Broadcast & Production - Numero 6/2013

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EDIZIONE ITALIANA DI RADIO WORLD & TV TECHNOLOGY Anno XV - Numero 6 - Dicembre/Gennaio 2014 IL GRANDE FREDDO L’industria radiotelevisiva tradizionale soffre? Per chi ha il coraggio dell’innovazione si aprono grandi opportunità DA IBC 2013 Le novità per la trasmissione Webcast&Production: nuovo glossario e profili di imprese

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Edizione completa e sfogliabile del numero 6/2013 di Broadcast & Production

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EDIZIONE ITALIANA DI RADIO WORLD & TV TECHNOLOGY

Anno XV - Numero 6 - Dicembre/Gennaio 2014

IL GRANDE

FREDDOL’industria radiotelevisiva

tradizionale soffre? Per chi ha il coraggio

dell’innovazione si aprono

grandi opportunità

DA IBC 2013 Le novità per la trasmissione

Webcast&Production:nuovo glossarioe profili di imprese

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INDICE INSERZIONISTIABE Elettronica - 55

Aldena Telecomunicazioni - 19 Bel Power Europe - 63 Blackmagic Design - 5

BLT Italia - 49 Blueshape - 21 BV Media - 17

C.V.E. - 7 C.V.E. - 27

Comrex - 65DB Elettronica - 51

Diem Technologies - 15 Elber - 53

Elber - I cop. Elle Erre Elettronica - 71

Eurotek - 25 Eutelsat Italia - 13

Lemo - 72 Lupo Light - 11

SommarioPresidente Steve PalmVice Presidente Carmel KingDirettore Vendite Eric Trabb

Direttore Responsabile e Publisher B&P

Andrea RivettaVendite Italia e CEORaffaella Calabrese

Produzione e diffusioneDagmar Hänle

Stampa e FotolitoTipografia Sady Francinetti

di L. e S. Francinetti snc (MI)NewBay Media Italy srl

S. Felice - Prima Strada, 12 I -20090 Segrate (MI) Tel. 02 92884940

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5285 Shawnee Road, Ste 100Alexandria - VA 22312 USA

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BROADCAST & PRODUCTION • DICEMBRE/GENNAIO 2014 3

OPINIONI&RUBRICHEEditoriale e Mercato 04

Le Tv Impossibili 11Filmmakers 20Digital Radio 24

EVENTI&EXPOReport IBC2013: Trasmissione 47

Report IBC2013: Antenne 62Report IBC2013: Satellite 68

Hispasat e Astrium 73

WEBCAST&PRODUCTIONIl futuro delle WebTv è social III

Area News VIRadio Frequenza VIII

Glossario aggiornato dell’OTT X

M-Three Satcom - IV cop.NAB Show 2014 - 9 NAB Show 2014 - 28 Network Electronics - 23 Rohde&Schwarz - II cop. Sira - 59 Sitel - 57 TDE - 67 Telsat - III cop.

Webcast&Production BitOnLive - II BV Media - I Eutelsat Italia - XV Fluidstream - XI JVC - XVI Lynx Technik - XIII Octoshape - VII

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O&RIl gioco si fa duro…

bene, si comincia!

Non amo scrivere editoriali. Pur avendo la condirezione diB&P da sempre e la direzione da sette anni, non l’ho maifatto, se non per eventi eccezionali. Questo è uno di quelli.e non parlo del nostro restyling grafico, che ovviamenteavete già percepito e che – tutto sommato – poco conta.ma parlo della congiuntura che il nostro settore sta vivendo.Forse dovrei dire soffrendo. ma è dai tempi della scuola dimarketing che mi porto appresso, anno dopo anno, sul fron-tespizio dell’agenda una frase che uno dei docenti amava ri-peterci: “dietro grosse difficoltà si nascondono grandiopportunità”. Non per tutti, certo. Non senza inventiva e fa-tica, di sicuro. ma non è con afflizione e atarassia che si escedalle situazioni complesse e impegnative. Noi di NewBayMedia Italy abbiamo messo in atto una nuova strategia peril 2014 contro il... “grande freddo”. tutto ciò che sarà “hardnews” lo diffonderemo via web, ma senza intasare la mail-box di nessuno. mandare uno stillicidio di news, pur di man-darle, senza criterio nella selezione non lo riteniamo utile. inun mondo eutrofizzato di informazione, siamo convinti che ilnostro servizio ad aziende e lettori sia quello di selezionare

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 2014

EDITORIALE

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Avete tra le mani unBroadcast&Production che ha cambiato pelle.

Non è un vezzo grafico,ma una scelta editoriale.

Vi spieghiamo in sintesi le nostre ragioni

e prospettiamo quali sianole possibili opportunità

ancora da cogliere. Per noi e, soprattutto,

per voi!

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per voi e farvi arrivare solo notizie collegate alla tecnologiadella produzione e distribuzione audiovisiva professionale,che siano utili ed intelligenti. e non sono poi così tante… Poiaffideremo all’ancora necessario (e lo resterà per tantotempo) supporto cartaceo tutto quello che è informazioneorganizzata e approfondimento. il digitale è funzionale, oltreogni immaginazione, ma sin che noi (esseri umani) resteremoper definizione “analogici”, anche la comunicazione cartaceaavrà senso e ruolo. Perciò dal 2014 usciremo con cadenzatrimestrale, e con questa frequenza dedicheremo le paginead analisi, ad approfondimenti, ai reportage e ad una sele-zione di news fatta con particolare attenzione. meno uscite,ma più “dense” e, cosa fondamentale, mantenendo co-stante la diffusione della rivista. resta invariata la nostra re-lazione esclusiva con RadioTv Forum di Aeranti-Corallo,che si conferma come l’unico evento rilevante del settore initalia. il solo che catalizzi migliaia di presenze e a cui restaimportante (quando non indispensabile) partecipare. d’in-tesa con gli organizzatori, stiamo preparando ulteriori novitàper l’edizione 2014. ci auguriamo di poter in tal modo con-tinuare a rappresentare per voi che ci seguite un utile stru-mento per il lavoro quotidiano. siamo nati in un ambiente“ostile”, caratterizzato da una concorrenza radicata e mu-scolosa. in 15 anni di paziente e umile, ma caparbio lavoro

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 20146

O&R

OFFERTA RICCANel 2014 i canali In print,Online e In person di NewBayMedia Italy offriranno unservizio di comunicazionecompleto, così articolato: 4numeri ordinari trimestrali, 22newsletter (integrate daedizioni straordinarie) el’esclusiva con RadioTv Forumdi Aeranti-Corallo, il soloevento nazionale dedicato albusiness radiotelevisivo.

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da parte di tutta la squadra e di tutti i collaboratori ci siamoaffermati come il canale di comunicazione del settore chevanta il maggior numero di Aziende clienti attive… Non cispaventa la competizione e neanche la difficoltà. Assieme avoi continuiamo a cercare le strade migliori per far seguire aquesti primi 15 anni, ancora tanti anni di costruttiva relazione. e adesso cediamo la parola all’ingegner davide moro, co-lonna tra i nostri collaboratori, che per l’occasione ha realiz-zato un’analisi della situazione del mercato, partendo dallarelazione annuale dell’Agcom, che già potrà fornire spuntidi reale interesse.un’analisi che proseguirà anche nel prossimo numero.

SIC!il valore complessivo del Sistema Integrato delle Comu-nicazioni (sic), si è ridotto ancora di un miliardo di euro, undecremento del 3,7%. unici a crescere del 12%, sono i ri-cavi dei media su internet, sebbene rappresentino per oracirca il 4% del sic. Nel settore televisivo, la tV gratuita èquella che presenta la contrazione maggiore in termini as-soluti (-657 milioni) e relativi (-11,9%), mentre nella riparti-zione dei ricavi tra i maggiori operatori, emerge il sorpassodi sky (2,63 miliardi di euro) su mediaset (2,49) e rai (2,34).il mercato televisivo sta cambiando ed è destinato a cam-biare nella fruizione, anche per effetto della digitalizzazione.

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La tv generalista conta ancora quasi il 75% dell’audiencemedio, ma già si vedono i primi risultati della diversificazionedell’offerta: le altre proposte sul digitale terrestre rappresen-tano il 15% e superano il dato della tV satellitare. emergechiara una tendenza. il fatto che proposte non generalistesiano passate da (praticamente) zero al 15% di audience inun solo anno dallo switch-off è qualcosa che si commentada solo, e che ci ha convinti ad aprire queste nostre consi-derazioni con il dubbio che il consumatore non voglia soloconsumare “meno”, ma cerchi anche un modo di consu-mare “diverso”. Queste proposte alternative, non generaliste,sono realizzate tipicamente con grandi sinergie tecnologicheed operative, riuscendo quindi a costare una cifra “interes-sante” rispetto ai ricavi e agli ascolti che maturano. La ca-pacità di individuare un filone che il pubblico possa trovareinteressante, e non ultimo di creare un palinsesto valido,sono gli argomenti chiave di queste storie di fresco suc-cesso.

E IL LOCALE?un primo dato di fatto positivo va rilevato nel fatto che lalegge di conversione del decreto Legge cosiddetto “del fare”ha eliminato la riduzione degli stanziamenti per gli anni 2013e 2014 per le misure di sostegno alle imprese radiofonichee televisive locali, prevista dal decreto legge. conseguente-mente, tali stanziamenti restano confermati nella misura pre-vista prima dell’emanazione del decreto del fare. Per il 2013è quindi prevista l’erogazione di contributi per complessivi130 milioni di euro (cassa), di cui circa 77,5 milioni per com-petenza. Le televisioni sono destinatarie di una quota pariall’85% del totale sopra riportato, mentre alla radiofonia neva il 15%. i dati di ascolto di RadioMonitor 2013 fanno

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 20148

FORZA LAVORONelle imprese radiofoniche etelevisive locali lavorano circa2.200 giornalisti. Vi sono, inol-tre, circa 6.000 lavoratori di-pendenti e a oltre 10.000collaboratori.

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emergere una radiofonia locale forte. dai risultati che emer-gono nei cinque cicli sinora svolti dall’indagine la radiofonialocale si colloca sempre oltre il 30% rispetto alla popola-zione. si tratta di un elemento molto importante che con-ferma il valore editoriale dell’emittenza radiofonica locale,che, malgrado le difficili condizioni di mercato, riesce comun-que ad attrarre un pubblico di notevoli dimensioni, sensibilee interessato a quanto accade nel proprio territorio. riguardoagli ascolti delle televisioni locali, vogliamo provare a dareuna lettura diversa allo scenario italiano, prendendo spuntodai dati Auditel ufficiali. doverosa una premessa: un ele-mento comune, leggibile in tutte le rilevazioni su base regio-nale a partire dal 2008 in poi, è che gli ascolti delle tv localihanno seguito un picco negativo legato alla transizione al di-gitale: gli ascolti che si avevano nello scenario analogicosono precipitati in coincidenza con lo switch off nella relativaregione. da una lettura su scala temporale ampia, si rilevano,tuttavia, alcuni aspetti interessanti. Nel periodo successivoallo switch off, (periodo che va, a seconda dei casi, da seimesi a due anni dopo) gli ascolti tendono a risalire, in ma-niera tanto più rapida quanto più l’editore di riferimento haprovveduto a convertire con tempestività tutti gli impianti pre-cedentemente operati in analogico in tecnica digitale. il calodi ascolti, nel periodo suindicato, può essere valutato dalmeno10%, nei casi più favorevoli, sino alla metà. tuttavia idati recenti confermano la ripresa (o il mantenimento) degliascolti. risulta maggiormente premiato chi ha investito nellaqualità dei contenuti; infatti, tali soggetti hanno, nel medioperiodo, recuperato gli ascolti, migliorando addirittura, in ta-luni casi, le performance. Questo dato assume un rilievo an-cora maggiore se letto alla luce del consolidato trendribassista (in termini di ascolti) della televisione generalista,valido sia per le emittenti nazionali che per le emittenti locali.Questo è uno dei principali motivi di riflessione per gli editoriche, confrontandosi con un modello di televisione che staperdendo gradualmente l’apprezzamento del pubblico, de-vono avere la forza, l’intraprendenza e la fantasia per per-correre nuove strade. Anche per le emittenti locali, la sfidadeve essere quella di rafforzare la propria “brand aware-ness”, cioè la riconoscibilità e l’affezione al proprio marchio,legando i propri palinsesti sempre più e sempre meglio alterritorio di riferimento e fornendo servizi per le comunità lo-cali (segue nel prossimo numero).

Andrea Rivetta e Davide Moro

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 201410

O&R

IMPRESEIn Italia risultano poco più di1.100 emittenti radiofonichelocali (soggetti autorizzaticome fornitori di servizi dimedia radiofonici) e quasi 700televisioni locali (titolari di di-ritti di uso delle frequenze ri-lasciati alle tv locali dalMinistero dello Sviluppo Eco-nomico per la televisione digi-tale terrestre).

La sfida deve esserequella

di rafforzare la propria “brand

awareness”

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O&RSeconda stella a destra...

ci svegliamo all’alba. ma forse dovremmo dire che è l’albaad avere svegliato noi. si, perché “svegliarsi” non vuol direaprire gli occhi, ma è l’aprire gli occhi in un posto come que-sto che ti sveglia, nel senso che ti chiama e ti fa accenderela giornata. ti viene voglia di lasciare il sonno alle spalle, qua-lunque ora sia, perché davanti a te c’è qualcosa di troppobello per essere lasciato ad altri, per essere ignorato, per nonessere vissuto. con le foto riusciamo a riprodurre solo unpezzo alla volta della scena intera. Poi nelle foto manca il ro-tolare delle onde sulla sabbia, il profumo del mare, e lo scor-

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 2014

LE TELEVISIONI IMPOSSIBILI

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duecento chilometridi mare da percorrere in barca a vela, dall’elbaa La spezia. i prossimidue giorni saremo solonoi, e il mare.

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rere del vento sulle ali dei gabbiani. Abbiamo dormito abordo, ormeggiati nel porto di cavo (isola d’elba), e difficil-mente avremmo potuto pensare ad un inizio giornata più fa-vorevole. È tutto pronto, fin dalla sera di ieri. comeequipaggio ci hanno raggiunto alcuni appassionati dellascuola Vela utopia, di milano, cui appartiene la “nostra” Lu-niblues, al secolo una First 36.7 dei cantieri Beneteau. gli ul-timi controlli, le ultime verifiche. Poi, proprio non possiamofare altro che partire. e allora partiamo.dire che le condizioni meteo sono favorevoli è riduttivo. cielosereno, visibilità ottima, mare calmo e vento a favore. davantia noi circa 100 miglia nautiche (duecento chilometri) di mare.ragionevolmente, ci metteremo un paio di giorni. Lasciamol’elba, l’andatura è di lasco (vento proveniente da tergo conuna angolazione di circa 120 gradi rispetto alla direzione dellaprua). Lo skipper decide di mettere lo spinnaker (Fig. 1 a si-nistra), una vela solitamente molto colorata che viene issataquando l’andatura della barca è "portante", quindi quando ilvento colpisce la barca sul fianco o di poppa, cioè nelle an-dature di lasco e poppa) per provare a sfruttare al massimoil vento. La manovra è complessa e richiede un attento coor-dinamento fra le persone incaricate di gestire le diverse cime.Poco dopo, l’andatura è stabilizzata, e Luniblues pro ede se-rena. La nostra antenna di misura Aldena ALP 1847710 ègià pronta in cima al treppiede, che abbiamo collocato in si-curezza nella dinette sottocoperta (lo spazio”living” dellabarca, Fig.2, sotto a destra). Per una volta, però, il palo èpoco oltre la mi-nima estensione:attraverso il boc-caporto (l’aperturasul ponte chemette in comuni-cazione i locali in-terni con lacoperta, cioè conl’esterno) il palo èregolato in mododa avere l’antennapoco sotto ilboma, consenten-done quindi lacompleta mano-vrabilità (Fig.3, inalto a pagina 14).

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 201412

O&R

LE TELEVISIONIIMPOSSIBILIA cura dell’Ing. Davide Moro“Televisioni Impossibili" è unprogetto di Davide Moro, rea-lizzato in collaborazione conDelo Instruments/Sefram e Al-dena Telecomunicazioni. Rin-graziamo la Scuola VelaUtopia di Milano per averciconsentito di effettuare ilviaggio sulla Luniblues che viabbiamo raccontato in questapuntata.

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La prua è in direzione nord. Puntiamo l’antenna acirca 90 gradi est, in modo da trovarsi all’incircaperpendicolare rispetto alla costa. ma la puntiamoin modo approssimativo: qui non c’è uno speci-fico impianto da agganciare, il nostro interesse èvedere come si comportano i segnali quando siprova a riceverli con una antenna posta a circa unmetro dalla superficie dell'acqua. di fatto, una di-stanza del medesimo ordine di grandezza dellalunghezza d'onda dei segnali che andiamo a sin-tonizzare. scendiamo sottocoperta, e colle-ghiamo lo strumento, il nuovo tablet Sefram7876. cominciamo dal canale 26. Lo spettro (Fig.

4A) non è dei migliori, e la modulazione è tipica di una retesFN (con intervallo di guardia pari a 1/4 e code rate 2/3). ilBer prima di Viterbi è pari a 3,9*10-3, quindi con appenauna decade di margine sul valore limite per le condizioni QeF(Quasi error Free che, lo ricordiamo, corrispondono ad unBer prima di Viterbi pari a circa 10-2). il Ber dopo Viterbi èinvece addirittura sotto la soglia di misura, inferiore quindi a10-10, segno che i diversi sistemi di interleaving adottati dalsistema dVB-t sono efficaci anche per la ricezione in mareaperto praticamente a livello della superficie dell’acqua.scopo dei sistemi di interleaving è quello di “diluire” il più pos-sibile all’interno dell’intero flusso dati gli effetti degli eventualidisturbi che il segnale si trovi a subire. i sistemi per la corre-zione degli errori che proteggono le trasmissioni dVB-t sonoinfatti particolarmente efficaci anche in presenza di un tassodi errore notevole, a patto però che i bit “errati” non sianoconcentrati (allineati) in una ristretta porzione della sequenza.Per capirci, non devono essere tutti in fila: una sequenza dibit è una successione di campi che possono assumere uni-camente il valore 1 oppure il valore 0. il ricevitore non ha alcunelemento per valutare a priori se è realistico che in quella spe-cifica posizione ci sia proprio il valore “1” che ho ricevuto.Nemmeno con il code rate più conservativo che posso utiliz-zare: per definizione la protezione contro gli errori consiste inbit aggiuntivi rispetto al flusso dati effettivo. La protezioneè quindi efficace a livello di stringa, al limite mi basta unastringa composta da soli due bit, uno dei quali rappresentala “protezione” dell’altro. ma se considero il singolo bit nonho alcun aiuto per decidere se il valore ricevuto è coerente omeno. torniamo alla nostra stringa di due bit, e supponiamoche il secondo dei due sia destinato unicamente a proteggereil primo (code rate 1/2). se una perturbazione delle condizioni

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 201414

O&R

Puntiamo l’antenna a circa 90 gradi est, in modo da trovarsi

all’incircaperpendicolare

rispetto alla costa

Fig. 4A

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di ricezione è stata talmente breve da interessare la trasmis-sione solo alla frequenza e nell’istante preciso in cui viene tra-smesso il primo bit, ed il secondo transita subito dopoindisturbato, il sistema di correzione rileverà quanto successoe opererà di conseguenza. se la perturbazione è però ap-pena più lunga, e interessa anche il secondo bit, non ho piùmodo di ricostruire l’informazione originale. Per difendermi dainterferenze più “lunghe” ho due strade: posso aumentare laquantità di bit che compongono la stringa che considerocome elemento base per la correzione errori, oppure posso(ad esempio) trasmettere il secondo bit un secondo dopoavere trasmesso il primo. in questo secondo caso, che rap-presenta in modo qualitativo un tipo molto semplice di inter-leaving, è sufficiente che la durata dell’interferenza sia minoredel ritardo con cui ri-trasmetto la medesima informazione peravere un tasso finale di errore pari a zero. il sistema dVB-tadotta entrambe queste tecniche: “lavora” su stringhe ap-prezzabilmente “lunghe” e utilizza diversi tipi di interleaving,ben più raffinati di quello sopra descritto, allo scopo di diluireal massimo l’effetto di un disturbo all’interno del flusso delleinformazioni. il dVB-t, come tutti i sistemi di trasmissione di-gitali (terrestri, satellitari e via cavo), è in grado di correggerecompletamente un numero di errori anche molto elevato, apatto che questi errori siano distribuiti in modo casuale all’in-terno del flusso, ma difficilmente riesce a correggere un nu-mero anche piccolo di errori concentrati in una specificaporzione del flusso. il nostro cervello lavora in modo simile:aprite un giornale alla pagina che preferite, e immaginate dicancellare a caso una lettera per ogni parola che si trovi suquella pagina. ci sono buone possibilità che il testo sia an-cora perfettamente intellegibile, anche se il vostro cervellodovrà lavorare di più per interpretare le lettere mancanti (la“processing power” di un decoder è esattamente questa).Adesso prendiamo la pagina successiva, e in mezzo al testoappoggiamo una moneta da due euro. La quantità di lettereche in questo modo “perdiamo” è molto minore di quella delcaso precedente, ma con tutti i vostri sforzi indovinare le pa-role coperte dalla moneta sarà di fatto una scommessa. undecoder, posto nelle medesime condizioni e avendo due solibit a disposizione, quella moneta la lancerà in aria, e il risultatosarà una questione di testa o croce. intanto che facciamoqueste considerazioni nella cucina di bordo iniziano le attività,e il profumo che si leva inizia a distrarci. ma proseguiamo. Anche lo spettro del canale 60 (Fig. 5A) non promette nulladi buono. ma è solo una impressione (si vedano gli ottimi va-

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 201416

O&R

STRAORZATASe dalla scorsa puntata vi è ri-masta la curiosità di saperecosa sia una “straorzata”: rife-rito ad una imbarcazione avela, indica l'andare involonta-riamente e bruscamente al-l'orza (con la prua verso ladirezione del vento) a causa diuna improvvisa raffica, diun'onda o di un qualsivoglia er-rore commesso dall'equipag-gio. Dice chi se ne intende chetale evenienza è pericolosa inquanto la barca viene forte-mente sbandata, a volte addi-rittura "sdraiata". A noi èsuccesso durante il primogiorno, e il GPS ha impietosa-mente registrato la nostra gira-volta (vedi l’immagine). E sapete perché ci è successo?Semplice: il timoniere era an-dato a fare alcune misure...

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lori di tutti i parametri in Fig. 5B), anzi è l’ennesima dimostra-zione di come lo spettro di un segnale digitale a banda largadica solo una parte della verità. specie se, come nel nostrocaso (Fig. 5A), ci siamo “aiutati” impostando una scala di soli2 dB per divisione. Nella risposta ad impulso di questo canalevediamo chiaramente tre trasmettitori (Fig. 5C), e potremmoazzardare che quello più vicino a noi (il “pre-eco” a una ven-tina di chilometri “più vicino” del segnale principale) abbia unapotenza sensibilmente inferiore rispetto al trasmettitore prin-cipale. Per quanto una antenna di misura sia molto direttiva,e quindi discrimini con decisione segnali che pervengono dadirezioni diverse da quella di puntamento, va ricordato che citroviamo in mezzo al mare: quindi tutti i contributi sFN chericeviamo possono provenire solo dalla costa, soprattutto seci stiamo focalizzando su quello che arriva dalla distanza mi-nore. Praticamente perfetto, invece il canale 39 (Fig. 6A), purse trasmesso con un code rate lievemente più aggressivo(3/4) di quanto visto nei casi precedenti, e a dire il vero nonprevisto in letteratura fra quelli adatti alla modalità sFN. il Berprima di Viterbi (sempre Fig. 6A) è dell’ordine del 10-7, aprova di tutto. semmai, il fatto che fra Ber prima e dopo Vi-terbi vi sia solo una decade di differenza lascerebbe pensaread una distribuzione dei (pochi) errori non del tutto favorevole.La cosa curiosa è che, nonostante un mer vicino ai 37 dB(ricordiamo che il tipico valore soglia di capitolato era fino apochi anni fa pari al massimo a 35 dB, ma misurato all’uscitadella macchina, non in area di servizio), il segnale sul canale39 avrà alla fine più errori del segnale sul canale 26 (si vedail tasso di errore dopo Viterbi in Fig. 4A), nonostante que-st’ultimo avesse un mer pari a 27 dB circa, cioè dieci dimeno. Pulitissima in ogni caso la risposta ad impulso (Fig.6B). in navigazione, dalle parti di Livorno, ritroviamo il segnaledVB-t2 di europa7 (Fig. 7A), che nonostante un andamentodello spettro non proprio ottimale fa registrare parametri di ri-cezione di assoluto favore. europa7 sta trasmettendo inQPsK, e la costellazione ruotata ha il caratteristico anda-mento visibile in Fig. 7B. in ogni caso, sono due anni cheproviamo a trovare una condizione in cui le trasmissioni tele-visive in standard dVB-t mostrino la corda (pardon, lascotta), ma di fatto non ci siamo ancora riusciti. il dato as-sume maggiore rilevanza se pensate che ogni volta ci siamomessi nelle condizioni di ricezione più possibile diverse daquelle che il progettista ragionevolmente considera. in questaavventura, in particolare, il dato di fatto è che l'antenna si èvenuta a trovare a circa un metro dall'acqua: una distanza

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 201418

O&R

Fig. 5A

Fig. 5B

Fig. 5C

Fig. 6A

Fig. 6B

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BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 2014 19

O&Rdel medesimo ordine di grandezza della lunghezza d'ondadei segnali che saremmo andati a sintonizzare. in più, mentresulla cruise Barcelona si viaggiava sull'olio, qui stiamo vi-vendo in presa diretta ogni minima ondulazione o increspa-tura della superficie delle acque, con il risultato di modificarecontinuamente la posizione dell'antenna ricevente rispetto aduna superficie che possiamo in prima ipotesi considerarecome riflettente. in aggiunta, viste le quote in gioco, la varia-zione di distanza sarà ogni volta “paragonabile” (in senso ma-tematico) al valore assoluto della distanza stessa,complicando ancora di più le cose. un’unica concessione alnostro ego l’abbiamo avuta a cavo, prima di partire. Fig. 8.certo, dallo spettro il segnale pare in difficoltà. ma subitodopo l’occhio cade sulle misure di Ber: quello dopo Viterbiviaggia sul 10-8. A prova di tutto anche questo. Percorse lepreviste miglia, arriviamo così a destinazione a La speziasenza avere la possibilità di effettuare ulteriori particolari mi-sure. Poco male, in fin dei conti, ché quanto abbiamo visto èin effetti più che sufficiente. La montagna e il mare si sono ri-velati due scenari nei quali i segnali delle televisione digitaleha dimostrato di trovarsi a proprio agio. Forse dovremmo pensare a qualcosa di diverso. chissà...

Fig. 7A

Fig. 7B

Fig. 8

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E

O&RCentro, al secondo

tentativo!

si è da poco conclusa l’edizione 2013 del contest internazionaleper filmmaker “the 48 Hour Film Project”, di cui ho curato la di-rezione artistica in italia negli ultimi sette anni. Per chi ancora nonlo sapesse, si tratta di un concorso in cui bisogna realizzare uncortometraggio della durata compresa tra 4 e 7 minuti in sole48 ore, sulla base di elementi obbligatori assegnati poco primadel via. Approfitto della rubrica per salutare e ringraziare tutti co-loro che in questi anni hanno avuto a che fare con il concorsoper filmmaker più pazzo del mondo, visto che per me è statal’ultima edizione da italian Producer. dopo 7 anni, in cui abbiamoavuto 6 “regular contest” più un’edizione speciale televisiva,credo sia arrivato il momento di dedicarsi ad altro. un’esperienza incredibile, gratificante sotto tutti i punti di vista,soprattutto perché ho potuto rendermi conto di quanti giovanifilmmaker creativi ci siano in italia, spesso pronti per fare il grandesalto ma che purtroppo non trovano sbocchi professionali all’al-tezza della loro competenza e preparazione, dovendosi spessoaccontentare di mansioni “minori” nell’ambito della produzioneaudiovisiva o addirittura trovare lavoro in altri settori, dedicandosialla propria passione solo a livello hobbistico. Non potevo nondedicare l’ultimo articolo del 2013, all’interno della rubrica dedi-cata ai filmmaker italiani, al vincitore assoluto di questa edizione,anche perché per lui si tratta di una rivincita importante. È traquelli che ho avuto modo di conoscere in prima persona, siaper aver partecipato lo scorso anno al programma televisivo“tutto in 48 ore”, sia perché ha fatto la gavetta all’interno di unaproduzione con cui mi è capitato di collaborare. sto parlando diAndrea Lanfredi. ma facciamo un passo indietro.

UN EVENTO TELEVISIVO Nel corso del 2012, come ormai molti di voi sapranno, ho avutola possibilità di portare il “48ore” in tV, su rai5, attraverso il pro-gramma itinerante “tutto in 48 ore”. in ogni puntata erano due ifilmmaker a sfidarsi, con relativa squadra al seguito, all’internodi una delle città toccate dal tour. una delle tappe era costituita

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 2014

FILMMAKERS

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FILMMAKERS di Enrico Ventrice Dal 2007 ad oggi ha curatoedizioni italiane di “The 48Hour Film Project”. Nel 2012 èdiventato un programma perRai5: “Tutto in 48 ore”. Inquesta rubrica Enrico pre-senta i progetti, realizzati o incorso di realizzazione, di al-cuni dei migliori filmmakerche ha avuto la fortuna di in-contrare, cercando di capirecome lavorano e cosa suc-cede nel mondo della produ-zione cinematograficaindipendente in Italia. Percontatti:[email protected]

Page 21: Broadcast & Production - Numero 6/2013

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dalla città di mantova. Purtroppo, a una settimanadalla registrazione della puntata, come ricorderete,c’è stata una forte scossa di terremoto avvertita ingran parte del nord italia e localizzata tra le pro-vince di Ferrara, modena, mantova e Bologna. Per rispetto delle popolazioni colpite e per non in-tralciare le operazioni di soccorso si è deciso, dicomune accordo con la rai e con le amministra-zioni locali, di spostare la registrazione della pun-tata in un’altra città, ma non sarebbe stato facile organizzaretutto (individuare la zona, richiedere i permessi, provvedere allafornitura elettrica e agli altri servizi richiesti, ecc...) in pochissimotempo. ci è venuto fortunatamente incontro Piero Vigorelli, exgiornalista rai nonché sindaco di Ponza, che ha accettato diospitare la produzione. Abbiamo deciso comunque di tenere ingara le due squadre di mantova che, contando sulla collabora-zione di alcuni ragazzi dell’isola, dando vita a una sorta di ge-mellaggio nord-sud, si sono spostate nella nuova città perpartecipare al programma televisivo. doppia impresa dunque:realizzare un cortometraggio in 48ore, e realizzarlo in un’altracittà dove, nonostante l’appoggio dei locali, ci si muove ovvia-mente in condizioni nettamente più difficili rispetto che a casapropria. uno dei due filmmaker a sfidarsi a Ponza, a capo dellasquadra Anian Film di mantova, era Andrea Lanfredi, risultatopoi vincitore della puntata e premiato alla finale di roma con ilriconoscimento consegnato alla sua attrice protagonista, guardacaso di Ponza, a testimonianza del fatto che il gemellaggio hafunzionato a meraviglia!

LA BOUILLABAISSE Andrea Lanfredi, classe 1983, dopo il diploma in recitazionesi dedica allo studio della regia (la scena non faceva per lui, omeglio fa per lui, ma da un altro punto di vista). comincia a diri-gere opere teatrali e un musical con tournée nazionali di presti-gio. All’edizione del 48ore 2013 condivide la regia con NicolaParolini, classe 1980 (Lanfredi e Parolini, nella foto a pag. 22).

O&R

Approfitto della rubricaper salutare e ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno avuto a che farecon il concorso per filmmaker più pazzo del mondo

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Anche Nicola ha avuto esperienze musicali visto cheinizia la sua carriera come compositore. in ambito re-gistico vanta collaborazioni di rilievo fin da giovanis-

simo. entrambi mantovani di nascita, nel 2009fondano la sociètà di produzione cinematografica

Anian Film, che in poco tempo ottiene successi dipubblico e riconoscimenti dalla critica, parteci-

pando a vari concorsi di livello nazionale. Loscorso anno, Andrea e Nicola pensano didover unire le proprie forze non solo nella pro-

duzione ma anche nella regia. "Non è statosemplice” affermano, “ma ci siamo inte-grati alla perfezione, mantenendo inalte-rato lo stile che ci siamo costruiti neglianni e che piano piano si va delineando

sempre più, sia a livello tecnico-produttivoche a livello artistico". L’occasione arriva da una celebre societàdi produzione di collant da donna che affida ai due ragazzi larealizzazione del primo spot in assoluto pensato per far cono-scere il brand in tutto il mondo. il loro background musicale tornautile nella direzione di due videoclip per Adolfo Durante edEleonora Mazzotti. “il primo accompagna un brano di ungusto raffinato solo pianoforte e voce ed è stato girato nelle zonedel terremoto del 2012 proprio per non dimenticare quanto ac-caduto. il videoclip della promettente artista ravennate eleonoramazzotti, girato tra marina di ravenna e ravenna stessa, la statuttora accompagnando in un cammino che la porterà a san-remo giovani ed alla quale facciamo un grande in bocca allupo!”. ma il primo progetto cinematografico in assoluto a na-scere come doppia regia è proprio "La Bouillabaisse", il corto-metraggio con cui hanno vinto la settima edizione italiana del48ore. un mix perfetto di tecnici ed artisti che ha fatto di AnianFilm la migliore tra le squadre in concorso in italia. “La macchinaproduttiva ha tirato fuori il meglio da ognuno di noi e questo gra-zie soprattutto al progetto vincente che si creava minuto dopominuto”. che dire, fare centro al secondo tentativo non è da tutti,considerando che c’erano in gara squadre ben più esperte condiverse edizioni di 48ore alle spalle. una commedia semplice eraffinata, fatta di tragica ironia. caratteristiche che si trovanonell’ambientazione, nei testi e anche nelle scelte tecniche.“usiamo da sempre canon per girare, anche per ragioni di op-portunità. una sola ottica è stata usata per girare “La Bouilla-baisse”: 50mm 1,8. scelta dovuta sia alla luminositàdell’obiettivo che alla resa dello stesso sulla profondità dicampo”. una scelta azzeccata direi, visto che il corto si porta a

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 201422

O&R

Che dire, fare centro

al secondo tentativonon è da tutti

Page 23: Broadcast & Production - Numero 6/2013

casa anche il premio per la migliore fotografia. “La dop-pia regia ci regalerà nel breve periodo un’altra sfida im-portante: “morale della favola”. Altra commedia (maicome ora il pubblico ha bisogno di ridere), stavolta dalsapore fiabesco e con cifre certamente differenti: auspi-chiamo di poter affrontare per la prima volta il cinema in4K”. un genere con il quale i ragazzi hanno abbondan-temente dimostrato di trovarsi a proprio agio e che, sonosicuro, darà loro soddisfazioni anche nella finale mon-diale del 48ore che si terrà a marzo 2014 come ognianno negli stati uniti, questa volta nella mitica New or-leans. un genere che ci appartiene, che fa parte dellanostra cultura e della nostra tradizione cinematografica, che i ra-gazzi hanno valorizzato al massimo per potersela giocare allapari con chiunque. “Possiamo tranquillamente dire che ciò cheil 48ore ci ha regalato è la consapevolezza che la strada è quellagiusta. il team che si è creato non verrà sfaldato, anzi è già al la-voro per nuovi progetti: tanto è stato fatto, molto è ancora dafare. tra sogno e realtà... è solo una questione di tempo!”. Aspettiamoquindi il prossimo tentativo, nella speranza che, anche stavolta,

O&R

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DIGITAL RADIOA cura di Andrea BorgninoRadioamatore dal 1991, dal2003 utilizza il nominativoIWØHK. L’attività principale èla radiotelegrafia e il radioa-scolto in onde corte e la spe-rimentazione del nuovostandard digitale DRM (DigitalRadio Mondiale). Nel 2005 inonda su RadioTre con “Radiodi confine”, programma dedi-cato al mondo delle radio "al-ternative". Oggi su Radio3 Raitutti i giovedì alle 11.40 va inonda la rubrica “Interferenze”sul mondo della radio; è pro-ject manager delle webradiodi Radio Rai.

O&RStop the switchover,

please

La promozione della radio digitale è un complesso mix di di-versi componenti tra cui un’adeguata compagna stampa, lapresenza di nuovi contenuti e nuove stazioni e non ultimo l’an-nuncio di una data di switchoff che come per la televisioni tra-ghetti tutto il mondo radiofonico verso la piattaforma dab. Èproprio lo switchover uno dei temi più dibattuti sia tra gli ope-ratori che dai legislatori che devono scegliere la data in cui ren-dere obsoleta l’Fm e affidare al digitale il futuro della radio. ilpaese che in europa ha investito di più in questa tecnologia èl’inghilterra ed è normale quindi che da Londra che deve arri-vare l’indicazione della data in cui operare lo switchover cheprobabilmente sarà presa come modelli per altri paesi comela Norvegia o la svezia. La radio digitale inglese intanto conti-nua a crescere ed è arrivata al 23% dell’ascolto totale e circail 46% degli ascoltatori hanno a disposizione almeno un rice-vitore dab. Per dicembre 2013 è attesa dal ministero della co-municazione offcom l’indicazione di questa data del passaggiodelle trasmissioni radiofoniche dalle banda Fm e Am verso laradio digitale in dab. Proprio in questa fase di attesa, ma dislancio verso la transizione è apparsa una notizia che sembrafermare o almeno rallentare questo processo. gli esponenti ditredici gruppi proprietari di stazioni locali - come UTV Media(proprietaria del network nazionale talksport), UKRD, Cela-dor, Quidem, Media Sound Holdings, Q Radio Network,CN Radio e Anglian Radio e di diverse stazioni indipendenti,hanno chiesto espressamente al ministero di interrompere ilconto alla rovescia e fermare la scelta della data dello switch-over. il comunicato stampa che queste stazioni hanno diffusomette al centro diverse punti oscuri della transizione forzata aldigitale. secondo loro le radio locali e i piccoli network rischianodi restare come naufraghi in una banda Fm svuotata o di doverridurre la loro programmazione per poter far fronte alle spesedi aggiornamento al dAB. o ancora dare spazio alla pirateriaradiofonica che in una banda Fm o anche Am senza stazioni“legali” diventerebbe subito uno spazio senza regole visto che

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 2014

DIGITAL RADIO

24

La transizione al digitale

va bene, ma non può

essere forzata per legge

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ad oggi non è ancora stata trovata un riutilizzo di questa bandaper scopi diversi dal broadcasting. L’analisi di queste radio lo-cali punta il dito alla scarsa diffusione del dab nelle macchineinglesi (solo il 5% dei veicoli che circolano sulle strade ha unaradio digitale) predicando la probabile morte della radio comestrumento informativo nel caso del passaggio allo switchover.La soluzione proposta prevede di lasciare la decisione dellatransizione ai broadcaster e non al ministero e di mettere alcentro della riflessione anche gli ascoltatori che probabilmentenon avrebbero abbastanza vantaggi dalla transizione.

COSA CAMBIA ORA? Forse niente cambierà, ma questo comunicato stampa ha av-viato tutta una serie di articoli e di riflessioni sul mondo radio-fonico inglese sugli effettivi vantaggi di applicare alla radio ilmodello della tv di spegnere l’analogico per passare definitiva-mente al digitale. ci si chiede se il dab è un sistema maturoper traghettare la radio nel futuro o se il passato al digitale saràla fine della radio come la conosciamo oggi e ci sarà lo spo-stamento verso l’ascolto in rete e sugli smartphone. in questagrande scelta tecnologia i veri esclusi sembra proprio gli ascol-tatori che si stanno già abituando ad ascoltare i loro programmisu diverse piattaforme, dal podcast al ricevitore fm del loro te-lefono, ma che forse non sono pronti a rottamare le decine diricevitori fm che ci troviamo in casa e nelle nostro macchine. ilfatto che siano le radio locali ad avere dubbi è anche legato alloro rapporto più diretto con gli ascoltatori oltre che alla neces-sità di trovare un modello economico sostenibile per questatransizione al digitale. Attendiamo fiduciosi le notizie che arri-veranno dal ministero inglese e per chi vuole approfondire c’èun sito molto interessante con gli aggiornamenti mediatici suquesto argomento: www.dabswitchover.co.uk

26

O&R

Mettere al centro

della riflessione anche

gli ascoltatori

BroAdcAst & ProductioN • dicemBre/geNNAio 2014

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Inverno 2013 - Supplemento a Broadcast&Production 6/2013

radioFrequenzaUna radio universitaria

vetrina dei saperi

Il futuro della Web Tv è Social

Glossarioaggiornatodell’OTT

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Page 33: Broadcast & Production - Numero 6/2013

WEBTELEVISION A cura della redazione di Altratv.tv, il primo osservatorioe network delle web tv e deimedia digitali in Italia. Giampaolo Colletti @gpcollettine è il fondatore. Si ringraziaSimona Salvi per l’Area News.Per contatti [email protected]

Il futuro delle Web Tv è social

Soltanto operando in un ecosistema digitale di condivisione è pos-sibile sopravvivere, imporsi per rilevanza e strutturare un businesscompetitivo. D’altronde lo ha dichiarato senza mezzi termini JeffJarvis, guru del giornalismo anche digitale: “I media dovrebberoinvestire nel business delle relazioni, e non soltanto in quello deicontenuti”. Con le attività del nostro osservatorio e network Al-tratv.tv lo stiamo già ricordando da tempo, anche a proposito dellaricerca Netizen 2013 presentata pochi mesi a Perugia e dellaquale abbiamo già scritto anche qui su Broadcast: chi non imparaad utilizzare i social network o a posizionarsi con una fruizione suidispositivi mobili è destinato nel tempo a chiudere. E questo valeanche per le community ad alto potenziale valoriale. D’altrondesono proprio queste community ad insegnarci come operare: è ilcaso di Giallozafferano, creatura oggi all’interno della preziosagalassia Banzai e riconducibile al volto di Sonia Peronaci. Eb-bene, sono proprio i servizi in mobilità e sui social a consentire aquesta piattaforma un tale successo. Allora il futuro delle web tve dei media online è nella distribuzione efficace, che di fatto coin-cide con la fruizione in mobilità. E chi si ferma è perduto, nono-stante e difficoltà di fare impresa con il video in rete in Italia.Difficoltà esplicitate pochi giorni fa durante il convegno del Core-com a Roma da Lorenzo Mieli, a capo di Fremantle MediaItalia: “Oggi in Italia se vuoi puntare sul video con una società diproduzione di fatto devi essere più un’artista che un imprenditore”.Detto questo, è pur vero che il video online sta vivendo una nuovagenerazione di impulsi, sostenuto a livello mondiale (ed anche inItalia) dallo sviluppo esponenziale di social network e dalla fruizionein mobilità, grazie al boom di smarthone e tablet. E così si riescono

WEBCAST & PRODUCTION • INVERNO 2013 III

WEB TELEVISIONW&P

Chi opera nel campo dei media online – con una web tv, con un blog o ancora con un videoblog informativo

o una community tematica – prima o poi dovrà farsene unaragione: il futuro della rete è social

Page 34: Broadcast & Production - Numero 6/2013

a cogliere ancora meglio le ottimistiche previsioni di Cisco, chegià tre anni fa aveva stimato come entro il 2014 il 90% del trafficoIP sarebbe stato caratterizzato da video online. Una ricerca promossa da Pixability, società americana specia-lizzata in video marketing, ha indagato la diffusione del video

online su YouTube da parte dei 100 brand apparte-nenti alla classifica Best Global Brands di Inter-brand. E i dati appaiono incredibili se soloparagonati a pochi anni fa: il 99% dei brand haadottato YouTube come proprio canale di comu-nicazione video e la crescita di anno in anno è del+73%, La società ha rilevato come i tutti i 100 mag-

giori brand globali abbiano una forte presenza su You-Tube: soltanto uno non ha un canale dedicato, Addirittura il

56% dei brand ha dieci o più canali su YouTube, differenziandol’offerta e verticalizzando la fruizione. Ma attenzione: il 37% di que-sti canali è lasciato senza nuovi contenuti anche oltre i quattromesi. Ad oggi le 100 aziende monitorate hanno pubblicato com-plessivamente 258mila video su 1.378 canali, per un totale di 9,5miliardi di visualizzazioni. Il primato per il numero di video va a MTV,che ne ha prodotti 23.756; seguono Thomson Reuters, Disney,Google e Samsung. Il primato per numero di visualizzazioni spettainvece a Disney. Tasto dolente però resta la distribuzione, la diffu-sione: “Molti brand non riescono a raggiungere il proprio targetperché si concentrano troppo sugli aspetti di produzione del videoe troppo poco sugli aspetti legati alla sua diffusione, con il risultatoche più della metà dei video delle aziende considerate ha menodi 1.000 views”. Ascolto, engagement, verticalizzazione: un mo-dello da seguire è senza dubbio quello del Financial Times, cheha saputo riconvertirsi in questa logica social ed oggi è impegnatoa costruire community attraverso i vari social media costante-mente presidiati e ben gestiti. Sarah Laitner, responsabile deisocial per il Financial Times, ha sintetizzato in alcuni punti il modusoperandi della testata in ambito digitale: usare Facebook in modocostante, postare infografiche che consentono di generare inte-resse e raccogliere reazioni, controllare l’usabilità dei post sui de-vices mobili, considerare la creazione di più account Twitter perdifferenziare i pubblici, creare hashtag per dialogare in modo piùmirato con gli utenti, utilizzare Twitter per le caratteristiche speci-fiche di “espansione” delle storie, creare gruppi su LinkedIn, po-stare su Google+ immagini e grafici di interesse per la communitye infine adottare Tumblr come blog redazionale per postare unampio spettro di storie. Così ha dichiarato Laitner: "È davvero im-portante che ci mostriamo in ascolto costante con la nostra com-munity attraverso i social, che sono anche una fonte importante

WEBCAST & PRODUCTION • INVERNO 2013IV

W&P

Una ricercapromossa daPixability haindagato ladiffusione del videoonline su YouTubeda parte dei 100brand dellaclassifica BestGlobal Brands di Interbrand

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WEBCAST & PRODUCTION • INVERNO 2013 V

W&Pdi generazione di traffico e di registrazioni al nostro sito”. E se lodice lei conviene crederle.

LE 7 BUONE PRATICHE Ecco le sette buone azioni individuate da Pixability e portate avantidai top-performer su YouTube. Una lezione sulla distribuzionemolto utile anche alle web tv e agli indipendenti della rete. Azione 1: produrre molti video I brand che hanno più successo su YouTube (Disney, Google,Sony) sono quelli che producono un elevato numero di prodotti. Azione 2: ottimizzare i video per la ricercaYouTube è soprattutto un motore di ricerca, e occorre quindi farein modo che il proprio video sia trovato facilmente dagli utenti. Azione 3: produrre diversi tipi di video a seconda dei di-versi messaggi e in base ai diversi “pubblici”Pur mantenendo una coerenza di brand, i video si devono diffe-renziare per rispondere alle diverse esigenze del target.Azione 4: integrare i video alle campagne di marketingI maggiori brand affiancano in modo sinergico i video alle rispettivecampagne di marketing anche tradizionali, integrando di fattoYouTube nelle strategie del brand. Azione 5: assicurarsi chei video veicolino il nomedel brand È importante che il brand siavisibile non soltanto nel conte-nuto del video, ma anche neimetadati, nel titolo, nella de-scrizione e nei tag. Azione 6: investire su piùcontenuti è meglio che in-vestire su più canali Diventa fondamentale presi-diare gli strumenti attivati, equindi riuscire a dialogare concostanza. Azione 7: coinvolgere lapropria community attra-verso i social media È importante integrare le atti-vità social per amplificare laportata dei video attraversocondivisioni, like e tweet.

www.pixability.com

Ecco le sette buone azioni individuate da Pixability e portate avanti dai top-performer su YouTube

Page 36: Broadcast & Production - Numero 6/2013

AREA NEWS Web-serie in crisi… criminale

WEBCAST & PRODUCTION • INVERNO 2013VI

W&P

La crisi colpisce davvero tutti, anche i criminaliprotagonisti della web fiction “Crisi criminale”.Online su Crisicriminale.it è possibile sco-prire la storia di Toni, “esodato dal settore” esenza lavoro, immerso nelle sue vicissitudinifra commercianti in rovina, spacciatori di la-voro a tempo indeterminato e vecchiettepronte a rapinare per fare la spesa. La vio-lenza di strada è obsoleta, le pistole fanno

spazio a ingegnosi esperti di informatica e improbabili head-hun-ter che ingaggiano personale per le grandi organizzazioni crimi-nali. Scorretta per definizione, la web fiction - nata da un’idea diAntonio Brunetti, prodotta da Kubrik e interamente girata aMilano - vuole raccontare e sdrammatizzare la crisi, ma anchefar riflettere attraverso l’utilizzo di paradossi. Special guest la ienaMatteo Viviani. http://www.crisicriminale.it

Cittadini 3.0

La Pubblica Amministrazione raccontata in rete con gli occhidegli studenti. La web-serie promossa da Nuzweb.tv vede glistudenti delle scuole superiori di Cuneo alle prese con la com-plessa macchina amministrativa delle istituzioni cittadine e con imeccanismi della democrazia. Dietro e davanti alle telecamere,i ragazzi entrano nelle stanze del comune, curiosando tra legiunte e i consigli comunali per capire come vengono prese le

decisioni e come vengono gestiti i finanziamentipubblici, fino a proporre le loro idee per migliorarela città. Il progetto nasce con l'intento di avvicinare i gio-vani alle istituzioni politiche ed è in collaborazionecon il Comune di Cuneo, la Regione Piemonte, eil Ministero della Gioventù. http://www.nuzweb.tv

Page 37: Broadcast & Production - Numero 6/2013

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Page 38: Broadcast & Production - Numero 6/2013

Radio Frequenzavetrina dei saperi

Abbiamo parlato con Monica Ferrante, giornalista e station ma-nager della radio universitaria che è tra le pioniere del panoramadi riferimento italiano e rimane un caso unico in quanto di pro-prietà della Fondazione Universitaria.

Ci racconti qualche passaggio saliente della vostra storia? Radio Frequenza è la radio dell'Università degli Studi di Teramoed è la prima radio "comunitaria" di una Università italiana e tra-smette in FM, su 102 (Teramo e provincia) e 101.3 (Ascoli Pi-ceno), e in streaming su www.unite.it. Il progetto nasce il 28aprile 2003 come un laboratorio del corso di Comunicazione ra-diofonica tenuto da Marino Sinibaldi e per volontà dell'allora Ret-tore Luciano Russi, che per primo aveva testato il media con unprogramma radio dal titolo “Pronto mi passa il Rettore” in cui ri-spondeva direttamente alle telefonate degli studenti. All'inizio inostri programmi venivano trasmessi per 4 ore al giorno su unaradio locale ma il successo riscosso, hanno spinto l'università arilevare nel 2007 un’emittente , tramite la sua Fondazione.

Quale la mission che vi siete prefissi? Innanzitutto diffondere ad un vasto pubblico le attività, i saperi ele iniziative dell’Università. Per gli studenti, rappresenta una occasione per misurarsi con laloro creatività, sperimentando format e trasmissioni, mettendo inpratica quanto appreso in aula.

Qual è, secondo voi, il punto di forza del vostro progetto? La nostra grande forza sta nella sinergia che si è instauratatra docenti e studenti per la realizzazione dei programmi e nelfatto che, trattandosi di un FM, i ragazzi sanno di rivolgersi a

WEBCAST & PRODUCTION • INVERNO 2013VIII

WEB RADIOW&P

Per l’ultimo appuntamento dell’anno 2013 con le radiouniversitarie italiane ci siamo spostati all’Università di Teramo

dove Radio Frequenza opera da anni, anche in FM

RUBRICAWEBRADIO A cura di RadUni – Ustation La rubrica è curata da TizianaCavallo, giornalista ed espertadi community media, co-foun-der Ustation e tra i soci fonda-tori di Raduni, che èun’associazione di studenti eprofessionisti accomunatidalla passione per il modellodi radio universitaria. Info:www.raduni.org. Ustation.it èil media network in Italia, cheaggrega contenuti prodotti daimedia universitari e dai sin-goli studenti reporter. Info:www.ustation.it

Page 39: Broadcast & Production - Numero 6/2013

un pubblico eterogeneo per cui trattano argomenti“colti” in chiave divulgativa.

Parlateci della vostra dotazione tecnica... Gli studi della radio si trovano all’interno del Campusuniversitario di Coste di Sant'Agostino. Come softwareper la messa in onda abbiamo un sistema di automa-zione istallato su un computer HP. Per la registrazionee la post produzione usiamo pc Dell con scheda audioDigigram vx222v2 e come software abbiamo sceltoWaveLabper la semplicità dell’interfaccia grafica. Nellasala speakers ci sono un AKG mod 414 abbinato al processoremicrofonico Symetrix mod 628, due Sennheiser md 441 eun amplificatore per cuffia (Behringer) con cuffie AKG k 512.Come mixer abbiamo un Allen & Heath GL 2200 perchéspesso ospitiamo band nello studio. In regia c’è un microfonoBehringer mod. c1, una Cepar per interviste telefoniche e perle esterne una mini postazione e due ibridi ISDN Centauri2001.

Come siete organizzati internamente? Mi occupo direttamente della gestione della stazione e della idea-zione di alcune rubriche e seguo i ragazzi nella realizzazionedei programmi. La radio ha un direttore e un coordinamento daparte dell’Ufficio stampa e produzioni radiotelevisive con il qualeelaboriamo palinsesti e strategie. Attualmente possiamo contaresu una redazione di circa 30 studenti. A questi vanno aggiunti itanti docenti che collaborano con noi, permettendoci di appro-fondire vari temi dall'attualità alle materie oggetto di studio. Inmedia ogni anno sono più di 200 i ragazzi che fanno radio connoi e tra questi ci diversi ex studenti che hanno scelto di rimanerenel settore andando a lavorare in altre radio.

Quali sviluppi per le radio universitarie in generale? La congiuntura economica non consente investimenti. L’idea,quindi, è quella di attivare virtuosismi per rilanciare laradio e sperimentare nuovi contenuti. Per esempio, c’èl’idea di mandare la radio in TV web e la TV web inradio. Le radio universitarie oggi sono una realtà viva eimportante anche nel nostro Paese. La possibilità difarla on line ne garantisce la sopravvivenza e il contestouniversitario, per la presenza centrale dei giovani, rap-presenterà per sua natura un luogo speciale per la co-municazione radiofonica.

Per informazioni: www.ustation.it/radiofrequenza

WEBCAST & PRODUCTION • INVERNO 2013 IX

W&P

Monica Ferrante

Page 40: Broadcast & Production - Numero 6/2013

Glossario aggiornatodell’OTT ( 1a parte)

C'è stato un tempo nel quale le persone del broadcasting tradi-zionale, soprattutto i tecnici del broadcasting tradizionale, vive-vano in una specie di mondo a parte. A quel tempo c'era ungrande vantaggio che noi tutti apprezzano moltissimo: un lin-guaggio condiviso. C'era, appunto. Da un po' di tempo si è fattotutto molto più difficile, in particolare da quando abbiamo subitola calata dei barbari delle dinastie IT e telco nel nostro universodorato. Questi gentiluomini si sono portati dietro una sarabandadi termini maccheronici e un flusso incontrollabile di nuovi acro-nimi e di espressioni gergali, che durano al massimo un giorno,per poi cambiare quello successivo. Una certa idea di cosa stavaper accadere me l'ero fatta già molti anni fa, mentre stavo pren-dendo qualcosa da bere in totale relax con un professionistadelle vendite di EMC Corporation, ai tempi in cui quell'aziendasi stava affacciando sul mercato del broadcast video. Mi dissequalcosa del tipo: "finora ho lavorato soprattutto nello spazio IT,ma ora mi sento davvero pronto per aiutare la mia azienda a fareil grande passo nello spazio broadcast". Già il fatto che usassela parola "spazio" così a sproposito mi suonava male. Ma, al-meno da questo punto di vista, dovevo mettere che il linguaggioparlato è una cosa dinamica, in costante cambiamento. Per cuisarebbe del tutto inutile mettersi a brontolare a mo’ di pentola difagioli ogni volta che una persona attinge una parola del propriovocabolario in un modo diverso da come avrei fatto io. Credoquindi che ci toccherà necessariamente cercare di comprenderequesto nuovo "slang", o il rischio di rimanere "indietro" o, peggio,tagliati fuori, è quanto mai concreto. Del resto, che diritto ho ioper lamentarmi? Sono il primo che prova a cambiare il modo incui si usano le parole all'interno di una stazione televisiva, nonappena ne avrò la possibilità. Ad esempio, lo scorso anno ho

WEBCAST & PRODUCTION • INVERNO 2013X

EVENTI&EXPOW&P

Craig Norris a ruota libera su IPTV, OTT, HbbTV, Broadband TV e… altre sigle strane e reti per conigli!

Ora mi sentodavvero pronto per aiutare la miaazienda a fare il grande passonello spaziobroadcast

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disegnato un complicatissimo schema per un sistema che do-vevo progettare per un mio cliente. Al posto di utilizzare il termineconsolidato "firewall" per indicare un dispositivo posto al limitedella filiera, per isolare un generico sistema esistente dal sistemache si sta considerando, ho usato il termine "rete per conigli".

OCCHIO AI “CONIGLI”Non ero impazzito: volevo solo rendere l'idea che quell'elementonon era la consueta forma di protezione atta a difendere un si-stema da sequenze di codice malevolo, ma piuttosto qualcosache consentisse di difendere il sistema di messa in onda dai bugche inevitabilmente si sarebbero manifestati nel nuovo sistema.E "Bugs" è il nome di uno dei conigli più famosi al mondo (BugsBunny). E fin qui, era un gioco, e ci si poteva stare. Quando chemi ha poi sorpreso, e a volte anche un po' imbarazzato, è statoquando lo staff di quella stazione televisiva ha iniziato ad utilizzarel'espressione "reti per conigli" in modo assolutamente naturaledurante tutte le riunioni. Vai a sapere: potrebbe persino diventareun termine standard nel mondo del broadcast televisivo, e ma-gari apparire un giorno in qualche glossario SMPTE o EBU. Che

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sia ben chiaro, io voglio mettere per iscritto qui: io sono stato ilprimo ad usare quell'espressione, prima che qualcun altro vengala tentazione di appropriarsi di quell'idea. Nonostante il fatto cheil linguaggio sia un concetto dinamico, il mio stimatissimo diret-tore non ha mai nascosto il proprio stupore, e quasi il propriofastidio, per tutti i nuovi termini ed i nuovi acronimi che hannoiniziato a entrare nell'uso corrente. Principale teatro dello scon-certo: una montagna di comunicati stampa incentrati sui temidei servizi televisivi veicolati su reti a banda larga. Provo a ren-dermi utile, tentando di tratteggiare un glossario informale, senzanessuna pretesa di essere ordinato, che comprenda almeno al-cune delle parole o espressioni che può capitare di incontrare(a volte grattandosi la testa) nello "spazio" della tv su Internet.

BROADBAND TVInclude l'IPTV, ma a volte può essere anche riferita all'OTT. Inlinea di massima, l'espressione Broadband TV viene usata perindicare servizi e programmi televisivi che raggiungono la casadel telespettatore attraverso la connessione Internet a bandalarga. La Broadband TV è tipicamente fornita dalla stessaazienda telefonica che assicura la connettività Internet nella casadello spettatore. Per fare un esempio, PCCW di Hong Kong haun servizio di banda larga domestica chiamato Netvigator. Incombinazione a questo è disponibile un pacchetto di televisionea banda larga chiamato "Now TV". Arriva a casa dell'utente uti-lizzando una tradizionale tecnologia IPTV realizzata sulla stessarete cui si appoggia Netvigator. Agli inizi, i servizi di connettivitàInternet erano disponibili unicamente attraverso modem analo-gici collegati al classico doppino di rame che portava a casa no-stra l'ancor più classica linea telefonica. Per collegarsi eranecessario "fare il numero" e una volta che si riusciva a stabilireil collegamento era disponibile una banda di circa 1,2 kbit/s. Icollegamenti ad alta velocità chiamati " Broadband Internet" glihanno iniziato ad esistere quando sono stati disponibili nelle caseconnessioni ATM e Ethernet in grado di assicurare velocità di al-meno 1 Megabit/s, e questo è accaduto più o meno agli inizidel nuovo secolo. Non è ancora sufficiente per avere una Bro-adband TV di buona qualità: per avere questo è stato necessarioattendere che la connessione Internet nelle nostre case arrivassea un minimo di 5 Mb/s, o meglio ancora a 10 Mb/s. Questo èstato reso possibile dalla tecnologia ADSL-2, che ha iniziato adessere disponibile più o meno intorno al 2004. Ai giorni nostri icollegamenti in fibra ottica che raggiungono alcune abitazioni(FTTH, Fiber To The Home) assicurano una banda fino a 1 Gb/s,o anche più, rendendo possibile la trasmissione di televisione

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La Broadband TVè tipicamentefornita dalla stessaazienda telefonicache assicura laconnettivitàInternet nella casadello spettatore

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ad alta definizione anche sulla banda larga.

IPTVTelevisione su protocollo Internet. Canali televisivi che per 24 oreal giorno sono simili, o a volte li duplicano fedelmente, ai canaliche si possono ricevere tipicamente per via terrestre o satellitare,che vengono trasmessi in Streaming live secondo la tecnologia"IP multicast" attraverso la rete principale di un operatore telefo-nico in un'area metropolitana. È come se fosse un fiume sotter-raneo o una riserva d'acqua ai quali ogni abbonato puòaccedere, rilevando e visualizzando il flusso dati che desidera.È richiesto un ricevitore IPTV dedicato, come pure è necessarioeffettuare un autenticazione con l'operatore telefonico (in baseall'abbonamento sottoscritto) ogni volta che si accende o si la-scia uno specifico flusso IP multicast (in pratica, ogni volta chesi cambia canale). I flussi di IP vengono "ricevuti" dal ricevitoreIPTV attraverso la DSLAM (Digital Subscriber Line Access Mo-dule) di quel particolare operatore telefonico che corre sotto oin prossimità dell'abitazione dell'abbonato. I vantaggi del multi-cast IPTV sono principalmente nel fatto che la banda utilizzata

WEBCAST & PRODUCTION • INVERNO 2013 XIII

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per tutte le trasmissioni in corso a partire dall'head end dell'ope-ratore e fino al punto in cui l'abitazione del telespettatore si con-nette alla DSLAMS è costante, lungo tutta la rete principaledell'operatore telefonico; di fatto, è molto simile alla radiofre-quenza irradiata da un sito trasmittente, che porta il medesimocontenuto alle diverse antenne poste sui vari tetti, anche se, difatto, ogni televisore mostra un solo canale alla volta. Allo stessomodo i flussi di dati IPTV sono disponibili in modo permanenteattraverso le reti DSLAMS, pronte per essere "sintonizzati" daltelespettatore. È sicuramente un vantaggio per l'operatore tele-fonico, in quanto la banda richiesta può essere pianificata e ge-stita molto più facilmente che non nel caso di flussi unicast, doveogni utilizzatore genera un flusso a lui specificamente destinato:è la modalità più tipica per i servizi OTT on-demand, come adesempio YouTube. Ma è anche un vantaggio per il telespetta-tore, perché la qualità e la fruibilità degli vari flussi video è moltoelevata, e le immagini scorrono fluide e senza disturbi, grazie aisistemi di Quality of Service (QoS) tipicamente molto bene im-plementati nelle reti telefoniche. Il lato negativo dell’IPTV è la ne-cessità di dotarsi di uno specifico ricevitore. Con un costovariabile fra i 60 e i 100 dollari ciascuno, comportano sicura-mente un investimento sensibile da parte del fornitore di serviziIPTV, a meno che questi non possa convincere l'utilizzatore asostenere lui, in prima persona, il costo di acquisto. Ma questoaccade di rado. Un altro lato negativo è che il servizio di IP Tv èpraticamente impossibile da estendere al di là delle zone dovequel particolare operatore telefonico è fisicamente presente conle proprie reti: attenzione, mi riferisco alla presenza fisica di retidati, non alla presenza o meno di potenziali clienti. Ogni opera-tore telefonico può offrire questo tipo di servizio solamente al-l'interno dell'area metropolitana, e solo in prossimità di un puntodi accesso alla rete principale. E non è detto che questo si veri-fichi per tutte le case di una città: alcuni quartieri potrebbero es-sere "scoperti", come pure alcuni edifici potrebbero non essere

raggiunti dal servizio pure all'interno dei quar-tieri completamente "scoperti". Le personeche vivono al di fuori delle più grandi aree me-tropolitane sono tipicamente fuori portata ri-spetto alla televisione IPTV, perché le reti datiche li raggiungono non hanno l'ampiezza dibanda richiesta. Un vincolo che potrebbe es-sere facilmente superato dagli operatori nazio-nali che gestiscono una rete (anche diaccesso) con le fibre ottiche.

(segue nel prossimo numero)

WEBCAST & PRODUCTION • INVERNO 2013XIV

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Il lato negativo dell’IPTV è la necessità didotarsi di uno specificoricevitore

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100% trasmissione: il meglio dall’IBC

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EVENTI&EXPOE&E

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ROHDE & SCHWARZnel campo dei trasmettitori per radiofrequenza da un paiodi anni è un autentico “must” il tema dell’alta efficienza: mi-nori consumi, meno calore da asportare, minori emissioni dianidride carbonica. all’IBC rohde & Schwarz ha alzato l’asti-cella per l’efficienza complessiva dell’apparato, che è poi ilvalore che interessa a chi quel trasmettitore lo utilizza. Laserie di trasmettitori raffreddati ad aria THV9 raggiunge se-condo il costruttore il più elevato valore di efficienza energe-tica disponibile al momento sul mercato: 46%, quando siopera in banda III (modulazioni COFdm-tV e daB). nessundato ufficiale sul mer è stato rilasciato (tipicamente un ele-

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Siamo all’approfondimento dedicato alla delivery deicontenuti, che tradizionalmente chiude l’anno di B&P. Una terza parte entrerà nel primo numero del 2014.

Oltre i limiti fisici della carta stampata, la versione completadel report IBC2013 la trovate in www.broadcast.it

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vato valore di mer e l’efficienza energetica non vanno d’ac-cordo), ma abbiamo raccolto voci secondo le quali il merdovrebbe essere "ben oltre" i 35 dB. Questo notevole risul-tato è stato raggiunto attraverso un mix sapiente di tecnolo-gia doherty, la regolazione della tensione di alimentazione ela riduzione del fattore di cresta. tenute a bada (dal punto divista del mer) da una equalizzazione digitale adattativa (evi-dentemente molto efficace) che permette di compensare gli“effetti collaterali” di tali tecnologie, riducendo la distorsionedel segnale a valori estremamente ridotti. rohde&Schwarzè poi da sempre sinonimo di strumentazione di altissimo li-vello. Presentato all’IBC, il nuovo BTC Broadcast TestCenter scrive una pagina nuova nel settore dei generatorirF di fascia premium. Questa piattaforma di test multi-stan-dard si basa su un concetto completamente modulare:ognuno può progettare la propria piattaforma di test rF inbase alle proprie specifiche esigenze, che vanno dalla certi-ficazione automatizzata ai “logo-test”, passando per la ge-nerazione in tempo reale di flussi audio/video, allasimulazione di canali aerei di trasmissione, alla generazionedi segnali di riferimento, al supporto per la progettazione dichip con frequenze di campionamento configurabile, ai testend-to-end in tempo reale. Il BtC r&S dispone anche di fun-zioni di analisi e test automatici per le applicazioni audio,video e multimediali. Può generare segnali rF per tutti glistandard di trasmissione attualmente noti e simulare uncompleto scenario di trasmissione, che comprende la sceltafra molteplici modelli di eco e di interferenze SFn. Le possibiliapplicazioni includono lo sviluppo, la certificazione e la ga-ranzia di qualità per chipset e produttori di ricevitori. Una verachicca: il BtC ha due sezioni separate per la generazione disegnale in tempo reale, ciascuna con una ampiezza di mo-dulazione di 160 mHz.

TELSATComprare ottimi componenti è sicuramente un buon inizio,ma se si vuole ottenere il meglio dall’insieme dei vari prodottiecco che l’importanza della system integration emerge inmodo chiaro ed efficace. telsat, storico system integratornel panorama del broadcast italiano, sta orientando le pro-prie attività sempre più in questa direzione. attiva anche al-l’estero, telsat si propone soprattutto ad aziende interessatealla aggiudicazione di commesse “chiavi in mano”, ambitonel quale telsat ha due carte importanti da giocare. da unlato, una comprovata esperienza e conoscenza del mercato,

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ELECTROSYSGrande attenzione dedicataalla radiofonia. La possibilità didisporre di trasmettitori DAB eT-DMB di ultimissima genera-zione è garantita dalle poten-zialità e dalla flessibilità delmodulatore MEX II, in grado dioperare anche come modula-tore per gli standard della ra-diofonia digitale, che abbinatoad un amplificatore della serieThalna o Northia dà vita ad untrasmettitore completo DAB/T-DMB raffreddato ad aria o a li-quido.

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compresa la capacità di comprendere le esigenze del cliente,trasformando potenziali problemi in opportunità tecnologi-che. dall’altro, una consolidata rete di rapporti commercialie di partnership con gli importanti marchi che telsat distri-buisce, fra cui ricordiamo andrew, asc Signal, Kathrein,Spinner, Plisch, nautel, Schomandl e Comm-Connect. Unautentico plus è la rete di partnership sviluppata da telsatcon alcune eccellenti realtà italiane del broadcast, i cui pro-dotti nascono integrati fin dalla progettazione: m-three Sat-com, elber, Onetastic e dgQoS. disporre di prodotti diqualità per la realizzazione di progetti complessi è fondamen-tale, ma da sola questa disponibilità non sempre consente ilraggiungimento dei risultati desiderati, soprattutto quandoall’interno del committente non vi sono strutture dotate ditutte le competenze necessarie. telsat si propone come unavera garanzia che permette di concretizzare i diversi obiettiviin maniera efficace, attraverso una assistenza proattiva chesi avvale di figure fondamentali, in grado di valutare i diversiprogetti da un punto di vista di sistema, individuando cor-rettamente ogni sua componente e gestendola sotto ogni

E&E

Ecco che l’importanza della system integrationemerge in modo chiaro ed efficace

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aspetto. durante gli anni telsat ha investito le sue risorse inquesta direzione, creando un team tecnico capace di ana-lizzare tutte le soluzioni e le scelte operate e rendendosi re-sponsabile del corretto funzionamento della sistemisticagenerale.

DGQOSdgQoS S.r.l. è una nuova e ambiziosa azienda affacciatasidi recente al panorama del broadcast mondiale, con unaparticolare attenzione al segmento del monitoraggio. La te-levisione digitale richiede di valutare diversi parametri signi-ficativi allo scopo di definire la qualità del segnale trasmesso,e broadcaster ed operatori di rete sono sempre più interes-sati a conoscere in tempo reale lo stato e le prestazioni dellediverse reti, soprattutto quando esercite in SFn. Il sistemadgQoS è composto di sonde distribuite e da un server cen-trale. Il dgQoS meter consente all'operatore la verifica ac-curata della qualità dei segnali ricevuti dall'utente finale nellapropria abitazione, simulando la qualità di ricezione di set-top box e apparati tV commerciali. Il terminale realizza intempo reale le misure canoniche: livello del segnale rF, mer,C/n, Ber e Per.

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Andrew, AscSignal, Kathrein,Spinner, Plisch,Nautel,Schomandl eComm-Connect

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DB ELETTRONICAdB elettronica prosegue nel proprio impegno e nella filosofia“green” che da alcuni anni contraddistinguono i propri pro-dotti. Che a volte porta a scelte apparentemente controcor-rente, ma che sono invece dettate da precise motivazioni,come il raffreddamento a liquido per i trasmettitori Fm. I tran-sistor di nuova generazione si trovano oggi a dissipare po-tenze fino a 2,5 volte superiori ai valori tipici di qualche annofa (a parità di dimensioni) e quindi necessitano di sistemi diraffreddamento più efficaci di quelli tradizionali “ad aria for-zata”. Per questo motivo dB elettronica ha sviluppato unanuova famiglia di trasmettitori Fm con raffreddamento a li-quido, caratterizzati da una temperatura dei dissipatori par-ticolarmente ridotta (inferiore a 40° C con 30° C ditemperatura ambiente, favorendo la vita utile dei dispositividi potenza e dell’intero apparato. Ingombri e pesi del si-stema sono più ridotti, e viene praticamente eliminata la cor-rosione causata dal continuo passaggio di aria, mentrel’installazione e la manutenzione vengono notevolmentesemplificate.

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Trasmettitori FM con raffreddamento a liquido, caratterizzati da una temperatura dei dissipatoriparticolarmente ridotta

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nel campo dei trasmettitori tV si conferma la tecnologia diamplificazione ultralineare HI-adC, sviluppata da dB elettro-nica per garantire i migliori risultati in termini di potenza ero-gata, ridottissima distorsione e efficienza energetica. Lagamma di prodotti dB elettronica si conferma sempre par-ticolarmente completa: trasmettitori tV, daB ed Fm con raf-freddamento ad aria e a liquido, ponti radio, antenne daB,Fm e tV, modulatori ed amplificatori. nel campo dei serviziva ricordata l’offerta per la realizzazione di studi e stazioniradio e televisive realmente “chiavi in mano”, come pure unitàsingole per l'elaborazione dei segnali audio e video, sia ana-logici che digitali. ricordiamo che comunque dB elettronicaspazia in un ampio orizzonte di soluzioni, che possono in-cludere, a seconda delle specifiche esigenze, console audio,ibridi telefonici, processori audio, codificatori e decodificatoristereo, matrici audio e video, switcher e changeover audioe video, distributori audio/mPX.

ABE ELETTRONICAanche all’appuntamento con l’IBC 2013 l’azienda di Cara-vaggio, particolarmente attiva sui mercati internazionali, si èconfermata un player a tutto campo nel settore dei collega-menti e della diffusione radiotelevisiva, potendo contare suapparati in grado di operare secondo praticamente tutti glistandard riconosciuti. Un punto fermo è la serie di trasmet-

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SIELCOIn mostra inoltre la gamma ditrasmettitori FM, dai compatticon potenza di uscita 30 W finoai sistemi combinati per po-tenze da 1 a 15 kW. Ricor-diamo infine gli amplificatorida 1.000 a 5.000 W.

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titori, ripetitori e gap-filler per diffusione radiotelevisiva terre-stre in modalità analogica o digitale (dVB-t / H, dVB-t2,ISdB-t/tb, atSC e altri standard) della serie mtX. Frutto dioltre 30 anni di esperienza nel settore, la serie mtX è stataprogettata da aBe per cogliere appieno l'eccellenza dei si-stemi di modulazione digitali nella generazione di emissionisia analogiche, sia digitali, e rappresenta lo stato dell'arte pertecnologia, qualità e prestazioni. Roberto Valentin, CeO diaBe, ci spiega che l’elevatissima efficienza di queste mac-chine è il risultato del sapiente impiego di diverse tecnologie(tra cui doherty), che permettono di ridurre sensibilmente ilconsumo di energia elettrica. ad esempio, un trasmettitoredigitale da 1 kW (1.2 kW prima del filtro) assorbe meno di 4kW (efficienza: 30% e superiore) in contrapposizione ai 6-6.5 kW (efficienza: 18/20%) del modello standard. Su unamacchina da 2 kW la riduzione dei costi per l’alimentazioneelettrica è equivalente a 17.520 kWh (circa 2.500 € alla tipicatariffa di 0,14 €/kWh). Considerando un tipico ciclo di vita diun trasmettitore (pari a circa 15 anni di funzionamento con-tinuo) il risparmio totale (a moneta attuale) sarebbe superiorea 36.000 €. La serie GPS-GNS include un nuovo concettodi ricevitore/sincronizzatore gnSS (global navigation Satel-lite System) che utilizza satelliti gPS e/o gLOnaSS per ge-nerare riferimenti di tempo e frequenza (1pps + 10mHz)utilizzati per la sincronizzazione delle reti SFn. gli avanzati

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ELENOSElenos ha presentato ET30000della serie Indium, un combi-nato da 30 kW che impiega 6amplificatori. La potenza mas-sima si ottiene con un pilotag-gio di soli 2W per macchina,per un massimo di 14W (com-preso il giusto margine per bi-lanciare le perdite).Il rendimento RF dichiaratooscilla tra un minimo del 78%(87.5MHz) ed un massimodell’83% a centro banda (93-103MHz). L’efficienza media darete è pari a circa il 70%.

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algoritmi proprietari (Holdover error recovery, Single satelliteoperation, Fast cold start-up, Zero cumulated error, ...) evi-tano la de-sincronizzazione di rete anche in casi estremi. L’in-novativa serie di Ponti microonde della serie “dmL”, perapplicazioni fisse che mobili, rappresentano la più recenteevoluzione tecnologica e sono espressione della compe-tenza ed esperienza maturate da aBe elettronica con mi-gliaia di apparati a microonde prodotti sin dal 1982 quandovenne introdotto sul mercato il primo ponte della serie “Pm”.

ELBERanche all’IBC lo stand di elber era realizzato a formare unambiente unico insieme a quelli delle altre aziende che abi-tualmente operano come partner: telsat, m-three Satcom,Onetastic, dgQoS. elber è nata come azienda produttricedi ponti radio, ed in effetti è tuttora ben conosciuta per que-sta gamma di prodotti, anche se recentemente ha ampliatodi molto la propria gamma di applicazioni di interesse. adesempio con la linea ESE (elber Satellite equipment), dedi-cata al mercato satellitare e nella quale l'eSe-01 rappresentail primo nato. È un prodotto pensato per il mercato della con-tribuzione e per la distribuzione radio di prima fascia, dovequalità ed affidabilità sono fattori fondamentali. Il ricevitoreintegrato Ird (Integrated receiver decoder) inserito nell’el-ber eSe-01 offre una decodifica con qualità professionaledell'audio (e dell’eventuale video composito associato) con-servando il consueto rapporto qualità/prezzo di elber, sem-pre molto interessante. La radiofonia rappresenta unmercato sempre molto vivace ed interessante, indipenden-temente dal Paese considerato, e il recente sviluppo dellereti radiofoniche digitali sta ulteriormente vivacizzando il pa-norama. In ogni caso, la realizzazione di una rete radiofonicain grado di garantire un valido servizio agli ascoltatori richiedela realizzazione di un numero apprezzabile di siti trasmittenti;di conseguenza, un ricevitore satellitare con decoder inte-grato che riesca ad essere economico, ma anche affidabilee performante, è sicuramente il benvenuto. L'eSe-01 puòdemodulare qualsiasi segnale dVB-S/dVB-S2, senza alcunalimitazione in termini di schema di modulazione e configura-zione (single/multistream); può decodificare una coppia ste-reo, codificata in mPeg-1 LI/II, mPeg-2 LII, mP3, mPeg-4aaC-LC o mPeg4 aaC+, con supporto analogico o digitale(aeS-eBU) in uscita. Contemporaneamente, può decodifi-care un segnale video (Sd/Hd, mPeg-2/mPeg-4) eventual-mente associato al servizio radio, che viene reso disponibile

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ENENSYSOptiEdge è la soluzione Enen-sys lanciata ad IBC 2013 chepermette una capillare ottimiz-zazione della rete di distribu-zione satellitare: il medesimocontenuto può infatti essere di-stribuito senza problemi sia achi riceve via satellite in moda-lità DTH che agli utilizzatori diservizi terrestri DVB-T o T2. Lasoluzione Enensys è piena-mente compatibile con l’eser-cizio SFN. OptiEdge genera ununico feed senza alcuna modi-fica ai diversi flussi A/V, nelquale il segnale DTH rimanenon modificato.

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in formato composito su apposita uscita. Facile la gestionedell’apparato, anche grazie all'interfaccia utente locale (unmoderno display touchscreen) o remota (interfaccia web na-tiva ed SnmP). Compatto e leggero, l'eSe-01 può esserealimentato sia in corrente alternata che in corrente continua(10-13 V). tornando ai ponti radio, elber proponeva il suo ul-timo nato: il ponte portatile XPM, sviluppato nei laboratorir&d di elber, è un collegamento digitale che può funzionaresia in tecnica multiportante COFdm (standard dVB-t) o sin-gle carrier a banda larga (standard dVB-S2). La selezioneavviene tramite software. L’XPm è uno split composto dauna testa rF impermeabile IP65 (trasmettitore o ricevitore)e di una leggera unità di controllo a montaggio rack, deno-minata Cleber. L’unità Cleber può ospitare fino a sei diversimoduli plug-in, liberamente scelti fra encoder, decoder, mo-dulatori o demodulatore con standard dVB-S , dVB-S2,dVB-t.Codificatori e decodificatori possono effettuare la co/deco-difica nei formati mPeg-2 ed H.264, Sd o Hd, 4:2:0 oppure,per contribuzione ad elevatissima qualità con post-produ-zioni successive, anche 4:2:2. La latenza end-to-end puòessere ridotta fino a 150ms, rendendo il sistema una sceltaideale anche per gli eventi più “difficili” in termini di latenzacomplessiva del trasporto, come le interviste bidirezionali(news gathering) e la produzione di eventi sportivi live. Il col-legamento tra l’unità di controllo e le teste rF, effettuato concavo rg- 216 dotato di connettori LemO, può essereesteso fino a 200 metri.

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EUROTEKQualcosa di veramente nuovo per affrontare il tema dell’”ul-timo miglio” è arrivato da eurotek. La piattaforma EK-ODP/1è una innovativa soluzione da esterno completamente co-struita in alluminio per la realizzazione di un sistema trasmit-tente che include alimentatori, filtri e combinatori. La soliditàe la caratteristica stagna dell'apparato, permette la sua in-stallazione praticamente ovunque (anche direttamente supalo), in particolar modo in quelle situazioni dove non sonopresenti infrastrutture adeguate o problemi particolari di spa-zio. eK-OdP/1 può ricevere il segnale da qualsiasi sorgente:satellite (anche criptato), ponte radio o UHF; e può ritrasmet-terlo in qualsiasi configurazione: dVB-t, dVB-t2, ISdB-t/tbe atSC, in modalità singolo o multicanale, con cancellatoredi eco, ampia scelta di possibili ridondanze e gPS incorpo-rato. La potenza di uscita varia da 6 canali con 5W cadauno

fino a 20 Watt in configurazionesingolo canale. Facilmenteespandibile grazie alla conce-zione modulare, la piattaformaeK-OdP/1 può essere configu-rata e monitorata tramite interfac-cia IP/gSm/gPrS o (in locale)Wi-fi, ed è dotata di due impor-tanti sistemi che ne impedisconoil funzionamento in caso di furto:dVBLock e gPSBond interven-gono se l'apparato viene spo-stato dalla sua posizioned'installazione oppure alimentatocon un segnale diverso da quellodefinito dal cliente.Ulteriore novità: la conosciutapiattaforma All4Digit si arricchi-sce della funzionalità hot-swapnella sezione di alimentazione esulle ventole di raffreddamentodel mainframe: è ora possibileequipaggiare qualsiasi apparatocon un sistema ridondatoaC+aC, aC+dC oppure dC+dCcon alimentatori ad altissima effi-cienza in grado di supportare,anche singolarmente, un cariconel mainframe fino a 150W.

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Qualcosa di veramentenuovo per affrontare il tema dell’ultimo miglio

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IBASItalian Broadcasting Advanced Solutions è un consorziocostituito da Telecomunicazioni Aldena, Calzavara, CTEDigital Broadcast, Fracarro, Rover Laboratories, StaerSistemi e Syes, che all’IBC esponevano in uno stand co-mune le proprie soluzioni integrate. I.B.a.S. integra quindisette società italiana che sono a livello dei leader nel settoredelle trasmissioni radiotelevisive. Fornisce l'alta tecnologia ela forte competenza per la realizzazione o l’ottimizzazione direti tV e radio e centri di produzione. Una pluriennale espe-rienza nella digitalizzazione delle più importanti reti italiane(fra cui quelle di rai e mediaset) permette a IBaS di coprirel'intera catena di distribuzione e trasmissione, dall’head-enddi rete fino al ricevitore d’utente, per tV e radio. La tecnolo-gia e l’esperienza dei partner di IBaS hanno permesso discrivere pagine di eccellenza nei diversi settori del broadca-sting mondiale, compreso il delicato settore dei servizi avan-zati (progettazione, ingegneria, formazione, start-up egestione).

ERICSSONCome parte di un progetto volto ad offrire un portafoglio diservizi evoluti alle emittenti, ericsson ha presentato a questoshow i nuovi servizi di gestione media, progettati per forniresoluzioni end-to-end che consentano alle emittenti di fornirecontenuti senza soluzione di continuità al loro pubblico, sem-plificando la preparazione e la distribuzione di contenuti In-ternet tramite piattaforme gestite allo stato dell’arte della

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ROVERINSTRUMENTS

Il Protab Broadcast AnalyzerHD ha due modalità di co-mando (tasti e touch-screen),un display ad alta luminositàda 10.2" HD ed è progettatoper le esigenze di tutti gli ope-ratori di rete. A scelta, puòavere ingresso "N " 50ohm oingresso "F" 75 ohm. Segna-liamo anche l' HD Tab7, ilprimo tablet touch-screen conanalizzatore RF analogico e di-gitale, estremamente portatile.

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tecnologia. Questi servizi di gestione dei media compren-dono due nuove soluzioni: Managed Media Preparatione Managed Media Internet Delivery. Insieme, sostiene ericsson, esse permettono una soluzioneunica end-to-end che consente alle emittenti di fornire con-tenuti in modo semplice, sempre e ovunque. Importanteaspetto è che queste due soluzioni permettono alle emittentidi bypassare le sfide connesse al delivery dei contenuti tele-visivi in modo pressochè universale in un ambiente che èormai ovunque multischermo. "Con la massiccia crescita odierna nel consumo dei mediaglobali, emittenti e organi di informazione devono elaborarequantità molto più elevate di supporti, in un numero cre-scente di formati, se vogliono raggiungere il proprio pubblicosu qualsiasi schermo e qualsiasi dispositivo", ha commen-tato thorsten Sauer, responsabile della trasmissione servizi,business unit servizi globali, in ericsson. "I nostri nuovi servizidi gestione multimediale facilitano questa complessità, of-frendo una soluzione one-stop per la preparazione unificatae per la distribuzione di contenuti. essi garantiscono che leemittenti e le organizzazioni che distribuiscono contenuti me-diali abbiano tutta la flessibilità e la scalabilità di cui hannobisogno, in modo che questi non rappresentino più un pro-blema e così possano meglio concentrarsi sul loro marchio,il loro contenuto e sulla realizzazione di un esperienza visivadi qualità ai propri clienti".

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SCREENSERVICENuova la linea di strumenti"Broadcast analyzer", destinatial monitoring di reti e per l'usoin laboratorio. All'esordio ancheil nuovo modulatore DAB, pro-gettato e costruito dalla R&D diScreen Service, che può essereabbinato all'estesa gamma diamplificatori per ottenereuscite da 1 mW a 28 kW. Unaconferma importante viene dalgateway T2MI per sistemiDVB-T2, che ha ora raggiuntola piena maturazione.

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ANTENNE

SIRASira, lo storico costruttore di antenne e sistemi per radiodif-fusione ha deciso di essere presente in forze all’IBC2013. alproprio stand era possibile incontrare l’intera “formazione ti-tolare” di Sira, fra cui il presidente Ermenegildo Ventura in-sieme alle principali figure della direzione, Claudio Cattaneoe Franco Mauri. La forza vendite di Sira era rappresentatada Roberto Daho, Maurizio Venturini, Claudio Inver-nizzi e Simona Baccaro. Per Sira il 2013 è stato un annodi successi e di crescita, con significativi risultati conseguitisui mercati esteri. allo stand campeggiava in bella mostra lafoto di una importante realizzazione recentemente comple-tata: la nuova antenna tV (realizzata da Sira in collaborazionecon il proprio al partner russo radiostroy JSC) per il clientertrS, a Krasnoyarsk (rU). La costruzione dell'impianto, cheha avuto inizio nel 2012, è stata recentemente completatada rtrS, e a questo progetto è stato dedicato ampio risalto

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Per Sira il 2013 è stato un anno di successi e di crescita

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anche sul sito web della televisione russa. Per questo pro-getto Sira ha fornito sistemi d'antenna, combinatori, quadridi commutazione e accessori rF coassiali, che sono statiutilizzati per realizzare tre sistemi d'antenna UHF a pannelli,quattro sistemi d'antenna VHF (Banda I) a pannelli e quattrosistemi d'antenna Fm a dipoli. Le forniture per il sito di Kra-snoyarsk sono poi proseguiti per tutto il 2013 con ulteriorisistemi di combinazione UHF e Fm. Fra le ulteriori novitàSira si conferma l’interesse per lo sviluppo e la realizzazionedi combinatori Fm davvero molto particolari, che rispondonoad una nuova esigenza del mercato: combinare in antennadiversi trasmettitori che lavorano a frequenze con spaziaturestrettissime. La nuova serie di filtri FM CFM6ELL a 6 poli el-littici, consente di ottenere l'elevata selettività necessaria allacombinazione in antenna di frequenze spaziate di soli 0,3mHz. Il nuovo modello CFm6eLL 1.2 ha una tenuta in po-tenza di 1,2 kW, il modello CFm6eLL 5 raggiunge i 5 kW.anche la nuova serie di Combinatori Fm UC/Fm/LB6eLL(double bridge channel combiner), consente la combina-zione in antenna di frequenze spaziate di soli 0,3 mHz.

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ALDENA TELECOMUNICAZIONI

realizzare una copertura a livello nazionale per segnalitelevisivi digitali terrestri richiede tipicamente un impe-

gno estenuante alle emittenticoinvolte. In aggiunta ai vincoli tecnologici,devono infatti essere tipica-mente rispettati una serie discadenze in merito alla data direalizzazione delle diverse sta-zioni. Quando è richiesto un periododi simulcast (almeno per uncerto tempo) o comunquequando le emissioni digitali de-vono avvenire su una frequenzadiversa dalla precedente analo-gica, è tipicamente necessariorealizzare anche un nuovo si-stema di antenna: e costruireuna antenna in cima ad unatorre senza potere interromperele emissioni abituali complicanon poco le cose. Quando il tempo disponibile è ri-dotto all’osso, un'antenna chiaviin mano potrebbe essere la mi-gliore soluzione. Le antenne turnstile (a torrino)sono composte da una serie diantenne a dipolo allineati per-pendicolarmente tra loro e ali-mentate con uno sfasamento di90 gradi. montata con asse verticale, unaantenna di questo tipo è omni-direzionale, e irradia con polariz-zazione orizzontale. nei siti dove non si richiedonoparticolari diagrammi di radia-zione, una antenna a torrino puòdavvero essere una soluzioneplug-and-play. aldena ha una lunga tradizione

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nella realizzazione di queste antenne, e i processi di di-gitalizzazione che si stanno sviluppando in tutto ilmondo hanno evidenziato i notevoli vantaggi di questesoluzioni. aldena ha allora dedicato le proprie competenze nellosviluppo di una nuova serie di torrini che fossero perfet-tamente in grado di rispondere anche alle esigenze deisegnali digitali contemporanei. Le nuove antenne ATS a torrino presentano un patternomnidirezionale su tutta la banda UHF, sono realmenteplug-and-play, e presentano valori estremamente ridottidi VSWr, peso e carico a vento. La nuova Aldena ATS 1607928 ha una potenza nomi-nale di 5 kW (single carrier). È realizzata in alluminio con staffe in acciaio zincato acaldo, i dipoli sono conformi allo standard mIL - C- 5541e il radome in aBS garantisce una protezione durevole.Le antenne atS sono disponibili in una ampia gammadi potenza nominale e di guadagno (potenza da 1 kWfino a 10 kW e guadagno da 5,5 dB fino a 11 dB).

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Una nuova seriedi torrini che sianoperfettamente in grado dirispondere alle esigenze dei segnali digitali

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BELCOBelco ha un ruolo di primo piano nel settore dell'elettronicaprofessionale da 30 anni. Fornisce prodotti e soluzioni perl'elettronica professionale incentrati sulle telecomunicazionie la radiodiffusione. Belco ha sempre investito in tecnologiae risorse umane, un modello di gestione che ha permessoalla società di servire oltre 5.000 clienti nel corso dei 30 annidella sua storia professionale. grazie alle competenze deipropri tecnici e all'efficienza dei processi di produzione,Belco è costantemente in prima fila nella fornitura di prodottie soluzioni di alta qualità in tutte le fasi della catena del va-lore. Belco, da anni una presenza costante all’IBC, esponevaal proprio stand le linee di prodotti più strettamente correlatial mondo del broadcasting e della produzione di contenutiaudiovisivi: borse e custodie protettive, treppiedi, basamenti,teste, sistemi di illuminazione, connettori rF, sistemi di cavi,pressurizzatori, sistemi di antenna e partitori.

KATHREINI visitatori sono stati informati sulle funzionalità ed innovazionidella nota azienda specializzata in antenne. nell'occasionesono state presentate le antenne compatte a banda largaper la banda UHF di trasmissione, progettate specificamenteper le trasmissioni dVB-t e dVB-t2 (HdtV) per la tv e inbanda daB + per la radio. gli ingegneri Kathrein anche spie-gato i vantaggi della più recente tecnologia UFO compactplus e dei sistemi ottici di distribuzione via satellite.

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Belco ha un ruolo diprimo piano nel settoredell'elettronicaprofessionale da 30 anni

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TECHNO DESIGN ENGINEERINGLa strategia della giovane tde è semplice ed efficace: fornirela giusta soluzione tecnica ai clienti, assistendoli nell'integra-zione dei prodotti, riducendo al minimo il tempo di immis-sione di nuove soluzioni sul mercato e garantendo semprelo stato dell'arte in termini di tecnologia. Un esempio è ilnuovo modulo amplificatore TDE 850 UHF. È un amplifica-tore ad elevata efficienza totalmente agile, in grado di coprirel’intera gamma 470-800 mHz senza richiedere alcuna risin-tonizzazione. Contraddistinto da una eccellente linearità, ga-rantisce una efficienza superiore al 40% lungo l’interagamma di frequenze utilizzabili. Una caratteristica davverospeciale di questo modulo è la sua compattezza. misurasolo 115 x 85 mm, e secondo tde è il più piccolo oggi di-sponibile sul mercato a parità di caratteristiche. Segnaliamoin particolare che il modulo si sviluppa su due circuiti stam-pati fra loro paralleli, per distribuire i componenti su una su-perficie equivalente doppia rispetto alle dimensioni in piantadell’amplificatore: in questo modo si ottiene una densità dipotenza eccellente, e l’amplificatore può essere facilmenteutilizzato in sostituzione di precedenti moduli all’interno ditrasmettitori già in servizio.

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SATELLITE

EUTELSATnon ha deluso le aspettative lo stand di una delle aziendepiù attive e più innovative nel campo delle comunicazioni edel broadcasting satellitare. eutelsat ha saputo confermarenel tempo la propria vocazione di unire due caratteristichenormalmente antitetiche: la consistenza, la stabilità e l’affi-dabilità di una azienda “VIP” con la capacità di sperimentare,di innovare, di essere in prima fila dove la tecnologia offrequalcosa di mai visto ma promettente nel proprio settore.all’IBC 2013 eutelsat si è resa protagonista di un nuovo tra-guardo nel campo della televisione Ultra Hd, realizzando laprima trasmissione in diretta via satellite di un evento dal vivoutilizzando però una tradizionale catena di contribuzione delsegnale tv, con apparati già comunemente impiegati peranaloghe produzioni in formato Hd. Come ha spiegato ilmarketing manager Markus Fritz, nella foto sotto, è statorealizzato insieme ad un team di importanti aziende, fra cuiricordiamo ericsson e SKY Italia, il test realizzato dall’auto-dromo di misano adriatico a margine dell’ultima tappa delcampionato di moto gP, dimostra che la filiera produttiva ègià in grado di alimentare canali televisivi in 4K mediante laproduzione di eventi in diretta nella più alta qualità dell’im-magine a disposizione, attraverso il satellite. La produzionedei segnali Ultra Hd, effettuata per tre giorni consecutivi e

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durata più di nove ore ogni giorno, è stata curata presso ilcircuito di misano da SKY Italia, che consegnava le immaginiin formato Quad Hd (3480×2160). La compressione del se-gnale (a 60 fotogrammi progressivi al secondo) era effettuataattraverso 4 encoder (mPeg4) Hd aVP2000 di ericsson,mentre la modulazione in dVBS2 – 16aPSK è stata effet-tuata con modulatori newtec. Il segnale è stato trasportatoattraverso il satellite Eutelsat 5W A, e veniva ricevuto adamsterdam tramite un’antenna di ricezione da 2,4 metri,quattro ricevitori rX 8200 ericsson e visualizzata su unoschermo 4K collocato nello stand di eutelsat. La perfor-mance ha ricevuto molti apprezzamenti da parte di addettiai lavori e visitatori, segnando un nuovo passo in avanti versola costruzione di un ecosistema in grado di offrire agli spet-tatori un’esperienza di visione ai massimi livelli qualitativi. nonmancava inoltre qualcosa che potrebbe cambiare il concettodi “canale di ritorno” per i ricevitori satellitari, e quindi per as-sicurare una reale interattività ai telespettatori. Presentato inanteprima all’IBC, SmartLnB di eutelsat permette ai broad-caster di offrire servizi interattivi senza la necessità di transi-tare per le linee dati offerte dagli operatori telco. I satelliti pertelecomunicazioni costituiscono una fonte impareggiabile dibanda passante nell’ecosistema digitale contemporaneo, of-frendo una copertura universale di tutti i territori, una efficacedistribuzione di contenuti per le reti terrestri, e consentendoinoltre di realizzare reti di comunicazione complete finalizzatead offrire anche agli abitanti delle località più impervie edinaccessibili una connettività di primissimo ordine. Uno deiprincipali svantaggi dei sistemi di distribuzione satellitare di-rect to Home è però (da sempre) la mancanza di un canaledi ritorno “easy”, possibilmente gestito dall'operatore satel-litare o dalle stesse emittenti al fine di mantenere un legamediretto con i propri clienti e le loro abitudini di visione e diconsumo. Fino ad oggi, la necessità di un canale di ritornonon è stata particolarmente sentita, ma la continua espan-sione dell'universo della comunicazione digitale, e l’aspetta-tiva degli utenti di poter accedere e condividere i servizidigitali a prescindere dal luogo in cui si trovano sta cam-biando radicalmente l’intero scenario. eutelsat sta cercandodi rispondere a questa esigenza con il proprio Smart LNB,presentato in prima mondiale all'IBC. Lo Smart LnB è unfeed elettronico di nuova generazione collegato ad un'an-tenna con un trasmettitore incorporato, che agisce come unefficace canale di ritorno per fornire servizi come HbbtV,pay-per-view, social networking, partecipazione a giochi e

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SMART LNBLo “Smart LNB” dI Eutelsat epresentato per la prima voltaad Amsterdam, ha vinto il pre-mio “EUsatcom InnovationAward 2013”, riconoscimentoeuropeo per i progetti innova-tivi nella comunicazione satel-litare e il complesso lavoro digruppo svolto per realizzarlo. Ilpremio sottolinea l’entratadell’industria del satellite inun’era basata sullo standard IP,attraverso nuovi modi di crea-zione di sistemi e soluzioni voltia soddisfare le esigenze deiclienti di tutto il mondo.

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spettacoli dal vivo, gestione individuale del proprio abbona-mento e rilevazione degli ascolti. Lo Smart LnB apre le portead un nuovo ecosistema di radiodiffusione via satellite, per-mettendo anche alle emittenti di sviluppare una proprio mo-dello di business che comprenda sia la televisione lineareche i servizi accessori, il tutto direttamente collegato via sa-tellite. Senza quindi la necessità di doversi appoggiare, po-tenzialmente condividendo i dati dei propri preziosi clienti,su linee di telefonia mobile o fissa, che attualmente sono ge-stite dai più agguerriti concorrenti che i broadcaster abbianomai avuto: gli operatori di telecomunicazioni.

M-THREE SATCOMOltre all'ormai consueto stand realizzato insieme alle societàpartner elber, telsat, dgQoS e Onetastic, la novità diquest’anno per m-three (ci ha detto Michele Magnifichi,nella foto sotto) è stata un mezzo mobile dotato di connetti-vità Ka-Sat per dimostrare le numerose possibili implemen-tazioni e applicazioni dei servizi newsSpotter di eutelsatrealizzate in abbinata con le tecnologie VidyoCast, aziendaspecializzata in encoder e sistemi di consegna. Sempre al-l’IBC, m-three ha introdotto una nuova possibile configura-zione per i modelli di contribuzione, basata sulle ultimemigliorie apportate dal costruttore ad una macchina che dasempre costituisce una pietra di paragone nel proprio set-tore: l’encoder professionale per contribuzione Hd ed Sdthomson ViBe CP6000. In combinazione con le soluzioniKa-Sat, il ViBe CP6000 consente alle emittenti, alle società

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di produzione news e anche ai giornalisti, la garanzia di poterdisporre della massima larghezza di banda anche su qual-siasi rete pubblica, garantendo al contempo una elevataqualità video. Sempre conferme, poi, dalle attività “core” dim-three Satcom. nel campo Outside Broadcast, svariatimezzi mobili di proprietà sono a disposizione anche per esi-genze improvvise: il servizio di prenotazione è attivo 24/7, ela flotta è distribuita sul territorio nazionale per assicurare lamassima rapidità di intervento. La produzione e la trasmis-sione possono essere effettuate in Sd, Hd e IP, utilizzandocapacità satellitare e su fibra per uso occasionale in qualsiasiampiezza e con qualsiasi protocollo di configurazione.Il teamdi m-three Satcom copre tutte le professionalità necessarieper ogni tipo di diretta, ed è in grado di realizzare col mas-simo della cura e qualità ogni fase del servizio: dalla pro-grammazione alla gestione logistica, alla realizzazione econsegna dei segnali. Parallelamente alle facilities esterne,le dirette vengono supportate ed assistite dai teleporti e cen-tri di controllo m-three per i servizi di trasferimento in fibra,turnaround e backup. grazie ai propri teleporti, alle facilitiesdelle aziende partner, e alla rete in fibra di Interoute, m-threepuò estendere i propri servizi a operatori e broadcaster attiviin tutto il mondo. Per la contribuzione e distribuzione dtH,dtt e daB m-three può contare su capacità diretta su HotBird e fornisce, da milano e roma, un servizio completo didiffusione per canali tv e radio indtH sulla posizione premium a 13°est. altre posizioni per il dtH (eutel-sat 9 a ed eutelsat 28 a) sono gestitedirettamente o attraverso teleportipartner. grazie a stazioni completa-mente ridondate, alla fornitura dienergia elettrica e connessione infibra con percorsi diversificati, e adun sistema di backup e recovery sy-stem tra milano e roma, l’impegnodi m-three è volto a fornire un servi-zio senza possibilità di interruzioni.

Davide Moro

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M-Three Satcomha introdotto una nuovapossibileconfigurazioneper i modelli di contribuzione

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SERATA NEWBAY MEDIA

Si è ripetuta ad Amsterdam quella che è ormaidiventata una bella consuetudine: una rilassataserata promossa dalla nostra casa editrice conuna selezione delle più dinamiche aziende delsettore. Le aziende e lo staff di NewBay Mediasi incontrano per una cena e approfittano del-l’occasione per scambiarsi idee, opinioni e com-menti relativamente ai trend del business delbroadcasting internazionale. Titolari e top ma-nager dei più disparati ambiti del nostro settore(alta e bassa frequenza, audio e video) in unclima di grande relax si scambiano punti di vistaqualificati e, perché no, un po’ di “gossip” pro-fessionale. Il tutto, ovviamente, accompagnatoda gustose pietanze e annaffiato da birre e vinidi qualità. Nella foto, in piedi sullo sfondo, il presidentedi NewBay Media, Steve Palm saluta gliospiti e introduce la serata.

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Hispasat e Astrium in banda Ku

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EVENTI&EXPOE&E

Hispasat e Astrium presentano la prima antenna europea"attiva" in banda Ku.Questa antenna innovativa consentirà al satellite HispasatAG1 di modificare la propria copertura direttamente dall'or-bita, per adattarla in modo efficiente alle specifiche richiestedei propri clienti. Il satellite Hispasat ag1 è la prima missionebasata sulla piattaforma Small GEO, sviluppata da OHBSystems (germania) in collaborazione con EuropeanSpace Agency e Hispasat.

LA PIÙ GRANDEL'antenna riconfigurabile DRA-ELSA, la più grande e la piùcomplessa antenna di questo tipo finora sviluppata in eu-ropa, verrà installata a bordo del satellite Hispasat ag1. do-tata di quattro beam contemporanei in banda Ku, consentiràagli operatori di ottimizzare i propri servizi in base alle speci-fiche necessità del mercato. Il vantaggio principale di questanuova antenna è la sua grande flessibilità: è infatti in gradodi consentire all'operatore di adattare rapidamente le carat-teristiche di impiego del satellite quando lo stesso è già statoposizionato in orbita, permettendo ad esempio di espanderela copertura in specifici territori e di gestire al meglio eventualicambiamenti della posizione arbitrale. È grazie a questa an-tenna così avanzata e flessibile che il nuovo satellite Hispasatag1 potrà disporre di quattro beam che potranno esserepuntati a piacimento su qualsiasi località sulla terra, in mododa potersi adattare alle richieste specifiche di ciascun cliente

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Questa antenna innovativa consentirà al satellite Hispasat ag1 di modificare la propria copertura

direttamente dall'orbita, per adattarla in modo efficiente alle specifiche richieste dei propri clienti

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semplicemente modificando le proprietà dell'antenna dallastazione di controllo terrestre. Per gestire al meglio questapossibilità così innovativa, è stato appositamente sviluppatoun sistema per il controllo dell'antenna in grado di garantirecostantemente la gestione ottimale della stessa. L'antennaè inoltre schermata in modo particolarmente efficace neiconfronti di interferenze e potessero derivare da altri sistemidi comunicazione. Il satellite Hispasat ag1 è dotato del in-novativo sistema di payload RedSat e di un processore dibordo rigenerativo, che gestisce il sistema dra-eLSa. Saràlanciato nel corso del 2015, con una massa al decollo paria 3,2 tonnellate e avrà la capacità di gestire sino a 20 tran-sponder in banda Ku e fino a tre in banda Ka. L'antenna ri-configurabile dra-eLSa il primo esempio di antenna attivacostruita in europa ad entrare in servizio commerciale per labanda Ku.

IL GRUPPO HISPASATIl gruppo Hispasat è composto da aziende con una pre-senza significativa in Spagna e in america Latina, mercatonel quale è attiva la consociata brasiliana Hispamar. Il gruppoè leader nella diffusione e nella distribuzione di contenuti inuna lingua spagnola e portoghese, è opera su primarie piat-taforme la distribuzione di contenuti digitali dtH e Hd-tV.Hispasat è uno dei principali operatori mondiali nel settoredelle comunicazioni via satellite, nonché uno degli attori prin-cipali nelle comunicazioni fra europa e america.

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