Britalyca News Londra

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Periodico di lbere e approfondite informazioni gratuite Fondato ed edito da Carmine Gonnella [2005] II Edizione N 14 Luglio 2015 L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto. FREE NOTIZIE LOCALI ////////////////////////// Calabritto e dintorni //////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015 FREE Enzo Apicella lavocealternativa @Britalycanews www.britalycanewslondra.com 12 ematiche verosimilmente riconducibili ad uno degli autori. Effettivamente uno dei due, feritosi alla mano nel corso del raid, era ricorso alle cure mediche presso il pronto soccorso di un ospedale salernitano, ovviamente dando ai sanitari una versione di fan- tasia in merito alla dinamica delle lesioni. Alla luce degli inequivocabili elementi di colpevolezza raccolti i due soggetti sono stati segnalati “per incendio doloso” alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo, mentre continuano le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Mon- tella per individuare il movente del gesto e di conseguenza eventuali altri responsabili a vario titolo di con- corso nel fatto reato, anche se allo stato sembra possa del tutto esclud- ersi il movente estorsivo o comunque collegato al racket, sia sulla scorta degli elementi raccolti sia per l’estra- neità degli indagati da qualsiasi tipo di compagine criminale. Sono inoltre al vaglio i possibili colle- gamenti tra l’episodio ed altri episodi di incendi dolosi avvenuti nella stessa area. Fonte : ilmattino.it SPECIALE COMITATI 2015 Calabritto. Brucia bar, l'ombra della camorra Fiamme al bar, l'ombra del racket. Brucia bar a Quaglietta. Si se- gue la pista dell’incendio doloso. I Carabinieri di Sant’Angelo dei Lombardi stanno effettuando accurate indagini per verificare se vi sia la mano del racket. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 4 del mattino nell’eser- cizio che si trova in piazza San Nicola nella frazione di Calabritto. Quaglietta ha poche centinaia di anime e vive attorno alla piazza. Il bar si trova all’imbocco dello slargo dove vi sono altri locali com- merciali. Fonte : ilmattino.it Doriana Goracci DIAMO UNA MANO ALLA GRECIA Pagina 9 COMUNICATI UN VIAGGIO TRISTE, QUESTA VOLTA, PER DESENZANO DEL GARDA Goffredo P{almerini Pagina 7 Il patto sottobanco tra Badoglio e i tedeschi per liberare il Duce. Da Goffredo Palmerini Pagina 8 PER MATTEO RENZI E’ GIA’ INIZIATA LA CAMPAGNA ELETTORALE Dal 2016 abolirò la tassa sulla prima casa. Nel 2017 giù Ires e Irap, nel 2018 taglio dell’Irpef” Pagina 2 CULTURA E SOCIETA’ A cura di Nino Bel- linvia .Una Giornata di studi DI Antonio Biella Pagina 6 impegnato a Montella (alle 16) e Volturara (18). «Ho appreso della richiesta avanzata dai pm del tribunale di Avellino nel processo che vede coinvolto I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montella, in stretta sinergia con i colleghi della Stazione di Calabritto, sono riusciti a pochissime ore dal raid incendiario ai danni del bar “Porzia”, ubicato nella frazione Quaglietta di Calabritto, a dare un volto ai due materiali autori del rogo che nella notte tra sabato e domenica scorsi aveva così profon- damente scosso gli abitanti della località. Dagli elementi acquisiti in sede testimoniale, dalla visione dei filmati delle telecamere a circuito chiuso della zona, ma soprattutto dagli indizi acquisiti nel corso del sopralluogo sulla scena del crimine, i carabinieri sono riusciti in breve a circoscrivere i sospetti, poi rivelatisi fondati, su due giovani della zona che, una volta rintracciati e messi di fronte alle loro responsabilità non hanno potuto far altro che ammet- tere la “paternità” del gesto fornendo ulteriori elementi che hanno confermato le ipotesi investi- gative. Fondamentale nell’individuazione di uno degli autori è stata l’attività di verifica effettuata presso gli osped- ali sia della provincia irpina che di quella limitrofa salernitana, anche alla luce del rinvenimento sulla scena del crimine di tracce DALL’ ESTERO SIAMO STUFI DI SVENTOLARE BANDIERE, SUONARE MANDOLINI E MAN- GIARE SPAGHETTI Pagina 10 Ultime da ... Hetaglia COM.IT.ES IL"NUOVO" C.G.I.E. LA PROPOSTA Giorgio Brignola Pagina 4 Sociopolitismo C.A.S.P. Comitato Sociopoltico Carmine Gonnella Pagina 3 COMITES DI LONDRA ( Seconda seduta) EPPUR SI MUOVE, ANCHE SENZA IL GARANTE ! Pagina 10 NOTE EDITORIALI Pagina 5 INTERROGARE E SENSIBILIZZARE IL LEGISLATORE E’ COMPITO DI OGNI CITTADINO SOVRANO Petizione n' 2 / 2015 Pagina 9 FESTA DELLA MADONNA DELLA NEVE A qualcuno ancora nun piace u ‘ presepe Non mi piace molto. Mi da senso di chiuso. Sembrano quei cancelli di Auscwitz. Mi dispuace ma gusto orrendo. Il bello del paese è' la sua apertura verso l'infinito non la chiusura , tanto è' vero che fu scelto alta montagna per la cappella così da avere una visuale ap- erta. Mi dispiace Non mi piace. Purtroppo rispecchia la mentalità' attuale del nostro paese , confinato è chiuso, che peccato !!! Il parere di Lina Ficetola su Fb Calabritto, arrestati gli autori dell'incendio del bar: piromane tradito da una ferita CALABRITTO ..Ieri, oggi e domaini....

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Page 1: Britalyca News Londra

Periodico di lbere e approfondite informazioni gratuite Fondato ed edito da Carmine Gonnella [2005] II Edizione N 14 Luglio 2015

L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO

Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto.

FREE

NOTIZIE LOCALI ////////////////////////// Calabritto e dintorni //////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015

FREE

Enzo Apicella

lavocealternativa @Britalycanews www.britalycanewslondra.com

12

ematiche verosimilmente riconducibili ad uno degli autori. Effettivamente uno dei due, feritosi alla mano nel corso del raid, era ricorso alle cure mediche presso il pronto soccorso di un ospedale salernitano, ovviamente dando ai sanitari una versione di fan-tasia in merito alla dinamica delle lesioni. Alla luce degli inequivocabili elementi di colpevolezza raccolti i due soggetti sono stati segnalati “per incendio doloso” alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo, mentre continuano le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Mon-tella per individuare il movente del gesto e di conseguenza eventuali altri responsabili a vario titolo di con-corso nel fatto reato, anche se allo stato sembra possa del tutto esclud-ersi il movente estorsivo o comunque collegato al racket, sia sulla scorta degli elementi raccolti sia per l’estra-neità degli indagati da qualsiasi tipo d i c o m p a g i n e c r i m i n a l e . Sono inoltre al vaglio i possibili colle-gamenti tra l’episodio ed altri episodi di incendi dolosi avvenuti nella stessa area. Fonte : ilmattino.it

SPECIALE

COMITATI

2015

Calabritto. Brucia bar, l'ombra della camorra

Fiamme al bar, l'ombra del racket. Brucia bar a Quaglietta. Si se-gue la pista dell’incendio doloso. I Carabinieri di Sant’Angelo dei Lombardi stanno effettuando accurate indagini per verificare se vi sia la mano del racket. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 4 del mattino nell’eser-cizio che si trova in piazza San Nicola nella frazione di Calabritto. Quaglietta ha poche centinaia di anime e vive attorno alla piazza. Il bar si trova all’imbocco dello slargo dove vi sono altri locali com-merciali.

Fonte : ilmattino.it

Doriana Goracci

DIAMO UNA MANO ALLA

GRECIA Pagina 9

COMUNICATI

UN VIAGGIO TRISTE, QUESTA

VOLTA, PER DESENZANO DEL

GARDA

Goffredo P{almerini

Pagina 7

Il patto sottobanco tra Badoglio e i

tedeschi per liberare il Duce.

Da Goffredo Palmerini Pagina 8

PER MATTEO RENZI E’ GIA’ INIZIATA LA

CAMPAGNA ELETTORALE

Dal 2016 abolirò la tassa sulla prima casa. Nel 2017 giù Ires e Irap, nel

2018 taglio dell’Irpef” Pagina 2

CULTURA E

SOCIETA’

A cura di Nino Bel-

linvia

.Una Giornata di studi

DI Antonio Biella Pagina 6

impegnato a Montella (alle 16) e Volturara (18). «Ho appreso della richiesta avanzata dai pm del tribunale di Avellino nel processo che vede coinvolto

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montella, in stretta sinergia con i colleghi della Stazione di Calabritto, sono riusciti a pochissime ore dal raid incendiario ai danni del bar “Porzia”, ubicato nella frazione Quaglietta di Calabritto, a dare un volto ai due materiali autori del rogo che nella notte tra sabato e domenica scorsi aveva così profon-damente scosso gli abitanti della località. Dagli elementi acquisiti in sede testimoniale, dalla visione dei filmati delle telecamere a circuito chiuso della zona, ma soprattutto dagli indizi acquisiti nel corso del sopralluogo sulla scena del crimine, i carabinieri sono riusciti in breve a circoscrivere i sospetti, poi rivelatisi fondati, su due giovani della zona che, una volta rintracciati e messi di fronte alle loro responsabilità non hanno potuto far altro che ammet-tere la “paternità” del gesto fornendo ulteriori elementi che hanno confermato le ipotesi investi-gative. Fondamentale nell’individuazione di uno degli autori è stata l’attività di verifica effettuata presso gli osped-ali sia della provincia irpina che di quella limitrofa salernitana, anche alla luce del rinvenimento sulla scena del crimine di tracce

DALL’ ESTERO SIAMO STUFI DI SVENTOLARE BANDIERE, SUONARE

MANDOLINI E MAN-GIARE SPAGHETTI

Pagina 10

Ultime da ... Hetaglia

COM.IT.ES IL"NUOVO" C.G.I.E. LA PROPOSTA Giorgio Brignola Pagina 4

Sociopolitismo

C.A.S.P.

Comitato Sociopoltico Carmine Gonnella Pagina 3

COMITES DI

LONDRA

( Seconda

seduta)

EPPUR SI MUOVE, ANCHE SENZA IL GARANTE ! Pagina 10

NOTE EDITORIALI Pagina 5

INTERROGARE E SENSIBILIZZARE IL LEGISLATORE E’

COMPITO DI OGNI CITTADINO SOVRANO

Petizione n' 2 / 2015

Pagina 9

FESTA DELLA MADONNA DELLA NEVE A qualcuno ancora nun piace u ‘ presepe

Non mi piace molto. Mi da senso di chiuso. Sembrano quei cancelli

di Auscwitz. Mi dispuace ma gusto orrendo. Il bello del paese è' la

sua apertura verso l'infinito non la chiusura , tanto è' vero che fu

scelto alta montagna per la cappella così da avere una visuale ap-

erta. Mi dispiace Non mi piace. Purtroppo rispecchia la mentalità'

attuale del nostro paese , confinato è chiuso, che peccato !!!

Il parere di Lina Ficetola su Fb

Calabritto, arrestati gli autori dell'incendio del

bar: piromane tradito da una ferita

CALABRITTO ..Ieri, oggi e domaini....

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CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione

limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di circa 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mailist. Siamo online

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“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di

razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

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Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini

DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) , Antonio Murabito e alla distribuzione e diffusione Ilario

Mario Ponzi.

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«Se faremo le riforme, nel 2016 elimineremo la tassa sulla prima

casa (Tasi, n.d.r.), l’Imu agricola e sugli imbullonati». La promessa di Matteo Renzi irrompe nel dibattito politico dall’assemblea del Pd a

Expo. L’annuncio della è di quelli destinati a lasciare il segno: «La

aboliremo noi, perché gli altri hanno fatto la finta», dice il premier.

RIDUZIONE DELLE TASSE Ma Renzi non pensa solo alla tassa sulla

casa: «Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale». «Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumen-tare il debito». Ecco quindi l’agenda del premier: «Nel 2017 ci sarà un inter-vento su Ires e Irap e nel 2018 inter-venti sugli scaglioni Irpef e sulle pen-sioni». I CONTI Quella di Renzi non è una scommessa da poco. La sua «rivoluzione coperni-cana» in materia di fisco vale infatti 45 miliardi di euro in tre anni. Cinque mil-iardi nel 2016 per abolire le tasse sulla prima casa, ovvero quel che è rimasto dell’Imu (poi trasformata in parte in Tasi), e poi l’Imu sui terreni agricoli e l’assurdo prelievo sui macchinari imbul-lonati. Dal 2017 il conto sale poi a quota 20 miliardi per ridurre ancora di più Ires e Irap, più altri 20 nel 2018, quando nei piani del premier si dovrà mettere mano anche alle aliquote Ir-pef. UNIONI CIVILI E P.A.: ECCO L’AGENDA Renzi snocciola i prossimi provvedi-menti. «La riforma della Pubblica am-ministrazione entro il 7 agosto avrà la lettura definitiva in Senato». «Nel mese settembre - spiega ancora - dobbiamo chiudere al Senato la riforma costituzi-onale, prima della legge di stabilità». Mentre sulle unioni civili «la discus-sione può essere fatta insieme al gruppo della Camera in modo che alla Camera la lettura sia confermativa e si possa definitivamente approvare entro l’anno la legge sulle unioni civili». L’APPELLO ALL’UNITA’ NEL PAR-TITO Il premier non dimentica le tensioni interne e tende la mano alla mino-ranza: «Sette mesi fa c’era preoccu-pazione perché rischiavamo la palude, oggi abbiamo il più grande cammino

riformatore della storia europea: non basta ma è la sfida più bella del domani. Ma è possibile solo se il Pd parla al Paese e non si divide tra le proprie cor-renti». E ancora: «Non voglio chiedere all’assemblea di dare una mano a me ma di prendere in mano il Paese. Se non ci sarà il Pd non ci sarà nessun altro a farlo al posto nostro. Abbiamo il com-pito di cambiare l’Italia, una spaventosa e incredibile responsabilità». LA RIPRESA Il premier elogia il Pd: «Ciò che abbiamo fatto con nostri deputati e senatori in un arco di tempo abbastanza limitato è particolarmente degno di onore e or-goglio perché ha consentito al Paese di ripartire». Poi il premier segretario non risparmia una stoccata ai “gufi”: «I nu-meri crudi di questi giorni e delle ultime ore sono spesso oscurati dalla gran-cassa del disfattismo cosmico». Renzi guarda avanti: «Sette mesi fa eravamo preoccupati che le riforme potessero essere bloccate nella palude: non sono qui a dirvi che sono state sbloccate ma che grazie a quelle riforme l’economia si è rimessa in moto e adesso è il mo-mento di fare il salto di qualità e siamo in grado di farlo». LE RASSICURAZIONI ALL’EUROPA Il principale cruccio del premier resta l’economia. Ci sarà il taglio delle tasse ma «l’Italia continuerà a rispettare» i parametri europei: «niente colpi a sor-presa», assicura. Anche «il debito pub-blico è una spina nel fianco indiscutibile ma la stragrande maggioranza è in mano italiana». Il premier parla anche all’Europa: «Siamo tutti convinti che la politica di austerity per l’Europa sia un disastro. Lo diciamo in tutti gli incontri europei, abbiamo ottenuto qualche primo passo ma non basta. Ma in Italia per anni non si è tenuto sotto controllo la

curva del rapporto debito-Pil e oggi siamo oltre 130%. Dunque il rispetto dei parametri di Maastricht non è un obbligo culturale: sono vecchi e fuori luogo. Se però li rispetteremo, come faremo nei prossimi tre anni, questo ac-cadrà perché non vogliamo che la curva del debito continui a crescere». TERRORISMO E IMMIGRAZIONE Renzi lancia un invito ai partiti per un «tavolo comune» sul terrorismo. «Nelle prossime ore a nome del Pd - annuncia il premier dall’assem-blea a Expo - rivolgerò un appello alle altre forze politiche per un tavolo di lavoro congiunto contro il terrorismo internazionale». L’auspicio del premier è che «si possa avere condivisione anziché usare le questioni di sicurezza nazion-ale per litigare nella politica interna». Renzi pensa anche all’emergenza immigrazione: «Discutiamo di tutto ma restiamo umani di fronte a un dolore che ha diritto alla dignità. Se una bambina muore non permettiamo che per un punto nei sondaggi si rinunci a essere per-sone umane», è l’invito del premier che com-menta la notizia della bambina diabetica morta durante la traversata perché i trafficanti le avevano gettato via lo zaino con l’insulina.

L’OMAGGIO A PISAPIA Renzi all’inizio del suo intervento all’assemblea nazionale ad Expo ha voluto mandare «un sa-luto e un ringraziamento» al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia (oggi non presente). Una ci-tazione che ha fatto scattare un applauso in sala. Il premier ha poi omaggiato i giovani vo-lontari che con la maglietta «Bella ciao, Mi-lano» fanno assistenza all’assemblea. «Quando all’inaugurazione di Expo qualcuno ha pensato di rovinare la festa - ha aggiunto riferendosi agli scontri avvenuti a Milano nel giorno di apertura di Expo - è con il Pd e con il sindaco, cui va il nostro saluto e ringrazia-mento, che ci siamo ripresi la festa» Fonte: lastampa.it

RENZISCONISMO /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca Bews Londra Luglio 2015

«Rivoluzione renziana sulle tasse»

CHI SIAMO , POESIE E AFORISMI /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015

Aforismi

LE VARIE FORME DI DITTATURE RITOR-NANO SEMPRE QUANDO IN UN PAESE VI-ENE MENO LA DEMOCRAZIA PARTECIPA-

TIVA

SENZA CONFLITTI SOCIOPOLITICI L' UMANITA' A CUI SIAMO STATI ABITUATI

NON ESISTEREBBE

I TECNICI SONO DEI NON ELETTI E NEMICI DEL POPOLO, SPESSO LA POLITICA LI USA

COME CAPRI ESPIATORI

L' ITALIA E' UNA E INDIVISIBILE MA NON

SARA' MAI DI TUTTI !

LA DIFFERENZA TRA UNA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA ED UN APARTECIPA-TIVA E CHE NELLA PRIMA LA POLITICA FA DA PADRE PADRONE NELLA SECONDA L' ULTIMA PAROLA SPETTA SEMPRE AL

POPOLO

IL BATTESIMO E’ UN’ IMPOSIZIONE DI UN CONCETTO INDEFINITO SU ESSERI INCA-

PACI DI PERCEPIRLO

Augh!!!!

..quando ti assale l'emozione e non ti escono le parole...

quando ti senti raggiante,felice e non

riesci a darti una spiegazione...

quando fai una qualsiasi cosa senza una vera ragione...

quando pensi continuamente ad una

persona per ore ed ore...

quando ti batte forte il cuore...

state tranquilli,non c'e' bisogno di alcun dottore...

e' soltanto un bel sentimento,un sentimento chiamato amore...

..pensierino della sera...

c'e' chi ha avuto la giornata leggera...e chi l'ha avuta nera...

c'e' chi ha avuto il tempo per scherzare...

e chi ha dovuto soltanto lavorare...la gior-

nata e' stata lunga e faticosa...

e anche se non per tutti,ecco il momento in cui ci si riposa...

giornata operosa,serata

noiosa...servirebbe qualcosa e lo dico con questa modesta prosa...l

a speranza e' che domani sia tutta un'al-

tra cosa...

Antonio Murabito

IL MARE

Il mare è distesa di acqua i

nfinita ,

a volte quieta , a volte agitata ,

come la vita .

L’onda la sua superficie

sconvolge , quando correndo

s’increspa e poi sullo scoglio

s’infrange.

Anche la vita è percorsa da onde :

son tante le corse , gli affanni ,

i malanni che lungo il cammino

s’incontran con gli anni.

Eppure se guardi l’azzurra

distesa riesce ancora a darti

sorpresa!

Ti fa emozionare ti invita a

sognare ,

cosa c’è al mondo più bello del

mare?

E bella è l’estate , stagione di vita.

Ti accoglie , ti invita ,

rilassa ,distende ,

che bella è l’estate col mare

lucente !

Maria Rosaria Longobardi

Page 3: Britalyca News Londra

10 3 COMITES DI LONDRA ( Seconda riunione ) ////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015

SOCIOPOLITISMO

Una societa’ puo’

funzionare solo se il

cittadino e il legislatore

concorrono

“mutualmente” al

benessere del Paese, nel

rimuovere gli ostacoli di

ordine economico e

sociale, elaborando

politiche sociali necessarie

al bene commune di

tutti.. La democrazia e’

evoluzione sociopolitica,

ma senza la

partezipazione diretta dei

cittadini, viene meno il

pragmatismo e le varie

forme di dittature

ritormano sempre, quando

la politica generale non e’

piu’ in grado di gestire la

democrazia partecipativa.

La differenza tra una

democrazia

rappresentativa e la

partecipativa, e' che in

quella rappresentativa la

politica la fa da padre

padrone, in quella

partecipativa l' ultima

parola spetta sempre al

Popolo". Queste sono le

basi su cui e’ poggiato il

CASP Comitato

Associativo Sociopolitico

Partecopativo)

Statuto

1 Il Comitato e’ conposto da singoli e asso-ciazioni

2 L’ Esecutivo e’ composto da un Presi-dente, un vice, un Segretario e il Tesoriere, con soli poteri amministrativi

3 Il Direttivo e’ conposto da un Presidente, un vice, un terzo degl’ iscritti e un membro di ogni associazione , con poteri proposi-tivi. All’ Assemblea ( iscritti) spetta di diritto del potere decisionale e finale su tutto, con voto palese e a maggioranza dei parteci-panti .

4 Presidenti, vici, segreatri, tesorieri e membri del direttivo sono tutti scelti ed eletti dall’ assemblea con voto a maggio-ranza assoluta.

5 Ogni iscritto ha facolta’ di proporre inizia-tive e nuovi obiettivi, al Direttivo che le valutera’ e le mettera’ al voto, che avverra’ via email.

6 Tutti i membri sono liberi di chiedere all’ Esecutivo la contabilita’ del Comitato.

7 Tutti possono iscriversi al Comitato a prescindere dalle proprie denominazioni politiche

OBIETTIVI

Premesso che:

La politica e’ associazionismo sociopolitico partecipativo di tutti, l’ obiettivo basilare e’ quello di partecipare attivamente e diretta-mente alla determinazione della vita siocio-politica all’ Estero e in Madrepatria.

1- RAPPORTI CON L’ ITALIA

Creare un ponte diretto con la Madrepatria, appellandosi e applicando tutte le istituzi-one di democrazia partecipativa e diretta,

scavalcare le rappresentanze istituzionali italiane all’ estero.

2- UN NUOVO ASSOCIAZIONISMO PARTECIPATIVO

Rivitalizzare e riformare il vecchio associ-azionismo italiano all’ estero, con nuove iniziative

3- RIFORMA RADICALE DEI COMITATI ITALIANI ALL’ ESTERO

Chiedere che siano istituiti Uffici Co.mi.tes. in tutti i Consolati Italiani, Occorre un rap-porto piu’ diretto con il cittadino ( Utente) sulle problematiche migratorie.

Abolizione dei CGIE ( Consigli Generali degli Italiani all’ Estero) e sostituirli con un nuovo comitato che abbia rapport diretti coli l Parlamento Italiano.

4- RIFORMA DELLE MODALITA’ DI VOTO ALL’ ESTERO

Abolizione della Circoscrizione Estera ( eletti all’ estero) e il ripristino del voto paritario a tutti i residenti italiani all’ estero e a tutte le tornate elettorali, con voto nei seggi o per corrispondenza o voto telematico.

Il Comitato avra’ un mensile cartaceo e Pdf, denominato DP DemocraziaParteci-pativa, compost da 4 pagine A3 +, edito e gestito da Britalyca News Londra. Ogni membro ne ricevera’ una copia Pdf via Email e ad ogni associazione una copia cartacea in bianco e nero.

VIVA L’ ITALIA UNA E DI TUTTI !

CHIUNQUE VOGLIA ISCRIVERSI PUO' CHIEDERE, LO STATUTO , OBIETTIVI E

MODULO D' ISCRIZIONE A....

[email protected]

C.A.S.P. . ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015

Premesso che:

in base all’ Legge 23 ottobre 2003, n.286 il Comitato e' organo di rappresentanza degli italiani all'estero nei rapporti con le rappresen-tanze diplomatico-consolari. L'autorita' consolare e il Comitato indicono riunioni congiunte per l'esame di iniziative e progetti specifici, ritenuti di particolare impor-tanza per la comunita' ital-iana. Inoltre, il capo dell'uffi-cio consolare, o un suo rap-presentante appositamente delegato, partecipa alle se-dute del Comitato, senza diritto di voto.

Detto cio,’ questa e’ la sec-onda seduta a cui partecipio senza la presenta dell’ autorita’ consolari e come si suol dire, se in un pollaio con tanti galli non fa mai sera. in uno senza galli, di solito regna il,caos. Una latitanza a nostro avviso incomprensibile. Se le rap-presentanze diplomatico-consolari di Londra riten-gono di poca importanza un Comitato elettivo anche se volontariato, lo dicano chiaramente, perche’ la comunita’ italiana a Londra puo’ fare anche a meno del Garante. Tutto sommato e detto (anche) fra di voi , noi della Voce siamo sempre stati a favore di Comitati autonomi, con compiti deci-sionali e amministrativi e con sedi nei Consolati e a diretto contatto con i cittadini e l’ abolizione dei Cgie. Quindi l’ assenza delle rappresen-tanze diplomatico-consolari

ale sedute, la vediamo piu’ come un imposizione dall’ alto, che collaborazione tra due enti socialmente utili.

La seduta come sempre gra-zie ala saggia pazienza del neo-Predidente Pietro Molle, si e’ svolta con esiti positivi. Gli ordini del Giorni e le varie tematiche discusse le leg-geremo , quando i resoconti saranno pubblicati sull'albo consolare e comunicati ai mezzi di informazione locali.[art.5 comma 5 della suddetta legge ] Visto che la Commis-sione delle Comunicazioni non e’ ancora operativa !

VORREMMO FARE DELLE

PICCOLE OSSERVAZIONI E RACCOMANDAZIONI:

Modifica del Regolamento interno ai Comitati

I membri di comitati, enti o organigrammi che si voglia, devono adottare un compor-tamento etico e maturo e non occorrono , ( come m’ e’ sembrato d’ aver inteso nella modifica del Regolamento interno) misure drastiche disciplimari.( addirittura si e’ parlato di far intervenire la Polizia, non facciamo ridere I “polli” , perche’ durante la seduta di insediamento, ab-biamo gia’ riso abbastanza. In casi d’ azioni offensive o manifestazioni contrarie al buon costume ( tanto per usare un eufemismo e un articolo della Costituzione), il Presidente ha facolta’ di so-spendere la seduta. Preve-nire e’ sempre meglio che

Comitato Associativo Sociopolitico Partecipativo

EPPUR SI MUOVE, ANCHE SENZA IL GARANTE !

curare, e in ogni caso la sospensione e’ un deterrente..

La figura del Tesoriere

Realmente, dopo tre revisori dei Conti e la responsabilita’ legale del Presidente del Comitato e l’ acconto bancario congiunto con il segretario, c’e’ b i sogn o d i u n “tesoriere senza pota-tafogli? Sarebbe sem-

plicemente un ruolo simbolico, meglio limiterei i “ galli”

Partecipazione attiva del pub-blico alle sedute

Le sedute sono pubbliche per legge e guai se non lo fossero, ed e’ giusto anche, come ha gia’ ribadito il Presidente Molle durante la prima seduta, che i membri del pubblico, innanzi tutto la Stampa, possono fare domande o esporre commune necessita’, questo come tutti sappiamo o dovremmo e’ anche un dettame costituzion-ale. Qui purtoppo, devo fare un po’ di autocrica, durante le se-dute e’ auspicabile che in mem-bri del pubblico “attentino” pazientemente e disciplinata-mente la fine della seduda, altrimenti passiamo dalle “appollaiate senza galli” ad un caotico consiglio di condominio. Eppure eravano solo tre gatti e un cane e’ abbiamo assitito ( ivi incluso il sottoscritto) a troppi vocii e interferenze con I mem-bri del Comitato. Comunque mi sono promesso che alla pros-sima seduta regalero’ un cam-panellino al Presidente Pirtro Molle; ORDER ORDER !!!

In conclusione, crediamo senza alcuna ombra di dubbio, che i Comitati degli Italiani all’ Es-tero, siano maturi per cammi-nare con i propri piedi e richiede un riordinemento radi-cal, da parte del Parlamento italiano. [bnl]

Carmine Gonnella

Membro del pubblico

DALL’ ESTERO SIAMO STUFI DI SVENTOLARE BANDIERE, SUONARE MANDOLINI E MANGIARE SPAGHETTI

Anno Zero ….

A distanza di un ventennio, le rappresentanze istituzionali e sociopolitiche all’ estero hanno fallito, I consolati in primis, per non aver garan-tito e tutelato I diritti del lavoratore italiano all’ estero’ per poi finire con gli eletti all’ estero. Ad affermarlo e lo stesso Claudio Micheloni (PD) , Presidente del Comitato Italiani all; Estero al Senato :” Gli eletti all’estero vengono visti dalla politica italiana come dei “personaggi da caba-ret”. La domanda e’ un altra: “! Se 18 parla-mentari eletti democraticamente, secondo l’ “Onorevole Micheloni, sono trattati come per-sonaggi da cabaret, il resto dei cittadini italiani sparsi per il Mondo, come sono stati trattati nel c o r s o d e i d e c e n n i ? . Occorre ora piu’ che mai rivedere il tutto, rimettere tutto in discussione!

Il ruolo dei Consolati nei rapport con i cittadini italiani nel Mondo.

Che I loro compiti verso la comunita’ rispettini e rispecchino la Costituzione :” La Repubblica italiana, riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'inter-esse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero. Lo vogliamo dire senza mezzi ter-mini:” Dl 1948 in poi il lavoro italiano all’ estero non e’ mai stato tutelato, ma solo riconosciuto come rimessa.

Riordino e riforma dei Comitati Italiani all’ Es-tero ( I sfamosi CO. MI. TES.)

Renderli piu’ vicino ai cittadini, piu’ terreni, spostando le loro sedi negli uffici dei Consolati a contatto diretto con I cittadini, una scrivania costo meno di una sede. Abolizione dei C.C. I.E ( Consigli Generali degli Italiani all’ Estero) non servono, occorre stabilire un ponte diretto con la Farnesina e con lo Stato Italiano. Per il cittadino quell ponte e’ sempre esistito: l’ arti-colo 50 della Costituzione italiana, facendo meno del lobbismo istituzionalizzato, meglio conosciuto come “mangiatoie elettorali” Questo ed altro per avviarci verso un fututo migliore, sia per l’ Altraitalia, sia per la Madre-patria. Una petizione di un libero cittadino vale piu’ di 18 interrogazioni parlamentari.

Un nuovo associazionismo sociopolitico parte-cipativo

Non partitico, che stia lontano dai partiti e si interessi solo delle tematiche migratorie. Sino ad oggi le rapppresentanze e associazioni sociopolitiche all’ estero, hanno obbedito solo ai partiti. Ecco perche’ siamo stufi anche degli eletti all’ estero, il termine adatto non e’ “personaggi da cabaret”, bensi’ “ Animali da circo”. Sarebbe ora di rpristinare il voto par-tario, garantire il voto a tutte le tornate elet-torali al cittadino italiano che al momento dell’ elezioni si trovi all’ estero. Il voto personale, libero ed eguale e’ un diritto inviolabile e non puo’ essere limitato dai confine.

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Dall’ Italia e dall’ Estero Giorgio Brignola

COM.IT.ES.

I Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) si sono rivelati privi d’iniziative. Qual-che polemica, pochi progetti e limitata rappresentatività. Il loro rinnovo potrebbe non modificare questa nostra sen-sazione, Chi decide delle loro sorti è materia complessa e non riteniamo, di conse-guenza, scaricare delle re-sponsabilità operative su chi, in definitiva, non le ha. Purtroppo, si tende sempre a confondere questi Comitati come espressione politica che viene da lontano. Se ci sono voluti oltre dieci anni per va-rarne il “rinnovo”, un motivo ci sarà e neppure tanto mar-ginale. La rappresentatività italiana nei Paesi ospiti è una cosa seria. Almeno, noi l’ab-biamo ritenuta sempre tale. Essere “pro” o “contro” non ha significato; perché le decisioni, se ci saranno, continueranno a spettare ad altri. Col tempo, anche le finalità dei Com.It.Es. sono invecchiate. I Comitati si sono trasformati in trampolini di lancio politico nei quali, però, anche i più interessati hanno perso l’originale inter-esse. Quindi, data la scarsa parteci-pazione al voto, i Com.It.Es., pur se organismi di rappresen-tanza di base, sono la mani-festazione di una minoranza degli aventi diritto a eleggerli. La trovata della”registrazione” per il voto presso i nostri Con-solati non ha cambiare lo spirito elettivo. Del resto, anche i Candidati sono, spesso, gli stressi. Altresì, chi si candida non di rado, lo fa per dovere politico. Eppure, anche noi avevamo fatto delle proposte innovative. Era la primavera del 1993. Quindi, ben 22 anni fa. Già ci eravamo resi conto che i Com.It.Es. erano strutture “obsolete”. Superate dal ruolo delle nostre Comunità oltre .

frontiera. Per libera scelta, non andremo a scrivere, ora, d’evoluzioni “probabilistiche”. Riscontri, come chi ci segue ben conosce, non ce ne sono mai stati.

Forse snobbati, forse sot-tovalutati, certamente, siamo

stati ignorati. Però, anche dopo le recenti elezioni, con-tinueremo a essere disponibili a un dialogo che, democratica-mente, torniamo a sollecitare

IL"NUOVO"

C.G.I.E.

Il prossimo Consiglio Generale degli italiani all’Estero (CGIE), che dovrebbe essere eletto, entro l’anno, dai rappresentanti dei Com. It.Es. e delle Associ-azioni, sarà ridotto nei numeri e, probabilmente, nelle sue finalità istitutive. Lo prevede il D.L. 24/04/2014 (art.19 bis). I ventinove Membri di nomina governativa restano tutti. Solo i Membri elett i al l ’estero saranno quarantatré (ora 65). Il Decreto Applicativo sarà reso noto in tempi successivi. Con buona approssimazione, il 56% dei Membri saranno eletti in Europa, il 32% in America meridionale, il 7% in Nord e America centrale, il 5% in Aus-tralia. D’Africa e Asia non c’è riferimento. Questi sono dati assodati e, di conseguenza, non riteniamo modificabili. A questo punto, se, per il passato, il CGIE non aveva una d iscrezione analitica importante a livello decisionale sul fronte dell’Ese-cutivo nazionale, ancor meno l’avrà nella nuova formulazione prevista per legge. Se queste sono le volontà dei politici, torniamo a proporre di

cambiare il CGIE con l’UPSIM (Ufficio per le Politiche Sociale degli Italiani nel Mondo). La natura e le finalità di questa struttura, tutta composta di Membri eletti all’estero, che dovrebbe dipendere diretta-mente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e non più dal MAECI, sono già note, ai Lettori che ci seguono su questo periodico europeo. Al momento, la strada che avevamo ipotizzato ci sembra percorribile e realistica; anche a fronte dei provvedimenti nor-mativi che abbiamo riportato. Ora sono i politici che devono rendersene conto. Ogni loro segnale di coerenza, al di fuori dalle “cordate, ” sarà esaminato e reso pubbli

LA PROPOSTA

Tra i tanti problemi che interes-sano il Bel Paese, spicca anche quello della nostra Rap-presentatività all’estero. Funzi-one che è svolta, a livello inter-nazionale, dai Com.It.Es. (Comitat i degl i I ta l iani all’Estero). Recentemente rieletti. A livello nazione, dal CGIE (Consiglio Generale de-gli Italiani all’Estero). Questo è quanto. Già da qualche tempo, però, abbiamo rilevato che non esiste più sinergia tra “periferia” (Com.It.Es.) e “centro” (CGIE). Del resto, queste strutture hanno neces-sità di profondi rinnovamenti. Quindi, resta ancora immutato quel cordone ombelicale che era nato per l’aggiornamento correlato alle problematiche che interessano la nostra Comunità nel mondo e gli Or-ganismi politici e amministrativi nazionali. Ora, la necessità di un adeguamento s’è fatta evi-dente; anche se si stenta ad assumere delle posizioni uni-voche su come dovrebbe essere gestita la “Rappresentatività”, in Pa-t r ia , de i Connaz iona l i

all’estero. Intanto, ci sarebbe da rivisitare i ruoli dei Com.It.Es. recentemente eletti; evidenziando alcune specifiche funzioni consultive che oggi proprio non sono né ipotizzate, né favorite. Anche il CGIE, struttura che rappresenta gli italiani nel mondo presso il MAECI (Ministero degli Affari Esteri e Collaborazione Internazionale), ha palesato espressive man-canze. In buona sintesi, queste strutture dovrebbero essere aggiornate. Non tanto nelle sigle, quanto nei contenuti. I Candidati al CGIE dovrebbero essere unicamente italiani resi-denti all’estero. Nessuno di nomina governativa. Questo sul piano organizzativo generale. Nello specifico, ma lo scriviamo da anni, il CGIE potrebbe essere sostituito dall’Ufficio per le Politiche Sociali degli Italiani nel Mondo (UPSIM) struttura indipendente dal MAECI e di pertinenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il ruolo dei Membri UPSIM dovrebbe essere discusso da un’Assemblea plenaria straordi-naria, dopo la nomina provvi-soria di un Comitato di Presi-denza, affiancata da una Segreteria per i riscontri buro-cratici. L’UPSIM potrebbe avere i mezzi per esercitare un potere consultivo vincolante su tutti i provvedimenti discussi in Parlamento e coinvolgenti la nostra Comunità oltre frontiera. P r o p r i o p e r e v i t a r e “interferenze” politiche, l’UPSIM risponderebbe, unicamente, alla Presidenza del Consiglio de i Min is t r i . Mentre i Com.It.Es., una volta riformati, potrebbero interagire su delega dei nostri Uffici consolari. Il tutto, ovviamente, tramite una legge quadro che in Parla-mento giace nei meandri delle Commissioni.

Queste, a grandi linee, la nostra proposta che i politici,

volendolo, potrebbero dibattere senza, però, modificarne la

proposta. Un aggiornamento della rappresentatività correlata

agli italiani nel mondo è necessario e concretamente

possibile

DIAMO UNA MANO ALLA

GRECIA

Doriana Goracci

Questa mattina presto, prima dell'assalto dell'afa e del sole, sono andata in un dis-count italiano alla stazione di Capranica, dove una coppia di mezza età (nessuno l'avrebbe mai detto) ha esordito acciuffando vasetti di yogurt greco con un "diamo una m a n o a l l a G r e c i a " . Ne ho presi un paio anche Arci Nazionale ha lanciato il suo sostegno alla rete "Solidarity for all", che da molto tempo opera in Grecia attraverso azioni di mutuo soccorso, sostegno ad ambulatori sociali, mense, spacci, scuole di musica e informatica, cen-tri di accoglienza dei migranti... Racconta Tonia Katerini dei volontari di "Solidarity for All": "Sono coloro che ren-dono fruttuosa e efficiente l'organizzazione. Per rendere l'idea, solo per i progetti ali-mentari, con i fondi ricevuti da Syriza in due anni "Solidarity for All" avrebbe potuto aiu-tare 500 famiglie, invece sono state 10 mila le famiglie sostenute. I volontari sono per-sone che offrono la loro disponibilità all'or-ganizzazione dei servizi. Gran parte di loro sono persone rimaste disoccupate per la crisi, circa il 20 per cento sono anche bene-ficiari dei progetti. Noi non facciamo assis-tenza o filantropia, ma ciascuna attività si basa sul rispetto e sul coinvolgimento, senza barriere tra chi prende e chi dona." Non è una guerra quella in corso contro la Grecia ma ne ha tutti i connotati... Come in una rivisitazione del Social Solidarity Net-work Manolis di Bertolt Brecht nel "Terrore

e miseria del Terzo Reich" la regia attuale dichiara: "Il parallelo con la moderna realtà greca inevitabile. L'aumento del razzismo e del nazionalismo, l'impoverimento del tenore di vita, l'incredulità e l'ipocrisia de-f i n i s c o n o l a n o s t r a v i t a " . Non è in gioco solo il futuro dei greci, ma anche il futuro del popolo europeo, come il

nostro, che lotta per una maggiore de-mocrazia e uguaglianza. Cerchiamo di capire quanto sia positiva la lotta del popolo greco, siamo solidali con tutti i tentativi di sostegno, anche apparentemente piccoli, andiamo in Grecia, le sue centinaia di isole ci aspettano anche per pochi giorni, la cam-pagna greca e il suo interno sono com-moventi per la bellezza e la dignità di chi li a b i t a , i n t u t t e l e s t a g i o n i . Ho anche io un sogno, un sogno ad occhi aperti, che parla di realtà e trasformazione positiva del passato e del presente, per un futuro nostro.

Scordavo... lo yogourt greco è l'ingrediente principale per una salsa che darà un sapore squisito alle insalate e anche solo da gus-tare sul pane, si chiama "tzatziki", e gli in-gredienti li conosciamo tutti bene: aglio olio d'oliva cetriolo e yogurt. Che rina­sca la spe­ranza, che sia trasformata la depressione e la rabbia in par­te­ci­pa­zione e auto­ge­stione, in mobi­li­ta­zione e resi­stenza popolare.

Ciao Grecia, come dite voi Iassu!

video e foto su http://www.agoravox.it/Diamo-una-mano-alla-Grecia.html

SOCIOPOLITISMO ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Giugno 2015 CRONACA //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015

TRAGEDIA GRECIA IL PARLAMENTO EUROPEO NON E’ SOVRANO, DEMOCRATICAMENTE

ILLEGITTIMO E NEMMENO GLI STATI

UNITI D' EUROPA

Ancora una volta si torna a parlare di pro e contro l' Europa. L' Europa non e' mai esis-tita, oggi invece e la crisi greca n'e' la prova, ci troviamo al cospetto di un Mercato Comune allargato ma senza regole ben pre-cise. Io ho sempre paragonato l' arttuale Eu-ropa all' Italia, l' Italia e' una e indivisibile composta pero' da 20 staterelli in contrasto con Stato Nazionale.. L' Europa era ed e' un Mecato Comune senza regole e finche' restera' tale, non ci potranno mai essere gli Stati Uniti d' Europa. Manca innanzitutto il culto europesti per un Europa Unita nel bene e nel male. Questa mancanza di cultura ha fatto in modo di non avere una Costituzione unitaria , un unico sistema elettorale, fiscale e di lavoro, ovvesossia il sociopolitismo, quelle politiche sociali necessarie per una piattaforma su cui poggiare i pilastri per la costruzione degli Stati Uniti d' Europa. Non potrei mai essre a favore o contrario a qual-cosa che in realta' non esiste ancora

INTERROGARE E SENSIBILIZZARE IL LEGISLATORE E’ COMPITO DI OGNI

CITTADINO SOVRANO

Petizione n' 2 / 2015

Gia' notificata via telematica al Presi-

dente della Camera

Al Presidente della Camera, Laura

Boldrini

OGGETTO: Razionalizzazione Comitati

Italiani all’ Estero

Io sottoscritto Carmine Gonnella, cit-tadino italiano, chiedo al parlamento italiano, che: venga istituito un Ufficio Co.mi.tes in ogni Consolato Generale . Un ponte diretto con il cittadino per quell che riguarda tutte le tematiche migrato-rie.

Con rispetto e stima#

Carmine Gonnella

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Riforma costituzionale

DAL BICAMERALISMO PARITARIO AL

MONOCAMERALISMO

IMPERFETTO

Questo e’ il mese che trasformera’ la forma repubblicana della nostra de-mocrazia. Ci sara’ la terza lettura di cio’ che noi abbiamo denominato il “monocameralismo imperfetto”, ov-verossia una Camera meta’ di nomi-nati e l’ altra di votati, con doppio turno e premio di maggioranza del 55% a chi superi il quorum del 40% dei consensi, con quasi tutti i poteri legislativi ed un Senato composto di nominati dalle regioni e dai conuni Una legge elttorale, denominata Italicum, applicabile solo alla Cam-era.

Vogliamo ricordare ancora una volta che se la riforma non dovesse pas-sare con I due terzi del Parlamento e i l p o p o l l o b o c c e r a ’ i l “monocameralismo imperfetto”, automaticamente boccera’ anche l’ Italicum, perche’ diventerebbe a tutti gli effetti un’ altro porcellum

LA READEMOCRAZIA E’ LA SOMMA TRA

RAPPRESENTATIVITA’

E PARTECIPAZIONE

Vogliamo qui sfatare un altra leg-

genda metropolitana che nel corso dei secoli e’ venuta a crearsi intorno al concetto di democrazia, e’ vero la democrazia nasce in Grecia, ma solo quella rappresentativa. Piu’ di due mila anni fa, in Grecia era solo il 10% che rappresentava il popolo, mentre il 90% non partecipava alle elezioni. Oggi abbiamo ancora lo stesso problema: tra la democrazia rappresentaiva ( il mandatario) e la partecipativa ( il mandante) in effetti non c’e’ ancora un equilibrio che

sommato ci dia una realde-mocrazia. Una democrazia anche se rappresentativa senza la parte-cipazione attiva del popolo alla determinazione della vita socio-politiva del Paese, resta ancora una oligarchia, o se vogliamo una democrazia dei pochi; come av-veniva nella lontana Grecia.

Ieri, in Grecia per la prima volta nella storia di tutte le democrazie rappresentative , abbiamo assistito alla messa in atto di come dovrebbe realmente funzionare una realdemocrazia, nelle questioni di interesse generale sociopolitiche della popolazione, il cittadino deve essere messo sempre al primo posto. La Grecia l’ ha fatto con un referendum popolare, da noi I ref-erendum consultivi o propositivi non sono contempalti dalla Costi-tuzione ma abbiamo invece un numero scelte, che se messe in-sieme ed applicate dal popolosom-mano una realdemocrazia 1) Richi-este di provvedimenti legislative da parte del singolo. 2) Iniziative legis-lative polpolari redatte in atiticoli di dei cittadini 3) referendum abrogra-tivi 4) referendum costituzionali. Se in Italia nel corso dei decennia l’ istituto di democrazia diretta parte-cipata non ha funzionato e’ perche’ il legislatore ha anteposto la de-mocrazia rappresentativa a quella partecipativa. Ricordo ancora una volta che le iniziative legislative popolari redatte in aticoli , in base

all’ articolo 71, devono avere lo stesso iter-parlamentare delle leggi ordinarie e non rimanere nei cas-sette delle commissioni per anni e anni

CON IL MONOCAMERALISMO

IMPERFETTO SI ANDRA’ DI SICURO

VERSO UNA

DITTATURA BIANCA

“Una democrazia senza equilibri

istituzionale e legisaltivi, e’ a tutti gli effetti una dittatura bianca. Consci, che al mondo non esistono de-mocrazie ma solo dittature dei pochi e al di la con quale sistema elettorale il legislatore italiano verra’ designato anche in futuro, non fara’ nessuna differenza per la nostra democrazia partecipativa pluralista. Casomai, sara’ la de-

mocrazia rappresentativa ad essere lesa. La realta’, e’ che il legislatore italiano non ha mai metabolizzato il bicameralismo equilibrato ed il libero mandato parlamentare”.

Detto cio’, dare tutti i poteri legis-lativi ad un sola Camera e il pre-mio di maggioranza ad una sola lista, si rischia che tra questioni di fiducie incostituzionali e decre-tazioni senza controlli da parte delle istituzionali di garanzie, di sicuro si andra’ verso una dit-tatura bianca. Questa involuzione democratica non e’ odierna o un invenzione di Matteo Renzi, l’ attuale legislatore l’ ha ereditata dal fascismo. Gia’ nel 1953, subito dopo alcuni anni dalla ca-duta del fascismo, la democrazia Cristiana o meglio l’ area moder-ata del Paese, cerco’ e ottenne il ripristino del sistema elettorale fascista, con la legge Shelba, che poi non era altro che una peg-giore imitazione della legge Acerbo. Quel sistema non funzi-ono’, perche il Popolo fece in modo che la lista del Partito maggioritario, non ottenne il quo-rum del 50+1% per ottenere la maggioranza qualificata. Un colpo di stato a ciel sereno, per ripristi-nare la dittatura!

Dopo questo fallimento, il legisla-tore truffaldino non si e’ fermato, nel 1970 istitui’ la questione di fiducia, una vera e propria lesa sovranita’ della rappresentativita’ e del libero mandato del parla-mentare. Oggi lo sappiamo che senza “ imposizioni “ di questioni di fiducie anche sulle decretazioni d’ urgenza, nessun governo sarebbe piu’ in grado di legifer-are.. La storia involutiva attuale la conosciamo tutti, nel 1994 con il mattarellum si ripristinarono le liste bloccate ( i famosi listoni fascisti), con il porcellum arrivo’ il premio di maggioranza negato nel 1953. Oggi con l’ Italicum (e lo sanno pure i sassi tranne il legis-latore ovviamente) si rispistinera’ a tutti gli effetti la legge Acerbo ed il corso involutivo e’ completato A meno che… Il nomocameralismo imperfetto non passi, staremo a vedere !!!! Una cosa e’ certa, se la legge costituzionale della ri-forma non dovesse passare con i due terzi del parlamento, la pa-rola ritornera’ al Popolo. ( o no ?) Comunque, il Popolo e’ conscio di questa involuzione democratica e l’ ha dimostrato gia’ nel 2006, bocciando sia la devolution che il premiarato forte berlusconiano.

LA COSTITUZIONE E’ UN BENE COMUNE E

MONOPOLIO DI NESSUNO NEMMENO

DEL PARLAMENTO

Tutti i cittadini hanno il dovere di

essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

Lo so che vi sto annoiando e da qualcuno sono gia’ stato definito un fanatico dei dettami costiuzion-ali, ma a volte e’ meglio avere il culto della Costituzione, che cre-dere ciecamente in una pseudo democrazia. Un Parlamento e’ sovrano solo se messo in grado di legiferare liberamente e in piena autonomia, al di la del colore poli-tico della maggioranza di governo, sopratutto se si tratta della revi-sion della Costituzione o del bene commune della Nazione.

Detto cio’, faccio inoltre presente che nell’ ultimo ventennio c’e’ stata solo una legge costituzion-ale, passata con la maggioranza qualificata, e’ quella sul voto all’ estero. Una legge costituzionale che ha fatto poco scalpore, perche’ non di interesse nazion-ale, ma circoscritta agli italiani all’ estero, isctitti al registro elettorale nazionale creato ad hoc (AIRE) e non basata sul diritto al voto eguale, libero e personale, garan-tito a tutti. Si, perche’ prima del registro Aire, tutti coloro che emi-gravano erano registrati al com-mune di nascita o di residenza come residenti all’ estero e ricevevano tutte le cartolline elet-torali.

A titolo di cronaca ( per chi non lo sapesse) prima che la legge fosse promulgate dal Capo dello Stato ci son voluti ben 5 anni ( 1989/2003) Una legge inutile che si e’ poi veri-ficata, come tutti sappiamo ineffi-cace, piu’ che truffaldina. Basti pensare ( e lo abbiamo ribadito in altre occasioni)che per rirolvere il voto dall’ estero, sarebbe stata sufficiente una legge ordinaria, introducendo il voto postale e telematico, senza cambiare un solo articolo della costituzione, come e’ avvenendo con l’ Italicum. Detto ironicamnete, invece di far rientrare la persona, rientrava il plico.

Con inediti e nuove testimonianze, la vera storia dell’

”Operazione Quercia” ,

all’origine della nascita dell’RSI:

c’era un tavolo non ufficiale fra il

governo italiano e

l’ex alleato tedesco.

Il testo, edito da Il Cer-chio, è disponibile anche

in inglese

«Il governo italiano fu, nei fatti, il vero artefice della creazione della Re-pubblica Sociale». È la conclusione cui giunge Vin-cenzo Di Michele, nel suo ultimo libro, “L’ultimo segreto di Mussolini”, che riscrive la storia della lib-erazione del Duce da parte

dei tedeschi. «Si poteva porre fine molto prima alla sofferenza del popolo itali-ano ed evitare una sangui-nosa guerra intestina –afferma Di Michele–. Un governo dell’Italia del nord (RSI) alla cui guida ci fosse stato un altro personaggio, di certo, non avrebbe avuto lo stesso seguito di Musso-lini».

Nonostante l'8 settembre 1943 l’Italia avesse annun-ciato l’armistizio con le Forze Alleate,c’era un al-tro tavolo, non ufficiale, dove il governo Badoglio continuò a collaborare con il vecchio amico tedesco. Tra ricatti, ostaggi, minacce e sotter-fugi, l’illustre prigioniero Mussolini fu così sottratto agli Alleati e consegnato ai

tedeschi il 12 settembre a Campo Imperatore. Di Mich-ele contraddice, insomma, la vulgata che ha sempre dip-into l’Operazione Quercia come impresa epica da parte dei paracadutisti t edesch i . Kar l Rad l (l’aiutante di colui che er-roneamente è stato sempre considerato il vero artefice dell’“Operazione Quercia”, il capitano Otto Skorzeny), in netta contraddizione con la testimonianza del generale Soleti, - vergata nel 1944 e venuta recentemente alla luce - dichiarò che tutti sa-pevano che Mussolini era tenuto prigioniero a Campo Imperatore; pers-ino i bambini ne erano a conoscenza. Addirittura ci fu un pastorello di tredici anni che trafugò alcuni ar-mamentari dagli alianti tedeschi. «Alla resa dei conti si trattò di un ac-cordo tra gli italiani e i tedeschi e il prezzo più caro l’ha pagato proprio la storia» sottolinea Di Mich-ele.

Tra gli inediti e le nuove tes-timonianze, da citare è l’agente Nelio Pannuti, ad-detto alla sorveglianza per-sonale di Mussolini al Gran Sasso, il quale in una di-chiarazione scritta rilasciata proprio all’autore del libro, affermò senza mezzi termini che quell’incursione dei tedeschi “sembrava pro-prio un’azione concordata, tant’è che, una volta lib-erato il Duce, ci fu un mo-mento conviviale tra soldati italiani e tedeschi nella sala dello stesso al-bergo, tutti con le armi in

spalla pacificamente”.

«Per non parlare del favoriti-smo governativo nel

riaggiustamento storico –conclude Di Michele–. Il co-mandante dei carabinieri al Gran Sasso, Alberto Faiola, fu pure encomiato nel suo foglio matricolare, quando al con-trario questi non solo non pre-dispose alcuna misura cautela-tiva, ma venne anche meno ai suoi doveri - tanto che ci f u a n c h e u n ’ a z i o n e giudiziaria volta a smentire il tutto - invitando alcuni suoi amici proprio in quei

giorni all’albergo di Campo

Imperatore».

Di Michele aveva già affrontato questo snodo controverso della storia italiana in “Mussolini, finto prigioniero al Gran Sasso”, edito nel 2012. “L’ultimo segreto di Mussolini” ed. Il Cer-chio, che è in vendita … al prezzo di 12 euro, è disponibile anche in lingua inglese con il titolo “The Last Secret of Mus-solini –From Campo Imperatore to the Italian Social Republic: a

story to be rewritten”.

Vincenzo Di Michele (1962): già autore di “La famiglia di fatto” (un’analisi sulle te-matiche della convivenza more uxorio); “Io prigioniero in Rus-sia” (oltre 50.000 copie vendute e vincitore di premi alla memo-ria storica); “Guidare oggi“ (un manuale di guida per le insolite problematiche s tradal i ) ; “Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso” (una revisione dei fatti storici sulla prigionia del Duce a Campo Imperatore nel settembre 1943); “Pino Wilson, v e r o c a p i t a n o d ’ a l t r i tempi” (2013), la biografia uffi-ciale dello storico calciatore della Lazio campione d’Italia nel 1974; “Come sciogliere un matr imon io a l l a Sacra Rota” (2014), un’inchiesta det-tagliata sull’iter di annulla-mento dei matrimoni innanzi ai Tribunali ecclesiastici.

NOTE EDITORIALI ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015 COMUNICATI //////////////////////// Goffredo Palmerini /////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015

Il patto sottobanco tra Badoglio e i tedeschi per liberare il Duce. Vincenzo Di Michele svela

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CULTURA & SOCIETA’ //////// a cura di Nino Bellivia //////////////// Britalyca News Londra Giugno 2015 6 7 CULTURA & SOCIETA’ ///////////////////// a cura di Goffredo Palmerini //////////// Britalyca News Londra

OSTUNI -

Ben 165 maioliche castel-lane dal ‘500 al ‘700, abruzzesi, campane e una ventina pugliesi (Laterza e Nardò), costi-tuiranno una mostra di eccezionale valore che aprirà i battenti a Ostuni sabato 18 luglio e sarà visitabile sino al 30 set-tembre.

L’esposizione si terrà nella chiesa di San Vito nel centro storico os-tunese.

Si tratta della prima Mostra di maioliche Cas-tellane che si svolge in Puglia.

Tutte le maioliche, di parti-colare pregio, che ven-gono da prestigiose collezioni private e quindi difficilmente visitabili.

L’esposizione dei pre-gevoli manufatti sarà pre-ceduta da una "Giornata di Studio"

(inizio ore 16,30) dal ti-tolo: "Influenze e derivazi-oni tra le produzioni ce-ramiche di Abruzzo, Pug-lia e Campania".

Terranno dotte relazioni noti esperti del settore come Giovanni Giacomini, Carola Fiocco, Gabriella G h e r a r d i , A n t o n i o dell 'Aquila e Carlo dell'Aquila.

-Alle ore 20,30 inaugura-zione della mostra dal ti-tolo "Tre secoli di maiolica di Castelli 1500-1700. Confronti con le produzi-oni pugliesi e campane derivate".

Si tratta di una mostra di maioliche antiche estre-mamente rilevante sia per l'importanza degli esem-plari in esposizione sia per l'epoca.

Il primo nucleo proviene dalla Collezione Matricardi di Ascoli Piceno con le u l t ime acqu is iz ion i : maioliche abruzzesi, dei maggiori artisti castellani, di cui molte inedite.

Il secondo nucleo viene da una collezione privata pugliese con importanti esemplari di Castelli, L a t e r za e a l c u n e maioliche certamente pugliesi, ma di cui ancora non si riesce a localiz-zarne l'esatta origine.

La mostra è corredata da un elegante Catalogo di 180 pagine di grande for-mato,che include le schede di tutti gli esem-plari esposti con foto a colori e in molti casi varie foto per dettagli e con-fronti. Schede a cura di Carola Fiocco, Gabriella Gherardi, Giovanni Gia-comini, Antonio dell'Aquila e Carlo dell'Aquila.

Il Convegno, oltre le re-lazioni inserite in pro-gramma, prevede la partecipazione esterna anche di altri valenti studi-osi della maiolica merid-ionale dell'ex Regno di Napoli le cui relazioni saranno incluse negli Atti del Convegno di cui è pre-vista la pubblicazione en-tro l'Autunno.

Antonio Biella

giornalista professionista,

Una Giornata di studi e la mostra fino a tutto settembre 165 Maioliche castellane dal ‘500 al ‘700

1932. Partito giovanissimo per la Scuola Sottufficiali dell'Arma Aero-nautica, aveva prestato servizio negli aeroporti militari di Pratica di Mare, Gravina di Puglia e infine nella base Nato di Ghedi, in provin-cia di Brescia. Quando fu destinato all'aeroporto di Ghedi, gli fu asseg-nata una bella casetta all’interno dello splendido Parco dell'idroscalo di Desenzano, dove negli Anni Trenta del secolo scorso si erano formati i piloti del famoso Reparto Alta Velocità, tra i quali Francesco Agello, che riuscirono a vincere la prestigiosa Coppa Schneider, con-quistando per tre volte l’alloro mondiale di velocità aerea con i loro idrovolanti MC 72 (Macchi), rompendo il muro dei 700 km orari. Dall’idroscalo ogni mattina Giusep-pino, insieme ai colleghi, raggi-ungeva in autobus l’aeroporto di Ghedi. Era sottufficiale marconista, un professionista di grande valore. Proprio per tale motivo il Comando dell’Aeronautica lo scelse per invi-arlo in missione negli Stati Uniti, Texas e Arizona, per due volte e per diversi mesi. Poi ancora in Olanda, alcuni anni dopo. Special-ista dei caccia Tornado, in dotazi-one al 6° Stormo “Diavoli rossi” di stanza a Ghedi, si congedò negli anni ’80 con il grado di Maresciallo Maggiore, avendo così più tempo di coltivare la passione per i buoni libri, per annotare ricordi d’infanzia, per vergare belle pagine di vita paesana sulla sua amata terra d’Abruzzo, sulla sua Paganica. Quando lavoravo a Verona e a Trento, nel 1972-73, spesso an-davo da loro come fossi di famiglia, trovandovi il tepore della casa ani-mato dal sorriso di Liliana, sua moglie, e dei figli Fabrizio, Silvia e Andrea. Con Giuseppino ho avuto grande affinità, capace come egli è stato di straordinari gesti di corte-sia e d’attenzione. Ha amato Pa-ganica, senza scorie nostalgiche, ma per i valori veri della terra na-tale e della sua gente. Come pure ha fortemente amato Desenzano, il Garda e la gente gardesana, con-tribuendo a quell’armoniosa fu-sione di culture che fanno dovun-que bella l’Italia quando gli Italiani sanno conoscersi, apprezzarsi e volersi bene. La sua famiglia è molto stimata ed apprezzata a Desenzano. Ogni componente vi ha impresso la cifra del suo tal-ento, della cordialità, della buona educazione, dei valori veri ereditati da una feconda commistione di radici abruzzesi e venete (della signora Liliana): Fabrizio, primo figlio prematuramente scomparso a 39 anni, come tecnico responsa-bile di una grande impresa, Silvia nell'insegnamento, Andrea come avvocato in primis, e inoltre come

amministratore civico, dapprima assessore alle Finanze ed ora Pre-sidente del Consiglio Comunale di D e s e n z a n o d e l G a r d a . Presente alla cerimonia funebre, svoltasi nella gremita Chiesa di San Zeno, il Sindaco di Desen-zano, prof. Rosa Leso, che ha por-tato alla famiglia il commosso sa-luto della Municipalità, ed una rap-presentanza di aviatori in congedo con il Labaro del Gruppo A.M. di Desenzano, che l’ha salutato con la Preghiera dell’Aviatore. Prima dell’estremo saluto, due liriche di Giuseppino sono state lette da un amico: “L’olmo del Castello”, un brano poetico sullo storico albero che cresceva davanti la Chiesa del Castello di Paganica, e una lirica scritta a matita e senza titolo, re-cente, forse prevedendo vicina la sua dipartita. Non pensatemi e non piangete/ Sono libero. Non addormentato/ Sono la somma dei venti che tira/ Sono i riflessi diamantini della neve/ Sono la luce del sole sui ve t r i de l l a t u a f i n es t r a / Sono l'amabile pioggia primaverile/Quando ti desti silenzioso al mat-tino, io sono il rondone che d'im-provviso si leva con gli uccelli in volo/ Di notte io sono nel luccichio delle stelle/ Io sono la musica che riempie i tuoi orecchi/ Ti manderò una risata per asciugarti le lacrime/ Oh no, no, non piangere per me/ Io sono felice, non sono triste. Sono libero

Giuseppe Palmerini lascia dun-que una bella eredità morale, la stima e la considerazione di cui egli e l'intera famiglia godono

sono lo specchio dell’onore che egli ha saputo rendere alla sua

terra. Un bell'esempio che rende orgogliosa la comunità di Paganica, dove ha avuto i na-tali, che lo ricorderà domenica 12 luglio, alle ore 18, nella Chi-

esa degli Angeli Custodi. Un esempio, il suo, che rende ap-pena più lieve il distacco, rima-nendo fulgida testimonianza di

vita che ha saputo costruire ponti di amicizia e di fraternità

con tutti. Lo ha ricordato nell’omelia don Federico

Palmerini, che con il parroco don Luca ha concelebrato la

Messa esequiale: “Dio scrive la controstoria dell’umanità con

l’esemplarità di talune testimo-nianze, scegliendole tra gli

umili. E Giuseppe ne ha dato prova per impegno, fedeltà e

ricchezza di valori”.

Ecco qui di seguito la poesia che Giuseppino aveva di recente scritto, annotandola a matita su un foglio di carta, ritenendo vicina la sua

dipartita.

Non pensatemi e non

piangete

Sono libero, non

addormentato

Sono la somma dei venti che

tira

Sono i riflessi diamantini

della neve

Sono la luce del sole sui

vetri della tua finestra

Sono l'amabile pioggia

primaverile

Quando ti desti silenzioso al

mattino,

io sono il rondone che d'improvviso si leva con gli

uccelli in volo

Di notte io sono nel luccichio

delle stelle

Io sono la musica che riempie

i tuoi orecchi

Ti manderò una risata per

asciugarti le lacrime

Oh no, no, non piangere per

me.

Io sono felice, non sono

triste. Sono libero.

L’AQUILA – Non è stato, come invece sempre le altre volte, un viaggio gioioso per Desenzano del Garda, quello intrapreso da Pa-ganica il 9 luglio. Non per andare a riabbracciare come di consuetu-dine Giuseppe Palmerini, un cugino quasi un fratello, la sua bella famiglia. Non il periodico in-contro con l’emigrato paganichese, ben trapiantato in terra gardesana. E’ stato un viaggio doloroso, per dargli l'estremo saluto. Giuseppino se ne è andato con discrezione, il 7 luglio, in punta di piedi nell'ospedale di Desenzano, dove da qualche giorno era ricoverato per complicanze alla patologia che da alcuni mesi lo assillava. Gentile, signorile, fine. Un carat-tere forte, con una grande curiosità intellettuale. Primo di sei fratelli, Giuseppino s’era formato da solo studiando per passione un'intera vita, divorando libri di storia, sag-gistica, romanzi. Una solida cultura multiforme che gli consentiva di parlare con la coscienza informata su ogni argomento, con una straor-dinaria proprietà di linguaggio. Scriveva benissimo, mettendoci l’anima, ricercando la migliore forma estetica e colorando i suoi scritti con una rarissima sensibilità. Vere pennellate d'autore. Scritti che tuttavia serbava per sé, nell’in-timità della famiglia. Come pure conservava la feconda corrispon-denza che intratteneva con amici e congiunti. Una volta, più di vent’anni fa, si decise a parteci-pare - su mia forte sollecitazione, conoscendone l’innata riservatezza - ad un concorso letterario nazion-ale, "La Spiga d'Oro", che per di-verse edizioni si è tenuto a Pa-ganica, il suo paese natale. Vinse il primo Premio con una bellissima lirica, “La trebbiatura”, un distillato d’immagini bucoliche e di cultura contadina. Come pure intriganti erano i suoi racconti, alcuni dei quali pubblicati sul periodico “L'Arcobaleno”, che si pubblicava sempre a Paganica a cavallo degli anni ‘80 e ’90, diretto da Alvaro Jovannitti, ex parlamentare suo coetaneo e amico fraterno. Giuseppe Palmerini era nato a Paganica (L'Aquila) il 3 marzo

UN VIAGGIO TRISTE, QUESTA VOLTA, PER DESENZANO DEL

GARDA

Grande commozione per l’estremo saluto a Giuseppe Palmerini, maresciallo dell’Aeronautica e poeta