Britalyca 27
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Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2016) II edizione N. 28 Nov. 5/12 /2016
Siamo anche su https://issuu.com/carminegonnella e https://www.facebook.com/carmine.gonnella e su altri motori di ricerca
Marynzia Panico Borrelli
Moglie, mamma e adesso più che mai
nonna…
NU PURPO 'E VITA! '
A vita è comme nu purpo,
Tè piglia, t'arravoglia,
Tè porta pe' ll'orizzonti e, Ttè fa
vedè meraviglie! '
E vvote po' t'affonne e, Strozza
accussì fforte...
Facennete murì 'e collera!
Stu purpo 'e vita, tene forza cu
chi È ttienner'e core e, a mmuso
duro,
Tè pigli'a cavece nculo! Ma 'e
vvote, cu essa se vence pure, Si tè
sbatte nfacci'o muro!
Tante songo 'e vicissitudini da
vita purpajola E tu, aspiett'o mo-
mento cu pacienza e, Chin'e cun-
tradizioni!
Nc'è sta chi aspetta tanto e chi
More cuntento! Chi soffre, Chi
tene mente e penza ca Ppè jsso,
maje ven'o mumento! Ma,
chell'invece na vota 'o n'ata
…
'A morte nc'è sorprende e...
Vvene pe' tuttu quante! …
E menu male...io dico intanto
Dall’ Italia e
dall’ Estero
Giogio Brignola
Pagina 3
COMUNICATI
Goffredo Palerini
Pagina 10
CRONACA
Doriana Goracci
Pagina 4
Pagina 12 Novembre 2016
CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella (G.B) . Siamo picccoli operatori dell’
informazione libera. Analizziamo e approfondiamo le tematiche politiche e culturali scientemente con metodo imparziale. Siamo
online e il formato cartaceo ha una tiratura limitata. Per una copia solo per la lettura, contattare l’ editore. Il nostro motto:
L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm. Giorno Brignola (Italia) Cultura e
Societa’ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) all distribuizione e diffusione, Mario Ponzi. (G.B.) In redazione, Al-
fonso del Guercio ( G.B) Il Punto di Arnaldo De Porti ( Italia)
Edito e pubblicato da Britalyca News Londra, Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent
Sino a quando l’ Italia sara’ una Democrazia a sovranita’ limitata, sara’ sempre il legislatore a stabilirne I limiti Una Costituzione va revisionata, solo se non applicabile Non e’ vero che gli inglesi sono freddi, ad eccezione dei Servitori dello Stato, che vengono assunti, solo se geneticamente modificabili Abbiamo il reato di omicidio, ultimamente anche quello di fem-minicidio, purtroppo manca solo quello che li somma: l’ umanicidio Il reazionismo e l' attuale liberismo, ostacolo il progressismo cultural L’ unica cosa al Mondo a cambiare alla velocita’ della luce e’ il linguaggio, mentre la vita sociale e economica resta inalterata
AUTAFORISMO di Carmine Gonnella Per carpire il principio che si nasconde dietro un’ aforisma, occorre individuare la parola
chiave
o voglio vivere in un Mondo, dove i soldi comprano solo altri soldi e non le vite delle persone L' unico errore fatto dai padri costituenti, e' stato quello di dividere la Costituzione in comma e non in unici articoli, dando la possibilita' al legislatore di interpretarli a proprio uso e comsumo
Se negli anni settanta avessi minimamente immaginato la metamorfosi subita dalla sinistra, avrei spostato i miei cannoni I legislatori leggono le Costituzioni solo per sentito dire Il modo piu’ efficace di dare una buona educazione ai figli e’ trattarli da adulti La Costituzione e’ piu’ facile interpretarla che carpirne l’ essenza”
HA VINTO LA DEMOCRAZIA
IL messaggio del popolo e’ chiaro: “Giu’ le mani dalla nostra Costituzione e il voto libero, eguale e personale”
E ADESSO ? Un consiglio disinteressato dall' estero, Il Capo dello Stato (sentito i presidenti..) sciolga il Parlamento e indica elezioni antipate a
Marzo, con il vecchio sistema elettorale dei nostri padri costituenti, il proporzionale secco, l' Italia ha bisogno di un nuovo inizio. Il messaggio del
Popolo e' stato chiaro:" Giu' le mani dalla nostra Costituzione e dal voto libero, eguale e personale" Se si dovesse andare all' elezioni anticipate,
come auspicano le opposizioni con l'Italicum vi riporterebbe automaticamente al porcellum. I tempi per fare o riformare l' Italucum o una nuova
legge elettorale al Senato non ci sono, Matteo Renzi, doveva si' salire al Colle, ma per discutere con Mattarella la nuova Italia, invece di dimettersi
e lavarsene le mani. Mentre in Italia vince il NO all’ estero si confonde la lettera di Matteo Renzi con la Costituzione
Cultura & Societa
A cura di ino Bellinvia
Alla paagine 6/7
VARIE CHI SIAMO
Ultima pagina
Britalyca News
Londra
FR
EE
Britalyca News Londra
IL PUNTO di Arnaldo De Porti
Pagina 9
SPECIALE REFERENDUM 2016 La differenza essenziale tra una tornata elettorale ed una referendaria e' che quella referendaria non ha niente a che vedere con la politica,ma con la
propria coscienza di ogni e coloro che la strumentalizzano per fini politici o per partito preso, lo fanno in cattiva fede ( Pagine 2/5 )
Asli Erdogan
Pagina 8
Banche popolari, la palla alla Consulta. I ricorrenti:
“Se riforma incostituzionale scatteranno rimborsi e
risarcimenti” Pagna 11
Pagina 2 Novembre 2016
IL BICAMERALISMO PERFETTO O PARITARIO E'
SOLO UNA LEGGENDA METROPOLITANA
Quel bicameralismo paritario che oggi il Parlamento sta mettendo in discussione con queste ennesime riforme dopo quelle del 2005, e' solo una leggenda metropolitana. Facciamo presente che se l’ attuale senato eletto a suffragio universal e diretto e su basi territoriali e non nazionali ci deve essere un motiv0 ben preciso; ed e’ quello di un bi-cameralismo bilanciato. Il Senato fu elaborato (anche se implicitamente) dai padri costituenti per garantire piu’ espressione alle amministrazi-oni territoriali. In altre parole I sena-tori eletti in lombardia, avrebbero dovuto salvaguardare gli interessi della lombardia e via dicendo. Questo non e’ mai avvenuto, perche’ il senato nel corso dei de-cenni, si e’ concentrato piu’ sulle politiche dei governi che di quelle locali. Che volete di piu’ da questa Costituzione !!! Il libero mandato non fa di una Na-zione una Democrazia (autocit) “I membri del Parlamento eserci-tano le loro funzioni senza vincolo di mandato” questo e’ quanto si leggere all’ articolo 67 sulla nuova Costituzione, e questo e’ quell che si leggeva sullo Statuto albertino durante la monarchia:” I Deputati rappresentano la Nazione in gener-ale, e non le sole Province in cui furono eletti. Nessun mandato im-perativo pu loro darsi dagli Elettori” Vedete qualche differenza ? Io no…Perche’ anche con la Repubblica, nessun mandato imperativo da parte del cittadino elettore. La questione e’ un altra: “ In una de-
I’ Italia e’ il Paese dove, il politico non sente, il garante non vede e il popolo non parla
mocrazia rapprentativa, come dicono sia la nostra:” Rappresen-tare la Nazione, significa rappre-sentare l’ elettorato, altrimenti il voto sarebbe un vuoto a perdere. Io da cittadino mi pongo spesso questa domanda: “ Se il candidato da me scelto, non mi rappresenta in Parlamento, a cosa serve vo-tare?. Fin qui, siamo tutti d’ac-cordo che il libero mandato senza regole non e’ un metodo democ-ratico. Noi di alternative ne abbiamo a sufficienza , ma spetta alla politica trovare delle soluzioni equilibrate
UNA RIFORMA SCRITTA DA TRUFFALDINI
Esplico ..Come si fa a dire che Il Parlamento si compone della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, con la sola Camera dei Deputi che rappres-senta la Nazione, mentre all' arti-colo 67:" I membri del Parlamento esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato" Ovverossia libero mandato e immunita' anche al Senato. E' come dire che i futuri senatori non rappresentano la Nazioner nel suo insieme ma se stessi o peggio i migliori sponsors. Era necessario modificare la rap-presentaticita' nazionale, compli-cando il tutti aggiungendo un' altro comma all' articolo 55:" Ciascun membro della Camera dei deputati rappresenta la Nazione. Attenzi-one a non fare lo stesso sbaglio che si fece nel 2001 dagli amici di Matteo Renzi nel devolvere la sanita' e la scuola alle regioni. Oggi tutti sappiamo in che condizi-oni si trovano, che per risanare le scuole, stiamo chiedendo l' elemosina all' Europa. In effetti modficando il libero mandato e la rappresentativa' del legislatore nazionale, si revisiona di fatto la forma Repubblicana.(art' Cost. 139]
DAL BICAMERALISMO PARITARIO AD UN
MOMOCAMERALISMO IMPERFETTO
Se il 4 di dicembre il Popolo a sua insaputa, dovesse confermare ,
come e' gia' avvenuto in passato, ci troveremo al cospetto di una Cam-era de Deputati che rappresentano la Nazione nel suo insieme e di un Senato che non si chi o cosa rappre-senteranno, una cosa e' certa anche loro avranno, pru essendo nominati dalle regioni e comuni, il libero man-dato e l' immunita', mentre il resto delle rappresentanze locali, dov-ranno soppostare al volere dei loro capi.
IL PROPORZIONALE SECCO CON LE PREFERENZE E’ IL METODO ELETTORALE PIU’ DEMOCRATICO AL
MONDO
Sono sempre stato per il proprorzi-onale secco, datemi anche del nos-
talgico se volete. I fatti pero’ sono questi: (1) voto a
suffragio universale e diretto, in per-fetta sintonia con gli articoli 56/58 (2) le preferenze , secco senza nessun
sbarramento, danno la facolta al cittadino sovrano piu’ scelta e di
qualsiasi genere , in perfetta sintonia con l’ articolo 49e l’ articolo 48: “Il
voto è personale ed eguale, libero e segreto
Capisco che molti lo associano alla prima Repubblica. Detto cio’ una domanda e doverosa: “ Durante la “cosidetta” prima Repubblica I parlamenatri corrotti o corruttibili (per non parlare dei criminali che poi sono finite morti o in galera) chi li ha candidati? I partiti ! E allora perche’ penalizzare il Popolo con dei sistemi antidemocratic e incostituzionali, come il mattarellum, il porcellum e l’ italicum ? Non dimentchiamo che il propozionale secco con le preferenze e’ in perfetta sintonia con il principio pluralista, sancito dalla Costituzione : “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.” I partiti nel candidare cittadini d’ origine indubbia, hanno violato il quarto comma dell’ articolo 48:” Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.” Con l’ aggravante di non aver mai fatto una legge dello Stato adeguata . I rest my case your Honor...
INTRODUZIONE IN COSTITUZIONE DEI
REFERENDUM CONSULTIVI O DI
INDIRIZZO
I referendum di indirizzo , o
consultivi, andavano inseriti
all’ articolo 138 abolendo il
referendum confermativo,
lasciando la revisione della
seconda parte della Costi-
tuzione al solo Parlamento
con maggioranza qualificata
Ecco come veniva fuori l’ arti-
colo 138:
Le leggi di revisione della
Costituzione e le altre leggi
costituzionali sono adottate da
ciascuna Camera con due
successive deliberazioni ad
intervallo non minore di tre
mesi, e sono approvate a
maggioranza dei due terzi di
ciascuna Camera nella seconda
votazione.
Al fine di favorire la
partecipazione dei cittadini alla
determinazione delle politiche
pubbliche, la legge
costituzionale stabilisce
condizioni ed effetti di
referendum popolari
propositivi e d’indirizzo,
nonché di altre forme di
consultazione, anche delle
formazioni sociali. Con legge
approvata da entrambe le
Camere sono disposte le
modalità di attuazione..
l' articolo 71 non andava modi-
ficato, anche perche' sin dal
1948 le iniziative legislative
popolari hanno sempre avuto
lo stesso valore delle leggi or-
dinarie e quindi avrebbero
dovuto avere lo stasso iter-
parlamentare
Britalyca News Londra Pagina11 Novembre2016 Britalyca News Londra
LE RIFORME MAI FATTE
Se queste riforme avessero previsto anche (1) l’ abolizione totale di tutti i quorum, l’
elezione del Capo dello Stato e la revisione della Costituzione con i soli due terzi del
Parlamento (2) L’ equiparazione delle iniziative legislative popolari a quella delle leggi
ordinarie (3) La mozione di sfiducia personale a tutti gli eletti (gia’ in Costituzione) e (4) un
unica legge elettorale, non avrei votato una sola volta, bensi’ 50 milioni di volte
al rimborso”. La Banca d’Italia,
infatti, ha stabilito la sospensione
a tempo indeterminato del
diritto dei soci recedenti a ottenere
il pagamento delle loro azioni al
prezzo stabilito.
Qualora la Consulta dovesse
ritenere incostituzionali le norme,
gli effetti potrebbero essere molto
rilevanti sotto il profilo
economico-finanziario:
“Guardando alla sola Banca
popolare di Milano, il mancato
pagamento del diritto di recesso
esercitato dai soci potrebbe
tradursi in un esborso di 400 mil-
ioni, senza considerare le richieste
di risarcimento danni di chi ha
deciso di vendere direttamente le
azioni sul mercato a 0,28-0,30
euro, contro i 0,49 del prezzo di
recesso”, dice Giovanni Bian-
chini, presidente di Lisippo,
un’importante associazione di
azionisti Bpm e tra i promotori del
ricorso assieme all’Adusbef. E
non finisce qui: “Anche i soci
delle Popolari non quotate, come
la Vicenza e Veneto Banca –
dice Bianchini – potrebbero far
valere il loro diritto e chiedere i
danni alla Banca d’Italia. Bi-
sognerà vedere più avanti gli ef-
fetti, ma ciò che è chiaro è che il
governo ha scritto una legge coi
piedi che rischia di tradursi in
un boomerang”. Il Consiglio di
Stato ha dunque sollevato la ques-
tione di legittimità costituzion-
ale dell’articolo 1 del decreto con-
vertito in legge il 24 marzo 2015
su due punti precisi: in primo
luogo, nella parte in cui prevede
(la banca) il potere di decidere l’es-
clusione del rimborso “finendo in
tal modo per creare
una irragionevole situazione di
conflitto di interesse” e anche nel
fatto che attribuisce alla società “il
potere di introdurre deroghe a dis-
posizioni del codice civile e ad
altre norme di legge, dando così
vita a un’inedita forma di delegifi-
cazione di fonte negoziale”. Infine,
un ulteriore punto critico è rappre-
sentato dalla previsione della circo-
lare secondo la quale “non saranno
ritenute in linea con la riforma op-
erazioni da cui risulti la detenzione,
da parte della società holding
riveniente dalla ex popolare, di una
partecipazione totalitaria o
maggioritaria nella spa bancaria”.
A proposito di questo, nell’ordi-
nanza del Consiglio di Stato si
legge che “la predetta limitazione
risulta priva di base legislativa e
appare, oltre che non necessaria per
realizzare le finalità della riforma,
foriera di una irragionevole dis-
parità di trattamento tra i soci delle
ex popolari (privati della possibilità
di esercitare il controllo) e ogni
altro soggetto che partecipi al capi-
tale azionario (cui, invece, tale
possibilità resta riconosciuta)”.
Insomma, si tratta di una sonora
bocciatura per il governo e per la
Banca d’Italia che mette a nudo
tutti i limiti e tutta l’improvvisazi-
one con la quale è stata fatta una
riforma altresì necessaria e attesa
da anni. Basti pensare ai danni pro-
dotti dalla governance delle banche
popolari, che ha garantito
l’inamovibilità dei gruppi dirigenti,
intrecci perversi di inter-
essi, rapporti impropri con la
politica e l’imprenditoria lo-
cale che hanno portato al collasso
moltissime banche un tempo flo-
ride. I casiVicenza, Etru-
ria, Veneto Banca – per citare i
principali – sono sotto gli occhi di
tutti. Improvvisazione, fretta e
forse anche “interessi particolari”
di alcuni banchieri vicini al gov-
erno si sono tradotti in un pastroc-
chio legislativo che aggiunge ulte-
riore benzina all’incendio della
crisi bancaria italiana. Chi pagherà
i danni?
Fonte Il fatto Quotidiano
che “il diritto al rimborso […]
possa essere limitato (anche con la
possibilità, quindi, di esclud-
erlo tout court) e non, invece, sol-
tanto differito entro limiti tempo-
ralipredeterminati e con previsione
di un interesse corrispettivo”. E, in
secondo luogo, “nella parte in cui
attribuisce alla Banca d’Italia il
potere di disciplinare le modalità
di tale esclusione, nella misura in
cui detto potere viene attribuito
anche in deroga a norme di
legge”. Il problema qui è che a Via
Nazionale viene attribuito “un po-
tere di delegificazione in bianco,
senza previa e puntuale indicazi-
one, da parte del legislatore, delle
norme legislative che possono
essere derogate”. Sono questi i
punti sui quali, per dirla con Bian-
chini, “il governo ha legiferato
con i piedi”.
Quanto alla Banca d’Italia, il Con-
siglio di Stato ritiene che
la circolare attuativa sia affetta
da vizi laddove pre-
scrive modifiche statutarie dirette
a introdurre nello statuto “la clau-
sola che attribuisce all’organo con
funzione di supervisione strategica
[…] la facoltà di limitare o rinvi-
are, in tutto e in parte, e senza lim-
iti di tempo il rimborso delle azi-
oni del socio uscente e degli altri
strumenti di capitale computabili
nel CET1, anche in deroga a dis-
posizioni del codice civile e ad
altre norme di legge”. Inoltre,
l’ordinanza individua
“ulteriori vizi propri” nel fatto che
in sostanza attribuisce al debitore
“C’è un giudice a Berlino, peccato
che il suo giudizio sia un
po’ tardivo”. Con questa battuta
il professor Marco Vitale, tra i
firmatari del ricorso, com-
menta l’ordinanza con cui
il Consiglio di
Stato ha sospeso in via cautelare
la circolare della Banca d’I-
talia che contiene le misure at-
tuative per la trasformazione
delle banche popolari in spa. “Si
tratta di una grande vittoria –
spiega Vitale – il cui impatto
pratico sarà giocoforza limitato,
poiché nel frattempo molte delle
banche interessate dal provvedi-
mento del governo si sono già
trasformate in società per azioni”.
Molte, ma non tutte: le assemblee
di Popolare di Bari e Popolare
di Sondrio sono già state convo-
cate ma non si sono ancora svolte:
“La soluzione migliore –
dice Fausto Cappelli, uno degli
avvocati che ha presentato ricorso
– è rinviare le due assemblee.
Dobbiamo aspettare la Corte cos-
tituzionale per avere certezze
sul diritto di recesso e per dire ai
soci come comportarsi”.
Infatti, l’ordinanza del Consiglio
di Stato ha rinviato alla Corte
Costituzionale la circolare di
Bankitalia perché presenta “profili
di non manifesta infondatezza”
sotto il profilo della legittimità
costituzionale in particolare per
quanto riguarda la limitazione del
diritto di recesso e “appare affetta
da vizi derivati nella parte in cui
disciplina l’esclusione del diritto
Banche popolari, la palla alla Consulta. I ricorrenti:
“Se riforma incostituzionale scatteranno rimborsi e
risarcimenti”
Pagina 10 Novembre 2016 Pagina 3 Novembre 2016
Col 2017, la politica dovrebbe avere uno spirito rinnovato. Forse, non solo negli uomini. Il cambio generazionale dei partiti non c’è ancora stato; ma siamo convinti che ci sarà. Anche se solo per necessità, più che per convinzione. Dobbiamo ritrovare quelle premesse indispensabili per recuperare un ruolo in UE e nel mondo. E’ importante, prima di tutto, una sorta di riconciliazione che porti alle riforme. Proprio quelle che tutti sembrano volere; anche se più nelle parole, che nei fatti. Lasciamo andare il problema dei “candidabili”e guardiamoci intorno, per garantire, almeno, una coerente ripresa politica; indipendentemente dalle posizioni dei singoli. Il dialogo tra i Partiti ha da continuare e i chiarimenti serviranno per “sbrogliare” gli ostacoli più ingombranti. Dopo Renzi, la vita del Paese continuerà. Le mete da raggiungere non saranno stravolte; anche perché, come abbiamo già scritto, i tempi per un’effettiva ripresa saranno lunghi. Se si andranno a focalizzare motivazioni degne di tale nome, Maggioranza ed Opposizione avranno più spunti d’incontro che di scontro. Questo 2015 ci servirà di monito per evitare altri errori e a meglio riconoscere quelli che sono già stati fatti. I prossimi anni della Terza Repubblica avranno tutti un’importanza per la ripresa dell’Italia; anche se il recupero del terreno avrà ancora un costo elevato. Superati i sospetti e le incongruenze del potere, verrà il tempo della partecipazione che rappresenta l’indispensabile impegno per garantirci tempi migliori. A ben osservare, non mancano le idee per spianare una strada che resterà in salita. Sono,
però, gli uomini che non sembrano in grado d’andare oltre le teorie del “bipolarismo” che non ha fornito prova d’effettivo equilibrio parlamentare. La linea Renzi è solo a tempo. La “non” sfiducia può essere supportata solo per un periodo, breve, di compromessi. Un anno ci sembra più che ragionevole. Pure se tanti ottimismi politici si sono ridimensionati e gli uomini di partito d’oggi, non sono migliori di quelli di ieri. Del resto, proprio nello stallo di “non” sfiducia, i partiti hanno compreso che la collaborazione è possibile, quando non ci sono all’Esecutivo Capi da supportare, sotto il profilo politico, anche fuori dalla Maggioranza. Solo tramite la cooperazione e l’attenzione ai problemi della gente, la Democrazia proseguirà la sua strada nel Bel Paese. Non sappiamo ancora chi sarà nelle condizioni di governare; anche se, tra circa un anno, avremo le elezioni più complesse della Repubblica. Però, su una realtà possiamo contare: la politica italiana, che ha un’illustre tradizione, promuoverà una linea operativa più confacente con i tempi. Per consentire, infine, al Paese la voglia di rilancio.
LA LIBERTA’
Iniziamo questa nostra riflessione tentando di precisare cosa intendiamo per “libertà”. A nostro
avviso, essa rappresenta un modo di vita disciplinato dalle leggi dello Stato. Se questa definizione è corretta, come riteniamo, non può esistere “libertà” senza un complesso di norme che la disciplinino. Ne deriva, di conseguenza, che non può perdurare la “libertà” quando vengono a mancare, indipendentemente dai motivi, leggi che la regolano. Fare della filosofia spicciola in materia non appare sensato. Anche perché non è assolutamente vero che la “libertà” individuale viene a cessare, quando si trova a
convivere con quella di un altro. Sono, di conseguenza, le leggi a disciplinarne i termini e le finalità. Il tutto in modo che non accadano situazioni tra di loro in contrasto e, di conseguenza, lesive per l’altrui libertà. Alle porte dell’autunno, il Vecchio Continente è coinvolto da eventi che hanno dato “spessore” alle nostre premesse d’apertura. Quando la confusione e le interpretazioni di parte, intendono imporre la “libertà”, significa che essa è stata denaturata da eventi
e situazioni che non consentonodi disciplinarlae, conseguentemente, di gestirla Premesso che essere “liberi”, ma tutti liberi, è difficile come per il passato, ci sembra importante evitare di confondere la liberà individuale con quella sociale che, tanto per restare in tema, dovrebbe interessare tutti. Dai fatti di cronaca, sempre più tragici, ci siamo resi conto che s’è concretata una sorta di confusione che ha favorito ciò che non era coretto favorire. L’Italia è, e resta, un Paese ospitale. Ma con regole precise. Le stesse in essere in tutti i Paesi dell’area UE e del mondo civile. Non siamo nelle condizioni di gestire una “libertà” che non tenga conto di quella che spetta, di diritto, a un Popolo che ha saputo meritarsela. Per evitare interpretazioni fallaci di queste nostre riflessioni, c’è da considerare che essa sia regolata dalle leggi dello Stato. Nel nostro caso, quello italiano. Salvare delle vite è uno degli aspetti più esaltanti della “liberta”. Ma è anche palese che gli interventi debbano essere regolati da normative, in questo caso europee, che ne uniformino tutti i poliedrici aspetti. Quando la “libertà” genera il “caos”, c’è da chiederci, e con urgenza, se sono stati rispettati tutti i principi sui quali tale “libertà” è disciplinata.
CITTADINI D’ITALIA
All’inizio del 2016, avevamo fatto la “conta” dei Connazionali residenti in Germania. Paese di massima presenza degli italiani
migrati in Europa. E’ risultato che gli italiani in terra tedesca erano 685.588. (2009/2015). Ovviamente, iscritti alle Anagrafi Consolari e, di conseguenza, all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Però, c’è da considerare che il numero complessivo comprende anche italiani che, per questioni d’età, non hanno ancora il diritto di voto.
E’, poi, confermato che il numero dei Connazionali che si sono trasferiti in Germania in quest’ultimo quinquennio è in progressivo aumento. Da 652.127 nel 2010, sono passati a 685.588 nel 2015. Con un incremento reale di ben 33.461 unità. Cioè una media annuale di più di 66.900 Connazionali che hanno lasciato il Bel Paese. Tornando al valore numerico originale, riteniamo che il numero sia in sostanza corretto; perché tiene conto degli italiani che
hanno potenziale diritto di voto. Quindi, d’età superiore a 18 anni. Se ne deduce che più di centomila
nostri Connazionali sono ancora minorenni e, di conseguenza, non conteggiabili almeno ai fini elettorali. Fatta una semplice sottrazione, è agevole verificare che 585.588 sono i Connazionali che possono votare dalla Terra Tedesca. Lo stesso numero, anche se non s’è verificato, avrebbe potuto farlo anche in occasione del nostro Referendum Istituzionale. Se questa fitta umanità dovesse decidere, compatta, per una lista politica qualificata, la nostra rappresentatività dalla Germania sarebbe in prima posizione nelle prese d'atto a livello legislativo nazionale. Per noi, che esprimiamo anche opinioni politiche, questa riflessione rafforza il concetto d’italianità nel Vecchio Continente. Una realtà che rafforza il nostro concetto di cittadini d’Italia.
Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola
IN FUGA DALL’ITALIA Interessante ricerca di Raffaella Quieti Cartledge su alcuni percorsi
di successo di abruzzesi nel mondo di Antonio Bini
crizione all’anagrafe degli italiani all’estero (AIRE), che riflette in modo assai parziale il preoccu-pante fenomeno, in quanto sono molti a registrarsi anche a distanza di anni dall’uscita dall’Italia, in at-tesa di una stabilizzazione del la-voro e di scelte di vita che spesso maturano nel tempo.
Secondo varie stime, nel 2015 sarebbero stati oltre centomila gio-vani, prevalentemente laureati a lasciarsi alle spalle l’Italia, per dare una prospettiva al proprio futuro, spesso senza ritorno. Se un tempo si emigrava per sopravvivere alla miseria, oggi la necessità di lasci-are alle spalle la propria terra è sempre più quella di poter realiz-zare obiettivi professionali ed economici non altrimenti raggiungi-bili nel nostro Paese.
In un recente saggio di Raffaella Quieti Cartledge, presentato nella sede della Fondazione Pescarabruzzo, che ha opportuna-mente sostenuto la pubblicazione della ricerca, sono stati studiati 24 casi di successo di abruzzesi in ambito internazionale, tre per cias-cuna delle otto aree professionali considerate: economisti (Pierluigi Ciocca, Giammarco Ottaviano, Emanuela Sciubba), ambasciatori e diplomatici (Torquato Cardilli, Andrea Della Nebbia, Domenico Vecchioni), cooperazione interna-zionale (Marina Catena, Carlo Miglioli, Ernesto Sirolli), scienza e ricerca (Nicola Baccile, Giusy Fiucci, Giuseppe Montano), medici (Vincenzo Berghella, Elisabetta Iammarone, Marcello Maviglia), musica e creatività (Roberto Borriello, Rita D’Arcan-gelo, Paolo Russo), imprenditoria e management (Roberto Lorenzini, Daniela Puglielli, Filippo Tattoni Marcozzi), banche e investimenti (Luca De Leo-nardis, Fabio Di Vincenzo, Lily Lapenna). I loro nomi spesso non dicono molto al grande pubblico ma sono ben noti nelle rispettive aree professionali.
Il saggio, dal titolo “Eccellenze abruzzesi nel mondo”, pubblicato da Ianieri, è forse la prima ricerca che guarda all’Italia e all’Abruzzo dall’estero, essendo l’autrice una giornalista residente a Londra. E’ evidente che l’orizzonte di brillanti carriere è decisamente più vasto e forse impossibile da censire sugli scenari internazionali, ma il cam-pione studiato è senz’altro rappre-sentativo del fenomeno della più recente emigrazione, che in parte comprende la c.d. generazione
Erasmus. Un fenomeno che an-drebbe meglio studiato.
L’autrice, che si è avvalsa della collaborazione del prof. Massimo Sergiacomo, spiega che lo scopo del lavoro “è quella di fornire ispirazione ai giovani abruzzesi”, che andranno ad in-grossare le fila di quanti sono in fuga dal nostro paese. Una prospettiva questa che sottrae il libro dall’orgoglio provinciale che caratterizzava alcune pubblicazi-oni del passato, per aprirsi piut-tosto ad una lettura critica dei limiti del nostro paese.
Per ciascun personaggio, dopo il profilo biografico, seguono una serie di risposte rispetto ad griglia di domande comune a tutti gli intervistati. Tale circostanza per-mette di rilevare riflessioni spesso comuni tra gli intervistati, a cominciare dal concetto di “successo” ridimensionato, con modestia, in traguardi profession-ali di alto profilo, che potrebbero riservare ulteriori margini di cre-scita, soprattutto per i più giovani.
Tutti sono concordi nel ricono-scere nei valori tradizionali della famiglia una spinta positiva in-sieme alla formazione primaria e secondaria, che poi ha finito per assumere un ruolo spesso fonda-mentale nell’affrontare i succes-sivi studi, generalmente prose-guiti all’estero. Frequenti sono i ricordi personali di docenti che hanno esercitato la loro influenza morale ed educativa. Tra i tanti merita di essere segnalato l’affet-tuoso ricordo che il compositore e musicista Paolo Russo, che vive in Danimarca, ha fatto della sua prima insegnante di pianoforte, Rachele Marchegiani, alla quale ha voluto dedicare alcuni mesi fa un suo concerto a New York, mentre l’anziana docente pescarese era morente.
Si può dire che per tutti le strade del mondo hanno rappresentato percorsi praticabili, conseguendo mete altrimenti molto difficili da raggiungere in Italia, o semplice-mente impossibili rimanendo in Abruzzo. Tra i casi più emblem-atici è significativa la storia del giovane scienziato aerospaziale Giuseppe Montano. Dopo la laurea in ingegneria informatica e i curriculum inutilmente inviati qua e là, il neo ingegnere rientrato a Pescara non trovava altro che un lavoro precario in una “aziendina”, come tecnico ripara-
tore di computer e stampanti, anche a domicilio. Poi la sua pas-sione per la ricerca aerospaziale lo ha portato a positivi contatti con centri di ricerca internazionale al punto che la Rolls-Royce, che op-era anche in questo settore, ritenne di finanziargli ulteriori costosi studi nella Università di York. Oggi Montano, a soli 34 anni, è leader del gruppo di studi spaziali avan-zati di Airbus Defence and Space, la seconda azienda aero-spaziale al mondo.
Un aspetto di particolare interesse è costituito dalle risposte alla do-manda su possibili suggerimenti alla politica regionale. Risposte in genere diplomatiche e tese a sos-tenere l’esigenza di un migliora-mento complessivo della formazi-one, compresa quella universitaria, che costituisce materia di compe-tenza principalmente statale, ma anche critiche su un sistema che non riconosce sufficientemente il merito, sul ritardo culturale rispetto agli altri paesi occidentali e ancora su altri aspetti che meriterebbero un’analisi a parte, ammesso che ci sia una classe dirigente locale dis-posta ascoltare e far tesoro di tali riflessioni.
La presentazione ufficiale del libro è stata preceduta da un incontro informale nello scorso mese di agosto in un elegante ristorante sul mare pescarese, organizzato da Raffaella Quieti Carledge. Una piacevole occasione per un aperi-tivo tra i protagonisti coinvolti nella ricerca, provenienti da varie parti del mondo, che hanno potuto cono-scersi e scambiare idee e opinioni, passando a discutere di Brexit, della vita a Singapore, Los Ange-les, ecc.
Le conversazioni passavano fre-quentemente dall’italiano all’inglese, anche per coinvolgere familiari al seguito. Invitato all’in-contro ho potuto confrontarmi con l’economista Ernesto Sirolli, stratega dello sviluppo locale, che si muove da Sacramento (California) per il mondo, accom-pagnato dalla moglie australiana Martha, pure economista, con il banchiere Fabio Di Vincenzo, “pendolare europeo” tra Londra, Lussemburgo e altri paesi, e quindi con la stessa autrice della ricerca e brillante organizzatrice del meeting, preziosa opportunità per cogliere anche la distanza con la realtà locale, ancora molto lontana dalla complessità degli scenari competi-tivi della società globale.
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
PROBLEMI SUGLI UOMINI
PESCARA - Sono diversi gli indi-catori che fotografano il declino del nostro Paese e non solo il PIL, indice cui si guarda con maggiore frequenza. I giovani, quando riescono a trovare un’oc-cupazione, anche se in possesso di una laurea, sono impiegati in genere come commessi, cameri-eri, operatori di call center, ba-risti, pizzaioli, parrucchieri. E’ paradossale che questo accada mentre, secondo l’OCSE, l’Italia è in fondo alle classifiche per numero di laureati.
In un paese in flessione demo-grafica, dove le iscrizioni univer-sitarie tendono a diminuire, il problema non è costituito dal numero di laureati quanto da un’economia ferma, inceppata, con poche aziende operanti in settori dinamici, da insufficienti investimenti pubblici di stimolo per l’innovazione e l’internazion-alizzazione, una pubblica ammin-istrazione invecchiata e poco adeguata ai processi di mod-ernizzazione e globalizzazione, e soprattutto affetta da diffusi livelli di corruzione che sembrano inar-restabili. E’ dello scorso mese di settembre scorso la denuncia dell’autorità anticorruzione sulle problematiche del reclutamento dei docenti universitari nel nostro Paese. Per molti giovani che non ries-cono a trovare lavoro o che non si accontentano di quello che offre il mercato l’unica strada percorribile sembra quella di lasciare l’Italia e partire, non più soltanto dal meridione, alla ricerca di occupazioni profes-sionalmente coerenti con le as-pettative derivanti dai percorsi formativi seguiti. La fuga dall’I-talia non emerge in pieno dai dati Istat, che assumono a riferimento i soli elementi desumibili dall’is-
Pagina 4 Novembre 2016 Pagina 9 Novembre 2016
SI o NO per il
referendum del 4
dicembre 2016 ?
Premesso che le argomentazioni a sostegno del si e del no fanno entrambe riprovevole disgusto, stante la loro discutibilissima giustificazione e soprattutto la loro assoluta incomprensione (al giorno d’oggi ancora nessuno ci ha capito niente, o quasi, tranne gli addetti ai lavori) per cui, ad un paio di settimane dal voto, i miei dubbi sono saliti a dismisura anche perché devo fare i conti con il mio senso civico. Ed allora che fare ? Visto che per me, andare alle urne significa espletare una funzione di altissimo profilo socio-politico, non sarò certo a incrementare la lista degli astensionisti e voterò alla luce del principio del minor danno. E mi spiego. Se votassi NO finisco per favorire una destra alla quale non appartengo, co l r isch io di rovesciare questo strano governo renzista che, in caso di caduta, ci vedrebbe costretti a riprendere tutto da capo, riciclando ed reinserendo “elefanti” politici di vecchia conoscenza, con immani perdite di tempo, stallo amministrativo-istituzionale e quant’altro ecc.ecc. Se votassi SI, pur consapevole di essere correo di una tale riprovevole schifezza, soprattutto dal punto di vista istituzionale, ciò mi farebbe sentire una persona scorretta ed ignorante dal punto di vista democratico (posto che esista ancora la democrazia). Ergo, sceglierò il male minore, ragionando in termini di costi-benefici. Ed otturandomi il naso, come soleva dire Indro Montanelli.
UNA SACROSANTA SENTENZA DELLA CASSAZIONE:
COSTITUISCE REATO NON EDUCARE I FIGLI A VEDERE l’EX
-CONIUGE Cassazione 2925/2000 NONCHE’ ART. 572
DEL CODICE PENALE. DIRITTI ANCHE PER I NONNI
NELLE RELAZIONI CON I NIPOTI DL. 154/2013, 317/BIS, ART. 155
c.c.
Come risaputo, fino a qualche lustro fa, in caso di separazione-divorzio, non era contemplata una
delle più odiose forme di strumentalizzazione da parte di uno o l’altro coniuge nei confronti dei figli minorenni. Succedeva allora (ma anche adesso sia pur in un clima diverso) che, sulla base della decisione del Tribunale, generalmente i figli venissero assegnati alla madre, a
mio avviso più che altro per comodità e logistica, per cui succedeva che la madre assegnataria, quasi sempre per rancore verso i l coniuge, strumentalizzasse i figli fino ad odiare il padre che, poverino, non aveva quasi mai nessuna possibilità (anche economica a causa della corresponsione degli alimenti) di difendersi, dando vita ed alimento, in certi casi, alla cosiddetta “Sindrome della madre malevola”. (termine usato dalla stessa legge) Di l ì a qualche anno, e precisamente nel 2013, siccome la surriferita sentenza non poteva non prendere in considerazione i rapporti degli ascendenti con i minori, alias i nonni, atteso che il contagio malevolo di cui sopra, inevitabilmente si propagava al punto che il padre o la madre assegnatari dei figli minori si vendicassero nei confronti di uno dei due partner strumentalizzando ancora una volta i minori nei confronti anche dei nonni, la legge ha previsto (art. 317-bis c.c.) che i nonni ai quali è impedito di mantenere significativi rapporti con i nipoti minorenni possono adire le v i e l e g a l i n e l l ’ i n t e r e s s e dell’educazione del minore. E’ stata dunque riconosciuta ai nonni una posizione di diritto autonomo, speculare a quella del figlio minore, di “ crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i nonni stessi”, (art. 315-bis c.c. come diritto di portata generale, art. 155 c.c., art. 337) Andrebbe anche tenuto conto, realtà che il giudice sembra non aver contemplato, quanto segue: u n m i n o r e c h e v i e n e strumentalizzato fin dalla tenera età, una volta maggiorenne non riuscirà mai a cancellare il plagio subito , real tà che, senza a c c o r g e r s e n e i n q u a n t o consolidata, impedirà di avere un rapporto sereno con il padre e i nonni (nel caso di assegnazione dei figli alla madre), tanto da soffrire per tutta la vita portandosi il
“ v e l e n o ” a l c i m i t e r o . E d avvelenando anche gli altri, specie nel caso di inutili ed inefficaci contenziosi legali, dai quali non si rimedia certo la necessaria serenità. Anzi !
A PROPOSITO DI “CRIPTAZIONI” DA PARTE DI DELINQUENTI INFORMATICI
CHE POI RICHIEDONO UN RISCATTO-RICATTO PER
DECRIPTARE…I “FILE” RESI DA
LORO ILLEGIBILI
Di recente, e ne ho fatto le spese pure io, ed a caro prezzo, in quanto mi sono stati cancellati circa diecimila file, non mi è stato più possibile aprire documenti, foto e quant’altro dal mio computer in quanto esperti di informatica, ma allo stesso tempo delinquenti professionali, mi hanno criptato quasi tutto impedendomi pertanto di operare.
Come se non bastasse, questa gentaglia, mi ha chiesto che, se volevo rivedere detti “file”, dovevo pagare loro 6-700 euro. Mi sono rivolto subito alla polizia postale di Belluno la quale mi ha intimato di non pagare allo scopo di non favo r i r e ques te az i on i d i b r i g a n t a g g i o i n f o r m a t i c o . Esattamente come ho fatto, anche se pare che qualche avvocato abbia invece pagato in quanto i file
contenevano arringhe urgenti a difesa di qualche loro assistito. E pare anche con risultato positivo, si fa per dire…
Detto questo, mi chiedo, come ho già fatto sommessamente alcune settimane fa, se si deve restare ancora inerti rispetto a questo tipo di azioni criminose stante il fatto che, fenomeni della specie, potrebbero investire senza rimedio
alcuno anche le pubbliche amministrazioni, gli ospedali, una miriade di enti insomma con c o n s e g u e n z e d i n a t u r a imponderabile.
Per chi non lo sapesse, il pagamento di questa specie di riscatto-ricatto, avviene in bitcoin, una specie di valuta virtuale che, pur avendo un cambio “ufficioso” , circa 400 dollari, non permette di rintracciare sia chi paga che chi riceve. Ed allora, tutto funziona nel più assoluto anonimato, gabbando così ogni tipo di istituzione. E ciò succede anche in barba ad ogni tracciabilità.
Pare che in Italia esistano addirittura alcuni…bancomat per i bitcoin, precisamente a Roma, Milano, Firenze, Udine e Pisa, oltre che negli USA e Canadà in particolare.
Io non capisco niente di queste cose, ma mi chiedo se non sia possibile venirne a capo di questa gravissima illegalità. Magari dando un’occhiata a chi usa detti bancomat…per capirne qualcosa di più.
Chi opera con questo sistema, a mio avviso da debellare con la massima urgenza, dice che questa moneta, alias bitcoin, con cui si pagherebbe i l r iscatto per decriptare i file illeggibili dapprima alterati con formule matematiche, sarebbe perfettamente tracciabile nel senso che si potrebbe risalire sia a chi invia sia a chi riceve questa sorta di moneta virtuale, ma pare che tutte le autorità internazionali in materia, si siano dichiarate solo disponibili ad esaminare il fenomeno criminoso… compresa la nostra BANKITALIA. Ma nulla di più ?
Che ne dicono pertanto Bankitalia, Polizia Postale, Magistratura e tutte le altre istituzioni ad hoc che, a mio avviso, non dovrebbero assolutamente prendere
sottogamba questa mostruosa illegalità ?
Ed alle quali chiedo pertanto lumi inoltrando anche a loro questa mail certificata ?
ARNALDO DE PORTI, giornalista
[email protected] oppure [email protected]
Doriana Goracci.................Cronaca
Sono una blogger in copy left da circa dieci anni e mi piace impegnarmi appena possibile nel giornalismo partecipativo, usando
il cestino come mezzo non per scaricare le notizie inutili ma quelle piccole e preziose e spesso sotto traccia.
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Maurizio Landini, leader della
Fiom, i primi di novembre, tutto
in intesa con la signora Ca-
musso, ebbe a dire sul contratto
dei metalmeccanici: "Ad oggi
non ci sono le condizioni di un
accordo, a partire dalla deter-
minazione degli aumenti salari-
ali".Arriva il 26 novembre:
"Non c'è alcun tipo di scambio
improprio... allarga i diritti e
struttura il percorso democ-
ratico nel contrattato nazion-
ale... è una ritrovata unità dei
Incidente in fabbrica: muore 23enne. dell'amica Mariarosa. Leggo meglio sulla cronaca: rimasto schiac-
ciato dalla caduta di un macchinario e di altri dolci; fatali le lesioni
alla testa, che hanno provocato la morte sul colpo. Nella stessa
azienda lavorava anche la mamma.
Tragedia in azienda, 23enne morto schiacciato da un macchinario.
Era residente a Val della Torre, un paesino di nemmeno 4mila abi-
tanti, dove tante persone vanno in parapendio... è volato via senza
volerlo nemmeno per un attimo.
" Oggi l'azienda è chiusa per lutto."
L' Osservatorio indipendente di Bologna registra che i morti sul
lavoro al 3 dicembre 2016, dall'inizio dell'anno sono 592.C'è una
differenza enorme tra morire e la morte. Matteo non se l'è cercata,
voleva vivere e lavorare come qualunque ragazzo ,in questa Italia
che ancora deve imparare a difendere i diritti primari. A difendere i
nostri giovani, il diritto alla vita, al lavoro, un lavoro sicuro.Negli
ultimi 10 giorni, ci sono vittime sul lavoro che fanno le dita di due
mani.
Ed è anche importante che il laboratorio riparta, c'è da consegnare i
panettoni, c'è da dare lavoro a tanta gente. Alla mamma di Matteo,
alla sua grande famiglia, colleghi e amicizie, un abbraccio grande
lavoratori".Già, è una notizia che
ho sentito alla radio stamattina nel
dormiveglia... guardo l'Ansa e non
c'è niente: eppure è stato trovato
l'accordo sul contratto nazionale
dei metalmeccanicida Federmec-
canica, Assistal e le tre sigle sin-
dacali Fiom, Fim e Uilm.
Perché firmare prima del 4 dicem-
bre il contratto dei metalmeccanici,
che è sicuramente cosa gradita al
governo e a Matteo Renzi?
Sul Sole24ore trovo: "... Ecco l'i-
potesi di contratto nazionale dei
IL PUNTO
Di Armaldo De Porti
metalmeccanici 2016-2019 firmata
ieri in Confindustria da Federmec-
canica, Assistal, Fim-Cisl Fiom-
Cgil e Uilm, dopo oltre un anno di
trattativa. Se verranno confermate
le previsioni inflattive del pros-
simo triennio, a regime in media
saranno riconosciuti 51 euro di
aumento; se a questa cifra si aggi-
ungesse l'insieme delle misure di
welfare aziendale trasformate
idealmente in moneta corrente, per
i lavoratori il beneficio comples-
sivo a regime sarà pari a 92 euro
mensili. «È un passo avanti impor-
tante. Sono contento che si sia
fatto questo passo in avanti», ha
commentato il premier Matteo
Renzi".
Sull'Agi. "Firmato l'accordo per il
rinnovo del contratto di lavoro di
1.600.000 metalmeccanici. L'intesa
raggiunta da Federmeccanica-
Assistal e Fim, Fiom e Uilm,
prevede a regime un aumento me-
dio mensile di 92,67 euro, cifra
comprensiva di parte salariale,
welfare, formazione. La durata del
contratto sarà di 4 anni (2016-
2019); a partire dal 2017 il ri-
conoscimento dell'inflazione sarà
ex-post anno su anno e non più ex-
ante. Gli incrementi retributivi
decorreranno dal mese di giugno di
ciascun anno e non più da gennaio.
Viene riconosciuta l'assistenza
sanitaria integrativa gratuita a tutti i
dipendenti e familiari (anche con-
viventi di fatto a partire da ottobre
2017). L'accordo sarà ora sotto-
posto al referendum tra i lavoratori
che i terrà il 19, 20 e 21 dicembre."
Ricordo le battute scambiate con
Renzi, da Maurizio Landini,
nella trasmissione dell'Annunziata,
in 1/2 ora
Il presidente del consiglio Matteo
Renzi e il segretario della Fiom-
Cgil Maurizio Landini, in quella
trasmissione, avevano es-
presso tutta la loro distanza sul
Referendum costituzionale del 4
dicembre.
Renzi aveva tra tante "accozzaglie"
dichiarato: "Bisogna ascoltarsi,
volersi bene e fare le cose in-
sieme... lei vive in un Paese delle
meraviglie, io invece voglio cam-
biare le cose in Italia".
Che è successo? Landini l'ha ascol-
tato e ha firmato? A me può far
solo felice il raggiunto accordo di
unmilioneeseicentomila lavoratori,
chissà a loro, chissà cosa voter-
anno.
Noi speriamo che ce la caviamo,
dopo il 4 dicembre. Io voto.
Landini prima e dopo il 4 dicembre con 1.600.000
metalmeccanici
Matteo Bianchi aveva 23 anni e un contratto da lavoratore stagionale che
sarebbe scaduto il 17 dicembre. Era addetto ai forni, turno di notte, nel la-
boratorio de La Torinese, storica ditta di panettoni. Matteo è morto ieri sera
in un incidente sul lavoro.
Apprendo da Facebook la notizia, non è certo tra le prime sulla stampa, è
Pagina 8 Novembre 2016 Pagina 5 Novembre 2016
CERN, l’Organizzazione Europea
per la Ricerca Nucleare. Ha comin-
ciato a scrivere e ha abbandonato
la fisica mentre era in Brasile la-
vorando alla propria carriera acca-
demica.
Benchè sia chiaramente dichiarata
dalla legge sulla stampa all’interno
del Sistema Legislativo Turco l’as-
senza di disposizioni legali e
criminali, Erdogan è stata arrestata
per essere una “consulente editori-
ale” nel giornale Curdo “Ozgur
Gundem” (Agenda Libera), che è
un titolo simbolico, con la con-
danna a “ergastolo aggravato” con
l’accusa di “disgregare l’unità e
l’integrità dello stato” e “essere
membro di un’organizzazione ter-
roristica”, nonostante la non sus-
sistenza di alcuna evidenza razion-
ale contro di lei, a causa di quattro
articoli che non includono fattori
di crimine secondo il corrente sis-
tema legale Turco (uno dei quali
pubblicato nella rivista letteraria
Karakarga e tre dei quali in Ozgur
Gundem).
Nonostante le sue delicate condizi-
oni di salute, Erdogan è ancora
reclusa in prigione, sebbene non sia
stato presentato un atto d’accusa
dalla procura e non sia stata regis-
trata alcuna dichiarazione d’accusa.
Le petizioni delle persone nella sua
cerchia per un processo senza ar-
resto sono state ripetutamente rifiu-
tate. Quello che è stato fatto a Erdogan è
un crimine contro l’umanità; sig-
nifica giudicare la libertà di pen-
siero, che è un diritto umano sia
secondo la legge turca che secondo
gli accordi internazionali di cui la
turchia fa parte.
“Donne crivellate di massacri mi
hanno tirato su: eravamo ammas-
sate in un angusto sotterraneo. Pi-
angevamo tutti nelle nostre lingue
madri..”dall’opera tea-
trale Merheba, di Asli Erdogan.
Le donne di tutto il mondo daranno
voce attraverso internet, leggendo,
nelle proprie madrelingue, le frasi
tratte dai libri di Erdogan, e si
uniranno alla voce di Asli finchè la
sua ingiusta sofferenza avrà fine,
Asli sarà libera e la prigionia delle
nostre coscienze in questo caso sarà
finita. Nelle sue lettere dalla
prigione, Asli Erdogan ci dice che
“non solo la libertà di pensiero, ma
anche la coscienza è stata messa
sotto giudizio.”
“Donne crivellate di massacri mi
hanno tirato su: eravamo ammas-
sate in un angusto sotterraneo. Pi-
angevamo tutti nelle nostre lingue
madri.. Mia madre mi ha guardato
a lungo in faccia e ha detto ‘tutte le
donne della città ad un certo punto
della notte piangono immancabil-
mente..” dall’opera teatrale Merheb
a, di Asli Erdogan.
Chiediamo anche a voi di dare voce
e aumentare la risonanza leggendo
uno o due paragrafi da uno dei libri
di Asli Erdogan a vostra scelta.
Quello che dovreste fare è solo
prendere uno dei suoi libri e leggere
uno o due paragrafi di fronte ad una
telecamera.
Potete unirvi alla campagna “IO
LEGGO ASLI ERDOGAN” invi-
ando il video registrato con qualsi-
asi telecamera o smartphone a Fly-
ing Broom Women’s Communica-
tion and Research Association
([email protected]) o a Film-
Mor International Travelling
Woman Film Festival and Coop-
erative ([email protected]),
includendo il vostro nome, cog-
nome, il nome del libro che avete
letto e la vostra professione.
Questa campagna è aperta a tutte
le donne o transgender di tutto il
mondo, che parlino qualsiasi lin-
gua e che esercitino qualsiasi pro-
fessione (scrittrici, operaie, disoc-
cupate, agricoltrici, accademiche,
artiste, avvocatesse, lavoratrici del
sesso, esperte sociali, attrci, musi-
ciste, fisiche, critiche, donne d’af-
fari, sportive, etc…)
https://www.youtube.com/channel/
UCmDMyak7aVS4LttkgCgXRkg
“siamo come angeli che svolaz-
zano sul punto estremo con le
nostre ali che non possono mai
aprirsi. Stiamo in piedi così vicini
l’uno all’altro, le lacrime di og-
nuno di noi scorrono sulle guance
dell’altro. Cosa stiamo aspet-
tando, così come folla?” – Asli
Erdogan, dal libro “Il silenzio
della vita”.
I libri di Asli Erdogan sono stati
tradotti in 17 lingue: inglese,
francese, italiano, tedesco, sve-
dese, norvegese, bosniaco, bul-
garo, arabo, albanese, macedone,
curdo, lituano, olandese, cinese,
indonesiano e armeno.
“Noi siamo le donne uccise delle
città, siamo trivellate da sottili e
trasparenti assassini. Piangiamo
per il sangue che scorre dalle
nostre lingue, strette, fianco a fi-
anco, spalla a spalla, faccia a fac-
cia nel sotterraneo dei linguaggi
costruiti con le parole generate
per noi da secoli. Non prego più
perché questo si fermi nella mia
lingua. Non ce n’è bisogno. Come
scorro dai buchi del gabinetto alle
fogne, dalle fogne alle boscaglie,
dalle boscaglie ai ciottoli, ho
capito che le nostre madrelingue
sono solo sistemi di suoni che non
sono divini o diversi o superiori a
nessun altra lingua quando il mito
maschile del linguaggio diventa
insufficiente… io sono una donna
a cui è stata tagliata la lin-
gua.”Dall’opera tea-
trale Merheba di Asli Erdogan
Cotersia di ... Mehmet Atak [email protected]
Asli Erdogan, che è una delle più importanti rappresentanti della letteratura
turca contemporanea, è stata presa in custodia il 17 agosto 2016 e imprigionata
nel Carcere femminile di Bakirkoy dal 19 agosto 2016.
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Erdogan, i cui libri sono stati
tradotti in 17 lingue, che ha vinto
molti importanti premi letterari in
Turchia e in Europa, che è stata
candidata come una dei “ 50
scrittori del futuro” in un’inchi-
esta della rivista
francese Lire per determinare gli
scrittori che avrebbero segnato il
ventunesimo secolo, ha recente-
mente vinto il premio Tucholsky
presentato dal PEN svedese men-
tre era in prigione.
Erdogan, obiettrice di coscienza
e antimilitarista, analizza poetica-
mente la violenza nelle sue ac-
cezioni storiche, filosofiche e
psicologiche, senza mai trascu-
rare di enfatizzare la sua dimen-
sione fallocentrica nelle sue ru-
briche come nelle sue storie, rac-
conti e saggi. Oggetto delle sue
storie è sempre stata una donna
collettiva ferita. Le ha raccontate
con un intenso linguaggio letter-
ario agonizzante, come due corpi
scorticati che si toccano.
Erdogan, che ha studiato danza e
lavorato in teatro, precedente-
mente lavorava come fisico al
IO, SPERIAMO CHE LEI VINCA NON SEMPRE IL POPOLO E' SOVRANO
Oggi tutti sappiamo e Renzi per primo sa che le riforme del Titolo V del 2001 erano sbagliate e ci hanno regalato un
Italia amministrata da 20 staterelli, lo Stato centrale e' del tutto inefficace o inutile. Nel 2001 fu il popolo e non il Par-
lamneto a riformare la Costituzione, temo che anche questa volta il Popolo potrebbe commettere lo stesso errore e pot-
remmo dire addio aa un bicameralismo bilanciato, perche il SEnato sara' interamente in mano alle regioni, e ci trover-
emo con una Camera dei Deputati che non avra' nessuna voce in capitolo per quel che riguarda l' amministrazione del
patrimonio nazionale
Oggi per i cittadini italiani carpire la
Costituzione, dopo che e’ stata segregata
per 70 anni, resta un’ impresa faraonica
In base al nuovo articolo 57"{ La durata del man-
dato dei senatori coincide con quella degli organi
delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti,
in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i
candi- dati consiglieri in occasione del rin- novo
dei medesimi organi"] Attenzione che la prossima
elezione regionale sara' nel 2020 e se dovesse pas-
sare il SI , sino al 2020 i nuovi senatori saranno
totalmente nominati ..
Sono quesi sicuro che Matteo Renzi o chi per Lui
( la seconda che ho detto) abbia usato la frase:" SE
vince il NO mi dimetto" , per far pressione sui anal-
fabeti funzionali (si calcola il 50%) degli indecisi ?
Ho letto la nuona Costituzione e non credo che un
senatore che non rappresenti la Nazione o non sia
eletto a suffragio universale e diretto puo' usufruire
come i deputati, del libero mandato, sancito ai
senatori dall' articolo 67:" Ogni membro del parla-
mento esercita le sue funzioni senza vincolo di
mandato, Ma siamo sicuri che costituzionalmente i
sindaci e i consiglieri regionale possono usufruire
del libero mandato ?
Non ci siamo capiti...Essendo questo un referen-
dum popolare e non una tornata elettorale governa-
tiva i dati degli italiani all' estero (AIRE) dovevano
essere messi a disposizione di tutti i cittadini all'
estero
referendum confermativi servono al cattivo legisla-
tore di ricattare i cittadini, usandoli come caprio
espiatorio. Ecco perche' l' articolo 138 andrebbe
modificato, abolendo il referendum e chi vuole
modificare la Costituzione lo faccia con i due terzi
del parlamento
Se queste riforme avessero previsto anche (1) l’
abolizione totale di tutti i quorum, l’ elezione del
Capo dello Stato e la revisione della Costituzione
con i soli due terzi del Parlamento (2) L’ equipara-
zione delle iniziative legislative popolari a quella
delle leggi ordinarie (3) La mozione di sfiducia
personale a tutti gli eletti (gia’ in Costituzione) e un
unica legge elettorale. Non avrei votato una sola
volta, bensi’ 50 milioni di volte
i referendum che sia essi abrogativi, consultivi o
confermativi, non e' importante votare SI o NO e
abrogare o non, ma andare a votare, perche' il livello
di democrazia in ogni paese si calcola in base alla
partecipazione
Arrivato il plico e ho gia' votato in piena coscienza,
faccio inoltre presente agli italiani che mi e' arrivata
un altra lettera da parte di bastaunsiuk.org, ergo le
lettera non sono piu' 4 milioni ma 8 milioni. I conti
li lascio fare a voi. Sono circa 5 milioni di euro.
Secondo voi questo e' un metodo democratico per
determinare la politica nazionale del Paese e nel
caso specifico un referendum popolare ? Questa e' l'
Italia che bisogna cambiare e le riforme di Matteo
Renzi non lo fanno in nessun modo, anzi a riforme
fatte ne vedremo di cotte e di crude
Matteo Renzi anche se come Segretario del partito
del Presidente del Consiglio, nello spedire oltre 4
milioni di lettere agli italiani all' estero, ha violato
due articoli della nostra Costituzione di ieri, di oggi
e di domani; il primo comma dell' articolo terzo e l'
articolo 49
Questa riforma non attenta alla Costituzione ma alla
Democrazia rappresentativa, cioe' il rapporto tra il
cittadino e il legislatore quella partecipativa diretta
resta inalterata, solo con qualche lieve ritocco a agli
aticoli 75 e 71.Diversamente detto il rapporto tra i
poteri legislativi restano salvaguardati dal libero
mandato. Diciamo invece che e' una riforma inutile
e serve solo per riconfermare l' Italicum
LA NUOVA COSTITUZIONE E' STATA
ELABORATA DA BAMBINI SCELLERATI
(per dir poco)
La Camera dei deputati delibera a maggioranza
assoluta lo stato di guerra e conferisce al Governo i
poteri necessari.
Ma come si puo' chiedere a popolo di votare per
dare i poteri al Primo Ministro di dichiarare guerra ?
L' opportunismo va sempre abbraccetto con il tras-
formismo politico (autocit)
Le riforme del ri-ordinamento del Parlamento
( perche’ e’ quest’ acqua qua eh) che andrete a con-
fermare onon il 4 dicembre, a mio dodesto aavviso
( per questo no votato NO) non cambiera’ assoluta-
mente niente, perche non contempla misure per pore
fine all’ opportunism e trasformismo politico, ergo,
anche con un monocameralismo assoluto e senza
paletti vi saranno sempre coloro, che verrano fulmi-
nate sulla via della legislatura. Ecco perche’ l’ unica
alternative e quella di estendere la mozione di sfi-
ducia a tutti I parlamentari nei casi di indegnita’
morale e trasformismi politici immotivati. Per tras-
formismi politici immotivati, si intende la lesa sov-
ranita’, nel violare il programma elettorale stipulato
verbalmente, dai candidate con gli elettori. Altri-
menti si passa dall’ immunita’ all’ impunita. L’
immunita’ politica e’ garantita dal libero e
autonomo voto in Parlamento. La mozione di sfidu-
cia del parlamentare “incriminato” puo’ essere
rischiesta solo dal suo partito di ap-
partenza.Ovviamente una volta sfiduciato l’ eletto si
dimette e gli subentra il primo dei non eletti. [cg]
IN OGNI DEMOCRAZIA COMPIUTA SONO I
CITTADINI A DETERMINARE LA POLITICA
E NON IL LEGISLATORE
E poi si chiedono del perche’ uno si butta nell’ anti-
p o l i t i c a ! ! !
Abbiamo spesso ribadito, ( e lo faremo ancora) che
nel nostro sistema legislativo I partiti sono il mezzo e
non il fine. Nell’ ultimo ventennio in Italya
abbiamo assistito ad una involuzione democratica,
come in nessun altro paese e piu’ si va va avanti e
piu’ aumenta il disequilibro nel rapporto tra il citta-
dino e il legislatore, questo e’ niente rispetto alla
capacita’ legislativa o non dei nuovi o futuri
governanti a gestire lo Stato.
Nel rapporto cittadino/legislatore e’venuto meno
innanzi tutto il voto a suffragio universale diretto,
libero, eguale e personale, con cui il cittadino, sov-
ranamente determinava con metodo democratico la
politica nazionale e nel contempo, ridisegnava il
ruolo del nuovo legislatore. A qualcuno questa anal-
isi potrebbe sembrare un po’ sempliciotta, invito tutti
ad osservare attentamente l’ attuale classe politica e
Matteo Renzi innanzi tutto; da chi sono stati votati e
c o n q u a l e m e t o d o d e m o c r a t i c o ?
Colpa della Consulta, perche’ ha impiegato 8 anni
per rendersi conto dell’ incostituzionalita’ delle liste
bloccate e premi di maggioranza (vedi porcellum). E
ancora oggi la Consulta, primo organo di garanzie
democratiche, e' lenta nel giudicare e sentenziare
sulle controversie relative alla legittimità costituzion-
ale delle leggi, a cui tutti i cittadini possono ricor-
rere. Il problema e' che per il cittadino c'e' un limite,
la Corte Costtuzionale invece puo' prendersi tutto il
tempo che vuole (bonta' loro) E' ora di parificare i
limiti
IO, HO VOTATO NO, PERCHE’ ...
L' attuale governo e' un governo di un non eletto e
quindi non rappresentativo. Qualsiasi Capo di Stato
lo definirebbre un governo tecnico, ad eccezione
di Giorgio Napolitano.Nel nostro Stato di diritto non
e' permesso ad un governo che non rappresenta la
volta’ popolare, di revisionare l' ordinamento
della forma Repubblica Se dovesse vincere il SI, con
la modifica dell' articolo 75,abbassamento del
quorum, darebbe alle minoranze una ragione in piu'
per paralizzare la legislaturra con i referendum
abrogative, ergo peggiorebbe la legislature Queste
nuove riforme limitano ancor di piu' la de-
mocrazia e la sovranta' popolare Le riforme
prevedono il libero mandato anche per sindaci e
consiglieri regionali, futuri senatori che non
rappresenteranno piu' la Nazione I legislatori di
turno, hanno letto la Costituzione solo per sentito
dire Le riforme sono state cucite su misura di un
Senato di nominati, se si ritornasse ad uno elettivo
le riforme si verificheranno controproducenti La
nuova Costituzione non prevede la regola-
mentazione del libero mandato, ergo anche dopo ci
saranno trasformismi, che ricatteranno I governi
Pagina 6 Novembre 2016 Pagina 7 Novembre 2016
prima finale); Federico
Fuggiano nella categoria cadetti
B (prima esperienza, 10 anni
appena compiuti, età minima
per partecipare; si è cimentato
con atleti molto più grandi ed
esperti e ha fornito una prova
straordinaria). Grande fascino e
bellezza specialmente dopo le
nuove norme del regolamento
di gara così impegnative che
non permettono una
partecipazione di massa. Gli 8
atleti che passavano dalle
semifinali, dovevano cimentarsi
in prove doppie di ben 3 finali a
eliminazione diretta per la
medaglia d'oro. Ecco perché
partecipare a un evento storico
così importante, era imperativo
se non altro per dire …io
c'ero... E il team massafrese ha
ben dimostrato fi esserci.
Naturalmente ad accompagnare
gli atleti il maestro di sempre,
Tommaso Petrelli. C’erano
anche i genitori degli atleti e
l’assistente tecnico del centro
sportivo massafrese Domenico
Scopece, cintura nera, che ha
vissuto una bella esperienza
essendo rientrato da poco nel
mondo dello sport dopo averlo
vissuto da protagonista per tanti
anni da bambino. “Essere
presente al Campionato
Italiano del Cinquantenario era
un'emozione (ha detto il M°
Petrelli) e potete immaginare
come mi sono sentito sul podio
nel ritirare la targa e a
rappresentare il nostro Centro
e la nostra Città di Massafra in
un evento così importante”.
Complimenti da più arti al
Taekwondo Massafra. E
naturalmente al M° Petrelli, il
quale ringrazia l'intero team e
Giuseppe Messina
50° anniversario di
attività artistica-
culturale
Per i festeggiamenti del prossimo
cinquantesimo anniversario di
attività artistica-culturale del
maestro Giuseppe Messina è stato
già creato un comitato d’onore. E’
presieduto dal Sindaco di
Barcellona Pozzo di Gotto dott.
Roberto Materia e composto da:
dott. Andrea Italiano, Presidente
della Pro Loco di Barcellona
Pozzo di Gotto; prof.ssa Caterina
Barresi, Presidente
dell’Associazione “FilicusArte”
di Milazzo e Barcellona Pozzo di
Gotto; prof.ssa Maria Torre, in
rappresentanza del “Movimento
per la Divulgazione Culturale” di
Barcellona Pozzo di Gotto e
biografa del Maestro Giuseppe
Messina; prof.ssa Teresa Rizzo,
Presidente dell’Accademia
“Amici della Sapienza” di
Messina; dott. Antonio Lanuzza,
Presidente dell’Associazione
“Kiwanis” di Milazzo; Editore
Pierangelo Giambra, in
rappresentanza della “Giambra
Editori” di Terme Vigliatore;
prof.ssa Domenica Pipitò, Preside
dell’ex Ospedale psichiatrico
giudiziario di Barcellona Pozzo
di Gotto; dott. Stello Vadalà,
Dirigente Scolastico Istituto
Tecnico Ettore Majorana di
Milazzo; arch. Daniela Motta,
Presidente “Genius Loci”;
regista Nico Zancle, “Spazio
Teatro Europa 94”.
L’esposizione di scultura,
pittura e grafica del Maestro
Giuseppe Messina sarà
inaugurata nella serata di
sabato 28 gennaio presso il
nuovo meraviglioso Teatro
“Placido Mandanici” (come
ben deciso dal comitato
d’onore) e si protrarrà fino
all’8 febbraio 2017. Da lunedì
30 gennaio, durante le
mattinate, il Maestro incontrerà
gli studenti degli Istituti.
Scolastici Superiori con i quali
s’intratterrà parlando
dell’importanza di valorizzare
la Cultura Artistica e
Monumentale della Classicità
Mediterranea.
Niente di meglio avrebbe
potuto offrire Barcellona Pozzo
di Gotto a un artista della sua
elevatezza, se non altro per
tutto quello che ha dato alla
comunità barcellonese dove,
dopo il ritorno in Sicilia, ha
fondato il “Movimento per la
Divulgazione
Culturale” (nell’ambito del
quale si sono formati all’arte e
alla cultura tanti giovani) e il
periodico mensile “La molla”,
tra le cui pagine hanno trovato
spazio tanti giovani assieme ad
intellettuali come Nino
Bellinvia, Melo Freni,
Vincenzo Consolo, Emilio
Isgrò e altri; ha creato il
“Premo Città di Barcellona
Pozzo di Gotto”, ha donato
opere bronzee e si è prodigato
aiutando a fare crescere una
generazione di artisti e
intellettuali che adesso fanno
parlare di sé nei vari campi
dello scibile umano.
La manifestazione avrà l’alto
patrocinio del Presidente della
Repubblica, i patrocini dei
Presidenti del Senato della
Repubblica, della Camera dei
Deputati, della Regione Sicilia
e del Rettore dell’Università di
Messina.
del complesso liceale (Classico,
Scientifico, Linguistico di
Barcellona Pozzo di Gotto e del
24 Maggio di
Castroreale); prof.ssa Cettina
Ginebri, Preside dell’Istituto
Enzo Ferrari di Barcellona
Pozzo di Gotto; Carmelo
Eduardo Maimone, Presidente
della Pro Loco “Nomos di
Manno” di Barcellona Pozzo di
Gotto; M° Alessandro
Monteleone, Musicista di
Messina; avv. Francesco
Cardile, Presidente
dell’Associazione Culturale
“Accademia delle Muse” di
Messina; dott. Graziella Lo
Vano, scrittrice di S. Agata
Militello; prof. Alberto
Genovese, giornalista di
Barcellona Pozzo di Gotto;
dott.ssa Vittoria Arena,
Presidente dell’Associazione
Culturale “Kafka” di Messina;
arch. Marcello Crinò, artista e
storiografo di Barcellona Pozzo
di Gotto; dott. Melo Freni,
giornalista, scrittore di Roma;
prof. Nino Bellinvia, giornalista
e autore di Taranto; rev. P.
Marco D’Arrigo della
Parrocchia “Sacro Cuore” di
Milazzo; dott. Rosario Fodale,
Presidente dell’Associazione
Culturale “Messina Web” di
Messina; dott. Mario Di Paola,
già capo redattore “Gazzetta del
Sud”; dott.ssa Italia Cicciò
Morroni, già responsabile della
pag. Culturale della “Gazzetta
del Sud”; Tonino Privitera, in
rappresentanza
dell’Associazione Culturale
“Cannistrà” di Barcellona
Pozzo di Gotto; prof.ssa Lucia
Arena, musicista di Messina;
M° Giuseppe Fabio Lisanti,
musicista di Messina; dott.
Nunziante Rosania, Direttore
Stoccarda. Alla Mostra
Collettiva “ItalyArts, Artisti
contemporanei italiani a
Stoccarda”, in esposizione,
infatti, le sue opere
“Simbolismo ed
ispirazione” (Ricerca (2006,
tecnica mista su tela cm.
70x100) e “Società e
transizione” (Ricerca 2007,
tecnica mista su tela, cm.
70x100). Opere selezionate,
perché, con la loro creatività,
“contribuiranno a far conoscere
meglio l’arte italiana
contemporanea”. La Mostra
collettiva, inaugurata il 9
novembre, resterà aperta fino al
16 dicembre nel palazzo
dell’Istituto Italiano della
Cultura di Stoccarda
organizzata dallo stesso Istituto
con la collaborazione del
Municipio di Stoccarda e con il
patrocinio dell’Associazione
artistico culturale del Friuli
Venezia Giulia-Udine e con
l’organizzazione di Caneva
Giancarlo/Arte Struttura
Cividale Del Friuli
(UD) Adriana Cuffaro.
Responsabile della selezione
Gianni D'Alicandro di Bari
Nicola Andreace, animato da
una ferrea volontà di
comunicare visivamente,
slegato da ogni tipo di
conformismo, mai dimentico
degli artisti del passato e delle
ricerche di movimenti
contemporanei, nella sua
irrefrenabile pulsione al fare,
attribuisce alle sue tele la
condizione indispensabile per
una lucida riflessione
sull’evoluzione del suo
territorio e sul fare degli
uomini, vibranti di sentimenti
sempre uguali, malgrado lo
scorrere del tempo e la diversità
dei luoghi.
Dalle sue composizioni, la cui
caratteristica è l’immediatezza
e la grande attenzione sulla
geometrizzazione dello spazio,
emerge la sua grande passione
per la vita, il suo massimo
rispetto per essa e per gli
uomini, di cui vorrebbe fosse
salvaguardata la dignità a
qualunque contesto sociale
appartengano. Convinto che
l’Uomo sia “inconfondibile per
il suo passato e in forza di esso
capace di presente e futuro”, ne
coglie gli echi dell’anima e
della sua vita, ne proietta
l’inconscio, entrando con
grande forza e incisività nella
sua sfera psicologica. Raffigura
la Donna, ne evidenzia i segni
del suo fascino conturbante o
pudico, del suo candore
infantile, della sua bellezza
giovanile, della sua tenerezza
materna, della stanchezza
senile. Nelle opere
“Simbolismo ed ispirazione” e
“Transizione” Andreace,
unendo in un rapporto
strettissimo pittura e grafica e
armonizzando in ritmi distesi
sensibilità cromatica e taglio
dinamico delle composizioni,
perviene alla traduzione iconica
dei suoi pensieri e delle sue
riflessioni: malgrado lo scorrere
del tempo, l’evoluzione del
territorio, metaforicamente
espresso con figure e linee
geometriche, vivacizzate dai
colori della sua terra (giallo
solare, terra ocra, azzurro,
bianco, rosso), l’Uomo,
inventore e creatore di
progresso, e la Donna, essenza
della vita, che si perpetua in
eterno, provano, in ogni epoca e
a qualsiasi latitudine, gli stessi
impulsi, le stesse attrazioni, le
stesse emozioni, perché la
storia umana non cambia mai.
Le due opere con un
circonstanziato curriculum in
italiano e tedesco sono state
pubblicate in due pagine sul
Catalogo inserito nella Collana
“Cataloghi d’arte della Das
Werk gehört zur Reihe der
Kunstkataloge”, Editoriale
Giorgio Mondadori
CULTURA & SOCIETA’ a cura di Nino Bellinvia
Al Campionato
“50 anni del
Taekwondo in
Italia”
Taekwondo
Massafra vince
medaglia d’oro
Terzo posto
assoluto nella
classifica a
squadre
Taekwondo Massafra di nuovo
al successo in campo
nazionale. Lo scorso 25
novembre a Pozzuoli nel corso
della celebrazione dei “50 anni
di Taekwondo in Italia” ha
ottenuto un enorme successo.
L’atleta Giovanni Scialpi,
conquistando la medaglia
d’oro, infatti, ha portato ancora
una volta il suo nome e quello
del Centro sportivo massafrese
sul gradino più alto del podio.
“Essere ancora una volta
campioni italiani è qualcosa di
fantastico” (ha detto con tanta
gioia il maestro di sempre
Tommaso Petrelli). Tra
l'emozione di tutti veniva nello
stesso tempo annunciato che il
Taekwondo Massafra era stato
piazzato al 3° posto assoluto a
squadre nella categoria senior,
preceduto dalle squadre “ASD
Colosseum” e “Han TKD
Accademy” e seguito dalla
“Scuola Corana TKD”. E
questo grazie anche agli altri
tre atleti massafresi che hanno
partecipato al campionato.
Sono: Gianvito Colucci nella
categoria junior (atleta di
grande talento e serio
professionista, ma l'emozione
di stare in una categoria dove
erano presenti medagliati
europei e mondiali gli ha fatto
un brutto scherzo, non
permettendogli di fare quello
che è capace); Cosimo
Tramonte nella categoria
cadetti A (ormai un veterano
della categoria, era partito
bene, in testa nella prova della
Britalyca News Londra Britalyca News Londra
quanti gli sono stati vicini. A
loro dedica questo grande
risultato nel 29esimo anno di
attività del Taekwondo
Massafra, società tra le più
longeve e blasonate della città
che tantissimo ha dato, e
continua, a tutti senza
dimenticare quello che da
sempre si professa nel suo
centro: prima la formazione
dell'uomo e poi quella
dell'atleta. E questo al Centro
Sportivo Taekwondo Massafra
si sa bene, perché il maestro
Tommaso Petrelli lo ricorda dal
giorno della prima lezione.
Opere di
Nicola
Andreace in
mostra a
Stoccarda n primo piano opere dell’artista
pugliese Nicola Andreace a