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1 A MBIENTE R ICERCA TEC NOLOGIA ENVIRONMENT SEARCH TECHNOLOGY …per passione…

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A M B I E N T E R I C E R C A T E C N O L O G I AE N V I R O N M E N T S E A R C H T E C H N O L O G Y

…per passione…

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Progettazione ambientale ....................................................................... 3

Fitodepurazione a fl usso sub-superfi ciale orizzontale ................................. 4

Fitodepurazione a fl usso sub-superfi ciale verticale .................................... 6

Biopiscine, stagni balneabili, biolaghi ...................................................... 8

La ricerca ............................................................................................ 10

Fosse di sedimentazione ....................................................................... 12

Depuratori a ossidazione totale ............................................................... 14

Filtri percolatori aerobici e anaerobici .................................................... 15

Stazioni di sollevamento ........................................................................ 17

Acque piovane sistemi di recupero e riutilizzo ......................................... 18

Disoleatori e vasche di prima pioggia ..................................................... 20

Impianti solari fotovoltaici..................................................................... 21

Impianti solari termici .......................................................................... 22

indice

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PROGETTAZIONE

AMBIENTALE

RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALERealizzazione di compendi verdi puntuali o diffusi volti alla produzione, al servizio, alla ricezione e alla didattica (parchi e giardini pubblici e privati tematici e no).Valorizzazione e interconnessione delle emergenze ambien-tali-territoriali e storico-turistiche.

RESTAURO E RIPRISTINO AMBIENTALERecupero di realtà con valenze ambientali-territoriali-paesag-gistiche compromesse e ricostruzione ex-novo delle stesse.

GESTIONE AMBIENTALEConduzione volta al raggiungimento della massima effi cienza delle varie tipologie di compendi verdi.

PROGETTAZIONE AMBIENTALE/PAESAGGISTICA Consulenza sulla scelta ponderata di specie vegetali idonee all’impianto in un determinato territorio per la defi nizione di un particolare risultato fi nale (estetico o funzionale).

• Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)• Studio e Valutazione di Impatto Ambientale (S.I.A. e V.I.A.)• Pianifi cazione Territoriale e Ambientale• Relazione Paesaggistica e Convenzione Europea sul

Paesaggio • Valutazione di IncidenzaAmbientale (V.Inc.A.)• Reti e Corridoi Ecologici (Ecological Networks Core

Areas Buffer Zones Ecological Corridors)• Rete “Natura 2000”• Indice di Funzionalità Fluviale (I.F.F.)• Valutazione StaticoVisiva (V.T.A.)

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SUB-SUPERFICIALE

ORIZZONTALE

FITODEPURAZIONE A FLUSSO

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PRINCIPI GENERALI I processi di depurazione naturale delle acque sono realizzati da un insieme di reazioni chimico-fi siche e biologiche svolte dai microrganismi e dalla vegetazione nei confronti degli inquinanti presenti nelle acque (scarichi antropici, fi umi, canali, …): questi processi sono riassunti con il termine di FITODEPURAZIONE. Gli impianti di fi todepurazione possono essere progettati per depurare il refl uo in uscita da una piccola unità abitativa, ma sono adatti anche in caso di ristrutturazioni di edifi ci storico rurali come i rustici di campagna, di gruppi di abitazioni isolate o di piccoli borghi collinari mal serviti o per nulla dalla rete fognaria. Gli impianti di fi todepurazione si sono dimostrati effi caci anche per il trattamento dei refl ui provenienti da piccole e grandi attività produttive come frantoi, cantine di vinifi cazione, canili, allevamenti zootecnici, caseifi ci, fungaie, stabilimenti balneari, agriturismi. La recente normativa (sia del 1999 che più recente del 2006), sia comunitaria che nazionale italiana, ha ribadito l’importanza dell’utilizzo di tecnologie ecocompatibili, arrivando ad auspicare, per il trattamento dei refl ui in uscita da piccoli insediamenti abitativi (parliamo quindi di un numero di abitanti equivalenti inferiore a 2000), il ricorso a tecniche di depurazione quali la fi todepurazione e il lagunaggio. Tecniche a basso impatto ambientale, a basso costo di gestione e manutenzione ed in grado di assorbire forti variazioni di carico idraulico ed inquinante. (Decreto Legislativo 152/2006).

E’ la soluzione giusta per compiere una scelta naturale che rispetta l’uomo e l’ambiente. E’ necessario prevedere idonei sistemi di sedimentazione prima dell’ingresso dei refl ui in fi todepurazione.

Le specie idonee alla piantumazione sono censite fra le Macrofi te Radicate Emergenti. Le più comuni sono la Phragmites australis (cannuccia da palude) e la Typha Latifolia (mazza sorda), ma si possono utilizzare anche essenze ornamentali quali: Iris, Calla, Salcerella, Talia dealbata, Canna indica, Carex e molte altre.

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SUB-SUPERFICIALE

VERTICALE

FITODEPURAZIONE A FLUSSO

I VANTAGGI DELLA FITODEPURAZIONE• Gli impianti di fi todepurazione si inseriscono nell’ambie-

te senza modifi carlo e necessitano di ridotte superfi ci come indicato dal Dlgs 152/06 e dalle linee guida ANPA del Luglio 2005.

• Il sistema di trattamento riunisce in una sola fase di depura-zione la fi ltrazione meccanica, la degradazione biologica e l’assorbimento da parte delle piante.

• L’impianto di fi todepurazione dimensionato nelle condizio-ni limitanti di funzionamento (es. mesi invernali, altitudi-ne, ecc) garantisce una capacità depurativa per tutto l’anno.

• Se correttamente dimensionato, realizzato e gestito non si verifi cano fenomeni di intasamento del substrato di ri-empimento.

• Sopporta forti variazioni di carico giornaliero, settimana-le, mensile o annuale senza compromettere la qualità dello scarico.

• Crea un ambiente di piacevole aspetto grazie all’utilizzo di piante (anche ornamentali) di diversa tipologia.

• Non dà luogo alla formazione di fanghi di alcun tipo in quanto eliminati con i pre-trattamenti a monte della fi to-depurazione.

• Non vi è la formazione di cattivi odori né la presenza di insetti molesti in quanto il refl uo scorre sotto-superfi -cialmente nel substrato ghiaioso.

• I costi di realizzazione e di gestione sono molto contenuti.• Offre la possibilità di recuperare le acque depurate per

altri usi: irrigazione di orti e giardini, riuso nei WC, lavaggio superfi ci pavimentate.

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BIOPISCINE, STAGNI BALNEABILI,

BIOLAGHIUTILIZZO: piscina ad uso balneabile, pubblica o privata

LA FRONTIERA DEL LUSSO E DEL BENESSERE OGGI SI CHIAMA: BIOPISCINADa qualche anno si stanno diffondendo anche in Italia le realizzazioni di piscine biologiche, per molti anni utilizzate esclusivamente nei Paesi nordici, dove, a partire dagli anni Settanta, si è iniziato a porre una maggiore attenzione nei confronti dell’ecologia e del rapporto tra uomo e natura.Perché una piscina biologica è innanzitutto un modo nuovo e antico allo stesso tempo di immergersi nella natura, di diventarne parte. Un modo nuovo perché utilizza conoscenze moderne, ma molto antico perché non fa che cercare di ricreare ciò a cui la natura aveva già pensato. E’ insomma un luogo nel quale rigenerarsi.Nella piscina biologica la depurazione dell’acqua non avviene ad opera di sostanze chimiche, che non sono in alcun modo presenti, ma grazie a principi esclusivamente naturali. Questo grazie all’approfondita conoscenza delle tecniche costruttive e al sapiente utilizzo delle scienze naturali e dell’esperienza. L’acqua risulta così morbida sulla pelle, leggera, persino profumata. Mauro Lajo, titolare di Artecambiente, ha fi rmato, insieme a Paul Luther il libro Biopiscine. Progettazione ed esecuzione. Tecniche, Normativa, un testo tecnico-scientifi co dove intervengono, per la prima volta tradotti in italiano, i maggiori esponenti europei della disciplina: uno su tutti Richard Weixler, fondatore dell’Associazione Austriaca di Costruttori di Piscine Biologiche e presidente Società Internazionale per le Acque di Balneazione Naturale. Un testo di immediata consultazione che apre una fi nestra specifi ca sul mondo della piscina biologica, raccontandone le origini, gli sviluppi, la fi losofi a e i dettagli tecnici, progettuali, costruttivi ed architettonici, argomentando la trattazione con signifi cative immagini di realizzazioni europee.

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NOTIZIE UTILI E CONSIGLI:LE CATEGORIE DI BIOPISCINE

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Piscina biologica senza uso di tecnologia ** Percentuale della zona di rigenerazione rispetto alla superfi cie totale d’acqua 50 - 70 % ** costi 120-200 €/mq MOLTO COM-PLESSA DA REALIZZARE ALLE NOSTRE LATITUDINI

Piscina biologica con poca tecnologia ** Percentuale del-la zona di rigenerazione rispetto alla superfi cie totale d’acqua 50 % ** costi 150-250 €/mq

Piscina biologica con sfi oro dell’acqua ** Percentuale della zona di rigenerazione rispetto alla superfi cie totale d’ac-qua 40 % ** costi 180-350 €/mq SISTEMA IDEALE PER LE NOSTRE LATITUDINI

Piscina biologica con molta tecnologia ** Percentuale della zona di rigenerazione rispetto alla superfi cie totale d’acqua 35 % ** costi 280-480 €/mq

Piscina biologica ad altissima tecnologia ** Percentuale della zona di rigenerazione rispetto alla superfi cie totale d’acqua 30 % ** costi 400-600 €/mq

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LA RICERCA

La collaborazione con diversi istituti universitari italiani ci dà la possibilità di avere progettazioni all’avanguardia con le ultime tecnologie ed innovazioni, nonché di essere costantemente impegnati nella ricerca di nuove opportunità e soluzioni. ArtecAMBIENTE investe molte risorse nella ricerca e nel monitoraggio anche con lo scopo, tra gli altri, di raccogliere dati utili alla pubblicazione.

Impianto sperimentale per la riduzione dell’azoto presente nel liquame derivante da un alleva-mento suinicolo. Regione: Veneto. Monitorato da: Università di Padova.

Realizzazione di una fi todepurazione integrata a servizio di un agriturismo per 200 ae con monitoraggio di carichi idraulici e inquinanti mediante telecontrollo. Regione: Umbria.

L’azienda è un allevamento dedito all’ingrasso di suini con una presenza media di circa 1200 capi e con peso medio allevato di 80 kg. Condizione necessaria per il trattamento mediante fi todepurazione dei refl ui zo-otecnici è la “produzione” di deiezioni fl uide e la successiva separazione della frazione solida dalla liquida (mediante separatore solido liquido o centrifugazione). Nel caso oggetto di studio sono state installate entrambe le tecnologie di separazione.L’impianto di fi todepurazione realizzato è di tipo sperimentale ed allo stesso tempo didattico di trattamento delle deiezioni suine per la riduzione dei principali elementi inquinanti (azoto, fosforo, composti organici) e per verifi care la capacità dello stesso all’ottenimento della tabella riuso dalle deiezioni suinicole (possibilità di riutilizzare i refl ui depurati a fi ni irrigui senza limitazioni).L’impianto di fi todepurazione in oggetto è del tipo a fl usso sotto- superfi ciale orizzontale, ma grazie alla conformazione della rete di adduzione, potrà essere convertito e sperimentato anche come fl usso sotto- superfi ciale verticale.Rispetto ad altre tipologie impiantistiche (sempre nel campo della fi todepurazione), il sistema orizzontale as-sicura, con limitate superfi ci, un alto rendimento in termini di depurazione ed una buona protezione termica dell’apparato radicale delle macrofi te, dei batteri e dei liquami durante il periodo invernale. Inoltre limita il rischio di odori nocivi e lo sviluppo di insetti molesti.• Anno di realizzazione: luglio 2008• Piantumazione: Phragmites australis, Iris Preudacorus, Zantedeschia Aethiopica (calla) - Piantumate settembre 2008.• Scarico richiesto: Tabella riuso Dlgs 152/06

L’azienda Agricola Le Case abbina la produzione agricola alla attività di formazione e divulgazione median-te l’organizzazione di corsi e convegni. La produzione di acque refl ue è perciò discontinua nel corso

Dimensioni vasca a fl usso sottosuperfi ciale orizzontale:• lunghezza: 26,5 m • larghezza: 4 m• superfi cie totale: 106 m2• altezza del medium di riempimento in ingresso: 0,7 m• porosità media medium di riempimento: 35%• alimentazione: tramite pompa sommersa, dalla vasca di stoccaggio

Tipologia di acque refl ue alle quali è stata applicta la fi todepurazione.

Percentuali medie di rimozione dei principali parametri inquinanti

CA

SO

1CA

SO

2

La Fitodepurazione ad uso di un allevamento suinicolo

La fi todepurazione ad uso di una azienda agricola

L’impianto ha costi di gestione e manutenzione vicini allo zero, in quanto oltre allo sfalcio annuale delle essenze, il controllo trimestrale della pompa di carico (da 0,50 kw che funziona per massimo 1 ora al giorno) ed il controllo annuale dei fi ltri meccanici, non necessita di altro. Abbiamo stimato che il trattamento complessivo del refl uo passerà dai 6 €/mc se avessimo utilizzato un sistema biologico tra-dizionale, a 1 €/mc con questo sistema.

Parametro Refl ui suinicoli

Concentrazione [mg l-1]

BOD 6.667

COD 19.333

TKN 1.500

TP 500

Coliformi > 106

Parametro % Rimozione

BOD > 90

COD > 70

TKN > 50

TP > 40

Coliformi > 99

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Regione: Emilia Romagna. Monitorato da: Università di Padova.

I refl ui prodotti dalle cantine possono essere suddivisi in due tipologie: acque refl ue di lavaggio dei pa-vimenti e acque di lavaggio delle attrezzature. Queste generalmente vengono accumulate in vasche di raccolta e periodicamente distribuite in campo secondo specifi ci piani di utilizzazione per l’integrazione degli elementi nutritivi alla vite. Questa pratica, di dubbio vantaggio agronomico in quanto apporta grandi quantità di acqua con ridotte concentrazioni di elementi utili, è molto diffusa tra i viticoltori ed è erronea-mente considerata come unica modalità di gestione dei refl ui liquidi prodotti dalla cantina.La produzione dei refl ui è discontinua nel corso dell’anno ed è caratterizzata da un picco produttivo, dall’ini-zio della vendemmia fi no a fi ne inverno. Come valore di riferimento si può considerare una produzione di 3 litri di acqua refl ua per litro di vino prodotto (Shepherd et al., 2001).Dal punto di vista chimico si riscontrano bassi valori di pH, alti valori di COD (1000-45000 mg L-1) e BOD5 (300-4000 mg L-1). La maggior parte del carico inquinante viene prodotta nelle prime fasi di lavaggio. Con-siderevoli sono anche gli apporti di metalli pesanti (rame in primis). • Anno di realizzazione: giugno 2005.• Piantumazione: Phragmites Australis - Piantumate settembre 2005.• Scarico richiesto: Tab 3 All 5 Dlgs 152/06.

CA

SO

3 la fi todepurazione ad uso di una azienda vitivinicola

PERFORMANCE ATTESE A REGIME

% di riduzione tra IN e OUT

S.S.Disciolte (ppt) 70

COD (mgL-1) 90

N-NH4+ (mgL-1) 50

Performance di depurazione al primo anno di funzionamento in azienda vinicola

% di riduzione tra IN e OUT

S.S.Disciolte (ppt) 77,2

COD (mgL-1) 52,3

N-NO3- (mgL-1) 80

NTK (mgL-1) 60

P_PO4- (mgL-1) 50

Ptot (mgL-1) 50

N-NH4+ (mgL-1) 23,1

N-NO3- (mgL-1) 32,7

NTK (mgL-1) 53,0

P_PO4- (mgL-1) 35,7

Ptot (mgL-1) 76,6

del tempo e non è costante in quanto nel breve periodo possono essere presenti dai 5 ai 200 a.e.. La soluzione progettuale è stata individuata in una serie di pre-trattamenti in grado di sopportare carichi così discontinui ed un impianto di fi todepurazione integrato orizzontale-verticale. Data la scarsità di acque ad uso irriguo l’im-pianto è stato dimensionato per il riutilizzo delle acque depurate.Tipologia Impianto: Vasca trecamere per bagni misura interna 6,90 mt x 1,90 mt x 2,10 mt e condensagrassi per la cucina 3mt x 1 mt x 1 mt + pozzetto con doppio fi ltro poliuretanico 80x80 + fi todepurazione orizzontale + fi todepurazione verticale + fi ltro UV. Il refl uo in uscita dalla condensa grassi viene convogliato con le acque nere nella trecamere.• Anno di realizzazione: giugno 2006• Piantumazione: Phragmites Australis - Piantumate marzo 2007• Scarico richiesto: Tabella riuso Dlgs 152/06

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IMHOFF

UTILIZZO: trattamento primario dei refl ui di origine civile derivanti da WC, bidet, lavelli, docce e vasche da bagno. Necessaria a rimuovere i solidi sedimentabili e, contestualmente, i parametri di inquinamento associati (per i liquami urbani, oltre ai Solidi Sedimentabili: Solidi Sospesi, BOD5, COD, Nutrienti, tracce di metalli). Vasche costituite da due scomparti distinti uno per il liquame e l’altro per il fango aventi le caratteristiche riportate nell’Allegato 5 della delibera interministeriale del 04.02.1977: “Nel proporzionamento occorre tenere presente che il compartimento di sedimentazione deve permettere circa 4/6 ore di detenzione per le portate di punta; se le vasche sono piccole si consigliano valori più elevati; occorre aggiungere una certa capacità per persona per le sostanze galleggianti.Come valori medi del comparto di sedimentazione si hanno circa 40-50 litri per utente; in ogni caso, anche per le vasche più piccole, la capacità non dovrebbe essere inferiore a 250/300 litri complessivi.Per il compartimento del fango si hanno 100/120 litri pro-capite, in caso di almeno due estrazioni all’anno; per le vasche più piccole è consigliabile adottare 180/200 litri pro-capite, con una estrazione all’anno. Per scuole, uffi ci o offi cine, il compartimento di sedimentazione va riferito alle ore di punta con minimo di tre ore di detenzione; anche il fango si ridurrà di conseguenza”.

Sezione TrasversaleSezione Trasversale

SEDIMENTAZIONE

DIGESTIONE

Sezione Longitudinale

H=

175

- 22

5 -

250

cm

Lu= 120 >> 670 cm

Pianta

IN CEMENTO ARMATO

ED IN POLIETILENE

FOSSE DI SEDIMENTAZIONE

12

La =250 cm

VANO DIRISALITA FANGHI

LU =120 >> 670 cm

La=

250

cm

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CONDENSAGRASSI

Sezione Longitudinale

Pianta

UTILIZZO: Trattamento primario dei refl ui di origine civile derivanti da lavandini di cucina e lavastoviglie. Necessaria a rimuovere, per sedimentazione e addensamento superfi ciale, gli ammassi di materiale prodotti dalla combinazione oli-grassi-detersivi provenienti dalle cucine. Il criterio di dimensionamento dei degrassatori consiste nel fi ssare il tempo di residenza idraulico (tempo di detenzione) in modo che abbia luogo la separazione delle sostanze più leggere. Altri parametri di processo da verifi care sono la superfi cie effi cace ed il volume utile della seconda camera di separazione sulla base delle indicazioni fornite dalle norme DIN 4040.Il tempo di residenza idraulico è variabile in funzione della tipologia dello scarico, ovvero della quantità di oli e grassi presenti in esso. Questo parametro defi nisce il volume della vasca sulla base della portata dello scarico in arrivo. (ARPAEMR)

Prima dello scarico terminale, a valle dei sistemi di trattamento, dovrà essere previsto un pozzet-to, idoneo all’esecuzione dei prelievi, accessibile in qualunque momento agli organi di vigilanza.

Le vasche dovranno sempre essere dotate di un’adeguata tubazione di ventilazione (autono-ma) portata al tetto del fabbricato, o comunque in zona ove non possa arrecare fastidi.

Prima dell’utilizzo (sia al loro primo avvio che dopo lo svuotamento periodico) le vasche di sedimenta-zione vanno riempite completamente di acqua.

All’acquisto verifi care che la tubazione in usci-ta peschi dal vano di sedimentazione e non dal vano di digestione. Ciò per evitare la fuoriuscita di fanghi inertizzati provenienti dal fondo della fossa per risalita.

NOTIZIE UTILI E CONSIGLI:

A

B

C

D

E

F

Gli scarichi delle acque bianche (meteoriche) non vanno collegati alle vasche di sedimentazione.

Le vasche di sedimentazione dovranno essere vuotate (ad opera di aziende specializzate) dei 4/5 di tutta la parte solida e liquida (una parte quindi deve rimanere nella vasca per re-innescare i processi depurativi) con periodicità adeguata, in

relazione alla loro potenzialità e all’utilizzo effet-tivo. Una buona frequenza può essere considerata la cadenza annuale.

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Lu =120 >> 670 cm

Lu =120 >> 670 cm

H=

175

- 2

25 -

250

cm

La =

250

cm

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DEPURATORI

PIANTA

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UTILIZZO: refl ui prodotti da attività biologiche (insediamenti civili) Sono impianti compatti che sfruttano il processo di ossidazione dei fanghi attivi. Tale processo prevede le fasi di aerazione e sedimentazione secondaria. Nella zona (vasca) di ossidazione viene apportata aria (prodotta da una pompa esterna) tramite diffusori, nella successiva vasca di sedimentazione avviene la chiarifi cazione del refl uo depurato.Costruttivamente l’impianto è suddiviso in due comparti comunicanti idraulicamente e percorsi in serie dal liquame. I fanghi di supero devono essere periodicamente estratti ed inviati allo smaltimento. Un sistema pneumatico di prelievo (airlift), riporta parte dei fanghi attivi presenti nella sezione di sedimentazione, nella prima area di ossidazione.

SEZIONE

A OSSIDAZIONE TOTALE

IN CEMENTO ARMATO ED IN POLIETILENE

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E ANAEROBICI

FILTRI PERCOLATORI AEROBICI

FILTRI PERCOLATORI ANAEROBICI

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UTILIZZO: trattamento di refl ui provenienti da attività biologica.Questo sistema sfrutta i principi della percolazione del refl uo attraverso un medium sostituito o da ghiaia inerte, o con materiale in plastica che a parità di volume presenta una più elevata superfi cie di contatto. Va sempre inserito a valle dei sistemi di sedimentazione costituiti da vasche imhoff, vasche settiche, vasche tricamerali e vasche condensagrassi.Il volume della massa fi ltrante dovrà essere proporzionato in ragione di 1 m3 per persona (a. e.) qualora l’altezza del fi ltro sia di 1 metro. In tal caso, la superfi cie del fi ltro sarà quella del numero degli abitanti equivalenti espres-sa in m2.Si debbono fi ssare valori dimensionali pari a 1 metro cubo di massa fi ltrante per ogni abitante equivalente.Il liquame preventivamente trattato dalle vasche di sedimentazione, entra nel fi ltro mediante un tubo che lo convoglia nella parte bassa da dove risale poi lentamente fi no allo sfi oro di superfi cie.Negli spazi vuoti della ghiaia o degli elementi di plastica si instaurano condizioni di anossia e si sviluppa una fl ora batterica anaerobica che metabolizza le sostanze organiche. (ARPAEMR)

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FILTRI PERCOLATORI AEROBICI

UTILIZZO: trattamento di refl ui provenienti da attività biologica.La realizzazione di questo particolare sistema depurativo è possibile quando tra l’entrata e l’uscita vi sia un certo dislivello, che può essere creato artifi cialmente con l’ausilio di una pompa, anche se questa soluzione comporta un certo consumo energetico. E’ simile al precedente fi ltro anaerobico, ma la direzione del fl usso dei liquami è contraria (dall’alto al basso).Oltre alla fossa Imhoff iniziale, adeguatamente dimensionata, è necessario prevedere una vasca terminale per la raccolta del particolato in uscita, frutto dei processi depurativi.Fra gli spazi vuoti del medium si forma un fi lm biologico costituito da batteri aerobi che venendo a contatto con il liquame effettuano l’abbattimento di molte sostanze inquinanti.Il liquame così depurato defl uisce dal fondo del fi ltro unitamente ad una certa quantità di fango derivante dalle particelle del fi lm biologico, ormai mineralizzate, che si distaccano dal materiale fi ltrante.Il fango può essere raccolto da una seconda Imhoff terminale (anche più piccola di quella iniziale) o da una fossa a 2 o 3 scomparti sifonati.

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C.

E.F. Prima dell’utilizzo (sia al loro primo avvio che dopo lo svuotamento periodico) le vasche

vanno riempite completamente di acqua.

Le vasche dovranno sempre essere dotate di un’adeguata tubazione di ventilazione (autonoma) portata al tetto del fabbricato, o comunque in zona ove non possa arrecare fastidi.

Provvedere allo svuotamento e al controlavaggio, almeno una volta all’anno.

NOTIZIE UTILI E CONSIGLI:A.B.

Gli scarichi delle acque bianche (meteoriche) non vanno collegati ai fi ltri.

Prima dello scarico terminale, a valle dei sistemi di trattamento, dovrà essere previsto un pozzetto, idoneo all’esecuzione dei prelievi, accessibile in qualunque momento agli organi di vigilanza.

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IN CEMENTO ARMATO

ED IN POLIETILENE

STAZIONI DI SOLLEVAMENTO

STAZIONI DI SOLLEVAMENTO IN CEMENTO ARMATO

STAZIONI DI SOLLEVAMENTO IN POLIETILENE

SezionePianta

UTILIZZO: sollevamento di acque inquinate e non.

Le stazioni di sollevamento fornite, hanno caratteristiche tali da poter essere impiega-te per ogni tipologia di liquido da sollevare e per ogni condizione di cantiere. Sono già pre-allestite con opere elettromeccaniche idonee al lavoro richiesto sia per portata, che per prevalenza, che per caratteristiche di refl uo, con valvole di non ritorno sulla mandata, galleggianti di regolazione e quadro elettrico di comando in cassetta stagna.Vengono generalmente studiate e fornite ad hoc sull’esigenza della committenza.

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SISTEMI DI RECUPERO

E RIUTILIZZO

ACQUE PIOVANE

SISTEMA PER SOLA IRRIGAZIONE

pozzetto di raccordo

pozzettofi ltrofoglia

UTILIZZO: in tutti gli ambienti: civili/urbanistici, agricoli/zo-otecnici, industriali/produttivi. Il sistema prevede la raccol-ta delle acque piovane recapitanti da superfi ci imperme-abili non soggette alla presenza di persone. L’acqua, prima di essere raccolta in cisterne perfettamente impermeabili, con superfi ci lisce ed oscurate, dovrà passare per un sistema fi ltrante tale da bloccare particelle grossolane depositate-si sulla superfi cie di captazione. A seconda poi dell’utilizzo delle acque, sarà dotato di una semplice pompa per l’irriga-zione di orti e giardini, o una centralina di commutazione per il reintegro dell’acqua raccolta, nella rete di distri-buzione dell’edifi cio.Consigliamo sempre di predisporre una rete duale di servizio alle varie utenze: wc, lavatrici, rubinetti. In tal modo, se do-vessero esserci diffi coltà di qualunque genere (ad esempio mancanza di energia elettrica per far funzionare il sistema), sarà sempre possibile avere, per ogni utenza, acqua potabile di pozzo o acquedotto.

Valvola

Pompa

Pressostato ON-OFF

Doppio Tappoimperabile

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Sfruttare l’acqua meteorica per non sprecare l’acqua potabile

Perché installare

SISTEMA PER IRRIGAZIONE E REINTEGRO

NOTIZIE UTILI E CONSIGLI:

Quantità di acqua che quotidianamente, in un appartamento, viene uti-lizzata. Come si può ve-dere, la quantità di acqua che può essere reintegra-ta con acqua piovana è di circa il 46 %

bagno/doccia35% altro

7%

berecucinare

2%

lavastoviglie4%

igiene personale

6%orto4%

bucato12%

risciacquo WCorinatori

30%

123

Risparmiare acqua potabile• Acqua potabile signifi ca qualità di vita;• Acqua potabile signifi ca costi maggiori;• Le riserve d’acqua di falda vengono sfruttate e non si ricreano abbastanza velocemente.

Lo sgravio della rete fognaria e degli impianti di depurazione• Picchi di acqua alta in occasione di piogge di forte intensità creano grandi problemi e provocano grandi danni.

Tutela dell’ambiente• Riducendo l’uso di detergenti e ammorbidenti la natura viene salvaguardata;• Le lavatrici, grazie all’uso di acqua piovana durano di più;• Le nostre preziose riserve d’acqua vengono protette.

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UTILIZZO: necessaria a rimuovere oli minerali e idrocarburi derivanti da lavorazioni produttive, o dilavati da superfi ci impermeabilizzate.Le acque meteoriche generate in seguito al dilavamento dei piazzali adibiti a manovra autoveicoli, parcheggi, aree cambio olio, distribuzione carburanti, stoccaggio materie prime, stoccaggio rottami ferrosi, piuttosto che da processi industriali quali offi cine meccaniche (pulitura pezzi meccanici), ecc., possono risultare particolarmente ricche di sostanze inquinanti quali oli minerali ed idrocarburi in genere, solventi, tracce di metalli, le quali, è noto, rappresentano una delle principali fonti di inquinamento dei corsi d’acqua superfi ciali e delle falde. La gamma degli impianti artecAMBIENTE, nasce dalla fi nalità di ottenere, dunque, i seguenti principali obiettivi: contenere al minimo il convogliamento di acque meteoriche fortemente inquinante alle reti fognarie; favorire lo smaltimento in loco, attraverso per esempio l’infi ltrazione naturale nel terreno, con l’obiettivo di alimentare le falde sotterranee che progressivamente nel tempo si sono ridotte a causa della crescente impermeabilizzazione delle superfi ci; contenere al minimo i costi necessari alla realizzazione delle reti di collettamento, evitando inoltre il sovraccarico delle fognature già esistenti; non arrecare danni alle falde sotterranee; adempiere alle seguenti disposizioni di Legge: D.Lgs 152/06 – L.R. 62/85 – L.R. 52/90 – LR 1053/03Questi sistemi sono idonei al trattamento di idrocarburi ed oli non emulsionati e non solubili.

DISOLEATORI E VASCHE DI PRIMA PIOGGIA

IN CEMENTO ARMATO

ED IN POLIETILENE

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Dal piazzale

Allo scarico

Dal piazzale

AlAllolo s scacariricoco

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Oggi, la scelta di installare un impianto di tipo fotovoltaico sulla propria copertura (civile, pubblica, industriale), ha senza ombra di dubbio molteplici motivazioni, ma fra tutte quella che, grazie al conto energia è diventata più evidente, è quella economica.

Tipologie di connessione alla rete:

Potenza nominale impianto(kW)

Impianti NON integrati(moduli posati a terra)

Impianti PARZIALMENTE in-tegrati (moduli sopra i coppi)

Impianti INTEGRATI (moduli a fi lo coppi)

Da 1 a 3 kW 0,40 €/kW 0,44 €/kW 0,49 €/kW

Da 3 a 20 kW 0,38 €/kW 0,42 €/kW 0,46 €/kW

Oltre 20 kW 0,36 €/kW 0,40 €/kW 0,44 €/kW

Dal 1876, quando in Gran Bretagna si scoprì che il Selenio convertiva direttamente la luce del sole in elettricità senza necessità di fl uido vettore e senza l’utilizzo di parti mobili, al 1953, quando Gerald Pearson (fi sico presso i laboratori Bell) costruì involontariamente una cella al silicio e più tardi quando Chapin e Fuller realizzarono la prima cella in grado di convertire in elettricità abbastanza energia solare per alimentare dispositivi elettrici di uso domestico, il passo è stato davvero breve. La rivista Scienze defi nì questa tecnologia la fonte di elettricità più semplice e tuttavia più favorevole per l’ambiente a tutt’oggi concepita. (Jonh Perlin).

Tutto ciò per vent’anni di retribuzione.

CESSIONE IN RETE: l’utente consumerà direttamente l’energia prodotta solo nel momento e nella quantità in cui è prodotta. L’energia prodotta in eccesso rispetto ai consumi verrà ceduta e venduta in rete.

SCAMBIO SUL POSTO: il bilancio tra energia prodotta dall’impianto FV ed energia prelevata dalla rete avverrà nell’ambito delle bollette del distributore locale. Eventuali eccedenze di produzione di energia in un anno non verranno remunerate, ma conteggiate negli anni successivi, fi no ad un massimo di 3 anni.

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IMPIANTI SOLARI

FOTOVOLTAICI

Nell’Ottocento e nei primi del Novecento, molti ricercatori tentarono di convertire il calore solare in energia. Pur tecnicamente riusciti, nessuno dei loro approcci si dimostrò sostenibile dal punto di vista commerciale.

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SOLARI TERMICI

IMPIANTI

RISPARMIO ECONOMICO E RISPETTO DELL’AMBIENTE

LA FINANZIARIALa Finanziaria 2008 ha confermato la agevolazione introdotta lo scorso anno a favore dei soggetti che effettua-no interventi di carattere edilizio in conformità a specifi ci requisiti in termini di risparmio energetico fi no a tutto il 2010. Il benefi cio consiste nella detrazione del 55% dei costi sostenuti nel 2008 per gli interventi agevolabili e riguarda non soltanto i privati, ma anche le imprese e i lavoratori autonomi. Costi di fornitura, posa e oneri accessori legati all’installazione dei pannelli solari sono quindi detraibili.La detrazione riguarda l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o indu-striali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, scuole e università fi no ad una detrazione massima di 60.000 €.Gli adempimenti per i soggetti interessati ad usufruire del fi nanziamento sono:

1.compilazione dell’allegato F direttamente sul sito www.acs.enea.it2.ottenere e conservare asseverazione di un tecnico abilitato che attesti i requisiti dei pannelli, del boiler e della componentistica installati, nonché della corretta posa degli stessi.3.conservare fatture e attestazione di pagamento

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Collettori su misura, in centro storico e per il reintegro dell’impianto di riscaldamento

L’energia solare non è solamente ecologica, ma è anche fonte di un risparmio sicuro. L’impianto solare permette non solo di coprire fi no all’80% del fabbisogno di acqua calda sanitaria ma può arrivare a fornire anche il 50% dell’energia destinata al riscaldamento.Usare l’energia del sole per produrre acqua calda produce un triplice benefi cio:

• per il pianeta, perché grazie all’energia risparmiata tutti respireremo meglio;• per i Paese perché in questo modo potrà rispettare l’impegno preso a Kyoto per ridurre le emissioni di CO2

e le conseguenze globali dell’effetto serra;• per il proprio portafoglio, dal momento che l’energia solare è l’unica che non rincara la bolletta.

artecAMBIENTE progetta e realizza impianti sia per Acqua Calda Sanitaria che per il reintegro di impianti di riscaldamento a bassa temperatura (parete o pavimento), con collettori speciali su misura anche a falda triangolare, ed anche per edifi ci in centro storico.

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La natura ci insegna che la convivenza tra i diversi sistemi viventi (ecosistemi) si deve basare su un continuo riequilibrio tra materia utilizzata e rifi uti prodotti attraverso dei cicli in cui la materia viene usata, trasformata e rimessa nell’ambiente in forma ancora sfruttabile da qualche sistema biologico. Nei processi ecologici di produzione, le energie utilizzate sono quelle costantemente prodotte dalla natura: energia solare, eolica, geotermica e da biomassa, che vengono chiamate “energie rinnovabili”. L’architettura può svilupparsi imparando a costruire in sintonia con i fl ussi della natura e nel rispetto delle sue leggi. Lo sviluppo tecnologico può essere indirizzato verso l’applicazione di energie rinnova-bili e materiali riciclabili, riproducendo le metodologie e i sistemi di vita ciclici della natura.Un edifi cio biologicamente ed ecologicamente sostenibile segue la strategia generale di minimizzare i consumi energetici, ridurre gli impatti negativi sull’ambiente e salvaguardare la salute di coloro che vi abitano. I criteri più evidenti di progettazione sono:

• la scelta del sito dove costruire;• l’analisi delle possibili fonti di inquinamento esistenti in loco;• l’orientamento della casa e degli ambienti;• la scelta di materiali bio-ecocompatibili e la riduzione dell’uso di materie prime non rinnovabili;• la scelta degli impianti elettrico, idrico, di riscaldamento con attenzione al risparmio energetico e

alla limitazione dell’inquinamento;• l’uso oculato della risorsa acqua (depurazione, recupero e riutilizzo delle acque refl ue e meteori-

che);• la gestione dell’aerazione all’interno degli ambienti;• l’uso del verde come elemento progettuale

IL NOSTRO IMPEGNO:• informazione• comunicazione• formazione• educazione• partecipazione

SVILUPPOECONOMICO

EQUITÀSOCIALE

QUALITÀAMBIENTALE

SVILUPPOSOSTENIBILE

The artec ANBIENTE objective is to produce a su-stainable lifestyle, respectful of the human proces-ses and aware of fi tting these concepts in a more ample context. The purpose is the environmental process concerning the planet Earth and all its components: humanity, animals, minerals, lands and waters, atmosphere and energies.

artec AMBIENTE srlAmbiente Ricerca e Tecnologia

Via della Costituzione, 25 42015 Correggio (RE)Tel: +39.0522.691420 Fax: + 39.1782737322e-mail: [email protected] todepurazione.net