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Disegno di legge n. 2203 CAMERA DEI DEPUTATI S. 1476 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante di- sposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali (Approvato dal Senato). N. 1. ORDINI DEL GIORNO Seduta del 30 ottobre 2019 La Camera, premesso che: il provvedimento in esame reca di- sposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali; in particolar modo, al Capo II del suddetto provvedimento si intende far fronte a importanti crisi industriali in corso in vari territori della Nazione; nel maggio 2018 l’Azienda Whirl- pool, pubblicando i dati relativi al Piano industriale 2015-2018, denunzia risultati negativi, e comunque al di sotto degli obiet- tivi previsti da detto Piano, riaprendo la discussione sul futuro aziendale del gruppo in Italia e ingenerando così e nuovamente forti preoccupazioni tra le maestranze, gli operatori economici, il territorio che, ad esempio come quello marchigiano, è già in sofferenza a seguito degli eventi sismici del 2016; il 30 ottobre 2018, l’allora Ministro dello sviluppo economico, Onorevole Di Maio, dichiarava pubblicamente che l’A- zienda Whirlpool non avrebbe licenziato nessuno e che avrebbe riportato in Italia

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Disegno di legge n. 2203

CAMERA DEI DEPUTATI

S. 1476 – Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 3settembre 2019, n. 101, recante di-sposizioni urgenti per la tutela dellavoro e per la risoluzione di crisiaziendali (Approvato dal Senato).

N. 1.

ORDINI DEL GIORNO

Seduta del 30 ottobre 2019

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca di-sposizioni urgenti per la tutela del lavoro eper la risoluzione di crisi aziendali;

in particolar modo, al Capo II delsuddetto provvedimento si intende far frontea importanti crisi industriali in corso invari territori della Nazione;

nel maggio 2018 l’Azienda Whirl-pool, pubblicando i dati relativi al Pianoindustriale 2015-2018, denunzia risultatinegativi, e comunque al di sotto degli obiet-tivi previsti da detto Piano, riaprendo ladiscussione sul futuro aziendale del gruppoin Italia e ingenerando così e nuovamenteforti preoccupazioni tra le maestranze, glioperatori economici, il territorio che, adesempio come quello marchigiano, è già insofferenza a seguito degli eventi sismici del2016;

il 30 ottobre 2018, l’allora Ministrodello sviluppo economico, Onorevole DiMaio, dichiarava pubblicamente che l’A-zienda Whirlpool non avrebbe licenziatonessuno e che avrebbe riportato in Italia

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parte della sua produzione che aveva spo-stato in Polonia;

il 15 ottobre 2019 l’attuale Ministrodello sviluppo economico Onorevole Ste-fano Patuanelli, a seguito di un nuovo in-contro tra l’azienda e il Ministero, dichiarache non c’è stata nessuna apertura da partedell’Azienda Whirlpool e l’incontro non èstato positivo;

il mancato accordo tra il Ministerodello sviluppo economico e l’Azienda Whirl-pool crea un grave danno alla nostra eco-nomia ed ai tanti dipendenti distribuiti neidiversi stabilimenti che rischiano di per-dere il posto di lavoro,

impegna il Governo

a mettere in essere tutte le iniziative utili agarantire i livelli occupazionali, salvaguar-dando la produzione in Italia negli stabili-menti esistenti che l’Azienda Whirlpool avevaacquisito.

9/2203/1. Acquaroli.

La Camera,

premesso che:

i processi di deindustrializzazionein atto nel nostro Paese hanno comportatonon solo crisi economico-sociali ma, comenoto, anche problemi di riqualificazionedelle aree industriali dismesse all’internodelle città;

il territorio del Verbano Cusio Os-sola e la città di Verbania in particolare,rientrano pienamente in questo fenomeno;

all’interno della città sin dal 1929 suun’area di 160.000 metri quadrati si è in-sediato un impianto industriale per la pro-duzione del nylon e di acetato di cellulosa;

in seguito ad una prima grave crisiindustriale, l’impianto già della società Mon-tefibre è stato ceduto negli anni ’90 allasocietà Acetati S.p.A. del GruppoMossi&Ghisolfi; nel dicembre 2010 in se-guito alle profonde trasformazioni econo-miche internazionali, anche la società Ace-

tati, leader per la produzione di acetato dicellulosa, ha cessato l’attività trasferendo letecnologie e la produzione in parte in Cinaed in parte negli USA;

da allora è stata avviata una com-plessa attività di decommissioning e di ca-ratterizzazione del sito produttivo dismesso,nell’ambito della procedura amministrativadi bonifica del sito, ai sensi del Titolo V deldecreto legislativo n. 152 del 2006;

il 18 giugno 2019 con sentenza n. 38il Tribunale di Alessandria ha dichiarato ilfallimento della Acetati Immobiliare S.p.A.,già Acetati S.p.A., interrompendo il com-pletamento della fase di caratterizzazionedel sito e conseguentemente della proce-dura amministrativa inerente la bonifica;

considerata la posizione strategicadel sito all’interno dell’abitato di Verbania,città che vede nel turismo il suo futuro, èvitale per la città e per tutta la spondaoccidentale del Lago Maggiore, procedereal completamento delle attività di caratte-rizzazione, alla bonifica e alla riqualifica-zione, attraverso un piano strategico com-plessivo che disegni il futuro dell’area, siasotto il profilo urbanistico che socio-eco-nomico,

impegna il Governo

e in particolare il Ministero dello sviluppoeconomico, attraverso i propri strumenti diintervento specificatamente orientati al ri-lancio delle aree di crisi, a intervenire af-finché si realizzino detti processi in colla-borazione con la città di Verbania e con laregione Piemonte.

9/2203/2. Enrico Borghi.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame prevede,all’articolo 5-ter, l’assunzione a tempo in-determinato di un contingente di personaleispettivo del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali e, all’articolo 6-bis, un’ar-

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monizzazione dei termini di validità di gra-duatorie di pubblici concorsi

il decreto legislativo di riforma dellavoro pubblico n. 75 del 25 maggio 2017nel quadro della più ampia delega in ma-teria di riorganizzazione delle amministra-zioni pubbliche (legge n. 124 del 2015),punta all’obiettivo dichiarato di ridurre ilprecariato;

l’articolo 20, comma 1, del decretolegislativo n. 75 del 2017 rubricato « supe-ramento del precariato nelle pubbliche am-ministrazioni », al comma 1, consente allepubbliche amministrazioni di stabilizzareattraverso la trasformazione del contrattoa tempo determinato in contratto a tempoindeterminato personale non dirigenzialein possesso di tutti i seguenti requisiti: a)risulti in servizio successivamente alla datain entrata in vigore della legge n. 124 del2015 con contratti a tempo determinatopresso l’amministrazione che procede al-l’assunzione; b) sia stato reclutato a tempodeterminato in relazione alle medesime at-tività svolte, con procedure concorsuali an-che espletate presso amministrazioni pub-bliche diverse da quella che procede all’as-sunzione; c) abbia maturato, al 31 dicem-bre 2017, alle dipendenzedell’amministrazione di cui alla lettera a)che procede all’assunzione, almeno tre annidi servizio, anche non continuativi, negliultimi otto anni;

il comma 2 dell’articolo 20, invece,ammette a partecipare alle procedure con-corsuali riservate (con riserva nei limiti del50 per cento dei posti messi a concorso)chiunque risulti essere titolare, alla data dientrata in vigore della « legge Madia », diun contratto di lavoro flessibile;

le disposizioni di cui alla citata let-tera c) implicano che coloro che abbianomaturato i predetti 36 mesi anche solodopo due mesi, nei due giorni, successivialla data del 31 dicembre 2017, siano esclusidalla partecipazione a qualunque proce-dura concorsuale di stabilizzazione;

in questa fattispecie rientrano moltilavoratori tra cui circa 500 precari dellaASL di Lecce che a seguito di una proce-

dura concorsuale svoltasi nel 2014, sonostati inseriti in una graduatoria, dalla qualela Asl ha attinto per l’assunzione degliidonei a tempo determinato dei vincitori edegli idonei;

la diversificazione dei contratti dilavoro (della durata di 12 e 18 mesi pro-rogati rispettivamente fino al raggiungi-mento dei 36 mesi di servizio) ha creatodisparità tra i suddetti operatori, per cuisolo chi ha lavorato, con contratti di 18mesi, è riuscito a maturare i requisiti pre-visti dal citato articolo 20;

molti lavoratori, tra cui i circa 500precari della Asl di Lecce che lavorano daoltre 36 mesi su posto vacante, non dovreb-bero più avere proroghe avendo superato itre anni di servizio. Si evidenzia che talilavoratori, a seguito di una procedura con-corsuale svoltasi nel 2014, sono stati inse-riti in una graduatoria dalla quale la ASLha attinto per l’assunzione;

è opportuno salvaguardare attra-verso la stabilizzazione i precari che hannomaturato evidenti e comprovati requisitiprofessionali lavorando con la dovuta effi-cienza all’interno dell’amministrazione pub-blica. Senza tale stabilizzazione molte pro-fessionalità andrebbero « perse » e ciò com-porterebbe una diminuzione dell’efficienzadell’apparato pubblico che svolge un servi-zio fondamentale per i cittadini,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di intraprendereiniziative nei confronti dei lavoratori chehanno maturato 36 mesi anche non conti-nuativi alle dipendenze dell’amministra-zione pubblica, successivamente alla datadel 31 dicembre 2017, e che hanno giàsostenuto una selezione a evidenza pub-blica, di accedere, anche se non in servizio,alle imminenti procedure concorsuali volteall’assunzione di personale a tempo inde-terminato, in applicazione dell’articolo 20,comma 2, del decreto legislativo n. 75 del2017; a valutare altresì la possibilità diinserire nelle procedure concorsuali, unariserva di posti per il precariato, propor-

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zionale alla quota percentuale data ai ri-servatari della mobilità.

9/2203/3. Giannone.

La Camera,

premesso che:

la particolare condizione in cui ver-sano alcuni lavoratori di società più volteaggiudicatarie dell’appalto di Poste ItalianeS.p.A. e di fatto sotto la direzione, il con-trollo e le esigenze organizzative della so-cietà committente, pare inquadrarsi nellecondotte, ormai ricorrenti, adottate dallesocietà aggiudicatrici di appalti o sub-appalti; ad avviso della presentatrice del-l’atto in oggetto, tali società sono soliteinquadrare in modo degradante i propridipendenti in aperta violazione di principicostituzionali oltre che, ovviamente, dellanormativa contrattualistica nazionale di ca-tegoria,

impegna il Governo

ad adottare ogni iniziativa idonea allo scopodi garantire ai lavoratori sopracitati unaregolarizzazione del rapporto di lavoro di-rettamente con Poste Italiane S.p.A. contrattamenti economici conformi al Con-tratto Collettivo di categoria, anche al finedi salvaguardare la situazione occupazio-nale.

9/2203/4. Bucalo.

La Camera,

premesso che:

Selta S.p.A. è un’azienda che operanell’ambito della cyber security e degli im-pianti ad alta tecnologia digitale (quali – adesempio – l’automazione delle reti di tele-comunicazione, elettriche e ferroviarie) eha proprie sedi a Cadeo (in provincia diPiacenza), Tortoreto Lido (Teramo), Romae Avellino, presso le quali sono impiegatecomplessivamente 250 persone;

in ragione di una forte esposizionedebitoria, Selta spa presentava ricorso ai

sensi dell’articolo 161, comma 6, della leggefallimentare davanti il tribunale di Milano,sezione fallimentare di Milano. Veniva,quindi, nominato un commissario giudi-ziale con il compito di vigilare sull’attivitàdi Selta S.p.A. fino alla scadenza del 1°aprile 2019 per la presentazione di concor-dato preventivo o di domanda di omologadi accordi di ristrutturazione dei debiti;

il 21 marzo 2019 l’allora Sottose-gretario di Stato, si impegnava in rispostaallo atto di sindacato ispettivo n. 5-01120 aconvocare un tavolo di confronto presso ilMinistero dello sviluppo economico per di-scutere della situazione della società Selta;

con provvedimento dell’11 aprile2019, il Tribunale di Milano dichiarava lostato di insolvenza della società Selta, aifini dell’ammissione alla procedura di am-ministrazione straordinaria e nominava treCommissari Giudiziali, affidando loro lagestione dell’impresa;

il 13 maggio 2019 veniva depositatain cancelleria al tribunale di Milano larelazione ex articolo 28 del decreto legisla-tivo n. 270 del 1999;

il 7 maggio 2019 si riuniva al Miseun tavolo di crisi con la partecipazione deirappresentanti delle regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Campania, Lazio e Lombardia, iCommissari Giudiziali, i rappresentanti diFedermanager, le rappresentanze sindacalie le RSU;

con decreto del 12 giugno 2019 iltribunale di Milano dichiarava l’aperturadella procedura di amministrazione stra-ordinaria della società « Selta Spa »;

con decreto 27 giugno 2019 il Mi-nistro dello sviluppo economico provvedevaalla nomina dei commissari straordinari diSelta S.p.A. nelle persone degli stessi pro-fessionisti già designati quali commissarigiudiziali in data 10 aprile 2019 « al fine digarantire la continuità dell’attività gestorianonché nell’ottica di ottimizzare le risorsee valorizzare l’esperienza acquisita »;

il 7 agosto 2019, i Commissari Stra-ordinari depositavano il programma della

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procedura, redatto secondo l’indirizzo dellacessione dei complessi aziendali;

come risulta dalla risposta resa dalGoverno allo atto di sindacato ispettivon. 5-02669, i Commissari Giudiziali, ai qualiil Tribunale di Milano aveva conferito fun-zioni di gestione ordinaria e di vigilanzadell’azienda, nonché delega a compiere tuttiquegli atti di ordinaria amministrazionefinalizzati a salvaguardare le attività azien-dali, riscontravano punti deboli nella situa-zione di immobilità (che aveva causato per-dite di mercato). Per contro, gli stessi Com-missari sottolineavano che le professiona-lità presenti in azienda rappresentavano unimportante asset da valorizzare e appari-vano fiduciosi sulla ripresa aziendale,

impegna il Governo:

a monitorare periodicamente l’evol-versi della situazione, mantenendo attivopresso il Ministero dello sviluppo econo-mico il tavolo di cui in premessa, al fine diuna opportuna convocazione dello stessonel caso in cui dovessero manifestarsi ul-teriori criticità, anche successivamente al-l’aggiornamento della procedura e fermorestando il ruolo e le competenze dei Com-missari Giudiziali in tale fase;

ad assumere ogni utile iniziativa, al dilà del monitoraggio dell’operato dei Com-missari Giudiziali da parte del Ministerodello sviluppo economico, affinché sia resacon la urgenza che il caso richiede l’espres-sione del parere del Comitato di Sorve-glianza per il completamento dell’istrutto-ria del Ministero, finalizzata all’autorizza-zione all’esecuzione del predetto programmadella procedura.

9/2203/5. Foti, Butti, Silvestroni, Zucconi.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame reca unaserie di misure urgenti volte a contenere lecrisi aziendali, in particolare dispone stan-ziamenti per le aeree di crisi complessedelle regioni Sardegna e Sicilia;

mancano, tuttavia, disposizioni infavore della regione Campania dove nell’ul-timo anno si sono registrati numerosi casidi crisi aziendali generando notevoli con-seguenze negative sui livelli produttivi eoccupazionali della Regione;

basti osservare la nota vicenda dellasocietà Whirlpool che, dopo aver ricevutocirca 27 milioni di euro di fondi pubblici,ha deciso di cedere lo stabilimento di Na-poli con circa 410 dipendenti, ritenendolonon produttivo, alla società Passive Refri-geration Solutions, nonostante gli accordisottoscritti al MISE in data 25 ottobre 2018sul piano industriale 2019-2021;

un’altra vicenda che ha riguardatola Campania è quella relativa alla aziendaTreofan che dopo la sua cessione ad unnuovo proprietario straniero, la società in-diana Jindal, ha deciso improvvisamente dichiudere il suo stabilimento di Battipagliaavviando le procedure di licenziamento col-lettivo per circa cento lavoratori e sino adoggi le trattative avviate dai vertici con leorganizzazioni sindacali si sono rivelateinfruttuose;

pertanto, tutt’oggi risultano irrisoltele crisi aziendali richiamate, sebbene sitratti di una situazione che incide sulleattività di produzione e su tantissimi lavo-ratori che inaspettatamente si sono ritro-vati senza lavoro e privi di garanzie eco-nomiche,

impegna il Governo

ad adottare ogni opportuna iniziativa, an-che di carattere normativo, volta ad assi-curare le risorse necessarie per le impresedella regione Campania per evitare ulte-riori cessioni societarie e supportare lacontinuità produttiva e i livelli occupazio-nali dei dipendenti.

9/2203/6. Cirielli.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame intro-duce disposizioni urgenti per la tutela del

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lavoro e per la risoluzione di crisi azien-dali;

tra le mission originarie del prov-vedimento vi era quella di individuare stru-menti di risoluzione per le molteplici crisiaziendali del Paese: malgrado allo statoattuale siano 158 i tavoli di crisi attivipresso il MISE che coinvolgono crisi azien-dali in riferimento alle quali sono circa 300mila lavoratori a rischio, escludendo gliindotti, buona parte di queste non trovanospazio, in termini di adeguate misure diintervento, nel provvedimento in esame;

tra le crisi aziendali particolar-mente complesse si evidenzia il caso diWhirlpool, di cui la proprietà ha annun-ciato la cessione dello stabilimento di Na-poli, operando una decisione unilateraleattraverso cui ha disatteso l’accordo sulpiano industriale 2019-2021 siglato nel mesedi ottobre 2018, nel quale si impegnava anon dismettere la struttura produttiva;

a tal riguardo si evidenzia che l’ar-ticolo 11 del provvedimento prevede che leimprese che fabbricano elettrodomestici,pertanto tra queste anche Whirlpool, conriferimento a quelle che occupano più di 4mila lavoratori e che hanno unità di pro-duzione nel territorio nazionale, di cui al-meno una in un’area di crisi complessa, eche hanno stipulato un contratto di soli-darietà, siano esonerate dal versamento« del contributo addizionale dovuto in casodi ricorso al trattamento di integrazionesalariale nel limite di spesa di 10 milioni dieuro per il 2019 e di 6,9 milioni di euro peril 2020 »;

malgrado il riconoscimento di cuiall’articolo 11, la multinazionale ha eviden-ziato che le misure contenute nel provve-dimento in oggetto non sono risolutive eche non possono incidere sul manteni-mento del sito di Napoli;

si evidenzia nel percorso di con-fronto con l’Esecutivo, la Whirlpool, hastipulato presso il Ministero del lavoro edelle politiche sociali un accordo per laproroga cosiddetta « complessa » del con-tratto di solidarietà, ai sensi dell’articolo22-bis del decreto n. 148 del 2015, per il

periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre2019;

in data 10 dicembre 2018, sono statiulteriormente stipulati presso il Ministerodel lavoro e delle politiche sociali accordidi solidarietà, per il periodo dal 1° gennaio2019 al 6 aprile 2020, riferiti ai lavoratoridipendenti delle aziende Whirlpool Emea eWhirlpool Italia;

malgrado la definizione dei suddettiaccordi, il 17 settembre 2019 la proprietàha annunciato l’avvio della procedura dicessione dello stabilimento campano allaPrs-Passive Refrigeration, successivamenteè stato interrotto presso il Ministero dellosviluppo economico il tavolo con Whirl-pool, in ragione della richiesta ministerialerivolta all’azienda di ritirare la proceduradi cessione;

Whirlpool ha comunicato di volersospendere la cessione dei rami d’aziendadi Napoli fino al 31 ottobre 2019, decisionemotivata dall’azienda in ragione della « man-cata disponibilità » del Governo a discuteredella cessione degli stabilimenti alla Prs-Passive Refrigeration,

impegna il Governo

a predisporre ogni utile ed urgente inizia-tiva atta a garantire tutele adeguate per ilavoratori degli stabilimenti Whirlpool, og-getto di cessione e dismissione da partedella proprietà, unitamente al rilancio eco-nomico e produttivo degli stessi.

9/2203/7. Bellucci, Meloni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame intro-duce disposizioni urgenti per la tutela dellavoro e per la risoluzione di crisi azien-dali;

l’articolo 6-bis del provvedimento inoggetto introdotto dal Senato, prevede unarevisione della disciplina in materia di va-lidità delle graduatorie delle procedure con-

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corsuali per il reclutamento del personalenelle pubbliche amministrazioni;

nello specifico si è inteso operareun ripristino graduale del termine trien-nale di validità delle graduatorie, con rife-rimento a tutte le pubbliche amministra-zioni di cui all’articolo 1, comma 2, deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, esuccessive modificazioni;

il comma 361 dell’articolo 1 dellalegge 30 dicembre 2018 n. 145 prevede chele graduatorie dei concorsi per il recluta-mento del personale presso le amministra-zioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma2, del decreto legislativo 30 marzo 2001,n. 165 siano utilizzate esclusivamente perla copertura dei posti messi a concorso;

sarebbe auspicabile armonizzare lanovella di cui all’articolo 6-bis del provve-dimento in esame alle disposizioni previ-genti in materia di validità e gestione dellegraduatorie dei concorsi, al fine di ottimiz-zare i risultati degli stessi consentendo ilreclutamento anche degli idonei ove sussi-ste un’esigenza legata al fabbisogno di per-sonale in capo alle amministrazioni pub-bliche,

impegna il Governo

a consentire lo scorrimento delle gradua-torie degli idonei nei concorsi banditi nel2019 attraverso l’adozione di ulteriori ini-ziative normative volte alla revisione delladisciplina vigente in materia di validitàdelle graduatorie di concorso.

9/2203/8. Prisco, Rizzetto.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame recadisposizioni urgenti per la tutela del lavoroe per la risoluzione di crisi aziendali;

è necessario adottare iniziative peragevolare e sostenere l’inserimento dellepersone con disturbo dello spettro autisticonel mondo del lavoro, poiché l’attuale or-ganizzazione sociale e lavorativa non ne

consente una concreta inclusione. Sul punto,la legge 12 marzo 1999, n. 68, che contienedisposizioni per il diritto al lavoro dei di-sabili, si è rivelata del tutto insufficiente;

alcune persone autistiche, con l’as-sistenza dei familiari e dell’amministratoredi sostegno, che ne hanno identificato lecapacità utili, per crearsi delle alternativelavorative, hanno provato ad avviare un’at-tività di lavoro autonomo con la conse-guente apertura di partita IVA. Tuttavia,hanno riscontrato non poche problemati-che, poiché non è prevista alcuna agevola-zione di avvio all’attività. Diversamente,per i datori di lavoro che assumono unlavoratore disabile sono notoriamente pre-visti degli sgravi;

pertanto, è necessario introdurredelle misure a favore delle persone condisturbo dello spettro autistico, che avvianoun’attività di lavoro autonomo, come l’eso-nero dal versamento dei contributi previ-denziali e assistenziali per un periodo di 5anni,

impegna il Governo

ad adottare iniziative per agevolare l’inclu-sione lavorativa delle persone autistiche,prevedendo delle agevolazioni e sgravi ade-guati per l’avvio di un’attività di lavoroautonomo, svolta con il supporto di fami-liari ed amministratori di sostegno.

9/2203/9. Rizzetto.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame recadisposizioni urgenti per la tutela del lavoroe per la risoluzione di crisi aziendali;

in seguito al fallimento del gruppoThomas Cook, uno dei principali tour ope-rator europei, i dipendenti di quelle aziendeche avevano conferito allo stesso l’interacapacità ricettiva o una sua quota rilevante,si trovano ad affrontare gravi difficoltà, giàdal mese di ottobre dell’anno in corso, a

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causa dell’inevitabile calo del flusso di clien-tela;

pertanto, è necessario adottare ini-ziative a tutela di tali dipendenti e deilavoratori di imprese turistiche che subi-scano una significativa riduzione di attività,determinata da situazioni di oggettiva dif-ficoltà dell’impresa committente dei servizio dalla contrazione di importanti segmentidi mercato, o da calamità naturali o con-dizioni meteorologiche avverse. Si pensi aicasi verificatisi in passato di considerevolicali di mercato connessi alla situazionegeopolitica (attentati terroristici, tensioniinternazionali, e altro ed a calamità natu-rali e fenomeni meteorologici estremi (adesempio terremoti, e altro);

in particolare, nei predetti casi,vanno previste specifiche misure di inte-grazione salariale ai lavoratori dipendenti,che potrebbero essere finanziate dal Fondodi integrazione salariale di cui all’articolo29 del decreto legislativo 14 settembre 2015,n. 148, anche in deroga ai requisiti di cuiall’articolo 3 del decreto ministeriale 3 feb-braio 2016, n. 94343,

impegna il Governo

ad adottare iniziative a tutela dei lavoratoridel settore turistico, affinché sia previstaun’integrazione salariale nel caso in cui siverifichi una significativa riduzione di at-tività che determini la sospensione del rap-porto di lavoro o la riduzione dell’orario dilavoro.

9/2203/10. Lollobrigida, Rizzetto.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame, già ap-provato in prima lettura dal Senato, recaun complesso di interventi in materia ditutela dei lavoratori, di assunzioni, di ISEE,di risoluzione di crisi aziendali e di con-versione ambientale;

dopo i picchi del 2013 e del 2014, laregione Veneto ha registrato nel 2019 una

tendenza generale positiva, che sembra cer-tificare il superamento, almeno iniziale,delle difficoltà incontrate dal tessuto im-prenditoriale veneto negli anni della crisi;

nonostante i dati positivi, la Regionenon abbassa la guardia perché sono ancoratroppe le aziende interessate da almeno unevento di crisi: tra aprile 2018 e marzo2019, sono state complessivamente 244;

in particolare, l’azienda Elcograf, exMondadori Printing passata nel 2008 nellemani del gruppo Pozzoni di Verona, avrebbeun margine operativo lordo in perdita, peril taglio delle commesse proprio da partedella Mondadori con periodici e libri asse-gnati ad altri stampatori;

a seguito dell’ulteriore pesante fles-sione registrata dal mercato dell’editoria,Mondadori avrebbe deciso di diversificare ipropri fornitori, valutando unilateralmentenon valida la clausola di esclusiva perchénon rispetta le condizioni di libertà delmercato. Di qui il taglio delle commesse;

l’azienda ha comunicato che l’anda-mento del margine operativo lordo dei primidue mesi del 2019 è in perdita per oltre 3,5milioni euro e che, se questo trend dovessecontinuare, non ci sarà altra scelta cheridurre il perimetro aziendale, con la chiu-sura di uno o più stabilimenti produttivi,tra i quali in primis Verona Rotative eMelzo, nel milanese;

forte preoccupazione desta la situa-zione di incertezza in cui vivono le famigliedei 440 lavoratori coinvolti, alcuni dei qualigià collocati in cassa integrazione,

impegna il Governo

ad adottare ogni opportuna iniziativa dicompetenza volta ad affrontare la gravecrisi che ha investito la società Elcografanche attraverso l’accesso alle soluzionipreviste per le aziende editoriali in diffi-coltà, dagli ammortizzatori sociali ai pre-pensionamenti, al fine di tutelare il tessutoproduttivo veneto e i connessi livelli occu-pazionali.

9/2203/11. Maschio, Varchi.

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La Camera,

premesso che:

il presente decreto-legge contienedisposizioni urgenti per la tutela dei lavo-ratori oltre che disposizioni per fare frontea importanti crisi industriali in corso invari territori del Paese, al fine di salvaguar-dare i livelli occupazionali e garantire so-stegno al reddito dei lavoratori coinvolti;

a tre anni dal sisma del centro Ita-lia, la prima misura degli effetti del terre-moto sull’economia del centro Italia sem-bra essere il silenzio. Economia crollata inalcune aree; in lenta ripresa in altre; delo-calizzata quasi ovunque; sostenuta da in-centivi, ma soffocata dalla burocrazia. Inogni caso, legata ai tempi di una ricostru-zione, ferma « al campo delle buone inten-zioni » e dove il fatturato delle imprese delcratere è crollato di sette punti;

in attuazione dell’Accordo di pro-gramma sottoscritto il 31 ottobre 2017 traMinistero dello sviluppo economico, re-gione Abruzzo, regione Lazio, regione Mar-che, regione Umbria e Agenzia nazionaleper l’attrazione degli investimenti e lo svi-luppo d’impresa S.p.A., è stato attivato, concircolare del Direttore generale per gli in-centivi alle imprese 12 marzo 2018,n. 149937, l’intervento di aiuto ai sensidella legge n. 181 del 1989. La misura, insintesi, promuove la realizzazione di ini-ziative imprenditoriali nel territorio dei co-muni interessati dagli eventi sismici del2016 e del 2017, finalizzate al rafforza-mento del tessuto produttivo locale e al-l’attrazione di nuovi investimenti, nei limitidelle risorse effettivamente disponibili, delregime di aiuto della legge n. 181 del 1989,come disciplinato dal decreto ministeriale9 giugno 2015, appare chiaro che questemisure non sono stati sufficienti a salvareimprese ed economia delle aree del centroItalia;

nel suo discorso per la fiducia, ilpresidente del Consiglio Giuseppe Conte hadetto che dare un futuro ai terremotatidell’Italia centrale sarebbe stata « la prio-rità » del suo, secondo, governo. Paroleovviamente condivisibili, ma dei quali an-

che in questo provvedimento mancano ifatti;

nella nota di aggiornamento al DEFper i terremotati c’è poco anzi solo unriferimento alla viabilità a pagina 102, unimpegno sulle assunzioni del personale tec-nico, sui contributi ai comuni con più di 30mila abitanti e sulla messa in sicurezza diinfrastrutture e scuole a pagina 82. Il de-creto in esame poteva essere un primo,seppur timido passo;

i provvedimenti inerenti allo svi-luppo economico e sociale del Paese, conparticolare riferimento alla politica indu-striale e alle attività produttive, messi inatto finora dal Governo, non hanno nean-che lontanamente raggiunto gli obiettiviprefissati e, anzi, hanno generato effettinegativi e recessivi, nonostante i clamorosiannunci dell’ex Ministro allo sviluppo eco-nomico che, ancora a gennaio 2019, inter-venendo agli stati generali dei consulentidel lavoro, vedeva addirittura, a « reces-sione tecnica » già certificata, nel futuro delPaese un nuovo boom economico comenegli anni ’60; invece che in un « miracoloproduttivo », oggi, la recessione è struttu-rale e gli italiani soprattutto quelli delcentro Italia colpiti dal sisma si ritrovanoin una fase di piena stagnazione della pro-duzione industriale, con enorme pregiudi-zio per le famiglie e le imprese,

impegna il Governo

a individuare misure economiche e norma-tive volte a consentire alle imprese ubicatenei territori colpite dal sisma, di benefi-ciare di aiuti finanziari ad hoc volte acontrastare le inevitabili crisi imprendito-riali e industriali post sisma.

9/2203/12. Silvestroni, Trancassini.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame intro-duce disposizioni urgenti per la tutela dellavoro e per la risoluzione di crisi azien-dali;

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il settore lapideo, segnatamente neldistretto del Apuo-versiliese, si configuracome un complesso industriale di eccel-lenza che ha subito un’evoluzione, in ter-mini produttivo-occupazionali significativanel corso degli anni, alternando momentidi crescita in termini occupazionali;

si evidenzia che nel primo trimestre2019, è stato registrato un calo del mate-riale lapideo esportato;

fino agli anni 90, l’esportazione dilapidei si basava quasi esclusivamente sullatrasformazione in Italia dei prodotti dellecave, pertanto è andata definendosi unafiliera, dall’estrazione alla trasformazionedel prodotto locale, andando a consolidareuna cultura del marmo sul territorio con-traddistinto da una storia che ha reso iluoghi noti a livello internazionale;

ad oggi risulta che la maggior partedel materiale estratto sia esportato comemateriale grezzo ed è oggetto di trasforma-zione delocalizzata in territori extra euro-pei, compromettendo significativamente lepotenzialità nel comparto in termini pro-duttivi ed occupazionali;

sebbene le tecniche, il know how ela qualità mantenute dalle realtà del sud-detto distretto risultino indiscutibili, questerischiano di essere compromesse dalle di-namiche del mercato che in ragione delladelocalizzazione della trasformazione fi-nale rischiano di inficiare l’immagine delprodotto e la sua collocazione nel mercatocome prodotto di eccellenza;

sarebbe auspicabile garantire la pro-mozione dei marmi italiani, valorizzandola specificità del prodotto rispetto ad altriprodotti presenti sul mercato internazio-nale, consentendo nel contempo il mante-nimento di una filiera esclusivamente ita-liana,

impegna il Governo

a predisporre adeguate iniziative volte allatutela del distretto del marmo Apuo-versi-liese, nella prospettiva di salvaguardarnesul territorio la filiera dall’estrazione allatrasformazione e lavorazione del marmo e

i relativi livelli occupazionali e produttivi,consentendo nel contempo la salvaguardiadel patrimonio culturale e storico legato alterritorio.

9/2203/13. Baldini.

La Camera,

premesso che:

in data 16 aprile 2019 l’allora Mi-nistro allo sviluppo economico Luigi DiMaio firmava il decreto che proclamavaTorino area di crisi complessa, menzio-nando come unica fonte di risorse dispo-nibili a copertura 156.800.000 euro previstidall’Accordo di Programma sottoscritto il27 dicembre 2017 tra il Mise, le regioniPiemonte, Campania, Abruzzo, la provinciaautonoma di Trento ed FCA SPA;

il citato Accordo di programma pre-vede il finanziamento di progetti di ricercae sviluppo concentrati esclusivamente sustabilimenti FCA siti in Torino, Orbassano(To), Pomigliano (Na) e Trento, finalizzatialla realizzazione di sistemi di propulsionesostenibile;

il contributo massimo stanziato dalMise nel citato Accordo di programma am-monta a complessivi 31.600.000 euro, dasuddividere tra le quattro Regioni coin-volte;

la DGR 20 del 10 novembre 2017approvata dalla Giunta della regione Pie-monte, che stanzia il cofinanziamento di8.765.000 euro previsto dal citato Accordo,precisa nel contempo che il contributo com-plessivo del Mise alla regione Piemonteammonta a soli 18.860.000 euro, invece che156.800.000 euro;

nella riunione tenutasi nel Palazzocivico di Torino e dedicata al tema « Area dicrisi industriale complessa » il Presidentedel Consiglio Giuseppe Conte, alla presenzadel sindaco Chiara Appendino e del Presi-dente della regione Alberto Cirio, ha affer-mato testualmente che « Dalla legge 181 inbase agli accordi di programma possiamoottenere già 50 milioni subito, e possiamo

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arrivare fino a 100 con ulteriori progettiche verranno presentati »;

considerato che l’unico Accordo diprogramma tra il Ministero dello sviluppoeconomico, la regione Piemonte e l’Agenzianazionale per l’attrazione degli investi-menti e lo sviluppo d’impresa-InvitaliaS.p.A., che preveda risorse ai sensi dellalegge n. 181 del 1989 risale al 27 luglio2018 e stanziava complessivamente euro5.915.576,00, di cui euro 4.915.576,00 avalere sulle risorse della legge n. 181 del1989 ed euro 1.000.000,00 resi disponibilidalla regione Piemonte,

impegna il Governo

a provvedere, nell’ambito delle proprie pre-rogative, a sottoscrivere entro il correnteanno 2019 un nuovo Accordo di Pro-gramma con la regione Piemonte che pre-veda risorse ai sensi della legge n. 181 del1989 pari a 50.000 milioni, destinate afinanziare le proposte progettuali connessea Torino area di crisi complessa, comegarantito dal Presidente del Consiglio incarica.

9/2203/14. Montaruli.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca di-sposizioni urgenti per la tutela del lavoro ela risoluzione di crisi aziendali;

in data 10 luglio 2019 presso ilMinistero dello sviluppo economico si èsvolto l’incontro riguardante lo stabili-mento di Vittuone della società ABB S.p.A.;

la riunione è stata presieduta dalVice Capo di Gabinetto del Ministero ehanno partecipato i dirigenti di ABB, As-solombarda, regione Lombardia, FIM-CISL,FIOM-CGIL, UILM-UIL, nazionali e terri-toriali, unitamente alle RSU;

il 30 maggio 2019 la società avevaavviato la procedura di licenziamento col-lettivo per 108 dipendenti, dopo aver ri-scontrato l’impossibilità di raggiungere con

le organizzazioni sindacali un accordo di-retto a gestire gli annunciati esuberi;

ABB ha dato mandato alla Sofit(Gruppo Randstad) per tentare l’auspicatareindustrializzazione delle aree dello sta-bilimento di Vittuone rese disponibili dallacessazione parziale di attività (motori amedia tensione);

ABB si è resa disponibile a valutareil ricorso alla Cigs ex articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018 con il richiamatopercorso di reindustrializzazione e con lePolitiche attive del lavoro della Regione; laFIOM CGIL ha accolto positivamente laproposta di ricorrere al citato ammortiz-zatore sociale registrando che rispetto aiprecedenti incontri, anche in sede locale,l’azienda ha messo in campo una nuovapossibile via per gestire gli esuberi;

per UILM UIL e FIM CISL la ricol-locazione all’interno dell’azienda è lo stru-mento principale per la soluzione dellaproblematica, concordano nella possibilitàdi ricorrere alla CIGS;

Uilm Uil e Fim Cisl hanno propostoad ABB di provare a ricollocare i lavoratoripresso altre aziende, visto anche il man-dato conferito ad un advisor per la ricercadi un nuovo partner,

impegna il Governo

ad adottare ogni iniziativa per favorire lareindustrializzazione della parte di stabili-mento di Vittuone rimasta inutilizzata af-finché si garantisca la continuità produt-tiva e dei posti di lavoro.

9/2203/15. Mantovani.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca di-sposizioni urgenti per la tutela del lavoro eper la risoluzione di crisi aziendali;

in particolar modo al Capo II delsuddetto provvedimento si intende far fronte

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a importanti crisi industriali in corso invari territori della Nazione;

il 18 luglio 2018, alla Camera deideputati, l’allora Ministro dello sviluppoeconomico Onorevole Di Maio, rendendol’informativa urgente richiesta sullo statodei tavoli di crisi aperti presso il Ministero,ha dichiarato che i tavoli di crisi aperti al30 giugno 2018 erano ben 144 e vedevanocoinvolti 189.000 lavoratori che vedevanola loro serenità economica e il loro futuroa rischio;

dopo un anno esatto non esiste unelenco aggiornato e ufficiale in merito aitavoli di crisi aziendale attualmente aperti.Secondo quanto risulta ai sindacati, e ri-portato da « Il Sole 24 ore » il 2 luglio 2019,i tavoli aperti al Ministero risulterebberoaumentati rispetto allo scorso anno, rag-giungendo la cifra di 158 tavoli che coin-volgono circa 210.000 lavoratori;

in data 3 settembre 2019 la diri-genza generale di Sanac S.p.A. ha ufficia-lizzato al Ministero del lavoro e delle po-litiche sociali, al Ministero dello sviluppoeconomico e ai sindacati la richiesta diattivazione della Cassa integrazione straor-dinaria (Cigs), raggiungendo un accordoper un numero massimo di 343 dipendentidell’azienda (pari all’organico attuale) e l’im-pegno a non utilizzarne oltre il 70 percento come media sull’intero periodo, conuna partenza effettiva della stessa tra no-vembre e dicembre prossimi per tutti e 4 glistabilimenti in Italia;

la situazione economico-lavorativadi Sanac S.p.A. risulta essere grave se con-sideriamo come dal 2011 vi è stata unacontrazione continua della produzione (178mila nel 2011 – 100 mila nel 2019) e deifatturati, ancor di più se teniamo da contola difficile situazione di ArcelorMittal (la exIlva di Taranto) che ad oggi assorbe il 62per cento di quanto prodotto dalla SanacS.p.A.;

il futuro della Sanac S.p.A., checonta poco meno di un terzo dei suoidipendenti nel solo stabilimento di MassaCarrara, risulta essere fortemente legato aquello di ArcelorMittal e allo stabilimento

di Taranto, un impianto in forte crisi e dalfuturo incerto;

durante la discussione del suddettoprovvedimento in Senato è stato approvatoun emendamento che ha comportato lacancellazione delle tutele legali (cosiddetto« scudo penale »), fattore decisivo ai fin deiprecedenti accordi fra lo Stato e l’Arcelor-Mittal, dichiarato fondamentale dall’at-tuale proprietà ai fini dell’investimento per-ché gli impianti di cui dispongono in questomomento non sono adeguati alle normeambientali vigenti;

scelte politiche come quella prece-dentemente evidenziata, non solo mettereb-bero in crisi la presenza di ArcelorMittal ela sopravvivenza dello stabilimento ex Ilvadi Taranto, ma l’intero indotto che general’impianto siderurgico più grande d’Eu-ropa, tra cui quello proveniente dalla Sa-nac S.p.A.,

impegna il Governo

a garantire i livelli occupazionali e la rea-lizzazione di un piano di risanamento diSanac S.p.A. che vada di pari passo con unrilancio economico-produttivo definitivo del-l’impianto ex Ilva di ArcelorMittal a Ta-ranto.

9/2203/16. Zucconi, Baldini.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame reca di-sposizioni urgenti per la tutela del lavoro eper la risoluzione di crisi aziendali;

in data 24 maggio 2019 il Tribunaledi Milano ha emesso la sentenza n. 414/2019 dichiarando il fallimento della Sher-non Holding S.r.l., società che subentrò alGruppo Mercatone Uno a seguito di pro-cedura di amministrazione straordinariarilevando insieme alla società Cosmo spa ipunti vendita e garantendo la tenuta deilivelli occupazionali e la continuità dell’a-zienda;

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il 18 giugno 2019, in esito all’estra-zione a sorte tenutasi in seduta pubblicapresso il Ministero dello sviluppo econo-mico, sono stati nominati, in sostituzionedei precedenti dimissionari, i nuovi Com-missari straordinari del Gruppo MercatoneUno;

in data 17 luglio 2019, il Ministeroha autorizzato i Commissari ad avviare laprocedura di vendita a trattativa privataper la cessione dei complessi aziendali dellesocietà che comprendono i 55 rami d’a-zienda aventi ad oggetto i punti di vendita,unitamente ai relativi immobili di pro-prietà delle Società, nonché agli immobilidi proprietà destinati ad uso magazzino, ilmarchio « Mercatone Uno » e altri marchidelle Società, e la sede amministrativa diImola che congiuntamente rappresentanoil « Perimetro di Vendita »;

il predetto bando invitava a presen-tare offerte vincolanti per l’acquisto del-l’intero o parte del Perimetro di Venditaentro il termine perentorio delle ore 18.00del giorno 31 ottobre 2019;

in data 8 ottobre 2019 i commissarihanno illustrato le attività condotte nellasede del Mise e alla presenza dei sindacati,dei rappresentanti delle regioni e dei co-muni coinvolti;

in particolare, l’analisi dei commis-sari ha evidenziato che a seguito di dimis-sioni e ad alcuni licenziamenti individuali ilnumero dei dipendenti risulta 1731 rispettoai 1824 iniziali; con riferimento al perime-tro di vendita, l’amministrazione straordi-naria ha comunicato che può disporre at-tualmente di 48 strutture rispetto alle 55totali delle quali una parte è di proprietà,una parte sotto sequestro per procedurapenale contro Cve, una parte in affitto. Imancanti sono stati oggetto di sfratto ese-cutivo precedente all’amministrazione stra-ordinaria;

con riferimento al processo di ven-dita, i commissari hanno evidenziato chesono stati contattati 144 potenziali investi-tori. Di questi 24 hanno manifestato inte-resse mentre solo 11 hanno richiesto ac-cesso e sono ancora attivi nella data room.

I Commissari, e lo stesso Ministero dellosviluppo economico, hanno confermato cheentro il 31 ottobre dovranno essere presen-tate le offerte vincolanti ed entro il 31dicembre dovrà terminare il processo divendita;

i dati evidenziati dai commissaristraordinari sono oggetto di analisi e os-servazioni degli organi di stampa di settoreche registrano a più riprese la complessitàdella gestione da parte dell’amministra-zione straordinaria del fallimento ShernonHolding S.r.l.;

il quadro di analisi illustrato daicommissari desta preoccupazione non solonei lavoratori e nei rappresentanti dei sin-dacati ma anche nei potenziali acquirenti.In particolar modo, il numero elevato diproblematiche che devono affrontare i com-missari e la complessità delle stesse si ri-percuote inevitabilmente e negativamentesulla percezione, da parte dei potenzialiacquirenti, di attendibilità, sicurezza e va-lidità di eventuali rilevamenti di tutti oparte degli elementi che compongono ilperimetro di vendita. Lo conferma il nu-mero esiguo (solo 11 rispetto ai 144 poten-ziali) di manifestazioni di interesse con-crete e di soggetti che attualmente parte-cipano all’analisi degli elementi nella dataroom;

tra le preoccupazioni maggiori, diconseguenza, vi è certamente quella rela-tiva al fatto che i pochi soggetti che hannomanifestato interesse e che eventualmentepresenteranno offerte vincolanti potreb-bero anche rilevare un numero ridotto dielementi del perimetro di vendita lasciandoin condizioni di crisi i restanti e i relativilivelli occupazionali;

ulteriore elemento di preoccupa-zione è rappresentato dalla attuale condi-zione reddituale dei lavoratori: l’esiguo con-tributo mensile percepito attualmente daidipendenti, a valere sulla cassa integra-zione e rapportato al ridotto orario dilavoro, infatti, si attesta mediamente sui400 euro mentre la relativa scadenza èfissata al 31 dicembre 2019; successiva-mente a tale data, l’ammortizzatore sociale

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di cui potranno beneficiare sarà la NASPIche, ovviamente, non risulta appropriata négarantisce un futuro stabile ed una degnaricollocazione per i dipendenti coinvolti,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di porre in essereogni utile iniziativa di propria competenzavolta a garantire la tenuta dei livelli occu-pazionali per i dipendenti di tutte le unitàdel perimetro di vendita, e non solo perquelle che saranno oggetto di offerte vin-colanti e di relative acquisizioni, nonché atutelare il sostegno al reddito dei lavoratoriprevedendo, nell’eventualità di futuri licen-ziamenti collettivi, la proroga della cassaintegrazione, eventualmente rapportata agliorari di lavoro precedenti alla cessione delMercatone Uno alla Shernon Holding Srlavvenuta il 10 agosto 2018, e l’elaborazionedi progetti adeguati di politiche attive voltiad una futura ricollocazione occupazionaledei dipendenti.

9/2203/17. Gemmato, Rotelli.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame intro-duce disposizioni urgenti per la tutela dellavoro e per la risoluzione di crisi azien-dali;

l’articolo 12 del provvedimento inoggetto al fine di consentire il potenzia-mento delle attività di prevenzione e solu-zione delle crisi aziendali introduce normefunzionali al potenziamento della strutturadi cooperazione tra il Ministero dello svi-luppo economico e il Ministero del lavoro,di cui all’articolo 1, comma 852, della leggen. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007),per il monitoraggio delle politiche volte acontrastare il declino dell’apparato produt-tivo, consentendo, in deroga alla dotazioneorganica del Ministero dello sviluppo eco-nomico, l’assegnazione di un contingente dipersonale, fino ad un massimo di 12 unità,dotato di specifiche e necessarie compe-tenze ed esperienze nel settore della poli-

tica industriale, analisi e studio in materiadi crisi di impresa;

il comma 1-bis dell’articolo suindi-cato prevede l’ipotesi di coinvolgimento deiparlamentari eletti nei territori nel cui am-bito si verificano le situazioni di crisi, chepossono essere invitati a partecipare ailavori della struttura;

si ritiene auspicabile superare ladiscrezionalità del coinvolgimento dei par-lamentari territoriali alle attività della strut-tura in oggetto, in ragione del ruolo dirappresentanza delle istanze degli interlo-cutori coinvolti e della conoscenza delledinamiche territoriali ed economiche delterritorio entro cui insiste la situazione dicrisi,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi della dispo-sizione richiamata in premessa, al fine diadottare ulteriori iniziative normative voltea prevedere che i parlamentari eletti neiterritori nel cui ambito si verificano lesituazioni di crisi d’impresa oggetto d’in-tervento partecipino di diritto ai lavori dellastruttura di cooperazione tra il Ministerodello sviluppo economico e il Ministero dellavoro di cui all’articolo 1, comma 852,della legge n. 296 del 2006.

9/2203/18. Rotelli, Rizzetto.

La Camera,

premesso che:

il ddl di conversione del decreto-legge n. 101 del 2019 recante disposizioniurgenti per la tutela del lavoro e per larisoluzione di crisi aziendali, contiene mi-sure inerenti la tutela economica e norma-tiva di determinate categorie di lavoratoriparticolarmente deboli e specifiche misurein materia di politiche attive per la gestionedelle crisi aziendali;

presso il Ministero dello sviluppoeconomico è rimasta in sospeso, tra lenumerose altre, la gestione dalla praticaMERCATONE UNO, attualmente in carico

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a tre nuovi commissari incaricati dal Mi-nistero per gestire l’amministrazione stra-ordinaria del colosso della vendita di mo-bili ed elettrodomestici, dopo il clamorosoflop della gestione precedente, che avevaaffidato l’azienda alla Shernon Holding srl,fallita nel giro di 9 mesi accumulando circa90 milioni di euro di debiti e lasciandooltre 1.800 lavoratori senza prospettive;

in Brianza, a Cesano Maderno, c’èuno dei più grandi stabilimenti del MER-CATONE UNO a livello nazionale con i suoi52 dipendenti, che dal 25 maggio 2018 sitrovano in cassa integrazione, con un sus-sidio calcolato sull’orario di lavoro, già ri-dotto in accordo con i sindacati durante lacrisi dell’azienda per poter continuare alavorare;

in nuovo bando di vendita di Mer-catone Uno si chiuderà alle ore 18 del 31ottobre. Tra i punti vendita messi a dispo-sizione nel bando quello di Cesano Ma-derno, di via Don Luigi Viganò, è statoerroneamente indicato dal regolamento sti-lato dai commissari in provincia di Milano.A parte l’errore materiale sui confini dellaBrianza monzese, che comunque segnalo,resta meritoria l’iniziativa dell’amministra-zione straordinaria di trovare un acqui-rente dello storico marchio che dovrà ga-rantire di rimanere aperto almeno per unbiennio e garantire i livelli occupazionalidefiniti all’atto della vendita;

nella gestione della crisi aziendaleappare evidente operare, come richiestodai lavoratori all’amministrazione straor-dinaria e al Ministero stesso, una integra-zione al reddito per far tornare le bustepaga dei lavoratori alle condizioni prece-denti a quelle dell’ultima gestione dei ne-gozi, in quanto i tagli assecondati a suotempo dai lavoratori per sostenere la ri-presa dell’azienda non sono stati annullatied oggi diventano la base per calcolare unacassa integrazione che mensilmente arrivaa soli 400 euro lordi,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di individuare estanziare, sin dalla prossima manovra di

bilancio, le risorse necessarie per ripristi-nare i contratti di lavoro alle condizioniprecedenti la cessione di Mercatone Uno aShernon Holding per liberare dalla povertà1860 lavoratrici destinati, altrimenti, a per-cepire una CIGS da 400 euro mensili.

9/2203/19. Frassinetti, Bucalo, Rizzetto,Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in oggetto, con-tiene tra le altre, disposizioni urgenti rela-tive alle crisi aziendali e agli ammortizza-tori sociali per far fronte a importanti crisiindustriali in corso in vari territori delPaese;

la multinazionale Bekaert, dopo laminaccia di delocalizzazione già scongiu-rata nell’estate del 2018, ha avviato unanuova procedura di licenziamento collet-tivo. Oggi 224 lavoratori della fabbrica diFigline Valdarno (Firenze) sono in cassaintegrazione straordinaria fino a fine anno.L’azienda ha spiegato di aver avviato « comegià previsto nell’accordo di ottobre scorso,e cioè entro i 75 giorni precedenti la sca-denza della Cigs;

la nuova procedura di licenzia-mento collettivo per il personale che saràancora in forze al 31 dicembre 2019 » per« eccedenza occupazionale », sottolineandoche finora « sono stati raggiunti risultatipositivi in termini di ricollocamenti, ma icontatti avviati con potenziali investitorinon hanno ancora portato a una propostaconcreta o alla presentazione di un busi-ness plan in grado di assicurare l’occupa-zione dei lavoratori rimanenti ». La deci-sione della multinazionale ha scatenato l’im-mediata reazioni dei lavoratori, dei sinda-cati e delle istituzioni locali,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prorogare perun anno la cassa integrazione ai lavoratorie a individuare sistemi di tassazione fina-lizzati a scoraggiare le delocalizzazioni.

9/2203/20. Donzelli, Rizzetto, Silvestroni.

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La Camera,

premesso che:

la Mahle, multinazionale tedesca delsettore automotive, ha recentemente an-nunciato la chiusura dei due siti piemon-tesi, uno stabilimento produttivo a La Log-gia, alle porte di Torino, e una fonderia aSaluzzo, nel Cuneese, nei quali lavoranoalmeno 450 addetti. L’azienda è legata allastorica Mondial Piston che ha dato lavoroa molte famiglie da decenni e ha il suo corebusiness nella produzione di pistoni;

i vertici della Mahle hanno fornitole motivazioni in una nota dove si parla di« anni critici dal punto di vista economico »e che « la riduzione degli ordini a livelloeuropeo, principalmente nella produzionedi motori diesel, ha notevolmente ridotto lacapacità produttiva »;

una crisi quella dell’automobile inPiemonte, la cui produzione è calata dell’80per cento in 10 anni, che non si arresta eche dopo l’ex Embraco, la Olisistem e laLear, non ha risparmiato nemmeno la Mahle;

non mancano però le voci che par-lano di un probabile spostamento dellaproduzione in Polonia, che hanno messochiaramente in allerta i sindacati a propo-sito del futuro dell’azienda stessa. Il Mini-stro dello sviluppo economico nell’aprile diquest’anno aveva fornito rassicurazioni sulfatto che il Ministero avrebbe seguito lavicenda in questione, dichiarando inoltre latotale disponibilità ad avviare un tavolo diconfronto con le parti, al fine di risolvere laproblematica;

il problema in questione riguardatutto il territorio italiano, cioè quello dellemultinazionali che vengono e poi se nevanno, come già successo per esempio conPernigotti, Whirlpool e Ventures, e tantealtre. Le principali conseguenze di questesituazioni si ripercuotono però principal-mente sui lavoratori italiani i quali per-dono il lavoro repentinamente, oltre allesperanze di un futuro, per se e per lapropria famiglia,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di individuare, dasubito, iniziative concrete per salvaguar-

dare il futuro dei lavoratori dell’aziendanei due stabilimenti di Saluzzo e La Loggia.

9/2203/21. Ciaburro, Rizzetto, Bucalo, Sil-vestroni, Caretta.

La Camera,

premesso che:

il trattamento di Cassa IntegrazioneGuadagni Straordinaria (CIGS) è un am-mortizzatore sociale avente la funzione disostituire e/o integrare la retribuzione deilavoratori sospesi o a orario ridotto diaziende in situazione di difficoltà produt-tiva o per consentire alle stesse di sostenereprocessi di riorganizzazione o qualora ab-biano stipulato contratti di solidarietà;

i tempi di erogazione delle sommesono lunghi oltremodo e incongrui rispettoalle finalità assistenziali dello strumento;

la regione Piemonte, per sopperire atali lungaggini e per garantire un sostegnoconcreto alle famiglie già in grave difficoltà,è riuscita a velocizzare l’erogazione dellesomme della CIGS, per una platea di circa20 mila persone, attraverso la stipula didue protocolli di intesa con due istituti dicredito che permettono l’anticipo bancariodelle somme esigibili a titolo di CIGS, senzaspese per i lavoratori interessati,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nei provvedimentidi prossima emanazione governativa, diestendere il modello adottato dalla regionePiemonte di anticipo bancario delle sommeesigibili a titolo di CIGS a tutte le Regionid’Italia.

9/2203/22. Delmastro Delle Vedove, Don-zelli, Silvestroni, Rizzetto, Bucalo.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in oggetto perse-gue la duplice finalità di tutelare il lavorodelle categorie maggiormente disagiate e di

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fare fronte a importanti crisi industriali incorso in vari territori del Paese, al fine disalvaguardare i livelli occupazionali e ga-rantire sostegno al reddito dei lavoratoricoinvolti;

nel reatino, ci sono circa 500 lavo-ratori in bilico a causa del procrastinarsi divertenze e tavoli di crisi ancora aperti alMise relativi a varie aziende e tra questeall’azienda Elexos, nonostante l’ottimo ri-sultato ottenuto con l’accordo raggiuntoper la proroga della cassa integrazione an-cora per un anno, non ha esaurito il suopercorso visto che adesso, insieme al Mi-nistero, vertici dell’azienda e istituzioni lo-cali, si doveva individuare un percorso perla riconversione industriale del sito stesso eportare al definitivo ricollocamento gli stessilavoratori tenuto conto che i dipendentidell’azienda hanno contribuito al salvatag-gio del sito produttivo rinunciando ad unaserie di strumenti quantificati in circa 3milioni di euro, tra TFR, mobilità e incen-tivi all’esodo;

per il mese di settembre era statagarantita dal precedente Governo, la cassaintegrazione per un altro anno ai 42 lavo-ratori della Elexos (ex Schneider) si erafatto riferimento alla supervisione del mi-nistero dello Sviluppo economico in unasituazione in cui la maggioranza delle par-tite aziendali aperte restano ancora in crisi,con gravi conseguenze per i lavoratori re-atini,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di individuare ognimisura necessaria finalizzata a garantire ilivelli occupazionali e la realizzazione diun piano di risanamento del sito produttivoreatino.

9/2203/23. Trancassini, Rizzetto, Silve-stroni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame, già ap-provato in prima lettura dal Senato, reca

un complesso di interventi in materia ditutela dei lavoratori, di assunzioni, di ISEE,di risoluzione di crisi aziendali e di con-versione ambientale;

ad oggi risultano attivi presso il Mi-nistero dello sviluppo economico ben 158tavoli di crisi concernenti la situazione dioltre 220.000 lavoratori « a rischio », dipen-denti di aziende in crisi già in cassa inte-grazione o prossimi al licenziamento, e talicifre non possono essere considerate uffi-ciali perché non esiste un elenco aggior-nato;

i lavoratori con prospettive futureincerte sono quelli di colossi storici comeAlitalia, Alcoa, Almaviva, Acciai specialiTerni, Blutec, Ilva, Whirlpool o società dirilievo della grande distribuzione, come Mer-catone Uno;

in particolare, il settore dei call-center, che in Italia occupa circa 80.000lavoratori, da anni attraversa una crisi si-gnificativa, che negli ultimi mesi ha assuntocaratteristiche di irreversibilità, e solo inSicilia sono a rischio 20 mila posti di la-voro;

Almaviva Contact in Italia ha sedi aPalermo, Catania, Rende, Napoli e Milano,fa parte del quinto Gruppo privato italianoper numero di occupati al mondo, con unfatturato nel 2018 pari a 823 milioni dieuro;

tale settore è fortemente espostoalle delocalizzazioni e alla concorrenza sle-ale in materia di costo del lavoro, fattoriche provocano gratti crisi occupazionaliaffrontate ricorrendo a continui accordisofferti con pesanti ricadute sul piano so-ciale, economico e, soprattutto, sui dirittiper i lavoratori e le lavoratrici;

oggi i lavoratori della sede palermi-tana di Almaviva ricevono sostegno al red-dito attraverso il Fondo d’Integrazione Sa-lariale la cui scadenza è prevista per ilprossimo 30 novembre. Da dicembre, standoall’accordo, partiranno altri quattro mesidi cigs;

due dei maggiori committenti, Wind-Tre e Tim, avrebbero annunciato un taglio

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sostanzioso dei volumi di traffico, si parlaaddirittura del 70 per cento, che ha portatoall’applicazione degli ammortizzatori so-ciali ai lavoratori del sito compresi fra il 35e il 60 per cento;

senza un intervento deciso da partedelle istituzioni nazionali la crisi Almavivapotrebbe avere drammatici risvolti econo-mici e sociali, soprattutto sulla città diPalermo,

impegna il Governo:

ad attuare un piano coordinato dirilancio per il settore che preveda:

1) soluzioni di riqualificazione e ri-conversione anche dal punto di vista dellenuove tecnologie e della formazione degliaddetti ai lavori;

2) risoluzione delle problematichein materia di dumping salariale, delocaliz-zazione, contrazione dei volumi e costo dellavoro;

ad adottare ogni opportuna iniziativadi competenza per garantire più traspa-renza sui volumi di traffico delocalizzatoall’estero.

9/2203/24. Varchi, Meloni, Maschio.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame, già ap-provato in prima lettura dal Senato, recaun complesso di interventi in materia ditutela dei lavoratori, di assunzioni, di ISEE,di risoluzione di crisi aziendali e di con-versione ambientale;

in particolare, l’articolo 14, sop-presso nel corso dell’esame al Senato, in-terveniva sulla disposizione che esclude laresponsabilità penale e amministrativa delcommissario straordinario, dell’affittuarioo acquirente (e dei soggetti da questi dele-gati) dell’Ilva di Taranto in relazione allecondotte poste in essere in attuazione delPiano ambientale, sia in merito all’ambitooggettivo dell’esonero da responsabilità, con

riguardo alle condotte scriminate, sia inmerito all’ambito temporale dell’esimenteda responsabilità penale e amministrativache, per i soli acquirenti o affittuari (e peri soggetti da questi delegati), viene proro-gata alla scadenza delle singole prescrizionidel Piano ambientale alle quali la condottaè riconducibile;

l’area di Taranto vive da anni unacrisi ambientale e sanitaria gravissima, con-seguenza di una notevole concentrazione diinsediamenti industriali ad alto impattoambientale, e della presenza, appunto, del-l’ex-Ilva;

non meno importante è la crisi oc-cupazionale, che è anche grave crisi sociale;

tali emergenze sono state affrontatee trattate negli ultimi sette anni con nu-merosi decreti d’urgenza, a partire dal 2012con l’emanazione del decreto-legge n. 129,che ha dettato norme concernenti la rea-lizzazione degli interventi di riqualifica-zione e ambientalizzazione dell’area di Ta-ranto, affidati a un Commissario straordi-nario;

con successivo decreto-legge 3 di-cembre 2012, n. 207, l’ILVA è stata dichia-rata stabilimento di interesse strategico na-zionale e sono state dettate specifiche mi-sure per garantire la continuità produttivaaziendale e la commercializzazione dei pro-dotti;

nel 2013 (decreto-legge n. 61) sonostate dettate disposizioni volte, tra le altre,a disciplinare una specifica procedura perl’approvazione di un « Piano delle misure edelle attività di tutela ambientale e sanita-ria ». Tale piano ambientale (adottato con ildecreto del Presidente del Consiglio deiministri 14 marzo 2014) ha previsto leazioni e i tempi necessari per garantire ilrispetto delle prescrizioni di legge e del-l’AIA nonché la conclusione di tutti i pro-cedimenti di riesame che discendono dal-l’AIA del 4 agosto 2011 e dall’AIA del 26ottobre 2012;

con il successivo decreto-legge n. 1del 2015 è stata estesa alle imprese dichia-rate di interesse strategico nazionale, quali

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l’Ilva, la disciplina dell’amministrazione stra-ordinaria delle grandi imprese in crisi e, inattuazione di tali norme, sono stati nomi-nati i commissari straordinari, a cui è statariconosciuta una sorta di immunità penaleed amministrativa per le condotte poste inessere in attuazione del citato piano am-bientale;

successivamente, sono state dettatedisposizioni finalizzate alla cessione a terzidei complessi aziendali del Gruppo Ilva,nonché, tra l’altro, è stato fissato al 30giugno 2017 il termine ultimo per l’attua-zione del « piano ambientale », prorogato diulteriori 18 mesi e, da ultimo, fissato al 23agosto 2023;

in data 5 giugno 2017, l’allora Mi-nistro Carlo Calenda ha firmato il decretoche autorizza i Commissari straordinari aprocedere alla aggiudicazione dei com-plessi aziendali del gruppo Ilva S.p.A. adArcelorMittal, la cui offerta prevede la re-alizzazione entro il 2023 degli interventirientranti nel piano ambientale;

il 6 settembre 2018 presso il Mini-stero dello sviluppo economico è stato si-glato da sindacati, ArcelorMittal e commis-sari, l’accordo sull’Ilva, approvato il 12 set-tembre dai lavoratori del gruppo siderur-gico con referendum indetto dai sindacati.Il 1° novembre 2018, a seguito della chiu-sura della transazione, ArcelorMittal haassunto il controllo direzionale di Ilva;

l’accordo prevede che il personaleIlva (circa 13.500 lavoratori tra Taranto,Genova, Novi Ligure e Paderno Dugnano)debba essere ripartito in due: i 10.700 chetransitano a Mittal, nelle quattro societàcostituite allo scopo, e quelli che benefice-ranno dell’esodo volontario incentivato eanticipato. Incentivato con un « bonus » fi-nanziato dai canoni di affitto – 180 milioniall’anno – che Mittal, prima dell’acquisi-zione dell’Ilva, deve versare all’amministra-zione straordinaria dei commissari. Arce-lorMittal ha, infatti, firmato un contrattod’affitto, che diventerà acquisto solo sel’azienda avrà raggiunto, entro il 23 agosto2023, gli obiettivi del piano di risanamentoambientale;

riguardo agli aspetti ambientali, l’ac-cordo si sostanzia in tempi più stretti,ulteriori interventi e nuovi obiettivi da rag-giungere come l’abbattimento di emissioni,ma ancora molti sono gli aspetti che ri-mangono oscuri e che non consentono diavere piena contezza della situazione am-bientale e produttiva dello stabilimento dopol’acquisizione da parte di ArcelorMittal;

il 5 giugno 2019, la società che harilevato le attività del siderurgico, ha an-nunciato che, pur confermando il proprioimpegno su tutti gli interventi previsti perrispettare il piano industriale e ambientale,in conseguenza di una crisi di mercato,dovrà ricorrere temporaneamente alla cassaintegrazione guadagni ordinaria. Un prov-vedimento che interesserà lo stabilimentodi Taranto per un numero massimo algiorno di circa 1.400 dipendenti per 13settimane;

è di questi giorni la notizia, che statrapelando dai principali organi di stampanazionali, circa le intenzioni dell’azienda dicancellare l’accordo del 6 settembre del2018 e quindi il piano industriale e am-bientale concordato;

la prospettiva di licenziare 5 milapersone, quasi il 50 per cento dei lavoratoridell’Ilva, creerebbe un disagio sociale dienormi proporzioni;

la proposta della decarbonizzazione,assolutamente condivisibile, deve andare dipari passo con provvedimenti adeguati chenon permettano la riduzione dei posti dilavoro e un conseguente impoverimento deltessuto economico e sociale;

le vicende del complesso siderurgicoinvestono anche l’aspetto sanitario, con ri-svolti, purtroppo, drammatici: i dati delregistro tumori di Taranto hanno dimo-strato che a Taranto e provincia ci si am-mala molto di più che nel resto d’Italia dimesotelioma e di carcinoma epatico, vesci-cale e polmonare;

i dati resi pubblici in queste setti-mane, relativi all’ultimo aggiornamento dellostudio « Sentieri » parlano di un eccesso dimortalità tra il 4 e il 5 per cento nei

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territori ad alto inquinamento intorno a 45aree sito di interesse nazionale, e tra questeanche quella di Taranto;

come gli studi epidemiologici hannoconfermato, in quest’area è una maggioreincidenza di ritardi cognitivi dei bambiniderivanti dall’inquinamento; nell’arco di 14anni, dal 2002 al 2015, nel Sin di Tarantosono nati 600 bambini malformati, con unaprevalenza superiore all’atteso calcolato subase regionale. E si sono registrati oltre 40tumori in età pediatrica e nel primo annodi vita;

l’Arpa Puglia ha accertato un supe-ramento delle concentrazioni soglia di con-taminazione nell’area delle « collinette »,nelle cui vicinanze si trovano delle scuole,in particolare valori di policloro-dibenzo-p-diossine, 4,5 volte superiore al valorelimite,

impegna il Governo:

ad adottare ogni opportuna e tempe-stiva iniziativa volta a garantire l’adozionedi modalità produttive orientate ad unaprogressiva decarbonizzazione dell’impianto,garantendo il rispetto da parte di Arcelor-Mittal di tutti gli impegni sottoscritti insede di accordo per la permanenza dell’at-tività produttiva del complesso siderurgicodell’ex Ilva e la salvaguardia dei livelli oc-cupazionali;

ad adottare ogni iniziativa necessariaa garantire la realizzazione del Piano dirisanamento ambientale, al fine di garan-tire la tutela della salute e dell’ambiente ailavoratori e a tutta la popolazione dell’areainteressata;

a prevedere gli opportuni stanzia-menti, anche in occasione della prossimalegge di bilancio, per implementare le at-tività di prevenzione e di diagnosi dellepatologie correlate all’inquinamento am-bientale.

9/2203/25. Lucaselli, Gemmato.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame, già ap-provato in prima lettura dal Senato, reca

un complesso di interventi in materia ditutela dei lavoratori, di assunzioni, di ISEE,di risoluzione di crisi aziendali e di con-versione ambientale;

le aziende che operano nella Re-gione Calabria soffrono, purtroppo, enormidifficoltà derivanti da un contesto socialeed economico non florido;

in particolare, Abramo CustomerCare spa è un’azienda primaria nella for-nitura di strategie di esternalizzazione deiservizi (servizi Bpo-Business ProcessOutsourcing), presente anche a Crotone,con una sede che gestisce un call center;

la vicenda di Abramo Customer careparte circa un anno fa con il mancato dirinnovo dei primi contratti per effetto deldecreto dignità. Tutti quei lavoratori cheavevano superato i 36 mesi di lavoro con-tinuativo sono rimasti a casa;

successivamente è subentrata la pro-blematica delle commesse Tim, diminuitedrasticamente al punto da costringereAbramo a chiudere interi reparti dell’a-zienda;

in particolare, le riduzioni di volumidel committente Tim hanno comportatouna perdita di fatturato di circa 10 milionisul primo semestre 2019 rispetto al 2018.Questo a completamento del quadro disa-stroso che ha visto il mancato rinnovo delcontratto per centinaia di lavoratori pre-cari calabresi;

l’ulteriore taglio di volumi prean-nunciato da Tim comporterebbe per l’a-zienda Abramo Customer care un calo com-plessivo del fatturato di circa 20 milioni dieuro e un esubero di circa 600 unità sul-l’attuale personale in organico;

gli strumenti in mano alla contrat-tazione sono stati, tutti usati, la gestionetemporanea della crisi ha finora salvaguar-dato l’occupazione con pesanti decurta-zioni salariali per effetto degli ammortiz-zatori sociali ordinari, ma senza un inter-vento deciso e risolutivo delle istituzioninazionali il rischio di mettere in ginocchioun intero tessuto economico della Calabriadiventa sempre più concreto;

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l’attuale sistema degli ammortizza-tori per quanto riguarda il settore dei callcenter non è in grado di assicurate il ne-cessario sostegno utile ad accompagnare iprocessi di trasformazione che sempre piùinteressano le aziende del settore,

impegna il Governo

ad adottare ogni opportuna iniziativa dicompetenza, anche di carattere normativo,volta ad affrontare in modo organico lagrave crisi che ha investito il settore dei callcenter in Italia, anche attraverso la costi-tuzione di un fondo di solidarietà in gradodi supportare le specificità del settore.

9/2203/26. Ferro, Rizzetto.

La Camera,

premesso che:

Il provvedimento in esame intro-duce disposizioni urgenti per la tutela dellavoro e per la risoluzione di crisi azien-dali;

da anni presso lo stabilimento Boschdi Modugno (Bari) va avanti la vertenza cheinteressa circa 2 mila addetti ai lavori, inragione esubero di oltre 600 unità addetteallo stabilimento di Modugno, annunciatodalla proprietà;

sotto il profilo economico-produt-tivo, i volumi sono in continuo calo e ladiversificazione della produzione su cui laproprietà si è impegnata procede in ma-niera timida, pertanto sono vigenti da mesiin capo ai lavoratori dei « contratti di so-lidarietà », al fine di consentire il prosieguodella continuità occupazionale,

impegna il Governo

a porre in essere, per quanto di com-petenza, ogni utile iniziative volte a farechiarezza sulle strategie aziendali Bosch,con particolare riferimento al futuro deilavoratori dello stabilimento ubicato in Mo-dugno (Bari), territorio notoriamente col-pito, sul piano economico e sociale;

a porre in essere ogni utile iniziativa,per quanto di competenza, al fine di fron-teggiare la grave e inesorabile crisi occu-pazionale che rischia di compromettere.

9/2203/27. Galantino, Gemmato, Luca-selli.

La Camera,

premesso che:

la Sardegna vive, ormai da anni, ungrave stato di crisi, in particolare con ri-ferimento sia al polo minerario e metallur-gico del Sulcis, dove, le imprese attive,nell’ultimo decennio, si sono ridotte ad unterzo; sia ai siti di produzione di derivatidal petrolio, Ottana nel Nuorese e PortoTorres nel Sassarese, oggi ridotti, in pra-tica, ad un unico impianto che produceenergia mediante l’utilizzo del carbone; siaal Porto Canale di Cagliari, il quale havisto, da ultimo, il collocamento in cassaintegrazione dei dipendenti della societàterminalista;

un recente studio della Confedera-zione nazionale dell’artigianato e della pic-cola e media impresa, ha individuato unacontrazione del PIL regionale del 10 percento rispetto ai valori registrati nel 2008:dato, quest’ultimo che colloca l’economiasarda ben al di sotto della media nazionalee che si aggiunge al netto calo delle impreseattive nell’isola, nonché dell’interscambiocon l’estero, con conseguenti, gravi riper-cussioni in termini d’occupazione;

tale situazione ha determinato unincredibile flusso emigratorio, al punto chenel 2018 sono stati oltre tremila i sardi,soprattutto giovani, costretti a lasciare laregione in cerca di lavoro, con conseguente,pesante accelerazione del declino demogra-fico della stessa regione;

l’attuale sistema industriale sardonon è più in grado, senza i dovuti investi-menti anche ad opera dello Stato, di soste-nere lo sviluppo economico dell’isola: inparticolare, i predetti investimenti dovreb-bero riguardare, soprattutto, il campo del-l’infrastruttura energetica, permettendo l’ab-

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battimento del costo dell’energia, con con-seguente, notevole vantaggio per le aziendeche intendano investire nel territorio inquestione;

sarebbe opportuno prevedere, tra lealtre cose: a) la riqualificazione ambientaleed energetica delle aree industriali; b) l’in-centivazione all’uso delle fonti rinnovabiliper le aziende energivore; c) la promozionedell’aggregazione della domanda elettricaper imprese e cittadini, anche con contrattidi fornitura energetica a lungo termine; d)l’incentivazione all’utilizzo di apparecchielettrici ad alta efficienza, in sostituzione diapparecchi alimentati a gas; e) la promo-zione della cultura industriale e incentiva-zione delle professioni tecniche nell’areaindustriale e ambientale;

in particolare, appare opportuno va-lutare la dismissione di alcune delle cen-trali elettriche esistenti nel territorio regio-nale sardo, prevedendo, al contempo, laloro conversione – con conseguente recu-pero ambientale e salvaguardia dei livellioccupazionali – se del caso, anche, conl’installazione di impianti fotovoltaici/so-lari termodinamici, nonché a gas di nuovagenerazione, incentivando altresì l’attualegestore/proprietario a cedere porzioni direte di distribuzione ai consorzi industrialiinteressati, consentendo la realizzazione didistretti energetici autonomi e potenzial-mente autosufficienti, in grado di produrrel’energia necessaria alle attività consortili;

appare, altresì, necessario consen-tire ai comuni della Sardegna, nonché agruppi spontanei di cittadini, di poter pre-sentare autonomi progetti energetici per ilterritorio di competenza, prevedendo il to-tale sgravio degli oneri di sistema avutoriguardo all’utilizzo della quota di energialocalmente prodotta,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di prevedereinvestimenti adeguati nel territorio regio-nale sardo, in particolare per l’adegua-mento delle infrastrutture e reti energeti-che, nonché per l’avvio delle opere di di-smissione e riqualificazione, anche ambien-

tale, e di conversione delle aree interessatedalla presenza di centrali elettriche, se delcaso, anche promuovendo l’installazione diimpianti fotovoltaici/solari termodinamici,nonché a gas di nuova generazione, salva-guardando, conseguentemente, gli attualilivelli occupazionali;

ad individuare e destinare nella leggedi Bilancio le risorse economiche necessa-rie per l’attivazione della medesima mi-sura, allo stato quantificabili in 1 miliardodi euro.

9/2203/28. Deidda.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca « di-sposizioni urgenti per la tutela del lavoro eper la risoluzione di crisi aziendali »;

il distretto del vetro di Murano vivein un equilibrio di perenne fragilità: unodei più antichi d’Italia, nato ufficialmentenel 1291 con un’ordinanza della Serenis-sima, è da tempo in crisi, con chiusure difornaci e richieste di cassa integrazione peri mastri vetrai si susseguono, mentre anchenei negozi di Venezia si spacciano per mu-ranesi vetri fatti in Cina. Tuttavia, Muranocontinua a dar vita a opere d’arte e conti-nua ad essere un vero e proprio simbolodel made in Italy;

numeri alla mano, la crisi del set-tore vetrario, dal 1990 ad oggi, è certificatadal crollo del fatturato medio delle im-prese, il quale è sceso di 270 mila euro(meno 37 per cento). I ricavi crollano a unritmo del 12 per cento annuo, in pocotempo sono sparite 125 imprese e altre 17sono in bilico. Le cause di tale crisi sonomolteplici, e vanno dal mantenimento delleproduzioni in laguna alla concorrenza sle-ale delle produzioni estere, passando per ivincoli ambientali sempre più restrittivi;

Antica Murrina Venezia è una delleaziende più note del distretto, grazie ai suoimosaici colorati, ma è anche uno degliesempi di azienda in crisi di questo settore.L’azienda ha chiesto ed è stato autorizzato

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un anno di cassa integrazione straordinariaper la riorganizzazione,

impegna il Governo

a porre in essere, da subito, iniziative con-crete per il rilancio delle aziende del di-stretto del vetro di Murano, in modo taleda tutelare e proteggere non solo i lavora-tori e gli artigiani di tali imprese, ma ancheun intero settore così importante per l’in-tera economia del nostro Paese.

9/2203/29. Caretta.

La Camera,

premesso che:

il Gruppo cinese Wanbao nel 2014acquisisce Acc Compressors, storica aziendaproduttrice di compressori per frigoriferifiore all’occhiello della metalmeccanica bel-lunese, dando vita al sito produttivo ita-liano di Italia Wanbao-Acc;

nel corso della propria attività aMel, la multinazionale cinese ha ricevutotutto il supporto possibile da parte deilavoratori e delle istituzioni, beneficiandoperaltro anche di aiuti finanziari: ammor-tizzatori sociali e formazione per i dipen-denti;

in data 24 ottobre, presso la sededel Ministero dello Sviluppo Economico laProprietà ha annunciato la propria deci-sione di disimpegno nella gestione del sitobellunese, venendo meno alle promesse divalorizzazione e rilancio industriale fatte ailavoratori e alle Istituzioni nazionali e ter-ritoriali in tutti questi anni, Wanbao hainoltre limitato a soli 7 mesi la propriadisponibilità a ricercare un eventuale ac-quirente, prima di procedere alla chiusura;

in relazione a tale situazione di crisidel sito di Mel operante in un compartoproduttivo strategico per il Territorio na-zionale, quale è quello dell’Elettrodome-stico, e al rischio occupazionale di oltre 280lavoratori,

impegna il Governo

a porre in essere, da subito, iniziative con-crete per la tutela del sito produttivo bel-

lunese, al fine di individuare, in un tempocongruo, una soluzione condivisa e soste-nibile in grado di garantire la continuitàproduttiva del sito e la salvaguardia deilavoratori.

9/2203/30. Luca De Carlo, Osnato.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge di conversione inlegge, con modificazioni, del decreto-legge3 settembre 2019, n. 101, recante disposi-zioni urgenti per la tutela del lavoro e perla risoluzione di crisi aziendali, prevede alsuo interno misure urgenti per la tutela dellavoro e di intervento relative alle crisiaziendali e agli ammortizzatori sociali perfare fronte alle importanti crisi aziendali incorso nei vari territori del Paese, al fine disalvaguardare i livelli minimi occupazionalie garantire il sostegno al reddito dei lavo-ratori coinvolti;

il decreto-legge detta disposizionispecifiche a tutela delle aree sottoposte acrisi industriali fortemente danneggiate, at-traverso lo stanziamento di risorse finan-ziarie destinate alla proroga del tratta-mento di integrazione salariale straordina-rio concesso per riorganizzazione, crisiaziendale e contratto di solidarietà;

in questo contesto si inserisce e rap-presenta un caso di rilevante interesse so-ciale la Ferrosud S.p.A. di Matera, impresaitaliana di costruzioni meccaniche del set-tore ferrotranviario e di ristrutturazionirotabili che ha offerto in passato lavoro atantissimi cittadini lucani e che nel corsodegli ultimi anni ha sempre dimostratopotenzialità di espansione;

dalle procedure avviate per discu-tere sul fitto del ramo d’azienda da Ferro-sud a Ferrocos e per la presentazione delpiano industriale della Ferrocos alla pre-senza dell’Amministratore Unico della Co-seco, società che controlla la Ferrocos, ri-sulterebbe un piano industriale che se-condo i responsabili di Fim, Fiom e Uilm,sarebbe caratterizzato da tutta una serie di

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interrogativi e limiti specialmente per latenuta occupazionale dell’intera forza la-voro del sito;

tuttavia, le maggiori organizzazioniSindacali hanno fatto rilevare con forzache, solo facendo investimenti seri e miratinel settore ferroviario e nel nuovo corebusiness della Coseco, cioè quello dei com-pattatori per rifiuti, si possono salvaguar-dare tutti i posti di lavoro;

il sito di Matera va salvaguardato erilanciato al fine di dare un futuro certo aicirca 90 artigiani che da anni hanno fattonon solo la storia ma che potranno ancoracontribuire al rilancio di un progetto in-dustriale serio e credibile,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di individuare edestinare risorse finanziarie adeguate e fi-nalizzate alla tutela dei lavoratori e a ga-ranzia della sopravvivenza di un settoreproduttivo di eccellenza, quale quello fer-roviario di Matera.

9/2203/31. Caiata.

La Camera,

premesso che:

le crisi aziendali si concludono, moltospesso, con la chiusura degli stabilimentiproduttivi la disoccupazione dei lavoratoricoinvolti;

la legge prevede lo strumento delcosiddetto « workers buyout », ossia il re-cupero delle aziende da parte dei lavoratoriattraverso il conferimento delle somme per-cepite a titolo di ammortizzatore sociale, alfine di salvaguardare il capitale umano equello tecnologico dell’azienda;

nello specifico, la cosiddetta « LeggeMarcora » ha previsto il regime di aiutofinalizzato a sostenere la crescita di attivitàeconomiche e dei livelli occupazionali at-traverso lo sviluppo di società cooperative,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di fare ricorso,all’interno dei tavoli di crisi aziendali, in

via prioritaria, agli strumenti previsti dallacosiddetta « Legge Marcora » per addive-nire all’acquisto e al recupero degli stabi-limenti produttivi da parte dei lavoratori.

9/2203/32. Osnato.

La Camera,

premesso che:

il decreto in esame contiene dispo-sizioni urgenti per la tutela del lavoro e perfare fronte a importanti crisi aziendali;

in sede di esame del decreto-leggein Senato è stata disposta la soppressionedell’articolo 14 del decreto, che intervenivasulla disposizione (comma 6 dell’articolo 2del decreto-legge n. 1/2015) che esclude laresponsabilità penale e amministrativa delcommissario straordinario, dell’affittuarioo acquirente (e dei soggetti da questi dele-gati) dell’Ilva di Taranto in relazione allecondotte poste in essere in attuazione delPiano ambientale;

il 6 settembre 2018 ArcelorMittal haufficialmente acquisito Ilva con un piano diinvestimenti di 2,4 miliardi di euro tracomponente ambientale e industriale, cui siaggiungono 1,3 miliardi in dotazione aicommissari di Ilva in amministrazione stra-ordinaria destinati alle bonifiche delle areenon produttive, escluse o non acquisite daArcelorMittal;

nell’accordo siglato al Ministero dellosviluppo economico tra sindacati, commis-sari e ArcelorMittal si prevedeva l’assun-zione di 10.700 persone;

ad oggi si sono svolti già due cicli dicassa integrazione ordinaria, ciascuno di13 settimane, uno chiuso il 28 settembreper 1.395 addetti ed un altro in corso, dal30 settembre, per 1.276 lavoratori;

è di poche settimane fa la notiziadel cambio ai vertici di ArcelorMittal Italia,con l’arrivo di Lucia Morselli come presi-dente del consiglio di amministrazione eamministratore delegato;

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tra i lavoratori e i sindacati la pre-occupazione per il futuro dell’azienda èsempre crescente,

impegna il Governo

a garantire che le parti rispettino gli im-pegni presi con l’accordo del 6 settembre2018 sul piano industriale, sul piano am-bientale e sulla salvaguardia dell’occupa-zione, assicurando la permanenza dell’at-tività produttiva del complesso siderurgicodell’impianto di Taranto, con l’obiettivo diprodurre acciaio pulito e di garantire lasalvaguardia dei livelli occupazionali direttie dell’indotto.

9/2203/33. Epifani, Fornaro.

La Camera,

premesso che:

i commi 1, 2 e 3 dell’articolo 4modificano la disciplina sull’impiego di unostanziamento già vigente, pari ad 1 milionedi euro annui a decorrere dal 2019, relativoad ulteriori spese di personale di ANPALServizi Spa. Inoltre, con l’inserimento, daparte del Senato, dei commi 2-bis e 2-ter siprevedono la stabilizzazione del personaleche abbia già prestato servizio nella sud-detta società con contratto a tempo deter-minato e l’adozione di specifiche procedureconcorsuali per il personale titolare, entroil 1° gennaio 2019, di rapporti di collabo-razione con la medesima società;

il capitale di ANPAL Servizi Spa(originariamente denominata Italia LavoroSpa) è posseduto dall’ANPAL e che talesocietà opera come soggetto strumentaleper la promozione e la gestione di azioninel campo delle politiche del lavoro, del-l’occupazione e dell’inclusione sociale;

il comma 2-bis, inserito, come detto,dal Senato, consente che l’ANPAL ServiziSpa: proceda ad assunzioni a tempo inde-terminato di tutto il personale che abbiagià prestato servizio con contratto a tempodeterminato; bandisca, nel triennio 2019-2021, specifiche procedure concorsuali perl’assunzione a tempo indeterminato per il

personale che abbia maturato entro il 1°gennaio 2019 specifiche esperienze profes-sionali con contratto di collaborazionepresso la medesima società (ivi i compresii rapporti intercorsi nel periodo in cui lasocietà aveva la denominazione di Italialavoro Spa;

si consente, quindi, la conversionedei rapporti a tempo determinato in rap-porti a tempo indeterminato, purché dettirapporti siano stati sottoposti all’originealle medesime regole selettive richieste perl’assunzione del personale a tempo inde-terminato, in presenza dei relativi fabbiso-gni e previa valutazione positiva delle ri-sorse;

il personale a tempo determinato econ contratto di collaborazione presso AN-PAL Servizi Spa, pari a 654 lavoratori, èstato a suo tempo selezionato con le sud-dette regole selettive,

impegna il Governo

ad agire affinché si avviino nel più brevetempo possibile le trasformazioni a tempoindeterminato dei 654 lavoratori precari diANPAL Servizi.

9/2203/34. Gribaudo, Serracchiani, CarlaCantone, Lepri, Mura, Soverini, Viscomi.

La Camera,

premesso che:

il settore siderurgico ha fortementecaratterizzato il tessuto produttivo dell’a-rea di Taranto: l’impianto siderurgico exILVA, il più grande d’Europa, rientra fra isiti di interesse strategico per il nostroPaese;

la crisi del comparto siderurgico,con le connesse criticità ambientali, hainfluito negativamente sulla sostenibilità diquesto modello di sviluppo, ed è stata ri-conosciuta l’area di crisi industriale com-plessa per il territorio dei Comuni di Ta-ranto, Statte, Montemesola, Massafra e Cri-spiano con il decreto-legge 7 agosto 2012,n. 129;

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il medesimo decreto-legge ha inol-tre affrontato la questione dell’emergenzaambientale dell’area dell’ILVA, dettandonorme concernenti la realizzazione degliinterventi di riqualificazione e ambienta-lizzazione dell’area di Taranto e nomi-nando un Commissario straordinario, dopoche nel marzo 2012 il Ministero dell’am-biente aveva disposto l’adeguamento del-l’AIA alle conclusioni delle migliori tecni-che disponibili europee (BAT) relative alsettore siderurgico; il riesame dell’AIA permantenere in esercizio lo stabilimento erastato poi concluso nell’ottobre 2012;

gli interventi per l’area si sono suc-ceduti numerosi nel tempo: ILVA è statadichiarata stabilimento di interesse strate-gico nazionale e sono state dettate specifi-che misure per garantire la continuità pro-duttiva aziendale; nel 2013 è stato discipli-nato, con specifico riguardo allo stabili-mento ILVA, il commissariamentostraordinario di stabilimenti industriali diinteresse strategico nazionale la cui attivitàproduttiva comporti pericoli all’ambiente ealla salute, disciplinando in particolare laprocedura per l’approvazione di un « Pianodelle misure e delle attività di tutela am-bientale e sanitaria »; il piano ambientale,adottato con il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 14 marzo 2014, haprevisto le azioni e i tempi necessari pergarantire il rispetto delle prescrizioni dilegge e dell’AIA;

nel 2015, con il decreto-legge n. 1del 2015, è stata estesa alle imprese dichia-rate di interesse strategico nazionale, qualil’ILVA, la disciplina dell’amministrazionestraordinaria delle grandi imprese in crisi;sono stati così nominati i commissari stra-ordinari della procedura di amministra-zione straordinaria; ai commissari, e aisoggetti da questi funzionalmente delegati,è stata riconosciuta una sorta di immunitàpenale ed amministrativa per le condotteposte in essere in attuazione del cosiddettopiano ambientale;

sempre nel 2015, sono state dettatedisposizioni finalizzate alla cessione a terzidei complessi aziendali del Gruppo ILVA, efissato al 30 giugno 2017 il termine ultimo

per l’attuazione del « piano ambientale »;con il successivo decreto-legge n. 98 del2016, per garantire la tutela ambientalenell’ambito del processo di cessione deicomplessi aziendali del Gruppo ILVA, sonostate introdotte disposizioni volte a porrein stretta correlazione la procedura di sceltadel contraente con quella della realizza-zione del « piano ambientale »;

il medesimo decreto n. 98 del 2016ha consentito la proroga di ulteriori 18mesi del termine ultimo per l’attuazionedel Piano ambientale, ed esteso all’affittua-rio o all’acquirente, nonché ai soggetti daquesti delegati, l’esclusione dalla responsa-bilità penale o amministrativa a fronte dicondotte poste in essere in attuazione delmedesimo Piano, con il limite temporaledelle condotte poste in essere fino al 30giugno 2017 ovvero fino all’ulteriore ter-mine di 18 mesi eventualmente concesso; ladecorrenza dei 18 mesi è stata poi fissata,con il decreto-legge n. 244 del 2016, dalladata di entrata in vigore del decreto delPresidente del Consiglio dei ministri di ap-provazione delle modifiche del « piano am-bientale »;

a seguito del trasferimento, nel giu-gno 2017, dei complessi aziendali del gruppoIL VA in amministrazione straordinariaalla società AM InvestCo Italy s.r.l., cordatadi ArcelorMittal e Marcegaglia, e alla pre-sentazione da parte di questa della do-manda di AIA è stato emanato il decretodel Presidente del Consiglio dei ministri 29settembre 2017 di approvazione delle mo-difiche al « piano ambientale » del 2014;con il decreto-legge n. 244 del 2016, iltermine di 18 mesi per l’attuazione delPiano, in scadenza a marzo 2019, è statoprorogato al 23 agosto 2023, collegandoloalla data di scadenza dell’AIA;

dunque, pur a fronte di una pro-roga per l’attuazione del Piano ambientalefino al 2023, restava ferma l’esimente dallaresponsabilità penale e amministrativa peri dirigenti di ILVA solo fino alla scadenza di18 mesi dall’entrata in vigore del decretodel Presidente del Consiglio dei ministri del2017, ovvero al marzo 2019; interpellata inmerito dal MiSE, l’Avvocatura dello Stato

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ha sostenuto che l’esimente avrebbe inveceoperato « per tutto l’arco temporale in cuil’aggiudicatario sarà chiamato ad attuare leprescrizioni ambientali impartite dall’am-ministrazione », risultando dunque coinci-dente con la data di scadenza dell’AIA incorso di validità, ovvero al 23 agosto 2023;

è intervenuto poi, a contrario, l’ar-ticolo 46 del decreto-legge n. 34 del 2019,che ha limitato dal punto di vista oggettivol’esonero da responsabilità alle attività diesecuzione del cosiddetto piano ambien-tale, escludendo l’impunità per la viola-zione delle disposizioni a tutela della salutee della sicurezza sul lavoro, ed ha indivi-duato nel 6 settembre 2019 il termine ul-timo di applicazione dell’esonero da re-sponsabilità, considerato che:

il piano industriale di ArcelorMittalprevedeva investimenti per 2,4 miliardi dieuro finalizzati al risanamento ambientaledella fabbrica, alla copertura dei parchiminerari e all’adozione di nuove tecnologieper ammodernare gli impianti, nonché unrimborso per 1,8 miliardi di euro a favoredello Stato e dei creditori;

nel settembre 2018 era stato rag-giunto e siglato al Ministero dello sviluppoeconomico l’accordo sull’Ilva tra sindacati,commissari e la multinazionale ArcelorMit-tal, che prevedeva l’assunzione di 10.700persone dell’ex ILVA (8.200 a Taranto) daparte di ArcelorMittal, mentre 2.586 esu-beri erano rimasti in capo all’amministra-zione straordinaria in cassa integrazionestraordinaria a zero ore;

già nel giugno 2019, tuttavia, Arce-lorMittal aveva comunicato la decisione diricorrere alla cassa integrazione guadagniordinaria per un numero di circa 1.400dipendenti al giorno per 13 settimane aseguito della riduzione della produzioneprimaria nello stabilimento di Taranto;

alla prosecuzione dell’attività pro-duttiva del polo siderurgico di Taranto, con90 milioni di tonnellate di produzione an-nua, è legato il futuro industriale di unafiliera strategica nonché il destino di 20.000lavoratori; la chiusura dell’ex ILVA deter-minerebbe conseguenze estremamente gravi

per l’intero Paese: costerebbe un punto diPil, la perdita di 14.000 posti di lavorodiretti, più quelli dell’indotto, e la fine dellaproduzione dell’acciaio a Taranto, con lericadute economico-produttive che ciòavrebbe,

considerato altresì che:

in sede di esame del decreto-leggenell’altro ramo del Parlamento, è stata di-sposta la soppressione dell’articolo 14 deldecreto, facendo venire meno l’interventoivi previsto sulla norma del decreto-leggen. 1 del 2015 che esclude la responsabilitàpenale e amministrativa del Commissariostraordinario, dell’affittuario o acquirente,e dei loro delegati, dell’ILVA di Taranto inrelazione alle condotte poste in essere inattuazione del Piano ambientale; in parti-colare, è stata soppressa la novella cheinterviene sia in merito all’ambito oggettivodell’esonero da responsabilità, con riguardoalle condotte scriminate, sia in merito al-l’ambito temporale dell’esimente da respon-sabilità penale e amministrativa che, per isoli acquirenti o affittuari (e per i soggettida questi delegati), viene prorogata dal 6settembre 2019 alla scadenza delle singoleprescrizioni del Piano ambientale alle qualila condotta è riconducibile;

ciò si lega alla già avvenuta ridu-zione della produzione primaria nello sta-bilimento di Taranto e alla decisione diArcelorMittal di ricorrere dal giugno 2019alla cassa integrazione guadagni ordinariaper 1.400 dipendenti;

ulteriore motivo di preoccupazionetra i lavoratori e i sindacati è rappresentatodal recente cambio ai vertici del Gruppofranco-indiano,

impegna il Governo:

a garantire, in tempi rapidi e me-diante ogni azione opportuna a tali fini, lapermanenza dell’attività produttiva del com-plesso siderurgico dell’ex ILVA di Taranto,garantendo altresì, per questa via, la sal-vaguardia dei livelli occupazionali diretti edi quelli legati all’indotto, attraverso l’ado-zione, nel quadro generale anche comuni-

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tario di ristrutturazione dei processi indu-striali, di modalità produttive orientate aduna progressiva decarbonizzazione dell’im-pianto;

a porre in essere ogni iniziativa tesa agarantire, in tempi congruenti con quantogià previsto, la completa realizzazione delPiano di risanamento ambientale al fine difornire piena tutela sanitaria ed ambientaleai lavoratori e alla popolazione dell’areainteressata;

a favorire la completa realizzazionedel progetto di riconversione e riqualifica-zione industriale dell’area di crisi indu-striale complessa dichiarata per i territoridei comuni di Taranto, Statte, Monteme-sola, Massafra e Crispiano, destinando ul-teriori risorse per il finanziamento degliinterventi di sviluppo imprenditoriale rica-denti nei predetti comuni;

ad accelerare le azioni e l’esecuzionedelle misure all’esame del Tavolo Istituzio-nale Permanente per Taranto volte a ga-rantire un futuro sostenibile per lo svi-luppo industriale dell’area e per la popo-lazione ivi residente.

9/2203/35. Serracchiani, Carla Cantone,Gribaudo, Lepri, Mura, Soverini, Vi-scomi.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in oggetto, finaliz-zato alla tutela del lavoro e per la risolu-zione di crisi aziendali, affronta, tra l’altro,il tema dei costi energetici per alcune realtàdi impresa, questione che da sempre alcentro delle strategie per il rilancio dellaproduzione di alluminio degli impianti exAlcoa;

alla fine del 2017 sono state definitele condizioni normative relative al costodell’energia e quelle attinenti ai soggettipubblici e privati disponibili a rilevare pro-prietà degli impianti e a farsi carico deirelativi investimenti, necessarie per il ri-lancio della ex Alcoa;

per quanto attiene alle condizioninormative e al costo dell’energia, con l’ap-provazione della legge europea 2017 e deirelativi decreti attuativi, si è intervenutisulla disciplina delle agevolazioni previsteper le imprese a forte consumo di energiaelettrica con un intervento di detassazioneche abbassa di almeno 5 euro per MWh ilvalore economico delle tariffe;

relativamente ai costi energetici si èproceduto poi a siglare il Memorandum ofUnderstanding con le condizioni di compe-titività per rendere appetibile lo stabili-mento. All’interno di tale protocollo, oltread alcune condizioni infrastrutturali (inparticolare, dragaggio del porto e riparti-zione delle responsabilità sulle tematicheambientali) venivano previste risorse eco-nomiche (20 milioni) messe a disposizioneda Alcoa per riavviare lo stabilimento e siipotizzavano strumenti per riequilibrare letariffe energetiche:

a) la interrompibilità ovvero lapossibilità di interrompere l’erogazione dienergia in ogni momento in cambio diimportanti sconti sulle tariffe (circa 25 mi-lioni di euro all’anno di compensazioni daparte di Tema);

b) lo strumento dell’interconnec-tor (funzionale all’acquisto di energia daPaesi stranieri come la Francia, previa in-stallazione da parte del beneficiario di unainfrastruttura ai confini);

c) un accordo bilaterale con l’enteenergetico (secondo la logica del « più con-sumo, meno pago »);

considerato il nuovo quadro norma-tivo e tariffario, a fine 2015, la svizzeraSider Alloys ha presentato manifestazionedi interesse e nel marzo 2017 ha formaliz-zato l’offerta di acquisto e presentato unpiano industriale al Ministero dello svi-luppo economico che, valutato positiva-mente il piano industriale medesimo, haavviato la procedura per l’accordo di pro-gramma recante interventi di bonifica ereindustrializzazione con Invitalia, regioneSardegna, Alcoa e Sider Alloys;

il tutto è stato inserito all’internodel contratto di sviluppo (55,7 milioni dieuro), il cosiddetto « Piano Sulcis »;

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a dicembre 2017 risultano definiti iseguenti atti:

1) protocollo ambientale per in-terventi di bonifica e reindustrializzazione(tra Ministero dello sviluppo economico eMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, Invitalia, Alcoa, re-gione autonoma della Sardegna – provinciadella Sardegna del Sud Consorzio indu-striale provinciale Carbonia-Iglesias);

2) risoluzione del contenzioso Al-coa – Autorità per l’energia elettrica, il gase il sistema idrico;

3) master agreement Alcoa – In-vitalia per la cessione dello stabilimento diPortovesme;

4) accordo di programma tra Mi-nistero dello sviluppo economico, Invitalia,regione Sardegna per la riattivazione e ilrilancio del complesso industriale ex AlcoaPortovesme;

a partire da marzo 2018, Sider Al-loys, come da impegni assunti, ha ingag-giato un gruppo iniziale di lavoratori esperti,già dipendenti dello stabilimento, per ese-guire attività di test e verifiche sui macchi-nari al fine di definire il migliore revam-ping a garanzia di performance tecniche ecosti operativi adeguati,

impegna il Governo

ad adottare tutte le iniziative utili al fine digarantire l’attuazione dell’impianto norma-tivo definito nella scorsa legislatura attra-verso il Memorandum of Understanding(interrompibilità, interconnector e accordibilaterali) quale indispensabile condizioneper la ripresa delle attività produttive pressolo stabilimento Sider Alloys a Portovesme.

9/2203/36. Mura, Serracchiani, Carla Can-tone, Gribaudo, Lepri, Soverini, Vi-scomi.

La Camera,

premesso che

l’articolo 6 del provvedimento inoggetto dispone misure urgenti in favoredei lavoratori socialmente utili e dei lavo-ratori impegnati in attività di pubblica uti-lità;

la proroga dei termini previsti non-ché l’estensione della platea delle ammini-strazioni potenzialmente interessate alle pro-cedure di stabilizzazione vanno incontroalle esigenze effettive degli enti locali;

tali innovazioni andrebbero inte-grate con altri interventi volti a restituirepiù ampi margini di flessibilità per le ca-pacità assunzionali degli enti pubblici in-teressati, anche per quanto riguarda le pro-cedure selettive o concorsuali, nonché unadeguato supporto finanziario costante neltempo mediante storicizzazione delle ri-sorse,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di adottare, perquanto di competenza, misure idonee adassicurare agli enti locali la disponibilitàdelle risorse necessarie, mediante relativastoricizzazione, nonché margini di flessibi-lità assunzionale, anche per quanto ri-guarda le procedure concorsuali, a benefi-cio degli enti locali interessati alla stabiliz-zazione dei lavoratori socialmente utili edei lavoratori impegnati in attività di pub-blica utilità, con le finalità del percorso giàindicato ai sensi dell’articolo 1 commi 209,211 e 212 della legge 27 dicembre 2013,n. 147 e ai sensi del citato articolo 1, commida 446 a 449, della legge 30 dicembre 2018,n. 145.

9/2203/37. Viscomi, Serracchiani, CarlaCantone, Gribaudo, Lepri, Mura, Sove-rini, Bruno Bossio.

La Camera,

premesso che

il provvedimento in oggetto pre-senta importanti innovazioni in materia divalidità delle graduatorie di pubblici con-corsi, intervenendo sulla disciplina transi-

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toria prevista dall’articolo 1, comma 362,della legge 30 dicembre 2018, n. 145;

alla luce dell’esigenza delle pubbli-che amministrazioni di godere dei neces-sari margini di flessibilità e al contempo diprovvedere al ricambio generazionale chele recenti modifiche in materia previden-ziale hanno introdotto, appare necessarioun ulteriore intervento volto a superare gliattuali limiti per quel che riguarda lo scor-rimento delle suddette graduatorie e cheimpediscono la possibilità di accesso neicasi di fabbisogno di personale emergente enon programmabile, così pregiudicando intal modo le facoltà assunzionali degli entipubblici con gravi ripercussioni sull’effi-cienza e il corretto funzionamento dei re-lativi uffici e sulle legittime aspettative dimigliaia di persone, soprattutto giovani, chehanno investito competenze e professiona-lità alla ricerca di una occupazione in gradodi garantirgli un’attività lavorativa solida edignitosa;

appare perciò necessario un inter-vento legislativo volto a modificare anche ilcomma 361, dell’articolo 1, della citata legge145/2018, finalizzato a estendere l’ambitodi efficacia delle graduatorie, prevedendoche esse siano utilizzabili nei casi di avve-nuta cessazione dal servizio di personaledipendente nonché di previsioni contenutenel budget assunzionale stabilito dal PianoTriennale del Fabbisogno di Personale, checiascuna amministrazione pubblica è te-nuta a predisporre ai sensi del Decreto delMinistro per la Semplificazione e la Pub-blica Amministrazione 8 Maggio 2018,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, di intervenire o,comunque, favorire, per quanto di compe-tenza, sin dai prossimi provvedimenti utili,al fine di rivedere l’attuale disciplina inmateria di utilizzazione delle graduatorieda parte delle amministrazioni pubbliche,consentendo di potervi far ricorso qualorasi verifichino cessazioni dal servizio di per-sonale dipendente nonché in ragione delleprevisioni contenute nel budget assunzio-nale stabilito dal Piano Triennale del Fab-bisogno di Personale.

9/2203/38. De Luca.

La Camera,

premesso che:

il Contratto del Governo del Cam-biamento, principale documento teorico delprecedente esecutivo, composto da una delleforze attualmente nel perimetro della mag-gioranza, indicava che « Con riferimento adAlitalia siamo convinti che questa non vadasemplicemente salvata in un’ottica di merasopravvivenza economica bensì rilanciata,nell’ambito di un piano strategico nazio-nale dei trasporti che non può prescinderedalla presenza di un vettore nazionale com-petitivo »;

considerato che nel programma del-l’attuale Governo non sono inserite indica-zioni specifiche sul tema Alitalia;

dato che l’allora ministro dello Svi-luppo economico Luigi Di Maio e il suosuccessore Stefano Patuanelli hanno piùvolte garantito il mantenimento dei livellidi occupazione dell’azienda;

il Ministro Patuanelli ha precisatoche la disponibilità di ulteriori 350 milioniprevista nel decreto fiscale è una sorta diriserva straordinaria pronta all’uso con l’o-biettivo estremo di scongiurare il falli-mento della compagnia aerea, le cui perditesono costanti ed erodono la restante liqui-dità di cassa, frutto di anticipazioni suiservizi di viaggio;

considerato che, come richiesto daiprincipali sindacati del Trasporto Aereo, ilnostro vettore nazionale può diventare com-petitivo sul mercato anche grazie alla suaconsolidata storia internazionale investendonella flotta di lungo raggio, nella manuten-zione leggera e pesante e in una gestioneaeroportuale industriale non affidata allasola logica dei facili incassi commerciali;

che il settore del trasporto aereoitaliano va riformato nell’ottica special-mente di eliminare gli squilibri contrattualie salariali attualmente esistenti, mante-nendo la competitività delle aziende ita-liane nel contesto internazionale, ridefi-nendo il rapporto con le compagnie a bassocosto che troppo spesso, a causa di unacronica mancanza di visione sussidiaria si

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trovano, loro malgrado, a esercitare unaconcorrenza sleale su Alitalia, minandonela competitività sulle tratte interne ed esterea corto e medio raggio;

la mancata ristrutturazione azien-dale di Alitalia potrebbe portare alla per-dita di eccellenze industriali,

impegna il Governo

a intraprendere ogni opportuna iniziativaper la definizione finale, urgente e imme-diata, del nuovo consorzio societario diAlitalia, del varo di un progetto industrialeche determini il rilancio dell’azienda e tu-teli contestualmente gli interessi strategicinazionali legati al traffico economico, com-merciale, culturale e turistico.

9/2203/39. Rampelli, Mollicone.

La Camera,

premesso che:

Alitalia Maintenance Systems (Ams)era una società creata da Alitalia nel 2003,esternalizzando l’attività di manutenzionee revisione dei propri motori e fallita il 30settembre 2015. Tale azienda, al momentodella costituzione, occupava oltre 450 tec-nici specializzati già dipendenti di Alitalia,un’azienda pubblica;

gli asset aziendali della ex Ams sonostati acquistati a seguito di asta pubblicadalla International Aerospace Group (Iag),che aveva formalizzato la previsione di unsostanziale rilancio degli investimenti del-l’attività aziendale, nel maggio 2016;

nonostante le promesse e i propositiespressi da Iag in sede istituzionale in cuiè ancora oggi aperta la vertenza, non èseguito alcun significativo incremento degliinvestimenti, né la salvaguardia dei livellioccupazionali, dato che i dipendenti sonoridotti a una settantina, dopo aver toccatoil livello di oltre 450 alla nascita dell’a-zienda e di 240 al momento del fallimento,dipendenti di un’azienda che era eccellenzanel settore della componentistica e moto-ristico aeronautico;

Attualmente, la Iag, dopo la ces-sione della gestione dell’officina ex AMS adAdr – Aeroporti di Roma da parte deicommissari di Alitalia Lai, ha dovuto rive-dere lo status degli affitti di locazione, dopoche per 3 anni non aveva ottemperatoquanto dovuto ai commissari della vecchiaAlitalia Lai. Risorse che avrebbero e sareb-bero dovute andare ai creditori della vec-chia Alitalia Lai;

il 14 aprile 2019 è terminata anchel’erogazione a carico del fondo speciale deltrasporto aereo;

considerato che, come richiesto daUiltrasporti, dalla Ugl Trasporto Aereo edagli altri sindacati, il nostro vettore na-zionale va rilanciato, mantenendo il peri-metro attuale ed anzi espanderlo, inve-stendo nella flotta di lungo raggio, nellamanutenzione leggera e pesante e nell’hand-ling,

impegna il Governo

ad intraprendere ogni opportuna iniziativaper evitare le gravi ed immediate conse-guenze economiche per gli ex lavoratori diAms e le loro famiglie, anche alla luce delletrattative per la costituzione della nuovaAlitalia e della possibile reinternalizza-zione di funzioni centrali quali la manu-tenzione, anche attraverso la costituzionedi un Polo Manutentivo Nazionale in senoalla compagnia di bandiera, e se sia previ-sta quella dei motori, per ricollocare ade-guatamente gli ex dipendenti, con elevatacapacità professionale, rimasti ancora senzaoccupazione.

9/2203/40. Mollicone, Rampelli.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge di conversione inlegge, con modificazioni, del decreto-legge3 settembre 2019, n. 101, recante disposi-zioni urgenti per la tutela del lavoro e perla risoluzione di crisi aziendali, prevede alsuo interno misure urgenti per la tutela dellavoro e di intervento relative alle crisi

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aziendali e agli ammortizzatori sociali perfare fronte alle importanti crisi aziendali incorso nei vari territori del Paese, al fine disalvaguardare i livelli minimi occupazionalie garantire il sostegno al reddito dei lavo-ratori coinvolti;

nello specifico, il decreto-legge dettadisposizioni urgenti per la tutela dei lavo-ratori, in particolare per garantire la tutelaeconomica e normativa di alcune categoriedi lavoratori particolarmente deboli quali icosiddetti riders non adeguatamente tute-lati sul piano della sicurezza personalenello svolgimento della propria attività,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nei provvedimentidi prossima emanazione, di rendere obbli-gatorio, ai fini dell’ottenimento di maggioriforme di intervento a tutela della sicurezzasugli impianti stradali della categoria dilavoratori coinvolta nella specificità dei ri-ders, che il committente si impegni nell’as-sicurato a ciascun lavoratore l’adeguata for-mazione in materia di sicurezza e circola-zione stradale, nonché fornisca allo stessoi dispositivi necessari di protezione indivi-duale.

9/2203/41. Butti, Caiata.

La Camera,

premesso che:

le finalità, perseguite dal decreto-legge, risultano essere quelle di rafforzare imeccanismi di tutela dei lavoratori menogarantiti e di incrementare l’efficacia deglistrumenti per il superamento delle situa-zioni di crisi aziendale, delle politiche at-tive del lavoro e degli ammortizzatori so-ciali, nonché di migliorare la sostenibilitàambientale del sistema produttivo nazio-nale;

che il decreto-legge consta di venti-nove articoli, suddivisi in due Capi, il primodei quali reca disposizioni riguardanti latutela del lavoro e il secondo, invece, di-sposizioni relative a crisi aziendali;

l’editoria in questi anni si è profon-damente trasformata; in questa rivoluzionei media tradizionali sono stati oggetto dellamaggiore mutazione sia in termini di nu-mero di lettori che di fatturato;

i giornalisti e i redattori sono statirichiamati a ripensare il loro ruolo, modi-ficare le proprie competenze e a ridurre icosti e le retribuzioni per adeguare il lorooperato al mercato del lavoro attuale, im-poverendo la professione, a discapito del-l’informazione e della qualità della stessa, eaumentando incertezza e precariato;

appare opportuno incentivare la qua-lità del giornalismo e dei media italiani, perdifendere la pluralità dell’informazione eper disincentivare ed eliminare la diffu-sione di fake news;

nei giorni scorsi, precisamente il 22ottobre, è stato presentato il piano di rior-ganizzazione aziendale di Poligrafici Edi-toriale S.p.A., che comprende 4 testate na-zionali (Qn; il Resto del Carlino; La Na-zione; Il Giorno), 38 edizioni locali e Quo-tidiano.net;

il piano sembrerebbe prevedere untotale di 112 esuberi su 283 redattori; larichiesta di un contratto di solidarietà di 48giorni concentrati in 6 mesi all’anno (8giorni al mese), per le annualità 2020 e2021; lo smaltimento forzato delle ferie neirestanti 6 mesi dell’anno;

il piano di riorganizzazione azien-dale mette a rischio l’operabilità delle re-dazioni stesse e della realizzazione dei gior-nali cartacei e dei siti web; nelle ultimesettimane esacerbata dalla decisione azien-dale di cambiare grafica e di sopprimere ilQs;

la Federazione nazionale dellaStampa italiana ha espresso « piena solida-rietà ai giornalisti della Poligrafici edito-riale, alle ragioni della loro protesta e alleloro azioni di lotta »,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di avviare – in fasedi approvazione della prossima Legge di

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Bilancio – iniziative urgenti per la salva-guardia dell’informazione, per promuovereil sistema dell’editoria e il rilancio del set-tore e per tutelare la professione di tantiprofessionisti, come nel caso dell’aziendadei Poligrafici Editoriale S.p.A.

9/2203/42. Rossi, Ciampi, Di Giorgi, Cri-telli, Benamati, De Maria, Rizzo Nervo,Fassino, Carla Cantone, Incerti, Frago-meli.

La Camera,

premesso che:

l’attesa presentazione del piano in-dustriale riguardante lo stabilimento indu-striale Ferrosud avvenuta lo scorso 9 otto-bre da parte dei vertici aziendali prevede-rebbe la chiusura dell’attività dell’impiantopresente a Matera e la riduzione comples-siva del 50 per cento della forza lavoro;

tale prospettiva per i lavoratori e leorganizzazioni sindacali risulta inaccetta-bile;

è aperto un tavolo ministeriale pressoil Ministero dello sviluppo economico,

impegna il Governo

a prevedere in tempi rapidi la riconvoca-zione del suddetto tavolo al fine di indivi-duare nuove soluzioni che puntino a sal-vaguardare la produttività dell’impianto Fer-rosud di Matera e i livelli occupazionali.

9/2203/43. Losacco.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame intro-duce disposizioni urgenti per la tutela dellavoro e per la risoluzione di crisi azien-dali;

tra le mission del provvedimento viè quella di individuare strumenti di riso-luzione per le molteplici crisi aziendali delPaese: malgrado allo stato attuale siano 158i tavoli di crisi attivi presso il Ministero

dello sviluppo economico che coinvolgonocrisi aziendali in riferimento alle quali sonocirca 300 mila lavoratori a rischio, esclu-dendo gli indotti, buona parte di questenon trovano spazio, in termini di adeguatemisure di intervento, nel provvedimento inesame,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere l’isti-tuzione di un Fondo per le aree di crisiindustriale, al fine di garantirne l’accessoalle imprese in crisi per la tutela dei livellioccupazionali.

9/2203/44. Bignami, Rizzetto.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

uno dei principali strumenti di tu-tela del lavoratore riguarda la sua forma-zione professionale, strumento indispensa-bile per i lavoratori già occupati al fine dirimanere aggiornati alla luce delle innova-zioni che lo sviluppo tecnologico produce emette a disposizione in tutti i settori pro-fessionali, sia per i lavoratori, soprattutto ipiù giovani che sono in cerca di occupa-zione;

i dati sulla disoccupazione giovanilein Italia sono quelli che destano più pre-occupazione anche alla luce del fatto chel’Italia è al terzo posto della classifica eu-ropea per il numero di giovani disoccupatidopo Grecia e Spagna;

oltre alla formazione scolastica euniversitaria è di fondamentale impor-tanza per un giovane poter accumulareesperienza pratica di natura specialisticacon periodi di stage in aziende;

la carenza di formazione ed espe-rienza specifica in alcuni settori lavorativirende impossibile coprire posti di lavorocon figure di cui avrebbero grande bisogno

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ma che non riescono a trovare nel mercatodel lavoro,

impegna il Governo

ad individuare opportuni strumenti che au-mentino la possibilità per i giovani lavora-tori di effettuare periodi di formazionespecifica tramite stage presso aziende cheabbiano dichiarato la loro disponibilità,anche prevedendo iniziative di natura nor-mativa finalizzate ad inserire le offerte distage formativo presso aziende tra gli ob-blighi previsti per i sottoscrittori del « Pattoper il lavoro » di cui al decreto-legge 28gennaio 2019, n. 4.

9/2203/45. Zangrillo.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

l’articolo 5 del decreto reca misureurgenti in materia di personale INPS ride-terminando, con un incremento pari a 1.003unità, la dotazione organica dell’istituto alfine di procedere ad altrettante assunzionidi personale;

dal 1° maggio 2013 l’INPS per as-solvere ad una riduzione delle spese soste-nuta ha ridotto in una percentuale chesfiora quasi il novanta per cento le visitemediche d’ufficio, inserendo in una lista adesaurimento i medici fiscali che operano inregione di convenzione con l’istituto;

dal 2013, anno di costituzione delleliste ad esaurimento la situazione di incer-tezza e precarietà in cui versano moltimedici fiscali non è mutata, neppure allaluce dell’istituzione nel 2017 del così dettoPolo unico per le visite mediche di con-trollo che attribuisce ad INPS la compe-tenza esclusiva ad effettuare visite fiscali;

nonostante sia stata più volte richie-sta da parte delle associazioni di categorianon si è arrivati da una rimodulazione

della disciplina che regolamenta il rap-porto tra INPS e medici fiscali tramite lastipula di un accordo collettivo nazionale;

l’assenza di tale accordo confermauna situazione in cui circa 1.200 medicifiscali, dopo oltre 25 anni di attività sonoancora privi di una stabilità d’incarico,

impegna il Governo

ad individuare soluzioni, anche attraversol’attuazione di opportune iniziative norma-tive da adottare nella prossima legge dibilancio, finalizzate a risolvere la situa-zione di incertezza e precarietà in cui ver-sano da anni i medici fiscali inseriti nelleliste ad esaurimento di cui all’articolo 4,comma 10-bis del decreto-legge n. 101 del2013.

9/2203/46. Polverini.

La Camera,

considerato che:

il provvedimento all’esame dell’Aulainterviene con misure per fronteggiare al-cune importanti crisi aziendali con lo scopodi salvaguardare i livelli occupazionali egarantire il sostegno al reddito dei lavora-tori coinvolti;

le PMI, soprattutto quelle del Mez-zogiorno, sono in forte crisi viste le notedifficoltà legate alla diminuzione delle ven-dite – all’aumento dei prezzi praticati daifornitori – all’accesso al credito con laconseguenza dell’abbassamento del livellodi competitività delle PMI meridionali neiconfronti della concorrenza nazionale edinternazionale,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, di introdurre mi-sure per favorire l’accesso al credito alleimprese del Mezzogiorno, per rafforzare ilsistema delle forme di garanzia collettivadei fidi; per migliorare i tempi relativi alpagamento dei debiti della pubblica ammi-nistrazione, tempi particolarmente elevatisoprattutto nei confronti delle piccole e

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medie imprese del Sud; per introdurre formedi fiscalità di vantaggio per le piccole emedie imprese del Mezzogiorno.

9/2203/47. Minardo.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

tra le disposizioni recate sono pre-viste norme che autorizzano ad effettuareassunzioni enti pubblici quali l’INPS e L’AN-PAL e sono previste assunzioni di personalepresso l’ispettorato nazionale del lavoro,ancorché a decorrere dal 2021;

una degli aspetti di criticità delmondo del lavoro è rappresentato da lavo-ratori così detti precari che, non avendo unrapporto di lavoro stabile, non sono ingrado di programmare il proprio futuro eche possono trovarsi in una condizione didisoccupazione in un lasso di tempo rela-tivamente ristretto;

lavoratori così detti precari si regi-strano in numero elevato anche all’internodella pubblica amministrazione a tutti ilivelli, e dove i blocchi del così detto turnover hanno fortemente limitato le capacitàassunzionali in particolare degli enti locali;

l’articolo 33 del decreto-legge 30aprile 2019, n. 34, cosiddetto « decreto cre-scita », ha introdotto significative novità inmateria di assunzioni di personale nelleregioni a statuto ordinario e nei comuni;

precisamente il comma 2 del suin-dicato articolo ha introdotto una modificasignificativa del sistema di calcolo dellacapacità assunzionale dei comuni, preve-dendo il superamento delle attuali regoledel turn-over e l’introduzione di un sistemabasato sulla sostenibilità finanziaria dellaspesa di personale;

la nuova disciplina non è immedia-tamente applicabile, in quanto è deman-

data all’adozione di due provvedimenti at-tuativi;

lo sblocco delle assunzioni da partedegli enti locali previsto dal decreto-legge34/2019 contribuirebbe in parte a dareoccupazione a persone in cerca di lavoro,tra i quali anche i lavoratori precari dellapubblica amministrazione,

impegna il Governo

a procedere all’attuazione delle disposi-zioni di cui all’articolo 33, commi 1 e 2, deldecreto-legge n. 34 del 2019, procedendoall’adozione dei provvedimenti attuativi.

9/2203/48. Musella.

La Camera,

premesso che:

nel decreto-legge in esame, recantedisposizioni urgenti per la tutela del lavoroe per la risoluzione delle crisi aziendali, nelcorso dell’esame in Senato è stato inseritol’articolo 14-bis recante disposizioni in ma-teria di cessazione della qualifica di rifiuto;

la nuova normativa introdotta è daconsiderare un passo avanti nell’ambito delsettore della così detta economia circolare;

tuttavia permangono ancora perples-sità e criticità in ordine alla normativaapprovato, come manifestato pubblica-mente dalle associazioni di categoria deglioperatori di settore;

il profilo di criticità sollevato ri-guarda la nuova e stratificata procedura dicontrolli, che è avviata su base discrezio-nale senza individuare i criteri in base aiquali dovrà essere applicata, sembra nonessere improntata all’efficienza e alla sem-plificazione, ma al contrario getta un’aleadi incertezza sull’atto amministrativo, pre-vedendo tempi estremamente lunghi, con lapossibilità che dal momento in cui vieneavviato il controllo, l’impresa debba atten-dere per l’esito finale fino 325 giorni edoltre,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi delle dispo-sizioni richiamate in premessa, al fine di

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individuare forme di consultazione deglioperatori del settore finalizzate ad un suc-cessivo intervento, anche di natura norma-tiva, volto alla modifica, anche parziale,delle criticità segnalate e di quelle chedovessero emergere in fase attuativa.

9/2203/49. Mazzetti.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

nel testo varato dal governo l’arti-colo 14 recava una norma che riconosceval’immunità penale nei confronti dell’affit-tuario o l’acquirente per le condotte postein essere in applicazione del Piano Am-bientale sino alla scadenza dei termini diattuazione previsti dal piano stesso, rela-tiva alla gestione commissariale di Ilva S.p.A;

l’articolo 14 è stato soppresso nelcorso dell’esame svolto al Senato a seguitodell’approvazione di un emendamento intal senso;

come denunciato con forza dalleorganizzazioni sindacali l’assenza di unanorma volta a garantire uno scudo ad Ar-celor Mittal nell’attuazione del piano am-bientale mette a fortissimo rischio la per-manenza nella proprietà e gestione dell’Ilvadi Taranto. Tale ipotesi era stata già pa-ventata da Arcelor Mittal e la norma con-tenuta dall’articolo 14 del decreto era fi-nalizzata proprio a scongiurare tale ipotesi;

in caso di abbandono da parte diArcelor Mittal, per lo stabilimento dell’Ilvadi Taranto si produrrebbe immediatamenteconseguenze gravissime che potrebbero por-tare alla sua chiusura con ricadute deva-stanti in termini occupazionali e di indottodella zona,

impegna il Governo

ad attuare con urgenza ogni iniziativa utilead evitare, anche alla luce del nuovo con-

testo normativo prodotto dalla soppres-sione dell’articolo 14 del decreto 101/2019,la chiusura dello stabilimento Ilva o diTaranto.

9/2203/50. D’Attis.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n.101 reca disposizioni urgenti per la tuteladel lavoro e per la risoluzione delle crisiaziendali;

il fenomeno delle morti sul lavororappresenta un’emergenza che deve essereaffrontata con la massima urgenza;

i dati ufficiali continuano a regi-strare un numero sempre crescente di in-cidenti ad esito infausto. Sulla base dei datiINAIL nel corso del 2018 le denunce diinfortunio con esito mortale sono state1.218, contro le 1.148 dell’anno 2017, fa-cendo registrare un aumento del 6 percento delle così dette morti bianche ri-spetto all’anno precedente;

nei primi sette mesi dell’anno incorso la tendenza delle morti sul lavororisulta purtroppo ulteriormente in crescita,con 599 denunce presentate, 12 in piùrispetto a quelle registrate nello stesso pe-riodo dell’anno precedente,

impegna il Governo

a prevedere un piano di interventi urgenti,anche di natura normativa, finalizzato acontrastare il drammatico fenomeno dellemorti sui luoghi di lavoro.

9/2203/51. Gregorio Fontana.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame inter-viene in materia di crisi di impresa;

Italia Wanbao-ACC è stata fondatacon l’acquisizione di ACC Compressors da

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parte del Gruppo Wanbao nel 2014. ACCCompressors era una società storica situatanell’area di Belluno, fondata nel 1968 eleader nella produzione di compressori peruso domestico. Con l’ingresso di Wanbao idipendenti sono passati da 438 ai 270 at-tuali; appena un anno fa l’ultima riduzionedi personale con 90 licenziamenti e 40esodi incentivati;

in un vertice su Wanbao-Acc tenu-tosi nel mese di settembre presso il Mini-stero dello Sviluppo economico (MISE), laproprietà cinese ha chiesto un mese ditempo per valutare la possibilità di nuoviinvestimenti o decidere la cessione a unaltro soggetto: secondo la dirigenza si sonoregistrate perdite 68 milioni di dollari insoli cinque anni;

nell’incontro al MISE tra la delega-zione aziendale cinese, le federazioni dicategoria nazionali e territoriali di FirnCisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, Regione Venetoe Governo — i rappresentanti della FirnCisl territoriale e nazionale presenti al ta-volo, hanno chiesto ai vertici aziendali « chia-rezza, una volta per tutte, sulla possibilitàdi realizzazione degli obiettivi annunciatinel piano industriale del 2017 »;

il 24 ottobre si è tenuto un altrotavolo al MISE nel quale gli amministratorihanno annunciato la vendita o la chiusura.La proprietà si è data 12 mesi per realiz-zare il piano di vendita o si procederà acessare l’attività produttiva;

di fatto, si rischia di chiudere Pu-nico stabilimento italiano di compressoriper frigoriferi, ed uno dei pochi europei. Illavoro attualmente non manca: l’azienda inquesti giorni ha chiesto ai lavoratori glistraordinari;

appare opportuno individuare unruolo istituzionale per soggetti di compro-vata esperienza nel processo di ricerca diun possibile acquirente, e di vendita, diACC WANBAO,

impegna il Governo:

al fine di salvaguardare i livelli occu-pazionali della società di cui in premessa, a

verificare la sussistenza di un possibileruolo di Invitalia per la redazione di unContratto o Accordo di sviluppo da pro-porre ad un possibile acquirente di ACCWANBAO, e nella partecipazione iniziale alcapitale sociale, al fine di governare il sud-detto Accordo, secondo il modello già svi-luppato per la cessione di Embraco.

9/2203/52. Bond.

La Camera,

premesso che:

il decreto legge 3 settembre 2019,n.101 reca disposizioni urgenti per la tuteladel lavoro e per la risoluzione delle crisiaziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

all’articolo 12 del decreto legge inesame che prevede il potenziamento dellastruttura per le crisi di impresa del Mini-stero dello Sviluppo Economico è statoaggiunto un comma 1-bis, nel quale siprevede un maggior coinvolgimento, in sededi risoluzione di crisi industriali, del Par-lamento, per il tramite delle commissionicompetenti ed eventualmente dei singoliparlamentari del territorio interessati;

tale disposizione, che pure è oppor-tuna e apprezzabile, si pone in contrastonetto con la linea tenuta del precedentegoverno ed in particolare dal precedenteministro del Lavoro e dello Sviluppo Eco-nomico, on. Luigi Di Maio che, nonostantele reiterate richieste avanzate dal gruppoparlamentare Forza Italia di svolgere un’in-formativa sulle circa 158 crisi aziendaliattualmente aperte, non ha mai svolto l’in-formativa richiesta;

ad oggi neppure il l’attuale governoha ritenuto di informare compiutamente ilparlamento in merito ai tanti tavoli di crisiaperti,

impegna il Governo

ad informare quanto prima le Camere sullasituazione delle numerose crisi aziendali

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attualmente aperte in Italia e sulle misureche sono state adottate e su quelle cheintenda adottare al fine di una loro riso-luzione positiva.

9/2203/53. Gelmini, Baldelli.

La Camera,

premesso che:

il decreto legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

all’articolo 12 del decreto legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello Sviluppo Economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24ore il 30 agosto scorso emerge chedal 2016 solo il 38 per cento delle crisi incorso si è concluso con una soluzione po-sitiva, mentre il 34 per cento di esse si sonochiuse in maniera negativa ed il restante 27per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

ad mettere in campo tutti gli strumentinecessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale della Ligu-ria.

9/2203/54. Bagnasco, Cassinelli, Mulè.

La Camera,

premesso che:

il decreto legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-

tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

L’articolo 12 del decreto legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello Sviluppo Economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24ore il 30 agosto scorso emerge chedal 2016 solo il 38 per cento delle crisi incorso si è concluso con una soluzione po-sitiva, mentre il 34 per cento di esse si sonochiuse in maniera negativa ed il restante 27per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale del Pie-monte.

9/2203/55. Porchietto, Zangrillo, Costa,Giacometto, Napoli, Pella, Rosso, Ruf-fino.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministero

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dello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24 Ore il 30 agosto scorso emergeche dal 2016 solo il 38 per cento delle crisiin corso si è concluso con una soluzionepositiva, mentre il 34 per cento di esse sisono chiuse in maniera negativa ed il re-stante 27 per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale della Lom-bardia.

9/2203/56. Squeri, Gelmini, Aprea, AnnaLisa Baroni, Brambilla, Cannatelli, Cat-taneo, Della Frera, Fatuzzo, GregorioFontana, Mandelli, Musella, Orsini, Pal-mieri, Perego Di Cremnago, Ravetto, Ros-sello, Saccani Jotti, Valentini, Versace,Zanella.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24 Ore il 30 agosto scorso emergeche dal 2016 solo il 38 per cento delle crisiin corso si è concluso con una soluzionepositiva, mentre il 34 per cento di esse sisono chiuse in maniera negativa ed il re-stante 27 per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo:

a mettere in campo tutti gli strumentinecessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale del Veneto.

9/2203/57. Baratto, Bendinelli, Bond, Bru-netta, Caon, Marin, Milanato, Zanettin.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24 Ore il 30 agosto scorso emergeche dal 2016 solo il 38 per cento delle crisiin corso si è concluso con una soluzionepositiva, mentre il 34 per cento di esse sisono chiuse in maniera negativa ed il re-stante 27 per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-

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nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale del FriuliVenezia Giulia.

9/2203/58. Sandra Savino, Novelli, Petta-rin.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24 Ore il 30 agosto scorso emergeche dal 2016 solo il 38 per cento delle crisiin corso si è concluso con una soluzionepositiva, mentre il 34 per cento di esse sisono chiuse in maniera negativa ed il re-stante 27 per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-

guardano il territorio regionale dell’EmiliaRomagna.

9/2203/59. Fiorini, Vietina, Dall’Osso.

La Camera,

premesso che:

Il decreto legge 3 settembre 2019,n.101 reca disposizioni urgenti per la tuteladel lavoro e per la risoluzione delle crisiaziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24 ore il 30 agosto scorso emergeche dal 2016 solo il 38 per cento delle crisiin corso si è concluso con una soluzionepositiva, mentre il 34 per cento di esse sisono chiuse in maniera negativa ed il re-stante 27 per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale delle Mar-che.

9/2203/60. Baldelli.

La Camera,

premesso che:

Il decreto legge 3 settembre 2019,n.101 reca disposizioni urgenti per la tutela

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del lavoro e per la risoluzione delle crisiaziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24 ore il 30 agosto scorso emergeche dal 2016 solo il 38 per cento delle crisiin corso si è concluso con una soluzionepositiva, mentre il 34 per cento di esse sisono chiuse in maniera negativa ed il re-stante 27 per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale dell’Um-bria.

9/2203/61. Polidori, Nevi.

La Camera,

premesso che:

il decreto legge 3 settembre 2019,n.101 reca disposizioni urgenti per la tuteladel lavoro e per la risoluzione delle crisiaziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare le

attività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24 ore il 30 agosto scorso emergeche dal 2016 solo il 38 per cento delle crisiin corso si è concluso con una soluzionepositiva, mentre il 34 per cento di esse sisono chiuse in maniera negativa ed il re-stante 27 per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale della To-scana.

9/2203/62. Mugnai, Bergamini, Carrara,D’Ettore, Mazzetti, Ripani.

La Camera,

premesso che:

il decreto legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

L’articolo 12 del decreto legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24 ore il 30 agosto scorso emergeche dal 2016 solo il 38 per cento è dellecrisi in corso si è concluso con una solu-zione positiva, mentre il 34 per cento diesse si sono chiuse in maniera negativa edil restante 27 per cento è ancora in corso;

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ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale del Lazio.

9/2203/63. Barelli, Angelucci, Battiloc-chio, Calabria, Giacomoni, Marrocco,Ruggieri, Spena.

La Camera,

premesso che:

il decreto legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24 ore il 30 agosto scorso emergeche dal 2016 solo il 38 per cento delle crisiin corso si è concluso con una soluzionepositiva, mentre il 34 per cento di esse sisono chiuse in maniera negativa ed il re-stante 27 per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-

nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale dell’A-bruzzo.

9/2203/64. Martino, Rotondi.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro

e per la risoluzione delle crisi azien-dali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24ore il 30 agosto scorso emerge chedal 2016 solo il 38 per cento delle crisi incorso si è concluso con una soluzione po-sitiva, mentre il 34 per cento di esse si sonochiuse in maniera negativa ed il restante 27per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale della Cam-pania.

9/2203/65. Paolo Russo, Carfagna, Ca-sciello, Fasano, Ferraioli, Pentangelo, Fa-scina, Sibilia, Sarro.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro

— 42 —

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e per la risoluzione delle crisi azien-dali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24ore il 30 agosto scorso emerge chedal 2016 solo il 38 per cento delle crisi incorso si è concluso con una soluzione po-sitiva, mentre il 34 per cento di esse si sonochiuse in maniera negativa ed il restante 27per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale della Basi-licata.

9/2203/66. Casino.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare le

attività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24ore il 30 agosto scorso emerge chedal 2016 solo il 38 per cento delle crisi incorso si è concluso con una soluzione po-sitiva, mentre il 34 per cento di esse si sonochiuse in maniera negativa ed il restante 27per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale del Molise.

9/2203/67. Tartaglione.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello sviluppo economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24ore il 30 agosto scorso emerge chedal 2016 solo il 38 per cento delle crisi incorso si è concluso con una soluzione po-sitiva, mentre il 34 per cento di esse si sonochiuse in maniera negativa ed il restante 27per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-

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nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale della Pu-glia.

9/2203/68. Sisto, D’Attis, Labriola.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello Sviluppo Economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24ore il 30 agosto scorso emerge chedal 2016 solo il 38 per cento delle crisi incorso si è concluso con una soluzione po-sitiva, mentre il 34 per cento di esse si sonochiuse in maniera negativa ed il restante 27per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-

guardano il territorio regionale della Cala-bria.

9/2203/69. Occhiuto, Santelli, Canniz-zaro, Maria Tripodi.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello Sviluppo Economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24ore il 30 agosto scorso emerge chedal 2016 solo il 38 per cento delle crisi incorso si è concluso con una soluzione po-sitiva, mentre il 34 per cento di esse si sonochiuse in maniera negativa ed il restante 27per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale della Sici-lia.

9/2203/70. Scoma, Bartolozzi, Germanà,Minardo, Prestigiacomo, Siracusano.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 3 settembre 2019,n. 101 reca disposizioni urgenti per la tu-

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tela del lavoro e per la risoluzione dellecrisi aziendali;

il capo secondo del provvedimento èinteramente dedicato alle « crisi azien-dali »;

l’articolo 12 del decreto-legge inesame prevede il potenziamento della strut-tura per le crisi di impresa del Ministerodello Sviluppo Economico per potenziare leattività di prevenzione e soluzione dellecrisi aziendali;

da un recente studio pubblicato dail Sole 24ore il 30 agosto scorso emerge chedal 2016 solo il 38 per cento delle crisi incorso si è concluso con una soluzione po-sitiva, mentre il 34 per cento di esse si sonochiuse in maniera negativa ed il restante 27per cento è ancora in corso;

ad oggi sono circa 158 le crisi in-dustriali aperte su tutto il territorio nazio-nale con circa 250 mila lavoratori cherischiano il posto,

impegna il Governo

a mettere in campo tutti gli strumenti ne-cessari per tentare di favorire soluzionipositive sul piano produttivo ed occupazio-nale in relazione ai tavoli di crisi che ri-guardano il territorio regionale della Sar-degna.

9/2203/71. Cappellacci, Pittalis.

La Camera,

premesso che:

ai sensi dell’articolo 19 del decretolegislativo 13 marzo 2013, n. 30, recante« Attuazione della direttiva 2009/29/CE chemodifica la direttiva 2003/87/CE al fine diperfezionare ed estendere il sistema comu-nitario per lo scambio di quote di emis-sione di gas a effetto serra », i proventidelle aste delle quote C02 sono raccolti dalGestore Servizi Energetici – GSE, in quantosoggetto responsabile del collocamento, eda quest’ultimo trasferiti in apposito contoacceso presso la Tesoreria dello Stato. Dettiproventi sono successivamente versati al-

l’entrata del bilancio dello Stato per essereriassegnati secondo quanto stabilito daicommi 5 e 6 dell’articolo 19 del medesimodecreto legislativo e da altre disposizioni inmateria finanziaria e fiscale, introdotte consuccessivi decreti legge (decreto-legge n. 148del 2017, decreto-legge n. 119 del 2018) elegge di bilancio (legge n. 205 del 2017);

in particolare, ai sensi dell’articolo19, comma 5, del decreto legislativo n. 30del 2013 il 50 per cento delle risorse èdestinato al « fondo ammortamento dei ti-toli di Stato », mentre il rimanente 50 percento è a sua volta suddiviso e assegnatonella misura del 70 per cento al Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, per interventi per la decarboniz-zazione, e per il 30 per cento al Ministerodello sviluppo economico per interventi dipromozione dell’efficienza energetica e dellosviluppo sostenibile;

l’articolo 13 del decreto-legge 101del 2019 ha previsto che all’articolo 19 deldecreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30,sia aggiunta una disposizione volta a uti-lizzare parte delle risorse derivanti daiproventi delle future aste delle quote diC02, aggiuntive rispetto a un tetto presta-bilito di entrata, pari a 1000 milioni di eurol’anno, per accompagnare la trasforma-zione verso la decarbonizzazione delle im-prese ad alta intensità elettrica tramitecreazione di un Fondo per la transizioneenergetica nel settore industriale per unimporto pari a 100 milioni di euro per il2021 e 150 milioni di euro per gli annisuccessivi e di un Fondo per la riconver-sione occupazionale nei territori in cui sonoubicate centrali a carbone, per un importopari a 20 milioni di euro l’anno a partiredal 2021;

le imprese italiane a forte consumodi energia risentono ormai da anni di unadistorsione del mercato interno dovuta allamancata compensazione a livello nazionaledei costi indiretti delle stesse quote chevengono poi trasferiti sui prezzi dell’ener-gia elettrica (Carbon Leakage indiretto);

la mancata successiva definizione,sulla base dei criteri dettati dalla Commis-

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sione, di tali misure finanziarie compensa-tive determina una chiara distorsione dellaconcorrenza nella forma di una differenteimplementazione della normativa ETS neidiversi Stati membri dell’Unione europeaed in particolare non assicura la pienaefficacia del sistema stesso sia nel senso diattribuire un prezzo adeguato al carboniosia nel senso di indirizzare in modo effi-cace gli investimenti delle imprese verso ladecarbonizzazione,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nel rispetto deivincoli di finanza pubblica, di adottareiniziative, anche di carattere normativo,per le compensazioni alle industrie piùenergivore dei costi ’indiretti’ derivanti dallaapplicazione dell’EU-ETS (cosiddetto car-bon leakage indiretto) utilizzando i pro-venti d’asta non destinati a finalità ambien-tali, in misura massima pari al 25 percento, in linea con quanto stabilito dallaDirettiva ETS 2018/410/UE e tenendo indebita considerazione le misure volte aridurre in modo sostenibile i costi indirettidel carbonio a medio-lungo termine.

9/2203/72. Davide Crippa.

La Camera,

premesso che:

il Decreto del Presidente della Re-pubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testounico delle disposizioni legislative e rego-lamentari in materia di documentazioneamministrativa); il Decreto del Presidentedel Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013,n. 159 (Regolamento concernente la revi-sione, delle modalità di determinazione e icampi di applicazione dell’indicatore dellasituazione economica equivalente (ISEE);

in particolare:

l’articolo 3 del decreto del Presi-dente della Repubblica n. 445 del 2000prevede che: « Le disposizioni del presentetesto unico si applicano ai cittadini italianie dell’Unione europea, alle persone giuri-diche, alle società di persone, alle pubbli-

che amministrazioni e agli enti, alle asso-ciazioni e ai comitati aventi sede legale inItalia o in uno dei Paesi dell’Unione euro-pea. I cittadini di Stati non appartenentiall’Unione regolarmente soggiornanti in Ita-lia, possono utilizzare le dichiarazioni so-stitutive di cui agli articoli 46 e 47 limita-tamente agli stati, alle qualità personali e aifatti certificabili o attestabili da parte disoggetti pubblici italiani. Al di fuori dei casiprevisti al comma 2, i cittadini di Stati nonappartenenti all’Unione autorizzati a sog-giornare nel territorio dello Stato possonoutilizzare le dichiarazioni sostitutive di cuiagli articoli 46 e 47 nei casi in cui laproduzione delle stesse avvenga in applica-zione di convenzioni internazionali fra l’I-talia ed il Paese di provenienza del dichia-rante. 4. Al di fuori dei casi di cui ai commi2 e 3 gli stati, le qualità personali e i fatti,sono documentati mediante certificati oattestazioni rilasciati dalla competente au-torità dello Stato estero, corredati di tra-duzione in lingua italiana autenticata dal-l’autorità consolare italiana che ne attestala conformità all’originale, dopo aver am-monito l’interessato sulle conseguenze pe-nali della produzione di atti o documentinon veritieri »;

il suddetto Testo Unico si applicaalle persone fisiche aventi cittadinanza ita-liana o dell’Unione Europea o a personegiuridiche aventi sede legale in Italia o inuno dei Paesi dell’Unione Europea;

la normativa richiamata prevede chei cittadini di Stati non appartenenti all’U-nione autorizzati a soggiornare nel territo-rio dello Stato possono utilizzare le dichia-razioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47nei casi in cui la produzione delle stesseavvenga in applicazione di convenzioni in-ternazionali fra l’Italia ed il Paese di pro-venienza del dichiarante;

il Testo Unico dispone altresì che lequalità personali e i fatti, ai sensi del TestoUnico stesso sono documentati mediantecertificati o attestazioni rilasciati dalla com-petente autorità dello Stato estero, corre-dati di traduzione in lingua italiana auten-ticata dall’autorità consolare italiana chene attesta la conformità all’originale, dopo

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aver ammonito l’interessato sulle conse-guenze penali della produzione di atti odocumenti non veritieri;

l’articolo 4 del decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri n. 159/013detta disposizioni circa le modalità di de-terminazione e i campi di applicazionedell’Indicatore della situazione economicaequivalente (ISEE) prevedendo in partico-lare che:

1. L’indicatore della situazione red-dituale è determinato sulla base dei redditie delle spese e franchigie di cui ai commiseguenti, riferite a ciascun componente ov-vero al nucleo familiare. Ai fini del calcolodell’indicatore, il reddito di ciascun com-ponente il nucleo familiare è ottenuto som-mando i redditi di cui al comma 2 al nettodegli importi di cui al comma 3. Dallasomma dei redditi di cui al periodo prece-dente per l’insieme dei componenti sonodetratte le spese o le franchigie riferite alnucleo familiare di cui al comma 4. Iredditi e gli importi di cui ai commi 2 e 3sono riferiti al secondo anno solare prece-dente la presentazione della DSU. Le speseo le franchigie di cui al comma 4 sonoriferite all’anno solare precedente la pre-sentazione della DSU.

2. Il reddito di ciascun componenteil nucleo familiare è ottenuto sommando leseguenti componenti: a) reddito comples-sivo ai fini IRPEF; b) redditi soggetti aimposta sostitutiva o a ritenuta a titolod’imposta; c) ogni altra componente reddi-tuale esente da imposta, nonché i redditi dalavoro dipendente prestato all’estero tassatiesclusivamente nello stato estero in basealle vigenti convenzioni contro le doppieimposizioni; d) i proventi derivanti da at-tività agricole, svolte anche informa asso-ciata, per le quali sussiste l’obbligo allapresentazione della dichiarazione IVA; a talfine va assunta la base imponibile deter-minata ai fini dell’IRAP, al netto dei costidel personale a qualunque titolo utilizzato;e) assegni per il mantenimento di figli ef-fettivamente percepiti; f) trattamenti assi-stenziali, previdenziali e indennitari, in-cluse carte di debito, a qualunque titolopercepiti da amministrazioni pubbliche, lad-

dove non siano già inclusi nel reddito com-plessivo di cui alla lettera a); g) redditifondiari relativi ai beni non locati soggettialla disciplina dell’IMU, di cui all’articolo13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,convertito, con modificazioni, dalla legge22 dicembre 2011, n. 214, nonché’ agli ar-ticoli 8 e 9 del decreto legislativo 14 marzo2011, n. 23, se compatibili con la predettadisciplina, non indicati nel reddito com-plessivo di cui alla lettera a), comma 1, delpresente articolo. A tal fine i redditi deifabbricati si assumono rivalutando la ren-dita catastale del 5 per cento e i redditi deiterreni si assumono rivalutando il redditodominicale e il reddito agrario, rispettiva-mente, dell’80per cento e del 70 per cento.Nell’importo devono essere considerati iredditi relativi agli immobili all’estero nonlocati soggetti alla disciplina dell’impostasul valore degli immobili situati all’esterodi cui al comma 15 dell’articolo 19 deldecreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 22dicembre 2011, n. 214, non indicati nelreddito complessivo di cui alla lettera a),comma 1, del presente articolo, assumendola base imponibile determinata ai sensidell’articolo 70, comma 2, del testo unicodelle imposte sui redditi, approvato condecreto del Presidente della Repubblica 22dicembre 1986, n. 917;

di conseguenza, l’accesso alle pre-stazioni sociali avviene sulla base di unaccertamento preliminare operato, in oc-casione del rilascio dell’attestazione ISEEsecondo la vigente disciplina fiscale, la qualeimpone l’obbligo di denuncia delle attivitàpatrimoniali e reddituali, detenute all’e-stero;

ai sensi dell’articolo 2 del succitatodecreto del Presidente del Consiglio deiministri n. 159/13 l’ISEE costituisce livelloessenziale delle prestazioni ai sensi dell’ar-ticolo 117, secondo comma, lettera m) Cost.;

l’articolo 3 del decreto del Presi-dente della Repubblica n. 445 del 2000potrebbe essere interpretato come fonte diun obbligo aggiuntivo a carico dei soli stra-nieri, di dare prova con ulteriore documen-tazione di redditi e patrimoni-eventual-

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mente detenuti all’estero, in contraddizionecon il decreto del Presidente del Consigliodei ministri n.159/13, che già viene rila-sciato sulla base delle risultanze dell’Agen-zia delle entrate , alla quale devono con-fluire i dati sulle eventuali attività estere;

considerato che:

quanto sopra esplicitato rischia diporre in contraddizione le due norme,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di fornire un chia-rimento relativamente all’ambito di appli-cazione delle due norme citate in premessa(art. 3 del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 445 del 2000 e articolo 2 deldecreto del Presidente del Consiglio deiministri n. 159 del 2013), in modo tale chenon vi siano interpretazioni errate ri-guardo all’accesso alle prestazioni socialisulla base dell’ISEE, come disciplinato daldecreto del Presidente del Consiglio deiministri n. 159 del 2013, e relative nuovenorme attuative, salvo ogni successivo con-trollo.

9/2203/73. Ehm, Barzotti.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame si pre-figge, tra i suoi obiettivi, in primo luogoquelli di: assicurare protezione economicae normativa ad alcune categorie di lavora-tori particolarmente deboli, quali i lavora-tori impiegati nelle attività di consegna dibeni per conto altrui, i lavoratori precari, ilavoratori socialmente utili e di pubblicautilità e i lavoratori con disabilità, nonchéconsentire la piena attuazione delle proce-dure connesse al riconoscimento del red-dito di cittadinanza; fronteggiare rilevanticrisi industriali in corso in diverse aree delPaese al fine di garantire i livelli occupa-zionali e il sostegno al reddito dei lavora-tori;

si rende necessario un interventonormativo finalizzato ad incentivare i pro-

cessi produttivi delle imprese, in partico-lare quelle piccole e medie che operano nelcampo delle energie rinnovabili, oltre che,più in genere, orientato a dare impulso allacosiddetta green economy, anche coerente-mente a quanto esposto nelle linee pro-grammatiche del Governo nel quadro dellastrategia più ampia del Green New Deal,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare, nelrispetto dei vincoli di finanza pubblica,fermo restando quanto stabilito dal decretolegge n. 243 del 2016, nonché dall’art. 18-quater del decreto-legge n. 8 del 2017 edall’articolo 5 del decreto legge n. 91 del2017, adeguati strumenti normativi desti-nati alle piccole e medie imprese che ope-rano nel settore dell’efficientamento ener-getico nel Mezzogiorno sia per favorirel’accesso al credito, anche mediante garan-zia pubblica, sia per sostenere lo sviluppodi tali imprese con agevolazioni quali ilcredito di imposta, favorendone la cessionee valutando l’opportunità di introdurre mec-canismi di rimborso del credito.

9/2203/74. Maraia.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca, fragli altri, interventi per fronteggiare le crisioccupazionali presenti nelle aree di crisiindustriale complessa;

le aree di crisi industriale com-plessa riguardano territori soggetti a reces-sione economica e perdita occupazionale dirilevanza nazionale e con impatto signifi-cativo sulla politica industriale nazionale,non risolvibili con risorse e strumenti disola competenza regionale;

la materia è disciplinata dall’arti-colo 27, comma 8, del decreto legge 83/2012 (« riordino della disciplina in materiadi riconversione e riqualificazione produt-tiva di aree di crisi industriale complessa »)e, in sua attuazione, dal DM 31 gennaio2013, che disciplina le procedure di rico-

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noscimento di area di crisi industriale com-plessa e che prevede che il Ministero adottii Progetti per la Riconversione e la Riqua-lificazione Industriale (PRRI);

nella regione Sardegna sono statericonosciute due aree di crisi complessa:l’area di Porto Torres ricomprendente iComuni di Porto Torres e Sassari, ricono-sciuta ai sensi del decreto del Ministrodello sviluppo economico del 7 ottobre 2016,e l’area di Portovesme, con i SLL di Car-bonia, Iglesias e Teulada, riconosciuta aisensi del decreto del Ministro dello svi-luppo economico 13 settembre 2016,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nel rispetto deivincoli di finanza pubblica, di destinarealle aree di crisi industriale complessa dellaregione Sardegna ulteriori risorse per fron-teggiare eventuali e specifiche situazioni dicrisi occupazionale.

9/2203/75. Scanu, Perantoni.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 10-bis reca disposizioni fi-nalizzate ad implementare il sistema dicollegamento stradale tra le aree del cra-tere del sisma del 2016;

considerata la necessità di istituireuna zona economica speciale (Zes) nei co-muni delle Regioni Lazio, Umbria, Marchee Abruzzo colpiti dagli eventi sismici che sisono susseguiti a far data dal 24 agosto2016 al fine di contrastare i fenomeni dispopolamento e di svantaggio sociale e difavorire nuovi insediamenti produttivi neiterritori interessati dai citati eventi sismici,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare gli ade-guati strumenti normativi finalizzati all’i-stituzione di una zona economica specialenei comuni delle Regioni Lazio, Umbria,Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi si-

smici che si sono susseguiti a far data dal24 agosto 2016.

9/2203/76. Terzoni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca, fragli altri, interventi per fronteggiare le crisioccupazionali presenti nelle aree di crisiindustriale complessa;

le aree di crisi industriale com-plessa riguardano territori soggetti a reces-sione economica e perdita occupazionale dirilevanza nazionale e con impatto signifi-cativo sulla politica industriale nazionale,non risolvibili con risorse e strumenti disola competenza regionale;

la materia è disciplinata dall’arti-colo 27, comma 8, del decreto-legge 83/2012 (« riordino della disciplina in materiadi riconversione e riqualificazione produt-tiva di aree di crisi industriale complessa »)e, in sua attuazione, dal decreto ministe-riale 31 gennaio 2013, che disciplina leprocedure di riconoscimento di area dicrisi industriale complessa e che prevedeche il Ministero adotti i Progetti per lariconversione e la riqualificazione indu-striale (PRRI);

nella regione Marche sono state ri-conosciute due aree di crisi industriale com-plessa: l’area della Val Vibrata-Valle delTronto-Piceno che ricomprende i SistemiLocali del lavoro di Ascoli Piceno, SanBenedetto del Tronto, Comunanza e Mar-tinsicuro, riconosciuta ai sensi del decretodel Ministro dello sviluppo economico 10febbraio 2016 e l’area del distretto Fermo– Macerata ricomprendente i Comuni diTolentino e Corridonia e i Sistemi Localidel Lavoro di Fermo, Montegiorgio, Mon-tegranaro, Porto Sant’Elpidio e CivitanovaMarche, riconosciuta con decreto 12 dicem-bre 2018;

altri Accordi di Programma e Pro-tocolli di Intesa per lo sviluppo e la ricon-versione di aree industriali, riguardano Fa-

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briano, Gaifana/Nocera Umbra, Matelica(MC), Sassoferrato (AN), Ancona,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nel rispetto deivincoli di finanza pubblica, di destinarealle aree di crisi industriale complessa dellaregione Marche ulteriori risorse per fron-teggiare eventuali e specifiche situazioni dicrisi occupazionale nonché per avviare ecompletare l’ammodernamento del sistemainfrastrutturale regionale esistente già og-getto di Accordi di programma e protocollid’intesa.

9/2203/77. Rachele Silvestri.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame all’arti-colo 9 prevede specifiche risorse destinatealle Regioni Sicilia e Sardegna per consen-tire la prosecuzione degli interventi a so-stegno dei lavoratori occupati nelle aree dicrisi industriale complessa, a condizioneche siano contestualmente applicate le mi-sure di politica attiva stabilite dalla nor-mativa vigente;

considerato che:

gli eventi atmosferici dello scorso 25ottobre hanno colpito duramente la Siciliaorientale e la provincia di Ragusa, cau-sando danni ingenti alle infrastrutture, allecoltivazioni, con consistenti perdite in ter-mine di produzione, gravissimi danni strut-turali e la scomparsa di numerosi capi dibestiame. Al già disastroso bilancio dell’e-vento si è aggiunta una vittima nel Siracu-sano, a Rosolini: un uomo è stato travoltoda un’ondata di fango provocata dall’eson-dazione del fiume Tellaro. L’alluvione hainoltre causato difficoltà nei collegamentistradali, ferroviari ed aerei;

ad Ispica (RG), in particolare, leforti piogge hanno provocato lo straripa-mento del fiume Favara, che non ha sop-portato gli oltre 250 millimetri di pioggiacaduti in sole tre ore. 60 gli ovini annegati,

con grave danno per le aziende locali pro-duttrici di ricotta e formaggi. Nel corsodella notte, a causa di una frana verifica-tasi lungo il costone adiacente via Socrate,nella zona di Cava Mortilla, sono stateevacuate otto famiglie. La voragine qui aper-tasi, più di ogni altra, rende il senso digravità della situazione, al pari della di-struzione di impianti serricoli e coltivazionia pieno campo. La situazione nel ragusanoresta critica a Modica, Pozzallo e Sciclidove si fatica a tornare alla normalità perl’allagamento di strade e abitazioni,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, an-che in successivi provvedimenti normativi,congrue misure finanziarie finalizzate allaricostruzione dei territori danneggiati dal-l’alluvione che ha coinvolto le zone sudorientali della Sicilia e in particolare laprovincia di Ragusa, e a supporto dellepersone che hanno subito danni materialied economici, così da consentire una ri-presa rapida delle attività produttive, unripristino della regolare situazione dei tra-sporti e delle infrastrutture.

9/2203/78. Lorefice.

La Camera,

premesso che:

alla luce della normativa vigente inmateria di tutela della salute e sicurezzadel lavoro, il decreto legislativo 21 aprile2011, n. 67 consente, ai lavoratori addetti amansioni particolarmente pesanti e fati-cose, cosiddetti lavori usuranti, di andarein pensione in anticipo rispetto ai tempinormali;

le lavorazioni oggetto di questo be-neficio sono i lavori usuranti di cui all’ar-ticolo 2 del decreto del Ministero del lavoroe della previdenza sociale del 19 maggio1999;

nel 2020, in base al già citato qua-dro normativo, rientreranno nell’elenco deilavori usuranti e mansioni particolarmentegravose, ai fini anche del diritto all’anticipo

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pensionistico, soltanto coloro che: svolgonolavori in gallerie, cave o miniere; ad altetemperature; in cassoni aria compressa; incatena di montaggio; palombari; in spaziristretti; in asportazione di amianto; inlavorazioni del vetro cavo lavorano all’in-terno di un processo produttivo in serie, inattività con ripetizione costante dello stessociclo lavorativo; sono addetti al controllocomputerizzato della produzione e al con-trollo qualità; effettuano un lavoro a turno,volgendo altresì un lavoro notturno peralmeno 6 ore non meno di 64 giorni lavo-rativi l’anno; sono conducenti di veicoliadibiti al trasporto pubblico purché di ca-pienza complessiva non inferiore a noveposti;

tra i lavoratori svolgenti mansioniparticolarmente usuranti, così come su in-dividuate, non sono contemplati i condu-centi di automezzi speciali, quali risultanoessere i lavoratori del Ministero della Giu-stizia adibiti alla guida delle auto-blindate,di scorta ai magistrati, le cui mansioni nondovrebbero sfuggire dalla previsione nor-mativa che tutela le « lavorazioni » partico-larmente faticose e pesanti ai fini del rico-noscimento dell’accesso anticipato al pen-sionamento;

appare del tutto ingiustificato, an-che sotto un profilo della diseguaglianza ditrattamento, il mancato riconoscimento dellanatura di lavoro usurante per le presta-zioni rese da questi dipendenti del com-parto Giustizia, in quanto è ormai datoacquisito – come segnalato anche dalleOO.SS. – che i conduttori di mezzi ditrasporto siano una categoria caratteriz-zata da molti eccessi di morbosità (e talecircostanza è tanto più vera quando sifaccia riferimento agli autisti di mezzi spe-ciali) tanto che si è assistito nel corso deglianni ad un ampliamento del riconosci-mento della fattispecie di lavoro usurante avarie tipologie di conducenti, sia ad operadel decreto legislativo n. 67 del 2011 che neha introdotto il riconoscimento per i con-ducenti di veicoli, di capienza complessivanon inferiore a 9 posti, adibiti a serviziopubblico di trasporto collettivo, sia ad operadella legge 27 dicembre 2017, n. 205 chericonosce tale caratteristica alle prestazioni

rese dai conducenti dei mezzi pesanti ecamion,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, in occasione dellaprossima manovra di bilancio e nei limiti difinanza pubblica, di considerare partico-larmente usuranti le mansioni svolte daiconducenti di automezzi speciali presso ilMinistero della giustizia.

9/2203/79. Perconti.

La Camera,

premesso che:

il lavoro con contratto part-time ditipo verticale ciclico viene svolto in alcunesettimane del mese o in alcuni mesi del-l’anno ed è caratterizzato da prestazionelavorativa alternata a periodi di non atti-vità;

la suddetta tipologia lavorativa sicaratterizza quindi per un orario, stabilitodal contratto individuale di lavoro, infe-riore all’orario « normale » di lavoro. Que-st’ultimo è individuato dall’articolo 3, comma1 del decreto legislativo n. 66 del 2003 in40 ore settimanali, ovvero nel minor orarioprevisto dal contratto collettivo di lavoroapplicabile nella fattispecie; per i lavoratoridel settore privato l’applicazione della di-sciplina in vigore ai rapporti di lavoro atempo parziale verticale di tipo ciclico com-porta che le settimane ricadenti nei periodidi esonero dall’attività lavorativa, non es-sendo coperte da versamenti contributivi,non vengano considerate nel calcolo del-l’anzianità contributiva necessaria per ac-quisire il diritto al trattamento pensioni-stico;

l’istituto del part-time è usato comeleva di « flessibilità » dalle aziende, per ri-solvere situazioni lavorative che non richie-dono il pieno impegno del lavoratore, op-pure per quei lavori che devono esseresvolti solo in alcuni periodi dell’anno. Conla riforma Biagi, la precedente normativa(decreto legislativo n. 61 del 2001) è stata

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in parte integrata e in parte profonda-mente innovata;

in particolare, i suddetti lavoratoriin part-time ciclico verticale sono costrettia ricorrere alla via giudiziaria per vedersiriconoscere tutta l’anzianità contributiva,inclusa quella relativa ai periodi di nonlavoro. L’Inps ha imposto da sempre un’in-terpretazione restrittiva, che penalizza pe-santemente chi non per scelta, ma perimposizione delle aziende, è costretto apause di inattività, pur essendo titolare diun contratto di lavoro a tempo indetermi-nato; finora tutti i ricorsi legali hannoportato a un identico risultato, cioè allacondanna dell’istituto previdenziale pub-blico a ricalcolare l’anzianità contributivadei lavoratori ricorrenti con contratto part-time ciclico verticale;

al riguardo la Cassazione è interve-nuta con la sentenza n. 8772 ribadendo ilprincipio di non discriminazione nei trat-tamenti tra i lavoratori con contratto full-time e quelli in part-time ciclico verticale,ma l’elenco dei verdetti è ben più nutrito:solo dalla Corte di legittimità in meno didue anni ne sono stati emessi ben 8. Se aqueste sentenze si aggiungono quelle emessedai tribunali territoriali, l’elenco si allungaulteriormente, in modo sufficiente per par-lare di un orientamento giurisprudenzialeunivoco, ben consolidato; inoltre la Cortedi Giustizia europea, con la pronuncia n. 395del 10 giugno 2010, ha ribadito che « l’e-sclusione dei periodi di non lavoro dall’an-zianità contributiva può essere giustificatasolo se la prestazione lavorativa sia statainterrotta o sospesa per un impedimento,tale da giustificare l’accredito limitato dellacontribuzione »;

in tutti i dispositivi finora acquisiti,si richiama peraltro quanto già stabilito nel2010 dalla Corte Europea di giustizia, nellasentenza C-395/08 e C-396/08, laddove haaffermato che « la disciplina italiana sultrattamento pensionistico prevista per i la-voratori a tempo parziale di tipo verticaleciclico è sfavorita rispetto a quelle concer-nenti gli altri lavoratori » secondo la sud-detta Corte, il principio di non discrimina-zione scaturente dalla Direttiva n. 97/81 –

che l’Italia ha fatto propria con il decretolegislativo n. 61 del 2000 – fa sì che l’an-zianità contributiva necessaria per l’indivi-duazione della data relativa al diritto dellapensione debba essere calcolata, per chi èa tempo parziale, come se avesse lavorato atempo pieno. Da ciò discende che debbanoessere prese in considerazione, in via inte-grale, anche periodi di non lavoro. Alla lucedi queste considerazioni, conclude la sen-tenza, « osta una normativa nazionale laquale, per i lavoratori a tempo parziale ditipo verticale ciclico, esclude i periodi nonlavorati dal calcolo dell’anzianità contribu-tiva necessaria per acquisire il diritto allapensione, salvo che una tale differenza ditrattamento sia giustificata da ragioni obiet-tive »;

la questione investe tutti i dipen-denti che svolgono attività « ciclica », vale adire intervallata da periodi di sosta dovutia specifiche caratteristiche del ciclo pro-duttivo (per esempio: la pulizia degli spazie la gestione delle mense scolastiche, chechiudono nella pausa estiva; i servizi diausiliariato e assistenza ad personam; atti-vità tipiche del settore del trasporto aereo,soggetto a un calendario ben preciso, eturistico-alberghiero);

sulla base di una recente indagineattuariale, basata sui dati registrati negliarchivi amministrativi dell’INPS, sono statistimati gli oneri derivanti dalla valorizza-zione ai fini pensionistici dei periodi pre-stati con rapporti di lavoro part-time ditipo verticale ciclico. Per l’anno 2020 sistima che:

a) il numero di pensioni antici-pate sia di 3,5 milioni;

b) non vi siano richieste di pen-sione di vecchiaia;

c) il maggiore onere corrisponda a21,7 milioni di euro; complessivamente, inbase ai dati attuariali, si stimano, dal 2019al 2028:

a) 3,3 milioni di soggetti interes-sati alla pensione anticipata;

b) 0,1 milioni di soggetti che rag-giungeranno la pensione di vecchiaia (conun onere stimato a 3,4 milioni di euro);

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c) maggiori oneri per entrambe lefattispecie di pensioni, stimabili a 56,0 mi-lioni di euro,

impegna il Governo

anche alla luce delle sentenze citate inpremessa, a valutare l’opportunità di inter-venire con provvedimenti a carattere nor-mativo, al fine di tutelare il lavoratore inpart-time ciclico verticale, disponendo cheil periodo prestato con contratto di lavoroa tempo parziale sia da considerare intero,ai fini dell’acquisizione del diritto alla pen-sione, nei limiti previsti dall’applicazionedel minimale retributivo, di cui all’articolo7, comma 1, del decreto-legge n. 463 del1983.

9/2203/80. Cominardi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 13-ter del provvedimentoin discussione incrementa la dotazione delFondo per la crescita sostenibile al fine disostenere sull’intero territorio nazionale lanascita e lo sviluppo di società cooperativedi piccole e medie dimensioni costituite, inmisura prevalente, da lavoratori prove-nienti da aziende in crisi;

tra le priorità del Fondo, definitedal decreto interministeriale 8 marzo 2013,vengono individuati infatti interventi direttia progetti speciali finalizzati alla creazionedi nuova occupazione o alla salvaguardiadell’occupazione esistente;

priorità assoluta della CommissioneEuropea è « rilanciare la crescita in Europae creare nuovi posti di lavoro senza farcrescere il debito »;

la strategia Europa 2020 riconoscenell’imprenditorialità e nel lavoro auto-nomo due elementi essenziali per conse-guire una crescita intelligente, sostenibile einclusiva. Nel fornire sostegno a imprendi-tori e lavoratori autonomi, la Commissioneeuropea concentra l’attenzione su nuoveimprese (start-up) costituite da disoccupati

e gruppi vulnerabili, sostegno agli impren-ditori sociali; nel documento pubblicato il 5giugno « Raccomandazione del Consiglio sulprogramma nazionale di riforma 2019 del-l’Italia e che formula un parere del Consi-glio sul programma di stabilità 2019 dell’I-talia », il Consiglio Europeo chiede tra l’al-tro all’Italia di intervenire a favore deilavoratori autonomi, che rappresentano(dato 2017) il 20,8 per cento della forzalavoro (contro una media UE del 13,7 percento) e che sono generalmente meno tu-telati contro i rischi sociali rispetto ai la-voratori dipendenti; il dipartimento Fi-nanze del Ministero dell’economia ha re-centemente diffuso i dati relativi alle aper-ture di Partite Iva con regime forfettarionel secondo trimestre 2019 che, rispettoallo stesso periodo sono aumentate del 35per cento,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere pro-grammi di interventi, attraverso il Fondoper la crescita sostenibile o altro strumentodi finanziamento, a favore dei lavoratoriautonomi sia per il sostegno di attivitàimprenditoriali, sia per la tutela dei rischisociali.

9/2203/81. Ianaro.

La Camera,

premesso che:

nel bacino di crisi di Caserta ci sonoex lavoratori provenienti da realtà azien-dali diverse che componevano il compartoindustriale casertano;

gli ex dipendenti di questi impor-tanti comparti industriali per anni sonorimasti legati a progetti di ricollocazioneillusori e mai portati avanti;

il sostegno al reddito è divenutonegli anni di vitale importanza per le fa-miglie;

gli ultimi interventi in termini diammortizzatori sociali, come il decreto-legge 20 marzo 2014 n. 34, convertito dalla

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legge 16 maggio 2014, n. 78, hanno ri-stretto la platea dei beneficiari, ma soprat-tutto hanno creato numerose discrimina-zioni, nei confronti di lavoratori non soloappartenenti allo stesso bacino, quindi le-gati dallo stesso progetto, ma anche allastessa azienda;

la Regione Campania con decretodirigenziale n. 236/2016 pubblicato sulBURC n. 44 del 04 luglio 2016 vincolaval’accesso alla formazione e quindi al soste-gno ai soli lavoratori percettori di ammor-tizzatori sociali in deroga triennio 2012 –2014, lasciando fuori tutti coloro che, avendoterminato gli ammortizzatori ordinari nellostesso triennio 2012 – 2014, sono ad oggiprivi di sostegno al reddito;

ad oggi, a tutti quei lavoratori chehanno terminato la mobilità ordinaria nel2015 e nel 2016 non viene riconosciuto piùalcun tipo di ammortizzatore sociale,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere conun prossimo provvedimento di caratterenormativo, nell’area di crisi individuata inpremessa, l’adozione di un piano strategicodi investimenti volto a favorire politiche dioccupazione e reindustrializzazione, non-ché misure straordinarie di sostegno alreddito per i lavoratori ai quali non èriconosciuto alcun tipo di ammortizzatoresociale.

9/2203/82. Buompane.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca uncomplesso di interventi in materia di tuteladei lavoratori, di assunzioni, di ISEE, dirisoluzione di crisi aziendali e di conver-sione ambientale; l’articolo 1, comma 243,della Legge n. 232 del 2016 ha modificatoil testo dell’articolo 24-bis contenuto neldecreto-legge n. 83/2012, introducendo l’ob-bligo di comunicazione per gli operatorieconomici che decidano di localizzare, an-che mediante affidamento a terzi, l’attività

di call center in un Paese non membrodell’Unione europea;

in caso di omessa o tardiva comu-nicazione si applicano le sanzioni ammini-strative pecuniarie nei casi e nei modistabiliti dalla normativa citata; la comuni-cazione deve essere inviata al Ministero delLavoro e delle Politiche Sociali nonché al-l’ispettorato nazionale del lavoro, al Mini-stero dello sviluppo economico e al Ga-rante per la protezione dei dati personali,almeno trenta giorni prima del trasferi-mento indicando le informazioni relative ailavoratori coinvolti dalla delocalizzazionesecondo le istruzioni operative impartitedalla nota operativa del 1° marzo 2017(prot.n.33/1328) del Ministero del lavoro;

tale nota precisa, inoltre, che le di-sposizioni citate non possono più ritenersilimitate alle sole aziende che svolgono invia esclusiva o prevalente attività di callcenter, in quanto l’ambito di applicazionesoggettivo è riferibile all’operatore econo-mico, indipendentemente dal numero didipendenti occupati, che svolge attività dicall center utilizzando numerazioni telefo-niche messe a disposizione del pubblico, aprescindere dalla prevalenza o meno del-l’attività di call center rispetto al complessodelle proprie attività. Si aggiunge, altresìche la nozione di operatore economico èriconducibile alla definizione di cui all’ar-ticolo 3, comma 1, lettera p) del decretolegislativo 18 aprile 2016, n. 50, che indi-vidua coloro che offrono beni e servizi sulmercato a prescindere dalla forma giuri-dica di riferimento;

la nuova formulazione dell’articolo24-bis, in vigore dal 1° gennaio 2017, com-porta, dunque, un ampliamento della pla-tea dei soggetti nei cui confronti la normaviene applicata (operatore economico cheeroga servizi di call center, indipendente-mente dal numero dei dipendenti occupati,tanto tramite una struttura interna all’a-zienda quanto in outsourcing), nonché dellefattispecie di violazioni sanzionabili e del-l’importo delle sanzioni;

successivamente, con l’articolo 5 deldecreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, sono

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state introdotte delle norme destinate asanzionare le imprese italiane o estere cheoperano sul territorio nazionale e che, dopoaver avuto accesso ad aiuti di Stato per gliinvestimenti, decidono di delocalizzare inStati extra Ue l’attività produttiva, oppuredi ridurre i livelli occupazionali, con ladecadenza dal beneficio fruito e la restitu-zione maggiorata degli interessi; nono-stante tale normativa, alcune imprese ven-gono meno agli obblighi prescritti dalledisposizioni appena citate, ciò a detrimentodella tutela dei diritti dei lavoratori;

inoltre, le attività di call center, comenoto, sono state oggetto negli ultimi de-cenni di ampie forme di esternalizzazionedel servizio anche e, soprattutto, da partedelle pubbliche amministrazioni; nell’am-bito di tali operazioni è, infatti, tipico ilricorso alla stipula di contratti di appaltoper l’affidamento del servizio ad una nuovaimpresa, con conseguente problematica digarantire la prosecuzione dell’attività lavo-rativa dei lavoratori coinvolti, una voltascaduto il contratto;

a tutela della stabilità occupazio-nale dei lavoratori coinvolti, nel caso dicambi di appalto nel settore dei call center,vige la cosiddetta « clausola sociale », di cuiall’articolo 1, comma 10, della legge n. 11/2016, secondo cui: « In caso di successionenel contratto di appalto con il medesimocommittente e per la medesima attività dicall center, il rapporto di lavoro continuacon l’appaltatore subentrante... ». Si eli-mina così il rischio, spesso frequente nellapratica, di esclusione dell’obbligo di rias-sunzione qualora il nuovo appaltatore ap-plichi un contratto collettivo non conte-nente l’obbligo di riassunzione; la normaperò prosegue affermando che ciò avverrà« secondo le modalità e le condizioni pre-viste dai contratti collettivi nazionali dilavoro applicati e vigenti alla data del tra-sferimento, stipulati dalle organizzazionisindacali e datoriali maggiormente rappre-sentative sul piano nazionale ». Ebbene, ladisposizione de qua rinviando ai CCNL,sembra smentire la possibilità di configu-rare un passaggio diretto dei lavoratori alledipendenze del nuovo appaltatore, vistoche (per giurisprudenza pacifica) le clau-

sole sociali di origine negoziale compor-tano sempre comunque la cessazione delrapporto di lavoro e la successiva riassun-zione da parte del nuovo datore;

è evidente, quindi, che la normapone una serie di problemi applicativi dellaclausola sociale. In primo luogo, occorre,infatti, capire quali contratti collettivi de-vono essere considerati, visto che la dispo-sizione non specifica alcun parametro perindividuarli (ad esempio, il settore cui siriferiscono le prestazioni di call center).Bisogna, tra l’altro, considerare che le at-tività di call center non sono interessate daspecifiche forme di contrattazione collet-tiva, ma rientrano in settori più generalicome quello delle telecomunicazioni o, se siguarda alle aziende che normalmente of-frono tali servizi, nel multiservizi;

in ragione della portata dispositivadella norma, sembrerebbe vigere non unobbligo, ma una libertà di scelta dell’ap-paltatore confermata dall’espressione uti-lizzata dal comma 10, ove fa riferimento aicontratti collettivi « applicati » dallo stesso,e non a quelli che a questi dovrebberoessere applicati;

a riprova di ciò, il secondo periododel comma 10 in questione stabilisce che:« In assenza di specifica disciplina nazio-nale collettiva, il Ministero del lavoro edelle politiche sociali, con proprio decretoadottato sentite le organizzazioni datorialie sindacali maggiormente rappresentativesul piano nazionale, definisce i criteri ge-nerali per l’attuazione del presente comma ».Si prevede, quindi, una procedura concer-tativa al termine della quale il Ministerodel lavoro adotterà un decreto per definirequelle modalità e quelle condizioni se-condo le quali si realizzerà il passaggio dipersonale. Il problema, tuttavia, rimane ilparametro di riferimento per individuare ilCCNL cui fare riferimento, da cui dipende,del resto, anche l’intervento « sussidiario »del Ministero appena citato. La proceduraministeriale, infatti, opera solo « in assenzadi specifica disciplina nazionale collettiva ».Ecco dunque che, in assenza di chiarimenticirca la esatta portata della norma, sussi-sterebbe un margine per l’impresa suben-

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trante di applicare un contratto collettivocon condizioni di riassunzione più vantag-giose per la stessa, in modo anche daevitare l’intervento sussidiario del Mini-stero;

la previsione in commento, in con-clusione, se da un lato fa un passo impor-tante sul fronte della tutela occupazionalenegli appalti (seppur solo quelli relativi aiservizi di call center), garantendo la conti-nuazione dei rapporti di lavoro, dall’altrolato pone grosse problematiche sulle con-dizioni e sulle modalità con le quali talecontinuazione dovrà realizzarsi, special-mente quando il nuovo appalto risulta ri-dotto rispetto al precedente, con conse-guente pericolo di non mantenere tuttal’occupazione e tutte le precedenti condi-zioni contrattuali individuali (orario di la-voro, eccetera);

alla luce di ciò appare, quindi, op-portuno operare uno sforzo maggiore alivello legislativo, per chiarire precisamentele condizioni e le modalità (tra questi icriteri da seguire nella gestione degli esu-beri) con le quali debba avvenire la conti-nuazione dell’attività lavorativa in caso dicambio appalto, e quali rimedi utilizzarenel caso in cui non sia possibile garantire isoliti livelli occupazionali. Rebus sic stan-tibus, a poco sembra, dunque, servire l’u-tilizzo dell’espressione per cui il rapporto« continua » – che lascerebbe intendere unasorta di continuità giuridica del rapporto dilavoro – nel momento in cui, come esposto,le condizioni e le modalità del passaggiosono rimesse alla contrattazione collettivao al decreto ministeriale. Da qui, pertanto,appare più facile la violazione sistematicadella cosiddetta clausola sociale in sede dicontrattazione collettiva ad opera dei sog-getti committenti e imprese affidatarie delservizio di call center, a tutto discapitodella tutela dei diritti dei lavoratori;

premesso e ritenuto tutto ciò,

impegna il Governo:

a valutare – in merito all’obbligo dicomunicazione per gli operatori economiciche decidano di localizzare – attraverso gli

uffici tecnici del Ministero del lavoro edelle politiche sociali, di concerto con lealtre autorità istituzionali competenti, l’op-portunità di provvedere, con idonee inizia-tive, anche legislative, a rafforzare l’attivitàdi monitoraggio (eventualmente esistente)di tale procedura, oltre che dei vincolistabiliti dai commi 1 e 2 dell’articolo 5 deldecreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 (cosid-detto Decreto Dignità), e a revisionare lemodalità di effettuazione dei controlli, non-ché il loro grado di pervasività, nei con-fronti dei soggetti economici destinataridegli obblighi citati in premessa, ai finidell’attuazione e dell’efficacia della disci-plina che ha introdotto l’obbligo di comu-nicazione da parte degli operatori econo-mici in materia di delocalizzazioni, oltreche alla luce del rafforzamento della nor-mativa contro le delocalizzazioni così comedisposto dall’articolo 5 del decreto-legge 12luglio 2018, n. 87 (cosiddetto Decreto Di-gnità) che ha stabilito dei limiti alla delo-calizzazione delle imprese beneficiarie diaiuti;

a valutare, altresì, con riferimento alfenomeno delle esternalizzazioni delle at-tività dei call center, l’opportunità di chia-rire l’esatta portata interpretativa e appli-cativa della cosiddetta « clausola sociale »,di cui all’articolo 1, comma 10, della leggen. 11/2016, con particolare riguardo alladefinizione esatta del carattere precettivodella stessa, nonché delle condizioni e dellemodalità con le quali la continuazione del-l’attività lavorativa dovrà realizzarsi in casodi cambio di appalto, ciò a tutela dellastabilità occupazionale dei lavoratori.

9/2203/83. D’Orso, Alaimo.

La Camera,

premesso che:

nel quadro dei processi di innova-zione del lavoro pubblico, le legislazioniregionali, comprese quelle delle Regioni astatuto speciale, nel corso degli anni hannovalorizzato le attività di informazione ecomunicazione all’interno delle proprie or-ganizzazioni, anche mediante la stipula di

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rapporti di lavoro a tempo indeterminatocon giornalisti professionisti;

il ricorso a figure professionali èstato necessario per svolgere attività qua-lificate e deontologicamente certificate,spesso svolte al di fuori degli orari standarddella pubblica amministrazione, quali ras-segne stampa, comunicati stampa, organiz-zazione di conferenze stampa, gestione ditestate registrate in tribunale, promozionedell’informazione attraverso moderni ca-nali sociali;

occorre tenere conto, altresì, dellepeculiarità legate all’alto grado di autono-mia nello svolgimento delle attività, allacomplessità dei compiti, al livello di re-sponsabilità e competenza professionale,agli stessi richiesti;

l’articolo 19 del CCNL CompartoFunzioni Locali per il triennio 2016-18 hastabilito che, nel quadro dei processi diinnovazione del lavoro pubblico, al fine divalorizzare e migliorare le attività di infor-mazione e di comunicazione svolte dallepubbliche amministrazioni, sono previstidistinti specifici profili professionali idoneia garantire l’ottimale attuazione dei com-piti e funzioni connessi alle specifiche at-tività, stabilendo altresì i contenuti profes-sionali di base e l’inquadramento nell’at-tuale sistema di classificazione professio-nale;

con apposita dichiarazione congiuntaal predetto contratto collettivo relativo allatornata contrattuale 2016-2018 per il com-parto delle funzioni locali, è stata espres-samente prevista un’apposita sequenza con-trattuale, definita di raccordo, volta a di-sciplinare l’applicazione dell’articolo 19 delpredetto CCNL, nei confronti del personaleal quale, in forza di specifiche vigenti normedi legge regionale in materia, sia stata ap-plicata una diversa disciplina contrattualenazionale, seppure in via transitoria,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare, perquanto di competenza, le iniziative volte apromuovere l’avvio, per le Regioni ordina-

rie presso l’Aran, dell’apposita sequenzanegoziale prevista dal vigente contratto col-lettivo nazionale di lavoro per le funzionilocali, relativi alla tornata 2016-2018, chepreveda, per il personale della categorie dipersonale addette alle attività di informa-zione e comunicazione, opportune forme divalorizzazione professionale ed economicain vista della prossima contrattazione col-lettiva per il triennio 2019-2021, con ade-guata collocazione nei profili omogenei el’attribuzione del corrispondente tratta-mento economico, nella sostanziale salva-guardia delle relative prerogative già ma-turate, nonché a definire, le funzioni delGiornalista pubblico e dello Specialista inComunicazione istituzionale.

9/2203/84. De Lorenzo.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame reca di-sposizioni urgenti in materia di tutela dellavoro e per la risoluzione di crisi azien-dali;

le Zone Economiche Speciali (ZES)sono state istituite dagli articoli 4 e 5 deldecreto-legge 20 giugno 2017, n. 91 con lafinalità di favorire la creazione di condi-zioni favorevoli in termini economici, fi-nanziari e amministrativi, che consentanolo sviluppo, in alcune aree del Paese, delleimprese già operanti, nonché l’insedia-mento di nuove imprese in dette aree;

alle imprese che già operano in unaZES e a quelle che decidono di avviare inquella zona la propria attività, la norma-tiva vigente riconosce vantaggi in termini diadempimenti amministrativi e misure divantaggio fiscale sotto forma di credito diimposta;

il Meridione d’Italia è la parte delPaese che registra il maggior tasso di di-soccupazione con circa 1,5 milioni di di-soccupati e con un tasso di disoccupazionegiovanile tra i più alti dell’intera Europa;

appare quanto mai necessario in-centivare la creazione di nuovi posti di

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lavoro nelle aree più depresse e a più altadisoccupazione del paese,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di individuare mi-sure finalizzate a prevedere che le impreseoperanti all’interno di una ZES e quelle chein tale zona avviano la propria attivitàpossano assumere parte del loro personaletra i residenti nei comuni delle provincericomprese all’interno della ZES, anche alfine di tutelare i livelli occupazionali nellearee in cui tali imprese insistono.

9/2203/85. Manzo, Faro, Alberto Manca.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame reca di-sposizioni urgenti in materia di tutela dellavoro e per la risoluzione di crisi azien-dali;

la legge 205 del 2017 (legge di bi-lancio 2018) all’articolo 1, commi 910-914,ha introdotto il divieto per il datore dilavoro di pagare in contanti i propri lavo-ratori al fine di evitare abusi che vedevanoi lavoratori essere costretti a dichiarare dipercepire uno stipendio, tramite la firmaper ricevuta della busta paga, ma incas-sarne effettivamente uno stipendio più bassodi quello dichiarato;

il comma 914 della citata legge in-dividua alcune categorie di lavoratori che,pur nella condivisibilità della normativagenerale, sono esentati dalla medesima per-ché per le caratteristiche peculiari del la-voro svolto, il divieto di percepire lo sti-pendio in contanti avrebbe potuto arrecareun danno anziché una tutela e un benefi-cio;

tra le categorie di cui al comma 914non figurano i lavoratori marittimi, lavo-ratori che per la specificità del lavoro svoltoin navigazione, si trovano sovente in situa-zioni in cui le navi da carico approdano inporti « disagiati » ove non è possibile effet-tuare prelievi bancomat ovvero utilizzare

carte di pagamento elettroniche. Prima del-l’entrata in vigore delle citate disposizioninormative era di uso abituale chiedere alCapitano della nave anticipi sullo stipendioper assolvere alle loro necessità quandosbarcavano in « franchigia ». Dopo l’entratain vigore delle nuove norme tali anticipinon sono stati più corrisposti ai marittimi;

tale situazione di oggettivo disagio èstata riconosciuta dallo stesso Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti che, conuna nota (protocollo n. 17034) del 26 giu-gno 2018 ha auspicato un’esclusione deilavoratori marittimi dal campo dell’appli-cazione della normativa di cui ai commi910-914 dell’articolo 1 della legge 205/2017;

in tal senso è opportuno rilevare lacondizione paradossale in cui si vengono atrovare le imprese armatoriali, le quali perrispettare la legge, si vedono comminaredelle così dette « non conformità » in sededi ispezioni da parte della Capitanerie diPorto ai sensi del Maritime Labour Con-vention 2006, per aver privato i marittimidel diritto di ricevere anticipi sullo stipen-dio,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere l’e-senzione dei lavoratori marittimi dall’ap-plicazione dei commi da 910 a 914 dell’ar-ticolo 1 della legge 205/2017, anche limita-tamente alla possibilità di ricevere anticipisullo stipendio nei periodi di navigazione.

9/2203/86. Alberto Manca, Manzo.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge n. 2203, di con-versione in legge del decreto-legge 3 set-tembre 2019, n. 101, reca un complesso didisposizioni per la tutela del lavoro di al-cune categorie di lavoratori precari quali icosiddetti Riders, lavoratori con disabilità,lavoratori socialmente utili e lavoratori dipubblica utilità oltre alle disposizioni rela-tive alle crisi aziendali;

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con l’evoluzione tecnologica anchel’economia italiana è entrata nell’epoca ca-ratterizzata dal dominio del digitale e laconseguente nascita di nuove pratiche dilavoro;

i cambiamenti avvenuti nel mondodel lavoro, con la crescente digitalizzazionee la nascita di nuovi modelli di impresa, incui le posizioni a tempo determinato sonocomuni e le organizzazioni stipulano con-tratti con lavoratori autonomi per assun-zioni a breve termine – la gig economy oeconomia dei lavoretti – hanno portato allaprogressiva comparsa dei cosiddetti « lavoriatipici »;

oggi, il mercato del lavoro richiede« contratti di lavoro flessibile » e tale fles-sibilità deve poter godere di una protezioneminima, la progressiva diffusione delle piat-taforme digitali, quali sistemi di organiz-zazione del lavoro volti a favorire e facili-tare l’acquisizione di beni e servizi attra-verso il ricorso alle tecnologie informati-che, comporta anche il coinvolgimento divarie figure di lavoratori, i quali necessi-tano di misure normative di tutele specifi-che in materia lavoristica per ciò che con-cerne la salute e sicurezza del lavoratore edelle lavoratrici, diverse da quelle che hannocaratterizzato l’ordinamento sino ad oggiconsolidatosi,

considerato che:

nella società contemporanea, la gigeconomy è una forma efficiente di impresacapitalistica che opera su lavori che scon-tano flessibilità e intermittenza e che ne-cessita, ad oggi di interventi normativi voltiad individuare misure di tutela nei con-fronti dei lavoratori e delle lavoratrici chevi prestano servizio;

il Parlamento europeo ha appro-vato, in data 15 aprile 2019 una legge, giàconcordata con i ministri UE, volta a ga-rantire una serie di diritti minimi ai lavo-ratori occasionali, a chiamata, intermit-tenti, ed inoltre a tirocinanti e apprendistiretribuiti se lavorano in media almeno treore alla settimana e 12 ore su quattrosettimane, gli Stati membri disporranno ditre anni per implementare le nuove norme,

considerando che l’assenza di un quadronormativo volto a favorire la salute e sicu-rezza lavorativa nell’inquadramento dellagig economy è. globale e non riguarda soloil mercato lavorativo italiano;

l’Esecutivo ha già manifestato formedi sensibilizzazione poste in essere versotutti i lavoratori e le lavoratrici delle piat-taforme digitali, attivando anche un appo-sito tavolo tecnico di confronto con i sin-dacati, le rappresentanze dei lavoratori dellepiattaforme digitali e le imprese del settore,al fine di poter definire e garantire almeglio, le misure di tutela contenute negliarticoli 1, 2 e 3 del decreto-legge in esamea favore di tale categoria di lavoratori,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, di assumere nelprimo provvedimento utile, iniziative nor-mative di competenza, affinché i rapportidi lavoro della gig economy possano esseresvolti con modalità di misure tecniche edorganizzative specifiche, indispensabili pergarantire non solo un salario minimo edun’inquadratura contrattuale ma ancheforme di tutela e di protezione dai rischiche possono verificarsi attraverso la conti-nua connessione alle piattaforme digitali alfine di favorire il diritto alla disconnessioneal di fuori degli orari di lavoro per con-sentire gli adeguati tempi di riposo a tuteladella salute e della sicurezza dei lavoratorie delle lavoratrici, contrastando e imple-mentando altresì le sanzioni per l’utilizzoimproprio di ogni tipologia contrattualepriva di tutele, con particolare riguardo aquelle relative alla salute e sicurezza sullavoro, da parte dei propri datori di lavoro.

9/2203/87. Amitrano.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca alCapo II alcune modifiche al decreto-legge30 aprile 2019, n. 34, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58(cosiddetto decreto-legge crescita). In sede

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di esame presso le Commissioni riunite 10a

e 11a sono stati presentati da tutti i gruppiparlamentari numerosi emendamenti voltiad abrogare o a modificare l’articolo 10 deldecreto-legge 34 del 2019;

l’articolo 10 del decreto-legge in og-getto, ha apportato alcune modifiche alladisciplina riguardante gli incentivi per gliinterventi di efficienza energetica e di ri-duzione del rischio sismico, prevedendo lapossibilità per il soggetto che sostiene lespese per gli interventi di cui agli articoli 14e 16 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63(rispettivamente, interventi di efficienzaenergetica e di riduzione del rischio si-smico), di ricevere, in luogo dell’utilizzodella detrazione, un contributo anticipatodal fornitore che ha effettuato l’intervento,sotto forma di sconto sul corrispettivo spet-tante. Tale contributo è recuperato dal for-nitore sotto forma di credito d’imposta, dipari ammontare, da utilizzare in compen-sazione, in cinque quote annuali di pariimporto, senza l’applicazione dei limiti dicompensabilità;

i fornitori che hanno effettuato ledue tipologie di intervento a loro voltahanno facoltà di cedere il credito d’impostaai propri fornitori di beni e servizi. Conulteriore modifica, analoga facoltà è stataconcessa ai beneficiari di detrazioni perinterventi di realizzazione di opere finaliz-zate al conseguimento di risparmi energe-tici, con installazione di impianti basatisull’impiego delle fonti rinnovabili di ener-gia, nonché ai relativi fornitori;

il comma 3-ter dell’articolo 10 con-sente altresì ai beneficiari della detrazioneper gli interventi di realizzazione di operefinalizzate al conseguimento di risparmienergetici, con particolare riguardo al l’in-stallazione di impianti basati sull’impiegodelle fonti rinnovabili di energia (di cuiall’articolo 16-bis, comma 1, lettera h), deldecreto del Presidente della Repubblica 22dicembre 1986, n. 917, e successive modi-ficazioni e integrazioni, testo unico delleimposte sui redditi), di cedere il propriocredito ai fornitori di beni e servizi neces-sari alla realizzazione degli stessi inter-venti; tali soggetti possono a loro volta

cedere il credito ai propri fornitori, conl’esclusione di ulteriori cessioni da parte diquesti ultimi. Come per gli altri interventidisciplinati dalle norme in esame, è esclusala cessione dei crediti a istituti di credito eintermediari finanziari;

le modifiche introdotte dall’articolo10 del decreto-legge crescita hanno mo-strato criticità in fase applicativa, destandoforti preoccupazioni nella filiera delle im-prese della riqualificazione energetica edella ristrutturazione del patrimonio im-mobiliare a uso residenziale, in particolarenelle piccole e medie imprese operanti neisettori degli impianti, del legno e dell’arre-damento;

oltre sessanta imprese dei predettisettori, associate alla Confederazione Na-zionale dell’Artigianato e della Piccola eMedia Impresa (CNA), hanno avviato unprocedimento amministrativo davanti allaCommissione europea e all’Autorità ga-rante della concorrenza e del mercato(AGCM) affinché venga accertata l’illegitti-mità dell’articolo 10 del decreto crescita,per violazione della disciplina della con-correnza;

l’AGCM, nella segnalazione del 17giugno 2019 inviata a Governo e Parla-mento, pubblicata nel Bollettino settima-nale n. 26 del 1° luglio, ha evidenziato chela norma, nella sua attuale formulazione,appare suscettibile di creare restrizioni dellaconcorrenza nell’offerta di servizi di riqua-lificazione energetica a danno delle piccolee medie imprese, favorendo i soli operatorieconomici di più grandi dimensioni. Il nuovosistema di incentivazione fiscale, di parti-colare appetibilità per la domanda, si pone,in ragione delle modalità prescelte per iltrasferimento dei crediti fiscali dai soggettiaventi diritto ai fornitori, quale meccani-smo realmente fruibile solo dalle impresedi grande dimensione, che risultano le uni-che in grado di praticare gli sconti corri-spondenti alle detrazioni fiscali, potendocompensare i correlativi crediti d’impostain ragione del consistente volume di debitifiscali, godendo anche di un minor costofinanziario connesso al dimezzamento da10 a 5 anni del periodo di compensazionedel credito d’imposta;

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in tale contesto, particolarmente de-stabilizzante per le piccole e medie impreseche operano nel settore è anche il dispostodi cui al comma 3-ter, che, come già dettoin precedenza, ha introdotto, anche per gliinterventi di vendita e installazione di im-pianti fotovoltaici residenziali, la possibilitàdella cessione ai fornitori del credito IR-PEF per detrazione fiscale da parte deiclienti. Anche tale beneficio può essereproposto ai clienti solo da grandi gruppiindustriali, perché possiedono sia capienzadi imposte a debito sufficientemente ampiaper la compensazione dei crediti fiscaliacquisiti dai clienti, sia la capacità di ri-correre al credito bancario, ovvero di im-porre il timing dei pagamenti ai proprifornitori per colmare i gap di liquiditàconnessi con l’acquisizione dei crediti;

il Ministro dello sviluppo econo-mico, nel corso della seduta del Senato del10 ottobre 2019, dedicata allo svolgimentodi interrogazioni a risposta immediata, inrisposta agli atti nn. 3-01170 e 3-01173,relativi ai profili di criticità della recentenormativa in tema di interventi per la ri-qualificazione energetica e antisismica e, inparticolare, delle modalità di compensa-zione delle spese, ha ribadito « l’esigenzaevidente di modificare il testo » e ha altresìevidenziato la necessità di aprire « un ta-volo di confronto per arrivare alla solu-zione migliore », sentendo « i diversi porta-tori di interesse, quindi tutte le associazionidi categoria dei diversi settori », ritenendola legge di bilancio « il provvedimento piùconsono dove proporre e produrre unamodifica completa e congrua dell’articolo10 del decreto crescita »,

impegna il Governo

ad adottare ogni più opportuna iniziativadi carattere normativo al fine di addiveniread una rapida soluzione delle criticitàemerse a seguito delle modifiche apportatedall’articolo 10 del decreto-legge crescitaalla normativa in tema di interventi per lariqualificazione energetica e antisismica,nonché di installazione di impianti basatisull’impiego delle fonti rinnovabili di ener-gia, da inserire nel primo provvedimento

utile all’esame delle Camere, successivo allachiusura del tavolo di confronto ministe-riale.

9/2203/88. D’Alessandro.

La Camera,

premesso che:

il settore siderurgico ha fortementecaratterizzato il tessuto produttivo dell’a-rea di Taranto: l’impianto siderurgico exILVA, il più grande d’Europa, rientra fra isiti di interesse strategico per il nostroPaese;

la crisi del comparto siderurgico,con le connesse criticità ambientali, hainfluito negativamente sulla sostenibilità diquesto modello di sviluppo, ed è stata ri-conosciuta l’area di crisi industriale com-plessa per il territorio dei comuni di Ta-ranto, Statte, Montemesola, Massafra e Cri-spiano con il decreto-legge 7 agosto 2012,n. 129;

il medesimo decreto-legge ha inol-tre affrontato la questione dell’emergenzaambientale dell’area dell’ILVA, dettandonorme concernenti la realizzazione degliinterventi di riqualificazione e ambienta-lizzazione dell’area di Taranto e nomi-nando un Commissario straordinario, dopoche nel marzo 2012 il Ministero dell’am-biente aveva disposto l’adeguamento del-l’AIA alle conclusioni delle migliori tecni-che disponibili europee (BAT) relative alsettore siderurgico; il riesame dell’AIA permantenere in esercizio lo stabilimento erastato poi concluso nell’ottobre 2012;

gli interventi per l’area si sono suc-ceduti numerosi nel tempo: ILVA è statadichiarata stabilimento di interesse strate-gico nazionale e sono state dettate specifi-che misure per garantire la continuità pro-duttiva aziendale; nel 2013 è stato discipli-nato, con specifico riguardo allo stabili-mento ILVA, il commissariamentostraordinario di stabilimenti industriali diinteresse strategico nazionale la cui attivitàproduttiva comporti pericoli all’ambiente ealla salute, disciplinando in particolare la

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procedura per l’approvazione di un « Pianodelle misure e delle attività di tutela am-bientale e sanitaria »; il piano ambientale,adottato con il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 14 marzo 2014, haprevisto le azioni e i tempi necessari pergarantire il rispetto delle prescrizioni dilegge e dell’AIA;

nel 2015, con il decreto-legge n. 1del 2015, è stata estesa alle imprese dichia-rate di interesse strategico nazionale, qualil’ILVA, la disciplina dell’amministrazionestraordinaria delle grandi imprese in crisi;sono stati così nominati i commissari stra-ordinari della procedura di amministra-zione straordinaria; ai commissari, e aisoggetti da questi funzionalmente delegati,è stata riconosciuta una sorta di immunitàpenale ed amministrativa per le condotteposte in essere in attuazione del cosiddettopiano ambientale;

sempre nel 2015, sono state dettatedisposizioni finalizzate alla cessione a terzidei complessi aziendali del Gruppo ILVA, efissato al 30 giugno 2017 il termine ultimoper l’attuazione del « piano ambientale »;con il successivo decreto-legge n. 98 del2016, per garantire la tutela ambientalenell’ambito del processo di cessione deicomplessi aziendali del Gruppo ILVA, sonostate introdotte disposizioni volte a porrein stretta correlazione la procedura di sceltadel contraente con quella della realizza-zione del « piano ambientale »;

il medesimo decreto n. 98 del 2016ha consentito la proroga di ulteriori 18mesi del termine ultimo per l’attuazionedel Piano ambientale, ed esteso all’affittua-rio o all’acquirente, nonché ai soggetti daquesti delegati, l’esclusione dalla responsa-bilità penale o amministrativa a fronte dicondotte poste in essere in attuazione delmedesimo Piano, con il limite temporaledelle condotte poste in essere fino al 30giugno 2017 ovvero fino all’ulteriore ter-mine di 18 mesi eventualmente concesso; ladecorrenza dei 18 mesi è stata poi fissata,con il decreto-legge n. 244 del 2016, dalladata di entrata in vigore del decreto delPresidente del Consiglio dei ministri di ap-provazione delle modifiche del « piano am-bientale »;

a seguito del trasferimento, nel giu-gno 2017, dei complessi aziendali del gruppoILVA in amministrazione straordinaria allasocietà AM InvestCo Italy s.r.l., cordata diArcelorMittal e Marcegaglia, e alla presen-tazione da parte di questa della domandadi AIA è stato emanato il decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri 29 set-tembre 2017 di approvazione delle modifi-che al « piano ambientale » del 2014; con ildecreto-legge n. 244 del 2016, il termine di18 mesi per l’attuazione del Piano in sca-denza a marzo 2019, è stato prorogato al23 agosto 2023, collegandolo alla data discadenza dell’AIA;

dunque, pur a fronte di una pro-roga per l’attuazione del Piano ambientalefino ai 2023. restava ferma l’esimente dallaresponsabilità penale e amministrativa peri dirigenti di ILVA solo fino alla scadenza di18 mesi dall’entrata in vigore del decretodel Presidente del Consiglio dei ministri del2017, ovvero al marzo 2019; interpellata inmerito dal MiSE, l’Avvocatura dello Statoha sostenuto che l’esimente avrebbe inveceoperato « per tutto l’arco temporale in cuil’aggiudicatario sarà chiamato ad attuare leprescrizioni ambientali impartite dall’am-ministrazione », risultando dunque coinci-dente con la data di scadenza dell’AIA incorso di validità, ovvero al 23 agosto 2023;

è intervenuto poi, a contrario, l’ar-ticolo 46 del decreto-legge n. 34 del 2019,che ha limitato dal punto di vista oggettivol’esonero da responsabilità alle attività diesecuzione del c.d. piano ambientale, esclu-dendo l’impunità per la violazione delledisposizioni a tutela della salute e dellasicurezza sul lavoro, ed ha individuato nel6 settembre 2019 il termine ultimo di ap-plicazione dell’esonero da responsabilità;

considerato che:

il piano industriale di ArcelorMittalprevedeva investimenti per 2.4 miliardi dieuro finalizzati al risanamento ambientaledella fabbrica, alla copertura dei parchiminerari e all’adozione di nuove tecnologieper ammodernare gli impianti, nonché unrimborso per 1,8 miliardi di euro a favoredello Stato e dei creditori;

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nel settembre 2018 era stato rag-giunto e siglato al Ministero dello sviluppoeconomico l’accordo sull’ILVA tra sinda-cati, commissari e la multinazionale Arce-lorMittal, che prevedeva l’assunzione di10.700 persone dell’ex ILVA (8,200 a Ta-ranto) da parte di ArcelorMittal, mentre2.586 esuberi erano rimasti in capo all’am-ministrazione straordinaria in cassa inte-grazione straordinaria a zero ore;

già nel giugno 2019, tuttavia, Arce-lorMittal aveva comunicato la decisione diricorrere alla cassa integrazione guadagniordinaria per un numero di circa 1.400dipendenti al giorno per 13 settimane aseguito della riduzione della produzioneprimaria nello stabilimento di Taranto;

alla prosecuzione dell’attività pro-duttiva del polo siderurgico di Taranto, con90 milioni di tonnellate di produzione an-nua, è legato il futuro industriale di unafiliera strategica nonché il destino di 20.000lavoratori; la chiusura dell’ex ILVA deter-minerebbe conseguenze estremamente graviper l’intero Paese;

costerebbe un punto di Pil, la per-dita di 14.000 posti di lavoro diretti, piùquelli dell’indotto, e la fine della produ-zione dell’acciaio a Taranto, con le ricaduteeconomico-produttive che ciò avrebbe;

considerato altresì che:

in sede di esame del decreto-legge alSenato, è stata disposta la soppressionedell’articolo 14 del decreto, facendo veniremeno l’intervento ivi previsto sulla normadel decreto-legge n. 1 del 2015 che escludela responsabilità penale e amministrativadel Commissario straordinario, dell’affit-tuario o acquirente, e dei loro delegati,dell’ILVA di Taranto in relazione alle con-dotte poste in essere in attuazione del Pianoambientale; in particolare, è stata sop-pressa la novella che interviene sia in me-rito all’ambito oggettivo dell’esonero da re-sponsabilità, con riguardo alle condotte scri-minate, sia in merito all’ambito temporaledell’esonero da responsabilità penale e am-ministrativa che, per i soli acquirenti oaffittuari (e per i soggetti da questi dele-gati), viene prorogata dal 6 settembre 2010

alla scadenza delle singole prescrizioni delPiano ambientale alle quali la condotta èriconducibile;

ciò si lega alla già avvenuta ridu-zione della produzione primaria nello sta-bilimento di Taranto e alla decisione diArcelor Minai di ricorrere dal giugno 2019alla cassa integrazione guadagni ordinariaper 1.400 dipendenti;

ulteriore motivo di preoccupazionetra i lavoratori e i sindacati è rappresentatodal recente cambio ai vertici del Gruppofranco-indiano,

impegna il Governo:

a garantire, in tempi rapidi e me-diante ogni azione opportuna a tali fini, lapermanenza dell’attività produttiva del com-plesso siderurgico dell’ex ILVA di Taranto,garantendo altresì, per questa via, la sal-vaguardia dei livelli occupazionali diretti edi quelli legati all’indotto, attraverso l’ado-zione, nel quadro generale anche comuni-tario di ristrutturazione dei processi indu-striali, di modalità produttive orientate aduna progressiva decarbonizzazione dell’im-pianto;

a porre in essere ogni iniziativa tesa agarantire, in tempi congruenti con quantogià previsto, la completa realizzazione delPiano di risanamento ambientale al fine difornire piena tutela sanitaria ed ambientaleai lavoratori e alla popolazione dell’areainteressata;

a favorire la completa realizzazionedel progetto di riconversione e riqualifica-zione industriale dell’area di crisi indu-striale complessa dichiarata per i territoridei comuni di Taranto, Statte, Monteme-sola, Massafra e Crispiano, destinando ul-teriori risorse per il finanziamento degliinterventi di sviluppo imprenditoriale rica-denti nei predetti comuni;

ad accelerare le azioni e l’esecuzionedelle misure all’esame del Tavolo Istituzio-nale Permanente per Taranto volte a ga-rantire un futuro sostenibile per lo svi-luppo industriale dell’area e per la popo-lazione ivi residente.

9/2203/89. Moretto.

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La Camera,

premesso che:

nel provvedimento in esame sonopresenti disposizioni urgenti per la tuteladel lavoro e per la risoluzione di crisiaziendali;

il provvedimento destina inoltre de-terminate risorse a territori specifici e adaree di crisi industriale complessa delleRegioni Sardegna e Sicilia;

con decreto del 16 aprile 2019 ilministero dello Sviluppo economico ha ri-conosciuto il Sistema locale del lavoro diTorino quale area di crisi industriale com-plessa. Il Sistema locale del lavoro di To-rino, comprende ben 112 Comuni;

sono molteplici le industrie piemon-tesi attualmente in crisi tra cui Bluetec, exEmbraco, Lear, Olistem, Mahle Group, NewHolland, Pernigotti. Secondo i sindacati ilsolo settore della metalmeccanica e dell’in-dotto auto ha oggi circa 2 mila lavoratori arischio;

nei giorni scorsi il Presidente delConsiglio Giuseppe Conte, presente a To-rino per discutere del dossier sull’area dicrisi complessa, ha dichiarato che il Pie-monte potrà beneficiare di circa 150 mi-lioni di euro per il rilancio delle aree in-dustriali e che « cinquanta milioni an-dranno a finanziare le misure dell’area dicrisi, fondi che potrebbe essere a disposi-zione già a gennaio e destinati alle piccolee medie imprese »,

impegna il Governo

ad assicurare risorse adeguate e strumentinormativi efficaci all’area di crisi indu-striale complessa riconosciuta con decretodel 16 aprile 2019 e promuovere il rilanciodel sistema economico e produttivo com-plessivo del Piemonte salvaguardando gliattuali livelli occupazionali.

9/2203/90. Fregolent.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 101 del 2019 oggi inesame reca misure in materia di tutela dei

lavoratori, di assunzioni e di risoluzione dicrisi aziendali;

da diverso tempo si prolunga unostato di crisi della Gazzetta del Mezzogiorno,sottoposta al sequestro con confisca dellequote societarie dell’editore disposto dalTribunale di Catania. La risoluzione di talecrisi è diventata oggetto di tavoli interisti-tuzionali volti a verificare le condizioni peril superamento delle criticità rilevate e latutela dei lavoratori;

particolarmente rilevante è stata lariunione voluta dal Presidente del Consigliodello scorso 17 ottobre 2019 a cui ha par-tecipato il Sottosegretario con delega all’e-ditoria Martella in cui si è evidenziata lanecessità di riportare il tema nell’agenda diGoverno,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di porre quantonecessario al fine di tutelare le professio-nalità della Gazzetta del Mezzogiorno.

9/2203/91. Lattanzio.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza ADS Solution S.r.l. diPomezia, Roma, una società del gruppoADS controllata dalla società A.D.S. Assem-bly Data System che aveva ad oggetto laprestazione e l’erogazione di servizi nelsettore delle « comunicazioni elettroniche »e nel settore delle c.d. « Utilities »;

nonostante l’enorme sviluppo matu-rato nel giro di pochi anni, a partire dal-l’inizio del 2017, a causa di una situazionedi crescente tensione finanziaria della so-cietà A.D.S., quest’ultima decideva di con-ferire alla ADS Solution anche la propriaazienda in un’ottica di rilancio avendo ma-nifestato interesse alla sua acquisizione unoperatore nazionale quotato al Mercatotelematico Azionario;

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pertanto, l’azienda, in dipendenzadella menzionata operazione di conferi-mento, sarebbe divenuta responsabile deidebiti relativi all’azienda ADS e che all’i-nizio del 2018 notificazioni di debiti avreb-bero portato all’interruzione di ogni trat-tativa con la società quotata;

per l’effetto di quanto sopra ad oggila ADS Solution si venne a trovare in statodi crisi con il conseguente licenziamento di67 lavoratori, costituito per il 21% da ma-nodopera femminile e così anche ADS conoltre 280 lavoratori a rischio,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/92. Basini, Durigon, Gerardi, Ma-turi, Zicchieri.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Alitalia la Sea di Mi-lano, Meridiana e aeroporti di molte cittàitaliane;

già nel corso del 2017, per stigma-tizzare il susseguirsi delle crisi aziendalinel settore aereo e per chiedere una ri-forma complessiva del settore, con l’aper-tura di un vero contratto nazionale appli-cabile ai lavoratori di tutte le aziende, sonostati indetti una serie di scioperi nel tra-sporto;

la scorsa legislatura è stata presen-tata dal primo firmatario del presente attol’interrogazione n. 4-15647 in cui si sotto-lineavano le problematiche riscontrate co-stantemente in tutti gli aeroporti nazionali:l’annuncio di Sea di Milano di procedere anuovi licenziamenti, la disdetta da partedelle principali aziende di handling deicontratti integrativi vigenti, come AviationServices a Bologna, o comunque l’applica-

zione in maniera riduttiva dei principi dellaclausola sociale;

questa situazione, sommata ad un’as-senza di regole precise, alla svendita ingiu-stificata di asset strategici per gli interessinazionali e ad una imponente crisi occu-pazionale, ha impedito alle aziende nazio-nali di competere a pari condizioni conquelle estere;

pertanto, è necessario che ci sianoregole uguali per tutti gli operatori, daicontratti alle tutele sociali, passando per lostatuto dei lavoratori, senza tralasciare lagaranzia della sicurezza;

già con atto di sindacato ispettivon. 4-00366 tuttora privo di risposta, il fir-matario chiedeva al Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali e le problematiche relative alsettore aereo in maniera complessiva edesaustiva, al fine di limitare gli effetti dram-matici della crisi occupazionale che ha in-teressato le aziende del comparto e di ri-lanciare un settore strategico per il nostroPaese,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/93. Grimoldi, Belotti, Bianchi, Bo-niardi, Bordonali, Capitanio, Cecchetti,Centemero, Colla, Comaroli, AndreaCrippa, Dara, Donina, Ferrari, Formen-tini, Frassini, Galli, Garavaglia, Gior-getti, Gobbato, Guidesi, Invernizzi, Lo-catelli, Eva Lorenzoni, Lucchini, Mag-gioni, Molteni, Parolo, Ribolla, Taran-tino, Toccalini, Raffaele Volpi, Zoffili.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Arkad-ABB (Oil andGas EPC);

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Arkad è la più grande compagnia diEPC di proprietà privata saudita con US$500 milioni di ricavi annui, US$ 2 miliardidi commesse e 9.000 dipendenti;

ABB Italia e Arkad hanno firmatoun accordo per formare una joint ventureper realizzare progetti di engineering, pro-curement and construction nel settore oil &gas;

Arkad-ABB opererà commercial-mente a Milano, base per le operazioniinternazionali, mentre è previsto un ulte-riore potenziamento del sito come centrointernazionale di eccellenza ingegneristicaper soluzioni modulari, specializzato in EPCLSTK;

tuttavia nell’ultima riunione di lu-glio le organizzazioni sindacali hannoespresso preoccupazione per l’andamentodella situazione aziendale (gli esiti dellepartecipazioni alle gare infatti non sonocerti, considerando anche i tempi lunghilegati a questa tipologia di business) e quindihanno chiesto un incontro di verifica dafare entro il prossimo novembre,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa di propriacompetenza, anche di carattere normativo,nell’interesse dei lavoratori della ABB Ita-lia e nell’ottica di salvaguardare i posti dilavoro in Italia interessati dalla joint ven-ture di cui in premessa.

9/2203/94. Iezzi, Belotti, Bianchi, Bo-niardi, Bordonali, Capitanio, Cecchetti,Centemero, Colla, Comaroli, AndreaCrippa, Dara, Donina, Ferrari, Formen-tini, Frassini, Galli, Garavaglia, Gior-getti, Gobbato, Grimoldi, Guidesi, Inver-nizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Luc-chini, Maggioni, Molteni, Parolo, Ri-bolla, Tarantino, Toccalini, Raffaele Volpi,Zoffili.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza artigiani sugherieri;

il settore sugheriero ha rappresen-tato in passato per il territorio sardo unindotto produttivo fondamentale con 150aziende artigiane di trasformazione e oltre5.000 persone occupate direttamente o im-piegate in attività terziarie mentre attual-mente le realtà produttive ancora attive nelcomparto sughero in Sardegna sono pocopiù di 20 e contano circa 700 addetti;

difatti, purtroppo, il mercato delsughero ormai da alcuni anni è colpito dauna gravissima crisi e le piccole-medie im-prese si ritrovano a fare i conti con pro-blematiche legate al costo della materiaprima, alle difficoltà di accesso al credito,alla perdita di clienti produttori vinicoli;

già con una lettera aperta dei primidi gennaio, indirizzata a tutte le istituzioni,gli artigiani sugherieri hanno presentato undocumento di denuncia sulla situazionediventata insostenibile per le poche azienderimaste sul territorio, puntando ancora unavolta il dito contro la passività dell’alloragiunta regionale sarda che non ha fattonulla per salvaguardare quello che era ilsettore trainante dell’economia locale so-prattutto in alcuni centri come Calangianuse Tempio di Pausania;

il prepotente ingresso dei competi-tor portoghesi ha messo in ginocchio l’in-tero comparto attraverso una strategia dimassiccio acquisto ed esportazione di su-ghero dalla Sardegna: oggi infatti circa il 70per cento del sughero prodotto in territoriosardo è venduto all’estero e il dato è de-stinato a salire se non si interviene imme-diatamente;

tutto ciò ha comportato un’impen-nata del costo della materia prima per gliartigiani locali e sempre meno lavoro, acausa del conseguente aumento dei prezzidel prodotto finito;

in uno scenario europeo, in cui inumeri di produzione sono i più bassi mala tassazione è più alta e maggiori sono icosti di produzione rispetto al Portogallo ènecessario adottare politiche di tutela evalorizzazione di questa preziosa risorsache potrebbe rappresentare un’eccellenzaartigianale del nostro Paese;

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già con atto di sindacato ispettivon. 4-01960, tuttora privo di risposta, il sot-toscritto firmatario chiedeva al Governo diattivarsi per una soluzione a salvaguardiadei livelli occupazionali del comparto, perrilanciare l’economia del sughero e suppor-tare le aziende sarde e gli artigiani sughe-rieri,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa al fine dipreservare ed incentivare il settore sughe-riero della Sardegna, considerato tra leeccellenze produttive del nostro Paese.

9/2203/95. De Martini, Zoffili.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Atitech S.p.A.;

la Atitech è una MRO (Mainte-nande, Repair ad Overhaul) indipendente,specializzata nel settore aeronautico ed inparticolare nei servizi di manutenzione diaeromobili, operativa presso l’aeroporto in-ternazionale di Capodichino, Napoli;

da anni i diversi piani di interventodi riorganizzazione aziendale che la Ati-tech ha messo in campo, al fine di rima-nere competitiva all’interno del mercatoeuropeo e internazionale a causa della gravecrisi che sta interessando il settore aero-nautico in Campania e in Italia, in parti-colare di Alitalia, hanno comportato anchela messa in CIGS di numerosi lavoratoridell’azienda;

la Atitech è tra le prime compagniedi manutenzione aeronautica al mondo e lasocietà è impresa a rilevanza economicastrategica per il territorio regionale e na-zionale,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per tutelareper tutelare il comparto aeronautico anche

a salvaguardia dei livelli occupazionali delsettore, in particolare la centralità strate-gica dello stabilimento di Capodichino, aNapoli.

9/2203/96. Castiello, Cantalamessa.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Toscana Aeroporti S.p.a.;

Toscana Aeroporti S.p.a. è la societàdi gestione degli scali aeroportuali di Fi-renze e Pisa il cui azionariato è così com-posto: 62,28 per cento Corporation Ame-rica Italia S.p.a., 5,79 per cento SO.G.IM.S.p.a., 5,03 per cento regione Toscana, 26,9per cento altri;

nel 2017 Toscana Aeroporti S.p.a.ha redatto e presentato ai sindacati deilavoratori un progetto di cessione ed ester-nalizzazione di una fetta importante dellelavorazioni, svolte negli scali di Pisa e Fi-renze (della security a Pisa e dell’handlingdei due aeroporti, ovvero il complesso deiservizi per l’assistenza a terra agli aerei e aipasseggeri, durante la sosta negli aero-porti), che potrebbe coinvolgere circa 800lavoratori;

Toscana Aeroporti motivò la sceltadi cui sopra in primo luogo sul pianoeconomico (risparmiare sui costi di taliservizi) e, in secondo luogo, sul piano giu-ridico (stando a quanto riferiscono i verticidell’azienda, ci sarebbe infatti la necessitàdi adempiere ad alcuni obblighi normativisecondo cui i servizi di handling devonoessere affidati a terzi, a causa del fatto chedue scali hanno superato i 2 milioni dipasseggeri l’anno);

i sindacati dei lavoratori hannoespresso, fin dal primo momento, una de-cisa contrarietà nei confronti delle sud-dette scelte aziendali, affermando che que-ste « oltre a mettere a rischio i livelli oc-cupazionali, peggioreranno le condizioni nor-mative e salariali di centinaia di dipendenti »;

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nel giugno 2018, Toscana Aeroporti,con una comunicazione rivolta a 880 lavo-ratori impiegati su Pisa e Firenze, ha an-nunciato la volontà di disdire i contrattiintegrativi e gli accordi sindacali interniche, oltre alla parte salariale, andranno adintaccare alcuni aspetti normativi che re-golano i rapporti di lavoro all’interno dellasocietà;

già con atto di sindacato ispettivon. 4-01203 tuttora privo di risposta, i fir-matari chiedevano al Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali e convocare azienda e rap-presentanti dei lavoratori, anche auspi-cando la partecipazione di parlamentaridel territorio, al fine di conoscere qualisiano gli intendimenti dell’azienda circa ilmantenimento dei livelli occupazionali, sa-lariali e, più in generale, circa le condizionicontrattuali che in futuro potrebbero re-golare i rapporti con i lavoratori,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese tra cui la Toscana AeroportiS.p.a. avuto riguardo anche alle ricaduteoccupazionali sul territorio di interesse del-l’azienda.

9/2203/97. Claudio Borghi, Potenti, Le-gnaioli, Ziello, Lolini, Picchi.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza dell’azienda di Pine-rolo, la Pmt di via Martiri del XXI, storicafabbrica produttrice di macchina da carta;

l’azienda è in procinto di esserevenduta, il fondo di investimento Bhm, chene è proprietario, sta trattando la cessioneche, da fonti stampa, sembra debba con-cludersi a breve;

grande preoccupazione è espressaper i livelli occupazionali e per il know

how, trattandosi di una storica fabbricaproduttrice di macchina da carta che già inpassato ha subito un doloroso fallimento;

la crisi aziendale iniziata nell’agosto2016, con il deposito da parte dell’aziendadi domanda di concordato preventivo el’apertura di un tavolo istituzionale di con-fronto, cui fece seguito a dicembre dellostesso anno l’autorizzazione del tribunaledi Torino ad una procedura competitivaper la cessione dell’azienda conclusasi il 31gennaio 2017. Dalla primavera del 2017 lasituazione aziendale era migliorata: mai unritardo nei pagamenti delle retribuzioni, néil ricorso ad ammortizzatori sociali

già con atto di sindacato ispettivon. 4-03758 tuttora privo di risposta, i fir-matari chiedevano al Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali e per la tutela dei posti dilavoro e la valorizzazione e conservazionedi un importante know how,

impegna il Governo:

ad adottare ogni utile iniziativa persalvaguardare le eccellenze produttive delnostro Paese salvaguardando l’importanteknow how che l’azienda porta sul territo-rio;

ad adottare ogni utile iniziativa a tu-tela delle centinaia di posti di lavoro inte-ressati dalla crisi aziendale richiamata inpremessa nonché garantire sostegno al red-dito dei lavoratori coinvolti.

9/2203/98. Gastaldi, Maccanti, Caffaratto,Boldi, Giglio Vigna, Gusmeroli, Liuni,Molinari, Patelli, Pettazzi, Tiramani, Mu-relli, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni, Moschioni.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Auchan;

Auchan Retail Italia gestisce diret-tamente 269 punti vendita, di cui 46 iper-

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mercati Auchan e 223 supermercati Simply,e conta circa 18.000 dipendenti diretti, chesi traducono in oltre 24.000 se si tieneconto dell’indotto complessivo;

il 13 maggio 2019 è stato sotto-scritto il contratto preliminare per l’acqui-sizione da parte di Conad del pacchettoazionario di controllo di Auchan RetailItalia spa, società controllante di Simply/Sma e Auchan spa;

negli ultimi anni i dipendenti delleinsegne del gruppo francese hanno subito ilricorso agli ammortizzatori sociali comesolidarietà e cassa integrazione guadagnioltre a pesanti tagli occupazionali a seguitodella chiusura di parecchi ipermercati Au-chan;

ad oggi, da notizie stampa, risultache Conad non ha presentato alcun pianoindustriale né dato certezza sulle futurecondizioni contrattuali di lavoro che ri-schiano di far entrare le lavoratrici e ilavoratori nel mondo del precariato conl’applicazione di contratti esternalizzati estagionalizzati in quanto la realtà Conadaffida alcuni punti vendita a società esterne;

a Roma e nel Lazio sono 42 i puntivendita Sma-Simply, 4 gli ipermercati Au-chan,

impegna il Governo:

ad adottare ogni utile iniziativa a tu-tela delle centinaia di posti di lavoro inte-ressati dalla crisi aziendale richiamata inpremessa;

a mettere in campo ogni utile inizia-tiva per la tutela dei trattamenti retributivie dell’occupazione penalizzati dal piano diacquisizione del gruppo Conad.

9/2203/99. De Angelis, Basini, Gerardi,Saltamartini, Zicchieri, Durigon, Mu-relli, Caparvi, Legnaioli, Eva Lorenzoni,Moschioni.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali;

la società Cnh Industriai ha comu-nicato che procederà alla ristrutturazionedello stabilimento di San Mauro Torinese ealla chiusura della sede di Pregnana Mila-nese entro giugno 2020;

il responsabile delle relazioni indu-striali della società ha spiegato che per lasede milanese saranno coinvolti circa 150lavoratori e complessivamente – per tuttele sedi – gli esuberi sono di 260 lavoratori;

la società, che produce nella sedemilanese motori marini e gruppi elettro-geni con attività di packaging, ha stabilitoun piano di riconversione che prevede ilriassorbimento solo di due terzi dei lavo-ratori;

inoltre, le attività produttive sa-ranno trasferite, a partire dal 2020, a To-rino – per completarsi nel 2021 con lalogistica –senza lasciare nessuna attività,quindi, a Pregnana Milanese;

appare evidente il forte impatto ne-gativo sull’occupazione del territorio mila-nese, oltre alle criticità che deriveranno suilavoratori dell’indotto;

saranno, dunque, coinvolte centi-naia di famiglie e la società non ha fornito,ancora, sufficienti garanzie circa le formedi ricollocazione interna o esterna;

già con atto di sindacato ispettivon. 4-03724 tuttora privo di risposta, si chie-deva al Governo di attivarsi per una solu-zione volta a garantire gli attuali livellioccupazionali,

impegna il Governo:

ad adottare ogni utile iniziativa a tu-tela delle centinaia di posti di lavoro inte-ressati dalla crisi aziendale richiamata inpremessa;

ad avviare un confronto con l’aziendaper rivedere, in chiave costruttiva, il pianoindustriale, ovverosia ogni utile strumentoper favorire il reinserimento lavorativo el’avvio di misure di sostegno sociale, rice-vendo eventualmente, dalla citata società,

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garanzie sulla ricollocazione interna oesterna di tutti i lavoratori.

9/2203/100. Cecchetti, Murelli, Caparvi,Durigon, Legnaioli, Eva Lorenzoni, Mo-schioni.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali;

è notizia ufficiale oramai quella dellamultinazionale "Nike", produttrice di cal-zature, abbigliamento e accessori sportivi,di chiudere la sede di Casalecchio (Bolo-gna), in via Isonzo, entro luglio 2020;

in soli dieci anni Nike Italia è pas-sata dai 250 dipendenti bolognesi del 2009ai 30 attuali, che ora dovranno scegliere trail trasferimento a Milano o la perdita delposto di lavoro;

i primi licenziamenti avvennero pro-prio nel 2009, cui fece seguito nel 2012 unaseconda procedura di mobilità, quando ilpersonale era già calato di 50 unità, per poiridursi di ulteriori 50 unità nel 2013; iniziòpoi la fase delle riorganizzazioni interne edel trasferimento dei lavoratori nelle sedidi Milano e Roma e, persino; in quelleolandesi;

sembra che per chi dei 30 dipen-denti fosse Impossibilitato a trasferirsi aMilano, la sola opzione sarebbe quella delledimissioni volontarie, che non garantiscealcuna copertura reddituale da ammortiz-zatore, giacché, occorrendo meno di 80minuti di viaggio per raggiungere Milano,mancano i presupposti per le dimissioniper giusta causa;

la logica puramente numerica e dilarga scala delle multinazionali non puòsempre e ovunque prevalere su un generalediritto di tutela dei lavoratori e delle ri-spettive famiglie, queste ultime talvolta alleprese anche con la cura di soggetti anzianie/o fragili,

già con atto di sindacato ispettivon. 5/02900 tuttora privo di risposta, i fir-

matari chiedevano ai Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali,

impegna il Governo

ad avviare, qualora non fosse già statoistituito, un Tavolo istituzionale di con-fronto, con la partecipazione dei verticiaziendali, delle rappresentanze sindacali edelle istituzioni locali, al fine di valutaretutte le possibili misure a salvaguardia deilavoratori.

9/2203/101. Piastra, Tonelli, Cavandoli, Ce-stari, Golinelli, Morrone, Murelli, Raf-faelli, Tomasi, Tombolato, Vinci, Caffa-ratto, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni, Moschioni.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali;

è notizia del 22 ottobre scorso quelladella decisione della multinazionale« Mahle », che si occupa di produzione dipistoni, di traslocare la produzione in Po-lonia;

tale scelta pone a rischio la soprav-vivenza di due fabbriche piemontesi, i sitidi la Loggia e Saluzzo, e l’occupazione diben 400 lavoratori;

la situazione in cui sembra versarel’azienda non è delle migliori, a causa dellacrisi dei motori diesel e del negativo sce-nario a livello globale del settore automo-tive;

già lo scorso maggio le aspettativeper il 2019 mostravano un peggioramentorispetto alle previsioni fatte a dicembre2018 e l’azienda aveva anche preannun-ciato la necessità di ricorrere alla cassaintegrazione guadagni per far fronte al caloproduttivo;

ora la multinazionale tedesca pensaaddirittura alla chiusura degli stabilimenti

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e al trasferimento della produzione in Po-lonia, con una, notevole riduzione dei costi;

nel mese di aprile 2019 l’allora Mi-nistro del lavoro e delle politiche sociali edello sviluppo economico, rispondendo inSenato ad un atto di sindacato ispettivovertente sulla vicenda, aveva assicurato « to-tale disponibilità del Ministero dello svi-luppo economico ad avviare un tavolo diconfronto con le parti interessate, ovvia-mente con richiesta delle parti coinvolte »,

ritenuto che:

già con atto di sindacato ispettivon. 5/02982, i firmatari chiedono al Go-verno di attivarsi per una soluzione a sal-vaguardia dei livelli occupazionali,

impegna il Governo

ad adottare iniziative volte alla salvaguar-dia degli stabilimenti piemontesi sopra ri-chiamati e delle centinaia di posti di lavoro,anche avviando, qualora non fosse già stato,un tavolo istituzionale con tutte le particoinvolte.

9/2203/102. Maccanti, Boldi, Caffaratto,Gastaldi, Giglio Vigna, Gusmeroli, Liuni,Molinari, Patelli, Pettazzi, Tiramani, Mu-relli, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni, Moschioni.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali;

la bufera che ha colpito la Bio-on,società di bio-plastiche quotata in borsacon sede a Bologna, 100 dipendenti e lafresca inaugurazione di una fabbrica a Ca-stel San Pietro, desta non poche preoccu-pazioni per i risvolti occupazionali;

la Bio-on, è considerata una speciedi stella del mercato Aim, il settore dellepiccole e medie imprese della Borsa ita-liana, ma nel suo dossier Quintessentialmetteva in dubbio la sua reale capacitàproduttiva, ritenendo che il fatto che la

maggior parte dei ricavi derivassero dacontratti con società controllate da Bio-onstessa rappresentavano un modo per ma-nipolare il mercato;

la società oltre che ai sequestri per150 milioni di euro, operati dalla Guardiadi Finanza, ha visto l’azzeramento dei ver-tici societari dall’inchiesta della Procura diBologna con l’accusa di false comunica-zioni sociali e manipolazioni del mercato,

con atto di sindacato ispettivo n. 3-01064 i firmatari chiedono al Governo diattivarsi per una soluzione a salvaguardiadei livelli occupazionali,

impegna il Governo

ad adottare iniziative per la salvaguardiadei centinaia di posti di lavoro, scongiu-rando così che le colpe – ove accertate – dipochi trascinino con sé il destino di centi-naia di lavoratori ed altrettante famiglie.

9/2203/103. Tonelli, Piastra, Cavandoli, Ce-stari, Golinelli, Morrone, Raffaelli, To-masi, Tombolato, Vinci, Murelli, Caffa-ratto, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni, Moschioni.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali;

nel 2013 la Pernigotti spa, aziendapiemontese specializzata in cioccolato enocciolati, era entrata tra le proprietà delgruppo turco Sanset, controllato dalla fa-miglia Toksoz, e terminava così un lungocapitolo della storica azienda dolciaria diNovi Ligure, 150 anni di storia, 75 milionidi euro di fatturato annuo e 150 dipen-denti;

nel 2018, la Pernigotti, dacchéavrebbe dovuto rilanciarsi e svilupparsi,diventa un caso di emergenza aziendale eoccupazionale di livello nazionale, avendosubito lo spostamento di molte produzioniin Turchia e l’annuncio da parte dei fratelliToksoz di chiudere definitivamente lo sta-

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bilimento, lasciando a casa un centinaio dei200 dipendenti in organico;

da recenti notizie stampa si ap-prende che, per lo stabilimento Pernigottidi Novi Ligure, dopo mesi di incertezze eproteste, ci si trovi di fronte ad un nuovocambio di prospettiva. Infatti, il Gruppoturco Toksoz ha ceduto il ramo d’aziendagelati a Optima, leader nel settore, conti-nuando a produrre cioccolato, praline etorrone, oltre che ingredienti per il gelato,nello stabilimento piemontese;

la prospettiva di avviare una part-nership di lunga durata con il gruppo Op-tima, sta alla base della decisione dellaPernigotti di rivedere il precedente pianoindustriale che prevedeva, lo scorso anno,la chiusura del sito piemontese; l’aziendaha annunciato che presenterà nel dettaglioil nuovo piano industriale entro il mese diottobre;

riguardo ai lavoratori è stata an-nunciata una riorganizzazione che possacontare su diversi strumenti, a partire dagliammortizzatori sociali, per rendere econo-micamente sostenibile lo stabilimento,

impegna il Governo:

ad adottare ogni utile iniziativa persalvaguardare le eccellenze produttive delnostro Paese, in quanto, con queste opera-zioni si rischiano di perdere non solo leaziende fisiche, importanti per il tessutoproduttivo, ma anche l’identità culturale, lareputazione, la rinomanza e l’enorme va-lore immateriale di taluni marchi storiciaziendali collegati con le aziende e con iprodotti che realizzano;

ad adottare ogni utile iniziativa dicontrasto al fenomeno della delocalizza-zione, che rappresenta uno dei principalifattori di crisi economico-industriale, nel-l’intento di arginare il paventato rischiodella chiusura o del trasferimento all’esterodi aziende storiche italiane con esternaliz-zazione dei relativi prodotti e marchi iden-tificativi e commerciali;

a monitorare il percorso per il salva-taggio industriale dello stabilimento di Novi

ligure affinché siano definiti tutti i dettaglidel nuovo Piano industriale ponendo lamassima attenzione sull’effettivo rilanciodelle attività produttive nello stabilimento ealla salvaguardia occupazionale di tutti ilavoratori, inclusi gli stagionali.

9/2203/104. Molinari, Benvenuto, Boldi,Caffaratto, Gastaldi, Giaccone, Giglio Vi-gna, Gusmeroli, Liuni, Maccanti, Patelli,Pettazzi, Tiramani.

La Camera,

premesso che:

evidenziato che la multinazionaleContinental colosso delle automotive, quartoal mondo nel settore della componentisticaper automobili, ha presentato un piano diristrutturazione aziendale decennale perfronteggiare la crisi che ha investito il com-parto a causa della contrazione del mer-cato automobilistico e della trasformazionein atto del settore, sempre più orientatoalla sostituzione dei motori diesel e ben-zina con quelli elettrici;

preso atto che l’attuazione piena ditale piano comporterà, nei prossimi anni,circa 500 esuberi negli stabilimenti pisanidi San Pietro a Grado e Faglia, il cherappresenterebbe una vera e propria cata-strofe per i livelli occupazionali del terri-torio;

ricordato che già con atto di sinda-cato ispettivo n. 4-03675, ad oggi ancoraprivo di risposta, i firmatari richiamavanol’attenzione del Governo sulla problematicain questione, evidenziando l’opportunità dicoinvolgere nel processo di conversione dellecomponentistiche per le automobili (da ben-zina/gasolio/metano ad elettrico) le eccel-lenze scientifiche territoriali italiane qualil’università di Pisa, la Scuola normale su-periore e la Scuola superiore Sant’Anna,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per scon-giurare il rischio di una grossa crisi occu-pazionale nel territorio pisano, conseguenteall’attuazione del piano industriale della

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Continentale e valutare la possibilità dipromuovere intese tra Continental e le ec-cellenze accademiche e scientifiche dal ter-ritorio pisano, funzionale al rilancio, allastabilizzazione e alla valorizzazione deglistabilimenti produttivi pisani.

9/2203/105. Ziello, Durigon, Dara, An-dreuzza, Binelli, Caffaratto, Legnaioli,Eva Lorenzoni, Murelli, Patassini, Pet-tazzi.

La Camera,

premesso che:

al Mise sono aperti più di 150 tavolidi crisi (dato approssimativo perché al Mi-nistero non esiste un elenco aggiornato) edil numero sembra destinato a crescere inmaniera esponenziale causa l’ingresso con-tinuo di nuove vertenze e la mancata chiu-sura di quelle già aperte;

tra queste si evidenzia l’ex Embracodi Riva di Chieri (TO), oggetto di un recentetentativo di vertice lo scorso 23 ottobre cheha deluso molto i 200 operai giunti appo-sitamente a Roma per manifestare dinanzial Ministero;

dopo 14 mesi l’attività produttivanon è affatto ripartita e, ad oggi, non sem-bra esserci alcun segnale positivo per i 409lavoratori della ex Embraco, ceduta dallaWhirlpool al gruppo cino-israeliano Ventu-res;

in mancanza di una svolta, gli oltre400 lavoratori rischiano fra meno di unadecina di mesi di andare in mobilità,

impegna il Governo

ad assumere ogni iniziativa a salvaguardiadel futuro occupazionale dei lavoratori nellostabilimento della ex Embraco.

9/2203/106. Caffaratto, Boldi, Gastaldi, Gi-glio Vigna, Gusmeroli, Liuni, Maccanti,Molinari, Patelli, Pettazzi, Tiramani, Mu-relli, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni, Moschioni.

La Camera,

premesso che:

una grave crisi ha colpito la SELTASpA, azienda che occupa circa 250 dipen-denti con diverse sedi operative sul terri-torio nazionali tra le quali quella di Rove-leto di Cadeo, in provincia di Piacenza;

la SELTA è un’azienda tecnologicaitaliana che opera nell’ambito delle infra-strutture critiche nazionali, con 45 anni diesperienza nei settori dell’Automazione, Te-lecomunicazioni e Cyber Security; la sededi Cadeo ospita il laboratorio dedicato allaproduzione di griglie di potenza ad alteprestazioni e di basso consumo;

con il decreto del Tribunale di Mi-lano dello scorso aprile sono stati indicatitre commissari giudiziali e nel giugno scorsolo stesso Tribunale ha decretato l’aperturadella fase di amministrazione straordina-ria, con conferma dei tre commissari giu-diziali quali commissari straordinari;

la crisi è dovuta soprattutto all’e-norme passivo di 47 milioni di euro accu-mulato dall’azienda, frutto di sbagliate sceltegestionali che non possono e non devonoessere pagate dai lavoratori;

lo scorso agosto i Commissari stra-ordinari hanno depositato il programmadella procedura, redatto secondo l’indi-rizzo della cessione dei complessi aziendali,riconoscendo le professionalità presenti inazienda un importante asset da valoriz-zare,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a salva-guardia dei livelli occupazionali interessatidalla crisi della Selta SpA esposta in pre-messa ed a scongiurare l’ipotesi di parzialicessioni delle attività aziendali che prelu-derebbero la fine di un’eccellenza produt-tiva del nostro Paese.

9/2203/107. Murelli, Cavandoli, Cestari,Golinelli, Morrone, Piastra, Raffaelli, To-masi, Tombolato, Tonelli, Vinci, Caffa-ratto, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni, Moschioni.

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La Camera,

premesso che:

la vertenza della VDC SpA –ex fon-deria Anseimi- di Camposampiero è l’em-blema delle crisi aziendali, caratterizzateda errate scelte gestionali e/o da sguardirivolti solo al profitto le cui conseguenzericadono sempre inevitabilmente sui lavo-ratori e le loro famiglie;

i lavoratori della VDC –si ricorda-sono in sciopero dallo scorso 12 ottobre,allorquando quattro di loro –due invalidi,una impiegata ed una delegata sindacale-hanno ricevuto la lettera di avvio delleprocedure di licenziamento individuale;

da allora tutti i dipendenti sono inpresidio permanente in attesa di un incon-tro con la proprietà per conoscere il pro-prio futuro occupazionale, incontro che ladirigenza continua a negare;

addirittura lo scorso 22 ottobre laproprietà improvvisamente ne ha revocatouno programmato, spingendo i lavoratoriesasperati ad occupare la strada S.R 307"Del Santo", davanti l’azienda, bloccando iltraffico,

impegna il Governo

ad assumere ogni utile iniziativa a tuteladei livelli occupazionali, delle professiona-lità e delle competenze dei lavoratori dellaVdc ex fonderie Anselmi.

9/2203/108. Stefani, Bitonci, Andreuzza,Badole, Bazzaro, Bisa, Coin, Colmellere,Comencini, Covolo, Fantuz, Fogliani, Lo-renzo Fontana, Giacometti, Lazzarini,Manzato, Paternoster, Pretto, Racchella,Turri, Valbusa, Vallotto, Zordan.

La Camera,

premesso che:

evidenziato che lo scorso 20 settem-bre Opel Italia, ha notificato alle rappre-sentanze sindacali l’avvio di una proceduradi licenziamento collettivo, preliminare allavendita dello stabilimento di Fiumicino;

ricordato che l’obiettivo del gruppoPeugeot S.A. è quello di dismettere lo sta-bilimento entro il 31 dicembre prossimo;

preso atto che tale decisione mette arischio il futuro occupazionale di 62 operaidel magazzino ricambi Opel di Fiumicino,con una età media di 47 anni;

ritenuta la vertenza di Opel Fiumi-cino sintomatica delle crisi aziendali cheaffliggono il nostro Paese: errate scelte ma-nageriali, difficoltà gestionali e visioni pocolungimiranti a scapito dei lavoratori dipen-denti,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per scon-giurare il rischio di una grossa crisi occu-pazionale nel territorio di Fiumicino valu-tando tutte le possibili ipotesi di ricolloca-zione lavorativa degli operai coinvolti nelladecisione aziendale di chiusura dello sta-bilimento Opel di Fiumicino.

9/2203/109. Zicchieri, Durigon, Basini, DeAngelis, Gerardi.

La Camera,

premesso che:

valutato nello specifico l’articolo 13-ter del provvedimento, volto a sostenere losviluppo di società cooperative costituiteprevalentemente da lavoratori provenientida aziende in crisi;

ritenuto il fenomeno c.d. workersbuyout (WBO) un ottimo strumento di sal-vaguardia dell’attività di impresa e dei postidi lavoro;

ricordato tuttavia che le vere coo-perative subiscono pesanti danneggiamentidalle « false cooperative », altrimenti detteanche « cooperative spurie », che inquinanol’economia con fenomeni distorsivi del mer-cato, dumping salariale ed irregolarità va-rie,

impegna il Governo:

ad adottare ogni utile iniziativa dicontrasto al proliferare di cooperative spu-

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rie, anche intensificando le attività di con-trollo;

ad assumere iniziative normative attead introdurre l’obbligo di prestazione, daparte delle cooperative con titolari o sociche siano cittadini non comunitari, di unagaranzia fideiussoria, bancaria o assicura-tiva, ovvero di un deposito cauzionale infavore dell’Agenzia delle entrate.

9/2203/110. Eva Lorenzoni, Guidesi, Ca-vandoli, Cestari, Golinelli, Morrone, Mu-relli, Piastra, Raffaelli, Tomasi, Tombo-lato, Tonelli.

La Camera,

premesso che:

esaminato il provvedimento in ti-tolo, con particolare riguardo alle disposi-zioni recate dal Capo II in materia di crisiaziendali; presso il Mise sono aperti oltre150 tavoli di crisi aziendali, tra cui quellorelativo alla vertenza « La Perla »;

il grande marchio La Perla nel feb-braio 2018 è stato ceduto da Silvio Scagliaalla società d’investimento olandese Sa-pinda Holding;

lo scorso giugno la direzione di « LaPerla », ha comunicato l’intenzione di pro-cedere a dichiarare un esubero di perso-nale, impiegato nel sito di Bologna, pari a100-120 unità;

secondo quanto riportato dalle or-ganizzazioni sindacali questo potrebbe es-sere solo un primo passo verso un disim-pegno totale dall’Italia da parte della hol-ding olandese. Per i rappresentanti dei la-voratori infatti è preoccupante che a essereinteressati dai tagli siano professionalitàche detengono il saper fare dell’azienda;

l’apertura delle procedure di mobi-lità per 126 dipendenti di due società delgruppo « La Perla » è un fatto grave. Sitratta di un intervento che inspiegabil-mente, su 1200 dipendenti nel mondo, lacui unica manifestazione negativa si ha neiconfronti di cento persone impiegate nelsito di Bologna, più della metà delle aree di

campionario, dove risiede il Know How, ilsaper fare, del prodotto leader del mercato;

ricordato che:

già con atto di sindacato ispettivon. 5-02777 tuttora privo di risposta, i fir-matari chiedevano al Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a salva-guardia dei livelli occupazionali e di con-trasto al fenomeno della delocalizzazione edel dumping salariale, che rappresentano iprincipali fattori di crisi economico-indu-striale, anche con riferimento alla crisiaziendale di cui in premessa.

9/2203/111. Cavandoli, Cestari, Golinelli,Morrone, Murelli, Piastra, Raffaelli, To-masi, Tombolato, Tonelli, Vinci, Caparvi,Durigon, Legnaioli, Eva Lorenzoni, Mo-schioni.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza « Terreal Italia S.r.l. »;

la Terreal Italia S.r.l. è controllatadal Gruppo francese Terreal che è leadermondiale nell’industria dei laterizi con sta-bilimenti in: Francia, Spagna, Malesia eStati Uniti. In Italia, Terreal ha stabilimentia Valenza (AL), Noale (VE), Castiglion Fio-rentino (AR) e Pesaro, ha evidenziato che aseguito della crisi generale che ha colpito ilsettore delle costruzioni, la capacità pro-duttiva dell’azienda si è ridotta e nel 2018sono stati chiusi alcuni stabilimenti;

a fronte del persistere della crisi nelsettore l’azienda ha deciso di abbandonarela produzione di pavimenti che poteva es-sere effettuata solo nello stabilimento diPesaro e trasferire a Castiglion Fiorentino ea Valenza la produzione di tegole che vienefatta a Pesaro. La decisione di chiudere le

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produzioni a Pesaro, a causa delle perditeè stata comunicata il 28 marzo. Il primoaprile sono state interrotte le attività eavviato la procedura di licenziamento col-lettivo,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese ed a tutela dei 55 posti di lavorointeressati dalla crisi aziendale richiamatain premessa.

9/2203/112. Paolini, Patassini, Latini, An-dreuzza, Binelli, Colla, Dara, Galli, Pet-tazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza "Titagarh Firema TFA";

Titagarh Firema S.p.A è una dellepiù importanti aziende italiane nel settoredell’industria ferroviaria. Fondata a Ca-serta, in Campania, TFA vanta una lungastoria industriale di oltre 90 anni nellaprogettazione e produzione di veicoli fer-roviari. La Società è stata fondata nel 2015a seguito dell’acquisizione, da parte delgruppo ferroviario multinazionale Tita-garh, della Firema Trasporti S.p.A.;

nella sua storia, l’Azienda ha svi-luppato progetti prestigiosi, con la produ-zione di treni utilizzati in Italia per le lineemetropolitane di Milano e Napoli, i treni adue piani per Ferrovie Nord Milano e Tre-nitalia, così come i treni ad alta velocità perTrenitalia. Molte altre produzioni destinateall’estero;

durante l’ultima convocazione deltavolo di crisi, l’azienda ha precisato che siprevede che tra la situazione attuale ed il2021 ci possa essere un periodo di noncompleta saturazione delle capacità pro-duttive in conseguenza della conclusione ditalune commesse. Il calo dell’attività, in

attesa dell’avvio di nuovi ordini, comporte-rebbe, di fatto, un minor utilizzo deglistabilimenti e la decisione di far ricorsoagli ammortizzatori sociali,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a salva-guardia dei livelli occupazionali e produt-tivi con riguardo alla crisi aziendale richia-mata in premessa.

9/2203/113. Galli, Cantalamessa, Castiello,Andreuzza, Binelli, Colla, Dara, Patas-sini, Pettazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza delle società Linkra S.r.l. e Com-pel Electronics s.p.a., specializzate nell’hi-tech per il settore delle telecomunicazioni edella difesa;

dalla loro costituzione fino al 2016hanno registrato una crescita produttivacostante e progressiva, raggiungendo eccel-lenti livelli occupazionali pari a circa 450dipendenti nelle sole sedi di Cornate d’Addaed Agrate Brianza, comuni entrambi inprovincia di Monza e della Brianza;

purtroppo a causa di una grave crisiche ha colpito l’intero settore, a giugno del2017 le due aziende sono state ammessedal tribunale di Monza alla procedura diamministrazione straordinaria e, nello stessoanno, presso la sede del Ministero dellosviluppo economico, è stato sottoscritto unaccordo tra i rappresentanti delle società,le sigle sindacali e il Ministero, al fine dievitare la definitiva chiusura delle aziendee tutelare il maggior numero possibile diposti di lavoro;

il suddetto accordo prevedeva unacontinuità dell’attività produttiva e il man-tenimento di una parte dei livelli occupa-zionali, per un totale di 147 dipendenti suquasi 450, attraverso la cessione in affitto

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di tre rami d’azienda della Compel Linkraalla Cordon Group inerenti ai settori In-terconnections Solutions Sales & R&D, Mi-crotech, Hardware Service e Interconnec-tions Operations;

sono passati due anni e si ponel’esigenza di coinvolgere tutto il personaleattualmente occupato in Cordon, anche conil ricorso ad ammortizzatori sociali e allariduzione degli orari di lavoro, per supe-rare la congiunturale difficoltà di mercatoe procedere ad una riorganizzazione pro-duttiva ed aziendale attraverso un nuovopiano di investimenti e di rilancio indu-striale;

ricordato che:

già con atto di sindacato ispettivon. 4-02757 tuttora privo di risposta, i fir-matari chiedevano al Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali e per trovare soluzioni con-crete di sviluppo e rilancio industriale del-l’azienda Cordon, anche attraverso l’istitu-zione di un tavolo di confronto presso ilMinistero dello sviluppo economico con lapartecipazione di tutti gli attori coinvolti,rappresentanze datoriali, dei lavoratori edella regione Lombardia,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/114. Capitanio, Ferrari, Cente-mero, Colla, Andreuzza, Binelli, Dara,Galli, Patassini, Pettazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza maglificio, Cose di Lana;

il maglificio, Cose di Lana, a San-sepolcro (AR) da 70 anni continua unatradizione importante con marchi quali « Il

Granchio », « Bramante » e « Francesca Dei »che costituiscono esempi di pregiata ma-glieria italiana;

a seguito di vicissitudini giudiziarielegate alla crisi derivante dalla perdurantecongiuntura economica negativa, l’aziendaha avuto garantita la continuità produttivacon l’aggiudicazione del ramo aziendale aSupermaglia, operazione fondamentale peril successivo passaggio alla cooperativa Ma-glificio 38, nata dal sacrificio e dalla vo-lontà di 38 dipendenti, per provare a darecontinuità a questa realtà storica e fonda-mentale per la Valtiberina, cercando dipreservare tutti i posti di lavoro e di ga-rantire le ottanta famiglie direttamente coin-volte e al momento della crisi i dipendenti,confluiti in Supermaglia, erano 140, ma tralicenziamenti, pensionamenti ed esodi vo-lontari si sono ridotti ad 82,

già con atto di sindacato ispettivon. 4-02456 tuttora privo di risposta, i fir-matari chiedevano al Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali e di adottare ogni utile ini-ziativa tesa a favorire la continuità dellaproduzione di maglieria di qualità a San-sepolcro,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tutela deiposti di lavoro interessati dalla crisi azien-dale richiamata in premessa mediante l’a-dozione di ogni utile iniziativa tesa a favo-rire la continuità della produzione di ma-glieria di qualità a Sansepolcro.

9/2203/115. Legnaioli, Lolini, Picchi, Po-tenti, Ziello, Murelli, Caffaratto, Ca-parvi, Durigon, Eva Lorenzoni, Mo-schioni.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza dello stabilimento Beka-ert di Figline Valdarno (Arezzo) dove tuttie 318 i dipendenti hanno ricevuto, dall’oggi

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al domani, una lettera di licenziamento perla chiusura dello stabilimento nei 75 giorniprevisti dalla normativa;

nel giugno 2018 la multinazionalebelga Bekaert Group, azienda del compartodei prodotti fabbricati con fili metallici,comunicò la chiusura del sito italiano diFigline e Incisa Valdarno (ex Pirelli);

va considerato che la crisi della Beka-ert, di proprietà belga, è stata il primo casoin cui è stata applicata la cassa integra-zione guadagni straordinaria, per cessa-zione di attività, ai 318 lavoratori e cheproprio la cassa integrazione fungerà dacuscinetto ammortizzatore in vista del pianodi reindustrializzazione;

il 17 luglio 2019 fu convocato alMinistero dello sviluppo economico il rela-tivo tavolo tecnico;

un advisor specializzato, Sernet spadi Milano, avrebbe dovuto ricercare e se-lezionare uno o più soggetti aziendali persubentrare con un piano di reindustrializ-zazione degli impianti dismessi, indicandotempistiche e ricomprendendo tutti i lavo-ratori o una parte consistente;

dal verbale di riunione del tavolo alMinistero dello sviluppo economico del 17luglio 2019, si apprende che « 2 aziendeindiane del settore hanno manifestato in-teresse. C’è inoltre una azienda italiana,con esperienza nella lavorazione del me-tallo, che sta preparando un piano sviluppoindustriale ed occupazionale; e una aziendabielorussa con cui dallo scorso marzo sonostati avviati i contatti e che attualmente staanch’essa elaborando un piano industrialeed occupazionale »,

impegna il Governo

in vista della scadenza della cassa integra-zione straordinaria, ad assumere iniziative,in linea con gli impegni presi dal governoprecedente nella riunione del luglio 2019,accelerando la soluzione della crisi dellamultinazionale Bekaert di Figline Valdarno(Arezzo) attraverso la definizione di unpiano di industrializzazione o promuo-

vendo altre misure di solidarietà a titolo diindennizzo per i 224 lavoratori interessati.

9/2203/116. Lolini, Legnaioli, Picchi, Po-tenti, Ziello, Murelli, Caffaratto, Ca-parvi, Durigon, Eva Lorenzoni, Mo-schioni.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza dell’azienda Blutec,newco del gruppo Metec, per il sito ex Fiatdi Termini Imerese (Palermo);

lo stabilimento Fiat sorse nel terri-torio « termitano » nel 1970 grazie ad unconsistente contributo della Regione Sici-liana. In poco meno di venti anni passò da1500 a 3200 dipendenti. Perfino Mar-chionne lo definì uno « stabilimento mo-dello ». Nel 1993 inizia la crisi. La Fiatcomincia a ridurre volumi di lavoro desti-nati all’impianto siciliano perché ritenutopoco produttivo. Così parte un lungo tira emolla tra il Lingotto e gli operai siciliani;

nel 2016 lo stabilimento passa allanewco Blutec, società del gruppo Metec(Stola). Da quando la nuova proprietà hariaperto la fabbrica, solo un centinaio di exmetalmeccanici su 700 ex Fiat sono rien-trati al lavoro, gli altri sono ancora in cassaintegrazione. Eppure le prospettive eranoben altre. L’accordo di programma quadro,siglato cinque anni fa, destinava 360 mi-lioni di euro tra fondi statali e regionali perla riqualificazione dell’area. Termini Ime-rese doveva diventare la sede di un centrodi ricerca e sviluppo per la mobilità soste-nibile e un centro di produzione di batteriea ioni per le autovetture elettriche;

l’advisor del ministero dello Svi-luppo Economico ha messo nero su biancola revoca dell’anticipo di 20 milioni di euro(su 70) di finanziamenti pubblici concessi aBlutec per riconvertire l’impianto in se-guito all’accordo stretto con l’ex ministroFederica Guidi il 23 dicembre 2014;

a preoccupare gli ex metalmeccanicidella Fiat c’è la scadenza della cassa inte-

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grazione. Quindi seicento persone rischianodi rimanere a spasso in un contesto con unlivello di disoccupazione altissima;

sul sito di lnvitalia si continua aleggere che al Mise « è attivo un tavolo dicoordinamento, con il compito di monito-rare lo stato di avanzamento del piano disviluppo dello stabilimento e che la strut-tura del Mise, incaricata di sviluppare stru-menti di contrasto al declino dell’apparatoproduttivo italiano, sta valutando nuovi per-corsi di insediamento industriale »,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa volta afavorire i processi di riconversione indu-striale nell’area di crisi di Termini Imeresea tutela delle centinaia di posti di lavorointeressati dalla crisi aziendale richiamatain premessa.

9/2203/117. Di San Martino LorenzatoDi Ivrea, Alessandro Pagano, Andreuzza,Binelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza del gruppo industrialecanadese Bombardier di Vado Ligure;

il gruppo industriale Bombardier èuna delle principali società al mondo cheopera nel settore dei trasporti aerei e fer-roviari. Fondata nel 1942 da Joseph Ar-mand Bombardier in una cittadina del Que-bec (anche se oggi la sede principale sitrova a Montreal), l’azienda è il quartoproduttore al mondo per gli aerei di lineae addirittura il primo di aircraft e aereiregionali. Altri settori industriali nei qualiBombardier ha specializzato la sue produ-zioni sono quelli della costruzione di vei-coli spaccaghiaccio e spazzaneve, di trivellee di macchinari da lavoro tra i ghiacci, diveicoli militari e di metropolitane;

nel settore ferroviario Bombardierè attiva anche in Italia: nel 2001 infatti ha

acquisito la Daimler-Chrysler-Adtranz diVado Ligure, costituendo quindi la nuovaBombardier Transportation Italy, aziendaspecializzata nella costruzione di rotabili eimpianti ferroviari. Grazie a tutti questiinteressi industriali Bombardier è il terzogruppo mondiale per forza lavoro poichéimpiega direttamente circa 60.000 collabo-ratori;

Franco Beretta, nuovo presidente eamministratore delegato di BombardierTransportation Italy, nei giorni scorsi, du-rante l’assemblea dei dipendenti dello sta-bilimento di Vado, ormai da anni in crisi,ha annunciato che dieci locomotive TraxxDc3, precedentemente assegnate all’im-pianto tedesco di Kassel, saranno costruitea Vado;

è stata confermata una trattativa,definita « in fase avanzata », con un nuovocliente per la produzione di ulteriori seimacchine della stessa serie;

ma i problemi della filiale italianadella multinazionale canadese non sonoancora risolti, perché fra poco più di unmese termineranno i carichi di lavoro dellacommessa per le quaranta locomotive or-dinate da Mercitalia Rail e c’è il rischio diun periodo di fermo prima dell’avvio dellenuove produzioni, che saranno inoltre an-cora in quantità limitate,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese e i livelli occupazionali, conparticolare riferimento alla crisi aziendaledi cui in premessa.

9/2203/118. Viviani, Rixi, Di Muro, Fo-scolo, Maccanti, Capitanio, Cecchetti, Do-nina, Giacometti, Tombolato, Zordan,Andreuzza, Binelli, Colla, Dara, Galli,Patassini, Pettazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-

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lativo alla vertenza Industria Italiana Au-tobus;

la società Industria Italiana Auto-bus necessita di sostegno nella produzionedi autobus e nell’implementazione delledirettrici del piano industriale negli stabi-limenti di Bologna: la nuova compaginesocietaria, guidata a maggioranza da Invi-talia e Leonardo, ha l’obiettivo di salva-guardare l’attività produttiva attraverso ilconsolidamento di un polo italiano di au-tobus che punti a favorire la reinternaliz-zazione nel nostro Paese delle produzioni edelle forniture rispetto a quelle realizzateall’estero,

impegna il Governo:

ad adottare ogni utile iniziativa persalvaguardare le eccellenze produttive delnostro Paese, con particolare riferimentoalla società di cui in premessa;

ad adottare ogni utile iniziativa dicontrasto al fenomeno della delocalizza-zione, con particolare riferimento alla so-cietà di cui in premessa.

9/2203/119. Tombolato, Piastra, Tonelli,Cavandoli, Cestari, Golinelli, Morrone,Murelli, Raffaelli, Tomasi, Vinci, Caffa-ratto, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni, Moschioni, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza sulla Marangoni;

nel corso di un incontro è stataespressa preoccupazione per la proceduradi mobilità, avviata a gennaio, nei confrontidei 55 lavoratori dello stabilimento di Fe-rentino (Frosinone) – scongiurata per ilmomento con la turnazione di 120 dipen-denti messi in cassa integrazione – e, alcontempo, è stata chiesta una maggiorechiarezza sul progetto industriale dello sta-

bilimento di Rovereto, dove sono in bilico200 lavoratori, già in contratto di solida-rietà,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/120. Gerardi, Vanessa Cattoi, Bi-nelli, Basini, De Angelis, Durigon, Zic-chieri.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Elexos (ex SchneiderElectric);

tra i mesi di maggio e settembre2015 sono stati siglati due accordi presso ilMinistero dello sviluppo economico per lareindustrializzazione dello stabilimento re-atino della società Schneider Electric at-traverso la sua cessione alla newco Elexos;

in base agli accordi, Schneideravrebbe dovuto garantire a Elexos com-messe per 29 milioni di euro in 7 anni,infrastrutture e contributi nonché una« dote » di 70 mila euro per ciascuno dei 43dipendenti assunti (60 mila per la società,10 mila per il lavoratore); Elexos, dal cantosuo, si sarebbe dovuta impegnare a trasfe-rire presso lo stabilimento di Rieti com-messe per un controvalore di 7,6 milioni dieuro, portando il fatturato a circa 12,6milioni di euro entro il 2017;

si stima che i dipendenti abbianocontribuito con 3 milioni di euro al rilanciodel sito, rinunciando ad una serie di stru-menti tra TFR, mobilità e incentivi all’e-sodo;

a quanto consta, i citati accordisono stati disattesi. Nei mesi scorsi, l’a-zienda Elexos aveva avviato le procedure dilicenziamento collettivo e si è riusciti sola-mente in extremis, dopo la mobilitazione

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dei lavoratori, a raggiungere l’accordo perla cassa integrazione straordinaria;

lo stabilimento di cui si discute rap-presenta una realtà produttiva estrema-mente importante per il tessuto economicodella provincia di Rieti,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per rilan-ciare lo stabilimento di Rieti, favorendo laripartenza delle attività produttive e salva-guardando la posizione e il futuro dei moltilavoratori coinvolti attraverso soluzioni con-crete di medio e lungo termine.

9/2203/121. Saltamartini, Basini, De An-gelis, Durigon, Gerardi, Zicchieri.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Acc-Wanbao;

Italia Wanbao-Acc è stata fondatanel 2014, quando la multinazionale cineseWanbao Group Compressor Co Ltd, all’e-sito di una gara internazionale, ha acqui-sito la Acc Compressors, all’epoca il mag-gior produttore italiano di compressori er-metici per refrigerazione domestica;

il piano industriale prevedeva la tra-sformazione dello stabilimento di Belluno« nel più importante insediamento produt-tivo in Europa di un grande gruppo indi-pendente nel settore della refrigerazionedomestica »;

a quanto consta, invece, la pro-prietà cinese ha innanzitutto ridotto il nu-mero dei dipendenti, che sono passati daglioriginari 438 ai 270 attuali, e successiva-mente ha chiuso i rubinetti, interrompendoi finanziamenti e comunicando da ultimola propria intenzione di voler procederealla cessione dello stabilimento bellunese,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa perassicurare la continuità produttiva del sito,salvaguardando gli asset aziendali e la po-sizione dei lavoratori coinvolti, nelle moredell’individuazione di un nuovo soggettoindustriale che sia veramente in grado dirilanciarne le potenzialità.

9/2203/122. Badole, Andreuzza, Bazzaro,Bisa, Bitonci, Coin, Colmellere, Comen-cini, Covolo, Fantuz, Fogliani, LorenzoFontana, Giacometti, Lazzarini, Man-zato, Paternoster, Pretto, Racchella, Ste-fani, Turri, Valbusa, Vallotto, Zordan.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Cmc, società ravennatespecializzata nella realizzazione di operetecnologicamente molto complesse nei set-tori dei trasporti, dell’idroelettrico e deilavori in sotterraneo; la Cmc ha in appaltoopere di rilevanza strategica per la RegioneSicilia, tra cui i lavori sulle strade Agri-gento – Caltanissetta e Agrigento – Pa-lermo, nonché la realizzazione della Me-tropolitana di Catania;

gli effetti della crisi aziendale, le-gata allo storico contenzioso con Anas, sisono tragicamente riversati su un centinaiodi imprese partner di Cmc, subappaltatorie fornitori, con il rischio di fallimento dellemigliori aziende della Sicilia, le quali hannoaccumulato crediti per lavorazioni, forni-ture di materiali e servizi, per decine dimilioni di euro;

la Cmc ha presentato un piano con-cordatario finalizzato a garantire la conti-nuità aziendale e la soddisfazione dei cre-ditori e, sulla base di esso, ha ottenutol’ammissione alla procedura di concordatopreventivo da parte del Tribunale di Ra-venna; nel mese di luglio, è stato annun-ciato un accordo transattivo dal valore di52 milioni di euro per risolvere il conten-zioso con Anas;

già con atto di sindacato ispettivon. 4-02232, tuttora privo di risposta, veni-

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vano richiesti chiarimenti in merito allavicenda esposta in premessa,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per moni-torare la situazione di tensione finanziariache vede coinvolta la Cmc, mantenendoattivo il tavolo istituzionale di confronto esalvaguardando la posizione dei lavoratorie dei creditori coinvolti, anche nell’otticadel celere completamento della opere citatein premessa, aventi un’importanza strate-gica fondamentale per la viabilità dellaRegione Sicilia.

9/2203/123. Alessandro Pagano.

La Camera,

premesso che:

la società Porto Industriale Cagliaris.p.A., nota col marchio commerciale CICT,ovvero Cagliari International container ter-minai, ha operato nel settore del caricoscarico delle navi e della movimentazionedei container, in qualità di concessionariadelle banchine del porto industriale di Ca-gliari;

nei mesi scorsi, l’azienda ha avviatola procedura di licenziamento collettivoper i 210 dipendenti in servizio nel Porto diCagliari, in vista della cessazione definitivadell’attività;

si è, quindi, aperto un Tavolo pressoil Ministero dello sviluppo economico, amargine del quale sono stati ratificati gliaccordi per l’erogazione della cassa inte-grazione, nell’ottica di salvaguardare i la-voratori coinvolti,

con i mutamenti in atto nel settoretranshipment e la concentrazione dei traf-fici, Il porto industriale di Cagliari, impor-tante infrastruttura strategica per il nostroPaese, anche in virtù della sua centralitànel Mediterraneo, ha subito una drasticariduzione dei container movimentati, cheha determinato la situazione di attualecrisi,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa al fine dirilanciare il Porto industriale di Cagliari e

il suo settore transhipment, salvaguardandoil livello occupazionale, nella consapevo-lezza dell’importanza strategica che lo stessoriveste nell’equilibrio complessivo dell’eco-nomia dell’isola.

9/2203/124. Zoffili, De Martini, Maccanti,Capitanio, Cecchetti, Donina, Giaco-metti, Rixi, Tombolato, Zordan.

La Camera,

premesso che:

l’ex Magneti Marelli – oggi solo « Ma-relli » da quando a maggio è stata ceduta aigiapponesi Calsonic Kansei – è un’aziendaleader nel settore della fornitura di pro-dotti e componentistica ad alta tecnologiaper l’industria automobilistica; nelle scorsesettimane, la proprietà giapponese ha an-nunciato la cassa integrazione per 910 la-voratori nei due stabilimenti di Bologna eCrevalcore;

nelle giornate di lunedì 7 ottobre, aBologna, e giovedì 10 ottobre, a Crevalcore,si sono tenuti gli incontri con i rappresen-tanti sindacali e sono stati siglati i relativiaccordi;

sin dalla formalizzazione dell’acqui-sto da parte della proprietà giapponese, isindacati lamentano la mancanza di unpiano industriale convincente sul futuroaziendale, specie in un momento delicatoper il settore dell’auto alle prese con latransizione verso l’elettrico; il timore è chela richiesta della cassa integrazione possarappresentare un primo segnale di disim-pegno della nuova proprietà nel nostroPaese,

già con atto di sindacato ispettivon. 5-02828, tuttoraprivo di risposta, i fir-matari hanno interrogato il Governo perottenere chiarimenti in merito alla situa-zione descritta in premessa,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di convocare, intempi rapidi, un tavolo istituzionale conl’azienda citata in premessa al fine di ve-

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rificare la sussistenza di una strategia azien-dale idonea, nel medio e nel lungo periodo,a salvaguardare i livelli occupazionali e lerealtà produttive coinvolte.

9/2203/125. Cestari, Murelli, Cavandoli,Golinelli, Morrone, Piastra, Raffaelli, To-masi, Tombolato, Tonelli, Vinci, Caffa-ratto, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni, Zoffili.

La Camera,

premesso che:

nel corso dei lavori nelle Commis-sioni riunite Industria e Lavoro del Senatodella Repubblica è stato approvato un emen-damento del Gruppo Lega « Misure urgentiper la tutela delle attività sociali e assisten-ziali dell’Associazione Italiana Alberghi perla Gioventù e per la salvaguardia del rela-tivo livello occupazionale » che prevedeva iltanto atteso riordino della normativa inmateria di ostelli della gioventù;

la norma è stata inserita anche nelmaxiemendamento trasmesso all’Assem-blea del Senato dalla Presidenza del Con-siglio in data 23 ottobre 2019 ma poi stral-ciata dal testo su cui il Governo ha posto lafiducia, lasciando ancora una volta questaimportante risorsa del settore turistico privadi una normativa adeguata;

a livello internazionale e negli altriPaesi europei – si pensi ad esempio ai PaesiScandinavi – gli ostelli della gioventù rice-vono appositi finanziamenti statali mentrein Italia queste strutture sono in completostato di abbandono e rischiano la chiusuradefinitiva;

la scorsa settimana abbiamo assi-stito a commenti trionfalistici da parte didiversi esponenti della maggioranza sull’in-serimento della norma relativa agli Alber-ghi per la Gioventù: si evidenziava cometali misure possano portare « linfa al turi-smo giovanile » (ANSA – martedì 22 otto-bre 2019 12.07.27 « Dl imprese: Lanzi (M5S),porta linfa a turismo giovanile »);

purtroppo, come emerso anche dallericostruzioni giornalistiche degli ultimi

giorni, questa linfa per il Governo non è poicosì vitale se posta a confronto con pro-blemi interni al Movimento 5 Stelle (https://www.ilfattoquotidiano.it/p2019/10/23/decre-to-salva-imprese-senato-approva-la-fìducia-con-168-voti-a-favore-salta-la-norma-salva-ostelli-dopo-accuse-di-conflitto-interessi-a-castelli/m5s/5529449/),

impegna il Governo

ad adottare il prima possibile quelle Misureurgenti per la tutela delle attività sociali eassistenziali dell’Associazione Italiana Al-berghi per la Gioventù e per la salvaguar-dia del relativo livello occupazionale, giàapprovate nel corso dei lavori delle Com-missioni riunite del Senato e poi stralciateper ragioni di natura politica tutte internealle maggioranza, che nulla hanno a chefare con l’importante settore del turismogiovanile.

9/2203/126. Andreuzza, Binelli, Colla,Dara, Galli, Patassini, Pettazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 11 del provvedimento inesame, ai commi 2-bis e 2-ter, prevede dellemisure in favore del « personale addettoagli impianti di trasporto a fune destinatiad attività sportive in località sciistiche emontane e alla gestione delle piste da sci »precisando espressamente che la finalità ditali disposizioni è quella di « contenere lospopolamento delle aree di montagna, so-stenendone l’economia e incrementando l’of-ferta di lavoro »;

l’Associazione Nazionale EsercentiFuniviari ha presentato un avviso comuneal Ministero del Lavoro che prevede peralcune figure quali gli addetti all’esercizio,ispezione e manutenzione degli impianti afune, i conduttori di mezzi battipista emotoslitte, gli addetti agli impianti di in-nevamento artificiale, gli addetti alla ma-nutenzione delle piste e del soccorso, lapossibilità di rientrare tra le attività usu-ranti previste dall’articolo 2 del decreto

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interministeriale del 19 maggio 1999 o, insubordine, di implementare ed aggiornarel’elenco delle attività gravose;

tale inserimento tra le attività usu-ranti permetterebbe a questi lavoratori diandare in pensione con quota 97, ovvero a61 anni e 6 mesi di età e 36 anni dicontributi, o se riconosciuti tra i gravosi,con 41 anni di contributi indipendente-mente dall’età anagrafica se lavoratori pre-coci;

come evidenziato anche nell’avvisosottoscritto da tutti gli addetti ai lavori,molte operazioni che attengono le man-sioni dei funiviari sono svolte in condizionisvantaggiate, per altitudine e clima, ed èdifficile pensare di poterle fare in età avan-zata: ad esempio nel comparto fune molteattività sono svolte in quota, spesso in atemperature invernali proibitive, con nu-merosi sbalzi di altitudine e con lavora-zioni pesanti su piloni che possono rag-giungere altezze elevate;

dai dati forniti dalla Filt del Tren-tino, insieme ai territori del Piemonte, Lom-bardia, Val d’Aosta e Veneto il riconosci-mento dell’attività dei funiviari tra i lavoriusuranti coinvolgerebbe circa 7000 lavora-tori degli impianti a fune, di cui un migliaionel solo Trentino, e ciò consentirebbe an-che un ricambio generazionale degli ope-ratori del comparto evitando l’aumento dimalattie professionali ed infortuni dovutiall’elevata età anagrafica degli addetti a talimansioni,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di inserire nell’e-lenco dei lavori usuranti di cui all’articolo2, comma 1, del decreto del Ministero dellavoro e della previdenza sociale del 19maggio 1999 anche l’attività svolta dagliaddetti all’esercizio, ispezione e manuten-zione degli impianti a fune, dai conduttoridi mezzi battipista e motoslitte, dagli ad-detti agli impianti di innevamento artifi-ciale, dagli addetti alla manutenzione dellepiste e del soccorso per ringiovanire l’etàmedia del settore ed evitare che tali man-sioni siano troppo gravose per i soggetti in

età più avanzata ma ancora non sufficientea conseguire la giusta pensione.

9/2203/127. Binelli, Vanessa Cattoi, Loss,Sutto.

La Camera,

premesso che:

dopo il fallimento del tour operatorThomas Cook gli operatori del settore tu-ristico avranno grandi difficoltà a recupe-rare quanto dovuto per i mesi di agosto,settembre e ottobre in quanto il tour ope-rator, una volta incassati i soldi dai clienti,pagava gli alberghi a 30 giorni, e gli ultimipagamenti sono stati effettuati alla fine diagosto per saldare le prenotazioni del mesedi luglio;

purtroppo anche molti alberghi ita-liani, lavorando con il gruppo inglese, nonhanno ricevuto il saldo delle prenotazionidi camere e pacchetti di soggiorno per imesi estivi: le strutture più colpite sonoquelle nelle località di mare delle regionidel Sud ma si registrano danni anche inToscana, Liguria e Lombardia (per il turi-smo sui laghi);

la portata complessiva dei mancatipagamenti non è calcolata ma Federalber-ghi, associazione a cui in Italia fanno capo27 mila hotel su un totale di 33 mila, ha giàeffettuato una prima ricognizione su unavicenda che si configura come una minaper i conti del settore. Il fallimento diThomas Cook, del resto, ha fatto perderetutti gli incassi per le prenotazioni deiclienti inglesi e, soprattutto, dei turisti te-deschi che hanno acquistato un pacchettovacanze in Italia attraverso la controllatadel tour operator in Germania;

come spiega il presidente di Fede-ralberghi, da una prima stima « il buco ègià oltre i 100 milioni di euro, perciò èprobabile che il calcolo finale porti la cifravicino ai 300 milioni. Il danno è intuibile.Thomas Cook pagava in media a 30 giorni,significa che dopo il saldo per il mese diluglio sono rimasti in sospeso agosto e iprimi venti giorni di settembre, ma an-

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dranno perdute anche le prenotazioni re-sidue di questo mese e quelle di ottobre »;

tale vicenda rischia di mettere inginocchio le strutture più piccole e gli al-berghi a conduzione familiare traducen-dosi in perdite di oltre il 70 per cento delgiro di affari annuo,

impegna il Governo

a stanziare già nella prossima legge diBilancio 2020 apposite risorse per suppor-tare il settore ricettivo e soprattutto quellestrutture fortemente colpite dal fallimentodel tour operator Thomas Cook.

9/2203/128. Dara, Colla, Andreuzza.

La Camera,

premesso che:

il Capo II del provvedimento inesame reca disposizioni per far fronte aimportanti crisi industriali in corso in variterritori del Paese, al fine di salvaguardarei livelli occupazionali e garantire sostegnoal reddito dei lavoratori coinvolti;

in particolare, gli articoli 9 e 10recano rispettivamente misure in favoredelle aree di crisi complessa delle RegioniSardegna e Sicilia e dell’area di crisi com-plessa di Isernia ma nulla viene dispostocirca l’area di crisi industriale complessadel savonese che coinvolge 21 Comuni dellaProvincia;

la struttura produttiva del Savo-nese, area strategica di collegamento traItalia, Francia e Spagna, ha pesantementesubito le conseguenze della crisi economicadegli ultimi anni, con ripercussioni sul mer-cato del lavoro e sull’intero sistema sociale;

con decreto ministeriale 8 febbraio2017 è stato costituito, ai sensi dell’articolo1, comma 6, del decreto ministeriale 31gennaio 2013, il Gruppo di Coordinamentoe Controllo per l’area di crisi industrialecomplessa di Savona con il compito didefinire e attuare il Progetto di Riconver-sione e Riqualificazione Industriale (PRRI).Quest’ultimo fonda la strategia per il rilan-

cio dell’intera area sul sostegno finanziarioagli investimenti nel settore manifatturiero,sul potenziamento della logistica connessaalle attività portuali e sul rilancio dell’oc-cupazione;

il PRRI prevede l’impegno di risorsepubbliche per complessivi 40,7 milioni dieuro ed è stato approvato con Accordo diProgramma del 30 marzo 2018 siglato da:Ministero dello sviluppo economico, Agen-zia nazionale per le politiche attive dellavoro, Ministero delle infrastrutture, Re-gione Liguria, Provincia di Savona e Auto-rità di Sistema portuale del Mar LigureOccidentale;

occorre finanziare i programmi d’in-vestimento diretti allo sviluppo delle atti-vità dell’impresa per favorire il rafforza-mento del tessuto produttivo e la salvaguar-dia dei livelli occupazionali dell’area dicrisi industriale complessa del savonese,

impegna il Governo

a destinare, nella imminente legge di bi-lancio per l’anno 2020, nuove ed ulterioririsorse alla regione Liguria finalizzate alcompletamento dei progetti già avviati nellearee di crisi industriale complessa collocatenei 21 Comuni della provincia savonese.

9/2203/129. Foscolo, Di Muro, Rixi, Vi-viani.

La Camera,

premesso che:

il Capo I del provvedimento in esamereca disposizioni urgenti per la tutela dellavoro e in particolare per garantire latutela economica e normativa di alcunecategorie di lavoratori particolarmente de-boli, tra i quali rientrano senz’altro i co-siddetti lavoratori frontalieri ossia quei cit-tadini che vivono in Italia ma prestano illoro lavoro in Francia o nel Principato diMonaco;

i continui interventi normativi diriduzione delle agevolazioni fiscali in fa-vore di tale categoria di lavoratori hanno

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portato e tuttora portano questi ultimi atrasferire la propria residenza in Francia onel Principato di Monaco al fine di esserefiscalmente equiparati ai colleghi già citta-dini di quei Paesi, determinando così unagrave perdita di gettito per l’Italia;

sarebbe pertanto auspicabile rein-trodurre a regime una disciplina che defi-nisca con certezza lo status fiscale deilavoratori frontalieri e che, soprattutto,renda equo ed omogeneo il loro tratta-mento fiscale rispetto a quello degli altrilavoratori residenti in Francia,

impegna il Governo

a introdurre regimi fiscali più favorevoliper i redditi da lavoro e per quelli dapensione derivanti da attività lavorativa fron-taliera prestata, con rapporto di lavorodipendente in via continuativa ed esclusiva,in Francia o presso il Principato di Monacoda residenti nel territorio dello Stato ita-liano per evitare un vero e proprio esododei nostri concittadini nel Paesi confinantidove vigono imposizioni fiscali meno gra-vose.

9/2203/130. Di Muro, Foscolo, Rixi, Vi-viani, Moschioni.

La Camera,

premesso che:

il Capo II del provvedimento inesame reca disposizioni per far fronte aimportanti crisi industriali in corso in variterritori del Paese, al fine di salvaguardarei livelli occupazionali e garantire sostegnoal reddito dei lavoratori coinvolti;

in particolare, gli articoli 9 e 10recano rispettivamente misure in favoredelle aree di crisi complessa delle RegioniSardegna e Sicilia e dell’area di crisi com-plessa di Isernia ma nulla viene dispostocirca l’area di crisi industriale complessadella Val Vibrata – Valle del Tronto –Piceno e del Distretto fermano-maceratese,nonché le aree coinvolte dalla crisi dellaAntonio Merloni S.p.A. che coinvolgono

complessivamente il 60 per cento dei co-muni marchigiani;

la zona industriale di « Val Vibrata– Valle del Tronto Piceno » è stata ricono-sciuta « area di crisi industriale complessa »per le problematiche legate alla grave crisiche ha colpito le principali aziende, piùl’indotto, operanti nell’area e comprende53 Comuni (decreto ministeriale 10 feb-braio 2016) nei Sistemi Locali del Lavoro diAscoli Piceno, Comunanza, Martinsicuro eSan Benedetto del Tronto (40 Comuni dellaRegione Marche, province di Ascoli Picenoe Fermo, e 13 Comuni della RegioneAbruzzo, provincia di Teramo);

con l’Accordo di Programma del 28luglio 2017 Ministero dello sviluppo econo-mico, Agenzia Nazionale per le PoliticheAttive del Lavoro, Ministero delle infra-strutture e dei trasporti, Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, Regione Marche, Regione Abruzzo,Provincia di Ascoli Piceno, Provincia diTeramo e Invitalia si sono impegnati adattuare il Progetto di Riconversione e Ri-qualificazione Industriale (PRRI) dell’areache prevede l’impiego di risorse pubblicheper complessivi 61,557 milioni di euro, dicui 31,807 milioni di euro per la Valle delTronto Piceno (Marche) e 29,750 milioni dieuro per Val Vibrata (Abruzzo);

nel Progetto di riconversione e ri-qualificazione industriale da parte dei sog-getti sottoscrittori dell’Accordo sono previ-sti interventi, quali: la promozione di ini-ziative imprenditoriali in grado di soste-nere l’economia locale e tracciare traiettoriedi sviluppo sostenibile; il ricollocamentolavorativo del personale appartenente a unospecifico bacino tramite azioni volte allariqualificazione e reimpiego dei lavoratori;interventi infrastrutturali prioritari per l’a-rea di crisi per i quali individuare percorsidi attuabilità e risorse da attivare, al fine dicompletare la Pedemontana Marche-A-bruzzo, asset considerato strategico per icollegamenti della macro-area;

l’avviso di cui alla legge n. 181 del1989 per l’area di crisi si è concluso il 21dicembre 2017 ed è stata individuata una

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graduatoria delle imprese ammesse allavalutazione per ottenere gli incentivi;

in data 12 dicembre 2018 è statoemanato il decreto del Ministro dello svi-luppo economico con il quale, ai sensidell’articolo 1 del decreto ministeriale 31gennaio 2013 e dell’articolo 27 del decreto-legge n. 83 del 2012, sono state accertate lecondizioni per il riconoscimento di crisiindustriale complessa, con impatto signifi-cativo sulla politica industriale nazionale,per il territorio di Fermo-Macerata ricom-prendente i comuni di Tolentino e Corri-donia e i sistemi locali del lavoro di Fermo,Montegiorgio, Montegranaro, Porto Sant’El-pidio e Civitanova Marche;

nell’ambito del ciclo di audizionisvoltosi l’8 luglio 2019 sono stati ascoltati,presso la prefettura di Ancona, i presidentidelle province di Ancona, Ascoli Piceno,Fermo, Macerata e Teramo, i sindaci diFermo e Comunanza, i rappresentanti delleorganizzazioni sindacali e datoriali e quellidelle piccole e medie imprese (PMI);

con l’accordo di programma per ladisciplina degli interventi di reindustrializ-zazione delle aree coinvolte dalla crisi delGruppo Merloni del 19 marzo 2010 e con isuccessivi atti integrativi di rimodulazionedel 18 ottobre 2012 e di proroga del 18marzo 2015, si è inteso prevedere interventidi reindustrializzazione delle aree coin-volte dalla crisi di tale Gruppo, nelle qualiricadono i comuni di Fabriano, Gaifana/Nocera Umbra, Matelica, Sassoferrato eAncona,

impegna il Governo

a destinare, nella imminente legge di bi-lancio per l’anno 2020, nuove ed ulterioririsorse alle regioni Marche e Abruzzo fi-nalizzate al completamento dei progetti giàavviati nelle aree di crisi industriale com-plessa di quei territori – individuando an-che meccanismi automatici che assicurinol’utilizzo delle risorse destinate alla cassaintegrazione in deroga per i lavoratori coin-volti nei processi di ristrutturazione o ri-conversione industriale e produttiva – e adimplementare il sistema infrastrutturale re-

gionale, in particolare nel sud delle Marchedove è necessario un potenziamento deicollegamenti tra costiera e fascia appenni-nica.

9/2203/131. Patassini, Latini, Paolini.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 10 del decreto-legge 30aprile 2019, n. 34, recante misure urgentidi crescita economica e per la risoluzionedi specifiche situazioni di crisi (cosiddettoDecreto Crescita), convertito con modifica-zione dalla legge n. 58 del 2019, è unanorma fortemente voluta dal Movimento 5Stelle e nella sua formulazione iniziale siponeva come obiettivo quello di incentivarela realizzazione di interventi di efficienta-mento energetico e di prevenzione del ri-schio sismico, introducendo la possibilitàper il soggetto che sostiene le spese diricevere un contributo, anticipato dal for-nitore che ha effettuato l’intervento, sottoforma di sconto sul corrispettivo spettante.Tale contributo nella versione originariadoveva essere recuperato dal fornitore esclu-sivamente sotto forma di credito d’imposta,di pari ammontare, da utilizzare in com-pensazione, in cinque quote annuali di pariimporto, senza l’applicazione dei limiti dicompensabilità;

a fronte delle numerosissime criti-che sollevate in merito alla citata norma daparte dei piccoli imprenditori – che spessonon hanno introiti tali da poter usufruiredel credito d’imposta previsto dall’articolo10 del Decreto Crescita e, soprattutto, nonsono in grado di effettuare sconti così si-gnificativi da recuperare nel corso di unintero anno – il Gruppo Lega della Cameradei deputati ha insistito per l’approvazionedella modifica, oggi in vigore, che consenteal fornitore che ha effettuato gli interventidi efficientamento energetico e di preven-zione del rischio sismico perlomeno di ce-dere il credito d’imposta ai propri fornitoridi beni e servizi;

sin dall’approvazione del DecretoCrescita la Lega, accogliendo le richieste

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della Confederazione Nazionale dell’Arti-gianato e della Piccola e Media Impresa, hacomunque espresso la necessità di modifi-care l’articolo 10 del Decreto Crescita e, siaal Senato che alla Camera, ha presentatoun emendamento al provvedimento in esame– purtroppo respinto dalla maggioranza –proponendo la soppressione dei commi 1, 2e 3 del citato articolo 10 del Decreto Cre-scita,

impegna il Governo

ad intervenire, mediante le opportune ini-ziative normative, sul predetto articolo 10del Decreto Crescita, al fine di sosteneremaggiormente le piccole imprese che effet-tuano gli interventi di efficientamento ener-getico e di prevenzione del rischio sismico,attraverso meccanismi agevolativi diversi infavore dei clienti finali.

9/2203/132. Guidesi, Dara, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Galli, Patassini, Pettazzi, Pia-stra, Centemero, Bitonci, Cavandoli, Co-volo, Gerardi, Gusmeroli, Alessandro Pa-gano, Paternoster, Tarantino.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza de il Molino Rossi, storica realtàproduttiva di San Giuliano Terme;

dopo 120 di gloriosa attività è en-trata in una crisi irreversibile sfociata nellicenziamento di numerosi dipendenti;

cinque generazioni di imprenditoridella famiglia hanno guidato, e stanno gui-dando, ininterrottamente il molino daquando Giovanni Rossi, nel lontano 1898,acquistò il Molino di Ripafratta, prose-guendo e incrementando l’attività iniziatanel molino di famiglia situato nella vicinaQuosa;

l’azienda si è affacciata al nuovomillennio con la determinazione d’imporsitra le maggiori aziende nazionali del set-

tore, attuando un programma di totale con-trollo della filiera e della rintracciabilità,dall’acquisto del grano al prodotto finito edavvalendosi della maggiore qualificazionedel personale, uniti alla serietà, la cura el’impegno, che sono per tradizione il puntodi forza della società;

ricordato che:

già con atto di sindacato ispettivon. 5-02829 tuttora giacente privo di rispo-sta, i firmatari chiedevano al Governo diattivarsi per una soluzione a salvaguardiadei livelli occupazionali,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/133. Picchi, Legnaioli, Lolini, Po-tenti, Ziello.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza ex Bredamenarinibus;

la BredaMenariniBus rappresentauna realtà d’eccellenza nel panorama in-dustriale europeo, con una filiera di pro-gettazione e produzione completamente ita-liana;

BredaMenariniBus, è in grado diprodurre un’ampia gamma di veicoli per iltrasporto pubblico a basso impatto ambien-tale (autobus elettrici, a metano e filobusbimodali);

nel 2011, Finmeccanica ha dichia-rato di volersi disfare del comparto pub-blico del gruppo, BredaMenariniBus com-presa;

la decisione scaturiva dalla fallitaricerca di partner a livello internazionaleche potesse supplire al cronico problema

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« dimensionale », strategico per sopravvi-vere alle richieste del mercato;

questa decisione ha comportato uncalo rilevante delle quote di mercato na-zionale, nonché ad una forte preoccupa-zione dei livelli occupazionali;

l’elaborazione di un piano indu-striale per l’ex BredamenariniBus, oggi In-dustria Italiana Autobus, è ancora lontana,nonostante i vari tavoli ministeriali, l’ul-timo svoltosi a Gennaio u.s con l’alloraMinistro dello sviluppo economico Luigi DiMaio;

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa di contra-sto al fenomeno della delocalizzazione edel dumping salariale, che rappresentano iprincipali fattori di crisi economico-indu-striale, al fine di salvaguardare i livellioccupazionali, anche con riferimento allecrisi aziendali di cui in premessa.

9/2203/134. Raffaelli, Cavandoli, Cestari,Golinelli, Morrone, Murelli, Piastra, To-masi, Tombolato, Tonelli, Vinci.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza Comdata Group;

c’è molta preoccupazione tra gli ol-tre mille lavoratori di Comdata Group, dicui un centinaio interinali, per il clima digrande incertezza generato dall’andamentoaltalenante delle commesse;

Comdata Group nasce a Torino nel1987 per offrire servizi di gestione e archi-viazione documentale basati su tecnologiamicrofilm. Nel corso degli anni novanta,Comdata amplia l’offerta puntando sullagestione elettronica dei documenti e sullagestione dei processi di business delle im-prese (settori telecomunicazioni, finanza,energia, industria);

in Italia opera con 19 sedi e più di10.000 dipendenti;

c’è molta preoccupazione tra gli ol-tre mille lavoratori di Comdata Group, dicui un centinaio interinali, per il clima digrande incertezza generato dall’andamentoaltalenante delle commesse;

il settore è da oltre un anno ostaggiodi un perverso meccanismo di aggiudica-zione delle gare al massimo ribasso eComdata, quindi, è alla costante ricerca diun equilibrio costi/ricavi: poiché la princi-pale componente del costo è il dipendente,ne consegue che è sempre quest’ultimo afare le spese di questa strategia,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/135. Boldi, Patelli, Caffaratto, Ga-staldi, Giglio Vigna, Gusmeroli, Liuni,Maccanti, Molinari, Pettazzi, Tiramani.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Conad;

nello specifico il gruppo Auchan staper essere acquisito dal gruppo Conad daottobre 2019;

l’accordo per la cessione dei negoziAuchan Retail Italia a Conad è stato siglatonel maggio scorso, ed è stato formalizzatoa fine luglio: oggetto dell’acquisizione untotale di circa 1.600 punti vendita in Italia.Secondo quanto concordato tra i due gruppi,gli ex store Auchan dovrebbero essere as-sorbiti da Conad e i lavoratori integrati.Una transazione che ha di poco sfiorato ilmiliardo di euro e che darà vita a uncolosso con una quota di mercato intornoal 19 per cento: il 6 per cento realizzato daAuchan, e il restante da Conad, per un girod’affari che si aggira intorno ai 17 miliardi.

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Lo scorso anno Auchan Retail Italia hasegnato ricavi per circa 3,7 miliardi di euro,mentre Conad ha toccato quota 13,5 mi-liardi di euro.

un passaggio epocale che rischia peròdi essere fatto sulla pelle di tantissimi la-voratori;

dopo mesi di trattative, ancora, in-fatti, non ci sono garanzie sul manteni-mento dei posti di lavoro della catena Au-chan-Sma;

il caso è noto in realtà da mesi, maè esploso nei giorni scorsi, quando si èconsumata la rottura al tavolo tra i sinda-cati e la stessa Conad sul passaggio deipunti vendita: solo un terzo della rete ven-dita al momento avrebbe un futuro e anchesu questo limitato perimetro non è garan-tita l’occupazione;

tale operazione, infatti, mette a ri-schio l’indotto, calcolabile in un terzo dei18.000 dipendenti diretti e le loro famiglie,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a favoriretale operazione e allo stesso tempo a tute-lare i migliaia di posti di lavoro che ad oggisono seriamente a rischio.

9/2203/136. Belotti, Bianchi, Boniardi,Bordonali, Capitanio, Cecchetti, Cente-mero, Colla, Comaroli, Andrea Crippa,Dara, Donina, Ferrari, Formentini, Fras-sini, Galli, Garavaglia, Giorgetti, Gob-bato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi, Inver-nizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Luc-chini, Maggioni, Molteni, Morelli, Pa-rolo, Ribolla, Tarantino, Toccalini,Raffaele Volpi, Zoffili.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza Brandamour Spa;

lo stato di agitazione che da mesicaratterizza la storica azienda tessile delBiellese, si è concluso a fine maggio u.s.,dopo una lunga trattativa di oltre cinqueore tra azienda e rappresentanze sindacali,con la sospensione dello sciopero da partedei 103 lavoratori e lavoratrici;

in quella occasione l’azienda ha co-municato di aver specifico mandato daparte degli azionisti nel trovare una solu-zione in continuità per il futuro aziendale;

l’accordo prevedeva, per l’ammini-stratore delegato, dottore Silvio Musso, unmese di tempo per fare una valutazionecomplessiva dello stato di crisi e, per idipendenti, l’obbligo di utilizzare le ferieancora in essere fino al 26 aprile 2019, inattesa di una verifica reale finanziaria; l’a-zienda, nel mentre, si sarebbe attivata perla richiesta della cassa integrazione guada-gni straordinaria;

è stata, dunque, ribadita l’impossi-bilità per l’azienda di pagare i dipendentiprima del completamento della verifica dellasituazione economico-finanziaria dell’a-zienda, fatte salve nuove ed impreviste en-trate nelle casse della società;

per i 103 dipendenti, 16 dei qualicon contratto a termine, è stato un pugnonello stomaco, perché vuol dire intere fa-miglie senza stipendio, senza alcuna coper-tura economica per fronteggiare le spesequotidiane come cibo, bollette e rate men-sili, considerato anche che i tempi di ero-gazione del trattamento di Cigs oscillanodai tre ai cinque mesi;

già con atto di sindacato ispettivon. 5-02192, tuttora privo di risposta, i fir-matari chiedevano al Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali, soprattutto segnalando l’op-portunità di accelerare i tempi di eroga-zione del trattamento di integrazione sala-riale straordinaria alla luce della situa-zione di estrema difficoltà economica in cui

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si ritrovano i dipendenti e le relative fami-glie,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tutela deiposti di lavoro interessati dalla crisi azien-dale richiamata in premessa.

9/2203/137. Patelli, Caffaratto, Caparvi,Legnaioli, Eva Lorenzoni, Moschioni, Pic-colo, Boldi, Gastaldi, Giglio Vigna,Gusmeroli, Liuni, Maccanti, Molinari,Patelli, Pettazzi, Tiramani.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza Brioni, azienda di abbigliamentomaschile del gruppo della holding franceseKering;

la crisi aziendale riguarda i siti pro-duttivi di Penne, Montebello di Bertona eCivitella Casanova della provincia di Pe-scara, e il sito di Curno in provincia diBergamo, per un totale di circa 1.200 la-voratori;

al tavolo che si è tenuto al Ministerodello sviluppo economico 12 aprile 2019, alquale erano presenti i rappresentanti del-l’azienda, della regione Lombardia, dellaregione Abruzzo e le sigle sindacali, l’a-zienda ha presentato il nuovo piano indu-striale;

in quella sede i sindacati hannoespresso preoccupazione per una strategiache, a fronte di un aumento della produt-tività, non avrebbe tutelato i lavoratori,tanto che si è deciso di lasciare aperto iltavolo presso il Ministero per consentirealle parti di monitorare l’andamento del-l’azienda e il suo posizionamento sul mer-cato;

infatti, a settembre, i sindacati la-mentavano un piano di rilancio del mar-chio e una strategia per salvaguardare i

livelli occupazionali, visto che gli operailavorano ancora ad orario ridotto,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/138. Bellachioma, D’Eramo, La-tini, Paolini, Patassini.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza Ferrosud Spa, azienda che pro-duce materiale rotabile ferroviario;

la crisi dello stabilimento di Matera,che dà lavoro a circa 100 operai, riguardala mancanza di liquidità dell’azienda cheha lo stabilimento nella zona di Jesce,sottoposta a procedura di concordato,avrebbe una commessa già acquisita percirca 12 milioni di euro per realizzarenuove carrozze ferroviarie in Campania,ma non può farvi fronte perché non ha lasomma necessaria per la fideiussione daversare, come prevede la procedura a ga-ranzia di tutti gli obblighi assunti, cosìcome non riesce a far fronte al pagamentodegli stipendi per le maestranze;

peraltro l’azienda attende ancora ilpagamento da Trenitalia per i lavori dellaprecedente realizzazione di due carrozzeferroviarie;

il 9 luglio 2019, presso il Ministerodello sviluppo economico si è svolta lariunione, alla quale erano presenti le rap-presentanze sindacali ma non l’azienda e ilMinistero, in quella sede, ha preso l’impe-gno a convocare un nuovo tavolo per lapresentazione del piano industriale per ilrilancio dello stabilimento di Matera,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tutela deiposti di lavoro interessati dalla crisi azien-dale richiamata in premessa.

9/2203/139. Colla, Latini, Patassini, Bel-lachioma, D’Eramo.

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La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza dell’azienda G.A.M. srl, GestioneAgroalimentare Molisana;

il 1° aprile 2019 si è tenuta presso ilMinistero dello Sviluppo Economico la ri-unione, alla quale erano presenti tutte leparti sociali coinvolte;

la Società Agricola Vicentina, cheha rilevato la G.A.M., ha fatto presente chel’incubatorio, nel sito produttivo di Bojano,ha iniziato le attività e che si sta proce-dendo a fare le assunzioni in base all’ac-cordo del 2017; non essendosi, invece, av-verate le condizioni previste dal medesimocon riguardo al sito in cui avviare la riqua-lificazione del macello, gli organi decisio-nali della Società hanno deliberato di nonprocedere alla realizzazione del progetto,precisando che, essendo necessari 36 mesiper la realizzazione del macello, la societàè costretta a prevedere soluzioni alterna-tive per la realizzazione del business;

le organizzazioni sindacali e il Pre-sidente della regione Molise hanno mani-festato forti preoccupazioni alla luce diquanto annunciato in quella sede dallaSocietà Agricola Vicentina, tanto che il Mi-nistero dello sviluppo economico ha chiestoalla società Agricola Vicentina di sospen-dere temporaneamente la decisione annun-ciata affinché si potessero fare ulterioriverifiche in tempi brevi per la creazionedelle condizioni necessarie alla realizza-zione del progetto di riqualificazione delmacello, a cui si lega la riqualificazionedella filiera avicola molisana, nonché losviluppo del territorio e del settore, e per ilquale sono state impegnate importanti ri-sorse pubbliche,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tutela deiposti di lavoro interessati dalla crisi azien-dale richiamata in premessa.

9/2203/140. D’Eramo, Colla, Latini, Pa-tassini, Bellachioma.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla situazione in cui si trova la CSPSpa, attiva nel settore delle consulenze in-formatiche in tutto il territorio nazionale,con sedi operative a Torino, Milano, Terni,Cosenza, Pescara, Roma e Arezzo;

nei confronti di CSP Spa è in attouna procedura fallimentare presso il Tri-bunale di Napoli, dove la società ha lapropria sede legale dalla fine del 2017;

sono frequenti le agitazioni dei circa600 dipendenti, il cui futuro è a rischio,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa

9/2203/141. Giaccone, Giglio Vigna, Mac-canti, Cecchetti, Capitanio, Iezzi, Canta-lamessa, Castiello, Caparvi, Marchetti.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla situazione che riguarda la Fede-razione Moda del Confartigianato Veneto;

il settore risulta essere in effetti ingrave difficoltà, come prova la circostanzache si stima non inferiore a 40 il numerodelle imprese che chiuderanno entro la finedel 2019 nella sola provincia di Treviso,anche a causa della concorrenza sleale deilaboratori cinesi, che sottopagano la pro-pria manodopera;

la moda costituisce un’eccellenza delMade in Italy da salvaguardare e proteg-gere, se si intende assicurare un futuro alsistema produttivo del nostro Paese,

impegna il Governo:

ad adottare ogni iniziativa utile a pre-venire chiusure di impianti nel comparto,

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in particolare nel territorio trevigiano, an-che con energiche iniziative di contrastoall’attività dei laboratori clandestini, cherappresentano forme illegali di concor-renza sleale, anche al fine di tutelare ilivelli occupazionali e di salvaguardare leeccellenze produttive del nostro Paese, apartire dal comparto tessile e moda.

9/2203/142. Fantuz, Bitonci, Andreuzza,Badole, Bazzaro, Bisa, Coin, Colmellere,Comencini, Covolo, Fogliani, LorenzoFontana, Giacometti, Lazzarini, Man-zato, Paternoster, Pretto, Racchella, Ste-fani, Turri, Valbusa, Vallotto, Zordan.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alle prospettive della Candy HooverGroup Srl, recentemente rilevata dal gruppocinese Qindao Haier, quotato a Shangai eleader mondiale nel settore delle lavatrici,per 475 milioni di euro;

la cessione, perfezionatasi l’8 gen-naio scorso, ha in effetti generato vivapreoccupazione tra i dipendenti dello sta-bilimento brianzolo di Brugherio, un mi-gliaio di persone il cui futuro lavorativodipende criticamente dalle strategie cheadotterà la nuova proprietà;

i lavoratori chiedono garanzie sulpiano di rilancio del sito brianzolo di Bru-gherio,

impegna il Governo

ad assumere ogni iniziativa utile a soste-nere il rilancio del sito produttivo di Bru-gherio, incoraggiando gli investitori cinesidel gruppo Qindao Haier ad investirvi, alloscopo di salvaguardare i livelli occupazio-nali e tutelare le capacità produttive ita-liane nel settore degli elettrodomestici.

9/2203/143. Ribolla, Capitanio, Belotti,Bianchi, Boniardi, Bordonali, Cecchetti,Centemero, Colla, Comaroli, AndreaCrippa, Dara, Donina, Ferrari, Formen-

tini, Frassini, Galli, Garavaglia, Gior-getti, Gobbato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi,Invernizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Luc-chini, Maggioni, Molteni, Morelli, Pa-rolo, Tarantino, Toccalini, Leda Volpi,Zoffili.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza concernente la InvatecSpa;

la Invatec Spa opera nel compartobiomedicale e vanta una presenza produt-tiva rilevante nel bresciano, dove tuttavia siprospetta la chiusura degli impianti situatia Roncadelle e Torbole Casaglia, decisadalla multinazionale statunitense Medtro-nic, che ne ha rilevato la proprietà nel2010, a dispetto di ottimi risultati di bilan-cio;

a causa della ventilata chiusura de-gli impianti di Roncadelle e Torbole Casa-glia sono a rischio 314 posti di lavoro,circostanza che è destinata a ripercuotersinegativamente sull’economia e gli equilibrisociali del territorio provinciale bresciano,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tutela dei314 posti di lavoro interessati dalla crisiaziendale richiamata in premessa, inclusala facilitazione di eventuali trattative consoggetti interessati a rilevare gli impiantiinteressati dal provvedimento di chiusura edisponibili a mantenere i relativi livelli oc-cupazionali.

9/2203/144. Donina, Belotti, Bianchi, Bo-niardi, Bordonali, Capitanio, Cecchetti,Centemero, Colla, Comaroli, AndreaCrippa, Dara, Ferrari, Formentini, Fras-sini, Galli, Garavaglia, Giorgetti, Gob-bato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi, Inver-nizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Luc-chini, Maggioni, Molteni, Morelli, Pa-rolo, Ribolla, Tarantino, Toccalini, LedaVolpi, Zoffili.

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La Camera,

premesso che:

valutato in particolare l’interventorecato dall’art. 10-bis, volto a finanziare ilprogetto stradale « Mare Monti » per favo-rire l’area crisi industriale complessa deldistretto fermano-maceratese;

evidenziato il forte rischio di unarecessione del comparto produttivo dell’a-rea di crisi non complessa della provinciadi Imperia, definitiva con decreto 19 di-cembre 2016, derivante dall’assenza di fon-damentali infrastrutture, necessarie al man-tenimento dei livelli occupazionali ed allosviluppo industriale del territorio,

impegna il Governo

al fine di contrastare una possibile reces-sione del comparto produttivo dell’area dicrisi della provincia di Imperia e garantirei livelli occupazionali, a reperire le occor-renti risorse finanziarie, pari a 5 milioni dieuro, da destinare a interventi infrastrut-turali, con particolare riferimento alla re-alizzazione dell’impianto di depurazione ecollettamento delle acque reflue, all’inter-vento di collettamento fognario e alla rea-lizzazione della rete di distribuzione delgas metano.

9/2203/145. Furgiuele, Di Muro, Foscolo,Rixi, Viviani.

La Camera,

premesso che:

esaminato il decreto-legge in titolocon particolare riguardo alle disposizioniurgenti in materia di tutela del lavoro;

valutato nello specifico l’art. 13-terdel provvedimento, introdotto nel corso del-l’esame presso l’altro ramo del Parlamento,teso a sostenere lo sviluppo e la nascita disocietà cooperative costituite prevalente-mente da lavoratori provenienti da aziendein crisi;

preso atto che per tali finalità siprevede l’incremento delle risorse per il

rifinanziamento delle agevolazioni di cui aldecreto Mise 4 dicembre 2014;

constatato che l’operazione c.d.« workers buyout » di acquisto di una so-cietà da parte dei dipendenti dell’impresastessa coinvolge oggigiorno 8mila lavoratori(15mila l’indotto) a dimostrazione che leaziende italiane fallite e rigenerate dai di-pendenti stessi con la trasformazione incooperative rappresenta un’importantestrada da perseguire a salvaguardia siadell’occupazione che dell’attività produt-tiva;

ritenuto che l’opportunità per i di-pendenti di aziende in crisi di utilizzare iltrattamento di fine rapporto ovvero il trat-tamento di disoccupazione per la sottoscri-zione di capitale sociale può favorire ilfenomeno WBO,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa volta aprevedere che il trattamento Naspi e l’ero-gazione del TFR possa essere utilizzato dailavoratori dipendenti da aziende in crisiche intendano dar vita ad una cooperativaper la sottoscrizione del capitale sociale,nell’ottica di salvaguardare l’occupazione edare continuità all’esercizio delle attivitàimprenditoriali.

9/2203/146. Moschioni, Murelli, Caffa-ratto, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni.

La Camera,

premesso che:

i Comitati di redazione di Quoti-diano Nazionale-il Resto del Carlino e Q.nethanno deciso di proclamare due giorni disciopero nelle giornate di domenica 27 ot-tobre e lunedì 28 ottobre, a seguito dellapresentazione del nuovo piano industrialeda parte dell’editore Poligrafici Editoriale,che prevede dal primo gennaio 2020 larichiesta di un contratto di solidarietà di 48giorni all’anno concentrati in sei mesi. Ilpiano, prevede, inoltre 112 esuberi su 283redattori e potrebbe essere affiancato dal-

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l’accorpamento di edizioni e dalla chiusuradi varie redazioni oltre lo smaltimento for-zato delle ferie nei restanti 6 mesi nel 2020e nel 2021;

il presidente dell’Associazione lom-barda dei giornalisti Paolo Perucchini hachiesto una mobilitazione generale e per-manente della categoria a sostegno dei gior-nalisti delle testate interessate;

considerato che:

il numero di copie dei quotidiani edelle riviste venduto si è dimezzato con unaconseguente diminuzione della perdita deiposti di lavoro del 30% negli ultimi 5 equindi l’indifferibile necessità di rilanciareil settore, favorire la ripresa dell’occupa-zione, contrastare il lavoro precario e so-stenere la tenuta dell’Inpgi;

considerato che:

la diffusione delle notizie attraversoi social network può portare in molte oc-casioni a distorsioni della realtà, è ancorapiù importante la presenza dei giornalicome strumento di informazione, siano essicartacei o digitali. Per questo la presenza diprofessionisti che svolgono con passione ecompetenza il proprio lavoro di giornalistadeve essere tutelata, soprattutto in sedelocale, dove i canali informativi sono menonumerosi,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/147. Vinci, Cavandoli, Cestari, Go-linelli, Morrone, Murelli, Piastra, Raffa-elli, Tombolato, Tonelli, Capitanio, Cec-chetti.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Mercatone Uno;

Mercatone Uno è una catena di iper-mercati della grande distribuzione organiz-zata non alimentare nata nel 1975 e pre-sente su quasi tutto il territorio nazionalecon oltre 80 punti vendita specializzati nellavendita di mobili, arredamento ed elettro-domestici gestiti dalla società M. BusinessSrl, ora in amministrazione straordinaria;

dopo un lungo periodo di crescitanel quale il gruppo era arrivato ad avere unfatturato di oltre 800 milioni di euro, 500.000metri quadri di superficie di vendita edoltre 3.700 dipendenti, in aggiunta ad altreinsegne in altri settori, il gruppo ha subito,anche a seguito della crisi finanziaria del2007, sostanziali perdite economiche chehanno determinato un’importante crisiaziendale sfociata, nel corso dell’anno 2015,nella richiesta di concordato preventivopresso il Tribunale di Bologna;

con decreto del 7 aprile 2015, ilMinistero dello sviluppo economico ha am-messo parte delle società del gruppo allaprocedura di amministrazione straordina-ria con la nomina di tre commissari stra-ordinari: Stefano Coen, Ermanno Sgara-vato e Vincenzo Tassinari;

a partire da tale data i dipendentisono entrati in cassa integrazione, in alcunicasi arrivata anche fino al 30 per cento, conconseguente perdita di potere di acquistoed evidenti difficoltà economiche;

il 16 giugno 2016, è stato pubblicatoil bando di vendita dell’intero gruppo Mer-catone Uno, che non ha ricevuto offerte;

il 15 febbraio 2017, i commissaristraordinari, dopo l’autorizzazione del Mi-nistero dello sviluppo economico, hannopubblicato un nuovo bando di vendita peril gruppo, con maggiore flessibilità sul prezzoe sul perimetro di vendita;

il 21 maggio 2018, il Ministero hadato l’autorizzazione all’aggiudicazione deicompendi aziendali relativa a 68 punti ven-dita in tutta Italia, sui 74 oggetto del bandodi cessione: 55 (di cui 47 attivi e 8 attual-mente chiusi) sono stati ceduti alla Sher-non holding Srl, società con sede a Milano,mentre 13 punti vendita sono stati ceduti

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alla Cosmo SpA, che si distingue attraversoil marchio di abbigliamento Globo;

i punti vendita della Toscana (ColleVal d’Elsa, Altopascio e Lucca) insieme adaltri (Genova, Palermo, Catania, Castel-franco Veneto, Castelfranco Emilia e Pievedi Fissiraga), che sono nei primi 20 postiper vendita del mobile nella rete su untotale di 59 punti vendita che in questi annidi amministrazione straordinaria hannocontinuato l’attività di vendita con ottimeperformance, sono stati, inspiegabilmente,ceduti alla società Cosmo SpA, la qualepreannuncia di cambiare radicalmente ilcore business dell’attività;

relativamente ai rapporti di lavoro,Shernon sarebbe orientata ad acquisire 1.867unità (di cui 171 full time e 1.696 part time)sui 2.179 occupati nel perimetro di riferi-mento, mentre Cosmo SpA prevede di ac-quisirne 196 (di cui 144 full time e 52 parttime) su 566 occupati nel perimetro diriferimento;

dal giorno 22 maggio 2018 i lavora-tori, impiegati presso i negozi della Toscanae di altre regioni coinvolte in questa ces-sione di ramo d’azienda, sono in statod’agitazione supportati dalle categorie sin-dacali che hanno già coinvolto le istituzionilocali;

l’11 aprile 2019 la Shernon ha pre-sentato al Tribunale di Milano richiesta diconcordato in continuità, nel corso di unincontro presso il Ministero (18 aprile) ilgiudice delegato del Tribunale di Milano haesposto la situazione di Shernon, preci-sando che in mancanza di un piano credi-bile e sostenibile da parte della stessa nonvi potranno essere le condizioni per con-cedere il concordato, in quanto in 9 mesi diattività l’indebitamento ammonta a 90 mi-lioni di euro;

con sentenza del 23 maggio 2019 ilTribunale di Milano ha dichiarato il falli-mento della Shernon Holding Srl: sonocoinvolti 1.842 lavoratori, i quali da sabato24 maggio 2019 sono sospesi da qualsiasiattività lavorativa senza retribuzione e senzanessuna copertura di ammortizzatori so-ciali;

la richiesta dei sindacati al Mini-stero dello sviluppo economico, cui fa capoil tavolo di crisi aziendale Mercatone Uno,è di agire immediatamente per attivare gliammortizzatori sociali e per dare coper-tura ai lavoratori coinvolti e che l’ammini-strazione straordinaria si impegni alla ri-apertura dei punti vendita, così da mante-nere il valore delle attività commerciali peril rilancio del marchio con l’obiettivo diindividuare nuovi acquirenti per procederealla cessione dell’attività e garantire la sal-vaguardia dei posti di lavoro;

già con atto di sindacato ispettivon. 4-00213 presentato presso il Senato dellaRepubblica tuttora privo di risposta, si chie-deva al Governo di attivarsi per una solu-zione a salvaguardia dei livelli occupazio-nali e quale fosse la strategia che i com-missari intendano perseguire ai fini dellacessione dei punti vendita per i quali nonsia stato trovato un acquirente,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/148. Lazzarini, Andreuzza, Ba-dole, Bazzaro, Bisa, Bitonci, Coin, Col-mellere, Comencini, Covolo, Fantuz, Fo-gliani, Lorenzo Fontana, Giacometti,Manzato, Paternoster, Pretto, Racchella,Stefani, Turri, Valbusa, Vallotto, Zor-dan.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza del Gruppo Valtur S.p.a.

il gruppo, fondato nel 1964, è unodei brand più conosciuti del panoramaturistico italiano. Nei villaggi turistici lavo-rano ogni stagione circa 1.200 persone intotale e nella sede di Milano lavorano uncentinaio di tour operator e amministrativi;

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nel 2016 il gruppo veniva acquisitodal fondo Investindustrial dell’investitoreAndrea Bonomi dopo le travagliate vicendeche hanno riguardato la famiglia Patti primae l’imprenditore Franjo Ljuljdjuraj poi;

nell’autunno 2017 la Valtur raggiun-geva un accordo con la Sgr InvestimentiCdp (Cassa depositi e prestiti) per la ven-dita alla stessa di alcuni villaggi, con unimpegno contestuale di investimento sullestrutture per un importo complessivo di 75milioni di euro;

nel marzo 2018 Valtur avviava unaprocedura di concordato liquidatorio pressoil tribunale di Milano;

poco prima del deposito della do-manda di concordato da parte di Valtur,TH Resorts, operatore turistico partecipatoal 46 per cento dalla Cassa depositi eprestiti, annunciava il proprio interessa-mento alla gestione dei villaggi di proprietàdi Cassa depositi e prestiti;

il piano di liquidazione ha visto lacessione dei singoli villaggi a vari operatori,in primis la stessa TH Resorts, e successi-vamente, nei primi giorni di luglio 2018, lavendita del solo marchio al gruppo puglieseNicolaus;

a nulla sono valsi i tentativi di fre-nare il piano di liquidazione, operati anchegrazie all’attivazione, presso il Ministerodello sviluppo economico, del tavolo di crisirichiesto dalle organizzazioni sindacali, néle iniziative dei lavoratori e delle lavoratricivolte a sottolineare il successo del modelloaziendale al netto dei debiti accumulatidalla cattiva gestione delle proprietà che sisono succedute;

l’attuale proprietaria del marchioValtur, il gruppo Nicolaus, ha annunciatoun piano di sviluppo del marchio, ma nonha accettato di incontrare le organizzazionisindacali che chiedevano di avere notizie sutale piano;

all’esito degli accadimenti sono statilicenziati oltre 100 lavoratori della sede diMilano, il cui rapporto di lavoro è cessatoda giugno 2018, tre strutture ricettive exValtur risultano ancora chiuse e altre sono

state ridimensionate, con un conseguenteminor impiego di lavoratori stagionali quan-tificabili in circa 500 unità;

nel 2018 Valtur ha presentato altribunale di Milano la richiesta di concor-dato in bianco, così come era accaduto nel2011 per un passivo di 300 milioni di euro.La richiesta di concordato doveva prelu-dere alla presentazione di un piano dirilancio e risanamento. Piano che però,stando a quanto riferito dai sindacati, nonè stato neanche nominato,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/149. Maggioni, Tateo, Andreuzza,Binelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza della Heinz Italia S.p.a;

la Società Kraft Heinz Italia (Pla-smon), stabilimento di Latina, costituisceuno degli insediamenti industriali più rap-presentativi del tessuto imprenditoriale dellaprovincia, operando da decenni nel conte-sto della produzione e vendita di alimentiper l’infanzia in particolar modo nel set-tore biscotti ed omogeneizzati;

in qualità di principale produttoreitaliano di alimenti per l’infanzia di primascelta, interamente Made in Italy, Plasmonha dovuto far fronte, negli ultimi cinqueanni, ad un mercato sempre più competi-tivo e caratterizzato da una contrazione deiconsumi in Italia;

i fattori principali che hanno deter-minato tale andamento sono riconducibili,oltre che alla crisi economica che ha at-traversato il paese, anche e soprattutto alcrollo delle nascite ed alle diverse abitudini

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alimentari che hanno caratterizzato i con-sumi alimentari negli ultimi anni;

l’azienda ha intrapreso nell’ultimoanno una serie di iniziative per cercarerimedio alla riduzione dei volumi, anchecon il ricorso a brevi periodi di CassaIntegrazione Guadagni Ordinaria, ma senzasortire gli effetti previsti ed auspicati;

in questo contesto, si è evidenziatala necessità di affrontare una riorganizza-zione/riduzione della forza lavoro che coin-volge 95 unità,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese, con particolare riferimento allacrisi aziendale richiamata in premessa.

9/2203/150. Vanessa Cattoi, Gerardi, Ba-sini, De Angelis, Durigon, Zicchieri.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Honeywell Italia s.r.l.;

la Garrett Motion Italia S.r.l. « Ho-neywell Italia », con stabilimento ad Atessa(Chieti) costituisce uno degli insediamentiindustriali più rappresentativi del tessutoimprenditoriale della provincia, operandoda decenni nel contesto della produzione evendita di turbocompressori per motoridiesel;

i vertici della multinazionale hannodeciso una ricomposizione delle divisioni inEuropa, privilegiando l’impianto di Presov,in Slovacchia e un altro in Romania;

Honeywell ha deciso di chiudere ilproprio sito perché « da diversi anni sitrova ad affrontare problemi di sovracca-pacità a causa del declino dei motori die-sel »,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa di contra-sto al fenomeno della delocalizzazione e

del dumping salariale, che rappresentano iprincipali fattori di crisi economico-indu-striale, al fine di salvaguardare i livellioccupazionale, anche con riferimento allacrisi aziendale di cui in premessa.

9/2203/151. Latini, Bellachioma, D’Eramo,Paolini, Patassini.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Husqvarna MotorcyclesS.r.l;

la Husqvarna è una multinazionalesvedese che opera in diversi settori merce-ologici nello stabilimento di Valmadrera(Lecco), è presente la divisione relativa allafabbricazione di macchine per l’agricol-tura, la silvicoltura e la zootecnia, specia-lizzata nella produzione di motoseghe etosaerbe a marchio « McCulloch », ove sonooccupati complessivamente 102 dipendenti,di cui 39 impiegati e 63 operai;

la decisione di procedere alla ridu-zione di personale sembra sia dovuta sia aun crescente andamento involutivo dei datidi bilancio degli ultimi esercizi, dovuto allascarsa profittabilità del prodotto, che a unastrutturale e irreversibile negatività degliscenari dei mercati, sia nazionale che esteri,anche a causa della concorrenza cinese;

già con atto di sindacato ispettivon. 5-02400 tuttora privo di risposta, i fir-matari chiedevano al Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali e convocare un tavolo istitu-zionale per valutare la situazione dello statodi crisi e quali iniziative adottare per fa-vorire la ricollocazione occupazionale deilavoratori interessati dal licenziamento col-lettivo,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa di contra-sto al fenomeno della delocalizzazione edel dumping salariale, che rappresentano i

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principali fattori di crisi economico-indu-striale, al fine di salvaguardare i livellioccupazionali anche con riferimento allacrisi aziendale di cui in premessa.

9/2203/152. Parolo, Ferrari, Belotti, Bian-chi, Boniardi, Bordonali, Capitanio, Cec-chetti, Centemero, Colla, Comaroli, An-drea Crippa, Dara, Donina, Formentini,Frassini, Galli, Garavaglia, Giorgetti, Gob-bato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi, Inver-nizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Mag-gioni, Molteni, Morelli, Ribolla, Taran-tino, Toccalini, Raffaele Volpi, Zoffili.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza di Italiaonline;

Italiaonline, è attiva in tutta la fi-liera delle soluzioni di marketing digitale ecomunicazione online nata dalla fusioneper incorporazione della vecchia ItaliaonlineS.p.A. in Seat Pagine Gialle S.p.A.;

l’imprenditore Naguib Sawiris è di-venuto azionista di maggioranza e nel 2016ha attuato il progetto di fusione per incor-porazione di Italia online in Seat PagineGialle che è stata ridenominata Italia onlinespa;

nel dicembre 2016 Italia online si-glava un accordo con le organizzazionisindacali – sottoscritto anche dal Ministerodel lavoro e delle politiche sociali, nel corsodi un incontro tenutosi presso il Ministerodello sviluppo economico; l’accordo preve-deva principalmente il ricorso alla cassaintegrazione straordinaria fino a giugno2018, oltre a 100 uscite incentivate; nel-l’arco dei tre anni, in linea con la strategiadi rilancio, Italia online prevedeva l’assun-zione di circa 100 « nativi digitali », concompetenze specifiche per supportare ilconseguimento degli obiettivi previsti dalbusiness plan;

in data 6 aprile 2017 Italia onlineannunciava la « Distribuzione di parte delleriserve distribuibili risultanti dal Bilancio

d’esercizio di Italia online S.p.A. chiuso al31 dicembre 2016 attraverso il pagamentoagli azionisti di un dividendo straordinariocomplessivo di Euro 79.419.475,38... »;

con comunicazione del 16 aprile2018 l’azienda avviava una procedura col-lettiva di licenziamento per complessivin. 400 lavoratori impiegati sull’intero ter-ritorio nazionale in conseguenza di un pianodi riorganizzazione aziendale, determi-nando il venir meno di una gran quantitàdi posti di lavoro nonché il trasferimentocollettivo n. 182 lavoratori da Torino adAssago, in conseguenza della prevista ces-sazione della gran parte delle attività azien-dali svolte a Torino;

in data 2 luglio 2018 le parti rag-giungevano presso il Ministero del lavoro edelle politiche sociali che prevedeva il ri-corso alla Cigs per i lavoratori coinvoltinegli esuberi, il trasferimento collettivo din. 90 lavoratori dalla sede di Torino aquella di Assago e ulteriori misure di ge-stione degli esuberi;

ad oggi Italia online spa, a seguitodelle procedure di riorganizzazione, il nu-mero dei dipendenti si è ridotto a circa 698a fronte degli originari 1.200 dipendenti,mentre i lavoratori delle controllate am-montano a circa 350;

il 30 luglio Sunrise ha procedutoall’acquisto di 3.605.302 azioni di Ita-liaonline al prezzo unitario di 2,82 euro.Un’operazione che ha portato l’offerente apossedere – unitamente a Libero Acquisi-tion, GL Europe Luxembourg e GoldenTreeAsset Management Lux – 105.710.007 azioniordinarie (incluse le 66.130 azioni propriepossedute da Italiaonline), pari al 92,11 percento delle azioni ordinarie di Italiaonlineemesse ieri ed al 90,24 per cento del totaledel capitale sociale ordinario massimo;

con questa operazione l’azionista diriferimento si pone un triplice obiettivo:delisting, razionalizzazione dei costi e sem-plificazione della struttura societaria peragevolare il raggiungimento degli obiettividelineati dal nuovo piano industriale, che

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prevede una transizione completa al busi-ness digitale da realizzarsi entro il 2022,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/153. Andrea Crippa, Boniardi, An-dreuzza, Binelli, Colla, Dara, Galli, Pa-tassini, Pettazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza della Italpreziosi S.p.a.

Italpreziosi, fondata nel 1984, è unodei principali operatori nell’affinazione, neltrading e commercio di metalli preziosi,lingotti e monete di oro da investimento. Lasede centrale e gli stabilimenti di raffina-zione sono situati ad Arezzo;

l’azienda si è trovata in una situa-zione di estrema difficoltà finanziaria aseguito della necessità di definire una tran-sazione con l’Agenzia delle entrate;

in data 1° agosto 2019 la Italpreziosiha sottoscritto un accordo con l’Agenziadelle Entrate finalizzato a definire « l’in-tero contenzioso inerente l’indeducibiiitàdei costi di acquisto per importazioni dimetalli preziosi, regolarmente transitati dalladogana e fatturati, da alcuni Paesi comeSvizzera e Hong-Kong, e relativo alle an-nualità dal 2007 al 2012 »,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese, anche con riferimento alla crisiaziendale richiamata in premessa.

9/2203/154. Potenti, Legnaioli, Lolini, Pic-chi, Ziello.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Iveco Defence Vehicles;

l’Iveco Defence Vehicle è la divi-sione di Iveco che produce veicoli per scopimilitari e di protezione civile. Ha sedeprincipale a Bolzano e sedi secondarie aPiacenza, a Sete Lagoas in Brasile e VittorioVeneto. Dal 2013 è una delle società con-trollate da CNH Industriai;

ricordato che:

il ministero dello Sviluppo econo-mico il 13 giugno 2019 ha comunicato« l’impegno preso insieme al Ministero dellaDifesa, a finanziare un piano complessivodi circa 7,2 miliardi di euro di investimentirelativi ai programmi del settore Difesa »;

quello annunciato sarebbe solo unimpegno politico e non di un’allocazione difondi reale, allocazione che dovrebbe in-vece essere concretizzata con la prossimaLegge di Bilancio,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese, anche con riferimento alla crisiaziendale richiamata in premessa.

9/2203/155. Ferrari, Vanessa Cattoi, An-dreuzza, Colla, Dara, Galli, Patassini,Pettazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza della Jabil Circuit Ita-lia;

Jabil Circuit Italia Srl è la filialeitaliana di Jabil Circuit Ine, multinazionaleamericana attiva nel settore della manifat-tura elettronica, ed è presente nel Paese

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con il suo centro di eccellenza a Marcia-nise, Caserta;

il volume della produzione è calatonegli anni e le risorse a disposizione, 700 intotale, sarebbero sottoutilizzate: in parti-colare l’azienda da diversi anni a questaparte si è dovuta confrontare con un con-testo economico sfidante. In ragione di taledinamica, i volumi si sono ridotti e lerisorse sono rimaste sottoutilizzate. Per af-frontare la situazione, collaborando con leorganizzazioni sindacali e gli stakeholderlocali e nazionali, Jabil ha intrapreso unprogramma di outplacement volontario peroffrire ai propri dipendenti opportunità direimpiego in altre aziende che si sono di-mostrate disponibili ad assumerli. Lo scopodi questa iniziativa era quello di minimiz-zare l’impatto sociale della ristruttura-zione. Nonostante questi sforzi e a seguitodi una lunga ed estesa disamina della ca-pacità produttiva attuale e prospettica, si èresa necessaria un’ulteriore riduzione dellaforza lavoro;

i sindacati hanno osservato cheaprire una procedura di licenziamento per350 lavoratori su 700, vuol dire colpirepesantemente la prospettiva industriale el’occupazione di un territorio già marto-riato negli anni;

ricordato che:

già con atto di sindacato ispettivon. 4-01893 depositato presso il Senato dellaRepubblica tuttora privo di risposta, si chie-deva al Governo di attivarsi per una solu-zione a salvaguardia dei livelli occupazio-nali e quali interventi intendesse promuo-vere per il ricollocamento nel mercato dellavoro dei dipendenti licenziati,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/156. Sutto, Sasso, Tateo, Alessan-dro Pagano, De Martini, Furgiuele, Can-talamessa, Castiello.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza della Demm di PorrettaTerme;

la Demm S.p.A. è uno stabilimentoindustriale operante nel settore della ma-nifattura metalmeccanica in cui sono at-tualmente occupati 191 lavoratori;

faceva parte del gruppo Paritei aseguito del fallimento del quale, ai sensidella « legge Marzano » (decreto-legge n. 347del 2003, convertito, con modificazioni, dallalegge n. 39 del 2014) per i grandi gruppiindustriali e strategici in situazione di dis-sesto finanziario, dall’ottobre 2015 è inamministrazione straordinaria;

con decreto del Tribunale di Bolo-gna in data 20 novembre 2015, la società èstata ammessa alla procedura di ammini-strazione straordinaria di cui al decretolegislativo n. 270 del 1999. In tale contesto,il commissario straordinario ha avviato unaprocedura volta alla cessione a terzi deicomplessi aziendali facenti capo a Demm,coerentemente con quanto previsto nel pro-gramma di amministrazione straordinariadella società ed in conformità con le ap-plicabili disposizioni del decreto legislativo,invitando chiunque fosse interessato all’ac-quisto dei complessi aziendali a presentaremanifestazioni d’interesse;

nel mese di marzo 2018 la multina-zionale tedesca Certina holding, attraversola propria controllata Svc Srl, ha formal-mente presentato una manifestazione d’in-teresse vincolante per l’acquisto della DemmSpA;

l’accordo avrebbe dovuto prevederela presa in carico dei circa 170 lavoratori.Di questi, 40 sarebbero a zero ore, perchéin uscita volontaria, mentre per i restanti130 l’accordo era che ne venissero impie-gati a rotazione almeno un centinaio;

i sindacati però, a distanza di seimesi, hanno chiesto un tavolo di confrontourgente presso il Ministero dello sviluppo

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economico per fare chiarezza sul rispettodei piani industriali. Stando a quanto se-gnalato dalle organizzazioni sindacali, in-fatti, vi sarebbe stata una riduzione deivolumi produttivi e poco più di 50 dipen-denti sarebbero stati impiegati su due turni;si sarebbe inoltre registrata una difficoltàdi dialogo con la proprietà;

a ciò si aggiunge la preoccupazionerelativa alla chiusura di uno stabilimentoconsiderato « gemello » a Varese da partedella Scv, società che ha comprato la Demm;

attualmente risultano in Cassa In-tegrazione 174 dipendenti della società,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/157. Tomasi, Cavandoli, Cestari,Golinelli, Morrone, Murelli, Piastra, Raf-faelli, Tombolato, Tonelli, Vinci.

La Camera,

premesso che:

esaminato il provvedimento in ti-tolo, con particolare riguardo alle disposi-zioni recate dal Capo II in materia di crisiaziendali;

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza di Mediamarket S.p.a.;

Mediamarket S.p.a., società italianadel Gruppo tedesco Metro A.G. che in Italiaconta circa 6mila dipendenti ed opera conle insegne Media World, Saturn e MediaWorld Compra On Line;

nel quadro del processo di riorga-nizzazione sul mercato italiano – anche aseguito del perdurare della crisi dei con-sumi e della necessità di operare sullastrada dell’omnicanalità–Mediamarket, nel-l’incontro dello scorso 24 aprile con le partisociali, ha comunicato la decisione di pro-cedere alla chiusura di sette dei punti ven-

dita che attualmente compongono la rete di114. Si tratta dei seguenti negozi con inse-gna Media World: Roma 1, Milano 3, Set-timo Milanese (Mi), Brescia 2, Nola e Na-poli 2,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/158. Morelli, Belotti, Bianchi, Bo-niardi, Bordonali, Capitanio, Cecchetti,Centemero, Colla, Comaroli, AndreaCrippa, Dara, Donina, Ferrari, Formen-tini, Frassini, Galli, Garavaglia, Gior-getti, Gobbato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi,Invernizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Luc-chini, Maggioni, Molteni, Parolo, Ri-bolla, Tarantino, Toccalini, Raffaele Volpi,Zoffili.

La Camera,

premesso che:

esaminato il provvedimento in ti-tolo, con particolare riguardo alle disposi-zioni recate dal Capo II in materia di crisiaziendali;

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza del Gruppo Natuzzi;

il Gruppo Natuzzi, fondato nel 1959da Pasquale Natuzzi, è un gruppo indu-striale italiano specializzato nella produ-zione e vendita di divani, poltrone, mobili ecomplementi d’arredo per uso residenziale;

il direttore operativo del gruppo in-dustriale ha annunciato che nei prossimimesi saranno avviate le procedure per li-cenziare quasi mille dipendenti, circa lametà dell’organico complessivo. A questasituazione si è arrivati dopo anni di crisi etensioni. Solo attraverso ammortizzatori so-ciali e diversi sacrifici chiesti ai lavoratorisono stati scongiurati i 1.700 licenziamentiannunciati nel 2013. Tre anni dopo, nel2016, gli esuberi erano tornati a quota 330;

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considerato che:

la Puglia figura tutt’oggi tra le ottoregioni italiane del distretto del mobilecome rilevato dall’indagine sui distretti ita-liani del mobile realizzata dalla direzionestudi e ricerche di Intesa Sanpaolo, delgennaio 2019, dalla quale emerge, altresì,come il 60 per cento degli addetti dell’in-dustria del mobile trova impiego nei di-stretti industriali, che coprono i tre quartidell’avanzo commerciale dell’industria delmobile italiana,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/159. Sasso, Tateo, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

il Capo II del provvedimento inesame reca disposizioni per far fronte aimportanti crisi industriali in corso in variterritori del Paese, al fine di salvaguardarei livelli occupazionali e garantire sostegnoal reddito dei lavoratori coinvolti;

con la legge di bilancio per il 2018il legislatore è intervenuto per superare lecriticità che fino ad allora hanno impeditoil riconoscimento di un contributo in fa-vore delle imprese colpite dagli eventi al-luvionali del Piemonte del novembre 1994,che nel triennio 1995-1997 abbiano versatocontributi previdenziali e premi assicura-tivi per un importo superiore a quantoprevisto dalla legge n. 289 del 2002;

nonostante siano trascorsi ben diecimesi dall’entrata in vigore del citato inter-vento normativo ad oggi non c’è ancoratraccia del relativo decreto attuativo;

il timore delle imprese piemontesi –a parere degli interroganti oltremodo fon-dato – è che trascorso l’anno 2019 le ri-

sorse già assegnate vadano perdute e dirot-tate dal Ministero per altre finalità,

impegna il Governo

ad emanare al più presto il decreto citatoin premessa in quanto ulteriori ritardi de-terminerebbero un perdurante ed ingiustodanno per le imprese piemontesi colpitedagli eventi alluvionali del 1994.

9/2203/160. Pettazzi, Boldi, Giaccone,Benvenuto, Caffaratto, Gastaldi, GiglioVigna, Gusmeroli, Liuni, Maccanti, Mo-linari, Patelli, Tiramani.

La Camera,

premesso che:

esaminato il provvedimento in ti-tolo, con particolare riguardo alle disposi-zioni recate dal Capo II in materia di crisiaziendali;

presso il Mise sono aperti oltre ISOtavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza di Next-era Prima S.p.a.;

Next-Era Prime s.r.l. è un’azienda disoluzioni e servizi tecnologici che progetta,installa, gestisce e supporta soluzioni busi-ness e servizi di comunicazione nel settorepubblico e privato;

l’azienda è stata recentemente messain difficoltà da eventi imprevisti, tra i quali,l’uscita dalla società di alcuni dirigenti api-cali che hanno causato la perdita di clientie di un elevato numero di personale tecnicoad alta professionalità e commerciale conconseguente perdita di certificazioni tecni-che essenziali per le partnership, che hannolimitato fortemente la possibilità della Next-Era Prime S.r.l, di gestire ed eseguire latotalità dei contratti in essere;

il numero dei lavoratori si è, cosìridotto ad 80 (di cui 45 in capo alla Next-Era Prime S.p.A e n. 35 temporaneamenteassegnati alla Next-Era Prime S.r.l.) a se-guito delle dimissioni rassegnate nell’ul-timo mese da 10 dipendenti,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a salva-guardia dei livelli occupazionali interessati

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dalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/161. Maturi, Basini, De Angelis,Durigon, Gerardi, Saltamartini, Zic-chieri, Andreuzza, Binelli, Colla, Dara,Galli, Patassini, Pettazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

esaminato il provvedimento in ti-tolo, con particolare riguardo alle disposi-zioni recate dal Capo II in materia di crisiaziendali;

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza della Keller Elettromec-canica S.p.a.;

la Keller, fabbrica di materiale ro-tabile con impianti in Sicilia e Sardegna, haavviato la procedura di mobilità per 204lavoratori dello stabilimento di Carini, inprovincia di Palermo;

fondata nel 1985 dall’imprenditoreGiovanni Salatiello. Dopo pochi anni dallasua creazione, la Keller Meccanica si ag-giudicò diverse commesse da parte delleFerrovie dello Stato per costruire vagoni ecarrozze, acquisendo anche clienti all’e-stero;

la Keller Elettromeccanica, nelle suedue sedi di Villacidro (Medio Campidano –Sardegna) e Carini (Palermo), occupavaquasi 500 operai nella produzione di ma-teriale rotabile e ferroviario;

dopo anni di cassa integrazione, am-mortizzatori sociali e progetti di riassun-zione tramontati, i dipendenti da 7 mesinon percepiscono più neanche l’indennitàdi mobilità,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/162. Racchella, Latini, Paolini, Pa-tassini, Sasso, Tateo, Alessandro Pagano,

De Martini, Furgiuele, Claudio Borghi,Legnaioli, Lolini, Picchi, Potenti, Ziello,Bellachioma, D’Eramo, Cantalamessa,Castiello, Caparvi, Marchetti, Basini, DeAngelis, Durigon, Gerardi, Zicchieri, An-dreuzza, Binelli, Colla, Dara, Pettazzi,Piastra.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 14 del decreto-legge, è in-tervenuto sulla disposizione del comma 6dell’articolo 2 del decreto-legge n. 1 del2015, già modificato dall’articolo 46 deldecreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, in me-rito alla responsabilità penale e ammini-strativa del commissario straordinario, del-l’affittuario o acquirente (e dei soggetti daquesti delegati) dell’ILVA di Taranto;

in particolare, il testo del decreto-legge presentato dal Governo per la con-versione alle Camere ripristina, parzial-mente, l’esclusione della responsabilità pe-nale e amministrativa del commissario stra-ordinario, dell’affittuario o acquirente dell’exILVA di Taranto in relazione alle condotteposte in essere in attuazione del Pianoambientale per lo stabilimento di Taranto,prorogando tale esclusione di responsabi-lità esclusivamente per l’affittuario o ac-quirente, dal 6 settembre 2019 alla sca-denza delle singole prescrizioni del Pianoambientale alle quali la condotta è ricon-ducibile, esplicitando, altresì che l’esoneroda responsabilità penale e amministrativa,nonché da responsabilità civile, non coprele violazioni di norme poste a tutela dellasalute e della sicurezza dei lavoratori;

l’articolo 14 del decreto-legge è statosoppresso nel corso dell’esame del disegnodi legge di conversione in Senato;

pertanto, in seguito alla conversionein legge del decreto, resterebbe in vigore ilcitato articolo 46 del decreto-legge 30 aprile2019, n. 34, convertito, con modificazioni,dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, che limitala responsabilità penale e amministrativadel commissario straordinario, dell’affittua-rio o acquirente dell’ILVA di Taranto alle

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sole condotte strettamente connesse all’at-tuazione dell’AIA, eliminando ogni riferi-mento alle norme a tutela dell’ambiente,della salute e dell’incolumità pubblica efino alla data del 6 settembre 2019;

Ilva, in amministrazione straordina-ria dal 2015, è entrata ufficialmente a farparte della multinazionale ArcelorMittal ilprimo novembre 2018, dopo l’apertura nel2016 della procedura per il trasferimentodegli asset aziendali attraverso un bandointernazionale che ha visto la cordata AmInvestco Italy (joint venture formata dalgruppo Marcegaglia con una quota del 15per cento e da ArcelorMittal con il restante85 per cento) aggiudicarsi la gara;

l’intervento normativo in senso re-strittivo, stante le notizie riportate a mezzostampa, è stato oggetto di tensione tra ilMinistero dello sviluppo economico e laneoproprietà, che peraltro aveva già comu-nicato nel mese di giugno 2019 la decisionedi porre in cassa integrazione 1.400 dipen-denti dello stabilimento Ilva di Taranto condecorrenza 1° luglio 2019;

tali tensioni e la conseguente ridu-zione dell’attività a Taranto, avranno riper-cussioni negative anche sui restanti livellioccupazionali degli stabilimenti ex Ilva, comead esempio quelli a Genova in Liguria, NoviLigure e Racconigi in Piemonte, Margherain Veneto, in quanto lo stabilimento diTaranto è l’unico impianto con forni acaldo che fornisce acciaio da lavorare afreddo ai restanti stabilimenti siderurgicisul territorio nazionale, oltre che su tuttaEuropa;

complessivamente, a livello nazio-nale, sono a rischio ventimila addetti dellasiderurgia, che diventano 50 mila con l’in-dotto,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi delle dispo-sizioni citate in premessa al fine di adot-tare iniziative urgenti a livello normativoper ripristinare il testo originario del comma6 dell’articolo 2 del decreto-legge n. 1 del2015, prima delle modifiche subite dall’ar-

ticolo 46 del decreto-legge 30 aprile 2019,n. 34, convertito, con modificazioni, dallalegge n. 58 del 2019, in coerenza con gliaccordi intervenuti in sede di cessione deicompensi aziendali ILVA ad ArcelorMittalItalia e con le previsioni contenute nell’am-bito delle procedure di individuazione del-l’acquirente, allo scopo di garantire le pro-spettive di crescita aziendale e il manteni-mento degli attuali livelli occupazionali.

9/2203/163. Rixi, Molinari, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra, Murelli, Caffaratto, Ca-parvi, Durigon, Legnaioli, Eva Loren-zoni, Moschioni, Sasso, Lucchini, Ba-dole, D’Eramo, Gobbato, Parolo, Raffaelli,Valbusa, Vallotto, Paternoster.

La Camera,

esaminato il decreto-legge 3 settem-bre 2019, n. 101, recante disposizioni ur-genti per la tutela del lavoro e per larisoluzione di crisi aziendali;

premesso che:

l’articolo 14-bis, introdotto nel corsodell’esame al Senato, modifica ed integra ladisciplina relativa alla cessazione della qua-lifica di rifiuto (cosiddetto end of waste)contenuta nell’art. 184-ter del Codice del-l’ambiente di cui al decreto legislativo n. 152del 2006;

il nuovo testo prevede che, in man-canza di criteri specifici definiti nei decretiministeriali, le autorizzazioni ex articoli208, 209, 211 e titolo III-bis sono rilasciatesulla base delle condizioni di cui all’arti-colo 6, della direttiva 2008/98/CE e di « cri-teri dettagliati », definiti nell’ambito dei pro-cedimenti autorizzatori, che includono icriteri previsti dalla direttiva. Pertanto, ladimostrazione dell’esistenza dei criteri spe-cifici trova luogo, in realtà, nell’ambito diciascun procedimento autorizzatorio spe-cifico svolto, quindi, anche da parte delleregioni e province autonome;

la possibilità per le regioni di rila-sciare le autorizzazioni sulla base dellecondizioni e criteri stabiliti dall’articolo 6,

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della direttiva 2008/98/CE, è contenuta inspecifici emendamenti presentati da tutti igruppi parlamentari ed in particolare dalgruppo Lega-Salvini Premier, sin dall’iniziodella legislatura, anche per superare il bloccocreato dalla sentenza n. 1229/2018, con laquale il Consiglio di Stato, sulla base delcomma 2 dell’art. 184-ter del codice del-l’ambiente, ha negato che enti e organiz-zazioni interne allo Stato possano vedersiriconosciuto potere alcuno di « declassifi-cazione » del rifiuto, caso per caso, in sededi autorizzazione;

in altre parole, secondo il Consigliodi Stato, « pur essendo le Regioni titolatedel potere di concedere le autorizzazioniper il recupero di rifiuti, esse tuttavia sonosprovviste di quello di individuare autono-mamente i criteri per la cessazione dellaqualifica di rifiuto in base ai quali conce-dere tali autorizzazioni »;

l’articolo 14-bis del decreto in esame,anche in considerazione dell’intervenuta di-rettiva 2008/98/CE, che ha modificato labase dei criteri su cui si basa il comma 2dell’art. 184-ter del codice dell’ambiente,supera il vuoto legislativo creatosi dallacitata sentenza del Consiglio di Stato;

tuttavia, i commi aggiuntivi al comma3, proposti dal testo approvato dal Senato,introducono una serie di norme che limi-tano l’autonomia dalle regioni e delle pro-vince delegate;

si tratta di controlli a campionesull’operato delle regioni da parte dell’I-SPRA o dell’ARPA, e in contraddittorio conil soggetto interessato, in merito ad auto-rizzazioni rilasciate, processi, materiali ec-cetera, affinché il Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare possaadottare le proprie conclusioni e, ai sensidel comma 3-quinquies, qualora la regionenon provveda ad emanare un provvedi-mento per l’adeguamento dell’impianto, dif-fidare la regione e procedere alla nominadi un Commissario ad acta;

tali norme espropriano le regionidelle proprie competenze in materia diautorizzazioni degli impianti di recuperodei rifiuti, in deroga a quanto già previsto

dal Codice dell’ambiente, e, secondo i sot-toscrittori del presente atto, incidono an-che sui principi di sussidiarietà, differen-ziazione e adeguatezza sanciti dall’articolo118, primo comma, della Costituzione,

impegna il Governo

a seguito alla prima applicazione dei commida 3-ter a 3-sexies, introdotti dal Senato, avalutare gli impatti prodotti sull’attività dellapubblica amministrazione, riconsiderandola compatibilità delle nuove norme con lecompetenze e le funzioni delle regioni edelle province, al fine di assicurare il ne-cessario raccordo funzionale nell’ambitodella ripartizione delle competenze tra Statoe enti territoriali.

9/2203/164. Lucchini, Raffaelli, Valbusa,Gava, Badole, Gobbato, Vallotto, Parolo,D’Eramo, Benvenuto.

La Camera,

esaminato il decreto-legge 3 settem-bre 2019, n. 101, recante disposizioni ur-genti per la tutela del lavoro e per larisoluzione di crisi aziendali;

premesso che:

la provincia di Brescia rappresentaun contesto territoriale caratterizzato dauna particolare pressione ambientale, de-terminata da un’alta presenza di impiantiindustriali e di smaltimento dei rifiuti;

la provincia di Brescia è, infatti, unadelle aree nazionali di antica industrializ-zazione e sconta l’eredità di un’industriapesante che ha operato senza le necessarienorme giuridiche di tutela ambientale, cheha generato benessere economico ma an-che gravi danni alla salute e all’ambiente;

negli ultimi anni, si è aggiunto unallarmante fenomeno di conferimento dirifiuti speciali in quantità oltremodo supe-riore alla media dei rifiuti conferiti nellediscariche delle altre province lombarde ein misura superiore di quanto conferito intutti gli impianti d’Italia;

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dal rapporto ISPRA 2018, su dati2016, risulta che in provincia di Bresciasono stati seppelliti in discarica una quan-tità di rifiuti speciali pari a 2.578.169 tn/anno, su 3.371.250 tn/anno conferiti intutta la regione Lombardia che, per chilo-metro quadrato, rappresenta una quantitàdi rifiuti di circa 13 volte superiore dellamedia di tutto il territorio nazionale e piùdel doppio di quelli interrati in altre pro-vince con simili criticità come, ad esempio,Savona, Verona, Livorno, Terni, Taranto;

tenuto conto dei contenuti della pro-posta di legge A.C. 1855 « Modifiche all’ar-ticolo 195 del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152, concernenti l’introduzione delfattore di pressione tra i criteri di valuta-zione per la localizzazione delle discarichee degli impianti di recupero dei rifiuti ur-bani », presentata dal Gruppo Lega-SalviniPremier,

impegna il Governo

ad assumere iniziative urgenti per intro-durre una moratoria di 3 anni al conferi-mento di rifiuti speciali in discarica e al-l’approvazione di nuovi impianti di smal-timento di rifiuti nella provincia di Brescia,adottando, nel contempo, tutti i provvedi-menti di competenza, affinché sia intro-dotto un criterio a livello nazionale checonsenta alle regioni, ai fini dell’autorizza-zione di nuovi impianti di discarica sulproprio territorio o di aumento di quelli giàesistenti o di modifica della tipologia dellediscariche in categorie superiori, di preve-dere un fattore di pressione tra i criterilocalizzativi, inteso quale massima concen-trazione di aree e di volume di rifiuticonferibili su unità di superficie territo-riale, che impedisce la realizzazione di im-pianti di smaltimento di rifiuti nelle aree incui questi risultino già presenti con elevataconcentrazione.

9/2203/165. Bordonali, Formentini, EvaLorenzoni, Lucchini, Badole, D’Eramo,Gobbato, Parolo, Raffaelli, Valbusa, Val-lotto.

La Camera,

esaminato il provvedimento in ti-tolo, con particolare riguardo alle disposi-

zioni recate dal Capo II in materia di crisiaziendali;

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza Fujitsu Technology Solutions;

sono a rischio gli oltre 190 dipen-denti italiani di Fujitsu Technology Solu-tion dopo che la multinazionale giapponeseha comunicato l’intenzione di abbandonareil nostro Paese, a seguito del piano diriorganizzazione globale. Sono a rischio dichiusura la sede milanese e quella romana;

secondo i piani aziendali è previstal’uscita graduale di Fujitsu Technology So-lutions e il passaggio di tutte le competenzelogistiche e di supporto tecnico-commer-ciale ai distributori ufficiali di Fujitsu. Leattività che ora vengono svolte dalle duesedi aperte circa vent’anni fa verrebberoaffidate a società esterne. E per i dipen-denti scatterebbe il licenziamento collet-tivo,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle decine di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/166. Frassini, Belotti, Bianchi, Bo-niardi, Bordonali, Capitanio, Cecchetti,Centemero, Colla, Comaroli, AndreaCrippa, Dara, Donina, Ferrari, Formen-tini, Galli, Garavaglia, Giorgetti, Gob-bato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi, Inver-nizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Luc-chini, Maggioni, Molteni, Morelli, Pa-rolo, Ribolla, Tarantino, Toccalini,Raffaele Volpi, Zoffili.

La Camera,

esaminato il provvedimento in ti-tolo, con particolare riguardo alle disposi-zioni recate dal Capo II in materia di crisiaziendali;

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premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza concernente la DXC Technology,nata dalla fusione a livello globale tra duestoriche protagoniste del mondo della con-sulenza tecnologica: CSC e Hewlett PackardEnterprise (HPE) Services;

DXC Technology rappresenta un co-losso che conta più di 170.000 dipendentiin 70 Paesi, ha solide radici in Italia (consede a Cernusco sul Naviglio) e punta aguidare le più importanti aziende italianenella loro trasformazione digitale;

nello specifico, la società offre almercato otto tipologie di servizi: cloud &workload platforms, workplace & mobility,application services, enterprise & cloud Apps,business process services, big data & analytics,security & consulting. Inoltre, investe inmodo particolare in quattro settori in cuipropone soluzioni innovative: insurance, tra-vel & transportation, banking & capital mar-kets, life sciences & healthcare;

tuttavia, ondata di decine di mi-gliaia di licenziamenti nel settore dell’in-formation technology interessano anche laDXC Technology. Si calcola saranno più di56.000 dipendenti – di cui tanti ingegneri ealta manodopera altamente specializzata –a perdere il posto di lavoro;

il Ministero dello sviluppo econo-mico ha ricevuto le delegazioni di FiomCgil, Fim Cisl, Ugl Metalmeccanici, le quali,in modo unanime, hanno rappresentatodiversi aspetti di criticità in ordine all’at-tuazione del piano industriale presentatoin sede ministeriale nel 2017, compresol’avvio della procedura di licenziamentocollettivo,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa di propriacompetenza, a tutela delle centinaia di po-sti di lavoro interessati dalla crisi aziendalerichiamata in premessa.

9/2203/167. Tarantino, Belotti, Bianchi,Boniardi, Bordonali, Capitanio, Cec-

chetti, Centemero, Colla, Comaroli, An-drea Crippa, Dara, Donina, Ferrari, For-mentini, Frassini, Galli, Garavaglia, Gior-getti, Gobbato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi,Invernizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Luc-chini, Maggioni, Molteni, Morelli, Pa-rolo, Ribolla, Toccalini, Raffaele Volpi,Zoffili.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza concernente Peg Pérego, aziendaleader nella produzione di passeggini eprodotti per l’infanzia che, da sempre, rap-presenta un’eccellenza tutta italiana;

purtroppo, la globalizzazione e laconcorrenza selvaggia di altri marchi, so-prattutto nel mercato orientale, ha portatonegli ultimi anni una significativa riduzionedelle commesse per la storica azienda diArcore, con conseguente contrazione dellaproduzione ed esuberi del personale;

in particolare, il 2018 è stato l’annopeggiore dalla creazione della Peg Pérego,con un calo delle vendite di circa il 25 percento;

l’azienda ha affrontato anche in pas-sato situazioni difficili dal punto di vistaoccupazionale, tant’è che già nel 2013 sonostati attivati i contratti di solidarietà, for-temente voluti dalle organizzazioni sinda-cali e dalla rappresentanza sindacale uni-taria interna, per impedire il licenziamentodi 105 lavoratori e lavoratrici su 515 allorain forza presso le sedi lombarde,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese, atteso che la Peg Pérego, cen-trale nell’economia locale, ha da semprecontribuito all’affermazione nel mondo diun prodotto per l’infanzia « Made in Italy ».

9/2203/168. Centemero, Murelli, Caffa-ratto, Caparvi, Durigon, Legnaioli, Eva

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Lorenzoni, Moschioni, Belotti, Bianchi,Boniardi, Bordonali, Capitanio, Cec-chetti, Colla, Comaroli, Andrea Crippa,Dara, Donina, Ferrari, Formentini, Fras-sini, Galli, Garavaglia, Giorgetti, Gob-bato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi, Inver-nizzi, Locatelli, Lucchini, Maggioni, Mol-teni, Morelli, Parolo, Ribolla, Tarantino,Toccalini, Raffaele Volpi, Zoffili.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 6-bis, introdotto al Senatoin sede di conversione del decreto-legge,modificando l’articolo 1, comma 352, dellalegge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge dibilancio 2019), prevede una revisione delladisciplina transitoria in materia di validitàdelle graduatorie delle procedure concor-suali per il reclutamento del personale nellepubbliche amministrazioni;

la norma, oltre a confermare lenorme transitorie vigenti, con riferimentoai termini di validità delle graduatorie ap-provate, rispettivamente, nel 2016, nel 2017e nel 2018, consente anche lo scorrimentodelle graduatorie fino al 30 settembre 2020per quelle approvate tra il 1° gennaio 2012e il 31 dicembre 2015, fino al 31 marzo2020 per quelle approvate nel 2011, previafrequenza obbligatoria di corsi di forma-zione e aggiornamento organizzati da cia-scuna amministrazione e previo supera-mento di un apposito esame-colloquio, di-retto a verificarne la perdurante idoneità;

nulla è stato previsto, invece, conriguardo allo scorrimento delle graduatoriedel 2010,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di non escludere loscorrimento delle graduatorie anche del2010, prevedendo nel prossimo provvedi-mento utile un intervento normativo in talsenso.

9/2203/169. Cantalamessa.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli di

crisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza di Omba Impianti & EngineeringS.p.A. Omba S.p.a., rappresenta ancora unadelle poche aziende italiane che si occupadella realizzazione e della progettazione diopere infrastrutturali metalliche;

La società ha deciso di avviare laprocedura di licenziamento collettivo pertutti i 119 dipendenti dell’unico stabili-mento produttivo della stessa, sito nel ter-ritorio del comune di Torri di Quartesolo(VI). Si tratta di un’azienda storica concirca 70 anni di vita e che assume un ruolostrategico per il tessuto produttivo locale,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/170. Covolo, Andreuzza, Badole,Bazzaro, Bisa, Bitonci, Coin, Colmellere,Comencini, Fantuz, Fogliani, LorenzoFontana, Giacometti, Lazzarini, Man-zato, Paternoster, Pretto, Racchella, Ste-fani, Turri, Valbusa, Vallotto, Zordan.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza di Piaggio Aerospace S.p.a; ilgruppo aeronautico Piaggio Aerospace, oc-cupa circa 1.300 lavoratori tra la sedeprincipale e l’indotto, ed è impegnato sulversante dell’aviazione civile e militare, spe-cializzato nella produzione del velivolo com-merciale P.180 e del velivolo a pilotaggioremoto P.IHH, un drone progettato perscopi militari e per la sorveglianza e laricognizione aerea, marittima e del terri-torio; il gruppo è attualmente di proprietàdel Fondo Mubadala di Abu Dhabi, che nel2017, in conseguenza del nuovo piano in-dustriale approvato dall’azienda, ha rifi-nanziato la Piaggio Aerospace con oltre 250milioni di euro. Partner principale della

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Piaggio Aerospace nel programma per laproduzione e la vendita dei droni è Leo-nardo;

nel tempo, la situazione è andatapeggiorando, visto che oltre al disimpegnodella Mubadala Development, si è regi-strato anche quello dello stesso Governoemiratino suo azionista, che avrebbe bloc-cato tutti gli ordini di droni, sia vecchi sianuovi;

con decreto in data 3.12.2018 il Mi-nistro dello Sviluppo Economico ha am-messo Piaggio Aero Industries S.p.A. (« Piag-gio Aerospace ») alla procedura di ammi-nistrazione straordinaria di cui al decreto-legge 23.12.2003, n. 347, convertito conmodificazioni nella legge 18 febbraio 2004,n. 39 e successive modifiche (la « LeggeMarzano »). Con lo stesso decreto, l’Avvo-cato Vincenzo Nicastro è stato nominatoCommissario Straordinario;

il 26 febbraio 2019 si è svolto unvertice presso il Ministero dello sviluppoeconomico tra alcuni rappresentanti delMinistero, dell’Aeronautica militare, del Mi-nistero della difesa, il presidente della Pro-vincia di Savona, della Regione Liguria erappresentanti dei Comuni di Albenga, Vil-lanova d’Albenga e Finale Ligure;

durante il vertice il Ministero haannunciato l’avvio del finanziamento per lacommessa sul PIHH, dal valore di 250milioni di euro, e confermato l’interesseindustriale per l’aereo da trasporto execu-tive P180, che avrebbe consentito impor-tanti carichi di lavoro per l’azienda;

in un secondo tavolo di monitorag-gio sulla situazione occupazionale e pro-duttiva di Piaggio Aerospace, svoltosi il 24aprile 2019 presso il Ministero stesso, cheha coinvolto rappresentanti del Governo,rappresentanti degli enti locali e diversesigle sindacali, si è confermato l’impegnoper l’ammodernamento di 19 velivoli P180e l’acquisizione di 10 P180evo e la con-ferma della certificazione del progetto P1HHe l’acquisto di 2 sistemi;

nonostante ciò, diverse sigle sinda-cali esprimono preoccupazione per la man-

canza di contratti e dell’incertezza delletempistiche;

il 1° maggio è iniziata la cassa in-tegrazione, fino al 31 luglio, per 504 dipen-denti della Piaggio Aerospace;

il Governo ha inviato al Parlamentolo schema di decreto ministeriale di appro-vazione del programma pluriennale di ar-mamento e le commissioni Difesa di Ca-mera e Senato dovranno esprimere il pa-rere consultivo, entro il 28 ottobre p.v.;

il Ministero della Difesa ha deciso diacquisire un sistema di aerei a pilotaggioremoto composto da due droni Piaggio P1HHe una stazione di terra con una spesacomplessiva prevista di 160 milioni di euro,spalmata negli anni dal 2020 (17 milioni) al2026 (52 milioni);

la Commissione al Bilancio alla Ca-mera ha dato parere favorevole al provve-dimento di acquisto del sistema P.IHH diPiaggio Aerospace;

considerato che:

il Ministero dello sviluppo econo-mico deve poi ancora autorizzare l’esecu-zione del programma per il rilancio diPiaggio Aerospace e Piaggio Aviation pre-sentato il 12 agosto dal Commissario Stra-ordinario,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/171. Pretto, Ferrari, Boniardi, Ca-stiello, Fantuz, Piccolo, Toccalini, Raf-faele Volpi, Zicchieri, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli di

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crisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza di Agile s.r.l,

nel 1998 il gruppo Olivetti vendel’area di assistenza tecnica alla « Getro-nics », specializzata in ICT; la filiale italianadi Getronics entra in crisi nel 2003 e nel2006 viene acquisita da Eutelia SpA diArezzo;

nel gennaio 2009 il consiglio di am-ministrazione di Eutelia decide la cessionedel ramo dell’information technology delgruppo in ragione del fatto che l’esercizio2008 registra un rosso di 178 milioni dieuro rispetto alla perdita di 41 milioni del2007 e nel giugno del 2009, i lavoratori delramo IT di Eutelia vengono trasferiti allaAgile Srl, controllata della stessa Eutelia epassati con l’intera Agile al gruppo Omega;

ad aprile 2010, il Tribunale di Romacertifica l’insolvenza di Agile Srl e, nelluglio dello stesso anno, dichiara aperta laprocedura di amministrazione straordina-ria per cessione del complesso aziendale eprocede alla nomina di due commissari;

nel maggio 2010 il Ministero dellosviluppo economico concede la cassa inte-grazione guadagni straordinaria (CIGS) perun massimo di 1.118 lavoratori;

nel settembre 2010 viene sotto-scritto presso il Ministero del lavoro l’ac-cordo per la richiesta di concessione deltrattamento di CIGS per procedura con-corsuale. Infine, a luglio 2011, al fine diagevolare la ricollocazione dei lavoratoripresso aziende terze, i commissari straor-dinari aprono la procedura di mobilità afavore di 1.340 lavoratori avviando la pro-cedura di vendita della società;

a gennaio 2012 i rami d’azienda ITe cali center di Agile S.r.l. vengono acqui-stati dalla società TBS (It Telematic Bio-medical Srl) di Trieste. L’accordo prevedel’assunzione immediata di 270 lavoratori(in parte a tempo indeterminato in parte atempo determinato) e l’impegno all’assun-zione dei restanti nei tre anni successivi,per gli 854 lavoratori non trasferiti all’a-zienda acquirente è stata prorogata la cassaintegrazione (tre anni per i lavoratori del

nord Italia, quattro anni per i lavoratoridel sud Italia);

i lavoratori rimanenti non sono maistati reinseriti in TBS, e a dicembre 2014 icommissari governativi hanno liquidato lasocietà collocando in mobilità i lavoratoriche erano oramai scesi a 600 circa;

nel dicembre 2017 terminano gliammortizzatori sociali e il Governo nega laproroga della mobilità per 550 dipendenti,di cui circa 370 in posizione di pensiona-mento tra il 2018 e il 2021;

il 17 settembre 2018 si è svolto alMinistero dello sviluppo economico un in-contro, a seguito del quale i rappresentantiistituzionali si sono impegnati a valutaretutte le possibili soluzioni e a riconvocareun incontro con la presenza delle regioniinteressate per provare a definire un per-corso che provi a risolvere l’annosa ver-tenza,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/172. Giglio Vigna, Bubisutti, Pa-nizzut, Gava, Moschioni, Murelli, Caffa-ratto, Caparvi, Durigon, Legnaioli, EvaLorenzoni.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza delle Acciaierie di Terni;

Acciai Speciali Terni SpA (nota an-che come AST) è una società italiana ope-rante nel settore della metallurgia, siderur-gia, informatica e ingegneria. Dal 1994 l’ASTè controllata dalla ThyssenKrupp AG equindi la denominazione è divenuta Thys-senKrupp Acciai Speciali Terni (TKAST).Con sede a Terni e attraverso società con-trollate e partecipate in Italia e all’estero, è

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specializzata nella lavorazione e distribu-zione di acciai (inox, basso legati e al car-bonio) destinati principalmente ai settorialimentari, edili, casalinghi, elettrodome-stici, energetici e all’industrie di base, si-derurgiche e meccaniche;

attualmente gli impianti italiani pro-ducono circa un milione di tonnellate diacciai speciali l’anno, coprendo l’intero ci-clo di produzione in modo integrato, dallafusione fino all’imballaggio;

dopo un accordo di ristrutturazionecon i sindacati, che ha individuato nel 2014circa 300 esuberi, l’azienda sta attraver-sando una fase di assestamento registrandoun utile per due anni consecutivi;

il 29 giugno 2018 l’indiana Tata Ac-ciai e la tedesca ThyssenKrupp hanno an-nunciato la fusione delle loro attività eu-ropee, dando vita al secondo colosso euro-peo nel mercato dell’acciaio piano dopoArcelorMittal, creando un soggetto da 21milioni di tonnellate prodotte ribattezzatoThyssenKrupp Tata Steel, con sede inOlanda;

dal 30 settembre, per un periodo dioltre 3 mesi, la metà dei dipendenti dellaAst verrà coinvolto in un piano di cassaintegrazione ordinaria. Il motivo risiede-rebbe in una riduzione significativa dellecommesse di lavoro a cui, immediata-mente, viene fatta seguire una riduzionedell’attività produttiva,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/173. Piccolo, Basini, De Angelis,Durigon, Gerardi, Zicchieri, Latini, Pa-olini, Patassini, Sasso, Tateo, AlessandroPagano, De Martini, Furgiuele, Legna-ioli, Lolini, Picchi, Potenti, Ziello, Bel-lachioma, D’Eramo, Cantalamessa, Ca-stiello, Caparvi, Marchetti.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Tecnis S.p.a.;

Tecnis è una delle realtà più signi-ficative nel panorama italiano delle im-prese di costruzioni generali, di ingegneriae general contracting, attiva nel settore dellarealizzazione di grandi opere infrastruttu-rali e nel settore della finanza di progettosia in Italia sia all’estero;

nel 2015 l’azienda etnea viene inte-ressata dall’inchiesta giudiziaria sull’ANASdenominata Dama Nera aperta dalla Pro-cura della Repubblica di Roma. All’inchie-sta della procura capitolina, fa seguito ilprovvedimento emesso dalla Procura dellaRepubblica di Catania, che delibera il se-questro di tutte le aziende riconducibili aBosco e Costanzo, tra cui la stessa Tecnis.Le vicende giudiziarie, destituite di ognifondamento, hanno però avuto ripercus-sioni sulle attività dell’azienda, cagionandoil blocco dei cantieri e la cassa integrazioneguadagni per i suoi dipendenti;

nel 2017 il Tribunale di Catania, surichiesta della Procura, dispone il disseque-stro dell’azienda che viene così restituita ailegittimi proprietari, dopo che accurate in-dagini, hanno ritenuto del tutto infondatele accuse a loro carico, scagionandoli daogni accusa.[6]; dopo il dissequestro decisodal tribunale siciliano, il Ministero dellosviluppo economico ha ammesso l’aziendaall’amministrazione straordinaria per il sal-vataggio e rilancio delle grandi aziende incrisi in applicazione del decreto-legge n. 347del 2003,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/174. Loss, Basini, De Angelis, Du-rigon, Gerardi, Zicchieri.

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La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza della ENTERPRISE SERVICESITALIA S.R.L.;

HP Enterprise (precedentementenota anche come HP Enterprise Services epoi Enterprise Services) è una multinazio-nale che si occupa dell’erogazione di servizitecnologici e di business in outsourcing;

a seguito della fusione nel 2017 trala Computer Science Corporation e delladivisione Enterprise Services di Hewlett-Packard Enterprise, nasce ENTERPRISESERVICES ITALIA S.R.L, nota sul mercatocome DXC, una delle maggiori realtà glo-bali del settore dei servizi IT, con circa2.200 dipendenti nel nostro paese con sedia Roma, Pomezia, Bari e Milano;

in data 13 luglio 2019 le Organiz-zazioni Sindacali hanno ricevuto da ESItalia il testo di apertura della procedura diriduzione del personale per 36 addetti aisensi della legge n. 223 del 1991;

HP, ha reso noto che è intenzionataa procedere ad una riduzione di personaletra i 7.000 ed i 9.000 dipendenti, circa il 16per cento della sua forza lavoro globale, inun maxi-piano di ristrutturazione con cuila multinazionale americana dei personalcomputer e delle stampanti mira a ridurrei costi e rilanciare l’attività;

in data 28 agosto ES Italia ha in-viato comunicazione al Ministero del la-voro e alle Organizzazioni Sindacali FIOM,FIM e UILM in cui si dichiara la conclu-sione, « senza alcuno accordo », dell’esamecongiunto previsto dalla legge nei casi diprocedura di licenziamento collettivo;

il ministero del lavoro ha chiestoche l’azienda sospenda la procedura, ac-cetti l’invito a presentarsi al Mise e provi amettere in campo soluzioni diverse dal li-cenziamento anche in ragione del numerodi lavoratori interessati dalla procedura;

l’incontro convocato per il 26 set-tembre 2019, presso il Ministero dello Svi-luppo economico, non si è svolto per l’im-possibilità a parteciparvi sia dei rappresen-tanti della Società Enterprice Services Ita-lia S.r.l.,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tutela deiposti di lavoro interessati dalla crisi azien-dale richiamata in premessa.

9/2203/175. Locatelli, Murelli, Caffaratto,Caparvi, Durigon, Legnaioli, Eva Loren-zoni, Moschioni, Andreuzza, Binelli,Colla, Dara, Galli, Patassini, Pettazzi,Piastra, Basini, De Angelis, Gerardi, Zic-chieri.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza della Galimberti S.p.a.;

la società opera nel settore del com-mercio di elettrodomestici ed elettronica diconsumo al dettaglio mediante la gestionedi 28 punti vendita e svolgendo la propriaattività con il marchio « Euronics » su li-cenza concessa da Euronics SpA;

la Galimberti S.p.a. con 480 dipen-denti, a maggio 2018 aveva aperto unaprocedura di licenziamento, che prevedevala chiusura di 11 punti vendita dei 28esistenti a livello nazionale, dichiarando unprimo esubero di 128 lavoratori e unariduzione ulteriore di altri 101 dipendenti;

la società, che opera da 70 anni nelsettore, è gravata da 82 milioni di euro didebiti, con ricavi netti in contrazione nel2017 a 182 milioni di euro (dal picco a236,3 milioni nel 2015), un ebitda negativoper 25 milioni, una perdita netta di 38,6milioni, un debito finanziario netto di 24,6milioni e un patrimonio netto negativo per29 milioni;

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a seguito della crisi de La Galim-berti, considerata uno dei punti di riferi-mento dei milanesi per l’elettronica e glielettrodomestici, rischiano il licenziamentodi 250 lavoratori prevalentemente negli 11negozi tra Lombardia e Veneto,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/176. Colmellere, Belotti, Bianchi,Boniardi, Bordonali, Capitanio, Cec-chetti, Centemero, Colla, Comaroli, An-drea Crippa, Dara, Donina, Ferrari, For-mentini, Frassini, Galli, Garavaglia, Gior-getti, Gobbato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi,Invernizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Luc-chini, Maggioni, Molteni, Morelli, Pa-rolo, Ribolla, Tarantino, Toccalini, Raf-faele Volpi, Zoffili, Andreuzza, Badole,Bazzaro, Bisa, Bitonci, Coin, Comencini,Covolo, Fantuz, Fogliani, Lorenzo Fon-tana, Giacometti, Lazzarini, Manzato,Paternoster, Pretto, Racchella, Stefani,Turri, Valbusa, Vallotto, Zordan.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza della società GCA – Gruppo Com-mercianti Associati – Generalmarket s.r.l.;

la società si occupa della gestione dicash and carry, ipermercati, magazzini aprezzo fisso, supermercati, discount, supe-rettes ed esercizi commerciali in genere peril commercio di prodotti alimentari e non,anche mediante contratti di franchising,affiliazione e simili;

la società, fondata nel 1994, contaattualmente circa 45 punti vendita IperDì eSuperDì sparsi fra Piemonte, Liguria e Lom-bardia e da lavoro a 1045 dipendenti;

nel 2017 la società ha dovuto farfronte a una pesante crisi di liquidità avendo

chiuso il bilancio 2016 con 154,2 milioni dieuro di ricavi, un margine operativo di 3,3milioni di euro, un debito lordo con lebanche di circa 30,5 milioni e di 49,7 mi-lioni verso i fornitori, a fronte di crediti daiclienti per 67,8 milioni;

il 1° ottobre 2018 si è svolta unariunione presso il Ministero dello sviluppoeconomico e, in base a quanto dichiaratodall’azienda GCA e riportato dai sindacatidella Filcams-Cgil di Milano alcuni dei puntivendita saranno acquistati da player chehanno manifestato un interesse, altri sonoancora oggetto di trattative e altri sonodestinati alla chiusura. In particolare, comesi apprende dalle notizie di stampa dodicipunti vendita dovrebbero essere ceduti aun nuovo player del settore: si tratta diquelli di Treviglio, Bregnano, Paderno Du-gnano, Lodi, Porto Ceresio, Trezzano, Rho,Cesano Maderno, Barlassina, Robbio, Lo-mazzo e Novi Ligure. I punti vendita diVittuone, Bollate, Desio, Cogliate, Cornate,Via Molise Milano, Pavia, San Colombano,Cislago, Guzzano e Cameri sono inveceancora in una fase di trattativa con altredue aziende che, a dire della GCA, vedrà lasua conclusione positiva entro massimo duesettimane. Per gli ultimi sei punti vendita —quelli di Maffucci, Gessate, Gallarate, Oleg-gio, Milano via Ornato e Antegnate — nonci sono ad trattative in corso e vi è ilconcreto rischio di una chiusura definitiva;

altro aspetto preoccupante è quelloche riguarda il futuro sia delle aziendecommerciali che orbitano intorno alla ga-lassia GCA sia dei dipendenti della Nuovadistribuzione s.p.a., di cui è stato dichia-rato un esubero di circa un terzo;

ricordato che:

già con atto di sindacato ispettivon. 4-01448 tuttora privo di risposta, 1 fir-matari chiedevano al Governo di attivarsiper una soluzione a salvaguardia dei livellioccupazionali e quali iniziative avesse giàadottato ed intendesse adottare in futuroper tutelare lavoratori e imprese di fronte

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alla grave crisi della Nuova distribuziones.p.a.,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/177. Boniardi, Cecchetti, Capita-nio.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza della Novolegno SpA.;

La Novolegno, azienda del gruppoFantoni con sede a Montefredane in pro-vincia di Avellino, è interamente dedicataalla produzione di pannelli MDF. Fondatanel 1980, si estende su una superficie di140 mila metri quadri e vanta tre linee diproduzione per un volume totale annuoche raggiunge i 220 mila me;

lo stabilimento è interamente dedi-cato alla produzione di pannelli mdf chevengono utilizzati in una vasta gamma disettori. In particolare l’azienda produce deipannelli sottili, idrofughi per il settore delleporte esterne ed ignifughi per le portetaglia fuoco;

già da tempo la linea produttivaNovolegno è stata fermata, lasciando infunzione solo il secondo impianto; a feb-braio 2019 la proprietà ha comunicato lachiusura definitiva dello stabilimento, conconseguente messa in mobilità di 117 di-pendenti;

la previsione di perdita per l’anno2019 comunicata al Ministero dello svi-luppo economico nella misura di 4 milionidi euro aggraverebbe lo stato di crisi giàconclamato della Novolegno, « causato dallacontrazione del proprio mercato di riferi-mento, la produzione di imballaggi da le-gno riciclato, che ha determinato negli ul-

timi anni notevoli riduzioni di fatturato ».Di qui, l’intenzione di procedere alla chiu-sura dello stabilimento campano e di pro-seguire con la procedura di licenziamentocollettivo già avviata. La chiusura del sitoproduttivo coinvolge 117 lavoratori più l’in-dotto. Da tempo era in corso un contrattodi solidarietà per evitare il licenziamento di55 unità. La proprietà ha affermato che lostabilimento non ha più un futuro per imancato successo di tutte le soluzioni spe-rimentate. Proseguire il riciclo del legno inmancanza di alcune condizioni fondamen-tali, per gli analisti del Gruppo non avrebbebasi economiche sostenibili. Tra gli ostacoliindicati, gli oneri del trasporto per un sitoindustriale nato ad Avellino in una fase incui non era possibile rifornirsi di materiaprima all’estero, mentre nell’attuale conte-sto, fermo restando la carenza di una of-ferta forestale competitiva in termini diquantità e costi, l’azienda considera pococonveniente realizzare a mille chilometri didistanza un processo industriale che puòrisultare più conveniente altrove;

il Sindacato ha auspicato una ricon-versione industriale degli stabilimenti, mail Governo non ha ancora confermato lapraticabilità di tale ipotesi,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa volta afavorire i processi di riconversione indu-striale dello stabilimento citato in pre-messa.

9/2203/178. Paternoster, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra, Latini, Paolini, Sasso, Ta-teo, Alessandro Pagano, De Martini, Fur-giuele, Claudio Borghi, Legnaioli, Lolini,Picchi, Potenti, Ziello, Bellachioma, D’E-ramo, Cantalamessa, Castiello, Caparvi,Marchetti, Basini, De Angelis, Durigon,Gerardi, Zicchieri.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli di

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crisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza Semitec s.r.l.

la Semitec s.r.l., di proprietà dellamultinazionale francese Siram s.p.a., è un’a-zienda che si occupa della installazione edella manutenzione di impianti telefonici.Ha copertura nazionale con le sue filialidislocate su tutto il territorio e con unpersonale complessivo di 365 dipendenti;

la Semitec da alcuni anni sta attra-versando una difficile crisi che ha espostoi lavoratori a pesanti sacrifici a partiredalla cassa integrazione, fino ai tagli nelcontratto integrativo, condizioni, queste, chehanno portato la capogruppo francese Si-ram a maturare l’intenzione di cedere que-sto ramo d’azienda;

la società ha rappresentato che ilpiano industriale di rilancio redatto e pre-sentato nelle passate sessione e che pre-vede, tra le altre misure, sul fronte deicosti, una razionalizzazione delle sedi azien-dali con la creazione di 4 sedi HUB in luogodelle 15 attualmente esistenti,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/179. Bisa, Andreuzza, Binelli,Colla, Dara, Galli, Patassini, Pettazzi,Piastra, Cantalamessa, Castiello.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza della Treofan JindalItalia;

la Treofan è un’azienda leader nellaproduzione di film di polipropilene biorien-tato (Bopp), distribuiti con i marchi Treo-fan e TreoPore; prodotti utilizzati in varisettori relativi soprattutto al confeziona-mento e all’imballaggio di alimenti, tabac-chi, ed etichettature;

il gruppo impiega circa 1.100 per-sone, gestisce quattro siti produttivi in Ger-mania, Italia e Messico e vende i suoiprodotti in oltre 90 mercati in tutto ilmondo;

la divisione italiana (Treofan Italyspa) ha attivi due stabilimenti: uno a Ternie uno a Battipaglia, in provincia di Salerno;

nel 2018 la Treofan Holdings è stataceduta dalla Management & Capitali diCarlo De Benedetti alla Jindal Films Eu-rope per soli 500.000 euro, a condizione dieffettuare investimenti finanziari fino al2020;

i primi segnali di preoccupazionerisalgono a fine novembre 2018 quando, afronte di una normale contrazione degliordini, venivano privilegiati lo stabilimentotedesco di Treofan e quello brindisino diJindal, bloccando una linea di produzioneallo stabilimento di Terni. Quest’ultimo rap-presenta un sito strategico per la Treofan,in quanto può produrre un’ampia gammadi prodotti che coprono la quasi totalità delportafoglio aziendale. Negli ultimi dieci anni,peraltro, tale stabilimento è stato interes-sato da tre ristrutturazioni che hanno mi-gliorato gli standard produttivi, consen-tendo la chiusura in attivo dei bilanci con-solidati degli ultimi 4 anni della TreofanItaly;

a fronte delle indiscrezioni sul fu-turo degli stabilimenti italiani della Treo-fan, il 21 dicembre 2018, veniva convocatoun tavolo al Ministero dello sviluppo eco-nomico quale Jindal non partecipava, di-chiarandosi però disponibile ad un incon-tro a fine gennaio 2019 e impegnandosi anon assumere decisioni strutturali sulla pro-duzione italiana. A tale nota seguivano ledimissioni dell’intero consiglio di ammini-strazione della Treofan Italy;

l’8 gennaio 2019, dopo l’improvvisoblocco della produzione a Battipaglia, si ètenuto al Ministero dello sviluppo econo-mico il primo tavolo di crisi con i rappre-sentanti dell’azienda, gli enti locali e leorganizzazioni sindacali. Durante l’incon-tro il Ministero ha ribadito l’importanzadegli stabilimenti di Battipaglia e Terni ai

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fini della regolare acquisizione da parte diJindal e quest’ultima ha rinviato alla suc-cessiva riunione l’illustrazione del pianoindustriale sul futuro delle due strutture;

il 24 gennaio 2019 Jindal non sipresentava al tavolo convocato dal Mini-stero dello sviluppo economico contempo-raneamente comunicava alle organizza-zioni sindacali di Battipaglia la cessazionedella produzione e la chiusura dello stabi-limento. Nell’apprendere tale decisione, ilMinistero dello .sviluppo economico ha de-nunciato possibili speculazioni da parte delgruppo Jindal, chiamando in causa Consobe Antitrust, ed ha convocato per il 28gennaio 2019 l’ambasciatrice indiana aRoma per riferire circa le intenzioni diJindal sul futuro degli stabilimenti italiani

ricordato che:

in sede di risposta all’atto di sinda-cato ispettivo n. 5-01331 col quale i firma-tari chiedevano di sapere quali iniziativeintendesse adottare per rilanciare gli sta-bilimenti di Battipaglia e Terni e, con essi,un intero indotto siderurgico capace direalizzare un fatturato di 18 miliardi didollari, il Governo si era già impegnato adindividuare un percorso diverso e di pre-disporre le eventuali azioni per la tutela deilavoratori coinvolti,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/180. Bazzaro, Saltamartini, Ca-parvi, Marchetti, Andreuzza, Binelli,Colla, Dara, Patassini, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza della Errebi S.r.l.;

la società svolge principalmente at-tività di consulenza nel campo pubblicita-rio e promozionale anche presso punti ven-dita e consulenze nel campo del marketing;

la Società ha occupato mediamentecirca 114 dipendenti;

secondo quanto riportato dal quo-tidiano La Stampa del 14 giugno 2019, lasocietà in data 1° aprile 2019 aveva comu-nicato ai dipendenti la cessazione del rap-porto di lavoro,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/181. Gusmeroli, Boldi, Caffaratto,Gastaldi, Giglio Vigna, Liuni, Maccanti,Molinari, Patelli, Pettazzi, Tiramani, An-dreuzza, Binelli, Colla, Dara, Galli, Pa-tassini, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza relativa alla Manitalidea S.p.a.;

Manitalldea spa è un’azienda di ser-vizi alle imprese con sede a Ivrea chelavora con appalti pubblici e privati sututto il territorio nazionale, in particolarenel settore delle pulizie, occupando circa5.000 lavoratori;

gli appalti coinvolti nella provinciadi Torino riguardano Fca spa, Fpt spa,Alutek spa, Telecom, Iveco, Inps, Inali, Guar-dia di finanza. Agenzia del demanio Pie-monte e Valle d’Aosta, Equitalia, e Treni-talia, Aci di Asti;

l’11 giugno 2019 si è svolto un pre-sidio di 150 persone davanti alla prefetturadi Torino, come riportato dal sito Tori-nOggi, per protestare contro il ritardo didue mesi (aprile e maggio 2019) nel paga-

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mento dello stipendio da parte della societàManitalldea e consorziate (Euralba e Mr.Job);

come riportato dal sito BlogSiciliain data 13 giugno 2019 la situazione d’in-certezza legata ai mancati pagamenti diManitalldea coinvolge appalti su tutto ilterritorio nazionale: solo a Palermo e pro-vincia 400 lavoratori denunciano ritardinei pagamenti da parte di Manitalldea,;

anche in Liguria, secondo quantoriportato dalla stampa locale, si è conclusocon un mancato accordo tra le parti unvertice in prefettura a Genova convocatodalle sigle sindacali per il mancato paga-mento degli stipendi di trenta lavoratoridella Manitalldea in tutta la regione, che hain appalto la pulizia delle stazioni ferro-viarie liguri,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/182. Liuni, Boldi, Caffaratto, Ga-staldi, Giglio Vigna, Gusmeroli, Mac-canti, Molinari, Patelli, Pettazzi, Tira-mani, Di Muro, Foscolo, Rixi, Viviani.

La Camera,

premesso che:

presso il Ministero dello sviluppoeconomico sono aperti oltre 150 tavoli dicrisi aziendali, tra cui quello relativo allavertenza Solvay S.p.a.

il Gruppo Solvay è attivo a livellointernazionale nel settore dei materiali avan-zati e delle specialità chimiche. Con he-adquarters situato a Bruxelles, è presentein 61 Paesi, con 115 siti e una forza lavorodi circa 24.500 unità. Nel 2018 ha realiz-zato un fatturato di 10.3 miliardi di euro;

la forza lavoro italiana è di 1900unità, nei 7 siti produttivi che sono loca-lizzati a: Ospiate (Milano), Spinetta Ma-rengo (Alessandria), Mondovì (Cuneo), Li-

vorno, Massa, Rosignano Solvay (Livorno) eBollate (Milano). Qui è basata la direzionenazionale e uno dei più importanti centridi ricerca del Gruppo su scala mondiale;

le varie aziende Solvay italiane hannorealizzato nel 2018 un fatturato di 1.549milioni di euro. Gli investimenti comples-sivi nei vari siti italiani si quantificano inoltre 100 milioni/anno di euro, divisi framodernizzazione delle tecnologie, inter-venti per l’impatto ambientale, manuten-zioni mirate all’eccellenza produttiva, pro-getti speciali per la realizzazione di nuoviimpianti, produzione e gestione dell’ener-gia;

Alkeemia, parte di Fluorsid Group,ha siglato un accordo preliminare con Sol-vay Specialty Polymers per l’acquisizionedell’impianto chimico di Porto Marghera;

Fluorsid Group, realtà imprendito-riale italiana specializzata nella produ-zione dei derivati dell’acido fluoridrico consede nell’area industriale di Cagliari, su-bentrerà alla società Solvay SpecialtyPolymers rilevando l’insieme di tutte leattività e le risorse presenti nel sito;

la scelta di lasciare Porto Marghera– secondo i sindacati – arriva a valle delledecisioni del governo di inserire il sitonell’area di crisi complessa, che dovrebbefacilitare il reinsediamento delle produ-zioni esistenti,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tutela deiposti di lavoro interessati dalla crisi azien-dale richiamata in premessa.

9/2203/183. Tiramani, Boldi, Caffaratto,Gastaldi, Giglio Vigna, Gusmeroli, Liuni,Maccanti, Molinari, Patelli, Pettazzi, An-dreuzza, Binelli, Colla, Dara, Galli, Pa-tassini, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza della Ledvance S.p.a.;

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LEDVANCE è tra i leader mondialinel settore dell’illuminazione generale per iprofessionisti e per gli utenti finali. Natadall’attività di OSRAM nel campo dell’illu-minazione generale, l’azienda appartieneattualmente alla compagnia di illumina-zione cinese MLS Co., LTD. (MLS). Con isuoi uffici in più di 50 paesi e le sue attivitàcommerciali in oltre 140 paesi e nell’annofiscale 2017, LEDVANCE ha conseguito unfatturato di circa 1.9 miliardi di Euro;

la proprietà ha dichiarato che aseguito della riorganizzazione della multi-nazionale a livello globale sarebbe statapresa in considerazione la cessione del sitoproduttivo di Bari, pur confermando sia lapermanenza degli uffici commerciali a Mi-lano, sia quella del plant di Bari per unperiodo di transizione di due anni;

in particolare, la società ha preci-sato che pochi giorni prima dell’incontropresso il Ministero dello sviluppo econo-mico, il 9 febbraio u.s. è stato siglato unpreliminare a seguito della decisione dellaproprietà di reindustrializzare lo stabili-mento di Bari cedendo ad un investitoreche ne riconvertisse le attività salvaguar-dando l’occupazione delle maestranze. Leattuali attività, gli addetti e il plant diLedvance-Bari verranno trasferite a unanew-co appositamente costituita e succes-sivamente passeranno sotto il controllo delnuovo acquirente. Entro i prossimi duemesi si dovrebbe arrivare alla finalizza-zione del closing. Le produzioni continue-ranno fino a tutto il 2019 e al 2020 graziead un contratto di fornitura con il nuovoinvestitore che garantirà ordinativi di lam-pade per il valore di almeno 35 milioni dieuro,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa volta afavorire i processi di riconversione indu-striale del sito produttivo di Bari dellaLedvance.

9/2203/184. Tateo, Sasso, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza di Sider Alloys S.p.a.;

SiderAlloys International S.a. è unasocietà svizzera operativa nel settore dellasiderurgia e della lavorazione di leghe;

lo stabilimento industriale per laproduzione di alluminio di Portovesme (SudSardegna), dopo la cessione da parte del-l’Alcoa, è attualmente oggetto di un pianodi rilancio condiviso tra le istituzioni e ilnuovo proprietario, la Sider Alloys;

per la completa realizzazione delleazioni previste è di vitale importanza loscioglimento di uno dei nodi più rilevanti:quello relativo alla definizione del costodell’energia;

a distanza di quasi tre mesi ancoranon è ancora stato definito il prezzo né èstato firmato alcun contratto né è statofissato il valore della interrompibilità;

in seguito a questi ritardi l’aziendasubentrata all’Alcoa si trova dinanzi a unquadro di incertezza, che di fatto impedi-sce una programmazione degli investimentiin linea con i piani precedentemente ap-provati e che, se dovesse protrarsi ancoranel tempo, rischia di pregiudicare l’interaoperazione di rilancio del polo industrialedi Portovesme;

tale situazione di incertezza rischiadi incidere anche sulla situazione lavora-tiva delle oltre 135 unità lavorative giàpresenti nello stesso stabilimento e mette arischio l’obiettivo di arrivare a oltre 600occupati;

dall’insediamento la Sider Alloys –che ha un progetto di investimenti per 135milioni di euro (8 a fondo perduto, 84finanziati con un tasso agevolato, 20 messia disposizione dall’Alcoa e il resto in capoal nuovo proprietario) l’inserimento di circa370 lavoratori diretti e 70 a contratto, piùeventuali altri 50 in caso di riavvio di unulteriore impianto, la cosiddetta « fabbricadegli anodi » – ha già speso una trentina di

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milioni di euro per gli interventi di prerevamping, l’acquisto di trasformatori e leazioni propedeutiche alla ristrutturazione.All’interno della fabbrica operano circa 140persone e l’azienda ha già comunicato che« a decorrere dal 25 ottobre, SiderAlloysItalia Spa darà corso ad un programma difruizione delle ferie arretrate attualmentein capo a ciascuno dei dipendenti ». « Taleprogramma si rende necessario per fron-teggiare l’insufficienza dei programmi dilavoro relativi alla fase attuale del progettodi revamping – aggiunge il responsabile delpersonale della SiderAlloys Italia Spa –.Inoltre, stante l’attuale situazione, la frui-zione delle ferie consentirà alla scrivente diottemperare ai requisiti di legge previstiper la richiesta di un provvedimento diCassa Integrazione Guadagni Straordinariain Deroga, in tal senso, siamo a chiedervi ladisponibilità ad effettuare un incontro sin-dacale a carattere d’urgenza per l’esamepreliminare della problematica esposta. »,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/185. Formentini, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza di Stefanel S.p.a.;

il consiglio di amministrazione dellasocietà Stefanel ha deliberato di avviarel’iter per la procedura di ammissione al-l’amministrazione straordinaria;

la decisione si è resa necessariastante la mancata definizione di un ac-cordo con i propri investitori, dell’assenzadi altri interlocutori interessati a suppor-tare la società nella formalizzazione dell’i-potizzata proposta concordataria e dell’im-

percorribilità di ipotesi autonome di raf-forzamento patrimoniale e ristrutturazionedell’indebitamento complessivo;

l’azienda è gravata da un debitocomplessivo di 88,7 milioni di euro, di cui17,12 debiti commerciali residui;

il 7 febbraio 2019, il Ministero dellosviluppo economico, comunicava che erastato definito il piano industriale per ilrilancio della Stefanel e la salvaguardia deilavoratori. Successivamente, è stato sotto-scritto, presso il Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali, l’accordo per la conces-sione della cassa integrazione a decorreredalla data dell’11 febbraio 2019;

in conseguenza dei suddetti terminiil Ministero dello sviluppo economico si eraimpegnato a mantenere un tavolo di mo-nitoraggio periodico sul percorso di rilan-cio dell’azienda,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese e i relativi livelli occupazionali,con particolare riferimento all’azienda ci-tata in premessa.

9/2203/186. Giacometti, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza di Tecnologie DieselS.p.A.;

Tecnologie Diesel S.p.A., è una so-cietà del gruppo Bosch, leader nella pro-duzione di componenti per sistemi di inie-zione Diesel Common Rail dove sono im-piegati 1.840 lavoratori, per lo più addettialla produzione di motori diesel;

lo stabilimento di Modugno (Bari) èattualmente interessato da uno stato dicrisi dovuto alla significativa contrazione

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che ha subito il mercato del diesel, sia inItalia che in Europa. Stando alle stimeprospettate, tale tendenza proseguirà neiprossimi anni sino a far registrare, nel2030, una perdita pari addirittura al 90 percento circa della quota di mercato « diesel »in Europa, con inevitabile contrazione deilivelli occupazionali;

il gruppo Bosch sarebbe quindi im-pegnato in una fase di riconversione dellasua produzione, da un lato, verso la mobi-lità elettrica e, dall’altro, verso settori di-versi rispetto all’automotive;

per perseguire tali obiettivi la Boschha dichiarato la volontà di avviare un per-corso di riconversione che dovrà interes-sare anche il personale, attraverso una ca-pillare e mirata attività di formazione;

il piano di investimento prospettatodai vertici della Bosch durante l’incontropresso il Ministero dello sviluppo econo-mico e relativo all’impianto di Bari-Modu-gno, ammonterebbe, complessivamente, acirca 40 milioni di euro con la previsione di620 esuberi entro il 2020,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa volta afavorire i processi di riconversione indu-striale dello stabilimento Bosch di Bari.

9/2203/187. Toccalini, Andreuzza, Binelli,Colla, Dara, Galli, Patassini, Pettazzi,Piastra, Tateo, Sasso.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza de la Vesuvius di Asse-mini;

la multinazionale inglese « Vesu-vius », leader mondiale nella produzione ecommercializzazione di materiali per l’in-dustria siderurgica, ha chiuso il 31 dicem-bre 2016 gli stabilimenti di Assemini (Ca-gliari) e Avezzano (L’Aquila) con il licen-ziamento di tutti i lavoratori: rispettiva-

mente 105 e 90 diretti, più almeno altrettantinell’indotto;

da quanto emerso nei mesi scorsisarebbe stata presentata una manifesta-zione di interesse da parte della Lumatechad acquisire lo stabilimento di Macchia-reddu per realizzare un’attività manifattu-riera incentrata sull’utilizzo della fibra dicarbonio, aggiornata al 9 gennaio per ca-pire quale sia il piano industriale che, allostato attuale, sembra prevedere un investi-mento di 15 milioni, da realizzare con ilcontributo della Regione, e l’impiego dicirca 200 lavoratori,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/188. Billi, Andreuzza, Binelli, Colla,Dara, Galli, Patassini, Pettazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza Whirlpool;

nel mese di settembre 2019 la mul-tinazionale Whirlpool ha comunicato la ces-sione dello stabilimento di Napoli, in quantonon produttivo, alla società Prs (PassiveRefrigeration Solutions) con sede a Lugano.L’acquirente, secondo fonti giornalistiche,avrebbe intenzione di riconvertire la fab-brica, passando dalla produzione di lava-trici di nuova generazione all’assemblaggiodi container refrigeranti, annunciando altempo stesso di non poter assorbire tuttal’attuale forza lavoro e di dover ricorrerealla cassa integrazione per alcuni addetti;

la decisione della proprietà è arri-vata, del tutto inaspettatamente, dopo cheil 25 ottobre 2018 Whirlpool aveva annun-ciato un piano industriale che prevedevainvestimenti per 250 milioni di euro dadistribuire tra il 2019 e il 2021, dei quali

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circa 17 milioni destinati allo stabilimentodi Napoli, ottenendo così, nell’accordo fir-mato dal Governo presso il Ministero dellosviluppo economico, l’utilizzo degli ammor-tizzatori sociali che avevano lo scopo disupportare proprio il piano di investimenti;

in particolare, oltre il sito napole-tano, crea allarme tra i lavoratori, i sinda-cati e gli enti locali la situazione dellostabilimento Whirlpool di Siena la cui con-dizione è analoga a quella del capoluogocampano: produce, infatti, congelatori apozzetto la cui richiesta sul mercato è insensibile calo;

lo stabilimento di Siena vive, in par-ticolare, da anni una situazione di grave,precarietà: la produzione è calata dagli 800mila elettrodomestici ed i 600 operai del2008, ai 320 mila elettrodomestici ed ai 350dipendenti del 2018;

il 9 ottobre 2019 si è tenuto a Pa-lazzo Chigi un incontro sulla vicenda Whirl-pool nel corso del quale le associazionisindacali hanno chiesto al Presidente delConsiglio ed al Ministro dello sviluppo eco-nomico, di far rispettare alla multinazio-nale gli accordi assunti con il piano indu-striale;

dall’incontro sarebbe emersa la di-sponibilità da parte di Whirlpool di « ri-prendere il confronto » e sospendere a pro-cedura di cessione di ramo d’azienda dellostabilimento di Napoli « non oltre il 31ottobre ». Per i sindacati la proposta dellamultinazionale, che « vorrebbe comunquemantenere » la riconversione industrialedella fabbrica campana, non è accettabile,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatidalla crisi aziendale richiamata in pre-messa.

9/2203/189. Invernizzi, Andreuzza, Bi-nelli, Colla, Dara, Galli, Patassini, Pet-tazzi, Piastra.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-

lativo alla vertenza della Società delle TermeS.p.A.;

l’azienda abruzzese opera nelleterme di Popoli, di Caramanico e sullaMaiella con un resort;

la Terme S.p.A. offrono una sceltadifferenziata che va dalle cure termali tra-dizionali, a quelle di lusso e alla riabilita-zione;

a fronte di grossi investimenti rea-lizzati nel corso degli anni, ha visto i suoibilanci chiudere in perdita a causa dell’e-levato debito;

nel 2018 non si è potuto evitare lavolontaria messa in liquidazione della so-cietà;

la crisi aziendale tocca direttamentecirca 150 lavoratori, sia a tempo indeter-minato che stagionali, e un indotto di circa200 addetti,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a tuteladelle centinaia di posti di lavoro interessatialla crisi aziendale affinché si possano sal-vaguardare i lavoratori e quella che è unarealtà imprenditoriale importante per unterritorio già provato dagli eventi sismici.

9/2203/190. Vallotto, Latini, Paolini, Pa-tassini, Sasso, Tateo, Alessandro Pagano,De Martini, Furgiuele, Claudio Borghi,Legnaioli, Lolini, Picchi, Potenti, Ziello,Bellachioma, D’Eramo, Cantalamessa,Castiello, Caparvi, Marchetti, Basini, DeAngelis, Durigon, Gerardi, Zicchieri.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza del gruppo FerrariniS.p.A.;

il Gruppo Ferrarini – nota eccel-lenza reggiana dell’agroalimentare che conta800 dipendenti e sedi in diverse localitàemiliane e lombarde – vive da tempo una

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pesante crisi di liquidità: in particolare,l’azienda soffre di un ingente indebita-mento (nel bilancio 2016 ammontava a 280milioni di euro) anche a causa di unapregressa esposizione nei confronti di di-versi istituti di credito cui in passato si eraaffidata per sostenere un piano di crescitaaziendale. Ad aggravare ulteriormente lasituazione è subentrata anche la crisi diVeneto Banca, di cui il gruppo possiede uncospicuo numero di azioni (intorno ai 15milioni di euro) che erano state poste agaranzia dei prestiti accordati;

nel 2016 per far fronte a questiprimi segnali di crisi il Gruppo si è scissoin due parti: da un lato, le produzioniindustriali di prosciutto e salumi, ossia leaziende Ferrarini e Vismara; dall’altro laSocietà agricola Ferrarini, cui fa capo ilresto delle attività (come la produzione diparmigiano, vino e aceto balsamico, permarchi come Le Corti di Filippo Re, Lat-terie di montagna Matilde di Canossa eFerrarini Shop) e che possiede la maggiorparte del patrimonio del gruppo. Da alcunimesi purtroppo Ferrarini Vismara e la So-cietà Agricola Ferrarini sono tutte in re-gime di concordato con riserva. Per Ferra-rini S.p.A. entro il 28 dicembre 2018 do-vevano essere presentatela proposta con-cordataria, il piano e la documentazione dicui all’articolo 160, commi 2 e 3, della leggefallimentare, ma con decreto del tribunaledi Reggio Emilia del 4 dicembre 2018, taletermine è stato prorogato di 60 giorni; perSocietà Agricola Ferrarini S.p.A. tale ter-mine scadeva il 16 ottobre 2018 ed è statoprorogato di 120 giorni;

in vista di tali scadenze presso ilMinistero dello sviluppo economico si sonosvolti due incontri – il 3 agosto e il 24ottobre 2018 – nel corso dei quali sonostati individuati tre punti principali dellavertenza riguardante il Gruppo Ferrarini:contratto di solidarietà per i lavoratori Fer-rarini di Rivaltella (Reggio Emilia) e Lesi-gnano Bagni (Parma), e cassa integrazionestraordinaria per quelli della Vismara diCasatenovo (Lecco), oltre al termine di 150giorni per l’elaborazione dei piani indu-striali delle aziende derivanti dal concor-dato (affidati alla società di consulenza

aziendale Roland Berger), quindi in ac-cordo con i commissari giudiziali nominati;

a seguito degli incontri tra aziendae parti sociali e di quelli promossi presso ilsuddetto Ministero, in data 19 novembre2018, si è tenuto, nella sede dell’UnioneMontana Appennino Parma Est, un tavoloistituzionale sulla crisi dell’azienda Ferra-rini presieduto dai sindaci dei territori coin-volti, nel corso del quale è emersa grandepreoccupazione per la situazione in cuiversa il gruppo ed è stato chiesto « ai par-lamentari del territorio un concreto inte-ressamento alla vertenza e ribadire l’im-portanza delle prossime riunioni al Misecoinvolgendo le istituzioni locali »;

già con atto ispettivo n. 4-02062,tuttora giacente privo di risposta, i firma-tari chiedevano al Governo di attivarsi peruna soluzione a salvaguardia dei livelli oc-cupazionali e quali iniziative il Governointendesse promuovere per favorire la ri-presa delle aziende che fanno capo al gruppoFerrarini, al fine di preservare questa ec-cellenza del made in Italy agro-alimentaree, con essa, i livelli occupazionali che finoad oggi ha garantito sul territorio emilianoe della Brianza lecchese,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese e i relativi livelli occupazionali,con particolare riferimento all’azienda ci-tata in premessa.

9/2203/191. Morrone, Cavandoli, Cestari,Golinelli, Murelli, Piastra, Raffaelli, To-masi, Tombolato, Tonelli, Vinci.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza del gruppo GrancasaS.p.A.;

il gruppo Grancasa è un’aziendanata negli anni ’80 e leader nella grande

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distribuzione in vari settori, tra i qualiarredamenti, casalinghi ed elettrodome-stici;

Grancasa ha sede in Legnano e contaben 18 punti vendita dislocati nelle pro-vince di La Spezia, Savona, Torino, Cuneo,Verbania, Como, Varese, Milano, Pavia, Vi-cenza con oltre 700 addetti complessivi;

negli ultimi anni la situazione si èulteriormente aggravata con evidenti pro-blemi di liquidità che si sono riverberati adanno dei lavoratori del gruppo;

la società, con lettera, datata 20marzo 2019, ha avviato una procedura dilicenziamento collettivo, ai sensi degli arti-coli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991,dichiarando un esubero totale pari a 111unità lavorative;

il 7 maggio 2019, con nota proto-collata dal Ministero dello sviluppo econo-mico, la società aveva reso nota la conclu-sione della fase sindacale con esito negativoe, pertanto, l’azienda e le organizzazionisindacali erano state convocate per l’esple-tamento della fase amministrativa per ladata del 27 maggio 2019;

il 7 giugno presso il Ministero dellavoro e delle politiche sociali e della Re-gione Lombardia, si è svolta una riunionefinale sulla procedura di licenziamento col-lettivo avviato da Grancasa, nel .corso dellaquale l’azienda, dopo aver ribadito le ra-gioni che l’hanno condotta all’avvio dellaprocedura di licenziamento collettivo, haprecisato che le unità lavorative in esuberosono 100, essendosi ridotto il numero acausa di dimissioni intervenute nelle moredella convocazione ministeriale;

sono stati inutili i diversi tentativifinora messi in atto per trovare soluzionialternative alle procedure di licenziamentocollettivo: il gruppo ha confermato tutti icomplessivi 158 esuberi e la volontà diproseguire nella procedura di licenzia-mento collettivo, nonostante la direzioneaziendale abbia confermato che anche mag-gio 2019 si è chiuso con un +7 per centorispetto allo stesso mese dell’anno scorso, ilche testimonia una crescita in termini difatturato;

secondo i sindacati siffatte riduzionidi personale sono mirate non tanto e nonsolo a un contenimento dei costi, bensìanche e soprattutto a ridurre le dimensionidell’azienda per renderla più appetibile peruna vendita;

in sede risposta all’atto di sindacatoispettivo n. 5-02219, con il quale i firma-tari chiedevano di convocare un tavolo diconforto con le società Grancasa S.p.A.,Mercatone di Desenzano, S.r.l., Mercatonedell’Umbria S.r.l. e Gest Due S.r.l., del gruppoGrancasa per definire – come alternativaalle procedure di licenziamento collettivo –un percorso di rilancio e ampliamento del-l’azienda, anche con il ricorso a eventualiincentivi messi a punto nella scorsa ses-sione di bilancio e introdotti con il « de-creto Crescita », il Governo si era impe-gnato ad avviare un dibattito attraversol’apertura di un tavolo di confronto fina-lizzato a valutare la possibilità di percorsialternativi al paventato licenziamento col-lettivo, anche in considerazione delle mi-sure che verranno introdotte con il decretocrescita, al fine di limitare il più possibilel’impatto negativo che le strategie aziendalipotrebbero avere sull’occupazione,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese e i relativi livelli occupazionali,con particolare riferimento all’azienda ci-tata in premessa.

9/2203/192. Fogliani, Dara, Cecchetti, Vi-viani.

La Camera,

premesso che:

la produzione della ceramica è unadelle realtà industriali più rilevanti dell’E-milia Romagna, un’arte antichissima i cuiprimi manufatti risalirebbero al periododel Neolitico;

l’Emilia Romagna è da sempre unterritorio che ben si presta alla lavorazionedella ceramica lo si deve principalmente

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alle caratteristiche del sottosuolo di alcunezone della regione si contraddistinguono dasempre per il terreno argilloso;

la situazione infrastrutturale dellestrade limitrofe alla zona di produzionedelle Ceramiche è molto poco efficienteanche a causa dei continui movimenti fra-nosi che vanno ad interessare le sedi viariedelle strade provinciali come la SP 325 Rinterrotta da 6 mesi all’altezza di Gardel-letta con disagi enormi per l’intera vallata,per le famiglie, i pendolari, gli studenti e leaziende che collegano tra loro i distrettiproduttivi della Ceramica,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese ripristinando i normali livelli ditraffico e di sicurezza stradale nel territo-rio della regione Emilia Romagna, nell’ot-tica di sostenere le crisi aziendali del set-tore della ceramica fortemente penalizzatedalle carenze dei collegamenti stradali do-vuti ai movimenti franosi che hanno inte-ressato le strade SP 325 R, la Cispadana neltratto Gualtieri-Bresciello, la SP 33 tra Po-linago e Miceno di Pavullo e la SP 486 R neltratto Toano- Cerredolo e Frassinoro-PassoRadici.

9/2203/193. Golinelli, Cavandoli, Cestari,Morrone, Murelli, Piastra, Raffaelli, To-masi, Tombolato, Tonelli, Vinci.

La Camera,

premesso che:

nel Cremasco quest’anno, tra le sta-zioni di Castellone e Capralba, sono statealmeno una decina le segnalazioni fatte percasi di passaggi a livello rimasti apertidurante il passaggio di convogli ferroviari;

i passaggi a livello si caratterizzanoper la presenza di apparecchiature elettro-meccaniche a protezione dei punti di at-traversamento, che sono regolate da appa-rati delle stazioni o da automatismi gestitidal treno in avvicinamento, presegnalato informa sonora e visiva;

molto spesso i dispositivi di segna-lazione o gli stessi congegni elettromecca-nici non entrano in funzione, mettendo arepentaglio l’incolumità dei soggetti che at-traversano l’intersezione: da ultimo, neicomuni di Capralba e Castelleone (provin-cia di Cremona) in più passaggi a livello lebarriere del passaggio a livello non si sa-rebbero abbassate al passaggio del treno,costituendo un serio pericolo per i soggettiin transito (in un caso addirittura unoscuolabus),

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese e tutelare la logistica del tra-sporto merci su ferro in entrata ed uscitadalle aziende locali e per ripristinare illivello di sicurezza ferroviaria per i tantipendolari che quotidianamente percorronola tratta Cremona-Treviglio.

9/2203/194. Gobbato, Capitanio, Cecchetti,Donina, Giacometti, Maccanti, Morelli,Rixi, Tombolato, Zordan.

La Camera,

premesso che:

da tempo l’Umbria sta elaborando,insieme alle altre regioni dell’Italia Cen-trale, le sue strategie di assetto strategico,sia territoriale che infrastrutturale per fa-vorire al meglio uno sviluppo aziendaleimportante sul territorio;

strettamente connessa a questa vi-sione a lungo termine era pensata la Fer-rovia Centrale Umbra, affidando a quest’ul-tima un ruolo importante nell’integrazionedella dimensione locale e regionale, anchenella prospettiva di un potenziamento ascala interregionale che rendesse più veloceil trasporto di merci e pendolari anchetenuto conto che alcune tratte sono ancoraa binario unico come la tratta San Giusti-no- Perugia;

tale circostanza rappresenta un’im-portante concausa delle difficoltà che sipongono allo sviluppo delle relazioni socio-

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economiche e logistiche della regione con ilnord Italia e con il contesto europeo, se-gnatamente con i territori costieri dei ver-santi adriatico e tirrenico;

questa forte carenza infrastruttu-rale blocca inevitabilmente gli imprenditoriche vogliono investire in Umbria poichéviene meno l’accessibilità territoriale a sca-pito della competitività e attrattività eco-nomica della regione,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare, le eccellenze produttive del no-stro Paese ed implementare il sistema diInfrastrutture Ferroviarie dell’Umbria alfine di dare una prospettiva concreta erealizzabile per lo sviluppo aziendale sulterritorio.

9/2203/195. Marchetti, Caparvi, Saltamar-tini.

La Camera,

premesso che:

la realtà territoriale e trasportisticadell’Umbria evidenzia un assetto delle prin-cipali infrastrutture stradali e ferroviarieconfigurato su una maglia portante costi-tuita da un sistema primario che correlungo la valle del Tevere, la valle umbra ela conca ternana e da collegamenti radialiche interconnettono le realtà urbane cen-trali;

la maglia infrastrutturale portanteserve direttamente la quasi totalità delle« località centrali », concentrandosi su diessa circa il 70 per cento dell’intera popo-lazione e delle attività economiche azien-dali della regione Umbria. Le infrastruttureprimarie di questa maglia, pur efficace intermini di posizionamento (anche se conevidenti carenze), non presenta in alcunetratte caratteristiche prestazionali ade-guate, sia per la componente ferroviariache per quella stradale;

la rete stradale primaria e princi-pale dell’Umbria, imperniata sull’Auto-

strada A1 e sull’itinerario E45, avente fun-zioni di collegamento nazionale ma ancheregionale di media e breve percorrenza ècritica per i numerosi cantieri presenti eviadotti chiusi per instabilità strutturaleche hanno generato deviazioni del trafficopesante sulla viabilità secondaria rallen-tando notevolmente la mobilità ordinariadi merci e pendolari,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese ed implementare il sistema diInfrastrutture stradali della Regione Um-bria per velocizzare lo scambio di mercidelle aziende locali sia per il mercato in-terno che per le merci in uscita.

9/2203/196. Caparvi, Marchetti, Saltamar-tini.

La Camera,

premesso che:

solo per le tre opere (Passante, Ci-spadana, Campogalliano-Sassuolo) sono arischio oltre 2,5 miliardi di euro di inve-stimenti. Risorse che, unite agli altri can-tieri programmati nel biennio 2019-2020,fanno salire a 5 miliardi l’importo degliinvestimenti complessivi per le opere infra-strutturali in Emilia-Romagna;

dal 2015 ad oggi sono stati 3 mila iposti di lavoro creati da cantieri per oltre1 miliardo di euro. Numeri che spiegano dasoli l’importanza per l’economia e lo svi-luppo del territorio;

i distretti emiliano romagnoli e letante aree produttive della regione meri-tano una politica attenta. Dissesto, man-canza di manutenzione adeguata, assenzadi collegamenti, mettono in difficoltà glioperatori di tanti poli produttivi che avreb-bero bisogno di poter accedere agevol-mente alle maggiori arterie stradali a be-neficio dell’economia regionale,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-

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stro Paese al fine di ripristinare i livelli ditraffico e la sicurezza stradale nel territo-rio della regione Emilia Romagna, nell’ot-tica di sostenere le aziende in crisi delterritorio mettendo in sicurezza gli assistradali fortemente danneggiati come lestrade: Cispadana nel tratto Gualtirei-Brescello, SP 73 San Polo-Canossa-Ca-stello, SP 7 Pratissolo-Felina, SP 63 Albinea-Regnano-Cesina, SP 76 Carpineti-Castello-Colombaia, SP 79 Cerezzola-Trinità-Gombio-Feriolo SP 61 per Ponte Dolo, SP 27 Baudo-Roteglia, SP 54 Canossa.

9/2203/197. Zordan, Piastra, Cavandoli,Cestari, Golinelli, Morrone, Murelli, Raf-faelli, Tomasi, Tombolato, Tonelli, Vinci.

La Camera,

premesso che:

la Regione Emilia-Romagna, conquasi 80.000 fenomeni censiti, è la secondain Italia dopo la Lombardia per diffusioneed estensione di frane sul proprio territo-rio;

la fragilità morfologica del territo-rio non è esclusiva solo delle aree su cui lefrane sono conclamate ma interessa anchelunghi tratti di infrastrutture viarie, che, inoccasione di fenomeni meteorologici parti-colarmente intensi, subiscono con notevolefrequenza danni di varia gravità per smot-tamenti di larga estensione;

l’Emilia-Romagna tra le regioni piùa rischio frane e alluvioni l’Emilia-Roma-gna è annoverata anche tra i territori coni valori più elevati di popolazione a rischioalluvioni nello scenario di pericolosità idrau-lica media e con il numero più elevato diimprese a rischio pericolosità idraulica me-dia;

non sistemare la rete viaria e leinfrastrutture, danneggiate dall’alluvione del2015 e bisognose di continue attenzioni, acausa del forte rischio idrogeologico, signi-fica impedire alle imprese in difficoltà diriprendersi,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-

stro Paese al fine di ripristinare i collega-menti tra le aree abitative e produttive nelterritorio della regione Emilia Romagna inparticolare con l’ammodernamento e messain sicurezza delle Strade della Val Trebbia,Alta Val d’Arda, Val Mura, Valtidone e SP587 per sostenere le aziende in crisi anchea causa del dissesto idrogeologico.

9/2203/198. Valbusa, Cavandoli, Cestari,Golinelli, Morrone, Murelli, Piastra, Raf-faelli, Tomasi, Tombolato, Tonelli, Vinci.

La Camera,

premesso che:

il Gruppo Kipre impiega 500 lavo-ratori tra San Daniele del Friuli e Triesteed anche in Veneto ed Emilia Romagna edè una delle aziende simbolo del compartoagroalimentare del Friuli Venezia Giulia.Esporta in Austria, Germania, Regno Unitoe nei mercati scandinavi ma anche Giap-pone e Stati Uniti per un fatturato di circa170 milioni di euro;

in data 28 dicembre 2018 attraversoun avviso a pagamento diffuso dal quoti-diano il Sole 24 Ore, ha annunciato larinuncia al progetto del piano industrialeper un rilancio dei rispettivi stabilimenti, acausa del mancato sostegno economico daparte di un istituto di credito all’interno delgruppo di banche che invece erano prontead investire;

in particolare l’azienda ha annun-ciato il mancato investimento da parte delfondo QuattroR, che si era impegnato aricapitalizzare il gruppo con un importò dicirca 30 milioni di euro;

la Kipre Holding S.p.A., capogruppo,e le società controllate King’s S.p.A., Prin-cipe di San Daniele S.p.A. e Sia.Mo.Ci. s.r.l.hanno reso noto di aver confermato ilcosiddetto concordato in bianco ai legaliincaricati, a tutela del patrimonio azien-dale e degli interessi dei creditori;

ad oggi non è stata avanzata ancoraalcuna istanza per attivare la cassa inte-

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grazione o un altro ammortizzatore so-ciale,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro Paese e tutelare centinaia di posti dilavoro, con particolare riferimento all’a-zienda citata in premessa.

9/2203/199. Bubisutti, Gava, Panizzut, Mo-schioni.

La Camera,

premesso che:

la vertenza della Lavinox S.p.A,azienda tra i maggiori produttori europeidi componenti, assiemi e prodotti finiti inlamiera di acciaio inox e altri metalli, pre-occupa non poco lavoratori e sindacati;

Lavinox, si ricorda, è stata salvatadopo il fallimento grazie all’impegno dellemaestranze; dopo il crac, infatti, è ripartitagrazie al milione e mezzo di euro garantitocol Tfr dei dipendenti;

nella prima metà di febbraio 2019 sisono conclusi l’attuazione di un preesi-stente contratto di solidarietà, raggiun-gendo così i limiti massimi di utilizzo dellaCigs;

la Regione Friuli Venezia Giulia,con uno specifico protocollo d’intesa, si èresa disponibile a realizzare interventi dipolitica attiva del lavoro a favore dei di-pendenti della Lavinox;

le modalità di collaborazione pre-vedono che la Regione si impegni a pren-dere in carico i lavoratori della Lavinox, aiquali verranno proposti colloqui di orien-tamento al lavoro personalizzati. Inoltre,saranno messi a loro disposizione percorsiformativi programmati, tenendo in consi-derazione le necessità occupazionali dell’a-zienda di Villetta conseguenti all’adozionedel nuovo piano industriale;

la società nel 2019 è passata dagliattuali 139 dipendenti a 119. Ulteriori venti

operai in meno: in circa cinque anni idipendenti del Gruppo Sassoli sono passatidai circa 500 ai previsti 119. Il piano in-dustriale non prevede però nessun investi-mento e non fornisce alcuna risposta sulfuturo dell’occupazione e dello stabili-mento;

a seguito dell’accordo raggiunto traazienda e sindacati, 116 dipendenti po-tranno utilizzare il contratto di solidarietàfino a metà febbraio del 2020,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a salva-guardia dei livelli occupazionali della La-vinox.

9/2203/200. Gava, Panizzut, Bubisutti, Mo-schioni.

La Camera,

premesso che:

non risulta ancora conclusa la ver-tenza del gruppo Burgo Group S.p.a;

Burgo Group S.p.a, già CartiereBurgo, è un’azienda italiana produttrice dicarta fondata nel 1905 a Verzuolo, oggicontrollata dal gruppo vicentino Marchi; èuno dei principali produttori europei dicarte grafiche e speciali e nel 2016 ha avutoricavi per 1,9 miliardi di euro, producendoprincipalmente oltre 2 milioni di tonnellatedi carte grafiche e speciali, oltre a cellulosa,altri derivati del legno ed energia;

la situazione occupazionale della car-tiera del Tivano, lo stabilimento situato nelcomune di Duino Aurisina al confine tra leprovince di Trieste e Gorizia, ad oggi èoltremodo preoccupante: 11 sono trasferiti,87 quelli licenziati con la vecchia proce-dura nel 2018 e 225 a rischio di licenzia-mento nel breve periodo,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa a salva-guardia dei livelli occupazionali e dell’atti-

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vità produttiva dell’azienda citata in pre-messa.

9/2203/201. Panizzut, Gava, Bubisutti, Mo-schioni.

La Camera,

premesso che:

preso atto che il provvedimento recamodifiche al Jobs Act, inserendo le presta-zioni di lavoro organizzate mediante piat-taforme anche digitali tra i rapporti dilavoro subordinato;

ricordato che il cosiddetto « decretodignità » ha previsto una stretta sui con-tratti a termine, modificando la duratamassima, il numero dei rinnovi e reintro-ducendo le causali;

considerato che gli interventi norma-tivi in funzione anti-precariato non devonoimporre una disciplina del lavoro più ri-gida, altrimenti ne consegue un impattonegativo sulla crescita e sul mercato dellavoro, con una contrazione dell’offerta edun aumento del ricorso al nero;

ritenuto, pertanto, che forme flessi-bili di lavoro non possono essere parago-nate ad una cattiva occupazione, perchémolte attività sono caratterizzate da sta-gionalità e fisiologici picchi di incremento,difficilmente governabili diversamente,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa volta aprevedere, nell’ottica di semplificare la ge-stione dei rapporti di lavoro, che i contratticollettivi nazionali, territoriali o aziendali,stipulati da associazioni sindacali compa-rativamente più rappresentative sul pianonazionale, possano introdurre nuove ipo-tesi di causali che permettano la stipula dicontratti a termine.

9/2203/202. Durigon, Caffaratto, Caparvi,Legnaioli, Eva Lorenzoni, Moschioni, Mu-relli.

La Camera,

premesso che:

preso atto che il provvedimento in-tervenendo, sulla normativa relativa al Jobs

Act, inserisce le prestazioni di lavoro orga-nizzate mediante piattaforme anche digi-tali tra i rapporti di lavoro subordinato;

constatato che necessita di tutela edi supporto anche e soprattutto il lavoroautonomo, ricordando che sono 1,4 milionii liberi professionisti in Italia (6 per centodella forza lavoro), con un indotto di 2,3milioni di occupati, che contribuiscono alPil nazionale per circa il 15 per cento;

denunciato che l’elevata tassazioneed i continui cambiamenti normativi costi-tuiscono la principale minaccia cui i liberiprofessionisti si sentono esposti, rappresen-tando, in concreto, per la categoria unaumento di oneri ed adempimenti buro-cratici;

ricordato che il regime forfettariocon tetto a 65mila euro di ricavi introdottodalla legge di bilancio scorsa ha prodottoun’apertura media mensile di oltre 40milanuove partite iva, che vuol dire crescitaoccupazionale;

ritenuto pertanto che la categoriadei liberi professionisti merita attenzione etutele da parte del Governo al pari diqualunque altra categoria considerata « pre-caria »,

impegna il Governo

a confermare la vigente normativa in ma-teria di regime forfettario per le partite IVAe start up, mantenendo l’aliquota flat giàvigente al 15 per cento per i ricavi fino a 65mila euro ed al 5 per cento per le start up,senza introdurre nessuna modifica peggio-rativa in termini di limitazioni e adempi-menti e confermare, altresì, l’entrata invigore dal 1° gennaio prossimo dell’impostaal 20 per cento per i ricavi compresi tra 65mila e 100 mila euro.

9/2203/203. Bitonci, Cavandoli, Cente-mero, Covolo, Gerardi, Gusmeroli, Ales-sandro Pagano, Paternoster, Tarantino.

La Camera,

premesso che:

da un recente studio realizzato daErnst & Young per Confindustria è emerso

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che l’istituzione di una Zona EconomicaSpeciale nella Regione Veneto, che ricom-prenda tutta l’area industriale e portualeveneziana fino alla provincia di Rovigo,porterebbe – entro la fine del 2020 – 2,4miliardi di investimenti, 26.600 nuovi postidi lavoro e il recupero di 385 ettari di exfabbriche oggi quasi in stato di abbandono,con enormi vantaggi anche per le entratedello Stato;

per Zona Economica Speciale (ZES)si intende un’area geograficamente delimi-tata che presenti un nesso economico fun-zionale e comprenda almeno un’area por-tuale con le caratteristiche stabilite dalRegolamento UE n. 1315 dell’11 dicembre2013;

secondo alcune stime nel mondoesistono circa 2700 ZES distribuite in areemolto diverse tra loro per collocazione ge-ografica, assetto politico e modello econo-mico. In Europa, il caso probabilmente piùemblematico è quello della Polonia chevanta 14 ZES, i cui effetti positivi si sonomanifestati non solo all’interno delle areesottoposte al regime economico speciale,ma sull’intera economia del Paese gene-rando un effetto propulsivo che tende aprolungarsi e a creare condizioni economi-che migliori e più stabili. Tra i risultati piùsignificativi si annoverano la crescita del-l’occupazione, la disponibilità ad investirenell’innovazione tecnologica, l’insediamentonell’area di nuove attività produttive e lapromozione delle esportazioni;

in Italia un’accelerazione alla rea-lizzazione delle ZES si è registrata conl’emanazione del Decreto-legge n. 91 del 20giugno 2017, il cosiddetto « Decreto Mez-zogiorno », che ha previsto l’istituzione diZone Economiche Speciali (ZES) connet-tendo zone a vocazione industriale/logisticacon aree portuali di rilevanza nazionale edinternazionale, dislocate esclusivamente nelleRegioni del Mezzogiorno. In particolare, lanuova legge ha introdotto regimi fiscaliagevolati e misure di semplificazione bu-rocratica e amministrativa per le aree delPaese meno sviluppate e in transizione –come definite dalla normativa europea – e,con l’entrata in vigore del successivo Re-

golamento attuativo del 5 gennaio 2018,n. 12, recante istituzione di Zone economi-che speciali, si prevede l’applicazione di talimisure in favore delle sole Regioni Abruzzo,Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Pu-glia, Sardegna e Sicilia con l’obiettivo dirilanciare la competitività dei porti di taliRegioni, attraendo nuovi investimenti an-che alla luce dell’aumento del traffico ma-rittimo nel Mediterraneo;

sul punto giova evidenziare che iltrasporto per mare è considerato, in primisdall’Unione Europea, come un settore pe-culiare per lo sviluppo dell’economia degliStati membri e di conseguenza capace dicontribuire alla crescita delle varie areeregionali e non solo di quelle maggior-mente depresse. L’Italia data la sua confi-gurazione geografia e i suoi numerosi portisi appresta, o comunque ha le potenzialitàper diventare un polo importante nel mezzodell’Europa, e tra i diversi programmi pre-visti per lo sviluppo di determinate areegeografiche, le ZES costituiscono una oc-casione da non lasciarsi sfuggire, una mi-sura che si concentra proprio sulle areeportuali volendone potenziare lo sviluppo el’attrattività degli investimenti;

negli ultimi 10 anni, la politica dicoesione europea ha aiutato le Regioni ariprendersi dallo shock della crisi econo-mica, ma le disparità territoriali in campicome la disoccupazione e l’innovazione in-dustriale sono aumentate invece di assot-tigliarsi. Anche per questo motivo, nel corsodella quarantacinquesima Assemblea gene-rale della Conference Peripherical MaritimeRegions (CPMR) – tenutasi a Helsinki il18-20 ottobre 2017 – e successivamente nelConsiglio dell’Unione europea su « Sinergiee semplificazione per la politica di coesionepost-2020 » del 15 novembre 2017, è emersal’esigenza di sostenere con ogni mezzo lastrategia UE per la crescita e l’occupazione.In particolare, al riguardo, si è osservatoche le priorità della politica di coesionedovrebbero interessare prevalentemente ole aree dove aggiungono più valore o quelledove sono più efficienti: proprio in base aquesta linea è utile sostenere con forza lacreazione di una ZES in un’area con solide

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strutture e grandi potenzialità industrialicome quella della Regione Veneto;

la finalità delle misure incentivantiè, infatti, quella di rilanciare gli investi-menti strategici nelle aree portuali e retro-portuali del territorio veneto, per aumen-tare il livello occupazionale, incrementarel’attrattività delle zone interessate, crearenuovi modelli di produzione, anche attra-verso una diversificazione economica, e,più in generale, un sistema che possa fun-gere da vera e propria leva per l’economianon solo di quel territorio ma di tutto ilPaese;

l’istituzione di una ZES nella Re-gione Veneto si ripropone in definitiva diavviare una nuova forma di governo eco-nomico in quella specifica area geografica,consentendo che le procedure amministra-tive e di accesso alle infrastrutture per leimprese che si insediano o già operano nelterritorio, siano coordinate da un soggettogestore in rappresentanza dell’Amministra-zione centrale, della Regione interessata edella relativa Autorità portuale, al fine diconsentire una progettualità integrata disviluppo e parallelamente di rilanciare lacompetitività dell’intera area portuale giàoggi strategica per l’economia nazionale,

impegna il Governo

a prevedere l’istituzione di una zona eco-nomica speciale nella Regione Veneto, cuisi applichi la disciplina contenuta nel de-creto-legge 20 giugno 2017, n. 91, conver-tito con modificazioni dalla legge 3 agosto2017, n. 123, al fine di creare condizionifavorevoli in termini economici, finanziarie amministrativi, che consentano il rilanciooccupazionale e lo sviluppo delle impresegià operanti in quell’area, nonché l’insedia-mento nel medesimo territorio veneto dinuove realtà produttive che fungano davolano, grazie anche alla presenza di un’a-rea portuale strategica, per l’economia del-l’intero Paese.

9/2203/204. Coin, Andreuzza, Badole, Baz-zaro, Bisa, Colmellere, Comencini, Co-volo, Fantuz, Fogliani, Giacometti, Laz-zarini, Paternoster, Pretto, Racchella,

Stefani, Turri, Valbusa, Vallotto, Zor-dan.

La Camera,

premesso che:

il Capo II del provvedimento inesame reca disposizioni per far fronte aimportanti crisi industriali in corso in variterritori del Paese, al fine di salvaguardarei livelli occupazionali e garantire sostegnoal reddito dei lavoratori coinvolti;

la Cooperativa di Produttori Bieti-coli (Coprob) fondata nel 1962, è oggi unicoplayer nazionale di zucchero con il mar-chio Italia Zuccheri prodotto nei due sta-bilimenti di Minerbio (BO) e Ponte Longo(PD), che può contare su 7mila aziendeagricole associate, 270 dipendenti e 280milioni di fatturato e una quota di mercatodel 23 per cento;

a fronte di una riforma europeadell’OCM zucchero entrata in vigore il 1ottobre 2017, senza clausole di salvaguar-dia e disegnata per favorire i grandi pro-duttori del nord Europa, Francia e Germa-nia in testa, nel mese di maggio 2019 laCoprob ha rivolto un appello all’Ue per ladifesa del comparto saccarifero per appro-vare un’equa ripartizione di quote e utiliper i nostri bieticoltori, tutelando i posti dilavoro e il Made in Italy;

in un contesto di consumo di zuc-chero in Italia nelle bevande in netto calo,non sono accettabili ulteriori interventi pe-nalizzanti, discriminatori, come una even-tuale sugar tax che ha l’unico obiettivo difare cassa, senza affrontare la tematicasalute, favorendo esclusivamente l’uso diedulcoranti chimici al posto di un prodottocoltivato nel territorio nazionale;

In Italia sono 7.000 le aziende agri-cole che conferiscono barbabietole agli zuc-cherifici con 30.000 ettari coltivati, garan-tendo una corretta rotazione agronomica econtribuendo alla sostenibilità dei territori.Tali aziende, che rappresentano circa 20-25.000 persone concentrate in Veneto edEmilia Romagna, con le proprie circa

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250.000 tonnellate di zucchero prodotto(pari circa ad un 15 per cento della do-manda italiana) sono l’ultimo baluardo diuna produzione locale, di qualità, che ri-spetta ogni regola sociale e ambientale,sicura e stabile, in grado di soddisfare lacrescente domanda di prodotti alimentarimade in Italy,

impegna il Governo

a prevedere nella prossima manovra dibilancio misure per supportare il marchioItalia Zuccheri favorendo un approccio in-tegrato, controllato e sicuro dal campo allatavola che permetta alle Istituzioni di ri-conoscere il valore delle eccellenze del Madein Italy ed eviti di arrecare un dannoingiustificato e gravissimo, anche sul pianooccupazionale, a questa eccellenza produt-tiva del nostro Paese.

9/2203/205. Bianchi, Piastra, Cavandoli,Cestari, Golinelli, Morrone, Murelli, Raf-faelli, Tomasi, Tombolato, Tonelli, Vinci,Bitonci, Centemero, Covolo, Gerardi,Gusmeroli, Alessandro Pagano, Paterno-ster, Tarantino.

La Camera,

premesso che:

il Capo II del provvedimento inesame reca disposizioni per far fronte aimportanti crisi industriali in corso in variterritori del Paese, al fine di salvaguardarei livelli occupazionali e garantire sostegnoal reddito dei lavoratori coinvolti;

l’Italia è il secondo maggior produt-tore dopo la Germania dei prodotti packa-ging con 12 miliardi di fatturato l’anno e 3mila aziende che operano nel settore;

l’eventuale introduzione della « pla-stic tax » nella manovra di bilancio mette-rebbe a repentaglio duemila piccole e me-die aziende del settore che danno lavoro a50.000 addetti, come ha anche ricordato ilsindacato dei lavoratori chimici FilctemCgil (leggi articolo), mentre la Federazionenazionale dei consumatori (Federconsuma-tori) stima che la plastic tax italiana po-

trebbe portare ad un aumento della spesadelle famiglie di ben 140 euro all’anno(https://www.polimerica.it/articolo-.asp ?id=22690);

anche le federazioni europee del-l’industria delle materie plastiche hannopreso posizione contro la tassa di 1 euro alchilogrammo sugli imballaggi in plastica,inserita nel Documento programmatico diBilancio 2020, che il Governo vorrebbeintrodurre a partire dal 1° giugno 2020;

in un incontro tenutosi al K2019 diDusseldorf, i tre presidenti delle associa-zioni europee Renato Zelcher (EuropeanPlastics Converters, trasformatori), JavierConstante (PlasticsEurope, produttori) e TomEmans (Plastic Recyclers Europe, ricicla-tori), hanno concordato una posizione co-mune contro il provvedimento, paventandodanni per le aziende e l’occupazione, oltreal trasferimento dei maggiori oneri sui con-sumatori finali;

la nuova tassa potrebbe pertantominare la sopravvivenza di un settore dieccellenza, penalizzando i prodotti e non icomportamenti e, nei fatti, rallentando tuttigli sforzi compiuti in questi anni per ren-dere la plastica più circolare. Inoltre gliimballaggi in materiale plastico sono fon-damentali per evitare sprechi alimentari,abbassare i costi di trasporto, risparmiareenergia e ridurre le emissioni di CO2. Imateriali alternativi, molto spesso, hannoun impatto ambientale peggiore in quantopiù pesanti e ingombranti rispetto in quelliprodotti con materiali polimerici,

impegna il Governo

a supportare le aziende italiane attive nelpackaging affinché riescano ad incremen-tare entro il 2025 la produzione di 10milioni di tonnellate di plastica riciclata dautilizzare in prodotti distribuiti sul mer-cato UE senza imporre nuove tasse suquesta strategica filiera produttiva che im-piega migliaia di lavoratori su tutto il ter-ritorio nazionale.

9/2203/206. Manzato, Bitonci, Cavandoli,Centemero, Covolo, Gerardi, Gusmeroli,

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Alessandro Pagano, Paternoster, Taran-tino.

La Camera,

premesso che:

valutato che il provvedimento in-tende applicare ai riders il contratto dilavoro a tempo indeterminato, inserendo leprestazioni di lavoro organizzate mediantepiattaforme anche digitali tra i rapporti dilavoro subordinato;

ritenuto che tale intervento deveconsiderarsi anche alla luce della riformasul salario minimo in corso presso l’altroramo del Parlamento;

ricordato che il decreto-legge 4/2019ha introdotto il reddito di cittadinanza,prevedendo l’obbligo per il beneficiario dellamisura, pena la decadenza del diritto alRdc, di accettare almeno una delle treofferte di lavoro congrue ricevute nel corsodell’anno e dopo i successivi dodici mesil’obbligo di accettare la prima offerta dilavoro congrua;

considerato opportuno coordinare idiversi interventi del legislatore in materiadi occupazione nell’ottica di una piena einequivocabile tutela del lavoro,

impegna il Governo

ad assumere ogni iniziativa utile, anche dicarattere normativo, per sostituire i para-metri della congruità dell’offerta di lavoro,ai fini del diritto al mantenimento del be-neficio del reddito di cittadinanza, da men-sile in giornaliera.

9/2203/207. Garavaglia, Durigon, Caffa-ratto, Caparvi, Legnaioli, Eva Loren-zoni, Moschioni, Murelli.

La Camera,

premesso che:

il Capo II del provvedimento inesame reca disposizioni per far fronte aimportanti crisi industriali in corso in vari

territori del Paese, al fine di salvaguardarei livelli occupazionali e garantire sostegnoal reddito dei lavoratori coinvolti;

l’olandese Shell e le francesi Totaled Edison, così come altre società interna-zionali e l’italiana ENI, hanno stanziatoingenti somme per l’estrazione di gas nelmare Adriatico, ma il blocco delle conces-sioni estrattive ha fatto sì che buona partedi questi investimenti sia congelato o ad-dirittura dirottato nelle aree estrattive dialtri paesi europei;

è recente la notizia (http://www.ra-vennatoday.it/economia/dopo-il-blocco-delle-trivelle-eni-blocca-gli-investimenti-una-par-te-e-congelata.html) che dopo il blocco delletrivelle Eni ha congelato parte degli inve-stimenti promessi, con terribili ricadutesull’occupazione, e ancora con la previ-sione nel decreto fiscale dell’applicazionedell’IMU sulle piattaforme si preannunciauna gravissima crisi del distretto off shoredi Ravenna;

come evidenziato dalla ROCA, as-sociazione ravennate dei contrattisti cheoperano nell’estrazione marittima degli idro-carburi, si assiste al paradosso per cui taledivieto ha costretto le grandi aziende cheoperano nel settore dell’energia ad avviareopere di prospezione, ricerca e coltivazionein altri paesi come Grecia, Croazia, etc.,sfruttando il giacimento di metano che siestende anche al di sotto delle nostre acqueterritoriali;

negli anni Novanta il settore estrat-tivo occupava solo a Ravenna oltre dieci-mila persone. Oggi ne impiega a malapenatremila, cui ne vanno aggiunte altrettantenell’indotto, con una previsione di ridu-zione di oltre duemila unità qualora ilGoverno non cambiasse la sua politica inmateria estrattiva;

lentamente, dopo la perdita delknow-how e delle professionalità nel set-tore della ricerca nucleare, della chimica dibase, delle biotecnologie in cui l’Italia eraleader negli anni passati si cederanno an-che per l’attività estrattiva le nostre mae-stranze e le competenze tecnologiche all’e-

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stero dove le imprese italiane potrannoancora lavorare,

impegna il Governo

a prevedere nella prossima manovra dibilancio misure di sostegno per il settoreestrattivo italiano e una deroga al cosid-detto « blocco delle trivelle » per il distrettooff-shore di Ravenna al fine di supportarele nostre aziende che operano nel settoredegli idrocarburi, considerato che il persi-stere in questa politica suicida di divieto diattività estrattive finirà col favorire gli altriPaesi europei a discapito delle nostre realtàproduttive anche elaborando eventuali pro-getti di raccolta dei rifiuti in mare checoinvolgano gli operatori del settore estrat-tivo.

9/2203/208. Comencini, Morrone, Cavan-doli, Cestari, Golinelli, Murelli, Piastra,Raffaelli, Tomasi, Tombolato, Tonelli,Vinci.

La Camera,

premesso che:

dopo il fallimento del tour operatorThomas Cook gli operatori del settore tu-ristico avranno grandi difficoltà a recupe-rare quanto dovuto per i mesi di agosto,settembre e ottobre in quanto il tour ope-rator, una volta incassati i soldi dai clienti,pagava gli alberghi a 30 giorni, e gli ultimipagamenti sono stati effettuati alla fine diagosto per saldare le prenotazioni del mesedi luglio;

purtroppo anche molti alberghi ita-liani, lavorando con il gruppo inglese, nonhanno ricevuto il saldo delle prenotazionidi camere e pacchetti di soggiorno per imesi estivi: le strutture più colpite sonoquelle nelle località di mare delle regionidel Sud ma si registrano danni anche inToscana, Liguria e Lombardia (per il turi-smo sui laghi);

la portata complessiva dei mancatipagamenti non è calcolata ma Federalber-ghi, associazione a cui in Italia fanno capo27 mila hotel su un totale di 33 mila, ha già

effettuato una prima ricognizione su unavicenda che si configura come una minaper i conti del settore. Il fallimento diThomas Cook, del resto, ha fatto perderetutti gli incassi per le prenotazioni deiclienti inglesi e, soprattutto, dei turisti te-deschi che hanno acquistato un pacchettovacanze in Italia attraverso la controllatadel tour operator in Germania;

come spiega il presidente di Fede-ralberghi, da una prima stima « il buco ègià oltre i 100 milioni di euro, perciò èprobabile che il calcolo finale porti la cifravicino ai 300 milioni. Il danno è intuibile.Thomas Cook pagava in media a 30 giorni,significa che dopo il saldo per il mese diluglio sono rimasti in sospeso agosto e iprimi venti giorni di settembre, ma an-dranno perdute anche le prenotazioni re-sidue di questo mese e quelle di ottobre »;

tale vicenda rischia di mettere inginocchio le strutture più piccole e gli al-berghi a conduzione familiare traducen-dosi in perdite di oltre il 70 per cento delgiro di affari annuo;

come spiegato anche dall’assessoreal Turismo, Marketing Territoriale e Modadella Regione Lombardia, risulta « semprepiù urgente ed improrogabile l’istituzionedi una cabina di regia nazionale per indi-viduare misure adeguate al sostegno deituristi e dei servizi a loro dedicati » (https://regione.lombardia.it/wps/portal/istituziona-le/HP/lombardia-notizie/DettaglioNews/2019/09-settembre/23-29/fallimento-thomas-cook-assessore-magoni),

impegna il Governo

ad istituire il prima possibile una cabina diregia a livello nazionale che offra un im-mediato supporto alle strutture ricettivedanneggiate dal Fallimento Thomas Cook eindividui misure adeguate al sostegno deituristi e dei servizi a loro dedicati perevitare che quanto accaduto negli scorsimesi torni a verificarsi.

9/2203/209. Turri, Belotti, Bianchi, Bo-niardi, Bordonali, Capitanio, Cecchetti,Centemero, Comaroli, Andrea Crippa,

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Dara, Donina, Ferrari, Formentini, Fras-sini, Galli, Garavaglia, Giorgetti, Gob-bato, Grimoldi, Guidesi, Iezzi, Inver-nizzi, Locatelli, Eva Lorenzoni, Luc-chini, Maggioni, Molteni, Morelli, Pa-rolo, Ribolla, Tarantino, Toccalini,Raffaele Volpi, Zoffili.

La Camera,

premesso che:

presso il Mise sono aperti oltre 150tavoli di crisi aziendali, tra cui quello re-lativo alla vertenza dei lavoratori dell’Ar-senale militare di La Spezia;

l’Arsenale della Marina Militare rap-presenta un punto fortemente strategicoper il nostro Paese e da sempre nella cittàha sede la Base Navale della Marina Mili-tare dove viene destinato parte del navigliomilitare, mentre nell’Arsenale vengono es-sere effettuate le manutenzioni delle UnitàNavali;

In questi ultimi anni però, almenodal 2013 in poi, con l’applicazione delledisposizioni previste dalla Legge 244/2012,la c.d. Legge Di Paola e con i due decretilegislativi discendenti, si è dato corso allaprogressiva riduzione degli organici del per-sonale civile e del personale militare checomplessivamente al 2024 verranno ridottidi 42.000 unità (10.000 civili e 32.000 mi-litari in meno);

parallelamente si è dato il via alconnesso processo di riorganizzazione, sem-pre in chiave riduttiva, dell’ex area indu-striale della Difesa (Arsenali e Centri Tec-nici della Marina Militare e Poli di Mante-nimento dell’Esercito Italiano);

Una riorganizzazione che ha visto ilblocco delle assunzioni e la riduzione deglistanziamenti di fonte governativa a dispo-sizione delle FF.AA., perdurando in paral-lelo il blocco dei contratti di lavoro per ipubblici dipendenti;

L’arsenale spezzino, infatti, dovrebbeoccupare 735 lavoratori, ma a oggi i dipen-denti civili sono solamente 635 e i possibilipensionamenti dell’immediato futuro sono

all’incirca 175. La carenza di organico èevidente: servirebbero 100 assunzioni nel-l’immediato solamente per consentire l’o-peratività;

gli arsenali sono fondamentali perl’intero sistema della Difesa ed è per questoche nell’ultima Legge di bilancio era statopresentato un emendamento per l’assun-zione straordinaria di 1.200 lavoratori alivello nazionale per il biennio 2019 –2020. Il contenuto della proposta è statoridotto a 294 assunzioni straordinarie, chesi uniscono alle 500 previste dal pianoordinario,

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa per salva-guardare le eccellenze produttive del no-stro paese e i relativi livelli occupazionali,con particolare riferimento all’azienda ci-tata in premessa.

9/2203/210. Benvenuto, Viviani, Di Muro,Foscolo, Rixi.

La Camera,

premesso che:

da una recente analisi condotta dalSole 24 Ore su oltre 150 casi trattati dal2016 ad oggi emerge che poco più di unterzo delle vertenze si è chiuso in modopositivo, circa il 34 per cento in modonegativo, mentre il 27 per cento delle crisiaperte risulta ancora in corso;

una cinquantina le crisi naufragate:spiccano i fallimenti, le chiusure dell’atti-vità con perdita totale dei posti di lavoro,con utilizzo massiccio della CIGS;

da qui l’emergenza dell’approva-zione del disegno di legge A.C. 2203, diconversione del decreto-legge 3 settembre2019, n. 101, recante disposizioni urgentiper la tutela del lavoro e per la risoluzionedi crisi aziendali,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di formare e pro-muovere il reinserimento lavorativo di co-

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loro che usufruiscono della CIGS, attra-verso le aziende pubbliche o private, senzacosti aggiuntivi per esse; d’intesa con icentri per l’impiego territorialmente com-petenti, avvalendosi delle prestazioni deilavoratori in CIGS, durante l’intero pe-riodo.

9/2203/211. Gagliardi, Benigni, Pedraz-zini, Silli, Sorte.

La Camera,

premesso che:

da una recente analisi condotta dalSole 24 Ore su oltre 150 casi trattati dal2016 ad oggi emerge che poco più di unterzo delle vertenze si è chiuso in modopositivo, circa il 34 per cento in modonegativo, mentre il 27 per cento delle crisiaperte risulta ancora in corso;

una cinquantina le crisi naufragate:spiccano i fallimenti, le chiusure dell’atti-vità con perdita totale dei posti di lavoro,con utilizzo massiccio della CIGS;

da qui l’emergenza dell’approva-zione del disegno di legge A.C. 2203, diconversione del decreto-legge 3 settembre2019, n. 101, recante disposizioni urgentiper la tutela del lavoro e per la risoluzionedi crisi aziendali;

diversi sono stati i casi di aziendeitaliane che per motivi legati al costo dellavoro hanno delocalizzato le loro attivitàe/o si sono trovati loro malgrado in unasituazione di grave crisi anche a causa disanzioni imposte dall’ONU verso paesi doveesportavano i loro prodotti,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di concedere alleimprese italiane che a causa di sanzioniimposte dall’ONU, subiscono una perditadocumentata di fatturato, un indennizzopari al 50 per cento del danno subito e dipoter detrarre il costo delle polizze assicu-rative eventualmente stipulate da impreseitaliane che operano all’estero qualora su-

biscono una perdita documentata a causadi sanzioni imposte dall’ONU.

9/2203/212. Silli, Benigni, Gagliardi, Pe-drazzini, Sorte.

La Camera,

premesso che:

il recente fallimento del tour ope-rator britannico « Thomas Cook » ha creatouna situazione di preoccupante crisi nelsettore del turistico-ricettivo in tutta Eu-ropa, determinando gravi difficoltà a molteimprese in conseguenza del mancato paga-mento dei servizi resi nel corso dell’estate2019 e della cancellazione di tutte le pre-notazioni per i prossimi mesi a fronte dellequali erano stati assunti rilevanti impegnieconomici;

il tour operator « Thomas Cook »,sulla base delle prime rilevazioni, risulte-rebbe debitore nei confronti dei fornitoriper oltre 2 miliardi di euro e, per quantoriguardo il nostro Paese, secondo le stimedelle maggiori associazioni di categoria delsettore alberghiero, le strutture turistico-ricettive coinvolte sarebbero più di 4.000con un danno economico diretto oscillantetra i 400 e i 600 milioni di euro, a cui siaggiungono i danni sull’indotto legato a talistrutture ricettive;

i Governi dei diversi Paesi Europei,a partire da quello spagnolo, hanno annun-ciato o messo in atto specifici piani diintervento finalizzati, da un lato, al soste-gno diretto delle imprese del settore turi-stico direttamente colpite dal fallimentodel tour operator « Thomas Cook » e, dal-l’altro, al contenimento del brusco calodelle prenotazioni attraverso la promo-zione di accordi con le compagnie aeree eil miglioramento dei collegamenti con ilproprio territorio;

la vicenda « Thomas Cook » rischiadi provocare un effetto a catena nel settoredelle imprese turistico-ricettive del nostroPaese e di determinare, oltre al fallimentodi quelle più esposte con l’operatore bri-tannico e dei loro fornitori, anche la per-dita di numerosi posti di lavoro;

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la procedura fallimentare relativa altour operator « Thomas Cook » si svolgeràin tempi inevitabilmente lunghi e richie-derà l’avvio di dispendiose azioni legali, perrecuperare solo una minima parte dei cre-diti vantati, da parte delle imprese coin-volte,

per sostenere nell’immediato le im-prese italiane coinvolte dal fallimento deltour operator « Thomas Cook » appare ne-cessario: a) prevedere l’attivazione di uncredito d’imposta, di importo proporzio-nale al credito vantato verso « ThomasCook », per evitare che le imprese vadanoin crisi di liquidità e da restituire appena lestesse entreranno in possesso delle sommedi loro spettanza; b) definire un regime diIva per cassa per tutte le fatture emesse eda emettere nei confronti di Thomas Cook,per evitare che le stesse debbano anticipareun’imposta che non hanno incassato e chenon incasseranno in futuro; c) rifinanziareil tax credit per garantire alle imprese delsettore turistico-alberghiero coinvolte le ri-

sorse necessarie per effettuare investi-menti;

il tempestivo intervento del Go-verno italiano nella vicenda consentirebbealle imprese coinvolte dal fallimento deltour operator « Thomas Cook » di far fronteagli impegni già assunti nei confronti deifornitori, di salvaguardare gli attuali livellioccupazionali e di garantire i servizi aipropri clienti, a partire dalla stagione tu-ristica invernale in arrivo,

impegna il Governo

ad adottare con urgenza tutte le iniziativenecessarie, a partire dalla prossima legge dibilancio, al fine di garantire la continuitàoperativa delle imprese del settore turistico-ricettive del nostro Paese coinvolte dal fal-limento del tour operator britannico « Tho-mas Cook », ivi comprese quelle dell’in-dotto, e di salvaguardare i livelli occupa-zionali nelle imprese medesime.

9/2203/213. Plangger.

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