-14) Mi capitava spesso quando mi trovavo in altre nazioni, per i miei impegni evangelisti, che do-vevo chiedere a un passante: “Mi scusi, mi potrebbe indicare la via per la stazione?”; oppure: “Mi può dire dove si trova la chiesa evangelica?”. Di frequente le ri-sposte erano inesatte o addirittu-ra sbagliate. Perciò era meglio rivolgersi a un poliziotto. Supponiamo che oggi noi avessi-mo un altro tipo di domande da fare; come: “Arriviamo da …. e vogliamo sapere dove si trova il Regno di Dio”. Mi puoi dire, do-ve si trova il Regno di Dio?”. An-che in questo caso ci sono un’infinità di risposte e alcune di loro non sono per niente inutili. All’età di diciotto anni il Signore mi ha salvato, entrando nella mia vita, e mi sono messo a seguirLo. Mi sono reso conto finalmente che nell’ambito religioso esi-stono tante opinioni diverse. Non c’è un indicatore affidabile. Uno dice una cosa, l’altro ne dice un’altra. Un cristiano serio mi parlò e mi avvertì di guardarmi dalle sette. Mi raccontò che c’erano dei movimenti religiosi che non insegnano la verità. Mi avvertì riguardo a diversi gruppi e io mi chiedevo perché Dio non parlasse più direttamente per mezzo dei profeti o tramite Gesù Cristo stesso. Dio mi aiutò a tro-vare le risposte e in poco tempo scoprii che c’era un indicatore affidabile, la Sacra Bibbia. Noi tutti abbiamo questo indica-

tore. Gesù affermò: “Voi investigate le Scritture, perché pensate d’aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono te-stimonianza di me” (Giovanni 5:39). Comincia a leggere questo libro e Dio ti par-lerà. Il più grande peccato consi-ste nel fatto di non credere a ciò che Dio dice. Crediamo a ciò che altre persone ci dicono, ma non a ciò che dice il nostro Signore Ge-sù Cristo: “Chi crede in me, come dice la Scrittura” afferma Gesù Cristo, e non, chi crede cosa rac-conta il tal dei tale. Bisogna per-ciò sempre verificare attenta-mente se ciò che le persone dico-no coincide con ciò che afferma la Sacra Bibbia. Nel sermone sul monte, ad esem-pio, Gesù fece un discorso formi-dabile. La folla fu sbigottita da tutto ciò che Gesù disse. Erano scossi da ciò che ascoltarono. Le parole di Gesù non erano parago-nabili a quelle degli scribi. Nel Vangelo di Matteo, al capitolo sette, Gesù arriva a un punto cul-minante del sermone. In questo testo divide l’umanità in due gruppi e parla della via larga che porta alla perdizione e di quella stretta che porta alla vita. Egli parla del cielo e della perdizione eterna. E parla anche di due re-gni: quello di Dio e quello delle tenebre. Esistono ancora molti altri regni: I regni del mondo, il regno ani-male, quello vegetale, quello mi-nerale, ecc. La Sacra Bibbia, però, si occupa principalmente di due regni, quello di Dio e quelle delle tenebre. Il regno di Dio è un re-gno eterno, spirituale, per noi invisibile. In Matteo (12-28) Gesù afferma: “Ma se è con l’aiuto del-lo Spirito di Dio che io caccio i

demoni, è quindi giun-to fino a voi il Regno di Dio”. “Larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizio-ne, e molti sono quelli che entrano per es-

sa” (Matteo 7: 13). Miei cari lettori, molti, senza ren-dersene conto, si trovano su que-sta strada. Vivono nel peccato e muoiono nel peccato, camminan-do sulla strada che conduce alla perdizione. Alcuni hanno abban-donato questa via e ora cammi-nano sulla strada della vita. Tu, caro amico, su quale strada ti tro-vi? Da fuori può sembrare che tutti stiano camminando sulla stessa strada, ma dal punto di vista spirituale tanti si trovano su due strade completa-mente di-verse. La Sacra Bibbia ci insegna che certe persone entrano nel Regno di Dio e altre in quello delle tene-bre. Su questa terra viviamo tutti insieme. Abitiamo nella stessa città o nello stesso villaggio, ep-pure possiamo trovarci su due strade diverse. Nel giorno del giudizio le strade si separano de-finitivamente per l’eternità. La Sacra Bibbia dichiara: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù” (Romani 3:23-24). Vi porto un esempio: che diffe-renza fa, se precipita un piccolo o grande aeroplano? Che differen-za fa se qualcuno versa un litro o quindici litri d’acqua nel serbato-io al posto della benzina? La macchina non funzionerà più. Rimarrà in panne lungo la stra-da. Bisogna smettere di pensare che chi commette grandi peccati sarà più perduto di chi ha com-

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messo piccoli peccati. Ci sono tante persone che credono di avere pochi peccati e che, se tutti fossero come loro, Dio avrebbe di che essere soddisfatto. Per il peccato originale c’è voluto un solo peccato; un unico pecca-to ha provocato un disastro, cioè la separazione dal Dio santo. Già da quel momento in poi tu e io nasciamo già separati da Dio e in più si aggiungono i nostri peccati personali. Dobbiamo uscire dalla strada del peccato e viaggiare nella direzione giusta. Bisogna andare dal Signore Gesù Cristo con tutto il peccato e chiedere il perdono per essere rigenerati, nascere di nuovo per il Regno di Dio. Infatti, il Padre celeste ha mandato, nel Suo grande amore, in questo mondo ciò che Gli era più caro, il Suo Figlio Gesù Cri-sto, il quale ha predicato riguar-do all’amore di Dio e ha chiama-to gli uomini a rivolgersi a Lui. Poi Gesù accettò di morire in croce sul Golgota. Quando Egli morì non morì soltanto per gli ebrei, ma per ciascun essere u-mano. Gesù ha sparso il Suo sangue. Ognuno può essere sal-vato venendo a Lui. Gesù disse: “Chi vuol venga a me”. Non ha detto: “Andate da Pietro o da un altro”. Chi vuole essere salvato deve assolutamente andare da Gesù Cristo. Nel libro degli Atti leggiamo: “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4: 12). Il Signore Gesù Cristo è l’unico che non ha mai peccato e, per questa ragione, è l’unico che può salvare. Ogni altro uomo su que-sta terra ha peccato. Cristo è ri-sorto dai morti. Dio ha scelto di essere il Salvatore del mondo. L’apostolo Paolo scrisse: “Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della ri-

conciliazione. Noi dunque faccia-mo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro, vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi di-ventassimo giustizia di Dio in Lui” (2 Corinzi 5: 19-21). Il Signore Gesù Cristo disse che abbiamo bisogno della rigenera-zione, cioè di nascere di nuovo: nel Vangelo di Giovanni leggiamo: “Gesù gli rispose: in verità in ve-rità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il Regno di Dio” (3: 3). Se cambio direzione e offro la mia vecchia vita a Cristo Gesù (per fare questo basta un minuto) afferro immediatamente la nuova vita. Avvicinandomi a Lui in preghiera, chiedendoGli di per-donarmi tutti i miei peccati, Egli mi purifica di ogni peccato, ecco perché leggiamo: ”Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giu-sto da perdonarci da ogni iniqui-tà” (1 Giovanni 1: 9). Quindi, non ci dobbiamo fermare davanti alla porta. Non vogliamo neanche ri-tornare indietro e continuare la vita come prima. Dobbiamo cam-minare in questa nuova vita, dob-biamo crescere nella fede, servir-Gli e aiutare gli altri affinché apra-no il cuore a Gesù. In questo mondo le persone con-vertite si trovano in cammino ver-so la gloria. Dopo un sermone di Gesù, un uomo rimane indietro e si rivolse a Lui con la seguente do-manda: “Signore sono pochi i sal-

vati?” Gesù non rispose né si né dicendo no. Invece disse: ”Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno” (Luca 13: 23-24); poi Egli continuò: “Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ed Egli vi risponderà: Io non so da dove venite. Allora comince-rete a dire: Noi abbiamo man-giato e bevuto in Tua presenza, e Tu hai insegnato nelle nostre piazze! Ed Egli dirà: Io vi dico che non so da dove venite. Allon-tanatevi da me, voi tutti, malfat-tori” (Luca 13: 25-27). Non si può passare un’intera vita giocherellando con Dio! Vivendo come ci piace, peccando a volon-tà e poi aspettarsi che Dio faccia finta di niente, come se tutto fos-se in ordine. Solo nel Signore Gesù Cristo si trova la salvezza dell’anima. Egli è morto per i nostri peccati e ha offerto la pos-sibilità a tutti, alla condizione che si convertano, e di essere na-ti di nuovo per poi condurre una nuova vita con Lui e per mezzo di Lui. Ora mi permetto di farvi una do-manda: “Su quale lato della croce ti trovi, sul lato della via stretta o sul lato della via larga?”. Dio ti benedica.

Salvatore Savino

San Giovanni Rotondo Foggia

“Caro PADRE”

Il nato di nuovo può dire come San Paolo: “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: <<Abbà! Pa-dre!>> lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui”

(Romani 8: 14-17)

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Il nostro Signore “Gesù Cristo è lo stesso, ieri oggi e in eter-no”! (Ebrei 13: 8)

TESTIMONIANZA Sono il pastore Emanuele Zammitti della Chiesa Evan-gelica Indipendente - “Gesù è il Re” - Ministero di Culto di Vignola (Mo), in comunione con la Missione Italiana per l’Evangelo. Il giorno martedì 2 Aprile di quest’anno (2013), nel primo pomeriggio mentre con la macchina rientravo a casa, sono stato colpito improvvi-samente da un attacco molto doloroso al cuore; io percepi-vo che era mortale. A fatica sono riuscito a fermare la macchina a lato della strada e ho cominciato a gridare a vo-ce alta dicendo: "Oh Gesù, Tu sei la vita per me, dammi la vita, manda i Tuoi angeli a darmi la vita". Il dolore forte al cuore un po’ diminuì permettendomi così di ripartire, e lungo il tragitto con la macchina ripetevo: "Nel Sangue di Gesù c'è po-tenza!”, poi, ho telefonato a mia moglie dicendole che sta-vo malissimo e che stavo an-dando al Pronto Soccorso dell’ospedale più vicino, e lei immediatamente mi raggiun-se. Dopo i controlli medici urgenti e fatti con la massima priorità, il medico di turno parlò a mia moglie, dicendole che al braccio sx non percepi-vano pressione arteriosa che il cuore aveva un grosso pro-blema e che con urgenza mi

avrebbero trasferito in un o-spedale un pò più distante, ma meglio attrezzato per cercare di risolvere la situazione che stava precipitando. Arrivato al secondo ospedale dopo i controlli di routine e una TAC urgentissima, riferiro-no a mia moglie che si era rotta una delle pareti dell’aorta e il sangue fluiva nel canale sba-gliato; il quadro clinico era pessimo e si meravigliarono che io fossi riuscito ad arrivare fin lì ancora vivo, perché di so-lito i pazienti con quel tipo di problema muoiono in poco tempo. I medici dissero anche che dovevo essere trasferito in un altro ospedale e essere ope-rato d’urgenza e che le speran-ze erano ben poche. Mia moglie mi ha spiegato in seguito che quando fui trasfe-rito al terzo ospedale, i medici si mobilitarono in gran fretta per l’intervento, chiamando lei e i familiari per spiegare la gra-vità della situazione e prepa-rarli al peggio. Mi diagnostica-rono una dissezione all’aorta e una valvola cardiaca danneg-giata. L’intervento fu molto complicato e urgente, persi molto sangue … durò più o me-no otto ore. Mi hanno riscostruito per inte-

ro l’aorta e messo un tu-bo, in più mi hanno do-vuto installare anche una valvola meccanica. Io no-nostante tutti questi spo-stamenti e l’intervento lungo e complicato, mi sentivo in pace, quella pace che solo Dio può da-re, io sentivo che Dio ave-

va preso in mano la mia situa-zione. Quando mi sono svegliato dopo l’intervento ho visto accanto a me mia moglie, la quale mi dis-se sorridendo che tante perso-ne, di diverse nazioni, avevano pregato e pregavano ancora per me e che anche lei sentiva forte la presenza del Signore. Durante la degenza, il cardio chirurgo che aveva effettuato l’intervento, seguiva il mio caso con grandissima attenzione e stupore; veniva a trovarmi an-che quando non era di turno, e quando io gli dicevo che stavo bene lui rispondeva: “Eccezionale, veramente ecce-zionale!” Visto i miei miglioramenti, con grande meraviglia dei medici e dello staff, dalla terapia inten-siva fui trasferito in semi-intensiva, poi in reparto di car-diologia e alla fine, nel giro di una settimana, fui dimesso. Gloria a Dio! Gesù mi ha salvato la vita, le preghiere di tutti mi hanno sal-vato, hanno pregato per me in tutt’Italia, in Sud America e negli Stati Uniti. Tutt’ora sto bene; Gesù ha veramente fatto un miracolo nella mia vita, i medici dicevano che uno su tre con questa patologia muore oppure ha delle conseguenze

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del post operatorio, come ri-manere su una sedia a rotelle, avere problemi renali e inte-stinali, danni al cervello, ecc. Ma Gesù non lo ha permesso, ha ascoltato il mio grido e io quel giorno gridavo davvero a voce alta su quella strada: “Gesù dammi la vita, Tu sei la vita per me …”. Carissimi, sapete che Lui ha detto: “Io sono la via, la veri-tà e la vita” (Giovanni 14: 6), e quando io ho gridato a Lui, Egli non è venuto meno alla Sua Parola e Lui ha posto la Sua mano su di me e mi ha dato la vita. Grazie Gesù, grazie a tutti quelli che hanno pregato per me. Dio vi benedica immen-samente!

Testimonianza di Luisa,

la moglie di Emanuele Mi chiamo Luisa Uguzzoni e sono la moglie di Emanuele, non posso fare a meno di da-re lode e gloria a Dio aggiun-gendo un po’ della mia testi-monianza. Quello che è suc-cesso, quel giorno, mi lasciò per un attimo come tramorti-ta, è successo così all’improvviso!!! Anche se tutti i pareri dei medici con cui ho parlato pri-ma dell’intervento, erano scarsi di speranza, non mi sono scoraggiata. Anche se non capivo bene cosa stava succedendo e sembrava che tutto ci crollasse addosso, io mi sono aggrappata con fede al mio Dio dell’impossibile! Non potevo pensare che Dio permettesse che io lo perdes-si! Anche io dentro al mio cuore gridavo a Lui, chiedevo che lo salvasse perché abbia-mo un opera da compiere qui

a Vignola e dichiaravo il versetto di Isaia 43: 5 “… per le sue livi-dure noi siamo stati guariti”. Pregavo quasi continuamente e ho chiesto preghiere ad altri che a loro volta si sono mobilitati con altri ancora. Si è formata così una rete di intercessione potente attorno a noi. Mentre intorno a me venivano fatte dichiarazioni negative, io dentro al mio cuore le cancellavo nel nome di Gesù, affermando che questo non sarebbe successo a mio marito perché Dio non lo avrebbe permesso, e a voce alta ho testimoniato più volte in sala d’attesa che Dio sarebbe interve-nuto e lo avrebbe salvato. Ho dovuto combattere spiritual-mente con i pensieri che si vole-vano insidiare nella mia mente per spegnere la mia fede; il ne-mico mi sussurrava: “ma non senti che tutti ti dicono che non ci sono speranze, ma che figura farai se continui a dire che Dio lo salva, quando tutti vedranno che non ce l’ha fatta!” Ma io scaccia-vo questi pensieri dicendo: “Io credo nel mio Dio dell’impossibile … e metto ora ogni mio pensiero prigioniero all’ubbidienza di Cristo Gesù, io so in chi ho creduto”. Un altro pensiero venne nella mia mente che quasi fermò il mi-o respiro: “ … E se Dio avesse deciso di prenderlo con sé?”. A quel punto piansi e dissi al mio Dio: “quello che tu vorrai Signo-re, non la mia, ma la tua volontà … solo ti chiedo di darmi la forza per affrontare tutto!” Un giorno, come facevo sempre in quella settimana di ricovero, andai a parlare con il medico di turno per chiedere di mio marito e mi sono sentita dire: “ Lei è la moglie del Signor Zammitti? Cosa vuole che le dica, questo è un miracolo, non sappiamo co-me spiegarlo, se continua così, a

breve lo dobbiamo dimette-re!” Immaginate la gioia che sentivo nel mio cuore e la mia immensa gratitudine verso Dio! Dio non solo lo ha salvato, ma quello che abbiamo vissu-to in quella settimana inten-sa, ci ha permesso di testimo-niare di Gesù, ci ha uniti an-cora di più come coppia, ha migliorato ulteriormente il rapporto con i nostri figli e con altre persone, ci ha matu-rati spiritualmente facendo crescere di più la nostra fede e inoltre ha risvegliato la chiesa. Si può ottenere del buono anche da questi momenti di prova se perseveriamo rima-nendo aggrappati a Gesù! Alleluia! Quello che è impossibile all’uomo, è possibile a Dio! Io ho imparato da tempo che a Lui spetta l’ultima parola e non arriva mai tardi! Dio è grande e può fare ogni cosa … veramente io e mio marito possiamo testimoniar-lo, perché se noi siamo qui oggi a scrivere la nostra testi-monianza, è perché Dio ha ascoltato la nostra preghiera e quella di tutti quelli che u-niti con noi nello spirito, han-no pregato per la guarigione di mio marito. Desidero anch’io ringraziare per primo Dio che ha manife-stato ancora una volta la Sua potenza, e ringrazio anche tutti quelli che hanno condi-viso e ci hanno sostenuto, con la vicinanza, con digiuno e preghiera. Grazie con tutto il cuore, an-che noi preghiamo per voi. Alleluia!

Past. Emanuele e la moglie Luisa

Vignola (Modena)

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Dodici pietre per com-memorare la potenza di Dio La prima tappa di Elia è Ghilgal. Da qui inizia ad invitare

Eliseo a fermarsi a riflettere. Il capitolo 4 di Giosuè ci riporta di cosa è accaduto in quel luogo, quando dopo quaranta anni di forzato soggiorno nel deserto, a causa dell’incredulità del popolo, il Signore ordina a Giosuè di mettersi in marcia affinché venga conquistata la terra da Lui promessa ad Abraamo. Ecco il testo: ”Giosuè chiamò i do-dici uomini che aveva designati tra i figli d’Israele, un uomo per tribù, e disse loro: <Passate d’avanti all’arca del Signore vo-stro Dio, in mezzo al Giordano, e ognuno di voi porti sulla spalla una pietra, secondo il numero delle tribù dei figli d’Israele, affin-ché questo sia un segno in mezzo a voi. In avvenire, i vostri figli vi domanderanno: Che cosa significano per voi queste pietre? Allora voi risponderete loro: Le acque del Giordano furono tagliate davanti all’arca del patto del Signore; quand’essa attraversò il Giordano, le acque del Giordano furono tagliate, e queste pietre sono per i figli d’Israele un ricordo per sempre> … perché tutti i popoli della terra, riconoscano che la mano del Signore è potente, e voi temiate in ogni tempo il Signore vostro Dio”> (Giosuè

4 : 4-7, 23-24). Giosuè doveva ricordare sempre durante il suo ministero, che Dio libera, guida e salva il Suo popolo. Anche tu ed io abbiamo bisogno ogni tanto di tornare a “Ghilgal”, cioè al luogo o alla circo-stanza della nostra conversione, in cui siamo stati salvati, quando abbiamo accettato Gesù nella nostra vita come Redentore. Le dodici pietre erano state tolte dal fiume e portate nel posto dove avevano riposato la not-te. Esse erano un memoriale di quando l’intervento di Dio, fermò le acque facendo pas-sare le centinaia di migliaia di Israeliti, uomini, donne e bambini sull’asciutto, conducendoli nella terra promessa. Noi abbiamo la “Roccia dei secoli” Cristo Gesù, il quale, attraverso il sacrificio di Sé stesso, ci invita a ricordarci della Sua morte e della Sua risurrezione. L’apostolo Paolo ci ricorda: “Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga” (1 Corinzi 11: 26). Qui non si tratta solo di ricordare la nostra salvezza, ma viene interessata ogni famiglia che dovrà edu-care i propri figli nel timore dell’Eterno. Quale testimonianza trasmettiamo ai nostri figli? C’è anche un’occasione di testimonianza per tutti i popoli della terra; essa deve essere fondamen-tale per il popolo di Dio di ogni tempo. Dobbia-mo essere in grado di raccontare le grandi cose che L’Eterno, il Signore ha fatto per noi.

Past. Giovanni Focarazzo - Bologna

Amare gli altri vuol dire amare Dio

<<Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e cono-

sce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore>>

Le persone esprimono con la loro vita vissuta la loro appartenenza. Facciamo infatti la distinzione tra lo

spirito della verità e lo spirito della menzogna, tra il regno di Dio e il regno di questo mondo, tra Cristo

da una parte e gli idoli di questo mondo dall’altra parte, tra amore e odio, tra luce e tenebre.

(1 Giovanni 4)

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Sposi

1

Il riscatto è stato pagato

2

C.A.T.M.A. Programma ottobre 2013: Sessione straordinaria d’esami Lezioni

3

Assemblea Generale M.I.E.

4

M.I.E. - Battesimi

5

Sposi

6

Ci sono due strade

7

Che miracolo!

9

Ghilgal

11

La vittoria dello zoppo

12

La chiesa Cristiana Evangelica Indi-pendente di Cefalù è lieta di comu-nicarvi che è stato pubblicato il li-bro

Gli angeli “L’esercito dell’Eterno”

Chiunque fosse interessato all’acquisto del libro può rivolgersi - al Centro distribuzione C. L. C. tramite e-mail [email protected]” e nei punti vendita delle librerie evangeliche della C. L. C. in Italia

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“Quella notte” (Genesi 32), notte terribile, Giacobbe che aveva sottratto con l’inganno l’eredità a suo fratello si tro-va solo, solo con Dio che lotta con lui. Il suo combattimen-to dura “fino all’apparire dell’alba”. Ma al mattino la sua vita è cambiata, sia fisicamente, con la lussazione dell’anca, sia moralmente. Egli confessa che il suo nome è Giacobbe, sapendo che significa usurpatore, ingannatore! Alla luce di Dio, gli appare tutta la trama della sua vita passata: i suoi intrighi, i suoi inganni, le sue menzogne. Quando, con lacrime, supplica Dio di benedirlo dicendo: “Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto”, Giacobbe riceve un nuovo nome: “Israele”, che significa “principe di Dio”. La sua anima è liberata, perché “ha vi-sto Dio faccia a faccia”. “Il sole si levò - è scritto - quando egli ebbe passato Peniel” (“che significa faccia di Dio”). Giacobbe è zoppo, ma vincitore! Non vengono forse a proposito le parole del Signore: “Meglio è per te entrare nella vita zoppo che … essere gettato nel fuoco eterno” (Matteo 18: 8)? Giacobbe avrebbe voluto vincere con la sua forza, ma è con lacrime che ha vinto, come ci svela il profeta Osea. Nessun uomo può lottare con Dio ad armi pari; ma il no-stro Dio è un Dio di compassioni: “Con un amore eterno io avrò pietà di te, dice il Signore, il tuo Salvatore” (Isaia 54: 8). “Le sue compassioni infatti non sono esaurite, si rinnovano ogni mattina . … Il Signore è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca” (Lamentazioni 3: 22, 23, 25).