Bortoletti pisa 7 giugno 2016 speech

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L’ESPERIENZA IN UNA AZIENDA COMMISSARIATA, TRA CORRUZIONE, LEGALITÀ, ETICA Relatore Col. CC. Maurizio BORTOLETTI già Commissario Straordinario ASL Salerno 20112012 ESPERIENZE A CONFRONTO ANTICORRUZIONE ETICA E LEGALITÀ RESPONSABILE SCIENTIFICO Simonetta GERALI [email protected] SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Marzia RAFFAELLI [email protected] Barbara ARRIGHETTI [email protected] 050 99 38 30 la partecipazione deve essere prenotata online http://formazione.ao-pisa.toscana.it:180 PIAGGE VIA MATTEOTTI 3, PISA MARTEDÌ 7 GIUGNO 2016 AUDITORIUM POLO DIDATTICO

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L’ESPERIENZA  IN  UNA  AZIENDA  COMMISSARIATA,  TRA  CORRUZIONE,  LEGALITÀ,  ETICA    

Relatore    Col.  CC.  Maurizio  BORTOLETTI  

già  Commissario  Straordinario  ASL  Salerno  2011-­‐2012  

ESPERIENZE A CONFRONTO

ANTICORRUZIONE

ETICA E LEGALITÀ

RESPONSABILE SCIENTIFICOSimonetta [email protected]

SEGRETERIA ORGANIZZATIVAMarzia [email protected] [email protected] 99 38 30

la partecipazione deve essere prenotata onlinehttp://formazione.ao-pisa.toscana.it:180

PIAGGEVIA MATTEOTTI 3, PISAMARTEDÌ 7 GIUGNO 2016

AUDITORIUM

POLO DIDATTICO

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PRIMA  DI  TUTTO,  DUE  CURIOSITA’  

In its research activities, the Development Centre aims to identify and analyse problems the implications of which will be of concern in the near future to both member and non-member countries of the OECD. The conclusions represent a contribution to the search for policies to deal with the issues involved.

The Policy Briefs deliver the research findings in a concise and accessible way. This series, with its wide, targeted and rapid distribution, is specifically intended for policy and decision makers in the fields concerned.

Official development aid agencies, international investors, academics and the media have greatly increased their use of quantitative indicators to assess the quality of governance in developing countries – with far reaching consequences for these countries. The most widely used indicators suffer from limits and biases which their users often ignore. This Policy Brief seeks to clarify theses limits and reduce the misuse of governance indicators.

DEVELOPMENT CENTREPOLICY BRIEFS

OECD DEVELOPMENT CENTRE2, rue André-Pascal,

75775 Paris Cedex 16, FranceTel.: +33 (0)1 45 24 82 00Fax: +33 (0)1 44 30 61 49

[email protected]/dev/briefs

O E C D D E V E L O P M E N T C E N T R E

POLICY BRIEF No. 39

MEASURING GOVERNANCE

by Charles P. Oman and Christiane Arndt

z� Quantitative indicators of the quality of governance in developing countries and emerging economies have greatly proliferated since the mid-1990s.

z The main users of these indicators are international investors, official development agencies, journalists and academics.

z The most widely used, and misused, governance indicators are composite perceptions-based indicators.

z Even the most carefully constructed composite indicators have limitations their users seem widely to ignore.

z� Greater transparency is required both in the production and in the use of governance indicators.

CENTRE DEDÉVELOPPEMENT CENTRE

DEVELOPMENTCENTRE DEDÉVELOPPEMENT CENTRE

DEVELOPMENT

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 Per  conoscere  la  corruzione,  partiamo  da  una  NON  DEFINIZIONE.    Le   Nazioni   Unite   -­‐   come   ha   ricordato   A.M.COSTA,   già   Vice-­‐Segretario   Generale   e   Direttore  Esecutivo   dello   United   Nations   OfGice   on   Drugs   and   Crime   di   Vienna,   nell’intervista  consultabile  su  www.altalex.com  -­‐  hanno  evitato  di  avventurarsi  in  una  attività  deFinitoria  nella   Convenzione   contro   la   corruzione,   scegliendo   di   fare   “…   ricorso   a   fattispecie   concrete  piuttosto   che   a   una   mera   de=inizione   terminologica;   queste   stesse   =igure   criminose   dovranno  essere  obbligatoriamente  recepite  come  tali  dalle  legislazioni  nazionali  …”.  Si   tratta  di  un‘esperienza  maturata  sul  campo  dall’ONU,  che  ha  visto   fallire  nella  primavera  del   2001   il   negoziato   sulla   prima   Convenzione   Quadro   contro   il   terrorismo   proprio   per   il  mancato  accordo,  dopo  l’approvazione  di  100  articoli,  sulla  deGinizione  del  crimine.    

PRIMA  DI  TUTTO,  DUE  CURIOSITA’  

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ILLICEITA’

ILLEGALITA’

DEVIANZA

ILLEGITTIMITA’

LEGITTIMITA’ GIUSTIZIA

ETICA LEGALITA’ DIRITTO

ILLEGALISMO

EQUITA’

FRODE

PRIMA  DI  TUTTO,  DUE  CURIOSITA’  

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Premessa

Fino agli anni ‘90 la corruzione era ancora considerata un argomento tabù: non solo veniva raramente citata come problema nei consessi internazionali, ma addirittura in molti Pesi era consentito alle aziende di iscrivere le tangenti pagate nei loro bilanci, come fossero “normali” spese di consulenza o intermediazione. Alcuni dittatori e Capi di Stato dell’epoca sono divenuti leggendari più per i patrimoni stratosferici accumulati grazie alla corruzione e a ruberie che per la loro attività politica; le organizzazioni internazionali sembravano ormai essersi rassegnate al fatto che gli aiuti allo sviluppo per il terzo mondo venissero ineluttabilmente drenati da corruzione e frodi. Non vi era alcuna convenzione internazionale a regolare e dettare gli standard minimi per la lotta alla corruzione ed anche la conoscenza del fenomeno e delle sue dimensioni reali era pressoché nulla.

CHE COS’ E’ LA CORRUZIONE La definizione corrente utilizzata da Transparency International di corruzione è: abuso della fiducia pubblica e del potere per l’ottenimento di vantaggi privati. Le conseguenze della corruzione sono disastrose e vanno ben al di là di ciò che generalmente si considera il danno provocato: la corruzione infatti avvelena la società, distrugge la fiducia, erode le possibilità di sviluppo, accresce la povertà distraendo le risorse disponibili, causa distorsioni ed ineguaglianze anche a livello regionale, alimenta investimenti e spese inutili, peggiora il rischio paese e allontana gli investitori, aumentando il costo del debito e, quindi, mettendo a rischio il futuro delle nuove generazioni. L’Italia si sarebbe potuta risparmiare molti dei sacrifici che vengono oggi richiesti alla collettività, se solo avesse scelto di percorrere la strada dell’etica e dell’anticorruzione negli anni passati: avremmo avuto un debito pubblico inferiore, avremmo avuto una migliore immagine internazionale e quindi un rating migliore sul debito, la nostra credibilità internazionale sarebbe certamente più lusinghiera.

          Il  tema  della  corruzione  è  evocativo  ed  eclatante,  ed  è  naturale  utilizzarlo  con  termini  quali  “allarme”  ed  “emergenza”,  alimentando  una  nebbia  nella  quale  NESSUNO  distingue    tra:  1.  l’infedeltà   del   dipendente   pubblico,   che   è   alla   base   di   gravi   delitti   (corruzione,  

concussione  e  peculato),    2.  la  cattiva  amministrazione  (la  cd.  maladministration),  l’inefGicienza  della  PA,  3.  la   congerie  di   condotte   criminali   tentate  o   consumate  da   chi,   il  più  delle  volte  privato  

cittadino,   ha   scambiato   la   Pubblica   Amministrazione,   disattenta   e   indifesa,   per   un  bancomat  senza  plafond.  

PRIMA  DI  TUTTO,  DUE  CURIOSITA’  

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I  PUNTI  CHE  SI  INTENDONO  TOCCARE    Una  considerazione  introduttiva.    Una  breve  descrizione  del  cd.  Modello  Salerno,  secondo  la  deGinizione  di  ConGindustria  sanità.    Alcune  domande.    Una  considerazione  conclusiva.      

PRESENTAZIONE  

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UNA  CONSIDERAZIONE  INTRODUTTIVA  

Meglio   ripetere   e   chiarire   che   la   corruzione,   il   mercimonio   della   funzione   pubblica,   è   una  grave  patologia  del  sistema  pubblico  e  va  combattuta  e  contrastata,  senza  SE  e  senza  MA.    

Detto   questo,   vanno   dette   –   in   modo   altrettanto   chiaro   -­‐   alcune   cose   che   si   ascoltano  raramente:    

1.  nessun  paese  -­‐  nei  dispotismi  più  che  nelle  democrazie  -­‐  e  nessun  comparto  è  immune  dalla  corruzione;  

2.  nessuna  legge  penale  ha  mai  fermato  alcun  crimine;  3.  trattandosi   di   un   tema   evocativo   ed   eclatante   che   fa   necessariamente   parte   dell’agenda  

politica  NON  deve,  o  non  dovrebbe,  essere  usato  come  strumento  di  lotta  politica,  con  i   dati   sul   tema   che   vengono   diffusi   (e   riprodotti),   in   modo   frequente,   senza   neanche  avvertire  il  loro  contraddirsi,  privilegiandone  la  funzione  aizzatoria;  

4.  la  corruzione  tesa  a  far  marciare  una  macchina  (autorizzazioni,  revisioni,  adempimenti,  etc.)  altrimenti  inchiodata  non  è  un  male,  sono  due:  

5.  è  inutile  ricordarsi  del  tema  quando  emergono  gravi  scandali.    

Un’ultima  cosa,  che  ritengo  determinante:  nel   tema  che  andiamo  a   trattare:   il  segreto  è  che  non  ci  sono  segreti.    

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Rubare  non  ha,  quindi,   colore  politico,   il   tema  della  corruzione  non  può  diventare  un  derby  tra  ladri  e  onesti.    Questo   tema,   come  quello   della   sicurezza   e   dei   cittadini,   dovrebbe   rimanere   al   di  fuori  dell’agone  politico.    Come   hanno   ricordato   l’attuale   Sindaco   di   Torino,   Piero   Fassino,   e   Paolo   Borgna,   in  Sicurezza  e  giustizia,  Donzelli,  2001,  dove  alla  “…  denuncia  dell'inadeguatezza,  giudiziaria  e  culturale,   ad   affrontare   il   fenomeno   e   del   ritardo   nel   comprendere   quanto   questa  sottovalutazione   contribuisca   a   deteriorare   il   rapporto   fra   cittadino   e   istituzioni….”   si  aggiunge   la   consapevolezza   che   “…   la   denuncia   del   ritardo   non   basta   se   non   se   ne  affrontano,   senza   paura   di   scavare   a   fondo,   le   radici   culturali.   è   forse   vero   -­‐   come   molti  sostengono   -­‐   che   una   speci=ica   resistenza   va   ricercata   proprio   nella   cultura   diffusa   della  sinistra?   E   peraltro,   che   uso   ha   fatto   la   magistratura   italiana   della   sua   straordinaria  indipendenza  di  fronte  alle  richieste  di  giustizia  dei  cittadini?  …”  

UNA  CONSIDERAZIONE  INTRODUTTIVA  

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Se eliminiamo gli sprechi come facciamo a gestire le clientele?

PEGGIO  GLI  SPRECHI  O  LA  CORRUZIONE?  

UNA  CONSIDERAZIONE  INTRODUTTIVA  

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Evitando   generalizzazioni   e   i   ricorrenti   stereotipi,   che   purtroppo   si  continuano  ad  ascoltare  senza  che  ciò  agevoli  in  alcun  modo  la  soluzione  del  o  dei  problemi,  le  3  ultime  tabelle  pongo  una  semplice  domanda:  1.  Quanto  è  spreco  effettivo?  2.  Quanto  è  illecito?  3.  Quanto  è  negligenza  professionale?  4.  Quanto   è   dovuto   alla   situazione   che   oggi   si   trovano   ad   affrontare  

coloro  che  hanno  ereditato  lustri  di  maladministration?  5.  Quanto   è   dovuto   alle   conseguenze   dei   tagli   lineari   e   al   tentativo   di  

mantenere   comunque   in   piedi,   a   costi   certamente   eccessivi   dovuti   ai  lustri  prima  indicati  di  cattiva  gestione,  alcuni  servizi  ritenuti  essenziali  o,  comunque,  ai  quali   i  cittadini  e,  quindi,   la  politica  non  vogliono/non  possono  rinunciare?  

Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Dir. Resp.: Elia Zamboni

Servizi di Media Monitoring

Sezione: SANITA' E POLITICHE SOCIALI Foglio: 1/2Estratto da pag.: 7

Edizione del: 04/11/14SOLE 24 ORE SANITÀ

Peso: 1-5%,7-35%103-115-080

Il pr

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UNA  CONSIDERAZIONE  INTRODUTTIVA  

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e.  ancora,  quanto  di  questi  dati  e  di  queste  previsioni    è  dovuto  alle  risposte    alle  domande  della  slide  precedente?  

0

20

40

60

80

PROPORZIONE DI CITTADINI CHE DICE DI AVER PAGATO TOTALMENTE DI TASCA PROPRIA PRESTAZIONI SANITARIE CHE AVREBBE POTUTO OTTENERE

GRATUITAMENTE O A MINOR COSTO DAL SSN/NHS (esclusi farmaci e cure dentarie) (ITALIA – UK / N=1000 / anno 2006)

Almeno 1 volta Da 1 a 5 volte + di 5 volte

%

NELLA VITA NEGLI ULTIMI 2 ANNI

78.3

19.6

33.6

15.5

44.8

4.2

60.6

9.8

Fonte: G. Domenighetti, P. Vineis, C De Pietro, A.Tomada (EJPH febbraio 2010)

ITALIA UK

Almeno 1 volta

MACRO TENDENZE FUTURE

SETTORE SANITARIO PUBBLICO ! FINANZIAMENTO

DELL`ACCESSO

! ORGANIZZAZIONE DELL’ACCESSO

! PROCESSI DIAGNOSTICI TERAPEUTICI

PUBBLICO ( EQUITÁ)

LISTE D’

ATTESA

RETI DI CURA (HMO)

LIBERTÁ DI

SCELTA

DELOCA- LIZZA- ZIONI

PAZIENTI?

PRIVATO (capacità di pagare)

PACCHETTO PRESTA-

ZIONI

STANDARDIZ- ZAZIONE

(guidelines)

DEF. PRIORITA ACCESSO

LIBERTÁ TERAPEU-

TICA

23.05.05durabilitasistemisanitariROMA

UNA  CONSIDERAZIONE  INTRODUTTIVA  

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I  PUNTI  CHE  SI  INTENDONO  TOCCARE    Una  considerazione  introduttiva.    Una  breve  descrizione  del  cd.  Modello  Salerno,  secondo  la  deFinizione  di  ConFindustria  sanità.    Alcune  domande.    Una  considerazione  conclusiva.      

PRESENTAZIONE  

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Distretti SocioSanitari 13 Plessi Ospedalieri 11 Posti Letto Ospedalieri 1837 Dipartimento di Prevenzione 3 Dipartimento Salute Mentale 3 Medici di Medicina Generale 927 Pediatri di Libera Scelta 137 Medici Specialisti ambulatoriali (ex Sumai) 382 Farmacie 331

Dirigenti Medici 2033

Dirigenti Amministrativi,Tecnici,Professionali 269

Personale del comparto (non dirigente) 6062

Popolazione 1.107.652

Famiglie 411.388

Superficie Kmq 4.917,15

Densità media (abitanti/Kmq) 225

Comuni 156

Case di Cura 9 Posti Letto 1102 Centri di Riabilitazione 36 Residenza Sanitarie Assistite 13 Strutture Termali 7 Comunità per Tossicodipendenti 2 Laboratori di Analisi 118 Centri di diagnostica 38 Centri di medicina nucleare 3 Centri di fisiokinesiterapia 50 Centri di dialisi 22 Centri di diabetologia 5

IL  MODELLO  SALERNO  L’ASL  di  Salerno  in  cifre.  

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Conto Economico ASL SALERNO

Consuntivo 2008

Previsionale 2009

Consuntivo 2009

Previsionale 2010

Consuntivo 2010

RISULTATO DI ESERCIZIO - 272,545

-75.934

-250.597

-44.237

-244.721

IL  MODELLO  SALERNO  L’ASL  di  Salerno  il  14  marzo  2011:  i  dati.  

NESSUNO  si  vergognava,  NESSUNO  si  è  vergognato.  

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Conto Economico ASL SALERNO Consuntivo 2009 Consuntivo 2010 I TRIM. 2011 Totale valore della produzione (A) 1.568.923 1.615.188 389.930 B.1) Acquisti di beni 163.789 166.631 44.021 B.2) Acquisti di servizi 837.372 850.186 212.439 B.3) Manutenzione e riparazione (ordinaria esternalizzata) 12.182 12.356 2.972 B.4) Godimento di beni di terzi 14.207 14.033 3.493 B.5) Personale del ruolo sanitario 469.796 466.760 116.889 B.6) Personale del ruolo professionale 1.574 1.823 471 B.7) Personale del ruolo tecnico 59.783 58.654 14.497 B.8) Personale del ruolo amministrativo 40.035 39.463 9.983 B.9) Oneri diversi di gestione 4.932 4.111 922 B.10) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali 174 193 43 B.11) Ammortamento dei fabbricati 6.087 5.920 1.480 B.12) Ammortamenti delle altre immobilizzazioni materiali 7.504 6.956 1.778 B.13) Svalutazione dei crediti 0 0 9.550 B.14) Variazione delle rimanenze 789 -2.742 -1.578 B.15) Accantonamenti tipici dell’esercizio 42.537 98.385 24.280 Totale costi della produzione (B) 1.660.761 1.722.729 441.241 Totale proventi e oneri finanziari (C) -2.170 -12.450 -2.320 Totale rettifiche di valore di attività finanziarie (D) 0 -189 0 E) Proventi e oneri straordinari E.1) Proventi straordinari 4.806 5.742 0 E.2) Oneri straordinari 118.568 86.838 0 Totale proventi e oneri straordinari (E) -113.762 -81.095 0 Risultato prima delle imposte -207.770 -201.276 -53.631 Totale imposte e tasse 42.827 43.446 10.680 RISULTATO DI ESERCIZIO -250.597 -244.721 -64.310

IL  MODELLO  SALERNO  L’ASL  di  Salerno  il  14  marzo  2011:  i  dati.  

NESSUNO  si  vergognava,  NESSUNO  si  è  vergognato.  

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“….  una  gestione  della  cosa  pubblica  improvvisata  che  va  oltre  la  malafede  …”      

Dott.  Tommaso  Cottone  Procuratore  Regionale  della  Corte  dei  Conti  

Udienza  di  inaugurazione  dell’anno  giudiziario  Napoli,  25  febbraio  2012  

IL  MODELLO  SALERNO  L’ASL  di  Salerno  il  14  marzo  2011:  i  fatti.  

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CONTO ECONOMICO Consuntivo 2009

Consuntivo 2010 I TRIM. 2011 Consuntivo

2011 II TRIM.

2012

A) Valore della produzione A.1) Contributi in c/esercizio 1.485.943 1.546.992 373.692 1.475.841 737.920 A.2) Proventi e ricavi diversi 47.124 39.884 9.882 41.132 20.507 A.3) Concorsi, recuperi e rimborsi per attività tipiche 17.618 9.736 3.082 7.596 3.582 A.4) Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie 8.534 10.130 2.405 12.829 5.927 A.5) Costi capitalizzati 9.704 8.446 869 3.501 1.665 Totale valore della produzione (A) 1.568.923 1.615.188 389.930 1.540.898 769.601 B.1) Acquisti di beni 163.789 166.631 44.021 161.251 86.889 B.2) Acquisti di servizi 837.372 850.186 212.439 814.357 401.751 B.3) Manutenzione e riparazione (ordinaria esternalizzata) 12.182 12.356 2.972 10.699 5.515 B.4) Godimento di beni di terzi 14.207 14.033 3.493 10.105 5.034 B.5) Personale del ruolo sanitario 469.796 466.760 116.889 409.152 203.390 B.6) Personale del ruolo professionale 1.574 1.823 471 1.474 737 B.7) Personale del ruolo tecnico 59.783 58.654 14.497 49.176 24.015 B.8) Personale del ruolo amministrativo 40.035 39.463 9.983 36.122 17.943 B.15) Accantonamenti tipici dell’esercizio 42.537 98.385 24.280 17.103 6.688 Totale costi della produzione (B) 1.660.761 1.722.729 441.241 1.537.647 758.812 Totale proventi e oneri finanziari (C) -2.170 -12.450 -2.320 -1.113 -521 Totale rettifiche di valore di attività finanziarie (D) 0 -189 0 -117 0 Totale proventi e oneri straordinari (E) -113.762 -81.095 0 -2.769 7.594 Risultato prima delle imposte (A – B +/- C +/- D +/- E) -207.770 -201.276 -53.631 -749 17.862 Totale imposte e tasse 42.827 43.446 10.680 38.260 18.963 RISULTATO DI ESERCIZIO -250.597 -244.721 -64.310 -39.009 -1.101

IL  MODELLO  SALERNO  L’ASL  di  Salerno  il  31  luglio  2012    

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IL  MODELLO  SALERNO  L’ASL  di  Salerno  il  31  luglio  2012    

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IL  MODELLO  SALERNO  L’ASL  di  Salerno  il  31  luglio  2012    

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LA  PRIMA.    Quella   di   “lasciare   andare”   l’Azienda   com’era   andata   Fin   lì:   se   nessuno   era   Gin   lì  intervenuto,   si   poteva   continuare   tranquillamente   a   perdere   500   euro   al   minuto   nel  disinteresse  generale  facendola  sprofondare  sempre  più  nel  baratro,  scegliendo  di  “non  fare”,  non  so,  forse  cercando  di  Girmare  il  meno  possibile,  di  non  vedere,  di  non  farsi  coinvolgere  e  di  non  farsi  carico  dei  problemi.      LA  SECONDA.    Quella  di  rinunciare,  quella  di  dare  ascolto  alla  ragione,  quella  di  restituire   il  mandato  al  Presidente  Caldoro,  evitando,  così,  di  essere  coinvolto  dagli  schizzi  di  fango  che  vanno  ovunque  quando  si  mette  mano  a  situazioni  degradate  e  abbruttitesi  nel   tempo,  nonostante  non  se  ne  abbia   alcuna   responsabilità,   essendo   evidente   Gin   dal   principio   e   a   tutti   coloro   che   vogliono  vedere  come  i  “beneGiciari”  degli  oltre  700mila  euro  al  giorno  di  perdita  non  sarebbero  stati  a  guardare.    

IL  MODELLO  SALERNO  Le  azioni.  

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LA  TERZA    Quella  di  applicare  in  modo  draconiano  le  regole,  Gin  lì,  invero,  alquanto  disattese.    Poteva  essere  una  soluzione  facile,  forse  comoda,  perché  fare  il  censore  sulla  “pagliuzza”,  dopo  che  per  anni  non  erano  state  viste  le  “travi”,  è  agevole.    CON   UN   ESITO   PREVEDIBILE,   la   paralisi   dell’Azienda   e   l’ulteriore   peggioramento   della  quantità  e  della  qualità  dei  servizi  erogati  ai  cittadini,  che  già  subivano  da  anni  una  situazione  drammatica.    CON   l’UNICO   RISULTATO,   forse,   di   denunciare   qua   e   là   qualche   poveretto,   senza   poter  distinguere  dove  c’erano  dolo  e  vantaggi  personali  da  dove  c’era   solo,   a  questo  punto,  molte  volte,   l’impossibilità   di   trovare   una   norma   applicabile   per   la   situazione   che   precipitava   dal  passato.  

IL  MODELLO  SALERNO  Le  azioni.  

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LA  QUARTA.    Quella   di   rialfabetizzare   la   gestualità   amministrativa   e   gestionale   dell’Azienda,   nella  convinzione  che  “…  lo  Stato  non  possa  abdicare  …”.    Il  FARE  al  posto  del  CONTEMPLARE  I  PROBLEMI.    

IL  MODELLO  SALERNO  Le  azioni.  

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IL  MODELLO  SALERNO  Le  azioni.  

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IL  MODELLO  SALERNO  In  particolare,  innovazione  e  rialfabetizzazione  gestionale.  

ü  SENZA  TAGLI  LINEARI,    ü  SENZA  CHIUDERE  NULLA  

(tranne  un  Presidio   riconvertito  dopo  un   sequestro  del  NAS  di  piastra  operatoria  e  farmacia),  

ü  SENZA  TOGLIERE  NULLA  AI  CITTADINI,  ü  SENZA   UNA   IMPOSIZIONE   DRACONIANA  

DELLA  LEGALITA’,  ü  SENZA   RIMUOVERE   O   SPOSTARE   UN  

DIRIGENTE.      Il  tutto:  ü  SENZA  RISORSE  AGGIUNTIVE,  ü  A  LEGISLAZIONE  INVARIATA.  

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IL  MODELLO  SALERNO  In  particolare,  innovazione  e  rialfabetizzazione  gestionale.  

1.  RISTRUTTURAZIONE   DEI   COSTI,   costo   per   costo,  chiedendosi  “come”  e  “perché”  si  produce  quel  costo.  

2.  RIALFABETIZZAZIONE  AMMINISTRATIVA  E  GESTIONALE.  3.  SEMPLIFICAZIONE   DELLA   LINE,   PIU’   CORTA   E   PIU’  

LEGGERA,   soprattutto   nei   settori   che   “attingevano”   al  “bancomat  senza  plafond”.  

4.  Il   presidio   nel   presente   per   costruire   il   futuro   della    RELAZIONE  CON  I  FORNITORI  

5.  La   VALORIZZAZIONE   DI   OGNI   UTILE   STRUMENTO  PROGRAMMATORIO.  

6.  L’azione  di  COSTANTE  MONITORAGGIO  DI  TUTTE  LE  VOCI  PIÙ   CRITICHE,   MAI   effettuata,   a   partire   dai   determinanti  giuridici  ed  economici.  

7.  Il  progressivo  avvio  di  GARE  UNICHE  CENTRALIZZATE.  8.  La   REGOLARIZZAZIONE   E   LA   CONTRATTUALIZZAZIONE  

DELLE  MANUTENZIONI  per  apparecchiature  elettromedicali.  9.  Il   censimento   dei   FITTI   ATTIVI   E   PASSIVI   e,   poi,   l’avvio   di  

un’azione  credibile  e,  soprattutto,  sostenibile,  di  riduzione  dei  Gitti  passivi.  

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TRASPARENZA  TOTALE.    VELOCITA’   DECISIONALE   E   CONSEQUENZIALITA’  per  CHIUDERE  I  RUBINETTI  DEGLI  SPRECHI.    OGNUNO  DOVEVA  RITORNARE  A  FARE  IL  PROPRIO  LAVORO.    SCADENZARI  E  MONITORAGGIO  DELLE  ATTIVITA’.    InGine:    CORAGGIO,   che   è   poi   il   valore   che   garantisce   tutti   gli  altri  portati  avanti  in  questi  16  mesi.  

IL  MODELLO  SALERNO  In  particolare,  innovazione  e  rialfabetizzazione  gestionale.  

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Un’azione,  quella  di  GOVERNARE  LA  REALTA’,  giusto  per  dare  una  minima  idea,  che  è  dovuta  passare   attraverso   la   gestione  della  posta   in   arrivo,   vistando   con  data   e   Girma   tutta   la  posta  diretta  alla  Direzione  e  manoscrivendo  le  disposizioni  ai  dirigenti  interessati,  con  la  visione  di  decine  di  migliaia  di  pagine,  se  si  considera  che  nel  periodo  sono:  

ü  stati  annotati  nel  registro  di  protocollo  16.071  atti,  cui  si  somma  tutta  la  posta  in  uscita  originata  direttamente  da  UfGici  e  Funzioni  centrali;  

ü  state  adottate  1996  delibere  (solo  negli  ultimi  6  mesi:  68  stigmatizzando  errori  del  dirigente   proponente,   105   con   annotazioni   e   58   a   proroga   e   sanatoria   di   situazioni  che,  a  volte,  rasentavano  l’incredibile)  

ü  state   restituite   613   proposte   deliberative   ai   dirigenti   proponenti   perché  incomplete,  inutili  o  per  esigenze  altrimenti  fronteggiabili.    

IL  MODELLO  SALERNO  In  particolare,  innovazione  e  rialfabetizzazione  gestionale.  

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I  PUNTI  CHE  SI  INTENDONO  TOCCARE    Una  considerazione  introduttiva.    Una  breve  descrizione  del  cd.  Modello  Salerno,  secondo  la  deGinizione  di  ConGindustria  sanità.    Alcune  domande.    Una  considerazione  conclusiva.      

PRESENTAZIONE  

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Alcune  domande  sorgono  spontanee.    1.  Come  è  stato  possibile?  2.  Nessuno  se  ne  è  accorto?  3.  Come  mai  nessuno  è  intervenuto?  4.  Forse  era  una  perdita,  una  operatività  aziendale  legata  alla  necessità  di  assicurare  servizi  e  

strutture  di  qualità  a  fronte  di  un  insufGiciente  Ginanziamento  regionale?    La   risposta   alle   prime   tre   domande   va   lasciata   a   chi   c’era   prima   del   14   marzo   2011,   ma  sembra  utile  riFlettere  su  due  aspetti.  ü  che  cosa  sarebbe  disposto  a  fare,  ognuno  di  Noi,  per  difendere  una  rendita  di  oltre  700mila  

euro   al   giorno   e   che   cosa   avrebbero   fatto   i   “beneGiciari”   di   questo   incredibile   Glusso   di  denaro  per  difendere  questa  “rendita”?;  

ü  che  cosa  si  sarebbe  potuto  fare  con  gli  oltre  850  milioni  di  euro,  1.600  miliardi  delle  vecchie  lire,  che  si  sono  persi  in  39  mesi,  dal  1  gennaio  2008  al  31  marzo  2011.  

   La   risposta   alla   quarta   e   ultima   domanda   sta   nel   risultato   che   ha   permesso   il   ritorno   alla  gestione  ordinaria,  perché  i  soldi  non  solo  bastavano,  ma  avanzavano.  

ALCUNE  DOMANDE  

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MA  

l’unica   Commissione   Trasparenza   in   Italia,  viene   nominata   dopo   il   parere   del  Parlamento  dal  Governo,  così  come  previsto  dal  dlgs  150/2009  

IN  REALTÀ,  

il   Piano   Attuativo   era   stato   approvato   dal  Presidente,  On.  Caldoro,  con  prescrizioni,  ed  era   la  prima  volta  dopo  vari   tentativi   negli  anni  precedenti.  

ALCUNE  DOMANDE  

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FalsiGicare   i  bilanci   costituisce   reato,  almeno  se  chi   lo   fa  è  un   dipendente   pubblico,   ma   c’è   chi   dopo   anni   di   disastri  non   sa   più   distinguere   nemmeno   il   conGine   tra   lecito   e  illecito.  

Il   bilancio   per   le   regioni   con   Piano   di   rientro   viene  monitorato   trimestre   per   trimestre   dalla   cabina   di   regia  regionale  con  l’assistenza  tecnica  di  KPMG.  

Per   la   prima   volta   è   stata   richiesta   la   certiGicazione   ai  macrocentri   di   aver   valorizzato   nella   competenza   le  diverse  partite.  

Corte dei Conti SEZIONE DELLE AUTONOMIE

RELAZIONE SULLA GESTIONE FINANZIARIA

DELLE REGIONI

ESERCIZI 2011 - 2012

Volume I

(Legge 5 giugno 2003, n. 131)

DELIBERAZIONE N. 20/SEZAUT/2013/FRG

ALCUNE  DOMANDE  

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I  PUNTI  CHE  SI  INTENDONO  TOCCARE    Una  considerazione  introduttiva.    Una  breve  descrizione  del  cd.  Modello  Salerno,  secondo  la  deGinizione  di  ConGindustria  sanità.    Alcune  domande.    Una  considerazione  conclusiva.      

PRESENTAZIONE  

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                   PRIMO  ASPETTO    

Prima  di  tutto,  una  domanda:  NE  VALEVA  LA  PENA?    Perché  quando  si  toccano  interessi  di  questa  rilevanza  –  cioè  quelli  di  chi  BENEFICIAVA    degli  oltre  700mial  euro  al  giorno  che  prima  si  perdevano  e,  poi,  non  si  perdevano  più  –  è  evidente  che  vi  saranno  denunce,  accuse,  esposti,  difGide.  Perché   il  PREZZO  personale,   familiare,  di   carriera,   Finanche  economico   che   si  paga  per  aver  fatto  solo  il  proprio  dovere  CHI  LO  RISARCISCE?  

 

“…   È   passato   inosservato   un   caso   incoraggiante   che  proviene   da   una   delle   più   scoraggian6   regioni   del   sud  …  tagliate  spese  assurde,  come   le  spese   legali   (a  Salerno,  …  la  sanità  curava  più  gli  avvoca6  che  i  mala6)….  Mi  chiedo:  perché  non  se  ne  parla,  perché  la  Campania  è  guidata  dal  centrodestra?   Ma   sopraDuDo   mi   chiedo:   e   se   il   modello  campano  fosse  esportato  nel  resto  d’Italia?  …”  (Marcello  Veneziani)  

UNA  CONSIDERAZIONE  CONCLUSIVA.  

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                     SECONDO  ASPETTO    

Poi,  FARE  è  difFicile,   perché   c’è   un   virus   che   tiene   in   ostaggio   l’Italia,   l’Opzione  Zero,   perché  ognuno   sa   nella   PA   che   “…   può   essere   giudicato   o   condannato   solo   se   prenderà   una   qualsiasi  decisione:…   così,   ogni   volta   che   sussiste   la   minima   incertezza   interpretativa   della   norma,   ogni  volta   che   esista   un   precedente   giuridico   o   amministrativo   controverso,   ogni   volta   che   ci   siano  interessi  pubblici  potenzialmente  in  contrasto  tra  di  oro,  ogni  decisione  pubblica  si  blocca…”.  Se  l’alternativa  tra  FARE  o  ASTENERSI,  si  risolve  a  favore  della  seconda  ipotesi,  SI  ABBATTONO  I  COSTI  NEL  PRESENTE,  IGNORANDO  IL  FUTURO.  

UNA  CONSIDERAZIONE  CONCLUSIVA.  

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..... . '1.fM!I l. '. .1)iiettore ed editory Pllolo:P";'erai ..' Direttore ed editore aSsociato Gabriele CapoliD:o (02:58.219.227) . «""uo;.ePierh;igi , . . . èondi31tt9ret'ndrea éàbrini .

. .VlCedjretton . Antonio 8atta (Cl\JlO della sede di Ròma'0&,69!760.847)

. ..' _. . . ,58,219.875), . A1d91l91ognini C9!! ., - .

:: ePatrimoni • _ ,et Wl'FaShwn v.icec",pir'1AAttore· '.' -' •. ' . Giuliano .çastagnetQ (02-58.219.33);), Lucio. Sifoni (02'58:219.2-28) ,èapiseroizio . - ,

31 I Vostli Soldi In Gestione 64 Il Laboratolio

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UNA  CONSIDERAZIONE  CONCLUSIVA.  

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Vi  dico  grazie  per  l’invito  e  per  avermi  ascoltato,    

ma  il  mio  grazie,  di  cuore  va,  anticipatamente,  a  chi  tra  Voi  tornando  a  casa  e  al  proprio  lavoro  non  vorrà  rimanere  in  silenzio  e  vorrà  parlarne  a  amici,  colleghi,  associazioni,  persone  “per  

bene”,    

PERCHE’  ciò  dimostra  che  non  servono  grosse  cose  e  non  servono  i  roboanti  annunci,    ma    la  semplice  gestione  della  “cosa  pubblica”  con  il  criterio  del  buon  padre  di  famiglia,  

PERCHE’,  così,  forse,  tante  più  persone  parleranno  della  possibilità  di  farcela,    PERCHE’,  così  ,tante  più  persone  “per  bene”  sentiranno  che  ce  la  si  può  fare    

e  ciò  aiuterà  il  cambiamento,  PERCHE’,  così,  i  tanti    dipendenti  pubblici  “per  bene”,  che  sono  la  stragrande  maggioranza,  

crederanno  che  è  possibile  farcela  e    rafforzeranno  l’onda  del  cambiamento,    

e,  così,  probabilmente,  a  forza  di  parlarne,    la  meritocrazia,  la  responsabilità,    l’impegno,  la  trasparenza,  l’integrità,  il  servizio  al  cittadino,  

riusciranno  a  travolgere  le  “camarille”,  la  logica  delle  “appartenenze”  e  le  rendite  di  posizione,    cioè  i  vantaggi  di  pochi  a  danno  dei  molti      

UNA  CONSIDERAZIONE  CONCLUSIVA.  

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Col.  CC.  Maurizio  BORTOLETTI    

CONTATTI  [email protected]  

L’autore  ha  utilizzato  per  la  predisposizione  del  materiale  materiale  disponibile  su  fonti  aperte,  predisposto  dai  Prof.ri  L.  Hinna,  G.  Piga,    E.  Galli   e   M.   Villani,   dai   dott.ri   N.   Cartabellotta,   G.   Domenighetti,   e   da   AA.VV.   in   ambito   Ministero   dell’Interno,   Ministero   per   la   Pubblica  Amministrazione  e  per  l’Innovazione,  ISTAT,  Transparency  International  Italia,  Riparte  il  futuro.  

GRAZIE PER L’ATTENZIONE