BIMBI BELLI MAGAZINE Novembre/Dicembre 2011

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¢ Shopping Il Natale da Bimbi Belli Bimbi Belli vi presenta: i bimbi copertina Patricia Nicola e Filippo Doppia uscita Speciale Natale i nvernale racconti, scatti ricette, shopping l’atmosfera si fa sentire ¢ Viaggi Andrea Lehotska racconta Numero 14 Novembre Dicembre 2011 Mensile - Anno II

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Il numero di Novembre/Dicembre della nuova rivista interattiva dedicata al mondo delle mamme e ai loro bimbi.

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¢ShoppingIl Natale

da Bimbi Belli

Bimbi Belli vi presenta:i bimbi copertinaPatriciaNicola e Filippo

Doppia uscita

SpecialeNatale

invernale

racconti, scattiricette, shoppingl’atmosfera si fa sentire

¢ViaggiAndrea

Lehotskaracconta

Numero 14 Novembre

Dicembre 2011Mensile - Anno II

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Numero 14 Novembre

Dicembre 2011Mensile - Anno II

¢SportKarolina Kostner

Lame danzanti dall’età di 4 anni

¢CucinaNuove ricette

per stupire anche a Natale

¢Fabio VoloDue nuovi

successi

¢Il ritornodi Laura PausiniL’uscita di “INEDITO”

¢ModaVestire

le vostre piccole

donnePanico da regali

Il diario di una Mamma

allo sbandoalle prese con il Natale

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Prodotto e distribuito da H-angar 93 s.a.s.

www.h-angar93.it - [email protected]

AutunnoInverno 2011- 2012

Presso Bimbi Belli abbigliamentoC.so Buenos Aires 75, Milano - Via 25 Aprile 68, Peschiera BorromeoP

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SOMMARIO¢ Le copertined’inverno

Bimbi CopertinaNicola e Filippo

Bimba Copertina Patricia

ServiziBimbo

Bimba copertina Patricia 22Bimbi copertina Nicola e Filippo 66

ViaggiAndrea Lehotska: Vi racconto

gli Asili Lager 90

AttualitàAlice Olimpia Attanaso:

HANDLE WITH CARE 82Fabio Volo: Due nuovi successi 100

Claudia Porta: La mia mamma sta con me 104

SaluteOlio extra vergine d’oliva:

previene le malattie infantili 112

SportKarolina Kostner: Lame Danzanti 94

MusicaLaura Pausini e il suo “INEDITO” 106

Speciale NataleLa magia del natale 136

Il Natale da Bimbi Belli 140Il Natale nel cassettone 152

Una mamma allo sbando:Oddio è Natale 158

New york sotto le feste:pattinaggio sul ghiaccio e shopping 162

Menù di Dicembre 170

Editoriale 2

Appuntamenti fissiSpazio Associazioni 10Menù di Novembre116

La verdura del mese 122Una mamma allo sbando 158

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Tinte d’autunno

Vestire le vostre

piccole donne

AtmosferaPreparativi di

Natale

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eBrindiamo per il grande successo che ha avuto il precedente numero del Bimbi Belli Magazine: OLTRE 10.000 lettrici!Brindiamo a ciò che abbiamo perché il Natale ci faccia riflettere su chi è meno fortunato di noi. Brindiamo per augurare una pronta guarigione a chi non sta bene.Brindiamo ai Bimbi che nei prossimi mesi nasceranno.Brindiamo al nuovo anno, che ci auguriamo sia per tutti quello della svolta, delle soddisfazioni e della serenità.

Brindo e ringrazio, con tutto il cuore, le tante persone che con grandepassione lavorano nel team Bimbi Belli: da chi rende questo Magazine speciale ogni mese, a chi lavora presso i nostri negozi, ai collaboratori esterni a tutti voi che ci seguite in quanto lettrici e lettori o in quanto clienti.

Voglio ringraziarVi personalmente, perché oggi è sempre più difficile

Brindiamo.

Brindiamo.

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lottare con le diffi-coltà quotidiane, ma no-nostante tutto, voi continuate a preferire un marchio che fa lavorare principalmente l’Italia con la produzione dei capi di abbigliamento e la realizzazione di questo prodotto editoriale che raggiunge ogni mese numeri di gran lunga superiori rispetto alle riviste ben più “note”.

Basta brindisi! Altrimenti mi ubriaco!Ma in fondo, da sempre, siamo tutti “ubriachi” dal grande affetto che

ci dimostrate ogni giorno. GRAZIE!

Prima di lasciarvi al nuovo numero, concludo con ultimo pensiero che amo collegare all’immagine qui sopra...

Ci sono 2 tipi di persone che possono volare grazie ai loro sogni: chi è bambino fuori e chi è rimasto bambino dentro.Vi auguro un 2012 pieno di sogni che possano prendere il volo per realizzarsi. Non smettete mai di sognare.Non permettete che nessuno vi faccia smettere di sognare.

Auguri di cuore.Brindiamo.

Brindiamo.

Direttore e redazioneDirettore: Carlo Bellorealizzazione grafica e impaginazione: Valentina Radaellicollaboratori: Federica Federico, Andrea Lehotska, Manuela Figlia, Maria Rosa, Antonella Cennamo,Chiara Conserva, Valentina Netti, Paolo De Grandis,Lisa Ziri comitato scientifico: carmela giordano: psicologa e psicoterapeuta, esperta in psico-diagnosi, insegnante di massag-gio infantile. carla gambini: Biologa nutrizio-nista, esperta in nutrizione e be-nessere, collabora con centri poli-funzionali e sportivi per consulenze ed elaborazione di diete.federica federico: Ginecologia ed Ostretriciafoto copertina: 2 click Photographer - MILANOwww.2clickphoto.comMake Up Artist Silvana GuarnaschelliMake Up Artist servizio Natale Paola BiancherareDazione: via 25 Aprile, 68/1 20068 Peschiera Borromeo (MI)

telefono: 02 87.28.34.02mail: [email protected]

Carlo

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intervista M° Giovanni CasanovaPresidente dell’Associazione Doron

Centro Relazioni d’Aiuto Creative, ideatore del metodo “Can-

tingrembo” e coordinatore dei progetti dell’Associazione legati

al canto e rivolti alle mamme in dolce attesa, in modo da me-

glio delineare il ruolo della musica in una fase delicata ed im-

portante quale la gravidanza.

Associazione Di Promozione Sociale Doron

Il verbo creare ha in comune con il verbo crescere la radice latina “Kar”; ciò sembra sottolineare come la creatività, essendo una caratteristica presente in tutti gli esseri umani, può e deve essere migliorata e sviluppata.

La prima e più bella opera d’arte esistente al mondo è “l’Individuo”.

L’arte è legata all’individuo e alle sue attività, rappresenta la consapevolezza, dona un fine all’esistenza. In questa prospettiva, l’arte è strumento efficacissimo per realizzare una nuova forma di educazione e comunicazione.

spazio associazioni si apre all’arte, più nello specifico alla musica.

In questo numero si descriverà l’importanza della musica in gravidanza, per proseguire, nei numeri successivi, ad altre associazioni e ad altre applicazioni della musica a diversi stadi dello sviluppo individuale.

RELAZIONI D’AIUTO CREATIVE

M° Giovanni Casanova

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M° Casanova, quali sono le principali idee, motivazioni e passioni che hanno reso possibile la nascita dell’Associazione “Doron”?

Migliorare la qualità delle relazioni umane rappresenta la vera sfida del nuovo millennio.Doron, attiva dal 2006, nasce dall’incontro e dalla scelta consapevole di professionisti sensibili a questo tema di dar vita a un Centro che si occupi di Relazioni d’Aiuto e, in particolare, di relazioni creative, le uniche che possono aiutare veramente a crescere e a guardare con nuovi occhi un possibile nuovo mondo. Per questo abbiamo sentito forte il compito di darci una forma associativa e iniziare ad aiutare coloro che si occupano degli altri a ri-scoprire e costruire nuove competenze e risorse.

Ci unisce la comune filosofia di impronta sistemica e la scelta strategica

intervista M° Giovanni CasanovaPresidente dell’Associazione Doron

Centro Relazioni d’Aiuto Creative, ideatore del metodo “Can-

tingrembo” e coordinatore dei progetti dell’Associazione legati

al canto e rivolti alle mamme in dolce attesa, in modo da me-

glio delineare il ruolo della musica in una fase delicata ed im-

portante quale la gravidanza.

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RELAZIONI D’AIUTO CREATIVEa cura di Carmela Giordano

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di integrare i linguaggi pedagogici e cognitivi

del counseling con quelli analogici delle arti visive, della musica, dell’espressione corporea, del teatro e delle artiterapie. Sulla base di queste riflessioni e delle interessanti sinergie lavorative che si sono create in questi anni, abbiamo costruito il nostro modello di riferimento che abbiamo chiamato Re.A.C. Relazioni d’Aiuto Creative.

In Doron si parla di “Maternità Creativa”. Potrebbe spiegare in maniera dettagliata cosa si intende e quali

sono le principali azioni ed attività che rendono possibile la maternità creativa?

Per noi maternità creativa è rinnovare ogni giorno il dono che ogni mamma e ogni papà hanno fatto al proprio piccolo mettendolo al mondo, questo è anche il senso del nome che ci siamo dati, in greco antico “Doron” significa appunto “il dono”.

I nove mesi della gravidanza e dell’esogestazione nove

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rappresentano per ogni mamma un arco di vita ricco di sogni, poesia, aspettative, ma anche di preoccupazioni e

fragilità. I nostri percorsi di maternità creativa aiutano le donne a riconoscere le proprie risorse e competenze, a dare spazio alle emozioni, a riorganizzare serenamente gli equilibri di coppia e della nuova famiglia, attraverso la condivisione dei linguaggi analogici dell’arte, della musica, dell’espressività e del contatto affettivo-relazionale integrati dalle narrazioni del counseling sistemico. Entrare in un gruppo di maternità creativa può essere di grande aiuto per superare il senso di solitudine o di lontananza dal proprio paese d’origine e prevenire precocemente disagi e rischi di depressione.

Cantingrembo ® in particolare, costituisce  uno dei punti di forza del progetto Maternità Creativa della nostra associazione. Il metodo integra, rielabora ed approfondisce in modo originale tecniche di canto, vocalità, espressione corporea, rilassamento, modalità di intervento musicoterapiche e momenti narrativi co-costruiti con tecniche di counseling sistemico.

Il metodo è stato ideato e perfezionato dal sottoscritto a seguito nove

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di un’importante ricerca e sperimentazione di Corsi di Accompagnamento alla Nascita dell’Ospedale S.Raffaele di Milano.

È un breve percorso di sostegno creativo rivolto a singole coppie o a piccoli gruppi di futuri genitori che utilizza, in particolare, la voce e il canto come

mezzo privilegiato di comunicazione tra la mamma, il papà e il nascituro, benefico massaggio sonoro prenatale e risorsa al parto. Per divulgare questo metodo, proponiamo da tempo workshop di coppie e veri e propri corsi speciali di preparazione alla nascita con il supporto di un’ostetrica.

Insieme al metodo Cantingrembo®, promuoviamo anche i Cori Vocinove® delle

mamme in dolce attesa, a Milano e in altre città italiane; entrambi i progetti sono stati presentati al VIII Congresso  Europeo di Musicoterapia a Cadiz-Spagna nel maggio 2010 riscuotendo grande interesse.Quali benefici trae la donna in gravidanza e quali il suo bambino?

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Cantingrembo® aiuta le coppie ad attivare una nuova consapevolezza delle proprie risorse, a vivere una gravidanza serena e creativa e a prepararsi attivamente e consapevolmente al parto.

In particolare, favorisce la capacità di comunicare affettivamente con il proprio bambino attraverso un benefico massaggio sonoro prenatale, imparando ad ascoltare le sue “risposte” al canto.

Inoltre, la possibilità di utilizzare in travaglio e al parto tecniche dolci di respirazione-voce-canto è un grande aiuto per la donna nella gestione dell’ansia e del dolore e può contribuire alla salute del neonato.

La ricerca dalla quale è nato Cantingrembo® ha offerto risultati interessanti per quanto riguarda, tra l’altro, l’importanza dell’uso della voce e del canto per la riduzione dei tempi di travaglio correlata ad una minore necessità di somministrazione farmacologica.

Infine, vorrei sottolineare l’importanza della valorizzazione della

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figura paterna prima, durante e dopo la nascita nella sua funzione di sostegno e il grande aiuto che il canto insieme può dare per contribuire a vivere una buona futura vita familiare

Oltre alla maternità creativa si fa riferimento ad un “Post – parto Creativo”. Il post – parto, si sa, è un momento molto delicato. Può la musica fungere da prevenzione al baby blues o alla depressione post – partum?

Abbiamo costruito il progetto Mammecomete® per sostenere la nuova famiglia in questo importante momento: quando i riflettori si spengono e inizia il cammino, a volte faticoso, nel quale le neo-mamme si ritrovano a dover ridefinire il loro nuovo ruolo di madri e di donne.

I nostri percorsi, rivolti a piccoli gruppi, aiutano le donne a ri-trovare il giusto equilibrio e una buona armonia con se stesse dopo la nascita del bambino attraverso la condivisione di esperienze artistico-espressive e musicali, migliorando la relazione affettiva col bambino e con il proprio compagno.

Le esperienze analogiche dell’espressività creativa rappresentano inoltre per il bambino, che le vive con la madre, il nutrimento ideale che gli consente di esprimere fin dalla nascita le proprie potenzialità relazionali, biologicamente preadattate.

Questo progetto di Maternità creativa vuole donare alle neomamme con i loro bambini le competenze perché possano vivere autentiche relazioni creative e affettuose nella quali l’espressività artistica, il movimento, il canto delle ninnananne non siano semplici giochi di passatempo ma, grazie anche ai momenti di condivisione

Elisabetta Magni

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narrativa diventino uno strumento importante per costruire una sana ed efficace relazione mamma-bambino-papà. L’ideatrice e responsabile del progetto Elisabetta Magni, artista, arteterapeuta e art-counselor è sostenuta dal sottoscritto per quanto riguarda il contributo musicale. Il canto della mamma e del papà durante la gravidanza costituisce, nei primi mesi

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dopo la nascita, il ponte affettivo che consente di tracciare un continuum e prevenire i rischi ai quali Lei alludeva.

Si tratta di tematiche molto delicate che ci inducono al massimo grado di attenzione nel segnalare alle donne, al minimo segnale, l’opportunità di rivolgersi a Centri Specializzati.

In cosa si distingue il modello Benenzon dagli altri modelli di musicoterapia?

Il modello Benenzon si fonda sul concetto di Identità Sonora: ognuno di noi possiede un proprio I.SO. che ha iniziato a formarsi durante la vita prenatale attorno a un piccolo nucleo originario, un archetipo corporeo-sonoro-musicale plasmato nei millenni e nella storia dei popoli di tutto il mondo dai suoni dell’acqua, del vento, del respiro della terra e del suo battito vitale.Benenzon parla di I.SO o Identità Sonora Universale attorno alla quale si costruisce gradualmente, durante il viaggio intrauterino, la nostra primitiva identità, l’I.SO Gestaltico, essenza unica e irripetibile che si abbevera alla sorgente dei suoni che circondano il corpo della madre, unitamente a quelli che il corpo stesso produce, la voce e il battito cardiaco in primis, e alle energie dirette dall’inconscio della madre a quello del feto in forma di sottili vibrazioni sonore. Gli elementi vitali del nascituro, la termoregolazione, l’ossigenazione, il nutrimento, la crescita sono influenzati e intimamente connessi alla percezione, all’assorbimento delle vibrazioni sonore e alle dinamiche relazionali che le accompagnano.Ognuno di noi è rappresentato da una propria identità sonora, in continua trasformazione e interazione con quella degli altri, ma conserva intatto il proprio nucleo originario: nel viaggio regressivo sonoro verso questa antica sorgente possiamo re-incontrare la relazione perduta con la figura materna o, usando le parole dello psicanalista Franco Fornari, il paradiso perduto.

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Mi potrebbe raccontare un aneddoto divertente, emozionante, significativo?

L’anno scorso, durante una camminata in Val Grande con mia moglie, mia figlia e il cane, stavo chiacchierando a voce alta, come faccio di solito e come non si dovrebbe fare in montagna.Davanti a noi camminava una coppia di genitori e la mamma portava al petto un piccolo di alcuni mesi che se la dormiva beato. A un certo punto, ho visto le manine del bambino che si agitavano velocemente, la mamma si è fermata e, come per istinto, si è voltata indietro: ebbene si, ci siamo riconosciuti, era Serena, una mamma che aveva cantato nel mio Coro Vocinove di Milano, quello delle mamme in dolce attesa, ma non era stata lei a riconoscere il mio vocione ma la sua bimba, che avevo conosciuto soltanto quando era ancora nella pancia.Un po’ridendo, un po’emozionati, abbiamo intonato insieme e senza metterci d’accordo Yemaya, uno dei nostri canti preferiti mentre Giorgia, così si chiama la piccola, non mi toglieva gli occhi da dosso e si allungava sul collo, muovendolo di lato come per ascoltare meglio.Non so, e non saprò mai, se mi avesse veramente riconosciuto dalla voce ma, in quel momento, mi è corso un brivido profondo lungo la schiena e ho preferito pensare che fosse il venticello della montagna. Dopo pochi minuti Giorgia si era riaddormentata.M° Casanova questo aneddoto conclude l’intervista e il Suo contributo in modo magistrale: se imparassimo ad ascoltare, se prestassimo attenzione a ciò che intorno a noi naturalmente è musica, suono, vibrazione e ritmo, riusciremmo molto meglio a creare relazioni armoniche e rapporti che suonino all’unisono.

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Per poter contattare Doron

La sede è Via B. Croce 8 – Rivolta d’Adda

Tel. Verde 8oo-864881

Tel. fisso: 0363-78839 -

Cell. 348.9030605

e-mail: [email protected] sito: www.doron.it

Su YouTube alcune immagini di Cantingrembo® e del CoroVocinove® http://www.youtube.com/watch?v=SSxDKrRl7qs

http://www.youtube.com/watch?v=MfK9Bk3vVGI

Cell. 327 1824274

e-mail: [email protected]

sito: www.bambiniincorso.it

Per info su:

Corso di preparazione alla nascita

Coro Vocinove delle mamme in dolce attesa

Workshop Cantingrembo

Corso Re.A.C. Relazioni d’Aiuto Creative

consultare il sito:

http://www.doron.it

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Per poter contattare Doron

Prodotto e distribuito da H-angar 93 s.a.s.

www.h-angar93.it - [email protected]

AutunnoInverno 2011- 2012

Presso Bimbi Belli abbigliamentoC.so Buenos Aires 75, Milano - Via 25 Aprile 68, Peschiera Borromeo

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di Manuela Figlia

NomePatricia

Data nascita

29 / 01 / 1998

Città di residenza

Milano

BIMBA COPERTINA

BimbLa Rubrica dei Bimbi Copertina continua e siamo sempre alla ricerca di nuovi protagonisti da poter pubblicare all’interno del-le nostre pagine. Se vuoi vedere le foto di tuo figlio all’interno del magazine non devi fare altro che inviarle a:[email protected]

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Foto http://www.facebook.com/2clickphoto

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abbiamo giocato con la sua età usandola come spartiac-que tra l’essere bambina e il diventare adulta. Abbiamo voluto eccedere: l’intero shooting è stato un lavorare attraverso il gioco e la collaborazione con Silvana Guarnaschelli (la make up artist che si è occupata di lei con maestria) con i suoi due volti fino a renderla consapevole della sua bellezza e della sua femminilità, che si intravede già benissimo senza di-menticare di farla divertire, di portare con sé durante tutto il ser-vizio la voglia di scherzare, di mutare, di scommettere su sé stessa senza troppi ragionamenti e con la spontaneità che le era propria. Patricia non è una chiacchierona, tutto quello che fa lo abbiamo scoperto dalla mamma Mirela, il carisma di Patricia non vie-ne fuori attraverso le parole ma dialoga attraverso i suoi lineamenti e la sua gentilezza, Patty è amabile.

Lavorare con Patricia è stato osare fin dall’inizio,

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Le basta un’immagine, una parola e lei è in grado di interpretare perfet-tamente quello che le viene richiesto.Le abbiamo chiesto di essere Pippi Calzelunghe, e poi di essere una strega di Halloween, fino ad arrivare a farla essere una metafora del gelo che è ormai arrivato e che lei ha saputo rendere

Lavorare con Patricia è stato osare fin dall’inizio,

tremendamente e delicatamente affascinante.

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Mirela, dove e quando è nata Patricia ?Patricia è nata il 29 gennaio 1998 in Romania, a Cluj.

Quali sono state le emozioni che hai provato quan-do hai potuto stringerla a te per la prima volta?

La prima volta che l'ho vista è stata un’emozione uni-ca: il giorno stesso mi ero preparata per l'avvenimento, facendo l'acconciatura ai capelli, e truccandomi, volevo sentirmi pronta ad accoglierla sotto tutti i punti di vista. La prima cosa che ho pensato quando ho potuto final-mente tenerla stretta a me è stata che era molto bella, che aveva molti capelli ed infine ero sollevata perchè il

lungo periodo d'attesa era finalmente terminato.26

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Mirela, dove e quando è nata Patricia ?Patricia è nata il 29 gennaio 1998 in Romania, a Cluj.

Quali sono state le emozioni che hai provato quan-do hai potuto stringerla a te per la prima volta?

La prima volta che l'ho vista è stata un’emozione uni-ca: il giorno stesso mi ero preparata per l'avvenimento, facendo l'acconciatura ai capelli, e truccandomi, volevo sentirmi pronta ad accoglierla sotto tutti i punti di vista. La prima cosa che ho pensato quando ho potuto final-mente tenerla stretta a me è stata che era molto bella, che aveva molti capelli ed infine ero sollevata perchè il

lungo periodo d'attesa era finalmente terminato.27

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Segni particolari di Patricia?

Patty sin dalla nascita ha un neo sotto il piede sinistro e soffre incredi-

bilmente il solletico.

Cosa ama fare di più?Patricia a 2-3 anni cercava già di essere indipendente: voleva sempre mettersi le scarpe da sola, ricordo che le infilava e finiva col mettersele al contrario e poi

rideva tutta soddisfatta. Ama can-tare, è la sua passione

più grande.

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Segni particolari di Patricia?

Patty sin dalla nascita ha un neo sotto il piede sinistro e soffre incredi-

bilmente il solletico.

Cosa ama fare di più?Patricia a 2-3 anni cercava già di essere indipendente: voleva sempre mettersi le scarpe da sola, ricordo che le infilava e finiva col mettersele al contrario e poi

rideva tutta soddisfatta. Ama can-tare, è la sua passione

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La prima volta che l'ho vista è stata un’ emozione unica:

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La prima volta che l'ho vista è stata un’ emozione unica:

il giorno stesso mi ero preparata per l'avvenimento, facendo l'acconciatura ai capelli, e truccandomi,

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Il suo amore per la musica quando è nato e come si esplicita nella sua vita oggi?

Questa sua passione per la musica è nata quando era piccolissima e continua ancora oggi: ha voluto approfondire lo studio del canto ed ha raggiunto l’obiettivo prefissato ossia cantare nel coro della voci bianche del teatro alla Scala. Suona anche il

violino in Conservatorio a Milano.

Come va a scuola?A scuola va molto bene, è una ragazza molto ambiziosa, ten-

de a puntare sempre molto in alto utilizzando al massimo le sue capacità e sfrutta tutte le opportunità che ha a disposizione.

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Il suo amore per la musica quando è nato e come si esplicita nella sua vita oggi?

Questa sua passione per la musica è nata quando era piccolissima e continua ancora oggi: ha voluto approfondire lo studio del canto ed ha raggiunto l’obiettivo prefissato ossia cantare nel coro della voci bianche del teatro alla Scala. Suona anche il

violino in Conservatorio a Milano.

Come va a scuola?A scuola va molto bene, è una ragazza molto ambiziosa, ten-

de a puntare sempre molto in alto utilizzando al massimo le sue capacità e sfrutta tutte le opportunità che ha a disposizione. 33

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Cosa dicono di lei gli amici?Gli amici di Patricia pensano che è una persona molto più matura dell'età che ha, che è estroversa, capace di risolvere situa-zioni anche difficili con un grande carisma,

che è simpatica e sincera.

Che tipo di rapporto ha Patty con voi genitorie con sua sorella maggiore?

Il rapporto che noi genitori abbiamo con nostra figlia è molto buono, ma è ancor più intenso quello che si è creato tra lei e la sorella Ruxandra. Sono legatissime.

I suoi piatti preferiti?I suoi piatti preferiti sono la carbonara, le lasagne e va

pazza per i profiteroles e la millefoglie.

Cosa fa nel tempo libero?Patty è sempre molto ligia al dovere, nel suo tempo libero cerca di divertirsi: esce con gli amici, gioca e guarda la tv.

Che cosa fa arrabbiare Patricia?L'ipocrisia, il pregiudizio, la slealtà e la falsità.

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A scuola va molto bene, è una ragazza molto ambiziosa, tende a puntare sempre molto in alto utilizzando al massimo le sue capacità e

sfrutta tutte le opportunità che ha a disposizione.

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sfrutta tutte le opportunità che ha a disposizione.

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Come si è avvicinata al mondo dei casting e come ha vissuto questa espe-

rienza per Bimbi Belli?La mia piccola si è av-vicinata al mondo dei

casting perché era affascinata da questo

mondo, le piaceva molto, fin da piccina.

Adora essere truccata per gioco.

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Il set di Bimbi

Belli è stato molto bello, divertente e devo dire che

alla fine siamo rimaste molto soddisfatte entrambe, sia lei che l'ha vissuto da protagonista, sia io che l’ho semplicemente ac-

compagnata e ho guardato il lavoro svolto da voi.

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Mirela ti ho cono-sciuta come una mam-

ma molto esigente e molto attenta a tua figlia, cosa auguri a

Patricia pensandola nel suo futuro?Noi siamo dei genitori attenti e

spesso siamo molto esigenti con lei ma siamo anche molto orgogliosi di avere una figlia così. Le auguro di essere felice e di continuare a

coltivare le sue passioni con la stessa cura e amore con

cui lo fa ora.

siamo molto orgogliosi di avere una figlia così, le auguro di essere felice e di continuare a coltivare le sue passioni con la stessa cura e amore con cui lo fa ora.

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Mirela ti ho cono-sciuta come una mam-

ma molto esigente e molto attenta a tua figlia, cosa auguri a

Patricia pensandola nel suo futuro?Noi siamo dei genitori attenti e

spesso siamo molto esigenti con lei ma siamo anche molto orgogliosi di avere una figlia così. Le auguro di essere felice e di continuare a

coltivare le sue passioni con la stessa cura e amore con

cui lo fa ora.

siamo molto orgogliosi di avere una figlia così, le auguro di essere felice e di continuare a coltivare le sue passioni con la stessa cura e amore con cui lo fa ora.

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Foto: http://www.facebook.com/2clickphoto Abiti: Bimbi Belli

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Tinte d’autunno

Vestire le vostre piccole donne

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di Manuela Figlia

NomeNicola e Filippo

Data nascita

Nicola 14/01/2004 Filippo 15/07/2003

Città di residenza

Brescia

BIMBO COPERTINA

La Rubrica dei Bimbi Copertina continua e siamo sempre alla ricerca di nuovi protagonisti da poter pubblicare all’interno delle nostre pagine. Se vuoi ve-dere le foto di tuo figlio all’inter-no del magazine non devi fare altro che inviarle a:[email protected]

B imbCo ertina

Filippo

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B imbCo ertina

FilippoNicola

Foto http://www.facebook.com/2clickphoto

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Nicola e Filippo sono il ritratto

dell’allegria e della vivacità. Ma non si dimenticano di essere galanti ed educati. Hanno portato a me e a Silvana Guarnaschelli (che ha collaborato insieme a noi in qualità di make up artist), due rose rosse, una ciascuna, e tantissimi

dolciumi. Ci hanno circondato di affetto, so-prattutto nei confronti di mio ma-rito Fabio, a cui ogni tanto è toc-cato metterli in riga, insomma ha

"interpretato" la parte del duro! La loro mamma è accogliente, intensa ed

amorevole; in questa intervista ci parla di loro.

Nicola e Filippo sono stati con noi una intera

mattina,

Parola d’ordine : Allegria!

instancabili e d i spon ib i l i , esuberanti e di una dolcezza disarmante.

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Parola d’ordine : Allegria!

instancabili e d i spon ib i l i , esuberanti e di una dolcezza disarmante.

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Daniela dove e quando sono nati Nicola e Filippo?Nicola e Filippo sono nati a Bre-scia. Nicola è nato il 14/01/2004 e Filippo 15/07/2003, 18 mesi e 1 giorno dopo Nicola.

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Quali sono state le emozioni che hai

provato quando hai potuto stringerla a

te per la prima volta?

Nicola è il primo figlio di una seconda

relazione. Il mio primo figlio si chiama

Michele (il fratellone come lo chiamano

loro) ed è nato nel 1991 dal precedente

matrimonio.

Posso dire comunque che Nicola es-

sendo primogenito di questo nuovo

rapporto è stato vissuto con lo stesso

entusiasmo di un primo figlio con un

fattore in più, lui è diventato l'anello di

congiunzione tra le due famiglie. È nato

quando io avevo appena compiuto 42

anni e la tranquillità e l'equilibrio emoti-

vo dell'età mi hanno aiutato ad affron-

tare sia la gravidanza che la nascita

di Nicola in modo più consapevole e

meno ansiogeno rispetto alla prima. Per

Roberto, il mio compagno, Nicola è stata

la sua prima paternità e le aspettative per

lui sono state ancora più grandi (è vivo

in me il ricordo di Roberto sulla poltrona

vicino al mio letto mentre dormiva con

il cucciolo in braccio pur sapendo che il

mattino dopo avrebbe dovuto affrontare

una dura giornata di lavoro). Uno dei miei

obiettivi con Roberto è stato non togliere

nulla di quello che per lui erano le prime

emozioni le prime ansie, eravamo in due

posizioni emotive simili ma nel contempo

con due esperienze diverse, era impor-

tante che io lasciassi a lui il giusto spa-

zio da neo papà concedendogli questa

novità e non togliendo la libertà di vivere

questa paternità come tale senza troppe

intromissioni da parte mia come mamma

già "capace".

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Come e in cosa è cambiata la tua vita e quel-la di coppia con l’arrivo del primo figlio e poi del secondo in così breve tempo?Diciamo che nella mia vita sono cambiate molte cose in modo velocissimo. Per farti comprendere meglio, Ro-berto ed io ci siamo conosciuti nel giugno del 2002, con alle spalle entrambi una storia di separazione. Andiamo a vivere insieme nel novembre 2002, e nell'aprile del 2003 scopriamo di essere in attesa di un bimbo. La nostra storia è diciamo ancora in una fase iniziale dove comunque

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tutte le cose vanno bene perchè supportate da un’intensità di affetti fortissima; l'arrivo di questa gravidanza poteva metterci in difficoltà e invece ha rafforzato ancora di più la coppia ed è diventata la conseguenza naturale di tutto quell'amore che io e Roberto avevamo bisogno di esprimere l'uno nei confronti dell'altro. Certo è che sono cambiate tante cose sia dal punto di vista pratico ed emotivo, ma c'è stata una cosa importan-tissima che è sempre rimasta: i nostri momenti, i piccoli spazi e le piccole abitudini che io non ho mai negato a Roberto e lui a me nemmeno dopo la nascita di Nicola. La nascita di Filippo dopo appena 18 mesi da un punto di vista emotivo è stata la giusta conclusione di questo che è ancora un bellissimo rapporto di coppia.

Il fatto di crescere insieme credo sia per loro una ricchezza che nel futuro li unira'

ancora di più.

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tutte le cose vanno bene perchè supportate da un’intensità di affetti fortissima; l'arrivo di questa gravidanza poteva metterci in difficoltà e invece ha rafforzato ancora di più la coppia ed è diventata la conseguenza naturale di tutto quell'amore che io e Roberto avevamo bisogno di esprimere l'uno nei confronti dell'altro. Certo è che sono cambiate tante cose sia dal punto di vista pratico ed emotivo, ma c'è stata una cosa importan-tissima che è sempre rimasta: i nostri momenti, i piccoli spazi e le piccole abitudini che io non ho mai negato a Roberto e lui a me nemmeno dopo la nascita di Nicola. La nascita di Filippo dopo appena 18 mesi da un punto di vista emotivo è stata la giusta conclusione di questo che è ancora un bellissimo rapporto di coppia.

Diciamo che se potessi dare un consiglio a

tutte le mamme opterei per due gravidan-

ze vicine: i tempi e i ritmi sono abbastanza

simili e quindi anche i tempi di recupero

del proprio fisico. Il fatto di crescere insie-

me credo sia per loro una ricchezza che

nel futuro li unirà ancora di più.

Il fatto di crescere insieme credo sia per loro una ricchezza che nel futuro li unira'

ancora di più.

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Quali sono state le emozioni che hai pro-vato quando li hai stretti a te la prima volta e in cosa sono state diverse?Donare la vita è l'emozione più grande ed è il valore che ha accomunato tutte e tre le nascite. Ma per ognuna c'è stato un aspetto emotivo diverso, nel caso di Nicola, ho avuto un parto bellissimo, ho partorito in piedi, una tecnica che si usa-va ai tempi delle nostre nonne, ed è stata un’emozione grandissima che consiglio a tutte le mamme. La prima sensazione che ho avuto è stata quella di vedere un bimbo forte; è una cosa strana ma è come se lo conoscessi già, è vero che li portiamo in

grembo 9 mesi, ma nel momento in cui li vedi per la

prima volta c'è qualcosa che ti dice che il tuo bim-

bo sarà quello che tu vivi in quell'esatto momento

ed è lì che il vostro rapporto comincia veramente.

Con Filippo la sensazione è stata opposta, sa-

pendo che sarebbe stata l'ultima gravidanza la

situazione emotiva era da mamma chioccia. La

mia prima sensazione è stata l'istinto di protezione

che ovviamente c'è per tutti i figli, ma per i picco-

lini di casa è vissuta in modo un pò più intenso,

ma sono bastati pochi mesi per capire che Filippo

amava essere protetto ma anche essere lasciato

libero di decidere e di diventare quel bambino auto-

nomo che è ora.

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Quali sono state le emozioni che hai pro-vato quando li hai stretti a te la prima volta e in cosa sono state diverse?Donare la vita è l'emozione più grande ed è il valore che ha accomunato tutte e tre le nascite. Ma per ognuna c'è stato un aspetto emotivo diverso, nel caso di Nicola, ho avuto un parto bellissimo, ho partorito in piedi, una tecnica che si usa-va ai tempi delle nostre nonne, ed è stata un’emozione grandissima che consiglio a tutte le mamme. La prima sensazione che ho avuto è stata quella di vedere un bimbo forte; è una cosa strana ma è come se lo conoscessi già, è vero che li portiamo in

ed è lì che il vostro rapporto comincia veramente.

nel momento in cui li vedi per la prima volta

c'è qualcosa che ti dice che il tuo bimbo sarà quello che

tu vivi in quell'esatto

momento

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Segni particolari di Nicola e Filippo?Da un punto di vista ca-

ratteriale sono veramente

il giorno e la notte.Nicola è solare, si sveglia

con il sorriso, è molto

allegro e casinista, è un

bimbo brillante e fanta-

sioso. Esprime con gesti

e parole tutto ciò che pro-

va emotivamente. È mol-

to ben voluto a scuola ed

è definito, dalle sue inse-

gnanti, un leader.Filippo è più introverso.

È un precisino ed ha un

forte senso del dovere.

È molto dolce, delicato e

premuroso sia nei nostri

confronti che in quelli dei

suoi fratelli. È un pensa-

tore e nulla passa se non

spiegato accuratamente,

altrimenti si arrabbia!

È difficile conquistarlo,

ma se ci riesci diventa il

bambino più affettuoso

del mondo.

sono veramente il giorno

e la notte.Nicola è solare, si sveglia con il sorriso, è molto allegro e casinista, è un bimbo brillante e fantasioso.

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Cosa amano fare di più?Amano entrambi fare sport e in particolare nuoto e rugby.Nicola desiderebbe fare boxe, sport che se vorrà potrà affrontare tra qual-che anno.Ama disegnare ed espri-mersi in tutti i modi, ha una buonissima autosti-ma che a volte lo porta a credere un po' trop-po alle sue convinzioni e a non ascoltare i con-sigli. Ma è giusto che ci sbatta lui il nasino.A Filippo piacciono mol-to le costruzioni Lego e i cartoni animati e ama molto gli animali. Quan-do è con Nicola da dot-tor jekyll si trasforma in Mr. Hide, forte del sup-porto di suo fratello, si scatena e a quel punto la mia pazienza è messa a dura prova.

Nicola è solare, si sveglia con il sorriso, è molto allegro e casinista, è un bimbo brillante e fantasioso.

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Che tipo di rapporto hanno con te?Hanno un buon rapporto di stima e fiducia. Un punto focale del rapporto è il dialogo aperto e io punto molto su quello, gratifi-candoli se riescono ad esprimere quelli che sono i loro bisogni, le loro paure, le loro ansie in modo da far capire loro che...

...nel momento del bisogno la loro mamma c'è e facendo sentire che quelle che sono le loro aspettative sono impor-tanti per me nella stessa misu-ra in cui lo sono per loro. Dobbiamo far capire anche con dei piccoli "no" che la nostra forza sarà per loro un sostegno in futuro. A chi potrebbero appoggiarsi nel momento del bisogno se non a noi genitori! Non credo nei rapporti amicali tra genitori e figli, credo nei rapporti since-ri nei quali mettersi in gioco insieme ai propri figli con una certa autorevolezza e con la convinzione che sono persone diverse da noi e che vanno la-sciati crescere indicando solo la strada giusta da percorrere ma lasciando a loro la liber-tà in futuro di decidere quale strada intraprendere.

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Descrivici il rapporto di Nicola e Filippo con Roberto, il loro papà.Nicola come ho anticipato è il primo figlio di questa relazione e diciamo che per Roberto, il mio compagno, è stata la scoperta di cosa vuol dire amare a 360 gradi. Ha un rapporto affettivo profondissimo con entrambi e cerca in tutti i modi di passare con loro ogni istante libero che il lavoro gli permette di avere. Come tutti i papà da un punto di vista pratico ha qualche problema organizzativo, e spesso tende a delegare anche gli spostamenti per i casting. La cosa che preferisce di più è stare a casa, magari nel lettone, e vedersi un film insieme a loro.

Dobbiamo far capire anche con

dei piccoli "no"

che la nostra forza sarà per loro un

sostegno in futuro.

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Ha un rapporto buonis-simo con entrambi, è molto attento e si divide bene tra tutti e due.La differenza sostanzia-le sta nel fatto che con Nicola non ha bisogno di cercare l'approcio perché è più espansivo, Filippo invece lo deve richiamare per ottenere qualche coccola in più.Il lettone la sera è il "loro momento". Il loro gioco in quel frangente è la lotta.

È un precisino ed ha un forte sen-so del dovere. È molto dolce,

delicato e

premuroso sia nei nostri

confronti che in quelli dei suoi

fratelli.

Filippo è più introverso.

È un pensatore e nulla passa se non spiegato accuratamente, altrimenti si arrabbia!

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Filippo e Nicola più complici o antagonisti?Domandona! Diciamo che dei due

il più antagonista caratterialmente

è Nicola. Filippo è tendenzialmen-

te complice di suo fratello.

Quando sono soli l'antagonismo

prevale. Quando sono in gruppo o

a scuola sono complici.

Quali sono i piatti preferiti dei tuoi bimbi?Nicola: le crepes con succo d'ace-

ro, i ravioli in brodo e i pomodori...

Ne mangerebbe a quintali

Filippo: prima di tutto l'uovo al te-

gamino, la pasta alla carbonara

o con sugo di carne e la

cioccolata.

La favola preferita di Nicola?E quella di Filippo?Diciamo che hanno una favola in

comune preferita ed è quella dei

tre porcellini.I nomi dei tre porcellini sono ov-

viamente Michele, Nicola e Filip-

po. Filippo essendo il più piccolo

si ritrova sempre con la casa di

paglia e il lupo alle calcagne.

Cosa li fa arrabbiare?Nicola si arrabbia quando parlo di

lui agli altri.Filippo si arrabbia quando le

risposte alle sue domande non

sono, secondo lui, esaustive.

È un precisino ed ha un forte sen-so del dovere. È molto dolce,

delicato e

premuroso sia nei nostri

confronti che in quelli dei suoi

fratelli.

È un pensatore e nulla passa se non spiegato accuratamente, altrimenti si arrabbia!

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Il lavoro che sognano di fare?

Nicola ama molto scienze come materia scolastica, gli piace

molto studiare tutto ciò che è legato all'universo, dalle stelle

ai pianeti e spesso mi dice che vuole fare lo scienziato, ma

fino a qualche tempo fa mi diceva che da grande voleva fare

il barbone!Filippo, vista l'età, cambia molto spesso idea e ogni giorno

cambia scelta sul tipo di lavoro. Oggi voleva fare il postino.

legato fin dalla scuola materna e dai quali lui non voleva staccarsi.La cosa è stata da lui vissuta positivamente, è un bimbo che affronta le novità con grande entusiasmo e supera facilmente ogni difficoltà.Filippo frequenta la prima elementare ed essendo il precisino di famiglia per adesso gli approcci scolastici sono positivi. Pur arrivando in una scuola elementare dove non conosceva i compagni, si è subito avvicinato positivamente ai nuovi amichetti.La cosa bellissima è che si organizza i compiti, che desidera svolgere, da solo. Al contrario Nicola, che preferisce la mia presenza, ed è più facile che si distragga o che nel bel mezzo di un'operazione gli venga in mente di raccontare una barzelletta.

Filippo, vista l'età, cambia molto spesso idea e ogni giorno cambia scelta sul tipo di lavoro. Oggi voleva fare il postino.

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Il lavoro che sognano di fare?

Nicola ama molto scienze come materia scolastica, gli piace

molto studiare tutto ciò che è legato all'universo, dalle stelle

ai pianeti e spesso mi dice che vuole fare lo scienziato, ma

fino a qualche tempo fa mi diceva che da grande voleva fare

il barbone!Filippo, vista l'età, cambia molto spesso idea e ogni giorno

cambia scelta sul tipo di lavoro. Oggi voleva fare il postino.

I tuoi bimbi e la scuola….Nicola essendo di gennaio è andato a scuola anticipatamen-te, è stata una scelta difficile inizialmente non avevo appoggia-to. Dopo aver consul-tato un pedagogista e dopo una serie di colloqui è stata presa la decisione di farlo iniziare con il gruppo di amici al quale era

legato fin dalla scuola materna e dai quali lui non voleva staccarsi.La cosa è stata da lui vissuta positivamente, è un bimbo che affronta le novità con grande entusiasmo e supera facilmente ogni difficoltà.Filippo frequenta la prima elementare ed essendo il precisino di famiglia per adesso gli approcci scolastici sono positivi. Pur arrivando in una scuola elementare dove non conosceva i compagni, si è subito avvicinato positivamente ai nuovi amichetti.La cosa bellissima è che si organizza i compiti, che desidera svolgere, da solo. Al contrario Nicola, che preferisce la mia presenza, ed è più facile che si distragga o che nel bel mezzo di un'operazione gli venga in mente di raccontare una barzelletta.

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Daniela raccontami un aneddoto particolare di entrambi..Premetto che nella scuola che frequentano i ragazzi essendo un distaccamento, il diri-gente è poco presente e partecipa solo alle manifestazioni più importanti. Viene a trova-re i bambini all'inizio dell'anno scolastico e durante la festa degli alberi.Nicola in quell'occasione (raccontato dalla sua insegnante di prima elementare), durante la canzoncina, osservava attentamente il diri-gente con aria scrupolosa. Alla fine del canto si è avvicinato al direttore e ha esclamato davanti a tutti "bel cappotto direttore, com-plimenti!" Ecco Nicola ha pochi filtri e non gli manca la faccia tosta!Filippo è un bimbo che mi sorprende sem-pre molto. Essendo più introverso esprime in modo tutto suo l'amore e l'affetto che prova per noi. A volte la sera, mentre mi rilasso o sistemo casa. si prende la briga di preparare il tavolo e mette dei fiocchetti alle sedie per renderle più belle, oppure sparisce e poi mi chiama ed esclama: "mamma vieni a vedere, ti ho rifatto il letto!" Ovviamente è sistemato a modo suo, ma è per me il letto meglio rifat-to al mondo!Una cosa però mi ha colpito in modo par-ticolare, perchè so quanto per lui a volte è difficile esprimersi; era alla scuola materna, i bimbi erano tutti in cerchio e li si stava fa-cendo parlare dei genitori. Tutti esprimevano il loro parere. C'è chi diceva "i miei genitori sono amici", per altri bimbi "i genitori si vo-gliono bene" e a quel punto si alza Filippo e dice "maestra posso dire che i miei geni-tori si amano tanto tanto?" La sua maestra dell'asilo, a detta sua, è rimasta molto colpita da questa cosa e quando me l'ha raccontato non posso negare che la cosa mi ha emozionato tantissimo.

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Come si sono avvicinati al mondo dei casting?Si sono avvicinati per scelta mia. È un

mondo che mi ha sempre incuriosito e

come tutte le mamme che comprano,

sfogliano e leggono le riviste per bim-

bi desideravo provare cosa potesse

significare un'esperienza del genere.

Non conoscendo nessuno nel set-

tore e avendo anche qualche timore

nell'approciarmi a questo mondo così

particolare, un giorno girovagando su

facebook ho visto una pagina di

un'agenzia che stava preparando la

sfilata per il Pitti a Firenze.

Già tranquillizzata da questo fatto vi-

sto che conosco l'importanza di que-

sto evento mi sono informata tramite

le mamma collegate a questo evento

rispetto alla sua serietà. Ho inviato sulla

pagina una foto di Filippo e sono stata

contatta dalla titolare.

Come vivono Filippo e Nicola

questa esperienza?La vivono esattamente così; come

un'esperienza! Un'esperienza che

offre qualche possibilità in più per

vivere momenti, situazioni e persone

diverse. In termini di valori non è certo

tra i primi posti in classifica. Forse è

questo il punto focale: dare a loro una

scala di valori dove questa esperien-

za entra per quello che è: un gran bel

gioco e che come tale deve essere

vissuto. E forse sarebbe opportuno

che ce lo ricordassimo spesso anche

noi adulti (e mi ci metto anche io) che

è solo un gran bel gioco!

Nicola ha pochi filtri e non gli manca la faccia tosta!Filippo è un bimbo che mi sorprende sempre. Essendo più introverso

esprime in modo tutto suo

l' amore e l' affetto

che prova per noi.

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si è un po’ risentito ma con l'aiuto di qualche consiglio di altre mamme, e spiegandogli che ci sono situazioni dove cercano bimbi più piccoli e altre dove li cercano più grandi (come lui), si è sentito rassicurato.Alla fine chi ci rimane più male sono io che vorrei che tutti e due fossero felici allo stesso modo, ma riflettendoci bene, se riprendiamo il discorso della scala di valori non vale nemmeno la pena di stare a pensarci troppo.

E come vivono l’evenienza in cui per un lavoro o un cata-logo viene scelto solo uno dei due?Mi è capitato da pochi giorni che per un lavoro è stato scel-to Nicola e per un'altro Filippo.Filippo non da per nulla im-portanza alla cosa. Nicola che è un pochino più competitivo

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si è un po’ risentito ma con l'aiuto di qualche consiglio di altre mamme, e spiegandogli che ci sono situazioni dove cercano bimbi più piccoli e altre dove li cercano più grandi (come lui), si è sentito rassicurato.Alla fine chi ci rimane più male sono io che vorrei che tutti e due fossero felici allo stesso modo, ma riflettendoci bene, se riprendiamo il discorso della scala di valori non vale nemmeno la pena di stare a pensarci troppo.

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Cosa vorreste voi genitoriper loro?Forse è retorico dirlo ma vorremmo che fossero persone felici e serene.Quando io e Roberto parliamo, so-gnando il futuro dei nostri figli, non riusciamo mai a pensare a qualcosa di definito, ma un pensiero ci accomuna: il desiderio che qualsiasi cosa faranno, la possano fare con amore e devozione, con onestà, con passione e che que-sto possa renderli persone libere e felici.Un augurio che faccio a Nicola, a Fi-lippo ma anche a Michele, il mio primo figlio, è che si esprima il mio desiderio per un futuro nel quale siano in grado

Forse è retorico dirlo ma vorremmo che fossero persone felici e serene.

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di crescere come uomini liberi, fuori dagli schemi dove il non essere stereo-tipato diventi segno di uni-cità e di libertà. Gli auguro di essere persone che sappiano ragionare con la loro testa e in grado di svi-luppare un senso critico per comprendere la diffe-renza tra il bene e il male, ma soprattutto di amare e di essere amati come io e Roberto amiamo loro e la nostra famiglia.

Forse è retorico dirlo ma vorremmo che fossero persone felici e serene.

un futuro nel quale siano in grado di cre-

scere come uomini liberi

fuori dagli schemi dove il non essere stereotipato diventi segno di unicità e di

libertà

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a cura di Paolo De Grandis

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La mostra, curata da Paolo De Grandis, presenta gli ultimi

risultati espressivi di Alice Olim-pia Attanasio, giovane talento che si è da poco imposta nel panora-ma artistico nazionale con nume-rose mostre personali (Blancha-ert Gallery, Galleria San Lorenzo, Maelstrom art gallery) e collettive. Vincitrice di uno dei Premi Speciali Giudecca 795 Art Gallery al Pre-

mio Arte Laguna 2011, ha preso inoltre parte ad OPEN, Esposizio-ne Internazionale di Sculture ed Installazioni.Alice Attanasio è sensibile al mon-do e a ciò che la circonda, la sua arte è linguaggio di se stessa, della propria individualità; è una esteta dell’immagine, sperimenta l’uso di materiali, note sono le sue installazioni realizzate con cara-melle, crea e dà vita all’opera at-traverso la fantasia e la perfezione di chi ama la bellezza, la presenza della donna e degli stessi luoghi che le appartengono come essere della natura. In questa occasione l’indagine espressiva si sofferma sul concetto di fertilità quale unica fonte salvifica in una società cor-rotta e degradata. Le cinque fo-tografie di grande formato ritrag-gono donne incinte sorprese nella silente drammaticità quotidiana: la malata, la prostituta, l’operaia, la terremotata, la carcerata di-vengono qui nuove icone per il necessario riscatto sociale. Sono scatti che vivono costantemente all’interno di una fase figurativa surreale e onirica, linguaggio che accompagna il percorso espres-sivo dell’artista sin dagli esordi.

“Handle with care” questo è il titolo della nuova mostra personale di Alice Olimpia Attanasio presso la Giudec-ca 795 Art Galle-ry, sull’isola della Giudecca a Venezia, nel cinquecente-sco Palazzo Fosca-ri. La galleria fon-data nel 2007 da Rosalba Giorcelli è punto di riferimen-to per collezioni-sti, artisti afferma-ti ed emergenti.

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Come il cuore, muscolo vitale, fil rouge in continua evoluzione e qui racchiuso in una teca sin-tetica, quale simbolo del ventre materno.Quello di Alice Olimpia Attanasio è un mondo di favole dove l’in-contro delle sensazioni interiori con una realtà efficace e sofferta reagisce ai moti dell’anima con il potere delle sensazioni visive, favole non raccontate ma appe-na sussurrate nelle quali l’artista mette al bando la sterilità degli ef-fetti speciali, perché la favola non ha bisogno di essi. La sua è sin-cerità espressiva, stillicidio di pen-sieri, poesia moderna.Come l’opera epilogo della mostra in cui l’artista estrae scatti montati e ripetuti in loop dove lei stessa è ritratta mentre occupa una fila di sedie. L’immagine replicata e de-semiotizzata azzera ogni traccia di senso compiuto, aprendo la nar-razione a una dimensione astratta, diluita lungo un movimento a spi-rale. L’attesa, come il file in fase di progressione senza fine. Crisi di identità degli esseri umani che vivono una vita priva di scopo e di significato e dunque: “Aspet-tiamo Godot”.

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Prodotto e distribuito da H-angar 93 s.a.s.

www.h-angar93.it - [email protected]

AutunnoInverno 2011- 2012

Presso Bimbi Belli abbigliamentoC.so Buenos Aires 75, Milano - Via 25 Aprile 68, Peschiera Borromeo

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di Andrea Lehotska

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Social MadnessDa sempre, l’educazione de

i

nostri figli – che sia quella

del comportamento in so-

cietà o l’istruzione scolasti-

ca – sta a cuore ai genitori.

Certo, alcuni genitori punta-

no più sull’una invece che sull’al-

tra, e viceversa, e c’è stato

addirittura un momento in

cui si puntava su una veloce

crescita in vista di carriere

lucrative e non sull’insegnare.

Ma per fortuna questi tem-

pi stanno cambiando, e sem-

pre più genitori scelgono con

attenzione il futuro dei fi-

gli, cominciando già dall’asilo.

'Scegliene con attenzione'

dovrebbe di base alludere

solo alla scelta dell'istituto

più adatto alle necessità dei

piccoli, della professionali-

tà e affidabilità delle ma-

estre, nonché della vicinanza

della struttura ad alme-

no uno dei luoghi di lavoro

dei genitori. Ma da qualche

anno da queste parti, l'at-

tenzione maggiore va alle

folli “rate” di un asilo nido.

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Mesi fa ero rimasta incredula scoprendo che una mia

conoscente doveva sposarsi, in quanto ha avuto una

bimba dal compagno e come ragazza madre non aveva

diritto all'asilo statale, o comunque non veniva economicamente

avvantaggiata quanto le mamme sposate. Non potendosi permet-

tere ne una baby sitter fissa ne un asilo privato ( che costa quanto

la baby sitter … ), si è vista costretta a diventare, prima di set-

tembre, la signora P.Rimpiangeva il fatto che non

a tutte le famiglie è possibile

permettersi un asilo privato che

insegni l’inglese o che abbia

personale qualificato che sap-

pia relazionarsi con i più picco-

li, riconoscere le loro esigenze,

individuare i loro talenti.

Sfogliando i giornali, si leg-

gono storie disumane di in-

segnanti che come secondo

lavoro fanno le web-cam

girls, sono ex spogliarelliste,

o hanno come foto sul pro-

filo di Facebook il loro lato

B bene in evidenza. Da un

lato la vita privata di que-

ste persone non dovrebbe

riguardarci se il loro inca-

rico professionale potesse

considerarsi impeccabile,

ma dall’altro lato, nessun

genitore ( a parte qualche

papà-marpione ) si rallegra

all’idea della maestra che

passa le sue ore libere allo 92

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Non potevo darle torto finche

non è scoppiato il boom degli asili

di orrore che la maggior parte

delle volte erano proprio privati !

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di Andrea Lehotskadi Andrea Lehotska

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Mesi fa ero rimasta incredula scoprendo che una mia

conoscente doveva sposarsi, in quanto ha avuto una

bimba dal compagno e come ragazza madre non aveva

diritto all'asilo statale, o comunque non veniva economicamente

avvantaggiata quanto le mamme sposate. Non potendosi permet-

tere ne una baby sitter fissa ne un asilo privato ( che costa quanto

la baby sitter … ), si è vista costretta a diventare, prima di set-

tembre, la signora P.Rimpiangeva il fatto che non

a tutte le famiglie è possibile

permettersi un asilo privato che

insegni l’inglese o che abbia

personale qualificato che sap-

pia relazionarsi con i più picco-

li, riconoscere le loro esigenze,

individuare i loro talenti.

Sfogliando i giornali, si leg-

gono storie disumane di in-

segnanti che come secondo

lavoro fanno le web-cam

girls, sono ex spogliarelliste,

o hanno come foto sul pro-

filo di Facebook il loro lato

B bene in evidenza. Da un

lato la vita privata di que-

ste persone non dovrebbe

riguardarci se il loro inca-

rico professionale potesse

considerarsi impeccabile,

ma dall’altro lato, nessun

genitore ( a parte qualche

papà-marpione ) si rallegra

all’idea della maestra che

passa le sue ore libere allo

scambio di coppie, come accompagnatrice o come provocante figura su web dal

passato discutibile.

Peggio ancora – pagine intere di lamentele e minacce, giustificate, dei genito-

ri, che vogliono ritirare i propri figli dall’asilo nido perché un’intera banda di

donne che dovrebbero essere le mamme sostitutive, si divertono a maltrattare i

bambini. Tanti, troppi, eventi del genere accadono purtroppo da

tempo, ma ci sono voluti anni a fare uscire casi di gravi maltrat-

tamenti in modo abbastanza allarmante da sensibilizzare l'ar-

gomento e sottoporre i vari istituti a un maggiore controllo. Ed

e così che tra le notizie di morte di questo e quello, gli stupri

di qua e là, si trovavano in

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Il raccapricciante episodio della maestra controllata dalle telecamere nascoste, che lascia un bambino di otto mesi nel proprio vomito, colpendolo, ha fatto il giro del paese in poche ore, ed è stato il motivo di terrore di tante famiglie.

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prima pagina casi incredibili da tutta Italia : senza distinzione di età, regione, religione e appartenenza sociale, titolari e giovani maestre sono state sor-prese a schiaffeggiare i piccoli, punirli con il buio e solitudine degli sgabuzzini, praticando non solo violenze psicologiche, ma purtroppo anche quelle fisiche.

Ed è un paradosso dover pensare che, in quel caso, sarebbe stato meglio, o ‘meno peggio’, avere una maestra esibizionista che alloggia in Olgettina ma almeno tratta i bambini con dovuto affetto.

Page 93: BIMBI BELLI MAGAZINE Novembre/Dicembre 2011

Quando l’umanità è arrivata a tanto ? Dove nasce tutta la cattiveria, frustrazione e incoerenza delle donne in un posto che dovrebbe essere il se-

condo più sicuro per i nostri figli, dopo la famiglia ? Quel-lo in cui dovrebbero ridere, trovare nuove amicizie, im-parare, e andare e uscire con il sorriso in faccia ? a cosa pensano le donne in questione, con quale coraggio e me-nefreghismo del futuro dei piccoli, osano attaccare senza scrupoli i più deboli, quelli che non si possono difendere ? E anche se potessero difendersi, come fanno a distinguere il bene dal male ? Soprattutto se sono proprio nell’età in cui la persona con cui passano la maggior parte del loro tempo, insegna il ‘male’ travestito da ‘bene’ ?Una volta, la mamma stava male ogni mattina in cui doveva staccarsi dal figlio, perché le mancava durante la sua giornata lavorativa o da ca-salinga, nonostante sapesse dove il figlio andava. Siamo arrivati al punto in cui la mamma, oltre a questo sentimento naturale, debba stare male proprio perché sa dove la sua creatura va a passare la giornata !Ricordo benissimo il mio, di asilo nido, di cui mi lamentavo spesso con i miei genitori perché era ‘all’antica’ come il comu-nismo in cui crescevo:le maestre erano severe e non perdonavano il non-saluto all'entrata o all'uscita dall'asilo; esigevano scuse davanti a tutti per un eventuale ritardo e non tollera-vano giochi che non includessero anche altri compagni. A pranzo si mangiavano gli spinaci senza compromessi e le matite andavano condi-vise con tutti. I litigi tra ragazzi non venivano sgridati ma affrontati. La 'pennichella' pomeri-

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diana era obbligatoria e chi voleva usufruire del bagno, doveva chiedere il permesso.

Non importava che la matita rosa fosse la mia preferita; ho imparato che dividere non vuol dire rinunciare, e che un semplice gesto portava a un

equilibrio di gruppo. Chi alzava la voce con gli altri, non era un 'forte', ma un maleducato debole.

Le maestre avevano a disposi-

zione lo stesso tempo di quelle di oggi,

ma le mie non erano attaccate al cel-

lulare per massaggiarsi, non passava-

no il loro tempo annoiate sui siti inter-

net, non si limavano le unghie. Se non

capivo una cosa, non ricevevo risposte

' E' così e basta', se sbagliavo ad allac-

ciare le scarpe, mi veniva spiegato come

fare il nodo, passo per passo. Ogni

anomalia nel comporta-mento, alimentazione, abi-

tudini o parole inadatte, ve-

niva prontamente discussa

con i genitori, così come un

eventuale talento per il di-

segno, canto o altro. Si veniva

lodati davanti a tutti, cosa importante

non solo per la crescita dell'autostima,

ma anche per stimolare gli altri, senza

mai un briciolo di gelosia o competizione.

Non si veniva sgridati e tantomeno da-

vanti al gruppo, per non essere derisi.

Ci leggevano le fiabe. Ci accarezzavano

per farci addormentare. Ci lavavano le

manine stando attente a non scottarcele.

Ci abbracciavano ogni pomeriggio prima

di salutarci. Ogni nostro 'regalo' per loro,

fatto di foglie o stuzzicadenti, veniva ap-

prezzato e lodato.

L'ultimo giorno dell'ultimo anno, piangevo

per la disperazione di dovere andare via.

Sì, alquanto antico come sistema, ma dopo le iniziali lam

entele ho presto colto il senso : il saluto

alle maestre mi insegnava il rispetto per i più

grandi, le scuse a voce alta non servivano

per umiliarmi ma per responsabilizzarmi, l'includere dei com

pagni in ogni attività insegnava a relaziona

r-

mi e a non farmi diventare un outsider, gli spinaci non s

olo mi facevano bene, ma mi hanno insegnato a non schifare i cibi so

lo per il loro colore

poco attraente se dall'altra parte del m

ondo altri bambini avrebbero dato via la gamba per avere la pos

sibilità di mangiare lo stesso piatto.

Ancora oggi, sorrido se penso che mi sembravano

antiche e pignole - la loro deontolog

ia mista all'af-

fetto è stata una delle 'scuole di vit

a' più riuscite.

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diana era obbligatoria e chi voleva usufruire del bagno, doveva chiedere il permesso.

Non importava che la matita rosa fosse la mia preferita; ho imparato che dividere non vuol dire rinunciare, e che un semplice gesto portava a un

equilibrio di gruppo. Chi alzava la voce con gli altri, non era un 'forte', ma un maleducato debole.

Le maestre avevano a disposi-

zione lo stesso tempo di quelle di oggi,

ma le mie non erano attaccate al cel-

lulare per massaggiarsi, non passava-

no il loro tempo annoiate sui siti inter-

net, non si limavano le unghie. Se non

capivo una cosa, non ricevevo risposte

' E' così e basta', se sbagliavo ad allac-

ciare le scarpe, mi veniva spiegato come

fare il nodo, passo per passo. Ogni

anomalia nel comporta-mento, alimentazione, abi-

tudini o parole inadatte, ve-

niva prontamente discussa

con i genitori, così come un

eventuale talento per il di-

segno, canto o altro. Si veniva

lodati davanti a tutti, cosa importante

non solo per la crescita dell'autostima,

ma anche per stimolare gli altri, senza

mai un briciolo di gelosia o competizione.

Non si veniva sgridati e tantomeno da-

vanti al gruppo, per non essere derisi.

Ci leggevano le fiabe. Ci accarezzavano

per farci addormentare. Ci lavavano le

manine stando attente a non scottarcele.

Ci abbracciavano ogni pomeriggio prima

di salutarci. Ogni nostro 'regalo' per loro,

fatto di foglie o stuzzicadenti, veniva ap-

prezzato e lodato.

L'ultimo giorno dell'ultimo anno, piangevo

per la disperazione di dovere andare via.

Sì, alquanto antico come sistema, ma dopo le iniziali lam

entele ho presto colto il senso : il saluto

alle maestre mi insegnava il rispetto per i più

grandi, le scuse a voce alta non servivano

per umiliarmi ma per responsabilizzarmi, l'includere dei com

pagni in ogni attività insegnava a relaziona

r-

mi e a non farmi diventare un outsider, gli spinaci non s

olo mi facevano bene, ma mi hanno insegnato a non schifare i cibi so

lo per il loro colore

poco attraente se dall'altra parte del m

ondo altri bambini avrebbero dato via la gamba per avere la pos

sibilità di mangiare lo stesso piatto.

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C i si augura che mai più venga confusa questa 'scuola di vita' con indifferenza, maltrattamenti, pressioni psicologiche, ma-leducazione e tutti i comportamenti che - se proprio - posso-

no esser tollerati solo in alcuni quartieri di malavita, non in un centro di formazione.

C i si augura che le potenziali maestre abbiano il buon senso di cambiare professione, in quanto posti dove cazzeggiare e trattare male le persone, pur essendo retribuite, ce ne sono

tanti - il casello dell'autostrada, gli uffici postali, la centralinista di alcuni operatori telefonici, …

C i si augura che maestre represse che si sfogano sul bambino perché gelose della mamma dal fisico statuario e marito fede-le, si iscrivano a un corso di boxe, che oltre a produrre loro

la serotonina di cui hanno tanto bisogno, le mette pure in forma e magari l'allenatore è anche l'uomo della loro vita.E ci si augura, finalmente, che le prossime tele-

camere messe negli asili inquadreranno solo larghi sorrisi dei nostri piccoli sdentati e che

i filmati non serviranno per denunciare, ma per fare da esempio.

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Prodotto e distribuito da H-angar 93 s.a.s.

www.h-angar93.it - [email protected]

AutunnoInverno 2011- 2012

Presso Bimbi Belli abbigliamentoC.so Buenos Aires 75, Milano - Via 25 Aprile 68, Peschiera Borromeo

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Anche la critica non ha potuto fare a meno di constata-re, dopo il suo ulti-

mo grande successo con Il tempo che vorreI, che Fa-

bio Volo è un vero e proprio fenomeno:

editoriale, lettera-rio, di costume.

I suoi libri riempiono le classifiche, gli zaini dei ragazzi e le borse da lavoro degli adulti, le mani dei viaggiatori e i comodi-ni dei sognatori. Ma oltre ogni tentativo di spiegazione, oltre la sua notorietà me-diatica, rimangono libri pieni di emozio-

ni, di ironia, di intelligenza.

Le prime luci del matti-no è il nuovo romanzo di Fabio Volo, disponi-

bile in libreria dal 14 ottobre 2011. Ena non è soddisfatta della sua vita. Il suo matrimo-

nio si trascina stancamente, senza passione né curiosità. Suo marito è diventato ormai come un fratello: “Non viviamo insieme, insieme ammazziamo il tempo. Abbiamo stupida

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Uscirà il pros-simo 2 dicem-bre nei cinema nostrani IL GIORNO IN PIù, ritorno in sala di Fabio Volo. Tratto dal romanzo del-lo stesso Volo, e diretto da Massimo Venier, il film vedrà al fianco dell’ex Iena Isabella Ragonese, Stefania Sandrelli, Camilla Filippi e Roberto Citran. Oggi, aspettando il primo trai-ler, ecco arrivare la locandina.

La trama? Questa: Giacomo Bonetti è bravo nel lavoro, con le don-

ne e soprattutto nell’evitare accu-ratamente ogni sorta d’impegno affettivo e sentimentale. La sua no

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Mente pensato che due infelicità unite potesse-ro dar vita a una felici-

tà”. Ha sempre deciso in antici-po come doveva essere la sua vita: la scuola da fare, l’universi-tà, l’uomo da sposare... perfino il colore del divano. È diventata moglie prima di diventare don-na. Finché un giorno sente che qualcosa inizia a scricchiolare. La passione e il desiderio si af-

facciano nella sua quotidianità, costringendola a mettersi in di-scussione. Elena si rende con-to che un altro modo di vivere è possibile. Forse lei si merita di più, forse anche lei si merita la felicità. Basta solo trovare il coraggio di provare, di buttarsi, magari di sbagliare. “Per anni ho aspettato che la mia vita cam-biasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io.”

Fabio Volo è nato nel 1972. ± Voce del programma di Radio Deejay “Il Volo del mattino”, è stato uno dei presentatori del program-

ma televisivo “Le Iene”

± ha condotto ‘Ca’ Volo’ su Mtv± ha scritto Esco a fare due passi (Mondadori

2001), È una vita he ti aspetto (Mondadori 2003)

Un posto nel mondo (Mondadori 2006) Il giorno in più (Mondadori 2007)

± nel 2002 ha condotto programma ‘Il Volo di notte’ su La7,

ha interpretato il suo primo film, Casomai.

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vita cambia quando incontra una ragazza su un tram: un’apparizio-ne improvvisa in mezzo ai passeg-geri, uno scambio di sguardi, una bellezza sfuggente che divengono presto una vera e propria osses-sione. La incontra tutte le mattine andando a lavorare sul trenta bar-rato che attraversa la città. Quando finalmente riesce a parlarle e pas-sare una serata con lei viene a sa-pere che si chiama Michela e che è il suo ultimo giorno in Italia; sta per andare a vivere a New York dove le hanno offerto un incarico in una prestigiosa casa editrice. Un bacio lunghissimo e poi più niente, solo un saluto dal finestrino di un taxi. Si sono incontrati troppo tardi. A Giacomo propongono un grosso affare in Sud America, lui accetta, ma durante il trasferimento l’aereo fa scalo in una città non troppo di-stante da New York. È un attimo, un impulso irresistibile. È il cuore a comandare. Giacomo scende dall’aereo e la va a cercare…

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L’autrice del libro Claudia Porta è prima di tutto una mamma e una moglie, e an-

che una brava imprenditrice. Da

Torino ora vive in Provenza, ha tre bimbi Leonardo, Gloria e Chiara che io personalmen-te ho imparato ad amare tramite il

La miamammasta con me

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di Manuela Figlia

Conciliare famiglia e lavoro grazie a internet.

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suo blog HYPERLINK www.lacasanellaprateria.com

Questo è il suo secondo li-bro, Claudia è autrice an-che del libro Giochiamo

allo Yoga.

La mia mamma edito da il Leone Verde nasce dal-la volontà di informare e

sostenere tutte quelle mamme che desiderano reinventare la propria vita adattando alle ne-cessità della propria famiglia.

Claudia è una donna co-mune, si rivolge a tutte quelle donne per le qua-

li l’arrivo di un figlio ha coinci-so con la fine della propria vita professionale, a quelle donne che hanno scelto non potendo e non volendo delegare ad altri la cura dei propri figli, di resta-re a casa. Claudia parla durante il libro in modo quasi materno, con pazienza, chiarezza e intu-itività, facendo sentire le lettrici non solo comprese, ma gui-date nei propri ragionamen-ti, dando luce allo spirito di iniziativa e la creatività che risiede in ognuna di loro, of-frendo non solo spiegazioni e notizie pratiche sulle possi-bili fonti di finanziamento, su

come sviluppare un business plan, come capire se un’idea può essere vincente o meno, lei ci illustra i social net-work chiarendo l’utilità che possono avere nell’ambito di un’attività lanciata via web, ci spiega come scegliere la piatta-forma ideale e come ottimizza-re il posizionamento del proprio sito o del proprio blog ed offre degli spunti sinceri su come ge-stire il proprio lavoro al meglio pur essendo in casa senza nulla togliere ai nostri affetti, al nostro riposo, a noi stesse, raccon-tando la sua giornata condi-videndo con le lettrici anche quelli che sono stati i suoi errori ed intervistando altre mamme come lei che hanno deciso di reinventarsi partendo dalle pro-prie passioni (ci sono anche io e sono stata onoratissima della sua richiesta).

Claudia ci parla del potere delle mamme del web, le mamme che condi-

vidono cio’ che amano, che si fanno sentire, che si offrono sostegno a vi-cenda e che sono ambi-ziose, piene di passioni ed affidabili.

“http://www.lacasanellaprateria.com”

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Rieccola, vestita da Cavalli, in gran forma e dimagri-ta, pronta a riprendere in mano il suo mondo dopo due

anni di assenza dalle scene. Laura Pausini si rituffa, in tutti i sensi, tra la folla e,

nel giorno della presentazione del progetto 11-11-’11, che comprende il nuovo cd Inedito e il tour,

che la vedrà su 100 palchi di tutto il mondo (par-tenza a Roma il 22 dicembre), mette in scena un

mini-show in Piazza Duomo, a Milano, proponendo tra decine di ballerini Non ho mai smesso, brano

scritto da Niccolò Agliardi.

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Io e Inedito. «Sono tornata alla musica con un album che doveva essere esattamente così nei miei progetti. Non si vive di sola Pausini, è vero, ma a chi mi ha aspettato in questi due anni ho voluto regalare un cd innegabilmen-te mio. Ho pensato per un attimo: cambio genere. Poi mi sono ricreduta».

Io e Fossati. «Sognavo da tempo di interpretare una sua canzone. Farlo in duetto proprio con Ivano, che è un poeta, mi ha convinto di un fatto: la canzone perfetta esi-ste. Ed è questa, prodotta dal maestro Celso Valli».

Inedito, e’ stato presentato nel Muzik-Show di Piero Chiambretti su Italia 1,e’ un lavoro gioioso e lineare. Tra le 14 canzoni Pausini-style ci sono duetti con Ivano Fossati (l’intensa Troppo tempo), Gianna Nannini (la rockettara Inedito) e persino con la sorella Silvia (Nel primo sguardo). Un disco piacevolmente con-venzionale che venderà bene e soddisferà i fan. Un po’ meno chi si attendeva maggiore versatilità, un aspetto che Laura non ha volutamente ricercato, come confessa toccando tasti della sua vita come mai in passato.

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Inedito, e’ stato presentato nel Muzik-Show di Piero Chiambretti su Italia 1,e’ un lavoro gioioso e lineare. Tra le 14 canzoni Pausini-style ci sono duetti con Ivano Fossati (l’intensa Troppo tempo), Gianna Nannini (la rockettara Inedito) e persino con la sorella Silvia (Nel primo sguardo). Un disco piacevolmente con-venzionale che venderà bene e soddisferà i fan. Un po’ meno chi si attendeva maggiore versatilità, un aspetto che Laura non ha volutamente ricercato, come confessa toccando tasti della sua vita come mai in passato.

Io e i figli. «Mi sono un po’ stufata di leggere nei gossip che sono disperata perché non riesco a rimanere incinta. Non è così. Mi sono fermata due anni non per fare un fi-glio ma per fare la figlia di due genitori che non mi hanno più vista da quando avevo 18 anni. Un figlio mio? Se verrà bene, anzi benissimo».

Io e la musica. «L’amo follemente. Da bambina so-gnavo di diventare una star. Ma mi sentivo tale anche quando facevo piano-bar e nessuno mi filava. Ora desi-dero soltanto una cosa: tor-nare a cantare dal vivo. Lì sono me stessa».

Io e mamma. «A Solaro-lo, dove sono nata, in que-sti mesi di ritiro ho ritrovato un rapporto stupendo con mamma. Scherzavo sempre e un giorno le ho chiesto: mà, ma come sei riuscita, per 40 anni, a fare all’amore soltanto con un uomo, con

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C’è trasparenza in quel

che faccio. Sono

sempre autobiografica

quando canto».

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papà? Io ho provato differenti situazioni!».

Io e la spesa. «In questo periodo ho dormito nel mio letto. Ho fatto la spesa. Sono uscita a cena con i miei com-pagni di classe. E, tornando a casa, tessevo un rapporto più maturo con papà e mamma».

Io e l’amore.«Con Paolo (Carta ndr) va benissimo. Però ho voluto inserire nell’album un brano sulla crisi della coppia. Si in-titola Come vivi senza me e consiglio di accettare, in un rapporto, anche le difficoltà».

Io e la politica. «Mi hanno chiesto: accetterebbe di diventare ministro, magari del prossimo governo Mon-ti? Io: per niente, tuttalpiù a Monti potrei cantare una canzone… Siamo nel casino più totale, questa è la verità, ma la politica mi ha deluso: non ha mai concesso nul-la alla musica, soltanto allo sport. Quando l’Italia vince un mondiale o un atleta si mette in luce fioccano rico-noscimenti».

Io e la morte. «L’ultima canzone dell’album si intitola Ti dico ciao ed è dedicata a Giuseppe. Era il mio miglio-re amico, è morto. La vita

non è soltanto sorrisi, yeah! o stupidaggini».

Io e Phil Collins. «L’at-tacco di batteria di Benve-nuta è un chiaro omaggio al grande Phil che ha deciso di non suonare più».

Io e mia sorella. «Dire-te voi: che c’entra mia sorella Silvia in un disco, a duettare con me? C’entra, eccome. Fa parte della mia vita, quando eravamo bambine la costrin-gevo a giocare a fare la can-tante nella nostra cameretta. Poi è pure intonata, ascol-tatela in Nel primo sguardo, la canzone che Nicolò Fabi aveva scritto per una giovane promessa di Sanremo Lab, poi bocciata all’Ariston. Ho sentito per caso quel brano e l’ho voluto subito incidere per questo album».

Io e Laura. «Sono me stessa soprattutto nella mu-sica, in queste 14 canzoni. Come in tutte le altre che ho interpretato in carriera. C’è trasparenza in quel che fac-cio. Sono sempre autobio-grafica quando canto».

Io e Laura 2. «Chi mi conosce sa che ci sono due Laura, quella elegante che ve-ste bene e quella tamarra che dice le parolacce. Molte!».

C’è trasparenza in quel

che faccio. Sono

sempre autobiografica

quando canto».

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Gli esperti sono sempre più concordi: l’olio extra vergine di oliva ha un ruolo di primo piano nell’alimentazione, soprattutto per via dei suoi lipidi. Ma non va sottovalutato il suo apporto nell’am-bito della salute. Secondo diversi studiosi è de-cisivo nella prevenzione nelle malattie infantili.

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Secondo appuntamento con il Consorzio di Garanzia dell’olio Extra Vergine di Oliva di Qualità

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L’olio di oliva previene le malattie infantili

extravergine di oliva:

“G li acidi grassi polin-saturi essenziali sono contenuti nell’extra

vergine d’oliva in proporzioni percentuali simili a quelle del latte materno” ha dichiarato il Professor Giu-seppe Caramia, Primario Eme-rito di Pediatria e Neonatologia. “Con i numerosi costituenti minori, quali squalene, fenoli, polifenoli, tocoferoli, clorofilla e le diverse vitamine (A, D, E, K) influisce in maniera determi-nante sul benessere del bambi-no. Ecco perché, ha aggiunto, l’elemento basilare della dieta

mediterranea è considerato un alimento nutraceutico, il miglior regalo che possiamo offrire al nostro organismo per godere di una buona salute e renderci, con gli alimenti, la vita gustosa e piacevole” ha concluso. Ovviamente non tutti gli oli sono uguali. Per beneficia-re dell’apporto salutistico dell’olio extra vergine d’oliva, è necessario acquistare una bottiglia tracciata che ne ga-rantisca la qualità. “Il Consor-zio è impegnato sin dalla sua nascita in una battaglia sul

Page 112: BIMBI BELLI MAGAZINE Novembre/Dicembre 2011

Il Consorzio di Garanzia dell’Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità (CEQ) da anni porta avanti una bat-taglia finalizzata alla realizzazione di un prodotto di categoria superiore. I soci, appartenenti alle diverse

categorie della filiera olivicola, rispettano linee guida defi-nite dal Consorzio che assicurano la qualità e il rispetto di standard molto restrittivi dalla produzione in campo, passando per il confezionamento e l’esposizione nel punto di vendita, fino alla tavola dei consumatori. Tutti i passaggi dalla produzione al confezionamento e alla esposizione nella distribuzione, sono fondamentali per la garantire un olio di alta qualità: Se ben conservato infatti, l’olio extra vergine si difende bene dal fisiologico processo di ossidazione e mantiene intatte le sue proprietà nutrizionali e salutiste, il suo vero valore aggiunto.

controllo della qualità dell’o-lio” ha dichiarato Elia Fiorillo, Presidente del Consorzio di Garanzia dell’Olio Extra Vergi-ne di Oliva di Qualità (CEQ). “i nostri soci rispettano linee guida che fissano standard molto restrittivi sui diversi passaggi della produzione.

la nostra battaglia è prima di tutto culturale: da un lato è infatti necessario che le per-sone conoscano le proprietà nutrizionali dell’olio, di modo che possano avvantaggiarse-ne; dall’altro è decisivo che tali proprietà vengano preservate attraverso controlli scrupolosi”.

Il professor Caramia ha inoltre ricordato che anche la FDA americana riconosce le carat-teristiche salutiste dell’olio extra vergine di oliva, consigliandone un uso quotidiano di due cucchiai da tavola (23g). Secondo gli esperti infatti, l’olio di oliva è utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

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Presso Bimbi Belli abbigliamentoC.so Buenos Aires 75, Milano - Via 25 Aprile 68, Peschiera Borromeo

Prodotto e distribuito da H-angar 93 s.a.s.

www.h-angar93.it - [email protected]

AutunnoInverno 2011- 2012

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Primo

di Antonel la Cennamo

Q uando le giornate si accorciano e il freddo si fa sen-tire, non si ha tanta voglia di uscire la sera. Piutto-sto che andare al cinema, si noleggia un DVD e lo si

guarda accoccolati sul divano, magari insieme a dei cari amici e dopo una gustosa cena in compagnia, ma cosa preparare?

Ecco qualche suggerimento!

Zuppa di carote con boulettes di manzoMettere il pane raffermo in una ciotola di acqua e quando è morbido, strizzarlo ben bene e lavorarlo con il macinato. Per rendere il composto ancora più morbido, aggiungere un paio di cucchiai di latte, salare ( anche no) e formare delle piccole polpette -boulettes-.In un tegame, far appassire la cipolla tagliata sottile con 2 cucchiai d’olio,

Suggerimenti per una cena con gli amici�

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PrimoZuppa di carote, con bou-lettes di manzoSecondo Spezzatino con patateDolce Lamponi golosi

Merenda

Maialini da mangiare

Menù di novembrePer i più piccoli

Zuppa di carote con boulettes di manzo2 carote grandi1 patata grande

brodo vegetale1/2 cipolla

50 gr di macinato di manzolatte q.b e pane raffermo

parmigianosale e pepe

salvia

poi aggiungere la patata e la carota, precedentemente lavate, pelate e

tagliate a pezzettoni. Aggiungere del brodo vegetale caldo in modo che copra

di un dito abbondante le verdure e lasciar cuocere a fiamma medio bassa

per una decina di minuti e coperto. Nel frattempo rosolare in una padella le polpettine per pochi minuti. Quando

le verdure sono a metà cottura, passarle al mixer così da rendere il composto ben liscio; aggiungere le

polpettine e la salvia, regolare di sale. Continuare la cottura a fiamma molto

bassa e nel caso aggiungere ancora del brodo vegetale. Quando è pronto,

cospargere generosamente di listarelle di parmigiano e una spolverata di pepe. no

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Secondo

Dolce L a m p o n igolosi

Tagliare una cipolla a rondelle molto sottili, dorarla in una casseruola con dell’olio evo, qualche fogliolina di salvia e aghetto di rosmarino. Quando è pronta aggiungere parte della passata di pomodoro (quantità sempre secondo i propri gusti ) e lasciar insaporire qualche minuto. Infine

di Antonel la Cennamo

Spezzatino con patate

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L a m p o n igolosi

500 gr di spezzatino di manzo3 patate medie

passata di pomodorocipolla

Brodo caldorosmarino e salvia

saleolio evo

Lamponi freschiCioccolato fondenteCioccolato bianco

aggiungere la carne a pezzettoni e coprire a filo con del brodo caldo.

Lasciate cuocere per circa un paio di ore a fuoco lento e coperto, poi

aggiungete le patate tagliate a tocchetti e fate cuocere sempre nelle stesse modalità per circa un’ora, se

ce n’è bisogno aggiungete ancora del brodo. A fine cottura controllate la morbidezza della carne e ne caso,

regolate di sale; se c’è ancora molto brodo, lasciate sobbollire ancora

un pò di tempo, alzando di poco la fiamma e lasciando scoperto. Quando

il sughetto è abbastanza asciutto, spegnere e servire caldo.

Il lamponi non sono certo di stagione, ma una volta tanto ci si può concedere

un piccolo lusso! Questo fine pasto è ottimo e facilissimo da preparare, basta lavare bene i lamponi, asciugarli

delicatamente e riempirli con pochissimo cioccolato fuso.

Quale abbinamento è più buono? Io li adoro entrambi! 119

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Spezzatino con patate

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di Antonel la Cennamo

Merenda

PER I BISCOTTIsbriciolare il burro freddo a pezzettini, insieme alla farina, al cacao e allo zucchero a velo, fino ad ottenere una consistenza simile alla sabbia leggermente bagnata. A questo punto aggiungere l’uovo e la vaniglia e amalgamare, si formerà una palla che andrà avvolta nella pellicola e tenuta in frigo almeno un’ora. Stendere la pasta alta circa 1 cm e ricavarne dei cerchi della dimensione che si preferisce. Cuocere in forno caldo per circa 10/12 min a 170°. Far raffreddare bene su una gratella.

PER LA PASTA DI ZUCCHERO(DA PREPARARE IL GIORNO PRIMA)Mettere in ammollo la gelatina nell’acqua per una decina di minuti. Nel frattempo setacciare lo zucchero direttamente in un robot da cucina. Pesare il miele in un pentolino, aggiungere l’acqua e la gelatina e far sciogliere dolcemente e a fuoco lento senza mai portare a ebollizione. Una volta pronto, continuare a

girare e versare sullo zucchero a velo. Lavorare col robot fin quando non si addensa (servirà meno di un minuto) e infine trasferire il tutto su un piano da lavoro, impastare a mano con dello zucchero a velo o amido di mais fino a formare una palla morbida ma soda.

Maialini da mangiare

Se trovi interessanti le mie ricette, vieni a sbirciare

nel mio mondo, fatto di cose belle e buone!Ti aspetto su

http://bastaunsoffiodivento.blogspot.com/

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Per i più piccoliLa merenda genuina ma divertente!

Per i biscotti:230 gr farina

20 gr di cacao amaro 125 gr burro70 gr zucchero a velo

1 uovo qualche goccia di essenza di vaniglia

Per la pasta di zucchero30 gr di acqua

2 fogli e mezzo di gelatina50 gr di miele

(meglio acacia o millefiori)450 gr di zucchero a velo setacciato

Conservare in una scatola di latta, dopo averla ben chiusa in

uno strato di pellicola.Quando è bella soda, lasciarne

una piccola parte bianca e la restante, colorarla di rosa con una

goccia di colorante alimentare rosso e un pezzettino di nero, sempre con del

colorante alimentare.stendere la pasta di zucchero rosa

abbastanza sottile, ricavarne dei dischi poco più piccoli dei

biscotti. Spennellare la superficie del biscotto con della marmellata

e applicare il dischetto di pasta di zucchero rosa, dopo di che

aggiungere i vari dettagli, modellandoli a mano e aiutandosi

con qualche utensile.Ricordate, le parole

d’ordine devono essere

RELAX E DIVERTIMENTO!

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Maialini da mangiare

I bambini, si sa, adorano i biscotti e a noi mamme piace che la loro merenda sia sana, oltre che gustosa. Spesso non si ha tempo di prepararli in casa, ma se avete un po-

meriggio libero e vi va di pasticciare con i vostri piccoli, che ne dite di realizzare questi simpatici maialini?

Potrebbe essere divertente e inoltre servono pochi ingredienti, un pizzico di tempo da passare insieme e tanta, tanta fantasia.

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La verduradel mese

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Descrizione Si presenta di forma tondeggiante e colore bianco ha infiorescenza compatta di peso variabile tra 1 e 1,5 chilogrammi.

Utilizzo principaleSi consuma come contorno, lessato e condito con olio e aceto (o limone), conservato sottaceto, gratinato con la besciamella, fritto con la pastella, come condimento per la pasta o nelle minestre. Quando è particolarmente tenero e fresco, il cavolfiore è ottimo anche crudo: tagliato a fettine molto sottili e unito ad altre verdure in insalata. Crudo è anche più digeribile e salutare, perché conserva inalterate tutte le sue sostanze benefiche.

Varieta’Cavolfiore bianco “Precoce Iesino”, il “Gigante di Napoli”, il “Tardivo di Fano”; altre varietà prendono il nome dal periodo di maturazione: “Natali-no”, “Gennarese”, “Marzatico” o “Aprilatico”.

La piantaI cavoli appartengono alla famiglia delle crucifere, varietà Brassica ole-racea. La parte edibile di queste piante è rappresentata dalle inflorescenze

Nome: Cavolfiore o cavolo biancoVerdurA TIPICAMeNTe INVerNALe IL CAVoLo bIANCo è uNA deLLe VArIeTà PIù CoMuNI dI CAVoLo.Grazie al perfetto equilibrio dei suoi com-ponenti il cavolo esercita un’azione be-nefica sulla salute di tutto l’organismo e contiene poche calorie. Ne viene utilizzato anche il succo per scopi terapeutici.

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(dette anche rosette) ancora immature denominate pomo, cespo, capolino, corimbo.

Origineoriginario dell’europa il cavolo è oggi una coltivazione diffusa in tutto il mondo. L’Italia (8% della produzione mondiale) è il quarto paese produttore al mondo, dopo la Cina (39%) l’India (13%) e la Francia (10%). Principalmente coltivato in Abruz-zo, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia

Stagionalita’Novembre, dicembre, Gennaio. I cavoli sono tipici ortaggi in-vernali, quando la qualità è migliore e i prezzi scendono notevolmente. Tuttavia sono disponibili tutto l’anno, a prezzi maggiori.

Come scegliereLe foglie esterne devono essere croccanti ed aderenti alla testa, che a sua volta deve essere grossa e priva di macchie scure. Un fiore sodo e compatto, con le cimette ben chiuse, è indice di freschezza del cavolfiore; la super-ficie del fiore leggermente annerita è indice di una cattiva e prolungata conservazione.

Come pulirloPer pulirlo, si staccano le foglie esterne. Se lo si cuoce intero, si fa un taglio a for-ma di croce alla base del torsolo. Poi si immerge in acqua acidulata con succo di limone, per elimi-nare tutto il terriccio nascosto tra le cimette. Se invece lo si deve cuocere a pezzi, bisogna eliminare il torsolo e con un coltellino affilato tagliare le cimette, lasciando attacca-ta a ciascuna un pezzetto di gambo.

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SuggerimentiPer evitare che l’odore piuttosto forte del cavolfiore durante la cottura si propa-ghi per tutta la casa, mettete all’interno della pentola una fetta di pane con tanta mollica imbevuta di aceto o limone. Il modo migliore per man-tenerne tutte le proprietà nutrizionali è quello di cuocerli stufati o a vapore, per non più di venti minuti. La cottura in acqua, specialmente se prolungata, distrug-ge gran parte delle vitamine, li rende poco digeribili e di odore sgradevole.

Caloriebasso contenuto di calorie: per 100 gr 25 calorie. essendo molto sazianti sono utili in una dieta ipocalorica.

Proprieta’Grazie al perfetto equilibrio dei suoi componenti il cavolo esercita un’azione benefica

su tutto l’organismo. Il cavolfiore ha un basso contenuto calorico e presenta ottimi livello di potassio, è molto ricco di minerali, acido folico, fibre, calcio, ferro, fosforo e vitamina C. utilizzato da sempre per prevenire, curare o alleviare numerosissime malattie, infatti contiene principi attivi anticancro, antibatterici,antinfiammatori, antiossidanti eantiscorbuto. Sono de-purativi erimineralizzanti e favoriscono la rigenerazione dei tessuti. Possono essere consumati anche in caso di diabete. Secondo alcuni studi americani tra le principali proprietà di questo ortaggio vi è anche quella di prevenire il cancro al colon e l’ulcera. Per uso terapeutico si usano di solito il cavolo cappuccio e il cavolo verza.La clorofilla in essi contenuta favorisce la produzione dell’emoglobina ed è utile per curarel’anemia.L’infuso di cavolo e miele è utile in caso di malattie dell’apparato respiratorio. e’ molto utile contro bronchiti, coliti, congiuntivite, contusioni, sinusite, diabete, diarree e dis-senterie, dolori gastrici ed intestinali, dolori muscolari e reumatici e influenza.

Pasta con cimette di cavolfiore, e pancetta-Cuocere le cimette di cavolfiore a vapore, con un piz-zico di sale, per una decina di minuti.-Mettere in un capiente tegame il filetto di alice, i pomodorini spellati e tagliati a pezzetti, lo spicchio di aglio schiacciato, le olive spezzettate, la pancetta, 1 cucchiaio di olio, un pizzico di pepe e origano e lasciare insaporire per qualche minuto a fiamma moderata.-Aggiungere, quindi, il cavolfiore ed insaporirlo con l’intingolo, a tegame coperto, scuotendo senza rimesco-lare, per dieci minuti circa.-Lessare la pasta molto al dente e trasferirla, poi, con l’aiuto di una schiumarola nel tegame lasciandola man-tecare per alcuni minuti con il condimento preparato.-Aggiungere solo a fine cottura un altro cucchiaio di olio.-Rimescolare bene e comporre i piatti decorandoli con la rucola spezzettata ed alcuni riccioli di ricotta salata grattugiata.

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su tutto l’organismo. Il cavolfiore ha un basso contenuto calorico e presenta ottimi livello di potassio, è molto ricco di minerali, acido folico, fibre, calcio, ferro, fosforo e vitamina C. utilizzato da sempre per prevenire, curare o alleviare numerosissime malattie, infatti contiene principi attivi anticancro, antibatterici,antinfiammatori, antiossidanti eantiscorbuto. Sono de-purativi erimineralizzanti e favoriscono la rigenerazione dei tessuti. Possono essere consumati anche in caso di diabete. Secondo alcuni studi americani tra le principali proprietà di questo ortaggio vi è anche quella di prevenire il cancro al colon e l’ulcera. Per uso terapeutico si usano di solito il cavolo cappuccio e il cavolo verza.La clorofilla in essi contenuta favorisce la produzione dell’emoglobina ed è utile per curarel’anemia.L’infuso di cavolo e miele è utile in caso di malattie dell’apparato respiratorio. e’ molto utile contro bronchiti, coliti, congiuntivite, contusioni, sinusite, diabete, diarree e dis-senterie, dolori gastrici ed intestinali, dolori muscolari e reumatici e influenza.

Pasta con cimette di cavolfiore, e pancetta Ingredienti per 2 persone120 g di pasta corta (formato eliche)

1 filetto di alice sott’olio (7 g)1 spicchio di aglio

2 pomodori ciliegini (40 g)2 olive nere denocciolate (15 g)

20 g di pancetta dolce a dadini 200 g di cimette di cavolfiore a vapore

2 cucchiai di olio extravergine di oliva (20 g)1 pizzico di origano

sale e pepe q.b. 1 ciuffo di rucola (o prezzemolo tritato)

qualche ricciolo di ricotta salata grattugiata (5 g)

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MagiaMancano ancora diversi giorni, ma già le vetrine sono un’esplosione di luci e colori. Nei supermercati già da tempo hanno fatto la loro com-parsa panettoni e pandori. Tutto è pronto, anche in casa c’è un’atmo-sfera gioiosa: è arrivata la magia del Natale! Abbiamo addobbato l’albero e sistemato tutte le decorazioni natalizie, la casa è un tripudio di colori, c’è aria di festa.I nostri bimbi hanno scritto la letterina a Babbo Natale e fatto una lun-ga lista di regali desiderati, non manca nulla: Cicciobello, la cucina di Hello Kitty, l’Ipad, l’Iphone, l’ultima consolle e molto altro ancora!

Natale… la festa più attesa da tutti i bambini, quanta magia nell’aria!!!!

Il Natale è da sempre una festa e un’oc-

casione speciale, la più amata dai bam-

bini e per questo non possiamo di certo

deluderli. E allora via libera a svaligiare

centri commerciali e negozi di elettronica, ma

quando si arriva davanti al mega-negozio

di giocattoli, eccoci andare nel pallone: gi-

rando tra gli scaffali non riusciamo a tro-

vare nulla di originale, ormai hanno già

tutto! Tra compleanni, occasioni varie,

i capricci, la nonna e le zie, abbiamo

trasformato la cameretta in un

toys-store, che stress! Ci mette-

remo una settimana a decidere

cosa comprare, già non è facile

trovare il tempo per andare nei

negozi, tra il lavoro, la casa, i

bambini, la danza e la piscina,

ma sono così tanti i regali da fare per il ma-

rito, l’amica, la mamma e quelli per i nostri

bimbi. Iniziamo la maratona per i negozi,

fin quando troviamo qualcosa di veramen-

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LadelMagia

Natale

Natale… la festa più attesa da tutti i bambini, quanta magia nell’aria!!!!

di Maria Rosa

Il Natale è da sempre una festa e un’oc-

casione speciale, la più amata dai bam-

bini e per questo non possiamo di certo

deluderli. E allora via libera a svaligiare

centri commerciali e negozi di elettronica, ma

quando si arriva davanti al mega-negozio

di giocattoli, eccoci andare nel pallone: gi-

rando tra gli scaffali non riusciamo a tro-

vare nulla di originale, ormai hanno già

tutto! Tra compleanni, occasioni varie,

i capricci, la nonna e le zie, abbiamo

trasformato la cameretta in un

toys-store, che stress! Ci mette-

remo una settimana a decidere

cosa comprare, già non è facile

trovare il tempo per andare nei

negozi, tra il lavoro, la casa, i

bambini, la danza e la piscina,

ma sono così tanti i regali da fare per il ma-

rito, l’amica, la mamma e quelli per i nostri

bimbi. Iniziamo la maratona per i negozi,

fin quando troviamo qualcosa di veramen-

te carino, peccato che sul cartellino in questo periodo c’è riportata sempre una cifra esorbitante, la stessa dopo le festi-vità come per magia, si riduce, ma presi dal rimorso per tutti i pomeriggi in cui li lasciamo in lacrime con la baby-sitter e per le sgridate mentre la mattina li accompagnamo a scuola, e visto che a Natale si è tutti più buoni, diamo fondo ai nostri risparmi, pensando alla gioia e allo stupore appena scarterà il nostro regalo.

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Eccoci così alla vigilia di Natale: tutto pronto, i regali in bellavista sotto l’albero, che stranamente

ogni anno ci sembra sempre più piccolo, sarà forse per l’enorme quantità di scatoloni e pacchet-

tini colorati e sbrilluccicanti che non sappiamo più da che parte sistemare?

Il cenone prenotato da un mese nel ristorante più carino, rimane giusto il tempo di andare alla mes-

sa della vigilia e poi… via libera ai festeggiamenti!

Sfinite dai preparativi, ascoltiamo un po’ sovrappensiero la celebrazione, il sacerdote ci invita a

riflettere sul vero significato del Natale, sui valori della famiglia e di ciò che rappresenta per

i nostri bambini e se per un attimo abbiamo pensato, mentre stavamo acquistando “l’ultima

diavoleria tecnologica” per i nostri figli, ai tanti bambini che non hanno nemmeno un pezzo

di pane, nè un letto dove dormire.

Torniamo al nostro Natale, con un po’ di entusiasmo in meno: noi lì, circondati da un’atmosfera

gioiosa, tra luci colorate, tavole imbandite, sottofondi musicali prettamente a tema, tra l’entusiasmo e

lo stupore mentre si scartano i regali e, improvvisamente, il pensiero va ai bimbi meno fortunati.

Ogni anno, presi dallo shopping frenetico dell’ultima ora, dimentichiamo il vero significato del

Natale. Per un bambino ciò che è veramente importante non sono i regali costosissimi, ormai hanno

tutto, le loro stanze sono stracolme di ogni tipo giocattolo e di gadget visto in tv. A mente serena,

finito il frastuono dei festeggiamenti, ripenso alle parole del sacerdote: “I vostri figli hanno biso-

gno di un regalo più grande per questo Natale, un regalo prezioso, che non si trova in vendita

e non lo si può acquistare, un regalo dal valore inestimabile, hanno bisogno del vostro TEMPO,

della vostra attenzione”. È vero, viviamo in una società dai ritmi frenetici e ogni giorno abbiamo

sempre meno tempo da dedicare ai nostri figli, ai nostri affetti. Deleghiamo agli altri ciò che fino

a qualche tempo fa i nostri genitori facevano per noi. È tutto un continuo correre: la mattina ci si

alza e le prime parole, anziché essere un “Buongiorno” con un bacio o una carezza sono: “sbrigati

che è tardiiii…”, poi di corsa a scuola, di corsa al lavoro, di corsa all’uscita di scuola, si pranza con

i minuti contati perché abbiamo il rientro o la riunione, velocemente poi parcheggiamo i figli dai

nonni o con la baby-sitter fino alla sera e al ritorno, stanche ed esauste per non sentire le

lagne e i capricci dei nostri figli, magari ci fermiamo a comprare una stupidaggine di quelle

viste nelle pubblicità, per non sentirci in colpa e farli sentire trascurati... Poi, il tempo di pre-

parare la cena e li mettiamo davanti alla tv o alla magica consolle, e se litigano li sgridiamo furiose

e furibonde.

Che parole sante quel sacerdote, i nostri figli hanno tutto, ma non hanno il nostro TEMPO, il

tempo di ascoltarli, di chiacchierare con loro, di giocare e stare a far nulla insieme, il tempo di un

abbraccio o di un bacio. Ho deciso, per il prossimo Natale regalerò ai miei figli qualcosa di specia-

le: un giorno magico da trascorrere insieme, in allegria e serenità, preparando magari il calendario

dell’Avvento, per rendere ancora più entusiasmante l’attesa, perché regalare il proprio tempo a chi

ami, è regalare qualcosa dal valore inestimabile.

Buon Natale a tutte le mamme e ai loro meravigliosi bambini.

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Eccoci così alla vigilia di Natale: tutto pronto, i regali in bellavista sotto l’albero, che stranamente

ogni anno ci sembra sempre più piccolo, sarà forse per l’enorme quantità di scatoloni e pacchet-

tini colorati e sbrilluccicanti che non sappiamo più da che parte sistemare?

Il cenone prenotato da un mese nel ristorante più carino, rimane giusto il tempo di andare alla mes-

sa della vigilia e poi… via libera ai festeggiamenti!

Sfinite dai preparativi, ascoltiamo un po’ sovrappensiero la celebrazione, il sacerdote ci invita a

riflettere sul vero significato del Natale, sui valori della famiglia e di ciò che rappresenta per

i nostri bambini e se per un attimo abbiamo pensato, mentre stavamo acquistando “l’ultima

diavoleria tecnologica” per i nostri figli, ai tanti bambini che non hanno nemmeno un pezzo

di pane, nè un letto dove dormire.

Torniamo al nostro Natale, con un po’ di entusiasmo in meno: noi lì, circondati da un’atmosfera

gioiosa, tra luci colorate, tavole imbandite, sottofondi musicali prettamente a tema, tra l’entusiasmo e

lo stupore mentre si scartano i regali e, improvvisamente, il pensiero va ai bimbi meno fortunati.

Ogni anno, presi dallo shopping frenetico dell’ultima ora, dimentichiamo il vero significato del

Natale. Per un bambino ciò che è veramente importante non sono i regali costosissimi, ormai hanno

tutto, le loro stanze sono stracolme di ogni tipo giocattolo e di gadget visto in tv. A mente serena,

finito il frastuono dei festeggiamenti, ripenso alle parole del sacerdote: “I vostri figli hanno biso-

gno di un regalo più grande per questo Natale, un regalo prezioso, che non si trova in vendita

e non lo si può acquistare, un regalo dal valore inestimabile, hanno bisogno del vostro TEMPO,

della vostra attenzione”. È vero, viviamo in una società dai ritmi frenetici e ogni giorno abbiamo

sempre meno tempo da dedicare ai nostri figli, ai nostri affetti. Deleghiamo agli altri ciò che fino

a qualche tempo fa i nostri genitori facevano per noi. È tutto un continuo correre: la mattina ci si

alza e le prime parole, anziché essere un “Buongiorno” con un bacio o una carezza sono: “sbrigati

che è tardiiii…”, poi di corsa a scuola, di corsa al lavoro, di corsa all’uscita di scuola, si pranza con

i minuti contati perché abbiamo il rientro o la riunione, velocemente poi parcheggiamo i figli dai

nonni o con la baby-sitter fino alla sera e al ritorno, stanche ed esauste per non sentire le

lagne e i capricci dei nostri figli, magari ci fermiamo a comprare una stupidaggine di quelle

viste nelle pubblicità, per non sentirci in colpa e farli sentire trascurati... Poi, il tempo di pre-

parare la cena e li mettiamo davanti alla tv o alla magica consolle, e se litigano li sgridiamo furiose

e furibonde.

Che parole sante quel sacerdote, i nostri figli hanno tutto, ma non hanno il nostro TEMPO, il

tempo di ascoltarli, di chiacchierare con loro, di giocare e stare a far nulla insieme, il tempo di un

abbraccio o di un bacio. Ho deciso, per il prossimo Natale regalerò ai miei figli qualcosa di specia-

le: un giorno magico da trascorrere insieme, in allegria e serenità, preparando magari il calendario

dell’Avvento, per rendere ancora più entusiasmante l’attesa, perché regalare il proprio tempo a chi

ami, è regalare qualcosa dal valore inestimabile.

Buon Natale a tutte le mamme e ai loro meravigliosi bambini.

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Anche l’occhio vuole la sua parte,i nostri cuccioli sono sempre più vanitosi,l’inverno si fa sempre più sentire, ecco cosa propone Bimbi Belli per ogni occasione che questo mese ci porta,cenoni, pranzi, feste, correre, saltare .....i nostri bimbi sempre in movimento

Il Natale da Bimbi Belli

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Il Natale nelCassonetto

A tavola

Pensate al Natale, alla sua atmosfera, ai

regali, a zampone e lenticchie, all’al-

bero decorato e al presepe, al mu-

schio e al vischio, alle luci, al calore.

E pensate al giorno dopo, a quei sac-

chetti allineati davanti alla porta, pieni di car-

ta non riciclabile, confezioni, piatti di plastica

che anche quando sono puliti vanno nell’indif-

ferenziato, alle luci fulminate che vanno porta-

te all’isola ecologica. Poi voltatevi verso quel-

la pila di soprammobili rossi bianchi e dorati,

di angioletti glitterati, di regali non indovina-

ti, di avanzi di tortellini, lenticchie e cotechi-

no che bastano per una settimana, di aggeggi

di dubbia funzione, di pasticcini immangiabili

perché contengono un componente a cui siete

allergici. di libri poco interessanti, di foulard

sì, carini, ma dove diavolo li metto? Ecco, non

sarebbe bello che il giorno dopo Natale fosse

ancora Natale, non la festa del superfluo e della

spazzatura? Ecco qualche piccolo suggerimento

per un Natale caldo, lussuoso e parco di rifiuti.

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Il Natale nelCassonetto

E’ festa, bisogna trattarsi bene,

offrirsi il meglio: ben vengano quindi uova di galline ruspanti nutrite con mangimi bio, tortel-loni e tortellini, croccanti verdure biologiche, pandoro e panetto-ne, frutta secca. Il mio proposi-to per quest’anno sarà ridurre la quantità e puntare sulla qualità. Non siamo più nei tempi in cui le feste erano l’unica occasio-ne di mangiare fino a toglier-si realmente la fame. Pensare ai propri ospiti significa an-che pensare al loro benessere, quindi invece di puntare su varietà e quantità, scegliere pochi piatti, ma eccelsi, possi-bilmente non confezionati ma, se giustamente non si vogliono

passare le giornate precedenti a cucinare, acquistati da bravi artigiani, pasticcerie, rosticce-rie, gastronomie, visionando per tempo la lista degli ingredienti e non comprando mai nulla che abbia ingredienti che normal-mente non sono presenti in una dispensa casalinga. E’ un trucco ottimo per evitare cibi con com-ponenti chimiche o fortemente manipolati.Anche sulle quantità, non vi preoccupate, non ci sarà nes-suno che si alzerà da tavola con la fame anche se non pre-parate il doppio della capienza dello stomaco dei commensali. Questo per varie ragioni, le più importanti delle quali riguardano la salute: anche nel caso che le

A tavola

di lisa ziri

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persone si regolino da sole, vi rimarranno avanzi e avanzi che vi impediranno di ritornare ad una dieta quotidiana decente subito dopo le feste. Ricor-diamoci che non si ingrassa per il panettone mangiato a Natale, ma per tutti quelli che continuano a girare per casa fino alla Befana.Sarebbe molto bello trovare anche il tempo di preparare insieme i piatti tipici natalizi della propria tradizione. Anche per chi non è portato internet offre persino dei video per im-parare a fare gli struffoli o i tor-tellini. Infatti oltre all’aspetto divertente e conviviale, prepa-rare in casa questi piatti per-mette di investire sulla qualità degli ingredienti e minimizzare gli imballi. Ancora, meno rifiuti

per Santo Stefano.Un discorso molto importante merita la tavola. Assolutamen-te da bandire piatti e bicchie-ri di plastica, anche se rossi e dorati. Meglio tirare fuori il ser-vizio della nonna, o far portare alla nonna il suo servizio buo-no per completare il vostro se i piatti non bastano. E’ anche una questione di qualità del pasto: il vino è più buono se bevuto nel bicchiere di ve-tro, l’arrosto si taglia meglio con un vero coltello. Idem per tovaglie e tovaglioli. Se non sono sufficienti, basta uno scampolo di tessuto na-talizio da tagliare con la for-bice a zigzag. E il tempo di metterli in lavatrice è parago-nabile a quello di buttarli nella spazzatura.

I regaliSe confe-

zionate i regali alla vecchia maniera, munitevi di scotch di carta, l’unico che permette di ri-ciclare interamente la car-ta da regalo. E nel sceglierla attenzione alle carte laminate, decorate con applicazioni che non possono andare nella rac-colta differenziata. L’ideale sa-rebbe confezionare i pacchetti con scatole decorate che sa-

ranno reimpiegate per altri uti-lizzi, oppure con scampoli di tessuto, magari utilizzando la tecnica giapponese del furo-shiki che viene da un popolo che di confezionare i regali se ne intende.Un’altra idea può essere quella che abbiamo usato l’anno scorso nella nostra famiglia: abbiamo realizza-to dei sacchi di tessuto ver-de, in parte panno, in par-

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te raso, in parte velluto, di varie dimensioni. Sono serviti per impac-chettare i regali di famiglia e sono an-cora lì quest’anno, aspettano solo di essere chiusi da na-stri di tessuto. Sotto l’albero fanno un fi-gurone e durano nel tempo.

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Per quanto riguarda cosa mettere dentro il pacchet-

to, l’ideale in questi tempi di case piene di oggetti è rega-lare esperienze: un buono per una vacanza, una cena fuori, un massaggio. Sono ricordi più gradevoli di un gioiello. Oppure puntare su regali da consuma-re: fave di cacao con zucchero di canna grezzo, una briciola di tartufo ma anche oli aromatiz-zati e marmellata fatta in casa. O ancora saponi, creme, ba-gnoschiuma, l’importante è che non siano per tipi di pelle parti-colari o dai profumi improbabili. Di questi tempi sono comunque un risparmio e un piccolo lusso che forse non ci si permette-rebbe altrimenti. Facciamo solo attenzione agli imballaggi, che siano semplici e in materiali rici-clabili, quindi vetro, legno, car-ta. Anche plastica, certo, ma

ricordiamoci che la plasti-

ca da imballaggio può essere riciclata solo una volta, poi ri-mane nell’ambiente. E poi non può competere con la materici-tà del naturale.

Perfetti anche i regali fatti a mano, ma solo se sono utili. Il soprammobile in pasta di sale è un futuro rifiuto, la decorazione natalizia in trucioli e brillantini pure, molto probabilmente. E in ogni caso, meglio poco, uti-le e di qualità, ad esempio un berrettino in lana (magari tinta naturalmente, magari nostrana) che un maglione in acrilico.

E alla fine ringraziate per tutto, conservate tutto, tenete quanto vi è utile e per il resto e organizzate segre-tamente tra gli amici più cari, rigorosamen-te fuori dal giro con cui passate il Natale, la festa post festiva del regalo riciclato in

cui vi scambierete tutto quanto non è azzeccato o risulta superfluo. E magari così evi-terà di finire in fondo ad un arma-dio o un garage e quindi, alla fine, in un cassonetto.

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Prodotto e distribuito da H-angar 93 s.a.s.

www.h-angar93.it - [email protected]

AutunnoInverno 2011- 2012

Presso Bimbi Belli abbigliamentoC.so Buenos Aires 75, Milano - Via 25 Aprile 68, Peschiera Borromeo

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Oddio è Natale!!!

Dunque ci sono due tipi di persone, quel le che amano i l Natale e quel le che non lo amano, io sarei per la seconda ipotesi è una festa che

non ho mai sentito più di tanto... È che se hai un nano per casa i l Na-

tale v iene ampl ificato al l'ennesima potenza!Certo perché i piccoletti non si accontentano dell’albe-rello a fibre ottiche che tiri fuori il 24 e rimetti via il 26 giusto per dire che hai fatto l’albero… NO!

I nanetti vogliono il mega alberone raso di palline, nastrini, campanelli e stelline, vogliono

il presepe, ma mica per ammirarlo nooo, lo vo-gliono per spargere pecorelle e Re Magi per tutta

la casa! Poi vogliono le vetrofanie, le ghirlande e vogliono luci, luci e luci che devi chiamare l’Enel e farti alzare i kilowatt del conta-tore! Ecco per una che non ama molto il Natale questo è un po’ pesante… Ma son bambini, vuoi non accontentarli? In tutto questo circo del Natale un posto di prim’ordine lo hanno i regal i , quelli scritti nella famosa letterina. Ora io non conosco (per fortuna) regali da maschi, ma da femmine ormai ho preso una laurea dalla Mattel, il problema è che tutti hanno un ingombro simile a un monolocale. La mia bimba è nel tunnel delle principesse Disney, quin-di oltre a sorbirmi letture e film inerenti mille volte a settimana, c’è anche tutto il merchandise che va dai sem-plici pannolini (mia figlia vuole solo quelli di cenerentola mentre nella confezione ci sono anche quelli di Biancane-

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Mi chiamo Chiara C. abito a Monza, sono mamma un po’ per caso e soprattutto sono una “mamma al lo sbando”, ogni giorno mi arrabatto tra il mio lavoro di mamma, quel lo di marketing manager e quel la di blogger! Seguimi su facebook www.facebook.com/unamammallosbando

ve e mi devo inventare un modo per farle mettere anche quelli, se non voglio aprire un negozio di pull-up di Biancaneve) alle bambole e al MONUMEN-TALE castello delle Principesse. A parte il fatto che costa come un moto-rino, il castello delle Principesse ha un ingombro di 40mq con ascensore, garage, scuderia, darsena, mansarda, biblioteca, piscina, SPA, centro fitness, etc etc… Adesso io voglio sapere che cosa se ne fanno le Principesse (che sono notoriamente delle sfigate) di quel mega castello???Dunque, Biancaneve non ha ancora capito che non si devono accettare

cibarie dagli sconosciuti men che meno dalle vecchie streghe.Cenerentola è l’apoteosi della bassa stima, ma non può cacciare di casa matrigna e sorellastre visto che è lei la pa-drona? Ariel la sirenetta: ma sei li felice nel mare e tu per un uomo rinunci alla tua coda da sirena? Sei Matta!!!Bella, va bene che non è bello ciò che è bello ma è bello

ciò che piace ma la bestia è orrenda ed è un dato di fatto.La bella addormentata, morte apparente e risveglio (sembra un horror).Poi ci sono Mulan e Pocahontas che non se le fila praticamente nessuno! Ecco, per chi ha delle figlie femmine o è nel tunnel delle Prin-cipesse, (o ci sta per entrare o -beate loro- ci è già uscita), sappiate che è per tutte una tappa obbligata, mettiamoci pure il cuore in pace!Poi abbiamo tutta la serie dei cavalli (io non so proprio dove possa aver preso questa fissa),

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ma la Camy è pazza per i cavalli quindi nella lista c’è il Pony Toffee (come potrebbe mancare visto che in tv ogni due spot, uno è quello del pony tof-fee) e c’è il cavallo elettrico rocky anche quello con un ingombro pari a un cavallo in carne e ossa! E per non farci mancare nulla arriva anche la cucina IKEA che occupa un’intera parete! E per u ltima, nota dolentis-sima, la bambola di Dora l'Esploratrice che i n Ital ia è praticamente i nesistente, a questo punto vorrei fare un appel lo al produttore, perché non si trova la bam-bola di Dora l'Esploratrice?Quindi ricapitolando una povera donna, che come me non ama il Natale, è costretta a trovare pecorelle nei cuscini del divano con conseguenti sproloqui, è costretta a recarsi al toy center e fare un mutuo per compare il castello delle Principesse Disney, è costretta a ridisegnare la piantina di casa per far posto alla cucina IKEA, è costretta ad addobbare la casa come l’Ipercoop, è costretta a cantare jingle bells, tutto ciò per vedere un meraviglioso sorriso e gli occhi

che brillano di una piccola ricciolina bionda la mattina di Natale… Beh, forse ne vale la pena! Buon Natale fottute pecorelle !!!

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New York sotto le feste: pattinaggio sul ghiaccio e shopping

New York sotto le feste di Natale è da

sempre uno degli imma-ginari natalizi più comu-ni quando si pensa ad un viaggio sotto le feste. Chi non ha mai desiderato sen-tir cantare Santa Claus is coming to town, pattinare sul ghiaccio a Central Park o affrettarsi assieme a tutti quei newyorkesi in ritardo per i regali di Natale?

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New York sotto le feste: pattinaggio sul ghiaccio e shopping

I fortunati che quest’anno passeranno le giornate del Natale a New York potranno raccontare al

ritorno se questi consigli sono stati utili, per tutti gli altri (me compresa) non ri-mane che sognare.C’è poi una terza categoria, quelli che letto questo arti-colo decideranno di preno-tare New York così su due piedi, a loro riservo questo indirizzo, per i voli lastminu-te ; ) Con Air Europa fino al 15 novembre potete pagare un volo per New York a “soli” 400 euro partenza da Mila-no, chi può ne approfitti!

Dove pattinare sul ghiaccio. A Central Park il Wollman Rink per i newyorkesi è una vera e propria tradizione in-vernale, qui durante il giorno e durante la sera si ritrovano tantissimi pattinatori, sporti-vi, ma anche turisti che vo-gliono solo fare un giro in uno dei luoghi invernali più belli della Grande Mela.Un’altra grande pista di pat-tinaggio sul ghiaccio è quel-la del Rockefeller Center che si trova nel cuore di Man-hattan da oltre settant’anni. Tra la quarantanovesima e la cinquantesima strada un meraviglioso albero di na-tale qui si riflette nella gran-de pista di ghiaccio e con le sue luci fa sognare tutti i pattinatori e i turisti.

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Da vedere: Top of the Rock

Una volta arrivati fin qui è im-possibile non andare a vedere il Top of the Rock. Recentemen-te restaurato offre ai visitatori sky shuttle con tetto in vetro per ve-dere tutti i 70 piani della scalata al Terrazzo di New York, così come lo chiamano gli abitanti della Grande Mela.

Il Top of the Rock dai suoi 259 metri d’altezza regala una New York a 360°, con tramonti e panorami dai colori unici e le scintillanti luci del Natale della

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Grande Mela. Una curiosità: il podcast con la storia, i consigli e le informazioni sul Top of the Rock è disponibile sul sito a 1.99$.

Da fare: shopping a New York. Io personalmente se fossi in questa città nel periodo natalizio con gli ad-dobbi suggestivi e l’atmosfera giu-sta credo che comprerei di tutto. La magia delle luci e una città così affascinate, piena di negozi e grandi magazzini non possono che dare l’im-pulso ad uno shopping sfrenato.Tra i grandi magaz-zini che ogni anno si vestono a festa molti sono quelli che vale la pena visitare. Da non perdere ovvia-mente Macy’s, ma an-che Bloomingdale’s, Bergdorf Goodman, Barneys, Saks Fifth

Avenue e Lord & Taylor. Anche i piccoli negozi possono incan-tare e offrire oggetti di tendenza o semplici ricordi di una città fuori dall’ordinario. Un consiglio per le famiglie con bambini che vogliono portare i propri figli a “conoscere” Babbo Natale.

Di sicuro infatti incontrerete in strada tantissime persone vesti-te da Babbo Natale ma se quel-lo che volete far divertire ma soprattutto far sognare i vostri figli (e magari tornare bambini un po’ anche voi) l’unico vero Babbo Natale di New York è al Macy’s.Il progetto lanciato dal grande magazzino si chiama infatti A million reasons to Believe e of-fre la possibilità a tutti i bambini di scrivere lettere ma anche co-noscere di persona Santa Claus. Qui è possibile incontrare il vero Babbo Natale all’8 °

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piano di Macy’s Herald Square, dal 24 novembre al 24 dicembre tutti i giorni dalle 9 alle 21.

Il pattinaggio tutto made in ItalyTutti sanno che non c’è periodo migliore del Natale per visitare la città che non dorme mai...Ma dalle mille luci che illuminano la Grande Mela, lo shopping dell’ultimo minuto sulla Fifth Ave-nue, un incontro magico con Babbo Natale al Macy’s non può macare come tappa nel cuore di Man-

hattan da oltre settant’anni la pista di pattinaggio del Rockefeller Center, ed è da qua che vogliamo partire per tornare nella nostra amata Italia, sempre alta la bandiera quando a rappresentarci sulle piste di tutto il mondo è Carolina Kostner.Ed eccoci qua, dopo aver fantasticato su un soggiorno natalizio a New york, vogliamo ripercorrere la carriera di questa pattinatrice artistica dal suo primo incontro con i pattini da ghiaccio alla tenera età di 4 anni.

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Il pattinaggio tutto made in ItalyTutti sanno che non c’è periodo migliore del Natale per visitare la città che non dorme mai...Ma dalle mille luci che illuminano la Grande Mela, lo shopping dell’ultimo minuto sulla Fifth Ave-nue, un incontro magico con Babbo Natale al Macy’s non può macare come tappa nel cuore di Man-

hattan da oltre settant’anni la pista di pattinaggio del Rockefeller Center, ed è da qua che vogliamo partire per tornare nella nostra amata Italia, sempre alta la bandiera quando a rappresentarci sulle piste di tutto il mondo è Carolina Kostner.Ed eccoci qua, dopo aver fantasticato su un soggiorno natalizio a New york, vogliamo ripercorrere la carriera di questa pattinatrice artistica dal suo primo incontro con i pattini da ghiaccio alla tenera età di 4 anni.

La pattinatrice italiana Carolina Kostner nasce a Bolzano il giorno 8 febbraio 1987. Inizia a indossare i pattini da ghiaccio fin dalla tenera età di quattro anni, spinta dai genitori. Il padre Erwin Kostner è un ex giocatore (difensore) di ho-ckey su ghiaccio che in carriera è stato capitano della nazionale italiana (212 presenze tra il 1976 e il 1992) ed allenatore della nazionale azzurra under 18; la madre Maria Patrizia è un ex pattinatrice (da giovane la sua allenatrice era la madre, nonna di Carolina) ed allenatrice delle giovanissime ragazze della squa-dra di pattinaggio “Ice Club Gardena”. Isolde ha due fratelli, Martin e Simon. Ha anche una parente famosa: l’ex sciatrice azzurra Isolde Kostner è cugina del padre, ma anche sua madrina di cresima.

Sviluppa il proprio talento artistico e sportivo a Ortisei (in provincia di Bolza-no), dove risiede. Nel 2001 crolla la pista e Carolina non ha più un allenatore che la può seguire. Grazie all’appoggio dei genitori la giovane Carolina coglie l’opportunità di trasferirsi in Germania, a Oberstdorf, dove continua gli studi linguistici e si allena sotto la guida dal tedesco Michael Huth. Per tutta la sua carriera sportiva si dividerà tra Ortisei e la Germania. Dopo le prime gare del 2001 in categoria junior, arriva la sua prima vittoria impor-tante a Oberstdorf nel settembre 2002: è la sua prima gara senior e subito vince. Giun

Lame danzanti dall’età di 4 anni.

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ge quindi ai campionati Europei del 2003 dove presenta un program-ma lungo e di grande prestigio; sulle note del tema del film “Schindler’s List” commette un errore, toccando il ghiaccio con una mano: arriva al quarto posto. Ai mondiali che si svolgono lo stesso anno a Washington presenta un programma corto. Pattina sulle note di George Winston ed il suo

“Variations on Canon in D” e ottiene il terzo posto.

Ai mondiali di Dortmund del 2004 pre-senta di nuovo un programma corto sulla canzone “Song from a Secret Garden”. Ini-zia molto bene, ma commette poi alcuni erro-ri che sarebbero da giudicare gravi: sorpren-dentemente i punteggi dei giudici rimangono alti e Carolina si aggiudica il quinto posto.

Nel 2005 vince la medaglia di bronzo ai Campionati mondiali di pattinaggio di fi-gura che si svolgono a Mosca. Presenta un programma corto che entusiasma il pubblico: sulle note di “Sunday” di George Winston esegue senza problemi tutti gli elementi pre-visti: al collo le viene posta una medagli di bronzo.

Arrivano le Olimpiadi invernali di Torino 2006: il 22 novembre 2005 il presidente del CONI nomina la giovane Carolina Kostner portabandiera dell’Italia nella cerimonia di apertura della XX Olimpiade Invernale. Pren-de il testimone proprio dalla cugina Isolde che fu portabandiera nell’ultima Olimpiade quat-tro anni prima a Salt Lake City. A meno di un mese dall’inizio delle Olimpiadi, il 19 gennaio

2006 Carolina si classifica al terzo posto ai Campionati europei di pattinaggio di figura di Lione sulle note dell’Inverno di Vivaldi. Intanto tutti i media la cercano: Carolina diventa testimonial di numero-se marche in vari campi (Lancia, Biotherm, Dainese, Grissin Bon, Asics/Onitsuka Tiger...) e lo stilista italiano Roberto Cavalli, crea appositamen-

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te per lei - prima volta di Cavalli in ambito sportivo - gli abiti da gara per l’importante evento Olimpico. Purtroppo le tanto attese Olimpiadi casalin-ghe le riservano solo un nono posto, complice sicuramente la tensione e la pressione mediatica che gravava sulla sua persona.

Agli impegni sportivi intanto affianca il percorso di studi che continua al DAMS di Torino. Dopo essersi ripresa da un infortunio torna nel 2007 vincendo i Campionati Italiani: poi ai Campionati Europei di Varsavia si aggiudica la tanto attesa medaglia d’oro di specialità; a livello europeo il miglior risultato italiano risaliva all’argento di Rita Trapanese, 35 anni prima. Arrivano poi i campionati del mondo di Tokyo dove Carolina presenta un programma corto perfetto aggiudicandosi il terzo posto parziale. Complice però la tensione, sbaglia molto nel programma lungo e scivola in sesta posizione.

Il 2008 si apre qualificandosi alla finale di Grandprix e vincendo la medaglia di bronzo con un programma sulle musiche di Anto-nin Dvorak “Dumky Trio op.90”. A Zagabria conferma poi il titolo europeo con un buon programma. Alla fine del mese di marzo, ai mondiali di Goteborg (Svezia), è medaglia d’argento dietro la giapponese Mao Asada.

All’inizio del 2010 vince la medaglia d’oro nella prova individuale di figura agli Europei di pattinaggio artistico a Tallinn, in Estonia. Poche settimane dopo vola a Vancouver per le Olimpiadi invernali canadesi, dove però non riesce a brillare.

Torna sul podio mondiale ai campionati che si svolgono alla fine di aprile 2011 a Mosca (Russia), conquistando una meritatissima medaglia di bronzo.

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L e vetrine si tingono di rosso e oro, le città di illuminano a festa, canzoncine gioiose

e vecchie melodie risuonano insistentemente. Non c’è nulla da fare, questo è un

periodo dell’anno che o si ama o si odia, ma che per tutti resta sinonimo di famiglia, ca-

lore, regali e golosità. A Natale ogni famiglia ha i suoi piatti della tradizione, di quelli che senza... non

sarebbe Natale! Quindi non avrei mai potuto suggerirvi un menù, ma voglio offrirvi

qualche spunto goloso per i vostri bambini... scommettiamo che gradirete anche voi?

Tagliate la mortadella a dadini, poi passatela velocemente in un mixer insieme al rosmarino fresco e ai pistacchi. Devono essere sbriciolati, con una consistenza granulosa. In una ciotola, setacciate la farina con il lievito chimico. in una terrina,

Lo sentite? Ormai è nell'aria! �di Antonel la Cennamo

Morsetti di mortadella, pistacchi e rosmarino

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L e vetrine si tingono di rosso e oro, le città di illuminano a festa, canzoncine gioiose

e vecchie melodie risuonano insistentemente. Non c’è nulla da fare, questo è un

periodo dell’anno che o si ama o si odia, ma che per tutti resta sinonimo di famiglia, ca-

lore, regali e golosità. A Natale ogni famiglia ha i suoi piatti della tradizione, di quelli che senza... non

sarebbe Natale! Quindi non avrei mai potuto suggerirvi un menù, ma voglio offrirvi

qualche spunto goloso per i vostri bambini... scommettiamo che gradirete anche voi?

Morsetti di mortadella, pistacchi e rosmarinoStelline filantiAlberelli di pandoroOmini di neve

Menù di dicembre

mescolate le uovo con lo yogurt, il sale e

l’olio. Quando è ben amalgamato,

aggiungere la farina setacciata e infine il parmigiano, il pepe e il mix di mortadella,

pistacchi e rosmarino. Amalgamare bene il tutto e dividerlo in pirottini piccoli.

Cuocere in forno caldo, a 180° per

circa 15/20 minuti.

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ingr

edien

ti

100 gr di farina2 cucchiaini di lievito chimico

2 uovo100 gr di yogurt naturale non zuccherato

40 ml di olio d’oliva50 gr parmigiano grattugiato

200 gr di mortadella20 gr di pistacchi – pepe

rosmarino

Morsetti di mortadella, pistacchi e rosmarino

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di Antonel la Cennamodi Antonel la Cennamo

Stelline filanti

230 gr di farina120 gr di acqua tiepida

9 gr di lievito fresco1 cucchiaino di sale

cucchiaino di zucchero3 o 4 pomodorini

mozzarellineprosciutto cotto

basilico

ingr

edien

ti

Sciogliere in una parte di acqua tiepida il lievito e lo zucchero e lasciarlo attivare qualche minuto.Mettere la farina a fontana in una ciotola ampia, aggiungete il sale, l’acqua e il miscuglio a base di lievito e impastate fino a formare una palla. Infarinate leggermente e lasciate lievitare al caldo e coperto per un’ora. Tagliare in quarti i pomodorini, salarli e aggiungere il basilico spezzettato e le listarelle (o dadini di prosciutto). Quando la pasta è ben lievitata, prenderne una piccola parte, stenderla, riporre al centro il ripieno di pomodorini, mozzarella, prosciutto e basilico e richiudere bene, ripetere l’operazione il numero di volte necessario a terminare l’impasto. Posizionare le palline ottenute in uno stampo in silicone a forma di stella, spennellare la superficie di olio d’olivo e cuocere in forno caldo a 180° per circa 25/30 minuti.172

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Tagliare delle fette molto spesse di Pandoro (preferire la parte

centrale) e da queste ricavare dei triangoli. Cospargere la superficie

di un lieve strato di panna o di marmellata. Stendere molto

sottile la pasta di zucchero verde e ricoprire i triangoli di pandoro,

inserire lo stecco e infine decorare secondo la vostra fantasia.

1 Pandoro1panna montata oppure marmellata

pasta di zucchero verde, rossa, bianca e gialla ingr

edien

tiAlberelli di pandoro

Infilare due marshmallows su un bastoncino, con una pallina di pasta di zucchero arancione, formate il naso. Con quella nera formate gli occhietti, la bocca e un cappello. Continuate dando libero sfogo all’immaginazione e alla creatività.

1Marshmallows bianchipasta di zucchero nera e arancio

Omini di neve

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Le ultime due pagine le dedichiamo a voi

Non ci resta, a questo punto, che augurarVi uno splendido Natale e felice anno nuovo!L' arrivederci è per il 2012!

I più sinceri auguri per un sereno e felice Natale dalla redazione del

Bimbi Belli Magazinea tutti i lettori che continuano a seguirci ogni mese...e che ogni mese diventano sempre più numerosi!Doveroso per noi ringraziarVi, è merito Vostro se ogni mese aumenta il nostro entusiasmo.

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Le ultime due pagine le dedichiamo a voi

Bimbi Belli Magazine

Non ci resta, a questo punto, che augurarVi uno splendido Natale e felice anno nuovo!L' arrivederci è per il 2012!

I più sinceri auguri per un sereno e felice Natale dalla redazione del

Bimbi Belli Magazinea tutti i lettori che continuano a seguirci ogni mese...e che ogni mese diventano sempre più numerosi!Doveroso per noi ringraziarVi, è merito Vostro se ogni mese aumenta il nostro entusiasmo.